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Dettaglio seduta n.404 del 27/10/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellingeri, Benso, Casari Deorsola, Dutto, Farassino, Ghigo, Pazé, Rossi e Rosso.


Argomento: Commercio al dettaglio - Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 655: "Indirizzi generali e criteri di programmazione urbanistica per l'insediamento del commercio al dettaglio attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 655, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Consigliere Chiezzi, siccome l'Assessore chiede ancora qualche minuto per avere la documentazione che aveva promesso di discutere all'inizio della seduta, possiamo incominciare ad esaminare qualche altro emendamento? Consigliere Chiezzi, possiamo incominciare?



CHIEZZI Giuseppe

Non c'è nemmeno il numero legale.



PRESIDENTE

Il numero legale c'è, non mi permetto di iniziare un Consiglio senza il numero legale.
Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Ai fini del rispetto del disposto dell'art. 6 della legge nazionale, la Giunta ha sentito, preliminarmente alla deliberazione: in data 20 novembre 1998, le organizzazioni della cooperazione; il 18 dicembre 1998, le organizzazioni del commercio; il 16 marzo 1998, l'ANCI, quindi i Comuni sul disegno di legge e la deliberazione con le relative prime osservazioni giunte dall'ANCI per iscritto, che possono essere distribuite.
Il 18 marzo 1998 si è tenuto, anche in seguito alle osservazioni del 16, e prima dell'approvazione della deliberazione, un tavolo di concertazione con l'ANCI, l'UNCEM, la Lega delle Autonomie Locali l'Associazione dei Piccoli Comuni (che è stata incontrata il 27 aprile) e l'Unioncamere. Ne è stata data comunicazione anche alla Presidenza del Consiglio Regionale.
Questi incontri sono tutti quelli precedenti alla deliberazione della Giunta. In più, c'è un passaggio con il verbale dell'Associazione della tutela dei consumatori, di questo periodo, che comunque si può far avere.



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Assessore, può ripetere?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Il 6 aprile - dicevo - è la data della deliberazione di Giunta; il 27 aprile quella del parere sulla deliberazione dell'Associazione dei piccoli Comuni. Abbiamo ricevuto ulteriori pareri; il materiale è a vostra disposizione, è abbastanza voluminoso perché è costituito da più atti. E' stato istituito un tavolo permanente, di analisi puntuale della deliberazione con i rappresentanti delle autonomie locali, che si è riunito...



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Assessore, istituito quando?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Istituito a seguito dell'incontro del 26 aprile con l'ancorché non costituita Conferenza Permanente delle Autonomie Locali. Da quel colloquio è nata l'intenzione di rapportarsi più puntualmente sulla deliberazione scorrendola punto per punto...



CHIEZZI Giuseppe

Il 26 aprile c'è stata una Conferenza con...?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

C'è stata una Conferenza delle Autonomie Locali con convocazione da parte del Presidente. Sono stati convocati i Presidenti della Provincia di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, i Sindaci della città di Alessandria, Biella, Cuneo, Torino Verbania, Vercelli, il Presidente della Comunità montana Valle dell'Ossola la Valle di Mosso, tutte le Comunità montane, il Presidente dell'Unioncamere, dell'Unione Province Piemontesi, il Presidente della delegazione regionale dell'UNCEM, il Segretario regionale della Lega delle autonomie locali.
E' stata costituita la Commissione, che ha esaminato relativamente agli incontri del 23 giugno e del 16 luglio.
Questo per quanto riguarda le autonomie locali.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



FOCO Andrea

Anch'io sarei interessato, è possibile fare una comunicazione e non un dialogo?



PRESIDENTE

Non fate dialogo, non fate dialogo, perché, giustamente, gli altri Consiglieri vogliono sentire e, Consigliere Chiezzi, non si riesce a sentire. Neppure io riesco a sentire!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Sempre precedentemente alla deliberazione del 6 aprile, e al fine di sentire le organizzazioni di categoria, c'è stata una serie d'incontri (il 10 di marzo con l'ASCOM di Torino, l'11 con la Commissione Regionale per l'Ambulantato, il 24 marzo con la Confcommercio regionale, il 29 marzo di nuovo con l'ASCOM di Torino, il 7 aprile con la Confesercenti, il 14 aprile con l'ASCOM di Torino, il 15 aprile con la Confesercenti, il 16 aprile con la Confesercenti ed ASCOM insieme, il 19 aprile con la Federazione Grande Distribuzione). I pareri delle Autonomie locali e delle varie categorie sono diversi, diversi anche nei vari momenti successivi e molti precedenti alla deliberazione. Ecco perché si ritiene soddisfatto il disposto dell'art. 6 del decreto legislativo n. 114.
Tali pareri sono a disposizione dei colleghi che possono ...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Consigliere Chiezzi, può ripetere, per cortesia?



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

I pareri delle Autonomie locali sono a disposizione dei Consiglieri ...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Non ho detto così, ho usato i termini "delle Autonomie locali"!



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Sto usando un termine di legge. Essenzialmente ANCI ...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Certo!



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, posso chiederle di far finire l'Assessore Pichetto e poi d'intervenire per dire tutto quello che vorrà dire? Grazie.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Questi pareri delle associazioni che rappresentano le Autonomie locali sono a disposizione dei colleghi nel fascicolo depositato in Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi, ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, la ringrazio, ho smesso di chiedere in tempo reale qualche piccolo chiarimento: era mia intenzione sveltire i nostri tempi! Ma, se questo crea turbamento nei lavori dell'aula, passo ad un intervento formale.
La comunicazione dell'Assessore ha omesso di rispondere al quesito fondamentale circa la valutazione della Conferenza Permanente Regione Autonomie locali, citata in deliberazione. Se ho ben capito, non è stata citata dalla relazione dell'Assessore. Sono state citate diverse riunioni che la Giunta ha tenuto con vari organismi. Va bene. Nel corso dell'esame della deliberazione sono state fatte diverse riunioni. E va bene. Si è creato un carteggio contenente pareri. Va tutto bene. Però la valutazione della Conferenza Permanente citata in deliberazione è avvenuta, come recita la deliberazione, o non è avvenuta? In che data è avvenuta? E con quale esito? Mi rendo conto che dovrebbe essere il Presidente della Conferenza Regione-Autonomie a risponderci, non l'Assessore Pichetto. Me ne rendo conto: devo chiedere all'Assessore Pichetto circa l'attività della Conferenza che è presieduta dal Presidente della Giunta regionale?! L'Assessore potrebbe anche rispondermi in modo imbarazzato, e non intendo metterlo in imbarazzo. Però, visto che è presente solo l'Assessore Pichetto, è a lui che chiediamo di metterci, per lo meno, in condizioni di sapere quanto chiediamo.
L'Assessore potrebbe anche proporci di attendere, di modo che anche lui possa sapere da chi sa, cioè dal Presidente Ghigo, impegnato per importanti incarichi e quindi assente dall'aula. Però, senza la presenza del Presidente Ghigo diventa difficile parlare della Conferenza Regione Autonomie, perché è il Presidente Ghigo che presiede questa Conferenza, che ne apre i lavori su temi rilevanti. Non può non essersi occupato del tema non aver svolto quel ruolo o averlo delegato a qualcun altro.
Solo lunedì ha presieduto un'importante giornata di lavoro della Conferenza - da lui presieduta - sul tema legato alle leggi urbanistiche.
Allora, signora Presidente del Consiglio, aspettiamo il Presidente Ghigo. Poiché la deliberazione cita la Conferenza, nessuno si assume la responsabilità di dire alcunché. Mi sembra che il Presidente sia ormai prossimo alla nostra città, mi sembra abbia detto di essere già sulla via del ritorno. Aspettiamo qualche minuto, finché rientra, così finalmente dipaniamo questa vicenda.
Presidente, le chiedo di avere una copia della lettera di convocazione del Ministro per la riunione che si sta svolgendo - probabilmente in questi stessi minuti - a Roma. L'ho già richiesta stamattina: per me si trattava di avere un elemento prioritario per l'intervento che avevo intenzione di svolgere.
Stamattina poi ho svolto lo stesso il mio l'intervento. Abbiamo lavorato fino alle h. 13.30, adesso si riapre la seduta, intervengo di nuovo ma rinnovo questa richiesta! Per cortesia, mi venga data copia di questa lettera. Altrimenti, cosa dovrei pensare?



PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi ha richiesto la lettera di convocazione. Posso dirle due parole, Consigliere Chiezzi? Ma, se l'Assessore le ha specificato com'è e qual è il contenuto della lettera, a lei non basta conoscere tale contenuto per bocca dell'Assessore, deve proprio vederla? Prego, Consigliere Chiezzi, le ridò la parola.



CHIEZZI Giuseppe

No, mi basta che me la legga tutta. Io non la voglio questa lettera però voglio che mi legga l'intestazione, il testo, la data e la firma. Io non la voglio questa lettera, voglio sentire l'intero suo contenuto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

E' la lettera del coordinatore che dice: "In vista della scadenza del termine e ..." E' sulla Regione Liguria che è il coordinatore per il commercio, a livello nazionale.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Calma! Gliela faccio riscrivere. Dicevo: "In vista della scadenza del 31 ottobre 1999, assegnata ai fini dell'approvazione della legge regionale in funzione del decreto legislativo, si ritiene opportuno fare il punto della situazione degli adempimenti da parte delle Regioni interessate (Piemonte, Lazio, Campania, Sardegna e Sicilia). A tale scopo è convocata una riunione presso il Ministero dell'Industria, Salone Ministro, il giorno 27 ottobre 1999 alle ore 14".
Questo è il punto.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Io so che oggi c'è il Ministro a fare il punto della situazione, ed ho portato al Consiglio una valutazione politica: non posso fare una valutazione giuridica sul "bon ton".
Considerato che il richiamo alla Conferenza permanente sulla delibera depositata presso il Consiglio è un emendamento approvato in Commissione e che non appariva nella delibera licenziata dalla Giunta, essendo il risultato di una mia dichiarazione in Commissione, se i colleghi ritengono che questo possa rimuovere l'impedimento, possiamo trasformare la frase introducendo l'espressione "sentite le Autonomie locali".
Non entro nel merito della richiesta di soprassedere in attesa del Presidente della Giunta. Non compete a me questo tipo di valutazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vorrei esprimere il mio disappunto per la modalità con cui le questioni vengono affrontate. Io non so chi deve farsi garante dell'applicazione della legge, se il Presidente del Consiglio o gli Assessori. E' certo però che questo modo di procedere dell'Assessore non lo condividiamo, perché si adegua un po' alle situazioni, inventando, momento per momento, la risposta più adeguata: prima il Ministro, poi la Regione, ecc. Però il problema che pongo - e lo pongo al Presidente del Consiglio affinché se ne assuma la responsabilità è il seguente: qui non si tratta di aver commesso un errore, dicendo che avendo inserito la Conferenza, la possiamo anche togliere. Non è questo il problema. Il problema è che c'è una legge della Regione Piemonte, la n. 34 che prevede una procedura definita, che deve essere rispettata per l'applicazione della legge n. 59, di cui il decreto legislativo è una parte. Quando si è osservato che il modo di legiferare della Regione Piemonte su questo tema è molto settoriale perché non si tiene conto del quadro d'insieme, si vuole sottolineare questo fatto. La legge n. 34 non è stata una banalità, ne abbiamo discusso per mesi, ed è stata salutata dal Presidente Ghigo come la legge-quadro che ci avrebbe consentito, una volta approvata, di avere un quadro omogeneo delle modalità con cui vengono trasferiti compiti e funzioni agli Enti locali.
Indipendentemente dalla volontà dell'Assessore Pichetto, che può dire qualunque cosa, siamo obbligati - altrimenti ciò che facciamo è illegittimo ad applicare la legge n. 34, perché essa, all'art. 1, tra le finalità detta i criteri e disciplina il procedimento per la legislazione regionale di riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi esercitati dalle Regioni e dagli Enti locali nelle materie di cui all'art. 117 e nelle materie conferite in attuazione della legge n. 59. Siamo in questa situazione: attuazione della legge n. 59 attraverso il decreto legislativo.
Quindi, la procedura che dobbiamo applicare non è di sentire qualcuno (le Autonomie locali, ecc.), ma di seguire la procedura che qui è stata indicata. Se questa procedura non è stata indicata, non ci sono giustificazioni che tengano: non è stata applicata! Oggi noi stiamo conferendo. La legge n. 34 è del 20/11/1998 e noi la dobbiamo rispettare: non che togliamo, mettiamo, ecc. Altrimenti come si fa, Presidente del Consiglio! A chi devo rivolgermi affinché venga rispettata una regola che era una garanzia, che è un po' tutto il processo della legge n. 59? A chi posso rivolgermi? Possibile che una riflessione, collega Chiezzi, di applicazione di una legge debba diventare tema di dibattito politico? Si tratta dell'applicazione di una legge e tutti siamo tenuti ad applicarla, a partire dall'Assessore. Dobbiamo richiamare noi l'applicazione di una legge? E dobbiamo passare come chi vuole impedire l'approvazione di una legge perché chiediamo l'applicazione della legge n. 34? Allora, io chiedo l'applicazione della legge n. 34.
Mi pare di capire che la legge n. 34 non è stata applicata perché non abbiamo il parere della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali. La situazione è questa. Abbiamo tanti incontri, tante riunioni, ma il parere obbligatorio della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, previsto dalla legge, non esiste. E' questo il quadro. Non è che l'Assessore ne poteva fare a meno, lo doveva richiedere, Vicepresidente Masaracchio! Dico Masaracchio perché il Presidente della Conferenza Regione-Autonomie locali è Ghigo, e non è che il Vicepresidente della Giunta è anche Vicepresidente della Conferenza. Tra l'altro, non capisco come possa essere Presidente della Conferenza Regione-Autonomie locali un membro che non ha neppure diritto di voto: è un'anomalia, ma questa è una scelta ...



