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Dettaglio seduta n.360 del 18/05/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Alla chiusura della precedente riunione d'aula era stato chiesto e accettato, da parte del Presidente della Giunta e del Presidente del Consiglio, un incontro con le minoranze.
Non mi risulta che quest'incontro sia avvenuto, quindi...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

"Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto": sarà mia cura cercare di organizzare l'incontro, per poter avviare i lavori d'aula.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto n. 2) all'o.d.g. che reca "Comunicazione del Presidente del Consiglio".


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Casoni, Cavallera Farassino e Galli.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il numero legale qual è?



PRESIDENTE

Ventotto Consiglieri.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la verifica del numero legale.


Argomento: Nomine

Nomina sezioni decentrate provinciali commissione tutela e valorizzazione beni ambientali-culturali e loro presidenze (art. 8, L.R. 20/89)


PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, prima della verifica del numero legale, se mi consente, passerei all'esame del punto 3) all'o.d.g., riferendo all'aula i risultati delle nomine svoltasi stamani.
"Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali" - (art. 8, L.R. 20/89) nomina di sette componenti e designazione del Presidente - Sede di Asti Proclamo eletti i Signori Burroni, Baldi, Valle, Cavallero, Navone, Fiore e Fassone (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del IV comma dell'art. 72 del Regolamento. Alla designazione del Presidente scelto fra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi sembra esista una norma per la quale occorre eleggere certe competenze non solo in base agli accordi tra maggioranza e minoranza... La pregherei di riferirci, assieme all'esito della votazione, se sono stati rispettati i criteri di rappresentanza di certe competenze o di certi enti. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere, davo per scontato che, assieme ai nomi degli eletti, voi aveste lo schema dei dati della candidatura di ciascuno.
Vi leggo i nomi degli eletti assieme ad alcuni dati che li riguardano.
Fiore Vittorio, tra i nomi proposti da Italia Nostra, Pronatura, WWF, Lega Ambiente, si è autocandidato.
Fassone Antonio, proposto dall'Ansa e dall'Inu.
Burroni Massimo, proposto dall'Ordine degli Architetti.
Baldi Fiorenzo, proposto dall'Ordine degli Architetti, si è autocandidato.
Valle Rosanna, autocandidata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, vorrei chiederle se esiste, per tali nomine, il presupposto di una competenza specifica.



PRESIDENTE

No. Tra i requisiti, troviamo l'espressione "di norma".



CHIEZZI Giuseppe

Può leggere, per cortesia, il testo?



PRESIDENTE

"...Nomina cinque esperti, due dei quali, 'di norma', scelti in terne proposte dalle associazioni più rappresentative a livello provinciale in materia urbanistica e ambientale, ivi compreso un esperto con particolare competenza nel settore agricolo-forestale".
Dalla scheda non appariva qual era l'esperto, però, torno a ripetere il testo recita "di norma".
Illustriamo il procedimento per queste nomine, a futura memoria per le prossime eventuali elezioni.
Sulla scheda avevamo tre terne. Tra i nomi della prima terna, proposti da Italia Nostra, Pro Natura, WWF, Lega Ambiente, ne è stato scelto uno: Fiore Vittorio.
Nella rosa dei nomi della seconda terna, proposti dall'Inu e dall'Ansa associazioni di tipo urbanistico, la scelta è caduta su Fassone Antonio.
Nell'ultima terna di nomi, proposti dall'Ordine degli Architetti, sono stati eletti due candidati: Burroni Massimo e Baldi Fiorenzo. Inoltre, è stata eletta la Sig.ra Valle Rosanna, autocandidata.
Gli Uffici mi confermano che abbiamo seguito la corretta procedura.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, desideravo sapere se sono state elette persone dotate di particolari competenze. Vorrei sapere se le persone elette hanno le competenze specifiche che, "di norma", vengono loro richieste.
Lei può darmi una doppia risposta: potrebbe rispondermi che, pur essendo richiesta "di norma", nessuna di queste persone ha la particolare competenza richiesta, oppure potrebbe rispondermi che la persona designata ha quella competenza.
Per quanto riguarda le nomine, il Consiglio deve garantire, oltre alle rappresentanza delle minoranze, l'esistenza di particolari competenze.
La pregherei dunque di fornirci dei chiarimenti: da questa notizia si possono dedurre giudizi politici sull'elezione dei rappresentanti della Regione in quest'importante Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Ovviamente, non sono in grado di dire se tra gli eletti dal Consiglio regionale è compreso un esperto con particolare competenza nel Settore agricolo-forestale. So solo che è stato sottoposto al Consiglio regionale un elenco di nomi senza che fossero accompagnati dal loro curriculum.
Ci era stato indicato di scegliere dei nomi all'interno delle terne proposte: non sono dunque in grado, con la documentazione a mia disposizione, di rispondere alla domanda da lei formulata. Anche perché, di norma, gli Uffici mi dicono che, se non appare, non è d'obbligo controllare se, effettivamente, una di queste persone aveva tale specifica competenza.
Invece vedo, per esempio, nella scheda relativa alla sede di Alessandria che è stato eletto un candidato presentato dalla Federazione Dottori Agronomi. Ritengo che, in quel caso specifico, sia un esperto del settore agricolo forestale. Nel caso della sezione di Asti, invece, no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Siamo quasi certi che nella Sezione di Asti, tra quelli scelti da questa Commissione, un esperto simile non ci sia.



PRESIDENTE

Non ne abbiamo la certezza e, del resto, questi sono i nomi proposti per la scelta dalla Commissione Nomine. E' stata la Commissione Nomine penso proprio dopo una selezione, a proporci questi dodici nomi ma probabilmente, la stessa Commissione non ha ritenuto di dover evidenziare la specificità richiesta ai candidati designati. Noi ci siamo limitati a scegliere all'interno di quella rosa di nomi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi piacerebbe sapere come la pensano i colleghi, ma io reputo un fattore di impoverimento per la Sezione decentrata di Asti non avere a disposizione una persona con una competenza specifica.
Mi chiedo se i colleghi convengono con me sulla necessità di discutere su questa nomina, che non adempie al requisito, previsto dalla legge, di avere una competenza specifica.
Questa "eventuale" inosservanza della legge non deve passare inosservata, perché ritengo che sarebbe bene che in ciascuna delle Sezioni si ottenga il risultato ottimale. Se noi, non so chi possa fare questo accertiamo che la Provincia...



PRESIDENTE

Con ogni probabilità era la Commissione Nomine che doveva segnalare...



CHIEZZI Giuseppe

In tal caso, gradirei che il Presidente della Commissione Nomine informasse l'aula sull'elezione o meno, nella Sezione di Asti, di un candidato avente la specifica competenza richiesta.
Nel caso in cui non sia stato nominato un esperto del settore, vorrei chiedere ai colleghi se, come me, non ritengano opportuno porre in essere delle iniziative tese a sopperire a questa mancanza, magari rifacendo la votazione e individuando idonei componenti.
Il Presidente o chi per lui dovrebbero darci degli elementi per valutare l'esito di votazione.



PRESIDENTE

Io posso lasciare a verbale una raccomandazione alla Commissione Nomine affinché, nelle prossime occasioni, evidenzi quanto richiesto. In ogni caso, è la Commissione nomine che si deve occupare di fare ciò.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, per il momento vorrei chiedere, se è possibile, di continuare ad ascoltare la comunicazione dei risultati dell'elezione. In seguito, c'è tutto il tempo (penso se ne possa incaricare il Presidente del Consiglio o l'Ufficio di Presidenza) di compiere le ricerche e fornire ogni elemento possibile. Mi sembra sia la prima volta che, alla comunicazione dei risultati di un'elezione, si chieda di aprire un'enciclopedia sul nome di ciascun eletto.



PRESIDENTE

Bene. Restino agli atti le cose dette.
Continuo con la lettura dei risultati della votazione, riprenderemo la discussione successivamente.
Abbiamo finito con la sede di Asti, passiamo alla sede di Alessandria...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Per favore, sto proclamando i risultati votati dall'aula, rispettiamo la votazione dell'aula!



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Dato che sulla scheda che ho votato, e anche il collega Gallarini l'ha fatto, era riportato "di norma con queste competenze", vorrei solo chiederle, Presidente, se questo candidato, con quelle competenze, secondo lei c'è o non c'è.



PRESIDENTE

Ho già avuto modo di dire - e le cose che dico vengono verbalizzate che non sono in grado di dire se la condizione che prevede "di norma con queste competenze" è stata soddisfatta.
Io mi limito a proclamare i risultati!



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Quei risultati, però, devono tener conto delle competenze richieste!



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, visto il suo atteggiamento, potrei anche lasciarle la Presidenza!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo che il collega Chiezzi abbia, in un certo senso, ragione. Ha chiesto se e in che modo sono state rispettate le norme e le possibilità di ricorso.
Il Vicepresidente Foco ci ha detto che ce ne darà comunicazione.
In ogni caso, il Presidente Deorsola, in una riunione dei Capigruppo aveva garantito la sussistenza delle professionalità necessarie.



PRESIDENTE

Proseguo quindi con la proclamazione degli eletti: "Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali" - (art. 8, L.R. 20/89) nomina di sette componenti e designazione del Presidente - Sede di Alessandria Proclamo eletti i Signori Bossoloni, Cellé, Viti, Cuttica, Lucconi, Bidone e Malacrino (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del IV comma dell'art. 72 del Regolamento. Alla designazione del Presidente, scelto fra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.
"Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali" - (art. 8, L.R. 20/89) nomina di sette componenti e designazione del Presidente - Sede di Biella Proclamo eletti i Signori Giachino, Porta, De Grossi, Di Giacinto Mantovani, Mondello e Valz Blin (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del IV comma dell'art. 72 del Regolamento. Alla designazione del Presidente, scelto fra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.
"Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali" - (art. 8, L.R. 20/89) nomina di sette componenti e designazione del Presidente - Sede di Cuneo Proclamo eletti i Signori Massocco, Gandino, Aliberti, Fina, Doglio Garello e Bergese (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del IV comma dell'art. 72 del Regolamento. Alla designazione del Presidente, scelto fra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.
"Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali" - (art. 8, L.R. 20/89) nomina di sette componenti e designazione del Presidente - Sede di Novara Proclamo eletti i Signori Ceratti, De Bernardi, Monfrinotti, Mazzeri Pastore, Falabrino e Brusetti (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del IV comma dell'art. 72 del Regolamento. Alla designazione del Presidente, scelto fra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.
"Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali" - (art. 8, L.R. 20/89) nomina di sette componenti e designazione del Presidente - Sede di Torino Proclamo eletti i Signori Dal Degan, Ferrero, Bossolono, Pagano Massarella, Cerri e Lombardi (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del IV comma dell'art. 72 del Regolamento. Alla designazione del Presidente, scelto fra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.
"Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali" - (art. 8, L.R. 20/89) nomina di sette componenti e designazione del Presidente - Sede di Verbania Proclamo eletti i Signori Bianconi, Righetti, Pugnetti, Gnemmi, Margarini Barbini e Cerutti (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del IV comma dell'art. 72 del Regolamento. Alla designazione del Presidente, scelto fra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.
"Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali" - (art. 8, L.R. 20/89) nomina di sette componenti e designazione del Presidente - Sede di Vercelli Proclamo eletti i Signori Bossolono, Spinelli, Rosso, Vetrò, Stefani Besate e Maglione (questi ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del IV comma dell'art. 72 del Regolamento. Alla designazione del Presidente, scelto fra i sette componenti testé eletti, si procederà con successiva votazione.
Sulla base delle risultanze della votazione, proclamiamo quindi eletti coloro che vi ho letto sede per sede.
L'impegno - mi è stato confermato - era quello di provvedere anche alla nomina dei Presidenti, ma mi pare che la cosa abbia trovato non ancora pronti i vari Gruppi consiliari, in quanto spetta al Consiglio regionale l'indicazione del Presidente. Ci impegniamo quindi a metterlo come primo punto all'o.d.g. per la seduta che era già stata calendarizzata per il giorno 25.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo e propongo che, per quella data, giorno in cui voteremo per le Presidenze, ci sia un'informazione circa i nominativi delle persone competenti in materia di agricoltura. Infatti, sulla base della proclamazione, solo in una Provincia, quella di Alessandria, risulterebbe soddisfatta la norma "di norma"; nelle altre, non si può capire dalla proclamazione.
Quindi chiederei che, prima di mettere in votazione le Presidenze, su tutte le Province compaia o non compaia l'informazione di chi sia la persona competente nella materia, cosa che qui non si è capito. Se si verificasse che in tutte le Province tranne una il Consiglio, nella sua votazione, si è discostato dalla legge, una riflessione sulla norma di legge...



PRESIDENTE

Non è un discostarsi dalla legge. Torno a ripetere: il termine "di norma" non vuol dire che si è obbligati a farlo; quindi, Consigliere Chiezzi, non possiamo entrare nel merito di una votazione già svolta dal Consiglio regionale, che nella sua autonomia, su indicazioni pervenute dalla Commissione nomine, ha fatto le sue scelte, sapendo che vi era scritto "di norma".
Il Consiglio regionale ha proceduto nella sua autonomia, per cui il suo è un impegno che non mi sento di assumere, se non quello di riferire al Presidente del Consiglio, in quanto nella mia veste di Vicepresidente non ho seguito la Commissione nomine e non so quale tipo di discussione è avvenuta in quella sede.
La Commissione nomine, nel momento in cui formulava quei nomi, aveva presente i vari curricula dei candidati e quindi era in grado di assumere le sue valutazioni.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possono intervenire anche gli altri o parlate solo voi due?... solo per sapere.



PRESIDENTE

Non parliamo solo noi due. Il Presidente dell'assemblea, sino a prova contraria, non chiede il permesso al Consigliere Montabone per intervenire.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma al Consigliere Chiezzi non ha dato la parola.



