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Dettaglio seduta n.341 del 23/03/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Organizzazione turistica

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'interrogazione n. 2535 e all'interpellanza n. 2549 relative ai problemi del turismo, e all'interpellanza n. 2545 e all'interrogazione n. 2530 relative all'utilizzo scorretto dell'Ufficio Posta del Consiglio regionale Presentazione mozione d'ordine


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Visto che alla Conferenza dei Capigruppo avevamo programmato dalle ore 10 alle ore 13 la discussione del punto "Interpellanze ed interrogazioni" essendo le ore 15, al fine di poter esaminare qualche provvedimento chiederei di concludere il dibattito sul turismo il prossimo lunedì pomeriggio e di esaminare oggi altri provvedimenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, penso che il certamen interruptus non faccia bene al dibattito e, dato che noi chiediamo la parola su un tema che si è protratto a lungo, perché l'aula così ha deciso per bocca del proprio Presidente chiediamo anche che si concluda rapidamente il dibattito. Ci sono degli ordini del giorno che lo concludono, visto che sono emerse delle indicazioni. Finiamo quello che abbiamo interrotto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Nell'intervento precedente avevo sottolineato un'assenza che mi pareva importante, quella del Presidente Ghigo, che aveva retto per i nove mesi precedenti l'Assessorato al turismo. Mi si dice che oggi il Presidente non è presente in aula e, a questo punto, la richiesta del Capogruppo Gallarini mi vede consenziente, perché senza una risposta da parte del Presidente su questo tema è difficile proseguire il dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Per quanto riguarda il dibattito che abbiamo interrotto, per noi va anche bene rinviarlo, però io chiedo che venga data risposta all'interrogazione della Lega e dei Popolari sulla questione Vaglio (le lettere spedite a nome del partito dei Federalisti a spese della Regione) perché sono emersi fatti nuovi, per cui risulta che il partito dei Federalisti abbia sede nella sede del Gruppo dei Federalisti. I numeri di telefono indicati sulla lettera del partito dei Federalisti iniziano con 5757, prefisso sicuramente conosciuto da tutti i Consiglieri, in quanto relativo al Consiglio regionale. Questa per noi è cosa grave, dunque gradirei venisse data immediatamente risposta, perché è già scandaloso che vengano fatte queste lettere di acquisto di Consiglieri militanti della Lega in provincia di Asti. Se poi vengono spedite con i soldi pubblici evidentemente dobbiamo sapere immediatamente come comportarci. Sarebbe opportuno che la questione si risolvesse in aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, l'argomento è stato iniziato e quindi il fatto che non ci sia il Presidente non è un'argomentazione valida. Ormai siamo abituati a questo stato di cose, perché anche quando c'è non è presente. Le risposte non le dà più, quindi il Consiglio prende posizione come ritiene. Le chiedo di impegnarci per una sinteticità del dibattito, ma di terminarlo, per poi procedere con l'esame dei provvedimenti; altrimenti non discuteremmo serenamente i provvedimenti. Se crede che questo possa richiedere troppo tempo, penso che si debba accedere alla proposta del collega Rosso, perch l'interrogazione era calendarizzata per questa mattina. Se il Consiglio è iniziato alle 11 non è dipeso da noi, che eravamo presenti già alle ore 9,30, compreso il Consigliere Rosso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, in effetti ero informato dell'indirizzo di massima di contenere nella mattinata il dibattito sulle interrogazioni ed interpellanze e di esaminare i provvedimenti nel pomeriggio. Il collega Foco, che ha rappresentato anche il Gruppo - lo ringrazio per l'onere che ha dovuto assumersi per contestuale impegno mio e della collega Suino - mi aveva informato di questo indirizzo. Devo tuttavia rilevare, Presidente che quel... Se lei non mi ascolta, mi siedo!



PRESIDENTE

Prego, la seguivo anche prima.



RIBA Lido

Ma io non voglio che lei mi segua così. Se ci seguiamo così io parlo da seduto, così faccio anche un atto inconsueto. Presidente, o lei è in grado di ripristinare nell'assemblea una condizione di normalità, oppure ognuno parlerà come ritiene, da seduto, da in piedi, di corsa, dai corridoi.



PRESIDENTE

Mi aiuti...



RIBA Lido

Credo che lei stia proprio facendo la predica alla persona sbagliata.
In quanto ad aiuto, gliene abbiamo dato parecchio.



PRESIDENTE

Lei mi ha sempre aiutato. Non credo che mi farà mancare il suo aiuto in questa occasione.



RIBA Lido

Molti lo sottolineano con scarsa condivisione. Anche gli Assessori santo cielo! Masaracchio continua a rivolgersi a lei! Non è compito mio redarguire gli Assessori, ma li redarguisca lei! Li faccia sedere! Continuate a fare tra di voi delle sedute infinite, ma questo ai nostri fini non risolve niente! Fino a quando continuerà ad avere intorno a lei un gruppo di persone itineranti, io sto seduto!



PRESIDENTE

La seguo con totale attenzione.



RIBA Lido

Capisco che lei mi segua con totale attenzione, ma non ci sono le condizioni per proseguire il mio intervento. Adesso c'è un membro dell'Ufficio di Presidenza che sta confabulando con un altro membro dell'Ufficio di Presidenza. Ma cosa credete di fare in questo modo? Cosa credete che noi pensiamo quando vi chiediamo di ripristinare una condizione di normalità? Galli, vatti a sedere al tuo posto! Te lo devo dire io, perché il Presidente non è capace di farlo!



PRESIDENTE

Per cortesia, dobbiamo cercare tutti di riportare i lavori dell'aula nella giusta direzione. Il livello dell'aula è in condizioni normali.



RIBA Lido

Adesso sta arrivando l'Assessore Cavallera che sta organizzando la sua campagna elettorale, quindi viene quando può. Io sono impegnato sul fronte del suo avversario, quindi farò altrettanto!



PRESIDENTE

Lei rinuncia ad intervenire?



RIBA Lido

Io non rinuncio affatto, ma ho visto che Scanderebech voleva prendere la parola per intervenire.



PRESIDENTE

Si è solo prenotato, come è nelle sue facoltà.
Credo che ora ci siano le condizioni, perciò la invito a voler completare il suo intervento. Grazie.



RIBA Lido

Informo che, per quanto mi riguarda, riterrò mio dovere non intervenire se non ci sono condizioni di normale composizione dell'aula consiliare.
Il collega Foco, che si è assunto l'onere - e lo ringrazio - di rappresentare anche il nostro Gruppo nella riunione dei Capigruppo per il contestuale impegno fuori sede mio e della collega, Vicecapogruppo del DS Consigliera Suino, mi aveva informato dell'intenzione di contenere il dibattito sul punto relativo alle interrogazioni ed interpellanze nella mattinata e di svolgere nel pomeriggio attività connesse al merito dei provvedimenti.
Provo molto disagio nel constatare che questa mattina lei, Presidente non ha svolto il punto relativo alle interrogazioni ed interpellanze.
Infatti, questa mattina abbiamo svolto un dibattito, per ragioni interne alla maggioranza, connesso - lo desumo dalle cose dette, e non ho nulla da opinare - ad una profonda divisione di vedute tra il collega Angeleri e l'Assessore Racchelli.
Sottolineo che c'erano altri provvedimenti da discutere che tutti consideravamo importanti. Il nostro Gruppo aveva già detto di essere disposto a dare la precedenza ad uno dei provvedimenti Bassanini sull'agricoltura, ma tale provvedimento continua ad essere rinviato.
Non c'erano interpellanze presentate in data antelucana, ma rispetto a questo argomento noi abbiamo - e protesto formalmente - delle interpellanze che sono giacenti da mesi, potrei dire da anni. Se non andiamo tutte le volte a fare un censimento sulle interrogazioni e a contrattare una per una di esse, di questi argomenti non si parlerà più. Noi non possiamo andare avanti in questo modo: o decidiamo di seguire l'ordine cronologico di presentazione, oppure decidiamo di seguire altri criteri.
Questa mattina si è estrapolato un argomento da un'interrogazione presentata dieci giorni fa.
Questo significa che questa mattina non si è risposto a delle interpellanze, ma abbiamo semplicemente svolto un dibattito su una questione. Dibattito opportuno, urgente, però adesso non possiamo concluderlo sulla base della condizione che si trattava di un'interpellanza. Pertanto, viene a mancare la corrispondenza all'indirizzo di lavoro che avevamo assunto.
A questo punto, non posso che chiedere anch'io che si concluda il dibattito sul punto che abbiamo iniziato questa mattina.
Intendo sollevare anche un'altra questione.
Ho ricevuto, come altri colleghi, l'invito a partecipare all'inaugurazione di una nuova manica del Museo di Rivoli. Non illustro se ci tengo personalmente o se questo fa parte delle attività alle quali mi dedico. Ci tengo a sottolineare che se il Consiglio regionale deve essere rappresentato soltanto da qualcuno - e posso condividerlo - propongo che venga rappresentato da un esponente della Giunta, da un esponente della maggioranza e da un esponente dell'opposizione. Non sono d'accordo che l'Assessore Leo partecipi a questa inaugurazione e la seduta di Consiglio continui a svolgersi normalmente. Lei, Presidente, aveva il dovere di stabilire che a questo punto, trattandosi di una sovrapposizione, era giusto che noi attendessimo anche a questa nostra incombenza, decidendo che a nome di tutto il Consiglio ci sarebbe andato un Assessore e due Consiglieri, uno della maggioranza ed uno dell'opposizione.
Non mi sembra di chiedere troppo. Aggiungo che, per quanto mi riguarda abbandonerò il Consiglio alle ore 18, in quanto alle ore 19,30 è convocata ad Alba una riunione, alla quale sono certo che parteciperà anche l'Assessore D'Ambrosio. Si tratta di una riunione che interessa una situazione locale; lo dico perché è anche mio dovere essere presente. Dico questo, altrimenti davvero il presidio dell'aula - sia pure nelle condizioni in cui può avvenire - avviene a carico di quelli che sentono come dovere lo scegliere di stare in aula, anziché andare all'inaugurazione del Museo di Rivoli, anche se importante.
Questo è un problema ed è anche un incidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Dedoato

Cari colleghi, abbiamo assistito tutti alla scenata, scorretta, del Capogruppo DS, nei confronti di un collega, Daniele Galli, che fino ad oggi si è comportato sempre in modo corretto ed esemplare.
Collega Riba, quest'aula appartiene a tutti; non è un'aula esclusiva o di appartenenza a pochi privilegiati. Perciò la prego di chiedere scusa al collega Galli e chiedo anche a lei, Presidente, che vengano assunti dei provvedimenti. Ho massima stima per il Consigliere Riba, però, per rivestire la carica di Capogruppo, occorre avere la calma, che è la virt dei forti. Siccome il tuo, collega Riba, è un partito forte, ritengo che in momenti come questi occorra anche mantenere la calma. Perciò, Presidente e collega Riba, aspetto risposte.



PRESIDENTE

Vi chiederei di lasciare a me l'incombenza di tenere l'ordine dell'aula; non credo che i fatti verificatisi meritino altra sanzione, se non quella che abbiamo già avuto della perdita del tempo.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

L'incombenza di chiedere scusa, siccome il Consigliere Riba è già intervenuto, e non può più intervenire, nel caso in cui siano necessarie le porgo io al Consigliere Galli. Galli, il Consigliere Riba mi ha detto che se ti sei sentito mortificato rispetto ad una condizione strana che si è creata in questo Consiglio, ti porge le sue scuse.



PRESIDENTE

Per cortesia, restiamo...



MONTABONE Renato

Detto questo, al di là dell'intervento così corposo del Consigliere Scanderebech, qui c'è un tema di fondo, al di là delle reciproche piccole scorrettezze, questa non è così grave...



MONTABONE Renato

SCANDEREBECH Dedoato (fuori microfono)



MONTABONE Renato

Sono sempre i più deboli a pagare.



MONTABONE Renato

Chiedi scusa tu, Consigliere Scanderebech, a Galli per avergli dato del debole!



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Montabone, sull'episodio Galli non c'è altro da aggiungere.



MONTABONE Renato

Stavo scherzando, perché ho stima ed amicizia per il Consigliere Galli.
Siamo di fronte ad un dibattito che, non a causa della minoranza, si è svolto in quest'aula in modo non ancora completo, ma certamente ponderoso.
Non è stata una cosa che è passata: non si è discussa. Sul dibattito che si è svolto oggi la minoranza ha presentato un ordine del giorno. Mi sembra sia nelle possibilità della minoranza concludere un dibattito come quello di oggi con la presentazione di un ordine del giorno. Se vogliamo, possiamo concludere in dieci minuti questo discorso, possiamo decidere di fare in fretta a concluderlo, ma non si può dire che questo dibattito e l'ordine del giorno ripresentato lo si concluderà e voterà fra sei mesi, perché fra sei mesi magari non ci sarà neanche più il Consiglio regionale! Permetteteci di concludere, magari in un quarto d'ora, questo discorso.
E' stato presentato un ordine del giorno; mi sembra che come minimo si debba passare ad un voto su tale documento.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Vorrei sapere quale dibattito, perché vorrei intervenire...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Il dibattito è quello nato questa mattina sull'interrogazione dei Consiglieri Angeleri, Benso e Rubatto e sull'interpellanza del Consigliere Saitta ed altri relativamente al turismo e all'ATR.
Approfitto, mentre intervengo, per dare una risposta.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Ed è dibattito, quello? Le interrogazioni ed interpellanze non sono dibattito!



GALLARINI Pier Luigi

E' dibattito, nel senso che altri Consiglieri hanno firmato i documenti.



GALLARINI Pier Luigi

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GALLARINI Pier Luigi

Ma ha parlato venti minuti!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Fossero anche due ore, non è dibattito, glielo dico in piena formalità signor Presidente del Consiglio: quando si risponde, o si interviene in risposta alle interrogazioni ed interpellanze, non c'è dibattito.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Rispetti il Presidente del Consiglio, Assessore: è lui che decide!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Sto rispettando il mio ruolo...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

E risponda alle interpellanze...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Quando me ne darete ruolo...



PRESIDENTE

Colleghi, lasciamo intervenire il Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Se posso, voglio dire solo due parole: mi sembra che, dopo la richiesta sulla mozione d'ordine che abbiamo presentato noi, relativamente al fatto di spostare a lunedì pomeriggio la chiusura del dibattito, se non lo vogliamo chiamare dibattito, chiamiamolo "di quanto è stato aperto questa mattina, relativamente alle interrogazioni ed interpellanze sul turismo e sull'ATR". Mi sembra che sia intervenuto anche il collega Angeleri, che è uno dei firmatari di quella interrogazione che ha aperto i lavori di questa mattina, dicendo alcune cose. Quindi, non posso fare altro che ribadire la richiesta di rinviare a lunedì l'argomento.



PRESIDENTE

Sulla mozione d'ordine, credo ci sia già stata l'espressione. La pongo in votazione: dice di continuare...



(Proteste da parte di alcuni Consiglieri contrari a tale procedura)



PRESIDENTE

Una mozione d'ordine andrà posta in votazione, mi permetta!



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, la mozione d'ordine non si fa cambiando le regole...



PRESIDENTE

Non si cambia alcuna regola. C'è una proposta che chiamiamo mozione d'ordine, in senso tecnico, comunque un intervento che chiede di completare la discussione di questa mattina lunedì pomeriggio, che è la prima riunione utile del nostro Consiglio. Su questa proposta vuole intervenire ancora il Consigliere Cavaliere? Prego, Consigliere.



