Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.328 del 23/02/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Contratti ed appalti

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla questione "Global Service" (seguito) - Esame ordini del giorno n. 924 e n. 925 (connessa interrogazione n. 2450)


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ha la parola il Presidente della Giunta per un'ulteriore comunicazione in merito alla questione "Global Service".



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, signor Presidente, questa mattina mi sono chiaramente tenuto alla lettura della relazione; alcuni Consiglieri hanno rilevato una mia mancata espressione di giudizio sulla relazione di ordine amministrativo-tecnico che avevo richiesto alla dott.ssa Bottero e che questa mattina - ripeto - mi sono limitato a leggere.
Naturalmente a nessuno sfugge che questa mattina, leggendola, non ho solo compiuto un atto dovuto; con riferimento alla polemica di fruizione del documento in maniera anticipata avanzata da alcuni Consiglieri (non polemica, ma richiesta), aggiungo anche che questa è stata, in un certo senso, accolta, mettendo la relazione a disposizione a partire da lunedì mattina. Come dicevo, nel leggerla, non ho inteso solo compiere un atto notarile di messa a conoscenza del Consiglio di quello che era il risultato della relazione, ma anche di condivisione.
Perché io, questa relazione, la condivido. In che senso? Nel senso che nel richiederla - e questa mattina vi ho letto la lettera con la quale l'ho richiesta - avevo sollecitato un'identificazione sugli aspetti di carattere, di procedura amministrativa. E la relazione, in questo senso, mi ha dato una risposta che io giudico soddisfacente.
Per quanto riguarda l'altro aspetto emerso dal dibattito, al di là di alcune considerazioni che, dal mio punto di vista, risultano rappresentate in senso positivo ed esaustivo dalla relazione, voglio aggiungere che nell'analisi e nell'interpretazione che ho dato a questa relazione, mi sono chiaramente chiesto se questa relazione assolvesse anche l'altro aspetto sottolineato nel suo primo intervento dal Consigliere Chiezzi, e cioè: "Questi soldi, questi parametri, questi risultati di tipo tecnico conferiscono all'amministratore la certezza che i soldi dell'Amministrazione vengano spesi in maniera corretta?". Questo è un elemento che chiaramente mi sono posto come principale.
Ebbene, anche a tale proposito, devo dire che la relazione mi dà elementi di tranquillità; perché? Premetto che anche la struttura evidentemente, ha l'obiettivo comune di giungere ad un risultato che soddisfi l'Amministrazione, nel senso di ottenere un servizio che politicamente - io personalmente, ma tutta la Giunta - abbiamo condiviso cioè quello di rendere questi servizi più organici. Per cui anche questo punto, su sollecitazione della struttura e su indicazione della dr.ssa Bottero che ha redatto la relazione, mi viene soddisfatto attraverso quei conché che nelle conclusioni vengono inseriti, e cioè con l'allargamento della Commissione e con un'attenta valutazione di quello che sarà il procedimento di assegnazione di questo appalto. Ciò in quanto obiettivamente, la parametrazione dei dati non è possibile in relazione al fatto che alcuni servizi che fanno parte di questo appalto sono servizi nuovi, sono servizi innovativi; d'altro canto, mi permetto di sottolineare che questo appalto, al di là di considerazioni più o meno strumentali che qualcuno ha voluto porre, ha dei contenuti altamente innovativi. Questo comporta necessariamente, anche nella stesura della gara di appalto, degli elementi che, a prima analisi, possono sembrare incongruenti; tuttavia ritengo che, con le iniziative che valuteremo ed assumeremo (io credo in Giunta, perché questo passaggio ancora non l'ho identificato in maniera chiara, ma credo che sia la Giunta a dover assumere una delibera in tal senso, o meglio ritengo che questa debba essere la strada), si forniranno ulteriori elementi.
Personalmente, allo stato di questa relazione, allo stato di approfondimenti che mi sono fatto della materia, sono tranquillo nel sostenere che il procedimento è, dal punto di vista amministrativo legittimo. Assicuro quell'attenzione e quell'approfondimento necessari affinché i soldi dell'Amministrazione pubblica - a fronte di un servizio innovativo, di conseguenza nuovo, di difficile valutazione - abbiano quegli elementi di riflessione, di identificazione e di analisi che, tuttavia allo stato attuale delle cose, in relazione alla funzione che io devo esercitare, cioè quella di controllo, mi danno un elemento di tranquillità.
Di conseguenza, l'interpretazione che io do a questa relazione mi permette con quelle riflessioni che ancora devono essere fatte e che saranno fatte in ambito di Giunta, di affermare che il procedimento è nella possibilità di essere perseguito.
Questo è quanto volevo sostenere, a fronte delle dichiarazioni che i Consiglieri mi hanno sollecitato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, in effetti abbiamo messo in appalto dei servizi nuovi, di cui prima non ci servivamo: non abbiamo mai riscaldato gli edifici della Regione e adesso ci apprestiamo a farlo. Questo è uno dei servizi innovativi che facciamo e che non possiamo considerare, così come viene considerato, nell'appalto del Global Service, perché non sappiamo quanto riscaldiamo a metano, quanto riscaldiamo a gasolio, non sappiamo, anzi sappiamo che quando si dà, come dice la relazione tecnica, un incarico novennale, i prezzi diventano diversi, per una grande ditta, per forniture di carburante di questa portata.
Ma non volevo partire da questo; non voglio neanche fare l'esegesi della relazione e neppure addentrarmi, come hanno fatto altri colleghi soprattutto della maggioranza, in questioni di ermeneutica circa l'aggettivo o il sostantivo, la virgola o la parola, perché credo che a noi competa la lettura politica dei fatti e anche di questa relazione, che è stata realizzata su incarico... Il Presidente Ghigo si è rifiutato di avere un mandato come Consiglio per questa Commissione di verifica, riservandosi così i quesiti da porre alla Commissione. Infatti, l'unico quesito che il Presidente ha posto è stato quello sulla procedura amministrativa: se la procedura amministrativa era corretta o meno. Non certo sulla congruità dove però ci sono lo stesso, perché gioco forza bisognava entrare anche nel merito della congruità dei prezzi, però non è stato quello chiesto dal Presidente, neanche sulla normativa (la legge Merloni). Sulle interrogazioni precise il Presidente non ha chiesto; ha chiesto su un punto che è l'unico che può interessarlo. Lui sceglie, come sempre, di tutelare semplicemente il suo operato "Siccome non ho vigilato, siccome non me ne frega niente di niente, vediamo come ne esco senza problemi, avendo io portato le cose in Magistratura"; ma cosa ha portato in Magistratura, lei! Era già stata aperta l'inchiesta! Torneremo sul suo incontro con Marzachì e su quanto lei avrebbe dichiarato al Procuratore, che sono oggetto - da parte di forze politiche e di persone - di valutazioni per addivenire anche a qualche atto di tutela.
Quindi, il Presidente ha posto solo questo quesito e su questo quesito viene risposto che dall'analisi delle procedure emerge l'esigenza di procedere alla valutazione delle offerte in termini di assoluta rigorosità.
Di solito non si procede in termini di assoluta rigorosità? Bisogna precisare una cosa che sta nelle regole? Direi di sì! Nel suo Ente non si procede in termini di assoluta rigorosità, in genere! Questo non lo dico io, lo scrivono loro e questo mi pare un aspetto dei più importanti ed abbastanza grave.
Poi, si dice tutta un serie di cose, non richieste, sulla congruità dei prezzi; si valuta il palazzo di Piazza Castello, e non altri palazzi comunque, si valuta e non sono congrue le cifre perché non si sa quanti impianti andranno a metano e quanti a gasolio, quindi come si fa a stabilire il prezzo? Questo bisognava determinarlo prima.
Così come non viene ritenuto congruo il prezzo delle stime relative all'adeguamento normativo. Io voglio solo fare un esempio: l'adeguamento normativo ci costa da 1,3 a 1,5 milioni al metro quadro. La nuova costruzione, cioè fare una casa nuova, costa circa 1,3/1,4 milioni al metro quadro: noi dobbiamo adeguare questa nuova forma, queste nuove "cose tecnologiche", è una scelta politica. Si dice: "In merito all'adeguamento dei piani terra e sotterranei, la stima di mercato di 1,7 miliardi deriva dalla valutazione effettuata dall'arch. Novarino". Ho letto le valutazioni effettuate dall'arch. Novarino che dicono che è congrua la cifra di 25 milioni per il bagno, ma non dicono quanti bagni andranno fatti. Quindi, la cifra complessiva come si fa a sapere se è congrua o no? Certo che pu essere congruo 25 milioni per un bagno, ma quanti ne facciamo di bagni? E' una stima e non è un'analisi dei costi. Così come tutta un'altra serie di cose, tipo la manutenzione degli impianti elettrici: 634 milioni appaiono un po' elevati. Un po' quanto? La metà, un milione, mille lire? Un po' elevate è un giudizio.
Ma soprattutto emerge una questione importante, emerge cioè che noi non abbiamo gli elementi per poter stabilire anche una cosa innovativa: vogliamo fare in un palazzo una cosa innovativa, ma se non sappiamo neanche quelli che abbiamo in affitto e quelli che abbiamo in proprietà! E questo lo dico non perché non ci siano questi elementi, ma perché abbiamo dato diverse consulenze - collega Ghiglia, la tua Giunta! - a vari ambiti per stimare gli immobili. Ne abbiamo date tantissime dal 1995 e forse anche prima: negli anni abbiamo dato un mucchio di consulenze per stimare gli immobili e non sappiamo...



(Commenti in aula)



CAVALIERE Pasquale

Qualcuno dovrà pagare, scusate! Qui va bene tutto, però sono state date le consulenze! Non hanno fatto il capitolato d'appalto, però hanno avuto la consulenza e hanno avuto 200 milioni per fare il capitolato d'appalto; non hanno fatto la stima, però hanno avuto la consulenza per fare la stima e potremmo continuare all'infinito! Un problema si pone: o vi fate ridare indietro i soldi da coloro che avete incaricato per fare le stime, per fare questo e quest'altro, oppure avete fatto questo e non avete messo a frutto il lavoro, tant'è che diamo 5 miliardi di appalto per fare i rilevamenti le stime e ci si dice che tanto avranno tempo, l'appalto dura nove anni tra un annetto arriveranno con quei lavori e potranno integrare. Mancano i presupposti, dovete riconoscerlo. Se lei è un minimo obiettivo faccia un sondaggio a dieci cittadini.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Io non faccio sondaggi.



CAVALIERE Pasquale

Prenda un campione rappresentativo, si rivolga a quei circoli cui date i soldi per farvi dire che siete conosciuti (poi bisogna vedere come vi conoscono)! Agli stessi che vi conoscono chiedete cosa dovete fare in un caso del genere. Il cittadino di buonsenso vi direbbe "Come potete fare un appalto così!".
Un altro è il ragionamento che si poteva fare con l'Assessore Burzi, ma l'Assessore Burzi non l'ha voluto fare un anno e mezzo fa. Il Global Service non funziona, non ha funzionato alla Provincia di Torino. Ho letto le relazioni dei funzionari della Provincia di Torino: completo fallimento.
Non ha funzionato con buona pace di chi ha sponsorizzato il Global Service in tutto il Piemonte: non ha funzionato da nessuna parte dove è stato sperimentato! Ma, al di là di questo, noi non abbiamo mai negato che occorresse razionalizzare gli appalti.
Apro una parentesi: si dice sempre che non bisogna usare solo il parametro del prezzo, però quando si fanno gli appalti delle pulizie, ad esempio, si usa solo il parametro del prezzo, determinando il servizio più scadente, anche in questo caso, e determinando lo sfruttamento più grave dei lavoratori! Il vero sfruttamento che c'è nelle imprese di pulizia in tutta Italia e che anche noi concorriamo a determinare non facendo degli appalti equi ed obbligando le imprese in un certo contesto! Stavo dicendo che noi eravamo d'accordo che si razionalizzassero gli appalti e che si dessero i servizi in gestione, ma voleva dire fare dei global settoriali: sugli impianti elettrici, sul riscaldamento e sulla manutenzione. Fare dei global settoriali poteva evitare decine di gare poteva razionalizzare; l'obiettivo del prezzo, quindi il risparmio, non è l'unico parametro, ma è comunque un obiettivo dell'Ente pubblico. E' vero che non si è fatto il global complessivo iniziale di 100 miliardi, ma si è fatto il global di moltissimi servizi, inserendo anche il cosiddetto "palazzo intelligente", quella cosa molto innovativa. Ora, sgombriamo il campo da incomprensioni, togliamo un attimo il "palazzo intelligente" (giudichiamo dopo sulla sua intelligenza), parliamo solo degli aspetti legati al grosso dell'appalto, cioè l'adeguamento, la manutenzione e il riscaldamento: è evidente l'incongruità economica. E' evidente, e lei non può non riconoscerlo! Politicamente, se fosse un amministratore un minimo coscienzioso direbbe: "Non è un appalto che funziona".



PRESIDENTE

Cerchi di concludere, Consigliere.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei ancora esprimere alcuni concetti, Vicepresidente Minervini perché sono importanti.
"Sollecitazione della struttura". Ho letto le lettere che disponevano come doveva essere composta la Commissione. Adesso lei dice che "è la stessa struttura", ma intanto io chiedo che cos'è la struttura? E' il Direttore? E' una cosa aleatoria? Hanno fatto un'assemblea? Immagino che sia il Direttore, il quale sollecita che venga potenziata la Commissione ma è il Direttore che ha determinato quella Commissione! Non c'è più il collega Gallarini, ma ricordo le sue parole: "Adesso siamo ancora in tempo ad 'acchiappare' questo appalto". Io vedo questo appalto che scappa! Siamo ancora in tempo ad acchiapparlo perché qualcuno è intervenuto, qualcuno ha sollevato il problema e nella fattispecie l'opposizione! Non è che il Direttore, l'Assessore o il Presidente della Giunta regionale, si sono accorti che qualcosa non funzionava e hanno detto: "Interveniamo allarghiamo la Commissione, diamo più competenze"! C'è un aspetto fondamentale: le regole, l'oggetto della gara va determinato prima, non si può determinare dopo il contratto. L'oggetto della gara è determinato prima; qual è l'interesse o l'obiettivo dell'Ente? Qui non ci troviamo di fronte ad aggiustamenti tecnici o a cose che possiamo mettere a misura, ci sono delle cose sostanziose che non possono essere determinate dopo! Tra l'altro, credo che nella Pubblica Amministrazione questa rappresenti una delle più complete anomalie: quella di raggiungere questi obiettivi in sede di contratto! Mai visto in nessuna parte della Pubblica Amministrazione, lo vedremo solo in Regione e voglio proprio vedere come riusciamo a fare una cosa del genere! Vorrei sottolineare ancora...



PRESIDENTE

La invito ancora una volta a concludere, Consigliere.



CAVALIERE Pasquale

Ci sono ancora alcune cose che voglio dire. La prima è sulla questione dell''incompatibilità. Su questa questione cosa ho capito io? Ho capito che sull'incompatibilità (a parte il fatto che si usano sempre termini come "supposta", "pare che") c'è la lettera dell'avvocato della Società STI che determina una condizione, quindi si può fare riferimento con certezza ad una condizione di fatto, ma, al di là di questo, mi pare che l'incompatibilità non sussista perché non c'è stata, da parte dei consulenti o cosa siano, la progettazione e la direzione lavori. Pare che questa sia la sostanza del problema; contemplata nella vecchia legge Merloni, cioè già quando erano state iniziate le procedure di questo appalto, mentre adesso siamo già nella condizione (con la legge Merloni di novembre) che anche queste cose sono incompatibili. Quindi, vede Presidente, lei adesso è in una condizione che la legge attuale le stabilisce queste cose incompatibili, lei invece ragiona in astratto sulla condizione di prima, perché le cose in essere erano prima! E a me tocca leggere che il 25/2/1998 l'Assessore Burzi - preveggenza? non lo so - non chiede solo le cose che hanno ricordato i colleghi, non chiede solo questo guarda caso chiede anche altro - come Assessore? il vero interessamento dell'Assessore è da capire; come ingegnere forse - perché il Direttore dice: "Mi ha scritto e mi ha chiesto di togliere dall'appalto la progettazione e la direzione lavori". Allora, mi chiedo come mai l'Assessore si occupi di queste cose. Abbiamo già commentato come mai si è occupato della gara, come mai si è occupato della congruità, come mai si è occupato dei prezzi, dichiarando un obiettivo e non perseguendo quell'obiettivo perché lei deve dimostrare, signor Presidente della Giunta che il suo Assessore ha effettivamente allargato al mercato, modificando l'appalto, come ha dichiarato di voler fare! E' successo questo? No! Non è successo, anzi ha ristretto! Se voleva allargare, perché non ha concesso 60 giorni di proroga alle ditte, anziché solo 30? Risponda a questo quesito se si voleva allargare; se invece si voleva fare altre cose, si poteva anche dire "30 giorni sono congrui", ma se si voleva allargare, bisognava dire "ne do tre di mesi"! E l'obiettivo comunque non è stato raggiunto perché non hanno partecipato! Tra l'altro, eravamo già in corso, erano già quelle le imprese coinvolte, si sono ridotte! Di certo, questo obiettivo non è stato perseguito, ma, al di là di questo fatto, c'è un'intromissione evidente, chiara, su competenze non dell'Assessore! E' competenza di un Assessore dire al Direttore, che è stato preso come competenza esterna, come professionalità, ecc.: "Tolga dall'appalto la direzione lavori e la progettazione"? Ma perché? Non sto a dilungarmi se fosse o meno necessario, ma non capisco se la progettazione e la direzione lavori dovessero stare all'interno o meno dell'appalto. Sono argomenti di cui non sono competente, ma dall'intervento dell'Assessore viene meno la presunta e supposta parte di incompatibilità che fa venir meno la mera legittimità.
Sulla mera legittimità voglio soffermarmi, in quanto la legittimità è un concetto di astrazione procedurale; la legittimità non è questione oggettiva e chiara, è attinente a dei "pezzi" di procedura, in forma più o meno astratta, mentre è chiaro che l'Ente pubblico si attiene ad interessi precisi. Gli interessi precisi di un appalto e l'interesse dell'Amministrazione nel determinare l'appalto, sono quelle che vengono chiamate le concrete necessità dell'Amministrazione regionale. Le concrete necessità dell'Amministrazione regionale sono l'efficienza e il costo: non si può dire che i 63 miliardi sono il costo massimo! Nelle procedure, in maniera del tutto anomala, su cento punti il prezzo è determinato da venti punti! Certamente il massimo, ma di sicuro raggiunto da tutti: si vince quell'appalto presentando la proposta tecnica più bella non presentando il prezzo più basso.
Tant'è che il primo appalto, strutturato nello steso modo, viene vinto dalla ditta che ha fatto il prezzo più alto! Sottolineo che sulla proroga - nel nostro Ente continuano a lavorare molti avvocati e consulenti per stilare determine - viene sentito un avvocato, per specificare se la determina è congrua oppure no. Non ho letto il parere del 3/12/1998 dell'avv. Piacentini, ma nella sintesi c'è scritto "pur sottolineando che solo la rinnovazione della gara può garantire la legittimità". Non voglio addentrarmi negli aspetti formali, mi pare per un'affermazione abbastanza chiara.
Sono questi i motivi per cui chiedo al Presidente di riformulare nell'interesse dell'Amministrazione regionale, le gare e di riconsiderare tutta la questione del Global Service, basandosi su esperienze di altri Enti e rivedendo la questione per capire quello che può essere veramente congruo ed interessante, efficiente e meno burocratico per l'Amministrazione regionale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Prima di intervenire vorrei che il collega Cavaliere terminasse il suo intervento.



