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Dettaglio seduta n.377 del 15/07/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procedo all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Presidente Deorsola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
21 Consiglieri (sono in congedo n. 10 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 9.59 riprende alle ore 10.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procedo al secondo appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Presidente Deorsola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
28 Consiglieri.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino, Ferrero Marengo, Minervini, Orrù, Riggio, Saitta, Viglietta e Vindigni.


Argomento: Opere di bonifica e consorzi - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Proseguimento esame disegno di legge n. 374: "Norme in materia di bonifica ed irrigazione"


PRESIDENTE

Prosegue ora l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 374, di cui al punto 6) all'o.d.g.
ART. 21 21.1) Emendamento presentato dall'Assessore Bodo: all'art. 21, comma a), dopo la parola "bonifica", aggiungere le parole "ed alla manutenzione straordinaria di esse" all'art. 21, il comma terzo è sostituito dal seguente: "3. Per la realizzazione delle opere di cui al comma primo, lettera b) possono essere concessi contributi in conto capitale entro le seguenti misure e limiti di spesa considerata ammissibile: fino al 55% in collina entro il limite di spesa di L. 180.000.000; fino al 40% in pianura entro il limite di spesa di L. 180.000.000".
La parola all'Assessore Bodo per l'illustrazione.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Più che illustrare l'emendamento, vorrei comunicare che gran parte degli emendamenti che troviamo da questo momento in avanti si sono dovuti formulare dopo che la Commissione di Bruxelles ha esaminato il testo di legge ed ha chiesto una serie di elementi che dovevano essere specificati nella legge. Conseguentemente, abbiamo dovuto adeguare gli articoli sulla base della richiesta della Commissione europea per evitare che poi la legge venga cassata in un secondo momento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Chiedo di poter avere la documentazione relativa alle richieste dell'Unione Europea appena annunciata dall'Assessore.
Mi piacerebbe poter leggere le osservazioni della Commissione europea in modo da poter discutere adeguatamente questi emendamenti.
Chiedo di avere una copia di queste osservazioni insieme agli emendamenti proposti per poter seguire gli indirizzi che sono stati proposti. Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta acconsente.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Approfitto della pausa fotocopie per porre un problema che non ha trovato risposta in questa legge. E' il problema della raccolta delle acque piovane, ovvero trovare un sistema per favorire da parte dei privati l'installazione di cisterne per la raccolte di queste acque, proprio per evitare lo spreco di acqua potabile e quant'altro. Avevo in mente di preparare un emendamento all'art. 21, lettera b). Per discutendo con l'Assessore ed altri, in effetti potrebbe risultare limitativo solo per i Consorzi di bonifica, mentre il problema riguarda tutto il territorio piemontese.
Voglio ricordare che il 2/10/1998 mi ero fatta promotrice di un ordine del giorno che impegnava la Giunta e l'Assessore competente a predisporre un disegno di legge in materia per disciplinare questo problema.
L'ordine del giorno era firmato anche dai colleghi Gallarini Minervini, Montabone, Riba ed altri e non è mai stato messo in discussione in questo Consiglio. Chiederei al Presidente del Consiglio, alla fine di questa discussione, di poterlo votare. Probabilmente, occorre darne copia prima a tutti i colleghi in modo che lo possano leggere, per poter approvare provvedimenti legislativi predisposti dalla Giunta su questa materia.



PRESIDENTE

Restando sempre in questa parentesi, l'ordine del giorno, qualora approvato, impegna ovviamente nei limiti del contenuto. Se invece si ritiene di normare questo aspetto già nella legge, introducendo nuovi articoli, eventuali esigenze di coordinamento saranno successivamente svolte dall'Ufficio di Presidenza in modo che il testo sia il più comprensibile possibile. Vorrei chiedere alla Consigliera Cotto se è possibile far rientrare questa materia nel disegno di legge, così risolveremmo ora.



COTTO Mariangela

Era quello che speravo anch'io, però pare non possibile. Penso che la risposta tocchi all'Assessore.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Non credo possa rientrare, perché è limitativo rispetto al territorio e poi, a nostro modo di vedere, non è un'opera di bonifica.



PRESIDENTE

La Giunta ritiene che sia una materia connessa che sarà successivamente affrontata.
Mi pare che l'articolo che ci riguarda richieda una puntualizzazione rispetto alla genericità del precedente testo e che questa sia stata introdotta dalla Giunta.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Nonostante la realtà dei fatti, continuo a considerare quest'aula un momento importante di lavoro. Ho detto nonostante la realtà dei fatti perché purtroppo, anche per chi tenta, magari riuscendoci poco, di lavorare seriamente, molti ostacoli si frappongono.
La scorsa riunione di Consiglio ho chiesto notizie su una deliberazione per sapere se fosse identica alle precedenti: in un'insofferenza generale di quest'aula, compresa quella del Presidente, ho ricevuto qualche ora dopo, dal Presidente Ghigo, la conferma che la deliberazione era uguale alle precedenti. Il giorno dopo apro il giornale e leggo un'intervista dell'Assessore Leo, che non aveva potuto né essere presente in Consiglio n informare il Consiglio attraverso il Presidente, che avevamo approvato una delle delibere fondamentali innovative in campo nazionale. Questo non è un bel modo di lavorare, mi sento preso in giro, ma ciò nonostante considero questo luogo un luogo serio in cui lavorare e chiedere spiegazioni. Se poi sono l'unico a farlo, continuo lo stesso.
Veniamo al punto in questione. L'Assessore, arrivati all'art. 21 comunica a quest'aula che su questo articolo, ed altri che seguono, vi sono delle osservazioni dell'Unione Europea. Non ne ero a conoscenza. Chiedo all'Assessore se per cortesia possiamo, discutendo gli emendamenti, sapere anche cosa ha detto l'Unione Europea. Mi sono state consegnate, tre minuti fa, queste tre pagine e mezzo di parole scritte dall'Unione Europea e non mi si dà il tempo di leggerle, perché appena le ho ricevute lei insiste Presidente, per continuare i lavori sull'art. 21. Io le dico che serietà del mio lavoro richiederebbe di avere cinque-dieci minuti di tempo per leggere il parere. Scopro che le osservazioni dell'Unione Europea erano anche sugli articoli precedenti. Infatti, anche sugli artt. 5 e 12 sono state avanzate delle osservazioni che, però, l'Assessore non ha reso note e, di conseguenza, il Consiglio non ha potuto dibattere.
Cosa facciamo? Rinuncio a chiedere spiegazioni, a cercare di capire per dare un contributo. Si è deciso di andare avanti in questo modo, perch bisogna approvare il disegno di legge, salvo poi, domani, leggere l'intervista dell'Assessore Bodo o del Presidente Ghigo che ci dicono tutto quanto non hanno voluto riferire in questa sede. Questo non è un modo serio di lavorare! Pertanto, le chiedo dieci minuti di tempo per leggere il testo.



PRESIDENTE

Questo documento è stato distribuito in Commissione.
Le concedo i dieci minuti, ma sottolineo che il documento era a conoscenza dei Commissari. Non è possibile portare a conoscenza dei 60 Consiglieri ogni documento, le Commissioni servono a qualcosa...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non possiamo essere presenti in otto Commissioni!



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 10.42 riprende alle ore 10.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiede di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento della Giunta si riferisce alle opere di manutenzione straordinaria. Chiedo il motivo per cui si specifica "manutenzione straordinaria".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

La manutenzione ordinaria rientra nel normale esercizio e quindi nel normale costo delle opere. Nell'esercizio è compresa la manutenzione ordinaria e la straordinaria, ovviamente, l'abbiamo dovuta citare nel testo.



PRESIDENTE

Informo l'aula che dopo gli interventi procederemo alle votazioni con il sistema elettronico; invito quindi i Consiglieri a procurarsi il badge.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

La lettera c) recita: "all'esercizio e alla manutenzione delle opere di bonifica". Quindi nella lettera c) bisogna intendere la manutenzione ordinaria? Se è così è bene specificarlo. Le manutenzioni possono essere ordinarie o straordinarie; siccome nella lettera a) specifichiamo che oltre alle opere di bonifica, i proprietari saranno caricati delle opere di manutenzione straordinaria, mi sembra giusto chiarire, nella lettera c) che quando si nomina il termine "manutenzione" ci si riferisce alla manutenzione ordinaria. Questo per non lasciare dei sottintesi.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

E' chiaro che nella lettera c) la manutenzione è ordinaria; comunque se volete, lo possiamo specificare, ma è una ripetizione.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Secondo il principio, consolidato da millenni, quello che può essere sovrabbondante non vizia la norma.
L'Assessore ritiene che sia ovvio, come lo ritengo anch'io, ma se lo aggiungiamo non cambia nulla. La Giunta accetta di introdurre il termine "ordinaria".
Pertanto, c'è un ulteriore emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: 21.2) all'art. 21, comma primo, lettera c), dopo la parola "manutenzione" aggiungere la parola "ordinaria".
Il precedente emendamento n. 21.1) viene così scorporato: 21.1) all'art. 21, comma primo, lettera a), dopo la parola "bonifica" aggiungere le parole "ed alla manutenzione straordinaria di esse".
21.3) All'art. 21, il comma terzo è sostituito dal seguente: "3. Per la realizzazione delle opere di cui al comma primo, lettera b) possono essere concessi contributi in conto capitale entro le seguenti misure e limiti di spesa considerata ammissibile: fino al 55% in collina entro il limite di spesa di L. 180.000.000; fino al 40% in pianura entro il limite di spesa di L. 180.000.000".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 21.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno votato SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 21.2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 21.3).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno votato SI' 28 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Indìco dunque la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 21 come modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno votato SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 36 astensioni 2 L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 36 astensioni 2 L'art. 23 è approvato.
ART. 24 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

All'art. 24 c'è nuovamente la parola "manutenzione". Bisognerebbe chiarire che si tratta di manutenzione ordinaria - probabilmente, immagino e scriverlo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Se questo è il senso possiamo formalizzare il seguente emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: 24.1) all'art. 24, comma secondo, dopo la parola "manutenzione", aggiungere la parola "ordinaria".
La Giunta concorda sulla proposta. Posso dare la stessa votazione dell'emendamento analogo già votato (40 voti favorevoli)?



