Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.358 del 11/05/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino e Ghigo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Parere espresso dalla Giunta delle Elezioni in merito all'ipotesi di incompatibilità del Consigliere Antonino Masaracchio


PRESIDENTE

Devo portare all'attenzione dell'aula che in data 5 maggio u.s. la Giunta delle Elezioni ha concluso l'esame della questione relativa all'ipotesi di incompatibilità del Consigliere Antonino Masaracchio.
Esaminati gli atti d'ufficio, la Giunta delle Elezioni con votazione a scrutinio segreto, a maggioranza di voto, si è espressa per la non sussistenza di cause di incompatibilità.
E' prevista dal nostro Regolamento la possibilità di valutazione da parte dei Consiglieri nel termine di due minuti.
Il Consigliere Chiezzi chiede di intervenire; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Il Presidente Ghigo non è presente?



PRESIDENTE

Ho detto prima che è in congedo.



CHIEZZI Giuseppe

E' in Argentina.



PRESIDENTE

Il Presidente ci aveva informato e io l'avevo fatto presente alla Conferenza dei Capigruppo.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi il Vicepresidente è Masaracchio. Masaracchio oggi è la persona alla quale ci si rivolge sia per le osservazioni che lo riguardano, ma paradossalmente è anche la persona alla quale ci si dovrebbe rivolgere come rappresentante dell'intera collegialità della Giunta. Questo è fuorviante perché in assenza del Presidente Ghigo al quale volevo fare delle osservazioni in merito a questa vicenda come Presidente della Giunta, mi ritrovo a dover fare queste stesse osservazioni al Vicepresidente Masaracchio che però è parte in causa. Quindi la inviterei, Presidente, a valutare, anche a seguito delle cose che saranno dette, se non sia il caso di riprendere l'argomento, almeno per una parte delle cose che dirò, alla presenza del Presidente Ghigo una successiva volta.
Se la Giunta delle Elezioni a maggioranza ha espresso un parere, a mio modo di vedere, arzigogolato, ma sul quale posso anche, in via strettamente di merito amministrativo, avere i miei dubbi, ma non insistere più di tanto, rimane il fatto che da un punto di vista politico non vi è dubbio che è una lite in corso, una lite di carattere politico che vede due componenti della Giunta regionale avere parti separate e contrastanti tra di loro addirittura in sede di tribunale. Questo mi sembra che obiettivamente possa essere denominata una lite; però, a parte questo elemento, vi è la questione politica di carattere generale che il mio Gruppo solleva sull'incompatibilità, inopportunità, direi indegnità...



PRESIDENTE

Indegnità è un termine che...



CHIEZZI Giuseppe

Prendiamo un vocabolario.



PRESIDENTE

Le chiederei di non esprimere queste valutazioni.



CHIEZZI Giuseppe

Io penso che sia indegno, direi che è un'espressione molto sobria.



PRESIDENTE

Avevamo l'impegno di restare nei termini. Lei sta esprimendo delle valutazioni sulle comunicazioni che ho fatto io, non su questo problema.



CHIEZZI Giuseppe

Io ritengo che un Assessore che si è comportato come l'Assessore Masaracchio, inducendo due imprenditori ad attivare un'attività per la realizzazione del Salone della Formazione, sia un Assessore che non pu svolgere nel nome della Regione Piemonte questo tipo di attività!



PRESIDENTE

Questa è la sua valutazione.



CHIEZZI Giuseppe

Non può farlo perché questi due imprenditori sono finiti in tribunale hanno visto le loro difficoltà. Come Presidente lei mi contenga pure nei due minuti, tanto di qua in avanti ce ne saranno molti di due minuti, io le dico solo che su questa questione che per quanto riguarda il mio Gruppo ostruisce i lavori del Consiglio, perché è una questione di democrazia e di possibilità di un Assessore di essere un interlocutore serio per la comunità che amministra, cosa che l'Assessore Masaracchio non ha fatto, su questa questione ci conteniamo nei due o tre minuti, ma per quanto riguarda il mio Gruppo è una questione aperta che impedisce il proseguimento dei lavori sino a che il Presidente Ghigo non ci dice che valutazione dà dei comportamenti avuti dall'Assessore Masaracchio e non ci spiega per quale motivo non ritenga di rimuovere l'Assessore Masaracchio dalle sue funzioni.
Le ho premesso che questo discorso non posso farlo al Vicepresidente Masaracchio perché è parte in causa, però ritengo di farlo al Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

Cominciamo a rispettare i termini.



CHIEZZI Giuseppe

La pregherei di farsi portatore di questa esigenza presso il Presidente della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Grazie, Presidente, intervengo solo per precisare due questioni. Credo che la documentazione che abbiamo potuto avere tra le mani, come componenti della Giunta delle Elezioni, possa essere riprodotta per ogni Consigliere il quale potrà dare una sua valutazione in base alle richieste che sono state fatte a suo tempo all'Ufficio legale della Regione, quindi alla Presidenza. Credo che le risposte non siano buttate in aria, devono essere risposte ponderate al momento attuale. In questo momento per quello che è successo, la Giunta delle Elezioni a maggioranza ha ritenuto che non ci fosse una questione di decadenza da Consigliere regionale del Consigliere Masaracchio. Altro ragionamento è se verrà affrontato quello che è emerso all'interno stesso della Giunta delle Elezioni, che io ho cercato di frenare il più possibile perché non è un compito specifico della Giunta delle Elezioni quello di fare un ragionamento politico all'interno della Giunta; il ragionamento politico deve essere fatto in Consiglio regionale deve essere fatto tra i Capigruppo e le decisioni conseguenti devono essere prese in termini politici.
Se politicamente si può dare un giudizio, allora mi spoglio della veste di Presidente della Giunta delle Elezioni e posso dare il mio giudizio.
Voglio però solo precisare che da parte di tutti i componenti della Giunta con i quali ci siamo riuniti per tre o quattro volte, c'è stato un comportamento corretto, lineare e non arzigogolato; è stato un comportamento che penso abbia dato il senso della serietà e, pur con i pochi elementi a disposizione, si è riusciti a dare una risposta che malgrado non soddisfi tutti, è una risposta che riteniamo corretta.
Quello che avverrà nel futuro lo vedremo. Giustamente, come Giunta delle Elezioni, non abbiamo voluto incontrare queste due società; se nel futuro ci saranno degli altri elementi, la Giunta delle Elezioni sarà in grado di assumere le decisioni più opportune.
Per il resto, il ragionamento è quello che è stato fatto politicamente dai Capigruppo: le scelte, le sensibilità di ognuno le dobbiamo avere dentro di noi, non possiamo certo imporle a nessuno.
La ringrazio, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ringrazio intanto il Presidente della Giunta delle Elezioni per il suo intervento equilibrato e anche positivo, e lo ringrazio per il lavoro che ha svolto alla Presidenza della Giunta delle Elezioni, tentando di portare tutti noi a dare delle valutazioni esclusivamente oggettive e non soltanto di appartenenza politica, di comodo o, diciamo, di partigianeria.
Devo però sottolineare una cosa, Presidente Deorsola, e desidero sottolinearla in maniera grave. La Giunta delle Elezioni, a mio avviso, in quest'occasione ha concretizzato un brutto precedente, quello di votare in maniera diversa (sì e no) addirittura rispetto ad un parere terzo che veniva chiesto agli uffici in merito alla sussistenza o meno di una lite o di una posizione di eventuale possibilità di decadenza del Vicepresidente Masaracchio.
Gli uffici hanno detto, hanno scritto, hanno portato esempi giurisprudenziali, hanno fatto e scritto ragionamenti credo assolutamente incontestabili in merito alla non sussistenza attuale di ciò che veniva imputato al Vicepresidente Masaracchio.
Ebbene, la Giunta delle Elezioni si è spaccata: c'è chi ha votato sì e chi ha votato no, dimostrando però, a questo punto, non una convinzione oggettiva tecnica quale dovrebbe essere il ruolo della Giunta delle Elezioni, ma esclusivamente una valutazione di tipo politico e partitico. E questo, Presidente, io lo volevo dire in aula, perché a mio avviso crea un bruttissimo precedente: se domani qualcuno di noi o qualcuno dell'opposizione si trovasse in una condizione di difficoltà, la maggioranza di turno, indipendentemente dal ruolo oggettivo tecnico che deve svolgere la Giunta delle Elezioni, potrebbe decidere di farlo decadere per appartenenza politica e partitica. Questo, secondo me, è un bruttissimo precedente che abbiamo fissato con la Giunta delle Elezioni; bruttissimo! Invito tutti i colleghi a riflettere su questo.
Se ogni tanto addirittura qua dentro - arrivo a dire, visto che è sotto gli occhi di tutti la nostra situazione - vogliamo ancora mantenere qualche regola all'interno della nostra istituzione per la nostra autotutela e a difesa delle regole generali, secondo me dovremmo - lo dico a me stesso valutare con maggiore prudenza queste cose.
Concludo dicendo che mi auguro non venga aperto alcun contenzioso oggi Presidente del Consiglio, sulla questione politica, che è già stata dibattuta in quest'aula due volte e sulla quale non siamo disponibili a tornare. Oggi l'aula deve solo prendere atto delle considerazioni della Giunta delle Elezioni.



PRESIDENTE

Credo che l'attività della Giunta delle Elezioni sia conforme a quello che è il nostro Regolamento e alla nostra impostazione, quindi si pu condividerla.
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Soltanto una precisazione, almeno dal nostro punto di vista, a seguito di quanto faceva rilevare adesso il Consigliere Ghiglia.
E' fuori dubbio che la Giunta delle Elezioni nelle sue tre sedute, con l'apporto rilevante degli uffici, ha cercato di svolgere un servizio e un ruolo il più obiettivo possibile, creando le condizione affinché il giudizio conclusivo prevalente fosse quello meglio rispondente a quelle che erano le condizioni tecniche sulle quali la Giunta delle Elezioni doveva esprimersi.
Il fatto che vi sia stata un'espressione politica dipende senz'altro da un'anomalia che è imputabile al Presidente, alla Presidenza della Giunta e alla maggioranza, in quanto sin da quando si creò il caso relativo all'Assessore Masaracchio, facemmo notare in quest'aula, in modo chiaro e trasparente, che vi era un'unica condizione da assolvere fin dall'inizio e in questa sede: quella di una scelta politica.
E' questo che è mancato: in questa sede è mancata la scelta politica l'assunzione di responsabilità politica che doveva vedere la Presidenza e la Giunta perlomeno ricorrere a dei rimedi che sono i rimedi politici che si adottano in questi casi, manlevando ad esempio l'Assessore da una delega specifica, in qualche modo tutelando con un'assunzione politica la stessa figura dell'Assessore.
Questo non è avvenuto, e si è ricorso ad uno strumento tecnico di valutazione tecnica proprio della Giunta delle Elezioni. Ecco perché la conclusione è stata inevitabilmente una conclusione di carattere politico ribadisco, razionale, supportata da tutti quegli elementi che non potevano far incorrere in un'ingiustizia, ma è stata una soluzione politica ad una carenza politica che, come in tanti altri casi, questa Giunta ha dimostrato di avere.
Su un caso del genere, occorreva immediatamente intervenire con assunzione di responsabilità e con una scelta politica, era questo che si richiedeva. Si sapeva tutti benissimo che si ricorreva alla Giunta delle Elezioni, ma per una competenza di carattere squisitamente giuridico tecnico, che nulla aveva a che vedere e che non avrebbe potuto sanare e risolvere una carenza che permane, che è quella politica.
Su questo noi continuiamo a ritenerci insoddisfatti, mentre ovviamente come Giunta delle Elezioni, riteniamo che l'esito sia il più consono, il più corretto a quelle che sono le condizioni tecniche che riguardano la persona in questione.
La carenza politica rimane; di questo ci riteniamo defraudati come aula, come sede democratica.
C'è stata una carenza; c'è stata una mancanza che, di certo, non ha fatto bene nemmeno alla maggioranza e, nello specifico, al caso in questione che riguarda una persona oltretutto autorevole di questa Giunta cioè il Vicepresidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Intanto, credo che la Giunta delle Elezioni sia stata richiesta a tutela del Vicepresidente, perché questo fu il dibattito che investì la Giunta stessa; sulla questione di merito analizzata dalla Giunta c'erano evidentemente i pareri, ma prevalgono e hanno poi prevalso quelli tecnico giuridici.
A dire il vero, e questo lo sa benissimo sia "l'avvocato" Ghiglia che il Vicepresidente, la vera questione politica è la vera, attuale incompatibilità del Vicepresidente che, di sicuro, è un'incompatibilità politica. Cioè, il Vicepresidente si trova in una Giunta che molto probabilmente si troverà a dover scegliere se agire o non agire in ulteriori passaggi giudiziari nei confronti del suo Vicepresidente. Questo è il problema.
E allora, cosa farà il Vicepresidente in quell'occasione? Non si adopererà perché il resto della Giunta non scelga una strada piuttosto che un'altra? E' del tutto evidente che è interesse del Vicepresidente fare sì che la Giunta e il Presidente della Giunta non decidano in un certo modo.
Questa è la vera incompatibilità: un'incompatibilità politica.
Non è stata certo la minoranza ad agire da un punto di vista giudiziario nei confronti del Vicepresidente. E' stata la Giunta, mettendo il Vicepresidente in un'ipotesi di decadenza che la Giunta delle Elezioni ha analizzato, ma soprattutto mettendo il Vicepresidente in un'incompatibilità politica, non di altro genere, che in un Paese normale non sarebbe tollerabile e che invece vede il Vicepresidente giustamente ancorato alla sua poltrona, che dice: "Voi siete pazzi: io non mi dimetto neanche con le cannonate".
Dal suo punto di vista è giusto, ma il problema è della maggioranza: cosa fa la maggioranza rispetto a questa posizione imbarazzante, Presidente del Consiglio, per questo Consiglio regionale? Ripeto: imbarazzante per questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Anche il nostro Gruppo prende atto della votazione avvenuta sulla compatibilità alla carica di Consigliere.
Riteniamo però che il problema politico che già hanno sollevato altri interventi, cioè quello del permanere delle deleghe in capo al Consigliere Masaracchio, sia assolutamente inaccettabile.
In questo c'è una responsabilità politica della Giunta e della maggioranza molto grave, perché riteniamo quanto è avvenuto e ampiamente discusso in quest'aula rispetto agli avvenimenti che ci hanno poi portato a chiedere di rimuovere dai suoi incarichi l'Assessore Masaracchio sia estremamente grave per il fatto in sé, ma anche per il coinvolgimento della Giunta e per il ruolo che egli viene a ricoprire all'interno della Giunta come ricordava il Consigliere Cavaliere.
Riteniamo grave che la Giunta mantenga questo atteggiamento, perché in questa maniera determina una situazione pericolosa e imbarazzante.
In pratica, questa maggioranza garantisce ai suoi membri di proteggerli in ogni caso; in qualche modo, dà loto la licenza di agire con un'ampia libertà, e noi questo lo riteniamo veramente pericoloso.
E' per questo motivo che, pur prendendo atto del voto che c'è stato riteniamo che il problema politico resti aperto. Continuiamo dunque a richiedere, da parte della maggioranza, una riflessione in merito ed una sanatoria che non sia rispetto al problema dell'incarico di Consigliere bensì alla permanenza in Giunta dell'Assessore Masaracchio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

