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Dettaglio seduta n.378 del 21/07/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Opere di bonifica e consorzi - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Proseguimento esame disegno di legge n. 374: "Norme in materia di bonifica ed irrigazione" (seguito) - collegato ordine del giorno n. 852


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 374, di cui al punto 5) all'o.d.g.



CAVALIERE Pasquale

Scusi Presidente, non dovevamo iniziare con le interrogazioni e le interpellanze?



PRESIDENTE

Avevamo detto che le avremmo discusse nella giornata.
Chi desidera avere la bozza degli articoli finora approvati dall'aula per poter seguire meglio i lavori, può richiederlo, così verrà distribuita.
Passiamo pertanto all'esame del relativo articolato.
ART. 44 44.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Bodo: (Comprensori e consorzi di irrigazione), al comma 2, dopo la parola "entro" sostituire la parola "dodici" con la parola "diciotto".
Il Consigliere Chiezzi desidera un'illustrazione.
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Siccome sono previsti dodici mesi per stilare il piano triennale della bonifica e dell'irrigazione, venivano a coincidere l'una e l'altra questione di operatività. I tempi a disposizione dei consorzi interessati non erano sufficienti: abbiamo previsto di aumentare il termine di sei mesi per dare più respiro al piano, e conseguentemente operare in una visione di carattere generale e complessivo che possa tenere conto delle indicazioni del piano generale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, le segnalo questa procedura un po' sorprendente, in base alla quale la Giunta regionale presenta in aula (cosa che fatta da un semplice Consigliere di opposizione non sorprende) un emendamento alla propria legge che da mesi discute, in cui si aumenta del 50% il termine assegnato ai consorzi per delimitare i propri ambiti territoriali.
Presidente, non lo trova anche lei sorprendente questo modo di agire? Se si capisce che nel dibattito in aula ci possano essere gruppi o Consiglieri che propongono o ripropongono delle questioni non risolte appare ben difficile da comprendere il comportamento di una Giunta che su un tema di questo genere, l'assegnazione di 12 mesi ai consorzi per delimitare i propri ambiti, arriva all'ultimo minuto in aula con un emendamento e i mesi diventano 18.
Verrebbe voglia di dire di no; perché si giunge adesso a proporre una modifica di questo genere mettendo tutti in imbarazzo? Viene da pensare Presidente, che sia una legge poco meditata, poco studiata, una legge che può essere soggetta a mutamenti e a scarti improvvisi, su proposta addirittura, della Giunta. Questo modo di agire lo segnalo al Presidente per eventuali sue valutazioni ed esprimo imbarazzo da parte del mio gruppo perché sono emendamenti che paiono estemporanei e diventa difficile esprimere un parere; si pensava che i 12 mesi fossero stati meditati.
Adesso si dice che non funzionano, ma funzioneranno i 18? Se il metodo è quello di tirare i numeri in questo modo non c'è nessuna sicurezza che questa modifica sia veramente necessaria.



PRESIDENTE

Questo disegno di legge ha avuto un esame molto approfondito. La materia è complessa e di non facile normazione. Devo intendere che gli emendamenti che la Giunta ha proposto vadano a migliorare l'impianto complessivo della legge. D'altra parte, questo emendamento non va a toccare l'impianto della legge, ma cerca di dare uno spazio maggiore per queste proposte. Ho già avuto modo di dire in precedenti occasioni che stiamo svolgendo un'attività che è un po' da comitato tecnico più che d'aula, ma siamo in dirittura d'arrivo e speriamo di concludere l'esame oggi.
Non avendo altre richieste d'intervento pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 27 voti favorevoli e 7 astensioni (3 Consiglieri non partecipano alla votazione).
Si proceda ora alla votazione dell'art. 44, come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI' 28 Consiglieri hanno risposto NO 12 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 44 è approvato.
ART. 45 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto. Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 38 voti favorevoli 28 voti contrari 8 astensioni 2 non partecipano alla votazione 3 Consiglieri L'art. 45 è approvato.
ART. 46 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 8 L'art. 46 è approvato.
ART. 47 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 28 voti contrari 4 astensioni 7 L'art. 47 è approvato.
ART. 48 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 28 astensioni 12 L'art. 48 è approvato.
ART. 49 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 28 astensioni 12 L'art. 49 è approvato.
ART. 50 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 28 astensioni 12 L'art. 50 è approvato.
ART. 51 51.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: dopo il 4 comma aggiungere un nuovo comma 5. Quindi il comma 5 diventa comma 6.
Il nuovo comma 5 recita: "5. In mancanza di iniziativa da parte dei consorzi esistenti, allo scopo di acquisire una più efficiente ed organica funzionalità dell'esercizio irriguo, la Consulta regionale, di cui all'art. 64, entro sei mesi dalla scadenza del termine previsto al comma 2 dell'art. 44, sentite le Province interessate, presenta proposte alla Giunta per la riorganizzazione d'ufficio dei consorzi di irrigazione a condizione che sussista l'assenso della maggioranza dei soci che rappresenti almeno la maggioranza delle superficie irrigata di ciascun consorzio." Ha chiesto la parola il Consigliere Gatti; ne ha facoltà.



GATTI Agostino

Intervengo per dire all'Assessore che c'è una contraddizione nell'emendamento. L'emendamento, infatti, recita: "presenta proposta alla proposte alla Giunta per la riorganizzazione d'ufficio dei consorzi di irrigazione a condizione che sussista l'assenso della maggioranza..." Mi domando: se si fa d'ufficio perché ci deve essere un assenso?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Ci sono delle ipotesi di riorganizzazione volontaria che possono scegliere direttamente i consorzi. Tale ipotesi di riorganizzazione riguarda sia la fusione di consorzi che la costituzione del consorzio di secondo grado. Sempre che ci siano le condizioni per rendere più efficiente il servizio che il consorzio offre e a condizioni economiche più vantaggiose.
Inoltre, non mi sento di imporre con legge regionale - cosa che oltretutto potrebbe poi essere impugnata e dichiarata incostituzionale - un intervento dove non ci sia almeno il consenso del 50% più uno dei consorziati.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

GATTI Agostino (fuori microfono)



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Allora non si deve dire "d'ufficio" e poi si chiede il consenso.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Togliamo la parola "d'ufficio".



