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Dettaglio seduta n.403 del 27/10/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Invito i Consiglieri a prendere posto in aula.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
19 Consiglieri anziché 27 (sono in congedo n. 8 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 10.03 riprende alle ore 10.39)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Deorsola Farassino, Ghigo, Majorino, Pazé.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, prima di cominciare i lavori verifichiamo il numero legale?



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
28 Consiglieri ed in congedo n. 8 Consiglieri.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Nell'ultima seduta della Conferenza dei Capigruppo abbiamo concordato un calendario dei lavori del Consiglio che impegnerà gran parte della settimana in corso nonché della settimana prossima. Abbiamo concordato, su richiesta della maggioranza, di intensificare il lavoro d'aula. Ma, in quella sede, non furono fatte osservazioni sulle condizioni in cui l'aula si sarebbe trovata ad operare.
Ieri sera, un secondo prima di chiudere la seduta, il Presidente del Consiglio ci ha informato che nell'odierna seduta non avrebbero potuto essere presenti né il Presidente del Consiglio né il Presidente della Giunta regionale, perché impegnati in altre attività istituzionali.
Sembra strano che in sede di Conferenza dei Capigruppo i colleghi Deorsola e Ghigo non abbiano informato i Capigruppo del fatto che, a fronte della richiesta di convocare quasi tutti i giorni il Consiglio regionale non avrebbero garantito la presenza al Consiglio regionale di oggi.
Il mio Gruppo non ne era al corrente, non so se gli altri Gruppi lo fossero, non so se la maggioranza, i colleghi Capigruppo di maggioranza fossero informati; di certo, se l'informazione fosse stata resa correttamente, la richiesta di svolgere il Consiglio regionale in una giornata in cui erano assenti sia il Presidente del Consiglio regionale sia il Presidente della Giunta regionale sarebbe stata oggetto di valutazione negativa da parte del mio Gruppo; penso infatti che il ruolo che anche la legge elettorale assegna al Presidente della Giunta regionale sia di rilievo, sia una novità rispetto al passato e che sempre meno si possa considerare ininfluente l'assenza del Presidente della Giunta regionale dalle nostre sedute.
La vicenda consiliare di questi 4 anni e mezzo ha caratterizzato la Regione Piemonte probabilmente come una di quelle nelle quali l'assenza alle sedute consiliari del Presidente della Giunta è stata più frequente: fatto che sicuramente nuoce alla qualità del lavoro del Consiglio. Inoltre abbiamo verificato, in questi 4 anni e mezzo, che mai il Presidente della Giunta regionale e il Presidente del Consiglio hanno avuto la cortesia politica nei confronti del Consiglio di informare - né preventivamente né a riunioni avvenute - delle varie convocazioni delle Conferenze dei Presidenti del Consiglio e dei Presidenti della Giunta. Atto di poco riguardo nei confronti del Consiglio, che mai ha potuto offrire né opinioni né spunti per il lavoro da svolgere in sede di Conferenza dei Presidenti del Consiglio o in quella dei Presidenti di Giunta, e neppure di sapere, a lavori avvenuti, che cosa avessero discusso i due organismi, quasi che le Conferenze dei due livelli di Presidenza delle Regioni non dovessero perlomeno per cortesia politica, informare i Consigli che li hanno eletti.
Si tratta di un grave deficit di rapporto politico, che sottolineo in quest'occasione di Consiglio; ritengo infatti che sia stata omessa un'informazione importante al fine di determinare il calendario dei nostri lavori. Personalmente non penso - vorrò comunque sentire gli altri colleghi che in queste condizioni il Consiglio regionale abbia pienezza di rappresentanza rispetto alle condizioni ordinarie, tanto più in presenza di provvedimenti importanti da trattare.
Sollevo quindi nei confronti della Presidente pro-tempore questo elemento di sofferenza d'aula, che poteva essere almeno segnalato invece che esser tenuto nascosto almeno al nostro Gruppo, informato alle ore 19,30 di ieri sera.
Noi non sappiamo, ufficialmente, cosa siano andati a fare i due Presidenti; sappiamo qualcosa perché questa mattina, gentilmente, un funzionario del Consiglio me l'ha detto. Quindi, dal punto di vista dell'ufficialità delle comunicazioni, non sappiamo cosa siano andati a discutere.
C'è dunque una situazione di sofferenza che segnalo ai colleghi perch mi sembrano necessarie una puntualizzazione e qualche decisione in proposito. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Voglio sapere se si sta trattando una mozione sospensiva del Consigliere Chiezzi, o cosa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola e io gliel'ho data; se poi è una mozione sospensiva...



SPAGNUOLO Carla

Non mettiamo in difficoltà la Presidente, non è una mozione sospensiva...



PRESIDENTE

Ma allora, Consigliera Spagnuolo, può parlare il Consigliere Angeleri?



SPAGNUOLO Carla

Sì, conché non passi l'interpretazione che vale un Gruppo e l'altro.
Grazie.



ANGELERI Antonello

La ringrazio, Presidente, per avermi dato la parola.
Personalmente, ho interpretato l'intervento del Consigliere Chiezzi - e credo che così vada interpretato - come una mozione sospensiva, visto che si è sottolineata la non preavvisata, a suo avviso, assenza del Presidente del Consiglio e del Presidente della Giunta. Sono, per quanto riguarda la maggioranza, contrario a quest'interpretazione, anche perché assolutamente non motivata.
Oltre a sottolineare che non è questa la sede in cui dobbiamo attivarci come avvocati difensori né del Presidente del Consiglio né del Presidente della Giunta, vorrei però far presente che il Presidente della Giunta sappiamo aver fatto tutto il possibile per essere presente alla discussione di oggi; purtroppo, per motivi molto più impellenti e urgenti, i colleghi Formigoni e Galan non potevano essere presenti; quindi, il Presidente Ghigo è dovuto "correre" all'ultimo momento. Questo quanto ci ha detto ieri sera quando il Consiglio regionale era già terminato.
Ritengo inoltre che la Giunta sia rappresentata, com'è sempre avvenuto dal Vicepresidente della Giunta e da tutti gli Assessori oggi presenti così com'è più che degnamente rappresentato l'Ufficio di Presidenza del Consiglio dalla Vicepresidente Minervini, che oggi presiede l'assemblea: i lavori d'aula devono continuare.
Dunque, qualsiasi motivo che si voglia aggiungere lo consideriamo del tutto pretestuoso; in tal senso, intendo manifestare la posizione della maggioranza, contraria alla mozione avanzata dal Consigliere Chiezzi. Prego la Presidente di mettere ai voti la proposta del collega.



PRESIDENTE

Se mi permette, Consigliera Spagnuolo, vorrei dire esprimere la mia interpretazione; ho ritenuto l'intervento del Consigliere Chiezzi come una protesta e una segnalazione, non come una richiesta di sospensiva.
Darei la parola alla Consigliera Spagnuolo; in seguito, "tireremo le somme".
ANGELERI Antonello (fuori microfono) Ma non ci sono più regole in questo Consiglio, Presidente; abbia pazienza, Presidente!



SPAGNUOLO Carla

Presidente, ho la parola? Grazie. Intanto intendo rassicurare la Presidenza che questo Consiglio si svolge nella più assoluta legittimità e quindi non vogliamo assolutamente mettere in difficoltà la Presidenza, ma porre una questione di carattere politico sull'ordine dei lavori perfettamente "a posto" ai sensi del Regolamento.
Interveniamo sull'ordine dei lavori perché ci sembra impossibile affrontare un argomento così importante, come quello all'o.d.g. oggi, in assenza del Presidente della Giunta regionale. Poniamo questo problema così come lo abbiamo posto nei giorni scorsi, perché deve farsi strada all'interno dei rapporti tra maggioranza e opposizione, il fatto che la nuova legge prevede una coalizione di maggioranza cui si contrappone una coalizione di opposizione; questo il concetto rispetto al quale poniamo la nostra vibrata protesta politica. Abbiamo verificato, anche nella discussione della legge sulle cave di prestito, che il Presidente della Giunta ha avuto un ruolo essenziale. Quando il nostro Gruppo, insieme al Gruppo dei Comunisti italiani, ha chiesto che la materia passasse all'esame della V Commissione, senza sospendere il lavoro dell'aula, il Presidente della Giunta, pur essendo l'Assessore Pichetto favorevole, ha detto che la discussione doveva svolgersi in aula e che non era, a suo avviso indispensabile il passaggio in Commissione Ambiente. Il ruolo che ha svolto il Presidente è stato in quel caso sostanziale. Non l'abbiamo condiviso, ma di questo si è trattato.
Oggi, ci troviamo a discutere un provvedimento estremamente importante in assenza del Presidente della Giunta e del Presidente del Consiglio.
Abbiamo posto più volte questa questione alle riunioni della Conferenza dei Capigruppo; soprattutto in questa fase, di avvio di conclusione della legislatura, è indispensabile la presenza in aula degli Assessori e del Presidente della Giunta regionale. Ieri sera - mi rendo conto che il collega Angeleri, facendo parte della maggioranza, possa avere maggiori elementi informativi: vi auguro di averli tutti, almeno quelli che è necessario avere - abbiamo appreso all'ultimo momento in chiusura di seduta credo volutamente, visto il tenore delle ultime parole del Presidente del Consiglio, che non ammetteva discussione ulteriore - che oggi non sarebbero stati presenti né lui né il Presidente della Giunta regionale.
Riteniamo che questo atteggiamento leda il rapporto tra maggioranza e opposizione. Più volte abbiamo chiesto che in occasione di discussioni di provvedimenti rilevanti ci sia la presenza del Presidente della Giunta regionale; altrimenti non siamo in condizione di parità, nel senso che la coalizione della maggioranza ha maggiori opportunità di muoversi sul territorio, di andare a riunioni di carattere nazionale, certamente legate al proprio ruolo, ma nulla vieterebbe anche a noi di prendere iniziative di carattere politico-istituzionale e di essere ugualmente presenti sul territorio.
Pertanto, quando si sta in aula, siamo tutti in aula, quando la Giunta ritiene di star fuori, si sta fuori.
La legge elettorale è cambiata, le coalizioni si confrontano e noi come opposizione, ribadiamo di voler avere gli stessi diritti della maggioranza, compreso l'esecutivo. Da questo punto di vista, oggi, non siamo nella condizione di discutere, con sufficiente approfondimento e con l'interlocutore giusto, l'argomento posto all'o.d.g.
La questione che pongo è collegata allo svolgimento dell'ordine del giorno e dei lavori.



