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Dettaglio seduta n.366 del 27/05/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Botta, Cavaliere Cavallera, Dutto, Farassino, Ferrero, Rossi, Rubatto, Scanderebech e Spagnuolo.



(La Consigliera Simonetti chiede la verifica del numero legale)


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, farò la verifica come fa piacere a lei.
Per cortesia, facciamo la verifica? Grazie.
I Consiglieri sono pregati di accomodarsi in aula.
La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Vorrei sapere se il Consigliere Ghiglia, essendo arrivato con 45 minuti di ritardo, lascia metà del gettone.



PRESIDENTE

A questo deve rispondere lui. Cerchiamo di essere seri! Il Consigliere Ghiglia è autorizzato a rispondere.
Scusi, Consigliere Ghiglia, innanzitutto vorrei comunicare che il Presidente Deorsola ha partecipato al funerale del taxista, quindi sta per rientrare.
Prego, Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Visto che il Consigliere Montabone ha sollevato un caso d'aula comunico che ero a celebrare dei matrimoni come dovere d'ufficio per il Comune di Torino. Pertanto, il mio ritardo non era dovuto alla campagna elettorale. Posso anche rinunciare a tutto il gettone.



PRESIDENTE

Ringrazio i Consiglieri Montabone e Ghiglia.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Iniziamo pertanto i lavori con il punto 60) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 657: "Conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale per l'anno 1998", ai sensi dell'art. 6 del Regolamento per l'autonomia funzionale e contabile del Consiglio regionale.
Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, CCD e DS.
La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Vorrei solo un'informazione: passiamo dai primi punti all'o.d.g. al punto 60)?



PRESIDENTE

Consigliera, ieri nella riunione dei Capigruppo avevamo deciso questo ordine.
BORTOLIN Per la verità, sono rimasta ferma, nella riunione dei Capigruppo, al punto 13).



PRESIDENTE

Le posso assicurare che siamo andati avanti così ed eravamo al punto 60) in questo momento. Poi credo che si torni indietro.
BORTOLIN Allora, Presidente, si spieghi. Non è che arriviamo al punto 60) e poi andiamo oltre: torniamo indietro. Basta dirlo, perché l'accordo in Conferenza dei Capigruppo mi pareva diverso.



PRESIDENTE

A me pareva che l'accordo dei Capigruppo fosse questo.
BORTOLIN Il punto 13) era tra i punti che eravamo d'accordo di affrontare.



(La Consigliera Simonetti chiede di intervenire)



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, le chiedo scusa, poi le darò la parola.
So che c'erano il n. 60), poi il n. 36), il n. 46) e il n. 14). Io li ho in questa numerazione e non la cambio.
BORTOLIN Il n. 13) non era tra i punti da trattare?



PRESIDENTE

Ieri anch'io ho sentito ai Capigruppo che quello è stato l'ordine che avevamo stabilito.
BORTOLIN Voglio vedere i verbali: il n. 13) noi l'abbiamo messo ieri. Contesto questa affermazione.



PRESIDENTE

Consigliera Bortolin, le farò avere il verbale. Posso solo dirle quello che so.
La parola alla Consigliera Simonetti.
SIMONETTI Non avendo partecipato alla riunione dei Capigruppo, non essendo Capogruppo, era solo per chiarire all'aula l'ordine dei lavori e quindi la sequenza dei provvedimenti.
Chiedo se è possibile accertare come si è svolta ieri la riunione dei Capigruppo e comunque fare una verifica, in modo che l'aula e tutti i Consiglieri possano sapere, nell'ambito della giornata, quali provvedimenti saranno trattati e in che sequenza.



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, farò fare una verifica, ma siccome ho sentito anch'io e mi sono anche detta: "Prima andiamo avanti e poi torniamo indietro", ma lo ricordo molto bene. Inoltre, ho piena fiducia in chi stila i nostri verbali. Credo che i fatti siano questi. Il Presidente ieri, in chiusura di seduta, ha ricordato la sequenza dei punti da trattare: i punti 3), 5), 6), 7), 8), 35), 47), 60), 36), 46), 14). "Gli ho elencati" diceva il Presidente - "nell'ordine in cui verranno esaminati". Io non vi posso dire di più. Questo è quanto è stato deciso ieri dai Capigruppo, per cui, essendo arrivata al n. 60), trattiamo questo punto.
La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Ripropongo in aula ciò che ho proposto nella riunione dei Capigruppo: il punto 13) dovrà essere affrontato e licenziato dal Consiglio regionale perché riveste, comunque, nonostante i rinvii, carattere di urgenza; è comunque necessità politica licenziare questo provvedimento in quanto consentirà ai Consigli provinciali di affrontare tutto il tema del decentramento scolastico. E' vergognoso che questo punto sia stato stralciato. Così ritengo la conclusione della riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.
COTTO Concordo con la proposta della collega Bortolin. Tantissime volte l'abbiamo chiesto in riunione dei Capigruppo e siccome pensiamo che oggi ci possa essere il tempo per discuterne, io proporrei nuovamente di mettere in discussione il punto 13).



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

COTTO



PRESIDENTE

A me va anche bene l'o.d.g. concordato, l'importante è che si possa esaminare il punto 13) nella seduta di oggi. Non chiedo l'inversione dei punti all'o.d.g. Va bene quello che ha detto la Vicepresidente.



PRESIDENTE

Dalle parole della Consigliera Cotto credo di aver capito che si pu senz'altro aggiungere. Questo lo avevo già fatto di mia spontanea volontà ma sono d'accordo con voi che faremo le leggi che ho citato prima ed aggiungeremo il punto 13). Grazie.
Passiamo pertanto all'esame del punto 60) all'o.d.g.
Qualcuno desidera intervenire? Se nessuno chiede di intervenire, lo pongo in votazione.
La parola alla Consigliera Simonetti.
SIMONETTI Presidente, non ho capito se il punto 13) è stato concordato nella riunione dei Capigruppo o se è stato sollecitato in questa sede.



PRESIDENTE

Come lei avrà sentito molto bene, è stato sollecitato in questa sede ed essendo stato sollecitato penso che possiamo senz'altro aggiungerlo a quelli che preventivamente faremo.
SIMONETTI Presidente, visto che è stato sollecitato in questa sede, noi ci permettiamo di sollecitare un provvedimento che mi pare possa trovare il consenso di tutti, e cioè il provvedimento al punto 31) all'o.d.g. che riguarda l'IRES.



PRESIDENTE

Se l'aula è d'accordo, dopo il punto 13) aggiungo il punto 31). Sono tutti punti che dobbiamo affrontare. Se ci arriviamo, ne sarei molto contenta. Grazie.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 657: "Conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale per l'anno 1998", ai sensi dell'art. 6 del Regolamento per l'autonomia funzionale e contabile del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame della proposta di deliberazione n. 657, di cui al punto 60) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 33 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Chiedo all'aula - a me piace andare d'accordo con l'aula in quello che faccio - di esaminare ora il punto 36) all'o.d.g. che riguarda l'agricoltura biologica.
Il relatore, Consigliere Bellion, ha chiesto di spostare il punto per poter rivedere la relazione.
Propongo pertanto di esaminare il punto 46) all'o.d.g. e successivamente torneremo al punto 36). Vorrei che l'aula mi aiutasse nel decidere.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Riba)


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Esame disegno di legge n. 434: "Modifica della L.R. 15/4/1985 n. 31 (Disciplina delle strutture ricettive extra-alberghiere) come integrata dalla L.R. 11/4/1995 n. 55 (Integrazioni della L.R. 15/4/1985 n. 31 relative alle caratteristiche tecnico-edilizie ed igienico-sanitarie dei rifugi alpini e rifugi escursionistici)"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 434, di cui al punto 46) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Bortolin, che ha facoltà di intervenire.
BORTOLIN, relatrice Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, con la L.R. 11/4/1995 n. 55 la Regione Piemonte, prima in Italia, sulla base di documenti tecnici elaborati in concorso con il Club Alpino Italiano, ha definito standard specifici relativamente al complesso comparto dei rifugi alpini ed escursionistici.
La complessità di tale comparto deriva dai seguenti aspetti.
Innanzitutto, occorre conciliare al meglio l'obbligo di dotare i rifugi degli opportuni standard infrastrutturali ed igienico-sanitari con la necessità di non determinare rilevanti impatti in un contesto naturale delicato come la montagna.
In secondo luogo, si pone la necessità di adeguamento ad alcuni requisiti, quali la prevenzione antincendio ed i servizi di autocucina, per riportare taluni dei rifugi esistenti a standard strutturali ed igienico sanitari almeno sufficienti. D'altro canto, è da evitare l'abnorme proliferare di simili strutture nel contesto montano, al di fuori di una logica di esclusivo servizio ad escursionisti ed alpinisti; in altre parole, pur trattandosi tecnicamente di 'strutture ricettive extra alberghiere', non ne è ammissibile uno sfruttamento di tipo commerciale.
In terzo luogo, la rete dei rifugi, cui partecipano il Club Alpino Italiano, Enti locali nonché soggetti privati, rappresenta l'anello fondamentale di una promozione turistica peculiare, particolarmente apprezzata in Italia e soprattutto all'estero (GTA, trekking, ecc.), utile a garantire la sopravvivenza della montagna.
Fatte queste premesse ed atteso il carattere sperimentale della legge regionale a suo tempo approvata, il provvedimento in oggetto scaturisce dal confronto tra la Regione (rappresentata dai competenti Assessorati regionali al turismo, alla sanità ed all'ambiente) ed il Club Alpino Italiano, al fine di un'approfondita valutazione delle eventuali difficoltà riscontrate nell'applicazione della legge regionale vigente nonché di alcuni problemi ingenerati dalla nuova disciplina degli scarichi.
Il presente disegno di legge recepisce pertanto alcune modifiche all'attuale disciplina atte in particolare a: ridefinire l'assetto dei rifugi incustoditi e dei servizi di autocucina consentire interventi di recupero anche senza dover prevedere sostanziali interventi sulle facciate definire una specifica scadenza nel merito delle procedure per gli scarichi civili decadenti da tali fabbricati, dando maggiore discrezionalità nella scelta dei sistemi di smaltimento, in relazione al contesto locale.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dei votanti dalla III Commissione. Se ne propone pertanto una celere approvazione da parte dell'aula consiliare".
Presidente, vorrei ancora sintetizzare brevemente la relazione per consentire ai Consiglieri di entrare nel merito del provvedimento.
Si tratta soprattutto di conciliare al meglio l'obbligo di dotare i rifugi alpini degli opportuni standard infrastrutturali ed igienico sanitari, con la necessità di non determinare rilevanti impatti in un contesto delicato come la montagna.
Questo provvedimento è atteso da parecchio tempo, soprattutto da parte del Club Alpino Italiano e da tutti coloro che operano nella gestione dei rifugi alpini, perché consentirà di adeguare ad alcuni requisiti richiesti per legge i rifugi stessi (la prevenzione antincendio, i servizi di alta cucina, ecc.), quindi l'adeguamento dei rifugi alpini gestiti in modo particolare dal Club Alpino Italiano alla normativa vigente. E' soprattutto un provvedimento di carattere tecnico ed in modo particolare teso a far rispettare anche a questi luoghi montani e di ricezione turistica collocati in montagna, la normativa di legge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Bortolin.
Cedo il posto al Presidente Deorsola.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo alla votazione dell'articolato del disegno di legge n. 434.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 votanti 36 voti favorevoli 36 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno votato SI' 42 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame proposta di legge n. 244: "Norme in materia di edilizia e modifiche alla L.R. 5/12/1977 n. 56 'Tutela ed uso del suolo'" (rinvio)


PRESIDENTE

Secondo le indicazioni che mi sono state date, passiamo all'esame della proposta di legge n. 244, di cui al punto 14) dell'o.d.g.
Su questo provvedimento erano stati presentati dal Gruppo Rifondazione Comunista, all'epoca ancora unito, diversi emendamenti.
La parola alla Consigliera Simonetti.
SIMONETTI Chiederò ai colleghi se intendono mantenere le loro firme sugli emendamenti presentati dal Gruppo Rifondazione Comunista.
Chiedo però alla cortesia dei colleghi, in particolare dei relatori, di accogliere la nostra richiesta di rinviare momentaneamente l'esame di questo punto dal momento che il Capogruppo Chiezzi non è ancora disponibile, ma fra poco sarà in aula. Si tratta infatti di un provvedimento importante sul quale avevamo presentato diversi emendamenti di merito che richiedono un confronto adeguato alla presenza del Capogruppo Chiezzi.
Chiedo pertanto se è possibile anticipare l'esame del provvedimento relativo all'agricoltura biologica.



PRESIDENTE

D'accordo, differiamo l'esame di questo punto, con il consenso dell'aula.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 653: "Dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali ex art. 21 legge 15/3/1997 n. 59 e DPR 18/6/1998 n. 233. Approvazione dei criteri integrativi a quelli generali approvati con DCR n. 492-10965 del 22/9/1998"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 13) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 653.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 28 voti favorevoli, 3 contrari e 11 astensioni.


Argomento: Enti strumentali

Esame proposta di deliberazione n. 594: "IRES - Applicazione dell'art. 49 comma quinto, della L.R. n. 51/97"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 31) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 594.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 35 voti favorevoli e 1 astensione.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Esame proposta di deliberazione n. 625: "L.R. n. 9/80 'Interventi per il riequilibrio regionale del sistema industriale'. Aggiornamento annuale del programma pluriennale ed approvazione del relativo programma di attuazione"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto; ne ha facoltà.
PICHETTO, Assessore all'industria Chiedo al Presidente e all'aula se sono disponibili ad affrontare il punto 21) all'o.d.g. Si tratta della presa d'atto dell'elenco delle aree industriali (L.R. n. 9/80) per l'erogazione dei fondi ai Comuni. Questo elenco era già stato approvato dalla Giunta sulla base di quelli approvati dai Comuni e dalle Province, sennonché ai sensi della L.R. n. 9/80 deve esserci la presa d'atto del Consiglio. Si tratta dell'elenco del 1998, le Province stanno già trasmettendo la documentazione relativa al 1999. La Commissione competente ha licenziato all'unanimità questo provvedimento probabilmente è sfuggito in sede di Capigruppo. Ci sono due o tre aree, non ricordo con esattezza.