(Interruzione)



SAITTA Antonino

Non è questo il tema della discussione. Credo che l'unica modalità che esiste per sopperire alla non applicazione della legge n. 34 sia che il Presidente del Consiglio, nel momento in cui constata che questo parere non c'è, applichi il comma quinto dell'art. 6 e chieda che la Conferenza Regione-Autonomie locali si esprima su questa deliberazione, altrimenti non applichiamo la legge n. 34. Se vogliamo fare una delibera non applicando la legge, lo constatiamo. Questo è scritto: si vuole sopperire al fatto che la legge non è stata applicata, i pareri possono essere richiesti dal Consiglio regionale e dati allo stesso. Chiediamo che il Presidente del Consiglio regionale non ometta di svolgere questo ruolo, che è importante perché la Giunta non l'ha svolto. Ha fatto tante cose interessanti, ma alla Conferenza non è stato chiesto il parere obbligatorio. Quindi, tutte quelle riunioni non servono a nulla: sono importanti per avere qualche parere, ma non utili per applicare la legge. Se questo esame fosse stato in base alla legge n. 34, in termini di procedura, probabilmente ci saremmo anche resi conto che la legge n. 34 dice qualcosa in più rispetto alla legge n. 59 ricordate il dibattito: deleghiamo alle Province, ai Comuni, con il lungo dibattito che ebbe luogo.
La legge n. 34, negli artt. 3, 4 e 5, ci dà delle indicazioni precise sulle modalità della gestione di alcune competenze e fa un passo leggermente in più rispetto alla legge n. 59, in modo particolare per alcune competenze sovracomunali che, ad esempio, riguardano gli insediamenti di grande distribuzione, richiamando il ruolo di Enti locali sovracomunali come le Comunità montane e le Province. Insomma l'applicazione di questa legge deve essere non soltanto nel procedimento che non è stato adottato, ma anche nell'applicazione di questi criteri.
Continuo a ripetere che le modalità non cui si è fatta quella sull'agricoltura, con cui si fa quella sul trasporto non sono quelle della nostra legge cornice di applicazione della L. 59/97 e quindi dei decreti legislativi.
In ogni caso, Presidente del Consiglio, constati - sono sicuro che non si limiterà soltanto a constatare - che la legge non è stata applicata.
Oggi il Consiglio discute una proposta senza che sia stata applicata la legge; quindi non si tratta di "dalla delibera togliamo Conferenza e mettiamo Autonomie": quelle sono banalità - mi scusi Assessore - inutili che non risolvono la sostanza del problema.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Foco, che interviene in qualità di Consigliere.



FOCO Andrea

Io non so, Presidente, se il mio intervento aggiunge o toglie qualcosa rispetto ai ragionamenti fatti precedentemente.
Personalmente, sin da stamani, nell'intervenire sul comma 5 della delibera, avevo fatto riferimento e richiamo al decreto 114, art. 6, comma 4; decreto sul quale stiamo lavorando e che stiamo cercando di applicare.
Tuttavia, nel momento in cui ragioniamo e discutiamo di questa delibera, mi chiedo: "Non abbiamo vicino a noi una legge alla quale dobbiamo attenerci (a mio parere ancora di più)? Infatti, questo è un atto deliberativo che applica la proposta di legge n. 513 (non so quale numero avrà).
Nel momento in cui noi stiamo discutendo di questa circolare applicativa, il nostro riferimento è la legge che abbiamo votato e dovremmo richiamarla nell'atto deliberativo, più che fare dei riferimenti a cose lontane, ecc.
All'art. 3, indirizzi generali per l'insediamento delle attività commerciali e criteri di programmazione urbanistica - sono andato a chiedere conforto anche agli uffici - al comma 1, non per pervicacemente volere dimostrare il tipo di filone del decreto 114, viene richiamato addirittura lo stesso comma dell'art. 6 del decreto 114 (se non proprio nei termini identici) e mi pare che nella Commissione - forse dallo stesso Consigliere Chiezzi - era stato chiesto che la formulazione si avvicinasse il più possibile al decreto n. 114.
La mia principale preoccupazione - e quindi vorrei che fosse così - è quella di applicare quello che io continuo a chiamare, per comodità, ddl 513, che recita, appunto: "Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, con atto deliberativo, approva gli indirizzi generali per l'insediamento delle attività commerciali e i criteri di programmazione urbanistica, riferiti al settore del commercio sulla base... La proposta è deliberata dalla Giunta, previa acquisizione del parere obbligatorio delle rappresentanze degli Enti locali, e sentite le organizzazioni...".
Perché, con franchezza, mi pongo il dubbio se il mio intervento aggiunge o toglie qualcosa? Perché, sicuramente, il ddl n. 513 è recentissimo e la nostra delibera è più recente ancora.
Pongo dunque la questione all'aula; cioè, a me interessano - torno a ripetere - i contenuti dell'atto deliberativo: basta dire che abbiamo sempre by-passato - lo diciamo onestamente - questa paginetta in sede di Commissione.
Però chiederei, Assessore - mi permetta, senza improvvisazioni dell'ultimo momento - che quel comma ci consenta effettivamente la reale vigente possibilità di fare quell'operazione nei termini corretti ai quali tutti tendiamo.
Proviamo ad andare alla sostanza. Oggi, al di là del fatto che la riunione - come si dice nella legge - sia obbligatoria o meno, noi stiamo discutendo di una delibera che applica quella legge, per cui devono viaggiare assieme.
Lascio a chi di queste cose ha fatto scienza e studio la risposta alle mie domande; tuttavia, è indispensabile che gli atti deliberativi siano in piena correttezza per quanto riguarda la sostanza, sulla quale mi auguro prima o poi entreremo con gli articoli 1, 2, 3, ecc.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Pensavo che il collega Foco intervenisse un po' più a lungo e invece ha usato poco tempo; anche la sottoscritta ne userà pochissimo.
Il tempo trascorso da questa mattina (e queste due ore abbondanti che ci separano dalla fine della seduta) non mi sembra abbia prodotto un grande risultato.
L'Assessore Pichetto è venuto in aula; ci ha fornito alcuni dati, ma manca l'elemento centrale, cioè manca questo parere di carattere vincolante che la normativa, la LR 34, richiede. Il punto è questo: prendete una decisione. Noi non possiamo prenderla al vostro posto.
Il parere è obbligatorio: non è vincolante, ma è obbligatorio. Questo parere non è stato prodotto: il Consiglio regionale, la Presidenza del Consiglio regionale decida se sopperire a questa procedura. Diversamente ci fermiamo e si esaminerà questo provvedimento quando sarà completo nelle sue parti, secondo quello che la legge prevede.
Se la legge prevede che ci sia questo passaggio e questo passaggio non c'è, bisogna che ci mettiate nella condizione di esaminare dei provvedimenti che siano completi. Questo è semplicemente il punto.
Continuare a discutere attorno a questo punto, mi pare significhi perdere tempo, sostanzialmente, perché anche quando noi - Presidente Minervini - avessimo esaminato tutto il testo della deliberazione (nel merito e quant'altro), anche se finissimo in questo momento teoricamente l'esame del testo, cioè dicessimo: "Va bene, il testo può andar bene, non può andar bene, passiamo alla votazione, ecc.", manca comunque un punto sostanziale. E allora, la Presidenza e l'Assessore Pichetto e la Giunta si consultino; si consulti chi si deve consultare, ma dateci un provvedimento che sia votabile.
Diteci voi perché dobbiamo continuare in questa discussione su un provvedimento che non è votabile, in quanto mancante di una parte.
Abbiamo messo a fuoco la questione, prospettaci una soluzione diversamente, passiamo ad altro argomento, se non si vuole perdere altro tempo. Ripeto: anche se votiamo tra un minuto, va tutto bene (la delibera non va bene, ma non ha importanza, ognuno ha la sua posizione), però se manca quello, manca, eh! Allora si consultino, ci dicano che cosa deve esser fatto: se lo deve fare la Giunta o se il Consiglio, in termini suppletivi, convoca la Conferenza delle Regioni e delle Autonomie locali aspettiamo che torni il Presidente della Giunta regionale che è a capo della Conferenza delle Autonomie; passiamo ad altro argomento. Le questioni le abbiamo messe in evidenza; attendiamo una risposta. Altrimenti, avremmo fatto bene ad accogliere l'ipotesi-Riba di questa mattina, formulata a nome del centrosinistra; forse non nove provvedimenti legislativi, ma due o tre li avremmo approntati! E forse l'Assessore Bodo avrebbe portato in porto la normativa inerente al miele; ci sarebbero le normative inerenti ai parchi si sarebbe potuta discutere la questione dell'occupazione e quant'altro.
Aspettiamo una risposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto per la risposta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Colleghi, ribadisco quanto ho già detto nei precedenti interventi: la deliberazione è nata prima, è del 6 aprile, e in quella data non era ancora in funzione la Conferenza Permanente Regione-Autonomie locali. Mi rendo conto delle osservazioni che possono essere mosse; il provvedimento è pervenuto proprio nel periodo di transizione della nuova normativa procedurale. Peraltro la Conferenza, alla quale il provvedimento è stato trasmesso formalmente da parte della Giunta - stavo cercando la lettera formale - non si è espressa...



SIMONETTI Laura

Quando è stato trasmesso, Assessore?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Scusate, ma ho un po' di confusione di carte sul tavolo; adesso cerchiamo la lettera.
E' stato posto all'o.d.g. della Conferenza, comunque, il giorno 26 aprile, come ho detto prima. Io stesso sono andato a relazionare in merito.
La Conferenza, come ho già avuto modo di dire, è in fase di avvio e non su tutto è riuscita a pronunciarsi. (La lettera di convocazione della Conferenza adesso non la trovo, comunque dopo la cerco per informarla collega Simonetti).
Chiedo al Consiglio di ricercare una forma di legittimità; mi rendo conto che questo percorso, ovunque e comunque uno lo legga, può dirsi regolare oppure che vi sono dubbi di irregolarità. Possiamo avvalerci del comma 4 dell'art. 6 della L.R. 34 sul riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi delle Regioni e degli Enti locali: "I pareri richiesti alla Conferenza devono essere espressi entro o non oltre venti giorni dalla richiesta, decorsi i quali è possibile prescindere dal parere. Le proposte e i pareri sono trasmessi alla Giunta a cura della segreteria..." e così via. La Conferenza ha lavorato, ha costituito un gruppo di lavoro, ma non ha espresso, formalmente, alcun parere: questo è il punto. Chiederei di avvalerci del comma 4.
Invece, per la parte di legittimità e compatibilità con il disegno di legge n. 513 approvato la settimana scorsa, esiste tutta la serie di atti anche precedenti alla delibera, e le osservazioni scritte che le organizzazioni e le associazioni degli Enti locali e delle categorie hanno inviato.
Questo quanto propongo: è il Consiglio - ritengo - che deve "prescindere". Penso sia possibile "prescindere", essendo l'argomento in Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, l'Assessore Pichetto individua una strada in questo momento. Io resto però un po' esterrefatta Assessore! Perché la strada che lei adesso indica è proprio in conflitto con quanto avete scritto nella deliberazione! Mi scusi, delle due l'una! Quando voi, nella deliberazione che avete portato all'esame e al voto del Consiglio, scrivete - io leggo la delibera...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Non è la nostra! Posso rispondere subito, Presidente? Non posso assumermi la responsabilità...



SPAGNUOLO Carla

Ma lei non può, Assessore Pichetto, non assumersi la responsabilità!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Non posso assumermi la responsabilità di questa frase della delibera perché è stata aggiunta in Commissione!



SPAGNUOLO Carla

D'accordo, ma lei è l'Assessore competente!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

E' un refuso!



SPAGNUOLO Carla

Allora la responsabilità è del Presidente della Commissione.
Ho capito, Assessore, quanto lei intende: è la sua scappatoia dal punto di vista formale, ma non dal punto di vista sostanziale! Allora la responsabilità sarà del Presidente della II Commissione e del Presidente della VII Commissione. Qualcuno sarà responsabile di questa deliberazione che viene in aula! Perché la sottoscritta non l'ha scritta, non l'ha scritta Saitta e non credo l'abbia scritta Chiezzi, per citare soltanto tre colleghi che sono intervenuti. Parlo per assurdo.
Ribadisco che nella delibera portata all'esame del Consiglio lasciando da parte le varie carte che non valutiamo nemmeno in Commissione: il nostro è un esame di merito del provvedimento, non della procedura - c'è scritto "preso atto che la Giunta ha acquisito il parere e che il provvedimento è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali"! A parte il fatto che si cita un articolo diverso - l'art. 3, ma questo non è un problema, potrebbe essere un refuso - si lascia intendere che il parere sia stato espresso. Il fatto che tale parere non ci sia lo scopriamo adesso! Chiediamoci perché! Però non si può scaricare...
Anche lei, Presidente Minervini, dovrebbe farsi carico di questo perché non si può scaricare sulle Commissioni il fatto che questo provvedimento arrivi in aula così. La Giunta regionale, che ne pretende l'approvazione o comunque la discussione, l'avrà letto prima di farsene carico? Perché questo è il testo che comunque lei, Assessore Pichetto avrebbe oggi portato a Roma! Quindi, di questo testo lei se ne sarebbe fatto carico; ed è un testo viziato, per una parte, da un elemento...



(Commenti dell'Assessore Pichetto)



SPAGNUOLO Carla

Certo, perché è una legge, quella! E' una legge! E questo organismo si fa "capo a". Pertanto, se noi queste osservazioni invece di farle qui cercando di trovare una soluzione, la muovessimo nella sede competente anche nazionale, o al mondo del commercio, potremmo dire "si fa una cosa che si sa essere viziata in qualche modo, perché manca di un parere".
Non solo, potremmo anche voler sapere perché il parere non sia stato dato; sono questioni più marginali, ma mi sembra che la Giunta non possa semplicemente scrollarsi - come dire? - dalle spalle questa responsabilità sostenendo "noi non sappiamo, è una delibera che è venuta così in Consiglio". Fino a quando non abbiamo messo in evidenza il problema, avete continuato a dire che questo era il vostro provvedimento, che doveva essere esaminato e votato - e non adesso, ma ieri mattina! Ritengo indispensabile un punto della situazione e che, a questo punto debba davvero essere la Presidenza del Consiglio con la Giunta a verificare come uscire da questa impasse. Non possiamo semplicemente dire "non applichiamo quel comma, ne applichiamo un altro", perché nella delibera che comunque i Gruppi e i Consiglieri hanno ricevuto in aula, si lascia intendere che sia stato espresso parere.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Si lascia intendere nell'interpretazione.