CHIEZZI Giuseppe

E' arrivato il Consigliere Galli, Presidente: 41.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 24.1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Indìco dunque la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 24 come modificato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno votato SI' 33 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 24 è approvato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Griffini; ne ha facoltà.



GRIFFINI Massimo

Abbiamo dimenticato che all'art. 17 è rimasta la dizione "immobili agricoli"...



PRESIDENTE

Sì, ma questo è un coordinamento che facciamo alla fine: lo comunico subito. L'Ufficio di Presidenza provvederà, con il vostro consenso, alla modifica relativa all'art. 17, comma primo - l'aggettivo "agricoli" contenuto nel primo comma deve essere soppresso - per coordinamento con gli artt. 15 e 16, nei quali gli aggettivi "agricoli" ed "extra-agricoli" sono stati eliminati.
ART. 25 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno votato SI' 32 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 25 è approvato.
ART. 26 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno votato SI' 34 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 26 è approvato.
ART. 27 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Poiché si tratta di un provvedimento che determina una significativa cogenza a carico dei soggetti costituenti il Consorzio, ritengo - in genere questo è previsto - che debba essere in qualche modo individuata una sede per un'eventuale risoluzione del contenzioso.
Di conseguenza, relativamente alla classifica e alla determinazione del contributo consortile, proprio perché immagino che questa materia sarà evidentemente fondamentale per creare una situazione di regime ordinario per superare punti di contestazione e per creare un'adeguata accettazione di ordine generale (si sa che i Consorzi possono anche utilizzare in positivo il criterio dell'accoglienza, ma si sa anche che peraltro, se non realizzano una situazione di convergenza accettata liberamente, finiscono per avere in sé degli anticorpi che determinano criticità e grossi problemi di funzionamento e difficoltà a perseguire e a realizzare gli scopi costitutivi dei Consorzi medesimi), rilevo la necessità/opportunità, almeno in questa fase di discussione della legge e quindi per una valutazione da parte del Consiglio, di prevedere una sede di ricorso, una sede d'istanza un istituto che consenta ai soggetti che non convergano eventualmente sulle decisioni consortili di poter adire ad un'istituzione all'interno della procedura. Naturalmente, non si tratta di adire alle istituzioni della giustizia amministrativa o del contenzioso, perché, tra l'altro, in questo caso, non so neanche se il TAR diventerebbe - credo di sì - competente a decidere su eventuali vertenze, ma forse un organismo interno, quanto meno nella fase transitoria di prima applicazione. Anche perché oggi noi abbiamo, mi pare, più di 600 Consorzi irrigui; li ridurremo nell'intenzione del legislatore, a non più di 8, 10 o 15, comunque un numero tale da farli diventare degli organismi di grande rilievo dal punto di vista della loro condizione economica e dal punto di vista della funzione che esercitano anche come gestori di quote significative di territorio, oltre che di ambiente, oltre che di risorse, in modo particolare idroagricole. Però in questi 600 Consorzi, bene o male, oggi non abbiamo contenziosi. Il tempo utilizzato è dell'ordine di decine, e in qualche caso di centinaia, di anni. E' noto che le prime "bialere" consortili furono realizzate dai Benedettini, ma non erano consortili invece gli arabi realizzarono dei canali molto lunghi, che utilizzavano pendenze di meno di 100 metri per percorsi di 50 chilometri, quindi opere di grande ingegneria. Nel tempo tutti quanti hanno trovato modo di convergere sull'utilizzazione di queste grandi infrastrutture e - ripeto al momento non abbiamo situazioni di contenzioso.
Assessore, lei immagina che quando attiveremo questa operazione, la prima fase sarà di grande fibrillazione, ovviamente, oltre che di grande attesa in positivo, altrimenti dovremmo dare un'altra impostazione a questa legge. Mi domando se in questo articolo non sia il caso di prevedere un'istituzione snella per risolvere in sede di arbitrato eventuali situazioni di contenzioso. Questo per l'applicazione della legge che, oltre ad avere una sua fisionomia a legislazione realizzata, prevede tutta un'operazione di percorso che ha bisogno di essere assecondata con impostazioni, con ragionamenti e con istituti di accompagnamento. Per cui credo di aver espresso, anche facendo qualche riferimento alla situazione reale, le ragioni della mia sollecitazione.



PRESIDENTE

L'Assessore ritiene di intervenire? Prego.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Specificatamente, per quanto riguarda l'art. 27, siamo in sede di Consorzi di bonifica, mentre i Consorzi di irrigazione non vengono contemplati da questa normativa e possono essere contemplati in questa normativa se, con le procedure della legge, avendo il 33% del terreno, il 33% dei proprietari favorevoli, chiedono il riconoscimento come Consorzio di bonifica ed irrigazione. Tuttavia, vorrei fare una valutazione per vedere se ci sta eventualmente un articolo che possa, in caso di lite, sia per i Consorzi di bonifica che per quelli di irrigazione, prevedere un organo ad hoc. Ma direi che lo vedremo verso la fine della legge.



PRESIDENTE

Il collega Chiezzi chiede alla sua cortesia di ripetere.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Ho detto che nell'art. 27 siamo in presenza di Consorzi di bonifica.
Quello che ha proposto il collega Riba era "con riferimento ai Consorzi di irrigazione". Allora, i Consorzi di irrigazione possono trasformarsi in Consorzi di bonifica, conché abbiano le condizioni previste e cioè il 33 dei proprietari e il 33% della superficie. Tuttavia, quella proposta, che prevederebbe un articolo aggiuntivo che potrebbe essere una specie di Consiglio arbitrale, mi riservo prima della fine di eventualmente includerla in uno degli ultimi articoli. Prima vorrei valutare bene le competenze della Consulta regionale per l'irrigazione e la bonifica, per capire se già comprese o meno in questa disposizione che è prevista dall'art. 64. In ogni caso, se il proponente vuol cominciare a stendere non dico un emendamento, perché secondo me deve essere un articolo... Ad ogni modo, lo vediamo prima della fine della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Da come ho capito, la preoccupazione del Consigliere Riba è quella che nel Consorzio, approvato il Piano di classifica, che prevede un indice di contribuenza per le varie proprietà, a seguito dell'approvazione del Piano di classifica, che prevede degli oneri, ci siano poi comunque proprietari di immobili che non pagano.
Non so, Consigliere Riba, se ho capito bene... Ricomincio, visto che il Consigliere Riba è distratto.
La preoccupazione del Consigliere Riba mi sembra che sia quella che una volta che il Consorzio ha approvato il Piano di classifica, che prevede oneri a carico di proprietari, ci siano proprietari che non ritengano giusta questa ripartizione e, nonostante l'approvazione di tale Piano, non vorranno pagare. E propone un arbitrato.
Se torniamo all'art. 22, vi è una situazione che è stata normata in questo modo: i privati devono realizzare a proprio carico alcune opere che sono private, ma sono inserite nel Piano di bonifica e le devono fare i privati a loro spese; il comma secondo dice che se i privati non lo fanno ed è una situazione di nuovo un po' di contenzioso, si vede che pensano che non spetti a loro, pensano che le opere siano troppo onerose - "la Giunta regionale dispone un intervento sostitutivo, su richiesta del Consorzio".
Allora, questo è un altro momento, identificato di possibile contrasto, che è stato risolto, dicendo: bene, il Consorzio delibera che a carico del privato bisogna fare le seguenti opere; quel privato non le esegue perch non le ritiene giuste; a questo punto, la legge dice già che "la Giunta si sostituisce".
Volevo solo segnalare che abbiamo già approvato un'ipotesi di contenzioso in atto e abbiamo dato quel tipo di soluzione. Ho voluto solo aggiungere questo per segnalare all'Assessore che il contenzioso è risolto in quel modo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Voglio precisare che nella legge n. 215 del 1933 non è previsto alcun istituto di carattere arbitrale. Ecco perché mi ero preso del tempo per una valutazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Ho consultato anche l'art. 63 proprio per non arrivare agli ultimi articoli e non avere più il tempo di rivederli.
La Consulta regionale è opportunamente riservata ai problemi dell'organizzazione complessiva, dell'indirizzo - diciamo - della gestione politico-organizzativa del processo.
Gli elementi possono avere natura "interna corporis" tra il Consorzio e i propri soggetti rappresentati dal Consorzio medesimo, proprio per la sua natura patrimoniale e per la sua complessità. Mi convince, leggendo l'art.
63, l'idea che sia opportuno, se vogliamo studiarlo, un istituto di arbitrato per i rapporti interni, quanto meno in una fase transitoria perché questo potrebbe evitare - è un elemento intermedio, è una specie di giudice di pace - che la questione faccia insorgere troppi rapporti giuridici di contenzioso tra i consorziati, gli utenti e il Consorzio medesimo. Questi contenziosi non dovrebbero essere risolti dalla Regione perché non ha competenza, ma da un tribunale, il che vorrebbe dire bloccarne l'iter per chissà quanto tempo. Supponiamo che due o tre persone facciano ricorso ad un atto di classificazione o quant'altro, che noi consideriamo ovvio, ma che loro vogliono impugnare; in tal caso, è probabile che il TAR dia la sospensiva su casi di questo genere soprattutto se sono opere. Se dà la sospensiva, l'operatività del progetto si rallenta molto; se c'è una sede di arbitrato, riesce a disinnescare l'opportunità e la vocazione eventuale ad utilizzare un organismo sicuramente autorevole, ma poco efficace e sicuramente poco rapido come è attualmente il Tribunale di giustizia amministrativo.
Riterrei opportuno che collocassimo questa istanza all'interno della legge, dove la Giunta ritiene più opportuno.



