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Dettaglio seduta n.324 del 12/02/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che i lavori sono aggiornati alle ore 11.45.



(La seduta ha inizio alle ore 12.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Informo i Consiglieri che, a seguito delle intese avute nella Conferenza dei Capigruppo, il giorno martedì 16 febbraio il Consiglio inizierà alle ore 16, quindi al mattino non ci sarà attività di Consiglio.
Devo anche informare che il punto relativo alla presentazione del documento di bilancio, che era stato ipotizzato come illustrazione per la giornata di oggi, non può essere svolto, in quanto il disegno di legge n.
479 non è stato licenziato dalla competente Commissione. Se il Presidente Ghigo intende fare delle dichiarazioni in merito, ci potranno poi essere i chiarimenti richiesti dai Consiglieri.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito alla mancata approvazione in Commissione del disegno di legge n. 479: "Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999/2001"


PRESIDENTE

Ha pertanto la parola il Presidente della Giunta Ghigo per alcune comunicazioni in merito alla mancata approvazione in Commissione del disegno di legge n. 479: "Bilancio di previsione 1999 e pluriennale 1999/2001".



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Come ho già detto nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo, abbiamo la necessità di alcuni approfondimenti per rispondere alle sollecitazioni di particolare attenzione che ci sono pervenute da una parte della maggioranza. Questi approfondimenti sono in corso.
Nella riunione della I Commissione, che è stata convocata per martedì mattina, ci auguriamo - onestamente penso di poterlo fare - di risolvere questi aspetti, dando risposte positive alle sollecitazioni che, come ho detto, da una parte della maggioranza, in particolare dai Consiglieri Rubatto ed Angeleri, sono state poste. Sollecitazioni che condividiamo e che tenteremo di risolvere in senso tangibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei sapere quali sono le questioni oggetto di questo approfondimento della maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente del Consiglio, innanzitutto credo sia doveroso dire perch si apre il Consiglio a mezzogiorno e mezzo. I Capigruppo stamani sono stati convocati alle 9.45; hanno atteso per circa un'ora che, rispetto ai problemi del bilancio, si ricevessero le rappresentanze dei Carnevali piemontesi!



PRESIDENTE

No, questo non è corretto!



MONTABONE Renato

E' stato detto questo alla riunione dei Capigruppo! Chieda alla Vicepresidente che le sta di fianco.



PRESIDENTE

Questo non è corretto, non è all'o.d.g. Abbia pazienza, Consigliere Montabone.
C'è stata una dichiarazione del Presidente Ghigo, lei ponga delle domande correttamente e cortesemente sui chiarimenti, se ci sono dei chiarimenti.



MONTABONE Renato

Arriverò anche a questo. Dopodiché - e questo lo dichiaro apertamente perché tutti sappiano - è stato chiesto da parte delle minoranze un tempo di 20 minuti, mezz'ora, per fare una conferenza stampa che si è risolta all'incirca un'ora fa. Il Consiglio inizia, però, con un'ulteriore ora di ritardo.
Credo che la questione del bilancio regionale debba essere prioritaria rispetto a tutte le situazioni che possono accadere in Piemonte, perch quelle problematiche, da chiunque portate alla Regione Piemonte, non possono essere risolte se non attraverso l'approvazione del bilancio preventivo della Regione stessa. Le minoranza, tempo fa, per sbloccare la situazione di stallo che si era creata, hanno chiesto alla Giunta - che ha accettato - di venire in aula ad esporre, sulla discussione dei singoli capitoli, con i singoli Assessori, per le singole materie loro delegate (anziché con il metodo diventato tradizionale da qualche anno), l'intento programmatico che essi volevano assolvere, non solo all'interno del bilancio, ma anche delle somme trasferite. Questo mi sembra fosse stato accettato a tal punto che ieri in Commissione si è detto che potevamo arrivare al voto sul bilancio anche subito.
Qui sorge il problema politico: il bilancio che è stato approvato qualche mese fa dalla Giunta non sarà più il bilancio che probabilmente verrà discusso in aula, perché una parte della maggioranza - giustamente su temi che condividiamo - non è d'accordo. Bisogna far sapere a tutti, ai colleghi prima di tutto, che il bilancio che inizieremo a discutere martedì, con questo nuovo metodo strategico, che darà modo ai Consiglieri regionali di non sentirsi oppressi rispetto ad una discussione lacunosa molto probabilmente non sarà più il bilancio che è stato approvato dalla Giunta.
Questo - ripeto - è un fatto politico, altrimenti vorrebbe dire che questa Giunta e questa maggioranza si accontentano di votare un bilancio qualunque esso sia, pur di poter mantenere il governo al suo posto! Queste sono le domande che rivolgo alla Giunta ed alla maggioranza, per evitare di venire a sapere che esiste un intoppo di tipo politico - che condivido nel merito - dai giornali oppure dalla televisione. Penso che il posto deputato a queste discussioni sia proprio quest'aula, per dare modo ai singoli Consiglieri di poter svolgere la loro funzione e di non farli sentire sempre più depressi nel farlo.
Chiedo, quindi, che mi si dica qualcosa di più rispetto a quanto sta accadendo del bilancio approvato dalla Giunta, rispetto alle posizioni esistenti nell'ambito della maggioranza, per intravvedere una via d'uscita per l'approvazione di un bilancio che tutti i cittadini del Piemonte stanno attendendo con ansia.
Voglio però aggiungere che finalmente i nodi sono venuti al pettine. E' stato detto per mesi, è stato lasciato passare attraverso la comunicazione regionale per mesi, che la minoranza, attraverso un metodo ostruzionistico bloccava il bilancio! Oggi si dimostra esattamente l'opposto e soprattutto che la maggioranza non è in grado di passare il bilancio! E' questo il segnale politico che quest'aula, in questo momento, deve discutere, perch signor Presidente, tutti gli altri argomenti all'o.d.g., che sono già slittati da diverse settimane, in questo momento sono molto meno importanti dell'approvazione del bilancio. Non ci poniamo neanche il problema rispetto a questo; sarà un grosso parallelo, saranno argomenti da discutere, ma certamente l'importanza prioritaria è il bilancio. Un bilancio che - ripeto - la maggioranza non è in grado di approvare, dopo aver accusato la minoranza di tale impedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, in occasione dell'atto amministrativo più importante, l'approvazione del bilancio, verifichiamo che non esiste una maggioranza. Questa affermazione è densa di significati e conseguenze, perché sappiamo che quando si parla di maggioranza politica di maggioranza che governa, si indica una convergenza di forze, di opinioni o di proposte che poi assume la forma sintetica di una maggioranza capace di esprimere una scelta, cioè di esprimere una politica e un indirizzo.
Quando manca una politica e manca una maggioranza, come succede in questo momento, significa che l'Ente governato - in questo caso la Regione Piemonte - non dispone di una sintesi di indirizzi capace di essere giudicata e criticata come scelta politica di un governo.
Se non c'è una maggioranza cosa succede? Succede che non c'è una politica di bilancio.
Purtroppo non abbiamo di fronte un governo: avessimo di fronte un governo di centro-destra, cari colleghi! Avessimo una politica di centro destra con la quale confrontarci! Invece non abbiamo niente.
Noi abbiamo, anche in questa occasione, un bilancio che è confezionato per caselle, evidentemente senza alcuna operazione di cucitura, di sintesi politica, di intelligenza, che metta insieme un'ipotesi di intervento da parte della Regione Piemonte nell'economia, nei settori sociali.
Abbiamo un bilancio predisposto, da quanto ho potuto cogliere, molto dall'apparato tecnico, un poco da ciascun Assessore chiuso come un'ostrica dentro il proprio Assessorato, per nulla ricucito dal Presidente della Giunta regionale come rappresentante e coordinatore dell'azione di Giunta.
Un bilancio che, evidentemente, non è stato oggetto di riflessione politica da parte dei Gruppi di maggioranza. Gruppi di maggioranza che, in parte non ritrovandosi in una politica di settore importante - vista la situazione economico-sociale - hanno dichiarato di non votare il bilancio.
La prima osservazione è che non esiste una politica e non è stata ricercata. Oggi il Presidente Ghigo, in mancanza di una politica, viene chiamato da una parte della maggioranza ad una trattativa che ha i caratteri del confronto che, di solito, un governo può avere con le minoranze. Le minoranze, non partecipando al progetto complessivo di una maggioranza, trovandosi di fronte ad un bilancio che non condividono in toto, possono però dichiarare interesse per uno o per un altro settore ed instaurare un rapporto critico, un rapporto di forze in aula con la maggioranza su una certa questione.
Dato che non c'è una politica e non c'è un bilancio, che cosa facciamo? Assistiamo ad una risoluzione di questo tema nelle forme, nei metodi e nei contenuti propri dell'opposizione? Se è così il mio Gruppo ne prende atto ma non esclude di prendere atto anche che questo è il modo che propone il governo regionale per governare la Regione Piemonte! Se da parte di un Gruppo che si dissocia, viene posta una questione in assenza di una politica di carattere generale e la Giunta cerca la risoluzione di un singolo problema sotto la minaccia di non far passare il bilancio figuriamoci cosa può fare l'opposizione con questo metodo di lavoro! Aprite la stura a qualsiasi tipo di rivendicazione da parte di ciascun Consigliere regionale, soddisfatto o insoddisfatto di un punto o di un altro! State attenti perché questo metodo di lavoro non porta lontano! Perché si tratta di un metodo di lavoro di contrasto duro, di impedimento a procedere che se viene accettato nei confronti di alcuni Consiglieri non si vede il perch non debba essere accettato anche nei confronti di altre istanze e di altri Consiglieri. Quindi, senza una politica non si va molto avanti.
Ormai sono trascorsi quattro anni di legislatura: la direzione in cui il governo di centro-destra ha portato questa Regione può cominciare a delinearsi con nettezza. Noi solleviamo l'attenzione su tre questioni di degrado complessivo che sono riconoscibili come caratteristica peculiare di questo governo.
La prima è una questione politico-amministrativa, di inciampo continuo di mancanza di indirizzo, di mancanza di una strategia, che ha accompagnato tutti questi anni: non c'è politica amministrativa; ogni bilancio è stato una sofferenza, ogni bilancio è arrivato in ritardo; vi sono stati esercizi provvisori. Quindi, questione politica amministrativa di degrado, di insufficienza, fino agli ultimi mesi di questa legislatura.
A fianco di questa incapacità e difficoltà di gestire i finanziamenti e le risorse, si è purtroppo nuovamente affacciata, fin dall'inizio con piccoli fatti, una questione morale. Questione morale che ha posto purtroppo all'attenzione nostra e dell'opinione pubblica fatti che sono stati oggetto di inchieste, di rinvii a giudizio, indagini della Magistratura, dimissioni di Assessori. Questione morale che non è che venga riabilitata dalle ultime vicende esaminate nei giorni scorsi (appalto arcicomplicato, poco trasparente che tende a confondere i rapporti tra forniture rese e rimborsi riconosciuti).
Quindi, questione politico-istituzionale, questione morale purtroppo riemersa e, in ultimo, questione democratica. Perché, Presidente, non è ancora stata risolta una questione sollevata in aula e ribadita dalla stampa che, comunque, non è mai stata contraddetta. Si apre anche una questione democratica perché in presenza di una Giunta senza una politica siamo anche in presenza di una Giunta che, complessivamente, mal sopporta gli interventi della minoranza: vi siete lamentati dell'ostruzionismo delle minoranze, avete sempre dimostrato grande insofferenza per questo dibattito. Addirittura, in quest'aula si è detto che qualcuno - non la Giunta, il Presidente lo ha smentito, io gli credo - potrebbe aver preso gli interventi dei Consiglieri regionali e averli consegnati per un esame di merito, per verificare se in questi interventi potessero esistere dei fatti di rilevanza penale...