SPAGNUOLO Carla

Si lascia intendere questo! Ho detto "si lascia intendere" perché non voglio gravare su questa situazione; non voglio dire "è scritto". Anche alla migliore delle interpretazioni, alla più leggera, però "si lascia intendere"; allora troviamo una soluzione. Il punto è semplicemente questo.
A questo punto della discussione non è più possibile dire: "Non applichiamo quel comma lì, ne applichiamo un altro".



PRESIDENTE

Consigliere Foco, se mi permette, vorrei fare una comunicazione a tutti i Consiglieri. Sul documento leggo che è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza, ma non vedo la parola "parere".
A questo punto devo avere un'ulteriore spiegazione, perché forse non ho capito.
La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

La mia presunzione non è così grande, ma, visto che i Presidenti di Commissione non difendono il lavoro delle Commissioni, essendo membro di Commissione provo ad inserirmi.



SPAGNUOLO Carla

Dove sono? Perché non li chiamiamo in aula, intanto?



FOCO Andrea

Proviamo a fare quanto non intendevo ieri sera: leggere insieme il testo, che, al comma 5, recita: "Preso atto che...", mentre prima c'era scritto "visto". Pertanto, in questo caso, la Commissione "prende atto".
Intendo sostenere più che posso le mie tesi e, in tal senso, ribadisco che alcune cose non le avevamo viste, ma le avevamo sentite; avevamo "preso atto che...". L'atto deliberativo non è quello uscito dalla Commissione, ma è l'atto deliberativo della Giunta, pertanto la Commissione "prende atto che" su quell'atto deliberativo "viene detto che".
Assessore, ha ragione la Consigliera Spagnuolo: siamo indotti in errore dall'atto deliberativo di partenza, in quanto la Commissione "prende atto" che, su tale atto deliberativo, il n. 827005 del 6 aprile 1999, la Giunta regionale ha acquisito - così è scritto - il parere delle organizzazioni regionali e che lo stesso atto - e qui la fantasia della lingua italiana è chiara - "è stato sottoposto alla valutazione".
Pertanto non viene detto che è stato acquisito il parere, ma se l'atto rimane in questi termini, non emerge - e ritorno al discorso di stamani la presenza del parere obbligatorio degli Enti locali.
Occorre chiarirci e formulare un testo che non dica, ad esempio, che uno è falso, l'altro ha detto, ecc., come succede a volte, leggendo i giornali, quando si scopre dal giornalista di essersi rotti la testa invece che un braccio, in un incidente d'auto. Ho paura che, in questo caso, si corra tale rischio; pur essendo i protagonisti, leggiamo che quanto è scritto e quanto è scritto non corrisponde a quanto è avvenuto realmente.
La Commissione ha preso atto di quanto ha detto la delibera e se la delibera non ha detto il vero sino in fondo, o non ha detto tutto, adesso deve farlo.
Dobbiamo dire, cioè, che il parere obbligatorio, in un modo o nell'altro, è stato acquisito, altrimenti non rispettiamo il decreto legislativo 114, art. 6, comma 4, ecc., ecc. Non so se sono stato d'aiuto ma la realtà è questa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Presidente e colleghi, mi rivolgo soprattutto a chi ha partecipato in prima persona, con l'Assessore, alla discussione: a me sembra di avere capito - non sono intervenuto fino adesso, ma ho seguito con attenzione il dibattito - che, nella sostanza, le cose sono chiare.
Nella forma c'è questa dicitura che, probabilmente, se fosse affinata e personalizzata alla sostanza, potrebbe costituire un punto d'incontro. La collega Spagnuolo sostiene di non essere d'accordo sulla deliberazione, in quanto c'è un nodo sul quale non si riesce a procedere, ma che, se la maggioranza è d'accordo, la si può votare.
Chiedo soprattutto all'Assessore, ma anche agli altri colleghi che hanno partecipato in prima persona alla disquisizione su tali questioni, se non sia possibile trovare una formulazione che consenta che la forma calzi con la sostanza - sulla quale non abbiamo dubbi - in modo da superare questo nodo ed arrivare a votare la deliberazione, pur nel rispetto delle posizioni di ognuno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

A seguito degli interventi dei colleghi Foco e Gallarini - che condivido - riprenderei l'ipotesi di modificare quella parte della deliberazione, inserendo: "Preso atto che su tale atto deliberativo la Giunta regionale, in base all'art. 3, comma 1, della deliberazione legislativa approvata dal Consiglio regionale il 29/10/99, ha acquisito il parere delle autonomie locali e delle organizzazioni più rappresentative del settore commerciale...", che è la formulazione del disegno di legge n.
513 approvato in Consiglio, che riprende la formulazione del decreto legislativo 114.
Lascio agli Uffici del Consiglio un'incombenza: non so se nella deliberazione dobbiamo citare la questione relativa alla legge 34, che oggi c'è, ma che allora non era ancora in funzione come Conferenza permanente avvalendoci dell'art. 6, comma 4, perché la Conferenza permanente è stata investita con lettera formale del 15 aprile; il giorno 26 ha esaminato l'argomento ed istituito addirittura delle Commissioni, ma nei venti giorni prescritti dalla norma non ha espresso parere.
Questo quesito lo pongo agli Uffici in particolare, per una questione di correttezza legislativa; il Consiglio, con la sua interpretazione pu superare tutto, perché ricordo che allora la legge 34 non aveva efficacia quindi era una fase precedente all'efficacia della norma che istituiva la Conferenza permanente.
Se il Consiglio accoglie, presenterei l'emendamento della Giunta in questo modo, naturalmente con la riserva di integrarlo, se dobbiamo citare la legge 34, comma 4.
Non sono in grado di fare, io, una valutazione.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, presenta un emendamento? Propongo una sosta momentanea per permettervi di stilare un emendamento che possa essere valido.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.41 riprende alle ore 16.51)



PRESIDENTE

Informo il Consiglio che è in distribuzione un emendamento presentato dalla Giunta a firma dell'Assessore Pichetto.
6) sostituire il V capoverso della premessa: "Preso atto che, su tale atto deliberativo, la Giunta regionale, ai sensi dell'art. 3, comma 1 della deliberazione legislativa approvata dal Consiglio regionale il 19 ottobre 1999, ha acquisito il parere degli enti locali e delle organizzazioni più rappresentative del settore commerciale".
La parola all'Assessore Pichetto per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

L'emendamento soddisfa il disposto del disegno di legge regionale.
Mi si dice che la legge n. 34 non è da citare perché è stato un passaggio aggiuntivo fatto dalla Giunta regionale, che ne aveva facoltà perché in fase di avvio. La stessa legge n. 34 recita: "di norma". Quindi non è obbligatorio. Questa è la risposta che mi è stata data in merito alla citazione della legge n. 34.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Non recita "di norma", recita "di norma in via preventiva o successiva".



PRESIDENTE

La parola a lei, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Io continuo a richiedere la presenza del Presidente Ghigo, anche perch l'ora si fa tarda e alle ore 18 c'è un'importante inaugurazione, alla quale penso che il Presidente presenzi. In tal caso, qualora il Presidente Ghigo fosse a Torino e invece di venire qua in Consiglio a sostenere questo importante provvedimento presenzi ad un'importante manifestazione, vorremmo anche noi presenziarvi, chiedendo che il Consiglio si sospenda. A meno che il Presidente Ghigo non rinunci a presenziare là: in tal caso, noi rimarremo qui con lui.
Dieci minuti fa, però, l'Assessore Pichetto, a proposito del testo presentato in Consiglio regionale dalle Commissioni congiunte VII e II, ha detto di non avere alcuna responsabilità. Ha avuto un primo moto di scaricabarile, dicendo "La mia deliberazione di Giunta non diceva queste cose, le ha detto il Consiglio, che c'entro io?" Parentesi dell'Assessore Pichetto.
Questo ragionamento, sul piano strettamente formale, aveva le sue ragioni: la responsabilità del testo presentato in aula, dal punto di vista strettamente formale, è del Consiglio e del lavoro di Commissione, alla presenza del gradito ospite, l'Assessore di turno. Bene. Prendiamo atto di questo modo di fare e chiediamo allora ai responsabili di questo testo, che è diverso dal testo che l'Assessore Pichetto ha presentato in Commissione ragione di cosa hanno scritto. I responsabili chi sono? Di certo la maggioranza che ha votato questo testo, noi abbiamo votato contro.



(Commenti del Consigliere Gallarini fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Vede, Consigliere Gallarini, che non dovete farci fretta! Dovete smetterla di farci fretta! Consigliere Gallarini, adesso guardiamo pelo per pelo! Adesso guardiamo parola per parola! Perché il testo non era condivisibile, ma voi avevate una tale fretta, e noi non l'abbiamo contrastata, non abbiamo nemmeno votato tutti gli emendamenti uno per uno cosa che bisognava fare, perché avevate molta fretta - poverini - e vi abbiamo detto "Va bene! Avete fretta? Mettete tutti gli emendamenti insieme! Avete fretta? Votatevela!" Adesso che ve la siete votata ne rispondete! Con la vostra fretta! Noi abbiamo votato contro tutto! Voi avete approvato. Allora, chi è il responsabile per avere inserito ex novo il quinto capoverso, nel quale si dice "La Giunta acquisito... e che lo stesso è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza Permanente"? Vorrei avere la possibilità di discutere e confrontarmi su questo testo con chi l'ha proposto e, comunque, con chi l'ha approvato, e non con l'Assessore Pichetto che, contraddicendosi, poche decine di minuti dopo aver detto "Io non c'entro con quel testo", si assume, chissà perché e chissà con quanta correttezza formale, il compito di modificare, da Assessore, il testo licenziato dalla Commissione. E' un'ipotesi che non rispetta i ruoli. Siamo tutti in aula, quindi chiunque può fare qualunque cosa! L'Assessore ha detto "Io non c'entro con quella deliberazione" e un momento dopo addirittura si è assunto la responsabilità di mutarla...! I Presidenti delle due Commissioni possono, per cortesia congiuntamente o disgiuntamente, spiegarci per quali motivi hanno inserito a insaputa dell'Assessore Pichetto, e comunque con l'Assessore Pichetto contrario - come oggi sappiamo - questo testo? E dato che, su questo testo si afferma che la deliberazione è stata sottoposta alla valutazione della Conferenza, ci vogliono anche spiegare in cosa sia consistita quella valutazione? Oppure ci vogliono spiegare perché hanno scritto una cosa non vera? Penso che la cosa sia vera, che la valutazione sia avvenuta. Questa frase deve rimanere, se non rimane vuol dire che non era vera ed io non voglio credere che non fosse vera. Però, a chi lo chiediamo? Non certo all'Assessore Pichetto che, impropriamente, chiede di cancellarla: non è formalmente e istituzionalmente compito suo stilare le deliberazioni che dalle Commissioni vanno in Consiglio.
Io salverei l'Assessore Pichetto. Lo ringraziamo dello sforzo. Per che rimanga nel suo ambito, tra colleghi. Chiedo ai Presidenti, o ai Vicepresidenti, che ci spieghino cosa è avvenuto, e ci illustrino anche (come mi pare di ricordare è stato fatto in Commissione) quali sono state le valutazioni della Conferenza permanente. Ho detto "le valutazioni", non "la valutazione", perché mi risulta che di valutazioni ce ne siano state, e che questo sia stato detto in Commissione. E se valutazioni ci sono state vanno esplicitate in questa deliberazione, qualunque esse siano favorevoli, sfavorevoli, in parte favorevoli in parte no...! C'è anche scritto qui, l'avete scritto voi: le valutazioni ci sono state! Se non e così, nella sede competente - le Commissioni - ci venga spiegato cosa è accaduto, e siano le Commissioni a proporre modifiche, a giustificarle, e non l'Assessore Pichetto, che non c'entra niente e non ha responsabilità in tutto questo. Con tutte le responsabilità che già ha e come dice la collega Spagnuolo, "si assume", lasciamogli il ruolo che gli compete e che svolge bene, non carichiamolo di altre questioni.
Assessore Pichetto, la invito a non farsi carico anche di questa questione! Ripeto, vorrei sentire i Presidenti o i Vicepresidenti delle Commissioni.
Inoltre, Presidente del Consiglio, vorrei sapere se il Presidente Ghigo dà notizie di sé a quest'aula. Siccome gli interessa tanto che questo provvedimento vada avanti, ha dato notizie? Sta arrivando? Si sta preoccupando del nostro lavoro? Cosa ci manda a dire, oltre al fatto che forse alle 18.00 ha un impegno di rappresentanza?