PRESIDENTE

Gli ho dato la parola e l'ho interrotto: sono io che ho interrotto e ho interloquito con il Consigliere Chiezzi.
Comunque, lei è un secondo candidato alla Presidenza dell'assemblea.



PRESIDENTE

La prego di voler concludere, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intanto la ringrazio per aver chiarito al Consigliere Montabone che la parola ce l'avevo e che lei mi stava semplicemente interrompendo.
Ovviamente, posso solo commentare l'elezione avvenuta; però, per la prossima elezione, secondo me, andrebbe fatta una riflessione sul fatto che l'aula ha deciso di non ottemperare a quel "di norma" in 7 Province su 8 (o qualcosa del genere). Mi sembra che abbia un significato anche solo in questo senso; se è così, si può pensare di modificare quella norma: è assolutamente inutile continuare a scrivere in una scheda che uno degli eletti deve avere una certa competenza, se poi... Occorrerebbe fare una valutazione.



PRESIDENTE

Non viene scritto... Consigliere Chiezzi, è la legge: viene riportato un comma di una legge. Mi pare che il suo pensiero sia estremamente chiaro: la Commissione nomine ha tutta l'autorevolezza e il tempo per completare il suo discorso.
Il suo pensiero mi è chiaro: la pregherei...



CHIEZZI Giuseppe

Volevo soltanto suggerire al Consiglio di variare la legge.



PRESIDENTE

Benissimo; la ringraziamo.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, scusi...



PRESIDENTE

Consigliere Montabone, prego.



MONTABONE Renato

Poiché non ho capito bene qual era la domanda a fronte della sua risposta, il Consigliere Chiezzi potrebbe riformularla?



PRESIDENTE

No, era chiarissima: lei, probabilmente, era distratto.



MONTABONE Renato

Sono otto volte! Otto volte le stesse cose...



PRESIDENTE

Allora vi pregherei... Cerchiamo di fare tutti uno sforzo per facilitare i lavori e non per renderli più difficili: per questo, mi pare che ci stiamo impegnando tutti.


Argomento: Organizzazione turistica

Richiesta di chiarimenti da parte del Consigliere Cavaliere in merito alla Presidenza dell'A.T.R.


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

In merito a questo importante provvedimento sul turismo mi fa specie aver dovuto apprendere dai giornali la nomina importantissima del Presidente dell'Agenzia Turistica Regionale, di cui si è molto dibattuto in questo Consiglio. Mi domando se il Presidente ritiene opportuno continuare a informarci di queste importanti scelte per caso o ritenga opportuno che il Consiglio ne venga informato diversamente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere. Non so se il Presidente abbia qualcosa da dire al riguardo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Montabone)



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto la parola per primo, ma la cedo volentieri al Consigliere Montabone.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ringrazio il Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

Mi sento in dovere di richiamare i Consiglieri ad un minimo di attenzione. Cerchiamo di dare dignità ai lavori d'aula.
Prego, Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

In aggiunta a quanto chiedeva il Consigliere Cavaliere, vorrei sapere se rispetto alla legge sulle nomine, la legge n. 39, la Presidenza di un Consorzio che è espressione dell'Ente Regione per la maggioranza delle quote consortili non debba passare in Consiglio e possa essere effettuata in questo modo.
Qual è la data esatta in cui è stata effettuata nell'Assemblea dell'ATR la nomina del Presidente? Chiedo altresì, perché più di una volta è stato chiesto in quest'aula che ci dicano esattamente quali sono le quote consortili pubbliche e quali quelle private.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vorrei porre un'altra domanda. Gira voce che questa nomina sia viziata, nel senso che prima di essere votata nell'ambito dell'ATR avrebbe dovuto passare dalla Commissione nomine. In ogni caso, in quanto Ente consortile, la Commissione nomine avrebbe dovuto essere interessata dal curriculum di questa persona. Chiedo un chiarimento anche su questo punto, dunque se sia stata rispettata la legge sulle nomine e, in caso contrario, quali iniziative possiamo mettere in moto per ricominciare daccapo l'iter di questa nomina. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Quali iniziative dobbiamo mettere in moto per impedire che, nel momento all'atto in cui lei annuncia che si è arrivati all'articolo 7 del disegno di legge n. 460, si aprano interrogativi, interrogazioni e interpellanze orali, come quelle che si stanno aprendo?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Qui si pone un problema, collega Gallarini. E' vero che noi possiamo strumentalmente porre delle questioni, ma voi ci obbligate a questo, su una materia così delicata e importante che, come lei sa, ha diviso questo Consiglio. Le nomine sono state congelate, si è dimesso il Direttore, si sono dimessi i membri del Consiglio d'Amministrazione, si è congelata l'Agenzia e si fatto di tutto; poi, come se niente fosse, l'Assemblea dei soci, nella sua autonomia, nomina, su indicazione della Giunta, gli amici della Giunta, gente senza competenze, europarlamentari in carica di Forza Italia che hanno, come unico elemento di competenza, quello di essere amici del Presidente.
Credo che questo sia lo scandalo, la cosa indecorosa, che non deve neanche essere oggetto di comunicazione. Ne veniamo a conoscenza per caso dai giornali, perché un giornalista ne parla venti giorni dopo. Questo è il problema vero! Chiediamo al Presidente di dirci almeno quando l'ha fatta, chi è costui ecc., ma il Presidente sta zitto quando fa le marachelle.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente Foco, non mi candido e non faccio il quarto candidato alla Presidenza dell'Assemblea.
Mi permetto solo di dire che se riusciamo a dare un minimo di ordine le autocandidature solo destinate a calare, visto che parlavamo di nomine.
Occorre un minimo di ordine nei lavori, perché altrimenti le autocandidature crescono e poi ci dobbiamo chiedere da chi sono proposte e chi solleva tutta una serie di problemi.
Rifacendomi a quello che diceva il collega Gallarini, trovo che l'atteggiamento di alcuni colleghi è veramente strumentale. Le domande che si pongono sono estremamente interessanti e possono dar luogo ad altrettante interessanti interrogazioni, cui la Giunta risponderà nei tempi e nei modi che ritiene.
Credo che il nostro unico dovere e compito sia, oggi, quello di proseguire nella votazione di un provvedimento che è alla nostra attenzione. Non possiamo fare nulla per non continuare a votare, salvo eventi eccezionali, come terremoti o cataclismi. Noi non possiamo fare altro che procedere sull'articolo 7.
La pregherei di conseguenza di procedere senza indugi sulla legge.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Prendo spunto dalle cose dette dal Consigliere Ghiglia. Naturalmente io e l'Assessore non ci sottraiamo a questo genere di sollecitazioni; nei termini e nei modi che verranno stabiliti saremo disponibili a dare questi chiarimenti e risposte. Credo, però, sia necessario proseguire nell'esame del provvedimento iscritto all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Avevo chiesto la parola prima della presa di posizione del Presidente della Giunta, affinché resti agli atti la mia contrarietà rispetto alla nomina del Presidente dell'ATR, che è avvenuta violando una volontà del Consiglio regionale.
Penso che il Consiglio faccia bene a porre il problema, anche con urgenza. Il Consiglio regionale ha approvato lo scorso anno, nel mese di maggio, un ordine del giorno della maggioranza (stilato dal collega Angeleri e, mi pare, dal collega Capogruppo di Forza Italia, Gallarini) con il quale, constatando l'insoddisfacente applicazione della legge 75 cioè l'istituzione dell'ATR, si impegnava il Presidente della Giunta e la Giunta stessa a riconsiderare le funzioni dell'Agenzia.
Questa la decisione assunta dal Consiglio regionale; non c'era una sollecitazione a sostituire e rinnovare gli organi dell'Agenzia.
Siamo di fronte ad un fatto di una certa gravità, dal punto di vista dei rapporti tra l'assemblea, la Giunta ed il Presidente, perché il Presidente della Giunta regionale ha considerato carta straccia un ordine del giorno proposto dalla Giunta e dalla maggioranza di centrodestra e votato dal Consiglio. Non ha riconsiderato le funzioni dell'Agenzia, non ha rivisto gli organi, ha proceduto a sostituire il Presidente e poi alla nomina del Consiglio di Amministrazione.
Credo, checché ne dica il collega Ghiglia, che questo sia un fatto grave dal punto di vista politico, altrimenti gli ordini del giorno che presentiamo e votiamo servono a niente. Cosa vuol dire: "discuteremo poi"? Per giustificare una scelta? Ma qui è stata fatta una scelta che non poteva essere compiuta! Non sto parlando della posizione del collega Racchelli contrario all'Agenzia - che è una posizione personale di minoranza all'interno della maggioranza; dico che la posizione del Presidente della Giunta è contraria all'ordine del giorno. Il vostro Presidente si è tolto dalla maggioranza. Questo vuol dire essere consequenziali! Dopodiché, si può fare tutto, si può dire che il Presidente ha fatto bene, che ha presieduto magnificamente, ma non possiamo che constatare che il Presidente della Giunta ha proceduto contro la sua maggioranza, contro la volontà del Consiglio.
E' questo il fatto. Presidente, lei ha avuto l'incarico, non di procedere alla nomina, ma di rivedere le funzioni dell'Agenzia: è questo il mandato. Se vuole le mando l'ordine del giorno approvato dalla sua maggioranza, lo potrà leggere. Di questo fatto qualcuno dovrà rendere conto! Lo chiedo al collega Gallarini, che ha una lunga esperienza politica: di fronte al fatto che un ordine del giorno viene approvato e non viene rispettato, a chi ci dobbiamo rivolgere? Questi sono problemi di rapporti politici! Presidente Gallarini, credo che, ancora prima della minoranza, il Capogruppo del partito di maggioranza avrebbe il diritto e il dovere di chiedere al suo Presidente di comportarsi in modo coerente con le decisioni della maggioranza. Non deve essere la minoranza a richiamare il ruolo della maggioranza; spettava a lei richiamare il problema. Vuol dire che lei ha approvato un ordine del giorno e non gliene importa nulla di cosa ha fatto il Presidente. Vuol dire che questa assemblea è stata raggirata! Non aggiungo nient'altro; sottolineo questo fatto e dico che il Presidente Ghigo è un Presidente che si pone al di fuori della volontà del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Mi associo alle ultime considerazioni del Consigliere Saitta, perché, a fronte di un ordine del giorno che dava delle indicazioni, il fatto che la Giunta (suppongo sia stata la Giunta...)



(Interruzioni fuori microfono)



PAPANDREA Rocco

Allora vorrei anche sapere chi ha dato questa indicazione, perché il Presidente ha detto la maggioranza e io intendevo, a quel punto, che fosse stata la Giunta.
In ogni caso, il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno ed ora si trova di fronte ad un elemento di gravità.
Noi, purtroppo, l'abbiamo saputo solo oggi; avremmo voluto saperlo nel momento in cui è stata fatta la discussione in aula qual era lo spirito di quell'ordine del giorno, emanato dalla maggioranza e votato dal Consiglio.
Si violano, dunque, quelle indicazioni emerse nel merito: si è parlato di una struttura, l'Agenzia, ed il Consiglio ha chiesto di seguire una certa prassi. Cosa che invece non è stata rispettata.
Questo è un fatto estremamente grave. Non si sono volute recepire le indicazioni che il Consiglio ha dato e questo richiede una spiegazione deve essere successo qualcosa di estremamente grave! Se quell'ordine del giorno non viene preso in considerazione, vuol dire che quest'aula non viene assolutamente tenuta in conto e questo - ripeto è un fatto grave per chi ha suggerito l'indicazione all'ATR, ma è anche un fatto grave che la stessa ATR abbia accettato. L'ATR è un'Agenzia della Regione, quindi deve tener conto delle risoluzioni che il Consiglio regionale ha fatto.
Non possiamo accettare questa situazione e chiediamo con urgenza una risposta.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Proseguimento esame disegno di legge n. 460: "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 460. I lavori dell'assemblea stamani erano stati sospesi all'inizio della discussione sull'art. 7, al quale non sono stati presentati emendamenti.
Mi pare che il Presidente Ghigo si sia già espresso; se ho ben inteso mi pare abbia detto che alla fine della discussione sul provvedimento avrebbe riferito al riguardo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. Scusi, Consigliere intende intervenire sull'art. 7?



