Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.322 del 28/01/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Benso, Cavallera Farassino, Peano, Saitta e Vaglio.


Argomento: Contratti ed appalti

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale in merito a "Appalto Global Service" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g. che prevede il proseguimento del dibattito relativo alle Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale su questione appalto Global Service.
Il Presidente Ghigo ha chiesto di fare una dichiarazione; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Volevo informare l'aula che nella giornata di ieri mi sono recato con l'avv. Bruzzone, che è il responsabile legale della Regione Piemonte presso la Procura della Repubblica, più specificamente dal Procuratore Capo Marzachì, al quale ho consegnato con lettera d'accompagnamento gli atti relativi ai temi che si sono discussi e affrontati nel giorno di martedì in quest'aula.
Voglio anche aggiungere per chiarezza in relazione ad alcune notizie di carattere giornalistico che sono apparse sui quotidiani, che nella giornata di martedì da parte della Procura non è stata aperta nessuna inchiesta o nessun fascicolo e che invece nella giornata di ieri, cioè mercoledì, mi consta ci sia stata una volontaria deposizione da parte di un Consigliere presso la polizia giudiziaria.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ci sia stata una...?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Una deposizione, non so... da parte di un Consigliere presso un ufficiale di polizia giudiziaria.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Che cosa, scusi?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non so...



PRESIDENTE

Lasciamo terminare, poi si possono domandare chiarimenti.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Voglio anche aggiungere alcune informazioni che ritengo utile fornire al Consiglio.
Io ho intrapreso, come Presidente della Giunta nell'ambito della mia struttura e sollecitato dalla struttura, alla richiesta di alcune relazioni per approfondire gli argomenti che in quest'aula sono stati rappresentati e contestati. Questo credo che sia un fatto dovuto e naturalmente ho inteso assumere questa iniziativa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Volevo solo fare una domanda, senza coinvolgere il collega Angeli, ma dichiarando che sono Carla Spagnuolo, così non do ad altri responsabilità aiutando con la razionalità i nostri strumenti informatici.
Poiché questa mattina ho letto un articolo su un giornale, volevo chiedere se la Giunta ha presentato un esposto - come ho letto - una lettera, qualcosa che inviti la Magistratura ad indagare su reati quali turbativa d'asta od uso improprio di documenti.
E' solo una domanda, questa.



PRESIDENTE

La parola all'on. Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non se sarei tenuto a rispondere, perché chiaramente gli atti sono secretati, ma per trasparenza di informazione, in considerazione del fatto che questa notizia l'ho letta anch'io sul giornale, le rispondo no.
No significa che la Giunta non ha presentato alcun atto che richiedesse alla Procura interventi su reati tipo quelli a cui lei faceva riferimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Pongo solo una domanda anch'io, prima dell'intervento. Chiodo se il Presidente Ghigo ci può dire a chi ha dato l'incarico di verifica di questa documentazione nell'ambito della struttura; chi sono gli incaricati.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Molti parlano, ma nessuno chiede la parola. Il Consigliere Gatti ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



GATTI Agostino

Intervenire in questa seduta appositamente convocata per la vicenda Global Service mi mette in imbarazzo e, in certo qual senso, costituisce delusione, in quanto non ci è stata data la possibilità di poter procedere con un percorso istituzionale, avendo la caratteristica di trasparenza celerità e con il preciso obiettivo di portare luce su tutti gli aspetti piuttosto complessi e talvolta nebulosi della vicenda.
Ero convinto che fosse consentito al Consigliere regionale di usare strumenti burocratici all'interno della struttura, che consentissero di avere piena soddisfazione e comunque un'esauriente risposta agli interrogativi che sono nati dopo aver ascoltato la relazione dell'Assessore Burzi e dall'illustrazione esposta a corredo della propria interrogazione da parte del collega Cavaliere.
La minoranza ha chiesto di poter procedere con l'istituzione di una Commissione di verifica, che potesse in un certo senso svolgere una funzione di autotutela da parte dell'istituzione. Infatti, dopo l'avvento della legge 51 si era da più parti, e sostanzialmente da tutti i Gruppi politici, avvertita una carenza del sistema burocratico-amministrativo.
Infatti, mi pare che un eventuale riscontro degli atti e delle determine dell'apparato regionale debba trovare qualche sede, un qualche strumento che ne potesse certificare la regolarità. La proposta della minoranza nella fattispecie aveva questa finalità.
Del resto, tale soluzione era già stata efficacemente percorsa e non si riesce a comprendere il diniego venuto dalla maggioranza. Ed è ancora più incomprensibile questo atteggiamento, quando ciò viene supportato con l'affermazione che la posizione di intransigenza viene sostenuta da alcuni Assessori per il momento non interessati alla vicenda.
Caro Presidente, ho l'impressione che ella sia contornato da alcuni personaggi poco sinceri e con il preciso obiettivo del "tanto peggio, tanto meglio". Forse si sta pensando ad una nuova soluzione governativa. Ed ecco che il Consiglio oggi è costretto ad un dibattito lacerante e poco esemplare, che toglie dignità al mio, al nostro mandato; costrizione voluta da una maggioranza politicamente cieca, supponente e talvolta arrogante.
Nel merito dell'appalto alcune considerazioni.
Innanzitutto, caro Assessore, posso tranquillamente confutare che l'appalto sia di natura innovativa: è vecchio di decenni. Già da Amministratore USL, faccio presente, che da diversi anni si era posto il problema e la necessità che il compito istituzionale era quello principale del raggiungimento degli obiettivi specifici della Sanità e che, pertanto tutti gli altri servizi: (pulizia, sicurezza, gestione, ristorazione) fossero assegnati a gestori esterni.
Soprattutto con il fatto che quando l'ultimo impiegato lascia l'ufficio, la luce si spegne, mi pare che non sia sufficiente per certificare la procedura che si è dichiarata "intelligente" - mi ravviene che un Partito di antica memoria, che non desidero qui ricordare raccomandava che l'ultimo ad uscire spegnesse la luce. Inoltre, mi pare che la base dell'indizione della gara di appalto si ravvisi delle macro contraddittorietà. Quale, ad esempio, da ciò che si dice dalle dichiarazioni dell'Assessore, quando prevede un contenitore unico per la Sede Regionale. Oppure quando si dichiara che con l'applicazione della legge Bassanini almeno il 30% o il 50% del personale dovrà essere trasferito.
Ed infine, perché interessano al provvedimento anche gli immobili in affitto, quando gli stessi per i motivi esposti dovranno essere abbandonati quando prima? Sulle modalità dell'appalto: è alquanto singolare che da più parti, almeno, per notizie di nostro possesso, scaturite dalle dichiarazioni dell'Assessore e dell'interpellante, si afferma il carattere propedeutico di un appalto ed i due appalti si fanno in contemporanea? Ci sono notizie contraddittorie? Verifichiamo.
Data la natura dell'appalto concorso, si sa che molta importanza per la aggiudicazione viene riservata al progetto. Addirittura nella fattispecie l'aspetto economico viene praticamente annullato in quanto viene considerato all'80% ed il prezzo al 20%. E qui l'aspetto più preoccupante: da quando è dato sapere, alcuni concorrenti hanno avuto la possibilità di accedere a notizie che altri non hanno potuto raccogliere. Quando sopra è addirittura aggravato dal fatto che i tempi per la presentazione delle proposte e delle offerte è stato, alquanto contenuto nel tempo, tanto da sollevare le dimostranze di alcune ditte.
Signor Presidente, non le pare, da quanto esposto, non ci siano legittime richieste di delucidazione da parte dei Consiglieri di minoranza per avere la sensazione, la certezza che le procedure messe in atto al di là della trasparenza siano utili e congrui alla finalità? Programmatiche annunciate anche da diversi esponenti della maggioranza? Non è stata la sua risposta. Dare tutto alla Magistratura? Non le pare, in tal modo, di abdicare ad un preciso mandato che è proprio di questo consenso. Non le pare, che all'interno della struttura e della istituzione ci deve essere dignità e capacità per giudicare la perfetta regolarità e trasparenza dei propri atti? Solo la Magistratura deve certificare l'operato della Giunta e dei singoli Assessori? Mi rifiuto di accettare che il Consiglio non abbia nel proprio seno la capacità politica di esperire il proprio mandato. Infine, Signor Presidente, perché non è stato sincero quando nel proporre la trasmissione degli atti alla Magistratura, non ci ha avvertito, quanto meno o era per lo meno di facile previsione, per usare un eufemismo, che tali procedure praticamente erano in atto? Ed ancora, ciò che noi abbiamo chiesto, ora vengo a sapere, che lei ha comunque predisposto un'indagine amministrativa.
Per quale motivo non è stata accolta la nostra richiesta, che ha la stessa finalità e perlomeno aveva una dignità certamente più alta? Grazie, signor Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Prima di intervenire, voglio avere una risposta alla domanda che ho fatto, perché è un elemento della discussione sapere cosa ha deciso il Presidente Ghigo.
Perché il Presidente Ghigo non dice a chi ha affidato l'incarico, visto che non è un fatto segreto?



PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi chiede una precisazione.
Presidente Ghigo, ritiene di poter fornire una risposta? E' nella sua facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Voglio lasciare un ragionevole dubbio. Le strutture che fanno capo a me, strettamente, sono la Segreteria di Giunta e gli uffici del Capo Gabinetto.
RIBA Non è più un Consiglio, questo, è un teatro! Se anche il Presidente recita, vuol dire che siamo a teatro e non in Consiglio!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Non voglio affrontare questioni già discusse da me e da altri miei colleghi, voglio solo evidenziare il fatto che restano dei nodi che il Presidente della Giunta regionale non ha voluto sciogliere.
Non esporrò la mia opinione sulla proposta che ha fatto il Presidente della Giunta regionale, al termine della seduta di martedì, di inviare tutto alla Magistratura, perché questa risposta si commenta da sola.
Voglio soffermarmi su altre questioni, quelle che riguardano il ruolo dichiarante, di responsabilità e di vigilanza, del Presidente della Giunta.
Con la sua azione, ha forse dato l'impressione all'opinione pubblica di voler in qualche modo offrire delle garanzie? Sono convinto che, con le azioni che sta mettendo in atto, il Presidente intende garantire semplicemente la sua persona; perché se non fosse così il Presidente avrebbe garantito il Consiglio come istituzione, la Giunta, l'Assessore Burzi, istituendo, visto che il Consiglio glielo chiedeva, una Commissione di verifica. Non ha fatto questo, cosa che avrebbe garantito il Consiglio e la Giunta; ha messo in essere un atto che darà semplicemente la possibilità al Presidente Ghigo (possibilità - credo - fuori tempo utile) di dire: "Io mi attengo a degli atti che poi mi hanno prodotto".
E' solo questo, Presidente, un atto di tutela suo; lei non sta tutelando i suoi Assessori, non sta tutelando il Consiglio, sta tutelando la sua "non attenzione".
Perché "non attenzione", Presidente? Perché abbiamo appreso che un appalto di 70 miliardi non è oggetto di discussione in Giunta; perché il Presidente ha sempre ripetuto che lui non ne sapeva niente. Quindi la questione non è stata oggetto di discussione; io stesso ho chiesto al Presidente cosa avesse fatto, appreso che due dirigenti non avevano firmato il capitolato di appalto, se non depositando una lettera, una memoria. Il Presidente ha risposto: "Ma io non lo sapevo".
Domando a tutti i colleghi di destra e di sinistra, perché credo che la correttezza amministrativa e la congruità - certe cose valgono sia per la destra che per la sinistra - riguardino tutti.
Mi domando qual è quell'Assessore che su un appalto di 70 miliardi avendo dei problemi di dialettica con dei funzionari (non voglio entrare adesso nel merito - ho già detto la mia opinione), non vada dal suo Presidente a dire: "E' in discussione un appalto importante, due dirigenti hanno posto queste questioni; io la penso diversamente, ma il mio direttore ritiene, invece, che la cosa sia del tutto opportuna e che si possa procedere con gli atti".
Ecco, Presidente, lei cosa ha fatto quando ha appreso tutto ciò, posto che lei non sapesse di questa lettera dei due dirigenti? Cosa che mi pare molto inusuale e strana, ma poniamo che non sia così - le voglio credere.
Quando invece ha saputo che il suo Assessore non l'ha informata di questo, cosa ha fatto? Perché mi pare una questione che in qualche modo si spiega da sola.
Credo, Presidente, che su questa vicenda emerga chiaramente che lei non dirige una Giunta - emerge chiaramente che lei non dirige una Giunta perché in una Giunta, dove non vengono discussi gli indirizzi, non viene discusso ciò che anche viene ritenuto indirizzo, come le modifiche in corso d'opera del capitolato. Poniamo che siano indirizzi anche quelli, non lo sono a mio parere, ma poniamo che siano indirizzi anche quelli, perch l'Assessore li ha presentati come indirizzi: "Sono intervenuto per modificare la gara perché volevo che la gara fosse apprezzata meglio da settori di mercato e andasse meglio in direzione delle loro esigenze". Ho già detto cosa penso e cosa invece secondo me doveva avvenire e non ha fatto l'Assessore.
Ecco, queste cose non vengono discusse in Giunta, lei vuole fare credere che gestisce questo Governo, invece mi domando come si può far credere di gestire questo Governo, quando questi fatti avvengono senza che il Presidente della Giunta ne sia a conoscenza.
Si pone un problema, che credo si evidenzi da solo. Eppure sappiamo che c'è un fervore di riunioni, che le Giunte si susseguono: tantissime cose insomma.
Mi domando se discutiate solo di consulenti o di cose di questo tipo in Giunta.
Mi fermo qua, non ho altro da aggiungere.
Ribadisco solo la legittima richiesta a cui il Presidente non ha voluto accedere. Quando - ripeto - un capitolato d'appalto viene messo in discussione da due dirigenti con una lettera siffatta, larga parte del Consiglio chiede una verifica di quegli appalti e di quei capitolati, circa la loro congruità, e chiede che vengano momentaneamente sospese le procedure per dare garanzia anche della gara in corso. Un piccolo inciso Assessore Burzi: la turbativa d'asta è impedire ad una ditta di partecipare ad una gara.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non è solo quello.



CAVALIERE Pasquale

E' quello che conosco io, lei poi avrà fatto studi più approfonditi.



PRESIDENTE

Non è questo consesso che deve stabilire quali sono i reati.



CAVALIERE Pasquale

No, non è di questo che stiamo parlando (...), non ho certo parlato io di turbativa d'asta.
Non ho altro da aggiungere se non rompere questo clima un po' teso facendo l'ennesimo regalo al Presidente Ghigo.
Lei conosce le mie contestazioni. Quando il Presidente Deorsola mi interrompe, mi fa sempre perdere il filo del discorso, ma volevo riconfermare la richiesta di sospendere momentaneamente la questione in attesa anche di questa verifica che lei fa svolgere a strutture semipolitiche e semifunzionariali, da quello che ho amleticamente capito chiedo, quindi, che vengano sospese le procedure in atto, in attesa delle verifiche in corso.
In ultimo, appunto, per le cose che le ho detto, affinché lei possa fare un'altra verifica, rispetto ai problemi che le ho posto, le regalo un pallottoliere, così potrà fare i conticini bene e vedere perch quell'appalto ha una base d'asta, credo, pari al doppio dei servizi che diamo in appalto.



(Il Consigliere Cavaliere si avvicina al Presidente della Giunta e gli fa dono di un piccolo pallottoliere)



PRESIDENTE

Non ho voluto interromperla, ma l'ultima parte del suo intervento è impropria.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' invidioso, Presidente Deorsola?



PRESIDENTE

No, no. Adesso che lei ha terminato l'intervento desidero solo precisarle che prima cercavo semplicemente di far cessare un'attività che poteva disturbarla, non intendevo interromperla.
La Consigliera Spagnuolo ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

La ringrazio, e vorrei stare alla sua ultima battuta, Presidente Deorsola.
Lei, un momento fa, ci ha detto: "Non è questa la sede nella quale stabiliamo quali reati si compiono".
Mi auguro...



PRESIDENTE

Scusi, se è apparso questo... Io intendevo dire che non siamo noi che giudichiamo le fattispecie come reati. Noi abbiamo ogni diritto di evidenziarli.



SPAGNUOLO Carla

Lei sta precisando, ma io vado avanti sempre richiedendo la sua attenzione, perché non è questa la sede nella quale si devono valutare i comportamenti che lei ha precisato, ma mi auguro che sia la sede nella quale, Presidente Deorsola, lei ci tuteli - ci tuteli tutti comunque rispetto a quanto prevede la Costituzione e il nostro Statuto. Nel senso che i Consiglieri regionali non siano perseguibili per le opinioni e per i voti espressi, altrimenti non solo sarei molto preoccupata, ma le chiederei esplicitamente di volere accertare se, effettivamente, sono in corso iniziative o sono state fatte delle dichiarazioni da taluno che, a fronte di iniziative di natura politica da parte di Consiglieri regionali, invece vogliano vedere rappresentati dei reati da parte di questi Consiglieri regionali.
Vede, Presidente, questo, in realtà - mi permetta - è un film già visto, perché è abbastanza normale che quando si toccano degli interessi forti - e, a prescindere da tutti, questi sono oggettivamente degli interessi forti - scattino subito le posizioni per cui "c'è la turbativa d'asta, c'è l'abuso d'ufficio, c'è l'uso improprio di qualcosa".
Ciò in quanto i poteri forti, siano essi politici (dove i poteri forti siedono in politica) siano essi di natura economica, si sa che si difendono, hanno molte risorse per difendersi (risorse di carattere economico, avvocati, strutture, studi legali, ecc.: film già visti ripeto). Si sa bene che le strutture forti si difendono e si tutelano invece noi, poveri Consiglieri, siamo tutelati dallo Statuto, dalla Costituzione e da chi garantisce alle aule nelle quali questi dibattiti avvengono che questi principi costituzionali vengano appunto rispettati.
E' una questione molto importante, per cui da questo punto di vista ringrazio anche - pur non avendone bisogno personalmente, ritengo - quanti anche nei nostri corridoi, si affrettano a dire: "Attenzione a quello che dite in aula".
Stiamo molto attenti a quello che diciamo in aula. Stiamo molto attenti, ma sappiamo anche che esistono la Costituzione e Statuto che ci tutelano nell'esprimere delle opinioni e nel formulare dei voti.
Come Gruppo consiliare, nel momento in cui noi abbiamo affrontato firmato e sottoscritto un'interrogazione, avevamo tutta l'intenzione di affrontare tale questione sotto il profilo politico. Ripeto: sotto il profilo politico e nel rispetto delle ordinarie e consuete procedure.
Ed è per questo che, durante la seduta della I Commissione, nella quale si è discusso del problema attinente a Global Service senza che questo fosse stato deciso prima in una qualche sede nella quale tutti i Gruppi potessero essere informati che in quella Commissione si sarebbe discusso quell'argomento, noi abbiamo espresso e fatto mettere a verbale le nostre perplessità, perché ci sembrava che a questa vicenda si volesse dare una corsia preferenziale, cioè si volesse, in qualche modo, fare dopo quello che invece, forse, si sarebbe dovuto fare prima.
Assessore Burzi e Presidente della Giunta regionale (che intanto telefona, perché chi parla non fa parte dei poteri forti), sarebbe stato meglio fare prima questa informativa, perché avremmo potuto dire prima quello che invece diciamo oggi.
Oggi noi diciamo che ci sembra curioso che una Giunta, sotto qualunque tempo e qualunque colore politico, prenda un'iniziativa di carattere politico-organizzativo - quello doveva essere - senza un'informativa alla Commissione o addirittura un'informativa consiliare, proprio per l'innovazione, per la complessità, ecc., ecc.
Noi non crediamo - questo lo dobbiamo dire in maniera esplicita - che il Presidente della Giunta regionale non potesse essere informato. Se il Presidente della Giunta regionale non è informato su una questione di questo tipo, e ci dice "Io non sono assolutamente informato del fatto che dei dirigenti della Pubblica Amministrazione avevano espresso per iscritto delle perplessità forti di natura tecnica", beh, se il Presidente della Giunta regionale si trova in questa condizione, certamente non si trova nella condizione che prevede lo Statuto quando dice che lei, Presidente deve dare l'indirizzo politico alla sua Giunta (quanto meno questo evidentemente).
Siamo quindi stati perplessi della corsia preferenziale che si è data all'Assessore Burzi; su questioni certamente non di questa portata - questo lo dobbiamo dire - altri Assessori sono stati immediatamente o rapidamente buttati a mare; siamo stati molto perplessi della risposta del Presidente della Giunta regionale, quando ci ha detto in aula che non avrebbe dato vita a nessuna Commissione di verifica.
Beh, insomma, devo dire che ho anticipato ad alcuni colleghi che dalla Commissione di indagine della quale faccio parte - nella quale, per carità discutiamo di cose molto importanti (i Piani di sviluppo delle Comunità montane le più sperdute) - io mi sentirei di dare le dimissioni, perché se devo approfondire nel minimo dettaglio che cosa è avvenuto o non avvenuto ad esempio per il Piano di azione locale della Comunità montana della Valle Varaita (ne dico una) e non si può invece dare vita ad un approfondimento analogo, magari fatto direttamente dalla Giunta, su una questione comunque di portata oggettivamente più importante, mi sento in imbarazzo e credo di perdere tempo, se non di essere presa politicamente in giro.
Queste, peraltro, sono questioni di tutta evidenza.
Mi sto attenendo alla procedura per la quale intervengo nell'ambito dell'interrogazione-interpellanza che abbiamo fatto e della comunicazione quindi dovrei avere circa dieci minuti in tutto - dieci o dodici - se il Presidente non mi scampanella prima.