PRESIDENTE

Consigliera Spagnuolo, prima di ogni cosa voglio farle notare una cosa: la Giunta è rappresentata dal Vicepresidente e gli Assessori competenti sono presenti.
Questa volta, però, ritengo il suo intervento come una questione sospensiva, ma voglio sentire anche gli altri Consiglieri che si sono iscritti per intervenire.
Informo il Consiglio che il Consigliere Gallarini, per l'economia dei lavori, rinuncia al proprio intervento.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo per esprimere la protesta del mio Gruppo: ieri sera non ero presente al termine della seduta e non ero al corrente dell'assenza dei due Presidenti, che ho "scoperto" solo questa mattina. Protesto, dunque, a meno che non si sia trattato di un impegno improvviso, sopravvenuto nella giornata di ieri. Ma se non così non fosse, nel senso che l'impegno era già noto venerdì, alla riunione della Conferenza dei Capigruppo, ritengo estremamente grave il comportamento del Presidente del Consiglio e del Vicepresidente, che rappresenta la Giunta.
Nella riunione di venerdì non c'era il Presidente Ghigo, quindi non possiamo attribuirgli responsabilità che non ha.
Ritengo inaccettabile che nella riunione dei Capigruppo, il Presidente consapevole del fatto che sarebbe stato assente nella giornata di oggi per un impegno congiunto con il Presidente della Giunta, non lo abbia comunicato. A che servono le riunioni dei Capigruppo? Non so se il Consigliere Angeleri abbia partecipato alla riunione dei Capigruppo cui ho partecipato io, però in un'ora di riunione, quando si è parlato di assenze per vari impegni, il Presidente del Consiglio ha omesso di dire che lui e il Presidente della Giunta non sarebbero stati presenti pur sapendo che in quella discussione si valutavano anche presenze ed assenze. Lamentarsi perché la minoranza interviene per far notare le scorrettezze commesse nel corso della Conferenza dei Capigruppo è intollerabile. A questo punto, mi associo alla richiesta di sospensione perché ritengo che il comportamento del Presidente del Consiglio e del rappresentante della Giunta, nella riunione dei Capigruppo, sia stato inaccettabile. Per organizzare i lavori dobbiamo conoscere la situazione in cui si verrà a trovare; mi sorge viene il dubbio che l'informazione non sia stata data di proposito. Diverso sarebbe stato se fossimo stati informati ieri di questo impegno, ma se era una riunione già annunciata e prevista perché venerdì non se n'è parlato? La situazione non è accettabile: il Presidente del Consiglio nell'organizzare i lavori, chiede se ci sono impegni da parte dei Consiglieri e si dimentica di comunicare importanti impegni delle due figure più importanti del Consiglio.



PRESIDENTE

Voglio solo ricordare al Consigliere Papandrea che può essere che i Presidenti non avessero ancora ricevuto la convocazione quando si è tenuta la Conferenza dei Capigruppo: dovremmo chiedere a loro.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Nel pieno rispetto delle prerogative del Consiglio e dei titoli che qui vengono rappresentati, sia da parte della minoranza che da parte della maggioranza e sia da parte del Governo, senza puntualizzare o ribadire onde evitare che ci siano equivoci che consentirebbero una prosecuzione del dibattito su una mozione d'ordine presentata questa mattina dal collega Chiezzi, faccio presente che non è la Giunta l'organo che determina la convocazione del Consiglio, ma la Conferenza dei Capigruppo. In accordo con la Presidenza del Consiglio, è stata rappresentata la necessità, nella Conferenza dei Capigruppo, di convocare il Consiglio martedì, giovedì venerdì e sabato, già prefigurando i lavori d'aula per la settimana successiva, tenendo presente la giornata della commemorazione dei defunti.
Fra l'altro, ricordo che il Consigliere Montabone, ad una mia rappresentazione della cultura delle diverse Regioni, pareva si fosse adontato, dicendo che, comunque, la cultura che conta è quella della Regione in cui si sta. Giustissimo. Qui in Piemonte la commemorazione dei defunti è soprattutto esercitata nella giornata di Ognissanti; altrove è durante l'intera giornata del 2 novembre.
A parte questa considerazione, approfitto dell'avere la parola non per provocare, ma per dire che, in effetti, durante la Conferenza dei Capigruppo, è emersa una questione per rispondere alle esigenze...



(Commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Sì, si era anche detto che il sabato è antistante la domenica, che la domenica è antecedente o precedente il lunedì..., e che si trattava di tre giornate festive, per cui si potevano convocare i lavori subito dopo la giornata del 2 novembre, dedicata alla Commemorazione dei defunti.
Questo per dire che di questioni ne nascono, durante l'incontro della Conferenza dei Capigruppo! Ma poi è comunque quest'ultima che accetta un'ipotesi anziché un'altra. Fermo restando questo, alla fine, non potendo convocare il Consiglio il martedì, e sapendo che il Presidente della Giunta aveva deciso di partecipare alla riunione del Consiglio regionale e di non partecipare alla riunione del Cinsedo (a Bologna), si è proposto di convocare la riunione anche il mercoledì, scavalcando il giovedì, giornata destinata all'assemblea nazionale o internazionale delle donne socialiste (o quello che è).
La Conferenza dei Capigruppo ha dunque deciso di convocare il Consiglio in questi termini.
Dopo tale decisione, è emerso che taluni Presidenti di Regione non avrebbero potuto partecipare alla riunione del Cinsedo, a Bologna.
Sappiamo, a latere - non so fino a che punto ciò potrà essere positivo che il Presidente Ghigo, appena finita la riunione, partirà da Bologna e raggiungerà il Consiglio, ma non per la richiesta di questa mattina, bensì perché aveva già deciso di partecipare alla seduta pomeridiana.
Quindi, non mi sembra il caso di "menare" tanto scandalo, parlando di inadempienze e di incapacità di condurre le proprie responsabilità. Anche perché i titoli del Vicepresidente, sul piano politico, possono essere non riconosciuti - e questa è libertà di giudizio da parte dei colleghi di tutti i Gruppi - ma sul piano formale devono essere riconosciuti a tutto campo: così come il Vicepresidente del Consiglio rappresenta a tutto titolo il Consiglio, il Vicepresidente della Giunta rappresenta a tutto titolo la Giunta: niente di più. Certo, se i colleghi della Giunta non fossero presenti, la presenza del solo Vicepresidente sarebbe velleitaria.
Detto questo, mi pare che si possa procedere. Chiediamo, come Giunta così come si è stabilito alla riunione dei Capigruppo, che si vada avanti nel dibattito, se possibile; altrimenti, il Consiglio è sovrano nel decidere quello che ritiene giusto decidere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sono tra coloro preoccupati della disfunzione del Consiglio regionale; e sono anche tra coloro che l'hanno denunciata da tempo. Ricordo - dialogando, non certo come contestazione - che ponevo il problema, suo tempo, all'allora Presidente Picchioni, perché quando un organismo si va ammalando di problemi funzionali, occorre che gli organi dirigenti abbiano la capacità di prenderne atto e di intervenire con ipotesi, proposte ed anche con senso di responsabilizzazione collettiva.
Quest'anno, fino ad ora, abbiamo varato 21 provvedimenti di legge. Il lavoro del Consiglio non si misura certamente in chilogrammi, ma nel '97 se ne erano fatti 90 (è anche vero che in parte erano ereditati da precedenti legislature); l'ultimo anno della precedente legislatura, 120.
Sono il primo a dire che il lavoro non si misura a chilogrammi - per carità - però mi pare che cominci ad essere evidente per tutti la situazione di disfunzione e di inadeguatezza degli atti.
Assessore Pichetto - mi rivolgo a lei, ma potrei rivolgermi ad altri Assessori - le sue leggi vengono completamente riscritte, e lei ammette sistematicamente che sono scritte in modo carente e che sono possibili ed opportune delle riformulazioni.
Quella di ieri, poi, era un capolavoro, da questo punto di vista! Probabilmente era lì da tempo e non è stata rivista; in ogni caso, l'ha praticamente riscritta sotto una specie di dettatura tecnico-politica.
Pertanto, quando i provvedimenti registrano questo livello di incompletezza, evidentemente sono tali da richiedere, da autorizzare e da imporre al Consiglio un intervento di ripensamento. Manca troppo materiale le leggi sono troppo superficiali! E' pur vero che ci sono delle leggi che si "buttano giù": lo fanno tutti; ultimamente, ne ho vista qualcuna da parte della maggioranza.
Colgo l'occasione per dire che se arriva il aula il provvedimento sui cinghiali o qualcun altro - tutti legittimi, per carità! - per inseguire parzialità elettorali, vi saranno ulteriori disfunzioni del Consiglio regionale.
Occorre prestare molta attenzione. Il mio messaggio lo consegno a lei Presidente, perché venga messo a disposizione del Presidente Deorsola qualora - non ne dubito - lo volesse recepire.
Dopodiché, indipendentemente dal fatto che io sono affinché il Consiglio lavori - tutto il mio Gruppo è perché il Consiglio lavori - non possiamo valutare le ipotesi di lavoro sulla base di un'indicazione pantagruelica di giornate, alle quali i dirigenti e i massimi responsabili degli organi di Consiglio e di Giunta non sono in grado di far fronte.
Abbiate pazienza! Mi rivolgo anche ai colleghi Capigruppo della maggioranza: tutte le cose che dite hanno le loro ragioni, ma che si facciano delle lunghe riunioni e non si dica che il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio sono contemporaneamente impegnati in altro mi sembra un atto tattico! Se lo si diceva, nasceva l'opportunità...