PRESIDENTE

Questo è stato smentito.



CHIEZZI Giuseppe

E' vero. Ho finito. Come dicevo, di aver consegnato questi documenti all'Avvocatura.
Io chiedo che si faccia chiarezza su questo. Ho comunque chiesto alla Magistratura, per cortesia, se non ritiene di fare chiarezza, perché l'idea che le nostre parole possano essere verificate, perché portate là da qualcuno, dall'Avvocatura nostra (se siano parole che ledono o non ledono problemi di carattere giuridico e legale) è agghiacciante. Quindi, c'è anche questa questione democratica.
Ritengo che questi siano tre elementi di gravissima sofferenza; adesso attenderemo di capire come si risolve il problema contestato da una parte della maggioranza, poi prenderemo anche noi le misure, in relazione al tipo di soluzione che questa Giunta darà alle rivendicazioni - che condivido di una maggiore attenzione ai problemi sociali della nostra Regione.
Grazie, Presidente; scusi se ho "sbordato" di un minuto meno un secondo.



PRESIDENTE

Rispetto a quello che il collega Chiezzi ha definito "questione democratica", desidero ricordare che la questione mi sta particolarmente a cuore, nel senso che mi sta particolarmente a cuore che ci siano le condizioni, nel massimo grado possibile, di agibilità dell'aula. In tal senso, ho fatto una richiesta al Presidente Ghigo, il quale ha risposto - e io ho già portato a conoscenza dei Capigruppo - assicurando tutti che nessuna attività che mettesse in forse l'agibilità dell'aula è stata attivata.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ci troviamo di fronte ad una situazione che definire grave, secondo me è persino scontato, perché purtroppo da moltissimo tempo ci troviamo in una situazione di non-governo della Regione, situazione di cui sicuramente la maggioranza e la Giunta sono i principali responsabili.
Non c'è dubbio che arrivare al momento in cui si doveva discutere il bilancio e scoprire che non esiste una maggioranza che lo sostenga sia un fatto incredibile che, tra l'altro, dovrebbe comportare, da parte della maggioranza che ha presentato questa proposta, degli atti conseguenti almeno di prendere atto di questo tipo di situazione.
Non viene fatto, si finge di essere in una situazione normale, come si è finto nell'ultimo anno e mezzo.
Ciò non è vero. Questo Consiglio, grazie a questa situazione, si trova di fronte ad una paralisi notevole, di cui il Piemonte, la società piemontese è la principale vittima. Non vengono affrontati i problemi e neppure i provvedimenti che sono già stati esaminati nelle Commissioni e che possono avere un'utilità. Mi riferisco, ad esempio, al provvedimento relativo alla razionalizzazione della rete dei carburanti; credo che le compagnie petrolifere adesso agiranno, ma noi in Consiglio non l'abbiamo potuto esaminare, sebbene un certo lavoro, anche ben fatto ed interessante in Commissione fosse stato svolto. Questo è quanto è successo oggi, ma potrebbe essere uno dei tanti esempi.
Io credo che, di fronte ai piemontesi, quei pochi che ancora seguono i lavori del Consiglio, sarebbe utile non ripetere altri mesi come quelli che abbiamo avuto l'anno scorso, o quelli che abbiamo alle spalle. Sarebbe estremamente serio da parte nostra, come Gruppi consiliari sia di maggioranza che di minoranza, prendere atto di questa malattia, del fallimento di questa maggioranza che però in qualche modo coinvolge l'insieme del Consiglio, e fare un atto di coraggio, un atto indubbiamente eccezionale, ovvero andare verso l'autoscioglimento del Consiglio.
Credo che dobbiamo prendere atto del fallimento di cui siamo stati tutti partecipi, con responsabilità ovviamente maggiori o minori (chi governa ha le sue responsabilità e non possono essergli sottratte). Anche se lo scioglimento anticipato del Consiglio non ha precedenti, tuttavia credo non abbia precedenti nemmeno la realtà alla quale assistiamo ormai da molti mesi.
A mio parere, la cosa più seria sarebbe dunque quella di togliere rapidamente il disturbo, in quanto ci siamo dimostrati (governo e Consiglio) incapaci di governare.
In questo contesto, l'intero Consiglio non è in grado di individuare un'alternativa, per cui - ripeto - credo che la cosa migliore sia quella di andare allo scioglimento, chiudere questa esperienza, andando ad elezioni che permettano ai cittadini piemontesi di indicare una soluzione per uscire da questo tipo di crisi ormai irreversibile.
Le brevi considerazioni svolte vanno appunto nella direzione di cercare di ragionare seriamente su come fare terminare questa esperienza, per andare il più rapidamente possibile, magari in contemporanea con altre elezioni amministrative, ad elezioni anche per il Consiglio regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, io vorrei che si evitasse, per quanto il gioco delle parti lo consente, ogni possibile strumentalizzazione di questa nostra posizione, che nulla ha che vedere con un gioco di maggioranza ed un gioco di opposizione, un gioco tra maggioranza ed un gioco tra opposizione, ma che ha in fondo un problema che noi abbiamo evidenziato, che il Presidente stesso, nella sua dichiarazione iniziale oggi, ha dichiarato essere sul tappeto e ha dichiarato essere un problema serio, che è nientepocodimeno che l'indirizzo e la linea politica sul socio-assistenziale della Regione Piemonte.
Ora, io non sono abituato - l'ho detto all'interno della Conferenza dei Capigruppo e avrei voluto evitare di intervenire in Consiglio regionale ad essere tirato per i capelli e avrei voluto evitare che ci fossero quindi queste dichiarazioni pubbliche. Però è bene che su questo si faccia chiarezza, perché poi non vorrei - magari ho capito male - leggere negli interventi di una parte dell'opposizione - ho sentito con attenzione l'intervento del collega Chiezzi - quasi una posizione da parte di qualche Gruppo consiliare che è tesa ad alzare il prezzo o a ricattare una parte della maggioranza.
Questo non è nel modo più assoluto, perché su questi temi la nostra parte politica non vuole assolutamente scherzare e non è disponibile a trovare alcun argomento di mediazione.
A questo proposito, voglio ricordare perché oggi faccio queste dichiarazioni che sono sintomo di un chiaro malessere politico all'interno della maggioranza. L'ha dichiarato anche il Presidente, è una cosa evidente. Ma lo dico perché questa mia dichiarazione è il frutto di una non consequenzialità di un ragionamento politico, fatto all'interno della maggioranza sotto nessun riflettore, che il nostro Gruppo aveva richiesto che mi pare fosse condiviso dalla maggioranza, che a richiesta del Presidente aveva avuto anche una risposta - non dal sottoscritto, ma da altre persone che sono sedute in quest'aula - attraverso un'ipotetica quantificazione dell'attenzione che noi avremmo dovuto portare nei confronti della politica socio-assistenziale che all'atto concreto si è non dimezzata, ma è diventata improvvisamente un terzo. O sono io che non ho capito, in questa riunione, l'intendimento della maggioranza - e questo è possibile - oppure, se l'intendimento della maggioranza, che peraltro sbandiera ai quattro venti l'attenzione nei confronti di tutta la politica sulla famiglia nel suo complesso, e noi abbiamo sottolineato alcuni aspetti come la manutenzione degli asili nido, la legge n. 43 che riguarda la costruzione di strutture per disabili, la questione annosa della psichiatria che nel 1999 evidentemente scoppierà per tutta la normativa che è cambiata... Attenzione, una questione peraltro già affrontata anche con attenzione e con una linea politica ben precisa nel Piano sanitario approvato da questo Consiglio regionale.
Su questi argomenti non vogliamo assolutamente - e non accettiamo alcun tipo di strumentalizzazione. Vogliamo solo richiamare ad una consequenzialità questa maggioranza rispetto a temi che più volte - ricordo l'ultima situazione critica di questa Giunta - nel giugno 1998 sono stati richiamati da molti Consiglieri dell'area moderata e che non hanno avuto nel bilancio di previsione 1999 una risposta adeguata rispetto alle linee che si erano concordate, anche lì, all'interno della maggioranza.
