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Dettaglio seduta n.35 del 24/01/96 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


ROLANDO PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri e Riggio.


Argomento:

b) Precisazione in merito alla convocazione delle Commissioni durante lo svolgimento delle sedute consiliari


PRESIDENTE

Ancora una volta vi prego di non convocare le Commissioni durante lo svolgimento delle sedute consiliari e soprattutto di comunicarlo alla Presidenza. La Presidenza non ne sapeva assolutamente nulla, per cui ha ragione il Consigliere Cavaliere a censurare le mie omissioni.


Argomento:

c) Incontro con una delegazione di cittadini di Foglizzo e S. Giusto in merito al problema dell'emergenza rifiuti


PRESIDENTE

Fuori dal palazzo c'è una delegazione di cittadini di Foglizzo e S.
Giusto. Era stato previsto un incontro alle ore 14, però, considerate le condizioni atmosferiche, sarebbe opportuno anticipare.
Gli Assessori Cavallera e D'Ambrosio insieme ai Consiglieri Foco Bertoli, Ferrero, Casari, Moro e Griffini riceveranno la delegazione in Sala Morando.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 74: "Provvedimento generale di finanziamento per l'anno 1996 degli interventi previsti da leggi regionali nonch disposizioni finanziarie per l'anno 1997" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 74, di cui al punto 5) bis all'o.d.g.
La discussione generale sul bilancio è terminata ieri.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per appello nominale come richiesto dal Consigliere Chiezzi.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI 21 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri L'art. 1 è approvato.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, non avevamo deciso di esaminare le interrogazioni?



PRESIDENTE

Siamo molto, molto in ritardo con tutti gli emendamenti sul bilancio.



CAVALIERE Pasquale

Lo so. In più c'è anche stata la decisione di ricevere la delegazione di Foglizzo. Potremmo prima discutere le interrogazioni e dopo ricevere la delegazione.



PRESIDENTE

La delegazione di Foglizzo avremmo dovuta riceverla alle ore 14, ma per condizioni atmosferiche, abbiamo anticipato l'incontro.
Noi siamo contro la concomitanza di delegazioni con i lavori dell'aula: oggi, tale concomitanza è dovuta alle condizioni atmosferiche.
Se il Consiglio è d'accordo, potremmo organizzare così i nostri lavori: sospendere l'esame del bilancio; nel frattempo, per mezz'ora, discutere le interrogazioni; dopodiché alle ore 10,45, tassativamente, riprendere l'esame del bilancio.
Sospendiamo quindi l'esame del bilancio.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Interrogazione n. 255 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea relativa alla partecipazione alle sedute di Giunta dei Consiglieri di maggioranza


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo pertanto l'interrogazione n. 255 presentata dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea.
Risponde il Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in merito all'interrogazione dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, noi, come Giunta, abbiamo istituito ormai da alcuni mesi, una riunione che abbiamo definito "Giunta tematica" che teniamo normalmente il mercoledì sera.
In questa "Giunta tematica", proprio perché tematica, alcune volte partecipano i Capigruppo di maggioranza, altre volte invitiamo dei tecnici esterni per approfondire certi argomenti sui quali dobbiamo prendere delle decisioni.
Se durante questa riunione (questo avviene in genere in coda) si debbono assumere degli atti deliberativi, naturalmente tutti gli esterni compresi i Capigruppo, escono dall'aula e il Segretario di Giunta verbalizza le presenze degli Assessori e si delibera l'atto. Perciò quello che posso affermare è che mai nessun atto deliberativo della Giunta è stato assunto con presenza di esterni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Care colleghe e cari colleghi, non credo alle mie orecchie. Il Presidente Ghigo dice che la Giunta regionale - qui parliamo di organismi, non siamo al bar - organo deliberante collegiale, ha istituito una "Giunta tematica" che si riunisce il mercoledì.
La Giunta regionale ha istituito la "Giunta tematica" con quale atto amministrativo di Giunta? Non siamo al bar, Ghigo! Stiamo governando la Regione Piemonte! Quando tu dici: "La Giunta regionale ha istituito", io chiedo: qual è l'atto amministrativo con il quale la Giunta regionale ha istituito la "Giunta tematica"? Dov'è questo atto?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi sono espresso male.



CHIEZZI Giuseppe

Allora, la Giunta regionale non ha istituito alcunché.
Si dice, però, che il mercoledì sera vi è una riunione, chiamata "Giunta tematica". Con quale atto viene convocata la "Giunta tematica"? Per telefono? Vi trovate al bar? Dopo cena? Cioè la "Giunta tematica" come viene convocata? Da chi?



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, perché non può prendere un tono più colloquiale? Senza fare accusatoria.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, la "Giunta tematica" da chi è convocata?



PRESIDENTE

Bravo, "in pigiama", come ha detto lei questa mattina.



CHIEZZI Giuseppe

Mettiamoci tutti "in pigiama" come fa Picchioni quando parla ai Capigruppo.



PRESIDENTE

Grazie.



CHIEZZI Giuseppe

E non con l'abito da sera come fa quando parla con Letizia Moratti.



PRESIDENTE

Va bene.



CHIEZZI Giuseppe

Allora, la "Giunta tematica" da chi è convocata? Collega Burzi, questo non è prendere il capello e cercare di spaccarlo in quattro, gli organismi amministrativi sono di tutti noi e per gli organismi di governo dobbiamo avere tutti la massima attenzione e il massimo rispetto. Come persone fisiche possiamo indossare "i pigiami", ma come amministratori dobbiamo indossare le regole che presiedono i nostri organismi.
Il silenzio del Presidente Ghigo mi fa capire che questa "Giunta tematica" non è convocata; vi trovate casualmente, sempre nello stesso giorno, sempre alla stessa ora, vi riunite sempre nello stesso luogo per discutere. Vi riunite? Chi? Chi siete, dal punto di vista degli organi di governo? Vi denominate "Giunta tematica". Penso che sia improprio.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Probabilmente è improprio; è una riunione.



CHIEZZI Giuseppe

E' improprio. Siete un gruppo di persone convocate senza formalità alcuna e quindi se è così è una riunione nella quale, dal punto di vista amministrativo, non può succedere alcunché perché è una riunione che non è stata convocata, quindi non esistendo, amministrativamente, non pu decidere. Una riunione di Giunta deve essere convocata per tempo e con certe regole.



(Interruzione del Presidente della Giunta regionale, Ghigo, che intende fare una precisazione)



CHIEZZI Giuseppe

Volentieri vengo interrotto, perché evito magari di dire un mucchio di sciocchezze. L'importante è che poi il Presidente del Consiglio mi ridia la parola per proseguire.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Nel momento in cui, nell'ambito di questa riunione ci sono delle emergenze di carattere deliberativo, è chiaro che queste emergenze vengono supportate da un ordine del giorno per la convocazione ufficiale della Giunta; quando ci sono. Quando non ci sono è una riunione.



PRESIDENTE

Posso dare io un contributo?



CHIEZZI Giuseppe

Un contributo a Ghigo o a me?



PRESIDENTE

A lei. Un contributo al chiarimento proprio perché ci dobbiamo riportare ad una prassi che è stata di tutte le formazioni di Giunta.
Quando ci sono delle specifiche emergenze, programmatiche o decisionali ecc., in passato i Presidenti facevano degli incontri tematici con i membri della maggioranza. Ed è questo, non c'è nulla di più. Io non ho mai partecipato a queste ultime riunioni, però il mio Capogruppo mi dice che si tratta di questo, non c'è altro. Forse i termini usati dal Presidente Ghigo erano impropri, ma la sostanza è questa.



CHIEZZI Giuseppe

La consuetudine di trovarsi in modo informale, come maggioranza, è usuale, in questo caso, però, mi sembra si tratti di qualcosa di diverso.
Nel senso che vi è una sorta di istituzionalizzazione di questa riunione il Presidente Ghigo ha appena detto: "tutti i mercoledì ci troviamo e ci troviamo su ordini del giorno variabili nel contenuto, ma fissi nel modo di procedere, nel senso che affrontiamo di volta in volta dei temi".
Il fatto che mi preoccupa è che il Presidente Ghigo dica che, a seguito di queste riunioni, alle volte, si delibera: escono gli estranei e la Giunta delibera. Questo è quanto ha detto il Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non in relazione a temi di cui si discute. Siccome gli ordini del giorno vengono presentati con largo anticipo, se per motivi di contingenza particolare, ci sono alcune delibere urgenti da approvare, che hanno niente a che fare con il tema, si discutono.
Non che discutiamo e poi approviamo, sono due atti separati.



CHIEZZI Giuseppe

Però, in quella stessa sera! Il Presidente Ghigo dice che al termine di questa "Giunta tematica", se ci sono deliberazioni da assumere queste vengono assunte, previo l'allontanamento degli estranei. Questa allora è una riunione di Giunta? Se non lo fosse non potrebbe deliberare alcunché.
Vorrei sapere come questa riunione di Giunta è stata convocata. Allora tutti i mercoledì c'è una riunione di Giunta regolarmente convocata, perch se voi al termine della riunione di "Giunta tematica" mandate via gli estranei e deliberate, dovete aver messo in atto tutta la procedura amministrativa che consente a quella Giunta di esistere.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non sempre, solo quando ci sono dei motivi eccezionali. Se la riunione di Giunta del lunedì non è stata sufficiente o c'è qualche emergenza approviamo anche alcune delibere il mercoledì, ma non sempre.



CHIEZZI Giuseppe

Ma le fate previa convocazione della Giunta?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Per forza.



CHIEZZI Giuseppe

Allora questa Giunta è convocata il mercoledì sera? A che ora? Questi sono abiti istituzionali.



PRESIDENTE

Voglio aggiungere una parola chiarificatrice.
Questa mattina è convocato il Consiglio, la maggioranza si è riunita per vedere, insieme alla Giunta, quali erano gli emendamenti da accogliere o meno. Mi dica cosa c'è di strano?



CHIEZZI Giuseppe

Nulla, purché come maggioranza non abbiate deliberato alcunché. Il Presidente Ghigo, viceversa, mi dice che il mercoledì sera a volte lui come Giunta, delibera.
Io sto solo chiedendo se quella Giunta del mercoledì sera è convocata o no? Se non è convocata non può deliberare alcunché Se è convocata è una vera Giunta, e se è una vera Giunta non possono partecipare gli estranei. Non si può amministrare così.
Si trovano, come Giunta, il mercoledì sera poi ad un certo punto arriva il dottor Clemente dicendo che il lunedì si sono dimenticati qualche delibera, escono gli estranei, butta le delibere sul tavolo e tutti alzano la mano e dicono di sì. Questo può andare bene in famiglia, ma non va bene nella pubblica amministrazione! Sto chiedendo se il mercoledì sera sono convocate le Giunte? Visto che non riesco a fare chiarezza su questo chiedo, per cortesia, al Presidente della Giunta regionale, di mandarmi copia delle convocazioni della Giunta del mercoledì sera, in modo da vedere da chi è convocata, a che ora, e quali atti sono stati verbalizzati.
Poi chiedo anche se nella Giunta, cosiddetta istituzionale, il Presidente dice se sono presenti dei funzionari della Regione o no? C'è il Segretario della Giunta, quindi c'è un funzionario della Regione che presta servizio in orario di lavoro in riunioni cosiddette di Giunta istituzionale alla quale sono presenti Assessori, Consiglieri regionali ed estranei alla pubblica amministrazione, tecnici, consulenti e via dicendo.
Trovo questo modo di agire improprio.
Lascerei nell'interrogazione la dicitura "invita", o se devo riproporla la formulo meglio - mi rivolgo al Presidente del Consiglio che so attento alle questioni istituzionali: la mia preoccupazione è dovuta al rispetto per le istituzioni. Mi sembra che il mercoledì sera accada qualcosa di improprio nel palazzo della Giunta regionale, voglio capire. Pertanto chiedo anche al Presidente Picchioni di dare una mano a questo Consiglio regionale (penso che la curiosità non sia solo mia) per capire cosa succede il mercoledì sera nel palazzo della Giunta regionale.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Interpellanza n. 296 dei Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Simonetti relativa alla dichiarazione dell'Assessore Viglietta su interventi di manutenzione a Palazzo Reale ed interpellanza n. 297 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti relativa alla sostituzione dei vetri a Palazzo Reale


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interpellanze n. 296 e n. 297, alle quali risponde l'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al patrimonio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, con le interpellanze in oggetto, in merito ai lavori di manutenzione effettuati a Palazzo Reale consistenti nella sostituzione della moquette dell'ufficio dell'Assessore Viglietta e l'installazione di vetri trasparenti, dei serramenti interni degli uffici dell'Assessorato è stato domandato di conoscere: 1) se è vero che la moquette era stata fatta sostituire da appena un anno dal precedente Assessore Coppo, e non era quindi sporca, lacera e tanto meno vecchia, come asserito dall'Assessore Viglietta 2) a quanto ammonta complessivamente la previsione di spesa di tutti gli interventi richiesti dall'Assessore Viglietta 3) se tali interventi rientrano nella manutenzione ordinaria o straordinaria di Palazzo Reale e su quali capitoli delle spese di bilancio sono stati caricati questi interventi 4) se i nuovi vetri installati sono compatibili e sicuri rispetto alla normativa antinfortunistica e alle garanzie che un ente locale deve fornire agli utenti 5) se è vero che, a fronte di interventi costosi e di immagine eseguiti dagli uffici dell'Assessore, i bagni dell'Assessorato al commercio risultano essere in pessime condizioni di mantenimento 6) se è vero che da tempo nel corridoio del secondo piano dell'Assessorato sono accatastati, in totale stato di incuria, macchinari per uffici non utilizzati.
A riscontro dei precedenti quesiti si risponde quanto segue: 1) la moquette, recentemente sostituita con i palchetti in legno preverniciato, presso l'ufficio dell'Assessore Viglietta, era da più anni in opera e presentava danneggiamenti provocati da bruciature di sigarette attorno al tavolo riunioni e segni di usura più pronunciati nelle zone di maggior transito; pertanto si è ritenuto opportuno procedere alla sua sostituzione.
2) Gli interventi manutentivi ordinari e straordinari richiesti dall'Assessore Viglietta ammontano, tra lavori già liquidati e ancora da contabilizzare, globalmente a L. 17.395.895 così nello specifico: sostituzione moquette ufficio Assessore con palchetto in legno: importo netto L. 7.900.000 sostituzione vetri porte interne: importo netto L. 2.708.895 sistemazione serramenti: importo netto L. 416.000 tinteggiatura ufficio Assessore e segreteria: importo netto L. 6.371.000 Totale L. 17.395.895.
3) Si conferma che tutti gli interventi sopra citati sono riconducibili tra le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e la relativa spesa trova copertura nel bilancio regionale al capitolo di spesa n. 10490.
4) I nuovi vetri in cristallo posti in opera sono analoghi in termini di resistenza meccanica e conseguentemente per requisiti di sicurezza alle superfici vetrate sostituite e ai restanti vetri dei serramenti interni dell'intero complesso edilizio.
5) Relativamente alle condizioni dei servizi igienici dell'Assessorato si comunica che la struttura muraria e le parti impiantistiche sono in stato di buona manutenzione. Recentemente, a causa delle scadenti prestazioni delle ditte delle pulizie, si sono registrati disagi nell'ambito dello stabile, per cui si è reso necessario risolvere il contratto con la ditta appaltatrice e procedere ad un nuovo affidamento.
6) Il corridoio del secondo piano non risulta occupato da macchinari per uffici non utilizzati. Risultano invece depositati nel vano sottoscala arredi per ufficio ed apparecchiature varie, originariamente in dotazione alle strutture ubicate nel palazzo e dichiarate fuori uso ai sensi dell'art. 14 della L.R. n. 8/84. Tale materiale è stato recentemente rimosso e trasportato presso il magazzino regionale.
Relativamente all'interpellanza n. 297 si risponde quanto segue.
Con l'interpellanza in oggetto relativa alla sostituzione dei vetri opachi dei serramenti interni con vetri trasparenti degli uffici dell'Assessorato al commercio di Palazzo Reale è stato domandato di conoscere: 1) quali siano i lavori eseguiti da inizio legislatura e quelli ancora in fase di attuazione nei locali di Palazzo Reale 2) se tali interventi e relative spese siano compresi in una deliberazione 3) a chi è stato assegnato l'appalto per tali opere e con quale procedura.
A riscontro dei sopraelencati quesiti si risponde quanto segue: 1) i lavori di manutenzione effettuati presso il Palazzo in oggetto dall'inizio della presente legislatura consistono: Ufficio Assessore Viglietta: rifacimento del pavimento in moquette mediante la sostituzione della stessa con posa di palchetto in legno tinteggiatura ufficio Assessore e locali segreteria uffici Assessorato sostituzione vetri opachi porte interne con cristalli trasparenti. Non sono attualmente previsti ulteriori lavori di manutenzione.
2) Per l'intervento in questione non è stata adottata specifica deliberazione, ma rientrando tali lavori tra le prestazioni di manutenzione di stabili regionali sono stati realizzati nell'ambito del contratto n.
4514 dell'1/2/1995 approvato con deliberazione della Giunta regionale n.
119-40989 del 30/11/1994 che prevede anche il finanziamento delle relative spese.
3) Il suddetto contratto è attualmente in corso con la ditta "Costruzioni Edili 2F", Via Braccini n. 59 - Ciriè - aggiudicataria in seguito a pubblico incanto autorizzato con DGR n. 174-37093 del 26/7/1994.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Viglietta.