CAVALIERE Pasquale

E' una mozione d'ordine, Presidente?



PRESIDENTE

E' una mozione d'ordine espressa oralmente; mi pare sia assolutamente compatibile con i nostri lavori.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, non so come mai ci si sia avvitati su queste cose, anche perché avremmo potuto completare l'argomento e - ripeto - non è questo il modo migliore per andare a discutere gli altri argomenti. Se sono solo questioni di lana caprina, torno a ripetere che questa mattina avete iniziato il Consiglio, come al solito, con due ore di ritardo perch mancava la maggioranza.
Nell'ipotesi che venga approvata la mozione del collega Gallarini credo ci sia l'impegno - come da lettera protocollata della Giunta - a rispondere all'interrogazione del Consigliere Rosso sulle lettere dell'Assessore Vaglio.



PRESIDENTE

Consigliere Gallarini, accetta questa proposta del Consigliere Cavaliere?



GALLARINI Pier Luigi

Mi rimetterei alla Giunta; c'è il Vicepresidente della Giunta, si esprima.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi. In realtà, si interverrebbe una volta sola, Consigliere; lei prima non ha abusato del tempo, ma le chiedo ugualmente di contenere i tempi.



CHIEZZI Giuseppe

Avrei già finito. Solo per dire a lei ed al collega Gallarini (la maggioranza faccia quel che crede e il Presidente anche) di tenere presente che c'è stato un dibattito su un tema rilevante. Su questo dibattito alcuni colleghi hanno potuto esprimersi e avranno l'onore della stampa domani sarebbe corretto consentire a tutti i colleghi di esprimersi sullo stesso argomento, altrimenti domani alcune voci di questi Gruppi non verranno riportate.
Collega Gallarini, sollevo il problema perché l'argomento è importante è stato sollevato e portato con urgenza: alcuni colleghi si sono espressi e la stampa ha potuto capire le posizioni di alcuni Gruppi. Anche gli altri colleghi devono poterlo fare, perché non è molto corretto interrompere il dibattito, escludendoli dalle notizie di questa sera alla RAI e di domani sulla stampa riguardo a questo argomento, perché saranno notizie relative solo a chi ha potuto parlare e non a chi non ha potuto farlo.
Riflettete su questo, cominciando da lei, collega Gallarini probabilmente, bisogna proprio terminare questo dibattito, tutt'al più contingentando i tempi.
Approfitto ancora, Presidente, per ricordare che alle ore 17 c'è un'inaugurazione, alla quale avrei avuto desiderio di partecipare. Visto che la questione è stata sollevata anche dal Consigliere Riba, non ritiene di chiedere se c'è un Consigliere di minoranza ed uno di maggioranza interessati ad andare, e decidere, quindi, che questi due colleghi possano partecipare all'inaugurazione?



PRESIDENTE

Questo lo valuteremo successivamente.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Presidente, relativamente al dibattito sul turismo c'è la nostra disponibilità a rinviare, ma se c'è l'esigenza di completarlo siamo favorevoli ad affrontarlo.
Io, però, non so se lei è fatto di gomma, nel senso che le rimbalza sempre tutto addosso: alla riunione dei Capigruppo le ho esposto, in maniera molto tranquilla, senza cartelli, senza problemi, l'esigenza del mio Gruppo di sapere se è vero - perché forse non abbiamo capito bene - che l'Assessore Vaglio ha mandato dal Gruppo dei Federalisti, sito in Corso Matteotti n. 12, delle lettere a dei militanti leghisti di Asti, chiedendo loro di aderire al Gruppo dei Federalisti, dicendo che la Segreteria regionale del Partito Federalista è presso gli uffici della Regione Piemonte e indicando il numero di telefono che la Regione mette a disposizione del Gruppo.
Questo è il punto: io voglio sapere se la Giunta, alla luce della trasparenza e della correttezza tanto propagandata dal Polo e dalla Giunta stessa, approva l'operato dell'Assessore Vaglio che, oltre ad essere Consigliere del Gruppo dei Federalisti, è anche un Assessore della Giunta Ghigo.
Per noi la questione è fondamentale; l'ho posta con grande tranquillità e quindi, per favore, gradirei una risposta. Mi chiedo, tra l'altro, dove sia l'Assessore Vaglio, che aveva preso degli accordi per rispondere alle nostre interrogazioni e adesso non vedo presente.



PRESIDENTE

Aspettiamo un momento.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'interrogazione n. 2535 e all'interpellanza n. 2549 relative ai problemi del turismo, e all'interpellanza n. 2545 e all'interrogazione n. 2530 relative all'utilizzo scorretto dell'Ufficio Posta del Consiglio regionale Presentazione mozione d'ordine

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Botta, Casari, Farassino Goglio, Leo e Rossi.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Organizzazione turistica

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'interrogazione n. 2535 e all'interpellanza n. 2549 relative ai problemi del turismo, e all'interpellanza n. 2545 e all'interrogazione n. 2530 relative all'utilizzo scorretto dell'Ufficio Posta del Consiglio regionale Presentazione mozione d'ordine (seguito)


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la questione da lei sollevata, Consigliere Rosso non tocca a me dare la risposta, ma in questo caso voglio affermare il principio per cui non è compatibile la presenza di un partito politico presso la sede dei Gruppi. In questo momento, non è presente in aula il Presidente...



PRESIDENTE

ROSSO Roberto (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo chiami!



PRESIDENTE

Per cortesia! Non è presente in aula il Presidente della Giunta, perch mi informano che si trova impegnato...
(Intervento fuori microfono del Vicepresidente della Giunta regionale Masaracchio)



PRESIDENTE

Abbia pazienza, Vicepresidente Masaracchio! Il Presidente Ghigo si trova impegnato in un'attività personale, della quale ritengo avrebbe fatto volentieri a meno.
L'Assessore Vaglio è rientrato in questo momento. Se intende dare un chiarimento su questo punto, poi passiamo alla votazione di prima. Questo è un argomento...
Per cortesia, recuperiamo...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Prenda nota che la riunione sul turismo sta continuando.



PRESIDENTE

La risposta è stata trasmessa dalla Giunta che intende dare una risposta. Questo è un argomento di principio, perciò credo che non sia incompatibile con la questione.
Chiederei solo se diamo per acquisito che il dibattito sul turismo continua lunedì...



(Interventi fuori microfono da parte di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

No, allora passiamo alla votazione, poi la Giunta risponderà.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è acquisito. Gradirei anche sentire cosa risponde il Consigliere Gallarini.



PRESIDENTE

Per cortesia, c'è la mozione d'ordine, poniamola in votazione, credo che sia stata...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiederei una risposta dal collega Gallarini.



PRESIDENTE

Per cortesia! Intende ancora intervenire?



GALLARINI Pier Luigi

Sì.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Presidente, mi scuso, mi sembra che ci sia un po' di confusione trasversale che coinvolge un po' tutti. In ogni caso, visto che ho parlato con l'Assessore, il quale sta predisponendo, come Giunta, un ordine del giorno di maggioranza, con il quale intendiamo contrapporci all'ordine del giorno che è stato presentato, chiederei solo che fra alcuni minuti si possa vedere quell'ordine del giorno e quindi andare eventualmente a votare, così ci togliamo...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Scusi...



GALLARINI Pier Luigi

La Giunta è sempre stata titolata a predisporre ipotesi di ordini del giorno, che poi possono firmare i Consiglieri di maggioranza: non mi sembra di svelare un segreto.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



GALLARINI Pier Luigi

Sul turismo, sì.



PRESIDENTE

Ritiene di concludere il dibattito sul turismo?



GALLARINI Pier Luigi

Sì, valutiamo questa possibilità concreta.



PRESIDENTE

Se lei adesso ritira la proposta di prima, occupiamo qualche momento con la risposta che il Vicepresidente Masaracchio darà all'interpellanza presentata dal Gruppo Lega Nord, poi concluderemo il dibattito sul turismo.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Interpellanza n. 2545 dei Consiglieri Rosso e Dutto inerente a: "Costituzione del Movimento Federalisti Liberali" ed interrogazione n. 2530 del Consigliere Saitta inerente a: "Utilizzo scorretto dell'Ufficio Posta del Consiglio regionale da parte di un Assessore"


PRESIDENTE

Ha pertanto la parola il Vicepresidente della Giunta, Masaracchio che risponde all'interpellanza n. 2545.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

In relazione all'interrogazione in oggetto, si fa presente quanto segue.
La L.R. n. 12/72 "Funzionamento dei Gruppi consiliari", come modificata dalla L.R. n. 2/91, precisamente in riferimento all'art. 2, comma terzo stabilisce che "l'Ufficio di Presidenza provvede altresì alle spese di spedizione e postali... nei limiti stabiliti con apposita deliberazione".
Le disposizioni attuative dell'art. 1 della L.R. 14/1/1991 n. 2 aggiornate ed integrate con DUP 29/9/1998 n. 182, stabiliscono che "...in via ordinaria i Gruppi consiliari effettuano le spedizioni a mezzo dell'Ufficio Posta del Consiglio regionale".
La lettera in oggetto, pur non essendo stampata su carta intestata del Gruppo, riporta chiaramente i dati identificativi dello stesso (indirizzo numero di telefono, indirizzo telematico), mentre la busta indica chiaramente il mittente della spedizione, come previsto dalle disposizioni attuative di cui sopra.
Il contenuto della lettera fa espresso riferimento all'attività del Gruppo consiliare poiché in essa si dà comunicazione ai cittadini destinatari dell'informativa del lavoro svolto da Roberto Vaglio in qualità di Consigliere e, in particolare, dell'iniziativa legislativa "Statuto speciale per la Regione Piemonte", di cui il Consigliere è tra i firmatari e, a sostegno della quale, i Gruppi consiliari Federalisti Liberali ed Alleanza Nazionale stanno raccogliendo le firme dei cittadini del Piemonte.
I Federalisti Liberali, inoltre, si stanno facendo parte attiva per la costituzione di comitati spontanei per l'autonomia, incaricati di diffondere e pubblicizzare i contenuti della proposta di legge, dei quali ovviamente, fanno parte persone capaci di rappresentare gli ideali di federalismo e di autonomia, che ispirano l'azione del nostro Gruppo in Consiglio regionale.
In relazione alle valutazioni di ordine politico ed etico, rispetto all'iniziativa di informazione che in forme diverse ciascun Gruppo adotta ritengo che queste competano agli elettori, i quali debbono necessariamente essere informati dell'operato dei loro rappresentanti, affinché possano verificarne la coerenza rispetto ai programmi elettorali.
Questa è la risposta all'interpellanza della Lega Nord per l'indipendenza della Padania del 16/3/1999.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Questa è una presa in giro! Questo conferma quanto non si considerino nella maniera più assoluta i problemi posti dalla Lega, perché è stata portata una risposta scritta formale, che l'Assessore Masaracchio sicuramente non aveva visto prima, ora, letta, non dice nulla; il perch allora adesso andiamo a vedere. Datemi una risposta corretta, altrimenti ci prendiamo in giro! E' vero che ci sono i timbri della Regione sulla busta, ma è proprio questo il grave. Queste buste sono state spedite a spese della Regione, ma la lettera contenuta reca il simbolo dei Federalisti - Partito dei Federalisti - è firmata da Roberto Vaglio, ed al fondo non c'è scritto "Gruppo regionale", c'è scritto "Segreteria regionale Federalisti Liberali Corso Matteotti n. 12" (sede del Gruppo).
La lettera dice: "Come credo tu sappia, insieme a molti amministratori, Sindaci e Presidenti di Comunità montane, nel luglio scorso abbiamo costituito il Movimento Federalisti Liberali" - Movimento Federalisti Liberali, non il Gruppo - "il cui manifesto programmatico si basa sul federalismo sull'autonomia regionale, per la quale lo scorso ottobre avevamo presentato in Consiglio regionale la proposta di legge costituzionale 'Statuto speciale per la Regione Piemonte', e sulla tutela delle aree marginali della nostra patria.
Tra noi ci sono solo persone che condividono questi ideali e concepiscono la politica come strumento al servizio del territorio dei cittadini. Dalla sua costituzione il Movimento si è dotato di una struttura flessibile e federalista nelle province di Torino e Cuneo, e sta muovendo i primi passi nelle altre province piemontesi. Ad Asti si sono aggregati a noi il Consigliere comunale Guido Bonino e gli amici di sempre, Lucia Viarengo e Rino Rissone, che mi hanno segnalato il tuo nome per costituire un Gruppo capace di rappresentare le nostre comuni istanze.
Ti prego comunque di contattare la Segreteria regionale e di segnalare la tua eventuale disponibilità per un incontro, che conterei di convocare nella seconda metà del mese di marzo in Asti, anche in vista della tornata elettorale di giugno. Comuni e Province vanno al rinnovo e questa volta una seria presenza federalista ed autonomista non deve mancare".



ROSSO Roberto

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



ROSSO Roberto

Firmato?



