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Dettaglio seduta n.370 del 03/06/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Cavallera Farassino, Ghigo, Mancuso, Masaracchio, Minervini, Peano, Rossi e Scanderebech.
Alla Vicepresidente Minervini vanno tutti i nostri auguri per una pronta guarigione.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea all'Assessore Pichetto delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale


PRESIDENTE

Comunico inoltre che il Presidente della Giunta regionale ha decretato di attribuire temporaneamente all'Assessore Pichetto le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, con delega a sostituirlo in caso di sua assenza o di impedimento nella giornata odierna di Consiglio.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame ordini del giorno n. 381, n. 500 e n. 537 collegati al disegno di legge n. 460: "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame degli ordini del giorno collegati al disegno di legge sul turismo. Si tratta di ordini del giorno datati, pertanto valuteremo insieme se è il caso di discuterli e di porli in votazione.
Il primo ordine del giorno (n. 381), presentato dai Consiglieri Dutto Rosso e Bellingeri, è datato novembre 1996. Tale ordine del giorno impegna la Giunta ad elaborare nuove leggi, più snelle, più accessibili e più comprensibili per reperire nuove risorse da investire. A questo ordine del giorno è stata data risposta ieri; pertanto, se i presentatori sono d'accordo, lo riterrei superato.
Nel maggio 1997 i Consiglieri Gallarini, Rubatto, Ghiglia, Montabone e Casari hanno presentato l'ordine del giorno n. 500 che chiedeva di impegnare - poi il Consiglio approvò - la Giunta e il Consiglio ad individuare nuovi ed opportuni provvedimenti e linee di indirizzo capaci di sostenere l'investimento e la riqualificazione del sistema turistico.
Prego gli uffici di distribuire ai Consiglieri tale ordine del giorno.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Si tratta di un ordine del giorno maggiormente collegato alla legge n.
75/95. Se i presentatori intendono mantenerlo...



PRESIDENTE

La parte significativa è quella relativa all'impegno, che mi pare assolutamente condivisibile.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Se noi avessimo ritenuto che ieri, con l'approvazione della legge sull'offerta turistica, il problema del turismo sarebbe stato risolto questo ordine del giorno non avrebbe alcun significato. Personalmente, ieri ho detto che negli ultimi quattro anni sul turismo si è fatto poco o nulla.
Quindi, rispetto al prodotto turistico, credo che lo stimolo, riportato all'interno di questo ordine del giorno, debba essere sempre presente al governo di questa Regione. Non è un caso che, allora, i Capigruppo di maggioranza abbiano firmato tale ordine del giorno. Era, infatti stimolante nei confronti della Giunta, che non aveva un andamento sufficiente per poter governare il problema del turismo. Credo che ancora di più oggi, nella nostra Regione, dopo quattro anni di inesistente attività turistica, l'ordine del giorno sia attuale.



PRESIDENTE

Condivido tale impostazione, pertanto l'ordine del giorno n. 500 viene mantenuto. Lo pongo in votazione nel testo seguente: "Premesso che la L.R. n. 75/95 'Organizzazione dell'attività di promozione accoglienza ed informazione turistica in Piemonte' inaugura l'industria del turismo in Piemonte, definisce la struttura, la strategia e le risorse finalizzate a promuovere la Regione come unico, competitivo prodotto turistico che l'industria del turismo del Piemonte è riconosciuta come volano fondamentale per lo sviluppo economico e sociale, per la creazione di nuova occupazione e nuove professioni, per la tutela e la valorizzazione del territorio, del patrimonio artistico, culturale, ambientale enogastronomico, del commercio e dell'artigianato che l'industria del turismo del Piemonte ha prodotto nella stagione 1996 oltre 8 milioni di presenze, di cui oltre 3 milioni straniere, determinando di fatto un forte interesse economico nazionale derivante dal cospicuo afflusso di valuta estera che l'industria del turismo del Piemonte rappresenta una capacità ricettiva media di n. 3,8 posti letto per 100 abitanti, con punte nel Verbano Cusio Ossola di 21,11 posti letto per 100 abitanti che la L.R. n. 75/95 indica un processo formativo nelle imprese, nelle attività, nelle professioni e negli Enti locali, rivolto alla creazione e riqualificazione del prodotto turistico, dell'accoglienza e dei servizi di assistenza del sistema turistico territoriale che la legge regionale affida all'Agenzia Regionale per la Promozione Turistica le relazioni con il mercato turistico che la L.R. n. 75/95 all'art. 11 definisce gli ambiti turisticamente rilevanti, a preminente economia turistica, così come in seno all'Agenzia Regionale per la Promozione Turistica è previsto nello Statuto che il piano pluriennale ed annuale delle attività e degli investimenti siano predisposti tenendo in debito ed oggettivo conto gli indici economici territoriali prodotti dal reale flusso turistico nazionale e straniero elaborati dal competente Assessorato impegna la Giunta e il Consiglio regionale a: individuare opportuni provvedimenti e linee di indirizzo capaci di sostenere lo sviluppo territoriale del prodotto turistico con riferimento agli oggettivi e reali flussi e all'interesse economico nazionale derivante dall'apporto della valuta estera prodotto dal sistema turistico regionale sostenere l'investimento per la riqualificazione del sistema turistico regionale con provvedimenti di semplificazione e velocizzazione burocratica, di riqualificazione e razionalizzazione della spesa pubblica ad intraprendere nei confronti di Province e Comuni ogni azione utile a predisporre qualificanti e concreti interventi per il miglioramento del sistema territoriale di accoglienza".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale documento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 hanno votato SI' 24 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'ordine del giorno è approvato.
C'è ancora l'ordine del giorno n. 537 del luglio 1997, presentato dai Consiglieri Bertoli, Bellion e Riba con il quale si chiede di impegnare la Giunta a concedere, almeno per i primi due anni, uno stanziamento pari al 70% della spesa sostenuta dalla Regione nel 1996 per le spese fisse di funzionamento delle APT nel loro complesso. Quindi, a garantire la priorità di sostegno economico ai progetti e programmi presentati dalle ATL.
Chiedo al primo firmatario se intende mantenere l'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Le motivazioni che ci spinsero nell'estate di due anni or sono a presentare questo ordine del giorno, in una fase d'avvio conseguente alla nuova legge che regolamentava il sistema delle Aziende turistiche locali sono ancora oggi sufficientemente di attualità per motivarci a non ritirarlo.
La prima considerazione è quella che, purtroppo, avevamo ragione. Già il nostro Capogruppo ha avuto modo di rilevare come il sistema delle Aziende turistiche locali, probabilmente perché non supportate economicamente dalla loro fase di avvio a sufficienza, ha fatto sì che solo quelle poche Aziende turistiche locali già "forti", se così si può dire dotate di una struttura, personale e risorse sufficienti, abbiano potuto espletare - almeno in parte, ed alcune anche brillantemente, con capacità utilizzando al meglio le risorse umane - le funzioni che con la legge noi andavamo a dare loro. Le altre, le più deboli, si sono trovate in grande difficoltà.
Oggi il bilancio che abbiamo approvato per il 1999 va a ritoccare le dotazioni che la Regione va a dare per quest'anno alle ATL. Noi riteniamo però che questo ordine del giorno possa essere messo in votazione, proprio per le considerazioni che ho espresso poc'anzi.
E' altresì vero che le considerazioni che abbiamo fatto ieri sull'ATR hanno anch'esse contribuito a rendere difficile la vita delle Aziende turistiche a livello territoriale.
Chiediamo all'Assessore di farsi portavoce di quanto abbiamo espresso con questo ordine del giorno già in sede di assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Condivido l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Bertoli Bellion e Riba, per un motivo sostanziale. Le ATL di nuova formazione avevano, e probabilmente hanno ancora oggi (considerato il ritardo nell'attuazione della legge), la necessità di essere supportate all'inizio della loro attività.
La famosa legge sull'ATR e sulle ATL, se aveva un difetto - e l'Assessore lo sa - era quello di confondere le competenze dell'ATR con quelle delle ATL in più ambiti come, per esempio, nella promozione turistica. Le ATL non dovrebbero occuparsi di promozione turistica, quanto piuttosto di gestire l'offerta turistica e la formazione del personale turistico: in caso contrario, si vanificherebbero le premesse della legge.
Noi vogliamo sottolineare con forza che la promozione non può essere fatta per segmenti di territorio troppo piccoli, ma su vasta scala: le competenze delle ATL dovrebbero essere individuate meglio.
A tutt'oggi questo ordine del giorno è ancora attuale, perché le ATL non sono ancora a regime: solo quando saranno nelle condizioni di svolgere le funzioni che la legge prevede, tale ordine del giorno non avrà più motivo d'essere, e le ATL ricercheranno quella parte economica di intervento che non è "propria" della Regione, ma che può essere "anche" della Regione. Le Province che credono nell'offerta turistica e nella formazione professionale del personale turistico potranno, allora investire nelle ATL molto di più di quanto non investono oggi, coinvolgendo anche i privati.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



MONTABONE Renato

Consigliere Chiezzi, lasci che l'Assessore mi senta; mi lasci parlare direttamente con l'Assessore...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, per cortesia, lasci che il Consigliere Montabone parli, com'è suo desiderio, direttamente con l'Assessore.