Probabilmente, rispetto a questo ci sono delle responsabilità politiche Presidente: questo non voglio affrontarlo in questa sede, non so se sono responsabilità politiche del Presidente o dell'Assessore al bilancio. E' certo che di responsabilità ce ne sono. Allora, rispetto a quanto abbiamo in qualche modo concordato, la richiesta, penso legittima, di una parte della maggioranza, e mi spiace farlo pubblicamente, è quella che ho appena detto. Non c'è altro.
Collega Chiezzi, non si tratta di alzare alcun prezzo, non si tratta di ricattare nessuno: qui ci sono problemi sul tappeto su cui vogliamo, da parte di questa maggioranza, responsabilmente una risposta, visto che a parole c'è già stata.
Vogliamo solamente una consequenzialità rispetto a questo. Ecco il perché della nostra posizione e vorrei che fosse interpretata solo ed unicamente per le cose che ho detto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, parto dalla comunicazione sintetica, ma chiara, del Presidente della Giunta regionale, il quale dopo la comunicazione del Presidente del Consiglio ci ha descritto e ha ufficializzato una situazione che in termini politici viene definita normalmente di "crisi". Se dovessimo adoperare il linguaggio del Presidente della Giunta parleremmo di "criticità".
Vorrei dire, per quanto ci riguarda come Gruppo di minoranza, che non ci illudiamo che questa crisi possa portare ad una caduta del Presidente della Giunta regionale; credo che il Presidente non abbia assolutamente queste preoccupazioni. Abbiamo visto crisi ben più difficili che lei Presidente, in ogni caso ha risolto brillantemente con la sua sapienza nel gestire le questioni politiche, e non soltanto quelle. L'intervento della minoranza non è teso ad immaginare cosa cambierà dal punto di vista politico; purtroppo non cambierà nulla e continuerà questa situazione di enorme difficoltà di non-governo del Piemonte. Questo ci preoccupa notevolmente.
Oggi vogliamo soltanto sottolineare, anche per sfatare una sensazione ed un'impressione che il Presidente Ghigo e i suoi Assessori danno continuamente in Piemonte, che non c'è una responsabilità della minoranza per la non approvazione del bilancio. Gli Assessori dovrebbero essere più attenti e non andare in giro, nelle manifestazioni, a dire "Potrei fare di più, ma la minoranza impedisce di approvare il bilancio, altrimenti a quest'ora sarebbe tutto fatto".
Presidente, lei dovrebbe richiamare i suoi Assessori e spiegare ad ognuno di loro che se oggi non si discute del bilancio - oggi, venerdì mattina! - non è per una responsabilità della minoranza; la minoranza aveva detto chiaramente nelle settimane scorse che oggi si sarebbe potuto iniziare la discussione. E' nata - per fortuna - una differenziazione all'interno della maggioranza: e non nasce per una questione banale, perch le questioni poste dal collega Angeleri, che ha detto parole precise che sono convinto manterrà, non intendono mediare una posizione. Lo stesso ha dichiarato anche il collega Rubatto; le questioni poste dal collega Angeleri sono quelle politiche che lei ha posto al momento della sua rielezione: attenzione al socio-assistenziale e ad altri temi di una certa importanza, che sono stati sottolineati da ripetuti ordini del giorno.
Quando discuteremo di questi problemi, dal punto di vista politico, anche se noi non vogliamo fare ostruzionismo, richiameremo quel documento. Le questioni sul tappeto non sono soltanto quelle poste oggi; abbiamo discusso in Commissione delle questioni socio-assistenziali, ma ce ne sono altre di cui non c'è assolutamente traccia nel bilancio di previsione né nella versione novembre 1998, né nella versione corretta ed aggiornata dall'Assessore Burzi recentemente.
Credo che tutti sappiano che uno degli elementi condivisi dall'intera maggioranza, e soprattutto da una parte della maggioranza, era quello di rivedere, ad esempio, la L.R. n. 51/97. Era scritto nel documento e ne potrei citare altri.
Questo bilancio doveva - ed è l'unico che può - dare delle risposte alle questioni politiche nate nella crisi politica dell'estate scorsa. Se questo bilancio non dà queste risposte, l'invito che faccio a tutti i colleghi della maggioranza è di rivedere quel documento politico. Se questo documento non dà quelle risposte vuol dire che c'è una sconfitta politica! Pertanto, apprezzo l'atteggiamento dei colleghi Rubatto e Angeleri, anche se non mi faccio illusioni di maggioranze diverse, perché ripropongono una lettura delle vicende politiche al momento della rielezione del Presidente Ghigo.
E poi, Presidente, guardi che è veramente paradossale! Dico che c'è anche una grande leggerezza: è possibile che una Giunta non sia neppure capace di registrare le questioni che vengono discusse? Ma queste questioni del socio-assistenziale non sono una cosa nuova. Quante volte la minoranza ripetutamente, ma adesso anche la maggioranza, le ha sottoposte! Sono mesi che lo ripetiamo! Ma è possibile che non si possa registrare? Registratelo sul bilancio! Ma è possibile una cosa di questo tipo? Ma è possibile che non si tenga conto nel bilancio, ad esempio, di una posizione della maggioranza, condivisa da una parte della minoranza, favorevole ad un aumento di 3 miliardi per le scuole materne autonome, per estendere i benefici anche ai capoluoghi di provincia? Non c'è niente, ma è firmato anche dalla maggioranza. Ma è possibile che non ci sia neppure lo stanziamento di 5 miliardi per la famiglia, per quella legge che vedrà la luce chissà quando? C'è disinteresse, Presidente. Su tutte queste questioni c'è il disinteresse anche suo. Quello dell'Assessore Burzi ormai è noto - lui registra, fa il tecnico - ma lei, che dovrebbe rappresentare la sintesi politica ed è stato rieletto su queste criticità, dovrebbe esserne il garante, ma non lo è! Sa lei che cosa avete approvato come variazione di bilancio? E' un nuovo bilancio! Il problema non è però il fatto che il bilancio di allora risale a due mesi fa, ma che continuamente vengono compiute scelte nuove e non sulle questioni poste dai Consiglieri Angeleri e Rubatto (questioni che ha posto la minoranza), ma su dimenticanze.
Ma è possibile che sull'appalto della manutenzione e del censimento non ci fosse un capitolo per il finanziamento? Potremmo citare tantissime altre dimenticanze, ma qui c'è proprio una leggerezza. Io non so chi fa il bilancio! Io non so chi fa il bilancio! C'è un disinteresse completo e totale ad esprimere un bilancio politico che dia risposte politiche ai problemi della maggioranza innanzitutto. Ai problemi della minoranza si possono anche non dare risposte - a questo ci pensiamo noi - ma non spendere neppure una parola sui problemi della maggioranza, sollevati da esponenti della maggioranza stessa, è incredibile! In questo senso, c'è una crisi che sicuramente permarrà fino al termine della legislatura, perché non sono state date risposte.
Concludo dicendo che la minoranza non ha alcuna responsabilità del fatto che il bilancio non sia approvato. Assessore Burzi, la smetta di dire: "Il 28 il bilancio sarà approvato". Mettetevi d'accordo! Quando vi sarete messi d'accordo, ci presenterete il bilancio e noi lo discuteremo non è che adesso voi approvate l'accordo e poi arriva il documento l'emendamento. Presentateci una nuova versione del bilancio e lo discutiamo. Questo è il minimo, quindi smetta di dire cose che non hanno senso. Per la prima volta, dica perlomeno: "E' una responsabilità della maggioranza"; dica che ha sbagliato - sarà difficile! - lo dica il Presidente Ghigo o qualcun altro, perché non ha tenuto conto del fatto che il documento politico è della sua maggioranza. Il Consigliere Angeleri dice soltanto questo.
Sono convinto che la posizione dei Consiglieri Angeleri e Rubatto non sia una posizione mediabile, perché ne va anche della loro coerenza politica: avendo sollevato delle questioni insieme ad altri, credo che, se si sottraessero da questa indicazione di carattere politico dopo averla posta, andrebbero anch'essi incontro ad una forte sconfitta politica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente, Presidente della Giunta, colleghi, qualcuno ha ricordato i miei interventi al TG3, ma potrei ripetere lo stesso intervento che ho fatto al TG3...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