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo riguardo al silenzio del Presidente della Giunta.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, poi le darò la parola. Cerco di fare il possibile; le assicuro che sto facendo del mio meglio, cercando anche di essere sereno e tranquillo.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Considero il silenzio del Presidente della Giunta una provocazione all'art. 7. E' un atteggiamento provocatorio il non rispondere ad una questione grave sollevata dalla minoranza, che si aggiunge ad altri comportamenti non encomiabili.
Riguardo all'art. 7, "Aiuti alle imprese", vorrei sapere come mai quando si parla di agevolazioni, ci si riferisce anche alla forma cumulativa. Questa dicitura che compare alla seconda riga dell'art. 7, non è chiaro (almeno ad una lettura del testo nuda e cruda) a cosa si applichi.
E' una forma cumulativa che consente, per ciascun intervento, di disporre sia di agevolazioni in conto interesse sia, contemporaneamente, di agevolazioni in conto capitale? Se così è, che lo si spieghi: non riesco a capire come mai non si scelga un unico tipo di agevolazione e si lasci nella legge la possibilità per uno stesso intervento, che concorrano agevolazioni con caratteristiche molto diverse. Di primo acchito, mi sembra più sensato decidere che gli interventi vengano agevolati in modo diverso: a qualcuno in conto interesse, perché esiste una politica legata al conto interesse, ad altri in conto capitale, poiché esiste una politica legata al conto capitale.
Non riesco a comprendere come si possano mischiare alla rinfusa le due cose.
La seconda domanda che vorrei porre è relativa al finanziamento, la cui durata non può superare i 18 anni. Perché questo termine di tempo? E' legato a normative europee, nazionali, o è un termine pensato dall'Assessore? Terza e ultima domanda. L'ultima riga recita: "Le percentuali di contribuzione sono applicate alla spesa ritenuta ammissibile." E' un modo un po' ermetico di predisporre una norma: "ammissibile" va bene, ma da chi? Formulata in questo modo, chi legge non riesce a capire in cosa consista questa ammissibilità. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



PRESIDENTE

RACCHELLI, Assessore al turismo



PRESIDENTE

Alle domande formulate sull'art. 7 posso rispondere in modo molto semplice.
La formula cumulativa deriva dal fatto che ogni impresa e ogni domanda può ed è relativa a specifiche possibilità di ordine finanziario e di intervento da parte delle imprese stesse. Per cui, un soggetto pu presentare un progetto che ha la necessità di disporre di una parte del conto capitale e chiedere, invece, un intervento in conto interessi. Poich sappiamo che la percentuale massima alla quale si può riferire questa legge è quella dettata dalla Comunità Europea, al di fuori della quale non si pu andare, a noi non importa che un imprenditore ci proponga una parte, anche sostanziale, in conto interessi e l'altra in conto capitale, o viceversa.
Ci interessa, invece, che questo progetto rientri nelle capacità finanziarie e nelle possibilità progettuali dell'impresa che propone il suo progetto di sviluppo turistico. Dal punto di vista formale o sostanziale non fa differenza: le percentuali d'intervento non variano assolutamente.
Per quanto riguarda invece il discorso relativo alla percentuale di contribuzione applicata alla spesa ritenuta ammissibile, posso dire che nell'ambito dell'istruttoria verranno applicate le percentuali d'intervento che la Comunità Europea consente, per questo tipo d'intervento, sulla piccola e media impresa. La spesa ammissibile, dunque, è determinata dalle istruttorie che saranno fatte all'interno della competente struttura regionale.
Passiamo alla terza domanda fattami a proposito del termine dei 18 anni. Tale termine è legato ad una specifica necessità del settore turistico. Molti gerenti delle attività turistiche hanno contratti di affitto di 9 più 9 anni: per potere fare progetti d'investimento in strutture non di proprietà, occorre dare la garanzia che il finanziamento abbia la possibilità di questa durata. In tal modo, non solo i proprietari ma anche i gestori delle attività turistiche possono attivarsi, presentando progetti di riqualificazione dei siti nei quali operano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Se ho ben capito, l'ammissibilità della spesa è una decisione da prendersi in sede di istruttoria. E' dunque questa ammissibilità assolutamente discrezionale? La legge non stabilisce dei punti di riferimento e valutazione certi? In sostanza, stando così le cose, è ammissibile ciò che sarà ritenuto ammissibile. Troppo vago.
Quanto al programma annuale, non mi sembra sia ben precisato per le spese: mi sembra sia piuttosto un programma per obiettivi, per criteri. Non riesco a non continuare a ritenere molto generica l'"ammissibilità" della spesa. Bisogna dare ulteriori specificazioni. Per esempio, potremmo aggiungere: "Sono applicate alla spesa ritenuta ammissibile contenuta nel programma". Sarebbe più comprensibile ed efficace, poiché saremmo sicuri del fatto che nel programma vi è una spesa ritenuta ammissibile. Occorre ancorare questa possibilità al documento nel quale l'ammissibilità viene verificata.
Presidente, propongo dunque un emendamento. Propongo di aggiungere, al termine dell'art. 7, dopo la parola "ammissibile", le parole "contenuta nel programma annuale di cui all'art. 5". Così diventerebbe chiaro che è quella là, e oltretutto solleviamo tutte le fasi dell'istruttoria e della decisione da problemi anche di difficile gestione nei confronti dei soggetti. In quanto si immagina che tutti i soggetti abbiano delle richieste da avanzare e che queste necessitano di un livello di definizione preciso, ovvero di una somma. Dopodiché sanno che tale somma, se viene, e nella misura in cui viene inserita nel programma, è ritenuta ammissibile.
In questo caso l'eccezione di genericità che ho sollevato decade e mi riterrei soddisfatto.
Ho predisposto l'emendamento che adesso consegno alla Presidenza.



PRESIDENTE

43) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 7 aggiungere dopo la parola "ammissibile" le parole "contenuta nel programma annuale di cui all'art. 5".
La parola all'Assessore Racchelli.



PRESIDENTE

RACCHELLI, Assessore al turismo



PRESIDENTE

Nell'art. 5 tale formulazione è implicita. Praticamente c'è scritto che nel Piano annuale degli interventi, dove sono fissati gli obiettivi, le specifiche iniziative, le priorità degli interventi, i criteri e le modalità per la presentazione delle domande, le spese ammissibili o non ammissibili vengono già stabilite nella lettera d). Essendo un'aggiunta ad una cosa già ovvia, non accolgo l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi, l'Assessore ha fatto dietro front. Prima ci induce a scrivere un emendamento, dicendo che è proprio così, ma nel momento in cui viene scritto, dice che è inutile, in quanto è già scritto nella legge.
Innanzitutto, anche ci fosse scritto nel testo di legge, non penso nuoccia alla chiarezza della norma aggiungerlo. Anzi, penso che la norma risulti più chiara e comprensibile con l'aggiunta delle seguenti parole: "alla spesa ritenuta ammissibile contenuta nel programma annuale".
Non è così certo che nel programma annuale sia contenuta la spesa ritenuta ammissibile, perché la lettera d), citata dall'Assessore per rassicurarci, dice di prestare attenzione in quanto nel programma è già definito; infatti, ci sono i criteri e le modalità per la presentazione delle domande. I criteri e le modalità non indicano la spesa ammissibile ma indicano dei criteri. Pertanto la "spesa ammissibile" noi non riusciamo ad individuarla nel programma annuale. Mi si dica dove posso trovare tale dicitura, perché, se non figura nel programma, io ritiro l'emendamento però ne presento un altro che potrebbe essere formulato nel seguente modo: "alla spesa ritenuta ammissibile...", ma dovete dirmi dove inserirlo.
Ripeto, se tale spesa figura nel programma scriviamolo. Se non lo scriviamo, vuol dire che non è nel programma, sarà da qualche altra parte.
Perché vogliamo fare delle norme che poi non risultano chiare e si prestano ad interpretazioni o ad eccezioni di legittimità? Gradirei sapere se serve o non serve confrontarci, altrimenti andiamo avanti con i numeri e con le votazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Intervengo per dire che ho trovato l'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi estremamente "intelligente". Lo consideriamo un buon emendamento, per cui il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Chi è favorevole all'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 3 astensioni (9 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione.
Si proceda alla votazione dell'art. 7 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 voti favorevoli 29 voti contrari 4 astensioni 10 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 7 è approvato.
44) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: dopo l'art. 7 è inserito il seguente: "Art. 7 bis (Finanziamenti agli Enti locali).
1. Le agevolazioni previste dal programma annuale degli interventi ai fini dell'attuazione degli strumenti programmatici e dei progetti infrastrutturali sono concesse in forma cumulativa per: a) lo studio di fattibilità fino al 100% del relativo costo con un tetto massimo di contribuzione di lire 1000 milioni b) il piano integrato ed i progetti infrastrutturali fino al 70% della spesa ammissibile." La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione.



SIMONETTI Laura

L'emendamento che abbiamo presentato riprende le considerazioni avanzate in quello testé votato, che il Consigliere Salerno ha ritenuto essere un emendamento "intelligente".
Con questo emendamento introduciamo un concetto relativo al finanziamento degli Enti locali proposto come punto di riflessione nella legge regionale n. 507, che fa riferimento agli interventi regionali per lo sviluppo e la rivitalizzazione e il mantenimento delle aree turistiche.
Noi riteniamo che in questo testo legislativo vadano precisati gli elementi, attraverso i quali, le agevolazioni previste dal programma annuale, di cui all'art. 5 del testo legislativo che abbiamo già approvato debbano essere finanziati. Infatti il testo dell'emendamento definisce che le agevolazioni previste dal programma annuale degli interventi ai fini dell'attuazione degli strumenti programmatici e dei progetti infrastrutturali sono concessi in forma cumulativa per - e individuiamo i due punti - lo studio di fattibilità fino al 100% del relativo costo con un tetto massimo di contribuzione di lire 100 milioni; 2.b) il piano integrato di progetti infrastrutturali fino al 70% della spesa ammissibile.
Individuando nel testo legislativo, dopo l'elemento dell'articolo 7 ed avendo già individuato gli ambiti di intervento e i beneficiari, prima di procedere all'articolo 8, che individua il fondo regionale per la qualificazione dell'offerta turistica, riteniamo importante che si vada a specificare anche nel testo legislativo i limiti entro i quali debbono essere riconosciute e finanziate le stesse risorse date agli Enti locali.
Ci pare importante individuare un nuovo elemento di finanziamento agli Enti locali, soggetto nuovo in questo testo legislativo, al di là dei soggetti già beneficiari, che vengono individuati, se non sbaglio nell'articolo 2 o 3 del testo legislativo approvato nell'articolo 3. Questo è un emendamento che ripropone l'attenzione e vuole riproporre l'attenzione della Giunta sull'importante aspetto di promozione e di sostegno dell'offerta turistica.
Individuare quindi i soggetti degli enti locali e gli elementi più specifici entro i quali le agevolazioni e i finanziamenti vengono concessi agli enti locali, come soggetti beneficiari anch'essi di questo testo legislativo, ci sembrava importante. Su questo chiediamo una riflessione oltreché della Giunta, anche dei colleghi. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Su questo emendamento, che chiede il finanziamento degli enti locali non previsto dal testo dell'Assessore, non si può non aprire un ragionamento sul ruolo dei privati e del pubblico, perché questa riflessione venne fatta in occasione della legge madre sul turismo, la legge n. 75, dove tutto il ragionamento verteva sul coinvolgimento dei privati.
Questa Legge fu predisposta perché bisognava smantellare le vecchie APT e coinvolgere i privati, però tutto questo non è avvenuto, tant'è che il Presidente della Giunta poc'anzi ci ha confermato ancora una volta che i privati addirittura non nominano nemmeno i rappresentanti e non hanno, al momento, rappresentanti nell'Assemblea dei soci.
Il Consorzio è stato formato in base agli articoli 2602 e 2615 del Codice Civile, che parlano di soggetti privati che hanno interesse comune tra di loro e si consorziano. Quali sono questi interessi comuni di privati per cui noi abbiamo fatto un Consorzio in base a quei due articoli del Codice Civile? Questo è un bel problema, che fa venire un po' meno le ragioni dell'Agenzia turistica, così com'è composta, perché sembrerebbe solo un modo per aggirare il controllo pubblico. Questa è la vera ragione per cui è stata realizzata. L'Assemblea, in più, elegge il Presidente nella sua autonomia e tra i rappresentanti dei soggetti pubblici.
Da qui è stato indicato il Presidente della ATR. Gli enti pubblici mi suggerivano il Parlamento Europeo, che forse è consorziato con l'ATR, ma da quali soggetti pubblici è stato indicato, visto che lo statuto del consorzio dice che è indicato dall'Assemblea tra i rappresentanti dei soggetti pubblici? Da chi è stato indicato? Quali rappresentanti ha nel consorzio la Regione? Pare non averli, non ne ha nominati, non sono previste nomine della Regione. La Regione non nomina e non ci sono nemmeno nomine della Giunta e tanto meno del Consiglio.
Chiedo al Presidente della Giunta, proprio per capire come votare questo emendamento, da chi siamo rappresentati nell'Agenzia turistica come Regione. Come nominiamo, in quanto Regione, una partecipazione nell'Assemblea? Come ci facciamo rappresentare? Chi rappresenta l'Ente Pubblico Regione? Chi rappresenta gli altri enti pubblici e quali sono gli enti pubblici? Chi ha nominato il Presidente, visto che abbiamo una legge che non dice chi nomina il Presidente e rimanda tutto ad una autonomia del Consorzio? Il Consorzio dice che lo nomina l'Assemblea dei soci.
L'assemblea dei soci non contempla privati, perché la legge è stata fatta per i privati, ma non c'è nessuno che mette una lira in quell'Agenzia, perché non sono stupidi. Sono privati ma non stupidi. Chi ha indicato la nomina di quel Presidente? Questo lo dobbiamo sapere. Vogliamo capire perché si interviene in un ottica di finanziamento del privato e in quel settore, però quest'ottica non l'applichiamo in un'altra gestione.
Queste cose devono avere, Assessore, un chiarimento anche perché rischiano di non far capire come sia potuta avvenire una nomina, dato che il Presidente dice che è stata compiuta in autonomia dall'Assemblea dei soci ma poi sappiamo invece che è stata indicata, ma da chi, per quale ragione e attraverso quale passaggio istituzionale?



