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Dettaglio seduta n.345 del 31/03/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Bellingeri, Ghiglia Mancuso e Masaracchio.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(La Vicepresidente Minervini effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
25 Consiglieri anziché 28 (sono in congedo n. 5 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 14,38 riprende alle ore 15,14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il numero legale è verificato sulla carta. Se lei, Consigliere Cavaliere, lo ritiene necessario effettuiamo l'appello nominale.
Comunico che si sono aggiunti i congedi dei Consiglieri Racchelli e Toselli.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri.
L'impegno per oggi era di dare risposta a due interpellanze: n. 2530 inerente a: "Utilizzo scorretto dell'Ufficio Posta del Consiglio regionale da parte di un Assessore" n. 2544 inerente a: "Ruolo dell'Assessore Masaracchio nella realizzazione del I Salone della Comunicazione e Formazione".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mentre vedo che non ci sono 27 Consiglieri in aula, ma meno di 20...



PRESIDENTE

Hanno risposto all'appello e poi sono usciti.



CHIEZZI Giuseppe

Mentre osservo che in aula ci sono 17 Consiglieri e non 27, vengo a sapere che l'Assessore Masaracchio si è messo in congedo. Questa è una provocazione politica?



PRESIDENTE

Per quanto mi risulta è una mera circostanza di fatto.



CHIEZZI Giuseppe

Però, che lei annunci in questa mera circostanza di fatto che è in discussione l'interpellanza sui comportamenti indecenti tenuti dall'Assessore Masaracchio nei confronti di due cittadini...



PRESIDENTE

Diciamo "comportamenti".



CHIEZZI Giuseppe

Comportamenti indecenti.



PRESIDENTE

La richiamo.



CHIEZZI Giuseppe

Il congedo, come se niente fosse, mi lascia allibito. Come fa lei ad annunciare che si discute l'interpellanza sul comportamento dell'Assessore Masaracchio quando ha appena detto che lo stesso è in congedo! Riuniamo la Conferenza dei Capigruppo, Presidente!



PRESIDENTE

La risposta a questa interpellanza era stata richiesta e preannunciata dal Presidente Ghigo nella giornata di ieri.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Presidente, chiediamo ufficialmente di rifare la votazione per appello nominale, per garantire il numero legale, perché non ci risulta che i due Assessori Bodo e Cavallera fossero presenti in aula durante l'appello.
Quindi, per garantire la trasparenza, chiediamo di rifare la votazione.



PRESIDENTE

Lei contesta la votazione nel senso che dice che l'Ufficio di Presidenza ha falsamente attribuito una presenza in luogo di un'assenza? Non è così. Non c'è motivo di ripetere la votazione. Se la votazione viene contestata per falso è un discorso, ma io ho proclamato un esito.
Sull'interpellanza n. 2544, se si ritiene essenziale la presenza dell'Assessore Masaracchio, si risponderà successivamente.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Farò chiaramente quello che verrà deciso per rispondere alla sollecitazione, anche se non è mia competenza, ma lo voglio fare per maggior chiarezza.
Voglio semplicemente dire che il Vicepresidente Masaracchio non è sicuramente in congedo per motivi di carattere politico, ma per impegni di tipo istituzionale in quanto sta presiedendo, come Vicepresidente l'Assemblea delle Terme di Acqui.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ecco, dobbiamo parlare anche di quello. Se ci dà un'informazione sulle nomine.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non sono tenuto.



PRESIDENTE

Per cortesia, avevamo individuato degli argomenti.
Mi pare che l'interpellanza n. 2544, a firma del Consigliere Chiezzi ed altri, slitti alla successiva.... Se lei ritiene lo facciamo in una seduta in cui sia presente l'Assessore Masaracchio, altrimenti credo che... il Presidente ha ribadito ancora in questa occasione la disponibilità a rispondere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, proporrei di aspettare l'Assessore Masaracchio, perch parlare in sua assenza è inutile e anche antipatico; quindi chiederei che appena arriva l'Assessore Masaracchio...



PRESIDENTE

Se rientrerà nella giornata di oggi la risposta...



CHIEZZI Giuseppe

In ogni caso, il primo Consiglio dopo questo.



PRESIDENTE

Esatto, è quello che avevo proposto io, mi pare, con la precisazione che se rientra ci potrà essere la risposta.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Nel mentre possiamo parlare del dottor Dell'Utri, delle pressioni che ha fatto il Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

No, non lo avevamo...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Per quanto riguarda l'interpellanza n. 2530, i colleghi della Lega Nord mi avevano chiesto se era possibile, con il consenso del Presidente Ghigo di dare la risposta nella giornata di oggi, ma non in inizio di seduta credo che sia una richiesta che si può accogliere, tenendo presente che questi due punti saranno successivamente trattati, mi auguro nella giornata di oggi.


Argomento: Beni librari (biblioteche, tutela ecc.

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento a notizie di stampa sul Salone del Libro


PRESIDENTE

Riprendiamo il punto 9) all'o.d.g. che prevede l'esame del disegno di legge n. 392.
La riunione di ieri si era conclusa con la proposta...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Successivamente, per richiesta degli interpellanti.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

L'ho detto prima. Le do di nuovo la parola, ma vi prego di agevolarmi in questa mia conduzione.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, solo perché abbiamo appreso oggi dai giornali di questa vicenda legata alla Fiera del Libro e dell'invito...



PRESIDENTE

Su questo c'è una sua interrogazione, un'interpellanza, che però mi hanno detto che è stata presentata nella giornata di oggi.



CAVALIERE Pasquale

Visto che stiamo aspettando, se il Presidente Ghigo vuole dirci perch ha fatto queste pressioni alla Fiera del Libro a che fosse invitato il dottor Dell'Utri...



PRESIDENTE

No, questo è oggetto di un'interrogazione interpellanza che valuteremo domani quando rispondere. Ovviamente se il Presidente Ghigo vuole rispondere, dare una comunicazione, gli do la parola, ma non a seguito di un'interrogazione, ho avuto notizia solo pochi minuti fa.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Come al solito, il Consigliere Cavaliere è più realista del re.
Dichiaro in maniera chiara, forte e inconfutabile, mi dispiace farlo in assenza del Presidente Picchioni, che il sottoscritto Presidente della Regione, Enzo Ghigo - che meriterebbe un po' più di rispetto da quest'aula non ha fatto alcuna pressione al Sovrintendente, o comunque al responsabile della Fiera del Libro, per invitare o far invitare il dottor Marcello Dell'Utri alla Fiera stessa - nessuna. Ne sono venuto a conoscenza nel corso della conferenza stampa di ieri mattina.



PRESIDENTE

Le do la parola per dichiararsi soddisfatto o insoddisfatto, però poi mi consenta di portare avanti l'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Cavaliere sulle comunicazioni.



CAVALIERE Pasquale

Mi pare strano che il Presidente della Giunta regionale - che merita il rispetto che merita, nel senso che è sempre rispettato per le cose che fa se poi non si possono commentare le cose che fa è un altro conto, nelle sue funzioni di Presidente - non sia stato informato di questo importante evento culturale perché tutti conoscono i suoi rapporti politici con il dottor Marcello Dell'Utri - le ricordo che la prima cosa che disse appena fu eletto in questa Sala fu, quando il dottor Dell'Utri fu arrestato ed era detenuto presso il carcere di Ivrea, che il giorno dopo sarebbe andato a portargli la sua solidarietà, cosa che poi non fece perché le ricordammo che era stato appena eletto Presidente della Giunta e avrebbe coinvolto tutta l'istituzione in questa vicenda.
Mi pare strano - ripeto - che lei non sia stato informato di questo importante evento culturale. Ritengo che questo fatto, invece, sia scandaloso e che lei non solo ne fosse informato ma ha fatto in modo che avvenisse.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Mi sembra che stiamo andando oltre i limiti dell'immaginabile. Il Presidente della Giunta Ghigo ha fatto una dichiarazione, dopodiché ognuno di noi può pensare, immaginare, sognare, fare tutto quello che crede l'ufficialità è la dichiarazione che è agli atti, che il Presidente Ghigo ha fatto - volevo semplicemente ribadire questo, perché anche le cose più ovvie mi sembra che ci stiano sfuggendo di mano.



GALLARINI Pier Luigi

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



GALLARINI Pier Luigi

Posso commetterla?



GALLARINI Pier Luigi

Sì, ma...



PRESIDENTE

Per cortesia!



GALLARINI Pier Luigi

Ognuno può fare tutti i commenti che crede ma...



GALLARINI Pier Luigi

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



GALLARINI Pier Luigi

Siccome non è la prima volta che dice cose false.



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Cavaliere!



GALLARINI Pier Luigi

Faccio una considerazione molto semplice...



GALLARINI Pier Luigi

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



GALLARINI Pier Luigi

Con tutto il rispetto...



GALLARINI Pier Luigi

Non so se istituzionale o regolamentare, dico solo che siamo alle ore 15,30 della terza seduta di Consiglio di questa settimana, nella Conferenza dei Capigruppo avevamo programmato tre sedute per poter finalmente fare anche qualche provvedimento amministrativo, siamo alle ore 15,30 della terza seduta, non abbiamo fatto alcun provvedimento amministrativo. E' una considerazione, che resti agli atti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Per cortesia! Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Care colleghe e cari colleghi, nella giornata di ieri insieme ad altri Capigruppo dell'opposizione abbiamo informato il Presidente del Consiglio del nostro grave disagio nel vedere quest'aula perdere mese dopo mese in questi quattro anni l'autorevolezza e la capacità che aveva di essere un centro di discussione, di decisione politica e anche di confronto politico, a causa di un degrado progressivo della capacità di quest'aula di agire in questo senso, anche - direi soprattutto - in considerazione dei comportamenti tenuti dalla Giunta regionale e in generale da chi ha assunto funzioni di governo nei confronti di quest'aula.
Abbiamo detto che quest'aula si ritrovava sempre a conoscere importanti iniziative, su cui l'aula ha qualcosa da dire, leggendole sui giornali o peggio - l'aula viene a conoscenza di iniziative alle quali non possiamo partecipare perché convocate proprio durante i lavori di Consiglio. Questa mattina, in VI Commissione, in apertura ho ripetuto queste osservazioni al Presidente della VI Commissione Picchioni, tenendo conto della Conferenza stampa di cui abbiamo avuto notizia questa mattina.
Ho voluto segnalare questo fatto: anche oggi la VI Commissione si è riunita senza sapere alcunché, a parte i titoli dei giornali. In essi compariva, in un quotidiano in particolare, l'estremo stupore e il disagio per una situazione scandalosa, che vede la partecipazione alla Fiera del libro di una persona nota agli italiani non quale bibliofilo, ma come persona che ha dei conti in sospeso con la giustizia per reati gravissimi.
Ciò ha suscitato il nostro stupore. Con il Presidente della VI Commissione non abbiamo avuto modo di approfondire l'argomento. Pochi minuti fa, invece, il Presidente Ghigo ha detto: "Io non sapevo". Non so se si tratta di una bugia o meno, però vorrei chiederle, Presidente Ghigo: lei, cosa pensa di questo invito?



PRESIDENTE

Su questo argomento è stata presentata un'interrogazione, che valuteremo successivamente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 392, di cui la riunione di ieri si era conclusa con una dichiarazione della Giunta in cui si annunciava per oggi una comunicazione (mi pare l'avesse detto il Presidente Ghigo).