CAVALIERE Pasquale

Ho già finito, ma se mi cedi qualche minuto qualcosa da dire ancora ce l'ho!



GHIGLIA Agostino

Volevo semplicemente sapere se quello che dovevi dire era tutto qui! Credevo, Presidente, che il collega Cavaliere non avesse terminato l'intervento, altrimenti non gli avrei posto la domanda.
Dopo tutto quanto è stato detto nelle settimane passate, dopo il grande clamore di paglia suscitato sulla vicenda, dopo le accuse tremebonde di truffe, maneggi e malversazioni riversate sull'esecutivo della Regione Piemonte in merito a questo appalto, mi chiedo se l'intervento del Consigliere Cavaliere di oggi - non quello di attacco, pugnale fra i denti gomena alla mano, per dare l'assalto al galeone, che ha fatto l'altra volta rappresenta la vera sostanza di tutto "l'ambaradan" sollevato su questo caso! Mi viene quasi il dubbio di essermi sbagliato per l'ennesima volta forse sono un po' distratto - e di aver letto il documento sbagliato.
Noi passiamo da un'accusa incontestabile ed incontrovertibile di truffa, alla sottolineatura, un po' pedante, un po' da maestrina dalla penna rossa o con la penna rossa, di presumibili illiceità di tipo meramente amministrativo: è un po' poco.
E' veramente poco, soprattutto rispetto al grande clamore di paglia che è stato sollevato alcune settimane fa. Al di là dei tempi da comizio, che sono stati usati probabilmente per cercare di rendere più sostanziosa questa sostanza che, invece, a mio modesto avviso, è assolutamente inconsistente, non c'è nulla. Tuoni, tuoni, ma come succede in questi giorni, nell'ultimo mese in Piemonte, arrivano le nubi, uno dice: "Mo' piove", e non piove mai! Ma oggi proprio neanche una goccia! Dico questo perché, in effetti, mi interessava una domanda del collega Cavaliere: "Chi paga?". Ha ragione lui: chi paga il danno enorme di immagine che ha avuto la Regione Piemonte da questo "casino" (che non si può dire)? Da questa truffa che veniva data per certa e che oggi viene affrontata molto sottotono, con enorme prudenza, quasi sottovoce? Chi paga il danno all'Ente, alla Giunta, alla politica, all'onorabilità della persona (dal Presidente agli Assessori coinvolti)? Questo danno non si paga mai.
E' giusto, perché in quest'aula ognuno deve essere libero di parlare.
Ci mancherebbe altro: io dico sempre le cose più turpi in questa ed in altre aule, ci mancherebbe altro che qui non fossimo liberi di dire quello che vogliamo. Tuttavia, c'è un passaggio: qui siamo liberi di dire quello che vogliamo, usando anche i termini più crudi, meno distensivi, anche meno civili, però, quando cominciamo a farlo fuori, attraverso gli strumenti della stampa, denunciando o dando per certe delle truffe, la cosa, secondo me, diventa diversa. L'Ente, in questo caso, oltre che le persone, patisce un danno che nessuno paga.
Questo è un danno certo; questo è il danno certo che ha subìto questo processo strano, che da truffa diventa "sottolineatura in blu". Va beh sarà così! Come dire: calunnia calunnia, qualcosa rimarrà. E' un metodo, è sicuramente un metodo di fare politica, ne prendiamo atto: ognuno la fa come può, però bisogna anche dire che mi aspettavo un po' di più.
Io ero venuto qui oggi e mi aspettavo un po' di polpa. Ci sono stati gli articoli, le conferenze, di nuovo gli articoli: arriveremo al dunque.
Neanche una goccia! Detto questo, che però non è irrilevante... Io mi auguro che poi l'interesse attorno a questo dibattito non scemi, perché ci sono le responsabilità amministrative e ci sono le responsabilità politiche di tutti noi. Ci sono le responsabilità politico-amministrative di chi eventualmente agisce male, amministra male, fa le cose in maniera illegale illecita; però un prezzo si paga - o si dovrebbe pagare - anche da parte di chi lancia un siluro (ed è legittimo) e questo siluro, anziché fare "BUM" come nelle vignette, spunta il fiore, perché poi non c'era nulla. Tant'è che è stata sollecitata più volte una risposta del Presidente della Giunta.
Il Presidente della Giunta, già due settimane fa, ha portato tutti gli atti alla Procura. Quindi - voglio dire - parlando di trasparenza, più trasparenza di così non era possibile! Per il resto, di sostanza ce n'è veramente poca, perché sulle parole in libertà e sui paradossi si costruisce qualunque teorema! Certo, è comodo dire che la ristrutturazione costa 1.200.000/1.300.000 al mq e la nuova costruzione costa 1.300.000/1.400.000 al mq: è vero! Allora abbattiamo il Palazzo della Giunta; abbattiamo Palazzo Lascaris (il Delle Alpi lo abbatte Castellani); abbattiamo tutto quello che c'è (tanto sono vecchi!); ricostruiamo sul nuovo, e così - più o meno - spendiamo lo stesso.
Con la forza del paradosso, abbattiamo il Quirinale, la Tour Eiffel abbattiamo qualunque cosa, perché è la forza del paradosso! Ma il paradosso è tale perché spesso è privo di sostanza, perché porta un ragionamento ad un livello che non è più quello concreto, amministrativo normale, ma che è il linguaggio del paradosso, un linguaggio immaginifico, potenziale, anche fantasioso, che magari può dire: "Però è vero!". Sì, però è vero; è anche vero; dopodiché, se questa fosse la logica, vivremmo tutti nei bunker ed abbatteremmo le case ogni cinque anni, perché abbattendo le case ogni cinque anni non avremmo le spese di manutenzione e di ristrutturazione.
Oggi, da parte di alcuni colleghi, è stata scelta esclusivamente la via del paradosso, quindi di un ragionamento potenziale, che parla per immagini, ma che non è la norma; altrimenti, seguendo la logica, ad esempio del collega Cavaliere, che equipara i costi di ristrutturazione ai costi di una nuova costruzione, noi abbatteremmo il Palazzo della Giunta abbatteremmo Palazzo Lascaris, perché è meglio costruire sul nuovo. Vero è che la logica dell'abbattimento, dal Delle Alpi in giù, pervade il centrosinistra in questi mesi, ma è una logica che, per esempio, noi non ci sentiamo assolutamente di condividere. Ma ho fatto solo un esempio.



GHIGLIA Agostino

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Bisogna chiederlo a Martinat, questo!



GHIGLIA Agostino

Fai attenzione a quello che dici! Attenzione, Cavaliere, a quello che dici, perché tu sai che certe persone, che tu citi sempre fuori microfono perché a microfono non hai il coraggio di farlo...



GHIGLIA Agostino

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Ma che conoscono il Delle Alpi!



GHIGLIA Agostino

Sono state archiviate... Ti alzi e lo dici a microfono, così gli fornisco il materiale per querelarti!



PRESIDENTE

Non fate dialogo. Il Consigliere Cavaliere ha avuto modo e tempo per svolgere l'intervento.



GHIGLIA Agostino

Anche se tu spesso ti nascondi nelle frasi dette fuori microfono perché la tua è l'arte, anzi direi la tua è proprio, congenitamente, la costruzione dei teoremi, spesso fasulli...



PRESIDENTE

Non fate dialogo.



GHIGLIA Agostino

Nei confronti di persone che, tra l'altro, non sono in quest'aula e che quindi tu attacchi in maniera anche un po' pavida, ma non importa...



PRESIDENTE

Consigliere!



GHIGLIA Agostino

La cui posizione, casualmente, se ti riferisci per esempio al Delle Alpi, è stata cambiata da un Magistrato ancora in sede istruttoria; quindi prima di parlare, informati. Perché poi le cose le sai, ma tu sei solito buttare una pietra nello stagno, perché tanto un po' di casino - ne parlavo prima - nell'acqua lo fai.



PRESIDENTE

Per favore, restiamo nei...



GHIGLIA Agostino

Però - vedi - non basta questo per dare la sostanza. Non è che tu citando impropriamente una persona o lanciando una provocazione, dai più sostanza ad un ragionamento che non ne ha (è per quello che io ho iniziato così), perché il tuo ragionamento di oggi è l'esatto contrario della tua battaglia di 15 giorni fa. Tu, 15 giorni fa - lo ripeto - hai attaccato pugnale in mezzo ai denti, denunciando una truffa; oggi ti sei messo a fare, visto che qui siamo liberi di dire quello che vogliamo, la maestrina dalla penna rossa che dice: "Mah, forse c'è qualcosa che non va".
Un po' diverso dalla truffa, eh! La truffa presuppone un teorema, un dolo, una costruzione. Tutti questi personaggi che si sono messi con le mani artigliate a malversare la Pubblica Amministrazione! Oggi si fa la punta ad una relazione: "Mah, qui c'è un pezzettino che non va; qui c'è una riga che non mi è chiara; questa è la nuova legge, mentre la vecchia diceva altro...".
I risparmi. Beh, ci sono anche delle parti positive nella relazione; io l'ho letta attentamente due volte, l'ho anche sottolineata. Che fine ha fatto, per esempio, tutto il discorso, che è stato toccato alla fine, dei consulenti, dei soci che favorivano... Una bolla di sapone! Alla luce delle normative attuali, una bolla di sapone assolutamente inconsistente. E questo era uno dei punti di forza su cui si basava l'attacco alla Giunta! Il paragone che si continua a voler mistificare fra la vecchia gestione, i costi di una vecchia gestione ed un appalto che si propone di innovare integralmente: due cose imparagonabili fra loro! E' chiaro che si va per stima; è chiaro che ci si basa, in un appalto del genere, sulla base del risultato storico e sulla base di un'ipotesi, ma perché non è possibile altrimenti, perché se prima ragionavamo in termini di plastica oggi ragioniamo in termini di vetro. Non si può fare un paragone in termini assoluti. E' ovvio che sia un'ipotesi, altrimenti non sarebbe un appalto concorso, tra l'altro. Quindi, anche un concorso di idee di come eventualmente, affrontare un certo tipo di situazione e questo non è stato sottolineato, ma occorre sottolinearlo altrimenti sembra quasi che si spenda di più, mentre non è neanche vero perché, ad esempio, per quanto riguarda il riscaldamento, è chiaro addirittura l'abbattimento del 25% ed è l'esatto opposto anche qui di quello che veniva sostenuto 15 giorni fa. E questi sono dati importanti.
La base d'asta. Tutti coloro che hanno fatto amministrazione, dai Consiglieri comunali di opposizione a quelli che hanno fatto gli Assessori o i Sindaci, sanno benissimo che la base d'asta è una base che possiamo definire virtuale o ipotetica, si basa su ipotesi, dopodiché, dopo l'apertura delle buste, ciascuno farà la propria offerta per il servizio che vuole, che intende fornire e costruire e a questo servizio darà un costo e un prezzo, ma non si può prima in un appalto-concorso fissare una base d'asta più giusta, perché se io ho lo storico e ho a grandi linee il progetto di come voglio ottimizzare un servizio, è ovvio che la base d'asta è una base chiamiamola "aleatoria".
Non si è detto, ad esempio, e non è stato assolutamente sottolineato che questo appalto si propone di aumentare l'efficienza, di migliorare il servizio, di migliorare la qualità del lavoro dei dipendenti, e anche i raffronti dei prezzi sulle tabelle che ci hanno fornito portano ad un aumento annuo, se non sbaglio, di circa un miliardo. Porterebbero ad un aumento annuo, rispetto allo storico, di circa un miliardo, senza contare la messa a norma di tutti i palazzi regionali, che sono un investimento e non sono un costo.
Allora, io mi chiedo, e ribalto la domanda, dove stia la truffa, visto che è stata sbandierata. Perché non c'è mai l'onere della prova per chi lancia delle accuse tanto gravi e pesanti? Oggi non ci è stata data alcuna prova, oggi sono stati fatti degli interventi interlocutori, probabilmente imbarazzati, probabilmente qualcuno è andato troppo avanti e oggi ha tirato un po' i remi in barca perché poi dalla relazione predisposta dalla dott.ssa Bottero e dagli altri funzionari che si sono occupati della redazione è stata dimostrata l'inconsistenza di quelle che erano le principali accuse.
Oltretutto c'è un'altra cosa: c'è un punto che anche a me aveva colpito ed era quello in cui l'avvocato consulente che doveva dare un parere sull'opportunità o sulla possibilità di una proroga nei termini dice "solo la regolazione della gara può garantire la legittimità". Non la legittimità in termini assoluti nel senso che l'appalto era fatto male, ma la legittimità nei confronti dei concorrenti. Anche qui bisogna distinguere altrimenti sembra quasi che il termine legittimità, usato senza collocarlo al dato cui si riferisce, vada ad inficiare addirittura la sostanza dell'appalto e non è così. E anche questo non mi sembra un ragionamento di secondaria importanza, poi ognuno e anch'io uso i ragionamenti che posso e che riesco a fare.
Concludo, Presidente. Oggi è emerso chiaro da quest'aula che non c'è truffa, che non c'è - e questo è stato ribadito - alcun tipo di illegittimità, ci potrebbe essere e ci potrebbe non essere qualche tipo di irregolarità forse di tipo ipoteticamente amministrativo. Forse. Però dalla truffa a questo, Presidente, siamo veramente a zero. Oggi si è dimostrato (infatti gli interventi di alcuni colleghi che mi hanno preceduto mi sembravano interventi a difesa) che qui tutto c'è stato tranne che una truffa e quindi li ringrazio per l'aiuto che hanno dato alla maggioranza che proprio dai loro interventi oggi si sente molto più tranquilla su questo fatto, perché se quella era la consistenza delle motivazioni noi siamo assolutamente tranquilli.
Quindi, non c'è stata truffa, c'è stato il tentativo che forse anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni si concretizzerà di delegittimare la Giunta, di calunniare la Giunta, di mettere in mezzo il Presidente della Giunta, di mettere in mezzo questo o quell'Assessore, con accuse più o meno infondate! Lo dicevo prima: "calunnia calunnia, qualcosa rimarrà". A noi non sembra questo un metodo di far politica, ma soprattutto non sembra un metodo per fare un buon servizio ai cittadini piemontesi.
Comunque grazie per averci dimostrato oggi che non c'è alcuna truffa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, farò quanto le avevo anticipato, cioè che interverrò per uno o due minuti, anche se devo dire che l'intervento che ho sentito adesso da parte del collega Ghiglia qualcosa farebbe dire, perché che un esponente così importante della maggioranza possa dire che, tutto sommato, oggi è soddisfatto perché non si sarebbe ravvisato nell'operato della Giunta una truffa, è un giudizio che trae da solo nei confronti di questo esecutivo perché se si arriva ad essere soddisfatti di questo esecutivo perché non ha commesso un reato di truffa è tutto detto! Ma non voglio andare oltre su questo terreno.
Dico soltanto che prescindo dagli interventi del collega Cavaliere e mi limito semplicemente a quanto ho sentito della relazione fatta le scorse volte dagli esponenti della Giunta e oggi dal Presidente della Giunta e dalla lettura della relazione della dott.ssa Bottero che anche il nostro Gruppo ringrazia per il lavoro che ha fatto e per la tempestività con la quale ha consentito di avere ulteriori elementi di approfondimento.
Mi rifaccio soltanto alle conclusioni del Presidente della Giunta regionale per dirgli e per dire a noi stessi che noi, il nostro Gruppo avendo sentito quanto ci avete detto e avendo letto la relazione che ci è stata fornita - poi ci sono stati dati degli ulteriori documenti che noi abbiamo chiesto che approfondiremo perché chiaramente le cose richiedono il loro tempo - arriviamo a conclusioni diverse, Presidente. Nel senso che noi arriviamo alla conclusione che sarà la Magistratura, se dovrà dirlo, a dire se ci sono state delle ipotesi di reato; noi diciamo che dal punto di vista della chiarezza, della trasparenza, della regolarità di quanto è meglio nell'interesse della Pubblica Amministrazione, si deve in questa vicenda se si vuole continuare, ricominciare da capo. Questa è la valutazione alla quale noi siamo addivenuti: la volevo dire.
Ripeto, rileggerò l'intervento del collega Ghiglia perché se un'Amministrazione è contenta per il fatto che dice "Non abbiamo truffato" è un po' tutto dire, si dà da sé il suo voto.
A questo punto, però, le chiederei, Presidente, alla fine degli interventi che ci saranno, di poter avere una sospensione di cinque-dieci minuti al massimo, per una breve valutazione con le opposizioni.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

D'accordo.
Nel frattempo, in merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Foco, Marengo Racchelli, Rossi e Vindigni.


Argomento: Contratti ed appalti

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla questione "Global Service" (seguito) - Esame ordini del giorno n. 924 e n. 925 (connessa interrogazione n. 2450)


PRESIDENTE

In merito al dibattito sulla questione "Global Service" avevano chiesto la parola per fatto personale i Consiglieri Cavaliere e Ghiglia.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Anche lei chiede la parola per fatto personale? Il fatto personale lo vediamo alla fine.
Consigliere Chiezzi, lei è già intervenuto.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola come la Consigliera Spagnuolo, solo un minuto sulle comunicazioni del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

Sia brevissimo, altrimenti ricominciamo il giro degli interventi.



CHIEZZI Giuseppe

Solo un minuto, Presidente, perché il Presidente Ghigo ha concluso non ascoltando le preoccupazioni che sono state espresse, che io riprendo al 100%, se possibile ancora accentuandole, e denunciando che questa situazione di mancata diligenza nell'agire dovrebbe indignare! Dovrebbe indignare anche ascoltare un discorso come quello che ha fatto il collega Ghiglia nel quale ha descritto uno stato delle cose assolutamente falso! Addirittura ha svolto l'elegia della base d'asta come pura ipotesi...



PRESIDENTE

Cortesemente, Consigliere, precisi sempre...



CHIEZZI Giuseppe

Come?



PRESIDENTE

Questi concetti di falso, ecc., sono...



CHIEZZI Giuseppe

Lo sto spiegando, Presidente. Falso perché...



PRESIDENTE

E' un'accentuazione dei termini.