MONTABONE Renato

Consigliere Chiezzi, lei è un disturbatore! Lo stesso ragionamento che abbiamo fatto ieri sull'ATR va fatto anche per le ATL: se nell'adempimento delle loro funzioni non riuscissero a coinvolgere i privati, sarebbero anch'esse un fallimento, come lo è stato l'Agenzia regionale. Dopo la fase d'avvio, la Regione deve rimanere all'interno delle ATL, un socio di minoranza, perché la maggioranza deve essere delle Province, Enti locali e privati.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Dopo aver letto attentamente questo ordine del giorno, vorrei precisare che, se è pur vero che in esso sono contenuti dati specifici e molto precisi, tali dati risalgono comunque al 27/6/1997, cioè a due anni fa: per questo vorrei chiedervi di non metterlo in votazione.
Vorrei compiere una verifica di quanto è successo in questi due anni perché credo che alle ATL venisse data la garanzia di poter operare con degli incrementi di spesa, non tanto per quanto riguarda lo stanziamento storico, già concesso negli anni precedenti, ma soprattutto con un incremento della capacità progettuale in merito alle attività di accoglienza e sviluppo turistico locale.
Siccome non sarebbe giusto non votarlo o non approvarlo, vi chiedo di sospenderlo e magari di riproporlo più tardi. Faccio una verifica ed eventualmente lo riproponiamo nel prossimo Consiglio, affinché io possa approvarlo facendo una relazione con dei dati precisi e dando delle indicazioni precise su quello che è stato e su quello che sarà.
Credo che per fare una cosa seria si debba fare una verifica di questo tipo. Grazie.



PRESIDENTE

Se i firmatari consentono si può procedere in questo senso.
La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Conveniamo che questo è un ordine del giorno datato, d'altronde sono passati due anni, però è attuale. Crediamo che l'Assessore avrebbe dovuto o dovrebbe conoscere la situazione delle ATL allo stato, cosa è successo quali sono le attività che funzionano bene e quali sono in difficoltà. Le risorse che sono state erogate e qual è stato lo sforzo fatto dalla Regione per accompagnare le ATL in difficoltà, soprattutto quelle che lo sono state di più. Perché nella legge sullo scioglimento delle APT, che ha avuto la nostra astensione, c'è una parte che non voglio richiamare, perché è stata abbondantemente illustrata nel suo travaglio, che riguarda l'ATR regionale che ha dato pochi frutti e creato molte polemiche, ma risultati pochi.
L'altro aspetto della legge che scioglieva le APT e che doveva, e in una certa misura ha funzionato, far decollare le nuove ATL, è la parte più brillante - dire brillante è troppo - ma è la parte che ha funzionato di questa legge.
Pensavamo che, essendo questo ordine del giorno giacente presso il Consiglio da due anni, l'Assessore avesse trovato il modo per vedere e dire, sollecitato non solo da questo ordine del giorno, ma dalla discussione più generale che abbiamo fatto, qual era la situazione dell'ATR. Non è stato fatto! Crediamo che sia indispensabile sapere cos'è successo in questi anni.
Quindi, conveniamo sulla richiesta dell'Assessore di sospendere la discussione di questo ordine del giorno per vedere qual è lo stato di fatto e prendere conseguentemente quelle decisioni che saranno utili per far sì che questa parte della promozione turistica locale, che ha dato dei risultati e che vede molti protagonisti, abbia un completamento e l'aiuto necessario affinché questo aspetto vada a regime.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 537 verrà portato all'attenzione dell'aula successivamente: non viene ritirato, ma differito.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Richiesta di chiarimenti da parte del Consigliere Saitta in merito ad una preannunciata conferenza stampa per la presentazione di un disegno di legge della Giunta relativo al recupero dei rustici


PRESIDENTE

Proseguiamo ora l'esame del disegno di legge n. 392, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, volevo porre una questione - se permette - pregiudiziale che in qualche maniera riguarda l'accordo complessivo che abbiamo raggiunto in questi giorni; anzi, non accordo, bensì definizione di temi da approvare o non approvare qui in Consiglio.
Credo che questa definizione parta dal presupposto di una correttezza nei rapporti tra maggioranza e minoranza. Devo rilevare che questa correttezza non mi pare che sia completa e totale.
Questa mattina ho avuto modo di leggere un comunicato della Giunta con la quale viene annunciata per venerdì prossimo, per domani, una conferenza stampa per la presentazione di un disegno di legge della Giunta relativo al recupero dei rustici. Questa decisione contrasta completamente e totalmente con le decisioni che avevamo assunto come Consiglio regionale e come Commissione.
Volevo ricordare ai colleghi - vedo qui anche l'Assessore Racchelli che allora aveva firmato la legge sui sottotetti, ed altri colleghi della maggioranza: Salerno, Galli e Grasso che, se non sbaglio, era relatore di tale legge - che la legge iniziale che presentammo, con le conseguenti firme, era "Recupero dei sottotetti e dei rustici a fini abitativi". In Commissione si decise di stralciare la parte relativa ai "rustici".
Accogliemmo l'invito, perché la II Commissione voleva, attraverso gli uffici, approfondire il tema per poi arrivare ad un testo concordato tenendo conto delle osservazioni. Infatti, nelle relazioni di maggioranza e minoranza che presentammo in aula era scritto chiaramente che si stralciava la parte relativa ai rustici perché la II Commissione si era impegnata ad approfondire il problema e a richiedere agli uffici competenti gli elementi tecnici di valutazione sul quale innestare una proposta come II Commissione. Non è corretto che la Giunta faccia ora una sua proposta.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Montabone)



SAITTA Antonino

Credo che non sia corretto che la Giunta presenti una proposta dopo l'accordo raggiunto in Commissione, per cui pongo un problema pregiudiziale al Vicepresidente della Giunta. Il disegno di legge della Giunta deve essere ritirato e il dibattito deve rientrare all'interno della II Commissione su quella proposta che è stata depositata.



PRESIDENTE

Se lei mi fornisce copia di questo verbale, lo trasmetto al Presidente della Giunta chiedendo come ritiene compatibile questa situazione.



SAITTA Antonino

Volevo completare il mio intervento chiedendo che venga sospesa la conferenza stampa e venga convocata la II Commissione, si discuta del problema e si decida come dare corso a quell'impegno che era stato assunto non soltanto in Commissione, ma anche qui in aula, perché quella era la relazione alla legge sui sottotetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Condivido la questione posta dal collega Saitta e sottolineo il fatto che, visti anche i giornali di oggi, il Presidente della Giunta non manca l'occasione per sottolineare ed illustrare elementi di buona volontà. Il primo elemento di buona volontà, colleghi, è la correttezza. Certo, quella proposta di ripartire a 75% per la maggioranza e a 25% per le opposizioni non va bene, non fosse altro che per il fatto che il lavoro svolto è inverso per quanto riguarda le proposte delle opposizioni rispetto a quello della maggioranza.
Lo accetto come base di discussione a condizione che si dica 75% delle opposizioni e 25% della maggioranza: poi sono disposto a fare metà, anche se l'apporto non corrisponde a questi numeri.
A parte questo, nel momento in cui si è faticosamente trovata una convergenza - aspetto che il Vicepresidente della Giunta pro tempore finisca di parlare: stai parlando da solo o stai parlando con il telefono? Non ce la fa a parlare e ad ascoltare contemporaneamente, come non ce la fa nessuno, poi quando troveremo qualcuno che ce la fa a dettare tre lettere contemporaneamente lo chiameremo Napoleone, gli renderemo omaggio e gli proporremo di costruire un terzo ponte a Torino dopo quello di Piazza Vittorio - gli elementi che riguardano la correttezza, direi persino la deontologia, non dovrebbero neanche ricorrere all'interno della Giunta perché sono di una tale povertà! La furbizia di disinnescare una procedura per prendere tempo, usare i materiali ed avanzare un'altra proposta convocare la conferenza stampa e dire "Abbiamo fatto", incitare al consenso attraverso una procedura, oltre che scorretta, anche in qualche maniera di plagio! Condivido perché è già capitato in altre occasioni. Non voglio rifare un lungo discorso su testi copiati integralmente e riproposti; potrei parlare del disagio che avevamo provato quando l'allora Assessore Viglietta diceva: "La mia legge sulla caccia": c'erano due articoli di suo. Adesso lui è qui, lo smentirà di nuovo, ma di suo c'erano due articoli; era così non lo ammetterà mai, ma tanto adesso non è più Assessore. Però - a voi che fate gli Assessori - cerchiamo di stabilire, almeno rispetto alle questioni che dobbiamo ancora affrontare, di muoverci sulla base di quegli elementi di correttezza che il Consigliere Saitta ha richiamato. Egli si è visto credo con imbarazzo - in qualche maniera scippato di un lavoro che era stato concordato fosse utilizzato non dalla parte che l'aveva proposto, ma collettivamente dalla Commissione; vederlo adesso utilizzato da un'altra parte ai fini di un'iniziativa che ha il suo contenuto di promozione dell'immagine, evidentemente richiede da parte vostra un'adesione convinta alla proposta che mi pare del tutto ragionevole di un rinvio del provvedimento, in modo da consentirci, dopo avere rimosso questo ennesimo incidente, provocato da un'intemperanza - chiamiamola così - della Giunta di proseguire con la chiusura di questi due giorni di lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Condivido e faccio mie le considerazioni del collega Saitta, che ha ragione. Ricordo che la prassi di copiare i testi presentati dalle opposizioni è già stata usata, oltre che da Assessori, anche da colleghi di maggioranza, che tempo fa copiarono testualmente un ordine del giorno presentato dal mio Gruppo e respinto dal Consiglio, e lo ripresentarono tale e quale.



