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Dettaglio seduta n.329 del 24/02/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Buongiorno. Ho già verificato che ci sono i numeri per poter iniziare i nostri lavori, per cui la seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Casari, Farassino Foco, Racchelli e Rossi.


Argomento: Contratti ed appalti

b) Rettifica votazione ordine del giorno n. 924: "Progetto Global Service"


PRESIDENTE

Devo inoltre comunicare la rettifica della votazione effettuata, per appello nominale, sull'ordine del giorno n. 924: "Progetto Global Service" presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Saitta, Cavaliere, Dutto, Montabone Riba, Chiezzi, che ha avuto il seguente esito: presenti e votanti 50 Consiglieri hanno risposto SI' 21 Consiglieri hanno risposto NO 22 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri.



PRESIDENTE

Sostanzialmente, l'esito della votazione non cambia, desideravo per portarlo alla vostra conoscenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ieri avevamo concluso i nostri lavori alle ore 22, con il "radicamento" del punto relativo al bilancio.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero. Prego.



FERRERO Caterina

Presidente, ho chiesto di intervenire solo per sapere come si pensava di organizzare la parte iniziale di discussione sul bilancio, perché in Commissione si era ipotizzata una procedura, sollecitata anche da parte di alcuni rappresentanti della minoranza, vale a dire: iniziare con una illustrazione da parte della Giunta e poi, eventualmente, gli interventi del Consiglio. Ecco, solo per capire se si andava in questo ordine oppure in maniera diversa.



PRESIDENTE

L'indicazione è che ci sia una relazione degli Assessori come presentazione, come momento accelerativo del dibattito rispetto al bilancio; perciò, se il Presidente della Giunta mi dà l'indicazione di chi interviene prima...
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Per rispondere sia a quanto diceva adesso la Consigliera Ferrero circa il Presidente del Consiglio, ma soprattutto per dare un seguito effettivo a quanto era emerso - credo - nella riunione dei Capigruppo, più che in I Commissione, su proposta, tra gli altri, del Consigliere Montabone, quello che vorremmo proporre come modalità è un velocissimo intervento mio che riprende solo un paio di punti, peraltro già citati nella relazione del disegno di legge, già letta dalla relatrice Presidente Ferrero, per poi lasciare - se i colleghi ritengono che questa procedura sia praticabile la parola agli Assessori che sintetizzeranno sia la manovra per la parte che loro hanno presentato alle Commissioni di merito sia, quando lo riterranno opportuno, anche gli interventi che il lavoro delle Commissioni di merito ha portato alla luce.
Questo dovrebbe consentire nell'arco di parte di questa giornata di fornire un ricapitolo costruttivo e sintetico del lavoro sin qui svolto e quindi di facilitare il lavoro da parte di tutti dell'esame operativo, per aree o per capitoli, del bilancio.
Per quanto mi riguarda - e, ripeto, manterrò la parola di essere estremamente sintetico - ricordo solo quali sono i punti fondamentali, a nostro avviso, del disegno di legge 479; poi farò una piccola chiosa anche sull'iter dei documenti che è stato oggetto di qualche discorso in sede di Commissione.
Fondamentalmente i punti sono, da un lato - la nota è condivisa - la condizione di aleatorietà in cui ci troviamo, che non è soltanto in questo caso il bilancio della Regione Piemonte, ma sono i bilanci di tutte le Regioni nella predisposizione delle entrate; aleatorietà che dipende da un margine di indeterminatezza fondamentalmente dovuto all'IRAP, tant'è vero che - come voi ben sapete - col decreto legislativo 446, lo stesso Governo rendendosi conto di questa obbligatorietà, per altro ineludibile, nel passaggio di un tributo così importante dall'autonomia dello Stato centrale a quella delle Regioni, volle prevedere in tal senso un'addizionale IRPEF proprio per favorire le Regioni nel rendere meno difficoltosa la copertura della spesa sanitaria, che precedentemente era gestita in maniera alternativa rispetto a quanto l'IRAP prevederà e che l'IRAP stesso dovrebbe finanziare nella misura di circa il 90% - ma so che questo è stato oggetto di ampio dibattito in IV Commissione.
Un altro punto di oggettiva incertezza, se non altro dal punto di vista delle risorse - anche se altre aree risentono della stessa indeterminatezza è quanto attiene ai provvedimenti Bassanini. Sappiamo bene che il flusso delle risorse per finanziare tali provvedimenti non è definito al punto di poter consentire la corretta determinazione dei reali fabbisogni e quindi la quantificazione delle risorse da trasferire, con le conseguenti modalità.
Da questo punto di vista si è detto che, non potendosi quindi avere certezza - almeno in questa fase, si ritiene che nel corso dell'anno, per ragioni di applicazione di tessuto legislativo, tale grado di indeterminatezza ovviamente diventerà meno acuto. Tutte le Regioni, tra cui certamente la Regione Piemonte, hanno operato, ove possibile, soprattutto in funzione della riduzione delle spese. Il fatto che la manovra discrezionale, che è stata esaminata per parti dalle Commissioni di merito e che è la leva prima della nota di variazione (circa 260 miliardi), fosse pari a una cinquantina di miliardi in più rispetto a quanto volemmo discutere e approvare in sede di bilancio 1998, come somma sia del bilancio di previsione che dell'assestamento, viene consentito da una riduzione di spesa, in questo caso di oneri passivi su mutui, che è l'effetto favorevole della manovra che la Giunta volle proporre e il Consiglio approvare. Tale riduzione fu in parte possibile mediante un'istituzione anticipata degli stessi con una rivalutazione e un risparmio effettivo di circa 50 miliardi regolarmente iscritti e che sono quelli che consentono in prima istanza di mantenere inalterato il livello di spesa discrezionale che poi le singole Commissioni di merito hanno voluto esaminare finora come proposte.
L'altro punto su cui anche si è fermata la I Commissione, o l'altra caratteristica della manovra che stiamo qui, come legge finanziaria discutendo, è il fatto che non si propongono indebitamenti ulteriori per quanto attiene la Regione Piemonte, bensì l'utilizzo di devoluzione di fondi, di quote, di economie, di fondi statali diversamente non utilizzabili nel corso dell'anno.
Questo comporta - e in tal senso è stata distribuita a tutti i membri della I Commissione una nota tecnica - due fenomeni: primo, il poter avere una manovra finanziaria spalmata su tre anni. Qui si prevedono investimenti su fondi regionali di circa 2.100 miliardi nel triennio; la logica di rendere immediatamente operativo il triennio è nata anche dai dibattiti precedenti proprio perché buona parte delle manovre di investimento e di utilizzo di tali fondi richiede una tempistica più lunga di quello che l'esercizio solare normalmente consentirebbe. Quindi, a manovra approvata i singoli Assessorati e le singole strutture potranno, da subito, impegnare i fondi a loro attribuiti, previsti sia per quanto attiene il 1999 che per il 2000 e il 2001. Questo dovrebbe consentire un'accelerazione di utilizzo di fondi.
Il non incrementare l'indebitamento utilizzando appunto questa devoluzione di fondi statali altrimenti non facilmente reimpegnabili consente anche, come previsto specificamente dal Patto di stabilità, di fare il nostro ruolo come Regione nel mantenere gli indici di indebitamento complessivo del Paese - e le Regioni rientrano a pieno titolo come addendo nell'ambito dei parametri che in sede europea vengono valutati - al di sotto o all'interno di quanto ci viene richiesto dall'evoluzione degli accordi di Maastricht, attraverso le regole del Patto di stabilità.
Infine vi è un ultimo punto che credo sia corretto evidenziare prima di lasciare la parola ai colleghi. Pare importante, nel corso del 1999, aver ripristinato in maniera integrale non soltanto come fondi, ma anche come possibilità di esercizio, il FIP (Fondo rotazionale Investimenti Piemonte) come previsto dalla legge 43/94, che ha visto il fondo finanziato per 120 miliardi ancora in sede di assestamento '98, nell'ambito della quale manovra legislativa il Consiglio vuole anche disporre l'eliminazione di un vincolo che le rendeva obbligatorio il finanziamento di tale fondo unicamente con risorse libere, che avrebbero limitato l'utilizzo del fondo e questo viene vissuto come elemento negativo per tutti coloro che credono nello sviluppo del Piemonte - o il livello di risorse libere altrimenti indirizzabili per sviluppare le politiche della Giunta. Quindi con questo provvedimento, ancora nel '98, abbiamo finanziato il fondo.
Le schede applicative del FIP sono già state distribuite come mera nota informativa, così come richiesto da parte delle Commissioni di merito, ai membri della I Commissione e di tutte le Commissioni; evidentemente il completamento della discussione, ove essa non sia ancora avvenuta - in buona parte so non essere avvenuta - di tali schede nelle sedi delle Commissioni competenti, consentirà, a fondi approvati, la partenza e l'utilizzo delle procedure di questi 114-115 miliardi, che sono suddivisi fra parecchi settori, tra cui voglio ricordare certamente quelli dell'edilizia, dell'agricoltura, del termalismo, del turismo, dei trasporti. So di dimenticarne alcuni, ma anche solo da questa elencazione appare evidente l'importanza che una veloce approvazione, non tanto e non solo dei fondi, ma anche delle schede che consentiranno un'applicazione in senso procedurale e burocratico dei fondi del FIP, potrà essere uno dei motori di sviluppo di questa Regione.
Questo per quanto riguarda l'architettura del documento, come peraltro già relazionato - ripeto - dalla Consigliera Ferrero in qualità di relatrice ufficiale del documento in sede di Commissione.
Ultimo appunto. Si è cercato - e so che questo è oggetto di polemiche costruttive - di dare una più facile leggibilità al documento bilancio, che ci rendiamo ben conto essere, ancorché rispondente alla legge, di difficile lettura.
Voglio ricordare a tutto il Consiglio che per la prima volta i colleghi Assessori hanno fornito in sede di presentazione iniziale di documento inviato successivamente a tutti i soggetti titolati - un documento aggiuntivo di più facile lettura, che riepiloga, sia per quanto attiene la spesa sia per quanto di relativo agli investimenti, le linee della manovra regionale. Documento che credo verrà utilizzato oggi, sia come relazione sia per eventuali commenti.
A fronte di ciò vi è stata una faticosa predisposizione dei documenti che però - voglio ricordare - fondamentalmente attengono al documento approvato dalla Giunta il 23 novembre (il bilancio di previsione) e ad un'unica nota di variazione, presentata dalla Giunta la settimana scorsa previa approvazione della stessa in Giunta. L'insieme di questi documenti costituisce, prima del dibattito di aula, quello che oggi noi chiamiamo il DL 479, che è stato, per mera utilità di lavoro e su richiesta di parecchi commissari della I Commissione, compattato in un unico documento.
Con questo, concludo la prima parte del mio intervento; interverrò alla fine, come Assessore competente, per le mie deleghe, lasciando la parola al collega Vaglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Scusi, Presidente. Chieda all'Aula un'attenzione maggiore...



PRESIDENTE

Questa è una raccomandazione assolutamente condivisibile. La discussione sul bilancio - non dovrei ricordarlo, ma lo voglio fare anche su sollecitazione - è il momento qualificante delle scelte.
Prego, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Non avendo colto bene, per distrazione mia, mi pare di aver capito che l'Assessore Burzi ha esposto la sua relazione dicendo che sarebbe stata integrata da comunicazioni dei singoli Assessori, che non sostituiscono tuttavia l'illustrazione della politica di Assessorato che avevamo detto di proporre dopo il dibattito generale, aprendo il confronto sui singoli capitoli. Volevo solo la conferma dell'impostazione.