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Così avevamo detto. Rimangono da discutere anche le due interrogazioni o interpellanza, per le quali in un caso aspettiamo l'arrivo del Vicepresidente Masaracchio e nell'altro la presenza dell'interpellante.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Non credo di essere l'unico a non aver capito la conclusione della seduta di ieri, derivante anche dalla mancanza del numero legale.
Mi sembra, però, che dalle cose dette l'orientamento complessivo consistesse nella definizione da parte dell'Assessore e della Giunta di una modalità, da distribuire e far conoscere, in attesa di arrivare per la prossima settimana all'approvazione del testo del disegno di legge. La discussione non era stata messa in calendario per oggi; anzi, si era addirittura detto che avremmo dovuto conoscere la modalità con un certo anticipo, in modo da avere il tempo di rifletterci in questo periodo.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, se la interrompo, le rendo la parola tra un attimo.
Ricordo che nella riunione dei Capigruppo convocata successivamente all'interruzione per la mancanza del numero legale - chiedo conferma agli uffici nel caso in cui non ricordassi bene - è stato detto che la Giunta avrebbe fatto una comunicazione oggi, e che la riunione odierna si sarebbe incentrata sulla risposta a quelle due interpellanze.



SAITTA Antonino

Se l'Assessore intende illustrare la proposta, ben venga. Ritengo però, che vada mantenuto quell'accordo minimo: si tratta di avere la proposta per poterla esaminare, in modo che la settimana prossima si possa approvare un testo. Chiedo quindi che l'impegno preso venga mantenuto, in modo da poter valutare la proposta fatta.
Poiché credo a quanto dice l'Assessore, spero in una comunicazione non banale sulle questioni sollevate ieri. C'è bisogno di un minimo di tempo per un approfondimento, in modo che la modalità o il documento o l'ordine del giorno sia il più condivisibile possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Malgrado le spiegazioni fornite stamane in Commissione, mi pare sia stata ancora sollevata la questione Dell'Utri. C'è dunque un problema di sostanza da risolvere, oltre che un problema di metodo.
Quanto al problema di metodo, credo che sarà riassunto e risolto esemplarmente dalla Presidente della Provincia di Torino, Bresso, con una lettera al quotidiano Repubblica, che mi auguro venga pubblicata integralmente domani mattina. In tale lettera si sancisce, una volta per sempre (non a giorni pari o a giorni dispari, quando fa convenienza a qualcuno), l'assoluta indipendenza e autonomia decisionale, operativa e di scelte che la Fondazione e la Direzione editoriale del Salone del Libro deve rispettare.
Pertanto lei, signor Presidente, non è assolutamente chiamato in causa così come non è chiamato in causa il Sindaco Castellani o la Presidente Bresso.
Dispiace che rilievi di questo genere vengano sollevati da giornali che, soltanto poche settimane fa, stigmatizzavano l'intervento di un Gruppo della minoranza circa certe presunte censure o certi presunti auspici sulla partecipazione o meno di alcune persone al Salone del Libro.
Su questo mandato, che è stato esemplarmente rispettato dalle Fondazioni, e che credo altrettanto esemplarmente sia stato rispettato dalla Direzione editoriale, penso non possa sussistere confusione alcuna.
In caso contrario, torneremmo a tempi di socialismo reale che - e questa assemblea deve pronunciarsi in merito - non vogliamo che ritornino.
L'on. Dell'Utri è stato scelto quale uno dei massimi bibliofili italiani, e la sua figura si inquadra pertanto in un tema circoscritto, non in un tema universalista o politicamente universale, per il quale non avrebbe avuto alcun titolo per partecipare. Il suo invito è unicamente motivato dalla sua competenza, dalla sua professionalità, universalmente riconosciuta. Inoltre, il suo invito è stato formulato in tempi assolutamente non sospetti, che non lasciavano prevedere al Direttore editoriale nessun possibile peggioramento circa la sua situazione processuale.
Questi sono i fatti, e i fatti sono ben diversi dalle "interpretazioni" che si vogliono dare e dalle quali si vogliono trarre determinate lezioni moralistiche.
Io posso frequentare chi voglio; non ho debiti con nessuno: né verso questa assemblea né verso altri. Voglio esercitare moralmente la mia libertà ed essere giudicato per quello che la mia libertà determina, e non per dei processi alle intenzioni.
Non sono assolutamente obbligato a frequentazioni di destra o di sinistra, come vorrebbe qualcuno, come regie nascoste desiderano.
Personalmente, mi attengo allo scrupoloso rispetto delle persone che sanno più di me, che più si intendono della situazione libri, delle problematiche attinenti alla situazione libri e che, più di me, possono proporre degli antidoti capaci, in qualche misura, di risollevare una situazione che presenta delle criticità estremamente acute.
Era mia intenzione, signor Presidente del Consiglio e signor Presidente della Giunta, dare questa mia testimonianza: questo è quanto io devo a questa assemblea. E quanto io le devo non è un fatto né di mercimonio politico né di lenocinio culturale.
Le scelte fatte sono delle scelte a 18 carati, unicamente tecniche e unicamente professionali. Se ci saranno degli avvenimenti tali per cui si dovesse riproporre la questione, credo che non sarà oggetto di riflessione per la Fondazione o il Direttore: sarà dovere della persona interessata trarne tutte le dovute conseguenze. Grazie.



PRESIDENTE

Abbiamo avuto una puntualizzazione ulteriore molto chiara.
La parola al Consigliere Cavaliere al quale chiederei di restare nel tempo di Regolamento, cioè due minuti.



CAVALIERE Pasquale

Non ho assistito questa mattina alla riunione della Commissione e prendo atto dei fatti di cui ci informa il Presidente Picchioni.
La questione sollevata in quest'aula dal sottoscritto attiene ad un giudizio del Presidente Ghigo su questo invito e sul fatto che lo stesso abbia fatto eventuali pressioni, che il Presidente Picchioni nega assolutamente. Per il resto, credo che solo nelle società del socialismo reale non si potessero criticare le scelte tecniche. Sono esperienze e professionalità senz'altro riconosciute, ma ci sono anche delle contingenze politiche che, a mio avviso, fanno venire meno ed inquadrare in modo diverso queste professionalità che dovrebbero essere tenute in considerazione. In quest'aula sono state criticate da parte di Alleanza Nazionale, del Consigliere Ghiglia in particolare, certe impostazioni culturali dei vecchi Saloni del Libro, perché i Saloni del Libro parlavano solo della cultura "di sinistra"; questa era l'imputazione che il Consigliere Ghiglia, fino all'anno scorso, aveva fatto alla gestione del "Salone del Libro". Noi non entrammo in questa questione; oggi reputiamo e sottolineiamo l'inopportunità di questa scelta, tecnica o politica che sia ed il diritto di poterlo dire. Sottolineo anche le assonanze con le candidature europee (non voglio parlare della Provincia), ecc.
dell'esperto di bibliografia che il Presidente Picchioni non conosceva, ma che il Presidente Ghigo conosceva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Cerco di capire come mai il Consigliere Picchioni si agitava così tanto quando ha evocato con terrore situazioni di socialismo reale, facendo prediche a tutti noi; forse ho capito il motivo dell'agitazione, perché in questa vicenda, se di socialismo reale bisogna parlare, bisogna parlare di Rolando Picchioni e non di quest'aula. E le prediche se le tenga per sé...



PICCHIONI Rolando

Ma io sono libero di dire quello che voglio...



CHIEZZI Giuseppe

Anch'io e adesso lo motivo anche, perché se c'è una situazione di socialismo reale, questa non è di chi esprime delle opinioni sulla scelta di invitare Dell'Utri e ha opinioni negative, semmai è di chi può scegliere Dell'Utri e vietare agli altri di esprimere opinioni, nello stesso momento in cui chi sceglie è anche chi può esprimere opinioni dal punto di vista politico. Quindi, se c'è una sovrapposizione di ruoli politici e di gestione, questa non è di chi parla né di chi ha parlato prima; questa semmai è del Consigliere Picchioni, che ha la fortuna di poter scegliere e scegliendo tecnicamente, di dire agli altri: "state zitti", e poi di parlare anche politicamente, sostenendo - socialismo reale - che solo lui può entrare nel merito di queste questioni. Quindi io la prenderei molto molto più bassa. Su Dell'Utri ho fortissimi dubbi, non penso che il grande pubblico conosca Dell'Utri, né giovanile né di mezza età, in quanto collezionista di libri, ma per altri motivi.
Ritengo che questi siano i motivi che interrogano chiunque veda l'invito a Dell'Utri e penso anch'io che la scelta sia stata inopportuna.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Sulla Bassanini agricoltura. Secondo il mio parere, che peraltro condivido...



(Interventi fuori microfono da parte di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Per cortesia, lasciamo svolgere l'intervento al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Tornando alla questione Bassanini sull'agricoltura, mi ricollego alle considerazioni svolte dal collega Saitta per dire che, secondo il mio parere (che io peraltro condivido, come ebbe a dire un noto politico del Piemonte!), la nostra opinione espressa nella sede della riunione dei Capigruppo, era che, pur confermando la volontà di pervenire all'approvazione del provvedimento nei tempi politici e tecnici più rapidi consentiti dalla situazione... Presidente, guardi che io, per aiutarla, se non riesce a far tenere l'attenzione...



PRESIDENTE

Io la sento...



RIBA Lido

Ma non è solo da lei che io voglio essere ascoltato, altrimenti torniamo al punto di ieri: o lei, cioè, è in grado di ottenere che il Consiglio si comporti parlamentarmente, altrimenti sospenda la seduta e consenta che ci siano delle delucidazioni per chi se le deve reciprocamente dare. Poi si riprenderà la seduta.



PRESIDENTE

Il Consiglio è (mi permetto di dirlo senza recare offesa al Parlamento italiano) mediamente ad un livello non inferiore a quello del Parlamento.



RIBA Lido

Abbiamo qui due ex deputati, il Presidente Ghigo e il Presidente Picchioni, magari ci informeranno a riguardo. Se non c'è questa situazione da parte del Parlamento, vuol dire che indirizzeremo le nostre proteste anche nei confronti di quell'organo, ma non trapela...
Parli, Presidente, io do volentieri la parola al Presidente Ghigo...
Guardi che non c'è alcuna polemica: la situazione richiede probabilmente qualche minuto di riflessione...
Io voglio soltanto non confinare nessun argomento e tanto meno quelli che considero di qualche rilievo, ma nessun argomento in una situazione di distrazione complessiva che ci porta a dire che non sappiamo neanche cosa abbiamo deciso ieri sui lavori di oggi. Perché l'abbiamo deciso in un momento in cui ognuno diceva qualcosa!



PRESIDENTE

Stia a sentire la proposta della Giunta, dopodiché valuteremo se proseguire o meno.



RIBA Lido

Presidente, lei ha già accolto la mia opinione. Con il collega Saitta si stava dicendo proprio questo; data l'ampiezza della materia abbiamo bisogno di conoscere la proposta della Giunta e valutarla senza ritornare in Commissione.



PRESIDENTE

Sto cercando di realizzare queste condizioni. Dopo che il Presidente Ghigo avrà fatto la sua comunicazione si darà la parola all'Assessore per la proposta.
La parola al Presidente della Giunta.


