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Dettaglio seduta n.368 del 02/06/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellingeri, Bortolin Cavallera, Farassino, Goglio, Griffini, Mancuso, Peano, Spagnuolo Toselli e Viglietta.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Il Consigliere Cavaliere chiede la verifica del numero legale.
Si proceda pertanto all'appello nominale per tale verifica.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
20 Consiglieri anziché 25 (sono in congedo n. 11 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 10.33 riprende alle ore 11.08)


Argomento: Comuni - Montagna

Esame ordini del giorno collegati al disegno di legge n. 210: "Testo unico delle leggi sulla montagna" Ordine del giorno n. 974 inerente a "Integrazione dell'elenco dei Comuni montani dell'intero territorio di Ceva e Lesegno" Ordine del giorno n. 978, presentato dai Consiglieri Dutto, Rosso Farassino e Bellingeri, inerente a "Disegno di legge n. 210 'Testo Unico delle leggi sulla montagna'"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella seduta di ieri abbiamo approvato il disegno di legge n. 210: "Testo unico delle leggi sulla montagna".
A tale disegno di legge erano collegati alcuni ordini del giorno che esaminiamo nella giornata odierna.
Il primo ordine del giorno è il n. 974: "Integrazione dell'elenco dei Comuni montani dell'intero territorio di Ceva e Lesegno".
Tale documento è stato sottoscritto dai Consiglieri Riba, Vaglio Toselli, Dutto ed altri, relativamente al quale già ieri era stata avanzata una richiesta, non dico di emendamento, ma di precisare l'ambito di riferimento.
Chiedo al primo firmatario, Consigliere Riba, se è disponibile ad ampliare l'ordine del giorno.



RIBA Lido

Sì.



PRESIDENTE

Do quindi lettura di questo ordine del giorno tenendo conto di tale richiesta sottoscritta dalla Consigliera Cotto: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la costituzione della Comunità montana del Cebano e delle Valli Mongia e Cevetta che comprende i Comuni di Castellino Tanaro, Castelnuovo Ceva, Cigliè, Igliano, Lisio, Marsaglia, Mombasiglio, Montezemolo Murazzano, Paroldo, Priero, Roascio, Rocca Cigliè, Sale delle Langhe, Sale San Giovanni, Scagnello, Torresina, Viola nonché i territori classificati montani dei Comuni di Ceva e Lesegno vista la richiesta formulata dai comuni di Montabone, Rocchetta Palafea e Castelboglione di essere inseriti nella Comunità montana Langa Astigiana Valle Bormida verificato che il territorio classificato non montano dei Comuni di Ceva e Lesegno presenta caratteristiche fisiche e socioeconomiche del tutto analoghe alle parti già classificate montane nonché a quelle degli altri Comuni interamente montani appartenenti alla stessa Comunità montana del Cebano e delle Valli Mongia e Cevetta considerato che nel 1982 la Regione Piemonte aveva già richiesto alla Commissione censuaria centrale del Ministero delle Finanze l'inclusione nell'elenco dei Comuni montani dell'intero territorio dei Comuni di Ceva e Lesegno, e che la richiesta era corredata di parere favorevole del Corpo Forestale dello Stato impegna la Giunta regionale ad attivare tutte le iniziative necessarie affinché la Commissione censuaria centrale del Ministero delle Finanze provveda ad includere nell'elenco dei comuni montani l'intero territorio dei Comuni di Ceva e Lesegno impegna altresì la Giunta ad assumere ogni possibile provvedimento al fine di consentire ai Comuni di Montabone, Rocchetta Palafea e Castelboglione l'inserimento nella Comunità montana Langa Astigiana - Valle Bormida".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
Passiamo ora all'esame del secondo ordine del giorno (n. 978) a firma dei Consiglieri Dutto, Rosso, Farassino e Bellingeri, il cui testo recita: "Premesso che le Commissioni consiliari regionali III ed VIII, nella seduta congiunta del 30 marzo 1999, hanno approvato le modifiche delle zone omogenee delle Comunità montane piemontesi, previste dal disegno di legge n. 210 'Testo Unico delle leggi sulla montagna' considerato che: il disegno di legge n. 210 licenziato dalle suddette Commissioni consiliari, prevede modifiche sostanziali nell'assetto territoriale di alcune Comunità montane con l'aggiunta e/o la diminuzione del numero di Comuni membri nel ritenere che: dette modifiche possano comportare per alcune Comunità montane l'esubero di personale attualmente in servizio, mentre altre verosimilmente dovranno procedere a nuove assunzioni tutto ciò premesso il Consiglio regionale del Piemonte impegna il Presidente on. Enzo Ghigo e la Giunta regionale a concordare con le Comunità montane nelle sopracitate condizioni la mobilità del personale dagli Enti ove vi sono esuberi a quelli ove si riscontrano carenze con il temporaneo congelamento di eventuali assunzioni sino all'assorbimento completo del personale ora in servizio".
Possiamo dare la stessa votazione del precedente ordine del giorno?



(Commenti fuori microfono dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti)



PRESIDENTE

Sono gli ordini del giorno che avevamo ancora all'esame.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
I favorevoli sono 36...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Adesso siamo in votazione, Consigliere, glielo rileggo dopo, abbia pazienza.



(Proteste dei Consiglieri Cavaliere Chiezzi e Simonetti)



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno sono a vostra conoscenza. Ho già dato il via alla votazione, Consiglieri; abbiate pazienza! Chi si astiene? Nessuno. Chi è contrario? Nessuno.
L'ordine del giorno è approvato con 36 voti favorevoli.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Adesso le rileggo il testo dell'ordine del giorno, Consigliere Cavaliere.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Me lo doveva rileggere prima! Non mi prenda per i fondelli, Presidente!



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, le chiedo di ritirare immediatamente questa espressione che non è compatibile con quest'aula! Gli ordini del giorno sono stati consegnati nel pomeriggio e comunque i nostri lavori sono ripresi già con l'approvazione di un ordine del giorno! L'ordine del giorno n. 978 lo considero approvato.
Ci sono ancora due ordini del giorno che prego gli uffici di distribuire nuovamente ai Consiglieri.
Si tratta del n. 985, a firma dei Consiglieri Bellion, Spagnuolo ed altri, e del n. 1014 a firma dei Consiglieri Galli, Grasso, Racchelli e Toselli.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, ma ci sono altri otto ordini del giorno collegati alla montagna!



PRESIDENTE

Comunque, questi due sono sicuramente...



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Voglio che vengano messi in votazione tutti gli ordini del giorno anche più vecchi, collegati alla montagna!



PRESIDENTE

Questi credo siano senz'altro da fare, poi se ce ne sono altri...



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non sono senz'altro da fare! Siccome ce ne sono altri più vecchi di questi due, lei è tenuto a porli tutti in votazione!



PRESIDENTE

Per cortesia, li metteremo tutti all'attenzione dell'aula. Questi sicuramente...



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci sono degli ordini del giorno collegati che sono più vecchi di quello!



PRESIDENTE

Per cortesia, c'è un accordo. Non escludo che si faccia dopo, ma mi permetta di far rispettare l'accordo.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma quale accordo! Quale accordo!



CHIEZZI Giuseppe

Sugli ordini del giorno non c'era alcun accordo!



CHIEZZI Giuseppe

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Quale patto di sangue avete fatto? In tempi di AIDS!



PRESIDENTE

Chiedo all'aula: ho inteso bene che questi ordini del giorno fossero da portare in votazione? Comunque, leggo questo ordine del giorno, che intendo collegato alla legge votata ieri.
Ordine del giorno n. 985: "Riduzione tasso di ospedalizzazione su tutto il territorio regionale", presentato dai Consiglieri Bellion, Spagnuolo Peano, Foco, Dutto, Suino, Angeli, Moro, Riba, Bortolin, Simonetti, Chiezzi e Riggio.
"Il Consiglio regionale del Piemonte considerato..."



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, io non so con chi ha fatto l'accordo! Continui così e se ne assumerà tutte le responsabilità!



PRESIDENTE

Per cortesia!



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

L'accordo sugli ordini del giorno non esiste! Quindi non si facciano Presidente.
Sono fuori dall'accordo, li faremo un'altra volta!



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Quali appalti vi siete spartiti per l'accordo?



PRESIDENTE

Guardi, Consigliere, io ho fatto gli accordi alla luce del sole alla Conferenza dei Capigruppo! Le chiedo di precisare al microfono le sue valutazioni! Le do la voce, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Lei sta parlando di accordi, Presidente. Di quali accordi?



PRESIDENTE

Dell'accordo ai Capigruppo di ieri sera.



CAVALIERE Pasquale

Perché se lei vota degli ordini del giorno in quanto collegati ad una legge, ad un argomento, io le dico che ci sono altri ordini del giorno collegati a quella legge e a quell'argomento! E siccome quegli ordini del giorno sono più vecchi, lei ha il dovere di collegarli. Non può dire: "Adesso voto questi, poi vediamo".



PRESIDENTE

Questo io l'ho già detto ieri sera. Chiedo all'aula: ho inteso bene che questi ordini del giorno fossero da portare in votazione? Posso non avere inteso bene. Se non è così, io ho sentito un no, non li pongo in votazione li porteremo in votazione successivamente.
Io avevo inteso che l'accordo comprendesse anche queste cose; mi si dice che non è così...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Li porteremo all'attenzione successivamente. Io voglio essere rispettoso dell'accordo che tutti riconoscono...
I lavori di questa mattina dovrebbero cominciare con una comunicazione del Presidente...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Per cortesia, lei non ha la parola.
Una comunicazione del Presidente sul problema ATR, Agenzia regionale per il turismo. Ci sono delle interpellanze: nn. 2673, 2675 e 2678.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Scusi, Presidente, ma non ho capito che fine hanno fatto gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Li abbiamo accantonati. Io avevo inteso che ci fosse un accordo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Dato che qui stiamo lavorando nel quadro dell'accordo raggiunto ai Capigruppo, io avevo inteso che nell'accordo ci fossero anche questi quattro ordini del giorno; mi si dice che non è così, allora...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, non riprendiamo il brusìo.
Se uno dei Capigruppo che era presente mi dice che l'accordo non si estendeva a questi ordini del giorno, io ne prendo atto.



BELLION Marco

Io non lo so; io non ho partecipato alla Conferenza dei Capigruppo e quindi faccio riferimento al mio Capogruppo...



PRESIDENTE

Io lo davo per scontato, ma mi si dice che non è così. Io voglio essere rispettoso...



BELLION Marco

Il mio Capogruppo invece mi dice che facevano parte dell'accordo, anche perché trattano di problematiche, oltre che importanti, alquanto urgenti, e non sto ad evidenziarlo.
Credo che i Capigruppo Chiezzi Cavaliere, se avranno la possibilità di dare un'occhiata al contenuto di questi ordini del giorno, si renderanno conto - anche la collega Simonetti - che parliamo di sanità.
Sappiamo benissimo che in questo momento le Aziende stanno andando a siglare gli accordi di programma con le Aziende ospedaliere. Tutto questo fa sì che nelle realtà montane si rischi la chiusura degli ospedali! Allora è necessario un impegno da parte del Consiglio da questo punto di vista, e tutto ciò è strettamente connesso al Testo Unico sulla montagna. Dopodich io faccio riferimento a quanto il mio Capogruppo mi ha detto, e cioè che questi ordini del giorno, particolarmente urgenti oltre che importanti erano stati inseriti nell'accordo e quindi chiedo che questo accordo venga mantenuto.



PRESIDENTE

Qui abbiamo un problema di memoria storica. Chiedo cortesemente ai Capigruppo che erano presenti alla discussione di ricordare se questi ordini del giorno rientrano nell'accordo o meno.



CAVALIERE Pasquale

Quale accordo, Presidente?



PRESIDENTE

Gliel'ho già detto prima: l'accordo dei Capigruppo!



PAPANDREA Rocco

Non c'è stato nessun accordo ai Capigruppo: c'è stata una decisione sugli ordini del giorno. Dobbiamo dire le cose come stanno: i Capigruppo si sono riuniti e hanno discusso l'ordine dei lavori per le due giornate.
Questo è l'accordo, semplicemente sull'ordine dei lavori.
Dico questo per non lasciar intendere che ci sono delle cose strane.



PRESIDENTE

Se non le piace il termine "accordo", diciamo "quanto emerso dalla Conferenza dei Capigruppo di ieri".



PAPANDREA Rocco

Abbiamo fatto una riunione di Capigruppo "normale", in cui abbiamo deciso il calendario delle due giornate. Non abbiamo affrontato il problema degli ordini del giorno: abbiamo semplicemente affrontato, mi sembra, il problema degli argomenti (vedi leggi) da esaminare.
La valutazione che faccio io è quella di seguire l'iter di sempre: al termine di una legge, tutti gli ordini del giorno collegati vengono posti in votazione.



CAVALIERE Pasquale

Tutti.



PAPANDREA Rocco

Certo, tutti - è normale - tutti gli ordini del giorno collegati. Non si fanno eccezioni, esaminandone solo alcuni: si prendono tutti quelli collegati e, come si fa sempre sulle leggi, si votano! Avevamo detto che avremmo esaminato la legge sulla montagna. Non abbiamo parlato di ordini del giorno, ma penso che nella norma tutti debbano essere votati.



PRESIDENTE

E' esattamente quello che mi apprestavo a fare. Gli uffici mi hanno presentato questi ordini del giorno come collegati. Possiamo fare una ricerca ulteriore per vedere se ce ne sono altri; a me non risulterebbe che ce ne siano. Se ce ne sono altri, li recuperiamo.
Hanno chiesto la parola i Consiglieri Chiezzi, Riba e Gallarini. Su questo, però, non credo che dobbiamo perdere molto tempo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, nell'accordo raggiunto sui temi da trattare non si è parlato di ordini del giorno, non sono neppure stati citati, per cui non erano a memoria della discussione nei Capigruppo. Non vi è dubbio che gli ordini del giorno non siano stati neppure citati nella riunione dei Capigruppo; dopodiché, terminata una legge, è prassi che si possano mettere in discussione, in votazione ordini del giorno collegati alla legge.
Allora, Presidente, se lei mette in votazione tutti gli ordini del giorno che ciascun Consigliere propone come collegati alla legge, direi che è una prassi che non contraddice un accordo intervenuto, nel senso che l'accordo era di fare una legge. Di norma, dopo la legge si votano degli ordini del giorno, ma allora sono tutti gli ordini del giorno! Dato che il collega Cavaliere ha chiesto, mentre lei metteva in votazione solo alcuni ordini del giorno, che venissero posti in votazione tutti e lei ha risposto di no, questo "no" vìola l'accordo! Per cui la mia posizione di Gruppo è: tutti gli ordini del giorno che si richiede vengano messi in votazione perché collegati, siano messi in votazione, e allora da parte mia l'accordo non è violato. Se se ne mettono solo alcuni, allora l'accordo è violato.



PRESIDENTE

Questa è la prassi normale, Consigliere. Chiedo alla cortesia del Consigliere Cavaliere di ricordare quali sono gli ordini del giorno.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Io ritenevo che quei quattro ordini del giorno fossero tutti.
Sono ancora iscritti a parlare i Consiglieri Riba e Gallarini, però se l'intesa o almeno la possibilità operativa è quella di farli votare tutti io sono per farli votare tutti, perché così è la prassi operativa.



RIBA Lido

Rinuncio all'intervento, Presidente.



PRESIDENTE

Benissimo. Posso andare avanti in questo modo? Cerchiamo gli ordini del giorno collegati alla legge sulla montagna e li votiamo tutti.