Presidente, noi eravamo convinti che la Giunta delle Elezioni sarebbe arrivata alle conclusioni a cui è arrivata, perché la questione era, sotto molti aspetti, discutibile.
Non per nulla, il nostro Gruppo aveva sollevato dei problemi più di carattere politico e di comportamenti politico-amministrativi che non di incompatibilità vera e propria, anche se in qualche momento la questione è stata sollevata. Tuttavia, rimangono tutte le questioni che sono state rilevate in diverse occasioni durante il dibattito.
Quello che possiamo constatare, con una certa amarezza, è che questa vicenda - che non ha una conclusione di carattere politico e non ha una conclusione con un intervento da parte del Presidente Ghigo, che in qualche maniera ha censurato il comportamento dell'Assessore - resta aperta aggiungendosi alle tante questioni che caratterizzano e hanno caratterizzato il comportamento di questa Giunta amministrativa.
E' un'altra perla, in sostanza.
Per la verità, non sono convinto che questa maggioranza possa avere degli scatti d'orgoglio per comportamenti simili che qualunque Amministrazione avrebbe censurato.
Resta il fatto che, in ogni caso, la Giunta della Regione Piemonte, la maggioranza non ha neppure censurato il comportamento di privati cittadini che hanno assunto, per conto della Regione, un ruolo di carattere pubblico dando degli incarichi per conto della Regione. Resta questo fatto, che è di una certa gravità; così come resta di una certa gravità il fatto che siano stati affidati dei lavori senza delle deliberazioni.
Credo che le parole siano state tutte spese. Resta questo comportamento, che ha veramente del paradossale: il Vicepresidente ha la fiducia completa della sua maggioranza; alcune critiche sono state espresse con grande timidezza, però il comportamento, la posizione dell'Assessore del Vicepresidente Masaracchio è stato difeso.
C'è quindi una sorta di complicità di carattere politico nella sua complessità e noi non possiamo che rilevarla. Purtroppo, credo che questi nostri rilievi siano dei pronunciamenti al vento: lo sono stati finora e continueranno ad esserlo.
Essendo ormai alla conclusione di questa tornata amministrativa, non possiamo che fare l'elenco, e questo è uno dei casi emblematici che evidentemente non potremo che utilizzare per rilevare come questa Giunta nei suoi comportamenti abbia veramente del paradossale.
Credo che qualunque amministratore al quale spiegheremo il comportamento dell'Assessore Masaracchio non potrà fare altro che sorridere e reagire pesantemente, perché mentre i comportamenti degli Assessori comunali, dei Consiglieri comunali sono fortemente controllati e fortemente giudicati anche dagli organi di controllo, un Assessore regionale gode della più completa impunità. E il capo dell'Amministrazione non è neppure capace di censurare il comportamento della sua Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Anch'io condivido quello che alcuni colleghi, ma in particolare il Consigliere Ghiglia, hanno detto rispetto ad una votazione che ci chiama in aula oggi.
Questo potrebbe essere un precedente, dove si usa la Giunta delle Elezioni in termini politici per risolvere un problema politico che la Giunta e la maggioranza non hanno saputo risolvere. E' un precedente drammatico questo, però bisogna vedere dove sono le cause di questo precedente.
Presidente del Consiglio, questa vicenda non riguarda soltanto i rapporti fra il Presidente della Giunta e il Vicepresidente o un Assessore riguarda anche persone esterne che comunque attendono delle risposte.
Queste persone hanno chiesto di essere ricevute ufficialmente da coloro che dovrebbero portare le loro istanze in difesa dei loro interessi, magari anche in quest'aula. Questo non si è voluto fare, non lo si vuol fare e quindi si crea in quest'aula non solo più la discussione politica fra un Assessore che ha iniziato un'attività e una pratica con una ferma volontà di portarla a compimento e una Giunta che gli ha impedito di farlo. Il problema politico è questo, Assessore.
Non voterò rispetto a questo voto che si chiede in aula, perché la Giunta delle Elezioni ha chiarito che non c'è una questione di incompatibilità sulla quale la Giunta è chiamata a votare, però rimane tutto il fatto politico.
Assessore Masaracchio, so per certo che lei soffre per questa questione, perché quando un Assessore ha, dal punto di vista programmatico delle cose e poi ci sono delle interferenze di tipo politico anche da parte del suo Gruppo, che bloccano queste iniziative, il problema diventa politico. Può un Assessore rinunciare a fare quello che crede sia bene fare solo perché ci sono delle interferenze di tipo politico rispetto ad una azione che lui voleva fare? Questo è il problema.
In altri tempi eravamo abituati, in quella famosa I Repubblica alla quale abbiamo appartenuto lei ed io, che i Presidenti della Giunta e dei Consigli dei Ministri, quando non riuscivano a portare avanti dei programmi davano le dimissioni. Ora questa parola non esiste più, perché si sta perdendo via via la dignità del fare politica e si sta acquistando sempre di più la dignità di star fermi sulla sedia, anche se non si riesce a fare quello che si vorrebbe fare.
Questa è la questione grave, perché di fronte ai cittadini voi che non riuscite a fare quello che volete fare, sarete responsabili di non aver fatto. Questo è il grave, perché si è vincolati ancor di più dalla prepotenza delle azioni partitiche rispetto alle cose che si vogliono fare: il maggioritario, l'elezione diretta del Presidente della Giunta e l'elezione diretta dei Sindaci, concentrano uno strapotere che rasenta il limite della democrazia! Allora, detto tutto questo, questa votazione non mi interessa, per rimane aperto il caso personale e il fatto che un Assessore porta avanti un progetto che la Giunta e parte della sua maggioranza gli bloccano e lui non fa una piega: sta zitto, tace! So che per carattere il Vicepresidente Masaracchio non è uno che tace; ritengo che questo tacere sia per lui una sofferenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. E' indubbio che la Giunta delle Elezioni del Consiglio regionale ha svolto un ruolo istituzionale il più obiettivo possibile per un giudizio tecnico e politico corretto della vicenda del Vicepresidente Masaracchio. Si è già detto che vi è stata, in questa vicenda, una forte contraddizione politica della maggioranza.
Sono mancate le scelte di responsabilità del Presidente della Giunta a togliere le deleghe specifiche all'Assessore. Ciò sicuramente avrebbe tutelato meglio politicamente l'Assessore e l'Ente Regione e avrebbe dato segnali di sensibilità e di serietà istituzionali diversi; invece si continua da parte del centro-destra con metodi sbagliati e arroganti. In definitiva, più che da Consigliere regionale si doveva sfiduciare la presenza in Giunta dell'Assessore. Si è così voluto, ancora una volta umiliare il Consiglio regionale e dare solo prova di arroganza politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Intervengo solo per spiegare il mio voto, in Commissione, difforme da quello della restante minoranza. Ho votato contro l'incompatibilità dell'Assessore Masaracchio e quindi contro la sua decadenza, ma il mio voto - voglio specificare - è strettamente tecnico e correlato all'oggetto della votazione.
In sede di Giunta delle Elezioni stavamo analizzando l'incompatibilità non dell'Assessore come Assessore, ma del Consigliere Masaracchio. Stavamo esattamente analizzando se esisteva una vertenza giuridica che vedeva contrapposti la Regione Piemonte e il Consigliere Masaracchio. Sotto questo profilo strettamente giuridico sulla base dei parere legali e degli atti che avevamo, era chiaro, almeno per le mie conoscenze giuridiche, che questa incompatibilità non esisteva. Ho espresso un voto strettamente tecnico, direi quasi da giudice.
Diversa è la questione politica per quanto riguarda il fatto che l'Assessore Masaracchio continui a svolgere i suoi compiti di Assessore. Su questo, io e il mio Gruppo, non ci troviamo assolutamente d'accordo e non possiamo che unirci al coro di obiezioni sollevate dalla minoranza che chiedono queste dimissioni, perché una cosa è - lo sottolineo l'incompatibilità a livello di semplice Consigliere, mentre diversa è l'incompatibilità politica a livello di Assessore.



PRESIDENTE

Abbiamo così esaurito gli interventi sul punto relativo alle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Proseguimento esame disegno di legge n. 460: "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica"


PRESIDENTE

Proseguiamo ora l'esame degli emendamenti all'art. 6 del disegno di legge n. 460, di cui al punto 3 all'o.d.g.
30) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'art. 6, comma terzo: dopo la parola "esaminati" inserire le parole "con valutazioni istruttorie effettuate dalle competenti strutture regionali".
Tale emendamento, sostituisce l'emendamento n. 29) (inserire nuovo comma 3 bis: dopo le parole "efficienza, esecutività e sostenibilità" inserire le seguenti parole "ambientale, nonché economico-finanziaria") il cui esame era stato sospeso nella seduta del 29/4/1999.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, dato che abbiamo interrotto l'esame di questo disegno di legge parecchio tempo fa, per riuscire ad avere un quadro reale della situazione le chiederei il testo del documento approvato ad oggi. Gli emendamenti che stiamo discutendo riguardano un testo vecchio; sono passati 15 giorni e abbiamo discusso altri provvedimenti, quindi ritengo necessario avere il testo degli articoli che abbiamo votato e che sono parecchio diversi, perché diventa difficile orientarsi con il materiale che abbiamo oggi.
Siamo all'art. 6: chiedo di avere il testo dei primi cinque articoli in modo che si riesca a collegarci nei ragionamenti con un testo che non sia quello corretto e scarabocchiato che abbiamo qui. Grazie.



PRESIDENTE

Gli emendamenti che abbiamo approvato ad oggi glieli faccio avere in pochi minuti, solo il tempo di fotocopiarli (li hanno richiesti anche altri colleghi). Il testo riscritto degli articoli, invece, non posso farglielo avere poiché non ce l'ho, ma non credo sia una ragione per non andare avanti nel nostro lavoro.
Gli Uffici provvederanno al lavoro di fotocopiatura in modo che si possa avere, nei tempi tecnici, ma sicuramente non nel giro di pochi minuti, il materiale richiesto. Questo non lo ritengo un elemento che ostacoli il nostro lavoro, ma una cortesia dovuta, che farò distribuendo il testo coordinato.
Vi sono, pertanto, tutti gli elementi per proseguire nella trattazione dell'art. 6.
Il primo emendamento è presentato dal Consigliere Chiezzi al comma terzo dell'art. 6 e chiede di inserire, dopo la parola "esaminati"...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

L'abbiamo già fatto...



PRESIDENTE

Sì, ma è stato riscritto; era stato presentato un emendamento, sempre a firma dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, che è stato riscritto. Esso recita: al comma terzo dell'art. 6, dopo la parola "esaminati", inserire le parole "con valutazioni istruttorie effettuate...".



SIMONETTI Laura

Presidente, prima di passare agli articoli, possiamo avere almeno il testo degli emendamenti, visto che non possiamo avere il testo?



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, siamo all'art. 6 e con questo emendamento, che il Consigliere Chiezzi mi ha fatto pervenire, si chiede di inserire, dopo la parola "esaminati", le parole "con valutazioni istruttorie effettuate dalle competenti strutture regionali".
E' un emendamento che ha presentato lei, perciò credo che si sia già resa conto delle conseguenze che poteva avere.
Prego, Consigliere Chiezzi, lo illustri.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, mi è difficile orientarmi dopo quindici giorni, pur avendo presentato l'emendamento, senza avere almeno un richiamo agli articoli che sono stati finora approvati. Questa è un'esigenza umana, in quanto le leggi andrebbero esaminate dall'inizio alla fine; va bene seguire un'altra procedura, ma è imbarazzante e difficile incominciare con un emendamento all'art. 6, dopo 15 giorni dalla discussione della legge, senza avere richiamato il senso della stessa sin qui discussa ed approvata.
Le chiedo di dare almeno una lettura dei cinque articoli, così come sono stati approvati, in modo che si possa ricollocare l'emendamento in un contesto.



PRESIDENTE

In questo momento gli Uffici le consegnano gli emendamenti fin qui approvati...



CHIEZZI Giuseppe

Non si può dare una lettura?



PRESIDENTE

No, ognuno si prepara come ritiene; gli articoli emendati sono stati approvati e non è implicito dover scrivere, dopo ogni emendamento approvato, il testo dell'articolo modificato. Ogni collega si attrezzi come ritiene per il proseguimento dei lavori.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la verifica del numero legale. Grazie.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n. 29 Consiglieri ed in congedo n. 3 Consiglieri.


Argomento: Varie

Saluto ai docenti e agli alunni della Scuola media "Alessandro Manzoni" di Nichelino


PRESIDENTE

Prima di dare la parola ad altri colleghi, desidero ringraziare, per la loro visita, la classe II D della Scuola media "Alessandro Manzoni" di Nichelino.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Proseguimento esame disegno di legge n. 460: "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica" (seguito)


PRESIDENTE

In merito all'emendamento n. 32, ha la parola il Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che questa sia una parte estremamente delicata della legge poiché, sostanzialmente, si tratta di decidere del mantenimento o dello smantellamento dell'attuale organizzazione delle strutture regionali.
Se possibile, sarebbe interessante sentire, dall'Assessore competente la descrizione dello scenario che verrebbe a determinarsi nell'accettare o respingere questo emendamento. Perché, per quanto riguarda le strutture esistono delle procedure già codificate che devono essere rispettate. In sostanza, vorrei capire cosa accadrebbe se questo emendamento, che mantiene in capo alle strutture regionali l'istruttoria, venisse accolto. Vorrei capire a cosa serve la separazione del Settore dei contributi, dopo che lo si definisce: quando si fa un lavoro, lo si dovrebbe fare completo.
Chi compie l'istruttoria assegna anche i contributi, è una conseguenza banalmente logica. Se invece le procedure venissero messe in essere da altri, per esempio dalla Finpiemonte, come proposto dall'Assessore, cosa potrebbe accadere? Assessore, per cortesia, vorrei ci descrivesse, se è in grado di farlo quali sarebbero gli scenari che si verrebbero a creare nel caso in cui gli uffici fossero conservati o nel caso di un loro eventuale smantellamento.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Aggiungo qualche considerazione a quelle già svolte dal collega e compagno Miglietti. L'Assessore dovrebbe avere la cortesia di chiarire all'aula, non essendo stato possibile farlo prima, se quando si è parlato di assegnare l'istruttoria delle pratiche alla Finpiemonte in realtà si è assunto un indirizzo di modernizzazione come strategia di ragionamento organizzativo. All'atto pratico ci sono diversi problemi: se noi assegniamo una funzione alla Finpiemonte, e non lo escluderei, resta il fatto che le competenze decisionali possono essere anche arbitrali per come è strutturata la legge. Se fosse una normativa dove si dice "devono, devono devono", si tratterebbe di assumere una legge e di tradurla "banalmente" in atti operativi e in determine. Tuttavia, "possono, possono, possono", nella nostra legislazione, implica sempre un consistente livello di discrezionalità che realisticamente, come sostengono anche i colleghi di Rifondazione Comunista, deve essere ricondotto ad una definizione che preveda una funzione di ordine conclusivo per la determinazione in capo alle strutture dell'Assessorato.
Sarei per delegare larga parte della materia alle Province e agli Enti locali: questa è una delle ragioni per cui mi sembra che l'insieme della legge presenti elementi di conflitto con l'indirizzo del decreto legislativo n. 112, ma di questo abbiamo già discusso nel primo confronto sulla legge.
Altra questione: fino a che punto le banche si possono investire di competenze a questo fine? Si è utilizzato l'impianto procedurale delle istruttorie per il credito artigiano, però il credito artigiano, se le mie informazioni non sono sbagliate, raccoglie le pratiche presso tutte le banche che funzionano da sportello locale (intelligente non agnostico).
Successivamente le pratiche vengono raccolte presso l'Artigiancassa (una specie di Ente strumentale), un istituto che ha quella finalità, per cui quelle pratiche non sono definite dalle banche, ma passano attraverso l'Artigiancassa.
Abbiamo un altro problema: se la Regione mette in palio un'entità significativa di contributi, a questo punto si pone il problema degli sportelli utilizzabili sul territorio, per la presentazione delle domande.
Il problema si è posto storicamente per i contributi ai coltivatori per i quali era stata data una risposta di carattere politico-privatistico: "Vanno dalla Coldiretti". La Coldiretti, o le organizzazioni professionali a loro volta usufruivano degli sportelli decentrati dell'Assessorato all'agricoltura, quindi la Regione aveva una struttura sul territorio.
In questo caso, non abbiamo e non dobbiamo avere una struttura sul territorio, perché nell'evoluzione del nostro impianto giuridico organizzativo gli sportelli del sistema delle autonomie presenti sul territorio devono essere delle Province o dei Comuni o delle comunità montane, ma non degli istituti in capo alla Regione. Vorrei capire se su questo punto ci può essere una convergenza di ragionamento, quindi anche di soluzione, perché non è una questione irrisolvibile dal punto di vista politico, o che ingenera una contrapposizione di vedute.
E' una questione funzionale; va bene che la Finpiemonte svolga un ruolo, ma non può essere elusa la decisione finale di merito in capo all'istituto regionale, che è quello che gestisce i fondi sul proprio bilancio. Si tratta di verificare che funzioni possono avere le banche, o altri istituti dotati di sportelli territoriali, purché referenti della Finpiemonte e non in proprio, così come le banche sono referenti dell'Artigiancassa e non in proprio per decidere sul credito artigiano.
C'è un ente di unificazione che ha le caratteristiche dell'Ente strumentale. Credo che questa partita vada risolta con chiarezza nella legge, per quanto riguarda la precisione degli indirizzi. Dal punto di vista operativo si tratterà di utilizzare, a livello di normativa circolari ed atti amministrativi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

In merito alle osservazioni finora ascoltate, vorrei riaffermare alcuni principi essenziali che non possono essere snaturati.
Il problema nasce con il programma degli interventi, nel quale la Giunta regionale stabilisce una serie di criteri, di obiettivi e di indirizzi per operare nell'ambito di questa legge. Alla Finpiemonte, o ad un istituto bancario, è demandata l'istruttoria. Intendo riaffermare il principio: istruttoria significa raccogliere cronologicamente tutto il necessario che verrà indicato nell'ambito del bando per essere classificati all'interno di una graduatoria, e non la fase autorizzativa, che deve restare in mano agli organi competenti. I Comuni hanno la loro competenza le Province e le Regioni altrettanto, per cui la fase autorizzativa resta in capo agli organi competenti.
Pertanto, a chi chiede di ristrutturare un impianto alberghiero, o una struttura per l'accoglienza, e non è in condizioni di portare nell'ambito dell'istruttoria il parere di compatibilità ambientale, l'istituto bancario non potrà fare altro che dire "Signori, non avete la possibilità di partecipare al bando, perché in fase istruttoria non avete consegnato tutte le autorizzazioni che il bando richiede".
Da questo punto di vista la fase istruttoria, è una mera questione amministrativa, di cui si è sempre occupato l'ufficio regionale, ma in questo caso, per snellire le procedure, abbiamo prospettato questa soluzione per tenere conto del decreto legislativo n. 123, che ci indica una strada già applicata nell'ambito della legge n. 488 che sta dando dei buoni risultati, non solo nel campo turistico, ma anche nel campo industriale. Crediamo che non si debbano assolutamente confondere tre fasi completamente diverse. Innanzitutto la fase della Giunta regionale e della Regione, che predispone il piano annuale con i criteri e gli obiettivi indicando soprattutto le qualifiche che si devono avere per ottenere questo tipo di finanziamento, ai quali tutti si devono attenere.
Vi è poi la fase autorizzativa, che è quella che spetta agli enti preposti (Comuni, Enti locali, Province e uffici regionali competenti). Una volta autorizzati i progetti, per cui l'ufficio urbanistico regionale ha una sua competenza, l'ufficio di valutazione ambientale ne ha una sua, la 431 e la 1497 altrettanto, così come il geologico, l'istruttoria non deve fare altro che stabilire che il progetto del signor Rossi è in regola e rientra negli obiettivi, nei criteri e nelle finalità della legge e del piano annuale degli interventi redatto dalla Giunta, ha ottenuto tutti i pareri positivi, per cui è ammesso. Basta, questo deve fare.
Per quanto riguarda invece la considerazione che faceva il Consigliere Riba, quando indicavamo la Finpiemonte - però c'è un emendamento che apre anche agli altri istituti bancari - era semplicemente perché volevamo andare incontro ad una possibilità che ha la Finpiemonte di avere relazioni col sistema bancario regionale, che applica già per esempio con l'Artigianfidi o addirittura con la Fidipiemonte, che ha una rete di banche convenzionate alla quale tutti si possono rivolgere per poter attivare la propria iniziativa o la propria domanda per poi trasferirla al centro anche della Finpiemonte ed avere una possibilità di interlocuzione soprattutto per quello che riguarda la fase finanziaria, che di solito è sempre attivata dalle banche locali e viene poi trasmessa nell'ambito del rapporto che esiste con Finpiemonte.
Queste sono le tre considerazioni che volevo fare. Per questo motivo respingiamo l'emendamento, anche perché negli emendamenti successivi che abbiamo presentato sistemiamo il discorso della Finpiemonte e degli altri sistemi bancari, per cui questo emendamento per noi è respinto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Due questioni. La prima è rivolta ai colleghi che sono intervenuti, in particolare Riba e Miglietti: non ho capito quale valutazione diano dell'emendamento. Mi è sembrato che in parte lo apprezzassero, ma anche che aggiungessero alcuni elementi che questo emendamento non contiene specialmente quelli riferiti alle attività degli Enti locali e delle Province, per cui volevo capire dai colleghi come si collocano sul nostro emendamento e se eventualmente richiedono delle aggiunte, delle modifiche.
Per quanto riguarda l'Assessore, a me pare che la funzione demandata alla Finpiemonte rimanga purtroppo una funzione di livello politico molto improprio, perché i contenuti del programma annuale degli interventi, che a livello di enunciazione generale l'Assessore dice "lì ci sono i criteri gli obiettivi" e quindi a valle di tutto ciò vi è solo un'istruttoria che ha praticamente qualità tecniche, non mi sembra che corrisponda al vero perché la genericità delle specificazioni contenute nell'art. 5 relativamente al programma annuale degli interventi è totale, è assolutamente priva di ogni determinatezza.
Si dice che il programma contiene gli obiettivi di sviluppo dell'offerta turistica, ma - Assessore Racchelli - cosa vuole che si sarà mai scritto lì sopra? Ci sarà scritto che l'offerta turistica deve svilupparsi. A che livello di dettaglio può arrivare? Non può arrivare a nessun livello di dettaglio, se non una esortazione, una volontà che in ogni territorio del Piemonte, sia quello già consolidato sia quello da consolidare, si attivino tutte... Sarà una cosa assolutamente generica. Ci sarà scritto che non si vuole sviluppare un territorio dal punto di vista turistico? Penso di no.
Alla lettera c), "priorità degli interventi e ambiti territoriali" vedo già cosa ci sarà scritto: gli interventi saranno tutti prioritari (campi da sci, lago, agriturismo, turismo minore, turismo maggiore...).
Ambiti territoriali: escluderete degli ambiti? No, li nominerete tutti perché escludendo un ambito, vi metterete nella condizione in cui anche in un ambito... E quindi, alla fine, quello che conta è la valutazione istruttoria, perché il programma sarà sempre molto generico, passibile di "stiracchiamenti" in ogni tipo di direzione.
Allora ho dei dubbi che si operi bene, consentendo a un funzionario di banca di decidere se un imprenditore, magari suo cliente, rientri o meno nella griglia a maglie così larghe che il programma annuale determina, e se questo invece non possa configurare un'azione di incentivazione clientelare delle attività e delle iniziative.
Questo pericolo è irrobustito anche dall'elencazione delle attività oggetto di aiuto, sulle quali si potrà tornare successivamente, ma che sono talmente generiche e interpretabili nel modo più esteso, senza confini che aumenta ancora questo elemento di pericolosità di consegnare un ruolo politico a un funzionario di banca, che magari tiene già spesse corde in mano, con le quali ha rapporti consolidati con l'imprenditore che fa una domanda.
Per questo motivo io insisto nel tenere l'emendamento così com'è, per chiederei al collega Riba di conoscere se ci sono modifiche o aggiunte all'emendamento stesso da lui richieste o suggerite, in modo tale da votare insieme questo emendamento. Siccome nel suo intervento ha fatto considerazioni non di dissociazione o di critica, però mi è sembrato che aggiungesse qualcosa, volevo capire se il collega Riba...