CHIEZZI Giuseppe

Ma no! Perché è falso dire che la base d'asta è un'invenzione che pu cadere in qualsiasi modo su una certa cifra. Lui ha dato un'interpretazione assolutamente falsa di cos'è la base d'asta! La base d'asta è tutt'altro! La base d'asta è la certezza dell'Amministrazione di decidere di spendere quella cifra e non un'altra! E' una certezza che ha l'Amministrazione! Ed è una certezza che deriva da un lavoro svolto! Poi, nelle regole di mercato la base d'asta va sul mercato e lì le forze economiche decidono come si offrono rispetto ad una base che se fosse quella che dice Ghiglia, allora sì che tutte le ipotesi che si possono fare di uso improprio del denaro pubblico sarebbero certificate! Se la Pubblica Amministrazione le basi d'asta le mette lì così, tanto per vedere, è una follia! Questo modo di fare è parente del modo in cui sta governando questa Giunta, che fa un appalto senza sapere cosa mette in appalto, Ghiglia! Senza sapere cosa mette in appalto! E lo dice la relazione che non conosceva la consistenza del patrimonio da gestire! Ma come si fa!



GHIGLIA Agostino

Anche tu hai letto un'altra relazione!



CHIEZZI Giuseppe

Ma no, lo dice la relazione.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, si era impegnato a stare in tempi molto contenuti per cui la invito a concludere.



CHIEZZI Giuseppe

E poi soprattutto al Presidente Ghigo, che evidentemente per un fatto di maggioranza è costretto a digerire ogni cosa - è costretto a digerire ogni cosa! - io dico: "Caro Presidente Ghigo" - adesso insieme ai colleghi di opposizione ci riuniremo - "io sono veramente preoccupato che la Regione Piemonte spenda i soldi in questo modo! Sono preoccupato, perché non è questo il modo di spendere i soldi dei contribuenti!". Fate i vostri conti fate le vostre analisi e farete i vostri appalti, ma fare appalti in questo modo è veramente una cosa scorretta dal punto di vista della diligenza che si richiede al pubblico amministratore!



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi su questo punto, passiamo alle due richieste di parola per fatto personale. Prima Cavaliere e poi Ghiglia.
Prego, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Brevissimamente, Presidente, solo per rispondere al collega Ghiglia che io sono intervenuto sull'oggetto meramente tecnico della questione.
Le argomentazioni, da me usate la volta scorsa, le ho date per scontate chiaramente, avendo anche poco tempo a disposizione per ripeterle tutte, e anche quelle che mi riserverò di fare in futuro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia per fatto personale, se ritiene.



GHIGLIA Agostino

Rinuncio.



PRESIDENTE

Grazie.
Come richiesto dalla minoranza i lavori vengono sospesi per permettere una valutazione fra i Gruppi di opposizione.
Dato che l'avete individuata come breve, raccomando che tale sia.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.15 riprende alle ore 17.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sono stati presentati due ordini del giorno connessi al dibattito svoltosi oggi.
Il primo ordine del giorno n. 924, presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Saitta, Cavaliere, Dutto, Montabone, Riba, Chiezzi e Papandrea recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte presa visione della relazione sulle problematiche connesse al 'Global Service' viste le conclusioni della relazione, ritenendo che esse esprimano l'esigenza di rivedere le procedure sin qui attuate su aspetti qualificanti l'iter in corso considerate le valutazioni della relazione inerenti l'esigenza di una profonda riqualificazione del personale interno impegna il Presidente della Giunta regionale a voler riconsiderare l'intero progetto del Global Service e le sue fasi esecutive anche alla luce di quanto è emerso nella relazione e nel dibattito d'aula".
Il secondo ordine del giorno n. 925, presentato dai Consiglieri Angeleri, Cotto, Rubatto, Casari, Ghiglia e Viglietta, recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte vista la relazione illustrata in aula dal Presidente della Giunta regionale Ghigo e le sue successive dichiarazioni condividendo le valutazioni addotte impegna il Presidente della Giunta regionale a dare attuazione alle proposte ivi contenute".
Non essendovi richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Saitta, dell'ordine del giorno n. 924.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 21 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri L'ordine del giorno è respinto.
Si proceda ora alla votazione, sempre per appello nominale, dell'ordine del giorno n. 925.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 49 hanno risposto SI' 28 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri L'ordine del giorno è approvato.
In questo modo è stata data risposta anche all'interrogazione urgente n. 2450 a firma del Consigliere Cavaliere.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento ad un sollecito esame dell'ordine del giorno n. 927 del Consigliere Salerno inerente a: "Crisi occupazionale - Licenziamenti Olivetti"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Salerno; ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

Chiedo al Consiglio di occuparsi con urgenza della questione Olivetti.
Non si tratta di un problema di poco conto, visto che non solo il nostro Paese ne parla, ma tutto il mondo.
E' un'operazione che non ha precedenti ed ha un risvolto estremamente grave per la nostra Regione: 1.200 licenziamenti annunciati in questi giorni.
Credo che questo Consiglio debba anche discutere, oltre che di questioni pienamente lecite e legittime, nel merito delle quali non voglio entrare, anche della questione Olivetti estremamente importante per la realtà economica e sociale di questa Regione.
Le presenterò, Presidente, un ordine del giorno affinché non solo venga iscritto subito per una discussione, ma che venga anche discusso ed eventualmente posto in votazione in questa seduta, altrimenti rischiamo di non far sapere alla popolazione se la Regione se ne occupa oppure no.



PRESIDENTE

Ho inteso il problema, lo valuteremo successivamente.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interrogazione n. 2479 dei Consiglieri Saitta, Cavaliere, Chiezzi, Manica Papandrea e Spagnuolo inerente a: "Salone della Formazione professionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 2479 presentata dai Consiglieri Saitta, Cavaliere, Chiezzi, Papandrea e Spagnuolo, relativa al Salone della Formazione professionale.
L'interrogazione, secondo le intese, verrà discussa come una comunicazione, per cui potranno intervenire tutti i Consiglieri.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Crediamo che l'interrogazione in oggetto, presentata insieme ad altri colleghi della minoranza, contenga dei quesiti chiari, ai quali il Presidente risponderà.
Intervengo affinché i Consiglieri conoscano più nella sostanza le questioni che hanno provocato questa attenzione da parte di tutte le minoranze.
I fatti si sono svolti in questo modo: ai primi di gennaio, abbiamo visto all'o.d.g. della Giunta che era stata approvata una deliberazione in cui la Regione si è costituita in giudizio per la questione de "Il Salone dell'Educazione e della Formazione", tenutosi a Torino l'11/5/1997. Quindi il tema è: "Salone dell'Educazione e della Formazione", che - ripeto - si è svolto al Lingotto dal 7 all'11 maggio 1997.
Dalla lettura degli atti di costituzione in giudizio da parte del Presidente Ghigo e degli atti allegati, che cosa emerge? Emerge un'altra situazione di illegalità in un pezzo dell'Amministrazione regionale, cioè di non applicazione della legge che regola i comportamenti dei pubblici amministratori. Lo ripeto: un altro aspetto di illegalità, che credo debba preoccupare sicuramente il Presidente (ma non soltanto) e tutti i Consiglieri regionali.
Che cosa è capitato? E' capitato che nel 1996 la Giunta regionale ha assunto una delibera (molto di massima) per l'organizzazione a Torino del Salone dell'Educazione e della Formazione insieme alla Camera di Commercio e ad altri soggetti, rinviando a successivi atti deliberativi l'impegno della spesa, delle dimensioni della spesa ed anche la scelta degli organizzatori. Sulla base di questa delibera molto generica è stato organizzato un Salone completamente diverso rispetto a quello progettato ma questo non è l'elemento delle nostre osservazioni.
L'elemento della nostra osservazione è molto più grave, nel senso che l'Assessore alla formazione professionale di allora, Assessore Masaracchio sulla base di quella delibera di massima, ha organizzato il Salone dell'Educazione e della Formazione. Quindi: senza una delibera di impegno senza che la Giunta avesse deciso alcunché; senza che la Giunta avesse determinato gli organizzatori; senza che la Giunta si occupasse del problema.
E il nostro benamato collega Masaracchio come lo ha fatto? Lo ha fatto con una modalità che stupisce: io credo che non possa che provocare stupore in chiunque abbia fatto l'amministratore.
L'Assessore Masaracchio, insieme ad una persona esterna all'Amministrazione regionale, un tale Peretti - che giustamente il Presidente Ghigo definisce nell'atto di citazione un estraneo e che non c'entra assolutamente nulla... Proprio questo estraneo, Presidente Ghigo insieme al suo collega Masaracchio, convocava ditte, organizzava incontri per il Salone dell'Educazione e della formazione. Non solo, ma questo signor Peretti, questo tal Peretti, estraneo come lei dice all'Amministrazione, dava persino le indicazioni - risulta dall'atto di citazione - sulle ditte che dovevano organizzare il Salone e dava addirittura le indicazioni sui fornitori.
Nell'atto di citazione di una ditta che chiede i soldi è detto che questi incontri si svolgevano ripetutamente nell'ufficio dell'Assessore Masaracchio, alla sua presenza. Molto spesso questo signor Peretti estraneo all'Amministrazione, rappresentava l'Assessore, parlava per conto dell'Assessore e, da quello che abbiamo capito da alcuni approfondimenti questo signor Peretti, esterno all'Amministrazione, senza alcuno incarico (perché aveva avuto sì un incarico, ma scaduto nel mese di aprile del 1996), andava in Provincia, andava in Comune, andava negli Enti di formazione professionale per conto dell'Amministrazione regionale per organizzare il Salone.
Quindi, senza delibera di impegno, l'Assessore chiama una ditta concordata con questo signor Peretti, e dice: "Ditta Events, organizzami questo Salone, fammi un progetto". La ditta dice: "Ma i soldi?"; "Ma non ti preoccupare, garantisco io: la Giunta farà la deliberazione". Susseguono altri incontri: "La Società Events deve organizzare, quindi si metta in moto".
L'Assessore Masaracchio suggerisce anche un'altra ditta; dice: "Per la pubblicità, rivolgetevi alla Ditta Futura". Lo dice insieme al signor Peretti; questa Events chiama Futura (sempre nell'Ufficio dell'Assessore) e gli viene dato l'incarico per la parte della pubblicità. Quindi, senza delibera, senza niente, si svolge "Il Salone dell'Educazione e della Formazione".
Il Salone viene pubblicizzato abbondantemente; vengono spesi 110 milioni (110 milioni!) per la pubblicità, presso giornali sicuramente da grande spirito europeo - vero, Presidente Ghigo? Oltre a "La Stampa" "Specchio", "Il Giornale di Sicilia", "La Gazzetta del Mezzogiorno", "Il Mattino" di Napoli: bisogna poi spiegare per quale motivo l'Assessore abbia scelto questi giornali. Ma, a parte quello, che è un dato incidentale, il problema è che Publikompass pubblica le inserzioni e le interviste dell'Assessore. Quindi, il Presidente Ghigo sapeva sicuramente del Salone perché aveva letto: lui è un attento lettore dei mass media, sa ciò che capita dai mass media in tempo reale, sicuramente ha letto tutto, ha visto le dichiarazioni, ha sicuramente tutto (almeno, non credo che in questo caso abbia oscurato o censurato una parte dell'attività della sua Giunta).
Si svolge il Salone. Ad un certo punto, Publikompass dice: "Ma questi soldi" - 110 milioni - "chi me li deve dare?". Si rivolge a chi le aveva ordinato la pubblicità: la Società Futura, indicata, senza delibera, da parte dell'Assessore Masaracchio e da parte del signor Peretti (estraneo).
Futura dice: "Veramente a me l'incarico l'ha dato un'altra ditta: Events" "Qual è questa ditta?"; "Quella a cui l'Assessore Masaracchio e il signor Peretti avevano dato l'incarico". Publikompass chiede quindi il pagamento a Futura; viene fatto un decreto ingiuntivo a Futura; Futura chiama in causa l'altra Società: Events. Events dice: "Io devo pagare? Ma se l'Assessore Masaracchio mi ha promesso i soldi! Non solo: l'Assessore Masaracchio ha scritto ripetutamente al Presidente Ghigo e mi ha fatto vedere perfino delle lettere che non sono mai state contraddette. E' la Regione che mi deve dare i soldi", per cui chiama in causa, in giudizio, la Regione Piemonte.
Il Presidente Ghigo si costituisce in giudizio; sostiene che la Regione non può pagare nessuno, perché non c'è delibera, non esiste delibera (quindi, sostanzialmente, l'Assessore Masaracchio si arrangi). In questa citazione, l'Assessore Masaracchio - anzi, il signor Masaracchio e il signor Peretti vengono così definiti: "Detti signori, che si sono assunti impegni del tutto personali, che non investono in modo alcuno la sfera giuridica della Regione".
Quindi, che cosa ha fatto il Presidente Ghigo firmando questo atto di costituzione in giudizio? Ha sostanzialmente detto: "Io ho un Vicepresidente che parla per conto suo, non rappresenta la Regione"; ha detto: "Piemonte, sappiate che io ho un Vicepresidente che, se parla, non vale niente; chi risponde è soltanto il Presidente della Giunta, per cui se ha assunto degli impegni, sono impegni personali". E' questo che ha scritto il Presidente Ghigo.
Per la verità, è anche curioso come si sono difesi l'Assessore Masaracchio e l'esterno all'Amministrazione regionale. Come si sono difesi? L'Assessore Masaracchio si è difeso in modo brillante: "Ma questa ditta doveva sapere che io non potevo decidere niente! Una ditta seria deve sapere che un Assessore conta nulla, che l'Assessore al personale conta niente, in sostanza. Dovevano capire che io non conto niente!". Così pure è curiosa la difesa di questo esterno, signor Peretti, che dice una cosa veramente paradossale: "Sì, è vero, io ero in quegli uffici, ma ero estraneo; ero amico dell'Assessore Masaracchio e quindi lavoravo all'interno della struttura".
Siamo ormai a livello di famiglia, di amici che frequentano gli uffici che decidono gli appalti; che decidono le ditte; che decidono gli importi.
Questo è il problema! Qui c'è un'irresponsabilità di carattere politico completa e totale - non soltanto di carattere politico - del Vicepresidente della Giunta regionale, confermata, per la verità, abbondantemente e chiaramente dalla costituzione in giudizio da parte del Presidente Ghigo.
Questi sono i fatti, in modo molto semplice.
Abbiamo una nuova tipologia di amministratori in Regione Piemonte.
Credo che sia un caso unico, Presidente Ghigo. Credo che sia l'unico amministratore in Italia - non so negli altri Paesi, ma in Italia mi sembra proprio di sì - che organizza una manifestazione pubblica senza impegno ("A cosa serve l'impegno? Ma per carità! Gli impegni? Decido io! Dico: 'Fai tu questo lavoro'"), che assume, organizza un evento pubblico organizzato dalla Regione senza delibera d'impegno, ma questo non è soltanto un problema di costituzione in giudizio, Presidente Ghigo, questo è un problema molto più grave che non chiamo in causa e dirò per quale motivo ed eventualmente dopo la sua comunicazione sarò più preciso perché credo che lei abbia delle pesanti e gravi responsabilità altrettanto gravi, se non più pesanti, dell'Assessore Masaracchio! Quali sono i quesiti che poniamo al Presidente Ghigo? I seguenti: 1) per quale motivo il Presidente Ghigo - che sapeva, perché l'Assessore Masaracchio l'ha informato, in Giunta se n'è parlato - non ha vigilato sull'intera vicenda dell'organizzazione. Sapeva che all'interno dei suoi uffici degli estranei decidevano per conto dell'Amministrazione e il Presidente Ghigo non ha vigilato. Poi nel successivo intervento dirò che lei conosceva perfettamente questo fatto: non ha vigilato, ha omesso vigilanza e poi credo che l'abbia informata Masaracchio che si stava organizzando il Salone della Formazione e sicuramente l'avrà letto anche sui giornali.
2) Il Presidente Ghigo sapeva che Masaracchio consentiva che in questo ufficio potesse entrare chiunque: un estraneo andava e veniva e decideva gli appalti! Non faccio una domanda umile al responsabile dal punto di vista politico, faccio la domanda a chi dovrebbe avere una responsabilità anche dal punto di vista legale, che è il Presidente della Giunta! Pur sapendo che il signor Peretti era un estraneo, che aveva esaurito la sua consulenza, gli ha consentito - ripeto: pur sapendolo, perché si sapeva di questo fatto, potrò anche dimostrare perché - di frequentare gli uffici regionali, perché lei è stato informato anche dai dirigenti, Presidente! Perché non l'ha preso a calci nel sedere dicendo "Questi sono uffici regionali, non posti dove chiunque decide"? Perché non l'ha fatto? Assessore al personale, perché non l'ha fatto? Forse non era stato informato dai dirigenti? Oppure è normale che i dirigenti assistano che estranei frequentino l'Amministrazione regionale, abbiano dei contatti all'esterno e possano decidere per conto dell'Amministrazione regionale? Ma chi è che vigila su questi fatti? 3) Quali sono i motivi che hanno indotto la Giunta e il Presidente Ghigo a non assumere una deliberazione in sanatoria. Presidente Ghigo, lei in passato ha proposto, e la sua Giunta ha approvato, delle delibere in sanatoria su altri eventi e li potremmo anche citare. In questo caso, lei non l'ha fatto anche se c'era una richiesta formale da parte dell'Assessore Masaracchio che non sapeva più come resistere alla Società Events. La Società Events ha scritto a Masaracchio: "Ma come? Mi hai promesso i soldi chi me li dà?"; allora Masaracchio scrive al Presidente una lunga lettera informa anche l'Assessore Burzi - è informato anche lui di tutta la vicenda ma non viene fatta la sanatoria. Ci spieghi, Presidente, perché non ha voluto sanare questa questione.
4) Quale iniziativa ha assunto il Presidente Ghigo a tutela della Regione Piemonte nel momento in cui è venuto a conoscenza, attraverso l'atto di citazione della Società Events, che l'Assessore Masaracchio ha adottato procedure in contrasto con le leggi fondamentali che regolano la Pubblica Amministrazione. Affidare degli impegni senza deliberazione è contrario alle leggi che regolano la Pubblica Amministrazione. Cosa ha fatto il Presidente, oltre ad aver firmato l'atto di citazione? Ce lo spieghi: che cosa ha fatto nei confronti di chi sapeva che c'era un estraneo all'interno dell'Amministrazione che rappresentava la Regione? 5) Come giustifica il fatto che l'Assessore Masaracchio ricopra tuttora la carica di Vicepresidente della Giunta regionale, pur non godendo della sua fiducia? Lei l'ha definito un irresponsabile che parla per conto personale! Come fa ancora a ritenere che questa carica sia possibile, come risulta in modo inequivocabile dall'atto di citazione depositato al tribunale? Se i colleghi vogliono, lo posso leggere, ma nell'atto di citazione viene detto sostanzialmente che Masaracchio parla per conto personale. Con quale credibilità all'esterno della Regione si può dare fiducia ad un Vicepresidente che parla per fatti personali? E' una cosa priva di senso! 6) Infine, come intende porre rimedio al fatto che la vicenda giudiziaria fin qui richiamata ha chiaramente creato nella sostanza un contrasto di interessi fra la Regione Piemonte ed un suo Assessore in carica (l'Assessore Masaracchio). Perché la Giunta regionale per difendersi deve dire "La Regione non paga perché non c'era la delibera, non è stato deliberato nulla" e quindi si crea un contrasto di posizione con l'Assessore Masaracchio, il quale ha chiesto in passato la sanatoria, ha chiesto di non pagare lui perché ha detto che c'era un impegno: in ogni caso, c'è una strada divaricante dal punto di vista giudiziario, perché a questo punto gli interessi della Regione Piemonte sono diversi rispetto a quelli dell'Assessore Masaracchio, il quale non credo deciderà di pagare per conto proprio 110 milioni. Ma in qualche momento dirà alla Regione che il Salone è stato fatto, questo si sapeva, quindi per forza di cose chiederà che paghi la Regione. Quindi, per forza di cose, c'è un contrasto di interessi che ha delle conseguenze anche sul piano giuridico.
Le questioni sono due: c'è un problema di irresponsabilità da parte di un componente della maggioranza. Masaracchio non conta più niente! Possiamo ascoltarlo, ma tanto lui parla per conto proprio, ormai il Consiglio non gli deve più credere, perché l'ha scritto Ghigo! Non lo diciamo noi come minoranza! Parla a titolo personale, quindi noi non crediamo più. Una situazione di questo tipo non può reggere! Seconda questione: c'è una lite pendente. Che cosa fa il Presidente?



