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Dettaglio seduta n.357 del 04/05/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Farassino.


Argomento:

b) Variazioni Gruppi consiliari


PRESIDENTE

Comunico che, in data 3/5/1999, l'Ufficio di Presidenza ha preso atto delle seguenti variazioni all'interno dei Gruppi consiliari a far data dall'1/5/1999: Gruppo CCD - Centro Cristiano Democratico Antonello Angeleri (Presidente) Franco Maria Botta Raimonda Casari.
Gruppo UDR Anna Maria Benso (Presidente).


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Dimissioni del Consigliere Angeleri dalla carica di Presidente della VII Commissione


PRESIDENTE

Comunico inoltre che il Consigliere Angeleri si è dimesso dall'1/5/1999, dalla carica di Presidente della VII Commissione permanente.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Le intese che avevamo raggiunto a livello di Capigruppo prevedevano per l'inizio della giornata, una comunicazione dell'Assessore D'Ambrosio relativa al punto 3) all'o.d.g. Avevamo poi preso l'impegno di procedere intorno a mezzogiorno, all'elezione dei delegati del Consiglio regionale per l'elezione del Presidente della Repubblica. Successivamente a questi due adempimenti, potremmo fare una valutazione sugli episodi accaduti sabato 1 maggio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Che procedura c'è per l'elezione dei delegati? Ci sono candidature, cosa bisogna fare?



PRESIDENTE

Abbiamo richiamato il processo verbale delle volte passate e abbiamo fatto predisporre delle schede con due righe, per due nomi. Non c'è una particolare formalità, nel senso che non credo si debbano presentare candidature.



CHIEZZI Giuseppe

Ma sono state presentate candidature per iscritto?



PRESIDENTE

No, non è una procedura prevista. I nomi verranno fuori, se vengono fuori, in aula e comunque potrebbe essere sufficiente il fatto di scrivere i due nomi...



CHIEZZI Giuseppe

Ne parleremo in aula...



PRESIDENTE

Certo, ci sarà una serie di interventi.
Inizierei, come concordato, con la comunicazione dell'Assessore D'Ambrosio. Chiedo una particolare attenzione, prima alla Giunta, poi a tutti i Consiglieri, perché non possiamo continuare in un clima che non abbia la necessaria serenità. Chiedo pertanto, prima di dare la parola all'Assessore D'Ambrosio, di prendere posto nelle poltrone, in modo da poter iniziare i nostri lavori con la necessaria serenità.



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente, sempre sulla votazione dei rappresentanti, si pu allestire un seggio per il voto segreto, per cortesia? Lo richiedo sin d'ora per dare il tempo di predisporre.



PRESIDENTE

Questo lo valuteremo successivamente.


Argomento: Varie

Saluto ai cittadini della città di Valdengo e agli studenti del corso di diritto amministrativo della Facoltà di Agraria di Torino


PRESIDENTE

Desidero ringraziare per la visita i cittadini di Valdengo e gli studenti del corso di diritto amministrativo della Facoltà di Agraria di Torino.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Comunicazioni della Giunta regionale in merito agli sviluppi della vicenda del Direttore generale dell'ASO Maggiore di Novara (connessa interrogazione n. 2637) - (seguito)