VIGLIETTA Matteo, Assessore regionale

In relazione all'interpellanza n. 296 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Simonetti e all'interpellanza n. 297 presentata dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti, si ritiene di voler integrare la risposta già fornita per competenza dell'Assessore Gallarini - circa gli aspetti tecnici - con le seguenti considerazioni.
Le condizioni assolutamente indecorose dell'ufficio e dei locali della Segreteria dell'Assessorato, al momento dell'insediamento, avevano indotto il sottoscritto a richiedere al Settore economato un intervento di manutenzione, che è stato deciso e curato direttamente da tali uffici.
I lavori si sono limitati ad una ritinteggiatura delle pareti, previa rimozione, nel mio ufficio, dalla vecchia tappezzeria ormai antiestetica e slabbrata in più punti.
E' stato inoltre sostituito, nello stesso ufficio, il pavimento già costituito da una moquette, in condizioni pietose, sdrucita in più punti e bruciacchiata, che era stata installata nel 1992, secondo quanto comunicato dal funzionario responsabile di sede.
Si deve anche sottolineare come non sia stato effettuato alcun intervento sull'arredamento dell'ufficio e della segreteria.
In relazione agli interventi di manutenzione già citati, nonché alla sostituzione delle vetrate degli uffici dell'Assessorato, si ritiene di rimarcare come la qualità dell'ambiente di lavoro sia fondamentale per assicurare un'attività proficua tanto all'Assessore quanto ai dipendenti regionali.
A mio giudizio operare in locali sporchi, sciatti, scarsamente illuminati, è non solo antigienico, ma costituisce disincentivo al lavoro ben svolto. Per lo stesso motivo la precedente presenza alle pareti del mio ufficio di quadri che soggettivamente ritenevo poco gradevoli, ha fatto scaturire la richiesta di rimuovere gli stessi, ad esclusione di un bellissimo Paulucci che emana gioia di vivere e quindi di lavorare.
Si ritiene quindi che un ambiente di lavoro modernamente organizzato possa costituire gratificazione del lavoro stesso. Non a caso numerose aziende si sono orientate verso forme denominate open space, in modo da incentivare e stimolare i rapporti collaborativi fra i singoli dipendenti e tra personale ed utente.
Infine, in relazione alla quantificazione finanziaria di questi interventi si è potuto constatare come spese analoghe siano state effettuate in simili occasioni da precedenti Assessori, a testimonianza del fatto che trattasi di lavori di routine, abitualmente e periodicamente disposti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente, care colleghe e colleghi.
Un nostro collega, l'Assessore Coppo, che conosciamo tutti come persona civile e decorosa, non ha espresso il medesimo giudizio, quando divenne Assessore, degli uffici che la pubblica amministrazione forniva.
L'Assessore Coppo non ritenne indispensabile alcun lavoro all'interno degli uffici: il giudizio espresso dall'Assessore Viglietta è del tutto personale ed è costato alla collettività 17 milioni e 395 mila lire.
Sono lieto che le interpellanze siano servite a pulire i gabinetti meglio di come si faceva e a rimuovere i rottami che stavano nel sottoscala.
Rimane un punto interrogativo: i lavori sono stati fatti senza deliberazione e facendo leva su un contratto che l'Assessore Gallarini non ha spiegato bene in cosa consistesse.
Il rilievo che faccio è il seguente: probabilmente è un contratto generico di manutenzione straordinaria, ma il costo pagato per questi servizi probabilmente riguarda opere non comprese in un capitolato generico. E' molto probabile, trattandosi di manutenzione di carattere generico, che il pacchetto richiesto dall'Assessore non rientrasse nel prezziario. Quindi, in tal caso, vi sarebbe la solita difficoltà e delicatezza nel contrattare i prezzi di opere eseguite senza una deliberazione ed un regolare elenco prezzi, difficoltà che tutte le Amministrazioni incontrano quando si tratta di far eseguire in una trattativa privata, senza elenco prezzi, delle opere da parte di un'impresa.
Quindi, anche da questo punto di vista, può darsi che ci sia una sofferenza dei costi che l'Amministrazione regionale è stata costretta a pagare per questi lavori decisi e richiesti dall'Assessore Viglietta.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 74: "Provvedimento generale di finanziamento per l'anno 1996 degli interventi previsti da leggi regionali nonch disposizioni finanziarie per l'anno 1997" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli articoli del disegno di legge n. 74.
ART. 2 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Dutto, Rosso e Galli: 1. Per il cap. 27160 viene cancellata la riduzione di L. 33.500.000.000 (trentatré miliardi e cinquecento milioni), pertanto lo stanziamento ivi imputato resta di L. 80.000.000.000 (ottanta miliardi).
2. Per il cap. 23600 l'aumento dello stanziamento viene ridotto di L.
46.580.098.922 (quarantasei miliardi cinquecentottanta milioni novantottomilanovecentoventidue) a L. 13.080.098.922 (tredici miliardi ottantamilioni novantottomilanovecentoventidue).
3. Il comma sesto dell'art. 2 (Disposizioni finanziarie per l'anno 1996) è così sostituito: "La dotazione finanziaria 1996 del FIP 2 di cui al cap. 27160 è determinata in L. 80.000.000.000 (ottanta miliardi) ed è ripartita secondo quanto indicato nell'elenco n. 6 allegato".
La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Come ho già preannunciato nel discorso generale di ieri pomeriggio, con questo emendamento intendiamo riportare, o meglio mantenere il FIP (Fondo Investimenti Piemonte) ai livelli previsti dalla legge n. 43 del 18/10/1993, e cioè nei termini dell'80% delle previsioni in entrata, quali somme provenienti dal gettito delle addizionali. In entrata troviamo 100 miliardi, quindi il FIP deve restare a 80 miliardi. Ciò per rispetto alle regole esistenti. Non si possono derogare le leggi solo perché in questo momento ciò fa comodo. E' una mancanza di rispetto verso noi stessi e verso le precedenti deliberazioni del Consiglio regionale, ma anche una questione di opportunità.
Gli investimenti resi possibili grazie ai finanziamenti del FIP devono essere attivati senza ulteriori rinvii. L'economia del Piemonte ne ha bisogno, non può attendere oltre.
Per contro, proponiamo un minore stanziamento sul cap. 23600 riguardante gli investimenti in immobili di proprietà della Regione. Il forte stanziamento di questo capitolo è destinato all'acquisto o alla costruzione di un nuovo palazzo da destinare a sede regionale.
Innanzitutto non vediamo in ciò nessuna urgenza, prendiamo atto che oggi non esiste un preciso progetto o una scelta già attuata, ma siamo a livello di pure ipotesi, per cui questi fondi verrebbero stanziati, ma finirebbero con il restare immobili su questo capitolo e, quindi inutilizzati. Pertanto, questo stanziamento può essere rimandato nel tempo senza problemi. Eventualmente questo capitolo potrà essere rimpinguato in futuro con un aumento delle entrate.
Se non sbaglio, infatti, la Giunta preannuncia che ci saranno nuove entrate o maggiori entrate che, nel bilancio di previsione oggi in atto non vengono previste. Inoltre la Giunta preannunciava con queste nuove entrate di andare successivamente a rimpinguare il FIP.
Quindi, propongo di lasciare il FIP a 80 miliardi, in modo da partire con questa serie di investimenti. Quando ci saranno nuove entrate, le andremo a stanziare per l'acquisto o la costruzione del nuovo palazzo, ma intanto le cose matureranno.
Riportando il FIP ad 80 miliardi, quali sono gli indirizzi per il suo utilizzo? Noi con i successivi emendamenti ne individuiamo alcuni prioritari. Li cito subito, poi eventualmente farò l'intervento sui singoli emendamenti.
Riteniamo prioritari interventi a sostegno...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Dutto, solo per regolarizzare i nostri lavori. Lei fa un'illustrazione su tutti gli emendamenti presentati dal suo Gruppo?



DUTTO Claudio

No, su tutti quelli collegati al FIP, perché il discorso è unico.



PRESIDENTE

Vorrei solo sapere se lei li illustra tutti.



DUTTO Claudio

Io illustro questo emendamento ed altri quattro sempre relativi a questo capitolo.



PRESIDENTE

Era solo per sapere quale era la procedura, cioè se c'è un'illustrazione unica - lo dico per tutti i Gruppi - per tutti gli emendamenti ed alla fine si passa alla votazione dei singoli emendamenti oppure se è prevista un'illustrazione emendamento per emendamento.



DUTTO Claudio

Con i successivi emendamenti andiamo ad individuare alcuni interventi prioritari, che sono: il sostegno dell'area industriale del Canavese, che oggi è gravemente colpita dalla crisi dell'Olivetti; il sostegno alla famiglia poiché vi sono diversi disegni di legge in corso di istruzione fra cui uno presentato dal mio Gruppo; la bonifica dall'amianto, perch l'amianto è un grave rischio a cui è sottoposta la popolazione piemontese investimenti nel settore dello smaltimento e della riduzione dei rifiuti che è un problema sempre più assillante.
Concludo, quindi, sottolineando come questa mia proposta sia dettata dalla logica. Finanziamo subito ciò che si può e che si deve fare, rinviamo il finanziamento a ciò che non ha urgenza e che comunque oggi non si riuscirebbe a fare. Diamo il via ai finanziamenti degli investimenti del Piano regionale di sviluppo, attendiamo a finanziare la nostra nuova sede in quanto non è stato ancora deciso né come né dove farla.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Non possiamo accogliere questo emendamento, in quanto stravolge l'impostazione politica che abbiamo inteso dare, e già abbiamo avuto modo di dirlo ieri, come d'altronde anche i punti a questo collegati, di cui parlava il Consigliere Dutto relativamente all'utilizzo del FIP e allo smembramento del cap. 23600, su cui abbiamo quella cifra, che nelle intenzioni in parte è destinata a quell'investimento; dopodiché, se i tempi andranno per le lunghe, avremo la possibilità di impegnare risorse. Fra l'altro, all'interno di quella cifra ci sono tutte le cifre destinate al patrimonio. Finora ci siamo serviti di quel capitolo per fare un po' da serbatoio al quale attingere per emendamenti che sono stati presentati in questi ultimi tempi.
In ogni caso, l'impostazione politica sul FIP è quella che abbiamo dato in Commissione e in Consiglio e ora non possiamo stravolgerla, perché è uno dei cardini portanti di tutta la manovra. Quindi non accogliamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 27 contrari.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: è introdotto il nuovo cap. 10980 con stanziamento di L. 100.000.000 dal cap. 15910.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Mi sembra utile, Presidente, proporre l'introduzione di L. 100.000.000 per un premio giornalistico locale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

La Giunta non accoglie questo come altri emendamenti prima di tutto per un motivo formale. L'emendamento dice: "E' introdotto il nuovo cap. 10980 con stanziamento di L. 100.000.000 dal cap. 15910" e vi sono molti altri emendamenti che ripetono questa stessa dicitura. Il cap. 15910 è un fondo globale indistinto, questo è il motivo.



PAPANDREA Rocco

Con il cap. 15950 si risolve tecnicamente.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Papandrea, se lei intende illustrare un emendamento lo deve fare prima che risponda l'Assessore; poi, semmai, fa la dichiarazione di voto oppure può fare un subemendamento.
Il suo è un subemendamento?



PAPANDREA Rocco

E' su questo emendamento l'illustrazione?



PRESIDENTE

L'illustrazione è stata già fatta prima da chi l'ha presentato, cioè dal Consigliere Chiezzi. C'è stata una risposta da parte dell'Assessore e c'è una replica, come dichiarazione di voto, da parte sua.



CHIEZZI Giuseppe

Su questo e sugli altri emendamenti pregherei la Giunta di non celarsi dietro ai fatti tecnici: i capitoli li troviamo. Tutti i nostri emendamenti, per i quali l'Assessore Gallarini potrebbe fare questa osservazione, vanno intesi - se necessario, vengo a correggerli - come prelievo dal cap. 15950. Se è così l'Assessore Gallarini si tranquillizza e la tecnica è a posto, la politica rimane però aperta: dite allora di no politicamente agli stanziamenti che proponiamo, ma non che c'è il capitolo da modificare, perché il capitolo ve lo modifichiamo.
Parliamo di politica: va bene, va male; spesa inutile, spesa utile. Noi proponiamo un premio giornalistico sull'informazione locale da L.
100.000.000: diteci perché ritenete questa spesa inutile, superflua, ma non diteci che non c'è il capitolo.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Ovviamente, Consigliere Chiezzi, nessuno vuole comprimere o distorcere nulla. Siccome l'emendamento è formulato in questo modo c'è sempre (il Consigliere Papandrea me ne aveva parlato, per la verità, anche prima che iniziasse il Consiglio) quel rilievo. Nella sostanza delle cose siamo perfettamente d'accordo. Se lo si intende invece modificato sull'altro capitolo e se per gli altri va bene, a questo punto la Giunta darà parere negativo, nel senso che non è previsto dall'impostazione programmatica che in questa Finanziaria vengano impostate le singole competenze assessorili.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 26 contrari.
3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al cap. 11040 sostituire "L. 150.000.000" con "L. 500.000.000" dal cap.
15910.
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Questo emendamento, come altri, affronta il problema degli interventi a favore della disoccupazione e dei lavoratori in cassa integrazione. Mi pare che anche le recenti vicende, soprattutto nella parte finale dell'anno confermino, al di là degli elementi di congiuntura favorevoli che si erano avuti nel corso del 1995, come continui a permanere una grave emergenza da questo punto di vista. Riteniamo, di conseguenza, che queste voci di spesa vadano aumentate per le ragioni che ho esposto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

No, perché ho parlato con l'Assessore Masaracchio, il quale ritiene che l'impostazione data per quanto riguarda l'Osservatorio, ecc., sia già contenuta nelle cifre stanziate.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 19 voti favorevoli e 27 contrari.
4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Simonetti: al cap. 11045 sostituire "L. 525.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione.