PRESIDENTE

Non ho fatto nessun cenno.



SPAGNUOLO Carla

No, no, ma sono io che facevo i conti con me stessa e con il mio tempo.
E allora, devo dire che nella risposta all'interrogazione che ho sentito sia da parte del Presidente della Giunta - comunicazione - sia da parte dell'Assessore Burzi, ci sono delle cose per le quali ci dichiariamo ancora completamente insoddisfatti. Nel senso che sulla questione della lettera dei dirigenti, richiesta - così si dice - dalla struttura rimangono delle perplessità, sia perché ci sembra che la cosa sia stata fatta spontaneamente (avremmo questa indicazione) e sia perché non si capisce perché a quel tipo di osservazioni così tecniche, in negativo, non si sia risposto. Non mi è chiaro.
Io ritengo che se dei dirigenti mettono per iscritto una serie di osservazioni e queste, peraltro, non trovano riscontro - da quello che ho capito - nel capitolato che viene firmato, non si possa rispondere replicando che comunque non dovevano trovare una corrispondenza nel capitolato.
Ci sono altre cose che ci lasciano perplessi; l'Assessore Burzi per la verità ha detto, nella lettura della sua relazione, che egli stesso in qualche modo aveva suggerito - mi sembra di aver capito - delle modifiche nel passaggio da "a misura" anziché "a corpo". Questo l'ho capito bene.
Domanda: vi sono dei verbali di questo percorso fatti in Assessorato? Normalmente queste cose vengono discusse con il Presidente della Giunta regionale o con il Sindaco protempore, o comunque danno vita a delle ipotesi di verbalizzazione.
Noi esprimiamo un'altra perplessità in ordine al fatto che, comunque chi ha partecipato al percorso di vincita della STI sarebbe stato in qualche modo in qualche rapporto con la STI (o lo STI, non so se si decodifichi al femminile o al maschile); il fatto che non sia socio certamente va messo in evidenza, il fatto che forse sarebbe consulente credo che debba o avrebbe dovuto essere ugualmente messo in evidenza perché indubbiamente rappresenta un pezzetto di rapporto in più.
Sono interrogativi ancora aperti, questioni di non scarsa rilevanza: ci stupisce che su una questione di questa importanza l'Assessore sia stato lasciato solo. Ha avuto un conforto di carattere tecnico, giusto o sbagliato che esso sia, ma ci piacerebbe capire meglio che tipo di conforto ha avuto l'Assessore dal punto di vista politico.
Qualche collega, giustamente, si poneva la domanda di come concludiamo questa vicenda. Io ho già avuto modo di rispondere ad un incontro su questo interrogativo: non siamo noi forze di opposizione che dobbiamo concludere questa vicenda. Questa vicenda, se lo lasci dire, Presidente, da un vecchio arnese di prima Repubblica...



PRESIDENTE

Su questo la richiamo.



SPAGNUOLO Carla

...ha connotati che nella prima Repubblica mi sembra siano stati gestiti sempre meglio, devo dire.
Le consegno la mia impressione. Io sono persona che vive in collina sia qui e sia nella mia seconda attività sulla collina del mare, e ho l'impressione che la sua imbarcazione, Presidente, si stia avviando rapidissimamente sugli scogli; ho l'impressione che lei questo timone non l'abbia tenuto nel passato e che meno ancora lo tenga adesso. Temo si stia illudendo di tenerlo negli ultimi momenti.
Gli scogli sono già sotto di lei, sono certamente di fronte a lei. Non sta a noi dire come concludere questa vicenda, ma sta a noi ulteriormente invitarvi a concluderla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Ho riflettuto a lungo se era il caso di intervenire, alla fine ho deciso di farlo per fare una considerazione.
In base alle comunicazioni fatte questa mattina dal Presidente della Giunta regionale e, in seguito alle considerazioni emerse nella seduta di martedì scorso, sottolineo che la questione è ormai nelle mani della Magistratura.
E' vero che è stata presentata un'interpellanza sulla quale i firmatari hanno il diritto di intervenire, ma noi riteniamo opportuno non trattarla pur rispettando coloro che intendessero intervenire - per questioni di opportunità e di rispetto nei confronti della Magistratura. Ciò in un timido tentativo, forse neanche tanto ambizioso se supportato da parametri di realismo, di soddisfare la necessità di ognuno di noi di riportare quest'aula dal livello giudiziario, al suo proprio, di assemblea di Consiglieri regolarmente eletti. Faccio queste considerazioni, assumendomi ovviamente la responsabilità politica di quello che ognuno dice.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Intendo sottolineare che quanto ho detto nel mio intervento sono osservazioni tutte ed esclusivamente di natura politica.



