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Dettaglio seduta n.332 del 26/02/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
I lavori iniziano in ritardo rispetto alla previsione perché è stato inserito l'incontro con le Organizzazioni sindacali per quanto riguarda la questione OP Computer e a seguire la Conferenza dei Capigruppo dato che non avevamo un'intesa sulla prosecuzione dei lavori.
Informo il Consiglio che dalla Conferenza dei Capigruppo è emersa l'indicazione che la seduta di martedì prossimo inizi con la discussione in merito al Patto per lo sviluppo, anche in relazione alla presenza del Ministro giovedì prossimo a Torino.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente, vorrei esprimere il mio disappunto, che rimanga agli atti del Consiglio, sul fatto che da un po' di tempo è invalsa l'abitudine che intanto ci sono delle Conferenze dei Capigruppo lunghissime - mi permetto di sottolinearlo - e poi mi sembra un po' strano che l'ordine dei lavori si stabilisca al mattino prima di cominciare il Consiglio. Adesso sono le 11, questa seduta finirà presumibilmente intorno alle 13/14, ma oggi siamo in una situazione eccezionale, e va bene così, nel senso che io esprimo il mio disappunto, non possiamo cambiare la situazione, però io inviterei, per quello che è possibile, ad evitare Conferenze dei Capigruppo che prendano quasi tutta la seduta di Consiglio. Questo è avvenuto ieri e di nuovo oggi, seppure prima c'erano le Organizzazioni sindacali, però in qualche modo ha inciso sui lavori anche del mattino.
Il mio auspicio è che la programmazione dei lavori venga fatta fuori dalle giornate di Consiglio, altrimenti perdiamo più tempo a programmare che non a lavorare! E la frustrazione aumenta da parte di tutti: non so se il Presidente del Consiglio ha notato che alcuni Capigruppo tendono a non partecipare alla Conferenza dei Capigruppo e si crea peraltro un clima anche un po' di tensione che non aiuta nessuno a svolgere bene la propria attività.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Majorino, Racchelli e Rossi.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale in merito al Direttore generale dell'Ospedale Sant'Andrea di Vercelli - Esame ordine del giorno n. 935 inerente a: "Protocollo d'intesa con l'Associazione Movimento per la Vita Aquilano per il ritiro dei prodotti abortivi"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Signor Presidente, vorrei porre due questioni: a lei come Presidente del Consiglio, ma anche al Presidente della Giunta e all'Assessore alla sanità.
La prima riguarda una risposta che l'Assessore ha dato in aula in conseguenza di un intervento di alcuni colleghi dell'opposizione rispetto alle vicende e alle decisioni che la Giunta sta assumendo nei confronti dei Direttori generali delle AA.SS.LL.
L'Assessore in aula ci ha detto che si tratta di argomento delicato che sta facendo le sue valutazioni, che ci dirà - a decisioni assunte quali saranno, e noi abbiamo rispettato questa sua posizione politica; ci siamo astenuti dal fare valutazioni, in attesa delle decisioni della Giunta e della comunicazione ufficiale. Io però ho letto, nella rassegna stampa curata dagli uffici del Consiglio regionale, un articolo apparso su un quotidiano locale della provincia di Vercelli dove si legge che all'Ospedale Sant'Andrea di Vercelli il Consigliere Rubatto, Presidente della IV Commissione (perché è Consigliere individualmente, già sarebbe grave vista la riservatezza che la Giunta ha richiesto e che secondo me come Gruppi peraltro abbiamo rispettato), ha detto: "Al Sant'Andrea ho trovato una situazione ottima dal punto di vista della tranquillità, della pulizia e del trattamento umano, per cui il giudizio che esprimo è di una buona situazione, di un Direttore generale capace di gestire questa ASL e quindi me ne vengo via tutto contento perché a Vercelli le cose vanno bene".
Allora, Assessore, le chiedo: 1) se il Consigliere Rubatto ha avuto in anteprima - come gli emendamenti dei DS che non erano ancora stati presentati, ma che già accoglieva (questa è una vicenda che poi chiariremo, ma non è oggetto del mio intervento) - la relazione sullo stato di salute della popolazione piemontese dalla quale deriva un giudizio sull'ASL di Vercelli e sullo stato di salute della popolazione di Vercelli e dei servizi 2) se il Consigliere Rubatto, in qualità di Presidente della IV Commissione, ha con lei discusso l'intesa di programma e la valutazione che lei sta facendo sui Direttori generali, conseguenza positiva o negativa di ciò che questi Direttori, che ormai sono i padroni totali della sanità in Piemonte, hanno fatto di buono, di meno buono e di cattivo nella nostra Regione! Se è così, lo dica, Assessore: c'è una corsia preferenziale con il Presidente della IV Commissione, allora la chiedo anche ai miei Assessori per la III Commissione, vorrei in anteprima conoscere tutto ciò che hanno in testa e cosa vogliono fare. Se così non è, è grave ciò che è avvenuto Assessore, perché lei non può chiedere a dei Gruppi che su questioni come quella della sanità da sempre sono impegnati, che non vogliono assolutamente esprimere giudizi personali, ma che hanno tanto di politico da dire sulla gestione della sanità in Piemonte, tante osservazioni da fare e che in occasione di una sua richiesta di riservatezza hanno detto: "Soprassediamo in attesa di". Qui c'è una questione di parità di condizioni, di discussione politica, di confronto con gli altri e anche di rapporto con la stampa! Il Consigliere Rubatto - ma non è una questione personale, io parlo del Presidente della IV Commissione - ha anche detto a Vercelli che lui ha ottenuto 25 miliardi a favore dell'assistenza e 10 miliardi in più per la psichiatria. Il Consigliere Rubatto è Presidente del Gruppo dei Pensionati.
Mi consenta, Consigliere Rubatto: più si invecchia - come capita, per fortuna, a tutti noi, chi prima, chi dopo - più si dovrebbe diventare saggi.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



BORTOLIN Silvana

Per fortuna, ho detto, altrimenti muori giovane, Consigliere Ghiglia tutti noi vorremmo invecchiare.
La saggezza vorrebbe che dichiarazioni di questo genere si facessero dopo che i soldi sono stati ottenuti e poi non in occasione di propaganda pre-elettorale in giro per le province piemontesi! Io però questa seconda questione l'annoto soltanto. Sulla prima, chiedo che il Consiglio, il Presidente del Consiglio e la Giunta ragionino.
Possiamo avere un Presidente della IV Commissione che va in giro a dire "Questo direttore generale va bene e quell'altro non va bene"? Io mi sentirei di dire che almeno una censura su queste dichiarazioni bisognerebbe pur farla, altrimenti c'è la libertà di tutto! Non c'è più etica, non c'è più morale! Questa è la prima questione, Presidente.
Sarò breve sulla seconda.
Assessore alla sanità, noi abbiamo in Piemonte una carenza molto evidente, macroscopica, rispetto ai servizi di prevenzione: non abbiamo i consultori matrimoniali e prematrimoniali che funzionano, eppure è stata una grande conquista che abbiamo ottenuto dopo anni di dure battaglie.
Abbiamo quindi donne e uomini che vogliono procreare o che vogliono capire ed essere aiutati per non procreare, abbandonati a se stessi. Abbiamo una lista d'attesa, per quanto riguarda gli asili nido, per coloro che i figli li mettono al mondo, che va fino a 4.098 domande in Piemonte: quindi abbiamo tante famiglie che i figli hanno deciso di farli che poi non sanno dove metterli, che hanno gravi difficoltà per il lavoro, che sono soli! Abbiamo una legge o più disegni di legge sulla famiglia che giacciono dimenticati in Commissione. E poi abbiamo le nostre Unità Sanitarie, le AA.SS.LL., Assessore - e lei lo sa, non ne è all'oscuro - che, in carenza di personale, con tutte le difficoltà di gestione della sanità in Piemonte stipulano degli accordi con l'Associazione Volontari Movimento per la Vita Aquilano di Vercelli, ma che è nazionale, e questi Direttori generali si permettono di dare delle direttive ai loro primari e persino al personale dell'obitorio, perché è macabra la questione, dicendo: "Preso atto di quanto contenuto nel Protocollo d'intesa con l'Associazione Volontari Movimento per la Vita Aquilano dell'Armata Bianca (deliberazione n. 1790 del 27/8/1998), si ritiene opportuno fornire le seguenti indicazioni operative: al Responsabile di Ostetricia-Ginecologia, al Responsabile di Anatomia patologica, alla Caposala del DOC operatorio dell'Ostetricia Ginecologia e, come ho detto prima, all'Obitorio. L'Associazione Movimento per la Vita fornisce, entro il 15/2/1999, cento contenitori" - si descrive la capienza - "alla sala operatoria di Ostetricia-Ginecologia e cinquanta contenitori all'Anatomia patologica. Al termine di ogni seduta di interruzione volontaria della gravidanza o di seduta operatoria per aborto per qualsiasi causa, anche non volontaria e non scelta" - capita anche a noi di abortire non volontariamente - "i prodotti abortivi verranno inseriti - a cura del personale della sala operatoria - direttamente nei contenitori e successivamente negli appositi sacchetti forniti dall'Associazione, indicando sugli stessi la data dell'intervento. Il tutto sarà inserito in un secchio grande e depositato in sala operatoria.
Qualsiasi fossero le richieste e le indagini diagnostiche sul prodotto abortivo, questo al termine della seduta operatoria sarà inserito dal personale della sala operatoria in contenitori con formalina ed inoltrati in Anatomia patologica, dove al termine delle indagini sarà messo in un idoneo contenitore fornito dall'Associazione" - questa non è ricerca scientifica, è un'altra cosa! - "quindi nell'apposito sacchetto ed infine in un secchio grande e depositato presso l'Anatomia patologica. I secchi suddetti saranno portati in giornata in obitorio per il tramite degli ausiliari della sala operatoria" - quindi, si usa il personale pubblico soldi pubblici per fare questa operazione. "Gli stessi ausiliari provvederanno a riporre il contenuto nei sacchi dell'apposito frigorifero rispondente ai requisiti di legge" - perché certo anche un'operazione di tale macabrosità deve essere, in termini di legge, rispettata! - "e fornito all'Associazione. Il personale dell'obitorio registra la presa in carico dei contenitori" - se fossimo così efficienti con tutto il resto della gestione della sanità, saremmo bravi! "L'Associazione dell'Armata Bianca provvederà, una volta al mese, al ritiro dei prodotti giacenti nel frigorifero presso l'obitorio, firmando l'apposito registro. Nello stesso tempo, provvederà a rifornire i magazzini della sala operatoria e dell'Anatomia patologica dei contenitori citati prima. Sarà cura del personale dell'obitorio conservare e compilare il registro di carico e scarico dei contenitori e dei sacchetti destinati all'Associazione e a raccogliere e conservare le autorizzazioni e il trasporto. Tenuto conto del tempo necessario per organizzare al meglio la procedura, la decorrenza è dal 15 febbraio 1999. Grati per la collaborazione" - vivaddio! Firmato: il dirigente medico ospedaliero di cui non vi leggo il nome.
Questo, Assessore, non è avvenuto oggi e non era a sua non conoscenza perché noi qualche mese fa abbiamo presentato un'interrogazione a cui lei non ha risposto!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Assolutamente non era a mia conoscenza.



BORTOLIN Silvana

L'interrogazione è datata 12 giugno 1998.
Questo avviene nell'ASL di Vercelli, nell'ASL di Novara, nell'ASL di Alessandria, nell'ASL di Torino, nell'ASL di Biella; avviene ovunque! Ed è utilizzato dall'Associazione per il Movimento per la Vita Armata Bianca contro le donne! Con macabri riti che nemmeno nel Medio Evo forse si svolgevano in questi termini, perché poi in processione vanno al cimitero a seppellire i resti che prelevano dall'obitorio! E lei lo sa, Assessore, lei lo sa! Senza peraltro dire alle donne da cui viene prelevato questo macabro resto che farà questa fine.
Io mi chiedo se lei non sente la necessità - glielo chiedo indipendentemente da ciò che lei sente - di convocare immediatamente una conferenza stampa nella quale dica che non è d'accordo con una cosa del genere (tutta la Giunta, tutto il Consiglio)! E chieda immediatamente, non dico la rimozione dei suoi Direttori generali che di grane gliene procurano anche per quanto riguarda la Magistratura a cui lei dovrà rispondere, per responsabilità che non ha, ma che hanno i suoi Direttori generali - non domani mattina, io gliel'avrei chiesto ieri - che sospendano questo rito! Immediatamente, Assessore; anche sospendendo la seduta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



RUBATTO Pier Luigi

Avevo chiesto anch'io la parola, signor Presidente.



PRESIDENTE

Ho visto prima il Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Se vuol parlare prima il Consigliere Rubatto non ho alcuna difficoltà a cedergli la parola. Tanto più che può anche parlare per fatto personale.
Il problema è diverso, secondo me: sollecitando l'Assessore ad intervenire, come ha fatto ora la collega Bortolin, credo ci siano gli estremi anche per la violazione della privacy.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

E' dal punto di vista legale che non mi è permessa la cosa!



PRESIDENTE

Assessore, lasci terminare il Consigliere.



ANGELI Mario

Assessore, non do delle responsabilità a lei! La sollecito ad intervenire velocemente su questo problema, perché è un problema gravissimo; un problema di quelli che si sollevano e si va solo da una parte. Io ero uno di coloro che ha votato a favore dell'aborto per non abortire! Sono tra coloro che credono che l'aborto sia necessario; ma anche coloro che non credono che sia opportuno abortire, quelli che hanno votato contro allora e che magari oggi sono con me in minoranza, devono riconoscere che questa è una violazione di quello che è il dettato di legge, per cui ci sono gli estremi per andare davanti alla Magistratura! Questa è una cosa gravissima! Prego quindi l'Assessore e il Presidente della Giunta di prendere immediatamente dei provvedimenti nei confronti di chi ha fatto queste cose.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Devo subito premettere che ho sempre inteso essere libero di pensare e di dire quello che penso e di fare di tutto affinché anche gli altri, pur se non pensano quello che fa piacere a me, dicano e pensino quello che loro pensano. E' un giro di parole, ma chi ha voluto capire, capisce.
Io visitato tutte le strutture sanitarie non come Presidente della Commissione, ma se i giornali, come fanno altri Presidenti, scrivono che c'era il Presidente della Commissione, è evidente che questo non l'ho detto io. Io ho piena libertà ed autonomia di andare a visitare qualsiasi struttura ospedaliera e di pensare su quella struttura cosa vedo e cosa voglio pensare, senza che nessuno mi imponga - né da destra né da sinistra quello che devo dire o quello che devo rilevare! Il giornale di Vercelli ha anche dichiarato che io, come Presidente della Commissione, ho fatto avere degli stanziamenti. Non sono così cretino da dire ad un giornale che io, come Presidente della Commissione, ho fatto ottenere degli stanziamenti dal Consiglio regionale! Tutt'al più avrei potuto dire "il mio partito", tutt'al più avrei detto "io", quindi assolutamente non ho rilevato niente di questo! Il giornale questa cosa l'ha ripresa da qualche intervento in Consiglio regionale o da qualche comunicato stampa.
Sul problema di dire o non dire, di visitare o non visitare strutture ospedaliere, ho letto quello che il Consigliere Riba ha dichiarato alla stampa circa l'Azienda Sanitaria Locale di Savigliano prima che noi andassimo a visitarla. Nessuno si è scandalizzato, perché ogni Consigliere è libero di dire e di pensare quello che vuole! Io respingo assolutamente qualsiasi cosa in questo senso.
Questo intervento però è importante per parlare finalmente delle strutture sanitarie e delle strutture ospedaliere.
Dico subito che non mi interessa continuare a fare il Presidente della Commissione, ma mi interessa continuare ad operare nel settore socio assistenziale, nella sanità. Quindi, tra le due cose, senz'altro rinuncerei a fare il Presidente della Commissione. Però non rinuncio mai non rinuncerei mai - a dire quello che penso e da nessuna parte mi si deve obbligare a dire quello che penso.
Voglio toccare in questo intervento, visto che si parla di strutture sanitarie, tre punti. Sono stato all'Azienda Sanitaria Ospedaliera di Vercelli. Secondo me, è un'Azienda ospedaliera efficiente, almeno per quello che ho visto. Non ho letto alcun atto, perché qui gli atti li ha l'opposizione, ma è evidente che nessuno di noi - almeno il sottoscritto li ha. Non ho letto nessun atto e nessuno mi ha passato...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Spagnuolo)



RUBATTO Pier Luigi

E' inutile che Carla Spagnuolo... E' così, è la realtà, è la verità! Non ho letto nessun atto dell'Assessorato su indicazioni circa... Ho diritto a parlare quanto voglio, Presidente?