SIMONETTI Laura

Perché allora è stata scritta?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Perché ce l'avevamo scolpito mentalmente: capita, quando si fanno più volte le stesse valutazioni e gli stessi ragionamenti.
E' comunque sempre una questione "d'ufficio": impositiva nella misura in cui si raggiunge quel minimo di consenso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Il punto è questo: c'è una divergenza politica tra la posizione del mio Gruppo, ma è sostenuta anche da altri, e quella dell'Assessorato, che non siamo riusciti a dirimere a conclusione della scorsa seduta (Consigliere Chiezzi, mi sembra che anche lei vi abbia partecipato).
Il problema riguarda quali sono i soggetti che devono proporre la quadrettatura, la rete dei territori costituenti l'oggetto di elezione di uno o più consorzi irrigui.
Vorrei brevemente richiamare la discussione utilmente fatta a proposito della legge 39 in applicazione della Legge Galli in occasione della costituzione degli ambiti territoriali.
Gli ambiti territoriali sono stati costituiti ope legis dalla Regione.
Abbiamo stabilito che al loro interno dovrebbe esserci un solo gestore e in ogni caso, che la gestione dev'essere unica. I gestori possono essere anche più d'uno: in tal caso, si avrebbe un global service di gestione unificato nel momento operativo e contrattuale unico.
Stabiliti i comprensori di bonifica, ci troviamo di fronte alla necessità di definire i comprensori irrigui. Occorre però tener conto che ciò che esiste adesso è molto difforme su base regionale.
Desidero che quanto ho appena detto resti agli atti di una discussione che, sicuramente, si riproporrà sul territorio, giacché anche i Consiglieri sono consapevoli dell'ampiezza del problema che nasce dall'applicazione di questa legge, soprattutto nelle Province del sud che, complessivamente hanno centinaia di consorzi da "scomodare" dalle loro attuali situazioni peraltro non particolarmente "comode".
Definire l'ambito in cui deve operare tendenzialmente una sola gestione irrigua è un problema inesistente nelle Province di Novara, Vercelli Biella e Verbania. E' invece un problema complicato nelle Province di Alessandria e di Asti, anche se ad Asti è quantitativamente risolvibile; lo stesso problema acquista dimensioni enormi nelle Province di Torino e Cuneo.
Non vorrei rubarvi del tempo ma, se mi consentite, vi spiego perché.
I territori delle Province del nord sono, dalle montagne fino al Po costituiti da terreno alluvionale: per questo è assolutamente agevole costituire dei sistemi irrigui abbastanza utili.
Colgo l'occasione per suggerire al Consiglio e al Presidente di far visitare da una delegazione della Commissione Agricoltura, o ancora meglio dei Capigruppo, le opere di bonifica della Baraggia, che costituiscono un ottimo modello di realizzazione.
Nel vedere due irrigatori che irrigano una giornata di terreno in un quarto d'ora senza utilizzare nessuna potenza, perché utilizzano semplicemente la forza cinetica della caduta, si può pensare certamente che si tratta di un modello da riproporre. Può essere l'occasione per attivare un buon discorso.
La partita in corso è significativa: attorno alla Regione confluiscono un elevata quantità di interessi diffusi, economici, culturali e sociali.
Se pensiamo che i consorzi risalgono tutti al 1300/1400, e quindi rappresentano un po' la storia dell'organizzazione dell'agricoltura in Piemonte, dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile.
Assessore, se lei dice: "La maggioranza dei Consiglieri che rappresenti anche la maggioranza dei territori..." ha già la maggioranza e quindi teoricamente, dovrebbero funzionare da soli. Questa realizzazione occorre farla in modo "coercitivo", quando si rileva che è un atto dovuto sulla base di una procedura democraticamente adottata.
Noi abbiamo sostenuto che è sbagliato non coinvolgere le Province nella definizione dei loro ambiti irrigui, perché esse hanno competenza conoscenza e cultura del territorio, e quindi possono essere i soggetti che, in prima battuta, hanno la possibilità di fare la proposta necessaria per organizzare l'utenza.
Questo vale anche in seguito, a caduta, per i consorzi. Se si tagliano completamente fuori le Province, ci si assume la responsabilità di avere presumibilmente un contenzioso, comunque vada a finire, sul territorio con le Province: nel migliore dei casi indifferenti o schierate contro la Regione, e con la Consulta chiamata a svolgere un compito che può essere un compito istruttorio.
Chi deve decidere, ovviamente, è la Giunta regionale. Su questo non ho dubbi: se, scaduti i termini, le proposte per la definizione e la riorganizzazione dei consorzi non vengono avanti, bisogna che la Regione sia messa in condizione di assumere un provvedimento potestativo, proprio perché ciò deve entrare in funzione nel giro di un anno.
Poi, ci vorrà una vita per l'unificazione dei consorzi, però nel frattempo noi avremo razionalizzato l'ambito operativo all'interno del quale ci sono tante modalità, ma non compete più a noi approfondire.
Io insisto ancora per vedere costituita una funzione delle Province sul piano iniziale della formazione degli ambiti e dei comprensori, non nella fase gestionale successiva, perché questa è affidata ai Consorzi.
Ciò proprio perché mi sembra coerente con il decreto 112, con la legge n. 142 e con l'interesse che noi oggettivamente abbiamo.
Il termine più generale di "sentite le Province" non lo possiamo più indicare neanche come un elemento politicamente utile, perché con la Conferenza Regione-Autonomie locali, il "sentire le Province" è già operante di per se, sulla base della legge n. 34. Quindi, non è un elemento di arricchimento o di risoluzione di qualche problema.
Dopodiché, su questo, che è un punto operativo significativo, compete alle Giunta fare delle proposte, fin dove ritiene di arrivare, sulla base delle sollecitazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Vorrei fare delle considerazioni. Non è che io non mi sia posto il problema: so benissimo che questa seconda parte della legge non interessa quasi per nulla il nord Piemonte, perché abbiamo due grossi consorzi d'irrigazione, uno del Sesia, di 210.000 ettari, e l'altro dell'ovest Sesia, di 112.000 ettari; questi sono nati nel tempo, con le esperienze, le professionalità, ecc. Volevo comunque sottolineare che questa seconda parte della legge non è sicuramente rivolta al nord Piemonte, proprio perch queste problematiche sono rivolte essenzialmente - credo - alla zona di Torino e alla zona del Cuneese. Quindi, un tentativo, se volete, da parte di un Assessore che nella sua zona non ha questi problemi, di cercare, nel momento in cui si va a legiferare, di risolvere anche questi problemi.
Però, ovviamente, ci sono dei limiti entro i quali l'Assessore pu risolverli; allora, alle Province, per quanto ne so io, sono state tolte quelle che erano le competenze per la questione dell'irrigazione e della bonifica. Sulla legge presentata dalla Regione Marche, la Corte Costituzionale si è pronunciata e ha detto chiaramente di no.
Quando noi diciamo "sentite le Province", vuol dire coinvolgere le Province in questo. Non mettiamo il termine "in accordo con le Province" perché altrimenti potrebbero crearsi delle situazioni dove d'accordo non ci si trova mai. La ragione del "sentite" è solo in questo spirito, mentre la volontà pratica è quella di far partecipare anche le Province perché, tutto sommato, la Regione ha interesse a che le Province esprimano delle valutazioni approfondite e delle decisioni in merito; d'altra parte il passato ci ha dimostrato che su certe cose le Province hanno preso delle posizioni che erano in antitesi a quelle della Giunta e quelle cose sono state valutate e sono state modificate.
Sulla questione del perché abbiamo discusso molto, avevamo visto che l'art. 51 dava delle ipotesi di soluzione che erano soluzioni volute dai privati. Allora, qui si tratta di introdurre un elemento coercitivo dovendo introdurre un elemento coercitivo, noi riteniamo che per poterlo introdurre ci sia comunque una certa volontà della base, il che non vuol dire che, essendoci il 51%, i Consorzi si fondano, facciano la fusione di loro iniziativa, facciano l'utenza di loro iniziativa, facciano il Consorzio di secondo grado di loro iniziativa: se ci sono queste condizioni e loro non lo vogliono fare, allora interviene la Regione. Diversamente, mi pare molto difficile che un Assessore che fa parte di uno schieramento politico, non solo per lo schieramento politico, ma per la visione che ha sempre avuto riguardo a questi problemi per una vita, possa radicalmente cambiarla, oltretutto in condizioni di coercizione che diventano difficili perché possono essere impugnate per incostituzionalità della legge.
Quindi, non è un passo definitivo, ma è comunque un passo in avanti che si tende a fare; non è assolutamente detto che, se domani questo non funzionerà, si possa ritornare con un articolo unico a modificare questa questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gatti; ne ha facoltà.



GATTI Agostino

Intervengo solo per evidenziare una questione tecnico-letterale o di virgola. Al comma 1: "La Regione in considerazione dell'elevato numero di piccoli consorzi di irrigazione esistenti, diffusi sul territorio, al fine di rendere più organici gli interventi a favore dell'attività irrigua incentiva, con le provvidenze di cui all'art. 52 i consorzi di irrigazione...", ho l'impressione che ci sia una virgola che va spostata.
Altrimenti non si capisce.



PRESIDENTE

In sostanza, dopo "art. 52", bisogna mettere una virgola, in modo che sia più chiaro il concetto.
Leggiamo quindi il primo comma: "La Regione in considerazione dell'elevato numero di piccoli consorzi di irrigazione esistenti, diffusi sul territorio, al fine di rendere più organici gli interventi a favore dell'attività irrigua, incentiva, con le provvidenze di cui all'art. 52, i consorzi di irrigazione, il cui comprensorio sia delimitato ai sensi dell'art. 44".
Questo lo facciamo d'ufficio, come coordinamento del testo.
L'emendamento della Giunta, che è stato distribuito, non ha più la parola "d'uffico", per cui diventa: "... sentite le Province interessate, presenta proposte alla Giunta per la riorganizzazione dei consorzi di irrigazione ...".
Nel testo testé letto al Consiglio, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 21 voti favorevoli, 4 contrari e 9 astensioni.
Procediamo alla votazione dell'art. 51, come emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 voti favorevoli 23 astensioni 8 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 51 è approvato.
ART. 52 52.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo, sostitutivo dell'intero articolo 52: l'art. 52 è sostituito dal seguente: "1. A favore dei consorzi d'irrigazione, così come individuati all'art. 45 possono essere concessi contributi in conto capitale: a) fino al 95% entro il limite della spesa considerata ammissibile, per la ricerca, la raccolta e la distribuzione delle acque a scopo irriguo, per la realizzazione o la sistemazione dei laghetti artificiali, anche se destinati unicamente all'acquacoltura e per le sistemazioni idraulico agrarie del suolo b) fino al 50% del valore di trasferimento relativo al riordino irriguo volontario di cui all'art. 5".
Il testo mi pare chiaro, per cui possiamo portarlo in votazione.
Desidera intervenire, Consigliere Riba? Prego.