PRESIDENTE

Io ho inteso che queste illustrazioni sono quelle che si erano concordate nella Conferenza dei Capigruppo.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore bilancio

Mi scuso perché non ero presente in sede dei Capigruppo il giorno in cui - citavo il Consigliere Montabone, ma volendone citare uno per tutti si era data un'impostazione possibile al dibattito e al dialogo.
In tal senso avevo proposto, ma - ripeto - lasciandola come proposta e lasciando evidentemente il Consiglio assolutamente sovrano nell'organizzarsi, un'illustrazione da parte degli Assessori, lunga quanto basta, che riepilogasse le politiche che i singoli Assessorati hanno proposto in sede di bilancio e che, ovviamente, tenesse conto del lavoro che la singola (o le singole) Commissione di merito ha svolto su le deleghe. Questo, per facilitare il dibattito.
Io avevo interpretato così; se, invece, la modalità è diversa, e i Consiglieri Riba o Montabone volessero dirmi se ho compreso male evidentemente la modifichiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ringrazio l'Assessore per aver ricordato quello che a me era sembrato posso sbagliarmi - un impegno richiesto da parte della Giunta nel suo insieme e dei singoli Assessori. Credo che il metodo per discutere il bilancio anziché sui singoli capitoli, ma per verificare le politiche delle varie materie delegate agli Assessori e della Giunta nel suo insieme, possa essere questa.
A me sembrava che questo fosse un impegno; non so se adesso, con il suo intervento, l'Assessore Burzi intendesse richiamare questo impegno o rimetterlo in discussione.



PRESIDENTE

E' l'attuazione di quella proposta che aveva fatto lei.



MONTABONE Renato

Se così è, credo si possa iniziare per le materie delegate ai singoli Assessori, su relazioni singole che vedranno gli interventi dei singoli Consiglieri.



RIBA Lido

Scusate il dialogo, ma, da quanto ho capito, mi pare che l'Assessore Burzi intendesse far seguire alla propria relazione quella di tutti gli Assessori, poi l'apertura del dibattito con il dibattito generale e gli interventi specifici per ogni materia.



MONTABONE Renato

I singoli Assessori svolgono la propria relazione, poi ci sarà il dibattito sui singoli Assessori.



RIBA Lido

Di volta in volta?



MONTABONE Renato

Sì.



RIBA Lido

Allora è necessario svolgere prima un dibattito generale e poi sentire i singoli Assessori. Io avevo capito così: si completava il dibattito...



MONTABONE Renato

Il dibattito generale l'abbiamo fatto tante volte, Presidente, adesso vorremmo entrare un pochino nelle politiche particolari dei singoli Assessori.



PRESIDENTE

A seguito dell'intervento dei singoli Assessori, lei ritiene che ci debba essere discussione sui singoli capitoli? Io avevo inteso di no.



MONTABONE Renato

Per me i singoli capitoli si possono discutere nell'ambito della discussione generale di ogni singolo Assessore.



PRESIDENTE

Perciò, incominciando con l'Assessore Vaglio, dopo la sua relazione ci saranno interventi sui capitoli...



MONTABONE Renato

Non sui capitoli, sulle politiche dell'Assessore Vaglio.



PRESIDENTE

E' così che avevo inteso.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Proprio sulla base di come sono stati organizzati i lavori e la discussione del bilancio nelle varie Commissioni, rimandando all'Aula la relazione specifica degli Assessori, per avere un quadro globale e poter intervenire sul bilancio e sulla discussione generale del bilancio, sarebbe utile, al di là dell'illustrazione dell'Assessore al bilancio l'illustrazione specifica degli Assessori che ci possa fornire un quadro globale di intervento sul bilancio stesso e sulla discussione generale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Avendo assistito ad alcune riunioni dei Capigruppo, poiché mi sembra che ci sia una confluenza di intenti, con leggere sfumature, cerchiamo di rappresentare una decisione che possa soddisfare in maniera più completa questo aspetto.
Io ho inteso, e in questo senso ho dato istruzioni all'interno della Giunta, che ogni Assessore svolgesse oggi in aula una relazione sui capitoli e sulle deleghe che gli sono di pertinenza; è quanto ha chiesto nel suo ultimo intervento, la Consigliera Simonetti e noi siamo disponibili e pronti a farlo con un ordine preciso.
Quello che mi sembra evidente - e mi permetto di dare un suggerimento per una possibile soluzione - è che la discussione debba necessariamente per organicità dei lavori, essere fatta alla fine delle illustrazioni di tutti. Mi sembra improprio concedere l'illustrazione di un Assessore dopodiché fermarsi per la discussione, quando in realtà la discussione è già stata fatta in maniera approfondita nell'ambito delle Commissioni trovo più giusto fare una considerazione in aula che possa rappresentare le posizioni sulla politica che questo bilancio ha presentato e rappresenta in senso specifico, perché ogni Assessore nella sua relazione rappresenterà i vari capitoli, cioè farà in sintesi (ma non tanto in sintesi), quello che ha già fatto nelle Commissioni di merito. Alla fine di questa illustrazione, poi, si potrà intraprendere il dibattito generale sul bilancio.
Questa è la proposta che mi sento di fare.



PRESIDENTE

Mi pare che questa proposta possa essere accolta.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Questa è la dimostrazione che le riunioni dei Capigruppo non servono a niente, perché l'interpretazione autentica di una richiesta non la può dare che colui che tale richiesta ha presentato.
L'interpretazione autentica ha detto addirittura che, riguardo ad alcuni Assessori, ci sarebbe potuto essere un intervento di mezz'ora perché nessuno ha niente da dire, e su altri, invece, interventi che dureranno magari mezza giornata.
Alla fine di questa discussione, per focalizzare gli intenti di ogni singola attività assessorile, credo sarà possibile iniziare il dibattito.
Io non sono per avviare la discussione generale, perché è aria fritta.
Dopodiché, credo si possano contingentare i tempi per poter discutere sulle materie programmatiche di ogni singolo Assessore. Questa era la richiesta.
Se questa richiesta non passa, mi ritiro in buon ordine.



PRESIDENTE

Questo vuol dire che si fa una discussione sull'intervento dell'Assessore senza entrare nel dettaglio dei capitoli, ma solo sul programma.
E' così? La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, forse è meglio convocare la Conferenza dei Capigruppo anche se sembra non essere utile. La proposta del collega Montabone mi sembra interessante; nel parlare di contingentamento dei tempi, però, penso che dovrebbe corrispondere ad un accordo diffuso.



PRESIDENTE

Il contingentamento dei tempi non può che essere definita in una Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Al di là di alcune valutazioni e del grado del nostro accordo rispetto a quanto, eventualmente, si può dire in sede di Conferenza dei Capigruppo sono d'accordo con il collega Montabone: avrebbe dovuto esserci una discussione sulle politiche dei singoli Assessorati, preceduta dall'illustrazione e dall'esposizione della propria politica da parte dell'Assessore competente, con gli interventi di merito dei vari Gruppi per valutare, eventualmente in quella sede, la presentazione di emendamenti. Mi sembrerebbe infatti più funzionale proporre in tale sede gli emendamenti relativi ai capitoli di bilancio dei singoli Assessori.
Non ritengo comunque opportuno rinunciare al dibattito generale, nel senso che vi sono questioni fondamentali che si esprimono a prescindere dai singoli Assessori. E' necessario svolgere una considerazione di ordine generale sulla politica di bilancio, sulle sue impostazioni e sulla relazione dell'Assessore Burzi.
Per la verità, vorremmo capire se la relazione sarà integrata dal Presidente Ghigo, poiché l'Assessore Burzi ha illustrato gli argomenti di sua specifica competenza, ma non la politica generale di bilancio, che dovrebbe essere, in qualche maniera, la condizione indispensabile per aprire il dibattito generale.
Premesso che a nostro avviso il dibattito generale va fatto, ricordo che normalmente non si tratta di discussione molto lunga, ma di un intervento o due per ogni Gruppo. Per quanto ci riguarda, si tratterebbe di due interventi - non più di venticinque-trenta minuti -. Terminato il dibattito generale, si potrebbe aprire la discussione sui singoli capitoli Assessorato per Assessorato.
Il collega Montabone sostiene - forse a ragione - che anticipare le relazioni di tutti gli Assessori significherebbe annacquarle in un'esposizione che rischia di durare due ore e di essere troppo stringata inoltre, verrebbe a mancare l'immediatezza del confronto con ciascun Assessore.
Direi di avviare un minimo di dibattito generale, partendo dalla relazione politica - immagino - del Presidente della Giunta regionale.
Dopodiché, potremmo passare all'illustrazione da parte dei singoli Assessori e al dibattito sui singoli capitoli.
Se lavoriamo rispettando i tempi - stante l'esigenza del dibattito generale - questi ultimi non saranno più lunghi di quelli normalmente utilizzati in sede di discussione di bilancio - non quelli che l'anno scorso ci hanno portato fino ad aprile.
Non è possibile avviare un dibattito generale senza partire da una relazione generale, immagino del Presidente della Giunta regionale, seguita dalle valutazioni dei Capigruppo della maggioranza e dell'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

E' vero: in Commissione si erano dette alcune cose, ma poi, come sempre avviene, ci "arruffiamo", perlomeno sotto certi aspetti. A questo punto ritengo sia il caso di convocare la Conferenza dei Capigruppo, come chiedeva il collega Ghiglia.
Relativamente all'intervento del collega Riba, mi pare che la relazione iniziale della Giunta sia stata svolta dall'Assessore Burzi. Dopodich concordo con il collega Riba sull'esigenza di un dibattito generale - con interventi contingentati - in modo da comprendere la cornice all'interno della quale si ragiona.
Riteniamo non si possano affrontare gli argomenti di competenza dei singoli Assessori senza che la Giunta abbia il quadro completo degli emendamenti presentati dai Gruppi e la conseguente possibilità di fare le proprie valutazioni nonché di accettare o meno gli emendamenti.
Successivamente, come diceva il Consigliere Riba, conclusa la discussione di carattere generale, si può passare, come chiedeva il collega Montabone in Commissione, all'illustrazione da parte di ogni Assessore della propria specifica politica - tessera inserita nel mosaico complessivo del bilancio e all'enunciazione di quanto è stato attuato dall'inizio della legislatura e delle prospettive per l'anno che ci porterà alla fine della legislatura.



PRESIDENTE

Chiedo al Consiglio di valutare l'opportunità della convocazione di una Conferenza dei Capigruppo.
La relazione introduttiva, infatti, con il consenso dell'on. Ghigo, è stata svolta dall'Assessore Burzi. Se la facciamo seguire dall'illustrazione dei singoli Assessori per la parte di loro competenza successivamente potrebbero essere presentati gli eventuali emendamenti.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al patrimonio

Volevo intervenire per capire se vi sia un'interpretazione comune.
Si potrebbe, proseguendo Assessore per Assessore, ascoltarne le relative relazioni venendo incontro a ciò che richiede, tra gli altri, il collega Montabone, per poi proseguire con un dibattito lungo quanto basta (il senso della misura lo avrà il Consiglio, nella sua autonomia).
Credo indispensabile, come diceva il Consigliere Gallarini, presentare gli emendamenti e illustrarli all'interno dell'area di bilancio che viene esaminata e consentire alla Giunta di averne un quadro completo per poter dare una risposta altrettanto completa alle manovre emendative suggerite dalla minoranza.
Partendo dall'Assessore Vaglio e dalla sua relazione, i colleghi che ritengono di intervenire lo faranno, commentando, presentando o illustrando le linee emendative sulle deleghe dell'Assessore Vaglio. Completata questa parte, sfileranno, nella logica concordata dai Capigruppo, tutti gli Assessori. A quel punto, l'aula da un lato e la Giunta dall'altro, avranno il quadro completo per poter riflettere, valutare ed esporre. Se questa modalità viene accettata credo si possa cominciare, senza convocare la Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Vorrei che qualcuno mi spiegasse se questa Regione esiste. Vi sarà una relazione politica sul bilancio da parte del Presidente della Regione, a cui si agganciano le relazioni di settore di ogni Assessorato per la realizzazione di quella relazione politica? E' questo il nocciolo della questione. Se non c'è una relazione politica che spiega che cosa è avvenuto nei tre, quattro anni di legislatura fino all'ultimo bilancio di conclusione di questa tornata legislativa del Parlamento piemontese e che descriva la condizione economica di questa Regione, nel contesto delle nuove normative, nel contesto del paese Italia e nel contesto dell'Europa che si sta costituendo e si è costituita, a che serve dibattere sul fatto che i Comuni o qualcun altro dovranno stabilire se la mancanza dell'IRAP può essere surrogata da una percentuale sull'IRPEF? Questo dobbiamo dibattere? Dibattiamo in trenta secondi di questo problema.
Avete inviato alla comunità piemontese il Piano di sviluppo regionale ma non abbiamo avuto il piacere di sentire una parola di introduzione sul Piano di sviluppo regionale in cui avete scritto...