PRESIDENTE

Già avevo inteso così: acquisiamo questa ulteriore puntualizzazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Care colleghe e cari colleghi: profondo è il pozzo di questa vicenda.
La capacità di spingere, costituita dalla cifra di una sessantina di miliardi per un appalto di nove anni, è forte e attraversa in profondità tutte le stratificazioni politiche e tecniche di un'azione di governo.
La vicenda, dal punto di vista dell'azione di governo, ha quattro soggetti: il Presidente Ghigo - che con un cenno di capo anticipa quello che dirò - l'Assessore Burzi, la Giunta regionale e la struttura tecnica.
Cominciamo da chi non c'è: la Giunta regionale. La Giunta regionale non esiste, non ha invocato alcuna collegialità in questa decisione, pare che non sia stata coinvolta; come al solito non esiste una Giunta governata da un Presidente, esistono degli Assessori.
Quindi la Giunta, purtroppo, secondo il mio parere, non esiste in questa vicenda; se esistesse, forse, le cose sarebbero andate diversamente.
Pertanto rimangono, il Presidente Ghigo, l'Assessore Burzi e la struttura. Bene, anche solo da una lettura dei giornali e dall'intervento di oggi, si vede che altri due soggetti - il Presidente Ghigo e l'Assessore Burzi - di fronte a questa vicenda hanno atteggiamenti notevolmente diversi, forse al limite della contraddizione e della conflittualità.
Da un lato, abbiamo l'Assessore Burzi che - non penso per carattere, o solo per carattere, poi anche il nostro carattere decide qualcosa, ma non penso per questo - ha sviluppato un'azione non solo di difesa, ma di contrattacco minaccioso a chiunque mettesse in dubbio la regolarità dei fatti sin qui svoltisi.
Il Presidente Ghigo, viceversa, che evidentemente non si fida del tutto di un atteggiamento di questo genere, oggi - e il cenno di capo lo confermava - ha avviato una verifica dai contorni ignoti (non vuol dirli evidentemente giudica più prudente non dire in aula cosa sta cercando) e affida questa verifica su quanto ha fatto l'Assessore Burzi al suo "fortino", alla Segreteria della propria struttura e al Capo di Gabinetto segreteria di struttura e Capo di Gabinetto che hanno delle competenze e delle finalità di carattere molto generale, non specifico.
Ci troviamo dunque di fronte a due attori che non si fidano l'uno dell'altro e comunque che esprimono posizioni politiche diverse. Questo è un fatto; non è la prima volta; è un fatto politicamente grave.
Assessore Burzi, in questa vicenda ci sono dei perché che la segnano profondamente e che rimangono tutti interrogativi parecchio preoccupanti.
Il primo perché è questo: perché l'Assessore Burzi non ha parlato a fondo di questa intenzione innovativa e di questo gigantesco appalto? Perché non l'ha fatto? Non si capisce. Non lo si capisce per i contenuti dell'appalto che lui dichiara innovativi, altri colleghi dicono "Non è vero, già in altre strutture...".
Ma perché l'Assessore Burzi, di fronte a quella che lui dichiara un'eccezionale innovazione, di fronte ad un importo dei lavori straordinario, di fronte ad un impegno di nove anni che è discutibile rispetto a due appalti concorrenti che si intersecano, non ha voluto parlarne prima? Disattenzione, sottovalutazione del problema o cosa? Perch è strano che di fronte ad una delle azioni più importanti della Giunta l'Assessore prima non ne parli.
Secondo perché: perché l'Assessore Burzi ha chiesto delle modifiche al capitolato, quando questo capitolato era già stato confezionato? Perché ha fatto questo? E' ben strano che un Assessore intervenga per modificare un capitolato! Cosa ha fatto l'Assessore? Ha verificato ogni pagina del capitolato, l'ha studiato? Penso di no. E perché ha chiesto la modifica? Ha parlato con qualcuno? Ha sentito qualcuno? Qualcuno glielo ha richiesto? Cioè: perché un Assessore, che è un politico, chiede la modifica di un capitolato già confezionato, e facendo così provoca una reazione contraria da parte di un pezzo della struttura, con tutte le vicende che sappiamo? Perché fa questo? Questo è un altro punto interrogativo.
Terzo perché. Perché l'Assessore Burzi fa due appalti che prevedono, in parte, una sovrapposizione e, in presenza di questi due appalti concorrenti in parte, non si cura di posticipare l'uno rispetto all'altro? Leggendo i capitolati di questi due appalti si può vedere, nell'appalto già assegnato, la voce relativa al problema di verificare il rischio.
Infatti, nell'ambito delle voci previste, c'è il riferimento a "capire come sono fatti gli uffici", e quindi si interseca il problema della struttura a norma o non a norma degli edifici. Questo tema - la normativa, il fattore di rischio - che deve indagare il primo appalto è previsto nei lavori del secondo appalto, dove, in una parte del capitolato, c'è scritto: "Bisogna verificare la messa a norma e prevedere la messa a norma".
Questa sovrapposizione che ho citato per questo caso, è presente in altri casi. E allora, perché l'Assessore non ha aspettato e ha voluto fare tutto insieme? E perché, ancora adesso, all'ultimo minuto, non ha detto: "Sospendo il secondo fino a che non è concluso il primo?".
Sono punti interrogativi di carattere straordinario.
Poi c'è la struttura, con la quale devo dire che l'Assessore, come uomo politico, ha avuto un'interferenza dalla politica verso la struttura chiedendo il cambiamento del capitolato; però c'è anche la struttura, che fa proposte, che predispone capitolati. Fa proposte che vedono anche una procedura nei tempi - molto frequentata, purtroppo - che è quella di utilizzare il mese di agosto per esaminare la possibilità da parte delle imprese di partecipare ad una gara.
Questa è una caratteristica non nobile che in Italia è stata frequentatissima, quella di far finta che il mese di agosto non esista anche in questo caso mi sembra che la scadenza per esaminare un appalto di nove anni con un capitolato che è veramente laborioso da capire fosse dal 20 luglio ai primi di settembre.
A parte i tempi, se voi leggete questo capitolato, non mi sembra che con questo capitolato, si passi da una situazione di trasparenza nel contratto tra un governo pubblico e un soggetto privato, ma si passi alla confusione e alla minor trasparenza dell'oggetto contrattuale. Perch l'oggetto previsto in questo capitolato è di una straordinaria complessità reciproca interferenza, generalità, che nuoce, secondo il mio modo di vedere, alla trasparenza dei rapporti tra la Pubblica Amministrazione e le attività imprenditoriali che si chiamano a svolgere servizi e a realizzare opere.
La struttura, e l'Assessore d'accordo, non hanno presentato, secondo me, un capitolato trasparente e facile da gestire; hanno complicato le cose semplici.
Questo è un elemento molto preoccupante, perché sappiamo che quello tra politica e affari è un rapporto molto delicato; che la politica compie le scelte e poi, a valle di queste scelte, ci sono dei contratti, che sono contratti d'affari.
Allora, quanto più un capitolato è complesso e complicato, tanto più è difficile da gestire. Lo è di più se la cifra indicata è addirittura una cifra di questo genere.
Dov'è il confine tra la responsabilità politica e la proposta tecnica? Questo confine è stato, per i giornali, trapassato dall'Assessore Burzi che ha cambiato il capitolato.
Ritengo che ci sia anche un discorso da fare nei confronti - visto che non l'ha fatto l'Assessore - della proposta stessa, di questa proposta farraginosa e onnicomprensiva. Si tratta di un capitolato a maglie larghe (molto larghe) e molto difficile da gestire, che determina, da un punto di vista politico, una situazione di difficile gestione da parte del Governo.
Questa è una cosa da poco? Su questo, cosa diciamo? La situazione si è innovata, spostando le responsabilità dai politici ai tecnici, ma i tecnici non rispondono perché non hanno rilevanza d'aula.
Non sarebbe questo un tema da affrontare? L'attuale situazione ci mette in condizione di riferirci unicamente all'Assessore Burzi che è, giustamente l'ultimo responsabile politico. Però, ci sono anche le strutture che elaborano progetti di questo genere.
Secondo me, vista l'ampia discrezionalità e gli ampi poteri di cui dispongono - giustamente, volendo separare la politica dagli affari, è una strada su cui ci siamo incamminati - l'Assessore e la Giunta decidono di fare una cosa, poi consegnano il "pacchetto" agli uffici e lasciano loro decidere il modo migliore come realizzare tutto questo. Questa spaccatura in presenza di fatti come questi, complica l'attività di governo. Un appalto di questo genere, a mio modo di vedere, la complica, ma non di poco, la rende inestricabile. Che paroloni sulla Global Service! Se leggete, vedrete che anche la filosofia e la terminologia di questo capitolato non comporta una semplificazione e una maggiore trasparenza per chi governa, sia per l'Assessore Burzi, sia per un altro Assessore.
Chiedo all'aula se, innovando, si possa trovare il modo di portare alla luce pubblica le responsabilità di ordine gestionale. Non so se sia un bene che queste responsabilità non debbano avere una interlocuzione, anche non formale, in aula. Mi chiedo se non sia opportuno, come contrappeso, uno spostamento di poteri, in modo da poter esporre direttamente in Consiglio visto che l'Assessore non lo fa, alcune riflessioni su decisioni che vengono proposte e che vengono prese in una trasparenza di rapporti non mediata dall'Assessore, ma in una trasparenza di rapporti perché, alla fine, gli atti di governo sono presi su decisione del Consiglio, che governa l'intero bilancio.
Quindi noi Consiglieri regionali siamo i soggetti primi di una decisione amministrativa, fosse anche dell'ultima determina. Questo intreccio tra la politica e la struttura è un intreccio che, secondo me deve essere sciolto.
Tutti questi perché sono rimasti senza risposta. La situazione politica della Giunta, con questa divaricazione tra le posizioni di un Presidente sempre più se stesso e sempre meno Presidente della Giunta, e le posizioni così diverse su un fatto così importante dell'Assessore Burzi, è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo sotto gli occhi la contraddizione tra questa dichiarazione di globalizzazione dei servizi e una gestione dell'Assessore Burzi ordinaria che stride con questa dichiarazione! Pensiamo all'acquisto del palazzo di piazza Solferino, che viene acquistato per una cifra che ho anche criticato. E' uno stabile con una dotazione immobiliare del tutto inadatta ad ospitare uffici pubblici e senza una ottimizzazione degli spazi. Ci sono spazi sprecati, altro che a misura d'uomo! Ci sono spazi di Consulte in cui si lavora con la luce accesa e sembrano n cantina, e hanno a disposizione un riscaldamento rumoroso che alza solo della polvere! Questa è la situazione.
Abbiamo un trasferimento dell'Assessorato dei Trasporti in via Nizza che ha suscitato moltissimi malumori per la logistica, l'inadeguatezza degli spazi, la mancanza di bagni! Abbiamo questa situazione e poi l'Assessore dice: "Basta! Grande innovazione di 63 miliardi!" e non dice niente.
Tutti questi fatti costituiscono degli interrogativi che rivelano un pozzo molto profondo, un pozzo profondo che interseca tutto. La Magistratura, adesso, farà la propria strada. Cosa che personalmente mi interessa ben poco, mi interessa di più capire, essendo in presenza di un Presidente che non governa una Giunta, di una Giunta che si disinteressa dei fatti collegiali di cui dovrebbe occuparsi, di un Assessore che, di fronte a dubbi e richieste di chiarimenti, contrattacca con minacce, che spero non vogliano sfiorare l'idea di una soffocazione della democrazia e dei rapporti dialettici, spero che siano più pulsioni personali che strutture portanti di un modo d'essere della politica (spero in questo cioè che sia solo Angelo Burzi, persona fisica che agisce, mostrando qualche muscolo), ma di fronte a questa situazione, concordo con quanto diceva Carla Spagnuolo. Per quanto riguarda il mio Gruppo (poi ci sarà un confronto - penso - con le opposizioni) dalla conclusione di questa vicenda dipenderà il modo in cui, d'ora in poi, ci collocheremo in quest'aula nei confronti degli atti di governo. Secondo me è nel futuro che noi daremo una risposta a questa situazione: di un Presidente che contraddice l'Assessore di una Giunta che non esiste, di un Assessore che ha un taglio politico, di una struttura tecnica che fa delle proposte e non si riesce a intervenire anche a questo livello, in una sede politica come questa.
Penso quindi che da parte nostra, a questo punto, visto il rifiuto di tutti a rispondere (ognuno va per conto suo), ci sia una risposta di tipo politico di carattere generale.