PRESIDENTE

Vedo che c'è il consenso dell'aula.
Pongo pertanto in votazione la proposta di deliberazione n. 625, di cui al punto 21) all'o.d.g., il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Produzione e trasformazione dei prodotti - Albo professionale agricolo - Organizzazione turistica

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'esame del testo unificato della proposta di legge n. 275 e del disegno di legge n. 291 relativo alla disciplina dei distretti del vino e delle strade del vino del Piemonte, e del testo unificato del disegno di legge n. 297 e della proposta di legge n. 312, relativo alle norme per lo sviluppo dell'agricoltura biologica


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.
COTTO Vorrei avanzare una richiesta che ho già fatto tante volte alla Conferenza dei Capigruppo. Ne ho parlato anche con il correlatore; si tratta del punto 23) all'o.d.g. relativo alla disciplina dei distretti del vino e delle strade del vino del Piemonte.
MONTABONE Signor Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.
MONTABONE Sono d'accordo a che il punto 23) sia approvato, però vorrei sapere come si intende procedere.



PRESIDENTE

Vuol dire "esaminato".
MONTABONE Sono d'accordo ad approvarlo senza neanche aprire bocca! Vorrei per sapere - ripeto - dopo l'approvazione del punto 23), come si intende procedere, visto che ci era stato comunicato un determinato elenco di punti da affrontare, ma ora mi sembra che ogni Consigliere avanzi le proprie proposte.
Se è così, propongo, siccome i giornali oggi avrebbero detto che la legge sulla montagna ho proposto io di rimandarla, mentre invece... Vorrei che il giornalista dell'ANSA mi stesse a sentire! Questa mattina i giornali hanno riportato che io avrei proposto che la legge sulle Comunità montane slittasse a dopo le elezioni, mentre invece ho chiesto alla Giunta che intenzioni aveva rispetto alla legge sulle Comunità montane e la Giunta ha detto "si fa dopo le elezioni", che è cosa diversa! Se lei mi dice con che metodo proseguiamo e se ogni singolo Consigliere può chiedere che venga posta in votazione una legge o una deliberazione, io subito dopo chiederò che venga posta in votazione la legge sulle Comunità montane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Signor Presidente, le suggerisco, in questa foga quasi di aria prenatalizia in cui si fa tutto e tutto passa, di tenere conto innanzitutto degli impegni assunti, perché mi pare che non li stiamo più rispettando.
Quindi, prima di procedere, come ad esempio l'ultimo provvedimento chiesto dall'Assessore Pichetto, che era giusto e lo abbiamo condiviso, direi di esaurire innanzitutto l'o.d.g. che abbiamo concordato. Dopodiché, se si ritiene che c'è qualche provvedimento di carattere urgente e necessario sospendiamo brevemente i lavori e decidiamo, ma non può essere messo all'asta...
COTTO Abbiamo approvato quello della collega Bortolin! MONTABONE Questo lo votiamo, però poi decidiamo come procedere! SAITTA Consigliera Cotto, mi sto rivolgendo a tutti: vorrei che prima si concludessero i punti che sono stati indicati.



PRESIDENTE

Credo che questa sia una proposta da seguire. Semplicemente, in attesa che arrivasse il relatore del provvedimento concordato (che ritengo sia l'ultimo tra quelli concordati) si cercava di vedere se c'erano dei provvedimenti che potessero avere il consenso di tutti.
La parola al Consigliere Papandrea.
PAPANDREA Credo che le eccezioni avanzate finora siano eccezioni che un po' rientrano nelle caratteristiche dei provvedimenti votati questa mattina cioè caratteristiche tecniche. Già ieri avevo sollevato il problema del punto 21) perché mi pareva che avesse quelle caratteristiche.
Non sono in disaccordo sulla legge dei distretti del vino, perché - se non ricordo male - l'ho sottoscritta anch'io. Condivido le considerazioni del Consigliere Saitta: si ha sempre fretta nel discutere queste leggi che sono molto importanti, non facendo le relazioni, non discutendo i contenuti, l'importante è approvare.
Questo non è il metodo da seguire, perdiamo molto tempo a discutere di cose inutili e quando arrivano delle leggi come quella dei distretti del vino o quella dell'agricoltura biologica, che sono importanti ed innovative e che meritano un approfondimento, non si fa altro che un dibattito frettoloso.
Non voglio introdurre punti nuovi, perché ritengo che questo possa essere fatto solo se si fa una riunione dei Capigruppo che lo propone, ma in ogni caso si tenga conto di questo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.
COTTO Ringrazio il collega Montabone e spero che la sua proposta di mediazione venga accolta dalla Presidenza. Comprendo lo spirito che ha animato gli interventi dei Consiglieri Saitta e Papandrea, però rivendico anche per i Consiglieri di maggioranza, il diritto di vedersi approvare una proposta.
Abbiamo discusso ed approvato due proposte della minoranza, ma anche il ridimensionamento scolastico. La legge sui distretti del vino, che abbiamo approvato in Commissione l'anno scorso, è molto attesa soprattutto nel sud del Piemonte e, anche se non interessa Torino, il Piemonte ne ha bisogno.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

COTTO



PRESIDENTE

Chiedo quello che ritengo giusto chiedere, poi l'Assessore farà le sue richieste. Rivendico il diritto ai Consiglieri di maggioranza di essere ascoltati in questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Grazie, Presidente. Ascolto sempre con molta attenzione la maggioranza.
Ho lamentato questa mattina che interviene troppo poco sui problemi e quando si pongono questioni di merito e di sostanza come la necessità di approvare questa proposta di legge unificata con un disegno di legge della Giunta che ha avuto un lavoro lungo in Commissione e ha prodotto, a mio parere, un testo unificato di tutto pregio ed utile al Piemonte.
Sostengo questa richiesta (relatori Riba e Cotto), per cui non si pu dire maggioranza ed opposizione, c'è un lavoro comune che ha prodotto un testo finale comune.
Devo anche sollecitare, se abbiamo un po' di tempo - e mi pare che questo Consiglio si sia messo nell'ordine delle idee di prendere tempo per approvare dei provvedimenti - l'esame del punto 25) all'o.d.g. perch Presidente della Giunta e Assessore, insieme abbiamo sottoscritto un patto importantissimo di unificazione dei Consorzi di bonifica e di irrigazione ad esempio, nella provincia vercellese, ma che non interessa solo il vercellese: accordo importantissimo che aspetta, per essere definito l'approvazione di questo testo di legge che ha interesse diffuso fra tutti gli agricoltori.
Sostengo questa necessità, peraltro anche questo testo è stato discusso molto in Commissione, confrontato con tutti i soggetti interessati e quindi potrebbe essere approvato senza grande discussione. Relatore è il Consigliere Griffini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.
RIBA Credo di essere tra quelli più motivati per l'approvazione dei distretti del vino essendo stato, assieme a molti altri colleghi, autore del testo.
Presidente, attendo che lei ritiri formalmente la lettera che ci ha inviato questa mattina, anche se ci siamo messi, come dire, a fare una generalizzata transazione. Non c'è transazione su niente. La situazione impone una severità ed una particolare attenzione. Questa mattina abbiamo già dovuto affrontare delle impreviste difficoltà causate da un passo della Presidenza che intende ritirare, ma aspetto che lo faccia formalmente.
Vorrei dare brevemente lettura di un titolo apparso su La Stampa: "Sciopero della fame del Sindaco di Cortemilia che denuncia i ritardi del decollo della nuova Comunità montana". Il Sindaco di Cortemilia si è inutilmente rivolto al Presidente Ghigo, al Presidente Deorsola e al Consiglio ed ora sta denunciando, con un'iniziativa che non aveva mai assunto verso il Consiglio regionale, una situazione che grida vendetta.
Colgo l'occasione per esprimere il massimo della solidarietà al Sindaco di Cortemilia e ai trecento Sindaci i cui Comuni andranno a votare senza sapere dove saranno collocati: non fate segni di insofferenza, avete concluso un'operazione degna di un Consiglio regionale meno autorevole! Questo come minimo! Se abbiamo preso un impegno per fare alcune cose, le facciamo! La prima cosa che voglio che si faccia è quella della risposta che dobbiamo alle istituzioni, perciò se lei ha del tempo, Presidente Deorsola, metta in discussione le Comunità montane. Non c'è alcuna questione che per ordine di importanza venga prima rispetto a questa beffa perpetrata dalla maggioranza di questo Consiglio nei confronti delle istituzioni del Piemonte.
Sto ai patti anche se non li ho sottoscritti, condivido la preoccupazione della collega Cotto, la sottoscrivo come ha fatto la collega Bortolin, ma non siamo in condizione, se non si ripristina un altro stile ed un altro genere di attenzione, di fare altro che quello che abbiamo strettamente convenuto. Il collega Bellion c'è e può svolgere la relazione.
Avevamo una legge sulla quale dobbiamo discutere e si deve fare.
Voglio che sia formalizzato, lo dico anche ai giornalisti, che il Gruppo DS esprime la piena solidarietà al Sindaco di Cortemilia ed agli altri Sindaci con una totale condivisione alla loro protesta.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Voglio solo dare un'informazione che non ho idea se sia stata vincolata attraverso gli organi di stampa, ma proprio martedì, quando si è svolto il Consiglio regionale, non ero presente in quanto sono stato convocato dal Sottosegretario Maciotta per discutere i Patti territoriali.
Voglio solo dire che per quanto concerne il Patto territoriale della Valle Bormida abbiamo raggiunto un accordo e, di conseguenza, mi rendo conto che quello non è giustificativo dell'altro che faremo probabilmente subito dopo le elezioni, ma voglio sottolineare, e lo dirò al Sindaco Veglio, quando avrò occasione di incontrarlo, che una certa attenzione nei confronti di quell'area del Piemonte l'abbiamo dimostrata.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.
BODO, Assessore all'agricoltura In merito alle richieste di esaminare i disegni di legge che riguardano l'agricoltura, ovviamente non ho nulla in contrario. Vorrei però fare rilevare a questo Consiglio che ci sono in Piemonte, per quanto riguarda i settori produttivi, dei settori che sono molto più in crisi che non il settore del vino. Con questo non voglio dire assolutamente che non si debba esaminare il disegno di legge relativo ai distretti del vino. Bisognerebbe allo stesso tempo, affrontare altri provvedimenti che toccano settori dove la crisi è più acuta. Credo che la questione dell'irrigazione sia una delle più pressanti, tanto che il Gruppo DS ha presentato un'interpellanza al sottoscritto in cui si rileva che estrarre acqua dal sottosuolo costa molto. Non si possono sempre mettere in un angolo le questioni prioritarie!



PRESIDENTE

Dato che è presente il relatore, prima esauriamo gli impegni presi.
La parola al Consigliere Angeleri.
ANGELERI Condivido in pieno la proposta della Consigliera Cotto. Chiedo al Presidente di metterla ai voti. E' il frutto di un lavoro comune; ci sono due relatori, uno di minoranza ed uno di maggioranza e il fatto che si sia lavorato insieme per parecchi mesi penso sia una garanzia. Oltretutto i distretti del vino sono un argomento importante come gli altri. Chiedo al Presidente che venga messo ai voti.



PRESIDENTE

Prima gli impegni, poi il resto.
La parola al Consigliere Gallarini.
GALLARINI Presidente, non voglio sottrarre tempo al programma dei lavori che abbiamo stabilito ieri, sul quale ovviamente siamo ben disponibili.
Intervengo semplicemente per rigettare, collega Riba, in modo categorico le affermazioni che hai fatto. Ognuno di noi sta facendo campagna elettorale; cerchiamo però di farla fuori da quest'aula. Che qualcuno inizi lo sciopero della fame mi fa pensare alla solidarietà con tutti coloro che hanno fame, sia coloro che l'hanno volontariamente e molto di più coloro che hanno fame, ma non per scelta o volontà.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

GALLARINI



PRESIDENTE

Riporta quello che vuoi. Affermazioni tipo: "Questa azione perpetrata dalla maggioranza..." tienile per te, perché non corrispondono alla volontà dell'accordo di ieri. Potremmo sbandierare il disegno di legge n. 460 con una bandierina tricolore, come Forza Italia. Non lo facciamo perché siamo seri: ieri abbiamo concordato un percorso, dopodiché siamo qui per procedere. Fuori di qui tu farai la tua parte, come altri, sulla montagna noi la faremo sul 460 e su altri argomenti, ma almeno qui tra noi risparmiamoci queste sceneggiate.