PRESIDENTE

Siamo ancora sulla discussione del piano metodologico; questo è già un intervento di merito.



MIGLIETTI Franco

Sempre sul piano metodologico, voglio capire se il Presidente, che ha inviato questo documento - non approvato da nessuno, non si sa dove sia nato - dirà qualcosa su questo Piano di sviluppo.
Abbia pazienza, Presidente, il bilancio è l'atto più alto di politica di qualsiasi istituzione. Il bilancio dello Stato, la legge finanziaria dello Stato descrive gli scenari e i panorami della risoluzione dei problemi dopo averli affrontati e approfonditi, ed è un documento massiccio che, chi desidera leggerlo, ne ha per tutto l'anno. Se la relazione di introduzione al bilancio è quella dell'Assessore, con tutto il rispetto e la simpatia che nutro per l'Assessore, mi lascia totalmente indifferente non ho nulla da obiettare e nulla da introdurre: potremmo chiudere qui il dibattito. Mi pare questa una cosa fuori dal mondo. Un Comune di ottocento abitanti impiega almeno due ore in una relazione del Sindaco per far capire che cosa è successo nell'anno passato e quali sono gli scenari futuri per quello che riguarda una comunità di ottocento abitanti, non di 3 milioni di abitanti! Con tutti i problemi che ci sono nell'area metropolitana torinese, nelle Valli di Lanzo, nelle Valli del Canavese, nella Val di Susa, non sappiamo che cosa si prospetta per risolverli.
L'altro giorno ho incontrato un ex Consigliere regionale totalmente contrario al sistema del federalismo, perché se il Parlamento nazionale non è in grado di innestare le politiche pensate...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, siamo sul metodo...



MIGLIETTI Franco

Ci siamo battuti per il federalismo, ma dimostrate che serve a qualcosa! Signor Presidente, abbia pazienza.



PRESIDENTE

Sostanzialmente sta emergendo l'esigenza che ci sia la relazione della Giunta; la relazione è stata svolta, non necessariamente dal Presidente, ma dall'Assessore Burzi.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Sul metodo, il collega Miglietti ha posto una questione politica di grandissima rilevanza, che non può essere elusa da nessuno, anche se pu essere evocata, come giustificazione da parte della Giunta, l'inesperienza politica. Il dibattito sul bilancio non può prescindere dalla spiegazione in aula degli obiettivi che si intendono raggiungere in relazione ai problemi del Piemonte. La relazione politica, non la relazione dell'Assessore Burzi; quella non è una relazione, ma una cosa inutile. La relazione politica è la definizione degli obiettivi che si vogliono raggiungere in relazione alle risorse contenute nel bilancio. Quindi esposizione problema per problema, per aree di problemi e conseguenti risposte. Non è la celebrazione di una liturgia qualunque, tanto per far passare il tempo e poi arrivare all'approvazione del bilancio. Si tratta di analizzare il problema dell'industria, il problema dell'occupazione e dare delle risposte. Dopodiché, sulla base di queste informazioni determinazioni e volontà politiche, i Gruppi consiliari presenteranno gli emendamenti, oppure concorderanno, se le proposte saranno interessanti: questa è la discussione.
Non si può eludere questo fatto. Non possono essere neppure le relazioni degli Assessori - lo anticipiamo, perché ci opporremo - relazioni tecniche che riguardano i problemi del Piemonte e le risposte in relazione alle risorse, con un collegamento anche al Piano di sviluppo; altrimenti mi pare inutile. Se non è così, approviamo subito il bilancio. Tanto ormai si fa così: le posizioni non cambiano, si approvano i documenti. Tanto è inutile fare politica. Lo slogan nuovo è: qui non si parla di politica, ma dello spirito europeo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al patrimonio

Sono assolutamente d'accordo con quanto diceva il Consigliere Saitta e lo ribadisco, anche perché un certo lavoro è stato utilmente svolto nelle Commissioni di merito. Non ho frequentato tutte le Commissione ma, per quanto ho potuto essere presente, mi è parso che il lavoro svolto sia stato nella linea di quel che diceva il Consigliere Saitta.
L'intenzione nostra, recependo un'istanza emersa nella conferenza dei Capigruppo, era esattamente la seguente: proporremo di svolgere la relazione politica sul bilancio - e credo che sarà consentito avere un'autonomia di proposta - suddivisa per aree. Noi proponiamo, poi evidentemente il Consiglio si pronuncerà in merito. Non c'era alcuna intenzione elusiva - se posso avere l'onore di essere ascoltato, non pretendo che i Consiglieri siano d'accordo. L'Assessore Vaglio parlerà delle sue deleghe e di ciò che con le risorse che il bilancio propone intende fare per gli ambiti di sua competenza. Questo lascia spazio, in senso politico, anche ad obiettivi inseriti nell'ambito del PRS, che verrà discusso quando l'autonomia del Consiglio e i tempi lo consentiranno.
Quindi, in ogni area si potrà parlare della politica delle singole deleghe.
Questo genererà domande, soddisfazioni, insoddisfazioni o emendamenti proposti dalle minoranze. Nell'ambito della nostra impostazione si era previsto che alla fine della discussione generale, svolta secondo questa modalità, fossero chiare le linee emendative, di modo che la Giunta riflettesse sul complesso della manovra che voi proponete e che al momento non ci è nota, quindi credo sarebbe difficile avere una posizione rispetto a linee emendative non totalmente note e non escludo affatto, ma neanche prevedo, che necessariamente il Presidente, alla fine del dibattito, faccia un intervento conclusivo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Cerchiamo di mettere ordine. Siamo partiti da una discussione metodologica che è relativa a una proposta che ha fatto un Consigliere, che prevedeva le relazioni dei singoli Assessori. Io non mi sottrarr sicuramente a fare un intervento conclusivo, perché corrisponde a un mio desiderio, dopo l'intervento di ogni singolo Assessore. Diversamente, se svolgo l'illustrazione generale del bilancio, è inutile che ogni singolo Assessore rappresenti la politica delle sue deleghe. Si era detto che ogni singolo Assessore avrebbe fatto la sua illustrazione, poi il Consigliere Montabone ha proposto che la discussione venga fatta a blocchi, nel senso che l'Assessore fa la sua esposizione. Tra l'altro preferisco intervenire subito dopo che l'Assessore ha fatto il suo intervento. Eravamo fermi su questa ipotesi; dopodiché, quando gli Assessori avranno fatto i loro interventi, chiaramente dovrò intervenire in merito alle questioni relative alle deleghe di mia competenza. Infine farò le considerazioni di carattere generale, tentando di spiegare, per quanto mi sarà possibile - a detta dell'opposizione, un giorno sì e un giorno no sono un incapace, però faccio la mia parte - qual è la politica che questo bilancio esprime. La discussione avvenuta nell'organo collegiale di governo di questa Regione ha prodotto queste cifre, questi numeri e queste linee politiche, che tenter di rappresentare in sintesi, per poi affrontare il dibattito sulle indicazioni che l'opposizione riterrà di porre a questa politica, dal punto di vista emendativo, sulle singole voci.
Questo mi sembra il procedimento che si era pensato di attuare. Ritengo di riproporlo, ma mi sembra che ci sia un solo aspetto da mettere ancora a fuoco: se fare gli interventi dopo l'esposizione di ogni singolo Assessore o tutti alla fine. Questa è una decisione che evidentemente non posso prendere io. Posso solo dire che la Giunta è pronta, per voce di ogni singolo Assessore, a illustrare la politica delle deleghe di competenza mentre il Presidente è pronto a rappresentare le sue deleghe e a trarre e disegnare complessivamente la politica di questo bilancio per quanto concerne il governo della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Se la proposta illustrata dal Presidente Ghigo è accolta, iniziamo con la discussione.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, io penso che, a poco più di un anno dal termine di questa legislatura, quindi con quattro anni di conoscenza reciproca, almeno per quanto riguarda il mio Gruppo, sia a questo punto necessario prendere atto di una situazione.



PRESIDENTE

Scusi, siamo ancora sul metodo.



CHIEZZI Giuseppe

Ma è proprio il metodo. Lei mi ferma prima che io illustri il metodo ma il metodo corrisponde a una situazione. Dal nostro punto di vista è inutile chiedere a questa Giunta e a questa maggioranza cose che non fanno non hanno fatto, non vogliono fare e non sanno fare. A un certo punto, non si può "cavare" succo da una pietra: la Giunta non ha collegato il bilancio al Piano regionale di sviluppo; ha ragione Miglietti, non l'ha fatto e non lo farà. La Giunta non ha un disegno complessivo, ma a questo punto o prendiamo atto di una situazione, oppure non si può proseguire con una critica per tentare di chiedere a chi non vuole o non può o non sa, quello che noi vorremmo che si facesse. Basta! Questa è la posizione del mio gruppo, basta! Si prende atto di questa situazione di insufficienza che abbiamo denunciato tante volte in questi quattro anni.
Presidente, non ci mettiamo a concertare qualcosa, perché penso che in questi quattro anni, come metodo di lavoro, ci sia almeno la riconoscenza che non abbiamo mai contrattato e concertato nulla. Non una nomina, niente di niente. Abbiamo fatto la nostra opposizione cercando di cambiare adesso, per quanto riguarda il nostro Gruppo, siete come siete e ne prendiamo atto. Noi non partecipiamo a nessuna concertazione di nessun tipo, né concordiamo, Presidente Deorsola, su tempi o contingentamenti di tempi: noi facciamo la nostra strada di opposizione. Quindi scegliete come metodo la strada che credete, noi non abbiamo più nessuna fiducia e speranza di poter "cavare" qualcosa da voi. Scegliete la vostra strada, noi ci collocheremo lungo la strada che voi sceglierete. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Cercherò di essere propositivo. Presidente, faccia la sua relazione di carattere generale, come è stato richiesto, e mi sembra che quasi tutti i Consiglieri siano d'accordo. Su questa si interviene, contingentiamo i tempi; i singoli Assessori, rispetto alla sua relazione di carattere generale, esporranno le loro linee programmatiche. In questo modo contingentando i tempi, si riesce a fare un dibattito. Io credo che nel giro di pochi giorni si possa dare il via a questo bilancio; altrimenti, se discutiamo tutta la mattina sul metodo...
A me dispiace che queste cose non siano state recepite nel corso della riunione dei Capigruppo.



(Commento del Presidente Ghigo)



MONTABONE Renato

Come non ho detto questo? Ma scusi, le è stato chiesto stamattina di tracciare un quadro all'interno del quale i singoli Assessori possano posizionarsi. Ma cosa c'è di così difficile? Ha detto prima che era pronto a esporre il quadro generale e che gli Assessori erano pronti a entrare nei particolari. Cosa c'è di così difficile?



