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Dettaglio seduta n.348 del 14/04/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Varie

Presentazione questione preliminare posta dalla Presidenza del Consiglio inerente ai complementi d'abbigliamento che disturbano il normale svolgimento dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Preciso che, relativamente alla sospensione del Consiglio, ho ritenuto di sentire anche l'Ufficio di Presidenza. Desidero precisare che la prassi in uso nella nostra assemblea è che sono consentiti i complementi di abbigliamento, sempre che ciò non comporti delle difficoltà, e quindi non consenta il normale svolgimento dei lavori.
Pertanto, chiedo ai colleghi, che questa mattina hanno esposto dei segni distintivi - considerata anche la prassi in uso presso la nostra assemblea - di rimuoverli.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Lei ha toccato un punto molto importante, ha fatto bene ad approfondire la questione nell'Ufficio di Presidenza. Bisognerebbe specificare meglio questo prolungamento di abbigliamento. Se si facesse un prontuario di cosa può rappresentare questo e come...



PRESIDENTE

No, l'ipotesi che lei suggerisce è stata presa in considerazione, ma non si ritiene di passare ad un'individuazione dei complementi, lasciando al prudente apprezzamento dei Consiglieri il mantenimento del bon ton, che non è mai venuto a meno in quest'aula.



CAVALIERE Pasquale

Siamo punto a capo. Nel senso che...



PRESIDENTE

Sul caso specifico io ho enunciato la prassi in uso che non si intende cambiare. Sul caso specifico ho chiesto di rimuovere le cause che hanno originato la nostra...



CAVALIERE Pasquale

Siccome voglio rispettare appieno - Presidente, mi permetta di intervenire - queste regole, voglio capire, nella fattispecie, perché lei non è entrato nei particolari. Se andiamo alla definizione soggettiva...



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, c'è la norma. Nel caso specifico ho chiesto di rimuovere questi complementi di abbigliamento.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, siccome abbiamo avuto dei precedenti, ad esempio il sottoscritto aveva inteso, alcuni Consigli...



PRESIDENTE

Sono casi diversi. Prima risolviamo il caso...



CAVALIERE Pasquale

Mi lasci terminare il mio intervento.



PRESIDENTE

La invito a non estenderlo.



CAVALIERE Pasquale

Non lo sto estendendo, è lei che non mi permette di parlare.
Volevo dire che il complemento lei lo lascia alla soggettività del Consigliere. Tant'è che anch'io intendevo quel cartello come un complemento del mio abbigliamento.
Ora, o questo è stabilito da lei in forma molto precisa e puntuale oppure ciò che è permesso, è lasciato alla soggettività di ogni collega.
Nella fattispecie i colleghi Chiezzi, Ghiglia, Angeleri possono tenere questi prolungamenti o no?



PRESIDENTE

Non sono prolungamenti, ma complementi.



CAVALIERE Pasquale

L'ultimo quesito che pongo è il seguente. Se la risposta è no, come intende agire lei?



PRESIDENTE

E' quanto le sto dicendo. C'è il disposto dell'art. 55 che è molto chiaro, non può essere individuato un elenco tassativo di questi complementi. Si deve valutare in relazione al fatto che l'ordine della seduta venga disturbato o meno.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Sono sicuro che il suo richiamo non si riferisce in alcun modo al sottoscritto. Ovviamente, il cosiddetto complemento di abbigliamento, a mio modesto avviso - a parte che lei ha lasciato al prudente apprezzamento dei singoli Consiglieri il fatto che non venga superato in basso il livello del bon ton dell'aula - non è assolutamente tale da mancare di rispetto al bon ton dell'aula. Non lancia messaggi moralmente abbietti od esecrabili; non offende la sensibilità, neanche morale ed etica, di alcuno; non fa riferimenti ad ideologie né a filosofie, non può essere intesa come offensiva sensibilità culturale di alcuno. Semplicemente, esprime una posizione politica, pubblica, di un partito che, democraticamente, fa parte di un'assemblea legislativa.
Vede, cosa diversa è tirar fuori bandiere o cartelloni, se non organizzare manifestazioni "piazziuole". Ricordo che qualcuno, in quest'aula, ha anche tenuto dei mattoni, se non ricordo male, per un'intera giornata sul banco...



GHIGLIA Agostino

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Qualcuno anche delle manette.



GHIGLIA Agostino

E qualcuno aveva dei cartelli che prima erano in vista, poi nascosti, e prima che il Consigliere venisse espulso è passata mezza giornata.
Queste sono manifestazioni di un certo tipo. Chi si esprime senza chiasso e senza urtare la sensibilità di alcuno - facciamo attenzione e distinguiamo - non assume una posizione ostativa ai lavori, quindi credo che lei non possa riferirsi al sottoscritto. Secondo me non può. Per chiaramente la mia è una posizione assolutamente discutibile.
Inoltre, aggiungo che su qualsiasi tipo di decisione, che ovviamente non coinvolgerà il sottoscritto... ma se mai coinvolgesse il sottoscritto preannuncio tutta una serie di ricorsi (non so se sia di competenza della Cassazione o della Corte Costituzionale o della Presidenza della Repubblica) sul merito.
Attenzione, non sto esponendo un cartello con scritto "no all'aborto" oppure "viva la pornografia". C'è un referendum tra una settimana, io ho una spilla che esprime la posizione di un partito democraticamente eletto in quest'aula, non è una questione ideologica. Facciamo attenzione, qui dobbiamo discutere dei Bassanini, quindi discutiamone. Se noi iniziamo subito a discutere i Bassanini ed interrompiamo la discussione posso anche togliere la spilla, perché vorrebbe dire che in questo Consiglio regionale ogni tanto si lavora anche, anziché fare polemica politica. Comunque, non voglio tornare su questo.
Io ho espresso la mia posizione e ovviamente anche la posizione del mio Gruppo, e la rimetto al suo prudente apprezzamento, augurandomi che sia molto prudente, perché la questione è particolarmente delicata, secondo me proprio nel merito.



PRESIDENTE

Mi pare di vedere dei cartelli, anche se non mi è dato di coglierne il senso. Vi chiedo di tenere un comportamento in base al quale non sia disturbato l'ordine della seduta. Chiedo al Consigliere Angeleri se ritiene di... Consigliere Cavaliere, mi pare che i Consiglieri Chiezzi e Simonetti non abbiano...
Consigliere Angeleri e Consigliere Ghiglia, voglio dire che non è necessario, per il richiamo del Presidente pro tempore, che il complemento di abbigliamento urti posizioni di bon ton, ma è una necessità che non si sviluppino in aula momenti di alterazione del normale dibattito, come si sono sviluppati questa mattina. Perciò, valutando che persistono ancora varie manifestazioni che non permettono il normale e ordinato svolgimento della seduta, vi chiedo ancora, cortesemente, di porre in essere, tout court, un comportamento che sia tale da poter far svolgere i lavori della seduta con ordine.
Il Consigliere Angeleri vuole intervenire? Prego.



ANGELERI Antonello

A parte il fatto, Presidente, che non esiste in questa discussione una par condicio: questa mattina non ero presente, ma i colleghi mi dicono che era presente la RAI, mentre oggi non lo è, quindi questa discussione è del tutto superflua, in quanto il messaggio subliminale - se di messaggio subliminale noi possiamo parlare - è stato inoltrato questa mattina attraverso le riprese della RAI. Oggi non ha più motivo di essere.
Voglio chiudere questo mio intervento dicendo, però, che se c'è la disponibilità da parte di tutti i Gruppi a entrare nel merito e discutere dei Bassanini, io sono il primo ad adeguarmi alle sue richieste.



PRESIDENTE

Credo che la sensibilità dell'aula saprà affrontare nei termini dovuti mi auguro il più presto possibile, la discussione sui Bassanini. Chiedo come cortesia personale, di favorire il buon andamento dei lavori, evitando di esporre segni distintivi. Chiederei anche, come cortesia personale, di rimuovere questi segni distintivi, che - ripeto - questa mattina hanno introdotto dei momenti di rallentamento dei nostri lavori e che verosimilmente vengono...



(Il Consigliere Ghiglia appone la propria spilla sulla cravatta, rimuovendola dalla propria giacca)



PRESIDENTE

Ringrazio il Presidente Ghiglia; ringrazio i Consiglieri Chiezzi Simonetti ed Angeleri.



(Interruzione del Consigliere Chiezzi che segnala il fatto)



PRESIDENTE

Se permette, Consigliere Ghiglia, in tono confidenziale, sulla cravatta ci sono due tonalità di rosso che mal si adattano, perciò la invito a toglierla. La ringrazio. Aiutatemi per il buon esito dei lavori.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, ho chiesto la parola: me la dà o non me la dà?



PRESIDENTE

Gliela do brevemente.



CAVALIERE Pasquale

Me la dà brevemente e non anticipi quello che sto dicendo, per cortesia.
Oggi c'è, Presidente, una questione su cui adesso credo che valga la pena di arrabbiarsi, perché io - detta fino in fondo - credo che il Consigliere Ghiglia possa benissimo tenere quella cosa lì. Ma visto che voi avete ritenuto che lui non la possa tenere, allora non continuate a dire "la tolga, la tolga, la tolga", perché è stato già espulso dall'aula, dopo soli due richiami, un Consigliere: allora, o si applicano le stesse regole per tutti, visto che finora di richiami ne ha già fatti cinque, oppure non andiamo più d'accordo, Presidente. Ho terminato.



PRESIDENTE

Le regole sono sempre uguali per tutti. Io credo, prima di aver adottato il provvedimento nei suoi confronti, di averla richiamata ben più di cinque volte.



CAVALIERE Pasquale

Comunque faccia come vuole, Presidente.



PRESIDENTE

Le tolgo la parola su questo.
Cortesemente, Consigliere Ghiglia, credo che ci siano le condizioni per compiere un piccolo sforzo. Io non avevo visto che lei ha collocato diversamente la spilla, le chiedo la cortesia personale di rimuoverla.
Cortesemente, Consigliere Ghiglia. La devo richiamare formalmente Consigliere, e la invito personalmente a rimuovere la spilla dalla cravatta, avendo anche cercato di sdrammatizzare la situazione rilevando le due tonalità di rosso non in linea.
Consigliere Chiezzi, abbia pazienza un momento. Uso sempre lo stesso metodo... Consigliere Cavaliere, non si ponga questi problemi, perché non esistono. Io ho avuto molta più tolleranza. Per cortesia! Consigliere Ghiglia, se lei non segue la mia indicazione, la devo richiamare per la seconda volta. La richiamo formalmente per la seconda volta e le chiedo di lasciare l'aula.



(Il Consigliere Ghiglia abbandona l'aula)



PRESIDENTE

Passiamo al lavoro. Comunico i congedi.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, chiedo di parlare per fatto personale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Per cortesia. Lei non ha la parola.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Casari Farassino, Galli, Griffini e Scanderebech.


Argomento: Varie

Richiesta da parte del Consigliere Chiezzi di intervento per fatto personale e votazione in merito alla richiesta stessa


PRESIDENTE

Proseguiamo...



CHIEZZI Giuseppe

Le ho chiesto di parlare per fatto personale. Sulla mia persona, io chiedo di...



PRESIDENTE

Non ha fatto apprezzamenti sulla sua persona.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consigliere Ghiglia ha detto che sono andato a scuola a Mosca, per cui chiedo di parlare per fatto personale.



PRESIDENTE

Questo lo valuteremo dopo.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo di parlare per fatto personale!



PRESIDENTE

Non ritengo che ci siano gli estremi del fatto personale.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha detto che sono andato a scuola a Mosca!



PRESIDENTE

Lei non ha la parola, Consigliere, abbia pazienza.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, io non posso tollerare di essere tacciato di...



PRESIDENTE

Allora prendiamone atto. Ma non è un dato negativo. In base all'art.
60, spetta a me, in questo momento, decidere sulla sussistenza del fatto personale. Ritengo che non...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo di parlare per fatto personale e chiedo di poter spiegare.



PRESIDENTE

Non le do la parola - abbia pazienza - perché ritengo che non sussista il fatto personale.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' fatto personale.



PRESIDENTE

Non le do la parola.
Il fatto di essere andato a scuola a Mosca o da altre parti... Per esempio, mi è stato richiesto di andare a fare un corso nell'ex Unione Sovietica, attuale Russia. Non sono potuto andare, credo di poter andare e credo di essere nel mio pieno diritto, e che sia un fatto anche positivo.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Non sussiste il fatto personale.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo che si metta ai voti. Chiedo che si metta ai voti la mia richiesta di parlare per fatto personale.



PRESIDENTE

Per alzata di mano in base all'art. n. 60, comma secondo...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Voglio spiegare ai colleghi...



PRESIDENTE

No, senza discussione, è previsto senza discussione, il comma secondo prevede che sia senza discussione.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Senza discussione, ma con la spiegazione del motivo.



PRESIDENTE

No, lei l'ha già detto prima, senza discussione.
Se è riscontrabile il fatto personale nelle dichiarazioni del Consigliere Ghiglia nei suoi confronti. Lo si verifica attraverso una votazione per alzata di mano, come prevede l'articolo, senza discussione.
Rispondendo "sì", si ritiene che sussista il fatto personale, rispondendo "no" che il fatto personale non sussista.
Pongo in votazione la richiesta d'intervento per fatto personale del Consigliere Chiezzi.
E' respinta con 11 voti favorevoli e 23 contraro (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
Consigliere Chiezzi, come ha potuto vedere, il Consiglio non ritiene che sussista il fatto personale.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Volevo semplicemente protestare per l'espulsione del collega Ghiglia perché non la ritengo giusta.



PRESIDENTE

Ne prendo atto.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Interpellanza urgente n. 2544 dei Consiglieri Chiezzi, Saitta, Spagnuolo Bortolin, Cavaliere, Rosso e Foco inerente a: "Ruolo dell'Assessore Masaracchio nella realizzazione del primo Salone della Comunicazione e Formazione" (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 2544 dei Consiglieri Chiezzi, Saitta Spagnuolo, Bortolin, Cavaliere, Rosso e Foco.
Questa mattina dovevamo concludere, per logica, le repliche degli interpellanti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rosso; ne ha facoltà.



ROSSO Roberto

Oggi più di altri giorni la delusione è grande. Vede, Presidente del Consiglio, quando lei ha una macchina che si rifiuta di partire o se, le rare volte che parte, si ferma dopo duecento metri, chi ha una macchina del genere la porta a rottamare.
Presidente del Consiglio, se mi ascolta, grazie, visto che ascolta tutti.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere.