RUBATTO Pier Luigi

Io in prima persona ringrazio sempre il Consigliere Scanderebech perch è sempre molto sensibile ai problemi sociali...



(Reiterati commenti fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



RUBATTO Pier Luigi

So benissimo di non ritornare qui la prossima volta, ma potrebbe darsi che non vi ritorni neanche il Consigliere Scanderebech, quindi saremmo in due a trovarci fuori al bar.



GALLARINI Pier Luigi

Saremo in tanti, non solo in due.



RUBATTO Pier Luigi

Se il Presidente Ghigo, insieme alla Giunta, avesse mantenuto gli impegni da noi sollecitati un anno fa, quando abbiamo firmato il famoso atto di ripristino del Ghigo-bis, oggi non saremmo qui a discutere, perch la contestazione è soltanto sui fondi relativi all'assistenza.
Il bilancio va approvato interamente, quindi, almeno da parte mia, non posso certo dare il mio voto favorevole al bilancio intero se non vengono maggiormente finanziati i capitoli dell'assistenza.
Cosa abbiamo chiesto? Abbiamo semplicemente chiesto quello che hanno chiesto altri Gruppi di maggioranza; abbiamo semplicemente chiesto quello che il Presidente Ghigo ha dichiarato di intraprendere, con la sua Giunta nel 1998. Non abbiamo chiesto nulla di più per il 1999; però il Presidente Ghigo aveva già manifestato maggiore sensibilità verso il sociale con la sostituzione dell'Assessore all'assistenza e con il suo intervento in occasione della rielezione della sua Giunta.
Oggi ricordiamo questi impegni e non siamo disposti, almeno noi come Gruppo Pensionati per l'Europa, a recedere di un passo se non verranno garantiti i fondi per il sociale, perché bisogna andare incontro ai bisogni della gente.
Inoltre, c'è tutto un discorso sui Direttori generali delle Aziende sanitarie ospedaliere e locali; c'è tutto un discorso di interventi in favore di una riorganizzazione dei Pronto Soccorso; c'è tutto un discorso di interventi sulle Residenze anziani e le relative strutture sanitarie.
Però, oggi come oggi, siamo disponibili ad accogliere il richiamo della maggioranza per continuare questo percorso comune solo se ci saranno i fondi richiesti sul socio-assistenziale.
Abbiamo discusso tre mesi in Commissione di socio-assistenziale su cifre che, alla fine, si sono rivelate inutili. In Commissione mi sono astenuto per non votare contro, perché doveva essere aperto questo spiraglio. Penso che questo spiraglio sia nuovamente riaperto; spero che questa Giunta faccia soltanto quello che ha detto di fare. Non vogliamo fare delle forzature, chiediamo soltanto che vengano mantenuti gli impegni che vengano mantenute le promesse. Non sono impegni e promesse di Pierluigi Rubatto o di qualsiasi Consigliere, ma impegni e promesse del Presidente della Giunta regionale! Noi abbiamo chiesto il ripristino del fondo per il riscaldamento l'aumento dei fondi sui progetti di rilevanza regionale e, in particolare sul progetto anziani; un aumento dei fondi per il volontariato; contributi a favore dei Comuni per il finanziamento e la manutenzione degli asili nido; un aumento sul fondo della psichiatria, perché 30 miliardi non bastano, e un aumento del fondo dei servizi socio-assistenziali.
Questo abbiamo chiesto, ma intendo ripetere che questo corrisponde a quanto affermato dal Presidente Ghigo nei suoi vari interventi in Consiglio regionale e nelle riunioni dei vari Gruppi di maggioranza. Questo continuo a chiedere! Non siamo disposti - almeno io - a recedere di un passo su queste richieste, che ritengo utili per il Piemonte, dove ci sono ancora molti bisogni e necessità da soddisfare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Noi non interpretiamo assolutamente nulla, ci limitiamo a leggere ascoltare e registrare ciò che avviene. Non possiamo che richiamare in quest'aula quello che abbiamo letto sui quotidiani, quindi vi è stata un'iniziativa esterna, di una parte della maggioranza, che si è dichiarata in contrasto con la stessa maggioranza su temi non irrilevanti, come è stato ricordato, ma su temi centrali che attengono al governo di una Regione: i temi dell'assistenza e del socio-assistenziale che dovrebbero e potrebbero incentivare e caratterizzare il bilancio di una grande Regione.
Questioni che colpiscono, oggi, tutta una serie di esigenze, che non possono che essere pesantemente condivise. Non solo, le conflittualità sono state ricordate in Commissione anche dai colleghi della maggioranza, che le hanno volute evidenziare anche attraverso i mass-media. Anche il nostro Gruppo le ha evidenziate nelle discussioni dei vari bilanci e in Commissione, con l'intervento del collega Angeli.
Non possiamo non rilevare che questo è sostanzialmente l'ultimo bilancio che contraddistingue, dal punto di vista politico, qualunque esecutivo, perché questo è il bilancio che indica la progettualità finale per qualsiasi amministrazione, di qualunque colore essa sia. Non possiamo non vedere che i contrasti all'interno della maggioranza sono talmente forti che sono usciti all'esterno e non sono ancora stati sanati.
Il Presidente della Giunta regionale ha detto: "Stiamo valutando". La sua tranquillità mi è sembrata fortemente in contrasto con l'atteggiamento del collega Rubatto, che ha ribadito con determinazione il fatto che all'interno della maggioranza, vi è ancora una forte carenza su queste questioni.
Credo che dobbiamo prenderne atto e registrare una crisi molto forte di questa maggioranza e di questo esecutivo. In verità, non siamo inteneriti dall'intervento del collega Angeleri, perché si sa che quando una crisi di questo tipo si manifesta in questo modo all'esterno si possono correre dei rischi. Noi non abbiamo inventato nulla; pertanto, non credo di dovermi intenerire quando il collega Angeleri dice: "Assolutamente non c'è strumentalizzazione, non c'è gioco di maggioranza e non c'è gioco delle parti, ecc.".
Per carità, vi è un approccio diverso tra l'intervento del collega Rubatto e quello del collega Angeleri, che ha detto che non esiste una logica ricattatoria. Una volta si diceva excusatio non petita, accusatio manifesta; forse adesso i tempi sono cambiati e queste espressioni non sono più adeguate alla limpidezza dei rapporti che si vorrebbero rappresentare in quest'aula e all'interno della maggioranza. Ma che limpidezza! Lo stesso collega Angeleri parlava di malessere politico. Questo mi sembra evidente e lo abbiamo voluto sottolineare: lo abbiamo sottolineato in Commissione, lo sottolineiamo qui in aula, perché i fatti hanno la loro consistenza.
Oggi quest'aula non discute il bilancio perché la maggioranza non è pronta. Il collega Rubatto dice: "Sono contrario e non voterò perché questi temi non sono ancora stati affrontati in maniera soddisfacente"; il collega Angeleri parla di malessere politico; il Presidente della Giunta, come sempre, sottotono, dice: "Sì, c'è qualcosa che non va, ma stiamo provvedendo". Quello che stiamo vedendo e che continuiamo a vedere è l'incapacità di condurre il governo della Regione Piemonte su temi strategici, in un momento che per qualunque maggioranza potrebbe essere strategico! Insomma, dimostrate di non governare affatto il Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