Argomento: Montagna - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Ordine del giorno n. 1014, presentato dai Consiglieri Galli, Grasso Racchelli e Toselli, inerente a "Piano Sanitario Regionale 1997/1999. L.R. n. 61/97" (Ospedali di montagna)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 1014, presentato dai Consiglieri Galli, Grasso, Racchelli e Toselli.
Do lettura di tale ordine del giorno: "Il Piano Sanitario Regionale 1997/1999, approvato con L.R. n. 61/97, pone particolare attenzione alle zone montane, al fine di agevolare l'accesso alle prestazioni sanitarie da parte dei residenti e perseguire così la realizzazione dei livelli uniformi di assistenza su tutto il territorio regionale.
Per la realizzazione delle finalità sopra esposte si impegna la Giunta regionale all'adozione delle seguenti misure: a) incentivazione delle iniziative volte alla razionalizzazione dei servizi sanitari nei territori montani e collinari b) il riequilibrio dei finanziamenti regionali prevedendo una maggiorazione fino ad un massimo del 20% delle quote capitarie, riferite ai livelli di assistenza territoriale, per la popolazione residente in comuni montani e nei territori collinari per gli ambiti definiti dalla legge regionale attualmente in iter procedurale e di impegnare le Aziende sanitarie locali ad adottare il medesimo criterio nell'allocazione interna delle risorse finanziarie in sede di assegnazione dei 'budget' settoriali c) il perseguimento di quanto previsto ai precedenti punti a) e b) non deve comunque operare una decurtazione dei livelli di finanziamento sulle altre realtà territoriali, pertanto, si invita la Giunta regionale ad utilizzare eventuali disponibilità derivanti dall'accantonamento di cui all'art. 4 delle L.R. 18/1/1995 n. 8 e a disporre le necessarie integrazioni alle risorse disponibili d) per l'attuazione del presente ordine del giorno la Giunta regionale individua le necessarie coerenti proposte operative e di variazione di bilancio".
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

La Giunta è d'accordo su tale ordine del giorno.
Chiedo, se possibile, di apportare la seguente correzione al punto b): sostituire le parole " Fino ad un massimo del 20%" con le parole "Fino ad un massimo del 10% delle quote capitarie".



(Commenti fuori microfono della Consigliera Simonetti)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Il 20% sarebbe una cifra eccessiva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Presidente, come primo firmatario dell'ordine del giorno, accetto la modifica dell'Assessore.
Per come avevamo impostato l'ordine del giorno, il 20% era, nell'ambito delle percentuali delle quote finanziarie, la quota massima a cui si sarebbe potuto arrivare. Se noi andassimo ad individuare il capitolo di spesa, sarebbe stato possibile applicare tale aliquota in base anche alle possibilità di bilancio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Assessore, la proposta del 10% lei non fa che ribadire lo status quo attuale. La richiesta fatta dai colleghi è abbastanza in sintonia con quella precedentemente votata all'unanimità. Mi sembra un po' schizofrenico votare e approvare un provvedimento e, subito dopo, rifiutare quello successivo che si diversifica dal precedente per ben pochi aspetti. Se lei riafferma il 10%, di fatto afferma che nulla cambia.
Allora, perché votare un ordine del giorno, se non perché ci sia una spinta necessaria ad aiutare anche l'Assessorato a tendere al 20%? Magari poi il 20% sarà una punta che difficilmente sarà raggiunta, magari lo sarà solo in una zona della Regione! Andrebbe bene comunque! Nelle altre sarà l'11%, il 13%, il 15%! Altrimenti, che senso ha questo ordine del giorno? Ribadire il 10% significa, tra l'altro, mortificare la stessa maggioranza che presenta una proposta logica e congruente con quella votata all'unanimità un attimo fa.
Assessore, la preghiamo di ritornare sulla sua posizione. Fino ad un massimo del 20% è il limite più giusto: sappiamo che è un obiettivo ambizioso questo che l'assemblea si assume, e che difficilmente potrà essere raggiunto. Ma il 12 o il 13% saranno già un traguardo importante per quelle zone.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Presidente, voglio unirmi alla collega Suino nella sua richiesta.
L'Assessore già ben sa quali sono i maggiori costi per l'assistenza sanitaria nelle realtà montane, anche perché i distretti montani individuati dall'Assessorato nelle ASL del Piemonte hanno già presentato proposte e progetti, e da essi già si evince quali siano i maggiori costi.
Il 20% ci permette, se mai riusciremo a far partire questi progetti sperimentali (ormai a quasi due anni dal loro inserimento nel Piano Sanitario Regionale) di essere in grado di intervenire immediatamente. Se così non fosse, queste sperimentazioni sarebbero state inutili.



PRESIDENTE

L'Assessore ritiene di aderire alla formulazione precedente? Sono ordini del giorno, indicazioni; chiedo al primo firmatario se posso portare in votazione l'ordine del giorno così come inizialmente è stato presentato, cioè fino ad un massimo del 20%.
Non essendovi obiezioni, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 1014 nel testo originario, letto in precedenza.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 34 voti favorevoli e 2 astensioni.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 574, presentato dai Consiglieri Dutto, Rosso e Bellingeri, inerente a: "Sezione Staccata delle Scuole Medie di Limone" (CN)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 574, presentato dai Consiglieri Dutto, Rosso, Farassino e Bellingeri, il cui testo recita: "Appreso che: il Provveditore agli Studi di Cuneo ha disposto la soppressione delle classi I e II della Sezione Staccata delle Scuole Medie di Limone Piemonte (CN) considerato che: il Provveditore agli Studi di Cuneo, in deroga all'art. 15, comma quarto della legge n. 148/90 aveva negli ultimi anni scolastici sempre mantenuto in funzione la Sezione Staccata di Limone in considerazione della situazione orografica ed economica e socioculturale il servizio di trasporto degli alunni in altro plesso scolastico sito nel Comune di Vernante, in considerazione della condizione geomorfologica del territorio montano, dei tempi di percorrenza, delle abbondanti nevicate del periodo invernale, creerebbe gravi disagi per gli scolari di Limone quest'anno si è registrata l'iscrizione di otto allievi, che è il numero minimo previsto ai sensi dell'art. 15, comma quarto, della legge n. 148/90 'per i Comuni montani che si trovino in situazioni di grave disagio, in relazione all'altitudine dei centri abitati, alle condizioni orografiche alla distanza da sedi scolastiche vicine e allo stato delle vie di comunicazione' l'articolo, comma 19, della legge 28/12/1995, numero 459, dispone che: "Le disposizioni contenute nell'art. 4, comma 11, della legge 24/12/1993 n. 537, continuano ad applicarsi anche agli anni scolastici 1996/1997/1998 tenendo conto delle esigenze dei Comuni montani e dei Comuni ove esiste un solo plesso scolastico, ecc.".
Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente ad attivarsi urgentemente avanti al Provveditore agli Studi di Cuneo ed al Ministro della Pubblica Istruzione affinché, in deroga all'art. 15, comma 4, della legge n. 148/90, come è avvenuto negli scorsi anni scolastici, sia disposta la riapertura della Sezione Staccata delle Scuole Medie di Limone (CN) per l'anno 1997/1998".
Questo documento mi pare superato.



PRESIDENTE

ROSSO



PRESIDENTE

Infatti lo ritiriamo.



PRESIDENTE

Questo ordine del giorno è pertanto ritirato.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 461, presentato dai Consiglieri Dutto, Rosso e Farassino, inerente a "Salvaguardia dei plessi scolastici dei Comuni montani in Province svantaggiate"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 461, presentato dai Consiglieri Dutto, Rosso e Farassino, il cui testo recita: Il Consiglio Regionale del Piemonte Premesso che il sistema di riorganizzazione della rete scolastica, come indicato dalla Circolare ministeriale n. 47 del 20/1/1997, prevede drastici tagli di direzioni, presidenze, plessi e sezioni staccate anche nella nostra regione il suddetto sistema, spacciato per razionalizzazione della scuola, in realtà non è che il frutto di un mero calcolo economico che non tiene conto dei problemi della scuola, i quali non possono essere affrontati soltanto dal punto di vista dell'economicità della gestione ispirata solo al criterio di soppressione ed in netto contrasto con le finalità proprie degli enti locali, tese alla tutela dei servizi primari sul territorio moltissimi Comuni piemontesi vedrebbero vanificati i notevoli sacrifici organizzativi ed economici, fatti negli anni scorsi, per rendere gli edifici scolastici adeguati alle esigenze e la cui chiusura comporterebbe per i Comuni stessi e le famiglie ulteriori aggravi di spesa per i conseguenti trasferimenti degli alunni in altri plessi scolastici considerato che una contraddizione ancora più marcata, neppur presa in considerazione dal provvedimento statale, è la vitale questione della tutela e dell'incremento delle Comunità Montane i cui problemi di spopolamento verranno sicuramente accentuati dalla chiusura delle scuole che, per la totalità dei Comuni montani, sono sentite e vissute come esigenza di sviluppo e di crescita per i motivi suesposti, tali proposte di riduzione della spesa scolastica risulterebbero particolarmente gravi per le Comunità montane in genere, già di per sé disagiate, e soprattutto per alcune realtà provinciali come quella di Cuneo, maggiormente penalizzata rispetto alle altre, per l'inadeguatezza delle risorse se rapportate all'estensione ed all'orografia del suo territorio e alla sua precaria viabilità provinciale visto che: codesta Giunta regionale, nel suo documento politico-programmatico di governo, poneva, fra i suoi obiettivi primari, quello di invertire la tendenza allo spopolamento delle aree svantaggiate di collina e di montagna impegna il Presidente della Giunta regionale del Piemonte ad attivarsi presso gli on.li Ministri della Pubblica Istruzione e del Tesoro per una maggiore attenzione verso le problematiche locali delle scuole piemontesi in genere ed, in particolare, per la salvaguardia dei plessi scolastici dei nostri Comuni montani in Province svantaggiate, in nome della pari opportunità per tutti gli alunni ai fini del raggiungimento di quel 'benessere scolastico' così propagandato dal Ministro e nel rispetto delle scelte di vita di quelle popolazioni che hanno lavorato, investito e cercato di mantenere le proprie radici nell'ambito della cultura montana".
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 460, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro Papandrea, Simonetti, Cotto, Rossi, Casoni ed altri, inerente a: "Soppressione scuole medie inferiori"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 460, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Bellion, Cavaliere, Montabone, Moro, Papandrea, Simonetti, Cotto Peano, Rossi, Grasso, Rossi, Rubatto, Casoni e Casari, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto che le recenti decisioni dei Provveditorati delle Province piemontesi comportano, nei prossimi anni, la soppressione di migliaia di classi delle scuole medie inferiori ed in vari casi anche la chiusura di scuole considerato che ciò avrebbe ripercussioni negative su tutte le realtà coinvolte, poich comporterebbe perlomeno l'interruzione di un'esperienza didattica i provvedimenti di razionalizzazione non nascono da esigenze didattiche bensì finanziarie e conducono generalmente ad un peggioramento della qualità dell'istruzione che gli studenti ricevono le ripercussioni più negative si avranno nelle aree meno abitate e di maggior disagio sociale, aree dove la chiusura di una scuola comporterebbe gravi problemi per gli studenti e le loro famiglie, che dovrebbero mandare i propri figli in paesi più lontani le scelte dei Provveditorati - ad esempio, la preventiva chiusura della sezione staccata della media 'Eugenio Montale' di Mango - sono compiute in base a dati statistici che si basano sull'attuale popolazione scolastica senza considerare il possibile aumento di residenti che potrebbe essere compromesso dalle scelte stesse in alcune delle aree esaminate, soprattutto nelle zone di alta montagna per attuare la riduzione delle classi si vorrebbero introdurre le pluriclassi, sinora limitate alle scuole elementari le scuole medie interessate servono aree territoriali molto vaste - ad esempio, la scuola media di Fenestrelle serve anche i Comuni di Pragelato Usseaux, Roreto, e la scuola di Perrero serve anche Prali, Salsa di Pinerolo e Masello - per cui la sperimentazione di pluriclassi non risponde ad alcuna logica didattica è quantomeno dubbio che gli allievi di pluriclassi ricevano un'istruzione qualitativamente analoga a quella ricevuta dagli altri a fronte di tutto ciò le famiglie saranno costrette a scegliere fra un'istruzione di serie B per i figli o l'iscrizione nella scuola di un altro Comune, che, nel caso ad esempio di Perosa Argentina, significherebbe per alunni tra gli 11 ed i 14 anni, affrontare un viaggio lungo di un'ora e più, specialmente nei mesi invernali, caratterizzati in queste zone da neve e maltempo l'iscrizione in scuole di altri Comuni accentuerebbe la crisi delle scuole di Fenestrelle e di Perrero, con un'ulteriore riduzione del già limitato numero di allievi che in breve tempo potrebbe determinare la loro chiusura oppure, in alternativa, potrebbe verificarsi l'abbandono di tali paesi da parte di intere famiglie, soprattutto quelle con figli giovanissimi (i genitori di molti allievi sono pendolari verso la bassa Valle); così la montagna, già spopolata, rischierebbe di aggravare lo spopolamento e di essere privata di concrete prospettive non solo di sviluppo, ma anche di sopravvivenza negli ultimi anni la Regione ha perseguito con propri atti legislativi, tra cui la L.R. 72/95, una politica tesa invece a favorire l'insediamento di popolazione nuova e giovane nelle aree di montagna impegna la Giunta regionale, il suo Presidente, gli Assessori alla montagna e all'istruzione ad intervenire con fermezza presso i Provveditorati agli Studi, in conformità agli artt. 1 e 19 della L.R. n. 72/95, affinché la scelta di ridurre le classi venga ritirata, in modo da garantire a tutti il diritto ad un'istruzione adeguata".
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 37 Consiglieri presenti.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Montagna

Esame ordine del giorno n. 609: "Legge finanziaria 1998 cap. 7102 - Fondo nazionale per la montagna"


PRESIDENTE

E' iscritto all'o.d.g. al punto 91) l'ordine del giorno n. 609 presentato dai Consiglieri Vaglio, Toselli, Rossi, Racchelli, Ferrero Cotto, Casari, Montabone, Casoni, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: la Legge Finanziaria 1998 cap. 7102 prevede sul Fondo nazionale per la montagna, in base alla legge n. 97/94, la somma di L. 100 miliardi nel 1997 la somma stanziata era di L. 150 miliardi nel 1996 la somma stanziata era di L. 300 miliardi Valutato che: il presunto interesse mostrato dall'attuale Governo Prodi nei confronti del problema montagna, interesse individuato nell'attivazione di uno specifico Sottosegretariato per la Montagna presso il Ministero del Bilancio, non sembra coincidere con la politica finanziaria portata avanti dal Governo stesso, che taglia di anno in anno ed in modo pesantissimo le risorse destinate al territorio montano ritenuto che: la montagna è un territorio che ha bisogno di forte solidarietà da parte della pianura la montagna rappresenta una ricchezza per tutto il territorio, ma mantenere queste risorse costituisce un costo che non può e non deve ricadere unicamente sulle popolazioni montane, poiché esse non sono in grado di affrontarlo né numericamente né economicamente impegna la Giunta regionale a farsi promotrice presso il Governo ed il Parlamento nazionale affinché: la somma destinata al fondo nazionale per la montagna sia riportata a 300 miliardi come nel 1996 la dotazione finanziaria della L. 97/94 sia svincolata per il futuro dalle singole Leggi Finanziarie, prevedendo risorse che consentano una programmazione almeno triennale vengano definiti i tempi di assegnazione alle singole Regioni delle rispettive quote del Fondo nazionale per la Montagna tramite la Legge Finanziaria, in modo che la programmazione finanziaria delle Regioni e delle Comunità montane non debba ricorrere a continue variazioni di bilancio, ma possa tenere conto, anno per anno, della quota ripartita".
Chiedo all'Assessore Vaglio di ritirare il documento in quanto assolutamente superato ed improduttivo.



PRESIDENTE

VAGLIO, Assessore al coordinamento delle politiche per la montagna



PRESIDENTE

Va bene; lo ritiro.


Argomento: Comunita' montane - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Ordine del giorno n. 56 inerente a: "Comunità montana Valchiusella. Adozione variante al PRG. Necessità di salvaguardare costruzione 'Tempio dell'uomo'"


PRESIDENTE

Vi è poi un ordine del giorno che risale addirittura al 1995. Si tratta dell'ordine del giorno n. 56, presentato dai Consiglieri Bortolin Vindigni e Griffini, inerente a "Comunità Montana Valchiusella. Adozione variante al PRG. Necessità di salvaguardare costruzione 'Tempio dell'uomo'".
Tale documento recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte venuto a conoscenza del fatto che la Comunità montana della Valchiusella in data 18/3/1994 ha adottato una variante al Piano Regolatore Generale della Comunità Montana attualmente all'esame degli organi tecnici regionali e che tale variante non affronta la questione della presenza nel Comune di Vidracco, in località Montiglio, di una imponente ed interessante costruzione sotterranea denominata 'Tempio dell'uomo' appreso che tale costruzione costituisce parte di un progetto più generale ideato e realizzato da un numeroso gruppo di persone che va sperimentando un interessante programma di sviluppo economico, sociale e culturale in una zona marginale del Piemonte Considerato che tale costruzione e la sua completa realizzazione costituisce a detta dei realizzatori la simbolizzazione del programma di animazione socioeconomico e culturale anzidetto Ritiene che la strumentazione urbanistica del Comune nel cui territorio insiste la citata costruzione debba regolamentare, entro limiti e con criteri ben definiti, tale manufatto impegna la Giunta regionale a raccomandare alla Comunità montana di affrontare e risolvere positivamente il problema sopraddetto in sede di approvazione della variante e, in caso di inadempienza, a regolamentarlo d'ufficio".
Credo che questo problema, nel frattempo, sia stato superato. Non è così? Non abbiamo presentatori in aula, per cui vorrei una conferma dall'Assessore all'Urbanistica.