PRESIDENTE

Prosegue il dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore D'Ambrosio.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Oggi abbiamo sentito usare una terminologia molto forte e colorita da parte di alcuni colleghi dell'opposizione.
Probabilmente questa terminologia serve a svegliare un po' gli animi assopiti da una giornata uggiosa e umida che invita alla pigrizia.
Il termine che più mi ha colpito è quello usato dalla collega Manica che, riferendosi in maniera pesante, direi anche ingiusta, all'Assessore D'Ambrosio, ha parlato di inesplicabili amnesie. Quello che a me colpisce sono le inesplicabili frenesie di chi, nell'ambito dell'opposizione, è partito "lancia in resta contro il nulla".
A questo punto, mi interessa una domanda del Capogruppo DS che, con la sua autorevolezza, chiede: "Ma cosa c'è dietro?". Quali pressioni politiche ci sono dietro? Ha assolutamente ragione, Consigliere Riba, me lo chiedo anch'io. Peccato però che le pressioni possono essere fatte da una parte e dall'altra.
Mi chiedo, e chiedo ai colleghi dell'opposizione: quali pressioni politiche ci sono dietro? Ci sono pressioni politiche; se volessimo potremmo dividerci in due squadre, ma io non faccio parte di nessuna delle due, però mi sembra di aver sentito troppe pressioni politiche contro Airoldi.
In questa storia intricata di primariati falliti, di concorsi non andati a buon fine, di aspettative deluse di qualcuno che voleva essere trasferito di sede, farei attenzione a schierarmi fra i partigiani dell'una o dell'altra fazione, perché non dobbiamo dimenticare che comunque la legge prevede che sia compito dei manager delle singole ASL, sulla base di criteri di professionalità, concorsi interni e quant'altro, effettuare la scelta e le scelte.
Facciamo attenzione quando parliamo di pressione politica, perché ci potrebbero essere - parlo ovviamente in teoria - le pressioni politiche di chi parteggia per l'attuale gestione, ma anche di chi, dall'altra parte vorrebbe che qualcuno venisse mandato via perché magari spera che, come dire, altre considerazioni, posizioni e persone potrebbero essere prese in maggiore considerazione.
Anch'io mi chiedo cosa c'è dietro, come mai si scatena tanta passione in una vicenda che, a nostro avviso, è estremamente chiara, e l'ha chiarita molto bene l'Assessore D'Ambrosio.
Non voglio fare della dietrologia, ma ho sentito un collega, che non nomino, perché se lo nomino poi mi interrompe - evito di fare il solito teatrino - parlare di menzogne: secondo lui, l'Assessore avrebbe mentito ripetutamente al Consiglio. Lascio parlare di menzogne a chi se ne intende.
Noi non ce ne intendiamo, quindi queste cose le lasciamo ai professionisti che parlano di menzogne, dell'Assessore D'Ambrosio che ha ripetutamente mentito, dimenticando un particolare che non è assolutamente irrilevante che in quest'aula non è emerso, ma che l'Assessore D'Ambrosio ripetutamente, ha richiamato: "Non conoscevo il contenuto della raccomandata, perché non l'ho mai ricevuta".
L'Assessore D'Ambrosio non ha mai detto che non era al corrente della vicenda, tant'è che nella seduta dell'8 aprile ha dichiarato di esserne venuto a conoscenza a fine dicembre. Quindi, l'Assessore D'Ambrosio non ha mai mentito, perché sono gli scritti quelli che contano, non le polemiche che si fanno in aula in maniera strumentale, vergognosa ed eccessivamente violenta. Non ha mai mentito, ma in quella seduta ha dichiarato che a fine dicembre era venuto a conoscenza della situazione. Dopodiché, l'8 gennaio se non ricordo male, ha redatto una lettera, subito dopo le vacanze natalizie, nella quale si invitava il manager dell'ASL di Novara a chiarire la sua posizione in merito alla presunta incompatibilità che era stata segnalata.
Attenzione, perché con troppa facilità e per fare anche un po' di colore e, magari, di cronaca, e per cercare, come al solito, di alzare i toni, si usano termini impropri, oltreché assolutamente ed oggettivamente sbagliati. Non potete confondere i piani della discussione. Un conto è dire: "Non conoscevo il contenuto della raccomandata", senza virgole; un conto è dire: "Non conoscevo la situazione". La situazione era conosciuta tant'è che l'Assessore D'Ambrosio ha agito nei confronti di questa situazione. Dov'è lo scandalo? Qual è la menzogna? Chi è che si è nascosto? Chi è che fa le pressioni politiche? Chi è che magari, oggi, arriva in aula e si dichiara esterrefatto perché si accorge di aver agito dopo che la Giunta aveva già agito e di aver interrogato dopo che la Giunta si era già mossa? In buona sostanza, si accorge di essere stato preso in contropiede.
Capita! Capita anche a me, in altre sedi (per esempio, al Comune di Torino dove faccio opposizione, anche se molto raramente) di essere preso in contropiede dalla maggioranza. Questa volta è capitato, è nel gioco della politica. Però, quando si è presi in contropiede, a mio avviso, occorre anche riconoscere l'oggettività dei fatti e non giocare al rialzo, per dire: "Sì, ci sono state queste cose, ma non va bene lo stesso perché tu hai mentito". Così: "Hai mentito", punto. "Perché?". "Perché ho deciso che hai mentito". Non: "Perché ho preso atto di quello che hai fatto e mi hai dimostrato di non aver mentito, ma io dico che hai mentito, quindi continuo a sostenere questa posizione". Sinceramente, non mi sembra un buon servizio né alla verità né, tanto meno, alla situazione intricata e complessa dell'ASL di Novara.
Ovviamente, i tentativi di coinvolgere il Presidente Ghigo in questa vicenda sono risibili. Ci mancherebbe solo che il Presidente Ghigo prendesse anche atto di tutta la posta che arriva alla Regione Piemonte, di tutte le raccomandate, lettere e pubblicità. Se il Presidente Ghigo ha questo ruolo e svolge questa attività, visto che neanch'io, che sono un modesto Capogruppo, riesco a leggere tutta la corrispondenza che mi arriva gli porto anche la mia, così, magari, nell'ambito delle sue competenze, fra tutti, riusciamo anche a leggere la posta. Sinceramente, non credo che il Presidente Ghigo possa essere in alcun modo chiamato in causa in questa vicenda, se non in maniera, come al solito, strumentale e déjà vu, come si suol dire.
Ribadisco che per noi questa vicenda è estremamente chiara.
L'Assessorato ha agito con la massima trasparenza, portando a conoscenza di tutti noi - ci auguriamo per l'ultima volta - i dati, i fatti, le lettere le date, i protocolli e non le illazioni di chi, anche su una questione del genere, fa una strumentale battaglia politica. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Il collega Ghiglia, da un po' di tempo, ha cessato il suo ruolo di Consigliere di maggioranza per assumere una nuova professione - a cui, tra l'altro, è molto portato - che è quella dell'avvocato difensore. E' vero come dice, che questo è il tribunale del popolo e, quindi, ci deve essere anche qualche avvocato, però è altrettanto vero che noi, purtroppo, non abbiamo bisogno, con questa Giunta, di andare a cercare cavilli, casi e questioni: ce n'è già a iosa. Se abbiamo dovuto stigmatizzare questa vicenda, relativa a Novara, l'abbiamo fatto perché, partendo da un elemento minimo, purtroppo, è emersa una situazione ben più complessa.
Rimettiamo le cose al loro posto e partiamo da un dato: in Regione Piemonte non valgono più neanche le raccomandate con ricevuta di ritorno nel senso che vada per le cartoline, vada per i bigliettini, arrivano solo le lettere di Scanderebech, ma il resto non arriva.



CAVALIERE Pasquale

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



CAVALIERE Pasquale

Le mie arrivano sempre.



GALLARINI Pier Luigi (fuori microfono)

Queste sono in uscita, non in entrata.



CAVALIERE Pasquale

Il resto non arriva. Nel senso che non si sa come comunicare qualcosa di ufficiale dall'esterno ad un Assessore o al Presidente della Giunta.
Ripristineremo i "pony express", i colombi o i piccioni viaggiatori.
Possiamo fare questa proposta, ma non posso certamente avanzarla io, perch sapete che sono contro l'utilizzo degli animali in questo genere di cose anche se è meglio che cacciarli. Però è un problema che esiste, non è che l'Assessore possa dire tranquillamente: "Io la raccomandata...", è un problema che esiste. Non vorrei che esistesse solo per l'impiegato che riceve la posta e non vorrei che, alla fine di tutto, diventi il problema dell'impiegato che riceve la posta. Il problema, però, non è questo, non sono le piccole o grandi questioni formali, il problema è la sostanza. Il Presidente della Giunta, quando ci sono delle incompatibilità che lo interessano, se ne ricorda, anche senza raccomandata, ed interviene. Quando al Co.Re.Co. riscontra un'incompatibilità, la segnala. Vero, Presidente della Giunta, che la segnala? Non si ricorda più.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Mi è stata segnalata, ne ho preso atto.