ROSSO Roberto

Roberto Vaglio.
Cerchiamo di capirci: mi dovete rispondere se è possibile che un partito abbia la stessa sede del Gruppo regionale.
Seconda domanda: si possono contattare diverse persone, iscritte alla Lega, tra cui alcuni Consiglieri in provincia di Asti? Mi dovete spiegare se è possibile fare questa "campagna acquisti" di aderenti ad un partito, a spese del contribuente. Questo mi dovete spiegare! Se è possibile, senza citare le leggi regionali che consentono ai Gruppi di fare propaganda del lavoro svolto dai Gruppi, e non per organizzare le campagne elettorali amministrative.
Dateci una risposta chiara e concreta oggi, su tale questione altrimenti il Gruppo della Lega se ne va, abbandona l'aula, vi lascia ai vostri lavori: vi lascia soprattutto alla vostra correttezza e trasparenza di cui vi siete sempre fregiati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Anche il Gruppo dei Popolari ha presentato un'interrogazione, il cui contenuto è sostanzialmente lo stesso di quella dei colleghi della Lega (mi pare fosse stata presentata un attimo prima).
Anch'io esprimo una certa insoddisfazione, perché la questione sollevata nei due documenti non riguardava tanto il riferimento legislativo e di funzionamento del Gruppo, ma l'utilizzo "improprio" delle strutture del Gruppo ai fini dell'attività di partito.
Mi sembra questa la questione sollevata, ed anche noi la giudichiamo di una certa importanza. Se dovesse valere questo principio, credo che le sedi dei Gruppi consiliari diventerebbero sedi dei partiti.
La risposta del Vicepresidente Masaracchio è dunque totalmente insufficiente; probabilmente, l'Assessore Masaracchio non ha visto le interrogazioni e le interpellanze perché, se le avesse lette, avrebbe forse espresso qualche preoccupazione, in quanto credo che neppure il suo partito condivida tale confusione dei ruoli tra l'attività del Gruppo consiliare e quella del partito.
Mi pare che questo sia un principio fondamentale. Se cade questo elemento oppure si giustifica - come mi pare venga fatto nelle risposte da questo momento in poi tutti i Gruppi consiliari potrebbero essere autorizzati ad utilizzare le risorse regionali per fare un'attività di partito.
L'insoddisfazione deriva dunque proprio dal fatto che nella risposta non è stato espresso neppure un minimo di preoccupazione per ciò che è accaduto.
Trattasi di attività di partito e puramente di partito: quando si invita un Consigliere a partecipare ad un'iniziativa, ad un Gruppo, e lo si fa in termini di partito... Mi pare che gli elementi siano chiari.
Assessore, ci ripensi e ci dia ancora una risposta, perché credo che, a questo punto, lei, Vicepresidente Masaracchio, abbia la responsabilità, con quella risposta, di autorizzare tutti i Gruppi a svolgere attività di partito: l'importante è che venga spedito in una busta del Consiglio regionale del Piemonte, in sostanza.
Io non credo che lei e nessuno della Giunta voglia definire questa modalità che, obiettivamente, ha degli elementi non chiari.
Corra in qualche maniera ai ripari, Vicepresidente Masaracchio altrimenti lei si assume la responsabilità di autorizzare tutti i Gruppi ad utilizzare le strutture per fini di partito.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi associo al collega Rosso nel richiedere, su una questione così importante, una risposta seria e non evasiva e ridicola come quella fornita dal Vicepresidente Masaracchio.
Penso che la risposta sia necessaria per la continuazione dei nostri lavori, perché il fatto che da parte un Gruppo consiliare si svolgano attività di "acquisto", di adesioni politiche ad un partito, mi sembra che sia un'attività evidentemente non compatibile con il ruolo dei Gruppi.
In particolare, però, chiederei che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale si riunisse e fornisse una risposta propria, perch l'attività dei Gruppi è sotto la vigilanza non della Giunta regionale, ma del Consiglio.
Pertanto, chiederei una valutazione da parte della Presidenza del Consiglio sulla risposta fornita dal Vicepresidente Masaracchio; chiederei subito, un'espressione-giudizio sul merito della risposta data, perché noi su questi aspetti, abbiamo come interlocutore la Presidenza del Consiglio e l'Ufficio di Presidenza, al quale chiederei quindi dei lumi.
Riassumo. Primo: chiederei che il Presidente del Consiglio, secondo una procedura da lui ritenuta congrua, si esprima sulla risposta del Vicepresidente Masaracchio.
Secondo: chiederei che il Presidente o il Vicepresidente della Giunta regionale ci dicesse qualcosa circa il giudizio che essi danno dell'attività svolta dall'Assessore Vaglio. Un Assessore, al limite, pu fare quello che crede, può fare qualunque cosa, ma chi ha delegato l'Assessore Vaglio ad occuparsi di Pubblica Amministrazione e cosa ci dice in merito a questa attività da lui svolta? Questo è un altro elemento di interesse, perché non solo vi è un interesse a che il lavoro dei Gruppi, sul quale vigila l'Ufficio di Presidenza, sia corretto, ma per tutti i piemontesi è anche importante sapere in cosa consiste il lavoro dell'Assessore.
Siamo in presenza di un Assessore che ha preso questa iniziativa: cosa ci dice il Presidente Ghigo o il Vicepresidente Masaracchio di questa attività svolta dall'Assessore? La condividono? Lo dicano! Non la condividono? Ci dicano quali provvedimenti intendono assumere nei confronti dell'Assessore Vaglio.
Terzo: l'Assessore Vaglio non ha niente da dire?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

A me pare che il Presidente Deorsola avrebbe dovuto seguire più attentamente la questione, perché riguarda la gestione dei Gruppi, che attiene alla Presidenza del Consiglio e conseguentemente al Consiglio regionale.
A me pare che la questione sia da stigmatizzare duramente, perché credo sia del tutto legittimo che un Gruppo promuova come può proprie iniziative.
Ci troviamo di fronte ad una fattispecie con valenze politiche diverse perché non vi è solo la sovrapposizione del partito al Gruppo.
Su questo punto diversi Assessori di questa Regione si sono dimessi per questioni minori, come solo per l'abuso di francobolli. Qui invece c'è una sovrapposizione evidente del ruolo politico partitico rispetto a quello consiliare. Questo non è accettabile da una persona con una certa esperienza come il Consigliere Vaglio. Il Consigliere Vaglio non può fare questa sovrapposizione sapendo che non si può fare.
Credo che su questo ci debba essere subito una presa di posizione da parte dell'Ufficio di Presidenza. Vogliamo capire se, da domani, i Gruppi si possono comportare in questo modo, o se questo è un atteggiamento da censurare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Ho firmato l'interpellanza ed esprimo piena solidarietà al Gruppo della Lega Nord, in particolare per il disagio che ho visto espresso dal Capogruppo Rosso. E' comunque un disagio di tutti prendere atto di questo grado di reticenza e di evasività. Questo significa, anche, un elevato grado di disinteresse, per non dire di peggio, nei confronti della Regione e dei diritti del Consiglio regionale.
Noi tutti esponiamo all'attenzione dell'aula un problema inconsueto che è per certi versi inimmaginabile e che appartiene alle norme elementari della deontologia, nota a tutti. La netta separazione tra ciò che attiene alle funzioni e alle caratteristiche dei Consiglieri e dei Gruppi consiliari non deve avere alcuna forma di contiguità e collegamento, tanto più quando si tratta dell'uso di somme e di risorse. Anche quando - non so quanti condivideranno - ci si rivolge da Amministratori, l'etica della deontologia vorrebbe che usassimo quella funzione e non eventuali incarichi a livello di partito.
Quando si usano gli incarichi a livello di partito (lo dico per il mio Gruppo, che si comporta in questo modo, così ci si qualifica come espressione di partito) anche se si hanno altri incarichi, si usano le risorse e gli strumenti del partito, perché questo, evidentemente, non è che prevalga, ma attiene ad una sfera che deve essere tutelata da una netta separazione rispetto a quelle istituzionali. Non sto ad elencare il tutto ma credo che la questione sia assolutamente elementare ed istintivamente percepibile.
I colleghi sollevano una questione che ha contenuti di tipo deontologico e di tipo giuridico. Deontologicamente, l'ho detto e lo ripeto: quando una persona è titolare di più funzioni e ha incarichi esecutivi, deve avvalersi, esclusivamente, degli strumenti del partito.
Ritorniamo alla situazione dell'Unione Sovietica, dove vi era la prevaricazione di tutti? Questo lo posso dire con qualche diritto in più rispetto ad altri che eventualmente ascoltano.



(Commenti in aula)



RIBA Lido

C'è poco da capire. Non c'è soltanto quella situazione, ve ne sono tante altre da nominare. Potrei ricordare quelle italiane, così faccio contenti altri Gruppi. Questa è una questione sulla quale abbiamo il dovere di vigilare e di non derogare su ciò che attiene alla deontologia. Poi c'è una questione strettamente giuridica.
Credo che l'Ufficio di Presidenza debba, immediatamente, procedere ad una valutazione su una situazione dove sono state, chiaramente, utilizzate risorse, e quindi beni, per una funzione assolutamente diversa ed incompatibile con quella per i quali erano destinati. Poi ci direte come deve essere definita una situazione di questo genere dal punto di vista della definizione e dal punto di vista delle conseguenze e se il Consigliere Vaglio era consapevole od inconsapevole. Però la reticenza della Giunta non depone a suo favore.
Vicepresidente Masaracchio, mi permetto di dire, perché c'è anche un rapporto di cordialità tra di noi, che non bisogna prestarsi a rispondere in modo così reticente, perché quando uno risponde, al di là di quello che gli hanno scritto, assume la responsabilità e la titolarità della risposta.
Rispetto alla lettera, la risposta si fermava esattamente dove cominciava il problema. Il problema era assolutamente eluso.
Queste questioni, per la consistenza che hanno e per le implicazioni che comportano, di merito giuridico ed etico, sono connesse con la deontologia dei nostri comportamenti. Su questo sono completamente d'accordo con gli altri colleghi. Se non c'è una risoluzione del problema un'impostazione che possiamo ritenere adeguata, non possiamo proseguire la nostra permanenza in questa seduta.
Saremo costretti, nostro malgrado, su una questione di questo genere ad abbandonare l'aula anche noi, il che significherebbe che il Consiglio regionale, nel suo insieme, non ha saputo trovare risoluzioni immediate per una situazione assolutamente significativa.
Vorrei, inoltre, disporre copia della risposta che è stata data all'interpellanza. E' opportuno, perché è un documento di qualche rilevanza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Non sapevo se avevo il titolo, data l'ampia cortesia dei colleghi, di poter rispondere per fare alcune precisazioni.
Devo ringraziare i colleghi che hanno attribuito dignità di partito ad una struttura consiliare che io e il Consigliere Giacomo Rossi rappresentiamo.



VAGLIO Roberto

RIBA Lido (fuori microfono)



VAGLIO Roberto

Scusi, Presidente, voglio evidenziare che il collega è intervenuto per fatto personale.



PRESIDENTE

Ha preso la parola come Consigliere.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Noi per parlare dobbiamo firmare l'interpellanza. Sussiste il fatto personale?



VAGLIO Roberto

Non so qual è il percorso. Se mi si dice che è per fatto personale chiedo la cortesia del Consiglio per poter intervenire.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vaglio interviene per fatto personale.



VAGLIO Roberto

E' logico che il fatto personale sussiste. Fuor da ipocrisie, sono disposto ad accettare tutto da tutti. Sono qui da nove anni e ci conosciamo molto bene. Abbiamo Segretari provinciali che lavorano da Segretari ai Gruppi e abbiamo avuto sempre una certa, come dire, contemporaneità.
Devo dire che da parte mia e del Consigliere Giacomo Rossi la contemporaneità non c'è, perché, ad oggi, le uniche iniziative che abbiamo portato avanti come Consiglieri regionali non sono state iniziative di partito, poiché non facciamo riferimento ad alcun partito. Non facciamo nemmeno riferimento a dei Gruppi parlamentari costituiti, ragion per cui la nostra è una ben misera attività partitica: facciamo quel poco che pensiamo di dover fare in rappresentanza dei voti che abbiamo preso. Tant'è che io mi dolgo solo di un fatto e cioè che questa lettera (credo ne siano partite, per la Provincia di Asti, un ventina) ha un unico difetto: manca l'intestazione "Consiglio regionale del Piemonte", cosa che sulle nostre missive c'è sempre, perché l'unica attività che stiamo svolgendo oggi - e molti vostri corrispondenti ve lo potranno confermare, come capitò venerdì a Giaveno o la settimana scorsa a Cuorgnè - è quella di presentazione del documento (presentato in questo Consiglio) di riforma costituzionale per trasformare la Regione Piemonte in Regione a Statuto speciale. Questa è l'unica iniziativa per cui stiamo raccogliendo firme e il sostegno non di elettori potenziali, ma di potenziali personaggi trasversalmente ai partiti; mi duole dover dire che abbiamo anche invitato gente del DS - ma non credo che questo comporti dei grossi problemi - e gente dei Popolari a collaborare alla raccolta di queste firme. Ci auguriamo, e questo ve lo potranno confermare i vostri corrispondenti, che questa nostra iniziativa diventi trasversale. Se qualcuno si sente offeso per il fatto che abbiamo inviato delle lettere, me ne scuso; non è un'iniziativa elettorale, stiamo attuando un'iniziativa all'interno delle nostre competenze.



(Proteste da parte del Consigliere Rosso)



VAGLIO Roberto

Devo anche dire che, non esistendo partito, non esiste alcuna sede di partito ed alcuna contemporaneità; se i colleghi della Lega si fossero degnati di intervenire, come sono intervenuti diversi loro corrispondenti locali, a queste nostre manifestazioni, avrebbero verificato che esiste solo un'attività istituzionale. Per il resto, mi rimetto volentieri al giudizio dell'Ufficio di Presidenza perché è bene fare chiarezza. Tutti noi in qualche caso, in qualche momento, abbiamo avuto delle contemporaneità e sarebbe sbagliato negarlo.
Io non ho mai accusato nessuno di fare dei Congressi o delle riunioni organizzate dal Gruppo, che portavano in prima pagina, sui manifesti e sulle locandine, il simbolo del partito di riferimento: è logico che sia così! Lo fa il DS, lo ha fatto Pasquale Cavaliere, l'abbiamo fatto tutti.
Non riesco a capire dove sia lo scandalo; probabilmente, come dice Pasquale Cavaliere, è una scivolata di stile da parte di uno che è qui dentro da nove anni, ma io continuo a dire che, non esistendo partito di riferimento non esiste dolo. E io non ho Segretari provinciali che faccio passare per dipendenti del Gruppo, perché non ho un'organizzazione regionale che mi consenta di poter fare queste sottigliezze.
Riconosco pienamente l'autorità e la competenza dell'Ufficio di Presidenza in questa situazione e pregherei i colleghi di rimettersi alle decisioni dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

A fronte dell'atteggiamento preannunciato dalla Lega e da altri Gruppi consiliari, chiederei al Presidente la cortesia di sospendere un attimo il Consiglio e di convocare i Capigruppo.



PRESIDENTE

Penso che i Capigruppo siano d'accordo ad aderire alla richiesta, in questo momento, per l'argomento delicato. Riunisco i Capigruppo nella Sala A).
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.06 riprende alle ore 16.58)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il Consigliere Rosso chiede di fare una dichiarazione; ne ha facoltà.



ROSSO Roberto

Presidente, a seguito della riunione dei Capigruppo avrei preferito che fosse il Presidente ad annunciare cosa si è deciso.



PRESIDENTE

Disposta l'acquisizione della documentazione relativa alla discussione dell'ultima interpellanza, l'Ufficio di Presidenza la esaminerà prima della prossima riunione del Consiglio in modo che la Giunta possa avere la valutazione dell'Ufficio di Presidenza stesso.
Devo dare atto della disponibilità del Gruppo della Lega Nord e del suo Capogruppo a ricevere la risposta nella prossima riunione.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Non voglio ritornare sull'argomento perché la Lega in questo momento al di là della vicenda di Vaglio, si sente offesa per come è stato trattato il Gruppo oggi in quest'aula da parte della Giunta e della Presidenza del Consiglio. C'erano accordi precisi, stabiliti nella Conferenza dei Capigruppo di venerdì, che dicevano che semplicemente si sarebbe data una risposta ad una nostra interpellanza: pensate che cosa incredibile! Siamo stati trattati come un Gruppo di serie C. Siamo stati presi in giro con una risposta che non andava assolutamente a toccare il problema (figuriamoci se andava a spiegarlo), quindi alla Conferenza dei Capigruppo ho ribadito l'esigenza del nostro Gruppo di avere delle risposte concrete su due punti fondamentali.
Innanzitutto, se è possibile utilizzare dei fondi regionali, destinati ai Gruppi, per spedire queste lettere che sono state spedite ai nostri militanti, ai militanti della Lega Nord.
Inoltre, se la Giunta, e soprattutto il Presidente Ghigo, che rappresenta la Giunta, ritenga l'operato dell'Assessore Vaglio compatibile con le sue dichiarazioni di trasparenza e correttezza, che da sempre ci sottolinea in tutti i Consigli.
Noi vogliamo queste risposte.
L'impegno assunto venerdì, in sede di Conferenza dei Capigruppo, non è stato rispettato: noi non possiamo assolutamente fidarci delle riunioni dei Capigruppo. A me sta anche bene che la risposta venga data lunedì pomeriggio, però, per protesta, per com'è stato trattato il nostro Gruppo oggi, la Lega abbandona l'aula e non parteciperà ai lavori consiliari finché non verrà data una risposta concreta; non vogliamo solamente una lettura di una lettera, neanche preparata dall'Assessore, ma da chissà quale funzionario.
Quindi, Presidente, la Lega abbandona l'aula anche per dimostrare che non siamo di serie C.
Troppe volte la Lega ha ritenuto che la moderazione fosse la soluzione migliore. Troppe volte questa maggioranza, e soprattutto la Giunta, non hanno capito che era una virtù la moderazione. Evidentemente - ripeto - voi capite solo ed esclusivamente le ragioni di quei Gruppi che alzano la voce che fanno azioni plateali. Allora anche noi, oggi, purtroppo, ci adeguiamo a questo sistema, ovviamente a fin di bene, perché abbiamo tutto il diritto di avere una risposta completa alla nostra semplicissima interpellanza.