CAVALIERE Pasquale

Secondo me, non è superato; può rileggere l'ultima parte?



PRESIDENTE

Certo: "impegna la Giunta regionale a raccomandare alla Comunità montana di affrontare e risolvere positivamente il problema sopraddetto in sede di approvazione della variante e, in caso di inadempienza, a regolamentarlo d'ufficio".
Chiedo all'Assessore se il problema di questa costruzione è da ritenersi superato.



PRESIDENTE

BOTTA, Assessore regionale



PRESIDENTE

Era stato superato attraverso una legge dello Stato, che due anni fa aveva ricompreso, in una sorta di sanatoria, questo problema.



PRESIDENTE

Questo è un ordine del giorno addirittura del 1995. Se il Consigliere Cavaliere non lo ritiene superato, posso portarlo in votazione.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Lo ritengo superato, anche in seguito alle parole dell'Assessore Botta.
Eventualmente verrà presentato un ulteriore ordine del giorno.


Argomento: Commercio

Ordine del giorno n. 584, presentato dal Consigliere Cavaliere, inerente a "Applicazione dell'art. 61 della legge 31/1/1994 n. 97 'Individuazione dei Comuni montani con meno di 1.000 abitanti e dei centri abitati con meno di 500 abitanti'"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 584 presentato dal Consigliere Cavaliere, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: la legge 31/1/1994 n. 97, detta nuove disposizioni per le zone montane l'art. 16 della stessa legge n. 97/94 che dispone agevolazioni per i piccoli imprenditori commerciali che esercitano la propria attività nei Comuni montani con meno di 1.000 abitanti e nei centri abitati con meno di 500 abitanti ricompresi negli altri Comuni montani, consentendo che la determinazione del reddito di impresa per attività commerciali e per pubblici esercizi con giro di affari assoggettato all'imposta sul valore aggiunto, nell'anno precedente, inferiore a L. 60.000.000 (sessanta milioni), possa avvenire, per gli anni successivi, sulla base di un concordato con gli uffici dell'amministrazione finanziaria. In tal caso le imprese stesse sono esonerate dalla tenuta di ogni documentazione contabile e di ogni certificazione fiscale constatate: la L.R. 18/6/1992, n. 28 'Ordinamento delle Comunità montane' la L.R. 18/6/1992, n. 29: 'Modificazioni alla L.R. 18/6/1992, n. 28: "Ordinamento delle Comunità montane" la L.R. 11/4/1995, n. 54: 'Individuazione delle fasce altimetriche e di marginalità socioeconomica nell'ambito delle Comunità montane Modificazioni alla L.R. 18/6/1992, n. 28' la L.R. 9/10/1995, n. 72: 'Provvedimenti per la salvaguardia del territorio e per lo sviluppo socioeconomico delle zone montane e modifiche alla L.R. 18/6/1992, n. 28, già modificata dalla L.R. 18/6/1992, n. 29' all'art. 23 - individuazione delle località abitate - al comma primo non rende la piena applicazione dell'art. 16 della legge n. 97/94, in quanto tralascia i Comuni montani fino a 1000 abitanti l'art. 23, della L.R. 9/10/1995, n. 72, 'Individuazione delle località abitate', al comma primo stabilisce che la Giunta regionale entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge provvede ad individuare le località abitate ai fini dell'applicazione dell'art. 16 della legge n.
97/94 l'art. 46 dello Statuto della Regione indica in novanta giorni il termine entro cui predisporre il relativo progetto di norme di attuazione di leggi dello Stato considerato che: la Giunta non ha ancora predisposto alcuna individuazione di località, ai fini dell'applicazione dell'art. 16 della legge n. 97/94, ai sensi dell'art. 23 della L.R. n. 72/95 ritenuto che: la Giunta regionale dovrebbe procedere, ai sensi della legge n. 97/94 art.
16, all'individuazione dei Comuni montani con meno di 1.000 abitanti e dei centri abitati con meno di 500 abitanti ricompresi negli altri Comuni montani, così come definiti e in base ai dati ISTAT del 13' Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni 1991 impegna la Giunta regionale ad individuare, ai sensi e per gli effetti dell'art. 16 della legge 31/1/1994, n. 97, i Comuni montani con meno di 1.000 abitanti, come da Allegato A ad individuare, altresì, i centri abitati con meno di 500 abitanti ricompresi negli altri Comuni montani, come da Allegato B".
Si tratta di un ordine del giorno molto complesso, che ritengo superato dalla legge.



PRESIDENTE

VAGLIO, Assessore al coordinamento delle politiche per la montagna



PRESIDENTE

Sì, è superato dalla legge. Era una ricollocazione dei Comuni nelle fasce.



PRESIDENTE

Anche se non c'è il Consigliere Cavaliere, comunque l'approvazione della legge fa venir meno questo documento.
Non ho altri ordini del giorno sulla montagna, per cui passiamo alla comunicazione dell'Assessore Racchelli sull'ATR.


Argomento: Nomine - Organizzazione turistica - Professioni e imprese turistiche (agenzie, guide turistiche alpine speleologiche, accompagnatori, maestri di sci, ecc.

Comunicazione dell'Assessore Racchelli in merito all'Agenzia Regionale del Turismo - Collegate interrogazioni n. 2673 "Nomina del Presidente e del Direttore Generale dell'Agenzia regionale di promozione turistica del Piemonte"; n. 2675 "Agenzia regionale del turismo. Nomina del Presidente" n. 2678 "Pareri legali richiesti dalla Giunta regionale sull'Agenzia regionale del turismo"; n. 2535 "Turismo in Piemonte"; n. 2549 "Agenzia regionale del Turismo"


PRESIDENTE

Procediamo ora con il dibattito sull'Agenzia Regionale per il turismo.
Vengono assorbite le interrogazioni n. 2673 presentata dal Consigliere Cavaliere "Nomina del Presidente e del Direttore Generale dell'Agenzia regionale di promozione turistica del Piemonte" e n. 2675 "Agenzia regionale del turismo. Nomina del Presidente" presentata dal Consigliere Saitta, la n. 2678 "Pareri legali richiesti dalla Giunta regionale sull'Agenzia regionale del turismo", presentata dal Consigliere Saitta, la n. 2535 "Turismo in Piemonte" presentata dai Consiglieri Angeleri, Benso e Rubatto e la n. 2549 "Agenzia regionale del Turismo" presentata dal Consigliere Saitta.
La parola all'Assessore Racchelli per la comunicazione.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Con questa comunicazione rispondo a tutte le interrogazioni ed interpellanze che mi sono state poste in merito all'ATR, che sono anche precedenti a quelle che il Consigliere Saitta ha presentato e che sono state citate dal Presidente del Consiglio.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Non avete sentito? Ricomincio ripetendo la considerazione iniziale.
Sono state presentate diverse interrogazioni relative all'Agenzia Turistica Regionale anche precedenti a quelle presentate dal Consigliere Saitta (sono state presentate da molti Gruppi) e ritengo che con questa comunicazione possa rispondere a tutte, in sostanza, perché poi tutte sono ricondotte sia all'ordine del giorno sia alla discussione odierna.
Ricordo che in Consiglio regionale il 23 marzo di quest'anno si era già avuta occasione di discutere di ATR e della situazione inerente l'Agenzia Turistica Regionale.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Bisogna poter svolgere i nostri lavori in un clima che sia utilmente produttivo.
Raccomando quindi ai Consiglieri di tenere il brusìo in livelli accettabili e dato che abbiamo strumenti tecnici che possono non essere i migliori, chiedo all'Assessore di usare un tono di voce più forte cortesemente.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

A volte mi dicono che ho un tono di voce troppo forte, per cui cerco di parlare in modo pacato.
Stavo dicendo che in data 23 marzo 1999 in quest'aula si era già avuta occasione di discutere dell'ATR e si era discusso su una serie di necessità o comunque valutazioni di carattere sia amministrativo che politico.
Nelle parole di chi ha richiesto questo intervento successivo nostro per raccontare quello che era stato fatto o disatteso rispetto a un ordine del giorno, ho sempre sentito che c'era un filo conduttore, o un filo latente, su una presunta divergenza di interpretazione rispetto alle funzioni dell'Agenzia o al contenitore dell'Agenzia stessa.
Devo dirvi con molta serenità che senz'altro ognuno di noi ha una propria idea e una propria convinzione su qualcosa che potrebbe essere più adatto, o coordinato in modo migliore, o più funzionale alla soluzione di un determinato problema. Certo ognuno di noi fa una valutazione di carattere politico, per cui evidentemente si pone il problema in termini di appartenenza. Sono convinto che probabilmente dal punto di vista personale posso avere espresso anche una convinzione su un possibile miglioramento o su un possibile passaggio a una maggiore efficienza o una maggiore adattabilità del contenitore alle funzioni di promozione turistica, ma questo fa parte della dialettica e delle convinzioni personali.
Io sono convinto che in questa maggioranza, come in tutte le maggioranze di governo, ci siano tanti Consiglieri che hanno delle posizioni personali su determinati problemi; anche qualche Assessore, che poi si confronta nell'ambito di una maggioranza e nell'ambito di un'azione di governo si costruisce, si adatta, si discute e si assimila. Io sono anche convinto che nell'ambito di alcune politiche forti - qui vorrei rispondere al Consigliere Saitta rispetto al problema della fecondazione assistita o della parità scolastica - la forza politica di qualcuno nell'ambito del governo non sia uguale a quella del proprio compagno di viaggio, però poi l'azione del governo è quella di portare avanti le leggi esistenti o comunque di fare una proposta politica che sia onnicomprensiva e sia una risposta politica di governo.
Non rinnego oggi una convinzione rispetto a un'impostazione diversa nell'ambito della promozione turistica, avendo sondato e verificato che la maggioranza non ha le condizioni per essere, o per perseguire, un obiettivo della promozione turistica in funzione delle idee che potrebbero renderla più operativa; nell'adunanza del 23 marzo dissi che mancando queste condizioni mi sembrava corretto dare seguito a una azione dell'Agenzia stessa, che era stata costituita per L.R. n. 75/96 e che, di fatto, non aveva operato o non aveva potuto dare dei risultati per una sorta di conflittualità, o per una sorta di malessere, che l'aveva colpita nella propria attività amministrativa e costitutiva. Dissi che si sarebbe dovuta fare una valutazione effettiva sull'Agenzia a posteriori (avendola valutata sulla propria attività di un anno), in maniera da capire e poter argomentare in maniera più forte eventuali modifiche sostanziali o parziali, o addirittura una soppressione se fosse stato necessario, al di là di una pragmatica applicazione dell'ordine del giorno che era stato votato e che recitava "si impegna il Presidente della Giunta regionale e la Giunta stessa a riconsiderare la funzione dell'Agenzia stessa nel rispetto delle reali esigenze di promozione e valorizzazione delle Agenzie turistiche del Piemonte, provvedendo di conseguenza a riformulare gli organi direttivi ed esecutivi." Ecco che nell'ambito della volontà di verificare l'operatività di questa Agenzia dopo un anno di lavoro, si sono mosse ed assunte alcune iniziative, tutte indirizzate ad una maggiore presenza e a un maggior controllo da parte della Regione Piemonte nell'ambito di un consorzio privato, comunque legittimato dalla votazione di una legge regionale in questo Consiglio regionale. Ci si è attivati per modificare lo Statuto dell'Agenzia e per portarlo ad essere più compatibile con le esigenze di controllo della Regione Piemonte, modificando anche l'assetto dell'organo direttivo, dando la possibilità ad alcuni Enti locali di parteciparvi, che è la possibilità delle Province, dei Comuni e dell'Agenzia stessa. Era un'esigenza espressa più volte anche da parte delle opposizioni, perch sono d'accordo che una politica integrata di sviluppo legata alla promozione turistica non possa prescindere da un forte confronto e da un coinvolgimento anche degli Enti locali.
Fatto questo passaggio e quindi modificato lo Statuto, riportato lo Statuto in una maggiore considerazione delle esigenze regionali, si è chiesto un parere legale sia all'interno della struttura regionale sia all'esterno, attraverso una consulenza con un noto amministrativista, per capire ancora meglio che cosa, nell'ambito di questa Agenzia, andava migliorato, per esercitare quella funzione di controllo che, in effetti era lacunosa o comunque non dava né all'opposizione né alla maggioranza e neanche a me la certezza di avere un controllo assoluto e soprattutto un controllo che desse la certezza di fare operare quest'Agenzia in questo periodo con una tranquillità e una serenità di carattere politico e amministrativo.
I pareri che ci sono stati sottoposti sono stati dei pareri, in sostanza, convergenti; un parere è stato espresso dalla dott.ssa Bottero l'altro dall'avv. Siniscalchi. In sostanza, dicevano: pur considerando che forse si sarebbe potuto fare un altro tipo di contenitore, in poche parole oggi, in questa situazione, servirebbe senz'altro e assolutamente una sorta di patto parasociale tra il consorzio privato e il socio di maggioranza assoluta nell'ambito del consorzio privato, che era la Regione Piemonte che è anche il socio che apporta la maggior quantità di contributi finanziari all'Agenzia stessa.
Preso atto di questi pareri, ci si è attivati, come Assessorato e come Giunta, in accordo con il Presidente della Giunta regionale, per realizzare, nell'ambito della Giunta regionale, una proposta, una deliberazione che praticamente poneva dei paletti ben precisi e indicava una strada certa sull'attività dell'Agenzia stessa, nel rispetto della funzione dell'Assessorato, della Regione Piemonte e quindi di tutto quello che, al di fuori di una identità e identificazione specifica, l'Agenzia potesse o non potesse fare.
Per esempio, ve ne leggo un passo: "L'ATR si configura come organismo tecnico operativo, che attiva interventi di promozione turistica. Non rientra quindi fra i compiti dell'Agenzia la concessione di contributi a enti e organismi vari, per la realizzazione di iniziative turistiche promozionali, spettando tale funzione direttamente agli Enti istituzionali". E via di seguito: "Per garantire un adeguato raccordo programmatico e operativo con la Regione, oltre a trasmettere il programma annuale di attività, l'ATR dovrà comunicare alla Regione - Direzione Turismo, Sport e Parchi i singoli progetti attuativi, in cui siano specificate le varie iniziative, le date di effettuazione, gli obiettivi, i prodotti e il mercato di riferimento, la spesa prevista, le modalità e procedure operative e gli indicatori di efficienza ed efficacia. Entro 10 giorni dalla comunicazione, la Regione trasmette all'Agenzia eventuali osservazioni o nuove proposte di integrazione o modificazione dei progetti.
Decorso tale termine senza che pervengano proposte di integrazione l'Agenzia procede ad effettuare i progetti". E così via.
Questo significa aver messo dei paletti chiari e precisi all'attività di uno strumento, che deve essere monitorato e controllato in questo anno di sua attività.
Non ci siamo accontentati di fare una proposta di indirizzo fine a se stessa; ci sarebbe stata una proposta, una bozza di intenti nostra, ma noi volevamo che questo diventasse un patto parasociale tra la Regione Piemonte e il Consorzio per la promozione turistica. Ecco allora che, prima di attivare e riformulare l'organo direttivo, nell'ambito del Consiglio dell'assemblea, io ho presentato questa delibera della Giunta, ponendola come patto parasociale, quindi come patto di collegamento tra l'Agenzia stessa, il consorzio privato e il socio di riferimento (Regione Piemonte Assessorato al turismo) e l'ho posta ai voti dell'assemblea; l'assemblea l'ha votata all'unanimità, recependola come patto di assoluta validità e strumento di confronto per l'attività dell'Agenzia stessa.
A questo punto, abbiamo chiesto all'assemblea di formulare l'organo direttivo che, come era stato definito, comprendeva le Province, i Comuni i privati (quelli che abbiamo votato, i nomi che sono stati indicati dall'assemblea nell'ambito dell'assemblea stessa).
Io credo, ma ve lo dico con molta franchezza, che questa Agenzia vada valutata in questo anno di attività; vada valutata e misurata sugli obiettivi che noi ci vogliamo prefiggere, controllata, monitorata e soprattutto costretta a lavorare nei paletti e sui percorsi che gli abbiamo indicato.
Dobbiamo avere la forza di creare un monitoraggio trimestrale, e questo io l'ho chiesto anche al Presidente della Giunta, che con me è d'accordo perché tutto quello che abbiamo fatto, l'abbiamo fatto assieme, in maniera che ci fosse un'assoluta convergenza sia di impostazione di carattere politico che di carattere amministrativo. Perché con un monitoraggio trimestrale, noi saremo in grado di riferire e di riportare nell'ambito del Consiglio regionale, e nell'ambito anche della Giunta, quella che è effettivamente l'attività dell'Agenzia stessa, gli obiettivi raggiunti e il controllo effettuato, soprattutto le prospettive che si avranno di fronte.
Questo, in sostanza e in poche parole, è quello che abbiamo fatto. Noi crediamo di aver ottemperato a una legge regionale, che comunque è una legge votata in questo Consiglio; di aver rispettato - perché ci siamo preoccupati di riformulare in maniera precisa, assolutamente chiara le competenze dell'Agenzia e gli spazi in cui l'Agenzia può muoversi con la delibera - e di aver fatto approvare la delibera all'unanimità da tutti i soci dell'Agenzia stessa; di aver creato uno strumento di controllo che perlomeno, ci permetterà di realizzare in questo anno successivo quello che l'Agenzia stessa saprà produrre, saprà realizzare o saprà comunque darci come risultato di promozione stessa.
Mi fermerei qui, perché credo che le valutazioni che verranno fatte in seguito a questa mia comunicazione, che verranno riprese dal Presidente saranno fonte di discussioni e quindi anche eventualmente di una mia replica successiva.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola ai Consiglieri che ne faranno richiesta comunico che questa discussione assorbe anche l'interrogazione urgente n.
2535, presentata dai Consiglieri Angeleri, Benso e Rubatto, e l'interrogazione n. 2549 del Consigliere Saitta.
Trattandosi di comunicazione possono intervenire tutti i Consiglieri che lo ritengono.
Ha chiesto la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Grazie, Assessore; la ringrazio soprattutto perché ha voluto, cercando di arrampicarsi sugli specchi, giustificare una sua non-posizione rispetto al problema dell'Agenzia Turistica Regionale.
E' comprensibile: in politica molto spesso ci si deve adattare, ci si deve ritirare rispetto alle proprie posizioni e poi bisogna anche imparare l'arrampicata sugli specchi per giustificare le posizioni altrui.
Vede, Assessore, io parto su questa vicenda dalle innumerevoli discussioni che sull'ATR si sono fatte in quest'aula; dalle discussioni che già venivano fatte nel momento in cui si approvava la legge sull'ATR.
Discussioni che io facevo allora come Consigliere di maggioranza e continuo a fare oggi come Consigliere di minoranza. Non ho cambiato idea per nulla rispetto alla proposizione di questa legge e alla funzione irrealizzata ed irrealizzabile, così come è composta, dell'ATR stessa! Dico questo perché in quella legge c'era scritto a chiare lettere che l'ATR si sarebbe proposta per la promozione turistica regionale, ma c'era scritto altrettanto a chiare lettere che l'ATR non avrebbe avuto alcuna funzione se non riusciva a coinvolgere diversi soggetti della nostra Regione che in questo momento sono collegati e dal punto di vista professionale e dal punto vista economico con l'attività di promozione turistica stessa.
Ricordo allora di aver detto che troppi singolarmente svolgono una funzione di promozione turistica sul territorio; la singola promozione turistica oggi non serve più, perché è troppo ridotta nella sua fattispecie, bisogna unire le forze per lanciare la promozione turistica verso il mondo - verso il mondo! - così non parliamo neanche più d'Europa.
Risultato? Delle quote nell'ATR io credo che l'intervento regionale superi di gran lunga il 90%! Io ricordo le intenzioni dell'Assessore di allora, Angeleri: sarebbe stato ottimale che nella funzione di promozione turistica la Regione Piemonte fosse al 50 o al 51% rispetto a tutta la promozione, che doveva venire da chi? Da tutti quei privati che attraverso la promozione poi devono avere delle ricadute di carattere economico! Qui stiamo parlando di economia, di turismo, di industria del turismo! Questo al momento attuale non esiste, e lei lo sa talmente bene, Assessore, che non esiste, che le sue idee - che io condivido - la portavano a dire: "sospendiamo un momentino con questa ATR; verifichiamo come la si può modificare verifichiamo come si può coinvolgere il privato, come si possono mettere insieme tutte le forze per lanciare dal punto di vista promozionale turistico il nostro Piemonte".
Questa sospensione non è avvenuta! Si è modificato lo Statuto, e su questo il Consiglio è intervenuto approvandolo. Io personalmente sono in linea con le sue idee rispetto al richiamare a sé, in una situazione del genere, il controllo della Regione sugli atti che l'ATR fa. Non solo questo è avvalorato da pareri legali, ma è avallato da pareri politici che in quest'aula più di una volta sono stati espressi! Viene fuori il patto parasociale; ma il patto parasociale, Assessore con chi è stato fatto, visto che gli altri non esistono? I patti parasociali si fanno nelle società per azioni, a lato dell'attività societaria, in accordo fra soci che hanno delle entità azionarie di un certo rilievo. Il patto parasociale, in questo caso, lei l'ha potuto fare solo con se stesso! Perché gli altri non rappresentano nulla! Zero! Dal punto di vista economico lei mette il 90% e gli altri tutti insieme mettono il 10%, e con chi l'ha fatto il patto parasociale? Lei non ha bisogno di patti parasociali! Perché lei è il socio di maggioranza assoluta nell'ATR! A cosa servono i patti parasociali? I patti parasociali servono quando uno ha il 30% e l'altro ha anche il 30% e per raggiungere il 60% si fa un patto insieme per determinare quelle che sono le logiche di iniziativa di maggioranza dell'ATR! Lei è la maggioranza assoluta di questo consorzio! Sfido che è votato all'unanimità, perché se non ci sono gli altri la sua volontà è quella, viene votato all'unanimità! Non è che qui ogni testa conta uno; ogni testa conta per quello che mette! Non è pensabile che la Regione metta il 90% e gli altri tutti insieme mettano il 10%, altrimenti l'ATR è fallita fin dalle origini.
Ebbene, alla fine poi quello che ci interessa è sostanzialmente questo: lei ci dice che sono stati votati gli organi direttivi indicati dall'assemblea. In un'assemblea ci sono sempre: soggetti rappresentativi di un ente; soggetti rappresentativi di una parte delle azioni; altri soggetti.
Chi sono i soggetti che hanno proposto, per esempio, il Presidente dell'ATR? Come si chiama, intanto, il Presidente dell'ATR?