SIMONETTI Laura

Se mi consente, signor Presidente, desidererei illustrare tutti gli emendamenti che ho sottoscritto, quindi anche quelli relativi all'assistenza e alla sanità.
Gli emendamenti che abbiamo presentato relativamente ai giovani si riferiscono ai capitoli 11045 e 11160 e propongono un ulteriore incremento dei fondi stanziati per le politiche giovanili.
Vorrei introdurre una riflessione rispetto ai giovani.
Analizzando certe documentazioni relative alla città di Torino, che riflettono anche la realtà regionale, alcuni dati, che mi hanno lasciata piuttosto sconcertata, riflettono la realtà quotidiana dei giovani.
I giovani, oggi, praticamente non hanno dei luoghi aggregativi pubblici, se non delle strutture private o delle parrocchie. Solo nella città di Torino ci sono sedici centri tematici, nove servizi di informazione, sette sale prove e tredici centri per ragazzi. Praticamente non sono presenti sul territorio regionale, o se lo sono solo in minor parte, delle strutture pubbliche per attività di aggregazione o comunque attività ricreative musicali, culturali per i giovani. Io mi chiedo quali siano i programmi più specifici della Giunta regionale rispetto alle politiche giovanili. Mi auguro che la Giunta regionale rispetto ai giovani si proponga in termini anche culturali e non solo di sostegno per le attività imprenditoriali giovanili, proprio perché oggi la realtà culturale e la realtà territoriale che viene predisposta ai giovani è, a mio avviso, molto scarsa.
Praticamente il pubblico non è presente e le uniche strutture che sono presenti oggi, come dicevo prima, sono quelle private, ad esempio palestre e birrerie; le strutture artistiche e culturali predisposte dagli enti pubblici sono praticamente inesistenti.
Ora, indipendentemente dalle visioni politiche, quindi dall'accettazione secondo la propria visione politica di queste realtà territoriali per i giovani, queste rappresentano l'unica presenza di luogo alternativo. Pertanto, anche in riferimento al notevole aumento che la Giunta ha fatto rispetto agli stanziamenti per la cultura, mi auguro che ci sia una rivalutazione da parte dell'Assessorato alla cultura delle prospettive musicali ed artistiche per i giovani, che possono anche essere prospettive musicali diverse dall'opera e dalla musica lirica, che peraltro va sostenuta perché è una musica bellissima. Però oggi la realtà musicale giovanile è diversa: perché non sosteniamo, per esempio, la musica rock o la musica tribale, che comunque sono realtà musicali ed artistiche? Noi chiediamo un incremento dei fondi stanziati per le politiche giovanili e ci auguriamo che la nostra proposta venga accettata dalla Giunta, anche perché in occasione del suo insediamento la Giunta stessa si era proposta, tramite l'Assessorato alla cultura, di incentivare notevolmente le politiche giovanili.
Noi chiediamo un aumento sia in riferimento ai luoghi culturali alternativi che agli spazi sociali reali nel territorio predisposti per i giovani.
Illustro ora gli emendamenti relativi all'assistenza e alla sanità.
I fondi iscritti a bilancio relativi all'assistenza sono rimasti pressoch invariati; noi chiediamo di incrementare il cap. 11950 relativo al Fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali e quindi di sostituire 4,6 miliardi con 8,6 miliardi. Chiediamo un incremento di 4 miliardi perché i fondi relativi al settore socio-assistenziale sono solo in teoria aumentati nel bilancio di 23 miliardi. Infatti di questi 23 miliardi solo 4,6 sono quelli aumentati rispetto a questo capitolo nel bilancio di gestione di cui però 2,6 sono stati trattenuti per il provvedimento eccezionale preso dalla Giunta rispetto alle spese di riscaldamento; quindi l'incremento reale è stato di 2 miliardi. Ora, solo considerando il tasso di inflazione, che possiamo far aumentare al 5-6%, l'incremento dovrebbe essere quanto meno del 4%. Chiediamo, quindi, un ulteriore aumento di 8,6 miliardi, proprio perché riteniamo che l'assistenza in questo momento abbia bisogno di questi fondi.
Tra l'altro, noi abbiamo presentato un'interpellanza relativa all'assistenza chiedendo in particolare la situazione delle Residenze Sanitarie Assistenziali, perché ci sono dei fondi, anche del 1988, relativi alla legge n. 67, che prevedevano 264,2 miliardi relativamente alle RSA per anziani e 42 miliardi relativamente alle RSA per handicappati. Aprendo una riflessione per un dibattito, che si svolgerà spero al più presto, sulla situazione delle RSA, quindi sulla situazione socio-assistenziale in generale, credo che a questo settore debba essere riconosciuto un incremento pari almeno al tasso di inflazione, quindi un aumento di 4 miliardi.
Sempre in merito all'assistenza noi abbiamo chiesto l'introduzione di due nuovi capitoli relativi alla parte della psichiatria. Il primo richiede l'impiego di 15 miliardi per la realizzazione dei centri di terapia psichiatrica e delle comunità protette delle comunità alloggio per i malati psichici nelle UU.SS.LL. dove più grave è la carenza di strutture residenziali e semiresidenziali.
Il secondo capitolo che chiediamo di introdurre richiede altresì l'impiego di 15 miliardi per potenziare gli organici degli operatori dei servizi territoriali psichiatrici ampliando gli orari dei servizi, perché è vero che si potenziano gli operatori nei servizi psichiatrici, però occorre anche ampliare l'orario dei servizi stessi perché ci sono delle situazioni quasi di paradosso nei servizi psichiatrici per cui un malato di mente, che comunque soffre, può avere delle crisi solo in determinate ore della giornata altrimenti non ci sono i sostegni psichiatrici. Tra l'altro, io credo che proprio per la psichiatria sia importante svolgere un dibattito generale perché la psichiatria oggi ha delle gravi carenze e lacune. Non sono mai state realizzate le disposizioni emanate a livello nazionale, non sono stati realizzati i cosiddetti centri di terapia che oggi sono inadeguati: in realtà, bisognerebbe non solo superare la legge n. 61, che del resto è rimasta inapplicata in tutte le sue parti essenziali, ma bisognerebbe creare delle condizioni adeguate. Per questo motivo noi riteniamo congruo lo stanziamento che proponiamo affinché ci siano dei servizi territoriali psichiatrici di sostegno ai malati di mente che per devono rimanere nella loro zona per non essere isolati o ghettizzati in altre zone.
Per quanto riguarda invece la sanità noi non chiediamo aumenti perch sappiamo benissimo che ci sono moltissime risorse, conglomerati di miliardi che non sono mai stati spesi.
Ci sono almeno 700 miliardi per il Piemonte di cui oltre 200 sono stati destinati alla lotta all'AIDS che provengono dall'ex art. 20 della Finanziaria 1988. Queste risorse per la sanità non sono state utilizzate a causa di provvedimenti lacunosi e dalla mancanza di snellezze di tipo burocratico. Abbiamo 1.200 miliardi stanziati per la sanità che corrispondono praticamente ai 1.200 miliardi delle scorse legislature, già a partire dalla Finanziaria del 1988, con l'art. 20. Sono previsti 200 miliardi per le ristrutturazioni degli ospedali che provengono dalla deliberazione quadro dell'aprile 1994 e decine e decine di miliardi che derivano dal Fondo occupazione di circa otto-dieci anni fa. Per non parlare dei progetti di spesa vincolata che risalgono a circa sette-otto anni fa. I 1.200 miliardi destinati alla sanità non possono essere stanziati. Rispetto ai miliardi disponibili, la Regione Piemonte risulta al ventunesimo posto fra tutte le Regioni italiane per l'assegnazione dei finanziamenti alla sanità. Questo significa che ci sono dei seri problemi di snellezza burocratica, per cui i progetti aspettano anni e anni per essere autorizzati.
Altro problema è che i progetti, per la maggior parte delle situazioni non ci sono.
Prevedere un'autorizzazione dei progetti veloce e burocraticamente snella significherebbe, comunque, la realizzazione delle opere ospedaliere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

La Giunta non accoglie l'emendamento, ma fa alcune considerazioni.
Per quanto riguarda il capitolo delle politiche giovanili, abbiamo previsto, in questa finanziaria, un ulteriore stanziamento: inizialmente erano 315 milioni, ora sono 525 milioni. Sul bilancio 1995 lo stanziamento era zero; capisco che questa non è una ragione sufficiente.
Per quanto riguarda un altro capitolo, sempre relativo alle politiche giovanili, avevamo in bilancio 630 milioni; con questa finanziaria lo integriamo con altri 420 milioni, e quindi arriviamo a 1 miliardo e 50 milioni, conformemente alle linee sostenute dal Presidente e dall'Assessore Leo sia in Commissione che nei colloqui sulle politiche in questione.
Proprio oggi su La Stampa compare un articolo sulla casa degli artisti emergenti, iniziativa portata avanti dall'Assessore Leo in collaborazione con il Comune, per 15 miliardi. Anche questa, politicamente, mi sembra una risposta di un certo spessore.
Per quanto riguarda la questione relativa all'assistenza, innanzitutto non è vero che la cifra prevista per il 1996 è analoga a quella prevista per il 1995: ci sono i 2 miliardi e 700 milioni in più di contributo alle famiglie per quanto riguarda il riscaldamento e questo è sicuramente un incremento.
Più avanti troveremo un emendamento, che siamo intenzionati ad accogliere, che prevede un'integrazione sui contributi socio-assistenziali sul FIP. Noi prevediamo di scorporare dagli 11 miliardi accantonati questi 5 miliardi per incrementare i 15 miliardi attualmente inseriti: cifra analoga a quella dell'anno scorso. Quindi avremmo anche qui un incremento notevole da 15 a 20 miliardi. Certo sono incrementi notevoli dal punto di vista della cornice di bilancio e delle possibilità di bilancio, ma largamente insufficienti a fronte della domanda e delle necessità.
Per quanto riguarda la questione del lavoro giovanile, l'Assessore Masaracchio mi diceva che esiste un disegno di legge Treu relativo all'istituzione dell'Agenzia regionale dei giovani, quindi verrà portata avanti un'iniziativa politica da parte dell'Assessorato nell'ambito di quella previsione.
Ultima questione, relativa alla psichiatria. I dati forniti dalla Consigliera Simonetti in merito alla psichiatria (anche se è materia del collega D'Ambrosio), che collocano il Piemonte al ventunesimo posto, non mi sembrano aggiornati.



SIMONETTI Laura

Corrispondono all'agosto 1995.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

A me i funzionari hanno detto che corrispondono ad un anno e mezzo fa.
In ogni caso penso che la Giunta, attraverso l'Assessore D'Ambrosio, sarà sicuramente disponibile a venire in Commissione, a trattare l'argomento e a dare risposte esaurienti, ciò che oggi non siamo in grado di fare.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 4).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti favorevoli e 31 contrari.
5) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Ferraris, Rubatto Cavaliere, Papandrea e Spagnuolo: il cap. 11085 "Spese per le attività di informazione, promozione e divulgazione di azioni positive per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna" è incrementato di L. 70.000.000; conseguentemente il cap.
15950 è ridotto per una somma di pari ammontare.
5 bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Grasso, Toselli, Pichetto Racchelli, Ferrero, Cotto, Casari, Ghiglia, Mancuso, Griffini e Burzi: il cap. 11085 "Spese per le attività di informazione, promozione e divulgazione di azioni positive per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna" è incrementato di L. 60.000.000, con la conseguente riduzione del cap. 15950 ridotto per una somma di pari ammontare.
5 ter) Emendamento presentato dai Consiglieri Ghiglia e Pichetto: il cap. 11085 "Spese per le attività di informazione, promozione e divulgazione di azioni positive per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna" è incrementato di L. 70.500.000; conseguentemente il cap.
15950 è ridotto per una somma di pari ammontare.
La parola alla Consigliera Spagnuolo per l'illustrazione dell'emendamento n. 5).



SPAGNUOLO Carla

Questo è un emendamento che si commenta da sé. Esiste da tempo una Commissione per le Pari Opportunità.
L'attuale Consiglio regionale ha già testimoniato la particolare attenzione che vuole dedicare a questo tema con una modifica di legge in base alla quale le Consigliere regionali, a titolo consultivo, possono partecipare ai lavori della Commissione. Si impone, peraltro, un aumento del capitolo di spesa. La nostra proposta è di un incremento di 100.000.000, anche in relazione al fatto che, nello scorso anno, la spesa, che era inferiore, è stata motivata dal fatto che i lavori della Commissione hanno subìto dei rallentamenti anche a causa del rinnovamento della legislatura, quindi i programmi presentati non sono stati portati a compimento.
Mi rifaccio alle dichiarazioni dello stesso Assessore, alla bontà delle proposte presentate. Quest'anno si è svolta a Pechino la Conferenza Internazionale delle Donne, si prevede anche la costituzione di un Forum di attività nel quale la Commissione per le Pari Opportunità potrà inserirsi e potrà presentare - è già in corso di presentazione - una serie di progetti.
Le pari opportunità rappresentano uno strumento importante che deve essere ulteriormente valorizzato.
Coglierei questa occasione, se lei, Presidente, me lo consente, per illustrare anche un altro emendamento che attiene sempre alle problematiche dell'attività femminile, con particolare riferimento alla nuova impresa a conduzione femminile.
Mi riferisco all'emendamento che avevamo numerato come emendamento n.
21), ma credo che la numerazione subirà delle variazioni. L'emendamento fa riferimento al tutoraggio di nuove imprese a conduzione femminile. Sappiamo benissimo che le piccole e medie imprese rappresentano il 98 dell'industria italiana. La percentuale delle imprese a conduzione femminile, stando alla media europea, rappresenta il 25% e sta crescendo in misura considerevole anche nel nostro Paese.
Recentemente si è svolto un convegno sulla questione dell'imprenditoria femminile che richiede di essere concretamente aiutata e sostenuta.
Chiederei all'Assessore Masaracchio - mi sembra che già stia trattando con l'Assessore Gallarini - di sollecitare anche questo punto.
Noi parliamo di piccole e medie imprese e sappiamo quanto questo sia importante, ma sappiamo pure che la conduzione femminile della piccola e della media impresa è veramente l'elemento rivoluzionario in questo campo.
Sappiamo benissimo che le donne si stanno affacciando al mercato del lavoro e dell'impresa con grande creatività e intraprendendo dei mercati nuovi.
Pertanto, dobbiamo sostenere questa tendenza.
Nel convegno che si è tenuto recentemente si è parlato di un progetto pilota in questo campo, che potrebbe portare ad una svolta importante.
Dobbiamo sostenere la promozione, le attività economiche ed imprenditoriali delle donne, in modo da garantire un pari accesso alle risorse produttive; delineare programmi speciali per le imprenditrici colpite da processi di ristrutturazione economica e programmi di trasformazione delle economie di mercato; assicurare, infine, che le politiche non operino delle discriminazioni contro le micro, piccole e medie imprese, soprattutto nel campo delle imprese dirette dalle donne.
Per cui chiederei che venissero dati, con una modifica di bilancio, 100 milioni alla Commissione per le Pari Opportunità e che venisse incrementato di un miliardo il capitolo a cui fa riferimento l'emendamento n. 98) che ha come titolo: "Tutoraggio di nuove imprese a conduzione femminale". In sede di discussione i colleghi che vorranno intervenire potranno farlo anche in quel momento, ma dato che è una questione collegata ho ritenuto di illustrare assieme gli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto che interviene sull'emendamento n. 5 bis).