(Il Gruppo della Lega Nord abbandona l'aula)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

L'intesa mi pare raggiunta; invece dell'esame della proposta di legge n. 430, si passa all'approvazione di quell'ordine del giorno distribuito nelle sedute scorse che impegna il Consiglio regionale a sostenere, anche con finanziamenti - successivamente all'accertamento delle disponibilità e dell'esame da parte del Comitato di coordinamento regionale universitario l'avvio dell'attività formativa.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Non so di cosa stiamo discutendo. Dopo aver espresso piena solidarietà ai colleghi della Lega Nord (nella riunione dei Capigruppo si è ritenuto che la protesta espressa da loro è condivisa da tutti noi) la nostra permanenza in aula è soltanto per dare un minimo di respiro all'istituzione, sapendo che inizieremo la prossima seduta consiliare con le risposte alle questioni poste dalla Lega e da altri Gruppi.
Siamo qui in aula per concludere il dibattito sul turismo ed approvare il relativo ordine del giorno n. 958 che abbiamo proposto. Successivamente se ci sono le condizioni, si discuteranno quei provvedimenti considerati urgenti posti dal Presidente. Se non è così, se non c'è la disponibilità a concludere il dibattito sul turismo, francamente non vedo per quale ragione noi dovremmo aver prestato questa giornata ai conflitti e ai confronti interni della maggioranza sui problemi turistici.
Presidente, decida lei, non chieda a nessuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Innanzitutto preciso che non è stato il Presidente del Consiglio a chiedere a me di intervenire, ci mancherebbe altro; non chiede mai agli altri 59 Consiglieri regionali di intervenire.
Ripeto, ho chiesto io di intervenire, perché siamo d'accordo nel votare quell'ordine del giorno. Dopodiché si affronteranno quei tre o quattro provvedimenti di cui abbiamo parlato nella Conferenza dei Capigruppo. Tengo soltanto a precisare, collega Riba, che anche dal nostro punto di vista il problema sollevato dalle interrogazioni di questa mattina non è un problema di maggioranza, ma è un problema del turismo e dell'Agenzia turistica regionale, che concerne gli interessi del Piemonte.
Abbiamo preso atto del fatto che i colleghi della Lega Nord hanno abbandonato l'aula. Prima che la Lega abbandonasse l'aula, abbiamo cortesemente chiesto loro se fossero d'accordo - senza che si considerasse offensivo nei loro confronti - sulla prosecuzione dei lavori e la relativa discussione di alcuni provvedimenti. Ringrazio il collega Rosso per la sua approvazione.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame ordine del giorno n. 958 inerente a: "Rivisitazione sistema promozionale turistico regionale" (connesse interrogazione n. 2535 ed interpellanza n. 2549)


PRESIDENTE

Ho a mie mani un solo ordine del giorno a firma dei Consiglieri Riba Cavaliere, Saitta, Papandrea, Bellion, Montabone, Suino, Chiezzi e Bortolin che impegna la Giunta regionale a proporre un provvedimento urgente per la soppressione dell'ATR del Piemonte e a proporre al Consiglio un più adeguato indirizzo politico della promozione turistica regionale.
Con questo si conclude pertanto il dibattito a seguito dell'interrogazione n. 2535 e dell'interpellanza n. 2549 relative al turismo ed all'ATR aperto nella seduta mattutina.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Sarò breve, non dico più del solito, perché il mio "solito", purtroppo non mi aiuta in questo senso.
La questione in discussione non può prescindere da qualche considerazione sullo stato drammatico dell'economia turistica della nostra regione. Nella zona dei laghi, dove il turismo costituisce, pare, il 40 dell'attività economica, la disoccupazione è arrivata a punte di oltre il 10%. Segno evidente che l'economia turistica vive una situazione di grande fragilità e di grande debolezza. Il prodotto interno lordo del Piemonte è tendenzialmente diminuito; l'incidenza del prodotto turistico sul prodotto interno lordo della Regione Piemonte è ulteriormente diminuito. Questo significa che tutti e due gli indici decrescono, per cui il turismo cala sensibilmente.
Noi abbiamo da giudicare oggi, rapidamente, quattro anni di politica turistica di questa Regione, nel corso dei quali si sono più o meno spesi bene circa 150 miliardi. Desumo questa cifra dagli stanziamenti annuali di 60/70 miliardi.
Quindi, quando si spendono circa 300 miliardi (che non sono tantissimi infatti lo stanziamento per la cultura è superiore, ciò può essere anche un bene) all'atto della presentazione del bilancio sarebbe bene che si specificasse come si vuole incidere sull'economia e su altre attività formative, e non doverli invece desumere dalla capacità di pressione o dalla capacità di presenza dei diversi Assessori.
Non so se questi 300 miliardi spesi siano stati tanti o pochi, so soltanto che, in quattro bilanci, nessuno degli Assessori, né Angeleri, n Racchelli, né il Presidente Ghigo, che ha fatto l'Assessore per un po' di tempo, hanno mai detto a quest'aula: "Guardate che quegli stanziamenti non sono sufficienti, ne vogliamo di più". Abbiamo discusso tutti i bilanci e a quest'aula nessuno ha mai detto che quegli stanziamenti sono insufficienti per cui devo desumere che essi sono stati ritenuti sufficienti dagli Assessori che li hanno proposti, subìti ed accettati.
Un Assessore non può dire: "Io non ho potuto", dopo aver approvato quattro bilanci consecutivamente, quando gli sbilanci all'interno delle voci erano clamorosamente tali da far supporre anche la necessità di un dibattito di merito, che non è stato fatto. Invece, abbiamo discusso - e questa per me è l'ultima volta - in modo estenuante ed inutile sull'ATR regionale, che è diventata la prova provata dell'incapacità di assumere una direzione e di utilizzarla fino in fondo o comunque di trarre le debite conseguenze quando si vede che non funziona più. Questa è un'altra cosa.
Vorrei sapere quante volte abbiamo discusso degli stanziamenti rispetto alle volte in cui abbiamo discusso dell'ATR. Questo vuol dire che l'istituzione in qualche maniera è fuorviata su questioni che sono significativamente secondarie! Per quanto riguarda l'ATR, il Gruppo DS ha fatto una cosa che nessun altro Gruppo (naturalmente della maggioranza, non intendo chiamare in causa chi non c'entra) ha fatto: non in una trattativa interna (per dire: "non fai più quello, farai quell'altro"), ma da questi banchi, il sottoscritto come Capogruppo, ha chiesto l'azzeramento del vertice dell'ATR e il nostro rappresentante si è dimesso. Ma il risultato è che, ad un anno da quelle dimissioni, sono ancora tutti lì; poi il Consigliere Angeleri dice di aver telefonato e che gli uffici sono chiusi. Ma i compensi, per quanto siano ridicoli o consistenti (non mi interessa) continuano a scorrere regolarmente! Questa situazione richiama profondamente in causa la confusione esistente in Regione e non per mancanza di lucidità di questo o quell'Assessore; personalmente, credo di avere sempre dimostrato interesse ed amicizia per il lavoro degli Assessori, nonché interesse ed amicizia personale, tant'è che il mio Gruppo, sulla proposta di legge per la promozione turistica regionale, si è astenuto, dando un credito che forse è stato persino troppo ottimistico, ma che comunque riconosceva che, a livello regionale, potesse esistere un progetto di integrazione nello sforzo promozionale dei nostri beni e valori turistici.
Ritengo, Assessore e colleghi, per quella che è la mia esperienza, che laddove l'operazione è stata affidata alle strutture territoriali (vedi ATL, Pro Loco, situazioni territoriali locali), qualche risultato l'abbiamo ottenuto, altrimenti non si spiegherebbe come mai ad Alba e nelle Langhe c'è una situazione di significativa crescita, sia quantitativa che qualitativa, per quanto riguarda il flusso dall'estero, mentre da altre parti e a livello regionale in genere abbiamo una situazione di decremento.
L'operazione, quindi, è stata clamorosamente "bucata", proprio per quanto riguarda l'esercizio del sistema regionale di promozione.
Già al Consigliere Angeleri, all'epoca Assessore (che lo pu testimoniare ora), dicevo che noi crediamo ad una struttura di quel genere soltanto se è diretta dall'Assessore, perché riteniamo che in quel settore potranno affluire soltanto fondi pubblici e non c'è alcuna ragione per chiamare i privati a fare un mestiere che non gli è proprio, come quello di sostenere un sistema di promozione generale. Loro sono lì per svolgere la loro attività all'interno di un quadro di convenienze che deve essere costituito dall'Ente pubblico.
Vorrei mettere sotto accusa, perché non posso farne a meno, la cultura di impresa e la cultura economica della maggioranza, del Polo e segnatamente di Forza Italia.
Se noi dobbiamo fare osservazioni su questioni che non ci sono congrue e in genere neanche consuete, e che tuttavia si sono rivelate significativamente esatte, capite quali sono le ragioni per cui si sta sbagliando politica turistica! Assessore Racchelli, stai facendo un lavoro dinamico, te lo riconosco ma stai facendo degli errori. Abbi pazienza, ma preferisco dirtelo qui che non in sede separata: troppa promozione di quello che fa l'Assessore e non abbastanza promozione del prodotto turistico regionale. Non bisogna promuovere gli Assessori, bisogna promuovere il prodotto turistico, perch grazie a questa legge, con i 100 miliardi da destinare, mi hanno già telefonato in tanti, finalmente ci sono i soldi... Io capisco che rispetto agli altri è ancora niente, rispetto a quello che fanno altri Assessori ricordo l'ultima pagina fatta dall'Assessore D'Ambrosio - è ancora niente ma noi siamo convinti che questo metodo sia sbagliato e lo diciamo qui: siamo convinti che questo sia un modo che porta alle preferenze, ma non porta ai risultati generali. Ve lo diciamo qui, dopodiché queste sono delle digressioni.
Devo concludere, ribadendo una domanda assillante: cosa facciamo dell'Agenzia turistica regionale? Messa così, con la quantità di fallimenti che ha rappresentato in questi quattro anni, per quanto concerne il progetto di funzione e la concreta attività, vi riproponiamo l'azzeramento e l'eliminazione della medesima. A questo punto, anche il ripensamento di tutta la L.R. n. 75/96.
Prima della fine della legislatura bisogna proporre al Piemonte un sistema di promozione turistica che tenga conto dei fallimenti di questi quattro anni. Discutiamola, siamo disposti a dare tutte le precedenze e i tempi brevi, ci sembra sommario discutere di leggi di finanziamento se non abbiamo ripensato il quadro generale; sicuramente l'operazione della promozione dell'incoming, attraverso il potenziamento della capacità ricettiva, è una questione che ci trova d'accordo, ma il quadro e la dinamica, l'insieme degli elementi da porre in rete è talmente significativa che finiamo, volta per volta, con l'utilizzarne e il promuoverne una parte assolutamente ristretta.
Potrei fare una domanda retorica: perché da due anni si tiene ferma la legge presentata dai DS (questa potrebbe già essere una spiegazione) relativa al finanziamento degli impianti di arroccamento? Non c'è una vera ragione; c'è una ragione di anteposizione di ragionamenti politici. Se si rispondesse con lo stesso tono, si bloccherebbe ulteriormente una serie di attività che magari potrebbero essere congrue.
Chiediamo ancora all'Assessore di saper armonizzare il quadro completo degli apporti che i Gruppi vogliono dare nei confronti di un progetto e di non darci solo dei "sì" o dei "no" rispetto alle proposte provenienti da un quadro politico che finora, in questa materia, non ha riportato i successi sperati, assegnando una centralità al turismo, nell'ambito del programma di legislatura del Polo. E' un atto dovuto, soprattutto dopo che, un anno fa abbiamo fatto dimettere il nostro rappresentante dalla Presidenza del Consiglio di amministrazione dell'ATR.
Considerato che tale organismo non è riciclabile, le minoranze chiedono di azzerare l'ATR e si aspettano, da parte della maggioranza, non un atteggiamento politico, ma un atteggiamento di consapevolezza, perch questo atto - Assessore - avrebbe un impatto positivo e segnalerebbe una volontà di svolta che, a questo punto, deve essere impressa alla politica della promozione turistica regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Anch'io ho firmato le interpellanze oggetto del dibattito sulla politica del turismo regionale del Piemonte e vorrei fare brevi considerazioni politiche anche a nome del Gruppo di Rifondazione Comunista.
Già dai capitoli di bilancio di previsione 1999 sul turismo, non discussi nell'aula consiliare, emergeva chiaramente la mancanza totale di una vera politica di governo regionale e di progettazione chiara sul turismo del Piemonte.
Dopo oltre due anni dall'approvazione, registriamo il totale fallimento politico-istituzionale della L.R. n. 75/96 sul turismo, e si è confermato così il giudizio negativo di Rifondazione Comunista al momento del voto ovviamente contrario, della legge.
E' evidente che è stata una legge regionale troppo privatistica incapace di gestire le domande e le offerte del turismo piemontese, a discapito del pubblico, delle associazioni turistiche, dei Comuni turistici, degli operatori del settore, soprattutto nella progettazione e nella gestione. La nostra regione ha tutte le massime componenti turistiche e naturali: montagne, laghi, terme, colline, così come patrimonio storico culturale, religioso ed artistico, per cui è doverosa la loro valorizzazione produttiva, economica e sociale; ma questo non è stato fatto.
Il Piemonte manca da quattro anni di una vera progettazione turistica regionale su tutto il territorio delle otto Province e delle quarantasette Comunità montane. E' un fatto politico grave perché penalizza fortemente un settore importante e qualificante, che avrebbe potuto anche portare occupazione ai giovani e sviluppo in generale.
In questo dibattito, ad esempio, non si è parlato delle terme piemontesi e del termalismo, che naturalmente è materia delicata sul piano economico, curativo, turistico ed occupazionale. La politica regionale è consistita solo in contributi a pioggia, mirata ai facili consensi elettorali e clientelari, ed è stata anche assurda per la presenza di tre Assessori in quattro anni. Così pure è fatto negativo tutto quanto è connesso all'ATR, che è stata incapace di affrontare qualsiasi discorso turistico per il Piemonte. In questo contesto negativo vi è pure l'offerta l'accoglienza turistica locale e le ATL, che hanno dimostrato una totale incapacità. Mi pare un dato estremamente negativo. Quindi, manca completamente una politica regionale di governo sul turismo e lo voglio ribadire con fermezza: è un assurdo.
Il Piemonte - si dice e si è ribadito in quest'aula - è turismo per eccellenza, è regione ad alta qualità turistico-storico-culturale, con prodotti anche enogastronomici pregiati, che andavano valorizzati in modo diverso, ma già la L.R. n. 75/96 - noi lo avevamo detto - non era in grado di gestire questa importante tematica.
Voglio ricordare che il 31 marzo ad Aqui Terme si dovrebbe eleggere definitivamente, però con ritardo, il Presidente e il Consiglio di amministrazione delle Terme, che sono di proprietà della Regione Piemonte per il 51%. Su questo delicato argomento non è stato detto nulla in Consiglio regionale, ma questo atteggiamento dell'esecutivo mi pare strano dal momento che, in generale, si cerca sempre di privilegiare il discorso di Acqui. Credo che privare il Consiglio regionale del proprio compito istituzionale ed ispettivo sia un fatto gravissimo, antidemocratico e comunque molto preoccupante.
Quindi, dopo quattro anni di totale fallimento politico della maggioranza di centro-destra in tutti i campi istituzionali di competenza delle Regioni, a partire dal turismo, vi è questa incapacità, che è stata anche verificata recentemente sulla sanità e su altri settori.
Per concludere, credo che occorra una vera svolta politica e un totale cambiamento degli indirizzi regionali, altrimenti vi sarà un totale degrado del Piemonte, pur in presenza di un'Europa nella quale siamo entrati, ma in questo modo sicuramente penalizzeremo tutti gli interessi del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

