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Dettaglio seduta n.347 del 14/04/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Bellingeri, Benso Casoni, Farassino, Galli e Scanderebech.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Correzione formale al comma primo dell'art. 26 della legge "Norme di indirizzo programmatico per la razionalizzazione della rete distributiva dei carburanti per autotrazione"


PRESIDENTE

Comunico infine che, ai sensi dell'art. 83, comma quarto, del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'Ufficio di Presidenza, nella seduta del 12/4/1999 ha deliberato che occorre provvedere alla correzione formale della data contenuta nel comma primo dell'art. 26 della legge "Norme di indirizzo programmatico per la razionalizzazione della rete distributiva dei carburanti per autotrazione" approvata dal Consiglio regionale in data 16/3/1999: essa è rimasta infatti 31/12/1998, data compatibile al momento dell'approvazione in Commissione, mentre occorre posporre il termine al 31/12/1999 dato che la legge è stata approvata dal Consiglio regionale il 16/3/1999. Di tale correzione formale di coordinamento è stata data comunicazione al Commissario del Governo e ai sensi di Regolamento si dà oggi comunicazione all'aula.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Secondo le intese, il Presidente Ghigo risponderà all'interrogazione n.
2544 con una sua comunicazione, che non è stata resa nei giorni scorsi per l'assenza, dovuta a motivi istituzionali, del Vicepresidente Masaracchio.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori. Come vediamo la guerra continua. Volevo comunicare che sabato si svolgerà una manifestazione ad Assisi indetta dalla Tavola della Pace che riunisce diversi organismi ed associazioni laiche e religiose che operano istituzionalmente sul tema della pace. L'Assemblea ha un appello, io ed altri colleghi proponiamo un ordine del giorno, pregherei che venga iscritto, di adesione da parte del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Lo porterò all'attenzione dell'aula nel corso della giornata.
Ho motivo di ritenere che, dopo la risposta, si faranno valutazioni che rientrano nella previsione normativa e per le quali il nostro Regolamento interno prevede la seduta segreta. Effettueremo una parte di questo Consiglio in seduta segreta come prevede il Regolamento qualora si parli di questioni relative a persona.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Interpellanza n. 2544 dei Consiglieri Chiezzi, Saitta, Spagnuolo, Bortolin Cavaliere, Rosso, Foco e Suino inerente a: "Ruolo dell'Assessore Masaracchio nella realizzazione del primo Salone della Comunicazione e Formazione"


PRESIDENTE

La parola ora al Presidente della Giunta che risponde all'interpellanza n. 2544 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Saitta, Spagnuolo, Bortolin Cavaliere, Rosso, Foco e Suino.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Rispondo all'interpellanza urgente presentata dai Consiglieri Chiezzi Saitta, Spagnuolo, Bortolin, Cavaliere, Rosso, Foco e Suino.
Signori Consiglieri, le argomentazioni di cui all'interpellanza n. 2544 nulla possono aggiungere a quanto ho già dichiarato in quest'aula. Voglio ricordare a tutti voi che su questo tema avevo già dato una risposta, ma evidentemente non è stata considerata esaustiva dai colleghi dell'opposizione.
Ricostruiamo tuttavia nuovamente i fatti.
Com'è ormai noto, con deliberazione n. 218-11728 in data 6/8/1996 la Giunta regionale aderì al progetto presentato dalla Camera di Commercio di Torino relativo al Salone dell'Educazione e della Formazione.
L'esigenza di recuperare alcuni partners in allora non disponibili quali il Ministero della Pubblica Istruzione, il Provveditorato agli Studi l'Università ecc., nonché di rivedere in parte il progetto, portò il gruppo originariamente proponente alla decisione di posticipare i tempi della sua realizzazione.
Come già detto tale situazione di stallo e incertezza portò l'allora Assessore alla formazione professionale ad assumere iniziative onde permettere l'effettiva e tempestiva realizzazione del Salone.
Ho già chiarito come l'Assessore Antonino Masaracchio agì nel presupposto che la deliberazione succitata, di adesione al progetto per il primo Salone della formazione e di rinvio a successivi atti per la determinazione della modalità della partecipazione, lo legittimasse comunque a sostenere l'organizzazione del Salone, benché difforme al progetto originario approvato con delibera di Giunta.
La tenacia e la volontà dell'Assessore, finalizzate alla realizzazione del Salone, lo portarono ad affidare all'organizzazione, per il tramite della Segreteria tecnica di E.C.BIC Piemonte, alla Società Events.
Fu grazie a tale collaborazione che il Salone si svolse nel maggio 1997, con il patrocinio della Regione che assicurò anche la presenza istituzionale attraverso due Assessori ed un Consigliere, ma non l'allestimento di un proprio stand.
Allorquando furono inoltrate alla Presidenza le pretese economiche avanzate dai progetti organizzatori, fu richiesto alle strutture regionali competenti di fornire elementi circa la fondatezza di tali pretese.
Il riscontro degli uffici fu sfavorevole al loro riconoscimento.
La Presidenza si rese comunque disponibile ad un incontro con i soggetti organizzatori, durante il quale fu preso l'impegno di un ulteriore approfondimento.
Venne pertanto nuovamente valutata, anche con l'ausilio dell'Ufficio legale, la sussistenza dei presupposti onde procedere ad una sanatoria.
Ciò non risultò tuttavia possibile a fronte dell'affidamento di un servizio, a fine di lucro per soggetti terzi, senza idonea procedura amministrativa nonché rilevatasi difforme all'unico atto deliberativo assunto dalla Giunta regionale.
L'oggetto impossibilità di dar corso alla predisposizione di un provvedimento legittimo dilatò i tempi di possibile risoluzione della questione, fino alla citazione in giudizio per chiamata di terzo proposta da Events S.a.s.
La complessità della situazione ha fatto sì che il Vicepresidente Masaracchio abbia voluto assumere una sua personale linea difensiva, lo ripeto per ragioni di trasparenza e correttezza istituzionale.
Questi fatti che videro da un lato l'allora Assessore agire nella convinzione della piena facoltà di adoperarsi per il conseguimento comunque di un obiettivo e dall'altra la carenza dei presupposti per l'adozione di un legittimo provvedimento di sanatoria; da qui l'inevitabilità dello stare in giudizio, nelle cui more, permane ampio margine per valutare eventuali ipotesi transattive ovvero, per verificare se sussistano o meno a carico della Regione ipotesi di arricchimento senza causa. Grazie.