PRESIDENTE

Sono ancora iscritti a parlare i Consiglieri Montabone, Riba e Chiezzi.



(Il Presidente della Giunta Ghigo, chiede la parola)



PRESIDENTE

Mi pare corretto che la Giunta svolga una comunicazione sulla quale innestare il dibattito.



CAVALIERE Pasquale

Solo quando gli fa comodo chiede la parola?



PRESIDENTE

Se il Presidente Ghigo è in grado di rispondere...



CAVALIERE Pasquale

Forse non è in grado!



PRESIDENTE

Se il Presidente Ghigo intende svolgere la relazione subito abbiamo un rispetto più puntuale; ritengo però, secondo le intese, che se dei Consiglieri chiedono di intervenire adesso intervengano su questo fatto.
Sicuramente da un punto di vista formale siamo più rispettosi se c'è la comunicazione della Giunta e successivamente le richieste di chiarimento.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento ad un sollecito esame dell'ordine del giorno n. 927 del Consigliere Salerno inerente a: "Crisi occupazionale - Licenziamenti Olivetti" (seguito)


PRESIDENTE

Chiede di parlare il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Voglio porre una questione pregiudiziale che dura 30 secondi.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Prima che possa intervenire il Presidente Ghigo, devo rilevare che è stato sollevato in quest'aula un argomento di un'importanza enorme da parte del Consigliere Salerno. Un argomento che, se questa maggioranza avesse avuto sensibilità questa mattina in apertura di Consiglio, avrebbe meritato una comunicazione da parte del Presidente o dell'Assessore al lavoro. Cosa che non è avvenuta! Io chiedo soltanto - questa è la questione pregiudiziale che intendo porre - se si ritiene, o prima o subito o dopo di fare una comunicazione sui fatti dell'Olivetti, oppure se questa richiesta è soltanto una richiesta che deve far apparire che un Consigliere un Consigliere! - si occupa di un argomento così importante per il Piemonte e poi cade lì!



SALERNO Roberto

O lo mettiamo ai voti o ne discutiamo oggi!



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri! Questo, Consigliere Montabone, era un punto già acquisito.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Salerno)



PRESIDENTE

Consiglieri, vi ricordo che questo punto è già iscritto all'o.d.g., al n. 54).



MONTABONE Renato

Non mi basta questo! Non mi basta! Scusi, Presidente, non mi basta che si dica...



PRESIDENTE

Abbia pazienza! Noi non possiamo cambiare in continuazione. C'era l'impegno ad esaurire quei due punti, dopo ho detto che chiederò all'aula di anticipare il punto 54) all'o.d.g. L'avevo già detto prima.



MONTABONE Renato

Allora, siamo d'accordo! Dica al Presidente e all'Assessore che ci facciano un'ampia relazione su questo punto, perché io intendo svolgere un dibattito su un punto così importante!



PRESIDENTE

Tutti lo vogliamo, però ci lasci concludere...



MONTABONE Renato

Tutti lo vogliamo, ma non sembra!



PRESIDENTE

Abbia pazienza.
La parola al Presidente della Giunta.



RIBA Lido

Mi consenta, Presidente, di intervenire ancora su questa questione, non rubo del tempo.
Una volta posta una questione come quella che attiene al problema non della Olivetti, ma della OP (in ogni caso, il termine serve per capire la questione), noi non possiamo, il mio Gruppo certamente no, ma credo che tutte le minoranze abbiano lo stesso orientamento, archiviare la questione senza aver fissato quando ne discutiamo perché ne faccio una questione fondamentale.



PRESIDENTE

Subito dopo la conclusione di questo dibattito. L'ho già detto un quarto d'ora fa.



RIBA Lido

Basta che lei fissi che verrà affrontato dopo la conclusione di questo dibattito e che si introduca con una relazione dell'Assessore al lavoro che non vedo, ma certamente si starà occupando della questione.



PRESIDENTE

Abbiamo una lunga giornata di lavori. Lasciatemi cortesemente...



SALERNO Roberto

Ma non è necessaria la relazione dell'Assessore!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia! La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi permetto di dire che quando il Consiglio deciderà che questo argomento dovrà essere affrontato, l'Assessore all'industria, Pichetto sarà assolutamente disponibile a relazionare sul caso. Tra l'altro, il Consigliere Riba mi sembra abbia citato il caso OP, mentre il Consigliere Salerno si riferisce invece all'OPA Olivetti-Telecom, per cui bisogna capire, obiettivamente, di quale dei due argomenti si vuol parlare.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Gli interessano i licenziamenti!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Deve relazionare l'Assessore Goglio.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sì, anche se sono strettamente correlati, sono però due argomenti leggermente diversi. Probabilmente, bisognerà decidere su quale dei due...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

MANICA



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Deve relazionare l'Assessore Goglio!



SPAGNUOLO Carla

Deve relazionare l'Assessore Goglio!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No, ho detto che relazionerà l'Assessore all'industria, Pichetto perché ha seguito la questione...



(Reiterate richieste dai banchi del centrosinistra di relazione dell'Assessore Goglio)



PRESIDENTE

Consiglieri, il punto è acquisito.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Possiamo decidere noi chi risponde? Poi voi valuterete la risposta.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interrogazione n. 2479 dei Consiglieri Saitta, Cavaliere, Chiezzi, Manica Papandrea e Spagnuolo inerente a: "Salone della Formazione professionale" (seguito)


PRESIDENTE

Ha ora la parola il Presidente Ghigo per la risposta all'interrogazione n. 2479.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Rispondo all'interrogazione n. 2479 che è stata illustrata dal Consigliere Saitta.
Vorrei inquadrare la questione relativa al Salone dell'Educazione e della Formazione, illustrando ai signori Consiglieri le tappe della sua organizzazione.
La prima riunione di presentazione del Salone in questione avvenne il 12/7/1995 presso la Camera di Commercio di Torino; partecipò per la Regione Piemonte l'allora Assessore Masaracchio. Il progetto fu presentato, su richiesta del Presidente Giuseppe Picchetto, dall'Associazione LABOR 2000.
Nella riunione a cui furono presenti le istituzioni, il mondo della scuola e quello economico, nonché le Organizzazioni Sindacali, venne deciso di costituire un Comitato promotore e/o organizzatore dell'iniziativa - e si prese anche in considerazione un'ipotesi di Statuto.
In data 24/7/1995 il Presidente della Camera di Commercio di Torino trasmetteva il verbale della riunione, al fine di conoscere gli orientamenti dei vari Enti coinvolti in ordine alla disponibilità a collaborare all'attuazione del progetto.
La Giunta regionale pertanto, esaminato il progetto predisposto da LABOR 2000 e presentato dalla Camera di Commercio di Torino, avendo constatato che detto progetto si presentava adeguatamente articolato in modo da consentire un confronto, un aggiornamento e una produzione di cultura sulle tematiche in questione, adottò la deliberazione n. 218-17728 in data 6/8/1996 con la quale manifestò la propria intenzione di aderire alla realizzazione del progetto medesimo.
La manifestazione avrebbe dovuto svolgersi nel corso del 1997 per cui con il predetto atto deliberativo si decise di far parte del Comitato organizzativo e di rinviare ad un successivo atto deliberativo le determinazioni concernenti le modalità e i limiti di partecipazione della Regione all'organizzazione del Salone, nonché i relativi oneri tecnico operativi e gli impegni di spesa da assumersi a carico del bilancio della Regione per l'anno 1997.
In data 4/2/1997 il Comune e la Provincia di Torino scrissero alla Società Expo 2000 e al Comitato Einstein, nonché per conoscenza alla Regione e alla Camera di Commercio di Torino, di non garantire più al Salone in gestazione il sostegno, quali pubbliche istituzioni maggiormente impegnate in campo educativo.
Dalla nota, agli atti, si vince la decisione, all'interno dell'originario gruppo proponente, di rinviare il Salone all'autunno, allo scopo di rivedere il progetto e di recuperare partner che al momento non erano disponibili, quali il Ministero della Pubblica Istruzione, il Provveditorato agli Studi, l'Università, ecc. Fu proprio in considerazione di tale situazione di "stallo" che vennero assunte iniziative alternative per permetterne l'effettiva realizzazione.
Il Salone si svolse così nel maggio 1997 e di fatto, con la Segreteria tecnica di EC-BIC Piemonte, di cui Franco Peretti era in allora Presidente l'organizzazione fu curata dalla Società Events.
Non fu tuttavia possibile incaricare quest'ultima, seppure in sanatoria, di tale organizzazione, in quanto il nuovo progetto, poi realizzato direttamente dalla Società Events, non risultò collimare con gli indirizzi assunti in merito dalla Regione Piemonte con la citata delibera n. 218; vero è che la Regione non fu presente con alcuno stand dedicato.
Al riguardo occorre precisare che l'allora Assessore Antonino Masaracchio agì nel presupposto che la predetta delibera, di adesione al progetto per il primo Salone della Formazione e di rinvio a successivi atti per la determinazione delle modalità della partecipazione, lo legittimasse comunque a sostenere l'organizzazione del Salone medesimo.
Allorquando il Vicepresidente maturò la consapevolezza della difformità del progetto realizzato rispetto a quello originariamente approvato dalla Regione, si allineò da subito alla posizione della Giunta di non riconoscimento del debito, ma di mero patrocinio al Salone.
Pertanto, non si è mai verificata nei fatti una situazione di conflitto d'interesse tra le parti, collimando sostanzialmente anche la linea difensiva della Regione Piemonte con quella singolarmente assunta, per trasparenza, dal Vicepresidente.
Sia la difesa dell'uno che dell'altra concordano nella ricostruzione dei fatti: ci fu una delibera con la quale la Giunta dichiarò di aderire alla realizzazione del progetto presentato dalla Camera di Commercio. Tale progetto poi non venne mai realizzato con quei presupposti e caratteristiche.
La buona fede nel comportamento dell'allora Assessore, nonché la trasparenza e la linearità di tutti gli atti di cui oggi si discute, mi inducono - e questa è una specifica domanda che nell'interrogazione il Consigliere Saitta mi pone - a confermare e a sottolineare la linearità del comportamento di questa Giunta, che non ha voluto intraprendere percorsi di sanatoria che non rappresenterebbero e non hanno rappresentato, perch questa è la decisione che abbiamo assunto, un atto di buona amministrazione. In relazione a queste considerazioni, mi preme confermare la mia fiducia all'Assessore Masaracchio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, perché avete fatto due difese e non una sola? Potevate, se corrisponde al vero quello che ha detto, presentare una sola difesa, invece mi sembra che Masaracchio si presenti tutelando esclusivamente la propria persona - così è scritto nella sua difesa - e che il Presidente Ghigo si presenti tutelando esclusivamente la Regione Piemonte, scaricando la difesa della persona Masaracchio ai fatti propri anzi, allontanando da sé ogni coinvolgimento con eventuali problemi della persona Masaracchio.
Nel proprio atto di chiamata di terzo, la Ditta Events s.a.s. invoca la partecipazione in giudizio dell'Assessore Masaracchio e del proprio consulente Peretti, per essere tenuta indenne dalle richieste di manlevazione avanzate dalla Ditta Futura Centro Creativo a sua volta raggiunta da decreto ingiuntivo sollecitato dalla Publikompass.
A prescindere dalle pregresse vicende fra Events e Futura e tra Publikompass ed Events, rapporti obbligazionari interni che non hanno risvolto sul caso che ci interessa, la chiamata in causa dell'Assessore Masaracchio nasce dalla circostanza che la Ditta Events avrebbe intrattenuto rapporti contrattuali con la Publikompass per un importo superiore a 100 milioni, in quanto a ciò indotta dall'Assessore Masaracchio e dal suo consulente, che avrebbe frequentato l'Assessorato - Assessore Masaracchio, come tuo amico! - per un lungo periodo.
Questi infatti, con atti del tutto informali, facendo riferimento alla deliberazione citata dal Presidente Ghigo (DGR n. 218-11728 del 6/8/1996) che a sua volta aveva deliberato l'adesione della Regione Piemonte al primo Salone dell'Educazione e della Formazione lasciando a provvedimento successivo il compito di regolare la partecipazione effettiva al Salone e l'eventuale impegno finanziario, avrebbero, secondo la chiamante ingenerato la rassicurazione di un futuro impegno diretto della Regione all'operazione, impegno che poi non si è invece formalizzato in alcun atto amministrativo.
Rivolgendomi al Presidente Ghigo domando: come può essere giudicata l'intera vicenda? E' vero che la volontà contrattuale della Pubblica Amministrazione non può essere desunta dalle rassicurazioni verbali di un suo esponente; è vero che l'assunzione di una posizione obbligazionaria in capo ad un Ente territoriale può fondarsi solo su un atto di precisa imputazione all'Ente di tale volontà; è vero pertanto che solo una deliberazione di Giunta avrebbe potuto far sorgere in capo alla Regione una posizione contrattuale giuridicamente definita e tale da ingenerare nella controparte pretese obbligazionarie meritevoli di tutela.
Quindi, su questo aspetto non vi è dubbio, però, Presidente Ghigo e Assessore Masaracchio, è altrettanto vero che la giurisprudenza - non richiamo l'attenzione del collega Majorino perché vedo che c'è già, se dico delle cose inveritiere può correggermi - con orientamento ormai pacifico ed incontrovertibile... Interrompo un attimo il mio intervento, aspetto che il Consigliere Ghiglia finisca di suggerire al Presidente Ghigo...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



CHIEZZI Giuseppe

Va bene, mi correggo: aspetto che il Consigliere Ghiglia finisca di lavorare con Ghigo per il bene della comunità...



CAVALIERE Pasquale

Ghiglia ordina, non suggerisce!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Diciamo che gli piacerebbe.