I colleghi che mi hanno preceduto si sono già dilungati sulle questioni generali attinenti alla politica turistica, quindi credo che si debba semplicemente prendere atto che la politica della Giunta nella gestione (che è stata soprattutto affidata all'Agenzia turistica regionale) abbia già avuto una sua fine naturale - tra l'altro, non poteva che andare così perché non è che i privati siano andati via, ma fin dall'inizio non hanno dimostrato interesse per quel tipo di organizzazione, perciò non hanno partecipato e non sono entrati nell'Agenzia. L'Agenzia è stata il giocattolo un po' di tutti, ma forse, più di tutti, del Presidente Ghigo che l'ha usata per le solite nomine e per tenere insieme la maggioranza.
Tra l'altro, mi pare che gli stessi Assessori al turismo siano stati messi un po' sotto tutela in questa Giunta; lo ha dichiarato il Consigliere Angeleri, che nella prima fase del suo Assessorato non ha visto tutta una serie di partite, che non sono state gestite da lui (un pezzo è stato gestito direttamente dal Presidente della Giunta). Adesso vi è una gestione con l'attuale Assessore che - giustamente, a mio avviso - non ritiene l'Agenzia turistica uno strumento ottimale, quindi la trascura, per abbiamo il Presidente della Giunta che, invece, ritiene debba persistere questo strumento e, difatti, siamo in una condizione confusa di gestioni multiple. Vi è da dire che ad oggi alcune partite, piccole o grandi che siano, vengono gestite dall'Agenzia turistica, mentre altre dall'Assessorato, che poi non dialogano tra di loro; questo, senza voler dare giudizi, è il dato attuale.
Si deve subito prendere atto di questa situazione. La risposta più efficiente non può che essere quella di chiudere l'Agenzia e di vedere quale altro strumento può essere messo in campo, oppure, da domani mattina non dopodomani - si rivitalizza l'Agenzia in altro modo; ma non con qualche nomina - collega Gallarini - che al momento non potrebbe che essere di un certo tipo, viste le condizioni della maggioranza. Questa è la situazione: la maggioranza non è in grado di esprimere competenze qualificate e indipendenti per gestire al momento questa partita e continuerebbe a nominare in un certo modo non adatto, come abbiamo visto finora (dicendo non adatto, non sto parlando dell'opera del dottor Clemente, che ha faticato per mettere ordine, ma sto parlando della gestione complessiva dell'Agenzia).
Se tutte le cose dette sono vere, si deve avere il coraggio di congelare tutta l'attività dell'Agenzia, mettere mano alla legge per modificarla ed avviare un forum, un dibattito o un approfondimento di tutto il Consiglio sulla politica turistica. Come diceva il collega Riba, sono andati avanti dei poli turistici non per impegno della Giunta, ma perch c'è stata una capacità del territorio di fare certe politiche, tant'è che laddove la Giunta ha investito, non è accaduto niente oppure è accaduto poco. Laddove la Giunta ha investito e ha puntato per il turismo, non è ancora accaduto nulla. Si può dire quel che si vuole, ma non è ancora accaduto nulla di rilevante; nulla rispetto alle potenzialità che ci potevano essere.
Se rispetto a questo ennesimo dibattito emerge la solita mediazione all'interno della maggioranza, che si impernia su un assetto di nomine e di quant'altro, credo che per il prossimo anno la situazione si manterrà così com'è stata in questi due anni.
La strada più lineare, più chiara e più opportuna è quella di congelare l'Agenzia e di modificare subito la legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone per dichiarazione di voto.



MONTABONE Renato

Intervengo non certo per ripetere quanto ho già detto questa mattina circa la relazione svolta dall'Assessore sulle politiche del turismo. Oggi pomeriggio alcuni interventi, non ultimo quello del Consigliere Riba ed alcune affermazioni richiamate dal Consigliere Cavaliere, mi hanno suggerito alcuni spunti.
E' stato detto: "Le ATL in alcune parti del Piemonte hanno prodotto vantaggi economici grazie alla loro promozione turistica". Sentendo affermazioni di questo tipo, come prima cosa mi chiedo se la legge prevedesse che le ATL facessero della promozione turistica.
Assessore, in quest'aula è stato detto, negli interventi precedenti che alcune zone del Piemonte, come l'Albese, hanno prodotto un incremento di turisti sul loro territorio e, quindi, un incremento di attività economica. Questo perché l'ATL dell'Albese ha fatto promozione turistica.
Può darsi: io non ci credo. Anche perché la legge non prevedeva che le ATL facessero promozione turistica: la promozione turistica fatta su una piccola parte di territorio, come l'Albese, non produce nulla in termini turistici veri, internazionali.
Rispetto ad alcune zone turistiche del nostro Paese, anche forti, come quella a cui ha accennato il Consigliere Riba, dobbiamo ammettere che in generale è ancora il Bel Paese a produrre turismo, assieme ad un'altra componente essenziale, la politica agroturistica.
Non bluffiamoci su, non diciamo che le ATL hanno prodotto dal punto di vista della promozione turistica! Primo, perché non dovevano fare la promozione turistica; secondo, perché non l'hanno fatta, e l'incremento di produzione di cui si parla non deriva da questo.
Prima è stato detto, sempre dal collega Riba, che un Consigliere rappresentante del Gruppo dei DS, ha dato le dimissioni. Mi chiedo: ci sono i rappresentanti delle categorie o ci sono i rappresentanti dei Gruppi consiliari nelle ATR e nelle ATL? Questo non fa che confermare l'affermazione che ho fatto stamane, cioè che l'ATR e le ATL sono frutto di buone intenzioni che dovevano essere monitorate passaggio per passaggio e che, ad oggi, sono servite solo - ed evito di dire nomi e cognomi - ed esclusivamente a creare qualche posto lottizzato. Comunque, il mio intervento non intendeva discutere di questo ordine del giorno.
Assessore, mi rivolgo a lei. Se lei ha letto attentamente questo ordine del giorno avrà notato che non è che l'esatta riproduzione politica, di volontà politica, di quello che lei ha detto questa mattina.
Non sono convinto che si possa fare seria promozione turistica se tutti se ne occupano e nessuno la può fare. Smettiamo di far fare promozione turistica all'ATR, che non esiste più, al Presidente della Giunta regionale, alle ATL o ai vari Assessori che promuovono i loro prodotti.
Non c'è altra soluzione che ricorrere alla L.R. n. 75/96: con essa non si può fare altro che prendere in esame ciò che si è prodotto di positivo e di negativo. E' chiaro che, se si produce in negativo, bisogna avere il coraggio, la forza e la determinazione di cambiare.
Questo ordine del giorno dice: "Cambiamo quello che non va e lasciamo quel poco che va ancora".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri per dichiarazione di voto.



ANGELERI Antonello

Presidente, ho ascoltato con attenzione il dibattito di questo pomeriggio e, ovviamente, anche quello di questa mattina. Ritengo, per che si tratti di un dibattito in cui manca un interlocutore.
Considerato che è stato tirato in ballo più volte, anche dall'opposizione, il Presidente Ghigo, ritengo che dal Presidente debba arrivare una risposta su questo tema che è stato, come si è detto dibattuto troppe volte senza avere mai una risposta concreta e ben definita, che facesse capire al Piemonte quale fosse la volontà reale della maggioranza.
In mancanza di una risposta da parte del Presidente, ritengo che il dibattito non possa chiudersi qui: il Presidente deve esprimere la sua posizione e dare una risposta chiara.
Non possiamo chiudere qui il dibattito, ovviamente anche per l'ordine del giorno presentato dalla minoranza. Noi avevamo presentato un'interrogazione in cui chiedevamo un preciso rilancio del turismo nella nostra regione, attraverso una rivalutazione e l'attuazione - mai realizzata - della L.R. n. 75/96. Quindi, il Gruppo dell'UDR e quello del Consigliere Rubatto, che mi ha incaricato di parlare a suo nome, non parteciperanno al voto.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 958, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte constatato che: il sistema di promozione turistica ipotizzato dalla L.R. n. 75/96 sta producendo risultati del tutto inadeguati visti gli indici dell'economia turistica regionale che segnalano stagnazione e, in qualche caso, anche elementi di caduta in particolare l'Azienda turistica regionale a cui la citata legge assegnava il compito di assicurare la promozione fuori regione di tutto il prodotto piemontese si è dimostrata inadeguata, inattiva e non idonea a svolgere il compito istituzionale, con ciò producendo una situazione di danno per le attese di tutto il sistema regionale in particolare gli operatori privati non hanno dimostrato l'attesa fiducia nei confronti del progetto regionale rilevato che la situazione richiede a questo punto un'adeguata rivisitazione del sistema promozionale previsto dalla L.R. n. 75/96 a cominciare dall'Azienda regionale rilevato, inoltre, che non si è nemmeno provveduto ad integrare nel Consiglio ATR il Comune di Torino e le Province del Piemonte impegna la Giunta regionale a proporre un provvedimento urgente per la soppressione dell'ATR del Piemonte a proporre al Consiglio un nuovo e più adeguato indirizzo di politica della promozione turistica regionale".
Come richiesto, si proceda alla votazione per appello nominale.
(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 36 hanno risposto SI' 15 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'ordine del giorno è respinto.


Argomento: Formazione professionale - Università

Esame ordine del giorno n. 953 inerente a: "Richiesta di inserimento presso l'Università degli Studi di Torino di un Piano Triennale di Sviluppo che costituisca permanente attività formativa di funzionari pubblici"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 953, presentato dai Consiglieri Deorsola, Minervini, Ghiglia, Cotto, Gallarini, Rubatto, Benso e Rosso collegato alla proposta di legge n. 430: "Promozione, in collaborazione con l'Università di Torino, di un Corso di Master in Scienze della Pubblica Amministrazione", di cui al punto 6) all'o.d.g., che sarà esaminata successivamente, appena ci sarà il pronunciamento da parte del Comitato di coordinamento regionale universitario.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Premesso che l'Amministrazione pubblica è attraversata da un impegnativo processo di riforma istituzionale ed amministrativo a partire dal DL n. 29/93 che ha riveduto le funzioni per la dirigenza pubblica fino alle recenti leggi di delega n. 59/97 e n. 127/97 che hanno ridefinito compiti e funzioni di Comuni, Province e Regioni introducendo elementi importanti di decentramento e di nuove autonomie che in attuazione di tali leggi sono stati adottati decreti legislativi ed altri provvedimenti che stanno determinando un sostanziale riordino delle funzioni della Pubblica amministrazione e di trasformazione e semplificazione del processo amministrativo che il processo sopra richiamato innesta, anche alla luce di nuovi accordi nazionali, una trasformazione dei profili e dei compiti della Pubblica amministrazione, sia dirigente, sia funzionale, orientando l'attività dei pubblici dipendenti verso livelli di maggiore autonomia e responsabilità mentre sempre più intensa è la domanda di un'attività amministrativa pubblica e di una gestione dei servizi orientata all'attenzione e al rispetto dei cittadini e degli utenti ravvisato che analoghi processi sono in corso nella Comunità europea e che l'Italia è orientata all'integrazione con le Amministrazioni degli altri Paesi, alla ricerca di un'armonizzazione amministrativa e dei servizi considerato che i processi in atto richiedono in sintesi una più alta capacità dei singoli e della struttura nel suo insieme di governo della complessità, di raccolta ed utilizzo dei dati, di una capacità negoziale, fermo restando il rispetto dei principi di legittimità, legalità ed equità che sempre di più sono considerati essenziali dall'opinione pubblica rilevato che conseguentemente si rende necessaria una larga attività di qualificazione ed aggiornamento del personale pubblico già impegnato nei ruoli dell'Amministrazione, in particolar modo di quello regionale, e ravvisato l'obiettivo della formazione di una nuova generazione di pubblici funzionari che costituiscano il corpo amministrativo della futura amministrazione, con non irrilevanti effetti anche sull'occupazione considerato infine che l'Università è attraversata da un importante processo di riforma che rende possibile la realizzazione di nuovi diplomi, corsi di laurea master e scuole di specializzazione, sia quali attività tradizionali degli Atenei, sia in consorzio con altri Enti, svolte da scuole a fini speciali tra le quali si segnala per capacità operative e formative la Scuola di Amministrazione Aziendale presso l'Università di Torino considerate le nuove opportunità dell'Amministrazione regionale derivanti dalla partecipazione della Regione Piemonte al Comitato di coordinamento regionale universitario, previsto dall'art. 3 del DPR n. 25/98, Comitato cui compete l'approvazione dei Piani di sviluppo triennali degli Atenei piemontesi con l'individuazione di nuovi obiettivi formativi e la localizzazione delle attività tutto ciò premesso il Consiglio regionale approva di ritenere, per le motivazioni e le finalità illustrate, l'opportunità di richiedere all'Università degli Studi di Torino di inserire tra i propri obiettivi del Piano triennale di Sviluppo l'istituzione di un corso di laurea in Scienze della Pubblica amministrazione che costituisca permanente attività formativa di una nuova generazione di funzionari pubblici di richiedere quale attività preliminare di formazione, di istituire presso la Scuola di Amministrazione Aziendale Università di Torino, un Master per la formazione di pubblici funzionari riservata a laureati in Economia e Commercio, Scienze Politiche, Giurisprudenza ed altre materie equipollenti per l'immediato avvio di un processo di qualificazione di giovani laureati di dare mandato, ai sensi del DPR 27/1/1998 n. 25, al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore alla cultura ed istruzione di rappresentare, in sede di Comitato di coordinamento regionale universitario, l'esigenza ed il fabbisogno formativo espresso dal Consiglio regionale, anche in rappresentanza dell'intero sistema della Pubblica amministrazione, in particolare quella locale, al fine di ottenere nel Piano di sviluppo universitario e delle scuole tali attività formative come attività permanenti impegna il Consiglio regionale, successivamente all'accertamento della disponibilità, a sostenere, anche con finanziamenti, l'avvio di tali attività formative, anche mediante l'adozione di adeguati provvedimenti normativi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 18 voti favorevoli e 13 astensioni.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 505: "Prima integrazione alla legge regionale 'Bilancio di previsione per l'anno 1999 e pluriennale 1999/2001" - Esame collegato ordine del giorno n. 957


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 505, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 505 'Prima integrazione alla legge regionale Bilancio di previsione per l'anno 1999 e pluriennale 1999/2001'.
In ottemperanza alla norma di cui alla L.R. 29/12/1981 n. 55 'Norme di contabilità regionale', il presente disegno di legge, ad integrazione della legge regionale 'Bilancio di previsione per l'anno 1999 e pluriennale 1999/2001', approva i bilanci di previsione per l'anno finanziario 1999 di Enti dipendenti dalla Regione e di Enti di gestione di Aree protette.
Inoltre, il disegno di legge approva il Piano di attività per l'anno 1999 del Museo regionale di Scienze naturali.
La I Commissione ha licenziato a maggioranza dei Consiglieri presenti il testo del disegno di legge e lo rimette all'aula per la sollecita approvazione".



