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Dettaglio seduta n.326 del 19/02/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri e Botta.


Argomento: Bilanci preventivi

Iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 479: "Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999-2000"


PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri, secondo le intese, dovremmo iscrivere all'o.d.g.
con 31 voti, il disegno di legge n. 479: "Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999-2001".
Chiedo cortesemente ai Consiglieri di prendere posto, per passare alla votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri Sull'iscrizione all'o.d.g. di questo punto, vorrei segnalare che - dopo tanto dire da parte della maggioranza: mi riferisco alla conferenza stampa di ieri pomeriggio, dove sono state lanciate accuse di una certa natura nei confronti dei Gruppi di minoranza - la maggioranza non mi pare che avesse se non tecnicamente, la maggioranza politica per deliberare in Commissione il disegno di legge di cui stiamo trattando.
Volevo solo segnalare quest'elemento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

Anch'io devo fare una brevissima dichiarazione di voto su quest'iscrizione.
Concordiamo sul fatto - ne siamo convinti - che questa proposta di bilancio venga iscritta e discussa velocemente. Anch'io volevo sottolineare che, dopo tanto discutere, e tante accuse alla minoranza d'impedire che il disegno di legge giungesse in aula, nella giornata odierna la proposta di bilancio non ha avuto i voti della maggioranza.
Quindi, la proposta che giunge in quest'aula è la proposta di una parte della maggioranza e non di tutta la maggioranza.
Presidente Ghigo, pensiamo che l'Assessore Burzi dovrebbe riflettere su questo fatto; è una questione non tecnica, non numerica, ma di carattere politico che dimostra anche come i rapporti fiduciari si sono notevolmente incrinati all'interno della maggioranza.
Infatti, dopo tanto discutere e tanti impegni, emerge con chiarezza che anche le dichiarazioni e gli impegni assunti dal Presidente Ghigo non vengono condivisi totalmente dalla sua maggioranza, perché non ci si fida: c'è la richiesta di una certezza che gli emendamenti vengano approvati così come sono stati scritti.
Questo è un segno non banale, ma reale, di una crisi dei rapporti all'interno della maggioranza.
In ogni caso, al di là di queste questioni, che poi discuteremo sottolineo anch'io che, se da parte della minoranza non ci fosse stato un atteggiamento di grande responsabilità, oggi non si giungerebbe all'iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 479.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Presidente e colleghi, già stamattina, in I Commissione, abbiamo ascoltato dichiarazioni che dal punto di vista numerico non fanno una grinza; dal punto di vista politico, però, sarebbe superficiale fermarsi ad esse.
Nessuno può e deve dimenticare - e noi non lo facciamo, ma immagino e riconosco l'intelligenza dei colleghi - che dal punto di vista politico in IV Commissione vi sono state fasi in cui il Presidente Ghigo, in seguito alla richiesta di alcuni Consiglieri della minoranza, ha comunicato la disponibilità della Giunta ad integrare, rispetto al settore socio assistenziale, i fondi contenuti nel disegno di legge iniziale - quindi disponibilità a sottolineare con maggiore incisività le politiche sociali.
In secondo luogo, in I Commissione i colleghi Angeleri e Rubatto, a nome dei rispettivi Gruppi, hanno presentato alcuni emendamenti sui quali ragionando in modo trasversale sull'opportunità che essi venissero presentati in aula anziché rimanere in Commissione, tutti alla fine abbiamo convenuto.
La realtà matematica è quella illustrata dai colleghi e ovviamente i numeri sono impietosi e non vogliamo vestirli di vesti strane e demagogiche, ma la sostanza politica è che se gli emendamenti Angeleri fossero stati recepiti in I Commissione, così com'era nelle intenzioni iniziali, anche la forma dei numeri avrebbe coinciso con la sostanza politica. D'altra parte, non possiamo strumentalizzare oltre misura; ieri sera, i colleghi Angeleri e Rubatto hanno partecipato, con i Capigruppo di maggioranza, ad una conferenza stampa nella quale hanno convenuto sul fatto che l'aver recepito, dal punto di vista sostanziale, le indicazioni da loro formulate nei confronti del disegno di legge iniziale della maggioranza significava avere ricompreso questa loro sottolineatura.
Certo, il documento votato stamattina in Commissione formalmente non comprendeva la sostanza degli emendamenti, quindi era difficile immaginare un coinvolgimento su una forma che non rispettasse la sostanza. Questa è stata la procedura all'interno della I Commissione.