PRESIDENTE

L'ho fatto cercare, ma non sono ancora riuscita a mettermi in comunicazione. Appena saprò qualcosa, lo comunicherò.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Io dico quello che so.
Ha ora la parola la Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, io ho letto l'emendamento dell'Assessore Pichetto - che ovviamente ha titolo per presentare emendamenti, non ci sono dubbi, anche se la delibera ha provenienza d'aula, della Commissione, del Consiglio però onestamente non mi sembra che questo emendamento risolva il problema.
A questo punto, è indispensabile sentire il Presidente della II Commissione Mancuso - sto guardando la collega Cotto che mi aiuta in questo ginepraio perché sono cambiate le competenze e non siamo tutti presenti - per sapere come ha affrontato questo problema, perché se nella delibera redatta dal Consiglio è stato citato quel punto, vuol dire che in Commissione qualcosa era stato affrontato. Allora, non possiamo tout court saltare da un punto all'altro.
Assessore Pichetto, questa non è una questione da poco, nel senso che se la Conferenza per le Autonomie locali ha in qualche modo affrontato questo provvedimento, magari non si è espressa formalmente, magari ha avuto al suo interno un dibattito, ma noi dobbiamo saperlo, perché questo è un provvedimento che chiama in causa, direttamente ed esplicitamente, i Comuni su una delle materie che li coinvolge maggiormente, vale a dire l'impatto di carattere commerciale attinente soprattutto ad ipotetici grandi insediamenti.
Noi chiederemo di sentire un attimo in aula il Presidente della II Commissione. Se non è presente, non per diminutio, ma per ruoli successivi chiediamo di sentire il Consigliere Salerno, che è il Vicepresidente della Commissione, qualora abbia gli elementi attinenti a questo punto specifico.
Se poi il Presidente della Giunta regionale - Vicepresidente Minervini fosse in arrivo, potremmo eventualmente sentire lui, perché non sono questioni di scarso rilievo anche rispetto alle reazioni dei Comuni. E non mi sentirei di togliere tout court il riferimento ad una legge che è operante, che oltretutto non è stata adottata un anno dopo la delibera iniziale, ma che è stata adottata quasi contestualmente.
Pertanto, non mi sentirei di assumermi la responsabilità, come Consiglio, di togliere il riferimento ad una legge operante, rispetto ad un organismo che è stato voluto e che è stato coinvolto rispetto a questo iter, perché è stato coinvolto. Adesso non possiamo dire, dopo un dibattito durato un giorno: "Ci siamo accorti tardi che non abbiamo citato bene in delibera la questione, pertanto la togliamo". Mi sembra molto imprudente perché l'ANCI o la Conferenza, nelle sue varie componenti, potrebbero eccepire che è stata volutamente sottratta una sua competenza, perché non mi sembra che, nell'economia dei lavori, questa questione, a questo punto faccia scadere qualche termine. Onestamente non mi sembra, perché anche sulle questioni del commissariamento - domani non ci sarà Consiglio, ma venerdì - se la delibera non si vota questa sera, si voterà venerdì: rispetto alla questione nazionale non mi pare che tocchi qualcosa, mentre invece potrebbero poi eccepire i Comuni. Però sentirei quello che è avvenuto in Commissione, se i colleghi che sono in aula hanno elementi in proposito, perché non possiamo pretendere, se non hanno seguito quel punto specifico, che dicano qualcosa: è evidente.
In ogni caso, agli eventuali colleghi che interverranno per aiutarci a dipanare questa matassa noi rivolgiamo sin da adesso il nostro ringraziamento.



PRESIDENTE

Per informazione, ho fatto chiamare il Consigliere Mancuso.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Mi associo alla richiesta dei colleghi. Intervengo perché potrebbe essere utile per le risposte che dovranno essere date e mi riferisco all'emendamento presentato.
Mi associo alla richiesta del collega Chiezzi: o il Presidente è in arrivo, altrimenti penso, essendo stati invitati anche noi alla Conferenza dei Capigruppo, di partecipare all'inaugurazione della Mostra, a meno che il Presidente preferisca andare alle mostre e non aiutarci in questo processo decisionale complesso.
Dicevo che l'Assessore in questo emendamento ha voluto fare riferimento alla delibera legislativa e, in modo particolare, all'art. 3, comma primo laddove si fa riferimento al fatto che la proposta è deliberata dalla Giunta "previa acquisizione del parere regionale degli Enti locali". Vorrei far notare all'Assessore e al Consiglio che il riferimento dell'art. 3 comma primo, cioè il parere degli Enti locali, è organizzato e specificato Presidente del Consiglio - questa è una questione che riguarda anche la legge n. 34 - dalla stessa legge che abbiamo approvato, dalla stessa deliberazione legislativa, nell'art. 1, comma terzo, perché la legge approvata dice chiaramente che la Regione, nel rispetto della legge n. 142 e successive modifiche, garantisce altresì la partecipazione degli Enti locali, - quindi la stessa cosa è poi richiamata - specifica la modalità attraverso la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, istituita ai sensi della legge n. 34. Quindi, l'articolo successivo fa riferimento a questo parere che viene dato attraverso la Conferenza, e non poteva essere diversamente. Si fa riferimento ad un pezzo della legge, cioè all'art. 3 comma primo, ignorando il primo articolo, quello delle finalità, che dice che il parere è richiesto attraverso questo organismo dalla Conferenza permanente, richiamato in modo esplicito. Con questa operazione non si sposta il problema, perché in ogni caso la legge continua a valere - spero che sia così, è stata pubblicata - e prevede che la modalità per acquisire quel parere è la Conferenza. Non è che facendo questo si possa ignorare la legge. Questo lo dico a conferma del fatto che si sta tentando di aggirare la questione sostanziale, cioè che manca questo parere. Credo che sia molto più utile, visto che il Presidente della Conferenza è il Presidente Ghigo che si faccia carico di questo problema; convochi urgentemente - mi sembra la modalità più corretta, anziché utilizzare il tempo in questo dibattito sicuramente utile, ma scarsamente produttivo agli effetti del risultato complessivo - e si proceda nell'applicazione rigorosa, e non soltanto rigorosa, come prevede la legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno, Vicepresidente della VII Commissione che risponderà alla Consigliera Spagnuolo; poi al Consigliere Mancuso.



SALERNO Roberto

La delibera è stata in Commissione un tempo non solo ragionevole, ma cospicuo. L'abbiamo analizzata e studiata, abbiamo esaminato tutte le osservazioni e le proposte pervenuteci, c'è stato un lavoro di assemblaggio dei vari pareri, delle varie consultazioni e delle varie osservazioni.
A mio parere, questa mattina si è quasi innescato un precedente, cioè che non si dovesse nemmeno iniziare il lavoro del Consiglio, perché non c'erano i Presidente della Giunta e del Consiglio, quando in realtà la piena presenza della Giunta e della Presidenza del Consiglio è pienamente assicurata: i Vicepresidente sono stati nominati per questo. Quindi, sono un po' perplesso sul fatto che anche su questa delibera ci sia una strutturale e fortissima difficoltà a procedere, ad entrare nel merito del provvedimento e della discussione vera della delibera.
In ogni caso, anche per un fatto di onestà intellettuale, ritengo di chiedere, in relazione a questo piccolo impedimento iniziale - però questa volta chiederei il rispetto dei tempi, per cui se diciamo 5 minuti devono essere 5, se è un quarto d'ora deve essere un quarto d'ora - non più di 10 minuti di orologio di sospensione per una riunione di maggioranza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Io ringrazio il collega Salerno e forse il collega Mancuso (che aveva chiesto di intervenire). Forse il collega Mancuso non era in aula prima, e allora mi rivolgo alla sua cortesia affinché, in quanto Presidente della II Commissione, non ci dica, come ha fatto il Consigliere Griffini: "Non posso intervenire, perché l'aula non mi ha mandato il provvedimento". E va bene ne ho preso atto.
Ma visto che, invece, il collega Mancuso è titolare a tutti gli effetti della II Commissione, vorremmo, come sempre è avvenuto in quest'aula quando avevamo di fronte una questione nata nel dibattito fra diverse Commissioni considerato che il testo è stato presentato dalla II e VII Commissione, che il collega Mancuso riferisse all'aula come si è svolto il dibattito su questo punto specifico all'interno della Commissione, in modo che possiamo sapere se il parere è stato acquisito o no; altrimenti, dovremo sospendere e tornare in II Commissione, se non lo vuole dire in aula, perché è una questione dirimente.
Mi appello a lei, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Non ho molto da dire, e infatti non avevo chiesto la parola.



PRESIDENTE

Ma il suo intervento è stato richiesto, Consigliere.



MANCUSO Gianni

Il problema è che essendo stato affrontato in VII o II Commissione congiuntamente, ed essendomi assentato a qualche riunione, i lavori sono stati presieduti dalla collega Casari.
Quindi, su questo punto, non sono in grado di fornire alcuna delucidazione.



SPAGNUOLO Carla

Grazie.



PRESIDENTE

Vista la richiesta del Consigliere Salerno, sospendo la seduta per dieci minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 17.16 riprende alle ore 17.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Riteniamo di procedere all'esame della delibera con la votazione dell'emendamento che ha appena formalizzato l'Assessore Pichetto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere, avevo spiegato all'inizio che la delibera va votata alla fine; adesso si possono solamente prendere in considerazione gli emendamenti. E' una delibera, non è una legge. Adesso, logicamente...



SALERNO Roberto

Infatti, ho detto di procedere all'esame della delibera e alla votazione dell'emendamento.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere. Riprendiamo i lavori con l'emendamento presentato dell'Assessore Pichetto, che sostituisce il quinto capoverso della delibera.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, parli.



CHIEZZI Giuseppe

Il problema della stesura del quinto capoverso della delibera va risolto non con delle forzature, che non servono a niente; va risolto rispondendo ai quesiti che lo stesso capoverso contiene.
Noi non possiamo pensare che la Commissione, per mano dei Presidenti o di qualcun altro, scriva dei testi privi di un rapporto con la realtà perché pensiamo che si lavori seriamente.
Nel testo del quale stiamo discutendo da un giorno, vi è scritto che questa deliberazione importantissima è stata sottoposta alla Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.
Mi ricordo che di questo argomento se n'è parlato durante i lavori di Commissione; mi ricordo che sono state anche illustrate le valutazioni emerse nella Conferenza permanente. Questa Conferenza è uno degli strumenti nuovi che la Regione ha promosso a valle di questa grande riforma dello Stato italiano conseguente alla Legge 59 e alla Legge 127, questa riforma regionalista - io dico - a Costituzione vigente, quindi stiamo dentro un percorso importante. La Regione Piemonte, all'interno di questo percorso che prevede sia un rafforzamento delle Regioni che un rafforzamento e una nuova qualità di rapporto tra le Regioni e il sistema delle autonomie locali, ha istituito questa conferenza, mettendo a Presidente di questa conferenza lo stesso Presidente della Giunta regionale.
Su un atto come questa deliberazione che ha in allegato l'elenco dei 1200 e rotti Comuni del Piemonte, quindi ci troviamo di fronte a una delibera...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia, vi prego di fare un po' di silenzio.



CHIEZZI Giuseppe

Siamo di fronte a una delibera che nomina ogni Comune e così facendo colloca ciascun Comune in una certa posizione socioeconomica rispetto agli altri. Non è una "deliberina" qualunque che interessa 5 Comuni! Questa delibera tocca tutti i Comuni del Piemonte! Allora è una classica delibera sulla quale lo strumento di raccordo stretto costituito dalla Conferenza Regione-Autonomie locali ha un ruolo di primo piano.
Quindi, è una delibera che interessa tutti i Comuni uno per uno citandoli e classificandoli; la Conferenza deve essere sentita - l'ha ricordato il collega Saitta - in base sia alla L.R. 34, che è stato il primo passo di riforma della Regione Piemonte, sia rispetto all'ultima legge che non ha ancora un numero, in attuazione del Dec. lgs. 114, quindi la Conferenza è titolata a dare questo parere. Giustamente dalla Commissione esce un testo in cui si parla di questa valutazione. Allora si chiede che questo testo venga corredato della valutazione qui citata.
Bracci di ferro su situazioni di questo genere sono degli atti di prepotenza! Sono semplicemente atti di prepotenza che non facilitano un rapporto produttivo tra i Gruppi presenti in Consiglio. E' una prepotenza dire "no, no, l'abbiamo scritto e adesso, così come l'abbiamo scritto, lo cancelliamo". Eh no, cari! L'avete scritto, l'avete approvato, vi abbiamo anche facilitato nell'approvazione rapida perché non abbiamo sollevato queste questioni vista la fretta con cui ponevate la vicenda, ve ne siete assunti la responsabilità! Allora la natura dei rapporti politici deve essere rispettata, pur nella diversità di opinioni, di vedute e via dicendo.
Quindi io chiedo che si dia una risposta a questo quinto capoverso, e agli emendamenti che precedentemente a quelli dell'Assessore Pichetto ho presentato, che non possono essere messi fuori campo - "non possono" in termini di correttezza politica - da un emendamento della maggioranza che cancella un testo scritto dalla maggioranza stessa! Perché così facendo si annullano i rapporti politici e si annullano i rapporti di serietà e di civile convivenza che bisogna avere quando si hanno posizioni molto differenti su alcune questioni. Quindi io dico "non inaspriamo le situazioni", perché inasprendo le situazioni la strada è sempre una sola: è quella della difesa dei diritti fondamentali di avere delle risposte su questioni chiare e in questo caso su questioni proposte dalla Giunta! Allora le risposte vengano date; questa valutazione della Conferenza venga espressa, va bene!? Si dica quando, qualcuno ce ne parli, se non ce ne parla il Presidente della Conferenza ce ne parli qualcun altro; ne riparli in aula chi ne ha parlato in Commissione, ma io chiederei proprio alla Presidente del Consiglio di valutare serenamente il proprio ruolo alla luce della difficoltà di procedere in presenza di forzature così smaccate così fuori tono! Qui nessun vuol fermare nulla, ma la risposta a questo capoverso deve essere data.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, io non la ritengo una forzatura né voglio forzare assolutamente nulla.
Chiedo alla Giunta se mantiene questo emendamento.



(Il Consigliere Ghiglia annuisce energicamente col capo)



PRESIDENTE

Va bene, va bene. L'ho chiesto un'altra volta per essere ancora più convinta della cosa; si perde più tempo a chiacchierare.
Metto quindi in votazione l'emendamento della Giunta, a meno che qualcuno voglia ancora intervenire per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Ma i miei emendamenti, Presidente?



PRESIDENTE

Quello della Giunta è il più lontano.



CHIEZZI Giuseppe

Ma allora presento un emendamento in cui cancello tutto!



SPAGNUOLO Carla

Presidente Minervini, mi scusi, ma prima della dichiarazione di voto vorrei per cortesia che lei riepilogasse qual è lo stato degli emendamenti sul testo della deliberazione. Cioè c'è solo questo? Perché eravamo, se non vado errato (chiedo anche l'aiuto dei nostri collaboratori), alla discussione di carattere generale sulla deliberazione, sul testo della delibera e non ancora sul dispositivo, eravamo sul testo prima del dispositivo e prima di passare agli allegati.



PRESIDENTE

Eravamo sulle premesse.