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, possiamo passare all'esame del relativo articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Bortolin e Suino: all'art. 1, il punto b) è soppresso.
La parola alla Consigliera Bortolin per l'illustrazione.



BORTOLIN Silvana

Volevo illustrare l'emendamento nell'intento di consentire alla Commissione Sanità di esaminare e di discutere lo Statuto dell'Agenzia prima di approvare il bilancio di previsione per l'Agenzia stessa e i servizi sanitari della Regione Piemonte.
Riteniamo che senza l'approvazione dello Statuto e senza le necessarie garanzie circa i criteri di selezione e di assunzione del personale dell'Agenzia, non si possa e non si debba procedere. I compiti dell'Agenzia regionale per i servizi sanitari sono estremamente importanti e delicati.
Nell'interesse dell'Assessorato, del Consiglio regionale e della sanità del Piemonte, riteniamo opportuno, prima di approvare il bilancio di previsione, avere la possibilità di discutere questi due importanti aspetti del problema: lo Statuto e i criteri di selezione del personale. Perciò noi chiediamo che questo punto, compreso nel disegno di legge n. 505, sia stralciato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Approvare questo emendamento soppressivo significherebbe tagliare definitivamente le gambe all'Agenzia che deve partire. Indubbiamente, lo Statuto deve essere esaminato in IV Commissione, nella quale possiamo senz'altro discutere anche sulle qualità dei nominandi responsabili delle aree. Per cui, collega Bortolin, non possiamo accettare questo emendamento però contemporaneamente le assicuro che lo Statuto sarà sicuramente appena possibile - esaminato dalla IV Commissione e la nomina dei responsabili delle aree potrà essere discussa nella Commissione stessa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Ho ascoltato le assicurazioni che l'Assessore ha testé fornito rispetto allo Statuto e alle assunzioni del personale che dovrà operare con delicate responsabilità nell'Agenzia per i servizi sanitari. Debbo però anche dire Assessore, che sono e siamo estremamente preoccupati rispetto al futuro dell'Agenzia, anche in relazione alle indiscrezioni circa l'interferenza dei partiti che compongono la maggioranza di governo di questa Regione nell'indicare, e pressoché costringere o tentare di costringere il Direttore ad assumere gli uni piuttosto che altri in relazione all'appartenenza e non alla competenza o rispetto a criteri obiettivi ed oggettivi.
Allora, se una tale operazione va in porto o rischia di andare in porto rispetto all'avvio dell'Agenzia per i servizi sanitari, noi abbiamo chiuso con un'esperienza che invece riteniamo estremamente importante e necessaria, di supporto al lavoro che lei fa nella gestione della sanità e soprattutto nell'attuazione della legge di Piano.
Per questa ragione noi ci permettiamo di insistere, perché le sue assicurazioni possono essere tenute in considerazione da noi, ma la volontà complessiva della Giunta può, Assessore, superare l'assicurazione che lei ripeto - ci ha testé fornito e creare gravi problemi all'interno dell'Agenzia.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Aggiungo una domanda relativa al punto 35) all'o.d.g., in quanto nell'o.d.g. oggi presentato è previsto l'esame del disegno di legge n. 474: "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 dell'Agenzia regionale per i servizi sanitari".
Si desume che questo punto venga superato da quello in discussione però, comparendo entrambi, occorre un supplemento di informazione. E questo è il primo quesito.
Il secondo dato, sul quale già si è espressa la collega Bortolin, ci vede alquanto preoccupati, Assessore, poiché le sue rassicurazioni non sono pervenute, ad esempio, nel Consiglio della scorsa settimana, quando in occasione del dibattito sulla sanità abbiamo affrontato, tra i vari temi anche quello dell'Agenzia sanitaria; diversi Gruppi sono intervenuti nel merito dell'Agenzia sanitaria, dopodiché nelle risposte non c'è stata la possibilità - o lei non l'ha ritenuto - di dare accenno nel merito.
Il problema è questo: noi, allo stato attuale, sappiamo che nel 1998 vi è stato un provvedimento di legge, peraltro richiesto anche dalle minoranze, che ha visto un forte sostegno trasversale affinché istituisse l'Agenzia; di fatto, in occasione della discussione sul bilancio, abbiamo presentato degli emendamenti che richiedevano, in sede di IV Commissione la messa a bilancio di una cifra che sostenesse l'avvio dell'attività di questa Agenzia che, come ci risultava allora, fosse ancora carente di liquidi persino per pagare l'unico dipendente in capo al Direttore responsabile. Dopodiché non abbiamo più avuto informazioni, come su un'altra serie di questioni che lei ben consapevolmente conosce, relative alla sua materia e alla IV Commissione. Ma la cosa più preoccupante è che l'unica informazione che dopo mesi e mesi abbiamo ricevuto è stata un'indiscrezione giornalistica, nota a tutti coloro che leggono i giornali dalla quale abbiamo appreso che non c'è ancora uno Statuto. In effetti, in Commissione non si ebbe la possibilità di entrare nel merito: non ci sono quindi né indicatori, né paletti, né confini, né obiettivi di riferimento.
In base a che cosa si procede alla richiesta di personale? In base a che cosa si procede a prevedere un budget? Quali sono i cardini, i pilastri che fanno da riferimento affinché si acquisisca questo personale? Siamo ben consapevoli dell'importanza dell'Agenzia (ne abbiamo parlato una settimana fa), l'unico strumento che oggi può porsi nella condizione di fare verifiche e valutazioni, che può tentare di dare quegli indicatori ai quali tutti ci richiamiamo e di cui lei stesso ha necessità. Nell'Agenzia ci va della gente di alta specialità; non serve il mercato in quel caso non serve la lottizzazione, ma le tre-quattro persone con gli attributi giusti - mi riferisco agli attributi mentali ed esperienziali professionali, è meglio precisare - che possano interloquire, fare ricerca fare e dare indicatori sociali, dare indicatori di lettura per fare la verifica e la valutazione. Ecco perché siamo preoccupati.
Dopodiché, in un documento di questa natura si inserisce quel punto b) lasciando poi quell'altro punto 35) all'o.d.g. che crea confusione e sconforto, perché tutta questa confusione alla quale assistiamo genera anche un inevitabile sconforto, e lo si inserisce abbinato ai parchi. Ma cos'è? Uno strumento perché, se non si mandano avanti i parchi, che sono in attesa da mesi vergognosamente, non si può dare il finanziamento? Sulla spinta dei parchi, diamo anche il finanziamento all'Agenzia? Benissimo, si faccia se ci sono i numeri. Ma anche nell'interesse della maggioranza si dica qual è lo Statuto, quali sono i paletti di riferimento, si venga in Commissione, ci sia un impegno formale della maggioranza, un ordine del giorno, tre righe scritte dove si dice: veniamo in Commissione con lo Statuto, lo discutiamo, si fissano quelle regole di democrazia e di trasparenza in base alle quali si cerca l'eccellenza, perché l'Agenzia non ha bisogno di lottizzazioni di mercato, ha bisogno di eccellenza.
Le chiediamo scusa di essere intervenuti nel merito, ma non è colpa nostra se riceviamo le informazioni dai giornali, anche a seguito dei suoi comunicati stampa.



PRESIDENTE

La Giunta non accoglie l'emendamento.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

L'atteggiamento dell'Assessore appare incomprensibile perché, non essendoci lo Statuto, la spesa è solo indicativa: si decide di spendere una certa cifra senza sapere quando concretamente potrà essere spesa. D'altro canto, le caratteristiche dello Statuto potrebbero influire sulle scelte finanziate.
Appare del tutto incomprensibile il voler inserire in un contesto, in cui sono presenti tutti gli Enti, altri Enti che vengono richiamati e hanno altre caratteristiche, bilanci consolidati, esperienza, perché esistono già. Qui si tratta di una cosa che esiste soltanto sulla carta e che manca di uno strumento indispensabile come lo Statuto.
Il fatto di decidere oggi, è chiaro, non produce alcun effetto, perch comunque bisogna aspettare lo Statuto: prima si fa il primo piano, poi il secondo, non il contrario. Perciò, non solo votiamo a favore dell'emendamento, ma suggeriamo all'Assessore competente (l'Assessore alla sanità in questo caso) di fare una valutazione.
Una forzatura non servirebbe, non sarebbe utile neanche per lui rischierebbe di avvelenare anche la discussione successiva sullo Statuto e sugli altri punti. A questo punto, sarebbe utile che la Giunta accogliesse l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Quando in Commissione è stato discusso il programma degli interventi dell'Agenzia regionale di sanità, avevamo detto che l'Assessore avrebbe tempestivamente portato in Commissione lo Statuto dell'Agenzia.
Secondo me, sarebbe necessario togliere questo punto dal disegno di legge n. 505 e ridiscuterlo dopo che la Commissione, ed eventualmente il Consiglio, avrà trattato l'argomento "Statuto dell'Agenzia - Assunzioni".
Dopo si potrà tornare ai programmi e vedere il lavoro fatto dall'Agenzia.
L'impegno che l'Assessore si era assunto era anche consequenziale a quello dei Commissari, che si erano detti certi che questo Statuto sarebbe stato discusso nel più breve tempo possibile. Ricordo bene: in quel momento, quattro Commissioni fa, si era detto così.
Ritengo che l'Assessore possa portare lo Statuto in discussione nella prossima Commissione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Vorrei limitarmi a chiedere delle precisazioni all'Assessore circa i tempi e gli argomenti da portare in Commissione.
Se ho ben capito, lei ha parlato di portare le nomine in Commissione.
Penso che la Commissione non sia interessata al discorso delle nomine: se sono di competenza della Giunta, è giusto che ciascuno faccia il proprio lavoro. Possiamo invece essere interessati a conoscere i parametri, i criteri secondo cui la Giunta effettuerà tali nomine, tenendo presente che anche noi vogliamo l'eccellenza in questo campo.
Prima di esprimere se è opportuno o non opportuno stralciare, vorrei avere queste precisazioni dall'Assessore, sui tempi (giustamente il collega Rubatto ricordava che già un mese fa si dava per tempestiva ed imminente la discussione in Commissione) e la mobilità che porterà in Commissione stessa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Colleghi, accettare questo emendamento significherebbe togliere ogni finanziamento all'Agenzia e, quindi, chiuderla.
Per quanto riguarda le eccellenze, sono io per primo a ricercarle e a volerle. Su questo punto, penso che nessuno abbia dubbi. Ho letto anch'io l'articolo, ed è strano il riferimento che fa la collega Suino a mie agenzie di stampa, che l'hanno indotta a queste deduzioni.
Comunque, entro quindici giorni (non questa, la prossima Commissione) lo Statuto potrà essere portato in Commissione e discusso. Ripeto, per che approvare questo emendamento delle colleghe Suino e Bortolin significherebbe chiudere l'Agenzia.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Nessuno di noi vuole bloccare l'attività dell'Agenzia. Guardando il bilancio di previsione abbiamo visto che ci sono dei residui presunti: discutendo il punto ricordato dalla collega Suino, cercheremo di capire cosa significhi.
Noi abbiamo sollevato il problema perché, ancora una volta, non vorremmo trovarci di fronte a dei guai già compiuti, irrimediabili: l'assunzione di un Direttore d'area è un atto importante per l'Agenzia.
Abbiamo voluto sottolineare una questione di carattere squisitamente politico: ancora una volta, di fronte ad una legge positiva, in grado di aiutare la gestione della sanità in Piemonte elevandone la qualità, si tenta di agire vanificando la validità della legge stessa.
Le assunzioni lottizzate in un'Agenzia per i servizi sanitari comportano il non funzionamento dell'Agenzia stessa. Questo è quanto ci è stato detto dalla stampa, e qui non viene smentito. Pertanto, noi esprimiamo, per l'ennesima volta, una forte preoccupazione politica.
Perciò manteniamo l'emendamento: esso ha questa valenza, nella speranza di non dover affrontare situazioni non più rimediabili.
Quanto allo Statuto, Assessore, credo che anche lei dovrebbe preferire la sistemazione definitiva dell'Agenzia, il quadro a Statuto approvato.
Dovrebbe preferire la trasparenza e la pubblicità ai criteri che portano a scegliere i dirigenti delle varie aree dell'Agenzia con una querelle politica ed una contrattazione che, ancora un volta, sviliscono il ruolo complessivo della Regione.
E' in ballo la gestione della sanità, che non è propria solo della maggioranza o della Giunta, ma è di tutta la Regione, di tutti i cittadini e che per questo credo sia un argomento di estrema preoccupazione e delicatezza.
Manteniamo dunque l'emendamento, frutto di questa impostazione politica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi permetto di aggiungere un commento che non riguarda specificamente l'Agenzia sanitaria, ma il complesso di tutti gli Enti e Parchi che il disegno di legge in oggetto, più l'emendamento aggiuntivo (adesso stiamo discutendo dell'emendamento soppressivo) tocca.
Credo sia ben chiaro a tutti i colleghi che stiamo parlando del bilancio di previsione 1999 e di questi soggetti; il fatto che sia il 23 marzo credo che connoti, al di là dello scandalo e delle origini di esso collega Suino - che è ora di dotare questi Enti del necessario per agire.
Questa manovra è del tutto ininfluente per l'Ente, dal punto di vista finanziario, perché le cifre sono quelle già comprese nel bilancio di previsione. Per quanto riguarda la preoccupazione che ha connotato l'intervento della collega Suino e, in parte, della collega Cotto e del collega Rubatto, siccome mi pare che le parole dell'Assessore siano state esaurienti nel rispondere alle richieste di professionalità, e credo valgano per tutti gli Enti comunque, dovunque, in tutte le Amministrazioni mi domando se non sia recepibile un ordine del giorno, che io per primo firmerei, che impegni la Giunta, anche in questo caso, come in tutti gli altri, come in tutte le Amministrazioni, dovunque e comunque, a rispettare quei criteri di professionalità che mi paiono impliciti.
Qualunque sia la fonte, dunque (le fonti sono molte, non sempre autorevoli), se può servire a rafforzare l'impegno della Giunta in tal senso esulando da quello che è un atto dovuto, ben venga. Su un ordine del giorno impegnativo in tal senso, sarei lietissimo di aggiungere la mia firma, senza ledere un percorso tecnico che mi sembra vada in qualche modo separato dall'argomento ben diverso che sottolineava la collega Bortolin.
Suggerirei, dunque, se possibile, un ordine del giorno che possa impedirci di votare contro l'emendamento, non accogliendo le finalità costruttive ed impegnando la Giunta, come mi pare che il collega D'Ambrosio abbia già accettato in tempi minimi, a quel rispetto che, secondo me, è dovuto sempre e comunque.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Concordo pienamente su quanto enunciato dal collega Burzi. Devo dire però, che è vero che la stampa ha parlato di lottizzazioni, ma penso che sia l'ultima cosa a cui un Assessore possa pensare per un'Agenzia. Concordo appieno su quanto detto dall'Assessore Burzi ed ovviamente sono disponibilissimo a sottoscrivere l'ordine del giorno che, in realtà salvaguarda tutti.