Immagino che tutti si debba convenire su queste considerazioni molto semplici, che non vogliono assolutamente mascherare alcunché, ma ribadire che, dal punto di vista politico, le cose stanno in modo diverso e più profondo rispetto alle considerazioni superficiali che si fermano ai numeri, che effettivamente sono quelli che i colleghi hanno illustrato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Brevemente, perché effettivamente siamo di fronte ad un fatto politico estremamente significativo.
Nonostante quanto annunciato, il bilancio giunge in aula senza aver ottenuto i 31 voti in Commissione - quindi senza i voti dell'intera maggioranza - e questo è fatto politicamente molto rilevante. Al Parlamento italiano, a fronte del fatto che una parte della maggioranza non sosteneva la Finanziaria, è successo quello che sapete: la caduta di Prodi e il cambio di Governo.
Siamo di fronte a fatti di rilevanza notevole: il documento più importante della Regione giunge in aula senza la maggioranza, ovvero, un "pezzo" della maggioranza non ha votato quel documento.
L'episodio paradossale è che ieri sera, questo "pezzo", insieme al resto della maggioranza, ha accusato la minoranza di ostruzionismo e di impedire che il bilancio giungesse in aula. Questo dopo che tutti sono a conoscenza che il bilancio non è giunto in aula perché ci sono problemi all'interno della maggioranza.
Sembra incredibile la faccia tosta - dopo aver presentato emendamenti in Commissione, fermato per una settimana i lavori di Commissione e Consiglio - di attribuire colpe ad altri nella conferenza-stampa con i giornalisti: assumetevi almeno le vostre responsabilità! Non bisogna scaricare le colpe sugli altri; la maggioranza non riesce a mettersi d'accordo; ancora oggi, sul bilancio, la maggioranza conta soltanto trenta voti.
Questa mattina, in sede di I Commissione non tutta la maggioranza ha votato il bilancio: fatto politicamente rilevante.
Concludo l'intervento chiedendo l'appello nominale sull'iscrizione del bilancio all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non sono abile a giocare con i sofismi; ho difficoltà, in democrazia, a basarmi su considerazioni che sono primariamente, se non esclusivamente, numeriche: in democrazia non interpreto, capisco.
Questo significa che è con un certo imbarazzo che il Gruppo di Alleanza Nazionale questa mattina ha colto la riserva di voto in aula del collega Angeleri. Lo dico perché è giusto ed onesto dirlo. Sostengo l'assoluta legittimità di una dialettica anche all'interno della maggioranza vivaddio, una maggioranza può anche discutere, può anche proporre, pu anche aiutarsi a migliorare, non è solo l'opposizione che ogni tanto dona il verbo e certi provvedimenti diventano eccellenti. Ai colleghi dell'UDR che hanno presentato degli emendamenti al bilancio che il mio Gruppo politico ha condiviso - dico, proprio perché in democrazia debbano valere prioritariamente i numeri, che ho un po' sofferto sul fatto che ci sia stata una riserva in aula, quasi a manifestare una carenza di fiducia nei confronti della maggioranza.
Caro collega Angeleri, il mio Gruppo politico di parola ne ha una sola questo non è smentibile. Pertanto, nella tranquillità e nella legittimità che credo debba essere dovuta anche alle considerazioni di Alleanza Nazionale, dico che questa cosa mi ha un po' fatto male dal punto di vista politico e umano.
Abbiamo condiviso una linea, abbiamo sostenuto una linea, abbiamo discusso una linea, non comprendo; le sarei grato, Consigliere Angeleri, se me la spiegasse. Perché, forse, quello che non ho capito io rischia all'esterno, di essere mal interpretato e di essere usato, com'è nuovamente accaduto in quest'aula oggi all'apertura del dibattito, in maniera, per l'ennesima volta, strumentale, nel tentativo di mettere in difficoltà la maggioranza e il Presidente della Giunta.
L'accordo c'era, l'accordo rimane, sono sicuro della nostra reciproca buona fede e sono sicuro pertanto che il bilancio seguirà, da parte della maggioranza, un percorso unitario: ne sono assolutamente convinto.
Proprio perché convinto di questa buona fede, non ho compreso, e non comprendo, il tatticismo che ha fatto sì che anche oggi diamo modo all'opposizione di dettare i titoli sui giornali di domani.
Votiamo favorevolmente l'iscrizione del bilancio in aula, come già annunciato cinque mesi fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, credevo di essere stato estremamente chiaro all'interno della Commissione consiliare e pertanto ritenevo di non dover più intervenire in quest'aula. Noi abbiamo presentato alcuni emendamenti in Commissione che ritenevamo importanti nel rispetto torno a ripetere - delle indicazioni che questa Giunta regionale più volte aveva ribadito anche all'interno di quest'aula.
In questo senso mi sento anche di rispondere a qualcuno della maggioranza, che è venuto a spiegare a noi che i nostri metodi non gli piacevano, che neanche noi siamo per questi metodi: non ci piacciono; ma c'è un proverbio che dice: "a mali estremi, estremi rimedi".
