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Dettaglio seduta n.386 del 21/09/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Consigliere regionale Pasquale Cavaliere


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Iniziamo i lavori del Consiglio, di cui al punto 2) all'o.d.g., con la commemorazione del Consigliere Pasquale Cavaliere.
Colleghe Consigliere, colleghi Consiglieri, cari familiari del collega Cavaliere, il Consiglio regionale del Piemonte ricorda oggi il Consigliere Pasquale Cavaliere, Presidente del Gruppo dei Verdi e Democratici tragicamente scomparso a Cordoba, in Argentina, il 6 agosto scorso.
Da quel giorno sono passati quasi due mesi. La sorpresa e l'incredulità con cui la notizia ha raggiunto ciascuno di noi hanno lasciato il posto al dolore ed alla tristezza, ma anche alla volontà di ricordare un uomo che lascia un grande vuoto nell'Aula di Palazzo Lascaris e nella comunità piemontese tutta.
Voglio ribadire, in primo luogo, l'impegno di quest'Aula a rispettare il riserbo più assoluto intorno all'estrema scelta dell'individuo. Una scelta di fronte alla quale il nostro rispetto deve trovare nel silenzio la sola adeguata forma di riflessione.
Come Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, desidero, per partecipare a tutti voi il dolore e il rimpianto dell'intera Assemblea di Palazzo Lascaris per la perdita di Pasquale Cavaliere. E' un rimpianto sincero, che non ha bisogno di retorica e che va totalmente al di là delle pur nette scelte politiche e degli schieramenti ideologici.
Fin dalle prime ore, sull'onda dell'emozione e del rincorrersi frammentario delle notizie e delle smentite, che provenivano d'oltreoceano le parole ed i pensieri di tutti noi sono andati all'impegno di Cavaliere per i deboli, per il dialogo, per la trasparenza nella gestione della cosa pubblica. La stessa vicenda umana di Pasquale Cavaliere sembra quasi il paradigma di un percorso di passione civile, di una concezione della politica come servizio reso alla polis, alla comunità.
Giovanissimo, l'immigrazione con la famiglia dal Sud al Canavese. La scuola, l'impiego in una piccola fabbrica come operaio. L'impegno nelle cooperative sociali e nel volontariato. Il lavoro come educatore in mezzo agli esclusi: i marginali, coloro che hanno sbagliato e prima ancora del carcere pagano con l'emarginazione dalla società del più forte.
E come molti giovani della sua generazione, appena ventenni alla fine degli anni Settanta, il naturale sbocco nella politica vissuta in prima persona. Una politica concepita come modo per dare voce a chi non ce l'ha.
Uno strumento anche di lotta e di decisa contrapposizione, ma sempre sostenuta da una tensione ideale. Proprio quella tensione che negli anni si è fatta forse troppo forte ed esigente per reggere senza conseguenze agli assalti della delusione e del dubbio.
Consigliere comunale di Cirié nel 1983, eletto alla Provincia di Torino nel 1990, Cavaliere entra a Palazzo Lascaris nel 1995. Si segnala fin dall'inizio come uno dei Consiglieri più attivi ed impegnati, battaglieri e fiduciosi nella capacità di parlare anche a quelle componenti della società più intransigenti ed ostili al dialogo. Tutti ricordiamo il suo impegno per i diritti umani nelle carceri. Tutti ricordiamo come Cavaliere sia stato l'unico uomo politico che gli squatters abbiano accettato di incontrare.
La sua permanenza in Consiglio regionale si è sempre accompagnata a un impegno diffuso e constante, attraverso tutti gli strumenti e in tutti gli organismi dell'Assemblea. Le battaglie di Cavaliere in Aula sono state sicuramente la parte del suo lavoro più gratificata dalla notorietà e dall'attenzione spettacolare dei mass media. Ma di lui, quanti siedono a Palazzo Lascaris ricordano anche l'impegno silenzioso di costruttore di pace e di solidarietà.
Fu proprio Cavaliere a presentare in Consiglio, nel 1995, un ordine del giorno in apparenza provocatorio che chiedeva che una quota percentuale del bilancio della Regione venisse destinata ai Paesi del Sud del mondo, dove più grave è l'emergenza alimentare. Il dibattito consiliare fu animato e fissò un primo significativo stanziamento: un impegno poi riconfermato negli anni successivi e, anzi, aumentato quando si aggiunse l'emergenza Bosnia.
In particolare, fu anche su suo suggerimento che il Comitato di Solidarietà della Regione Piemonte scelse di operare con i Paesi della fascia africana del Sahel. Cavaliere è stato fra i più tenaci animatori e coordinatori dei progetti per lo sviluppo alimentare dell'Africa sahariana.
Insieme alla delegazione piemontese, si è recato in Senegal e Burkina Faso per verificare di persona che i progetti avviati e incentivati dalla Regione prendessero davvero forma, e con essi le speranze di quelle popolazioni.
In seno, poi, al Forum annuale per la Solidarietà, Cavaliere si adoper soprattutto per la "cooperazione decentrata". Fare in modo, cioè, che quei Paesi non venissero aiutati con elemosine a pioggia, ma stabilendo rapporti diretti fra le Amministrazioni locali del Piemonte, le Organizzazioni non governative e le singole realtà territoriali africane.
Rileggiamo le parole da lui pronunciate all'ultimo Forum della Solidarietà. Diceva: "Tutto ciò consentirà non solo di implementare le risorse finanziarie originariamente stanziate dalla Regione, ma anche una verifica migliore sullo stato di attuazione dei progetti, garantendo, nel contempo, il coinvolgimento e la valorizzazione delle energie locali presenti in Sahel, primo passo verso l'autosufficienza alimentare ed il rispetto delle libertà fondamentali della persona, che ci auguriamo vengano realizzati in tempi non lontani anche in questi Paesi".
Voglio ricordare, inoltre, l'ordine del giorno da lui presentato in Consiglio regionale il 15 ottobre 1998. In tempi davvero non sospetti - ben cinque mesi prima dell'inizio delle operazioni delle forze Nato nel Kosovo Cavaliere chiedeva all'Assemblea regionale un impegno deciso a condannare la politica di pulizia etnica condotta da Milosevic; a sollecitare il Consiglio d'Europa e i suoi Stati membri ad adottare tutte le misure per bloccare la brutale aggressione contro i civili del Kosovo e a raccomandare al Presidente e al primo Giudice istruttore del Tribunale penale internazionale dell'Aja per la Ex Jugoslavia di indagare nei confronti di Milosevic per i crimini contro l'umanità.
Quest'ordine del giorno il Consiglio regionale lo ha discusso il 20 aprile, nel pieno delle ostilità e dei massacri, e lo ha approvato a larghissima maggioranza raccogliendo voti anche da parti politiche molto lontane.
Fra i tanti suggerimenti che Pasquale lascia in eredità al lavoro del Consiglio ce n'è almeno uno che voglio ricordare in modo particolare.
Quella proposta di legge regionale per introdurre in Piemonte il "marchio etico", ossia la certificazione di aziende e prodotti che non impiegano lavoro minorile.
Una proposta che, come Presidente dell'Assemblea, mi auguro giunga presto in discussione in Commissione e in Aula. Approvarla sarebbe un gesto di alto valore simbolico e di grande civiltà. Forse il miglior omaggio alla memoria di Cavaliere, ai suoi valori e al suo impegno per consegnare, a chi verrà dopo di noi, una società migliore.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio Successivamente il Presidente del Consiglio regionale, Deorsola, consegna un mazzo di fiori ai familiari del Consigliere Pasquale Cavaliere Applausi da parte dei presenti)



