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Dettaglio seduta n.395 del 07/10/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellingeri, Botta Farassino, Ferrero, Ghigo, Goglio, Minervini, Pazé, Riba, Rossi, Suino e Toselli.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Formazione professionale

Sollecito risposta ad interpellanza inerente a: "Mancato finanziamento corsi di formazione professionale"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Presidente, intervengo per sottolineare un'emergenza - e di conseguenza chiedo al Presidente della Giunta regionale di intervenire - che è stata anche riportata oggi da La Stampa. In merito, ho presentato un'interpellanza urgente, che segnala che 3 mila ragazzi iscritti ai corsi di formazione professionale non potranno frequentarli in quanto gli stessi non sono stati finanziati. Chiedo se tale interpellanza potrà essere discussa durante la giornata, in quanto si tratta di una questione di una certa importanza.



PRESIDENTE

Mi pare difficile che possa essere discussa in giornata, stante l'assenza del Presidente Ghigo e dell'Assessore Goglio. Concordo comunque sull'emergenza della questione.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Anch'io vorrei sottolineare questo aspetto che mi sembra, da come è stato descritto dai giornali, preoccupante rispetto ad un mercato che richiede delle risposte che la Regione darebbe in modo difforme rispetto alle richieste.
Mi sembrerebbe opportuno esaminare oggi l'argomento - per carità comprendo che i lavori siano stati programmati in un certo modo - per volevo rimanesse agli atti che lo stesso dovrà diventare oggetto di una prossima comunicazione per verificare se le notizie giornalistiche corrispondono al vero.



PRESIDENTE

Quanto affermato dal Consigliere Angeleri rimarrà e verbale. Porter l'argomento all'attenzione della Conferenza dei Capigruppo.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula 23 Consiglieri (sono in congedo n. 13 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento interno del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 10,15 riprende alle ore 10,45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Per cortesia, invito i colleghi a rientrare in aula, in modo che si possano iniziare i lavori con più efficacia. La seduta prevista per questa mattina è breve, cerchiamo di utilizzarla al meglio. Chiederei ai colleghi di prendere posto in aula. Abbiamo circa mezz'ora di lavoro, cerchiamo di utilizzare questo tempo in modo proficuo.
Cominciamo con l'esame degli emendamenti all'art. 1 del progetto di legge n. 347.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, procediamo alla verifica del numero legale?



PRESIDENTE

Se lei la richiede formalmente, facciamo la verifica del numero legale.
Però, considerato che avremo la possibilità di compiere la verifica in occasione della votazione, le chiedo se possiamo rimandarla



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, chiedo la verifica del numero legale prima della votazione.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula 25 Consiglieri.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame progetto di legge n. 347: "Interventi a tutela della maternità delle donne non occupate" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame degli emendamenti all'art. 1 del progetto di legge n. 347, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Nella seduta di ieri della IV Commissione, le colleghe dell'opposizione, firmatarie di questo progetto di legge, non potendo essere presenti oggi hanno chiesto (informalmente anche alle colleghe della maggioranza) che il suo esame fosse affrontato in loro presenza. Questo perché volevano sollevare questioni che riguardano emendamenti presentati anche dalla maggioranza.
Io non sono tra le firmatarie, ma poiché gran parte delle colleghe assenti lo sono, considerato anche che il Consiglio questa mattina non dovrebbe prolungare i tempi, chiedo da parte loro che l'esame del progetto di legge sia posto all'o.d.g., come primo punto, del prossimo Consiglio.



PRESIDENTE

Sentiamo il relatore, Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Questo progetto di legge è stato discusso ampiamente in Commissione, è già stata svolta la relazione nello scorso Consiglio regionale, quindi ritengo si debba procedere alla votazione.



PRESIDENTE

Questo disegno di legge non ha avuto né voti contrari in Commissione n astenuti, quindi, Consigliera Simonetti, mi sembra sia ...



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Alcuni Consiglieri non hanno partecipato al voto.



PRESIDENTE

Mi sembra siano stati - almeno così ne deduco dal documento che ho davanti - solo i Consiglieri della Lega Nord a non partecipare al voto.
Quindi, poiché la stragrande maggioranza dell'aula lo condivide, credo si possa procedere al suo esame.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, non capisco perché dobbiamo per forza procedere oggi all'esame del progetto di legge "Interventi a tutela della maternità delle donne non occupate". E' firmata da numerosissime colleghe che chiedono di essere presenti alla discussione e che oggi sono in congedo per motivi istituzionali.
Penso che una normale cortesia tra colleghe consenta di aspettare la presenza di tutte le colleghe firmatarie per discuterne.
Non capisco. E' una questione tra colleghe. Non capisco perché le colleghe presenti, firmatarie anch'esse, non consentono alle colleghe firmatarie, assenti per motivi istituzionali, di poter essere presenti alla discussione. E' una forzatura tra colleghe che vorrei mi venisse spiegata.
Noi, in ogni caso, cercheremo di comportarci in modo da consentire alle colleghe di minoranza, firmatarie non presenti, di poter essere presenti. A tal fine, useremo tutti gli strumenti del Regolamento.
Se manca la cortesia, ci sarà qualcos'altro. Ma la politica, almeno tra noi, deve vivere di rapporti civili.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, credo che i rapporti civili non c'entrino per nulla. Il Regolamento permette il differimento e io ritengo opportuno non procedere oltre con la votazione.
Ribadisco: non c'entrano assolutamente niente i rapporti civili.
Caso mai, chi ha sostenuto il provvedimento dovrebbe avere a cuore il suo buon esito, prima ancora che la presenza o meno in aula. Comunque proprio perché condivido le finalità del provvedimento, ne differisco l'esame alla prossima riunione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie.


