Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.330 del 24/02/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bodo, Farassino, Foco Racchelli e Rossi.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Richiesta esame ordine del giorno n. 932 inerente a: "Pratica della infibulazione in Italia e nella Regione Piemonte"


PRESIDENTE

La Consigliera Spagnuolo vuole fare una comunicazione al Consiglio sulla quale, però, non apriremo alcun dibattito.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Chiedevo l'attenzione in particolare delle colleghe Consigliere, ma un po' di tutti: il nostro Gruppo ha presentato adesso un ordine del giorno sul problema della infibulazione, che continua ad essere una pratica inflitta alle giovani donne ed anche alle bambine.
Invitiamo i colleghi che intendono ovviamente prenderne visione, se sono d'accordo, a sottoscriverlo. Ho fatto questa comunicazione per evitare di dirlo singolarmente ad ogni Consigliere. Il collega Angeli ed io non riteniamo assolutamente che si tratti di una questione che riguardi soltanto le donne, ma, riguardando la tutela della persona, è una sollecitazione nei confronti di tutti i Gruppi che intendono aderirvi.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 479: "Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999/2001" - Esame collegato ordine del giorno n. 928 (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo ora la discussione generale sul disegno di legge n. 479, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Credo che dobbiamo rimarcare ancora una volta che in quest'aula si perdono occasioni preziose per ridare a quella che viene chiamata società civile non tanto motivi di affezione (oggi la disattenzione è conclamata un po' da tutti), ma motivi per ritornare ad avere un po' di rispetto ed attenzione per le istituzioni. E' grave il fatto che non vi sia stata una relazione politica di alto livello e di consistente prestigio da parte del Presidente della Giunta regionale, a cui ha tentato di sopperire, con uno sforzo non indifferente, chi non è titolato dall'investitura generale alla Presidenza e alla guida del governo regionale, ma che comunque va apprezzato per lo sforzo fatto: l'Assessore Burzi. Il Presidente Ghigo non si è pronunciato su quelli che sono gli scenari con cui si deve cimentare il governo regionale e l'assemblea regionale nel suo complesso.



PRESIDENTE

Cortesemente, i Consiglieri restino ai loro banchi. La discussione deve svolgersi con attenzione, per poter poi conseguentemente adottare i provvedimenti che ognuno riterrà opportuni.
Prego, Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Da notizie giornalistiche, ma anche attraverso comunicazioni al Consiglio, sappiamo che il Presidente Ghigo, come rappresentante della Regione Piemonte e Presidente della Giunta regionale, ha costantemente incontri con il Governo nazionale. Il 22 febbraio, in VIII Commissione, il Presidente ha puntualmente letto una relazione, consegnata poi a nostre mani dai membri della Commissione, che descrive quali sono i punti qualificanti dell'accordo siglato presso la Prefettura dalle parti sociali con il governo regionale ed altri attori, alla presenza del Ministro del Lavoro. Sono stati elencati i quattro punti fondamentali contenuti in questo documento. Naturalmente, tutte le volte che il Presidente del governo regionale si incontra con le parti sociali, con il Governo nazionale, avrà sicuramente delle cose da dire e le avrà anche dette altrimenti non si sarebbe arrivati alla firma del documento, che recita: "Preso atto che il Governo, la Regione, gli Enti locali e le parti sociali riconoscono che per il rilancio della Regione sono da considerarsi strategiche...", ed enuncia i quattro punti con dei sottocapitoli.
Mi chiedo il motivo per il quale non si sia soffermato a descrivere gli scenari nell'atto fondamentale e politico più alto dell'Assemblea e del Parlamento regionale, scenari che dovranno comunque essere sviluppati, nei quattro punti qui descritti. Sicuramente l'avrà fatto nell'incontro avuto con il Ministro del Lavoro, sicuramente l'avrà fatto nel momento in cui si è seduto al tavolo delle trattative con le parti sociali, ma non intende sviluppare questi argomenti presso la sede titolata a pieno titolo l'Assemblea regionale - e demanda la descrizione di tipo generale all'Assessore alla programmazione e al bilancio.
Non essendo così ampio il tempo a nostra disposizione, accentuerò la mia attenzione su due dichiarazioni fatte questa mattina dall'Assessore Burzi, in surroga del Presidente.
L'Assessore Burzi sostiene - in modo oculato e documentato - che uno dei problemi che sta vivendo la comunità piemontese è rappresentato dallo sviluppo demografico a zero. Commenta dicendo: "Il fatto che in Piemonte lo sviluppo demografico sia a zero significa che c'è una sfiducia totale da parte delle giovani generazioni verso il futuro, perché chi non fa figli probabilmente ha qualche preoccupazione". Si chiede ancora: "Cosa faranno i miei figli domani e noi stessi, domani, come faremo a sfamare i nostri figli?".
Io penso - e credo di averlo già detto in quest'aula - che la dignità dell'uomo si costruisca almeno su due punti fondamentali: avere una casa in cui vivere ed un lavoro per poter pagare ciò di cui si deve godere. Da una parte, quindi, la casa e, dall'altra, la sopravvivenza. Quando queste due condizioni vengono negate, la dignità dell'uomo viene immediatamente schiantata, non esiste più se non interviene qualche fattore esterno a supportare queste due fondamentali esigenze.
Penso che tutti, qui come altrove, abbiano almeno una casa (qualcuno ne avrà anche duecento!) con un letto ed una cucina economica per scaldare e far cuocere i cibi! L'abbiamo tutti. Perché, allora, il Presidente del governo regionale, il massimo responsabile del governo regionale, non dice qual è la situazione reale della comunità piemontese e quali sono le politiche che metterà in atto per contenere o sviluppare quello che ritiene più opportuno e rende edotto il Parlamento piemontese di questi scenari? Questo è il primo punto. Può essere banale, ma è necessario dire queste cose in modo che la comunità piemontese riprenda fiducia nelle istituzioni sapendo, se non altro, che si è a conoscenza delle varie esigenze.
Secondo punto. L'Assessore Burzi ci dice: "Badate che per il 1999 abbiamo a disposizione 2.100 miliardi, da investire nei tre anni", ma sappiamo benissimo che mettere in moto gli investimenti è un problema che non si esaurisce nell'arco di un anno finanziario del bilancio. Perché il Presidente della Giunta non ci spiega cosa produrranno questi 2.100 miliardi? Quante risorse si metteranno in campo dalla società civile, dagli investitori, dai terzi, da coloro che intendono investire in Piemonte, ad esempio, a livello europeo, per gli interessi che hanno nella globalizzazione dell'economia, nella scalata alle privatizzazioni, nella morìa delle aziende? Perché non descrive questi scenari che penso siano oggetto di discussione per la sua Giunta tutti i giorni? Non riuscirei a comprendere il lavoro del governo regionale, se non discutesse tutti i giorni di questi problemi. Cosa fa il Presidente? Gestisce i 2.800 dipendenti della Regione Piemonte? Ma per questi lo stipendio è garantito e nessuno glielo tocca! Oppure si rivolge al fatto che non funzionano le Poste? Si rivolge ad altri fattori? Nei quattro punti in oggetto, ve ne è uno estremamente interessante: la politica in materia di sviluppo delle attività produttive, con i suoi sottotitoli, le politiche del lavoro e della formazione professionale.
Voi sapete - mi rivolgo anche all'Assessore alla formazione professionale - che in Piemonte non si trova un tecnico frigorista? In tutto il Piemonte non si trova un tecnico frigorista! Vi sono aziende che chiuderanno, quando coloro che sono già in pensione decideranno di smettere di lavorare! Lo sa questo, l'Assessore alla formazione professionale? Ha attivato un corso per tecnici frigoristi? Credo siano almeno trecento o quattrocento le esigenze in Piemonte, forse anche di più, ma non ho gli strumenti per fare una ricerca di mercato nel merito.
Avete fatto una ricerca di mercato, tramite gli Istituti che fanno capo alla Regione Piemonte (IRES ed altri), per capire le vere esigenze della formazione professionale, per dare un minimo di speranza ai giovani? Vado velocemente alla conclusione, Presidente.
Le politiche del lavoro e della formazione professionale; le politiche ambientali del territorio e delle infrastrutture; il comparto infrastrutturale, i trasporti, anche attraverso intese istituzionali di programma a realizzazione di grandi collegamenti ferroviari, autostradali e dell'area metropolitana; specificamente per l'area torinese completamento del passante ferroviario ed avvio della metropolitana: perché non ci dice nulla in merito? Cosa significa "in abbattimento dell'inquinamento atmosferico dell'inquinamento acustico, del miglior utilizzo delle strade, delle vie di comunicazione, decongestionandole con interventi"? Poi, sia quel che sia ma bisogna pur trovare una soluzione ed un punto di convergenza sui grandi dissensi che vi sono su queste strutture. Perché non ci dice assolutamente nulla nel merito? A cosa serve il bilancio regionale? Serve a dare una speranza al Piemonte o serve esclusivamente, non al governo del Piemonte ma al mantenimento del potere del Piemonte? Perché non ci dice queste cose? Sono sufficienti le risorse che sono state destinate all'assistenza? Non vi sono problemi di carenza da qualche parte? Non ricordiamo l'infamia assoluta degli ex degenti degli ospedali psichiatrici, che è andata avanti nel corso del secolo? Di questo bilancio di 23.300 miliardi depurato dei 11.500 miliardi delle partite di giro, e quindi restano circa 12.500 miliardi, ben 8500 sono acclarati alla sanità. Come funziona la sanità piemontese? Perché non ci dice nulla il Presidente della Giunta dato che l'Assessore competente ce l'ha già detto? Vogliamo sapere come la vede chi deve coordinare le diverse politiche con l'obiettivo fondamentale di dare dignità agli uomini e alle donne, di permettere la procreazione nel tempo per uno sviluppo democratico del nostro Paese, di alleviare le sofferenze delle persone che non vivono dignitosamente. Perché non ci dice queste cose? Abbiamo presentato una serie di emendamenti - non so se sono già stati consegnati - con i quali cerchiamo di recuperare questo concetto.
Sicuramente ve ne saranno alcuni che non troveranno il consenso della Giunta e del governo, ma altri servono per sopperire alla mancanza di una visione globale di quelle che sono le esigenze della comunità piemontese.
Vi è poi un'altra "chicca" all'interno del bilancio. In un momento di così grande importanza, non risulta che siano state accantonate risorse. Lo fanno tutte le famiglie, anche quelle più scalcinate: nel momento in cui vi è un'emergenza nella propria famiglia o nella propria comunità, si fa di tutto per recuperare tutte le risorse disponibili, perché vi è un periodo in cui le risorse si accantonano ed un periodo in cui si mettono in campo per sopperire alle esigenze che emergono. Questa è una preoccupazione che deve essere sempre presente a chi amministra, specialmente al Presidente della Giunta.
Ora, nella legge non vi è una lira messa da parte. Non vi è l'autorizzazione della Giunta di accendere un mutuo con una disponibilità così come ci è stato consigliato qualche giorno fa, di 1.700 miliardi di possibilità di indebitamento, non considerando gli 800 miliardi che sono stati, giustamente, devoluti. Già l'anno scorso, su nostra sollecitazione è stata fatta la devoluzione di 650 miliardi per risparmiare 55 miliardi di interessi, che sono finiti nella disponibilità della Giunta per assegnarli alle poste di bilancio, con un risparmio oggettivo, avendo usato quei fondi che devono essere garantiti e coperti dalla disponibilità di mutuo. Perch degli altri 900 miliardi, in un momento di emergenza come questo, non ne vengono utilizzati 250/300, meno di un terzo, per dare fiato a quello che il Presidente ha messo per iscritto e che si chiama "Patto per il lavoro e per lo sviluppo"? Perché non vengono utilizzati quei fondi? Fortunatamente, qualcuno della maggioranza è intervenuto con propri emendamenti. E' una grandissima novità per questa legislatura. Non so se nelle passate legislature vi sia stata una presa di coscienza da parte di alcuni Consiglieri della maggioranza nel mettere in campo degli emendamenti con una rivendicazione, all'interno della stessa maggioranza, su carenze oggettive del bilancio regionale. Perché non vi è un Consigliere di maggioranza che si alza ed ammette il proprio dissenso, dando magari dei suggerimenti alla maggioranza e al governo della Regione Piemonte sui veri problemi che devono essere affrontati e risolti? Perché questo non avviene? Erano le risposte che noi abbiamo sollecitato questa mattina, a fronte della relazione politica onnicomprensiva del Presidente della Giunta regionale a nome del governo e della maggioranza di questa Regione. Sono certo che, su alcune considerazioni e su alcuni interventi, avremmo anche potuto convergere, se non con il voto, con una presa di posizione.
Presenteremo una serie di emendamenti, tra i quali uno sull'articolato della legge che consente l'accensione di alcuni mutui, per andare incontro ad alcune lacune denunciate all'interno della stessa maggioranza, la quale peraltro non è stata in grado di superare nel proprio bilancio. Grazie.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Anche noi, visto che c'è stato solo l'intervento del collega Miglietti dopo che questa mattina abbiamo discusso a lungo sull'opportunità di passare alla discussione generale, come Gruppo, ci riserviamo - come suggeriva il Presidente del Consiglio - di intervenire dopo che gli Assessori avranno svolto le loro relazioni.
Riteniamo comunque di fare alcune considerazioni fondamentali.
Questo bilancio giunge in aula dopo quasi quattro mesi di discussioni in Commissione. Per la verità, nelle varie Commissioni non sono state - e ce ne rammarichiamo - presentate proposte alternative o integrative, se non quelle di una parte della maggioranza. Infatti, l'UDR e i Pensionati hanno inteso, ad un certo punto della discussione, presentare delle proposte riguardanti sostanzialmente le politiche sociali della nostra regione formalizzate poi all'interno della I Commissione con degli emendamenti sia in spesa corrente che in conto capitale.
In Commissione fu concordato di ritirare quegli emendamenti e concordammo, per questioni di opportunità, alla richiesta di ripresentarli in aula.
Al di là di quelle proposte formulate all'interno della maggioranza, da parte dell'opposizione, per la verità, di proposte concrete, integrative o alternative non ne vennero formulate. Oggi, in aula, il DS ha formulato emendamenti per circa 220 miliardi. Gran parte di questi miliardi è per la spesa corrente ed una parte, relativamente più modesta, in conto capitale.
Questa mattina si sono tenute due conferenze stampa: una a cui ha partecipato il Gruppo DS e l'altra i Capigruppo di maggioranza. In ambedue le conferenze si è sottolineato all'unisono che la produttività del Consiglio regionale è molto, molto bassa.
Nel 60% delle sedute consiliari non viene votato alcun provvedimento n legislativo né deliberativo. Mi fa piacere costatare che, finalmente, tale considerazione viene evidenziata da una parte consistente dell'assemblea regionale: occorre fare un salto di qualità sotto questo aspetto. Occorre ritornare, da un'aula di tribunale, come sembra essere diventata questa nostra negli ultimi mesi - vuoi per processi amministrativi, vuoi per processi penali, cause civili, ecc. - ad un'aula consiliare. Attualmente c'è un certo "intasamento" sotto tutti gli aspetti. Occorre innanzitutto riuscire ad approvare, entro breve tempo, il bilancio, dopodiché discutere quella serie di punti iscritti all'o.d.g. Punti che sono atti di governo indipendentemente dal colore della maggioranza - dei quali la società piemontese ha bisogno; saranno poi gli elettori a giudicare il peso specifico e la validità di queste proposte.
Per quanto riguarda il bilancio, lo riteniamo il più "ricco" degli ultimi quindici anni della Regione Piemonte; questo probabilmente non per meriti particolari della maggioranza "A" o "B", ma perché sono venuti al pettine i nodi di un risanamento impostato nella scorsa legislatura e proseguito nei primi anni di questa. Per cui, oggi come oggi, ci sentiamo di sottolineare - considerazione facilmente condivisibile da tutta la minoranza, che ha ritenuto di entrare nel merito delle questioni e di non fermarsi alla superficialità di affermazioni - che si tratta del bilancio più "ricco" della Regione Piemonte degli ultimi dieci-quindici anni. A maggior ragione, se questo è il dato, dobbiamo sfruttarlo, o quanto meno far sì che a queste potenzialità corrisponda un'operatività la più incisiva possibile nei confronti della società piemontese, che aspetta l'approvazione del bilancio per avviare delle iniziative.
Nella scorsa seduta, è stato detto che all'interno di questo bilancio il socio-assistenziale aveva un incremento relativamente modesto rispetto al consolidato del 1998 Noi riteniamo che con gli emendamenti proposti dall'UDR e dal Gruppo dei Pensionati - che il Presidente, la Giunta e la maggioranza hanno detto di voler accogliere - si arriva addirittura ad incrementi consistenti, che si aggirano sul 10-12% rispetto agli importi sulle politiche sociali del 1998: dato da non trascurare.
Se noi pensiamo all'inflazione - sia pure dell'1% o del 2% - ed aggiungiamo la percentuale del 12%, assistiamo ad un 10% netto di aumento dei fondi che alimenteranno le politiche sociali. Non è un dato trascurabile, anche perché il 10% non proviene dall'aumento del bollo o dalla soprattassa sul gas metano o sulla benzina, i cui importi sono rimasti inalterati. Un mese fa circa, la Giunta presentò una deliberazione relativamente agli aumenti di ticket sanitari, ma venne sospesa dalla Giunta e quindi è inoperante. Pertanto, anche nel settore della sanità non vi è stato alcun aumento.
Quindi, a parità di tasse e di imposte riscosse, poter destinare al sociale un 10% in più (15/20 miliardi) rispetto al 1998 è un dato non trascurabile e dimostra la sensibilità di questa maggioranza nei confronti dei problemi sociali e della solidarietà.
Per quanto riguarda la cultura - cavallo di battaglia di questa legislatura - il fatto di riportare gli stessi stanziamenti dell'anno precedente, con iniziative in corso - per cui è ragionevole prevedere che in corso di assestamento (se il reperimento finanziario lo consentirà) ci sarà addirittura un incremento rispetto a quanto è scritto in bilancio significa che non si intende fare marcia indietro rispetto ad una direzione politica che si è inteso intraprendere all'inizio della legislatura e che comincia a dare i suoi frutti.
Per quanto riguarda il capitolo sul turismo - settore che la maggioranza e la Giunta hanno inteso privilegiare dall'inizio della legislatura - il 1999 riporta molti più fondi rispetto al 1998.
Da qualche mese è presente in Giunta l'Assessore Racchelli, con tutto il rispetto per il collega Angeleri, che ha gestito il settore del turismo nella prima parte della legislatura. Il Presidente Ghigo per un periodo di tempo ha assunto la delega al turismo, quindi vi fu una certa stasi, non per sua incapacità a gestire anche quella delega, ma perché è nella natura delle cose: i miracoli non li fa nessuno! Come dicevo, da quando l'Assessore Racchelli ha assunto la delega, si è notata un'accelerazione di iniziative innovative, che oggi consentono di considerare il turismo già nei finanziamenti 1999 non più come una nicchia ma come una politica industriale che la maggioranza e la Giunta hanno assunto a fianco della cultura per quanto riguarda alcuni filoni innovativi di attività.
Per quanto riguarda il resto (l'artigianato, l'industria, ecc.), ci sembra di notare un'iniziativa riformista molto incisiva, che va nella direzione di incentivare attraverso Finpiemonte, attraverso Confidi attraverso le politiche che la Regione ha portato avanti negli ultimi anni si tratta di un'iniziativa maggiore, ancora più incisiva.
Quindi, nel complesso, se vogliamo riassumere un giudizio su questo bilancio, possiamo solo sottolineare che è il più ricco degli ultimi dieci quindici anni: lo dimostrano i dati.
Non so in che misura sarà possibile - ce lo dirà la Giunta e noi, come maggioranza, asseconderemo ovviamente i suoi orientamenti - accogliere il contenuto dei corposissimi emendamenti proposti dal Gruppo DS, ai quali molto probabilmente se ne aggiungeranno altri di altre forze politiche.
Come dicevo, a proposito della spesa discrezionale di 260 miliardi, il fatto che i DS propongano 220 miliardi di variazione - in grossa parte in spesa corrente, in parte in conto capitale - sta a significare che i miracoli non li fa nessuno, quindi non sarà ragionevolmente possibile far sì che il bilancio venga riscritto attraverso l'accoglimento di una variazione di quell'entità.
Sicuramente ci adopereremo affinché ci sia una ragionevole risposta politica rispetto a sollecitazioni che vanno sia nella direzione del sociale, in aggiunta a quelle che abbiamo già avuto all'interno della maggioranza, sia delle politiche del lavoro, che sono all'o.d.g. per quanto riguarda le estreme necessità della nostra Regione oggi.
Non saprei cos'altro aggiungere, se non il fatto che, ovviamente, ci dichiariamo aperti a considerazioni ragionevoli e realistiche nei confronti di suggerimenti e proposte che verranno avanzati nei prossimi giorni sul documento base che, in pratica, è ancora lo stesso presentato dalla Giunta e licenziato dalla maggioranza in I Commissione.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Prego, Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Miglietti, in particolare nel passaggio in cui si chiede come mai alcuni Consiglieri di maggioranza abbiano dovuto porre dei quesiti, degli emendamenti.
Questi emendamenti, che noi abbiamo voluto presentare per rilanciare in questa Regione il sociale, chiedono un aumento delle spese sul sociale, in particolare per gli anziani, i disabili, gli handicappati; abbiamo anche chiesto di aumentare il fondo per la psichiatria da 30 a 40 miliardi.
Debbo ringraziare la Giunta, che ha voluto accogliere - adesso vedremo il voto in aula - questi emendamenti ed ha anche voluto accettare quanto richiesto dal Gruppo Pensionati per l'Europa circa un monitoraggio sui servizi sanitari in Piemonte, in particolare sul Pronto Soccorso. Mi chiedo se da questo monitoraggio possa veramente uscire in Piemonte una sanità migliore.
Purtroppo, in varie situazioni abbiamo potuto notare che la sanità del Piemonte, anche se da molti è additata come una delle migliori della nostra nazione, non è come ci fanno credere. Quindi, dobbiamo avere - tutti insieme: Giunta, maggioranza e opposizione - la capacità di svolgere questo monitoraggio dei servizi sanitari per garantire veramente servizi migliori in particolare alle categorie più deboli (anziani, disabili e giovani).
Ritengo che, nel momento in cui in Regione Piemonte si discute un importante programma - perché il bilancio, secondo me, è il programma futuro della nostra Regione - si debba anche pensare di migliorare le strutture e i servizi. Questo dal punto di vista della sanità.
Inoltre, abbiamo anche chiesto che venga assicurata l'ospedalizzazione a domicilio in molte Aziende Sanitarie Locali, ove essa non esiste. La speranza è che l'ospedalizzazione a domicilio, che in Piemonte oggi viene attuata soltanto in quattro Aziende Sanitarie Locali, possa essere estesa a tutte le Aziende Sanitarie Locali con una legge che va studiata, forse migliorata rispetto a quella presentata dal sottoscritto, ma che garantisca questo servizio in tutta la Regione Piemonte.
Quindi, i due punti, i due concetti principali che noi abbiamo voluto garantire agli anziani, in particolare, e alle categorie più deboli del Piemonte - assistenza e sanità - sono posti in questi emendamenti, in queste richieste che il Presidente Ghigo ha detto di accogliere e che la Giunta accoglierà - almeno io me lo auguro - per migliorare e per dare maggiore efficienza ai servizi assistenziali e sanitari del Piemonte.
Voglio infine ricordare all'Assessore all'assistenza l'importanza che le strutture del suo Assessorato intervengano per controllare, per visitare le residenze anziani. Purtroppo ci sono delle residenze anziani convenzionate veramente non all'altezza della garanzia di servizio nei confronti delle persone che in esse vivono. Dobbiamo avere il coraggio di dire finalmente: "Questa o quella struttura non funziona"; dobbiamo avere il coraggio di dire finalmente: "Questa o quella struttura vada avanti con la convenzione, oppure venga chiusa".
E' possibile che, intervenendo a proposito del settore della sanità e dell'assistenza, io mi ripeta, motivando alcuni interventi ed alcuni concetti migliorativi ed attuativi di questo programma.
Ringrazio coloro che vorranno accogliere questi emendamenti. Per quanto riguarda gli emendamenti sulla sanità e sull'assistenza presentati dal Gruppo DS, senz'altro qualcuno può essere attuato, per dare un maggiore sviluppo al nostro programma nel settore socio-assistenziale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