PRESIDENTE

Do il benvenuto, essendo la prima riunione in cui è con noi, alla collega Pazé, che sostituisce il Consigliere Pasquale Cavaliere. Gli adempimenti formali erano già stati espletati durante la scorsa riunione comunque ribadisco in questa occasione il benvenuto alla collega che si unisce a noi nei lavori.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 20, 27 e 29 aprile - 4, 11, 18, 21, 25 e 26 maggio 1999, i quali verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute

Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Farassino, Ferrero, Galli e Majorino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Prima di iniziare i lavori del Consiglio secondo quanto programmato nella Conferenza dei Capigruppo, richiamo - penso a nome anche dei colleghi della maggioranza - un inserto pubblicitario apparso su La Stampa relativo all'ammontare dei debiti sanitari che sarebbero a carico dei piemontesi.
Dal punto di vista politico avremo modo di parlarne, dal punto di vista squisitamente formale riteniamo che l'utilizzo del simbolo della Regione e della bandiera della Regione Piemonte sia stato illegittimo e scorretto.
Vorremmo, quindi, che si parlasse di questo argomento: abbiamo infatti proposte e richieste da avanzare, sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista formale. Grazie.



PRESIDENTE

Come i colleghi Capigruppo sapranno, l'o.d.g. della seduta di oggi non l'abbiamo concordato. Nella convocazione ho indicato un'ipotesi, ma i Consiglieri Capigruppo ricorderanno che nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi non c'era stata condivisione sui punti da discutere all'o.d.g. Ho quindi fatto rilevare che avrei contattato dei colleghi per vie informali avendo qualche Consigliere ritenuto inutile una nuova convocazione della Conferenza dei Capigruppo.
Nonostante il problema sollevato dal Consigliere Gallarini - che venerdì non potevamo conoscere, ovviamente - ritengo che i lavori della giornata odierna debbano iniziare con una comunicazione sull'OP Computer per l'urgenza di una discussione in aula del problema; nel pomeriggio i nostri lavori dovrebbero invece incentrarsi sul disegno di legge n. 504: "Prima variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2000 e approvazione delle schede F.I.P." Prima della chiusura dei nostri lavori, che ritengo di dover fissare intorno alle ore 20.00, chiederò di portare all'attenzione dell'aula un ordine del giorno relativo alla situazione creatasi Timor Est, anche questo per l'urgenza di una presa di posizione del Consiglio regionale, stante le vicende di quel Paese e un ordine del giorno sul problema dei razzi antigrandine che sta "tormentando" una parte del nostro Piemonte, in particolare del Canavese. Mi pare che brevi dichiarazioni, inserimenti di nuovi punti di discussione, rientrino in una prassi da sempre utilizzata quando accadono fatti ritenuti particolarmente significativi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, volevo soltanto chiedere visto che dopo cinque anni di legislatura non ho ancora capito esattamente come si svolgono le procedure, se in apertura di qualsiasi Consiglio si possano commentare notizie sia giornalistiche sia di cronaca senza aver concordato se tali commenti siano ammessi all'o.d.g.
In tal senso, volevo sapere se si tratta di nuova prassi; anch'io infatti, avrei almeno una ventina di domande su notizie lette sui giornali...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Gallarini)



MIGLIETTI Franco

Non so dove fossi! Chiedo soltanto se si può intervenire su una notizia giornalistica. Non commento la domanda posta dal Consigliere Gallarini voglio solo sapere se questa è la nuova prassi. Ho una ventina di domande da porre... Vuol dire che lo farò anch'io.



PRESIDENTE

Non si tratta di innovazione alla prassi; relativamente a notizie ritenute particolarmente significative questa prassi è già stata utilizzata da vari Consiglieri in altre occasioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, è singolare sentire certe affermazioni; capisco che qualche Consigliere - soprattutto della sinistra sia in difficoltà a parlare di OP Computers, ma è singolare sentire dire una cosa del genere da chi per anni ha usato notizie giornalistiche, più o meno attendibili, per fare della propaganda. Poi, chiaramente, bisogna distinguere tra notizie giornalistiche e cialtronerie propagandistiche come quella di cui all'oggetto.
Penso si possa tranquillamente continuare con i nostri lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone per un breve commento.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo non per commentare, ma solo per un chiarimento: dopo esserci lasciati al termine della riunione della Conferenza dei Capigruppo e dopo aver stabilito i punti sui quali iniziare la discussione, quand'è che stabiliamo di cosa si parla oggi?