ROSSO Roberto

Presidente del Consiglio, a questo punto, nella totale inattività, le chiedo di rottamare questo Consiglio, sempre che ci sia qualcuno che ci vuole.
Fuori, a poche centinaia di chilometri da noi, c'è una guerra e tale argomento in Consiglio è stato liquidato in quattro e quattr'otto. Parliamo solo più di pasticci, ritardi, accuse, incompetenze e confusioni. La questione dell'Assessore Masaracchio non è una questione che stupisca, in quanto sono quattro anni che è così. Prima c'è stato il caso Viglietta, le trappole; poi abbiamo avuto il caso Angeleri e poi tanti altri Assessori.
E' sempre stata la solita solfa: ritardi; gli Assessori che dicono: "la macchina regionale non funziona", ma noi diciamo che sono gli Assessori che non sono in grado di occuparsene o, altre volte, sono fin tropo bravi ad occuparsene.
Mi rivolgo all'aula: vorrei sapere se c'è qualcuno d'accordo con me.
Che fine hanno fatto i nostri dibattiti sulle riforme, sul ruolo della Regione, sulla voglia dei cittadini di staccarsi un po' dallo Stato centralista e avere un ente decentrato che si occupi di loro? Non ne parliamo più, al di là delle competenze proprie. Quand'è che il Presidente Ghigo verrà in aula a dire: "Il programma che presentai nel 1995 è stato realizzato, non è stato realizzato, ho fatto questo e quest'altro"? All'ordine del giorno ci sono 118 punti, decine e decine di progetti di legge giacenti in Commissione e, oggi, noi cosa facciamo? Giustamente parliamo della vicenda Masaracchio e poi sprechiamo tutta la giornata per una spilla di latta e un foglio di carta. Cosa volete che importi all'opinione pubblica di quello che noi ci mettiamo addosso! Che fastidio davano questi cartelli e questa spilla? Perché dobbiamo sprecare tempo ad arroccarci su posizioni, che poi sono sfociate nell'espulsione del Consigliere Ghiglia? Cosa consentono, Presidente? Consentono che i giornalisti abbiano qualcosa da scrivere domani. Ormai, per apparire sui mass-media, si deve accusare un Assessore regionale, oppure la Giunta deve fare una bella comunicazione pubblica.
Ci sono solo due le strade: o c'è lo scandalo per l'opposizione oppure c'è la grande kermesse (i nastri tagliati per la Giunta). Sono queste le due opzioni. Una proposta di legge non fa più notizia; tanto i giornalisti sanno già che, se va bene, verrà licenziato dalla Commissione, ma poi si bloccherà in aula.
Dobbiamo augurarci che quest'anno passi il più velocemente possibile e arrivare finalmente a questa scadenza del 2000, sperando che il prossimo Consiglio regionale abbia la possibilità di lavorare. Quante volte ci siamo dovuti fermare sul bilancio, sul Presidente del Consiglio, su chi faceva l'Assessore, su chi faceva il Presidente e il Vicepresidente di Commissione. Quando la Lega, quest'anno, ha lasciato passare il bilancio senza fare alcun tipo di ostruzionismo, non l'ha fatto per sprecare tempo a discutere se la latta è meglio della carta o no. L'ha fatto per lasciare spazio al dibattito sugli argomenti che interessano i cittadini.
Presidente del Consiglio, la invito veramente a cercare di riportare al dibattito consiliare uno qualsiasi degli argomenti all'o.d.g. Altrimenti l'ho già detto informalmente ai Capigruppo, prima della riunione, a questo punto, chiedo che domani non si faccia Consiglio regionale, piuttosto che esporre i "sì", i "no", i "vado al mare", perché è inutile venire qui a litigare su questioni inesistenti. Anch'io ho la mia posizione sul referendum, ma piuttosto facciamo un dibattito. Se dobbiamo passare anche la giornata di domani su un tema analogo, allora lasciamo liberi i Consiglieri che vogliono farlo di andare ad attaccare manifesti fuori negli spazi, a fare banchetti, così si sfogheranno fino al 18 aprile.
Quindi, per chiudere sulla questione Masaracchio. E' già stato detto tanto dai miei colleghi di opposizione: io riassumerei la questione in poche parole. Il Presidente Ghigo ha parlato di transazione. Se avviene una transazione, evidentemente si riconosce un torto. Fine delle trasmissioni chiuso: non c'è nient'altro da dire.
Come al solito, la Giunta è in difficoltà; come al solito, corre ai ripari e, come al solito, dovremo aspettare di nuovo altri guai di un altro Assessore. E trascorreremo in allegria e felicità altri mesi.



PRESIDENTE

Condivido l'esigenza che l'aula riesca ad affrontare e ad approvare provvedimenti che mi auguro siano positivi per il nostro Piemonte. Non ho più richieste di intervento sull'interpellanza; considero chiuso il punto.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, aspettavamo le risposte del Presidente sul Consigliere sull'attività del Consigliere. Era stato promesso...



PRESIDENTE

E' un'interpellanza: se la Giunta ritiene, risponderà. Però è un'interpellanza: c'è stata la comunicazione da parte della Giunta e ci sono state le dichiarazioni; alle richieste o verrà data risposta subito o verrà data successivamente.
Per quanto riguarda l'acquisizione della documentazione, ho già chiesto ai miei uffici di acquisirla.



CHIEZZI Giuseppe

E non la invia alla Magistratura?



PRESIDENTE

Questo lo valuteremo successivamente; comunque ho dato disposizioni di acquisirla.
Sul punto interpellanza, finiamo qui.



CHIEZZI Giuseppe

Ma il Presidente non ci vuol dire chi era il Consigliere che ha partecipato...?



PRESIDENTE

Se il Presidente ritiene di dirlo, ne ha ovviamente facoltà, altrimenti si documenterà e lo dirà successivamente.
Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Allo stato attuale delle cose, non sono in grado di dirlo; ve lo dir nel senso che appena acquisirò l'informazione ulteriore - per evitare di essere impreciso - vi comunicherò chi era il Consigliere, in che condizione, in che situazione si è venuto a trovare nella fattispecie della mia citazione.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ma allora la questione non è conclusa, Presidente.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Beh, se non lo so... Ve lo dirò, no?



PRESIDENTE

L'interpellanza...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è conclusa.



PRESIDENTE

L'interpellanza è conclusa; può essere insufficiente la risposta, ma...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Posso, Presidente?



PRESIDENTE

No, abbia pazienza, non possiamo introdurre una questione. Il Presidente ha dato una risposta...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non si inciampi in cose da niente.



PRESIDENTE

No, ma io non intendo inciamparmi: intendo solo poter affrontare l'o.d.g.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Presidente ha detto che approfondisce la questione.



PRESIDENTE

Approfondire significa che le farà sapere; se sarà il caso, lei farà altre interpellanze o interrogazioni.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, Presidente, mi dia la parola, per cortesia.



PRESIDENTE

Un minuto, abbia pazienza anche lei, mi aiuti.



CHIEZZI Giuseppe

Il Presidente ci ha appena letto una sua relazione in risposta all'interpellanza che conteneva un'informazione relativa al fatto che la Regione assicurò la presenza istituzionale attraverso due Assessori ed un Consigliere. Noi abbiamo chiesto: "Presidente, nella sua risposta mancano i nomi e i cognomi di queste persone: ce li dice"? Il Presidente dice: "Non sono in grado di rispondere su questo".
Allora, l'interpellanza non ha neppure una risposta compiuta sulla missione del Presidente, quindi io propongo che l'interpellanza rimanga in vita e il Presidente completi la risposta; una volta completata, se riterremo, aggiungeremo qualche osservazione. Ma l'interpellanza non ha avuto una risposta esauriente...



PRESIDENTE

Sì, ho inteso. Il Presidente...



CHIEZZI Giuseppe

Su proposta del Presidente...



PRESIDENTE

Il Presidente farà conoscere il dato che lei richiede e si valuterà successivamente.



CHIEZZI Giuseppe

No, però chiedo che l'interpellanza rimanga al nostro o.d.g.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Va bene. Adesso passiamo all'o.d.g., cortesemente. Avevamo individuato come argomento da trattare, il punto 6) all'o.d.g., che è il proseguimento dell'esame di una proposta di deliberazione: "Riparto per l'anno 1998 del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali...".
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Mi sembra di ricordare che alla riunione dei Capigruppo avessimo riproposto la questione, già discussa, ma non esaurita nella scorsa seduta relativa alla Direzione generale dell'Ospedale di Novara. Poiché il Presidente Ghigo, cortesemente, si era impegnato ad una sua comunicazione sulla questione dell'Ospedale, sinceramente, gradiremmo chiudere quella partita e passare all'esame dei problemi di merito. Nel senso che io sarei quasi propenso a predisporre un'occupazione dell'aula se non concludiamo l'esame del Bassanini sull'agricoltura; lo dico un po' scherzosamente, ma siamo costretti ad arrivare a metodi estremi per poter sbloccare la situazione, pur sapendo che, probabilmente, noi voteremo contro quel provvedimento...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Mancuso)



RIBA Lido

Sto dicendo le cose che penso in modo assolutamente cortese, cosa che non avviene sempre dai tuoi banchi, e comunque non sto citando nessun collega: mi sto riferendo al Presidente della Giunta e al Presidente del Consiglio.
Quindi se lei cortesemente potesse darci l'informazione che aveva previsto di dare, saremmo in grado di concludere quella parte lì e passare speditamente ai punti successivi. Ringrazio fin d'ora.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale relativamente alla "Incompatibilità del Direttore generale dell'Azienda Ospedale Maggiore della Carità di Novara" (interrogazione n. 2599 a firma del Consigliere Saitta)


PRESIDENTE

Ricordo che nell'ultima riunione era stato esaminato e votato un ordine del giorno; successivamente, era stata fatta una richiesta. Perciò, se alle richieste la Giunta intende rispondere... La Giunta risponde quando lo ritiene; altrimenti, procediamo, in quanto sono anch'io d'accordo con quanti hanno già sostenuto che bisogna entrare nell'esame dei provvedimenti. Abbiamo due punti il cui esame è già stato iniziato e dobbiamo affrontarli.
Il Presidente Ghigo ha chiesto di intervenire; prego.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Credo sia opportuno intervenire, visto che su un argomento, seppur concluso nella seduta precedente, l'opposizione ha chiesto una comunicazione del Presidente. Io la fornisco, dopodiché naturalmente mi auguro che il dibattito susseguente sia contenuto nei tempi e nei termini in modo da permetterci di intraprendere la discussione del Bassanini sull'agricoltura.
L'ordine del giorno relativo al dr. Airoldi, recentemente respinto dall'aula, è frutto sicuramente di un equivoco.
Particolarmente rigorosa è stata infatti l'azione della Giunta regionale nel procedimento seguito nei confronti del dr. Airoldi.
Lo stesso parere reso dal Settore giuridico-legislativo della Giunta regionale, pur nella consapevolezza di autorevoli opinioni opposte che hanno confortato il dr. Airoldi nella presunzione della piena legittimità della sua situazione, è caratterizzata dal medesimo rigore a cui l'esecutivo ha ritenuto di attenersi.
Una lettura complessiva del precitato parere già a vostre mani, che non si limiti ad estrapolare dal contesto le sole conclusioni, bensì tenga debito conto delle premesse che supportano l'iter argomentativo, aiuterà a comprendere le motivazioni del procedimento instaurato nei confronti del dr. Airoldi.
La lettura integrale del parere, infatti, lascia intendere in modo inequivocabile come le due situazioni ipotizzate (apporto pieno o marginale allo studio professionale) incidono con modalità differenti sulla sorte del contratto.
Se l'una (contributo pieno) è sanzionabile attraverso la risoluzione automatica del contratto ai sensi dell'art. 1456 del Codice civile, l'altra (contributo marginale) è invece assoggettabile alla disciplina ordinaria sulla risoluzione del contratto, che porta a ritenere applicabile, ai sensi dell'art. 1454 del Codice civile, l'istituto della diffida ad adempiere.
E' ben chiaro, cioè, come in quest'ultimo caso l'estinzione del diritto del rapporto contrattuale sia condizionato dal decorso infruttuoso del termine prescritto.
Ebbene la Giunta regionale, nella persona del suo Presidente, avendo intimato al dr. Airoldi di adempiere all'obbligo di cui art. 3 comma 1 del contratto con la cessazione dell'esercizio di attività professionale quale titolare di studio di commercialista, ha chiaramente intrapreso la seconda strada, quella del contributo marginale, tenuto particolarmente conto del fatto che sia nel 1997 che nel 1998 il dr. Airoldi risulta aver pienamente conseguito gli obiettivi assegnati nella misura del 100% e quindi l'ulteriore attività eventualmente svolta, non essendo andata comunque a scapito dell'attività direttoriale, non può coerentemente intendersi resa se non in forma marginale.
A quanto sopra si aggiunge la considerazione che il dr. Airoldi ha espressamente dichiarato di aver mantenuto la mera titolarità formale dello studio, affidandone la gestione alla moglie e alla figlia coadiuvate da due collaboratori.
Nonostante diverse sue convinzioni, suffragate da autorevoli pareri legali che asseriscono l'assenza di situazioni confliggenti, il dr. Airoldi a seguito dell'atto di diffida, comunque assunto dalla Giunta regionale in coerenza alla predetta linea di rigore, ha immediatamente comunicato di aver uniformato, anche dal punto di vista formale, quanto era già la realtà della gestione dello studio.
L'intimazione ad adempiere ha quindi avuto esito favorevole in quanto il destinatario ha tempestivamente dichiarato di aver cessato dall'1 aprile l'attività professionale anche quale mero titolare di studio di commercialista, rendendo allo stato così ingiustificata l'interruzione del rapporto di lavoro.
La condotta seguita da questa Amministrazione nel caso specifico appare, peraltro, sostanzialmente conforme a quella già tenuta in occasione di fattispecie riguardante analoghe violazioni dell'obbligo di esclusività.
Si fa riferimento in particolare all'atto di contestazione di addebito adottato in data 21/6/1995 nei confronti dell'allora Direttore generale dell'USL n. 6 di Ciriè, con il quale si assegnava a quest'ultimo un termine perentorio per fornire controdeduzioni a pena di attivazione della procedura del rapporto contrattuale.
Concludendo, il procedimento seguito dal dr. Airoldi, anche alla luce dei precedenti, lungi quindi dall'essere improntato ad un'ottica di indulgenza, appare invece contraddistinto dal giusto rigore e coerente al parere giuridico interno nella misura in cui riconnette alla mancata rimozione della causa ostativa nel termine la risoluzione di diritto del rapporto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Grazie, Presidente. Volevo fare una premessa prima di entrare nell'ennesima discussione, sicuramente importante per tutti i piemontesi almeno nella forma: poc'anzi è stato espulso il Capogruppo del mio partito.
Il 19 aprile, vi sarà il risultato di una grande consultazione elettorale.
Una semplice mostrina su una giacca non può essere oggetto di una discriminazione politica così grave. Visto che per una mostrina di questo genere si arriva a fare un atto di gravissima discriminazione politica, io per protesta metterò un cartello per invitare tutti a votare per il Referendum elettorale.



PRESIDENTE

La invito a rimuovere il cartello.



SALERNO Roberto

Non lo rimuovo.



PRESIDENTE

Ho già invitato a non tenere comportamenti scorretti, al di là del merito della condivisione o delle valutazioni, per cui la devo richiamare formalmente.
Sospendo il Consiglio per un minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 15.44 riprende alle ore 15.46)