CAVALIERE Pasquale

E' stata segnalata. Ecco, se ne ricorda, forse le ha segnate sul calendario quelle di cui deve ricordarsi; mentre di altre non se ne ricorda (si perdono le lettere, non le ha segnate sul calendario). Qual è il problema? Evidentemente, il Presidente ha molto da fare, alcune cose le segue con particolare attenzione, altre le segue con meno attenzione. Quali sono le cose che segue con meno attenzione? Sono i posti lottizzati dalla maggioranza, lottizzati come non mai in questa Regione; ovunque, dagli asili nido alle case di riposo, avete lottizzato tutto. Non solo avete lottizzato, ma avete lottizzato nel peggiore dei modi. A questi lottizzati non si può dire niente, avete scelto quelli con meno competenze, avete messo gli uomini sbagliati, non avete neanche messo persone con le giuste competenze nei posti giusti, e quando costoro infrangono anche le minime regole del contratto di nomina, nel senso che non potevano, guadagnando 200 milioni all'anno, svolgere anche professioni private (per due anni viene consumata questa irregolarità), l'Assessore dice che non ne era a conoscenza. Non voglio credere ad alcuno: quindi, non credere al Primario alle lettere, secondo me non è neppure stata spedita quella lettera.
Ma ad un certo punto l'Assessore lo viene a sapere, un anno dopo comunque lo viene a sapere: è un uomo anche lui. A questo punto, cosa fa? In sostanza, non fa niente; il problema è che non fa niente.
Ripeto, l'Assessore, comunque, seppure in ritardo - voglio concedergli la buona fede - lo viene a sapere (di sicuro ne è a conoscenza da qualche settimana, perché è da qualche settimana che ne discutiamo in aula).
Assessore, le chiedo, per cinque minuti, di svolgere il ruolo di Assessore intervenga e faccia quello che deve fare! Quello che deve fare non è di chiedere ad Airoldi di mettersi in regola, ma che il contratto non è stato rispettato, pertanto si assumano i provvedimento dovuti. Se non viene fatto questo, vuol dire che c'è dell'altro. Significa che, forse, questo Direttore ha delle protezioni delle cautele che in genere non vengono usate in altri ambiti.
Questa è la questione, Assessore. Sulla vicenda ha ancora tempo, oggi a dimostrare la sua buona fede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Innanzitutto, vorrei ricordare al collega Cavaliere che, come ben sa all'opposizione spetta un terzo circa, quando parla di lottizzazioni, di tutte le nomine che avvengono in questi Enti e che anche lui partecipa a questo strano meccanismo.
Vorrei ricordare che in Comuni, come quello di Torino, dove il Consigliare Cavaliere ha la maggioranza, il Sindaco Castellani, che non concede diritti alle opposizioni, acchiappa tutto e lottizza. Stiamo parlando di una Giunta in cui, tu, Consigliere Cavaliere, fai parte.
Pare che questa questione in realtà non interessi ad alcuno. Mi dicono che il dottor Airoldi è un professionista molto serio; ho potuto verificare che come Direttore ha raggiunto tutti gli obiettivi.
Mi domando: in cosa consiste questo gravissimo danno alla sanità? Ripeto, come Direttore ha raggiunto tutti gli obiettivi ed è una persona seria. Mi domando quale sia il danno grave che ha causato alla sanità. Mi domando se la posizione assunta dall'opposizione non sia frutto di una scelta obbligata, dovuta a pressioni politiche, e mi chiedo se non sia per questo che si è scatenata una discussione così accesa qui in Consiglio regionale, che non tende a rasserenare gli animi, come ha detto il Consigliere Riba, ma a fare il contrario, ovvero, per impedire, sempre di più, che questo Consiglio regionale, questa assemblea regionale si occupi dei problemi veri dei piemontesi e del Piemonte.
Essere un professionista come Airoldi, cioè commercialista, per conoscenza anche giuridica della professione, significa che non si è comunque, né mediatori commerciali né commercianti, ma si svolge comunque un'attività intellettuale, che, per codice deontologico, disciplinato dalla legge, impedisce di compiere alcunché in termini commerciali, in termini di mediazione di alcun genere; viene imposto agli appartenenti di questi collegi, di questi albi, fin dall'inizio.
Il ragionier Airoldi invia una lettera nella quale dichiara di aver demandato l'attività di studio, quindi non è attività di mediazione, non è attività commerciale, ad altre persone e di occuparsi interamente del suo mandato. Pertanto, svolge il suo mandato tutti i giorni dal mattino alla sera. Quindi, è un professionista che, a mio parere, va rispettato per quello che sta compiendo, per gli obiettivi che, come ho detto, ha raggiunto nel suo mandato.
Concordo, quindi, nel non prendere minimamente in considerazione alcun tipo di proposta che tenda a risolvere il contratto del dottor Airoldi.
Anzi, rivolgo la proposta affinché il dottor Airoldi continui a svolgere il mandato fino alla scadenza, ovvero a giugno.
Non rimane altro da aggiungere, se non una questione di data su una raccomandata, di un'interrogazione del 19, pubblicata sul giornale il 10 ma - ripeto - non sono queste questioni che interessano la sanità! Alla sanità interessa se gli obiettivi sono stati raggiunti: in questo caso, sono stati raggiunti.
La sanità a Novara funziona, magari a dispetto di alcune parti politiche, di alcuni personaggi esclusi.
L'Assessore comunque si è attivato non perché è stata presentata un'interrogazione dalla Consigliera Manica o per una raccomandata che, pu succedere che non giunga a destinazione - anche se protocollata - ma per zelo personale.
Presidente, se essere zelante è oggetto di processo e di tribunale del popolo, mi domando dove andremo a finire.
L'Assessore, ripeto, si è attivato prima, ha richiesto chiarimenti e ha formulato una nota nella quale chiedeva chiarimenti sull'argomento in oggetto.
Di fronte allo zelo di un amministratore pubblico, non ci si pu improvvisare attori, in questo teatrino che in taluni casi ha raggiunto anche la volgarità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, da più di due anni vi è un Direttore generale che mi sembra abbia svolto la stessa attività anche presso altre sedi sanitarie; persona, quindi, che ha anche girovagato in questo suo incarico. Direttore generale che da oltre due anni firma un contratto con la Regione Piemonte nel quale sottoscrive l'impegno a svolgere l'incarico a tempo pieno. Tale Direttore generale, viceversa, non svolge l'incarico a tempo pieno, ma continua ad occuparsi dei propri affari privati. Elemento per il quale si è aperta la discussione e che è stato segnalato all'Assessore nel settembre dell'anno scorso. Questo Direttore generale è ancora lì. Non è stato rimosso ed è persona che si è comportata in modo scorretto verso l'istituzione e anche verso se stesso, perché - è quanto ha segnalato il collega Rubatto - svolgere un'attività a tempo pieno, sottoscrivere un contratto di questo genere e poi ammettere, come ha ammesso, di aver svolto, viceversa, una propria attività, che poi ha anche qualificato come a tempo parziale, lo considero un fatto molto grave.
Allora, come mai il Direttore generale è ancora lì, nonostante questa scorrettezza e questa violazione del patto con la Giunta regionale? Cosa c'è dietro? Si possono avanzare diverse ipotesi. Tra le ipotesi che sono state fatte e pubblicate sui giornali, vi è che ci siano legami tra il Direttore generale e l'Assessore D'Ambrosio, e che questi legami siano di carattere politico. Questa è una delle ipotesi che sono state avanzate.
Di fronte a questa situazione, in aula e in Commissione si affronta la questione e l'Assessore si trova in una situazione in cui, a fronte di un'opposizione che nelle prime sedute chiedeva dei chiarimenti, alla fine di questo percorso, oggi, l'Assessore è stato qualificato come mentitore in quest'aula pochi minuti fa più di una volta e da parte di più di un collega, un Assessore mentitore. Questa frase è molto preoccupante ed imbarazzante. Sentire pronunciare una frase di questo genere non fa piacere a nessuno, non solo a chi la riceve, ma fa dispiacere forse anche a chi la dice, perché non è bello dover dire ad un Assessore "Sei un bugiardo".
Eppure questo è stato detto, sulla base dei fatti che si sono svolti in Commissione e in quest'aula.
L'Assessore ha dato una spiegazione molto dimessa dell'accaduto e si è anche un po' protetto in questo suo comportamento dicendo: "Mi hanno aggiunto una delega, di occuparmi anche dell'assistenza, ho una situazione di grave affaticamento, perché devo occuparmi di molte cose". Allora Assessore, se questo è uno degli elementi che l'ha portata a tenere il comportamento così qualificato dai colleghi, anche su questo versante faccia un passo avanti. Perché se lei afferma di essere troppo occupato da numerose deleghe, continua pervicacemente a tenersele ben strette, perché? Nessuno la obbliga, Assessore; se lei ci dice che sta lavorando male perch deve occuparsi anche di assistenza, come mai in tutti questi mesi non ha detto nulla al Consiglio di questa sua sofferenza e non ha fatto un passo presso il Presidente Ghigo per avere più libertà di comportamento? E il Presidente Ghigo, che è a conoscenza che un suo Assessore, a causa di decisioni prese dal Presidente stesso, non è in grado di lavorare bene perché continua a tenerlo in questa situazione? Che cos'ha da dire? Vedete i Direttori generali... Che questa situazione derivi, come ha adombrato il collega Gallarini, da una sorta di malumore, in conseguenza di decisioni che il Direttore generale può aver preso e che possono non essere state gradite dai medici dell'Ospedale di Novara...