PRESIDENTE

L'ho comunicato in precedenza.



MONTABONE Renato

Lei, Presidente, non può comunicarlo di sua autorità, deve convocare una riunione dei Capigruppo - che aveva detto esserci lunedì scorso alle ore 12.00, ma così non è stato - per stabilire con i Capigruppo qual è l'o.d.g.



PRESIDENTE

Lei ricorda male: più Capigruppo hanno ritenuto inutile una nuova convocazione; ho concluso la riunione dicendo che avrei sentito in modo informale i Presidenti dei Gruppi e comunicato l'organizzazione dei lavori dell'aula.



MONTABONE Renato

Chi ha sentito? Io non sono stato sentito! Abbia pazienza, lei è il Presidente del Consiglio regionale e non il Presidente di qualcuno! Sentito "informalmente": cosa vuol dire?



PRESIDENTE

Consigliere, lei è tra coloro che sostengono, in genere, che le riunioni dei Capigruppo non abbiano molto valore. Bisogna decidere tra una tesi e l'altra.



MONTABONE Renato

Ribadisco la tesi che non abbiano alcun valore, soprattutto se lei continua così. Non servono a niente; non le convochi più.



PRESIDENTE

Ho detto ai Capigruppo che avrei sentito informalmente non tutti i Capigruppo - diversamente, si sarebbe trattato di un'altra Conferenza dei Capigruppo. Lei non l'ho sentito: potevo farlo.
MONTABONE Renato (fuori microfono) E' gravissimo questo fatto.



PRESIDENTE

Non è gravissimo.



PRESIDENTE

Il Presidente Ghigo chiede di intervenire. Ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Intervengo senza interferire sull'ordine dei lavori che non spetta a me stabilire, ma per segnalare che sulla OP Computer la Giunta è disponibile a rappresentare una comunicazione all'aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sono d'accordo che si affronti subito la questione della OP Computer, di importanza tale da avere la priorità su altri argomenti.
Mi rammarico per le considerazioni da lei sollevate poco fa sulla discrezionalità nel consultare i Capigruppo di questo Consiglio regionale.
Ci ha chiaramente detto che per qualcuno ammette considerazione e dignità di Capogruppo, e per altri no.
Ne prendo atto, ma - ripeto - con molto rincrescimento.
A questo punto sarebbe interessante avere l'elenco dei Capigruppo che ha consultato, perché così possiamo regolarci su chi fa affidamento per organizzare i lavori di questo Consiglio regionale - che poi, regolarmente sfociano in una situazione di non governo del Consiglio stesso.



PRESIDENTE

Consigliera Bortolin, le posso assicurare che la mia considerazione non dipende né dal numero dei Consiglieri rappresentati né da altre considerazioni; semplicemente non ho consultato tutti, perché avremmo dovuto convocare una nuova Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente, se dico che la Conferenza dei Capigruppo, da un paio d'anni, non serve più a nulla è una constatazione di fatto; basterebbe chiedere a tutti i colleghi, di maggioranza e di minoranza, a cosa serve la riunione dei Capigruppo.
Il fatto che lo dica lei, Presidente, che la presiede, è un pochino più grave. Se lei dice che non serve a nulla, e che quindi non la convoca più allora farebbe bene a dimettersi, Presidente! Altra considerazione. Il Presidente Ghigo nell'intervenire ha posto un problema importantissimo sul quale nessuno ha niente da dire. Egli è d'accordo a discutere sulla OP Computer, però ha anche detto: "Decida l'assemblea". Ma l'o.d.g dell'assemblea non lo decide la stessa diversamente, dovremmo convocare le riunioni dei Capigruppo qui in Consiglio.
Pertanto, ho deciso - l'ho detto tante volte, ma non l'ho mai fatto per rispetto delle istituzioni - di non partecipare più alle Conferenze dei Capigruppo; dopodiché, in aula, ogni volta chiederò la parola per discutere sull'o.d.g. del Consiglio regionale: perlomeno questo, il Regolamento me lo consente.
Non so, però, se il Regolamento mi attribuisca anche la facoltà di essere sentito "formalmente" come un Presidente di un Gruppo di serie "A" o di serie "B", però certamente il Regolamento mi permette, ad inizio seduta di alzare la mano e, visto che non si svolgono seriamente le Conferenze dei Capigruppo, di discutere quale sarà l'o.d.g. delle sedute.



PRESIDENTE

Consigliere Montabone, volevo semplicemente informarla che l'o.d.g. da me proposto è esattamente quello che ho provveduto a trasmettere a tutti i Consiglieri.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, ovviamente mi rimetterò a quelle che sono le decisioni dell'assemblea.
Intervengo semplicemente per chiedere a lei, Presidente, che si faccia garante della tutela della bandiera e dello stemma del Consiglio regionale del Piemonte e quindi preservi che dello stesso si faccia qualsiasi uso improprio.
Mi auguro che, dovendo essere un Presidente del Consiglio super partes lei compia questo atto. Ho letto, a pag, 24 de La Stampa, il proclama di alcuni Gruppi consiliari. Non entro ovviamente nel merito, ognuno risponderà di quanto scrive e che dice, ma come Consigliere regionale del Piemonte non posso accettare di vedere rappresentata la bandiera e lo stemma del Piemonte con la scritta "Consiglio regionale del Piemonte", fra l'altro in modo distaccato rispetto ai Gruppi consiliari segnalati successivamente, quasi a testimoniare una presa di posizione del Consiglio.
Questa è una cosa che, personalmente, non accetto. La invito, pertanto ad intervenire a tutela della bandiera della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi rammarico anch'io per non essere rientrato nell'elenco dei Capigruppo "attendibili"; mi rifaccio alle considerazioni sia della Consigliera Bortolin sia del Consigliere Montabone.
Per quanto riguarda l'ordine dei lavori sono d'accordo, ovviamente, a discutere della OP Computer, anche perché avevamo sollevato il problema e chiesto la discussione più volte - così come avevamo chiesto la discussione sui fatti di Timor Est.
Ieri e l'altro ieri mi sono recato a salutare i lavoratori della OP Computer, e gli stessi mi hanno riferito che è loro intenzione recarsi in Consiglio regionale per poter assistere alla discussione.
Pertanto, riterrei opportuno che il Presidente accertasse questa volontà dei lavoratori della OP computer, che mi sembra sia stata già espressa ieri e confermata oggi, e in tal caso di programmare la discussione ...