RIBA Lido

Fotocopiato.



CHIEZZI Giuseppe

E approvato in quella sede. Fa parte di una prassi che degrada il nostro Consiglio.
Mi associo alle richieste del collega Saitta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Io, non tante sedute fa, mi sono dilungato sulle differenze tra un disegno di legge ed una proposta di legge. In questo Consiglio, in questa legislatura, ne abbiamo già viste di tutti i colori: abbiamo visto Assessori primi firmatari di proposte di legge, cioè, anziché presentare disegni di legge, erano primi firmatari di proposte di legge. Qui siamo di nuovo nello specifico, ha ragione il Consigliere Saitta, ed è per questo che, Saitta, ti rimprovero per aver fatto la "pappa" totale all'Assessore Botta rispetto alla legge relativa ai sottotetti, il quale non ha fatto altro che prendere tutto il lavoro che hai fatto tu e portare a casa il "malloppo". Allora, qui siamo, nello specifico, nella stessa condizione: la tua proposta di legge aveva un ulteriore particolare, che è quello che ti è stato scippato dalla Giunta regionale in questi giorni, e casualmente domani c'è la conferenza stampa, alla vigilia di elezioni importanti, dove la Giunta dice: "Proponiamo come disegno di legge la proposta di legge di Saitta". Se questa è correttezza... Questa può essere soltanto la caratterizzazione di alcuni Assessori che non sanno cosa fare, se non copiare o fotocopiare quello che la minoranza propone loro. Questa è la realtà di questa maggioranza, è la realtà che dovrebbe apparire domani alla conferenza stampa.
Consigliere Saitta, se domani si svolgerà la conferenza stampa, io vi parteciperò e quando l'Assessore dirà che ha fatto questo disegno di legge dirò che ha scippato la proposta di legge di Saitta e che ne vuole fare un motivo di propaganda elettorale, in un momento in cui le istituzioni dovrebbero tacere per non confondere le idee dei cittadini, che sono già abbastanza confuse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Voglio intervenire, Presidente, soltanto per evidenziare che le idee non hanno mai una sola persona che le stabilisce, le inventa, le codifica e in questo caso possiamo dire che il testo di legge che il Consigliere Saitta ha presentato, ed ovviamente ha firmato per primo, è un testo di legge che si può far risalire al testo della Regione Lombardia, che alcuni mesi prima di noi aveva presentato ed approvato un testo di legge analogo.
Riconosco al Consigliere Saitta i meriti di questa proposta, a cui noi abbiamo dato volentieri la firma considerandola un atto necessario, per non andrei a parlare di copie, di copyright su singole cose; io andrei molto cauto, perché non mi sembra che questo sia il caso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Ogni volta che intervengo in quest'aula in questi giorni torno a ripetere che siamo in campagna elettorale e anche oggi si vede dal dibattito sulle pregiudiziali che si è creato.
Penso che qui non si possa parlare di primogeniture o di altro, ma di un servizio che in qualche modo, come Consiglio regionale, dobbiamo dare a tutta la nostra Regione. Allora, se è vero quanto è scritto nella relazione, che la II Commissione si sarebbe dovuta occupare di questo, non c'è motivo perché il nostro Gruppo non vi si debba attenere. Chiedo solo al Presidente del Consiglio di andare avanti nell'ordine dei lavori sospendendo questo punto - l'Assessore Botta è in arrivo - per poterne poi al limite, parlare direttamente con l'interessato.



PRESIDENTE

Ho già detto prima che, avendo acquisito questa documentazione chiederò con una lettera al Presidente della Giunta di chiarire come sia compatibile la presentazione di questo disegno di legge con l'impegno che risulta dalla relazione.
Do ancora la parola per fatto personale al Consigliere Viglietta e poi cortesemente - anche se potremo riprendere questo argomento prima della fine di questa nostra giornata - chiederei di completare l'o.d.g. che avevamo in corso.



VIGLIETTA Matteo

Intervengo per fatto personale sulle affermazioni del Capogruppo DS Riba. Non è la prima volta che il Consigliere Riba fa delle affermazioni del genere, quindi ritengo doveroso intervenire per sottolineare qual è secondo me, la verità.
Sicuramente il Consigliere Riba si ritiene, per quanto riguarda la caccia, depositario del sapere semplicemente perché per un breve periodo ha rivestito la carica di Assessore alla caccia.
La cosa certa è che ha dimostrato di non essere stato in grado, nella passata legislatura, di portare a casa una legge. Probabilmente, per la non conoscenza dell'argomento, non sicuramente a lui imputabile, ci sono altri addetti all'informazione. Sono convinto, pur essendo di idee diverse quindi, queste affermazioni possono essere considerate sicuramente veritiere - che il contributo del Consigliere Cavaliere all'approvazione della legge n. 70 sulla caccia sia stato essenziale: ci siamo confrontati sul merito e non su posizioni preconcette. Infatti, il Consigliere Cavaliere ha dimostrato di conoscere l'argomento, cosa che sicuramente non fa parte del bagaglio culturale del Consigliere Riba.
La legge n. 70 sulla caccia è stata approvata in maniera esattamente diversa e contraria da quella che era stata la proposta iniziale che giace nei cassetti dell'Assessorato, elaborata dall'Assessorato stesso e dai Consiglieri dell'allora Assessore Riba. Nella legge originale erano presenti principi diversi, con delle prerogative che spogliavano la Regione di tutte le funzioni, attribuendole alla Provincia e nulla ai Comitati di gestione. Noi siamo riusciti a varare la legge n. 70 che, addirittura anticipa le deleghe presenti nelle leggi Bassanini. Deleghe attribuite ai soggetti più vicini all'utente, ovvero ai Comitati di gestione, dei quali non fanno parte solamente i cacciatori, ma anche gli ambientalisti, gli agricoltori e gli Enti locali.
Queste cose probabilmente il Consigliere Riba non le ha ancora colte e capite, nonostante siano trascorsi due anni dall'approvazione della legge.
Tant'è che gli emendamenti, dallo stesso presentati, sulle deleghe alle Province, riportano elementi ormai superati dalla legge n. 70. Mi dispiace confermare, e ribadire, che la legge approvata, la n. 70, è esattamente opposta ai principi contenuti nella bozza della vecchia legge. Si tratta di una legge approvata dal Governo senza modifiche, l'unica in Italia e riconosciuta come la migliore legge italiana. Meriti dovuti a questa legislatura, a questi Consiglieri, a questa Giunta e, in parte - scusate anche al sottoscritto. Mentre il contributo del Consigliere Riba è stato nullo: se lo avessimo accettato, anche minimamente, avremmo stravolto la legge.



PRESIDENTE

Prendiamo atto che ci sono valutazioni diverse. Vi chiedo di continuare la discussione sul disegno di legge n. 392. Ieri avevamo interrotto i nostri lavori con l'esame dell'art. 8. Riprendiamo dall'art. 9 "Disposizioni finanziarie".
Su tale articolo sono stati presentati due emendamenti dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Ho apprezzato la sua iniziativa di informare, anche ufficialmente, il Presidente della Giunta, rilevando il contrasto tra una posizione e l'impegno assunto anche in aula. Chiederei, prima di procedere, che venisse, da parte della Giunta, assunto un impegno, una posizione per correggere questa discrasia che si è creata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto, che interviene in qualità di Vicepresidente della Giunta regionale.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Vicepresidente della Giunta regionale