PRESIDENTE

Due minuti.



RUBATTO Pier Luigi

Due minuti: allora chiudo.



PRESIDENTE

No, concluda.



RUBATTO Pier Luigi

Non mi lascia parlare, perché non vuole che dica delle cose contro l'Assessore alla sanità!



PRESIDENTE

No, ho detto che nelle...



RUBATTO Pier Luigi

Prendiamo atto di questo. Molto bene!



PRESIDENTE

Non le ho tolto la parola. Lei mi ha chiesto qual era il tempo; le ho detto: "Due minuti", ma non ho fatto partire l'orologio. Comunque c'è la normale tolleranza, per cui la invito a concludere il suo intervento.
Ripeto: non le ho tolto la parola; lei mi ha chiesto il tempo, io le ho dato il termine di due minuti sui chiarimenti; ma c'è una tolleranza normale in base alla quale ognuno può concludere il suo intervento oltre il termine. Non le ho tolto la parola.



RUBATTO Pier Luigi

Ho finito.



PRESIDENTE

Consigliere Rubatto, la invito a concludere il suo intervento, se ritiene.
Se ritiene di aver terminato, do la parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

A proposito dell'argomento molto grave sollevato dalla collega Bortolin, vorrei ricordare che in data 12 giugno 1998 al Presidente della Giunta e all'Assessore alla sanità era stata presentata un'interrogazione urgente in cui - in relazione alla stessa procedura, con lo stesso protocollo, con lo stesso contratto e protocollo d'intesa tra l'Associazione Movimento per la Vita Aquilano e l'Azienda Sanitaria Ospedale Maggiore di Novara (se l'Assessore va a verificare, questo avviene anche in altre Aziende sanitarie) - chiedevamo con urgenza se fosse a conoscenza della situazione e se avesse operato una verifica presso l'ASO di Novara, rispetto a questa procedura, e se non intendesse urgentemente estendere l'indagine alle varie AA.SS.LL. e AA.SS.OO. del Piemonte, in relazione alla conformità, alle disposizioni sanitarie e legislative vigenti di dette convenzioni.
Inoltre, chiedevamo se avesse verificato se era stato acquisito il consenso delle donne interessate e se fossero state rispettate le leggi e le normative a partire dalla legge n. 194/78, che regolamenta l'interruzione volontaria di gravidanza.
Non abbiamo mai avuto risposta a questa interrogazione.
Devo dire che, a differenza di come si è mossa la Regione Piemonte dalla quale le AA.SS.LL. e le AA.SS.OO. dipendono, gli altri Enti locali si sono mossi in modo molto più tempestivo e diverso. L'Amministrazione comunale di Novara ha votato, così come l'Amministrazione provinciale, un ordine del giorno che prendeva posizione in questa direzione. Non solo, ma il Sindaco di Novara ha chiesto un incontro immediato ed urgente con il Direttore generale dell'Azienda e gli ha scritto chiedendogli che cosa stava avvenendo. Sono stati fatti anche dei passi da parte di Associazioni femminili ed altre nei confronti della Magistratura. Sono state presentate interrogazioni parlamentari, una delle quali con una firma autorevolissima che è dell'on. Ersilia Salvato, Vicepresidente del Senato, insieme ad altre parlamentari.
Mi chiedo, mentre questo avveniva in tutta Italia a tutti i livelli amministrativi - dalla Camera al Senato, agli Enti locali - che cosa stesse facendo l'Assessore regionale alla sanità del Piemonte, dal quale dipendono queste Aziende! Saremmo interessati a saperlo, oggi, visto che, grazie al fatto che non ci siamo attivati, nel corso di un anno, il numero delle Aziende che hanno praticato la convenzione si è esteso.
Quindi, chiederei non solo di avere una risposta all'interrogazione, ma che la seduta di oggi si concludesse con una presa di posizione del Consiglio, in direzione di questa materia e di questa vicenda, che dia più forza alle azioni che l'Assessore alla sanità intraprenderà ed intende intraprendere nei confronti delle Aziende che già hanno realizzato il Protocollo d'intesa, ma con un'indicazione anche alle altre, affinché una procedura di questo genere non si estenda ulteriormente.
Ho voluto porre queste questioni, perché, su questa questione, c'è già un ampio movimento in Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Sollecito anch'io l'Assessore ad intervenire urgentemente su questo problema delicatissimo e poi di riferire al Consiglio.
Da quanto è emerso, ci sono gli estremi d'intervento della Magistratura su un episodio gravissimo, che è avvenuto a Novara. Quindi, credo che bisognerà fare subito un urgente intervento di verifica anche su quello che avviene nelle altre AA.SS.LL. del Piemonte, perché si tratta di una questione delicatissima, che investe anche la privacy.
Noi, come Gruppo, chiediamo un intervento urgente ed un riferimento altrettanto immediato, all'aula. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Solo una richiesta all'Assessore, ma glielo avevo già fatto capire.
La collega Bortolin ha illustrato molto bene le motivazioni che determinano una netta condanna di questa vicenda, sia sotto il profilo morale, che sotto il profilo legislativo ed organizzativo - così come ha sottolineato il collega Angeli. Altri profili, anche di ordine culturale sono stati presentati negli interventi successivi.
Vorrei soltanto dall'Assessore un impegno affinché partisse immediatamente una verifica nelle strutture del Piemonte, per evitare di dover ulteriormente rincorrere degli episodi. Mi sembra che proprio la collega Bortolin - parlandomene - mettesse in evidenza che forse ci possono essere anche strutture sanitarie della provincia di Torino nelle quali questo problema si è profilato o rischia di profilarsi.
Persino in sede di Capigruppo abbiamo fatto una notevole polemica anche con il Presidente del Consiglio regionale, per le spese che la Giunta, un po' a senso unico, sostiene per l'informazione. Ebbene, questa sarebbe proprio l'occasione per trovare il modo, non soltanto di fare un intervento (scritto, con qualche lettera, con qualche circolare dell'Assessore competente), ma di mettere in evidenza, con uno spazio anche informativo, la posizione netta e precisa della Regione Piemonte avverso questa questione.
E' una questione, prima di tutto, di civiltà; una questione - come è stato detto dal collega Angeli - di chiara lesione della privacy e del rispetto della persona, in quanto - evidentemente - le madri non sono nemmeno informate; inoltre, un giudizio morale deve essere esplicitamente connesso a questa vicenda.
Però adesso dovremmo porci nella condizione (dopo l'episodio di Novara adesso Vercelli e forse altri) di non rincorrere più questa vicenda, ma eventualmente - Assessore - di anticiparla.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Nella riunione dei Capigruppo ho condiviso l'intervento del Capogruppo DS, Lido Riba, che sottolineava la necessità di venire in aula con una programmazione degli interventi, altrimenti viene tolta autorevolezza al Consiglio e si rischia di affrontare gli argomenti con superficialità e non concedendo tempo ai Consiglieri di approfondire il tema, di raccogliere i dati e di consultarsi.
Abbiamo condiviso tutti la tesi del collega Riba, tant'è vero che in apertura di seduta anche la collega Spagnuolo ha sottolineato questo aspetto. Immediatamente dopo viene posto all'attenzione, dalla collega Bortolin, un argomento importantissimo che merita un confronto serio approfondito, non improvvisato.
Sappiamo tutti che l'argomento tocca sensibilità diverse; quindi proporrei di non affrontarlo qui, in una seduta improvvisata, con tanti Consiglieri assenti, ma di programmare il confronto in Commissione e successivamente, organizzare un dibattito in Consiglio.
In questo momento, mi trovo in difficoltà ad affrontare l'argomento gradirei prima approfondirlo.
Presidente, non riesco più a capire cosa si decide nelle riunioni dei Capigruppo, qual è l'ordine dei lavori.
Non mi rifiuto di dibattere l'argomento, ma non sono stata avvisata - a differenza di altre colleghe - della discussione; intendo approfondire l'argomento e vedere com'è la situazione nelle realtà che conosco.
Vorrei che questo punto venisse programmato in Commissione, per poi essere dibattuto in Consiglio. Come diceva il collega Riba occorre programmare i lavori nella Conferenza dei Capigruppo e mettere fine all'improvvisazione affrontando in aula argomenti senza conoscerli prima.



PRESIDENTE

La dichiarazione della Consigliera Bortolin era stata annunciata ieri non è stata svolta nella seduta di ieri sera per mancanza di tempo. Credo giustamente, che la tecnicità e la specificità dell'argomento meriti un approfondimento in Commissione.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Mi dispiace turbare l'ordine dei lavori che i Capigruppo definiscono ogni qualvolta si riuniscono. Ordine dei lavori che viene spesso modificato in aula - non per causa mia, magari anche dai colleghi della maggioranza.
Dobbiamo fare in modo che in Consiglio regionale si possano porre questioni urgenti. Questione questa che io, per quanto mi riguarda, per la mia appartenenza politica, considero urgente e che lede diritti che ho conquistato con molta fatica: libertà della donna di poter scegliere se avere o meno un figlio; lede anche il privato delle donne e perfino il diritto di essere informate. Trasmetterò alla Magistratura - non è mia abitudine - questo documento, perché emergono degli atti e dei fatti gravi non banali.
Se le Conferenze dei Capigruppo impediscono ai Consiglieri di porre delle questioni, oltre a dei travagli nostri personali all'interno del Gruppo, comincio ad averli anche nei confronti di queste assemblee dove non si capisce bene cosa ci impongono.
Presidente, capisco l'imbarazzo delle colleghe che hanno un'altra appartenenza politica rispetto alla mia, che magari nel movimento femminile non hanno militato...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Gallarini)



BORTOLIN Silvana

Consigliere Gallarini, ho detto "colleghe", ma guarda che questa questione si riferisce anche alla discrezionalità, al privato degli uomini e non solo delle donne.



GALLARINI Pier Luigi

Non l'ho mai dubitato; non irrido certo al problema.



BORTOLIN Silvana

Non credo ti farebbe piacere che un sacchetto portasse il tuo nome e cognome e venisse seppellito, a tua insaputa, con macabri riti.
Dopodiché non credo che si debba rimandare ancora una volta, come prassi in questo Consiglio, ogni problema. Qui ci sono due questioni urgenti. La prima, Assessore D'Ambrosio, è che lei, ufficialmente, deve comunicare oggi - lo pretendo da Consigliere regionale e da cittadino - ai suoi Direttori generali che questa azione deve cessare immediatamente. Non è accettabile che la Regione Piemonte - Regione evoluta, che si pone nei confronti del mondo con capacità di assumere posizioni e decisioni avanzate debba porsi oggi, ad onore del mondo, con queste questioni! Si tratta di un indefinibile atteggiamento da parte di persone che non sono qualificabili: poi ognuno i propri ideali li difende in altro modo altrove. Abbiamo, peraltro, già avuto un confronto che ci ha dato due volte ragione: una legge ed un referendum che abbiamo vinto alla grande sulla libertà della procreazione e sui diritti di avere dei Consultori che funzionano.
Assessore, in Commissione e in Consiglio riferisca in merito a quanto chiedeva la Consigliera Cotto, ma rediga una relazione su quanti e come funzionano i Consultori familiari nella nostra Regione; quante risorse vi sono destinate; quante ore sono aperti al giorno; quale collaborazione si dà alle giovani donne, alle giovani coppie per procreare con responsabilità.
Questo è un provvedimento immediato.
L'altro provvedimento immediato - certo è un'assunzione di responsabilità politica - che chiedo a lei e alla Giunta è il seguente: è mai possibile che un Consigliere si arroghi il diritto, in questa fase delicata, di dare le pagelle ad un Direttore generale? Questo è inaccettabile! Se non si assume un atteggiamento diverso stilo anch'io una scheda dei ventotto Direttori generali. Non ritengo giusto che uno abbia una pagella e nessuno si pronunci. Lo diciamo noi! Stiliamo noi la pagella dei ventotto Direttori generali! Se così non volete, dite al Consigliere Rubatto Presidente della IV Commissione, che usi la discrezionalità che abbiamo usato tutti noi in queste settimane. Si smetta, Assessore, di fare pressioni affinché l'uno o l'altro Direttore vengano allontanati o confermati. Scelga, con tutta la discrezionalità e la capacità di cui lei è capace, ma con fermezza, con decisione; smettiamola di dire e di fare cose poi diverse. Non consentiamo più voci infondate di sostegno all'uno o all'altro candidato a responsabile della nostra sanità. Si smetta di dedicare troppa attenzione al mantenimento del proprio posto, vista la necessità di garantire un sistema sanitario adeguato nella nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

La vicenda richiamata dalla collega Bortolin richiede un approfondimento, perché sicuramente per le informazioni che sono state date sussistono elementi molto discutibili. Debbono essere tutte approfondite per verificarne la legalità, la conformità con la legge. Tuttavia, questo intervento introduce nel dibattito - mi sembra che la collega l'abbia indicato - questioni molto più ampie.
In questo momento, nella vicenda politica italiana tali questioni stanno creando un forte dibattito, una forte differenziazione in ordine alla difesa della vita e della fecondazione: temi di grandissima importanza che richiedono, per forza di cose, una necessaria attenzione e moderazione.
E' opportuno che tale dibattito si svolga al più presto anche in quest'aula, e credo sia anche giusto che il Presidente Ghigo si impegni in tal senso.
I rischi che si corrono sono due: se non c'è l'attenzione e la prudenza necessaria si rischia, magari involontariamente, di criminalizzare e dare un'immagine negativa dell'Associazione Movimento per la Vita.
Non sono d'accordo su alcuni eccessi, ma non posso che dare un giudizio positivo sul lavoro che svolgono e hanno svolto in questi anni le Associazioni del Movimento per la Vita, impegnate a difendere valori che riteniamo importanti per la difesa e la tutela della vita nascente.
Vorrei che si censurassero gli eccessi, ma nello stesso tempo si tutelassero anche alcune posizioni importanti, per non trarre da questa vicenda conseguenze criminalizzanti per le Associazioni del Movimento per la Vita, che hanno dato un notevole contributo nell'aiutare molte madri a rinunciare all'aborto.
E' un dato di fatto e sono convinto che, sempre compatibilmente con le leggi (come la legge n. 194/78, oltre alla stessa Costituzione) Associazioni di questo tipo, se non eccedono, devono essere tutelate e trovare uno spazio all'interno delle strutture pubbliche.
Anch'io chiedo, come ha fatto la collega Cotto, che ci siano degli approfondimenti da parte dell'Assessore, che vengano date delle risposte precise e puntuali sull'effettivo rispetto della legge: anch'io nutro parecchi dubbi sul rispetto della legge.
Vorrei anche che l'Assessore, nel momento in cui fornirà queste informazioni, svolga - come richiesto anche dalla collega Bortolin - un ragionamento in termini più ampi sul modo in cui le strutture pubbliche, in particolare i Consultori, affrontano la questione.
La nostra opinione è che i Consultori pubblici non sempre hanno un atteggiamento coerente con alcuni principi legislativi, soprattutto in termini di difesa della paternità e della maternità responsabile.
Assessore, vorrei che nella sua relazione facesse una sorta di panoramica su come i Consultori e gli operatori si pongono rispetto al tema dell'aborto, della paternità e della maternità, se veramente nei Consultori viene praticata, da parte degli operatori e, in tal caso, come viene praticata, l'educazione alla difesa della paternità e della maternità.
Bisogna sviluppare questo tema: se le strutture pubbliche avessero dei comportamenti diversi, non sarebbero coerenti.
Perché mi rivolgo al Presidente Ghigo? Perché questo tema sia affrontato con grande responsabilità, dal momento che è un tema di grandissima civiltà, a cui va dunque dedicata l'attenzione necessaria evitando la radicalizzazione delle posizioni. E' un tema da preparare bene evitando di criminalizzare posizioni che hanno grande dignità e che si pongono a tutela della difesa della vita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Soltanto una breve precisazione in relazione al richiamo ad un'intesa dei Capigruppo richiamata dalla collega Cotto.
Chiamo lei a testimoniare che l'argomento adesso in discussione faceva già parte degli argomenti iscritti all'o.d.g., che vanno trattati con lo spazio e l'approfondimento dovuti. Non era un elemento introdotto surrettiziamente: ai Capigruppo io ho proposto di avere, con una settimana di anticipo, l'indicazione degli argomenti che si discuteranno di volta in volta, per consentire ai Consiglieri l'adeguata preparazione. Ma questo Presidente, come lei stesso ebbe a dire ieri sera concludendo la seduta era un argomento all'o.d.g. di oggi. Volevo solo fare questa precisazione a verbale. Grazie.