COTTO Mariangela

La storia dell'agire sociale della donna costituisce un patrimonio di cultura e questo patrimonio va potenziato.
Recentemente abbiamo organizzato degli incontri con donne impegnate negli enti locali, nei campi sociali ed economici.
Da tali incontri è emersa una richiesta precisa: maggiore attenzione e presenza, rispetto al passato, su queste problematiche femminili.
Noi ce ne facciamo carico. In VI Commissione abbiamo anche ascoltato Presidente e dirigenti del Centro Studi e Documentazioni del Pensiero Femminile, i quali hanno presentato all'Assessore alla cultura un ampio progetto che, all'unanimità, la Commissione ha ritenuto debba essere considerato con grande attenzione.
Siamo anche impegnati, come Commissione, ad affrontare i problemi delle donne algerine; siamo in attesa di un loro documento.
Quindi, è in questa logica che noi abbiamo chiesto un potenziamento di questo capitolo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Solo alcune considerazioni rispetto a quanto già avevano richiamato la Consigliera Spagnuolo e la Consigliera Cotto.
Ritengo che l'illustrazione dei due emendamenti (quelli che per noi sono il n. 31 e il n. 21; l'uno relativo al cap. 11085: "Spese per le attività di informazione, produzione e divulgazione di azioni positive per la realizzazione di pari opportunità fra uomo e donna"; l'altro relativo al "Tutoraggio dell'imprenditoria femminile") possa essere svolta insieme.
Ritengo importante accogliere la proposta che faceva adesso la Consigliera Spagnuolo di portare a 100 milioni l'incremento del capitolo non solo per un potenziamento dell'attività, ma in relazione ad una riflessione che vogliamo fare.
La Commissione Pari Opportunità fra uomo e donna ha una storia particolare all'interno di questa Regione iniziata già nelle legislature precedenti; ha un programma che è stato illustrato dalle Consigliere regionali; ricordo che, in particolare per questo anno e per questi sei mesi di presidenza italiana in seno all'Unione Europea, è prevista una serie di iniziative significative: non solo quella più complessiva che si terrà a Torino nel mese di marzo, ma la Commissione Nazionale Azioni Positive e Pari Opportunità tra Uomo e Donna prevede un'intera settimana di iniziative nel periodo di presidenza italiana, con la promozione di una serie di interventi. Iniziative che hanno e dovranno avere una ricaduta particolare in Piemonte rispetto all'attività che noi abbiamo da sempre svolto e che si è perfezionata ed incrementata anche con una presenza delle stesse Consigliere regionali all'interno della Commissione.
Ritengo che, proprio in relazione al periodo di presidenza italiana alla stessa settimana internazionale che verrà tenuta rispetto a questi temi, sia importante questo incremento, all'interno del bilancio, perch determinerebbe la possibilità di realizzare iniziative significative in Piemonte.
Iniziative significative che, a mio avviso, debbono, in particolare in questa Regione, essere indirizzate verso la promozione del lavoro intendendo la promozione del lavoro e le pari opportunità rispetto al lavoro in duplice ambito: la valorizzazione del lavoro produttivo, e quindi l'incremento di occasioni e di opportunità di lavoro per quanto riguarda le donne; ma accogliendo risoluzioni del Parlamento Europeo, le stesse risoluzioni di Pechino: come conciliare e valorizzare lavoro produttivo, il lavoro di cura, renderli conciliabili e compatibili.
A questo riguardo vi sono alcuni problemi rispetto ai quali il Piemonte può essere un banco di prova. La prima è quella della riflessione sugli orari e sulla riorganizzazione degli orari stessi di lavoro e dei tempi di vita, e, in particolare, sulla riduzione dell'orario di lavoro in modo generalizzato per uomini e per donne, potendo ridistribuire anche i tempi del lavoro di cura tra gli uomini e le donne.
Questa riflessione, in particolare sul lavoro e sull'occupazione femminile, collegata alla conciliazione del lavoro nel mercato con il lavoro di cura, potrebbe essere un argomento di grande importanza qui in Piemonte proprio perché è una Regione particolarmente industrializzata che può, non a caso, svolgere questa riflessione e portare con la sua Commissione Pari Opportunità un contributo all'elaborazione nazionale.
Per questa ragione io richiamerei l'importanza, ad esempio, di questo incremento che è strettamente collegato a quello relativo al tutoraggio dell'imprenditoria femminile, di cui già Carla Spagnuolo ha sufficientemente parlato. Condivido le cose che ha detto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ritiro l'emendamento n. 5 ter).



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finznze

Per quanto riguarda questa specie di gara emersa con gli emendamenti su questo capitolo, sottolineo che in bilancio sono previsti 100 milioni. La Giunta, visto sostanzialmente l'interesse diffuso in Consiglio affinch venga potenziata questa risorsa, ritiene di poter accettare 70 milioni.
Per quanto riguarda la seconda questione, anche se all'emendamento n.
98) ci arriveremo più tardi, mi sembra - ho avuto modo di parlare con l'Assessore Masaracchio - che il problema del tutoraggio dell'imprenditorialità femminile sia, oltreché un problema inserito nel Piano di sviluppo dell'Unione Europea - e il Piemonte fa parte di un pool di quattro soggetti che devono portare avanti queste politiche - un argomento degno di sottolineatura dal punto di vista politico; discuteremo delle cifre quando arriveremo all'emendamento n. 98).
Certo l'orientamento è per recepire l'indicazione politica, ma ovviamente con cifre che, oggi come oggi, non possono essere sull'ordine del miliardo chiesto. Penso però che si possa inserire una cifra significativa, dal punto di vista del recepimento, della sostanza e si possa assumere l'impegno - mentre l'Assessorato di Masaracchio predisporrà un progetto di intervento - di integrare, già in occasione delle prossime manovre o del recepimento della finanziaria nazionale per le questioni ancora oscure che non sono contenute in questo disegno di legge, o dell'assestamento di bilancio previsto per giugno.



PRESIDENTE

C'è un'interposizione tra la proposta della Consigliera Spagnuolo di 100 milioni, la proposta del Consigliere Pichetto di 60 milioni e quella dell'Assessore di 70 milioni.
I proponenti ritirano l'emendamento o accettano questa proposta? La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Assessore Gallarini, sono stupita che sul discorso delle pari opportunità si faccia un discorso di aggiungere 10 milioni o toglierne 30.
Noi abbiamo dato l'indicazione di un maggiore lavoro e tutto ciò che va in tale direzione non può che essere accolto, anche se non posso dire di essere soddisfatta.
Mentre sono molto perplessa - e faccio già la dichiarazione di voto anche per l'altro emendamento - che sulla questione del tutoraggio dell'imprenditoria femminile si faccia un discorso di contenimento così grave. L'imprenditoria femminile rappresenta una tematica specifica rilevantissima nelle attività della piccola e media impresa; le donne rappresentano nell'imprenditoria delle fasce di innovazione.
Se si accoglie la progettualità della piccola e della media impresa e dell'imprenditoria femminile bisognerebbe in questo campo - visto che comunque le risorse ci sono - non dare soltanto un segnale con 100 milioni (con 100 milioni non si fa assolutamente niente), ma già in sede di bilancio dare immediatamente quella risposta di integrazione di questo capitolo di un miliardo. Un miliardo è un segnale più significativo. Cento milioni è veramente una miseria nel sostegno della piccola e media impresa a carattere femminile, che rappresenta sovente una trasformazione necessaria che viene permanentemente invocata. Piuttosto di mettere 100 milioni non mettiamo niente in quel campo! Non siamo nel campo della ricerca e della promozione, qui siamo nell'attività concreta. Invito la Giunta a ripensarci perché non ha proprio senso, mi sembra addirittura mortificante dal punto di vista dell'imprenditoria femminile. Per quello che riguarda le pari opportunità voteremo a favore, anche se si poteva fare di più.



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 5), n. 5 bis) e n. 5 ter) vengono ritirati dai proponenti.
5 quater) Emendamento presentato dall'Assessore Gallarini: il cap. 11085 è incrementato di L. 70.000.000; conseguentemente il cap.
15950 è ridotto per una somma di pari ammontare.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 54 Consiglieri presenti.
6) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al cap. 11090 sostituire "L. 800.000.000" con "L. 1.500.000.000" dal cap.
15910.
L'emendamento è già stato illustrato.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Non lo accogliamo perché rientra nelle politiche del collega Masaracchio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore all'industria

Il non accoglimento è determinato dal fatto che i proponenti i diversi emendamenti - non soltanto quelli che riguardano l'Assessorato al lavoro al capitolo 15910 non hanno fatto bene i conti sulla capienza e sul titolo specifico di quel capitolo.
Si tratta del capitolo che si riferisce a progetti di legge in itinere che poi dovrebbero essere finanziati nell'ambito delle spese correnti. Per cui si tratta di un riferimento al "pozzo di S. Patrizio" che non ha una sua credibilità vera e propria in termini di bilancio.
Per quanto riguarda invece la progettualità degli enti locali, per i lavoratori che vanno in cassa integrazione, e quindi il riferimento ai lavori socialmente utili, anticipo che abbiamo approntato una deliberazione che dovrebbe recepire 12 miliardi dal Governo centrale proprio per attivare i lavori socialmente utili, in primis dalla stessa attività della Regione Piemonte.
Vi è quindi il coinvolgimento della Regione Piemonte nell'ambito di questa attività di promozione per il recupero delle fasce deboli nel mercato del lavoro. Pertanto - in attesa che questa deliberazione venga approvata dal Commissario del Governo e che il Governo ci stanzi i 12 miliardi - non ci pare che lo stanziamento in più agli 800 milioni ovvii al problema perché la Regione Piemonte non ha speso per i lavori socialmente utili tale cifra negli anni precedenti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 6).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 28 contrari.
7) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al cap. 11100 sostituire "L. 1.500.000.000" con "L. 2.500.000.000" dal cap. 15910.
I Consiglieri Chiezzi e Papandrea hanno già illustrato l'emendamento.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Un'ulteriore considerazione illustrativa.
Se è vero che in precedenza non si è provveduto ad una serie di spese non è giustificabile riferirsi a tali inefficienze per non apportare miglioramenti.
Il problema è gravissimo: occorrerebbe intervenire affinché ci si muova operativamente e i fondi stanziati vengano spesi. A volte, comunque l'entità del fondo è elemento di dimostrazione della serietà con cui si affronta il problema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Ne ho parlato, come Giunta, con il collega Masaracchio: l'orientamento della Giunta è di recepire la sostanza della richiesta, dandovi risposta attraverso uno storno interno a capitoli dell'Assessorato Masaracchio tramite la formulazione di emendamento che adesso vi leggo, predisposto appunto, dall'Assessorato Masaracchio: 7 bis) Emendamento modificativo relativo ai capitoli 11100, 11090, 11080 11176, 11130: il cap. 11100 è incrementato per una somma pari a L. 500.000.000 conseguentemente: il cap. 11080 è diminuito di L. 50.000.000; il cap. 11090 è ridotto di L. 200.000.000; il cap. 11130 è ridotto di L. 50.000.000; il cap. 11176 è diminuito di L. 200.000.000.
Quindi, attingendo a questi capitoli, si recuperano i 500 milioni nel senso voluto dalla richiesta.



PRESIDENTE

Il Consigliere Papandrea ritira l'emendamento n. 7).
Pongo in votazione l'emendamento n. 7 bis) testé annunciato dall'Assessore Gallarini.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
8) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al cap. 11160 sostituire "L. 525.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
L'emendamento è già stato illustrato dai proponenti.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

La Giunta non accoglie l'emendamento: vale il discorso relativo ai giovani svolto in precedenza.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 8).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 31 contrari.
9) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Spagnuolo, Ferraris Rubatto, Papandrea ed altri: il cap. 11175 "Fondo occupazione" è incrementato della somma di L.
2.000.000.000; conseguentemente è ridotto per un pari ammontare il cap.
15950.
La parola al Consigliere Marengo per l'illustrazione.



MARENGO Luciano

In realtà non intendo illustrare, Presidente e colleghi, soltanto l'emendamento n. 9); intendo soprattutto motivare la presentazione di un gruppo di emendamenti - una quindicina in totale - riguardanti la situazione economica produttiva ed occupazionale. Dunque, non illustrer singolarmente i diversi emendamenti.
Gli emendamenti, una parte dei quali presentati dal centro-sinistra e l'altra parte dal centro-sinistra ed altre opposizioni - come nel caso dell'emendamento specifico al quale il Presidente ha fatto riferimento partono da un'analisi di quanto successo in Piemonte in questi anni rispetto alla situazione economica, produttiva ed occupazionale.
In Piemonte sono scomparsi, in questi ultimi vent'anni, interi settori produttivi: il settore siderurgico, il settore chimico: settori portanti e strategici, non soltanto dell'economia regionale, ma addirittura dell'economia, della produzione industriale nazionale. In forte difficoltà anche il settore tessile.
Non credo si possa stare tranquilli, viste anche alcune dichiarazioni emerse nell'audizione alla quale, oltre all'VII Commissione, hanno partecipato il Presidente del Consiglio e il Presidente della Giunta, con vertici importanti della FIAT. Dichiarazioni d'importanza strategica; il dottor Panzani, interpellato relativamente sulle prospettive FIAT per il futuro, ha specificato che la FIAT, oggi, non ha problemi, ma anche che a breve e medio termine la situazione prevista è decisamente diversa. Occorre tenere presente il significato che la FIAT dà alla dizione "breve e medio termine"; noi, magari, intendiamo alcuni mesi o alcuni anni, ma nelle intenzioni dei dirigenti - lo dico per averlo provato sulla Lancia, dove 15 giorni prima andava bene, mentre 15 giorni dopo ha annunciato la chiusura il breve e il medio per loro talvolta significa questo.
Mi pare che siamo nella stessa situazione, perché è già stata preannunciata - c'è stato l'incontro circa un mese fa - la cassa integrazione anche su linee come quella della costruzione della Punto.
Quindi, non siamo di fronte ad una difficoltà solo sulle vecchie autovetture, quali la Panda; siamo in difficoltà anche su linee e su auto che hanno trainato il mercato della FIAT.
Credo che questo non possa lasciarci assolutamente tranquilli. A questo associamo la situazione Olivetti che, sul piano della politica industriale non esiste più. Quando un'azienda come l'Olivetti non esiste più sul piano della politica industriale, significa che siamo vicini alla chiusura di quell'azienda: azienda industriale che dà determinati posti di lavoro in termini quantitativi oltre che qualitativi.
Abbiamo intere aree in crisi; cito Ivrea e il Canavese in particolare ma l'elenco potrebbe essere anche più lungo. In alcune aree del Piemonte, a fronte dell'analisi che facevo prima, è rimasto un solo settore produttivo cioè il settore metalmeccanico; tutto il resto sostanzialmente non esiste più.
Abbiamo una ripresa produttiva sull'esportazione. La domanda dei consumi interni è sostanzialmente fondata sull'esportazione, per effetto del sempre più basso potere d'acquisto dei salari e dei sempre più bassi livelli occupazionali, che impediscono una reale redistribuzione del reddito nel nostro Paese, e quindi la possibilità di aumentare i consumi interni.
L'esportazione è, in gran parte, fondata sulla svalutazione della lira, e non sto facendo delle analisi originali, è il dato della realtà nella quale ci troviamo.
Quindi, siamo di fronte ad una ripresa produttiva che non è consolidata, ma che personalmente giudico positiva.
Vi sono difficoltà che riguardano tutti. Questo non consolidamento riguarda tutti: le grandi imprese, le piccole e medie imprese e il settore artigiano, anzi maggiormente il settore delle piccole e medie imprese, i settori artigiani e i settori commerciali.
Questo è uno degli elementi che credo abbia contribuito, insieme alla svalutazione della lira, a far lievitare la ripresa produttiva nella nostra Regione.
C'è un dato peculiare che riguarda le piccole e medie imprese piemontesi: i processi di riorganizzazione e di ristrutturazione attuati in questi ultimi dieci anni con forti elementi di innovazione soprattutto nel processo produttivo, ma in alcuni anche in termini di qualità di prodotto.
Ciò ha fatto sì che esistono alcune imprese davvero competitive rispetto ad analoghe imprese in altri Paesi, in Francia ed in Germania, ad esempio.
Tutto questo però - e questo è il problema più grave - non ha quasi alcuna ricaduta sul piano occupazionale, inteso come piano occupazionale solido sia in termini di allargamento quantitativo delle occasioni di lavoro sia in termini di prospettive. Tant'è che se verifichiamo gli ultimi dati del mercato del lavoro, anche se qualche elemento positivo c'è, siamo di fronte ad un aumento dei contratti atipici, quali ad esempio i contratti a termine, proprio perché le imprese non hanno la certezza del consolidamento della loro impresa produttiva.
Quindi, da questo punto di vista è comprensibile questa scelta da parte delle aziende; se non fosse così, oggi non avremmo neanche questa piccola ripresa produttiva.
Credo però che tutto questo, a partire dai risultati occupazionali non forti, imponga a noi, istituzione regionale, delle scelte, proprio perch le piccole e medie imprese, in modo particolare, hanno avviato e realizzato processi di riorganizzazione e di innovazione.
Dobbiamo aiutare lo sviluppo positivo di questi processi, soprattutto sul piano dell'innovazione dei prodotti, oltreché delle tecnologie.
Dobbiamo rispondere a quella che continuo a ritenere la grande vocazione prioritaria del Piemonte: la vocazione industriale. Il che non significa che avremmo bisogno di un totalitarismo dell'apparato produttivo industriale.
Abbiamo bisogno di uno sviluppo integrato tra industria, turismo servizi, pubblica amministrazione, aumentando il livello di qualità dell'insieme del sistema. Quindi, è necessario uno sviluppo integrato, ma questo è possibile a condizione che si risponda alla prioritaria vocazione produttiva del Piemonte, che continua ad essere, secondo me, quella industriale.
Inoltre abbiamo bisogno di aiutare soprattutto lo sviluppo dell'occupazione, sia in termini di occasione di lavoro dipendente sia in termini di lavoro autonomo.
Abbiamo una grande occasione di fare politica di sviluppo, in alcune zone della nostra Regione, con l'utilizzo dei fondi del Regolamento CEE n. 2081 per quanto riguarda sia l'Obiettivo 2 sia il 5B.
Dall'altro lato però, per le aree nelle quali i finanziamenti comunitari non possono intervenire, o per le aree in crisi con particolari elementi di peculiarità, è necessario accompagnare i finanziamenti comunitari a finanziamenti propri della Regione.
Gli emendamenti che abbiamo presentato sulle questioni economiche produttive ed occupazionali vanno esattamente in questa direzione.
Spero che, dopo la discussione che c'è stata in quest'aula nella scorsa seduta - nella quale sono stati presentati degli ordini del giorno e degli impegni a finanziare lo sviluppo della piccola impresa industriale e commerciale, dell'artigianato - si risponda in termini positivi, anche per quanto riguarda il settore occupazionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore all'industria