Dopo numerose ed innumerevoli sollecitazioni in questa direzione, dopo una presa di posizione, anche assunta direttamente dal Presidente, dalla sua Giunta in quest'aula, abbiamo pensato che si dovesse ricorrere, nostro malgrado, ai metodi che qualcuno della maggioranza ha contestato.
Vorrei essere chiaro su questo; a me non piacciono, ma se si è costretti ci si deve indirizzare in questo senso.
L'opposizione ha fatto una richiesta all'interno della Commissione e ha chiesto che questi emendamenti venissero portati in discussione all'interno dell'aula.
Abbiamo acconsentito; a noi interessava entrare nel merito; non ci interessava il luogo. Avevamo ritenuto opportuno che la Commissione, nel rispetto della maggioranza e dell'opposizione, fosse - in quanto la I Commissione doveva ancora finire di svolgere il proprio lavoro - il luogo più adatto. C'è stata una richiesta: noi abbiamo acconsentito.
Come avete visto, il tenore e l'entità degli emendamenti spostano l'indirizzo politico di questa Giunta in un settore a noi particolarmente caro. Nel momento in cui è stato chiesto di spostarlo, abbiamo acconsentito; è però altrettanto ovvio che una manovra che non sposta due milioni da un capitolo all'altro, ma sposta una parte consistente di spesa corrente, venisse discussa in aula e avesse, rispetto alla risposta positiva da parte della Giunta, sicuramente, per correttezza e per onestà anche il nostro voto.
Quindi, nel momento in cui, all'interno della Commissione, si è votato noi - caro collega Ghiglia - per esperienze precedenti non dovute alla mancanza di parole di Alleanza Nazionale o di altri Gruppi, ma per esperienze precedenti in cui la parola data non è stata mantenuta, abbiamo ritenuto opportuno di arrivare in aula e discutere, entrando nel merito degli emendamenti presentati - ripeto - dando completa disponibilità da parte nostra a votare il bilancio, come peraltro precedentemente dichiarato.
In tutto questo, non c'è alcuna volontà - lo diceva il collega Rubatto già la volta scorsa - di ribaltoni, di cose strane, di contropartite.
L'ho già detto all'interno della Commissione: questa è una battaglia, è una richiesta su cui, da parte nostra, non consentiamo ci siano n strumentalizzazione né, soprattutto, alcuna possibilità di mediazione.
Questo quanto ho detto più volte all'interno della Commissione; lo ribadisco in aula, in modo che sia - per l'ultima volta - chiaro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Cosa si può dire, signor Presidente della Giunta? Mi sembra che, tanto per cominciare, non sia male. Non è male. Tant'è che questa mattina in Commissione, prima di avere sentito l'intervento di Angeleri che diceva: "Ci rivediamo in aula sul bilancio", a nome del Gruppo avevo motivato il voto contrario al bilancio, dicendo, fra le altre cose, che avevamo assistito a dei mercanteggiamenti su temi che, effettivamente, non ci piacevano (tra le altre cose).
Giustamente il collega Angeleri ha poi ripreso questo mio termine "mercanteggiamenti", dicendo: "Il termine usato non va bene". E mi rendo conto che non va bene: stante la situazione, la parola mercanteggiamenti proprio non va bene. Avrei dovuto dire che in questa maggioranza si era arrivati ai mali estremi.
Il collega Angeleri dice: "A mali estremi, estremi rimedi"; quindi prendiamo atto che cominciamo un dibattito di bilancio tramite il quale ieri, la maggioranza ha attaccato le opposizioni, dicendo che assolutamente non vogliamo farlo discutere. In realtà, è dentro la maggioranza che esiste questo livello di dibattito, per il quale non sono serviti gli incontri n evidentemente, le parole spese.
Anzi, si parla di sfiducia, di una sfiducia recidiva che il collega Angeleri nutre nei confronti di comparti importanti della maggioranza; si parla di estremi rimedi a cui, dentro la maggioranza, si deve ricorrere se si vuole che alcune cose vengano portate avanti e il bilancio venga approvato.
Quindi, non alla luce delle cose che abbiamo detto noi, ma alla luce del dibattito di maggioranza a cui abbiamo assistito, tanto per cominciare (come si può dire), ci permettiamo di rimandare al mittente tutte le espressioni e tutte le accuse che la maggioranza ha fatto all'opposizione e che sono contenute nelle dichiarazioni varie che oggi abbiamo letto su diversi quotidiani.
Il conflitto interno alla maggioranza - ce ne rendiamo conto è più profondo di quanto, anche ad un primo esame, si può verificare; e noi l'abbiamo messo in evidenza.
Crediamo ci siano questioni politiche gravi dentro la maggioranza, che ci fanno dire - tanto per cominciare questo dibattito - che effettivamente vi è una crisi che continua, che non si è assolutamente sopita, per la quale anche gli impegni sono tali per cui non vengono presi in considerazione da comparti della maggioranza.
Per questa ragione, ci associamo alla richiesta di votazione per appello nominale per l'iscrizione all'o.d.g. di questo bilancio, che parte mettendo in evidenza il fatto che la maggioranza che governa la Regione Piemonte non c'è più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rubatto; ne ha facoltà.