Collega Saitta, è vero, la relazione che accompagnava la legge sui sottotetti indicava, chiaramente, la necessità di fare un approfondimento tecnico sulla questione riguardante i rustici. Nell'anno l'approfondimento tecnico è stato fatto, tenendo presente il clima che si era creato superato solo in questi ultimi giorni. La procedura ordinaria è andata avanti con il disegno di legge presentato dall'Assessore Botta, ma proprio per il rispetto di questo nuovo rapporto, che è nato nell'ambito del Consiglio regionale, e avendo sentito anche in merito il Presidente della Giunta regionale e il collega Botta, ritengo che il collega Botta possa disdire la conferenza stampa prevista per domani e la Giunta possa impegnarsi e rendersi disponibile, nell'ambito della II Commissione, ad un confronto, riconoscendo ed integrando con quanto, precedentemente, era stato proposto da Gruppi consiliari o da singoli Consiglieri. E' nell'intenzione e nella volontà della Giunta andare avanti sull'accordo sottoscritto dai Capigruppo e proseguire nel merito degli argomenti eliminando gli elementi di litigiosità. Nulla toglie che la procedura giuridica corretta sia quella di approvazione, da parte della Giunta regionale, dei disegni di legge.
Pertanto, l'interlocuzione nei confronti delle Commissioni e del Consiglio regionale, da parte della Giunta regionale, deve avvenire con disegni di legge, al limite con una comunicazione, non c'è altro percorso.
Da ciò rilevo che deve essere assunto, come atto di buona volontà da parte della Giunta regionale e dell'Assessore, il non procedere, domani alla conferenza stampa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Mi trovo in imbarazzo: ci sono dei limiti! Cerchiamo di tornare un attimo alla normalità. Questo non è un asilo, dove tutti i bambini devono stare buoni e dove tutti i bambini devono fare gli amichetti, tenendosi per mano e facendo "giro giro tondo". Questa è un'assemblea politica dove ci sono idee diverse, compatibili, contrastanti e di mediazione. Io, per quello che riguarda il mio Gruppo, ho fatto un accordo su un programma di lavori per queste sedute di Consiglio regionale. Non ho fatto, e non voglio fare - lo dico al Vicepresidente della Giunta pro tempore - accordi di altro tipo, che abbiano sapore diverso, di consociativismo, di cedimento nei confronti dei "desiderata" della minoranza: non è questa la nostra intenzione e non lo facciamo, voglio dirlo subito.
Non so se, anche sull'onda dell'articolo citato prima dal collega Riba ci siamo convinti che ci siano patti, fine legislature, galantonerie da scambiarsi. Io non intendo partecipare ad un discorso del genere, e voglio dirlo subito, anche a costo di rompere qualche idillio.
Presidente, considerato che non faccio parte della II Commissione e che il collega Saitta solitamente non dice delle cose campate in aria - tranne qualche volta, quando fa polemiche strumentali, ma questo fa parte del gioco - e quando parla di provvedimenti seri è assolutamente rigoroso vorrei che l'Assessore competente mi spiegasse i motivi della richiesta del collega. Vorrei sapere se c'è stato, in Commissione, qualche accordo di cui noi non abbiamo avuto notizia, vorrei capire i motivi per cui domani la Giunta non terrà la conferenza stampa: i motivi addotti dal Vicepresidente della Giunta pro tempore non ci convincono, perché di natura logico politica, e come tali da respingere immediatamente.
Vorrei mi si dicesse chi, eventualmente, ha detto qualcosa di sbagliato o chi ha seguito un percorso sbagliato, chi dovrà fare la conferenza stampa e chi no.
Non mi sta per niente bene il discorso che la conferenza stampa non si terrà per il clima o gli accordi, lo respingo nel modo più assoluto.
Pretendo un chiarimento dall'Assessore per capire esattamente come stanno le cose e, se la conferenza proprio non si deve fare, voglio capire perché. Oltre a quello sul programma dei lavori non ho fatto accordi di alcun tipo e non intendo farne.
Sono convinto che è dovere di tutti, e non solo dell'opposizione, avere un minimo di, se non rispetto, almeno comprensione dei ruoli che ricopriamo, per non rischiare di cadere nel ridicolo.
Più che correre il rischio di cadere nel ridicolo, preferirei correre il rischio di scivolare nel tragico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Nel ringraziare il collega Ghiglia per il riconoscimento dell'attività svolta dal nostro Gruppo, vorrei anche dirgli che noi non partecipiamo, e non abbiamo mai partecipato, ad alcuna spartizione né lottizzazione di posti o provvedimenti.
La relazione della legge di approvazione dei sottotetti ha già trattato il tema dei rustici: inizialmente, la proposta sottoscritta anche dal collega Salerno, prevedeva il recupero dei rustici e dei sottotetti.
In Commissione era stato detto che si sarebbe eliminata la parte relativa ai rustici in quanto materia complessa. Leggendo la relazione sottoscritta dal collega Galli e da me, vedo che c'era scritto proprio questo: "Viene stralciata la parte dei rustici". Questa seconda decisione assunta dalla Commissione, lo stralcio della parte dei rustici, è dipesa dal fatto che la materia è complessa ed attualmente definita da normative locali contenute nei Piani Regolatori.
La II Commissione si è impegnata ad approfondire il problema e a richiedere agli uffici competenti gli elementi tecnici di valutazione sui quali innestare una specifica politica di recupero dei rustici. Dopodich si è deciso di procedere sulla questione dei sottotetti, tralasciando la questione dei rustici in attesa degli approfondimenti necessari.
Si trattava di questo, di un lavoro di Commissione. E questa è la relazione. E' chiaro che ciascuno può proporre tutti i disegni che vuole ma, essendo questo il tema, posso dire che avrei ripresentato la questione esattamente così com'era stata formulata. Però, occorre ricordare l'impegno della II Commissione all'approfondimento della materia. Il richiamo fatto oggi era: piuttosto che un disegno di legge avrei potuto presentare una proposta di legge, avrei potuto assumere un'iniziativa più ampia all'interno della Commissione. E questo non perché condivida la proposta del Presidente Ghigo, aberrante e mercantile.



PRESIDENTE

Credo che ci sia stato il chiarimento richiesto. Da parte mia, ho formalmente chiesto il tempo di redarre la lettera.
Se la Giunta non ritiene di rispondere subito, passerei la parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

Intervengo per dire che quanto ha richiamato il Consigliere Saitta è sicuramente corretto. Però, vorrei anche osservare che lo scorso anno avevo ritirato la mia firma, su sollecitazione del Consigliere Montabone, proprio per chiarire che la posizione della Giunta non voleva in alcun modo ostacolare il percorso del disegno di legge che, peraltro, aveva registrato in Commissione un'ampia convergenza. In esso, infatti, si incontravano la proposta della Giunta stessa e quella del centrosinistra, quindi di una parte consistente dell'opposizione.
E' passato un anno e ci ritroviamo in quest'aula, per varie vicissitudini, con questa proposta che riguarda il Regolamento edilizio tipo.
Per quanto concerne invece la proposta di recupero dei rustici, che era già contenuta nel disegno di legge sui sottotetti, è vero quanto detto dal collega Saitta. Però, vorrei anche osservare che, a distanza di un anno, la Giunta si è permessa di proporre un proprio disegno di legge senza, mi sembra, ledere la maestà di nessuno. Al contrario, l'intento era quello di stimolare la II Commissione per arrivare ad un testo il più possibile condivisibile. Tra l'altro, tale disegno di legge - lo dico perché è stato trasmesso in questi giorni in II Commissione ed approvato dalla Giunta oltre una settimana fa - riguarda anche il recupero di locali interrati e seminterrati, così come hanno fatto in altre Regioni d'Italia.
E' una proposta che si offre alla II Commissione anche a mo' di stimolo: anch'essa deve porsi come obiettivo l'elaborazione di un testo che sia il più largamente condiviso. Se, invece, questo vuole essere un modo per affermare con forza la validità del disegno di legge elaborato ribadisco, da oltre un anno, che ne prenderemo atto.



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso la sua valutazione dei fatti.
Vicepresidente, mi sembra di aver capito che la conferenza stampa non si terrà più.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Nella chiarezza e nell'amicizia, se è vero quello che ha sostenuto l'Assessore Botta - ed è vero - non solo si deve fare, ma è assolutamente legittima. Perché non si deve fare? Stiamo mica scherzando che uno debba avere paura di presentare un progetto di legge dopo un anno che una proposta è ferma se altri non hanno avanzato la proposta! Ho capito esattamente l'opposto dalla spiegazione dell'Assessore Botta, la conferenza stampa si deve fare.



GHIGLIA Agostino

MONTABONE Renato (fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Ci dica la Giunta se la fa o no!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Condivido quello che ha detto il collega Pichetto che svolge le funzioni di delegato del Presidente, quindi non metto in dubbio il fatto di annullare la conferenza stampa se questo significa dargli una valenza in qualche modo elettorale, perché questo era un modo di far conoscere e veicolare una proposta di legge da parte della Giunta.
Dopodiché, se questo è un motivo ostativo perché non vada avanti l'altro disegno di legge, non ho difficoltà. Ovviamente condivido e sottoscrivo in pieno quello che il collega Pichetto ha annunciato prima dopodiché non so se da parte del Consiglio vi siano altri problemi.



PRESIDENTE

Ho bisogno di un minuto per consultare i verbali della Commissione di qualche tempo fa.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (intervento fuori microfono)



PRESIDENTE

Allora, la conferenza si fa o non si fa?