PRESIDENTE

Credo, come ho già accennato ad alcuni Consiglieri e in sede di Conferenza dei Capigruppo, che la discussione debba proseguire - avendo motivo di ritenere che la discussione verterà sull'operato di persone - in seduta segreta. Questo, ovviamente, non vuol dire che le cose che vengono dette non possano essere ripetute in altra sede dai Consiglieri, per cui non c'è alcuna volontà di coprire o di non far conoscere la discussione, ma semplicemente il rispetto di un obbligo regolamentare. Siete d'accordo? Consigliere Chiezzi, ne abbiamo parlato in modo informale poco fa, per cui mi sembrava...



CHIEZZI Giuseppe

La mia opinione è che comunque si vada in seduta segreta non appena lei verifichi che si stia parlando di persone e quindi gli argomenti usati siano argomenti tipici di seduta segreta, ma non prima. Questa mi sembra la prassi corretta: cominciamo a parlarne, se poi qualcuno evoca le persone...



PRESIDENTE

Mi pare impossibile intervenire sull'argomento senza parlare di operato di persone. Una cosa è l'operato dei Consiglieri, della Giunta, del Presidente, del Vicepresidente, che sono fatti istituzionali, altra cosa invece... Io chiederei perciò di proseguire in seduta segreta.



CHIEZZI Giuseppe

Non penso che il mio intervento sia da seduta segreta.



PRESIDENTE

Allora, proviamo. Le do la parola, ma non appena ci siano queste valutazioni riguardanti l'operato di persone, la interromperò e proseguiremo in seduta segreta.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Penso di riuscire a svolgere il mio intervento in seduta pubblica, anche perché i due imprenditori che hanno avuto rapporti col Presidente Ghigo e l'Assessore Masaracchio non ritengo che debbano essere nominati, né loro né la loro ditta, in quanto il caso che interessa quest'aula è del tutto generale e riguarda i comportamenti di una Pubblica Amministrazione con i cittadini.
Sulla base di quanto ho avuto modo di sapere dai cittadini direttamente interessati e da quanto ho avuto modo di sapere dalle relazioni svolte dall'Assessore Masaracchio e adesso dal Presidente Ghigo, mi sembra che siamo in una situazione molto spiacevole e penso scorretta dal punto di vista amministrativo, una situazione che getta una pessima luce sull'istituzione regionale.
Il Presidente Ghigo ha svolto adesso una relazione molto reticente rispetto ai contenuti dell'interpellanza che insieme ad altri colleghi ho presentato. Ci risulta che negli incontri tenuti dai due imprenditori anche in sede di Presidenza del Consiglio, ci sia stata la richiesta, da parte dei due imprenditori, di riuscire ad avere un'audizione con la Commissione...



PRESIDENTE

Parlando di operato di persone, credo che siamo...



CHIEZZI Giuseppe

Operato di Deorsola, non di...



PRESIDENTE

Io chiederei di passare in seduta segreta. Lei poi può fare tutti i comunicati che vuole relativi all'argomento, ovviamente, non è che la seduta segreta impedisca di portare a conoscenza...



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, ho premesso che parlo in astratto, perché è questo che mi interessa, non la vicenda personale di due cittadini, ma la vicenda di due cittadini - questo sì - chiunque essi siano.
Questi cittadini ci hanno richiesto un incontro. Io chiedo che rimanga a verbale la richiesta che l'incontro da parte della Commissione competente o di un altro organismo consiliare come i Capigruppo avvenga per dare modo ai cittadini interessati di rappresentare le loro ragioni e soprattutto Presidente, di raccontare a un organismo consiliare, e quindi con tutte le forme di ufficialità, come si è svolta la vicenda; che siano loro a raccontarla.
Io posso richiamare le notizie di cui sono venuto a conoscenza e che sono molto diverse da quelle rappresentate dal Presidente Ghigo, perch questi due cittadini hanno collaborato con la Regione Piemonte in modo esplicito, ufficiale, nel senso che sono stati ricevuti, hanno svolto il lavoro presso sedi regionali sotto la diretta assistenza, diciamo così dell'Assessore Masaracchio, presente a moltissime riunioni, di fronte a un Assessore che non solo discuteva e condivideva il da farsi, ma anche incitava e quindi dava modo di comprendere ai due cittadini che la Regione Piemonte, rappresentata dall'Assessore Masaracchio, stava invitandoli ed incitandoli a svolgere un lavoro. Ora è chiaro che i due cittadini di fronte ad un Assessore avevano piena fiducia nell'operato di un Assessore io non penso che un cittadino, ricevuto nell'ufficio di un Assessore, possa avere nei confronti dell'Assessore un atteggiamento di sfiducia, non penso che questo sia neppure possibile, nel senso che l'istituzione è cosa seria il cittadino si presenta a colloquio e lavora fianco a fianco con un Assessore, non penso possa richiedere delle garanzie a un Assessore che continua a dire: "Le garanzie, stia tranquillo, ci sono, arriveranno".
Questa vicenda però, Presidente, non è durata l'arco di qualche settimana, è una vicenda molto lunga, perché io posso anche capire che si inizi un lavoro e poi le prime settimane qualcosa non funzioni l'Amministrazione cambi idea e che ci siano rapporti informali tenuti per breve tempo, al termine del quale non si va a concludere; questo lo posso capire, anche se non è una cosa bella, ma posso anche capire che succeda in Amministrazione che si prendano contatti, si dica: "Magari va beh, provi a fare". Ma in questo caso la Regione Piemonte ha avuto...