PRESIDENTE

Lei termini il suo intervento, lo chiederemo al collega Riba.



CHIEZZI Giuseppe

Glielo chieda lei.



PRESIDENTE

Collega Riba, il Consigliere Chiezzi chiedeva se lei era d'accordo sulla sua impostazione. Se lei intende fare dichiarazione di voto come risposta, va bene, altrimenti dichiarerà col suo voto... Mi dica lei.
Prego, intervenga pure.



RIBA Lido

Ho ampliato le considerazioni perché mi sembrava che fosse un argomento centrale nella legge, risolto e superato il quale, per quanto ci riguarda i nodi principali sono stati discussi, al di là della conclusione che ci trova o meno d'accordo, ma abbiamo anche detto che siamo d'accordo all'emendamento del Gruppo dei Comunisti Italiani, oltre naturalmente ad avere aggiunto delle altre considerazioni, ma sull'emendamento siamo d'accordo.



PRESIDENTE

Grazie. Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, passerei alla votazione dell'emendamento.



SIMONETTI Laura

Per appello nominale, Presidente.



PRESIDENTE

Si proceda pertanto alla votazione dell'emendamento n. 32 per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI' 15 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri L'emendamento è respinto.
33) Emendamento presentato dall'Assessore Racchelli: al comma 4, art. 6, dopo la parola "contributi" aggiungere le parole "sono demandate alla Finpiemonte S.p.A. o Istituti bancari, come previsto dal decreto legislativo 31/3/1998, n. 123".
L'aggiunta dopo "Finpiemonte S.p.A." di "o Istituti bancari" deve essere effettuata anche: al comma secondo dell'art. 8 al comma secondo dell'art. 9 al comma primo dell'art. 10 al comma primo dell'art. 13.
SIMONETTI Laura (fuori microfono) Possiamo farlo distribuire, Presidente?



PRESIDENTE

A me consta che nel plico che vi è stato consegnato dovrebbe esserci: verificate, per cortesia.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ce n'è ancora uno prima, a pagina 28 degli emendamenti.



PRESIDENTE

Gli Uffici stanno verificando se è così.
Mi confermano che quello che ho letto è l'emendamento di pagina 28 Consigliere Riba.



RIBA Lido

Lo può rileggere, Presidente?



PRESIDENTE

D'accordo, lo rileggo: al comma 4 dell'art. 6, dopo la parola "contributi", aggiungere: "sono demandate alla Finpiemonte S.p.A. o Istituti bancari, come previsto dal Decreto Legislativo 31/3/1998 n. 123".



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, scusate, ma se voi parlate mentre io leggo, non si capisce più niente!



(Commenti dai banchi del Gruppo DS)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bellion, ne ha facoltà.



BELLION Marco

Il problema è che a lei consta che nel blocco di emendamenti che ci è stato consegnato ci sia l'emendamento nuovo dell'Assessore Racchelli; in realtà non c'è.
Era questo il problema: a lei consta una cosa che non c'è.



PRESIDENTE

Cioè, questo che io ho letto non c'è? Gli Uffici controllino, per gentilezza.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Possiamo andare avanti?



CHIEZZI Giuseppe

Ci dia l'emendamento, Presidente.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

C'è un qui pro quo: io ho letto "sono demandate", perché ho visto così loro hanno "possono essere demandate". Vuole chiarire la Giunta la dicitura esatta? La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

"Sono" demandate.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Faccia distribuire copia scritta dell'emendamento, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, c'è solo da cambiare "possono essere" in "sono" per favore.
CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) C'è chi va in Argentina e c'è chi in quest'aula vuole lavorare bene!



PRESIDENTE

Consigliere, a me chi va in Argentina in questo momento non interessa.
Distribuiamo l'emendamento.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Non voglio dare un contributo alla confusione - poi non so se ci riuscirei - però nella legge si diceva che "le valutazioni istruttorie dei contributi sono demandate alla Finpiemonte". L'emendamento direbbe (e fin qui saremmo d'accordo): "possono essere demandate alla Finpiemonte o istituti bancari", ecc.". Se è come viene detto adesso - ma è diverso da quello che è scritto - l'emendamento direbbe: dopo la parola "contributi" aggiungere "sono", restiamo esattamente al testo della legge, che è quello che non va bene. Bisognerebbe togliere quella parte lì e lasciare soltanto "istituti bancari".



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Griffini)



RIBA Lido

L'emendamento va riscritto.



PRESIDENTE

Effettivamente l'emendamento non è scritto perfettamente.
Prego, Assessore.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Ce lo impone anche la legge. Non è che noi possiamo dare un incarico così, dobbiamo fare una gara e vedere fra gli istituti quelli che danno la maggiore garanzia e le migliori condizioni per poter affidar loro un incarico che deve rispondere a criteri che sono dettati nel piano attuale e che devono dare la copertura a livello regionale. Del resto, la stessa cosa ha fatto anche l'Unione Europea con gli istituti bancari e che ha affidato per esempio, non alla Finpiemonte, ma ad un altro istituto bancario che ha dato maggiori garanzie di copertura e di condizioni al sistema, per cui abbiamo aperto al sistema bancario. Tra l'altro è scritto anche nel D.lgs.
123/98 che l'istruttoria deve essere aperta al sistema bancario.
Vorrei che si chiarisse bene questo concetto. L'istruttoria significa mettere in fila tutta una serie di autorizzazioni o di criteri che nell'ambito del piano annuale, sono scritti e che sono costituiti da una serie di attività e fasi autorizzative che se non ci sono, qualsiasi istituto bancario non può far altro che dire "questa autorizzazione non c'è, quindi il progetto non è ammesso", perché la griglia sarà molto stretta. Non è che noi diamo l'interpretazione politica all'istituto bancario, diamo solo uno schema che è di tipo amministrativo, per agevolare come d'altronde si fa anche per i finanziamenti agli artigiani attraverso Artigianfidi o Fidipiemonte - tutto il sistema economico della nostra Regione.
Una persona, ad esempio, si rivolge alla Banca Popolare di Cuneo per avere un finanziamento attraverso Artigianfidi; si rivolge a quella banca che è convenzionata con Artigianfidi o con Finpiemonte e di fatto si fa tutta l'istruttoria lì, viene passata e arriva una pratica che è già in condizione di essere autorizzata o non autorizzata. Questa è una fase istruttoria, ma non che possa avere un'apertura o delle maglie larghe per la fase autorizzativa.
La fase autorizzativa è una cosa di competenza strettamente finalizzata agli Enti, che non c'entra assolutamente nulla.
Qui si tratta di rendere manageriale e snella una fase istruttoria in termini di tempo per far sì, ad esempio, che se una persona ha un'attività a Cuneo non debba correre cento volte a Torino, ma lo faccia, se è possibile, direttamente attraverso un'affiliata alla Finpiemonte se la gara la vincerà la Finpiemonte, o se invece la vincerà un istituto bancario, con l'istituto bancario convenzionato, che dovrà rispettare i canoni e i criteri di quella convenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Anch'io rilevo come questo emendamento riproduca il testo originario ha perfettamente ragione il collega Riba.
Vorrei riprendere quest'ultima osservazione dell'Assessore relativamente alla fase istruttoria. In effetti, con il comma 4 dell'art.
6, la valutazione istruttoria è demandata o può essere demandata (in ogni modo si pensa di demandarla) alla Finpiemonte o al sistema bancario.
Lei, Assessore, fa il paragone con l'Artigianfidi, dice che il meccanismo è simile, poi in modo automatico la Finpiemonte o il sistema bancario valuterà le domande. In modo automatico perché verrà offerta la griglia: mi sembra questo lo schema che viene adottato.
Non sono così convinto che sia mutuabile il meccanismo che, ad esempio viene utilizzato per il sistema artigianale anche per il sistema turistico nel senso che attraverso il programma annuale degli interventi, la Regione Piemonte si prefigge un obiettivo che non è soltanto quello di definire una griglia di elementi di carattere amministrativo per dare una valutazione sulla domanda, ma definisce anche degli obiettivi di carattere politico nel programma annuale.
Infatti, dice che contiene gli obiettivi dell'offerta turistica, le specifiche iniziative oggetto del funzionamento. Questo è il programma degli interventi, quello indicato nell'art. 5, dal punto a) al punto e).
Leggendo l'art. 5 il contenuto del programma annuale degli interventi non è tale da definire quella griglia per potere valutare le singole domande. Mi sembra questo il ragionamento.
Posso capire se il programma degli interventi fosse qualcosa di preciso, ma è ancora uno strumento politico. Non offre cioè al sistema bancario un meccanismo certo che in modo automatico permette di valutare tutti gli elementi contenuti nella domanda (ampliamento, posti letto ecc.). Mi sembra che sia ancora un documento con caratteristiche di carattere politico.
Allora, essendo questo il programma annuale di interventi, quello previsto dall'art. 5, mi pare che la valutazione delle istruttorie trasferita alla Finpiemonte è il trasferimento di una competenza di carattere politico. Proprio per questo fatto: perché il programma annuale degli interventi non è ad un livello di precisazione tale che consenta di fare in modo automatico le scelte sulle singole domande.
Essendo questo il programma annuale degli interventi, quello che il Consiglio ha votato, credo che sicuramente può essere demandata al sistema bancario la gestione dei contributi - la gestione sì - ma la valutazione istruttoria, per le caratteristiche che ha il programma degli interventi, è ancora una valutazione, proprio perché richiede ancora una valutazione politica che vada oltre al programma degli interventi, che deve essere ancora trattenuta all'interno della Regione Piemonte.
Continuo ad essere di questa opinione per quanto riguarda la valutazione delle istruttorie, poi per quanto riguarda la gestione dei contributi sì.
Vi invito quindi ancora a riflettere su questo meccanismo. Non sono contrario che il sistema bancario se ne occupi, ma dato che non siamo ancora ad un livello di definizione tale e richiede ancora un ragionamento di carattere politico, forse è opportuno che venga trattenuto ancora all'interno della Regione Piemonte.
Dopodiché se si vuole delegare tutto alla Finpiemonte e al sistema bancario, spogliamoci anche di questa funzione politica; registreremo che si continua con un meccanismo che si sta ormai consolidando di trasferire all'esterno non funzioni tecniche, ma funzioni di carattere politico.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Saitta, anche per essere rimasto nei tempi rispetto che chiedo anche agli altri colleghi che devono ancora intervenire.
La parola al Consigliere Griffini.



GRIFFINI Massimo

Intervengo per capire meglio l'emendamento. Sono d'accordo con l'aggiunta delle parole "o istituti bancari", però io vorrei sapere se nella prima parte il testo viene modificato o rimane "sono demandate".



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Per noi è "sono demandate".



GRIFFINI Massimo

Per me va bene "sono demandate", perché "possono essere" poteva creare qualche problema. Per l'Assessore è "sono demandate", quindi va bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che sia una incongruenza che dovrebbe essere sanata. Non è possibile che per via di una non chiarezza nell'art. 5 si debba correre ai ripari nell'art. 6. Sarebbe una legge assolutamente mal congegnata. Bisogna allora definire in modo preciso l'art. 5, perché di conseguenza non vi sia una incongruenza nell'art. 6. Non si può dire, perché non è chiarito nell'art. 5, quali sono i compiti che si riserva la Regione Piemonte e che bisogna mantenere in capo alla Regione Piemonte anche tutto l'iter susseguente, perché non c'è stata chiarezza nelle linee di indirizzo.
Bisogna avere la certezza delle linee di indirizzo, altrimenti non funziona nulla, badate! Se vi è questa remora, bisogna tornare all'approvazione degli specifici interventi in Consiglio! I funzionari della Regione Piemonte - se mi consentite - si possono tranquillamente paragonare ai funzionari della Finpiemonte o delle banche, ai funzionari di qualsiasi tipo; essi non hanno un ruolo politico, ma esecutivo. La separazione fra i ruoli mi pare sia stata determinata dal decreto legislativo n. 29 e rafforzata in tutta la legislazione che è venuta avanti dopo tale decreto.
Se, però, non è chiaro l'art. 5, non possiamo andare a supplire l'art.
5 con l'art. 6. Deve essere chiaro l'art. 5, deve essere chiaro quali sono i compiti; spetta sicuramente alla Conferenza Regioni-Autonomie locali il compito di dare il parere sul programma annuale degli interventi e nell'approvazione dei criteri, le Province ed i Comuni dovrebbero entrare nel merito per capire se quel programma annuale degli interventi e la copertura finanziaria sono tali da garantire il dettato di legge e non altro.
Credo si debba chiarire bene l'art. 5 e spetta all'Assessore e all'assemblea dire se esso è assolutamente chiaro, perché nell'art. 6 non è più possibile supplire alle mancanze dell'art. 5, altrimenti diventa una discrezionalità - da parte dei funzionari - totalmente inaccettabile in termini politici.
Sarà poi la Giunta ad assumere il provvedimento di concessione dei contributi (perché vi è un passaggio in cui la responsabilità viene assunta dall'organo esecutivo del Governo regionale)? Una volta definita l'istruttoria ed assegnati i contributi, la Giunta fa proprio il procedimento. Non so se funziona così, lo deve dire chi si occupa di questa materia, ma, se questo non è chiarito molto bene nell'art.
5, è impossibile riuscire a recuperarlo nell'art. 6.
Per questo motivo ribadisco l'opportunità di conoscere l'iter esecutivo per la formazione del programma annuale, in cui i vincoli politici siano tali da non generare assolutamente alcuna discrezionalità che permetta a chicchessia di assumere atteggiamenti politici in merito ad un programma che deve essere meramente di applicazione tecnica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Voglio dirvi una cosa molto semplice: capisco che fino ad oggi non si è verificato questo tipo di procedura o comunque non si è dato il via ad una serie di attività che offrano la certezza ed il panorama complessivo di quanto si vuole realizzare attraverso una legge. Nell'art. 5, però, è scritto molto chiaramente che si indicano gli obiettivi e le specifiche iniziative oggetto di finanziamento, quindi verrà esplicitato dove intendiamo sviluppare l'attività turistica, dove serve che sia sviluppata dove è necessario fare degli investimenti e dove non lo è.
Inoltre, andremo a specificare quali sono le priorità degli interventi da fare, se nel settore della montagna, in quello della pianura o della collina, se a sostegno di un segmento e di un prodotto turistico specifico se nell'ambito di una ristrutturazione o di una costruzione nuova, di una rivalutazione oppure ampiamente di quanto già esiste. Andremo, poi, a dire quali sono i criteri per cui si possono chiedere le autorizzazioni e quindi diremo chi, come, perché, in che modo, con quali iniziative caratteristiche e modalità potrà attivarsi per chiedere i finanziamenti.
Certo, per ottenere tutto questo occorrerà agire come a livello governativo nazionale, attraverso l'emanazione della legge n. 488, che non ricomprende tutte queste specifiche indicazioni perché è una legge classificata per principi e per articoli.
Consigliere Miglietti, una legge è un testo che ha degli articoli di carattere generale, che danno indicazioni di carattere oggettivo. Anche il turismo è un'attività economico-produttiva che ha bisogno di criteri e di circolari applicative delle leggi e delle norme, quindi faremo come il nostro Governo, che (con la legge n. 488) ha emanato una legge di carattere generale, attraverso la quale ha assunto l'incarico di dare gli obiettivi i criteri, le modalità e la fruibilità degli investimenti; ha fatto inoltre le circolari applicative, nelle quali - e questo lo dovrà fare anche la Regione Piemonte - ha chiarito, per esempio, cosa significano e quali sono le piccole e medie imprese, quali sono gli interventi da fare.
Tali circolari non danno alcuna possibilità di interpretazione politica a nessun istituto bancario.
Io affermo che il principio della politica spetta all'istituzione e soprattutto il governo spetta a chi governa. Per questo motivo, quando noi faremo le circolari applicative della legge, dell'art. 6 e dell'art. 5 circolari che discuteremo con la Commissione competente - daremo una griglia strettissima tale per cui l'istruttoria - che è un atto formale rispetto ad una dichiarazione che invece è di carattere politico - non sia altro che un mero esempio di matematica assunzione di un punteggio! Questo è quello che noi vogliamo fare, snellendo le procedure e dando la possibilità alle imprese di attivarsi in termini locali. Non vogliamo fare nient'altro! Vogliamo fare quello che ha fatto il Governo nazionale con la Legge n. 488. Basta! Questo, certo, significa programmazione, pianificazione, governo e tutto il resto.
Per riaffermare questo principio, ho inserito il termine "valuta" in un emendamento all'art. 5 (quando vi arriveremo lo vedrete), nel senso che la Giunta regionale valuta quello che gli istituti bancari avranno fatto, in funzione della griglia rigidissima che noi avremo dato a chi dovrà fare le istruttorie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Nell'illustrazione dell'emendamento, l'Assessore fa riferimento a delle gare a cui partecipano gli istituti bancari di cui al comma quarto dell'art. 6.
Poiché al comma quarto si fa riferimento alla Finpiemonte - ed è l'unico soggetto che viene individuato - previa stipula di apposita convenzione, chiedo all'Assessore se può spiegare cosa significa individuare altri soggetti come gli istituti bancari, facendo riferimento ad una gara, rispetto ad una scelta: quali sono gli elementi contenuti ecc.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Le leggi dell'Unione Europea ci dicono che al di sopra di una certa soglia bisogna seguire delle procedure per affidare determinati incarichi.
Sono norme di carattere generale che fanno parte delle attività di ogni settore: prima di affidare un incarico per svolgere un'attività, quindi una funzione, si deve valutare quello che sul mercato dà le migliori garanzie il miglior prezzo, le migliori condizioni, la migliore copertura e le migliori possibilità affinché l'obiettivo si realizzi.
Ci atteniamo, dunque, alle regole imposte dall'Unione Europea per quanto riguarda le gare che hanno un importo superiore ai 200.000 ECU. Così com'è stato fatto anche per le disposizioni dei fondi comunitari, verrà fatta una gara nell'ambito di questa procedura.