PRESIDENTE

Comunico all'aula che intendo, nel rispetto degli accordi di ieri portare all'attenzione dell'assemblea il disegno di legge n. 297 e successivamente chiederò se l'aula intende affrontare l'esame di altri provvedimenti.
La parola al Consigliere Toselli.
TOSELLI Sono in parte frastornato, Presidente, perché nelle ultime settimane si è visto tutto e il contrario di tutto. A me, questo, personalmente preoccupa, perché abbiamo iniziato nelle settimane passate a discutere alcuni provvedimenti, che sono il disegno di legge n. 460 "Incentivi per l'offerta turistica regionale" e il disegno di legge n. 210 relativo alla montagna, per i quali, per accordi presi attraverso le riunioni dei Capigruppo, unitamente ad altri provvedimenti, si è stabilita una procedura.
Abbiamo altresì iniziato, tempo addietro, un dibattito sul trasferimento delle deleghe Bassanini in agricoltura e mi stupisce che qualcuno non lo tenga in imminente considerazione! Dico questo perché noi tutti abbiamo ricevuto una lettera dalla Federazione regionale dei Coltivatori Diretti, dalla Federazione regionale degli Agricoltori, dalla Confederazione Italiana Agricoltori, lettera che testimonia che l'attuale situazione di stallo è causa di confusione e grave malcontento tra gli imprenditori agricoli piemontesi che rivendicano un quadro certo di riferimento per quanto attiene le competenze agli uffici preposti al sostegno del settore agroindustriale.
Abbiamo iniziato l'esame di due provvedimenti e li abbiamo lasciati da parte.
RIBA Perché non avevate il numero legale! TOSELLI Mi chiedo come si faccia oggi a riprendere una notizia della stampa, e do tutta la mia solidarietà al Sindaco di Cortemilia, sostenendo che non si è d'accordo che il disegno di legge n. 210 "Testo unico sulla montagna" abbia un interesse riferito soltanto all'art. 3 e non ai 20 miliardi che vengono dati alla montagna! Dobbiamo parlarci chiaro: è un problema di spartizione che non accetto perché non lo ritengo giusto nei confronti di chi attende la liberazione di queste risorse! Per cui, se sono stati presi degli accordi fra i Capigruppo nella stesura di un programma, nell'affrontare i problemi, chiedo che vengano rispettati!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Se il Consiglio presta un attimo di attenzione vorrei sottolineare un particolare. In nove anni di Regione sono riuscito ad imparare che c'è una differenza sostanziale fra un disegno di legge ed una proposta di legge: il disegno di legge è proposto dalla Giunta, la proposta di legge dai Consiglieri. Dopo nove anni sono riuscito ad impararlo, ma non so se tutti i Consiglieri, se avranno la fortuna di stare qui nove anni, riusciranno ad impararlo. Io ci ho messo nove anni, ma c'è chi ne metterà di più.
Sottolineo questo particolare, perché siamo in presenza di disegni di legge che vengono richiamati con forza da Consiglieri di maggioranza e di minoranza e vengono rigettati dagli stessi Assessori che li hanno portati all'aula! Assessore Bodo, mi è parso di cogliere che il suo intervento fosse in contrapposizione alla richiesta della Consigliera Cotto. Mi è parso di capire che il suo disegno di legge riguardante il vino potesse aspettare anche se la Consigliera Cotto chiedeva di portarlo in votazione oggi.
Faccio una domanda all'Assessore Vaglio: vorrei sapere se è un'esigenza solo del Consigliere Riba, in controtendenza con il Consigliere Toselli, il fatto che passi o meno il provvedimento che lei, Assessore, come disegno di legge quattro anni fa ha proposto! Perché se è solo l'esigenza del Consigliere Riba e magari anche del sottoscritto, ripeto quello che ho detto ieri! Consigliere Riba, lei ed io diciamo alla Giunta di portare il disegno di legge sulle Comunità montane quando e come vuole! Dopo che si sarà messa d'accordo con il Consigliere Toselli!



PRESIDENTE

Consigliere, non voglio toglierle la parola, però...
MONTABONE Mi sembra che le condizioni di questo Consiglio pomeridiano...



(Brusio in aula)



PRESIDENTE

MONTABONE



PRESIDENTE

Presidente, non riesco a sentirmi!



PRESIDENTE

Io invece la sento e la seguo con attenzione.
MONTABONE Le ripeto che non riesco a sentirmi. Mi sembra che le condizioni di questo Consiglio regionale pomeridiano si stiano di nuovo talmente deteriorando che non ci permettono di proseguire oltre gli impegni che ci eravamo assunti ieri!



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Propongo di andare avanti con l'agricoltura biologica.
MONTABONE Voglio terminare l'intervento, Presidente!



PRESIDENTE

Certo, dopo che lei avrà terminato.
MONTABONE Chiedo che dopo l'agricoltura biologica, che era uno degli impegni di ieri, e, collega Bellion, finalmente sei arrivato anche tu...
BELLION Poi ti rispondo! Poi ti rispondo!



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri! Permettete di rispettare gli impegni di ieri. Credo che sia anche il senso del suo intervento, Consigliere Montabone, di poter avviare la discussione sull'agricoltura biologica.
MONTABONE Allora dico che dopo l'esame della legge, di cui è relatore il Consigliere Bellion, si sospenda il Consiglio e valutino i Capigruppo se è il caso di proseguirlo. Per conto mio, dico che la situazione si sta deteriorando e che forse sarebbe bene chiudere!



PRESIDENTE

Colgo questa indicazione; vorrei portare all'attenzione dell'aula il disegno di legge n. 297, immediatamente! Se lo consentono i colleghi che hanno chiesto di intervenire, propongo di passare immediatamente, così come eravamo d'accordo, all'esame del disegno di legge n. 297, di cui al punto 36) dell'o.d.g.



(Commenti fuori microfono della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

E' d'accordo su questo? Era uno degli impegni! Se non posso nemmeno più dare esecuzione... Intervenga pure! SIMONETTI Ma è solo per capire i lavori dell'aula!



PRESIDENTE

Ho detto che intendo portare all'attenzione dell'aula il disegno di legge n. 297 sull'agricoltura biologica! Se me lo consentite! SIMONETTI Mi permetta, Presidente, visto che lei dovrebbe garantire l'ordine dei lavori dell'aula e garantire anche che il Consiglio nella sua interezza segua con attenzione i provvedimenti, di rilevare che nel giro di un'ora è passato di tutto e di più in quest'aula! E sono passati provvedimenti che non erano stati concordati dalla Conferenza dei Capigruppo! Chiedo semplicemente - al di là del fatto che adesso si intenda esaminare il disegno di legge n. 297 che è stato concordato dai Capigruppo e va bene, esamineremo quindi il provvedimento sull'agricoltura biologica se si intende proseguire con l'ordine concordato, oppure se ciascuno di noi potrà fare richieste che verranno messe ai voti. Chiedo a lei di garantire i lavori dell'aula! Visto che ci invia delle lettere!



PRESIDENTE

E' da almeno un quarto d'ora che dico che intendo portare subito all'attenzione del Consiglio il disegno di legge n. 297! Se l'aula acconsentirà, nel senso cioè che siano tutti d'accordo nel fare altre cose non posso oppormi, anzi!


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Produzione e trasformazione dei prodotti - Albo professionale agricolo

Esame testo unificato del disegno di legge n. 297 e della proposta di legge n. 312: "Norme per lo sviluppo dell'agricoltura biologica"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del testo unificato del disegno di legge n.
297 e della proposta di legge n. 312, di cui al punto 36) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Bellion.
BELLION, relatore Signor Presidente, colleghi Consiglieri, farò una breve premessa per rispondere ai colleghi che si sono interrogati in queste due ore d'attesa.
Visto che tutti i Consiglieri si sono interrogati, sono necessarie delle spiegazioni e credo sia importante che io le dia.
Intanto, si tratta di un provvedimento che ha visto il lavoro, oltre che della III Commissione, anche di uno specifico gruppo di lavoro che nei mesi scorsi ha fatto sì che si siano sostanzialmente fusi due testi: una proposta di legge e un disegno di legge dell'Assessore Bodo. Questo lavoro ci ha portati ad avere un unico testo, quello oggi al nostro esame, che dovrà dare delle risposte...



(Brusio in aula)



PRESIDENTE

BELLION, relatore



PRESIDENTE

Se non vogliono ascoltare le mie motivazioni non le dico più, leggo la relazione e faccio prima!