C'è già stato un intervento del mio Gruppo nell'ambito di un pomeriggio un po' distratto, ma non è colpa di nessuno, sono i calendari troppo fitti.
Il mio Gruppo non intende rinunciare ad un'esposizione preliminare delle proprie valutazioni su quella che, secondo noi, dovrebbe essere la politica di bilancio della Regione, alla quale seguiranno i nostri emendamenti di indirizzo e di rettifica degli indirizzi di bilancio, e gli interventi dei singoli compagni sulle diverse politiche di settore.
La Regione Piemonte ha un bilancio di circa 13 mila miliardi. So bene che la stragrande maggioranza di questi fondi sono finalizzati, ma bisogna riflettere sul fatto che questa cifra rappresenta quasi il 10% del PIL regionale; in questa cifra, perciò, si dovrebbe rispecchiare l'idea che il Piemonte ha di se stesso e, soprattutto, l'idea di dove la Giunta intende indirizzare questa Regione, cardine del nostro sistema Paese.
Non sarò certo io a non riconoscere che esistono problemi oggettivi di scontro sulla funzione e sul ruolo del Piemonte. Le vicende di questi giorni, di cui avremmo dovuto parlare, sono la testimonianza dell'importanza del sistema Piemonte e della sua capitale, che sono cerniera fra il centro Europa e il Mediterraneo. Tuttavia, non solo non vi è grande chiarezza in proposito nella bozza di Piano di sviluppo che ci avete presentato in modo sommario, ma soprattutto non vi è alcun riscontro apprezzabile tra il Piano di sviluppo e il bilancio. Non credo di dire delle cose di cui non siate pienamente consapevoli, però sono nodi per questa discussione.
Nella fase finale della legislatura non siamo ancora in grado di connettere il bilancio preventivo e il Piano di sviluppo, che non c'è. Il bilancio dovrebbe ormai essere una vera e propria finanziaria della Regione. Vorrei ricordare all'Assessore Burzi, che non è presente, ma gliel'ho già detto in altre occasioni: prima della finanziaria si presenta un documento di indirizzi e di obiettivi da riscontrare con la società organizzata, con le forze dell'economia e del lavoro, con gli Enti locali a cui poi si fanno seguire gli stanziamenti e le manovre di bilancio, ivi compresi i mutui e gli stanziamenti pluriennali, ma anche i proventi della fiscalità e del sistema impositivo regionale, che ci dovremo abituare ad utilizzare e a manovrare, trattandosi di un elemento strutturale della finanza regionale. Ora, questo non avviene, ma il fatto che l'identità della Regione continui ad essere ibrida e debole è anche una conseguenza di questa incapacità di darci una solida politica di bilancio. Un po' è Comune, un po' è Provincia, nell'ambizione è anche un po' Parlamento, ma consuma l'istituzione in una crisi forse irreversibile, come tutti stiamo denunciando rispetto allo stato del Consiglio in questi giorni. Essere governo, signor Presidente, significa anche saper presentare gli indirizzi tecnico-politici del bilancio a fine agosto, come prevede lo Statuto, e non a fine novembre; non è un'accusa, è un ragionamento. Voglio che sia un ragionamento per produrre un documento di indirizzo di 12.500 miliardi di spesa reale. Questa rappresentazione ad agosto avrebbe permesso al Consiglio di esercitare a sua volta la funzione di governo valutando l'applicazione delle leggi, il loro funzionamento, il fabbisogno comparato di fondi da destinare a diversi obiettivi ed indirizzi di spesa. Questo vorrebbe anche dire assicurare all'opposizione gli strumenti per il monitoraggio della spesa e dell'azione di Giunta, il controllo dell'effettività della spesa e della sua incidenza nell'economia e nei risultati sociali. Vorrebbe dire consentire al Consiglio di svolgere un'effettiva funzione di assemblea o Parlamento regionale, se vogliamo continuare ad utilizzare questa ambizione, nella definizione del Presidente Viglione - comunque, questo era sempre stato il Parlamento subalpino, poi ci siamo un po' perduti per strada. Era un'ambizione assolutamente legittima e io auguro al Presidente Deorsola e al Presidente Ghigo, con l'aiuto di tutti, di ripristinare un indirizzo di questo genere.
Per riprendere il filo del discorso, dicevo che la presentazione degli indirizzi a fine agosto avrebbe permesso le funzioni di un'assemblea regionale di cui giustamente si lamenta la mancanza, e avrebbe dato alle minoranze gli strumenti per svolgere quel ruolo effettivo di opposizione costruttiva che è nel nostro diritto svolgere, posto che non vogliamo rinunciare ad essere, pur dall'opposizione, forza di governo rispetto alle attese e ai bisogni delle comunità sociali e produttive del Piemonte.
Tornerò su questi punti, ma ora mi preme osservare che, nella recente consultazione svolta dai Gruppi dell'opposizione di centro-sinistra con le Amministrazioni provinciali, emerge un significativo e preoccupante distacco reale tra le Amministrazioni provinciali e la Regione. Sono vive le incomprensioni e i contenziosi. Certo, le Province hanno anche parlato politicamente di questo o di quel disegno regionale, rilevando che le loro critiche alla Regione sono mosse da disegni alternativi, sostenuti anche da passioni e da collocazioni politiche diverse; questo io lo riconosco. Ma il grosso delle osservazioni si riferisce in modo oggettivo alla riduzione del ruolo della Regione e alla sua mancanza di funzione propulsiva. E la Regione è vissuta come un cumulo di controlli preventivi e successivi spesso vessatori, senza che traspaia alcun senso di fiducia nella possibilità di una ripresa della funzione di guida politica ed economico amministrativa da parte di questa Regione, sempre più vista come controparte centralistica, anche rispetto al trasferimento di deleghe e funzioni (legge Bassanini).
Non è che io stia discutendo e mettendo in discussione la Giunta o la maggioranza; sto parlando della Regione, perché questo argomento - mi dispiace - tocca anche noi, tocca l'insieme dell'assemblea. Quindi, se questo riconoscimento è utile per sviluppare un dialogo a tutto campo sappiate che è preliminare da parte mia.
Come ho detto, una finanziaria si fonda su un documento preliminare di indirizzi; a fine legislatura questi indirizzi non dovrebbero essere affidati come appare in questo bilancio, che - come ha detto il collega Gallarini - è sì più cospicuo e corposo, ma non dovrebbe essere affidato all'improvvisazione degli stanziamenti e delle relative dinamiche generate dal bisogno di visibilità di questa o di quella forza di maggioranza (il Consigliere Rubatto sa benissimo a cosa mi riferisco, è stato molto abile nel creare, insieme ai colleghi dell'UDR, un proprio spazio di visibilità) bensì dovrebbero provenire da ragionati documenti di programmazione: il Piano di sviluppo, il Piano dei trasporti, le politiche di settore e gli obiettivi di socialità.
Se così fosse, diventerebbe possibile un comune impegno istituzionale di maggioranza e di opposizione per la messa a punto dei fondamentali programmi ed indirizzi di spesa della Regione, anche se poi si diverge sui tempi, sui modi e sulle filosofie di realizzazione.
Abbiamo dedicato molto tempo alle Commissioni e non solo per la verifica degli stanziamenti; non so se è vero, ma ho saputo di un dispaccio dell'ANSA in cui si dice (come contestazione da parte della maggioranza forse Forza Italia) che i DS propongono, in modo estemporaneo, stanziamenti di cui non hanno mai fatto proposta nelle Commissioni né da altre parti.
Chiedo, a chi ha fatto tale affermazione, di rettificarla, perché noi abbiamo sempre detto che gli emendamenti li avremmo presentati in aula nella fase finale, anche perché nella polemica si possono lanciare accuse dure, che poi sono valutazioni, ma la manipolazione non è un elemento utile.
Uno stanziamento, colleghi, non è ancora una politica; se si tratta di politiche per il lavoro, l'agricoltura e il turismo, si possono dare giudizi e fornire contributi; così non accade per i singoli stanziamenti anche se cospicui, perché tra l'altro le opposizioni non possono firmare cambiali in bianco su cifre che la Giunta spenderà (senza una reale coerenza con prefissati obiettivi) o magari non spenderà, come è accaduto per i 2.000 miliardi o come accade per i 4.500 miliardi che costituiscono la cospicua consistenza dei residui.
Negli incontri avuti con le Province abbiamo registrato una grande preoccupazione per le difficoltà che incontra la Regione nel tenere uniti nel sistema Piemonte, un insieme di territori fortemente sottoposti alle attrazioni delle aree sistema a noi contermini (Lombardia, Liguria e Francia). Parlo anche della Liguria perché l'imponente rinascita della portualità mediterranea, che ormai ha superato, per volume di traffico, il sistema dei porti atlantici, ha dato alla Liguria l'opportunità di svolgere un ruolo di supporto per l'economia dell'entroterra alessandrino opportunità che non sembrava più essere presente. Di qui la domanda sempre più allarmante alla Regione... Posso avere la sua attenzione, Presidente Ghigo? Ridete dopo!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non stiamo ridendo.



RIBA Lido

Ci mancherebbe ancora! E' perché riferisco cose di cui mi sento incaricato di riferire all'aula.
Ripeto questo concetto - chiedo scusa ai colleghi, ma è importante: negli incontri con le Province abbiamo registrato la tendenza, sempre più marcata, di una parte consistente dei nostri territori ad essere sottoposti all'attrazione delle aree sistema della Lombardia, della Liguria e della Francia. Di qui la domanda, sempre più allarmante, alla Regione di assumere un ruolo forte di governo, di indirizzo e di promozione del sistema Piemonte, così come si richiede a Torino di essere capitale e non semplice capoluogo dei 4 milioni e mezzo di piemontesi.
Non vorrei che la nostra collocazione al centro dell'Europa medio alpino-padana, oltre ad essere un'opportunità, diventasse anche un problema perché finiamo per essere l'anello debole tra le Regioni limitrofe. E questa non è un'eventualità, ma una circostanza della quale tutti parlano.
Se poi volessimo attualizzare, richiamando i rischi che corre l'economia piemontese in questa fase, avremmo la conferma di una tendenza assolutamente minacciosa.
Non si trova, nel bilancio in esame, la consapevolezza di questi problemi, così come manca una lettura attenta del territorio e dello stato dell'economia piemontese, della domanda di sviluppo espressa tanto dalle zone ad alta marginalità, della montagna quanto dalle città, con indici altissimi di disoccupazione (Torino in testa), quanto ancora dalle zone (poche) di sostanziale e piena occupazione, che però necessitano di interventi finalizzati ad assicurare il mantenimento e la tutela della competitività raggiunta.
Presidente Ghigo, non lo nego, l'ho accusata spesso di fare una politica dell'immagine. Non nego più le esigenze dell'immagine, parlo dell'immagine di una politica complessiva: le Olimpiadi 2006 fanno immagine, i Campionati di sci fanno immagine, la Sindone fa immagine, così come è necessario e gratificante occuparsi di quei settori a larga redditività di immagine, come in genere garantisce l'effimero. Si può fare ma guai a noi se dimentichiamo che una Regione come il Piemonte fonda il proprio benessere innanzitutto sul suo sistema produttivo, sulla sua struttura industriale, sulla sua struttura artigianale dei servizi, cioè sulla potenza di un'economia strutturata. La sovrastruttura dell'effimero completa, arricchisce. Non vorrei essere frainteso: il turismo crea molta immagine, ma è pari al 3,5% del PIL regionale. Del sistema industriale invece, non discutiamo ed è per questo motivo che chiedo - come condizione del bilancio, prima ancora dell'approvazione o dell'accoglimento dei nostri stanziamenti - che entro la prossima settimana, prima che si riunisca il tavolo per il Patto per lo sviluppo, si faccia una riunione del Consiglio regionale dedicata ai problemi dello sviluppo e della struttura industriale e produttiva del Piemonte. La pongo come un'esigenza, perché ci dobbiamo tornare.
Qualche collega mi faceva notare giustamente che in altra epoca avremmo discusso di Olivetti, di OP o della FIAT. Non che quanto abbiamo fatto non abbia spessore, ma il resto è una sfida ed un Consiglio regionale come il nostro deve avere l'ambizione di saperla raccogliere.
Presidente, rispetto al bilancio in discussione le chiediamo di misurarsi su alcune questioni che sono già state accennate dal collega Miglietti: la verifica di tutti i soldi non spesi nei bilanci precedenti, e comunicarne il perché; la verifica ed il controllo della spesa sanitaria (ho sentito che la destinazione nazionale è di 3.000 miliardi e non di 7.000, perciò avremmo 400 miliardi di spesa che dovrà ancora essere sistemata; se è così, comunque è una partita di bilancio ingente); la definizione di un minimo di obiettivi condivisibili sulla struttura ed approvazione delle relative leggi di spesa; un confronto sulla spesa sociale e sugli indirizzi di socialità ed una risposta adeguata ai problemi del lavoro e dell'occupazione in coerenza con gli indirizzi del Patto per lo sviluppo, firmato a Roma il 22 dicembre, con i relativi impegni in corso di definizione a livello regionale.
Bisogna affrontare il nodo strutturale della disoccupazione, che è attestata intorno al 9%. Questo richiede uno stanziamento ben superiore ai 20 miliardi proposti in bilancio. Ci sono degli emendamenti che hanno l'obiettivo di riscrivere una parte del bilancio e ve ne sono altri che hanno l'obiettivo di ottenere uno stanziamento. Bisogna iscrivere almeno 100 e non 20 miliardi, poi vediamo come, da destinare al Patto per lo sviluppo. Mi pare un'esigenza che possiamo gestire.
Voglio anche rilevare una grande contraddittorietà nella conduzione del processo di riforma amministrativa e nell'applicazione della riforma Bassanini, la cui filosofia è quella del decentramento, della sussidiarietà e del federalismo a livello subregionale. Questa Giunta teme un processo antitetico alla filosofia degli sportelli regionali sul territorio e delle agenzie regionali attraverso cui si perseguirebbe un'operazione che tutti (non noi, ma le Province, i Comuni e le Comunità montane) definiscono neo centralistica, perché metterebbe la Regione in rotta di collisione con tutto il sistema delle nostre autonomie locali. I Bassanini sono fermi per alcune azioni concettuali di questo genere, perché la materia in sé è troppo vasta.
L'applicazione dei Bassanini richiede un'evidenza di bilancio, con stanziamenti assenti nella bozza di Giunta e che dobbiamo demandare al processo emendativo di competenza del Consiglio. Sarebbe agevole discutere un bilancio coerente, con principi ed obiettivi magari non condivisi dall'opposizione, ma chiaramente individuati, ma il Piano di sviluppo, come tutti sanno, non c'è. E' stato scritto, è stato, diciamo, comunicato ai capifamiglia, ma non c'è ancora.
Esiste una bozza in cui si trova Guarini e Juvarra; l'Accademia delle Scienze e la cultura liberale del Risorgimento. Se ho inteso bene, questa bozza fa risalire ai Santi sociali piemontesi (Don Bosco e Cottolengo) la filosofia del no profit, si perde in 126 progetti, per la maggior parte dei quali non sono indicati i tempi e i costi, né vi è per essi alcuna collocazione nel bilancio in esame, che ne dovrebbe rappresentare lo strumento di realizzazione.
Devo constatare che in questa legislatura, che volge al termine, la maggioranza, in termini di elaborazione di progetti ed idee di sviluppo non ha prodotto nulla. Avrà provato, ha messo in corso, ma noi non abbiamo né i Piani di sviluppo né il Piano dei trasporti. Ha amministrato! Abbiamo visto una parte della maggioranza farsi, ogni giorno, sempre più aggressiva nell'occupazione del potere, nella guerra di posizione che unisce e contrappone Alleanza Nazionale con Forza Italia, mentre si cercano di mettere in crisi istituzioni di valore come il CSI o, per altro verso, si tengono in piedi istituzioni indifendibili come l'ATR, sulla quale non voglio infierire, ma invito ancora una volta il Presidente Ghigo a prendere provvedimenti.
Sull'impostazione dei diversi settori e capitoli di spesa, il Gruppo DS interverrà, con tutti i suoi rappresentanti, relativamente ai singoli settori. Mi rivolgo in particolare al Presidente Deorsola, per lanciare un fortissimo allarme per lo stato di crisi e di paralisi in cui si trova questo Consiglio. Dal primo luglio dello scorso anno, abbiamo tenuto, con questa, 67 sedute: 37 sedute si sono svolte senza alcuna votazione di leggi; per quanto riguarda quelle approvate, per buona parte, si tratta di rimaneggiamenti e di cose indecenti. Le leggi, in sostanza, compresi gli atti di bilancio, non sono più di 15.
Le 28 leggi scritte all'o.d.g. rischiano di esaurire la capacità produttiva dell'intera legislatura che, ormai, ci offre non più di 250/300 giorni di lavoro. Nelle Commissioni si sono accumulati 199 progetti che essendo il prodotto dell'elaborazione della Giunta, del Consiglio e dei Consiglieri, dovrebbero almeno essere esaminati ed affrontati con un piano straordinario di adempimenti. Questo implica che, persino dal punto di vista quantitativo, la legislatura si sta avviando ad un consuntivo di attività del tutto fallimentare. Una prospettiva, caro Presidente, a cui nella misura e nei modi ancora possibili, bisogna porre un urgente, se pur gravemente tardivo, argine. Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Con grande fatica e preoccupazione si sta discutendo del bilancio preventivo 1999 della Regione Piemonte, dopo la parentesi dell'esercizio provvisorio. Fatto, questo, già negativo nel suo insieme.
In I Commissione si è potuto ampiamente verificare l'imprecisione l'incapacità e l'arroganza della maggioranza, da quattro anni al governo di questa Regione, che non è stata in grado di risolvere le proprie croniche difficoltà e divisioni. E' incapace di approvare il documento politico contabile per eccellenza, il bilancio di previsione 1999 del Piemonte. Non c'è una programmazione regionale, un Piano di sviluppo e un progetto di bilancio preventivo 1999 per la risoluzione dei problemi e per le emergenze del Piemonte: la disoccupazione, l'ambiente, ecc.
Nelle linee di presentazione del bilancio di previsione vi sono vistose carenze e dimenticanze importanti in tanti capitoli e in settori strategici dell'Ente Regione per lo sviluppo e l'economia del Piemonte, a partire dalla sanità, dal socio-assistenziale, all'agricoltura, dalla montagna fino ai trasporti, all'ambiente e alle terme. Settori importanti che spesso in quest'aula dimentichiamo. Un fatto politicamente gravissimo è che non sono stati spesi tutti i finanziamenti dei precedenti bilanci sottolineando che il Piemonte è pieno di problemi e di emergenze. Bisognava presentare una relazione sul bilancio 1999 precisa e dettagliata, con degli obiettivi politici ed economici anche alternativi al governo centrale.
Serviva un segnale propulsivo della Regione, vivo di programmazioni e di sfide. Niente di tutto questo! Nemmeno le deleghe amministrative agli Enti minori sono in sintonia con gli altri Enti della Regione. Si è, come Piemonte, in forte ritardo anche per quanto riguarda il decentramento amministrativo, per cui si è abbassato il livello del dibattito e di ruolo istituzionale del Consiglio regionale. La discussione sul bilancio - a mio avviso - lo evidenzia in modo lampante.
Il quadro istituzionale, desolante e preoccupante, necessita di una svolta a partire dal bilancio 1999, che non viene analizzato nella giusta ottica per risolvere i problemi importanti che il Piemonte, a partire anche dalla difficile posizione dell'Olivetti e della disoccupazione, sta attraversando.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Sinceramente non sarei intervenuto, perché fare, dopo quasi quattro mesi di riunioni in Commissione, delle dichiarazioni di intenti, più che di sostanza, mi sembrava abbastanza inutile. Anche perché - com'è stato sollevato anche da alcuni colleghi dell'opposizione - è da troppi mesi che in quest'aula facciamo soprattutto delle cose inutili. Non mi sottraggo comunque al "gravoso" compito di intervenire anch'io in quel dialogo interlocutorio che viene denominato "discussione generale sul bilancio".
Intervengo anche per simpatia e per amicizia nei confronti del collega Riba che ha chiesto che la maggioranza intervenisse sul bilancio.
Se dovessi limitarmi ad eseguire, con il massimo della correttezza possibile, il mio ruolo di Capogruppo di maggioranza, potrei semplicemente dire che il Gruppo di Alleanza Nazionale concorda sul bilancio: basterebbe questo. Perché il bilancio, anche il bilancio preventivo di quest'anno - mi fa un po' ridere definirlo preventivo, essendo a fine febbraio - rispecchia quelli che sono i programmi del "Ghigo 1" e del "Ghigo 2". Questa semplice liaison basterebbe ad evitare un intervento di "merito". Una maggioranza non deve continuamente fare professione di fede rispetto ai programmi che ha presentato e che, ovviamente, continuando a stare in maggioranza continua a condividere. Ho sentito alcune cose che mi spingono invece a ribattere, nel merito, delle affermazioni che a mio avviso sono assolutamente sbagliate ed assolutamente contrarie alla realtà dei fatti e ai mesi che abbiamo passato a discutere in Commissione.
Per quanto riguarda il discorso sui presunti ritardi nei Bassanini sottolineo che non dipende da noi, da questa maggioranza, se ci sono dei ritardi sui Bassanini. Ho passato delle lunghissime, e talvolta anche inutilissime sedute in VIII Commissione a cesellare financo gli aggettivi di alcuni provvedimenti Bassanini.
Sono stato mesi in Commissione ad assistere, e partecipare, ad un tira e molla sul ruolo delle Province rispetto al ruolo dei Comuni, perch magari, secondo la convenienza politica del momento, ad una parte politica poteva convenire di più andare verso i Comuni e all'altra parte politica di più andare verso le Province. Quindi, non credo sia imputabile alla maggioranza il ritardo sui Bassanini, come su tante altre cose, ma lo dir alla fine.
Il Piano regionale di sviluppo. Certo, sono stati citati elementi aulici di questo Piano di sviluppo, quelli culturali, quelli di immagine.
Alla minoranza assolutamente non piace il Piano regionale di sviluppo semplicemente perché quando questa minoranza costituiva l'allora maggioranza non è riuscita ad approvare assolutamente nulla: infatti il Piano regionale di sviluppo non è mai riuscita ad approvarlo. Può dare fastidio quando altri cercano di fare un documento organico, omogeneo, di presentarlo all'esterno e di venderlo anche come alta politica della Regione Piemonte, non solo come politica politicante del quotidiano.
Capisco che dia fastidio quando gli altri cercano di fare quello che tu non sei riuscito a fare quando avevi il potere di farlo: lo so, dà fastidio. Mi dispiace che a qualcuno non piaccia. Spero che questo qualcuno, primo fra tutti il Capogruppo DS - osservatore attento e persona intellettualmente onesta - ci darà la possibilità di andare a discutere nel merito il Piano regionale di sviluppo, evitandoci la sevizia di dover invece passare quattordici ore in un Consiglio regionale trasformato in un tribunale del popolo: siamo pronti, discutiamo quando volete, ma datecene anche la possibilità! Finché passeremo le nostre giornate a martoriarci inutilmente su fatti di cui la Procura, o qualcun altro, si sta già occupando, noi qui continuiamo a fare questi farseschi processi di piazza, da tribunale del popolo, a perdere tempo inutilmente. Altroché 60% del tempo passato in aula senza provvedimenti legislativi! Non contiamo poi il tempo passato in Commissione, altrimenti dovremmo metterci tutti in analisi psichiatrica per cercare di comprendere il nostro ruolo all'interno di questa istituzione.
Condivido l'allarme lanciato sul pericolo di degrado dell'istituzione Consiglio regionale del Piemonte; però, chi lancia l'allarme deve essere anche coerente, non deve seguire sempre i "pasdaran" di qualunque battaglia demagogica e strumentale soltanto per non essere scavalcato a sinistra.
Altrimenti continuiamo a dire che il Consiglio regionale è svilito, che c'è il degrado nelle istituzioni, dopodiché si ha il timore che qualcuno ci scavalchi a sinistra e ci raccatti quattro voti e lo si segue sulla stessa linea. L'istituzione è degradata: benissimo. Decidiamo come fare per non renderla più tale, impegnandoci però concretamente, e non lanciando soltanto dei segnali che non trovano riscontro negli atteggiamenti concreti.
In politica dovrebbero contare i fatti: qui contano solo le parole e i comunicati stampa. Chi, giustamente, sottolinea un disagio, si faccia attore del cambiamento: non si renda semplice vettura di coda di altri che hanno obiettivi assolutamente diversi, propagandistici e strumentali.
A certi piccoli partiti, che stanno un po' al governo e un po' all'opposizione, che sostengono una cosa a Roma ed un'altra a Torino, non interessa il governo inteso come amministrazione. Loro stanno benissimo a cavallo, perché a cavallo non si paga alcuna responsabilità e si può fare tutto il "casino" che si vuole. So che non è l'espressione più adatta Presidente. Dico "casino" tra virgolette, senza scomodare i "casini" aboliti nel 1958 Detto questo, è chiaro che c'è un disagio, una situazione di degrado ci sono delle difficoltà di agibilità democratica - questa è una parola ormai stra-abusata. Allora, cerchiamo anche di proporre qualche soluzione non soltanto dei problemi.
Noi siamo disponibili a qualsiasi tavolo: sono due anni che chiediamo di discutere una riforma del Regolamento. Il Gruppo di Alleanza Nazionale ha presentato da quasi due anni una proposta di modifica integrale del Regolamento del Consiglio regionale del Piemonte. Una proposta che potrebbe portare a quei famosi processi di democrazia decidente che il Presidente del Consiglio D'Alema usa benissimo, a Roma, ma che qui sono scomodi. Ma scomodi per chi? Per coloro che citavo prima, coloro che stanno a cavallo che vorrebbero stare al governo, ma fanno meglio a fare l'opposizione, così almeno non pagano alcuno scotto e possono autocelebrarsi propagandisticamente, sollevando solo del clamore.
Vorrei dire alle forze di opposizione più responsabili di questo Consiglio regionale che, se si lamenta il degrado delle istituzioni bisogna trovare anche delle soluzioni. Troviamo delle soluzioni. Qui non c'è nessun Mandrake, nessun demiurgo. La colpa è nostra, non della nostra maggioranza: è nostra.
Avete tanta influenza nei confronti della maggioranza! Assumetevi anche qualche responsabilità, lasciando che qualche collega si sfoghi per conto suo e non appoggiandolo nei suoi sfoghi pubblici in aula consiliare. Questo è il vero modo - impegnativo, mi rendo conto - di reagire al degrado delle istituzioni.
Quanto alla paralisi del Consiglio, i DS hanno fornito i numeri dell'attività legislativa rispetto al numero sedute. Hanno assolutamente ragione. In questa battaglia siamo con loro: peccato che loro non siano con noi.
A fronte di una denuncia, quella che citavo prima, sanno benissimo che se questo Consiglio ha legiferato poco; se anche i loro provvedimenti sono fermi in Commissione, come i nostri; se questo Consiglio ha 54 punti legislativi e deliberativi all'o.d.g., la colpa non è nostra, ma di qualche loro compagno che sta all'opposizione. E' la realtà.
Coloro che vivono questo Consiglio, e nessuno riesce a convincerci del contrario, visto che anche noi lo viviamo in prima persona, hanno vissuto tutte le 57 sedute, e sanno benissimo che il tempo perso in queste 57 sedute è trascorso o a discutere e a sollevare casi enormi su semplici interrogazioni (al Consiglio comunale di Moncenisio verrebbero risolte in un quarto d'ora!) o a contrastare ostruzionismi ricattatori per arrivare alla modifica di qualche provvedimento legislativo.
Faccio un esempio. Tu mi hai presentato questa legge: la legge non mi piace. Non cerco di modificarla, per carità: mi assumerei delle responsabilità. Inoltre, la legge sarebbe un disegno di legge della maggioranza, per cui rischierei di non avere alcun tipo di paternità.
Dunque, come si fa? Si fa così. La legge non mi piace. Un bel mattino, arrivo in Consiglio senza aver mai detto nulla in Commissione, con una risma di carta di 500 fogli. In Consiglio, vado dal Presidente Deorsola e gli dico: "Ecco Presidente, qui ci sono i primi 500 emendamenti sulla legge". Il Presidente Deorsola numera, e noi ci spaventiamo: non possiamo fare altro, perché con il Regolamento che abbiamo 500 emendamenti corrispondono approssimativamente a 40/42 sedute del Consiglio regionale convocato dal mattino alla sera.
Cosa succede dopo? Succede che chi presenta i 500 emendamenti fa la conferenza stampa e dice: "Quella legge fa schifo", "No pasaran" (sono sempre gli stessi, la cultura è quella, non inventiamo niente di nuovo).
Dunque, la parola d'ordine è: "No pasaran"; si presentano 500 emendamenti e si convoca una conferenza stampa.
Sui giornali, il giorno dopo, si legge: "Durissima lotta di 'x' (così non scendiamo nelle questioni personali) contro la legge truffa" (anche qui, sempre "legge truffa"!). E quindi: "Che brutta questa legge truffa chissà quali interessi ci sono dietro;, grembiuli; lobby; assassini cementificatori; la morte di tutto...". Dopodiché, trascorse due o tre giornate di ordinaria follia del Consiglio regionale del Piemonte, passate in quest'aula tremenda - Presidente, prima o poi chiamerò Guariniello perché io qui dodici ore non ci resisto: fa caldo, il soffitto è troppo basso, c'è buio, alla sera non ci vedo più e non ci resisto più; speriamo che prima o poi ce la chiudano, quest'aula, e ci permettano di riemergere alla luce del sole o in qualche posto dove ogni tanto, anche noi, possiamo vedere e godere dei suoi raggi - si convocano i Capigruppo e si organizza una riunione in cui si articola, si motiva, si arzigogola e alla fine si trova, in qualche modo, "l'aggiustante".
Questa è la paralisi del Consiglio Regione del Piemonte! C'è un inizio storico di questo fenomeno: è il momento in cui la legge ha permesso il ribaltone. Dopo i primi due anni, quando è stato possibile tentare di rovesciare il governo Ghigo senza perdere la poltrona e continuando a prendere lo stipendio, è iniziata la paralisi del Consiglio regionale del Piemonte, il degrado delle istituzioni, la narcotizzazione della democrazia decidente, è iniziata la non agibilità democratica dell'aula. Tutto ha un inizio: ecco a cosa è dovuta la paralisi del Consiglio, ma la colpa non è nostra, cari colleghi, perché taluni sono maestri, soprattutto se appartengono a certe culture, nella mistificazione della verità (anzi qualcuno di voi la chiamava la doppia verità), per cui voi siete stati sempre molto bravi a cercare, con la ripetizione ossessiva di un dato, di convincere che quel dato corrispondesse a verità. Ma, visto che ci siamo anche noi e viviamo in questa realtà, cerchiamo modestamente di impedire questa mistificazione della storia e della realtà.
Dei Bassanini abbiamo parlato, del Piano regionale di sviluppo abbiamo parlato. Siamo d'accordo con questo bilancio, perché è un bilancio equilibrato, perché risponde esattamente ai programmi di questa Giunta. Non vi piace? Vincete le elezioni, la prossima volta! Dopodiché, il collega Riba, insieme con il DS, potrà prendere tutta la spesa corrente della Regione Piemonte e scaricarla esclusivamente sulla sanità e sull'assistenza. Io mi auguro che il collega Riba governi il più tardi possibile, anzi mi auguro che non governi mai. Gli auguro una vita lunghissima, però mi auguro che non governi proprio mai; ma qualora governasse e avesse la sfortuna che noi fossimo all'opposizione ricorderemmo, perché anche noi abbiamo la memoria, e tutte le parole che ha detto, puntualmente, come una nemesi tremenda, gli tornerebbero addosso.
Se questo bilancio ha un merito, tra gli altri, è quello - scusate se banalizzo - di non aver aumentato le tasse. Capisco che in quest'aula ci siano tanti figli di una cultura del buco nero, all'insegna del "tanto qualcuno pagherà" (la stessa cosa che ha fatto il Governo Prodi, che hanno fatto i Governi per mezzo secolo e la stessa cosa che sta facendo il governo D'Alema; la stessa cosa che sta facendo persino il Sindaco Castellani - ultimamente si è anche sbagliato, dicendo che non ha mai aumentato le tasse, mentre le ha già aumentate tre volte), ma non è stato aumentato nulla. E' chiaro che è una scelta, però se noi decidessimo di aumentare ci direste: "Ma voi aumentate, tassate i cittadini, vessate i piemontesi!"; allora, mettiamoci d'accordo. Propongo uno scambio: noi aumentiamo di 200 lire l'accisa sul metano ed utilizziamo questi soldi per alcuni capitoli proposti dai DS, però voi non ci attaccate in aula dicendo che aumentiamo le tasse ai piemontesi. Facciamo questo patto: c'è un'esigenza, la affrontiamo, ce ne assumiamo tutti la responsabilità e almeno non apriamo un buco senza fondo; altrimenti il discorso diventa esclusivamente strumentale. Quindi, questo è un buon bilancio, è un bilancio improntato al programma che abbiamo presentato quasi quattro anni fa, che abbiamo ribadito per il "Ghigo bis"; è un bilancio che tiene conto per i soldi che abbiamo a disposizione, delle esigenze.
Noi siamo anche i presentatori, insieme con i federalisti, di un progetto di legge per l'autonomia del Piemonte, che addirittura vorrebbe trattenere il 70% delle tasse in Piemonte, proprio per poter decidere dove e come collocare i soldi secondo le esigenze, quindi con noi sfondate una porta aperta. Peccato che il governo centralista dell'Ulivo - il governo centralista del centralista D'Alema - non abbia alcuna intenzione di federalizzare nulla, ma abbia tutte le intenzioni di mantenere ben chiusi i cordoni della borsa per evitare che Regioni non omogenee possano decidere meglio del proprio futuro e, magari, decidere anche di mettere in atto quel Piano regionale di sviluppo che voi, sicuramente, non siete riusciti neanche ad ipotizzare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Iniziando il suo intervento, il Consigliere Ghiglia ha detto che si sarebbe limitato a dire che il bilancio presentato dalla Giunta era buono e quindi lo avrebbe approvato. Mi pare che in 23 minuti sia tutto quello che ha detto sul bilancio, perché per il resto ha parlato d'altro. Era una discussione generale sul bilancio, non era una discussione generale sul federalismo, sulla variazione del Regolamento, tra l'altro non rispettato a causa di interventi molto lunghi, come il suo. Ghiglia, sei un sostenitore dell'applicazione del Regolamento, ma hai parlato per 23 minuti, sforando in modo consistente i tempi previsti dal Regolamento stesso, per parlare d'altro: bell'esempio di come il problema non sia quello di modificare il Regolamento, ma di applicarlo veramente.
Credo che, discutendo questo bilancio, abbiamo incontrato le stesse difficoltà degli anni precedenti. Inizialmente, poteva sembrare che ritardi ed incongruenze fossero frutto di inesperienza (i primi tentativi di Assessori alle prime armi), così viene presentato un insieme di cifre sostanzialmente opera di interlocutori che non sono presenti, in quanto soprattutto risultato del lavoro degli uffici. Se alcuni Assessori non avessero il supporto degli uffici quando vengono a discutere del bilancio non riuscirebbero a capire che cosa contengono i capitoli di loro competenza. Indubbiamente, gli uffici rispondono ad alcune sollecitazioni quindi non decidono la scelta di determinate priorità. Il fatto che ci siano delle Cenerentole all'interno del bilancio della Regione non è deciso dagli uffici; però spesso, per avere un'interlocuzione vera, occorre la presenza dei funzionari.
Una parte del bilancio è frutto di scelte storiche, di scelte che si tramandano e che, in parte, derivano da trasferimenti di risorse. Quindi ci troviamo di fronte ad un certo tipo di impostazione, nel senso che le scelte dovrebbero essere anche basate su valutazioni dei risultati delle politiche, sottolineando non solo che "Abbiamo speso tanto e l'abbiamo speso in certi tempi", ma anche verificando gli effetti delle politiche stesse. Sentire che la politica culturale non subisce tagli può essere significativo, ma il problema di fondo è riuscire a verificarne le ricadute sul territorio; se ha migliorato la qualità del servizio, oppure se sono stati erogati finanziamenti a pioggia per tutta una serie di iniziative portate avanti cercando di accontentare un po' tutti. Se guardiamo la politica dell'Assessorato alla cultura, vi troveremo molte di queste caratteristiche.
Per quanto riguarda l'assistenza era stato presentato un bilancio buono e brillante, finché una parte della maggioranza l'ha giudicato insufficiente, inducendo l'Assessore a correggerlo. Se una parte di maggioranza significativa e determinante per modificare gli equilibri di governo avesse posto un altro problema, magari ci si sarebbe accorti che era un'altra parte carente di bilancio. C'è anche questo aspetto.
Ci sono aspetti che hanno una sistematicità nel bilancio del Piemonte aspetti su cui la nostra forza politica è molto sensibile: il lavoro, la disoccupazione, l'assistenza. La correzione apportata sui capitoli dell'assistenza è, nel complesso del bilancio, insufficiente. Su un aspetto fondamentale della vita che è la possibilità di programmarla e di avere un lavoro, non c'è un minimo di attenzione. E non c'è mai un bilancio, non ci sono dei capitoli vuoti; ritengo che sui capitoli di competenza regionale vi sia una grave assenza: è uno degli aspetti da "Cenerentola" del bilancio. Ci sono, però, altre voci consistenti che sono state programmate e spese in questi anni, e sono i fondi europei, i fondi strutturali, che hanno come finalità la lotta alla deindustrializzazione. Questi fondi devono andare laddove c'è un livello di disoccupazione più elevato e devono intervenire per modificare questo dato, frenare la deindustrializzazione combattere ed invertire il processo di deindustrializzazione di una determinata area che, in questo caso, è una parte significativa del Piemonte.
Chiedo allora: queste spese e questi progetti stanno ottenendo il risultato auspicato? Di fronte alla deindustrializzazione del Canavese abbiamo fatto passi in avanti? Ritengo di no, ritengo che abbiamo fatto passi indietro, drammatici. Di fronte alla deindustrializzazione dell'area di Collegno, della zona ovest della provincia di Torino, sono stati fatti passi avanti? No, sono stati fatti drammatici passi indietro. La zona sud quella di Carmagnola, ha fatto passi in avanti? No, anzi, ha chiuso il macello di None e tra poco una delle principali aziende di quella zona, la Teksid, dovrà licenziare metà dei dipendenti, che sono mille - è stato detto, non è una notizia di prima mano! Eppure, su questo, non c'è alcun bilancio, non si dice che risultato abbiano avuto quegli investimenti, che erano consistenti. Si partecipa a convegni e si va in giro a vantarsi dicendo che si sostengono delle spese.
Anche in questo caso è stata fatta la scelta degli investimenti a poggia, senza individuare il centro della situazione, quindi non si vede se ci sono dei risultati.
Se si guardano i dati, la realtà dell'economia piemontese ed i livelli di disoccupazione, ci si accorge che i risultati non ci sono. Per quanto riguarda l'aspetto specifico "industria e lavoro", credo che, al di là del finanziare una serie di leggi, delle quali alcune hanno una certa efficacia, altre un po' meno e dovrebbero essere riviste - ce lo siamo detti che occorrerebbe andare ad una rivisitazione complessiva di quelle leggi - i finanziamenti sono insufficienti e non c'è una politica.
Su questo argomento vi sono elementi più gravi, che mi portano all'ultima considerazione che vorrei fare rispetto al bilancio. A volte è sembrato che la Giunta, a fronte di un dibattito sul bilancio svolto in aula, abbia colto queste sensibilità. Un anno fa, ad esempio, a fronte di nostre sollecitazioni, si decise di tenere una conferenza sul lavoro, si decise di fare un investimento pesante nel campo del lavoro, ma i risultati sono che la conferenza non c'è stata e quegli investimenti - 100 miliardi non sono stati fatti. Non si è fatto alcun progetto e ritengo che da questo derivi un altro problema: a cosa serve sviluppare un dibattito in aula se poi non ha alcuna ricaduta? Certo, può avere delle ricadute di immagine non so se i colleghi Rubatto ed Angeleri si accontentano di questo. Io non mi accontento e devo dire, un anno dopo che questa Giunta si impegnò a fare la conferenza occupazionale e disse che avrebbe investito 100 miliardi per l'occupazione, di non essere contento di questo risultato di immagine.
Sono assolutamente insoddisfatto e penso che questo sia un problema della maggioranza, perché è la maggioranza che governa: non siamo noi a dover muovere le leve. Noi abbiamo sollecitato una serie di problemi che non sono stati affrontati.
Concludo dicendo che, proprio per questo motivo, il nostro Gruppo si interroga sull'utilità del dibattito per correggere il bilancio se poi questo non ha alcuna efficacia; se la correzione, cioè, rimane lettera morta, un fatto che ha valore per il tempo del dibattito che si svolge in aula, ma che poi non ha conseguenze pratiche.
Anche per questo motivo il nostro è un giudizio pesante riguardo all'operato della Giunta, che non riesce a portare avanti i programmi che aveva accolto. Tra l'altro, ne va della sua credibilità nel momento in cui si confronta con noi, ma soprattutto con i cittadini, perché è disposta a dire sempre "sì", ma poi non è capace a fare nulla.
E' questo il giudizio che diamo riguardo a questa Giunta, in particolare su quei settori fondamentali come l'occupazione, sui quali non basta versare poche lacrime di coccodrillo, essendoci un problema grande come quello dell'Olivetti, dell'Olcese, della Teksid, ecc.
C'è una quantità enorme di problemi grandissimi per i quali ogni tanto ci si ricorda di presentare ordini del giorno, senza attuare, però, le politiche necessarie per superarli.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente Deorsola, non chiedo mai di essere ascoltata in maniera particolare; tuttavia, credo che in un dibattito sul bilancio considerato che questo è probabilmente l'unico intervento che faremo, come Gruppo consiliare, chiederei la presenza del Presidente della Giunta o dell'Assessore al bilancio.



PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta mi ha chiesto l'autorizzazione ad assentarsi pochi minuti.



SPAGNUOLO Carla

Va bene. Se lei me lo permette, io aspetterei. Se vuole, può dare la parola al Consigliere Salerno, che si era prenotato dopo di me.



PRESIDENTE

Credo sia proprio questione di pochi minuti.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, vedo che il Presidente Ghigo sta rientrando.
Il Presidente della Giunta sa che il nostro Gruppo di opposizione normalmente non chiede la sua presenza per poter intervenire. Questa volta però, lo fa - glielo avevo già anticipato, anche perché questo sarà l'unico intervento del nostro Gruppo consiliare sul bilancio - e lo fa in una giornata che io battezzerei "la giornata delle conferenze stampa". Abbiamo appreso, infatti, da una lettura dei comunicati, che questa mattina vi è stata una conferenza stampa del Gruppo dei Democratici di Sinistra e successivamente una conferenza stampa della maggioranza.
A questo punto, devo dire che ci siamo interpellati con i colleghi dei Comunisti Italiani, dei Popolari, dei Verdi e di Rinnovamento Italiano, e probabilmente non avremmo nemmeno fatto, a nostra volta, una conferenza stampa se non avessimo letto alcuni contenuti. Da questi contenuti abbiamo rilevato che ci sarebbero in quest'aula dei Gruppi dell'opposizione considerati "non buoni", che fanno ostruzionismo al bilancio e che sviluppano un'azione politica di carattere scandalistico.
Sono lieta di intervenire dopo l'intervento del collega Ghiglia, un intervento che ritengo politicamente un po' offensivo - non è la prima volta che succede, è una consuetudine, ma lo voglio sottolineare ancora una volta, perché credo che in democrazia si possa fare, dal punto di vista delle opinioni politiche.
Ebbene, non so se faccio parte delle forze di opposizione più responsabili o meno, certamente credo che il nostro Gruppo faccia parte delle forze di opposizione più presenti e vigili. Come argomenteranno altri colleghi dell'opposizione con i quali abbiamo fatto la terza conferenza stampa di questa giornata - Presidente Ghigo, nel giorno del suo compleanno si vede che bisogna fare delle conferenze stampa; sarà una tradizione, il prossimo anno ogni Gruppo farà una sua conferenza stampa, magari facendole anche gli auguri - rileviamo che fino a questo momento il nostro Gruppo non ha fatto alcun intervento, così come altri Gruppi dell'opposizione di centro-sinistra - fatta eccezione per i Democratici di Sinistra - e non ha presentato alcun emendamento; dall'intervento del collega Rubatto emergerebbe invece che altri Gruppi del centro-sinistra hanno presentato degli emendamenti, che peraltro non conosciamo. Non è un problema, è semplicemente una constatazione.
Per dimostrare che non abbiamo alcuna volontà di ostruzionismo, come ha detto prima nella conferenza stampa il collega Saitta, che interverrà successivamente, non presenteremo degli emendamenti, ma invitiamo quest'aula ad approvare subito il bilancio così come è stato presentato dalla Giunta. E' ovvio, non lo approveremo, però crediamo che questa sia una dimostrazione per chi, in qualche modo, vuole strumentalizzare delle presenze.
D'altronde, non siamo, come diceva il collega Riba, un Gruppo politico che ha influenza sulla maggioranza; ve ne sono che ne hanno, ma non noi. Ci sono dei tempi della politica e dello stare in politica nei quali, le assicuro, è meravigliosa la sensazione di non determinare delle influenze perché così si è in qualche modo liberi.
Come Gruppo libero, in questo Consiglio regionale, possiamo tranquillamente dire che non è affatto una questione di fare opposizione in un certo modo perché c'era o non c'era la norma antiribaltone.
Sulle questioni che purtroppo hanno interessato negativamente il collega Viglietta, vedendo quello che è successo dopo, rinnovo a lui la mia solidarietà personale, mentre quella politica non posso rinnovarla, perch poi si è scatenata l'ira di Dio, collega Viglietta, tanto che al confronto le disavventure per le sue "gabbie" ci fanno pensare che per questa Giunta ci vorrebbe una grande gabbia. La importi, collega Viglietta; importi una grande gabbia e li metta tutti dentro, dal punto di vista politico beninteso! Il danno prodotto al Piemonte da parte di questa Giunta di centro-destra, del quale forse i cittadini non si accorgono ancora, è un danno notevole.
Pertanto, lo dico con serenità ai miei colleghi e compagni, se non si dispiacciono di questa parola i Democratici di Sinistra. Di fronte a questo danno, se ci sono scandali o presunti scandali o malgoverno, il bilancio come ha detto, giustamente, il collega Antonio Saitta (a me piace dare sempre a Cesare quello che è di Cesare), non può essere un alibi perché non se ne parla. Non sono sfoghi pubblici, collega Ghiglia, perché il fatto che in questa Giunta non si facciano le delibere costringendo delle società ad andare in fallimento; il fatto che ci si metta in condizione di fare sanatorie; il fatto che il Presidente di una Giunta si costituisca in giudizio avverso il suo Vicepresidente; il fatto che c'è un Vicepresidente a cui si impedisce di parlare in aula, anzi si consiglia di non parlare, è molto grave. Questi sono ben altro che sfoghi pubblici. Sono cose per le quali forse bisognerebbe incatenarsi in pubblico, affinché finalmente il Piemonte si renda conto del malgoverno di questa Giunta.
Noi come Gruppo, insieme ad altri Gruppi dell'opposizione, invitiamo a votare subito questo bilancio.
Voteremo contro, signor Presidente, ma in qualche modo è un regalo. E' il suo bilancio, per cui dica alla sua maggioranza di ritirare gli emendamenti che eventualmente ha presentato, perché noi non ne presentiamo.
Votiamo subito, daremo soltanto dei suggerimenti doverosi a questa Giunta.
Un suggerimento lo abbiamo già dato. Non c'è il collega Cavallera, al quale ho ribadito di voler prendere in considerazione la tematica dell'inquinamento luminoso su cui abbiamo presentato, insieme ad altri colleghi di maggioranza e di opposizione, una proposta di legge. Abbiamo il problema della psichiatria, al quale non siamo diventati, come lei sa collega D'Ambrosio, sensibili oggi, ma abbiamo improntato parte della nostra azione politica di questi tre anni e non solo. Ho presentato con molti altri colleghi di maggioranza e di opposizione - e ringrazio tutti coloro che hanno firmato - un ordine del giorno sul problema dell'infibulazione, che viene ancora praticata su moltissime donne e bimbe africane. Credo che il Presidente del Consiglio potrà, eventualmente iscriverlo ai lavori di quest'aula e poi approvarlo.
La invito, Assessore D'Ambrosio, ad istituire un capitolo di bilancio nel quale stanziare una somma, come Consiglio regionale del Piemonte, per una campagna di informazione su un tema che, pur nel rispetto delle culture diverse dalle nostre, tuttavia abbiamo il dovere di sottolineare, perché la tutela delle persone e, soprattutto in questo caso, la tutela dei minori è un dovere, un impegno di civiltà e di moralità. Pertanto, Assessore istituisca un capitolo di bilancio in questa direzione, così come istituisca un capitolo di bilancio, se vuole accogliere questo suggerimento, per pubblicizzare tutte quelle malattie di carattere particolare che non hanno sufficiente tutela e che richiedono un'informazione alla comunità piemontese e alle strutture sanitarie del Piemonte.
La ringrazio. In questa giornata così particolare, credo che il nostro intervento possa rappresentare un contributo al dibattito, sia all'interno della maggioranza che all'interno dell'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Devo dire alla collega Spagnuolo che tutto quello che ha detto è contestabile, ma lo dico molto pacificamente. Questa maggioranza di centro destra ha governato con grande dignità. Naturalmente, ha dovuto scontare un periodo di rodaggio per il rapporto con la macchina burocratica. Questa è stata la prima legislatura con una maggioranza di centro-destra; per alcuni di noi è stata la prima esperienza politica. Nonostante questo, questa maggioranza si è contraddistinta per aver comunque condotto in porto importanti e seri provvedimenti. Tanti provvedimenti che riguardano il sociale, il piano sanitario, la legge sull'urbanistica; tante delibere e tanti atti normativi, per quanto ho potuto verificare e giudicare, sempre in linea con le esigenze e le necessità dei piemontesi.
Per quanto riguarda il bilancio, come ha già anticipato il mio Capogruppo Ghiglia, mi trova d'accordo su quasi tutto. Vorrei soltanto fare una puntualizzazione al collega Riba. Il Piemonte, prima ancora di avere un problema di identità - argomento a te molto caro, che mi trova molto concorde - ha il problema di non avere degli strumenti che, prima o poi come Ente Regione, dovrà in qualche maniera acquisire, purché siano strumenti più incisivi, più autonomi e più operativi. Caro collega Riba, ci troviamo di fronte, purtroppo, ad una Regione priva della possibilità di incidere, in maniera precisa e netta, su quelle che sono le politiche sociali ed economiche necessarie.
A questo punto, mi vorrei allacciare, ma senza cercare di volare alto sul problema del Governo nazionale, che in qualche maniera fa penare molte Regioni, ma particolarmente la Regione Piemonte. Ci auguravamo, signor Presidente, che, durante il suo di governo, il Governo nazionale fosse meno distruttivo per la politica economica, la politica fiscale e la politica sociale. Purtroppo non è stato così: non solo le tasse - come ben sai Consigliere Riba - sono aumentate, ma non è nemmeno partito nulla che fosse funzionale ad un reale rilancio del "sistema Paese". Eravamo Consiglieri nel 1995 e ricordo che doveva partire la Conferenza dei Servizi per la prima tratta Torino-Milano (mi sono recato anch'io a Novara ad ascoltare le riunioni). Sono passati quattro anni, ma non se ne parla minimamente. Anzi si sente ancora dal Presidente della Provincia che addirittura cambierà il tragitto.
Collega Riba, voglio sottolinearti l'assenza gravissima del tuo Governo nazionale, che sta facendo pagare al Piemonte un prezzo durissimo, così come si vede anche da quanto sta succedendo ad Ivrea. Un prezzo altissimo in termini di occupazione e di effettivo rilancio economico.
Quando il tuo collega Miglietti chiama in causa l'Assessore alla formazione dicendo che non ci sono "frigoristi", gli rispondo che non è vero, ve ne sono un mucchio, solo che lavorano in nero, Consigliere Riba! Lavorano in nero perché il tuo Ministro delle Finanze Visco li strangola se solo decidono di aprire una partita IVA. Se tu provi a stilare un preventivo di un piccolo artigiano che decide di aprire un'attività, prima di guadagnare una lira è obbligato a pagare, tra contributi artigiani INPS, tasse varie, ICIAP, IRAP...



SALERNO Roberto

RIBA Lido (fuori microfono)



SALERNO Roberto

Siccome immagino che lei attaccherà il mio Governo, le chiedo di parlare del Piemonte per utilità reciproca.



SALERNO Roberto

Scusami, Riba, sto parlando del Piemonte! Posso certificare, con dati alla mano, che un artigiano piemontese, non di altre regioni, tra contributi obbligatori, coefficienti calcolati in base al consumo della benzina, della luce, del telefono, deve pagare una cifra che si aggira sui 10/12 milioni: ciò significa frenare l'apertura di un'attività.
Quindi, Consigliere Miglietti, di frigoriferi ne troverai quanti nei vuoi, ma li costruiranno tutti in nero e meno male che potranno farlo e potranno percepire quel reddito sommerso che il tuo Governo non ha ancora cercato di risolvere in alcuna maniera.
Se il tuo Governo, Consigliere Miglietti, volesse fare un discorso serio sulle politiche industriali, sulle politiche sociali ed economiche al di là di un discorso di merito, sull'offerta OPA, a fronte di operazioni di nuovo management, di nuovo capitalismo - se si leggono i nomi di coloro che partecipano a queste cordate troviamo vecchie nomenclature, non c'è nulla di nuovo - dovrebbe avere il coraggio di difendere, perlomeno, la dignità dei lavoratori e porre delle condizioni non tanto all'OPA, ma a chiunque partecipi a queste operazioni per dire che comunque i posti di lavoro e i rilanci delle aziende si devono comunque fare, perché l'impresa è un bene sociale e non va distrutto semplicemente per un fatto di mercato e di titoli azionari.
Se avete seguito la trasmissione "Pinocchio", di Gad Lerner, avrete notato una cosa allucinante: il Partito di D'Alema, che da sempre rivendica di essere un Partito attento ai lavoratori, ieri ha parlato con una dinamica ed una logica cannibalesca. Noi su questo punto non solo non siamo d'accordo, ma denunciamo questo fatto. Spero che la questione dell'Olivetti venga discussa in aula, così vedremo chi ha la coscienza sporca (non certo la mia parte politica).
Non si tratta di voler parlare d'altro o di voler fare i parlamentari siamo dei Consiglieri regionali e io sono il primo a riconoscermi in questo ruolo. Ma non possiamo pensare che noi oggi, visto che siamo una Regione e non un Comune, non ci poniamo dei problemi seri su quanto il Governo D'Alema, da due anni e mezzo, sta facendo nel nostro Paese.
Francamente, oltre ad una disintegrazione partitica, ideologica, di schieramento, si sta disintegrando anche il sociale, il lavoro, le professioni. Una volta bisognava fare una raccolta annuale per vedere alcune cose che succedevano in questo Paese, oggi è sufficiente leggere una pagina di giornale di un giorno solo. Da quando governate voi se ne leggono di tutti i colori; il vostro Ministro Visco ha completamente spostato tutti i termini delle dichiarazioni dei redditi, non chissà di quanto, ma di due o tre giorni (anziché il 18 giugno, il 24 giugno; anziché il 3% di soprattassa il 3,1%, atteggiamento assunto tanto per confondere, per portare sempre più disagio). A Torino verrà chiuso l'Ufficio Imposte perché verranno aperti degli uffici unici. Ti sei preoccupato, Consigliere Riba, di capire come funzionano gli uffici unici che il tuo Governo ha deciso di istituire per noi piemontesi? Sono unici per modo di dire, perch ve ne saranno cinque nel territorio torinese; la città verrà suddivisa in cinque parti. Se una persona fino ad oggi, con molta semplicità, poteva recarsi ad un ufficio, da quando verranno aperti questi nuovi uffici, a seconda di dove abiterà, dovrà capire in quale ufficio recarsi.
Leggo che il Governo D'Alema varerà una legge per tassare chi sciopera.
Ti rendi conto, Consigliere Riba: è una decisione del tuo Governo! Tale legge, non interesse soltanto i lavoratori pubblici, ma riguarderà anche i commercianti e gli artigiani. Ma a che punto siamo arrivati! E' necessaria un po' più di coerenza su queste questioni; forse i Consiglieri Riba, Papandrea e Chiezzi dovrebbero lavarsi la coscienza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, intervengo molto brevemente per associarmi totalmente alla proposta avanzata dalla collega Spagnuolo. Credo sia giunto il momento di passare all'approvazione del bilancio. Mi pare che questa sia una proposta di grande buonsenso. Sarebbe strano che la maggioranza, il Presidente Ghigo, e in particolare il collega Ghiglia, non la accogliessero.
Se non si accetta questa proposta, è evidente che, per forza di cose, i Gruppi di minoranza non potranno che avviare un'azione di tipo emendativa.
Dopodiché, Presidente Ghigo, lei che, forse, rappresenta la maggioranza, ci spiegherà che l'azione ostruzionistica è stata avviata dai Gruppi di minoranza. Se non viene accettata questa proposta e si procede ad esaminare gli emendamenti, compresi quelli della maggioranza, poi ci spiegherete per quale motivo è stata avviata un'azione ostruzionistica.
Una considerazione di carattere politico. Presidente Ghigo, lei abilmente, pensa che le questioni politiche si risolvano con la fine della giornata: domani è un altro giorno, dovremo affrontare un altro problema si vedrà.
Le vicende politiche - chi si dedica alla politica lo deve sapere e anche lei, Presidente, in quanto ormai è esperto - non si concludono dicendo che è finita. Si concludono con una soluzione.
La vicenda di ieri è l'elemento su cui si fondono le questioni di oggi ma come? La questione di ieri è dimenticata? Finisce lì. Il Presidente dice che dà massima fiducia all'Assessore Masaracchio. Cosa significa? Che tutti gli Assessori possono spendere senza delibere? Lei sta educando una Giunta a compiere atti illegali e pensa che questa vicenda si concluda solo perch si è iniziata una discussione? Intendo essere chiaro. Poiché le dichiarazioni fatte dalla maggioranza non si riferiscono ad un atteggiamento ostruzionistico (che non esiste), ma si riferiscono in modo particolare a chi, con più forza, ha sollevato questioni che riteniamo di cattivo governo, è evidente il vostro giudizio negativo nei confronti delle minoranze che svolgono un'azione di controllo.
Questo è il problema, non il bilancio! Il bilancio è soltanto un alibi per occultare una questione scandalosa.
Chiedetelo a qualunque amministratore. Presidente, faccia un sondaggio tra gli amministratori comunali del Piemonte; un sondaggio rappresentativo o totale, come preferisce. Chieda cosa pensano gli amministratori dell'operato dell'Assessore Masaracchio, che lei ha difeso e continua a tenere come Vicepresidente. Se vuole, possiamo pagarlo, il sondaggio.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'abbiamo già fatto.