ANGELERI Antonello

Ma se non lo sai, come fai a dirlo?



RIBA Lido

Ma lascia stare, Consigliere Angeleri! Sto dicendo che noi siamo per lavorare! Ma bisogna anche rimuovere le condizioni che creano problemi! Il fatto di non dirlo e di apprenderlo ieri sera è un problema!



(Commenti in aula)



RIBA Lido

Abbi pazienza! Da questo punto di vista, ti dico subito che se, ad esempio, dobbiamo lavorare alla legge sui cinghiali, allora possiamo lavorare più opportunamente su altre cose e disintasare il Consiglio da proposte che arrivano di qua e di là e che vengono pesantemente imposte nelle Commissioni perché "fanno parte di opportunità".
Dopodiché, se questo è il modo di utilizzare il Consiglio, nascono anche problemi su come ci rapportiamo e a quali atti diamo la precedenza.
Questi sono atti importanti; da qui a un po' cominceranno ad arrivare atti non importanti, ma dalla loro funzione.
Naturalmente, il tuo disappunto fa parte di una tua legittima possibilità e titolo ad esprimerla, però ti devi anche rendere conto di quello che ha opportunamente ricordato la collega Spagnuolo. Attualmente noi lavoriamo in un regime che è "bipartisan" fin che si può, bipolare comunque, per definizione. Abbiamo il diritto e l'esigenza che i rappresentanti del polo di maggioranza siano presenti per discutere con i rappresentanti del polo di minoranza, perché questa è la situazione del Consiglio.
Dubito che, se non riusciamo a ragionare in modo un po' più approfondito della situazione che oggi si è creata, potremo proficuamente portare avanti i lavori all'o.d.g.
Ritengo, Presidente di turno, che sarebbe bene che lei sentisse brevemente i Capigruppo in modo che, sulla base di una valutazione il più possibile obiettiva, si possa ragionare su come proseguire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, pensavo di non intervenire poiché mi riconoscevo - e l'ho anche detto - nell'intervento del collega Angeleri. Voglio però esprimere una precisazione e una sottolineatura quali considerazioni generali. Il Presidente, come ha detto il collega Angeleri, è a Bologna - fra l'altro, quindi, non in un Comune del Piemonte a far campagna elettorale, come sembrerebbe da allusioni di qualche collega. Ripeto, è a Bologna a rappresentare la Regione Piemonte. Non penso abbia distintivi all'occhiello della giacca; rappresenta la Regione Piemonte nel suo complesso e, conseguentemente, ritengo che sia i diritti del centrodestra sia quelli del centrosinistra siano ampiamente rappresentati dal Presidente Ghigo. Presidente che, fino a ieri, ha fatto il possibile per non recarsi a Bologna - e non è tattica, Lido Riba figuriamoci se siamo qui a fare tattiche o strategie, si vive ora per ora più che giorno per giorno; e il perché lo sappiamo tutti - ma alla fine ha dovuto recarvisi: chi governa ha un dovere in più - non un diritto - non essere assente laddove l'istituzione deve essere rappresentata! Ho già detto alla Conferenza dei Capigruppo, e ripeto qui in aula, che il Presidente della Giunta e gli Assessori non vengono estratti a sorte! Sono Presidenti e Assessori in quanto una coalizione ha vinto le elezioni nel 1995 ed è stata chiamata dall'elettorato piemontese a governare. Così come a Roma, quando l'on. D'Alema non c'è o l'on. Violante non c'è, le cose vanno avanti perché c'è un Governo che ha vinto le elezioni ed ha un dovere in più che è quello di rappresentare il popolo italiano, i cittadini e così via! Ma non voglio fare questo tipo di discorsi retorici, dico solo che mi sembra ci siano le condizioni per poter affrontare questo provvedimento così com'è stato detto dal Presidente del Consiglio, Deorsola, ieri sera.
Solo questo! Poi, per carità, se vogliamo star qui a discutere tutta la mattina ne prenderemo atto: anche noi siamo impotenti di fronte alle questioni, vorremmo però esprimere le considerazioni che riteniamo: i diritti sono gli stessi, ma il dovere di rappresentanza e di presenza, in questa legislatura, ce l'hanno Ghigo e gli Assessori seduti a quei tavoli! Se vincerete voi le elezioni come centrosinistra, la prossima volte l'avrete voi! E sarà il vostro Presidente che andrà a Bologna se dovrà andare! Io non so se ci sarò, ma se ci fossi, continuerò a pensare che si debba privilegiare l'interesse della nostra Regione - che sta per essere commissariata sul commercio...
Scusate, colleghi, ma perché si eleggono i Vicepresidenti? Perché il collega Masaracchio è stato eletto Vicepresidente da questa maggioranza? Per rappresentare il Presidente Ghigo quando non c'è. Perché i Consiglieri Minervini e Foco sono stati eletti Vicepresidenti? Per rappresentare il Presidente Deorsola quando non c'è. Il tutto mi sembra di una semplicità disarmante.



PRESIDENTE

A questo punto, ho due richieste di sospensione dei lavori, da parte della Consigliera Spagnuolo e del Consigliere Papandrea, ed una richiesta di convocazione della Conferenza dei Capigruppo. A norma dell'art. 63 del Regolamento, dovrei mettere in votazione la richiesta di sospensione.
Questo è quanto dovrei fare. Se, mettendovi d'accordo...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Deve essere formale, la richiesta.



PRESIDENTE

E' stata formalizzata dal Consigliere Papandrea verbalmente...
Vicepresidente, io non voglio... Io leggo il Regolamento e mi ispiro a quello... Votiamo la richiesta di sospensione.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Convochi la Conferenza dei Capigruppo!



PRESIDENTE

La Conferenza dei Capigruppo possiamo convocarla fra un'ora, un'ora e mezza; ora votiamo la richiesta di sospensione e andiamo avanti nei nostri lavori.
Chi è d'accordo sulla richiesta di sospensione... Prego? CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) La richiesta di convocare la Conferenza dei Capigruppo rimane.



PRESIDENTE

La richiesta di sospensiva l'hanno avanzata la Consigliera Spagnuolo e il Consigliere Papandrea...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Allora io sento male, molto male. A questo punto, occorre convocare la Conferenza dei Capigruppo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non avete richiesto una sospensione? Diversamente, prendiamo in mano la legge e la deliberazione e andiamo avanti! No, io non sento, Consigliere Chiezzi, se non parlate al microfono.



CHIEZZI Giuseppe

Tra le varie richieste, la sospensiva formalmente non è mai stata annunciata; invece tutti gli oratori hanno richiesto, in relazione allo svolgimento dei lavori, e visto il fatto che alcuni Capigruppo non erano informati dell'assenza dei due Presidenti, una breve riunione della Conferenza dei Capigruppo, in modo da concordare quanto da fare stamattina.
Grazie.



PRESIDENTE

Vorrei però ricordarle, Consigliere Chiezzi che i Vicepresidenti sostituiscono il Presidente. Ricordo altresì all'aula che, per Regolamento ogni qualvolta un Presidente di Gruppo richiede la riunione dei Capigruppo bisogna convocarla.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signora Presidente e colleghi Consiglieri, intanto la dobbiamo ringraziare per l'attenzione che ha dedicato alle nostre richieste. Volevo solo precisare, in sintesi, che nell'intervento precedente io non ho affatto posto la questione sospensiva, ma una questione attinente all'o.d.g. della seduta.
Desidero ricordare che accanto alla richiesta di convocazione della Conferenza dei Capigruppo da parte del Consigliere Riba c'è anche quella del Consigliere Chiezzi, c'è quella del Consigliere Papandrea, c'è la nostra, c'è quella del Gruppo dei Popolari. Pertanto, ci affidiamo alla sua sensibilità istituzionale nel volere convocare questo incontro, così come lei in qualche modo faceva presupporre dal suo cortese intervento.