Argomento: Formazione professionale - Università

Esame proposta di legge n. 430: "Promozione, in collaborazione con l'Università di Torino, di un corso di Master in Scienze della Pubblica Amministrazione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di legge n. 430, di cui al punto 10) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto, relatore

Non leggerò la relazione, ma spiegherò, in sintesi, il suo significato: istituire un corso di specializzazione in seno all'Università di Torino che abbia come scopo il miglioramento della specializzazione nel campo dell'amministrazione che, nel corso di questi anni, è stata oggetto di notevole evoluzione dal punto di vista didattico e nozionistico.
E' necessario che anche la struttura istituzionale universitaria cerchi di adattarsi o comunque di istituire una forma di specialità, un corso di specializzazione relativo alla nuova evoluzione del sistema amministrativo non solo nazionale. E' un sistema che si integrerà a livello europeo tramite i rapporti con le comunità e le strutture amministrative internazionali ed europee.
Occorre, pertanto, formare dei diplomati anche in questo campo, che siano aggiornati e dotati di questa nuova cultura europea, per poter affrontare le problematiche legate all'integrazione delle amministrazioni che non sono più viste in chiave ed in ottica esclusivamente nazionale e statale, ma diventano una realtà europea, integrata non solo con la Commissione europea, ma con tutti gli organismi legati a Bruxelles e a Strasburgo.
La proposta di legge, in sostanza, si fa carico di colmare l'assenza didattica presso l'Università di Stato, e coglie tale occasione per istituire un corso di specialità.
Nell'articolato, che è abbastanza breve, potrete trovare la sintesi del corso proposto, che è fondamentalmente un Master in Pubblica Amministrazione e che verte al conseguimento di un diploma specifico in questo campo. Ovviamente, deve essere istituito, disciplinato e regolato dall'Università degli Studi di Torino, ma all'art. 4 è previsto anche il concorso della Regione, che viene stabilito in complessivi 800 milioni, di cui 500 per il 1998 e 300 per il 1999.
Sono già pervenuti alcuni emendamenti di carattere formale, non sostanziale, che consistono nel cambiare la denominazione di Master con quella di "Corso di specializzazione". La stessa cosa avviene con un emendamento all'art. 2, dove si chiede di sostituire il termine Master in Scienze della Pubblica Amministrazione con Corso di specializzazione in Pubblica Amministrazione, e via discorrendo.
E' pervenuta ed è stata accolta un'osservazione dell'Università, che è quella di ovviare alla questione del Master con l'accoglimento della nuova denominazione di Corso di specializzazione in Pubblica Amministrazione, e di non affidarlo alla Scuola di Amministrazione Aziendale, bensì all'Università degli Studi, che si occuperà di individuare ed allocare meglio tale corso di studi.
Ritengo, Presidente, di aver dato con chiarezza la chiave di questa proposta di legge. Credo, pertanto, che lei possa aprire la discussione in merito.



PRESIDENTE

Voglio solo richiamare che il Comitato Regionale di Coordinamento del Piemonte, alla presenza del prof. Bertolino, del prof. Viano e di altri componenti, ha valutato, nella seduta del 28/5/1999, questo provvedimento.
Richiamo una frase riportata nel verbale di quella seduta: "Il prof. Bertolino suggerisce la possibilità di ovviare alle eccezioni sopra richiamate attraverso l'istituzione di una Scuola di Specializzazione interfacoltà tra le Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche affidata alla Scuola di Amministrazione Aziendale dell'Università degli Studi, a fronte di una convenzione con la Regione Piemonte".
Questo è il passaggio che ha originato gli emendamenti presentati.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, prima di intervenire ed avere la sicurezza di disporre di tutti gli emendamenti presentati (non so se siano solo questi, comunque la firma è illeggibile), gradirei sentire preliminarmente il parere dell'Assessore Leo su questa proposta di legge. Poi interverrò. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Leggo, nella relazione, questo capoverso: "Il proseguimento del Corso di Master, negli anni accademici successivi a quello 1998/1999, potrebbe prevedere l'attivazione di un parallelo corso formativo riservato a giovani in possesso del diploma di scuola secondaria".
Sarei assolutamente d'accordo nel merito; non capisco, però, perché non si introduca tale capoverso direttamente nella legge. Vorrei sentire l'opinione dell'Assessore competente, visto che, essendo presente nella relazione, i promotori della proposta di legge intendevano andare anche in questa direzione.



PRESIDENTE

E' un'ipotesi che potrebbe trovare degli sviluppi ulteriori, ma la sua attuazione dovrà essere coordinata con l'Università.
Se non ci sono altri interventi, l'Assessore Leo può dare una risposta.



