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Dettaglio seduta n.365 del 27/05/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Cavaliere, Cavallera Farassino e Rossi.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Comunicazioni della Giunta regionale in merito agli sviluppi della vicenda del Direttore generale dell'Azienda Ospedale Maggiore della Carità di Novara (connessa interpellanza n. 2681)


PRESIDENTE

Come stabilito ieri, i nostri lavori iniziano con una comunicazione della Giunta regionale in merito agli sviluppi della vicenda del Direttore generale dell'Azienda Ospedale Maggiore della Carità di Novara, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Tale comunicazione risponde anche all'interpellanza n. 2681 inerente a: "Consulenza sulla riconferma o risoluzione dei contratti tra la Regione Piemonte e i Direttori generali delle Aziende sanitarie", presentata dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.
Prego, on. Ghigo, prenda pure la parola per la comunicazione.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Come da accordi assunti ieri nella Conferenza dei Capigruppo, voglio relazionare all'aula sulle decisioni che la Giunta ha assunto nei confronti del "caso Airoldi".
Per quanto riguarda la vicenda del Direttore generale dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera di Novara, comunico che la Giunta regionale, nella seduta di lunedì 24 maggio u.s., ha assunto una decisione che mi pare possa rappresentare l'avvio di una corretta procedura per giungere quanto prima alla soluzione della vicenda stessa.
Il procedimento relativo alla verifica dei risultati gestionali per la riconferma del dottor Airoldi, quale Direttore dell'Azienda ospedaliera di Novara, allo scadere del primo anno di attività, era in fase conclusiva.
Dal procedimento stesso, peraltro, non erano emersi in allora elementi ascrivibili al mancato raggiungimento degli obiettivi gestionali assegnati né significativi elementi di insoddisfazione rispetto agli indirizzi generali della Regione.
Nel contempo, si è provveduto anche a verificare la presunta situazione di incompatibilità del medesimo, tra l'incarico direttoriale e l'ufficio di commercialista di cui risultava titolare.
In relazione a tale circostanza, si è provveduto ad inviare, in data 1/4/1999, al dottor Airoldi diffida ad adempiere.
Il medesimo, con nota del 7/4/1999, ha comunicato di aver provveduto a cessare l'esercizio dell'attività professionale, quale titolare di studio di commercialista, dall'1/4/1999.
In data 10/5/1999, l'Università degli Studi del Piemonte Orientale con sede a Vercelli, tramite il Magnifico Rettore, prof. Ilario Viano, chiedeva di poter partecipare al procedimento stesso, presentando una memoria riflettente l'Ufficio del Direttore generale.
Con nota successiva, l'Assessorato regionale, ritenendo legittima, in relazione agli artt. 7 e 9 della legge n. 241/90 e della L.R. 25/7/1994 n.
27, la partecipazione al procedimento dell'Università, comunicava al Rettore il relativo avviso, assegnando il termine di giorni 20 per l'accesso alla documentazione esistente presso l'Assessorato e per la presentazione di eventuali memorie e documenti.
Con nota del 18/5/1999 il Rettore Magnifico dell'Università del Piemonte Orientale trasmetteva una valutazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia in cui si sottolineava, tra l'altro, l'esistenza, presso l'Azienda ospedaliera, di una situazione di "tensione ambientale".
Alla luce di tali affermazioni, provenienti dal soggetto pubblico cointeressato ex lege alla nomina e al rinnovo del Direttore generale, la Giunta regionale, pur tenendo conto delle risultanze emerse nel corso della verifica relativa al grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati, ha ritenuto doveroso riappropriarsi "ab initio" dell'istruttoria, al fine di approfondire le osservazioni fatte pervenire dall'Università, anche in considerazione del fatto che si trattava dell'incarico direttoriale della seconda Azienda ospedaliera, per importanza, in ambito regionale.
Tale determinazione regionale ha provocato un'istanza del Direttore generale, dottor Airoldi, ai sensi degli artt. 7 e 8 della legge n. 241/90 diretta ad ottenere copia della documentazione acquisita nel corso del procedimento, nonché termine per le eventuali controdeduzioni.
Chiedeva, infine, l'audizione personale in Giunta, al termine dell'istruttoria e prima dell'assunzione del provvedimento finale.
Contestualmente il Direttore generale informava della propria assenza dall'ufficio a partire dal 25 maggio fino al 31 agosto 1999.
In relazione a tale assenza, per effetto dell'art. 12 della L.R. n.
10/95, al Direttore generale subentra il dottor Gianetto Luigi, Direttore amministrativo dell'Azienda medesima, in quanto più anziano di età rispetto al Direttore sanitario.
Al suddetto Direttore generale facente funzioni saranno assicurate la collaborazione e il supporto di tutte le Direzioni regionali della Sanità che, una volta alla settimana, saranno presenti a Novara.



PRESIDENTE

Sulla comunicazione del Presidente della Giunta, ci sono richieste di parola?



RIBA Lido

Vorrei sentire un intervento dell'Assessore. Ho preso atto dell'informazione del Presidente Ghigo, fornita anche in maniera organica ma se l'Assessore potesse svilupparla brevemente...



PRESIDENTE

Sulla comunicazione del Presidente della Giunta possono esserci solo delle aggiunte. In sostanza, la comunicazione del Presidente riassume tutta la volontà della Giunta; comunque, se l'Assessore vuole portare a conoscenza fatti che hanno permesso di redigere la comunicazione del Presidente, è nella sua facoltà, però - ripeto - la comunicazione del Presidente riassume tutto.
Assessore, vuole portare a conoscenza fatti o, meglio, premesse?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