SAITTA Antonino

Arroni.



MONTABONE Renato

Il signor Arroni, ecco. Chi è che ha proposto come Presidente il deputato europeo uscente, Arroni? Ci sarà pur stato in assemblea un soggetto, una voce, una persona rappresentativa, che ha detto: "Vogliamo nominare Presidente il signor Arroni"! Dubito che sia qualcun altro, non esistendo il qualcun altro, che ha proposto il signor Arroni, sarà stata la Regione. E' stato lei Assessore a proporre il signor Arroni come Presidente dell'assemblea?



SAITTA Antonino

No.



MONTABONE Renato

No? Va bene, me lo diranno.
Se non è stata la Regione a proporre il Presidente (non lo nomino più perché temo di sbagliare il nome), certamente la Regione con il 90 determinava la nomina del Presidente, perché se la Regione non voleva quel Presidente, il signor Tal dei Tali il Presidente non l'avrebbe fatto.
Di più: dopo aver discusso in quest'aula rispetto a quelle che avrebbero dovuto essere le potenzialità del Presidente e del Direttore dell'ATR (potenzialità dovute ad esperienze di tipo professionale, logiche promozionali di rilievo da avere alle spalle per rendere veramente attiva una ATR che in questo momento attiva non è, perché non esiste), io vorrei sapere quali sono state le caratteristiche professionali e logiche perch questo signore potesse fare il Presidente dell'ATR? Vorrei anche sapere quali erano gli altri nomi che erano in campo perché magari c'era qualcuno che, senza andarlo ad "importare" dalla Lombardia , aveva delle caratteristiche almeno similari, delle potenzialità almeno uguali a quel signore che dalla Lombardia è "sceso" in Piemonte per risolvere i problemi della promozione turistica piemontese!



PRESIDENTE

Le rammento i tempi, Consigliere.



MONTABONE Renato

Ho terminato, Presidente.
Premessa questa serie di interrogativi, c'era comunque quell'ordine del giorno proposto dalla maggioranza di questo Consiglio regionale e che è stato votato anche da alcuni esponenti della minoranza, che richiamava l'opportunità che prima di rifare gli organi dell'ATR se ne parlasse in quest'aula.
Questo non è stato fatto! Probabilmente, c'era in quel momento un problema di carattere elettorale da risolvere, e questo è un fatto gravissimo. E' un fatto gravissimo! Questa è una condizione per cui la politica è solo più al servizio delle poltrone anziché essere al servizio dei cittadini! Io questo fatto lo denuncio! Spero che ci siano delle risposte precise rispetto alle domande che io ho fatto in questo momento, e spero che ci siano delle giustificazioni - che io non intravedo! - per non avere ottemperato a quanto questo Consiglio aveva detto di ottemperare nella discussione rispetto a questo tema specifico.
Io le dico ancora, Assessore, che la ringrazio per essersi arrampicato sugli specchi per dare delle giustificazioni che non mi hanno convinto. Non mi hanno convinto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, alcuni passaggi espressi dall'Assessore poco fa mi inducono a confermare un'opinione che avevo già avuto modo di esprimere nella riunione dei Capigruppo e anche in riunioni di Consiglio che sulla vicenda dell'ATR è necessario un chiarimento, è necessaria una soluzione immediata, che diventa in qualche maniera essenziale per discutere la legge sul turismo.
Per cui la mia opinione, per quello che può valere, è che questa comunicazione e il dibattito che ne sta conseguendo non può essere un fatto puramente liturgico ("si fa qualcosa e poi si passa alla legge sul turismo"), ma richiede delle risposte precise e puntuali.
Le questioni da affrontare sono due: la prima è l'applicazione di un ordine del giorno, l'altra le scelte che il Presidente ha compiuto.
Innanzitutto io credo che anche i colleghi sappiano che stiamo discutendo non di una Agenzia qualunque, ma di un'Agenzia che nel bilancio di previsione per il 1999 ha indicato una spesa di L. 8.800.000.000. Una agenzia che nel 1988 è costata, per compensi agli amministratori, L.
152.000.000; che ha avuto consulenze e collaborazioni per L. 368.000.000, e il compenso al coordinatore, il famoso "comunicatore", di L. 205.000.000.
Tanto per avere un ordine di grandezza! Ad ogni modo questa agenzia è costata 8 miliardi e 800 milioni e complessivo di L. 8.800.000.000, e 8 miliardi è il contributo della Regione Piemonte. Questi sono i dati di bilancio! Poi io non so se ci porterà altri dati, ma questi - ripeto - sono i dati di bilancio, documenti ufficiali.
Qual è il problema politico che mi induce alla conclusione che questa vicenda sia pregiudiziale alla legge sul turismo? E' un problema esclusivamente politico.
Torniamo indietro nel tempo.
Mese di maggio, esattamente 27 maggio 1998: i colleghi Angeleri Gallarini, Benso, Casoni, Vaglio e Cotto, presentano un ordine del giorno sull'ATR. A tale ordine del giorno seguì un lungo dibattito. Allora c'era la crisi della Giunta, Ghigo venne eletto qualche giorno dopo. Ricordo le posizioni espresse allora dal centro che fu molto critico nei confronti dell'ATR, in modo particolare il collega Angeleri.
Venne assunto questo ordine del giorno, che era già una mediazione all'interno della maggioranza. Tale ordine del giorno faceva un'analisi abbastanza puntuale e precisa della situazione sulle sollecitazioni fatte ripetutamente dal collega Angeleri, che credo mantenga ancora, nonostante la sua posizione sia oggi più organica all'interno della maggioranza, ma penso che le mantenga ancora.
Il dibattito che ne seguì fu molto critico nei confronti dell'ATR: si disse addirittura che l'applicazione della legge da parte dell'ATR non era stata corretta! Nelle premesse di quell'ordine del giorno infatti era scritto: "ritenuto altresì fino ad ora non completamente corretta l'interpretazione della legge stessa da parte dei soggetti preposti". In sostanza si diceva che la legge non era stata applicata ed era un ordine del giorno votato dalla maggioranza! Lo stesso documento si concludeva così: "impegna il Presidente della Giunta e la Giunta stessa a riconsiderare la funzione dell'Agenzia stessa". Il che vuol dire rivedere la legge, non quelle cose interessanti che lei ha fatto, Assessore. Ripeto "a riconsiderare le funzioni dell'Agenzia stessa". Vuol dire rivedere la legge e nient'altro! Non vuol dire patti parasociali o accorgimenti più o meno consistenti, vuol dire rivedere la legge nel rispetto delle reali esigenze di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche del Piemonte, perché nel dibattito - l'ha ricordato prima il collega Montabone era emersa anche una scarsa efficienza rispetto alla promozione.
"Provvedendo di conseguenza - diceva ancora l'ordine del giorno - a riformulare gli organi direttivi ed esecutivi".
Siamo al 2 giugno 1998: da allora non è capitato assolutamente nulla! Non solo, ma l'ATR - come abbiamo letto sui giornali - era un'Agenzia in cui addirittura non rispondeva nessuno, c'era solo la segreteria telefonica! Non sto qui a ripetere le cose negative dette sull'ATR, le banalità e le semplificazioni che hanno danneggiato l'immagine del Piemonte da parte del coordinatore, del direttore facente funzioni, su alcune proposte veramente prive di senso, non concordate con nessuno.
Ma perché la maggioranza giunse a quella conclusione? Giunse a quella conclusione (se i colleghi lo desiderano potremmo anche rileggere gli interventi fatti da diversi Consiglieri della maggioranza), perché era emerso con chiarezza che non era difendibile la posizione assunta dal direttore facente funzioni, cioè questa libertà da parte dell'Agenzia di poter dire all'improvviso, perché si "svegliava" il direttore senza controllo da parte di nessuno a dire "facciamo l'enoteca a Palazzo Madama" o "facciamo la sede a Buenos Aires in Argentina". Per cui mi è parso di capire che allora tutti erano imbarazzati, anche se il direttore facente funzioni era persona di fiducia del Presidente Ghigo essendo stato ed essendo forse allora ancora il suo comunicatore.
Ma ciò che indusse la maggioranza, raccogliendo dei suggerimenti per la verità molto più critici da parte della minoranza, è che c'era una comune constatazione, espressa anche da lei, Assessore Racchelli. Se vuole possiamo rileggere i suoi interventi e dire come anche nei suoi interventi a questo punto incomincia a mancare un po' di coerenza. Perché se si crede nelle cose che si dicono, si va fino in fondo! Non si cambia, perché la sua maggioranza, il suo Presidente ha una posizione diversa.
Ebbene, lei stesso aveva rilevato, ma non soltanto lei, anche i colleghi Gallarini, Vaglio, Casoni, Cotto, tutti avevate rilevato che lo strumento dell'ATR, così come era stato formulato dalla legge istitutiva era uno strumento inadeguato perché non riusciva a coinvolgere i privati innanzitutto. Ha ragione il collega Montabone: non riusciva a coinvolgere i privati. I privati rappresentano il 15,2%! Niente! L'ATR è nata come strumento per coinvolgere i privati, in realtà è uno strumento con finanziamento regionale.
Cosa si è poi constatato? Cosa abbiamo constatato tutti, a partire dall'Assessore (addirittura la sua posizione era molto più critica quando all'epoca Racchelli non era ancora Assessore)? Si era constatato l'errore di avere affidato a una struttura privatistica anche le scelte di carattere politico! Questo era il problema. Ci siamo resi conto che l'Assessore non aveva lo strumento per potere operare, perché per la promozione turistica si era delegato tutto ad altri. Lo prevedeva la legge, non è una responsabilità dell'Assessore. Lo prevede la legge! Si era delegato tutto a chi? A un consorzio privato. Questo è il problema! A un consorzio privato regolamentato quindi non tanto dalla normativa pubblica, quanto piuttosto dal Codice Civile. Sostanzialmente è un patto tra imprenditori che decidono di raggiungere un comune obiettivo. Vuol dire che non c'è nessuna normativa di carattere pubblico! Chiunque può spendere qualunque cosa e in qualunque maniera! Vuol dire che non ci sono revisori, quelli che intendiamo noi nel modo classico. Così come non c'è neppure nella legge istitutiva (è questa la follia!) nessuna indicazione sulle proposte che il Presidente della Giunta fa in quell'assemblea. Il Presidente è libero! Può dare qualunque indicazione. Chi è stato, in passato, il rappresentante della Regione? Non si sa, perché il Presidente non è legato da un vincolo di mandato, essendo un consorzio di diritto privato.
Quindi, indipendentemente dalla Giunta e dal Consiglio, il Presidente fa le proprie proposte (le fa fare ad altri o le fa lui direttamente) e noi non sappiamo chi è il nostro rappresentante.
A chi chiediamo di difendere le posizioni della Regione Piemonte? A chi? A chi l'abbiamo chiesto in passato? Noi non abbiamo dei rappresentanti, perché lo strumento è quello: consorzio di diritto privato! Così come il Presidente della Giunta regionale, non deve ricorrere alla Commissione Nomine, non deve ricorrere ai bandi, non deve ricorrere a nulla perché è un consorzio di diritto privato! Neppure per i revisori! Quindi a me pareva abbastanza logico, senza dover ricorrere a pareri legali (mi pare anche una questione di buonsenso), modificare la legge. Si chiedono sempre pareri legali, ma questa questione era chiarissima, avevate detto e sottoscritto qui che non c'era nessun controllo, qual era quindi il modo? Modificare la legge, dargli delle caratteristiche diverse anche dal punto di vista giuridico. Non il patto parasociale! Il patto parasociale è acqua fresca, Assessore! Con quello non fa niente! Lei non è riuscito - questo è il problema vero - a far passare all'interno della Giunta la sua posizione.
C'è, a questo punto, un problema di valutazione politica che mi induce a dire con determinazione - e lo farò ripetutamente anche dopo le comunicazioni del Presidente - che i casi sono due: o quell'ordine del giorno era un falso, oppure il Presidente è andato fuori dalla volontà del Consiglio.
Siccome quel documento non era un falso e l'abbiamo votato, tutti eravamo persone coscienti: sapevamo che cosa votavamo perché oltre a ci che abbiamo votato l'abbiamo anche detto (in tanti, della minoranza sicuramente, della maggioranza tantissimi), siccome sapevamo che cosa era stato detto, sul piano politico lei, Presidente, ha totalmente ignorato una volontà del Consiglio regionale! Non è la prima volta che succede e per la verità io non sono nemmeno stupito di questo suo comportamento.
In questo caso è evidente, certificato! Lei ha ignorato la volontà del Consiglio! In un anno non ha modificato la legge regionale sull'Agenzia come prevedeva l'ordine del giorno!