LEO Giampiero, Assessore all'università

Cari colleghi, devo fare - lo dico ironicamente, con simpatia - una cosa che mi costa: dare ragione al Consigliere Chiezzi. Nel senso che è stato molto opportuno - sono convinto che il collega mi segue anche se scrive al computer, perché è capace di fare più di una cosa per volta coinvolgere il Comitato di Coordinamento universitario. Lo dico anche al collega Miglietti, che aveva seguito bene questa questione. Lo voglio dire per franchezza perché è giusto riconoscere i meriti completamente quando vi sono.
Lo confesso: ero perplesso, colleghi Chiezzi e Miglietti, sull'iniziale impostazione, perché il Comitato di Coordinamento universitario non si era pronunciato, non era a conoscenza dell'argomento, non aveva inquadrato la questione in un discorso complessivo.
Devo dire che sia l'ordine del giorno che abbiamo approvato sia onestamente, le richieste del collega Chiezzi e del collega Miglietti sono stati preziosi (il Comitato ha anche apprezzato la relazione del Consigliere Salerno), ma dico questo per verità perché il Comitato di Coordinamento mi ha pregato di ringraziare quei colleghi che avevano dato attenzione ad un organismo voluto dalla legge nazionale e che è proprio nato per coordinare le tre Università (Piemonte orientale, Politecnico ed Università di Torino) e la Regione, quindi io mi permetto di trasmettere anche ufficialmente i ringraziamenti del Comitato di Coordinamento e non solo del Rettore Bertolino, ma del Rettore Zich e del Rettore Viano, ai colleghi che hanno sollecitato questo coinvolgimento del Comitato, e quindi, segnatamente fra gli altri, i colleghi Chiezzi e Miglietti.
Il Comitato non ha svolto un lavoro soltanto formale, ma anche sostanziale, nel senso che ha inquadrato questa proposta del Master (proposta di per sé certamente buona), ma l'ha inquadrata nel contesto della progettualità universitaria e del suo sviluppo. Non a caso ha proposto che cambiasse il titolo e anche l'inquadramento, quindi in realtà mi permetto di dire che non sono state solo modifiche formali.
Condivido gli emendamenti, sono giusti ed intelligenti, sono più che modifiche formali rispetto a quanto è stato detto.
Vorrei leggere il verbale della Commissione che il Presidente Deorsola opportunamente ci ha dato, ma leggerlo integralmente: "Il prof. Bertolino invita il dott. Deorsola, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, a prendere la parola e a voler illustrare l'evoluzione della proposta pervenuta al tavolo del Comitato relativamente alla richiesta del Consiglio regionale di attivazione di un Master in Amministrazione pubblica. Il Comitato regionale di Coordinamento del 7/4/1999, nel prendere in esame la proposta, evidenziò subito le difficoltà oggettive rispetto all'inquadramento di tale Master all'interno dei titoli accademici che per legge le Università possono rilasciare: l'attuale ordinamento contempla infatti il Diploma Universitario, la Laurea e le Specializzazioni, e gli Atenei non sono autorizzati al rilascio di titoli aventi valore legale al di fuori di quelli previsti dall'ordinamento medesimo.
Il dott. Deorsola specifica che il Consiglio regionale, nel proporre tale iniziativa, aveva come obiettivo quello di dare impulso ad un processo di qualificazione della pubblica amministrazione in considerazione delle riforme Bassanini, del nuovo assetto della Dirigenza pubblica ed anche dell'attuale mancata operatività del previsto corso di Laurea in Amministrazione Pubblica: in via temporanea, il Master in 'Amministrazione Pubblica' poteva pertanto ovviare a tale deficit di offerta formativa.
Egli ribadisce pertanto al Comitato che, con le finalità di cui sopra il Consiglio regionale intendeva proporre l'istituzione di una Scuola post laurea, quindi di Specializzazione, certamente tenendo presenti i vincoli e le regole dettate dal vigente ordinamento in tema di rilascio di titoli universitari aventi valore legale".
Mi spiego meglio. Ho tutta la disponibilità e l'attenzione per una questione così importante che, ripeto, lei, collega Chiezzi, aveva sollevato opportunamente in sede di coordinamento: il coordinamento ha apprezzato la proposta, purché fosse inquadrata nel sistema universitario come Scuola di specializzazione interfacoltà e non come Master puro e semplice. Quel che ho letto ci aiuta a completare il nostro quadro.
L'altra era una questione a lato. A mio avviso - tanto il collega Miglietti è sensibile e ha un buon rapporto con me - il collega Chiezzi non è interessato per nulla al fatto che gli si riconoscano dei meriti, ma mi voglio rivolgere lo stesso a lui perché aveva ragione: questo atteggiamento del Comitato di Coordinamento è stato molto importante perché ha consentito di avviare una cosa di per sé buona, ma scoordinata dal sistema universitario, e di incardinarla nel sistema universitario.
"Il prof. Bertolino suggerisce la possibilità di ovviare alle eccezioni sopra richiamate attraverso l'istituzione di una Scuola di Specializzazione interfacoltà tra le Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche affidata alla Scuola di Amministrazione Aziendale dell'Università degli Studi di Torino, a fronte di una convenzione con la Regione Piemonte".
Quindi, mi permetto di dire, ma i colleghi sono così attenti che colgono il problema, che è cambiato il contesto: non è una cosa buona, utile, una buona intuizione, ma che va per conto suo; è, invece, una Scuola di specializzazione interfacoltà che coinvolge organicamente le Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche, e che ricolloca nell'alveo universitario della programmazione universitaria importanti attività traendone una completa utilità. Non che prima non vi fosse un'utilità, ma ripeto - una completa utilità.
"Il Presidente del Consiglio regionale dott. Deorsola si impegna, non appena il Comitato regionale farà pervenire la proposta di istituzione di un Corso di Specializzazione in Amministrazione pubblica, a proporre al Consiglio regionale l'approvazione degli opportuni emendamenti per sostenere e rendere operativa tale iniziativa".
Gli emendamenti sono quelli presentati, quindi hanno l'approvazione del Comitato di Coordinamento Regione-Università.
"Il Comitato, nel condividere le linee assunte in relazione agli argomenti di cui in titolo, ringrazia il dott. Deorsola per la fattiva collaborazione. Il dott. Deorsola lascia quindi la seduta ed il Comitato prosegue nell'analisi dei punti all'o.d.g.".
In sintesi, il rinvio al Comitato di Coordinamento universitario - l'ho detto forse fin troppe volte, me ne scuso - è stato un fatto non marginale ma fondamentale, perché ha portato la discussione nell'ambito della generale programmazione universitaria. Il Comitato di Coordinamento ha apprezzato questo gesto del Consiglio regionale con quell'ordine del giorno e ha avanzato una proposta che si inserisce nelle linee programmatiche già dell'Università. In questo senso, mi sento di dire che le perplessità che avevo inizialmente sono totalmente superate anche perché il verbale della seduta parla chiaro: il Comitato di Coordinamento, proponendo che sia una Scuola di specializzazione interfacoltà, la ricolloca nell'alveo proprio e riprende quindi un organico rapporto con la Regione.
Da questo punto di vista - l'ho già fatto, lo ripeto - è mio dovere porgere i ringraziamenti, come rappresentante della Giunta nell'ambito del Comitato di Coordinamento universitario, di tutto il Comitato di Coordinamento al Consiglio regionale, che ha avuto la sensibilità di inviare a questo organo, dando la possibilità di ragionare approfonditamente, la proposta. Quindi, secondo me, tale provvedimento pu essere approvato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il relatore Salerno e l'Assessore Leo per aver riassunto l'iter di questa proposta di legge nei termini reali in cui si è svolta.
La prima osservazione critica riguarda la paternità di questa proposta.
Io osservo con rammarico che la paternità è dell'Ufficio di Presidenza forse inizialmente era del solo Presidente - non ricordo, posso sbagliare ma è firmata dall'Ufficio di Presidenza. Allora chiedo a tutti i colleghi di maggioranza e di minoranza, come valutano il fatto che l'Ufficio di Presidenza, che taglia fuori molti Gruppi che non sono ivi rappresentati debba appropriarsi di una proposta consiliare che intende istituire oggi finalmente - un corso di scuola interfacoltà. L'Ufficio di Presidenza intende appropriarsi di una proposta che mi stupisco non sia stata estesa al gradimento di tutti i Gruppi consiliari.
Mi stupisco e mi rammarico di questo, perché non è compito dell'Ufficio di Presidenza dividere i Gruppi consiliari in Gruppi consiliari che hanno rappresentanti che hanno proposto questa legge e in Gruppi che non hanno rappresentanti che hanno proposto questa legge! Questo è un modo di esondare dalle prerogative di un Ufficio di Presidenza, per di più a proposito di un tema, come quello dell'Università, che coinvolge tutto il Consiglio regionale.
Alla base di un simile comportamento c'è una mancanza di riguardo politico nei confronti di quest'aula. Non abbiamo eletto l'Ufficio di Presidenza per fare delle leggi: lo abbiamo eletto per governare quest'aula e questo Consiglio.
Esprimo dunque viva contrarietà per questo modo di agire, che emargina Gruppi consiliari dalla titolarità di una legge che, se ben costruita, non dà luogo a divisioni. E invece no. L'Ufficio di Presidenza dice: "E' cosa mia". Questo è sbagliato, perché l'Ufficio di Presidenza (al cui interno tanti Gruppi non hanno voce in capitolo) non ha il compito di riassumere come competenza esclusivamente propria, una simile questione.
Quindi, preliminarmente, chiedo ai colleghi un parere in merito e chiedo se, tutti insieme, riusciamo a correggere questa situazione, perch così non va.
L'Ufficio di Presidenza, che è insondabile, intoccabile, ineffabile nelle sue prerogative di gestione del Consiglio, non è intoccabile o ineffabile quando esorbita dai propri compiti e manda in aula una sua proposta di legge.
Se questa proposta di legge è espressione dell'Ufficio di Presidenza poiché esso comprende forze di maggioranza e forze di opposizione - quindi non ha valenza politica - tale proposta dovrebbe poter essere propria di tutti i Gruppi che lo chiedono.
Prima questione: colleghi, siamo d'accordo ad aprire questa possibilità, per i Gruppi che lo ritengono, di appropriarsi anch'essi di questa iniziativa, o no?