PRESIDENTE

Vedo che il Consigliere Salerno ha ottemperato al mio invito. Sulle dichiarazioni del Presidente Ghigo ci sono delle richieste di chiarimenti? La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Attendo che il Presidente rientri, dato che la mia domanda è rivolta a lui. Volevo chiedere al Presidente Ghigo, innanzitutto, se possiamo avere il testo che ci ha letto in aula, poi se ritiene di affermare, davanti a questo Consiglio, che sia assolutamente adeguata, se ho capito bene, la procedura che la Giunta ha adottato sulla vicenda relativa al dottor Airoldi. Questa è la domanda esplicita che volevo fare e da cui vorrei avere una risposta per capire se ho inteso bene e correttamente il testo che ci ha illustrato.
Vorrei fare, inoltre, due osservazioni: una relativa a notizie giornalistiche di questi giorni, sul Primario che aveva a suo tempo sollevato il caso, citando il numero di una raccomandata con ricevuta di ritorno, la n. 2546. Questa questione era a conoscenza dell'Assessore regionale alla sanità dal 8/9/1998. Questa è una prima questione, che apre un problema diverso, perché la nostra interrogazione risale al mese di dicembre, al momento in cui venne pubblicata sui giornali la lettera aperta del primario.
L'Assessore, fino a febbraio, non disse nulla, né in Commissione né in altre sedi. Ha risposto all'interrogazione, in due tornate, dicendoci che di due giorni in due giorni, saremmo venuti a conoscenza del parere degli uffici legali a supporto della Giunta: il parere è giunto il 18 marzo.
L'Assessore riesce a mandare una diffida ad adempiere al dottor Airoldi il 1 aprile - data fatidica! - e, nella stessa data - che tempismo! - il dottor Airoldi risponde dicendo che adempie alla diffida.
C'è un secondo problema aperto. Cosa si configura, secondo lei rispetto al Codice Civile e a qualsiasi altra normativa, rispetto ai due anni e al successivo, ripetuto, numero di contratti che il dottor Airoldi ha firmato con voi, dichiarando che aveva un rapporto di lavoro a tempo pieno? Come si configura la questione? Inoltre, è del tutto noto a voi, come a me, che l'art. 1, comma quarto del D.lgs. n. 502 recita: "il Direttore generale si impegna a prestare la propria attività a tempio pieno e con impegno esclusivo a favore dell'ente cui è stato preposto." Non c'è scritto "o con impegno esclusivo a favore dell'ente cui è stato preposto".
Il parere dell'Ufficio legale del 18/3/1999 recita: "si deve dunque ritenere che, entrambe le situazioni ipotizzate, contributo a tempo pieno ovvero apporto marginale all'attività dello studio professionale concretizzando altrettante forme di inadempimento dell'obbligo di esclusività, determinino in ogni caso, sebbene attraverso modalità diverse l'estinzione del rapporto contrattuale".
Questo è il parere dell'Ufficio legale.
Alla mia esplicita domanda in Commissione, da quanto tempo l'Assessore D'Ambrosio ne era a conoscenza, l'Assessore rispose che ne era a conoscenza dalla data di ricevimento della lettera del dottor Del Piano e dalla pubblicazione della stessa sui giornali. Qui si fa riferimento ad una raccomandata precedente del settembre 1998, inviata all'Assessore con ricevuta di ritorno. Quindi, voglio un chiarimento su questa cosa, in quanto le cose cambiano significativamente.
Rispetto all'interpretazione del D.lgs. n. 502 e del parere dell'Ufficio legale, voglio che lei ripeta davanti all'aula che è d'accordo con la procedura adottata e che, a questa, consente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Ero già intervenuto nella scorsa seduta, intervengo nuovamente, proprio perché era stata richiesta la presenza del Presidente della Giunta. Eravamo stupiti che in qualche maniera il Presidente della Giunta regionale facesse proprio anche il comportamento dell'Assessore D'Ambrosio su questa vicenda.
In qualche maniera eravamo stupiti che, anche il Presidente della Giunta, che ha l'obbligo della vigilanza, condividesse interamente l'atteggiamento assunto dall'Assessore D'Ambrosio. Per la verità, nella risposta di oggi, ci aspettavamo una posizione un pochino più attenta e non di totale appiattimento rispetto a quella espressa nella scorsa seduta dal collega D'Ambrosio.
Presidente, noi non sappiamo quale sia il motivo per cui lei si arrampica, in qualche maniera, sui vetri per difendere una posizione indifendibile e dove ogni tanto emerge anche qualche bugia. Quanto detto dalla collega Manica lo ritengo valido. Se c'è una raccomandata, c'è un documento; lei, Assessore non può venirci a dire che ha saputo delle vicende soltanto da un certo punto in poi.
Se ha ricevuto una raccomandata, ci spiegherà per quale motivo ha voluto raccontare delle cose imprecise in Commissione e anche qui in aula.
Questo è importante. Inoltre la questione dall'esclusività, è una questione chiara, è stata citata la legge, la norma che prevede o una o l'altra possibilità.
In ogni caso il contratto, firmato alla sua presenza, Presidente Ghigo congiuntamente da lei e dal dottor Airoldi, è chiaro, a meno che sia stato cambiato anche il contratto, questo non lo so.
Può succedere che il contratto sia stato modificato, perché, magari c'era una situazione particolare; lei poi ci dimostrerà che non è così.
Normalmente, il contratto dei Direttori prevede, in modo esplicito, o una cosa o l'altra.
Quella norma è interpretata chiaramente: lavoro a tempo pieno ed esclusivo.
Ho l'impressione che lei, probabilmente si riferisca non tanto alla norma, ma al contratto che è stato firmato. Se il contratto è stato firmato, ed è stato variato rispetto a quello tipo, la situazione diventa obiettivamente più complicata.
Non vorrei che con il passare del tempo, e con i contratti firmati su questa vicenda, siano stati stipulati dei contratti diversi e modificati per modellare una situazione.
In ogni caso, resta il fatto che non c'è stata vigilanza da parte dell'Assessore D'Ambrosio.
Se un direttore sottoscrive un contratto, dicendo che non svolge altre attività, e quindi l'attività che dovrà svolgere è a tempo pieno, nel momento in cui si viene a sapere il fatto - non credo risalga ad ottobre novembre credo anche prima - beh, si censura, si chiama, si scrive dicendo: Ma come? Hai dichiarato di fare una cosa e ne fai un'altra? Spiegaci qualcosa per iscritto.
Presidente, lei può giustificare tutto, per carità. Probabilmente ci saranno delle sentenze, non so quanto dice in merito la giurisprudenza. Ma ricercare nella giurisprudenza un principio stabilito dalla legge l'incompatibilità -, è frutto di un atteggiamento che si spiega col desiderio di difendere una posizione personale.
Lasci che sia il dr. Airoldi ad assumere un tale atteggiamento, non lo faccia lei! E' Airoldi che deve giustificare la sua posizione, che lo faccia lei è una cosa diversa! Chieda l'applicazione della legge, non faccia la parte di Airoldi! Come l'Assessore ha fatto la volta scorsa, lei deve difendere la Regione, l'applicazione di un contratto, l'applicazione di una norma, non ignorare quel parere che è stato dato dagli uffici in ordine alla consequenzialità che il contratto doveva decadere, oppure se lo cita nella diffida, deve dire che non è vero. Nella diffida lei ha citato quel parere che conclude con la recessione del contratto - però viene ignorato. O i pareri vengono chiesti e se ne tiene conto, oppure se non se ne tiene conto, bisogna motivare il perché.
Lei nella diffida ha citato quel parere dell'ufficio legislativo che concludeva dicendo che, in sostanza, bisognava rescindere il contratto. Ha citato, però ha fatto la diffida del rimuovere la causa di incompatibilità senza dire per quale motivo ha assunto un comportamento diverso. Tutti atteggiamenti che se non vengono chiariti - non credo che la posizione del Presidente della Giunta regionale sia questa - se il Presidente della Giunta regionale non infierisce, rischia di assumere la posizione difensiva del dottor Airoldi.
Presidente, che cosa gli impedisce, chi le ha impedito di censurare il comportamento del dott. Airoldi perché non conforme agli impegni da lui assunti? Perché non l'ha censurato e si sforza di giustificare questa posizione? Non è un problema nei confronti del dott. Airoldi, esistono delle norme che bisogna applicare.
In ogni caso questo è un fatto che io ritengo grave: quel parere dell'ufficio amministrativo portava una conclusione che è stata totalmente disattesa. "Non è l'ufficio legale" è stato detto, ma non vuol dire; c'è un parere che si conclude con una valutazione. Lei lo cita in quella diffida e poi dice "Rimuovere la causa".
Anche su questa vicenda, come su quella dell'Assessore Masaracchio noto una grandissima leggerezza sulle informazioni date, per ciò che abbiamo appreso e per le posizioni assunte pubblicamente dal Presidente della Giunta. Se l'atteggiamento del Presidente della Giunta è quello dell'Assessore Masaracchio, mi pare ci sia una condivisione da parte di tutta la Giunta di difendere la posizione del dottor Airoldi, anziché le posizioni della Regione: fatto estremamente grave. Che il Presidente assuma tale posizione oggi, dopo che avrebbe potuto valutare il dibattito della volta scorsa, lo ritengo grave, ma se questa è una sua decisione non possiamo che registrarla.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Ci ritroviamo a riproporre una questione grave, un'incompatibilità dichiarata che è stata reiterata quattro volte. Inizialmente con la nomina poi con il Commissariamento, poi con la terza nomina ed infine con la conferma a Direttore generale del dottor Airoldi. Già la scorsa volta ci siamo trovati di fronte a questa situazione e siamo intervenuti più volte dall'opposizione per sottolineare l'atteggiamento reticente dell'Assessore rispetto alle questioni poste.
Oggi il Presidente della Giunta di fatto va a confermare e a giustificare una procedura quanto meno omissiva, scorretta e anomala che è stata portata avanti da questa Giunta e da questo Assessore rispetto al caso specifico. C'è stata un'incompatibilità dichiarata del dottor Airoldi confermata dai dati e dai documenti di cui abbiamo preso visione. Risulta un'evidente e palese violazione dell'art. 1, comma quarto, del D.lgs. n.
502 e di fatto questa violazione è stata anche espressa ufficialmente e formalmente da un documento firmato dal Presidente della Giunta e dall'Assessore D'Ambrosio. Questo documento parte da alcune premesse - che i colleghi presenti la scorsa volta in Consiglio ricorderanno - che si rifanno ad un approfondimento richiesto dallo stesso Assessorato alla sanità, Affari Istituzionali della Regione Piemonte: queste premesse di fatto accertano una violazione palese dell'art. 1, comma quarto, del D.lgs.
n. 502 e si fa addirittura riferimento ad atti in possesso dell'Assessorato alla sanità, nei quali atti risultava in palese evidenza un'incompatibilità del dottor Airoldi nello svolgere l'incarico da Direttore generale. Oggi veniamo a conoscenza che addirittura l'Assessorato era in possesso, nella data del settembre '98, di una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui erano espresse di fatto le condizioni per cui si arrivava ad un'incompatibilità del dott. Airoldi all'incarico generale.
Rispetto a tutta questa questione anomala (e per noi assolutamente scorretta) il Presidente della Giunta ritiene di confermare e giustificare tale procedura, anche omissiva rispetto a degli atti in possesso dell'Assessorato alla sanità nei quali era evidente l'incompatibilità dichiarata del dott. Airoldi dal settembre 1998 ed in seguito da marzo 1999, quando l'Assessorato ha richiesto al dott. Airoldi di procedere e cessare la propria attività professionale. Non solo, ma rispetto a questi fatti che rappresentano un'indubbia gravità, viene confermata questa procedura omissiva e non si ritiene di attestarsi al parere richiesto agli Affari istituzionali, l'ufficio legislativo della Regione Piemonte; il dott. Airoldi non è stato censurato, non è stato rimosso, come invece prevede la legge, per gravi violazioni legislative, e non è stato neppure sospeso, ma si è tentata l'ultima strada, cioè quella di intimare, in qualche modo con una deroga prevista per legge, a procedere alla cessazione della sua attività professionale, senza neppure ritenere opportuno, per fatti di questa gravità, di sospendere dall'incarico perlomeno in futuro ed in attesa di una risoluzione del contratto, il dottor Airoldi.
Si è ritenuto di procedere giustificando questa procedura: complimenti a questa Giunta per questi atti così trasparenti, per confermare ancora queste procedure così omissive, richiamandosi ad analoga violazione del 21/6/1995 per un altro Direttore generale. Facciamo i nostri complimenti a questa Giunta che si richiama evidentemente sempre a procedure scorrette.
Chiediamo al Presidente della Giunta di riflettere su questo punto e all'Assessore alla sanità di fornire delle proprie valutazioni e motivazioni e di sapere che cosa attende ancora per sospendere il dott.
Airoldi, quali ulteriori accertamenti (se non basta il parere degli Affari istituzionali della Regione che di fatto accertano in modo palese un'incompatibilità del dottor Airoldi) e di mandare questi atti alla Procura della Repubblica.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Devo aggiungere due domande brevissime a quella già formulata precedentemente.
I Direttori generali sono tenuti ad una dichiarazione dei redditi pubblica? Se è così vorremmo conoscerla e capire come è strutturata.
L'altra cosa che vorremmo conoscere è la copia dei contratti che il dott.
Airoldi ha sottoscritto con l'amministrazione regionale; vorremmo sapere se sono rimasti tali o qualora fossero stati modificati - in questo caso da chi - se questo sia stato fatto dopo la presentazione dell'interrogazione e l'apertura della vicenda di cui si parla (raccomandata di settembre) o dalla presentazione dell'interrogazione a gennaio.
Vorremmo conoscere se i contratti sono rimasti tali o se qualcuno in questo lasso di tempo li ha per caso modificati, chi e perché.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro. Ricordo che saremmo nella fase delle dichiarazioni rispetto ad una comunicazione del Presidente e perci eventuali domande dovrebbero essere formulate con l'apposito strumento che sono le interrogazioni e interpellanze.



MORO Francesco

Grazie, Presidente, tutta la vicenda relativa al Direttore generale di Novara è incredibile e sconcertante. Vi sarebbero state pericolose violazioni di leggi contrattuali tra questo Direttore generale e la Regione Piemonte, il problema è quindi di principio giuridico e di moralità. Le risposte date dal capo dall'esecutivo sono state evasive ed insufficienti.
Questa delicata e complessa vicenda è stata discussa anche in IV Commissione, con toni fortemente polemici, a cui però non è seguito nulla è rimasta praticamente lettera morta.
Si doveva accertare la verità in tempi brevi, ovviamente nell'interesse esclusivo degli utenti novaresi (cioè di cittadini piemontesi). Purtroppo ciò non è avvenuto ed è inspiegabile politicamente. E' ormai accertato che questo Direttore generale ha svolto per due anni un ruolo istituzionale importante, commettendo gravi violazioni di legge. Non vi è stata neanche la diffida, cosa, a nostro avviso, veramente sconcertante. Sicuramente si doveva almeno sospendere l'interessato, in attesa dei dovuti accertamenti.
Tutto ciò non è avvenuto, questo fatto è grave e pericoloso, e sicuramente avrà delle ripercussioni negative.
Noi, Consiglieri del Gruppo di Rifondazione Comunista, ci dissociamo dal metodo usato e ne rimarchiamo la gravità, soprattutto in relazione alle altre AA.SS.LL. e con gli altri Direttori.
Per concludere, il Piemonte necessita di una vera e chiara politica sulla sanità territoriale; a partire dai Direttori generali che, in un caso grave come questo, penalizzano e danneggiano il Piemonte ed i suoi abitanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato le dichiarazioni dei colleghi e mi sembra chiaro che l'Assessore D'Ambrosio, avendo ricevuto la raccomandata dell'8 settembre 1998, da quella data...



(Intervento fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



CHIEZZI Giuseppe

Se non l'ha ricevuta, come mi fa cenno, sarebbe bene, Assessore, che lei facesse una precisazione e che fosse data la notizia che non ha mai ricevuto una raccomandata dell'8 settembre a lei inviata. Se non è così devo dire che lei sapeva di questa questione e l'ha taciuta e nascosta.
Devo dire, in presenza di affermazioni che citano documenti in forma scritta e ripetuta sui giornali, che lei ci ha tenuto nascosto - non so se anche al Presidente Ghigo, alla Commissione, a tutti - il fatto che si era in presenza di una situazione irregolare. Questo è molto grave perché i contrasti e le differenze politiche sono materia propria del nostro confronto, ma se aggiungiamo a questo le bugie e le omissioni, le cose si complicano molto e il rapporto politico non riesce più a svilupparsi.
Quindi, sulla base delle cose sentite e non smentite adesso, lei ha tenuto nascosta una situazione. La situazione obiettivamente è grave, perché il dottor Airoldi ha presumibilmente dichiarato in diverse occasioni (forse quattro) la non esistenza di situazioni di incompatibilità; questa è una grave violazione di legge che comporterebbe, già da sola, una risoluzione del contratto, ma questo non è stato fatto. Perché? Il Presidente Ghigo - che sarà a far qualcos'altro fuori dall'aula scrive che il dottor Airoldi non avrebbe dato presso il proprio studio un apporto pieno, ma solo un apporto marginale, in forza della considerazione che, avendo svolto bene - a giudizio del Presidente Ghigo - il proprio lavoro presso l'USL, raggiungendo i risultati, dimostrerebbe che nel proprio ufficio non aveva dato un apporto pieno. Questo è uno sragionare una mancanza di logica, una barzelletta; come se una persona non potesse far bene il Direttore generale e poi condurre bene il proprio studio. Chi l'ha mai detto? Dov'è scritto? Le omissioni dell'Assessore, le evidenti violazioni di norme di legge e le ragioni ridicole che il Presidente Ghigo porta a sostegno della propria relazione, fanno mal pensare, perché la situazione non è in regola, non lo è da tempo: la Giunta ha cercato forse di nascondere tutto, poi la cosa è stata divulgata e, adesso, ci si difende con argomenti risibili. Cosa c'è dietro? C'è qualcosa; qualcosa che noi non vediamo; qualcosa che sarà bene venire a conoscere. Dovete decidervi a rispondere sul perché di queste procedure mancate, di questo rispetto della legge da voi non fatto osservare, sul perché di trattamenti assai indulgenti nei confronti di questo Direttore generale. Quindi penso che la questione non si chiuda qui.
Chiedo anch'io che, in ogni caso, il Presidente del Consiglio invii tutto il materiale alla Procura della Repubblica. Chiedo formalmente che lo faccia, perché se non si riesce a chiarire la vicenda, in sede politica nella nostra aula, dovrà essere senz'altro chiarita nelle altre sedi competenti. Grazie.