PRESIDENTE

Cortesemente, Consiglieri, un po' di attenzione! BELLION, relatore Cerco di concludere brevemente le motivazioni.
Questo progetto di legge, nelle intenzioni non solo della Commissione e della sua Presidente, collega Bortolin, ma anche dello stesso Assessore era di far sì che in quest'aula potesse avvenire non solo un dibattito rispetto a questa legge, ma che tutti i Consiglieri di questa assemblea potessero visionare, in occasione dell'approvazione di questa legge, un filmato che la nostra Regione ha realizzato nei mesi scorsi e che illustrava, ad avviso della Commissione, molto bene che cosa si andava a significare con l'approvazione di questa legge. Il fatto cioè di dare vita sostanzialmente a provvedimenti che andavano nella direzione di tutelare e salvaguardare la salute dei nostri concittadini.
Purtroppo, le condizioni per fare tutto quello che avevamo pensato di fare mi pare continuino a non esistere, per cui fra la possibilità di approvare una legge, magari anche nel disinteresse totale di quest'aula come mi sembra stia avvenendo...
MONTABONE Non totale.
BELLION, relatore Quasi totale, è giusta l'osservazione del collega Montabone: nel quasi totale disinteresse di quest'aula, ma approvarla, e il fatto invece di avere magari un grande dibattito, ma non approvarla, abbiamo optato per la prima ipotesi: leggerò questa relazione, daremo alla Regione una legge sull'agricoltura biologica e speriamo che nei prossimi mesi il legislatore saprà anche non solo attuarla, ma darle anche le risorse che necessita per diventare operativa.
Mi accingo quindi a leggervi, signor Presidente e colleghi Consiglieri la relazione, anche perché credo che le cose che sono dette possano aiutarci, come dicevo prima, a comprenderne maggiormente le motivazioni.
"Illustre Presidente, egregi Consiglieri, a partire dagli anni '70 la preoccupazione di evitare danni all'ambiente derivanti dalle moderne tecniche agricole ha favorito lo sviluppo di nuovi metodi produttivi in agricoltura, caratterizzati da una maggiore compatibilità ambientale.
Con il passare del tempo, si è sempre più affermata una concezione del ruolo dell'agricoltura che attribuisce a tale settore non più l'unica funzione di soddisfare le esigenze alimentari della popolazione, ma che riconosce allo stesso una multifunzionalità in cui rivestono importanza primaria la tutela delle risorse naturali e la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio rurale.
Si è infatti acquisita la consapevolezza dell'inderogabilità di uno sviluppo del sistema agricolo che coniughi la produzione con la protezione dell'ambiente mediante una drastica riduzione nel breve periodo del carico chimico (fertilizzanti ed antiparassitari) e con l'obiettivo di sostituire nel tempo le pratiche agricole tradizionali con metodi di coltivazione maggiormente rispettosi dei cicli naturali.
Tale esigenza è ormai affermata nel mondo scientifico, che ha appurato i danni derivanti al suolo da un uso intensivo ed indiscriminato. Infatti il rapporto tra energia prodotta ed energia immessa per unità di superficie negli ultimi cinquant'anni è in costante decremento, al punto che vengono consumate due calorie per ogni caloria prodotta sotto forma di alimento con la conseguenza che è necessario l'utilizzo di una sempre maggiore energia - sotto forma di concimi, fitofarmaci, carburanti - per ottenere la stessa produzione.
Inoltre, i benefici derivanti da tale processo sono discutibili: il noto scienziato americano Piemonte ha rilevato che dal 1942 ad oggi le perdite di prodotti agricoli dovute alle fitopatologie sono cresciute dallo 0,5% al 12%, e l'impianto degli insetti sulle colture è quasi raddoppiato passando dal 7,1% al 13%, sebbene nello stesso arco di tempo l'impiego di molecole di sintesi contro gli organismi nocivi sia cresciuto di ben dieci volte. Considerazioni analoghe possono essere svolte per le concimazioni chimiche: il progressivo depauperamento di sostanze organiche dei suoli (che rappresentano l'indice empirico della fertilità) tende alla loro destrutturazione, favorendo il dilavamento degli elementi nutritivi che se da un lato, non possono più essere utilizzati dalle colture agricole dall'altro, sono causa dell'inquinamento delle acque.
Modelli di agricoltura diversi da quello tradizionale si sono andati diffondendo in alcuni Paesi europei (Francia e Germania), assumendo le denominazioni di agricoltura biodinamica, biologica, organica, integrata.
Con il tempo, alcuni di tali metodi hanno assunto caratteristiche precise ed una rilevanza economica consistente: è quindi sorta la necessità di una regolamentazione legislativa della materia al fine di consentirne lo sviluppo disciplinando le varie fasi di produzione e di commercializzazione anche al fine di tutelare i produttori e i consumatori.
Prima dell'emanazione da parte della CEE del Regolamento n. 2092/91 (relativo al metodo di produzione biologico dei prodotti agricoli), in numerosi Paesi europei operavano già da anni agricoltori biologici ed organismi regionali, nazionali ed internazionali che autonomamente avevano definito ed aggiornato periodicamente le norme relative al metodo di produzione e al controllo dell'applicazione delle stesse.
Con il Regolamento n. 2092/91, l'Unione Europea ha inteso dettare norme univoche in merito al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli ai requisiti minimi che devono essere soddisfatti affinché i prodotti possano essere presentati, con tali indicazioni, ai controlli e all'indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari: ciò sia per assicurare ai produttori un quadro normativo certo e garantire condizioni di concorrenza leale, sia per rendere i prodotti biologici più credibili agli occhi dei consumatori assicurando la trasparenza a tutti i livelli della produzione e della preparazione.
Il Regolamento CEE, pur essendo - con riguardo alla natura giuridica di tale strumento - immediatamente applicabile in tutti gli Stati membri, è tuttavia condizionato per la sua concreta applicazione da successive decisioni dello Stato italiano, in quanto la definizione di punti importanti contenuti nel Regolamento stesso viene demandata agli Stati appartenenti all'Unione Europea.
Lo Stato italiano, al fine di adeguarsi alla normativa comunitaria, ha predisposto il decreto del Ministro dell'Agricoltura n. 338 del 25/5/1992 con il quale veniva individuato nel Ministero stesso l'autorità competente per la gestione del settore agricolo biologico, con l'esclusione delle competenze delle Regioni. La Corte Costituzionale, a seguito di ricorso di alcune Regioni avverso tale impostazione, ha annullato il decreto in oggetto, dichiarando che non spetta allo Stato disporre, senza l'osservanza delle procedure previste, l'attuazione di norme dei Regolamenti comunitari.
Successivamente, per porre fine alla situazione di incertezza venutasi ad instaurare, è stato emanato il D.lgs. n. 220 del 17/3/1995 di attuazione degli artt. 8 e 9 del Regolamento CEE n. 2092/91 in materia di produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico, con il quale è stata individuata nel Ministero delle Risorse agricole, alimentari e forestali l'autorità preposta al controllo e al coordinamento delle attività amministrative e tecnico-scientifiche in materia di agricoltura biologica e sono stati fissati i criteri per il riconoscimento degli organismi privati di controllo sulle attività della produzione agricola, della preparazione e dell'importazione di prodotti ottenuti con il metodo dell'agricoltura biologica; la vigilanza sugli organismi di controllo autorizzati; il controllo sugli operatori.
Alle Regioni sono stati affidati i seguenti compiti: a) ricezione delle notifiche di inizio o proseguimento dell'attività e relative variazioni b) vigilanza sugli organismi di controllo autorizzati, per le strutture ricadenti nel territorio di propria competenza c) istituzione ed aggiornamento dell'elenco regionale degli operatori dell'agricoltura biologica e comunicazione al Ministero degli elenchi degli operatori iscritti al fine dell'istituzione ed aggiornamento dell'elenco nazionale.
In Piemonte, l'agricoltura biologica vanta un nucleo storico di vecchia data e di notevole prestigio che negli anni '80 ha partecipato con propri tecnici alla stesura delle Norme italiane sull'agricoltura biologica e che fino al 1993, ha espresso il Presidente dell'Associazione italiana per l'agricoltura biologica.
Negli ultimi tempi, tale pratica agricola ha conosciuto un repentino aumento, portando ad un raddoppio delle aziende agricole biologiche operanti nella nostra regione nell'anno 1997 (500), concentrate soprattutto nelle province di Cuneo, Torino, Alessandria ed Asti; inoltre, il mercato dà segnali di un sempre maggiore interesse verso i prodotti ottenuti con i metodi dell'agricoltura biologica.
Il provvedimento in oggetto viene pertanto a colmare una lacuna nel quadro legislativo regionale, ponendosi l'obiettivo di disciplinare l'applicazione in Piemonte della normativa nazionale e comunitaria inerente l'agricoltura biologica, di promuovere la diffusione di tale metodo assicurando agli operatori del settore biologico priorità nell'assegnazione di contributi ed aiuti previsti dalla legislazione vigente, e di sostenere azioni di informazione e promozione del consumo di prodotti biologici.
Il testo che viene sottoposto all'approvazione dell'aula è il frutto di un approfondito esame svolto dalla III Commissione, anche con la costituzione di un apposito gruppo di lavoro al fine di pervenire alla stesura di un testo unificato del disegno di legge n. 297 (presentato dalla Giunta regionale) e della proposta di legge n. 312 (di iniziativa dei Gruppi DS, SDI, Lega Nord, Verdi e Rifondazione Comunista).
Di seguito si dà luogo ad una breve illustrazione degli articoli che compongono il provvedimento.
Nell'art. 1 sono individuate le finalità che, come già indicato in precedenza, rispondono all'obiettivo di promuovere la diffusione in agricoltura del metodo di produzione biologica, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia, mentre per le definizioni viene fatto, con l'art. 2, esplicito riferimento a quelle previste dal Regolamento CEE n. 2092/91 e dal D.lgs. n. 220/95, anche al fine di non appesantire la legge regionale con la ripresa di concetti già contenuti in altri provvedimenti.
Particolare importanza è attribuita, nel quadro del decentramento amministrativo in atto a seguito delle leggi Bassanini, dall'art. 3 al ruolo delle Province, cui è affidato il compito di ricevere le notifiche di inizio o proseguimento dell'attività inviate da parte degli operatori.
In ottemperanza alle disposizioni dell'art. 8 del D.lgs. n. 220/95 viene istituito (art. 4) presso l'Assessorato regionale all'agricoltura l'elenco regionale degli operatori dell'agricoltura biologica, suddiviso per provincia e distinto in sezioni. Anche in tale ambito, sono state conferite alle Province importanti funzioni relative all'acquisizione delle comunicazioni inviate dagli organismi di controllo in merito al riconoscimento di idoneità degli operatori, al riscontro documentale delle stesse con le notifiche pervenute, alla comunicazione alla Regione dei dati degli operatori per il loro inserimento nell'elenco regionale.
L'art. 5 tratta delle modalità dei controlli sugli operatori, da effettuarsi a cura degli organismi di controllo autorizzati, sulla base di un piano tipo approvato dall'Assessorato regionale, mentre l'art. 6 stabilisce che le funzioni di vigilanza su tali organismi siano esercitate dall'Assessorato regionale, con possibile avvilimento delle Province.
Particolare rilevanza riveste il riconoscimento (previsto dall'art. 7) delle Associazioni dei produttori agricoli biologici ai sensi del Regolamento CEE n. 950/97, che contribuirà senz'altro ad incrementare lo sviluppo del metodo biologico di produzione agricola: viene infatti previsto un finanziamento ed un contributo regionale di avviamento per i primi cinque anni successivi al riconoscimento di tali Associazioni, nonch un finanziamento fino all'80% della spesa ammessa per il programma annuale di attività.
All'art. 8 vi è un programma di informazione. Al fine di diffondere la conoscenza delle produzioni biologiche, la Regione finanzia programmi di informazione e promozione del consumo di prodotti biologici; inoltre, è previsto il finanziamento di programmi di ricerca, sperimentazione dimostrazione ed aggiornamento nel campo dell'agricoltura biologica anche tramite l'affidamento ad istituzioni tecnico-scientifiche.
Con l'art. 9 si prevede l'istituzione della Consulta regionale per l'agricoltura biologica, composta, oltre che dall'Assessore regionale all'agricoltura, da un rappresentante dell'UPP, da un esperto della Facoltà di Agraria, dai rappresentanti delle Organizzazioni professionali agricole e da tre operatori dell'agricoltura biologica. L'organismo ha la finalità di fornire un apporto consultivo, tecnico, scientifico ed operativo nel campo dell'agricoltura biologica.
L'art. 10 prevede la priorità alle aziende agricole, riconosciute biologiche, nella concessione dei finanziamenti, a parità di tutte le altre condizioni.
Infine, la parte più dolente di questa legge, che già nell'introduzione mi auguravo potesse poi, in sede del prossimo bilancio annuale del 2000 e triennale, trovare maggiore consenso da parte di quest'aula: quella finanziaria. Con l'articolo finanziario infatti viene prevista per l'anno in corso una spesa di 500 milioni suddivisa in due capitoli, l'uno per la concessione di contributi alle Associazioni regionali di 250 milioni ed altrettante risorse per gli interventi di ricerca e di sperimentazione previsti dall'art. 8.
Infine, con l'art. 13 viene stabilito che fino alla data di decorrenza dell'esercizio delle funzioni in materia di agricoltura, che mi auguro sia il più breve possibile, in attuazione del D.lgs. n. 143, le funzioni assegnate alle Province siano per il momento ancora esercitate in via transitoria dalla Regione. E' stata inoltre inserita la clausola che la concessione degli aiuti previsti dal presente provvedimento sarà disposta solo dopo il parere favorevole dell'Unione Europea, parere che fra l'altro mi risulta sia già stato richiesto.
Considerata l'importanza che le misure contenute in questa legge rivestono per il settore turistico piemontese, credo che quest'aula non possa che arrivare oggi alla sua approvazione, anche se in ritardo rispetto a molte Regioni italiane".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere, per l'articolata relazione.
La parola al Consigliere Papandrea.
PAPANDREA Parto dalle ultime considerazioni fatte dal Consigliere Bellion. E' sicuramente una legge attesa, utile ed importante, perché credo che andare a promuovere sul territorio piemontese lo sviluppo dell'agricoltura biologica sia estremamente importante e mi pare che una serie di considerazioni svolte nella relazione lo testimoni.
Si tratta di un tipo di attività che, se promossa, sicuramente ha delle ricadute non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico ed occupazionale, quindi sono da tenere in conto. La parte finale di questa legge, però, la vanifica totalmente, perché stanziare cifre irrisorie vuol dire emanare un provvedimento di facciata, propagandistico elettoralistico, ma che non affronta il problema: 250 milioni sono nulla perché è un tipo di attività che presenta delle difficoltà estreme di natura economica. Se si vuole sviluppare in modo più ampio questo tipo di intervento occorre un finanziamento ben più consistente e bisogna intervenire affinché le risorse che arrivano a questo settore siano più ampie.
Ci sono aspetti generici nella legge: definizione della stessa attività biologica, promozione. Credo che sarebbe stata più utile una legge concentrata più sull'aspetto agricolo. Mi rendo conto che l'agricoltura per svilupparsi ha bisogno anche di essere conosciuta; da questo punto di vista, penso che ci sia una crescente sensibilità, un interesse abbastanza ampio, per cui, ad esempio, non condivido il fatto che debbano essere finanziate anche le aziende che commercializzano questi prodotti, perch ritengo che ci sia già un pubblico abbastanza attento che li ricerca. Se si vuole promuovere l'agricoltura piemontese e si finanzia anche la commercializzazione, non si può finanziare una commercializzazione che sia legata solo al prodotto piemontese, perché le leggi europee non lo permettono.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

PAPANDREA



PRESIDENTE

Chi utilizza prodotti con questa caratteristica, che provengono da tutte le parti del mondo, meno che dal Piemonte, sulla base di questa legge merita la promozione; credo che debba essere più legata all'agricoltura e non estesa ad altri settori. Ci possono essere altre leggi che affrontano questi aspetti.
Il nostro Gruppo non era d'accordo di discutere oggi tale legge.
C'erano dei punti all'o.d.g. che prevedevano il non passaggio ai voti di due provvedimenti, però non si sono affrontati oggi perché legati ad una legge madre più importante, la legge sulla montagna. Pertanto, non abbiamo inserito all'o.d.g. due punti che potevano essere affrontati in 30 secondi ciascuno.
Anche questa legge sta sotto un cappello più generale, che è l'applicazione del decreto Bassanini, perché sono previste delle competenze in merito alla Regione, che probabilmente andando ad affrontare il decreto Bassanini introdurrebbero delle modifiche. Per questa ragione, pensavamo che questa legge dovesse aspettare ed essere coordinata con quel tipo di testo. Però il grosso problema che individuiamo (per questo non siamo favorevoli a questa legge) è l'aspetto di genericità rispetto all'individuazione dei beneficiari dei finanziamenti.
Sulla definizione delle aziende che devono ricevere questi finanziamenti: sono aziende che in modo nettamente prioritario praticano l'attività biologica, oppure sono aziende che al proprio interno fanno anche attività biologica? La quantità di finanziamento che la legge prevede, a mio avviso, è del tutto irrisoria; serve a dire che la Regione ha fatto una legge, ma nei fatti non serve a far sì che la Regione abbia una politica di promozione di questo tipo di attività.



PRESIDENTE

Mentre il Consigliere Chiezzi recupera il suo badge, desidero informare che per domani a mezzogiorno, solo sul punto "Applicazione legge sui Gruppi consiliari", dato che ci sono delle scadenze, chiederei un confronto tecnico con i Capigruppo. Ripeto: domani a mezzogiorno, riunione dei Capigruppo solo sul punto "Applicazione legge sui Gruppi consiliari".
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Grazie, Presidente. Questa è una legge molto importante sia in generale sia in particolare per la nostra Regione.
Mi dispiace però affrontare questa discussione partendo dalla violazione degli accordi che faticosamente avevamo raggiunto, signor Presidente, circa i punti da trattare. Per carità, l'aula è sovrana pensavo di trovarmi tra gentiluomini, gli accordi sottoscritti il mio Gruppo li rispetta alla lettera fino alla fine; vedo che non è così da parte di altri e anche della Presidenza di quest'aula...



PRESIDENTE

Questo non glielo consento, perché i provvedimenti portati all'attenzione avevano il consenso...
CHIEZZI No! Il consenso dell'aula, ma non dei Capigruppo!



PRESIDENTE

Sono state avanzate altre richieste.
CHIEZZI Il consenso dell'aula, ma non dei Capigruppo! Metta a verbale Presidente, poi vada per le vie che crede!



PRESIDENTE

Questo lo devo respingere nel modo più fermo! CHIEZZI Lei metta a verbale e vada per le vie che crede! Ieri alla riunione dei Capigruppo si sono concordati dei punti, oggi sono stati trattati altri punti importanti su cui il mio Gruppo voleva intervenire e, dato che oggi si era deciso di fare parecchie cose, si rimandavano le cose su cui c'era discussione e i Gruppi rinunciavano anche a discutere nel merito argomenti visto che faticosamente avevamo raggiunto un accordo. Vedo che gli accordi stipulati vengono violati; per quanto riguarda il mio Gruppo, non stipuleremo d'ora innanzi più alcun accordo in nessuna sede né ufficiale n ufficiosa! Ci rammarichiamo molto di questo, perché di certo non ne avremo un beneficio reciproco da questo inasprimento degli accordi e da queste violazioni. Nel frattempo, se lei ha intenzione di convocare domani i Capigruppo e se ci sono regole che prevedono normative e tempi di convocazione, per cortesia, per quanto riguarda il nostro Gruppo, le segua e in caso contrario noi non partecipiamo neppure a riunioni convocate senza alcun rispetto della normativa, perché mi sembra che non ci siano più le condizioni neppure di patti tra gentiluomini in quest'aula! Torno alla legge. Si tratta di una legge senz'altro importante...