RUBATTO Pier Luigi

Non esiste nessuna richiesta di sfiducia, non esiste nessuna richiesta di ribaltone.



(Commenti della Consigliera Spagnuolo)



RUBATTO Pier Luigi

Il mio Gruppo - che non so se volutamente o no, non è stato ricordato dal collega Ghiglia - ha presentato degli emendamenti con il collega Angeleri, ha presentato delle richieste direttamente al Presidente della Giunta, che le ha accolte.
Con le proposte avanzate dall'opposizione per ritirare i nove emendamenti da noi firmati, e per portarli in discussione in Consiglio, è evidente che quel bilancio - che doveva essere licenziato in Commissione non era quello da noi richiesto.
Quindi, soltanto per questo motivo - ripeto, soltanto per questo motivo il collega Angeleri, al quale ho riferito che sarei stato d'accordo su questo percorso in Commissione, si è riservato di votare in aula. In aula saranno discussi questi emendamenti: non capisco perché l'opposizione voglia criticare la discussione interna alla maggioranza.
Ci sono delle discussioni ovunque, discussioni per portare avanti dei programmi al servizio dell'assistenza e della sanità. Programmi più volte richiesti e ai quali più volte hanno aderito anche molti Consiglieri dell'opposizione.
Da parte mia vi è la massima fiducia nei confronti della Giunta, che ci ha garantito che gli emendamenti sono stati accolti; massima fiducia sulle cifre che verranno portate a bilancio. E' evidente che se queste cifre saranno cambiate (a meno che non siano cambiate in meglio) riesamineremo la nostra posizione. Questo perché era stata fatta una richiesta chiara e precisa nel settore dell'assistenza e nel settore della sanità: una richiesta avanzata non solo sul bilancio, ma anche su proposte di legge ferme in Commissione, sul monitoraggio sui servizi sanitari in Piemonte.
Solo su queste linee noi approveremo il bilancio, ma siamo certi che la parola data dal Presidente della Giunta regionale sia ai Gruppi di maggioranza sia in IV Commissione, sia alla riunione dei Capigruppo, verrà applicata in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di intervento pongo in votazione per appello nominale l'iscrizione all'o.d.g. di detta deliberazione. Ricordo che occorrono i 31 voti.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 35 Consiglieri Il provvedimento è iscritto.



(Il Consigliere Cavaliere chiede la parola)



PRESIDENTE

Su cosa intende intervenire? Dovremmo svolgere la relazione.