CHIEZZI Giuseppe

Non portate in piazza questa nuova vicenda di contrasti al vostro interno che non ci interessa.
Dicevo: è altrettanto vero però che la giurisprudenza, con orientamento ormai pacifico ed incontrovertibile, ha sancito nel campo civilistico accanto alle tradizionali forme di responsabilità contrattuale, cioè per inadempimento, e di responsabilità cosiddetta aquiliana, cioè una responsabilità collegata al generale parametro di risarcimento del danno ingiusto, anche un terzo tipo di responsabilità, denominato responsabilità precontrattuale (che è quella che potrebbe aver assunto l'Assessore Masaracchio), che trova il proprio fondamento nell'art. 1337 del Codice Civile e che impone alle parti, durante lo svolgimento delle trattative che porteranno - non vengono negate dalla difesa dell'Assessore Masaracchio alla formazione di un eventuale contratto - trattative che ci sono state ed eseguite presso l'Assessorato alla presenza dell'Assessore e di un consulente, semplicemente amico da un certo punto in poi - di comportarsi secondo buona fede.
Una buona fede che trova fondamento nell'art. 1337 e che probabilmente ha fatto difetto in capo all'Assessore Masaracchio e al suo consulente.
Diventa difficile credere che l'Assessore Masaracchio non possa non aver pensato che in base ai colloqui che ha tenuto con gli esponenti della Events e in base alle rassicurazioni più volte reiterate di un impegno della Regione sorgesse in capo alla Events l'aspettativa di tale impegno.
Sarebbe stupefacente questo: durante una lunga trattativa, con lunghi colloqui, pensare che non si ingeneri l'aspettativa di un tale impegno aspettativa che poi - come si è visto - è stata alla base delle obbligazioni contratte dalla Events con la Società Futura e, tramite questa, con la Publikompass.
Il comportamento dell'Assessore Masaracchio ha sicuramente fatto insorgere in capo alla Events una posizione giuridica di affidamento, la cui meritevolezza di tutela spetta al giudice valutare. Non siamo in tribunale, ma siamo in presenza di una situazione amministrativa che vede due soggetti in tribunale coinvolti in una vicenda che li divarica - i due soggetti sono il Presidente Ghigo e l'Assessore Masaracchio - in una questione che il giudice deciderà se fondata. La questione è in merito al fatto se la Società Events, in base ai comportamenti dell'Assessore Masaracchio, debba essere oggetto di un risarcimento da parte di qualcuno.
Questo qualcuno può essere l'Assessore Masaracchio, ma può essere anche la Regione, perché la Regione aveva stilato una deliberazione.
In tribunale entrambi vi difenderete, l'uno difenderà la propria persona, l'altro difenderà la Regione; vi difenderete entrambi, ma su crinali contrapposti, perché le due difese sono nette e diverse. Mentre la Regione può semplicemente difendersi dicendo di non aver mai stilato la delibera, altrettanto non può fare l'Assessore Masaracchio, ma se il tribunale, esaminando la questione, venisse alla conclusione che comunque la ditta che ha richiesto il giudizio ha ragione a richiedere un risarcimento del danno in quanto in buona fede gli si è lasciato credere che gli impegni sarebbero stati assunti, allora siamo in una situazione che, dal punto di vista amministrativo e politico, non si può non far notare al Presidente Ghigo - che sta chiacchierando al telefono. Non si pu non fargli notare l'inopportunità di mantenere all'interno della propria Giunta, per di più con funzioni apicali di Vicepresidente, una persona che dopo aver ingenerato l'equivoco in cui un soggetto estraneo alla Pubblica Amministrazione stava cadendo, non solo non ha impedito tale situazione probabilmente violando così apertamente il citato disposto dell'art. 1337 del Codice Civile, ma ha anche perseverato nell'equivoco ingenerato lasciando trasparire il coinvolgimento dell'Ente che egli era ed è tuttora chiamato a codirigere.
Da un punto di vista più strettamente giuridico, non si può poi non ricordare che, sia pure nell'evoluzione normativa che ha visto il susseguirsi delle leggi n. 154 del 1981, n. 55 del 1990 e n. 16 del 1992 l'esistenza di una lite pendente a carico del soggetto viene tuttora individuata come circostanza di ineleggibilità alla carica di Consigliere regionale. La legge è poi chiara nel precisare che, qualora una tale causa sorga non al momento di elezione del candidato bensì sopravvenga in un momento successivo nel corso della legislatura - come questo - venga dichiarata l'immediata decadenza del soggetto dalla carica ricoperta (in questo caso, l'Assessore Masaracchio dovrebbe essere immediatamente dichiarato decaduto).
La materia, in realtà, ha visto più volte l'intervento della Corte Costituzionale che, specialmente in relazione alle cause di ineleggibilità ed incompatibilità introdotte per motivi di appartenenza ad associazioni di stampo mafioso, ha tentato di mitigare il rigore normativo di certe previsioni con l'esigenza di rispetto del principio, costituzionalmente tutelato, della definitività della condanna come centro identificatore di colpevolezza.
Anche sulla previsione della lite pendente come causa di ineleggibilità, il dibattito è tuttora aperto, e vi sono autorevoli pareri giuridici che contestano la legittimità costituzionale di una simile prescrizione normativa, che ricollega conseguenze sfavorevoli di notevole rilevanza a semplici circostanze di natura meramente procedurale come l'esistenza di un giudizio pendente, il cui esito è ancora tutto da definire.
Al fine di evitare soluzioni intransigenti - e quindi esprimo come Gruppo una posizione di massima responsabilità e di assolutamente alcuna strumentalizzazione, ma di preoccupazione - che mal si conciliano con la ricerca di un giudizio equilibrato, noi proponiamo di investire dell'intera questione, subito, la Giunta delle Elezioni, affinché esamini immediatamente questa vicenda. La Giunta delle Elezioni è l'organo che lo Statuto regionale, ai sensi dell'art. 14, ha insediato per l'intera durata della legislatura. Mi sembra che sia presieduta dal collega Angeli, per cui mi rivolgo anche direttamente al Presidente della Giunta delle Elezioni affinché la convochi, in modo che il Consiglio possa valutare, a seguito di una relazione della Giunta, con completezza di indagine, la posizione di un proprio componente.
E' quindi intenzione, ma vorrei sentire anche gli altri Gruppi di minoranza, del mio Gruppo presentare una mozione in questo senso, mozione che ho predisposto in forma di bozza e che adesso porremo all'attenzione dei nostri colleghi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Come al solito, ci siamo trovati di fronte a delle non risposte da parte del Presidente Ghigo sui problemi sollevati dall'interrogazione.
Mi sembra che il caso sia estremamente grave; nella stessa relazione letta dal Presidente Ghigo ci sono degli elementi estremamente contraddittori. Infatti si conclude dicendo: "La difesa dell'Assessore Masaracchio e la difesa della Regione sono in sintonia", però, poco prima la stessa relazione aveva detto che, ad un certo punto, l'Assessore Masaracchio aveva sollecitato delle delibere di sanatoria. Quindi, la questione è stata affrontata a più riprese e, ad un certo punto, si è tentato di fare una sanatoria; quando si è riscontrato che la sanatoria non era possibile, per cui non è stata fatta, è scattato tutto l'iter.
Ci troviamo sicuramente di fronte ad un problema di irresponsabilità da parte del Vicepresidente, dimostrata varie volte già come Assessore; credo che ciò sia di una gravità estrema e che non possa concludersi così facendo finta di niente. Il caso c'è, ed è abbastanza grave; come minimo mi sarei aspettato che l'Assessore Masaracchio (rispetto al quale condivido, nelle conclusioni finali, il fatto che probabilmente si è mosso del tutto onestamente, diciamo ingenuamente, con una notevole dose di irresponsabilità) oggi assumesse perlomeno un atteggiamento responsabile e si dimettesse. Secondo me, questo sarebbe il minimo.
Poi la Giunta delle Elezioni valuterà se esiste o meno un'incompatibilità con la carica di Consigliere; quello che esiste - grossa come una casa - è l'incompatibilità con l'incarico di Vicepresidente e di Assessore, il fatto di far parte di questa Giunta, perché la leggerezza con cui è stato affrontato il problema è incredibile.
Non si può scaricare la responsabilità sulle ditte. Abbiamo sentito dire più volte che poi sono subentrate delle delibere successive in sanatoria. Le ditte sanno che questo avviene, per cui, quando si trovano di fronte ad un Assessore che dice: "Si fanno queste cose qui", le fanno perché sanno che, ad un certo punto dell'iter, della procedura, arriva il momento in cui la questione viene risolta e loro possono effettivamente avere quanto dovuto. In questo caso, non avviene, perché da parte dell'allora Assessore alla formazione professionale c'è stato un comportamento del tutto leggero ed irresponsabile.
Di fronte a questo, credo che noi dobbiamo prendere delle decisioni adesso non è più Assessore alla formazione professionale, e va bene, perch tra l'altro non è l'unico caso, l'unico problema che abbiamo avuto con la formazione professionale. Se ricordate, circa un anno fa, abbiamo lungamente discusso di problemi della formazione professionale nel periodo in cui la competenza era dell'Assessore Masaracchio, quindi non è una storia nuova.
Credo dunque che non si tratti semplicemente di spostarlo da un posto all'altro, ma, di fronte al caso che ci troviamo di fronte, si dovrebbe assistere ad un atto di coraggio da parte sua, di responsabilità finalmente, rassegnando le dimissioni. Se ciò non avverrà, credo dovrebbe essergli chiesto da questa maggioranza, cioè se non ci arriva da solo l'Assessore Masaracchio, credo che la maggioranza dovrebbe assumersi questa responsabilità, e non nascondersi, fingendo che il problema non esiste.
Io non so se il Gruppo di Alleanza Nazionale pone dei veti, ma se li pone credo che sbagli, non dovrebbe farlo. In questo caso, non funziona, in quanto siamo di fronte al fatto che in tribunale la Regione va a difendersi dal suo Vicepresidente. Non credo che vi siano dei precedenti, non credo che ci siano molte situazioni di questo genere, ma credo che in qualsiasi altro posto si manifestasse questo problema, avremmo avuto degli atti conseguenti. E' incredibile che ciò non sia avvenuto.
Ritengo inoltre - e sono d'accordo con quanto diceva il Consigliere Saitta - che esista una responsabilità complessiva, perché non è possibile che un problema di questo genere si scopra casualmente. La Giunta, quando ha dovuto affrontare il problema, doveva immediatamente rendere noto il fatto almeno al Consiglio e poi prendere in quel momento i provvedimenti.
Non è possibile che noi affrontiamo il fatto perché casualmente l'abbiamo scoperto! Rispetto al fatto che uno dei membri più significativi della Giunta ad un certo punto viene denunciato dalla Giunta stessa e la Giunta si difenda da questo, ci doveva essere una procedura di informazione dei Gruppi e del Consiglio, che non è avvenuta e che io ritengo grave. E' un elemento grave di cui sicuramente il Presidente è responsabile.
Concludo l'intervento dicendo che analizzeremo la proposta avanzata dal Consigliere Chiezzi rispetto al problema dell'incompatibilità, ma chiediamo, come Gruppo, un atto preciso di responsabilità da parte della maggioranza e dello stesso Assessore Masaracchio, che vorrei sentire su questa questione e che dica che oggi si dimette in questa sede.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Credo che in questa seduta abbiamo già assistito ad un modo particolare di porsi di questa maggioranza. Mi sono permessa prima di commentare a margine l'intervento del Consigliere Ghiglia quando diceva che in fondo le cose non vanno così male - "tutto sommato, non c'è una truffa nella vicenda del Global Service" - e mi sono permessa di fare le mie considerazioni di carattere personale e politico intorno a questo modo di porsi. Ma anche di un altro modo di porsi di questa maggioranza e di questa Giunta, nel senso che il Presidente della Giunta regionale prima ha letto una risposta all'interrogazione che vede come primo firmatario il collega Saitta, ma che vede anche la firma di tutte le opposizioni, quasi a dire "vi leggiamo la pagina di un bel libro di favole" e ci ha risposto con un'altra bella favola. Favola nel senso proprio lieto del termine: c'è tutta una grande armonia, tutto va bene, tutto è andato bene.
Noi abbiamo esaminato questa vicenda, l'abbiamo anche approfondita e ci presentiamo in quest'aula dicendo ai Consiglieri regionali che questa vicenda è tutt'altro che una bella favola! Abbiamo un inizio molto preciso e molto lineare: l'Assessore Masaracchio in data 6/8/1996 presenta una linearissima delibera di Giunta (sono assenti in questa Giunta gli Assessori Angeleri, Cavallera e Goglio), nella quale dice che ci sono stati degli incontri, ci sono state delle prese di posizione e si è deciso di deliberare la realizzazione del progetto che porta a questo Salone. La delibera originaria presentata da Masaracchio dice di adottare con successivo atto deliberativo le determinazioni concernenti le modalità e i limiti di partecipazione della Regione Piemonte all'organizzazione del Salone, nonché gli oneri tecnico-operativi che dovranno essere assunti a carico del capitolo 10330 del bilancio dalla Regione Piemonte per l'anno 1997, che mi sembra siano i capitoli della Presidenza della Giunta regionale. Una delibera di Masaracchio in maniera molto lineare dice: "Noi abbiamo deciso di fare questo Salone, decidiamo poi con altro atto deliberativo di dire quanto dobbiamo deliberare in termini economici", ma individua già i capitoli di spesa da cui prendere queste risorse e, poich abbiamo studiato in occasione di altra vicenda come è organizzata la Giunta in questa fase, sappiamo che quando vi è un concorso di Assessorati (in questo caso, si citano la formazione professionale e il turismo) molto sovente si decide di prendere le somme dai capitoli della Presidenza. La cosa va avanti. La descrizione di come va avanti abbiamo avuto modo di apprenderla dalla dettagliata memoria costitutiva in giudizio della Ditta Events, che ci dice le cose che ha relazionato il collega Saitta, cioè che si è andati avanti come se questa cosa si dovesse realizzare, con tutte le intenzioni di realizzarla. Nella sua buona fede, devo dire, l'Assessore Masaracchio ad un certo punto, dopo molto tempo (è passato un annetto) scrive al Presidente della Giunta regionale e gli dice: "Noi allora abbiamo deliberato questa cosa, il Salone è stato fatto, questi hanno fatto i passi che dovevano fare, a questo punto paghiamo: perché non si fa la delibera?".
Io capisco che la delibera peraltro poteva farla Masaracchio, ma forse poteva anche farla il Presidente della Giunta regionale che, dicono coloro che hanno seguito questo argomento, doveva muoversi sui suoi capitoli. Non c'è il provvedimento. Il Presidente della Giunta regionale che cosa fa? Si rivolge agli uffici. Gli uffici, a questo punto, si rimpallano la questione: il turismo dice che deve essere la formazione professionale e la formazione professionale dice che deve essere il BIC; il BIC non so che cosa dice, ma ad un certo punto si difende dicendo che la Regione aveva preso questa posizione.
In tutto questo c'è evidentemente una logica, diciamo non nuova, nel senso che quante volte può essere successo che si fa la delibera di massima, non si arriva per tempo a fare la delibera di merito che stabilisce soltanto alcune particolarità e poi sulla base di quelle delibere che stabiliscono le particolarità (in questo caso l'aspetto economico) si può poi pagare la ditta. Qui gli uffici non si muovono, nel senso che gli uffici sembrano dire che le cose sono andate in un modo (lo si approfondirà) per cui la delibera in sanatoria non si può fare; tant'è che la delibera in sanatoria non si fa, nonostante un'attivazione non solo ripeto, in buona fede dell'Assessore Masaracchio, ma dello stesso Presidente della Giunta regionale che chiede se si può fare. Non si pu fare la delibera in sanatoria. Gli uffici ad un certo punto, evidentemente disconoscono questa vicenda. A questo punto, magari - io ritengo di dire una piccola società si trova esposta per decine di milioni ed evidentemente si trova in grande difficoltà per cui parte la vicenda di costituzione in giudizio da parte di questa società avverso la Regione. E qui comincia la seconda parte di questa vicenda, perché la Regione che cosa fa? La Regione fa una deliberazione, ovviamente assente l'Assessore Masaracchio. Si capisce che è una deliberazione estremamente ragionata dal punto di vista giuridico-politico, questa volta, perché questa deliberazione, assunta il 30/12/1998, che decide la costituzione in giudizio, ovviamente (qui è giusto) assente il Vicepresidente Masaracchio, decide prima di tutto di costituirsi in giudizio, poi di non utilizzare l'avvocatura interna e di assumere all'esterno, dice la delibera, "considerando che ragioni di opportunità consigliano di avvalersi nel predetto giudizio, nell'eventuale successiva esecuzione del patrocinio, di un legale esterno all'Amministrazione che può essere individuato nella persona dell'avv.
Francesco Mariocco", ecc.
Ora io mi chiedo, per prima cosa, se è vera la favoletta che ci ha raccontato il Presidente della Giunta regionale che va tutto bene e che tutto è stato fatto d'intesa con l'Assessore Masaracchio. Perch l'avvocatura della Regione Piemonte non fa la sua parte, per la quale abbiamo chiamato dirigenti e quant'altro, e non fa lei la difesa? Si decide di accedere all'esterno, ma nella deliberazione di costituzione in giudizio si sta bene attenti a mettere una frasetta che testimonia del fatto che l'ipotesi della lite pendente fu già presa in considerazione allora da parte della Giunta regionale perché si scrive: "Ritenuto necessario provvedere alla costituzione in giudizio per resistere alla domanda avversaria e con proposizione di ogni domanda nell'interesse dell'Ente, anche in via riconvenzionale, e nei confronti di terzi da chiamarsi in giudizio". Già allora quindi la Giunta regionale si pose questa questione.
E poi siamo alla fase che è già stata messa in evidenza dai colleghi: BIC si costituisce in giudizio; l'Assessore Masaracchio si costituisce in giudizio con un intervento dell'avv. Claudio Berrino (ritroveremo questo nome successivamente in una delibera pochi giorni dopo); il Presidente della Giunta regionale si costituisce a sua volta in giudizio, dicendo che la Regione all'Events non deve niente, dal suo punto di vista non può che fare così, ma aggiungendo quella frasetta che credo che il collega Saitta abbia letto: "Se impegni sono stati assunti da detti signori, Peretti e Masaracchio, evidentemente trattasi di impegni del tutto personali che non investono in alcun modo la sfera giuridica della Regione". Certo è che se Masaracchio si fosse mosso d'intesa con il Presidente Ghigo, così come Ghigo ha voluto farci apparire nella sua illustrazione, indubbiamente la strada successiva sarebbe stata un'altra.
Sono questioni molto spiacevoli per la verità, perché si capisce che vi è stata evidentemente tutta una serie di incomprensioni. Gli uffici potrebbero essersi sentiti esclusi da tutta una vicenda nella quale non erano stati sufficientemente coinvolti e ad un certo punto hanno detto "Noi non possiamo fare la deliberazione" e poi Events, come è arrivata ad Events? Questo è un passaggio che non capisco: perché Events e non altri ha concorso? Fatto sta che gli uffici non decidono di procedere ad un atto in sanatoria; fatto sta che la Giunta regionale fa quel tipo di delibera di costituzione in giudizio e lo fa fare ad un avvocato esterno, mettendo quella frase a tutela propria rispetto a terzi, fra i quali - questo è il punto! - è ricompreso il Vicepresidente della Giunta regionale! Fra questi terzi è ricompreso il Vicepresidente della Giunta regionale! Poi lo dice poi lo scrive, poi si difende così! Ripeto: lo stesso Vicepresidente della Giunta regionale è indotto a difendersi e a farsi difendere dall'avv. Berrino; avv. Berrino che - ripeto non so se è lo stesso che qualche giorno dopo riceve o riceverebbe dalla Giunta regionale un incarico per problematiche di tutela ambientale e paesaggistica. A questo punto, se l'avv. Claudio Berrino è lo stesso della delibera è lo stesso avvocato! Detto questo, adesso noi che cosa abbiamo davanti? Una ditta che non si sa se è fallita, se fallirà, certamente ha delle grandi difficoltà e che tutto sommato, sono difficoltà che sono state acquisite dallo stesso Assessore Masaracchio quando si è attivato presso la Giunta dicendo "ma insomma paghiamo". Abbiamo davanti questa situazione sulla quale deciderà il tribunale.
Termino, Presidente, per dire, però, che noi abbiamo davanti purtroppo, per come la Giunta si è attivata, una lite pendente, perché o le leggi noi non le sappiamo più leggere - ed è possibile - oppure la legge n.
154 del 1981, che reca le norme in materia di ineleggibilità ed incompatibilità, dice: "Colui che ha lite pendente in quanto parte in un procedimento civile o amministrativo, rispettivamente con la Regione, la Provincia o il Comune, si trova nelle condizioni di decadenza".
D'altro canto, tutto l'impianto di difesa che la Giunta regionale ha assunto certamente fa sì che il Presidente della Giunta regionale si sia tutelato da una rivalsa di un soggetto nei suoi confronti per 100 o quanti milioni saranno, ma ci induce a dire che avendo in qualche modo buttato a mare il Vicepresidente della Giunta regionale, lo ha posto nelle condizioni di decadenza sulle quali un organo della Regione Piemonte che funziona un po' come "interna corporis" in qualche modo della Regione, cioè la Giunta delle Elezioni, possa - forse debba - compiere il suo lavoro.
Chiariremo meglio queste questioni; non diciamo questo con uno spirito o una volontà da parte nostra accusatoria; rileviamo solo una situazione che, per l'ennesima volta, ha visto come protagonisti esclusivi la Giunta regionale e la sua maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Vedo che l'Assessore Masaracchio segue il dibattito con un'espressione enigmatica...



RIBA Lido

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale



RIBA Lido

E' il minimo che possa fare.