PRESIDENTE

Il Presidente Ghigo si è riservato di dare una risposta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Come giustamente ricordava il Presidente del Consiglio, in merito a questi nuovi quesiti, che sono stati rappresentati non solo dalla Consigliera Manica, ma dal Consigliere Saitta e da tutti gli intervenuti diciamo che la procedura vorrebbe una diversa metodologia per fornire la risposta. Fatta salva questa mia puntualizzazione, per quanto potr cercherò invece, nel tentativo di rappresentare all'opposizione la buona fede di questa posizione e il convincimento che mi ha portato ad assumerla di dare loro - mi auguro - ulteriori chiarimenti. Ce n'è uno che per onestamente, non posso naturalmente che demandare ad un ulteriore indagine: è quello relativo alla notizia giornalistica di una raccomandata con ricevuta di ritorno arrivata all'Assessorato nei mesi autunnali.
Chiaramente mi sembra strano, ma siccome è una raccomandata con ricevuta di ritorno, credo che sarà facile andare a verificare chi ha firmato la ricevuta e, di conseguenza, chi ha attestato il ricevimento della raccomandata - si fanno le raccomandate con ricevuta di ritorno proprio con quello scopo, per poter attestare con certezza che la missiva è stata recepita e da chi è stata recepita. Devo dedurre che l'Assessorato alla sanità non ha mai ricevuto questa raccomandata, altrimenti quello che abbiamo fatto adesso lo avremmo fatto prima. Questa è la prima considerazione.
Entriamo, invece, nel merito di quello che abbiamo fatto, perch quello, purtroppo, è un elemento che un po' devo lasciare sospeso, nel senso che non ho elementi conoscitivi per poter dichiarare se questa raccomandata è arrivata, se non è arrivata, chi l'ha ricevuta e cosa è successo. L'Assessore farà le dovute considerazioni.
Voglio anche subito dire che i 740 dei Direttori generali vengono pubblicati sul Bollettino Ufficiale, perciò credo che qualsiasi Consigliere e qualsiasi cittadino possa analizzare e valutare la consistenza del 740 e su quello, naturalmente, trarre e fare le considerazioni che ritiene opportune.
Per quanto riguarda i contratti, non sono mai stati modificati; si tratta di contratti stipulati e formulati in maniera identica per ogni Direttore generale, e anche quelli non c'è motivo perché non siano messi a disposizione dei Consiglieri, che potranno controllarli, valutarli confrontare quello di Airoldi con quello degli altri Direttori generali e verificare se è stato cambiato o meno.
Chiaramente, per le informazioni che ho, posso affermare che niente di tutto ciò che avete paventato e immaginato è successo; di conseguenza, il contratto del dottor Airoldi mai è stato cambiato, ed è esattamente identico a quello degli altri Direttori generali.
Fatte queste considerazioni, volevo ancora aggiungere se ci riesco perché sono materie di tipo giuridico nei confronti delle quali ammetto di non avere una particolare e profonda conoscenza, che quando il Consigliere Saitta e la Consigliera Simonetti prendono in considerazione l'atto che io in senso cautelare, ovvero l'ingiunzione che ho firmato con l'Assessore D'Ambrosio nei confronti di Airoldi, sostenendo e prendendo in esame la criticità che era emersa attraverso la lettera (non la raccomandata) apparsa sul giornale di questo Primario (dottore che non conosco e di cui non ricordo neanche il nome), ritengo invece che la nostra ingiunzione non sia contraddittoria, perché noi, in realtà, intendevamo segnalare un'incongruenza e intimare, in modo da farla rimuovere. Così ha fatto il dottor Airoldi dal primo aprile e noi riteniamo che, avendola rimossa, da quella data sia in regola rispetto alla nostra ingiunzione.
Il discorso non sarebbe finito, perché qualcuno paventa che gli atti assunti dal dott. Airoldi precedentemente a quella data a quel punto non siano leciti. Invece io penso di aver rappresentato, con la mia relazione il convincimento che l'interpretazione del contributo marginale (ricordate quando parlavo di contributo pieno e contributo marginale)...
In realtà, l'ingiunzione che noi abbiamo assunto nei confronti del dottor Airoldi è stata, dal nostro punto di vista, un atto di ulteriore cautela. Noi avremmo anche potuto, in un certo senso, non ritenere di assumerla; abbiamo invece deciso in tal senso, intimando, proprio per evitare che ci fossero degli elementi di poca chiarezza e di poca trasparenza.
Questo è quanto emerso, dal punto di vista giuridico nell'approfondimento che ho effettuato con i miei collaboratori del caso che voi avete segnalato. Perciò, al di là del fatto temporale della segnalazione attraverso la raccomandata con ricevuta di ritorno, per quanto riguarda i pareri, rispetto ai quali il Consigliere Saitta diceva "dovete avere una vostra convinzione come Amministrazione", ritengo che questa vi sia, perciò' non ho nessun tipo di preoccupazione riguardo le iniziative che dal punto di vista amministrativo questa Giunta sta assumendo. Quando parlo di pareri, chiaramente, è il dibattito fatto su questo caso all'interno delle strutture regionali che mi ha portato ad una convinzione so anche che esistono dei pareri che lo stesso dottor Airoldi si è fatto formulare, come è giusto che sia, da avvocati di più o meno grido o capacità, però la conclusione, l'atteggiamento che abbiamo assunto su tale questione deriva da una considerazione fatta all'interno della struttura della Regione Piemonte, con gli uffici preposti a queste tematiche. Anche in relazione alla sua soddisfacente prestazione come Direttore generale anzi più che soddisfacente avendo raggiunto gli obiettivi previsti presso la USL di Novara, mi hanno convinto che, non essendoci motivi per la sua sospensione o rimozione, fosse sufficiente fare questa ingiunzione per ulteriore cautela.
Sui dubbi che sono stati avanzati - e anche su questo qualche riflessione si potrebbe fare - noi riteniamo che quanto è stato fatto dall'Amministrazione, dalla Regione, da me e dall'Assessore sia sufficientemente cautelativo nei confronti dell'Amministrazione regionale.
Naturalmente, occorre un approfondimento sulla ricevuta e sulla raccomandata che è evidentemente distonica rispetto all'azione e alla mancata vigilanza. In effetti, qualcuno potrebbe dire: "Se lo sapevate da settembre, perché l'avete fatto ad aprile?", e questa è certamente una domanda sulla quale obiettivamente una risposta è assolutamente da dare.
Tuttavia, fatto salvo questo aspetto, che chiaramente richiede un approfondimento ed un'indagine, su tutta l'altra procedura sinceramente sono convinto che l'Amministrazione regionale abbia agito in piena legittimità.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

L'Assessore ritiene di intervenire? Prego.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Io, ovviamente, non posso non concordare con quanto detto dal Presidente della Giunta, on. Ghigo, e debbo altresì dirvi che farò tutti gli accertamenti per verificare quando e dove è arrivata questa raccomandata. Personalmente, vi assicuro che non ho né visto né letto questa raccomandata dell'8/9/1998. Ho dato già disposizioni per fare di tutto, e anzi ho detto all'avvocato a cui mi sono rivolto per le affermazioni di quest'oggi fatte dal dottor Dal Piano di provvedere a fare le indagini opportune, per verificare se la raccomandata è arrivata, quanto e a chi è arrivata. Io vi posso assicurare - ripeto - che non ho letto questa raccomandata nel settembre scorso.
Debbo però, e concludo, dire ai colleghi che il procedimento, che viene effettuato in tre mesi (ché in realtà siamo andati da gennaio a fine marzo), non ha trovato tempi lunghissimi; un procedimento amministrativo della durata di tre mesi non è che abbia da far gridare allo scandalo, per cui non abbiamo voluto prolungare o dilazionare la cosa in qualche modo.
Debbo un'ultima cosa dire: che le volte che in questo periodo, in questi tre mesi, il dott. Airoldi ci ha risposto, ci ha sempre evidenziato che a suo parere il rapporto esclusivo riguarda il rapporto di dipendenza e così hanno sostenuto gli autorevoli pareri legali che ci ha allegato.
Con questo non voglio dire che il dottor Airoldi sia nella ragione però debbo sottolineare quest'eventualità, che va valutata nelle sedi giuridiche opportune, ovvero il fatto che, secondo il dottor Airoldi, il rapporto esclusivo andava riferito nell'ottica della dipendenza, per cui avendone solamente la titolarità.



(Commenti in aula)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Questo è quello che dicono Scaparone, Gallo ed altri.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lasciamo svolgere l'intervento all'Assessore. Se ci sono delle domande si faranno attraverso l'interrogazione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non ci siamo attenuti ai pareri degli Affari Istituzionali dell'Avvocatura, che in realtà, come ha sottolineato il Presidente Ghigo non dice che bisognava rescindere il contratto ipsofacto, ma aveva evidenziato le altre due procedure e aveva indicato anche quella che doveva essere la ingiunzione ad adempiere, cosa che era stata fatta in precedenza dal Presidente Brizio e dal collega Cucco nei confronti di un altro Direttore generale che presentava, perché in un consiglio di amministrazione, incompatibilità per svolgere il ruolo di Direttore generale.
Devo dire che il problema farà discutere a livello giuridico senz'altro, perché è stato sollevato anche in altre sedi, come va intesa l'esclusività del rapporto di lavoro del Direttore generale. Ripeto, non voglio assolutamente difendere alcuno e non ho interesse a farlo. Io e il Presidente di Giunta abbiamo il dovere di far rispettare la legge. Devo dire che i contratti firmati dal Dottor Airoldi sono stati gli stessi perché è un contratto tipo che tutti i Direttori generali hanno sottoscritto. Grazie.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Voglio esprimere la nostra più ampia insoddisfazione e preoccupazione rispetto alle cose che hanno detto il Presidente Ghigo e l'Assessore D'Ambrosio, in merito all'insoluta incertezza per la questione della raccomandata e all'incertezza nei confronti dei pareri degli Uffici e del ruolo pubblico della Regione rispetto ai pareri di parte dati dal Direttore generale. Ricordiamo che nel testo presentato dal Presidente Ghigo, dove si parla della procedura a termine del Codice civile, lui o gli uffici che hanno predisposto per lui questo testo, in modo molto cauto ed opportuno hanno testualmente scritto: "Se l'una, contributo a tempo pieno, e sanzionabile attraverso la risoluzione automatica ecc., l'altra, contributo marginale, invece assoggettabile alla disciplina ordinaria sulla risoluzione del contratto, che porta a ritenere applicabile ai sensi dell'istituto della diffida". Siamo arrivati ad arrampicarci completamente, sui vetri, e a scegliere modalità di procedure più incerte mentre di certa ce n'è una sola, che ribadiamo in quest'aula: sospendete il contratto di lavoro. Fate tutti gli ordini di accertamento che ritenete opportuni, ma attraverso la sospensione del contratto.
Vi proponiamo questo. Poi si può chiedere a tutti gli altri organismi e ad altre sedi, come il TAR, dei chiarimenti, ma ribadiamo, a nome di tutte le opposizioni, la richiesta di sospensione.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 631, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Secondo gli impegni concordati, passiamo alla parte dell'esame dei provvedimenti. Ricordo che il punto 6) è un proseguimento dell'esame di una proposta di Deliberazione per la quale l'aula si era impegnata, in una delle precedenti riunioni, ad esaminare ed approfondire.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri (e in congedo n. 7 Consiglieri).


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 631: "Riparto, per l'anno 1998, del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alla L.R. 13/4/1995, n. 62 (Norme per l'esercizio delle funzioni socio-assistenziali già esercitate dalle Province) e successive modificazioni ed integrazioni" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 631, di cui al punto 6) all'o.d.g.
C'è tutta una serie di emendamenti numerici, che chiedono di sostituire al comma primo la cifra "90 miliardi" con cifre superiori "96 miliardi e 800 milioni". Chiedo ai presentatori, ai Consiglieri Simonetti, Chiezzi e Moro, se intendono mantenere gli emendamenti.



CHIEZZI Giuseppe

Li manteniamo.



PRESIDENTE

C'è un problema tecnico, non a caso ho chiesto ai presentatori se intendevano mantenere gli emendamenti.
La somma fa riferimento a due capitoli del bilancio 1998. Se la somma viene modificata non riesco a capire come il bilancio 1998 possa avere ancora una sua logica, una sua quadratura. Ho dei dubbi sulla possibilità di accettare gli emendamenti: fanno riferimento ad un bilancio che è chiuso. Se sostituiamo la cifra di 90 miliardi con 96 miliardi, i 6 miliardi da quale capitolo vengono presi? Chiedo ausilio anche all'Assessore al bilancio.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Spiego il senso dell'emendamento.
Sostanzialmente questa proposta di deliberazione individua come cifra totale da distribuire agli enti socio-assistenziali 97 miliardi e mezzo. Di questi 97 miliardi e mezzo, 7 miliardi e mezzo - indicati dalla postilla della deliberazione - sono assegnati, con apposita determinazione dirigenziale, agli enti gestori, per la spesa socio-assistenziale sostenuta per la presa a carico dei pazienti degli ex ospedali psichiatrici.
In sostanza - e mi rivolgo anche all'Assessore D'Ambrosio - da questi 97 miliardi e mezzo, abbiamo 90 miliardi che vengono distribuiti agli enti gestori per le funzioni socio-assistenziali e i restanti 7 miliardi e mezzo vengono, nel medesimo modo, distribuiti ai Consorzi e agli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali; ma per la presa a carico dei malati psichiatrici.
Il senso di questi emendamenti va nella seguente direzione: i malati psichiatrici sono di competenza della sanità, essendo di competenza della sanità, noi chiediamo che i miliardi e le cifre, oggetto del riparto fra gli enti socio-assistenziali, vengano totalmente devolute agli interventi socio-assistenziale. Chiediamo, viceversa, che per la presa a carico dei pazienti psichiatrici si attinga, in qualche modo - e questo riguarda anche la discussione che avevamo avuto in sede di Commissione di bilancio - ai fondi sanitari e, di conseguenza, ai ammalati psichiatrici. Non si pu sulla psichiatria utilizzare la spesa socio-assistenziale. Più volte in Commissione sanità abbiamo affrontato la questione dicendo che l'assistenza spesso è la Cenerentola delle Cenerentole. In qualche modo, il nostro emendamento voleva anche sollevare una questione generale, non specifica.
Chiederei ai colleghi eventualmente una sospensione di pochi minuti per valutare cosa fare sugli altri emendamenti con i colleghi delle minoranze.



PRESIDENTE

A seguito di questa illustrazione la Giunta può dare una valutazione? Siamo ancora nella fase preliminare.
Ho dei dubbi sull'ammissibilità degli emendamenti.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non entro ovviamente nel merito dell'obiettivo di natura finanziaria che la collega ha motivato, in quanto attiene alle competenze del collega D'Ambrosio. Tecnicamente, esiste lo strumento, se recepito dalla Giunta e poi dal Consiglio, che è una la legge di variazione di bilancio. Legge nella quale sono ipotizzati, da parte della Giunta, emendamenti che vanno anche nella direzione auspicata dalla collega. In quella sede saranno proponibili, ed eventualmente approvabili, o recepibili, anche dalla Giunta, gli emendamenti della collega. Non è possibile in questo ambito perché evidentemente dovremmo modificare la legge di bilancio e non è questo l'iter tecnico con cui tale modifica può essere recepita.



PRESIDENTE

Gli emendamenti e la deliberazione fanno riferimento al bilancio 1998 per cui...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il bilancio 1998 è chiuso. Credo che fra due-tre giorni proporremo il consuntivo, visto che la prima parte della deliberazione dell'anno 1998 è già stata chiusa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

I 7 miliardi e mezzo sono stati attribuiti sul capitolo 11950 (quindi su un capitolo del socio-assistenziale) agli Enti gestori in base al numero di pazienti ex OP presi in carico, sia disabili sia anziani. Ho qui l'elenco dettagliato di tutti gli enti gestori che hanno usufruito di questi 7 miliardi e mezzo. I 90 miliardi fanno parte del riparto in senso stretto e i sette miliardi e mezzo erano stati attribuiti con delibera di Giunta il 30/6/1998 sul capitolo 11950 per il socio-assistenziale.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Assessore, sono stati già deliberati o no?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Con determina. Posso esibire lo specifico, già pagati.



PRESIDENTE

Sospendo brevemente per un chiarimento.