PRESIDENTE

Non abbiamo alcuna richiesta.



CHIEZZI Giuseppe

Le chiedo comunque di accertarsene e, in tal caso, che la discussione avvenga in presenza dei lavoratori della Op Computer.
Tuttavia - cambiando un po' "registro", perché parlare della OP Computer vuol dire parlare di una dura situazione - sottolineo con gioia il fatto che finalmente oggi, leggendo un quotidiano, ho potuto vedere uno stemma della Regione Piemonte, insieme a quello di alcuni Gruppi consiliari, parlare ai cittadini di questioni legate alla vicenda sanitaria.
Mi stupisco che alcuni colleghi dicano che è inaccettabile.
Personalmente ritengo questo fatto accettabilissimo: può non essere condiviso, ma a parere mio, finalmente, lo stemma della Regione Piemonte stemma di tutti i Gruppi consiliari e non solo di qualcuno, è stato usato da alcuni Gruppi consiliari, doverosamente. Anche perché il Gruppo consiliare non esiste senza la Regione Piemonte, quindi siamo tutti patrocinati da uno stemma e non solo il Presidente Ghigo, o il Presidente del Consiglio o il Gruppo di Forza Italia. Siamo tutti patrocinati da questo simbolo. Noi l'abbiamo usato: è stato per me elemento di gioia e soddisfazione aver visto che anche noi, Presidente Ghigo, e non solo lei possiamo parlare ai cittadini come Gruppi di opposizione della Regione Piemonte.
Anche i Gruppi di opposizione possono fare informazione sotto lo stemma della Regione Piemonte: del resto, ci troviamo nella Regione Piemonte, non in Lombardia! E' questo un elemento di novità, che segnalo positivamente a tutti i colleghi. Penso che questo modo di agire debba avere uno sviluppo futuro così come la capacità di esprimersi anche a livello d'informazione quotidiana e di massa da parte della Regione Piemonte, sotto la specie dei Gruppi consiliari che ritengono di promuovere un'iniziativa d'informazione che non è solo legittima ma assolutamente doverosa. E' nostro dovere infatti, informare i cittadini e svolgere un'azione di amministrazione e di controllo critico di quanto avviene in Regione. Capisco che a qualcuno dia fastidio: evidentemente, i soggetti a cui ciò può dar fastidio intendono la democrazia come cosa propria. La democrazia però è di tutti, e lo stemma della Regione Piemonte è utilizzabile doverosamente da parte dei Gruppi che, dalla Regione, intendono rivolgersi all'esterno.



PRESIDENTE

Porterò questo punto all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza, perch non è compito del solo Presidente dirimere queste questioni.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io vorrei invitare il Presidente a non perdere ancora parte del nostro prezioso tempo per affrontare un problema che non sussiste. La conclusione più comoda potrebbe essere quella di discuterlo subito, senza scomodare riunioni e così via.
Venerdì non ero presente alla Conferenza dei Capigruppo - e successivamente, non sono stato consultato - non perché non ritenga importante l'incontro dei Capigruppo ma perché giovedì, come avevo fatto nelle giornate precedenti - in tutte le occasioni in cui i lavoratori dell'OP Computer erano venuti a Torino - appena saputo della decisione del Tribunale mi sono recato a Ivrea dove mi sono trattenuto fino a venerdì: quindi, ovviamente, non potevo essere qui.
Ho chiesto la parola, Presidente, per chiedere di appurare se i responsabili sindacali dell'OP Computer si recheranno qui in Consiglio oggi. A me così risulta: stamattina ho parlato con loro due volte e in entrambe le occasioni mi hanno comunicato che sarebbero venuti oggi - come ho riferito poc'anzi anche al Consigliere Chiezzi.
Dal momento che verranno qua, sarebbe più utile, per non articolare la discussione in più fasi ed evitare di dir loro che non abbiamo intenzione di discutere del loro problema perché ne abbiamo già discusso in precedenza, abbinare la loro venuta con la discussione sulla questione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