RIBA Lido

Te ne stavo dando atto. Quasi come a dire "il mio segreto è chiuso in me; voi discutete, poi vedremo".
E' sicuramente complessa la situazione, io cerco di riassumerla sulla base degli atti che sono già stati ampiamente illustrati per ricavarne la situazione in cui ti trovi tu, si trova il Consiglio, si trova il Presidente, dal punto di vista politico, dal punto di vista giuridico e credo, Masaracchio, di non farti un torto se dico anche dal punto di vista etico, sapendo quanto tu - non lo dico in modo non sincero - sei sicuramente persona legata, come tutti gli altri del resto, al valore etico dei comportamenti.
Ci troviamo di fronte ad un'operazione che ha visto decidere, con un atto ufficiale della Regione (poi probabilmente ci sarà una versione autentica da parte dell'Assessore Masaracchio, io lo auspico perché questa è una sede di discussione e perciò di confronto della questione che è oggetto della nostra preoccupazione), ci troviamo di fronte - dicevo - ad un'iniziativa autorizzata con una delibera di intenti della Giunta regionale in direzione della realizzazione di un Salone della Formazione Professionale e della Cultura Tecnica. Operazione alla quale poi ha atteso l'Assessore Masaracchio avvalendosi, a quanto pare, e francamente tu ci devi spiegare perché, pur avvalendosi di tale Peretti, lo dico senza alcun elemento di non considerazione, lo dico così perché lì era tale Peretti non essendo né un consulente, devo presumere neanche un particolare amico di famiglia, trattandosi di rapporti che in genere non trattiamo, non confondiamo con la nostra attività professionale e politica, ma essendo persona che in qualche maniera si è venuta a trovare nella situazione di svolgere un ruolo di rappresentanza sia dell'Assessore sia dell'Amministrazione.
Presidente Ghigo, non risolverei la questione dell'irresponsabilità per la mancanza dell'atto formale di incarico in modo così semplice. E' norma giuridica ricorrente - oggi stiamo discutendo di una materia della quale abbiamo poca dimestichezza, ma consentitemi questo sconfinamento che faccio con tutta la titubanza del caso - che chi opera in nome e per conto apparentemente di un'istanza, di un'istituzione, di un'amministrazione opera in funzione di una sua prerogativa, di una sua qualifica. Ci mancherebbe che un Consigliere, presentandosi in qualche paese del Piemonte (vale per tutti i Consiglieri), dicesse che sta parlando non in veste di Consigliere, ma così, perché è un "pirla"! Scusate l'espressione, ma calza.
Gli Assessori, viaggiando, magari con l'auto di servizio ovviamente, non possono dire: "Io ero lì, ma è ibrida la mia natura, non prendetemi per rappresentante dell'Amministrazione". Presidente Ghigo, per dimostrare che non si era rappresentante dell'Amministrazione occorrerà ulteriormente costituirsi in giudizio contro l'Assessore Masaracchio che ha indotto terzi a considerare la "performance" in nome e per conto della Regione.
Non voglio anticipare le conclusioni di un giudizio, ma se fossi la Futura o la Events non avrei difficoltà a presentare dei documenti dai quali risulti che nessuno ha chiesto loro se effettivamente avevano una lettera o una deliberazione in tasca; tutti comunque hanno considerato che fosse persona che agiva in nome e per conto dell'Amministrazione regionale.
Tutti voi Assessori quando vi recate nei vari paesi e vi comportate da Assessori, qualcuno vi ha forse chiesto se avete una deliberazione in tasca che vi autorizza ad impegnarvi? Ve lo domando, in quanto sono sicuro che nessuno vi ha mai avanzato tale richiesta! Voi avete sempre agito sapendo che venivate considerati, a pieno titolo, espressione, mandatari rappresentanti dell'Amministrazione.
Assessore Masaracchio, la questione della distinzione e del titolo personale, quando si agisce in forma ufficiale, non esiste, e riusciranno a dimostrarlo, non sono così sprovveduti da muovere causa, rischiando di perderla dicendo semplicemente che avevano agito in quel modo per recuperare il credito.
Detto questo, per quanto riguarda la rappresentanza, se noi ritenessimo che non siamo - noi per primi - nella condizione di doverci sentire vincolati, in quanto rappresentanti di un'istituzione, evidentemente verrebbe meno il diritto etico di essere Consiglieri ed Assessori. Per un po' di tempo ho avuto l'occasione di rivestire la carica di Assessore - poi i piemontesi hanno votato diversamente - e molte volte mi sono assunto degli impegnati, ma sempre in veste di rappresentante dell'istituzione.
Assessore Masaracchio, io voglio questo colloquio con te, proprio perché non sei persona da sottrarti all'espediente di non intervenire perché qualcuno te lo ha chiesto. Questo non è un collegio giudicante questo è un Consiglio regionale che discute di problemi che si sono venuti a creare per tutti.
L'azienda è stata incaricata, informalmente, dall'Assessore Masaracchio di promuovere l'iniziativa, quindi l'Assessore, rappresentando ed impegnando l'Amministrazione, è debitore di quanto promesso, fatto credere.
Oppure la questione è un'altra - e vale anche per il Presidente Ghigo ovvero che la ditta in oggetto non era stata autorizzata e sta cercando un espediente per farsi pagare dalla Regione un credito di cui non ha diritto.
Ma ve la sentite di sostenere quest'ultima ipotesi? Io non conosco la ditta, ma ve la sentite di sostenere, anche nel momento in cui si va in giudizio, che quella ditta sta tentando di farci pagare un credito di cui non ha diritto e quindi di farsi consegnare una somma, un corrispettivo finanziario per una prestazione che non ha reso all'Amministrazione regionale? Anche in questo caso c'è il principio dell'eticità. Chi se la caverà giuridicamente non lo so, ma contrapporsi a quella ditta significa mettersi di fronte al dilemma: è stato l'Assessore Masaracchio che ha affidato l'incarico, e quindi bisogna riconoscere che il debito esiste, oppure non gli è stato affidato l'incarico, e in questo caso bisogna denunciare la ditta per un tentativo di riscossione di un credito che non ha? Una terza ipotesi non può esistere.
Lo ricordava bene anche la Consigliera Spagnuolo, a meno che l'Assessore Masaracchio e il signor Peretti si siano impegnati in proprio.
Se questa è la questione, l'impegno in proprio è da onorare; si pu incorrere in errori di questo genere, allora, ancora una volta, lo stile etico a tutti imposto e dal quale abbiamo il dovere di non immaginare nemmeno di derogare, significa che i soggetti citati hanno indotto la ditta a fare, quindi ne sono in qualche modo responsabili; vediamo di conseguenza.
Questa ipotesi, che riguarda ancora una volta la deontologia del comportamento dell'Assessore non viene qui affacciata e io invece insisto affinché ciò avvenga.
L'ultima questione posta da tutti è che quando si crea una situazione di vertenza nei rapporti con l'Amministrazione, un Consigliere regionale provinciale o comunale si trova in una condizione di ineleggibilità neanche di incompatibilità, pertanto di decadenza. Questo compete alla sovranità della Giunta delle Elezioni, che invito il Presidente Angeli a convocare subito, dotandosi naturalmente della consulenza giuridica necessaria. Si tratta sicuramente di un atto di rilevanza estrema, vedrà la Commissione, io però, in questa sede, che non è quella che pronuncia un giudizio di decadimento o di permanenza, dal punto di vista giuridico chiedo di capire come si è pervenuti a questa situazione, se la responsabilità è della ditta, dell'Assessore Masaracchio a titolo personale, o dell'Assessore Masaracchio in quanto ha impegnato l'Amministrazione o più persone, ma questo deve essere detto in modo esplicito, in forma non equivoca, e dal Presidente e dall'Assessore, il quale - come dicevo - da ultimo, evidentemente, non vorrà portarsi questo suo segreto oltre il termine di questa seduta, altrimenti assisteremmo al melodramma, come giustamente ho pensato di ricordare, e non più ad una seduta di Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

A me pare proprio un bel quadretto; forse, al momento, manca l'Assessore Vaglio (che si è assentato un attimo), però il quadretto è davvero interessante.
Mi piacerebbe - credo che tutti noi Consiglieri potremmo fare questa richiesta - partecipare qualche volta ad una riunione di Giunta: così, per curiosità, per capire di cosa parlate.



CAVALIERE Pasquale

SCANDEREBECH



CAVALIERE Pasquale

Vuoi già prepararti? Stai calmo, c'è tempo!



CAVALIERE Pasquale

Con te il quadretto è completo, nel senso che, anche senza l'Assessore Vaglio, c'è l'"en plein"! Le risposte che ci vengono fornite rispetto a tutte le questioni che adesso è inutile ricapitolare (perché sono talmente tante e talmente gravi), verosimilmente discusse in Giunta prima che in maggioranza, come avviene in ogni compagine governativa che si rispetti, sono davvero stupefacenti e danno l'impressione che in Giunta - massimo vertice regionale - si parli veramente d'altro rispetto ai problemi di amministrazione e di gestione della cosa pubblica. Purtroppo, il Presidente Ghigo non è Presidente della bocciofila di Borgo Po, ma è Presidente della Giunta regionale; dico purtroppo, perché, Presidente, se sono vere le cose che dice, lei ha dimostrato di non essere in grado di gestire, perché non sa niente, non si accorge di niente, non capisce quasi niente di cosa le succede attorno.
Questo è il quadro che non la mia malignità mi induce a rappresentare ma che registro da quanto lei afferma.



PRESIDENTE

La prego, Consigliere Cavaliere, moderi quello che dice.



(Commenti in aula)



CAVALIERE Pasquale

Allora mi spiego meglio. Il Vicepresidente Masaracchio è tanto simpatico, ne abbiamo sempre riconosciuto la simpatia; se però è vero quanto ho sentito poco fa, e cioè che il suo avvocato difensore, quello personale, che lei ha incaricato, è lo stesso che lei ha proposto qualche giorno dopo l'incarico che lei gli ha dato personalmente, per un incarico professionale nel nostro Ente... Non so, Presidente, se si rende conto...



PRESIDENTE

Ma a quale Presidente sta parlando? A me? Io le stavo sottolineando le espressioni che ha usato nei confronti del Presidente della Giunta.



CAVALIERE Pasquale

Le sottolinea anche lei, quindi. Dicevo, l'Assessore Masaracchio pu essere tanto simpatico, ma se l'avvocato difensore che ha indicato - e sono scelte sue, che può fare - è lo stesso che qualche giorno dopo, come ho appreso dall'intervento della collega Spagnuolo, ha proposto in Giunta affinché gli venisse dato un incarico di consulenza, voi veramente non vi rendete conto di quello che fate, o ve ne rendete conto e allora non siete una Giunta, ma un'associazione di altro tipo, un'associazione con scopi diversi da quelli della gestione della Pubblica Amministrazione.
Il Presidente, infatti, dice una cosa (mi pare di cogliere nella sua favoletta). Dice: "Poiché quella mostra non rientrava più negli indirizzi dell'Amministrazione, noi abbiamo fatto la delibera di copertura, non l'abbiamo portata avanti, ecc.". Poiché avete fatto una delibera che riconosce quegli indirizzi ed individua persino i capitoli a cui poi fa riferimento l'Assessore Masaracchio per ricordarvi gli impegni l'Assessore Masaracchio si è impegnato su quei capitoli, e quindi nella lettera vi indica persino il capitolo di cui avevate discusso - dov'è scritto che avete cambiato indirizzo? Dov'è scritto? Dov'è la delibera che revoca quell'indirizzo, dandone un altro? Altrimenti, si possono fare tutte le delibere, cioè si possono fare cinquanta delibere di impegno su cinquanta problemi diversi, e poi, ad un certo momento, cambiare idea e dire: "No, abbiamo cambiato indirizzo".
Ma gli indirizzi sono degli atti, la Giunta li dà con le delibere, li dà con gli atti programmatici, li dà con le relazioni, li dà con degli atti precisi, di solito deliberativi. E' qui che non regge, tant'è che l'Assessore Masaracchio, in base alle lettere che sono state scritte l'indirizzo non lo cambia. Nelle lettere che lui scrive al Presidente Ghigo dice delle cose diverse da quelle che poi afferma nella memoria difensiva dice delle cose diverse, diametralmente opposte: "La Giunta... Ci siamo impegnati...". Vi siete impegnati, per cui dice delle cose completamente opposte.
Allora, al di là del merito della questione, va da sé che, nel momento in cui il Presidente firma quel parere difensivo, quell'atto difensivo della Regione, al di là che l'abbia letto o meno, perché può anche darsi che il Presidente non l'abbia letto - credo che il Presidente legga poco gli atti della sua Giunta, gli atti della Regione, e i risultati si vedono l'atto conseguente politico - gli atti tecnici sono quelli di cui hanno parlato i colleghi - dovrebbe essere la sospensione dall'incarico di Masaracchio.
Lo stesso Assessore Masaracchio, personalmente, deve togliere dall'imbarazzo il Consiglio. Non si può stare in una situazione di questo tipo: è una situazione ridicola, al di là di come siano andate le cose. E' una condizione ridicola! Finché non si chiarisce la situazione, l'Assessore Masaracchio non può essere il Vicepresidente della Giunta regionale chiamato dalla Giunta regionale "tal signor Masaracchio". Non può: è una situazione incredibile! Presidente, chiamiamo sempre quel campione rappresentativo di dieci persone e spieghiamo loro la situazione: cosa possono dire? Parlo sempre del campione rappresentativo del CIRM a cui fa riferimento Ghigo, conoscono Ghigo e quindi danno sempre un giudizio. Credo che questa sia una questione.
L'altra ed ultima questione che invece induce ad un giudizio ancora negativo sul Presidente Ghigo che non vigila, non controlla e non governa di fatto, se non virtualmente, il suo è un governo virtuale del Piemonte la dimostrazione di tutto questo è che un fatto normale di questa natura se tutti i fatti si fossero concatenati così come il Presidente Ghigo ha spiegato, una cosa naturale, istituzionalmente corretta e seria sarebbe stata quella di informare il Consiglio, sarebbe stata quella di informare i Capigruppo, quando la situazione è maturata in quel modo.
Mi pare un fatto del tutto naturale. Questo non è avvenuto e dimostra la vostra ennesima malafede, la sua in primis, Presidente della Giunta. La sua completa malafede è dimostrata da questo fatto: lei ha tenuto nascosto questo fatto che era al suo esame, perché lei ha avocato tutta la questione al suo Capo di Gabinetto. Quindi, tutta la questione era a sue mani, era al suo esame, era alla sua attenzione e lei non ne ha mai informato il Consiglio, tant'è che persino il collega Ghiglia la volta scorsa mi ha detto "Adesso vengo a conoscere questo fatto, non ero a conoscenza di un fatto del genere". Che il collega Ghiglia intenda tenere rapporti così in maggioranza sono problemi suoi, ma in quanto minoranza, in quanto rappresentanza di questo Consiglio regionale, è una grande scorrettezza istituzionale che dimostra che c'è una malafede nella gestione di queste operazioni e che le cose per forza si debbono ricondurre alla correttezza istituzionale. Masaracchio si deve dimettere per correttezza, almeno in questa fase e senz'altro il problema deve essere subito esaminato dalla Giunta delle Elezioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Con preoccupazione volevo sottolineare, nel mio breve intervento, che i due ultimi Consigli regionali sono stati oggetto di discussione solo per il comportamento dubbio su appalti di tre Assessori. Questo fatto politico è grave perché penalizza fortemente l'esecutivo regionale e crea forti dubbi timori ed incertezze fra la popolazione piemontese che è già pressata da delicate emergenze e penalizza i lavori di questo Consiglio regionale che dovrebbe essere impegnato sul bilancio preventivo 1999 che è il fatto politico più importante dell'Ente.
Fatto ancora più sconcertante del dibattito è che sul caso Masaracchio non vi siano state risposte chiare del Presidente della Giunta rispetto anche ai delicati problemi sollevati nell'interrogazione che è stata presentata. Su questo caso vi è stata certamente incompatibilità e leggerezza nel comportamento del Vicepresidente della Giunta, anche se oggi l'Assessore non ricopre più incarichi di responsabilità di governo nella Formazione professionale. E' un fatto clamoroso, direi unico in Italia, che un Vicepresidente di una Giunta regionale è in tribunale in contrapposizione alla Regione stessa. E' una contraddizione che fa meditare molto e preoccupare, ma io volevo sottolineare che l'ex Assessore Viglietta per fatti meno gravi di questo ha dimostrato una certa coerenza. Io credo che occorra subito chiarezza e serietà su questa vicenda e nella sua conclusione.
Il Piemonte vive un momento difficile e delicato dove la disoccupazione è il male più grave e proprio i licenziamenti all'Olivetti sono oggetto di gravissima preoccupazione, e il minimo è che questo Consiglio regionale ne prenda atto.
Bisogna avere più serietà nel governo e in questo esecutivo che secondo me, penalizza molto sulla questione morale.
Per concludere si risolvano subito questi problemi morali e si dia finalmente la possibilità concreta al Consiglio regionale del Piemonte di legiferare e deliberare sulle gravi emergenze a partire dal caso Olivetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Debbo esprimere la più completa e totale insoddisfazione per le non risposte che sono state date all'interrogazione.
L'interrogazione aveva posto sei quesiti precisi e puntuali; lei ha risposto soltanto ad uno di questi relativamente al rapporto di fiducia con l'Assessore Masaracchio e allora ritengo, non essendosi espresso, non avendo dato delle risposte agli altri quesiti, di poter fare un esercizio molto semplice, che è quello di ritenere le non risposte come delle risposte negative, a meno che siano affermative, poi lei lo dirà dopo.
Quindi, in sostanza, lei, Presidente, non ha vigilato, non ha risposto su questo fatto, non ha vigilato sull'intera vicenda dell'organizzazione del Salone della Formazione pur essendone a conoscenza.
Lei ha consentito al signor Peretti, pur sapendolo, di frequentare gli uffici della Regione e di presentarsi a nome della Regione Piemonte.
Lei non ci ha spiegato, e vediamo di capirli un po' meglio, i motivi per cui non si è giunti alla sanatoria; ci ha sostanzialmente detto di non aver assunto iniziative qualora era a non conoscenza dei fatti una volta che è stata citata la Regione e nella citazione della Ditta Events viene fuori uno spaccato di illegalità all'interno della Regione Piemonte! Niente, neppure una riga! Non ha dato neppure un giudizio. Se vuole io leggo che cosa c'è scritto nella citazione della Società Events: c'è uno spaccato completo e totale di illegalità! Io credo che qualunque Presidente con un minimo di buonsenso politico, quando legge in una citazione che "i contatti della Società Events furono essenzialmente tenuti dall'Assessore alla formazione, Antonino Masaracchio, personalmente e tramite il suo consulente Peretti, nel corso di diverse riunioni tenutesi tra la primavera e l'autunno del 1996 presso la sede dell'Assessorato alla formazione tra l'Assessore Masaracchio, il Peretti e l'esponente; fu stabilito di dar seguito al progetto presentato dalla Events". E ancora: "durante la fase organizzativa, prendendo parte tramite il Masaracchio e per lui il Peretti i quali stabilirono di volta in volta gli obiettivi e le strategie da seguire intervenendo a volte nella scelta dei fornitori stessi" - è scritto nella citazione depositata in tribunale - "a tutte le riunioni programmatiche era presente l'Assessore Masaracchio e il suo consulente Peretti"... Potrei continuare, ci sono tre pagine dalle quali emerge che questo pezzo della Regione era in mano a privati e soprattutto l'Assessore era in mano ad un esterno che lo consigliava di assumere decisioni non assunte all'interno della Giunta regionale! Questo è il quadro, un quadro di illegalità! Qualunque Presidente che ha la responsabilità giuridica e formale una volta che viene a conoscenza di questo fatto deve chiedere informazioni, notizie ed assumere provvedimenti. Lei non lo fa, non l'ha fatto, non credo che intenda farlo perché non si è espresso in questo senso.
Presidente, lei ha dichiarato cose inesatte; lei sapeva che il Salone si stava organizzando ed era organizzato sotto l'egida - non il patrocinio della Regione; era organizzato dalla Regione Piemonte! L'Assessore Masaracchio al momento dell'apertura, in diversi articoli, che sicuramente il suo potentissimo ufficio stampa (e la rassegna stampa che riceviamo) ha registrato (io l'ho trovato in quella rassegna stampa), parla per conto della Regione, dice che il Salone era organizzato dalla Regione Piemonte.
Quindi, lei lo sapeva, non finga! Lei lo sapeva benissimo, così come lo sapeva prima dell'indizione del Salone, prima dell'evento.
Lo sapeva il 4 febbraio 1997! La Città di Torino e la Provincia di Torino, in una nota ufficiale, firmata dai due Assessori, del Comune e della Provincia, Fiorenzo Alfieri e Miretto, che hanno mandato a lei e all'Assessore Leo, che non vedo (perché c'è anche l'Assessore Leo che in qualche maniera qualcosa potrebbe dirci), constatano che l'organizzazione del Salone è penosa; constatano di non riporre alcuna fiducia nell'organizzazione che è caotica e non si sentono di "assumere alcun impegno a sostegno delle pubbliche istituzioni maggiormente impegnate nel campo educativo". Questo lo hanno scritto gli Assessori Alfieri e Miretto in una lettera inviata al Presidente della Giunta regionale! Quindi, Ghigo sapeva cosa stava capitando, quale piega aveva assunto l'organizzazione dell'evento, diverso rispetto a quello della delibera del 1996. Se la Regione viene chiamata dal Comune e dalla Provincia qualche motivo c'è, non viene chiamata a caso. E' il Presidente Ghigo che ha ignorato questo fatto e nel momento in cui viene sollecitato in questo senso doveva intervenire! Doveva vigilare! Doveva chiamare l'Assessore Masaracchio e dirgli: "Cosa sta succedendo Assessore? C'è un'organizzazione caotica? Litigiosa?". La lettera è del 4 febbraio 1997! Il Salone si è tenuto nel mese di maggio del 1997! Quindi, lei, Presidente, fa una difesa, e la deposita, che è veramente un falso! Dice delle cose false! Dice che lei non sapeva niente! Lei invece sapeva fin dal 4 febbraio 1997 qual era la realtà.
Così come sapeva nei mesi successivi - e qui l'ha ignorato - ma anche Ghiglia sapeva.