SAITTA Antonino

Possibile che lei si vanti anche di aver già fatto questo sondaggio? Ma è mai possibile? E' possibile che lei si vanti di aver organizzato un Salone, senza soldi, senza delibere, e di aver indicato delle imprese? E' ancora possibile che un Presidente non abbia neppure la capacità di prendere un Assessore e metterlo in riga? Lei pensa che le questioni si risolvano così, Presidente, e che questo non abbia influenza sul dibattito? Questa questione deve concludersi e, giacché la riteniamo grave approviamo il bilancio, perché non vogliamo che prevalga, come sta prevalendo, la posizione del Consigliere Ghiglia. Il Consigliere Ghiglia fa la guardia al Presidente Ghigo e all'Assessore Masaracchio, per evitare che parlino; poi viene qui e divide la maggioranza tra buoni e cattivi: sono cattivi, evidentemente, coloro che attaccano gli Assessori di Alleanza Nazionale perché fanno i Saloni senza delibere; sono buoni gli altri che non hanno sollevato questo problema con la stessa insistenza di altri.
Il problema è questo: quando si attacca Alleanza Nazionale si è cattivi; quando si accusano situazioni veramente paradossali si è cattivi.
E' una situazione da evitare: ormai siamo caduti nell'errore terribile in cui si può dire tutto e il contrario di tutto, anche accusare chi solleva i problemi di malafede, di messaggi mafiosi, di avvocatucci di provincia e cose simili.
Presidente Ghigo, lei che ha la responsabilità anche per il Consigliere Ghiglia, che è un suo Capogruppo, deve sapere che il Consigliere Ghiglia benché esprima stupore e qualunque cosa dica, ha detto cose non vere sulla vicenda dell'Assessore Masaracchio.
Il Consigliere Ghiglia ci dà lezioni di moralismo, ma poiché tutti siamo qui perché vogliamo della pubblicità, non possiamo e non dobbiamo fare neppure l'opposizione, non dobbiamo rilevare il malgoverno della Giunta, dobbiamo tapparci la bocca, alzare la mano.
Questo è quello che volete, questo è quello che lei vuole, Presidente Ghigo? Dare ragione a questo metodo di intendere la politica, senza reale confronto politico? Ma se l'opposizione non controlla, che opposizione è? Se l'opposizione non controlla, scatta il consociativismo che - spero nessuno desidera.
Tornando al collega Ghiglia, la deve smettere di darci lezioni e di ritenere che, rispetto alle piccole forze, ha il diritto di dire qualunque cosa, senza che lei, Presidente, alzi la voce per richiamarlo, ma, al contrario, sorridendo quando c'è ilarità ed offesa nei confronti delle minoranze che pongono problemi giusti, di malgoverno.
Deve sapere che il collega Ghiglia, il 27/11/1997, immediatamente dopo il Salone, scrisse al prof. Masaracchio, Assessore, dicendo: "Caro Nino" era stupito, perché non sapeva niente, Ghiglia! - "a seguito di strane voci incontrollate ed incontrollabili che mi giungono in merito all'organizzazione e gestione del Salone dell'Educazione, ti chiedo di fornirmi, con cortese sollecitudine, tutta la documentazione relativa all'oggetto e di farmi predisporre, urgentemente, una relazione il più possibile dettagliata".
Presidente, lei questo lavoro non lo fa, lo fa il Consigliere Ghiglia che dunque non può esprimere stupore, non può darci lezioni: sapeva tutto ciò che era capitato. Non possiamo accettare lezioni da colleghi che, in questa sala, si ergono a paladini della moralità. Lo faccia in Consiglio comunale a Torino. Lui sapeva tutto, sapeva ogni cosa. Nell'affermarlo mi accaloro, perché in questo Consiglio vanno dette le cose vere: le cose false prima o poi vengono a galla.
Presidente, deve garantirci: non può isolarsi totalmente da questo fatto.
Quindi, per eliminare ogni alibi, approviamo immediatamente il bilancio, impediamo ogni azione ostruzionistica da parte delle minoranze perché ci sono emendamenti presentati dall'UDR, e su quelli presenteremo i nostri. Approviamo il bilancio, poi torniamo a discutere di questioni gravi, fino a che non si possano considerare risolte.
Presidente, abbiamo chiesto, in termini cautelativi: sospenda, revochi le deleghe al suo Assessore fino a quando non si riunirà la Giunta delle Elezioni. Soltanto questo. Avete messo in imbarazzo persino chi, come il collega Riba, che è stato molto responsabile, tentava una mediazione e ha chiesto questo, non le cose irresponsabili e deteriori del collega Cavaliere. Il collega Riba vi ha chiesto almeno la revoca della nomina e voi avete continuato a dire "no", ritenendo di essere nel giusto! Concludo queste mie considerazioni un po' accalorate. Non posso accettare che si affermi il falso e che chi sta invece dalla parte della ragione passi per aver torto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho chiesto la parola per fatto personale.



PRESIDENTE

Gli interventi per fatto personale, in genere, si svolgono alla fine del dibattito. Se vuole



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' così che dice il Regolamento, Consigliere Ghiglia.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Ieri abbiamo dato la parola alla fine del dibattito.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Regolamento cosa dice?



PRESIDENTE

Un attimo, lo verifico: non glielo so dire sul momento.



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene alla fine del dibattito.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io chiedo che parli il Consigliere Ghiglia, se vuole; solo per curiosità: almeno sapremo qualcosa di più.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Dite tutto voi, per cui non ho bisogno di parlare.
PRESIDENTE



PRESIDENTE

Nel Regolamento non ho trovato un'indicazione temporale precisa. Posso solo ricordare che ieri l'intervento per fatto personale è stato fatto alla fine, e credo di continuare su questa linea, se non ci sono particolari richieste da parte dell'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Penso che, se fino a qualche tempo fa si diceva di vivere una nuova stagione politica, oggi possiamo dire che ne viviamo una nuovissima, che è al di fuori di ogni regola, non dico democratica, ma di discussione di un atto pubblico come quello di un bilancio regionale.
Nella vecchia stagione politica si era abituati ai governi delle Città delle Province, delle Regioni, degli Stati, a proporre dei bilanci che prima venivano discussi dal governo stesso, poi confrontati con le forze di maggioranza ed infine portati in Consiglio regionale, comunale e provinciale. La nuovissima stagione politica, invece, ha fatto in modo che i governi arrivassero in aula e fossero suscettibili di qualsivoglia modifica da parte dell'aula stessa. Questo capita perché vi è, alla base di tutto, un problema politico e non tecnico.
Collega Ghiglia, permettimi di ricordare che io sono uno di quelli che diceva, che dice e che dirà che questa maggioranza deve modificare il Regolamento. Questa maggioranza ha sempre detto di dover modificare il Regolamento e non si riesce a capire come mai essa non sia mai riuscita non solo a portare in porto, ma a proporre una modifica seria del Regolamento stesso.
Non solo, vi era una Commissione Regolamento collegata ad una Commissione della modifica statutaria che non è mai più stata convocata l'una - quella del Regolamento - non si sa perché; l'altra perché si è deciso di affossare la Commissione di modifica statutaria.
Si dice che la causa della non approvazione del bilancio sono gli ostruzionismi.
Vedete, questa nuovissima stagione politica ci porta ad una mancanza di rispetto, gli uni nei confronti degli altri, e ad uno scarico di responsabilità degli uni sugli altri, al punto che al cittadino e a noi stessi non sembra più neppure possibile individuare quelle che sono le responsabilità.
Vi faccio un esempio: il bilancio scorso, Assessore Burzi - è solo un accenno - è stato approvato dopo un lungo periodo chiamato "di ostruzionismo", nel quale, attraverso l'ostruzionismo, si è fatto capire al governo di questa Regione che mancavano 60 miliardi per la formazione professionale. E' vero o non è vero?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Non è vero.



MONTABONE Renato

Non è vero! Vede, Assessore, se noi avessimo approvato il suo bilancio così come lei l'aveva proposto, gli Enti della formazione professionale non aspetterebbero, con sei mesi di ritardo, i quattrini della formazione professionale; quei quattrini non ci sarebbero più e molti di quei corsi di formazione professionale del secondo anno si sarebbero chiusi, perch l'escamotage era questo: rifinanziamo i corsi del primo anno e chiudiamo quelli, già iniziati, del secondo anno.
Lo ricorda questo? E' vero questo? Altrimenti lo chiedo all'Assessore alla formazione professionale.
Ebbene, credo che la minoranza in allora abbia fatto l'errore di modificare in meglio quel bilancio, perché la maggioranza è disposta a modificare qualsiasi cosa, pur di non mettersi in discussione. E' disponibile a modificare qualsiasi cosa (altro che bilancio discusso dalla Giunta, discusso nell'ambito della maggioranza!), è disponibile, in aula, a modificare qualsiasi cosa pur di non andare in difficoltà. Se si facesse il bilancio delle peggiori posizioni extraparlamentari del passato in questo momento, la Giunta sarebbe disposta ad approvarlo, pur di approvarlo.
Ecco allora che manca, da parte dei cittadini, l'individuazione delle responsabilità di quanto succede.
Ancora una volta questo bilancio arriva aperto in Consiglio. Guardate io i bilanci li voglio aperti sino a quando non sono approvati dal governo i bilanci devono essere aperti fino a quando il governo non ha deciso insieme alla sua maggioranza, cosa mettere nel bilancio stesso. Dopo ci saranno le legittime istanze delle minoranze, ci saranno le minoranze che diranno che questo bilancio poteva essere fatto così anziché così, ma la maggioranza, se ha fatto bene la sua programmazione antecedente, dovrebbe rispondere: "No, noi non siamo in grado, per i quattrini che sono questi per le difficoltà...". Invece così non è: qui si viene in modo aperto. E' come quando si decide l'orario di una riunione; se si decide che la riunione si farà alle 14.30, tutti verranno alle 14.30; se invece si dice: "Ci riuniamo alle 14.30, va bene per tutti?", la riunione non si farà mai perché tutti vorranno riunirsi alle 14.45, alle 14.55, ecc.
Il governo è la sintesi di queste espressioni e non può presentarsi in aula aperto a tutte le soluzioni, altrimenti dimostra la mancanza di una programmazione regionale, di un obiettivo da raggiungere. Non è possibile che prima non ci fossero i 60 miliardi, poi invece si trovino e vada bene lo stesso. Non solo sul tema della formazione professionale, ma in qualsiasi settore! Ho detto tante volte di essere d'accordo sul principio degli emendamenti del collega Angeleri. Non sono d'accordo laddove il collega Angeleri ha dato disponibilità alla Giunta di trovare i quattrini, non sono d'accordo nel toglierli da un capitolo affinché ci siano in altri capitoli non è possibile che questa analisi non sia fatta in modo preventivo rispetto ad una discussione del bilancio nella Commissione ed in aula altrimenti si è certamente legittimati, non la minoranza, ma qualsiasi Consigliere, a presentare emendamenti sul bilancio, perché qualsiasi Consigliere che vada ad analizzare i singoli capitoli ha il diritto di modificarli a seconda delle proprie istanze, della propria volontà politica, dei propri obiettivi.
Se questo avviene, cari signori, si apre la disputa. Ed è dimostrato.
E' dimostrato dal fatto che oggi, in questa nuovissima stagione politica dove invece di discutere i problemi si fanno i colpi di conferenza stampa se uno non è un attento lettore, si perde tutto il succo della politica.
Non si capisce niente; sfido chiunque degli ospiti, oggi presenti, a capire cosa sta avvenendo del bilancio della Regione Piemonte.
Non si capisce nulla, perché per essere informati dobbiamo leggere l'ANSA delle 13.07, l'ANSA di risposta delle 14.10 e l'ANSA, nuovamente di risposta, delle 15.40. Altrimenti non si capisce e il perché è semplice.
L'ultimo comunicato stampa vede anche Rinnovamento Italiano presente.
Intendo dire una cosa che ho già detto ai giornalisti, rispetto a quanto è stato detto rispetto alle politiche del bilancio. Riaffermando il principio che avevo proposto (fare il dibattito politico per ogni singolo Assessore) sono anche disposto a votare il bilancio purché la Giunta se ne assuma la responsabilità. Nel senso che il mio voto sarà contrario, ma vorrei che si votasse immediatamente, così almeno i cittadini sapranno cosa avete saputo produrre. Dopo aver prodotto un bilancio, due mesi fa, che era molto spesso, e delle variazioni che via via si sono aggiunte e che erano altrettanto spesse, manca ancora un altro pacchetto di variazioni che dovrebbe provenire dagli emendamenti che si portano oggi in aula. Per favore, veramente siamo da "Striscia la notizia". Se poi tutto questo si vuole mescolare al dibattito che si è svolto nei giorni scorsi interpretandolo come ostruzionismo rispetto alle politiche del bilancio allora, cari signori, mi tiro fuori da questa polemica, perché non voglio esserne coinvolto.
Voglio dirvi che quelle cose saranno vere, però voglio che oggi si voti il bilancio, in maniera che venga meno l'affermazione che l'ostruzionismo ha bloccato il bilancio. Assumiamo una posizione tale per cui, entro il 28 febbraio, il bilancio sia approvato con tutte le responsabilità di questo governo.
Rivolgendomi anche al collega Salerno, ricordo che la Regione Piemonte anche quando aveva maggioranze analoghe a quelle governative e nazionali non si è mai allineata rispetto a certe proposte del Governo nazionale.
Abbiamo avuto dei Presidenti, come Brizio, che sono andati a contestare i Presidenti dei Consigli democristiani su alcune istanze. A me basterebbe chiedere al collega Salerno se il governo di questa Regione, rispetto a tutte le problematiche che ha fatto emergere, abbia fatto altrettanto.
Mi piacerebbe sapere dalla Regione Piemonte, visto che dobbiamo almeno accennare alcuni argomenti (poi votiamo e sarete liberi di dire che avete approvato questo magnifico bilancio), se per esempio le grandi infrastrutture, come l'Alta Capacità, devono essere determinate dalla Provincia di Torino o no, perché, in questi giorni, la proposta di variazione della Linea ad Alta Capacità in Valle di Susa non è stata fatta da chi ne deve avere l'autorità. Sapete perché avvengono queste cose? Perché quando la Regione non c'è, il suo spazio lo occupano altri! Lo occupano altri! Ho accettato questo, ma vi sono molte altre problematiche. Questa mattina abbiamo dibattuto per qualche ora se era meglio che si facesse, per approvare il bilancio della Regione Piemonte, un intervento introduttivo.
Abbiamo sentito gli interventi introduttivi. Ho visto l'Assessore Burzi arrampicarsi veramente sui vetri, svolgendo una parte da statista che non è il suo compito. Ho sentito il Presidente della Giunta regionale, ma non ci ha esposto le linee programmatiche esposte sul magnifico "Notizie della Regione Piemonte": non ci ha detto che in Regione Piemonte avrà luogo un atto di trasformazione delle politiche, perché oggi si trova al centro dell'Europa e non più ai margini rispetto al centralismo romano! Non abbiamo sentito parlare di iniziative, per arrivare ad un'autonomia federale, anche scontrandosi con il Governo centrale. Non abbiamo sentito dire che le linee programmatiche di questo Programma regionale di sviluppo sono state recapitate a 27 mila famiglie in Piemonte. Tutto questo in Piemonte noi non l'abbiamo sentito. Siccome non l'abbiamo sentito, siamo disponibili a dirvi che il vostro bilancio non lo votiamo. Votatevelo! Non vogliamo essere accusati di ostruzionismo e vogliamo fare una distinzione fra le cose che sono state dette nei giorni scorsi e le cose che si dicono oggi sul bilancio. Siamo disposti a mandarlo in votazione anche subito, ma non ad approvarlo. Vedremo se la maggioranza sarà d'accordo ad approvare un bilancio che è stato presentato in un modo e che è stato variato in due mesi, cioè se vorrà apporre anche dei cambiamenti.
Cari colleghi, non potete pensare che l'opposizione accetti ogni cosa e stia a guardare mentre voi fate quello che volete e lasciate che le Province del Piemonte, anziché aggregarsi ad una logica regionale piemontese, siano attratte dalla Liguria, dalla Lombardia o dalla Francia.
Non abbiamo sentito dire una parola rispetto ai problemi dell'Olivetti.
Ha ragione il collega Salerno. Non abbiamo sentito dire una parola sulla problematica di Malpensa al di là delle voci di corridoio e delle riunioni che si svolgono in queste sale fra quattro persone. Quando ci direte queste cose? Se ce le dite, magari siamo anche disposti a darvi una mano per attuarle, ma se non ci dite nulla, non sappiamo cosa volete fare e, per di più, non sappiamo se avete la capacità di attivare qualcosa sulla base di qualsiasi cifra prevista a bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Aderisco alle dichiarazioni che hanno fatto i colleghi Spagnuolo e Saitta e alle ultime argomentazioni che ha fatto il collega Montabone.
Praticamente la maggioranza, guidata in questa fase dal Consigliere Ghiglia, perché bisogna riconoscere questo dato politico, ha sviato sulle difficoltà delle ultime settimane, dicendo che una parte dell'opposizione fa ostruzionismo e non fa approvare il bilancio.
Questa è la sintesi delle cose dette anche nell'intervento del collega Gallarini subito dopo la conferenza stampa di oggi. Ringraziamo il signor Lanza per aver dato un resoconto tempestivo degli avvenimenti.
Rifiutiamo questo paradigma, nel senso che i fatti degli ultimi mesi e delle ultime settimane non sono questi. Lanciamo una sfida politica seria.
Vi diciamo che noi non abbiamo presentato alcun emendamento. Questa sera si può presentare il bilancio se la maggioranza non presenta alcun emendamento. Noi siamo disponibili ad approvarlo. Non è una provocazione ma è un fatto concreto e reale. Voglio sottolineare che si afferma non il falso, ma cose non vere; ancora una volta, il collega Ghiglia è poco rispettoso del ruolo delle minoranze in quest'aula. Lo dovrebbe essere di più perché lui è in minoranza in un'altra istituzione, dovrebbe capire meglio qual è il ruolo... No, Ghiglia, o fai male sia l'opposizione che la maggioranza, oppure qualcosa dovresti comprendere nel ruolo che svolgi! Non puoi condividere il fatto che la minoranza svolga un ruolo anche di controllo amministrativo e tu stesso svolgere lo stesso ruolo in Comune, e poi dire che questo ruolo, in Consiglio regionale, non deve essere svolto.
Il problema non è il rispetto del Regolamento. Il problema è che questo Consiglio regionale da mesi, da anni è "imballato", e lo è per il fatto evidenziato dal Consigliere Montabone - che le grandi scelte del Piemonte i grandi problemi del Piemonte, alcune questioni nodali della politica piemontese, non vengono discussi in quest'aula: problema politico che ha "imballato" questo Consiglio regionale.
Probabilmente, si discute di questi problemi in riunioni esterne all'aula consiliare. Dei grandi problemi del Piemonte, delle scelte e anche dei grandi appalti - "grandi appalti" per parlare di alcune problematiche non se ne è discusso in quest'aula; forse se ne è discusso nelle Commissioni.
Quando si sono discussi in aula dei problemi, anche nodosi, anche complicati, delle soluzioni e delle sintesi, pur con delle differenze, sono state trovate.
Questa è la vera crisi politica di quest'aula. Oltre ad un tasso di mala amministrazione, attinente a questa Giunta, che è elevatissimo ed attiene alle storie ed alle esperienze amministrative della compagine governativa e alla sua leadership, la cui storia amministrativa si è dispiegata in questi tre anni e mezzo.
Dico solo un'ultima cosa al collega Ghiglia, poi su tale argomento non interverrò più. Il collega Ghiglia può continuare a dire volta dopo volta: "Basta con queste cose...". Quando noi abbiamo sollevato delle problematiche, quando poi è emersa la verità, la verità era peggiore delle cose che abbiamo detto all'inizio: questo è il dramma, collega Ghiglia! Come fai, collega Ghiglia, a dire che questi fatti non sono veri? Se vuoi collega Ghiglia, ti rileggo i tuoi interventi su questioni gravi che abbiamo presentato nel 1995, nel 1996 e nel 1997 in quest'aula. Tu dicevi che erano sciocchezze, invece non lo erano, e sono state dimostrate dai fatti.
I fatti, purtroppo, sono evidenti a tutti, che piaccia o che non piaccia: noi non facciamo demagogia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, il momento è delicato. Penso - e spero - che il collega Rubatto confermi l'affermazione che il Gruppo dei Comunisti Italiani non gli ha consegnato alcun proprio emendamento. Penso e spero che anche il collega Gallarini possa confermare a quest'aula che da parte del nostro Gruppo, né oggi né ieri, è stato consegnato alcun emendamento.
Altrettanto certifica il protocollo di quest'aula, perché anche il mio Gruppo è tra quelli che né ufficialmente né ufficiosamente, né in quest'aula né nei corridoi, ha consegnato a chicchessia alcun emendamento.
Questo non significa che il nostro Gruppo si è disinteressato del bilancio. Anzi, cari colleghi, noi abbiamo, in questo periodo, analizzato capitolo per capitolo, tutto il bilancio. La conclusione a cui siamo giunti è che siamo portatori di una vera e propria alternativa politica e programmatica ai contenuti di questo bilancio. Alternativa che si è concretizzata nell'esame critico di circa trecento capitoli di bilancio.
Analisi critica che ha portato il Gruppo, durante una propria discussione interna, a presentare emendamenti in ciascuno di questi trecento capitoli.
Da questa analisi emerge un'insufficienza strategica che noi rileviamo a questo bilancio, che dovrebbe, sulla base della nostra proposta politica essere rivoltato proprio come un guanto.
Noi questi emendamenti - frutto di un nostro lavoro - li mettiamo a disposizione delle forze politiche di centro-sinistra, delle forze democratiche e di sinistra. Penso che quello di cui c'è bisogno oggi non sia fare una sorta di entrismo nel bilancio altrui, cioè giungere a qualche patteggiamento per riuscire, in una logica politico-strategica del tutto diversa, a conquistare qualche favore o qualche elemento marginale.
L'appuntamento che abbiamo di fronte è quello di riuscire ad impostare un'alternativa a questa Giunta e a questo bilancio, in una situazione dicevo all'inizio - molto delicata, Presidente. Siamo di fronte al dato di fatto che in questi quattro anni stiamo assistendo ad un progressivo degrado della situazione politica, dell'assetto amministrativo, della questione istituzionale e democratica e della stessa questione morale.
Collega Viglietta, pensiamo solo a due vicende speculari e lontane - ho chiesto prima al Consigliere Viglietta se potevo citarlo - quando rivestivi la carica di Assessore. Quando Viglietta era Assessore, mi sembra che si sia dimesso da quel ruolo prima ancora di ricevere alcuna comunicazione formale. Ha compiuto un atto amministrativo in contrasto con la normativa ma un atto improntato - se il collega lo prende come un apprezzamento e non come un'ironia - ad una sorta di sprovveduta innocenza. Non si poteva dietro a quell'atto, pensare ad un meccanismo diabolico o ad un modo di comportarsi inveterato, sprezzante delle leggi: era una sprovveduta innocenza. Eppure, in quel momento un Assessore, prima ancora di ricevere alcunché, visto e resosi conto di un atto che, oggettivamente, lo coinvolgeva, ha chiesto scusa, si è ritirato dall'incarico amministrativo e ha lasciato il posto ad un altro. Eravamo all'inizio della legislatura c'era ancora un forte senso morale.
Arriviamo ad oggi e vediamo che l'Assessore Botta è oggetto di una richiesta di rinvio a giudizio: ben più di un semplice avviso, molto di più di quanto non avesse ricevuto l'Assessore Viglietta. Una richiesta di rinvio a giudizio su una questione - si dirà - di modesta entità, però di qualità molto diversa da quella dell'Assessore Viglietta, che poteva anche avere un'innocenza sprovveduta.
Le ipotesi di reato che, invece, vengono addebitate all'Assessore Botta sono di qualità molto diversa: corrispondono più ad una certa consumata invadenza nella gestione del potere.
Eppure, l'Assessore Botta non si perita, dopo aver ricevuto una richiesta di rinvio a giudizio, di dire ai colleghi una sola parola in quest'aula né di sospendersi o di lasciare il suo incarico, per non usarlo strumentalmente di fronte al magistrato. L'Assessore Botta non si perita neppure di sospendere la propria funzione pubblica di amministratore, di regolare i propri conti con la giustizia, anche se io gli auguro che non sia rinviato a giudizio.
Ritenevo che un minimo di rispetto, di qualità politica e morale potesse portare un collega, in quella situazione, a regolare i propri conti personali con la giustizia e poi, solo dopo, continuare a fare l'Assessore.
Niente di tutto questo.
Colleghi, la nostra proposta collima con quella dei colleghi che mi hanno preceduto. Noi non accettiamo né accuse di ostruzionismo né sgridate mirate a dirci: "Basta, non si discuta più". Non accettiamo che l'ipotesi politica, di cui il nostro Gruppo è portatore, venga immeschinita da strumentalismi ed accuse che non merita. Difendiamo la dignità della nostra proposta politica: a questo punto, è quella di denunciare i limiti di questo bilancio. Consegneremo, nella forma dovuta, agli atti di questo Consiglio il lavoro che abbiamo svolto. Non presenteremo formalmente n chiederemo la discussione di emendamenti, ma non rinunciamo a proporre ed illustrare una manovra del tutto alternativa.
Della nostra manovra alternativa segnaliamo la proposta, di possibile realizzazione, di investire 800 miliardi nel lavoro, una ventina di miliardi nella psichiatria ed altri nella lotta alla droga e all'AIDS. Sono tutte proposte che troverete nella nostra documentazione.
Vogliamo inoltre segnalare una situazione vergognosa, da far arrossire una ritorsione contenuta in questo bilancio, ai danni del Teatro Regio, una ritorsione veramente ignobile, il cui giudizio affidiamo alla storia.
Presidente, ci associamo ai colleghi nel chiedere che si voti. Siamo firmatari di una mozione in cui sfidiamo la maggioranza - aspettiamo di vedere come va a finire - all'approvazione del suo bilancio.
E' Davide che sfida Golia: voi nella maggioranza siete tanti, più numerosi, vincete sempre, noi sappiamo già di perdere. Nonostante ciò, vi sfidiamo ad approvare il bilancio così come l'avete presentato.
Per il mio Gruppo la vicenda del bilancio è politicamente chiusa: non intendiamo patteggiare alcunché con questa maggioranza.
Segnaliamo una grossa insufficienza e diciamo ai colleghi degli altri Gruppi che ci apprestiamo, da questo momento in poi, a guardare al domani cioè a guardare all'anno che abbiamo di fronte. Spero che, se la Giunta approverà questo "brutto" bilancio, non venga aiutata ad approvarne uno parzialmente "migliore". Attendiamo che, votato questo bilancio, si possano avere dei confronti approfonditi su temi programmatici di alternativa.
Le chiedo, Presidente, per mozione d'ordine, di mettere in votazione anche a nome dei colleghi, la proposta che illustro: votare immediatamente il bilancio come approvato dalla Giunta regionale e da essa predisposto senza alcun cambiamento ulteriore.



PRESIDENTE

Mi sembra che non ci siano altri interventi di dibattito generale. Per la mozione d'ordine, ho bisogno di consultarmi.
La parola al Consigliere Ghiglia per fatto personale.



GHIGLIA Agostino

Intervengo brevemente per fatto personale, anche se non intendo dare soddisfazione, per cui non userò termini pesanti od offensivi.
Vorrei soltanto precisare che, ancora una volta, una delle tante, il collega che ha letto prima una mia lettera, ha preso le solite lucciole per lanterne. D'altra parte, ci sono delle oggettive difficoltà di comprensione, quindi non posso offendermi per questo.
Io non ho mai detto di non aver avuto alcun sentore sul fatto che il Salone della Formazione avesse avuto una vita travagliata e ci fossero state delle richieste: persino i muri, in questa Regione, lo sapevano.
Tant'è che due anni fa scrissi all'Assessore Masaracchio, il Vicepresidente della Giunta, per avere dei chiarimenti.
Quello che ho detto di non conoscere, e l'ho precisato, è che ci fosse una causa civile avviata, con una costituzione in giudizio. Questo ho detto, e lo si può tranquillamente verificare dalla lettera dei miei interventi. Tutto qui. Dopodiché, non vedo assolutamente questo scandalo inquisitorio, e non replico, come meriterebbe il collega, per non dargli modo, a sua volta, di replicare con altrettanta mancanza di comprensione dei fatti.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Sulla mozione presentata da una serie di...