PRESIDENTE

In buona sostanza, se intendo la diversità delle due proposte, il Presidente ritiene più opportuno, per la miglior comprensione, fare la sintesi dopo che i singoli Assessori hanno svolto una relazione. Il Consigliere Montabone propone di fare prima l'inquadramento del Presidente da cui poi discenderebbe il resto. Mi pare che dobbiamo lasciare la scelta anche al Presidente.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Signor Presidente, io sono del segno dell'acquario, ma chi è nato sotto questo ha sempre una speranza che non può mai perdere. Da parte mia, a nome del mio gruppo, in occasione dei Capigruppo che si sono succeduti, abbiamo sempre chiesto una relazione preventiva di tipo politico, onnicomprensiva rispetto al bilancio preventivo e al bilancio consuntivo. Ma va bene anche così. Quello che noi chiediamo è che, anziché accogliere l'impostazione proposta dall'Assessore Burzi (parlano prima tutti gli Assessori e poi il Presidente per trarre le conclusioni) si accolga la proposta che anticipa l'intervento del Presidente, per poi far seguire ad esso tutti gli interventi degli Assessori. Questo mi parrebbe un metodo migliore, visto che le prime pagine di questo Piano di sviluppo - a parte le contraddizioni che rileveremo nel momento in cui lo discuteremo, se arriveremo mai a discuterlo - espongono una spiegazione di metodo, come guida al pensiero e all'azione. Vi sono, credo, otto capitoli di illustrazione del "metodo".
Ritengo che il metodo, per quanto riguarda questa mattinata, sia quello di sentire la relazione del Presidente, le relazioni dei singoli Assessori aprire il dibattito nel merito, oppure - come diceva il collega Montabone ogni volta che un Assessore ha terminato. Basta solo definire e decidere questa modalità, perché noi abbiamo intenzione di uscire di qui con il bilancio approvato e credo che tutti abbiano questa intenzione. Meno stiamo a discutere sui percorsi, più in fretta facciamo ad entrare nel merito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al patrimonio

Insisto, perché non vedo alcuna differenza, però se non vedo differenze vorrà anche il Consigliere Miglietti consentire che la metodologia, come da noi proposta, che è esattamente quella che lui dice (semplicemente modificando l'ordine dei fattori, ma il prodotto è identico), avvenga come la Giunta ha inteso, recependo la proposta dei Capigruppo affinché sia anche più fruttifera per il lavoro, perché ogni Assessore illustrerà ripeto - le proprie politiche, quindi area per area, toccando la politica di bilancio ed anche le eventuali connessioni con aspetti strategici che potranno essere sottolineati dall'Assessore o sollecitati dalla minoranza.
Questo lo riteniamo utile se, all'interno di ogni singolo dibattito potessero emergere linee emendative o di suggerimento (alcune sono già emerse); vuol dire che il lavoro di Aula-Commissione qualche frutto l'ha dato, indipendentemente dal fatto che sia recepibile o no e il capo della maggioranza, in questo caso dell'esecutivo, proprio esattamente come succede nel lavoro d'Aula, quando il Capogruppo di maggioranza normalmente svolge l'intervento di chiusura, concluderà, sentiti tutti gli interventi.
Ripeto, a noi pare che il modo migliore per esporre (oltre averlo fatto già documentalmente in maniera tutt'altro che superficiale e breve nell'area delle Commissioni di merito) sia quello di risentire - come peraltro da voi richiesto - i singoli Assessori per gruppi di delega.
Siccome il prodotto è identico, si vorrà consentire, nell'ambito delle proposte che stiamo recependo come suggerimenti da parte delle minoranze di dare al lavoro d'Aula quanto abbiamo proposto.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 479: "Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999-2001" (seguito)


PRESIDENTE

A conclusione di questa, che è solo una premessa metodologica, credo che dobbiamo accedere alla proposta formulata dal Presidente Ghigo ribadita dall'Assessore.
La parola all'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento politiche per la montagna

Per la prima volta nella mia vita, pur avendo un cognome che inizia con una delle ultime lettere dell'alfabeto, parto per primo.
Vorrei iniziare il mio intervento dall'argomento che ha coinvolto maggiormente parte del Consiglio nell'attuazione del processo di delega.
Sull'attuazione del processo di delega abbiamo, come riferimento e quindi come strategia della Giunta, due leggi: una già approvata, la legge n. 34, che qualcuno ha definito "la Bassanini piemontese"; l'altra, il disegno di legge n. 350, lo strumento attraverso il quale intendiamo dare alla struttura amministrativa del Piemonte la capacità di interpretare il processo di delega.
Non mi dilungo sui fatti che sono a voi noti, cioè sulla grande frammentazione e sulla difficoltà di gestione dei servizi da parte dei Comuni, sulla progressiva capacità di interpretare meglio il processo di delega da parte delle Comunità Montane rispetto a delle aggregazioni che nelle altre zone della nostra regione non ci sono. Stiamo procedendo molto rapidamente alla definizione di uno strumento per la collina; dovremo pensare a definire anche uno strumento per le altre aree, quelle di pianura, quelle non marginali della regione, per poter procedere con omogeneità.
Su questo fronte, la legge 34 è finanziata da questo bilancio ovviamente con le risorse che ogni singola legge di settore andrà a riversare nel capitolo della legge, il capitolo di nuova istituzione n.
15990.
La Giunta, però, ha voluto dare un'indicazione di quanto tenga a che si avvii il più rapidamente possibile il processo di delega e quindi diventi veramente funzionante la legge n. 34, portando in questo capitolo un miliardo, che faccia da compensazione di tutti i movimenti che dovranno avvenire (mi auguro rapidamente) in attuazione della legge n. 59.
Oltre a ciò, come si è mossa la Regione? Promuovendo - dicevo l'associazionismo, la cooperazione tra i Comuni, per metterli in grado di esercitare meglio le funzioni loro attribuite, per metterli in condizione di esercitare effettivamente il servizio al cittadino. In questo caso attraverso diversi capitoli, abbiamo messo in moto circa 2 miliardi e mezzo che dovranno andare a finanziare tutte le iniziative dei singoli Comuni atti a costituire strumenti associati.
Oltre al processo di delega, che ha rappresentato e rappresenta per noi un punto fondamentale delle politiche regionali, abbiamo un secondo strumento di assistenza e di sostegno alle politiche dei Comuni. Come sapete, è in atto la modifica della legge che ordina ed organizza la Polizia locale in Piemonte.
Le Giunte che si sono succedute hanno già fatto un buon lavoro ed intendiamo portare questo lavoro ancora più avanti. Per cui, destiniamo alla formazione ed al coordinamento dei corpi municipali di Polizia locale contributi e spese per circa un miliardo nell'anno corrente. Sapete molto bene che buona parte di queste risorse sono destinate alla formazione dei quasi 5 mila Agenti di Polizia Municipale della nostra regione. Ne abbiamo discusso a lungo ed abbiamo anche affrontato, con l'VIII Commissione, il nodo della legge quadro che sta emergendo in Parlamento e penso che l'azione del Consiglio regionale del Piemonte abbia inciso su una migliore formulazione, su una formulazione che tenga maggiormente conto della sussidiarietà di questa legge quadro.
Per venire alle politiche della Giunta nei confronti di un'altra area di marginalità, e cioè dell'economica montana, l'impegno che è stato messo in campo quest'anno è notevole. Abbiamo previsto iscrizioni per circa 24 miliardi, di cui 18 erano già previsti nel bilancio di previsione pluriennale 1998/99. A questi abbiamo aggiunto 6 miliardi di risorse aggiuntive, 1 miliardo e 200 milioni, circa, per andare ad incrementare le quote previste dalla legge 50, quindi per andare ad incrementare la capacità di spesa corrente delle Comunità Montane ed un miliardo e 850 milioni circa per la gestione del settore forestale.
Le attività dell'Assessorato all'economia montana e alle foreste si muovono su tre filoni. Il primo è quello dell'economia montana, al quale abbiamo potuto mantenere tutte le risorse regionali dell'anno passato, che si aggirano attorno ai 30 miliardi, parte di cui è costituita dal 20 come voi ben sapete - dell'addizionale sul gas metano, e poi abbiamo cercato di fare uno sforzo direi progressivo nei confronti della manutenzione e della gestione del patrimonio forestale regionale.
Questi sono dati che avevamo iscritto a bilancio nel novembre di quest'anno, sono richieste che avevamo fatto nel novembre di quest'anno e che quindi - vi prego di credere - non sono assolutamente legate a politiche motivate da retorica o da facili emozioni: eravamo ben consci del rischio che la nostra Regione corre nella gestione del patrimonio forestale e per evitarlo abbiamo cercato, già con la legge 16 del '94, di dare una risposta concreta.
Per quanto riguarda il settore forestale, un miliardo va all'organizzazione del volontariato; circa due miliardi e cento milioni alla convenzione, quindi al mantenimento del Corpo Forestale dello Stato che è previsto dalla convenzione che questo Consiglio ha votato ed approvato all'inizio del '96; un altro miliardo è destinato alle spese per l'estinzione degli incendi boschivi; 400 milioni per la formazione del personale e delle squadre dei volontari A e B; due miliardi per le spese di attrezzatura e di fornitura di dispositivi di protezione invidividuale; sei miliardi per le spese per l'accrescimento dei boschi, delle riserve naturali e quant'altro, quindi per tutti gli interventi di rimboschimento servicoltura e manutenzione e sistemazione di opere idraulico-forestali.
Questo è quanto previsto per le foreste.
Devo dire che il terzo argomento di interesse è l'argomento che fa non solo da cappello, ma da collante alle scarse risorse regionali, costituendo la massa monetaria su cui possiamo lavorare, e sono i fondi comunitari. Voi sapete che nell'anno in corso sono stati messi in moto i finanziamenti di leader che costituiscono già da soli più del doppio delle risorse regionali messe a disposizione: cento miliardi di leader nel solo '98, le risorse di Interreg, le risorse dell'Obiettivo 5B, che purtroppo ha inciso solo su alcune parti della nostra Regione.
Ora, mentre nel bilancio sono previste tutte le risorse a completamento delle iniziative comunitarie che andranno ad esaurimento nell'anno l'Assessorato sta seguendo molto da vicino con grande interesse, portandovi il proprio contributo, le politiche per la definizione delle aree eleggibili e per la definizione dei documenti unici di programmazione per le prossime manovre dell'Unione. Di questo abbiamo già messo al corrente, e ovviamente continueremo a farlo, le Commissioni competenti; per il momento non abbiamo numeri, abbiamo metodi (anche di metodi in questo caso si parla).
Quindi io ritengo che il bilancio di questa Regione abbia tenuto in debito conto l'emergenza. Siamo in fase di studio e di valutazione anche attraverso la collaborazione dell'Università di Torino: stiamo valutando il costo effettivo degli incendi accaduti nei primi mesi di quest'anno nella nostra Regione. Abbiamo una valutazione di massima molto approssimativa riteniamo di intervenire già da subito con le risorse messe a disposizione dal bilancio, e la Giunta si impegna - così mi ha incaricato di dire il Presidente - già fin d'ora, in fase di assestamento di bilancio, di completare quegli interventi di bonifica, di rimboschimento e di intervento sulle superfici boscate percose da incendio, ferme restando le richieste inoltrate al Ministero dell'Ambiente e al Ministero della Protezione Civile già all'indomani degli incidenti avvenuti nel primo periodo del mese di febbraio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ringrazio l'Assessore Vaglio per aver voluto relazionare rispetto non solo a quelli che sono i suoi capitoli di spesa - è importante che un accenno, così come ha fatto lui, sia stato fatto - ma anche per, magari con una battuta, far interpretare al Consiglio quelle che sono le eventuali linee programmatiche che lui ha in mente di attuare in quest'anno e mezzo o, per la Regione, negli anni futuri.
Io ho rilevato due cose: in primo luogo, la forte volontà, anche se solo accennata, dell'Assessore Vaglio di strutturare la Regione Piemonte in aree territoriali anche dove non ci sono le Comunità montane. Voglio definirlo così, perché il suo accenno alla legge sulla collina mi sembra di interpretarlo come una volontà di strutturare delle aree omogenee sul territorio regionale che non sono comprese nelle are delle Comunità montane. Se così è, Assessore, io ritengo di estrema importanza che si arrivi alla definizione e alla proposta conclusiva, alla discussione della legge sulla collina, che in quest'aula, in Consiglio regionale è ferma da circa 4 anni.
Guardi, Assessore, che le materie a lei delegate rispetto alle funzioni territoriali sono di estrema importanza. Se noi avessimo avuto una legge sulla collina nel momento in cui discutevamo di attuazione della legge Galli, probabilmente avremmo evitato tutte quelle discussioni che stanno avvenendo oggi negli Enti locali territoriali minori. Ma là avevamo una grossa incongruenza: avevamo un territorio piemontese montano che era congegnato ormai da anni, consolidato e strutturato attraverso le Comunità montane, che poteva intervenire rispetto alla logica della legge Galli guardo l'Assessore Cavallera - e poi tutta un'area di collina e di pianura che neanche attraverso un'attività di tipo consortile poteva dirsi omogenea rispetto alle cose da fare.
Ho accennato alla legge Galli soltanto per fare un esempio, perché nel momento in cui iniziamo a parlare di consorzi, di unioni di comuni e di eventuali fusioni di comuni, come possiamo parlarne se non arriviamo ad una definizione logica di quello che deve avvenire sul territorio regionale? Quali sono le linee che la Regione vuole impostare rispetto all'omogenizzazione di territori regionali? Qui vengono le pecche. Credo che tutti gli Assessori siano impegnati giorno e notte dalle loro attività ma cogliere l'importanza di un disegno generale della Regione Piemonte rispetto al suo territorio è primario rispetto a tutto il resto. Devo riconoscere alcune cose buone e altre no.
Dico questo - credo che lei Assessore questo se lo aspettasse - perch rispetto a quel che ritenevo mal fatto, facevo opposizione anche quando ero in maggioranza. La legge sulla montagna che lei ha presentato è una legge che in alcuni momenti si dice consociativa, in altri dissocciativa e in altri diassociativa. Ho avuto la sensazione, girando sul territorio regionale, che questo non sia così vero, che la legge ha l'approvazione di tutti quei Comuni che si sentono tolti da una Comunità Montana per essere inseriti in un'altra, oppure lasciati là dove erano, ma dopo aver suddiviso la Comunità Montana, ecc.
Su queste questioni, Assessore, la prego di non trattare soltanto con alcuni Consiglieri, perché un Consigliere regionale è di tutta la Regione Piemonte. Ribadisco questo concetto, che non vede attuazione nelle riunioni che spesso si fanno in tutto il Piemonte. L'Assessore ai Trasporti, su una materia così delicata come è il problema di Malpensa, ieri ha ricevuto alcuni sindaci della zona, ma il fatto che abbia soltanto pensato di invitare o di non invitare o di partecipare alcuni Consiglieri senza informare gli altri, mi lascia molto perplesso, perché mette in evidenza che la grande progettualità di tipo regionale non ha attuazione.
Non è pensabile che il Consigliere della Valle di Susa non si occupi del problema di Malpensa, essendo comunque un Consigliere regionale di tutta la Regione. Non è pensabile che i Capigruppo, che sono stati invitati a una riunione in loco, non possano partecipare a riunioni del genere. Non è neanche pensabile che ogni singolo Gruppo Consiliare si possa rapportare con i propri rappresentanti politici, a livello nazionale, siano essi Ministri o singoli parlamentari, per risolvere un problema che è del Piemonte e non del Novarese.
Assessore Vaglio, credo che, tra le cose che sta facendo bene, dovrebbe anche inserire la revisione progettuale del territorio piemontese. Per fare questo deve non solo portare avanti quella legge sulla collina che è ferma da quattro anni, ma dovrebbe addirittura rappresentare quelle che sono le espressioni similari del territorio piemontese, che non è né solo montagna o solo pianura, per disegnare le possibili attivazioni di aggregazioni anche se non ufficiali, attraverso consorzi di tutti i servizi che i singoli enti pubblici oggi non riescono più ad assolvere da soli.
Per fare questo, Assessore - e chiudo, così dimostro anche che in meno di dieci minuti si possono fare delle affermazioni che possono anche avere delle attuzioni - all'interno dei capitoli. Lei non deve limitarsi a sentire dei singoli Consiglieri, ma deve cercare di portare avanti un disegno regionale che, al di là degli interessi particolari in campo ci rappresenti tutti; se no sarò io stesso a bloccare questa Legge sulla montagna perché così com'è, non va. Mi farò responsabile dell'attuazione di alcuni interventi che, in varie zone del nostro Piemonte e non solo dove abito io, sono richieste a viva voce. Se la maggioranza di questo Consiglio non vorrà ascoltare le mie indicazioni, se ne assumerà la responsabilità.
Dico la maggioranza di questo Consiglio perché, Assessore, non si pu dire che: ho fatto così perché ci sono delle spinte da una parte o delle spinte dall'altra. Non è pensabile andare sul territorio piemontese e dire: io non voglio entrare fra le dispute politiche dei Consiglieri Montabone e Riba perché sono puro e al di sopra delle parti; no, lei faccia una proposta che è la sua proposta e poi Montabone e Riba prenderanno posizione in merito. Dico Montabone e Riba per fare un esempio, ma potrei dire anche Montabone e Gallarini.
Noi prendiamo questa posizione, se lei farà passare la sua logica se ne assumerà la responsabilità e non l'annacquerà con quella logica consociativa che, nella prima Repubblica, alcuni dicevano che non dovesse funzionare, ma che certamente è attuata molto peggio oggi. Non funzionerà mai.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie. L'Assessore Vaglio è uno di quelli che in questo momento ha una serie di deleghe estremamente pesanti ed importanti, come ha già ricordato il Consigliere Montabone. Una questione particolare che voglio trattare senza toccare le altre, è quella della protezione civile. Lei ha enunciato come Assessore agli enti locali ...