A me pare che avessero ragione i colleghi che mi hanno preceduto quando, nel rimarcare la crisi evidente e continuata di questa Giunta dicevano che non si trattava semplicemente di vedere se questa Giunta cade o si dimette. Questa situazione può probabilmente andare avanti così fino alla fine della legislatura. Mi pare, altrettanto, che la questione che si sta evidenziando e che si evidenzierà sempre di più, man mano che si andrà avanti, riguardi la dialettica e l'accordo sull'assestamento dei posti rispetto alla politica.
Questa maggioranza, pur affetta da varie crisi e molte discussioni, ha trovato il suo assestamento parziale o provvisorio nella spartizione dei posti e sul sottogoverno. Perché la nomina alla Cassa di Risparmio di Torino è bloccata da un anno e mezzo? Per questi motivi o perché non c'è alcun nome o nessuno che vuole andare? Questo mi pare un problema! Perch se avessimo avuto la possibilità di confrontarci con una politica liberista, che il Polo avrebbe dovuto introdurre nella nostra Regione, ci saremmo confrontati con un'azione politica! Noi abbiamo cercato faticosamente, in ogni scelta di questa Giunta, almeno in questi ultimi tre anni, il "liberismo", ma non l'abbiamo trovato. Dov'è il liberismo? Nella spesa corrente aumentata a dismisura nel nostro Ente? Dov'è la sburocratizzazione dell'Ente? E' forse nel fatto che, quando questa Giunta promuove qualche convegno, devono partecipare cento funzionari? Come se non avessero niente di più importante da fare! Oppure nella politica degli appalti? Non approfondisco, perché abbiamo già avuto modo e avremo modo ancora di parlarne.
Ma dov'è il liberismo? Invece di sburocratizzare e di affidarsi alla concorrenza e al mercato, si determina un regime di monopolio e una crescita della spesa pubblica. Dov'è il liberismo? Questa crisi è sempre più latente. Quando poi gli assetti della maggioranza e i suoi problemi dipendono soltanto da una sistemazione di posti, da nomine, ecc., è evidente che se non si trova il momentaneo assestamento emergono... Ma sarà sempre più così.
Credo dunque che, una volta che questa maggioranza troverà il suo assestamento sul nuovo bilancio, sull'ennesimo nuovo bilancio (se lo troverà), avremo la responsabilità di porre alcune questioni che diventano preliminari al bilancio; di porre alcune questioni politiche - che, ripeto sono preliminari al bilancio - che attengono alle regole minime della correttezza amministrativa. E' una questione marginale, ma non è tollerabile che la Giunta stampi il Programma di sviluppo e lo mandi a tutte le famiglie, (o a quante lo ha mandato), quando si tratta di un documento non ancora approvato, usando lo strumento del Consiglio. Non è tollerabile.
Sono questioni parziali, ma denotano una continua mentalità di fare semplicemente propaganda e di non fare invece politica, di non fare governo; tant'è che il bilancio praticamente soffre del fatto che ci siano semplicemente delle questioni particolari che vengono poste in termini quasi essenzialmente elettoralistici e non permettono di delineare una politica che avremmo aspettato fosse almeno liberista.
Quindi, credo che, al di là degli esiti tecnici di governo, questa esperienza sia fallita. Ghigo ha dimostrato di voler stare fino al 2000 a qualsiasi costo e a qualsiasi ricatto. E quindi, molto probabilmente, ci starà. Quando una persona, che racchiude questo ruolo, questa figura istituzionale, decide che per stare al governo va bene tutto, starà al governo fin quando la legge glielo consentirà, ma ad un prezzo altissimo per il nostro Ente che, a questo punto, sta subendo non solo delle cattive gestioni, ma dei danni molto profondi che qualcuno poi dovrà in qualche modo recuperare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Anche noi siamo molto preoccupati e condividiamo interamente quanto affermato dai colleghi dalla minoranza, recependo anche con scrupolosa attenzione quanto segnalato, evidenziato dalla sensibilità di alcuni componenti della maggioranza. La preoccupazione, però - vede, Presidente è doppia, perché insistono due ordini di problemi.
Uno è di carattere istituzionale e riguarda il Consiglio, e cioè una democrazia consiliare che si sta, di giorno in giorno, rendendo sempre più evanescente, dalle piccole alle grandi cose. Le piccole cose sono una mancanza di rispetto di tempi, di orari nella quotidianità, non c'è più una riunione che... Ma questa è una sede di convegno o una sede legislativa? A cose meno piccole, che sono un o.d.g. che sta arrivando a 120/130 punti che non si sa come e quando verranno esaminati. Eppure noi siamo qui presenti tutte le volte, in un orario ragionevole e disponibili a svolgere il nostro lavoro.
Ma non solo. Il problema di democrazia ce lo ritroviamo in alcuni altri passaggi, per rimanere su uno degli argomenti che è stato toccato nella mattinata: sanità ed assistenza. Non è stata per caso esautorata la IV Commissione nell'applicazione del Piano sanitario, quando le intese di programma non sono passate in quella Commissione? Quando non è passata la relazione annuale? Quando non vengono svolti quelli che sono i compiti scritti nella legge n. 61? Tant'è che persino degli organismi ufficiali preposti a funzioni volute dal Consiglio, quali ad esempio il Co.Re.S.A.
sono obbligati a far presente che è saltata una serie di regole fondamentali.
Come minoranza ci rivolgiamo dunque al Presidente del Consiglio, perch questi sono problemi relativi alla validità, all'efficacia o meno di questa sede, che non è una sede convegnistica, ma è una sede legislativa, di alta programmazione.
L'altro filone di problemi è quello legato alla Giunta, al Ghigo-bis al Ghigo-ter, ad un programma che è stato siglato - ricordava adesso il collega Rubatto - dopo una crisi che si è protratta per molto tempo nel 1998 e che ha portato come risultato ad avere il bilancio a giugno 1998.
Quella crisi ha visto la sua conclusione in un documento che è stato ufficializzato; documento che, a quanto ci risulta, non ritrova alcuna concretizzazione a distanza di qualche settimana, di qualche mese e in nessuna azione politica da parte di questa Giunta; lo ritrova soltanto in quale parte? E qui veniamo agli aspetti di maggiore arroganza consentitemi, colleghi - e di grave superficialità che ritroviamo in quest'aula e in questo esecutivo.
Ritrova la sua forza, ritrova le sue linee, dove? Attraverso la pubblicazione di un Piano di sviluppo che viene mandato a 27 mila, 30 mila o 50 mila - quante sono - famiglie referenti della Regione Piemonte? Un Piano di sviluppo che non è legge, non è delibera, non è documento ufficiale, ma è bozza! E ci si permette di mandarlo in giro con l'utilizzo del denaro pubblico! Questa è campagna elettorale anzitempo! Questo non l'ha mai fatto nessuno!