RIBA Lido

Capisco che possa essere un elemento di specificazione, ma il 95% si giustifica per opere di finalità esclusivamente pubblica, sostanzialmente.
Ripeto: il 95% si giustifica per opere di finalità o di gestione esclusivamente pubblica dove il consorzio mette a disposizione un 5%, nel senso che fa parte del contesto ed è un'istituzione economica, è un ente tecnico economico, ma vorrei che l'Assessore chiarisse meglio, anche verbalmente, il carattere pubblico che giustifica l'indicazione di un contributo significativo di questa dimensione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Chiedo all'Assessore cosa rimane di quanto previsto nell'articolo della legge non emendato dove si precisa: "fermo restando i contributi per l'irrigazione previsto dall'art. 30 della legge regionale n.
63". Questa era una premessa che è stata cancellata. Come mai? Saltano quei contributi oppure no, dato che avete tolto questo riferimento?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sulle questioni sollevate, secondo il nostro modo di vedere, non c'era motivo di richiamare l'art. 30 della legge n. 63, perché quella legge non viene soppressa e quindi rimane comunque inalterata.
Abbiamo dovuto riscrivere la seconda parte perché la Comunità Europea voleva sapere esattamente su quali voci venivano concesse sia le possibilità di contributo del 95% sia quelle del 50%.
Per quanto riguarda l'altra domanda - che non so se ho capito bene - il 95% sono per le opere di carattere pubblico che non rimangono di proprietà dei privati. L'altro 50% invece va nella direzione di iniziative che riguardano opere private.



(Commenti del Consigliere Riba)



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Per tutti gli interventi di carattere generale, chiedo scusa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Le opere irrigue rappresentano una questione un po' diversa.
La questione dell'acquacultura introduce un interrogativo: "anche se destinate esclusivamente all'acquacultura", non lo capisco come necessità di una specificazione, perché se rientra nelle finalità generali non è da specificare; se invece è aggiuntiva rischia di essere bocciata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Riprendendo l'art. 30, nel quale si tratta l'acquacultura, l'abbiamo tenuto; tutto qui.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione.



CHIEZZI Giuseppe

E la risposta alla domanda che ho fatto io non la dà l'Assessore?



PRESIDENTE

Io non posso conculcare gli Assessori.
Assessore Bodo, il Consigliere Chiezzi ritiene di non aver avuto risposta completa alle domande che le sono state poste.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Chiedo scusa, ma non ho più presente la domanda. Me la rivolga nuovamente.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, riformuli in modo chiaro e sintetico la domanda.



CHIEZZI Giuseppe

Perché ha tolto "fermo restando i contributi"? Come mai? Saltano quei contributi? L'ha scritto lei Assessore, non l'ho scritto io!



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Secondo me, era un doppione, nel senso che questa legge non annulla la legge n. 63. Mi sono accorto che costituiva un doppione e, visto che la legge che stiamo per approvare non annulla la legge n. 63, era superfluo scrivere in questa legge "fermo restando", perché restano comunque fermi.
E' un miglioramento: alcune volte è suo il contributo di carattere migliorativo, in questo caso è dell'Assessore.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento interamente sostitutivo dell'art.
52; pertanto, votando l'emendamento, votiamo anche l'art. 52.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento, e l'art. 52, è approvato con 24 voti favorevoli e 13 astensioni.
ART. 53 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 30 voti contrari 3 astensioni 3 L'art. 53 è approvato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

ART. 54 54.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: al comma 2, lettera a), dopo la parola "irrigazione", aggiungere le parole "e le opere di manutenzione straordinaria".
Il comma 2, lettera b), viene soppresso.
Illustra l'emendamento l'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

La ragione dell'emendamento è costituita dalle osservazioni fatte dalla Comunità Europea. L'abbiamo riscritto ovviando al rimando all'art. 56 perché questo non definiva l'intensità degli interventi.
Questa è la ragione per cui abbiamo ripresentato questo emendamento e abbiamo cancellato il comma b) trasferendo nel comma a) la manutenzione straordinaria.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, pongo in votazione l'emendamento 54.1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli e 7 astensioni.
Passiamo ora alla votazione dell'art. 54 come modificato.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto la Consigliera Bortolin ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Faccio una brevissima dichiarazione di voto che vale per questo articolo e per quelli precedenti.
Il mio voto è contrario non sul testo di legge, per il quale peraltro abbiamo lavorato per produrre la sintesi migliore, ma perch dall'opposizione considero che il ruolo della Giunta e dell'Assessorato non sia da me condivisibile. Quindi il voto contrario ha questo significato politico. Non è sul testo della legge, ovviamente.



PRESIDENTE

Si proceda quindi alla votazione per alzata di mano dell'art. 54, come emendato, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 30 voti contrari 4 astensioni 3 L'art. 54 è approvato.
ART. 55 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 27 voti contrari 4 astensioni 5 L'art. 55 è approvato.
ART. 56 56.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Bodo: il comma 3, è sostituito dal presente: "L'approvazione ed il finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria di cui all'art. 54, comma 2, lettera a), sono subordinati alla valutazione dei tempi necessari per la realizzazione delle opere o dei singoli lotti funzionali, cui gli interventi si riferiscono".
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Già in Commissione avevamo detto che è un articolo un po' ridondante in quanto definisce delle cose conseguenti al testo dei primi articoli della legge, dove si prevedono procedure e modalità di finanziamento. Dice qualcosa di aggiuntivo, ma in termini che non sono particolarmente condivisibili, come la subordinazione e la valutazione dei tempi necessari per la realizzazione delle opere dei singoli lotti funzionali.
Quegli interventi si riferiscono alla valutazione di chi? E' un elemento che può diventare di difficile gestione. Questa è una classica procedura regolamentare.
Noi saremmo per la soppressione degli elementi sostanziali dell'art.
56, in caso contrario il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

In effetti si potrebbe pensare di annullare l'art. 56, ma dato che l'abbiamo scritto con la modifica dell'emendamento, si porta a seguito della legge 51. Questo testo era già stato scritto a suo tempo, prima dell'avvento della legge 51: in sostanza si toglie la competenza della Giunta e si porta all'Assessorato.
Mi sembra che nella sostanza non si crei nessuna sfasatura, viene codificato attraverso la norma di legge, ma le cose rimangono immutate, per cui sono per mantenerlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Un emendamento di questo tipo - a parte che è assolutamente demenziale l'introduzione di questa procedura - inficia tutta la legge. Se è una legge di finanziamento, che prevede su una serie di norme dei finanziamenti ad hoc, mi chiedo come possa essere applicata leggendo questo emendamento: "L'approvazione ed il finanziamento degli interventi di manutenzione straordinaria di cui all'art. 54, comma 2, lettera a), sono subordinati alla valutazione dei tempi necessari per la realizzazione delle opere o dei singoli lotti funzionali, cui gli interventi si riferiscono", chi lo fa questo lavoro? Con questo paragrafo non si iniziano neanche le procedure di finanziamento. Chi dovrà applicarle non inizierà neanche le procedure di finanziamento perché non saprà chi deve dare la valutazione dei tempi necessari per la realizzazione delle opere. Se è una gara europea e non partecipa nessuno, chi valuta il problema che va deserta una gara di tipo europeo, se supera i 500.000 ECU? E' assurdo, ci sono già delle norme e delle procedure che prevedono quali sono i tempi. Se viene dichiarato che anziché realizzare queste opere nel tempo necessario dei 18/24 mesi ci vogliono 5 anni, sarà meglio erogare il finanziamento dopo i 24 mesi. Ma dato che ci vuole il finanziamento per iniziare qualsiasi procedura per una gara d'appalto, credo che il finanziamento debba essere stabilito, in modo che possano partire le procedure per una gara d'appalto, se questo è il senso di questo articolo.
Diversamente spiegatecelo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

In effetti l'emendamento è ridondante, ma eliminarlo crea dei problemi con l'Unione Europea. Pertanto, presento un emendamento con il quale sopprimo l'intero art. 56.