(La seduta, sospesa alle ore 16.50 riprende alle ore 17.09)


Argomento: Bilanci preventivi - Psichiatria

Esame ordine del giorno n. 986 "Quota di bilancio regionale relativa alla psichiatria" a firma dei Consiglieri Simonetti, Angeli, Suino, Riggio Moro, Peano e Bortolin


PRESIDENTE

Possiamo riprendere i lavori. Do lettura dell'ordine del giorno n. 986 "Quota di bilancio regionale relativa alla psichiatria" a firma dei Consiglieri Simonetti, Angeli, Suino, Riggio, Moro, Peano e Bortolin che mi è stato presentato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che il bilancio regionale prevede per l'anno in corso dall'1/1/1999 la somma di lire 30 miliardi a disposizione della psichiatria impegna la Giunta regionale a comunicare agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, comuni singoli ed associati che l'intera quota riferentesi alla psichiatria piemontese sino al 31/12/98 sarà interamente ascrivibile al bilancio sanitario e non graverà in alcun modo sugli enti gestori stessi".
Se intendo bene con l'approvazione di questo ordine del giorno si potrebbe portare in votazione la deliberazione che stiamo esaminando, senza emendamenti.
La parola al Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In relazione all'ordine del giorno credo di poter dire che politicamente mi sentirei di sottoscriverlo. Siccome i resoconti che questi Enti gestori stanno formulando, e che ancora non sono in nostre mani nell'ambito del principio sono qualcosa che condividiamo, ma che nella stesura dell'ordine del giorno assumono l'impegno di una cambiale in bianco, vorrei prima vedere i resoconti per poi adempiere alla volontà politica di coadiuvare questo ulteriore costo. Dichiarare senza nessun tipo di verifica che ci facciamo carico di tutto, obiettivamente, non mi sembra corretto. C'è la volontà politica di evitare che queste cifre gravino sugli Enti gestori, però l'ordine del giorno secondo me è eccessivamente impegnativo. O ne formuliamo una stesura che non sia così cogente nell'impegno, oppure aspetto che gli enti gestori mi mandino i resoconti per assumere il provvedimento in quel momento. Però la volontà politica la dichiaro.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ma è astratta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Così è astratta. Non ho neanche i resoconti in mano; se poi invece di 30 sono 60...



PRESIDENTE

Dato che questo punto è stato esaminato per un impegno assunto in passato, chiederei, se l'argomento ha bisogno di un ulteriore approfondimento, di passare all'esame del punto 7) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Mi rivolgo al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore. Voglio ricordare che in Consiglio regionale avevamo già votato un ordine del giorno nel quale la Giunta regionale si impegnava a non fare ricadere le spese per la psichiatria e per la chiusura degli ex OP sugli Enti gestori territoriali e nella fattispecie sui comuni. Questo è già stato affermato in Consiglio regionale.
In secondo luogo: quando in occasione della discussione di questa deliberazione è stato sollevato il problema in IV Commissione, l'Assessore ha garantito che ci sarebbe stato il mantenimento di questo impegno e che i fondi che erano stati previsti avrebbero garantito una copertura totale tanto che noi non ci credevamo. Ricordo che la collega Manica chiedeva che si facessero i conti e l'Assessore ha garantito che l'intervento della Giunta regionale avrebbe coperto per intero la spesa che sarebbe dovuta ricadere sui comuni e sugli Enti gestori. Questo ordine del giorno è semplicemente la formalizzazione di un impegno che l'Assessore alla sanità ha già assunto verbalmente in Commissione. Io le dico una cosa, Presidente Ghigo: c'è una brutta parola che ho sentito dire nei confronti dell'Assessore D'Ambrosio, contro cui mi sono un po' ribellato, per comincio a sospettare che magari sia vera. Tanta gente dice che è bugiardo che dice delle cose e poi non le mantiene; l'Assessore dice che la delibera del 5 agosto sarebbe stata ritirata, che è stata mandata una circolare nella quale si diceva che non se ne sarebbe tenuto conto, invece la delibera non è stata ritirata. Dice che non ha ricevuto delle raccomandate e poi invece le ha ricevute; io non vorrei che le parole che si sentono sul fatto che l'Assessore D'Ambrosio stia diventando bugiardo cominciassero a sembrare vere. Siccome l'Assessore D'Ambrosio in Commissione ha detto che la copertura ci sarebbe stata, l'ordine del giorno va solo a formalizzare un impegno già assunto dall'Assessore in Commissione.



PRESIDENTE

Io pensavo che questo provvedimento potesse passare senza difficoltà.
Vi chiederei di posporre l'esame di questo punto e di passare al punto 7) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Segretario Peano, che interviene in qualità di Consigliere.



PEANO Piergiorgio

Un intervento brevissimo per ribadire quanto già diceva il collega Riggio su questo fatto. Se non dimentico, Presidente - l'Assessore me lo può confermare - a fine anno, quando stavamo approvando questo provvedimento, che poi fu rinviato, l'Assessore aveva una dichiarazione (di poche righe), pronta per essere letta in aula, dove dichiarava che, il giorno successivo, avrebbe comunicato agli enti gestori che la quota della psichiatria sarebbe stata completamente a carico della sanità piemontese fino al 31 dicembre 1998. Fu fatto un ordine del giorno; quindi, oggi ribadiamo soltanto quel concetto, Assessore, che più volte abbiamo espresso e confermato, essendoci tutti quanti assicurati che così era. Fino al 31 dicembre 1998, non avendo a disposizione la cifra esatta della quota della spesa per la psichiatria, dicevamo: "Assessore, lei ci dichiari che comunicherà a tutti gli enti che la spesa complessiva della psichiatria fino al 31 dicembre 1998 sarà a carico del bilancio della sanità".



PRESIDENTE

Ho valutato che questo punto, oggi, non può essere portato in approvazione; vi chiedo di soprassedere e di passare al punto 7).
Ha concluso l'intervento?



PEANO Piergiorgio

No.



PRESIDENTE

Prego, continui, avevo inteso che avesse concluso.



PEANO Piergiorgio

Ho detto che avrei fatto un intervento brevissimo e sto concludendo, se mi consente.
Più volte ci siamo detti, come volevo ripetere, che noi non eravamo esattamente a conoscenza, perché l'Assessorato non era in grado di poterlo dire, dell'entità della quota della spesa della psichiatria per il Piemonte fino al 31 dicembre 1998. Quindi, volevamo soltanto, da parte dell'Assessorato, la garanzia che tutta la spesa sarebbe stata comunque a carico del bilancio della sanità. Era soltanto questo.
Anche in sede di bilancio, quando ci fu assicurata la cifra di 30 miliardi per il 1999, noi volevamo ancora la conferma che, dall'1/1/1999 tutta la quota fino al 1998 rimaneva a carico della sanità, per non gravare sugli enti gestori. Punto. Non ho più nulla da dire, era soltanto questo.
Non sto a ripercorrere la storia di questo problema, che ormai è antica, lunga e anche di grande sofferenza per tutti gli enti gestori.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.
Vi raccomando la sinteticità.



BORTOLIN Silvana

Sarò sintetica, Presidente.
Capisco la difficoltà di proseguire l'esame di un provvedimento quando la Giunta dice: "Non sono in grado di affrontare il problema e chiedo di sospenderlo", ma ci si assume tutti insieme - se lo vuole fare la Giunta lo faccia dichiaratamente - ancora una volta, il rinvio di un provvedimento che, peraltro, in quest'aula, è stato sollecitato più volte anche dalla maggioranza - ricordo le Consigliere e i Consiglieri, ma non li elenco, con parecchi Consiglieri della maggioranza. E' un provvedimento che consente ai consorzi e ai comuni di rientrare con somme già spese. Noi, a questo punto mettiamo in discussione la gestione dei servizi socio assistenziali decentrati, questa è la realtà. Non è che dobbiamo dare dei contributi perché si avvii un'iniziativa e un programma; rimborsiamo somme già spese e per importi che non sono indifferenti.
Se la Giunta - il Presidente l'ha espresso prima - intende assumersi l'impegno politico di accondiscendere alle richieste che sono state avanzate e non condivide totalmente l'ordine del giorno presentato, ne proponga uno proprio, dove chiaramente si evince l'impegno politico da parte del Consiglio e da parte dell'Amministrazione enti gestori.
Proponete un ordine del giorno che corrisponde a quanto lei, Presidente della Giunta, ha detto in quest'aula, però si concluda questo provvedimento, perché il rinvio non risolve i problemi e mette in difficoltà non solo la Giunta e la maggioranza, se lo ritiene, ma tutto il Consiglio. Noi non possiamo accondiscendere, non è più accettabile.
Oltretutto, credo, licenziato dalla Commissione il 22/12/1998, per cui non si può poi consentire che all'esterno di quest'aula si dica: "I provvedimenti non vengono approvati perché le opposizioni contrastano". No questo non può essere e non è accettabile.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Presidente, anche noi sottolineiamo lo stupore rispetto al quale ci troviamo dopo le considerazioni e le comunicazioni del Presidente Ghigo che, sottolineando la volontà politica di intervenire nella direzione individuata dall'ordine del giorno e quindi di ascrivere la spesa della psichiatria nel bilancio sanitario, ritiene comunque questo ordine del giorno troppo impegnativo e vincolante da questo punto di vista.
Riteniamo che questo adempie semplicemente a impegni che politicamente l'Assessore si è assunto in sede di Commissione sanità; riguarda (già altri colleghi l'hanno detto) somme già spese dai servizi socio assistenziali che con l'escamotage della rivalutazione clinica si trovano a gestire con la quota assistenziale dei soggetti psichiatrici che, viceversa, sono di competenza sanitaria, perché tutti i colleghi già sanno che con la questione della rivalutazione clinica molti soggetti psichiatrici, circa il 60%, oggi sono individuati non più come malati psichiatrici ma come anziani o disabili. Questo, di fatto, implica che la quota assistenziale, che già di per sé grava in modo pesante e anche lacunoso sulle competenze degli enti gestori dei servizi socio-assistenziali (comuni, singoli ed associati), comporti ulteriori e gravi difficoltà agli Enti gestori. Per cui abbiamo ritenuto, in quanto la necessità dei nostri emendamenti voleva in qualche modo sottolineare questo aspetto, di ricondurre all'attenzione il fatto che la psichiatria è di competenza sanitaria.
Viceversa, abbiamo ritenuto di presentare, insieme alle altre opposizioni, un ordine del giorno che impegnava semplicemente la Giunta ad adempiere ad un impegno politico, che di fatto ha già assunto, e ad individuare un addebitamento al bilancio sanitario di quote già spese dai comuni. Non possiamo continuare a mettere in difficoltà degli enti gestori su cui già gravano spese e oneri, anche organizzative e funzionali, che sappiamo che hanno e che trovano di difficile soluzione.
Intanto ci troviamo stupiti di fronte alle considerazioni del Presidente del Consiglio, che ogniqualvolta si incontrano difficoltà peraltro su impegni importanti, ma questa è una deliberazione che la maggioranza e il Piemonte attende e su cui la maggioranza forse dovrebbe porre maggiore attenzione - e si pone il problema politico di adempiere, da parte dell'Assessore e della Giunta, ad un impegno politico che si è preso nei confronti del Piemonte nella sede della Commissione sanità propone di rinviare. Non è che si può rimandare sempre oltre, perché su ogni provvedimento si possono individuare nodi che sono politici. Ci mancherebbe altro che non ci fosse discussione, e anche la necessità di individuare momenti di confronto e di chiarificazione per gli interessi del Piemonte e per non gravare in questo modo sui servizi ed enti gestori dei servizi socio assistenziali va affrontata.
Se la volontà politica c'è, si riconosca in questo e in un altro ordine del giorno, in modo ufficiale, la necessità di intervenire in questa direzione - visto che la volontà politica c'è. Si deve trovare anche uno strumento ufficiale e formale per concretizzare la volontà politica che non essendo astratta, si concretizza anche nei documenti.



PRESIDENTE

L'on. Ghigo desidera intervenire.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sembra che il dibattito abbia portato ulteriore chiarimento. Nel senso che la volontà politica ha la funzione di sostituire e garantire gli enti gestori che abbiano delle difficoltà, ma non è che noi dobbiamo sostituirci a loro. Se gli Enti gestori riescono comunque a sostenere queste spese, lo faranno; quelli che non riescono avranno la copertura da parte della Regione. Questo è previsto da una legge nazionale; di conseguenza, credo che si possa procedere alla votazione di un altro ordine del giorno sostituendo od emendando questo - con cui la Giunta si impegna a sostenere la spesa degli Enti gestori in tutti quei casi in cui hanno difficoltà a pagare o a coprire le spese del 1998. Più di così... Voglio dire: è una garanzia, nel senso che se qualche Ente gestore ha già sostenuto e fatto fronte, perché, torno a ripetere, così dice la legge nazionale...
Cosa diversa, invece, è a partire dal 1999. Io credo che l'impegno, al quale qualche Consigliere faceva riferimento, sostenuto da parte dell'Assessore sia chiaramente in relazione al 1999 e non al 1998. In questo caso, andiamo a consuntivo, perciò quello che ritengo non accettabile da parte della Giunta e, di conseguenza, da parte della maggioranza di questo ordine del giorno è l'impegno della cifra. C'è la volontà politica a sopperire e a garantire la copertura agli Enti gestori ma non riteniamo, come Giunta, di doverci impegnare per una cifra analoga a quella per la quale ci siamo impegnati per il 1999, cioè 30 miliardi.



SIMONETTI Laura

Ciò è gravissimo. Ognuno è responsabile.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Perciò, secondo me il provvedimento potrebbe essere votato a fronte di un ordine del giorno che impegni la Giunta ad intervenire in tutti quei quasi in cui gli Enti gestori sono in difficoltà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

In questo momento, sono io ad essere in difficoltà. La risposta del Presidente della Giunta vorrebbe dire: "Passata la festa, gabbato lo santo". Facendo questo ragionamento banalissimo, se c'è qualche Ente che non è in difficoltà (e non credo assolutamente che ce ne siano), che è stato più solerte e ha pagato, oggi si trova penalizzato.
Ma sino ad un anno fa la psichiatria in carico di chi era? Della sanità. E prima che si decidesse di reperire questi famosi 30 miliardi per il 1999, si voleva e si è cercato - e in IV Commissione abbiamo avuto garanzie da parte dell'Assessore in questo senso - di fare in modo che fossero a carico della spesa sanitaria.
Se vogliamo non essere coerenti con noi stessi e dire che le spese precedenti (per le quali dovrebbero già esserci i mandati di pagamento, per quanto ne posso sapere io... Debbono essere per forza a carico del bilancio della sanità: non possono essere a carico di null'altro. Non possono essere a carico di nessun'altra cosa se non del bilancio della sanità: mi sembra una cosa così ovvia, così banale, che mi meraviglio di me stesso. Abbiate pazienza!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



PRESIDENTE

COTTO



PRESIDENTE

Volevo solo un chiarimento. Presso l'Assessorato, questi dati da parte dei Consorzi non ci sono? Non sono pervenuti? Quando devono pervenire?



BODO Giovanni, Assessore regionale

Entro giugno, mi dice il funzionario.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Scusate, riprendo la parola perché forse non sono stato chiaro, e naturalmente mi faccio carico di non essermi spiegato bene. Dal momento che Giunta e Consiglio votano un ordine del giorno - ma questo potrebbe essere addirittura un documento presentato dalla Giunta - in cui ci si impegna a garantire agli Enti gestori una cifra, l'unico elemento sul quale non mi sento di impegnarmi è la somma di 30 miliardi. Tutto il resto va bene.
Ripeto: noi siamo disponibili a coprire tutte le criticità, ma non vogliamo chiaramente impegnarci su una determinata cifra. Tutto lì. La considerazione che mi permetto di fare è questa.



ANGELI Mario

Nell'ordine del giorno ci si riferisce ai 30 miliardi del 1999, ma non si dice che debbono essere gli stessi: si dice di coprire le spese...