PRESIDENTE

C'è una dichiarazione della Giunta e poi riprendiamo i nostri lavori.
La parola all'Assessore Pichetto, che interviene in qualità di Vicepresidente della Giunta regionale.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Vicepresidente della Giunta regionale

Non c'è più nulla da dichiarare, è a verbale la precedente dichiarazione che esprime anche la volontà del Presidente della Giunta quindi rimane fermo così. Chiedo che si vada avanti con gli altri provvedimenti.



PRESIDENTE

D'accordo, la conferenza di domani non avrà luogo.


Argomento: Province - Comuni - Comunita' montane - Norme generali sull'agricoltura

Esame disegno di legge n. 392: "Riordino dell'esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale caccia e pesca" - Esame collegato ordine del giorno n. 987 (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo ora l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 392, di cui al punto 6) all'o.d.g.
ART. 9 27) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 9, comma quarto, è aggiunta in coda l'espressione: "Ferma restando la ripartizione definitiva da effettuarsi da parte della Giunta regionale entro il 31 gennaio di ogni anno, come prescritto dall'art. 10 comma quarto, della L.R. n. 34/98".
La Giunta regionale non concorda.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 20 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'emendamento è respinto.
28) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 9, dopo il comma settimo, è aggiunto il seguente comma ottavo: "8. La Giunta regionale, almeno 30 giorni prima della decorrenza dell'esercizio delle funzioni conferite ai sensi degli artt. 2, 3 e 4 della presente legge, individua il personale da assegnare agli Enti locali nonch le strutture da mettere a disposizione di questi, nel rispetto dei tempi e delle modalità di cui ai commi primo, secondo e terzo della L.R. n. 34/98".
La Giunta regionale non concorda.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole, 20 contrari e 7 astensioni.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno votato SI' 21 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri L'art. 9 è approvato.
29) Emendamento presentato dai Consiglieri Bellion, Bertoli, Riba e Gatti: al Cap. III - Disposizioni finanziarie - è aggiunto il seguente nuovo articolo: "Art. 9/bis L'ammontare delle somme trasferite agli Enti locali per l'esercizio della delega di cui alla presente legge non può essere inferiore alla spesa storica sostenuta dalla Regione per la stessa area di spesa, considerata la parte corrente e gli interventi in conto capitale, nella media degli ultimi cinque anni".
Consigliere Riba, questo emendamento è conservato?



RIBA Lido

Questo è l'emendamento che mirava ad ottenere una quantificazione e temporalizzazione del trasferimento sia dell'organico che delle risorse. Io lo riterrei sostituito dall'ordine del giorno di impegno - di cui non chiedo neanche la conferma perché credo che ci siano anche le firme della maggioranza - che voteremo contestualmente al testo della legge, di cui peraltro costituisce, per noi, l'elemento qualificante e più significativo.



PRESIDENTE

L'emendamento è dunque ritirato.
ART. 1O - Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno votato SI' 30 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si è astenuto 1 Consigliere L'art. 10 è approvato.
ART. 11 30) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 11, dopo il comma primo, è aggiunto il seguente comma secondo: "2. Il provvedimento della Giunta regionale di cui all'art. 16, comma terzo, della L.R. n. 34/98 è emanato non oltre trenta giorni dall'approvazione della presente legge".
La Giunta?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

No, perché il termine potrebbe essere conflittuale con la Conferenza permanente.



PRESIDENTE

La Giunta è dunque contraria.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sì, in quanto potrebbe essere conflittuale con la Conferenza permanente. Cioè è previsto dalla L.R. n. 34/98, sostanzialmente. Solo per quella ragione.



PRESIDENTE

Viene mantenuto, Consigliera Simonetti?



SIMONETTI Laura

Sì.



PRESIDENTE

Indìco pertanto la votazione, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 32 ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 21 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
Possiamo procedere alla votazione dell'intero art. 11?



RIBA Lido

Scusi, Presidente. Questo è un articolo di procedura, naturalmente, e credo che vada letto in coerenza con l'ordine del giorno che dobbiamo firmare per quanto riguarda tempi e decorrenze. Non so se l'Assessore, al riguardo, vuole assicurare l'assemblea.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Certamente. Quello che è stato oggetto di discussione nell'ordine del giorno viene riconfermato ed assicurato nel suo recepimento.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'art. 11 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 voti contrari 1 astensioni 1 L'art. 12 è approvato.
Abbiamo così completato l'articolato.
Prima di passare alla votazione dell'intero testo della legge, ci sono delle dichiarazioni di voto?



SAITTA Antonino

Chiedo scusa, Presidente, la mia non è una dichiarazione di voto.
Siccome il lavoro su questa legge è fatto ormai a puntate, vorrei chiedere se fosse possibile avere il testo dell'ordine del giorno definitivo che poi dovremo approvare.



PRESIDENTE

Lo faccio distribuire.



(Gli addetti provvedono a distribuire il testo del documento)



PRESIDENTE

L'ordine del giorno riassume adeguatamente le intese? Posso dunque portare in votazione l'intero testo della legge e, subito dopo, l'ordine del giorno? Prego, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Dichiarazione di voto sull'intero testo.
Presidente, Assessore e colleghi, il lavoro che è stato possibile svolgere su questo provvedimento di legge ha registrato una circostanza che, per la verità, non è frequente, ma che apprezzo specificamente: quella di poter cooperare alla redazione del testo finale con un apporto significativo da parte delle opposizioni, recependo in questo modo una serie di elementi che confluivano nei confronti di questo provvedimento Bassanini sia come attese delle amministrazioni territoriali, sia anche più in generale come possibilità di collocare quegli elementi di cultura istituzionale ed amministrativa che si erano venuti formando in questi anni e che, particolarmente sull'agricoltura, avevano avuto modo di perfezionarsi valutando una massa molto complessa e significativa di atti di materie, di situazioni territoriali, talché da tempo l'agricoltura costituiva quella situazione...



(Brusìo in aula)