GALLARINI Pier Luigi

Da alcuni.



CHIEZZI Giuseppe

Da alcuni medici, sì, certo. Dicevo, è un'affermazione un po' meschina nel senso che si dica che medici che si firmano con nome e cognome, dicendo semplicemente di avere parlato con l'Assessore nei mesi di settembre e novembre di una certa questione, si vedano in quest'aula accusati di essere attori di una ritorsione contro un Direttore generale che non ha dato quello che loro speravano, mi sembra meschino da un lato, ma anche questo mi sembra grave, perché si parla di persone, di privati cittadini che da parte di un collega vengono incolpati di comportamenti strumentali verso un Direttore generale ad uso di ritorsione.
I Direttori generali sono un centro di potere forte, di certo il potere che accentrano nelle loro mani è grandissimo, per quello che riguarda la nomina dei primari - una volta si nominavano i primari con un concorso adesso un Direttore generale nomina primario chi crede, senza alcuna motivazione - e questo è un elemento che non penso sia migliorativo della situazione. Se poi vi è un Direttore generale del quale si ipotizzano legami politici con un Assessore, le nomine che questo Direttore generale fa, viste alla luce di eventuali legami politici con l'Assessore denunciati sui quotidiani, non penso che siano nomine che non possano provocare delle ingiustizie all'interno della questione.
Se l'Assessore è in buona fede, allora lo dimostri con degli atti; se l'Assessore pensa di essere caduto anch'egli in una trappola - dall'inizio di trappole ne abbiamo viste disseminate parecchie nella Giunta regionale dalla trappola per catturare gli scoiattoli che un Assessore ha fatto comperare nel proprio ufficio, ad altre trappole di vario tipo, di appalti gestiti nelle Segreterie degli Assessori; ci sono state diverse trappole disseminate, può darsi che l'Assessore D'Ambrosio abbia trovato, senza accorgersi, un'altra trappola e vi abbia messo un piede dentro - se ne liberi, ammetta che il Direttore generale Airoldi doveva svolgere l'incarico a tempo pieno e non l'ha fatto, sollevi immediatamente il Direttore generale da questo incarico. Se la trappola era dentro la struttura della Regione, la individui, sanzioni chi non ha permesso alla Regione Piemonte di occuparsi di una raccomandata che denunciava questa situazione, si faccia valere, Assessore, si faccia valere! Se lei è una vittima, denunci i suoi persecutori, li denunci con nome e cognome.
Se non è così, allora rimangono questi giudizi e queste valutazioni che, almeno per quanto mi riguarda, pesano come macigni in quest'aula perché di fronte ad un Assessore mentitore io non so cosa si possa fare non so se si possa discutere di provvedimenti con tranquillità.
L'Assessore non può essere mentitore; questo dubbio, almeno per quanto mi riguarda, va rimosso, perché nei confronti di un Assessore che mente non ci può essere un rapporto di fiducia e nemmeno un rapporto di confronto costruttivo, in quanto manca il terreno morale che sta alla base di qualunque rapporto e di qualunque contrasto politico. Anche il contrasto politico più duro e più netto deve potersi svolgere nella certezza della moralità dei comportamenti per quanto riguarda l'onestà e la veridicità delle cose che si affermano.
Assessore, le chiedo di rimuovere questo elemento, altrimenti tra di noi rimane una cosa che impedisce - almeno per quanto riguarda il mio Gruppo - di lavorare in un senso o nell'altro. La stessa domanda la pongo al Presidente Ghigo, che evidentemente è parte direttamente in causa in tutta questa vicenda e al quale chiedo di fare chiarezza su questo elemento della menzogna ripetuta, detta in aula e - secondo elemento - sul fatto che il suo Assessore, in aula, ha chiesto di essere sollevato dal troppo carico di lavoro che ha.
Chiedo dunque che il Presidente Ghigo risponda in modo specifico anche a questi due quesiti che ho posto.