E' stato sollevato un problema sull'uso dello stemma della Regione Piemonte. Mi sembra sia un problema inesistente, perché tutti i Gruppi consiliari sono sempre stati autorizzati all'utilizzo del simbolo della Regione per tutte le iniziative legate al Gruppo. Quindi, non credo si tratti di un problema di legittimità. Se dovessimo porre un problema di legittimità, inviterei il collega Gallarini - che è diventato rigoroso e attento a questi aspetti - a valutare la legittimità del fatto che un Consigliere del suo Gruppo, Scanderebech, abbia utilizzato il simbolo della Regione Piemonte per fare gli auguri di buon compleanno ai suoi compaesani.
E' legittimo questo? Ci si scandalizza perché un Gruppo Consiliare utilizza lo stemma della Regione Piemonte e non si discute del fatto che il collega Scanderebech abbia utilizzato il medesimo stemma per dire, in qualità di Consigliere regionale del Piemonte di natali pugliesi: "Nel ricordo sempre presente della nostra amata terra, porgo vivissimi auguri di buon compleanno". Stemma della Regione Piemonte, pagato dalla Regione Piemonte.
Collega Gallarini, è questo l'uso legittimo che possiamo fare dello stemma? Un po' di coerenza!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Esiste un problema, Presidente: di seduta in seduta mi sembra che lei diventi sempre di più il Presidente della maggioranza. Perché continuare a discutere sulla questione posta dal collega Gallarini circa la legittimità dell'uso di uno stemma e non affrontare una questione politica che ci appare in tutta la sua gravità? Se volessimo discutere, oggi, in merito alla sanità come abbiamo richiesto, noi siamo pronti e disponibili. Come vede, Presidente, esiste una questione politica da affrontare, ed è quella che noi volevamo discutere. La questione della legittimità non esiste proprio.
Presidente Deorsola, prima di dirimere la questione per poi affrontare il problema, vorrei dirle: vada all'Ufficio Stampa, si faccia dare le centinaia di pellicole nelle quali è stato stampato il simbolo della Regione Piemonte per convegni, congressi o altre manifestazioni svolte da Gruppi consiliari. Si accorgerà che perdiamo tempo su una cosa di cui non importa neppure parlare. La cosa più grave però è il fatto che lei ha dato peso alla questione: non si dovrebbe neanche coinvolgere l'Ufficio di Presidenza! E' una cosa immediata, di competenza del Consiglio, che afferma: "E' la normalità l'uso di questo simbolo della Regione". In questo caso, poi, c'è un elemento di più. Si tratta delle minoranze, e le minoranze sono una realtà prevista dallo Statuto della Regione. Mi sembra che su questa questione si sia parlato anche troppo.
L'altra questione delicata è che non solo il nostro Gruppo non è stato consultato - questo non sarebbe un problema grave, potrebbe esserlo per noi, e fra noi e il Presidente del Consiglio - ma che il Presidente del Consiglio abbia concluso la Conferenza dei Capigruppo dicendo "I Gruppi verranno consultati e semmai si riconvocherà la Conferenza dei Capigruppo dopo la commemorazione del Collega Cavaliere". Presidente, lei ci ha annunciato un programma dei lavori del Consiglio che non è stato concordato con nessuno.
Pertanto, noi esprimiamo la nostra disponibilità a discutere su tutto però vorremmo anche che gli impegni presi vengano mantenuti e diventino una ragione di affidamento tra il Consiglio e il suo Presidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, cercherò di essere breve, per permettere al Consiglio di discutere sulla OP Computer - o su altro l'importante è procedere nei lavori.
Mentre ho la parola voglio ricordare che avrei piacere, prima della fine della legislatura, di poter discutere in un Consiglio regionale aperto dei problemi dell'agricoltura, come richiesto, circa due anni fa dalla sottoscritta, anche su invito delle organizzazioni di categoria.
Voglio entrare nel merito del comunicato di cui si sta discutendo. Il collega Chiezzi dice: "Finalmente abbiamo parlato ai cittadini". Penso che i cittadini più che altro si siano spaventati.
Stamattina, in treno, dei pendolari mi chiedevano quando la Regione farà pagare le 700.000 lire; un altro ribatteva: "Senz'altro con la tredicesima di Natale". C'è dunque grande confusione.
Chiedo a chi ha diffuso il proclama di chiarire la questione ai cittadini; diversamente, qualcuno dovrà pur farlo. Occorre assolutamente una precisazione su queste 700.000 lire. Come sono state calcolate? Sui cittadini maggiorenni o gravano anche sui neonati? Perché 700.000 lire imito il collega Chiezzi - e non 600.000 o 750.000? Gradirei entrare nel merito per capire come si è arrivati a questa cifra - o se si tratta solo di una boutade. Ribadisco che si tratta di elemento di preoccupazione per i cittadini: s'impone una precisazione.
Ho letto e apprezzato le dichiarazioni del Presidente Ghigo - come quelle del Presidente Formigoni - in tema di sanità: dichiarazioni molto responsabili. Quindi inviterei il Consiglio ad entrare nel merito di questo proclama.
Il Capogruppo di maggioranza ha definito l'iniziativa formalmente scorretta; tante volte dai banchi dell'opposizione ci hanno spiegato che "forma" significa "sostanza". Il Capogruppo ha parlato anche di iniziativa illegittima. Personalmente, non so se sia illegittima o meno; spero che in Consiglio regionale qualcuno sappia dire se lo sia o no; non voglio procedere con i nostri lavori con questo dubbio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sicuramente si tratta di una grave caduta di stile. Stile che personalmente, dall'inizio della legislatura, non ho mai riconosciuto alla minoranza: quello di oggi, per è sicuramente un record negativo nella forma e nello stile con cui si fa opposizione.
Il simbolo del Consiglio regionale appartiene a tutti, è vero, e deve poter accompagnare i nostri dibattiti. Non si può, però, rendere una comunicazione di contenuto politico nudo e crudo come quella che è stata riportata, usando il simbolo del Consiglio regionale. Avete comunicato ai cittadini dei dati per i quali è in corso un accertamento. Parlate di cifre certe, indicate 3.000 miliardi, mentre la discussione è stata rinviata alla conclusione di un lavoro di ricognizione.
Indicate le 700.000 lire, come diceva la collega Cotto, come se si trattasse di un prelievo di cui non si conosce il meccanismo, la determinazione: a chi vengono fatte pagare, ammesso che vengano fatte pagare? Avete fatto del terrorismo politico puro: di questo, a parer mio, tutti i Gruppi responsabili di questa iniziativa si dovrebbero vergognare pubblicamente e politicamente.
Cosa dovrebbe pensare un cittadino della Romagna o della Toscana Regioni dai deficit di sanità ben maggiori - dove non c'è stata alcuna presa di posizione, e dove, forse, l'opposizione ha più stile e osserva una deontologia diversa da quella osservata in Piemonte.
Ritengo la questione un fatto gravissimo. Lei ha ragione, Presidente, a voler affrontare il problema: non si può usare il simbolo del Consiglio regionale, ancorché dai Gruppi indicati, per rendere informazioni politiche di pura propaganda.
Personalmente, sono più propenso ad accettare gli auguri del Consigliere Scanderebech (anche qui, forse, c'è una questione di stile): è una comunicazione, benché di augurio. Non è stata pura e becera propaganda di ordine politico!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



(Il Consigliere Scanderebech, fuori microfono, chiede quando pu intervenire)



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, potrà intervenire per fatto personale successivamente: ci siamo sempre comportati così.