PRESIDENTE

Bene, allora io convoco, in Sala A, i Capigruppo.
Non andate via, bambini, voglio salutarvi. Scusatemi, abbiamo fra il pubblico la Scuola Elementare di Borgosesia: grazie di essere venuti a trovarci: vi prego di conservare di noi un buon ricordo. Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.22 riprende alle ore 12.07)



PRESIDENTE

La seduta riprende. Prego i colleghi Consiglieri di fare silenzio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Presidente Minervini, a nome del centrosinistra la ringrazio per la disponibilità dimostrata nel convocare la riunione dei Capigruppo ed anche per la cortesia con la quale ha preso atto delle nostre considerazioni.
A nome dei Capigruppo del centrosinistra, ritengo che la dimensione politica e materiale del provvedimento in discussione richieda - come avevamo già esposto - la presenza della Giunta, anche nella figura del suo Presidente (accettiamo l'assenza del Presidente del Consiglio, così autorevolmente e simpaticamente rappresentato dalla Presidente Minervini).
Non intendiamo proporlo come elemento di ostilità, ma abbiamo ritenuto opportuno valutare l'intero o.d.g. per individuare quei provvedimenti che per l'approfondimento che hanno avuto in Commissione, per il grado di convergenza (non di unanimità, ma di convergenza) che si è realizzato sulle relative proposte, potrebbero essere utilmente valutati ed approvati.
L'elenco è piuttosto lungo, ma almeno cinque o sei di essi potrebbero essere approvati nel corso della giornata, per sfoltire adeguatamente l'o.d.g.
Do lettura dei provvedimenti che secondo noi potrebbero essere esaminati dall'aula nel corso della seduta odierna, tra quella della mattina e quella del pomeriggio: il punto 20) all'o.d.g., che riguarda il Regolamento CEE relativo alle regole generali di applicazione delle azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele; il punto 26) all'o.d.g., relativo alle modifiche alla legge sull'istituzione del Parco naturale della Valle del Ticino; il punto 34), relativo agli interventi di classificazione, ammodernamento e attivazione degli impianti di arroccamento per la tutela e lo sviluppo del turismo montano; il punto 35), relativo all'assestamento al bilancio di previsione del Parco Naturale di Stupinigi; il punto 36), relativo alla prima integrazione alla legge regionale "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 di Enti dipendenti dalla Regione e di Enti di gestione di aree protette", di cui è relatore il Consigliere Gallarini; il punto 39) relativo al Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 del Parco naturale di Stupinigi e del Parco naturale della Val Troncea; il punto 41) relativo alla sottoscrizione di nuove azioni della Società di gestione Aeroporto di Cuneo Levaldigi; il punto 43), sui provvedimenti per la tutela e lo sviluppo dei territori e dell'economica collinare, un provvedimento consistente che abbiamo più volte considerato urgente e che, secondo noi potrebbe essere approvato rapidamente; il punto 48), relativo allo Statuto della Consulta femminile regionale del Piemonte; il punto 49) relativo all'adozione del Regolamento per disciplinare i requisiti di accesso all'impiego regionale; il punto 51), riguardante l'approvazione del programma di attività annuale dell'IRES; il punto 56), relativo alla convenzione regolante i rapporti fra le Regioni dell'intesa interregionale per la navigazione interna sul Po ed idrovie collegate; i punti 58) e 59) relativi ai Piani d'Area del Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero e della Riserva naturale speciale della Bessa; il punto 64) riguardante l'accordo fra l'Italia e la Svizzera relativo all'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri.
Come vedete, si tratta di un numero consistente di provvedimenti.
Chiediamo di voler cortesemente considerare l'opportunità di compiere questo tipo di lavoro oggi, in considerazione dell'assenza del Presidente della Giunta.
I colleghi che hanno esposto con maggiore approfondimento le problematiche e condotto l'iniziativa d'aula sulla questione della legge sul commercio, sostengono che già ieri, con l'assenza dell'Assessore Cavallera, qualche problema ci sia stato. Oggi, per concludere il lavoro riteniamo necessaria la presenza del Presidente della Giunta, pertanto avanziamo questa proposta di lavoro che consideriamo, anche quantitativamente, significativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, consideriamo prioritari ed urgenti non solo tutti i provvedimenti letti dal collega Riba, ma anche quelli che non ha letto e che sono iscritti all'o.d.g. da molti mesi.
Nonostante questo, avendo noi quel dovere in più - di cui parlavo prima di dare priorità al provvedimento in discussione, ribadiamo la necessità di proseguire il dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ritengo che il collega Riba parlando a nome delle minoranze, abbia indicato un percorso di grandissima responsabilità. Il nostro, infatti, non è un rifiuto ad approvare i provvedimenti, ma un incentivo all'approvazione di un pacchetto consistente di delibere e proposte di leggi regionali.
Chiediamo, pertanto, che ci si esprima sulla nostra proposta, che non è un pretesto per non affrontare la questione del commercio, ma è una richiesta di affrontare tale materia con la presenza del Presidente della Giunta, in seguito alla necessità - che abbiamo individuato e riproposto di un coordinamento tra i due Assessori competenti, che si imporrà sicuramente con la discussione che seguirà.
Chiedo, pertanto, che anche la Giunta si esprima su tale richiesta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non condivido la proposta avanzata dalle altre minoranze, in quanto ritengo che la responsabilità dell'assenza del Presidente Ghigo sia unicamente sua e il Consiglio debba pertanto continuare l'esame della deliberazione sul commercio, anche in considerazione della sua imminente scadenza.
Sarebbe drammatico essere commissariati sul commercio, in quanto il decreto Bersani è sicuramente peggiore delle proposte della maggioranza.
Proporre l'esame di provvedimenti alternativi non è sicuramente la soluzione migliore, in quanto l'importanza dell'insieme di questi documenti è ridicola rispetto all'importanza di giungere all'approvazione della deliberazione sul commercio.
Desidero pertanto continuare i lavori seguenti l'o.d.g. così come era stato programmato.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Informo l'aula che oggi, alle ore 14,00, presso il Ministero competente si terrà la riunione per i commissariamenti. L'Assessore regionale competente ha comunicato che non potrà presenziare a tale riunione, a causa dell'esame in Consiglio della deliberazione sul commercio. Sarebbe pertanto esiziale non terminare la discussione e non votare il provvedimento entro la giornata di oggi.
Ritengo che le responsabilità da assumere siano in funzione dell'eventuale commissariamento in cui potremmo incappare. Ho parlato telefonicamente con la dott.ssa Leddi e, in quell'occasione, ho sentito che il Presidente Ghigo stava intervenendo durante la riunione del Cinsedo, a Bologna. Ho chiesto loro, non appena terminato l'incontro, di partire e mi hanno confermato che questo sarà fatto, tenendo presente che, essendo in macchina, ci vorranno almeno tre ore di percorrenza stradale. Preciso ancora che la riunione del Cinsedo, anziché incominciare all'ora concordata (così com'è accaduto in Consiglio regionale), ha avuto inizio verso le 11,40 (quando ho telefonato era appena incominciata). Pertanto, queste non sono le condizioni, ma le urgenze e le necessità.



PRESIDENTE

Ho preso atto di quanto espresso dai Capigruppo, ma ritengo che si debbano continuare i lavori con l'esame della deliberazione sul commercio.
Grazie.


Argomento:

Inversione punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Possiamo porre in votazione la proposta del centrosinistra?



PRESIDENTE

Scusi Consigliere, ma dovreste formulare una proposta di inversione dei punti all'o.d.g. Formalizzatela, e poi valuteremo.
SPAGNUOLO Carla (fuori microfono) Sono state formalizzate dall'intervento del Consigliere Riba, quindi non c'è bisogno di chiedere alcunché.



GHIGLIA Agostino

Cerchiamo di essere un po' seri: non è stata fatta una proposta di inversione dell'o.d.g. Il Capogruppo Riba ha citato una serie di punti che eventualmente il centrosinistra sarebbe disposto a trattare, il che non significa una proposta di inversione all'o.d.g., in quanto è una proposta vaga. Invertire significa sostituire il punto 156) con il punto 1).
Pertanto ci dicano un punto e su quel punto ci chiedano l'inversione altrimenti iniziamo subito con la discussione del provvedimento in esame perché non si può sempre giocare con le parole, con la pazienza e con l'istituzione.



PRESIDENTE

Io veramente di pazienza non ne ho più. Ritengo che dovremmo proseguire con la deliberazione.
Se c'è un'altra richiesta, debbo tenerne assolutamente conto.
GHIGLIA Agostino (fuori microfono) Non è stata formalizzata alcuna richiesta: andiamo avanti.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi, formalizzi la richiesta.



CHIEZZI Giuseppe

A seguito dell'intervento fatto a nome di tutti i colleghi, formalizzo la richiesta di spostare al primo punto dell'o.d.g. il punto 20), al secondo punto il punto 26), al terzo punto il punto 34), al quarto punto il punto 35), al quinto punto il punto 36), al sesto punto il punto 39), al settimo punto il punto 41), all'ottavo punto il punto 43), al nono punto il punto 48), al decimo punto il punto 49), all'undicesimo punto il punto 51) al dodicesimo punto il punto 56), al tredicesimo punto il punto 58), al quattordicesimo punto il punto 59) e al quindicesimo punto il punto 64).
Grazie.



PRESIDENTE

A questo punto, pongo in votazione la proposta di inversione dei punti iscritti all'o.d.g.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Facciamo l'appello nominale? Grazie.