PRESIDENTE

56.2) Emendamento presentato della Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: "Si sopprime l'articolo 56".
La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Dalle affermazioni appena ascoltate rimango sempre meravigliato: l'Assessore decide di sopprimere l'art. 56. A questo punto, mi domando se la legge in discussione è stata coordinata, valutata ecc. Sarà un emendamento ridondante, ma come gestiamo i finanziamenti? In Commissione avevo dato un voto favorevole a questa legge, ma oggi mi asterrò in quanto si sta agendo in modo non corretto: non si può eliminare l'articolo sui finanziamenti solo perché è ridondante. Ma come si coordina la legge? Me lo spieghi lei, Presidente! Una legge vista e rivista dai nostri funzionari e dall'ufficio legale! Me lo spieghi, Presidente!



PRESIDENTE

Il Consigliere Angeli ha sottolineato un aspetto di inquadramento generale che mi pare degno di attenzione.
A questo punto, credo sia opportuna una breve sospensione dei lavori per valutare questo articolo.



(La seduta, sospesa alle ore 12.32 riprende alle ore 12.34)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
L'Assessore Bodo ha ritirato sia l'emendamento 56.1) sia il 56.2).
E' stato presentato un nuovo emendamento, sempre da parte della Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: 56.3) "All'art. 56 sono soppressi i commi 3 e 4".
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Da una valutazione più complessiva fatta con il mio dirigente sull'art.
56, a nostro giudizio il programma triennale deve essere approvato dalla Giunta, così come le opere di bonifica. La Giunta tiene conto degli elementi desumibili dai Piani generali di bonifica. Non è possibile annullare complessivamente l'articolo in quanto viene a mancare un'approvazione necessaria.



PRESIDENTE

Ripeto, l'emendamento chiede di sopprimere i commi 3 e 4 dell'art. 56.
Pongo in votazione l'emendamento presentato dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli e 1 astensione.
Si proceda quindi alla votazione dell'art. 56 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 27 voti contrari 4 astensioni 11 L'art. 56 è approvato.
ART. 57 57.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: l'art. 57 è sostituito integralmente dal seguente: "1. Per la realizzazione delle opere di bonifica di competenza privata per le quali possono essere concessi contributi di cui all'art. 21, la Giunta regionale, entro 90 giorni dall'approvazione del programma triennale di cui all'art. 54, delibera i criteri per la concessione di contributi".
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Tale articolo è stato riscritto su richiesta dell'Unione Europea in quanto mancava l'entità dei finanziamenti. Nella riscrizione dell'articolo abbiamo fatto riferimento all'art. 21, pertanto il problema dovrebbe essere risolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole all'emendamento è pregato di alzare la mano.
L'emendamento, e conseguentemente l'art. 57 è approvato con 34 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astensione.
ART. 58 58.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: l'art. 58 è sostituito integralmente dal seguente: "La Regione, al fine di favorire la fusione di organismi esistenti concede contributi in conto capitale entro le seguenti misure: fino al 100% per spese notarili, fiscali e professionali documentate e riconosciute ammissibili fino al 95% della spesa riconosciuta ammissibile per la realizzazione delle opere necessarie e funzionali al comprensorio conseguente alla fusione stessa." La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

La sostituzione dell'art. 58 era volta a determinare l'entità degli interventi di carattere contributivo richiesti dall'Unione europea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Dovrebbe essere spiegato, almeno al sottoscritto perché io non ho capito fino in fondo.
Si finanziano fino al 100% le spese notarili, fiscali, professionali documentate e riconosciute ammissibili (e va bene); fino al 95% della spesa riconosciuta ammissibile per la realizzazione delle opere necessarie e funzionali al comprensorio conseguente alla fusione stessa.
Io lo interpreto in questo modo, Assessore: che se gli organismi esistenti non si fondono, non si finanziano le opere; se invece si fondono le opere vengono finanziate fino al 95% della spesa riconosciuta ammissibile per la realizzazione delle opere necessarie funzionali al Comprensorio conseguente alla fusione stessa.
Ce lo spieghi; almeno, me lo spieghi: forse gli altri hanno capito, io purtroppo no.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Ovviamente per fusione noi non intendiamo solo quella di carattere amministrativo: intendiamo anche una fusione che sia funzionale all'irrigazione del territorio. E' possibile che la fusione renda necessarie delle modifiche; per esempio, di alcuni corsi d'acqua che vanno ai campi o la costruzione di incastri per modificarne il livello.
In questo caso, tali opere, che non erano necessarie nella misura in cui non avveniva la fusione, diventano indispensabili per poter ampliare quella che è la territorialità e quindi modificare alcune situazioni; per cui, le opere che vengono riconosciute indispensabili vengono finanziate fino al 95%.
Questo è il concetto. Non si tratta di una semplice fusione di Enti lasciando tutto così com'è sul territorio. Se la fusione comporta delle modifiche, questa ipotesi normativa le finanzia.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola pongo in votazione l'emendamento 58.1) Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 25 voti favorevoli e 3 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).



(Commenti in aula relativamente all'esito della votazione)



PRESIDENTE

Verifichiamo nuovamente la votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 25 voti favorevoli e 13 astensioni.
Si proceda dunque alla votazione dell'art. 58 come sostituito per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 25 astensioni 13 L'art. 58 è approvato.
ART. 59 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 26 voti contrari 4 astensioni 9 L'art. 59 è approvato.
ART. 60 60.1) Emendamento presentato della Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: aggiungere il seguente comma: "2. Le spese per l'attuazione di quanto previsto al comma 1, sono autorizzate in deroga a quanto previsto dalla legge regionale 25 gennaio 1998, n. 6 e successive modificazioni ed integrazioni".
La parola all'Assessore per l'illustrazione.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

E' un emendamento che ci ha suggerito la Direzione Bilancio, il dott.
Lesca, che abbiamo recepito e tradotto con tale emendamento.



(Commenti del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

E' un emendamento tecnico. Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli e 6 astensioni.
Si proceda dunque alla votazione dell'art. 60 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 33 voti contrari 5 astensioni 3 L'art. 60 è approvato.
ART. 61 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 26 voti contrari 3 astensioni 12 L'art. 61 è approvato.
ART. 62 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 26 voti contrari 3 astensioni 12 L'art. 62 è approvato.
ART. 63 Rispetto al testo, occorre apportare la seguente modifica di coordinamento, che possiamo apportare d'ufficio: al comma 2, punto d): art.
45 (invece di 44).
Si proceda alla votazione per alzata di mano dell'art. 63, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 33 voti contrari 1 astensioni 2 L'art. 63 è approvato.
ART. 64 64.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Orrù, Miglietti e Riba: "sopprimere il punto c) del comma 1".
64.2) Emendamento presentato della Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: comma 1, dopo la lettera c), aggiungere la lettera e), che recita: "alla organizzazione d'ufficio dei consorzi irrigui esistenti, in conformità alle disposizioni dell'art. 51, comma 5".
Vuole precisarlo, Assessore Bodo? Prego.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

E' una conseguenza del comma introdotto nell'art. 51, che riguarda le questioni che si devono risolvere d'ufficio; conseguentemente, abbiamo aggiunto questa lettera e) all'art. 64.



PRESIDENTE

Lei mi conferma solo che l'emendamento è al comma 1?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sì.



PRESIDENTE

Allora, dopo questa illustrazione, pongo in votazione l'emendamento della Giunta col quale si chiede di aggiungere la lettera e) al comma 1 dell'art. 64. Desidera intervenire, Consigliere Riba? Prima, però, aveva chiesto la parola il Consigliere Miglietti.



RIBA Lido

Mi scusi, Consigliere Miglietti, non l'avevo vista.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Mentre mi pare logico che la Consulta si esprima sull'elaborazione degli schemi di Statuto, perché sono di tipo generale, mi chiedo perch debba impegnarsi nello schema tipo dei bilanci consortili. Non c'è la legge che li regolamenta? Di qualsiasi Consorzio si tratti, è la legge che determina qual è lo schema di bilancio; perché deve pronunciarsi la Consulta? E' forse possibile fare un bilancio piuttosto che un altro? Scusi, Assessore, io questo lo eliminerei, perché diamo una competenza alla Consulta che credo poi abbia anche qualche problema nell'esprimere in questo merito.
Mentre sullo Statuto va bene, mentre sulle vertenze e sui Piani regionali per la bonifica d'irrigazione, delimitazione dei Comprensori di bonifica e dei Comprensori di cui all'art. 44 (Piani regionali di bonifica e di tutela del territorio) mi pare che sia tutto logico nella determinazione, sugli schemi di bilancio mi pare che sia impropriamente assegnato un ruolo a quell'organismo. Lo valuti l'Assessore, ma secondo me è un ruolo impropriamente assegnato alla Consulta.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, l'intervento del Consigliere Miglietti riassume comprende quello che intendeva dire lei?