RIBA Lido

Forse il collega Scanderebech vanta un titolo di precedenza. Sono lieto di ascoltarlo. Presidente, dia pure la parola al collega, per fatto personale: è una questione di stile. Visto che siamo accusati di essere carenti su quel fronte....



PRESIDENTE

Consigliere Riba, abbiamo sempre svolto gli interventi prima di quelli richiesti per fatto personale.



RIBA Lido

Lo dicevo in tono del tutto sereno! Presidente, dia pure la parola al Consigliere Scanderebech.



PRESIDENTE

Mi lasci condurre la seduta.



RIBA Lido

Personalmente, l'ho sempre sollecitata a condurre i nostri lavori.
Siamo assolutamente disponibili a discutere il "buco" della sanità ripetutamente commentato in diverse occasioni da parte dello stesso Assessore e in diverse performance giornalistiche. Per poterlo discutere abbiamo addirittura dovuto presentare una richiesta di convocazione apposita del Consiglio regionale che, ai sensi di Regolamento, lei Presidente Deorsola, dovrà convocare entro il primo ottobre. Quella sarà la data in cui si confronteranno, attendibilmente, documentatamente nonch seriamente le preoccupazioni della maggioranza rispetto ad una situazione che obiettivamente ha aperto una voragine dal punto di vista finanziario e politico.
Ancora una volta, abbiamo preso atto di una situazione che, a quanto risulta, era oggetto di un'affannosa ed attentissima discussione all'interno della maggioranza.
Queste sono precisazioni di cifre e di quote capitarie; naturalmente al Consigliere Salerno non spieghiamo i dettagli: lui è un commercialista e sa bene che se per caso non è il Piemonte a pagare, paga l'Italia. La questione è più o meno analoga.
Collega Salerno, se vuoi precisare che anziché 700.000 lire per abitante, sono 2,5 milioni per famiglia, fallo pure: proporrai soltanto una lettura diversa della stessa situazione.
Come Gruppo abbiamo richiesto un dibattito sulla sanità, che mi pare dovrà essere svolto entro il primo ottobre. Quella è la data per la quale per quanto mi riguarda, sono disponibile e deciso ad ottenere una discussione che faccia chiarezza.
Sono molto solidale con il collega Montabone e con tutti i colleghi che non sono stati consultati, a meno che si intenda, quando ci si incontra per i corridoi e ci si saluta con il Duman cosa fuma possa rappresentare una consultazione.
Testimonio che, domenica mattina, seduto vicino al Consigliere Gallarini, possa essersi parlato di qualcosa; non me ne ricordo, ma potrebbe anche essere successo.
Se lei, per caso, avesse trasformato la prassi nel salutarci in una forma di contatto politico propedeutico alla definizione di determinati orientamenti, dovrò considerare la stessa e valutare se non ci crea specifici imbarazzi.
Presidente, dato che la maggioranza non le ha concesso di ragionare sull'inopportunità di mantenere una deliberazione di assestamento di bilancio camuffata da innocua variazione, ma corposa dal punto di vista delle consistenze politiche che si intenderebbe (con o senza il simbolo) diffondere - ripeto, dopo averle furtivamente portate a casa con una delibera di assestamento di bilancio che passa sotto l'innocua definizione di variazione - allora questo è l'argomento sul quale oggi si deve discutere.
Diversamente, è inutile che si convochino giorni e notti di Consiglio senza che i Capigruppo abbiano avuto l'opportunità di decidere l'argomento di discussione, per cui procediamo in una discussione preliminare che finirà per "scippare" altro tempo alla democrazia regionale.
Quindi, discutiamo pure dell'OP Computer - se questa è la proposta del Presidente, a noi sta bene e ci sembra del tutto corretto: non ci sono naturalmente, difficoltà quali quelle ipotizzate dal Consigliere Ghiglia nella foga di suggerire elementi che, qua e là, potrebbero tratteggiare forme di imbarazzo in qualcuno: non ne abbiamo, collega Ghiglia, stai tranquillo, né sull'OP Computer né su altro - ma prima di procedere è bene che lei, Presidente, convochi la Conferenza dei Capigruppo per definire l'o.d.g. della seduta di oggi e di domani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, a proposito della "bella" pagina apparsa su La Stampa, devo innanzitutto dire che non ne sapevo nulla; nonostante tutte le forze politiche e molti di voi fossero presenti domenica - e per questo vi ringrazio - al congresso di fondazione del mio Movimento.
Detto questo - sarà stata sicuramente una svista, visto che comunque rimango all'opposizione - avete fatto bene a non dirmelo, perché comunque non avrei contribuito per un motivo semplicissimo: non per lo stemma del Piemonte o per le 700.000 lire, ma perché non serve a niente.
La pagina su La Stampa è uno spreco di soldi, esattamente come i tanti della Giunta Ghigo. Non serve! La gente ha bisogno di fatti, non di proteste su quanto ha realizzato o meno chi governa! Mi dispiace che non mi abbiate invitato, sarei comunque intervenuto così come faccio da due anni: "Basta attacchi. Basta critiche. Bisogna essere propositivi per riuscire a convincere la gente!" La pagina in oggetto, inoltre - anche leggendo l'articolo collegato sulla Cronaca di Torino - mi rimanda molto alla fase preparatoria della grande coalizione che si presenterà tra pochi mesi come anti-Polo piuttosto che ad una pagina preparata da tutte le opposizioni.
Qualcuno di voi considera il mio Movimento come già schierato con il Polo; chi ha ascoltato gli interventi al nostro Congresso a Carignano ha sentito che siamo equidistanti dalle due forze maggiori e che parleremo di programmi. Evidentemente qualcuno non ha voluto ascoltare o non ci considera o non ci vuole in questa coalizione.
Quindi, per favore, non si dica che questa pagina è stata fatta da tutte le forze dell'opposizione. Noi non siamo stati consultati e - ripeto comunque non avremmo partecipato a questo spreco.
Penso inoltre che non siano stati fatti versamenti da ogni Consigliere o sbaglio? Sono stati utilizzati i fondi del Gruppo?