PRESIDENTE

Mi permetta, Consigliere, la interrompo solo un secondo. Le consiglierei, prima di trarre delle conclusioni affrettate, di rileggere appena sarà disponibile, il resoconto stenografico.
CHIEZZI Io so che è passato un provvedimento che non era stato concordato!



PRESIDENTE

Le consiglio di leggere il resoconto stenografico e valuterà chi ha fatto le richieste e - ripeto - da parte della Presidenza sia nel momento in cui ho presieduto io, sia quando c'è stato il vicario...
CHIEZZI Presidente, mi interessa molto relativamente chi ha fatto le richieste mi interessa l'accordo che avevamo raggiunto tutti insieme ieri, non le richieste di oggi!



PRESIDENTE

L'accordo è stato rispettato totalmente.
CHIEZZI Ma, Presidente, io adesso posso fare mille richieste, lei lo sa! Mille ne posso fare, oggi! Non le faccio perché ho sottoscritto moralmente un accordo ieri, quindi oggi non faccio alcuna richiesta, altri l'hanno fatta! E la Presidenza ha accettato innovazioni di discussione che scardinano un accordo difficile, però raggiunto e per quanto mi riguarda rispettato fino all'ultima riga.
L'accordo è stato violato, quindi su questa legge mi permetto di intervenire! Non sarei intervenuto perché faceva parte di un accordo in cui ogni Gruppo ha qualcosa da dire, ma rinunciava per sveltire i lavori poteva sempre lasciare delle memorie scritte. Così non è, si apre una nuova stagione di reciproca sfiducia anche su accordi morali! Riprendo la legge. Stavo dicendo che si tratta di una legge molto importante non solo per il nostro Piemonte, ma anche in generale, tant'è che è una legge che riprende una normativa di carattere europeo. L'Europa di certo per l'agricoltura italiana e in particolare per l'agricoltura piemontese, per il settore agricolo e zootecnico piemontese, non è che abbia portato molti benefici. Mi sembra che il giudizio sull'insufficienza di un'azione promozionale, di incentivi da parte dell'Unione Europea per l'intero sistema dell'agricoltura italiana, sia un giudizio che non divida le forze politiche. Noi abbiamo pagato cari prezzi: la politica agricola comunitaria ha privilegiato altri settori, ha privilegiato altre nazioni altri prodotti, e l'Italia ha subìto un'emarginazione riguardo al flusso dei finanziamenti in questi settori.
Da un lato, come Governi centrali, abbiamo avanzato in questi ultimi anni, direi sempre con maggiore forza, una richiesta di revisione generale dei criteri della PAC, ottenendo anche qualche risultato, ma molto parziale (gocce nel mare!) e continuiamo a batterci affinché i settori produttivi di cui l'Italia (il Piemonte) dispone, vengano agevolati da una politica europea. Ci rendiamo però conto tutti insieme che la battaglia per riequilibrare i contributi e gli incentivi europei fatta a questo livello cioè di difesa delle produzioni oggi esistenti in Italia nei vari settori è una battaglia difficile. Ed è una battaglia che deve essere accompagnata da qualcosa di diverso, cioè è impressione nostra, del mio partito, che accanto alla richiesta di difendere quel che c'è, ad esempio per quanto riguarda le quote latte, accanto alla richiesta di poter tenere in vita tenere sul mercato, tenere in produzione, tutti gli allevamenti di mucche da latte presenti in Piemonte, sia necessario aggiungere qualcosa. Per il latte si può, ad esempio, aggiungere che noi siamo costretti ad utilizzare il latte eccedente dalle produzioni di altri Paesi. Allora, noi Comunisti Italiani diciamo che ci rifiuteremo sempre di più di diventare i consumatori delle eccedenze altrui. Lo vogliamo diventare ancora con maggiore forza se pensiamo anche alla qualità del latte. Io non sono un tecnico conoscitore dei meccanismi fisiologici della produzione del latte ma mi dicono che in Olanda il latte esce dalle mammelle di mucche che non hanno mai mangiato un filo d'erba o ne hanno mangiato molto poco, mentre da noi l'alimentazione attraverso il fieno è ancora un'alimentazione che esiste. Non solo, il nostro latte potrebbe qualificarsi in modo particolare per il modo in cui viene prodotto.
Allora, gli elementi di qualità nel settore dell'agricoltura possono essere quegli elementi di novità che noi gettiamo sul tavolo delle contrattazioni europee per ottenere quei risultati di rafforzamento dell'economia agricola, di difesa dell'economia agricola; noi vorremmo anche di incremento, non solo di mantenimento, ma di incremento dell'occupazione in agricoltura! Questo è possibile, questa è un'utopia, questa è semplicemente una propaganda o no? Io penso che non lo sia se ci si indirizza, ad esempio nella direzione che questa legge ha preso, e cioè quella dell'agricoltura biologica, perché in questo campo credo che l'Italia abbia qualcosa da insegnare. Noi abbiamo già insegnato molto all'Europa e anche al resto del mondo; dobbiamo dire che il costume che riguarda l'alimentazione a livello mondiale deve molto al modo di alimentarsi italiano. Quindi, siamo un Paese che è stato trainante nel gusto, nelle modalità e nelle scelte dei cibi. Lo è stato in larga parte anche con un'agricoltura che non era avanzatissima dal punto di vista dell'innovazione tecnologica e via dicendo. Era un'agricoltura tradizionale e proprio perché tale forse legata ancora ad aspetti biologici.
L'agricoltura biologica che affronta questo disegno di legge è una delle scelte innovative su cui anche il Piemonte ha molto da spendere e da fare, perché siamo ricchi di prodotti e di attività economiche che opportunamente incentivate, possono segnare la realizzazione di nicchie produttive nuove e capaci di attrarre nuova occupazione nei territori che oggi vedono un depauperamento economico, sociale e di carattere occupazionale.
L'agricoltura biologica può essere quella che si insedia nelle zone marginali del territorio, sulle colline, sulle pedemontane.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, attenzione al tempo.
CHIEZZI Posso prendere il tempo della Consigliera Simonetti?



PRESIDENTE

A volte lo consentiamo, ma non è d'obbligo.
CHIEZZI Lo consente?



PRESIDENTE

Considerato l'impegno preso ieri, le chiederei di terminare il suo intervento.
CHIEZZI L'impegno preso è stato stracciato dalla Presidenza in quest'aula.



PRESIDENTE

Non è stato stracciato. Le chiedo di verificare il verbale.
CHIEZZI Non mi richiami quell'impegno, perché è stato stracciato! Dicevo questo provvedimento è importante se ha una muscolatura robusta e non è semplicemente un atto di buona volontà, Consigliere Bellion. Questo provvedimento deve avere una struttura di finanziamento capace di produrre fatti importanti sia per qualità che per quantità. Una legge che ha delle risorse non di facciata e di primo impianto, ma delle risorse capaci di dire al Piemonte, ai giovani piemontesi e agli agricoltori, ai giovani che vivono in campagna e che non hanno un lavoro o ad aziende che aprono nuovi filoni produttivi (esiste infatti una nuova attività di agricoltura biologica): l'Ente pubblico vi dà il sostegno iniziale e le risorse economiche. Solo così questa legge darebbe un grosso contributo allo sviluppo economico.
Le cifre scritte alla fine, Consigliere Bellion, non so se sono cifre concordate, ma chiedo al relatore, prima di iniziare l'esame degli articoli, se non possiamo fare una battaglia comune per aumentare le cifre previste dall'art. 12. Se il relatore dà un segno di accenno - non sono in grado di indicare delle cifre - e se è d'accordo, allora potremmo predisporre una correzione di queste cifre. Se non è d'accordo, ci riserveremo delle nostre iniziative sulle cifre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.
BELLION Al di là della relazione volevo fare alcune osservazioni, non da relatore, ma da presentatore di un progetto di legge sull'agricoltura biologica che, come ho ricordato nella relazione, è frutto di un gruppo di lavoro della Commissione. E' una legge che va nella direzione che richiamava il collega Chiezzi. Una legge che cerca di dare ad un settore in crescita la possibilità di diventare adulto. Non ci sono finanziamenti specifici per i produttori, come non ci sono per la commercializzazione, ma ci sono finanziamenti che vanno alle Associazione di prodotto.
Le Associazioni di prodotto hanno all'interno dei loro Statuti delle finalità tra cui, oltre a produrre, c'è anche la commercializzazione, ma ripeto - non è che noi con questa legge andiamo a finanziare il commercio altrimenti avrebbe dovuto pensarci l'Assessore Pichetto anziché l'Assessore Bodo. Con questa legge andiamo a finanziare delle Associazioni di prodotto con le caratteristiche di minima che abbiamo voluto indicare con le cento aziende a livello regionale proprio per le dimensioni che oggi questo fenomeno ha nella nostra Regione.
Per quanto riguarda il collega Chiezzi, mi auguravo che, nell'esame dell'articolato e in particolare dell'art. 12, ci fosse la possibilità - ma questo ce lo deve dire, oltre all'Assessore Bodo, anche l'Assessore Burzi di aumentare uno stanziamento, sottoscritto nel progetto di legge individuato in 2 miliardi. Poi l'Assessore ha individuato 150 milioni e all'interno del gruppo di lavoro abbiamo messo 500 milioni, ma sarà frutto di un ragionamento più complessivo che faremo nel momento in cui andremo ad analizzare articolo per articolo. Su questo, non è per rispondere al collega Chiezzi, sono d'accordo con lui che occorre dare un po' più di forza ad un settore che vede all'interno di questa legge un articolo che io reputo molto importante (l'art. 10), che permetterà alle aziende biologiche di avere quella giusta priorità nei finanziamenti regionali.
Questa non è una legge di finanziamento. Nella relazione ho evidenziato come non abbiamo ripreso tutti i concetti importanti che il Regolamento comunitario, da una parte, e il decreto legislativo nazionale, dall'altra elencano nelle finalità.
Si tratta di una legge che vuole essere propositiva e propedeutica al fatto che un settore, come abbiamo detto tutti, importante come quello dell'agricoltura biologica possa diventare adulto e svilupparsi soprattutto in quei territori della nostra Regione più marginali che oggi hanno potenzialità interne maggiori di altre che hanno subìto uno sfruttamento maggiore. Questo è un ulteriore passaggio nelle politiche di equilibrio a livello regionale e dello sviluppo.



PRESIDENTE

Ha ora la parola il Consigliere Moro. Successivamente interverrà la Consigliera Bortolin per informare su alcuni emendamenti che sono stati presentati.
Prego, Consigliere Moro.
MORO Grazie, Presidente. Il disegno di legge n. 297 sulle norme per lo sviluppo dell'agricoltura biologica sarebbe molto importante per il Piemonte, però è ancora troppo insufficiente e carente sia per le scarse risorse che, soprattutto, per gli obiettivi che si propone.
Pensare, come Regione, di contribuire positivamente all'equilibrio dell'ambiente naturale e alla tutela della salute dei consumatori piemontesi senza la dovuta sufficienza di risorse è solo un intendimento elettorale e di furberia che non risolve i problemi veri.
Oggi l'agricoltura biologica in Piemonte si sta espandendo notevolmente nella cultura delle aziende agricole singole od associate, soprattutto nei territori del Cuneese, dell'Astigiano e dell'Alessandrino. Ciò è molto positivo; è invece negativo l'aspetto legislativo della politica agricola regionale.
Molto importante dovrebbe essere il ruolo delle Province in materia di controllo e vigilanza biologica, anche in base ai Regolamenti CEE n. 2091 e n. 2092 e in relazione all'applicazione dei metodi (ricerca sperimentazione, dimostrazione).
Questa proposta di legge andava, però, esaminata con più attenzione perché, seppure utile ed attesa da produttori e consumatori, è vanificata dalle cifre irrisorie stanziate, altamente insufficienti per questo tipo di attività agricola. Ciò vuol dire non affrontare seriamente l'agricoltura biologica, ma proporla solo come facciata.
La stessa promozione dell'attività biologica sarebbe più utile, anche a livello di legge regionale, se fosse inserita in una più ampia e specifica legge del settore agricolo, che applicasse una vera politica di governo regionale sull'agricoltura, sottolineando appunto l'importanza delle colture biologiche.
Come già sottolineato dal nostro Capogruppo, il Gruppo Rifondazione Comunista non è favorevole a questa proposta di legge per gli aspetti di grave genericità che presenta, soprattutto in relazione a chi toccheranno gli esigui finanziamenti e soprattutto se si pensa che nel provvedimento legislativo occorreva anche proporre - come ho già detto - risorse sufficienti a finanziare tutte le aziende con i requisiti specifici per l'attività agricola biologica, ai fini dell'aumento dell'occupazione in agricoltura e in difesa dell'alimentazione sana e naturale del Piemonte. In un discorso generale di agricoltura ed attività biologica inserire tutto questo sarebbe stato molto positivo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Grazie, Presidente. Ci sono emendamenti e quindi mi rendo conto anch'io quanto sia difficile o possa essere difficile approvare questo provvedimento. Qualcuno in quest'aula vuole avere ragione e qualcuno ragione e ragione, e il contravvenire all'accordo fatto in sede di Capigruppo credo che non sia stato solo la richiesta del punto 13) all'o.d.g., ma anche la richiesta della trattazione - acconsentita peraltro del punto 31), avanzata da parte dei Consiglieri del Gruppo dei Comunisti Italiani, per cui bisogna sempre prendere atto che quando si contravviene magari non si è da soli, si è in più Gruppi, in più Consiglieri e che quanto la Presidenza ha consentito non ha riguardato solo l'interesse di un Gruppo o di un Assessore, ma di più Gruppi e di più Assessori, alcuni beneficiati di tanto, perché il punto 31), a mio parere, andava trattato seriamente, ed è stata una grossa cortesia che il Gruppo dei Comunisti Italiani ha voluto fare all'Assessore competente.
Prendo atto di questa realtà e di questa situazione e vado avanti in questo Consiglio. Allora, sull'agricoltura biologica noi abbiamo ritenuto di sostenere con molta forza una proposta di legge di cui parecchi Consiglieri sono stati firmatari, compresa la sottoscritta; un disegno di legge è stato presentato dalla Giunta. Questi due provvedimenti sono stati poi sintetizzati nella proposta o disegno di legge in discussione (relatore Consigliere Bellion) - testo unificato, l'abbiamo definito correttamente che prende atto di una realtà che in Piemonte non è da costruire, perché è corposamente presente con numerosi produttori agricoli, i quali già utilizzano il metodo dell'agricoltura biologica. Metodo dell'agricoltura biologica che, con questo provvedimento, vuole essere sostenuto con servizi, prima ancora che con contributi, consulenze di carattere tecnico e via di questo passo. Questo provvedimento non interviene nel campo della zootecnia, settore pure importante, che andrà ripreso con un provvedimento ad hoc.
Non avevo alcuna intenzione di intervenire per allungare i tempi della discussione di questo provvedimento, però devo prendere atto che il finanziamento previsto - avendo sentito osservazioni contrarie e proposte di convergenza per ottenere quanto più possibile a sostegno finanziario di questo provvedimento - approvandolo a giugno 1999, 500 milioni non so se riusciremo a spenderli quando questo provvedimento sarà effettivo e quindi si potranno erogare i finanziamenti; non lo so, con tutta la buona volontà se nell'arco del 1999 riusciremo a spenderli. Avendo noi discusso a lungo sull'entità dei finanziamenti, peraltro nel rispetto delle regole comunitarie, abbiamo voluto scrivere al punto 3) dell'art. 12 che per gli esercizi 2000 e 2001 (prevedendo almeno la pluriennalità del provvedimento) si provvedesse alla predisposizione dei relativi bilanci di previsione rimandando una battaglia per ottenere finanziamenti adeguati.
Devo rilevare, a conclusione di questo intervento che vuole essere breve, per cui non mi addentro - non si può mai entrare nel merito dei provvedimenti, se non in Commissione - che le stesse Associazioni di categoria non hanno insistito tanto sui finanziamenti, quanto piuttosto sulla necessità, Consigliere Bellion, di avere il provvedimento. Siamo l'ultima, o quasi ultima, Regione che adotta una legge in materia o comunque che aggiorna la propria legislazione in materia. L'urgenza è determinata da questo fatto, che supera anche la discussione sull'entità del finanziamento, che resta comunque un problema.
Presidente, abbiamo chiesto la sua cortesia per proiettare in quest'aula un video in quanto, dal punto di vista dell'apprendimento di tutti noi Consiglieri, sarebbe estremamente importante per capire che cosa significa introdurre il metodo dell'agricoltura biologica, ma che cosa significa dalla parte degli agricoltori e degli imprenditori agricoli, non della politica.
Chiediamo all'Assessore che questa pubblicizzazione e conoscenza del metodo dell'agricoltura biologica sia estesa nella nostra Regione a tutti i giovani, perché vogliamo che tanti giovani si avvicinino all'imprenditoria agricola, utilizzando questo metodo.