Io penso che questa Giunta non abbia più la capacità di governare in modo alto il Piemonte. Questi inciampi e questo pozzo non so quanti pozzi laterali potrà determinare oltre a questo.
L'affanno, che è evidente, da parte del Presidente, di accertare, ma senza disturbare troppo l'Assessore oggi coinvolto in questa vicenda, fa crescere i dubbi che questa esperienza amministrativa possa vedere una conclusione naturale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, colleghi, alcuni Consiglieri hanno già fatto riferimento ad alcune logiche della Prima Repubblica. Ebbene, se a questa Seconda Repubblica si può aggiungere una caratterizzazione credo che sia quella della ricerca ad ogni costo dello scoop pubblicitario; e lo scoop pubblicitario lo si traduce molto spesso attraverso comportamenti, atti oggetti che vengono consegnati al Presidente della Giunta: così come oggi è stato fatto dal Consigliere Cavaliere; così come alla fine della Prima Repubblica vedevamo qui in quest'aula il Consigliere Zacchera che mostrava le manette e metteva i cartelli.
Vedete, poi si deve capire se queste caratterizzazioni, oltre ad avere effetto sulla comunicazione esterna, hanno anche degli effetti all'interno delle istituzioni.
Dico questo perché quando è iniziata la discussione era nelle nostre intenzioni, per lo meno, avere risposte politiche ad alcuni quesiti che alcuni Consiglieri avevano posto.
Le risposte politiche che avremmo voluto sentire in quest'aula - lo dico all'Assessore, ma lo dico anche al Presidente della Giunta - sono, per esempio, le motivazioni che avrebbero spinto il governo di questa Regione a privatizzare la gestione degli edifici pubblici, cioè le motivazioni politiche che spingevano un ente come la Regione e il suo governo a dire: "Noi vogliamo privatizzare la gestione degli edifici pubblici".
Le risposte politiche potevano essere le motivazioni per le quali si mettevano in campo due appalti, che in qualche punto sembrano essere la stessa cosa e sovrapporsi. Avremmo voluto avere delle risposte politiche sulla logica per la quale si faceva un appalto di gestione di edifici regionali, edifici che sono in uso alla Regione ma sono in affitto contemporaneamente si prevedeva l'acquisto o la costruzione del palazzo unico di tutti gli uffici regionali. Avremmo voluto, attraverso tutte queste motivazioni, comprendere se l'Amministrazione regionale poteva impegnarsi per sé - cioè per questa legislatura e per quasi altre due legislature - ad un intervento del genere, ma queste sarebbero state soltanto ed esclusivamente risposte politiche sulle quali avremmo potuto anche contrapporci, ma che se fossero state date in quest'aula consiliare probabilmente avrebbero avuto una logica.
Invece che cosa abbiamo visto oggi - mi dispiace che non ci sia il Presidente Ghigo? Abbiamo visto che tutta la discussione di carattere politico ancora oggi, in quest'aula, è stata delegata, con una risposta soltanto esclusivamente ad un organo che non è il nostro: l'organo della Magistratura.
Non sono d'accordo - l'ho già detto ieri al Presidente Ghigo sull'intenzione di concludere una discussione come questa delegando ad altri quelle che sono le competenze politiche di quest'aula.
Molto spesso i leader del Polo rammentano che la Magistratura va ad interferire su alcune competenze politiche; in questo caso è avvenuto proprio l'opposto: è il potere politico che ha affidato tutte le proprie competenze alla Magistratura. Questo è un fatto grave - è un fatto grave dal punto di vista politico - e incomprensibile.
Ebbene, ieri sono state presentate le richieste da parte di tutte le minoranze su quello che, in realtà, in questo momento si sta facendo, ma le risposte non sono state date; l'unica risposta che è stata data ieri rispetto alla richiesta di composizione di Commissione tecnica di verifica per ritardare la gara di qualche giorno, affinché questa Commissione tecnica potesse verificare se c'erano delle discrepanze sull'impostazione che si era voluta dare, è stata negativa. L'unico interesse era, anche in questo caso, lo scoop di coinvolgere la Magistratura, quasi a dire: "Se mandiamo gli atti alla Magistratura, è perché siamo tranquilli che sono a posto".
Non ho mai messo in dubbio né in questa aula né fuori che gli atti compiuti per fare questi appalti, dal punto di vista amministrativo avessero dei vizi; metto in dubbio che le volontà politiche non sono state discusse, che le volontà politiche non sono state confrontate e non sono state confrontate superando anche l'impegno che questo Consiglio aveva preso con un ordine del giorno - di questo voglio parlare in aula.
Vorrei quindi che la discussione non si esaurisse con la comunicazione del Presidente della Giunta, che dichiara: "Non è più nostra competenza" che dice che un Consigliere è andato dopo di lui in Magistratura, che ci dice (...) Tutte queste cose ci interessano relativamente.
Non vorrei che si concludesse con questa comunicazione, ma vorrei che qualcuno - lo chiedo veramente per cortesia - per riaffermare quello che è il diritto di questo Consiglio, desse risposte politiche ed altre, che i Consiglieri di minoranza hanno chiesto, perché altrimenti usciremmo di qui veramente privati di competenze che erano nostre e che sono state attribuite ad altri. Se le risposte che dovevamo avere non arrivano perdiamo davvero intere giornate.
Dico ancora una cosa. Gallarini, quando tu dici: "Non è più competenza nostra" e poi, invece, richiami la logica della politica, che ci deve guidare in quest'aula, in realtà ti contraddici, perché la risposta è stata di lasciare le nostre competenze, che invece noi vorremmo mantenere, ad altri.
Assessore Burzi, Presidente della Giunta, vorremmo che entrambi rispondeste alle domande che ho richiamato in aula, perché altrimenti sarei veramente insoddisfatto delle due giornate trascorse qui senza concludere niente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Oggi siamo qui, esattamente perché siamo insoddisfatti della risposta che era stata data ad una richiesta presentata da noi opposizioni che, se fosse stata accolta, avrebbe permesso di raccogliere il suggerimento del Consigliere Gallarini. Noi avevamo chiesto un breve periodo di sospensione delle procedure e che la struttura regionale, la Giunta decidesse un'indagine, una verifica - avevamo usato questo termine - sulle modalità di questo appalto.
Avevamo chiesto questo, non di mandare in Magistratura tutta la documentazione relativa alla procedura dell'appalto; ciò in quanto ritenevamo fosse una vicenda politica, per cui dicevamo: "Facciamo questo poi riprenderemo la discussione politica".
Mi sembra dunque strano che oggi si dica: "Bisogna tacere, non bisogna andare avanti, perché abbiamo deciso un altro percorso". Mi sembra veramente un po' stravagante come atteggiamento, perché d'ora in poi basta mandare la documentazione in Magistratura per non fare il dibattito qualunque sia il problema, si manda la documentazione in Magistratura e non si fa il dibattito.
D'altro canto, è stravagante che la Giunta - non un Consigliere, perch questo può far parte dei ruoli ed è un fatto che può avvenire in qualsiasi momento - decida di mandare gli atti in Magistratura; non è un fatto tranquillo, non è lo stesso tipo di atto, né mi pare giustificabile dire: "Lo mandiamo, perché tanto lo farebbero gli altri, e tanto meno perché ci sentiamo sicuri": se uno si sente sicuro, manda tutti gli atti.
Mi sembra un po' strana la motivazione per la quale si è voluto evitare un dibattito politico e un tipo di percorso diverso che noi avevamo suggerito e richiesto; dall'altra parte, invece, viene fatto questo.
Siano quindi qui a discutere proprio perché avevamo posto dei problemi politici e non di natura tecnica o di presunte violazioni di norme.
Ci pareva che, al di là di questo, ci fossero delle grosse perplessità sulla procedura d'appalto seguita.
Molti colleghi che mi hanno preceduto si sono soffermati attentamente su questo, facendo emergere lo spessore delle perplessità che avevamo, a partire dal fatto che il prezzo conta solo il 20% rispetto alla valutazione complessiva; dal fatto che si fa, all'ultimo anno di questa Giunta, un appalto che vale per nove anni e che va ad interferire su tutta una serie di altri aspetti, ovvero su un'ipotesi che potrebbe fare la prossima Amministrazione quale quella di accelerare i tempi per avere una sede unica.
Si tratta cioè di tutta una serie di perplessità che sono politiche non di altra natura; così come il rapporto tra il primo e il secondo appalto, e così via. Su tutto questo, avevamo chiesto delle cose diverse.
Credo inoltre che sia emerso un elemento preoccupante, un elemento da valutare che è di grande spessore. Noi ci siamo sentiti rispondere di no alla nostra richiesta; poi abbiamo saputo che, in forma diversa ma per certi versi simile, il Presidente della Giunta l'ha accolta, mettendo in atto una procedura che è parzialmente simile a quella che noi avevamo chiesto.
Allora, cosa emerge, a mio avviso? Emerge un elemento sufficientemente chiaro: che c'è una sfasatura tra questo Presidente della Giunta e la sua Giunta e la sua maggioranza, perché mi pare che la decisione di rispondere no alle opposizioni sia stata presa collegialmente dalla maggioranza e prima ancora dalla Giunta; che la maggioranza abbia poi recepito una...
Credo che esista un tipo di sfasatura, di contrasto abbastanza evidente che, effettivamente, va valutato come un fatto politico significativo. Non è di poco conto sapere che non è stato il Presidente Ghigo a dire di no non è stato il Presidente della Giunta che non ha accolto la nostra indicazione, ma lo ha fatto perché gli è stato posto un veto da parte della sua maggioranza e da parte dei suoi Assessore; la maggioranza poi si esprime in aula con l'intervento del Consigliere Gallarini dicendo: "Non ne discutiamo più, di questa vicenda!". Sembra che ci siano un po' di perplessità... Non comprendiamo i timori, le perplessità, però questo fatto che il Presidente, da solo, autonomamente fa questo - per cui presumiamo che se avesse potuto decidere da solo lo avrebbe fatto - fa emergere un problema politico grosso, insieme ad un altro problema politico.
Qui, spesso, si parla di un Presidente che deve avere autorità, ecc.
ecc., però poi, quando l'autorità del Presidente non piace, gli stessi fautori di un sistema maggioritario e "presidenzialista" tendono a limitare, a ridurre il potere del Presidente in modo pesante.
Per queste ragioni, probabilmente, questa vicenda non si chiude, avrà delle... Anche perché saremmo comunque curiosi di sapere cosa è successo.
Saremo inoltre curiosi di sapere come si è conclusa la verifica richiesta dal Presidente, quali conseguenza ha avuto; quindi solleciteremo abbastanza presto una risposta.
La vicenda non è chiaramente chiusa e credo che i nodi politici che ho cercato di sottolineare emergeranno con maggiore chiarezza.
Credo dunque che nelle prossime settimane torneremo sull'argomento e forse, ci saranno delle novità interessanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi del Consiglio, io non entrerò nel merito dell'appalto Global Service, di cui devo dire non so niente e non ho nemmeno chiesto alcun atto prodotto da questa Giunta e dai suoi dirigenti.
Voglio invece riconfermare, e con una certa forza, quanto già detto dal collega Gallarini in ordine alle competenze di questo Consiglio regionale.
Io feci già un intervento dicendo queste cose qualche anno fa, per l'esattezza un anno e mezzo fa.
Io non sono d'accordo con il Consigliere Cavaliere. Qualcuno potrebbe dire: "Bella scoperta!"; ma dico di più: non sono d'accordo con il metodo che il Consigliere Cavaliere ha di concepire la politica, attraverso la denuncia, attraverso una continua e latente insinuazione che poi pervade anche i corridoi di questo Consiglio regionale.
Queste cose le ho già dette e le ribadisco oggi, perché penso che poi leggendo sui giornali, il lamentìo di molti colleghi che fanno politica sulle ingerenze della Magistratura nel campo della politica, mi chiedo se qui oggi stiamo facendo politica o stiamo spostandoci - anche pericolosamente - su terreni che non ci sono propri e che non ci sono delegati.
Dicendo queste cose ritengo di affermare, in modo banale, che ci sono delle differenze estremamente nette tra le competenze: differenze addirittura sancite dalla nostra Costituzione. Forse sarebbe opportuna una riflessione del Consiglio regionale sulla giornata di martedì e sulla mattinata di oggi.
Abbiamo prodotto molte parole e, conseguentemente, molta carta (non so se per la gioia della signorina che sta stenoscrivendo), ma siamo entrati nel merito di un argomento che, probabilmente, non ci competeva.