La comunicazione del Presidente è stata concordata con la Giunta e con il sottoscritto, per cui non avrei nient'altro da aggiungere. In realtà c'è stata la riapertura del procedimento proprio in seguito alla richiesta dell'Università di poter partecipare al procedimento stesso, presentando una memoria riflettente l'Ufficio del Direttore generale.
Alla luce della richiesta di un periodo di assenza di aspettativa dal 25 maggio al 31 agosto 1999, così come da legge regionale, ribadito anche dal nuovo D.lgs. n. 502, al Direttore generale subentra il più anziano tra il Direttore amministrativo e il Direttore sanitario.
Debbo ribadire con forza che al suddetto Direttore generale facente funzioni saranno assicurate la collaborazione e il supporto di tutte le Direzioni regionali della Sanità che, una volta alla settimana, saranno presenti a Novara. Questo anche perché, come ha ribadito il Presidente Ghigo, si tratta, per quanto riguarda l'Azienda ospedaliera di Novara della seconda Azienda ospedaliera per importanza in ambito regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Presidente e Assessore, ho ascoltato con attenzione la comunicazione che il Presidente Ghigo ha voluto fare in merito alla questione Airoldi, ma vorrei aggiungere alcune precisazioni.
Con un'interrogazione urgente presentata in aula chiedevamo, Presidente Deorsola, che arrivassero anche in aula i tre contratti che nel corso degli anni il dottor Airoldi ha stipulato con la Giunta; tre contratti rispettivamente di Direttore generale, di Commissario e ancora di Direttore generale, dal 1997 ad aggi.
Questo perché? Perché su quei tre contratti doveva essere dichiarato dal firmatario del contratto stesso che non esistevano cause di incompatibilità per l'accesso alla Direzione generale dell'Azienda ospedaliera.
Se successivamente vengono accertate cause di incompatibilità, il dottor Airoldi ammette queste cause di incompatibilità, va in aspettativa oggi, le rimuove il primo di aprile e così via; ciò significa che quei contratti sono viziati, non solo da cause di nullità, ma anche per falso in atto pubblico. E' questo che noi vorremmo accertare oggi in quest'aula dopo aver richiesto, con un'interrogazione urgente, presentata un mese fa, le copie dei contratti. Su quei contratti c'è scritto che non esiste causa di incompatibilità. Se l'ha dichiarato la Giunta e se oggi è stato accertato quei contratti sono non soltanto nulli, ma anche viziati da falso in atto pubblico.
Questo è quello che volevamo capire oggi in quest'aula. Volevamo conoscere dal Presidente della Giunta le questioni che non vengono mai fuori.
E' chiaro che la comunicazione del Presidente non è completa, perch manca di questa parte, così come quella dell'Assessore. Vorremmo capire bene e al più presto attraverso una comunicazione definitiva, totale e conclusiva, senza dimenticare quella parte iniziale che per noi è essenziale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Avendo convenuto sull'impegno di una discussione non ampia su questo punto mi atterrò a tale decisione, salvo l'eventualità di altri interventi ma sempre nello stile del mio Gruppo.
Ci sono tre questioni che emergono nell'atto che viene annunciato: c'è un atto, una reticenza e una parzialità. L'atto è che il dottor Airoldi in via di fatto cessa temporaneamente l'esercizio della funzione di Direttore generale; la reticenza o la parzialità stanno nel fatto che in realtà, come ha detto il collega Peano, abbiamo avuto una situazione protrattasi nel tempo in cui il dottor Airoldi ha esercitato quell'incarico in presenza di elementi di ineleggibilità e di incompatibilità.
Assessore e Presidente Ghigo, questa è una tesi, ne può esistere un'altra, ma dovrebbe essere adeguatamente dimostrata, ma finora non è stata dimostrata, perché quando si discute di elementi giuridici ci sono gli elementi di fatto e quelli di diritto.
L'elemento di fatto: il dottor Airoldi ha esercitato la funzione di Direttore generale in presenza di elementi di incompatibilità. Che di ci si trattasse è dimostrato dal fatto che non si è verificata nessun'altra situazione analoga in Regione Piemonte, per cui, di fatto, in un'istanza rivolta ad un ipotetico Magistrato, fa testo e costituisce elemento di diritto la circostanza per cui la Regione non ha tollerato, consentito e promosso nessun'altra situazione analoga.
Questo non lo potete contestare, tant'è che c'è stata tutta una situazione di imbarazzo prima dell'ammissione e poi con il fatto che si è inventata e proposta una tesi che, in qualche maniera, consentiva di ritenere non illegittima la situazione. E' in contrasto con tutte le situazioni di fatto, quindi con un'interpretazione derivante e desumibile dai comportamenti dell'Amministrazione, tant'è che in seguito sono stati rimossi, ma quella situazione è rimasta.
Devo assumere anche un altro elemento. Se è stata consentita una situazione che potremmo chiamare eccezionale, ma che chiamo illegittima ed una sola, è chiaro che ci sono stati degli elementi in qualche maniera di appoggio nell'ambito dell'Amministrazione o per omissione o per comprensione. In ogni caso, siamo in presenza di una situazione che non è stata né chiarita né risolta.
Come ricordavano i miei colleghi ed in particolare la Consigliera Manica nella scorsa discussione su questo punto, il tutto ha prodotto elementi di incompatibilità e di rilevanza strettamente giuridica. Una situazione ammessa e riconosciuta dall'Assessore D'Ambrosio e vi do atto di questa ammissione perché in ogni caso è un elemento che consente uno spazio di dialogo. E' stato ammesso che questa ha determinato una situazione di incompatibilità ambientale, elemento del tutto ostativo all'esercizio di una funzione così impegnativa e delicata di rappresentanza.
L'Amministrazione sta operando solo su questo segmento, fermo restando come diceva il collega Peano, di chiarire gli altri segmenti. Rispetto a quest'ultimo segmento oggi siamo in presenza di un fatto parziale che rimuove temporaneamente la presenza del dottor Airoldi dalla guida dell'ASL che viene trasferita, in base all'ordinamento, al Direttore amministrativo sanitario per qualche mese.
Ritengo che l'Amministrazione, confermando che trattasi di procedura da instaurare in qualche modo, dovrebbe formalizzare il suo impegno a perfezionare, entro questo periodo, la procedura di rimozione in modo che questa parzialità si confermi come un elemento definitivo. Resteranno fermi gli elementi giuridici e sarà gestito ed affrontato l'elemento dell'incompatibilità. Questo per prendere atto correttamente e per porre il problema nei suoi reali termini politici di ciò che ha comunicato il Presidente e brevemente anche l'Assessore.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. Voglio far rilevare subito l'estrema fatica che abbiamo dovuto fare per poter ottenere un minimo di interesse e di chiarimento su una vicenda che avevamo sollevato con un'interpellanza sei otto mesi fa. Nessuna risposta! La negazione dell'esistenza di qualsiasi problema e l'andare avanti come se nulla fosse. Questa è la norma di questo Consiglio regionale. E' la norma dell'atteggiamento della Giunta su questioni che sono palesi ed evidenti e non strumentali da parte dall'opposizione.
Alla fine, un provvedimento di sospensione fino al 31 agosto è stato adottato di comune accordo. Nel frattempo, la Giunta si riservi lo spazio e il tempo per riesaminare la vicenda e rivedere o confermare il contratto stipulato con il dottor Airoldi.
Non sollevammo questioni di merito nei confronti di questo Direttore generale, ma sollevammo la questione affinché il Direttore stesso o la Giunta intervenisse per rimuovere le cause di incompatibilità che non possono esistere una volta stipulato un contratto pubblico, dove al momento della firma del contratto il soggetto dichiara che non esiste causa di incompatibilità. E' evidente che è un falso! La questione che sollevava il collega Peano è condivisibile, l'abbiamo riportata in aula più volte, la riprendo per chiedervi cosa la Giunta intende fare e quando ci darete comunicazioni non sul futuro del dottor Airoldi, ma sul pregresso, sui mesi che sono intercorsi dalla stipula del contratto alla rimozione della causa di incompatibilità. Questo è il problema che rimane aperto e sul quale vorrei e vorremmo tutti una risposta chiara.
Nessuno vuole interrompere il governo della sanità in una realtà particolarmente importante per il nostro Piemonte. E' chiaro che la lentezza esasperante nell'affrontare le questioni alla fine danneggia tutti: l'interessato, perché è stato oggetto in queste settimane e in questi mesi di forti polemiche e contrapposizioni, forse evitabili e possibilmente da evitare per il futuro, perché chiaramente non mettono a proprio agio nessuno, né chi solleva le questioni né chi le vive né i cittadini che devono utilizzare i servizi, amministrati da persone che sono fortemente messe in discussione! L'altra questione che voglio richiamare è quella del periodo che affronteremo da oggi (l'aspettativa del dottor Airoldi) al 31 agosto.
Certo, la nomina del Direttore amministrativo, la presenza di persone qualificate in quell'Azienda, possono garantire la continuità, ma siamo in una fase di avvio, di trasformazione; siamo in una fase di ritardo per l'attuazione delle intese. Abbiamo stipulato gli Accordi di programma siamo cioè in una fase di particolare vivacità, travaglio e trasformazione.
Come l'Assessore e la Giunta ci garantiscono che in quell'Azienda non avverranno strappi, non avverranno momenti di vuoto di governo? Si aprirà ancora una volta - è l'ultima cosa che voglio sottolineare la corsa ad occupare quel posto? Assessore, se vuole le faccio i nomi che sono circolati, ma è ovvio che non li faccio perché voglio essere discreta ma lei conosce meglio di me, come li conosce la Giunta, i nomi che sono circolati e la "battaglia" che si è aperta, veramente da condannare, per occupare il posto di quel Direttore generale che alternativamente la Giunta diceva "se ne andrà, non se ne andrà", "lo cacciamo, non lo cacciamo".
C'è la garanzia che quell'Azienda in questi mesi sarà governata al meglio, con la continuità, con i servizi gestiti nel modo corretto, con i problemi aperti, affrontati nel modo dovuto? L'appuntamento quindi è rinviato, ma la prima risposta che noi vi chiediamo non è rinviata, non oggi! Ci dovete dire che cosa la Giunta intende fare per il periodo che comunque ha avuto chiaramente un'incompatibilità palese da parte del dottor Airoldi con la stipula del contratto e la non-rimozione della causa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ci troviamo di fronte ad una situazione anomala ed anche un po' paradossale.
In primo luogo, mi unisco alle considerazioni dei colleghi nel sottolineare la lentezza esasperante e la reticenza da parte della Giunta su un fatto di questa gravità e di questa entità che riguarda la credibilità e la non-trasparenza amministrativa di atti e di incarichi che la Giunta e l'Assessorato hanno dato a soggetti, sulla base di individuazioni provenienti dall'esterno, e che hanno ritenuto comunque di sostenere.
Ci troviamo quindi a discutere - mi permetta, Presidente della Giunta dopo considerazioni fatte dalle opposizioni che non possono essere etichettate né considerate strumentali! Ci troviamo, a distanza di qualche mese, a dover assistere ad una relazione che è quanto meno paradossale.
Avevamo di fronte un fatto che accertava l'incompatibilità del dottor Airoldi nello svolgere l'incarico nel Servizio Sanitario Nazionale; ci siamo trovati di fronte alla non disponibilità anche di questa Giunta a fornire gli strumenti e gli atti formali ed ufficiali che di fatto sancivano la falsità portata avanti dal dottor Airoldi, nel senso che il dottor Airoldi - dall'evidenza poi accertata anche dallo stesso ufficio degli Affari Legali della Regione - era incompatibile, essendo titolare di uno studio professionale, a svolgere il servizio importante che svolgeva all'interno del Servizio Sanitario Nazionale.
Abbiamo chiesto gli strumenti che potevano permetterci di avere una valutazione più complessiva rispetto a questi fatti e quindi tre contratti inizialmente di Direttore generale, poi di Commissario, poi ancora di Direttore generale, che il dottor Airoldi aveva sottoscritto, nei quali non sono stati citati e non sono state sostanzialmente sottoscritte delle verità. Di fatto, si è eluso un aspetto fondamentale previsto dalla legge quindi si è in qualche modo scavalcato un testo legislativo di fondamentale importanza cui la Regione "in primis" dovrebbe attenersi, che era quella dell'esclusività del rapporto professionale.
La Regione rispetto a questo - facendo una ricognizione storica sintetica - ha ritenuto di dover richiedere un parere all'Ufficio Legale della Regione Piemonte, il quale chiaramente ha individuato delle condizioni di incompatibilità, raccogliendo varie osservazioni rispetto a riferimenti legislativi, e aveva ritenuto di consigliare alla stessa Giunta regionale di procedere a quanto previsto dai testi legislativi, cioè la rimozione del Direttore generale e la risoluzione del contratto. Viceversa la Giunta, legata chissà a quali interessi e a quali pressioni, ha ritenuto semplicemente di procedere individuando una diffida, evidentemente come strumento ultimo, dando quindi al dottor Airoldi una proroga di tempo di 30 giorni ad autosospendersi. Nel frattempo, si sono verificati dei fatti ancora più anomali che ci riportano - ma ormai è una norma in questo Consiglio regionale - quasi a condizioni di "fantacomica" perché paiono davvero paradossali: ricevute perse, lettere che individuavano degli elementi importanti di incompatibilità che non sono mai arrivate o, meglio sono arrivate, ma mai sul tavolo dell'Assessore.
Emerge poi un elemento nuovo: già da tempo l'Assessorato aveva gli elementi per intervenire (elementi di conoscenza rispetto all'incompatibilità del dottor Airoldi), ma non è mai intervenuto.
Adesso assistiamo ad un atto, quindi prendiamo atto oggettivamente della sospensione, dell'autosospensione, della richiesta di aspettativa da parte del dottor Airoldi fino a fine agosto. Rispetto a questo la Giunta non poteva che rispondere nella normale amministrazione sostituendolo attraverso il Direttore amministrativo più anziano. Questo elemento per Presidente, non può non lasciarci perplessi rispetto ad una reticenza della Giunta su un fatto di tale gravità. Comunque questa Giunta, nonostante abbia avuto pareri che individuavano un'incompatibilità accertata - e su questo la Giunta ha continuato a svolgere atti amministrativi di conferma del dottor Airoldi - non ha ritenuto, con atto proprio e l'autorevolezza e la credibilità che dovrebbe assumersi come Ente regionale di programmazione, ma di garante della trasparenza amministrativa, di procedere con un proprio atto formale ed ufficiale alla rimozione, alla sospensione ed in seguito alla risoluzione del contratto del dottor Airoldi, nonostante gli elementi ci fossero tutti! Pongo ancora una domanda all'Assessore perché abbiamo sottoscritto qualche giorno fa un'interpellanza nella quale poniamo un altro problema che può riguardare il dottor Airoldi. L'interpellanza pone alcune questioni: entro il 16/3/1999 la Giunta regionale doveva portare a termine i procedimenti che erano destinati a sottoporre a verifica l'operato dei Direttori generali. Il procedimento ha interessato i ventiquattro Direttori generali e ha condotto alla riconferma di ventuno di questi. E' stato verificato che, di fatto, nella deliberazione della Giunta regionale la scelta di questo legale ha consentito l'espletamento di istruttorie che hanno portato alla piena conoscenza delle vicende legate alle nomine.
L'Assessore, attraverso questa delibera illegale emanata dalla Giunta avrebbe raccolto gli elementi per conoscere completamente le vicende legate ai Direttori generali. A questo punto, ci chiediamo, in merito alle vicende del dottor Airoldi, che lo hanno portato alla dirigenza e alla gestione di un'Azienda importante come quella di Novara, se questi elementi conoscitivi siano stati individuati e raccolti dal legale pagato attraverso delibera della Regione Piemonte e, in tal caso, perché la Regione Piemonte non ne abbia preso atto nel procedere alle verifiche per la riconferma o meno dei Direttori generali.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Prendendo atto della comunicazione svolta oggi in aula su una vicenda che dura ormai da tanto tempo e che desta elementi di preoccupazione, come quella dell'Ospedale Maggiore di Novara e il caso del dottor Airoldi sarebbe un eufemismo affermare che la montagna ha partorito un topolino. Ci troviamo davanti a non soluzioni da tutti i punti di vista. Non soluzioni e non risposte rispetto alla vicenda precedente e passata, che ha portato alla situazione di incompatibilità del dottor Airoldi; non soluzioni rispetto alla vicenda attuale.
Siamo francamente stupiti dell'assoluta non preoccupazione ed incapacità, da parte della Giunta regionale, del Presidente e dell'Assessore, di rendersi conto della grave situazione che oggi interessa la seconda Azienda sanitaria del Piemonte. Siamo veramente stupefatti, è una vicenda incredibile. Lo sapevate da settembre, l'abbiamo chiaramente capito in quest'aula, ma non avete fatto niente fino ad aprile; anzi, con una diffida, avete fatto in modo di mettere il dottor Airoldi in una condizione tale per cui non sapete neanche più come fare a rimuoverlo, nel momento in cui vi siete resi conto che doveva essere rimosso.
La Giunta, attraverso il suo Presidente e l'Assessore alla sanità - la Giunta nella sua interezza, a questo punto è chiaro - ha determinato questa situazione nella seconda Azienda sanitaria del Piemonte. E questo riguarda il passato. Abbiamo chiesto di vedere i contratti, abbiamo chiesto di appurare fino in fondo una situazione che non crediamo possa rimanere così per quanto riguarda il passato, ma non ci è stato ancora consegnato nulla.
E io condivido, da questo punto di vista, tutto ciò che le colleghe e i colleghi intervenuti prima di me hanno detto.
Oggi voi riuscite a risolvere, dal nostro punto di vista, la situazione, come già avete fatto il giorno stesso in cui avete comunicato al dottor Airoldi una diffida: nello stesso giorno (il primo aprile) in cui il dottor Airoldi avrebbe dovuto adempiere a quella diffida, siete riusciti a fare in modo che il giorno prima potesse chiedere un'aspettativa (il giorno prima rispetto a quando voi dovevate rispondere in aula) e che le sue funzioni fossero assunte dal più anziano dei Direttori amministrativi cioè da una persona arrivata lì da pochissimi mesi, in sostituzione del dottor Motta, trasferito all'ASL 14 del Verbano Cusio Ossola, che quindi ha una conoscenza sterminata dei gravi problemi dell'Ospedale Maggiore di Novara. Non solo, il Consiglio comunale di Novara verrà convocato con una seduta che esaminerà come primo punto all'o.d.g. le vicende dell'Ospedale come è stato deciso due giorni fa da tutte le forze politiche presenti in Consiglio, ma mi chiedo se leggete la "Rassegna Stampa", indice della preoccupazione esistente in quella realtà e se sapete come viene rappresentata la vostra azione in merito alla sostituzione o meno del dottor Airoldi nella realtà novarese. Il dottor Airoldi forse andrà a Casale. Si manda un Direttore generale di Casale che durerà poco, perché al suo posto subentrerà come Direttore generale dell'Ospedale tal dottor Borrarello, che non aveva neanche partecipato alla selezione dei "manager" per le Aziende; e avanti di questo passo ogni giorno sui giornali, con una situazione ormai assolutamente ingovernabile per quanto riguarda l'Azienda Ospedale Maggiore di Novara.
Voi potete anche ritenere di aver chiuso la vicenda con la succinta comunicazione che avete dato. Sappiate che la vicenda è complessivamente aperta; è tutta aperta per quanto riguarda la parte passata, aperta per il dottor Airoldi e aperta per lei, Assessore D'Ambrosio, compiutamente. Nello stesso senso, è ancora più aperta la questione sul futuro dell'Azienda Ospedale Maggiore di Novara. Voi siete a conoscenza non solo che è la seconda Azienda del Piemonte, ma siete perfettamente a conoscenza dello stato di tensione esistente in questo momento nell'Azienda tra universitari ed ospedalieri. Sapete qual è la situazione del blocco dei concorsi. Sapete qual è la situazione di disagio esistente in questo momento nell'Azienda Ospedale Maggiore di Novara e sapete anche che tutti, sotto ogni punto di vista - ne parlavo l'altro giorno con il Prefetto di Novara - chiedono una soluzione; chiedono che la Giunta regionale assicuri un vertice stabile autorevole e capace di governare.
Pertanto vi chiediamo, per quanto riguarda il passato, di chiarire fino in fondo le responsabilità e gli addebiti di tutti.
Per quanto riguarda il presente, non ci accontentiamo di questa soluzione, che è una non-soluzione, ma vi chiediamo di nominare immediatamente un Commissario autorevole, capace e al livello della direzione della seconda Azienda sanitaria del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. La delicata discussione politica sul caso del dottor Airoldi, in esame da alcune sedute del Consiglio, lascia parecchi dubbi e perplessità sul comportamento istituzionale della Regione. Sono emersi forti dubbi giuridici, a causa di reticenze dell'esecutivo, sul comportamento della Giunta nel corso di questa complessa vicenda sanitaria.
Il dottor Airoldi ha agito gravemente sul delicato tema di ineleggibilità per ben due anni, e questo è un gravissimo fatto politico. La discussione porta quindi a rilevare una clamorosa incapacità dell'esecutivo. Lo svolgimento del ruolo di Direttore generale dell'ASL novarese, la seconda per importanza in Piemonte, per due anni da parte del dottor Airoldi, oltre ad essere un fatto sicuramente clamoroso ed imbarazzante, ha determinato comportamenti di grave reticenza istituzionale. E' stato uno scandalo sanitario con colpe gravi, quindi una situazione illegittima, che andava subito risolta nell'interesse del Piemonte. Questo non è avvenuto, anzi, la situazione si è andata aggravando. E' una vicenda conosciuta in tutto il Piemonte, che ha suscitato sconcerto e preoccupazione istituzionale in tutto il territorio piemontese, in tutte le sedi ASL e in tutte le istituzioni sanitarie. L'esecutivo regionale ne esce politicamente mortificato e indebolito anche per la grave incapacità dimostrata. L'azione non trasparente del governo regionale su questo caso, con una relazione imprecisa e carente dell'Assessorato, con menzogne e falsità, danneggia come ho detto prima, gravemente l'immagine della Regione Piemonte.
E' stato sicuramente insignificante il parere legale: occorreva subito la risoluzione del contratto del Direttore generale. Ridicola invece è, a nostro avviso, la soluzione della diffida, che è paradossale ed è stata solo per dare e chiedere le dimissioni del dottor Airoldi.
Oggi le emergenze sanitarie del Piemonte necessitano di una diversa politica di governo regionale sulla sanità, a partire dai ventiquattro Direttori generali delle AA.SS.LL. piemontesi, che non possono ritenersi i padroni della sanità e disporre a proprio piacimento della programmazione sanitaria locale, ma devono assolutamente essere messi in condizione di non danneggiare, ma di prodigarsi seriamente per gli interessi della sanità del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo molto brevemente. Il collega Peano ha già avuto modo di richiamare le questioni essenziali della nostra posizione; intervengo solo a seguito dell'intervento della collega Manica, che ha ripreso le questioni essenziali che mi pare opportuno, a conclusione di questo dibattito richiamare e anche sottolineare.
In effetti, come avevamo in qualche maniera previsto, la Giunta regionale, il Presidente Ghigo e l'Assessore regionale si sono cacciati in un vicolo cieco, attraverso quella diffida che ha messo il dottor Airoldi nelle condizioni più favorevoli possibili per poter difendere la sua posizione. D'altronde, la soluzione che è stata prospettata dal Presidente Ghigo (io sono arrivato tardi, ma mi è stato riferito questo annuncio dell'aspettativa) dimostra chiaramente la debolezza della posizione della Giunta regionale. Non poteva fare diversamente; per fortuna, il dottor Airoldi è andato in aspettativa, perché altri mezzi e strumenti l'Assessore e il Presidente Ghigo non ne avevano.
Inoltre, mi stupisce che il Presidente Ghigo, espressione di un partito che si definisce garantista, richiami, come motivazione per risolvere la questione, l'"incompatibilità ambientale". Io non so qual è la categoria giuridica dell'incompatibilità ambientale, non l'ho mai letta né sul Codice Penale né sul Codice Civile e neanche in alcun trattato amministrativo! Voglio vedere che qualcuno viene rimosso perché c'è l'incompatibilità ambientale! Ricorreva a questa terminologia, mi pare - in passato, quando venne avviata la vicenda di Tangentopoli - il Senatore Di Pietro (oggi Senatore), che parlava di incompatibilità ambientale, e mi pare che il partito a cui fa riferimento il Presidente Ghigo, Forza Italia, contest questo fatto perché non è una categoria giuridica.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Qui ha un altro significato.