PRESIDENTE

La Giunta ritiene di mantenere l'articolo? Intende presentare degli emendamenti su questo articolo?



(Interruzione fuori microfono)



PRESIDENTE

No! Si valuterà successivamente.
Indìco pertanto la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 27.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno votato SI' 28 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 27 è approvato.
ART. 28 Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Come viene gestito questo diritto di voto nel caso in cui un consorziato non sia in regola con il pagamento dei contributi? In questo caso, torniamo nuovamente ad una situazione di contenzioso. Il consorziato non paga i contributi - collega Riba - pertanto c'è un altro caso di contenzioso.



PRESIDENTE

Colloqui con la Giunta, per cortesia.



CHIEZZI Giuseppe

Io colloquio con lei, solo con lei e tutte le volte che non lo faccio sbaglio.
Presidente, qui c'è un problema di contenzioso, perché si dice che ogni consorziato ha diritto ad un voto, ma se non paga non si dice bene cosa succede. Dice che ha diritto ad un voto se paga. Allora, chiedo: cosa succede se non paga? Il consorziato non paga, perché ritiene che i contributi che gli sono stati assegnati sono ingiusti, però fa parte del Consorzio. Questa negazione del diritto di voto esecutivo in presenza di un contenzioso che questo consorziato ha messo in atto, perché ritiene che abbiano sbagliato le somme dei contributi, mi sembra inammissibile: non si può privare nessuno del diritto di voto in modo esecutivo se è in atto un contenzioso che, tra l'altro, ha una sede nella quale sta per essere dipanato.
Sembra un po' secca la cosa. Chiedo rassicurazioni affinché non si vìolino diritti costituzionali. Il diritto di voto è importante: viene negato per un ritardato pagamento? Di quanto, di un giorno? Perché queste potrebbero essere situazioni in cui gli equilibri interni ai Consorzi possono subire dei traumi.
Chiedo di capire meglio cosa succede in quel caso. Ha diritto di voto solo se paga? E se non paga, come viene negato questo diritto di voto e qual è la procedura?



PRESIDENTE

C'è il rimedio dei provvedimenti d'urgenza previsti dal nostro codice di procedura, in quanto possibile ovviamente. Sono quei provvedimenti che il giudice rilascia quando c'è il pericolo che una certa votazione o un certo fatto non possa essere recuperato diversamente. Ci sono questi provvedimenti cosiddetti d'urgenza. Non le rispondo in linea generale, in linea specifica può rispondere la Giunta.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non si può negare un diritto in questo modo. Non è un modo un po' generico e poco preciso? Anche perché parla in modo inverso - se è in regola ha diritto. Non sarebbe più chiaro dire che non ha diritto di voto se... E' diverso, perché allora saremo costretti a scrivere qualcosa di più. "In regola" cosa vuol dire? In regola quando?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Al termine del Decreto del Presidente della Repubblica 23/6/1962, n.
247, che recita: "Norma sui Consorzi di bonifica in attuazione della delega prevista dall'art. 31, della legge 2/6/1961, n. 454", si decreta: "Capo I Sistema elettivo dei Consorzi e sistema di votazione. I Consorzi di bonifica sono amministrati da un Consiglio di delegati eletti dall'assemblea dei consorziati. Fanno parte dell'assemblea i proprietari consorziati che risultino iscritti al catasto consortile, godono dei diritti civili e pagano il contributo consortile".



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
28.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno votato SI' 31 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 28 è approvato.
ART. 29 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno votato SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 29 è approvato.
ART. 30 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno votato SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 30 è approvato.
ART. 31 Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Solo una curiosità sull'art. 31. Al comma primo viene esplicitata la composizione del numero dei membri del Consiglio dei delegati; in particolare, si fa riferimento ad un numero non inferiore a 15 o pari ad un multiplo di 5. Vorremmo capire da dove è stata attinta questa caratteristica. Magari c'è una spiegazione nei successivi articoli. Chiedo all'Assessore di chiarirci questo punto.



PRESIDENTE

Io ho inteso che vada avanti di 5 in 5 dopo i 15.
La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Vorrei completare questo argomento e la riflessione della collega Simonetti: la Giunta nomina 1/5 degli amministratori del Consiglio dei delegati e 4/5 sono nominati dai consorziati. La domanda che mi pongo, ogni volta che mi attengo a queste norme, è perché tocchi sempre alla Giunta regionale.
Se un Consorzio unisce più province potrei comprendere, ma se un Consorzio è all'interno della provincia stessa, perché non è la provincia a nominare 1/5 dei delegati, che conosce meglio il territorio, i Comuni e i rappresentanti? E' ancora sempre la Giunta regionale che va ad incidere non soltanto nell'approvazione, nei progetti e nelle autorizzazioni e concessioni, ma anche in queste nomine. Non so quanti Consorzi nasceranno ma pensiamo a quanti rappresentanti regionali la Regione nominerà all'interno degli stessi.
Comprendo un controllo, ma fatta la norma un controllo viene fatto con la vigilanza, non con la rappresentanza. Invece noi stiamo sempre a rappresentare, con componenti che noi nominiamo, all'interno di ogni organismo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Nel sistema elettivo dei Consorzi, previsto dal DPR 23/1/1962 si dice: "Hanno diritto ad un voto tutti coloro che pagano il contributo annuo pari al contributo minimo stabilito a norma di Statuto. Tale minimo deve essere fissato nei singoli Statuti consortili in guisa di assicurare adeguata rappresentanza degli interessi dei piccoli proprietari". Vedo se riesco a recuperare il documento che in questo momento non è a mie mani. In ogni caso, è una norma che deve essere contemplata dallo Statuto, cioè fatta dal Consorzio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

In un ente che ha una sua sovranità, che rappresenta il territorio e i soggetti a loro volta sovrani, qual è la giustificazione - mi collego a quanto detto dal Consigliere Peano - convincente di una così massiccia operazione di nomina da parte della Giunta regionale? Se ipotizziamo che 1/5 dei componenti il Consiglio dei delegati viene eletto dalla Giunta regionale, significa che la Giunta regionale dovrà provvedere a cento nomine in tempo utile.
Francamente proporrei all'Assessore di rivedere, se non stralciare questa indicazione, perché la Regione ha la sua funzione nella consulta e nella direzione. Noi abbiamo, come opposizione, sollecitato un mantenimento di competenze e di funzioni in capo alla Regione.