PRESIDENTE

Abbia pazienza, io credo che - scusi, le blocco il tempo - per tenere la discussione più concreta, in modo che ognuno... Io ritengo che sia opportuno passare ad una forma di seduta segreta.



CHIEZZI Giuseppe

Io non lo ritengo necessario, perché nomi non ne faccio e gli argomenti pesano lo stesso.



PRESIDENTE

Altrimenti si rischia di non capire che cosa viene detto.



CHIEZZI Giuseppe

Mi adeguo. Però, Presidente, io chiedo di svolgere l'intervento in seduta pubblica comunque. Se lei passa adesso in seduta segreta, io chiedo solo di poter continuare il mio intervento anche in seduta pubblica - solo questo - e di parlare una seconda volta per il pubblico e non per il segreto. Se questa è una facoltà, a me va benissimo.



PRESIDENTE

Ci sono delle possibilità.



CHIEZZI Giuseppe

Adesso non penso di aver parlato di cose da seduta segreta, perché è una vicenda che interessa due Assessori, ho parlato solo di loro.



PRESIDENTE

Certo, ma c'è il riferimento all'attività di persona.



CHIEZZI Giuseppe

Ma tutta l'attività degli Assessori è sempre rivolta alle persone.



PRESIDENTE

Non l'attività degli Assessori, di persone: è diverso.



CHIEZZI Giuseppe

No, ma io parlo di attività dell'Assessore, che ha ricevuto delle persone, ma la nostra Pubblica Amministrazione è pubblica, quindi ha rapporti col pubblico.
Se lei ritiene di passare in seduta segreta, va bene, però poi chiedo la parola anche in seduta pubblica.



PRESIDENTE

Valuteremo che cosa ci sia.
Passiamo in seduta segreta.



(La seduta pubblica, sospesa alle ore 10.46, riprende alle ore 11.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prima di dare la parola al Consigliere Chiezzi, ricordo all'aula di rispettare i tempi regolamentari.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'attività dell'Assessore Masaracchio non è durata poche settimane, è durata diversi mesi, ed ha avuto come conclusione un fatto: la Regione Piemonte ha partecipato alla realizzazione del Salone della Formazione professionale.
Quindi, c'è un comportamento dell'Assessore Masaracchio in nome della Regione Piemonte, e c'è un fatto accaduto: il Salone è stato progettato organizzato e realizzato. Alla realizzazione hanno partecipato due Assessore e un Consigliere. Il Consigliere che ha partecipato chi è?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non ho idea.