CAVALIERE Pasquale

E' una questione che ho già avuto modo di sollevare questa mattina al Presidente della Giunta. Io e un'altra collega Consigliera abbiamo chiesto ieri alla segreteria di Giunta, atteso che il documento tecnico richiesto...



PRESIDENTE

Se non attiene al punto...



CAVALIERE Pasquale

Attiene e le spiego perché. Avevamo chiesto alla segreteria di Giunta atteso che il documento chiesto al Presidente della Giunta era stato consegnato al Presidente, che dopo la consegna e la protocollazione...



PRESIDENTE

Questo non attiene al punto. Non avevamo l'accordo di aprire altri punti.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io con lei non ho fatto alcun accordo.



PRESIDENTE

Ma non dobbiamo fare accordi io e lei!



CAVALIERE Pasquale

Gli accordi erano di affrontare determinate questioni, Presidente - che vanno affrontate - e le spiego perché, se mi consente di terminare.
Abbiamo richiesto al Presidente della Giunta di poter disporre del documento, protocollato: abbiamo anche detto al Presidente che può essere suo diritto, in caso eccezionale, segretare un documento. Vorrei sapere dal Presidente se questo documento è stato segretato: se sì ce lo motivi, se no ce ne rilasci copia. Presidente, qua non vengono dati i documenti! Ho dovuto rivolgermi al Garante della privacy, che mi ha dato ragione contro il parere del Presidente che non voleva darmi i documenti. Qua si fanno addirittura i lavori sulla parola! Quando la Giunta deve fare degli appalti li fa sulla parola, vero collega Masaracchio? E invece per richiedere i documenti dobbiamo scrivere!



PRESIDENTE

Lei ci ha informati di un problema...



CAVALIERE Pasquale

Io le sto chiedendo di tutelare una mia richiesta sancita dallo Statuto della Regione e dalle leggi nazionali, per cui o c'è una motivazione, del tutto possibile in linea teorica, di segretazione di questo documento da parte del Presidente (e allora ce la motivi), oppure, se questo documento è stato protocollato e redatto in orario d'ufficio da funzionari, ne vorrei disporre copia. Grazie.



PRESIDENTE

Lei ci ha posto un problema. Lei ha diritto di porre i problemi, ma non ha diritto ad ottenere risposte immediate.



CAVALIERE Pasquale

No Presidente, io ho diritto ad avere risposta alle questioni poste perché non si può continuare a nascondere i documenti!



PRESIDENTE

Adesso lei non ha più la parola.
Il Presidente Ghigo mi consegna un documento che leggo: "Egregi signori Consiglieri Carla Spagnuolo e Pasquale Cavaliere, e, per conoscenza, Presidente Ghigo e Presidente Deorsola.
Egregi Consiglieri, ricevo in data 18/2/99 la Vostra istanza di copia della relazione richiestami dal Presidente Ghigo circa il cosiddetto Global Service. Essendo la relazione di supporto al Presidente della Giunta regionale, onde potere debitamente relazionare in Consiglio regionale ritengo quanto meno doveroso provvedere alla trasmissione del documento solo dopo la sua presa visione da parte del Presidente medesimo.
Quanto sopra ai fini di un corretto rapporto istituzionale tra organi a norma di Statuto che permetta da un lato alle S.V. l'esercizio del proprio mandato e dell'altro rispetti le prerogative del Presidente, il quale tra l'altro sovrintendendo l'attività degli Uffici e dei servizi regionali ne verifica in primis l'operato.
A disposizione per ogni utile chiarimento porgo i migliori saluti." Ricevo questo documento in questo momento.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' la negazione della situazione, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Aggiungo alla lettera che la dott.ssa Bottero ha voluto inviare ai Consiglieri richiedenti, che non ho ancora avuto modo di ricevere materialmente e che probabilmente sarà protocollata e depositata presso la mia Segreteria stamattina. Ho già detto nella Conferenza dei Capigruppo dell'opposizione che lunedì mattina consegnerò loro questa relazione, in modo che martedì mattina, quando riprenderemo il Consiglio - se la Conferenza dei Capigruppo, come credo, porterà a questo tipo di percorso e si discuterà di Global Service, i Consiglieri avranno avuto modo di avere, un giorno prima, la relazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Brevemente per informare i colleghi del Consiglio regionale del contenuto della nostra lettera, perché altrimenti è di difficile comprensione.
Il collega Cavaliere ed io abbiamo semplicemente chiesto alla dott.ssa Bottero di voler protocollare la relazione. E' una cosa minimale, atteso che negli ultimi tempi anche lettere molto delicate ed importanti inviateci da dirigenti, come stamattina abbiamo avuto modo di dire e far vedere al Presidente del Consiglio regionale, non erano protocollate. Questo è quanto.
A questo punto, signor Presidente Ghigo, la richiesta, per quello che mi riguarda come Consigliere regionale, è che desidero ricevere la relazione protocollata dalla dott.ssa Bottero. Non, eventualmente modifiche di soprintendenza, così come vengono richiamate nella lettera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei, Presidente, una sua tutela rispetto al fatto che i dirigenti abrogano la legge 51 e la loro autonomia, dicendo che loro fanno i "consiglieri del Principe" e non rispettano il fatto di essere dirigenti della struttura regionale. I documenti prodotti dai dirigenti, in relazione al loro ufficio, ultimati e protocollati, sono documenti pubblici per le leggi del nostro Stato.
Ripeto, mi sono già stati negati documenti ed ho dovuto ricorrere al garante della privacy, che ha sempre contrariato queste interpretazioni prefettizie.
Chiedo, ancora una volta, se è legittimo che il Presidente della Giunta segreti fino a lunedì questo documento. Può farlo, ma lo motivi. Se non lo segreta, me lo deve dare. E' una questione di principio; non ho particolare interesse a leggerlo stasera piuttosto che lunedì, ma è una questione di principio, Presidente. Lei fino a lunedì lo segreti pure, se ritiene, ma se il documento è stato protocollato presso la sua Segreteria, è un documento di cui i Consiglieri, anche i cittadini, possono disporre.