RIBA Lido

Sì.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Adesso non sono in grado di dirvi da che proposta di legge è stato mutuato, comunque vorrei solo far presente che nel 1994 il Presidente Brizio, su questioni di altra materia ma che riguardavano per esempio i Regolamenti per le zone di rispetto del riso, propose, tramite un gruppo di lavoro, un Regolamento tipo e quindi in questo caso si indicherebbe uno schema tipo di bilancio; io non vedo dove ci sono queste difficoltà sostanzialmente.
Lo schema tipo, poi, ogni Consorzio lo modifica a seconda delle proprie esigenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Chiedo scusa, ma com'è possibile scrivere che abbiamo una Consulta che riesce a fare un bilancio tipo, diverso ad esempio dal bilancio tipo di altre aziende pubbliche o di altri Consorzi? Non è possibile: c'è la legge che prevede com'è il bilancio tipo.
Questa frase è inutile, assolutamente inutile e non serve a nulla, se non a creare confusione.



PRESIDENTE

Nell'emendamento che mi è stato presentato si chiede di sopprimere il punto c) del comma 1. Per costruzione del testo, bisogna portare prima all'attenzione dell'aula questo che è soppressivo, ripeto, del punto c).
Consegniamo una copia alla Giunta. L'Assessore Bodo è in grado di rispondere.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Va bene l'una e l'altra formula. L'altra formula prevedeva che i Consorzi si preparassero il bilancio, mentre qui era cercare di agevolare vale a dire che la Consulta predisponeva un bilancio tipo, dava un'indicazione tipo; poi, se lo vogliamo togliere, non credo che sia rilevante ai fini di quello. Va benissimo anche toglierlo; togliamolo pure.



RIBA Lido

Presidente, mi conceda la parola.



PRESIDENTE

Prego.



RIBA Lido

La Consulta deve fare delle cose serie, e deve fare delle cose proprie metterla a fare lo scomino tecnico del bilancio, quando si sa che i contenuti del bilancio risalgono alle leggi e sono molto più complessi dal punto di vista scientifico, se la si mette a fare una cosa del genere, o la Consulta è lo scomino del bilancio, e allora ridono di lei, o è una cosa molto seria, e allora si va a prendere fior di consulenze per impegnarci a fare una cosa che la legge ha già fatto e quindi non serve più. Bisogna evitare che ci siano delle questioni che poi... Certo, si danno le consulenze, ecc.



PRESIDENTE

La Giunta sull'emendamento soppressivo del punto c) concorda?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sì.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento 64.1) a firma Miglietti, Riba e Bertoli, accolto dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 40 voti favorevoli.
64.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: comma 1, dopo la lettera c), aggiungere la lettera d), che recita: "alla organizzazione d'ufficio dei consorzi irrigui esistenti, in conformità alle disposizioni dell'art. 51, comma 5".
Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 36 voti favorevoli e 4 astensioni.
Pongo quindi in votazione l'art. 64 come modificato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 voti favorevoli 36 voti contrari 2 astensioni 3 L'art. 64 è approvato.
ART. 65 65.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo: l'art. 65 è così sostituito: "1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata, per l'anno 1999 la spesa di L. 350.000.000 per le spese correnti e la spesa di L.
6.300.000.000 per spese di investimento.
2. Nello stato di previsione della spesa vengono conseguentemente istituiti appositi capitoli con le denominazioni sottospecificate e gli stanziamenti a fianco indicati: a) 'Spese per studi e ricerche per la redazione del piano di cui all'art.60 e per le spese notarili, fiscali e professionali di cui all'art. 58, L.
350.000.000' b) 'Contributi in conto capitale per opere di bonifica e irrigazione private non obbligatorie, L. 2.500.000.000' c) 'Contributi in conto capitale per opere di bonifica e irrigazione private non obbligatorie, L. 300.000.000' d) 'Contributi in conto in conto capitale per la manutenzione di opere pubbliche di bonifica e irrigazione e opere private di bonifica e irrigazione, L. 1.000.000.000' e) 'Contributi in conto capitale di cui all'art. 52, L. 1.250.000.000' f) 'Contributi in conto capitale di cui all'art. 58, L. 1.250.000.000' 3. Alla copertura degli oneri finanziari si provvede mediante riduzione di L. 350.000.000 dal capitolo 15910 e di L. 6.300.000.000 dal capitolo 27170.
4. Fra i capitoli indicati al comma 3 è autorizzato lo storno di fondi in via di compensazione mediante provvedimenti amministrativi in deroga al disposto dell'art. 42 della legge regionale n. 55/1981.
5. Nello stato di previsione dell'entrata del bilancio regionale è altresì istituito un capitolo denominato: Introito dei proventi delle contravvenzioni alle norme di polizia idraulica elevate dai consorzi di bonifica con la dotazione `per memoria'.
6. Per gli anni successivi si provvede in sede di predisposizione dei relativi bilanci".
Questo emendamento ha ricevuto il parere favorevole della I Commissione. Tuttavia, rispetto all'emendamento è stato presentato, sempre da parte della Giunta regionale, a firma dell'Assessore Bodo, il seguente subemendamento: sub 65.1) comma 2, lettera b), dopo le parole "irrigazioni private" sopprimere la parola "non" al comma 2, lettera b) sostituire "2.500.000.000" con "2.800.000.000" comma 2, sopprimere "lettera c) Contributi in conto capitale per opere di bonifica e irrigazione private non obbligatorie L. 300.000.000".
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Per quanto riguarda il parere della I Commissione penso che sia opportuno leggerlo in sintesi: "Nella seduta dell'8 luglio la I Commissione, sentito il parere della Direzione Bilanci, ha esaminato, ai sensi dell'art. 80, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'art. 65 del disegno di legge n. 374 nella formulazione pervenuta con emendamento dell'Assessore al bilancio e ha espresso, a maggioranza dei Consiglieri presenti, parere favorevole alle disposizioni ivi contenute".
Quindi, parere favorevole già sul testo emendato dall'Assessore al bilancio per quanto riguarda l'aspetto finanziario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Mi rivolgo sempre a coloro che come me sono un po' disattenti a queste cose e hanno bisogno di qualche spiegazione: l'emendamento propone di sopprimere, dopo le parole "opere di bonifica e irrigazione" al comma 2 lettera b), la parola "non" di "non obbligatorie". Sarebbe opportuno che fosse spiegato, almeno al sottoscritto, perché gli altri sanno tutto.
Inoltre, nel sub-emendamento si riduce l'importo che era stato previsto per "contributi in conto capitale per opere di bonifica e irrigazioni private non obbligatorie". Mi pare che da 500 milioni sia portato a 300 milioni o 350, non riesco a capire perché è scritto male. E' necessaria una spiegazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Per quanto riguarda la soppressione della parola "non" al secondo comma, lettera b), si tratta di un mero errore di battitura. Di fatto, la lettera c) viene poi soppressa perché il contributo di 300 milioni viene conglobato con la lettera b) per la ragione che non sono previste in questo articolato opere di bonifiche private non obbligatorie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Essendo un errore di battitura in origine doveva essere "contributi in conto capitale per opere di bonifica ed irrigazione private obbligatorie" era già così in origine?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Doveva essere così.



MIGLIETTI Franco

Doveva essere così in origine, quindi non ha alcun senso scrivere "non obbligatorie" perché non esistono, proprio di fatto non esistono. E' così?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Esistono, però non sono previste tra gli interventi.



MIGLIETTI Franco

Allora la domanda che faccio adesso è perché non finanziamo anche quelle non obbligatorie, se sono utili!



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sono finanziate da altre leggi; dalla L.R. n. 63.



MIGLIETTI Franco

Accetto la spiegazione "finanziate da altre leggi".
Poi "contributi in conto capitale per opere di bonifica e di irrigazione private non obbligatorie"...



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

E' soppresso.



MIGLIETTI Franco

Viene soppresso tutto? Però io non vedo l'emendamento che sopprime il punto c).