CHIEZZI Giuseppe

Non si sa, il Presidente non ha idea.
Prego il Presidente del Consiglio di informarsi su chi era il Consigliere che ha partecipato. In ogni caso tre componenti del Consiglio regionale, due della Giunta e uno del Consiglio, hanno partecipato attivamente a questo Salone.
La situazione si può prestare a diversi tipi di ipotesi, visto che il Presidente Ghigo nega, in quest'aula e anche presso la Magistratura, che la Regione debba alcunché a chicchessia per la realizzazione del Salone.
Siamo in presenza di un fatto, il Salone è stato organizzato; la Regione vi ha partecipato, il Presidente Ghigo dice che nulla è dovuto a chicchessia.
Assessore Masaracchio - io la ritengo persona di buona fede - di fronte ad una situazione di questo genere, che ipotesi si potrebbe avanzare? C'è un Salone, organizzato anche dalla Regione e poi la Regione, nella persona del Presidente Ghigo dice: no, no non si paga nulla.
Assessore Masaracchio, il Salone si è svolto, Ghigo non paga.
Prima ipotesi. L'Assessore Masaracchio si è comportato secondo comportamenti di millantato credito. L'Assessore Masaracchio ha fatto credete che il Salone si facesse, che la Regione volesse farlo, che in seguito avrebbe prodotto la deliberazione, sapendo che così non era.
Personalmente, non penso sia l'ipotesi cui ha seguito nella realtà un comportamento. Mi stupirei molto, non penso che si tratti di millantato credito. Se non fosse così, l'Assessore Masaracchio aveva la "certezza" che, al di là degli aspetti burocratico-amministrativi, la cosa si facesse si sarebbe poi fatta. Tant'è che l'Assessore Masaracchio ha, presso l'Assessorato, della documentazione a questo proposito. Avrà sicuramente delle lettere del 1997, nelle quali afferma che la Regione, di fatto, ha partecipato al Salone, che la Regione Piemonte deve delle competenze per i lavori svolti da parte di terzi. Quindi, ci sono lettere precise in cui l'Assessore Masaracchio non nega nulla di quello che ha fatto: cioè di aver predisposto il Salone.
Poi c'è l'attività del Presidente Ghigo. Il Presidente Ghigo, invece riceve, nel proprio ufficio, alcuni soggetti che la Regione Piemonte aveva attraverso l'Assessore Masaracchio, incaricato di fare delle cose. Vengono ricevuti dal Presidente Ghigo alla presenza anche di testimoni; nella risposta all'interpellanza ci dice che fa fare una verifica agli uffici e sulla base della verifica, ci dice qui - non mi risulta che lo dica agli interessati - che la Regione Piemonte nulla deve a chicchessia. Dopodich il Presidente Ghigo va, come Regione Piemonte, in tribunale a difendere questo punto di vista.
Lei, Presidente, gesticola dimostrando la sua impotenza, ma non so se si rende conto che ci troviamo di fronte - termino subito il mio intervento ad un comportamento della Regione assolutamente scorretto da molteplici punti di vista? Non so perché il Presidente Ghigo abbia assunto questa posizione; magari per mettere in difficoltà l'Assessore Masaracchio dal punto di vista politico: non escludo nemmeno questa ipotesi. Quello che è certo è che il comportamento della Regione Piemonte, verso i cittadini in questa situazione, è stato molto, molto, scorretto. Vi è, a mio parere, una lite pendente evidente tra l'Assessore Masaracchio e il Presidente Ghigo essendo l'uno rappresentante ufficiale della Regione Piemonte e anche dell'Assessore Masaracchio con la Regione Piemonte.
Per tutti questi motivi, succintamente elencati, preoccupato del buon nome della Regione Piemonte, preoccupato del fatto che la Regione Piemonte abbia creato due vittime a causa dei propri comportamenti, le chiedo formalmente, Presidente del Consiglio Deorsola, di acquisire tutta la documentazione presso l'Assessorato retto dall'Assessore Masaracchio Trasporti, Comunicazione e Formazione Professionale - e di acquisire anche tutte le lettere ricevute e scritte a proposito del Salone della Formazione; le chiedo di fare la stessa cosa presso gli uffici del Presidente Ghigo, di acquisire tutti gli atti (lettere, telegrammi) compresi quelli presenti in Consiglio regionale sotto forma di interpellanze e di interventi. Le chiedo formalmente di inviare tutto questo materiale alla Magistratura (anche a quella contabile) per gli eventuali provvedimenti di competenza. Le chiedo che questo rimanga a verbale, è una richiesta formale ed ufficiale che le faccio in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Non siamo soddisfatti della risposta all'interrogazione. Ho già chiesto alla cortesia degli uffici di poter avere copia della risposta del Presidente Ghigo a fronte di una vicenda che si è andata ingarbugliando e che vede nelle due aziende, ditte o società che hanno seguito l'organizzazione del Salone un aggravamento pesante, perché, mentre la prima volta che abbiamo discusso questa vicenda risultava a noi e alla stessa Giunta che una delle due aziende fosse in grande difficoltà, in questo momento le due società sono in una situazione fallimentare. Hanno dovuto sostanzialmente chiudere i battenti e, ripeto, non si tratta di aziende, società o attività che si erano costituite ad hoc per la realizzazione di questo Salone, ma si tratta di soggetti che da più di dieci anni organizzavano questo tipo di attività intorno a saloni ed attività espositive.
Credo che questa vicenda non possa essere trattata con superficialità.
Alla Conferenza dei Capigruppo ci siamo trovati davanti ad un paradosso: queste persone sono state ricevute più volte dal Presidente della Giunta regionale, sono state condotte in questa operazione dallo stesso Assessore Masaracchio, hanno incontrato esponenti di maggioranza, da ultimi ufficialmente il Presidente del Consiglio e i due Vicepresidenti del Consiglio di maggioranza e di minoranza. Le suddette persone hanno rappresentato una vicenda estremamente grave a questi esponenti della Regione, ma inspiegabilmente è stata negata loro la possibilità di far conoscere questa vicenda in maniera dettagliata ai componenti di una Commissione (che potrebbe essere la Commissione per la formazione lavoro quella competente per materia), o addirittura alla Conferenza dei Capigruppo. Non possiamo non notare che intorno a questa vicenda gli elementi informativi da parte del Consiglio regionale, da parte degli interroganti, vengono acquisiti con grandissima difficoltà. Si è passati da una fase nella quale i responsabili dicevano di non saperne niente, ad una fase di timida ammissione.
Presidente, stiamo discutendo una vicenda bruttissima, che ha determinato una causa civile, che ha determinato la chiusura di due ditte che vede la Giunta inadempiente sotto una serie di profili, vede la disperazione degli interessati e una possibilità di ulteriori gravi sviluppi. Non vorremmo che l'attenzione intorno a questo problema fosse dettata soltanto dall'avvio di una causa penale, perché ci sembra che alla fine torniamo sempre allo stesso punto. Si vuole collaborazione e disponibilità, ma si ha attenzione ed una giusta considerazione degli argomenti portati soltanto quando le vicende assumono delle rilevanze di carattere penale. E' probabile che la disperazione degli interessati porti in quella direzione.
Vorrei la sua attenzione su un punto della sua risposta, Presidente. Mi è parso che nella parte conclusiva della sua relazione ci sia una frase nella quale lei profila qualche apertura, nel senso che dice che possono esistere sempre degli spazi di transazione. Bisognerebbe capire se prima non c'era la possibilità di sanatoria e noi ci siamo ben resi conto che la possibilità di sanatoria era stata rifiutata dagli uffici perché la procedura con la quale si è arrivati a quella individuazione è una procedura con profili di irregolarità. Quindi, chiaramente, non è possibile sanare una vicenda che si è sviluppata in termini irregolari. Allora, a questo punto, se la sanatoria non è possibile, vorremmo approfondire questo punto, cercando di capire a quali margini di transazione il Presidente della Giunta faceva riferimento; spero che riterrà, nella replica, di voler approfondire questo punto.
L'altra questione, che il nostro Gruppo ripropone con grande forza fatto salvo il giudizio politico e amministrativo - gravissimo da parte nostra - nei confronti dell'incapacità della Giunta a gestire questa vicenda nelle sue varie fasi, riguarda il Presidente del Consiglio regionale e noi ribadiamo, come già abbiamo fatto in Commissione, nei Capigruppo e come abbiamo fatto mettere a verbale nei Capigruppo, che è incredibile che queste persone siano state sentite, seppure senza alcuna soluzione dei loro problemi (neanche nella fase nella quale la soluzione era possibile), dal Presidente della Giunta, dal Presidente del Consiglio e da altri esponenti, evidentemente di rilievo, e non possono essere audite in forma collettiva da parte di quei Gruppi consiliari che lo richiedono e che ritengono che questa audizione potrebbe portare elementi per la risoluzione di questa vicenda, che è un esempio - ci spiace dirlo, ma dobbiamo sottolinearlo con forza - di malgoverno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio ricordare un intervento solenne del Presidente della Giunta regionale nella seduta del Consiglio regionale del 16/9/1997, quando disse solennemente, a noi e all'opinione pubblica - che lui, il Presidente della Giunta regionale, sarebbe stato durissimo con tutti gli Assessori che, dopo le dovute verifiche e accertamenti, avessero sbagliato in buona o in cattiva fede. Si ricorda, vero, Presidente della Giunta? Da allora ne sono passate di fiere sotto i ponti, di appalti e di altre questioni, ma il Presidente della Giunta si è dimenticato di come aveva intenzione di comportarsi. C'era anche una premessa: "Per la concezione che ho della politica e della gestione della cosa pubblica sarò durissimo...". Ora, è evidente che, in questo caso, il Presidente non è stato né durissimo n altro; è stato niente, nel senso che non ha preso alcun provvedimento nei confronti delle gravi questioni che sono accadute, in buona o in cattiva fede. Questa vicenda ci pare simile ad alcune scene di quel film di Tot dove si vendeva anche la fontana di Trevi, cioè si faceva apparire di aver qualcosa di proprietà e di poterla vendere, ma quella cosa non si poteva vendere perché era un...