SPAGNUOLO Carla

Allora, sulla relazione alla deliberazione è emerso questo punto e adesso, connesso, c'è questo emendamento che la Giunta ha presentato ed è legittimo perché la Giunta può presentare in aula qualunque emendamento a qualunque testo, dovunque questo testo sia stato presentato. Ci può essere un'inopportunità, però è legittimo.
Detto questo, però, volevo sapere prima di fare dichiarazione di voto se ci sono altri emendamenti e quali, sempre sulla parte di relazione.
Può riferirci solo questo, Presidente?



PRESIDENTE

Se lei mi parla della delibera, questa mattina c'erano i due emendamenti presentati dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.



CHIEZZI Giuseppe

Ce n'è un altro!



PRESIDENTE

Io ne ho solamente due.



CHIEZZI Giuseppe

L'abbiamo presentato adesso.



PRESIDENTE

Se ne arriva uno adesso sono tre! Mi dice la dottoressa Garabello - io non l'ho ancora guardato - che è sul primo capoverso della premessa; poi c'è l'emendamento più lontano che è quello dell'Assessore. Questi sono gli emendamenti che io ho in mano in questo momento, quindi ritengo che quello dell'Assessore, non perché è dell'Assessore, ma perché è il più lontano, vada votato per primo naturalmente con le dichiarazioni di voto di chi intende farle.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, guardi che il mio emendamento è precedente a quello dell'Assessore. Il mio emendamento è più lontano perché tratta del primo capoverso, quindi viene prima di quello della Giunta che è al quinto capoverso.



PRESIDENTE

Sì, è vero, è un emendamento soppressivo del primo capoverso. Lo vuole illustrare? Prima però farei parlare la Consigliera Spagnuolo...



SPAGNUOLO Carla

No, no.



PRESIDENTE

Allora lo illustri Consigliere Chiezzi.



SPAGNUOLO Carla

Io parlo soltanto se lei mi dà la parola a seconda di quella che è la situazione degli emendamenti.



PRESIDENTE

Va bene.
L'emendamento più lontano è quello presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti al primo capoverso della premessa che recita: 01) "Il primo capoverso della premessa è soppresso".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo emendamento precede, nel testo, quello presentato dai colleghi relativo al quinto capoverso. Tecnicamente parlando, l'emendamento non fa altro che cancellare un capoverso del tutto inutile - oppure no (sentiremo il parere dei colleghi). Dico "del tutto inutile" perché non c'è alcun bisogno di citare una legge dello Stato, si sa che le leggi devono essere tutte note, quindi non occorre, dal punto di vista strettamente formale, citare alcunché.
Basterebbe dire: "Vista la normativa vigente", perché il cittadino deve sapere qual è.
Si propone, pertanto, un alleggerimento tecnico della deliberazione.
Accanto a questo fatto, però, c'è anche l'esigenza di condurre i nostri lavori nel reciproco rispetto delle reciproche intelligenze, anche quando queste sono ridotte al minimo, come nel mio caso.
Bisogna - dicevo - rispettare l'intelligenza presente: siamo tutti eletti e ognuno è portatore della propria; io l'avrò anche piccolissima, ma non così tanto da accettare di arrendermi di fronte ad una prepotenza della maggioranza. Non fino a questo punto.
Se qui vige la prepotenza, al di là di ogni ragionevole e visibile logica (che pure è presente), va bene, ci incanaliamo in una strada in cui si propongono, su ogni capoverso, tecniche distruttive come quelle proposte dalla Giunta regionale riguardo al quinto capoverso. Tecniche distruttive terra bruciata su testi proposti dalla maggioranza, dei quali la minoranza non faceva altro che richiedere una lettura più chiara ed esplicita.
Il testo della maggioranza sosteneva di citare una valutazione e le minoranze non hanno fatto altro che chiedere conto di quella valutazione.
In conseguenza di ciò, la maggioranza ha cancellato l'oggetto della richiesta.
Cancellare, in politica e in un'aula consiliare, oggetti espliciti e razionali di richiesta di chiarimento sui testi della maggioranza, equivale ad un atto di provocazione politica.
Se si cancella il 5' capoverso, allora si può proporre di cancellare tutto, perché così non si vuole rispondere.
Non volete rispondere? Allora proviamo a verificare questo modo di procedere, da voi malauguratamente introdotto in quest'aula e che evidentemente ha solo lo scopo di inasprire i rapporti, all'insaputa del Presidente della Giunta regionale, che in questo momento non c'è e quindi non è a conoscenza dell'attuale decisione della maggioranza.
Mi sembra anche questo un atto non prudente - come direbbe il Presidente Deorsola, anch'egli assente dall'aula...



GALLARINI Pier Luigi

Queste cose ce le vediamo noi...



CHIEZZI Giuseppe

Queste cose se le vedono loro, ma intanto adesso ve la vedete voi su questa vicenda. Io, che mi preoccupo anche del domani...



GALLARINI Pier Luigi

Siamo in tranquilla attesa di come finiranno le cose...



CHIEZZI Giuseppe

Segnalo che questo elemento di certo non farà piacere al Presidente Ghigo, che si troverà a gestire un'aula colpita da un modo di fare politica della maggioranza che genera chiaramente un irrigidimento di posizioni che poteva essere evitato.
La mia dichiarazione termina dicendo che, probabilmente, il primo capoverso può essere cancellato. Chiedo di conoscere il parere dei colleghi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Il nostro Gruppo non parteciperà alla votazione dell'emendamento dei colleghi comunisti, perché si tratta chiaramente di una sorta di legittima difesa, per come essi hanno interpretato la vicenda politico-istituzionale che si è presentata oggi in aula. Nel senso che non si possono fare le leggi per poi aggirarle, non si possono presentare dei documenti deliberativi nei quali si fa riferimento a passaggi obbligatori ed essenziali e poi, quando non si hanno delle risposte dire: "Non usiamo quella legge, usiamo un altro strumento", su provvedimenti che vedranno i Comuni interessati, uno per uno, all'applicazione di questo atto deliberativo e in presenza, oltretutto, di una questione che ci viene sventolata come una clava, cioè quella del "commissariamento sì commissariamento no".
A fronte di questo discorso, non si chiarisce una questione di legittimità del testo deliberativo. Abbiamo provato a chiedere informazioni ai colleghi Presidenti o Vicepresidenti delle Commissioni, ma, nel momento in cui è stato discusso questo articolato, essi non erano presenti o non hanno seguito l'argomento. Per carità, nessun problema, è legittimo non riuscire a seguire tutto, anche perché erano riunioni congiunte delle Commissioni, per cui forse si è data la priorità al commercio rispetto all'urbanistica.
Non parteciperemo, dunque, al voto sull'emendamento, perché - ripeto è un emendamento da "legittima difesa"; quando discuteremo l'emendamento proposto dal collega Pichetto, faremo un intervento di merito.
Il testo della delibera è stato votato, nella II e VII Commissione dalla maggioranza - mi riferisco al collega Foco, che ha seguito il provvedimento; è la maggioranza che ha approvato il testo e non l'opposizione.
Pertanto, il collega Pichetto propone un emendamento alla maggioranza.
Si creano, pertanto, molti imbarazzi e nel tempo che resta a mia disposizione - non per volerlo usare tutto - vorrei segnalare l'importanza della presenza del Presidente della Giunta regionale. L'abbiamo detto anche in occasione della calendarizzazione dell'argomento e abbiamo saputo ieri che il Presidente della Giunta regionale non ci sarebbe stato. La questione dell'applicazione della legge 34 non è strumentale, ma reale; il Presidente della Giunta regionale avrebbe potuto dirimere la questione o addirittura relazionare o prevedere rapidamente una convocazione della Conferenza delle autonomie, del suo esecutivo e quant'altro, per cercare di portare a soluzione un problema oggettivo.
Torneremo, dunque, sulla questione, ma sull'emendamento presentato dai colleghi del Gruppo Comunista non parteciperemo alla votazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti per dichiarazione di voto.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sento la necessità di intervenire perché le questioni che hanno investito il dibattito in questa giornata non mi sembrano assolutamente marginali. Sono stati richiesti dei chiarimenti, non marginali, in merito a dei contenuti, alla sostanza di una premessa di un atto deliberativo della Giunta regionale. I chiarimenti richiesti facevano riferimento a testi legislativi (in questo caso la legge 34) che, non avendo dei riferimenti puntuali, nel senso che essendo attuati i riferimenti legislativi (tra l'altro errati) che vengono indicati nella premessa della deliberazione provocatoriamente e che potrebbero essere annullati.
Quanto all'emendamento presentato dalla Giunta, mi sembra che esso dimostri una voglia di irrigidimento nei rapporti, che invece necessiterebbero di chiarimenti, di discussione. Si rende necessaria una discussione chiarificatrice di un testo legislativo importante, vale a dire della deliberazione attuativa di un provvedimento importante, di delega alla Regione di uno degli assi strutturali per lo sviluppo del Piemonte.
Una forma di irrigidimento mi sembra figlio di una prova di forza, oltrech di irresponsabilità.
Stupisce anche il fatto che i chiarimenti vengano richiesti dalla sola opposizione.
Personalmente, ho ascoltato con attenzione il dibattito odierno cercando di imparare quanto più possibile dagli interventi dei colleghi più esperti di me, che riescono a entrare nel merito della necessità di chiarimenti normativi, rappresentando questi non solo elementi di completezza dell'atto amministrativo ma anche di legittimità dello stesso.
Per questo anch'io mi associo alle sollecitazioni fatte dai colleghi Capigruppo dell'opposizione, perché anch'io ritengo di sostenere quest'emendamento, che non è solo frutto - come giustamente la collega Spagnuolo ha intravisto - della legittima difesa, ma che provocatoriamente toglie un riferimento normativo importante per questa deliberazione. Una deliberazione che nel penultimo capoverso di fatto annuncia una cosa falsa facendo riferimento ad un atto che non è avvenuto, o che comunque non è avvenuto puntualmente come indicato nella stessa deliberazione, dato i chiarimenti che non ci sono stato forniti dall'Assessore Pichetto.
Per questo motivo riteniamo sia necessaria in aula la presenza del Presidente della Giunta. A tal proposito, chiedo al Presidente del Consiglio se si abbiano sue notizie. Sono quasi le ore 18, vorremmo sapere se il Presidente della Giunta parteciperà almeno alla fine del Consiglio visto che l'Assessore Pichetto non ha partecipato a Roma ad una riunione con il Ministro per la definizione degli adempimenti della Regione Piemonte sul decreto del commercio.
Ci chiediamo come sia possibile non dare risposte sulla necessità di completezza e legittimità di un atto amministrativo, qual è una deliberazione. Nella premessa di tale deliberazione si annunciano dei fatti di cui veniamo a conoscenza solo dopo diverse e puntuali sollecitazioni dei Consiglieri dell'opposizione. Di tutto ciò noi abbiamo notizia solo in Consiglio regionale, solo in sede di Consiglio veniamo a conoscenza degli appuntamenti avuti con le organizzazioni regionali del commercio più rappresentative in ambito regionale. Solo in sede di Consiglio regionale veniamo a conoscenza degli appuntamenti che la Giunta regionale ha avuto per richiedere delle valutazioni. Per questo, associandomi ai colleghi anch'io chiedo quali siano state le valutazioni fatte dagli Enti locali sempre che di valutazioni - al plurale - si tratta. Veniamo a conoscenza dell'esistenza di tali valutazioni solo in sede di Consiglio, in seguito alle sollecitazioni fatte dai colleghi Capigruppo dell'opposizione.
Ci troviamo, in Consiglio regionale, ad affrontare una deliberazione così importante, attuativa di un disegno di legge, recepimento di una delega del Governo, ed è una deliberazione diversa dalle indicazioni della deliberazione assegnata in Commissione, e che doveva essere oggetto delle valutazioni della Commissione.
In ogni caso - mi ricollego anche alle osservazioni di altri colleghi non si può scaricare tutto alla competenze di alcune Commissioni consiliari, sebbene esse abbiano il dovere di prestare grande attenzione ad un atto amministrativo che deve essere vagliato attentamente. Non si pu scaricare su di esse l'irresponsabilità di avere utilizzato un termine che non è così inopportuno, l'irresponsabilità di una Giunta regionale che ha modificato in un aspetto - non certo marginale - la premessa di una deliberazione che accompagna l'allegato attuativo di un disegno di legge regionale.
Confermando il voto favorevole all'emendamento, chiedo ancora al Presidente della Giunta se può darci notizie sulla possibile presenza o meno del Presidente della Giunta, Enzo Ghigo.



PRESIDENTE

La ringrazio per l'augurio, ma io non sono il Presidente della Giunta io svolgo solamente la funzione del Presidente del Consiglio.
Le ripeto quanto ho detto prima: non ho notizie del Presidente della Giunta regionale: so che è a Bologna, non so se è già sulla strada del ritorno o se è ancora lì.
Non so cosa stia facendo il Presidente della Giunta regionale, ma ritengo che, responsabilmente, in ogni caso, stia facendo il suo dovere.
Se non ci sono altri interventi e dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, possiamo votare per appello nominale?



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione per appello nominale dell'emendamento a firma dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, non accolto della Giunta.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 30 hanno risposto SI' 2 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
02) Emendamento presentato dai Consiglieri Simonetti e Chiezzi: "Il secondo capoverso è soppresso".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Io chiedo sempre notizie del Presidente Ghigo che, lei ci assicura, sta svolgendo il proprio dovere.



PRESIDENTE

Io penso che stia assolvendo al proprio dovere: non assicuro mai niente, se non vedo con i miei occhi.



CHIEZZI Giuseppe

Per carità, lo penso anch'io; ma dal momento che lei non ha notizie circa la venuta del Presidente Ghigo presso quest'aula, arguisco che, tra i propri doveri, il Presidente Ghigo non ha oggi inserito quello di dare notizia di sé ai colleghi, Consiglieri regionali.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

E' in congedo.