PRESIDENTE

Una notazione tecnica: essendo stati presentati degli emendamenti che comportano aumenti di stanziamenti, o questi emendamenti vengono ritirati oppure bisogna passare attraverso l'esame della I Commissione, competente per materia, che si può riunire anche subito, ma ciò ovviamente comporta un allungamento dei tempi. Tra l'altro, questo è collegato con la richiesta di un Gruppo consiliare che, in presenza di un impegno con il Segretario nazionale del partito, chiedeva di tenere conto di questa evenienza.
Prima la parola alla Giunta, poi alla Consigliera Simonetti.
BODO, Assessore all'agricoltura Voglio fare alcune brevi considerazioni sul...
CHIEZZI Sta già replicando al dibattito? Ci sono ancora altri Consiglieri che intendono intervenire.



PRESIDENTE

La Giunta interviene quando ritiene. Possiamo comunque sentire ancora il contributo della Consigliera. Chiederei però alla cortesia dei colleghi Chiezzi e Simonetti se intendono ritirare gli emendamenti.
Prego, Consigliera Simonetti.
SIMONETTI Presidente, sarò brevissima. In primo luogo, vorrei ricollegarmi alle considerazioni svolte dalla collega Bortolin e riappellarmi sinteticamente a lei rispetto alla gestione dei lavori di questo pomeriggio.
Oggi pomeriggio si è avuta una gestione dei lavori quanto meno anomala molto dispersiva, confusionaria, in cui sono stati approvati più punti. Il primo punto sollecitato...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera, restiamo su questo argomento, altrimenti...
SIMONETTI No, Presidente, rubo solo due minuti. La collega Bortolin si è ricollegata anche a queste questioni, per cui, visto che sono stata chiamata in causa, intendo chiarire il mio atteggiamento di questo pomeriggio.
Lei, Presidente, questo pomeriggio è arrivato in ritardo rispetto all'inizio dei lavori. All'inizio dei lavori è stata avanzata la richiesta di esaminare alcuni punti all'o.d.g. che non erano stati concordati dai Capigruppo. Altri Capigruppo hanno sollevato il fatto che si andava oltre l'o.d.g. concordato; è stata richiesta per prima la sollecitazione di un punto molto importante, il n. 13), in merito ai criteri relativi al dimensionamento scolastico, di fronte ad un'aula che era chiaramente confusa e che si approcciava ormai all'approvazione di qualsiasi provvedimento senza neppure discutere o avere attenzione sull'oggetto del provvedimento stesso.
Oggi pomeriggio ho sollevato la questione dell'IRES in relazione al programma annuale (verificherò poi a verbale il mio intervento); volevo sottolineare l'importanza di un piano annuale dell'IRES che doveva trovare credo, più o meno, l'attenzione di tutti i colleghi e non grandi differenze. Ho citato a sproposito, in modo erroneo, il punto 31) rifacendomi comunque al mio intervento rispetto al piano annuale certamente, e non all'applicazione dell'articolo.
Vorrei quindi formalmente ed ufficialmente correggere l'impostazione che ho dato, sbagliata, individuando nel punto 31) in realtà un'altra proposta di deliberazione perché non vorremmo che altri colleghi poi strumentalizzassero questo errore anche in una disattenzione - mi permetta dell'aula in generale e anche sua, Presidente, visto che questo punto era stato sollevato più volte all'o.d.g. dei Capigruppo dal mio Capogruppo per conto del Gruppo Comunista! Ritornando a questo testo legislativo, noi riteniamo - come ha già detto il collega Chiezzi - che questa sia una questione importante per una promozione nel campo dell'agricoltura, per un'attrazione rispetto ad un'occupazione, ad un tema importante nell'ambito biologico: su questo chiediamo un investimento particolare e quindi maggiori risorse.
Ascolteremo con attenzione l'intervento dell'Assessore da questo punto di vista, ma mi sento anche di riproporre alcune questioni che sono state proposte all'attenzione, se non sbaglio, già dal Gruppo di Rifondazione Comunista, rispetto anche alle conseguenze che questo tipo di disegno di legge può avere con l'applicazione dei decreti Bassanini e quindi rispetto ad un ruolo delle Province che, di fatto, non viene individuato e a criteri che mi pare siano i più elastici possibili, mentre un tema di questo tipo potrebbe vedere un'attenzione anche più specifica rispetto ai percorsi di attuazione e alla definizione dei criteri.



PRESIDENTE

L'ho già chiesto prima e ripropongo il problema: dato che gli emendamenti proposti dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti hanno delle implicazioni di bilancio che devono essere affrontate in I Commissione possono essere ritirati a qualche condizione? CHIEZZI A condizione che vengano accettati.



PRESIDENTE

Altrimenti bisogna convocare la I Commissione, non possiamo fare diversamente.
CHIEZZI Li ritiriamo se l'Assessore li accetta.



PRESIDENTE

Assessore Bodo, ritiene di portare qualche elemento utile? BODO, Assessore all'agricoltura Bisogna che ci chiariamo bene le idee sulla portata di questo provvedimento, altrimenti continuiamo a farci reciprocamente delle domande senza alcuna risposta.
Primo. Ritengo di avere il dovere di difendere questo provvedimento perché è il frutto del lavoro di un gruppo della III Commissione competente in materia di agricoltura, che ha approfondito tutte le tematiche dopo avere fatto le consultazioni di merito. E non è nemmeno un testo del governo regionale, quindi è un testo che vede la collaborazione di ampie forze presenti in Consiglio.
La seconda considerazione è che io sono d'accordo con quanto detto dal Consigliere Chiezzi e sono estremamente convinto che all'agricoltura piemontese più si dà qualità, più ha possibilità di sopravvivenza; meno ha qualità, più evidentemente è esposta ai venti odierni dell'internazionalizzazione e quindi delle crisi cicliche e ricorrenti.
Basta vedere che cosa capita nelle produzioni di massa per capire esattamente come stanno le cose.
Per quanto riguarda la questione qualità, direi che questo provvedimento mira alla difesa della qualità, cioè oggi tutti possono vendere per biologico quello che biologico non è! Perché controlli non ce ne sono, perché regole come coltivare determinati prodotti non ce ne sono! Con il provvedimento si va in questa direzione.
Quindi, si vogliono raggiungere due obiettivi: garanzia al consumatore sappiatelo! - e ritorno economico a chi esercita l'agricoltura biologica.
Non per nulla non abbiamo previsto dei finanziamenti ad hoc! Abbiamo previsto tutta una normativa che parla degli elenchi regionali degli operatori agricoli biologici dopo che sono passati dalle Province, della modalità dei controlli, delle Associazioni biologiche, delle azioni di informazione del Comitato regionale per l'agricoltura biologica.
Ribadisco che in questo provvedimento c'è la difesa del consumatore e se volete, il ritorno di reddito di chi esercita l'agricoltura biologica.
Detto questo, per quanto riguarda i finanziamenti - credo che lo abbia già sottolineato il collega Bellion - questa non è una legge di finanziamento, è una legge di regolamentazione. D'altra parte, bisogna sempre ricordare che le Regioni non possono fare quello che vogliono in materia di finanziamento. Non per nulla si è richiamato in questo testo un Regolamento comunitario, a cui si riferiscono le normative che dettano le regole per l'esercizio dell'agricoltura biologica, ma c'è anche una condizione che è prevista dall'art. 93 dello Statuto europeo a cui non si possono aggiungere finanziamenti superiori a quelli che le condizioni CEE consentono.
Detto questo, mi pare che le aziende abbiano la possibilità di avere tutti i finanziamenti che oggi le normative comunitarie consentono di applicare in via prioritaria. Un ampio raggio di possibilità di azione di finanziamenti previsti da appositi Regolamenti europei e che saranno previsti dal Piano di sviluppo rurale. Quindi, non si può dire che mancano i finanziamenti. I finanziamenti rientrano nel quadro generale di svariati miliardi che comunque sono sempre insufficienti per l'agricoltura in generale.
Le aziende biologiche avranno il diritto di precedenza e quindi saranno finanziate per prime, ma nell'art. 12 vi sono le disposizioni finanziarie rivolte alle legittimazioni delle Associazioni biologiche, perché non possiamo mettere dei finanziamenti per Associazioni biologiche che non ci sono. Prevediamo dei finanziamenti per le Associazioni biologiche che ci sono e che possono essere incrementati qualora le stesse Associazioni biologiche attivino delle iniziative che sono quelle previste dagli artt. 7 e 8 che non hanno nulla a che vedere con la coltivazione e gli interventi ecc.
Riterrei che, sotto questo profilo, almeno per quanto riguarda il 1999 la questione finanziamenti sia sufficiente. E' importante che il provvedimento venga approvato per mettere queste Associazioni nelle condizioni di poter dare avvio alle loro attività. Per gli anni successivi e, di fatto, già la norma del comma terzo dell'art. 12 lo prevede - non è che non si possano prevedere stanziamenti di bilancio aggiuntivi, per cui le osservazioni possono anche essere giuste, però allo stato dei fatti non è possibile immobilizzare dei fondi che poi possono rimanere inutilizzati.
Il problema è che nel 1999 abbiamo solo sei mesi e i finanziamenti possono essere adeguati; nel 2000, sulla scorta dell'operatività del 1999 non solo la spesa viene già incrementata per legge, ma possiamo tenerne conto, in sede di redazione di bilancio, se si presentano queste necessità.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Papandrea chiede la verifica del numero legale.
RIBA (fuori microfono) Per quanto riguarda la verifica del numero legale, desidero dire che il nostro Gruppo, essendo proponente della proposta di legge, rimane in aula per cercare di portarlo avanti. Non vogliamo impegnare altri, ma è una questione che rientrava nell'ambito dell'impegno di ieri. Per la nostra parte non diamo alcun significato particolare se non quello di lavorare per portare a casa una legge che interessa il Piemonte, ma che abbiamo proposto noi.



PRESIDENTE

A seguito di questa dichiarazione, possiamo considerare ritirata la richiesta di verifica del numero legale? Consigliere Papandrea, posso considerare ritirata la richiesta di verifica del numero legale? PAPANDREA No!