PRESIDENTE

Grazie Assessore.



(Il Consigliere Chiezzi chiede la parola)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei è già intervenuto.



CHIEZZI Giuseppe

No.



PRESIDENTE

Ma è intervenuta la collega Simonetti. Il Gruppo è già intervenuto.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ma il Gruppo è composto da due Consiglieri.



PRESIDENTE

Certo, ma se io faccio intervenire i miei nove...
Va bene, Consigliere Chiezzi, intervenga pure. La prego soltanto di essere un po' veloce.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Mi scusi ancora un attimo, Presidente, e anche lei, Consigliere Chiezzi.
Per essere ancora più chiari, voglio dirvi che in effetti quando diremo alla Finpiemonte o al sistema bancario quello che vogliamo, ci sarà qualcuno che verrà a dirci che ce lo fa gratis, a certe condizioni, altri magari potrebbero dirci che ce lo fanno per 50, 100, 200 o 300. Noi dovremo scegliere, nell'ambito di quello che chiediamo e del bando che faremo, le condizioni migliori perché la Regione abbia il miglior risultato al minor costo.



(Il Consigliere Cavaliere chiede la parola)



PRESIDENTE

Un momento, Consigliere Cavaliere.
Consigliere Chiezzi, immagino che lei intenda intervenire per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

No.



PRESIDENTE

No. Allora, facciamo intervenire prima il Consigliere Cavaliere che aveva già chiesto la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Non intendo fare la dichiarazione di voto, ma vorrei fare anch'io il mio intervento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io sono nei nove, quindi...



SAITTA Antonio

Nei nove?



CAVALIERE Pasquale

Sì, diceva il Consigliere Chiezzi che io sono nei nove, quindi posso parlare.



SAITTA Antonio

Quali nove? I suoi nove, Presidente?



PRESIDENTE

No, no, non mi appartengono quei nove, è stato uno sbaglio, perché ne farei parte anch'io, quindi...



SAITTA Antonio

Questo peggiora la situazione.



CAVALIERE Pasquale

Credo sia evidente che la scelta del soggetto a cui affidare l'istruttoria è un aspetto istituzionale.
Assessore, per noi è chiaro che tale soggetto deve far parte della struttura, perché l'istruttoria non è un aspetto prettamente tecnico, ma fa parte della gestione dell'Ente erogatore che non può essere, in nessun caso, affidata a terzi. L'istruttoria deve essere per forza della struttura, altrimenti creiamo un pasticcio abbastanza evidente! E' vero che c'è la legge che in qualche modo determina i criteri, ma proprio perché è la legge regionale che determina i criteri, deve essere la struttura regionale che li applica! Non può essere un altro soggetto.
Per quanto riguarda poi la possibilità di un'ulteriore gestione, questa non può che essere oggetto di gara d'appalto, a mio parere.
Non può essere data direttamente, per il meccanismo che abbiamo già avuto modo di spiegare in passato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non ero ancora intervenuto su questa questione.
Il fatto che l'Assessore ci abbia detto che gli affidamenti agli istituti bancari avvengono attraverso gara, non è stato del tutto chiarito anche per il modo in cui ha dato le successive spiegazioni.
L'Assessore ha detto: "dobbiamo fare la gara, perché dobbiamo osservare la normativa europea", però io non ho capito quali norme della normativa europea obbligano la Regione a mettere in gara un servizio che l'Assessore stesso ci spiegava potrebbe essere svolto gratuitamente.
I 200.000 Ecu non hanno nulla a che vedere con questo tipo di gara: tant'è che nella legge vi è scritto il riferimento non ad una gara, ma alla stipula di una convenzione, che può essere stipulata o meno.
Sono due cose che mi sembrano totalmente diverse, perché se l'Assessore dice: "potremmo affidare ad un istituto di credito il servizio di - lui dice - valutazione istruttoria più gestione, anche gratis" che gara è questa? Che obbligo c'è? Com'è che l'Unione Europea dice che deve andare in gara? Va in gara o è soggetto a convenzione? Perché se è soggetto a convenzione lo capisco: la Regione fissa dei propri criteri e poi chiede a un istituto di credito se è d'accordo e a quale prezzo lo fa.
Questo aspetto, che è contenuto nel comma quarto, va chiarito perché è indeterminato. Vengano spiegati i termini di questa gara e se è gara si scriva in legge! Scriviamo in legge...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

E' per legge.



CHIEZZI Giuseppe

No, non è per legge, perché se si dice che l'istituto di credito pu fare questo lavoro gratis...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

E' un'esasperazione.



CHIEZZI Giuseppe

Non è un'esasperazione: non mi sembravi esasperato quando hai detto che l'istituto di credito potrebbe farlo gratis. Se così fosse, non si tratterebbe di una gara: la convenzione è un altro rapporto! Se si vuole subordinare alla stipula di una convenzione, allora la Regione fa la convenzione, poi ci sarà chi stipula e chi non stipula.
Questo è un criterio! Dato che quest'incarico non è soggetto a una remunerazione e non è nemmeno soggetto a una remunerazione in qualche modo paragonabile in situazioni analoghe, nel senso che ci può essere un istituto di credito che gestisce un contributo di un milione. Ma che gara si può fare per verificare chi, in una determinata provincia, gestisce dieci contributi da cinque milioni l'uno? Quanto vale quella gestione? Duecentomila ECU? Non mi sembra che mettere in gara un servizio, riferito ad un quantum abbia una parentela con la legge in oggetto, che prevede contributi a pioggia, anche minimi, addirittura per chi possiede un ristorante con dieci coperti che vuole cambiare la cucina! Cosa c'entra andare in gara su questo? Ci chiarisca l'Assessore il rapporto tra quanto, per adesso scritto in legge, stipula di convenzione e quanto da lui spiegato a voce: "Metteremo in gara gli istituti di credito". Tutti gli istituti di credito, anche la Deutsch Bank; tutti! Che senso ha questo? Ce lo spieghi, perché io non ho capito. Grazie.



PRESIDENTE

E' pervenuto un nuovo emendamento, che va esaminato prima dell'emendamento n. 33).
32/bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Miglietti, Bertoli, Bellion e Riba: all'art. 6, comma quarto, la parola "valutazione" è sostituita con la parola "procedure".
La parola al Consigliere Miglietti per l'illustrazione.



MIGLIETTI Franco

Questo emendamento è conseguente al ragionamento fatto prima. La parola "valutazione" potrebbe trarre in inganno e dare adito ad una valutazione di tipo politico, mentre le procedure istruttorie sono ineccepibili e non lasciano adito a nessun dubbio interpretativo, riguardando, appunto esclusivamente le procedure.
Lasciando all'ultimo comma dell'art. 6, il comma quinto, che recita: "La Regione entro 180 giorni dalla presentazione delle domande, sulla base delle procedure istruttorie, valuta, approva e pubblica la graduatoria", la Regione se ne assume la totale responsabilità, in base ai criteri da essa stessa formulati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Racchelli, ne ha facoltà.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

"Procedure" è un termine più tecnico, più tipicamente amministrativo mentre le "valutazioni", invece, hanno carattere istituzionale, ed esistono gli uffici competenti per la loro formulazione, siano esse di carattere generale, ambientale, geologico o di compatibilità.
In effetti, il termine "procedure" è più adatto a quanto anch'io pensavo, riferendomi esclusivamente ad una valutazione amministrativa: si tratta di mettere in ordine sequenziale tutti i criteri e le richieste fatte, e stabilire se tutto è stato elaborato in maniera corretta.
Il termine "procedure", dunque, si avvicina di più al mio pensiero riassumendo questioni tecniche e burocratiche, non di ordine valutativo o politico. Del resto, nel comma quinto dell'art. 6 avevamo aggiunto "La Regione Piemonte valuta ed approva la graduatoria".
Concludendo, ritengo che il termine "procedura" sia più appropriato di "valutazione".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere, ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Assessore, il problema continua ad essere una diversa valutazione dei fatti. Dunque, vorrei chiederle se lei è d'accordo sul punto che sia la Regione a compiere l'istruttoria o meno, perché il nocciolo della questione è che noi riteniamo incongruente, rispetto al nostro tipo di struttura regionale, il fatto che sia un Ente esterno a compierla.
Potremmo anche nominare cinque Direttori generali, creare un'altra organizzazione regionale, potrebbe anche andare bene così, ma se manteniamo questo tipo di struttura, istituzionalmente è bene che a compiere l'istruttoria sia la Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Mi state chiedendo se c'è o meno la volontà di applicare l'articolo del decreto legislativo n. 123. Poiché si tratta di esprimere una valutazione politica, vi chiedo qualche minuto di sospensione.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.42 riprende alle 12.50)



PRESIDENTE

Considerato che pochi minuti non basteranno per la sospensione richiesta dall'Assessore Racchelli, comunico all'aula che tale sospensione è prolungata di un'ora.



(La seduta, sospesa alle ore 12.50 riprende alle 14.41)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo l'esame dell'emendamento n. 32/bis).
La Consigliera Simonetti chiede la verifica del numero legale.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(La Vicepresidente Minervini effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n. 28 Consiglieri anziché 29 (sono in congedo n. 3 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52, comma quarto, del Regolamento interno del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 14.47 riprende alle ore 15.27)



PRESIDENTE

Possiamo riprendere i lavori.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, possiamo fare la verifica del numero legale?



PRESIDENTE

Il numero legale pare assicurato da alcuni Consiglieri che non erano presenti quando abbiamo fatto la verifica. Vuole che lo si verifichi nuovamente?



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n. 30 Consiglieri ed in congedo n. 3 Consiglieri.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Proseguimento esame disegno di legge n. 460: "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica" (seguito)


PRESIDENTE

Do nuovamente lettura dell'emendamento 32/bis), presentato dai Consiglieri Miglietti, Bertoli, Bellion e Riba: all'art. 6, comma quarto, la parola "valutazione" è sostituita dalla parola "procedure".
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Presidente, vorrei fare una domanda prima dell'esame di questo emendamento.



PRESIDENTE

Faccia la domanda.



SIMONETTI Laura

E' una domanda che volevo già porre prima della sospensione chiesta dall'Assessore. Vorrei quindi capire, in relazione a questa sospensione che l'Assessore ha chiesto con la sua maggioranza, qual è la conclusione cui si è giunti per la ripresa del Consiglio.
Al comma 3 - faccio un passo indietro perché riguarda anche il soggetto del comma 4 - si individua come gli interventi proposti sulla base del programma annuale siano esaminati sotto il profilo dell'efficacia e dell'efficienza, nonché della sostenibilità ambientale...



PRESIDENTE

Consigliera Simonetti, siamo già oltre il comma terzo.



SIMONETTI Laura

Presidente, mi faccia finire; non torno sul comma 3.



PRESIDENTE

Però non possiamo introdurre una discussione generale.



SIMONETTI Laura

Presidente, se mi lascia finire, non perché vogliamo tornare sul comma terzo, ma se l'Assessore chiarisce qual è il soggetto preposto rispetto agli interventi di cui al comma 3, noi riusciamo anche ad interloquire e ad avere qualche informazione in più rispetto al comma 4.
Vi sono due attività: una, l'esamina degli interventi proposti sulla base del programma annuale; l'altra, le valutazioni istruttorie, che l'emendamento ora in esame propone di individuare come procedure istruttorie.
Per quanto riguarda le valutazioni istruttorie, queste - ai sensi del comma 4 - sono demandate alla Finpiemonte e, su proposta della Giunta, agli istituti bancari.
Per quanto riguarda invece l'esamina degli interventi proposti sulla base del programma annuale, qual è il soggetto individuato? Qui non è chiarito.
Non intendiamo pertanto tornare al comma 3, ma visto che il comma 4 è la conseguenza immediata (voi dite tecnica) ci servirebbe qualche elemento in più, perché noi nelle valutazioni vediamo qualcosa in più. Visto che viene individuata la "valutazione" istruttoria, che è diversa dalla "procedura" e da altri termini, l'individuazione di un preciso soggetto che noi non diamo per scontato, forse può chiarire il discorso per il prosieguo dei lavori.



PRESIDENTE

A me pare che il testo sia chiaro.
L'art. 6 fa una previsione di ordine generale di metodologica e il punto 4) precisa il soggetto agente o istruente.
L'art. 6, comma terzo, fa una previsione metodologica di ordine generale e successivamente viene precisato qual è l'oggetto.



(Commenti della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

Consigliera, il comma 3 è chiaro in italiano.



(Commenti dai banchi dei Comunisti italiani)



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia, siamo all'emendamento n. 32/bis al comma 4 dell'art. 6. Chi desidera intervenire su tale emendamento? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Come diceva la collega Simonetti, il giudizio su questo emendamento è condizionato dalla risoluzione del quesito posto relativamente al comma terzo, che noi non abbiamo condiviso.
Al momento, però, è ancora testo di legge e quindi la sostituzione di "valutazione" con "procedure" dipende da chi svolgerà gli esami degli interventi sotto il profilo dell'efficacia e dell'efficienza. Chi svolge questi esami? Chiederei che si rispondesse a questa domanda per poterci collocare sull'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

La nostra proposta di emendamento sul comma quarto attiene esclusivamente a chiarire che la valutazione e l'istruttoria delle procedure sono in capo a chi è previsto.
Chiarisca l'Assessore che cosa dice il comma terzo: "Gli interventi proposti sulla base del programma annuale sono esaminati sotto il profilo dell'efficacia, efficienza, esecutività e sostenibilità economico finanziaria".
Questo è il nodo che si aggancia esattamente al comma secondo, che deve disgiungere la parte amministrativa dalle valutazioni di tipo politico.
Invito l'Assessore ad essere chiaro. Essendoci un comma in cui si dice sotto quale profilo saranno esaminati gli interventi, potrei pensare, ad esempio, dato che chi si assume la responsabilità di stabilire la graduatoria è la Giunta, che sia un problema che attiene alla Giunta, ma non so se l'Assessore intendesse esattamente questo.
L'intenzione di quell'emendamento - secondo cui le procedure per l'istruttoria devono essere disgiunte da qualsiasi valutazione di tipo politico ed essere espletate soltanto in applicazione di quanto è previsto al comma secondo, quindi dal Regolamento che viene emanato dalla Giunta - è di far sì che l'istruttoria sia scevra da valutazioni di tipo politico e quindi da interpretazioni.
Adesso l'Assessore chiarisca chi deve valutare se quelle proposte sono sostenibili sotto il profilo dell'efficienza, dell'efficacia e della compatibilità economica.



PRESIDENTE

Assessore, dia la sua valutazione sul comma quarto, che ovviamente ha un coinvolgimento in tutti i commi precedenti, ma qui stiamo parlando dell'emendamento Miglietti, perché altrimenti svolgiamo in continuazione una discussione di ordine generale.
Prego, prenda pure la parola.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Credo che negli articoli che abbiamo già votato ci sia già una serie di indicazioni ben precise su quello che deve contenere l'applicazione di questa legge e, soprattutto, su quello che si vuole arrivare a finanziare nell'ambito della proposta che la legge ci sottopone.
Nell'art. 5 abbiamo una serie di specifiche indicazioni per il Piano annuale degli interventi, che ci indicano gli obiettivi di sviluppo dell'offerta turistica, quindi bisogna fare l'analisi specifica di quello che è l'effettivo problema nell'ambito dell'offerta turistica; abbiamo le specifiche iniziative oggetto di finanziamento, quindi diremo: "Le specifiche iniziative sono quelle rivolte a sviluppare determinate aree che, secondo noi, vanno potenziate dal punto di vista turistico e le vogliamo sviluppare in quel determinato modo, compatibile con..."; poi abbiamo le priorità degli interventi negli ambiti territoriali, per cui diremo anche: "Vogliamo sviluppare una ricettività o un'accoglienza in quell'ambito territoriale specifico, perché lì l'offerta turistica esige che vengano fatti determinati tipi di investimenti e che, a fronte di un prodotto turistico forte, vi sia la capacità di offrire la ricettività e l'accoglienza adeguata"; abbiamo i criteri e le modalità di presentazione che ci indicano...