In effetti, l'impostazione politica data dagli emendamenti e dall'intervento del collega Marengo è ineccepibile. Però bisogna vedere che cosa è stato fatto nel 1995: come le risorse sono state impiegate, chi vi ha ricorso, quali sono state le difficoltà, e che cosa incide nell'ambito della promozione delle piccole e medie aziende, anche da parte della CEE.
Quindi la capacità di questa Regione di mettere in attivo le risorse destinate attraverso la realizzazione dei parchi tecnologici, la struttura delle aree attrezzate, l'attività della cooperazione, l'attività di incentivazione attraverso il Fondo di rotazione della Finpiemonte e l'intervento delle finanziarie, degli istituti finanziari per l'abbattimento degli interessi, per l'agevolazione al ricorso al piccolo e medio credito agricolo, che cosa si è attivato e di che cosa ha bisogno la Regione Piemonte per sviluppare questa attività.
Io non penso che la Regione Piemonte abbia bisogno di depauperare il capitolo destinato alla struttura e alla ristrutturazione degli edifici regionali. In altre parole - diciamocelo francamente - l'attesa che la Regione Piemonte possa avere il suo palazzo, possa avere il suo punto di riferimento preciso e concreto, affinché l'attività amministrativa sia un'attività congruente e non dispersiva, anche sotto l'aspetto economico finanziario, sarà ancora lunga (sappiamo benissimo quanto costa la struttura della Regione in cui è collocata tutta l'attività amministrativa).
Nel calcolo delle ragioni dell'economia, qualunque calcolo deve essere finalizzato razionalmente. Quindi andare ad aggredire, ad assaltare questo capitolo per incentivare ciò che comunque deve essere prodotto dall'attività politico-amministrativa della Regione, mi pare un'operazione di occasione e non certo di largo respiro.
Per quanto riguarda l'Assessorato al lavoro, posso ribadire che da qui a poco potremo esaminare il Testo Unico per gli interventi che ci consentano di dare un maggiore respiro ed un maggiore spazio a tutta l'economia che la Regione incentiva, sempreché l'imprenditoria sia disposta ad imprendere. Faccio l'esempio dei parchi tecnologici: mettiamo caso che l'imprenditoria non voglia parteciparvi; ancorquando si vada a realizzare gli incubatori, le risorse finanziarie della Comunità Europea, alla fine non saranno messe a frutto. Quindi il sistema non è di incoraggiamento attraverso lo spostamento di qualche miliardo o di taluni miliardi; se fosse stato così, credetemi, siccome nell'ambito dell'Amministrazione senza menar scandalo, ho potuto verificare che esiste un'ideologia dei comparti assessorili, certamente i miei funzionari mi avrebbero presentato un bilancio adeguato a queste e ad altre esigenze.
In effetti, il bilancio presentato dall'Assessorato al lavoro unitamente al bilancio presentato dall'Assessorato all'industria, è pertinente; è un bilancio che soddisfa, allo stato attuale dell'arte quella che è la richiesta, comparato con quanto si è potuto realizzare nel 1995.
Nello stesso tempo, c'è la certezza - questo posso garantirlo, perch mi trovo quasi alla vigilia di poter presentare il Testo Unico - che un Testo Unico che disciplini tutta la materia e che richieda aumenti di risorse (vedremo nell'assestamento di bilancio come realizzare quello che si chiede) potrà offrire all'impostazione testé delineata dal collega Marengo il miglior modo perché la Regione adempia coerentemente al suo impegno di incentivare l'economia di fronte al disastro economico che da qualche tempo a questa parte si registra.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Ovviamente l'intervento svolto dal Consigliere Marengo per illustrare gli emendamenti richiedeva la risposta politica dell'Assessore Masaracchio che è stata data preannunciando sostanzialmente il piano che l'Assessorato sta predisponendo.
Nell'arco degli emendamenti che il Consigliere Marengo ha illustrato e che trattano questi argomenti, come Giunta saremmo orientati a dare delle risposte compatibilmente con le risorse che riusciamo a reperire - quindi inferiori alle richieste avanzate - nel campo dell'artigianato e della legge n. 626; ci siamo orientati su questo, andando quanto meno nella direzione di recepire anche quanto era emerso durante le consultazioni con le categorie interessate.
La risposta è stata concordata ovviamente con l'Assessore Viglietta che poi potrà dare uno sprazzo di illustrazione politica per quanto riguarda questi argomenti (man mano ci arriveremo). Penso che nell'ambito di questa intesa, come orientamento politico di Giunta, si possa dire di no a questo e agli altri emendamenti e un sì parziale in quei termini e con quegli orientamenti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 9).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 contrari.
10) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Simonetti: al cap. 11176 sostituire "L. 500.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
11) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Galli: il cap. 11180 "Contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale" è incrementato di L. 2.000.000.000 (due miliardi). Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del cap. 23600 per una somma di pari ammontare.
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Questo emendamento propone di aumentare di 2 miliardi il cap. 11180 relativo ai contributi per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale, per il quale la Giunta prevedeva solo 20 milioni; ciò per dare piena attuazione alla L.R. n. 57/91, che ha integrato la legge n.
58/87, sempre in materia di polizia locale.
Noi, come Regione, abbiamo bisogno di dare dei contributi ai Comuni in difficoltà, perché vi sono molti Comuni, specialmente quelli piccoli, che hanno dei problemi ad adeguarsi a questa legge, in particolar modo relativamente al discorso delle uniformi uniche.
Inoltre, annuncio che proprio oggi noi presentiamo una proposta di legge regionale che va a regolamentare nuovamente questo campo, per portare il discorso della polizia municipale ad un discorso di polizia regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Il funzionario mi dice che non è tecnicamente possibile, in quanto l'emendamento prevede degli spostamenti da conto capitale a spesa corrente.
Si tratta di una questione tecnica, quindi l'emendamento non è accoglibile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Majorino.



MAJORINO Gaetano, Assessore agli enti locali

A parte la preclusione di carattere tecnico, da parte dell'Assessorato si esaminerà con molta attenzione il disegno di legge che viene oggi preannunziato e che presumibilmente suggerirà un'attenzione sull'articolato e quindi la necessità di ulteriori stanziamenti. Tuttavia, non conoscendolo, non è possibile adeguare lo stanziamento già previsto.
Peraltro, a quanto consta a me e agli uffici, allo stato attuale delle cose non risulta che ci siano impellenti o sottolineate richieste da parte dei Comuni per fare fronte alle varie esigenze. Comunque, verrà fatta una verifica e in sede di assestamento, se vi saranno richieste legittime verranno prese in seria considerazione.
Lo stanziamento, certo modesto rispetto alla quantificazione maggiore che viene avanzata, deriva dall'ordinario suggeritomi dagli uffici; non mi consta, infatti, che fossero state avanzate queste maggiori richieste per gli eventi enunciati dal collega. Voglio comunque ribadire che queste richieste verranno prese in seria considerazione e se saranno necessari maggiori stanziamenti si potrà procedere attraverso la nota di variazione al bilancio.



PRESIDENTE

Consigliere Rosso, con questa assicurazione data dall'Assessore, lei mantiene l'emendamento o lo ritira?



ROSSO Roberto

Lo ritiriamo.



PRESIDENTE

D'accordo, l'emendamento viene pertanto ritirato.
12) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al cap. 11580 sostituire "L. 700.000.000" con "L. 2.000.000.000" dal cap.
15910.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Questo emendamento si riferisce al Museo regionale delle Scienze Naturali.
La questione è senz'altro nota alla Giunta e a molti colleghi del Consiglio. Tra l'altro, la VI Commissione andrà a visitare questa struttura in tempi molto ravvicinati.
La proposta di emendamento suggerisce alla Giunta regionale di decidere la prosecuzione dei lavori di ristrutturazione all'interno del Museo regionale delle Scienze fino a comprendere tutta la cosiddetta Crociera perché, se l'Assessore è al corrente, sono immagazzinate in questo luogo collezioni che versano in una situazione di ammaloramento grave dovuto al freddo e all'umidità.
Se la Regione continua a pensare che questa sia una struttura da attivare nel più breve tempo possibile dal punto di vista espositivo, cioè l'obiettivo per il quale la stessa è nata, bisogna decidere nel piano di finanziamenti regionali di completare il finanziamento per la messa in opera di questa struttura. Altrimenti noi, a prescindere dal fatto che ammaloriamo le ricchissime collezioni che sono adesso immagazzinate in questi locali, impediamo la messa in funzione di un museo che avrebbe senz'altro un rilievo di carattere internazionale. Ricordo, tra l'altro che il nostro museo ha delle pubblicazioni in inglese e in francese che girano il mondo; le collezioni sono di assoluto rilievo, però bisogna finire il fabbricato. Allora, al di là della cifra che abbiamo scritto sul capitolo e che probabilmente è del tutto insufficiente, la richiesta politica sostenuta da questo emendamento è quella di affrontare il problema del completamento di tale museo con il finanziamento di cui abbisogna.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

La risposta può essere articolata sotto due aspetti.
La cifra prevista nel bilancio di quest'anno è quella necessaria a finanziare integralmente il piano richiesto e prospettato, quindi sotto questo aspetto si finanzia il 100%, ma giustamente, come diceva il Consigliere Chiezzi, l'emendamento è provocatorio affinché si prenda posizione o si dica, quanto meno, cosa si intende fare nei confronti della ristrutturazione generale del Museo delle Scienze.
In effetti, come ha già rilevato il collega Chiezzi, questo museo è il primo nel nostro Paese e quindi merita più attenzione di quanta la Regione in tutti questi anni ha avuto nei suoi confronti. Per quanto è a mia conoscenza nel corso degli ultimi sei anni sono stati stanziati 35 miliardi di investimenti e nel 1996 ne sono previsti altri 10. Non si tratta però di tempi lunghi, perché il progetto è pressoché pronto: insieme all'Assessore Leo abbiamo incontrato i professionisti appena prima di Natale e a quel periodo mancava soltanto - mi pare - il visto dei Vigili del Fuoco. Saremo quindi in grado entro febbraio-marzo di avviare l'appalto relativo a questi 10 miliardi.
Occorre però fare una precisazione rispetto a quanto detto dal Consigliere Chiezzi. Non so esattamente se arriveremo a completare la cosiddetta Crociera, resta però il fatto che esiste un preventivo di massima - fatto dai professionisti prima di affrontare in termini di progetto esecutivo questo lotto di 10 miliardi - che prevedeva una spesa di oltre 50 miliardi per giungere al completamento della ristrutturazione del Museo delle Scienze.
E' ovvio che fino alla Crociera la cifra non sarà di 50 miliardi e che i 10 già previsti non serviranno comunque ad ultimarla, come invece richiede il Consigliere Chiezzi. A detta del Direttore Bortesi sicuramente questo ulteriore lotto di 10 miliardi consentirà all'80-90% delle collezioni, che sono in essere attualmente, di avere collocazione definitiva.
Resta poi il problema dello spostamento da Palazzo Carignano di una parte di arredi e di collezioni al Museo delle Scienze che dovremo pur fare.
Speriamo giunga il contributo ultimo sui fondi FIO di 4,1 miliardi: il Presidente Ghigo si è attivato negli ultimi tempi per recuperare questa cifra che non è stata ancora erogata.
Se si andrà quindi a finanziare l'ulteriore fase di ristrutturazione di Palazzo Carignano, bisognerà spostare queste altre collezioni, operazione che probabilmente non rientrerà nel lotto dei 10 miliardi. Ciò significa che al di là dei 10 miliardi stanziati per il 1996 quanto meno un altro lotto bisognerà metterlo in cantiere nei prossimi anni.



PRESIDENTE

A fronte delle assicurazioni date dall'Assessore Gallarini il Consigliere Chiezzi intende ritirare l'emendamento?



CHIEZZI Giuseppe

No, e spiego brevemente perché.
Ringrazio l'Assessore, la situazione era ad entrambi nota. Insisto nel proporre questo finanziamento, proprio perché ci sia un'indicazione per completare questa opera: 2 miliardi potrebbero già costituire un elemento di finanziamento, successivo ai 10, e lascio l'emendamento come stimolo a questa e a tutte le Giunte che si succederanno per realizzare l'apertura del Museo regionale delle Scienze.
Vorrei sollecitare tutto il Consiglio a prendere in esame l'ipotesi di finanziare completamente, anche con i 50 miliardi, un'opera che senz'altro per il Piemonte è di carattere eccezionale, sia dal punto di vista scientifico che divulgativo. Mi sembra che l'attenzione della Regione ci sia, ma non al livello di sceglierla come l'opera da terminare in questa legislatura. Per questo mantengo l'emendamento, per memoria.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

L'emendamento non viene accolto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 12).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli, 22 contrari e 4 astensioni.
13) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Galli: il cap. 11650 "Fondo per interventi di valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte promossi dalla Regione Piemonte" è incrementato di L. 1.200.000.000 (un miliardo e duecentomilioni). Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dei seguenti capitoli: il cap.
11595 per L. 100.000.000 (centomilioni); il cap. 11590 per L. 100.000.000 (centomilioni); il cap. 23600 per L. 1.000.000.000 (un miliardo).
La parola al Consigliere Rosso per l'illustrazione.



ROSSO Roberto

Volevo illustrare questo emendamento e il successivo insieme, perch riguardano l'applicazione della stessa legge, che è la n. 26/90.
Assessore Gallarini, se ci sono dei problemi, come per l'altro emendamento - problemi di conto capitale - sostituirei, se possibile, il prelevamento dal cap. 23600 con il prelevamento dal cap. 11610. Se è possibile, in entrambi gli emendamenti, laddove si prelevano fondi dal cap.
23600 chiedo di sostituirlo con il cap. 11610.
Esistono due capitoli che riguardano gli interventi di valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte.