RIBA Lido

Dicevo, la discussione di questo provvedimento di legge si è svolta con una modalità, dei tempi ed una disponibilità, anche da parte dell'Assessore, che apprezzo, che ha consentito alle opposizioni di assumere una determinata posizione che era andata maturando anche conseguentemente alle modalità di organizzare il governo della politica agraria regionale. Un'esperienza che per qualche verso si accompagnava ai provvedimenti Bassanini, ma che era già stata oggetto di ripetuti momenti di approfondimento. In effetti, il governo dell'agricoltura era forse insieme a quello delle opere pubbliche, l'unico per il quale era stato necessario impiantare una ponderosa organizzazione territoriale della Regione. Si trattava, quindi, in qualche maniera, di interpretare astrattamente gli indirizzi della riforma Bassanini, che prevedono una ridistribuzione delle funzioni, senza peraltro ingenerare un'immediata e consistente ricollocazione di risorse e di personale, come può, invece avvenire per il Bassanini lavoro e per altri settori, che si attivano con minore intensità di pressione di interessi reali e di consistenti circostanze organizzative.
Noi intendevamo, peraltro, cogliere l'occasione per ridefinire delle funzioni di governo, nella politica agraria, che tenessero conto di una nuova ripartizione di funzioni attribuite alla Comunità Europea. Il giudizio può trovare una valutazione di tipo articolato, perché alcune di esse sono state trattenute a livello dello Stato. C'era, anche per la prima stesura della proposta di legge da parte della Giunta, in qualche maniera un'oggettiva indicazione a trattenerne anche presso la Regione. Questo sarebbe stato un errore, perché ci avrebbe messo in una posizione di conflitto con il sistema istituzionale piemontese, che è in grado di gestire la quantità di competenze che gli stiamo trasferendo, e ci avrebbe condannato ad un'impropria funzione, massicciamente gestionale e molto meno di indirizzo e di governo.
Lo voglio ripetere: la circostanza di non avere approvato il provvedimento in tempo sarebbe stata di minore danno se questo ci avesse consentito di varare un provvedimento migliore rispetto a quelli che si registrano in altre Regioni, che hanno sostanzialmente redatto il provvedimento e lo hanno approvato, ma senza stabilire i tempi e senza praticamente affrontare la parte essenziale delle operazioni.
Questo provvedimento è stato migliorato con l'attribuzione di funzioni alle Comunità montane. Chiedo scusa ai colleghi per quello che dirò. Il Piemonte ha fatto, nella sua storia, e soprattutto nelle ultime due legislature, una scelta a favore dei territori montani che il mio Gruppo considera importante perché è anche una scelta a favore delle periferie, è una scelta di riequilibrio, è una scelta che dà voce ed opportunità a quelle parti del territorio che in genere sono state individuate soltanto come referenti e come clienti, rispetto al grosso del sistema istituzionale; quindi, in qualche maniera, è anche un elemento di rinnovamento degli indirizzi di organizzazione delle politiche economiche e, per me, di maggiore civiltà istituzionale.
L'aver recepito in questo provvedimento la proposta che assegna alle Comunità montane lo svolgimento di una quantità significativa di funzioni per l'agricoltura, migliora la prospettiva di quelle istituzioni sulle quali abbiamo discusso nella scorsa seduta.
Non che manchino dei limiti in questo tipo di provvedimento, non che noi non abbiamo fatto un significativo sforzo per ritirare emendamenti che peraltro, consideravamo opportuni. Tuttavia, il prodotto complessivo, visto alla luce dell'ordine del giorno, sul quale c'è il consenso della Giunta e dell'Assessore, ci consente di ritenere che la riforma Bassanini, per quanto riguarda l'agricoltura, nell'ambito di questa legislatura (la decorrenza è stabilita dal primo gennaio del 2000), ha una portata reale ed effettiva.
Per questa ragione, e soprassedendo a quegli elementi di valutazione critica - lo dico perché rimanga agli atti - non condividiamo l'impostazione data a tutta la partita della caccia. Non doveva essere trattenuta al centro, era una partita che doveva essere delegata, il che comporta un concetto gestionale di quella partita in contraddizione con gli indirizzi generali della legge. Tuttavia, vogliamo privilegiare la sostanza di un provvedimento di riforma che ha una sua caratterizzazione operativa ed effettiva, per cui il nostro Gruppo voterà a favore di questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, il collega Gatti, nell'avvio del dibattito su questo disegno di legge, aveva preannunciato di esprimere un voto soltanto dopo essersi reso conto dell'opinione della Giunta in ordine ad alcuni emendamenti presentati insieme al Gruppo dei Democratici di Sinistra. Il dibattito svolto ha dimostrato un'attenzione verso i suggerimenti dati, per cui il nostro Gruppo annuncia un voto favorevole. Nel senso che condividiamo gran parte del testo, così com'è stato approvato dal Consiglio fino all'art. 12. Ci sono alcune questioni che non condividiamo, per apprezziamo che, per quanto riguarda questo disegno di legge, sia stato affrontato in modo chiaro e netto anche la questione dei trasferimenti delle risorse e del personale.
Devo riconoscere, anche se non è una nostra consuetudine, all'Assessore Bodo di aver affrontato di petto questo problema. Noto che è l'unico Assessore che affronta questo tema nel momento in cui si approva una legge di trasferimento di competenze. Poi vedremo quella sui trasporti, e le altre che giungeranno qui in aula, ma noi pretenderemo che il principio stabilito venga applicato anche agli altri settori. Nel momento in cui si approva la legge del trasferimento bisogna cominciare a prevedere la quantità di personale che si intende trasferire alle Province e ai Comuni.
Il nostro voto sarà favorevole, anche perché l'aula, finalmente, ha stabilito un principio rigoroso, non vara una legge "campata in aria", ma una legge con riferimento alle risorse e al personale. Nel momento in cui l'Assessore Bodo concorda sul fatto che, a partire da sei mesi dall'approvazione, si comincia il trasferimento - questo riguarda 284 dipendenti della Regione - è un gesto che noi apprezziamo.
Averlo detto in modo così esplicito, al di là dei ragionamenti generici fatti intorno a questo tema è, secondo noi, un fatto di grande importanza.
Per questa chiarezza e per questa determinazione che apprezziamo - poi evidentemente, richiederemo che lo stesso comportamento venga assunto dagli altri Assessori, nel senso che anche gli altri ci dovranno dire chiaramente che cosa succederà - il nostro voto sarà favorevole al disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Intervengo brevemente per dichiarare che il nostro Gruppo voterà favorevolmente questa legge, anche se riteniamo che ci siano alcune carenze. E' una legge ritenuta, non solo da noi, ma anche da altre Regioni tra le più avanzate d'Italia. E' una di quelle leggi che l'Assessore ha avuto il coraggio di discutere con la minoranza, affrontando i problemi di petto, quindi siamo arrivati, anche se in ritardo, al passaggio delle deleghe alle Province. Staremo attenti affinché gli ordini del giorno vengano rispettati ed è per questo che votiamo favorevolmente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente, il Gruppo della Rifondazione Comunista si asterrà sul disegno di legge n. 392, relativo al riordino dell'esercizio delle funzioni amministrative delegate in materia di agricoltura, alimentazione sviluppo rurale, caccia e pesca. E' un aspetto importante del decentramento amministrativo, che va migliorato nell'ottica del recepimento delle leggi Bassanini che, pur con elementi negativi, ci pone ad un livello più avanzato rispetto ad altre Regioni. Voglio subito ricordare che vi è un forte ritardo dell'esecutivo regionale rispetto ad altre Regioni, in particolare all'Emilia e alla Liguria. E' negativo che si sia verificato questo ritardo, perché va a vanificare alcune attese degli Enti locali minori, delle Associazioni di categoria dei produttori agricoli e che ha portato delle difficoltà in questo settore.
A nostro avviso, la Regione deve essere un Ente solo legislativo e di programmazione, mentre la Provincia, in particolare, e gli altri Enti locali minori devono gestire e realizzare la progettazione socioeconomica produttiva prevista dalle leggi regionali e dai Piani di sviluppo e dai Patti territoriali.
La Regione, secondo noi, è in difficoltà nel conferimento delle funzioni delegate anche in materia montana e delle foreste, specialmente nella mia provincia, dove appunto ci sono quattro Comunità montane che si aspettavano in anticipo queste deleghe. Questo ha creato difficoltà per lo sviluppo di un settore (quello agricolo e montano) che, a nostro avviso, è già stato pesantemente aggravato da errate politiche agrarie e montane dai vari Assessorati e dal Governo centrale. Credo che il vero passaggio delle deleghe dalla Regione alle Province e agli Enti minori debba avere una piena attuazione e debba necessariamente avere dei riferimenti certi, in particolare sulle risorse (che devono essere cospicue e certe) e sul corretto passaggio del personale regionale alle strutture regionali di appartenenza (come il Laboratorio dei Chimici e l'ARPA) e ai vari Enti che dovrebbero ricevere le deleghe.
Credo che ciò non sia avvenuto. Nella discussione del disegno di legge c'è stata un'ampia convergenza di valutazioni delle minoranze e questo è un fatto positivo che ci permette, anche come Gruppo, di astenerci su questo provvedimento.
Vorrei ricordare che il Piemonte conta circa 1.300 Comuni, di cui moltissimi inferiori ai mille abitanti, e otto Province. Alcuni Comuni si trovano in zone collinari, aree degradate, per cui decentrare subito le deleghe sarebbe stato importante anche per l'autonomia e la gestione degli Enti locali, come le Comunità montane, in materia agricola e montana. Le deleghe devono avere il pieno rispetto del principio di adeguatezza e di sussidiarietà e quindi secondo noi devono sburocratizzare molto in materia di agricoltura ed avviare una fase storica nuova per gli adempimenti e soprattutto per essere competitivi anche istituzionalmente in Europa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Credo che questo provvedimento sia atteso da tempo. Mi auguro che il tempo trascorso non sia trascorso invano, nel senso del miglioramento del testo legislativo. Non ne faccio una questione di arrivare primi o ultimi ma ne faccio una questione di funzionalità, perché ovviamente se il meccanismo non dovesse funzionare si penalizzerebbe l'agricoltura. Sono convinto che sia un buon provvedimento.
Credo di dover ringraziare i componenti della Commissione, perché a lungo si è discusso, e tutti coloro che hanno partecipato al miglioramento del provvedimento, perché è un provvedimento della Regione Piemonte diretto all'agricoltura e quindi credo sia interesse di tutti che funzioni nel modo più adeguato e sollecito, altrimenti le riforme eluderebbero le attese dei cittadini.
Un'ultima considerazione. Il fatto di delegare gran parte delle attività gestionali agli Enti locali consentirà ovviamente all'Assessorato di concentrarsi sulle tematiche più generali, quindi sui provvedimenti di legge, sul coordinamento e sulle indicazioni. Potrà quindi disegnare le nuove leggi che la Regione Piemonte e gli operatori agricoli della Regione si aspettano, superando le difficoltà, intrinseche ed estrinseche all'attività agricola, che voi tutti conoscete.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno votato SI' 36 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri La legge è approvata.
Porto ora all'attenzione dell'aula l'ordine del giorno n. 987 a firma dei Consiglieri Riba, Bellion, Angeli, Moro, Rosso e Saitta. Nell'ultima stesura si è aggiunta la firma della Consigliera Simonetti.
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Credo che l'ordine del giorno avesse tre punti di sostanza: il trasferimento delle risorse, il trasferimento del personale e la data in cui le deleghe avrebbero dovuto avere attuazione a seguito della legge.
Sulla base di quella che è oggi la struttura dell'Assessorato regionale all'agricoltura, che si articola in settori territoriali a livello provinciale, sulla base delle funzioni e dei numeri dei dipendenti c'era un numero di dipendenti che sono attualmente in forza all'Assessorato regionale all'agricoltura e un numero di dipendenti che sono in forza al Laboratorio di analisi. Per quanto riguarda tutte le problematiche dell'agricoltura, questi due elementi, che sono stati computati in elementi che riguardano il centro e quindi anche a seconda delle ulteriori deleghe che il Governo nazionale dovrà trasmettere alle Regioni, sono stati al momento tenuti in considerazione per quanto riguarda gli impegni che competono all'Assessorato.
Per quanto riguarda i finanziamenti si è solo data un'indicazione che riguarda il trasferimento in un dodicesimo per ogni mese. Con ogni probabilità non riusciremo a mettere tutti in movimento entro l'1/1/2000 data prestabilita a cui si fa riferimento. Anche qui sono state fatte delle valutazioni per quanto riguarda le risorse finanziarie effettive che hanno delle risultanze che poi indicheremo. Quindi, sostanzialmente, questi tre elementi, che potevano presupporre una serie di modifiche al testo di legge, si è ritenuto opportuno superarli trovando anche un consenso reale ed effettivo sia mio che di altri componenti politici, in quanto l'ordine del giorno diventa come il testo di legge n. 392 lo strumento per mettere in definitiva attuazione questa riforma Bassanini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ringrazio l'Assessore, però non comprendiamo - d'altronde manca il collega Mancuso che ha seguito più approfonditamente questa legge - i numeri rispetto ai trasferimenti: non riusciamo a comprendere bene la modificazione da 300 a 284, numeri tanto precisi tali da considerare in assoluto le esigenze precise fino a questo punto. Quindi, su questo ordine del giorno ci asterremo, salvo che non ci venga spiegato esattamente il motivo per cui non sono più 300, ma 284.