PRESIDENTE

Ho ancora una richiesta di intervento da parte del Consigliere Angeleri. Prima di dargli la parola, desidero ricordare a me stesso e all'aula che ci siamo avvicinati - anzi, lo abbiamo già oltrepassato - al tempo che avevamo individuato come inizio delle votazioni.
Credo che si possa completare questo giro di interventi (non ho altre richieste oltre a quella del collega Angeleri); dopodiché possiamo sospendere l'argomento e riprenderlo a votazioni avvenute per i tre delegati. Ripeto: dopo aver espletato la votazione per i tre delegati all'elezione del Presidente della Repubblica, riprenderemo questo argomento.
Prego, Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, è da circa un mese - lo diceva anche l'Assessore nella sua relazione - che parliamo dell'Azienda ospedaliera di Novara. Ed è - non so se per caso - da circa un mese, un mese e mezzo che abbiamo verificato come quell'Azienda ospedaliera Assessore, mi corregga se sbaglio - abbia raggiunto tutti gli obiettivi.
Dirò di più. Non so se è una coincidenza, ma proprio allo scadere di questo mandato, cioè al momento della riconferma dei Direttori generali, è arrivata una lettera, che non sappiamo - e l'ha spiegato l'Assessore - che fine abbia fatto, in cui si sottolineava l'incompatibilità presunta del dottor Airoldi rispetto alla sua professione di commercialista, cosa su cui abbiamo tra l'altro dibattuto - appunto - per tutto questo mese.
Queste cose messe insieme possono sicuramente apparire come coincidenze fortuite, ma possono anche legittimamente essere interpretate come una serie di tasselli atti a far succedere qualcosa che, magari, non è nelle indicazioni di questa Giunta regionale.
Questo vorrei sottolinearlo in quest'aula, anche perché il collega Cavaliere, che è intervenuto prima, ha dipinto questa come una situazione in cui il dottor Airoldi gode di particolari protezioni - lo ha dichiarato lui - o di cautele di cui gli altri Direttori non goderebbero.
E allora queste cose vorrei capirle. Non penso vadano in questa direzione, non credo siano così, e vorrei anche sottolineare che non è come vuol specificare il Consigliere Cavaliere: che da una parte di quest'aula ci siano tutti i cosiddetti "duri e puri" e dall'altra parte invece personaggi che supportano una maggioranza e che mistificano la verità, che "trigano" sulle nomine, quasi che in questo Consiglio ci fosse una sorta di muro di Berlino, di divisione netta tra coloro che vogliono la verità al servizio dei cittadini e coloro che invece nascondono tutto questo.
Non è così. Siamo in questo Consiglio regionale ormai da quattro anni purtroppo, da qualche tempo in particolare, quest'aula - lo diceva prima qualcuno - è diventata un po' un tribunale del popolo, fra l'altro non dando particolare spettacolo in positivo anche a chi ci guarda. Oggi sono presenti alcune scolaresche e vorrei dire loro che in quest'aula, per fortuna, parliamo anche di altro, ci occupiamo fortunatamente anche di questioni che interessano il settore della sanità, la salute dei cittadini.
E allora penso che si debba ricondurre questo dibattito alle dichiarazioni dell'Assessore D'Ambrosio di questa mattina. Assessore, ho ascoltato con attenzione le sue dichiarazioni e ho voluto rileggerle, chiedendole copia del suo intervento. Se le cose stanno in quei termini, penso che il dibattito in aula poteva anche essere superato con una sua comunicazione.
Il mio auspicio è dunque che si ritorni di nuovo, sempre in questo Consiglio regionale, ad un confronto su problematiche che interessano i cittadini, e non su questioni di lana caprina, che devono essere comunque controllate, ma che - torno a ripetere per l'ennesima volta in quest'aula non sono di competenza di quest'aula. Ho ascoltato, devo dire con molta attenzione, alcuni interventi - non tutti, per fortuna - da parte dell'opposizione, che hanno sottolineato un aspetto, ancora una volta inquisitorio, tipico - come torno a ripetere - di un tribunale. Se questo Consiglio potesse ritornare ad occuparsi di questioni amministrative, di questioni che interessano i cittadini, probabilmente farebbe il suo dovere e svolgerebbe il compito per cui è stato votato.



PRESIDENTE

Abbiamo così esaurito la prima parte dell'argomento. Chiederei di sospendere la trattazione di questo argomento, per passare al punto 7) all'o.d.g., secondo le intese.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Iscrizione all'o.d.g. degli ordini del giorno n. 1004, n. 1005, n. 1006 e n. 1007 inerenti a: "Gravi fatti accaduti a Torino l'1/5/1999"


PRESIDENTE

A questo punto, ho sotto gli occhi degli ordini del giorno che, secondo me, è opportuno discutere oggi, relativi all'attentato alla Camera del Lavoro di Torino. Il primo è stato presentato dalla minoranza, il secondo dalla maggioranza. Ne chiederei l'iscrizione all'o.d.g. in quanto mi pare un argomento di tutto rispetto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Volevo ricordare l'impegno preso alla riunione dei Capigruppo di proseguire l'esame della legge sul turismo.
Poi possiamo anche esaminare gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Per carità, io seguo il desiderio dell'aula. Mi è stato fatto presente che c'erano questi due ordini del giorno: se non li vogliamo esaminare andiamo avanti...



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, li iscriva all'o.d.g. e poi andiamo avanti.



PRESIDENTE

Perfetto, allora iscriviamoli. Per l'iscrizione abbiamo bisogno di 40 voti. Poiché li conoscete, possiamo non leggerli?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ce n'è anche uno nostro, Presidente, che sta arrivando adesso.



GHIGLIA Agostino

Li distribuisca.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno sono dunque tre: li iscriviamo tutti assieme.
Allora, io comincio a leggerli: lo faccio il più velocemente possibile.
Il primo ordine del giorno (n. 1004), a firma dei Consiglieri Marengo Riba, Bellion, Bertoli, Miglietti, Angeli, Saitta, Manica, Vindigni Bortolin, Riggio e Montabone, recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premessa la gravità degli incidenti avvenuti a Torino in occasione del corteo celebrativo della festività dei lavoratori, che hanno prodotto nella città preoccupazione e sconcerto visto lo svolgersi dei fatti che hanno portato a momenti di violenza deliberata nei confronti di cose e persone considerato il gravissimo ed inqualificabile attentato di cui è stata fatta oggetto la sede della Camera del Lavoro di Via Pedrotti, colpita il primo maggio da molotov e sassi riaffermata l'assoluta necessità che in una democrazia compiuta il principio della legalità debba essere sempre fermamente difeso e che il dissenso si manifesti in modo pacifico e rispettoso delle opinioni altrui esprime ferma condanna per i fatti accaduti in occasione del corteo cittadino del primo maggio piena solidarietà alle forze sindacali pesantemente coinvolte nella vicenda vivo ringraziamento alle Forze dell'Ordine che alacremente si sono adoperate per il ripristino della legalità e della sicurezza cittadina".
Il secondo ordine del giorno (n. 1005), a firma dei Consiglieri Ferrero, Rosso, Dutto, Gallarini, Cotto, Angeleri, Benso, Rossi, Deorsola e Rubatto, recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premessa la gravità degli incidenti avvenuti a Torino in occasione del corteo celebrativo della festività dei lavoratori, che hanno prodotto nella città preoccupazione e sconcerto visto lo svolgersi dei fatti che hanno portato a momenti di violenza deliberata nei confronti di persone e cose considerato il gravissimo ed inqualificabile attentato di cui è stata fatta oggetto la sede della Camera del Lavoro di Via Pedrotti, colpita il primo maggio da molotov e sassi riaffermata l'assoluta necessità che in una democrazia compiuta il principio della legalità debba essere sempre fermamente difeso e che il dissenso si manifesti in modo pacifico e rispettoso delle opinioni altrui esprime ferma condanna per i fatti accaduti in occasione del corteo cittadino del primo maggio piena solidarietà ai cittadini ed ai commercianti vittime di tali violenti episodi piena solidarietà alle forze sindacali pesantemente coinvolte nella vicenda vivo ringraziamento alle Forze dell'Ordine che alacremente si sono adoperate per il ripristino della legalità e della sicurezza cittadina".
Do ora lettura dell'ordine del giorno n. 1006, a firma dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti: "Il Consiglio regionale del Piemonte di fronte alle violente provocazioni messe in atto contro il corteo dell'1/5/1999 da parte di persone con il viso nascosto, respinte grazie al comportamento responsabile dei lavoratori e delle Forze dell'Ordine di fronte al tentativo, perpetrato da persone con il viso nascosto, di incendiare la Camera del Lavoro di Torino attraverso il lancio di pietre e bottiglie incendiarie esprime la propria indignazione e condanna verso atti che richiamano una strategia della tensione, contro la quale occorre immediatamente unire tutte le forze di sinistra e democratiche in difesa del lavoro, della democrazia e della pace".
E' stato inoltre presentato l'ordine del giorno n. 1007, a firma del Consigliere Cavaliere, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte a seguito dei gravi fatti verificatesi nella giornata dell'1/5/1999 deplora tutti gli episodi di violenza verificatisi durante e ai margini del corteo ufficiale condanna fermamente l'episodio di violenza verificatosi alla Camera del Lavoro di Torino auspica che la città di Torino esca dal clima di violenza nel quale è coinvolta da alcuni mesi auspica altresì che non si verifichino fenomeni di generalizzazione che evitano di isolare i comportamenti violenti e criminalizzano un'intera realtà giovanile".
Chiedo l'iscrizione all'o.d.g. di tali ordini del giorno.