PRESIDENTE

Posso rispondere subito?



CHIEZZI Giuseppe

No.



PRESIDENTE

Allora, completi le domande e poi risponderò. Non voglio toglierle la parola, ma dato lei sta andando su un problema che non esiste, se ritiene completi l'intervento, oppure le do subito una risposta che le chiarirà la questione.
La proposta di legge non è presentata dall'Ufficio di Presidenza, ma da Consiglieri che sono anche membri dell'Ufficio di Presidenza; perciò non c'è alcuna difficoltà ad aggiungere le firme di altri Consiglieri: in questo senso, c'è la piena disponibilità. Questa proposta non vuole essere di qualcuno piuttosto che di altri: credo che possa essere dei sessanta Consiglieri.
Questa è una mia valutazione, non come Presidente, ma come Consigliere.
Tutti quelli che ritengono di aderire all'impostazione, così come è stata licenziata, dopo la valutazione - come è stato accennato prima - del Comitato regionale di Coordinamento, sono assolutamente e totalmente ben accetti. Le dovevo questa puntualizzazione per evitare di fare una discussione su problemi che non esistono.
Prego, Consigliere Chiezzi, se vuole concludere il suo intervento, le ridò la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Dicevo al collega Saitta che, in linea di massima questa proposta potrebbe vedere anche la firma del nostro Gruppo, se si toglie la seguente frase: "La Scuola di Amministrazione può avvalersi anche...".



PRESIDENTE

Negli emendamenti che sono stati distribuiti esiste già questa proposta di modifica.



CHIEZZI Giuseppe

Mi lasci finire.
Mi dicono che questa proposta di modifica è già presentata, per cui questo elemento di critica, fortunatamente, viene a cadere. Quindi, adesso esamineremo la legge e, nel caso tutto funzioni, aggiungeremmo anche la nostra firma.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salerno; ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

Io apprezzo talvolta - non raramente, anzi direi spesso - gli interventi del collega Chiezzi. Però ritengo necessario puntualizzare alcune questioni.
Non capisco per quale motivo i cinque Consiglieri che appartengono all'Ufficio di Presidenza non possano, all'interno di una collaborazione di una coordinazione che esiste tra loro, presentare un documento come Consiglieri appartenenti a quell'Ufficio coordinato permanentemente, che è l'Ufficio di Presidenza. Non comprendo dunque la battuta in ritirata che lei ha fatto di fronte all'intervento - oso dire - molto minaccioso del Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

Ma no, non c'è alcuna battuta in ritirata.



SALERNO Roberto

Se il Consigliere Chiezzi o il suo Gruppo vogliono aggiungere la loro firma, lo possono fare come tutti i Gruppi di questo Consiglio.
Tuttavia, non ritengo che si debba rifiutare l'idea che l'Ufficio di Presidenza possa presentare una proposta di legge in piena autonomia, nella veste di Ufficio di Presidenza.



SALERNO Roberto

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



SALERNO Roberto

Non è un organo politico.



SALERNO Roberto

Ma non è una questione di ordine politico.



PRESIDENTE

Questo è un problema che non esiste, colleghi.



SALERNO Roberto

Invece mi sembrava che esistesse.
Comunque chiudo l'intervento, difendendo la possibilità autonoma dell'Ufficio di Presidenza, che non è organo istituzionale, di confezionare una proposta all'interno di quell'Ufficio, che permanentemente collabora e si coordina. Credo che non ci sia nulla di male.



PRESIDENTE

Di male, assolutamente no, ma è un problema che non esiste.
Il primo emendamento è al titolo ...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Tu sei comodo, collega Salerno, perché hai una rappresentante in Ufficio di Presidenza, quindi ti senti garantito. Noi no!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ritengo giusto che la proposta di legge presentata da sei Consiglieri che casualmente corrispondono all'Ufficio di Presidenza, non sia stata presentata come un'iniziativa dell'Ufficio di Presidenza.
Non mi pare, infatti, che nei compiti dell'Ufficio di Presidenza ci sia questa prerogativa; l'Ufficio di Presidenza non è la Giunta, non è il Consiglio: è un istituto che ha una sua serie di compiti, tra cui non c'è quello di presentare proposte di legge. Mi sembrerebbe una procedura anomala estendere le competenze dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Ma non c'è scritto...



PAPANDREA Rocco

Appunto, non è scritto ed è un bene.
Nello stesso tempo, condivido le considerazioni del Consigliere Chiezzi. In effetti, c'è questa strana coincidenza tra i sei Consiglieri e l'Ufficio di Presidenza, che ha fatto sì che, invece di diventare una proposta del Consiglio (per cui poteva essere sottoscritta da tutti i Gruppi che lo volevano), ci sia stata una limitazione ai Gruppi rappresentati nell'Ufficio di Presidenza che, come sappiamo, per problemi di numero, non sono tutti.
Credo dunque che, in futuro, quando i Consiglieri che casualmente sederanno nell'Ufficio di Presidenza penseranno di fare a titolo personale delle proposte, sarà più opportuno che utilizzino un altro metodo.



PRESIDENTE

Come primo firmatario della proposta ho già chiarito.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Anch'io ritengo che le firme apposte su questa proposta di legge siano sei firme individuali. Essendo probabilmente più comodo, quando ci si trova per svolgere la funzione, trovare anche il modo di firmare una proposta di legge, chiedo di firmare questa proposta di legge a titolo personale.