PRESIDENTE

Le ricordo i tempi, Consigliere.



SAITTA Antonino

Termino, Presidente.
L'ha ignorato completamente. Poi magari la maggioranza difenderà il Presidente, ma per difendere il Presidente dovrà dire di aver sbagliato a votare l'ordine del giorno, perché io ricordo che quel giorno i colleghi Gallarini, Cotto ed altri erano sotto il fucile puntato dalla minoranza che li ha costretti a votare un ordine del giorno di quel tipo. Era così, e allora dovranno oggi dire, per difendere il Presidente, "abbiamo sbagliato".
Ma allora Presidente come fa lei, con un ordine del giorno di quel tipo, che invita a rivedere l'Agenzia, a votare e ad operare tranquillamente per il rinnovo del Consiglio? E a nominare il Presidente? Il Presidente l'ha nominato lei! Assessore Racchelli, questo è anche offensivo nei confronti del Consiglio! Non dica "l'assemblea ha nominato il Presidente Arroni"! L'assemblea è da quattro anni che aspetta di nominare Arroni! Erano tutti in attesa di nominare Arroni! Il Presidente Arroni l'ha nominato Ghigo! L'ha indicato Ghigo! Questo è il problema vero: l'ha indicato Ghigo! Parlamentare europeo noto notissimo, credo fosse la persona che ha più qualificata esperienza sul piano del turismo, lo sappiamo tutti, Arroni è un esperto di turismo. Così come sappiamo che le sue competenze, anche territoriali, sono enormi perché è lombardo o ligure, non so bene cosa sia! Ma come si fa a pensare che una decisione di questo tipo, fortemente politicizzata, potesse cadere nell'indifferenza più completa da parte del Consiglio? Adesso vogliamo fare anche un "toto direttore"? Possiamo scrivere il nome sulla busta e credo di poter partecipare con buona possibilità di successo a questa gara. Sono abbastanza grado di capire, in questa lottizzazione esasperata ed eccessiva, che totalmente schiaccia la volontà del Consiglio, chi può essere il direttore! La situazione è questa, per cui esprimo la più totale, completa insoddisfazione. Se non viene trovata una soluzione, bisogna ricomporre un problema tra la volontà del Consiglio e la posizione del Presidente.
Se ha ragione il Presidente, la maggioranza vota un ordine del giorno in cui dice di aver sbagliato, e io applaudo il Presidente. Se questo non avviene, io credo che bisogna partire dalla constatazione che abbiamo un Presidente che calpesta totalmente la volontà del Consiglio su un'operazione di lottizzazione vera e propria, indipendentemente dal fatto che un Ente sia utile e possa bene operare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio ricordare all'Assessore, che si è preso il compito, al posto del Presidente - a differenza dell'impegno assunto nei Capigruppo - di comunicarci alcune informazioni su questa nomina, che il Consiglio ne è venuto a conoscenza per caso, tramite una notizia stampa, anzi si pensava proprio perché era una notizia stampa - che fosse una nomina non ancora avvenuta. Poi ci è stato detto che la nomina è avvenuta un mese fa pensando di alleggerire il problema. Dal nostro punto di vista questo è ancora più grave, perché è vero che questo Consiglio lo sa, ma lo sa anche il Piemonte che cosa state facendo nell'ambito del turismo! Questo Consiglio ne ha discusso lungamente ed è indubitabile che la polemica sia stata altissima, su tutti i passaggi, a iniziare dalla legge. Forse andrebbe fatta una riflessione su quella legge (come fu votata, da chi fu votata), perché in quella discussione - basta prendere i verbali - furono già indicati tutti i limiti che puntualmente si verificavano.
Una legge fatta non per coinvolgere i privati, nonostante si dicesse questo (ma si capiva già dall'inizio), ma una legge fatta semplicemente nella concezione di alcuni Assessori - con il beneplacito del Presidente perché evidentemente ha dato il suo assenso su questo, non so se da protagonista o meno - per aggirare la Pubblica Amministrazione, gli appalti, la burocrazia, ecc.



CAVALIERE Pasquale

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



CAVALIERE Pasquale

A quale legge ti riferisci?



CAVALIERE Pasquale

La legge 75. E' stata una legge fatta per aggirare...



CAVALIERE Pasquale

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



CAVALIERE Pasquale

E quella di prima con la quale denunciavi le triangolazioni?



PRESIDENTE

Consiglieri, per favore, non parlate fuori microfono.
Poi le darò la parola, Consigliere Angeleri.



CAVALIERE Pasquale

Angeleri, lascia perdere, ti prego. Lascia perdere.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Per favore, Consiglieri, vi invito a non fare dialogo fra di voi.
Consigliere Cavaliere, non si faccia distrarre.



CAVALIERE Pasquale

Dicevo che questa agenzia è stata fatta apposta per gestire miliardi senza l'utilizzo degli appalti e non per coinvolgere risorse private perché non ve ne erano le possibilità. Ed è stata usata come "superAssessorato", come compensazione dentro la maggioranza, di volta in volta; compensazione dei problemi della Giunta e anche delle alleanze politiche.
Ha assunto tutte queste funzioni, ma non ha ottenuto alcun risultato nella pianificazione e nella promozione della politica turistica. Adesso non c'è il tempo per entrare nel merito di tutte le vicende, ma credo che su questo punto nessuno sia in grado di dire qualcosa di convincente per giustificare l'attività dell'ATR in questi mesi e in questi anni. Qualcuno ce lo dica, ci convinca di alcune operazioni intelligenti fatte dall'ATR.
L'operazione Germania non è stata fatta dall'ATR, bensì dall'Assessorato.
Il Direttore facente funzioni dell'ATR oggi, non nei mesi scorsi continua ad aprire i dibattiti sui giornali locali sull'ATR; adesso è passato in quota AN e apre tutta una polemica sul ruolo dell'ATR, sul fatto che sperpera i soldi. Questo avviene quotidianamente senza che nessuno risponda! L'Assessore al turismo non dice niente all'ex Direttore dell'ATR che attacca l'ATL e l'ATR! Succede di tutto e di più sul turismo e nessuno dice niente.
In questo contesto come si possono giustificare tutte queste cose anziché fare una riflessione approfondita e modificare la legge? Ho letto oggi sul giornale che c'è stato l'accordo: passerà la legge che vuole il centrosinistra sulla montagna, poi quella sul turismo che vuole la Giunta.
Le leggi sono le leggi della Regione, che rimangono al di là degli Assessori che passano! Le leggi rimangono, quindi bisogna cercare di farle bene, perché le leggi regolano la nostra vita. Ci possono essere delle priorità, ma non ci dovrebbero essere leggi diverse da altre.
Questa legge indubbiamente è da cambiare, da migliorare; andava fatto questo lavoro, e non tenere in piedi uno strumento inutile, dannoso costoso. Invece cosa si fa? Non solo lo si tiene in piedi, ma lo si usa ancora come compensazioni, come scambi, lottizzazioni, addirittura di livello nazionale, ma non di livello nazionale come ricerca di managerialità. Ciò senza mettere in dubbio che questo signore, come ha detto il Presidente Ghigo, conosce le lingue; non metto in dubbio che sia una persona esperta e capace, però non l'ha scelto in base a un bando, il bando si sta facendo per il Direttore. Non a caso sappiamo già il nome prima che sia stato esaminato il bando, come sa bene la segreteria di Giunta. Sappiamo già il nome prima che i curricula vengano esaminati! Già l'Assessore e qualcun altro ci hanno anticipato: "Ma come non vi va bene questo Direttore?". I curricula vanno e vengono, poi le scelte sono altre.
Questa scelta è sbagliata, Presidente, perché non si può su questo tema esagerare in questo modo e poi, con notevole sfrontatezza, venirci a prendere in giro... Si può dire "prendere in giro", Presidente Deorsola?



PRESIDENTE

Io direi di no, ma se lei...



CAVALIERE Pasquale

Mi dia un sinonimo...



CAVALIERE Pasquale

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale



CAVALIERE Pasquale

Non rispettare.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Assessore Masaracchio.



SAITTA Antonino

Non raggirare.



CAVALIERE Pasquale

No, non si tratta di raggiro, si tratta di un'altra cosa, dicendoci: "L'assemblea dei soci l'ha indicato perché la Regione è maggioranza, per l'assemblea ecc. ecc.". E' chiaro che l'ha indicato la maggioranza, poi non sappiamo se nella maggioranza l'ha indicato il Presidente Ghigo o il Capogruppo di Forza Italia o Forza Italia o Dell'Utri, questo non lo sappiamo. Però l'ha indicato la maggioranza! Dico Dell'Utri perché mi pare curioso e anche poco elegante che questo nuovo Presidente, che dovrebbe - è già in carica - andare ad aprire la sede, sia in campagna elettorale con Dell'Utri in questi giorni nei vari comizi, ora che ha un ruolo di Presidente di questo importante Ente.
Mi sono permesso di dire questo, sapendolo anche ex dipendente di Dell'Utri; questa insinuazione è sicuramente poco fondata.



PRESIDENTE

Le ricordo il tempo, Consigliere Cavaliere, ma è appena scaduto. C'è stata una tolleranza per tutti, perciò anche per lei. Volevo solo dirglielo.