(Voci in aula)



RIBA Lido

Proprio perché sono soggetti sovrani, mi domando perché devono essere nominati dalla Giunta.
Abbiamo già affrontato il problema con l'allora Assessore Viglietta adesso non è presente, altrimenti avremmo potuto scambiare qualche considerazione incrociata - negli ambiti territoriali della caccia. La Giunta dovrebbe anche nominare i rappresentanti dei Comuni; la situazione in questo modo verrebbe doppiamente snaturata. I Comuni hanno la loro sovranità, pertanto se li nominano da soli. Poi creiamo la doppia natura giuridica dei rappresentanti dei Comuni nominati dalla Giunta e quelli nominati nell'ambito della sovranità delle istituzioni comunali. Ci troveremo, pertanto, di fronte ad una situazione addirittura pantagruelica di nomine che non sono opportune dal punto di vista razionale.
Addirittura credo che l'articolo dovrebbe essere sospeso per trovare una convergenza che rifletta razionalità. Non escluderei una presenza di osservatori in un Consorzio di questo genere.
Guardate che presto si andrà a sciogliere i Consorzi irrigui per trasformarli in Consorzi di bonifica. Nei Consorzi irrigui non c'era alcuna rappresentanza della Regione - meno male, sarebbe stato proprio un elemento conclusivo per creare una disfunzione organizzata!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per una questione di carattere generale. Lei, Presidente come ha potuto notare, a fronte di richieste di chiarimento e di spiegazioni, spesso l'Assessore Bodo interviene citando leggi del 1933 o del 1962.
Domando all'Assessore se questa materia è una di quelle trasferite alle Regioni o è una materia per la quale la legislazione dello Stato è fondamentale e la Regione deve inserirsi. I continui richiami dell'Assessore Bodo a leggi ultratrentennali, se non addirittura ultracinquantennali, non lascia molto spazio alla convinzione che stiamo legiferando in modo nuovo. Tutte le volte che c'è una richiesta di spiegazione si fa sempre riferimento al 1933, dicendo che allora avevano legiferato in un determinato modo.
Le Regioni in questa materia, se hanno il potere, non devono liberarsi da quei pesi legislativi vecchi, obsoleti, oppure sono ancora così validi che rispondono alle domande che si pongono a fine millennio sugli stessi temi? Questa è la domanda che pongo. Sposare, sempre, come modo di risolvere un problema, leggi così obsolete, non è in contraddizione con tutto quello che è nato dal '70 in poi e soprattutto ultimamente?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Intervengo per chiedere all'Assessore se è possibile coordinare l'art.
31 con l'art. 32. Quanto scritto nei commi secondo e terzo dell'art. 31 sembra un'imposizione della Giunta - cosa non vera. Mi pare che la Giunta si limiti a ratificare quanto deciso dall'Assemblea dei Sindaci dei Comuni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Credo che il collega Gatti abbia ragione. Il comma secondo dell'art. 31 recita: "I componenti del Consiglio dei delegati vengono eletti dai consorziati...". Propongo di cancellare la parte rimanente del comma. Il primo comma dell'art. 32 recita: "I rappresentanti dei Comuni e del Consiglio dei delegati sono designati da un'assemblea composta dai Sindaci dei Comuni del comprensorio o loro delegati...". Anche in questo caso propongo di eliminare la restante parte del comma e le lettere a), b) e c).
In questo modo, si raggiunge una migliore comprensione, lasciando liberi i consorziati e i Comuni di fare le proprie scelte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

I colleghi complessivamente hanno evidenziato il controllo assillante della Regione. Infatti, questo si evince in tutto l'articolato, nelle funzioni, nelle costituzioni, nelle autorizzazioni e nelle progettazioni.
Penso che la Regione non debba appesantire ulteriormente la legge nominando propri rappresentanti. Su questo dovremmo riflettere. Proporrei di sospendere tali articoli e di confrontarci ulteriormente. Questa norma viene affrontata in modo molto centralistico; alla Regione spetta il compito di normare, vigilare e controllare, evitando di entrare all'interno della gestione, della progettazione e così via.
Innanzitutto, dobbiamo verificare - come diceva il collega Chiezzi - se è possibile collegarci a normative non obsolete, che consentano alla Regione, in modo più reale, di alleggerirsi di alcune funzioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Noi dobbiamo fare riferimento alla normativa nazionale per il semplice fatto che sono stati solo trasferiti i controlli degli Enti. Quindi, quella è la normativa, il quadro-cornice entro il quale tutte le Regioni hanno operato, e così dovrà operare anche la Regione Piemonte, perché non ha titolo ad uscire dalla normativa quadro.
Circa l'art. 31, se non è di impedimento al prosieguo dell'esame dei successivi articoli, potremmo momentaneamente congelarlo e ritornarci sopra dopo per fare più approfondite meditazioni. Ripeto: se non è di ostacolo.



PRESIDENTE

Possiamo fare una breve sospensione.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sospendiamo un momento.



PRESIDENTE

Potremmo saltare tutta la parte relativa agli organi, nel senso che la inseriamo dopo. Non è possibile trovare una soluzione con una brevissima sospensione? Devo valutare se passare ad un Capo successivo oppure...



(Consultazioni tra l'Assessore Bodo il Presidente e i funzionari)



PRESIDENTE

Valutate un attimo il testo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.45 riprende alle ore 11.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi auguro che questa breve sospensione sia stata utile.
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sulla questione del primo comma: è una normativa stabilita da questa legge. Per Statuto si prevede un minimo di quindici membri più cinque per ogni multiplo... Dovrebbero essere secondo le fasce di contribuzione.



(Commenti in aula)



BODO Giovanni, Assessore regionale

Perché abbiamo ritenuto che quindici fosse il numero minimo, sulla base delle esperienze esistenti. Per quanto riguarda il secondo comma, possiamo modificare i componenti del Consiglio dei delegati: i 9/10 eletti dai consorziati e 1/10 tra gli amministratori dei Comuni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, questo fatto di fissare il minimo è una cosa un po' strana: di solito si fissano i massimi. Perché dobbiamo fissare noi, con legge, il numero minimo del Consiglio dei delegati? Lo decidano loro! E perch fissarlo a quindici e non a dieci? Propongo dieci. Non capisco perch obbligare, dicendo: dovete essere almeno quindici. Dato che gli organismi più sono...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Abbiate pazienza! Consigliere Riba, sia cortese! Le dichiarazioni fanno fatte in pubblico.
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

La Giunta è dell'opinione di lasciare l'art. 31 così com'è, salvo un emendamento che si può apportare al comma secondo: dopo "sono nominati" sopprimere "dalla Giunta regionale" e scrivere "sono nominati tra gli amministratori dei Comuni rientranti, anche parzialmente, nell'ambito territoriale dei Comprensori di bonifica".



PRESIDENTE

Vengono nominati da chi, scusi?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sempre dal Presidente della Giunta: è detto nel comma terzo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Siccome l'Assessore ha dato una risposta che non mi convince, presento un emendamento al comma primo: "Consiglio dei delegati non inferiore a dieci". In sostanza, propongo dieci invece di quindici. Adesso glielo consegno, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Scusi, Assessore, a me sembra che l'intervento del Consigliere Chiezzi non abbia nulla di politico, ma abbia un significato tecnico sostanziale rispetto al fatto che in nessuna legge non si è mai previsto il limite minimo, ma il limite massimo di nomina. Non si può scrivere "non inferiore a" per legge; si può scrivere "non superiore a", ma questo lo detta proprio solo il buonsenso. Si tenga conto di queste osservazioni. Oppure bisogna spiegare il perché. Se ci spiegate il perché, io posso anche condividere.
Personalmente, non intravvedo un motivo politico, ma se c'è spiegatemelo; poi posso anche condividerlo, ma spiegatemelo, altrimenti, se scriviamo solo una cifra così, allora ha ragione il collega Chiezzi a dire: "Non inferiore a dieci, non inferiore a quindici, non inferiore a venti non inferiore a ventuno". Ecco, diteci perché "non inferiore a".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Non so se sono in grado di spiegarlo o meno, comunque, stando alle normative che abbiamo scritto, quando si dice che "i componenti del Consiglio dei delegati vengono eletti per 4/5 dai consorziati e per 1/5...", bisogna arrivare al numero di quindici, minimo, per dare le due rappresentanze. In questo caso, avremmo tre rappresentanti dei Comuni e dodici dei privati. Non vedo altra soluzione; non vedo né dieci né venti...



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

MONTABONE Renato (fuori microfono)



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Allora bisogna scrivere "non superiore", non "non inferiore".



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

No, perché ci sono le fasce di contribuenza. Si può dirimere aggiungendo: "per ogni cinque altri delegati per fasce di contribuenza" sono cinque fasce, quindi arrivano a: 5 x 5 = 25, più i 15.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non vorrei che fossimo nella situazione in cui c'è il cane che si morde la coda. Se il numero di quindici deriva dal fatto che subito dopo si dice che 4/5 sono eletti in un modo e 1/5 in un altro, non è una ragione, perch si può cambiare il 4/5 e 1/5, tant'è che l'Assessore ha appena cambiato i 4/5 in 9/10 e 1/5 in 1/10...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Bodo)



CHIEZZI Giuseppe

Ma, Assessore, un minuto fa mi ha detto che l'ha cambiato; adesso lo ricambia un'altra volta? Non lo so; allora, se l'Assessore ha detto che si poteva scrivere 9/10, il numero minimo di dieci è coerente con i 9/10.



PRESIDENTE

Non ho qui alcun emendamento.



CHIEZZI Giuseppe

Ma l'ha appena detto, Presidente. Se si vuole indicare un minimo - cosa che mi sembra assurda - io cerco di ridurre comunque la pletoricità degli organi, che determina anche un cattivo funzionamento, e propongo dieci conché si intenda che al comma secondo i 9/10 - come un minuto fa ha proposto l'Assessore, poi se n'è pentito - dei consorziati siano eletti in un modo e 1/10 nell'altro, in modo che torniamo a coerenza con un organismo consortile che viene portato, nel suo numero minimo, ad essere più ridotto e quindi più snello nel suo funzionamento.