PRESIDENTE

Come ho precisato precedentemente, nella Conferenza dei Capigruppo si era definito di iniziare i nostri lavori con la comunicazione, che nello specifico io non conosco, della Consigliera Bortolin.
La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Il mio contributo intende aggiungere solo poche parole a quanto già detto dal mio Capogruppo: al nostro interno abbiamo sempre tentato di mantenere una posizione limpida e chiara.
La collega Bortolin, giustamente, ha evidenziato un problema, che si verifica in una ASL (forse anche in altre), e ha chiesto chiarezza all'Assessore affinché si riesca a comprendere il fenomeno e le sue proporzioni. Dopo tutti abbiamo ampliato la discussione, sostenendo l'opportunità di aprire un dibattito, più ampio, in cui evidenziare anche temi connessi, come quello della famiglia e dei Consultori, e la necessità che il dibattito arrivi in Consiglio, affinché si chiariscano le posizioni di tutti.
Credo che sarà un dibattito molto sofferto e, sebbene le posizioni di tutti quanti noi sono chiare, penso non avrà mai vincitori né vinti: è una battaglia per la vita e la libertà, entrambe le posizioni che si confrontano, frutto di sensibilità diverse, manterranno sempre aperto il dibattito.
Credo sia anche opportuno che ci sia, all'interno del Consiglio, un momento di ampio confronto. Assessore, appena lei sarà pronto, quando lo riterrà opportuno, quando lei porterà in una sua relazione i dati richiesti, dovremo affrontare questo dibattito in aula.
E' giunto il momento, all'interno del nostro Consiglio, di confrontarci ed assumere delle posizioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo occorra rimanere sulla questione precisa posta dalla collega Bortolin. E' certo che questa questione rientra nell'ambito di problemi etici più generali, su cui il nostro Paese presto si troverà a dibattere e su cui le posizioni saranno tante e differenti.
Mi pare che la denuncia della collega Bortolin sia puntuale e precisa di un'attività non legale e profondamente offensiva che si sta effettuando in questo periodo nella nostra regione. Questo è il punto da stigmatizzare.
Poi, possiamo fare tutti gli approfondimenti e ognuno darà i propri contributi al dibattito, alle varie leggi sulla famiglia, alle politiche ma sul punto in questione credo si debba esprimere una voce di dissenso, di stupore rispetto a fatti di questa natura che vanno subito perseguiti da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Grazie, signor Presidente e cortesi colleghi. La storia infinita dei Direttori generali in Piemonte continua, purtroppo, ed è questo uno dei motivi di maggiore onere per il sottoscritto. Spero che con questa verifica degli obiettivi finalizzati alla riconferma si possa finalmente avere un attimo di tranquillità, per quanto attiene alla dirigenza delle Aziende, e procedere. Così come mi auguro che sollecitamente il Governo - come il Ministro ci ha assicurato - provveda con i decreti attuativi della legge delega a modificare il DL n. 502, per quanto attiene ai Direttori generali i quali erano stati messi in una vera botte di ferro. Infatti, una volta nominati, è molto difficile rimuoverli, perché viene a mancare completamente quello che deve essere l'atto fiduciario in un contratto privatistico, per cui si creano notevoli problematiche.
Ringrazio la Consigliera Bortolin per avermi permesso di invitare tutti i colleghi a far lavorare in tranquillità le quattro Direzioni generali (perché alla procedura partecipa anche il Direttore regionale del Socio assistenziale, ing. Teppa), a verificare in tranquillità se gli obiettivi che erano stati assegnati, purtroppo due anni fa, sono stati raggiunti.
Un'altra cosa che può sembrare un'incongruenza, ma è un fatto che si è verificato, è che i Direttori che erano in carica sono stati dichiarati decaduti dopo nove mesi ed il periodo di commissariamento, che è stato sottolineato a livello romano ed a livello legale in Piemonte, anche se sembra molto strano, non valeva ai fini della valutazione. Siamo stati addirittura costretti a dare ulteriori tre mesi per poter concludere l'anno intero. Quest'anno, dunque, è stato definito e il 16 febbraio scorso è partita la procedura. Mi auguro che entro la settimana prossima i Direttori regionali riescano a valutare serenamente e non certo per input diversi che possono arrivare dal sottoscritto, dopodiché si provvederà a confermarli o a rimuoverli.
Devo dire altresì ai colleghi che non è con la nomina di eventuali Direttori generali che la storia degli stessi finisca, perché sicuramente questi Direttori faranno ricorso - è un loro diritto - e non escludo purtroppo, che qualcuno possa avere una sospensiva o quant'altro, quindi riaprire questa che è una partita veramente delicata e che solo i prossimi decreti delegati potranno finalmente chiarire, rassicurare e far sì che l'aziendalizzazione della sanità a livello nazionale possa decollare perché il problema non è solamente del Piemonte, ma è di tutte le Regioni d'Italia.
Vengo al secondo argomento. Devo dire subito, a scanso di equivoci, che condanno e non posso accettare la comunicazione fatta dal Direttore sanitario del Presidio di Vercelli. Una cosa è la tutela della vita ed una cosa è il Movimento per la vita; una cosa sono le questioni di appartenenza politica e i valori da difendere o meno, a seconda delle posizioni e a seconda del credo in quei valori, altra cosa è quella nota che ho visto per la prima volta ieri, fatta dal Direttore sanitario del Presidio di Vercelli che, per alcuni versi, è veramente aberrante e, per altri versi assolutamente illegale.
Io avevo convocato per questa mattina la persona che ha redatto questa comunicazione: non è arrivata né ha mandato una giustificazione. Devo dire che oggi stesso farò sospendere questa nota che, secondo quanto si diceva nella stessa, è entrata in vigore dal 15 febbraio scorso. Ritengo per doveroso, per la delicatezza del problema, che esso venga affrontato in IV Commissione e poi qui in aula, per correttezza e perché tutti possano esprimere le proprie posizioni.
Devo dire altresì che in quel momento, in IV Commissione, se i colleghi mi permetteranno, renderò nota la situazione ad oggi dei Consultori familiari che indubbiamente non danno un grosso supporto e che invece dovrebbero darlo, sia alle mamme che ai papà, perché lo ritengo importante.
Per quanto attiene al secondo argomento, dunque, la risposta è duplice: quella di condanna assoluta della nota inviata dal Direttore sanitario del Presidio di Vercelli, cosa che verrà fatta immediatamente, mentre rinvierei alla IV Commissione, ponendolo al primo punto all'o.d.g., sia il problema dei Consultori sia quello della difesa della vita o quant'altro.
Eventualmente, se verrà richiesto dai colleghi della Commissione, ci sarà anche un dibattito in Consiglio.



PRESIDENTE

A conclusione di questo, che è diventato un dibattito su un argomento di attualità e di estremo interesse, è stato presentato un ordine del giorno. Ho chiesto di fotocopiarlo e di farlo avere all'Assessore in modo che dia una sua valutazione.
La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

In attesa dell'ordine del giorno, sulla brevissima comunicazione che l'Assessore ha fatto, riguardante i Direttori generali e gli obiettivi ritengo opportuno - e richiamo ancora l'interrogazione che abbiamo presentato nei giorni scorsi - che nei giorni prossimi, alla luce degli obiettivi che l'Assessore aveva previsto e alla scadenza degli stessi quando ci sarà la necessità di rivedere le Direzioni generali delle nostre Aziende Sanitarie, prima di ulteriori nomine e modifiche, ci sia in Commissione, da parte dell'Assessore, una comunicazione chiara sugli obiettivi che hanno raggiunto i Direttori generali del Piemonte, laddove l'Assessore intenderà dare giudizi, positivi o meno, ai risultati raggiunti. Quindi, anche questo mi pare che sia un tema da affrontare all'interno della Commissione stessa.



PRESIDENTE

L'Assessore ha avuto la copia? Distribuiamo l'ordine del giorno all'aula. Grazie.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Per quanto attiene alla proposta dell'ordine del giorno a firma delle colleghe Bortolin, Manica, Spagnuolo e Ferrero, debbo dire che tra oggi e lunedì mattina verificherò in quante AA.SS.LL. è stato definito il protocollo, ma che l'impegno è di sospendere immediatamente il protocollo di Vercelli perché sono a conoscenza solo di quel protocollo.



MANICA Giuliana

Assessore, quello di Novara no? E' un anno che le abbiamo presentato un'interrogazione!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Sì, collega Manica, ma è una cosa del tutto diversa quella di Novara da quella di Vercelli, perché se lei ha letto quella di Vercelli... Se la collega Bortolin è in possesso della comunicazione che il Direttore sanitario del Presidio di Vercelli ha fatto, avrei piacere di averla.



(La Consigliera Bortolin consegna copia della nota all'Assessore)



MANICA Giuliana

Presidente, posso intervenire?



PRESIDENTE

Lasciamo svolgere l'intervento all'Assessore.
Assessore, desidera raccogliere anche l'indicazione della Consigliera Manica per avere una completezza di posizioni? Consigliera Manica, prenda pure la parola.



MANICA Giuliana

Chiedo che l'intervento dell'Assessore sia sulle AA.SS.LL. e sulle AA.SS.OO. di cui lui è già a conoscenza che la vicenda sia in essere. Ho ricordato prima come la questione a lui sia stata sollevata un anno fa, e cioè il 12 giugno 1998, quando l'ASO di Novara - la seconda ASO del Piemonte dopo le Molinette - aveva sottoscritto questo protocollo. Ho ricordato come il Comune di Novara e la Provincia di Novara abbiano preso posizione con ordini del giorno e il Sindaco di Novara sia intervenuto sul Direttore generale in modo pubblico ed ufficiale; come la Vicepresidente del Senato, on. Salvato, insieme ad altre parlamentari, abbia presentato interrogazioni, presentate sia al Senato che alla Camera; come questa vicenda avvenisse a L'Aquila, per iniziativa del Movimento per la Vita Aquilano, con una seconda città in Italia che è stata introdotta l'anno scorso, che era Novara, e grazie al non-intervento dell'Assessorato alla sanità si è estesa la questione anche a Vercelli. Non è pensabile che si dica: "Intervengo immediatamente sull'ASO di Vercelli e non sulle due ASL e ASO in cui questa cosa è in essere in Piemonte". Assessore, non riusciamo a capire perché.



PRESIDENTE

Prego, Assessore, completi pure il suo intervento.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Penso che effettivamente sia utile far sospendere i protocolli in tutte le AA.SS.LL. che hanno adottato il provvedimento; non sono ancora a conoscenza, tranne che per quelle di Vercelli e di Novara. Una sospensione però, alla quale seguirà il dibattito in IV Commissione e in Consiglio, e in base poi alle decisioni del Consiglio vedremo il tutto. Quindi, mi pare di poter accettare l'ordine del giorno, dichiarando però che il protocollo viene temporaneamente sospeso proprio perché non c'è un'omogeneità, non c'è una decisione del Consiglio in merito, quindi una temporanea sospensione del protocollo adottato nelle varie AA.SS.LL. per quanto riguarda gli embrioni.



PRESIDENTE

L'Assessore ha dato la sua valutazione.
Ci sono dichiarazioni di voto? Prego, Consigliera Casari.



CASARI Raimonda

Anch'io sono molto confusa su questo argomento e sarei contenta di approfondirlo in IV Commissione con tutto il tempo necessario a disposizione.
Faccio una dichiarazione di voto brevissima sull'ordine del giorno dichiarando che il nostro Gruppo si asterrà sulla prima parte, mentre - se è possibile - voteremmo a favore della seconda parte, cioè quando viene richiesto di calendarizzare questo argomento in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, volevo soltanto esprimere l'opinione del nostro Gruppo su questo ordine del giorno, partendo dalla risposta che lei ha dato ai quesiti che sono stati posti in modo particolare dalla collega Bortolin.
Mi pare che lei abbia assunto una posizione chiara, precisa; per noi è sufficiente la sua comunicazione di impegno che lei si è assunto, che è un impegno molto chiaro. Per questo motivo, riteniamo che l'ordine del giorno a questo punto, sia superfluo, aggiuntivo rispetto ad una decisione che lei ha assunto. Saremmo dell'opinione di un ordine del giorno molto più completo su questi temi dopo il dibattito che si svolgerà, e mi pare che anche sotto questo aspetto ci sia un impegno da parte sua. Quindi, saremmo per un ordine del giorno come conclusione di un dibattito molto più ampio anziché una sollecitazione che mi pare lei, a questo punto, abbia già accolto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Stavo per dire che personalmente lo votavo, ma che all'interno del Gruppo avremmo rispettato comunque anche posizioni diverse. In ogni caso ci siamo consultati e lo votiamo tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Molto velocemente per dire che anche il nostro Gruppo voterà il documento, anche perché ero intervenuto precedentemente sul problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Intervengo per dire - siccome non avevo visto il testo dell'ordine del giorno che viene proposto, lo vedo solo adesso - che crediamo di non avere tutti gli elementi. Io non conosco, per esempio, la vicenda di Vercelli non ho letto la documentazione, mentre conosco abbastanza quella di Novara e credo che non siano esattamente sovrapponibili, per cui certamente poi in Commissione, e di nuovo in aula dopo la Commissione, si possa approfondire meglio la tematica.
Quindi, sul discorso della calendarizzazione, siamo d'accordo, anche se francamente non vediamo la minaccia alla legge n. 194/78, perché questa attività era ben altra cosa. Certamente, bisogna che sia chiaro il parere il consenso della madre, perché nelle convenzioni in essere probabilmente è questo l'aspetto che è un po' in ombra e andrebbe meglio definito.
Sul fatto di sospendere la convenzione in essere, credo che il Gruppo possa astenersi e, a titolo personale, voterò contro.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Condivido le dichiarazioni dell'Assessore D'Ambrosio e concordo sulla richiesta del collega Saitta di chiedere alle firmatarie dell'ordine del giorno se non ritengono opportuno ritirarlo per arrivare poi ad un ordine del giorno che sia il risultato di quell'approfondimento che è stato chiesto dai colleghi Saitta, Peano, dalla sottoscritta e da altri.
Se, come si evince dai movimenti delle colleghe, non c'è intenzione di ritirarlo, io, dichiarando le diversità di sensibilità, annuncio il voto di astensione personale o del Gruppo (non ci siamo ancora consultati con tutti).