CAVALIERE Pasquale

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)



CAVALIERE Pasquale

"Perché era un..."? Non hai finito. "Perché era un..."?



CAVALIERE Pasquale

Perché era un bene pubblico.



CAVALIERE Pasquale

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)



CAVALIERE Pasquale

Come la Regione.



CAVALIERE Pasquale

Come la Regione, esatto; ci volevo arrivare.
Non so di quale transazione il Presidente parli, tecnicamente sarà possibile, non sarà possibile, ma ci sono degli atti che sono stati degli atteggiamenti tecnici della Giunta che, in qualche modo, hanno sanzionato direttamente o indirettamente i comportamenti dell'Assessore. Questa sanzionatura di fatto deve trovare anche una sanzionatura politica, perch l'Assessore ha svolto queste attività nel pieno del suo ruolo politico amministrativo e sulle stesse ha dato due versioni, una per la sua difesa in sede civile e una per la sua difesa in sede politica, ma le versioni Assessore, che noi abbiamo dovuto leggere dagli atti, sono due.
Credo che in qualche modo vada sanzionato il fatto che vi è era un consulente della Giunta regionale che agiva per nome e per conto della Giunta regionale, che invece non poteva farlo in quanto non era più consulente. Questo interessa tutta l'istituzione; in qualche modo deve essere sanzionato, oppure no? Oppure è una cosa che può avvenire tranquillamente ed è del tutto normale che possa succedere? Questo è il punto che vede adesso, al di là del merito dei fatti, una posizione di incompatibilità concreta, non so se dal ruolo di Consigliere regionale. Lì c'è la Giunta per le elezioni, quello è un altro aspetto, ma di fatto dal ruolo di Assessore, perché quella transazione di cui parla il Presidente Ghigo dove viene decisa se non in Giunta? E qual è l'interesse dell'Assessore Masaracchio a che la Giunta prenda delle decisioni piuttosto che delle altre? Qual è il ruolo e quali sono i reciproci condizionamenti psicologici che ci possono essere in un organo collegiale che deve prendere decisioni che possono danneggiare o privilegiare l'Assessore Masaracchio? Questa è la reale incompatibilità che in questo momento, e finché è aperta la possibilità e la facoltà da parte della Giunta di prendere delle decisioni in merito alla questione, esiste. Questa è una questione evidente e non so come non si possa fare rilevare e non prendere una decisione perché non si può lasciare in questo imbarazzo l'intero Consiglio regionale per un problema che è tutto della Giunta e rappresenta senz'altro una grande leggerezza amministrativa.
Qual è il problema, Assessore Masaracchio? Lei in qualche modo è sostenuto, diciamo così, perché se dovessero, come dovrebbe essere, in qualche modo sanzionarla, perché si tratta di errori - ripeto - in buona o cattiva fede, comunque palesi, evidenti e che un Assessore non deve fare cosa dovrebbe a se stesso il Presidente Ghigo? Questo è il punto ed è per questo che in qualche modo deve sostenerla. In realtà, il Presidente Ghigo continua a sostenere se stesso e il fatto che gli Assessori hanno di tutti questi comportamenti...



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

Consigliere, cerchi di concludere. Grazie.



CAVALIERE Pasquale

Perché devo...



PRESIDENTE

Cinque minuti, gliene lascio ancora un po', ma anche il Consigliere Chiezzi non è intervenuto così a lungo. Grazie.