SAITTA Antonino

Lo so, ma non è una categoria giuridica, Presidente. Lei dice: "Non va d'accordo e bisogna toglierlo... C'è una situazione ambientale...", ma la situazione ambientale non esiste giuridicamente: o è capace o è incapace.
Se è capace, deve fare il suo dovere; se non è capace, bisogna mandarlo via.
Per quanto riguarda l'incompatibilità ambientale, lei potrà fare qualunque cosa, dire qualunque cosa ai giornali, ma sicuramente non potrà assumere un atto dove dice: "Tu vai via perché c'è l'incompatibilità ambientale". In questa maniera, se lei dovesse fare una cosa simile metterebbe il dottor Airoldi in una situazione molto più favorevole rispetto all'attuale, che è già favorevole.
In seguito alla diffida, il dottor Airoldi ha rimosso un elemento di incompatibilità contrattuale, perché gli è stato chiesto, e poi lo manderete via per incompatibilità ambientale. E' irrisolvibile questa situazione: vi siete cacciati in un vicolo cieco; in ogni caso, ha ragione il collega Peano: l'unico problema che esiste, dal punto di vista amministrativo, è la nullità del contratto, perché un elemento del contratto era la non esistenza di altre attività. Questo è il problema vero, la nullità del contratto, che non è stato però richiamato in alcun atto, quindi quel problema resta. E la responsabilità del Presidente Ghigo che l'ha firmato, la responsabilità del dottor Airoldi, la responsabilità dell'Assessore D'Ambrosio resta tutta, in sostanza, perché il problema non è emerso al momento della firma del contratto, ma non è emerso neppure successivamente, quando il Presidente Ghigo e l'Assessore D'Ambrosio sapevano del fatto.
Quindi, questi problemi restano, sono dei macigni che non sono rimuovibili attraverso richiami - "Ti metti in aspettativa, poi vediamo l'incompatibilità ambientale". Le questioni restano tutte e credo che restino dei fatti gravi.
Inoltre, Assessore, la invito ad un po' di "silenzio stampa": parli quando può, ma questo dipende dalla sua autonomia, evidentemente, quindi il mio è soltanto un suggerimento. E anche il Presidente Ghigo: parlate quando ci sono gli atti, su vicende delicate, perché suscitate preoccupazione e anche delle attese.
Leggo in queste dichiarazioni, che la collega ha prima richiamato dell'Assessore che si sta vedendo, la settimana scorsa... Poi lei dirà che non sono vere, che sono i giornali che scrivono, però stia zitto intanto lei parla troppo ed in certi momenti suscita delle aspettative inutili. Qui sembra che ci siano delle persone che hanno già preparato le valigie, che sono pronte per andarsene via e che c'è un altro che è a Torino quasi pronto... Ma stia zitto, Assessore!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Consigliere Saitta, lei non ha capito quello che ha detto la Consigliera Manica. E poi io non faccio nomi... Legga bene gli articoli dei giornali!



PRESIDENTE

Uno per volta: ha la parola il Consigliere Saitta.
Assessore, lasci terminare il Consigliere.