(Voci in aula)



MIGLIETTI Franco

Va bene, esaminiamo la delega alle foreste. Abbiamo avuto immensi incendi quest'anno.



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento politiche per la montagna (fuori microfono)

Meno del solito.



MIGLIETTI Franco

Meno del solito. Perché non ce lo dice? Non ci dice quanti ettari sono bruciati?



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Vaglio)



MIGLIETTI Franco

Lasci stare quel che si è detto in Commissione, lei è qui di fronte al Consiglio regionale e sta relazionando in merito alle sue deleghe.
Nella Commissione competente e nella I Commissione ho appreso quanti miliardi che ha inserito. Qui deve spiegare che ne sarà, per via di questo bilancio e dei bilanci passati, della protezione civile non in senso lato ma per quanto riguarda la sua delega in rapporto all'attività della protezione civile relativa allo spegnimento degli incendi. Quindi, se sono sufficienti le forze presenti, se è sufficiente il collegamento con il sistema generale della Protezione Civile. Ricordo che in uno di questi incendi una persona (un volontario) è morta. Quello che noi vogliamo sapere non è quanti soldi abbiamo investito in tale settore, perché lo sappiamo e ne abbiamo parlato a fondo sia nelle Commissioni competenti, sia nella I Commissione. Che cosa succederà l'anno prossimo, per quanto riguarda la riorganizzazione dell'intervento sulle foreste, la riforestazione e la prevenzione agli incendi? Che cosa succederà? Come inciderà questo bilancio nei diversi settori di competenza del bilancio? I piemontesi vogliono sapere questo, non quanti miliardi sono stati messi a bilancio, in quanto non riescono a percepire che cosa significhi un bilancio da 23.500 miliardi! Chiedo per cortesia agli Assessori che descrivano i panorami operativi delle loro deleghe, di parlare non delle poste di bilancio; lo abbiamo già fatto, vi sono le Commissione competenti che si occupano di ciò. Ed è per questo che avrei preferito che ci fosse una relazione politica, da parte del Presidente della Giunta, alla quale agganciare gli interventi relativi alle diverse competenze per deleghe assessorili: sarebbe stato molto più proficuo nel lavoro di quest'aula per arrivare all'approvazione del bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, l'intervento dell'Assessore Vaglio, così come ha avuto modo di dire il collega Miglietti, è stato un intervento non politico, nel senso che ci letto dei numeri...



VAGLIO Roberto, Assessore al coordinamento politiche per la montagna (fuori microfono)

Eri un po' distratto.



SAITTA Antonino

Assessore, ci deve sopportare. La forza che deve avere un Assessore di maggioranza è quello di accettare di essere criticato. Forse in questo momento l'Assessore Vaglio è più criticato degli altri, ma questo rientra nel gioco della democrazia. Mi pare che giudizio diffuso tra i colleghi di minoranza, anche di quelli più responsabili, sia negativo, di impoliticità della relazione svolta perché l'Assessore si è limitato a leggerci dei numeri, cosa che noi sappiamo fare (quel minimo di alfabetizzazione ormai lo abbiamo acquisito). L'Assessore al bilancio Burzi, nonostante che abbia la regia di questo impianto per affrontare il bilancio, deve rendersi conto del carattere impolitico di queste esposizioni. Infatti c'è un Assessore responsabile della delega agli Enti locali, che chiude la questione delle deleghe dicendo che la dovremmo attuare: Assessore, questo innanzitutto lo deve fare e non è stato fatto, ma come viene fatto? Con quali modalità, con quali risorse? Qui siamo ormai di fronte alla semplificazione a cui il Presidente Ghigo ha addestrato tutta la Giunta. L'enunciazione del problema: attueremo la Bassanini. Questo è lo stile del Presidente Ghigo che è diventato una lezione per tutti i componenti della Giunta: enunciano un problema, un'esigenza, dopodiché la modalità per poter realizzare quell'esigenza.... Per carità, questo non è un problema che riguarda la Regione. Quante risorse, Assessore, si pensa di trasferire alle Province agli Enti locali per l'attuazione dei decreti legislativi Bassanini? Quanto personale pensa di poter trasferire durante quest'anno e negli anni a venire per attuare i Bassanini? E' forse questa una domanda che non ha interesse per questo Consiglio regionale? Con quale metodologia? Non è da oggi che ne parliamo; qualche idea, probabilmente, dovrebbe essere maturata nel frattempo; è quasi un anno che ne parliamo, qualche idea dovrebbe essere maturata. Niente assolutamente niente.
Per quanto riguarda la legge sulla collina, mi pare che il Presidente Ghigo si sia impegnato diverse volte su tale legge. Sapevamo che era un impegno in qualche maniera impedito. Non soltanto il gruppo di lavoro non è andato avanti, ma nel bilancio, Presidente Ghigo, non c'è niente per la legge sulla collina, eppure ci sono altre leggi che ancora devono essere presentate. C'è l'attività della danza (ottocento milioni); ci sono altre proposte (predisposizione di Piani paesaggistici), tutte leggi che devono essere ancora presentate, più o meno importanti, ma si continua a censurare la legge sulla collina, proposta dai popolari e condivisa, tanti anni fa da parecchi Consiglieri; si continua a censurarla, continuamente nonostante l'insistenza e il desiderio del Presidente Ghigo. Ma la realtà è questa, dopodiché noi ci troveremo di fronte ad un altro impegno e quindi quella legge non andrà assolutamente avanti. Credo che questa modalità con cui si sta iniziando a svolgere il dibattito, se anche gli altri Assessori gli daranno un'impostazione lacunosa, banale, pragmatica e tecnica, è abbastanza inutile. Interverremo, ma credo che non cambieremo nulla; in ogni caso, sulla questione dell'emergenza, non affrontata nei termini di risposte concrete, e sulla la questione delle deleghe, cioè l'applicazione della Bassanini e la questione della collina, non c'è assolutamente nulla.
Presidente, questa è la situazione. Lei potrà dire che il Piemonte sta andando avanti, che tutto va bene, ma questo è ciò che emerge dai dati di bilancio e dalle risorse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Ringrazio il collega Riggio per avermi permesso di intervenire adesso.
Intervengo brevemente per una questione procedurale. Avevo inteso, e mi era sembrato che in questo convenisse anche il Presidente Ghigo, che fosse assolutamente necessario e dovuto che l'avvio del dibattito generale sul bilancio avvenisse attraverso un dibattito di ordine generale, al quale poi collegare i capitoli e gli interventi degli Assessori. Non vedo altra possibilità perché, nel tentativo di avviare una procedura diversa, saremmo in ogni caso costretti a fare interventi generali su tutto, senza aver creato una cornice operativa che ci consenta di fare un lavoro organico efficace, efficiente e di concluderlo in termini assolutamente ragionevoli.
Se c'è la preoccupazione dei tempi, per quanto riguarda il mio Gruppo, do la più ampia assicurazione che noi non abbiamo un problema di questa natura. Dall'opportunità di discutere l'ultimo bilancio di legislatura abbiamo un'occasione di confronto di ordine generale su quelli che noi riteniamo essere i significativi problemi del Piemonte, che devono avere un minimo di verifica o di contrappunto, quanto meno nel dibattito sul bilancio.
Ripropongo ancora - e lo faccio ancora in modo quasi accorato - questo evitando di tenere una procedura che ci porta inevitabilmente ad ottenere un risultato di dibattito, come già si vede, assolutamente dispersivo privo di un filo conduttore, privo di una sua organicità. Se non si trova un'altra soluzione, riuniamo i Capigruppo, altrimenti riprendiamo con l'impostazione che ci eravamo dati. Questo, Presidente Ghigo, a prescindere dal fatto che ci sia o non ci sia una relazione del Presidente della Giunta. Sarebbe meglio, ma se il Presidente della Giunta non intende svolgerla, per cui si affida ai documenti già presentati, riservandosi di intervenire a conclusione del dibattito (naturalmente non è vietato fare una cosa e l'altra). Tuttavia, se si ritiene di procedere in quel modo, va bene anche così. Ad ogni modo, credo che il Consiglio sia in grado di svolgere, e debba comunque svolgere, un minimo di approfondimento e di riflessione sull'impostazione generale del bilancio. Poi vi assicuriamo per quanto riguarda il nostro Gruppo, tutto l'impegno alla concisione e all'efficacia per discutere le politiche dei singoli Assessori e relativi stanziamenti.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Riba, io non ho motivo per non prendere in dovuta considerazione la richiesta che lei fa, che ha una sua logica. Quello che mi permetto di sottolineare, visto e considerato che abbiamo l'intenzione di dimostrare una certa qual disponibilità ad assecondare le richieste dell'opposizione nell'ambito della discussione di questo documento, è che vorrei solo non trovarmi nella situazione di percorrere quella strada e poi magari verificare che una parte dell'opposizione, invece, vuole percorrerne un'altra. Onestamente, più che dichiarare che noi siamo disponibili a fare quello che ci chiedete, altro non possiamo fare, nel senso che se volete la relazione di ogni singolo Assessore, va bene; se volete fare il dibattito generale, siamo assolutamente disponibili a farlo. Credo che una proposta univoca dovreste farmela voi. Io posso evidentemente garantire la mia disponibilità e quella della Giunta. Faccio solo una premessa che non ho fatto prima: c'è una contingenza legata all'Assessore Bodo, che deve assentarsi per un incontro con il Ministro Di Castro a Roma; di conseguenza, le tematiche dell'agricoltura o si discutono dopo, oppure facciamo la discussione generale. Credo che sia importante che l'Assessore Bodo partecipi a quell'incontro. Di conseguenza, Consigliere Riba - e mi rivolgo anche al Consigliere Montabone, che ha fatto una proposta diversa...