PRESIDENTE

Interrompo solo per chiarire che sono a mani dei Consiglieri l'emendamento n. 13), che ho precedentemente letto, e l'emendamento n. 17) che lei intende illustrare congiuntamente.
17) Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Galli: il cap. 11770 "Contributo per la valorizzazione e la promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte" è incrementato di L.
1.250.000.000 (un miliardo e duecentocinquantamilioni). Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal cap. 23600 per una somma di pari ammontare.
Prego, Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

I due fondi, che servono per l'applicazione della legge n. 26/90 per la valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte comprendono solamente un totale di 400 milioni. Questi due emendamenti vogliono portare il totale disponibile in questi fondi a L. 2.850.000.000.
A me sembra che in generale ci sia una sottovalutazione di quella che è la cultura piemontese; non mi sembra neanche che questa Giunta intenda valorizzarla, al di là degli sforzi che io comunque riconosco all'Assessore Leo. Però se non ci sono i fondi diventa difficile promuovere delle iniziative volte a proteggere quella che è la nostra cultura e la nostra storia, la conoscenza stessa del territorio del Piemonte e dei nostri monumenti. Vedo parecchie persone, soprattutto giovani, che vagano per Torino e per il Piemonte non sapendo assolutamente cosa sono i monumenti storici, quali sono i vari palazzi, quale significato hanno.
Quindi auspico che la Giunta ponga una maggiore attenzione sul discorso culturale e sul discorso storico e linguistico del Piemonte; in caso contrario penso che tra poche decine di anni, quando gli ultimi grandi piemontesisti, i grandi depositari di questa storia e cultura, non ci saranno più, dovremo chiamare degli archeologi per andare a scoprire la nostra storia. Non mi sembra proprio il caso, cerchiamo di salvarla adesso.
Abbiamo presentato, ed è giacente in VI Commissione, una proposta di legge per l'insegnamento della lingua e della cultura piemontese, per l'istituzione di una cattedra universitaria. Spero che ci sia un consenso unanime in Consiglio su questo discorso. Questo lo dobbiamo fare non solo per i piemontesi, ma anche per i nuovi piemontesi, perché proprio le persone che sono immigrate nel nostro Piemonte non le abbiamo mai messe in condizioni di conoscere il nostro patrimonio culturale, ma per lo più sono sempre state ghettizzate. Quindi, anche per loro, è giusto che sappiano dove vivono e qual è la storia del territorio in cui vivono.
Voglio ricordare che noi siamo stati eletti alla carica di Consiglieri del Piemonte ed il Piemonte non è solo la somma delle persone che lo abitano, ma è un territorio ben definito; ha le sue montagne, i suoi laghi e i suoi fiumi, ma il Piemonte è anche la gente che in passato lo ha abitato, che lo ha trasformato e lo ha vissuto profondamente. Il Piemonte insomma, è un territorio intriso di storia, di cultura e di sacrifici di un popolo.
Cara Giunta e Assessore Leo, tutto questo significa fare estinguere un popolo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Innanzitutto, messa a posto la questione formale, che era preliminare così come del resto è già stato per alcuni altri emendamenti, la risposta è questa: non lo accogliamo, oggi come oggi, in questo bilancio, perch esiste quel progetto di legge del quale il Consigliere ha parlato, già presentato in Consiglio, e c'è un impegno dell'Assessore Leo, allorquando fra qualche mese quel progetto di legge diventerà legge, di andare a metter mano.
Si ritiene che sia buona l'iniziativa e che meriti attenzione, quindi si andrà a finanziare con la cifra che sarà sufficiente ad affrontare lo spezzone che rimarrà sul 1996 - quando quel progetto di legge verrà approvato - e si aggiungerà una cifra, che reperiremo in seguito ad assestamento di bilancio e legge di variazione in seguito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Vorrei chiarire con la Lega Nord che sulla lingua, sulla cultura, sugli elementi rappresentanti le tradizioni di identità delle varie aree storiche che costituiscono il Piemonte, bisognerebbe insistere non sul "piemontese" in quanto unico e prevalente, ma su tutte le lingue che rappresentano il dato storico dell'area del Piemonte: c'è l'occitano, c'è il walser, c'è il franco-provenzale.
In questo quadro ci sono delle aree dialettali che devono essere valorizzate, ma diventerebbe un elemento umiliante per quelle altre aree e tradizioni linguistiche che verrebbero a non essere rispettate. Consentite che uno come me - se non sono l'unico sono uno dei pochi che in questo Consiglio parla l'occitano e appartiene a quella tradizione linguistica ritenga fondamentale che questo sia valorizzato.
L'abbiamo inserito anche nella legge sulla montagna perché lì sono conservati, in queste enclavi, alcuni elementi di tradizione che non bisogna lasciar perdere altrimenti non si ricostruiscono più. Per privilegiare il piemontese significherebbe imporre una sovrastruttura linguistica a soggetti che invece ne hanno di proprie. Quindi, capisco l'opportunità di premere in questa direzione. Apprezzo che ci sia un impegno a parlarne.
Annuncio un'astensione che vuole dire approvazione ed apprezzamento, ma conché la questione riguardi tutte le lingue e non solo il dialetto o la lingua come la si vuole chiamare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Sono d'accordo con il Consigliere Riba perché il discorso non è tanto quello di privilegiare il piemontese, quanto il fatto che se continuiamo ad andare avanti in questo modo perderemo tutto. E' per questo motivo che noi abbiamo portato avanti il discorso sulla lingua piemontese, quindi la cultura e la storia piemontese, perché, collega Riba, nella storia e nella cultura piemontese c'è tutta la storia del Piemonte.
Il nostro intento non è quello di ghettizzare qualcuno o privilegiare qualcun altro, ma di lavorare perché non si perdano la storia e la cultura piemontese.
Assessore Gallarini, ho preannunciato che dovremmo discutere nelle prossime settimane di una legge.
Questi emendamenti vanno a finanziare una legge già esistente dal 1990 quindi non vedo perché la Giunta non possa accogliere questi emendamenti poi vedremo quale iter avrà la legge presentata dalla Lega. Esiste una L.R., la n. 26/90, intitolata: "Valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte": questi emendamenti non fanno altro che aumentare da 400 a 3 miliardi l'importo di questi capitoli.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 13).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 4 contrari e 36 astensioni.
14/15) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: sostituire "L. 400.000.000" con "L. 600.000.000" dal cap. 15910.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli, 20 contrari e 7 astensioni.
16) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al cap. 11740 sostituire "L. 700.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 21 voti favorevoli e 29 contrari.
Pongo in votazione l'emendamento n. 17) di cui ho dato lettura poc'anzi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 4 contrari e 36 astensioni.
18) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: è introdotto il nuovo cap. 11780 "sostituire L. 500.000.000 dal cap.
15910".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Care colleghe e cari colleghi, questo emendamento propone di aumentare i contributi ai Comuni a sostegno delle attività musicali.
Voi sapete che la VI Commissione ha avviato un giro conoscitivo nel Piemonte proprio partendo dalle attività musicali; abbiamo già fatto due riunioni: una ad Asti, l'altra a Biella. Un elemento che ha accomunato queste due riunioni, e credo che accomunerà le altre di tutto il Piemonte è quello di un intenso fervore di iniziative in questo settore: dalle bande musicali, ai cori, alle piccole orchestre e così via.
In tutte queste situazioni, ovviamente, c'è sofferenza dal punto di vista sia strutturale dei locali, sia di gestione; quindi, il problema dell'aiuto da dare a queste associazioni, che sono per lo più di volontariato, mosse da assoluto disinteresse e passione, è particolarmente interessante ed importante.
Questo emendamento proponeva alla Giunta regionale di dedicare ancora più attenzione di quanto non abbia fatto storicamente la Regione per questo tipo di attività: contributi, bande musicali e corsi di attività musicale.
Noi abbiamo indicato la cifra di 500 milioni, che è una cifra ovviamente indicativa, però segnaliamo alla Giunta regionale che sarebbe molto opportuno riuscire ad incrementare questi fondi perché in questi Comuni c'è veramente una ricchezza di iniziative che merita attenzione.
Forse merita più attenzione di quanta le dedichiamo come Consiglio regionale, perché sono attività che tengono insieme tanti giovani, tengono insieme giovani ed anziani; sono unità che strutturano relazioni sociali in modo molto vivo e in modo molto qualificato; fare musica è una di quelle attività qualificate e culturalmente interessanti.
Quindi, sottolineo questo aspetto e spero che la Giunta regionale voglia, almeno in parte, accogliere questa proposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Per adesso non è possibile accogliere questo emendamento. Giustamente come diceva l'Assessore alla cultura, sotto certi aspetti si chiede di ridurre (non è il caso ovviamente di questo emendamento, ma come politica in senso generale); questo intervento, invece, chiede di privilegiare un settore che sicuramente merita interesse. L'Assessore, avendo impostato le proprie soluzioni, non può disporre di questa cifra; si vedrà più avanti.
Per ora non accogliamo l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo per dichiarazione di voto.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo per dichiarazione di voto sull'emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti. Ovviamente voterò questo emendamento, per mi stupisce la risposta dell'Assessore. Mi stupisce soprattutto in relazione a quella che viene richiamata come presa di posizione dell'Assessore alla cultura. La questione posta dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti l'avevamo già affrontata più di dieci anni fa al Comune di Torino quando istituimmo le bande di quartiere. Assessore Leo, per i piccoli Comuni talvolta la banda musicale è l'unico momento di aggregazione strutturata che esiste in un Comune.
La banda musicale è la ragione intorno alla quale si muove e si mobilita un paese, tra giovani ed anziani e tutto quello che è collegato.
Per cui non comprendo e non posso accettare il tipo di risposta data, in quanto la cultura è da questa Giunta individuata come un settore di sviluppo, di attenzione. Qui non si tratta soltanto di fare cultura; io non ho presentato l'emendamento, ma lo approvo in tutta la sua dimensione perché è un segnale, oltretutto, di straordinaria popolarità.
Per cui non comprendo né dal punto di vista culturale né dal punto di vista associativo, ma nemmeno dal punto di vista politico, come ad un emendamento di questo tipo si possa dire di no. Voi ci fate, dicendo no, un grandissimo piacere, però non facciamo piacere al Piemonte, ed è per questo che ho preso la parola. Questo emendamento è molto importante: la banda musicale è - io vivo in un Comune di quattrocento persone - l'elemento di aggregazione dei Comuni circostanti. Questo discorso non vale soltanto per il mio Comune, dove vedo che i ragazzi si muovono con le famiglie, gli anziani vanno e partecipano. Noi ci riempiamo la bocca sull'esigenza di tramandare la cultura e le tradizioni dagli anziani ai giovani: questa è un'occasione, ma noi rispondiamo di no; veramente non capisco il motivo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura e istruzione

Approfitto di questo importante ed intelligente richiamo, sollevato dai Consiglieri, per fare alcune precisazioni.
Mi permetto - chiamando a testimoni i colleghi della Commissione - di dire che faccio parte di una Commissione che lavora molto, che lavora molto bene e nella quale ho portato nel dettaglio tutto il piano di come intendevo utilizzare i fondi, chiedendo conforto, ragionamenti e valutazioni alla Commissione competente. Dalla Commissione sono pervenute alcune considerazioni, alcuni suggerimenti positivi, quello che dice la Consigliera Spagnuolo infatti è di assoluta coerenza.
Infatti alcuni emendamenti presentati dal Consigliere Chiezzi ed altri che sono in coerenza con quanto detto in Commissione, verranno accolti.
Mi stupisce un po' - e lo dico con dolore - che non tutte le forze politiche siano state coerenti con quanto affermato in Commissione e questo mi dispiace e non lo dico con polemica.
Per quanto riguarda l'emendamento presentato mi ero già impegnato, in variazioni di assestamento, per trovare un altro capitolo di bilancio da cui spostare i fondi. Pertanto, chiederei di sospendere questo emendamento.



PRESIDENTE

L'esame dell'emendamento n. 18) viene pertanto sospeso.
19) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al cap. 11820 sostituire "L. 400.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio la Consigliera Spagnuolo e l'Assessore Leo per l'attenzione vorrei anche ringraziare tutti i colleghi della VI Commissione a nome dei quali probabilmente ho parlato, anche se poi, come succede in queste contingenze, l'emendamento viene poi firmato da pochi Consiglieri promotori. Mi ripropongo, su emendamenti di questo genere, di organizzare la mia attività in modo da raccogliere consensi che sapevo potevano esistere, nel senso che questo lavoro di audizione lo svolgiamo tutti insieme. Tutti abbiamo sentito e visto quale tipo di attività, per numero e per qualità, viene svolta, quindi ero convinto di non fare una questione di parte su questo emendamento.
Questo emendamento ha un po' la stessa natura del precedente, nel senso che i colleghi della VI Commissione hanno potuto sentire dall'audizione con il Teatro Regio come ci sia l'intenzione, da parte dello stesso, di sviluppare attività che possano coinvolgere l'intero territorio piemontese più di quanto non venga fatto adesso. Abbiamo anche sentito, nell'audizione della città di Asti, come ci siano delle iniziative sull'opera lirica anche in forma decentrata, altre ne incontreremo prossimamente quando andremo ad Alessandria e a Novara.
L'opera lirica fa parte della cultura italiana, della nostra tradizione, ma direi che è radicato come interesse anche in forma decentrata nel Piemonte. Dato che abbiamo sentito in VI Commissione che il Teatro Regio è disponibile ad affinare questo tipo di attività decentrata mi sembrava utile proporre al dibattito, in occasione del bilancio, questo tema suggerendo un emendamento che ha un significato soprattutto politico in cui si chiede di sostituire "L. 400.000.000" con "L. 1.000.000.000".
Come al solito non è la cifra che conta, ma è una riflessione se non sia possibile già dal bilancio 1996, vista l'audizione, incrementare il fondo proprio per le attività decentrate del Teatro Regio. Anche in questo caso senza voler mettere il cappello di Rifondazione Comunista su questo emendamento, mi sembra che possa corrispondere ad un intervento correttivo di una manovra a favore di un'esigenza che mi sembrava molto sentita da tutti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

E' già stato aumentato, nel bilancio di quest'anno, il contributo al Teatro Regio: non ce la facciamo a dare di più!



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 19).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 19 voti favorevoli e 30 astensioni.
20) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al cap. 11840 sostituire "L. 500.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Si tratta di un emendamento con il quale il Gruppo propone di incrementare l'attività degli Istituti storici della Resistenza. Istituti storici che mi pare abbiano anche aggiornato la propria denominazione legando i valori della Resistenza a quelli della Costituzione repubblicana da cui derivano.
Si tratta anche di rafforzare l'attività non solo di ricerca, ma direi di rapporto che tali istituti possono avere con la comunità locale soprattutto con le scuole.
In occasione del cinquantenario della Costituzione, mi sembra assai opportuno incrementare l'attività degli Istituti storici della Resistenza e per l'attuazione della Costituzione.