SAITTA Antonino

Poi bisogna leggere quel giornale di Casale Monferrato. Quello che io credo che sia utile è un po' di prudenza, in sostanza. Quando c'è una questione delicata, non è importante fare dichiarazioni ai giornali, magari sono dichiarazioni giuste in un contesto in cui viene sostenuta una tesi diversa, ma siccome lei non scrive gli articoli, le conviene che il suo nome non compaia rispetto ad alcune tesi che sostengono magari un processo che lei non condivide. Non è obbligato ad esprimersi sempre, anche su questioni delicate, ancora prima che il Consiglio si esprima! Questo è il problema.
Qui viene sostenuta una tesi; c'è una sua dichiarazione che dice alcune cose, messa a quel punto lì, ecc., mi sembra che in qualche maniera... Sarà un artificio da parte del giornalista...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Un artificio bellissimo.



SAITTA Antonino

Concludo questo fatto, constatando un altro grande errore, un altro passo che alla fine difenderà il dottor Airoldi: io non so quali siano le sue attese, le sue prospettive, ma credo che se il dottor Airoldi volesse non sarà mandato mai via, in quanto non avete strumenti per mandarlo via anche perché avete dato giudizio positivo. Ma come fare a mandarlo via? Vuole forse andarsene via, perché magari ha deciso di smettere, ma non per ciò che avete fatto. Se il dottor Airoldi volesse, potrebbe chiedere i danni, anche dal punto di vista professionale; potrebbe restare fin quando vuole, perché non c'è alcun elemento di carattere amministrativo che lo possa obbligare ad andarsene via.
Dopodiché avete creato questa situazione; mi sembra che la modalità con cui si intende affrontarla sia una modalità da "pannicelli caldi", non per affrontare un problema nella giusta dimensione. Mi sembra anche che la soluzione che si prospetta per il futuro lasci presagire una modalità di comportamento non tanto determinata da valutazioni di carattere amministrativo, ma più da valutazioni - mi sembra, spero di sbagliarmi - di carattere politico. State attenti a non fare così, altrimenti agli errori già commessi se ne aggiungerebbero altri abbastanza gravi e poi, ad un certo punto, in qualche maniera, qualcuno chiederà anche i danni di carattere politico e professionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Grazie, Presidente. E' veramente incredibile come alcuni colleghi dell'opposizione abbiano perseguito con pervicacia l'obiettivo di legittimare un Direttore generale che ha raggiunto gli obiettivi ed ha amministrato bene anche se non ha soddisfatto il 100% dei settori e delle risorse umane che doveva amministrare. Esiste una minoranza, come sempre accade, insoddisfatta che ha creato una situazione che molto strumentalmente è stata utilizzata da alcuni in quest'aula e da altri fuori da quest'aula.
Si è chiesto, oggi, cosa intende fare la Giunta sul pregresso. Io non sono un componente della Giunta e non compete a me dirlo, però la presunta incompatibilità, per chi come me conosce un pochino meglio la situazione venendo da quella Provincia, era al massimo formale e non sostanziale. E' universalmente noto l'impegno del professionista in questione e il tempo pieno non è in discussione. Semmai esistevano degli aspetti formali che potevano essere meglio formulati, ma era l'unico dei ventinove Direttori generali, non pensionato e non dipendente, con lo "status" di libero professionista. In effetti, penso che fosse anche difficile regolare e modulare i rapporti che un professionista deve avere con il suo ordine professionale e con terzi, tenuto conto che, alla fine di ogni anno, il disposto del D.lgs. n. 502 prevede che tutti i Direttori generali vengano esaminati e potenzialmente chiunque può vedere interrotto il proprio rapporto e quindi essere mandato a casa.
Difficoltà oggettive rispetto agli altri ventotto Direttori generali esistevano ed esistono. Come sempre, qualche collega ha perso l'occasione per essere un po' misurato, anche perché appartenente ad una forza politica che dovrebbe essere tranquilla e moderata, ma noto che spesso scavalca nei toni e nei modi quelli della sinistra più estrema di quest'aula ed arriva al punto di dire all'Assessore se deve parlare o deve tacere: cose inconcepibili, ma in quest'aula in questi quattro anni siamo abituati a sentire di tutto! Ho letto moltissimi articoli in questi giorni e in queste settimane su questa vicenda, però sono illazioni giornalistiche e solo molto raramente riprendono dichiarazioni dell'Assessore, del Presidente o di altri esponenti che siedono in quest'aula, per cui non si può fare una colpa all'Assessore D'Ambrosio se, mancando altri argomenti, i giornali soprattutto quelli locali, hanno dato tanto spazio a questa questione. E' veramente gratuito attribuire all'Assessore cose che non ha fatto.
Voglio rappresentarvi il disagio di un amministratore di quella Provincia che vorrebbe, come probabilmente quasi tutti, che tornasse la pace e che questa Azienda potesse andare avanti ed essere amministrata nel migliore dei modi data l'importanza, perché è stato più volte ricordato che è la seconda Azienda sanitaria del Piemonte. Per fare un esempio: non è possibile che per settimane un sindacato, che ha iscritti in quell'Azienda abbia detto molte cose negative e si sia adoperato affinché il dottor Airoldi andasse a casa, mentre recentemente con comunicati è stato detto che i torinesi non si interessano delle vicende novaresi, per cui rischiamo di perdere il timone dell'Azienda. Adesso, facendo un'inversione ad "U" chiedono che questo Direttore, che loro hanno contribuito a legittimare a mezzo stampa, non per i fatti, perché sono ben altra cosa... Siamo veramente giunti al paradossale! Questa vicenda, che nasce da beceri personalismi e non da motivazioni tecniche, è stata cavalcata un po' da tutti.
Credo che sarebbe bene che ciascuno di noi ricordasse che dietro alla direzione di questa Azienda c'è l'erogazione dei servizi sanitari e la salute dei novaresi. Questa preoccupazione dovrebbe animare tutti noi quando decidiamo di utilizzare, strumentalmente o meno, certi argomenti.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla nomina delle Presidenze delle Sezioni decentrate provinciali Commissioni tutela e valorizzazione beni ambientali-culturali.
Si distribuiscano le schede. Nomino scrutatori, come l'altra volta, i Consiglieri Bortolin e Salerno.
Ricordo che siamo alla seconda votazione perciò verrà considerato eletto chi ottiene più voti.
Il Consigliere Salerno è impegnato, nomino pertanto il Consigliere Galli.
La parola al Consigliere Manica.



MANICA Giuliana

Siamo un po' sconcertati, non abbiamo capito come si è concluso il dibattito precedente.



PRESIDENTE

Non era un dibattito, ma erano delle osservazioni.



MANICA Giuliana

Dato che sono state fatte delle domande, neanche due parole da parte del Presidente della Giunta o dell'Assessore?



PRESIDENTE

Per la richiesta di documenti, li richiederò alla Giunta.



MANICA Giuliana

Non documenti, chiarimenti! Chiarimenti!



MANICA Giuliana

RIBA Lido (fuori microfono)



MANICA Giuliana

Il Presidente o l'Assessore ci dicano almeno in che termini prendono atto delle considerazioni che sono state svolte. Non lo privi di questo diritto!



PRESIDENTE

Non privo nessuno dei diritti. Cerco di tutelare i diritti di tutti. Se la Giunta vuole fare una comunicazione in attesa della distribuzione delle schede, è possibile.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ho sentito le considerazioni e gli appunti mossi alla Giunta, in particolare a me come Presidente e all'Assessore della sanità.
Devo altresì dire che, seppure in ritardo, una soluzione a questo problema l'abbiamo intrapresa.
Per quanto riguarda la documentazione richiesta, daremo disposizioni affinché vi sia consegnata, in modo che possiate fare queste... A parte che è documentazione pubblica perciò bastava richiederla all'Assessorato, ma mi farò latore di questa richiesta.
Per quanto riguarda quello che avverrà dopo, è chiaro che io posso solo affermare che la nostra volontà è quella di fornire al più presto una soluzione che possa, come d'altro canto riteniamo questa, almeno in una fase transitoria e temporale, garantire l'assoluta certezza di una gestione positiva della sanità novarese per quanto concerne l'Azienda ospedaliera.
D'altro canto, se l'elemento "dottor Airoldi" ostacolava questa gestione credo che averlo rimosso rappresenti sicuramente già una presa di coscienza che, al di là delle considerazioni che sono state avanzate, debba essere riconosciuta come una volontà di intraprendere un percorso per risolvere questo problema in senso definitivo. Grazie.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Nomina Presidenze Sezioni decentrate provinciali Commissione tutela e valorizzazione beni ambientali-culturali (art. 8, L.R. n. 20/89) (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo pertanto il punto 3) all'o.d.g.: "Nomina Presidenze Sezioni decentrate provinciali Commissione tutela e valorizzazione beni ambientali culturali (art. 8, L.R. n. 20/89)".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine, in seconda convocazione: Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Designazione del Presidente - Sede di Asti (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Fiorenzo Baldi.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Designazione del Presidente - Sede di Alessandria (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Ubaldo Bossolono.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Designazione del Presidente - Sede di Biella (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Mario Porta.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Designazione del Presidente - Sede di Cuneo (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Luigi Gandino.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Designazione del Presidente - Sede di Novara (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Franco De Bernardi.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Designazione del Presidente - Sede di Torino (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletto il signor Roberto Dal Degan.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Designazione del Presidente - Sede di Verbania (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletta la signora Matilde Pugnetti.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali (art. 8, L.R. n. 20/89) Designazione del Presidente - Sede di Vercelli (integrazione).
E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletta la signora Ottorina Spinelli.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 646: "Primo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1999, al fine di consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 646, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli, 4 contrari e 14 astensioni.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 648: "Secondo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1999, al fine di consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 648, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 29 voti favorevoli, 6 contrari e 14 astensioni.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame disegno di legge n. 530: "Variazione urgente al bilancio della Regione per l'anno 1999"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 530, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La I Commissione ha esaminato nella seduta del 29 aprile c.a. il disegno di legge n. 530: 'Variazione urgente al bilancio della Regione per l'anno 1999'.
Il presente disegno di legge si propone di aumentare lo stanziamento del fondo di riserva di cassa, di cui al capitolo 15970, per far fronte al maggior fabbisogno di cassa che si è manifestato sui singoli capitoli, al fine di gestire il pagamento dei relativi residui passivi dell'esercizio finanziario 1998.
Lo stanziamento che, in base all'art. 11 della L.R. 26/4/1999 n. 4: 'Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999/2001', ammonta in L.
200.000.000.000, è aumentato con tale variazione di ulteriori L.
100.000.000.000.
La I Commissione ha licenziato a maggioranza dei Consiglieri presenti il testo del disegno di legge e lo rimette all'aula per la sollecita approvazione".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 29 voti contrari 18 astensioni 1 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 29 voti contrari 18 astensioni 1 L'art. 2 è approvato.
Procedo infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Presidente Deorsola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI' 29 Consiglieri hanno risposto NO 17 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 659: "Terzo prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo n. 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1999, al fine di consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 659, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli, 3 contrari e 15 astensioni.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 474: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 dell'Agenzia regionale per i servizi sanitari"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 474, di cui al punto 35) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Gallarini; possiamo dare per letta la relazione?