PRESIDENTE

Vorrei chiudere questa discussione, che - ricordo - è solo la possibilità entro la quale lo Statuto del Consorzio potrà fissare il numero dei componenti.
Pongo in votazione l'emendamento proposto dal Consigliere Chiezzi nel testo seguente: 31.1) all'art. 31, comma primo, sostituire il numero "15" con il numero "10".
La Giunta è contraria o favorevole?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Contraria.



PRESIDENTE

Indìco pertanto la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 hanno votato SI' 9 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Pongo ora in votazione l'emendamento presentato dall'Assessore Bodo nel testo seguente: 31.2) all'art. 31, comma secondo, dopo la parola "nominati", sopprimere le parole "dalla Giunta regionale".
Il testo resta: "I componenti del Consiglio dei delegati vengono eletti per 4/5 dai consorziati e per 1/5 sono nominati tra gli amministratori dei Comuni rientranti anche parzialmente nell'ambito...". Chi è che nomina si capisce dal comma successivo: è il Presidente della Giunta regionale.



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, se la interrompo, ma vorrei far rilevare all'aula che, per quanto riguarda la votazione testé effettuata, vi è una discrepanza tra il numero dei votanti e le persone effettivamente presenti in aula: così io consto.
Chi è che vota per quelli assenti?



PRESIDENTE

GATTI Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chi è che fa il pianista?



PRESIDENTE

Nessuno vota per gli assenti.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'Assessore Masaracchio, però...



PRESIDENTE

Intende intervenire, Consigliere Chiezzi? Prego.



CHIEZZI Giuseppe

Per cortesia, possiamo ripetere la votazione, visto che c'è una contestazione? Presidente, rifacciamo la votazione?



PRESIDENTE

Sostanzialmente, lei richiede una votazione per appello nominale, dalla quale risulti l'espressione individuale del voto?



CHIEZZI Giuseppe

C'è la richiesta del collega Papandrea...



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea, lei in sostanza contesta l'esito della votazione?



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho guardato il tabellone, poi ho contato i presenti in aula...



PRESIDENTE

Ripetiamo la votazione, allora.
Si proceda nuovamente alla votazione dell'emendamento n. 31.1) presentato dal Consigliere Chiezzi, mediante appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 11 Consiglieri hanno risposto NO 29 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Chiede di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Vorrei l'esito della votazione precedente.



PRESIDENTE

Sì, glielo faccio avere.
Passiamo al successivo emendamento presentato dall'Assessore Bodo di cui ho dato lettura poc'anzi.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Volevo che mi spiegasse perché si sottrae alla Giunta regionale la nomina e si concentra tutto in capo al Presidente della Giunta. Nel centralismo regionale che caratterizza già questa legge incrementiamo anche il centralismo del Presidente rispetto alla Giunta. Si sottrae un compito alla Giunta che comunque è un organo collegiale.
C'è il centralismo regionale, adesso l'Assessore presenta un emendamento in cui dice che la Giunta regionale non si occupa più della nomina, ma se ne occupa solo il Presidente della Giunta regionale. Questo è un ulteriore centralismo e peggioramento. O si tolgono tutti e due, e sono d'accordo con quello che dicevano i Consiglieri Riba e Angeli: diamolo alle Province. Dopo questa critica svolta dai colleghi Angeli e Riba l'Assessore toglie il compito anche alla Giunta e lascia tutto in capo al Presidente della Giunta. Mi sembra inaccettabile!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Intervengo per la semplice ragione che c'è un contrasto tra quello che afferma il comma secondo e quello che afferma il comma terzo: sostanzialmente, sono nominati dalla Giunta regionale e poi si dice che è disposto con decreto del Presidente, per cui mi sembra eccessivo lasciare al comma secondo "nominati dalla Giunta regionale" e al comma terzo "del Presidente della Giunta", per cui ho chiesto di eliminare "dalla Giunta regionale".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Le avevo chiesto il foglio della votazione precedente, perché dalla sua lettura risulta che delle persone che io non ho visto, può darsi che fossero trasparenti, tra cui il Presidente Ghigo, al momento della votazione, e mi sembra anche l'Assessore Botta, fossero votanti.
Ritengo che si debba continuare a votare con il metodo elettronico perché è più efficiente e ci permette di accelerare i lavori. Però, mi sembra veramente incredibile che dal banco della Giunta alcuni membri della Giunta votino per altri e che il Vicepresidente o l'Assessore Goglio, che sono i due più vicini, votino per il Presidente Ghigo.
Non intendo accusare nessuno, ma è questo che risulta. Non mi sembra che i tasti si schiaccino da soli, tanto più due volte, sia quello della presenza che quello del voto: sarebbe davvero incredibile.
Presidente, per evitare che in futuro si ripetano episodi di questo genere, è necessario che lei stigmatizzi comportamenti di questo tipo.



PRESIDENTE

Io non ho rilevato anomalie nella votazione.



PAPANDREA Rocco

Chieda al Presidente Ghigo se era presente al momento della votazione.
Non c'era, è entrato dopo!



PRESIDENTE

E' stata richiesta una votazione per appello nominale, e così abbiamo proceduto.



PAPANDREA Rocco

Abbiamo rilevato l'anomalia: al momento in cui è stata fatta una votazione con metodo elettronico sono risultati i voti di Assessori assenti e del Presidente della Giunta. Credo che sia grave che altri membri della Giunta votino per delle persone assenti. In un'aula consiliare non pu succedere questo!



PRESIDENTE

Evidentemente questo è un comportamento che non bisogna tenere e che va condannato.
La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Presidente, considerato che il collega Papandrea ha riscontrato, a suo dire, un'anomalia, io ne riscontro, dall'inizio della legislatura, una ancora più grave. Quando si procede alla verifica del numero legale, i Consiglieri della minoranza presenti in aula vengono dichiarati assenti...



PRESIDENTE

Per cortesia, non introduciamo altri argomenti. Questo argomento lo affronteremo poi...



SALERNO Roberto

Chiedo che il Regolamento venga rispettato sempre. Dal momento che lei viene richiamato alle sue funzioni di Presidente del Consiglio regionale nel momento in cui i Consiglieri di minoranza sono presenti, non possono essere dichiarati assenti...



PRESIDENTE

Consigliere Salerno, abbia pazienza, valuteremo questo argomento in sede di Commissione Regolamento e di Ufficio di Presidenza...



SALERNO Roberto

Presidente, non passi, come sta facendo, sopra questa mia osservazione! I Consiglieri dichiarati assenti non possono essere presenti...



PRESIDENTE

Questo è un altro argomento, signori Consiglieri. Vi prego di non introdurre altri argomenti!



SALERNO Roberto

Chiedo che venga rispettato il Regolamento!



PRESIDENTE

Lei me l'ha già detto in una precedente occasione. Ne prendo nuovamente atto.



SALERNO Roberto

Le farò notare, a questo punto, l'irregolarità e l'anomalia di ogni volta in cui viene chiesta la verifica del numero legale e i Consiglieri di minoranza, dichiarati assenti, in realtà sono seduti in aula, davanti a lei, Presidente.



PRESIDENTE

Lei mi ha già rappresentato questo problema: lo porterò all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza e dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Presidente, le faccio notare in modo ufficiale che ho riscontrato che tra il foglio che lei mi ha consegnato e l'effettivo svolgimento delle votazioni c'è un'evidente sfasatura. Da questo deduco che qualcuno ha votato per altri. Glielo faccio notare ufficialmente e mi aspetto da lei delle comunicazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo che questa verifica sia fatta immediatamente, perché se si è verificato ciò che ha adombrato il collega Papandrea sarebbe gravissimo.
Siccome è una verifica che lei, Presidente, può fare subito, le chiedo di sospendere un attimo i lavori e di procedere alla verifica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Intervengo telegraficamente per non sottrarre tempo all'esame della legge, che è molto importante. Voglio sottolineare che le argomentazioni portate dal collega Salerno non sono strumentali, ma sono assolutamente fondate e trovo che da circa quattro anni in quest'aula non si rispetti il Regolamento.



PRESIDENTE

Per cortesia, ho chiesto di non introdurre altri argomenti.