PRESIDENTE

La Giunta non accoglie l'emendamento.
Pongo in votazione l'emendamento per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Chiezzi.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 56 hanno risposto SI' 23 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri si sono astenuti 17 Consiglieri L'emendamento è respinto.
21) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al cap. 11865 sostituire "L. 150.000.000" con "L. 300.000.000" dal cap.
15910.
La Giunta non accoglie l'emendamento.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo per dichiarazione di voto complessiva su tutti gli emendamenti proposti dai colleghi di Rifondazione Comunista.
Gran parte di tali emendamenti ci troverebbero d'accordo, perlomeno sotto il profilo politico. Nel dibattito di ieri sul bilancio abbiamo centrato alcuni obiettivi che la Giunta doveva darsi, rispetto al tema della cultura.
Preso atto che il numero del capitolo dal quale dovevano essere ricavati questi fondi era quello della cultura in generale, e che quindi se così fosse stato, bisognava anche indicare quali erano le cose che l'Assessore Leo aveva programmato e che dovevano non essere fatte, questo capitolo è stato variato in una dichiarazione di voto generale, che trasformava il numero del capitolo da questo a quello del fondo di riserva.
A me sembra inopportuno, in questo momento, pur condividendo le logiche che ispirano i firmatari di questi emendamenti, andare ad intaccare il fondo di riserva. Il mio voto di astensione sostanzialmente significa questo. Credo di doverlo fare per tutti gli emendamenti che hanno proposto su temi culturali i colleghi di Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 21).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti favorevoli e 29 astensioni.
22) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al cap. 11894 sostituire "L. 550.000.000" con "L. 800.000.000" dal cap.
15910.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Non lo accolgo, perché abbiamo già impegnato 50 milioni in più rispetto al 1995.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 22).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti favorevoli e 29 astensioni.
23) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al cap. 11950 sostituire "L. 4.600.000.000" con "L. 8.600.000.000" dal cap. 15910.
L'Assessore ha già risposto in proposito.
Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 23).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti favorevoli e 29 astensioni.
24) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Simonetti: al cap. 11960 sostituire "L. 350.000.000" con "L. 500.000.000" dal cap.
15910.
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Dalla cronaca vediamo che siamo in una fase in cui la società va in direzione opposta alla tutela dei minori. Nel modo in cui si vive vi è una moltiplicazione di atti anche gravi nei confronti dei minori.
Quindi, secondo me, è importante dare un segnale che contrasti questa tendenza, dimostrando un interesse da parte delle istituzioni rispetto a questo problema.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Il segnale, sotto certi aspetti, per quanto possibile, lo abbiamo già dato, perché ci sono 100 milioni in più rispetto al 1995.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 24).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 19 voti favorevoli e 30 astensioni.
25) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti: al cap. 12010 sostituire "L. 50.000.000" con "L. 500.000.000" dal cap.
15910.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Avevamo tradizionalmente 50 milioni. Nel corso del 1995 furono stanziati solo 30 milioni. Quest'anno abbiamo inserito 20 milioni in più ripristinando così la tradizionale cifra. Quindi, sono contrario ad ulteriori aumenti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 25).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti favorevoli e 29 astensioni.
26) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al cap. 12090 sostituire "L. 330.000.000" con "L. 500.000.000" dal cap.
15910.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Non lo accolgo, perché abbiamo già inserito 15 milioni in più rispetto al 1995.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 26).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 23 voti favorevoli e 29 astensioni.
27) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 13768 sostituire "L. 4.600.000.000" con "L. 5.200.000.000" dal cap. 15910.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Non lo accolgo, ma desidero fare notare che, nell'ambito della revisione della convenzione che l'Assessore Vaglio ha presentato prima del 31 dicembre, per il 1996 abbiamo delle cifre di 1 miliardo e 800 milioni in più rispetto al 1995, regolamentato all'interno di una convenzione aggiornata e rettificata anche relativamente ad alcuni interventi, a fronte della gestione di una convenzione che era scaduta da tre anni.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 27).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 20 voti favorevoli e 29 astensioni.
28) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: è introdotto il nuovo cap. 14410 con stanziamento di L. 100.000.000 dal cap. 15910.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Poche parole su una questione che sarebbe bene che la Regione Piemonte riuscisse a risolvere, quella del Museo Ferroviario associazione benemerita che dispone già di materiale molto interessante.
Riuscire a realizzare un Museo Ferroviario vorrebbe dire arricchire il Piemonte in termini culturali e anche dare un sostegno alla politica del turismo, sulla quale l'Assessore competente dice di voler impegnare molta dell'attività della Giunta.
L'emendamento segnala l'esigenza di giungere, anche con stanziamento emblematico, a risolvere il problema della sede e della costruzione del Museo Ferroviario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Abbiamo mantenuto lo stanziamento del 1995.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 28).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 27 astensioni.
29) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: al cap. 14520 sostituire "L. 100.000.000" con "L. 200.000.000" dal cap.
15910.
La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Non lo accolgo, però già nel 1996 ci sono 40 milioni in più rispetto al 1995.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 29).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 20 voti favorevoli e 27 astensioni.
30) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: è introdotto il nuovo cap. 14790 con stanziamento di L. 50.000.000 dal cap. 15910.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

E' una piccola somma, ma era coadiuvante l'azione della Giunta, che dice di voler individuare nel settore del turismo una delle prospettive di sviluppo del Piemonte.
Ci sembra che, all'interno del comparto del turismo, il settore agrituristico sia un settore in via di sviluppo, e sottodimensionato rispetto alle esigenze, un settore in larga sintonia con l'ambiente benefico dal punto di vista delle piccole economie locali sparse in tutto il territorio.
La cifra che proponiamo è modesta, ma è indicativa di una sollecitazione di attenzione su un problema. Ci sembrava che nel bilancio fosse opportuno un rilievo che dimostrasse che prestiamo attenzione per l'agriturismo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Visto com'è stata perorata la causa, dal punto di vista politico condividiamo queste valutazioni.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 30).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 47 Consiglieri presenti.
31) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: è introdotto il nuovo cap. 15192 con stanziamento di L. 250.000.000 dal cap. 15910.
32) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15230 sostituire "L. 600.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
33) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15236 sostituire "L. 500.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
34) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15240 sostituire "L. 230.000.000" con "L. 500.000.000" dal cap.
15910.
35) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15250 sostituire "L. 2.700.000.000" con "L. 3.500.000.000" dal cap. 15910.
36) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15290 sostituire "L. 30.000.000" con "L. 50.000.000" dal cap.
15910.
37) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15305 sostituire "L. 100.000.000" con "L. 350.000.000" dal cap.
15910.
38) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15310 sostituire "L. 500.000.000" con "L. 1.000.000.000" dal cap.
15910.
39) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: è introdotto il nuovo cap. 15630 con stanziamento di L. 1.000.000.000 dal cap. 15910.
40) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15640 sostituire "L. 300.000.000" con "L. 500.000.000" dal cap.
15910.
41) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15700 sostituire "L. 200.000.000" con "L. 300.000.000" dal cap.
15910.
42) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15745 sostituire "L. 50.000.000" con "L. 100.000.000" dal cap.
15910.
43) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: al cap. 15746 sostituire "L. 200.000.000" con "L. 500.000.000" dal cap.
15910.
La parola al Consigliere Chiezzi, che interviene sul complesso degli emendamenti.



CHIEZZI Giuseppe

Tutti questi emendamenti riguardano il settore dell'ambiente, che come Gruppo, dal punto di vista strategico, lo riteniamo un settore da ampliare come stanziamenti di bilancio.
E' un settore sul quale viceversa - qui c'è la critica di Rifondazione Comunista - la Giunta ha complessivamente avuto una minore attenzione.
L'educazione ambientale all'interno di questo settore rimane forse un elemento che può avere una valutazione comune all'interno di questo Consiglio, nel senso che aumentare la coscienza della necessità del rispetto dell'ambiente è senz'altro un tema sul quale si può avere un'ampia convergenza.
La rete regionale dei servizi per l'educazione potrebbe essere un settore nel quale riversare un certo numero di risorse economiche perché, a ricaduta, una maggiore educazione ambientale vuol dire senz'altro meno spese per aggiustare l'ambiente, per tenerlo pulito e così via.



PRESIDENTE

Assessore Gallarini, su questi emendamenti, assistito dall'Assessore Cavallera, dovrebbe fornire gentilmente una risposta globale.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Siccome stiamo procedendo per fasce di emendamenti, voglio ribadire che la dichiarazione di voto rispetto a questo comparto ambientale è la stessa che ho svolto prima relativamente al comparto culturale. Il mio è quindi un voto di astensione rispetto a somme che riterrei opportune nel bilancio, ma per esigenze di bilancio, per vari motivi, non possono essere accolti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Deorsola ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

Anche il nostro Gruppo ha prestato un'attenzione particolare agli emendamenti proposti, un'attenzione che però si concretizzerà, purtroppo solamente con il voto di astensione, in quanto non li riteniamo compatibili con l'impianto generale. Tuttavia intendiamo dimostrare la nostra attenzione in questo modo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore alle finanze

Per quanto riguarda l'emendamento n. 31), non è proprio possibile dal punto di vista tecnico.
Poiché il discorso si è fatto più ampio, fino all'emendamento n. 43, ho avuto modo di parlare con l'Assessore Cavallera, il quale sostanzialmente dal punto di vista politico, risponderà con iniziative che sta predisponendo nell'ambito di quella materia.
Per quanto riguarda tutto l'argomento sotteso da questi emendamenti sottolineo che l'Assessore Cavallera sta predisponendo dei progetti che utilizzeranno il finanziamento che proverrà attraverso l'ecotassa istituita dalla Finanziaria e quindi le risposte, gli argomenti e la discussione nel merito potranno sicuramente avvenire nell'ambito di tale progetto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 31).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 32).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 33).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 34).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 35).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 36).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 37).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 38).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 39).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 40).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 41).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 42).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 43).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 22 voti favorevoli e 29 astensioni.
44) Emendamento presentato dai Consiglieri Marengo, Peano, Spagnuolo Ferraris, Saitta, Rubatto e Cavaliere: il cap. 15910, così come l'elenco n. 4, è incrementato di L.
5.000.000.000 per finanziare le politiche di sostegno della famiglia. Alla copertura della maggior spesa si provvede con la riduzione per L.
500.000.000 del cap. 11585, per L. 500.000.000 del cap. 11610, per L.
2.000.000.000 del cap. 11750, per L. 1.500.000.000 del cap. 11725 e per L.
500.000.000 del cap. 11720.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, questo emendamento, in qualche maniera collegato all'emendamento n. 100), rappresenta sicuramente una parte importante di tutta la proposta finanziaria avanzata ieri dal centro-sinistra con l'intervento del collega Ferraris. Si tratta di un emendamento di grande rilievo di carattere sociale che consente di verificare concretamente qual è la posizione dei Gruppi consiliari in ordine al problema delle politiche familiari.
A questo proposito sono state depositate diverse proposte di legge che conosciamo, tra queste quella della Giunta, ma non ci sono i finanziamenti.
Adesso abbiamo l'opportunità di dare gambe alle proposte fatte che dovranno essere tra loro raccordate, se si riesce.
La nostra proposta, con l'emendamento n. 44) e con l'emendamento n.
100), è di stanziare 17,5 miliardi per le politiche familiari; si tratta di una proposta operativa molto realistica - dirò anche il perché - e quindi l'invito che faccio ai colleghi, indipendentemente dalle valutazioni politiche che ognuno esprimerà, è di porre un po' di attenzione verso questa proposta che è articolata.
Con l'emendamento n. 44) chiediamo di incrementare il fondo per far fronte agli oneri derivanti dai provvedimenti legislativi in corso arrecanti spese correnti di 5 miliardi. Per finanziare questa maggiore spesa proponiamo di: ridurre di 500 milioni il capitolo 11585, che è quello relativo alle spese per la realizzazione di attività espositive e per lo svolgimento di attività inerenti le manifestazioni correlate alle mostre; questo (lo dico soprattutto al collega Leo) è un capitolo di nuova istituzione, che passerebbe da 1 miliardo previsto nella proposta della Giunta a 500 milioni ridurre di 500 milioni il capitolo 11610, cioè le spese per la promozione e la realizzazione delle attività culturali; in questa maniera, lo stanziamento del capitolo passerebbe da 4,8 miliardi a 4,3 miliardi; nel 1995 lo stanziamento era di 4 miliardi, quindi in ogni caso è previsto un aumento rispetto allo scorso anno; c'è anche da notare che i residui per questo capitolo sono di L. 1.741.412.887 ridurre di 2 miliardi il capitolo 11750, che è quello relativo ai finanziamenti ad enti, istituzioni ed associazioni culturali; lo stanziamento del capitolo in questa maniera passerebbe da 6,8 miliardi a 4,8 miliardi; rilevo come nel 1995 lo stanziamento è stato di 4,55 miliardi, per cui, con la proposta di riduzione che noi facciamo, vi sarebbe ancora un incremento rispetto allo stanziamento dello scorso anno ridurre di 1,5 miliardi il cap. 11725, che è il capitolo sui contributi ad enti locali ed istituzioni per la promozione ed il sostegno di iniziative e progetti culturali; lo stanziamento di questo capitolo passerebbe da 6 miliardi a 4,5 miliardi; rilevo come nel 1995 lo stanziamento è stato di 4 miliardi e i residui di 1,934 milioni ridurre di 500 milioni il capitolo 11720, che è il capitolo sul contributo ad enti locali, istituzioni e associazioni per la realizzazione di iniziative culturali di rilievo regionale; rilevo come in questa maniera lo stanziamento del capitolo passerebbe da 4,4 miliardi a 3,9 miliardi; nel 1995 lo stanziamento era di 3,8 miliardi e i residui sono stati elevati a 1,937 miliardi.
In sostanza, dopo questa elencazione puntuale delle modalità di finanziamento dei 5 miliardi previsti nell'emendamento n. 44), voglio far rilevare al Consiglio, all'Assessore Leo e anche all'Assessore al bilancio come con riferimento a questi capitoli di cui noi chiediamo la riduzione in sintesi la proposta ha queste caratteristiche: nel 1995 su questi cinque capitoli citati (11585, 11610, 11750, 11725 e 11720) lo stanziamento è stato di 16,3 miliardi; la Giunta propone di aumentarlo del 41%, cioè portarlo a 23 miliardi; noi proponiamo di passare dai 16,3 miliardi dello scorso anno a 18 miliardi, quindi proponiamo anche noi un aumento, ma molto più contenuto, pari al 10,42%.
Con questa proposta di finanziamento ci sono possibilità concrete di dare corpo alle politiche familiari. La nostra è pertanto una proposta estremamente realistica che non comporta assolutamente una penalizzazione del settore culturale, ma semplicemente un ridimensionamento dell'aumento che è stato proposto dall'Assessore.
Perché vogliamo che si ponga mano adesso al finanziamento? Perch crediamo che attorno al tema della famiglia si vogliano soltanto fare delle dichiarazioni di principio, cioè mantenere il dibattito a livello soltanto di enunciazioni molto generali. Noi proponiamo una politica per le famiglie (si veda la proposta da noi presentata a giugno, alla quale ne sono poi seguite delle altre) non di tipo liberista che, per semplificare, tende a scaricare sulle famiglie i problemi della società, ma una politica sociale che richiede una rivisitazione, una riorganizzazione e una responsabilizzazione dello Stato sociale. Ciò presuppone evidentemente finanziamenti adeguati. Con la proposta che noi facciamo si incomincia a dare gambe ad una politica così intesa.
Chiediamo quindi soprattutto ai colleghi che hanno presentato l'ordine del giorno a firma dei Gruppi consiliari CDU e CCD di esprimersi su questa proposta che - ripeto - è molto realistica. Chiediamo inoltre la votazione per appello nominale su questo emendamento.
Le stesse considerazioni valgono per l'emendamento n. 100), con il quale proponiamo l'integrazione di 12,5 miliardi del Fondo Investimenti Piemonte per le politiche a sostegno della famiglia.
Invito i colleghi Consiglieri a valutare con attenzione questa proposta.
Sperando di superare le polemiche e le divergenze di opinione con il Gruppo del CDU, che ha messo in dubbio in alcuni momenti la coerenza della posizione del Gruppo dei Popolari per le politiche familiari, oggi noi rilanciamo, in maniera molto coerente, una forte attenzione, questa volta in termini di finanziamento, alla proposta di legge che abbiamo presentato e alle proposte successive come quella dei Gruppi CCD e CDU per le politiche familiari: questa è un'occasione concreta.
Capisco che questo emendamento potrebbe non essere accolto se noi proponessimo una riduzione del finanziamento per la cultura, ma non è assolutamente così e credo che l'Assessore Leo, che ha grande sensibilità verso i problemi che ho prima citato, cioè verso le politiche familiari abbia sicuramente la capacità e la sensibilità di accettare una riduzione che è contenuta - rispetto ai programmi che lui ha voluto impostare, che però permette di dare le gambe ad un problema sul quale c'è comunanza spero, di interessi.
Auspico davvero che questo emendamento venga accolto, altrimenti perderemmo una grande occasione. Rimandare il finanziamento, come ha fatto la Giunta proponendo il disegno di legge sulla famiglia, ad un atto successivo, ci sembra incoerente. Oggi abbiamo una possibilità e quindi invito i colleghi a riflettere attentamente prima di esprimersi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, mi spiace affrontare questa discussione nella parte finale della mattinata, ma oggi pomeriggio - mi scuso fin d'ora con i colleghi - per ragioni personali non potrò essere presente.
Desidero fare un solo ragionamento, sia seguendo all'illustrazione del collega Saitta in ordine all'emendamento n. 44), sia illustrando l'emendamento n. 78).
Noi abbiamo presentato queste proposte di legge sulla famiglia dopo esserci confrontati con la realtà di oggi che vede coinvolto il nucleo familiare, sia quello che è costituito in base all'istituto del matrimonio sia le famiglie di fatto, le convivenze, i divorziati (non voglio adesso entrare nel merito delle leggi, è solo per anticipare le nostre posizioni ma non è di questo che voglio parlare). La famiglia è una realtà nella quale vengono sostenuti anche dei disagi gravissimi; la famiglia come nucleo sociale, fondamentale, indispensabile, che sopperisce ad una serie di bisogni profondissimi della società.
Uno dei bisogni a cui la famiglia sopperisce è certamente quello dell'assistenza all'interno delle mura domestiche di persone che sono portatrici di handicap psichici, ed è su questo che io voglio sottolineare l'attenzione. Ne ho parlato anche in un'interrogazione che ho sottoposto alla cortesia dell'Assessore D'Ambrosio.
Giace inoltre alla Conferenza dei Capigruppo una nostra nota con la quale chiediamo che venga presto svolto in quest'aula un dibattito sulla psichiatria in tutti i suoi aspetti. E' giusto - noi abbiamo anche presentato un ordine del giorno - parlare di AIDS, parlare delle grandi emergenze, delle grandi povertà, ma anche la psichiatria è una grande emergenza, è una grande povertà, è un grande bisogno, è una malattia, è un problema sociale. La psichiatria raggruppa una serie di questioni che devono essere affrontate; una serie di questioni che per il fatto che sono oggettivamente, straordinariamente spinose, si tende ad accantonare, ma non si può più accantonare il problema che deve essere affrontato in tutti i suoi aspetti.
E' chiaro quindi che quello che io espongo e che noi proponiamo con l'emendamento n. 44) è simbolico, nel senso che noi chiediamo che di questi 5 miliardi, un miliardo, Assessore D'Ambrosio, venga utilizzato in maniera simbolica, iniziale, per aiutare quelle famiglie che in casa si sobbarcano la cura di un malato che ha dei problemi di carattere psichiatrico.
Noi sappiamo benissimo che le famiglie da queste questioni sono sovente sconvolte. Chi ha una problematica di questo tipo o ha eco vicino a sé di una problematica di questo tipo sa quanto il nucleo familiare venga totalmente assorbito da questo problema.
Come già avevo anticipato in occasione della discussione della nostra interrogazione, credo si debba aprire una riflessione, si debba aprire un dibattito, si debbano mettere i semi di una decisione, nel senso che noi non possiamo continuare a pensare alla psichiatria come ad un campo che in qualche modo si autogoverna, nel senso che non si governa! I due emendamenti vanno visti insieme.
Il primo chiede che una parte dei fondi destinati al sostegno delle famiglie venga data a quelle famiglie, e sono moltissime (l'iniziativa dello stanziamento è solo simbolica per adesso, ma poi bisognerà costruire intorno una proposta), che assistono in casa una persona che ha dei problemi di natura psichiatrica, tali evidentemente da non chiedere un ricovero, anche se le strutture sono pochissime, o tali da avere la possibilità di non dover pensare a case protette o comunità alloggio.
L'emendamento n. 78), che considero anch'esso molto importante e per il quale richiedo l'attenzione dei Consiglieri, propone che si vada all'individuazione di una cifra, che noi abbiamo indicato in 5 miliardi (ma se poi l'aula dovesse proporre di più ben venga, lo stesso vale per la questione precedente), per la realizzazione di comunità alloggio e di case protette, cioè di quelle strutture che proteggono dallo sradicamento com'è stato detto anche in sede di illustrazione di emendamenti precedenti dalla collega Simonetti - dal proprio territorio e dal proprio ambiente queste persone.
Una struttura che anche per professionalità del personale abbia le condizioni per assistere i malati psichiatrici che, come voi sapete, sono in aumento, perché è in aumento il disagio che questa società comporta nell'affrontare talvolta anche la quotidianità. Ci sono migliaia di famiglie che non sanno dove rivolgersi. La legge n. 61 è stata voluta anche dalle famiglie dei portatori di problemi psichiatrici, ma ad oggi non è stata sostanzialmente attuata. Personalmente, per formazione culturale, non mi innamoro mai di quello che è stato fatto; non dico mai "quello e nient'altro". Quello che conta è raggiungere l'obiettivo ed essere flessibili se ciò è necessario. So che c'è la disponibilità di alcuni Gruppi consiliari a tornare a lavorare sulla legge n. 61, che nella passata legislatura non è stata approvata da tutti. Non è il Vangelo, per usare un'espressione corrente, però il problema c'è. E' un problema grave e in aumento. E' un problema che riguarda i giovani quanto gli anziani e la fase ultima di altri problemi che sono alla nostra attenzione.
L'alcolismo è in aumento: ci sono delle povertà emergenti, non dimentichiamo che le nostre strade sono teatro di violenze. Mi chiedo che cosa succederà, tra dieci o quindici anni, alle migliaia di ragazze giunte nel nostro Paese che ogni giorno affrontano situazioni di violenza e di depravazione. Mi chiedo cosa avverrà, perché questi sono traumi che toccano non solo quelle persone, ma la società che li esprime. Mi chiedo che cosa succederà alle migliaia e migliaia di lavoratori extracomunitari che non hanno niente, che non soltanto non hanno il presente, ma che non riescono a vedere uno straccio di futuro.