PRESIDENTE

Prego il Consigliere Toselli di procedere all'appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 29 Consiglieri La proposta non è accolta.
Procediamo ora all'esame della deliberazione.
Consigliere Chiezzi, le do la parola proprio perché voglio essere giusta. Prego.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, mi sarei stupito se non me l'avesse data.
La Presidente ci ha informato che oggi pomeriggio, a proposito di questa deliberazione, c'è una riunione presso il Ministero, della quale ho notizia solo adesso.
La riunione - è stato detto poco fa in quest'aula - riguarda la deliberazione, riguarda la legge (ed è approvata), ed è una riunione alla quale l'Assessore al commercio dovrebbe partecipare, in quanto riunione ministeriale, convocata - penso - dal Ministero per esaminare la situazione di attuazione del decreto legislativo n. 114 nelle varie Regioni.
Perlomeno, questo quanto stato detto poco fa - mi pare dal Consigliere Gallarini. E' stata data notizia che oggi l'Assessore Pichetto era stato convocato al Ministero, per discutere lo stato di attuazione del decreto legislativo n. 114; immediatamente dopo, ci avete informato che l'Assessore non ha intenzione di recarsi alla riunione: chiedo di conoscere in modo più preciso la natura della riunione, da chi sia stata convocata, con quali punti all'o.d.g. e quali prospettive di soluzione. Vorremmo capire in che situazione siamo.
Veniamo dunque a conoscenza del fatto che la Regione è assente ad una riunione nella quale si discute della Regione Piemonte stessa: mi preoccupa un "tantino" che l'Assessore non si presenti.
Ripeto: vorrei sapere in cosa consiste la riunione, perché l'Assessore non si è presentato, quali conseguenze comporterà l'assenza della Regione in una riunione così importante. Ci illustri, l'Assessore, la situazione al fine di capire come procedere e se non sia giusto, invece, permettere all'Assessore Pichetto di recarsi immediatamente presso il Ministero.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, probabilmente il Consigliere Chiezzi non era in aula, ieri, quando prima di iniziare la mia relazione ho comunicato all'aula che oggi pomeriggio alle h. 14.00, era convocata una riunione delle Regioni inadempienti relativamente all'emanazione del Regolamento: Piemonte, Lazio, Sardegna, Sicilia (nonché le Province autonome di Trento e Bolzano, ma per altre ragioni: non intendono sottostare al decreto legislativo n. 114). Alla riunione verranno esaminate le modalità per procedere con i poteri sostitutivi da parte del governo, a partire dal 1 novembre. Peraltro, pare già deciso per la Sicilia e si è in fase di decisione per la Sardegna, che ha avuto dei problemi consiliari avendo appena eletto la nuova amministrazione; la Regione Lazio approva ha approvato questa mattina i provvedimenti richiesti. Personalmente, ho sentito questa mattina sia il Ministero sia il collega di collegamento dott. Margine, per dir loro che non sarei stato presente alla riunione, in quanto speravo - secondo gli intendimenti che mi era parso di capire in serata di ieri - che oggi la Regione Piemonte, non fosse più inadempiente e che quindi sarebbe stato superfluo discutere le modalità dell'intervento sostitutivo del governo. (L'aereo sta partendo in questo momento: in ogni caso, non potrei più partire).
Questo quanto ho comunicato questa mattina, impegnandomi a comunicare l'approvazione del provvedimento non appena ci sarà. Non solo, dato che ritenevo che nella mattinata si iniziasse la discussione, mi sono impegnato a comunicare telefonicamente verso le 14.00 la cessata inadempienza della Regione Piemonte. Questo lo stato dell'arte.
Ribadisco che questo è quanto ho comunicato al Consiglio, ieri: non era, quindi, cosa ignota.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, chiederei all'Assessore una copia della lettera di convocazione della riunione.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, l'Assessore gliela farà avere; ma la fiducia dovrebbe esserci, in questa sede.



CHIEZZI Giuseppe

Dunque, la lettera mi sarà consegnata.



PRESIDENTE

Adesso possiamo procedere all'esame della deliberazione?



CHIEZZI Giuseppe

Siamo già sulla deliberazione già dall'inizio dei lavori: l'informazione sulla sorte del provvedimento direi che fa parte dello stesso.
Personalmente, sono un po' stupito del fatto che oggi la Regione Piemonte non abbia nemmeno un funzionario presente alla riunione. Lo considero un atto di leggerezza.



(Assessore Pichetto, fuori microfono: "E' una riunione politica!" )



CHIEZZI Giuseppe

Ma allora vede, Assessore, che per poter parlare dovrebbe consegnare copia della lettera di convocazione? Diversamente, parliamo senza cognizione di causa. Ora mi dice che si tratta di una riunione politica.
Non capisco: riunioni politiche in sede di Ministero? Non capisco cosa siano. Presso i Ministeri si fanno riunioni di governo, non politiche genericamente. Se lei, Assessore, mi dice che non abbiamo mandato alcun funzionario perché si tratta di riunione politica, personalmente non capisco più di cosa si stia parlando.
A maggior ragione, per poter capire che tipo di deliberazione sia quella in esame, chiedo di avere copia della lettera di convocazione, dato che attorno a quest'ultima si sta "montando" tutto: l'urgenza, ad esempio cosa succede, alle h. 14.00, a Roma? Le "riunioni politiche" non decidono i commissariamenti; i commissariamenti vengono decisi da "riunioni" serie, di governo. Nelle "riunioni politiche" si parla, di solito, e non si decide materialmente, alcunché.
Allora se si tratta di riunione in cui si decide il commissariamento la deliberazione è "illuminata" in un certo modo; se la riunione è politica, in cui si parla dei problemi del commercio, la deliberazione è "illuminata" da un altro scenario. Possiamo riuscire a capire, nel più breve tempo possibile? Leggendo la deliberazione - le poche frasi scritte - al V capoverso è scritto: "Preso atto che su tale atto deliberativo la Giunta regionale ha acquisito il parere delle organizzazioni regionali più rappresentative del settore commerciale e che lo stesso - sottolineo il passo seguente - è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza permanente Regioni Autonomie locali, di cui all'art. 3 della legge n. 34...": finisce qua.
Chiedo - e ho presentato degli emendamenti a sostegno di tale richiesta che nella deliberazione la valutazione della Conferenza permanente Regioni-Autonomie"... questo e Locali sia citata in modo comprensibile.
Nella deliberazione si dice soltanto atto è stato sottoposto alla valutazione...", Ma la Conferenza Regioni-Autonomie locali che valutazione ha dato? Questo è un elemento che deve essere chiarito in deliberazione.
La Conferenza permanente è un organismo fondamentale nella struttura dei rapporti tra Regioni ed Enti locali; non è un organismo qualunque.
Esso, in base alla legge, è stato investito dal problema; quindi sia richiesta alla Conferenza una valutazione. Omettere di considerare se questa valutazione sia stata positiva o negativa, in una deliberazione di questo genere, è un po' troppo. E' una deliberazione che manca di un elemento di conoscenza non marginale, perché penso che nessuno di noi possa sottovalutare il parere e la valutazione di questa Conferenza che tutti insieme abbiamo voluto istituire.
Quindi, dopo aver letto questo primo testo della deliberazione, chiedo che vengano aggiunte, nel quinto capoverso, le informazioni necessarie per sapere se la valutazione è stata positiva o negativa; in che data sia stata fatta questa valutazione ed avere una breve illustrazione degli elementi di valutazione.
A tale proposito, ho presentato alcuni emendamenti; alcuni avranno dei puntini, perché "in data ..." (valutazione) - non so quale sia - e "la seguente valutazione" (che è oggetto dell'emendamento)... Tuttavia, posso subito ritirali: non sono lì per essere votati. Li ho presentati per invitare cortesemente la Giunta a presentare subito un emendamento al quinto capoverso della deliberazione, che contenga elementi tali da farci intendere quale sia stata la valutazione della Conferenza (siamo a pag. 1 della deliberazione, quinto capoverso).



PRESIDENTE

Prima ancora che la Giunta risponda, vorrei ricordare a tutti i Consiglieri che quella in esame è una deliberazione. Discutiamo e votiamo solo gli emendamenti; alla fine, voteremo l'intera deliberazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Desidero solo porre una domanda all'Assessore Pichetto, prima che intervenga. Chiedo all'Assessore se può - qualora lo sappia - dettagliare il percorso procedurale dell'eventuale commissariamento. Oggi c'è questa riunione: ritengo che si tratti di una prima riunione di approccio al problema.
Comunque sia, non penso che una Regione vada ad un incontro e riceva una mannaia sulla testa, con la quale si dice: "Siete commissariati"; a maggior ragione, in quanto il dibattimento del provvedimento è in aula, è in corso. Comunque vada è un provvedimento in corso.
Per cui, mi sembra che ci potrebbero essere dei margini ampi e volevo conoscere - se l'Assessore Pichetto è informato o se si riserva di acquisire elementi - il percorso del commissariamento, che non ritengo essere un atto di imperio, ma che ritengo possa essere anche il frutto di un eventuale confronto politico tra la Regione e i tecnici del Ministero (in una prima fase) e il Ministro (in una fase successiva).
Mi sembra che le cose siano sempre andate un po' così e non credo che adesso abbiamo inventato altre procedure.
Chiedo inoltre se esiste qualche punto legislativo a cui far riferimento per capire l'iter procedurale del commissariamento.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Partendo dalle ultime considerazioni della collega Spagnuolo, vorrei chiarire: la riunione di oggi era di ordine politico, perché il Ministro voleva capire come procedere nei confronti degli Assessori e dei Presidenti delle Regione inadempienti.
Il Ministro, ai sensi dell'art. 31 del D. Lgs. 114, deve procedere non con il "commissariamento": è improprio parlare di "commissariamento". Il Ministro deve procedere con i poteri sostitutivi. Il termine "commissariamento" indica la nomina di un Commissario. Infatti l'art. 31 del D. Lgs. 114 recita: "Ai sensi dell'art. 3, comma 1, lettera c) della L.59 del 15/3/1997, qualora la Regione non eserciti le funzioni amministrative ad essa conferite dal presente decreto nei tempi dal medesimo previsti, il Ministro dell'industria, del commercio e artigianato richiede l'adempimento ponendo un termine non inferiore ai 60 giorni" Per noi il termine è scaduto, anzi è scaduto due volte. Continuo a leggere il testo del decreto: "Qualora la Regione inadempiente non provveda, nel termine assegnato, provvede il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato sentita la Regione inadempiente, previa intesa con la Conferenza permanente dei rapporti Stato-Regione...".
Quindi l'incontro di oggi era stato stabilito non per decidere il commissariamento: il Ministro voleva sentire le quattro Regioni inadempienti per - a sua volta - valutare tutti gli atti tecnici ed aprire un confronto di ordine tecnico.
Come si svolga io non so dirlo: non sono Frate Indovino, quindi non posso dirlo ... Posso dire cosa - credo - possa succedere, con tutte le cautele dovute, perché non sono nella testa del Ministro e non so cosa possa fare con i poteri sostitutivi. Temo che prenda la nostra deliberazione e, al limite, apportando quelle correzioni che l'orientamento nazionale vuole più marcate rispetto alla nostra impostazione (sono quella della compatibilità, che abbiamo visto nelle varie lettere a mano dei colleghi Consiglieri: è l'opinione del governo, legittima, discutibile da parte mia e - come so - anche da parte di diversi colleghi qui presenti) per adattare la nostra deliberazione. Oppure, potrebbe prendere la nostra deliberazione e applicarla tale e quale. Queste ritengo siano le modalità dell'intervento sostitutivo.
Mi stupirei se il Ministro utilizzasse altre strade. Però, alla domanda io posso rispondere solo con un "credo". Perché è una domanda a cui non è possibile dare risposta.
L'art. 31 recita: "Sentite le Regioni...". Vorrà dire che oggi facciamo la figura da "cioccolatai" - col dovuto rispetto per i cioccolatai nella città della cioccolata! - e che domani o dopodomani ci sarà l'incontro per stabilire le modalità. Questo è quanto posso dire in questo momento.
In merito alla considerazione del collega Chiezzi, sulla deliberazione iniziale, posso dire che esiste una questione di ordine temporale: questa deliberazione non doveva andare in Conferenza permanente, perché essa è precedente all'istituzione della Conferenza permanente. Reca la data del 6/4/1999. La Conferenza permanente, a quella data, non era ancora in funzione, ancora non esisteva. Si è ritenuto, visto la valenza anche di ricaduta sulle autonomie locali, di mandarla lo stesso in Conferenza permanente. E' andata in Conferenza permanente, come valutazione, il 26/4/1999. La Conferenza permanente ha addirittura costituito un gruppo di lavoro, ha fatto una serie di valutazioni e osservazioni trasmesse, mi sembra, anche in sede di Consiglio. Naturalmente, non essendo allora, al momento della deliberazione, in funzione la Conferenza permanente, essa non ha espresso una posizione in quanto Conferenza.
Sono arrivate però le espressioni delle varie organizzazioni (ANCI URPP...). Non c'è una valutazione perché non poteva darla: perché la deliberazione è del 6 aprile e la Conferenza permanente è entrata in funzione un mese e mezzo dopo. Non conosco la data precisa, ma so che la sua entrata in funzione è avvenuta a inizio maggio.
Forse si potrebbe sopprimere il passaggio: questo sì. Si potrebbe presentare un emendamento soppressivo, poiché non era un atto dovuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Le cose dette dall'Assessore sono abbastanza gravi, perché la deliberazione afferma che questo atto è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza permanente.
Dopo le parole dell'Assessore, non capisco se questa sia un'affermazione veritiera o falsa. Non capisco.