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Brevissimamente. Non è argomento, almeno il primo punto dell'ordine del giorno, rinviabile; la nostra richiesta non è una pretestuosità. Sul resto siamo d'accordo, si discuta, l'abbiamo sottolineato anche negli interventi: un ampio dibattito sull'applicazione della legge n. 194/78 e sulle politiche della Regione in direzione della maternità e del sostegno delle famiglie.
Ringrazio l'Assessore per la disponibilità, però sottolineo l'impegno immediato che ha assunto di far sospendere questa pratica, che - ripeto definire macabra è persino troppo poco, illegale certamente, ma anche qualcosa di più. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione per parti separate dell'ordine del giorno n. 935, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte sentita la discussione in merito al Protocollo d'intesa con l'Associazione Movimento per la Vita Aquilano per il ritiro dei prodotti abortivi stipulata con alcune AA.SS.LL. del Piemonte impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente: a far sospendere immediatamente l'applicazione del Protocollo a calendarizzare, al primo Consiglio utile, relazione e dibattito sull'attuazione della legge n. 194/78".
Pongo in votazione la prima parte dell'ordine del giorno, dall'inizio fino alle parole "impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente a far sospendere immediatamente l'applicazione del Protocollo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La prima parte è approvata con 27 voti favorevoli, 1 contrario e 19 astensioni.
Pongo ora in votazione la seconda parte dell'ordine del giorno che comprende le parole "a calendarizzare, al primo Consiglio utile, relazione e dibattito sull'attuazione della legge n. 194/78".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La seconda parte è approvata con 34 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordini del giorno n. 915, n. 918 e n. 919 inerenti a: "Chiusura dello stabilimento Olcese di Novara"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Signor Presidente, vorrei avanzare una richiesta che penso di poter fare anche a nome degli altri colleghi che erano presenti all'incontro di questa mattina. Credo anche che senz'altro l'Assessore Pichetto si sarà attivato in tale direzione. Mi riferisco all'incontro con le rappresentanze sindacali in relazione al problema del Cotonificio Olcese e sua chiusura a Novara.
Sono depositati alcuni ordini del giorno su questa problematica sembrerebbe importante che a seguito di quell'incontro e degli impegni che la Regione deve assumere ci sia anche la votazione di un ordine del giorno su questa problematica.
Ricordo - visto che siamo in argomento - che si parla della chiusura del Cotonificio Olcese e quindi la perdita del posto di lavoro per 250 persone, di cui 220 donne.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

E' soltanto per dire, Presidente, che il nostro Gruppo sottoscrive questi ordini del giorno. Non so quali sono, ma sicuramente sottoscriviamo quello predisposto dalla collega Manica.



PRESIDENTE

Il primo è il n. 915 ed è firmato dai Consiglieri Papandrea e Moro; il secondo è il n. 918 ed è firmato dai Consiglieri Manica, Riba, Bellion Bertoli ed altri; il terzo è il n. 919 ed è firmato dai Consiglieri Rosso Dutto ed altri.



SPAGNUOLO Carla

Sottoscriviamo quello della collega Manica, ma senza giudizio di merito sugli altri.



PRESIDENTE

Si tratta dell'ordine del giorno n. 918. Provvedo comunque a far distribuire tutti i documenti.
Ricordo che occorre procedere all'iscrizione di tali ordini del giorno con 40 voti. E' sufficiente iscrivere il primo, perché gli altri sono conseguentemente attratti.
Chi è favorevole all'iscrizione è pregato di alzare la mano.
Sono iscritti con 44 voti favorevoli.
Chiedo ai firmatari se c'è la possibilità di unificare i documenti perché in questo modo si darebbe più forza al pronunciamento.
Sospendo brevissimamente i lavori per tentare di costruire un ordine del giorno unitario.



(La seduta, sospesa alle ore 12.25 riprende alle ore 12.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato predisposto un ordine del giorno unitario di cui do lettura: "Il Consiglio regionale del Piemonte venuto a conoscenza che durante una trattativa con le Organizzazioni sindacali indetta nella sede milanese di Federtessili, il Gruppo Olcese ha annunciato l'intenzione di arrivare entro il prossimo 30 giugno alla chiusura dello stabilimento di Novara e di quello di Fiume Veneto premesso che i dipendenti dell'Olcese di Sant'Agabio hanno espresso forti preoccupazioni per l'annuncio della chiusura dello stabilimento vista la grave crisi occupazionale che interessa l'intero Novarese ed inoltre, considerato che non sussistono reali motivazioni economiche finanziarie che giustifichino detta decisione, visto e considerato che l'azienda non soffre di mancanza di ordinativi, essendovi numerose commesse da tutta l'Europa constatato che questa decisione configura una drammatica situazione sul piano occupazionale soprattutto per l'occupazione femminile ed una grave perdita per il tessuto produttivo novarese e piemontese esprime solidarietà alle lavoratrici e lavoratori ed alle loro famiglie preoccupazione per l'indebolimento del tessuto produttivo del Novarese e del Piemonte si impegna in tutte le sedi e, nell'ambito delle sue competenze, ad intervenire rispetto a questa preoccupante situazione impegna il Presidente e la Giunta regionale: ad intervenire nei confronti del Gruppo Olcese affinché riveda il piano industriale proposto alle Organizzazioni sindacali ed impedisca la chiusura di uno stabilimento che è parte della storia della città di Novara e del Piemonte a partecipare, insieme ai lavoratori dell'Olcese di Novara, alle Organizzazioni sindacali e agli Enti locali del territorio, a tutte le iniziative volte alla salvaguardia dei posti di lavoro ad attivarsi avanti ai Ministri dell'Industria e del Lavoro affinch convochino gli amministratori del Gruppo Olcese affinché sia rivisto il piano di riorganizzazione aziendale e sia assicurato il mantenimento dei posti di lavoro di tutti gli attuali dipendenti dell'azienda".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.


Argomento: Gruppi consiliari

Richiesta di informazioni da parte del Consigliere Cavaliere in merito alla moltiplicazione e alla denominazione dei Gruppi consiliari


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, vorrei porre una questione: il lavoro del Consiglio si è appesantito ed ingarbugliato anche a causa della moltiplicazione dei Gruppi consiliari, che è avvenuta e che continua ad avvenire, nella nostra assemblea.
Poi abbiamo appreso che anche lei - che è Presidente - ha contribuito a questa moltiplicazione dei Gruppi: siamo in presenza di due Gruppi che si chiamano nello stesso modo, da quello che so, nel senso che mi pare che ci sia un Gruppo UDR ed un rappresentante nel Gruppo Misto verso l'UDR.
Corrisponde al vero questo?



PRESIDENTE

No, su questo argomento ci sono le deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza. Ho "sciolto" fra virgolette - questo l'aveva detto il Gruppo che avevo costituito in precedenza - e sono confluito nel Gruppo Misto.



CAVALIERE Pasquale

Con quale appellativo?



PRESIDENTE

Gruppo Misto; Consigliere Deorsola del Gruppo Misto. Non c'è duplicazione né confusione. Questo lo avevamo già comunicato, peraltro.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Quindi, non esiste il fatto che lei si chiami Gruppo Misto per l'UDR? Non esiste più?



PRESIDENTE

Assolutamente, non ho mai utilizzato l'espressione Gruppo Misto per l'UDR. Non corrisponde al vero, come fanno fede le deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame disegno di legge n. 428: "Costituzione della Società consortile per azioni ICARUS"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 428, di cui al punto 14) dell'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione ha esaminato nella seduta di giovedì 22/10/1998 il disegno di legge n. 428 presentato dalla Giunta regionale relativo a "Costituzione della Società consortile per azioni ICARUS".
Nel corso della Commissione è stato presentato un emendamento dalla Giunta regionale con il quale si attribuisce al Presidente della Giunta il compito di esaudire le richieste di informazione avanzate dai Consiglieri regionali acquisendo i necessari elementi conoscitivi da Finpiemonte S.p.A.
Inoltre, il parere della Direzione Bilanci in relazione alla copertura finanziaria è favorevole ed è assicurata con la formulazione dell'art. 6.
E' stato precisato che tale copertura è riscontrabile nella tabella n. 5 del bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 che riguarda i disegni di legge finanziabili con il capitolo n. 27170 alla voce disegno di legge Alenia.
In sede di dibattito la Regione Piemonte ravvisa la necessità di rafforzare la strategia di consolidamento del sistema economico del territorio torinese mediante la valorizzazione e la salvaguardia delle realtà produttive tecnologicamente avanzate.
In questo contesto, si colloca l'iniziativa denominata Centro Multifunzionale che consiste nella realizzazione di un'infrastruttura permanente high-tech per la fornitura di una vasta gamma di servizi a terra finalizzati al supporto di missioni spaziali, in particolare per le operazioni e l'utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale.
La Stazione Spaziale Internazionale, il più importante programma di cooperazione internazionale nel campo scientifico e tecnologico fino ad oggi intrapreso, consisterà in una base unica nello spazio destinata alla ricerca scientifica e tecnologica in assenza di gravità, all'osservazione della Terra e degli altri corpi celesti e rappresenterà un avamposto per l'esplorazione e lo sfruttamento futuro dello spazio per missioni interplanetarie.
La Stazione Spaziale, avendo una vita operativa superiore al decennio richiede un'infrastruttura ed un'organizzazione in grado di fornire e di assicurare sia il complesso orbitale di quanto va ricambiato a bordo (equipaggio, componenti, esperimenti), sia l'attività di gestione svolta a terra (rifornimenti, supporti ingegneristici, miglioramenti).
Il Centro Multifunzionale sarà quindi inserito in una rete internazionale di infrastrutture (che comprende anche i Centri della NASA) ed opererà a supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana ed Europea assicurando servizi avanzati, ingegneristici e logistici.
A tale proposito, tale Centro ha avanzato domanda di contributo sulla misura 4.1b 'Sistemazione di siti industriali degradati effettuata da Enti pubblici' in attuazione del DOCUP 97-99 ex Reg. CEE n. 2081/93 - ob. 2.
Il sito oggetto di intervento, collocato nello stabilimento della Divisione Aeronautica di Finmeccanica-Alenia Aerospazio in Torino - Corso Marche, verrà dismesso per recuperare la propria funzionalità in un settore a più elevato contenuto tecnologico quale quello spaziale. L'iniziativa ha ampia rilevanza sia per l'internazionalità del mercato a cui si rivolge sia per la specificità dei servizi offerti ed inoltre si connota per interessanti ricadute a livello occupazionale in quanto il Centro è destinato ad ospitare, per l'intero arco di vita della Stazione Spaziale teams internazionali di tecnici con ampio apporto di maestranze locali.
Al riguardo si può ragionevolmente ritenere che il Centro consentirà la creazione di circa 30 nuovi posti di lavoro oltre a salvaguardarne altri 190 di esistenti (altrimenti eccedenti), tutti di elevata qualificazione professionale. Oltre a ciò se ne possono ipotizzare ulteriori 40 nell'indotto esterno al Centro (PMI e terziario).
Del pari di grande importanza sono gli effetti di mantenimento (ed anzi di accrescimento) del know-how acquisito e residente nelle strutture industriali del territorio così come è importante il recupero di siti industriali in via di dismissione e funzionalmente degradati attraverso una ristrutturazione atta a predisporre un Centro di Servizi le cui operazioni successive hanno garanzia di validità economica e commerciale.
Per la realizzazione del Centro si prevede la costituzione di una Società consortile S.p.A. a maggioranza pubblica e senza fini di lucro formata dagli Enti pubblici già facenti parte del costituito Comitato Promotore e da Finmeccanica S.p.A.
La Società sarà quindi formata da: Regione Piemonte (20,4%), Comune di Torino (15,3%), Provincia di Torino (7,65%), CC.II.AA. (7,65%) e Finmeccanica S.p.A. - Area Alenia Aerospazio (49%).
Per l'acquisizione della partecipazione deriva, a carico della Regione un onere complessivo di 4.060 milioni. Allo stesso si farà fronte mediante lo stanziamento di 4.000 milioni già previsti nella legge di bilancio a questi fini (come da elenco allegato al capitolo 27170) e per 60 milioni con riduzione di pari importo dello stanziamento di cui al capitolo 20110.
La Regione Piemonte parteciperà alla Società tramite Finpiemonte S.p.A.
La formula utilizzata è quella dell'intestazione fiduciaria in capo a Finpiemonte S.p.A. delle azioni di competenza regionale.
Il rapporto fra Regione e Finpiemonte è così configurabile: Finpiemonte partecipa alla costituzione della Società in nome proprio, ma per conto della Regione, vale a dire quale mandatario senza rappresentanza nel quadro di un rapporto di mandato.
La Regione, quale mandante e proprietaria effettiva, è tenuta a dare le istruzioni e a fornire, di volta in volta, a Finpiemonte i mezzi finanziari occorrenti affinché quest'ultima - quale intestatario fiduciario della partecipazione - adempia al mandato.
I poteri connessi alla partecipazione spettano a Finpiemonte, ma trovano - rispetto alla Regione - precisi limiti nella natura del rapporto di mandato che impone al mandatario di attenersi scrupolosamente alle istruzioni del mandante.
Queste modalità partecipative (che assumono carattere di novità nel nostro Ente) sono ampiamente diffuse in altre realtà regionali e valgono a valorizzare le progettualità e le esperienze presenti nella Finanziaria regionale oltre che a consentire, pur salvaguardando le prerogative regionali, una più agevole e snella gestione della partecipazione.
Integri rimangono (art. 4) i poteri di verifica e controllo che la L.R.
n. 39/95 attribuisce al Consiglio regionale rispetto alle Società direttamente partecipate.
Si ipotizza infine un momento istituzionale di raccordo (art. 5) fra gli Enti pubblici azionisti al fine di rendere effettiva e proficua la detenzione complessiva del pacchetto azionario di maggioranza.
Ai fini di consentire l'immediata predisposizione degli atti occorrenti all'avvio della Società consortile ICARUS in relazione al tempestivo conseguimento degli obiettivi previsti dal DOCUP, tale testo viene rimesso all'aula per la sollecita approvazione.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Vorrei porre qualche quesito, non sulla relazione che è molto chiara ma sull'impianto. In modo particolare, volevo porre un quesito all'Assessore che si occupa delle società partecipate, ovvero il Vicepresidente Masaracchio, sempreché il Presidente Ghigo nutra ancora fiducia nei confronti del Vicepresidente Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Se vuoi mi alzo e me ne vado!