PAPANDREA Rocco

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PAPANDREA Rocco

Scusi, è in discussione la mozione? Poiché non è iscritta, non so come possa essere discussa. Presidente, visto che ha preso adesso la Presidenza mi permetto di suggerirle che, se si mette in discussione la mozione, si interviene sulla mozione; diversamente, non mi pare si possa intervenire.



PRESIDENTE

Anche a me sembra così. Non essendo state prese decisioni su questo, ha perfettamente ragione. La ringrazio.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Non faccio riferimento ad alcuna mozione, che tra l'altro hanno presentato adesso. Faccio riferimento alla procedura della giornata perché, se ho inteso bene, la Presidenza ha preso atto della conclusione del dibattito generale. Sono questioni che si constatano in via di fatto perché manca un certo tipo di procedura.
Mi rivolgo alla Giunta e alla Presidenza del Consiglio per ribadire l'intesa che avevamo definito e sulla quale spero non si debba tornare altrimenti succede come nella guerra del Vietnam, dove hanno impiegato due anni a trovare l'intesa sulla forma del tavolo per discutere a Ginevra, poi magari si toglie il tavolo e non esiste più il problema! Ma perché dovete continuare a fare riunioni in continuazione?



PRESIDENTE

Prego, Consiglieri, lasciate libero il Presidente della Giunta. Grazie.



RIBA Lido

L'abbiamo detto tutti, anche voi della maggioranza, lasciatelo libero deve poter interloquire con l'aula, con gli altri Consiglieri. Capisco che esistano delle esigenze, ma non siamo qui a fare le comparse affinché ci sia un senso dell'istituzione...



(Interruzioni fuori microfono)



RIBA Lido

Se dico che ci vuole un minimo di ordine, faccio il prepotente?



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri! Prosegua, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Certo, ma, a partire dai funzionari a tutti gli altri, gradirei che quando ci si rivolge alla Presidenza, lo si potesse fare parlamentarmente altrimenti quest'aula diventa un pollaio!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Per carità, sono il primo a dispiacermene! Dicevo di avere inteso la definizione del nostro metodo e programma di lavoro, nel senso che oggi si sarebbe svolto, dopo un confronto di ragionamenti, avvenuto questa mattina, un dibattito generale per poi passare all'illustrazione, da parte degli Assessori, delle politiche dei loro dicasteri, sui quali c'era un confronto... Scusi, Presidente, si sta parlando di questioni procedurali; in questo caso, mi pare che la maggioranza... Insisto ulteriormente: credo di aver fatto uno sforzo oggi assumendomi anche l'impopolarità che ne consegue. E' una giornata assolutamente difficile per tutti, cerchiamo almeno di capire che queste difficoltà sono il riflesso della difficoltà in cui si trova il Consiglio per ragioni che non attengono a questo, a quello o a quell'altro, ma questo, quello e quell'altro ne portano le conseguenze sul loro stato d'animo e sulla condizione con la quale esercitano il loro impegno.
Cerchiamo di capirci: l'intesa era di fare un dibattito generale per poi passare ad ascoltare le relazioni dei singoli Assessori sulle politiche dei loro Assessorati, con gli interventi che si riteneva di fare da parte nostra, sul merito delle singole questioni.
Questa era l'intesa. Dopodiché, proceduralmente ci possono essere degli emendamenti, oppure non essercene, questo attiene alla valutazione, alla scelta, all'indirizzo dell'iniziativa o azione politica di ogni singolo Gruppo, e il mio Gruppo ha lavorato ad una parziale riscrittura e ad una serie di indirizzi emendativi che sono sottoposti ad un confronto con chi deve decidere: con la maggioranza, ma anche con l'opposizione. Devo dire che non li abbiamo formalmente presentati, anche se un riassunto è circolato; l'abbiamo scritto e non era una nota riservata.
Non abbiamo presentato i nostri emendamenti nell'attesa di un'eventuale valutazione più ampia e collegiale nel centro-sinistra, ma anche di altri se ritenevano di condividerli, ed in ogni caso adesso li presenteremo.
Prima di quella fase e prima di valutare la proposta di passare alla votazione del bilancio, che è una proposta legittimamente presentata vorrei capire come procederemo. Intanto il mio Gruppo presenta i propri emendamenti, visto che sulla questione degli emendamenti c'è una specie di "suspense". La maggioranza li presenta o non li presenta? Per noi non sono una materia di tattica, sono la normale procedura attraverso la quale ci rapportiamo con le proposte di bilancio e sulle quali peraltro ci siamo confrontati per parecchi mesi, riservandoci di presentare in aula le nostre indicazioni di diverso avviso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riba.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Condivido con il Consigliere Riba l'analisi sulle varie tensioni che in aula, in varie direzioni, si vengono a creare. Sembra quasi un disordine cosmico, un buco nero, ma siccome qualcuno teorizza che dal buco nero sia nato l'Universo, la speranza è che questo percorso, piano piano, con i dovuti scossoni, ci porti all'approvazione del bilancio.
Voglio riprendere gli accordi che questa mattina, con difficoltà, sono stati raggiunti e cioè che ogni Assessore avrebbe rappresentato in aula le proprie politiche di bilancio. Mi permetto di dire che, a prescindere da quello che sarà il risultato delle proposte che emergeranno, la prima cosa che richiedo, non solo perché sono stato sollecitato ad intervenire, è che la Giunta dia seguito all'accordo procedurale e, di conseguenza, si passi all'illustrazione dei singoli settori.
Questo è un aspetto che io, come Presidente, ma anche gli Assessori perché me l'hanno riferito, ho il desiderio di realizzare.
Voglio anche dire che noi questa mattina abbiamo sentito - ma non lo dico in difesa - l'intervento del Consigliere Riba. Il Gruppo DS aveva intenzione di presentare degli emendamenti, perciò questo non mi sembra che debba essere considerato un aspetto di novità, come chiaramente non è una novità che, all'interno della maggioranza, vi siano state delle convergenze su un certo tipo di politica, che ci era stata sottoposta da alcuni Gruppi della maggioranza.
Ritengo che, siccome tante volte abbiamo disatteso - non credo che questa sia l'occasione per farlo - accordi procedurali che avevamo contratto, sia opportuno che ci sia data la possibilità di illustrare il nostro bilancio nei singoli settori. Alla fine di questa illustrazione, che era stata prevista, sarà possibile, eventualmente, prendere in considerazione quello che emergerà a livello di proposte politiche dai vari Gruppi. Questo è il pensiero della Giunta, e mi permetto di sottolineare che ritengo opportuno che si proceda in questo modo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Il mio Gruppo intende aderire alla proposta di non presentare emendamenti. L'ordine dei lavori è contenuto nella Conferenza dei Capigruppo e questo va bene, ma una nuova Conferenza dei Capigruppo pu anche decidere un altro svolgimento dei lavori.
Credo che non sia accettabile decidere di votare ordini del giorno o mozioni che contrastano con il Regolamento, perché il diritto di un Consigliere di presentare emendamenti non può essere abolito da 59 Consiglieri. Quel che è previsto dal Regolamento, fino a quando il Regolamento non cambia, deve essere rispettato. Questa soluzione è solo frutto di un accordo sostanziale, nel senso che tutti si comportano in un determinato modo e si arriva a questo esito, ma non può essere frutto di una discussione, che invece andrebbe svolta in Commissione Regolamento e non in aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Credo che ci sia stata una proposta che non deve necessariamente essere condivisa da tutti. E' una proposta politica, non è un fatto occasionale la proposta di superare i tempi e i modi convenuti questa mattina in aula per approvare il bilancio. Questa proposta non può essere condivisa da tutti ma è una proposta politica, perché è stata motivata da alcuni interventi compreso il mio, rispetto a posizioni che sono state riportate dai comunicati stampa, perché mi sento accusato di fare l'ostruzione per la votazione sul bilancio.
Dato che questi comunicati stampa hanno un valore politico, voglio sapere, al di là del superamento del Regolamento, che non può avvenire attraverso un ordine del giorno, chi condivide l'opportunità di votare un bilancio che è chiuso, perché in questo modo assume le proprie responsabilità. Non c'è alcuna proposta di superare il Regolamento in quell'ordine del giorno, c'è solo una proposta politica. Su questo ci dobbiamo attestare, il resto non conta niente.
Ciascun Consigliere è libero di assumere l'atteggiamento che crede.
Vedremo quali atteggiamenti si assumeranno rispetto alla votazione o meno di un bilancio che avrebbe dovuto essere approvato da sei mesi e che non è ancora approvato. Dopodiché, dato che tutti i Consiglieri devono avere le pari opportunità a seconda di come ci si posiziona nell'ambito della maggioranza, io mi posizionerò. Ribadisco la mia proposta: c'è la disponibilità da parte mia, di votare il bilancio anche subito. Questo non vuol dire che gli Assessori non potranno dire quello che non hanno potuto dire prima per mancanza di tempo.
Infine, ci sarà la votazione, così vedremo chi fa ostruzionismo e chi intende assumere le proprie responsabilità di governo. E' semplicissima la cosa. E' detta così banalmente che non mi vengono parole più difficili per esprimerla.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Avendo letto questo documento, volevo solo comprendere il suo ruolo. E' un ordine del giorno? E' una mozione d'ordine? E' un documento di indirizzo politico? E' un ordine del giorno. Chiedo pertanto se qualcuno dei firmatari può illustrare le conseguenze formali di tale documento.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Un ordine del giorno ha una valenza politica. Quanti ordini del giorno che abbiamo approvato sono poi stati disattesi in quest'aula? Verifichiamo se la maggioranza, dopo l'approvazione di questo ordine del giorno, intende o meno disattendere quello che il Consiglio ha stabilito. E' semplicemente questo. Non c'è alcun retroscena. Di per sé è chiaro ed evidente.



PRESIDENTE

Pongo le domande per una mia esigenza di comprensione. Se c'è un'approvazione a maggioranza, a quali conseguenze andiamo incontro? La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Voglio rispondere su quello che ha dichiarato il Presidente della Giunta, sull'ostruzionismo che sta mettendo in atto il Presidente della Giunta. Dopo tutto quello che è avvenuto questa mattina, non sapeva cosa dire sul bilancio.
Non ci siamo messi d'accordo. Adesso dovranno svolgere la relazione tutti gli Assessori. Il Presidente non sa più cosa inventarsi, ma sta rendendo sempre più chiaro chi fa ostruzionismo in quest'aula. Man mano che andiamo avanti, sarà ancora più chiaro.
La conseguenza politica formale, Presidente Deorsola, è che questo testo, essendo un ordine del giorno, impegna politicamente i Gruppi. Se io lo voto, mi impegno ad andare in una certa direzione, cioè non presenta degli emendamenti. Questo è quello a cui impegna formalmente. Non vincola istituzionalmente i diritti e le prerogative dei Gruppi e dei Consiglieri.
E' un impegno politico che lei deve formalmente mettere in votazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi va benissimo che siano intervenuti i colleghi Montabone, il collega Cavaliere e il collega Chiezzi: siamo nella normalità dei lavori d'aula. In un'aula si presenta un ordine del giorno, ci sono cinque Gruppi consiliari che le chiedono di porre in votazione un ordine del giorno. L'ordine del giorno è molto chiaro, non ha bisogno, per la sua assoluta schematicità, di alcuna ulteriore illustrazione, né di tempismi né di interpretazioni. La prassi dell'ordine del giorno è sempre la stessa.
Sono sull'allibito andante. Nel senso che chiediamo a lei, alla sua maggioranza, di porre in votazione il bilancio, che lei ha predisposto come Giunta. I Consiglieri Ghiglia, Cotto e Gallarini ci hanno riempiti di contumelie.
Semplicemente chiediamo di porre in votazione ciò che la Giunta ha predisposto, ma notiamo imbarazzo: accusate le opposizioni di essere cattive e di fare ostruzionismo.
Ci saranno evidentemente anche le opposizioni brave, siamo in un'iniziativa politica che certamente ha una sua valenza. In Commissione abbiamo ascoltato dei lunghi approfondimenti, interessantissimi, ma certamente siamo intervenuti qui e là, non abbiamo concorso a discutere per dei mesi; non è né merito né demerito, è una constatazione.
Bene hanno fatto i colleghi che hanno approfondito, ma non credo che questi colleghi, che hanno ritenuto di svolgere questa azione politica debbano avere una medaglia.
Quindi, Presidente, noi rinnoviamo la richiesta che questo ordine del giorno venga posto in votazione; ci sono cinque Gruppi consiliari che lo chiedono. A questo punto, chiederemmo che i Gruppi si attestino per dichiarazione di voto. Resta ancora da capire perché una Giunta, una maggioranza si presenta in aula con un disegno di legge, sul quale accusa parti del Consiglio regionale di fare ostruzionismo. Noi presentiamo una proposta politica; se questa proposta politica passa, avrà delle conseguenze, altrimenti ne avrà delle altre, come chiaramente il testo recita.
Non c'è nulla di carattere tecnico da spiegare, tranne il fatto che si sta profilando il rischio di un esame di merito di questo ordine del giorno da parte della Presidenza, che non mi pare competa alla stessa. La Presidenza può valutare degli altri profili, ma non fare un esame di merito delle conseguenze di questo ordine del giorno. Altrimenti chiederei quante volte noi abbiamo presentato degli ordini del giorno relativi alle dimissioni di un Assessore o della Giunta - che potrebbe avere delle altre procedure statutarie - e sono stati posti in votazione.
Pertanto, chiediamo che questo ordine del giorno venga posto in votazione, altrimenti il mio Gruppo chiede qualche minuto di sospensione in quanto lesi rispetto a delle prerogative. Oltretutto, Presidente quell'ordine del giorno, per ciò che chiede, non può che essere messo in discussione e in votazione adesso - lo dico anche al Presidente della Giunta regionale - prima della presentazione di eventuali emendamenti.
Altrimenti è come discutere un ordine del giorno sulla chiusura dell'Olivetti quando la stessa è già stata chiusa.
Dal punto di vista procedurale non può che essere messo in votazione prima della presentazione degli emendamenti.



PRESIDENTE

La mia difficoltà di comprensione si sta un po' chiarendo. Mettere immediatamente in votazione il disegno di legge - mi rivolgo al primo firmatario - non preclude la possibilità o preclude la possibilità di emendamenti?



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Impedisce o non impedisce?



SPAGNUOLO Carla

Lei non può chiedere questo?



PRESIDENTE

Devo comprendere le conseguenze per esprimere il mio voto! Siamo in discussione dell'ordine del giorno.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, chiedo scusa per essere stato disattento negli ultimi quattro mesi.
Pensavo che una parte della minoranza avesse discusso all'interno delle Commissioni di un bilancio che non condivideva nel modo più assoluto. Una minoranza che aveva proposto e promesso una serie di emendamenti - migliaia di emendamenti, si vociferava - su un bilancio più volte definito impresentabile. Probabilmente, sono stato disattento in questi quattro mesi, ma ho veramente delle difficoltà a capire, se le cose fossero diverse, in che direzione va l'ordine del giorno presentato da una parte della minoranza stessa. Qualcuno, all'interno di questa parte di minoranza ha dichiarato che in quest'aula non si dibattono gli argomenti che veramente interessano il Piemonte; molto spesso si dibatte di tatticismi e di regole che interessano solamente noi, addetti ai lavori, e poco i cittadini che stanno fuori.
Immediatamente dopo, colui che fa queste dichiarazioni presenta un ordine del giorno che di tattico ha tutto! Che va contro quattro mesi di opposizione all'interno delle Commissioni, quattro mesi in cui si è detto tutto e il contrario di tutto, e da parte di questa ala dell'opposizione si chiede di approvare il bilancio? Ci vuole veramente tanto coraggio! Ci vuole tanto coraggio a fare una proposta del genere, perché questa è veramente una presa in giro per i cittadini piemontesi! Questa è una presa in giro! Questo è un falso! Questa è una proposta che non può reggere, se non da un punto di vista tattico.
E allora, coloro che vengono qui a spiegare a noi che facciamo della tattica, forse è bene che si guardino un pochino di più a casa propria.
Noi non lo nascondiamo: abbiamo cercato e voluto fermamente migliorare o cercare di migliorare questo bilancio per una parte di politica che a noi interessava particolarmente. Non c'è stato alcun - lo ripeto - accordo sottobanco. In Commissione, insieme al collega Rubatto, abbiamo correttamente e nel rispetto di tutta la minoranza, presentato questi emendamenti, convinti che si dovesse e si potesse discutere all'interno della Commissione ed entrare nel merito di cose che, sì, interessano i cittadini e non i tatticismi di quest'aula! In Commissione, quella stessa minoranza che viene a darci spiegazioni che vota il bilancio così com'è, ci ha detto che erano cose condivisibilissime e che, però, proprio per dare voce maggiore a questi emendamenti e a questa discussione, si sarebbero dovuti portare all'interno del Consiglio regionale.
E noi, la maggioranza tutta, abbiamo acconsentito e deciso di venire in quest'aula a dibattere di queste tematiche e degli emendamenti che anche un'altra parte dell'opposizione avrebbe presentato in aula.
Non possiamo, dunque, da una parte dire che non vogliamo parlare ai cittadini in politichese e poi, dall'altra - come torno a ripetere - fare tutta l'opposizione possibile ed anche il contrario di quello che si è fatto prima, dicendo chiaramente e palesemente in modo strumentale: "Il bilancio è indispensabile: bisogna approvarlo subito".
A tali proposte, visto che sono difficilmente comprensibili, io dico "no": lo dico con molta chiarezza.



ANGELERI Antonello

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



ANGELERI Antonello

Ma i cittadini hanno già capito tutto!



ANGELERI Antonello

Io dico "no" ad una cosa di questo genere! Lo dico con molta chiarezza: dico "no"! Dico "no"! Ho il coraggio di dire "no" a questo! Anche perché - ripeto, in Commissione abbiamo cercato e tentato di far "passare" gli emendamenti, ma l'opposizione ha deciso che si dovesse discutere in aula - all'interno della Commissione il Presidente ha fatto una dichiarazione, in cui diceva che faceva propri gli emendamenti e condivideva l'intervento che era avvenuto all'interno della maggioranza per cui la politica del bilancio aveva e doveva avere particolare attenzione su quanto era stato proposto da alcuni Gruppi della maggioranza.
Allora io, con molta serenità, ma anche con molta fermezza, non condivido il sistema, il metodo con cui oggi viene presentato questo ordine del giorno da una parte della minoranza, e chiedo quindi che si proceda così come era stato preventivamente fatto, con l'illustrazione e il dibattito finale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ho quasi la sensazione di essermi svegliato da un lungo letargo, perch fino ad un'ora fa avevo capito - ma avevo sicuramente capito male - che questo bilancio facesse schifo e che, pertanto, facendo schifo, non soltanto doveva stare, come è stato, tre mesi in Commissione prima di essere licenziato, ma, anzi, dovesse essere sezionato e tomografato per cercare di instillargli qualche goccia di linfa vitale.
Allora, o io mi sono svegliato, oppure quella di alcuni colleghi della minoranza non è neanche una provocazione, perché provocazione significa chiamare a sé, quindi magari cercare il contributo positivo su una proposta reale.
Questo ordine del giorno - parlo più brutalmente del collega Angeleri è una presa in giro: perché? Perché è un ordine del giorno che dice: "Votiamo subito il bilancio". Certo, siamo qui per questo! Peccato che nessun ordine del giorno possa scavalcare il Regolamento di quest'aula secondo il quale gli emendamenti sono presentati da chiunque in qualunque momento.
Allora, colleghi dell'opposizione, facciamo un discorso serio: raccogliete 27 firme di impegno sotto quel documento, in cui vi impegnate questa sera, senza emendamenti, a votare il bilancio della Regione Piemonte (prima condizione).



(Commenti del Consigliere Montabone)



GHIGLIA Agostino

No, vi impegnate, questa sera, con 27 firme o quante ne avete, a votarlo senza emendamenti: ma lo firmate tutti!



MONTABONE Renato

Votarlo vuol dire portarlo in votazione.



GHIGLIA Agostino

No, vuol dire votarlo: contro o a favore. Ci mettete 27 firme, perch noi vogliamo vedere il cammello; altrimenti non è una provocazione intelligente, ma è una tattica, un tatticismo da presa in giro.
Secondo passaggio. Il tentativo furbesco è ancora meno riuscito, perch temo che i colleghi sappiano che, probabilmente - vorrei sbagliare sfidiamoci un po' - una parte della minoranza non è d'accordo o non sarebbe d'accordo o magari si asterrebbe (e qui l'astensione vale contro, lo ricordiamo tutti).
Molto bene. In questo caso, dunque, cosa capita? Capita che gli "gnugnu" - scusate, ma visto che ci considerate tali, mi metto come primo della maggioranza votano "sì", perché non possono votare "no" ad un ordine del giorno che dice: "Votiamo subito il bilancio". Giusto? Qualcuno si astiene; qualcuno vota contro: siamo sicuri che l'ordine del giorno non è passato. Qual è l'unico risultato? Cercare di far emergere una spaccatura della maggioranza...



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



GHIGLIA Agostino

Fammi finire, Cavaliere, hai capito molto bene, non far finta di non capire...



(Commenti in aula)



GHIGLIA Agostino

Fatemi finire... Presidente, come ieri devo rivendicare il mio diritto costituzionale alla libertà di parola: me lo garantisce?



PRESIDENTE

Per quanto mi riguarda, sì. Spero lo facciano anche i colleghi.



GHIGLIA Agostino

Stavo dicendo: quale sarebbe a questo punto l'unico risultato? Quello di tentare di far emergere una spaccatura della maggioranza. Non prendiamoci in giro più di tanto, perché noi a questi giochi non ci stiamo.
Io non dico "no", come ha detto il collega Angeleri, dico che la vostra non è una proposta onesta, non è una proposta trasparente.
Volete fare una proposta trasparente? Allora, firmate tutti che, senza alcun emendamento, questa sera si vota, e non si pone in votazione, ma si vota, sempre che si possa fare, perché in quel caso sapete anche bene che l'ordine del giorno sarebbe addirittura irricevibile, in quanto magari contrasterebbe con il Regolamento del Consiglio regionale.
Questo è un tentativo, peraltro anche abbastanza scoperto, di arrivare a tentare di palesare una spaccatura della maggioranza, tentativo che è anche abbastanza ingenuo.
Io non dico né "sì" né "no"; io sto in "surplace", rilancio. Mi rivolgo alla Presidenza: io ho rilanciato. Raccolgano le firme e poi ne riparliamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Il nostro Gruppo non è stato coinvolto nelle polemiche interne all'Ulivo e ha visto solo ora l'ordine del giorno. Chiedo una riunione della Commissione Regolamento per capire le implicazioni che lo stesso ha.
Il documento dice che si deve passare immediatamente alla votazione del disegno di legge relativo al bilancio della Regione Piemonte, come predisposto dalla Giunta regionale. Secondo me, se si vota e si applica questo ordine del giorno inibisce la presentazione di emendamenti. Chiedo allora che la Commissione Regolamento chiarisca cosa succede votando l'ordine del giorno, perché secondo me inibisce la presentazione di emendamenti, quindi non è ricevibile in quanto contrasta con il Regolamento.
Chiedo, dunque, un momento di riflessione per sapere cosa votiamo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente. Anch'io in apertura della seduta pomeridiana del Consiglio immaginavo che si addivenisse alle intenzioni per le quali ci si riuniva. Mi aspettavo, cioè, che ci fosse, da parte del Consiglio, il termine della discussione generale e quindi l'illustrazione da parte dei vari Assessori.
Ritengo che, se non ci sono ulteriori cambiamenti di o.d.g., in questo senso ci si debba attestare, senza nulla togliere al fatto nuovo, alla proposta che in questo momento viene fatta da alcuni Gruppi - e sottolineo alcuni Gruppi - della minoranza, che nella fase di illustrazione hanno evidenziato una serie di concetti che non possono che essere condivisibili dal nostro Gruppo.
La collega Spagnuolo, e a più riprese l'hanno fatto anche altri colleghi (i Consiglieri Saitta e Cavaliere), parlava di semplice intenzione, attraverso l'ordine del giorno, di attestare che questi Gruppi di minoranza non intendono presentare emendamenti.
Anche il nostro Gruppo non intende presentare emendamenti, quindi se il senso della votazione dell'ordine del giorno è di questa natura, ovviamente non possiamo che essere d'accordo. Ma il fatto di votare immediatamente un bilancio, a seguito di un ordine del giorno presentato, che venisse votato solo ed esclusivamente a maggioranza, dal nostro punto di vista non pregiudica assolutamente il legittimo diritto dei Gruppi della minoranza e della maggioranza, che a più riprese hanno espresso l'intenzione di presentare degli emendamenti.
Su questo punto il mio Gruppo non è d'accordo ad assestarsi, nel senso che una decisione di questo tipo deve essere presa dal Consiglio nella sua interezza. Sulla base di questo, ritengo non sia ricevibile l'ordine del giorno e, qualora votato a maggioranza, non vincolante per l'attività del Consiglio.
In questo senso, avendo al momento verificato le proposte di emendamento al bilancio da parte dei Gruppi dell'UDR e dei Pensionati avendole condivise anche nelle Commissioni, come maggioranza, non possiamo che essere disponibili ad esprimere la non necessità di presentare emendamenti, quindi votare immediatamente il bilancio, ma non la disponibilità, qualora ci sia solo una posizione di maggioranza, a non discutere le legittime posizioni dei Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente. Devo dire che in quattro anni ne avevo viste di cose, ma penso che peggio di oggi non si possa fare: abbiamo toccato il fondo! Qualcuno parlava di tatticismi; tutti i Gruppi politici fanno del tatticismo, non solo da una parte o dall'altra. Ai Consiglieri della sinistra devo dire: "Bravi, perché questa volta li avete messi nei guai veramente!". La proposta è semplice e, poiché nessuno riesce a dire la verità, cerco di spiegarla io. Il punto è semplicissimo: votiamo l'ordine del giorno. Noi possiamo impegnarci, perché sono due mesi che chiediamo di approvare il bilancio, anche se votiamo contro, perché pensiamo che l'importante è non creare nuovamente disastro. Quindi, se approviamo l'ordine del giorno, si procede alla votazione del bilancio e il bilancio non passa. Non passa perché evidentemente, a meno che qualcuno della minoranza non decida di votare a favore, la maggioranza non ha i voti.
Condividiamo, così come è scritto, l'ordine del giorno; avremmo preferito discutere i nostri emendamenti, ma piuttosto di andare sino a maggio, siamo pronti a ritirarli e a votare il bilancio, a condizione per che ci sia un accordo affinché esso passi. Se si tratta soltanto di un'operazione per arrivare ad impegnare altri mesi, allora ha ragione qualcuno che parla di tatticismi. E' anche vero, però, di fronte alla disponibilità di tutte le minoranze, si è parlato di parte. E' vero che i colleghi di sinistra, da quando ho detto loro alcune cose, non mi invitano più, però è anche vero che c'è la dissipabilità tattica e formale per votare questo bilancio.
E' chiaro che se questo ordine del giorno non passa o, se passa, viene disatteso, non si potrà più dire "Cara maggioranza, voi fate ostruzionismo", perché l'ostruzionismo lo fate voi e potremo lamentarci se qualche Gruppo dell'opposizione presenta diecimila emendamenti.