CHIEZZI Giuseppe

No, deve leggerla!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

La domanda è questa, anche se non so chi è l'Assessore che mi deve rispondere (l'Assessore D'Ambrosio o un altro): volevo sapere come facciamo ad approvare adesso il bilancio di previsione del 1998. Come mai approviamo nel 1999 il bilancio di previsione del 1998? E' una domanda, una curiosità in quanto qui capita di tutto!



PRESIDENTE

Intende porre una domanda, Consigliere Saitta? Prego.



SAITTA Antonino

Più che una domanda, vorrei fare una riflessione un po' più ampia, che peraltro avevo già preannunciato durante la riunione dei Capigruppo, in quanto l'approvazione del bilancio di previsione dell'Agenzia per i servizi sanitari è una delle pochissime occasioni, anzi mi pare l'unica occasione in cui si discute dell'Agenzia sanitaria in Consiglio regionale; infatti approvato il bilancio, avendo l'Agenzia una propria autonomia prevista dalla legge istitutiva, non ci sono poi occasioni per una riflessione, al fine di verificare se gli obiettivi fissati nella legge sono stati in qualche maniera raggiunti. Per cui volevo fare un intervento relativamente a questo aspetto.
Anch'io debbo constatare, come ha fatto il collega Montabone, che noi approviamo il bilancio di previsione 1998 nel 1999. L'Assessore al bilancio, che in questo momento mi pare distratto, probabilmente non sa che il Consiglio ha già approvato il bilancio di previsione del 1999.
L'Assessore dovrebbe sapere che questo Consiglio ha già approvato il bilancio di previsione del 1999...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'Assessore lo sa!



SAITTA Antonino

Come dice, Assessore? Che lo sa? Sì, ma l'Assessore al bilancio, che ha un dovere di vigilanza, ad un certo punto, quando si trattava di decidere se approvare prima il bilancio 1998 o 1999 - ma probabilmente questo è passato nella generale disattenzione - avrebbe dovuto dire: "Forse è più importante che, prima della previsione del 1999, si approvi il 1998". Ma siccome ne abbiamo viste di tutte e ne vediamo di tutte, prima approviamo il 1999 e poi il 1998. Quindi, questo diventa un atto puramente formale inutile e constato come chi ha il dovere di vigilanza non l'abbia fatto rilevare e non abbia richiamato il Consiglio a procedere in ordine, cioè con l'approvazione del 1998.
Questo lo dico perché mi sembra un fatto importante. Alla fine, questo bilancio di previsione per il 1998 sarà un atto che probabilmente servirà soltanto per pagare lo stipendio o l'indennità - cosa che forse è già avvenuta - del Direttore e dei suoi collaboratori. Soltanto questo.
Tuttavia, intervengo su questo tema perché - ne abbiamo parlato in qualche occasione, forse in Commissione - questo richiama un po' le responsabilità dell'Assessore D'Ambrosio. Volevo richiamare l'attenzione dell'Assessore D'Ambrosio, in quanto dell'Agenzia sanitaria ne abbiamo discusso indirettamente sui giornali, perché c'è il problema di completarne la struttura (abbiamo il Direttore, poi bisogna nominare il resto, ecc.).
Per quanto riguarda questi aspetti, mi pare che "Repubblica", ad un certo punto, avesse richiamato il fatto che era in corso una lottizzazione (diceva così il quotidiano) per la nomina dello "staff" del Direttore regionale, fatto poi smentito da parte dell'Assessore, dicendo che non era assolutamente vero, che non era in corso alcuna lottizzazione, che si stava procedendo in modo corretto e cose di questo tipo.
Comunque, al di là delle assicurazioni, noi crediamo necessario procedere all'individuazione di meccanismi più garantisti per il Direttore in modo che non sia sottoposto a pressioni di ordine politico da parte di chi l'ha nominato; cosa che può accadere, in sostanza, nel senso che il Direttore, essendo nominato dal Presidente della Giunta regionale probabilmente è molto tentato ad accogliere i suggerimenti che provengono da parte del Presidente; d'altronde, l'Agenzia ARPA ha dimostrato che questo meccanismo, già collaudato, è stato un meccanismo che ha consentito al governo della Giunta regionale di esercitare delle pressioni nelle scelte dei suoi collaboratori. Si è già verificato: alcune nomine effettuate dal Direttore dell'ARPA nel suo "staff", alcune consulenze date e chiedo di essere smentito, perché se non sono smentito probabilmente significa che... - sono di chiara ed evidente indicazione del potere politico che ha nominato il Direttore. Ciò significa che il meccanismo che è stato messo in piedi favorisce la clientela - il Presidente della Giunta regionale forse lo sa, perché probabilmente ha dato qualche suggerimento su quelle nomine - altrimenti non si capirebbe come mai, ad esempio, il Direttore dell'ARPA, persona di grande capacità, si sarebbe buttato nell'avventura di nominare come consulente un normalissimo diplomato senza esperienza di nessun tipo per fare il controllo di gestione. Se l'ha fatto un Direttore, che ha bisogno del controllo di gestione, è perch probabilmente il Direttore ha avuto qualche pressione, no? Anche la nomina di alcuni consulenti, di persone che erano andate in pensione e che sono state recuperate, che erano nella struttura pubblica, non è che poi sia coerente con l'obiettivo di organismi di questo tipo, come ad esempio l'ARPA, che dovrebbe essere un organismo di carattere scientifico, che utilizza i meccanismi più deleteri della struttura pubblica, addirittura peggiori, perché in ogni caso... Poi, Presidente, se si ritiene che queste osservazioni siano inutili, non procedo assolutamente; vorrà dire che chiederemo continuamente il numero legale, per provocare un minimo di discussione.
Allora, ripeto che per l'ARPA sono state esercitate delle pressioni politiche nelle consulenze e nella nomina dello "staff". Si può determinare una situazione identica se non viene garantito al Direttore dell'Agenzia in questo caso il Direttore sanitario, che i meccanismi di scelta dei propri collaboratori e dello "staff" siano diversi ed esista una procedura garantista, cioè il Direttore deve essere messo nelle condizioni di poter scegliere liberamente senza interferenze. Questo non vuol dire che l'interferenza può essere esercitata o è stata esercitata da parte dell'Assessore D'Ambrosio, anzi, le notizie giornalistiche davano informazione che le pressioni erano state esercitate da una forza politica diversa da quella dell'Assessore D'Ambrosio; questo richiede che nello Statuto - mi pare che ancora non sia stato approvato...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, non fate dialogo, altrimenti i colleghi non sono in grado di percepire tutto il dibattito.



SAITTA Antonino

Nello Statuto, ma il discorso riguarda tutta l'Agenzia, sono individuati chiaramente, soprattutto da parte di chi ha la responsabilità dei meccanismi di grande garanzia, di tutela del Direttore regionale.
Questo deve essere fatto, se vogliamo avere un'Agenzia che risponda agli obiettivi della legge. Quindi, al di là di ciò che è stato indicato dallo Statuto o che è andato in Commissione, non ricordavo più che probabilmente non va approvato dal Consiglio. In ogni caso, è un fatto importante, cioè i dirigenti, lo "staff" deve essere ricercato rivolgendosi al mercato e scegliendo professionalità elevate, perché se ciò non avviene l'Agenzia sanitaria, come sta facendo l'ARPA, per avere competenze scientifiche deve poi dare delle consulenze.
Riflessione per quanto riguarda il bilancio: Assessore, lei sa perfettamente - tra l'altro, lo abbiamo richiamato nel nostro libro bianco e l'Assessore Burzi... Io smetto, Presidente, perché parlando di bilancio credevo che ci fosse perlomeno un po' di attenzione da parte dell'Assessore Burzi; siccome sono un po' ostinato, continuo ad insistere e fino a quando non avrò un po' di attenzione - scusate la presunzione - non proseguir perché avere un interlocutore con cui parlare mi pare il minimo del confronto! Credo che l'Assessore Burzi ricorderà - e se non ricorda pu fare un veloce ripasso - il dibattito avvenuto al momento dell'istituzione dell'Agenzia sanitaria regionale. Durante quella discussione l'Assessore D'Ambrosio disse una cosa che condividevamo e condividiamo perfettamente: quello dell'Agenzia era uno strumento che consentiva all'Assessorato di risparmiare in consulenze. Disse sostanzialmente una cosa di questo tipo disse anche - con correttezza - che "normalmente gli Assessorati alla sanità sono costretti a ricorrere alle consulenze, è un'abitudine antica ma anche recente; con l'Agenzia sanitaria noi creiamo una struttura di grande qualità professionale, non ricorreremo più alle consulenze". Non solo, ma aggiunse che l'Agenzia sanitaria doveva anche essere lo strumento tecnico-scientifico per evitare la proliferazione di consulenze a cui ricorrono le AA.SS.LL. Immagino anche che questo non-ricorso a consulenze (perché si creava una forte consulenza tecnica a livello regionale) fosse lo strumento che poteva consentire un risparmio di risorse per finanziare l'Agenzia sanitaria. Noi abbiamo già presentato un'interrogazione in questo senso; il problema si pone perché stiamo parlando di bilancio. L'A.RE.SS.
ha soltanto pochi mesi di vita (il 1999 sarà l'anno in cui prenderà veramente l'avvio); la garanzia che chiedo all'Assessore è se quell'impegno viene mantenuto, perché dalla lettura del bilancio di previsione per il 1999 non emergeva che il finanziamento dell'A.RE.SS. sarebbe avvenuto attraverso un risparmio di consulenze dell'Assessorato o di consulenze delle AA.SS.LL. Non era scritto, però parlavamo del 1999, quindi qualche calcolo si può fare.
L'invito che faccio - perché ci ritorneremo - è che l'Assessore al bilancio quanto prima mantenga un impegno della sua Giunta per dimostrare i risparmi che sono avvenuti in termini di consulenze dell'Assessorato e delle AA.SS.LL. per finanziare questa struttura (in fondo l'Agenzia doveva consentire questo). Se ciò non avviene, che cosa capita? Quello che sta capitando con diverse Agenzie, non tutte: una duplicazione delle spese! L'Assessore spende per le consulenze, le AA.SS.LL. spendono per le consulenze, poi si fa un'Agenzia che è una grande consulenza, abbiamo il doppio di consulenze! Non credo che questo sia l'obiettivo dell'Agenzia non dovrebbe essere questo, però questo è quanto si sta verificando! Nel bilancio 1999 non c'era questa indicazione; l'Assessore, quando riterrà (l'Assessore D'Ambrosio o l'Assessore al bilancio), ci dimostri che si stanno risparmiando delle risorse per finanziare questa Agenzia. Se non c'è questo nesso, mi pare evidente che l'Agenzia sia un meccanismo per duplicare la spesa pubblica! E questo sarà un rilievo che non potrete assolutamente smentire. Non si può assolutamente smentire: è un dato di fatto! Altra considerazione. Visto che l'A.RE.SS. è in fase di avvio, il modello istituzionale scelto dalla Giunta regionale per l'A.RE.SS. è un modello che non ha dato grandi risultati e che comporta in ogni caso un aumento della spesa pubblica perché prevedendo anche un'autonomia organizzativa ed amministrativa, che cosa dovrà fare l'A.RE.SS.? Dovrà dotarsi di una sua sede, dovrà avere dei suoi uffici, dovrà avere un suo ufficio amministrativo per la gestione del personale, dovrà avere un suo ufficio economato, per gestire che cosa? Per gestire dei contratti e del personale che sostanzialmente è come quello della Regione.
La domanda che faccio anche al Presidente è la seguente: è questa una modalità per garantire efficienza nella spesa pubblica? Cioè che l'Agenzia diventa una modalità per duplicare gli uffici amministrativi? Non è forse più logico che alcune incombenze...