(Il Consigliere Montabone interviene fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Tento di fare una proposta, se il Consigliere Montabone mi ascolta. Mi tocca anche fare il mediatore tra l'opposizione...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

SAITTA Antonino (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Pensi alla sua maggioranza. Ha già parecchio da fare.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi sembra di capire che l'ipotesi che viene avanzata dal Consigliere Riba è quella di permettere di fare una discussione generale sulle tematiche del bilancio; dopodiché, una volta fatta la discussione generale che prevede un'integrazione-discorso conclusivo da parte mia, come ho annunciato prima, si potrà entrare nel merito della politica emendativa e di discussione del bilancio. Se questa è la decisione, credo che da parte nostra non incontri nessun tipo di ostacolo, perché siamo presenti e disponibili a percorrere qualsiasi tipo di discussione. L'importante è che sia una discussione produttiva e costruttiva, e permetta, secondo me all'opposizione di rappresentare le sue critiche alla nostra politica e a noi di accettarle, respingerle e valutarle, come normalmente avviene nell'ambito di un'assemblea. In una discussione su un documento così importante come quello del bilancio, l'opposizione rappresenta le critiche alla proposta che ha fatto il governo, ma il governo si riserva di valutare la bontà di queste critiche.



PRESIDENTE

Con il nuovo indirizzo dato, mi pare che si apra la discussione generale. Chi la apre?



(Commenti dai banchi del Gruppo DS)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Scusate, sospendo un minuto il Consiglio.



(La seduta, sospesa alle ore 12,08 riprende alle ore 12,11)



PRESIDENTE

Scusate l'interruzione. Mi sono dovuto assentare un attimo.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Possiamo utilmente iniziare secondo la modalità suggerita nell'ultima fase di dibattito di Consiglio, immaginando che sia quella generalmente condivisa, ma è utile integrare con alcune considerazioni, tra l'altro riprendendo uno dei temi toccati dal Consigliere Miglietti nel suo ultimo intervento, ma anche in sede di I Commissione, e collegando in un quadro unico la manovra di bilancio che la Giunta ha proposto e che è oggi all'oggetto del dibattito, con la bozza del Programma regionale di sviluppo. I due provvedimenti rispondono a logiche legislative diverse, ma soprattutto nella loro integrazione, perché non c'è nessun passo, nel bilancio che vi proponiamo, in contraddizione rispetto alla logica programmatoria che la Regione intende svolgere. Credo che alcune considerazioni, proprio alla luce di quanto diceva il Capogruppo Riba e quindi nell'ambito di una discussione generale che, come credo, tenda a far emergere quali siano i problemi principali che oggi la Regione Piemonte si trova ad affrontare e quali possano essere, al di là di una nuda elencazione, le possibile risposte, possano essere utili come elemento di introduzione. E' evidente, senza fare degli inutili elenchi, che tutte le conferenze programmatorie finora già svolte con le Province (se ne sono svolte cinque sulle otto Province complessive, tranne quella relativa al VCO per la giovanissima età di quella Provincia, e quelle relative a Cuneo e Asti, per ritardi comprensibili dei lavori dei rispettivi Consigli provinciali) hanno tutte confermato alcuni punti fondamentali. Innanzitutto che programmare significa avere una visione, non dico condivisa, ma comune delle problematiche del territorio, mentre la concertazione avviene poi sulle possibili risposte; che programmare significa coinvolgere le forze sociali e non soltanto chi ha il dovere, per il ruolo che occupa in un Ente locale, in una Provincia, in una Regione, al Parlamento, di occuparsi del territorio di competenza; che programmare significa avere la capacità di instaurare una comunicazione effettiva con le forze sociali, che sono poi l'indirizzario oltreché in parte l'attore delle esigenze di programmazione.
La programmazione delle Regioni, dunque - non solo della Regione Piemonte - è stata, nel tessuto attuativo che nel 1970/71 fece nascere gli Enti Regione, certamente quella che forse ha trovato una minore rispondenza attiva o una totale rispondenza nelle politiche che dovevano attuarla.
Faccio un esempio che volutamente può essere critico o criticato e certamente non sempre condiviso: è evidente che, in una classifica di problemi che la Regione Piemonte si trova ad affrontare, l'occupazione è situata ai primissimi posti; chiunque e qualunque panorama di osservazione può trarre queste conclusioni.
Qual è la modalità con la quale immaginiamo si possa, non dico risolvere, ma incominciare ad affrontare il tema occupazione? Intanto analizzando il documento del PRS, non certo del bilancio, che si sofferma a lungo - a nostro avviso motivatamente - sulle debolezze che in questo momento la Regione si trova ad affrontare. Non a caso, un tasso demografico complessivamente negativo connota tutte le regioni italiane del nord compreso il Piemonte, che presenta il tasso demografico negativo minore segno classico di mancanza di fiducia. Il tasso demografico negativo è uno degli elementi più significativi che connota la scarsa fiducia che le famiglie e la collettività nutrono nel proprio futuro, sentendosi non sufficientemente rassicurati nel garantire un futuro sicuro per coloro che di questa collettività hanno fatto e faranno parte.
Se dal tessuto sociale dell'ambiente e del territorio di cui una programmazione si occupa, non emerge una possibile garanzia di fiducia, la modalità che suggeriamo è, ad esempio, un piano di investimenti ampio. Si tratta di 2100 miliardi, sui quali si potrà disquisire riguardo alla loro collocazione, ma che hanno come obiettivo, non esplicito, ma naturale, di garantire, per la parte di competenza della Regione (che è una delle parti in causa, uno degli attori), quella capacità di sviluppo che possa trarre giovamento, in termini di fiducia, in una collettività che trovi, grazie a tale ritrovata fiducia, motivo per crescere, consolidarsi, accentrarsi in un territorio che sappia essere competitivo come regione, come struttura con le regioni limitrofe, in una competizione che viene sempre più diversificata rispetto a momenti tradizionali, quali quelli che abbiamo vissuto.
Inoltre, ciò genera naturalmente lavoro; la Giunta propone oggi a questa assemblea di voler impiegare 2100 miliardi di investimenti, sapendo essere più efficiente nell'utilizzo degli stessi, e l'ultimo anno ha visto un incremento di efficienza e di impegno significativo da parte di questa Giunta rispetto agli anni precedenti, in termini di impegno, di erogato, di pagato. Quindi, in termini di riduzione di residui passivi di economie ha dimostrato, nel 1998, un significativo incremento rispetto all'anno precedente.
L'insieme - dicevo - di queste due componenti non é la risposta, ma una delle possibili risposte, perché credo che nessun esperto di programmazione abbia ricette magiche, se non l'elencazione di problemi. La seconda parte (a nostro avviso anche su questa si vorrà trovare un secondo momento di confronto, come è già successo con le Province, ma credo che avverrà non appena il ciclo obbligatorio delle consultazioni del territorio provinciale permetterà al Consiglio regionale di confrontarsi su esso) è data dal tentativo di avere un patrimonio unico informatizzato, facilmente accessibile, nella progettualità della Pubblica Amministrazione.
E' ormai condiviso a qualunque livello di Ente locale, di Amministrazione, ed è condiviso - ahimé - come problema, qualunque momento di confronto con le forze sociali si intenda svolgere, che la difficoltà per il cittadino, per il lavoratore autonomo, per il lavoratore dipendente per l'impresa, sia essa piccola o grande, che viene a contatto con la Pubblica Amministrazione, è quella di comprenderne i meccanismi decisionali, quindi, in un'unica parola, la progettualità. Conoscere in tempo reale la progettualità della Pubblica Amministrazione, non della Regione, ma lo stato dell'arte dei singoli progetti, l'avanzamento, onde potere con questi decidere se e in che misura interagire (e l'interazione è indispensabile se per sviluppo si pensa ad una coesione tra forze sociali ed Enti pubblici).
Su questo punto c'è allora uno sforzo che la Regione ha ormai completato, ponendo a disposizione una struttura telematica di livello assolutamente europeo (Piemonte in Rete), rendendola aperta e accessibile a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione, Enti locali, Province e Regione stessa, nelle sue varie strutturazioni e aprendola al colloquio attivo, non soltanto consultivo, con le forze sociali.
Mi pare sia patrimonio ormai condiviso da tutte le Amministrazioni Provinciali con cui ho avuto il piacere di confrontarmi in questi mesi; il fatto che la cooperazione (onde far sì che non ci sia più una struttura di progettualità della Pubblica Amministrazione e della Provincia di Torino contrapposta a quella della Provincia di Biella o contrapposta e separata da quella della Regione), attraverso un'integrazione effettiva, discussa e concertata, possa essere di per se stessa uno degli elementi dirimenti della competizione che la Regione Piemonte si troverà comunque ad affrontare con le Regioni limitrofe e con le Regioni europee che hanno problemi, opportunità e necessità affini.
Ho voluto fare questa premessa sia in termini di priorità sia in termini di strategie politiche; quando noi auspichiamo una Regione più piccola, meno attrice, possiamo trovare opinioni diverse, sia sulla teoria e perché no anche sulla pratica, ma evidentemente esprimiamo una modalità di azione, che non deve essere necessariamente condivisa.
Quando si dice che il livello delle risorse disponibili deve aumentare questo "deve" non può che trovare una coesione trasversale a livello di Consiglio regionale, a livello di Regione e certamente di capacità di influenza di una struttura nelle sedi e nei luoghi in cui le decisioni possono essere prese. Ne vedo due di particolare evidenza: una è certamente il Governo centrale e l'altra, sempre più urgente, è la capacità di interagire in maniera fattiva e fattuale con la Comunità Europea. Il livello delle risorse deve allora aumentare, e in tal senso vanno ad essere ampliate tutte le attività di rappresentazione dei problemi della Regione Piemonte presso il Governo centrale; ne cito uno per tutti, e non a caso sia in termini di PRS ma anche in termini di bilancio, l'area delle infrastrutture è certamente l'area che, in termini di investimenti e di priorità, vede la Regione Piemonte molto attiva nel proporre e nel chiedere, ma anche nell'utilizzo delle stesse.
Nella relazione specificamente tecnica sul bilancio si é detto che la manovra discrezionale che la Regione Piemonte, che l'esecutivo della Regione Piemonte propone al Consiglio è quest'anno di circa 260 miliardi prima degli ultimi emendamenti che concordemente si decise di rimandare alla decisione dell'aula. Se da un lato è motivo di soddisfazione piccola ma che comunque vale la pena rimarcare, il mantenimento degli stessi livelli del '98 senza incrementare tasse e utilizzando unicamente risparmi derivati dalla riverifica - non completa, peraltro - della struttura dei mutui, è altrettanto evidente che 260 miliardi, su un bilancio che complessivamente pareggia intorno (se non ricordo male) a 23-24 mila miliardi, dà la misura della rigidità della struttura finanziaria dell'Ente. Il rendere questa struttura finanziaria meno rigida, più flessibile, più aderente alla volontà degli amministratori, più aderente quindi alle esigenze dei cittadini, è oggettivamente un problema trasversale, è oggettivamente un problema che potrà essere affrontato prima ancora che risolto, soltanto se attorno ad esso l'intero Consiglio si vorrà confrontare, perché è un problema di rappresentazione - insisto - di questa collettività nei riguardi del Governo centrale. Non è più un fatto di colori politici, sappiamo bene che attorno - anche a una domanda che ha fatto il Consigliere Saitta e su cui certamente al momento opportuno si tornerà circa l'applicazione dei decreti Bassanini, del tessuto Bassanini di cui certamente il personale risorse che dovranno essere trasferite nei due sensi sono una delle componenti concrete effettive - sappiamo bene, o perlomeno si verifica, e lo dice una Giunta che è fortemente favorevole rispetto al tessuto che Bassanini aveva, come Ministro, definito praticato, approvato, esistono difficoltà applicative, in quanto vi è una resistenza oggettiva delle strutture ad attuare sia esso un decentramento sia esso un federalismo molto maggiore di quanto - credo - il legislatore nel suo tessuto ha voluto indicare.
Se si crede che l'IRAP debba diventare effettivamente una leva autonoma importante - si parla più di 4 mila miliardi - della Regione Piemonte a partire fra un anno, se si vuole che le risorse effettivamente possano essere decise nell'entità del prelievo e nell'indirizzo dell'impiego in percentuale maggiore di quanto finora è stato possibile, questo è un problema che le forze politiche, le forze sociali, le forze sindacali coloro che rappresentano il Piemonte di oggi e di domani debbono vedere insieme. L'impiego delle stesse è indubbiamente molto più lento delle necessità; anche questo è un problema discusso ormai in tutti i seminari della funzione pubblica. Non a caso ieri in bilancio, in altra area abbiamo cominciato ad affrontare le tematiche dell'outsourcing, non sempre con chiarezza, ma d'altronde il tema, difficile da affrontare, è un tema che tutte le Amministrazioni pubbliche stanno affrontando, perché o si delegifica, e la delegificazione è per certi versi più complessa di quanto sia il processo di formazione del tessuto legislativo, o rischiamo di avere ingenti quantità - siano essi di fondi statali che regionali, meno evidentemente di spesa corrente, perché più facilmente impiegabile inattuate. L'inattuazione, il non impiego sufficiente di queste risorse è componente in questo caso negativa di sviluppo.
Quindi, concludendo, insisto sul fatto che sia in termini di PRS, ma lo vedremo più compiutamente quando il documento, completato l'iter di esame formale, tornerà come la legge propone, all'esame del Consiglio con diversi obiettivi e con tempistiche diverse. Questa manovra di bilancio, non a caso propone un piano di investimenti triennale. Per quanto riguarda il livello di questi investimenti, noi suggeriamo 2.100 miliardi; ma se riuscissimo oltre ad approvarli ad impiegarli, discutendone gli indirizzi, ( noi facciamo dei suggerimenti di impieghi, pero' poi i suggerimenti o le proposte devono essere ratificati dal Consiglio) è evidente che sarebbe una delle migliori possibili risposte che questa Regione potrebbe dare ai suoi cittadini in termini di sviluppo.
Non credo, con queste brevi parole, di aver esaurito il quadro complessivo né, d'altronde, ne avevo la presunzione, ma ho tenuto solo a completare quello che è già scritto in sede tecnica per quanto attiene alla manovra specifica di bilancio e con un collegamento, su cui - ripeto - è volontà, è desiderio di questa Giunta avviare la discussione non appena l'iter esterno e l'autonomia dell'aula vorrà. Posso tranquillamente garantire che la coesione dei due disegni è, con obiettivi diversi assoluta, comprese le priorità, che sono puntualmente riflesse negli anni in cui la manovra finanziaria viene oggi proposta.
Ho citato le infrastrutture perché tutti noi della Giunta, ma credo anche i colleghi della maggioranza, riteniamo che siano il punto o uno dei punti nodali da cui partire. E' evidente che sul tema delle infrastrutture come sul tema dell'ambiente, dell'industria e così via, al momento opportuno saranno fatte le necessarie integrazioni dai colleghi, che chiariranno meglio la strategia e l'applicazione pratica, in termini di infrastrutture, di ambiente, di industria, di sanità che noi intendiamo perseguire.
Spero che questo possa essere sufficiente, così come diceva il collega Riba, come inizio di discussione generale, che poi troverà le varie aree oggetto dell'attenzione del Consiglio nell'ambito della proposta che ci permettiamo di rappresentarvi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vindigni; ne ha facoltà.