PRESIDENTE

Forse potrebbe essere utile ricordare quello che è stato detto molte sedute fa.
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Premesso che in Commissione si è discusso a fondo questo problema vorrei precisare al Consigliere Ghiglia che effettivamente avevamo conteggiato il numero in 284 e che 300 era stato indicato all'incirca.
La differenza era questa e non c'è una differenza di carattere numerico. Nella prima stesura si era detto anziché 284, 300 circa, però le unità lavorative sono 284 senza ombra di dubbio!



PRESIDENTE

Ricordo che esisteva anche un altro ordine del giorno (n. 988), a firma dei Consiglieri Gallarini, Cotto, Rossi, Rubatto, Grasso, Toselli e Mancuso nel quale si diceva: "Personale da assegnare agli Enti locali n. 284 unità". Questo ordine del giorno è stato successivamente ritirato, perch il numero è stato recuperato nell'ordine del giorno n. 987. Chi vuole avere notizia di questo ordine del giorno, nonché ritirato, me lo può chiedere.
Ci sono altre richieste di intervento sull'ordine del giorno n. 987? Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte tenuto conto del dibattito svoltosi nel corso dell'esame del disegno di legge n. 392 riguardante il 'Riordino dell'esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale caccia e pesca' rilevato che è emersa l'opportunità di assicurare: contestualità tra l'assegnazione delle competenze agli Enti locali e la messa a disposizione di risorse umane e finanziarie che le risorse da destinare agli Enti locali risultino congrue in relazione alle funzioni assegnate che venga operata la conseguente ristrutturazione degli uffici regionali centrali per l'esercizio delle funzioni che permangono alla Regione preso atto che la L.R. n. 34/98 ha individuato la Conferenza permanente Regioni-Autonomie locali quale organo di concertazione, cooperazione e coordinamento tra la Regione e gli Enti locali, che deve operare le scelte riguardanti il processo di delega salvo diversa indicazione dei provvedimenti di merito considerata la necessità di definire, contestualmente all'approvazione del provvedimento di assegnazione delle deleghe in materia di agricoltura anche l'entità dei trasferimenti finanziari e di personale da effettuare a favore delle Province e degli altri Enti locali rilevato che l'organico dei dipendenti regionali assegnato all'Assessorato all'agricoltura è complessivamente costituito da n. 435 dipendenti così suddivisi: programmazione e valorizzazione dell'agricoltura: n. 39 sviluppo dell'agricoltura: n. 366 territorio rurale: n. 30 considerati gli stanziamenti definitivi di spesa per l'agricoltura per l'esercizio 1998 impegna la Giunta regionale ad avviare immediatamente, nell'ambito della concertazione Regione Autonomie locali, le procedure previste dalla L.R. n. 34/98, provvedendo contestualmente all'inizio dell'esercizio delle funzioni da parte degli Enti locali e, comunque, non oltre l'1/1/2000 a trasferire agli Enti locali n. 284 unità di personale da individuare in via prioritaria, nei settori territoriali dell'agricoltura a trasferire alle Province e agli Enti locali un importo corrispondente al 79% delle spese operative per l'esercizio in corso, da calcolare in base a 1/12 per ogni mese successivo a quello di decorrenza dell'effettiva operatività delle deleghe il Consiglio regionale si impegna inoltre a destinare agli stanziamenti per l'agricoltura per il triennio 2000/2002 relativamente ai capitoli finanziati con risorse proprie della Regione importi non inferiori a quelli corrispondenti alla media del triennio 1997/1999".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale documento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno votato SI' 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sull'agricoltura - Boschi e foreste

Esame ordini del giorno di non passaggio al voto delle proposte di legge di iniziativa di Enti locali n. 91, n. 92, n. 94, n. 95, n. 96 e n. 97: "Delega e subdelega alle Province, alle Comunità montane e ai Comuni dell'esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura foreste ed alimentazione"


PRESIDENTE

Collegate al disegno di legge n. 392 c'erano le proposte di legge di iniziativa degli Enti locali n. 91, n. 92, n. 94, n. 95, n. 96 e n. 97: "Delega e subdelega alle Province, alle Comunità montane e ai Comuni dell'esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura foreste ed alimentazione".
Le Commissioni III e VIII hanno deliberato all'unanimità di richiedere all'aula il non passaggio al voto.
Indìco pertanto la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno di non passaggio al voto della proposta di legge n. 91 di iniziativa della Provincia di Torino.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno votato SI' 36 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno di non passaggio al voto della proposta di legge n.
92 di iniziativa della Provincia di Vercelli.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno votato SI' 36 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno di non passaggio al voto della proposta di legge n.
94 di iniziativa della Provincia di Asti.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno votato SI' 36 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno di non passaggio al voto della proposta di legge n.
95 di iniziativa della Provincia di Alessandria.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno votato SI' 36 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno di non passaggio al voto della proposta di legge n.
96 di iniziativa della Provincia di Cuneo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno votato SI' 36 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno di non passaggio al voto della proposta di legge n.
97 di iniziativa della Provincia di Novara.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 37 hanno votato SI' 36 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è approvato.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 244: "Norme in materia di edilizia e modifiche alla L.R. 5/12/1977 n. 56 'Tutela ed uso del suolo'"


PRESIDENTE

Proseguiamo ora l'esame del disegno di legge n. 244, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ricordo che la relazione dei Consiglieri Grasso e Saitta è già stata svolta. Dobbiamo ora affrontare l'esame del testo.
C'è ancora un emendamento a firma dei Consiglieri Chiezzi, Moro Papandrea e Simonetti (risale al 27/7/1998), con il quale si chiede che prima del testo dell'attuale art. 1, venga inserito il testo dell'attuale art. 13. In parte è già stato discusso, comunque lo richiamiamo all'attenzione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Presidente, come primo firmatario e corelatore di questa legge, ho visto che sono stati presentati parecchi emendamenti da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista, altri da parte della Giunta ed altri ancora dai vari Consiglieri. Siccome si tratta di un testo complessivamente complesso per il quale è stato fatto un esame ampio all'interno della Commissione vorrei rivolgere un invito al Consiglio, soprattutto ai Consiglieri che hanno presentato emendamenti e anche alla Giunta, affinché, così come abbiamo fatto su altri provvedimenti, tutti gli emendamenti presentati vengano ritirati. Diversamente, il lavoro sarebbe molto complesso e lungo...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, il Consigliere Saitta sta dicendo delle cose di grande interesse per il proseguimento dei nostri lavori: vi chiederei di seguire con attenzione.
Prosegua pure, Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Ripeto l'invito ai colleghi del Consiglio a ritirare gli emendamenti presentati, perché la discussione delle modifiche richiederebbe un lungo lavoro di approfondimento e soprattutto di verifica rispetto alla coerenza di alcune parti che si vogliono cambiare con il resto della legge.
Si tratta di un testo che è stato già oggetto di un esame attento e che ha raggiunto un certo equilibrio, per cui l'invito che rivolgo alla Giunta e agli altri colleghi è di ritirare tutti gli emendamenti e di approvare il testo così com'è stato licenziato dalla Commissione. In caso contrario dovremmo attrezzarci per un lavoro abbastanza lungo ed attento, anche per una buona qualità legislativa.



PRESIDENTE

Voglio riprendere queste ultime parole: l'esigenza che i provvedimenti approvati dalla nostra aula siano di buona qualità, il che non mi pare facilmente compatibile con un esame che, come spesso viene realizzato da noi, va non proprio a stravolgere, ma a cambiare i riferimenti basilari dei provvedimenti stessi. Perciò credo anch'io di dover chiedere - ritengo anche a nome del secondo relatore - di ritirare gli emendamenti.
La parola all'Assessore Pichetto, che interviene in qualità di Vicepresidente della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Vicepresidente della Giunta regionale

Se i Consiglieri accolgono l'invito testé rivolto dal collega Saitta a ritirare i loro emendamenti, anche la Giunta ritira i propri.