GHIGLIA Agostino

Che cosa?



SAITTA Antonino

Poi dirò, se mi ascolti ti dirò.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



SAITTA Antonino

Lo sapeva anche Ghiglia! Non è vero quello che dice il collega Cavaliere che Ghiglia non sapeva le cose. Il Consigliere Ghiglia qualcosa probabilmente ci può dire. Io credo che l'Assessore Masaracchio tenga qualche rapporto con il suo Capogruppo, oppure non ha detto assolutamente nulla a nessuno? Non ha detto niente al Presidente Ghigo! Non ha detto niente al suo Capogruppo? Non ha detto niente al suo Vicepresidente Majorino? Non ha detto niente a nessuno? Cioè lei si è organizzato questo Salone personalmente, individualmente, come un fatto suo personale? Non credo! Non credo proprio! Credo quindi che il Consigliere Ghiglia sapesse anche qualcosa. Poi, il 16 ottobre 1997 - quattro mesi dopo, non anni! - l'Assessore Masaracchio scrive al Presidente Ghigo, all'Assessore Burzi, al Presidente di EXPO 2000 e alla Società Events dicendo: "Presidente, ma come? Mi avete promesso la delibera; era stata assunta una delibera nel 1996, mi avete detto che c'era il capitolo 10337 del 1997; la Regione ha partecipato al Salone 'sia per la parte organizzativa, sia assicurando la propria presenza alle iniziative che si sono svolte nell'ambito del Salone (conferenze stampa, work-shop dibattiti, ecc.)'". Questo è depositato agli atti! Come fa il Presidente Ghigo, nella difesa in costituzione in giudizio (gennaio 1998), a dire che la Regione non sapeva nulla? L'Assessore Masaracchio l'ha informata e ha detto che non era un patrocinio, come invece viene sostenuto nella difesa! Lei a questa lettera non ha risposto! A questa lettera dell'Assessore Masaracchio lei non ha contestato dicendo che la Regione aveva soltanto il patrocinio. Lei non ha risposto! Quindi, anche qui la sua è una comunicazione imprecisa, è in contrasto con la difesa in costituzione in giudizio depositata presso il tribunale.
Così come credo che verso la fine dell'anno anche il Capogruppo di Alleanza Nazionale, sapendo che questi fatti circolavano, abbia chiesto qualche informazione. Non credo che il Capogruppo Ghiglia, essendo molto preciso ed attento al comportamento dei suoi Assessori, si sia disinteressato. Non mi pare. Non credo che si sia disinteressato, però se per caso il Capogruppo Ghiglia si fosse interessato alla vicenda e avesse chiesto notizie a Masaracchio, non ha però informato il Consiglio di questo fatto e non ha assunto iniziative e magari oggi esprime stupore. Io credo proprio di no. Vediamo poi cosa dice il collega Ghiglia su questa vicenda se è proprio vero che non sa niente. Io ho dei dubbi; ho la convinzione che il collega Ghiglia sapesse sicuramente qualche fatto su questa vicenda.
Il Presidente della Giunta ci dice anche un altro fatto: l'EC-BIC da chi e quando è stata incaricata? In quale passaggio? Con quale delibera? Abbiamo discusso qui nel 1996 - ricorda, Assessore Masaracchio? - della questione EC-BIC, dell'aumento del capitale, e lei difendeva questa società, che avrebbe fatto grandi cose! Il Presidente era Peretti...



SAITTA Antonino

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale



SAITTA Antonino

No, quando la difendevo non era Peretti; era un altro.



SAITTA Antonino

Dopo averla difesa è stato nominato Peretti, il suo consulente.



SAITTA Antonino

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale



SAITTA Antonino

No, è stato eletto.



SAITTA Antonino

E' stato eletto per volontà dello Spirito Santo?



SAITTA Antonino

MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale



SAITTA Antonino

Per volontà dei soci.



SAITTA Antonino

Perché è noto che Peretti è stato eletto dai soci senza alcun intervento da parte dell'Assessore Masaracchio e senza intervento da parte del Presidente Ghigo che sicuramente mai e poi mai hanno proposto il consulente inesistente, fantasma, dell'Assessore Masaracchio a diventare Presidente dell'EC-BIC! E il Presidente della Giunta non ci dice oggi una cosa! Non ci dice che quando chiese notizie relativamente all'organizzazione del Salone nell'ottobre 1997, l'EC-BIC era stata messa in liquidazione! L'EC-BIC era stata messa in liquidazione! C'è una lettera in cui risponde ai dirigenti: "Ma cosa dite dirigenti? L'EC-BIC è in liquidazione, non esiste più!".
Niente; su questo si tace! D'altronde, è scritto anche sulla nostra agenda che l'EC-BIC esiste e che ha una sede, per cui qui siamo veramente al paradosso più completo! Concludo, Presidente della Giunta regionale, con una considerazione: io suppongo, credo, spero, che il Vicepresidente Masaracchio, per un atto di coerenza, per ciò che gli ha fatto il suo Presidente che non ha fatto la delibera in tempo quando lei ha sollevato il caso, quando il Comune e la Provincia sollevarono il caso; il Presidente Ghigo non gli ha sanato la questione; non gli ha risolto il problema; l'ha definito una "persona che per caso passa in Regione e parla tanto per parlare"; io credo che lei Vicepresidente, sicuramente avrà uno scatto di orgoglio, di reazione, al contenuto di questa costituzione in giudizio che è un atto di offesa alla sua persona! E' un atto di offesa alla sua persona! Io sono convinto che lei abbia uno scatto di orgoglio per dire al Presidente Ghigo: "Presidente, ma come fa a dire che lei non sapeva niente?". Si difenda! Si difenda, se ha coraggio! E al Presidente Ghigo io dico che il deposito che ha fatto della costituzione in giudizio, se è vera la comunicazione di oggi, se sono vere le questioni oggi sollevate, è un falso! E' un falso commesso in un atto giudiziario! E' un falso commesso in un atto giudiziario! O è vera la dichiarazione di oggi o è vero l'atto di difesa. Sono due cose diverse! Il Presidente Ghigo ci dice che sostanzialmente c'era un accordo tra l'Assessore Masaracchio e il Presidente per difendersi alla stessa maniera. No, non è così! Non si lasci illudere, Vicepresidente Masaracchio: il Tribunale di Torino ha aperto una causa Events nei confronti di Futura, Publikompass Masaracchio e Peretti.
Sono cose totalmente separate, non si lasci illudere da queste informazioni sbagliate! E' chiaro che lei, pur di mantenere l'incarico - lo ritengo anche comprensibile - ignorerà completamente il fatto di essere considerato quasi un "demente" dal punto di vista politico perché si è assunto degli impegni, ma in ogni caso resta la responsabilità del Presidente Ghigo per non aver vigilato e per non aver svolto alcun ruolo! Credo che questa vicenda debba concludersi in due modi: o il Vicepresidente si dimette spontaneamente, oppure il Presidente Ghigo deve ritirare, in questa vicenda che in ogni caso avvia una pendenza, le deleghe.
Presidente della Giunta regionale, credo che anche lei, di fronte a questi fatti, affermerà che ho detto delle falsità, che le informazioni fornite non corrispondono a verità, a meno che il suo silenzio valga come un assenso, ma ci dica qualcosa, risponda! C'è un magnifico libro di uno scrittore sudamericano intitolato "Una frase, un rigo appena"; noi non chiediamo grandi discorsi, quelli li pu fare alla televisione, nelle interviste, chiediamo solamente, rispetto a queste questioni, se corrispondono a verità oppure no.
Se non ci risponde significa che corrispondono a realtà e quindi che lei ha commesso un falso nella citazione, nella costituzione in giudizio: questa è la verità! Queste sono cose serie, non sono banalità, non continui a ritenerle delle sciocchezze della minoranza.
Ha ragione il collega Riba: c'è un fatto etico. Se non si pone rimedio a questo fatto, vuol dire che chiunque della Giunta può andare in giro e dire qualunque cosa, e non è credibile. Se non si pone rimedio io posso dire tranquillamente che il collega Burzi può fare qualunque cosa.
Poi c'è un altro fatto e concludo. Gli appalti, a volte, vengono gestiti dalle Segreterie particolari degli Assessori. Qui neppure le Segreterie particolari degli Assessori! Siamo arrivati agli esterni alla Giunta! C'è un'evoluzione, questa è la grande riorganizzazione! Una volta le Segreterie particolari, adesso gli esterni! Questa è la modalità nuova è la novità da parte della Giunta Ghigo nell'affidare i lavori.
Concludo veramente dicendo che queste modalità devono essere in qualche maniera censurate; se lei, Presidente, non lo fa, si assuma le responsabilità. Ci troviamo nuovamente di fronte ad una situazione in cui si nasconde, ha tentato ancora oggi, la verità; mi pare evidente che su questa vicenda, che è semplice nella sua evidenza, lei commette, ancora una volta, un atto di non vigilanza e credo ne sia responsabile.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Nella sessione odierna del Tribunale del Popolo, che ormai è riunito da quasi dieci ore...



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Ghiglia non può dire così!



GHIGLIA Agostino

Presidente, la invito a garantire la mia libertà costituzionale di parola in quest'aula! E invito i colleghi a difendermi, perché la mia libertà costituzionale non può essere lesa! Ripeto, nella sessione odierna del Tribunale del Popolo, che si è riunita nove ore e mezzo fa, hanno trovato spazio una moltitudine di personaggi o di attori più o meno maggiori. Qualcuno, per esempio il Consigliere Saitta, si è improvvisato "avvocaticchio leguleiastro" tentando di raffazzonare, a parer suo, qualche notizia qui e là - ovviamente con il grado di comprensione di cui ciascuno di noi è capace, perché non si pu rendere sempre il massimo - per costruire o per tentare di costruire tutta una serie di presupposti e di conseguenze seguendo dei ragionamenti, più o meno logici, tanto il risultato massmediatico era già stato ottenuto nei giorni precedenti. Quindi, il fatto di dire cose più o meno logiche, più o meno corrette, non interessa più a nessuno; a me però, più che una serie di considerazioni serie e ponderate, hanno fatto venire in mente uno sketch bellissimo di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello dove uno diceva: "ti ritiri tu, mi ritiro io". Questo mi sembra il livello della serietà e della ponderazione dell'intervento che mi ha preceduto, anche con dei messaggi mafiosi obliqui che appartengono ad un modo di fare politica...



(Vibrate proteste dai banchi del centrosinistra)



SAITTA Antonino

Presidente, lei consente tutto!



GHIGLIA Agostino

Io rivendico la mia libertà costituzionale di parola ed invito nuovamente i colleghi, che la reclamano a gran voce, a difendermi in questa mia prerogativa.



PRESIDENTE

Ognuno si fa carico delle affermazioni che fa, se sono lesive. Vi invito a restare nei limiti di un corretto comportamento.



CAVALIERE Pasquale

E' un mafioso orizzontale!



GHIGLIA Agostino

Non conosco la differenza tra un mafioso orizzontale ed un mafioso obliquo, chiederemo agli esperti di ermeneutica di spiegarci questa sottile distinzione esegetica.



(Proteste dai banchi del centrosinistra)



GHIGLIA Agostino

Presidente, vengo continuamente interrotto! Presidente, vorrei essere garantito nella mia libertà costituzionale.
Presidente, mi si dà del picchiatore, io mi turbo!



SAITTA Antonino

Vieni alla sostanza.



GHIGLIA Agostino

Io non sono torrenziale nelle motivazioni, per cui cercherò di essere sintetico.
Ho fatto questa breve premessa, che però mi sembrava dovuta, perché uno solitamente quando va ad un dibattito porta le famose due "cavagne", con una le prende e con l'altra, per quel che sa e può, cerca anche di darle nel senso figurato e rispettoso delle prerogative costituzionali. Su questo non si discute mai. Questa premessa, che peraltro mi sembrava dovuta serviva a dire che io forse non ho capito - lo dico, colpa mia - però nella risposta del Presidente Ghigo, che mi è sembrata una risposta estremamente calibrata e che spiegava bene l'evolversi della situazione, non ho colto tutte queste conclusioni che qualche collega ha inteso portare.
Perché ho parlato di Tribunale del Popolo? Non è un caso, in quest'aula talvolta - ognuno è libero di dire quello che vuole, al di là delle battute, ci mancherebbe altro! - si sconfina un po', cioè si sostiene una presunta verità. Questa verità, che è presunta, sembra che acquisisca un grado di veridicità maggiore solo perché sulla stessa linea si accodano altri soggetti: io non ho mai creduto in questa logica, è una logica maggioritaria talvolta, ma non democratica. Perché la verità in certi ambiti, visto anche che c'è una causa pendente con tanto di costituzioni difensive, non la stabiliamo qui oggi, perché a me questa presunta verità non sembra assolutamente vera e soprattutto non mi sembra vera nel modo in cui è stata dipinta da alcuni colleghi. Nella risposta del Presidente si è evinto chiaramente che il Vicepresidente Masaracchio aveva interpretato di agire sul presupposto di una delibera, chiamata "delibera madre", e che essendosi reso conto successivamente che questa delibera madre non avrebbe coperto la co-organizzazione del Salone, si era adeguato all'indirizzo della Giunta.
Devo anche dire che credo che un'Amministrazione parli per atti amministrativi, non parli per non dimostrate assicurazioni verbali di Tizio o di Caio, ma parli per delibere, parli per atti formali, parli per impegni di spesa, parli per determinazioni dirigenziali e quant'altro. Non ci troviamo di fronte ad un caso del genere, quindi ci troviamo di fronte al caso dell'opinabile e dell'ipotetico. C'è una causa civile in corso che stabilirà di chi saranno eventuali responsabilità; oggi ci troviamo di fronte al campo dell'opinabile e dell'ipotetico. Da questo punto di vista non è che si possa aggiungere tanto di più, perché uno poi può anche parlare per ore, cercando di argomentare in maniera più o meno logica, ma il dato di fatto è questo, cioè si dà per vera una serie di considerazioni che fanno parte delle motivazioni che una delle parti in causa adduce per sostenere le proprie ragioni. Ma chi ha detto che siano vere? Chi ha detto che i fatti si siano svolti così? Ci sono delle tesi esattamente opposte che sono le tesi, per esempio, della difesa di Masaracchio, ci sono le tesi con cui la Giunta ha fatto la delibera, che non sono le stesse tesi di chi rivendicando un credito, magari attacca in un certo modo. Però, allora secondo me, serietà vorrebbe che prima di dare dei giudizi così trancianti ultimativi e sicuri, si facesse in modo che la causa potesse andare avanti tranquillamente per evidenziare eventuali responsabilità, che sono, lo ripeto, eventuali ed ipotetiche. Ma non sono assolutamente confortate da alcun atto formale, questa è la realtà! Non so se sia la verità, perché non ho la presunzione di dirlo. Io so che è la realtà, che è quello che c'è ed esiste; tutto il resto fa parte della polemica politica, che è legittima ma è polemica politica e non fa parte del campo del certo. Questi sono i fatti, dai fatti poi si può costruire tutto quello che si vuole, ma i fatti sono questi.



PAPANDREA Rocco

Perché allora ha chiesto una delibera in sanatoria?



GHIGLIA Agostino

Se tu avessi ascoltato la risposta della Giunta non faresti questa domanda. Probabilmente, ti sei distratto in un punto fondamentale.
Io ringrazio il Presidente della Giunta per la risposta che ha dato, lo ringrazio per la rinnovata fiducia all'Assessore Masaracchio che, a mio avviso, la merita, perché ci troviamo di fronte ad argomentazioni di carattere esclusivamente politicante che ad oggi non sono assolutamente confortate da atti, che è l'unica cosa che ci interessa. Tutto il resto fa parte di quelle tante parole al vento che noi, cominciando dal sottoscritto, proferiamo quasi quotidianamente in quest'aula.



PAPANDREA Rocco

Hai definito perfettamente il tuo intervento!



PRESIDENTE

Consigliera Spagnuolo, lei ha già parlato una volta sull'argomento.



SPAGNUOLO Carla

Vorrei dichiarare se sono soddisfatta o meno della risposta.