MANCUSO Gianni

Vorrei che le regole fossero rispettate da tutti. In quasi tutti i consessi, chi chiede la verifica del numero legale viene computato come presente, mentre in quest'aula non accade. La avviso che insieme al collega Salerno - e penso che non saremo i soli - ogni volta che qualche collega dell'opposizione o della maggioranza chiederà la verifica del numero legale, se non verrà conteggiato faremo tutto quello che dovremo fare perché non è più ammissibile che si vada avanti così. Le dirò di più: ai termini del Regolamento i colleghi, quando decidono di non partecipare, si alzano ed escono, come avviene in tutte le altre assise di questo tipo. Si aspetti da questi banchi delle prese di posizione forti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, non sarei intervenuta se non avessi sentito reiterare la questione posta dal collega Salerno in raffronto a quella posta dal collega Papandrea. Mi sembra che siano due questioni completamente diverse. Fino a questo momento abbiamo seguito la prassi che se non si partecipa al voto nel caso della verifica del numero legale, si sta comunque in aula. Se l'Ufficio di Presidenza deciderà che si dovrà uscire lo faremo.
Ben diversa è la questione ventilata dal collega Papandrea. Io non ho visto, ma qualora fosse vero che un collega Consigliere vota per un altro collega Consigliere o, in questo caso un Assessore vota per un altro componente della Giunta, mi sembra che la responsabilità sia di carattere individuale, non attiene al Regolamento. E' evidente che ogni Consigliere deve esprimere il suo voto, non c'entra nulla qui il Regolamento.
Credo che lei, Presidente, debba sentire l'esigenza di accertare quanto è accaduto, perché se anche in quest'aula si può fare tutto, non si pu comunque votare al posto di un altro.
Pertanto, la pregherei veramente, qualora fosse così - io non ho visto niente - di accertare - come ha fatto in altri casi - questa questione, che mi sembra grave: qui non siamo all'asilo nido.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Se il fatto è successo, è grave. Mi sembra che la risoluzione della questione sia semplice, non c'è bisogno di particolari atti: semplicemente si chiede al Presidente Ghigo se ha partecipato a quella votazione. Il Presidente Ghigo è presente in aula, può dire, onestamente, che ha partecipato, oppure che non ha partecipato alla votazione. Chiediamo al Presidente Ghigo che ci faccia una dichiarazione d'onore su quella votazione e la risolviamo in un minuto, visto che il Presidente è presente in aula.



(Voci in aula)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Ghigo mi ha delegato a farlo.



(Commenti di ilarità da parte dei Consiglieri)



CHIEZZI Giuseppe

Bene, bene! Grazie, Vicepresidente Masaracchio: la delega era scritta od orale?



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri! Consigliere Chiezzi termini l'intervento. Se non rispettate gli interventi sono costretto...



CHIEZZI Giuseppe

Vengo interrotto da un collega, mi lasci terminare l'intervento!



PRESIDENTE

La dichiarazione del Vicepresidente può essere risolutiva.



CHIEZZI Giuseppe

Il Vicepresidente Masaracchio vuole intervenire. Nessuno lo ha chiamato in causa, Vicepresidente! Io non ho fatto alcun nome, ho semplicemente parlato del Presidente Ghigo!



CHIEZZI Giuseppe

MASARACCHIO Antonino , Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Mi sento chiamato in causa, quindi intervengo.



PRESIDENTE

Vi prego di tornare alla normalità della discussione, altrimenti sono costretto a sospendere la seduta.



CHIEZZI Giuseppe

Il Vicepresidente Masaracchio si è autodenunciato come l'attore di questo voto improprio. Ma il Presidente Ghigo, che ha delegato il Vicepresidente Masaracchio - così afferma il Vicepresidente - cosa ci dice su questa vicenda? Si pronunci, Presidente!



(Voci in aula)



PRESIDENTE

La prego, Consigliere Chiezzi, concluda l'intervento.



CHIEZZI Giuseppe

Al Presidente Ghigo, che è presente in aula, chiedo di spiegare quanto è accaduto, ricreando in aula la dovuta condizione di onestà di comportamento.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Voglio premettere che in quella votazione il mio voto non era determinante. Io comunque ero all'interno del palazzo, anche se mi rendo conto che il voto deve essere esercitato all'interno dell'aula. Il collega Masaracchio ha ritenuto di "darmi presente"; per le prossime volte lo pregherò di non farlo più, in quanto ritengo corretto e giusto che il voto venga espresso solo attraverso la presenza in aula. Qualcuno qui in aula fa già dei paragoni con i "pianisti" della Camera, ma qui siamo di fronte ad un episodio diverso: io ero comunque nel palazzo.



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Alla Camera qualche volta votano addirittura quelli non presenti. Io non ero in aula, ma ero nelle vicinanze.
Comunque chiedo formalmente scusa a tutto il Consiglio per questo increscioso inconveniente. Sollecito il Consiglio a riprendere il dibattito sul provvedimento in esame. Sull'accaduto mi pare sia stata fatta chiarezza.



PRESIDENTE

Il Consigliere Ghiglia rinuncia ad intervenire.
Consigliere Riba, lei aveva chiesto di intervenire. Possiamo considerare superata la vicenda, dichiarando, come è ovvio, che ognuno deve esprimere personalmente, anche quando ci sono le votazioni con il sistema elettronico, il proprio voto? Prego, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Il Presidente Ghigo ha presentato le proprie scuse e questo è un atto che gli fa onore, soprattutto in una circostanza in cui ammettere la responsabilità del proprio mandato voleva dire compiere un gesto difficile e sorprendente, se pensiamo a quanto è già successo circa la questione dei voti e della responsabilità del voto.
A questo punto, credo che anche il Presidente del Consiglio debba esprimersi e che lo stesso Vicepresidente Masaracchio debba "rimodulare" la sua precedente valutazione; tenendo conto, comunque, che il collega Papandrea si è dimostrato altamente responsabile nell'interesse dell'intero Consiglio. Occorre, eventualmente, rimuovere una situazione che potrebbe già essersi verificata in altre occasioni: non possiamo stabilirlo ora, ma se così fosse, è chiaro che non deve assolutamente ripetersi.
Preso atto delle scuse del Presidente Ghigo - a lui non chiedo di più potremmo considerare quanto accaduto oggi come un incidente. Però prima gradirei sentire anche il Vicepresidente Masaracchio e la valutazione del Presidente del Consiglio. Inoltre, vorrei che i colleghi esprimessero il loro apprezzamento verso il collega Papandrea che, assumendosi le sue responsabilità, ci ha posto in una condizione in cui è necessaria una valutazione quanto mai delicata, ma, a questo punto, inevitabile.



PRESIDENTE

Credo di aver già espresso una mia valutazione sull'accaduto. Non posso che ribadire che la votazione deve essere svolta personalmente, poiché è una votazione personale e non è prevista alcuna delega. Di nuovo non posso che ribadire il mio rincrescimento per quanto è successo. Peraltro, le votazioni avvengono "coram populi", quindi davanti all'assemblea: ognuno può dare il proprio contributo, assolutamente apprezzabile, affinché le regole non vengano in alcun modo violate.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Abbiamo preso atto delle dichiarazioni del Vicepresidente Masaracchio e del Presidente Ghigo. Crediamo sia necessaria un'immediata valutazione anche da parte del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io riconosco la correttezza della dichiarazione fatta dal Presidente della Giunta.
Ritengo che il Vicepresidente non possa limitarsi all'ammissione di ci che ha fatto, non si tratta solo di una leggerezza. La dichiarazione del Presidente del Consiglio mi sembra del tutto insufficiente.
Non si tratta semplicemente di ribadire che la votazione deve svolgersi secondo quanto stabilito dal Regolamento. Nella votazione di oggi si è verificata una palese contraddizione con quanto stabilito.
Pertanto, Presidente, mi aspetto che lei richiami tutti noi ad un comportamento più corretto, per evitare che in futuro si ripetano simili episodi. Non basta che lei ci ricordi il Regolamento, sappiamo come si deve votare. Poco fa, quel Regolamento è stato violato da qualcuno: e su questo Presidente, mi aspetto da lei un giudizio più articolato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Guardi, Presidente, io prendo molto sul serio la discussione che è nata così e poi si è un po' sviluppata. Sicuramente il Vicepresidente Masaracchio ha sbagliato: sono cose che non si fanno e non si debbono fare e non hanno alcun tipo di giustificazione. Quindi il suo, dal nostro punto di vista, è un comportamento assolutamente censurabile. Mi spiace dirlo, ma lo devo dire perché le regole valgono per tutti sempre, indipendentemente dal fatto che il collega Masaracchio lo abbia fatto in assoluta buona fede.
Perché? Perché siamo tutti presenti nel giro di questi 50 metri, perché il Presidente della Giunta ha una serie di impegni istituzionali, magari anche una telefonata da fare dopo una mattinata di votazioni continue, e se si assenta due minuti non è perché è fuori o da un'altra parte o disinteressato alla legge, ma perché magari è andato a fare una cosa, se non altrettanto importante, importante per la vita di questa Regione.
Quindi, c'è assolutamente la buona fede in un atto comunque sbagliato.
Chiaramente, se poi dovessimo andare però a censurare da un punto di vista anche politico, ma anche regolamentare, tanti atteggiamenti di quest'aula caro Presidente Deorsola, io credo che potremmo andare poco avanti, perch se ci mettessimo a censurare, come io per esempio qualche volta ho chiesto in passato, ma non è stato mai oggetto di riunioni dell'Ufficio di Presidenza, frasi, epiteti, vignette, urla, schiamazzi, disturbi interruzioni in quest'aula, penso che l'Ufficio di Presidenza dovrebbe riunirsi 24 ore su 24 a censurare, rimproverare e sospendere Consiglieri di quest'aula. Questo lo voglio dire perché, come dico che il comportamento è stato un comportamento sbagliato, così ci deve essere l'equilibrio anche nella gestione e nelle decisioni conseguenti.
Ringrazio il Presidente Ghigo - non ne dubitavo - per quanto ha detto e credo che da parte nostra atteggiamenti del genere non si ripetano anche perché - lo voglio ribadire - sono comportamenti assolutamente inadeguati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi associo alla richiesta dei colleghi di un pronunciamento dell'Ufficio di Presidenza, però avanzo una richiesta minima che è quella di rifare la votazione che è stata viziata nel risultato dai comportamenti che sono stati accertati. E' una votazione che contiene...