CHIEZZI Giuseppe

Prendo atto che il Presidente Ghigo, oggi in congedo, non ha ritenuto tra i propri doveri, quello di segnalare alcunché in quest'aula.
Dato che oggi stiamo trattando una deliberazione, secondo il Presidente Ghigo importantissima, segnalo che questo fatto non l'ha indotto a chiedere notizie del lavoro che stiamo svolgendo. Senza alcun commento, o meglio, i commenti possiamo poi farli facendo le conferenza stampa, e saranno commenti di carattere politico.
Nel merito dell'emendamento, rilevo che, anche in questo caso, il testo licenziato dalla Commissione (che in questo capoverso trascrive in parte il testo che proveniva dalla Giunta), mentre la Giunta regionale suggeriva proponeva di richiamare l'art. 4 della legge 59, adesso il secondo capoverso della deliberazione proposta al Consiglio cita invece l'art. 14 e abbandona la citazione dell'art. 4.
Volevo chiedere, innanzi tutto, spiegazione di questo, perché una delle ragioni dell'annullamento che proponiamo sta proprio in tale contraddizione.
Perché si passa, senza dire alcunché, dalla citazione di un articolo che penso fosse ritenuto importante - alla citazione di un altro sopprimendo la citazione del primo? Cosa è cambiato? Se la Giunta ci spiega questo fatto, possiamo anche ritirare l'emendamento; altrimenti, vogliamo capire come mai c'è questa differenza.
Eventualmente, la Giunta potrebbe anche proporre di citare entrambi gli articoli oppure - come diciamo noi, in assenza di informazioni - di sopprimere tout court questo paragrafo, perché ci sembra non particolarmente coerente.
La Giunta propone una cosa, il Consiglio ne propone un'altra: o eliminiamo tutto o riportiamo a coerenza i due testi, perché non si capisce come stiano in piedi.
Oltre tutto, rimane il fatto che queste citazioni, questi "visto" forse non sono nemmeno, a stretto giro di ragionamento formale, necessari.
Quindi io aspetterei, prima di lasciare la parola alla collega compagna Simonetti, per eventualmente una replica...



GALLARINI Pier Luigi

Vai che sei solo!



CHIEZZI Giuseppe

Gallarini, a parte gli scherzi: la Giunta ci ha consegnato una deliberazione in cui si cita un articolo di legge; poi voi, in Commissione avete cancellato il riferimento a questo articolo di legge - chissà perch e avete proposto la citazione di un altro articolo di legge.
Sto solo chiedendo come mai; che mi si spieghi perché non si cita l'articolo...



(Commenti del Consigliere Gallarini)



CHIEZZI Giuseppe

Ma io ti invito a farlo, e cercherò di rispondere.
Chiedo spiegazioni all'Assessore Pichetto: sono pronto a ritirare l'emendamento, se mi si spiega la difformità tra i due testi.



PRESIDENTE

L'Assessore intende rispondere? La parola all'Assessore Pichetto.



(Consultazioni dell'Assessore Pichetto con i funzionari dell'Assessorato)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Chiedo il controllo legislativo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Se parlate al microfono, resta anche agli atti. Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

La collega Capogruppo compagna Carla Spagnuolo dice che l'Assessore Pichetto "rema", però se l'Assessore Pichetto si mette a remare con un braccio in una direzione e con l'altro braccio nella direzione opposta ruota su se stesso e sta fermo, non va avanti! Allora invitiamo l'Assessore Pichetto anche in questa fase a muovere le braccia tutte e due nella stessa direzione: o in avanti o indietro, perch comunque così si muove, altrimenti gira su se stesso.
Ci vuol spiegare allora perché la sua deliberazione citava l'art. 4 e adesso accetta, senza spiegarci nulla, che la deliberazione del Consiglio non citi più quell'articolo? Come mai prima era necessario citarlo e adesso l'Assessore Pichetto non ci spiega perlomeno perché non è necessario citarlo e perché invece è necessario citare l'art. 14? Ci vuole solo spiegare questo? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Io aspettavo di sentire la discussione sul comma 2 per fare un emendamento di correzione da art. 14 ad art. 4 perché ritengo che sia corretta la formulazione presente nella delibera di Giunta "art. 4" e volendo essere più precisi "art. 4, comma 4" della Legge 59.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Allora sentiamo cosa dicono i Presidenti delle Commissioni!



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la prego di parlare a microfono acceso, perché non riesco a sentirla.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, Presidente.
Allora, l'Assessore, che è gentile, ci dice che secondo lui la citazione dell'art. 4, quella contenuta nella delibera, è la citazione corretta. Bene; chiedo allora a chi ha approvato, quindi innanzitutto ai due Presidenti di Commissione, che invece hanno proposto la citazione di un altro articolo, di spiegarci qualcosa, la loro opinione, perché questo testo è uscito dalla Commissione presieduta da Mancuso, perché la collega Casari è in congedo. Allora chiederei al Presidente Mancuso di rispondere perché così come ha risposto l'Assessore Pichetto, risponda anche il Presidente Mancuso, il "nostro" Presidente Mancuso. Grazie.



PRESIDENTE

Se posso rispondere io in assenza dei Presidenti...



CHIEZZI Giuseppe

No, no! Lei è la nostra Presidente.



PRESIDENTE

Il Presidente Mancuso è invitato a rispondere.



CHIEZZI Giuseppe

Il Presidente Mancuso sta chiacchierando e non si cura nemmeno del dibattito!



PRESIDENTE

Il Presidente Mancuso non intende intervenire.



GHIGLIA Agostino

Se non vuole, non vuole. Non si può certo obbligare.



SIMONETTI Laura

Sì, però è il Presidente della Commissione!



PRESIDENTE

Se mi lasciate dire, a mio avviso è uno sbaglio degli uffici...



CHIEZZI Giuseppe

Ci sono l'Assessore Leo e il Presidente Mancuso che stanno disturbando e parlando con persone estranee all'aula! E chiamati a rispondere su atti istituzionali, mostrano veramente un atteggiamento che anche dal punto di vista dell'Ufficio di Presidenza non è consono perché stanno parlando fuori dall'aula!



(Commenti del Vicepresidente della Giunta, Masaracchio)



CHIEZZI Giuseppe

Mi rivolgo anche al Vicepresidente Masaracchio che è l'interfaccia dei Consiglieri!



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere Chiezzi, lasci che sia io a intervenire.
Io prego vivamente i colleghi di prendere posto e di ricordarsi che siamo in un'aula istituzionale! Credo di parlare in italiano; se mi ascoltate e mi capite vi ringrazio. Andiamo avanti, per cortesia.
Se posso aggiungere, si sta controllando, ma questo deve essere sicuramente un errore di battitura, è stato cioè scritto "14" al posto di "4". Lo stiamo controllando, vi comunicherò l'esisto del controllo.
A questo punto vorrei capire se ci sono delle richieste di parola.



SAITTA Antonino

Sì.



PRESIDENTE

Consigliere, lei interviene sull'emendamento?



SAITTA Antonino

Sì, sì, intervengo sull'emendamento, facendo sempre la premessa, che ho già fatto prima, di invitare il Consiglio a trattare questo tema, anche se può sembrare fastidioso da parte di qualche Consigliere. Può essere ritenuto un atteggiamento inutile, ma come credo anche il Presidente del Consiglio abbia notato, non si tratta di interventi inutili perché in alcuni passi sono state rilevate delle contraddizioni rispetto alla legge e soprattutto la non-applicazione della legge. Il tema resta comunque, quello dell'applicazione della L.R. 34, ed è un macigno, mi pare che sia la questione fondamentale, che non si vuole affrontare, Assessore Pichetto che la Giunta - io non so se poi lei rappresenti la Giunta o meno - ma che la Giunta non vuole affrontare rischiando di fare in modo che questa legge abbia dei contenuti di illegittimità. Quindi la responsabilità che si prende la Giunta a non affrontare nella sostanza il tema che abbiamo posto è una responsabilità enorme! Sarebbe stato molto più corretto constatare che questo parere della Conferenza non è stato dato...



(Forte brusìo in aula)



SAITTA Antonino

Io ho difficoltà a parlare, Presidente.



(Scampanellio del Presidente)



SAITTA Antonino

Dicevo che sarebbe stato molto più corretto constatare e farlo rilevare, Presidente anche lei, che questo parere manca e richiedere come Presidente del Consiglio regionale che la Commissione dia questo parere obbligatorio utilizzando il suo potere e soprattutto la coincidenza, la situazione favorevole che il Presidente della Giunta regionale è anche Presidente della Conferenza. Quindi può convocare anche immediatamente e urgentemente la Conferenza per esprimere quel parere.
Da questa posizione noi non ci spostiamo, nel senso che non c'è emendamento o accorgimento di carattere tecnico, più o meno formale, che possa rimuovere questo ostacolo che è un ostacolo di legittimità Vicepresidente Masaracchio! Mi pare che questa non sia una questione inutile, in sostanza.
Su questa questione noi continuiamo a dire che è rilevante, dopodich una volta che è stato constatato che il parere non esiste, non è che si possa utilizzare la L.R. 34 o la legge approvata sul commercio come un self service dove si prendono le porzioni e le parti per giustificare una procedura che è stata una procedura incompleta! Questo resta. Quindi chiedo che le dichiarazioni che faccio siano inviate anche, non so, forse la delibera non va al Commissario di Governo, non sono molto pratico, ma voglio dire che questo resti, a tutti gli effetti, cioè questo rilievo di non applicazione della L.R. 34. A questo punto mi pare anche di poter dire di non-applicazione neppure del provvedimento legislativo sul commercio perché la legge approvata la settimana scorsa fa riferimento alla L.R. 34 e, in modo particolare, alla Conferenza Regione-Autonomie locali. Questo è l'elemento di partenza dal quale discendono tutte le osservazioni.
Sulla questione puntuale e particolare posta dal collega Chiezzi, c'è una contrarietà, che l'Assessore Pichetto ha spiegato dando una propria interpretazione - che è, comunque, l'interpretazione della Giunta - che però non risolve le contraddizioni contenute nella deliberazione, quindi nel testo approvato dalla Commissione. Occorre, in ogni caso, una modifica del testo approvato dalla Commissione ed una spiegazione da parte di chi ha la responsabilità (i Presidenti delle due Commissioni) che ci aiuti a capire se l'interpretazione data dall'Assessore Pichetto è un'interpretazione condivisa o meno.
La Presidenza della Commissione non comporta unicamente il compito di dare o togliere la parola, o di dire "la seduta è aperta" o "la seduta è chiusa".
Sicuramente i nostri Presidenti, a partire dal collega Mancuso, hanno la capacità e la competenza, per aver seguito con attenzione questo tema di far valere gli interessi della Commissione.
Questa è una proposta fatta al Consiglio, è una deliberazione del Consiglio.
Se i Presidenti delle Commissioni lasciano stravolgere i testi approvati dalla Commissione, senza dire neppure una parola in difesa, ma accettando quello che viene in mente all'Assessore, vuol dire che il lavoro delle Commissioni non ha più senso. Vuol dire che si può passare direttamente dalla Giunta al Consiglio (ma questo sarebbe contrario ai principi dello Statuto, anche se potrebbe succedere, visto che si fanno atti contrari anche alla legge!).
Chi difende, allora, il lavoro della Commissione? Chi dà un'interpretazione della correttezza del lavoro svolto dalla Commissione? Questa è una competenza anche del Presidente del Consiglio, perché le Commissioni sono Commissioni del Consiglio regionale e il Presidente, sotto questo aspetto, ha anche un ruolo di vigilanza.
Chiedo, pertanto, che il Presidente si faccia carico di questa esigenza, che il lavoro delle Commissioni - prima di essere stravolto con un'interpretazione utile, non utile, corretta o non corretta da parte della Giunta - sia difeso.
Capisco che gli stravolgimenti possano dare fastidio, ma, Presidente lei concorderà sicuramente sul fatto che il Presidente di una Commissione debba perlomeno ascoltare, quando viene chiamato qualche collega che ha una responsabilità istituzionale. Dopodiché, non pretendo di essere ascoltato perché posso dire delle banalità, ma credo che il Consiglio abbia il dovere di sentire l'interpretazione, prima di prendere una decisione. Questo è un fatto fondamentale.
Non è irrilevante far riferimento ad un articolo rispetto ad un altro come non è irrilevante, anche per la Commissione, citare soltanto una parte della delibera legislativa o soltanto una parte della legge 34.
Chiedo anch'io una presa di posizione, altrimenti si torna in Commissione.



PRESIDENTE

Devo correttamente ringraziare il Consigliere Chiezzi che ha fatto notare l'errore dell'art. 14 al posto del n. 4. Lo ringrazio anche a nome di tutto il Consiglio.
Ricordo che siamo sull'emendamento soppressivo: "Il secondo capoverso è soppresso". Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Signora Presidente, la ringrazio del riconoscimento; è un semplice lavoro svolto, in conseguenza del quale ritiro l'emendamento soppressivo.
Era un modo per sollevare un problema. La ringrazio ancora.