PRESIDENTE

Spero che la proposta sia firmata dai sessanta Consiglieri.
Passiamo ora all'esame degli emendamenti e del relativo articolato.
Emendamento presentato dal Presidente Deorsola: nel titolo della proposta sostituire "Corso di Master in Scienze della Pubblica Amministrazione" con "Corso di specializzazione in Amministrazione Pubblica".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.
ART. 1 1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: l'art. 1 è abrogato.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: l'art. 2 è abrogato.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
2.2) Emendamento presentato dal Presidente Deorsola: all'art. 2, sostituire la rubrica con le parole "Corso di specializzazione in Amministrazione Pubblica" all'art. 2, comma primo, sostituire "1998/1999" con "1999/2000" all'art. 2, comma primo, sostituire "Master in scienze della Pubblica Amministrazione" con le parole "Corso di specializzazione in Amministrazione pubblica".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: l'art. 3 è abrogato.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: l'art. 3, comma primo, è abrogato.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 3, comma primo, dopo al parola "convenzione" sopprimere il resto del comma.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
3.4) Emendamento presentato dal Presidente Deorsola: all'art. 3, il comma primo è sostituito dal seguente: "1. Lo svolgimento del corso, di cui all'art. 2, è realizzato dall'Università degli Studi di Torino. Il rapporto tra la Regione Piemonte e l'Università di Torino è regolato da apposita convenzione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.
3.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: l'art. 3, comma secondo, è abrogato.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 3 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: l'art. 4 è abrogato.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
4.2) Subemendamento presentato dal Presidente Deorsola: all'art. 4, comma secondo, dopo le parole "Università degli Studi di Torino", eliminare le parole "Scuola di Amministrazione Aziendale per l'attuazione di un corso di Master in Scienze della Pubblica Amministrazione" e sostituirle con le parole "per l'istituzione di una Scuola di specializzazione in Amministrazione Pubblica".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Volevo dire che d'ora in poi sarebbe utile, quando parliamo di cifre specificare anche la cifra in euro, visto che lo facciamo per tutto.



PRESIDENTE

E' un'indicazione che trasmetterò agli uffici.
4.3) Emendamento presentato dall'Assessore Burzi: l'art. 4 è sostituito dal seguente: "Art. 4 - Disposizioni finanziarie.
1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa complessiva di L. 800 milioni, di cui L. 500 milioni per l'anno finanziario 1999 e lire 300 milioni per l'anno finanziario 2000.
2. Nello stato di previsione della spesa per il corrente anno è istituito apposito capitolo con la seguente denominazione: 'Contributo all'Università degli Studi di Torino - Scuola di Amministrazione Aziendale, per l'attuazione di un corso di Master in Scienze della Pubblica Amministrazione' con la dotazione indicata al comma primo.
3. Alla copertura degli oneri finanziari si provvede, per L. 500 milioni, per l'anno finanziario 1999, mediante riduzione di pari ammontare del capitolo 15950 e per L. 300 milioni, per l'anno finanziario 2000 mediante riduzione del capitolo 15910".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 27 Consiglieri presenti.
Comunico che gli altri emendamenti presentati dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea vengono ritirati dai proponenti e che saranno conservati agli atti.
Si proceda pertanto alla votazione dell'art. 4 nel nuovo testo, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 voti favorevoli 27 L'art. 5 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI' 32 Consiglieri La legge è approvata.
Ovviamente, come abbiamo detto prima, come primo firmatario, gradirei che al provvedimento si aggiungessero le firme di tutti i Consiglieri.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 285, di cui al punto 20) all'o.d.g.
Questo provvedimento è stato sollecitato dalla Conferenza Stato Regioni.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Secondo lei è troppo complicato? Era tra quelli che avevamo concordato comunque lo possiamo rinviare.
Passiamo pertanto all'esame del disegno di legge n. 344, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Il provvedimento in Commissione è stato approvato con il voto favorevole dei Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CCD, CDU, Lega Nord e dal Consigliere Angeleri, all'epoca Gruppo Misto; non ha partecipato alla votazione il Gruppo di Rifondazione Comunista.
Relatore è il Consigliere Galli.
Si tratta di un provvedimento molto semplice.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Questo è stato analizzato. Non è la prima volta che i colleghi ...



(Ulteriore intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Il provvedimento era tra quelli concordati.
Scusate, sia pure con un po' di difficoltà, si realizzano delle intese.
Questo provvedimento rientrava tra quelli definiti e andiamo anche in ordine a quanto concordato. Questo è il punto 11) all'o.d.g., che viene dopo il 10), che abbiamo appena terminato. Se ci sono delle riserve, devono emergere in questa sede. Il provvedimento è stato sollecitato dalle comunità locali, è stato esaminato molto tempo fa, per cui non vedo per quale motivo debba essere ulteriormente approfondito.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, la mia riserva non è sull'esaminare questo provvedimento ma è sul non esaminarlo. Se vogliamo trattare questo argomento, lo trattiamo, ma non così, perché si tratta di un provvedimento complesso. Non dico di non farlo, però non può essere esaminato al buio. Il relatore dovrà spiegare la modifica dei confini, in quanto tutti i colleghi devono capire se è in ampliamento o in diminuzione. Siccome il provvedimento è solo di maggioranza e sui confini si scatenano delle questioni non irrilevanti chiedo che venga esaminato, ma sul serio, con la relazione, la documentazione e via dicendo. Facciamolo pure, ma bene. Alla svelta non si può fare, si trattano altri argomenti alla svelta, come, ad esempio l'approvazione del Piano dell'IRES: quello si può fare, anche perché fra poco dovremo approvare il prossimo Piano. Questo provvedimento lo trattiamo, ma bene, non ad occhi chiusi: volete bendarci gli occhi e farlo passare ad occhi bendati?



PRESIDENTE

Non si vuole far passare nulla ad occhi chiusi!



CHIEZZI Giuseppe

Allora facciamolo!



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Collega Chiezzi, per tutto ciò che riguarda il rispetto delle parti sempreché non mi venga addebitata un'interferenza ostativa alla richiesta del collega Chiezzi, indipendentemente dal fatto che le relazioni lette dal relatore designato o no si trovano allegate al provvedimento presentato qui è detto che "l'Ente di gestione dei Parchi e Riserve naturali del Cuneese, accogliendo e valutando indicazioni del Comune di Montezemolo"...
dopodiché si dà ragione ad un Comune che ha avanzato una richiesta affinch i confini del Parco siano definiti diversamente.
C'è una ragione territoriale che va rispettata. E' già tanto quando non si riescono a rispettare le ragioni territoriali dei Comuni per motivi diversi che coincidono anche con quelli delle attività dei Piani Regolatori.
Pertanto, di fronte a questo che rappresenta la spiegazione della delibera, il voler rimandare ciò che comunque è venuto in Consiglio, dopo che la Commissione ha deliberato a maggioranza o meno, significa non voler far passare i provvedimenti.
Chiedo scusa, ma un ruolo di Presidenza della Giunta lo devo anche assumere. Ho anche chiesto al Consigliere Griffini di informarsi della questione in quanto è Presidente della V Commissione: incamiciamo a stabilire quali sono i ruoli da esercitare in questo Consiglio.
Io mi appello a lei, signor Presidente. Ponga la questione ai voti. Se poi non c'è la maggioranza, pazienza!