PRESIDENTE

E' l'ultima parte del subemendamento. Quello che è stato distribuito questa mattina.



MIGLIETTI Franco

Eccolo, non mi era arrivato.
Ci spieghi allora perché togliamo 300 milioni dai contributi in conto capitale per opere di bonifica e irrigazione private non obbligatorie, che era quello che avevo già chiesto prima. La spiegazione è sempre quella che mi è già stata data, cioè che "è finanziato da altre leggi"? Mi dica da quale legge è finanziata in modo che posso andarlo a verificare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

I contributi in conto capitale per opere di bonifica e irrigazione private non obbligatorie non possono essere utilizzati nello stanziamento non essendoci opere di bonifica private non obbligatorie vanno a finire i 300 milioni, quindi nella cifra non cambia nulla. Si vanno a sommare ai 2 miliardi e 500 milioni che prevede il finanziamento per opere di bonifica e irrigazione private obbligatorie.



PRESIDENTE

Mi pare che il chiarimento sia stato esauriente. Passiamo quindi alla votazione degli emendamenti.
Il subemendamento 65.1) non ha bisogno di essere valutato dalla I Commissione, in quanto la lettera c) prevedeva un contributo di 300 milioni, che si aggiunge ai 2.500.000.000).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli.



(Contestazioni sulla votazione da parte del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Se ci sono delle contestazioni ripetiamo la votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 26 voti favorevoli, 3 contrari e 11 astensioni.
Pongo ora in votazione l'emendamento 65.1, interamente sostitutivo dell'art. 65.



(La Consigliera Simonetti chiede se è presente il numero legale)