GATTI Agostino

Hanno fatto un'altra domanda.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Poi ci indicano anche i criteri e le modalità per la presentazione delle domande, con la precisazione, prima di tutto, di quello che deve contenere la domanda e dei criteri per la presentazione.
Se poi andiamo al comma secondo dell'art. 6, addirittura entriamo ancora di più nello specifico, perché la Regione stabilisce con il programma annuale degli interventi gli obiettivi specifici di ogni tipologia di intervento, le priorità, le categorie dei soggetti beneficiari; definisce inoltre l'entità e le modalità di accesso e di erogazione di contributi, nonché le procedure per la rendicontazione e il controllo della loro efficacia.
In sostanza, sulla base di questi due articoli, la Regione definirà tutto quello che è di carattere politico, emanando rigorose circolari applicative, tali per cui non ci sia possibilità di interpretazione politica da parte di nessuno. D'altronde, non è una nostra invenzione perché abbiamo assunto quanto ha fatto il Governo della nostra Repubblica con la legge n. 488, che ha dato grandi risultati nel campo del finanziamento all'industria, e che oggi viene esteso anche al turismo.
Questo meccanismo è così stringente che qualsiasi istituto o persona che faccia la verifica, e soprattutto l'istruttoria, non può far altro che applicare strettamente i parametri specifici. Credo che quello che compete alla Regione sia indicato nell'art. 5 e nel comma secondo dell'art. 6.
L'istruttoria è un atto formale, per cui il problema fondamentale è che si tratta di mettere in linea i criteri. Tutto quello che vi ho detto presuppone che la Regione indichi criteri molto chiari e rigorosi, per cui ci saranno dei punti a), b), c), d), e), f), g) che verranno messi nell'ambito del piano annuale. Chi fa l'istruttoria deve esclusivamente verificare che i paletti fissati, cioè a), b), c), d), e), f), siano stati presi in considerazione all'atto della presentazione delle domande e quindi che siano stati autorizzati dagli uffici competenti, nel rispetto dei criteri indicati nella circolare.
Faccio un esempio: se nel bando si parla di certe caratteristiche, come quella di un determinato livello di altitudine, in quanto si tende a favorire lo sviluppo del turismo montano, questo requisito dovrà essere presente, perché se un'impresa collocata a livello di un lago presenta una domanda finalizzata allo sviluppo del turismo montano, chiaramente quel parametro, nell'ambito dell'istruttoria, sarà negativo, per cui avrà un punteggio conseguente.
Sempre nell'ambito dell'istruttoria, ci sarà un parere finale rispetto al punteggio stabilito in base ai criteri da noi prescritti.
D'altronde, il D.lgs. 123 va in quella direzione ed entro il 15 maggio dovrà essere applicato da tutti gli Enti.
Ripeto, non è una cosa che ci siamo inventati, ci siamo limitati a prendere un decreto legislativo e ad applicarlo alla Regione Piemonte certo invertendo la rotta, certo imponendoci di dover fare quello che è stato fatto anche a livello nazionale, ma indicando dei criteri chiari emanando delle circolari applicative ed utilizzando degli strumenti ineccepibili, che siano anche frutto di una valutazione politica.
Si tratta di fare delle scelte politiche di governo e di spiegare agli istituti bancari che cosa si vuole realizzare con quella determinata legge legge che vuole sviluppare il settore ricettivo dell'accoglienza nell'ambito dello sviluppo del turismo come settore economico-produttivo che crea investimenti, con un patto sociale finalizzato alla crescita dell'occupazione e del terziario della nostra Regione.
Questo è quello che noi vogliamo con questo articolo.



PRESIDENTE

La parola per dichiarazione di voto al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Più che altro è un tentativo per convincere l'Assessore, perché anche in quello che lui dice vi è una zona grigia.
Assessore Racchelli, guardi la questione da questo punto di vista. C'è un'area di indeterminatezza. Abbiamo tre momenti: primo, la Giunta regionale fa il programma (poi abbiamo una critica sui contenuti, ma lasciamo stare).
Secondo momento: arrivano gli interventi proposti, e questo è un afflusso di richieste di varia natura, che vengono fatte a valle del programma, quindi interpretano il programma, ritengono di starci dentro.
Terzo momento: gli interventi proposti sono esaminati.
Ci sono quindi tre momenti organizzati che devono avere un proprio equilibrio, razionalità e congruenza.
Si fa il programma (e lo fa la Giunta); gli interventi sono proposti dai privati e quanti altri; gli interventi sono esaminati - si chiede da parte di tutti - da chi? Perché questa domanda è importante? Perché l'esame che viene fatto (comma 3), è un esame che ha il programma della Giunta da un lato (obiettivi, finalità), gli interventi concreti e chi esamina, deve esaminare l'efficacia, l'efficienza, l'esecutività, la sostenibilità economico-finanziaria e forse anche la valutazione di impatto ambientale! Allora, l'esame di questi interventi è quello che deve accertare la congruenza tra il programma fatto dalla Giunta e gli interventi proposti dai soggetti che richiedono i contributi.
La politica sta lì, in quel punto! Perché altrimenti non avreste scritto che devono essere esaminati sotto il profilo di efficienza efficacia, ecc..
Dal comma 3 si capisce che la valutazione politica, di merito, è difficile da eseguire, è complessa, tant'è che voi l'avete illustrata con diversi sostantivi per far capire che non si tratta di un automatismo: c'è un programma della Giunta e ci sono delle schede che si infilano nel programma ed escono "sì - no", non è così! Per quanto il programma abbia dei confini il più possibile determinati non siamo nella situazione che si infilano nel programma le richieste e la macchina - l'istruttoria amministrativa - dice: sì o no. No, attenzione! Questo terzo momento, che è altrettanto importante del primo (la definizione dei programmi), chi lo fa?



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Lo fa la Giunta.



CHIEZZI Giuseppe

Allora bisogna scriverlo!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Lo fa la Giunta sulla base del programma annuale!



CHIEZZI Giuseppe

No! Ma no, Assessore, ho provato a dirle...



PRESIDENTE

Per cortesia, non fate dialogo! E' da mesi che ci stiamo pensando.



CHIEZZI Giuseppe

La Giunta...



PRESIDENTE

Mi scusi un attimo, Consigliere Chiezzi.
Chi non è convinto del testo proposto dalla Giunta faccia degli emendamenti. Emendamenti il più possibile completi! Perché altrimenti questo continuo dibattito a due non viene visto dagli altri colleghi con grande interesse. Scusate!



CHIEZZI Giuseppe

Assessore, lei dice che lo fa la Giunta. Non è così! Perché se fosse così, scrivetelo.
Lei dice: "la Giunta fa il programma annuale", ma il programma annuale è una cosa diversa! Sono tre i momenti amministrativi: la Giunta fa il programma annuale; gli interventi chiedono e - comma terzo - vengono esaminati sotto tutti i profili. Da chi? Questo è un esame di congruenza politico-amministrativa tra chi chiede e la Giunta che ha detto: "attenzione, il programma è questo". Lì c'è una zona grigia, Assessore! Se non è così, se è la Giunta, allora si scriva che questo esame sull'efficacia, efficienza e sostenibilità finanziaria lo fa la Giunta! Se lei ci dice questo, ci tranquillizza.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione dell'emendamento.
Hanno chiesto la parola, nell'ordine, i Consiglieri Gallarini, Salerno e Saitta.



GALLARINI Pierluigi

A proposito della discussione che si sta facendo, vorrei sottoporre una proposta all'attenzione del Consiglio (l'ho già fatta all'Assessore che si riserva di rifletterci). Quanto meno è una proposta, non so se risolutiva o meno.
Al comma 4 dell'art. 6, laddove si dice: "le valutazioni istruttorie e la gestione" ecc., propongo un emendamento con questa dicitura: "Le procedure istruttorie e la gestione dei contributi sono demandate alla Finpiemonte S.p.A. o ad istituti bancari, come previsto dal Decreto Legislativo 31/3/1998, n. 123".
Al comma 5, per recuperare la valutazione: "La Regione, entro 180 giorni dalla presentazione delle domande, sulla base delle risultanze istruttorie valuta, approva e pubblica la graduatoria", quindi c'è l'inserimento del termine "valuta".
E' una proposta che ritengo di sintesi rispetto alle valutazioni e le discussioni che sono state fatte. La sottopongo all'Assessore e ai colleghi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Avevo chiesto la parola per dichiarare il nostro voto favorevole all'emendamento presentato dal Consigliere Miglietti, che propone la sostituzione della parola "valutazioni" con "procedure istruttorie". Ci sembra corretto.
Riteniamo, altresì, signor Presidente, che la discussione continui ad essere sterile su queste questioni di cui all'art. 6, comma 3, perché ci sembra evidente che la Regione con la predisposizione del programma annuale non fa altro che redigere una griglia molto stretta di parametri e di coefficienti sulla base dei quali poi si calcola il punteggio.
E' chiaro che questa procedura di riscontro con la griglia dei coefficienti e degli obiettivi non può essere sempre a capo della Regione.
Non può essere la Regione a valutare la sostenibilità economico finanziaria, perché la Regione l'ha già fissata a monte nella griglia! Non può andare a verificare l'efficienza e l'esecutività sotto il profilo economico perché l'ha già inserito a monte nella griglia.
Questo tipo di procedura e di esame, è chiaro che va affidata agli enti strumentali preposti (Finpiemonte ed istituti bancari).
Questo è il senso, perché la Regione ha già fatto da protagonista quasi tutto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Signor Presidente, io vorrei intervenire sull'emendamento, che per la verità ancora non conosco, che ha presentato il collega Gallarini. Quando prima avevo chiesto di intervenire, era sull'emendamento del collega Miglietti che, se ho capito bene, viene in parte assorbito dall'emendamento della maggioranza.
Prima di intervenire, però, vorrei avere il testo completo delle modifiche proposte in modo da poterlo valutare.
Faccio comunque una valutazione di tipo generale. Non so se i colleghi condividono il fatto che complessivamente questo testo dal punto di vista della tecnica legislativa non è un esempio di chiarezza. Se su ogni periodo ci sono diverse interpretazioni, vuol dire che non è molto chiaro, ma la discussione forse aiuta a poterlo definire.



SALERNO Roberto

Sul comma 3 non ci sono tutti quei dubbi!



SAITTA Antonio

Voglio dire che se anche la maggioranza, tutti quanti, facciamo degli sforzi per precisare dei passaggi e definire il soggetto che svolge alcune funzioni, è perché probabilmente dal punto di vista della chiarezza non è il massimo di esempio che può essere indicato dal punto di vista legislativo. Questo mi sembra ovvio.
Ad ogni modo, a parte queste considerazioni, resta il fatto - su questo elemento mi riservo di intervenire successivamente - del rapporto tra la valutazione e la procedura che non sono questioni identiche, sono questioni diverse che vanno assegnate a chi ha delle responsabilità.
Vediamo comunque il testo definitivo, prima di esprimere il voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente, non ho visto l'emendamento del Consigliere Gallarini però...



PRESIDENTE

L'emendamento del Consigliere Gallarini è sostanzialmente l'emendamento della Giunta che è stato distribuito qualche tempo fa, in cui il concetto "valuta" è già inserito.



MONTABONE Renato

Comunque, il fatto che il collega Gallarini proponga un emendamento che va a rafforzare ulteriormente l'emendamento proposto dalla Giunta qualche tempo fa, rispetto ad una valutazione definitiva dell'istruttoria che è stata fatta da Finpiemonte, a me sembra salvaguardi in toto la Regione perché questo vuol dire andare ad inserire un doppio filtro. Da un lato cioè, la programmazione regionale che - come diciamo sempre - deve continuare ad essere della Regione; dall'altro, la delega non ad un Ente privato, ma strumentale della Regione, alla finanziaria della Regione Piemonte, che deve andare a valutare se c'è l'efficacia, l'efficienza, la gestione dei contributi.
Io penso non si debbano mettere altri intoppi di carattere gestionale perché - come diciamo sempre in quest'aula - la Regione deve svolgere attraverso le sue leggi, la programmazione e non deve gestire i contributi.
Se vogliamo cambiare le carte in tavola, torniamo a dire che la Regione gestisce direttamente i contributi e otteniamo questo attraverso l'emendamento proposto dal collega Chiezzi. Non sono d'accordo su questo perché la legge, nella sua dizione originale (non so, poi, se è stata cambiata) è estremamente chiara: dà dei compiti e dei paletti che la Regione deve assegnare attraverso una programmazione seria tutti gli anni dopodiché la gestione dei contributi stessa, per legge, deve stare dentro quei paletti.
L'inserimento di un'ulteriore valutazione (sulla quale sono d'accordo) e la deliberazione della graduatoria, da parte della Regione, che, inserita assieme alla valutazione finale, significa un'ulteriore griglia rispetto a quanto la finanziaria della Regione Piemonte ha fatto in termini istruttori, a me sembra la via ottimale.
In quest'aula si sente parlare solo più di impatto ambientale, come se la legge fosse un'incentivazione al "disimpatto" ambientale! Non immagino certo costruzioni di nuovi alberghi, ma immagino - per esempio - che gli alberghi costruiti possano chiamarsi tali, altrimenti possiamo fare tutti gli sforzi che vogliamo, ma non riusciremo mai a dare la nostra offerta turistica a nessun turista straniero, che è abituato ad avere, nelle offerte turistiche di tutto il mondo, occasioni migliori di quelle che si hanno oggi in Piemonte.
Allora, se volete mettere ulteriori paletti, mi dichiaro assolutamente contrario!



PRESIDENTE

Informo l'aula che viene distribuito in questo momento l'emendamento a firma del Consigliere Gallarini, con il quale si chiede di sostituire i commi 4 e 5 dell'art. 6 in modo completo: 34) I commi 4, 5 dell'art. 6 sono soppressi e sostituiti dai seguenti commi: "4. La gestione delle procedure istruttorie e dei contributi sono demandate alla Finpiemonte S.p.A. o Istituti bancari, come previsto dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123" "5. La Giunta regionale, entro 180 giorni dalla presentazione delle domande, valuta le risultanze istruttorie, approva la graduatoria degli interventi ammessi al finanziamento, provvedendo a pubblicare la graduatoria sul B.U.R. della Regione Piemonte".
Questo emendamento, che mi pare abbia il consenso della Giunta, viene incontro a molte osservazioni finora formulate.
Posso concedervi due minuti di sospensione per leggere e valutare attentamente tale emendamento.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.02 riprende alle ore 16.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Non sono pervenuti subemendamenti all'emendamento Gallarini, che è sostitutivo dei commi 4 e 5 dell'art. 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Al di là delle questioni politiche che per quanto riguarda il mio Gruppo rimangono, incominciando dall'assenza del Presidente Ghigo su una legge così importante, che esclude - per quanto riguarda il nostro Gruppo - un interlocutore importante, a parte questo, io mi rivolgo all'Assessore esprimendo di nuovo il parere di prima. Sarà forse sbagliato ma io ritengo che questo art. 6 non sia ben equilibrato (ma è - ripeto una mia opinione).
Sull'emendamento del collega Gallarini, presento due subemendamenti però vorrei sollevare un'altra questione al Presidente: sul comma 4 abbiamo diversi emendamenti (l'emendamento Miglietti e forse qualche altro; adesso arriva un collega che dice e propone, con un emendamento, di cambiare il comma quarto e il comma quinto. Dal punto di vista della procedura, una tecnica di questo genere elimina dal confronto l'emendamento fatto sul solo comma quarto...



PRESIDENTE

A maggiore chiarezza, si possono riproporre emendamenti...



CHIEZZI Giuseppe

A parte il chiaro e lo scuro, anche lo facesse più oscuro, elimina dal dibattito il comma quarto. La mia preoccupazione è quella di capire se questa sia una procedura corretta, perché ritengo più prudente (come ama dire lei) che gli emendamenti presentati siano rivolti ad un comma e che questi abbiano la precedenza di discussione...



PRESIDENTE

Le precedenze sono indicate nel nostro Regolamento e si parte dalla più lontana...



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ma la più lontana sul comma quarto o cosa? Siccome siamo al comma quarto, si vota la più lontana al comma quarto...



PRESIDENTE

Ho chiara la procedura, Consigliere.



CHIEZZI Giuseppe

Per paradosso, potrei fare un emendamento che propone di trattare i commi terzo, quarto, quinto e sesto.



PRESIDENTE

Il comma terzo l'abbiamo superato.



CHIEZZI Giuseppe

Allora, questo emendamento, se lo presento, supera quello del Consigliere Gallarini? Perché andiamo in un circuito un po' complicato. Se siamo su un comma, si discutono gli emendamenti di quel comma, dal più lontano al più vicino; altrimenti possiamo fare emendamenti riferiti ad altri commi, variamente intrecciati, e non riusciamo più a capire come dipanare le varie proposte.



PRESIDENTE

Sulla procedura ho chiaro come dobbiamo andare avanti.



CHIEZZI Giuseppe

Ci spieghi se l'emendamento del collega Miglietti vive o non vive.



PRESIDENTE

Semplicemente c'è un emendamento più ampio: se i colleghi che hanno presentato emendamenti in precedenza ritengono che questo emendamento più ampio sia soddisfacente, la questione finisce lì; se invece ritengono che non sia soddisfacente, presentano emendamenti o riposizionano gli emendamenti in precedenza su questo.
Mi pare chiaro.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi partiamo dall'emendamento Miglietti, adesso?



PRESIDENTE

Partiamo dall'emendamento Gallarini.



CHIEZZI Giuseppe

No, ha appena detto che c'è l'emendamento Miglietti.



PRESIDENTE

L'emendamento Miglietti è superato da questo, se il Consigliere Miglietti ritiene che sia soddisfacente la proposta, altrimenti lo riposizioniamo in questo testo nuovo, anche se tutto questo lavoro - ho già avuto occasione di dirlo - era un lavoro di Commissione, un lavoro da Commissione tecnica più che da aula.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Ritengo che, nel presentare l'emendamento, lo abbiamo motivato ampiamente: penso avesse perfino un certo consenso da parte dell'ufficio dell'Assessore. Di conseguenza, noi abbiamo intenzione di mantenerlo: se poi altri decidessero di modificarlo, ampliandone il senso o dandogli altri significati, resta comunque fermo il fatto che noi, molto serenamente abbiamo già chiarito qual era la sua filosofia ispiratrice.