PRESIDENTE

Vediamo se riusciamo a recuperare il relatore.
Chiedo al Consigliere Galli se può rientrare in aula.
Nel frattempo, propongo di esaminare l'ordine del giorno, sollecitato anche da parte sindacale, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte appreso che la legge n. 124 del 25/5/1999 con l'art. 8 trasferisce allo Stato il personale ATA degli Enti locali nonché il personale insegnante tecnico pratico o assistente di cattedra delle Province rilevato che da tale provvedimento risulta escluso il personale docente dipendente dai Comuni che presta servizio per le istituzioni scolastiche statali elementari con compiti di attività integrative di sostegno ai disabili e nomadi, di laboratorio e di seconda lingua considerato che fin dal 23/7/1999 il Sottosegretario di Stato trasmetteva una bozza di disegno di legge che detta le norme generali per il trasferimento allo Stato del suddetto personale considerato altresì che tale proposta è scaturita da una serie di incontri tecnico-sindacali, anche a seguito delle valutazioni sulla necessità di definire questa materia e che tale urgente provvedimento non è stato finora adottato ribadito che in base all'art. 4, comma quarto, dello Statuto della Regione Piemonte, 'la Regione, avvalendosi delle proprie competenze, in concorso con lo Stato e gli Enti locali, opera in particolare per realizzare le condizioni atte a rendere effettivi il diritto allo studio, il diritto al lavoro, la piena occupazione e la tutela dei diritti dei lavoratori' impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore all'istruzione ad intervenire tempestivamente presso le sedi istituzionali competenti nonché presso il Ministro della Pubblica Istruzione affinché si ponga termine ad una situazione di disparità di trattamento degli insegnanti comunali inserendo il testo del disegno di legge nell'ambito dei 'Collegati ordinamentali alla Finanziaria 1999'".
Credo che questo ordine del giorno possa essere considerato positivamente da tutta l'aula.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Mi auguro che questo documento possa essere condiviso da tutta l'aula e lo porremo in votazione nel corso di una prossima seduta.
C'è un secondo ordine del giorno che credo di dover portare all'attenzione dell'aula, relativo alla lingua piemontese, che risulterebbe esclusa dalla legge nazionale di tutela delle lingue minoritarie. Lo presento in data odierna poiché si tratta di un argomento di attualità.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Se non sbaglio - ma penso di non sbagliare - il mio Gruppo, alcuni mesi fa, ha presentato un ordine del giorno analogo. Pertanto, vorrei che venissero posti in votazione tutti e due.



PRESIDENTE

L'urgenza è che nella giornata di oggi viene posto in votazione.
Pongo l'attenzione e richiamiamo quell'ordine del giorno presentato dal suo Gruppo.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Abbiamo speso un quarto d'ora a discutere con il collega Chiezzi sulla non presenza del relatore Galli. Adesso il relatore Galli è presente: possiamo lasciargli svolgere la sua relazione? Lo chiedo molto pacatamente scusandomi a nome del collega Galli, che un quarto d'ora fa non era presente.



PRESIDENTE

Facciamo distribuire l'ordine del giorno, valutiamo l'altro ordine del giorno sul tema analogo e vediamo di esaminarli insieme.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 344: "Modifica alla L.R. 9/8/1993 n. 40 'Istituzione della Riserva naturale speciale delle Sorgenti del Belbo"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame del disegno di legge n. 344, di cui al punto 11) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Galli.



GALLI Daniele, relatore

Presidente e colleghi, con il presente disegno di legge si intende procedere alla modificazione dei confini della Riserva naturale speciale delle Sorgenti del Belbo istituita con L.R. 9/8/1993 n. 40.
L'Ente di gestione dei Parchi e Riserve naturali del Cuneese accogliendo e valutando le indicazioni del Comune di Montezemolo, ha, con deliberazione del Consiglio direttivo n. 4 del 21/1/1997, trasmesso una proposta di riperimetrazione dell'Area protetta che prevede l'esclusione di una parte del territorio in tale Comune ove il PRG vigente prevede un'area a destinazione artigianale e su cui sono in corso di realizzazione alcuni edifici.
La continuità tra questa area e la restante parte della Riserva naturale speciale è inoltre interrotta dalla Strada statale 28 bis realizzata recentemente e che si sviluppa parallelamente al vecchio tracciato stradale.
In relazione al livello di compromissione del territorio in questione si propone pertanto l'esclusione dalla Riserva naturale speciale del territorio a sud della Strada statale 28 bis.
La nuova perimetrazione dell'Area protetta è stata riportata sulla nuova e più aggiornata Carta Tecnica Regionale in scala 1:25000.
La V Commissione, che ha esaminato il testo e lo ha sottoposto alla consultazione con gli Enti e le Associazioni interessate, approvandolo quindi, a maggioranza, richiede ora all'aula consiliare l'unanimità dei consensi.
E' chiaro che l'area che viene stralciata ha già una valenza artigianale e pertanto è già esclusa in maniera funzionale dall'Area protetta. In questi termini, la Commissione si era espressa in maniera favorevole all'estrapolazione di un'area che, tra l'altro, è anche di dimensioni molto ridotte. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Noi riteniamo che far riferimento ad elementi di antropizzazione presenti all'interno di un'Area protetta per chiederne l'eventuale esclusione sia certamente un fatto molto delicato, da valutare con grandissima attenzione, perché se la strada da seguire fosse questa riteniamo che potrebbe essere una strada che porta allo sgretolamento delle Aree protette. Quindi, non ci convince la constatazione che una parte di Parco sia antropizzata o che il Piano Regolatore la destini ad una vocazione diversa da quella naturalistica per chiederne lo stralcio.
In questo caso però il nostro Gruppo ha espresso un voto favorevole perché, oltre alla compromissione di elementi insediativi su questa parte di Area protetta, questo saliente già molto antropizzato è stralciato di fatto dal resto dall'Area protetta dalla strada statale 28 bis realizzata recentemente. Questa è sicuramente una cesura, uno stralcio più forte di quello che faremmo noi se il Consiglio approverà il provvedimento.
Inoltre, a questo proposito tutti i soggetti consultati si sono espressi a favore, quindi la realtà locale, sia quella che ha delle sensibilità prevalentemente ambientali, sia quella dell'Ente locale, si è espressa favorevolmente. Il territorio è antropizzato, il Piano regolatore del Comune prevede una destinazione diversa da quella ambientalista, c'è questa strada che la delimita e la pone fuori dal Parco, i pareri sono concordemente favorevoli, quindi la nostra posizione è quella di votare a favore del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Griffini.