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
36 Consiglieri.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Produzione e trasformazione dei prodotti - Albo professionale agricolo

Esame testo unificato del disegno di legge n. 297 e della proposta di legge n. 312: "Norme per lo sviluppo dell'agricoltura biologica" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame dell'articolato del testo unificato del disegno di legge n. 297 e della proposta di legge n. 312.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 voti favorevoli 33 astensioni 1 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 voti favorevoli 33 astensioni 1 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 voti favorevoli 33 astensioni 1 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 voti favorevoli 33 astensioni 1 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 voti favorevoli 33 astensioni 1 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 voti favorevoli 33 astensioni 1 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 voti favorevoli 33 astensioni 1 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 34 voti favorevoli 33 astensioni 1 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 8 è approvato. ART. 9 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.
PAPANDREA Questo è uno degli articoli in cui si evidenzia la sfasatura tra le dichiarazioni e i contenuti della legge, perché è istituita una Consulta per l'agricoltura biologica, composta da un Assessore o da un esponente dell'Assessorato, da un rappresentante dell'Unione delle Province Piemontesi, da un esperto dell'Università e da tre rappresentanti delle Associazioni agricole. Al punto e), ci sono tre operatori dell'agricoltura biologica, iscritti nell'elenco regionale, designati di comune accordo tra le Associazioni dei produttori, di cui all'art. 7: "Nel caso della mancata legislazione unitaria la Consulta viene costituita anche in assenza di tali membri", quindi gli unici che sono i maggiori interessati e, se vogliamo, i maggiori esperti possono non far parte delle Commissioni. La Commissione può andare avanti anche se non ha il settore. Ritengo che sia un assurdo: il problema è che, in particolare, questi devono essere presenti nella Consulta. Mentre negli altri casi si individuano dei criteri precisi di definizione degli esponenti, in questo caso non si definiscono in modo preciso e quindi si dice che se non ci sono si va avanti lo stesso. Devono starci dentro, a maggior diritto degli altri.
Questa Commissione non può funzionare senza di loro, come è scritto nella legge; nella legge c'è scritto che la Consulta va avanti. O si interviene nella modalità di definizione dei tre rappresentanti, che ritengo dovrebbero avere una priorità anche numerica superiore a quella delle Associazioni agricole, oppure credo che non possa essere previsto per legge che la Consulta operi senza di loro. La Consulta deve avere le Associazioni dei produttori biologici, perché è un organismo importante.
Propongo che il punto e) venga modificato, dando certezza di partecipazione, e non mantenuto in questa forma e che non si possa prevedere che la Commissione funzioni anche se questi non ci sono.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.
BODO, Assessore all'agricoltura Mi sembrano accettabili le osservazioni del Consigliere Papandrea, per cui propongo il testo seguente: "Tre operatori dell'agricoltura biologica iscritti nell'elenco regionale, designati di comune accordo tra le Associazioni dei produttori di cui all'art. 7". Tutto il resto è soppresso.



PRESIDENTE

Assessore, io leggo "di cui all'art. 7", sbaglio? BODO, Assessore all'agricoltura Il testo della lettera e). Punteggiamo all'art. 7. Il resto viene cancellato.



PRESIDENTE

Posso chiederle di presentare un emendamento soppressivo? Grazie.
9.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 9, lettera e), si sopprime dalla parola "nel" sino alla parola "membri".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 25 voti favorevoli, 3 contrari e 6 astensioni.
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Grazie, Presidente. Assessore, al comma secondo c'è scritto che possono essere chiamati a partecipare ai lavori della Consulta esperti nelle materie trattate. Partecipano con diritto di voto o senza diritto di voto? Bisognerebbe specificarlo.



(Commento fuori microfono dell'Assessore Bodo)



PRESIDENTE

CHIEZZI



PRESIDENTE

Se siete sicuri scriviamolo.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, non ho capito cosa ha chiesto all'Assessore Bodo.
Vorrei sapere come procedere.
CHIEZZI Presidente, ho chiesto all'Assessore Bodo di chiarire al comma secondo se la partecipazione prevede la piena titolarità con il voto oppure no. Se non hanno diritto al voto è meglio precisarlo, sono esperti che danno un contributo. Mi sembra che l'Assessore stia predisponendo un emendamento.



PRESIDENTE

Sì, è stato consegnato in questo momento.
9.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 9, comma secondo, alla parola "trattate" aggiungere le parole "senza diritto di voto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 31 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Il comma quarto è l'unico comma che descrive le competenze di questa Consulta, così mi sembra. Infatti è scritto: "La Consulta ha la finalità di fornire un apporto consultivo, tecnico, scientifico ed operativo nel campo dell'agricoltura biologica". Mentre mi sembra che non ci siano equivoci sull'apporto consultivo, sul tecnico e sullo scientifico, perché sono chiari, non mi è così chiaro quale attività operativa debba svolgere la Consulta. Farà delle pratiche? Questo mi è oscuro, per cui chiedo all'Assessore di spiegarlo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.
BODO, Assessore all'agricoltura Pratiche no di sicuro. La Consulta viene chiamata a discutere, a valutare e a dare delle indicazioni su quelli che sono i programmi di agricoltura biologica che la Regione intende attuare. Pratiche assolutamente no.
CHIEZZI Però il termine "operativo" è fuorviante.
BODO, Assessore all'agricoltura "Operativo" in quel senso.
CHIEZZI In senso consultivo, tecnico-scientifico; "operativo" presuppone invece che si facciano degli atti di gestione.
BODO, Assessore all'agricoltura In questo caso, no; se è così cambiamo il termine. La Consulta non pu operare su nulla.
CHIEZZI Allora, se non può operare su nulla, non diciamo che può operare perché operativo vuol dire, ad esempio, che fa avanzare i finanziamenti.
BODO, Assessore all'agricoltura Allora togliamo il termine "operativo".



PRESIDENTE

Dunque, al comma quarto dell'art. 9, l'Assessore propone il seguente emendamento: 9.3) all'art. 9, comma quarto, si cancellano le parole "ed operativo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 23 voti favorevoli, 1 contrario e 6 astensioni.
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Chiarito il ruolo della Consulta, proporrei all'Assessore di dare un parere su questa possibile attività della Consulta. La legge prevede che la Regione finanzi programmi, anche promozionali, di consumo. Sarebbe utile inserire tra i compiti della Consulta anche compiti di iniziative promozionali? Cioè che la Consulta possa anche avere proprie iniziative che si affiancano a quelle della Giunta, e riconoscere nella Consulta un soggetto che ha una certa autonomia di iniziativa nella promozione di questo tema dal punto di vista scientifico e culturale. Se, ad esempio, la Consulta vuole organizzare un convegno a carattere scientifico sull'agricoltura biologica, lo può fare? Diciamo che può farlo? Riterrei utile consegnare alla Consulta compiti di questo genere, se ritiene: organizzare convegni, attivare iniziative. Questa è la riflessione che propongo. Vorrei sentire anche il relatore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.
BELLION Concordo con quanto detto dal collega Chiezzi, anche perché con il termine "operativo" noi intendevamo proprio quello. Infatti, proprio perch l'art. 8 dice che "la Regione finanzia programmi di informazione e promozione", noi intendevamo con il termine "operativo" che la Consulta oltre ovviamente all'Assessorato che esplica anche l'attuazione dei provvedimenti comunitari - avesse la possibilità di predisporre e proporre programmi di informazione e promozione, proprio perché all'interno della Consulta noi troviamo non solo l'Assessorato, non solo le Province, ma anche esperti (designati dall'Università), esperti esterni di cui la Consulta si può avvalere, oltre che i rappresentanti delle Organizzazioni di categoria che rappresentano interessi più generali e gli stessi rappresentanti delle associazioni di prodotto dell'agricoltura biologica.
Quindi, con il termine "operativo", almeno personalmente, ma credo anche altri colleghi della Commissione, intendevamo il fatto che la Consulta potesse, avvalendosi di tutte queste figure, predisporre programmi di informazione e promozione. Infatti, all'art. 8 non diciamo "la Giunta regionale", diciamo "la Regione" e con essa intendiamo anche la Consulta regionale. Questa è l'interpretazione che davo io, per cui sarei anch'io favorevole, Assessore, ad inserire dopo "la Consulta ha finalità di fornire un apporto consultivo, tecnico-scientifico" la frase "e di predisporre e proporre programmi di informazione e promozione del consumo".
Credo che questo non vada a ledere il ruolo e la funzione dell'Assessorato, ma anzi possa essere uno strumento del quale l'Assessorato all'agricoltura si avvale, avendo la possibilità, su un settore specifico come quello biologico, di avere concentrati non solo gli esperti, ripeto, ma tutte le figure che nel settore operano, e di potersene avvalere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.
BODO, Assessore all'agricoltura La mia opinione è la seguente. Ritengo che la Consulta - ed è il motivo per cui è prevista una Consulta - sia di aiuto per la politica relativa alle attività che devono essere indicate dal pubblico e per quello che i produttori devono fare nell'agricoltura biologica. Quindi, possono fare ogni tipo di proposta che verrà poi vagliata o comunque se fatta propria dalla Consulta sarà accettata perché viene discussa all'interno della Consulta. Non mi pare però che la Consulta possa avere un ruolo operativo nel senso di organizzare convegni o cose di questo genere visto che ci sono le Associazioni biologiche per le quali noi intendiamo che i produttori del biologico confluiscano per darsi anche un potere contrattuale.
Conseguentemente, credo che i convegni possano essere organizzati dalle Associazioni dei produttori biologici, quando ci saranno, e dall'Assessorato all'agricoltura o da altri organismi, ma sicuramente non dalla Consulta. Non mi risulta che vi siano Consulte istituite per legge che abbiano avuto un ruolo operativo di questo genere. Non vedo questo problema e non pare utile accoglierne la sostanza.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Bellion, Vindigni e Miglietti: 9.4) all'art. 9, comma quarto, dopo la parola "scientifico", inserire le parole "predisporre e proporre programmi di informazione e promozione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 20 contrari.
Si proceda alla votazione dell'art. 9 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 voti favorevoli 20 voti contrari 9 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 9 è approvato.
ART. 10 Chiede di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.
PAPANDREA Intervengo su questo articolo perché mi sembra una parte importante della legge. Volevo sapere dal relatore e dall'Assessore cosa significa esattamente questa priorità nella concessione: quali finanziamenti, come si manifesta e che campo di applicazione ha.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Grazie. Vorrei capire come l'Assessore intende gestire l'art. 11.



PRESIDENTE

Consigliera, siamo sull'art. 10.
BORTOLIN Chiedo scusa, intervengo dopo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.
BELLION Se non ci sono altre richieste al relatore, credo che poi sarà l'Assessore tecnicamente a dire come avverrà l'applicazione dell'art. 10.
La finalità dell'art. 10 mi sembra chiara ed è quella di fare in modo che le aziende, che sono state riconosciute dalla Regione attraverso l'iscrizione all'Albo regionale e che devono osservare tutta una serie di norme nel metodo e nella produzione del prodotto biologico, abbiano la priorità nella concessione dei finanziamenti ordinari, per esempio, per acquisire le macchine e, in questo caso, c'è un Regolamento comunitario ed una legge regionale. Ci sono diverse forme a parità di condizioni: ad esempio, tra aziende montane che producono biologico ed altre che non producono biologico, hanno la priorità nel finanziamento quelle che producono biologico. Poi ci sono ulteriori priorità già contenute nelle nostre leggi e nei Regolamenti che prevedono, per esempio, la priorità per le zone di montagna e per i giovani. A parità di condizioni, per esempio se sei giovane, se vivi in montagna e se in più produci biologico, godi di un'ulteriore priorità.
Questa è la mia interpretazione, poi l'Assessore può spiegare meglio tecnicamente come questo avviene.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.
BODO, Assessore all'agricoltura Credo di averlo già detto durante l'illustrazione generale. Sulla base delle normative vigenti e delle condizioni che sono richieste per avere degli interventi pubblici per tutte le altre aziende, così come per le aziende di agricoltura biologica, l'unica differenza è che prima si danno i finanziamenti e i contributi alle aziende che fanno agricoltura biologica poi, in un secondo tempo, vengono le altre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.
MIGLIETTI Grazie, Presidente. Prendo la parola su questo articolo, anche se sono state date delle spiegazioni, per presentare all'Assessore il rammarico per non aver accettato l'emendamento sull'articolo precedente, perché poteva essere propedeutico all'applicazione di questo articolo.
Non so perché lei ha affermato che nessuna Consulta ha il compito di organizzare informazione e di propagandare le stesse leggi che vengono assunte dalla Regione Piemonte, facendola diventare sempre più accentratrice anche sotto il profilo dell'informazione, perché l'art. 8 dice: "La Regione finanzia programmi di informazione e promozione del consumo di prodotti biologici attuandoli direttamente".
L'emendamento che noi abbiamo presentato vuole favorire l'informazione affinché aziende che trattano prodotti normali possano riconvertirsi al sistema biologico. Quindi, visto che nella Consulta ci sono i rappresentanti delle categorie più i rappresentanti della Regione e dell'Università (un sistema di decentramento anche delle funzioni), poteva essere accolto l'emendamento che dava la funzione che hanno le altre Consulte: la Consulta dei giovani organizza tranquillamente incontri e promuove seminari non soltanto a livello italiano, ma a livello europeo.
Quando la Regione ha formulato quella legge e ha costituito quella Consulta credo che avesse in mente di darle un ruolo. Mi spiace che lei non abbia colto questa ovvia opportunità, che l'art. 10 e probabilmente anche l'art.
11 avrebbero favorito, di incentivare la trasformazione di aziende che oggi non praticano il sistema biologico utilizzando i finanziamenti previsti da questa legge. Credo che abbiamo perso un'occasione.
Mi spiace di non essere intervenuto prima, ma pensavo che la lungimiranza dell'Assessore avesse interpretato il motivo per cui abbiamo presentato quell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.
BODO, Assessore all'agricoltura Mantengo la mia opinione. Sono della convinzione che lo debbano fare le Associazioni degli agricoltori biologici e quindi, come tali, devono essere aiutati, perché sono loro i diretti destinatari, a non frazionare su campi che con l'agricoltura biologica probabilmente hanno poco a che fare.
Rimango della convinzione che in questo Paese si sia tentato troppo poco di rafforzare le Associazioni.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Miglietti)