(Commenti in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Però, leggendo la deliberazione, capisco che questo atto è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza di cui all'art. 3 della legge del '98. Per me l'atto è perfetto; se non è perfetto... E' un'affermazione di Giunta, questa. Perciò spero che la Giunta affermi cose veritiere. Sono ancora convinto di questo. Però, avendo ascoltato l'Assessore Pichetto, mi trovo un po' spaesato.
Io rimango all'affermazione della deliberazione. Essendo stato sottoposto alla valutazione, ai sensi dell'art. 3 della LR 34, chiedo che in deliberazione compaia questa valutazione.
La cosa non si risolve dicendo: "Mi sono sbagliato a fare un'affermazione"; chiedo che questa valutazione ci sia. Questa è una deliberazione votata in Giunta; chiedo che questa valutazione venga descritta in deliberazione.
Non se se la Conferenza permanente possa esprimere valutazioni diverse.
Può darsi di sì; può darsi che alcuni soggetti facenti parte della Conferenza abbiano espresso valutazioni differenti, e che quest'ultime vengano inserite nella deliberazione: va bene anche quello. Si può non raggiungere un'unanimità o una bipolarizzazione di consensi, però direi che, comunque, queste valutazioni sono importanti. In ogni caso, data la rilevanza del problema, una valutazione va acquisita; ma è stata acquisita! Su questo, non chiedo degli approfondimenti di carattere formale; mi basta quello che c'è scritto: "è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza ai sensi di legge".
Si scriva, per cortesia, il testo della valutazione; se non è un testo univoco, si mettano in sintesi le valutazioni che sono pervenute e queste facciano parte della deliberazione, perché il provvedimento - difficile contrastato - deve essere chiaramente esposto (i giudizi che sono stati dati ai sensi di legge) nella deliberazione.
Se ci troviamo di fronte ad una deliberazione che in sede di Conferenza permanente ha avuto un così articolato genere di opinioni, è bene che questo articolato genere di opinioni sia illustrato nella deliberazione, in modo tale che tutti noi possiamo, leggendo l'allegato che è la parte sostanziale della deliberazione, capire gli orientamenti o della Conferenza permanente o di soggetti importanti aggregati facenti parte della Conferenza permanente oppure rispondere, a nostro modo di vedere, alle osservazioni fatte dalla Conferenza o da soggetti importanti della Conferenza stessa.
Però, questo punto, il quinto capoverso, richiede una messa a fuoco inequivoca, perché la Giunta ha approvato questa affermazione, sulla quale ci siamo collocati.
Non possiamo accettare di essere stati collocati su un percorso che non corrisponde alla verità dei fatti: questo speriamo che non sia accaduto però chiediamo chiarimenti in merito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

La invito, come Presidente del Consiglio in questo momento, affinch se non immediatamente, nell'intervallo dei lavori, gli uffici legislativi del Consiglio regionale ci diano una risposta.
Questa deliberazione è un atto assunto dalla Giunta, e la Giunta ha sentito il bisogno - Assessore Pichetto - di scrivere una cosa precisa nel testo, e cioè: "preso atto che su tale atto deliberativo la Giunta regionale ha acquisito il parere delle organizzazioni regionali più rappresentative del settore commerciale e che lo stesso è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali..." (e si cita la legge).
La questione è questa: avendo sentito l'esigenza di scrivere questo passaggio nel testo della deliberazione, con ogni probabilità - e richiamo anche l'attenzione dei colleghi - si tratta di un parere obbligatorio seppure non vincolante. Allora, non confondiamo i piani, perché se il parere - come penso, visto che è stato citato nel testo della deliberazione è obbligatorio ma non vincolante, il parere ci deve essere; altrimenti la deliberazione rischia la nullità (al momento).
A mio parere, se la Giunta lo ha citato, vuol dire che chi ha redatto il testo della deliberazione - mi esplicito meglio - era convinto che quel parere ci dovesse essere e che questo fosse un passaggio...



(Commenti dell'Assessore Pichetto)



SPAGNUOLO Carla

Eh sì: "Preso atto che su tale atto deliberativo la Giunta regionale ha acquisito il parere delle organizzazioni più rappresentative e che lo stesso è stato sottoposto alla valutazione della Conferenza permanente...".
Ma la valutazione c'è?



(Commenti dell'Assessore Pichetto )



SPAGNUOLO Carla

La questione che io pongo, infatti, è se può essere assunta una deliberazione sulla base dell'art. 3 della legge regionale n. 34, che prevede l'espressione di un parere, di una valutazione da parte della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, senza che questa lo abbia espresso! E voi lo citate in deliberazione.
Se lo citate in deliberazione, vuol dire che si tratta di un passaggio vincolante, che non c'è!



(Commenti dell'Assessore Pichetto)



SPAGNUOLO Carla

Allora, a questo punto, c'è; ed è per questo che chiederei anche all'Ufficio legislativo del Consiglio regionale di voler fare questo tipo di verifica, perché è una questione significativa. Quando si scrive in deliberazione, si fa un passaggio, vuol dire che ci si rende conto che questo passaggio è una condizione di validità della deliberazione.



(Commenti dell'Assessore Pichetto)



SPAGNUOLO Carla

Eh no! Adesso ci dovete motivare il "perché no?", però! Perché con la normativa non si può giocare! Allora, o si cita o non si cita.
Assessore Pichetto, mi ascolti. La invito, su questo percorso, ad essere prudentissimo. Non ci faccia ragionamenti di salvataggio del provvedimento, ma si pronunci. Se nella deliberazione è contenuto questo passaggio prima dell'aspetto deliberativo, significa che si tratta di "condizione per".
La inviterei ad illustrarci con precisione la procedura. Come Gruppo desidereremmo sapere: quali sono le organizzazioni regionali più rappresentative del settore commerciale che la Giunta ha ascoltato e in quale seduta quando è stato sottoposto alla Conferenza permanente Regione-Autonomie locali per il parere l'iter procedurale con il quale è stato inviato alla Conferenza permanente Regione-Autonomie locali l'eventuale sollecito - stilare una deliberazione senza aver acquisito questo parere ci stupisce un po', visto che la legge lo prevede il motivo per cui avete citato il parere se non potete produrne la documentazione.
Mi permetta però di - consigliare? suggerire? - richiedere che ai suddetti quesiti ci siano risposte e documenti corrispondenti un'affrettata risposta di carattere giuridico-politico, probabilmente, non agevolerebbe alcun percorso.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Non ne sarei nemmeno in grado.



SPAGNUOLO Carla

Ma dato che lei - come le ho già detto e gliene dò atto ancora una volta - si sta facendo carico di situazioni che probabilmente non sono nemmeno di sua stretta competenza, nel senso che i rapporti... Vedete che la presenza del Presidente della Giunta regionale è essenziale? Colleghi, i rapporti Consiglio e Conferenza permanente Regione-Autonomie locali spettano al Presidente della Giunta regionale, non all'Assessore Pichetto! Il Presidente della Giunta regionale dovrebbe pronunciarsi qui, in Consiglio! Ed è in tal senso che mi sono permessa, Assessore, sebbene lei non ne abbia bisogno, di darle dei suggerimenti; da tre/quattro mesi sta remando una barca ai cui remi c'è soltanto lei, gli altri cui spetterebbe remare la lasciano, invece, un po' solo (questa è un'opinione, per carità! lei mi dirà che non è così, so benissimo che non potrà fare a meno di dirmelo, ma i fatti parlano un linguaggio molto preciso).
Chiedo, dunque, delle risposte: carte, date, documenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Per dare puntuale risposta (date, passaggi, lettere di trasmissione convocazione della Conferenza) ho richiesto alla segreteria della Conferenza permanente tutti gli elementi; questi non sta a me...