PRESIDENTE

03) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: "Il terzo capoverso è soppresso".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi rivolgo in particolare al Presidente Mancuso, anche se capisco che voglia tenere un atteggiamento di parziale ostentato disimpegno; fa lo stesso, ci penserà lei, Presidente del Consiglio, a richiamarlo.
Il Presidente Mancuso è uno dei Presidenti responsabili della scrittura del terzo capoverso. Esso è diverso - mi rivolgo all'Assessore Pichetto dal capoverso che la Giunta ha presentato all'aula, perché introduce una nuova parte di testo che adesso leggo.
La parte aggiunta dalla Commissione dice: "In particolare, prevedendo che le stesse, ai sensi dell'art. 6, commi 1 e 2, definiscano gli indirizzi generali per l'insediamento dell'attività commerciale e fissino i criteri di programmazione urbanistica riferiti al settore commerciale".
Questo, Presidente, è un testo nuovo, aggiunto alla deliberazione.
Chiedo di capire per quale motivo sia stata introdotta tale modifica.
Inoltre, poiché essa cita un articolo e dei commi, ma il riferimento non è così esplicito, chiedo all'Assessore Pichetto - visto che il Presidente Mancuso non c'è (tornerà anche il Presidente Mancuso), quale sia la sua valutazione, riguardo a questa citazione e se non intenda renderla più chiara, nel testo consegnato all'aula.
La citazione dell'art. 6 è un po' sospesa, non è ben agganciata in modo immediato alla legge, alla quale fa riferimento.
Assessore Pichetto, potrebbe introdurre, a chiarimento, una piccola correzione che rafforzi il legame tra l'articolo citato e la legge di riferimento? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, avevo chiesto all'Ufficio di fare una sintesi dei punti senza modificarne il senso. Ci pare che la formulazione vada bene come sunto dei punti della delibera originaria. Se i colleghi vogliono chiarire maggiormente, naturalmente si può sempre valutare una formulazione migliore, ma ritengo che il richiamo all'art. 6 nei commi che indicano nella Regione il soggetto che deve dare attuazione mediante la definizione dei criteri degli indirizzi di programmazione commerciale, possa soddisfare tutti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Sono in imbarazzo, Presidente. Sono andata a chiedere alla cortesia degli Uffici perché, essendo questo testo un testo di deliberazione di Consiglio e non essendoci relatore (mi si dice che una deliberazione di Consiglio non ha mai il relatore),a chi dobbiamo rivolgerci. A maggior ragione chiedo a lei: a chi ci dobbiamo rivolgere? Non ci rivolgiamo al Presidente della II Commissione - che è in aula - perché rispettiamo la volontà del collega Mancuso di non esprimersi. Se ci fosse il Presidente della VII Commissione ci rivolgeremmo a lui, ma il Presidente della VII Commissione è legittimamente in congedo. Il Vicepresidente della VII Commissione - che era presente - in questo momento non c'è, e comunque rimane pur sempre il Vicepresidente. Manca un relatore alla deliberazione perché non esiste un relatore per questo tipo di deliberazione.
Presidente, sospenda la seduta!!



(Commenti del Consigliere Angeleri fuori microfono)



SPAGNUOLO Carla

No, collega Angeleri, niente "Ma certo!".
Collega Angeleri, invece di dire "Ma certo!", mi permetto di invitarla dal momento che noi chiediamo delle informative e il Presidente ha una funzione istituzionale, a cercare di convincerlo! Glielo dico in punta di piedi, ma se lei fosse il Presidente qualcosa ci avrebbe detto! E' una questione che avremmo dovuto chiedere al Presidente della Giunta regionale, che è anche il Presidente della Conferenza. Se non lo abbiamo fatto è perché non ci è stato possibile! Non c'è un relatore per questo tipo di deliberazione, quindi non possiamo farvi riferimento. E' così che accade normalmente: quando ci si sottolineano delle questioni esaminate in Commissione, ci si rivolge al relatore.
Il collega Chiezzi ha posto il problema della difformità tra la deliberazione presentata dalla Giunta regionale e la deliberazione uscita.
Questo problema ha dato origine alle perplessità su cui stiamo discutendo per tutto il giorno. Nonostante tutto ciò, finora non abbiamo chiesto di sospendere la seduta. Però, Presidente, non possiamo non provare un po' d'imbarazzo, e non possiamo non consegnarlo a lei.
In ogni caso, Presidente del Consiglio, la ringraziamo per l'equilibrio con il quale ha saputo destreggiarsi in questa seduta, molto complessa.
Evidentemente, l'esperienza di tanti anni aiuta.



PRESIDENTE

Vedo tutti gli occhi rivolti verso di me, e forse è la prima volta nella mia vita che non mi fa molto piacere! Però, ammetto con voi che i Presidenti delle Commissioni, o almeno uno di loro, avrebbero dovuto essere in aula e dare delle spiegazioni. Ma, a questo punto, io chiedo ugualmente di votare l'emendamento. Se l'emendamento è mantenuto, chiedo di metterlo in votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, chiedo che si voti per appello nominale.



PRESIDENTE

Votiamo l'emendamento soppressivo del terzo capoverso a firma dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti.
La Giunta non accoglie l'emendamento.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
04) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al terzo capoverso, dopo le parole "ai sensi dell'art. 6, commi 1 e 2" aggiungere le parole "del decreto legislativo n. 114/98".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Capisco e apprezzo le intenzioni dei colleghi nel proporre questo emendamento, che va a completare il richiamo dei commi, nei quali si parla di un qualcosa che però non si dice cos'è. Suggerisco ai colleghi che forse sarebbe più corretto dire "del decreto stesso", visto che è citato prima che non "del decreto legislativo n. 114", se lo ritengono.



(Commenti della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Come ha detto giustamente la compagna Simonetti, dato che negli altri commi è sempre citato il nuovo decreto, io proporrei - correzioni parziale alla proposta - di lasciare questo emendamento, cioè citarlo dopo l'art. 6 e di togliere, però, perché diventa sovrabbondante, alla prima riga "con il decreto legislativo su indicato". Suggerisco di non scrivere più quello toglierlo e dire: "Considerato che sono state conferite alle Regioni..." perché diversamente sarebbe citato due volte. Quindi, ripeto, proporrei di sopprimere le parole "con il decreto legislativo su indicato" e questo paragrafo diventa: "Considerato che sono state conferite alle Regioni estese competenze, in particolare prevedendo che le stesse, ai sensi dell'art. 6, commi 1 e 6 del decreto 114" (in modo da non ripeterlo due volte), lasciandolo solo la seconda, legato ai commi che così...



(Commenti dell'Assessore Masaracchio)



CHIEZZI Giuseppe

Era però un po' lontano dalla citazione... L'Assessore è d'accordo. Lo citiamo una volta sola, e vicino all'articolo, quindi rimane di più facile lettura.



PRESIDENTE

Riepilogando l'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti è così formulato: 04) al terzo capoverso, dopo le parole ", ai sensi dell'art. 6, commi 1 e 2", aggiungere "del decreto legislativo n. 114/98" e sopprimere "con il decreto stesso indicato alla prima riga".
L'emendamento è accolto dalla Giunta; lo pongo dunque in votazione.



SAITTA Antonino

Scusi, non capisco bene cosa votiamo: ce lo può ripetere?



PRESIDENTE

Lo rileggo volentieri, anche se l'ho già letto: al terzo capoverso, dopo le parole ", ai sensi dell'art. 6, commi 1 e 2" aggiungere "del decreto legislativo n. 114/98" e sopprimere "con il decreto stesso indicato alla prima riga".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 36 voti favorevoli e 1 astensione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ho consegnato un emendamento che, forse, è di discrezionale collocazione nell'ambito di questi capoversi in premessa della delibera; su proposta dei firmatari, vedremmo bene l'inserimento dell'emendamento che cita la legge approvata a questo punto.
Chiedo dunque di trattarlo adesso, cioè prima del quarto capoverso, che cita la delibera: forse è giusto citare la legge adesso. Posso illustrarlo?



PRESIDENTE

Vorrei leggerlo.
05) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: dopo il terzo capoverso, inserire un nuovo capoverso: "vista la deliberazione legislativa... approvata il 19/10/99".
Prego, lo illustri.



CHIEZZI Giuseppe

E' parso strano, ai firmatari, che in tutte queste citazioni non sia compresa quella relativa al decreto legislativo dal quale discende questa deliberazione. Citate tutto: le leggi dello Stato, il decreto, e non citate la fonte più vicina, più sussidiaria che dà vita a questa deliberazione.
Come è possibile che si dimentichi il decreto legislativo dal quale origina questa proposta di deliberazione al Consiglio? Anche in questo caso ci sono due differenti responsabilità. L'Assessore Pichetto, approvando la deliberazione, a seguito dell'approvazione della legge in Giunta, non poteva citare un decreto legislativo che il Consiglio regionale non aveva ancora approvato. Quindi, io direi che l'Assessore Pichetto, anche questa volta, non è un interlocutore, perché nella sua deliberazione entrata in Commissione questo non poteva proprio n politicamente né tecnicamente essere contenuto: non c'era! Cosa cito? Una cosa che ci sarà? In effetti, questa delibera - Assessore Pichetto - cita cose che ci saranno; ma questo avremo tempo, nel corso dell'esame, di parlarne, perch questo provvedimento si fonda su una cosa che non c'è. E' la critica che insieme al collega Saitta abbiamo svolto all'inizio: "E' il caso di fare una deliberazione che si basa su una legge oggi inesistente?". Secondo noi no; secondo la Giunta, sì, ma la questione non è irrilevante.
Però, così come noi sosteniamo che non sia opportuno impegnare il Consiglio regionale su provvedimenti che non hanno vita propria, e questa deliberazione non ha vita propria fino a che la legge non è approvata dal Commissario del Governo e pubblicata sul Bollettino, allora noi che sosteniamo questa tesi in coerenza con questo non diciamo che l'Assessore Pichetto ha sbagliato a prevedere una cosa che non c'era ancora. Diciamo all'Assessore Pichetto che ha fatto bene, non poteva fare altro, piuttosto che scrivere nulla. Però la Commissione no, perché la Commissione aveva già licenziato la legge! Eh, ma la Commissione sì, perché la Commissione aveva già licenziato la legge e l'aveva inviata in aula. Allora, la Commissione poteva citare e secondo - vedo che la dottoressa Garabello è molto...



PRESIDENTE

Sta verificando le date.



CHIEZZI Giuseppe

Verifichiamo anche noi magari; lo dice anche a noi così ci aiuta.



PRESIDENTE

Stiamo verificando la data di quando è uscita dall'aula.



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente. Mi aiutino tutti quanti: la deliberazione è uscita dalla Commissione successivamente all'uscita dalla Commissione della legge.



SAITTA Antonino

Il giorno dopo.



CHIEZZI Giuseppe

Ah! E' questo che dico, non "dall'aula".



PRESIDENTE

E' uscita insieme.



CHIEZZI Giuseppe

Ma dico lo stesso organismo un giorno ha licenziato la legge, l'ha mandata in aula; il giorno dopo licenzia la delibera che prende vita dalla legge appena licenziata. Io dico in quell'occasione si poteva segnalare nelle premesse della deliberazione, con citazione, il decreto legislativo anzi no, il disegno di legge licenziato dalla Commissione e messo all'attenzione dell'aula. Questa citazione doveva esserci. Quella citazione poi, a questo punto, oggi, veniva trasformata in una citazione ancora più precisa, nel senso che si poteva chiamare non più disegno di legge consegnato all'aula, ma si poteva chiamare "decreto legislativo approvato il".
Allora, Assessore Pichetto, tutto questo non c'era. Io chiedo all'Assessore Pichetto se queste osservazioni sono campate in aria o no, e se no che valutazione dia del lavoro che il Gruppo dei Comunisti italiani in questa circostanza ha svolto. Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Il richiamo alla legge tra il punto 3, comma 3 e comma 4, ci sta pienamente, è una sequenza.



PRESIDENTE

Per cui Assessore lo accoglie?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Sì.



PRESIDENTE

Bene. Ci sono altre richieste di parola? Ha facoltà di intervenire il Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Io sono d'accordo su questo emendamento e mi pare sia d'accordo anche il Consiglio.
Sono d'accordo per un motivo in più rispetto a quello indicato dal collega Chiezzi che pone un problema di coerenza con il testo approvato e il testo che approveremo oggi. Un motivo in più perché viene richiamata integralmente la legge approvata che la lettura consentirà a chi esaminerà questa proposta di rilevare la contraddizione, la carenza, la non applicazione della L.R. 34 e della procedura richiamata nell'art. 1 sulle finalità. Questo è abbastanza evidente perché si fa riferimento a una legge, la quale legge richiama il comma 3 che prevede il parere obbligatorio della Conferenza. Quindi sono perfettamente d'accordo su questo fatto perché rafforza una considerazione che abbiamo svolto fino a questo punto, cioè la non-applicazione della legge. Facciamo bene a richiamare questa legge, questa deliberazione legislativa, perché ci permette di evidenziare che non è stata applicata. Quindi sono d'accordo non soltanto per un fatto formale, ma perché ci permetterà - questo richiamo - di far rilevare come questo richiamo, importante ed essenziale mette in evidenza la non-applicazione della legge laddove è richiesto il parere, nell'art. 1, della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola pongo in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti che recita: dopo il terzo capoverso inserire il seguente nuovo capoverso: "Vista la deliberazione legislativa.....approvata il 19/10/1999".
La Giunta è favorevole a tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 28 Consiglieri presenti.
6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto: sostituire il quinto capoverso della premessa "preso atto che su tale atto deliberativo la Giunta regionale, ai sensi dell'art. 3, comma 1, della deliberazione legislativa approvata dal Consiglio regionale il 19/10/1999, ha acquisito il parere degli Enti locali e delle organizzazioni più rappresentative del settore commerciale".
La Giunta lo vuole illustrare?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

E' già illustrato.



SPAGNUOLO Carla

No, no, non è illustrato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Io ho presentato questo emendamento su istanza anche di alcuni colleghi dell'assemblea e dopo una serie di valutazioni avute nella giornata. Ho già avuto modo di illustrarlo precedentemente dicendo che a parere della Giunta era stato rispettato il disposto di sentire il parere degli Enti locali e delle organizzazioni più rappresentative e che a questo punto il quinto capoverso delle premesse della deliberazione se si voleva citare superando anche il richiamo alla L.R. 34, questo era un contributo della Giunta.
Alcuni colleghi in merito dissero che non dovevo farlo io come Giunta questo emendamento e mi pare che così si espresse la collega Spagnuolo vorrà dire che l'ho fatto io come Consigliere!



SPAGNUOLO Carla

Io non ho detto quello.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

L'ha detto circa cinque ore fa.



SPAGNUOLO Carla

No, ho detto che era inopportuno, ma che lei aveva titolo.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Sì, è vero.



SPAGNUOLO Carla

Chiedo la parola per fatto personale visto che sono stata chiamata in causa.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Sì, mi sono ricordato...



SPAGNUOLO Carla

Adesso si è ricordato... La sottoscritta ha dichiarato, nell'intervento precedente, che pur ravvisando una inopportunità politica da parte dell'Assessore Pichetto, l'Assessore stesso ha tutta la legittimità di presentare degli emendamenti sui testi, qualunque sia la provenienza dei testi stessi. Pertanto, la sottoscritta ha detto esattamente il contrario.
Questo per precisazione, altrimenti mi si fa assumere una parte che non è la mia. Se ricordate, su questo punto ero intervenuta anche un po' in antitesi con quanto altri colleghi, anche della minoranza, avevano sostenuto.