PRESIDENTE

Ricordo che stiamo discutendo l'articolo n. 7 bis "Finanziamenti agli Enti locali".
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Grazie, Presidente. L'emendamento del collega Chiezzi, che fa riferimento agli enti locali, pone il problema del rapporto di questa legge con la legge n. 75 del 22 ottobre '96, relativa all'ATR. E' vero che l'ATR è uno strumento della promozione turistica, ma qui stiamo parlando di offerta turistica. Stiamo parlando di due cose diverse, ma nell'art. 1, che abbiamo approvato, le finalità sono molto più ampie, nel senso che non parliamo soltanto di offerta turistica, ma anche di compiti, programmazione regionale, sostegno allo sviluppo, potenziamento e qualificazione dell'offerta turistica. Quindi, non soltanto l'offerta vera e propria, ma anche i compiti connessi per la promozione dell'offerta turistica, che sono già previsti nella legge 75, quella dell'ATR. E' sufficiente fare un confronto dei compiti dell'ATR per individuare compiti collegati all'offerta turistica.
L'art. 7 della legge, al punto e), stabilisce che "l'ATR realizza campagne di comunicazione per il grande pubblico su tematiche generali dell'offerta piemontese e trasferimenti particolari del pubblico su attrattive di particolare rilevanza regionale, coinvolgendo operatori turistici...", ecc.
Quindi, la legge 75, all'art. 7, fa anche riferimento all'offerta turistica.
Se la legge che oggi intendiamo approvare non fa alcun riferimento alla legge 75, vuol dire che manteniamo in piedi due strumenti: lo strumento dell'Agenzia Turistica e quello dell'offerta turistica, che hanno dei punti di sovrapposizione.
Alla fine avremo una nuova legge, che parla di offerta turistica e promozione, la legge 75 che prevede dei compiti a livello di offerta turistica e la struttura regionale che, in base alla legge 51, prevede anche dei compiti in relazione all'offerta turistica. Entriamo, pertanto nella confusione più completa.
Ritengo che la nuova legge dovrebbe porsi il problema del rapporto con l'ATR; quindi, quando parliamo del Presidente, non è pretestuoso il riferimento all'ATR, ma è essenziale perché, in base al tipo di ruolo che si vuole assegnare all'ATR, viene modificata la legge esistente, ma anche questa proposta di legge. Non si può, cioè, costruire su un risultato negativo (qual è l'ATR) anche uno strumento successivo, legislativo lasciando intatto quello che esisteva e che parlava di offerta turistica.
Capisco che questo non piaccia all'Assessore - l'ha detto con chiarezza e non piaccia all'Agenzia Turistica, perché espropria l'Ente pubblico di compiti che sono dell'Ente Regione. Lo capisco perfettamente; continuando però, a dare strumenti nuovi, senza abolire quanto esiste, creiamo confusione e non chiariamo assolutamente nulla. Ma questo può essere un fatto ininfluente; resta comunque un problema di tipo finanziario (e qui c'è un riferimento all'emendamento presentato dal collega Chiezzi), di riferimento del fondo regionale per la qualificazione dell'offerta turistica e dei fondi che utilizziamo per la legge 75.
Con la legge 75 - per quello che ho capito (se non è così, chiedo scusa) - non utilizziamo soltanto i capitoli della promozione turistica (8 miliardi), ma anche una parte dei fondi per la promozione dell'offerta turistica.
Con questa legge, cioè, stanziamo fondi per la promozione dell'offerta turistica e, allo stesso tempo, manteniamo fondi per la promozione turistica con l'ATR, continuando a stipendiare dei dipendenti regionali che fanno anche la promozione turistica. Io non so come nascano alcune proposte e non ci si ponga il problema, anzi ci sia il disinteresse, tanto la minoranza dice stupidate e fa perdere tempo...
Il problema del legame con la legislazione esistente va affrontato. Per quale motivo continuate a dire che l'ATR funziona? Come si fa a partire da questo presupposto quando siamo tutti convinti che non esiste più? L'Assessore e il Presidente sanno perfettamente che quello strumento che doveva nascere per coinvolgere i privati nelle scelte turistiche non ha funzionato. Solo questo giustificava il consorzio di cui parlava il collega Cavaliere, facendo riferimento agli artt. 2602 e 2605 del Codice Civile.
Ma se i privati hanno stanziato soltanto il 12% degli 8 miliardi, vuol dire che quell'obiettivo è fallito. Se è fallito, ed è fallito offrendo uno strumento completamente privatistico, non è bene ripartire completamente da zero e dire che l'attività relativa al turismo è un'attività che deve svolgere l'Ente pubblico, utilizzando consulenti, esperti, affidando anche a privati alcuni compiti, ma mantenendo la regia, invece di pensare di affidare i compiti che riguardano anche l'offerta turistica, Assessore? Il Presidente che avete nominato, questo europarlamentare di Forza Italia, che non so se possiede le capacità per svolgere questo incarico non so neppure se sia torinese o lombardo... Mi dicono sia lombardo... - ha dei compiti anche in relazione a questa legge. Assessore, vuole che legga l'art. 7 della legge 75? Faccia il confronto: contiene dei punti che hanno dei contatti, laddove dice: "...realizza campagne di comunicazione per il grande pubblico su tematiche generali dell'offerta piemontese e per segmenti particolari di pubblico su attività di particolare rilevanza regionale...". Vuol dire che questo Presidente, col suo direttivo, svolge questi compiti che sono di offerta turistica. Lo sono perché il compito del politico della Regione non è quello di fare l'istruttoria della domanda, ma di promuovere l'offerta turistica, quindi attività anche di carattere promozionale.
Il problema, allora, non è chiarito ed è un problema non rilevante.
Dopodiché vogliamo partire dal presupposto del fallimento completo dell'operazione? E allora si pone la proposta del collega Chiezzi, che è quella di richiamare il ruolo degli Enti locali.
I privati non sono interessati a partecipare ai progetti degli Enti pubblici, soprattutto quando le attività sono impostate da organismi che non hanno competenze specifiche. Non hanno interesse; il Presidente pu anche chiamare qualche Presidente della Camera di Commercio, che magari è in una posizione intermedia tra il pubblico ed il privato, e dire che i privati ci sono, ma questo non è il genere di privato che può interessare l'Ente pubblico.
La Regione è interessata ad avere privati che intervengano sull'offerta turistica; se non ci sono, però, è bene dire chiaramente - come fa il collega Chiezzi - che il meccanismo non funziona.
E' questa la riflessione che consegno all'Assessore, per quello che pu valere, anche se mi rendo conto che è una riflessione postuma rispetto all'impianto. Poiché parliamo di fondo regionale per la promozione dell'offerta turistica e poi parleremo della parte delle norme finanziarie ritengo si ponga un problema di collegamento tra le norme finanziarie contenute nell'art. 14 e quelle previste dall'art. 75. Altrimenti istituiamo un'Agenzia che andrà per conto proprio e proporrà le cose più assurde, come quelle proposte finora: l'enoteca, lo spot in Cina per potenziare l'offerta turistica in Piemonte, lo spot in Giappone e cose di questo genere.
Avete letto il programma di attività dell'Agenzia turistica regionale per il 1999, per la quale il Presidente Ghigo ha nominato un parlamentare di Forza Italia?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non l'ho nominato io, non dica inesattezze.



SAITTA Antonino

Allora chi l'ha nominato? I privati? Voi avete letto quel programma ed il tono usato nei confronti dell'Ente pubblico? Io penso che un Assessore dovrebbe avere un minimo di dignità e penso anche che l'Assessore questa dignità politica ce l'abbia, ma dovrebbe reagire con maggiore forza. Un consorzio finanziato al 90% dalla Regione (con 8 miliardi) non può rivolgersi alla Regione Piemonte e dire che, se non ha funzionato, è tutta colpa della Regione Piemonte stessa che non ha dato gli indirizzi. Questo è un atto di accusa alla Giunta e al Presidente della Giunta regionale! Abbiamo creato un organismo politico che permette di dare lezioni al Presidente della Giunta e all'Assessore. Io sono critico nei confronti della politica turistica dell'Assessore. Lo sono stato per alcune semplificazioni e banalità nell'impostazione.
Non sono d'accordo sul fatto che un Ente creato dalla Regione, con fondi regionali, dia lezioni all'Ente pubblico.
Il Presidente dovrebbe preoccuparsi di questo, anziché cullare personaggi che stanno trasformando quest'Ente in uno strumento che fornisce la possibilità di fare dei viaggi e fornire consulenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Mi sembra che alcune delle considerazioni fatte finora ci permettano di collegare il problema della nomina dell'ATR con la discussione in corso.
Stiamo parlando infatti del ruolo delle strutture pubbliche. In questo caso, mi sembra di capire che la Regione, struttura pubblica, debba aver avuto un certo ruolo nella nomina del Presidente dell'ATR. Tra l'altro, la stessa ATR in qualche modo...



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea, le ricordo che la nostra discussione verte sull'art. 7 bis.