SPAGNUOLO Carla

E' quello che intendevo suggerirle.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Peraltro, essendo un dibattito politico vorrei ribadire qual è stato il percorso, al di là della puntualità di date e valutazioni. Sostanzialmente in quel periodo la Conferenza non era formalizzata; noi abbiamo assunto la deliberazione passando su una convocazione di Conferenza precedente e utilizzando la nuova procedura: passaggio in Giunta, trasmissione alla Conferenza, parere, trasmissione al Consiglio. Questo il percorso che ci eravamo prefissati; poi come si siano mossi gli Uffici della Giunta, quindi la Segreteria di Giunta... Io sono andato alla Conferenza, questo lo ricordo bene - ho segnato la data del 26 aprile, non so se sia esatta comunque verificherò - e in quella seduta ho dato ragione di quello che era il provvedimento e di quelle che potevano essere le ricadute. Nell'ambito della Conferenza è stato costituito un gruppo di lavoro di valutazione della deliberazione (gruppo di lavoro con funzionari anche dell'Assessorato) per fare alcune considerazioni. Chi era presente in Commissione sa che in alcuni casi l'architetto Vernoni e la signora Audibussio hanno riportato le considerazioni del gruppo di lavoro. La Conferenza, formalmente, non risulta si sia mai espressa, come non si è espressa su tanti altri casi. Io non so quale potere abbiamo, noi, per obbligare la Conferenza ad esprimersi; comunque, un'espressione formale personalmente non l'ho ancora letta. Spero di non essere smentito da documenti o da qualche verbale contenente l'approvazione.
Mi pare anche - sempre come considerazioni politiche e non giuridiche che le norme prevedano dei termini; dopodiché, se la Conferenza non provvede ad esprimere il proprio parere, il Consiglio regionale si basa sulla propria autonomia e sovranità, rispettando la procedura. Il richiamo all'art. 3 è la Conferenza e basta...!



(Commenti del Consigliere Angeli)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Vorrei però invitare i colleghi a considerare il fatto che la deliberazione in esame è pervenuta proprio nel periodo in cui la Conferenza era, da un lato, non ancora in funzione e, dall'altro, comunque costituita.
Sono certo che, puntualmente e giuridicamente, la segreteria della Conferenza ci dirà qual è stata la procedura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi rivolgo soprattutto al collega Gallarini che è uno dei Consiglieri più determinati a procedere nei lavori, a qualunque condizione, anche se gli atti non sempre sono testimonianza di grande attenzione alle procedure di carattere amministrativo. In tal senso, vorrei che egli si rendesse conto dell'importanza della presenza della figura del Presidente Ghigo, in quanto Presidente della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali. E' responsabilità del Presidente, e non dell'Assessore al commercio, spiegarci come mai nella deliberazione approvata dalla Giunta regionale, che è del 6 aprile, si fa riferimento ad un parere che sarebbe stato espresso in una riunione successiva della Conferenza, il 26 aprile! La deliberazione della Giunta è del 6 aprile; il parere... anzi è stata esaminata...



SPAGNUOLO Carla

E' stato lui in Commissione!



SAITTA Antonino

E' andato lui in Commissione, il 26 aprile, però nella deliberazione della Giunta, che è del 6 aprile, viene detto che l'atto è - già! - stato sottoposto alla valutazione della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali. Non è, quindi, questione irrilevante; non è questione irrilevante! Non solo, faccio notare un riferimento errato alla legge - visto che ormai, in Commissione continuiamo a fare i correttori delle proposte -: l'art. 3 della l.r. 34 non c'entra niente! Assolutamente nulla! Semmai doveva essere l'art. 6!



(Commenti dell'Assessore Pichetto)



SAITTA Antonino

Lo so, ma qui qualcuno...



SPAGNUOLO Carla

E' la deliberazione più importante, questa!



SAITTA Antonino

Se dobbiamo fare in aula queste valutazioni è anche demotivante! E' l'art. 6 della l.r. 34 che prevede i compiti e le funzioni! Non solo: volevo richiamare il fatto che nulla vietava alla Giunta regionale, una volta approvata la proposta di deliberazione che doveva giungere in Consiglio, di richiedere, anche successivamente, il parere alla Conferenza permanente Regione-Autonomie locali. Perché l'art. 6, secondo comma, punto a), dice che "la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali esprime pareri obbligatori e formula proposte di norma in via preventiva", ma può anche essere in via successiva e in ogni caso "formula pareri e proposte"! Non è sufficiente inviare un atto e poi disinteressarsi delle conclusioni! In ogni caso, una volta inviata, o prima o dopo secondo è stato commesso un errore enorme: si fa riferimento ad una riunione che sarebbe stata convocata successivamente! - il parere della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali ritengo sia un atto dell'attività deliberativa! Quando venne approvata la legge n. 34, che abbiamo chiamato "Bassanini-madre", si faceva riferimento ad una procedura utile, perché nel momento in cui il Consiglio regionale, attraverso una legge, decideva di conferire compiti e competenze agli enti locali, ci fosse un approfondimento da parte dei soggetti che in qualche maniera avrebbero dovuto ricevere quelle competenze. Qual è il parere obbligatorio di quell'organismo? Non lo conosciamo! E' sufficiente dire: "abbiamo sottoposto al parere"? No, non serve a niente, è un atto formale altrimenti l'opinione della Giunta è quella di considerare la Conferenza come un Ufficio cui si inviano degli atti.
Questo non è possibile, perché la legge dice qualcosa di diverso: "...parere obbligatorio e formula proposte". In questo caso era un parere obbligatorio, che avrebbe dovuto essere contenuto nella deliberazione stessa, come sua parte integrante, perché previsto dalla legge. In ogni caso, se la volontà era proprio quella di acquisire un parere, il comma 5 dell'art. 6 dice che "i pareri sugli atti legislativi e deliberativi di competenza del Consiglio regionale, possono essere richiesti alla Conferenza permanente Regioni-Autonomie locali dalla Giunta regionale, solo prima della loro trasmissione in Consiglio". Quindi, si poteva richiederlo anche prima di trasmetterlo in Consiglio, perché il testo che arriva in Consiglio è diverso dal testo già esaminato. Si poteva chiedere alla Conferenza Regioni-Autonomie locali di esprimere un parere prima che il testo arrivasse in Consiglio. Infatti la legge dice: "Successivamente i pareri possono essere chiesti dal Consiglio regionale e dati dallo stesso".
Oggi, siamo nelle condizioni di affermare, come Consiglio regionale che questo atto è incompleto in base alla legge n. 34, perché manca il parere; non solo, ma il Consiglio dovrebbe - ma questa è competenza del Presidente del Consiglio regionale - chiedere l'applicazione del comma 5 cioè la richiesta di parere alla Conferenza permanente Regioni-Autonomie locali, da inserire nel testo, così come è stato modificato dalla Commissione.
Le questioni sono due: 1) il parere non esiste, è stato inviato, ma è un atto formale inutile agli effetti della decisione che dobbiamo assumere 2) il testo che giunge in aula è diverso da quello stato esaminato e per il quale è stato espresso parere.
Sarebbe stato doveroso, perché la legge lo consente, che la Giunta avesse inviato questo testo per il parere, una volta esaminato e approvato dalla Giunta. In ogni caso, siamo ancora nelle condizioni per poterlo fare.
Rilevo che la deliberazione contiene - le chiamo imprecisioni, cercando di essere cortese e non volendo aprire altre polemiche - un'affermazione non veritiera, perché la deliberazione - ripeto - è del 6 aprile. Non è del 6 aprile?



(L'Assessore Pichetto conferma che è del 6 aprile)



SAITTA Antonino

La Conferenza, invece, è del 26 aprile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Voglio fare un chiarimento. La deliberazione di proposta al Consiglio è il frutto del risultato della Commissione.
SAITTA Antonino (fuori microfono) Anche la deliberazione?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Sì, anche la deliberazione di Giunta, che è del 6 aprile - sono andato a rileggermela: non riporta questa parte.
SAITTA Antonino (fuori microfono) E' ancora più grave ...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

In Commissione, la proposta per il Consiglio....