Questa mattina sul giornale leggevo della questione - di cui abbiamo parlato più volte in quest'aula - sollevata dal Presidente Picchioni in ordine alla denuncia che nel mese di luglio facemmo di un imprenditore privato che aveva intenzione di cambiare la gestione e la direzione di uno dei poli strategici per lo sviluppo del Piemonte: EXPO 2000. Puntualmente quasi avessimo visto in una palla di cristallo, riscontriamo le cose che a luglio qualcuno in quest'aula disse anche con una certa forza. Questo mi pare sia il quinto punto all'o.d.g., di cui dovevamo discutere nei primi giorni di dicembre: siamo ormai alla fine di gennaio e, ovviamente, gli altri che sono fuori decidono, noi che siamo qui parliamo di altri argomenti.
Detto questo, Consigliere Cavaliere, sono completamente d'accordo con lei quando dice che bisogna guardare ad una correttezza amministrativa con attenzione, non solo da parte delle opposizioni, ma innanzitutto da parte della maggioranza che deve prestare attenzione a tutti gli atti. Quindi la commistione, di cui lei parla molto spesso, tra politica e affari è una commistione che tutti quanti dobbiamo controllare con estrema attenzione: su questo ne posso convenire. Ma in quest'aula dovremmo, possibilmente riuscire a dibattere di questioni che ci competono di più, che non sono queste.
In questo senso sono d'accordo con la decisione assunta dalla maggioranza e dal Presidente Ghigo di inviare gli atti alla Procura.
Ritengo sia un atto di grande responsabilità: soprattutto quando qualcuno insinua dei dubbi su alcuni procedimenti, correttezza vuole che le sedi competenti ne siano in qualche modo informate. Non è quel "qualche modo" un modo qualsiasi di essere informati, ma il modo corretto: il Presidente e questa maggioranza hanno voluto che questi atti arrivassero direttamente nelle sedi opportune.
Io termino il mio intervento, essendo convinto della scelta di merito che è stata fatta in quest'aula. Richiamo solo un aspetto di cui sono contento, cioè la ritrovata solidarietà di Giunta, quel ritrovato - mi perdoni la sinistra - cameratismo, nel senso della solidarietà, del Presidente Ghigo nei confronti del suo Assessore. E' un processo di maturazione di cui sono stato favorevolmente colpito - non è una presa in giro, Presidente - e lo si è colto anche nelle riunioni di maggioranza; una sorta di rapporto ritrovato con un collega e Assessore, è inutile che ce lo nascondiamo in quest'aula, con il quale non c'è mai stato un grande rapporto di amicizia fraterna. Sicuramente tra voi e sicuramente anche tra noi due, Assessore Burzi, questo lo sanno anche i muri di quest'aula.
Questo "volemose bene" ha un effetto di ricaduta politica, perché le scelte che sono state operate in questo momento sono scelte che rafforzano questa maggioranza e io penso che questo possa essere, me lo auguro, un aiuto a far sì che anche sulle questioni che contano per il Piemonte ci sia la stessa solidarietà e lo stesso messaggio da parte di questa Giunta.
Presidente, meglio tardi che mai.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, noi avevamo sospeso il dibattito sulla base di una richiesta da parte di tutte le opposizioni, esponendo due proposte che probabilmente, da parte di qualcuno in quest'aula, sono state considerate eccessive. Si trattava, lo voglio sottolineare, della proposta di sospensione tecnica delle procedure, verifica tecnica delle questioni che erano state richiamate come problemi di regolarità della procedura di appalto.
Mi limito a questo, perché la debordanza, l'attribuzione, gli approfondimenti, gli atteggiamenti, possono attenere alla responsabilità individuale sia della destra che della sinistra, ma sono questioni soggettive. Un'aula come questa, un Consiglio regionale, ha il dovere di attenersi a ciò che è stato posto oggettivamente. Queste due richieste erano normali, ragionevoli e risolutive di una controversia sulla quale volevamo che l'autorevolezza del Consiglio nel suo insieme non fosse messa in dubbio, con scavalcamenti di Magistratura o con la riduzione all'impossibilità di accedere alle informazioni che era giusto invece fossero messe a disposizione.
Non so se qualcuno nella maggioranza non si sia fatto prendere dalla velleità di dire che questa è un'occasione in cui dobbiamo mostrare i muscoli, perché mostrarli nel momento sbagliato e nel modo sbagliato pu forse, ottenere una classica vittoria di Pirro, ma di vittorie di Pirro sono piene le sconfitte delle istituzioni...
Assessore Racchelli, la prego di conversare con il Presidente in un'altra occasione; adesso stiamo esponendo delle questioni importanti! Siamo arrivati all'esposizione di due richieste assolutamente ragionevoli che riguardano la sospensione tecnica di una procedura e una Commissione di accertamento. La definisco Commissione di accertamento in quanto, avendo usato il termine io dopo averlo rettificato due volte, ho voluto che fosse il più preciso e compatibile possibile, quindi di accertamento e di verifica amministrativa. Questo è quanto deve fare un'istituzione di fronte ad un problema come quello che è stato sollevato sulle questioni possono intervenire una serie di valutazioni soggettive che non richiamo, non voglio ulteriormente utilizzare del tempo.
Vedo che ho finalmente l'attenzione del Presidente e del collega Racchelli: vi ringrazio entrambi.
In più occasioni il Presidente Picchioni - quando rivestì la carica di Presidente - aveva sottoposto alla nostra attenzione l'opportunità di costituire una Commissione di indagine sui provvedimenti amministrativi: una Commissione formale del Consiglio.
In realtà, questo istituto noi non lo abbiamo, di volta in volta lo dobbiamo costituire. Si tratta di una procedura assolutamente responsabile e direi assolutamente contenuta rispetto alle questioni. Le questioni poste non sono - apprezzo che nessuno di voi della maggioranza le abbia definite tali - velleitarie. C'è stato comunque un rinvio dovuto al fatto che un funzionario non aveva allegato tutta la documentazione; ci sono state delle risistemazioni delle basi d'asta in corso d'opera; ci sono state delle proroghe richieste e concesse in parte: fatti che comunque hanno tutte le possibilità per essere oggettivamente esposti e verificati.
Non capisco perché non diate alle opposizioni, che chiedono questa procedura, una risposta serena, così come oggettiva era stata la richiesta.
Andare dalla Magistratura non risolve niente perché ciò che non pu essere reato, può essere una procedura inopportuna, tant'è che nessuno di noi - io poi, in tanti anni di vita politica, non ho mai ricorso alla Magistratura, sarò fortunato, non mi sono trovato in condizioni estreme spero di non trovarmi mai - aveva complessivamente, collegialmente, nè individualmente proposto questa procedura; ci siamo trovati di fronte ad un atteggiamento che ha voluto sottolineare l'assunzione di una procedura, di un indirizzo del tutto solitario da parte della maggioranza, concordato condiviso, più o meno convintamente.
A questo punto, Presidente Ghigo, la conclusione di un dibattito (che si conclude sempre nei termini tanto tradizionali quanto banali e pertanto distruttivi, con la risposta "mi ha soddisfatto", oppure "non mi ha soddisfatto", in questo caso la risposta non mi ha soddisfatto) non è risolutiva del problema. Non è assolutamente risolutivo del problema tant'è che io non dico neanche questo; vedo che lei in qualche maniera ha cercato di affrontare la sostanza della cosa nominando una Commissione di sua fiducia per svolgere un accertamento.
Concludo, chiedendo al Presidente Ghigo, dato che oggi siamo di fronte al dover subire un atteggiamento, di dirci, per cortesia, come ha costituito, o intende costituire, e come sarà formata questa Commissione che riferisce soltanto all'esecutivo e non al Consiglio; anche se ritengo che la Commissione doveva riferire al Consiglio e non soltanto all'esecutivo.
Vuole dirci come è costituita questa Commissione? Chiedo questo come atto di informazione assolutamente dovuta da parte sua come completamento dell'esposizione - mi consenta - un po' reticente, con la quale questa mattina, ha introdotto il dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Inizierei il mio intervento sottolineando, Presidente Ghigo, la sua differenza di comportamento rispetto alle vicende che questo Consiglio ha dovuto vivere negli anni scorsi - mi riferisco ai casi dell'Assessore Angeleri e dell'Assessore Viglietta. Secondo me lei ha fatto bene in questo caso perché, giustamente, essendo Presidente della Giunta, non può non essere a conoscenza di quello che è l'operato di un suo Assessore, quindi giustamente, lo difende assumendosi le responsabilità che le sono proprie essendo il Presidente della Giunta regionale.
Però non riesco a capire perché non poteva conciliare questa assunzione di responsabilità che - ripeto - secondo me è giustissima, con delle risposte semplici alle richieste semplicissime avanzate dalla minoranza.
Richieste che non avevano sicuramente una finalità ostruzionistica o di perdita di tempo. Presidente, non significa sfiduciare l'Assessore Burzi se lei decide di costituire un Gruppo di tre tecnici, con il compito di riferire al Consiglio, così come aveva richiesto la minoranza. Quando le abbiamo chiesto di sospendere i due appalti è stato fatto soprattutto per tutelare l'istituzione perché il dire che si è mandato tutto alla Magistratura, non ci soddisfa per due motivi semplicissimi. Primo: molto probabilmente con il risalto che i giornali hanno dato a questa vicenda comunque la Magistratura avrebbe operato. Secondo motivo: il potere politico e il potere della Magistratura sono due poteri distinti. Quindi noi ci dobbiamo occupare della parte politica e questo lo dice il rappresentante di un Partito che è stato pesantemente inquisito dalla Magistratura. Voglio ricordare che noi siamo stati inquisiti solo perch portavamo dei fazzoletti di colore verde. Quindi la Magistratura faccia il suo corso, noi dobbiamo fare la parte politica. Vede, Presidente, fuori da quest'aula quello che la gente recepisce è la distruzione totale della credibilità dell'istituzione Regione Piemonte. Non è una questione di Giunta, di Polo, di Lega, di Ulivo o di Rifondazione. E' una questione di trasformazione operata da parte degli organi di informazione.
L'operato politico di questo Consiglio è in cronaca scandalistica e la gente e i cittadini piemontesi guardano al Piemonte e al Consiglio regionale del Piemonte, non come un organo di riferimento, che dà risposte a problemi concreti, ma come un momento di relax - vediamo cosa hanno combinato questa volta in Regione.
Al di là del fatto che noi manteniamo queste richieste (la sospensione degli appalti, avere risposte più chiare e precise e la costituzione di questo gruppo di tre esperti) vorrei cercare di stimolare il Consiglio affinché ritorni sulle questioni politiche, perché questo Consiglio prendendo spunto dal regalo fatto dal Consigliere Cavaliere, è diventato il Consiglio del "pallottoliere".
Non siamo il Consiglio della responsabilità, dell'approfondimento, del confronto politico: noi siamo diventati un Consiglio che viene deriso dai cittadini. Questo non va bene, perché se dovessimo regalare qualcosa a questo Consiglio, dovremmo regalare lo scioglimento, ma questo non è possibile, perché c'è la maggioranza, e allora quello che preme alla Lega in questo momento, è cercare di superare questa fase di polemiche e di difficoltà.
Faccio un appello, Presidente della Giunta, nel momento in cui le minoranze le hanno fatto una richiesta molto tranquilla e dai toni abbastanza moderati: poteva fare uno sforzo e darci queste informazioni perché da parte mia e della Lega, ottenuto queste informazioni, non avremmo più creato nessun altro tipo di polemiche e perché, come ho già detto altre volte, quello che preme al nostro gruppo è arrivare ad una discussione sul bilancio e dare risposte ai cittadini. Non possiamo assumerci la responsabilità di portare all'aprile del 2000 un Consiglio regionale screditato in ogni sua parte perché, ripeto, non è una questione di parti politiche. Il Consiglio regionale verrà visto, indipendentemente da chi governa, come una istituzione inutile e per la Lega questo è gravissimo dato che vorremmo che questo Consiglio diventasse fondamentale nel rapporto con la gente. Tanto più che lei, Presidente, conserva, nonostante le vicissitudini, una maggioranza che continua ad appoggiarla e sostenerla.
Chiedo uno sforzo per sorpassare questi grossi problemi.
La Magistratura faccia il suo corso, ma lei ci deve dare qualche risposta. Dopo di che, apriamo il discorso sul bilancio. La Lega non farà nessun tipo di ostruzionismo, però se ci darà delle risposte concrete su punti concreti, vedremo quale saranno le risposte politiche di questa maggioranza.