MONTABONE Renato

Solo una domanda. Dei primi due ordini del giorno che ha letto, quale è stato il primo ad essere presentato?



PRESIDENTE

Quello dove c'è anche la sua firma.



MONTABONE Renato

Allora chiedo di firmare anche il secondo, visto che sono praticamente uguali.



PRESIDENTE

Non ha che da venire qui e firmarlo.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi capita raramente di firmare due ordini del giorno che sono la fotocopia uno dell'altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Presidente, iscriviamo gli ordini del giorno e, anziché discutere degli stessi, proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 460, come ci eravamo impegnati di fare.



PRESIDENTE

Sono perfettamente d'accordo con lei.
Pongo ora in votazione l'iscrizione all'o.d.g. degli ordini del giorno n. 1004, n. 1005, n. 1006 e n. 1007.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è approvata con 41 voti favorevoli.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla prosecuzione dell'esame del disegno di legge n. 460 e ad un sollecito esame degli ordini del giorno relativi ai gravi fatti accaduti a Torino l'1/5/1999


PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto la parola perché in apertura di seduta il Presidente Deorsola, nell'illustrare il programma dei lavori, ci disse che avremmo affrontato la questione relativa al Direttore Airoldi e dopo avremmo affrontato la questione relativa ai fatti del primo maggio.



GALLARINI Pier Luigi (fuori microfono)

No, assolutamente!



CHIEZZI Giuseppe

Bene, allora chiedo, Presidente, siccome mi si dice che dichiaro il falso, di ascoltare il nastro registrato di stamani. Per motivi di correttezza chiedo di sentire i nastri nei quali il Presidente Deorsola ha detto che avremmo trattato, dopo la questione Airoldi, i fatti del primo maggio.
Prego il Presidente, per cortesia, di ascoltare i nastri per vedere se è vero o non è vero quello che ho detto. E' una questione di correttezza fra colleghi. Altrimenti chiamiamo il Presidente Deorsola, pro veritate, a riferirci quello che ha detto questa mattina e chiedo ai colleghi che hanno sentito se parlo di cose false o meno.



PRESIDENTE

Voglio solo precisare al Consigliere Chiezzi che io questa mattina, per una volta, non ero presente quando si è aperta la seduta e non posso saperlo.
Prego, Consigliere Gallarini, ha la parola.



GALLARINI Pier Luigi

Non ho detto né intendevo dire che il collega Chiezzi ha affermato il falso, assolutamente: può anche darsi che il Presidente Deorsola questa mattina abbia detto ciò che il collega afferma. Se lo dici ci credo Chiezzi. Le affermazioni del Presidente sono importanti, ma sono influenti in modo relativo, perché c'è una Conferenza dei Capigruppo - e a questa mi riferivo - che venerdì ha stabilito che si sarebbe dibattuta la questione Airoldi e poi si sarebbe proseguito l'esame del disegno di legge n. 460.



PRESIDENTE

Se posso intervenire, ricordo anch'io, in quanto ero presente alla Conferenza dei Capigruppo, che è stato stabilito questo ordine e mi pare se non erro, che il Consigliere Chiezzi quel giorno non fosse presente.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ricordo che oggi il Presidente Deorsola ha annunciato le cose che ricordava il Consigliere Chiezzi. Anch'io l'ho sentito. Ritengo che quando il Presidente ha fatto quell'annuncio si riferisse all'ordine del giorno dato che nella giornata di venerdì i Capigruppo non potevano fissare un ordine del giorno su fatti avvenuti sabato.
Questa mattina il Presidente ha annunciato quell'ordine dei lavori e nessuno lo ha contestato.
Non si contesta il fatto che quello fosse l'ordine del giorno annunciato dal Presidente, ma adesso si chiede una modifica, perché quello è l'ordine del giorno annunciato in aula, questa mattina, all'inizio dei lavori.
Voglio comunicare che io e il Consigliere Moro abbiamo sottoscritto l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cavaliere, già annunciato venerdì, relativo alle vicende del contratto dei metalmeccanici.



PRESIDENTE

Questo ordine del giorno è già iscritto, ma ritengo doveroso per l'aula continuare l'esame di una legge che abbiamo già portato avanti. In questo momento, sono il Presidente e mi accollo la responsabilità di quello che decido.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Non so se il Regolamento prevede che una dichiarazione del Presidente del Consiglio sostituisca l'ordine del giorno. Voglio solo dire che concordo con quanto ha detto la Vicepresidente Minervini.
Ci deve essere democrazia nelle decisioni e, dato che una gran parte dei Consiglieri chiede a gran voce di poter andare avanti sul disegno di legge n. 460, chiedo al Presidente se è possibile, nel più breve tempo possibile, mettere ai voti la proposta fatta dai banchi della maggioranza dal Consigliere Gallarini e condivisa anche da me. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Visto che questa mattina il Presidente del Consiglio Deorsola ha dichiarato all'aula un certo svolgimento dell'ordine dei lavori, vorrei che il Vicepresidente, che non era presente in quel momento, si consultasse con l'altro Vicepresidente, che invece era presente. Altrimenti, sentiamo le registrazioni perché, al di là di quanto concordato nei Capigruppo per tutto il Consiglio regionale e non solo per i Capigruppo presenti alla riunione di venerdì, ma per il Consiglio regionale, è rimasto inteso un ordine dei lavori secondo cui, dopo la chiusura della questione Airoldi, si sarebbe iniziato a discutere sugli ordini del giorno che riguardavano gli episodi del primo maggio che, tra l'altro, se non li discutiamo oggi, è inutile discuterli tra qualche tempo. Eventualmente, sentiamo la registrazione.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliera Simonetti, può essere anche valido quello che lei ha detto, però credo che a questo punto io debba mettere in votazione l'inversione dei punti all'o.d.g.; non posso fare altro che così.
Consigliere Chiezzi, è la terza volta che chiede la parola. Prego parli!