CAVALIERE Pasquale

Stavo dicendo che, ancora una volta, il Presidente Ghigo, in realtà difende se stesso più che gli Assessori perché gli Assessori sono indotti ad amministrare in questo modo in quanto seguono l'esempio del Presidente della Giunta, nel senso che hanno come esempio amministrativo e punto di riferimento il modo di governare del Presidente della Giunta e si adeguano producendo tutti questi atti illegittimi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Sulla vicenda stiamo ragionando da un altro punto di vista in Giunta delle Elezioni e quindi ci sono aspetti di carattere diverso che in quella sede si stanno valutando; un'istruttoria che si sta cercando di svolgere in tempi possibilmente rapidi, ma che esprime subito, leggendo i documenti tutta la sua complessità. Ma quello è un altro aspetto. L'aspetto politico chiaramente, è quello prevalente ed è quello sul quale, giustamente continuiamo, come Gruppi di minoranza (quindi anche il nostro Gruppo), a chiedere delle risposte e dei chiarimenti ai troppi perché che esistono.
Il Presidente Ghigo ci ha fornito delle incertezze e dei dubbi che sembrano fatti apposta perché venga richiesto un successivo supplemento di istruttoria e conseguenti specificazioni. Entro nel merito: ad un certo punto si dice che, grazie a tale collaborazione, che il Salone si svolse nel maggio 1997 con il patrocinio della Regione, che assicurò la presenza istituzionale attraverso due Assessori ed un Consigliere, ma non l'allestimento di uno stand.
Chi è questo Consigliere? Non è possibile e non è pensabile, signori carissimi, che non si dica qual è il nome. Gli Assessori abbiamo capito quali sono, uno in particolare sappiamo benissimo qual è. Viene spontaneo esprimere una qualche solidarietà e simpatia, perché se la volessi mettere in battuta direi che è un bel bidone. Prima si scherzava con il collega Cavaliere ricordando la vicenda della Fontana di Trevi con Tot protagonista.
Chiediamo, formalmente, in questa sede importantissima, al Presidente della Giunta, di conoscere il nome di questo Consigliere, ma non perché a lui vadano scaricate responsabilità che, certamente, non gli competono, ma per l'importanza che l'atto trasparente in sé comporta per la democrazia.
Chi era questo Consigliere che insieme al Presidente Ghigo, il Consigliere Leo e il Vicepresidente Masaracchio ha seguito queste vicende? Perché non ha dato, durante questo frangente e questo iter, un contributo e un apporto affinché non si giungesse ad una conclusione così antipatica che di certo, non dà prestigio all'istituzione Regione e che di certo si manifesta con una pochezza e con una volgarità proprio del vivere comune e persino imbarazzante? Ammesso che questi signori privati abbiano delle responsabilità, è assurdo che un'istituzione rilevante e importante come la Regione, con i miliardi che gestisce e con la grande rivoluzione che ha portato in tutti i settori della politica - così almeno ci dite - è andata a finire in un cul-de-sac di questa natura.
Non si è trovato un iter procedurale che desse giustizia. Questi fatti videro, da un lato, l'allora Assessore agire nella convinzione della piena facoltà di operare, ma spiegateci queste righe sibilline, perché abbiamo già imparato in Commissione che molti Assessori si limitano a dire le quattro parole che vengono scritte da splendidi funzionari e dall'ottimo personale, personale che storicamente dipende da questa Regione. Si limitano a leggere quelle quattro parole e se ti permetti di fare una domanda qualunque per chiedere qualcosa in più o un chiarimento, non si è in grado di entrare nel merito; potrei fare degli esempi, ma evito.
Presidente Ghigo, ci dia qualche elemento in più, perché viviamo l'imbarazzo umano nei confronti di una persona che, diciamocela diplomaticamente, è stata poco sostenuta in tutta questa vicenda.
Imbarazzo umano prima che da amministratori, perché è una vicenda ridicola ed antipatica, e non è pensabile che una Regione non si metta nella condizione di sciogliere un nodo, tutto sommato così piccolo, un contenzioso che si è venuto a creare. Convocare la Giunta delle Elezioni due-tre-quattro volte per ragionare su una vicenda pendente, perch comunque esiste (magari in termini giuridici non vedrà quella conclusione che forse si può presumere che ci possa essere) di certo in termini politici è assurdo, perché perdiamo tanto tempo e tante energie senza aver saputo disciplinare e risolvere una vicenda di questa natura, anche perch quell'iniziativa c'è stata, la pubblicità derivata c'è stata, l'accordo c'è stato ed è tutto chiarissimo. Insomma, se il dubbio c'è veramente, era per un'ingiustizia che si voleva perpetuare nei confronti di una persona membro di un esecutivo. Insomma, perlomeno si scelgano delle modalità che consentano alla Regione di non mettersi in una situazione di tale imbarazzo nei confronti di gente che forse non sa muoversi sul mercato.
Sono dei privati che si rapportano, ma certo non capisco come una ditta inizi un progetto senza avere in mano una delibera. Sono sprovveduti di sicuro, però come si fa, dopo un anno di trattative, a non trovare una soluzione? Ha fatto comodo comparire come Regione a tutte queste iniziative, ma allora vi sia anche un po' di buon senso per aiutare a risolvere i problemi del piccolo privato, ma anche di quella persona (il signor Antonino Masaracchio) che, in questo caso, si ritrova come singolo cittadino, per consentirgli di togliersi dall'impiccio di aver venduto la Fontana di Trevi senza essersene reso conto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Premetto che con questo intervento non intendo difendere la posizione dei due imprenditori, ma difendere la Regione Piemonte. Dico questo perch non vorrei che si avesse la sensazione che questa discussione si svolga nel senso che, da una parte, c'è chi difende la Regione Piemonte e dall'altra parte c'è chi difende gli imprenditori. La situazione è molto più complessa e intrecciata: interveniamo perché il comportamento della Regione, il Presidente Ghigo, l'Assessore Masaracchio e la Giunta nel suo complesso, ha fatto fallire due imprenditori. Questa è la realtà. La causa di questo fallimento deriva da errori commessi dalla Giunta regionale.
La Giunta regionale ha questa responsabilità e sarà chiamata in causa.
Quando il Presidente Ghigo, nella sua comunicazione, conclude dicendo che si possono esaminare le ipotesi transattive, lo fa perché si rende perfettamente conto che, in ogni caso, un privato o un ente può essere chiamato in causa per il fatto di aver fatto fallire due imprenditori.
Questa è la sostanza, dal punto di vista degli interessi.
La Regione ha fatto fallire due imprenditori. Se sarà chiamata in giudizio, al di là degli aspetti civilistici, credo che la Regione Piemonte, indipendentemente dalle responsabilità che può avere il singolo Assessore, qualche responsabilità come Ente ce l'abbia. Altrimenti non capisco questa apertura finale che non c'era la volta scorsa, da parte del Presidente Ghigo, sulle ipotesi transattive. Volevo rilevare come, l'ho già detto le altre volte quando si è discusso su questa vicenda, che resta in ogni caso un comportamento errato, che non risponde ad alcuna logica di carattere politico-amministrativo, da parte dell'Assessore Masaracchio, il quale ha assunto delle decisioni che non poteva assumere; ha affidato degli incarichi che non poteva affidare; ha permesso ad estranei di essere presenti negli uffici e, attraverso la sua investitura formale, gli ha consentito di assumere anche all'esterno degli atti per conto della Regione Piemonte. E' così, perché il signor Peiretti non aveva alcun incarico da parte della Giunta, eppure ha assunto delle decisioni: nei rapporti con la Publikompass, nell'affidamento di alcuni lavori, nella scelta di alcune ditte.
Le informazioni che abbiamo ricevuto e riportato in questa interrogazione, e che non sono state smentite da parte del Presidente Ghigo (perché non sono state smentite), confermano questo fatto: che l'atteggiamento dell'Assessore - un atteggiamento che io definisco leggero per essere prudente - ha messo alla berlina di imprenditori, alla berlina complessiva dell'opinione pubblica la Regione Piemonte. Questo è il dato politico che oggi non è stato neppure smentito da parte del Presidente Ghigo.
Il Presidente Ghigo non ha smentito nessuno dei diversi punti che abbiamo richiamato. E' una ricostruzione che è stata fatta attraverso informazioni che abbiamo raccolto, sentendo anche gli imprenditori, così come li ha sentiti il Presidente Ghigo. Il Presidente della Giunta non ha smentito, ad esempio, che i due imprenditori si trovavano al cospetto di un alto rappresentante del governo della Regione che li riceveva in veste ufficiale e nella sede ufficiale della Regione; non ha smentito che i due imprenditori erano chiamati a svolgere un lavoro in forza della loro competenza e professionalità nell'organizzare il Salone e che questo si svolgeva durante delle riunioni di lavoro.
Non ha smentito nulla, cioè il Presidente Ghigo non ha smentito il contenuto della chiamata in giudizio di terzi da parte della società Events. E come fa la Regione Piemonte a difendersi, se non smentisce nulla se accoglie tutto il contenuto della società Events? Come fa l'Assessore Masaracchio a difendersi, con quella difesa, quando un Presidente Ghigo conferma tutti i presupposti di questa interrogazione e non li smentisce dice una cosa diversa? L'Assessore Masaracchio ha detto: "Io... In fondo la ditta doveva sapere che non c'era la delibera e quindi non poteva assumersi degli oneri" (mi pare questa la sostanza). Ma se il Presidente Ghigo conferma tutto quella difesa non regge; non regge né la difesa della Giunta né quella dell'Assessore.
Se poi il Presidente Ghigo fa una transazione, siamo di fronte alla confusione più completa, nel senso che ammette che sia lui che l'Assessore Masaracchio hanno sbagliato completamente.
Io sono stupito di questa incoerenza di posizioni che, di volta in volta, vengono assunte. Resta il fatto - e io lo giudico dal punto di vista politico - che il Presidente Ghigo non ha voluto neppure censurare il comportamento del suo Assessore dal punto di vista politico. Resta questo fatto: dal punto di vista politico avrebbe per lo meno dovuto censurare.
Non l'ha fatto. E io sono anche stupito nel constatare come l'Assessore Masaracchio, magari proprio perché non è stato richiamato o censurato - il Presidente Ghigo dimostra un certo disinteresse - si ritenga quasi nella posizione giusta, nella posizione di chi ha compiuto il suo dovere fino in fondo, e che questo sia un suo dovere: affidare degli incarichi senza deliberazione. Spero che l'Assessore Masaracchio, almeno personalmente, si renda conto che non è dalla parte del giusto, è dalla parte sbagliata, e che dal punto di vista politico-amministrativo ciò che ha fatto è grave.
"Non era sanabile", dice il Presidente Ghigo. Posso anche essere d'accordo su questa ipotesi: ma perché non era sanabilile? Perché era irregolare. E perché era irregolare? Perché non sono state fatte le delibere: è semplice! Non era sanabile, non perché è nata una situazione insanabile, bensì perché non sono stati compiuti gli atti di carattere amministrativo per poter sanare la situazione.