PRESIDENTE

Sulla dichiarazione resa, registrata anche per memoria, possiamo proseguire, con l'impegno di presentare il testo? Il contenuto è stato anticipato; possiamo, con questa intesa e dopo aver dato la parola ai Consiglieri Riggio e Rubatto, passare alla votazione? Il testo dell'intervento dell'Assessore, sull'intesa che l'ordine del giorno riprenderà quanto è stato detto, è registrato. Dunque potremmo procedere alla votazione. Dico questo solo per andare avanti in tempi rapidi; abbiamo una dichiarazione registrata.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Abbiate pazienza, ma sembra che noi con questo emendamento vogliamo bloccare l'Agenzia regionale per i servizi sanitari.
Sul fatto che questa Agenzia sia stata fortemente sostenuta dalle minoranze e, nello specifico, dal nostro Gruppo consiliare, credo che tutti ce ne possano dare atto. Mentre, al contrario, ci sembra che, come tante altre cose innovative che sono state proposte in sanità, queste siano state recepite in modo assolutamente passivo dalla Giunta e dall'Assessore tant'è vero che a dicembre dell'anno scorso il Direttore non aveva ancora ricevuto lo stipendio, perché ci si era persino dimenticati di trovare lo strumento finanziario per poterlo sostenere. L'Agenzia, di fatto, era bloccata. Lungi da noi l'intenzione di bloccare, anzi, siamo molto preoccupati che l'Agenzia venga svuotata del suo ruolo, che deve essere un ruolo di eccellenza. E sulla reticenza dell'Assessore nel rispondere, circa ipotesi di lottizzazioni - che ci sono, perché, al di là di tutto, sono affermazioni dette, nei colloqui privati, da Consiglieri, da responsabili dell'Assessorato alla sanità, quindi sono parole che girano e che non sono state scritte soltanto sui giornali - siamo molto preoccupati.
Perché siamo dovuti arrivare ad una situazione di questo genere? Perch l'Assessore, per primo, non ha detto: "Noi non facciamo alcuna assunzione se prima non viene discusso lo Statuto e non vengono presentati i criteri"? Cosa ci vuole? Questo è da dire e da scrivere e questo noi vogliamo venga votato in un ordine del giorno, che espliciti che "non si procederà ad alcuna assunzione di eccellenza, per quello che riguarda l'Agenzia, se prima non sarà presentato lo Statuto in Commissione e non saranno discussi i criteri per queste assunzioni".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Intendo precisare che parlo come Consigliere e non come Presidente di Commissione.
Come Consiglieri abbiamo la responsabilità di far funzionare e di approvare o meno i bilanci degli Enti dipendenti dalla Regione. Se questi bilanci vengono portati in Consiglio all'ultimo momento, la responsabilità non è più nostra, ma è di chi li porta all'ultimo momento.
Io, solo per scrupolo di coscienza verso gli Enti dipendenti dalla Regione, verso coloro che attendono i fondi per poter operare, per poter lavorare, voterò a favore di questo disegno di legge. Chiedo, però, due cose, se l'Assessore mi può ascoltare: la prima, che lo Statuto dell'Agenzia venga portato tempestivamente in discussione in Commissione la seconda, che non succeda più che vengano portati progetti di legge e proposte all'ultimo momento, in cui bisogna per forza votare per non bloccare altre iniziative che sono ben peggiori del nostro voto, magari negativo.
Solo per questi motivi, voterò a favore di questo disegno di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Il problema dell'ordine del giorno può essere superato temporaneamente con la dichiarazione che è stata resa.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Noi abbiamo scritto il testo di un ordine del giorno, che credo possa essere sottoscritto da tutti i Gruppi. Se viene accolto, ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Se posso avere il testo lo leggo, così possiamo raccogliere una dichiarazione al di là della firma.
L'ordine del giorno proposto, a firma dei Consiglieri Bortolin, Suino Riggio, Bertoli, Cotto e Gallarini, recita: "Il Consiglio regionale sentito il dibattito sul disegno di legge n. 505 'Prima integrazione alla legge regionale 'Bilancio di previsione per l'anno 1999 e pluriennale 1999/2001', art. 1, lettera b) impegna la Giunta regionale a discutere al più presto nella Commissione competente la proposta di Statuto dell'Agenzia per i servizi sanitari della Regione Piemonte a rendere tutte le informazioni inerenti le procedure per la selezione e l'assunzione del personale previsto nella pianta organica dell'Agenzia".
Pongo pertanto in votazione, come parentesi, tale ordine del giorno.
Non occorre l'iscrizione perché è connessa.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 42 Consiglieri presenti.
Con l'approvazione di questo ordine del giorno, possiamo considerare ritirato l'emendamento n. 1).


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Siamo all'emendamento all'art. 1 presentato dalla Giunta. Ritiene che possiamo effettuare la verifica contemporaneamente alla votazione o separata...



PAPANDREA Rocco

No, separata. Nella votazione dico "sì" o "no".



PRESIDENTE

Non siamo in votazione. L'emendamento Bortolin è stato ritirato, la votazione si è chiusa; nel senso che, avendo votato l'ordine del giorno l'emendamento è stato ritirato. A questo punto, ho l'emendamento della Giunta. Avendo ricevuto richiesta di verifica del numero legale, possiamo verificare il numero legale nel corso della votazione?



PAPANDREA Rocco

Io sull'emendamento voto, quindi no!



PRESIDENTE

Lo verifica comunque.
Pongo in votazione l'emendamento.



PAPANDREA Rocco

No!



PRESIDENTE

No? Se insiste, procediamo con la verifica del numero legale.
Si proceda pertanto all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula 26 Consiglieri anziché 27, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 18.32 riprende alle ore 18.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il tempo richiesto dalla mancanza del numero legale è trascorso possiamo cercare di riprendere i lavori.
Riassumo la situazione: a seguito dell'approvazione di un ordine del giorno, era stato ritirato l'emendamento che chiamerò "Bortolin".



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il numero legale...



PRESIDENTE

Ho visto che ci sono stati dei rientri...



CHIEZZI Giuseppe

Possiamo verificarlo?



PRESIDENTE

Se lei lo chiede, lo verifichiamo.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula 27 Consiglieri.



(Commenti in aula)



SPAGNUOLO Carla

Che tipo di risposta è stata data?



PRESIDENTE

Adesso glielo dico subito. Spagnuolo: non risulta nulla.



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Come mai non mi ha richiamata la seconda volta?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Permettetemi di dire che non ho sentito il mio nome. Il mio nome non l'ho sentito, e normalmente sono attenta. Pertanto, chiederei di rifare la votazione.



PRESIDENTE

Possiamo sentire subito... C'è la registrazione: se possiamo sentire...
Possiamo sentire la registrazione? Io non lo posso affermare sotto giuramento, ma ritengo che sia stata chiamata; però, se possiamo sentire la registrazione... Se è possibile...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io sono d'accordo, ma lei farà così tutte le altre volte.



PRESIDENTE

Io sono convinto che sia stata chiamata.



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Dato che la mia domanda non è strumentale, nel senso che non mi sono sentita richiamare, mentre, per esempio, ho sentito richiamare in seconda votazione la collega Suino, che viene certamente dopo di me, le chiedo di rifare la votazione.



PRESIDENTE

Mi riservo di consultare un attimo il Regolamento, perché secondo me la votazione per appello nominale non si può rifare. Un attimo, che lo verifico.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

E' un problema di interpretazione, di tecnica giuridica. L'art. 68 dice: "Per il voto con appello nominale, il Presidente indica il significato del sì o del no" - qui era chiaro - "e dispone che si proceda all'appello dei Consiglieri in ordine alfabetico. E' consentito, a discrezione del Presidente, un secondo appello", appello che, normalmente facciamo.



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, c'è una cosa inopinabile, però. Se una Consigliera le dice: "Io non mi sono sentita chiamare e quindi non ho risposto"... Io non sono stata in grado di dire la mia posizione... Scusi, ma questo è inopinabile, questo è quello che io le certifico; dopodiché veda lei...
Faccia lei, Presidente.



PRESIDENTE

Dato che il numero legale è presente con 27, l'eventuale espressione che può essere sì o no, non è influente ai fini della verifica del numero legale.



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma è evidente ai fini dell'espressione di volontà da parte di un Consigliere che era seduto in aula, mi scusi!



PRESIDENTE

Io resisto sull'interpretazione, perché sono convinto che sia stata chiamata. A me pare. Però, dato che non voglio esprimermi sotto giuramento su questa vicenda, ho chiesto se è possibile fare una verifica.
Comunque, a parte il diritto che lei ha di esprimere il voto l'espressione del suo voto non è comunque influente.



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, però... Mi dà la parola?



PRESIDENTE

Le do la parola.



SPAGNUOLO Carla

Mi sembra che questa sia una questione abbastanza grave, nel senso che un Consigliere che è seduto in aula, che non è fuori, non ha risposto al primo appello: avrà fatto le sue valutazioni, non avrà sentito, ecc. Nel momento in cui le chiede di poter rispondere, lei non mi può dire "Lei comunque è ininfluente ai fini del numero legale", perché se è stato fatto l'appello nominale, io non ho sentito e sono in aula, e non sentito il mio nome... Ho chiesto immediatamente come io avevo votato. Mi scusi Presidente, lo dico con estrema modestia, ma non mi sembra che lei mi possa rispondere: "Tanto, anche se lei rispondesse, in qualunque modo è ininfluente", perché lei mi invita ad andare via.



PRESIDENTE

No, io non la invito assolutamente ad andare via...



SPAGNUOLO Carla

Visto che la mia presenza qui è ininfluente, me ne vado.



PRESIDENTE

No, no Consigliera, semplicemente, se lei non è stata chiamata, dato che è passato un tempo, anche abbastanza lungo, tra la seconda chiamata...



SPAGNUOLO Carla

No, no, Presidente, mi scusi, non è passato un tempo assolutamente lungo, perché appena proclamato l'esito, io ho chiesto la parola.



PRESIDENTE

Appunto, ma lei la doveva chiedere prima della proclamazione dell'esito.



SPAGNUOLO Carla

Ma chi lo dice che io la dovevo chiedere prima della proclamazione dell'esito? Io le ho detto: "Scusi, io come sono stato registrata in questi 27?".



PRESIDENTE

Non è stata registrata.



SPAGNUOLO Carla

Mi scusi, ma come faccio a sapere che non sono stata registrata?



PRESIDENTE

Se lei non è stata registrata, vuol dire che non era stata chiamata. Il fatto che non fosse stata chiamata - mi perdoni - lei lo doveva sapere quando ho detto: "Proclamo l'esito della votazione".



SPAGNUOLO Carla

Ma se lei, Presidente, prima mi ha detto che sono stata chiamata!



(Commenti in aula)



SPAGNUOLO Carla

Ad ogni modo, non ha importanza: lei decida come crede, che io poi deciderò come credo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che si debba verificare cosa prevede il Regolamento del Consiglio.



PRESIDENTE

L'ho detto prima.



MIGLIETTI Franco

No, la spiegazione che ha dato non è sufficiente.



PRESIDENTE

No...



MIGLIETTI Franco

Scusi, Presidente, stia a sentire cosa le sto dicendo, per cortesia.
Posso anche dire delle banalità, ma ho il diritto di essere sentito da lei.



PRESIDENTE

Prego.



MIGLIETTI Franco

Allora, se vi sono delle norme del Regolamento, che impediscono al Presidente di riformulare un'altra votazione, lo dica e ci legga quel passo, perché l'espressione di voto non è soltanto influente per chi lo esprime, ma lo è anche nell'ambito dei rapporti fra i Consiglieri all'interno dell'aula. Quindi, per me, è essenziale capire qual è l'espressione di voto della Consigliera Spagnuolo.
Le chiedo dunque di dirmi se vi è un impedimento formale, definito dal Regolamento, per cui lei non può, in alcun modo, rimettere in discussione quell'espressione di voto; altrimenti io mi sento leso, in quanto l'espressione di voto non espressa dalla Consigliera Spagnuolo impedisce a me di fare una valutazione, mentre io devo essere assolutamente consapevole.



PRESIDENTE

Assolutamente. L'art. 67 dice: "Il Presidente, qualora ritenga che sussistano dubbi sul risultato, può disporre la ripetizione del voto per appello nominale"; ma qui si parla di votazione per alzata di mano. La votazione che viene effettuata per alzata di mano può non essere chiara dell'espressione, allora si dispone la ripetizione per appello nominale.
Per quanto riguarda la votazione per appello nominale, l'art. 68 (che ho letto prima) dice che si procede all'appello dei Consiglieri in ordine alfabetico. Noi, normalmente, sciogliamo la discrezionalità facendo un secondo appello.
Non è previsto, per interpretazione di ordine generale, rifare l'appello nominale.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Questa parte che lei sta leggendo, nella prassi normale e nell'interpretazione soggettiva mia, vuol dire che il primo appello ed il secondo appello fanno parte di un'unica votazione, perché il secondo appello è soltanto per verificare se qualcuno non ha risposto al primo e quindi risponde alla seconda chiamata. Non è la ripetizione di un appello.
Secondo quanto io ho sentito - bisognerebbe fermarsi un attimo per approfondirlo - non è una seconda votazione, ma fa sempre parte della prima votazione.



PRESIDENTE

Se lei cortesemente prende l'articolo (ve l'ho letto prima): "Il Presidente" - quando si vota per alzata di mano - "può disporre la ripetizione del voto per appello nominale". Nella votazione per appello nominale, si possono fare due appelli: noi li facciamo normalmente. E poi c'è il cosiddetto principio di resistenza, che ci spiegavano tempo fa.
Io capisco il diritto, che voglio tutelare, di esprimere il voto, ma anche se non lo affermo sotto giuramento, io ho sentito chiamare tutti i Consiglieri; poi lo possiamo verificare: c'è sempre quel minimo di brusìo posso essermi confuso...



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io non capisco nemmeno adesso cosa sta dicendo, perché evidentemente questo è un argomento che non interessa...



PRESIDENTE

Mi spiace che lei non stia sentendo. Io parlo nel microfono che è aperto: confermo che esiste; per me la votazione è valida, nel senso che ci sono 27 Consiglieri che hanno risposto "sì".
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Prendo atto che per lei la votazione è valida. Io, che sono l'interessata, le dico che il mio nome non l'ho sentito. Non dico che questo nome non possa essere stato pronunciato; dico che questo nome, nella confusione nella quale si è svolta questa chiamata, io non l'ho sentito non sono stata in grado di poter esprimere la mia volontà. Pertanto, le ho chiesto di ripetere questo appello, perché intendevo esprimere la mia volontà in quanto io ero in aula; nulla le fa presupporre che io non volessi partecipare alla votazione. Pertanto, prendo atto di questo e abbandono l'aula per protesta.
Non è possibile, lei avrebbe tranquillamente potuto rifare la votazione su richiesta di un Consigliere che non le ha mai creato problemi di questo tipo, che è qui in aula alle ore 19,15, quando in realtà su questioni molto importanti la Giunta è in qualche modo assente. Infatti, abbiamo dovuto interrompere la seduta, perché non c'era il numero legale garantito dalla maggioranza. In quel momento, ero fuori dall'aula, per cui non ho partecipato, non sono stata in aula in questo modo e pertanto prendo atto sono molto dispiaciuta...



PRESIDENTE

Mi consenta, Consigliera Spagnuolo, sospendo la seduta per un minuto.