Argomento: Nomine

Sulle nomine dei Presidenti delle Sezioni decentrate della Commissione per la tutela dei Beni culturali e ambientali - Sulla nomina del Presidente della VII Commissione


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, intervengo anch'io per dichiarare che, per adesso, presento subemendamenti all'emendamento del Consigliere Miglietti, in seguito li presenterò anche all'emendamento del Consigliere Gallarini.
Vorrei inoltre chiederle in che modo intende procedere per quanto riguarda le nomine dei Presidenti delle Sezioni decentrate della Commissione per la tutela dei Beni culturali e ambientali.



PRESIDENTE

Per ora risolviamo questo primo problema, il resto lo valuteremo poi.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Intervengo solo per chiarire una questione relativa alla VII Commissione che lei, Presidente, ha convocato per le ore 17,30 di oggi.
Poiché la convocazione è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, il mio Gruppo non ha avuto la possibilità di riunirsi e sentirsi, pertanto chiederei che tale Commissione fosse rinviata di alcuni giorni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, è strano che il Capogruppo della forza più grande della maggioranza non fosse a conoscenza del fatto che si dovesse rinnovare la Presidenza della VII Commissione.



GALLARINI Pierluigi

Ma non che fosse convocata per oggi!



CAVALIERE Pasquale

Ribadisco: mi sembra strano che il Capogruppo Gallarini solo ieri sera abbia saputo della convocazione della Commissione.
Presidente, le chiedo di procedere: non c'è alcuna ragione per cui la Commissione non inizi i suoi lavori e non si capisce perché, in qualche modo, si tende a bloccare il funzionamento del Consiglio e dell'intero Ente!



PRESIDENTE

Mi sembra che la richiesta sia stata chiara.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, anch'io sono stupito di questa richiesta.
Ma tutto ciò premesso vorrei chiederle...



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia, limitate questo Brusìo che impedisce di seguire con la dovuta attenzione i lavori!



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei chiederle - al di là se la richiesta sarà accettata o meno, ma un bel giorno si riunirà la VII Commissione per eleggere il Presidente (adesso, più tardi o domani) - in quell'occasione la posizione del mio Gruppo qual è? Visto lo spropositato numero di Commissioni che abbiamo istituito questo "spropositato numero" non consente, per ragioni regolamentari l'iscrizione di un componente del mio Gruppo a tutte le Commissioni. Allora il mio Gruppo non può tecnicamente esprimere una partecipazione routinaria alle riunioni di una Commissione, in questo caso la VII. In occasione della elezione del Presidente...



(Interruzione fuori microfono della Consigliera Ferrero)



CHIEZZI Giuseppe

Queste sono valutazioni di ordine personale che chiedo siano cancellate dal verbale. La partecipazione di un componente del Gruppo in occasione della elezione di una Presidenza è ammessa? Cioè, un rappresentante del Gruppo può, solo per quell'occasione, partecipare all'elezione, oppure ne è escluso, a termini di Regolamento?



PRESIDENTE

Questi discorsi dovremmo affrontarli in altra sede, non ora.



CHIEZZI Giuseppe

Mi scusi, Presidente, ma se la Commissione si riunisce fra mezz'ora dovrete pur dirmelo!



PRESIDENTE

Abbiamo avuto una comunicazione in aula che fa presupporre che la Commissione, ancorché non venisse formalmente sconvocata (cosa impossibile), non si possa tenere per la dichiarata volontà di non prenderne parte.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ma al di là di questo, il quesito è aperto; non si sa!



PRESIDENTE

Sulle questioni di procedura le rispondo successivamente.
Il caso è previsto; le farò avere la risposta.



CHIEZZI Giuseppe

Quando me la farà avere, Presidente?



PRESIDENTE

In tempo utile.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Proseguimento esame disegno di legge n. 460: "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame degli emendamenti e subemendamenti al disegno di legge sull'offerta turistica.
E' pervenuto un subemendamento all'emendamento n. 34) del Consigliere Gallarini, a firma dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, il cui testo recita: 35/sub) ai commi quarto e quinto dell'art. 6, sostituire le parole "delle procedure istruttorie" con le parole "sulla base di propria istruttoria" sostituire, dopo la parola "contributi", la parola "sono" con "è".
Consigliera Simonetti, lei mi ha portato dei subemendamenti che non sono di facile comprensione. Le parole "delle procedure" che propone di sostituire sono al comma quarto? Ho inteso bene?



SIMONETTI Laura

Sì, al comma quarto, dopo "la gestione", al posto delle "procedure istruttorie e" si sostituisce "sulla base di propria istruttoria".



CAVALIERE Pasquale

Presidente, se dobbiamo ancora esaminare l'emendamento Miglietti perché discutiamo già l'emendamento Gallarini?



PRESIDENTE

Perché devo comunicare e far distribuire i subemendamenti; devono essere sufficientemente chiari.



(Commenti fuori microfono dei Consiglieri Chiezzi e Cavaliere)



PRESIDENTE

Questo subemendamento lo considero ritirato e sostituito?



CHIEZZI Giuseppe

No, no, lo modifichiamo.



PRESIDENTE

Ritirato e sostituito da un subemendamento, immediatamente.
Possiamo allora portare in votazione...



CAVALIERE Pasquale

No, perché c'è un subemendamento.



PRESIDENTE

A che cosa?



CAVALIERE Pasquale

All'emendamento Miglietti!



PRESIDENTE

Mi chiedo però se questa sia una modalità ammissibile per far svolgere i nostri lavori! Ritengo che i colleghi che si trovano di fronte ad una simile serie di subemendamenti, abbiano oggettivamente difficoltà di comprensione.
Passiamo dunque all'esame del subemendamento testé presentato dal Consigliere Cavaliere: 36/bis) la parola "procedure" è sostituita con le parole "percorso amministrativo".
La parola al Consigliere Cavaliere per illustrare la ratio di questo subemendamento.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, la ratio è molto semplice. La...



(Capannello di Consiglieri di maggioranza attorno all'Assessore Racchelli)



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

L'Assessore Racchelli mi chiede una breve sospensione dei lavori. Dieci minuti bastano? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, giunti a questo punto (abbiamo sentito anche l'Assessore e ci siamo consultati in maggioranza), abbiamo questa netta sensazione. Da parte nostra si è presentato un emendamento che tendeva a superare le questioni sulle quali si stava discutendo ormai da lungo tempo.
Vengono annunciati e presentati subemendamenti; è un disegno di legge che abbiamo abbandonato 15 giorni fa, è ritornato in Consiglio oggi, già avevamo stentato per la verità ad inserirlo all'o.d.g. e a poterlo discutere. Questo non significa che ignoriamo il fatto che sia mancato il numero legale in alcune occasioni (l'addebito ovviamente è nostro e non lo rigettiamo ad altri), ma abbiamo la netta sensazione che attraverso la presentazione di emendamenti, subemendamenti e quant'altro, sia sostanzialmente in atto il tentativo di impedire che questo "benedetto" disegno di legge arrivi in porto.



CAVALIERE Pasquale

Vergognati, Gallarini!



GALLARINI Pierluigi

Ognuno, Cavaliere, definisce le cose con i vocaboli che ritiene più opportuni!



CAVALIERE Pasquale

Vergognati, Gallarini! Vergognatevi!



GALLARINI Pierluigi

Ognuno definisce le cose con i vocaboli che ritiene più opportuni! Sta di fatto che la situazione è in questi termini. O riusciamo a mettere un punto fermo per cui ci sono degli emendamenti presentati sui quali la Giunta e la maggioranza si possono confrontare, possono valutarli, possono prendere visione degli emendamenti stessi, e allora ragionevolmente si pu sperare di procedere, altrimenti - dicevo - subemendamenti involutivi...



CAVALIERE Pasquale

E' una pratica demagogica!



GALLARINI Pierluigi

Sì, infatti, abbiamo la sensazione che sia una pratica demagogica! Solo questo! Invito quindi tutta l'assemblea a fare un punto di chiarezza sulla questione degli emendamenti, in modo tale da non trovarsi sulle sabbie mobili, ma su argomenti solidi di certezza.
Diversamente, ci riserviamo di valutare la situazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio denunciare, con fermezza, questa volta, l'atteggiamento del Capogruppo del maggior partito di maggioranza di questa assemblea che nelle difficoltà della sua Giunta, delle sue proposte di legge, del fatto che non sono in grado di presentare proposte di legge che stiano in piedi e che quindi si ostruiscono da soli, ostruisce le proposte di legge del suo Assessore! E poi, in questa difficoltà, tenta la demagogia di dire "non ci fanno lavorare"! Adesso è ora di finirla, Presidente del Consiglio, con questa demagogia! Perché il punto su cui questa assemblea ha discusso per cinque ore era se l'istruttoria di questi finanziamenti dovesse essere affidata ad un ente esterno oppure no! Siccome era stato trovato - con la Giunta! in mancanza del Presidente della Giunta! - un punto di mediazione...



(Commenti del Consigliere Gallarini)



CAVALIERE Pasquale

In mancanza del Presidente della Giunta era stato trovato un punto di mediazione che puntualmente il Capogruppo del maggior partito di maggioranza fa saltare, contro il suo Assessore! Ognuno si assuma la responsabilità delle sue leggi! Noi siamo qui ad argomentare proposte serie. Chi sta facendo ostruzionismo alle proprie leggi è Forza Italia, evidentemente per questioni lacustri!



GALLARINI Pierluigi

Ognuno dimostrerà le sue ragioni!



CAVALIERE Pasquale

Certo! Evidentemente per questioni lacustri!



PRESIDENTE

Gli ultimi subemendamenti che mi sono pervenuti rientrano ovviamente nella previsione del Regolamento. Mi pare, comunque, che meritino un momento di riflessione, per cui io sospenderei il Consiglio per cinque minuti.



(Proteste dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

Solo per valutare gli emendamenti. Cinque minuti cinque di sospensione.
Sono le 16.45; alle 16.50 riprendiamo.



(La seduta, sospesa alle ore 16.46 riprende alle ore 16.51)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Ritiriamo l'emendamento n. 34) a firma Gallarini.



PRESIDENTE

Con il ritiro dell'emendamento 34) decadono i seguenti subemendamenti presentati dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al comma quarto, la parola "sono" è sostituita con "è" al comma quarto, cancellare le parole "delle procedure istruttorie" aggiungere alla fine del comma quarto le parole "previa stipula di apposita convenzione" al comma quinto, le parole "valuta le risultanze istruttorie" sono sostituite con le parole "sulla base di propria istruttoria".
Il subemendamento 36/bis del Consigliere Cavaliere è decaduto per la parte riguardante l'emendamento n. 34) e vive per la parte riguardante l'emendamento n. 32).
La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Vorrei presentare un emendamento ai commi quarto e quinto dell'art. 6.
Il comma quarto verrebbe così variato: "La gestione dei contributi è demandata all'ente strumentale Finpiemonte S.p.A. o istituti di credito come previsto dal decreto legislativo 31/3/1998 n. 123".
Il comma quinto verrebbe modificato in questi termini: "La Giunta regionale entro 180 giorni dalla presentazione delle domande approva la graduatoria degli interventi ammessi ai finanziamenti sulla base di propria istruttoria provvedendo a pubblicare la graduatoria sul BUR della Regione Piemonte".



PRESIDENTE

Facciamo distribuire il testo dell'emendamento presentato in questo momento.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

Chiedo scusa se vi ho fatto attendere, ma ho voluto avere delle informazioni sull'andamento dei lavori. Vorrei capire se siamo in grado di votare l'emendamento a firma dell'Assessore Racchelli, di cui - mi dicono siete a conoscenza, perché è già stato letto e distribuito. Se non c'è nulla in contrario, lo pongo in votazione.
Consigliere Chiezzi, intende intervenire su questo emendamento? Prego.



CHIEZZI Giuseppe

Non lo so, Presidente, perché prima di questo emendamento c'è l'emendamento n. 32/bis, a firma del Consigliere Miglietti, di cui non ho più notizia. Mi piacerebbe sapere se è decaduto.



PRESIDENTE

Consigliere Miglietti, mi dice se ritira questo emendamento, se è decaduto? Grazie.



MIGLIETTI Franco

Io non ritiro l'emendamento, anche perché credo che l'emendamento test presentato dall'Assessore competente stravolga totalmente quelle che erano le procedure previste dalla legge.
Se l'Assessore ritiene di stravolgere in toto le procedure che erano state impostate nella originalità della legge, è un problema che riguarda lui e la sua proposta; se invece rimane il testo originale della legge ritengo che l'emendamento sia tuttora valido.



PRESIDENTE

Vedo che vi è un subemendamento, che addirittura verrebbe prima ancora di quello del Consigliere Miglietti. Il subemendamento è a firma del Consigliere Cavaliere e recita: la parola "procedure" è sostituita con la parola "percorso amministrativo".
Giunti a questo punto, chiedo all'Assessore Racchelli: era a conoscenza che ci fossero degli emendamenti ritirati o no?



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Devono dirlo loro.



PRESIDENTE

Loro hanno detto che non ritirano niente; anzi, hanno aggiunto un subemendamento, che è precedente a quello del Consigliere Miglietti.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Lo ritirano!



PRESIDENTE

Se lo ritirano, Assessore, lo devono dire: io non posso far ritirare d'autorità degli emendamenti! Consigliere Cavaliere, vorrei capire se lei ritira il subemendamento.



CAVALIERE Pasquale

Sì.



PRESIDENTE

Allora il subemendamento n. 36/bis è ritirato. Grazie, Consigliere Cavaliere.
Se ho compreso bene, rimane in vita l'emendamento n. 32/bis) del Consigliere Miglietti, che mi pare l'avesse già illustrato. A questo punto metterei in votazione...
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Brevissimamente. C'è un altro emendamento, che credo sia a firma dell'Assessore, dove si dice: "Al comma 4 dell'art. 6, dopo la parola 'contributi', aggiungere le parole 'sono demandati alla Finpiemonte o istituti bancari, come previsto dal decreto legislativo n. 123/98'".



PRESIDENTE

Questo emendamento dell'Assessore è ritirato, Consigliere, come pure è ritirato l'emendamento al comma 5 dell'art. 6, sempre dell'Assessore Racchelli.
Pertanto, pongo in votazione l'emendamento n. 32/bis) a firma dei Consiglieri Miglietti, Bertoli, Bellion e Riba.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la votazione per appello nominale, Presidente.



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 39 hanno risposto SI' 6 Consiglieri hanno risposto NO 30 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Passiamo ora all'emendamento presentato dall'Assessore Racchelli che credo sia già a vostra conoscenza: 37) I commi 4 e 5 dell'art. 6 sono soppressi e sostituiti dai seguenti: "4. La gestione dei contributi è demandata all'Ente strumentale Finpiemonte S.p.A. o Istituti di credito, come previsto dal Decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 123, previa stipula di apposita convenzione.
"5. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dalla presentazione delle domande, sulla base di propria istruttoria, approva la graduatoria degli interventi ammessi ai finanziamenti, provvedendo a pubblicare la graduatoria sul BUR della Regione Piemonte".
Ha chiesto la parola il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. Credo che il comma quarto, così come modificato da questo emendamento, abbia bisogno di una spiegazione.
Credo che si debba spiegare cosa vuol dire che "la gestione dei contributi è demandata all'Ente strumentale Finpiemonte S.p.A. o Istituti di credito, come previsto dal decreto legislativo 31/3/1998 n. 123". Se non è spiegato, voglio capire come funziona l'articolo per chi dovrà applicarlo. Qual è il compito della Finpiemonte od eventualmente degli istituti di credito?



PRESIDENTE

Assessore Racchelli, preferisce che intervenga prima il Consigliere Chiezzi in modo da rispondere ad ambedue i Consiglieri? Non vuole più intervenire Consigliere Chiezzi?



CHIEZZI Giuseppe

Sì, voglio intervenire.



PRESIDENTE

Allora prenda pure la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Voglio intervenire eccome! Aspetto anch'io questa risposta da parte dell'Assessore, vorrei per sapere, dato che comunque ci troviamo in presenza di un emendamento che tocca due commi, se non ci siano degli emendamenti sul comma 5, autonomi.
E' la stessa questione che ho sollevato prima. C'è un nostro emendamento (che introduce il comma 4 bis) che secondo me sarebbe bene discutere prima di questo dell'Assessore. Anche perché è un emendamento che è conseguente ai contenuti del comma 3 e che probabilmente chiarisce questioni che ha posto anche il Consigliere Miglietti in merito ai commi 4 e 5.



PRESIDENTE

Chiederei innanzitutto all'Assessore di rispondere; dopodiché passiamo ad esaminare l'emendamento relativo al comma 4 bis.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Si riferisce alla gestione tecnica economico-finanziaria del finanziamento in quanto verrà costituito presso la Finpiemonte un fondo che sarà dedicato all'erogazione e alla verifica dei contributi, alle anticipazioni, alla verifica degli stadi di avanzamento e all'erogazione dei contributi in funzione degli stadi di avanzamento come saranno rappresentati all'interno delle delibere e delle circolari applicative che verranno emanate per la gestione effettiva dei fondi.



(Commenti del Consigliere Saitta)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Si tratta della gestione bancaria dei fondi. Mi sembra abbastanza semplice: la gestione tecnica economico-finanziaria dei contributi viene gestita dall'istituto bancario che ne cura l'erogazione, la verifica degli stadi di avanzamento e di fatto tutto quello che fa parte dell'iter tecnico finanziario della pratica stessa. Una volta approvata, dal punto di vista della compatibilità e dell'effettiva possibilità di essere realizzata, con la valutazione che viene fatta dalla struttura regionale, per cui viene indicata come una delle pratiche da finanziare. L'aspetto tecnico economico finanziario viene curato dall'istituto di credito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che dopo l'istruttoria e l'approvazione della graduatoria che assegna un certo numero di fondi, l'unico problema sia quello di emettere il mandato.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

No.