SUINO Marisa

SALERNO



SUINO Marisa

D'Alema!



SUINO Marisa

Uno strumento informativo del Consiglio qual è il "Notiziario" regionale viene mandato in giro con una mera campagna elettorale attraverso quelli che sono i canali ordinari dell'istituzione! Questo è vergognoso! Non l'ha mai fatto nessuno!



SUINO Marisa

SCANDEREBECH



SUINO Marisa

C'è sempre una prima volta!



SUINO Marisa

Certo, Scanderebech, ma noi ci aspettavamo di confrontarci con una maggioranza che ci proponesse dei contenuti da centro-destra, non pensavamo di confrontarci con una maggioranza che pensa soltanto alle politiche spartitorie e che è peggio della peggiore Prima Repubblica! E' questo che non ci aspettavamo! (Commenti fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



SUINO Marisa

Presidente, devo continuare il dialogo o mi rivolgo...



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Si rivolga a me; lo sto richiamando.



SUINO Marisa

La ringrazio. Sono molto più contenta di questa scelta. Anche perché in quel Piano di sviluppo, colleghi Consiglieri, siamo onesti: quali sono le linee? Facciamo della politica che induce i cittadini piemontesi a credere in ciò che non è, perché quello che c'è scritto lì dentro non corrisponde alle scelte che non abbiamo visto in un bilancio.
Sono tre mesi che vi stiamo dicendo che non va quanto è stato presentato, che è macrocarente su due voci fondamentali che si chiamano occupazione, quindi mercato ed economia (dove questa maggioranza di centro destra dovrebbe avere le carte in regola per dialogare e ragionare), e sanità ed assistenza. Lì non si legge niente di tutto questo, così come nel bilancio non si legge niente di tutto questo! Sono due mesi che vi diciamo che quel bilancio, portato in un modo strano in IV Commissione, non avrebbe potuto vedere una propria conclusione felice. Perché? Ma è semplice! Non basta che il Governo si sia dato da fare a riconoscere la cifra di riparto le necessità di cui avevamo bisogno come Regione Piemonte; non basta che il Governo si sia dato da fare, per la prima volta nella storia del Governo italiano, a definire nei tempi utili il riparto della spesa per le Regioni non basta, perché il bilancio che è stato presentato non tiene conto, sulla sanità e sull'assistenza, di due cose fondamentali.
Primo: la copertura di fondi non c'è ed è stata presentata una quarta colonna falsa, che non corrisponde al bilancio. Questa è la giusta esplicitazione.
Secondo: non si risponde in alcun modo alla situazione reale, e dir qual è. Noi oggi potremmo benissimo ritrovarci (non lo avremmo voluto nemmeno noi delle minoranze) all'ennesima crisi della Giunta (Ghigo-bis ter, quater, quello che è). Questa volta il caso vuole che ci ritroviamo se non altro, a parlare di questa crisi su un argomento vero. Poi, dietro le quinte, ci sono anche altri argomenti, ma l'argomento vero è sanità ed assistenza. L'argomento vero è che questa Regione non ha la sensibilità e l'attenzione verso i problemi per rispondere su questioni fondamentali, che riguardano la salute del cittadino piemontese, che riguardano le necessità e i bisogni dell'anziano piemontese, che riguardano le necessità e i bisogni dei minori piemontesi, e potrei andare avanti all'infinito. Sono mesi che ve lo diciamo e non è successo niente: avete continuato a venire in Commissione (adesso siamo fermi in I) con un bilancio vuoto. Un bilancio che non risponde all'occupazione né all'economia di questa regione né ai bisogni di salute del cittadino piemontese. Questo è veramente inaccettabile e non ci si aspettava che la Giunta Ghigo non trovasse nemmeno la capacità, la sensibilità umana per rispondere, non con arroganza, non solo con campagna elettorale, non con delle falsità, a quelli che sono i bisogni fondamentali! Non ce lo aspettavamo. Adesso siamo davanti all'ennesima crisi, però smettetela veramente - ve lo chiediamo con estrema simpatia - di dire che è colpa delle minoranze. Noi siamo andati in Commissione per quattordici volte, disponibili a chiudere l'argomento.
Quattordici volte! Non abbiamo richiesto la presenza di alcuni Assessori liquidando la parte di settore di competenza di questi Assessori, per chiudere il bilancio, perché siamo consapevoli che la Regione Piemonte ha bisogno di un bilancio. Avrebbe bisogno di un bilancio vero, ma almeno che ci sia un bilancio! Allora scegliete! Adesso c'è lo strumento nazionale che consente di concludere la vicenda in un modo significativo, tornando dagli elettori e chiedendo loro di provvedere. Quello che sappiamo per certo è che in quest'aula il nostro Gruppo e le minoranze hanno la necessità di chiedere a questa Giunta, nella sua ennesima crisi, nella sua ennesima manifestazione di inefficienza ed inefficacia, di creare almeno le condizioni minime affinché nel più breve tempo possibile la Regione Piemonte possa avere un bilancio. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non starò a dilungarmi ripetendo quanto già è stato detto dai miei illustri colleghi; cercher piuttosto di tirare le fila di questa situazione che sta diventando grottesca.
La Giunta ha presentato un bilancio che non era sicuramente in grado di avere una visione programmatica globale per il futuro del Piemonte, che non era capace di dare soluzioni proprio per quanto riguarda lo sviluppo dell'economia, quindi, di riflesso, la lotta per l'occupazione, e per quanto riguarda i grossi problemi piemontesi relativi al campo dell'assistenza e della sanità.
E' stato un bilancio costruito piuttosto a piccoli tasselli, con visioni sicuramente molto particolari, su specifici problemi e su specifici progetti che interessavano questo o quell'altro Assessore. Dunque, un programma e un bilancio che anche noi non condividiamo e sul quale abbiamo avanzato più volte pesanti riserve e critiche.
Di una cosa siamo convinti ed è da tempo che la ripetiamo: il Piemonte ha assolutamente bisogno di avere un bilancio. La Regione deve essere in grado di dare questo bilancio, perché lo aspettano gli Enti locali che devono a loro volta programmare, sulla base delle risorse della Regione, i loro investimenti, i loro programmi, i loro progetti. Lo aspetta l'economia del Piemonte, perché i ritardi con cui viene redatto il bilancio della Regione si ripercuotono a catena su tutti i progetti per gli investimenti e, di conseguenza, sullo sviluppo economico, sulla lotta alla disoccupazione, sul far fronte ai vari bisogni del Piemonte.
Noi, lo ripeto, ci siamo sempre detti pronti a sostenere la Giunta nell'approvazione di un bilancio, purché sia un bilancio, ovviamente dando suggerimenti e chiedendo delle modifiche.
Oggi, più che mai, constatiamo che sono le divisioni interne della maggioranza a far sì che questo bilancio non venga approvato.
E' ormai chiaro che il bilancio presentato dalla Giunta non era condiviso da tutte le forze della maggioranza e questo è un fatto gravissimo, perché vuol dire che la maggioranza, ad oggi, non esiste più.
Quello che ci ha fatto veramente innervosire, poi, sono stati gli inutili e puerili tentativi, più volte ripetuti da membri della maggioranza e soprattutto dalla Giunta, di scaricare sulle opposizioni tutte le colpe dei gravi ritardi con i quali questo bilancio non veniva approvato, perch e lo vediamo bene oggi - non è stato l'ostruzionismo delle opposizioni in genere: se il bilancio oggi non viene approvato, la colpa è veramente tutta da ricercare all'interno della maggioranza! Da parte dell'opposizione sono state avanzate molte proposte costruttive che potevano, forse, aiutare a costruire un bilancio più vicino a quello che i piemontesi si aspettano.