SAITTA Antonino

La domanda che rivolgo è relativa all'art. 3 del disegno di legge n.
428. L'art. 3 è relativo alle modalità di partecipazione della Regione alla Società ICARUS.
Il nostro Gruppo - per evitare equivoci - è completamente d'accordo su questa proposta. Il problema è sulla modalità di partecipazione, sulla quale penso l'Assessore Masaracchio possa dirci qualcosa di più in quanto non mi è chiaro il meccanismo.
Nella relazione il collega Gallarini ci ha annunciato che la modalità di partecipazione è un'innovazione rispetto al passato. Mi pare che tale meccanismo sia stato riprodotto, in modo identico, per un'altra iniziativa quella di Pollenzo.
La novità in questo provvedimento è la seguente. Quando la Regione decide di partecipare ad una società ha due possibilità: partecipare direttamente come Regione; un esempio di tale partecipazione è quella per la RTP o quella che si propone per Tecnocom. L'altra modalità è di una partecipazione indiretta attraverso Finpiemonte. La Regione Piemonte finanzia Finpiemonte e Finpiemonte poi acquisisce le azioni. Questa mi sembra la modalità classica.
Con questo disegno di legge viene introdotto un meccanismo innovativo sul quale nutro dei dubbi. Dubito che si riesca ad accertare la responsabilità dell'operatore, cioè del soggetto che acquista le azioni. Il meccanismo è complesso. Sicuramente sarà stato studiato dall'Assessore Masaracchio che successivamente lo spiegherà per capire il significato di questa innovazione. La modalità è quella che la Regione partecipa tramite la Finpiemonte. La formula è quella dell'intestazione fiduciaria in capo a Finpiemonte, prevista dal Codice Civile.
In sostanza, dovrebbe avvenire che Finpiemonte partecipa alla costituzione della Società in nome proprio, ma per conto della Regione come mandatario. La Regione quale mandante - proprietà effettiva - è tenuta a fornire alla Finpiemonte le istruzione e, di volta in volta, i mezzi finanziari occorrenti affinché quest'ultima adempia al mandato.
Il meccanismo richiede un passaggio in più rispetto a quelli classici.
Se c'è la Regione decide la stessa, mentre la Finpiemonte, ogni qualvolta assume una decisione, deve consultarsi con la Regione e la Regione dà i mezzi per farvi fronte.
Quindi, i poteri connessi alla partecipazione spettano alla Finpiemonte, ma trovano limiti nel rapporto di mandatario che è da definire un po' meglio rispetto ad un'indicazione così generica.
La domanda che pongo è la seguente. Quali sono i vantaggi, dal punto di vista dell'operatività, che ha la Regione Piemonte attraverso un meccanismo di questo tipo che si vuole poi applicare anche per Pollenzo e, forse, per altre iniziative? Non li vedo. Mi sembra - sottolineo che sono inesperto che una partecipazione diretta della Regione o una partecipazione diretta di Finpiemonte definisca una responsabilità più chiara degli azionisti. Il meccanismo del mandatario è un meccanismo che può trovare applicazione in questo caso più nel diritto privato che nella situazione pubblica. Se chi partecipa in Finpiemonte, deve, volta per volta, chiedere l'autorizzazione alla Regione Piemonte, perché allora non partecipa direttamente la Regione Piemonte? Mi sembrerebbe questo un meccanismo molto più semplice.
Il meccanismo proposto dall'Assessore Masaracchio - e pretendo una risposta da parte dell'Assessore Masaracchio, in quanto Assessore che si occupa delle partecipate - è deresponsabilizzante rispetto ad una partecipazione diretta. Anche perché poi scatta un meccanismo - non per fare il processo delle intenzioni - con il quale non si capisce quale sia l'atto con il quale viene definito il mandato.
I rappresentanti della Regione, ad esempio, all'interno della società per azioni, vengono nominati dalla Regione o da Finpiemonte? E se vengono nominati dalla Regione, rispondono a Finpiemonte o alla Regione? E se vengono nominati da Finpiemonte possono rispondere alla Regione? In merito c'è un articolo molto chiaro che definisce che la Regione ha la competenza della nomina; però, con un meccanismo così complesso, vi è un terzo passaggio. C'è la Società, la Finpiemonte, l'eletto, la Regione. Quindi chi partecipa nella società per azioni, per conto della Regione, partecipa solo apparentemente per conto della Regione, perché chi partecipa è Finpiemonte; Finpiemonte informa la Regione, la Regione deve poi eleggere il proprio rappresentante che si deve attenere all'indicazione del mandatario. Sotto l'aspetto della semplificazione, mi pare che la distanza sia parecchia.
Non è preferibile un meccanismo "antico", magari più consolidato? A meno che l'Assessore Masaracchio ci spieghi i vantaggi che si ottengono da un meccanismo che mi sembra, obiettivamente, abbastanza complesso. Non per polemizzare, ma siccome abbiamo un Assessore che si occupa delle partecipate, e l'Assessore continua ad avere tali deleghe che non gli sono state tolte, chiedo che le risposte vengano fornite dall'Assessore Masaracchio. Se abbiamo un Assessore che non può parlare e non è in grado di rispondere, evidentemente significa che la nostra richiesta del ritiro delle deleghe è già stata attuata e questo per noi sarebbe un fatto positivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. Per poter entrare nel merito del dibattito e capire qual è il meccanismo adottato in questa occasione occorre disporre delle risposte dell'Assessore competente alle domande fatte dal collega Saitta.
Mi riservo di intervenire sull'intera legge non appena verranno fornite le risposte. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Avendo analizzato e discusso questo tipo di progetto, annunciamo che dopo un confronto con i nostri militanti che lavorano nella Alenia, siamo disponibili a votare la proposta, poiché presenta una serie di caratteristiche positive. Quindi, il voto di Rifondazione Comunista è un voto positivo, perché questo è uno dei pochi progetti, dentro il DOCUP, che ha una finalità precisa all'interno dell'obiettivo stesso del DOCUP, cioè contrastare la deindustrializzazione e creare o salvaguardare dei posti di lavoro. Tra l'altro, qui si tratta di posti di lavoro ad elevata qualificazione.
Siamo favorevoli e riteniamo anche noi che, al di là di questo aspetto fondamentale e centrale, sulla modalità con cui la Regione intende partecipare a questa Società, sia necessaria una chiarificazione. Ci associamo alla richiesta di chiarificazione già pervenuta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Anch'io concordo con l'intervento del collega Saitta. Mentre quella operazione di mandato alla Finpiemonte compare nella relazione del disegno di legge, non lo si evince neppure chiaramente nell'articolato della legge stessa, dove si dice "Modalità di partecipazione" e si conferisce mandato senza rappresentanza; non si evince neanche che avviene per tramite soltanto della Finpiemonte (sembrerebbe che la Finpiemonte, così come dovrebbe fare, come finanziaria della Regione, sia quella che inserisce i quattrini perché la Regione possa svolgere questa funzione). Quindi, mi limito a fare questa osservazione: le domande che hanno posto poc'anzi i colleghi Miglietti e Saitta avrebbero bisogno, prima ancora di intervenire sul dibattito, di una risposta certa affinché tutti i Consiglieri possano su questa risposta, presentare le loro opinioni nel merito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Vorrei fare una premessa: la delega alle partecipate e agli Enti strumentali, che mi è stata conferita, è di cornice nell'ambito di attività non di controllo, ma di programmazione con particolare attività degli Assessori competenti. Tant'è che, per quanto riguarda l'Alenia, quando ero Assessore all'industria, mi ero attivato in riunioni, concertazioni e dibattiti a livello dirigenziale, con rappresentanze dei lavoratori, dei sindacati, per cui quello che sto dicendo adesso per le competenze dell'Assessore Pichetto non è fuori luogo, oltre quanto si chiede nel mio intervento in funzione di una polemica che mi riguarda personalmente.
Abbiamo avuto, in questi giorni, una comunicazione dell'arch. Bianco Direttore anche delle partecipate, dove si specifica e si precisa che la competenza dell'Assessorato alle partecipate è molto relativa, per cui ci sono attività che si riferiscono direttamente agli Assessori competenti.
Faccio un esempio, sperando che poi non si apra il dibattito su questo: mi riferisco al caso del CSI, per il quale non dico avrei voluto interessarmi di più, ma per il quale avevo cominciato ad essere attivo anche per delega, nell'ambito di una riunione che ha preceduto tutto quello che è stato poi lo sviluppo dell'attività del CSI che, pare, sia arrivato nella concertazione con i partecipanti più qualificati alla definizione della proroga dei dieci anni. Nella fattispecie, l'interesse precipuo e maggiore della Giunta, della Regione e quindi anche del Consiglio, era di arrivare a concordare una partecipazione diretta, tra l'altro richiesta a tutti i livelli, anche internazionale, dalla Regione, per salvare tutto ci che comunque si è salvato, sul piano anche dell'occupazione e di quanto è stato stabilito nella produttività dell'azienda di Torino, con annessi tutti gli altri problemi connessi.
Per quanto riguarda il rapporto con le partecipate, è noto (in proposito il collega Saitta ha fatto anche una conferenza stampa, dando le sue interpretazioni che io ho recepito come sollecitazioni) che da tempo (ma non sono cose che si risolvono in quattro e quattr'otto, anche perch non ci sono poteri assoluti da parte di una Regione in un regime democratico, qual è questo, che ha anche l'apporto di un dibattito consiliare quale il nostro) l'Assessorato ha prefigurato l'intenzione di rivedere tutto il pacchetto delle nostre partecipate, anche andando verso il controllo dei bilanci, non tanto per controllare l'attività economica delle partecipate quanto per verificare quanto di prezioso è stato realizzato nel tempo, avendo noi costituito anche il sistema delle partecipate.
Il problema è molto delicato, e si vedrà quando potrà essere affrontato in questi termini: una o diverse holding delle partecipate dentro cui il rapporto collaborativo e produttivo sia messo in condizione di essere operativo nell'ambito di tutto ciò che chiamiamo, in una parola, i decreti "Bassanini".
Se ho in mente i decreti "Bassanini" è perché è un problema contingente, di cui i dibattiti si stanno non dico sprecando, ma ci sono e sono tanti; ne parleremo in Commissione (ieri ho avuto un incontro con tutti i Sindaci del Cusio sull'argomento) di tutto ciò che è il problema delle deleghe che andremo a trasferire agli Enti locali.



(Commenti del Consigliere Cavaliere e scambio di battute tra il Consigliere Cavaliere, il Consigliere Salerno e l'Assessore Masaracchio)



PRESIDENTE

Per favore, non dialogate, lasciate finire l'intervento dell'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Non stiamo dialogando, è il Consigliere Cavaliere che mi interrompe.
Nell'ambito di tutto questo processo, è opportuno che la maggiore delle partecipate, la nostra Finanziaria (chiamiamola così, anche se non siamo una Regione a Statuto autonomo, dove le Finanziarie hanno titolo diverso di operatività), che è la Finpiemonte, sia al centro di un processo logico che sburocratizza il rapporto nell'ambito di competenze che, sul piano amministrativo, possono essere attribuite opportunamente (non dimentichiamo che già Finpiemonte, per conto suo, ha quaranta partecipate). Dopodich nell'ambito di questo processo amministrativo - piaccia o no - si attribuiscono a Finpiemonte delle partecipazioni che comunque devono essere controllate dal potere politico della Regione, partendo dal Consiglio quindi dalla Giunta e da tutto quello che si concerta. Tant'è che nel citato art. 3 sulle modalità di partecipazione - come diceva il Consigliere Montabone - nel secondo capoverso è detto: "Le modalità di provvista dei mezzi finanziari occorrenti, la definizione dei limiti del mandato ed ogni altro aspetto del rapporto contrattuale di cui al comma primo, trovano disciplina, nel rispetto della presente legge, in apposito provvedimento della Giunta regionale che dovrà, in particolare, prevedere periodiche verifiche sull'ottemperanza dell'operato di Finpiemonte S.p.A. alle istruzioni regionali". Quindi, è già detto che la partecipazione dentro Finpiemonte diventa controllata per tutto ciò che quel 20% di partecipazione della Regione Piemonte determina nell'ambito di ICARUS, che è la Società che è stata creata per salvare l'Alenia e quindi consentire al processo di salvataggio dell'Alenia di essere un'attività concreta nell'ambito dello sviluppo dell'economia delle attività, nelle politiche attive del lavoro, della Regione Piemonte.
Cosa si può dire di più? Tranne che non si voglia svilire questo concetto di partecipazione nell'ambito della Regione, sempre visto nel quadro generale di ciò che le partecipate dovranno essere, nella disciplina di Finpiemonte, che ha anche l'obbligo di partecipare con le proprie strutture, a che la Regione Piemonte non sia affidata ad un'azione, come avviene per molte partecipate adesso, vedremo se utilmente o no, a livello privatistico, dove ci sono delle conduzioni che non hanno forti collegamenti. Nel tempo si vedrà se aumentare la partecipazione finanziaria della Regione, oppure se ritirare di volta in volta la stessa.
Spero di aver dato informazioni che possano soddisfare. Per altre particolari notizie il competente Assessore Pichetto darà ulteriori spiegazioni connesse alla creazione di questa nostra partecipazione.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Vogliamo sapere sulla partecipata, non sull'Alenia!


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, se richiede la parola, gliela concedo altrimenti non resta a verbale.
Sono iscritti a parlare i Consiglieri Miglietti, Saitta e Papandrea.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, qual è l'ordine dei lavori?



PRESIDENTE

L'ordine dei lavori prevede la conclusione di questa seduta verso le 13.30.



CAVALIERE Pasquale

Posso chiederle la verifica del numero legale?



PRESIDENTE

Aspetti una votazione, tanto alle 13.30 interrompiamo.



CAVALIERE Pasquale

Posso chiedere la verifica a termini di Regolamento?



PRESIDENTE

Dovrebbe avvenire solo nel momento di una votazione, però, se la chiede un Capogruppo, si può acconsentire.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 26 Consiglieri.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, c'è il numero legale?



PRESIDENTE

Ho comunicato l'esito della verifica e ho dato la parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Vorrei fare presente ai colleghi e al Presidente del Consiglio che la richiesta di verifica del numero legale si fa o prima di una votazione o all'inizio della seduta; non mi sembra che nell'ambito di un dibattito su un provvedimento sia, da come leggo io il Regolamento, plausibile. Poi, in questo caso, è stata concessa, perciò la questione è chiusa, però per le volte successive voglio semplicemente sottolineare che a me sembra che l'interpretazione del Regolamento debba essere data in quel senso, cioè: prima di una votazione o all'inizio di una seduta, o verso la fine di una seduta quando si vuole verificare la presenza dei Consiglieri. Nell'ambito però del dibattito su un provvedimento non mi sembra che avrebbe dovuto essere concessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Non conosco bene le questioni regolamentari, può darsi che il Presidente della Giunta abbia ragione, non lo so, però adesso (a parte il fatto che la seduta è sciolta, quindi vale per quello che vale) Presidente, io sarei più preoccupato di seguire non tanto le questioni regolamentari, quanto piuttosto la sua maggioranza ad essere presente su una questione così importante e soprattutto invitare l'Assessore alle partecipate a dare delle risposte vere! Si preoccupi di questo, Presidente e in questa maniera...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Se volete le dà l'Assessore Pichetto.



SAITTA Antonino

No, l'Assessore alle partecipate, non l'Assessore Pichetto.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Questa questione è stata seguita dall'Assessore Pichetto.



SAITTA Antonino

No, questa è una scelta di modalità delle partecipate. Comunque, a parte questo, Presidente, lei si preoccupi della sua maggioranza; credo che certamente aiuterà a lavorare meglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Mi pare che sul punto il Regolamento sia chiarissimo e quindi le considerazioni del Presidente della Giunta non mi sembrano improntate al vero problema: la maggioranza è sempre assente. Questo è il vero problema! E quando è presente non risponde alle questioni che sono poste (l'Assessore Masaracchio in particolare). Tale questione certamente ha implicazioni sull'intervento di politica industriale, ma rispetto al meccanismo di gestione della partecipata, la competenza è tutta sua, Assessore Masaracchio, e lei non ci sta dando delle risposte!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Hai letto l'art. 3?



CAVALIERE Pasquale

Sì.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

E allora! Non è vero l'art. 3?



CAVALIERE Pasquale

Sì, ma proprio perché è vero lei non ci sta rispondendo! Proprio perch è vero lei non ci sta rispondendo e spero che quando la seduta verrà riaggiornata lei ci risponderà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Verificato che, come spesso accade, la maggioranza lamenta l'ostruzionismo della minoranza e poi non riesce a garantire che l'aula possa proseguire i lavori, chiedo al Presidente di non aggiornare la seduta, ma di fare una sospensione in merito al Regolamento per poter riprendere la discussione sulla legge. Ritengo che la verifica del numero legale possa anche trovare un esito diverso da quello che ha avuto adesso perché possiamo anche, come forze di minoranza, garantire che su alcuni provvedimenti come questi il numero legale ci sia.