PAPANDREA Rocco

Presidente, se mi permette, anch'io vorrei ricordarle che in passato dei colleghi hanno fatto il loro intervento stando zitti.
Come dicevo, anche la stessa ATR è una struttura pubblica. Attualmente tra l'altro, i privati in tal senso non hanno alcun ruolo. Ma, da parte mia, c'è la netta impressione che esista un uso privato di una struttura pubblica. Anzi, non so se sia opportuno dire "privato", perché non riesco a comprendere con esattezza da chi giunga l'indicazione della nomina. Chi è stato a proporre la nomina? Il Consiglio d'Amministrazione? La nomina è caduta su un soggetto che qualcuno, evidentemente, ha proposto: questo qualcuno avrebbe dovuto essere la Regione. E, se così non è stato, bisogna capire perché.
Mi sembra di capire che a proporre la nomina sia stata un'altra struttura pubblica, o forse un partito che, discutendo della sua lista elettorale, non potendo più candidare un deputato uscente e cercandogli una nuova sistemazione, suggerisce a esponenti di rilievo della Regione Piemonte il suo nome. Si è trattato di trovare una nuova collocazione per il deputato uscente, probabilmente una persona che nell'arco dei cinque anni di mandato ha svolto ottimamente il suo lavoro di deputato europeo accumulando esperienze e conoscenze. Guarda caso, in occasione di una carica da ricoprire, l'ex deputato si ritrova alla direzione dell'ATR del Piemonte.
Le mie considerazioni nascono dalla curiosa contestualità tra la definizione delle liste dei partiti e la nomina del Direttore dell'ATR. Non si può non avere l'impressione che sia stato un partito a proporre la nomina.
Mi sembra un fatto molto grave.
Mi sembra molto grave che la discussione sulla nomina del Direttore dell'ATR non si sia svolta nella Giunta o in Consiglio ma in sede di partito. Mi sembra molto grave che una nomina nasca dalla necessità di un partito di trovare una sistemazione per la sua lista elettorale. E la nomina della direzione dell'ATR del Piemonte si è svolta con questi presupposti.
Si parla di superamento della Prima Repubblica, ma di fronte a simili circostanze sembra di trovarsi nel pieno dei più biechi metodi della Prima Repubblica.
I miei possono apparire solo dei sospetti, ma fino a che non arriva una smentita, fino a che non ci viene detta con trasparenza qual è stata la procedura della nomina, fino a che i soggetti della vicenda si defilano da questa richiesta, tutti i sospetti sono legittimi e possibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Cari colleghi e colleghe, ringrazio i colleghi intervenuti a sostegno dell'emendamento e per gli argomenti affrontati.
Quanto è stato detto mette in evidenza il fatto che, al di là della proposta emendativa, c'è una questione che va risolta prima dell'approvazione di questa legge. Non è di grande utilità l'emanazione di un'ulteriore legge, come questa, per il comparto turistico. La Regione Piemonte deve decidersi ad adottare una politica sul turismo che garantisca la coerenza tra le attività dell'Assessorato (garantite dalla L. 75) con le altre attività di cui si occupa la legge oggi in discussione, ma non pu seguire questa politica sovrapponendo progressivamente diversi testi di legge. Seguendo questo sistema, l'unico risultato che si ottiene è la confusione tra le competenze che si sovrappongono, si duplicano e moltiplicano.
Il problema messo in luce da questo emendamento è che, anche nella confusione e sovrapposizione delle competenze che si potrebbe generare, si manterrebbe comunque ancora una mancanza. Infatti, il ruolo che la Regione Piemonte dovrebbe ricoprire e che questa legge dovrebbe definire assegnando agli Enti Pubblici, nell'ambito dell'offerta turistica, diritti e doveri, non viene definito.
E' una mancanza grave di questa legge, l'imprecisione della voce "Finanziamento agli Enti Locali".
All'art. 2, comma 1, si trovano citati gli Enti Locali. In tale articolo, in cui si definiscono e illustrano l'integrazione dell'offerta turistica, i Comuni sono ritenuti soggetti qualificati e responsabili per il suo sviluppo e potenziamento. Ma il fatto stesso che un articolo specifico sia dedicato all'integrazione dell'offerta turistica dimostra come il turismo, per diventare un elemento di crescita e qualificazione economica a livello regionale, non abbia bisogno di piccole politiche tra loro non interrelate, ma di una sola linea politica capace di integrare diversi filoni.
La carenza di questa legge sta anche nel fatto che, mentre si citano nell'art. 2 i Comuni come soggetti che concorrono a sostenere l'offerta turistica e gli investimenti delle imprese turistiche e del tempo libero ma non c'è una conseguenza coerente in ordine ai finanziamenti agli Enti locali, da parte della Regione Piemonte. Questa è una carenza, perché la legge si riferisce sia al pubblico che al privato, ovvero sia ai Comuni sia ai soggetti privati, però, si "dimentica" il finanziamento ai Comuni. I Comuni, tra l'altro, sono dei soggetti molto importanti, atti anche a predisporre dei programmi e degli studi in grado di attivare risorse private. Pertanto il Comune non va, sotto questo punto di vista sottovalutato.
Se noi vogliamo che l'industria del turismo assuma maggior peso economico all'interno della Regione, di certo il ruolo dei Comuni - sono importanti le iniziative private di piccole, medie, grandi aziende - è decisivo in quanto conoscono bene il territorio e quindi sono in grado di costruire progetti di offerta turistica. L'emendamento in oggetto chiede di finanziare esattamente questo tipo di attività.
Se i Comuni si occupano di studi di fattibilità sulla promozione dell'offerta turistica, la Regione potrebbe finanziare fino al 100% i progetti e fino al 70% la spesa ammissibile.
Attraverso la previsione di una norma di legge che consente alla Regione di erogare dei contributi ai Comuni si creerebbe un legame stretto e finalizzato all'incremento dell'offerta turistica qualificata.
Pertanto è per questo che noi, insieme ai colleghi dell'opposizione presentiamo delle proposte integrative a questa legge.
Constatiamo, però, che stiamo discutendo la legge in una situazione di carenza di interlocuzione.
Infatti, si tengono distinte le politiche del privato dal pubblico: pensiamo alla nomina della Presidenza dell'ATR che segue canali oscuri venuti alla luce solo grazie alla stampa o a tale nomina che, guarda caso viene fatta in periodo elettorale, una nomina che ricoprirà un Parlamentare europeo il cui Gruppo, Forza Italia, non ricandiderà, informandone, per previamente il Consiglio.
Non c'è un programma di attuazione della legge n. 75 e non viene discusso, in Consiglio regionale, come promesso, il ruolo dell'ATR sminuito nelle sue possibilità. Questo impoverimento del ruolo dell'ATR è dovuto a precise volontà della Regione, di cui l'Assessore Racchelli e l'intera Giunta regionale sono a conoscenza. All'Assessore Racchelli vanno ricondotte le decisioni assunte durante il suo mandato, ma non quelle assunte da Assessori precedenti.
L'opposizione chiede di discutere in modo serio di alcune questioni, e si scontra, invece, con un'azione di forza tesa a sbarazzarsi di situazioni imbarazzanti. E' imbarazzante non aver ottemperato a quanto previsto dall'o.d.g. dell'anno scorso, come anche è imbarazzante procedere, vedremo se in modo illegittimo, a nomine di carattere clientelare. Capite bene che possiamo andare avanti con tutte le perorazioni di questo mondo, ma, in ogni caso, procedere nella discussione di questa legge è molto difficile e scabro.
Ci rendiamo conto che siamo in un periodo pre-elettorale e la Giunta regionale tende a volgere a suo favore la situazione, però pretendiamo che si rispettino i punti iscritti all'o.d.g. di questo Consiglio e le ragioni della minoranza.
Ritengo che siano state trascurate le richieste fatte dalla minoranza.
La minoranza, infatti, aveva chiesto di discutere, prima di procedere nell'esame della legge, sull'ATR e aveva chiesto anche, come concordato nella conferenza dei Capigruppo, di discutere del comportamento tenuto dall'Assessore Masaracchio sul Salone della Formazione.
La questione dell'Assessore Masaracchio continuate a rimandarla. Se ci vedi sorridere, Assessore Masaracchio, è perché noi sappiamo separare l'aspetto privato dalla vita pubblica. In realtà, non ci sarebbe granché da sorridere, perché la questione in oggetto per il nostro Gruppo è importante. Assessore, sei ben consapevole dell'importanza che noi attribuiamo a questa questione, non te l'abbiamo mai nascosto: è una prerogativa del nostro Gruppo quella di affrontare le questioni, a torto o a ragione, guardando negli occhi gli interlocutori. Non si può pensare di procedere, come se nulla fosse, nella discussione di una legge verso la quale si nutrono dubbi di merito, anche di carattere finanziario, di una legge che è pervenuta e che è stata "lanciata" in Consiglio senza un adeguato confronto - come ha detto il Consigliere Riba - e senza un'adeguata discussione in Commissione, in cui il mio Gruppo, peraltro, non era presente. La si lancia a ridosso delle elezioni, interrompendo un processo legislativo in corso relativo ad un'altra legge che il mio Gruppo ritiene più importante e "meno elettorale", come quella di attuazione dei decreti Bassanini sull'agricoltura. Mentre accade tutto questo, un Presidente dell'ATR viene nominato in sordina, senza discussione alcuna.
Capisci bene, collega Gallarini, che tutta questa situazione qualche problema di "dialettica" lo pone! In ogni caso, ringraziando i colleghi, chiedo alla Giunta di pronunciarsi sull'emendamento.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Ho chiesto di intervenire prima che l'Assessore si pronunci sull'emendamento 7 bis, perché sono preoccupata della risposta, ripensando a quella fornita precedentemente.
La legge in discussione sta rischiando sempre più di diventare - per essere gentile - un "pasticciaccio". E se ne ha conferma dalla votazione precedente, dove su un emendamento "curioso" l'Assessore risponde con un no motivato, dicendo che non esistono le condizioni di accoglibilità.
Dopodiché un Consigliere di maggioranza, non importa quale, interviene e dice: intelligente questo emendamento! Ha dimostrato, contrariamente a quanto dice il nostro Presidente del Consiglio nelle lettere che manda in giro, di essere presente, attento e vigile. Cosa succede? Sulla dichiarazione dell'emendamento scatta una forte e unanime presa di posizione che, stranamente, si vede sia nel numero che nel metodo. Tutta la maggioranza, Giunta e Presidente della Giunta compresa, vota a favore dell'emendamento contro quanto dichiarato dal suo stesso Assessore che, a quel punto, si trova leggermente in difficoltà e alza la mano dicendo: adesso lo dite voi, io mi fido.
Non so cosa dire, facciamo un passo indietro, ragioniamo insieme, ma questo è il risultato. Può darsi che arriviamo a fare scherzi goliardici ma attenzione: l'emendamento approvato in quest'aula - noi no, ma è ininfluente - è stato comunque approvato. Può essere una di quelle soluzioni che contribuisce ulteriormente a rendere peggiore un pasticciaccio che ci ritroviamo tra le mani.
In ogni caso, tutto questo dimostra che non importa a nessuno del risultato e del contenuto reale di questo provvedimento, altrimenti non capiterebbe nulla di simile. Dopodiché può essere, Presidente del Consiglio, della Giunta e colleghi, che gli emendamenti siano anche po' pretestuosi, ma è l'inevitabile risposta e l'inevitabile utilizzo degli strumenti della democrazia conseguenti alla mancanza di coerenze e risposte, poiché una situazione come questa non può continuare a ripetersi in quest'aula.
Per generosità non cito, a partire dall'Assessore Masaracchio e oltre casi su casi, dove vengono date delle garanzie e assunti degli impegni che poi non si onorano. Voglio attenermi al tema, perché vedo già il Presidente che mi sta facendo segni strani.
Confido sulla rispettosa e attenta conduzione del Presidente di questo Consiglio e ringrazio chi, nelle ore precedenti, ha svolto la funzione beccandosi anche qualche rimbrotto ingiusto. Detto questo, quello che è capitato, Presidente Ghigo, è strano e contraddice l'immagine di coerenza alla quale lei, giustamente, tiene.
Un ordine del giorno non è stato votato all'unanimità, perché le minoranze - non ricordo bene - si sono astenute, in quanto non soddisfatte del contenuto ritenuto piuttosto blando, ma è un ordine del giorno proposto dalla sua maggioranza, votato a maggioranza da quest'aula, che impegna la Giunta e il Presidente su una serie di questioni che, a distanza di un anno non vengono onorate in alcun modo e, non solo, sono state contraddette nella loro massima espressione, relativamente, alla nomina, perlomeno inidonea come metodologia, di personaggi che dovrebbero essere autorevoli e della quale dovremmo conoscere criteri e metodi, in piena trasparenza.
E' chiaro che questa maggioranza e questa Giunta sono in vena di goliardia. Sto sempre allo scherzo e alla battuta, ma in questo caso no perché non capisco bene a cosa serva. Era molto più semplice che quattro ore fa ci diceste: avete scelto quel signor lì e con quale metodo, perch abbiamo interpretato in questo modo quell'ordine del giorno. Se ci aveste detto come la pensate, la cosa procedeva e si concludeva, ma non sia mai che, in quest'aula, qualcuno onora qualche impegno! Mai! Si promette che vi saranno delle risposte, ma di volta in volta si prende tempo. Poi apprendiamo tutto dai giornali.
E' evidente che si scrivono gli emendamenti e si entra nel merito, ma con la goliardia e con la mancanza di coerenza che dimostrate c'è da preoccuparsi: infatti i risultati possono essere solo quelli che si vedono con un emendamento che stravolge un articolo che viene votato su richiesta della maggioranza contro l'Assessore. Assessore, nonostante la simpatia che gode da parte di molti Consiglieri, perché comunque il suo zelo e il suo impegno da quando riveste questo incarico sono innegabili, evidentemente ha delle difficoltà in questa maggioranza e in questa Giunta, altrimenti non si spiegherebbe come trovino l'unanimità e il numero legale solo quando si tratta di votare contro di lei! Ho voluto dire questo prima della sua dichiarazione su questo emendamento, allo scopo di aiutarla ad evitare che si ripeta un simile incidente, visto che sta da quella parte, provveda affinché si eviti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Non è possibile, Presidente, accettare queste lezioni di comportamento.
Di nuovo, dopo circa otto ore di Consiglio regionale, non abbiamo fatto ancora un passo avanti su una legge presentata oggi.
Una legge che ha una sua ratio e un suo impianto e sulla quale non tutti i Consiglieri, come osservava prima il Presidente Foco, devono essere richiamati all'attenzione.
Gran parte di questo Consiglio regionale vorrebbe vedere il licenziamento di questa legge, perché la ritiene importante per gli operatori turistici e per il turismo.
Non è possibile, anche in quest'occasione, assistere a ore e ore di soffocante dibattito, velleitario e strumentale, sul nulla, come anche questa volta siamo costretti a sopportare. Se questa legge va discussa discutiamola! Non è possibile cogliere questa occasione ulteriore per discutere tanti altri problemi che nulla hanno a che fare con la legge in oggetto.
Credo che se avessimo un minimo di rispetto per le funzioni di quest'Assemblea dovremmo smetterla e procedere al dibattito su questa legge. Presidente, vorrei che lei richiamasse non tanto il sottoscritto sul fatto che questa è una dichiarazione di voto, ma che riportasse l'attenzione sui doveri di quest'Assemblea. Dobbiamo discutere questa legge! Dobbiamo cogliere questa occasione per fare di questo Consiglio un ring...



(Interruzioni fuori microfono di alcuni Consiglieri della minoranza)



SALERNO Roberto

Parlate quando vi viene data la parola, visto che quasi sempre parlate voi! Vorrei sapere, Presidente, se questo Consiglio regionale è l'occasione per discutere di tutto, in qualsiasi momento, a qualsiasi piacimento, da parte di alcuni Consiglieri di minoranza. Vorrei sapere se questo è il Consiglio regionale.
Le chiedo, allora, Presidente, di richiamare pubblicamente, anche a mezzo dei vari comunicati stampa, questa assemblea ad un dovere elementare: quello di discutere. E' un'assemblea legislativa, discutiamo di questo. Lo faccia, per cortesia, perché c'è una leggera sensazione di soffocamento in questa assemblea regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. Capisco che, anche chiamando a supporto il sistema mondiale di telecomunicazioni, il Consigliere Salerno abbia difficoltà ad accettare il rilievo che, in modo ampio e molto argomentato, la Consigliera Suino ha fatto sulle incongruenze che la Giunta, rispetto all'atteggiamento della maggioranza, ogni tanto evidenzia.
E' una realtà; posso comprendere che non faccia piacere, ma credo che il primo a dispiacersene dovrebbe essere l'Assessore. Tenendo anche conto Consigliere Salerno - e lei lo dimentica - che questa opposizione così poco disponibile, come lei l'ha descritta, ha discusso ed approvato in Commissione il testo presentato dall'Assessore, consultazioni comprese circa in un mese (non ho la data precisa di quando la Giunta ha presentato il provvedimento in Consiglio, ma certo è che abbiamo dedicato poco meno di un mese ad inviarlo all'aula).
A voi della maggioranza - che in Commissione non sostenete gli Assessori, al punto da non essere presenti nel momento del voto per le schede FIP (poi con un sistema nostro regolamentare viene recuperato il voto negativo maggioritario sul FIP, dato dal voto dell'opposizione, perch la maggioranza non c'è sui provvedimenti che contano e di cui la Giunta ha bisogno che vengano velocemente approvati) - pare di disturbo la discussione sugli emendamenti, che io posso o non posso approvare; certo è una lunga discussione, ma è l'unico modo per dare visibilità alla politica o alle politiche che i Gruppi dell'opposizione vogliono portare avanti.
Io non voterò gli emendamenti del Consigliere Chiezzi, ma rispetto la sua volontà di discuterne in aula.
Rilevo che la maggioranza, durante il dibattito di questo provvedimento, ha fatto mancare - volutamente o non volutamente - il numero legale due o tre volte.
Rilevo, e questo è un fatto politico che mi spiace dover sottolineare in aula (non c'è la stampa, è stata richiamata ma non c'è, né per la maggioranza né per l'opposizione, è un dibattito politico che facciamo qui perché le cose bisogna dirsele), che è stato fatto mancare il numero legale due o tre volte.
Rilevo che introducete continuamente elementi di disturbo politico (si vedano alcune nomine, come sono state fatte), ed altri problemi politici che vengono continuamente rinviati senza dare la possibilità all'opposizione di ottenere un minimo...