CAVALIERE Pasquale

Termino subito. Qui c'è ben altro di scaduto, Presidente.
Presidente Ghigo, ora voi potete rispondere dicendo cose che conoscete come banali, come non utili rispetto a un problema che sapete che è vero potete farvi la vostra legge sul turismo, che è ancora più brutta della 75 potete continuare così a fare cose che non servono né a voi né al Piemonte non servono a nessuno - non servono proprio a nessuno perché poi, alla fine, credo che gli operatori seri, quelli che seguono seriamente questo campo, vedano le cose che non funzionano e capiscano bene perché non funzionano.
Noi crediamo, e lo sottolineo, che questo settore sia prioritario, ma non perché è il turismo, tanto ormai vi siete messi d'accordo, farete la legge su turismo, ma pagherete voi le conseguenze di quella legge bruttissima. Voglio dire però che questa questione dell'ATR non può essere semplicemente una cosa a cui voi rispondete con fastidio perché ve la dovete togliere fino alla prossima interrogazione, è un problema che riemergerà, se l'avete gestita in questo modo; riemergerà la prossima settimana, fra 15 giorni, fra un mese, perché quando le cose sono fatte male, producono solo problemi.
E questa cosa continua a produrre problemi perché non avete messo mano a ciò che effettivamente bisognava mettere mano: le modifiche necessarie per farne uno strumento utile.
Adesso non è uno strumento utile ed è quello che abbiamo potuto notare tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Brevemente perché vorrei richiamare complessivamente gli interventi che io e il mio Gruppo abbiamo avuto modo di fare su questo punto, per esporre semplicemente tre osservazioni.
La prima è che l'area politica di Forza Italia si è molto concentrata su questo punto del turismo. Una scelta, nell'ambito delle questioni economiche del Piemonte, giudicata sicuramente opportuna, necessaria redditizia dal punto di vista politico, evidentemente passibile di risultati.
Forza Italia è un partito che ha una sua vocazione speculativa, come dire: cerca di utilizzare bene le cose che rendono subito, in termini di immagine, in termini di risultato, in termini di qualche cosa da spendere molto "cash", da questo punto di vista. E' una constatazione, me l'avete insegnato o detto voi stessi più di una volta. Il nostro è una partito dai tempi lunghi.
Un collega della mia provincia, che non è presente, starà sicuramente lavorando per il risultato elettorale: girava dicendo "A me cosa rende elettoralmente?" e si riferiva ad argomenti di qualche tempo fa. Prendetela come una questione avvenuta, ma che è utile richiamare per sottolineare questa vocazione "alle cose che realizzano". Legittimo, ma allora come mai dopo quattro anni di governo di questo Assessorato, prima da parte di Angeleri di Forza Italia, poi da parte del Presidente Ghigo ad interim e adesso da parte di un Assessore che segna una continuità (ci sono stati altri partiti nella storia che avevano la vocazione alla continuità) il risultato clamoroso è di avere una regressione del Piemonte dal nono al quattordicesimo posto nella graduatoria delle regioni turistiche? Graduatoria inconfutabile, credo, perché il responsabile del nostro partito, che è di Verbania come l'Assessore Racchelli, l'ha scritto su documenti ufficiali che non sono mai stati confutati.
C'è stata una regressione in relazione al fatto che c'è un dinamismo e la Regione Piemonte non regge ritmo; chiedete come mai il governo D'Alema dopo sei mesi, non ha pagato due milioni di miliardi di debiti, come mai non ha risolto i problemi dell'occupazione, permettete che vi si chieda come mai dopo quattro anni avete ottenuto dei risultati addirittura contrari! Siamo nell'ambito di una logica assolutamente discorsiva. E' questo che mi preoccupa: la questione di cui stiamo discutendo è una delle emergenze di questa logica speculativa che ha portato a utilizzare questo strumento dalla significativa e rapida visibilità, e tanto poco si è fatto, invece per affrontare la strutturalità della questione.
Assessore Racchelli e Presidente Ghigo, potremmo continuare sul piano del confronto dialettico politico, ma non confutare questo argomento perché, secondo me, proprio perché Forza Italia si è così concentrata su questo settore, ha finito per trascinare lì tutta una serie di sue problematiche politiche di collocazione, di visibilità di ruoli, tant'è che il comunicatore doveva essere lì, i segretari dovevano girare per il Piemonte sempre in quel settore lì; però, così facendo, prendendo questa area come una questione fondante della vostra politica, avete finito per rovinarla perché vi siete trascinati dietro tutti gli elementi di carattere discorsivo della vostra politica. Questa è la verità. Quando ce lo spiegava Angeleri, io fui tra quelli che condivisero una parte del suo ragionamento tant'è che su quella proposta di legge ci fu una nostra astensione. Si trattava di creare un'organizzazione strutturata sulla base di una funzione progressiva piramidale che partiva dalle organizzazioni territoriali e poi realizzava un'organizzazione regionale di proiezione sul mercato nazionale e internazionale del prodotto turismo da vendere come prodotto originale della Regione Piemonte. Assessore, Presidente e collega Angeleri (che chiamo in causa come interlocutore costante su questo punto), in realtà quell'impostazione non era così sbagliata, io la difenderei in parte. Per quello che allora ne condivisi la considererei ancora adesso sperimentabile, naturalmente con gli accorgimenti di creare in itinere gli elementi di riequilibrio e di riposizionamento, perché su una politica sperimentale non si può avere una rigidità che rischia di portarti dritto alla tomba, come ci sta portando, nella vostra interpretazione quell'impostazione; di per sé poteva essere un'operazione che organizzava il territorio, creava per le ATL uno spazio, faceva in modo che non si ripetessero in modo confusionario e sovrapposto le iniziative da un ruolo a un'istituzione regionale.
Dove si sbagliò nel concepire l'istituzione regionale? Una specie di società per azioni che facesse un lavoro di carattere pubblico attraverso l'interesse dei privati in perfetta e totale contraddizione con tutti gli indirizzi culturali vostri, comunque liberisti e liberali, perché alla fin fine i privati hanno una loro vocazione all'impresa in funzione del profitto, non in funzione del servizio pubblico, a meno che non sia un contratto d'opera con un suo corrispettivo.
Ecco il fallimento di questi privati, che richiesti di arrivare non sono mai arrivati.
Voglio dire che senza dolo possono anche essere venuti, quei pochi, per delle ragioni in perfetto contrasto con l'interesse collettivo. Chi vi dice che dato che avete inserito dei "tour operator", i quali, mi risulta, non hanno neanche un settore di "incoming" turistico riservato al Piemonte loro non siano interessati a boicottare l'operazione di vendita dell'ingresso in Piemonte perché vendono meglio l'uscita dal Piemonte? Prova a smentirlo, Racchelli.
Io sono bene che Francorosso, ultimamente, ha messo in piedi un suo settore: sono andato all'inaugurazione 15 giorni fa. Noi lì dentro non abbiamo questa nuova società, ma l'altra, e io devo presumere che l'altra abbia un altro interesse, tant'è che dovendo farne una che avesse questo interesse hanno dovuto crearne un'altra: non era sbagliato in sé il principio. La questione politica ci sta portando al tracollo. Questa struttura aveva una funzione anomala, perché o era la piramide della struttura promozionale piemontese o era un Ente strumentale dell'Assessorato. Mi ricordo che nell'ultima fase della precedente Giunta ogni tanto chiamo Gallarini a testimoniare perché lui c'era - noi avevamo sciolto quasi tutti gli enti strumentali, in particolare l'Ente strumentale di sviluppo agricolo, perché le politiche in contrapposizione con quelle della Regione non si giustificavano: o hai il parallelismo per fare una cosa che non ti va, o hai la contrapposizione perfetta, o non ne hai bisogno. Sono tre situazioni del tutto anomale tanto che quello non è né un ente strumentale, né una cosa né l'altra. Quello adesso è un carrozzone sul quale stanno salendo, spinti dagli interessi di partito, i personaggi da collocare nell'ambito delle forze politiche e delle forze sociali e in ultima analisi la Presidenza, utilizzata perfino tardivamente.
La gente si aspettava di più da voi: si aspettava che voi con la vostra efficienza, con la vostra coerenza liberale, con la vostra intraprendenza sul filone della cultura d'impresa, che faceste impallidire e stracciaste tutta la cultura di sinistra, sociale, socialista, democristiana della quale in qualche maniera eravate involontari eredi! Niente di tutto questo siamo nella più antica logica di un'utilizzazione della "spartingaia" a livello, se volete, di Regioni per una compensazione che ci vede ancora una volta sottordinati rispetto alla Lombardia! Anche questo è un elemento che ci squalifica, perché se noi neghiamo alle nostre forze imprenditoriali il diritto di essere l'espressione nei nostri luoghi più alti, come facciamo ad indicarli come soggetti competitivi con un'area che da tutte le parti (a cominciare dalla tua Verbania, Racchelli) si sente già fagocitata e attratta dal Milanese? Mi ricordo di una posizione emersa nella campagna elettorale precedente, quando a seguito dell'arrivo, molto roboante, peraltro legittimamente, di Berlusconi nella nostra Regione, il candidato sconfitto Pichetto, che magari avrebbe ancora qualcosa da dire, commentò come tanti altri "Il Piemonte sarà una prosecuzione di Viale Certosa", tutti sapendo che quello è il viale che introduce il Piemonte in Lombardia.
Questo sta avvenendo! Sembravano delle battute propagandistiche. Avete fatto una cosa che non sta né in cielo né in terra! Le elezioni si avvicinano, saranno degli argomenti significativi, come quelli di ieri "Non faccio le Comunità montane perché elettoralmente non mi rendono"! Queste invece sì che rendono! Questa operazione, in qualche maniera, è grave: non per approvarla, ma per tollerarla! L'avete fatta sostanzialmente di nascosto come si fanno quegli accordi dei quali non ci si sente...



PRESIDENTE

Le ricordo il tempo, Consigliere.