(Brusìo e disattenzione in aula)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



SAITTA Antonino

Presidente, io rinuncio al mio intervento.



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, mi vuole dire perché rinuncia? L'ho intuito, ma glielo voglio chiedere direttamente.



CHIEZZI Giuseppe

Perché non c'è il numero legale!



PRESIDENTE

Non credo sia per questo; probabilmente è per il costante brusìo che c'è in aula che è sicuramente fastidioso.



SAITTA Antonino

Io vorrei rinunciare e le spiego anche il motivo.
Ritengo di dire delle cose non banali e neppure da persona incapace o incivile - come dice il Presidente Deorsola - e credo che i nostri interventi siano sempre stati puntuali e precisi; sto ponendo delle questioni che suppongo, immagino, modestamente, abbiano il compito di fare risparmiare la Regione, do qualche suggerimento! Siccome il Presidente è totalmente disinteressato e credo anche una parte del Consiglio e della maggioranza, rinuncio a questo compito che è un dovere del Consiglio!



PRESIDENTE

Io non credo. Il Presidente della Giunta è presente, quindi ritengo che ascolti. Vedo anche gli Assessori competenti interessati a quanto lei sta dicendo, per cui le chiedo per gentilezza di completare il suo intervento se crede.



SAITTA Antonino

Finisco l'intervento anche perché pretendo - e questa non è una presunzione, ma credo sia un dovere - di avere delle risposte, perché se il problema è parlare ai banchi vuoti o al muro nell'indifferenza più completa, posso farlo tranquillamente anche nel mio ufficio, diventando pazzo e parlandomi allo specchio! Se pongo delle questioni amministrative in questa sede è perché chiedo delle risposte e cerco di provocare un approfondimento! Ripeto di nuovo il senso del mio intervento e vorrei che il Presidente o il Vicepresidente - siccome si tratta di questioni che riguardano più Assessori - in qualche maniera seguissero e dessero delle risposte. Siccome però il Vicepresidente credo sia in altre faccende affaccendato e il Presidente è disinteressato, vorrà dire che ripeter all'infinito le cose che ho da dire.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Io la sto ascoltando.



SAITTA Antonino

Non mi rivolgo a lei perché la domanda che pongo è più d'impianto, di carattere politico più che settoriale, sulle Agenzie. La domanda è questa: crediamo di aver fatto una buona operazione istituendo...



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Consigliere Montabone e Assessore Racchelli, per cortesia, tornate ai vostri posti.



SAITTA Antonino

...istituendo anche per l'A.RE.SS. un modello che aumenta la spesa pubblica? L'idea mi pare fosse questa: facciamo l'Agenzia sanitaria che è la grande consulenza tecnico-scientifica, non diamo più consulenze come Assessorato, non diamo più consulenze come ASL e finanziamo l'A.RE.SS. con i risparmi delle consulenze. Discorso perfetto, condivisibile; l'aveva detto l'Assessore D'Ambrosio, lo condivido e lo sottoscrivo. Chiedo il mantenimento di quell'impegno per il 1999! Non era possibile nel 1998 perché l'A.RE.SS. aveva pochi mesi di vita, ma nel 1999 questo impegno bisogna mantenerlo altrimenti avremo qualche miliardo in più di aumento di spesa.
Seconda questione. Anche se si dovesse fare un'operazione di questo tipo, che bisogna dimostrare chiaramente, resta un altro aspetto importante: l'A.RE.SS., come le altre Agenzie, per poter svolgere le proprie funzioni (è stato deciso così dalla Giunta) deve istituire un ufficio amministrativo per gestire il personale regionale, un ufficio economato, un ufficio per pagare gli stipendi, deve avere il suo centralino e la sua sede. Ciò significa che questa operazione, che riguarderà 20/25 persone, avrà di per sé un costo di gestione che rappresenta un aumento della spesa pubblica.
La domanda è questa: non è possibile immaginare, Presidente della Giunta, che la gestione del personale, la gestione amministrativa, venga mantenuta in capo alla Regione? Ha senso che poi dobbiamo assumere personale (che è in pensione) che sa fare gli stipendi della Regione, per poter fare quello che la Regione fa normalmente, per cui gestire 3.500 o 3.520 stipendi non cambierebbe la sostanza in termini di costo? Noi facciamo anche le consulenze, come Regione: ci sono degli uffici attrezzati, che ormai hanno una loro competenza. Non è possibile che la Regione gestisca direttamente alcuni aspetti? Il timore è che, non essendoci qualche paletto fermo che delimiti il ruolo dell'Agenzia in termini scientifici, crescano le parti amministrative e diventino prevalenti e quando diventano prevalenti per svolgere le funzioni di carattere tecnico-scientifiche si danno gli incarichi all'esterno. E' questo che in qualche maniera bisogna garantire, che mantengano questa forte caratteristica e questo avviene solo se si limita lo sviluppo di carattere amministrativo.
Pongo un'altra questione, che ha dei riflessi anche in termini di bilancio e di rapporto tra la struttura regionale e i compiti dell'Agenzia.
Abbiamo fatto questo ragionamento anche sull'ATR, che si pone in termini diversi perché giuridicamente diversa, ma la sostanza è la stessa. Ci sono dei compiti dell'Agenzia sanitaria che vengono svolti anche dalla struttura regionale, dalla Direzione regionale, con dei conflitti di competenza alcuni già evidenziati (qualcuno si svilupperà sicuramente), che alla fine producono un effetto di ritardo nelle scelte e quindi anche in termini di bilancio.
L'operazione di nascita dell'A.RE.SS. non è stata accompagnata da una rivisitazione delle Direzioni regionali che seguono anche le competenze dell'A.RE.SS. L'operazione è nata in modo totalmente avulso dalla struttura regionale. Alcune competenze, attualmente delle Direzioni regionali, che riguardano materie simili, le svolgerà l'A.RE.SS., ma continuerà a svolgerle anche la Direzione regionale. Già ci sono dei problemi. Credo che qualcuno di voi avrà parlato con qualche Direttore che lavora nelle AA.SS.LL.: non capiscono più chi è il loro interlocutore, se il Direttore dell'A.RE.SS. o i Direttori regionali. Questo problema si pone anche in termini forti, ne va del funzionamento e delle modalità del finanziamento dell'A.RE.SS. Questi problemi ci sono tutti, non vuol dire che noi siamo contrari all'A.RE.SS. Abbiamo espresso allora queste preoccupazioni, mi ricordo che il collega Peano le aveva espresse chiaramente, però credo che a questo punto convenga seguire con attenzione la modalità. Seguire con attenzione questi aspetti non significa filosofare, ma seguire gli aspetti di carattere economico. Per questo credo che l'Assessore Burzi, quanto prima, debba dirci come intende finanziare questa operazione in termini di personale, anche perché ha la competenza del personale e credo che non se ne sia mai reso conto, perché se se ne fosse reso conto sarebbe responsabile di un aumento della spesa pubblica. Forse non si è mai reso conto che alcune competenze della struttura regionale sono le stesse competenze dell'A.RE.SS.: l'Assessore al personale fa delle operazioni obiettivamente prive di senso. Assessore, ci dica, quando ritiene, come intende finanziare l'operazione. Condividiamo il discorso dell'A.RE.SS., ma il discorso delle economie è importante, altrimenti moltiplicheremo solo le consulenze e, senza controlli, finiremmo per aumentare il numero dei Direttori. Ne avevamo 32/37, se ne vogliono nominare altri 5/6 attraverso le altre Agenzie. Moltiplichiamo la spesa, tutto resta come prima, non mi pare sia un modo corretto di impostare la questione.
Ho voluto sollevare questo problema in occasione del bilancio di previsione del 1998, assurdo, obiettivamente, perché il 1998 è già passato ma tutte le questioni restano vive, hanno significato perché si pongono per il futuro dell'A.RE.SS. Se la Giunta non ha il coraggio di dare un taglio rispetto all'esperienza non tutta positiva dell'A.RE.SS., nonostante la volontà dell'Assessore D'Ambrosio, che mi pare abbia espresso un'opinione che condividiamo, complessivamente le pressioni affinché cresca la parte amministrativa e le pressioni di carattere politico difficilmente saranno contenute da parte di un Direttore che è nominato dal Presidente della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Presidente, lei continua a non contingentare i tempi. Ho ascoltato attentamente l'intervento del Consigliere Saitta, anche perché l'ha ripetuto, per cui abbiamo inteso bene i problemi che complessivamente ha voluto porre alla Giunta, problemi che in parte condividiamo.
La considerazione che voglio fare riguarda il collegamento che il Direttore dell'Agenzia e lei, come Assessore alla sanità, ha ritenuto di stabilire con il Governo nazionale, con il Ministro della Sanità.
Conosco l'ampio lavoro tecnico-politico che svolge l'Agenzia nazionale per la sanità istituita dal Ministro Bindi. La nostra Agenzia regionale è una derivazione della decisione del Governo nazionale di avvalersi di una struttura che non sia direttamente alle dipendenze del Ministero e dell'Assessorato, struttura agenzia che in questo caso deve supportare il governo della sanità nazionale e regionale delle Regioni con un'alta capacità propositiva di analisi e di proposta rispetto ai vari problemi.
Per questa ragione, per il ruolo che abbiamo voluto affidare con la legge regionale e che abbiamo richiamato in quest'aula con un'interrogazione abbiamo posto il problema che per le nomine del Direttore generale (conosciamo la competenza) e dei consulenti (la legge lo prevede e siamo d'accordo sul fatto che debbano essere limitati) la spesa debba essere continuamente monitorata per non andare oltre, per non andare a sprecare risorse importanti e necessarie per la gestione della sanità. Però anche le assunzioni o i comandi rispetto ai dipendenti della Regione, che saranno attuati per dare vita all'organico complessivo dell'Agenzia, siano fatti con estrema autonomia, trasparenza e nel rispetto dei criteri che sono chiari e precisi, che la legge istitutiva dell'Agenzia, che la legge per le nomine della nostra Regione, prevede. Mi auguro che, al di sopra di tutte le parti, queste assunzioni vengano fatte.