(Interruzioni fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



BORTOLIN Silvana

Tu, Scanderebech, intervieni, chiedi la parola? Sarebbe interessante ascoltarti, perché quando difendi la maggioranza - ti devo confessare - noi traiamo solo del vantaggio! Io ti ascolto volentieri, se chiedi la parola! Dopodiché bisogna prendere atto di un fatto: che pochi sono gli interventi a sostegno del provvedimento dell'Assessore Racchelli e che, pur tra le critiche, nell'opposizione c'è la convinzione che è un provvedimento da approvare.
Allora rimanete qui, votatelo, intervenite per difendere questo disegno di legge - cosa che non avete fatto fino ad ora - evitate di farvi degli autogol, che noi utilizzeremo, perché non sono di poco conto, che smentiscono ciò che l'Assessore un momento prima dice e che voi, come maggioranza, tradite - scusatemi il termine - o non tenete in considerazione.
Nel merito, non voterò l'emendamento in discussione; mi astengo e dichiaro però che complessivamente - come tutta l'opposizione - sono molto attenta al provvedimento, che mi auguro la maggioranza sappia, non con l'atteggiamento tenuto poc'anzi, ma con un atteggiamento politico coerente sostenere fino in fondo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, credo - e lo ha rimarcato ora la collega Bortolin - ci debba essere un senso di misura nelle cose, che questa maggioranza non ha. Anzitutto, non tutti i provvedimenti hanno avuto discussioni lunghe, ma, sia su provvedimenti veloci che su provvedimenti lunghissimi, questa maggioranza fa mancare continuamente il numero legale.
Tant'è che il Presidente ha dovuto richiamare tutto il Consiglio al fatto che, a causa di ciò, non riusciamo a legiferare a sufficienza.
Devo dire al Presidente del Consiglio che la sua lettera andava indirizzata a tutti i Consiglieri che abbandonano la seduta precocemente oppure non partecipano neppure, e non ai Consiglieri che, quasi sempre dalle 9 del mattino sono presenti. Il Presidente avrebbe dovuto distinguere perché la generalizzazione non aiuta. Questo come primo punto.
Il secondo punto che non possiamo non esporre, se ne rende conto anche l'Assessore, è quello relativo all'Agenzia Turistica. Collega Ghiglia, non è che la Giunta ha fatto una nomina e noi ne vogliamo discutere oggi l'abbiamo saputo per caso - perché la Giunta non ce l'ha comunicato - venti giorni fa, su una questione importantissima, su un'Agenzia che noi riteniamo spenda troppo, in modo sbagliato e serva a poco, (questi ragionamenti li abbiamo fatti tante volte), un'Agenzia sulla quale il Consiglio non ha alcun controllo.
E' questo il punto: non si può dire che è un dato pretestuoso su una questione alla quale il Presidente Ghigo non vuole rispondere, dopo aver usato l'Agenzia anche in una logica di applicazione del codice privato, nel senso che usa le istituzioni per fare i suoi interessi, per nominare le persone a lui vicine. E' questo il problema: i ruoli importanti. Che ci fosse un'indicazione della Giunta, della maggioranza, di chi si vuole, in qualche modo avrebbe anche potuto essere giustificato, ma come giustificare la competenza? Come è stato spiegato il fatto che questa nomina possa essere utile al buon funzionamento dell'Agenzia, e in che modo possiamo spiegare come essa si combina con questa legge? Assessore, sarebbe come dire che lei in realtà non è Assessore: questa legge e la nomina non hanno niente a che spartire l'una con l'altra. Lo stesso sarebbe se dicessimo che l'Agenzia Turistica non ha niente a che spartire con la legge che finanzia quelle stesse strutture alberghiere che l'Agenzia stessa ha il dovere di promuovere. Non mi sembra molto intelligente fare delle argomentazioni attorno a questioni di cui già si conosce l'inverosimiglianza.
Presidente, io non so se lei, pur a conoscenza di questa nomina, non l'abbia comunicata al Consiglio: è stato il Presidente della Giunta a farci intendere che lei, forse, ne era a conoscenza, e che spettava a lei comunicarlo al Consiglio. Mi sembra che tale comunicazione non sia ancora avvenuta.
Presidente, vorremmo dei chiarimenti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Presidente, noi voteremo a favore del nostro emendamento.
Le considerazioni e le risposte ricevute dall'Assessore ci soddisfano.
Presidente, in primo luogo mi rivolgo a lei e alla sua maggioranza.
Tutti i Consiglieri hanno ricevuto una lettera di richiamo e d'invito all'osservanza del proprio dovere: quello di garantire la propria presenza in aula durante i lavori del Consiglio. Le ricordo che nella giornata odierna abbiamo perso circa due ore e mezzo di lavoro, iniziando il Consiglio, che era stato convocato per le ore 9.30, più o meno intorno alle ore 11.
Le ricordo anche che il Consiglio pomeridiano, che avrebbe dovuto aprire i lavori alle ore 14.30, è cominciato invece alle ore 16.
Presidente, mi permetta di dirle che né io né il mio Gruppo accettiamo alcun tipo di richiamo, poiché, insieme anche ad altri Consiglieri dell'opposizione, eravamo in aula alle ore 9.30 e alle ore 14.30.
Presidente, mentre noi cerchiamo di lavorare in modo serio, come le ho appena dimostrato, in quest'aula continuano ad essere trascurate questioni molto gravi. Per citargliene una, rimane ancora irrisolto il caso dell'Assessore Masaracchio.
Nel ribadire il nostro voto favorevole sull'emendamento proposto vorrei richiamare la sua attenzione, Presidente, considerata anche la sua assenza alla prima fase dei lavori dell'aula, sulle questioni poste da altri colleghi e sulla nomina alla presidenza dell'ATR. Sono questioni non meno importanti del testo legislativo in discussione: non si pu prescindere dal problema delle nomine di un Ente che ha, come ruolo fondamentale, la promozione turistica. L'Assessore, e il suo Assessorato non possono pensare di trattare separatamente aspetti diversi di un'unica questione.



PRESIDENTE

Possiamo passare alla votazione dell'emendamento n. 44.



SIMONETTI Laura

Presidente, chiedo che si voti per appello nominale.



PRESIDENTE

D'accordo: procediamo con la votazione nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 32 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri L'emendamento non è accolto.



PRESIDENTE

45) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: all'art. 8, dopo il comma 1, è inserito il seguente comma 1/bis "1/bis) Il fondo è altresì costituito per soddisfare le esigenze di finanziamento agli Enti locali di cui all'art. 7 bis della presente legge".
Non ritengo tale emendamento ammissibile, in quanto non coordinabile.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, scusi, interverrei sull'art. 8, in quanto la discussione generale sugli articoli è precedente a quella, successiva, sugli emendamenti.
Con l'art. 8 si istituisce il fondo regionale.
Nella discussione, testé avvenuta, abbiamo proposto che la Regione Piemonte, con tale legge, si occupasse di finanziare anche le attività di promozione dell'offerta turistica e la qualificazione degli Enti locali.
Gli interventi, in particolare dei colleghi Saitta e Bortolin, mi avevano fatto intendere che una politica, anche di finanziamento, nei confronti degli Enti locali, fosse condivisa. Invece, nella votazione dell'emendamento i colleghi non hanno partecipato al voto: non ho capito bene il perché. L'emendamento chiedeva di inserire dei contributi ai Comuni, nel caso in cui questi predisponessero dei progetti di qualificazione. Probabilmente la votazione ha avuto quell'esito perché ci sono motivazioni di carattere tecnico; forse l'emendamento era un po' confuso nella sua scrittura, quindi i colleghi hanno voluto segnalare un'imperfezione tecnica nell'argomentazione di proposte, che pure condividevano dal punto di vista politico.
Chiedo ai colleghi se concordano nell'inserire, in qualche punto dell'art. 8, un emendamento rivolto a soddisfare anche il finanziamento agli Enti locali. Non so se possono nascere dei problemi nell'istituirlo presso la Finpiemonte.
Ripeto, chiedo ai colleghi se sono d'accordo a preparare, insieme a noi, un emendamento che potrebbe recitare: "il fondo è altresì costituito per soddisfare le esigenze di finanziamento agli Enti locali, così come previsto dall'art. 2, comma uno." Questo potrebbe essere un elemento, nella struttura della legge importante e di innovazione.
Infatti, questa legge non esclude i Comuni dai soggetti che attuano le norme di questa legge, altrimenti non avremmo scritto l'art. 2. Noi abbiamo una legge che - a parte le finalità - nell'art. 2 individua i Comuni come soggetti che intervengono negli investimenti, nella promozione, a tutti i livelli.
Pertanto, mi chiedo come sia possibile, in una legge, che si apre individuando, insieme alla Regione, i Comuni, come soggetti che sostengono lo sviluppo nell'offerta turistica, dimenticarsi dei Comuni quando istituiamo un fondo.
Se i colleghi sono d'accordo sulla mia osservazione, presenteremo insieme un emendamento.
L'altra osservazione di carattere generale sull'art. 8 è la seguente.
Si dice che il fondo è istituito presso la Finpiemonte. Però, colleghi, se il testo che ho è quello giusto, noi negli articoli precedenti abbiamo scritto che non è solo la Finpiemonte che gestisce i contributi, ma sono anche gli istituti di credito. Dopodiché, riflettiamo un momento se il fondo debba essere istituito presso la Finpiemonte. E gli altri istituti di credito? Si apre un problema; dato che nell'articolo precedente abbiamo aggiunto alla Finpiemonte altri istituti di credito, chiedo che si rifletta sulla possibilità di mantenere in questo articolo la vecchia dizione e solo la Finpiemonte. Mi sembra una correzione possibile.
Chiedo, pertanto, ai colleghi di minoranza se ritengono, su questi due punti, di avere un proprio interesse e, in tal caso, chiedo un minuto di tempo per concordare con i colleghi i due emendamenti. Grazie.



PRESIDENTE

Dal Consigliere Chiezzi è stata proposta una nuova formulazione dell'emendamento 45): sub/45) all'art. 8, comma 1/bis dopo le parole "Enti locali", eliminare le parole "di cui all'art. 7/bis della presente legge" e sostituire con "così come previsto dall'art. 2, comma 1" La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

L'intervento del collega Chiezzi mi pare di grande interesse, perch tenta di coordinare le parti già approvate di un testo con questo articolo.
Viene rilevata l'incompletezza del comma II, laddove è previsto che il fondo istituito presso la Finpiemonte S.p.A. è carente, nel senso che non c'è riferimento agli istituti bancari.
Credo sia giusto inserire anche le banche - Assessore - perché il fondo è istituito anche presso le banche, altrimenti non si potrebbe operare; se istituiamo il fondo soltanto presso la Finpiemonte, vuol dire che quella norma che abbiamo previsto, di intervento da parte degli istituti bancari non può essere applicata. A meno che si preveda di istituire il fondo soltanto presso la Finpiemonte e poi il soggetto che trasferisce i fondi alle banche sia la Finpiemonte stessa, con un passaggio perverso.
Bisogna, in ogni caso, inserire gli istituti bancari e quindi far riferimento all'articolo precedente.
Rimane comunque un problema: se dovessimo adottare la scelta della Finpiemonte e degli istituti bancari - che mi pare logica - non credo che per legge, la Regione Piemonte possa istituire un fondo presso una banca.
Mentre questa possibilità è prevista sicuramente presso la Finpiemonte perché è la finanziaria della Regione Piemonte, per quanto riguarda gli istituti bancari lo strumento è diverso da quello dell'istituzione di un fondo, perché si tratta di un'attività creditizia a tutti gli effetti.
Cosa vuol dire, questo, che un credito della banca viene messo in un bilancio con un capitolo apposito? No.
Credo, dunque, che, mentre l'istituto di un fondo ha un senso per l'Ente pubblico e per la Finpiemonte, per legge non possiamo prevedere che l'istituto bancario istituisca un fondo nel proprio bilancio per quanto riguarda questa attività. E' un problema tecnico che è utile chiarire.
Questa possibilità la possiamo prevedere per la Finpiemonte; non la possiamo prevedere per gli istituti bancari diversi dalla Finpiemonte, per è chiaro che bisogna comprendere gli istituti bancari per poter operare con le modalità che abbiamo previsto con l'articolo precedente.
Concordo, pertanto, su questo fatto.
Esprimo un altro rilievo: il comma 3 dice che il fondo è costituito dagli stanziamenti della Regione Piemonte, dai fondi conferiti dallo Stato da disponibilità non utilizzate dei rientri di capitale, che non so bene, a questo punto, cosa possano essere. (Mi pare che le modalità di finanziamento siano contributi in conto capitale e in conto interesse). Le modalità di finanziamento sono due; non riesco a capire dove la Regione Piemonte possa avere dei rientri di capitale per costituire un fondo.
La cosa che maggiormente non mi è chiara è questa: l'articolo dice "...ed ogni altra risorsa di soggetti pubblici e privati...". Cosa vuol dire, che prevediamo dei "Babbi Natale" che ci daranno dei finanziamenti? Facciamo un esempio: chi può essere il privato che mette a disposizione dei fondi per poter fare l'intervento a favore dell'offerta turistica? Il meccanismo dovrebbe essere questo: l'Ente pubblico, con i suoi fondi, che con modalità diverse li mette a disposizione dei privati. Ma la possibilità che il fondo venga istituito anche con risorse di soggetti privati non riesco a capirla. Se ci sono, va bene, ma vorrei mi venisse spiegato qual è la previsione, quali possono essere potenzialmente i soggetti che metteranno a disposizione della Regione Piemonte dei fondi a favore dell'offerta turistica, quando i privati dovrebbero essere quelli che li ricevono, più che metterli a disposizione.
Un chiarimento ci aiuterà anche a stilare meglio gli emendamenti.
Altra questione: nel 5' comma prevediamo che lo stanziamento di fondo sia stabilito annualmente con legge di bilancio. Questa indicazione mi pare giusta. Come mai, però, dal punto di vista finanziario facciamo riferimento all'anno finanziario e, poi, nella parte sulla norma finanziaria facciamo riferimento ad un periodo più lungo, il periodo triennale? La domanda che pongo è questa: un'indicazione pluriennale di fondo è utile, non soltanto per impegnare formalmente delle risorse, come avviene attraverso il bilancio triennale, ma anche per l'operatore, la Finpiemonte la banca, che dovrà avere i finanziamenti. Mi chiedo se, anziché indicare che lo stanziamento del fondo è stabilito con leggi di bilancio, facciamo riferimento all'anno, oppure questo stanziamento è un fondo pluriennale? Suppongo che sia pluriennale, però la legge di bilancio prevede il bilancio annuale e il bilancio triennale. Indicandolo in termini generici si presuppone che il bilancio sia triennale.
Se il fondo è triennale, non si deve più parlare del fondo istituito presso la Finpiemonte, ma di fondi istituiti per il triennio presso la Finpiemonte o le banche. C'è un problema di coerenza, perché parliamo di fondi e non soltanto di un fondo.
Sui Comuni non sono molto convinto, però, se ci confrontiamo, ne parliamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, come proseguono i lavori?



PRESIDENTE

Glielo dico dopo, Consigliere, lasci completare l'intervento alla collega.