RIBA Lido

Sì, Presidente, per carità.
L'avete fatto sostanzialmente con quell'imbarazzo con cui si fa una cosa di cui non si avrà mai né l'argomento né il coraggio di esporlo come un elemento per dire: "E' arrivato l'Assessore Racchelli, guarda lì che rivolta che ha fatto!". E' arrivato l'Assessore Racchelli, ha messo un uomo del suo partito preso dalla Lombardia per sistemare una questione e una pendenza di carattere contingentemente elettorale o forse strutturalmente politica all'interno del partito. Vien da dire: "Ma andate!". Non è così che si onora un grande impianto che pure era nella vostra aspirazione! Ecco perché sono molto preoccupato: perché dietro questo, c'è un PIL turistico che raminga al di sotto del 4%! C'è questa posizione che regredisce dal nono al quattordicesimo posto! Non ce n'è uno che parli bene di questo! La gente è delusa e poi è inutile che li rincorriamo con una proposta "adesso vi diamo 100 miliardi" - o 200, poi ne riparleremo - ma cosa vuol dire? Se tutta la strumentazione per rendere efficiente questo settore è lì vorrei dirvi che il distretto del vino - che la collega Cotto ogni tanto richiama - era un'operazione di impianto con tutta la sua dignità! Arriveremo a farla approvarla alla fine della legislatura e con un'altra "piazzata" come quella che abbiamo dovuto fare in questi giorni, perché di questo si tratta in quanto non siete pronti con la contromossa! Dall'altra parte c'è una proposta per ricostruire gli impianti di arroccamento delle stazioni sciistiche che dovranno chiudere perché sono scattati i quarant'anni, viene fermata - senza che qualcuno mi possa smentire - dall'Assessore Casoni che dice: "ne farò una un'altra io migliore e con più soldi". Lo credo: i soldi li decide la Giunta! Intanto cominciamo a mettere quelli che avremo in eccedenza su altre cose rispetto alle quali invece c'era un'indicazione per non spenderli, ma per accantonarli.
Qui si gioca una partita con i vecchi strumenti della cultura politica! E' questo che preoccupa, è questo che è l'indice del fallimento, è questo che rende particolarmente trepidante anche l'azione, il comportamento preoccupato di un Gruppo che, come spesso ci viene riconosciuto in positivo, più spesso in negativo, vuole essere attento al funzionamento delle istituzioni ed essere costruttivo nei suoi comportamenti.
Ma è così, e se non ci si scuote di dosso, anzi se si continua ad incrementare questa sensazione, ecco che allora nel momento in cui io Riba modestamente prendo il coraggio, essendo da poco in questa funzione, di dire "io chiedo le dimissioni del vertice dell'ATR" e l'unico che si dimette è il punto di riferimento nostro (perché anche quel contributo abbiamo dato!), successivamente gli atti non hanno segnato una volontà di prendere atto della gravità della situazione e di non utilizzarla più per un gioco che potete definire in tanti modi, ma che alla fine rimane un inaccettabile e ammissibile gioco di tipo partitico, politico ai danni e sulla pelle del turismo piemontese! Ecco perché io condivido quello che hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto (Montabone, Chiezzi, Saitta e Cavaliere): questa questione non si può chiudere, perché rimane come un macigno sulla prosecuzione del nostro lavoro sui temi della promozione turistica regionale!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Su tutta la vicenda politica dell'ATR, le dichiarazioni dell'Assessore competente e gli interventi dei Consiglieri regionali rimarcano in modo molto negativo tutta l'attività della promozione turistica regionale sul territorio piemontese anche per i prossimi mesi, nonostante siano enormi le potenzialità dello sviluppo turistico e occupazionale del Piemonte. Cito solo i laghi, i fiumi, la montagna, la collina, i castelli, le terme, il patrimonio storico ed artistico.
Sulla legge regionale n. 75 vi sono poi tutte le critiche dure delle Province, perché non si sono sentite affatto protagoniste e con un ruolo marginale nella gestione e programmazione turistica delle varie realtà locali importanti.
Sulle agenzie locali di accoglienza, in sostituzione delle APT, c'è ancora molta incertezza nella realizzazione delle progettazioni e nella programmazione locale del turismo per il rilancio del turismo locale. Viene disattesa l'esigenza politica di gestire l'accoglienza del turista finalizzata anche allo spettacolo, allo sport, al divertimento serale che oggi è tematica ancora molto carente in molte località.
Vi è tutta un'esigenza in negativo; c'è stato poi il tentativo dell'eccessivo coinvolgimento dei soggetti privati nella legge n. 75 sicuramente nella logica della destra che già veniva durante la discussione di questa legge segnalata, però occorreva tenere più presente l'aspetto del soggetto pubblico, a partire dai Comuni, dalle Province (le deleghe in questo caso) e dalle Comunità montane.
Tutto questo è stato disatteso e ci sono fortissimi critiche.
Siamo in Europa, il Piemonte è una Regione di frontiera, cerniera, a prevalenza vocazione turistica a partire dal turismo, dall'agriturismo e soprattutto dalla maggiore valorizzazione delle realtà storiche turistiche, enogastronomiche locali, dei castelli e delle terme, come dicevo prima, anche collegate ai protocolli d'intesa e ai piani territoriali.
Questo anche in relazione ai grandi flussi turistici enogastronomici dei prodotti tipici locali, nella piena e totale valorizzazione dell'immenso patrimonio turistico del Piemonte. Questo è un aspetto importante, anche perché viene del tutto disatteso dall'esecutivo regionale che ancora non ha una vera politica di governo sul turismo, a partire dai trasporti sia ferroviari che stradali, che sono - lo voglio rimarcare molto carenti.
Infine, tornando alla gestione dell'ATR, volevo ricordare che è stato eletto un Presidente, come è stato già accennato, di "comodo" assolutamente di interesse elettorale che è fatto molto grave per il Piemonte e per il suo sviluppo turistico.
E' inaccettabile politicamente che si continui ancora in tale politica di potere e di arroganza da parte di una maggioranza che non è in grado di gestire anche l'ordinaria amministrazione per quanto riguarda tutti gli aspetti della politica regionale.
Non è in questo modo, politico, sbagliato ed arrogante, che si pu tentare di sviluppare la risorsa preziosa del turismo piemontese anche con possibili ritorni economici ed occupazionali, è una risorsa decisiva naturale e importante, che viene disattesa.
Occorre invece cambiare radicalmente la politica del governo regionale sul turismo, per un diverso e concreto sviluppo economico, sociale e occupazionale per il Piemonte nei prossimi anni, altrimenti ci sarà sempre più degrado e, soprattutto, grande sfiducia dei cittadini piemontesi verso l'Istituzione Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, vorrei, come ho fatto ieri nell'intervento sul disegno di legge inerente la montagna, fare una premessa.
Ieri, infatti, non mi sbagliavo. Anche la seduta di Consiglio regionale, convocata per oggi, è una tipica seduta elettorale, e dagli interventi trapela.
Mi auguro che non si giunga a convocare delle sedute consiliari per i giorni 11 e il 12 giugno, vigilia delle elezioni provinciali.
Non intendo, comunque, soffermarmi su questioni che in quest'aula più volte abbiamo ribadito e che riguardano la funzione importante che il turismo e l'industria del turismo hanno per questa Regione.
C'è una cosa che voglio dire ad alcuni colleghi, anche dell'opposizione, che sono intervenuti in quest'aula. Mi auguro, al di là del momento elettorale, che gli stessi abbiano dichiarato alcune cose in modo costruttivo, non certo a fini esclusivamente elettorali. Mi stupisce che da parte di qualcuno venga assunta una posizione di denuncia in ordine allo stato giuridico dell'Agenzia. Vorrei ricordare che la legge n. 75 è stata discussa all'interno della Commissione e del Consiglio, mi pare per circa 18 mesi. Sul punto inerente l'Agenzia - mi ricordo gli emendamenti presentati - nessuno, allora, si dimostrò contrario. Ci furono delle correzioni, ci fu un confronto serrato, mi ricordo che una parte dell'opposizione, nel momento della votazione, si astenne. Quindi sull'impostazione della legge - lo diceva anche il collega Riba nel suo intervento - ci fu un certo consenso.
Mi permettano i colleghi di avere qualche dubbio rispetto alle dichiarazioni rilasciate oggi, esattamente undici giorni prima delle elezioni del 13 giugno. L'impostazione della legge, Consigliere Cavaliere non tendeva assolutamente ad "aggirare" la pubblica amministrazione.
Sappiamo tutti che lei, Consigliere Cavaliere, in quest'aula è specializzato a denunciare tutto e tutti, e vedere nella politica degli altri 59 Consiglieri - non certo nella sua - dei fini che, generalmente non sono leciti. Tant'è che lei è stato il Consigliere che ha denunciato la legge n. 12 - legge precedente istitutiva delle aziende di promozione turistica - dichiarando che, tramite tale legge, c'era la possibilità attraverso alcune triangolazioni, di eludere le leggi vigenti in ordine ad alcuni aspetti.
Vorrei capire se intende, anche lei, Consigliere Cavaliere, dare un contributo positivo alla legge e non, invece, continuare nella sua denuncia, che ha presentato all'esterno di questo Consiglio. Ritengo invece, che in quest'aula ci siano persone che possono camminare a testa alta.
Penso che il lavoro svolto, in particolare in questi ultimi mesi, debba trovare, da parte dell'Assessore Racchelli e da parte di tutta la Giunta un po' più di attenzione.
Ci pare che da settembre dell'anno scorso la Giunta non abbia seguito attentamente l'impostazione della legge.
Durante i mesi in cui il Presidente Ghigo ha assunto le deleghe sul turismo - e non è una denuncia nei confronti del Presidente, ma è una constatazione - sicuramente non si poteva pretendere che si dedicasse esclusivamente a questo Assessorato, l'Agenzia, non avendo a disposizione i mezzi, evidentemente non è riuscita a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Vorrei ricordare solo alcuni dati: un bilancio preventivo del 1998 di 10 miliardi e 500 milioni, un consultivo, per il passaggio di denaro dalla Giunta all'Agenzia stessa, di 2 miliardi.
Ritengo sia estremamente facile criticare le strutture che non si vogliono far funzionare. E' evidente che se non si dotano tali strutture di strumenti, se non si fa della sperimentazione, diventa difficile far funzionare una struttura.
Ho seguito con molta attenzione gli interventi dei colleghi Montabone e Riba. Il collega Riba, infatti, dice che si potrebbe provare a sperimentare l'impostazione originaria dell'Agenzia, fornendo però - io aggiungo - le possibilità economiche-finanziarie e le strutture. In questo senso, penso sia possibile un confronto reale, fra qualche mese, su quanto ha fatto l'Agenzia e su quanto può fare una struttura come questa al servizio dell'industria del turismo nella nostra regione; così come era stata concepita dalla maggioranza, nel suo programma e attraverso la legge n. 75.
Per attuare ciò - mi consenta, Assessore Racchelli - è necessaria un po' più di convinzione.
Rispetto le dichiarazioni e il pensiero di tutti i colleghi, ma l'Assessore al turismo non può dichiarare, pubblicamente, che l'Agenzia così com'è stata impostata, non può andare avanti, anzi, in alcuni colloqui privati ritenere che il futuro dell'Agenzia è segnato. E' vero che all'interno della maggioranza c'è un Assessore che, rispettoso della democrazia, si adegua alla maggioranza stessa, ma è evidente che il principale messaggio della Giunta è interpretato dall'Assessore in questione.
Mi consenta, Assessore, su questo bisognerà procedere ad un miglioramento; tutte le leggi nuove possono avere degli aggiustamenti ed è giusto e lecito che questo avvenga, ma certo per migliorare quella possibilità di offerta del prodotto turistico piemontese e non per chiudere un'impostazione che tutti in quest'aula, anche una parte dell'opposizione hanno ritenuto valida.
Con queste prospettive ed aspettative possiamo probabilmente dare una risposta a chi oggi denuncia un prodotto interno lordo debole, in materia turistica. Mi auguro che nonostante la regressione avvenuta dal nono al quattordicesimo posto (che è sicuramente il frutto di una politica non lineare e fortemente dibattuta all'interno della Giunta, e non solo, anche all'interno delle strutture) ci possa essere un lavoro comune in cui si chiariscano le funzioni di queste realtà: la funzione della struttura come la funzione dell'Agenzia, come la funzione della Giunta regionale che è funzione politica di impostazione e di indirizzo.
Con questi presupposti forse riusciremo ad avere, alla fine di quest'anno, dopo sei mesi di vera sperimentazione - e sottolineo il "vera" una risposta e sapere se il lavoro svolto negli anni precedenti poteva e secondo me può - portare a casa dei risultati in termini economici per l'industria turistica della nostra regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Anche per quanto ci riguarda, intendiamo fare alcune considerazioni relativamente alla questione oggetto di dibattito. Innanzitutto, riguardo all'ordine del giorno più volte citato in occasioni precedenti e ripreso anche stamattina da vari interventi, quando si dice che è stato disatteso vuol dire che esiste una discrasia fra l'impegno che la maggioranza in allora assunse (nel maggio 1998) e le conseguenti decisioni.
Noi non riteniamo ci sia stata discrasia, e leggo l'ultima frase, la frase ordinativa dell'ordine del giorno, il nocciolo di quel documento: "Impegna il Presidente della Giunta regionale e la Giunta stessa a riconsiderare la funzione dell'Agenzia stessa, nel rispetto delle reali esigenze di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche del Piemonte, provvedendo di conseguenza a riformulare gli organi direttivi ed esecutivi".
Con queste tre righe, predisposte dal collega Angeleri - e noi condividiamo - si sostiene che un conto è la legge così com'era stata concepita in sede di programma elettorale del Polo, nel '95, ed un conto è la legge poi formulata dal Consiglio; altra cosa è il fatto che in questi anni, dopo l'adozione da parte del Consiglio della legge, una serie di vicissitudini - il collega Angeleri che ha lasciato l'Assessorato, un anno in cui il Presidente si è accollato la delega e l'ultimo periodo gestito dall'Assessore Racchelli - hanno condotto ad una situazione che non è stata tra le più felici per dare contenuti operativi a quella legge, all'altezza dell'enunciato e dell'impianto politico della legge stessa.
Questa è la considerazione che facciamo nostra.
Quando si dice: "...a riconsiderare la funzione dell'Agenzia stessa" avendo la Giunta consentito e portato alla nomina del Presidente di quell'Agenzia, riteniamo ci siano le condizioni affinché - come diceva il collega Angeleri - si possa essere di fronte ad un periodo (non di 15 giorni, ma magari di sei mesi) di riferimento sicuramente attendibile per poter tirare le somme e verificare cosa ha prodotto questa sperimentazione.
E' chiaro che in questi giorni, l'ha già fatto qualche altro collega il Consigliere Angeleri in particolare - i nostri interventi corrono il rischio di assumere fortemente i connotati da tribuna elettorale; se anche l'avesse indicato la Giunta, il nome di Arroni, sarebbe stata nella piena legittimità, così come a livello governativo di altre Regioni in cui governano l'Ulivo e il centrosinistra le scelte vengono fatte indicando persone di fiducia di area della maggioranza e delle Giunte che governano.
Questo non è scandaloso in questo Ente, così come non lo è in altri Enti.
Potrei citare - ma lo faccio solo per dire che non mi ci voglio addentrare - il caso della Provincia di Novara, dove il governo di centrosinistra ha scelto un direttore dell'ATL in perfetto contrasto guarda caso - con gli operatori del Cusio, che è l'unica zona in provincia di Novara in grado di promuovere il turismo. Non vogliamo entrare in questi argomenti, perché i nostri comizi li facciamo fuori dall'aula; qualche polemica può scappare, ma riteniamo sia più che legittimo che una Giunta e una maggioranza indichino, come Presidenti dei vari Enti, persone di fiducia e nelle quali ritengono di poter riporre i loro progetti e prospettive. Collega Riba, non penso sia una caratteristica peculiare di Forza Italia quella di investire, nei propri atteggiamenti politici un'energia che sia in grado di dare dei ritorni politici o partitici o di parte. Non ritengo che il Gruppo DS o altre forze politiche agiscano per beneficenza; penso sia nella natura stessa di un partito politico avere la presunzione di rappresentare una parte sociale, spicchi di mondo socioeconomico, e fare degli investimenti nei settori in cui si crede. E' ovvio, poi, che, all'atto in cui ci sono delle tornate elettorali, ognuno con i tempi che gli sono più consoni, investe politicamente convinto di investire nella direzione giusta e convinto che quella direzione potrà dare dei ritorni di crescita che consentiranno ancora di governare, laddove le forze politiche - come nel caso del Polo - stanno governando da quattro anni la Regione.
Saranno gli elettori a giudicare il settore del turismo, così come è stato gestito in questi anni, ed altri settori; fra meno di un anno ci sarà questa espressione di parere da parte della società piemontese, quindi avremo modo di essere premiati, se avremo fatto bene, o di essere puniti se avremo fatto male. Ci sembra prematuro impostare adesso analisi su processi alle intenzioni di elettori che esprimeranno il loro parere solo fra un anno.
Finora, per una serie di circostanze, l'ATR non ha potuto pigiare a fondo sull'acceleratore della propria attività. Purtroppo non ha funzionato, non possiamo nasconderlo, è la verità; c'è stata la dimissione di Chiabrera, che probabilmente nelle nostre intenzioni aveva il senso e lo scopo di provocare un terremoto che potesse ricomporsi nel giro di pochi giorni. Così non è stato, anzi questa gestione latente è stata anche troppo lunga; anche noi non siamo entusiasti di questo periodo che è durato fin troppo.
Oggi, però, ci sono finalmente le condizioni di vertice e di ricomposizione dell'ATR affinché - ritengo - se sul bilancio '99 verranno ristanziati o rifinalizzati i 10 miliardi e mezzo di cui parlava il Consigliere Angeleri, il consuntivo non sia poi solo di 2, ma possa essere di 10 miliardi e mezzo.
E allora penso che fra sei mesi avremo la possibilità di tracciare un bilancio che possa essere attendibile relativamente alle potenzialità di una struttura che finora non è che ha funzionato male: non ha funzionato non è stata in grado di svolgere il compito per cui è stata istituita.
Sono due cose, secondo noi, diverse; non che plaudiamo al fatto che finora non ci sia stata, no, ci rammarichiamo di questo fatto, ma oggi per la prima volta si trova nelle condizioni di vertice e di completezza per poter svolgere la funzione.
Se questa funzione sarà positiva, noi riteniamo che, al di là della parentesi, ci siano le condizioni perché nei prossimi attraverso l'ATR si possano valorizzare al massimo le grosse iniziative che sono state assunte in questi ultimi anni - cito il caso La Mandria/Venaria, basterebbe da solo per essere materia sufficiente - affinché ci sia energia per l'ATR per promuovere lo sviluppo cultural-turistico della nostra Regione.
Quindi, dicevamo che a nostro avviso occorre essere prudenti per quanto concerne l'esame della situazione. Stiamo a vedere; possiamo valutare quanto questa struttura avrà fatto dopo un certo periodo in cui avrà funzionato. Fino ad ora, purtroppo, non è stato così: è partita con ritardo, diciamola in questo modo.
Per quanto riguarda il resto, un'ultima considerazione di carattere politico generale. Io penso che la discussione di stamattina dimostri come la Giunta e la maggioranza non si siano sottratte rispetto all'impegno assunto ieri, il quale prevedeva che questa discussione non fosse pregiudiziale rispetto alla ripresa della discussione sul 460, quindi siamo convinti che questa discussione si esaurisca.
Ci sarà chi è soddisfatto e chi non lo è, ma poi, un secondo dopo, oggi pomeriggio, alla ripresa, si riprenda il discorso sul 460 così come l'accordo stabiliva, in modo tale da porterlo licenziare, per affrontare gli altri due punti importanti sui quali i Gruppi consiliari si sono dimostrati impegnati a concludere prima della fine di questa sessione di Consiglio regionale.
Altrimenti, se così non fosse, dovremmo dare ragione al Consigliere Marengo, che nell'intervista a "Repubblica" stamattina, diceva: "Questa povera Regione, sciogliamo questo Consiglio", invocando sostanzialmente uno scioglimento anticipato. Anche qui però l'esempio vorrebbe che quando si propone uno scioglimento, le prime firme raccolte siano già quelle del Gruppo che si propone. Finora non ci sono state; stiamo a vedere cosa succederà in seguito.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ho raccolto e ho voluto naturalmente non demandare, come ha detto qualcuno, all'Assessore la risposta su questo tema, diversamente dall'impegno che avevo assunto all'interno dei Capigruppo. In realtà all'interno dei Capigruppo, come Presidente, assumo l'impegno di rispondere su un argomento; poi, avendo chiaramente il principio di delega, posso far esercitare questa risposta dagli Assessori ai quali ho assegnato le deleghe di materia specifica.
Ho comunque intenzione di riprendere l'argomento e ho voluto chiaramente ascoltare prima gli interventi dei colleghi Consiglieri, sia di opposizione che di maggioranza, nel tentativo poi di trarre alcuni elementi conclusivi di questo ennesimo dibattito sull'ATR.
Vorrei, prima di tutto, non accettare una critica; accetterò invece altre considerazioni, altre critiche, ma una mi permetto di non volerla prendere in considerazione né tanto meno di accettarla, quella relativa ad alcune considerazioni critiche fatte nei confronti del nostro comportamento nell'ottica di assegnazione di carichi e incarichi o forme di lottizzazione varia che sono state richiamate da parte dei colleghi Consiglieri.
Sono disposto ad accettare le altre critiche, ma - ripeto - ritengo che questa, invece, non debba essere mossa nei nostri confronti.
Noi abbiamo ritenuto di comportarci in un certo modo e credo che questo non debba essere ricondotto a un atteggiamento come quello che è stato identificato.
Il Consigliere Gallarini nell'ultima parte del suo intervento ha richiamato - ma l'ha fatto anche il Consigliere Angeleri, e questo devo dire rappresenta sicuramente un elemento di valutazione che la maggioranza ha espresso e che in un certo senso aveva identificato anche attraverso quell'ordine del giorno, che personalmente ritengo non è stato disatteso ma su questo ritornerò. Hanno, diciamo, in un certo senso, messo in evidenza e rappresentato uno stato obiettivamente di critica nei confronti di quello che l'ATR in questi due anni ha realizzato, perché saremo obiettivamente non solo arrampicatori di specchi, saremo probabilmente anche non coerenti se affermassimo - cosa che d'altro canto non ha fatto l'Assessore, ma non hanno fatto neanche i Consiglieri di maggioranza che sono intervenuti - che l'Agenzia del turismo in questi due anni ha funzionato.
Questo non è vero, non è avvenuto; i problemi sono stati tanti, alcuni sono stati ricordati in maniera corretta, altri sono stati ricordati in maniera soggettiva, ma questo chiaramente fa parte della dialettica politica e delle posizioni che in quest'aula si assumono, nel tentativo di addivenire a una valutazione poi oggettiva dei fenomeni dei quali discutiamo.
Io credo che obiettivamente oggi si possa, in relazione alle iniziative che noi abbiamo assunto e in relazione all'atteggiamento che l'Assessore ha voluto rappresentare - l'ha voluto rappresentare forse con estrema spontaneità e chiarezza, ma io mi permetto di sottolineare che l'atteggiamento dell'Assessore non è un atteggiamento legato a un input che la sua maggioranza gli impone e lui, per disciplina di partito, assume questo atteggiamento perché fa parte di una maggioranza, fa parte di un movimento politico che ha assunto una decisione, no.
L'Assessore ha voluto semplicemente dire che, nell'ambito della maggioranza, sull'argomento ATR ci sono state delle valutazioni e delle discussioni; lui ha espresso, come legittimo in un consenso democratico come comunque è la nostra maggioranza, il nostro partito, delle posizioni che sono poi state argomentate e valutate, e la decisione che è stata assunta è stata quella che lui vi ha poi rappresentato e che lui condivide.
Infatti - e questo lo dico per chi ha mosso questo genere di critiche non esiste la preoccupazione che l'ATR sia abbandonata al suo destino, che questa maggioranza, attraverso il suo Assessore che ha le deleghe del turismo, non faccia tutto quello che è nelle sue possibilità per far sì che funzioni; questo lo escludo e lo dichiaro in maniera chiara ed esplicita ma non perché il Presidente impone all'Assessore di fare così, no: perch si è deciso insieme che questo è il percorso che noi intraprendiamo e che porteremo chiaramente a termine.
Vi è una considerazione, invece, che voglio rappresentare, nel tentativo di dare evidentemente una risposta che io, naturalmente, non ho la presunzione di pensare possa essere esaustiva o sufficientemente comprensiva di quelle che sono le sollecitazioni che l'opposizione ci ha fatto nei confronti di questo argomento. D'altro canto so bene - e l'ha detto in un suo passaggio il Consigliere Cavaliere - che questo è un argomento che se noi non aggiustiamo, se non trattiamo in senso positivo politicamente - per usare quegli eufemismi che usava il Consigliere Riba "che cosa ci guadagno, che cosa ci perdo", in questo genere di calcolo che secondo me, comunque è sempre lontano dalla realtà - sono ben conscio che bisogna dare delle risposte precise sulla politica e sulla promozione del turismo e non bisogna fare di ogni erba un fascio, perché il turismo non è tutto ATR. L'ATR è l'Agenzia che serve a fare la promozione del turismo poi il turismo è l'investimento culturale che stiamo facendo, ad esempio su Venaria, è un insieme di iniziative. La promozione, comunque, è un elemento importante. Ammetto che l'ATR, in questi due anni, non ha dato i risultati che auspicavamo. Nel tentativo di identificare un percorso, senza rinnegare le decisioni prese e senza aver disatteso all'indicazione che la maggioranza ci aveva dato attraverso il voto dell'ordine del giorno (o perlomeno non averlo fatto in maniera così eclatante come qualche Consigliere sosteneva), abbiamo interpretato quell'ordine del giorno intraprendendo delle iniziative, come la nomina, che comunque è stata fatta nell'ottica di rilanciare l'ATR, per dare all'Agenzia gli strumenti di operatività.
Questa Agenzia, nel mio "input" politico rappresentato all'interno del governo regionale, deve funzionare. So benissimo che per certi versi, per assurdo, se oggi tornassi indietro sui miei passi avrei ancora tutto il tempo per recuperare eventuali lacune in prospettiva di un'eventuale riproposizione di questa maggioranza per il 2000.
Invece ritengo che quella legge possa funzionare, che quell'Agenzia debba funzionare; non è avvenuto per un insieme di motivi, di cui chiaramente ci assumiamo la responsabilità, ma sono convinto che ora ci possa avvenire.
Ho sentito parlare di sperimentazione, credo che sia opportuno dare a questa Agenzia, nella sua nuova costituzione, la possibilità di operare. Al 31 dicembre relazioneremo, monitoreremo, diremo come le cose funzionano e se allora l'Agenzia non avrà funzionato ci metteremo le mani.



PRESIDENTE

Consigliere Saitta lei chiede la parola; penso che sia per un chiarimento, quindi breve.