VINDIGNI Marcello

Io pregherei la Giunta o il Presidente o l'Assessore Burzi o l'Assessore Pichetto di voler spendere qualche parola in più per illustrare il collegamento esistente tra il bilancio '99, la sua previsione triennale e tre atti fondamentali che la Giunta è chiamata a compiere per azione di scelte politiche governative che pure hanno preso forma e si sono concretizzate successivamente all'impostazione del bilancio '99 e di cui era forse opportuno tener conto nei mesi che hanno caratterizzato questo dibattito sul bilancio.
Mi riferisco al patto regionale per lo sviluppo e per l'occupazione che, da quanto ci diceva il Presidente Ghigo in VIII Commissione, dove ha voluto fare una comunicazione, dovrebbe essere pronto per il 12 marzo, non 2000, ma 1999; mi riferisco all'intesa istituzionale di programma fra Governo e Regione che, a seguito dell'approvazione del cosiddetto patto di Natale, dovrebbe essere definita nelle linee generali, per quanto riguarda la nostra Regione, entro la fine di aprile; mi riferisco anche all'utilizzo dei fondi strutturali per i quali è in corso un confronto molto serrato fra Regione e Governo anche attraverso un apposito gruppo di lavoro costituito dalla Regione che ha un program manager.
Siccome si tratta di scadenze tutte ravvicinate, cioè che vanno a maturazione nell'arco di poche settimane, a me parrebbe che, tra il bilancio '99, la sua previsione triennale e l'attuazione di questi accordi dovrebbe esserci un qualche collegamento. Faccio questa richiesta non in maniera speciosa, ma perché mi pare che, attraverso questo collegamento, il dibattito che il mio Capogruppo ha chiesto di fare sulle linee generali assumerebbe una maggiore consistenza e anche una maggiore qualificazione per la stessa Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Per quanto riguarda il Patto regionale, come giustamente ricordava il collega Vindigni con i temi da lui sollevati, ed in relazione alle considerazioni che ho espresso in Commissione, a seguito dell'impegno dei Tavoli di lavoro è stata stanziata in conto capitale, su un capitolo che adesso non ricordo, una cifra che conoscete e che potete identificare nell'analisi dei capitoli, pari a circa di 15/20 miliardi per l'attuazione di questo Patto sociale.
Per quanto riguarda il dibattito sui fondi strutturali, i fondi per gli anni 2000/2006 sono ancora in itinere, perché l'accordo tra le Regioni e il Governo è stato raggiunto in via preliminare solo per quanto riguarda l'obiettivo uno e non ancora per l'obiettivo due, dove vi sono elementi di discrepanza piuttosto preoccupanti, che stiamo tentando di sovvertire.
Nell'ultima riunione, ho avuto modo di avere una relazione telefonica dal Dirigente regionale che vi ha partecipato a Roma - sembra che l'inserimento del calcolo della cassa integrazione straordinaria venga accettato, fra i vari parametri di riferimento, per stabilire le zone ammissibili e non ammissibili, per cui la preoccupazione di vedere escluse alcune zone della provincia e della città di Torino, come è emerso da alcuni articoli apparsi sui giornali, sembra allo stato attuale scongiurato. Ciò nondimeno, questo potrà essere certo nel momento in cui le Regioni sottoscriveranno l'accordo per l'attribuzione dei parametri di valutazione e quando il Governo accetterà la nostra proposta.



(Commenti fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La situazione non è ancora definita, perché la conferenza Stato Regioni, che deve definire quest'accordo, si terrà a Roma il 4 marzo. E' una situazione, chiaramente, di particolare preoccupazione, sulla quale ci stiamo muovendo con grande determinazione, in relazione al fatto che il processo di riconversione industriale che, nella nostra regione, è iniziato a partire dal 1995, con l'attuazione dei primi programmi regionali, deve trovare una sua logica conclusione (riteniamo che prevede ancora sei anni dal 2000 al 2006).
Per quanto riguarda invece i fondi strutturali in attuazione, questi sono - dopo lo potrà confermare l'Assessore Picchetto - finanziati dai capitoli di bilancio relativi all'obiettivo due.
Nel Patto di Natale vengono indicati gruppi di Regioni, con scadenze specifiche che, tutto sommato, sono state abbastanza rispettate, perché il primo gruppo di Regioni prevedeva di sottoscrivere l'intesa di programma tra il 15 e il 18 di febbraio, per poi firmarla il 20 febbraio.
Il Sottosegretario Maciotta, competente per la stesura delle intese di programma, ha sostenuto di riuscire a mantenere il processo di sottoscrizione nei tempi previsti. Adesso ci sono le Regioni del sud e poi ci saremo noi.
E' chiaro che gli elementi propedeutici all'attuazione dell'intesa di programma vedono la quota di investimento, da parte della Regione computata nell'ambito del bilancio. Non so dire quali siano specificatamente, le voci, perché nell'intesa di programma stiamo tentando di inserire alcune considerazioni che vanno dalle infrastrutture agli interventi sull'Università e ad alcuni interventi di recupero di alcuni beni culturali del nostro territorio.
Pertanto, tutte le iniziative che abbiamo singolarmente inserito e finanziato con capitoli specifici nell'ambito del bilancio vanno a confluire anche nell'ambito dell'intesa di programma che vedrà, a quel punto, un impegno da parte del Governo per coprire i finanziamenti che saranno oggetto di contrattazione.
L'obiettivo dell'intesa di programma, proprio perché inserita nel Patto sociale, è che si arrivi ad un meccanismo di concertazione con il Governo su alcuni punti programmatici legati a temi come quello delle infrastrutture. In maniera specifica avremo l'opportunità di rappresentare all'interno dell'intesa di programma, il risultato del nostro Patto sociale, che chiederemo di siglare il 12 di marzo, nel senso che noi attraverso il Patto sociale, andremo a rappresentare al Governo quelle che sono le istanze emerse da questa concertazione a livello Regionale.
Ho ricordato in Commissione che alcune problematiche che rappresenteremo nell'ambito del Patto sociali riguardano le infrastrutture l'ambiente e l'amministrazione pubblica. Grazie.