PRESIDENTE

Consigliere, siamo quasi al limite del tempo concesso, come gli altri.



SAITTA Antonino

Ammiro la sua precisione e sarò breve. Non era sanabile, perché per sanare la situazione occorreva fare la delibera: una cosa molto semplice.
Chiunque fa l'amministratore sa che bisogna fare le delibere; non bisogna parlare tanto per parlare; promettere tanto per promettere e dare incarichi a voce.
La delibera non è stata fatta; se ci fosse stata la delibera, la situazione sarebbe stata sanabile. E di chi è la responsabilità, se non è stata fatta la delibera? Della Giunta, che non ha fatto la delibera; poi c'è un errore da parte dell'Assessore, ma la Giunta non ha fatto la delibera.
Quindi, in ogni caso, credo che la Regione Piemonte, per forza di cose quando dei privati la chiamano in causa e dicono: "Noi siamo falliti perché abbiamo svolto dei lavori per conto della Regione e la Regione non ha dato il patrocinio...". La Regione non ha dato il patrocinio (soltanto): la Regione ha organizzato. L'Assessore Masaracchio e il Presidente Ghigo dovrebbero anche spiegarci per quale motivo Expo 2000, che ha ospitato il Salone, non ha ancora fatto rivalere il suo credito nei confronti della Regione Piemonte - perché potrebbe esserci anche un'omissione - oppure nei confronti di privati: perché non l'ha fatto rivalere nei confronti dei privati? Probabilmente perché l'Assessore Masaracchio, partecipando insieme al signor Peiretti agli incontri con il Presidente di Expo 2000, aveva dato la garanzia, la certezza che quello era un salone della Regione Piemonte.
Quindi, non si tratta di patrocinio: Expo 2000 ha ancora un credito che non ha fatto valere nei confronti di nessuno (mi pare di 200 milioni se non di più).
La situazione è dunque complessa. Dico soltanto, per informazione poiché noi abbiamo sempre parlato nel nostro dibattito di 200 milioni cifra che era in riferimento soltanto a ciò che è dovuto alla Puplikompass che, in realtà, la responsabilità complessiva della Giunta è per un ordine di grandezza superiore, che dovrebbe essere intorno agli 800 milioni, considerando anche Expo 2000. Quindi, sostanzialmente, è stato organizzato un Salone per 800 milioni, senza nulla. Una situazione che non è più sanabile.
In ogni caso, resta il giudizio negativo. Io non so più che cosa fare.
Dopo aver registrato questa grande confusione e questa mancanza di censura politica, non resta che constatare che siamo ancora di fronte ad un atteggiamento di pessima amministrazione e ad un atteggiamento del Presidente che, anziché attenersi ad alcune dichiarazioni che valgono soltanto per un momento, e dopo aver constatato che l'Assessore Masaracchio è persino contento, perché alla fine...