Argomento: Province - Comuni - Comunita' montane - Norme generali sull'agricoltura

Esame disegno di legge n. 392: "Riordino dell'esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale caccia e pesca" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 392, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La contingenza ha portato a posticipare le due interpellanze di cui ieri si era deciso di discutere, ma si era anche detto che se ci fosse stato il tempo già oggi si sarebbe presa in considerazione questa proposta.
Ascoltiamo la proposta che l'Assessore espliciterà; su questa verranno fatte delle valutazioni. Se la proposta chiarisse tutte le perplessità che ci sono su questo disegno di legge si potrebbe anche procedere; se questo non si verificasse ci prenderemo il tempo necessario per fare delle riflessioni, però mi permetto di dire - come ricordava anche il Capogruppo Gallarini - che se si accantona la discussione di questo disegno di legge se ne potrebbe prendere in considerazione qualcuno che è stato licenziato all'unanimità per votarlo nella giornata di oggi. Onestamente, lo dico con estrema semplicità, mi sembrerebbe eccessivo aver convocato tre giornate di Consiglio per non approvare neanche un disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo per l'illustrazione di un articolo aggiuntivo all'articolato all'esame dell'aula.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Dopo la discussione di ieri e dopo il palesarsi di una serie di perplessità, o meglio di una richiesta di maggiori chiarimenti e di impegni da parte della Giunta regionale, la proposta che formulo è quella di aggiungere un articolo al testo che è stato distribuito per l'esame articolo che assorbirebbe l'art. 13, dal titolo "Risorse umane e finanziarie", testo di legge vincolante sotto ogni aspetto, che recita: "Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale avvia le procedure previste dalla legge n. 34/98, pervenendo contestualmente all'inizio dell'esercizio delle funzioni da parte degli Enti locali: a) alla quantificazione delle risorse finanziarie da assegnare agli Enti locali b) all'assegnazione agli Enti locali degli uffici e relativi organici che vengono individuati in via prioritaria nei settori territoriali dell'agricoltura c) alla ristrutturazione delle Direzioni, settori centrali e relativi organici per l'esercizio delle funzioni che permangono alla competenza della Regione".



PRESIDENTE

Con questo chiarimento possiamo passare all'esame dell'articolato? La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Credo che deluderei molto il Presidente e soprattutto l'Assessore se ritenessi esauriente questo articolo, che in realtà è virtuale perch ripete il contenuto della legge n. 34: "entro 60 giorni dall'approvazione si avvieranno le procedure". "Avviare le procedure", nel linguaggio politico che abbiamo imparato ad utilizzare in questi anni, è un elemento assolutamente inconsistente dal punto di vista della realizzazione. Ieri abbiamo riscontrato, soprattutto da parte del Presidente Ghigo un'intenzione reale di operare su questo provvedimento in termini di messa a punto di una procedura concreta di decentramento con elementi indicati in modo efficace già nel testo della legge. Questo sarebbe ciò che noi intenderemmo conquistare come condizione minima per poter approvare il Bassanini.
Colgo l'occasione per esprimere qualche considerazione molto rapidamente: alcuni di noi hanno lavorato in Commissione, altri in Conferenza di Capigruppo, ma tutti sappiamo che finora abbiamo lavorato su dei Bassanini che dovevano tradurre essenzialmente delle regole parlamentari e ministeriali in indirizzi politici e per quanto riguarda il decreto sul lavoro così si è operato, noi l'abbiamo anche approvato; penso che ci stiamo orientando verso un atteggiamento positivo, in ogni caso consideriamo adeguato il lavoro che si sta facendo metodologicamente sul Bassanini per i trasporti. Il 112 è tutto da esaminare, siamo in fase iniziale.
Abbiamo dovuto correggere, Presidente Deorsola, l'ottimismo che la spingeva d'ufficio a prospettare una discussione in 15 giorni nell'ambito delle Commissioni, richiedendo l'argomento un tempo più congruo: ci stiamo lavorando.
Sull'agricoltura siamo all'interno di una situazione nella quale si concretizza il 15-20% del bilancio della Regione, non destinato obbligatoriamente alle spese della sanità, più quasi 500 persone sulle 3.000 dell'organico: anche qui siamo a livelli del tutto consistenti. Si può capire che varare una legge senza avere affrontato con concretezza questa partita significherebbe compiere un atto elusivo; se è un atto elusivo siamo già incorsi - non nelle ire, perché si è trattato di una situazione ripetuta e poi il termine non sarebbe accettabile neanche da parte nostra - in un'operazione ministeriale che ha adottato un provvedimento sostitutivo e da questo punto di vista il puro recepimento burocratico della direttiva Bassanini è già operante; ma dal punto di vista concreto dobbiamo misurarci con questo problema.
Ci siamo misurati con la legge n. 51, con provvedimenti abbastanza importanti. Io so cosa significa dire a 200 impiegati e dirigenti che passeranno alle Province; dire ai dirigenti che di tre ne rimane uno.
Parliamo di un bilancio che per una cifra consistente deve transitare: se non operiamo adesso, che sta scadendo il termine ultimo della legislatura di fatto questa operazione non l'avremmo compiuta. Lo dico con molta obiettività: le opposizioni, credo tutte, non possono consentire che si eluda un nodo di questo genere.
Sull'indirizzo che avevamo già considerato inevitabile da parte della maggioranza e assolutamente imprescindibile da parte dell'opposizione credo si debba lavorare. Per noi vanno bene, metodologicamente, la Commissione o altre sedi di riunione; non mi preoccupo della metodologia adesso. Sull'argomento ci siamo già tornati parecchie volte, come è stato fatto per le Comunità montane e abbiamo capito che bisognava gestirle e affrontarle in termini politici. Questo passaggio va affrontato in termini politici.
Noi siamo disponibili da subito, ma non a superare questo tipo di elemento costitutivo della sostanza stessa del provvedimento. La comprensione all'interno del problema ce la metteremo, ma la comprensione per eludere il problema non è neanche nelle nostre disponibilità di forze che devono ottenere su questo punto una certa operatività. Guardate - l'ho detto ieri, mi scuso se faccio questa ripetizione - gli incassi medi dell'agricoltura sono scesi di oltre il 10%. Parliamo di un settore che sta vivendo una situazione di grande crisi. Ci vorrebbe poco a sviluppare un certo tipo di mobilitazione nel settore, non magari su questo, ma non stiamo pensando né perseguendo questo tipo di indirizzo politico, stiamo soltanto cercando di fare in modo che, con il trasferimento delle competenze, ci siano anche soldi e personale.



PRESIDENTE

Il Consigliere Saitta ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Condivido le considerazioni del collega Riba. Da quello che posso capire, in sostanza, l'obiettivo dell'Assessore è quello di rafforzare, dal punto di vista amministrativo, un processo, per avere maggiori garanzie affinché ciò che è espresso nelle finalità venga mantenuto e quindi calendarizzato. Anche questa mi sembra una modalità interessante. Può anche essere inserito un articolo che definisca meglio i tempi, oppure li riduca rispetto a quelli previsti dalla legge n. 34. Non sono in grado di valutare il rapporto con la legge n. 34 per le cose che sono state dette, ma l'obiettivo probabilmente è di rafforzare il processo.
Il problema che ieri è stato posto era un altro - lo ripeto, non vorrei ripetere l'intervento di ieri. La questione riguardava l'organizzazione del personale: situazione oggi e situazione a funzioni conferite e trasferite (quindi una prima descrizione del cambiamento organizzativo).
Ieri, probabilmente, lei ci ha anticipato una sua ipotesi, che è quella della riduzione delle direzioni da tre a due. Poi mi pare che abbia fatto un'altra riflessione che, in sostanza, se non sbaglio, diceva questo: "Il personale decentrato è il personale che dovrebbe andare nelle Province". Il rilievo mosso negli interventi successivi riguarda il fatto che tra le funzioni trasferite alle Province vi sono anche funzioni non svolte dai servizi decentrati, ma svolti a livello centrale, quindi il trasferimento non dovrebbe soltanto riguardare il personale decentrato, ma anche altre funzioni. In sostanza è questo.
Cosa abbiamo detto ieri all'Assessore? Abbiamo invitato l'Assessore a precisare meglio le questioni che lui ha anticipato. Chiedevamo, e non è possibile metterle in legge (non è che ieri si chiedeva che ci fosse un articolo con la descrizione della nuova organizzazione a trasferimenti avvenuti), al limite, un documento che già individuasse, descrivesse e definisse le risorse, in modo che il Consiglio ne potesse prendere atto e ne potesse discutere. Questo era alla base per poter procedere alle fasi successive che, per forza di cose, richiedono un rapporto con le Organizzazioni sindacali e con gli Enti locali, perché non è un percorso che si può descrivere a tavolino. Secondo noi, indipendentemente dai nomi una base di partenza sarebbe un elemento utile per partire realmente con questo processo di conferimento.
In sostanza, ripeto la richiesta: al di là delle modifiche che si possono apportare ad una legge (tutto ciò che è possibile fare è utile) il problema è di avere un documento, un ordine del giorno, un allegato che disegni, in termini anche soltanto sommari, ma abbastanza precisi, la nuova organizzazione. Siamo ancora a questo punto.
Se l'Assessore in questi giorni ce lo fa avere, credo che la prossima settimana potremo sicuramente passare alla discussione della legge.



PRESIDENTE

Il Consigliere Gallarini ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Proverei a fare una proposta ai colleghi, soprattutto alla Presidente della III Commissione, Bortolin. L'Assessore ha esordito prospettando sostanzialmente una disponibilità, abbastanza concreta sotto certi aspetti ma non ancora così dettagliata, come era stato chiesto ieri e come è stato ribadito oggi da alcuni colleghi dell'opposizione. Siccome l'ipotesi che il Presidente del Consiglio faceva ieri, ma saranno poi domani i Capigruppo a doverlo stabilire, è quella che il Consiglio, la settimana prossima, possa essere convocato nella giornata di giovedì, penso che nella giornata di martedì si possa eventualmente convocare la I Commissione, se c'è la disponibilità di tutti (se è il caso si fa al mattino o si fa anche al pomeriggio, si affina tutto quel che c'è da affinare, nel frattempo, quel che l'Assessore avrà predisposto per martedì mattina), in modo tale che così come si diceva ieri ai Capigruppo, giovedì prossimo si possa arrivare in aula con un disegno di legge affinato al punto tale da poter essere ragionevolmente approvato in quella seduta.



PRESIDENTE

Se intendo bene, quello che viene proposto non è tanto un ritorno in Commissione del provvedimento, ma una riunione di Commissione in cui si valutino le ricadute del provvedimento. Alla fine di questa o delle riunioni di Commissione potrebbe esserci un emendamento o un ordine del giorno da portare in aula. Ho inteso in senso corretto la sua proposta?