GRIFFINI Massimo

Il Consigliere Bertoli mi ha anticipato riguardo alle delucidazioni da dare al Consiglio, essendo passato un anno e mezzo dalla discussione ed approvazione di questo provvedimento in Commissione.
Sono effettivamente valide le motivazioni e le preoccupazioni del Consigliere sullo stralcio di una parte di Area protetta per i casi di degrado, ma questo è un caso particolare, perché la questione principale è la costruzione della strada che divide l'area dal resto del Parco.
Durante la consultazione di tutti i soggetti interessati il parere è stato favorevole; è un caso particolare ed anche il Parco stesso era d'accordo sullo stralcio dell'area. Pertanto, non vedo per quale motivo non si debba auspicare la votazione favorevole del disegno di legge.
Concludo, ribadendo di concordare con quanto ha detto il collega Bertoli. Speriamo che questo disegno di legge venga approvato dal Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Desidererei ricevere anche dal relatore le notizie riguardanti il parere espresso dalle organizzazioni che si occupano della tutela dell'ambiente.



CHIEZZI Giuseppe

GRIFFINI Massimo (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Il parere è favorevole; ci sono le copie, se le vuole vedere.



CHIEZZI Giuseppe

Lei dice che le associazioni sono favorevoli, ma mi rimane un dubbio Presidente. Come mai questa zona, nel 1993, sei anni fa, è stata inclusa in una Riserva naturale? Non penso che in sette anni si comprometta una zona con la costruzione di una strada statale. Lo Stato ha costruito la strada statale 28 bis in questi sette anni? E come si è permesso? Secondo me, non è così, quindi la strada c'era ...



CHIEZZI Giuseppe

GRIFFINI Massimo (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

No, ce n'era una parallela ...



CHIEZZI Giuseppe

Se non c'era, allora, quando ha deciso di passare con una propria strada entro una Riserva naturale, lo Stato ha compiuto atti di sopraffazione nei confronti delle competenze regionali! O ha chiesto il permesso alla Regione? Com'è andata? Perché non è che si aprano strade in Riserve naturali, piuttosto si fa un giro più lungo. Se non è possibile fare un giro più lungo, comunque esiste un problema! Vorrei avere, pertanto, notizia di quando è stata costruita la strada statale 28 bis e vorrei sapere se, alla data del 9/8/1993, l'area era compromessa; se era compromessa, chi ha deciso, e con quali motivazioni, di inserirla in una Riserva naturale? Questo è un modo di legiferare a capocchia! Se il 9/8/1993 l'area non era urbanizzata, come mai è stata urbanizzata un'area inserita in una Riserva naturale? Fatemi capire, perch forse c'è stato un errore marchiano, nel 1993, da parte dell'Assessore, dei funzionari e dei componenti di tutte le istituzioni che dovevano occuparsene all'epoca, e allora ne prendiamo atto. Se non è così, vuol dire che l'urbanizzazione è avvenuta dopo. E allora, chi l'ha promossa e chi l'ha autorizzata? Che cosa ha avuto da dire la Regione in proposito? Se una zona in riserva viene edificata, la Regione, che con legge ha tutelato quella zona, deve intervenire. Volete chiarire i fatti? Chiedo solo questo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Vista la distanza temporale dalla discussione in Commissione alla presa di visione in Consiglio per l'approvazione, chiedo di avere pochi minuti per poter visionare l'incartamento relativo alla proposta di legge.



PRESIDENTE

Sospendiamo l'argomento per qualche minuto, in modo da poter consultare le carte.
Nel frattempo, possiamo dare una valutazione all'ordine del giorno relativo alle scuole. Considerato l'argomento, chiedo all'aula di firmare questo documento, che è già stato distribuito. Con esso, si chiede al Presidente della Giunta e all'Assessore di intervenire presso le sedi istituzionali competenti e presso il Ministro della Pubblica Istruzione affinché si ponga termine alla situazione di disparità nella quale si trovano gli insegnanti comunali.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, se consulto le carte relative alla strada statale non posso esaminare l'ordine del giorno!



PRESIDENTE

Lei consulti le carte; chi ritiene può aderire all'ordine del giorno.
Dato che non tutti consultano le carte, lei lo faccia pure tranquillamente ...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, ma se poi pone in votazione l'ordine del giorno ...



PRESIDENTE

No, non lo pongo in votazione, ho solo chiesto a chi non consulta quelle carte di consultare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, c'è il numero legale per l'iscrizione?



PRESIDENTE

Questo lo valuteremo dopo. Non ho detto che sarà iscritto, è stata fatta un'ipotesi, Consigliera.
I numeri teoricamente ci sono, valuterà l'aula se intende iscriverlo o meno. Chi voterà per l'iscrizione si assumerà le sue responsabilità, così come chi voterà per la non iscrizione.
Sospendo comunque la seduta per dieci minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 12 riprende alle ore 12,07)



PRESIDENTE

Possiamo riprendere i lavori? Se c'è la possibilità di dare una risposta alle domande del Consigliere Chiezzi, facciamolo, altrimenti le differiamo; non è un obbligo.
La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

C'è la possibilità di dare alcune risposte rispetto alla documentazione che ho reperito.
Ovviamente, le decisioni prese in considerazione dal disegno di legge n. 344 partono dalla situazione esistente e pertanto non entrano nel merito di come è stata compromessa un'area o se quest'area era già compromessa con costruzioni o altre modifiche del territorio prima dell'istituzione del parco. Questo non ci è dato conoscere dal carteggio di cui siamo in possesso; è chiaro che la compromissione dell'area è evidente dalle relazioni.
Si tratta comunque di una proposta fortemente voluta dal Comune di Montezemolo, ma parzialmente contestata da Lega Ambiente Piemonte e dal WWF, le quali, pur riconoscendo che l'area è stata antropizzata e pertanto non è più un'area classicamente assimilabile a zona protetta, richiedono che su di essa venga sempre mantenuta una forma di considerazione, visto che è contigua ad un'Area protetta ai sensi delle leggi regionali.
Pertanto, la risposta - come aveva chiesto prima il Consigliere Chiezzi rispetto a quando è stata antropizzata e a quando è stata realizzata la variante alla strada statale, non sono in grado di fornirla.



PRESIDENTE

La risposta mi pare comunque esauriente.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Come esauriente? Se ha appena detto che non può rispondere! Come fa ad essere esauriente?