PRESIDENTE

In questo momento posso solo affermare una questione di principio: non risolvere il caso concreto, che non mi è possibile dalla lettura della presente. Le posso assicurare che nella prossima riunione di Consiglio le darò risposta in merito.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 479: "Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999-2000"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 479, di cui all'o.d.g.
La parola alla relatrice, Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina, relatrice

"Grazie, Presidente. La I Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 479 recante: 'Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999-2001'.
Il documento di bilancio è stato esaminato in modo molto approfondito precedentemente in tutte le Commissioni competenti per materia, che hanno sviluppato un ampio dibattito, poi completato in I Commissione.
La discussione qui si è protratta per più sedute, articolata nei contenuti, in particolare in merito alle questioni del personale, del patrimonio, del sistema informativo regionale, dell'assistenza e della sanità, con la predisposizione di una Nota di variazione ad integrazione del documento di bilancio.
In Commissione è emerso che il bilancio di previsione per l'anno 1999 risente del clima di incertezza che condiziona la quantificazione delle risorse che si presume di acquisire e ciò sia per il gettito dei tributi regionali che per la compartecipazione al gettito di tributi erariali nonostante ciò non si è previsto alcun inasprimento dei tributi di competenza regionale.
Non bisogna dimenticare che anche il gettito dell'IRAP sconta un margine non trascurabile di indeterminatezza e comunque non consente di ipotizzare quote in libera disponibilità tant'è che l'articolo 39 del decreto legislativo 446 del 1997 ha previsto un'addizionale IRPEF a favore delle Regioni, per rendere meno difficoltosa la copertura della spesa sanitaria che dovrebbe gravare sul gettito IRAP nei limiti del 90%.
Altra circostanza che induce incertezza è costituita dall'applicazione dei "provvedimenti Bassanini", per i quali è stata chiesta la sollecita soluzione del problema del finanziamento attraverso la determinazione di reali fabbisogni, la quantificazione delle risorse da trasferire e la messa a punto delle modalità di finanziamento.
In tale contesto, le Regioni hanno proposto meccanismi di finanziamento che escludano i fondi a destinazione vincolata e si basino sulla compartecipazione al gettito dei principali tributi erariali.
Non potendo contare sull'aumento delle entrate, si è operato sulla riduzione delle spese, soprattutto quelle destinate al pagamento degli oneri finanziari sui mutui.
Già nel corso del 1998 era stata portata a compimento un'operazione di rinegoziazione dei mutui per oltre 700 miliardi, su 1060 di debito residuo complessivo, che consentirà un risparmio di spesa per interessi di circa 50 miliardi; per il 1999 è in programma il completamento dell'operazione di rinegoziazione inserendo anche i mutui non considerati nella prima operazione perché, allora, non ritenuta economicamente conveniente convenienza ora resa possibile dall'ulteriore diminuzione dei tassi.
Nel corso delle sedute della Commissione si è posto l'accento sul fatto che il bilancio per il 1999 non prevede indebitamento per finanziare le spese di investimento, ma ipotizza di effettuare a tal fine una devoluzione di quote di economie di fondi statali diversamente non utilizzabili nel corso dell'anno...".