PRESIDENTE

Non ho più richieste di intervento.



CHIEZZI Giuseppe

Aspetteremmo delle risposte, altrimenti reinterveniamo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Dopo questo ulteriore dibattito, che si è esplicato su tre argomentazioni, ritengo di dire che, forse l'ho già detto in un'altra occasione, in effetti questo è un procedimento che già di per sé è in atto ma che evidentemente cercherò di accelerare, attraverso una modifica della legge 51, istituendo qualche organo che posso obiettivamente garantire, ma questo va fatto con una modifica della legge 51, perché allo stato attuale delle cose questo non è previsto.
Credo che questo, nel rispetto dell'Amministrazione, sia un passaggio assolutamente necessario. Per quanto concerne le considerazioni che sono state fatte sul mio conto, l'unica cosa che posso dire, chiaramente, come è successo in passato, è che non mi sono mai sottratto a relazionare e che non mi sottraggo neanche questa volta. A proposito di quelli che saranno gli approfondimenti che io farò, non ho nessun motivo di non informare l'aula, nel senso che li svolgerò nel momento che riterrò opportuno.
Ritengo invece di avocare alla mia responsabilità il fatto di stabilire il modo e le persone con il quale effettuarli. Questa cosa l'ho già detta e non ho motivo di nasconderla. Prima ho fatto una battuta che forse è stata interpretata in maniera non corretta, ma è chiaro che le strutture di cui mi avvalgo sono quelle della Segreteria di Giunta e del Capo di Gabinetto.
Nel caso specifico, è più opportuno che questo tipo di analisi la svolga la Segreteria di Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Il Presidente della Giunta non avrebbe istituito questo gruppo di analisi, se non intendesse approfondire qualcosa. Perché intende approfondire qualcosa? Se intende approfondire qualcosa, credo che, in attesa delle verifiche, da un punto di vista tecnico, si potrebbero sospendere le procedure in corso.
Credo che sia una questione del tutto normale. Si tratta di sospendere momentaneamente la firma di assegnazione di un appalto e sospendere una procedura di gara abbastanza lunga, la cui sospensione di quindici giorni non produrrebbe un guasto. Darebbe, come è stato detto anche nello scorso Consiglio da qualche mio collega, una tranquillità alla Commissione giudicatrice di quella gara, una garanzia alle imprese, di modo che possa tutelare meglio tutti.
Quindi ribadisco questa richiesta, che mi pare ovvia per quello che il Presidente ha deciso, perché se il Presidente non decideva questo, come in un primo momento era parso, beh, era incongruo addivenire a questa soluzione.
Voglio precisare che il Presidente ha risposto a noi che non istituiva questo Gruppo perché non poteva mettere in discussione la struttura, poi ha cambiato idea e ha deciso che invece si può analizzare la struttura.
Presidente, sospenda momentaneamente i contratti in corso, perché credo che sia abbastanza legittimo e tutelante per lei e per tutti noi.



PRESIDENTE

Essendo stata riproposta, come lei ha detto, una richiesta che è stata già fatta in altre occasioni, devo ritenere che non intenda.... Dato che lei lo aveva posto prima, faccio solo una chiosa su questo.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo avevamo proposto, però il Presidente non aveva accolto la questione.
Adesso, avendola accolta, conseguentemente si può fare così.



PRESIDENTE

E' chiarissimo - mi pare - su questo.
Ci avviamo alla conclusione, almeno in questa fase.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Solo una domanda.
A me non pare che le risposte del Presidente della Giunta siano state chiare. Non mi sembra, onestamente, che ci troviamo in una situazione chiara.
Presidente Ghigo, quando lei dice: "Ho portato tutto in Procura", che cosa ha portato in Procura? Se lei ha portato tutto in Procura l'appalto è sospeso, non c'è più.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Lo decide il Giudice.



CHIEZZI Giuseppe

No, ma se il Presidente Ghigo mi dice, su questi appalti: "Ho portato tutto in Procura", cosa ha portato in Procura? Penso che abbia portato i documenti relativi all'appalto. Se no, cosa ha portato?



CHIEZZI Giuseppe

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Questa domanda è importante.



CHIEZZI Giuseppe

Allora, a questo punto, prendendo la questione da un altro verso, quale documentazione è disponibile ai Consiglieri regionali, nell'esercizio delle loro prerogative, nell'ambito di questo appalto? Se oggi mi presento agli uffici della Regione Piemonte e chiedo di vedere i documenti dell'appalto, cosa mi si fornisce? Tutto? Niente? Qual è la possibilità di verifica che rientra nelle nostre prerogative? E in ogni caso la consegna..., no, perché la consegna non può essere un atto da parte del governo, un atto politico; non è che il Presidente Ghigo, per fare politica, così come va a tagliare un nastro, bussa alla Procura e dice: "Ho portato un po' di cose". Quando un governo si presenta alla Procura su un appalto, cosa porta alla Procura? Gli atti dell'appalto, altrimenti ha fatto finta. Cosa è andato a fare? Certo, se porta gli atti questi non sono più disponibili a nessuno, né al governo né ai Consiglieri regionali nell'ambito delle proprie competenze.
Vuole chiarire - Presidente Ghigo - cosa c'è oggi negli uffici in merito a questo appalto e cosa può essere visionato dai Consiglieri regionali? Poi le chiedo anch'io di sospendere, in ogni caso, tutto. Le chiederei anche, nell'ambito di questa Commissione, se non sia il caso di farne una Commissione di Giunta e di Consiglio, cioè se non sia il caso che lei, di concerto con il Presidente Deorsola, concordi una partecipazione di personale del Consiglio che affianchi il lavoro del personale della Giunta ovviamente designando un funzionario, un alto funzionario del Consiglio regionale. Questo darebbe modo di avere anche l'occhio del Consiglio su questa verifica e non solo quello della Giunta.
Le chiedo - per cortesia - di spiegarmi quali sono le documentazioni che mi possono essere rese in visione qualora volessi, finita la riunione decidere di recarmi presso gli uffici che hanno gestito questi appalti. E soprattutto che cosa ha portato alla Procura della Repubblica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gatti; ne ha facoltà.