(Commenti in aula)



ROSSO Roberto

Ditemelo. Se sono stati fatti dei versamenti dai Consiglieri, la pagina è legittima; se invece - poiché è firmata "Gruppi consiliari" - avete utilizzato fondi del Gruppo, secondo me si è trattato di uno spreco: nessuno la leggerà e i pochi che la leggeranno diranno che si tratta delle solite liti da Consiglio regionale. Ne perderà l'istituzione, come al solito; e la gente continuerà a non votare più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gatti; ne ha facoltà.



GATTI Agostino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo in assenza del Capogruppo per comunicare che anche il nostro Gruppo si associa alla richiesta del Presidente DS di una riunione della Conferenza dei Capigruppo non appena terminato il dibattito sull'OP Computer.
Inoltre, non posso astenermi da un breve intervento sullo "stile" richiamato dal collega Salerno. Sia il Consigliere Angeleri sia il Consigliere Salerno fanno le loro battute e poi se ne vanno gongolanti mentre qui si discute delle questioni da loro sollevate: questo atteggiamento mi pare proprio una caduta di stile.
Al Consigliere Salerno volevo far rilevare un'unica cosa, come flash.
Quanto scritto sui giornali è stato evidenziato da un dibattito pubblico sulla sanità: il centro-sinistra ha lasciato il bilancio a zero; il centro destra ha accumulato debiti Credo che il cittadino piemontese abbia il diritto di sapere la verità.
Questa la comunicazione doverosa che abbiamo pensato di dover rendere al cittadino piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech, per fatto personale.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, il mio Capogruppo mi ha fatto notare la bella pubblicità apparsa su La Stampa; poi sono andato a legge Repubblica, perché ritengo che su La Stampa ci siano delle omissioni indipendentemente dall'utilizzo del simbolo della Regione (dopo ne parliamo con il Consigliere Saitta, che adesso non c'è).
L'inserzione su La Stampa sembra quasi una pubblicazione diretta del giornale; infatti, non viene riportata da nessuna parte la dicitura "avviso a pagamento", così come viene riportato correttamente su Repubblica. C'è da chiedersi se si tratta di un inserto pubblicitario oppure di una notizia giornalistica.
Questo il primo commento, la mia prima analisi.
Dopodiché, sempre considerando l'utilizzo del simbolo della Regione, ho rilevato che è stato adoperato con maestria dal punto di vista grafico: subito sotto c'è infatti la scritta "Consiglio regionale del Piemonte".
Il cittadino "normale", che non s'intende di marketing o di grafica percepisce la pubblicità come commissionata dal Consiglio regionale del Piemonte. Questa è, quindi, una manchevolezza, deontologicamente parlando veramente grave.
Il Consigliere Saitta in precedenza accusava il sottoscritto di aver usato il simbolo della Regione in modo improprio; come Consigliere regionale, ritengo invece di avere il diritto/dovere di utilizzare il simbolo del Consiglio regionale in modo corretto.
Mi permetto di leggere alcuni appunti che ho preso, per essere più preciso sulla vicenda: "E' quindi fuorviante e poco corretto lo sciacallaggio politico messo in atto dai Consiglieri dell'opposizione che sibillinamente fanno intendere che tali auguri sono inopportuni, in quanto gravanti sulla spesa collettiva, quando il costo complessivo è stato invece totalmente sopportato dal Consigliere Scanderebech e dal Gruppo di sua appartenenza, secondo le regole e le leggi che finanziano i Gruppi consiliari regionali.
Inoltre, l'iniziativa in questione, rivolta alla comunità pugliese in Piemonte, con l'invito di un dipinto che ricorda la propria terra d'origine, oltre ad essere rispettosa dei dettami della legge n. 675/1996 non può essere biasimata fintanto che sarà lecito e soprattutto educato fare gli auguri di buon compleanno ai propri conterranei.
A livello politico, lo Statuto della Regione Piemonte, all'art. 2 'autonomia e partecipazione', stabilisce che la Regione opera nell'ambito dei poteri riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato esercitando la propria autonomia per realizzare l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'attività politica, economica e sociale della comunità regionale e nazionale.
Per il principio della sussidiarietà, tale azione di comunicazione e di avvicinamento al cittadino è fondamentale per la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, alla funzione legislativa ed amministrativa ed al controllo dei poteri pubblici, è condizione essenziale per lo sviluppo della vita democratica e la salvaguardia dei diritti di uguaglianza e libertà di tutti i cittadini, soprattutto i pugliesi dei quali mi onoro di far parte.
E', quindi, un mio sacrosanto diritto cercare di comunicare l'attività legislativa e amministrativa, come Consigliere regionale, nei confronti dei miei conterranei. Ma non solo: in un momento così difficile, in un momento in cui i cittadini si stanno allontanando dalle istituzioni - abbiamo visto, dagli ultimi risultati elettorali, la percentuale dei cittadini che vanno a votare - mandare gli auguri ai conterranei, in modo trasparente mettendo il simbolo della Regione - collega Saitta - mettendo l'indirizzo del Gruppo consiliare regionale, è un modo per dialogare, secondo il principio di sussidiarietà, con tutti i cittadini.
C'è chi adopera altri sistemi per essere a contatto con i cittadini; io adopero questo, che mi sembra più semplice e genuino. Grazie".