PRESIDENTE

Con questa disponibilità, posso considerare ritirati gli emendamenti che sono stati presentati al provvedimento? Lo chiedo al Consigliere Galli che aveva presentato degli emendamenti, e ai Consiglieri Chiezzi, Moro Papandrea e Simonetti.



GALLI Daniele

Accolgo l'invito del Consigliere Saitta, purché venga esteso e vi partecipino tutti gli altri Consiglieri che hanno espresso emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Vengono ritirati sul presupposto che anche gli altri vengano ritirati? Posso considerarlo acquisito? Prenda pure la parola, Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi ritiriamo gli emendamenti e non facciamo inviti, perché ritengo che la mia decisione di ritirare emendamenti coinvolga me e non pongo mai - non credo che sia un buon costume, e non mi è piaciuto quando è avvenuto - un ricatto ad altri. Ognuno di noi ha dei motivi per cui presenta degli emendamenti, e il ritiro degli emendamenti riguarda se stesso, riguarda i motivi per cui li ha ritirati.
Ripeto, non credo che sia un buon costume porre dei presupposti; poi ognuno, autonomamente, può decidere di farlo, ognuno può fare l'invito ad altri, però credo che non sia un buon costume presentare emendamenti e dire: "Io li ritiro se li ritirano anche gli altri".
Io ritiro gli emendamenti perché ritengo di ritirarli. Gli altri decidano autonomamente cosa fare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Il nostro Gruppo ha presentato degli emendamenti di merito, partendo dalla considerazione che la legge ha avuto in Commissione un iter che ha permesso un serio approfondimento ed è sicuramente uscita in modo equilibrato con delle modifiche.
Accogliamo l'invito del collega Saitta a ritirare gli emendamenti, non perché riteniamo che i nostri emendamenti non abbiano più valore - li riteniamo anzi significativi, e saranno comunque lasciati agli atti - ma perché la presentazione di altri eventuali emendamenti potrebbe interrompere e spezzare un ragionamento complesso su una legge importante e comunque organica, creando sicuramente delle difficoltà. Pertanto accogliamo l'invito e ritiriamo anche noi le modifiche presentate.



PRESIDENTE

Allora considero che autonomamente ogni firmatario di emendamento abbia ritirato le proprie modifiche.
Posso dunque portare all'attenzione dell'aula l'articolato come licenziato dalla Commissione.
ART. 1 - Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno votato SI' 34 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 voti favorevoli 34 astensioni 3 L'art. 13 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per dichiarazione di voto sul disegno di legge n. 244.
Apprezzo la modalità seguita, complessivamente corretta, pertanto il nostro voto sarà favorevole. All'originale progetto di legge, presentato nel mese di agosto 1995, dal Gruppo dei Popolari, dal PDS e dal Patto dei Democratici, seguì una proposta della Giunta. Quindi, la sollecitazione, da parte di alcuni Gruppi, è stata utile per giungere ad un progetto di legge condiviso da tutti i Gruppi consiliari.
La procedura seguita, di conseguenza, ci consente oggi di approvare il disegno di legge con un ampio consenso. Si tratta, a questo punto, al di là del merito - esaminato in Commissione e sul quale non mi soffermo - di fare in modo che si proceda velocemente anche all'approvazione della deliberazione, che è il regolamento vero e proprio.
L'invito che rivolgo al Presidente del Consiglio è che il testo della deliberazione, nella prima seduta utile, compatibilmente con il Regolamento, venga inserita all'o.d.g.
Con questo invito esprimo il voto favorevole del mio Gruppo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto, che interviene in qualità di Vicepresidente della Giunta regionale.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Vicepresidente della Giunta regionale

Anche a nome del Presidente ringrazio l'aula e i membri della II Commissione per il lavoro svolto su questo provvedimento; provvedimento che ha avuto un iter travagliato e lungo.
Ricordo che all'inizio della discussione eravamo su posizioni diverse con documenti diversi sia dell'Assessorato sia dei proponenti il disegno di legge, primo firmatario il collega Saitta. La buona volontà dei firmatari e della Giunta regionale, manifestata dall'Assessore Botta, ci ha permesso di approvare questo provvedimento che ritengo rilevante nel merito.
Certamente, tale provvedimento sarà completo con l'approvazione anche della deliberazione.
Si tratta di un provvedimento importante in quanto va verso una filosofia nuova di rapporti anche con gli Enti locali. Ci permette inoltre, di snellire delle procedure farraginose per la Regione e permette anche agli Enti locali, che seguono questo percorso, di saltare una serie di passaggi previsti dalla normativa.
Questa valutazione vale anche per l'approvazione della delega sull'agricoltura che da tempo giaceva in questo Consiglio.
Ringrazio i colleghi della maggioranza che hanno garantito il numero legale e ringrazio anche i colleghi dell'opposizione che sono intervenuti in modo puntuale sulle questioni di merito.
Ci auguriamo, come Giunta regionale e come membri di questo Consiglio che, superata la pausa, prevista per la settimana prossima per impegni elettorali, si possa continuare con valutazioni sul merito, così come è avvenuto in questi giorni.
Chiedo anche, come Giunta, l'impegno ai colleghi per una serie di urgenze che hanno le Commissioni e i Consigli su altri provvedimenti collegati, in particolare, ai decreti Bassanini. Questo nelle libere valutazioni di merito che la maggioranza e l'opposizione vorranno svolgere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Presidente, sarò brevissimo. Intervengo per esprimere il voto favorevole sul provvedimento in esame. Sottolineo l'assoluta necessità di questo testo che innanzitutto mostra l'applicazione ai principi della sussidiarietà, delegando agli Enti locali la possibilità di autoregolamentarsi in materia edilizia.
Ovviamente, come tutte le leggi, è fonte di concertazione, di compromesso e questo penso sia, tutto sommato, un risultato apprezzabile che dovrà essere, successivamente, reso ottimale con l'approvazione del Regolamento edilizio nel testo integrale, altro provvedimento urgente.
Nutro una sola preoccupazione su quanto viene dato e trasmesso dai Consiglio comunali alle Aziende Sanitarie Locali. Innanzitutto, per un'infinità di interpretazioni rispetto alle normative igienico-sanitarie inoltre per una non uniformità di interpretazione e, per, oserei dire quasi una mancanza di diritto certo rispetto alle determinazioni che le AA.SS.LL. hanno e svolgono nei confronti dei settori edilizi.
Preannuncio che farò seguire un ordine del giorno - nelle prossime sessioni di Consiglio - per regolamentare, nel più breve tempo possibile questi aspetti che io reputo essenziali, onde evitare che ci siano nell'ambito del territorio della Regione Piemonte, delle posizioni in contrasto, tali da determinare degli squilibri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Concordo su quanto detto dal collega Saitta. Lo stesso ricordava come il provvedimento, che presto verrà posto in votazione, abbia conosciuto un lungo e travagliato iter all'interno della Commissione. Sono state presentate parecchie proposte di legge in questa direzione. Il fatto che a questo punto si arrivi ad approvare una proposta di legge in tale direzione, è un dato significativo. Il nostro impegno come Gruppo DS, ma anche degli altri Gruppi consiliari, tendeva ad apportare un contributo alle Amministrazioni comunali che da lungo tempo ci chiedono di mettere mano a provvedimenti in materia di edilizia relativamente al Regolamento edilizio e ad un procedimento che implica, per le Amministrazioni comunali un elemento di semplificazione e di velocizzazione del loro lavoro per poter dare ai cittadini risposte in tempi rapidi e certi, così come l'intera legislazione in questa direzione sta andando: mi riferisco alle Bassanini.
Per questa ragione, per il lavoro svolto e per la finalità del provvedimento, il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anch'io mi unisco al coro di soddisfazione rispetto a questo provvedimento che ha visto, tra l'altro, il concorso di molti Consiglieri. Si tratta di un grande atto di responsabilità da parte di tutto il Consiglio regionale. Finalmente diamo una risposta ai Comuni della nostra Regione che - ripeto - attendevano ormai da anni un'indicazione per andare nella direzione degli stessi decreti Bassanini.
Quindi, una completa attuazione del decentramento anche da parte del Consiglio regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno votato SI' 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri La legge è approvata.
I lavori di questa seduta hanno visto l'approvazione di due significativi provvedimenti che, uniti ai due che abbiamo approvato nei giorni scorsi, danno un significativo contributo a ciò che il Piemonte ha chiesto all'assemblea regionale. Mi pare di dover sottolineare questo dato positivo: dopo alcuni momenti di incertezza, l'aula ha assunto un atteggiamento più produttivo. Vi ringrazio di questo.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
I nostri lavori si concludono.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.39)



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