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, mi farebbe piacere che lei mi desse la parola non con insofferenza, ma a norma di Regolamento.
Non è che deve dare la parola maltrattando i Consiglieri.



PRESIDENTE

Io non maltratto nessuno. Forse mi scaldo. Prego!



CHIEZZI Giuseppe

Lei ha proposto di mettere in votazione e io illustro la mia dichiarazione di voto. Quando questa mattina il Presidente Deorsola ha fatto quella proposta, penso che fosse mosso anche dalla gravità dei fatti accaduti. Gravità che richiedevano un dibattito in quest'aula. Il primo maggio hanno tentato di incendiare la Camera del Lavoro di Torino: non è un fatto usuale, è dai tempi del fascismo che non si assaltava più la Camera del Lavoro di Torino.
Di fronte ad una gravità così eccezionale, il Presidente del Consiglio ha proposto a tutti noi di effettuare un momento di riflessione su questi fatti. Al di là della procedura, dell'ordine del giorno, del votare l'inversione, chiedo ai colleghi se non sia un atto di doverosa responsabilità di quest'aula, dopo due-tre giorni da questi gravissimi fatti, impiegare un'ora del nostro tempo per analizzare questi problemi non alla fine, ma, così come ha proposto il Presidente Deorsola, subito dopo la discussione sul dottor Airoldi, perché non mi sembra che non ci sia nulla di prevalente, oggi, rispetto al fatto di assumerci la responsabilità di una valutazione sul tentativo di incendiare la Camera del Lavoro di Torino.
Sollecito i colleghi a valutare questo e non i termini regolamentari che vengono proposti in modo burocratico dalla Vicepresidente. Grazie.



PRESIDENTE

Voglio precisarle che non vedo d'accordo tutta l'aula non sull'importanza di quanto è successo il primo maggio, ma sulla necessità di discutere adesso gli ordini del giorno.
Chiedo che si voti se, come primo punto, esaminiamo il punto 6) all'o.d.g., come d'accordo, e al secondo gli ordini del giorno. Anzi votiamo se affrontare subito il punto 6) all'o.d.g., cioè il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 460, e poi gli ordini del giorno.



SIMONETTI Laura

Chiedo che la votazione avvenga per appello nominale.



PRESIDENTE

E' stata richiesta, oltre alla votazione per appello nominale da parte della Consigliera Simonetti, la verifica del numero legale da parte del Consigliere Chiezzi. Ritengo, Consigliere Chiezzi, che facendo l'appello nominale per la votazione, si verifichi anche l'esistenza del numero legale. Mi scusi, questa volta mi dia ragione! Non ce l'ho, ma facciamo così? Grazie.
Si proceda pertanto alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli inizia l'appello nominale ma viene interrotto dal Consigliere Riba)



RIBA Lido

Scusi, Presidente, avevo inteso che il "sì" volesse dire l'inversione dell'o.d.g. E' così? Perché se si vota, si vota l'inversione dell'o.d.g. e non per mantenere l'o.d.g. esistente. Io non mi sono neanche posto il problema, ma, se è così, è singolare! Lei fa votare per andare avanti con l'o.d.g., ma allora lo dica prima!



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Riba, abbiamo iscritto prima gli ordini del giorno quindi era chiaro che si faceva una votazione per vedere se passare direttamente, dopo l'iscrizione, a quell'argomento oppure no.



RIBA Lido

E' la prima volta che succede; gli ordini del giorno si iscrivono in coda e si discutono a fine riunione. Se c'è un'inversione dell'o.d.g. lei lo dice e votiamo l'inversione; se non c'è inversione, non votiamo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riba.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Chiedo la parola per mozione d'ordine e mai come in questo caso...



CAVALIERE Pasquale

Presidente, c'è una votazione in corso...



PRESIDENTE

Scusate, vogliamo stare tranquilli? C'era una votazione in corso, per il Consigliere Riba è intervenuto sulla votazione in corso.
Consigliera Cotto, rinunci all'intervento.
Consigliere Toselli, prosegua con la votazione, ma come l'ho impostata io.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Toselli)



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, per cortesia... Intendo chiarire. Ho detto e l'ho scritto: prima la legge e poi gli ordini del giorno.
Se parlo italiano - e parlo italiano, mi pare - era chiaro, potevate dirlo prima che non era così. Siamo in votazione, continuiamo la votazione...



RIBA Lido

Scusi, Presidente, non si è mai verificato che si votasse per mantenere l'o.d.g.!



COTTO Mariangela

Chiedo scusa...



(Proteste fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Vale per lei e vale per la Consigliera Cotto, vale per il Consigliere Riba che si è alzato a parlare, vale per tutti il fatto che siamo in votazione!



COTTO Mariangela

Io imito il collega Riba e mi do la parola da sola, per mozione d'ordine. Chiedo scusa: è necessario chiarire, perché ho fatto una domanda precisa alla quale mi ha risposto Pino Chiezzi. Ho chiesto se il Regolamento prevedeva che una dichiarazione del Presidente del Consiglio modificasse l'o.d.g. Il Consigliere Chiezzi ha risposto di sì, se non c'è dissenso. La Presidente si è comportata di conseguenza; qualcuno non è stato attento in quel momento, perché è stato il Consigliere Chiezzi a dire che l'ordine dei lavori era modificato, nessun altro è intervenuto per dire che non era vero. A quel punto, la Presidente ha ritenuto opportuno proporre l'inversione. Solo per precisazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io do un'interpretazione diversa della votazione in corso...



PRESIDENTE

Posso far continuare la votazione in corso?



CAVALIERE Pasquale

Se cioè, Presidente, si verificasse l'affermazione del "sì", noi incominceremmo dagli ordini del giorno e non dal disegno di legge n. 460.
Questa è la mia interpretazione, perché io divergo dall'interpretazione del Consigliere Chiezzi, secondo la quale l'ordine dei lavori era stato mutato.



PRESIDENTE

Basta, Consigliere Cavaliere, ho capito.



CAVALIERE Pasquale

Io, Presidente, le chiedo l'interpretazione autentica della votazione in corso...



PRESIDENTE

Basta. Adesso continuiamo la votazione...



CAVALIERE Pasquale

Voglio sapere su cosa votare! Se voto "sì", cosa voto?



PRESIDENTE

Manteniamo allora l'o.d.g. che avevamo che al punto 6) prevedeva la legge sul turismo. Votiamo quindi se mantenere l'ordine che avevamo.



CAVALIERE Pasquale

Quindi, devo votare "no"?



PRESIDENTE

Voti quello che vuole! Io non so cosa vuole votare lei! Per favore, Consigliere Toselli, prosegua l'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli prosegue l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI' 32 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri La richiesta di esaminare il disegno di legge n. 260 è approvata.
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Molto brevemente volevo chiedere al Consigliere Scanderebech, che poco fa ha dichiarato: "Non siamo in Alessandria, ma siamo in Piemonte" esattamente il senso delle sue parole.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Parlava di Alessandria d'Egitto.