PRESIDENTE

A termini di Regolamento, Consigliere Papandrea, un Gruppo consiliare può chiedere di passare ad un altro argomento. Questo è possibile: noi passiamo ad un altro argomento all'o.d.g.



MONTABONE Renato

Presidente, vorrei fare un inciso che forse può aiutare.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Se ci fermiamo sulle questioni regolamentari, nel pieno di una legge che ha un'importanza - così dice la Giunta - strategica per il Piemonte rispetto a domande quasi di carattere tecnico-politico che sono state poste, veramente è la fine, perché non si discute più di nulla qui! Non si discute più di nulla! Pertanto, occorre fare uno sforzo, perché quando si dice che una legge è importante bisogna anche dare delle risposte rispetto alle domande che sono state poste. Le risposte non sono state date dall'Assessore Masaracchio, il quale ha anche detto perché non le dava. Qualcuno però, su quanto richiesto dal Consigliere Saitta, al quale si è aggiunto Miglietti e mi sono aggiunto io, ci dovrà dire, "rispetto ad una legge strategica per la Regione Piemonte", come la si vuole impostare questa partecipata! In secondo luogo, credo che per il buon funzionamento di questo Consiglio - lo dico per inciso - sia necessario che la maggioranza sia in aula! Perché non si può dire che ci sono delle leggi importanti e poi non c'è il suffragio della maggioranza per portarle avanti! Altrimenti vuol dire che qui la margherita la vogliamo sfogliare un petalo alla volta! Concludo qui. Si diano le risposte! Tra l'altro, non ho neanche capito da come il Presidente ha dichiarato il risultato, se il numero legale c'era o non c'era! Non ho neanche capito questo! Ha detto solo che i Consiglieri presenti erano 26.



PRESIDENTE

All'inizio ho detto che il numero legale era 28.



MONTABONE Renato

Sì, va bene! Ma, per favore, cerchiamo di non complicarci la vita! Lei non deve dichiarare "hanno risposto 26 persone", senza dirci che non c'è il numero legale. Altrimenti facciamo la discussione se c'era o non c'era il numero legale o se lei l'ha detto all'inizio o no! Siamo un po' più seri veramente! Adesso cercate, per favore, di recuperare quelle due persone, se mancano, e continuiamo a discutere di una legge così importante.



(Commenti in aula)



MONTABONE Renato

Altrimenti ci chiedete per favore una presenza e ve la diamo noi! Per favore! Ci dite "la nostra maggioranza non c'è in aula, vi chiediamo per cortesia due voti".



PRESIDENTE

La verifica del numero legale è stata fatta alle ore 13,15. Il numero legale non è stato rilevato. Adesso abbiamo due possibilità: o rinviare di mezz'ora la seduta o passare ad un altro argomento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Voglio solo rilevare una cosa. Questa mattina la collega Cotto ha richiamato un mio intervento alla riunione dei Capigruppo e io le ho detto che quello non era il contesto, ma era un altro. Il contesto è questo: io ho richiamato l'opportunità che il Consiglio si desse condizioni per svolgere un'attività produttiva in termini politici, di provvedimenti e di questioni da affrontare.
Adesso io chiedo una cosa alla maggioranza (ad una maggioranza che non c'è, è vero, ed anche questo è un problema). Come hanno già detto alcuni colleghi, fatta una verifica del numero legale che mette in evidenza che il problema esiste, ed esiste nella maggioranza, se poi le presenze ce le chiedete, io non dico per favore, dico politicamente, possiamo anche concorrere per creare le condizioni per proseguire il lavoro nell'interesse del Piemonte, ma a condizione che si prenda atto che non si può chiedere all'opposizione di restare qui a sostenere l'attività istituzionale, mentre dall'altra parte si sa bene che altri vanno a svolgere iniziative di cui conosciamo anche molte volte il contenuto, sicuramente favorevole ad esprimere elementi di propaganda e di promozione della propria parte.
Questo avviene sempre.
Ora, se veramente c'è l'intenzione di procedere verso una normalizzazione, anche per quanto riguarda questi ricorrenti voti, il mio Gruppo è del parere di concorrere a mantenere in esercizio la seduta.
Naturalmente la seduta deve anche dare le risposte che sono state chieste dai colleghi Miglietti, Saitta e Montabone, perché così significa lavorare in maniera produttiva e responsabile nei confronti dei problemi delle opposizioni. E poi, su provvedimenti di questo genere, figuratevi se non c'è l'intenzione da parte nostra di concorrere a rendere produttiva l'attività del Consiglio. Era però giusto, e ha fatto bene il collega a chiederla, fare una verifica del numero legale perché almeno un problema sia evidenziato e poi ognuno ne tragga gli indirizzi e le indicazioni di lavoro che ritiene di trarne per quanto riguarda gli atteggiamenti del proprio Gruppo, della propria parte.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Innanzitutto, ringrazio i Consiglieri dell'opposizione che hanno voluto, con il loro atteggiamento, forse oggi dare una lezione a qualche componente della mia maggioranza che non sempre è così attento e determinato a seguire provvedimenti legislativi importanti come quello che era in discussione poc'anzi. Pertanto, io, nell'interesse di questo provvedimento che è giudicato da me particolarmente importante, in quanto apre, in un settore così importante come quello spaziale, la possibilità per la nostra città di essere presente con un Centro di interfaccia spaziale di grandissima importanza dal punto di vista tecnologico e con un'occupazione altamente qualificata, mi permetto di chiedere, oltre ai colleghi della Lega, che già l'hanno fatto, ai Gruppi dell'opposizione che si rendano disponibili ad aiutarci a mantenere il numero legale. Di questo chiaramente prendo atto e li ringrazio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Registro in primo luogo che questa richiesta del Presidente arriva dopo una sollecitazione. Questo è un dato di fatto, ma per ottenere il concorso della minoranza a determinare il numero legale, non ho alcun problema a collaborare, perché mi interessa affrontare a fondo la questione, in quanto ritengo che non c'entri per niente l'intervento che si sta facendo, con il coinvolgimento sbagliato del nostro strumento finanziario - Finpiemonte come delle altre Società. Discuteremo a fondo di questo, perch presenteremo emendamenti, affinché sia affrontato il finanziamento, ma venga fatto in forma diversa. Però ci devono essere risposte precise da parte degli Assessori di competenza.



(Il Presidente Ghigo indica l'Assessore Pichetto)



CAVALIERE Pasquale

E' inutile che lei indichi l'Assessore Pichetto - Presidente - perch se noi poniamo un problema in ordine al ruolo tecnico della partecipazione questo non riguarda il ruolo spaziale e produttivo dell'Alenia, è un'altra cosa! La competenza specifica è dell'Assessore Masaracchio! Se l'Assessore Masaracchio non può rispondere, risponda lei, Presidente!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Ho risposto con l'art. 3. Il ruolo tecnico è affidare alla Finpiemonte la partecipazione...



CAVALIERE Pasquale

Sì, ma ci deve spiegare perché!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Perché è l'opportunità della sburocratizzazione del tutto e perché la Finanziaria ha titolo di farsi in quattro per le questioni della politica amministrativa di ristrutturazione delle partecipate! E' detto qui. Se poi voi non sapete leggere le leggi, è un altro paio di maniche! E' questa l'impostazione della Giunta, insomma!



PRESIDENTE

Per cortesia, svolgiamo solo interventi al microfono.



CAVALIERE Pasquale

No, ce lo spieghi quando...



PRESIDENTE

L'Assessore ha puntualizzato quanto aveva già detto prima; lasciamo svolgere l'intervento. Non sovrapponiamo gli interventi.



CAVALIERE Pasquale

Ce lo spieghi quando riaprirà il Consiglio.
Per intanto, Presidente, chiedo che il Consiglio, dopo la sospensione di mezz'ora, prosegua e si affronti...



PRESIDENTE

Di fatto, siamo passati ad una discussione sul...



CAVALIERE Pasquale

E' una discussione a Consiglio chiuso! Chiedo la sospensione di mezz'ora, signor Presidente, poi riprendiamo i lavori.



PRESIDENTE

Come ho detto, la verifica è stata fatta alle 13.15. Quindi, i lavori riprenderanno alle ore 13.45.



(Commenti dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

Riprende mezz'ora dopo il momento in cui si è verificato che non c'era il numero legale.



(Ulteriori commenti dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

I lavori riprenderanno alle ore 14.00.



(La seduta, sospesa alle ore 13.25 riprende alle ore 14.19)


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Esame disegno di legge n. 428: "Costituzione della Società consortile per azioni ICARUS" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Pichetto; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Scusi, Presidente, ma noi non abbiamo chiesto niente all'Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

Vuol fare una dichiarazione.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Saitta)



PRESIDENTE

L'Assessore vuol fare una dichiarazione. Non è una replica, Consigliere Saitta, è una dichiarazione come Giunta.



(Ulteriore intervento fuori microfono del Consigliere Saitta)



PRESIDENTE

Se ritiene di fare una puntualizzazione, una domanda, ha la parola.



SAITTA Antonino

Mi pare che il Presidente della Giunta ci abbia invitati a partecipare alla formazione di questa proposta, che condividiamo totalmente, lo dicevo prima. C'era soltanto una questione riguardante l'illustrazione del meccanismo societario.
L'Assessore alle società partecipate, Vicepresidente della Giunta (potrei riprendere il suo intervento, che mi sono appuntato), non ha dato assolutamente alcuna risposta. Questo è un dato di fatto. Ho posto un problema, con riferimento anche al Codice Civile, sul significato di questo mandato senza rappresentanza.
L'Assessore - o perché non è a conoscenza o perché non ha voluto o perché non sa, ma sono problemi che conosce sicuramente - non ha dato risposte.
Per quanto riguarda il contenuto, che condividiamo, mi sembra inutile e superfluo l'intervento dell'Assessore Pichetto, in quanto concordiamo totalmente e completamente sulla scelta della Società ICARUS.
A questo punto, vorremmo che il Presidente Ghigo ci spiegasse il significato dell'operazione societaria, che mi pare innovativa rispetto al passato, perché contenuta in altre proposte della Giunta, già depositate.
Se ce lo spiega, magari riprendiamo da lì e traiamo le conseguenze da questa supplenza.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Naturalmente, posso dare una motivazione di carattere politico. Se i Consiglieri mi permetteranno, permetteranno a questa Giunta di entrare nel merito dal punto di vista tecnico, non tanto sulla scelta industriale di finanziare questa iniziativa, perché è stata comunque, a sua volta, una scelta politica.
Torno a ripetere: siccome su queste materie societarie l'Assessore Pichetto è, anche dal punto di vista professionale, una persona che ha una certa qual dimestichezza - personalmente non entro nel merito specifico delle formulazioni - possiamo sospendere un quarto d'ora, approfondisco l'argomento facendomelo spiegare bene dall'Assessore e poi ve lo spiego.
Però, scusate, a suo tempo (sono passati sei o sette mesi), in Commissione vi è stata una spiegazione. Ricordo anche che l'Assessore Pichetto aveva dato chiarimenti in Giunta, ma adesso non ricordo i particolari.
Ricordo bene che il fatto di essere passati attraverso Finpiemonte ha un significato dovuto alla necessità di accelerare i tempi di attuazione di questa iniziativa, che doveva essere inserita nei programmi, oltretutto dell'Ob. 2. Questo è il motivo politico per cui abbiamo scelto - passatemi il termine - questo escamotage.
Adesso, se permettete, vorrei lasciare la parola all'Assessore Pichetto, che vi darà una spiegazione tecnica. La vera motivazione politica era quella di accelerare i tempi, siccome erano molto stretti, per poter costituire questa Società.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Il Presidente farà relazionare l'Assessore che riterrà opportuno. Noi però vogliamo rimarcare che su un punto strettamente attinente alla politica delle partecipate - questo è il problema - il suo Assessore alle partecipate - come su altre questioni attinenti specificatamente alle partecipate - non segue la materia! Voglio solo rimarcare questo, perch questo è il punto! L'Assessore Pichetto ci spiegherà anche perché si è scelto tecnicamente Finpiemonte, che non attiene alla sua competenza. Poi, per carità, non entro nel merito su come vi organizzate per il lavoro.
Voglio però rimarcare che l'Assessore ai rapporti per il Consiglio non tiene più i rapporti per il Consiglio per una scelta politica del Presidente; alle partecipate, quando discutiamo di questi problemi, non è in grado di darci delle risposte, ce le daranno altri Assessori. Con chi interloquiamo su questi problemi lo vedremo nel prosieguo dei ragionamenti perché la modalità del coinvolgimento di Finpiemonte è tutta da approfondire.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Intendo fornire la giustificazione del percorso politico che la Giunta collegialmente, si è voluta dare. Peraltro, queste valutazioni le aveva già fatte precedentemente l'Assessore Masaracchio, in qualità di Assessore all'industria.
Quando ci siamo posti la questione del Centro multifunzionale Alenia abbiamo incontrato - congiuntamente al Comune di Torino, Provincia di Torino, Camera di Commercio ed altri Enti partecipanti alla Società - i rappresentanti dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana).



(Il Consigliere Miglietti si alza chiedendo la parola)



PRESIDENTE

Assessore, scusi se la interrompo.
Consigliere Miglietti, intende prenotarsi per l'intervento?



MIGLIETTI Franco

Interrompo l'Assessore, se lei permette.
Io mi sono prenotato mesi fa per intervenire su questo problema. Sono state poste delle domande molto specifiche e circoscritte, alle quali doveva rispondere l'Assessore alle partecipate, l'Assessore Masaracchio.
Non abbiamo posto la domanda sulla cronistoria. La storia la conosciamo, l'abbiamo approfondita e siamo d'accordo sul provvedimento.
Abbiamo posto una domanda specifica sul motivo per il quale si è adottato il metodo della delega senza rappresentanza, e su questo vogliamo una risposta! E non la filosofia dell'essere vivente!



PRESIDENTE

L'Assessore Pichetto si apprestava a rispondere.



MIGLIETTI Franco

Pertanto, Assessore, per cortesia, si concentri su questo.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Ripeto, abbiamo incontrato i rappresentanti dell'ASI italiana e dell'ASI europea. Con loro si è stilata una scaletta dei tempi. Tale scaletta prevedeva, comunque, la necessità di costituzione della Società entro i primi giorni di settembre del 1998. Tale termine ha posto alla Giunta regionale il problema dei tempi tecnici di quest'aula. A metà luglio era francamente impensabile chiedere a quest'aula delle valutazioni in merito alla questione. Ricordiamo che siamo a febbraio 1999 e discutiamo un disegno di legge licenziato dalla Commissione a fine luglio 1998.