GALLARINI Pier Luigi (fuori microfono)

Sì, Presidente, d'accordo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Ho ascoltato l'emendamento che l'Assessore ha letto poc'anzi; devo dire che posso anche apprezzare lo sforzo che è stato fatto per adeguare il disegno di legge a quella che è la legge di carattere generale che già abbiamo approvato e che stabilisce, per quanto riguarda il personale, un percorso preciso. Forse noi volevamo qualcosa non so se in più o in meno ma certamente sono d'accordo: esiste la necessità di approfondire la proposta che l'Assessore ha fatto, alla luce delle informazioni, dei chiarimenti e degli impegni che alcuni di noi, come minoranza, ieri hanno sottolineato e chiesto. Anche perché noi siamo di fronte ad una chiara richiesta, da parte dei Comuni e delle Province, di capire che cosa succederà loro dopo l'approvazione di questo provvedimento; quindi credo che vi sia anche una necessità di carattere generale. Per quanto mi riguarda c'è tutta la disponibilità, prima ancora come Consigliera, poi come Presidente di Commissione, per fare questo approfondimento, che pu essere rapido, perché noi disponiamo degli atti della discussione svolta in Commissione e che sono il risultato delle ampie consultazioni già svolte quindi anche delle richieste delle Province e delle Associazioni rappresentative degli agricoltori.
Sono disponibilissima a convocare la Commissione martedì - ci mancherebbe! - però pongo un problema che ho già sottolineato in altra sede anche a lei, Presidente del Consiglio: la Commissione si convoca, ma deve essere una sede di confronto nel merito e non di presenza/assenza passatemi l'espressione - che poi non consente di approfondire il problema.
Non sono solo le minoranze che pongono questa questione, ho sentito anche un Consigliere della maggioranza sottolineare la necessità di veder chiaro attorno a questo problema delle risorse del personale. Quindi la Commissione martedì la facciamo senz'altro se i colleghi lo ritengono, per i componenti dovranno essere presenti sul serio, perché le ultime Commissioni che abbiamo svolto su temi importanti, quali l'agricoltura, la montagna, il turismo ed altri, hanno visto, invece, una presenza disattenta, un'assenza e l'impossibilità di entrare correttamente nel merito dei problemi. Poi verificheremo qui il risultato. Lo sottolineo perché la disponibilità c'è, ma a questa condizione.



PRESIDENTE

Questa dovrebbe essere una condizione ovvia, ma è meglio ribadirla perché non sempre si realizza.
Credo dunque che questa impasse possa essere superata, convocando la Commissione per martedì (la Presidente potrebbe farlo subito), magari non in primissima mattinata. Valuti lei quando, eventualmente verso le ore 10 o quando riterrà opportuno; ciò non tanto per un rinvio in Commissione del provvedimento, ma per un esame delle ricadute che esso può avere. Possiamo concludere in questo modo? Credo di sì.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Mi sembra che qualche Gruppo non possa essere presente martedì; il Capogruppo dei DS...



PRESIDENTE

Se non sarà martedì, la modalità è quella: convocare la Commissione quando ci saranno le compatibilità.



BORTOLIN Silvana

Esatto. Dato che il Consiglio, se i Capigruppo lo stabiliranno, è convocato per giovedì, anche il mercoledì è utile ai fini della Commissione; naturalmente, se il fatto di spostare di un giorno garantisce la presenza di tutti i Gruppi. Valuti lei.



PRESIDENTE

Comunque, stabiliamo la modalità; poi, con il calendario alla mano valuteremo quando fissare questa riunione della Commissione Agricoltura.
Abbiamo così definito il percorso futuro del disegno di legge n. 392.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Interpellanza n. 2350 inerente a: "Utilizzo scorretto dell'Ufficio Posta nel Consiglio regionale da parte di un Assessore"


PRESIDENTE

Poiché è rientrato il Consigliere Rosso, ci sono le condizioni per dare la risposta all'interpellanza n. 2350 presentata in data 16 marzo 1999 dai Consiglieri Saitta, Riba e Cavaliere sul problema Vaglio.
Risponde il Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La risposta all'interrogazione è già stata data, e non intendo ricordare l'intero percorso che ha avuto nel dibattito del Consiglio. Mi sembra rimanesse aperta la richiesta, da parte dei Consiglieri della Lega di un mio personale giudizio sull'argomento in qualità di Presidente della Giunta.
Il risultato delle mie valutazioni fatte con l'Assessore Vaglio sulla questione in oggetto sono le motivazioni che hanno portato l'Assessore a stilare la lettera che il Presidente del Consiglio ha preso in esame all'interno dell'Ufficio di Presidenza. Perciò non ho, evidentemente, la presunzione di pensare che il mio intervento, nell'ambito della discussione dell'argomento con l'Assessore, sia stato quello che ha portato alla soluzione di una soddisfacente spiegazione da parte dei Consiglieri della Lega; ritengo però che abbia avuto un suo specifico significato.
Credo che quanto è accaduto debba comunque, preso atto delle considerazioni fatte dall'Assessore Vaglio nella sua comunicazione, essere assunto come riferimento per il comportamento che i Gruppi, secondo me devono assumere. Questa non è una competenza della Giunta; piuttosto è una competenza del Consiglio, ed io non intendo sconfinare in competenze che non mi spettano.
Quanto al giudizio della Giunta, come ho già detto, le valutazioni fatte sono servite per giungere alla comunicazione dell'Assessore Vaglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rosso; ne ha facoltà.



ROSSO Roberto

La settimana scorsa, il problema della Lega, più che dalla questione in oggetto, era motivato dalla noncuranza con la quale era stata affrontata la nostra interrogazione. Quindi, Presidente Ghigo, le vorrei consigliare di prestare più attenzione alle risposte dei membri della sua Giunta alle interrogazioni, soprattutto alle interrogazioni richiamate in sede di Capigruppo.
Effettivamente, dalla risposta dell'altra settimana del Vicepresidente Masaracchio, ci è sembrato che la Lega sia stata relegata a Gruppo di serie B, poiché in realtà non c'è stata data nessun tipo di risposta. Vorrei ricordare che l'Assessore Masaracchio lesse in aula un foglio con poche righe, che non soddisfacevano ed evadevano le domande poste nell'interrogazione.
Relativamente al problema in oggetto, siamo invece soddisfatti della risposta data ieri dal Presidente Deorsola, il quale ha affermato che questa spesa non è compatibile con quelle che i Gruppi consiliari possono fare. Ci aspettiamo dal Presidente Deorsola anche un resoconto su cosa si intenderà fare a riguardo di questa deliberazione unanime dell'ufficio di Presidenza. Si tratta di una deliberazione formulata forse con poche parole, ma che un significato di vasta portata.
Colgo l'occasione per ricordare che manca ormai solo un anno alle elezioni regionali, e che l'ufficio di Presidenza, a questo punto, dovrebbe cercare di prestare maggiore attenzione all'operato finora svolto. E' infatti evidente che in questo ultimo anno potrebbero manifestarsi tentazioni ulteriori di utilizzo non del tutto legittimo dei fondi riconosciuti ai Gruppi.
Presidente Ghigo, manca però una sua ferma presa di posizione in merito al discorso etico. Non mi sembra che, al di là dell'utilizzo dei fondi per mandare queste lettere, l'Assessore Vaglio si sia comportato in maniera trasparente. "Trasparente": è così che lei definisce l'operato dell'Assessore, della sua Giunta e della sua maggioranza. Forse questa non è altro che l'ennesima dimostrazione che un conto è esporre dei programmi e delle tesi, altro conto è la pratica, visto che si ricorre anche a questi mezzucci nell'intento di indebolire altri partiti. In questo caso, è capitato alla Lega, ma mi auguro non ci siano altre lettere di questo tipo lettere con cui si cerca di portar via consenso a questo o quel partito.
Presidente Deorsola, noi siamo soddisfatti della sua risposta. Vorremmo però che nelle prossime settimane ci venisse illustrato anche l'esito della vostra deliberazione. Non basta soltanto deliberare: questa vicenda potrebbe chiudersi con la restituzione dei fondi spesi in maniera così illegittima.
Infine, la invito a vigilare ulteriormente su quest'ultimo anno di legislatura.



PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza ha fissato un principio sul caso specifico: le conseguenze sono conseguenze logiche e in qualche modo determinate.
Sul concetto della vigilanza, l'Ufficio di Presidenza ha delle attribuzioni; la prima è di dare indicazioni o ricordare o ribadire le spese compatibili, cioè non ha il compito di censura preventiva, non vuole averla, nel senso che le somme messe a disposizione dei Gruppi, secondo quanto stabilito nei provvedimenti, sono date per determinati utilizzi e questa è una responsabilità del Gruppo. La vigilanza, dunque, è in quei termini; non si può ipotizzare la verifica sulle spedizioni, tanto per restare in argomento. Comunque, l'Ufficio di Presidenza ha già pensato di ribadire con una lettera circolare gli impegni che possono essere assunti dai Gruppi in questa opera.
La parola al Consigliere Chiezzi, che ha un'interpellanza urgente sull'argomento.



CHIEZZI Giuseppe

Lei ha colpito nel segno: ci sono altre spedizioni riguardo alle quali chiedo una risposta. In realtà l'avevo già chiesta in occasione della risposta alla "spedizione Vaglio". C'è la "spedizione Scanderebech": le chiedo innanzitutto se l'Ufficio di Presidenza ha approvato medesima deliberazione o meno; anche al Presidente Ghigo - che sta chiaccherando con un altro Assessore - chiedo se mi può rispondere.



PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza non ha deliberato sulle altre spedizioni.
L'argomento è all'esame, perché occorre fare un approfondimento che non è solo di fatto, ma anche di diritto. Non è cioè una questione di fatto com'era la precedente, anche grazie al chiarimento pervenuto con grande tempestività.
Prego, Consigliere Chiezzi, però non vorrei fare un dialogo.



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente, sono dialoghi di quindici secondi. Non ho capito bene il fatto di diritto. Il Consigliere Scanderebech ha spedito degli auguri a delle persone fisiche...



PRESIDENTE

C'è un problema di privacy che deve essere approfondito sotto un profilo di diritto. Questa è la questio iuris di fondo.



CHIEZZI Giuseppe

Ma, come attività di Gruppo, ha spedito dalla posta del Consiglio degli auguri che non sono stati graditi, tant'è che molti di noi hanno ricevuto proteste.



PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza non ha deliberato sul punto.



CHIEZZI Giuseppe

Ma lo farà?



PRESIDENTE

Certo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Anche il nostro Gruppo, sul problema delle lettere inviate dal Consigliere Scanderebech...



PRESIDENTE

Su questo non è stata data risposta, è semplicemente questo.



PAPANDREA Rocco

Volevo ricordare che c'era un'interpellanza anche nostra; tra l'altro a noi il garante della privacy ha già risposto, quindi, se volete che vi diciamo come si fa, siamo già riusciti ad ottenere una risposta che tra l'altro dice che sono stati usati e trattati dei dati in modo non corrispondente alla legge.



PRESIDENTE

E' un altro problema che vogliamo approfondire; se lei ha della documentazione, potrà agevolarci nell'esame facendocela pervenire.
Questa parte la considero esaurita; con il vostro consenso passerei all'esame dei provvedimenti così come sono all'o.d.g.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

L'Assessore D'Ambrosio aveva chiesto ed anticipato all'aula...



PRESIDENTE

E' stato distribuito...