PRESIDENTE

Mi pare esattamente la stessa cosa. Si può togliere il "considerato...", per cui rimarrebbe: "Il Consiglio o la Giunta si impegna" o "Il Consiglio impegna la Giunta"...
La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Presidente Ghigo, mi consenta. La Giunta ha messo a bilancio i 30 miliardi, perché dall'1/1/1999 vorrà verificare tutta la spesa della psichiatria del Piemonte, la spesa per gli anziani e i disabili che verranno (alcuni sono in trasferimento, sono ancora presso i servizi territoriali, ecc.); tutta la spesa verrà dunque monitorata, verificata ecc., per cui si è prevista la somma di 30 miliardi a copertura dall'1/1/1999.
Per il 1998 - e ciò riguarda circa 3.400 anziani e disabili che nel giro di due anni sono stati trasferiti ai servizi socio-assistenziali abbiamo previsto una quota a bilancio di 7,5 miliardi da trasferire agli Enti gestori; però non siamo a conoscenza della spesa complessiva che riguarda i due anni 1997 e 1998 relativa ai trasferimenti dagli ex OP ai servizi territoriali.
Visto che dall'1/1/1999 il tutto sarà coperto con i 30 miliardi, noi chiedevamo all'Assessore di avere la garanzia della copertura necessaria ancora a carico del bilancio della sanità fino al 31 dicembre, in quanto sicuramente i 7,5 miliardi non saranno sufficienti: ne occorreranno 10/11/12/15 (la cifra reale non l'abbiamo mai conosciuta).
Se non erro, a fine dicembre 1998, l'Assessore aveva pronta una dichiarazione da fare al Consiglio, tre righe che aveva scritto in cui si diceva: "Comunico agli Enti gestori che tutta la spesa fino al 31/12/1998 sarà a carico della sanità".



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Torno a ripetere: sono assolutamente d'accordo sul principio; mi permetto solo di suggerire una formulazione diversa dell'ordine del giorno.
Adesso la predisponiamo, dopodiché votiamo.



PRESIDENTE

C'è un'ipotesi che può risolvere la questione se l'ordine del giorno prevedesse l'impegno per la Giunta di farsi carico di corrispondere agli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali (Comuni singoli ed associati) le spese dagli stessi sostenute durante l'anno 1998 per i pazienti psichiatrici.
"Impegna la Giunta a farsi carico di corrispondere agli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali comuni singoli ed associati, le spese dagli stessi sostenute durante l'anno 1998 per i pazienti pschiatrici".



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

L'impegno per la Giunta pare chiarissimo.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In merito alle "Spese dagli stessi sostenute fino all'anno 1998" mi viene fatto notare che ci sono degli sfridi ancora legati al 1997, che possono essere coperti da quest'ordine del giorno per quanto riguarda sia le parti del 1997 che quelle del 1998.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non capisco perché volete questa precisazione.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Peano)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ormai è consuntivo, dove li tolgo? E' un debito. Non è il 1999. Questo è il 1998, perciò è il consuntivo.



(Commenti fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Allora, aggiungiamo "Per i pazienti psichiatrici... al bilancio della Sanità". La Giunta si impegna a farsi carico di corrispondere agli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali, comuni singoli ed associati, le spese dagli stessi sostenuti fino all'anno 1998 per i pazienti pschiatrici con somme a carico del bilancio sanitario.



PRESIDENTE

Rileggo la formulazione proposta della Giunta regionale dell'ordine del giorno che diviene il n. 989: Il Consiglio regionale del Piemonte "Impegna la Giunta a farsi carico di corrispondere agli Enti gestori dei servizi le spese da dagli stessi sostenuti fino all'anno 1998 per i pazienti psichiatrici con somme a carico del bilancio sanitario".
Porteremo in votazione tale ordine del giorno. Posso considerare ritirati gli emendamenti a firma Chiezzi, Moro e Simonetti alla deliberazione n. 631. Resta l'emendamento a firma dei Consiglieri Bortolin e Saitta. Tale emendamento, aggiuntivo alla penultima riga della delibera e dell'allegato, recita: 1) "con la tabella esplicativa della quota destinata ai servizi psichiatrici territoriali singolarmente per ogni Ente gestore, pari a lire 7.500.000.000".
L'Assessore ritiene di poter accettare questo emendamento? La parola all'Assessore D'ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Desidererei sapere dalla collega se il riferimento è 7 miliardi e mezzo.



BORTOLIN Silvana

Per il 1998.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Ho qui la determina con la quale erano stati attribuiti.



PRESIDENTE

Questo riguarda ovviamente il 1998. Parliamo di una deliberazione relativa alla ripartizione di fondi per il 1998.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, non ho inteso se l'emendamento viene accolto o meno.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

La richiesta non è nulla di eccezionale. Si chiede di inserire, insieme all'allegato "A", la tabella esplicativa che la direzione ha già provveduto ad esplicitare. Si tratta di una determina a fare. Quindi non si tratta che di aggiungere all'allegato "A" la tebella esplicativa; rendendo pubblica ai Consiglieri e agli enti gestori la decisione assunta. E' banale la richiesta dell'emendamento.



PRESIDENTE

Se ho compreso bene l'emendamento viene accolto dall'Assessore.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Successivamente sentiremo quanto ci dirà l'Assessore rispetto all'accettazione o meno dell'emendamento. Mentre siamo in discussione su questo emendamento, di questo importante argomento della sanità, leggo un'interrogazione urgente che deposito immediatamente alla Presidenza del Consiglio.
L'interrogazione è la seguente: "Premesso che nella seduta del Consiglio regionale del 14/4/1999, nel corso del dibattito sulla vicenda relativa al dottor Airoldi, Direttore generale dell'ASL di Novara..."



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera, ma è fuori argomento, abbia pazienza!



MANICA Giuliana

Si tratta di un'interrogazione sulla sanità!



PRESIDENTE

Mi consegni l'interrogazione.



MANICA Giuliana

Subito. Intanto le leggo la parte dispositiva...



PRESIDENTE

No, abbia pazienza, lei è sempre molto gentile...



MANICA Giuliana

Tale parte dispositiva recita: "appreso che la raccomandata in oggetto di cui abbiamo discusso..."



PRESIDENTE

Questo è un altro argomento. Consigliera, abbia pazienza, stiamo discutendo di una deliberazione. Cortesemente, mi presenti l'interrogazione...



MANICA Giuliana

Chiedo che si risponda nella prossima seduta.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Siamo sempre sull'emendamento proposto dai Consiglieri Bortolin e Saitta.
Consigliera Bortolin, credo che il suo emendamento possa trovare collocazione nella penultima riga. Dopo la cifra "90 miliardi" si potrebbe aggiungere "e nell'allegato "'B'" - che è l'allegato alla determina che lei ha avuto - "tabella esplicativa della quota destinata ai servizi psichiatrici territoriali, singolarmente per ogni ente gestore, pari a lire 7 miliardi e cinquecento milioni".
Riassume il suo intendimento, Consigliera Bortolin?



CHIEZZI Giuseppe

Potremo avere anche noi l'emendamento?



PRESIDENTE

E' stato distribuito, anche la tabella.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Noi abbiamo acquisito la tabella che è stata oggetto di determina da parte del dirigente responsabile dell'Assessorato.
Ritiro l'emendamento, perché inserire la cifra dei 7 miliardi e mezzo dopo l'approvazione dell'ordine del giorno, non è lo spirito con il quale abbiamo presentato l'emendamento. L'emendamento aveva lo spirito di far conoscere nel dettaglio le somme pagate, e in pagamento, fino al dicembre 1998 e per il 1999.
Pertanto ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la deliberazione, il cui testo, a mani del Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 24 voti favorevoli e 10 astensioni.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri anziché 27 (sono in congedo n. 7 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.
La riunione è aggiornata alle ore 18.50.



(La seduta, sospesa alle ore 18.20 riprende alle ore 18.35)


Argomento: Bilanci preventivi - Psichiatria

Esame ordine del giorno n. 986 inerente a: "Quota di bilancio regionale relativa alla psichiatria"


PRESIDENTE

Possiamo riprendere i lavori. Desidero chiedere ai presentatori del primo ordine del giorno collegato alla delibera che abbiamo approvato, se viene mantenuto anche a seguito della presentazione dell'ordine del giorno della Giunta.
Consigliera Simonetti, come prima firmataria, mantiene l'ordine del giorno o possiamo portare in votazione solo quello della Giunta? La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Scusi, Presidente, ma il Consiglio non era sospeso fino alle 18.50? E i colleghi che non sono presenti in aula e pensavano che il Consiglio riprendesse alle 18.50?



PRESIDENTE

Sono trascorsi i termini per riprendere i lavori.



SIMONETTI Laura

Veramente mancano 12 minuti.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Riba)



SIMONETTI Laura

Tra i firmatari di questo ordine del giorno mi pare ci fosse anche il collega Angeli, quindi chiederei di aspettarlo.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Secondo più, secondo meno.
L'ordine del giorno a firma Simonetti ed altri viene mantenuto?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

E' richiesto l'appello nominale, invito i colleghi Consiglieri a prendere posto in aula.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lei ha detto 18.50 e sono le 18.40!



PRESIDENTE

Possiamo aspettare qualche minuto se lei ritiene.



(Breve interruzione)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Non vedo il Presidente Ghigo. Ho una proposta da fare e visto che l'ordine del giorno è frutto del lavoro del Presidente Ghigo, vorrei farla a lui.



PRESIDENTE

Non stiamo esaminando quell'ordine del giorno.



CHIEZZI Giuseppe

Sono identici, Presidente.



PRESIDENTE

C'è una formulazione diversa.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei fare una proposta al Presidente Ghigo.
Il nostro ordine del giorno, tranne una premessa che inizia con "considerato", tranne quella prima parte che - non so i colleghi - per quanto mi riguarda potrebbe essere tolta perché è un richiamo ad una decisione di bilancio 1999. Il nostro ordine del giorno è formalmente quasi identico all'ordine del giorno successivamente presentato dalla Giunta regionale.
Proporrei al Presidente Ghigo di ritirare il suo ordine del giorno e di votare il nostro. Perché faccio questa proposta? Anzi, ne faccio anche un'altra. Chiedo al Presidente Ghigo di votare anche il nostro ordine del giorno oltreché quello presentato dalla Giunta. Perché dico questo? Dato che il contenuto è identico, non vorrei che si respingesse il primo ordine del giorno, che ha quel contenuto, impedendo, secondo me, a quel punto, un minuto dopo, di rivotare un ordine del giorno che propone esattamente lo stesso contenuto, di aver aperto una contraddizione di questo tipo.



PRESIDENTE

Non esisterebbe questo problema perché nel primo c'è un adempimento che non c'è nel secondo.



CHIEZZI Giuseppe

No, è tolto, il "considerato" è già tolto.



PRESIDENTE

No, ma anche nella parte di impegno, non sono esattamente simili.



CHIEZZI Giuseppe

Dove sono diversi, Presidente? Sono identici.



PRESIDENTE

Non si deve comunicare. Da una parte, c'è un obbligo di comunicare e dall'altra, no.



CHIEZZI Giuseppe

Questo è assolutamente ininfluente, perché l'ordine del giorno, in un caso e nell'altro, dice che la Regione Piemonte si assumerà, nell'ambito delle spese di bilancio sanità, tutte le spese, quindi...



PRESIDENTE

Le posso assicurare che non sono in...



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, sto dando delle valutazioni e sto chiedendo al Presidente Ghigo, che ha scritto un ordine del giorno identico, di convenire sul primo ordine del giorno o almeno di votarli entrambi, visto che dicono entrambi le stesse cose. Mi dispiacerebbe che quest'aula esprimesse su una medesima proposta due pareri diversi - questo mi dispiacerebbe proprio.
Vorrei chiedere al Presidente Ghigo se è d'accordo su questa proposta o se ne ha un'altra da avanzare, per evitare il fatto di votare in modo diverso la stessa cosa. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'on. Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In considerazione del fatto che siamo arrivati alla stesura dell'ordine del giorno da parte della Giunta anche e grazie all'ordine del giorno che ha steso, credo, il Gruppo dei Comunisti Italiani (poi sottoscritto da altri, credo, perché non ho seguito l'ordine cronologico della sottoscrizione, ma proprio in funzione a quell'ordine del giorno la Giunta ne ha steso un altro che impegna tutto il Consiglio) mi permetto riconoscendo pubblicamente questo merito, di proporre esattamente l'opposto di quello che lei mi ha proposto, cioè di ritirare il suo ordine del giorno e di votare quello che il Consiglio ha presentato, cioè la Giunta ha presentato, perché questo è un aspetto consequenziale e logico. Non ho motivo di non ammettere che l'assunzione di quell'ordine del giorno formulato dalla Giunta è frutto delle riflessioni fatte sul suo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Presidente Ghigo anche per la proposta, però vorrei che mi spiegasse come mai, vista l'identità della proposta, lei, essendo arrivato secondo, adesso ci chiede di arrivare primo. Perché? Il punto è solo questo: lei vuole arrivare primo. Non è così, lei è arrivato secondo.
Comunque, preso atto di questa sua volontà di scavalcare e fare proprie idee altrui presentate anzitempo, pur di dire che è lei che le ha promosse devo dire che non ho nessuna contrarietà a questo, anche perché non sono firmatario dell'ordine del giorno, quindi sono anche d'accordo, ma non posso dire alcunché perché non l'ho firmato. Decidano i colleghi che l'hanno preparato e firmato.



PRESIDENTE

Primo firmatario è la Consigliera Simonetti.



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ritengo di tenerlo.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo alla votazione per appello nominale dell'ordine del giorno n. 986, a firma della Consigliera Simonetti ed altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che il bilancio regionale prevede per l'anno in corso, dall'1/1/1999 la somma di trenta miliardi a disposizione della psichiatria impegna la Giunta regionale a comunicare agli Enti gestori dei servizi socio assistenziali, comuni singoli e associati che l'intera quota riferentesi alla psichiatria piemontese sino al 31/12/1998 sarà interamente ascivibile al bilancio sanitario e non graverà in alcun modo sugli Enti gestori stessi".



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI' 9 Consiglieri si sono astenuti 27 Consiglieri L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo alla votazione per appello nominale dell'ordine del giorno n.
989, a firma dell'Assessore D'Ambrosio, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale a farsi carico di corrispondere agli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali, Comuni singoli ed associati, le spese dagli stessi sostenute fino all'anno 1998 per i pazienti psichiatrici con somme a carico del bilancio sanitario".
Pongo in votazione il secondo ordine del giorno per appello nominale come richiesto dai proponenti.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 hanno risposto SI' 27 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'ordine del giorno è approvato.


Argomento: Province - Comuni - Comunita' montane - Norme generali sull'agricoltura

Proseguimento esame disegno di legge n. 392: "Riordino dell'esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca" e ordini del giorno collegati) (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 7) all'o.d.g.: "Proseguimento esame disegno di legge n. 392". La relazione è già stata svolta. Ci sono degli emendamenti?



CHIEZZI Giuseppe

La discussione generale non la facciamo?