(Commenti in aula)



ROSSO Roberto

Mi assumo le mie responsabilità. In Commissione abbiamo detto chiaramente che abbiamo alcuni emendamenti da proporre, li abbiamo già presentati e vorremmo discuterli. Di fronte ad una proposta di questo tipo che può essere tattica o no, il Consiglio deve esprimersi. Se tutta la minoranza fa un passo indietro, ritirando gli emendamenti, la maggioranza con una presa di coscienza e di responsabilità, deve approvare questo bilancio. Dopodiché, se non avete più un equilibrio interno, rimodificateli e poi possiamo anche andare alle elezioni.
Voglio ricordare, al di là di tutte le belle cose che sono state dette oggi, che è molto probabile che questo sia l'ultimo bilancio di questa legislatura, in quanto il prossimo difficilmente vedrà l'approvazione prima delle elezioni. La difficoltà di quest'aula è diventata palese. Faccio un appello a tutti di fare uno sforzo ed un passo indietro, abbandonando i tatticismi da una parte e dall'altra. Troviamo un accordo veloce per l'approvazione del bilancio, che vuol dire almeno 31 voti, dopodich iniziamo a parlare di tutti quei temi importanti che sono emersi da entrambe le parti.
La prima cosa da fare è approvare il bilancio - mi ha molto colpito quel sondaggio - ma è importante che i piemontesi individuino la Regione come Ente di riferimento più dello Stato. E' difficile che la individuino in questi termini se è in queste condizioni. Se la Regione fosse efficiente potrebbe essere, quasi al cento per cento, il punto di riferimento primario dei cittadini. Dovremmo operare in tal senso e tutti questi giochi e giochetti a cui assistiamo (noi come Gruppo non interveniamo per non aggiungere altri tatticismi oltre a quelli esistenti) sarebbe meglio metterli da parte. I cittadini non ricordano né chi governa né chi fa l'opposizione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Dopo l'intervento del Consigliere Roberto Rosso potrei anche rinunciare a parlare, perché ha detto le cose esattamente come stanno, comprese le considerazioni del sondaggio della CIRM, commissionato dalle Regioni d'Italia. Ha detto esattamente quello che penso, ma voglio aggiungere qualcos'altro.
Sono mesi che andiamo avanti e sentiamo dire che la minoranza fa ostruzionismo. Tutti i titoli delle conferenze stampa di oggi lo dicono.
Questo ordine del giorno, da un punto di vista tecnico - l'ho già detto ed è inutile che chieda, Presidente Deorsola - non vale niente! Se per dichiaro in quest'aula che, qualora questo bilancio approvato dalla Giunta fosse messo in votazione, sono disponibile a votare contro, ma subito, la mia parola in quest'aula conterà qualcosa al di là del Regolamento? E' inutile che facciamo dietrologia. Consigliere Ghiglia, tu hai detto, che dovremmo raccogliere 27 firme, ma io potrei dirti di raccoglierne 33 sul bilancio della Giunta attuale.
Non mettiamoci a fare queste cose, voglio solo tirarmi fuori dalla logica per cui, attraverso una comunicazione inesatta, non tutta la minoranza, ma Renato Montabone e il Gruppo di Rinnovamento Italiano, fa ostruzionismo. Voglio dimostrare che il sottoscritto non fa ostruzionismo ma che è pronto a votare subito il bilancio, senza alcun emendamento.
Adesso! Dato che noi dobbiamo essere accomunati nelle diversità di due poli contrastanti, permettetemi almeno questo. Certo, rispetto ad una maggioranza deve esserci il consenso unanime, ma rispetto alle minoranze può darsi che ci siano delle posizioni diverse.
Permettetemi di tirarmi fuori dalle posizioni di chi pensa di voler fare ostruzionismo e di dire che voto subito! Permettetemi questa libertà dopo avermi preso a calcioni! Permettetemi questa libertà. Non vi ridò i calcioni, ma permettetemi la possibilità di differenziarmi. Vi invito veramente, ad una riflessione. Fate la riunione che volete, ma, quando siete in aula, statemi a sentire. Siete deprimenti. Questo è il bilancio della Regione, non è la difesa della sedia.



(Commenti in aula)



MONTABONE Renato

Se volete fare le riunioni, capisco che il momento è delicato sospendiamo il Consiglio, ma se state qui, stateci a sentire. Non so se ci saranno, Consigliere Ghiglia, le 27 firme, non so se ci saranno i 27 interventi che confermeranno quanto dico io, però tu, dopo avermi preso a "calcioni" con altri, devi consentirmi la libertà di potermi esprimere magari anche di differenziarmi da altri - sulla posizione del bilancio.
Su questa posizione non ti chiedo le 33 firme, perché so che non le hai!



PRESIDENTE

Chiediamo la par condicio.



MONTABONE Renato

Permettimi, personalmente, di dire cosa penso.
Possiamo anche non definirlo un ordine del giorno. Comunque, io, Renato Montabone, chiedo di porre in votazione, quando si deciderà, ma entro questa sera, il bilancio, e dichiaro che non presenterò alcun emendamento a patto che altri non presentino emendamenti. E' chiaro? Non mettiamoci a discutere sull'ammissibilità o meno del documento, si tratta di una questione politica chiarissima. Dopodiché, ciascuno è libero di presentare quello che crede; ci mancherebbe che io vietassi, con il mio intervento, ad altri la libertà di presentare emendamenti! Però da domani, per favore, quando chiamerete in causa quelli che hanno fatto ostruzionismo, quando farete le conferenze stampa e direte che hanno fatto tutti ostruzionismo, dovrete dire che lo hanno fatto tutti, tranne Renato Montabone, che voleva votare immediatamente il bilancio.
Sono quasi tentato di dirvi che se vi mancano i voti ve li do io proprio per verificare di che forza siete! Una volta, nelle assemblee consiliari, era usanza, fra maggioranza e minoranza, quando qualcuno doveva andare via per un motivo qualsiasi, di chiedere ad un collega della minoranza di andare via con lui o eventualmente, di dare un voto tecnico rispetto ad una posizione differenziata. L'interessato si alzava e dichiarava ufficialmente il perché. Evidentemente c'era un motivo grave per questa usanza, che oggi non potrebbe riguardare quelli che non vengono mai in Consiglio. La seconda Repubblica ha anche la caratteristica che la partecipazione alle riunioni di Commissione è un optional. Ricorderà la Consigliera Cotto la fatica per ottenere i voti in Commissione; non siamo riusciti a cambiare il Regolamento! Ripeto, sono quasi tentato di darvi il mio voto. Presidente, fai un atto di forza, dimostra la dignità di una maggioranza! Sapete cos'è la dignità! Non so se devo ancora irritarmi con voi, perché siete veramente deprimenti.
Fate quello che volete, sono disposto a votare subito il bilancio.
Spero che tutti i colleghi della minoranza facciano la stessa dichiarazione, poi vedremo la vostra reazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Intervengo per qualche breve considerazione. Il collega Ghiglia ha detto che rilancia: venite con 27 firme e ne riparliamo. Io non rigetto questa affermazione...



GALLARINI Pier Luigi

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



GALLARINI Pier Luigi

Però ci devi spiegare il perché.



GALLARINI Pier Luigi

Seconda questione. Per quanto ci riguarda, responsabilmente sottolineiamo che riteniamo di essere una maggioranza non episodica, ma una maggioranza che viene da una ricostruzione del Presidente Ghigo in seguito alla crisi dell'anno scorso. Intendiamo, se è possibile con questi numeri o con numeri maggiori, andare fino al termine della legislatura. Queste considerazioni politiche vanno fatte: non siamo un Gruppo che oggi passa per strada e si trova qui per prestarsi ad un colpo di mano episodico.
Questo almeno ce lo consentirete.



CAVALIERE Pasquale

Non è episodico!



GALLARINI Pier Luigi

E' un episodio. L'ho definito colpo di mano, ma non ho aggiunto se si tratta di colpo di mano positivo o negativo. Quindi, se si dovesse verificare "l'ipotesi Ghiglia", siamo pronti a considerarla. Se non si verifica "l'ipotesi Ghiglia", condividiamo, per quanto ci riguarda, alcune considerazioni del collega Angeleri e della collega Ferrero. Inizialmente il Presidente ha esordito dicendo: "Noi riteniamo che, arrivati a questo punto, si possa procedere con l'illustrazione del bilancio da parte degli Assessori". Noi ci attestiamo ancora su questa proposta e condividiamo la posizione espressa dal Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non capisco perch l'opposizione, che era presente nelle Commissioni, ci abbia chiesto di portare in aula gli emendamenti sul socio-assistenziale. La richiesta è stata avanzata dalle opposizioni, abbiamo portato in aula questi emendamenti per poter incidere, per poter discutere, per poter aumentare i fondi del socio-assistenziale. Però garantisco che qui la maggioranza è compatta. Probabilmente, oggi non ci sono 33 firme perché...



(Commenti in aula)



RUBATTO Pier Luigi

Lasciatemi parlare, io non mi permetto mai di intervenire quando i colleghi intervengono.
Qualcuno è assente per malattia, però la maggioranza è compatta su questo bilancio e compatta intorno al Presidente della Giunta. Ci sono alcune situazioni che non posso condividere per problemi di organizzazione nelle varie strutture socio-assistenziali, ma la maggioranza è compatta.
Perciò chiederei, prima di tutto, di verificare se l'opposizione è compatta, in quanto è l'opposizione che, a questo punto, presentando l'ordine del giorno, deve chiarire se tutta o solo una parte di essa non presenterà emendamenti.
Chiedo quindi al Presidente della Giunta la convocazione di una riunione di maggioranza, per poter discutere questo problema e poter, alla riapertura del Consiglio, proporre delle soluzioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Sarò brevissimo. Intervengo solo per precisare una posizione che è stata del Presidente della IV Commissione, non della IV Commissione. E' stata del Presidente Rubatto, quando ha dichiarato che non avrebbe partecipato al voto, riservandosi di portare degli emendamenti in Consiglio.
Ripeto, non è stata assolutamente una richiesta dell'opposizione nella IV Commissione. La scelta del Presidente Rubatto è stata quella di dire: "Porto gli emendamenti"; addirittura si è riservato il voto in aula e quindi in Commissione non ha votato, ma ha semplicemente fatto una dichiarazione come Presidente. Gli altri componenti della Commissione erano presenti: il Consigliere Rubatto non lo ricorda, ma è così.
Credo che, a prescindere dai numeri (27 o 33), se si voterà quell'ordine del giorno, si verificherà chi vuole votare questo bilancio e chi no: non c'è tanto da perdere del tempo! Se la maggioranza ritiene di voler andare avanti con gli emendamenti, che possono essere importanti sono stati richiesti in IV Commissione a piena voce dalla minoranza, non sono stati accolti, si pensava di fare tutto in aula... Ma oggi, dopo quello che ci viene richiesto, bisogna prendere una decisione, perché è inutile perdere ulteriormente del tempo.
Non voglio certamente impedire le riunioni richieste dal Consigliere Rubatto e dalla sua maggioranza. Credo che non sia così difficoltoso comprendere le scelte di ognuno di noi. Però ognuno cerchi di mantenere le scelte che fa, perché io non posso essere incluso tra quelli che hanno richiesto, a nessuno - a nessuno - all'interno della IV Commissione, di portare gli emendamenti in aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Intervengo per sottolineare che la proposta avanzata - parlo della sostanza della proposta - da alcuni colleghi e compagni della minoranza è comunque finalizzata a risolvere e a chiudere la discussione sul bilancio.
Anche perché - mi sembra di poterlo rilevare anche da parte nostra - a questo punto il dibattito generale è stato in qualche modo svolto e la sua protrazione avrebbe per oggetto la discussione degli emendamenti.
La proposta contenuta nell'ordine del giorno ipotizza una procedura consensuale o definita giuridicamente attraverso una procedura di voto, ma di ritiro degli emendamenti da parte di coloro che li hanno presentati o che comunque hanno annunciato di volerli presentare e li hanno predisposti.
Il mio Gruppo, come ho detto, ne aveva predisposti alcuni, ma riteniamo di poter concorrere ad un'operazione generale di conclusione di questo dibattito viste le condizioni alle quali siamo oggettivamente pervenuti tuttavia, non mancheranno le opportunità di riprendere il dibattito in seguito.
Personalmente, ipotizzo anche una subordinata, pur dichiarandomi, nello stesso tempo, d'accordo a votare l'ordine del giorno, se lo si mantiene.
La subordinata è questa: se tutti i Gruppi o tutti i Consiglieri che hanno presentato degli emendamenti, li ritirano, avremo la possibilità di votare subito il bilancio. Che si scelga una procedura o si scelga l'altra si addiviene a questo risultato, per il quale mi pare ci sia una convergenza politica significativa da parte dalla minoranza. Il che mi sembra una condizione non da poco, ai fini del superamento di un passaggio politico molto impegnativo come questo.
Noi li ritiriamo; non li avevamo ancora presentati, ma abbiamo fatto in tempo a fermare il nostro corriere, che era partito con un baule.



PRESIDENTE

Ho visto che c'erano dei TIR in circolazione!



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo votare, Presidente?



PRESIDENTE

Non ho altre richieste di intervento. Sono le ore 19.31...



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

La smetta di fare così, la smetta di prendere ordini da Ghigo!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto. Comunque, prima della votazione, ci sarebbero eventualmente le dichiarazioni di voto.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Intanto intervengo per esprimere soddisfazione, perché si sta dando una soluzione ad un annoso problema, e questo mi fa piacere.
Volevo solo sottolineare che c'è stata la richiesta di una sospensione di 5-10 minuti e che questa richiesta, essendo stata avanzata da un Capogruppo, il Consigliere Rubatto, meriti il rispetto di tutti, perch egli ha presentato degli emendamenti; ha dichiarato prima che la maggioranza c'è ed è compatta e che probabilmente in maggioranza c'è bisogno di definire alcune cose. Penso che questa sospensione, che è sempre stata concessa a richiesta di qualsiasi Capogruppo, debba essere accordata.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Per quello che ci riguarda, credo anche a nome dei colleghi che hanno firmato il documento, siamo sempre stati rispettosi delle richieste di approfondimento politico: ci mancherebbe! L'unica cosa che chiediamo è che, subito dopo questo approfondimento di maggioranza, che mi pare sia stato prospettato in un arco di tempo molto ristretto, per la verità, e pertanto evidentemente deve essere svolto (questa è la nostra valutazione), il Presidente del Consiglio venga in aula e ponga immediatamente in votazione il nostro documento, qualunque sia l'esito della riunione che deve avvenire.



PRESIDENTE

In sostanza, propone di non fare l'interruzione? Ho capito: una breve sospensione, come quella che abbiamo fatto ieri; poi riprendiamo i lavori.
Dopo la sospensione ci saranno le dichiarazioni di voto, altrimenti passeremo subito alla votazione dell'ordine del giorno n. 928.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19.34 riprende alle ore 20.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 928, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte chiede di mettere immediatamente in votazione il disegno di legge relativo al bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999/2001, come predisposto dalla Giunta regionale e licenziato dalla I Commissione consiliare".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 46 voti favorevoli e 2 contrari.
Passiamo pertanto all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 25 è approvato.
ART. 26 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 27 è approvato.
ART. 28 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 28 è approvato.
ART. 29 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 L'art. 29 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 hanno risposto SI' 30 Consiglieri hanno risposto NO 18 Consiglieri La legge è approvata.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dopo questa votazione devo manifestare due tipi di sentimenti: uno di sicura e grande soddisfazione per aver, in modo così tempestivo, approvato questo bilancio che sembrava fino a qualche ora fa, inarrivabile, non certo per l'incapacità e la scarsa coesione della maggioranza, ma perché l'opposizione manifestava, quasi con minacce, la possibilità di presentare migliaia e migliaia di emendamenti.
Improvvisamente, poi, è capitato che alcune ANSA abbiano generato ansia ed abbiano preoccupato fortemente alcuni rappresentanti della minoranza che, illuminati sulla strada di Damasco, hanno detto: "No, questo bilancio deve passare immediatamente".
Questa è per me una grande soddisfazione, perché abbiamo capito in questo momento che la minoranza ha abdicato al proprio ruolo.
Abbiamo votato un ordine del giorno che richiedeva l'approvazione del bilancio all'unanimità, e questo fa sempre parte dei motivi di soddisfazione, perché d'ora in avanti ci sarà sicuramente un lavoro importante, corposo e cospicuo in questo Consiglio regionale, perché tutti insieme andremo in un'unica direzione, ma c'è, nello stesso tempo, un sentimento di amarezza che deriva dai giochi politici costruiti dalla minoranza, che è maestra abilissima di politica.
Chiedendo che il bilancio fosse votato, si credeva di spaccare una maggioranza che ha, invece, risposto con un grande senso di responsabilità ai tatticismi dell'opposizione. La maggioranza ed alcuni Gruppi della stessa non intendono assolutamente abdicare alle prerogative che hanno annunciato preventivamente, in sede di discussione del bilancio.
Noi non accettiamo, stupidamente, i ricatti dell'opposizione che giocando sui tatticismi, chiede di votare il bilancio immediatamente dando però, un voto che va contro lo stesso bilancio. Per dimostrare cosa? Che la Giunta regionale non è in grado di amministrare la Regione? Abbiamo un bilancio che ha dimostrato un'attenzione su molti versanti, mentre su altri ci sono stati, all'interno della maggioranza, suggerimenti che non verranno assolutamente meno, a cominciare da domani mattina.
Non abdichiamo, caro Consigliere Cavaliere e cari colleghi dell'opposizione, a quello che abbiamo richiesto, perché riteniamo che la politica socio-assistenziale, cosa del resto condivisa anche da voi, debba ricevere una maggiore attenzione. Conosciamo i problemi aperti su questa materia e abbiamo manifestato, presentando degli emendamenti e poi ritirandoli, un senso di responsabilità, proprio per dare, immediatamente un bilancio alla Regione e risposte alle categorie.
Non vogliamo venire meno a quanto abbiamo richiesto e mi auguro che la maggioranza vada nella stessa direzione. Su questo ci sono impegni ben precisi da parte del Presidente della Giunta, dell'Assessore e di tutta la maggioranza. Ritengo che questa sia una scelta di fondo di questa maggioranza, che deve caratterizzare e continuare a caratterizzare le scelte politiche del bilancio del 1999. Ci tenevo a sottolineare questi aspetti perché, insieme al collega Rubatto, abbiamo evidenziato una parte del bilancio che non andava bene e che non dimentichiamo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Voglio fare poche considerazioni. Volevo ringraziare tutta la struttura delle Commissioni, il Consiglio regionale e la Giunta per il contributo che ci hanno fornito nell'ambito della stesura e del sostegno tecnico per l'attuazione di questo bilancio.
Voglio anche ringraziare l'opposizione, ma il mio ringraziamento nell'ambito della mia maggioranza, va ai Consiglieri Angeleri, Rubatto e Benso, che avevano presentato degli emendamenti, ma che, per il percorso che si è verificato questa sera, allo scopo di giungere all'approvazione del bilancio, hanno saputo con responsabilità assumere un atteggiamento che ho molto apprezzato. Volevo riconoscere loro un sentimento di gratitudine.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Volevo ringraziare alcuni colleghi della minoranza che hanno sostenuto un approccio tecnico al bilancio.
Molti degli interventi che si sono succeduti nelle Commissioni di merito e in quest'aula, ovviamente, non vanno persi, perché molte delle cose dette troveranno nelle prossime variazioni di legge sul bilancio una giusta attenzione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Grazie, Presidente. Non capisco come mai, in Commissione, il socio assistenziale non andava bene, i fondi erano pochi, mentre ora per l'opposizione va tutto bene. Non è stato presentato alcun emendamento anche se erano stati annunciati.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Lasciamolo parlare.



RUBATTO Pier Luigi

In quest'aula sono state dette tante fesserie; ascoltate anche le mie.
La presentazione di questo ordine del giorno ha solo un significato.
Qualcuno ha spiazzato l'opposizione in un settore che era prerogativa dell'opposizione, ma non è vero, perché il socio-assistenziale e la sanità interessano tutte le parti politiche presenti in quest'aula.
Noi, comunque, abbiamo un grande senso di responsabilità non per quest'aula, ma per le categorie sociali ed economiche esterne a quest'aula che, solo con l'approvazione del bilancio, possono continuare ad operare.
Per i Comuni, per le Amministrazioni locali, per le Amministrazioni provinciali che aspettano i fondi e per tutti quanti hanno chiesto alla Regione interventi che possono essere realizzati soltanto con l'approvazione del bilancio.
Ringrazio il Presidente della Giunta che si è ricordato di chi ha dato la sua disponibilità a ritirare gli emendamenti; però il Gruppo Pensionati per l'Europa continuerà a lottare, già da domani mattina, contro una sanità ed un'assistenza inefficienti in questa Regione.



(Applausi dai banchi della minoranza)



RUBATTO Pier Luigi

Noi crediamo che l'assistenza e la sanità siano inefficienti e il senso di responsabilità dimostrato oggi approvando il bilancio è lo stesso che da domani ci spingerà a lottare per migliorare questi settori.
Assessore D'Ambrosio, noi abbiamo presentato decine di interrogazioni abbiamo richiesto decine di interventi, abbiamo richiesto una Commissione di indagine sulla sanità piemontese e io questa Commissione la voglio già da domani mattina, altrimenti lotterò e continuerò a lottare in quest'aula magari come l'opposizione, non facendo passare determinati provvedimenti! L'Assessore D'Ambrosio deve anche ricordare che il Piano sanitario regionale è stato approvato da alcuni anni, ma non sono ancora state predisposte iniziative per portare a termine alcune problematiche sulla geriatria e sui reparti di riabilitazione.
Continueremo ad intervenire su queste questioni, continueremo con quel senso di responsabilità che ha visto oggi il mio Gruppo ritirare gli emendamenti; noi da domani continueremo a lottare affinché sanità ed assistenza siano più efficienti nella nostra Regione.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento al possibile esame di alcuni ordini del giorno relativi alla crisi occupazionale alla OP Computer di Scarmagno


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

L'intervento, perfino enfatico, del collega Rubatto, mi mette un po' di soggezione.
Presidente, non avevo chiesto la parola per un intervento di merito perché va da sé che se colleghi della maggioranza sentono il dovere di precisare che alcuni elementi della loro iniziativa politica non vadano dispersi, ma saranno recuperati, a maggior ragione le opposizioni, anche se, ovviamente, non lo precisano, intendono riproporre, nelle successive sedi, gli elementi dell'iniziativa non collocati negli emendamenti del bilancio.
Nell'ambito degli interventi e del dibattito di oggi, io ed altri colleghi abbiamo fatto riferimento ai problemi del lavoro. Mi è sembrato di cogliere la disponibilità del Presidente Ghigo di tenere, nel corso della prossima settimana, una riunione di Consiglio sui problemi del Patto per lo sviluppo. La settimana prossima è il termine entro il quale dovrebbe essere attivato questo Consiglio. Naturalmente, dal punto di vista tecnico - verrà convocata probabilmente la Conferenza dei Capigruppo - vorrei avere dal Presidente Ghigo conferma dell'impegno politico a discuterne in Consiglio.
Richiesta che rivolgo anche a nome delle altre minoranze che condividono la necessità di tale richiesta. Sottolineo, però, che ciò debba avvenire in tempi brevi.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ho chiesto la parola per confermare la disponibilità. Chiaramente la prossima settimana, quando la Conferenza dei Capigruppo deciderà di convocare il Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, il fatto di aver approvato il bilancio non ha diminuito l'importanza del problema Olivetti. Chiedo di dedicare a questo argomento un tempo adeguato.



PRESIDENTE

Dopo aver ascoltato gli altri Consiglieri che hanno richiesto la parola, proporrò un'ipotesi.
Propongo di mantenere la convocazione del Consiglio di domani pomeriggio e di venerdì mattina; sconvocando le sedute di venerdì sera, di sabato e di domenica. Se condividete questa ipotesi potremmo evitare di convocare la Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