SAITTA Antonino

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale



SAITTA Antonino

Devo mettermi a piangere come i coccodrilli?



SAITTA Antonino

No, mi sembra che alla fine... Mi dispiace assumere delle posizioni che riguardano rapporti personali; io giudico un atteggiamento di carattere politico, cioè sono veramente esterrefatto di questo fatto, che trovo di un'estrema gravità. Dopodiché, le cose vengono registrate; poi, non resta che la denuncia politica dei fatti: evidentemente questa la faremo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Varie

Richiamo del Presidente del Consiglio al Consigliere Ghiglia che ha apposto sulla giacca una spilla recante la scritta "SI'" e al Consigliere Chiezzi che ha attaccato al cordino dei suoi occhiali un foglio con la scritta "NO"


PRESIDENTE

Vedo che alcuni Consiglieri hanno degli oggetti con cui manifestano delle valutazioni in ordine al referendum della prossima domenica.
Chiederei di riporli, in quanto non compatibili, ritengo, con i nostri lavori. Ovviamente mi rivolgo a tutti coloro che hanno...



CHIEZZI Giuseppe

Posso spiegare?



PRESIDENTE

Un momento. Ci sono ancora delle richieste di parola? Chiedo solo se ci sono ancora richieste di parola sull'interpellanza, visto che mi sono assentato.



CHIEZZI Giuseppe

C'era la richiesta di precisazione del nome del Consigliere che, a nome della Regione, ha partecipato..



PRESIDENTE

Queste sono domande che sono già state formulate; mi riferivo ad ulteriori interventi. Chiederei però ai Consiglieri che hanno esposto questi simboli...



CHIEZZI Giuseppe

Posso, Presidente?



PRESIDENTE

Prego.



CHIEZZI Giuseppe

Io accolgo il suo invito, in quanto non mi sono presentato con questo "no al referendum" se non a seguito dell'esposizione da parte del Consigliere Ghiglia...



PRESIDENTE

Comunque lei accoglie l'invito.



CHIEZZI Giuseppe

No, io sono disponibile conché chi ha promosso questo pronunciamento in aula receda da quanto ha proposto.



PRESIDENTE

Io ho rivolto l'invito a tutti.



CHIEZZI Giuseppe

Io semplicemente, per par condicio, ho esposto un "no". Se il Consigliere Ghiglia toglie il suo "sì", tolgo anch'io il mio "no". Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

La serietà del collega che mi ha preceduto è dimostrata dal pezzo di carta straccia che si è appeso agli occhiali. Io ho una spilla che indica una posizione ben definita che il mio partito ha assunto in tema di referendum - per il sì - e non ho alcuna intenzione di toglierla. Non esiste alcuna norma di Regolamento attinente alla dignità dell'aula che mi possa impedire di indossare una spilla che in questo momento è come fosse il simbolo del mio partito, quindi non la tolgo assolutamente. Mentre la carta straccia che indossano alcuni colleghi è una cosa diversa Presidente, perché quello potrebbe offendere la dignità dell'aula...



CHIEZZI Giuseppe

Mandiamolo a scuola da qualche parte!



GHIGLIA Agostino

Io la scuola a Mosca non l'ho fatta e non intendo iniziare. La scuola dove sei andato tu, io l'ho sempre aborrita e combattuta...



PRESIDENTE

Per cortesia, lasciamo che i Consiglieri svolgano il loro intervento.



GHIGLIA Agostino

Detto questo, Presidente, quando sarò messo di fronte a regole comportamentali che mi impongono di togliere una spilla, che è un ornamento del vestito e non un manifesto, un'esposizione di carta, forse potr prendere anche in considerazione l'idea di toglierla; per il momento, non ci penso neanche. Non mi sento neanche chiamato in causa.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo di parlare per fatto personale!



GHIGLIA Agostino

Mi oppongo perché non ho nominato nessuno.



PRESIDENTE

Vorrei ancora rivolgere un invito a tutti i Consiglieri: nell'imminenza della consultazione referendaria, ovviamente non trattando in questo momento del problema dei referendum, chiederei di non manifestare anche con l'esposizione di indicazioni chiare quella che è una valutazione. Chiedo a tutti i Consiglieri di non esporre cartelli o altre forme che facciano individuare una preferenza rispetto ad una valutazione piuttosto che ad un'altra.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, per fatto personale, posso intervenire?



PRESIDENTE

Lei non è stato citato... Il fatto personale dovrebbe... Non ho sentito che sia stato chiamato in causa.



CHIEZZI Giuseppe

Ma ha detto "carta straccia", è un atteggiamento offensivo. Carta straccia sarà lui.



PRESIDENTE

Cortesemente, invito i Consiglieri a riporre ogni materiale...



CHIEZZI Giuseppe

E' un insulto verso l'utilizzo di materiale povero! Chieda scusa, il Consigliere Ghiglia.



PRESIDENTE

Se non ritorna la calma in aula, sono costretto a sospendere i lavori del Consiglio.



(I Consiglieri Chiezzi e Ghiglia continuano il loro battibecco)



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per 5 minuti e convoco l'Ufficio di Presidenza.



(La seduta, sospesa alle ore 12.09 riprende alle ore 12.41)



PRESIDENTE

Comunico che la seduta ha termine qui e prego i Capigruppo di recarsi in Sala A) per una riunione.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellan ze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.42)



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