SAITTA Antonino

Non credo che questa del Presidente Ghigo sia la conclusione del dibattito, ma un'ulteriore comunicazione aggiuntiva rispetto a ciò che ha detto l'Assessore Racchelli. In effetti ha detto cose nuove rispetto agli impegni da assumersi. Vorrei esprimermi su questi impegni.
Innanzitutto, vorrei dire che quella che il Presidente indica è una modalità sulla quale abbiamo dei dubbi di riuscita. A dicembre verificheremo cosa sarà successo.
Vorrei però anche dire ai colleghi della maggioranza che sono intervenuti che è proprio ingeneroso affermare che l'intervento che noi abbiamo fatto sull'ATR, che è anche abbastanza assiduo, sia un intervento collegato a una vicenda elettorale che ci riguarda tutti, perché su questo tema con puntualità e con insistenza abbiamo sempre rilevato i limiti, le difficoltà del funzionamento dell'ATR. Non è di oggi, in sostanza.
L'abbiamo fatto sicuramente con forza, ma non in termini strumentali.
D'altronde, nel momento in cui il Presidente afferma che l'Agenzia non ha funzionato, mi pare che ci venga data ragione. "L'Agenzia non ha funzionato, cercheremo di farla funzionare": quindi è l'ammissione di una colpa. Chi governa ha delle responsabilità; nel momento in cui fa un'affermazione di questo tipo si assume la responsabilità di non aver fatto funzionare un'Agenzia, uno strumento della Regione Piemonte.
Questa affermazione la apprezziamo per la chiarezza. Altrettanto chiaro è stato il collega Gallarini, quando dice che oggi per la prima volta ci troviamo nelle condizioni, avendo un vertice, di poter sperimentare, come se le cose di prima le avesse fatte la minoranza o fossero state uno scherzo. C'era un Presidente nominato da questa Giunta, dal Presidente Ghigo, c'era un Consiglio, c'era un Direttore che addirittura era la persona di fiducia del Presidente Ghigo. Non mi pare che Garrone fosse la persona di fiducia di Riba! Quindi, non è che le persone di prima fossero estranee a questa maggioranza o siano state paracadutate all'improvviso e si sono trovate sulla sedia del Presidente e del Direttore! Sono state indicate con la stessa modalità e con la stessa condivisione politica con le quali oggi il Presidente Ghigo ed anche il Consigliere Gallarini esprimono un giudizio positivo sull'attuale Presidente. Vedremo cosa capiterà.
Resta il fatto, e continuo ad essere della stessa opinione e convinzione, che la difficoltà è nella legge, cioè l'istituto del consorzio. Finché non si metterà mano, rischiate di continuare a fare ci che è capitato. Perché non è che il Presidente di prima fosse un'incapace non credo, il Presidente non l'ha detto. Non è cambiando il Presidente che le cose cambiano: è lo strumento, è il meccanismo che non funziona! Perch il rilievo che faceva Pasquale Cavaliere non è banale, lo ha fatto altre volte: rischia di essere uno strumento di spesa regionale senza i controlli e le garanzie che ha lo strumento pubblico.
D'altronde, il Presidente sa che esistono altre agenzie che funzionano bene e che garantiscono un ruolo attivo da parte della Regione anche in termini di controllo. Penso all'ITP.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

E' una fondazione.



SAITTA Antonino

Sì, è una fondazione. Le modalità giuridiche sono tante, quello è uno strumento che ha dato, secondo me, dei buoni risultati.



SAITTA Antonino

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Scusa, Saitta, ma perché non le hai dette due anni fa queste cose?



SAITTA Antonino

Noi abbiamo votato contro la legge.



SAITTA Antonino

ANGELERI Antonello (fuori microfono)



SAITTA Antonino

Su quello non hai fatto niente!



SAITTA Antonino

Abbiamo votato contro! D'altronde, nel momento in cui ci si rende conto che le cose non funzionano, perché continuare a nascondersi? Se tutti ci rendiamo conto che non funziona, perché continuare a nasconderci? Dite: "Abbiamo sbagliato" si sbaglia. E' così assurdo dire: "Rivediamo lo strumento giuridico"? Credo che il problema resti nello strumento giuridico. Attenzione, perché questo è uno strumento che permette di spendere otto miliardi senza controllo pubblico! Questo è il problema vero, perché essendo tutte pubbliche le risorse, questo problema si pone. Ad ogni modo vedremo cosa capiterà a dicembre.
Un'ultima considerazione e concludo.
Presidente, su questo impegno che si è assunto, anche se non ci credo molto, si concede, come si suol dire, un'ultima prova d'appello. Io ricordo il suo "congelamento degli organi"...



(Commenti dai banchi della Giunta)



SAITTA Antonino

Mi riferisco agli organi dell'ATR. Ricordate? Aveva detto: "Congelo l'ATR", poi ha nominato il Presidente. Poi aveva parlato di "criticità".
C'è un campionario di termini che lei utilizza con grande frequenza e in modo ripetitivo e una volta che l'ha indovinato diventa anche vocabolario della sua maggioranza. La "criticità" ormai è diventato quasi come il termine che usava Berlusconi, quando diceva: "Mi consenta". Ecco, la "criticità" è diventata come "mi consenta". Lei ricorre a questi termini per uscire dalla difficoltà. Il problema, in ogni caso, resta. Noi siamo convinti che la modalità sia sbagliata.
Presidente Ghigo, valuti anche un'altra questione, che non ho richiamato prima, però mantiene tutto il suo valore. Oggi, oltre all'ATR hanno competenza di promozione turistica anche gli uffici regionali, la direzione regionale! Il nostro "grande" Assessore al personale, sempre molto attento a tutto ciò che capita sul personale, soprattutto in termini di progettazione, non poche volte ha richiamato il fatto che alcuni compiti che sono stati affidati all'ATR sono anche compiti degli uffici.
In questo libro bianco, che noi abbiamo fatto un po' semplicemente abbiamo intrecciato le funzioni e i compiti. Bisogna anche rivedere gli uffici, gli organi, le funzioni assegnate! Perché c'è poi un contrasto: che giustamente il Direttore regionale che ha quelle competenze, ne risponde in quanto dipendente pubblico! Ma che cosa può fare quando un organo esterno un consorzio di diritto privato assume delle posizioni? Cosa può fare? Niente! Eppure è una competenza sua! Una competenza che gli abbiamo assegnato con la legge 51.
Questi problemi ci sono tutti, restano, e non sono risolti con la promessa: "Nominiamo il Presidente - Superman! - che risolverà i problemi dell'ATR". Non credo che questa possa essere la soluzione; resta il fatto che, in ogni caso, una presenza piemontese autorevole di un imprenditore magari legato al settore del turismo, sarebbe stata sicuramente molto più utile di una presenza lombarda, che conferma un'opinione sempre più diffusa e che abbiamo rilevato esistere quando trattiamo di questioni economiche: che, come Piemonte, stiamo diventando una Provincia della Lombardia! E continuiamo anche con gesti simbolici; poi magari non sarà così, difenderà il Piemonte, ma i gesti simbolici hanno anche un valore in politica, a confermare questa opinione che è sempre più diffusa che siamo una Provincia della Lombardia! Ma è possibile che in Piemonte non ci fosse un imprenditore, anche di Forza Italia? Anche amico di Ghigo? Un imprenditore che magari lavorasse a Publitalia, in sostanza, che avesse la capacità piemontese? Almeno questo!



MONTABONE Renato

Uno della FERPI!



SAITTA Antonino

Un amico di Racchelli, qualcuno, un imprenditore...



RIBA Lido

Li ha già tutti sistemati! Non ne aveva più!



RIBA Lido

SALERNO



RIBA Lido

Ma perché banalizzate così!



SAITTA Antonino

No, io non banalizzo.



MONTABONE Renato

Sdrammatizza!



SAITTA Antonino

Siccome molto spesso parliamo di piemontesità, del fatto che la cultura imprenditoriale piemontese è forte, che la dobbiamo valorizzare e che la Lombardia è Lombardia, mentre il Piemonte è Piemonte, queste cose vanno anche concretizzate con qualche gesto simbolico.
A Verbania, ad Alessandria, da qualche parte, io credo che un imprenditore piemontese capace ci fosse, no Racchelli? O dobbiamo sempre ricorrere alla Lombardia? Non credo proprio.
Ad ogni modo, concludo. Ormai non mi entusiasmano più moltissimo queste cose, perché sono passati quattro anni; a dicembre faremo un'ulteriore verifica, dopodiché raccoglieremo tutte le osservazioni, tutte le affermazioni, tutto ciò che è stato detto, le cose dette un giorno e cambiate il giorno dopo, le raccoglieremo assieme. Un giorno arriveranno anche le elezioni e dimostreremo che, oltre ad essere incoerenti, c'è anche un problema di coerenza personale, individuale, oltre che politica, che è un dato importante. Non si può, per un dovere di maggioranza, Assessore Racchelli - o Gallarini o Angeleri - dire oggi una cosa e domani dire: "La penso diversamente". C'è un problema di coerenza individuale! La coerenza individuale è un fatto anche etico, in sostanza, al quale bisogna rispondere, e sicuramente sul piano politico faremo le nostre battaglie, ma anche sul piano della coerenza individuale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Devo prendere atto della grande abilità che il Presidente Ghigo ha nell'ammettere i propri errori. Oggi, sostanzialmente, ci ha detto: "Ci dispiace, abbiamo sbagliato tutto per questi quattro anni, però adesso abbiamo un anno per recuperare; per recuperare potremmo mettere mano alla legge, ma abbiamo pensato che invece, andando avanti con questa legge l'importante è che gli organi siano fatti e in quest'anno si recupererà tutto".
Mi è piaciuto anche molto il fatto che il Presidente abbia giustamente - distinto quelle che sono le attività primarie nel campo turistico.
E' vero, siamo al momento della discussione di una legge sull'offerta turistica, che è altra cosa dalla promozione, ma è altrettanto vero che così come la formazione in altri settori, la promozione è quella che proietta la nostra immagine turistica all'estero.
Ho preso la parola per sottolineare ulteriormente un concetto che ha espresso il Consigliere Saitta, ed è...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



MONTABONE Renato

Puoi chiedere la verifica del numero legale, non ci siete mai! Mi ha fatto perdere il filo del ragionamento, non ricordo più la riflessione! Comunque, Presidente, e anche collega Angeleri, al quale riconosco una linearità di ragionamento nell'intervento che ha svolto: non è stata una legge facile, questa. E' stata criticata dal sottoscritto quand'era in maggioranza; allora chiudevo i miei interventi dicendo: "Si verifichi nel giro di un anno quello che darà". Oggi, a due anni e mezzo di distanza, non posso dire altro che è un fallimento; lo ha detto lo stesso Presidente: non ha prodotto assolutamente nulla! Rimarco il fatto che una delle cose che questa legge doveva produrre che secondo me era il fondamento della legge stessa, era che in questo consorzio dovevano entrare "prepotentemente" i privati. Ad oggi non ha prodotto nulla, perché gli 8 miliardi che la Regione spende sono gli stessi 8 miliardi che avrebbe potuto spendere direttamente per la promozione turistica. Non esiste l'Agenzia per la promozione turistica in Piemonte! Volevo sottolineare un'altra cosa importante - mi è ritornata alla mente. Presidente, in quanti uffici della Regione Piemonte oggi si sta facendo la promozione? L'ho detto tante volte: il turismo non può essere concepito come una singola attribuzione, ma interferisce su molti degli Assessorati.
Guardate, l'Assessore Vaglio in montagna va a fare spesso la promozione turistica, è evidente; cosa che invece non dovrebbe fare! L'Assessore Pichetto, in alcuni casi, quando parla di commercio attraverso l'attività commerciale che organizza, fa della promozione turistica - la fa di meno, per la verità, la lascia di più all'Assessore Racchelli.
L'Assessore Leo - l'Assessore Leo! - è riuscito a impadronirsi, nella scorsa legislatura, di un'attività che aveva come scopo primario l'attività turistica, che era la Via Francigena collegata all'Anno Santo, ecc. Se l'è attribuita, ma perché? Perché a furia di concedergli i miliardi che noi gli concediamo ogni volta - noi della minoranza! - lui entra prepotentemente in tutti i campi, sia che poi si produca qualcosa di culturale o di turistico perché l'Assessore Leo non dice no a nessuno! Dice sì a tutti! E quando non lo dice con la voce, lo fa con la testa. Mi dispiace che adesso non ci sia ma ci sarà un'altra occasione.
Lei, Presidente, ha un ufficio che fa la promozione turistica! Addirittura ha spostato i funzionari dall'Assessorato di Racchelli, che erano in via Magenta, e a distanza li ha portati, dopo il caso Angeleri alle sue competenze dirette. Fanno la promozione turistica, organizzano fiere ecc.! L'unica che non ha fatto la promozione turistica in questi anni è l'Agenzia di promozione turistica! L'unica! Non ha fatto nulla di promozione turistica! E noi, siccome crediamo che cosi com'è stata concepita possa funzionare, oggi, alla vigilia delle elezioni europee, nominiamo il Presidente dell'Agenzia turistica! Guardate, io non ce l'ho nemmeno con i lombardi, non mi importa nulla fosse venuto un lombardo capace di fare la promozione turistica e avesse avuto anche la possibilità, lo strumento, per poterla fare, non sarebbe stato nulla. Temo però che a dicembre lei, Presidente Ghigo, con la sua "enorme" capacità di ammettere gli sbagli e di far finta che si superino con tranquillità, verrà qui a dirci: "Avevate ragione voi, possiamo ancora recuperare in questi sei mesi". Però la promozione turistica in questi quattro anni non si è fatta! Non si è fatto nulla per il turismo!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



MONTABONE Renato

Angeleri, non si è fatto nulla!



ANGELERI Antonello

Hai la memoria corta!



MONTABONE Renato

No, ho la memoria buona! Non si è fatto nulla! Siccome credo che il turismo sia un settore importante, vi chiederei davvero che due o tre progetti di promozione turistica foste voi a darli a quell'Agenzia di promozione turistica, altrimenti non si risolverà nulla.
Date lo stipendio al Presidente, dategli anche i progetti da attuare dategli un Direttore - che non sia iscritto alla Ferpi - e cercate di farla funzionare! La Ferpi è quell'associazione che si è "inventato" Garrone per dire che lui faceva le pubbliche relazioni! Se l'è inventata! Ad un certo punto in Piemonte erano tutti iscritti alla FERPI! Addirittura ha portato ad un suo convegno di presentazione della legge sul riordino del personale il Presidente della Ferpi che, caso strano, era anche lui un piemontese perché oltre il confine non ce n'era nessuno di questi iscritti! Fate funzionare queste cose! Perché le cose che vi sto dicendo adesso ve le dicevo già quattro anni fa! Ve le dicevo già quattro anni fa! Quattro anni fa si diceva: "Siamo nuovi, abbiamo appena cominciato". Adesso non siete più nuovi! Non siete più vergini! Non siete più vergini! Allora attivate qualcosa per questo nostro Piemonte! Per me la discussione finisce qui, per ora! Perché intanto ci avete già detto che a dicembre verremo qui di nuovo a discutere di questa cosa, e saranno di nuovo le solite "castagnate" con l'ammissione "eh, abbiamo sbagliato". Nel frattempo sono passati quattro anni, abbiamo speso otto miliardi all'anno e abbiamo fatto niente! Zero! Riflettete su questa cosa! Scrivetelo un po' sui giornali locali - la vostra propaganda - questo! Presidente Ghigo, scriva sulla prossima pubblicazione sui giornali locali: "Abbiamo sbagliato tutto! La Giunta regionale ha deciso che ha sbagliato tutto sulla promozione turistica".
Scrivetelo su quei giornali che pagate regolarmente, anche in campagna elettorale, dopo aver detto che non lo facevate più!



(Commenti dai banchi della Giunta)



MONTABONE Renato

Li ho visti la scorsa settimana.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

E' roba vecchia.



MONTABONE Renato

E' roba vecchia, però che esce adesso! E' interessante anche questo.
Comunque, gli sbagli si possono fare: la prima volta li si ammette e si è perdonati, la seconda pure, la terza anche, ma dopo la quarta volta basta! Io vi chiedo soltanto: fate qualcosa per la promozione turistica!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Benso.



BENSO Teresa Anna Maria

Rubo soltanto trenta secondi.
Credo che le modalità indicate dal Presidente Ghigo riguardo all'attività futura dell'ATR siano sicuramente condivisibili e non possiamo che esprimere un giudizio positivo. Infatti, è certamente da apprezzare e lodare la sincerità con cui si è ammessa l'esistenza.
Io credo, a differenza dell'opposizione, di poter essere ottimista circa l'attuazione della legge n. 75. Infatti, con sostegni economici e finanziari ci sarà sicuramente la risposta concreta all'impostazione che era stata data.



PRESIDENTE

Abbiamo così esaurito il punto.
I nostri lavori riprenderanno oggi pomeriggio alle ore 15.00 con l'esame del disegno di legge n. 460.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.15)



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