RIBA Lido

Sì, l'ho visto, ma un problema così o non lo si discute in aula altrimenti non lo si risolve certamente con quella nota. Per quanto apprezzabile sia, preferirei avere un'informativa.
Non so se ci rendiamo conto che rischia di saltare un terzo della zootecnia del Piemonte! Sapete che quando compare la peste suina esistono delle misure sanitarie per cui, ad esempio ancora adesso, dalla Sardegna non si importa e non si esporta? Vorrei capire, al di là di questo, che rischi stiamo correndo per i focolai di peste suina che si sono accesi nel Biellese e nel Vercellese. A quanto pare, essendo almeno due, si parla già di diffusione e moltiplicazione dei casi.
Allora, o non se ne parla - e non sono stato io a sollevare la questione - altrimenti, essendo stata sollevata, parliamone come ha ricordato la Presidente Bortolin poc'anzi. Evitiamo che su alcune materie poiché non c'è quel tipo di sensibilità ed attenzione necessaria, quando se ne discute vi è già una situazione d'emergenza. Credo che l'Assessore abbia il diritto di dare l'informazione che aveva chiesto di poter svolgere al Consiglio.



PRESIDENTE

Secondo una richiesta già formulata in realtà fin da lunedì dall'Assessore D'Ambrosio, sentiremo una comunicazione sul punto; esaurita la comunicazione e le eventuali richieste di puntualizzazione, ci sarà una riunione dei Capigruppo per vedere se ci sono le condizioni per affrontare il prosieguo dei lavori.


Argomento: Zootecnia

Comunicazione dell'Assessore D'Ambrosio sul problema "Peste suina" verificatosi in un allevamento del Comune di Formigliana (VC)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente, e cortesi colleghi. La mia doverosa comunicazione al Consiglio regionale attiene al focolaio di peste suina classica verificatosi a Formigliana, in provincia di Vercelli.
Dopo oltre vent'anni di assenza dal Piemonte, ma di presenza continua in altre parti d'Italia e d'Europa (Germania, Olanda e Spagna hanno abbattuto negli ultimi anni centinaia di migliaia di capi) la peste suina classica ha fatto, purtroppo, la sua comparsa in un allevamento del Comune di Formigliana in provincia di Vercelli.
La malattia è stata sospettata il 25 marzo. I sanitari della Direzione regionale di Sanità Pubblica hanno eseguito un immediato sopralluogo con i tecnici dell'ASL 11 e dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale di Torino prelevando campioni di materiale patologico che hanno consentito al Centro di Referenza Nazionale di Perugia di eseguire una tempestiva diagnosi di conferma, pervenuta sabato 27 u.s.
L'allevamento colpito comprende 1.000 scrofe ed è composto complessivamente da 6.500 capi, le operazioni di abbattimento e di distruzione dei quali sono iniziate lunedì 29 e si concluderanno nella giornata di oggi, con tutte le altre operazioni di bonifica.
Tutti i provvedimenti sono stati istruiti nei giorni di sabato e domenica corsi, consentendo l'adozione del provvedimento di abbattimento stabilito con ordinanza del Sindaco, la predisposizione di quattro squadre operative mobilitate dai Presidi Multizonali di Profilassi e Polizia veterinaria, l'allerta di tutti i servizi veterinari del Piemonte e l'emanazione, il 29 marzo u.s., delle misure di "zona di protezione" e "di sorveglianza", disposte con decreto urgente del Presidente della Giunta regionale, on. Enzo Ghigo.
Il Ministero della Sanità, che deve tenere al corrente la Comunità Europea, è stato informato, così come sono state allertate due regioni (Emilia Romagna ed Umbria) che avevano acquistato animali provenienti dall'allevamento infetto.
In Piemonte sono attualmente considerati ad alto rischio di infezione due allevamenti collegati alla medesima proprietà, comprendenti ulteriori 2.200 capi dei quali si è, pertanto, deciso l'abbattimento.
Fortunatamente la zona colpita è a bassissima densità zootecnica e nell'area delimitata dai provvedimenti regionali (con un raggio di circa 10 chilometri) ci sono soltanto sette allevamenti suini intensivi.
D'altro canto, in tutta la Provincia di Vercelli, il censimento dello scorso anno ha fatto registrare 23.354 capi suini, mentre il grosso del patrimonio regionale, valutato attorno al 1.000.000 di capi, è concentrato nella Provincia di Cuneo e in parte in quella di Torino.
La peste suina classica non è una malattia che si trasmette all'uomo né direttamente né tramite gli alimenti, ma le carni dei suini infetti vanno comunque distrutte per evitare che il riutilizzo di rifiuti alimentari per gli animali possa mantenere il contagio.
Le drastiche misure, indispensabili per l'immediata estinzione del focolaio, sono espressamente previste dalla legislazione comunitaria e nazionale che stabilisce anche il totale rimborso dei danni all'allevatore.
La ditta proprietaria dell'allevamento infetto sarà rimborsata con il 100% del valore di mercato degli animali abbattuti e distrutti.
L'indennizzo è competenza della Regione sotto forma di anticipo, poi rimborsato dall'Amministrazione centrale.
I tempi di erogazione di questo contributo sono previsti in un massimo di due mesi, sempre che l'inchiesta non evidenzi colpe o responsabilità dell'allevatore.
Entro la giornata di domani primo aprile sarà completato l'abbattimento in loco di tutti gli 8.700 capi.
Il loro invio agli stabilimenti appositamente autorizzati allo smaltimento (Improma di Ceresole d'Alba e Lipitalia di Rosta), che ha avuto inizio da lunedi 29 u.s., si concluderà parimenti nella giornata di domani.
Questa comunicazione è stata fatta anche per iscritto a tutti i Capigruppo. Sono a disposizione per eventuali domande.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Prima di compiere le dovute considerazioni, vorrei sentire l'Assessore per sapere quali siano le prospettive che abbiamo e quali gli elementi di rischio per la nostra struttura zootecnica, anche dal punto di vista sanitario. Trasferire le carcasse dal Vercellese e dal Biellese all'Improma, nel territorio cuneese, che ha la più alta densità di allevamenti suini, comporta sicuramente degli ingenti problemi di profilassi. So bene che la struttura per l'incenerimento è quella, ma non so se le carcasse devono essere incenerite la o se devono essere trattenute da altre parti. So anche che li ci sono, a grandi linee, come lei ha detto 23.000 capi.
In Piemonte abbiamo, credo, quasi un milione di capi di allevamento: siamo la regione d'Italia a più alta intensità di produzione. Non è molto noto, ma la Provincia che fra tutte ha più suini è quella di Cuneo. Stiamo davanti a tutte le provincie, alla regione Emilia nel suo insieme, al Veneto.
Mi sembra opportuno conoscere gli elementi di valutazione dell'Assessorato dell'Agricoltura sulla questione. Lei, Assessore, svolge un lavoro connesso alla profilassi, ed è la parte di sua competenza. Ma occorre pensare anche all'impatto commerciale, alle conseguenze nei mercati, al problema del trasferimento, della commercializzazione e della funzionalità degli spostamenti. Su tutti questi fattori si inseriscono non solo elementi di carattere psicologico, ma anche valutazioni tecniche.
Anch'io, come voi, ho sentito delle situazioni di allarme. Solo ieri ho detto che gli incassi dei venditori dei mezzi tecnici per gli allevamenti erano diminuiti del 10%. rispetto all'anno scorso. In una situazione di questo genere non solo si blocca l'attività degli allevamenti, ma si blocca anche quella dei mangimifici, dei salumifici, che preferiscono rifornirsi da altre parti. Si blocca veramente un ramo molto esteso della nostra economia. E' ovvio che poi si hanno delle conseguenze sul bilancio regionale. Per fortuna, abbiamo una legge a riguardo: in caso di interventi di tipo profilattico e sanitario la Regione indennizza le perdite al 100%.
Ovviamente, la Regione indennizza solo le perdite patrimoniali, non valutando né l'avviamento né l'eventuale guadagno. Abbiamo probabilmente bisogno di riesaminare le conseguenti misure di emergenza per il sostegno alle attività, vorrei non ci limitassimo ad una sola presa d'atto.
Oggi, tutte le pagine regionali dei giornali nazionali riportavano la notizia, e i giornali locali vi hanno dedicato quasi l'intera edizione.
Quanto si dirà oggi in Consiglio regionale presto diventerà notizia da diffondere: dobbiamo fare in modo che sia una notizia rassicurante, per quanto è possibile, in questa situazione, rassicurare.
Presidente, ritengo che questo sia un caso per cui è necessario che la notizia sia fornita attraverso gli organi del Consiglio, senza nulla togliere all'autonomia né degli Assessori né dei Gruppi.
Dal Consiglio deve uscire un'informazione corretta, adeguata esauriente: almeno in un caso di emergenza come questo dobbiamo dimostrare la nostra capacità di organizzare, fornire ed assicurare agli utenti piemontesi un'informazione adeguata.