PRESIDENTE

E' pervenuto un sub emendamento all'emendamento della Giunta regionale a firma del Consigliere Chiezzi: sub1/06) il cui testo recita: "Dopo la parola 'parere', aggiungere le parole 'delle associazioni e degli Enti locali e delle organizzazioni'".
Scusi, Consigliere Chiezzi, non va già bene così? Dobbiamo aggiungere "delle associazioni" quando ci sono le organizzazioni? Prego, Consigliere Chiezzi, mi chiarisca questo dubbio.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri e Assessore Pichetto, come prima richiesta, propongo che lei ritiri l'emendamento, in modo da riportare in aula serenità e reciproco rispetto. Non argomento ulteriormente questa prima richiesta, ma la svolgo con convinzione e serenità, perché non mi sembra che il comportamento che lei ha avuto lavorando in questi mesi in Commissione ed in Consiglio, sia in alcun modo parente di questo comportamento. Mi sembrano due atteggiamenti del tutto diversi, perché lei in Commissione ha discusso e colloquiato, non ha mai dato un cenno di nervosismo, ha capito le ragioni che venivano poste, ha cercato di rispondere, ha risposto in modo più o meno soddisfacente, ma ha avuto sempre un atteggiamento di correttezza politica verso le ragioni che portavano le opposizioni a criticare, a suggerire, a proporre.
Nel comportamento che lei ha tenuto in tutte queste settimane non c'è mai stato un comportamento teso a sopprimere la capacità di proposta politica dell'opposizione.
Stasera, invece, forse perché non c'è il Presidente Ghigo che, dal punto di vista dei rapporti d'aula non ricordo abbia caratterizzato la propria azione come un'azione di rottura, in qualche momento può esserci stata, ma non ha mai avuto un atteggiamento di pregiudiziale rottura...



SPAGNUOLO Carla

Una volta, sulla democrazia...



CHIEZZI Giuseppe

Sì, sulla democrazia, ma nel corso di questi cinque anni il suo atteggiamento è stato tale. Possiamo aprire un dibattito, possiamo discutere; in ogni caso, l'ostruzione che la maggioranza ha messo in atto con questo emendamento rende veramente difficili i rapporti tra noi.
Vorremmo aprire un dialogo in modo costruttivo, perché noi, sul testo che la maggioranza ha proposto in aula, abbiamo presentato degli emendamenti di carattere migliorativo (ed unicamente di carattere migliorativo), chiedendo, sul vostro testo che citava una valutazione, di scrivere tale valutazione. Null'altro.
La Giunta, invece, di fronte a questa richiesta, decide di eliminare tutto, senza rispondere. Non si fa così, o, meglio, si fa tutto, ma poi si devono affrontare le conseguenze.
Per questo motivo le chiedo di ritirare l'emendamento. Se, purtroppo l'emendamento non verrà ritirato, il nostro Gruppo sarà costretto a rinunciare ad un'iniziativa politica.
E, allora, cuciamo le nostre iniziative politiche per un emendamento che sopprime - secondo il nostro modo di vedere e di sentire - una libertà politica d'aula: quella di fare miglioramenti ai testi presentati.
Se l'atteggiamento della Giunta è quello di togliere i testi presentati affinché le minoranze non possano fare emendamenti, ci mettiamo su una strada che non porta da nessuna parte, ma che ci tiene semplicemente fermi.
Rinnovo, pertanto, la mia richiesta; se questa non verrà ascoltata cercheremo di ripristinare una possibilità di iniziativa politica nostra.
L'Assessore, nel sopprimere il 5' capoverso, cita una parte della deliberazione legislativa approvata (cita l'art. 3, comma 1). Io le dico Presidente del Consiglio, che questa citazione mette in luce uno degli elementi di illegittimità che, secondo il mio Gruppo, sono contenuti in quel decreto legislativo e che possono portare alla non approvazione dello stesso. Infatti, una parte del comma 1 dell'art. 3 è in contraddizione con la legge fondamentale che regola i rapporti tra Regione e Autonomie locali cioè la legge 34. L'art. 3, comma 1, riporta una procedura di acquisizione dei pareri su questo tema che contraddice la legge regionale 34, che è madre di tutti i comportamenti regionali. Questo articolo, secondo me, va cassato in sede di approvazione governativa.
I casi sono due: o la rappresentanza degli Enti locali - che qua è mal scritta - è costituita dalla Conferenza Regione-Automomie locali (ma qui non è scritto, quindi bisogna che il provvedimento torni in aula e si scriva questo), oppure, se non e così, e viene interpretato come pare faccia l'emendamento dell'Assessore, nel senso che su questa deliberazione è sufficiente avere i pareri delle rappresentanze - chissà chi sono - e non può essere così dopo la legge 34, allora peggio ancora.
Siamo, secondo questo punto di vista, in completa illegittimità. Da questa osservazione politica facciamo discendere un emendamento che inserisce, nell'emendamento ostruzionistico della maggioranza, la citazione dell'articolo del decreto legislativo che fissa correttamente i rapporti che devono intercorrere, in delibere di questo tipo, tra la Regione e gli Enti locali, ed è l'art. 1, comma 3.
Questo è perfetto laddove si dice che la Regione garantisce la partecipazione degli Enti locali - quanto diceva il collega Saitta attraverso la Conferenza permanente. Qui si vuole occultare la presenza della Conferenza permanente.
Gallarini, vedo che hai già il cappotto sul braccio ed indichi l'orologio; mi associo alla tua richiesta implicita di fare in fretta.
Come iniziativa politica di sottolineatura di questi elementi chiediamo di inserire come sub emendamento, per prima cosa, la citazione dell'art. 1, comma 3, e non, come fa l'Assessore, la citazione dell'art. 3 comma 1, perché segnaliamo la necessità che il rapporto Regione-Conferenza è il rapporto fondamentale in linea generale e fondamentale in linea specifica rispetto a questa deliberazione, sperando che l'Assessore Pichetto approvi questo inserimento. Poi faremo una serie di altri inserimenti, perché questo, per come è stato presentato e per tutta la vicenda che l'ha prodotto (che è una vicenda nella quale la maggioranza non ha risposto a quesiti migliorativi sui propri testi) è un emendamento di ostruzione delle iniziative dei Gruppi di minoranza.
Pertanto, il ragionamento è questo: se si ritira questo emendamento possiamo ragionare sul comma 5, con civiltà e reciproco rispetto. Se invece, si fanno le prepotenze - come diceva la collega Carla Spagnuolo si ricorre alla legittima difesa, che ci dispiace comunque mettere in atto.



PRESIDENTE

Preso atto di quanto detto or ora dal Consigliere Chiezzi, propongo all'Assessore di pensare a quanto detto e di riprendere - mi rivolgo all'aula - venerdì, chiudendo qui i nostri lavori. Chiedo alla Consigliera Spagnuolo se vuole fare ora il suo intervento o se intende rinviarlo a venerdì.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Vorrei semplicemente fare il punto su due o tre questioni all'origine del gravissimo imbarazzo avuto oggi nel seguire passo passo questo testo deliberativo.
Prima ho evitato di intervenire su due o tre emendamenti perch ragionavo, tra me e me, su alcune questioni, tra cui questa del commercio.
Stiamo correndo il rischio di far uscire dei testi legislativi piuttosto carenti. E questo si verifica non per difficoltà dei nostri uffici: non facciamo assolutamente parte di coloro che tendono sempre a scaricare le responsabilità sugli uffici, poiché gli uffici hanno fatto la loro parte registrando quanto è stato detto, evidentemente, in Commissione.
In questo Consiglio, a nostro avviso, si sente la mancanza di due aspetti: ne abbiamo avuto la riprova oggi durante il dibattito sul commercio.
La prima carenza - mi spiace doverlo dire - è il fatto che il Presidente della Giunta regionale consideri sempre più il Consiglio regionale come un fastidio a cui sottrarsi. Per questo cerca di essere sempre meno presente alle sedute di Consiglio. Di conseguenza, noi vediamo e conosciamo l'attività del Presidente della Giunta regionale al TG3.
Perché qui il Presidente tende a non essere presente. Oggi, noi sapremo di cosa si è interessato il Presidente della Giunta regionale guardando il TG3.
Scappano anche gli Assessori.
Il collega Leo, dov'è? Dov'è in questo momento il collega Leo? Perch lo voglio in aula, perché lui è col cuore e con la mente, con tutto quello che può, con il portafoglio, all'inaugurazione che si sta tenendo. Non è andato, ma in ogni momento starà pensando come fare per scappare. Sono molto contenta che siamo riusciti - ed ha del miracoloso - a far sì che il collega Leo non sia andato a quell'inaugurazione! Ha del miracoloso! E' un successo, un fatto nuovo, almeno questo l'abbiamo tamponato! Stavo facendo un ragionamento abbastanza serio. Come dicevo, il Presidente della Giunta non c'è, e solo questa sera, dal TG3, sapremo dov'è: capiremo per l'ennesima volta che gli interessi del Presidente della Giunta regionale non attengono a quest'aula. Quest'aula non lo interessa non intende gestirla, non intende avere rapporti col Consiglio.
C'è un altro problema, gravissimo, per cui noi lavoriamo molto male, ed è il ruolo della maggioranza sui banchi. Se noi sui banchi della maggioranza avessimo qualcuno, provvedimento per provvedimento - mica tutti per carità, ma almeno qualcuno! - che si fa interprete delle problematiche legislative del provvedimento in oggetto, che ci dice perché la Giunta accoglie, non accoglie, che risponde dal punto di vista politico delle scelte fatte! Non abbiamo visto sui banchi della maggioranza - ed è sempre così - un referente che segue il dibattito consiliare. Onestamente, ho visto tante cose, non mi stupisco di niente, non mi stupisco neanche di questo... Per questo Consiglio regionale manca proprio di una parte... Noi non abbiamo avanzato questioni di carattere strumentale, è stata la stessa maggioranza perché il testo è stato approvato dalla maggioranza - a farsi un'autorete! Nel momento in cui la maggioranza cita una sua legge, lo fa in maniera sbagliata, si deduce che ciò che quella legge prevede come vincolante non è stato inserito, e non difende il suo testo, lo lascia massacrare dalla Giunta regionale...La Giunta regionale che ragionamento ha fatto? "Ah, è vero! Quella legge dovevamo citarla! Quel parere lo dovevamo acquisire! Non l'abbiamo fatto! Facciamo finta di niente! Prendiamo la gomma, cancelliamo e inseriamo un'altra cosa!" Ma questo dibattito c'è! Questo dibattito, se di nuovo non verrà mandato al Commissario di Governo, lo manderemo noi! Lo manderemo laddove si discute di commissariamento! Ma, tutto questo non interessa.
Prendiamo atto che non interessa. Ma noi diremo al Piemonte che la qualità dei provvedimenti emanati è una qualità scadente! Il Presidente della Giunta quando viene qui, una volta ogni tanto, si arrabbia. Si arrabbia o parla coi giornalisti. E' dall'inizio della legislatura che viene in Consiglio e parla coi giornalisti.
Noi abbiamo avuto molta, molta pazienza.
Non possiamo obbligare nessuno della maggioranza a parlare. Non possiamo obbligarli.
Però, collega Vaglio (il collega si distingue per essere un collega che dialoga...



(Commenti del Consigliere Gallarini fuori microfono)



SPAGNUOLO Carla

Ma sì, complimenti...! Lei, per esempio, è un collega che interviene sempre! Però, anche nella maggioranza ci dovrebbero essere dei ruoli super partes, quanto meno rispetto al pezzetto d'incarico che i Consiglieri hanno avuto. Che un Presidente di Commissione, più volte richiamato, ritenga di non parlare, di uscire dall'aula quando lo si chiama... Va bene, prendiamo atto di tutto. Lasciateci almeno dire, però, che tenuto conto del ruolo che questi Consiglieri ricoprono, sarebbe meglio che il Consiglio non assistesse allo spettacolo! Ad ogni modo, ciascuno si gestisce come crede. Ma ci sia almeno lasciato dire che non c'è il rispetto dei ruoli assunti dal punto di vista istituzionale. Ci sembra che non ci sia.
Possiamo dirlo, nello stesso modo con cui i colleghi - non faccio nomi decidono, quando vengono chiamati in causa per la loro funzione istituzionale, di assentarsi. Volutamente. Esprimono fastidio.
Abbiamo semplicemente chiesto di essere aiutati per affrontare meglio il dibattito che si è svolto. Stante Ghigo, stante i Presidenti di Commissione che escono dall'aula, un parere vincolante, che sia da considerarsi tale, non c'è. Ed è un problema che riguarda un provvedimento che la maggioranza, in quanto maggioranza, ha portato in aula e votato.
Mi fermo qua. Ma, ogni tanto, forse, alla fine delle sedute cui partecipiamo, vale la pena fare il punto delle questioni affrontate, non in termini strumentali.
Per quanto ci riguarda, non pensiamo di essere alla fine della giornata, però resta il fatto che i problemi ci sono e che c'è anche il problema - ci sembra di poter dire - della maggioranza in quanto tale, non soltanto della Giunta. Peraltro, in questa circostanza, il collega Pichetto si è dimostrato molto aperto al dialogo, e gliene dobbiamo dare atto.



PRESIDENTE

A questo punto ringrazio tutti i Consiglieri...



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, verifichiamo il numero legale, perché noi siamo per continuare.



PRESIDENTE

Io avevo già detto che avrei chiuso la seduta, e avevo solo dato la parola a Carla Spagnuolo che l'aveva chiesta poco prima della mia dichiarazione.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Se volete, posso far verificare il numero legale, però vorrei chiudere la seduta: abbiate pazienza. Sono le ore 19.26; poiché avevamo detto che i nostri lavori sarebbero terminati alle ore 19.30, chiudo la seduta.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Buona sera a tutti. Ci vediamo venerdì.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.26)



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