BORTOLIN Silvana

La sollecitazione del collega Chiezzi mi porta a fare un'osservazione critica all'attività della Giunta. La non contestualità dei disegni di legge porta noi Consiglieri a vedere non unitamente il disegno di legge n.
460, che è in discussione in quest'aula, e il disegno di legge n. 506 che è stato assegnato alla III Commissione, già consultato, che la III Commissione si adopererà unanimemente a licenziare... I colleghi Consiglieri non hanno presente la discussione che abbiamo incominciato a fare in III Commissione.
Devo dire che la contestualità dei due provvedimenti, o un provvedimento unico che affronti le due parti di interesse del Consiglio e dell'Assessore al turismo, avrebbe consentito di fare un ragionamento univoco. Perché se io leggo il disegno di legge n. 460 - e l'abbiamo discusso - mi rendo conto che all'art. 3 i beneficiari sono le piccole e medie imprese e che gli Enti locali sono presenti solo per la parte degli oneri di urbanizzazione.
Si dice: "Bisogna fare degli interventi": gli Enti locali devono, per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, facilitare gli interventi stessi. Assessore, mi corregga se non ho capito perfettamente. Collega Chiezzi, il disegno di legge n. 507, che è già stato consultato ma che è ancora in Commissione, con l'art. 4, integra le carenze del d.d.l. n. 460 come lei correttamente rileva. L'art. 4 recita: "I beneficiari sono Comuni Comunità montane, Consorzi di Comuni", perché la finalità è promuovere lo sviluppo di nuove aree a vocazione turistica, la rivitalizzazione delle aree turistiche in declino, il mantenimento del grado di attrazione delle aree turistiche forti. Non a caso, quando abbiamo consultato i soggetti interessati, il Presidente della Unione Regionale delle Comunità Montane ha espresso, a nome di tutte le Comunità montane (dunque delle zone turistiche che vanno rivitalizzate e sostenute), una totale condivisione del provvedimento. Altresì, la stragrande maggioranza degli Enti locali si è detta molto favorevole al provvedimento in oggetto.
E' chiaro però che l'analisi separata dei due disegni di legge porta ad incomprensioni e alla presentazione di emendamenti.
Questo, per onestà, l'Assessore è stato il primo a spiegarlo in Commissione. L'Assessore ci ha spiegato l'impossibilità, da parte della Giunta, della contestualità: ma il consentire a noi di comprendere quale sia, complessivamente, la politica che la Giunta intende portare avanti sembra quasi essere un handicap. Tant'è vero che abbiamo richiesto che in Commissione si svolga un dibattito attraverso cui si possa capire quali siano le linee generali d'intervento dell'Assessorato al Turismo e della Giunta nel suo complesso. E' già stato assunto un impegno in questo senso.
Abbiamo due provvedimenti che non sono contemporanei, e siamo chiamati adesso a discutere su un provvedimento che è già in aula. Perciò, non mi sento di dire "aspettiamo per unire le due leggi", perché le piccole imprese si sono già attivate e attendono il provvedimento in discussione in Consiglio. Il resto, è ovvio, dev'essere rapidamente discusso e approvato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Ricollegandomi all'intervento della collega Bortolin e del collega Saitta, desidero porre delle ulteriori questioni.
Dall'intervento della collega Bortolin scaturisce una delle perplessità che noi avevamo già posto all'inizio della discussione del testo legislativo in oggetto.
Mi riferisco alla necessità di unire i due testi e, di conseguenza, le finalità dei due testi: da un lato gli interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica, aventi come principali beneficiari gli Enti privati, dall'altro il disegno di legge n.507, in discussione all'ordine del giorno, che ha invece lo scopo di rivitalizzare e promuovere il turismo sostenibile e che ha come principali beneficiari gli Enti locali.
Ci sembrava che affrontare la questione dell'offerta turistica riferendoci al solo aspetto delle infrastrutture, individuando quindi come unici soggetti gli Enti privati, fosse una posizione assolutamente limitata. Con il nuovo testo di legge occorreva tentare di dare delle risposte serie, più organiche, più complesse, al problema dell'offerta e della rivitalizzazione del turismo piemontese.
L'art. 8 fa nascere delle perplessità, come ha già sottolineato il collega Saitta. Al comma 3, si fa riferimento agli elementi che costituiscono il fondo, vale a dire gli stanziamenti regionali, i fondi conferiti dallo Stato, i rientri di capitali di interessi dei soggetti pubblici e privati. Come il collega Saitta, anch'io chiedo dei chiarimenti sulle risorse dei soggetti privati. Chiedo cioè quali sono i soggetti privati a cui si fa riferimento, come si identificano, in quale modo daranno i loro contributi. Al comma 4 dello stesso articolo, individuate le risorse del fondo si dice che esse diventeranno patrimonio della Regione.
Vuol dire che le risorse dei soggetti pubblici, ma anche dei soggetti privati, diventano patrimonio dalla Regione? Possiamo dire, dunque, in un testo legislativo che i capitali provenienti da soggetti privati diventano patrimonio della Regione? A ben vedere, non si capisce quale soggetto privato dovrebbe mettere a disposizione dei capitali che diventeranno, inevitabilmente, perch previsto da un testo legislativo, patrimonio della Regione.
Ultimo problema. Nell'ultimo comma, si dice che gli stanziamenti vengono stabiliti anno per anno dai bilanci annuali. Invece, ci troviamo in mano un testo legislativo che individua i tre anni di determinazione delle risorse finanziarie (1999/2001): si fa dunque riferimento al bilancio annuale piuttosto che a quello triennale? Assessore, quelli che le ho elencato sono tutti punti oscuri su cui le chiediamo chiarimenti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



PRESIDENTE

RACCHELLI, Assessore al turismo



PRESIDENTE

Ringrazio la Consigliera Bortolin per aver finalmente ricondotto la discussione nell'ambito di quello che era stato, nel mio intervento di relazione della legge, l'elemento di programmazione e pianificazione della politica del turismo di questa Giunta e della sua maggioranza. Noi abbiamo fatto un'operazione propositiva, articolata, tesa a sostenere l'offerta e lo sviluppo turistico nell'ambito dei Comuni - soprattutto dei Comuni montani - molto deboli negli investimenti, e paradossalmente, molto ricchi di prodotto turistico da offrire. Le nostre proposte di politica turistica intendono prestare più attenzione agli investimenti nel settore dell'offerta e nel sistema delle imprese, che devono partire dal presupposto di sviluppare l'occupazione e l'economia nel settore specifico.



PRESIDENTE

Dopodiché, è chiaro che bisogna pensare alla promozione turistica assieme all'offerta: non so cosa si potrebbe promuovere senza un'offerta da fare! Potremmo promuovere l'immagine del prodotto turistico, ma se mancasse la capacità di proporre offerte turistiche, come potremmo pensare di far dormire o accogliere i turisti che scelgono la nostra regione? Per cui il turismo è nient'altro che un'altra industria con tante articolazioni e tanti settori. Noi non ci illudiamo di risolvere il problema dell'industria del turismo con un provvedimento, ma con la proposta di legge in oggetto si affronta il tema dell'offerta turistica.
Si tratta di una risposta importante per il settore delle imprese, in quanto ritornano ad investire nel prodotto turistico con un'offerta qualificata e capace di sostenere fortemente il prodotto turistico.
Sottolineo che all'esame della Commissione c'è un'altra proposta di legge - sono già avvenute le consultazioni - che ha trovato apprezzamento da parte degli Enti locali.
Ripeto, abbiamo predisposto due leggi separate, in quanto la Comunità Europea ci ha espressamente chiesto di fare una legge ad hoc per gli Enti locali che anticipasse, di fatto, i vari DOCUP e ci permettessero di anticipare, con dei fondi regionali, sia la progettazione dei piani integrati sia la realizzazione delle opere e, quindi, finalmente l'infrastrutturazione corretta.
Pertanto, una legge con le stesse finalità dei futuri DOCUP, traslando i soldi che giungono dalla Comunità economica europea.
Abbiamo ritenuto di agire in questo modo non per scelta, ma perch nella discussione generale a Bruxelles ci avevano detto che in Portogallo e in Spagna da anni si segue questo percorso e non ci hanno mai rimesso.
Ripeto, si segue la scelta di ottimizzare le risorse europee e di permettere agli Enti locali di stilare progetti e realizzare opere, nella direzione di sviluppare il sistema turistico territoriale. Pertanto, Piani integrati di sviluppo in grado di ricomprendere gli interventi pubblici e gli interventi privati. Dopodiché, le imprese avranno a disposizione un DDL n. 460 al quale potranno attingere per poter sviluppare quanto fa parte del sistema privato, mentre la parte pubblica avrà il DDL n. 507 dal quale potrà attingere le risorse per realizzare progetti e infrastrutture. Questa è una programmazione e una pianificazione della politica del turismo della Regione Piemonte, volta a capire le necessità del settore.
Poi c'è la promozione turistica, che non fa parte della discussione di questa legge. La legge in oggetto vuole "attaccare" e risolvere i problemi in un settore specifico che è l'industria del turismo. Pertanto, quando noi parliamo di industria parliamo del settore dell'accoglienza, della ricettività e dell'offerta. Noi pensavamo di investire, nella programmazione dei progetti e nei piani integrati di sviluppo degli Enti locali, un miliardo. Pensavamo che con tale cifra si potessero affrontare più progetti di sviluppo di piani integrati d'area nel settore del turismo mentre nel pluriennale pensavamo di inserire le risorse necessarie per far sì che questi progetti vengano realizzati.
Di più non potevamo fare. Certo sono due progetti di legge che affrontano temi diversi. Non possiamo unirli perché la Comunità economica europea non lo consente. Siccome crediamo che per la programmazione e la pianificazione si debba seguire la Comunità Europea, che ci consente di anticipare, con una politica di programma, quelle che saranno le risorse che ci daranno, abbiamo fatto una scelta coerente e compatibile con quella che è la politica europea.
Tutto quanto mi è stato detto sull'inserimento degli Enti locali, non ha alcun senso. Il progetto di legge n. 507 riconduce tutto il discorso delle parti pubbliche nell'ambito di uno specifico intervento di programmazione, di pianificazione e di sviluppo.
Per il resto i fondi sono pubblici o privati. Noi abbiamo anche l'ambizione, per esempio, di stimolare il sistema bancario a partecipare in questa legge. Se trovassimo, soprattutto nell'ambito delle Comunità montane, delle banche o cooperative di banche che accettassero che lo sviluppo turistico passi anche attraverso lo sviluppo socio-economico del territorio, potrebbero benissimo intervenire finanziando la legge.
Mi è stato chiesto: cosa sono gli interessi? Il fondo, quando viene gestito da Finpiemonte o dagli istituti bancari, genera degli interessi attivi. Tali interessi vanno a far parte del capitale e del fondo stesso.
Il capitale è dato dai fondi che non vengono spesi. Per esempio, se noi finanziamo un progetto, ma il beneficiario muore, per cui non si realizza più il progetto, i soldi rientrano nel fondo.
Si tratta di tutto un sistema che deve far parte di una programmazione e di una pianificazione.
Questa legge è stata pensata per il sistema delle imprese e dell'offerta turistica piemontese: non è una legge elettorale. Il pensare questo offende una programmazione, una pianificazione e una politica. Non abbiamo stilato una legge per soluzioni elettorali, ma per ambizioni molto più ampie. E' una legge che tende, finalmente, ad affrontare e a risolvere il sistema infrastrutturale dell'offerta turistica piemontese. Richiesta che perviene dalle piccole e medie imprese, che rappresentano l'85 dell'industria turistica piemontese.
Ripeto, non si tratta di una legge per soluzioni elettorali, ma una legge che va incontro alle esigenze della piccola e media impresa per sviluppare un settore specifico, che è quello dell'offerta turistica.
Francamente, non c'è nessun'altra ambizione recondita.
Per quanto riguarda la Finpiemonte, ho stilato un emendamento che ricomprende gli articoli precedenti: "...la Finpiemonte o gli istituti bancari, previa la stipula della convenzione..".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Innanzitutto non accolgo la paternale politica dell'Assessore, come se volessimo impedire l'approvazione della legge e dei benefici all'attività di carattere turistico.
Mi sono semplicemente permesso - e lo ripeto - di fare dei rilievi puntuali sul fatto che venissero indicato soltanto la Finpiemonte e gli istituti bancari. Non sapevo che fosse stato presentato un emendamento: renderlo noto mi pare il minimo che si possa fare, altrimenti ci fate perdere del tempo! Seconda questione. Assessore, deve anche preoccuparsi della qualità legislativa, perché alcuni nostri rilievi hanno questo significato.
Si dice che lo stanziamento del fondo è stabilito annualmente con leggi di bilancio: "annualmente si fa riferimento al bilancio annuale", ma la legge di bilancio fa riferimento anche al bilancio triennale. Quindi c'è una contraddizione sull'annualità o sulla triennalità.
Sto semplicemente ponendo un problema tecnico. Ha senso che facciamo una scelta annuale all'interno di un bilancio triennale, quando nella norma finanziaria facciamo riferimento al bilancio triennale? La legge di bilancio non è annuale. Scusate, volete che vi legga la legge sulla contabilità regionale? Lo posso anche fare, ma non mi piace discutere di queste cose e dare l'idea di essere presuntuoso.
La legge di contabilità regionale è una legge con la quale si approva il bilancio annuale e il bilancio pluriennale. Pertanto non è che facciamo uno stanziamento annuale! Terza questione. Non è stata chiarita la questione dei fondi dei privati. Capisco gli interessi sui fondi non utilizzati, ma le risorse dei privati quali sono? Il sistema bancario? Vuol dire che noi utilizziamo il sistema bancario? Il fondo è costituito dagli stanziamenti della Regione Piemonte, dai fondi conferiti dallo Stato, dalla disponibilità non utilizzate del rientro di capitale e facciamo riferimento ai nostri fondi.
Prevediamo anche un intervento di privati per costituire questo fondo?



SAITTA Antonino

RACCHELLI, Assessore al turismo



SAITTA Antonino

Non lo escludiamo.