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, è meglio non fare dialogo.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

La Giunta ha comunicato di aver rispettato il disposto secondo il quale occorre sentire le autonomie locali, così come previsto dal decreto legislativo n. 114: la Giunta ha adempiuto al proprio compito.
Il Consiglio ha provveduto alle consultazioni, ha sentito le parti sociali e le autonomie locali; ed era libero di sentirle quante volte voleva.
Ritengo che si sia adempiuto a tutti i compiti.
Peraltro devo dire che la Giunta, nel sentire le autonomie locali - lo ripeto per l'ennesima volta - ha sentito la Conferenza Regioni-Autonomie locali. Questo l'altro punto che intendevo chiarire. Non so se ho chiarito alcuni passaggi, ma non vorrei aver complicato il tutto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi associo alla richiesta del parere, se così si può dire, "pro veritate". Assessore, distinguerei la discussione politica dal rispetto della legge, nel senso che voglio poter avere, prima di tutto, la sicurezza e la certezza che l'atto sottoposto alla discussione in Consiglio sia un atto perfetto sul piano delle modalità.
Il decreto legislativo n. 114, all'articolo 6, comma quarto, chiede che "Per l'emanazione degli indirizzi e dei criteri di cui al presente articolo, le Regioni acquisiscono il parere obbligatorio delle rappresentanze degli Enti locali".
Anch'io sono curioso di poter vedere e leggere questo parere obbligatorio, soprattutto in una Regione come la nostra che si è dotata della Conferenza Stato-Regioni.
Voglio vedere questo parere. Dove e quando è stato acquisito e cosa dice questo parere, che è obbligatorio per legge. Rivendico una mia autonomia come Consigliere regionale: gli Enti locali hanno espresso il loro parere; questo atto arriva in Consiglio e io, come Consigliere, devo conoscerlo. Pero, Assessore, questo passaggio non c'è stato.
La Commissione, al di là del passaggio dell'audizione, - sono stato sempre presente, ma può capitare qualche momentanea assenza - in quale occasione ha potuto vedere e discutere questo parere? Non ricordo, come invece è già successo per altri atti deliberativi, di aver visto allegato alcunché e questo parere era obbligatorio.
Volevo anche affrontare un'altra questione riguardante sempre il comma quarto: "Per l'emanazione... procedono, altresì, alla consultazione delle organizzazioni dei consumatori e delle imprese del commercio". Non ritengo che l'atto richiesto sia solo la tradizionale audizione della Commissione consiliare. Con ogni probabilità, il legislatore - ci provo, ma non sono un giurista, sono solo un Consigliere regionale - si riferisce a qualche atto più specifico.
Assessore, poiché ne va di mezzo la correttezza dell'atto che stiamo esaminando, le chiedo delle risposte precise ai quesiti che le ho posto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo per fare il riassunto dei dati che chiediamo e che desideriamo avere prima di procedere ad un ulteriore esame del provvedimento. Sono dati, Presidente Minervini che chiedo in parte alla Giunta e alla Presidenza del Consiglio regionale (intendendo per Presidenza del Consiglio anche l'apparato che segue la problematica legislativa).
Chiedo che la Giunta regionale ci dia adesso o tra un'ora - dovrebbe essere facile - la documentazione inerente al parere delle organizzazioni regionali più rappresentative del settore commerciale. Dovreste averla perché se le avete consultate è ovvio che ne possedete la documentazione.
Chiedo di avere copia della lettera, o la documentazione, o l'informazione precisa di quando e di quale è stata la procedura di sottoposizione dell'atto deliberativo (perché il soggetto è l'atto deliberativo) alla valutazione della Conferenza permanente Regioni Autonomie locali.
Ricordo bene il giorno in cui si convocò la Conferenza Regione Autonomie locali. Ricordo che, davanti alla Sala Viglione, distribuivano il testo della legge sul commercio. Me lo ricordo bene perché passando di lì dissi a qualcuno: "Lo danno prima alla Conferenza che non a noi". Desidero sapere, attraverso atti formali, come questo passaggio sia avvenuto.
Desidero sapere se è stato formulato il parere obbligatorio, perché è questa una questione essenziale, seppure non vincolante, per la - e non voglio usare il termine "legittimità" - ma per la "completezza" del provvedimento deliberativo. Perché l'art. 6 dice che si esprimono pareri obbligatori in merito al perché e a quei compiti amministrativi e a quelle funzioni che incidono in modo strutturale sul sistema regionale delle autonomie locali. Non c'è dubbio che il provvedimento in esame e le norme di indirizzo profondamente su queste realtà.
Vorrei anche sapere, dall'estensore della deliberazione, perché ha citato l'art. 3. Noi diciamo che è sbagliato, ma potrebbe esserci una ragione per la quale l'art. 3 è stato citato. Potrebbe essere una svista un errore di dattilografia, come potrebbe esserci, alla base di tale citazione, una ragione seria. Ho letto l'art. 3: non ravviso le motivazioni di quella citazione, ma ci potrebbero essere. E' necessario conoscere questi passaggi perché costituiscono una condizione, e l'Assessore Picchetto lo capisce benissimo, per cui la deliberazione possa o meno andare avanti. Infatti l'Assessore Picchetto - che sempre rema solo - che cosa vi ha inserito? L'unica cosa che poteva inserirvi, e che, a nostro avviso, non regge. Però l'ha inserita. Cosa ha fatto l'Assessore Pichetto per salvare il suo provvedimento? Ha detto: "Ah! Ma noi, come Giunta, lo abbiamo chiesto! Poi, se la deliberazione è stata modificata dalla Commissione, dall'aula, deve essere il Consiglio, semmai, a ricorredare di parere. E' una teoria che a nostro avviso non sta in piedi. Ma io inviterei la Presidenza del Consiglio, e i colleghi, a rileggere - se lo ritengono il testo stenografico di quanto detto, per vedere l'interpretazione data dall'Assessore Pichetto. Perché l'Assessore ha dato un'interpretazione autentica della legge. Cosa ha detto? Ha detto: "Nel momento in cui la Giunta invia alla Commissione per le Autonomie la richiesta di parere, ha esaurito il suo compito. Se poi il Consiglio dovesse modificare il testo si riapre un nuovo iter. Vedete voi!" Sostanzialmente, l'Assessore ha affermato questo. Ha usato una ciambella di salvataggio per il suo provvedimento e, dal suo punto di vista, lo capisco perfettamente. Ma questo non vuol dire che concordi con quanto ha detto. Perché l'art. 6 farebbe ritenere che la competenza stia in capo alla Giunta, cioè stia in capo all'Ente proponente, al soggetto proponente. Tant'è che esprime pareri obbligatori e formula proposte di norma in via preventiva sui disegni di legge, sugli atti amministrativi.
Parla quindi di disegni di legge, non di proposte di legge, parla di atti amministrativi, di provvedimenti che stanno in capo alla Giunta. E' difficile sostenere la sua interpretazione "politico-nautica"! Assessore Pichetto, ricordo anche la discussione sulla Conferenza permanente avvenuta in quest'aula. Allora si decise, come concessione "ad abundantiam", che della Conferenza permanente facessero parte i Presidenti di Commissione. Ma già allora si rivendicò la competenza della Giunta e si disse che era un organismo di Giunta - come in realtà è. Tant'è che quando noi ci lamentammo del fatto che la legge sul commercio fosse arrivata prima in Conferenza che non ai Consiglieri, voi diceste: "Ma questa è nostra competenza!". Presidente Minervini, è per questo che ho riepilogato la questione - ho già anche espresso un parere, per la verità - però, poich l'ultimo intervento dell'Assessore Pichetto interpreterebbe la legge 34 come una sorta di assunzione di competenza, anche da parte del Consiglio le chiederei cortesemente - se mi permette, perché le cose si dicono e poi se ne hanno interpretazioni, poi lei ci ha abituato a navigare. Lei naviga sulle onde, io gliene dò atto, ma si metta un momento a riposo, tanto adesso non aggiunge altro a quello che ha già detto, stia a riposo, si dice surplace a questo punto, stia tranquillo un attimo che tanto su quello che lei ha detto noi dobbiamo valutare - che venisse tirato giù il testo e che il Consiglio si esprimesse un attimo, perché non si possono dare valutazioni di ordine legislativo su una materia così importante.
Resta il fatto - un fatto unico e incontrovertibile - che quanto scritto qui non corrisponde a ciò che è avvenuto. Il parere non l'abbiamo e nessuno lo sta producendo - è già avvenuto per la sanità: c'era scritto qualcosa che non rispondeva al vero. Tuttavia questi passaggi richiedono delle risposte, non per intervento di carattere politico - in questo momento l'intervento di carattere politico potrebbe essere tutt'altro, lo capisce l'Assessore Pichetto: non lo facciamo nell'interesse del commercio ma per intervento di merito. Se quanto previsto esiste, la deliberazione va bene, può andare avanti e può anche passare al voto della maggioranza se non c'è quanto richiesto, la deliberazione va sospesa e integrata corredata di quanto è necessario per poi essere votata - e in quella sede daremo la nostra valutazione politica.
Ecco perché le consigliavo di stare a riposo un attimo; il parere non è vincolante - questo è evidente - ma è obbligatorio, e deve essere corredato nel testo della deliberazione come sua parte integrante e sostanziale.



PRESIDENTE

A questo punto chiedo all'Assessore se per caso vuol rispondere subito a questi quesiti - ho già chiesto lo stenografico - o se sospendiamo.
Lascio che decida l'Assessore.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Non appena gli Uffici mi invieranno i pareri li fornirò al Consiglio.
Il parere delle Autonomie locali da parte nostra c'è.
L'art. 3...
SPAGNUOLO Carla (fuori microfono) Guardi che il parere va allegato.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Questa è una valutazione, io non sono in grado di farlo; per quanto riguarda le interpretazioni, gli uffici mi dicono se il rispetto della legge significa allegare anche la lettera dell'ASCOM piuttosto che della Tutela Consumatori o dell'ANCI, cioè mi pare che non...
Riteniamo di avere soddisfatto l'esigenza del decreto n. 114 o comunque, ottemperato al disposto del decreto n. 114 nel sentire le Autonomie locali; le modalità di audizione sono state oggetto, addirittura di altri incontri tra le varie Regioni.
Noi riteniamo di aver soddisfatto quanto richiesto sia con gli incontri preliminari sia con la Conferenza. Su come costruire il percorso giuridicamente, mi attengo a quanto gli Uffici del Consiglio vorranno dire.
Quindi, nel pomeriggio, fornirò i dati richiesti.



PRESIDENTE

A questo punto, se siamo tutti d'accordo, toglierei la seduta rinviandola alle ore 14.30.



SPAGNUOLO Carla

Sarebbe meglio alle ore 15.00, Presidente: dobbiamo avere la documentazione e poterla leggere. E poi, dato che abbiamo chiesto alla cortesia della Presidenza del Consiglio di provvedere alla lettura, il tempo minimo è vederci alle ore 15.00.



PRESIDENTE

Personalmente, ho chiesto tutto; sono certa che gli Uffici faranno il loro dovere.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.30)



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