PRESIDENTE

L'abbiamo appena rifatta.



CHIEZZI Giuseppe

Se è già stata rifatta chiedo scusa.
Mi associo allora alla richiesta di un pronunciamento da parte dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Signor Presidente, mi associo anch'io alla richiesta di una decisione da parte dell'Ufficio di Presidenza per rimarcare (pur con tutte le attenuanti perché credo si possa dare atto della lealtà del Presidente e del Vicepresidente della Giunta che hanno "confessato", comunque chiarito l'atteggiamento tenuto in quest'aula) questo episodio.
Noi abbiamo già ribadito diverse volte che c'è una latitanza politica e una presenza significativa della maggioranza in aula mentre si discutono leggi di un certo interesse e di una certa importanza per i nostri concittadini e che quindi se dovesse degenerare questo tipo di discorso è chiaro che il significato politico di questo atteggiamento sarebbe molto grave. E' necessario quindi che ci sia una presenza significativa e politica della maggioranza nel seguire i lavori, perché se a questo punto si dice che chi va alla toilette, domani può anche far votare il resto significa che qui dentro non c'è un potere legislativo che esprime fino in fondo il proprio ruolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente della Giunta, Masaracchio ne ha facoltà.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Io accetto la censura che ho chiesto ufficialmente pur nella bagarre di una situazione di dibattito impropria, perché non mi pareva fosse serio il modo come si stesse dibattendo il problema, per assommarla, a nome e per conto di tutto il Consiglio (essendo seduto da questa parte vedo anche quello che accade fra i banchi dei Consiglieri), in funzione del fatto che un conto è la votazione per alzata di mano o per appello nominale, un altro conto è attraverso il sistema elettronico che non è dato per sveltire le votazioni, ma è dato per dare un nuovo modo di gestire il pacchetto delle votazioni, indipendentemente dal fatto delle valutazioni delle presenze, in analogia con il Parlamento, sempreché il Parlamento possa essere un punto di riferimento per capire che cosa sia un Consiglio regionale.
Le presenze sono convalidate dalla firma nel registro; se poi in aula per ovvi motivi, anche quelli del disinteresse nel dibattito, non si è presenti al proprio posto, questo è un problema che riguarda il Consiglio tutto i Consiglieri, nessuno escluso! Poi ciascuno si assume le proprie responsabilità.
Io ho detto che ho votato per conto del Presidente nel momento in cui si chiedeva al Presidente di fare onore a quello che rappresenta qui! Avrei potuto benissimo dire "non ho votato io per conto del Presidente", così come avrei potuto benissimo dire che, trovandomi a quell'angolo e avendo l'Assessore collega un braccio più lungo del mio - nel senso di più vicino al mio punto di riferimento del voto - abbia schiacciato per me, così come vedo anche nei banchi del Consiglio. Aver drammatizzato perché l'occasione è buona per infierire contro la Vicepresidenza e colpire la "inanità di una Giunta che non è all'altezza del proprio compito", mentre il dibattito è così tanto rigoroso sugli argomenti... beh! diamolo per dato.
Comunque, si tenga presente che io ho interferito nella bagarre dicendo "mi assumo le responsabilità" e accetto la censura perché, come fece qualcun altro, in tanti altri tempi, mi assumo l'onere di un onore che mi compete.



RIBA Lido

Adesso il Vicepresidente Masaracchio si è assunto le sue responsabilità, ma non è il capro espiatorio che se le prende al posto del Presidente; si prende le sue! Voglio che sia almeno agli atti che non mi consta, e mi sorprenderebbe che per quanto riguarda il mio Gruppo vi siano stati comportamenti relativi alle votazioni tipo quelli ventilati! Lo respingo categoricamente! Con tutta la difficoltà e la fatica del caso, ognuno assolve al proprio compito e non è un costume che ho visto praticare né ho visto immaginare da questa parte! Mi ha particolarmente sorpreso che fosse stato invece addirittura praticato da quella parte! Ora, il Presidente può prendere atto della censura espressa da una parte del Consiglio, almeno quella che si è pronunciata, delle scuse del Presidente e credo anche del Vicepresidente. Tuttavia, sarebbe opportuno che l'Ufficio di Presidenza prendesse atto di questa situazione come è stato richiesto e la valutasse, avendo sostanzialmente già anche a disposizione le scuse del Presidente e del Vicepresidente, di cui prendiamo atto.



PRESIDENTE

Vorrei chiudere questa questione incidentale ribadendo che la vicenda deve essere stigmatizzata. Mi pare che sia stata chiarita con immediatezza per stessa dichiarazione di chi ha posto in essere la vicenda. L'Ufficio di Presidenza, che è già convocato in chiusura di questa seduta, esaminerà ulteriormente il caso, oltre quella che è già stata la mia stigmatizzazione e condanna della vicenda.
Possiamo, pertanto, riprendere il nostro lavoro.
Ripeto: abbiamo rifatto la votazione dell'emendamento n. 31.1) presentato dal Consigliere Chiezzi, che è stato respinto.
Passiamo adesso all'esame dell'emendamento...



CAVALIERE Pasquale

Presidente, mi scusi...



PRESIDENTE

Abbia pazienza, Consigliere! Abbia pazienza...



CAVALIERE Pasquale

Non è stata affatto - come lei sostiene - chiarita la dinamica. Chiedo che venga chiarita la dinamica e che l'Ufficio di Presidenza, per la gravità del fatto, si convochi subito e ci dica una parola sul caso.



PRESIDENTE

Guardi, io ho dato una valutazione immediata del fatto, come risulta dalla verbalizzazione. Credo che per come si sono svolti i fatti, sempre in ambito di Consiglio, l'episodio sia stato sufficientemente inquadrato e stigmatizzato. Ci sono state dichiarazioni da parte di chi ha posto in essere la vicenda - ripeto - sufficientemente chiare; ho stigmatizzato l'episodio, lo porterò all'esame dell'Ufficio di Presidenza. Vi chiedo quindi di proseguire nell'esame del disegno di legge.
Siamo all'emendamento presentato dall'Assessore Bodo al comma secondo dell'art. 31.
C'era già stata un richiesta di chiarimento: il Consigliere Chiezzi era intervenuto dicendo che, approvando questo emendamento, si sarebbe delineata una situazione di accentramento. L'Assessore Bodo ha sufficientemente chiarito l'emendamento.
Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione tale emendamento.
Proseguiamo la votazione con il sistema elettronico; sar particolarmente attento, come prego tutti i colleghi di esserlo, affinch la votazione si svolga con il massimo rispetto delle regole.
Indìco pertanto la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 31.2).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno votato SI' 36 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
31.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri L'art. 31 è approvato.
ART. 32 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'art. 32 è approvato.
ART. 33 33.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 33 aggiungere il seguente comma decimo: "10. L'individuazione delle classi di contribuenza di cui al comma secondo è effettuata con deliberazione della Deputazione Amministrativa approvata dalla Giunta regionale".
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

E' solo un'ammissione che abbiamo rilevato, verificando anche con le altre leggi. Lo proponiamo per completezza d'intervento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno votato SI' 25 Consiglieri hanno votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 11 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
33.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno votato SI' 26 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 33 è approvato.
ART. 34 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno votato SI' 35 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'art. 34 è approvato.
ART. 35 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 40 hanno votato SI' 32 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 35 è approvato.
ART. 36 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 voti favorevoli 35 voti contrari 1 astensioni 8 L'art. 36 è approvato.
ART. 37 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno votato SI' 37 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 37 è approvato.
ART. 38 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 37 astensioni 2 L'art. 38 è approvato.
ART. 39 Ha chiesto la parola il Consigliere Peano; ne ha facoltà.



PEANO Piergiorgio

Richiamo un attimo l'Assessore su questo articolo in quanto anche qui lo Statuto dovrà essere approvato dal Consiglio regionale. Se verrà adottato dal Consiglio del Consorzio verrà trasmesso alla Giunta regionale e perverrà al Consiglio regionale che dovrà approvarlo.
Questo è un iter burocratico estremamente lungo. Volevo capire se questa è la volontà di questo Consiglio oppure se questo iter può essere alleggerito. Se tutto perverrà al Consiglio significa che dovrà passare da Giunta, Commissione consiliare e Consiglio con un iter procedurale lunghissimo.
Il comma quinto prevede che le modifiche degli Statuti dovranno avere le stesse modalità di approvazione adottate dal Consorzio, pervenire alla Giunta regionale, alla Commissione e al Consiglio.



PRESIDENTE

C'è un'ipotesi di emendamento?