(La seduta, sospesa alle ore 19.15 riprende alle ore 19.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ho potuto sentire che il nome "Spagnuolo" la seconda volta è stato pronunciato con la stessa intensità di tutti gli altri nomi.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Credo che lei oggi abbia compiuto un atto gravissimo - mi dispiace dirglielo - che attiene alla democrazia di quest'aula, perché io non le ho detto che il mio nome non è stato sentito. Le ho detto che io non ho sentito e che volevo poter esprimere questa votazione essendo stata in aula. Lei mi ha risposto che tanto che io avessi risposto o meno era ininfluente perché il numero legale era raggiunto. Ritengo che lei abbia in qualche modo - ripeto - compiuto un atto di non gestione democratica di quest'aula. Lo ha compiuto nei confronti di un Consigliere che normalmente è attento, che lei, in più circostanze, ha ritenuto - di questo lo ringrazio - di consultare quando aveva anche delle problematiche, pur legittime, di carattere procedurale. Mi sento personalmente offesa. Credo che questa "performance", alla quale lei ha dato vita, insieme ad alcuni componenti dell'Ufficio di Presidenza, che si caratterizzano sovente per non tenere assolutamente l'ordine in quest'aula, tranne poi dimostrare insofferenza nei confronti di Consiglieri vari, sia inaccettabile.
Pertanto io, Presidente, abbandono l'aula e mi riservo di compiere, da adesso in avanti, in tutte le circostanze che riguarderanno la più rigorosa applicazione del Regolamento, la mia parte, alla luce dell'esperienza che in tanti anni ho maturato in quest'aula. Non credo, Presidente, che lei dovesse dare corso al riascolto dei nastri, la ritengo una cosa estremamente grave. Noi riascolteremo i nastri di tutte le cose che lei dirà da adesso in avanti, delle infinite - mi permetta di dirle violazioni di Regolamento, che io ritengo, in buona fede, siano state compiute in quest'aula da lei, da componenti dell'Ufficio di Presidenza così come in assoluta buona fede le ho chiesto, come ho chiesto al collega Toselli, come avevo votato per poter partecipare a questa votazione.
Io abbandono l'aula, ma le assicuro che da adesso in avanti sar rigorosa e plateale, così come lei ha voluto essere in un caso che, forse non meritava né tanto rigore né tanta platealità e, forse, un po' più di fiducia nella gestione democratica di quest'aula.



PRESIDENTE

Devo invitarla a restare. Lei è sempre stata una collega che ha aiutato la conduzione dei lavori. Se ho insistito è perché mi sembrava di aver percepito distintamente; ho voluto verificarlo perché nella frettolosità...



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ascolteremo i nastri di tutte le sue continue violazioni di Regolamento.



(La Consigliera Spagnuolo abbandona l'aula)



PRESIDENTE

Questo lo valuteremo.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

In merito alla votazione, volevo sapere come è stato segnato il Consigliere Scanderebech, perché anche nella seconda...



PRESIDENTE

Non risulta verbalizzato.



PAPANDREA Rocco

Volevo chiedere se, dato che sono due mesi che in Sala Morando non funzionano i microfoni...



PRESIDENTE

E' un problema tecnico...



PAPANDREA Rocco

Perché non funziona il meccanismo di voto elettronico e perché non viene usato?



PRESIDENTE

Questo è un altro problema.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo perché mi sembra che da parte della Presidenza non si sia voluto ascoltare una ragione proposta da una collega in ordine all'esercizio di un proprio diritto. Non si è voluto ascoltare la richiesta di una collega che non ha sentito pronunciare il proprio nome e che chiedeva che la votazione si ripetesse per quel motivo, in modo tale da poter esprimere, coscientemente, il proprio pensiero, cosa che non le è stato consentito di fare.
Questo è un fatto grave, Presidente, perché la Consigliera Spagnuolo attentissima, di esperienza e che non ha mai, in quest'aula, usato tecniche strumentali, né tanto meno voleva farlo questa volta, ritengo che avesse il diritto di ottenere, dal proprio Presidente, la ripetizione della votazione...



PRESIDENTE

No, non aveva questo diritto. Questa decisione, Consigliere, non deve essere commentata, non rientra nei diritti di un Consigliere.



CHIEZZI Giuseppe

Il diritto di sperare rientra nei diritti dei Consiglieri. Il diritto di sperare di avere un Presidente che, in presenza di una dichiarazione di non aver sentito il nome, consenta la ripetizione della votazione, penso sia una speranza che rientra nei diritti di speranza di tutti noi.
Sono molto stupito e preoccupato della procedura da lei scelta di riascoltare immediatamente in aula la registrazione di un fatto appena avvenuto, perché questo apre un precedente...



PRESIDENTE

Non apre alcun precedente perché io, Consigliere, ho sospeso il Consiglio.



CHIEZZI Giuseppe

Ultima cosa, Presidente. Lei ha fatto una dichiarazione gravissima istituzionalmente gravissima: dire alla Consigliera Spagnuolo che il suo voto era ininfluente comunque fosse stato espresso.



PRESIDENTE

Su questo però...



CHIEZZI Giuseppe

Per la minoranza è quasi sempre ininfluente, perché la maggioranza...



PRESIDENTE

Su questo non c'è più discussione, le devo togliere la parola, abbia pazienza!



CHIEZZI Giuseppe

E' un giudizio che io respingo. Per solidarietà con la collega Spagnuolo vi lascio lavorare tranquilli quest'oggi. Ci rivediamo poi dalle prossime volte.



(Il Consigliere Chiezzi abbandona l'aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Volevo solo darle atto invece che, a mio modesto avviso, lei ha agito nella più assoluta e piena legittimità e correttezza, perché tutti noi dobbiamo essere messi nelle stesse condizioni di udire gli appelli nominali, però noi stessi dobbiamo essere nelle condizioni di udirli.
L'Ufficio di Presidenza ci ha messi tutti nelle condizioni di udire l'appello nominale; se uno è distratto, può capitare anche a me... E' chiaro che la collega, in buona fede, non ha ascoltato; però sicuramente non è colpa dell'Ufficio di Presidenza e lei ha adottato l'unica soluzione che si poteva adottare, indipendentemente dal fatto che uno si offenda o meno, perché i Regolamenti non dipendono dal nostro grado di sensibilità.
Siamo tutti messi in grado di ascoltare l'appello nominale ed è stato dimostrato. Volevo darle atto che, a nostro avviso, lei ha agito in piena legittimità.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 505: "Prima integrazione alla legge regionale 'Bilancio di previsione per l'anno 1999 e pluriennale 1999/2001'" (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo all'esame degli emendamenti presentati all'art. 1 del disegno di legge n. 505.
2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 1 sono aggiunti i seguenti Enti: a) Ente regionale per il diritto allo studio universitario b) Riserva naturale speciale del Sacro Monte Calvario di Domodossola c) Parco naturale di interesse provinciale del Lago di Candia d) Ente Parco Lame del Sesia e) Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli e 7 voti contrari.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 22 voti contrari 7 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione, per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 22 voti contrari 7 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione, per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 voti favorevoli 22 voti contrari 7 L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI' 24 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Alla Conferenza dei Capigruppo avevamo definito cinque priorità. Due le abbiamo già svolte, l'esame dell'ordine del giorno e del disegno di legge n. 505. Vorrei far presente che al disegno di legge n. 505 sono collegati gli assestamenti di bilancio, ma non sono stati presi accordi su questo.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

In una recente riunione dei Capigruppo, nel tentativo di riportare un po' di ordine nel funzionamento dei lavori dell'aula, alcuni Consiglieri (tra cui io) avevano assunto l'impegno di non richiedere in mattinata la verifica del numero legale. Io non l'ho fatto; la maggioranza, però, aveva promesso di garantire il numero legale nel pomeriggio per le votazioni.
Come avete potuto notare, per questa votazione il numero legale non era garantito, perché se non avessero risposto i componenti del Gruppo DS il provvedimento non sarebbe stato approvato. Attualmente non c'è il numero legale; non si può essere unilaterali, chiedere un impegno alle minoranze e poi non essere in grado di fare la propria parte. Non si può andare avanti così e non potete dare la colpa agli altri.



PRESIDENTE

Credo di dover ringraziare i Consiglieri presenti e lo faccio in modo molto sentito.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Esame proposta di legge n. 511: "Modifica alla L.R. 30/12/1981 n. 57 'Assicurazione contro gli infortuni dei Consiglieri regionali'"


PRESIDENTE

Proseguiamo con il punto 46) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di legge n. 511.
Relatore è il Consigliere Foco.



FOCO Andrea, relatore

Do per letta la seguente relazione: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, la L.R. 30/12/1981 n. 57 'Assicurazione contro gli infortuni dei Consiglieri regionali', così come modificata dalle LL.RR. n. 4/86, n. 19/94 e n. 69/95, definisce all'art. 2 comma terzo, i massimali delle indennità erogabili, vale a dire: indennità in caso di morte: L. 500.000.000 indennità per invalidità permanente: L. 500.000.000 indennità per invalidità temporanea: L. 100.000/giorno.
Con l'obiettivo di semplificare i procedimenti amministrativi, soprattutto in relazione alla necessità di adeguamento alle dinamiche di mercato attraverso processi decisionali più celeri, l'Ufficio di Presidenza ha presentato il progetto di legge, poi approvato dalla I Commissione in data 18/3/1999, in cui i massimali delle indennità di cui sopra non sono più definiti in legge, ma vengono stabiliti con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza".
Non essendovi interventi, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 hanno risposto SI' 31 Consiglieri La legge è approvata.
Dopo essermi consultato con i Capigruppo, credo che possiamo considerare collegati al punto 11) all'o.d.g. i punti 12), 13), 14) e 15).


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 439: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 di Enti dipendenti dalla Regione e di Enti di gestione di Aree protette"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame del disegno di legge n. 439, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'elenco dell'art. 1 sono aggiunti i seguenti Enti: c) Istituto ricerche economico-sociali del Piemonte d) Parco naturale Alpi Marittime e) Parco fluviale del Po e dell'Orba f) Parco naturale Alta Valsesia g) Ente di gestione dei Parchi e Riserve naturali astigiani h) Ente di gestione del sistema delle Aree protette della fascia fluviale del Po, tratto torinese i) Ente di gestione del sistema delle Aree protette della fascia fluviale del Po, tratto cuneese l) Parco naturale del Monte Fenera m) Ente di gestione del Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero n) Riserva naturale speciale del Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa o) Ente di gestione delle Aree protette della Collina torinese p) Ente di gestione delle Riserve naturali speciali del Sacro Monte di Orta, del Monte Mesma e del Colle della Torre di Buccione q) Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Lago Maggiore r) Riserva naturale speciale del Sacro Monte di Varallo s) Parco naturale dei Laghi di Avigliana t) Ente di gestione della Riserva naturale orientata delle Baragge, della Riserva naturale speciale della Bessa e dell'Area attrezzata Brich di Zumaglia e Mont Prevè u) Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Cuneese.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli e 7 astensioni.
Si proceda alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 24 astensioni 7 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: l'art. 2 (Urgenza) è soppresso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 24 voti favorevoli e 7 astensioni.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 hanno risposto SI 24 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.
L'Assessore Burzi intende fare una dichiarazione; ha pertanto la parola.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

In funzione dell'emendamento che è stato inserito ed approvato adesso sul disegno di legge 439, si rendono inutili, quindi ne propongo il ritiro dall'o.d.g., il disegno di legge n. 462, previsto al punto 13), il disegno di legge n. 476, previsto al punto 14) e il disegno di legge n. 486 previsto al punto 15) dell'o.d.g., in quanto onnicompresi nel punto 12) disegno di legge n. 439, testé approvato. Grazie.



PRESIDENTE

Sono così ritirati i punti 13), 14) e 15) all'o.d.g.
Abbiamo ancora l'ultimo dei punti che avevamo concordato, il punto 17) all'o.d.g.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 631: "Riparto per l'anno 1998 del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alle LL.RR. n. 62/95 e n. 24/92 e successive modifiche ed integrazioni" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 631, di cui al punto 17) all'o.d.g., alla quale sono stati presentati alcuni emendamenti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Se abbiamo capito bene, dovrebbe essere il provvedimento relativo al riparto dei fondi del socio-assistenziale per quanto riguarda i Consorzi, ma vi sono degli emendamenti.



PRESIDENTE

Sì, ci sono emendamenti, a firma dei Consiglieri Bortolin, Saitta Simonetti, Chiezzi e Simonetti.



SUINO Marisa

Presidente, anche se siamo assolutamente consapevoli della necessità che a tempi brevissimi si provveda ad approvare la deliberazione, in quanto già siamo in ritardo (non sto a ripetere tutta la storia, perché credo che il Regolamento non consenta in questa fase di affrontare questo argomento) c'era un impegno in Commissione relativo al discorso del riparto, anche per quanto riguarda gli aspetti della psichiatria di territorio, se l'Assessore ricorda...



(Intervento fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



SUINO Marisa

Certamente, è la parte che riguarda il 1998.
Essendoci però degli emendamenti, noi chiediamo di rimandare a lunedì l'approvazione di questo provvedimento al primo punto dell'o.d.g., quindi ritardando solo di qualche giorno, poiché diventa particolarmente imbarazzante per noi non poter discutere ed entrare nel merito degli emendamenti per l'assenza motivata - magari a torto - di alcuni componenti delle minoranze, quindi ci vedremmo costretti a venir meno a quello che è il nostro impegno.
Mi dicono che mi sono dilungata, ma credo si sia capito il messaggio.
Quindi, Presidente, le chiederemmo di interrompere a questo punto.



PRESIDENTE

Sì, la riprendiamo lunedì perché la componente...



(Alcuni Consiglieri si avviano all'uscita)



PRESIDENTE

Per cortesia, un attimo, non sciogliamo ancora la compagine.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Crediamo veramente opportuno questo rinvio alla prossima seduta.
Grazie.


Argomento: Turismo: argomenti non sopra specificati - Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 624: "L.R. 14/3/1995 n. 31 modificata con L.R. 17/8/1998 n. 23. Istituzione di Ecomusei"


PRESIDENTE

Passiamo ancora all'esame della proposta di deliberazione n. 624, di cui al punto 54) all'o.d.g.
Pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 29 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Mi sembra che non avessimo concordato altri punti da affrontare, pur dando atto che lunedì prossimo si potrà ovviare a questa dimenticanza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Le chiedo una cortesia. Visto che è molto difficile seguire l'iter e non si sa mai cosa si mette in discussione l'attimo successivo, non è possibile organizzare e fare una distinta almeno di quanto è stato concordato dai Capigruppo - è un compito del Gruppo o del Capogruppo insomma, tutti abbiamo il nostro daffare - e distribuirla, in modo che ogni Consigliere sappia cosa succederà qualche attimo dopo, salvo aggiornamenti?



PRESIDENTE

Lei ha ragione; dovrebbe essere l'o.d.g.



MIGLIETTI Franco

Lasci perdere l'o.d.g., che intanto rimane sempre lì e non si sa mai che cosa...



PRESIDENTE

No, ma...



MIGLIETTI Franco

Per quanto riguarda l'organizzazione degli orari, credo che potrebbe rientrare nel minimo indispensabile conoscere l'orario di apertura e di chiusura, perché così ognuno riesce ad organizzare la propria vita.



PRESIDENTE

Esatto, avevamo annunciato la chiusura per le ore 20.00.



MIGLIETTI Franco

No, non parlo tanto dell'orario di chiusura, parlo dell'inizio mattutino e dell'interruzione.



PRESIDENTE

Quest'ultima si è individuata con precisione; oggi l'abbiamo osservata abbastanza: avevamo detto di chiudere alle 13.00, abbiamo chiuso alle 13.15.



MIGLIETTI Franco

Spero che lei si faccia portavoce nel merito. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie della proposta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.51)



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