In uno dei miei interventi di oggi pomeriggio ho detto che la nuova stagione politica dava la sensazione di essere accomunati nelle diversità.
Vorrei ricordare ad alcuni colleghi Consiglieri che, mentre essere accomunati su un discorso programmatico ed essere maggioranza è un dato importantissimo, non sempre le minoranze devono avere gli stessi intenti.
La minoranza è composita, anche se oggi ha certamente dimostrato di non essere composita, ma di accomunarsi sull'intento di dimostrare - così come ha dimostrato - che l'ostruzionismo non era dato dalle minoranze. E ciò è avvenuto in quest'aula.
Ho cercato anche di dimostrare che, quando una Giunta approva un bilancio, questo non può essere un bilancio aperto, se è basato su delle linee programmatiche certe, perché è un documento che, trattato prima con la maggioranza, dà l'indicazione di un percorso che si vuole tenere da qui al prossimo bilancio.
Allora anch'io ringrazio; ringrazio per avermi dato l'opportunità di tirarmi fuori da responsabilità di questo bilancio. Cioè il Governo ha approvato un bilancio, la sua maggioranza lo ha approvato e non sono io collega Rubatto - ad aver detto "sì" a questo bilancio: io ho detto "no".
L'intervento svolto dal collega Rubatto alla fine, dicendo: "Da domani mattina cominciamo a vedere...", ormai lo sento da qualche mese; fatto sta che il domani mattina diventa sempre il dopodomani mattina. Magari poi si spara sull'Assessore D'Ambrosio, perché "la malasanità..." - in proposito un applauso viene anche, se si vuole, da parte della minoranza "l'assistenza, ecc.". Tuttavia, il bilancio, con la sanità e l'assistenza in quelle condizioni, e la gestione - scusami, D'Ambrosio, adesso prendo questo come esempio - della sanità e dell'assistenza, è stato approvato oggi dalla maggioranza, compreso il Consigliere Rubatto, che mi sembra di aver capito che dice: "Da domani mattina, metti subito in moto questa Commissione, altrimenti verrà fuori l'ira di Dio", cioè la questione si sposterà a dopodomani mattina, no? Con questo voglio dire che è interessante il ringraziamento finale.
Sono stati tutti bravissimi: gli uni hanno dimostrato che non erano ostruzionisti, gli altri che sono dei galantuomini, e che da domani mattina certamente ci metteremo in moto di nuovo.
Tutti, non solo la maggioranza, non solo tu, Angeleri; anche la minoranza si metterà in moto, per verificare puntualmente se questo bilancio sopperisce alle esigenze della Regione Piemonte.
Per esempio, visto che si aveva l'esigenza di chiudere con la votazione del bilancio, per tanti motivi, a me piacerebbe che quelle relazioni che i singoli Assessori avevano preparato per oggi si potessero fare, tempi permettendo, via via che scorre quest'anno; non fra sei mesi: tutte entro un mese o due, in maniera tale da fare un monitoraggio rispetto a quello che fanno i singoli Assessori. Oggi, infatti, abbiamo, o meglio, avete messo delle cifre su dei capitoli, ma l'anno scorso è stato dimostrato che pur avendo le cifre, non le avete spese: questa è la questione.
Io credo che l'impegno del Presidente della Giunta ci sia stato.
Ritornando in aula dopo una lunga sospensione come quella che c'è stata, come si fa sempre (io non l'ho richiesta, perché non sono uno che fa ostruzione), avreste per esempio potuto dirci che cosa avevate deciso dirci quali sono gli impegni assunti dal Presidente della Giunta.
Probabilmente, ad orecchio, potrei condividerli; anzi, ho già detto prima che li condividevo.
Il Consigliere Angeleri ha detto che il Presidente della Giunta ha assunto degli impegni: sarebbe stato utile che il Presidente della Giunta ci dicesse quali erano quegli impegni, ma vuol dire che ce li dirà con la prossima variazione di bilancio; verrà esaminata una prima variazione di bilancio e ce ne sarà una aggiuntiva relativamente alle esigenze della Regione per i prossimi anni.
Oggi, comunque, abbiamo dimostrato che l'ostruzionismo non lo faceva la minoranza, ma, eventualmente, lo faceva a se stessa la maggioranza. E siamo contenti che questa questione, almeno, si sia chiarita.
Avremo modo - spero già da domani mattina - di continuare a discutere su quelle linee programmatiche che finora non sono emerse. Lì avremo il confronto politico, e chi vorrà dire la sua non sarà più tacciato di ostruzionismo, ma farà la politica regionale o svolgerà le discussioni sulle politiche regionali: non si tratterà più di uno spostamento di cifre da un capitolo all'altro o di intese e supporti che si devono dare.
La politica è questa, e si svolgerà da domani mattina in quest'aula l'unico mio rammarico è che non si sia detto, dopo una sospensione durata circa un'ora, quali sono le logiche che hanno fatto sì che gli interventi svolti adesso da alcuni Consiglieri siano diametralmente opposti a quelli che hanno fatto un'ora fa. Basta infatti prendere i verbali per verificare che qualcuno in quest'aula ha detto, come ha fatto Prodi al Governo: "No no, no... sì".
La coerenza, cari amici, è una cosa importante. E' inutile dire quattro volte "no", quando poi si fa "sì": bisogna dire "no" fino in fondo e dimostrare, nel dire "no", di avere ragione; altrimenti, non si risolve nulla.
Leggetevi, perché è un passo significativo della storia della vostra Regione, gli interventi del pomeriggio e gli ultimi interventi: verificherete qual è la coerenza delle linee politiche che si svolgono in quest'aula.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Desidero svolgere delle brevissime considerazioni a commento, per evitare che questa conclusione dia la sensazione che questo incontro finisca a "tarallucci e vino", perché non è così.
L'obiettivo l'abbiamo definito, l'abbiamo detto nei nostri interventi.
A questo punto, Presidente del Consiglio e Presidente della Giunta, mi pare che non esistano più pretesti per affrontare le questioni che abbiamo posto; immediatamente, a partire da domani, le riproporremo al Presidente del Consiglio.
Io credo che la vicenda che ha riguardato il collega Masaracchio vada ripresa, e non si può dire "Impedite l'approvazione del bilancio". Va ripresa e conclusa; il dibattito non ha trovato conclusione, non c'è stata alcuna indicazione. Da questo momento il nostro Gruppo - e penso non soltanto il nostro Gruppo - è per riprendere questioni che sono state accantonate; è per riprendere un'attività di tipo ispettivo, che è tipica dei controlli, che è stata impedita anche dal lavorìo che c'è stato attorno al bilancio.
La prima questione che bisogna concludere, evidentemente, è quella del collega Masaracchio; la calendarizzeremo, vedremo come affrontarla, ma credo che nessuno della maggioranza potrà esimersi da questo fatto, e certamente non potranno essere accampati pretesti di alcun tipo, né veri n falsi.
Seconda questione: il collega Rubatto. Io capisco lo stato d'animo del collega Rubatto; lo capisco e ne apprezzo anche il tormento. Però il collega Rubatto deve anche valutare le questioni dal punto di vista politico, non solo dal punto di vista emozionale e caratteriale.
Rubatto, io capisco la tua reazione, ma devi partire dalla constatazione che la proposta della Giunta, per quanto riguarda la materia socio-assistenziale della tua Giunta, della Giunta che tu hai votato, del Presidente che hai sostenuto, della Giunta che ha presentato quel bilancio era di completa insensibilità, e la minoranza non può non far rilevare che la Giunta è insensibile rispetto al tema socio-assistenziale.
Questo è il problema e questo tema non si risolve con la metodologia certo, c'è anche tatticismo nella posizione della minoranza, ma la questione di una carenza politica rispetto a quel documento programmatico resta e non è solo la parte socio-assistenziale.
Non credo che la collega Cotto - per fare un esempio - sia contenta del fatto che la Giunta, la sua Giunta, la Giunta che lei ha votato, non ha stanziato i famosi 5 miliardi per la famiglia; non li ha messi, non ci sono. Partiamo da questa constatazione: gli anni scorsi c'erano, adesso abbiamo inserito delle leggi che ancora dovranno essere presentate, ma i 5 miliardi non ci sono.
Collega Rubatto, questo per dire che l'insensibilità e la carenza politica è strutturale a questa Giunta, nel senso che le altre preoccupazioni - non questa, hai ragione - non le risolvi con la modalità che tu hai messo in moto.
Ci sono dei momenti in politica in cui bisogna anche rischiare; per ottenere qualche risultato non si può stare a metà della porta, bisogna avere il coraggio di andare all'opposizione e questo coraggio bisogna averlo per ottenere dei risultati. Io sono convinto che le tue richieste non saranno mai accolte o, se lo saranno, saranno accolte soltanto marginalmente perché non sarai determinante, perché la logica di questa maggioranza è una logica quantitativa, numerica, non politica, è un insieme di numeri.
Facciamo un altro esempio: abbiamo sottoscritto tutti (la collega Ferrero, la collega Cotto, la collega Casari, il collega Peano, mi pare anche l'Assessore Leo) l'ordine del giorno sui 3 miliardi per la scuola materna. Ma è possibile che la maggioranza non abbia pensato di stanziare 3 miliardi, di arrivare in aula - come avevamo proposto - con delle modifiche (era un libro di errori, un libro di modifiche)? Invece, Rubatto e colleghi, questo non è stato fatto; questa Giunta non ha presentato niente.
Penso che il Presidente Ghigo sia insensibile, perché non si è neppure accorto di queste mancanze, forse non ha letto il bilancio, ma neppure gli altri colleghi.
Mi pare che anche i colleghi del CDU (o dell'UDR) abbiano espresso, sui giornali, un giudizio positivo per il fatto che era stata presentata una proposta - da me non condivisa, comunque innovativa - per quanto riguarda il diritto allo studio: la proposta è stata presentata, ma qui non c'è nulla. Eppure, la proposta è stata fatta.
Anche qui, la Giunta non poteva fare la proposta? Collega Rubatto, è la Giunta che non ha fatto la proposta, la tua Giunta. E potrei continuare gli esempi sono sicuramente tanti, ma ciò che è ancora più grave è la testardaggine - e mi scuso per il termine - e la chiusura politica a riccio da parte dell'Assessore Burzi, che ha gestito questa vicenda malamente forse anche perché il Presidente Ghigo gliel'ha lasciata gestire autonomamente.
Sicuramente i colleghi con maggiori capacità e con maggiore insistenza i colleghi del DS - che hanno seguito il problema con maggiore attenzione, anche perché numericamente più forti, sulle questioni del lavoro e dell'occupazione hanno sollevato numerosi e reali problemi in Commissione, li hanno sollevati e precisati. Stava, ancora una volta, alla sensibilità della Giunta, se condivideva alcune questioni, proporre delle modifiche. Invece, niente.
Assessore Burzi, sulla questione del personale - lo dicemmo in Commissione - il bilancio 1999 ha 38 miliardi in più di costo del personale, di cui una gran parte utilizzata per pagare i dirigenti. La domanda che abbiamo posto tutti insieme, come minoranze, in Commissione dove lei è stato evasivo, nel senso che non ha risposto, era: che cosa hanno determinato in più, in termini di efficienza dell'Amministrazione regionale, 30 miliardi? Tanta vantata cultura di impresa, di cui il Presidente Ghigo è campione, non ci ha dimostrato che 30 miliardi in più di costo del personale hanno prodotto dei risultati.
Certo, non è che queste considerazioni creino dei problemi al Presidente Ghigo, perché comunque il Presidente andrà avanti; i colleghi insoddisfatti, che l'hanno espresso, e gli altri insoddisfatti, che non l'hanno espresso, voteranno e andranno avanti per procedere a questo trionfo e santificazione finale del Presidente Ghigo, per la sua rielezione, e lo faranno con grande martirio.
Il significato che i 30 miliardi non sono serviti a nulla è dimostrato da alcuni dati che abbiamo rilevato in Commissione. Il collega Miglietti che forse è uno dei migliori conoscitori del bilancio, l'ha detto: 1.200 miliardi di fondi reimpostati; 2.127 miliardi di avanzo, 4.400 miliardi di residui passivi rispetto ai 2.346 che aveva lasciato la Giunta Brizio. Da 2.200 a 4.400: vuol dire che la macchina non funziona, vuol dire che quella macchina - Presidente Ghigo, risponderà su questo, perché da domani mattina inizieremo a chiedere spiegazioni - che lei fa costare 30 miliardi in più ha prodotto più residui ed un maggiore avanzo di amministrazione ed un aumento dei fondi reimpostati. Questo è il problema.
Ma è possibile che debba essere il Consigliere Miglietti, un Consigliere di minoranza, a sottoporvi come sulla questione dell'occupazione non si faccia neppure una relazione? C'è anche un fatto di metodo: il Presidente Ghigo dice di aspettare ad intervenire dopo l'Assessore. Ma un Presidente che si rispetti (perché credo che, a questo punto, dal punto di vista politico questo Presidente non sia da rispettare) cosa avrebbe fatto? In passato - il collega Capogruppo di Forza Italia non può che condividere questo fatto - avrebbe incominciato a censire le grandi emergenze del Piemonte, avrebbe risposto con le cifre di bilancio, avrebbe indicato delle soluzioni, avrebbe anche proposto alle minoranze un'azione rivendicativa, se è il caso, nei confronti del Governo nazionale. Questo avrebbe dovuto fare.
Invece si è scelta la posizione nascosta, dietro le quinte. Il Presidente sicuramente è contento per il risultato che ha ottenuto, sarà felice perché finalmente ha il bilancio, ma le carenze politiche restano tutte, il vuoto politico resta, il malgoverno resta e credo che questa situazione di "esserci tolti" un bilancio che non condividiamo completamente, per queste sue carenze, ci permette di spiegare il bilancio che avete rappresentato, di spiegare ad alcuni ambienti le cifre che esso contiene e ci permette soprattutto di avviare un'azione di carattere ispettivo e di controllo che, a mio parere, finora è stato insufficiente rispetto alla gravità delle questioni emerse.
Credo che la Giunta debba rientrare in quest'ottica e voltare pagina.
Si passerà ad un controllo molto più determinato su tutto. Credo che la grande superficialità con cui si è governato, con cui si sono stipulati gli appalti - penso a quello degli elicotteri, che ancora non è concluso perché ci sono dei guai - non passerà sicuramente inosservata. Cercheremo di dimostrare a questo Piemonte la distanza che esiste tra alcune belle pagine, magari molto ben composte da parte della Giunta, perché dispone dei mezzi per presentare graficamente un'immagine ideale, quasi pastorale, del Piemonte, e i comportamenti reali, anche del suo Presidente, che ha la grande capacità di esporre ed abbellire questa immagine. Dimostreremo questo fatto.
Credo che da questa vicenda tutte le minoranze non possano che trarre la conclusione che bisogna far capire a questo Piemonte la distanza che esiste tra ciò che appare e ciò che esiste: questo è il compito che dobbiamo svolgere oggi. Riteniamo che questo sia un compito ancora più importante che correggere un bilancio sbagliato. E' meglio che il Piemonte sappia che tipo di bilancio avete presentato. Non lo abbiamo fatto appositamente. Questo è un bilancio; la responsabilità è chiara e ci mette anche nella condizione di poter dimostrare con maggiore libertà com'è questa Regione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Casari.



CASARI Raimonda

Innanzitutto, credo che quest'aula si sia trasformata, fin troppo a lungo, in un'aula di tribunale, più che in un'aula parlamentare. Questo è quanto è successo ieri tutto il giorno.



(Voci in aula)



CASARI Raimonda

Scusi, Presidente, ma per abitudine la maggioranza deve essere interrotta ogni volta che parla? Noi di solito non interrompiamo chi sta parlando.
Ritengo ci siano tanti provvedimenti all'o.d.g. importanti ed urgenti.
Ne richiamo uno perché se ne è parlato in questi giorni: il problema dei distributori di benzina. Problema che interessa tutti i nostri paesi sicuramente molto più del problema Masaracchio.
Ricordo, peraltro, che ieri il dibattito su Masaracchio si è chiuso con il Presidente del Consiglio che chiedeva se c'erano ancora interventi, ma non essendovi più state richieste di intervento, quell'argomento è stato chiuso.
Volevo solo rassicurare rapidamente il collega Saitta che dice che le richieste del Consigliere Rubatto saranno inascoltate perché è solo, perch non avrà sufficiente forza. Il Consigliere Rubatto non sarà solo. La battaglia sul socio-assistenziale è una battaglia che il centro ha sempre combattuto fin dall'anno scorso, fin da quando...



(Voci in aula)



CASARI Raimonda

Vorrei solo far notare che difficilmente la maggioranza interrompe l'opposizione, ma ormai è diventata assolutamente un'abitudine interrompere chiunque intervenga della maggioranza.
Credo fermamente che gli impegni assunti dal Presidente Ghigo verranno rispettati e che, in assestamento di bilancio, tutto quanto si era chiesto verrà puntualmente mantenuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Intervengo per una questione procedurale. Abbiamo lavorato - si fa per dire - molto e con buona volontà. Domani verrà convocata l'assemblea degli azionisti della OP, e sicuramente sarà in discussione l'amministrazione controllata.
Noi abbiamo presentato degli ordini del giorni in merito, per cui sarebbe bene fare un dibattito generale sull'argomento, ma non c'è tempo.
Ora chiederei all'aula e al Presidente Ghigo se si ritiene di porre in votazione l'ordine del giorno di sostegno, in modo che domani lo stesso Presidente possa trasmettere all'assemblea degli azionisti una posizione del Consiglio regionale.
Noi avevamo presentato un ordine del giorno che abbiamo "costruito" insieme agli eporediesi, in sostanza, ma se ci sono altre indicazioni possono andare bene, però questa sera occorrerebbe porre in votazione un ordine del giorno che segnali la presenza della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Volevo informare l'aula che domani mattina si terrà in Prefettura una riunione tra l'Olivetti e gli Enti locali. Questa riunione è stata organizzata oggi pomeriggio. Ho ricevuto una telefonata dal signor Colaninno, il quale mi ha informato che la riunione si sarebbe tenuta, in accordo con il Ministro dell'Industria, Bersani, presso la Prefettura domani mattina, per verificare l'eventualità e la possibilità di intraprendere un'iniziativa in merito ai problemi ai quali voi facevate riferimento e sui quali in quest'aula sono stati presentati alcuni ordini del giorno. A questa riunione, essendo io impegnato con il Ministro Fassino in quel convegno di cui vi ho informati e al quale forse qualcuno di voi parteciperà...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Noi non abbiamo neanche l'invito, Presidente.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non si tratta di un convegno pubblico, avevo semplicemente informato che avrei avuto quell'impegno istituzionale. Mi sono sbagliato, pensavo fosse aperto al pubblico ...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ma noi siamo il pubblico?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Se volete partecipare, venite, non intendo chiudervi fuori.
Nella riunione dei Capigruppo, quando si è stabilito il calendario dei lavori, ho fatto presente che giovedì non avrei potuto essere presente perché, da parte dei Presidenti delle Regioni, era stato organizzato un convegno sul commercio estero a Torino, con la presenza del Ministro Fassino; l'ho detto nella Conferenza dei Capigruppo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Lei non ha detto se il Consiglio regionale era invitato o meno.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No, non l'ho detto. Si era detto di convocare il Consiglio solo per il pomeriggio perché qualcuno dei Consigliere gradiva partecipare al convegno.
Sono sicuro che se qualche Consigliere si presenta al convegno, sicuramente potrà entrare. L'organizzazione del convegno è di competenza della Conferenza dei Presidenti di Giunta. Posso avere il torto di non averci pensato, ma non c'è premeditazione. Alla riunione in Prefettura andrà invece l'Assessore Pichetto, che oltretutto è l'Assessore che ha seguito la vicenda Olivetti in stretta correlazione con il Ministro dell'Industria ...



(Commenti in aula)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Possiamo scegliere l'Assessore? Voi potete proporre, ma è ancora una mia competenza che avrei piacere di esercitare. L'Assessore Pichetto ha seguito fin dall'inizio, insieme a me, le trattative con il Ministero dell'Industria. Visto il coinvolgimento - ahimé! - non particolarmente felice delle banche, domani sarà presente in questa riunione della Prefettura, che dovrebbe, nelle intenzioni che il signor Colaninno mi rappresentava, proporre delle soluzioni che assolvano alla criticità che in questo momento affronta l'azienda.
Se ritenete che l'Assessore Pichetto approfondisca ed illustri in maniera più approfondita - anche perché oggi sulla questione Olivetti sono state pubblicate notizie ANSA e non so, naturalmente, se sono in mano di tutti - credo che in due-tre minuti possa essere assolutamente in grado di fare una sintesi. Volete?



PRESIDENTE

Scusi, avevamo...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sì, l'ordine del giorno, se siete d'accordo a votare...



PRESIDENTE

Scusate, credo che l'argomento sia di grandissimo interesse, ma prima dobbiamo esaurire gli interventi sul punto precedente e poi introduciamo questo argomento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Nel merito, per essere conseguente, direi che si potrebbe analizzare subito l'ordine del giorno: visto che domani mattina c'è questo appuntamento, è bene che la Regione vada con un orientamento corale del Consiglio.
Volevo però dire che, al di là delle considerazioni della collega Casari e di altri colleghi della maggioranza che hanno voluto commentare l'evento in un certo modo, mi pare che oggi siano stati esemplificativi ancora una volta, gli interventi dei Gruppi UDR e Pensionati, che hanno detto: "Guardate, noi abbiamo votato perché eravamo con le spalle al muro però i problemi sono tutti quelli di prima, e il Presidente Ghigo ci ha promesso che, nell'assestamento, quelle tematiche verranno affrontate".
Questa è la sostanza dell'accordo, ma da qui all'assestamento chiaramente ci sono i Direttori sanitari e un mucchio di questioni da discutere. E' però evidente che è stata ancora tenuta attaccata con il nastro adesivo, sulla base di alcune promesse, una maggioranza che oggi non c'era.
Abbiamo soprattutto voluto evidenziare che non vi era, come non c'è stato in passato, alcun ostruzionismo di sorta, ma che vi sono sul tappeto dei problemi che non si possono eludere e rispetto ai quali il bilancio era e continuava ad essere un alibi.
Noi ci siamo resi conto che, nonostante un lavoro migliorativo che poteva essere fatto ancora una volta dalla minoranza, questo bilancio sarebbe stato brutto, come del resto si è evidenziato; quindi, non potevamo dare un contributo emendativo ad un'impostazione sbagliata.
Mi rivolgo al Consigliere Rubatto. A proposito dei temi sociali (che sono della maggioranza, della sinistra, della minoranza e dell'opposizione), la maggioranza ha un programma, che è mediazione delle posizioni all'interno della maggioranza; se quei temi all'interno della maggioranza hanno quella mediazione, è un problema tuo, non nostro, perch nel nostro programma, nei nostri bilanci sarebbero trattati in modo diversi. Tu puoi dire: "E' tutto da vedere". Certo, è tutto da vedere, ma questo è il problema; al momento, il Presidente e l'Assessore al bilancio potevano comporre il bilancio in un certo modo e questa maggioranza l'ha fatto come l'ha fatto.
Non abbiamo detto noi di fare il bilancio in quel modo: ci è stato presentato così. Ne avete discusso voi, dentro la maggioranza, di quel bilancio! Questo è il punto centrale. Che piaccia o non piaccia, è così del resto, se l'Assessore alla sanità ha presentato quel comparto in quel modo, è perché si è attestato su quelli che sono stati i lavori, i programmi, le decisioni della sua maggioranza.
Le critiche, poi, possono essere le stesse, possono essere diverse, ma queste sono responsabilità tue. Tu non puoi appoggiare D'Ambrosio e parlare contro D'Ambrosio tutti i giorni: non puoi, sei in contraddizione. Sei in contraddizione: risolvi la tua contraddizione! Questo è il problema centrale.
Ma soprattutto io credo, Presidente del Consiglio Deorsola, che da domani non ci sarà alcun alibi perché alcune grandi vergogne di questa Regione non vengono discusse ed approfondite fino in fondo, a cominciare dal Global Service per andare al sistema degli appalti, a questa situazione imbarazzantissima che riguarda il Vicepresidente della Giunta, il Presidente della Giunta e la Regione tutta.
Queste tematiche, da domani, senza alibi, dovranno essere affrontate perché non potrete più dirci: "Volete discutere di questo, perché non volete approvare il bilancio per farci cadere e fare il ribaltone".
Da domani, non potrete dirlo più, perché noi non vogliamo fare il ribaltone o non approvare il bilancio: noi vogliamo discutere di quello e lei, Presidente Deorsola, come Presidente di questo Consiglio, deve garantire che alcuni grandi problemi che interessano in maniera allarmante l'opinione pubblica piemontese siano affrontati e, in qualche modo, venga data una risposta. Non ci possiamo accontentare di avere la possibilità di sfogarci, come qualcuno ha detto, cioè di poter dire: "Ah, come siete cattivi, come governate...", per un semplice sfogo.
Abbiamo dei ruoli; abbiamo delle responsabilità; abbiamo dei diritti e dei doveri. Abbiamo il diritto di conoscere degli atti amministrativi l'evoluzione delle scelte; di sapere perché sono state fatte delle scelte perché si danno in appalto dei servizi, ad esempio non mettendo sul mercato questi servizi, non facendoli pagare di meno al nostro Ente, ma facendoli pagare di più e facendoli funzionare peggio. Vogliamo sapere se continua questa situazione di rapporto con i funzionari, tra gli Assessori e i funzionari.
In questi giorni abbiamo saputo di altre notizie allarmanti, di funzionari che si dimettono da ruoli importanti: a noi pare che continui una certa situazione che comporta disagi e corti circuiti.
Chiediamo dunque al Presidente del Consiglio che, da domani, ci sia la possibilità che queste domande ricevano delle risposte puntuali e precise che entrino nel merito dei problemi posti e non li eludano. Credo che questo sia il punto fondamentale.
Chiaramente, la maggioranza, adesso è abbastanza rilassata per comprensibili dinamiche; tuttavia, credo che su questi problemi, da domani la maggioranza non potrà più, come ha fatto in queste settimane e in questi giorni, strumentalizzare il ruolo e le posizioni della minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Qualche ora fa mi sembrava che la situazione fosse delicata; probabilmente, lo era perché abbiamo impiegato alcune ore per risolverla. Mi sembra, adesso, che la stessa abbia acquisito un fatto politicamente importante che, secondo il mio punto di vista, consiste in questo: il Presidente Ghigo, sulla legge più importante della Regione Piemonte, è solo con la propria maggioranza. Il Presidente Ghigo è solo con la propria maggioranza e lo è sull'impianto legislativo fondamentale del lavoro della Regione.
E' un fatto politicamente importante perché segna, su un atto non marginale, finalmente una chiarezza politica che non consente alla maggioranza né all'opposizione di confondere parti, ruoli e progetti.
Si è verificata una chiarezza democratica di posizioni e progetti. Le minoranze, nei loro interventi - li abbiamo sentiti tutti - hanno esposto i loro progetti; il centro-sinistra si è articolato in numerosissime osservazioni, sia in Commissione sia in aula; sono state prodotte idee e proposte concrete di correzione.
Se sommate tutti questi punti di vista, risulta che la nostra proposta di cambiamento del bilancio era talmente rilevante da conformarsi, non come un tentativo di aggiustare il vostro bilancio, ma come un progetto con una propria dignità, con una propria forza, un progetto che meritava di essere enunciato come tale e che meritava la dignità politica di essere alternativo al vostro.
Questo è successo di importante: su un fatto fondamentale abbiamo osservato la distinzione dei ruoli, la chiarezza politica, l'alternatività dei progetti. La maggioranza ha il proprio bilancio e l'opposizione ha votato contro per i motivi che ho detto.
Altro elemento politico da sottolineare: mentre le minoranze hanno esposto un loro progetto e non hanno condiviso quello della maggioranza, il progetto della maggioranza è stato approvato con un dissenso di merito da parte di alcuni componenti della maggioranza stessa, i quali, dovendo scegliere tra rimanere in questa maggioranza, oppure mantenere le proprie proposte di modifica ad un bilancio inadeguato, hanno scelto di rinunciare alle proprie idee e alle proprie proposte e sono rimasti nella maggioranza con le argomentazioni che sono state fatte. Segnalo, per simpatia umana ed anche per parziale condivisione politica, quella del collega Rubatto che in modo molto sofferto e convinto, ha rinunciato a proposte che in Commissione il mio Gruppo ha giudicato assolutamente incongrue, rispetto ai bisogni, ma che comunque andavano nella direzione che noi, sia pure in modo molto più rilevante, ritenevamo opportuna.
E', quindi, un bilancio approvato da una maggioranza che non c'è fino in fondo, che non è politicamente convinta fino in fondo. Questo è un altro fatto politico importante, perché la maggioranza numerica c'è, ma è una maggioranza che, su temi di carattere sociale, ha ed avrà molti problemi.
Il mio Gruppo darà, nell'ambito del centro-sinistra, ogni tipo di contributo per riuscire ad esprimere un progetto alternativo, con grosse novità dal punto di vista degli impegni di bilancio, degli investimenti economici a sostegno dell'occupazione, degli investimenti nel settore dello stato sociale. Lo faremo insieme ai colleghi sin da domani, con varie iniziative che intendiamo elaborare insieme, strettamente uniti discutendo, lavorando al di fuori dell'aula e portandovi dentro tutto il patrimonio di conoscenze ed idee che non solo siamo in grado di elaborare noi, ma che riteniamo si debbano elaborare insieme ad un altro arco di forze politiche. Al Presidente segnalo che, insieme ad altri colleghi - non ricordo quanti, ma direi che virtualmente c'è la firma di molti colleghi della minoranza - abbiamo chiesto la convocazione della Giunta delle Elezioni, perché l'affare "Masaracchio" va risolto insieme all'affare "Global Service". Chiedo, quindi, al Presidente di convocare al più presto questa Commissione.
In ultimo, mi permetto, Presidente Ghigo, di esporre un'opinione, visto che siamo in una situazione di democrazia compiuta: lei è responsabile delle proprie decisioni, ma permetta che io le sottolinei l'insoddisfazione, la delusione per le sue scelte. Domani ci sono due appuntamenti, entrambi importanti; mi permetta di criticare le sue scelte perché lei, secondo il mio giudizio, decide di non partecipare alla riunione di gran lunga più importante e nella quale lei dovrebbe assumere un ruolo di gran lunga più decisivo di quello che ha scelto di andare a svolgere. Certo, è importante partecipare ad un grande convegno nazionale sul commercio estero - presente il Ministro - nel quale saranno rappresentate delle politiche, dove il contributo che può dare la Regione Piemonte potrebbe essere svolto da lei o dall'Assessore competente. Ma il luogo in cui si discuteranno le sorti dei 1.200 lavoratori dell'OP Computer è un luogo in cui - secondo il mio punto di vista - il Presidente della Giunta regionale dovrebbe andare, per chiedere al rag. Colaninno, a parte l'ordine del giorno che voteremo, come può spiegare di non trovare la forza e la ragione economica di concedere fideiussioni per 100 miliardi e salvare l'OP Computer e, nello steso tempo, giocare con la speculazione finanziaria, con 100 mila miliardi, per impossessarsi della Telecom.
Il rag. Colaninno deve rendere conto al Presidente della Giunta regionale, sia chi sia. Non sto facendo un discorso sulla persona, Pichetto è un Assessore che io stimo, non è per polemizzare, ma è il ruolo che conta. Non si manda un Assessore ad una riunione con il rag. Colaninno che parla dell'OP Computer, si va in prima persona, Presidente Ghigo. Vada a difendere il Piemonte e i posti di lavoro, vada a mettere il rag.
Colaninno, ed anche le banche, di fronte alle proprie responsabilità.
Perché sulla questione delle banche, che è delicatissima, che è intricata e difficile, ci vuole la Regione. La Regione non è l'Assessore; la Regione è il Presidente della Giunta regionale! Sono, quindi, deluso dalla sua scelta, perché una scelta di questo genere indebolisce le ragioni e le possibilità di soluzione positiva della vicenda OP Computer. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Farò un brevissimo intervento.
A questo punto della serata c'è una caduta di tensione e parliamo in funzione del verbale.
Oggi in quest'aula è avvenuto un fatto politico che ci rende tutti più liberi di quanto lo fossimo prima. Dal punto di vista politico, ci sentiamo più liberi da un tentativo, posto in essere dalla maggioranza, di descrivere la nostra come un'opposizione riottosa ed ostruzionistica, ma da una ventilata considerazione che andava in questa direzione abbiamo capito essere tale anche da parte di una componente della minoranza.
Abbiamo rimesso a posto la "scacchiera" e, essendo stato approvato un pessimo bilancio - con il nostro voto contrario, evidentemente - da adesso in avanti noi annunceremo al Piemonte, senza responsabilità alcuna, che si tratta di un pessimo bilancio. Se verranno accolti dei suggerimenti, questi verranno accolti, lo riteniamo, nell'interesse del Piemonte, ma con assoluta distinzione di ruoli e con chiarezza rispetto a strumentalizzazioni politiche poste in atto.
Noi dobbiamo fare adesso il dibattito che era previsto prima, a seguito di questo nostro atto politico - l'aula è stata molto tormentata - ma abbiamo sentito dei commenti. Alcuni interventi potevano anche essere risparmiati, altri sono stati interventi che ci siamo permessi affettuosamente nei confronti del collega Rubatto - di commentare, perch non si può criticare noi, che abbiamo votato contro, quando qualcuno ha votato a favore, pur criticando quel tipo di bilancio. Ma, detto questo non sono questi i problemi.
Ci sono dei provvedimenti urgenti, come quello relativo ai distributori di benzina. Io abito da dieci anni in un piccolo paese dove, purtroppo, i distributori di benzina sono stati chiusi da due anni e questa Giunta non si è affannata per niente. Adesso ci preoccupiamo, però i distributori di benzina che dovevano essere chiusi lo sono già stati almeno un anno e mezzo fa, esattamente per la mancanza di quel provvedimento. Io ho svolto la mansione di Assessore al commercio; dieci anni fa si parlava già del Piano per la chiusura dei distributori di benzina, per cui non credo, collega Gallarini - sempre così attento, e la ringrazio di questa attenzione politica e di questa sensibilità che lei, comunque, umanamente dimostra che siano queste le questioni.
Noi ripartiremo da dove abbiamo lasciato le grandi questioni che abbiamo davanti. Una grande questione è quella dell'Olivetti e dell'occupazione; un'altra grande questione l'ha posta il collega Riba sul Patto per lo sviluppo. Ma anche le grandi questioni relative ai diritti civili, alle libertà e anche al malessere. Noi abbiamo presentato un ordine del giorno - non è stato approvato, è stato perdente - relativo all'appalto del Global Service, dove abbiamo chiesto di rivisitare l'intera struttura e i contratti; ripartiremo di lì. Siamo stati perdenti una volta, può darsi che un po' per volta riusciremo a far capire che ci sono delle questioni che devono essere riviste, che si consiglia che vengano riviste, che il buonsenso, l'economia e la politica consigliano che vengano riviste.
Lei, Presidente Ghigo, qualche volta parla di grandi progetti che vengono portati avanti. Vede, questo Paese ha visto grandissimi progetti che venivano talmente portati avanti al punto di causare la rovina di tutta una serie di situazioni: impariamo da quello che è già avvenuto.