(Interruzioni fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



BORTOLIN Silvana

Caro Consigliere Chiezzi, ognuno esprime le proprie opinioni: abbiamo ascoltate quelle di Saitta, vedo che lei è intemperante. Colgo i commenti che disturbano. Il Consigliere Chiezzi disturba l'intervento.
Questa raccomandazione noi l'abbiamo colta, come Consiglio regionale approvando all'unanimità un ordine del giorno. Chiedevamo alla Giunta e all'Assessore di attenersi a questi criteri, di avvalersi dell'ordine del giorno per poter davvero concludere l'organico dell'Agenzia per la sanità al di sopra - ripeto - di ogni parte.
Io non lo so, perché non ho filo diretto con nessuna Direzione della sanità, dell'Assessorato regionale, se ci sono conflitti - ma lo immagino qualcosa abbiamo sentito - fra la Direzione dell'Agenzia e le tre Direzioni che supportano l'Assessore nella gestione e nel governo della sanità.
Certamente però queste difficoltà possono essere superate nel rispetto della legge istitutiva dell'Agenzia, nel rispetto dei compiti che abbiamo affidato all'Agenzia e a cui l'Agenzia si deve attenere e nel rispetto della legge di Piano sanitario che abbiamo approvato, come Consiglio regionale, e alla cui gestione ed attuazione le Direzioni devono altrettanto attenersi.
Credo che solo così si potrà governare senza conflitti, al di sopra delle parti, nel rispetto delle leggi di cui ci siamo dotati, però con un accorgimento: il confronto con le realtà territoriali, altrimenti sia l'Agenzia sia le Direzioni dell'Assessorato operano al di sopra, a volte delle reali necessità, dei reali problemi. Allora, l'Agenzia deve approfondire tematiche di carattere generale, deve collaborare con l'Agenzia nazionale, deve supportare l'Assessore, ma deve anche incentivare, consentire il confronto con il territorio, che certamente dovranno tenere le Direzioni della sanità, l'Assessorato, la Giunta e il Consiglio.
Assessore, abbiamo poche occasioni di discutere - ha ragione il Consigliere Saitta - su queste questioni; abbiamo poche occasioni di discutere dell'Agenzia perché di competenza, emanazione diretta dell'Assessorato, della Giunta, in modo particolare. E il parere sullo Statuto è stato dato in Commissione. In questa occasione - concludo il mio intervento - rinnovo la richiesta affinché la Giunta e l'Assessore consentano continuamente alla Commissione competente, al Consiglio di conoscere l'operato dell'Agenzia, gli approfondimenti, i suggerimenti che la Giunta accoglie.
Inoltre, vorrei essere informata come l'Agenzia - abbiamo voluto dotare l'Agenzia di un'autonomia di intervento - collabora, colloquia ed agisce anche sul privato, attivando quelle forme di autofinanziamento che davvero aiuterebbero a non incorrere nella questione che paventava il Consigliere Saitta, quella di fare invece dell'Agenzia un ulteriore momento di spesa improduttiva a carico della Regione.
Abbiamo voluto dotare l'Agenzia di questa autonomia: come si sta attivando per trovare risorse, fornendo servizi sul territorio nei confronti dei privati, come si sta attivando nei confronti del rapporto con il Governo nazionale e con l'Assessorato regionale? Di queste informazioni Assessore, ne abbiamo bisogno in modo corretto, non attraverso le notizie che veniamo a sapere dagli interessati, che magari vedono lesi alcuni poteri che avevano conquistato da persone che hanno di questi problemi, o dalle solite voci di corridoio che deformano ogni e qualsiasi iniziativa, a volte anche positiva, che noi portiamo avanti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Vorrei dare il mio contributo, stante la prima parte dell'intervento del Consigliere Saitta, su alcuni punti che, pur non essendo specificamente attinenti all'argomento in oggetto, pur hanno, ovviamente non soltanto perché citati dal Consigliere Saitta, una loro significativa rilevanza.
Intanto perché prima il 1999 e poi il 1998? Ricorderà certamente il Consigliere Saitta che in I Commissione più volte questi temi, come sollecito di esame di Commissione e di Consiglio, sono stati sollecitati.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Devo condividere con la Consigliera Bortolin che il Consigliere Chiezzi non soltanto da oggi disturba, ma questo credo che sia ormai un patrimonio comune. Però, stabilito che mi piaccia avere questo accordo con la Consigliera Bortolin, vorrei che venisse formalizzato che il Consigliere Chiezzi disturba.
Quindi, l'ho detto più volte in I Commissione, di cui il Consigliere Saitta è assiduo frequentatore, l'ho ricordato per iscritto ai Capigruppo in tutte le sessioni da settembre in poi, e personalmente le due volte in cui ho avuto come dovere quello di sostituire il Presidente o il Vicepresidente Masaracchio in quella sessione e ho ricordato l'urgenza.
Si è preferito, a mio avviso correttamente, votare prima il 1998 perché serve, rispetto ad un 1999 che è stato deliberato il 3 dicembre e perché la gestione dell'o.d.g. del Consiglio regionale è oggettivamente abbastanza problematica. E' un atto dovuto e quindi questa Giunta ha preferito votare prima uno strumento operativo rispetto a quello che è un atto dovuto, ancorché la legge ci obblighi appunto ad eseguire gli atti dovuti, e queste leggi le abbiamo fatte noi, come Regione, siano esse giuste o meno giuste.
Per quanto riguarda l'A.RE.SS., ricordo una parte del dibattito di cui parlava il Consigliere Saitta; probabilmente, i ricordi qui divergono perché il Consigliere Saitta è presente anche in IV Commissione, dove so che l'A.RE.SS. è stata - credo per alcune sessioni - oggetto di discussione; ne ricordo unicamente la parte attinente alla I Commissione dove evidentemente vi è stata una discussione non formale sul parere finanziario di legge e dove venne detto esplicitamente - ricordo che rimase almeno due sessioni in I Commissione - che ovviamente la copertura finanziaria dell'A.RE.SS. non doveva incidere sulla spesa complessiva della sanità. Non ricordo alcun richiamo alle consulenze, il che non significa che quanto dice il Consigliere Saitta non sia avvenuto; probabilmente è avvenuto in sessioni di IV Commissione, a cui non partecipo, ma in I Commissione, che io ricordi, non è stato fatto alcun richiamo esplicito alle consulenze, anche perché in I Commissione...



SAITTA Antonino

La legge istitutiva...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

La legge istitutiva - ripeto - immagino che sia passata in IV Commissione per competenza...



SAITTA Antonino

In aula.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

In aula, perfetto; comunque da parte dell'Assessore D'Ambrosio, che poi eventualmente, se riterrà, quando riterrà... Allora, è evidente - l'ha già detto prima il Consigliere Saitta - che l'A.RE.SS. è, credo, al quarto mese di esercizio del 1999 e quindi i consuntivi sull'operatività dell'A.RE.SS.
sono ben lungi dal poter essere disponibili, credo che anzi il desiderio di tutti sia quello di renderla immediatamente operativa.
Ricordo un'altra frase della Consigliera Bortolin, su cui in senso lato non posso che aderire: spese pubbliche improduttive. Credo che in senso generico, per quanto riguarda l'A.RE.SS., a questa Giunta, a questa maggioranza interessi la sfera pubblica produttiva, non semplicemente l'espansione o il contenimento della stessa, pur essendo a tutti noto che abbiamo un obiettivo più ampio di contenimento complessivo della spesa pubblica: il patto di stabilità del Governo D'Alema ci obbliga e ci vincola proprio in tal senso, richiamandoci a livelli di spesa pubblica comunque di necessità - e non possiamo che condividere - decrescenti.
Le Agenzie o "Authority", se vogliamo chiamarle tali, non le abbiamo credo - inventate specificamente in questa legislatura; c'è un ampio dibattito sull'utilità teorica dei modelli a matrice, quelli che risolvono le Agenzie o "Authority", problemi che una singola delega o un singolo Ministero non possono o non sono autorizzati a risolvere da soli. L'ARPA è al quinto anno, perché la legge istitutiva dell'ARPA risale alla fine della legislatura Brizio; noi, per continuità, l'abbiamo applicata e credo che si possa tranquillamente trovare un dibattito in aula o in una sessione della Commissione competente per esaminare l'ARPA. Ben diverso è fare dei consuntivi su A.RE.SS. o su ATR, ancorché se ne sia parlato.
Che ci siano dei margini di sovrapposizione non solo è noto, era il momento propositivo, perché le Agenzie hanno come compito specifico quello di risolvere momenti di sovrapposizione o problemi trasversali all'interno di qualunque Amministrazione. L'A.RE.SS. è finanziata con il bilancio di previsione 1999, qui votato sia per quanto attiene l'Agenzia stessa che come legge finanziaria della Regione. Per quanto mi riguarda, se questo pu servire, in sede di discussione di assestamento di bilancio, certamente potremo avere, come Giunta, un momento di riflessione, certamente non esaustivo - non credo che lo possa né lo debba essere - sull'attuale situazione delle Agenzie, verificata in sede finanziaria.
Per quanto attiene al merito, credo che i miei colleghi competenti sull'attività specifica dell'A.RE.SS., dell'ARPA e dell'ATR, non si siano certamente mai sottratti a dare spiegazioni o ad affrontare il dibattito nelle sedi competenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Molto brevemente, per ringraziare il Consigliere Saitta e la collega Bortolin per i "consigli" datimi. Debbo però dire che vedremo il tutto alla prova dei fatti. L'Agenzia regionale per i servizi sanitari risponderà senz'altro agli obiettivi; questo è un impegno che assume l'Assessore in prima persona e posso dire che è un impegno che assume anche il Presidente della Giunta, con il quale ovviamente mi sono rapportato. Collaborerà e si collegherà con l'Agenzia nazionale: non potrebbe essere diversamente, anzi spero che l'Agenzia regionale del Piemonte sia meno politicizzata di quello che è l'Agenzia regionale nazionale. Ci saranno tutte le garanzie al Direttore affinché ci possano essere le procedure garantiste. Debbo dire che solo lunedì scorso (24 maggio) è stato approvato lo Statuto e che quindi finalmente possiamo partire. Nello Statuto è stato recepito in toto l'ordine del giorno votato a maggioranza dal Consiglio, per cui nello Statuto sono indicate anche le procedure di nomina dei vari responsabili delle aree.
Consulenze. Premesso che l'obiettivo principale è quello di supporto tecnico all'Assessore, debbo ribadire in questa sede che purtroppo nell'Assessorato alla sanità di tutte le Regioni d'Italia non è previsto il ruolo del medico, quindi il buon Assessore che è diplomato in agraria, che arriva a fare l'Assessore alla sanità, deve ovviamente, con il supporto dei funzionari, ma funzionari non medici, quindi funzionari che in base alla loro esperienza si sono fatti una cognizione personale di quello che pu essere la sanità e il resto, procedere. Di conseguenza, l'Agenzia regionale per i servizi sanitari è importantissima affinché ci possa essere, nel momento in cui funziona come il sottoscritto e come la maggior parte di voi penso abbiano intenzione che funzioni, questo supporto tecnico per l'Assessore.
Tra i vari compiti dell'Agenzia, Consigliera Bortolin, deve esserci in assoluto la necessità, da parte del Direttore generale ed ovviamente delle aree preposte, del confronto con la realtà territoriale, perché è proprio da questa realtà territoriale che deve venire l'"input" maggiore per poter far sì che ci sia quel famoso travaso di fondi - mi ripeto, l'ho detto ieri in IV Commissione - dal livello ospedaliero al livello territoriale, che indubbiamente è stato fino ad oggi penalizzato in Regione Piemonte, ma anche nelle altre parti d'Italia.
Quindi, è da adesso che l'Agenzia parte; finora è andata avanti con il Direttore generale e con un amministrativo la cui professionalità è ampiamente riconosciuta, assunto in comando. Fino ad oggi l'Agenzia regionale è andata avanti così perché non c'era lo Statuto e non c'erano i fondi messi a bilancio per il 1998, che saranno solo i fondi per lo stipendio del Direttore generale e per i 99 collaboratori. Di qui la necessità di poter licenziare oggi quello che è il bilancio di spesa previsto dall'Agenzia, bilancio che sarà ripresentato in modo dettagliato in IV Commissione - stabiliremo quando, perché i lavori della IV Commissione, come sapete, sono molto arretrati, non certo per colpa del Presidente, che vedo assente in questo momento, ma per una serie di situazioni contingenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Inizio il mio intervento, come al solito, dopo le dichiarazioni dell'Assessore, che mi lasciano un po' allibita. Faccio riferimento alle considerazioni dell'Assessore sul ruolo dell'Agenzia regionale e, in relazione a questo suo ruolo, all'esigenza di confrontarsi con la realtà territoriale.
Intanto l'Agenzia regionale, con la legge istitutiva, è nata con degli aspetti del tutto particolari, e noi non avevamo esitato a definirla un doppione dell'Assessorato alla sanità.
All'Agenzia regionale, per offrire anche una sintesi, sono attribuiti i ruoli più importanti dell'Assessorato alla sanità: la programmazione sanitaria, la prevenzione, l'educazione alla salute, il ruolo dei livelli assistenziali di base, la medicina territoriale. Tutto ciò in una situazione paradossale, perché - il collega Saitta annunciava e chiedeva quali sono i meccanismi di tutela e di garanzia rispetto ad un controllo dell'attività dell'Agenzia - l'Agenzia regionale per i servizi sanitari ha un ruolo duplice di soggetto controllore e controllato. Da questo punto di vista, considerato il rapporto che l'Agenzia regionale per i servizi sanitari dovrebbe avere con l'Assessorato alla sanità - mi permetta sostanzialmente inesistente, dove la programmazione sanitaria non esiste e viene continuamente delegata a soggetti e ad enti esterni...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