PRESIDENTE

Mi pare che l'avessimo già svolta; se vuole intervenire... Io non ricordo. Mi pare... Se ricordo bene, eravamo andati non come provvedimento ma per una discussione, in III Commissione, perciò a me pare di ricordare che avevamo già svolto la discussione. Però, se vuol fare un intervento...
Facciamo distribuire gli ordini del giorno.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. A seguito dell'approfondimento in Commissione, il Gruppo dei Comunisti italiani avanza queste considerazioni di carattere generale.
Primo elemento. Questa legge arriva con oltre 15 mesi di ritardo, tanto che nel frattempo la Regione Piemonte è stata commissariata. Questo non è un fatto comune ad altre Regioni, perché ci sono numerose Regioni che hanno ottemperato a questo compito. Quindi questo è il primo elemento di critica.
La relazione dice che il ritardo è dovuto agli inadempimenti governativi, ai ritardi di attuazione del D.lgs. n. 143/97, alla fretta con cui lo stesso D.lgs. n. 143/97 è stato emanato. A me pare che sia il solito modo di accampare scuse, cercando di giustificare le proprie inadempienze ribaltando le proprie colpe su altri. Eppure altre Regioni sono state sollecite, come la Regione Emilia Romagna, che ha approvato la propria legge fin dal maggio 1997, e quasi tutte le altre Regioni (Liguria Campania, Toscana, Puglia) le hanno adottate nei primi mesi del 1998.
Quindi, primo elemento è che c'è un ritardo non giustificabile, dal nostro punto di vista, che colloca la nostra Regione in questo adempimento tra le meno adempienti d'Italia.
Secondo elemento. La legge è irrispettosa del principio di sussidiarietà. La relazione del Consigliere Toselli afferma che la legge elenca tassativamente le funzioni attribuite ai Comuni; questo è il famoso principio di sussidiarietà, che invece viene applicato proprio in senso contrario, nel senso che si individuano, in via tassativa, le funzioni riservate agli Enti più grandi, lasciando in via residuale, che è appunto il contrario della tassatività, ai Comuni e alle Comunità montane, che peraltro non vengono mai citate da questa legge, tutte le altre funzioni.
Questa è infatti la tecnica legislativa delle leggi regionali dell'Abruzzo della Basilicata, del Lazio, ecc.
Terzo elemento di critica. Sono ancora troppe le funzioni gestionali conservate in capo alle Regioni; l'elenco è lunghissimo: abbiamo contato 19 funzioni, più altre 2 da inserire mi sembra con un emendamento della Giunta. Da questo punto di vista, invece, la legge della Regione Basilicata attribuisce effettivamente alla Regione solo una funzione programmatoria.
Quarto elemento di critica. Manca ogni tipo di coordinamento tra funzioni regionali e funzioni devolute agli Enti locali, e quasi tutti i nostri emendamenti, Presidente, sono finalizzati, nel limite del possibile a ricercare questo coordinamento.
Non si rispetta neppure il coordinamento con le funzioni precedentemente attribuite ai Comuni dal provvedimento di commissariamento.
Quinto elemento di critica. Manca ogni riferimento concreto al trasferimento di personale, di strutture, di risorse finanziarie. Da questo punto di vista, si vada a vedere la legge della Lombardia, che è molto più chiara.
Sesto elemento. Manca ogni riferimento cronologico a quando il trasferimento diventerà operativo: si lascia decidere alla Giunta regionale, senza neppure fissare dei termini. Anche su questo fatto ci sarà un nostro emendamento.
Allora, a seguito dell'analisi di questa legge e in forza di non poche critiche, mi pare che la priorità ad un giudizio politico di grave ritardo insufficienza e inadempienza ai principi di sussidarietà contenuti in questa legge sia l'elemento che caratterizza l'azione del nostro Gruppo nel senso che ci troviamo di fronte ad uno scostamento molto grande tra le esigenze di attuazione della Legge Bassanini in ordine di tempo non rispettato, tra le esigenze di reale decentramento delle funzioni non rispettate, tra le esigenza di costruire una legge che abbia immediatamente le gambe per operare e che quindi fissi i termini e le strutture di decentramento e le risorse. Non ci pare che siamo in una situazione che consenta al nostro Gruppo di accedere alla votazione di una legge siffatta.
Viceversa, noi mettiamo in luce queste gravi carenze politiche ed amministrative nella gestione e nell'attuazione dei Decreti Bassanini da parte di questa Giunta regionale, largamente inadempiente.
Passeremo all'esame dei nostri emendamenti, che cercano di segnalare alcune carenze correggibili in questo disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Richiamo, per la parte generale, l'intervento già svolto dal collega Bellion, facendo presente che la riunione non era informale, ma impropria da un punto di vista della competenza a deliberare, tant'è che non ci fu deliberazione, ma la riunione svolta con l'Assessore della Commissione Agricoltura ha consentito di requisire alcuni elementi e, per quanto ci riguarda, di avere qualche ulteriore dubbio.
Vorremmo, pertanto, far presenti due-tre esigenze che consideriamo preliminari alla discussione degli articoli della legge. Il primo punto è questo: la Giunta intende accogliere l'ordine del giorno presentato dai Democratici di Sinistra e tutte le opposizioni, fatta eccezione per i Comunisti italiani, che hanno presentato un loro ordine del giorno, perch si tratta di un ordine del giorno che intende definire, non essendo questo presente nella legge, la volontà della Regione, in ordine ai tempi e alle quantità di trasferimenti agli Enti locali e alle Provincie dal punto di vista finanziario e del personale. Mi limito ad approfondire solo questo aspetto. Noi, come sanno i colleghi della maggioranza, abbiamo accettato l'approvazione di un provvedimento Bassanini sul lavoro, senza esigere, per quella che è la portata di un'opposizione, l'indicazione di tempi certi di trasferimento, di risorse e di personale, perché la quantità poteva essere in qualche maniera elemento non particolarmente ingente, trattandosi di materie che sono collegate al funzionamento degli uffici statali più che delle strutture regionali.
Una cosa del genere si profila, in parte, anche per il Bassanini Trasporti, anche se la Direzione Trasporti, con 71 dipendenti, in qualche maniera ha una competenza ulteriore rispetto a quella puramente di indirizzo e di programmazione. Ci sono degli aspetti gestionali che dovremmo valutare in termini di trasferimento, soprattutto, dal punto di vista del personale più che per le risorse. Per l'agricoltura, è ovvio che siamo arrivati al cuore del problema, trovandoci in presenza di 435 dipendenti.
Potremmo considerare, visto che il nostro ordine del giorno va in questa direzione, accettabile un impegno della Giunta a trasferire il numero di persone ipotizzato dalla Giunta medesima nel suo ordine del giorno n. 288, a condizione che, partendo dal personale attualmente collocato nei territori, nelle Provincie e nei servizi decentrati dell'agricoltura, poniamo una data certa, considerando come data certa quella di sei mesi successivi all'approvazione del provvedimento di legge che stiamo discutendo. Non è un termine che fa particolarmente fretta e che possa essere considerato rispettoso delle opportunità di procedere, con qualche particolare attenzione a tutte le situazioni.
Quindi, dal punto di vista dei numeri, prendiamo per buoni quelli indicati dall'Assessorato e, dal punto di vista dei tempi, i sei mesi che ci portano verso il confine dell'esercizio in corso. Per quanto riguarda la situazione finanziaria, ho l'impressione che noi o abbiamo finora dato quasi niente all'agricoltura come fondi della Regione (questo potrebbe essere vero), oppure cercheremo di attribuirle una cifra irrisoria di qui in avanti. Presidente Deorsola, ascolti attentamente, anche se l'agricoltura è una materia ostica per voi che non la praticate o che ritenete di poterne fare a meno.
Nello schema di presentazione della spesa annuale per l'agricoltura si parla di 260 miliardi, una cifra irrisoria, ma all'interno di questi 260 miliardi la cifra stanziata con fondi della Regione sarebbe di 43/45 miliardi. Se così è stato, muovo a me stesso una pesante censura per aver accettato una situazione del genere. Avremmo, sostenuto, per quanto di competenza della Regione, l'Agricoltura con 43 miliardi all'anno. Oppure siccome la nota parla di 250 miliardi come proiezione della spesa probabile per il 1999/2000, ecc., un calcolo molto banale, ci indica una somma tra i 40 e i 45 miliardi effettivamente stanziata per l'agricoltura, perché il resto è trasferimento, assegnazioni nazionali o comunitarie. Questo capite, non è una situazione sostenibile.
L'Assessore al turismo non accetterebbe una spesa di questa dimensione.
L'Assessore alla cultura rimetterebbe il mandato se gli proponessero di far fronte alle esigenze del suo Assessorato con 43 miliardi all'anno, e avrebbe anche il nostro sostegno nella protesta. L'Assessore Bodo non pu essere confinato in questa restrizione.
Sono più propenso a pensare che quel foglio, presentato all'Assessorato con una indicazione di spesa di 260 miliardi, sia strumentalmente calcolato ai fini di definire un trasferimento alle Provincie, che sarebbe sì del 70 o dell'80%, ma rispetto ad una cifra inesatta. Infatti, nel bilancio 1998 lo stanziamento per l'agricoltura è stato di 708 miliardi in conto capitale e 90 miliardi di parte corrente. La disquisizione, che ho evidenziato, in quanto elemento di una certa consistenza, non la vogliamo risolvere questa sera, al cospetto di tutte le autorevoli personalità del Consiglio regionale - si vedrà successivamente. Per ora ci limitiamo a dire che il Consiglio regionale si impegna a trasferire agli Enti locali, per il prossimo triennio, dal 2000 al 2002, le stesse somme che ha trasferito nel triennio precedente. Così se avevamo accettato una cifra irrisoria, vuol dire che l'impegno sarà soltanto di conferma di una cifra irrisoria - ce ne assumeremo anche noi la responsabilità - se però la cifra oscillava sugli 800 miliardi, significa che avremo, in qualche maniera, definito un importo più congruo.
La conclusione di questo troppo lungo intervento, volevo spiegare e non sono stato in grado di usare espressioni più sintetiche, ci porta a presentare una proposta di lavoro. Noi abbiamo una serie di emendamenti sui singoli capitoli. Se viene accettato l'ordine del giorno, che rappresenta la sintesi di ciò che ci preme avere, potremmo ritirarli. Fermo restando un nostro giudizio negativo sull'impianto della legge, qualora ci fosse l'accoglimento da parte della Giunta e della maggioranza del nostro ordine del giorno, potremmo anche procedere alla valutazione degli articoli, a prescindere dai nostri emendamenti.
Se, invece, l'ordine del giorno non venisse accolto, discuteremo i singoli punti e i singoli articoli.



PRESIDENTE

Proposta che potrebbe snellire i nostri lavori.
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

In linea di massima condivido l'ordine del giorno. Ho qualche perplessità sulle cifre indicate. Non intendo fare alcuna speculazione.
Sulle cifre indicate ci sono i finanziamenti dallo Stato alla Regione per pagare la differenza dei mutui. Ci sono dei trasferimenti di cifre dalla Stato alla Regione, e quest'ultima si limita ad evolverli agli istituti bancari.
Per il resto, l'ordine del giorno è condivisibile.



RIBA Lido

Se vogliamo controllare le cifre.



PRESIDENTE

Dato che le cifre sono la trasposizione di dati oggettivi, si potrebbe fare riferimento a quelle che sono state le spese.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Presidente, non ho svolto all'inizio un intervento di carattere generale, mi riservo di farlo in sede di dichiarazione di voto.
Debbo però dire, Presidente del Consiglio e rappresentanti della Giunta, che ben strana è la modalità con la quale discutiamo i provvedimenti. Posso essere d'accordo, e votare l'ordine del giorno che riporta come primo firmatario il Consigliere Riba. L'ho letto con attenzione, le diversità sono minime. Credo che l'Assessore l'abbia discusso, valutato, non stasera, probabilmente precedentemente e abbia deciso di accoglierlo. Però voglio sottolineare la totale non corrispondenza dell'atteggiamento che gli Assessori tengono nelle Commissioni, rispetto a quello che avviene in aula. Noi in Commissione agricoltura abbiamo ascoltato una relazione dettagliata del responsabile del settore del bilancio e le cifre erano diverse. Abbiamo ragionato sui duecento miliardi; è stata posta all'Assessore una domanda ed egli ha confermato che quello era l'importo a disposizione per l'agricoltura.
Adesso viene e dice che gli è del tutto indifferente approvare un ordine del giorno che riporta la cifra di 700 miliardi.
No, Assessore, non ci stiamo. Io non ci sto, non si lavora più in Commissione in queste condizioni. Non ci sto che lei venga qui a dire che le va bene ugualmente l'ordine del giorno. Perché il 79% di 708 miliardi è diverso dal 79% dei circa trecento miliardi. In Commissione, facendo riferimento a dei dati dettagliati e con una relazione davvero degna di essere vista da tutti i Consiglieri - si è parlato di altre cifre. Se in quella relazione non c'era tutto il bilancio che lei gestisce come Assessorato all'agricoltura, ci dica allora, il modo dettagliato - abbiamo tutti il diritto di conoscere le cifre - le cifre che si aggiungono a quella relazione. Non venga qui in aula a dire che accetta un ordine del giorno che raddoppia una somma che ha presentato in Commissione. Mi stupisco che i suoi colleghi Consiglieri di maggioranza accettino, con totale indifferenza, cambiamenti di questa entità.
Rendiamo chiaro, ovunque, ciò che gestiamo e ciò che intendiamo trasferire. Dimostri qui - io sono convinta che lei lo possa fare - che nella sostanza non cambierà nulla, ma non giochi le tre carte, e non consenta che i suoi dirigenti e funzionari vengano in Commissione a presentare dei numeri che non corrispondono a quelli che lei conferma in questa sede. Sono davvero stupefatta di questi comportamenti. Lei è il secondo Assessore oggi che si comporta in tale modo.
Non lo so. Forse in questo Consiglio vige l'abitudine che le questioni si discutano in altra sede. Si spieghi il perché si cambiano le cifre rispetto all'ordine del giorno, non presentato dall'opposizione, ma dalla maggioranza che governa questa Regione, rispetto ad un ordine del giorno che viene altrettanto accettato, che io sostengo e condivido totalmente.
Bravo collega Riba, hai dimostrato al Consiglio che le cose che ha detto in Commissione l'Assessore non erano veritiere. Ne prendo atto, voto questo ordine del giorno e respingo l'ordine del giorno che lei, Assessore, ha presentato e che abbiamo condiviso in Commissione.
Così, però, credo sia difficile lavorare seriamente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Probabilmente, non sono stato sufficientemente chiaro. Non ho cambiato assolutamente nulla di quanto si è detto nel corso della riunione in Commissione. Confermo che non ho alcuna perplessità sulle 284 unità, che avevamo discusso in Commissione. Non avevamo parlato in Commissione, salvo che mi sia sfuggito, dei sei mesi.
Mi assumo quindi, in quest'aula, la responsabilità di dire che in sei mesi, almeno per parte mia, in Commissione non ne avevamo parlato. Sono quindi disponibile a cogliere quell'aspetto. Ho grosse perplessità su un unico punto dell'ordine del giorno che riguarda l'indicazione dei 90 miliardi e dei 708 miliardi. I miei funzionari hanno presentato la tabella e questa riguardava le spese effettive, perché quelle che riguardano le indicazioni di bilancio - ricordo come se fosse adesso - erano state calcolate su tabelle di proiezione che riguardano dal 2000 in avanti. I calcoli si erano fatti per grandi raggruppamenti di intervento, valutando il volume complessivo su basi diverse, pagamenti su base triennale bilancio 2000/2001, erano state aggiunte le colonne di chi paga materialmente (dalla ricognizione fatta), considerando il Regolamento 2328 il 950, il 2080 e il 2079.
La questione che io non credevo fosse chiusa riguardava i 708 miliardi riportati nell'ordine del giorno e i 90 miliardi, perché nei 708 miliardi sono compresi tutti gli interessi che lo Stato paga e devolve alla Regione e la Regione a sua volta ridà all'Istituto. Se questa operazione la dobbiamo far fare alle Province è accoglibile in parte (sia pure non sui 708 miliardi), perché non ho presente l'entità dei riporti. Però, se accettiamo questo discorso, la parte di finanziamento che va agli istituti su mutui di 15/20 anni per rendere il tasso di interesse accessibile è chiaro che non la può pagare la Regione. Questo sia detto chiaramente.
Chiederei di non indicare, momentaneamente, le cifre nell'ordine del giorno, perché ho delle grosse perplessità. E' l'unico punto sul quale ho delle perplessità.
Sugli altri punti la mia posizione non si differenzia da quella assunta in Commissione, salvo il fatto che della questione dei sei mesi in Commissione non se ne era parlato. Tuttavia, se questo è uno degli elementi che consente di avviare definitivamente a soluzione questo problema accetto il discorso dei sei mesi; invito però il collega Riba a togliere i punti a) e b) del suo ordine del giorno.
Per il resto, per quanto mi riguarda, posso convenire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Anch'io esprimo perplessità sul modo in cui iniziamo a discutere questa legge, ma mi adeguo. A questo punto, anche per il mio Gruppo è importante capire cosa intende fare la maggioranza sui due ordini del giorno presentati, perché se è importante per altri gruppi è importante anche per noi capire se la Giunta conferma le cifre di destinazione agli enti locali contenute nell'ordine del giorno della Giunta, che prevedono un ordine di grandezza di 230 miliardi, o se viceversa occorre fare riferimento a un ordine di grandezza di 560 miliardi, che sono quelli che derivano dall'ordine del giorno sul quale l'Assessore Bodo dice di convenire di massima, tranne per una cifra.
Quel "tranne una cifra" è una politica, cioè 300 miliardi di differenza sono indicatori di una politica piuttosto che un'altra. Uno può convenire su una politica che destina 230 miliardi e può non convenire su una politica che ne destina 559. Dato che però sento che l'Assessore ha detto una cosa, ha firmato una cosa, un gruppo ne ha detta un'altra su cui l'Assessore è anche d'accordo, chiedo all'Assessore, per cortesia, visto che anche il nostro atteggiamento a questo punto cambia a seconda di cosa succede su questi ordini del giorno, che ci dica quale è la posizione della Giunta regionale e della maggioranza su questi due ordini del giorno per quanto riguarda gli ordini di grandezza della politica per l'agricoltura.
Ce lo dica in modo che sappiamo come gestire i nostri emendamenti.
Visto che abbiamo iniziato per la coda, dall'ordine del giorno che di solito segue una legge, abbiamo invertito l'ordine dei fattori e va bene.
Ma allora vorrei sapere come si collocano i gruppi e la maggioranza in quest'aula su ipotetici ordini del giorno: questi due esistono già, non so se dalle parole dell'Assessore si capisce che se ne confeziona un terzo che magari tiene conto di tutto, però sciogliete, per cortesia, per fare capire al nostro gruppo che atteggiamento tenere, la questione di questi due ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Credo di avere già risposto implicitamente al problema che è stato posto dal collega, nel senso che se si toglie il riferimento delle cifre io rinuncio all'ordine del giorno presentato dalla maggioranza e accetto questo ordine del giorno. Quell'aspetto l'ho già spiegato chiaramente, io non ritengo sia una questione politica il fatto che arrivino miliardi che noi ci limitiamo a trasferire all'istituto A, B o C per conto dello Stato.
Non ritengo che questa sia una politica di carattere agricolo.
Ho già detto prima che la perplessità rimane: ovviamente se si mantengono queste cifre mi diventa difficile considerare l'ordine del giorno come complessivo di tutto il Consiglio. D'altra parte ci sono anche delle politiche di bilancio, non ci dobbiamo nascondere dietro a un dito.
Intendo mantenere fede all'ordine del giorno che abbiamo presentato come Giunta. Si cercava di trovare una soluzione che potesse accelerare i lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Gli stanziamenti del 1998 e precedenti non sono un elemento eventuale o comunque ipotizzabile; sono cifre assolutamente certe. Le ho semplicemente copiate, può darsi sbagliando, da due pagine del bilancio 1999 laddove c'era scritto "Stanziamenti definitivi del 1998"; non capirei perché non dobbiamo scrivere quale è stato lo stanziamento del 1998!