PRESIDENTE

Sarà mia cura fare in modo che la notizia sia diffusa attraverso le note del Consiglio.
La parola all'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Intervengo brevemente sulla questione. Conosco l'azienda vittima purtroppo, della peste suina. Nella zona, credo sia l'unica azienda di allevamento di suini. Mi sembra che la sua attività si svolga lungo un intero ciclo: dall'allevamento alla macellazione dei capi fino alla stagionatura di prosciutti e salami. Credo che, sotto il profilo sanitario attorno a questo centro sia stato steso un cordone di dieci chilometri.
Attualmente, non sono in grado di dire se il trasporto, o altre cause e ragioni, possano essere motivo di contagio per gli allevamenti vicini: non sono in grado di esprimere valutazioni in merito, non ho le conoscenze necessarie.
Ci sono ancora due aspetti da trattare. Evidentemente, la ditta è economicamente solida. Per fortuna, perché credo che così otterrà, almeno per il danno reale, un indennizzo al 100%.
In seguito, quando questa ditta ripristinerà l'allevamento, si presenterà il problema di valutare gli eventuali danni di ricaduta, cioè i danni relativi alla mancata commercializzazione dei prodotti.
Per quanto riguarda il danno complessivo sulla perdita degli animali credo che il rapporto sia stato più o meno indicato. A fronte di un milione circa di capi suini, presenti nella regione Piemonte (quasi tutti concentrati nella provincia di Cuneo e nella provincia di Torino), possiamo calcolare i danni sui capi già persi e su quelli che si perderanno con il completamento degli abbattimenti, ma io, ora, non dispongo degli elementi necessari.
D'altra parte è mia intenzione, domani mattina, prima di venire a Torino, fare una visita all'azienda Cavagnone, di cui conosco anche i titolari, quindi avrò maggiori informazioni per poter eventualmente comunicare o in quest'aula o al collega Riba, se lo ritiene, la consistenza dei danni.
Per quanto riguarda quelli che possono essere i danni di ricaduta dell'uso del prodotto, che si può verificare anche indipendentemente da altri allevamenti e da altre trasformazioni, è un problema che non siamo in grado di valutare. Solitamente, come ogni tanto viene riproposto in termini di notizie giornalistiche, quando si parla di mucca pazza gli allevatori si lamentano che c'è un minor consumo di carne, quindi può darsi benissimo che ci sia minor consumo di insaccati e prosciutti; chiaramente queste sono indicazioni e valutazioni che possono solo essere verificate e tradotte nel tempo.
Allo stato attuale, non è che l'Assessorato all'agricoltura non tenga presente lo stato degli atti e l'evoluzione, che speriamo sia positiva, nel senso che il tutto si limiti a queste aziende e alle altre due che fanno parte della stessa azienda, sia pur dislocate in località diverse, evitando di creare ben maggiori e diversi problemi di gravità laddove vi sono le concentrazioni degli allevamenti dei suini. Evidentemente il problema del quantum lo verificheremo a tempo debito, quando saremo a conoscenza di tutti gli elementi necessari per fare queste valutazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Devo dire che una delle prime cose che ci aveva colpito in Commissione a suo tempo, era stata la relazione del nostro responsabile per il controllo dei servizi veterinari per la sua competenza, preparazione e professionalità, per cui la Regione Piemonte è sempre stata all'avanguardia, e il nostro funzionario è un esperto - possiamo dirlo con un certo orgoglio - non solo piemontese, ma anche nazionale ed europeo.
Complessivamente noi vantiamo un buon meccanismo di controllo, tant'è vero che per quello che riguarda le nostre carni bovine, così come ci diceva il nostro funzionario, se, dal punto di vista della quantità, abbiamo avuto una diminuzione della produzione e commercializzazione, dal punto di vista della qualità, la carne piemontese viene comunque apprezzata praticamente in tutti i mercati non solo per le forme di allevamento ma, soprattutto per i sistemi di vigilanza e di controllo, tanto che, anche in periodo di mucca pazza, parlando con gli allevatori della zona da cui provengo, il danno non è stato così imponente e grave, se confrontato con quello subìto in altre regioni d'Italia e d'Europa.
Certo, come diceva l'Assessore alla sanità, dopo vent'anni ci ritroviamo davanti un problema di peste suina. Ribadisco che la peste suina non comporta alcun rischio per l'uomo, che è un cosiddetto portatore sano nel senso che purtroppo - ahimé! - l'uomo può essere un vettore della malattia ma, in ogni caso, non si ammala mai a causa della peste suina, che si trasmette con le famose quattro "effe": le feci; il cibo (che gli inglesi chiamano "food"); gli insetti (che si chiamano "fly") e le goccioline che vengono emesse dagli animali con la respirazione. Queste quattro "effe" sono lo strumento della trasmissione, però coinvolgono in gran parte anche l'uomo perché, alla fine, l'organizzazione della produzione attiene all'uomo. Si è parlato parecchio del fatto che la peste suina sarebbe arrivata in Piemonte tramite le scarpe degli operatori dell'Emilia Romagna che, probabilmente, erano imbrattate di escrementi o in qualche modo, da oggetti contaminati.
C'è un altro dato, Assessore. Ci risulta che - ahimé, sarà merito di un film famoso, in cui un maiale è protagonista - ormai i maialini sono anche considerati animali di accompagnamento e di affezione, però non sono soggetti alla vigilanza necessaria. In questi giorni, insieme a questa notizia, abbiamo letto con una certa preoccupazione la notizia che, nel giro di pochi mesi, in Piemonte ci siano stati ben quattro morti per la malattia di Creutzfeldt-Jacob.
L'Assessore sa che sono l'ultima persona che tende a creare allarmismi per formazione politica e per professione. Dopodiché, Assessore, le chiedo: la nostra vigilanza è sempre adeguata? La domanda che faccio è questa, perché giustamente altri colleghi, in particolare il collega Riba, sottolineano il danno economico non soltanto della ditta che è interessata, ma anche il problema di immagine per le carni piemontesi che - ripeto - sono valorizzate moltissimo per la loro qualità (qualità vuol anche dire capacità di vigilanza e di controllo).
Quello che emergerà non è tanto il fatto che è interessata una sola azienda, ma che in Piemonte, la regione dove i controlli sono sempre stati al più alto livello, c'è di nuovo la peste suina dopo vent'anni.
Avrei anche piacere di essere tranquillizzato rispetto alla questione di questi quattro casi di malattia di Creutzfeldt-Jacob, che sono stati collegati, non si sa quanto propriamente o impropriamente, alla malattia della mucca pazza, perché ricordo che il nostro bravissimo funzionario ci aveva avvertito di una cosa: è vero che il nostro sistema di vigilanza è molto valido, non soltanto rispetto a queste malattie infettive, ma anche a malattie infettive di tipo classico (per esempio, la tubercolosi bovina) ma è anche molto efficace per quello che riguarda il trattamento con sostanze anabolizzanti, che sono consumate in larghissimo uso, e dove c'è ci diceva sempre il nostro funzionario - una specie di rincorsa fra la struttura pubblica, da un lato, e questi allevatori, tra virgolette "criminali" di fatto; dall'altro, che non appena ci si attrezza per tenere d'occhio il betabloccante di turno, ci si ritrova con l'introduzione di un nuovo prodotto e così via.
La domanda che faccio all'Assessore alla sanità è una domanda specifica, ovviamente, perché questa è la mia competenza: Assessore, il nostro sistema di vigilanza è ancora adeguato? Nel senso che, da quello che ho detto e da quello che ci ha detto il nostro funzionario addetto ai servizi veterinari, i nostri avversari, i criminali, quelli che antepongono il loro profitto ed interesse economico alla salute dei cittadini. Sono ogni giorno più agguerriti. Ma noi, nel frattempo, stiamo facendo qualcosa perché il nostro armamento, dal punto di vista quantitativo - uomini e mezzi - e dal punto di vista qualitativo - organizzazione delle strumentazioni - si accresca? Più in generale, e ricollegandomi al dibattito fatto in precedenza sulla sanità, vorrei dire che il nostro obiettivo sulla prevenzione deve essere il 5%, obiettivo che rischia invece di essere fagocitato da un'ipertrofica spesa ospedaliera.
Assessore, questa spesa è ipertrofica per i ricoveri impropri, perch non sono state attuate politiche per intercettare le patologie sul territorio e diminuire il bisogno di ospedalità.
Non basta fissare dei tetti agli ospedali pubblici: se gli ospedali pubblici non funzionano, come la Divisione di cardiochirurgia delle Molinette, i malati si riversano nelle strutture private, come Villa Pia che aumenta in tal modo i propri introiti del 500%.
La domanda che vorrei porre è: a che punto sono i nostri servizi di prevenzione? Stiamo lavorando per incrementare le loro dotazioni di personale, di risorse, di strumentazione? Stiamo migliorando dal punto di vista quanti-qualitativo? Oppure fattori come questo, come la peste suina che ricompare dopo 20 anni, sono segnali del fatto che il livello della nostra sanità, ottimo e veramente d'avanguardia, rischia di finire come l'integrazione Sanità Assistenza che avevamo, che era uno dei nostri fiori all'occhiello, ormai perduto?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moro; ne ha facoltà.



MORO Francesco

Dopo le dovute considerazioni dell'Assessore alla sanità sulla peste suina, riscontrata massicciamente in un allevamento di Vercelli, vorrei fare alcune brevi considerazioni.
Prima di tutto, vorrei chiedere all'Assessore perché, dopo oltre vent'anni dall'ultimo caso, la peste suina fa strage in Piemonte, nelle Provincie di Vercelli e Biella.
E' già iniziato l'abbattimento di 6.000 capi contagiati. Come si è detto, in Piemonte però gli animali in allevamento sono circa un milione.
Altro tema importante: i consumatori. La peste suina, ci confermano le autorità sanitarie, non si contagia all'uomo. Si deve comunque sensibilizzare l'opinione pubblica in tal senso, anche attraverso le AA.SS.LL. provinciali, perché certamente i consumatori piemontesi nutrono delle preoccupazioni.
Occorre intensificare il cordone sanitario, già effettuato dalla Regione con altre zone e Provincie piemontesi, e fare le scrupolose disinfezioni in tutte le Provincie, anche tra tutti i piccoli allevatori presenti nelle varie realtà, che temono, ovviamente, il contagio dei loro capi.
Bisogna assolutamente salvaguardare e difendere il patrimonio suino che, nell'attività agricola, a volte a conduzione familiare, è di una certa importanza. Occorre vigilare attentamente e seriamente.
Dobbiamo avere dai due Assessori, alla sanità e all'agricoltura risposte chiare e precise, per la totale serenità degli allevatori, dei cittadini e dei consumatori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Griffini; ne ha facoltà.