Pertanto, chiedo alla maggioranza di chiarirsi all'interno, perché o la maggioranza si ricompatta, si ricostituisce e cerca di approvare il bilancio, oppure bisogna arrivare alle ipotesi estreme di scioglimento del Consiglio e alle elezioni anticipate.
Di fronte a quest'ultima eventualità - e mi rivolgo a tutto il Consiglio regionale, minoranze comprese - ritengo sia nostro dovere approvare il bilancio della Regione Piemonte il più presto possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dopo questa serie di considerazioni che i colleghi di minoranza hanno fatto sulla comunicazione iniziale del Presidente Deorsola e del Presidente Ghigo, relativamente al fatto che all'interno della maggioranza si sta sviluppando una dialettica circa le scelte di bilancio, che in particolare riguardano il socio assistenziale, anche il mio Gruppo interviene per avanzare qualche considerazione.
La collega Suino, ad esempio, ha parlato di bilancio vuoto. Il fatto che la maggioranza stia discutendo al suo interno, secondo noi non è scandaloso, ma positivo. Nel senso che a livello nazionale, durante i quattro mesi di gestazione e di approvazione della finanziaria, ogni giorno c'è stata un'uscita di un Gruppo politico o di un parlamentare che aveva per esempio, proposto "x" miliardi sulla voce "B" o "x" miliardi sulla voce "A". Non vediamo cosa ci sia di scandaloso che all'interno di una maggioranza si faccia riferimento ad un documento politico, che è stato votato nel giugno dell'anno scorso quando Ghigo venne eletto Presidente per la seconda Giunta Ghigo. Nonostante gli sforzi che la maggioranza ha fatto fino ad oggi, il capitolo sul socio-assistenziale - i colleghi che hanno partecipato, come me, a tante, lunghe e positive riunioni di IV Commissione ne sono a conoscenza - è stato incrementato, pur non avendo aumentato di una lira alcuna tassa; tale capitolo è stato portato da 135 miliardi a 141 miliardi. Nonostante questo aumento all'interno della maggioranza vi sono alcune componenti - un'alleanza ovviamente è la sommatoria di tante identità - come il centro, che è composto dai Consiglieri Angeleri Rubatto, Ferrero e Cotto che, al tempo della stesura del documento politico del giugno dell'anno scorso, sottolinearono l'esigenza di porre maggiore attenzione al sociale. Pertanto, emerge il problema in base al quale non è sufficiente l'attenzione - pure forte - che all'interno della maggioranza è stata rivolta fino ad ora al problema del socio-assistenziale, si chiedono altre sottolineature, altri stanziamenti, altre evidenziazioni. Questo sta avvenendo da un giorno e mezzo, quindi addebitare i ritardi con cui il bilancio arriverà in aula anche quest'anno alle diatribe interne della maggioranza, ci sembra quanto meno incomprensibile.
Il bilancio, infatti, è stato presentato il 23 novembre; da un giorno e mezzo la maggioranza si sta interrogando, in modo anche visibile - non nel chiuso dello spogliatoio. Avete citato voi le interviste al TG3, le dichiarazioni in Commissione e le dichiarazioni in aula, pertanto non vedo che cosa ci sia di scandaloso sul fatto che si stia tentando di dare una risposta più incisiva al settore socio-assistenziale: vogliamo verificare di reperire tutto quanto è possibile per riuscire a dare una risposta più incisiva a questo settore. Questa è la volontà che accomuna tutti e 33 i Consiglieri della maggioranza; non vediamo che cosa ci sia di scandaloso.
Semmai, volendo anche vedere la situazione con un po' di ottimismo e non semplicemente un'assemblea flagellata da considerazioni negative, così come sono emerse negli interventi che ci hanno preceduti, finalmente oggi in aula si parla di bilancio. Il documento formale non è ancora giunto in aula, ma la politica di bilancio sì, e questo è positivo. E' da tre mesi che auspichiamo che questo avvenga. Questo è un risultato, probabilmente saranno necessarie ancora qualche riunione di Commissione - ci auguriamo poche - ma prima o poi si porterà in aula anche il documento formale.
Voglio sottolineare che però, finalmente, dal punto di vista politico oggi c'è stato il paracadutamento in aula del bilancio e questo è sicuramente positivo.
Per quanto riguarda altre questioni: dibattito in Commissione, bilancio falso - diceva la collega Suino - mi sembra che si possano ragionevolmente e pacatamente usare altri vocaboli ed altri aggettivi. E' vero che esiste quella quarta colonna, ma si è ancora detto ieri in I Commissione - lo ha ripetuto il collega D'Ambrosio e ribadito l'Assessore Burzi - che quella colonna è valida dal punto di vista sostanziale; quei 923 miliardi - il cui decreto ha già una serie di firme, ma manca ancora quella del Ministro Bindi - fra qualche giorno saranno anche formali.
Relativamente ad un bilancio di 23 mila miliardi non ci si pu fossilizzare sulle virgole formali. Dal punto di vista sostanziale quei 923 miliardi fanno parte integrante del bilancio della sanità, mentre dal punto di vista formale no. Non sono nel documento formalmente scritti perché così non può essere fino a quando, ufficialmente, il Governo di Roma li accrediterà alla Regione Piemonte: questa è la realtà. Non mi sembra si possa parlare di un "falso", né formale né politico: la sostanza c'è, la forma ancora no. Può darsi che fra tre-quattro giorni, otto giorni al massimo, per quanto ci ha detto l'Assessore D'Ambrosio, ci sarà anche la forma ad accompagnare la sostanza.
Come si diceva nella Conferenza dei Capigruppo, questa assemblea, con 130 punti iscritti all'o.d.g., è quasi in uno stato di paralisi. Non è sicuramente un'assemblea normale, di una Regione normale. Negli ultimi sedici mesi - poi ognuno trarrà le proprie conclusioni, queste considerazioni non le spediamo, come il Piano regionale di sviluppo inviato a 27 mila famiglie, le diciamo solo in quest'aula - noi abbiamo impiegato dieci mesi a discutere di due bilanci (1998 e 1999) senza contare il tempo speso per l'assestamento di bilancio del 1998, altrimenti sarebbero anche undici mesi; gli altri cinque o sei mesi li abbiamo spesi per l'attività legislativa e per le altre attività. Questo è un dato di fatto, non lo commento, ognuno lo può leggere per il proprio verso. Il dato di fatto è molto triste, allarmante. Questo è il dato che secondo me, in modo trasversale, ci deve preoccupare tutti; se poi addirittura pensiamo che i dieci mesi spesi per discutere sul bilancio non sono stati spesi per richiedere al centro, a Roma - così come diciamo in molti convegni, in molte tavole rotonde - maggiore autonomia sui 23 mila miliardi, maggiore federalismo e così via, ma sono stati spesi a discutere di 250 miliardi su un bilancio di 23 mila miliardi! Quindi, sono stati mesi in cui si è presa una nicchia microscopica del bilancio dell'istituzione Regione, per ingrandirla al microscopio e stare dieci mesi ad esaminarla, dimenticando i 21 mila miliardi che restano e che ingessano l'istituzione, che la rendono ancora minore e sotto tutela rispetto al centro e così via. Questa è la realtà; dopodiché, avremo comunque modo di ritornare sulla questione del bilancio.
Volevo solo fare queste considerazioni affinché non passasse - per parte nostra non può passare - il concetto che, dal 23 novembre scorso ad oggi, il bilancio non è stato approvato perché la maggioranza, avendo liti al proprio interno, non è stata in grado di approvarlo. Dal nostro punto di vista le cose non stanno così, anche se ognuno può intenderla come vuole.
Fino ad un giorno e mezzo fa abbiamo discusso il bilancio senza che i Consiglieri Rubatto ed Angeleri facessero dichiarazioni al TG3, a "Repubblica" o ad altri quotidiani. Da un giorno e mezzo...



SAITTA Antonino

Non l'abbiamo chiesto noi.