CAVALIERE Pasquale

Grazie all'inefficienza della Giunta!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Comunque, è una legge depositata da sei mesi. Al di là di questo, un primo elemento era un procedimento rapido. Inoltre, vi era la necessità in un'operazione abbastanza complessa - di avere delle professionalità. La Giunta ritiene che il principale Ente strumentale della nostra Regione Finpiemonte, avesse ed abbia le professionalità per poter agire.
Come ha avuto modo di dire l'Assessore Masaracchio, è necessaria una valutazione sul come far intervenire la Regione d'ora in avanti sulle società partecipate. C'è comunque - come da più parti ricordato - una difficoltà, da parte di una struttura altamente burocratica, ma legata ad una serie di vincoli, nel gestire tutta una serie di partecipazioni.
Quindi, un modello di riferimento, peraltro non inventato, ma mutuato da altre Regioni - ci sono diverse Regioni italiane che stanno utilizzando questo criterio - è l'Ente strumentale principale quale holding di riferimento, ma con il vincolo che sia una holding che risponda puntualmente su queste azioni.
Quindi, il potere di valutazione, di indirizzo e di controllo rimane agli organi regionali, alla Giunta e al Consiglio regionale per quello che riguarda il controllo legislativo.
Pertanto, si è studiata una soluzione di mandato senza rappresentanza al quale seguirà una convenzione, ma ritengo che sia anche il modello più giusto.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Perché in effetti c'è il controllo non solo della Giunta, ma anche della Commissione e del Consiglio. Il mandato senza rappresentanza è proprio in funzione del controllo che viene esercitato dalla Giunta, dal Consiglio e dalla Commissione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Dopodiché si è deciso di proporre questo disegno di legge nel quale la Regione conferisce a Finpiemonte l'incarico di partecipare alla Società ICARUS, unitamente agli altri soggetti. Però, la partecipazione di Finpiemonte alla Società ICARUS è fatta in nome proprio e per conto della Regione. Non è una partecipazione ordinaria; Finpiemonte eserciterà i diritti di incrementi relativi alla partecipazione azionaria nel rispetto delle norme e si atterrà alle direttive di indirizzo e alle specifiche istruzioni che, di volta in volta, la Regione vorrà dare. Finpiemonte terrà regolarmente informata la Regione sia delle decisioni che di tutti gli atti negoziali che verranno posti in essere. Altrettanto terrà informata la Regione dell'eventuale convocazione delle assemblee ordinarie o straordinarie, del relativo o.d.g. e se l'assemblea è chiamata ad approvare il bilancio trasmetterà copia dello stesso nei termini di legge.
Qualora la Regione, in merito a determinate questioni, ritenga di non dare specifiche istruzioni vincolanti, Finpiemonte opererà sulle scelte attinenti alla gestione e alla partecipazione, con la diligenza che è prevista dal Codice Civile, la diligenza del buon padre di famiglia, avendo riguardo in particolare al pubblico interesse che è all'origine della motivazione della partecipazione.
Qualora Finpiemonte debba compiere atti, stipulare convenzioni che comportino impegni, richiederà tempestive e specifiche istruzioni vincolanti alla Regione. Qualora la Regione ometta di dare specifiche istruzioni, si richiama il vincolo di mandato del comportarsi nel modo più opportuno, ma sempre secondo le indicazioni del buon padre di famiglia.
La designazione degli Amministratori e Sindaci, e comunque il contegno da assumere in assemblea, in occasione delle deliberazioni, verrà deciso da Finpiemonte in piena autonomia e nel rispetto dei criteri specificati nella delibera del 1995, quella delle indicazioni ai membri dei Consigli di amministrazione. La scelta dovrà comunque ricadere su soggetti di elevata competenza tecnico-professionale e di essa la Regione deve avere preventiva informazione. La Regione potrà in ogni momento avocare a sé le decisioni relative alla nomina di Amministratori e Sindaci.



RIBA Lido

Così no!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

In alternativa a questo, si può toglierla e lasciare tutto a libertà di Finpiemonte. Io, per scelta di indirizzo politico, ma sono disponibile a trovare soluzioni, ritengo che la riserva la Regione debba averla.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Abbiamo capito tutto! Adesso è chiaro: la riserva dell'Assessore!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

No, la riserva della Regione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

RIBA Lido (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Così se non mi piace...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

No, non è "se non mi piace". E' la riserva di visitare un atto formale cioè qualora la Regione non voglia avvalersi designa il mandatario; qualora si ritenga diversamente, visto che la titolarità delle quote è regionale lo sceglie la Regione.
Questa è la caratteristica fondamentale della convenzione che regola il mandato. Non c'è alcuna difficoltà a togliere alla Regione tutto questo lasciandolo a libertà di Finpiemonte.
Voglio essere sincero con l'aula: questa clausola l'ho inserita a garanzia della Regione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

SAITTA Antonino (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Perché non si fida di Finpiemonte?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Non è vero. In questo momento, io mi fido di Finpiemonte, tant'è che la propongo... Personalmente, non faccio mai della dietrologia.



(Commenti fuori microfono dei Consiglieri Saitta e Cavaliere)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Visto che questa è una convenzione, possiamo dire che se la richiesta dell'aula (vado avanti già prospettando una risposta)...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Come intervengono il Comune di Torino e la Provincia?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Direttamente; loro non hanno soggetti di partecipazione finanziaria.
Intervengono direttamente, è una scelta, infatti hanno già fatto l'atto il 16 settembre.
Dichiaro che non c'è alcuna difficoltà da parte della Giunta ad impegnarsi a togliere il diritto ad avocare a noi la nomina degli Amministratori e dei Sindaci, lasciandolo totalmente a Finpiemonte.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Non a noi, ma alla Giunta che governa.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Certo, alle varie Giunte che governano.
A grandi linee, peraltro, in Commissione si era già fatta questa analisi a suo tempo. Spero di aver risposto compiutamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. Anche in Commissione avevamo dato un giudizio positivo sulla scelta che ci pareva stesse andando avanti, cioè che questa legge aprisse la strada alla prassi che la Regione Piemonte non partecipava più direttamente ad alcun società (visto che bisogna eleggere i membri e trovare quelli qualificati con il Manuale Cencelli, io parlo molto chiaramente dicendo qual è il mio pensiero); normalmente, finivano all'interno di queste società per azioni delle persone assolutamente incompetenti: accusa che avete fatto voi a suo tempo, ma che viene ribadita da tutti. Anche ieri sera, nel momento in cui si denigravano le istituzioni, vi sono state ovazioni da tutte le parti. Bisogna riprendere il discorso della qualificazione delle istituzioni.
Il fatto di dare mandato ad una Società costituita dalla Regione Piemonte come sua finanziaria per compartecipare e partecipare alle diverse istanze economiche dello sviluppo dell'economia piemontese, ci pareva che fosse la cosa più saggia del mondo e l'abbiamo vista anche con una certa soddisfazione; ma che tutte le volte che voi mettete in campo un'idea che sta in piedi la dobbiate immediatamente commissariare, mi pare che sia un atto di assoluta arroganza! Questo è un commissariamento della vostra azione in questa Società! Voi commissariate, prima ancora di costituirla la Finpiemonte in questo campo per la compartecipazione alla Società ICARUS. Cosa che state facendo da tutte le parti! Abbiate pazienza! Io non capisco perché - ve lo abbiamo già detto un'altra volta - in RTP non date la competenza al CSI che è il Consorzio da noi costituito, dalla Regione Piemonte! Perché anche se si sono succedute le diverse Giunte, la Regione Piemonte non è ancora diventata la Regione Alto-Adige, è ancora sempre Regione Piemonte! Abbiamo il CSI, c'è bisogno di avere una società che funzioni, specifica per alcune cose di qualità, si è costituita la RTP con partecipazione diretta della Regione Piemonte, per poter nominare direttamente - sempre per il Manuale Cencelli! - il Presidente e il Consiglio di amministrazione! Ma perché non lo lasciate fare al CSI, se è il suo compito?



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Masaracchio)



MIGLIETTI Franco

Mi lasci finire, poi mi risponde! Perché fate questa operazione con quel criterio di commissariamento? Fate le cose sagge che vanno nell'ottica che voi continuamente dichiarate che all'interno della società civile e all'interno dell'economia bisogna lasciar fare a chi è in grado ed è capace di farlo! Si è costituita una finanziaria pubblica che si chiama Finpiemonte; diamole il mandato, facciamo una delibera di mandato per il versamento del contributo, dei 4 miliardi e 60 milioni, dove vincoliamo al mandato, alla volontà che noi vogliamo che la Finpiemonte eserciti all'interno della S.p.A. ICARUS e poi Finpiemonte se ne assuma tutte le responsabilità! Facciamo attenzione, qualche volta, di esercitare il potere che la Giunta e l'Assessore competente hanno su Finpiemonte, chiedendole anche di rispondere delle proprie azioni, specialmente per quanto riguarda quella parte di denaro pubblico che la Regione Piemonte ha impiegato all'interno della finanziaria! Non è così semplice questo problema? E allora diamole il mandato pieno, passiamo a Finpiemonte i 4 miliardi che ha già sottoscritto, perché lei ci ha spiegato il motivo per cui si è utilizzato... Se non fosse stato così, Assessore Pichetto, avreste scelto la vecchia strada, quella che avete in mente, della partecipazione diretta della Regione Piemonte in ICARUS, perché così avreste avuto - sempre per il Manuale Cencelli! - il potere di nominare il Presidente, il Vicepresidente oppure gli amministratori all'interno di quella S.p.A.! Smettiamola! Facciamo le cose limpide e chiare di fronte a tutti: diamo mandato, a chi ne ha le competenze, di svolgere fino in fondo il proprio mandato, con il vincolo di rispondere e giustificare il proprio operato: questo è un vostro potere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

E' accolto pienamente, questo lo togliamo e lo lasciamo a Finpiemonte.
L'unica cosa che sottolineo è che questo non è in legge, ma è un impegno politico nella convenzione di mandato; posso assumere, a nome della Giunta l'impegno prima della firma della convenzione...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

MIGLIETTI Franco (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Perché non togliete la frase "senza rappresentanza"?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

No, perché ha un senso più ampio: "senza rappresentanza" non riguarda la nomina del rappresentante in Consiglio di amministrazione. "Senza rappresentanza" vuol dire che...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

MIGLIETTI Franco (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Se è intesa così, riguarda la nomina. "Senza rappresentanza" vuol dire che quando si siede in Consiglio di amministrazione deve eseguire gli ordini della Regione Piemonte, della Giunta regionale!



PRESIDENTE

No: mandato senza rappresentanza è visto in riferimento al Codice Civile.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Lasciamo così com'è la bozza di convenzione, togliamo solo "la Regione potrà in ogni momento avocare a sé le decisioni relative alla nomina di Amministratori e Sindaci", quindi rimane "Finpiemonte".
Sulla legge va messa così perché il mandato senza rappresentanza non è specificatamente riguardante il Consiglio di amministrazione, anzi, nel mandato senza rappresentanza, se non specifico che posso avocarlo, è il mandatario che ha già i poteri. Probabilmente, era una mia valutazione quella di lasciare la possibilità alla Regione, ma torno indietro, tolgo questo ed assumo l'impegno politico che nella convenzione non ci sia questa parte, cioè è Finpiemonte e basta.



PRESIDENTE

Bene, questo punto l'abbiamo chiarito.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Due valutazioni: una, più di meccanismo e, l'altra, politica. Parto da quella politica: ho seguito le spiegazioni date dall'Assessore Pichetto e anch'io - come il collega Miglietti - ho colto la volontà, da parte dell'Assessore, di una presenza diversa rispetto alla presenza che c'è indirettamente in altre società partecipate di Finpiemonte. Lo rilevo perché questa sua valutazione, che può essere sicuramente discutibile parte da una constatazione che non so se è condivisa dall'Assessore Burzi o dal Presidente Ghigo, cioè che il rapporto con Finpiemonte non è più un rapporto fiduciario. Non so se è l'Assessore Burzi che segue direttamente le questioni dei rapporti con la Finpiemonte... Scusi, Assessore Burzi, se la distraggo dalla conversazione con il Presidente Ghigo, ma c'è anche la parte finanziaria. Dicevo che l'obiettivo dell'Assessore Pichetto è quello di una presenza diversa, più incisiva, da parte della Regione Piemonte rispetto ad una presenza indiretta che attualmente avviene sulle società partecipate o controllate di Finpiemonte, ecc. L'Assessore dice, cioè, che quella è una modalità che in qualche maniera non consente alla Regione quel canale che ogni tanto può essere utile per qualche intervento e credo che lui abbia constatato, in diverse occasioni, che questo problema esiste. Il problema è questo: se questa constatazione è vera, l'Assessore Burzi non credo ponga un problema di una presenza sua personale, in sostanza, cioè non credo che sollevi questo in modo che l'Assessore all'industria sia presente direttamente. Credo che ponga un problema più generale nei confronti del rapporto con Finpiemonte. Perché il problema che lui pone lo abbiamo constatato anche in diverse altre occasioni: in alcune consultazioni fatte con il Presidente di Finpiemonte da parte di diversi colleghi è emerso questo problema: "c'è Finpiemonte che fa, che è presente in tante cose, non sempre le più importanti; è presente sui rifiuti, sugli anziani...". Certamente ricordate alcune questioni ed alcune discussioni che si sono fatte in Commissione. Non per nulla ho qui la relazione previsionale dell'ultimo triennio predisposta dall'avv. Conforti che seguendo le indicazioni della Regione, sostanzialmente dice: "Si tratta sulla base delle indicazioni della Regione, di tornare alle questioni essenziali per le quali siamo nati come Finpiemonte". Quindi, sono contento che anche l'Assessore all'industria esprima questo problema che indica una difficoltà di rapporto con Finpiemonte. Il meccanismo della finanziaria cioè, così com'è stato costituito allora e com'è stato modificato con le modifiche allo Statuto (cosa che abbiamo fatto un anno fa), continua ancora a non essere adatto alle esigenze che abbiamo. Lo dico anche perché, quando abbiamo sollevato questo problema, il Presidente Ghigo, con un atto fideistico nei confronti del Presidente Conforti, ci disse che di quei problemi ne rispondeva l'avv. Conforti, e infatti ci fu un'audizione nella quale l'avv. Conforti venne ad esprimerci le sue opinioni, che erano quelle di Finpiemonte.
Sapete qual è la mia sensazione? E' che queste questioni le decida, con grande libertà, il Presidente di Finpiemonte, avv. Conforti (sicuramente una persona brillante e squisita), ma all'interno di un'ottica che riduce sempre di meno il raccordo - e ha ragione l'Assessore Pichetto - con le esigenze delle politiche della Regione Piemonte. Non perché non le assume ma perché le assume con ritardo!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Io guardo al futuro e non al contingente.



SAITTA Antonino

Le assume con ritardo: questo problema esiste! Se crediamo che la Finpiemonte sia lo strumento finanziario utile bisogna apportare qualche accorgimento in Finpiemonte, al limite attraverso una modifica allo Statuto, oppure con qualche meccanismo diverso di partecipazione della Regione Piemonte. Il problema che lei pone, Assessore non so se l'ha studiato lei, ma mi pare che a questo punto l'abbia posto anche lei - esiste anche per Pollenzo. Non credo che l'abbia fatto l'Assessore Bodo, Assessore all'agricoltura.



CAVALIERE Pasquale

E neanche quello alle partecipate!



SAITTA Antonino

E neppure quello alle partecipate!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Pollenzo l'ha fatto l'Assessore Leo.



SAITTA Antonino

Siccome la questione di Pollenzo riguarda l'agricoltura, non credo che l'Assessore Bodo abbia studiato questo meccanismo; credo che nasca - se ho capito bene - dalla mente dell'Assessore Pichetto, che ha definito questo meccanismo del mandato senza rappresentanza uno strumento utile che permette di recuperare una difficoltà di rapporto che c'è nei confronti di Finpiemonte.
Il problema è questo: io credo che occorra una presenza diretta - o Regione o Finpiemonte - e concordo perfettamente con l'intervento del collega Miglietti. Si decida qual è la più utile, però si valuti il fatto che, se si hanno dubbi nei confronti di Finpiemonte, è meglio avere una presenza diretta come Regione Piemonte. La sua è una proposta dubbiosa nei confronti di Finpiemonte; allora, se la proposta è dubbiosa, si partecipi direttamente.
Se questo dubbio non c'è, oppure si ritiene che possa essere risolto bisogna risolvere il rapporto con Finpiemonte. Ci sono alcune presenze di Finpiemonte che non hanno senso ed alcuni tempi di messa in liquidazione di società inutili che non hanno senso! E' una moltiplicazione di posti in Consigli di amministrazione! Capisco questa constatazione e se l'assume l'Assessore Pichetto non può che trovare uno che difenderà questa posizione.
Si intervenga su Finpiemonte direttamente, in modo che la partecipazione della Regione Piemonte all'assemblea degli azionisti non sia una semplice parata di rappresentanza, ma che esprima una posizione sulla partecipazione! Questo è il problema, manca cioè una politica delle partecipate e l'Assessore Masaracchio sotto questo aspetto è totalmente insufficiente! Totalmente insufficiente! Lo è, perché in Finpiemonte queste questioni che giustamente, e io concordo - questi dubbi perlomeno l'Assessore Pichetto ha sollevato, lei non le ha mai sollevate! Non le ha mai sollevate queste questioni!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

E chi lo dice che non le ho mai sollevate?