PEANO Piergiorgio

No, volevo soltanto che tutti ne fossero a conoscenza, perché l'iter procedurale è questo. Vorrà dire che nessun Consorzio sarà in grado di mettersi in atto fino a quando lo Statuto non verrà approvato dal Consiglio. Conosciamo i tempi lunghi del Consiglio; mi auguro che il prossimo Consiglio regionale abbia uno Statuto diverso.
Significa che da quando lo Statuto dei Consorzi approderà in Regione sarà necessario un anno; stesso discorso vale anche per le modifiche degli Statuti. Se uno Statuto, per esigenze locali, dovrà essere modificato, la procedura sarà sempre la stessa: adozione da parte del Consorzio trasmissione alla Giunta regionale, quindi alla Commissione e poi al Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Per tutti questi articoli ci siamo permessi di chiedere informazioni all'Associazione nazionale delle bonifiche, la quale ci ha fatto avere la legge emanata dalla Regione Toscana e noi abbiamo accettato quelle condizioni.
Infatti, l'art. 27 di tale legge recita che lo Statuto è approvato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Assessore, anche le modifiche dello Statuto devono seguire la stessa procedura?



PRESIDENTE

Se c'è una modifica, siamo di fronte ad un nuovo Statuto; credo pertanto che debba seguire lo stesso iter.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
39.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno votato SI' 31 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 39 è approvato.
ART. 40 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 31 voti contrari 8 astensioni 3 L'art. 40 è approvato.
ART. 41 - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno votato SI' 33 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 41 è approvato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Presidente, alle ore 14.00 è prevista un'audizione in I Commissione con i rappresentanti delle Terme di Acqui. Io intendo partecipare, come, credo anche altri colleghi. Pertanto, chiedo di sospendere la seduta per permetterci di mangiare.



PRESIDENTE

Sospenderemo la seduta fra 30 minuti. Proseguiamo ancora l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 374.
ART. 42 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 33 voti contrari 3 astensioni 4 L'art. 42 è approvato.
ART. 43 Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Aspetto una risposta dall'Assessore Bodo sulle questioni sollevate dal Consigliere Riba. Se continuiamo in questo modo non viene data risposta alla questione dell'arbitrato. Assessore, ci spieghi cosa intende fare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Ho detto che mi riservavo di valutarlo, però l'art. 43 dovrebbe già dare una risposta ai problemi sollevati dal Consigliere Riba.



RIBA Lido

Chiedo come si possono risolvere le questioni conflittuali e di contenzioso. Effettivamente c'è un'ipotesi, ma non mi sembra chiara. Vorrei sentire dall'Assessore come potrebbe essere risolto il problema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Se non ricordo male, era stato fatto un esempio. Avevamo definito che in presenza di un contenzioso tra il socio e il Consorzio si potrebbe prevedere un organo arbitrale. Comunque, mi sembra che l'art. 43 risponda a tale quesito.
Il comma primo dell'art. 43 recita: "Contro le deliberazioni degli organi dei Consorzi è ammessa opposizione, ai sensi dell'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica...". Inoltre, il comma secondo recita: "Contro le deliberazioni che decidono sulle opposizioni è ammesso ricorso alla Giunta regionale entro trenta giorni dalla data di notificazione". Il comma terzo recita: "La Giunta regionale decide con provvedimento definitivo, nei termini e con le modalità di cui al DPR n. 1199/71".
Mi sembra questo un percorso da seguire, tra l'altro era già stato utilizzato in precedenza dall'Assessore Ferraris di fronte a casi simili.



(Brusìo in aula)



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Il richiamato art. 7 del DPR 24/11/1971 n. 1199 recita: "Ricorsi in opposizione - Procedimento. Nei casi previsti dalla legge il ricorso in opposizione è presentato all'organo che ha emanato l'atto impugnato. Per quanto non espressamente previsto dalla legge valgono, in quanto applicabili, le norme contenute nel Capo I del presente decreto". In sostanza, noi prevediamo un primo passaggio di ricorso nei confronti dell'organo che ha emesso il provvedimento, dopodiché un secondo ricorso per decisione di un ente neutro, che in questo caso è la Giunta.



(L'Assessore Bodo conversa fuori microfono con alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Chiederei all'Assessore di rapportarsi con l'aula non personalmente, ma attraverso dichiarazioni ufficiali, altrimenti appaiono trattative che poi in realtà non ci sono.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Non c'è alcuna trattativa. Effettivamente al comma terzo mi sembra che sia più corretto lasciare: "La Giunta decide con provvedimento definitivo".
Quindi, presento un emendamento di soppressione delle parole "nei termini e con le modalità di cui al DPR n. 1199/71".



PRESIDENTE

Allora, possiamo portare in votazione l'art. 43?



(Brusìo elevato in aula)



PRESIDENTE

Scusate, signori, ma io non posso continuare in questo modo. Chiedo ai Consiglieri di restare in aula, ma chiedo anche a tutte le persone che non sono Consiglieri a quale titolo... Ci sono i collaboratori, i quali devono osservare una normale attenzione e tranquillità e chiedo di ritornare ad un clima che sia proficuo per il nostro lavoro. Non ci possono essere decine di persone che chiacchierano di cose diverse rispetto a quello che si sta trattando.
L'emendamento proposto dalla Giunta chiede, al comma terzo dell'art. 43 di sopprimere il riferimento al DPR n. 1199/71. E' chiaro?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Si dice di eliminare le parole "nei termini e con le modalità di cui al DPR n. 1199/71"; rimane il comma terzo: "La Giunta regionale decide con provvedimento definitivo...".



PRESIDENTE

Con quali riferimenti? Cioè riferendoci a che cosa?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Riferendoci ai ricorsi in atto.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento presentato dall'Assessore Bodo nel testo seguente: 43.1) all'art. 43, comma terzo, sopprimere le parole "nei termini e con le modalità di cui al DPR n. 1199/71".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli, 4 contrari e 5 astensioni.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
43.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno votato SI' 25 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'art. 43 è approvato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Presidente, se lei ha in mente, come avevamo convenuto, di sospendere l'esame di questo provvedimento, credo che sia meglio farlo adesso, in quanto abbiamo terminato un Capo e la parte successiva necessita di un certo approfondimento.
Dico brevemente - la lascio come annotazione, per poi riprenderla - che il mio Gruppo ha più volte sottolineato la necessità che questi atti di governo del territorio siano concordati o che alla decisione siano associate le Province. Ora, io posso essere meno solerte nel sostenere le ragioni delle Province da quando cinque Province sono passate al Polo, e quindi probabilmente fareste bene ad occuparvene anche un pochettino voi visto che la consideravate una pertinenza nostra, ma se nel decidere quali sono i Comprensori irrigui non si tiene conto di una funzione delle Province sulla materia, non solo come partecipazione ad un'opinione trattandosi di gestione di un territorio... Io ho lasciato, per quanto riguarda le bonifiche, una parte preponderante alla Regione, trattandosi di governo di aree vaste, anche se si poteva avere una maggiore apertura verso le Province; è uno degli elementi che costituiscono una nostra riserva sulla legge, ma quando si tratta di delimitare l'ampiezza, le caratteristiche del territorio irriguo, quella è una classica competenza che deve fare capo all'iniziativa della Provincia.
L'aver copiato un atto della Regione Toscana può essere oggetto, come dire, di merito per l'attenzione riservata ad una fonte autorevole tuttavia, si tratta di una legge emanata quando probabilmente non esisteva neanche la legge n. 142 - è molto vecchio questo atto della Toscana - e comunque quando non esistevano i Bassanini, per cui questo articolo va riformulato, inserendo in capo alle Province la proposta dell'iniziativa di delimitazione.
Comunque, credo che l'argomento sia un po' cospicuo e quindi è meglio...



PRESIDENTE

Ho inteso che, considerato il breve tempo che abbiamo a disposizione non è possibile proseguire nell'esame di questo provvedimento.
Vorrei solo chiedervi se è possibile, prima di completare i nostri lavori, passare al punto 10) all'o.d.g. Si tratta di una deliberazione che essendo conseguente alla legge regionale che abbiamo votato e che è stata approvata l'8/7/1999, relativa alle "Norme in materia di edilizia" - questa è l'approvazione del Regolamento - mi pare che sia...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non la ritengo conseguente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Anche noi ci associamo alla proposta del Consigliere Riba, perch all'interno di questo dibattito abbiamo più volte verificato la difficoltà di assumere la proposta per quanto riguardava le bonifiche e l'irrigazione complessivamente. Il discorso dovrebbe avere tutta un'altra ottica ed essere valutato sotto una diversa angolatura.
Le Province hanno un loro ruolo che va in qualsiasi modo garantito all'interno di questa normativa. Se la normativa sull'irrigazione è proposta con la stessa canalizzazione di quella sulla bonifica, credo che dovremmo fare un'attenta riflessione all'interno dei singoli articoli. Mi associo assolutamente alla proposta del collega Riba.



PRESIDENTE

Credo che non ci sia più tempo per un utile lavoro, ma vorrei invitare sia la Giunta, sia chi ritiene di non condividere il testo così come è stato proposto, ad avere degli incontri prima della prossima riunione di Consiglio in modo che i nostri lavori possano procedere più spediti e non si debba assistere ad un'attività che è tipica non solo delle Commissioni ma - direi - di gruppo ristretto.
E' un invito pressante che rivolgo all'aula e alla Giunta.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Grazie, i nostri lavori si concludono qui.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.36)



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