PRESIDENTE

Mi permetto di richiamare il Consiglio ad un minimo di attenzione su questi argomenti, perché mi pare che tocchino la sensibilità di ognuno di noi.



SPAGNUOLO Carla

La ringrazio, Presidente.
La questione dei 30.000 e più ammalati psichiatrici, purtroppo, non è limitata all'oggi; in prospettiva la situazione economico-sociale non potrà che aumentare i disagi in questa direzione. Non dimentichiamo, l'ho già detto, che buona parte dei mendicanti, degli uomini e delle donne che si aggirano nelle grandi città e non sanno dove andare, in realtà, sono dei malati di mente.
Non possiamo rimandare a domani, perché la nostra società sta producendo quello che Don Ciotti afferma quando dice che i giovani fanno sempre più fatica, non sanno dove andare; le donne subiscono e stanno subendo violenze di ogni tipo, non solo la quotidianità dello stupro, dello stare per strada, ma la violenza nel proprio cuore, nella propria essenza di persona.
Credo che dobbiamo pensare a queste ferite; sappiamo che la società produce, purtroppo, delle ferite ancora più grandi, ma noi dobbiamo pensare a queste ferite. Sono piccole gocce i provvedimenti che possiamo approntare, ma affrontiamo queste emergenze, perché le malattie psichiatriche e le problematiche connesse sono una nostra competenza specifica.
Ci sono dei progetti, disegni di legge sulla famiglia che toccano anche questi bisogni; affrontiamoli come problematica che riguarda la famiglia ma anche le comunità alloggio, le case protette, i servizi territoriali.
Ripeto, io non mi innamoro di quello che c'è, sono disponibile - come credo anche tanti altri colleghi - a confrontarmi. Confrontiamoci, ma non chiudiamo gli occhi. Questi emendamenti servono soltanto a dire "non chiudiamo gli occhi", perché questo è il rovescio della medaglia della società dello sviluppo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Vista anche la situazione dell'aula...



PRESIDENTE

Dobbiamo terminare la discussione su questo emendamento. Le risoluzioni finali dipenderanno dalle soluzioni che i Consiglieri vorranno presentare all'Ufficio di Presidenza.
La prego pertanto di prendere la parola.



MANICA Giuliana

La ragione per cui ponevo la questione della situazione dell'aula è non tanto relativa al mio intervento, ma perché mi pare che sia un argomento di un'importanza notevole, che forse richiede una riflessione e un'attenzione maggiore, anche perché ritengo che ci impegnerà lungamente al momento in cui arriveremo alla discussione delle diverse proposte di legge sulla famiglia che sono state depositate, compresa l'ultima appena presentata dalla Giunta regionale.
Io illustrerei congiuntamente l'emendamento alla pag. 44 e quello alla pag. 100, perché riguardano lo stesso argomento. Noi proponiamo, in sostanza: per quanto riguarda il capitolo "politiche per la famiglia" (io preferisco dire "a sostegno delle responsabilità familiari"), proponiamo complessivamente 17 miliardi e mezzo, di cui 5 sulla spesa corrente e 12,5 su prestiti a tasso zero attraverso l'emendamento alla pag. 100. Io farei una prima osservazione generale: anch'io, come il Consigliere Saitta e la Consigliera Spagnuolo, non affronterò adesso argomenti che riguarderanno il dibattito sulla legge.
Affronterei invece un problema diverso: tutti riteniamo che quella non dovrà essere una discussione di tipo ideologico o di principio, perch porterebbe anche a questo Consiglio regionale di praticare quella forma di familismo amorale che lo Stato italiano ha praticato per lunghi anni a partire dal bilancio dello Stato. Tante declamazioni teoriche, pochissimi stanziamenti pratici, pochissime detrazioni fiscali, ridicoli assegni familiari per anni non rivalutati, fino all'ultima finanziaria.
Quindi, per evitare di praticare forme di familismo amorale (grandi declamazioni e risultati zero dal punto di vista del bilancio) ritengo sia importante dedicare attenzione a questi capitoli e dare un segnale su questi stanziamenti, non perché si debbano finanziare anticipatamente delle leggi che ancora non ci sono, ma per richiedere un impegno ed un'intenzione certa. Non è affatto vero che siamo all'anno zero sulle politiche familiari (o su quelle che io preferisco chiamare politiche a sostegno delle responsabilità familiari), perché fare interventi finanziari e detrazioni dichiarare che si danno dei sostegni sociali a quelle famiglie che o non ne hanno bisogno o non si assumono una responsabilità sociale nei confronti di adulti non autosufficienti che curano all'interno della famiglia difficilmente può essere un compito che un ente locale si assume.
Noi ci dobbiamo assumere un impegno di sostegno sociale nei confronti di chi oggettivamente si assume delle responsabilità. Quindi la questione non è quella dei vincoli giuridici del matrimonio, ma di dare sostegno a chi dà sostegno, magari in condizioni di difficoltà. Esiste un'ampia legislazione in proposito, regionale e nazionale. Il segnale che noi potremmo dare adesso, con questo impegno finanziario, può toccare quei capitoli particolari, relativi a leggi che esistono, ma non sono sufficientemente finanziate e sono fortemente in sofferenza.
Penso ad una serie di leggi che noi abbiamo chiamato "per i diritti individuali", ma che intervengono direttamente a sostegno degli impegni di procreazione, degli impegni di cura e delle responsabilità familiari che sono vasta parte della nostra legislazione socio-assistenziale.
Penso alla legislazione che va dagli impegni che riguardano gli asili nido fino ai consultori, fino ad ampia parte della legislazione socio assistenziale che già abbiamo e che è profondamente in difficoltà. Penso ad una legge importante come quella sugli orari che lo scorso Consiglio regionale ha approvato, ma rispetto alla quale non si è mai entrati nella fase attuativa e non si sono finanziati interventi, quindi penso che già noi potremmo operare in questa direzione.
La Consigliera Spagnuolo parlava significativamente, ad esempio, di una proposta relativa alla psichiatria che riguarderà un altro emendamento.
Quindi un impegno in questa direzione potrebbe finanziare momenti importanti. Penso poi che sarebbe significativo, perché ritengo che abbia poco senso, anche qualora noi avessimo una legge unica di sostegno alle responsabilità familiari, che noi avessimo un unico capitolo di bilancio che rischierebbe di essere "miserabile" come entità complessiva e sarebbe una goccia nel mare rispetto al bisogno di sostegno alle responsabilità familiari che la società oggettivamente ci richiede.
Quindi, un unico capitolo con un'unica legge quadro o di principi non ci porterebbe ad intervenire in nessuna direzione. Io preferirei quindi che noi cominciassimo con degli interventi relativi a capitoli specifici al lavoro, al socio-assistenziale e al sanitario, alla problematica degli orari. Si possano così attivare, attraverso specifici finanziamenti, dei progetti obiettivo. Agire in questa direzione e cominciare con questo stanziamento per poter andare in questa direzione nel momento in cui avremo la legge, avrebbe un significato vero e farebbe uscire il Consiglio regionale del Piemonte da quella sorta di familismo amorale che io ritengo sia stata una colpa grave dei Governi nazionali che si sono succeduti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Oggi abbiamo già affrontato in parte un tema che approfondiremo con un dibattito più allargato nel momento in cui verrà in Commissione e in aula la legge sulla famiglia.
Credo che il collega Saitta non dubiti sul fatto che il CDU si trova consenziente con le proposte da lui avanzate poc'anzi. Proprio il CDU rimarcava come le proposte fatte dai Popolari e dal CDU fossero identiche in quanto già presentate nella scorsa legislatura quando eravamo Partito unico.
Ho fatto un'affermazione alla quale si riferiva il collega Saitta prima, non certo andando a giudicare quelle che erano le volontà politiche su questo tema del Partito Popolare, ma rimarcando forse come quelle che sono le proprie idee rispetto al tema della famiglia non trovano coincidenza con quelle che sono del Gruppo di minoranza nel quale il Partito Popolare si è presentato alle scorse elezioni. Su questo non apro nessunissima polemica perché non è questo il momento, sarà oggetto di confronto successivamente e molto probabilmente noi e voi ci troveremo in assoluto accordo.
Invece, rispetto all'emendamento presentato oggi, credo sia importante ribadire, anche in questa occasione (più ancora in questa occasione che in quelle precedenti sugli emendamenti che altri Gruppi avevano presentato) che il Gruppo del CDU si trova totalmente d'accordo sull'impostazione, ma non sulla metodologia. Oggi siamo in assenza di una legge. Lasceremo all'Assessore verificare se sia opportuno o meno lo stanziamento di una cifra su questo bilancio che dia oppure no un segnale politico forte.
Noi in questo momento stiamo predisponendo un ordine del giorno che impegna altresì la Giunta a verificare tutte le opportunità di carattere finanziario per il futuro. E' un ordine del giorno che sottoscriviamo; ho chiesto ai Capigruppo di maggioranza, i quali sono d'accordo, di lasciarlo aperto a tutti i Gruppi di minoranza. Riteniamo che proprio questo ordine del giorno debba essere un impegno della Giunta per la ricerca di fondi nella fase successiva della gestione del bilancio, altrimenti apparirebbe lo spostamento di queste cifre da una parte o dall'altra come una cosa fatta all'ultimo momento, sulla quale l'Assessore dice "sì" o "no" di getto e senza verificare quelle che erano alla portata dei propri capitoli di competenza.



PRESIDENTE

Perché l'Assessore non dica né "sì" né "no" all'ultimo momento sospendo la votazione di questo emendamento prima che l'Assessore si possa pronunciare; di modo che, raccogliendo voci autorevoli della maggioranza e della minoranza, questo emendamento venga esaminato per la copertura della spesa congrua che si aspetta. Si tratta dell'emendamento n. 44).
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, per quello che riguarda la proposta del Consigliere Montabone ritengo che questa potrebbe essere un'opportunità per tutti di creare un documento che possa portare ad una discussione effettiva su questa legge. Il fatto che non ci sia stata sensibilità, Consigliere Saitta, secondo me non è vero, nel senso che tutti i Gruppi hanno presentato un disegno di legge, la Giunta stessa l'ha presentato e que-to, secondo me, non è un modo per bloccare le cose, ma è un modo per condividere l'interesse che effettivamente è comune. Nel momento in cui si redigerà questo ordine del giorno, io sarei anche d'accordo ad inserire una discussione su quello che diceva la Consigliera Spagnuolo, vale a dire sulla legge n. 61 e su tutte le problematiche che sono in corso. Per cui penso di poter dire, a nome di tutto il Gruppo, che la redazione di un ordine del giorno ci trova perfettamente d'accordo.
Pertanto, invitiamo tutti i Gruppi a firmarlo, lasciando poi all'Assessore il compito di vedere se è possibile in questo contesto inserire o meno uno stanziamento, simbolico o no.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Ferrero, per le sue integrazioni.
Voglio solamente ricordare che sulla psichiatria noi dovremo dedicare una seduta ad hoc.
I lavori sono interrotti; riprenderanno alle ore 15.
C'è la delegazione dell'Aspera nella Sala Morando, per cui preghiamo l'Assessore Masaracchio di volersi occupare di questa ulte riore incombenza.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,55)



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