PRESIDENTE

BODO, Assessore all'agricoltura



PRESIDENTE

Non do compiti alla Consulta. E' una valutazione diversa, Consigliere Miglietti.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione dell'art. 10 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 voti favorevoli 27 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 10 è approvato.
ART. 11 Chiede la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.
BORTOLIN Vorrei una spiegazione dall'Assessore, avendo presentato un emendamento di soppressione al secondo comma. L'art. 9 dice: "La Consulta ha la finalità di fornire un apporto consultivo, tecnico-scientifico ed operativo nel campo dell'agricoltura biologica". L'art. 11 è strutturato di seguito all'art. 9 e recita: "La Giunta regionale emana entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la Consulta regionale per l'agricoltura biologica, le istruzioni per l'applicazione, riguardanti in particolare le procedure nonché tutti gli aspetti organizzativi ed operativi".
Mi spieghi, Assessore, la razionalità dell'emendamento che ha presentato prima. Al comma secondo di questo stesso articolo si dice: "Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, approva un programma di informazione e promozione"; mi spieghi perché non ha accettato l'emendamento prima, "del consumo di prodotti biologici di cui all'art. 8 anche integrato con gli aspetti educativi e salutistici". Francamente non capisco certe prese di posizione, per cui se lei è così gentile da chiarirmele, la ringrazio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.
BODO, Assessore all'agricoltura Personalmente non vedo alcun contrasto. Il comma primo dell'art. 11 dice: "La Giunta regionale emana entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la Consulta regionale per l'agricoltura, le istruzioni per l'applicazione, riguardanti in particolare le procedure nonché tutti gli aspetti organizzativi ed operativi". E' la Giunta che emana. Non è detto che da parte della Consulta vengano delle indicazioni di carattere organizzativo ed operativo. Se vengono sono dei suggerimenti.
D'altra parte, abbiamo detto che era consultiva. Noi accogliamo il suggerimento e lo traduciamo con le istruzioni applicative da parte della Giunta, così come non vedo alcun contrasto nel secondo comma, dove si dice che, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, approva un programma di informazione e promozione per il consumo dei prodotti biologici di cui all'art. 8 anche integrato con gli aspetti educativi e salutistici. E' sempre un compito della Giunta; noi, evidentemente, anche per questo secondo comma riteniamo di sentire la Consulta, ma poi le direttive deve darle la Giunta e non la Consulta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Dalla risposta dell'Assessore mi rendo conto che il ruolo che vuole far assolvere alla Consulta è un ruolo marginale, perché vede, Assessore, nel testo dell'articolo è la "finalità" della Consulta. La Consulta ha la finalità di fornire alla Giunta, non certo ad un soggetto indefinito, un apporto consultivo, tecnico-scientifico ed operativo. Infatti l'art. 11 è semplicemente coerente con l'art. 9: lei ha mutilato l'art. 9. Certamente riduce il compito della Consulta: ne prendiamo atto. Prendiamo atto di una contraddizione a cui lei è addivenuto oggi.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione dell'art. 11 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 votanti 29 voti favorevoli 29 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 11 è approvato.
ART. 12 Sono stati presentati quattro emendamenti. Siccome l'articolo riguarda le disposizioni finanziarie chiedo, ai sensi dell'art. 80 del Regolamento al Consigliere Gallarini, Vicepresidente della I Commissione, di riunire la Commissione per trovare un accordo.
La I Commissione si riunisce nella Sala A).
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18,45 riprende alle ore 19,08)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Gallarini.
GALLARINI La I Commissione si è riunita. Abbiamo sentito la Giunta attraverso gli Assessori Burzi e Bodo per quanto riguarda le rispettive competenze. Si è ragionato attorno alla possibilità di accogliere questi emendamenti.
L'orientamento della Giunta è tale per cui la Commissione deve dire che dal punto di vista tecnico non esistono le condizioni perché ci sia questa copertura finanziaria, salvo avere registrato - ma questo, se vuole, la Giunta lo dirà in prima persona - la disponibilità politica a considerare la questione in sede di assestamento di bilancio. Oggi come oggi, quindi non esiste la percorribilità tecnica di questa proposta.



PRESIDENTE

Preso atto di quanto da lei comunicato, chiedo alla Giunta se intende fare delle dichiarazioni.
BODO, Assessore all'agricoltura No.



PRESIDENTE

Passiamo dunque all'esame degli emendamenti.
12.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 12, comma primo, sostituire l'espressione "250 milioni per l'anno 1999" con l'espressione "1.460 milioni per l'anno 1999".
CHIEZZI Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Concordano con tale richiesta i Consiglieri Miglietti, Saitta e Papandrea.
Si proceda pertanto alla votazione di tale emendamento per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 hanno risposto SI' 2 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
12.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 12, comma primo, sostituire l'espressione "250 milioni per l'anno 1999" con l'espressione "1.450 milioni per l'anno 1999".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 19 contrari e 10 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
12.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 12, comma primo, sostituire l'espressione "250 milioni per l'anno 1999" con l'espressione "1.440 milioni per l'anno 1999".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 19 contrari e 10 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
12.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 12, comma primo, sostituire l'espressione "250 milioni per l'anno 1999" con l'espressione "1.430 milioni per l'anno 1999".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 19 contrari e 10 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Si proceda alla votazione dell'art. 12 nel testo originario, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 votanti 29 voti favorevoli 29 non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 29 voti contrari 2 L'art. 13 è approvato.
Prima di procedere alla votazione dell'intero testo, chiedo se vi sono delle dichiarazioni di voto.
Non essendovi richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 31 hanno risposto SI' 29 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame proposta di legge n. 244: "Norme in materia di edilizia e modifiche alla L.R. 5/12/1977 n. 56 'Tutela ed uso del suolo'" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di legge n. 244, di cui al punto 14) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Intervengo in merito alla legge che dà la possibilità di dotarsi di un regolamento edilizio che avverrà con una successiva deliberazione.
Il collega Chiezzi su questa proposta, diversa da quella iniziale perché è andata di nuovo in Commissione, aveva posto ad un certo punto del dibattito il fatto che questa proposta non aveva una certa paternità.
Ritornata in Commissione è stato modificato anche l'ordine dei presentatori e il primo non è l'Assessore. Assume tutte le caratteristiche di un progetto di legge e non di un disegno di legge.
Su questa proposta il collega Chiezzi aveva presentato una serie di emendamenti, discussi anche in Commissione, alcuni dei quali - lo dico per decidere se andare avanti oppure se rinviare ad una successiva seduta sicuramente possono essere utili per completare meglio il testo. Sono quelli relativi ad una maggiore specificazione delle categorie edilizie che non era contenuta nell'articolo della legge in quanto incompleta perch mancava la parte sul terziario o sul commerciale.
Queste specificazioni sono sicuramente utili per completare il testo nel senso che migliorano la qualità della proposta. C'era un'indicazione del collega Chiezzi, che può essere accolta, relativamente all'art. 1, dove si parlava del prodotto edilizio, che proponeva l'edificazione di manufatto. Mi pare si tratti di un gruppo di emendamenti che possono essere utili ed accolti perché migliorano il testo.
Vi è ancora tutta una serie di emendamenti del collega Chiezzi che sono di una certa utilità per un approfondimento nel testo della deliberazione che sarà il vero Regolamento edilizio che giungerà in aula.
Credo che una parte degli emendamenti possano essere accolti per quelle caratteristiche che dicevo prima, un'altra parte oggetto per un riesame del testo della deliberazione che poi deve giungere in aula dopo che è stata approvata la legge, per cui se il collega Chiezzi e gli altri colleghi che hanno sottoscritto questa serie di emendamenti concordano si può andare avanti, altrimenti mi pare opportuno rinviare ad una seduta successiva.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, per lei è la stessa cosa? CHIEZZI E' uguale.



PRESIDENTE

Cosa vuol dire? Concorda o non concorda? L'aula cosa decide? Andiamo avanti! Prima dell'art. 1 c'è un emendamento.
0.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: prima del testo dell'attuale art. 1, viene inserito il testo dell'attuale art. 13.
La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Il collega Chiezzi e gli altri colleghi pongono questa richiesta di anticipazione per esprimere chiaramente gli articoli che vengono, come dire, modificati in relazione al Regolamento edilizio. Credo che, almeno per una certa consuetudine anche sul piano della leggistica, sia opportuno che le parti abrogative siano mantenute in fondo. Credo che questo emendamento per questi aspetti non di contenuto, ma leggistico, sia da non accogliere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Con questo emendamento si propone di evidenziare subito quali sono le abrogazioni proposte. In questo caso, mi sembrerebbe giusto, visto il trattamento subìto dalla L.R. n. 56/77 in questi venti anni e più di continua modificazione, amputazione, diciamo pure di massacro legislativo che i colleghi avessero di fronte, per memoria, le parti della L.R. n.
56/77 che per l'ennesima volta vengono cambiate ed abrogate.
L'art. 48 bis è quello che regolava il certificato urbanistico innovazione introdotta ad un certo punto a tutela della chiarezza e della possibilità di avere una certezza del diritto relativamente alle condizioni delle aree e degli immobili. Sarebbe bene che di questo si discutesse prima di abrogarlo. Poi abroga l'art. 57 che è quello relativo all'abitabilità ed usabilità delle costruzioni: è un articolo più consolidato e non mi sembra avesse dato adito a particolari problemi il rilascio dei certificati di abitabilità. Ho dei dubbi su questo. Poi abroga l'art. 65, che sono le sanzioni amministrative per opere imparziali, difformità dalla concessione che, se non sbaglio, viene sostituito nel testo dall'art. 11 "Poteri del Sindaco per l'applicazione del Regolamento edilizio delle sanzioni". Abroga l'art. 87, che è il vecchio articolo che regolava i criteri dei Regolamenti edilizi e poi l'art. 91 sexies, che è quello dell'obbligo del rilascio del certificato urbanistico, che penso comunque venga trattato adeguatamente.
Insisterei nel proporre una riflessione comune sulla conseguenza perché non sono così certo che i colleghi abbiano ben presente questa necessità di chiarezza sull'abrogazione degli articoli.



PRESIDENTE

Vi prego di considerare interventi di cinque minuti.
La parola al Consigliere Papandrea.
PAPANDREA Interverrò per il tempo necessario. Volevo sapere se su questa legge e sugli emendamenti esiste, da parte della Giunta, un'opinione. Conto di avere la risposta da uno dei presentatori e l'indicazione da parte della Giunta nel merito degli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Essendo l'Assessore competente in congedo e non potendo esprimere pareri sugli emendamenti presentati, avevo inteso che questo provvedimento potesse essere discusso ed approvato nel caso in cui non si discutessero gli stessi. Se si intendono discutere gli emendamenti, non essendoci l'Assessore, credo che il provvedimento potrà essere considerato in discussione nella prossima seduta di Consiglio.



PRESIDENTE

Chiedo all'aula cosa fare. Possiamo approvare il primo emendamento oppure rinviamo tutto al primo punto dell'o.d.g. del prossimo Consiglio? L'aula deve confortarmi, perché non voglio sbagliare.
RIBA (fuori microfono) Lo rinviamo, ma non deve dire che lo mettiamo al primo punto.



PRESIDENTE

La ringrazio di avermi ripresa.
La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Credo che i colleghi Chiezzi e Papandrea abbiano ragione a chiedere qual è la posizione della Giunta. E' chiaro che la presenza dell'Assessore avrebbe consentito di proseguire nei lavori.
Per la parte che ho avuto in questo testo come primo firmatario e anche come correlatore, voglio solo ricordare gli articoli che vengono abrogati nell'ultimo comma dell'art. 13, che vengono totalmente riformulati e ripresi in questa proposta di legge. Sicuramente quello sul Regolamento edilizio è molto chiaro, ma anche quello sul tema dell'abitabilità che preoccupava maggiormente il collega Chiezzi. Tutta la parte sull'abitabilità è normativa nuova, è tutto tema di Regolamento edilizio in base alla dimensione del Comune, ma non voglio dilungarmi.
Se viene richiesta, come logico, da parte degli altri colleghi la presenza dell'Assessore, mi pare che le mie risposte lascino il tempo che trovano.
Sarei dell'opinione di andare avanti: sarebbe stato più semplice avere la presenza dell'Assessore, ma se poi si decide di rinviare tutto non è una responsabilità del primo firmatario della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.
GRASSO Vista l'ora tarda e considerata l'estrema importanza del provvedimento ritengo di dover sollecitare nella riunione dei Capigruppo di domani l'inserimento di questo provvedimento al primo punto dell'o.d.g. del prossimo Consiglio. Non lo decide certamente il Presidente del Consiglio ma possiamo fare un sollecito ai Capigruppo affinché domani lo inseriscano al primo punto del prossimo Consiglio. Ricordo che la relazione su questo provvedimento era stata svolta otto mesi fa, quindi è un provvedimento che comunque ha già avuto un iter di inizio particolare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Sono dell'opinione che si proceda. Se c'è una richiesta di rinvio venga messa ai voti in modo esplicito. C'è un momento in cui certe questioni bisogna portarle fino in fondo assumendosi le responsabilità in caso di posizioni diverse. Se c'è una richiesta di rinvio - e l'ha fatta il collega Grasso - occorre metterla ai voti; se non c'è, si va avanti.



PRESIDENTE

La Giunta? Prego, Presidente Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Penso di accogliere l'indicazione del Consigliere Saitta e di procedere alla discussione del provvedimento. Naturalmente, ci assumeremo le responsabilità come Giunta di rispondere negativamente agli emendamenti.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'emendamento n. 0.1) presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti.
CHIEZZI Chiedo la verifica del numero legale.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
23 Consiglieri anziché 25 (sono in congedo n. 11 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,44)



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