(Voci in aula)



SPAGNUOLO Carla

Tutto ciò che è intelligente ha sempre la doppia arma. Il cretino non è pericoloso, non è mai stato pericoloso sotto nessuna bandiera: il cretino è cretino. E' l'intelligente che è pericoloso, questo si sa.
Come diceva un ex Sindaco, che io non ho amato, "i cretini passano dappertutto, gli intelligenti sono pochi e sono pericolosi". Figuriamoci il palazzo intelligente: è pericolosissimo, noi ve lo abbiamo detto.
Presidente, le ho detto anche un'altra cosa. Amichevolmente le ho detto che lei ieri ci ha un po' sgridati come opposizioni, perché ad un certo punto ha detto che avevamo troppi documenti; uno scandalo. Innanzitutto, è nostro diritto avere i documenti; inoltre, se uno i documenti li ha, li legge; se li legge e si convince anche che è bene che altri li conoscano li enuncia.
Però lei, più che preoccuparsi dei documenti che abbiamo noi, si dovrebbe preoccupare, per esempio, del fatto che un suo Vicepresidente avrebbe proposto alla Giunta - aveva fatto perfino firmare i funzionari di firmare lui stesso per affidare un incarico pubblico ad una persona che era il suo difensore privato. La difesa dell'Assessore Masaracchio si dissocia dalla difesa della Giunta regionale ed è la difesa di una persona avverso la Regione Piemonte. Lei, Presidente della Giunta regionale, si costituisce avverso alla difesa di Masaracchio; penso che dovrebbe preoccuparsi di questo, Assessore.
Noi ripartiremo dall'ordine del giorno presentato, perdente, ma cercheremo di convincervi. Basterebbe leggere le relazioni che sono state presentate. Comunque, faremo ulteriormente la nostra parte, perché siamo di buona volontà. Credo che anche oggi abbiamo dimostrato di essere piccoli ma dignitosi, determinati. L'intervento del Consigliere Ghiglia è irritante, perché per lui il piccolo è un po' "ciuc", invece noi abbiamo dimostrato che il piccolo non è "ciuc" o, quanto meno, cerca di non esserlo. Chi lo pensa, cerchi di capirlo là dove siede! Non è detto che tutti siedano sugli stessi banchi, ma magari pensano le stesse cose. L'ho già detto tante volte, so che lei sorride, ma io sono determinata.
Preferisco tornare a casa mia, ma finché siederò su questi banchi, penso con la mia testa, dico quello che ho da dire, mi limito tante volte, ma quando si esagera, alla fine parlo. Continuerò a fare così, magari parlando un po' di più.
Un'ultima cosa: anch'io sono dell'idea che domani il Presidente della Giunta regionale debba partecipare all'incontro di cui parlava il collega Chiezzi.
Presidente, lei deve partecipare, non per quello che è, ma per quello che rappresenta (ma anche per quello che è, perché lei è persona che indubbiamente difenderà questo bene del Piemonte per il quale si sobbarca una certa fatica, che poi non è così grande, perché lei tante volte ci ha detto di non poterne più, però se si ricandida vuol dire che non è una grande fatica!).
Detto questo, è bene che lei sia lì. E' bene che ci sia l'Assessore Pichetto, magari anche l'Assessore Goglio, che è canavesano (quindi c'è anche il cuore, le radici, la terra), ma penso - e non vorrei disturbare il Presidente del Consiglio - che dovrebbe essere presente anche il Presidente del Consiglio.
Dico questo perché nel passato (e il passato si può copiare per le questioni che sono andate bene) riguardo alla questione delle delegazioni a Roma per la RAI, sono andate le delegazioni dei Capigruppo, con il Presidente del Consiglio e il Presidente della Giunta.
Presidente Ghigo, sarebbe opportuno ed utile se magari a quella riunione, non tanto al convegno sul commercio estero, che comunque cammina con le proprie gambe e per il quale auspichiamo il massimo successo, lei facesse il gesto di invitare anche i Capigruppo.
I colleghi come Majorino e Chiezzi sanno che, sulle grandi questioni il Consiglio si è mosso insieme alla Giunta e si è mosso per dare forza alla Giunta.
Forse, dopo la giornata di oggi, dopo gli interventi dei Consiglieri Rubatto ed Angeleri, questa Giunta si sente più forte, ma per quel poco che noi la possiamo ancora aiutare - Presidente - siamo a sua disposizione. Se siamo utili, ci utilizzi, altrimenti vada lei e io mi permetto di dire davvero che, non tanto al convegno sul commercio estero - che, per carità è importante, ma se ne faranno altri di convegni in questo campo, si pu intervenire anche in altri modi - ci dovrebbe essere anche il Presidente del Consiglio, perché se non ci siamo noi, come Capigruppo, almeno ci rappresenti lui come figura istituzionale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Prima di tutto, se mi permettete, nell'intervallo di pranzo, rientrando nel palazzo della Giunta regionale, ho avuto una particolare sorpresa: il palazzo è già intelligente, nel senso che sono apparsi, così, senza che nessuno mi informasse, i cartelli: primo piano, secondo piano, terzo piano quarto piano, che non c'erano mai stati. Adesso, per lo meno, abbiamo l'indicazione del piano! Al di là di questa battuta - permettetemi, in relazione anche all'ora per parlare di cose più concrete, devo ringraziare sia il Consigliere Chiezzi che la Consigliera Spagnuolo, perché obiettivamente le riflessioni che hanno fatto sulla mia agenda di domani sono condivise. Oltretutto, mi sono informato sulla scansione degli impegni ed in realtà riuscirò a fare entrambe le cose: riuscirò ad andare all'apertura del convegno sul commercio estero e poi, insieme all'Assessore Pichetto e, nel caso in cui decidesse di venire in rappresentanza del Consiglio, anche il Presidente Deorsola, all'incontro in Prefettura che è fissato per le ore 12.
Mi auguro che adesso si possano approvare gli ordini del giorno, in modo che, oltre a portare la posizione della Giunta regionale, io possa rappresentare, con il Presidente del Consiglio, anche l'espressione che il Consiglio vorrà dare su questo tema attraverso i documenti approvati.
Già da questa sera, quindi, dimostro palesemente di prendere ed accettare dei consigli quando li reputo costruttivi ed utili, perché in effetti la riflessione che mi è stata sottoposta è una riflessione che magari domani mattina avrei fatto anch'io, nel senso che, verificando gli orari, avrei partecipato ad entrambe le riunioni.
Ringrazio pertanto il Consigliere Chiezzi e la Consigliera Spagnuolo per avermelo fatto notare; l'unico dettaglio è che il Consigliere Chiezzi ha definito il rag. Colaninno "ragioniere" in senso un po' dispregiativo...



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente, non era in quel senso!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Comunque domani sarò là nel tentativo di rappresentare la necessità che l'Olivetti, oltre a fare offerte come quelle che lei citava, trovi magari anche le risorse finanziarie per dare delle garanzie affinché l'OP possa continuare ad operare e a rappresentare, dal punto di vista tecnologico e occupazionale (non dimentichiamo che rimane l'unico assemblatore di computer sul territorio nazionale e soprattutto nel Canavese), un elemento di primaria importanza.
Saremo lì ad esprimere queste necessità e quelle che il Consiglio vorrà esprimere attraverso gli ordini del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Non ho letto gli ordini del giorno presentati. Credo comunque che domani occorra fare un approfondimento perché questa sera non c'è il tempo né l'attenzione. Ho l'impressione che sia del tutto insufficiente richiedere - come è stato fatto finora - che gli imprenditori privati, le banche, il rag. Colaninno e l'Olivetti facciano la loro parte. Possiamo quindi votare adesso l'ordine del giorno, però domani bisognerà approfondire l'argomento, anche alla luce dell'incontro che si svolgerà.



PRESIDENTE

Aveva chiesto la parola il Consigliere Rosso, credo non su questo argomento.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Poi ci dia una comunicazione su cosa si farà domani.



PRESIDENTE

L'ho già detto, ma lo ripeto volentieri. La mia proposta è di riunirci domani pomeriggio, com'era previsto, e non domani sera; venerdì mattina e non venerdì pomeriggio e sera e, ovviamente, non sabato e domenica.
In buona sostanza, il Consiglio è convocato per domani pomeriggio e venerdì mattina. Domani pomeriggio, inoltre, ci saranno i Capigruppo per definire l'o.d.g.; peraltro esso riporta tutte le richieste della Giunta.
La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Presidente, vista l'ora e visto che ci sono questi importanti ordini del giorno da approvare, rinuncio all'intervento, tanto le cose che ho da dire le possiamo dire domani; sono in merito al bilancio, ma più che altro in merito alle nostre proposte che purtroppo non abbiamo discusso, ma per senso di responsabilità di tutta l'aula siamo comunque riusciti a dare al Piemonte un bilancio. Quindi, al limite, riprenderemo il discorso domani.



PRESIDENTE

Provo solo a riassumere: lascerei in votazione gli ordini del giorno n.
926 del Gruppo DS e il n. 920 del Gruppo Comunista.
Considererei superato l'ordine del giorno n. 173 dei Consiglieri Chiezzi, Papandrea, Marengo e Ferraris del 1996; l'ordine del giorno n. 541 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti del 1997 superato od assorbito, come pure l'ordine del giorno n. 833 a firma dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti.
L'ordine del giorno n. 930 dei Consiglieri Papandrea e Moro relativo ai licenziamenti Olivetti viene ritirato e sostituito.
L'ordine del giorno n. 927 presentato dal Gruppo di Alleanza Nazionale dovrà essere distribuito.
L'interpellanza n. 1977 la considero assorbita dalla discussione.
L'interrogazione n. 2043 del giugno 1998 la considererei altrettanto assorbita.
Considero dunque in vita gli ordini del giorno n. 920, n. 926 e n. 927.
Metterei in votazione questi documenti, considerando assorbiti o ritirati tutti gli altri.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Non entro nel merito del tema. Dichiaro la più completa disponibilità a discutere e a relazionare sul ruolo svolto dalla Giunta regionale a partire dall'accordo del 30/9/1997. La Giunta regionale ha partecipato a tutte le trattative con il Ministro Bersani su questa questione.
Mi limito a fare delle considerazioni. Ho letto gli ordini del giorno.
Proprio per il vortice che c'è stato negli ultimi quattro-cinque giorni quindi per il cambiamento continuo di scenari, tutti hanno alcune premesse esatte, ma altre non condivisibili. Hanno delle premesse, se vogliamo corrette, esatte, a tempo; altre, che mi sembrano fuori tempo. Fuori tempo solo perché è cambiato lo scenario: cinque giorni fa si lavorava con uno scenario, che adesso è diverso.
Per quanto riguarda la parte relativa agli impegni inseriti negli ordini del giorno - mi riferisco a quello presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti - ritengo di condividere e dichiarare la disponibilità come Ente territoriale e di programmazione, a svolgere i ruoli di intermediazione necessari per sbloccare la situazione. E' ciò che è stato fatto dall'amministrazione con gli altri soggetti fino a questi ultimi giorni; esprimo riserve sulla fondazione, perché non so quali siano le fondazioni che devono intervenire. Semmai, il dibattito sulle fondazioni riguarda non le fondazione per quanto riguarda i prestiti, ma se impegnare ciò che è un patrimonio che hanno quali enti morali o corporazioni d'origine.
Sull'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Moro e Papandrea dissento sull'"impegna", come Finpiemonte. Innanzitutto, trattasi di un'entità non raggiungibile da Finpiemonte; mi è sembrato un palliativo di pochi giorni, forse risolvibile in altro modo.
Sono condivisibili i punti della conclusione dell'ordine del giorno presentato dal Gruppo DS. Il punto 1) chiede che il sistema bancario piemontese svolga la sua parte, intervenendo con una soluzione transitoria in attesa del nuovo assetto.
E' stata chiesta attenzione, ancora negli ultimi giorni, anche da parte del Presidente con delle lettere. Non è un problema transitorio. Forse per il problema transitorio si erano trovati i meccanismi per risolverlo.
Quindi, ritengo l'ordine del giorno votabile.
Condivido il punto 2) "intraprendere un'azione con le aziende coinvolte: Olivetti, OP computer e Finanziaria Piedmont, perché diano certezze sulle garanzie necessarie per un intervento creditizio". Va bene anche il punto 4) "far sì che il Governo sostenga gli impegni assunti" e così via, mentre sul punto 3), sulle Merchant Bank, vale il discorso delle banche: se sono Merchant Bank, fanno anche valutazioni di convenienza e non di provvidenza. Peraltro, devo dire che domani probabilmente ci sarà la Merchant Bank, in attuazione alle misure del DOCUP, ma anche in questo caso si dovrà ragionare con criteri di garanzia, di ordine scientifico e non da IRI.
L'ordine del giorno presentato dal Alleanza Nazionale è condivisibile in quanto del tutto simile a quello presentato dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti e di una parte di quello del Gruppo DS. Praticamente, si tratta di un impegno a creare delle condizioni di risanamento.
Colleghi Consiglieri, fatte queste considerazioni, non so se sia dignitoso approvare ordini del giorno che hanno premesse datate, con delle conclusioni, in alcuni casi, scoordinate rispetto alla tempistica. Penso che valgano di più in quanto lasciate a verbale di questo Consiglio, ma proprio per una questione di dignità. Abbiamo 1.200 persone che rischiano il posto di lavoro. Non si tratta di piantare la bandierina. Fra l'altro siamo giunti alle ore 22,15 e gli articoli che compariranno sui giornali sono già stati scritti. Non ho idea di cosa ci comunicherà Olivetti S.p.A.
nella riunione di domani, ma per ragioni di dignità - lo dico come Consigliere, non come Assessore - e nel rispetto di queste 1.200 persone evitiamo di andare a votare dei "pezzi" a destra e a sinistra.
Se lei, Presidente, porrà in votazione gli ordini del giorno, li voter per parti separate, ma evitiamo di fare tutto questo. Si tratterrebbe di esternazioni dovute a disattenzione, il che non andrebbe ad onore di questo Consiglio regionale. Secondo me, va a suo onore il fatto di aver voluto discuterne, ma, almeno all'esterno, diamo una manifestazione di attenzione che certo tutti hanno: evitiamo di porre in votazione questi ordini del giorno, proprio perché mi sembrerebbe la presa in giro di 1.200 persone che non dormono.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Forse non è dignitoso discutere di un problema così importante nel modo in cui lo abbiamo discusso. Probabilmente, qualche responsabilità c'è. La responsabilità è di non aver proposto, in modo dignitoso, questo argomento che doveva, a mio modo di vedere, coinvolgere il Consiglio regionale. Anche perché, se la Provincia di Torino va assumendo ruoli di rilievo, riducendo all'angolo, in alcuni casi, la Regione Piemonte, è perché ci sono delle lacune nel nostro modo di lavorare.
Per quanto riguarda l'Alta Velocità, ne è già stato detto qui in aula.
Per quanto riguarda questa grande risorsa, che continua ancora ad interessare il Piemonte in modo marginale, siamo anche in questo caso stati messi ai margini dalla Provincia, che ha discusso di questo problema, ha approvato un ordine del giorno e la Presidente e l'Assessore competente sanno cosa devono dire, non soltanto perché hanno delle idee a questo proposito, ma perché sono anche confortati da un discorso corale del Consiglio provinciale. Questo non avverrà per la Regione Piemonte. Sono convinto anch'io che non ci sono, probabilmente, neanche i voti per iscrivere l'ordine del giorno, ma ritengo che anche per questo, come in tanti altri casi analoghi, diamo ai piemontesi una improbabile bella immagine del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi sembra che la proposta dell'Assessore Pichetto sia sbagliata per alcuni motivi.
Domani voi parteciperete a questa riunione. Non so, spero che andiate essendo portatori di proposte serie e con un atteggiamento serio. Non oso immaginare che la Regione partecipi con poca serietà alla riunione di domani.
Mi sembra strano che quest'aula non abbia la capacità dignitosa di approvare un impegno - si possono tralasciare tutti gli "appreso" - magari proposto dall'Assessore, a difesa di questi lavoratori. Spero, Assessore Pichetto e Presidente Ghigo, che non vi occupiate di questa questione perché ci sono degli ordini del giorno giacenti, ma che faccia parte del vostro lavoro. Ritengo che l'Assessore Pichetto e il Presidente Ghigo siano preparati già questa sera e che non debbano aspettare questa notte per decidere cosa proporre domani. Oltretutto, se vogliamo puntualizzare l'ordine del giorno del Gruppo Comunista è di sette giorni fa; altri sono stati portati ieri, ma questo è di sette giorni fa.
E' una vicenda sulla quale l'Assessore lavorerà tutti i giorni, il Presidente Ghigo ci lavorerà un giorno sì e un giorno no (ma legge tutti i giorni il giornale), in aula sono stati presentati una mezza dozzina di ordini del giorno o più (gli ultimi ieri, il terzultimo una settimana fa) credo che dignitosamente e doverosamente l'Assessore Pichetto e il Presidente Ghigo potranno prendere, dalle scelte di impegno di questi ordini del giorno, quelle che loro o quella che loro ritengono più utile sostenere domani e porla in votazione.
Ripeto: non abbiamo la premura dei minuti. Chiedo dunque che l'Assessore Pichetto, visti questi ordini del giorno, scelga, secondo coscienza, le formulazioni che ritiene di appoggiare domani, ce le proponga e le si voti. In questo modo, l'aula dà un mandato preciso e viene informata sui contenuti delle osservazioni che domani si faranno, ma non rinunciamo al nostro ruolo, Assessore Pichetto!



PRESIDENTE

Chiedo all'aula un minuto di sospensione.



(La seduta, sospesa alle ore 22.17 riprende alle ore 22.18)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Scusi, Presidente, domani l'Assessore va a questa riunione con gli ordini del giorno sotto il braccio? Allora, mi spiegate perché non si pu assolutamente rinviare la discussione di questa questione, che non avrà soluzione neanche domani con il Ministro, rispetto a problematiche che dopodomani si potranno ancora discutere? C'è un problema reale, che l'Assessore presenterà avendo la fiducia per poterlo fare, dopodiché ci relazionerà e su questo ci confronteremo.



PRESIDENTE

E' un conforto che l'aula dà al Presidente e alla Giunta. Non mi pare improprio. Certo, non si risolve il problema, sono d'accordo con lei, non è che domani si risolverà il problema dell'OP Computer.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Intervengo essendo anch'io firmatario di un ordine del giorno ed avendo sentito gli altri interventi. Io e il collega Bertoli che - come sapete - è del Canavese, realizzeremo una specie di adempimento formale privo di una sostanza effettiva.
La nostra ipotesi è questa: domani pomeriggio l'Assessore Pichetto avrà partecipato all'incontro e, avendo chiara la volontà del Consiglio riferirà, si riprenderà il dibattito, si registreranno le posizioni e si farà un secondo dibattito serio sulla crisi dell'OP Computer. Si concluderà, dunque, come riterremo opportuno, in modo che il dibattito ci sia e ci siano le opportunità di farlo in maniera collegata agli ultimi avvenimenti, altrimenti rischiamo di chiudere questa sera in maniera troppo approssimativa e priva di aggancio, domani, all'apertura del dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Molto velocemente, Presidente, per unirmi alle richieste che sono già state fatte e che sento di condividere, proprio per il fatto che questa tematica è stata seguita dal sottoscritto anche come Presidente di Commissione.
Mi sembra di ridurre, oggi, il dibattito ad un atto che non sarebbe completo e corretto nei confronti di centinaia di lavoratori. Ritengo che quest'aula debba impegnarsi di più e possa dare maggiori risultati attraverso un dibattito più attento e rispettoso di centinaia di dipendenti.



PRESIDENTE

Sicuramente anche l'approvazione di un ordine del giorno "collage" non esaurisce l'argomento. Se ritenete, provo a proporre un "collage", sapendo che questo non esaurisce il problema. Diversamente, faremo una discussione più approfondita, con la relazione che ci potrà essere in seguito all'incontro di domani.
Ripeto: anche approvando un ordine del giorno senza premesse, ma solo di impegno per la Giunta e di invito per altre istituzioni, non vuol dire che dell'OP Computer non se ne parli più; è solo uno spunto. Domani comunque, l'Assessore Pichetto non potrà essere presente prima delle 17 sempreché si concordi di svolgere il Consiglio.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Capisco totalmente l'esigenza espressa dall'Assessore Pichetto dell'opportunità e necessità che il Consiglio approvi un ordine del giorno il più possibile condiviso. Questo mi pare fondamentale. Credo che questo lavoro poteva essere fatto...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria (fuori microfono)

Non ho detto condiviso, ma semplicemente non datato. Ho fatto queste considerazioni.



SAITTA Antonino

Certo, però se è anche condiviso è molto meglio.
A questo punto, visto che non è stato fatto un lavoro preparatorio di sintesi per arrivare ad un testo, che probabilmente richiede tempo, si pu anche fare adesso; eravamo preparati ad andare avanti fino a mezzanotte, si può anche tentare di avere un documento il più aggiornato ed attento possibile alla questione. Se non si vuole intraprendere questa strada credo che la cosa più semplice sia quella di mettere in votazione gli ordini del giorno così come sono, con l'impegno che domani, dopo la relazione sull'incontro, si ritorni e si assumano determinazioni più aggiornate.



PRESIDENTE

L'ipotesi di ordine del giorno, che si potrebbe anche fare, è senza premesse.



SAITTA Antonino

Scusi, Presidente, l'Assessore all'industria, l'Assessore al lavoro, il Presidente, preparino - come Giunta - una proposta di ordine del giorno che tenga conto di queste sollecitazioni e la presentino. Un'iniziativa della Giunta mi pare utile.



PRESIDENTE

Vista anche l'ora tarda, faccio una proposta. Ho cercato di fare un "collage" tra i vari ordini del giorno; ve lo propongo, sapendo che questo non esaurisce l'argomento. Non voglio invadere spazi che non mi competono sono quelli della Giunta, ma è un'ipotesi per concludere. Chiedo ai Consiglieri di non abbandonare i propri posti; pochi minuti e possiamo concludere i lavori.
Il documento potrebbe essere: "Il Consiglio regionale esprime la più totale solidarietà nei confronti dei lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro e di un pezzo importante della storia industriale del nostro Paese impegna la Giunta regionale a dichiarare la disponibilità, come Ente territoriale di programmazione, a svolgere tutti i ruoli di intermediazione necessari per sbloccare la situazione invita il Governo ad attivarsi affinché l'OP Computer sia dotata di consistenti mezzi finanziari e di un progetto di rilancio industriale di medio periodo che punti non solo a salvaguardare le produzioni esistenti, ma anche ad un loro significativo rafforzamento impegna la Giunta regionale a far sì che il Governo sostenga gli impegni assunti dai suoi membri in occasione delle visite sul territorio e favorisca la ricerca e l'insediamento di nuovi partner in un settore come l'informatica che rimane un settore qualificato dell'industria".
Questa è un'ipotesi di ordine del giorno.
L'ultimo punto, Consigliere Riba, è preso dal suo documento.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Possiamo concludere con l'impegno a tenere viva l'attenzione sul problema.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Ritengo che la solidarietà ai lavoratori debba essere espressa. Questo è un punto che può essere inserito in un ordine del giorno. Se volete mettere "impegna la Giunta regionale", va bene. Con il Ministero e con le banche si sono tenute almeno venti sedute.
I successivi punti potrebbero creare delle divisioni, a questo punto non iscriviamoli. Domani potremmo tenere un dibattito su tale tema dove i Gruppi esprimeranno le varie posizioni: ci sarà chi darà la colpa al Governo, chi la darà a Ghigo, chi all'Olivetti e potranno essere scritti più documenti. In questo momento, l'unica cosa che possiamo fare, oltre a sperare bene, è esprimere solidarietà ai lavoratori e continuare nei tentativi di mediazione e di proposte; proposte che domani proverranno dalla Olivetti S.p.A.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono d'accordo con la proposta dei colleghi Riba, Bertoli ed altri affinché domani, dopo la riunione, si discuta della vicenda. Domani, se è possibile, prepareremo un ordine del giorno unitario o comunque voteremo degli ordini del giorno aggiornati.
Ritengo assolutamente doveroso che questa sera il Consiglio regionale voti l'elaborazione degli ordini del giorno dei vari Gruppi, che vanno tutti - non con gli stessi argomenti - a sostegno della lotta dei lavoratori. Ritengo, pertanto, di porre in votazione gli ordini del giorno come si sono dipanati nel tempo: con le loro cose datate, con le loro insufficienze, però segnalano all'opinione pubblica un lavoro che i Gruppi hanno svolto. Facciamoli acquisire dall'aula; è segno di un interessamento di una non sottovalutazione del problema, di un'elaborazione parziale.
Chiedo di porre in votazione tutti gli ordini del giorno. Accetto che quest'aula faccia propria un'impostazione di interesse comune, domani pomeriggio aggiorneremo le nostre posizioni, ma non facciamoci cogliere così impreparati ed incapaci su una vicenda arcinota.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Chiedo la verifica del numero legale. Se non ci fosse, questa utile discussione risulterebbe inutile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Mi pare che i numeri siano abbastanza evidenti. Non si può non sottolineare come, rispetto alle richieste altisonanti da parte di Alleanza Nazionale di assumere un impegno, la posizione del Capogruppo di Alleanza Nazionale risulta essere quella, di carattere tecnico-formale, della richiesta della verifica del numero legale. Mi pare che il Gruppo di Alleanza nazionale abbia deciso per scelta di abbandonare la sala.
Riteniamo questo gesto di una certa gravità...



(Commenti dai banchi di Alleanza Nazionale)



SAITTA Antonino

Allora votiamo un ordine del giorno! Se non vogliamo neppure occuparci di queste questioni, e riteniamo con il voto di aver assolto al nostro dovere, è grave.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constato la mancanza del numero lega le, essendo presenti in aula n. 25 Consiglieri anziché 28 (sono in congedo n. 6 Consiglieri).


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Ricordo infine che domani alle ore 15 è convocata la Conferenza dei Capigruppo a cui seguiranno i lavori del Consiglio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 22.38)



< torna indietro