PRESIDENTE

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento, e conseguentemente, l'art. 65 è approvato con 26 voti favorevoli e 9 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
ART. 66 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 26 astensioni 11 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 66 è approvato.
Prima di porre in votazione l'intero testo di legge passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, si tratta di una legge che presenta degli elementi significativi per l'economia agricola e, pertanto, per quei 4.500 miliardi di concorso dell'agricoltura al PIL regionale. In qualche maniera è destinata ad agire su tre versanti di attesa e di esigenza: il fattore agricolo vero e proprio, inteso come sviluppo dei supporti alla produzione parafrasando dagli argomenti e dal frasario utilizzato per il settore industriale, inteso a migliorare l'ambiente per lo sviluppo in campo agricolo. Questa era l'attesa e questa deve essere la missione della legge.
La seconda questione è che dovrebbe essere (e su questo punto avverto una marcata carenza) una legge di organizzazione del territorio e di pianificazione, in quanto attiene alla definizione di un aggiornamento delle grandi opere. In qualche modo dovrebbe produrre un salto di qualità rispetto ad una stagnazione che dura da tempo nell'organizzazione del settore territoriale per quanto riguarda la gestione delle attività di diramazione ed erogazione dell'acqua.
La terza questione attiene in senso diretto all'organizzazione economica e produttiva, nel senso di aggiornare o mettere mano ad una rete organizzativa del nostro sistema economico con la creazione e semplificazione di un'area di consorzi, che sono enti tecnici, i quali dovrebbero rappresentare un'evoluzione rispetto ad una stratificazione dell'organizzazione empirica realizzatasi nei secoli a favore di un'organizzazione razionale, ovviamente da definire nel corso di fine millennio e inizio del prossimo.
Esattamente dopo 700 anni dalla data a cui risalgono le notizie sui primi consorzi irrigui e sulle prime opere razionali per l'irrigazione.
La legge, per alcuni aspetti, attiene ai suoi obiettivi. Per altri molto meno. Nel settore di carenza rilevo in modo particolare la mancanza di connessione tra le opportunità offerte da una legge di questo genere e la non utilizzazione ai fini della gestione del settore della pianificazione territoriale. Su una materia di questo genere l'Assessore alla pianificazione territoriale, Botta, avrebbe dovuto dare segno di presenza e il suo settore avrebbe dovuto avere una sua influenza di modo che tutti assieme ne avremmo ricavato un'opportunità per il territorio piemontese, che si dovrebbe arricchire di opere di gestione di governo e di manutenzione destinate, come citavo a proposito della struttura della baraggia, a trasformare in positivo il panorama ambientale di vaste aree oltre che la condizione produttiva. Mi riferisco alle aree asciutte di Torino e delle province del sud, in modo particolare degli agrimorenici e delle zone raggiungibili dall'irrigazione soltanto attraverso grandi opere.
La legge presenta alcuni elementi di carenza, assieme ad un corpo significativo di indirizzi che segnalano anche una volontà di affrontare in modo integrale il problema per come si era stratificato e per le urgenze che ormai caratterizzavano la necessità di soluzione; c'era un'impostazione rispetto alla quale è stata possibile una correzione.
Il Gruppo DS, come altri Gruppi dell'opposizione, si è impegnato, sia in Commissione sia in Consiglio, presentando degli emendamenti per correggere delle carenze. Mi riferisco ad alcune concezioni centralistiche che ispiravano il testo originale, alcune rimangono, ma altre sono state corrette dagli emendamenti. Questo fa sì che la legge in discussione diventi più utilizzabile dagli utenti; pertanto la legge si è arricchita in termini di contenuti democratici.
Questi elementi di impegno diffuso dell'opposizione, in modo particolare del nostro Partito, che hanno orientato la legge a favore di una maggiore fruibilità, di una maggiore democraticità e di una maggiore caratterizzazione come operazione anche di governo del territorio delle risorse, ci consente di correggere in positivo il giudizio complessivo sulla legge, che tiene conto di alcuni elementi di riserva, soprattutto per quanto concerne la parte non strettamente agricola, qui vistosamente mancante. Questo, però, è un problema generale di questa Giunta, che giunge a fine legislatura senza avere, Presidente Ghigo, al di là della volontà centrato nessuno degli obiettivi della programmazione e della pianificazione che si era prefissata.
Infatti, non esiste un Piano territoriale in cui siano inseriti questi elementi e non ci sarà un piano dei trasporti. Rambaudi ha preso atto di un Piano di sviluppo, apprezzo la buona intuizione, ma il Piano di sviluppo non giungerà per la fine della legislatura, anche se era nelle intenzioni esposte all'inizio legislatura. Evidentemente le situazioni di ordine complessivo pesano e caratterizzano, in termini deficitari, la portata di una legge, pure innovativa, e comunque significativa in termini di valenza per le attese del settore agricolo. Proprio perché, per quanto riguarda il settore agricolo, direttamente interessato, gli elementi finanziari, di governo, di indirizzo e di programmazione messi in moto dalla legge sono da noi considerati insufficienti.
Sulla legge esprimiamo un voto di astensione, tenendo conto delle questioni politiche e degli elementi di merito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Intervengo anch'io per dichiarazione di voto. Il mio sarà, ovviamente un voto non favorevole. Un voto politico di Consigliere che in questo Consiglio appartiene all'opposizione e che come tale politicamente si atteggia.
Devo però sottolineare come la legge che ci apprestiamo a votare sia uno strumento che davvero è in grado di colmare i vuoti normativi strutturali e finanziari che si sono sommati in questi anni, ostacolando gli interventi organici necessari per l'economicità delle produzioni agricole. Ricordava il collega Riba l'importanza, anche da un punto di vista economico, che tale legge ha per la nostra Regione. Si tratta di una legge che ha avuto un iter lunghissimo, un confronto sul ruolo dei consorzi di bonifica a dir poco vivace, ma anche conflittuale con alcune Province Enti locali e altri soggetti coinvolti.
Si tratta di una legge che sconvolta, Assessore - e lei lo ha consentito - per la mancanza di scelte precise da parte della Giunta. Lei ha detto che si tratta di un testo mutuato da leggi di altre Regioni, ma un'identità della Regione Piemonte andava pur evidenziata e difesa. Si tratta di una legge che deve raggiungere l'obiettivo di innovare incentivare la ristrutturazione del sistema irriguo in Piemonte consentendo l'organizzazione in ambiti territoriali più o meno vasti, ma un'organizzazione tale da essere comunque produttiva e da consentire una gestione economica del sistema irriguo.
L'auspicio è che attraverso la fusione di più consorzi si ottengano entità di dimensione ottimale per programmare la realizzazione di nuove opere e che si realizzi finalmente la concentrazione dei contributi che la Regione eroga a questi enti perseguendo l'efficacia degli interventi.
Nonostante il ritardo, la confusione è aumentata dal testo finale che viene licenziato dall'aula. C'è da augurarsi che il processo positivo messo in atto dagli amministratori pubblici, dai dirigenti dei consorzi e dagli agricoltori consenta di trarre rapidamente, e con efficacia, il meglio che la legge offre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Siamo di fronte ad una legge molto attesa dal settore agricolo, quindi molto importante e significativa. Insieme ad altri Gruppi della minoranza abbiamo prestato molta attenzione a tale legge e abbiamo svolto, fino in fondo, il nostro ruolo per cercare di migliorare la proposta pervenuta dalla Giunta.
L'obiettivo non è stato sicuramente raggiunto interamente, in quanto riteniamo che la legge abbia perso l'occasione di essere più federalista più decisiva nelle scelte di fondo che noi abbiamo auspicato sia in Commissione che in aula.
Sottolineo, tuttavia, che alcuni emendamenti, alcuni suggerimenti sono comunque stati accolti. Comunque è una legge molto farraginosa, addirittura ci sono delle carenze lessicali, rilevate nel corso della discussione sulla legge. Temiamo che prima che la legge esprima tutti gli effetti se ne vanifichi l'attuazione.
Tuttavia il nostro Gruppo, proprio perché ha partecipato ai lavori di Commissione e anche in aula, apportando alcune fondamentali modifiche alla legge, esprime un voto di astensione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, oggi si sta concludendo l'iter sull'importante DDL 374 inerente le bonifiche irrigue, il consolidamento del territorio, l'irrigazione nel suo complesso.
In questo particolare testo di legge si gestiranno i consorzi irrigui le dighe, cioè tutte le tematiche dell'irrigazione piemontese per il nuovo millennio.
Questa legge regionale, però, contiene qualche elemento interessante per gli interessi veri e generali dell'agricoltura del Piemonte. Nella nostra regione esistono diverse ed importanti realtà territoriali di bonifica e quindi vi è la necessità di garantire tutte le condizioni per operare al meglio attraverso, soprattutto, lo snellimento burocratico.
Anche il piano dell'irrigazione va visto in un'ottica innovativa, di ristrutturazione dell'intero ambito territoriale. Oggi il concetto di bonifica si intende, a mio avviso, come l'attività pubblica con il fine della conservazione e la difesa del suolo, la tutela e l'utilizzazione delle risorse idriche e la tutela dell'ambiente. Per cui il Piano regionale di bonifica dovrebbe essere finalizzato alle azioni di bonifica nell'ambito dei comprensori e dei bacini idrografici.
Inoltre devono essere garantiti meglio i servizi dell'attività agricola e anche il riciclo delle acque inquinate. Sono poi previsti per legge le opere irrigue per modesti contributi, per incentivi ai consorzi irrigui che vanno, secondo me, più tutelati.
Sicuramente per lo sviluppo agricolo del Piemonte e per il 2000 è oggi importante legiferare in materia di bonifica e irrigazione. Tale materia sarà uno strumento interessante per la gestione del territorio piemontese specialmente per quanto riguarda la materia irrigua.
Ed è questo che politicamente ci spinge, come Gruppo di Rifondazione comunista, a un voto di astensione su questo provvedimento, che riteniamo pur nella sua contraddittorietà, possa avere elementi positivi.
E' sicuramente una legge molto attesa dal mondo agricolo piemontese anche se, come dicevo prima, ha molti lati imprecisi nei contenuti essenziali. Vi è, ad esempio, un assetto non ordinato dei poteri; non è precisato bene il ruolo delle Province e vi è anche astrattezza eccessiva poche disponibilità finanziarie e soprattutto si concederà - ed è un errore troppo ai Consorzi.
Come Gruppo - ripeto - tenendo conto delle aspettative che questa legge, seppur modesta, ha generato nel mondo dell'agricoltura e dei suoi aspetti positivi e mirati, in virtù dei quali potrà dare un contributo innovativo al mondo agricolo piemontese, ci asterremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Intervengo anche a nome dei colleghi di maggioranza, con i quali ci siamo sentiti, per esprimere, anche se in modo molto sintetico, la soddisfazione del nostro Gruppo, perché questo disegno di legge, impostato dalla Giunta, che ha avuto un iter molto lungo, complesso e travagliato finalmente arriva in porto. Certo, arriva in porto non dico stravolto rispetto all'impostazione originaria, ma sicuramente abbastanza dissimile perché le stesse astensioni dei DS e del Gruppo di Rifondazione comunista stanno a dimostrare come, nel corso del dibattito in Commissione prima e in aula soprattutto, il testo sia stato modificato. Ma questa è un po' una connotazione di tutti i disegni di legge che arrivano in aula in questo periodo, e probabilmente non saranno dissimili i disegni di legge che arriveranno in aula prossimamente.
Di tutto questo esiste una spiegazione (a nostro avviso, ovviamente) ognuno può avere la propria opinione in merito, dando quindi una lettura diversa.