MIGLIETTI Franco

No? Come no? In tutte le leggi di erogazione di contributi scriviamo che facciamo una gara per stipulare una convenzione con chi vince la gara per l'erogazione dei fondi? Una volta determinata la graduatoria, con i fondi che sono stati ammessi, si emana il mandato e il beneficiario va a riscuotere i fondi! Non capisco, così come è stata stravolta la proceduta da questo emendamento complessivo, quale ruolo possa svolgere la Finpiemonte o possano avere gli istituti bancari, se non la banca che è depositaria della Tesoreria della Regione Piemonte. Vi chiedo di spiegarmelo, così magari lo capisco! Ci vorrà un po' di tempo, ma alla fine riuscirò a capirlo.
Visto che volete mantenervi il tutto in casa, dopo tutta la discussione che c'è stata...



(Commenti dell'Assessore Racchelli)



MIGLIETTI Franco

No, voi volevate mantenerlo, ma l'ultimo emendamento presentato significa che tutto rimane esattamente in capo alla Regione! La Regione emana i Regolamenti, le procedure e le circolari esplicative; fa la valutazione per l'ammissione delle domande, provvede alla graduatoria delle domande ammesse; non capisco perché dobbiate impegnare qualcun altro ad erogare i fondi: erogateli! Mi sembra così semplice: questo si chiama centralismo! Volete mantenere il centralismo? Si vuole mantenere il centralismo? Allora manteniamolo tutto, invece di mascherarlo con chissà quale problema facendo subentrare le banche o gli istituti di credito! Intanto ci sarà una banca, un istituto di credito che provvederà alla liquidazione dei contributi ammessi, come succede per tutti gli altri provvedimenti (ad esempio la legge sui contributi che riguardano la casa) di mandato di pagamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Gli argomenti proposti dal Consigliere Miglietti possono essere condivisi quando sollecitano il mantenimento di un'azione di decentramento su questi temi. Non posso dire che questa opzione sia da rigettare. E' da rigettare - secondo il punto di vista del mio Gruppo - anche un'opzione che in nome di un decentramento fisico delle sedi presso le quali si presentano le domande, porti a consegnare un'istruttoria politica a dei funzionari di banca. Questo non è più decentramento, ma semplicemente collocare sul territorio delle funzioni, impropriamente assegnate a funzionari, in quanto sono funzioni politiche. Consigliere Miglietti, se si legge l'esame e il profilo d'esame, si tratta di un profilo politico; non è il profilo di un'istruttoria tecnica, che verifica se la domanda è stata presentata correttamente, ma è un profilo di efficacia, efficienza, esecutività.
Pertanto, se si volesse raggiungere quegli obiettivi di decentramento che condivido, e non mantenere l'istruttoria politica centrale (opzione che, secondo me è migliore dell'altra, perché almeno c'è una sede politica che è la Giunta) bisogna, in questa legge, consegnare quelle competenze alle Province. E' in quell'ambito che si può attuare il decentramento.
Quindi, bisogna assegnare queste istruttorie alle Giunte provinciali Se voi presentate una proposta di questo genere, la considero migliore di quella presentata dall'Assessore Racchelli, che, ovviamente, tende a conservare tutto in capo alla Regione, però l'altra soluzione era ancora peggiore.
Colleghi, immaginate un gestore, proprietario di un esercizio di ristorazione, con dei problemi di carattere economico che, ad un certo punto, sulla base degli amplissimi criteri previsti da questa legge presenta domanda per essere aiutato. Immaginiamo che questa domanda venga esaminata da un funzionario di un istituto di credito, che tiene per la gola il nostro gestore. Beh, non è una grande situazione di democrazia e di progettualità quella che consegna un funzionario di un istituto di credito sito nel Comune "x", che ha dei rapporti economici, magari di un certo tipo, con il ristoratore che chiede di ampliare il suo locale.
L'istruttoria della domanda stessa non è una gran cosa, Consigliere Miglietti! Si tratta di un decentramento soltanto perché si svolge in...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, non deve dialogare con il collega Miglietti.



CHIEZZI Giuseppe

Non posso che dialogare con il Presidente. Lei pensi, Presidente, che tipo di rapporto democratico decentrato c'è tra un ristoratore che ha bisogno di soldi e una banca a cui questo ristoratore deve dei soldi, dal momento che è la stessa che decide se il progetto del gestore è valido o meno! Mi sembra la situazione peggiore. E' per questo motivo che invito il Presidente a dire a Miglietti che le argomentazione da lui espresse sono interessanti, ma necessitano di un emendamento che trasferisca alle Giunte provinciali questa competenze. Su un emendamento di questo tipo potrei essere d'accordo.
Sull'emendamento presentato dall'Assessore Racchelli sollevo una questione; non presento ancora un subemendamento, ma potrei farlo. Come mai sono state soppresse, dal comma quarto, le seguenti parole: "previa stipula di apposita convenzione". Non è forse meglio mantenere queste parole?



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Va bene, le aggiungiamo.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Assessore. Ho trattato poi la questione con la dott.ssa Garabello, un emendamento successivo potrebbe essere inserito come subemendamento nel comma quinto, inserendo dopo le parole "sulla base di propria istruttoria" le parole "informata la Commissione competente", in modo che comunque questo elenco abbia un passaggio in Commissione.



PRESIDENTE

Nel caso in cui la sua richiesta fosse accettata dalla Giunta, lei ritirerebbe l'emendamento, Consigliere Chiezzi?



CHIEZZI Giuseppe

Sì.



PRESIDENTE

Allora ditemi cosa è stato deciso; un attimo che combiniamo il testo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Io sono molto rapita, coinvolta, presa, dalla fermezza con la quale la Giunta difende i propri disegni di legge! Assessore, lei non può respingere un emendamento ed accettarne un altro di segno estremamente opposto, stravolgente l'emendamento da lei stesso presentato, ovvero la modifica dei commi 4 e 5! Se lei stabilisce nell'art. 6 che è la Regione che esercita funzioni di indirizzo e programmazione attraverso il programma annuale degli interventi, la Regione è la Giunta, la Commissione, il Consiglio! La Regione detta le linee di indirizzo, ma come può acconsentire, accettando questa aggiunta, che nella fase istruttoria, una volta dettate le linee, la Commissione esprima ancora il parere?



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Io non l'ho accettato.



BORTOLIN Silvana

Ma io ho ascoltato la Presidente del Consiglio che mi sembra stia oltretutto fuori da ogni logica, confabulando per aggiungere o togliere parti di emendamento! Se lei accetta uno stravolgimento del genere, rimette in discussione il comma 1, allora mi metto io a presentare emendamenti al comma 1! Perché è davvero un nonsenso modificare in Consiglio, in modo scomposto, ciò che invece andrebbe ricomposto e migliorato! Consigliere Capogruppo Gallarini, una linea e una fermezza ci vuole pure per poter portare a casa dei risultati, altrimenti non lamentatevi di ciò che sta avvenendo in aula! Perché non si può da una parte modificare dei commi e dall'altra poi stravolgere quelli che sono già stati approvati!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Ho solo accettato la proposta di aggiungere la convenzione da stipulare con gli istituti di credito, perché è un fatto dato, un fatto certo che non era stato aggiunto. Ma per quanto riguarda la Commissione io non ho accettato nulla.



BORTOLIN Silvana

Mi scusi, ma io ho capito bene, perché fino a prova contraria cerco di ascoltare. La dott.ssa Garabello ha convenuto con il Consigliere Chiezzi un testo da proporre al Consiglio!



PRESIDENTE

Chiedo scusa, la dott.ssa Garabello ha fatto solamente da tramite e ha dato una spiegazione tecnica al Consigliere Chiezzi. Il Consigliere si è sicuramente sbagliato nel nominare la dott.ssa Garabello, perché non è stato concordato assolutamente nulla.
Consigliere Chiezzi, vorrei sapere cosa intende fare dell'emendamento al comma 4/bis; se vuole, lo leggo e lei mi dice cosa ha deciso di fare.
Vuole che lo legga? Perfetto: "all'art. 6, dopo il comma 4, è inserito il comma 4/bis: '4 bis. Gli interventi di cui al comma 3 sono sottoposti al parere della Commissione consiliare competente'".
La Giunta non lo accoglie; lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 22 contrari e 10 astensioni.
Pongo ora in votazione l'emendamento n. 37) presentato dalla Giunta.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 24 voti favorevoli e 10 astensioni.
39) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: dopo l'art. 6, comma quinto, è inserito il seguente comma sesto: "6. Al fine di consentire agli Enti locali la corretta esplicazione degli strumenti di programmazione, di cui all'art. 1 ter, e la redazione dei progetti infrastrutturali di cui all'art. 4, comma secondo, la Giunta regionale, nell'ambito del programma annuale di interventi, definisce: a) le priorità di intervento rispetto alle finalità di cui all'art. 1 comma secondo b) i contenuti ed i criteri di valutazione degli strumenti di programmazione e dei progetti infrastrutturali, ivi compresi i relativi termini di presentazione c) le linee procedurali e i supporti per una corretta e adeguata predisposizione degli strumenti".
Ricordo che l'art. 1 ter non era stato approvato.



CHIEZZI Giuseppe

Come mai?



PRESIDENTE

Come mai? Mi scusi, Consigliere Chiezzi, penso che il Consiglio abbia votato contro! La Giunta non accoglie l'emendamento. Posso porlo in votazione?



SIMONETTI Laura

No, no. Chiedo di illustrarlo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

L'art. 1 ter andava sostanzialmente ad individuare gli strumenti di pianificazione e programmazione; andava cioè ad enumerare i tre strumenti di pianificazione che gli Enti locali dovevano adottare su questo versante.
Quindi possiamo anche togliere il riferimento legislativo che non è adeguato in quanto non era stato accettato quell'emendamento. Ma questo emendamento vuole inserire, dopo il comma quinto, un nuovo comma individuando anche nel programma annuale l'esigenza di definire i compiti di programmazione degli Enti locali e di valutare, anche fornendo i parametri e i termini, i progetti infrastrutturali presentati.
Infatti... Però, Presidente, non si può continuare con questo brusìo!



PRESIDENTE

Consiglieri, per favore, vi prego di stare in silenzio in aula!



SIMONETTI Laura

Dicevo che per consentire agli Enti locali questa corretta esplicazione degli strumenti di programmazione e la redazione dei progetti infrastrutturali, che sono l'elemento cardine di questo testo legislativo abbiamo individuato le priorità...



PRESIDENTE

Per favore, Consiglieri, la Consigliera Simonetti sta intervenendo vogliamo ascoltarla o quanto meno stare zitti? Grazie.



SIMONETTI Laura

Cerchiamo quindi di individuare, tra i compiti della Giunta, tre compiti importanti di definizione: uno, le priorità di intervento rispetto alle finalità che la legge si deve proporre, e che ricordo hanno introdotto elementi nuovi ed innovativi che prevedono anche la compatibilità ambientale rispetto alle definizioni dei programmi stessi; due, i contenuti e i criteri di valutazione degli strumenti di programmazione e dei progetti infrastrutturali, compresi anche i termini di presentazione (quindi va a definire meglio i compiti della Giunta regionale rispetto al percorso dell'iter amministrativo che la legge deve prevedere); terzo ed ultimo, le linee procedurali e i supporti per una corretta ed adeguata predisposizione degli strumenti.
Noi crediamo che introducendo questi nuovi tre elementi, si definisca meglio il compito della Giunta regionale, che consideriamo assolutamente vago, perché parte da una definizione del programma annuale, ma poi stabilisce e delega ad Enti strumentali la gestione e la valutazione. Non si riesce a capire quali supporti, da un punto di vista autorevole come ente di programmazione più generale, la Regione possa dare agli Enti locali che poi di fatto dovranno attuare quegli elementi che vengono citati nella legge, che sono gli strumenti importanti di programmazione e di pianificazione. Ci sembrava che introducendo dei limiti e dei termini rispetto non solo alla presentazione dei progetti infrastrutturali, ma anche alle priorità dell'intervento, forse si riuscisse ad individuare una linea che scremava alcuni fattori di intervento che politicamente la Giunta non ritenesse andassero individuati nell'ambito dei beneficiari di questo testo legislativo.



PRESIDENTE

La Giunta è contraria a tale emendamento. Lo pongo quindi in votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola per proporre due sub emendamenti all'emendamento n.
39.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Sono due subemendamenti che formalizziamo per iscritto e che consegniamo immediatamente alla Presidenza: 1) sono soppresse le parole: "all'art. 1 ter" 2) sono soppresse le parole: "all'art. 4, comma 2".



CHIEZZI Giuseppe

Posso considerarli una correzione dell'emendamento?



CHIEZZI Giuseppe

No, sono due subemendamenti.



PRESIDENTE

Appunto, due correzioni al suo emendamento.



CHIEZZI Giuseppe

No, sono due subemendamenti separati, non sono una correzione. Sono due emendamenti da votare perché spero che il Consiglio voti almeno questo! E' per verificare la sintonia con il Consiglio regionale. Per appello nominale, grazie.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione per appello nominale i subemendamenti dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti all'emendamento dagli stessi presentato all'art. 6, sui quali la Giunta si è dichiarata contraria.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente, è già cominciato l'appello, ma io avevo chiesto di intervenire prima che cominciasse la votazione.



PRESIDENTE

Parli pure Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, ritengo sia un diritto di chi presenta un emendamento cambiare idea circa l'emendamento presentato e modificarlo. Mi sembra per abbastanza singolare che il proponente l'emendamento chieda a tutto il Consiglio di votare la modifica del suo stesso testo! Se poi è così, ne prendo atto.
Vorrei chiederle se si può procedere in tal modo. Pongo questo problema per vedere se ho capito, perché mi sembra una situazione giuridicamente complessa.
Si può presentare un subemendamento ad un proprio emendamento e chiedere al Consiglio di votarlo prima dell'emendamento? Se si trattasse di un emendamento presentato da un altro Consigliere lo capirei, ma su un proprio emendamento! In dieci anni di carica, è la prima volta che mi capita un simile caso. Ritenevo che non fosse neppure ipotizzabile.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, mi sono assentato per qualche minuto e sono arrivato solo in questo momento.
Ho chiesto di poter considerare questo subemendamento una correzione all'emendamento, per accelerare i tempi.
In realtà, proprio disquisendo al limite, potrebbe esserci un interesse da parte dei Consiglieri che hanno presentato l'emendamento, a conoscere l'orientamento dell'aula. Ripeto: potrebbe esserci.



RIBA Lido

Io lo escludo, non è per conoscere l'orientamento dell'aula.
La ratio giuridica per cui si presenta un emendamento è perché un Consigliere chiede all'aula, rispetto a un testo licenziato dalla Commissione e pervenuto alla definizione dell'aula, di modificarlo su una indicazione che in modo del tutto preciso viene espressa da un Gruppo o da un singolo Consigliere o dalla Giunta.
Se poi il singolo Consigliere vuole vedere l'opinione espresse dall'aula su un'altra cosa, chiede un'altra cosa, ma non può essere una modifica al proprio emendamento! Se è una modifica al proprio emendamento lo corregge! Altrimenti qui arriviamo a una situazione in cui paradossalmente possiamo chiederne in continuazione di pareri all'aula! L'emendamento a un proprio emendamento non è la richiesta di un parere all'aula!



PRESIDENTE

Questo è ciò che consente il nostro Regolamento.



RIBA Lido

Non ho nulla contro il Consigliere Chiezzi, anzi lui è ben contento che si approfondisca.



PRESIDENTE

In buona sostanza, i Consiglieri Chiezzi e Simonetti propongono all'aula tre emendamenti. Tecnicamente si tratta di un emendamento e di due subemendamenti, ma nulla vieta ai Consiglieri Chiezzi e Simonetti, se non una valutazione politica (ma questo non è Regolamento), di presentare tre emendamenti, di cui uno è quello presentato all'origine e gli altri due sono l'originale con le correzioni. In questo senso e per non dico velocizzare perché non voglio fare dell'ironia, ma per rendere meno tortuoso il processo di formazione della volontà, io credo che sia possibile metterli in votazione, anche se mi riservo di approfondire l'argomento. Nel senso che questa decisione che prendo sul momento non fa "stato". Mi riservo quindi un approfondimento ed anche, in futuro, di avere un comportamento diverso.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Intervengo solo per dichiarare che non parteciperò alla votazione perché non ritengo che questa procedura sia coerente con le indicazioni del nostro Regolamento.
Ritengo che non si possano presentare delle subordinate agli emendamenti. Sono emendamenti diversi; le subordinate agli emendamenti sono presentati da soggetti in posizione dialettica con l'emendamento. Se si tratta degli stessi soggetti proponenti, è evidentemente una modifica, una correzione dell'emendamento e deve essere considerata tale e votata come tale.



PRESIDENTE

Sul momento ho preso questa decisione che mi riservo di approfondire per future situazioni. Credo che sul momento sia la decisione meno onerosa ancorché in assoluto possa sembrare onerosa. Vi chiedo di consentire questa interpretazione.
Pongo quindi in votazione il primo subemendamento, per appello nominale, come richiesto dai presentatori.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 29 hanno risposto SI' 2 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri L'emendamento è respinto.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Nomine

Sulla nomina del Presidente della VII Commissione (seguito)


PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Siamo stati convocati per la VII Commissione alle ore 17.30. Non è arrivata una sconvocazione della Commissione nei termini previsti dal Regolamento, quindi credo che sia convocata la VII Commissione.



PRESIDENTE

C'è stata un'informativa in aula. E' stato annunciato che non si sarebbe presentata la maggioranza, nel senso che ha chiesto un rinvio. La formalizzazione è avvenuta con la registrazione delle dichiarazioni in aula.



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Credo che la comunicazione in aula tenga luogo ad un provvedimento.
Per quanto possa occorrere, avendo appreso questa indicazione, la mia dichiarazione - già qualche tempo fa - vale come sconvoca.



(Commenti dei Consiglieri Chiezzi e Cavaliere)



PRESIDENTE

Abbiamo avuto notizia che non ci sarebbe stata la presenza.



CHIEZZI Giuseppe

Per l'elezione del Presidente, la Commissione si riunisce ed elegge il Presidente!



PRESIDENTE

Sì, ma abbiamo avuto notizia che non ci sarebbe stata la presenza.



CHIEZZI Giuseppe

Ma la maggioranza deve garantire la presenza se ha intenzione di eleggere un Presidente!



PRESIDENTE

Ma non ci sarebbe stato il numero legale.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Comunque è stata sconvocata con dichiarazione in aula, successiva...



CAVALIERE Pasquale

Ma non è prevista dal Regolamento questa sconvocazione!