PRESIDENTE

Chiede di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Pongo una questione che non è strettamente legata alla relazione dell'Assessore al bilancio. Sarebbe una questione, in realtà, sulla relazione che farà l'Assessore D'Ambrosio. Voglio anticipare alcune cose perché c'è un problema di carattere temporale.
Ci risulta che la Giunta regionale procederà alla sostituzione di tre Direttori delle ASL di Vercelli, Savigliano e Omegna. Poi non sarà vero, ma ci risulta l'imminenza di questa sostituzione. Dato che si tratta della prima applicazione delle verifiche degli obiettivi, credo che occorra prima che la Giunta proceda in questo senso, per garantire una trasparenza verificare i criteri e l'obiettività, che deve essere garantita sicuramente dalla Giunta, ma anche indirettamente attraverso la non influenza di consulenti esterni. Sarebbe bene che questo tema, prima di una definizione della Giunta, venisse approfondito in termini più ampi possibili, o in Commissione o in Consiglio, per garantire il massimo della trasparenza.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Devo chiarire al Consigliere Saitta che è stata attivata una procedura nei confronti di tutti i Direttori generali, tranne per quelli delle Molinette, del Sant'Anna, del Maria Vittoria, Di Alba-Bra e di Novara, che sono stati nominati di recente. E' una procedura con la quale si chiedevano determinate cose ai Direttori generali. Gli uffici stanno valutando se gli obiettivi che erano stati loro assegnati sono stati perseguiti.
La Giunta si atterrà senz'altro, senza interferenze, alle valutazioni effettuate dai quattro Direttori generali, con la supervisione del Direttore generale dell'Agenzia, per cui la Giunta prenderà atto di quello che diranno i Direttori generali. Ci sono tre ASL dove vi sono maggiori criticità, ma questo è un fatto noto. Nessuno, però, ha detto che saranno rimossi o nominati i tre Direttori generali in queste tre ASL.
Indubbiamente le criticità maggiori nella Regione Piemonte sono nelle ASL che lei ha citato: Savigliano, Verbania e Vercelli. Però questo non esclude che ci possano essere altre situazioni in cui i Direttori generali non hanno perseguito gli obiettivi. Comunque, e questa è una cosa importante, Consigliere Saitta, gli atti sono pubblici, per cui chiunque può chiedere agli uffici dell'Assessorato di prenderne visione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Credo che compito precipuo di questa assemblea sia quello di discutere del bilancio. Visto però che le modalità ed i temi sono incerti perch vengono introdotti argomenti molto importanti ma di altra natura, vorrei ricordare all'assemblea, nel caso in cui non ne fosse a conoscenza, che domani a Milano si riunirà l'assemblea degli azionisti della O.P.Computer per prendere una decisione sull'azienda di Scarmagno. Una decisione che potrebbe portare l'azienda all'amministrazione controllata.
Non credo pero' che si debbano introdurre ulteriori argomenti ed ulteriore confusione. Discutiamo del bilancio. E' stato presentato in proposito l'ordine del giorno n.926 "Crisi occupazionale alla OP Computer".
Approviamolo senza discussione: la discussione potrà essere rinviata ad altra circostanza. Prima di chiudere questa giornata credo che il Consiglio debba almeno votare quest'ordine del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Intervengo, dopo la riflessione fatta dall'Assessore alla Sanità, in merito alle nomine che si ipotizzano per tre Aziende sanitarie. E' un atto di estrema importanza, ma non voglio assolutamente rubare del tempo a quest'assemblea. Sembra sia ormai un atto in itinere, si parla dei prossimi giorni per la sostituzione delle nomine in tre Aziende sanitarie. Voci che corrono sostengono che la Giunta, già lunedì, potrebbe predisporre queste nomine.
Noi, come assemblea, considerato che il dibattito è ampio e coinvolge anche l'opinione pubblica oltre che le stesse Aziende, considerato anche che si ipotizzano accorpamenti, chiederemmo all'Assessore soltanto questo.
Poiché il fatto non è marginale ma estremamente importante, e non pu effettuarsi all'interno di criteri e parametri che la Giunta ha già stabilito con atti e norme deliberative, chiederei che la Commissione, la prossima settimana, sia informata su quanto sta accadendo. La Commissione non va informata a fatto avvenuto, non deve apprendere dai giornali le tre nuove nomine. Se così fosse, entrerebbero nuovamente in crisi i rapporti tra l'assemblea, la Commissione e lo stesso Assessore. La Commissione deve essere informata prima. Chiederemmo, se possibile, pur comprendendo l'urgenza del territorio, che l'Assessore dia la sua disponibilità a conferire prima con la Commissione, per informarla su cosa ha in mente per quei territori.
Assessore, se in assessorato si comincia a porre in essere l'ipotesi di studio di fattibilità di modifica della geografia del territorio, per quanto riguarda le aziende ospedaliere, vorremmo che (e l'abbiamo già chiesto in Commissione al Dott. Robino e al Dott. Morgagni) questo fosse anticipato in Commissione con indicazioni e riflessioni che, avviate a più voci, possono sicuramente dare all'assemblea e ai membri della Commissione stessa una sicurezza maggiore sugli eventi che accadono. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che oggi si debba discutere e approvare un ordine del giorno sull'Olivetti, ma credo anche che si debba farlo con la discussione. Non credo ci serva salvare la faccia con un documento, occorre una discussione perché la situazione è estremamente grave. Credo che un ordine del giorno sia utile solo se mirato a ottenere dei risultati e non ad esprimere una generica solidarietà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Presidente anche noi ieri abbiamo anticipato la necessità che si facesse il punto della situazione sulla questione Olivetti risollevata stamane dal collega Bertoli.
Riteniamo indispensabile e improrogabile nel tempo una discussione che sia concreta nelle determinazioni di questo Consiglio e della Giunta.
Signor Presidente, le chiedo di impegnarsi formalmente a fissare nell'ambito della discussione del bilancio, la discussione relativa non soltanto all'OPA, ai 102 mila miliardi e ai criteri di quest'offerta quanto al problema più grave, quello dei licenziamenti e del rischio di chiusura dell'azienda.



PRESIDENTE

Credo che il momento opportuno per inserire all'o.d.g. tale discussione sia quando si affronta il tema del lavoro.
Vi chiederei di trattare temi di carattere generale, perché questi singoli punti li potremo analizzare quando i singoli Assessori relazioneranno sulle loro materie.
La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Signor Presidente, colleghi, nel mio intervento vorrei riferirmi non solo all'o.d.g. richiamato dai colleghi, che ritengo abbia una dovuta urgenza, ma anche ad altri che avevo presentato diversi mesi or sono. Essi avevano l'intento di promuovere nuovi posti di lavoro, mediante delle agevolazioni sulla prima casa e difendere altri posti lavoro, facenti parte di un settore commerciale in crisi specie nella Provincia del V.C.O.
Ritengo che ogni o.d.g. che presupponga un possibile incremento dell'occupazione o la difesa dell'occupazione esistente, sia da esaminare con la dovuta urgenza e non possa essere lasciato per mesi e mesi in attesa di discussione, in quanto la difesa del lavoro è azione primaria ed essenziale per una Regione come il Piemonte. Pertanto, chiedo che diventi prassi per questa assemblea che tutto ciò che riguarda il lavoro, con le sue sfacettature, diventi argomento di preminente importanza ed urgenza con priorità su altri temi e con un sollecito accesso alla discussione in Aula. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Più che un dibattito generale, mi sembra di assistere a una generale richiesta di domande, per questo anch'io ne vorrei porre alcune...



PRESIDENTE

Ci aiuti lei ad innalzare il livello del dibattito...



MONTABONE Renato

Lei è sempre eccessivo, perché chiamare "dibattito" ciò a cui stiamo assistendo mi sembra un eufemismo! Comunque, mi allineo con gli altri.
Poiché era già stato convocato un Consiglio ad hoc sulla questione di EXPO 2000, sarebbe utile ed opportuno che ogni Assessore di riferimento, al di là della questione specifica sulla quale dovrà pronunciarsi, presenti una relazione. In questo caso, sarebbe opportuno che l'Assessore competente presenti la sua relazione sulle partecipate regionali, che riguardano l'intero Consiglio regionale. Se si apre il dibattito con una serie di richieste, andrò ad esaminare tutte le interrogazioni degli ultimi due anni e mezzo che non hanno avuto risposta e, rispetto alle singole tematiche che gli Assessori vorranno svolgere, riproporrò tutte le richieste che negli anni scorsi non hanno avuto risposta. Il dibattito sulle questioni particolari, non quello generale, mi sembra ridotto a una serie di domande che vanno e che vengono (anche perché il dibattito generale dovrebbe far seguito a una relazione un po' più corposa, quasi da statista piemontese sugli obiettivi verso cui si vuol condurre la carovana Piemonte in vista del 2006) non è stato fatto, per cui ci posizioneremo sulle singole richieste. Credo che ve ne saranno tante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, quando si passa alla discussione di merito che viene auspicata da tante parti, giustamente, di questo Consiglio regionale, il fervore delle proposte diventa intenso, si sente e si vede. Alla luce di questo chiederei, visto che si procede per relazioni di singoli Assessori se non fosse opportuno far svolgere dall'Assessore al lavoro e dall'Assessore all'industria un'anticipazione dei loro interventi. Chiedo questo in modo che anche le vicende di Olivetti e OP Computer, di cui già ieri si era parlato e che poi, come mi risulta, sono state date un po' per scontate, nel senso che si accettava di parlare di questa tematica così importante per il Piemonte senza però farvi seguire un deposito di alcuni ordini del giorno per mettere in pace la coscienza di tutti, con la certezza che nulla si modifica, siano oggetto di un'informativa, di un dibattito, di un approfondimento. Credo che, all'interno della discussione di bilancio, si possa ricavare lo spazio per una comunicazione, una relazione del Presidente della Giunta, dell'Assessore al lavoro o all'industria sui temi che i colleghi hanno già richiamato, attinenti alla problematica dei licenziamenti e ai loro risvolti di carattere nazionale.
Penso che non sia sufficiente un ordine del giorno - per carità, chi vuole presentarlo lo può anche fare - ma che sia importante, per questo Consiglio, potere approfondire questa questione a partire dalle posizioni del Governo.



PRESIDENTE

Mi pare che, considerato il dibattito che si è finora sviluppato, si era previsto che questi argomenti venissero svolti collegandoli con la relazione dell'Assessore. Noi abbiamo svolto, come ha acutamente osservato il collega Montabone, tutta una serie di interventi che potevano essere collocati durante la discussione di interrogazioni o interpellanze. Ora stiamo affrontando quello che viene previsto come dibattito generale.
Invito i colleghi a svolgere argomenti di carattere generale. Se non ci sono richieste di interventi, passiamo all'illustrazione da parte degli Assessori. Chiedo ai colleghi di prenotarsi, perché non ho richieste di intervento.



(Commento fuori microfono del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Credo che l'argomento possa essere utilmente svolto a seguito dell'intervento dell'Assessore competente, così come si era detto all'industria e al lavoro.



(Domanda fuori microfono della Consigliera Spagnuolo)



PRESIDENTE

Prima c'è il dibattito generale. Una volta esaurito il dibattito generale, la Giunta mi ha dato l'indicazione che sono disponibili per l'illustrazione gli Assessori Bodo, Leo, Pichetto, Racchelli e Goglio.
Perciò in giornata sicuramente. Sul discorso più generale, non ho richieste di parola.



(Commento fuori microfono del Consigliere Riba)



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste, chiudo la sessione mattutina e ci aggiorniamo alle ore 14,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,59)



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