SAITTA Antonino

Cosa vuol dire non lo escludiamo? Allora se chiediamo: "Costituito in pesetas spagnole?", rispondete: "Non lo escludiamo"? "E in dollari?": "Non lo escludiamo"? Cosa vuol dire questo? Se il fondo è pubblico è pubblico.
Cosa vuol dire "fondi dei privati"? Se si vuol ricorrere al sistema creditizio, non si ricorre con l'istituzione di un fondo, ma con la modalità classica della continuità regionale: la Regione si rivolge al sistema creditizio e finanzia un capitolo. Questa è una modalità. Non è che con il sistema bancario finanziamo direttamente questo capitolo.
Il sistema è quello classico: ho bisogno di risorse, mi rivolgo al sistema creditizio, chiedo dei mutui e finanzio questo capitolo. Questi fondi non sono dei privati, sono fondi pubblici che poi devo restituire al sistema privato. Ma, dal punto di vista della contabilità, questa norma non regge ed ha ragione la collega Simonetti quando dice che le risorse del fondo costituiscono patrimonio della Regione, anche quelle private. Se ci rivolgiamo al sistema creditizio, non è che accumuliamo patrimonio; sono soldi che bisogna restituire, se è questa l'interpretazione giusta. Se così non fosse, vuol dire che noi accogliamo dei lasciti e presumiamo di avere dei lasciti? Abbiamo dei lasciti per il turismo e possiamo accogliere in un fondo specifico dei lasciti che ci vengono dati su un fondo particolare? La Regione li accetta e poi li distribuisce (se mai ci saranno o ci sono stati in passato dei lasciti), ma non possiamo dire che i lasciti turistici andranno a finanziare un fondo per il turismo. Anche questo è contro la legge regionale della contabilità. Potete anche approvarla così, ma sappiate che, sotto questo aspetto, è incoerente con la legge regionale sulla contabilità.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
29 Consiglieri ed in congedo n. 5 Consiglieri.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Proseguimento esame disegno di legge n. 460: "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica"


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione sul disegno di legge n. 460. Come dicevo l'emendamento che recita: "Il fondo è altresì costituito per soddisfare esigenze di finanziamento agli Enti locali di cui all'art. 7 bis della presente legge" non è ammissibile.
Mi è stato poi presentato un sub-emendamento che devo intendere emendamento completo, nel senso che non possiamo portare in votazione un sub-emendamento ad un emendamento che non è accoglibile. Con il vostro consenso, propongo una modifica, in modo che resti un emendamento solo fra i due, unificato. Ne do nuovamente lettura: art. 45 e sub45: all'art. 8, dopo il comma 1 è inserito il seguente comma 1/bis: "1/bis. Il fondo è altresì costituito per soddisfare le esigenze di finanziamento agli Enti Locali, così come previsto dall'art. 2, comma 1".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Grazie anche per la ricomposizione dei due emendamenti in uno solo.
La questione, diceva l'Assessore Racchelli, con un tono un po' insofferente peraltro, è stata nuovamente chiarita dalla collega Bortolin.
E cioè che questa è una legge che, sia pure citando gli Enti locali, si dedica al finanziamento delle attività turistiche promosse da soggetti privati, mentre è in corso di discussione un disegno di legge dedicato alla politica turistica che la Regione Piemonte promuove a favore degli Enti locali. Come dice l'Assessore, e con lui anche la collega Bortolin, è nella legge in discussione in Commissione che noi trattiamo questo tema.
Il Presidente Ghigo è presente? Vorrei rivolgermi a lui in particolare.



PRESIDENTE

E' presente l'Assessore.



CHIEZZI Giuseppe

Ma il Presidente Ghigo non era presente? E' un po' che non lo vedo! Non era presente quando abbiamo fatto la verifica del numero legale? Bene, buona sera Presidente Ghigo! Come dicevo, l'Assessore ci ha spiegato che la decisione di separare le leggi è dovuta alla richiesta dell'Unione Europea.
Presidente Ghigo, l'Assessore Racchelli ci ricordava che, alla nostra richiesta di predisporre un unico disegno di legge per le attività private e le attività pubbliche, l'Unione Europea ci ha invece chiesto di fare diversamente, cioè di separare gli interventi a favore delle imprese private da quelli a favore degli Enti Locali. Non so se sia stata la Presidenza della Giunta o l'équipe dell'Assessorato a tenere i contatti con l'Unione Europea, anche se mi sembra che sia stata la Presidenza della Giunta. Diamo per acquisito questo elemento.
Non penso però che l'Unione Europea, formulando la sua preferenza, per l'erogazione dei finanziamenti, di due leggi distinte, abbia anche richiesto che queste due leggi fossero approvate in modo disgiunto e in tempi successivi. Non credo affatto che l'Unione Europea si sia spinta a pretendere la discussione separata delle due leggi: non posso pensare che un'indicazione di comportamento possa essere giunta a questo.
L'Unione Europea avrà pur chiesto di fare due leggi, ma ciò che noi sosteniamo è che, ammesso che questa sia la scelta più opportuna per l'Unione Europea, comunque sarebbe altrettanto opportuno, dal punto di vista politico, discutere le due leggi insieme, contestualmente, una di seguito all'altra, dopo aver affrontato in Commissione la discussione sull'intero sistema turistico. Invece, noi abbiamo una delle due leggi in stato di avanzato esame da parte del Consiglio, con richieste e puntualizzazioni, e l'altra legge che ha appena iniziato il suo iter in Commissione.
Assessore, la richiesta di discutere "insieme" le due leggi non faciliterebbe il nostro compito, non rassicurerebbe anche tutti i colleghi che, come noi, stanno presentando emendamenti, preoccupati anche della politica turistica rivolta agli Enti locali, politica che si esprime nella legge che contestualmente approviamo? La discussione congiunta delle due leggi di sicuro darebbe delle rassicurazioni al nostro Gruppo. Potremmo per esempio, chiarire l'osservazione fatta dalla collega Bortolin e dall'Assessore, per cui questo fondo è il fondo per i privati. Per cortesia, cari colleghi, non presentate emendamenti in cui si dice che questo fondo è a disposizione anche degli Enti locali.
Potrei affermare con più sicurezza tutto ciò se, assieme alla legge in discussione ora, discutessimo della legge per gli Enti pubblici. In essa si è già concordata l'esigenza di avere un fondo dedicato agli Enti locali.
Per tutti questi motivi, e non solo per cocciutaggine, Presidente manterrei quest'emendamento, in cui si afferma che la questione della divisione delle due leggi ci è nota, e che è l'Unione Europea a preferire due leggi distinte. Non c'è alcun motivo per tornarci su.
Io, però, manterrei ferma la proposta di discuterle assieme, di sospendere dunque l'esame di questa legge e accelerare i lavori di Commissione sulla legge 507, per farla giungere rapidamente in aula e discuterla insieme all'altra. Quindi, noi manteniamo l'emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta è contraria all'emendamento nella formulazione riassunta all'inizio.
Lo pongo dunque in votazione per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Chiezzi.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri L'emendamento non è accolto.
46) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: al comma due dell'art. 8 sono soppresse le parole "Finpiemonte S.p.A." e sostituite con "ente strumentale Finpiemonte S.p.A. o Istituti di Credito previa stipula di convenzione" e così nel prosieguo della legge.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Possiamo avere il testo scritto?



PRESIDENTE

Lo stanno distribuendo.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, apprezzo la disponibilità dell'Assessore nell'affrontare il problema che il collega Saitta ed io abbiamo sollevato.
Leggo il testo di legge più l'emendamento presentato dalla Giunta: "il fondo è istituito presso l'ente strumentale Finpiemonte S.p.A. o istituti di credito, previa stipula di convenzione" e così nel prosieguo della legge." Chiedo all'Assessore se questo emendamento presuppone che ci saranno tanti fondi? Uno presso la Finpiemonte, uno presso l'istituto..., e poi? Secondo quesito. Le parole: "...e così nel prosieguo della legge", come devono essere interpretate? Va inteso che tutte le volte che nel testo ci sono le parole "Finpiemonte S.p.A.", occorre sostituirle con le parole "ente strumentale Finpiemonte S.p.A. o istituti di credito, previa stipula di convenzione"? Mi domando se non sia meglio ripresentare degli emendamenti successivamente e togliere le parole: "e così nel prosieguo della legge". E' da verificare. Ad esempio mi domando se all'art. 9, comma due, che chiede alla Finpiemonte di fare il monitoraggio trimestrale, anche in questo caso debbano essere sostitute le parole.



PRESIDENTE

La domanda, Consigliere Chiezzi, l'ha posta con chiarezza.



CHIEZZI Giuseppe

Voglio sapere se anche gli istituti di credito devono provvedere al monitoraggio trimestrale. In questo modo avremo decine e decine di monitoraggi trimestrali sullo stato di attuazione, e chi fa il monitoraggio del monitoraggio? Disperdiamo in monitoraggi? Mi sembra che diventi una cosa un po' macchinosa. Mentre prima si poteva capire che c'è un programma ed un monitoraggio, adesso, inserendo la dispersione dei fondi nei vari istituti di credito, ma, oltre a questo, disperdendo anche il monitoraggio mi sembra che complichiamo la situazione.
Proporrei, pertanto, di togliere: "così nel prosieguo della legge".



PRESIDENTE

La Giunta mantiene la proposta.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Volevo solo far rilevare al redattore dell'emendamento come il riferimento alla Finpiemonte è sicuramente più preciso rispetto all'indicazione generica di "Ente strumentale Finpiemonte".
Vorrei inoltre far rilevare alla Giunta ed al Consiglio un problema che riguarda la Finpiemonte: nella legge istitutiva della Finpiemonte, all'art.
5 è prevista la possibilità di determinare, con leggi specifiche, lo stanziamento di risorse per obiettivi particolari. Quindi, si rientra sicuramente nella modalità previste. Discutendo dello strumento annuale di intervento (definito nella legge "Programma annuale degli interventi") molti colleghi dell'opposizione hanno sottolineato come, in ogni caso, quel programma annuale di interventi dovesse essere coerente in particolare con il Piano di sviluppo economico regionale.
Ricordate? In occasione di quella discussione ci fu un intervento un po' reattivo da parte dell'Assessore, il quale disse: "Facciamo interventi annuali perché diversamente la situazione diventa complessa e non per nulla nella legge non si è fatto riferimento al Piano regionale di sviluppo economico".
Vorrei far rilevare come l'art. 2 della legge istitutiva della Finpiemonte dica chiaramente che la Finpiemonte, quale strumento della programmazione, effettua i propri interventi per concorrere all'attuazione del Piano di sviluppo economico regionale, secondo le finalità e le direttive dello stesso indicate, operando con criteri di economicità.
Quindi, in ogni caso, ci sarebbe un contrasto con questa legge; lo rilevo ma vale per quello che vale, perché mi pare che i suggerimenti specifici non vengano valutati.
Tutti gli interventi della Finpiemonte, anche quelli di carattere specifico, debbono stare all'interno del Piano di sviluppo economico regionale. Questo strumento di carattere finanziario è sicuramente utile per la gestione dei contributi, ma per poter operare con questa legge dovrebbe essere modificata la legge istitutiva, perché consente di fare interventi di gestione, ma solo qualora siano coerenti ed in attuazione del programma regionale di sviluppo.
Poiché manca il Piano regionale di sviluppo, la Finpiemonte non pu gestire i contributi; lo dico perché qualunque tipo di intervento o ricorso può rilevare questa incompatibilità tra una norma e l'altra.
La Finpiemonte non potrà intervenire sul turismo, anche se c'è una legge specifica, perché manca il Piano di sviluppo economico regionale, che è lo strumento all'interno del quale la Finpiemonte può gestire dei contributi come quelli contenuti in questa legge. Bisogna dunque porre una modifica all'art. 2 della legge.
La seconda considerazione è il riferimento alle banche. Il riferimento agli istituti di credito, previa stipula di convenzione, completa una modalità che abbiamo indicato in qualche articolo precedente. Faccio notare, però, che non può essere un compito della Regione Piemonte quello di istituire dei fondi, con legge regionale, presso i bilanci che non dipendono dalla Regione. E' come se decidessimo di dare 100 milioni alla Fiat e la Fiat fosse tenuta, per legge regionale, ad istituire un fondo.
E' un fatto privo di senso perché non parliamo della Finpiemonte, che è un Ente strumentale della Regione, ma di istituti di credito con caratteristiche giuridiche diverse da quelle della Regione Piemonte; mentre possiamo farlo per la Finpiemonte - e lo prevede la legge istitutiva della stessa - non lo possiamo fare con la legge regionale.
Questo mi sembra un abuso di potere dal punto di vista legislativo, nel senso che indichiamo che la Regione Piemonte istituisce un fondo presso gli istituti di credito; mi sembra una modalità, dal punto di vista della legittimità, che non regge.
I rilievi, quindi, sono due: uno, in riferimento alla legge istitutiva della Finpiemonte, che non consente di fare interventi come quelli prefigurati, che fanno solo riferimento al programma annuale, perché la legge della Finpiemonte parla di Piano di sviluppo; l'altro, è che occorrerebbe perlomeno verificare sul piano della legittimità, perch questo va incontro al diritto civilistico, c'è una sovrapposizione di intervento normativo-pubblico attraverso la legge regionale ed un'organizzazione civilistica degli istituti di credito che sono incompatibili. Non possiamo, cioè, trattare gli istituti di credito come se fossero gli enti strumentali della Regione.
Per questo motivo, non solo sono contrario, ma faccio anche notare all'Assessore come esso contenga forti elementi di carattere di illegittimità che dovrebbero essere valutati prima di essere posti in votazione.
Ritengo comunque che il Presidente del Consiglio, che ha esperienza anche nel settore bancario, potrà dirci come non possa rientrare nella competenza regionale il fatto di intervenire sui bilanci degli istituti bancari.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, qual è l'ordine dei lavori?



PRESIDENTE

Concludiamo, a questo punto, mi auguro; non ci sono altre richieste, la Giunta mantiene il proprio atteggiamento, possiamo procedere alla votazione e chiudere i lavori.
Pongo in votazione l'emendamento n. 46, presentato dall'Assessore Racchelli.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 25 voti favorevoli e 4 contrari (non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri).
Il tempo previsto per l'esame del provvedimento è così terminato.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.19)



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