PRESIDENTE

Sì, ma il dato di fatto è che l'area è antropizzata.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Comunque, non ci sono emendamenti su questo disegno di legge.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, no! Chiedo il dibattito generale.



PRESIDENTE

Intervenga! Chieda la parola ed intervenga.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, grazie alla cortesia dei colleghi Griffini e Galli ho dato una lettura molto veloce ad una serie di documenti anche datati perché questa vicenda viene portata in aula a due anni dalle ultime discussioni. Infatti, né io né Galli né Papandrea, che seguiva per il Gruppo questa materia, ci ricordiamo bene della vicenda. Però, guardando quelle carte si può notare che ci sono dei soggetti consultati che criticano questa riduzione dei confini della riserva.
Non sono in grado di approfondire il tema e chiedo che mi sia data la possibilità di farlo, ma la memoria del WWF indica con una certa plausibilità che nel 1993, all'interno di una zona umida molto ampia (così ho capito leggendo velocemente), esisteva una piccola area che presentava una compromissione.
Il WWF, in occasione della discussione sulla riduzione dei confini ebbe a dire: "Quella piccola compromissione doveva essere risolta mantenendo l'area a riserva naturale com'era ed eliminando nel tempo questa compromissione per ripristinare l'ambiente naturale così come era stato protetto". Il WWF era invece contrario alla compromissione totale della parte di riserva naturale che è ad occidente (o ad oriente, non lo so) di quella famosa statale 28 bis.
Presidente, il provvedimento non è così pacifico. Nel senso che nelle consultazioni sono emerse delle critiche al comportamento dell'Amministrazione comunale in ordine alla gestione di quella parte del territorio! Si è detto con chiarezza che - mi pare di capire, perché dovrei avere il tempo di leggere bene; dico queste cose per non essere frainteso da nessuno - la piccola area compromessa è stata gestita in modo tale da non limitare la compromissione, ma addirittura da accentuarla! Se è così, andrebbe almeno capito perché la Regione ha individuato una zona umida e ne ha fatto una riserva naturale in quanto interamente umida.
All'interno della zona umida ha avuto luogo una piccola compromissione, ma la Regione ha approvato nel 1993 la legge. In seguito a questa approvazione, avrebbero dovuto scattare meccanismi istituzionali per cui la compromissione non sarebbe cresciuta, ma diminuita nel tempo.
Viceversa, il comportamento è diverso ed è quello di un Comune che preso atto che la zona è compromessa, non accetta il vincolo e continua ad agire come prima, perché il proprio Piano Regolatore dice altre cose! Non è un tema da poco. E' un tema che varrebbe almeno la pena di guardare con attenzione. Lo stesso ampliamento della strada statale 28 bis se è avvenuto dopo il vincolo, chiedo che lo si consideri con attenzione! Se qualcuno, fosse anche lo Stato, ha violato le leggi, sia perseguito! Se questa strada non poteva essere ampliata perché nel 1993 c'era la legge di tutela del territorio, visto che demoliamo le case - finalmente! nell'oasi del Simeno, e si demoliscono - si comincia con un Governo che dopo cinquant'anni fa sul serio! - chiedo che la Regione Piemonte faccia altrettanto e sia seria, almeno nel fornire le informazioni. Se questo vincolo va ridotto, si riduca; ma mi sembra che non ci sia univocità di parere e che ci siano delle informazioni, contenute in queste consultazioni fatte due anni fa, che richiedono una risposta.
Chiedo formalmente, visto che si cita l'ampliamento di una strada prima - prima! - di approvare la fuoriuscita dal vincolo di riserva naturale di quel tratto di strada, di sapere se questi lavori sono stati fatti dopo il 1993; chiedo quali sono le responsabilità, le competenze, le procedure di questi lavori! Perché può darsi che siamo in presenza di una violazione delle norme di tutela ambientale, norme nazionali e regionali nello specifico! Chiedo di avere questa risposta, perché senza di essa non siamo in grado di decidere.



PRESIDENTE

Credo che sia opportuno questo approfondimento ulteriore, in modo che l'aula possa esprimersi nella prossima riunione, perché questa verifica pu essere fatta non nel giro di due minuti, ma nel giro di poco tempo.
Pertanto, questo provvedimento rimarrà all'esame dei nostri lavori nella prossima riunione del Consiglio.


Argomento:

Richiesta iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Mi sono permesso di richiamare l'attenzione dell'aula (dopo questo finiremo) sul fatto che nella giornata di oggi il Parlamento approverà un provvedimento che esclude la lingua piemontese dalla legge nazionale di tutela delle lingue minoritarie.
Desidero richiamare che in data 7/7/1998, all'unanimità del Consiglio era stato adottato un ordine del giorno che chiedeva quello che oggi non viene fatto dal Parlamento nazionale.
Credo sia opportuno che il Consiglio, in linea con quanto già deliberato all'unanimità nel luglio dello scorso anno, approvi l'ordine del giorno n. 1077, che mi sono permesso di appuntare, con il quale si chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Presidenti dei due rami del Parlamento di adoperarsi per sanare questa situazione, favorendo il rapido iter di approvazione di un nuovo testo di legge che riconosca al piemontese lo status di lingua regionale minoritaria.
Non ci sono altri ordini del giorno giacenti, perché quello a cui faceva riferimento il Consigliere Ghiglia era stato in parte assorbito e votato, secondo quanto mi hanno riferito gli uffici competenti.
Chiederei dunque di inserire nei nostri lavori e di approvare questo ordine del giorno.



(Commenti in aula in merito alla necessità di garantire quaranta voti favorevoli per assicurare l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1077)



PRESIDENTE

Ho verificato: ci sono i quaranta Consiglieri necessari per l'iscrizione; hanno firmato in più di quaranta sul registro delle presenze.
Chiedo ai Consiglieri di rientrare in aula, in modo da poter inserire all'o.d.g. ed eventualmente, come mi auguro, approvare questo documento che ho fatto distribuire e che ha, come obiettivo, quello di sanare l'affronto (lo possiamo definire così) che viene fatto nei nostri confronti.
Propongo dunque di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1077.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Non è iscritto, in quanto i voti favorevoli sono 32.
Il voto, pur essendo unanime, non è sufficiente per l'iscrizione all'o.d.g.
E' comunque un'indicazione del fatto che la maggioranza del Consiglio è favorevole all'iscrizione di questo ordine del giorno, che verrà portato all'attenzione del Consiglio nella prossima riunione.
Prego, Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Sulla base di questa votazione, invito il Presidente ad inviare nuovamente alla Camera il documento approvato due anni fa: magari, nel frattempo, l'hanno perso.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellan ze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,22)



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