Nella prima parte della legislatura, nei primi tre anni sostanzialmente, i progetti di legge (o i disegni di legge, come in questo caso), una volta licenziati dalle Commissioni, arrivavano in aula nel giro di uno o due mesi al massimo, per cui l'aula non aveva molto da aggiungere rispetto a quanto l'aula stessa, seppure sinteticamente rappresentata dalla Commissione con i propri componenti, aveva ritenuto di dover apportare come arricchimento, come critica e come integrazione.
Oggi, per un "tappo" che c'è all'interno dei lavori del Consiglio regionale, ormai da un anno e forse più, i provvedimenti vengono licenziati dalle Commissioni in tempi più lunghi e impiegano 6-8 mesi, se non un anno per arrivare in aula dopo essere stati licenziati dalla Commissione.
E' ovvio che, nel frattempo, le accelerazioni in atto nella nostra società sono di gran lunga superiori rispetto a quelle che avvenivano in passato; quindi, se in un mese la fotografia di quanto è avvenuto è ancora di attualità, in sei mesi o in un anno non lo è più. Ci sentiamo di dire che è un po' un vizio congenito al modo di essere di questi procedimenti e di queste dinamiche.
Nonostante questo, è la prima volta che la Regione Piemonte si dà una normativa che regolamenta bonifica e irrigazione. Il collega Riba stesso nel suo intervento (non quello di oggi, ma della volta scorsa) in sede di discussione generale parlò di legge epocale. Non so se sia epocale probabilmente sì - ma, sicuramente, nell'ambito di una normativa finora disordinata, finalmente si fissano dei paletti e dei binari lungo i quali è possibile regolamentare.
E' dunque un provvedimento positivo, vuoi per la gestione di quei 5 mila miliardi di cui parlava il Consigliere Riba (4.500 di economia complessiva), in un settore che, per essere rilanciato, ha bisogno di una normativa di questo genere. Considerato il particolare momento, questa legge può infatti funzionare da volano per uno sviluppo del quale tutti noi sappiamo quanto abbia bisogno oggi la nostra Regione Piemonte.
Rispetto ad alcuni rilievi critici, fatti soprattutto dal Consigliere Riba nell'intervento di oggi, è ovvio, che ogni volta che arriva in porto una legge, soprattutto se parte da un disegno di legge, l'opposizione debba in qualche modo cercare di sminuirne l'importanza, magari definendola come un piccolo tassello di un più generale mosaico lacunoso.
Diceva infatti il Consigliere Riba: "Questa Giunta, in questa legislatura, sostanzialmente non ha centrato alcun obiettivo di programmazione".
Non è così, collega Riba. Le cose si possono vedere da destra e da sinistra, il bicchiere può essere sempre mezzo vuoto o mezzo pieno, ma ci sembra giusto sottolineare, ragionevolmente e realisticamente, che la Giunta ha impostato il proprio programma territoriale a livello di programmazione generale.
Ma se le Province - fino all'altro ieri di segno non sospetto rispetto ad ostruzionismi occulti di maggioranza o di centro-destra - tranne quella di Alessandria, non hanno ancora riempito di contenuti quella che era la loro parte da svolgere (perché il programma diventa Piano allorquando è in grado di recepire i contenuti che vengono versati a livello delle varie Amministrazioni provinciali), ciò non è sicuramente dovuto ad una responsabilità delle forze politiche che sostengono questa maggioranza, e che non sostenevano le Giunte delle Amministrazioni provinciali fino al 27 giugno. Per cui, se le cose stanno in questi termini, ci sembra che questo rilevo sia da rigettare.
Occorre invece cogliere questa occasione, al fine di cercare di dare tutti assieme, un'accelerata rispetto ad altri disegni di legge che giacciono all'o.d.g. del Consiglio ormai da molti mesi.
Oggi esprimiamo la soddisfazione perché questo, secondo noi importantissimo e fondamentale disegno di legge si trasforma in legge andando a normare un settore ancora inesplorato e selvaggio.
Tuttavia, nel sottolineare questo aspetto di positività, ci appelliamo anche a tutti i Gruppi che siedono in quest'aula, affinché, ad iniziare dalla settimana prossima - abbiamo ancora delle sedute di Consiglio regionale e quindi abbiamo ancora del lavoro da svolgere - si possano finalmente approvare passare, pur con la discussione e i filtri che sono naturali in questo periodo della nostra società e delle nostre istituzioni altri provvedimenti forse meno importanti di questo dal punto di vista della mole e della complessità delle materie che vanno a disciplinare, ma non meno importanti per l'urgenza e per l'incisività che sono in grado di apportare nel tessuto socio-economico della nostra Regione.
Colgo l'occasione per richiamare un ordine del giorno che è stato firmato non solo dal sottoscritto, ma anche da altri colleghi, (la prima firmataria è Mariangela Cotto), sicuramente connesso non alla bonifica, ma alla regolamentazione e alla disciplina delle acque, per invocarne sostanzialmente la discussione prima e la successiva approvazione di questo ordine del giorno; vedo, fra l'altro, che è stato firmato non solo da colleghi di maggioranza, ma anche da un collega di un Gruppo importante dell'opposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Vedrei di riuscire a votare la legge; nel pomeriggio, magari, passiamo a questo ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Questa legge affronta un tema importante: la corretta gestione del territorio. Questo nostro territorio piemontese ancora parecchio inefficiente, se guardato dal punto di vista produttivo, della capacità di produrre ricchezza; questo territorio piemontese così fragile e così indifeso, come il resto del territorio italiano, di fronte alle manomissioni che lo sviluppo economico ha introdotto, di fronte a proprie caratteristiche che lo rendono così insicuro rispetto agli avvenimenti naturali che sempre di più lo feriscono.
Questa legge affronta un tema importante: quello che faticosamente in Italia, in questi ultimi anni, si prova a realizzare attraverso una serie di leggi fondamentali, che sono tutte dirette in un'unica, secondo me giusta, direzione: vedere sempre di più la gestione del territorio come un fatto unitario e non spezzettato in comparti, in settori, in interessi.
Questa è la strada che mi pare si stia faticosamente percorrendo.
Una legge che affronta il tema della bonifica irrigua, dell'irrigazione e della sistemazione idrogeologica è una legge che affronta un tema andando nella direzione giusta. Quindi il tema è importante.
Questa legge è importante (dando a questa parola il significato di importante per riuscire ad affrontare questi temi in modo congruo)? Non mi sento di dire che la legge sia, da questo punto di vista, una legge che riesca ad affrontare il tema nel modo corretto.
Il rilievo fondamentale che faccio a questa struttura della legge lo riprendo da un'osservazione che aveva fatto il collega Peano in uno dei suoi interventi di queste giornate. Temo anch'io che i meccanismi inventati da questa legge e messi in moto siano molto macchinosi, che si siano individuate delle strutture di governo complesse, con procedure di decisione molto complesse e che quindi questa legge, forse, non riuscirà a portare con tempestività sul territorio una nuova politica per quanto riguarda le bonifiche irrigue, l'irrigazione e la difesa del suolo. Questa è l'ossatura critica più forte che il mio Gruppo fa a questa legge.
Una legge che è stata anche presentata in modo molto criticabile dall'Assessore in quest'aula. Una legge che, da parte di tutti, si è detto che era molto attesa, che è giunta in ritardo ed è rimasta in Commissione una montagna di mesi; un'altra montagna di mesi ha impiegato per giungere in Consiglio. Si poteva sperare che, giunta in Consiglio, questa legge almeno da parte del proponente, della Giunta, fosse confermata secondo criteri di razionalità, efficienza ed efficacia.
Così non è stato. L'Assessore in quest'aula è stato promotore di decine e decine di suoi emendamenti. Il mio Gruppo non ha quasi presentato emendamenti, forse uno o due, qualche unità; ha fatto delle osservazioni ma il grosso degli emendamenti è stato presentato dalla Giunta.
Questo è un modo di comportarsi che temo non produca testi legislativi meditati, coerenti, univoci; temo che questo modo di legiferare da parte della Giunta regionale possa provocare degli inciampi normativi, delle contraddizioni, una mancanza di rifinitura complessiva della legge. E questo è un elemento che mi preoccupa.
Per questi motivi - anche noi, come la collega Bortolin, siamo un Gruppo di opposizione e quindi siamo in contrasto con la Giunta - rilevando che il tema è importante e andava affrontato, votiamo contro una legge per la quale rileviamo questo grosso elemento di critica, aggiungendo a questo anche altri elementi di critica, sottolineati da altri Gruppi che viceversa, non votano contro, ma si astengono.
Noi votiamo contro perché riteniamo che la legge non sia adeguata oltre ad avere una contrarietà di ordine politico che pensiamo sia non ininfluente affermare in quest'aula nei confronti di questa Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Poche considerazioni. Siamo arrivati alla conclusione di questa legge dopo quattro sedute del Consiglio; credo che al Piemonte mancasse una legge di questa portata, e ciò non tanto per personale convinzione che oggi sia necessaria la bonifica, sia pure intesa in modo moderno, come conditio sine qua di risoluzione tramite la legge e così pure la questione dell'irrigazione, anche se credo che questa legge darà un contributo sostanziale sia alla soluzione dell'uno che dell'altro problema, sia per le opere di bonifica di concezione moderna sia per quanto riguarda l'irrigazione.
Però vorrei sottolineare che, a mio modo di vedere, questi processi hanno bisogno di tempi lunghi: ancora prima di crescere nella realtà giuridica, devono crescere e maturare nella consapevolezza dei soggetti che vi operano e in coloro che attendono questi interventi per trarne dei benefici.
Ritengo che la legge apporti una serie di innovazioni, anche per il fatto che negli ultimi tempi, con la legge 36 e la legge 183, anche a livello nazionale è stata prevista una serie di innovazioni, che questa legge recepisce. Comunque, al di là delle varie considerazioni, si tratta di uno strumento valido per risolvere alcuni problemi del Piemonte, al fine di dare i mezzi e gli strumenti a coloro che vogliono impegnarsi per il progresso e a coloro che nella nostra comunità vogliono che l'agricoltura raggiunga sempre livelli più alti.
Sono convinto che, oggi come oggi, le risorse finanziarie portate dalla legge siano inadeguate, e sicuramente sarà nostro compito quello di cercare di accrescerle per affrontare le numerosissime questioni a cui la legge deve attendere domani, soluzioni che deve dare.
Faccio una considerazione rispetto ad un richiamo che è stato fatto circa l'abbondanza degli emendamenti. Questo è vero, però tenete conto che gran parte degli emendamenti sono stati presentati dopo che Bruxelles ha recentemente comunicato una serie di chiarimenti e se non li avessimo recepiti, saremmo stati costretti a ritornare un'altra volta in quest'aula per adeguare la legge, così come ci è capitato con la legge 95.
Chiudo con una valutazione positiva, perché in effetti questa non è una legge di poco conto, è una legge di 65 articoli e ha un certo peso, prevede una serie di interventi. Ecco, io credo che la legge dovrà assicurare il raggiungimento degli obiettivi, ma - come dicevo - questi obiettivi ci saranno anche nella misura in cui le parti interessate sapranno mobilitarsi per conseguirli.
Allora, è mio dovere esprimere un vivo ringraziamento a tutta l'aula per la collabo razione che è stata data ai vari livelli. Sono convinto che l'agricoltura piemontese, alle nostre temperature, abbia bisogno anche di acqua di irrigazione e sono convinto che questa legge concorrerà a potenziare la nostra agricoltura, che deve competere a livello internazionale, per renderla forte e per fare del Piemonte una Regione che ha uno sviluppo equilibrato. In questo senso, io credo che la legge e gli operatori, a cui dovranno attendere a partire dai prossimi mesi, opereranno.



PRESIDENTE

Passiamo quindi alla votazione dell'intero testo di legge per appello nominale che eseguo personalmente.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI' 28 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 14 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
I lavori riprenderanno alle ore 15.00 La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.55)



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