MORO Francesco

Alessandria d'Egitto? Quindi, siamo in Arabia Saudita.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Sono contento che per una volta vi siate chiariti.



PRESIDENTE

MORO Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Me lo deve dire.



PRESIDENTE

Per favore, se anche la maggioranza sta un po' zitta mi fa una cortesia. Grazie.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, la votazione che abbiamo testé effettuato, secondo me, si deve interpretare come una negazione della negazione. Pertanto, sono dell'idea che prima, poco prima del voto, noi avessimo in vita un ordine dei lavori che non era stato affatto - tesi sostenuta dal collega Chiezzi mutato, cambiato, invertito dal Presidente del Consiglio regionale che, a latere del Consiglio, dichiarava la disponibilità e la volontà a discutere prima del disegno di legge n. 460 sul turismo, gli ordini del giorno sulle questioni del primo maggio. Ma, al di là di questa disponibilità del Presidente, anzi, questa stessa disponibilità del Presidente non poteva mutare l'ordine del giorno che noi avevamo, in quanto non c'era stata una dichiarazione di inversione del Presidente e tanto meno un voto. Invece adesso, avendo effettuato un voto di mutazione dell'ordine del giorno, in realtà abbiamo realmente invertito l'ordine del giorno, ma non nel senso in cui voi forse intendevate, ma al contrario. Quindi, o noi ora effettuiamo un'altra votazione, ponendo il disegno di legge n. 460 come punto da discutere subito, oppure, per Regolamento, per quello che abbiamo fatto dobbiamo iniziare la discussione sugli ordini del giorno. Questo è quanto in diritto al Regolamento, sostengo.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Cavaliere, le rispondo in questo senso: lei potrebbe anche avere ragione, se io non avessi specificato, cercando di farmi capire, che intendevo, al primo punto, affrontare la legge sul turismo e passare al secondo punto agli ordini del giorno. Questa è la decisione che ho preso al posto del Presidente che, in questo momento, non c'è. Quindi, non vedo perché una mia decisione debba essere superata da una decisione di un assente! L'aula si è espressa, sono qui per andare avanti.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Per favore, andiamo avanti.
Consigliere Chiezzi, la prego, adoro la sua voce, ma sento solo la sua voce.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, vorrei sapere come è stato segnato il mio voto.



PRESIDENTE

"No".



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo di rifare la votazione, perché non ho votato "no". Il mio è stato un voto con una dichiarazione che comprendeva sia il "sì" che il "no", quindi il mio è un voto nullo. Non è voto a favore né del "sì" né del "no". L'espressione del mio voto era chiaramente di voto nullo, perché era una dichiarazione che diceva: "Voterei 'no', ma voterei anche 'sì'" e mi sono seduto. Questo è un voto nullo. Pertanto, chiedo l'invalidazione della votazione.
In secondo luogo, mi stupisco, se l'interpretazione che lei ha dato è stata acquisita anche dai colleghi, che tanti colleghi abbiano votato "no" all'inserimento al primo punto degli ordini del giorno del tentato incendio alla Camera del Lavoro.
Sarei molto stupito che i colleghi Saitta, Cavaliere e Suino, abbiano votato "no" all'inserimento dell'ordine del giorno. Dato che loro hanno votato tecnicamente "sì", ma mi sembra di capire che volevano dire "sì" agli ordini del giorno e, dato che il mio voto è stato trascritto in modo non corrispondente a quanto ho enunciato, le chiedo di rifare la votazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non sono d'accordo. Dico che quella votazione è valida e che quanto ho chiesto in votazione è valido, per cui andiamo avanti.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo che il mio voto a verbale venga contato nullo. Il mio voto è nullo. Sentiamo la registrazione!



PRESIDENTE

Va bene, consideriamo il suo voto nullo.
Prego il Consigliere Segretario di... Ho capito benissimo l'aria che spira in quest'aula. Non volete assolutamente - questo lo dico come Presidente del Consiglio in questo momento - che vada avanti la legge che dobbiamo portare avanti. No, non è possibile.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Allora, Consigliere Chiezzi, dia una prova di buonsenso. Cominciamo con la legge, poi votiamo gli ordini del giorno, andiamo avanti fino a mezzanotte, se tutti siete d'accordo.
Ha chiesto la parola l'Assessore Racchelli; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

RACCHELLI, Assessore al turismo



PRESIDENTE

Vorrei ricordare al Consiglio gli impegni assunti. La settimana scorsa quando abbiamo interrotto l'esame del disegno di legge n. 460, ci siamo impegnati a riprenderlo nell'ambito del Consiglio successivo.
Ho accettato di interromperlo e, se ricordate, non ho insistito affinché si continuasse, anche dopo la discussione che c'era stata; avevo dichiarato, per coerenza, che avrei rinunciato a proseguire in quel momento con la legge, anche per rispetto al Consiglio stesso che era in un momento di difficoltà. Credo che gli impegni vadano rispettati e credo che sia dovere del Consiglio proseguire la discussione di questa legge, perché era l'impegno che ci eravamo assunti.
Quindi, chiedo al Consiglio di poter proseguire con la suddetta legge essendo una legge importante e determinante, che tutta la regione aspetta e che finalmente sarebbe una risposta alle necessità dell'economia di questa regione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sono d'accordo che si proceda, così come ha detto poco fa l'Assessore Racchelli.
Mi sembra insensato, sul piano giuridico, il principio che è stato introdotto e che si possa procedere, dopo la votazione, alla correzione del voto sulla base della richiesta del Consiglio.



PRESIDENTE

Non l'ho fatto.



SAITTA Antonino

Mi pare che sia avvenuto così per il collega Chiezzi che, dopo aver chiesto come era stato considerato il suo voto, ha chiesto che venisse annullato perché era stato interpretato male.
Anch'io ho dato un'interpretazione diversa rispetto a quella che lei poi ha ribadito. Il mio "sì" è stato inteso come un "no", secondo un principio che mi sembra paradossale, quello di correggere un voto a posteriori, e dunque prendendo il mio voto "no" come un "sì".



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Nessuno vi fa votare diversamente! Scusi, Consigliere Chiezzi, era un appello nominale, non una votazione per alzata di mano...



(Interruzione fuori microfono della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

La prego, Consigliera Simonetti, il Consigliere Chiezzi si sa esprimere benissimo, capisco benissimo ciò che dice anche senza il suo aiuto, non ha bisogno di rinforzi.
Io non ho mai visto rifare una votazione, quindi non ammetto...



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Potrebbe essere la cosa più semplice, vorrei che si cominciasse a discutere la legge. Andiamo avanti con la discussione sul disegno di legge n. 460.
Eravamo arrivati all'art. 6, con un emendamento...



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Va bene.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero le-gale, essendo presenti in aula n.
28 Consiglieri anziché 30, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.19)



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