SIMONETTI Laura

Presidente, non vorrei essere interrotta; noi non abbiamo interrotto l'Assessore.
L'Agenzia regionale per i servizi sanitari è un Ente strumentale individuato ed istituito con l'obiettivo - così era stato ipotizzato dalla stessa Giunta regionale in voce dell'Assessore - di snellire le consulenze e il ricorso esterno di questa Giunta a consulenze per gli aspetti relativi alla tematica del settore sanitario e della programmazione. Viceversa, il ruolo che si è tentato di dare è un ruolo importante, autorevole ed ambizioso. Noi non eravamo d'accordo e avevamo votato contro quel tipo di impostazione, ma rispetto a quel tipo di impostazione ci chiedevamo, e in più colleghi ci siamo chiesti in Commissione Sanità, come la Regione potesse rispondere ad un ruolo così ambizioso ed autorevole che era stato attribuito all'Agenzia per i servizi sanitari. Da questo punto di vista abbiamo assistito ad un incredibile ritardo e ad omissioni, a reticenze rispetto alle quali l'Assessore - ma non è la prima volta - non ha saputo dare delle risposte in Commissione.
La struttura era sostanzialmente inesistente; abbiamo avuto sollecitazioni rispetto al fatto che non c'erano le condizioni effettive funzionali e strutturali, affinché l'Agenzia per i servizi sanitari potesse decollare, e questo a mesi dall'istituzione attraverso la legge dell'Agenzia per i servizi sanitari. Noi ci aspettavamo che almeno in questa sede l'Assessore avesse potuto informare l'aula, non solo i colleghi che vivono la Commissione Sanità, ma l'aula nel suo complesso, data anche l'importanza che a questa Agenzia si è voluto dare, circa il metodo di lavoro, il programma di lavoro che questa Agenzia si è voluto dare e che è stato a noi distribuito in IV Commissione.
Non è vero, Assessore, che attraverso l'Agenzia e attraverso un confronto dell'Agenzia con le realtà territoriali si può operare, come la Giunta sta facendo, per un travaso dei fondi fra la realtà ospedaliera e la realtà territoriale, perché - è bene che i colleghi siano informati - nella sede della IV Commissione di ieri - ma, ripeto, non è la prima volta, ormai è diventata un'abitudine - abbiamo assistito a silenzi incredibili dell'Assessore di fronte a sollecitazioni e a domande da parte dei Consiglieri dell'opposizione, di fronte alla sollecitazione e alla domanda posta nell'ambito del dibattito delle intese di programma per quanto riguarda la sanità, fatta dai Consiglieri. Perché, Assessore, visto che lei dice che l'ipotesi è quella di un travaso dei fondi, vorremmo subito ricordare che poi, nei fatti, gli atti formali ed informali e anche le politiche, quelle poche politiche che si sta portando avanti in questa Giunta nell'ambito del settore della sanità, di fatto non confermano questa impostazione; al contrario, l'Assessorato alla sanità della Regione Piemonte non è in grado, dopo quattro anni di governo, di individuare le difficoltà che sul territorio e tramite le Aziende Sanitarie Locali e le Aziende Sanitarie Ospedaliere emergono. In sostanza, l'Assessorato alla sanità non è in grado oggi, a distanza di quattro anni di governo sanità queste le parole dell'Assessore ieri in IV Commissione - di valutare le emergenze sul territorio e di offrire, rispetto a quelle emergenze, un percorso politico e quindi delle risposte anche in termini di risorse finanziarie.
Questo è il quadro, colleghi. Quindi, di fronte ad un quadro in cui non abbiamo nemmeno un Assessorato ed una Giunta in grado di dire: "Questo è il monitoraggio della realtà; rispetto a questo, noi agiamo", e ad una Giunta regionale e ad un Assessorato alla sanità e all'assistenza in cui l'assistenza non esiste e di fatto viene smantellata da un punto di vista forse anche strutturale e funzionale, oltre che politico e oltre che in termini di investimenti di risorse finanziarie, lei capisce, Assessore, che avere di fronte queste proposte di deliberazione in cui ci limitiamo a sostenere da un punto di vista finanziario un bilancio di previsione dell'anno precedente e che si limita a pagare lo stipendio rispetto al personale individuato in questa Agenzia e non affrontiamo i ruoli, i compiti e le modalità di controllo di quanto la Regione Piemonte (l'Assessorato e la Giunta per essa) ha voluto attribuire all'Agenzia regionale, è inaccettabile! E non riusciamo ad inquadrare questo nel fatto che nel suo Assessorato non c'è dialogo fra sanità ed assistenza nel senso chiaro e preciso che i due Assessorati non si parlano! Lei individua nell'Agenzia un ruolo che invece dovrebbe mantenere in capo alla sua autorevolezza in quanto Assessore regionale alla sanità e all'assistenza.
Lei scarica un ruolo ed assistiamo all'incapacità di un'integrazione che di fatto non esiste - e si sta facendo di tutto perché non esista neppure in futuro - fra sanità ed assistenza! Il nostro voto, quindi, è ovviamente contrario a questo provvedimento.
Assessore. Non poniamo questioni strumentali, proviamo a porre questioni di merito. Gli auspici e le aspettative che forse anche lei voleva riporre come altri colleghi, in questa Agenzia, non troveranno dei risultati concreti fino a quando la politica della sanità e dell'assistenza non troverà quei paletti fondamentali e quegli indirizzi che, di fatto, non ci sono.
Mi permetta, infine, di ricordare le osservazioni, non ripetendole, ma condividendole, del collega Saitta: spesso agli Enti strumentali si è cercato di attribuire un ruolo, ma poi di fatto questi si prestavano, per ovvi motivi, anche di pressione sul territorio, a forme di lottizzazione.
L'Assessore sa che più organi di stampa hanno voluto sottolineare questo aspetto e quindi si è parlato di una possibile lottizzazione nella nomina del Presidente dell'Agenzia. L'Assessore dovrebbe rispondere a questo parlando di politica, viceversa, ha iniziato il suo intervento, dopo quelli dei colleghi, augurandosi che l'Agenzia per i servizi sanitari del Piemonte non sia politicizzata come quella nazionale. Lei che è l'Assessore alla sanità della Regione Piemonte provi a dare delle risposte.



PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'articolato.



SIMONETTI Laura

Chiedo la verifica del numero legale.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constato la presenza del numero legale, essendo presenti 28 Consiglieri.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 474: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 dell'Agenzia regionale per i servizi sanitari" (seguito)


PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo alla votazione dell'articolato del disegno di legge n. 474.
ART. 1 - Si procede alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 28 voti contrari 2 astensioni 13 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si procede alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 28 voti contrari 2 astensioni 13 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si procede alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 28 voti contrari 2 astensioni 13 L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale sull'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI' 28 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 529: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 dell'Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Canavese"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 47) all'o.d.g. che prevede l'esame del disegno di legge n. 529.
Relatore è il Consigliere Ghiglia, che ha facoltà di intervenire.



GHIGLIA Agostino, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 529 'Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 dell'Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Canavese'. In base a quanto prescritto dalla L.R. 29/12/1981 n. 55 (Norme di contabilità regionale), il disegno di legge in esame integra la L.R.
21/4/1999 n. 6 (Prima integrazione alla L.R. 26/3/1999 n. 4 'Bilancio di previsione per l'anno 1999 e pluriennale 1999/2000') ed approva il bilancio di previsione per l'anno finanziario 1999 dell'Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Canavese.
La I Commissione ha licenziato, nella seduta di giovedì 6 maggio c.a.
il testo e lo rimette all'aula per la sollecita approvazione".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 24 voti contrari 1 astensioni 15 L'art. 1 è approvato.



(Il Consigliere Chiezzi contesta il risultato della votazione)



PRESIDENTE

Si proceda nuovamente alla votazione dell'art. 1.
La parola al Consigliere Saitta.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Angeleri)



SAITTA Antonino

Stai tranquillo, Angeleri, devi ricordare che sei in maggioranza! Presidente, voglio contestare la modalità con cui lei faziosamente...



PRESIDENTE

"Faziosamente" lo ritiriamo. E' nei poteri del Presidente, quando c'è incertezza, ripetere la votazione.



SAITTA Antonino

Dov'era l'incertezza? L'incertezza deriva dal fatto che la maggioranza non ha il numero legale. Questo suo comportamento lo contesto, perché è un atteggiamento non garantista della volontà del Consiglio. Le lettere che continua a rivolgerci se le faccia da solo, perché non ne ha il diritto! Un Presidente che non ha un atteggiamento garantista per tutta l'aula...



PRESIDENTE

Questo no lo accetto! Il mio atteggiamento è garantista in modo assoluto! Le tolgo la parola. L'incertezza l'ha favorita il Consigliere Chiezzi.
Si proceda nuovamente alla votazione dell'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 voti favorevoli 28 voti contrari 1 astensioni 17 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 28 voti contrari 2 astensioni 17 L'art. 2 è approvato.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, è sicuro della votazione?



PRESIDENTE

Se lei la contesta la faccio rifare. La contesta?



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non la contesto, ma lei è sicuro? Non si prende in giro il Consiglio!



PRESIDENTE

Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI' 28 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere si sono astenuti 16 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
I lavori del Consiglio riprenderanno oggi pomeriggio alle ore 15.15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.04)



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