PRESIDENTE

In ogni caso io ritengo di non sospendere il Consiglio e di prendere atto delle dichiarazioni.



(Proteste del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Le dichiarazioni precedenti erano assolutamente chiare.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Alle volte, nel consueto trambusto, alcune comunicazioni, per quanto autorevoli, possono sfuggire e a me sono sicuramente sfuggite nel caso specifico. La VII Commissione, convocata regolarmente, è stata sconvocata da lei, Presidente, sulla base del fatto che la maggioranza non si sarebbe presentata alla riunione della Commissione stessa, se capisco bene.
Questa è un'interpretazione conseguente, perché non c'era l'accordo sull'elezione del Presidente, non essendoci altro argomento all'o.d.g., ma anche questo mi pare che non possa essere sorprendente. Volevo capire se è stata riconvocata per domani mattina, in contemporanea con il Salone del Libro, o se non è più stata convocata, se saremo informati successivamente.
Pertanto, la VII Commissione per un certo periodo di tempo non opererà.
Per quanto tempo lei prevede?



PRESIDENTE

Può operare con il Vicepresidente.



RIBA Lido

Naturalmente; credo però che ci sia qualche problema.
Per quanto tempo lei prevede che ci sarà una situazione precaria? Di crisi al vertice?



PRESIDENTE

Un tempo non lungo, congruo.



RIBA Lido

Gli elementi della congruità hanno finito per assumere dei significati assolutamente imprecisi.
Lei, per congruo, in questo caso, cosa intende?



PRESIDENTE

Devo valutare la situazione, ovviamente.
I punti fermi sono: che ho inteso sconvocarla con le dichiarazioni che ho fatto in precedenza (almeno un'ora fa); non ho provveduto a convocarla perché sono sempre stato seduto qui e quando mi sono alzato non ho dato indicazioni per convocarla. Io credo che nel giro di un paio di settimane al massimo, possa essere riconvocata, compatibilmente con gli impegni dei Commissari.



(Commenti del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Io mi auguro anche prima.


Argomento: Nomine

Sulle nomine dei Presidenti delle Sezioni decentrate della Commissione per la tutela dei Beni culturali e ambientali (seguito)


PRESIDENTE

Consigliere Riba, desidera intervenire?



RIBA Lido

Posso farle un'altra domanda in merito alle nostre procedure?



PRESIDENTE

Prego.



RIBA Lido

L'elezione dei membri delle Sezioni decentrate della Commissione per la tutela dei Beni culturali e ambientali, prevista nel corso della seduta odierna, pare che oggi non possa avere luogo (mi pare per motivi più o meno analoghi a quelli che hanno indotto alla proroga della precedente riunione).
Anche su questo, per quanto ci riguarda come minoranze (Veltroni parla per sé e io non voglio parlare per nessun altro) penso che saremmo in grado sicuramente, ripeto, per la nostra parte - di svolgere la votazione credo però che non ci siano le condizioni, come si suol dire in questi casi. Ritengo, comunque, che sia una prerogativa del Consiglio votare le proprie rappresentanze in questi organismi e quindi anche su questo le chiedo: quando pensa, in quale delle prossime sedute del Consiglio, si potrà fare questa votazione o si ritiene di farla?



PRESIDENTE

Guardi, lunedì...
Rispondo subito o il Consigliere Saitta desiderava intervenire sul punto?



SAITTA Antonio

Sì.



PRESIDENTE

Allora, dopo l'intervento del Consigliere Saitta darò una risposta complessiva.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Confesso di essere molto stupito sulla modalità con cui il Presidente ha deciso di non consentire che si riunisca la Commissione. La Commissione si riunisce indipendentemente da cosa decide il Presidente! Non può il Presidente, sulla base dell'affermazione di un componente della maggioranza...



GALLARINI Pierluigi

Una richiesta, non un'affermazione.



SAITTA Antonio

Sulla base di una richiesta di un componente della maggioranza, non pu dire il Presidente dire che la Commissione non si tiene, perché la Commissione è composta da Consiglieri.



GRIFFINI Massimo

L'ha chiesto il Vicepresidente.



SAITTA Antonio

Sì, ma la Commissione è composta da Consiglieri...



(Interruzione del Consigliere Griffini)



SAITTA Antonio

Non mi lasciano parlare, Presidente; disturbano.



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri, lasciate intervenire chi ha la parola.



SAITTA Antonio

Dicevo che la Commissione è composta da Consiglieri ed è stata convocata appositamente per eleggere il Presidente della Commissione! Il fatto di decidere, addirittura in seduta assembleare, che la Commissione non deve tenersi perché una "presunta" maggioranza, o qualcuno della maggioranza invita a non tenere la Commissione perché non si è pronti, questo non giustifica il fatto che la Commissione non debba tenersi. La Commissione si deve tenere! Dopodiché si registra che manca il numero legale, che non c'è magari un accordo sul nome, ma questo è un passaggio obbligatorio perché rientra nell'autonomia della Commissione! Altrimenti viene ridotto a un problema di dialettica all'interno dell'assemblea.
Invito quindi il Presidente a fare in modo che il Vicepresidente della Commissione tenga la seduta della Commissione, dove si registra che la maggioranza - per quello che ho capito, chiaramente - non è d'accordo, è divisa, nell'indicare il Presidente e quindi contribuisce in qualche maniera al non funzionamento della Commissione stessa.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre valutazioni do una risposta complessiva.
Le considerazioni sono che la Commissione può funzionare.
La dichiarazione del Consigliere Gallarini l'ho intesa come dichiarazione a nome della maggioranza che non avrebbe preso parte alla riunione e perciò come una richiesta di sconvocare. Cosa che io credo di avere detto prima che fosse giunto il termine per il quale era stata prevista. E' una procedura accelerativa. Credo di non aver violato alcuna norma di Regolamento. La Commissione comunque può funzionare e sarà convocata - ripeto - in tempi sufficientemente brevi.
Consigliere Cavaliere vuole ancora intervenire?



CAVALIERE Pasquale

Credo che lei in questo momento su questa vicenda stia tralasciando, se non violando, il Regolamento perché la richiesta del Consigliere Gallarini del tutto legittima, non poteva essere accolta da lei, essendo già stata convocata la Commissione. Era infatti convocata per le ore 17.30.



PRESIDENTE

E' sempre possibile sconvocarla.



CAVALIERE Pasquale

Certo, è possibile sconvocare tutto, ma non con queste motivazioni! Anche perché il collega Gallarini era presente all'ultima Conferenza dei Capigruppo, quando già si sapeva della convocazione della Commissione.



(Commenti dai banchi della maggioranza)



CAVALIERE Pasquale

Sì, perché è stato detto dal Presidente anche oggi.
Dopodiché non può dire, il collega Gallarini, "ne sono venuto a conoscenza ieri sera", perché il Presidente del Consiglio ha informato tutti i Capigruppo che la VII Commissione era convocata alle ore 17.30 di oggi per la nomina del suo Presidente!



GALLARINI Pierluigi

Sì, alla riunione dei Capigruppo ieri a mezzogiorno!



CAVALIERE Pasquale

Il collega Gallarini certo poteva alla riunione dei Capigruppo di ieri a mezzogiorno o quand'è stato (infatti io ho detto "nell'ultima riunione" non ricordando neanche quando fosse) porre il problema e certamente la Conferenza dei Capigruppo avrebbe potuto convenire sul fatto che la maggioranza non era ancora pronta e, come al solito, divisa al suo interno su queste questioni. Poi, per carità, ci sono divisioni più macroscopiche come quelle sul Presidente della Repubblica, però nel nostro Consiglio regionale...



(Commenti del Consigliere Gallarini)



CAVALIERE Pasquale

Infatti, però nel nostro piccolo consesso c'è questa abituale divergenza all'interno della maggioranza che non può far sì, Presidente che lei convochi e sconvochi quando Gallarini e Ghiglia si mettono d'accordo! Non è questo il modo di gestire tali questioni!



PRESIDENTE

Ho inteso sconvocarla e credo di aver adottato questo provvedimento nell'ambito del Regolamento.



CAVALIERE Pasquale

Perché quando ascolta uno, non sente l'altro e quando sente uno non ascolta l'altro!



PRESIDENTE

Ripeto che credo di aver adottato un provvedimento nell'ambito del Regolamento.
Torniamo all'esame del secondo subemendamento all'emendamento n. 39 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.
Chiede di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

Sulla questione di prima, sono dell'opinione che è stato commesso un fatto di una certa gravità. Nel senso che lede l'autonomia della Commissione che deve dotarsi di un Presidente e viene fatto sulla base di una dichiarazione di carattere politico di una componente della maggioranza, di una maggioranza che è molto ampia, e sulla base della dichiarazione che ha fatto il Capogruppo di Forza Italia lei ha deciso di assumere una decisione politica! La sua è una decisione politica, non di carattere regolamentare! Per cui esprimo il mio totale disaccordo su questo fatto, perché lei in ogni caso avrebbe dovuto tener conto di questioni procedurali e non di questioni politiche che riguardano i rapporti all'interno della maggioranza! Il fatto che si passi avanti trascurando questo fatto e ritenendolo un fatto normale, lo considero grave! Mi stupisce che il Consiglio lo lasci passare e venga in qualche maniera indicato come precedente che a un certo punto, una Commissione convocata per questioni importanti, arriva un Capigruppo e dice "non si tiene, è sconvocata", viene sconvocata! Ma siamo nel paradosso più completo! Io continuo a chiedere che la Commissione deve tenersi in questo momento! Si sospendono i lavori e si fa la Commissione dopodiché si registrerà che non esiste il numero legale, che qualche componente della maggioranza non arriva, ma è soltanto la Commissione che può prendere atto del fatto che qualcuno non si presenta, maggioranza o minoranza che sia! Seconda questione. Condivido quello che ha detto prima il collega Riba sulla questione della Commissione per la tutela dei beni ambientali: credo che occorra in qualche maniera procedere, e procedere oggi! I ritardi sono stati veramente enormi! C'è stata anche una sollecitazione da parte della stessa maggioranza e non vorrei che per le stesse motivazioni per le quali non si procede alla nomina del Presidente della Commissione VII, non si vuol procedere alla designazione dei componenti della Commissione per la tutela dei beni ambientali! Cerchiamo di eliminare quel minimo di ipocrisia; parliamoci chiaramente.
Dopodiché queste sono questioni di carattere politico, non si va avanti. Ma non si può andare avanti sugli emendamenti come se nulla fosse accaduto in questo Consiglio!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io credo che la forma con cui è stata sconvocata la VII Commissione non sia accettabile, nel senso che non è passata attraverso gli organismi della Commissione, non è stata una comunicazione del Vicepresidente della Commissione, che invece l'ha convocata, non l'ha sconvocata! E' stato fatto dal Presidente qui in aula e sulla base di motivazioni politiche.
Anch'io credo che si potesse procedere in modo diverso: prendere atto alle 17,30 aprendo la Commissione che non c'erano le condizioni per eleggere il Presidente e rinviarla.
La forma è stata scorretta, così come la modifica da parte del Presidente dell'ordine del giorno che era stato deciso dai Capigruppo.
L'ordine del giorno deciso dai Capigruppo prevedeva l'elezione, nel pomeriggio, dei membri delle sezioni provinciali della Commissione per la tutela dei beni ambientali. Non viene fatto e non si capisce perché! Per ai Capigruppo, ieri, era stato sollecitato questo punto ed era stato inserito all'o.d.g.! Non penso che il Presidente possa di sua iniziativa modificare l'o.d.g.
che avevamo concordato tutti insieme.



PRESIDENTE

Ripeto, sul punto "convocazione - sconvocazione" ho già detto prima.
Sul punto "Nomine delle Sezioni decentrate della Commissione per la tutela dei beni ambientali" ho ricevuto un solo foglio, da parte della minoranza, che non porta tutte le firme della minoranza. Quindi vorrei avere questo foglio...



SAITTA Antonio

La maggioranza invece?



PRESIDENTE

La maggioranza non mi ha fatto pervenire ancora alcun foglio, ma anche quello della minoranza è parziale, perciò io non ho avuto dall'aula nessuna documentazione che mi permetta di valutare...



(Commenti del Consigliere Saitta)



PRESIDENTE

Comunque, voglio dire che non ho la documentazione minima, necessaria per poter passare alle votazioni. Invito tutti i rappresentanti dei vari Gruppi a farmi avere questa documentazione, dopodiché passer immediatamente alla votazione di queste sezioni decentrate della Commissione per i beni ambientali.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ripeto, per quando riguarda la VII Commissione ho già detto prima, non ho null'altro da aggiungere. Credo di essere stato - ripeto - nell'ambito del Regolamento.
Possiamo andare avanti ancora un po' sull'esame del disegno di legge n.
460, dopodiché se l'aula mi farà pervenire le indicazioni faremo le votazioni, altrimenti valuteremo se farle anche senza indicazioni.
Ripeto solo che ho ritenuto di convocare anche una Commissione apposita dei Capigruppo proprio per evitare che ci fossero delle votazioni non fruttuose, nel senso che dovendo scegliere di norma - dice il nostro Regolamento - tra le terne proposte dalle Associazioni professionali, non vorrei che capitasse il caso di avere delle sovrapposizioni e perciò delle votazioni non fruttuose. Così come abbiamo fatto nel passato mi pare opportuno che i due blocchi di maggioranza e minoranza cortesemente mi indichino dei nomi, proprio per velocizzare o non rallentare i lavori dell'aula. Credo di essere stato sufficientemente chiaro.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Proseguimento esame disegno di legge n. 460: "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica"


PRESIDENTE

Chiedo quindi di passare alla votazione del secondo subemendamento all'emendamento n. 39) presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.
Ricordo che per chiedere - ho verificato - a termini di Regolamento l'appello nominale, occorre la richiesta di tre Consiglieri: non è prevista la sola richiesta del Capogruppo.
Possiamo procedere per alzata di mano?



CHIEZZI Giuseppe

Per appello nominale.



PRESIDENTE

Ci sono due colleghi che si associano?



PAPANDREA Rocco

Non basta la richiesta del Capogruppo?



PRESIDENTE

In questo caso, no. Abbiamo verificato che occorrono tre Consiglieri.



PAPANDREA Rocco

Allora mi associo.



SAITTA Antonio

Anch'io.



CHIEZZI Giuseppe

Ma come, non basta più la richiesta del Capogruppo?



PRESIDENTE

No, glielo ripeto, Consigliere Chiezzi.
L'art. 66 del Regolamento, comma secondo, recita: "Le votazioni avvengono di norma per alzata di mano, a meno che tre Consiglieri, prima dell'inizio della votazione, chiedano, anche verbalmente, l'appello nominale".
L'equiparazione del Capogruppo ai tre Consiglieri è in un'altra ipotesi.
Si proceda dunque alla votazione del subemendamento per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 28 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 10 Consiglieri Il subemendamento è respinto.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Desidera chiedermi qualcosa, Consigliera Simonetti?



SIMONETTI Laura

Si, Presidente, le chiedo che si faccia la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Me lo chiede il Presidente del Gruppo?



CHIEZZI Giuseppe

Sì, certo.



PRESIDENTE

Si proceda dunque all'appello nominale per la verifica del numero legale, come richiesto dal Capogruppo Chiezzi.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri anziché 29 (sono in congedo n. 3 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52, comma quarto, del Regolamento interno del Consiglio regionale.
(La seduta, sospesa alle ore 18.17 riprende alle ore 18.47)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Credo non sia il caso di insistere ulteriormente sul disegno di legge n. 460, che verrà discusso nella prossima seduta.
Ritengo che dobbiamo dare attuazione alle votazioni sulle sezioni decentrate della Commissione per i beni ambientali. Mi è stato richiesto in restituzione il foglio della minoranza. La maggioranza mi ha fatto pervenire delle indicazioni. Non appena mi saranno restituiti questi fogli valuterò se ci sono delle sovrapposizioni.
Potremmo quindi passare alla distribuzione delle schede per le nomine.



SIMONETTI Laura

Presidente, possiamo fare una verifica del numero legale?



CHIEZZI Giuseppe

Allora, la legge sull'offerta turistica è rinviata?



PRESIDENTE

La porteremo nuovamente all'attenzione dell'aula in una prossima seduta.



CHIEZZI Giuseppe

Può verificare il numero legale, Presidente?



PRESIDENTE

A tempo verifichiamo tutto.
Prego l'Ufficio di Presidenza di prendere posto.



CHIEZZI Giuseppe

Cosa stiamo aspettando, Presidente?



PRESIDENTE

Sto chiedendo ai Consiglieri di entrare in aula. Informo i Consiglieri che stanno rientrando in aula che ho annunciato che attendo l'arrivo delle indicazioni in merito alla Commissione per i beni ambientali per poterle consultare e verificare che non ci siano indicazioni doppie. Non avendo potuto vedere le indicazioni della maggioranza e della minoranza insieme...



CHIEZZI Giuseppe

Io voglio parlare su questo argomento.



PRESIDENTE

Un attimo che riapriamo formalmente; ho dato solo delle indicazioni poi le darò la parola, un attimo! Passiamo al punto che avevo indicato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Prima facciamo la verifica del numero legale!



PRESIDENTE

Possiamo farla per alzata di mano?



CHIEZZI Giuseppe

No, no!



PRESIDENTE

Va bene, procediamo per appello nominale.
Ricordo che poi passeremo alla votazione sui componenti delle sezioni decentrate della Commissione per la tutela dei beni ambientali.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n. 28 Consiglieri anziché 29 (sono in congedo n. 3 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52, comma quarto, del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Vorrei raccomandare all'aula, nel proporre un ulteriore aggiornamento che si tratta di portare a votazione dei provvedimenti che sono estremamente importanti per il funzionamento del Consiglio! Chi non è presente venga informato dai colleghi di Gruppo che i lavori riprenderanno tra mezz'ora, alle 19.27.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.57 riprende alle ore 19.12)



PRESIDENTE

Desidero informare, prima della ripresa dei lavori, che avendo sentito in modo informale le varie componenti presenti in Consiglio, ho fondato motivo per ritenere che anche alla ripresa dei lavori, prevista per le ore 19.27, non ci possa essere il numero legale. Perciò convocherò i Capigruppo, non oggi né domani, probabilmente dopodomani, per valutare il da farsi.
Informo pertanto i presenti che il Consiglio oggi non riprenderà più.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno

Argomento:

PRESIDENTE


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.12)



< torna indietro