SAITTA Antonino

Io leggo i verbali delle assemblee! Lei non li ha mai sollevati questi problemi! Credo che il Presidente Ghigo farebbe meglio a questo punto, ad affidare la questione delle partecipate all'Assessore Pichetto, visto che ha dimostrato una maggiore conoscenza, perché se la mantiene lei è veramente una cosa che ha del paradossale, perché lui si sta rendendo conto di questa difficoltà di migliorare un rapporto con Finpiemonte.
Io sono dell'idea che sia direttamente la Regione Piemonte, stante questa situazione che esiste in Finpiemonte che non è ancora risolta: mi sembrerebbe la modalità più logica, anche perché i tempi non ci sono. Se si ritiene invece che debba essere Finpiemonte (la proposta di Miglietti è una proposta sicuramente percorribile), bisogna però modificare la legge (quell'art. 3 va modificato, al limite si sospenda la seduta), perché parte da una relazione (che è allegata alla legge) che definisce i rapporti completi tra Finpiemonte e Regione per quanto riguarda tutta la vicenda. Se esiste una relazione che prevede un percorso e poi la legge non viene modificata, dato che la approviamo tutta insieme, non c'è coerenza. C'è una relazione alla legge che prevede un percorso (Finpiemonte, Regione, vincolo senza mandato, tutte le cose che abbiamo detto) e poi c'è l'art. 3 che risponde a questa descrizione che viene fatta. C'è una relazione che afferma una cosa e c'è un articolo che dice le stesse cose, per nell'interpretazione dell'Assessore Pichetto si dice: "No, quella cosa lì dice delle cose diverse, come stiamo dicendo in aula".
Credo invece che occorra precisarlo meglio in termini di relazione e anche in termini di art. 3, perché sulla base di ciò che dice il Codice Civile al Capitolo IX per quanto riguarda i mandati, il mandato senza rappresentanza è un mandato pericoloso, molto ampio. Sono quindi dubbioso nel momento in cui si ha qualche diffidenza nei confronti di Finpiemonte perché il mandato senza rappresentanza l'art. 1705 del Codice Civile lo definisce in termini... L'Assessore lo sa e penso che anche gli altri colleghi lo conosceranno, quindi non lo leggo, però il mandato senza rappresentanza è un mandato senza rappresentanza! Se scriviamo quello, è un mandato senza rappresentanza, a meno che il mandato senza rappresentanza sia supportato nella relazione da una definizione puntuale della rappresentanza. Cioè i contenuti del contratto che bisogna poi stipulare tra Regione Piemonte e Finpiemonte vengano definiti o perlomeno citati nelle questioni essenziali nella relazione.
Questa è la proposta che avanzo, in sostanza. Abbiamo il tempo, dato che si tratta di questioni importanti.
Considerazione di carattere finanziario, e termino. Per quanto riguarda la parte finanziaria, all'art. 6 la norma dice che "all'onere complessivo si provvede mediante i capitoli 27170 e 20110 (4 miliardi) del bilancio di previsione 1998". Io suppongo a questo punto che sarà 1999. E' scritto 1998, quindi le risorse sono accantonate?



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Masaracchio)



SAITTA Antonino

La domanda è la seguente: questo riferimento al 1998 continua a valere? Abbiamo già conferito le risorse a Finpiemonte ancora prima della legge?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

No.



SAITTA Antonino

Quindi, le risorse accantonate vuol dire che erano stanziamenti competenze? Ci spieghi il meccanismo, Assessore, perché io - un po' stupidamente - considerando il 1998 ho guardato il 1999, e nell'elenco del 1999 del capitolo 27170 c'è di tutto, anche cose amene, ma questo stanziamento non c'è. Quindi, ci spieghi l'Assessore Burzi...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non lo so.



SAITTA Antonino

Come non lo sa! Arriva una legge importante, viene ritenuta - dal Presidente - importante, e lei non sa spiegarci il meccanismo? Ci spieghi questo meccanismo che potrebbe aiutarci, anche qui, a dare qualche suggerimento utile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Vorrei fare una breve considerazione sul testo che approviamo così com'è. Approviamo anche questa formula di non dare rappresentanza e dare mandato alla Finpiemonte di essere al posto della Regione nel Consorzio.
Ritengo che tutta la legge sia estremamente importante perché va ad intervenire in un settore estremamente in crisi e assai delicato. Sul problema di avere o no il mandato, chiedo anche all'Assessore di ripensare al discorso di questo gradimento eventuale della Regione sulla nomina di Sindaci ed Amministratori, perché la ritengo anche una garanzia di chi amministra: adesso noi, domani altri. Chi amministra deve avere una piccola garanzia almeno per quanto riguarda la nomina di ulteriori professionisti nel campo del Collegio sindacale, ecc.
Credo che questo mandato senza rappresentanza premi esattamente tutte quelle possibilità che la Finpiemonte deve necessariamente espletare e svolgere all'interno di questo mandato. Mi spiego: essendo talmente delicato questo settore, la Regione avrebbe dovuto partecipare direttamente, così come la Provincia e il Comune, ma all'interno di un quadro societario e di una competenza amministrativa specifica la Regione Piemonte ha una finanziaria, che è la Finpiemonte, ed è logico che sia essa a questo punto a partecipare, ma senza dargli la rigidità di questa rappresentanza della Regione, altrimenti saremmo al punto di prima. Non deve cioè, a parer mio, all'interno di queste iniziative l'Ente pubblico ad essere presente, ma deve esserlo invece un Ente più snello, un Ente che dal punto di vista amministrativo, ha delle competenze specifiche nel gestire una partecipazione, dei pacchetti azionari. Non ce l'ha la Provincia, non ce l'ha il Comune di Torino, ce l'ha la Regione, quindi è giusto che sia quello. Ma non può avere la rappresentanza altrimenti torneremmo ad un discorso di rappresentanza più rigida, più coinvolgente l'Ente stesso, per cui penso, per una dinamica societaria talvolta anche di politica economica diretta, politica economica anche di strategia spicciola, che non debba essere un Ente, ma debba essere invece una Società come la Finpiemonte che ha tutte le competenze per poterlo svolgere degnamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Mi pare evidente che i nostri dubbi sono gli stessi di altri colleghi di Giunta e di maggioranza.
In definitiva, per i motivi enunciati circa la politica della Finpiemonte, che ci è stata illustrata lo scorso anno, e per la delega parziale - chiamiamola così, la sintetizzo così - assegnata a Finpiemonte per gestire questa partita, credo sia più opportuno fare in modo che Finpiemonte possa gestire una delega piena, attraverso un ragionamento più preciso sulle competenze, i ruoli e le capacità di Finpiemonte; e, in attesa di ciò, una partecipazione diretta della Regione. Credo che sia l'opzione migliore rispetto ad una soluzione del tutto "pasticciata", che possa vedere o una partecipazione diretta di Finpiemonte, come accetterebbe in questo momento la Giunta, ma con i problemi che conosciamo, o quest'altra partecipazione, come è stata proposta nella legge, che è abbastanza controversa e confusa.
Sarebbe però opportuno conoscere anche le disposizioni finanziarie. Se l'impegno sul capitolo 27170 era del bilancio 1998, poi anche su un altro capitolo per 60 milioni, ma i 4 miliardi erano sul capitolo 27170, vorrei capire com'è la disposizione finanziaria: se queste somme le abbiamo in residuo, se sono riversate sul 1999; per capire, insomma, come è composto il meccanismo di finanziamento nel nostro bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Per rispondere al Consigliere Saitta, credo che la copertura comunque non ho con me il documento di bilancio - possa e debba, nel caso specifico essere intesa anche per il 1999 sul capitolo 27170, che è quello dei disegni di legge finanziabili, che ha ampiamente capienza in ogni caso. Non ho al momento notizia se ci sia un residuo o meno, ma siccome la capienza è in ogni caso disponibile, si utilizzerà o quella capienza, se non ci fossero residui, o i residui del 1998 qualora i residui ci siano. In entrambi i casi - o utilizzando disposizioni finanziarie in essere o utilizzando, qualora così non fosse, una variazione di bilancio - la copertura finanziaria, che era stata garantita nel disegno di legge presentato - se non sbaglio, nell'agosto 1998 - è comunque garantita anche per quanto attiene al 1999.



PRESIDENTE

Ancora una puntualizzazione?



CAVALIERE Pasquale

Sì, una puntualizzazione. L'Assessore al bilancio dice: "O sono nel 1998 o sono nel 1999". Grazie. Possiamo saperlo? Dall'elenco dei capitoli del 1999 non si desume, perché abbiamo la Tecnocons (che sappiamo interessare l'Assessore Burzi) e poi ne abbiamo altre: Terme di Acqui, RTP interventi nel settore dell'industria non specificati; non vi è specificata questa Società. Quindi - ripeto - l'Assessore ci ha detto: "O 1998 o 1999 non so". Si può sapere? E' una domanda difficile quella che stiamo ponendo agli Assessori Masaracchio e Burzi? Oppure è fuori luogo?



PRESIDENTE

Stiamo facendo queste puntualizzazioni per favorire l'approvazione del provvedimento, senza dover intervenire sull'art. 6 quando arriverà.



CAVALIERE Pasquale

Per favorire la chiarezza.



PRESIDENTE

Certo.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

La copertura viene garantita, per il 1999, dal capitolo 27170.



PRESIDENTE

Mi pare chiaro.
Non le risulta, Consigliere Saitta?



SAITTA Antonino

Se un Assessore - nel caso specifico l'Assessore al bilancio - dice cose diverse rispetto al bilancio approvato...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

No, l'ho detto prima, l'ho già spiegato, ma se non è convincente lo rispiego.



SAITTA Antonino

Io sto leggendo tutti gli interventi...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Lo so. L'ho detto prima, se la spiegazione non è convincente, la ripeto. Posso intervenire?



PRESIDENTE

Prego, se vuole riprecisare.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Però bisogna che le precisazioni abbiano lo scopo, appunto, di utilità.
Il disegno di legge quando...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non ho sentito.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non siamo intelligenti.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non ho sentito.



PRESIDENTE

No, lei faccia la puntualizzazione sui capitoli. Neanch'io ho sentito.
Quando vorrà parlare, utilizzerà il microfono.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Dicevo, Consigliere Saitta, che quando questo disegno di legge venne licenziato dalla Commissione e trovò, nella I Commissione, la copertura finanziaria, la relazione di accompagnamento diceva: "E' stato precisato che tale copertura è riscontrabile nella tabella 5 del bilancio di previsione per l'anno 1998", perché in quel momento venne licenziato quindi dal capitolo 27170, che è il capitolo, se non ricordo male, dei disegni di legge finanziabili.
Ora, è probabile, ma questa è un'aggiunta che non serve per quanto attiene la legge, serve invece per la comprensione di come avverrà il meccanismo di copertura, è probabile - ripeto - che non sia stato riportato negli allegati che sono annessi a scopo conoscitivo del dettaglio del capitolo 27170. Quindi, è probabile che il monte totale, che il Consigliere Saitta stava leggendo, non so di quanti miliardi, del capitolo 27170, non elenchi, tra gli addendi, ICARUS. Perché non lo elenca? Per uno di questi due motivi: probabilmente, ci sarà un residuo, e allora non ci sarà alcuna variazione di bilancio da fare, perché utilizzeremo il residuo, ma ci serve un consuntivo; oppure no. Ma in entrambi i casi, visto che il parere finanziario era stato dato sul capitolo 27170 nell'apposita Commissione utilizzerà la Giunta lo stesso idoneo capitolo, o non facendo variazione o facendola, per renderlo idoneo.
Pertanto, quello che credo serva al Consiglio per poter deliberare è sapere che la copertura che il bilancio garantirà su questo disegno di legge sarà, per l'anno 1999, assicurata dal capitolo 27170.



PRESIDENTE

Non è stato convincente?



SAITTA Antonino

Ho capito, mi ha convinto di un'opinione che avevo prima.
Presidente del Consiglio, è esagerato, pretestuoso chiedere che in una legge che approviamo siano indicati con precisione i capitoli e l'esercizio finanziario? Mi pare che sia un atto doveroso, che lei deve garantire. Non si può approvare una legge dicendo che può essere finanziata con il bilancio 1998 o 1999!



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Burzi)



SAITTA Antonino

Studi un po', Assessore! Chiami i Direttori regionali! Qui ho il bilancio e l'elenco del capitolo 27170. L'elenco!



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Lei ce li ha giustamente sui fondi 1999.



SAITTA Antonino

Certo. Allora io comincio a dire che nel 1999 non c'è.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Lo so anch'io.



SAITTA Antonino

No, lei ha detto che prima c'era; sta cambiando opinione.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Burzi)



SAITTA Antonino

No, lei ha detto prima che c'era; nel 1999 probabilmente non era stato indicato, che però la somma... Un discorso molto fumoso. Nel 1999 non c'è 92.028 miliardi al capitolo 27170, l'elenco n. 5 contiene la lista di tutti i provvedimenti che...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Burzi)



SAITTA Antonino

Ma sì, abbiamo capito che la relazione è del 1998, perché il disegno di legge è stato presentato nel 1998.
Assessore - per favore - non faccia il gioco delle tre carte!



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, svolga il suo intervento, altrimenti non si capisce più niente.



SAITTA Antonino

Lo so, però ha detto prima "nel 1999"! Allora, per dare un punto certo visto che l'Assessore non l'ha dato, se può essere aiutato il Presidente del Consiglio e la struttura che deve anche garantire questo fatto: nel bilancio 1999, capitolo 27170, non esiste questo provvedimento! Non esiste! C'è di tutto, se vuole leggo tutto! Il totale è quello del capitolo 27170 del bilancio, quindi il 1999 non c'è. Allora, prima di approvare l'Assessore ci informi, noi aspettiamo! Se lo studi, si informi dove troviamo le risorse. Non si può varare una legge senza risorse! Se è 1998 ci dica 1998! Ci dica dove sono i fondi e lo indichiamo con precisione sulla legge! Altrimenti credo che la legge non si possa approvare! E questo non è ostruzionismo! Chiediamo l'indicazione del capitolo! In sostanza, si tratta di quattrini!



PRESIDENTE

La seduta è sospesa per un approfondimento tecnico.



(La seduta, sospesa alle ore 15.14 riprende alle ore 15.33)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi scuso del tempo sottratto al Consiglio. Ho provveduto alla verifica con il dottor Lesca. Credo che la modalità più tecnicamente operativa possa essere quella di avere una sessione di I Commissione, possibilmente prima della giornata di Consiglio di martedì prossimo, in modo da riproporre l'articolo di copertura finanziaria, nella maniera più burocraticamente ineccepibile rispetto alle esigenze del dispositivo di legge.
Suggerisco quindi di convocare la I Commissione mezz'ora prima della sessione di Consiglio di martedì prossimo.



PRESIDENTE

A seguito di quanto dichiarato dall'Assessore, se non vi sono obiezioni da parte dell'aula, è convocata la I Commissione martedì prossimo, alle ore 9, per il riesame della disposizione finanziaria.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Ricordo che il Consiglio è convocato per martedì e mercoledì prossimi alle ore 9.30 e alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 15.35)



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