PRESIDENTE

Chiedo scusa. Questa è la relazione al bilancio di previsione; occorre che la Giunta, i Consiglieri ed anche i dirigenti ci aiutino a comprendere e seguire con più attenzione questa illustrazione. Grazie.



FERRERO Caterina, relatrice

Grazie, Presidente.
"...In questo modo sarà possibile avviare gli investimenti senza dover prevedere ulteriori oneri finanziari sul bilancio regionale, con una conseguente riduzione delle già limitate disponibilità destinabili alla spesa corrente.
Il contenimento dell'indebitamento è, peraltro, previsto quale compito assegnato alle Regioni per rispettare il "patto di stabilità interna".
La spesa corrente discrezionale è stata collocata per settori di intervento ed è pari a 262 miliardi (50 miliardi in più rispetto al 1998 grazie all'operazione di rinegoziazione dei mutui).
La spesa discrezionale di investimento è stata finanziata per il 1999 con una quota di economie di fondi statali ed è stata ripartita per settore.
I tempi più lunghi richiesti dalla realizzazione degli investimenti hanno suggerito di autorizzare, sin da ora, importi consistenti di spesa per investimenti anche per gli anni 2000 e 2001. Ciò dovrebbe consentire una migliore e più razionale programmazione degli investimenti anche in attuazione del Programma regionale di sviluppo.
La spesa per investimenti, nel triennio, è pari ad oltre 2100 miliardi e comprende anche i cofinanziamenti, gli accordi di programma ed il FIP (Fondo Investimenti Piemonte), per il quale, in sede di Commissione, sono state fornite le relative schede delle diverse materie.
A proposito del FIP, è opportuno ricordare che una norma inserita nella legge di assestamento per l'anno 1998 ne consente il finanziamento anche con mezzi diversi dal gettito dei tributi regionali: la riduzione di risorse per spese correnti ne aveva, di fatto, reso impossibile l'applicazione ma, poiché si ritiene valido il metodo di finanziamento introdotto dal FIP, con la norma su richiamata, è stato superato l'ostacolo giuridico che non ne avrebbe consentito l'applicazione.
Una parte dei fondi per spese in conto capitale collocati sull'area del patrimonio sarà destinata agli interventi per l'adeguamento alle norme di sicurezza degli immobili previste dalla legge n. 626 del 1994.
Per quanto riguarda i fondi statali vincolati, sono stati inseriti nella proposta di bilancio, quelli noti e stimati sulla base di adeguata documentazione.
L'art. 28 del collegato alla finanziaria per l'anno 1999 (legge n. 448 del 23 dicembre1998) prevede che il federalismo fiscale "sarà disciplinato da apposita legge, sulla base dei principi contenuti nel documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 1999-2001".
A tal proposito si ricorda che le Regioni hanno condiviso la scelta contenuta nella proposta governativa, di sostituire i finanziamenti settoriali a destinazione vincolata, con il sistema della compartecipazione ai più importanti tributi erariali; hanno, però, paventato il timore che il sistema di ripartizione del gettito a titolo di compartecipazione, in base alle "spese effettive", introduca un controllo diretto dello Stato sui meccanismi di erogazione della spesa regionale.
La I Commissione, nella seduta di questo pomeriggio (venerdì 19 febbraio) ha licenziato a maggioranza il DDL, rimettendolo all'Aula per la sollecita approvazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera, per la relazione. Secondo le intese che avevamo avuto in sede di Capigruppo, credo che i lavori possano terminare qui, per oggi.
Chiederei alla cortesia dei Capigruppo di riunirsi immediatamente per definire la calendarizzazione ulteriore dei nostri lavori. In sala A cortesemente.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16,25)



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