GATTI Agostino

Grazie.
Ritenendo anch'io di aver fatto alcune dichiarazioni, posso dire di essere abbastanza insoddisfatto, anche perché non ho avuto una risposta.
Voglio qui testimoniare con molta tranquillità che a me non interessava che tutta la procedura e i documenti fossero posti al vaglio della Magistratura, perché c'è un problema serio, che è quello che deve affrontare il Consiglio e, per suo mandato, in un certo qual senso, la Giunta: la congruità e l'opportunità di procedere su questo tipo di appalto.
Abbiamo fatto dei rilievi precisi sugli immobili in affitto, su quelli che verranno dimessi, sulla congruità, sull'importo dei 60 miliardi. Non è che abbia la brama di sapere se sotto il piano penale verrà inquisito l'Assessore oppure il Presidente Ghigo; a me interessa sapere, per esempio cosa rispondiamo ai tecnici della Regione Piemonte, che hanno fatto alcuni rilievi cui non è stata data risposta. Non è stata ancora data una risposta sui documenti che abbiamo: questo mette in serio dubbio l'efficacia e l'efficienza dell'appalto.
Non riesco a capire come questo Consiglio, la Giunta e il suo Presidente possano consentire che vada avanti un appalto che palesemente presenta aspetti negativi e dubbi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, la scorsa seduta abbiamo richiesto al Presidente della Giunta regionale di procedere ad una verifica - l'avevamo chiamata così, in termini generici - di tipo tecnico.
Oggi il Presidente è venuto in aula e sostanzialmente ci ha detto che comunque procederà ad una verifica di tipo tecnico. Ci ha anche detto quale sarà la struttura della quale si avvarrà: la Segreteria della Giunta.
Concordo abbastanza sulla scelta di questa struttura, che poi si avvarrà a sua volta delle competenze di carattere tecnico-ingegneristico tra l'altro molto specializzate e anche molto complesse. Sarà poi eventualmente la Segreteria di Giunta che potrà chiedere di avvalersi di qualche competenza specifica.
Chiederei due cose al Presidente Ghigo.
Primo: se potesse - ammesso che non lo abbia già detto, ma non l'ho sentito - indicarci da adesso quali tempi darà per questa verifica; sarebbe interessante saperlo per non procedere sine die su questa vicenda.
Secondo: mi sembrerebbe opportuno che venisse anche preparata una lettera di risposta - prima o dopo questa verifica, la Giunta (o la struttura) la prepari quando crede - ai quesiti molto specifici, che una parte della struttura - che comunque credo debba essere tenuta in conto ha ritenuto di formulare.
Quindi ritengo possa essere utile che ci sia una risposta, perché non possiamo andare a trovare la risposta nel capitolato - non abbiamo assolutamente questa possibilità.
A margine mi sia consentita invece una nota di carattere politico, che conferma quanto una corsia preferenziale venga data all'Assessore Burzi perché ricordo con assoluta precisione che questo Consiglio regionale ha discusso di questioni di carattere tecnico-politico su altre vicende inerenti Assessori che avevano delle indagini della Magistratura aperte anzi, noi abbiamo fatto parte della Commissione di indagine sull'Assessore Angeleri, pendente un'inchiesta della Magistratura.
Allora ci si doveva chiedere di non farla o si doveva chiedere di non fare la Commissione di indagine.
Perché - questa è una valutazione di carattere politico - su quanto è stato detto o non detto da parte dei Consiglieri componenti della maggioranza, cioè che non si interviene perché c'è un'indagine della Magistratura aperta, le interpretazioni - sempre dal punto di vista politico - sono due: una che sia così; l'altra è che non si voglia difendere l'Assessore Burzi.
Mi fermo e rifletto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di parola, le domande che sono state poste...
Ha chiesto la parola il Consigliere Salerno; ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

Presidente, vorrei solo dire una cosa: personalmente sono veramente stufo del fatto che quest'aula abbia smesso da tempo di fare politica e di discutere di politica.
Non so quante siano state dall'inizio di questa legislatura ad oggi le riunioni di questa assemblea che si sono consumate dietro a chiari, anzi chiarissimi interrogatori al Presidente, ad un Assessore o a chi nei singoli casi era chiamato a rispondere. Si tratta, a mio parere, di interrogatori: né più né meno.
C'è il bilancio in anticamera, ma pare che non interessi all'opposizione; c'è il Piano regionale di sviluppo, ma pare che anche questo non interessi all'opposizione; c'è invece qualche cosa che interessa l'opposizione e che è quella di intossicare continuamente questo Consiglio con delle riunioni che si perdono nel tempo, nelle ore, nelle giornate a discutere di questioni...
Signor Presidente, le chiedo di fare qualche cosa: contingenti i tempi riporti questa assemblea a discutere di politica, perché ritengo non sia più legittimo, non sia più dignitoso che ci alziamo e veniamo qua in Consiglio a sentire degli interrogatori.
Io ho seguito in I Commissione tutta l'esposizione di questo progetto collega Spagnuolo; su questo progetto possiamo discutere fino a domani; ho sentito alcuni aspetti a parer mio interessanti, ma, veramente, non si pu veramente così tranquilli ad ascoltare degli interrogatori, signor Presidente.
Ritorniamo a fare politica, ritorniamo a discutere di questioni politiche, perché, francamente, per quel che mi riguarda, non ne posso più.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima che chiedesse la parola il collega Salerno, stavo dicendo che le domande poste avevano già avuto delle risposte. La riproposizione delle stesse è un invito ad avere eventualmente una valutazione diversa da parte di...



SPAGNUOLO Carla

Sui tempi cosa è stato detto?



PRESIDENTE

Sui tempi mi è parso di cogliere non un termine specifico, ma un tempo breve: io ho colto "in tempi brevi". Credo che questo possa confermarlo.



CAVALIERE Pasquale

Si può sapere cosa risponde il Presidente all'interrogativo se intende sospendere o meno la procedura?



PRESIDENTE

Non avendo detto che intende sospenderla, vuol dire che... Cioè, questo non l'ho colto espressamente, ma essendo intervenuto dopo la domanda, io ho inteso che, nulla avendo detto, non intenda sospenderla.



SIMONETTI Laura

Sono state fatte delle domande precise.



PRESIDENTE

Comunque, possono essere poste altre interrogazioni o interpellanze.
Credo che il dibattito, per il momento, non relativo alla questione in se ma relativo all'interpellanza ed interrogazione possa considerarsi esaurito.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, non abbiamo ancora terminato, perché devo chiedere all'aula se intende iscrivere un provvedimento. Riprendete cortesemente posto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Mi rivolgo a lei perché capisco le minacce dell'Assessore Burzi ai Consiglieri, quando dice: "Attenzione, se superate..."



PRESIDENTE

No, minacce io non...



CHIEZZI Giuseppe

No, quelle sui giornali, che la denuncia... Va bene.



PRESIDENTE

Io non userei il termine "minacce".



CHIEZZI Giuseppe

Però, lei per cortesia, a fronte della domanda che un suo Consigliere mi chiamo così - un suo Consigliere regionale ha fatto in quest'aula al Presidente della Giunta con l'intento di sapere quali sono le possibilità di verifica di documentazione d'appalto che un Consigliere oggi pomeriggio può esercitare, si faccia tramite di questa richiesta affinché il Presidente dica ai Consiglieri regionali quali prerogative oggi possono esercitare in materia di questo appalto.



PRESIDENTE

Credo di avere la documentazione...



CHIEZZI Giuseppe

Altrimenti è un impedimento al lavoro dei Consiglieri regionali, e il fatto diventa grave. Quindi le chiederei di risolvere questo problema in aula.



PRESIDENTE

Mi ha posto questa domanda; io le dico che tutte le prerogative che esistevano prima e che hanno i Consiglieri regionali non sono state toccate dal fatto che il Presidente o qualcuno abbia portato i documenti in Tribunale.



CHIEZZI Giuseppe

Il problema è quali documenti: le copie o gli originali?



PRESIDENTE

Le do una risposta tecnica. Non è che i documenti che vengono portati... Anche quando i documenti vengono acquisiti dalla polizia giudiziaria, i documenti vengono riprodotti e, a quanto mi risulta, le copie sono sempre disponibili, perciò i Consiglieri hanno le stesse...



CHIEZZI Giuseppe

Ripeto: le copie o gli originali?



PRESIDENTE

O la copia o l'originale. La documentazione è sempre disponibile.



CHIEZZI Giuseppe

Eh no, perché se è l'originale, la procedura è interrotta.



PRESIDENTE

Questo riguarda eventualmente un'altra interrogazione.
Credo di poter dire - è qui il Presidente e se non è così mi pu smentire - che la documentazione che esisteva prima esiste ancora nelle sedi della Regione, perciò tutte le prerogative restano valide.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Chiederei all'aula di iscrivere - occorrono però 40 voti - il seguente provvedimento: disegno di legge n. 489: "Modifica alla L.R. 14 dicembre 1998, n. 41 'Organizzazione delle funzioni regionali locali in materia di mercato del lavoro'".
E' un provvedimento che è stato licenziato in Commissione ieri e riguarda solo degli aggiornamenti, degli adeguamenti di date, di termini conseguenti che erano previsti in questa legge regionale.
Chiederei all'aula di iscriverlo con 40 voti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

L'iscrizione è approvata con 41 voti favorevoli.



CAVALIERE Pasquale

Non ci sono i voti. I 40 voti non ci sono!



SALERNO Roberto

Non vi interessa il provvedimento sul lavoro!



(Commenti in aula)



CAVALIERE Pasquale

Chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

Se la votazione viene contestata si ripete.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non è questione di fare quello che vuole il Consigliere Cavaliere. Il voto per alzata di mano è soggetto a riprova, sempre per alzata di mano, se questa è richiesta immediatamente dopo la proclamazione del risultato da parte di un Consigliere.
Il Consigliere Cavaliere chiede questa riprova, perciò viene fatta non per appello nominale, ma, invitando tutti i Consiglieri che erano presenti a rientrare in aula, sempre per alzata di mano. Così recita l'art. 67 relativo alle votazioni per alzata di mano.
Chi è favorevole all'iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 489 è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione è respinta con 35 voti favorevoli.



(Commenti del Consigliere Cavaliere fuori microfono)



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione per appello nominale, così non ci sono dubbi.



(Il Consigliere Segretario Toselli proceda all'appello nominale)



PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione : presenti e votanti 36 hanno risposto SI' 36 Consiglieri L'iscrizione è respinta in quanto non sono stati raggiunti 40 voti favorevoli.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,16)



< torna indietro