GRIFFINI Massimo

Ho letto con attenzione la relazione dell'Assessore D'Ambrosio, e vorrei avere delle delucidazioni in proposito.
Penso sia la prima volta che vengono abbattuti tutti i capi considerando che sono ormai passati vent'anni da quando il problema della peste suina si è verificato l'ultima volta in Piemonte.
Una volta, la carne, non essendo pericolosa per l'uomo, veniva riutilizzata. Però, parte degli scarti dell'alimentazione umana poteva nuovamente confluire nell'alimentazione dei suini, continuando a divulgare questa gravissima malattia.
Vorrei avere delle delucidazioni su un argomento, abbastanza preoccupante, di cui mi ha parlato il collega Riba.
Vorrei sapere se lo smaltimento dei capi abbattuti in una zona ad altissima densità di popolazione suina può comportare dei rischi e, in tal caso, quali sono le precauzioni usate per il trasporto degli animali infetti e per la disinfestazione dei mezzi atti a trasportarli.
Inoltre, trattandosi di una malattia che si trasmette per contagio diretto, vorrei sapere se chi visita gli allevamenti infetti è protetto da opportune misure di sicurezza, perché ho sentito che l'Assessore Bodo si è recato a visitarli. Ora, se l'Assessore passasse da un allevamento all'altro, potrebbe presentarsi il problema di un'ulteriore diffusione del virus.
Ripeto, la carne non dà nessun problema, si può mangiare tranquillamente senza che l'uomo contragga la malattia.
La mia preoccupazione è che le zone e gli allevamenti infetti siano veramente isolati, in quanto temo che il trasporto e l'incenerimento degli animali contagiati in una zona a così alta densità di allevamento possano essere pericolosi. Vorrei solo essere tranquillizzato su questi aspetti.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore D'Ambrosio; ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Mi sarei sorpreso se l'Assessore D'Ambrosio non avesse avuto anche la colpa della peste suina in Piemonte.
E mi sorprende molto che il collega Riggio, così attento agli affari della sanità, nonostante abbia tessuto le lodi del responsabile della Sanità pubblica, abbia accennato, seppur in modo vago, al fatto che, molto probabilmente, la peste suina è arrivata in Piemonte per qualche inadempienza dell'Assessore D'Ambrosio.
Posso dirvi che, mentre le altre Direzioni della Sanità pubblica impiegano almeno venti giorni o un mese per la diagnosi e l'abbattimento dei capi infetti, noi in due giorni - badate bene, in "due giorni" abbiamo fatto tutto e abbiamo avuto, purtroppo, la conferma della diagnosi da parte del Centro di Referenza Nazionale di Perugia.
In qualità di medico, il collega Riggio sa benissimo che non ci si pu premunire contro una malattia virale, se non, in alcuni casi, con un vaccino. Purtroppo, non è il caso della peste suina classica, perché solo per la peste suina africana esiste la possibilità di vaccinazione.
Abbiamo fatto tutto ciò che era possibile fare: vorrei dire, e ribadire, che la peste suina è endemica, se è vero, come è vero, che Germania, Olanda e Spagna hanno abbattuto migliaia di capi e che, due anni fa, in Lombardia c'è stato un episodio di peste suina che ha portato all'abbattimento di 12.000 capi.
Mi sembra doveroso dire, riferendomi anche al decreto (di cui i Consiglieri possono richiederne copia), che sono state dichiarate alcune zone di protezione ed altre di sorveglianza.
E' stato dichiarato "Zona di protezione da peste suina" l'intero territorio dei Comuni di Formigliana, dove si è verificata l'epidemia, e di Villarboit, oltre al territorio del Comune di Casanova Elvo limitatamente alla località di Busonengo; il territorio del Comune di Balocco limitatamente alla frazione Bastia San Marco.
Ai limiti della zona di protezione, sulle vie di accesso, devono essere apposte dalle Amministrazioni comunali tabelle ben visibili con la scritta "zona di protezione per peste suina classica". Sono state, poi, individuate le zone di sorveglianza, sempre per peste suina: i territori dei Comuni di Casanova Elvo e Balocco, l'intero territorio dei Comuni di Buronzo, San Giacomo, Arborio, Greggio, Albano, Oldenico, Colabiano, Quinto Vercellese Olcenengo, Carisio e Villanova Biellese, che sono nel raggio di 12 Km da Formigliana, dove si è verificato l'episodio. Inoltre, il territorio del Comune di Santhià, limitatamente alla frazione Vettigné, il territorio del Comune di San Germano, limitatamente alla frazione Gallione, il territorio di Castelletto Cervo, limitatamente alla frazione Garella e il territorio del Comune di Massanza, e il territorio del Comune di Saussola.
Ai limiti della zona di sorveglianza, sulle vie di accesso, sono state apposte, da alcune Amministrazioni comunali, tabelle ben visibili con la scritta "zona di sorveglianza per peste suina classica".
Nell'ambito di queste zone di protezione e di sorveglianza il servizio veterinario delle ASL territorialmente competente provvede ad organizzare ed effettuare: il censimento degli allevamenti suini e la numerazione per categorie degli animali presenti; le ispezioni sanitarie e i controlli volti ad accertare il rispetto delle misure di profilassi e pulizia veterinaria disposta dal presente decreto; la vigilanza straordinaria degli stabilimenti di macellazione dei suini; i controlli clinici e sierologici necessari per la revoca delle misure di protezione e di sorveglianza secondo gli articoli appresso esplicitati.
Nella zona di protezione devono essere applicate alcune misure precauzionali, come il sequestro dei suini presenti nei locali di stabulazione e di altri luoghi che ne consentano l'isolamento, col divieto di spostamento, ad eccezione dei casi previsti dall'art. 6 - che di qui a poco vi leggo - di animali, divieto di introdurre nella zona suini, ad eccezione di quelli destinati alla immediata macerazione. Debbo dire con rammarico che, siccome la ditta di Formigliana aveva venduto dei suini all'Umbria e all'Emilia Romagna, gli allevamenti che hanno comprato tali suini, purtroppo, hanno evidenziato la possibilità della peste stessa, per cui involontariamente siamo stati causa di diffusione della malattia in queste due regioni e in questi due allevamenti.
E' fatto altresì divieto di trasporto e circolazione dei suini sulle strade pubbliche e private, ad eccezione del trasporto in transito nella zona per ferrovia, autostrade e grandi assi stradali. Debbo dire che i camion adibiti al trasporto sono camion particolari - mi dicevano i responsabili della sanità pubblica - che subito dopo aver trasportato il bestiame vengono disinfettati, sotto il controllo veterinario, per cui assicurano che non vi è diffusione di feci, che, come è stato sottolineato è una delle quattro vie di trasmissione della malattia. Nel decreto del Presidente della Giunta regionale sono esplicitate tutte le altre norme per la precauzione e la profilassi della stessa.
C'è, quindi, il rammarico che il Piemonte sia stato colpito nella zona di Vercelli dalla peste suina, ma c'è la tranquillità, da parte del sottoscritto e dei responsabili della sanità pubblica, di aver fatto tutto quanto era nella loro possibilità di fare.
E' opportuno ribadire, così come è stato ribadito anche dagli interventi dei colleghi, che non c'è possibilità di trasmissione attraverso le carni, anche se doverosamente deve essere fatto l'incenerimento per evitare che prodotti di trasformazione e le carni stesse, ma soprattutto le feci, possano costituire diffusione della malattia.
Non ho altro da aggiungere; se il collega Bodo intende intervenire pu farlo.



PRESIDENTE

Credo che la risposta sia stata sufficientemente ampia.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Chiedo all'Assessore D'Ambrosio come mai non ha risposto in merito alla domanda circa l'abitudine di utilizzare alcuni tipi di maiali come animali da compagnia e sulla vigilanza esistente.
Assessore, inoltre, lasci che le dica una cosa: io non mi sono rivolto ad Antonio D'Ambrosio, persona per la quale nutro, oltre che rispetto umano, anche amicizia; ho detto una cosa all'Assessore e ho posto una questione di carattere politico. E la domanda di tipo politico non era volta a mettere in discussione la qualità di eccellenza dei nostri servizi veterinari, ma era di tipo diverso.
Questi servizi veterinari, rispetto alla rincorsa dei nostri avversari che si muovono in ambito economico e criminale, che si attrezzano sempre più, si stanno adeguando ed attrezzando e siamo sicuri di poter continuare a vincere in modo così eccellente la sfida anche per il futuro? Ho fatto una richiesta rispetto alle quattro morti che ci sono state per malattia di Creutzfeldt-Jakob; glielo chiedo proprio perché questa è la sede opportuna in cui lei può tranquillizzare, non solo i Consiglieri, ma anche i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Mi ha colpito particolarmente l'informazione che queste carni non sono nocive all'uomo e alla donna; ma queste carni, sia sotto forma di alimenti sia sotto forma di alimenti digeriti, continuano ad essere carni infette passibili di trasmettere il virus.
Ho capito bene? Allora, la domanda è questa: dato che nelle comunicazioni che avete fatto mi siete sembrati un po' vaghi sul futuro di questa epidemia, riferendovi anche alla storia, io vi chiedo quali misure di prevenzione di massa avete messo in atto nei confronti dell'intera cittadinanza per evitare comportamenti che possano divenire causa di diffusione della peste suina. Perché lasciare carne suina abbandonata in luoghi che possono essere luoghi di diffusione della peste è un comportamento da evitare.
Se capisco bene, se vado a fare merenda in un prato e ho un salame e lo taglio a fette, è bene - mi sembra di capire - che io questa fetta di salame non la lasci nei prati...



PRESIDENTE

Credo abbia già dato una risposta l'Assessore.



CHIEZZI Giuseppe

No, io sto chiedendo cosa si sta facendo per dire a tutte le cittadine e i cittadini di stare attenti perché in questo periodo può darsi che si mangi e si utilizzi, senza averne alcun danno, della carne che pu trasmettere l'infezione agli animali - e dato che quest'ultima crea danni è meglio non farlo. Quindi, sul cibo e sul trattamento del cibo digerito è necessario avere una campagna di informazione di massa, così che chiunque di noi possa andare vicino ad una porcilaia e gettare una fetta di salame pensando di nutrire un maiale.
Considerata la vaghezza delle previsioni che fate, non so se questo tipo di comportamento sia del tutto ininfluente sul fatto che si riesca a circoscrivere un focolaio. Se è come dite, quali iniziative avete preso per far sì che si evitino questi comportamenti? Esiste una situazione esplosiva nei confronti degli allevamenti, bisogna fare attenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Rispondo prima al collega Riggio, per quanto attiene alle quattro morti sospette per malattia di Creutzfeldt-JaKob.
La letteratura medica prevede, mediamente, una morte per questa malattia ogni 800.000 abitanti: purtroppo, senza creare ulteriori apprensioni, siamo ancora nella norma.
Collega Riggio, sai benissimo che negli anni passati la diagnosi più probabile era "disturbi cerebrali", mentre poi in realtà il decesso sopravveniva per arresto cardiaco. Poteva trattarsi invece della malattia di Jakob, diversa dalla encefalopatia spongiforme detta "mucca pazza".
Secondo quanto mi ha comunicato il responsabile della Sanità pubblica in Piemonte abbiamo una sala settaria (per l'autopsia dei pazienti che muoiono con questo sospetto di malattia) idonea per ogni Provincia. Pare che la presenza della proteina trionica non sia motivo di certezza della malattia. Per cui, con gli esami autoptici, si potrà chiarire se effettivamente i pazienti sono morti per questa malattia.
Il collega Chiezzi sottolineava problemi che devono certamente essere presi in considerazione, ma la sua preoccupazione mi è sembrata eccessiva.
La diagnosi di peste suina è facilmente formulabile, poiché la malattia ha una sintomatologia eclatante (febbre elevata, dissenteria, petecchie cutanee, paraplegia). Non a caso, infatti, la diagnosi è stata formulata in due giorni. Si può stare abbastanza tranquilli quando la profilassi e l'abbattimento dei capi infetti si estendono in un diametro di quindici chilometri dal focolaio. Potremmo chiederci come mai due anni fa, mentre la peste suina imperversava in Lombardia, abbiamo continuato a mangiare carne suina...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Una profilassi di questo tipo non penso sia facilmente realizzabile.
Per evitare la diffusione della malattia, abbiamo fatto ricorso a tutte le protezioni dovute. Tra queste, ovviamente, il divieto di operazione di raccolta itinerante di carcasse di suini, di loro parti o resti (ad eccezione di interventi straordinari disposti dalle Autorità locali) sospensione di fiere, mercati e di ogni tipo di concentramento di suini, la raccolta e la distruzione ad opera di commercianti, l'obbligo di porre in atto adeguati sistemi di disinfezione negli allevamenti e negli accessi ad essi, divieto di accesso alle aziende di veicoli e di personale estraneo sospensione delle attività venatorie. Se poi, nonostante tutte le misure adottate, ci sarà un ulteriore diffondersi dell'epidemia, potremmo davvero sorprenderci e ritenerci sfortunati, perché comunque le misure di profilassi adottate in Piemonte sono quelle stabilite a livello europeo e comunitario.
Più di questo, per il momento, non possiamo fare. Relativamente alla sua richiesta, Dr. Riggio, mi documenterò e le farò sapere.
E' chiaro che, nel momento in cui la sintomatologia della peste suina diventa di comune conoscenza, i cittadini proprietari di maiali, notando nei loro animali crisi di dissenteria, petecchie cutanee, sbandamenti paraplegie, sono automaticamente in dovere di preoccuparsi. Dal punto di vista veterinario, poi, deve esserci una precisa disposizione per il controllo degli animali e delle infezioni.



PRESIDENTE

Mi sembra che la comunicazione abbia avuto il suo normale epilogo.
L'Ufficio Stampa provvederà a dare dettagliate informazioni sul lavoro svolto.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 973 inerente a "Chiusura della vetreria Borma (ex Miva) di Acqui Terme"


PRESIDENTE

Chiederei ai Capigruppo se sono disponibili l'esame dei punti all'o.d.g.
Comunico che sono stati presentati due ordini del giorno: il n. 972 inerente a: "Chiusura dell'azienda AVIR-Acqui di Acqui Terme" ed il n. 973 inerente a: "Chiusura della vetreria Borma (ex Miva) di Acqui Terme".