PRESIDENTE

Ritengo che per il momento si possa considerare esaurito l'argomento.
Ho proposto di trattare, nella giornata odierna, i problemi dell'OP Computer, di Timor Est e l'interrogazione sul problema dei razzi antigrandine, per poi iniziare l'esame del disegno di legge n. 504.
Anche se le modalità di contatto forse non sono state perfette da parte mia, ritengo che, nella sostanza, questi siano gli argomenti da trattare oggi.
Propongo inoltre di convocare una riunione dei Capigruppo, in chiusura di giornata, per decidere lo svolgimento dei lavori di domani.
Vi chiedo, per velocità, non per essere ironico, se gli argomenti che ho indicato sono quelli che ritenete di affrontare oggi.
Credo di poter considerare acquisiti gli argomenti; il Consigliere Chiezzi mi informa - per vie brevi - che una delegazione dei lavoratori dell'OP Computer sarà qui alle ore 15,00; a me (ho consultato anche gli Uffici) non è pervenuta alcuna richiesta di audizione né segnalazioni della loro presenza. Prendo atto, comunque, di questa indicazione; potremmo, con una delegazione, come Capigruppo, sentire brevemente i lavoratori; non possiamo, infatti, fare un dibattito come Consiglio aperto.
Diversamente - come ho proposto prima - sollecito la discussione dell'interrogazione, la comunicazione sull'OP Computer, il disegno di legge n. 504 e l'ordine del giorno su Timor Est.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Mi permetto di suggerire di svolgere subito la Conferenza dei Capigruppo dei Capigruppo e di non rimandarla a stasera. Ritengo opportuno riunirla prima, per un altro problema: non vorrei - come è capitato nell'ultimo dibattito semipubblico, con l'intervento dei Sindaci, sui fondi strutturali - che ci fossero figli e figliastri, cioè Sindaci invitati e Sindaci no. Poiché il collega Chiezzi ha la possibilità di invitare chi ritiene, poiché i nostri dibattiti sono pubblici, non vorrei che venisse solo la parte dei lavoratori dell'OP Computer eccessivamente sindacalizzata.
Se dobbiamo svolgere un dibattito su questo tema, svolgiamolo, ma non esclusivamente con gli amici del Consigliere Chiezzi. Se i lavoratori dell'OP Computer vogliono venire, informino il Consiglio regionale: si potrebbe convocare un Consiglio aperto, un Consiglio ad Ivrea, possiamo fare un Consiglio in piedi a Scarmagno, va tutto bene, siamo pronti e disponibili, vorremmo solo evitare che ci fosse qualcuno e qualcun altro no.
Proprio a fronte di queste considerazioni, mi permetto di chiedere che la Conferenza dei Capigruppo si effettui adesso, per evitare di procedere con un dibattito pubblico sulla riunione dei Capigruppo da effettuare stasera alle 20.00.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, lei ha fatto, di sua iniziativa, una sintesi degli argomenti che intende trattare. Personalmente, a prescindere dall'ultimo intervento del collega Ghiglia, le voglio ricordare che nell'ultima Conferenza dei Capigruppo avevo richiesto - come Gruppo - che oggi venisse trattata l'interrogazione su una questione molto delicata, di non adempimento di nomine relative allo zooprofilattico. Mi sembrava che lei avesse preso buona nota in proposito. Vedo con rammarico che questo punto è "saltato". Peraltro, l'Assessore D'Ambrosio riservatamente - ma credo che non sia niente che non si possa dire - mi ha comunicato che dovrà avere ancora un incontro in proposito; vorrei però che si desse atto in aula che l'interrogazione sullo zooprofilattico si tratterà non appena l'Assessore D'Ambrosio avrà svolto questo incontro. Altrimenti, anche quel pochissimo che concordiamo, si perde per strada.



PRESIDENTE

Ho preso buona nota e l'ho trasmessa, ma non ho ancora ricevuto la disponibilità alla risposta.
Posto che l'ipotesi che ho formulato mi pare contrastata, sono disponibile - come sempre - a ricevere, eventualmente insieme ai Capigruppo e compatibilmente con i nostri lavori, tutte le delegazioni che ritengono di portare dei problemi all'attenzione del Consiglio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, voglio solo dire che i lavoratori dell'OP Computer (anche a me risulta che vengano oggi) si sono trovati in una situazione di emergenza. C'è stato un fallimento; lo spettro della perdita del posto di lavoro si è concretizzato e in questi giorni hanno vissuto giornate un po'...



PRESIDENTE

La situazione è presente a tutti; io ho proposto...



PAPANDREA Rocco

Forse non hanno seguito il protocollo, ma hanno saputo che oggi si riuniva il Consiglio regionale; penso che il Consiglio ne debba discutere.
Non potevano prima di giovedì scorso immaginare ..., speravano di non dover venire.



PRESIDENTE

Credo che tutti abbiano prestato attenzione a quanto sta capitando ad Ivrea, nel Canavese.
Formulo un'ipotesi - se non venisse accettata convocherò la Conferenza dei Capigruppo -: - risposta all'interrogazione sui razzi antigrandine comunicazione sulla OP Computer esame del disegno di legge n. 504. Poi, verso le ore 19.00/19.30 esame e votazione dell'ordine del giorno su Timor Est e, in chiusura, Conferenza dei Capigruppo.
Se quest'ipotesi non fosse ritenuta percorribile convocherò la Conferenza dei Capigruppo. Comunque, visto che gli argomenti, di estrema attualità, sono stati richiesti da più parti, ritengo che potremmo continuare i nostri lavori nel modo proposto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Da più parti viene richiesta la riunione della Conferenza dei Capigruppo, che convoco immediatamente.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.16 riprende alle ore 11.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che la Conferenza dei Capigruppo è convocata alle ore 14.30 presumibilmente i nostri lavori riprenderanno intorno alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11.57)



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