GALLARINI Pier Luigi

Collega Saitta, non gliel'ho chiesto neanche io, ovviamente. Le hanno fatte, le abbiamo registrate, però il dialogo all'interno della maggioranza non avviene su quelle dichiarazioni, ma attraverso il contatto diretto con i colleghi Consiglieri, con i quali si sta sviluppando un discorso che riteniamo si possa chiudere positivamente ed in modo ragionevole. Quindi riteniamo che all'inizio della prossima settimana si possa riprendere il dibattito, dopo - notate - un giorno e mezzo di sospensione! Non è che i Consiglieri Angeleri e Rubatto hanno svolto queste dichiarazioni tre mesi fa e che da tre mesi non riusciamo a comporre questa matassa! Non è così, e dico questo solo per inquadrare il problema all'interno delle sue giuste coordinate.
Dopodiché - è stato detto da molti, anche dal collega Dutto - non possiamo più perdere tempo. Ringraziamo anche la Lega per le posizioni che ha preso nei giorni scorsi, relativamente all'estrema necessità che i percorsi siano ridotti al minimo, perché la società piemontese condividiamo queste affermazioni - possa avere al più presto un bilancio che dia respiro ad una Regione che ne ha quanto mai bisogno, come le altre e più delle altre, per le difficoltà che sta vivendo in questo periodo. Ci auguriamo proprio che, in un ragionevole lasso di tempo, si possa dare alla Regione il bilancio approvato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Credo che non si possano non condividere le preoccupazioni espresse dal collega Gallarini e le critiche che, più volte, ha sottolineato nel suo intervento rispetto ai lavori di questo Consiglio regionale. Abbiamo provvedimenti importanti licenziati dalle Commissioni - importanti e vitali anche per la società piemontese - che da mesi attendono di essere approvati. Però questa critica dovrebbe produrre, soprattutto da parte della maggioranza, un cambiamento nell'affrontare i problemi che sono all'ordine del giorno del Consiglio regionale. Ad esempio, abbiamo chiesto come Gruppo, la discussione, in un Consiglio regionale appositamente convocato (il giorno potrebbe non essere il martedì canonico), di temi quali quello della risicoltura, che travagliano l'economia piemontese e sono problemi di rilevanza regionale; però c'è il silenzio assoluto, così come su altre questioni. Mi viene in mente l'agricoltura, perché sono problemi di estrema attualità, ma potremmo andare avanti nell'elenco.
Presidente, ho chiesto di intervenire perché voglio sottolineare la correttezza dell'intervento della Consigliera Suino, laddove parla di bilancio non reale e di falsità; si possono usare altri termini - certo collega Gallarini - ma in realtà noi abbiamo iniziato a discutere la proposta di questo bilancio con delle cifre e, alla fine, ci troviamo a discutere (dopo un iter lunghissimo - non per colpa dell'opposizione soprattutto in IV Commissione) i capitoli relativi alla sanità e all'assistenza con cifre modificate. Alla nostra richiesta su come poi in aula il bilancio verrà presentato, non è stata data risposta.
Allora è chiaro che non è un bilancio reale; la discussione di Commissione deve pur produrre qualcosa per avere chiarezza su temi collega Gallarini - che non sono virgole nelle pieghe della discussione del bilancio, che non sono certo l'unica questione e priorità nel bilancio. Non sono virgole, perché la sanità, dal punto di vista della vita dei cittadini, è il primo problema che noi abbiamo...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Gallarini)



BORTOLIN Silvana

Ma certo, però la puntualizzazione della condivisione di quanto ho appena detto mi conferma che, in campo sanitario (punto fondamentale per la vita dei cittadini del Piemonte) e in campo socio-assistenziale (strettamente legato al futuro, al presente e anche al passato della sanità piemontese - in Commissione l'abbiamo sottolineato più volte), se non esiste un efficiente servizio sociale ed assistenziale, territoriale e decentrato, a vantaggio della popolazione anziana e non, è chiaro che i problemi ricadono sulla sanità, con costi elevatissimi, quindi il collegamento è molto stretto.
Inoltre, ringrazio i colleghi della maggioranza - l'ha fatto anche la collega Suino e io lo ribadisco - per aver posto in questa sede problematiche delle quali non rivendico maternità o paternità e che tutti in Commissione, come opposizioni - devo dire con l'attenzione di molta parte della maggioranza - abbiamo, non solo in questa occasione, posto.
Però le risposte non sono venute durante i lavori della Commissione; non mi appello all'Assessore, perché da parte dell'Assessore abbiamo trovato anche atteggiamenti di ampia disponibilità, ma qualcuno - non può che essere il Presidente della Giunta - deve dare delle risposte chiare: dove si prenderanno i 30 miliardi per la psichiatria? E' inutile votare ordini del giorno all'unanimità se poi le cose non si concretizzano mai e i fatti non diventano mai tali, ma rimangano chiacchiere! Mi pare che le questioni poste dai colleghi Rubatto ed Angeleri siano quelle che noi di solito sottolineiamo in Commissione, più che in Consiglio, ma gli impegni devono tradursi in fatti, devono diventare realtà, cosa che non avviene in questa Regione.
Ho citato la psichiatria, ma lo stesso si può dire anche per i servizi domiciliari: complessivamente, i servizi socio-assistenziali devono essere potenziati, al fine della tutela della salute dei cittadini. L'anno scorso abbiamo discusso a lungo sulla necessità di cambiare il Welfare, lo Stato sociale. Abbiamo fatto interventi, anche un po' accademici, ma importanti: che cosa è cambiato però nella traduzione di questo bilancio quando dobbiamo elemosinare due lire per affrontare problemi come quelli delle barriere architettoniche, dei ciechi, dei portatori di handicap grave, di assistenza domiciliare per malati terminali? Non sto facendo un appunto all'Assessore alla sanità, sto facendo un appunto ad una maggioranza che quando deve farsi propaganda, sostiene che la tutela della salute dei cittadini e i servizi connessi sono le questioni più importanti. Quando però deve tradurre in realtà l'enunciazione di principio, la realtà non c'è e restano solo l'Assessore, la Commissione e l'opposizione. Per fortuna adesso mi auguro che tutti insieme non rimaniamo soli, visto che ci sono Consiglieri di maggioranza, che mi auguro sostengano fino in fondo e coerentemente questa battaglia.
E' però ogni volta molto triste - consentitemi - dover arrivare, su questioni del genere, a strappare qualche decina di miliardi dopo una discussione ed un impegno defatigante, che ci svia rispetto al merito dei problemi, perché sarebbe stato invece interessante entrare nel merito e vedere quali passi (in avanti e non indietro, come abbiamo fatto o stiamo rischiando di fare finora) vogliamo fare su queste tematiche.
Non ci flagelliamo di considerazioni negative. Collega Gallarini, il suo intervento è stato particolarmente pieno di spunti, non polemici, ma di confronto. Non ci flagelliamo, assolutamente, però quando apprendiamo che il Presidente della Giunta, on. Ghigo, intende presentarsi anche dopo il 2000 quale candidato alla Presidenza della Giunta, non posso dire che mi fa piacere, ma non faccio alcun tipo di apprezzamento. Da un punto di vista politico di parte, no, ma da un punto di vista personale gli faccio anche gli auguri. Quando apprendo però che il Presidente della Giunta si ricandiderà come Presidente anche dopo il 2000, vorrei sapere da lui come questo bilancio, che è l'ultimo vero di questa legislatura, intende porre le basi su questioni importanti, concretizzando, mettendo a disposizione il denaro sufficiente e compiendo una scelta coraggiosa, affinché la Regione Piemonte esca dalle conflittualità e dai disagi che in questi settori (assistenza e sanità) sta da troppi mesi - Assessore, ce lo consenta, senza interventi risolutivi - vivendo.



PRESIDENTE

Abbiamo così esaurito le richieste di chiarimento sulle dichiarazioni del Presidente della Giunta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Considerato che siamo giunti alle ore 14 i lavori possono ritenersi conclusi.
Però, prima di sciogliere la seduta, in merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Goglio, Peano e Racchelli .


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Modificazione denominazione Gruppi consiliari


PRESIDENTE

Comunico che in data 8/2/1999 l'Ufficio di Presidenza ha preso atto della variazione della denominazione del Gruppo "Socialisti del Patto dei Democratici" in "Socialisti Democratici Italiani".


Argomento:

Commemorazione di David Bertrand


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Signor Presidente, prima di lasciare quest'aula, vorrei richiamare, se possibile, l'attenzione dei colleghi, non dico per com memorare, perché ritengo che questo dovrebbe avere anche la dignità di un momento adeguato di attenzione e di tempo, ma quanto meno per ricordare con un minuto di raccoglimento che ritengo doveroso per quest'aula, il sacrificio del giovane di Roletto, perito in seguito ai gravi incendi che si sono verificati nei giorni scorsi.



PRESIDENTE

Pensavo di farlo oggi, vista però la scarsa consistenza di presenti in aula ho ritenuto opportuno rinviare la commemorazione ufficiale alla prossima seduta.
Osserviamo comunque un minuto di silenzio.



(I presenti, in piedi osservano un minuto di silenzio)


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alla ore 14.02)



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