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Burzi)



RIBA Lido

Siccome gli ordini del giorno sono pubblici e alla gente non possiamo dare tutta la legge, tra parentesi indico l'importo. Se in Commissione non si è percepito che quella cifra comportava soltanto 43 miliardi all'anno di spese per l'agricoltura, probabilmente a tutti insieme è sfuggita qualche questione. Io non ho detto che bisogna destinare uno stanziamento corrispondente a 800 o 900 miliardi. Ho semplicemente scritto che lo stanziamento è quello, che i 236 miliardi per me devono scomparire perch sono una proiezione eventuale e ipotetica, sulla quale non sono d'accordo di fare riferimento, perché è un elemento del tutto ipotizzato e ipotizzabile. Può darsi che sia giustissimo, ma non risulta da nessun documento certo. Per cui abbiamo semplicemente scritto nell'ordine del giorno, a scanso di equivoci, Presidente e Assessori (che siano duecento o ottocento), che il trasferimento non sia inferiore alla somma stanziata dalla Regione negli anni precedenti. Cosa c'è di...? La nostra preoccupazione è che con una simulazione di 236 miliardi... se poi risulta che erano duecentotrentasei miliardi o centocinquanta, andrà benissimo. Noi abbiamo preso per buono il 79% o quello che è, e abbiamo semplicemente detto che, anziché essere riferita ad una cifra ipotetica di 236 miliardi sia riferita alla cifra effettivamente assegnata ogni anno dalla Regione all'agricoltura. Così è più chiaro, ma non è che accusa le cifre di non essere attendibili; fa riferimento agli stanziamenti certi, fa riferimento ad una percentuale fornita dall'Assessorato, indica la ripetizione e il consolidamento, per tre anni successivi, della spesa storica. Tutto lì! In concreto, la spesa storica. Ci direte che nel '98, nel '97, nel '96 erano stati assegnati 43 miliardi. Potrò dirmi: non ci siamo accorti che stavamo tranquillamente sacrificando le più banali esigenze dell'agricoltura, ma in questo modo non avremo nessun elemento e nessuna obiezione da fare. Ma se risulterà che, invece, erano quattrocento, duecento..., quella sarà la spesa storica che si consolida. E' tutto lì. A me pare di una linearità inequivoca.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Volevo capire meglio una cosa. Mi va tutto bene, però il discorso è che se io prendo a riferimento e devo dare i dodicesimi sulla base di novanta miliardi, la parte residua delle competenze alla Regione non trova più finanziamento. La parte che c'è in quelle cifre per i pagamenti dei mutui cioè per gli interessi dei mutui, la attribuisco alle Province e poi la devo pagare io; questa mi pare la logica, al di là di altre considerazioni specifiche di bilancio.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

RIBA Lido (fuori microfono)



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Scusa, stai lì che ti spiego.



PRESIDENTE

Non fate dialogo. C'era anche la Consigliera Bortolin che desiderava intervenire.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Guardi che se continuiamo a risponderci su domande non fatte non ci arriviamo... Dico solo di mettere... L'ultimo capoverso, dice: "Si impegna il Consiglio regionale - non la Giunta - a destinare agli stanziamenti per l'agricoltura, relativamente ai capitoli finanziati con risorse proprie della Regione, importi non inferiori a quelli corrispondenti alla media del triennio 1997/1999". Questo vuol dire.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. Vorrei che fosse chiaro che il mio intervento non era rivolto a muovere osservazioni al collega Riba, ma solo a sottolineare che non è che in Commissione ci è sfuggito qualcosa, abbiamo chiesto esplicitamente qual era l'importo globale e complessivo che l'agricoltura gestiva. Abbiamo fatto questa precisa domanda. A questa precisa domanda ci è stato risposto ciò che qui sta scritto: risorse finanziarie da assegnare agli enti locali per spese operative duecentotrentasei miliardi all'anno circa il 79%.
Se io so ancora leggere, l'Assessore accetta, perché così è stato nel suo primo intervento, l'ordine del giorno che dice: "Stanziamenti definitivi di spesa per l'agricoltura sono stati per la spesa corrente 90 miliardi, per la spesa in conto capitale 708; e si impegna a trasferire in futuro il 79% di questa somma".
Posso capire cosa l'Assessore intende con la sua specificazione ma, a domanda precisa, non ci è sfuggito niente, l'Assessore ha risposto con un'affermazione e con la dimostrazione di dati non corrispondenti. Posso fare questa osservazione all'Assessore Bodo: lei in Commissione non ha riferito le cifre giuste, a domanda di più Consiglieri, non di un solo Consigliere.
Se è del tutto indifferente per la maggioranza ritirare un ordine del giorno con la firma dei Capigruppo a me sta bene, trattatemi pure così, mi fa anche piacere, perché sono parte dell'opposizione, mi fa piacere; se vi sta bene cambiare le cifre in questo modo, consentite però che si dica che lavorare con questa Giunta e con questa maggioranza non è possibile. Non so come i Consiglieri che, come me, hanno partecipato al dibattito in Commissione, peraltro, Presidente, rinviato da lei e da questo Consiglio accettino oggi questa formulazione, in anticipo rispetto alla discussione del testo di legge. Mi sta bene, lo voto, l'opposizione deve svolgere questo ruolo, ma che gli Assessori, in aula, si comportino in questo modo sia sulla sanità che sull'agricoltura, ma potremmo andare avanti - non è ammissibile. Sottolineo che è un modo non corretto di discutere i provvedimenti banali o importanti e di lavorare. Dopodiché, prendo atto che la ricostruzione veritiera, come ha confermato l'Assessore adesso, è quella dell'opposizione del collega Riba. Prendo atto, quindi, che sulle cifre, se non altro, ha equivocato, se non mentito.



PRESIDENTE

E' possibile trovare qualche soluzione che ci permetta di affrontare l'articolato? Non vorrei introdurre elementi di ulteriore difficoltà, per se nell'ordine del giorno...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Un attimo solo. Torno a dire che parlo dell'ordine del giorno a firma del Consigliere Riba, dove c'è scritto, prima di "impegna la Giunta": "rilevato inoltre che gli stanziamenti". Volevo comunque fare la mia proposta: "Considerati gli stanziamenti definitivi di spesa per l'agricoltura". Chiederei di esplicitare le proposte a voce alta, in modo che il Consiglio possa esserne informato.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Visto che c'è una situazione nella quale mi sembra che tutti vogliano concorrere al confezionamento di un ordine del giorno, volendo concorrere con le modeste forze del mio gruppo a determinare un ordine del giorno vorrei chiedere un chiarimento al collega Riba e ad altri colleghi, il cui ordine del giorno si conclude dicendo: "Si impegna a destinare all'agricoltura importi non inferiori a quelli corrispondenti alla media del triennio 1997/1999". Presidente della Commissione agricoltura, non mi sembra che lei abbia firmato questo ordine del giorno.



CHIEZZI Giuseppe

BORTOLIN Silvana (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

No.



CHIEZZI Giuseppe

Non lo so, comunque aspetto a firmarlo. Però volevo capire questo. Qui si propone di destinare all'agricoltura dal 2000 al 2002 importi non inferiori a quelli del 1997/1999, ma la mia domanda è questa: perché invece non scriviamo di destinare importi superiori a quelli 1997/1999, visto che si è appena affermato che gli importi sono assolutamente insufficienti a garantire una politica per l'agricoltura che veda questo settore non marginale, ma anzi un settore che tiene, e via dicendo? Come mai si propone di stare dentro le risorse che sono state sinora stanziate? Una svolta nell'agricoltura non dovrebbe concludersi con un ordine del giorno in cui si dica: "Attenzione, chiediamo più risorse del passato"? Come mai, colleghi, c'è questa proposta, che mi sembra da discutere almeno? Perché, anche sentendo...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Gallarini)



CHIEZZI Giuseppe

No, visto che mi si dice che non ci si è accorti che "solo 40 miliardi ecc.", ne deduco, anche dall'intervento fatto dal compagno Riba, che si richiederebbe una politica dell'agricoltura più efficace pure dal punto di vista del volume delle risorse destinate. E io condivido questa impostazione, perché credo che l'agricoltura in Italia e in Europa debba essere sostenuta con adeguate risorse.
Allora, per concorrere anch'io alla formulazione di un ordine del giorno, mi chiedo se non sarebbe meglio scrivere insieme di destinare stanziamenti sicuramente superiori a quelli del passato. Questo era il mio dubbio, per concorrere tutti insieme.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sembra che, in qualche modo, il discorso sia risolvibile aggiungendo al passo che dice "impegna la Giunta..." (punto 1), al secondo comma: "Trasferire alle Province e agli Enti locali un importo corrispondente al 79% delle spese operative".
Per il resto, sarei ben lieto di mettere "superiore", ma poiché i finanziamenti derivano per la stragrande maggioranza dal Governo nazionale e dalla Comunità economica Europea, non posso certo scrivere delle cose che non sono nemmeno nella disponibilità della Regione.



(Commenti in aula)



RIBA Lido

Il nostro Gruppo chiede la cortesia di sospendere il Consiglio, in quanto abbiamo un impegno previsto per le ore 19,30: bisogna capire che questi sono anche periodi... Non c'è neanche il numero legale, ma non è questo il problema, ci starei, però...



PRESIDENTE

Se non ci sono le condizioni per proseguire... Comunque, sull'ultima proposta dell'Assessore c'è una convergenza, almeno?



RIBA Lido

Tanto lo dovremo votare nel finale...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta; prego.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Io vorrei dire la mia sui due ordini del giorno. Raccolgo comunque l'invito a sospendere la seduta, con l'impegno, chiaramente, domani mattina di ripartire dal punto in cui siamo arrivati.
Per cui, in relazione alla richiesta avanzata dal Consigliere Riba credo in funzione di un impegno di carattere politico che ha il suo movimento politico o partito - mi permetto di raccoglierla e di chiedere al Presidente del Consiglio di sospendere la seduta, riprendendo - ripeto domani mattina dal punto in cui abbiamo interrotto questa sera.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Concordo su tale proposta. Volevo solo riferire che pare che due aerei italiani abbiano partecipato ai bombardamenti sulla Jugoslavia.



SALERNO Roberto

Finalmente! Finalmente anche l'Italia ha la dignità di tutti gli altri Paesi.



CHIEZZI Giuseppe

E' veramente indegno che un Consigliere si esprima in questo modo: se ne assume la responsabilità.
Capisco che le condizioni di guerra facciano venire l'acquolina in bocca a certe persone: noi non siamo tra queste e siamo molto preoccupati di questa situazione. Inviterei il Presidente del Consiglio ad assumere eventuali informazioni urgenti su questo fatto.



PRESIDENTE

A tale proposito non abbiamo che la possibilità di vedere l'ANSA.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Mi ero impegnato a rimanere in aula per trattare il punto sul quale avevamo delle perplessità rilevanti, ovvero le parti riguardanti la caccia.
Io vorrei rappresentare il fatto che domani non posso essere presente e chiederei al Presidente semmai di trattare tutto l'argomento e di sospendere quella parte.
Noi, a dire il vero, abbiamo trovato con l'Assessore un punto di vista anche con il Consigliere Viglietta; però non mi posso certo fidare.



PRESIDENTE

Se c'è un'ipotesi di ordine del giorno, possiamo raccoglierla e...



CAVALIERE Pasquale

Io allora propongo questo: poiché le cose sono state trattate in III Commissione e questi punti sono stati concordati con l'Assessore ed il collega Viglietta, chiedo alla Presidente della III Commissione di farsi garante di questi punti.



PRESIDENTE

Di presentare questi emendamenti, insomma, con l'impegno...



CAVALIERE Pasquale

Non solo di presentarli, ma di farsi garante con la Giunta che siano...
Chiedo all'Assessore... Sono emendamenti accettati, però voglio...



(Commenti in aula)



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Sono emendamenti accettati: prendiamo atto. Se lei...



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere se lei mi fa avere questi emendamenti, sentiamo subito e prendiamo atto della valutazione della Giunta in modo che resti verbalizzato.



(Commenti dell'Assessore Bodo)



PRESIDENTE

Io adesso raccolgo gli emendamenti, glieli trasmetto e lei su questi darà una valutazione. Io li vedo adesso per la prima volta: l'Assessore conosce questi emendamenti?



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Se il Consigliere Cavaliere li ha stesi secondo...



PRESIDENTE

Il primo emendamento recita: all'art. 2, la parola "attribuito" è sostituita con "delegato" sono abrogati i punti a) e b) all'art. 2, modificando le lettere alfabetiche degli altri punti.
Glieli faccio avere.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Riepilogando: la sostituzione con "delegato" di "attribuito" va bene.



(Commenti in aula)



SUINO Marisa

Sono 15 mesi che siamo in ritardo, anche se prendiamo una settimana...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Sono procedure accelerative... Allora blocchiamo tutto... Se presenta degli emendamenti, possiamo chiedere una valutazione informale che resti a verbale... Altrimenti presentiamo gli emendamenti e quando ci sarà tempo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

L'Assessore ha la copia degli emendamenti che sono stati presentati...
Una valutazione che resti a verbale, null'altro.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Adesso non torniamo su valutazioni, ecc. Se c'era la possibilità di acquisire... I ritardi sono clamorosi, non vedo il dramma. C'è una valutazione a verbale: restiamo ai fatti.
Vorrei capire come si iniziano i lavori domani: si prosegue con questo? Il Consigliere Cavaliere non può essere presente; ha chiesto una cortesia e mi era sembrato opportuno, ancorché non strettamente formale, acquisire una valutazione da parte dell'Assessore.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Le condizioni sono al limite dello svolgimento dei nostri lavori. Il problema è: domani, ci sono le condizioni per fare questi emendamenti? Consigliere Cavaliere, rappresenti alla Presidente della III Commissione Bortolin, le sue valutazioni, e domani inizieremo con questo argomento.
Con questa intesa, dichiaro chiusi i lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.58)



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