(Voci fuori microfono)



PRESIDENTE

Un ordine del giorno è firmato dai Consiglieri Cavallera, Foco, Angeli Miglietti, Gatti e Moro. L'altro è firmato dai Consiglieri Papandrea e Moro.



MONTABONE Renato

Vorrei sapere se il documento è firmato solo dai Consiglieri alessandrini. Riguarda la Regione Piemonte o solo la Provincia di Alessandria?



PRESIDENTE

Non è firmato solo dai Consiglieri alessandrini, è firmato da un certo numero di Consiglieri.



MONTABONE Renato

Se vuole ripetermi i loro nomi...



PRESIDENTE

Se crede, possiamo distribuirlo. Credo che i firmatari non abbiano difficoltà a far apporre nuove firme.
La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

Vorrei, Presidente, richiamare l'attenzione dell'aula su questo problema, perché interessa tutta la regione Piemonte. E' un problema occupazionale: quando c'è in gioco anche un solo posto di lavoro, il problema compete l'intera regione. Ovviamente, trattandosi di una fabbrica che ha sede ad Acqui Terme i Consiglieri regionali di quella Provincia hanno voluto richiamare l'attenzione dell'aula su quel problema disponibili ad accogliere tutte le firme e a sostenere tutto il dibattito che si ritiene necessario sull'argomento, ne chiederemo non solo l'iscrizione, ma accogliamo, ben volentieri, anzi ci sentiamo onorati, se altri Consiglieri regionali vorranno firmare questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Li pongo in votazione per l'iscrizione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moro; ne ha facoltà.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Anch'io, come ha detto il Vicepresidente Foco volevo sottolineare all'esecutivo e al Consiglio regionale l'estrema importanza occupazionale che riveste per Acqui Terme e per il Piemonte sud lo stabilimento Borma (ex Miva), una fabbrica che ha sempre qualificato la Città di Acqui (circa vent'anni fa aveva settecento dipendenti, oggi ovviamente molto meno), che prima era gestita dalla multinazionale francese Saint Gobain e oggi dall'americana Owens. Quest'ultima intende interrompere la produzione degli isolatori per le linee elettriche, che è un prodotto altamente qualificato e avanzato non solo per Acqui, ma per tutta l'Italia quindi una produzione ad alta qualità.
Volevo sottolineare che l'acquese, un'area importante, ha circa il 13 di disoccupazione. Oltretutto ad Acqui ci sono le terme e il termalismo, la Regione Piemonte è proprietaria del 55% delle azioni delle terme - quindi è un'area importante, non solo localmente ma per tutta la regione. Credo che si debba assolutamente intervenire perché, innanzitutto, sono in gioco settantaquattro posti di lavoro e una produzione ad alta qualità. Questi settantaquattro posti di lavoro vanno salvaguardati anche se, ovviamente l'azienda ricorre al trasferimento degli esuberi in altre unità produttive del gruppo (in Lombardia e nel Veneto), però questo non significa altro che la chiusura dell'azienda. Questo noi lo riteniamo un fatto gravissimo, che penalizza decisamente non solo Acqui, ma tutto il Piemonte.
Chiediamo alla Regione Piemonte, alla Giunta e al Consiglio regionale in questo momento, di intervenire con le proprie prerogative, anche minime e comunque di far pressioni sulla proprietà americana, perché è in gioco il futuro non solo dell'acquese, ma anche di una parte del Piemonte.
Per dare anche un maggiore contributo a questa emergenza, ritiriamo il nostro ordine del giorno, perché vogliamo che il problema sia assunto e affrontato da tutto il Consiglio, quindi voteremo l'ordine del giorno più complessivo.



PRESIDENTE

La ringrazio per l'aiuto alla conduzione dei lavori.
Il rimanente ordine del giorno può essere sottoscritto da altri Consiglieri che lo richiedono. Per la sua iscrizione all'o.d.g., ricordo che sono necessari 40 voti.
Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 973 dei Consiglieri Cavallera, Foco, Angeli, Miglietti, Gatti, Moro, Chiezzi e sottoscritto da tutti i Capigruppo presenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 45 voti favorevoli.
Non essendovi richieste di parola, pongo pertanto in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Conosciuta la volontà della multinazionale Owens Illinois e quindi del gruppo A.V.I.R. di chiudere la vetreria Borma (ex Miva) di Acqui Terme con la conseguente messa in mobilità di 74 dipendenti.
Considerato che tale chiusura rappresenta l'ennesimo atto di ridimensionamento delle produzioni a carattere locale radicate nel tessuto e nella storia delle nostre città con la conseguente perdita di posti di lavoro il Consiglio regionale auspica l'azione congiunta delle istituzioni unitamente con le Organizzazioni sindacali per scongiurare questo ennesimo sacrificio di produzioni locali esprime solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie in un momento di così delicata preoccupazione per il futuro occupazionale chiede al Governo di esercitare la propria azione di vigilanza nei confronti di quelle situazioni industriali in cui gli interessi globali delle multinazionali poco si conciliano con produzioni specialistiche o di nicchia e con fatturati non elevati chiede alla Giunta regionale di attivarsi, insieme agli Enti locali, verso il Governo e le rappresentanze dell'azienda per intraprendere ogni iniziativa di salvaguardia dell'unità produttiva ovviamente in coordinamento con le rappresentanze dei lavoratori".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 48 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima avevo fatto una domanda: abbiamo la possibilità di andare avanti nell'ordine del giorno? Ci sono valutazioni contrastanti, però mi pare che...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

No.



PRESIDENTE

Ho fatto la proposta di integrare quello che avevamo deciso ieri, non avendo potuto svolgere gran parte delle cose che avevamo previsto, quindi di continuare nell'esame dell'ordine del giorno, in particolare cominciando dal punto 7), che riguarda la proposta di deliberazione n. 626: "Adesione della Regione Piemonte alla fondazione Film Commission Torino-Piemonte".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore che non lo sollecita, così possiamo poi discuterlo adeguatamente.
Invece, sperando in un riconoscimento da parte dei mezzi d'informazione e dei mezzi di propaganda, solleciterei la votazione del punto 56), che, a parte il nostro Gruppo, non è sollecitato da nessuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Visto che l'Assessore Leo dice: "Per quanto riguarda il punto 7) arrivati a questo punto - probabilmente per valutazioni che lui è in grado di fare e per le conoscenze che ha all'interno del proprio Assessorato possiamo anche rimandarlo".
Visto che se ne parla già da almeno quattro riunioni di Capigruppo e che avremmo già dovuto affrontarlo, c'è quel provvedimento, il disegno di legge n. 460, sul turismo, che...



PRESIDENTE

Il punto successivo, il numero 8.



GALLARINI Pier Luigi

Esatto, chiederei di fare quello.



PRESIDENTE

La domanda che faccio ai Capigruppo presenti, per evitare di convocare formalmente la riunione, è questa: possiamo svolgere oggi pomeriggio degli argomenti, ritengo quelli già compresi nell'o.d.g.? Il numero 7 lo abbiamo accantonato. Possiamo affrontare il numero 8? Possiamo svolgere del lavoro? CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Abbiamo votato la proposta, dunque passiamo al punto 56) all'o.d.g.
Non capisco perché vi stracciate tutti le vesti quando si tratta di affrontare la deliberazione n. 636, relativa al riconoscimento della Consulta dei Piccoli Comuni del Piemonte, e poi non volete approvare questo provvedimento!



PRESIDENTE

Non è che ci dobbiamo stracciare le vesti, per niente! C'è un ordine del giorno, la sede deputata è la Conferenza dei Capigruppo, in quell'ambito si decide un ordine del giorno.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo che si esamini subito il punto 56) e che si proceda alla votazione dello stesso.



PRESIDENTE

Se è una proposta di inversione dell'ordine del giorno...
Comunque lei, in via pregiudiziale, è disponibile a continuare i lavori? L'aula è disponibile a continuare i lavori?



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

In via pregiudiziale, chiedo la verifica del numero legale e che si esamini immediatamente il punto 56) all'o.d.g..


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Prima di dichiarare chiusa la votazione, intendo ribadire che l'appello che è stato effettuato era per verificare il numero legale.
Per la verifica del numero legale, ognuno può rispondere quello che ritiene, ma dato che ho sentito due espressioni "no", come abbiamo già fatto in una precedente occasione, chiedo di precisare il significato del no, se è un significato di presenza o meno.
Invito dunque i Consiglieri che hanno risposto "no" a precisare il senso del loro voto.
Prego, Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

In effetti, io intendevo rispondere presente; pensavo si votasse sulla proposta di inversione all'o.d.g. La mia espressione di voto è comunque "presente".



PRESIDENTE

L'altro Consigliere mi pare fosse Chiezzi; prego.



CHIEZZI Giuseppe

Intanto, prego l'Ufficio di Presidenza di esaminare con attenzione la dichiarazione del collega Botta che, per come l'ho intesa, poi sentiremo i nastri, è la dichiarazione che ha votato per un'altra cosa e non per il numero legale, quindi ha espresso un voto su una questione che non era secondo lui, la questione su cui era stato chiamato a votare.
Per cui - ripeto - mentre vi prego di analizzare questa dichiarazione prima di interpretare il voto, per quanto mi riguarda dichiaro che rispondendo no, non do il numero legale.



PRESIDENTE

Questa è la sua dichiarazione. Ci sono altre Consiglieri che intendono precisare, e che abbiano risposto (ché le due chiamate sono state fatte)?



CAVALIERE Pasquale

Questa è una nuova prassi?



PRESIDENTE

Non è nuova. E' una prassi che abbiamo già introdotto; peraltro, chi risponde è presente, ma non voglio interloquire su questo.
Le due espressioni che potevano suscitare delle difficoltà sono state chiarite. La votazione è chiusa.
Adesso, prima di proclamare l'esito, l'Ufficio si consulterà.



MONTABONE Renato

Vorrei sapere come ha votato il Consigliere Scanderebech.



PRESIDENTE

Glielo farò sapere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, posso cambiare il voto?



PRESIDENTE

La votazione è chiusa. Quando saranno espletate le formalità, glielo comunicherò. Non è più possibile cambiare espressione di voto.
Constato la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n. 26 Consiglieri anziché 28 (sono in congedo n. 6 Consiglieri); hanno risposto sì (nel senso di mantenere il numero legale) 25 Consiglieri; ha risposto "non intendo mantenere il numero legale" 1 Consigliere.
La seduta è dunque sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.
Desidero informare che il Consigliere Scanderebech non risulta abbia espresso votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Botta?



PRESIDENTE

Il Consigliere Botta è stato considerato come sì, in quanto ha precisato successivamente, come abbiamo fatto in altre occasioni, il senso del suo voto.
Il numero legale, che era 28, non è presente.



CHIEZZI Giuseppe

Sulla base di quello che ho udito, il Consigliere Botta ha votato tre volte.



PRESIDENTE

No, comunque lei faccia tutte le dichiarazioni che ritiene, il numero legale non esiste...



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Botta ha votato tre volte, quindi la votazione è irregolare, sarebbe meglio ripeterla. Grazie.



PRESIDENTE

La votazione non ha raggiunto, comunque si consideri il voto del Consigliere Botta il quorum necessario per stabilire il numero legale.
Constato che il numero legale non è presente, perciò la seduta è tolta.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.



(La seduta ha termine alle ore 17,43)



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