PRESIDENTE

Prego.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, comincio a pensare che la situazione in quest'aula stia diventando veramente intollerabile. Nel senso che si possono sostenere le questioni dal punto di vista delle tesi politiche, le tesi politiche possono essere contrapposte, sono contrapposte: però, almeno nelle risposte alle interrogazioni, mi sarei aspettata - mi spiace intervenire così - che il Presidente della Giunta regionale ci dicesse la verità su alcune questioni che sono documentate. E' vero, Ghiglia, la Regione parla per atti amministrativi, però il primo atto amministrativo - ci dice il Presidente della Giunta regionale - è l'atto nel quale viene manifestata l'intenzione della Regione di aderire alla realizzazione del progetto. Poi il Presidente della Giunta ci dice, non a caso, che gli impegni di spesa in quella delibera erano da assumersi a carico del bilancio della Regione per l'anno 1997. Intanto gli impegni di spesa erano da assumersi a carico del bilancio del Presidente della Giunta regionale, che è una cosa un po' diversa, e questo viene detto nella stessa relazione del Presidente della Giunta. Poi il Presidente della Giunta dice che non fu tuttavia possibile incaricare la Events, seppure in sanatoria, di tale organizzazione, in quanto il nuovo progetto, poi realizzato direttamente dalla Events, non risultò collimare con gli indirizzi assunti in merito dalla Regione Piemonte con la citata delibera n. 218; vero è che la Regione non fu presente con alcuno stand dedicato.
Ma se non sbaglio nella pubblicità c'è scritto Regione Piemonte inoltre, chi ha scritto di questa Regione (l'Assessorato al turismo l'Assessorato alla formazione professionale, il Presidente della Giunta l'Assessore Masaracchio) alla Events che si sapeva che aveva fatto riunioni nell'ufficio dell'Assessore Masaracchio, per dire "guardi che lei sta facendo un lavoro, ma noi non siamo in linea con le cose che lei sta facendo"? Quindi, non scrivendo questo e sapendo che la Events faceva queste cose, che il Salone comunque si faceva e che si faceva con la pubblicità della Regione, lo si è legittimato a sostenere l'organizzazione del Salone medesimo.
Poi c'è un punto che mi fa veramente inalberare! Non si pu Presidente, dire "allorquando il Vicepresidente maturò la consapevolezza della difformità del progetto realizzato rispetto a quello originariamente approvato dalla Regione, si allineò da subito alle posizioni della Giunta di non riconoscimento del debito, ma di mero patrocinio al Salone", perch il Vicepresidente Masaracchio scrive una lettera dove dice: "Nella scorsa primavera si è svolta la prima edizione del Salone dell'Educazione e della Formazione"! Cioè il Vicepresidente Masaracchio onestamente cosa fa? Ha seguito; ha fatto la delibera iniziale; visto tutto questo, alla fine scrive anche e a questo punto non si può dire che il Vicepresidente si era allineato! Ma cosa si è allineato se scrive il 16 ottobre 1997 e il Salone si è svolto nella primavera! Cosa si è allineato! Dopodiché, detto tutto questo, chi di voi ha scritto alla Events per riepilogare la situazione? C'è una lettera che mette questa società nella condizione di non rovinarsi? Noi governiamo il Piemonte! Noi si pu scrivere questa serie di cose non vere, contraddette da atti politici sostanziali, perché il Vicepresidente della Giunta regionale avrà compiuto qualche leggerezza indubbiamente (ne abbiamo citate di più o di meno grandi, ce ne possono essere ancora di più grandi, ma limitiamoci a queste), però si è attivato! Non si può dire: "Ah sì, poi lo abbiamo convinto lungo la strada e si è allineato al patrocinio"! Non si è allineato niente perché la cosa era avvenuta qualche mese prima! Noi non possiamo assistere al fatto che c'è una proposta di delibera dieci giorni dopo e si dice che è una bozza! Ma come una bozza! Una proposta di delibera è una proposta di delibera, firmata dai funzionari e firmata dall'Assessore! Parliamoci chiaro su questa vicenda! Ecco perché vi è la mia profonda insoddisfazione che esprimo nei cinque minuti che mi competono.
La profonda insoddisfazione è che di questa faccenda erano informati tutti! Era informato l'Assessore Masaracchio; originariamente era informato anche l'Assessore Angeleri, ma poi smise di fare l'Assessore; era informatissimo il Presidente della Giunta regionale; è informatissima l'avvocatura che decide di andare all'esterno; sono informati tutti i funzionari; è informato il Gabinetto del Presidente! Non si può dare questa risposta da favoletta! Non si può dare questa risposta da favoletta sapendo benissimo, anche dal punto visto politico, che si sta profilando - forse non se ne è ragionato o forse sì visto che si è andati da avvocati esterni e non si è fatto fare dall'avvocatura interna - un caso di decadenza! Non si possono dare delle risposte alla "tarallucci e vino"! E questa vicenda non può non avere una conseguenza politica!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Dichiaro subito di non essere e di non voler fare né il leguleio n l'avvocato accusatore. Eventualmente, mi propongo una questione politica in difesa.
Siamo di fronte ad una situazione abbastanza originale: vi è un decreto ingiuntivo che dice alla Giunta regionale che deve pagare alla Publikompass 110 milioni di lire e vi è anche detto il perché. In qualche modo, leggendo attentamente, cosa che io non ho fatto, si potrebbe evincere da parte dell'avvocatura regionale in difesa che: 1) la Regione Piemonte partecipa qualche volta anche al patrocinio di queste manifestazioni, senza per questo dover intervenire con delle somme a pagamento 2) se le cose sono avvenute, queste sono avvenute all'insaputa dell'organo regionale e quindi della Giunta, per cui sono delle attività, delle volontà personali che hanno svolto l'Assessore Masaracchio o per lui il signor Peretti e delle quali risponderanno personalmente.
Vengo ora al fatto politico. Presidente, a meno che non si presenti soltanto una nota di carattere burocratico sbagliato dall'avvocatura della Regione, il fatto politico è che di fronte ad un decreto ingiuntivo si scarica la responsabilità su un Assessore e/o eventualmente su un funzionario e/o eventualmente su un consulente e/o su una persona che non era né funzionario né consulente e che non si capisce che cosa ci facesse in questa trattativa.
Perché dico che non voglio fare l'avvocato accusatore o il civilista? Perché non lo sono, non ne sono capace e non ne ho la volontà. Mi sembra però che far rilevare un fatto politico di un certo rilievo - scusate il gioco di parole - sia dovere dei Consiglieri regionali, visto che il problema è stato sollevato.
Com'è pensabile, Presidente, che lei si costituisca dicendo: "Qualora siano intervenute delle trattative fra l'Assessore Masaracchio o per lui Peretti, saranno fatti loro"? Io non so se questo non è un fatto politico perché o l'Assessore Masaracchio ci giustifica questo fatto o se fossi stato io l'Assessore Masaracchio, di fronte ad una cosa del genere, la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata rassegnare le mie dimissioni al Presidente della Giunta! Ma come! Ci sono quasi le prove provate che l'Assessore Masaracchio è intervenuto in questa trattativa, ha fatto in modo che la manifestazione si svolgesse, l'ha anche scritto, avete deliberato che poi con una delibera successiva avreste pagato questo impegno, poi può essere anche giustificato il fatto che non si paghi l'impegno perché il progetto non era corrispondente, così mi pare di aver capito, a quelle che erano le istanze dell'Assessore; va bene questo, ma non si può scrivere in una nota di difesa che qualora questo fosse intervenuto saranno responsabilità dell'Assessore Masaracchio! Eh no! Noi abbiamo visto in quest'aula, a ragione o a torto, cioè senza prova, quindi sicuramente a ragione, dei Presidenti delle Giunte regionali difendere i propri Assessori fino in fondo! In questa legislatura, mi dispiace dirlo, noi abbiamo sempre solo visto il Presidente della Giunta scaricare gli Assessori! Datemi una prova del contrario se non è vero! Datemi la prova del contrario, che non sia un'eccezione! Dico questo perché sono certo, nel leggere questa nota dell'avvocatura regionale, quindi non su atti della controparte, ma dalla lettura di questa nota dell'avvocatura regionale, che i fatti sono avvenuti esattamente in quel modo: che probabilmente l'Assessore Masaracchio era intervenuto in una logica del Salone dell'Educazione e della Formazione; probabilmente, il progetto non era confacente a quello che lui richiedeva, però l'Assessore Masaracchio si sarà pure reso conto che qualcosa era stato richiesto a questa ditta, infatti le lettere che lui invia sono nel senso di sanare la situazione; invece per non sanare questa situazione si scarica l'Assessore Masaracchio! Questo è un fatto politico! E dovere nostro rilevarlo! Si evince poi che la Regione dà tanti patrocini senza intervenire dal punto di vista economico. Io chiedo al Presidente della Giunta regionale in quanto è sua competenza: questo patrocinio è stato deliberato? Perché se non è stato deliberato e se non è vero che l'Assessore Masaracchio è intervenuto su questa cosa, bisogna fare causa a questa ditta perch addirittura ha usato il simbolo della Regione Piemonte! Ha sfruttato un patrocinio che non le era stato concesso! E' stato deliberato questo patrocinio a questa ditta? Vi racconterò un fatto, tanto per dimostrarvi che il mio intervento non è in malafede. Quando rivestivo la carica di Sindaco a Susa si era organizzato un Festival della musica classica, finanziato dalla Regione Piemonte. Tutti gli anni il Comune di Susa stipulava un contratto con un responsabile di una società, di cui faceva parte anche il maestro della musica, e dava il contributo della Regione Piemonte e i soldi in proprio per L. 30 milioni all'anno. Questo maestro era un grande artista che per non sapeva fare i conti, allora organizzava sempre un Festival che alla fine, a consuntivo, invece di costare "x" milioni ne costava "x" moltiplicato per dieci. Noi abbiamo cercato di dimostrare in qualche modo a questo maestro che i soldi forniti erano i 30 milioni. Ebbene, soltanto perché il logo del Comune era stampato sul manifesto, il Comune di Susa ha dovuto pagare il di più proprio perché c'era l'arricchimento in proprio.
Queste cose tenetele in considerazione. Non credo ci sia nulla sotto tutto questo e che ci sia l'assoluta buona fede, però Assessore Masaracchio, lei che molto spesso dimostra di avere coraggio, ci dica come ha fatto ad accettare che il Presidente della Giunta abbia scritto su una nota come questa che, qualora lei avesse torto, ne risponderà personalmente perché non ha fatto gli interessi della Regione! Questo è un fatto gravissimo! E' come se il Presidente della Giunta, volente o nolente - non so cosa abbia firmato, forse non ha letto questa frase - abbia autorizzato coloro che dovranno giudicare l'Assessore Masaracchio a dire che l'Assessore Masaracchio ha torto! Spero che tutta questa vicenda finisca bene. Spero che voi possiate dimostrare che avete deliberato il patrocinio - e deve esserci scritto "gratuito"! - per questa manifestazione. Se gli avvenimenti si sono svolti come riferito dal Presidente, allora potete fare causa addirittura voi a questa ditta, perché ha usato il logo della Regione e il patrocinio della Regione senza essere autorizzata. Ma se così non fosse affrettatevi a liquidare la somma, altrimenti vuol dire prendere in giro un privato che ha lavorato su indicazione di un Assessore della Regione che solo perch "scaricato" non può riscuotere la somma.
Questo è un fatto non amministrativo, è un fatto politico! Il fatto amministrativo è irrilevante in questa sala, ma il fatto politico è reale: auspico che nessun altro Assessore si ritrovi nelle condizioni in cui si trova in questo momento, per volontà o per sbaglio, l'Assessore Masaracchio. Altrimenti è la fine della politica, siamo in mano a funzionari che probabilmente non sanno svolgere il loro lavoro!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Propongo di continuare la seduta senza interruzione. Siamo in grado di resistere per il tempo necessario, anche perché ritengo che l'ordine del giorno - noi ne abbiamo anche presentato uno relativamente alla OP Computer debba essere calendarizzato e abbia diritto ad una discussione adeguata e preparata come merita l'argomento.
Avevo già formulato la richiesta, nel mio precedente intervento affinché l'Assessore Masaracchio intervenisse. Non perché si metta o meno la mordacchia agli Assessori, non si tratta di questo, però, data la quantità e la caratteristica delle questioni che attengono alla vicenda comportamentale dell'Assessore medesimo, credo sia dovere, da parte sua verso il Consiglio, ma anche dal Consiglio verso l'Assessore, ascoltare la rappresentazione dell'Assessore sulle circostanze e sugli elementi che hanno determinato l'evento.
Considererei strano ed inaccettabile se l'Assessore decidesse di non intervenire o avesse avuto indicazione di non intervenire. Stiamo svolgendo un approfondimento su una situazione di notevole intensità, quindi ripropongo al Presidente del Consiglio la necessità dell'intervento dell'Assessore Masaracchio.



PRESIDENTE

Non è obbligatorio.



RIBA Lido

Non è obbligatorio, è una richiesta politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, oggi non avrei voluto intervenire - visto l'o.d.g. concordato nella Conferenza dei Capigruppo per il semplice fatto (e vorrei sostanzialmente ribadire le cose che in quest'aula già più volte ho detto, anche in occasione di questioni che mi riguardavano personalmente) che sono un po' preoccupato che qualche Magistrato un giorno o l'altro ci accusi di volergli prendere il posto.
Quest'aula sta ormai diventando un'aula di tribunale, che è diversa dall'aula dove si denunciano cose che amministrativamente non funzionano compito quest'ultimo di qualsiasi Consigliere che viene a conoscenza di fatti illeciti o cose che ovviamente non sono in linea con la corretta e buona amministrazione. In quest'aula, infatti, si entra nel merito delle cose, potrebbe anche essere giusto da una parte, ma per esempio sulla questione "Global Service" c'è già un'inchiesta della Magistratura aperta la quale valuterà se ci sono delle cose che non funzionano e se la legge è stata rispettata. Anche sulla questione del Vicepresidente della Giunta Masaracchio c'è una causa civile aperta: c'è una difesa da parte dell'Assessore Masaracchio e una difesa da parte della Giunta. Mi sembra che andare ad invadere campi che non sono nostri, entrando nei dettagli e spendendo un'intera giornata su questo tipo di valutazioni, non sia nostro compito.
Probabilmente, il nostro compito è un altro. E qui riprendo il ragionamento del collega Montabone, poi ripreso dal collega Riba. Ci sono situazioni nella nostra Regione di una gravità estrema come quelle occupazionali. E non ci riferiamo solo alla OP Computer, ma ad altre situazioni che, tra l'altro, sono preoccupanti e i cui dati oggi abbiamo letto sui giornali, anche a seguito dell'inchiesta del CIRM che dice che la popolazione, in effetti, per il 65% è preoccupata della situazione occupazionale e del futuro di questa situazione a livello regionale, e dice anche altre cose che qualcuno ha voluto, in qualche modo, dall'altra parte dall'opposizione, sottolineare sotto altri aspetti.
Io penso che - al di là della questione del bilancio, che ha sicuramente una preminenza - ci siano altri aspetti che devono essere sottolineati e su cui probabilmente sarebbe utile che noi usassimo il nostro tempo in modo migliore, lasciando - l'ho detto più volte, ma lo debbo ribadire - alla Magistratura di fare il suo corso e di giudicare coloro che hanno commesso dei reati.
Sotto questo aspetto, voglio ribadire di essere garantista. Lo voglio ribadire a chiare lettere perché, fino a prova contraria, in questo Paese il diritto ci consente di essere non colpevoli.
Permettetemi dunque di ribadire la mia fiducia e quella del mio Gruppo all'Assessore Masaracchio.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di intervento, considero esaurito il punto.



(Il Consigliere Saitta chiede la parola)



PRESIDENTE

Anche lei intende intervenire per una puntualizzazione? Prego.



SAITTA Antonino

Poiché, per come sono state evidenziate e per alcune non risposte date riteniamo tali questioni di una notevole gravità, come minoranza chiediamo cinque minuti di sospensione per avere un incontro con lei; dopo avere avuto un incontro tra minoranze, chiediamo un incontro con lei, Presidente.



PRESIDENTE

Sospendiamo. Io però riterrei opportuno aggiornare i nostri lavori alle ore 20.30.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Avevamo tutti concordemente previsto la riunione serale, per cui unirei questa sospensione con... Ormai sono le ore 19.45; se riprendiamo alle ore 20.30, credo ci sia il tempo per un caffè e per la riunione.
Sospendiamo il Consiglio e poi vediamo. Direi di riprendere alle ore 20.30.



SPAGNUOLO Carla

Le sedute serali erano per il bilancio, non per queste vicende.



PRESIDENTE

Va bene; sospendiamo comunque per un quarto d'ora. Nel frattempo, si chiude il bar e si apre la mensa: chi volesse utilizzarla, può farlo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19.45 riprende alle ore 21.35)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricordo al Consiglio che formalmente si tratta ancora della prosecuzione della seduta convocata oggi alle ore 14,30. Questa sospensione è stata in realtà più lunga di quanto avevamo previsto, ma i tempi della politica e anche dell'aula non sono mai predeterminabili con assoluta certezza.
Sulla discussione seguita alla comunicazione del Presidente non ho altre richieste di intervento, perciò considero esaurito il punto. Ritengo che non ci siano le condizioni per procedere oltre.
Ricordo solo che l'argomento relativo alla OP Computer è iscritto al punto 54) dell'o.d.g. Erano infatti già stati presentati due ordini del giorno in merito: uno da parte dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti, ed un altro dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea, Marengo Spagnuolo e Cavaliere. Ora si aggiungono altri quattro ordini del giorno con connesse interrogazioni. Quando l'aula lo riterrà, questo argomento potrà essere affrontato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, mi spiace, ma io non concordo assolutamente con l'iter da lei proposto. Non comprendo il motivo per cui non ci sarebbero le condizioni per continuare utilmente i nostri lavori; la scelta è ampia: pu andare dall'inizio della discussione generale sul bilancio, alla discussione sulla Olivetti, sulla OP Computer, che potrebbe essere fatto utilmente questa sera e non al punto 54) dell'o.d.g.
La invito quindi...


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Io credo che non ci sia il numero legale, però lo possiamo verificare.



GHIGLIA Agostino

Verifichiamo il numero legale, Presidente.



PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale per la verifica del numero legale. Poi l'aula è sovrana sulla prosecuzione dei lavori.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
29 Consiglieri.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

L'aula ritiene di proseguire nell'o.d.g. così come previsto.
Iniziamo allora con la discussione generale sul bilancio? Chiedo alla Giunta. Presidente, ha indicazioni?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Chiedo ai colleghi della maggioranza presenti in aula un momento di riunione per decidere come proseguire i lavori dell'aula in considerazione del fatto che è presente il numero legale.
Esiste un o.d.g., è necessario fare una valutazione; chiedo quindi cinque minuti di sospensione per incontrare i Capigruppo di maggioranza per verificare che tipo di percorso assumere.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 21.40 riprende alle ore 22.00)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori solo per puntualizzare che il punto all'o.d.g. che esamineremo domani mattina è il bilancio. La convocazione è per le ore 9.30. Abbiamo esaurito i due punti che ci eravamo impegnati ad affrontare oggi. Si radica nei nostri lavori il punto relativo al bilancio.



< torna indietro