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Dettaglio seduta n.320 del 26/01/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Casoni, Cavallera, Peano e Saitta.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

d) Trasmissione alla Camera dei Deputati della proposta di legge relativa a: "Norme per la salvaguardia economica e biogenetica della razza canina del Lupo Italiano e per il suo impiego in compiti di pubblica utilità"


PRESIDENTE

Comunico che è stata trasmessa al Senato la proposta di legge al Parlamento relativa a: "Norme per la salvaguardia economica e biogenetica della razza canina del Lupo Italiano per il suo impiego in compiti di pubblica utilità". Poiché il Senato ha già approvato e trasmesso alla Camera analoga proposta di legge (atto della Camera n. 5276), si ritiene opportuno trasmettere anche alla Camera la proposta di legge approvata dal nostro Consiglio regionale onde permettere l'esame abbinato dei due testi ai sensi del Regolamento. Se l'aula acconsente, si procede in tal senso.


Argomento: Contratti ed appalti - Montagna

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla questione "Show Mont"


PRESIDENTE

Passiamo ora alle comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in merito alla questione "Show Mont", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Prego, Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, come mi ero impegnato la volta precedente, voglio rappresentare alcune note in relazione alle sollecitazioni, sul caso "Show Mont", che da quest'aula mi sono state rivolte nella seduta della scorsa settimana.
Voglio iniziare questa mia relazione riprendendo dalla richiesta di archiviazione formulata dal PM nei confronti dell'Assessore Vaglio, di cui la carta stampata ha fornito notizia. Ebbene, il presupposto di una richiesta di archiviazione è che non vi siano elementi per sostenere l'accusa nei confronti dell'interessato.
Stante il presupposto, è impensabile che il Consiglio regionale voglia sostituirsi alla Magistratura - e mi è sembrato che così non fosse - ed arrivare ad un giudizio di colpevolezza al quale far seguire le dimissioni dell'Assessore, soprattutto prima ancora di aver conosciuto nel dettaglio le motivazioni dell'istanza di archiviazione.
Quale, infatti, il livello del possibile coinvolgimento dell'Assessore rispetto all'irregolarità dell'iter amministrativo? Ripercorriamo, per arrivare ad una risposta, gli eventi, calandoli nella realtà organizzativa instaurata dalla L.R. n. 51/97, allora appena entrata in vigore.
La Regione Piemonte partecipa da sempre con un proprio stand alla rassegna "Show Mont".
Per l'anno 1997 l'Assessorato alla montagna fu incaricato del compito di organizzare, unitamente agli Assessorati al turismo ed artigianato, la partecipazione della Regione alla rassegna stessa.
Tale partecipazione era ricompresa nel programma di promozione turistica approvato con DGR n. 23-17642 del 24/3/1997.
A settembre 1997 l'Assessorato alla montagna, e specificatamente il Settore Economia Montana, con il coinvolgimento anche della Segreteria dell'Assessore, considerata la necessità di contatti istituzionali per la presenza innovativa delle Comunità montane nello stand, ha intrapreso i primi contatti operativi, a seguito dei quali: 1) l'arch. Vischi viene incaricato della progettazione e dell'assistenza alle fasi esecutive, per un compenso pari a L. 22.500.000 2) viene richiesto a tre ditte, operanti nel settore, un preventivo di spese per l'allestimento dello spazio espositivo. Pervengono entro la data prevista due preventivi, rispettivamente di L. 199.800.000 o.f.e. e di L.
285.000.000 o.f.e. La terza ditta si dichiara impossibilitata a formulare il preventivo. In data 2 ottobre viene assegnato l'incarico alla Ditta Allestystand, migliore offerente, per un importo di L. 199.500.000, al netto dell'esonero della cauzione.
In data 8 ottobre la Giunta regionale, con DGR n. 11-22634, vista la L.R. n. 51/97, accantona la somma occorrente, a favore del Settore Economia Montana, per gli adempimenti necessari.
In data 17 ottobre il Responsabile del predetto Settore, con propria determinazione: prende atto degli affidamenti all'arch. Vischi e alla Ditta Allestystand anche dal punto di vista della congruità della spesa impegna la somma occorrente per complessive L. 300.000.000. Tale cifra è comprensiva delle spese accessorie e non quantificabili a priori dispone che la liquidazione delle spese avverrà, per la realizzazione dello stand, subordinatamente all'atto del collaudo.
Rispetto alle competenze dell'organo politico, la previsione della partecipazione alla rassegna nel programma di promozione turistica approvato il 24/3/1997, quale atto programmatico e di indirizzo, è il presupposto dell'attività gestionale di competenza della dirigenza. A tale attività deve ricondursi sia l'atto di affidamento al progettista sia quello di incarico per l'allestimento dello stand.
Gli eventuali rilievi di illegittimità riscontrabili in una fase gestionale sono dai disposti della L.R. n. 51/97 rapportati al dirigente superiore gerarchico che deve intervenire con atti di annullamento, ovvero in caso di inerzia o ritardi avocando a sé i provvedimenti. E' implicito anche il dovere di informativa al referente politico, di fatti illeciti a propria conoscenza riconducibili all'attività gestionale, onde rendergli possibile l'attività di vigilanza rispetto alla corretta gestione, al fine di verificare l'attuazione degli obiettivi e di poter valutare l'operato dei dirigenti.
I discussi scostamenti, anche temporali, rispetto alle predette regole sono da ricondursi al fatto che la variazione delle procedure è avvenuta in data talmente ravvicinata a quella di cui alle note contestate da non permettere comunque una repentina individuazione dei soggetti innovativamente competenti rispetto alle nuove norme, e quindi la corretta formulazione degli atti.
Il supporto della Segreteria dell'Assessore all'attività degli uffici nella complessa fase di transizione, non può configurare irregolarità amministrativa censurabile, soprattutto alla luce dei risultati dell'indagine della Magistratura.
Quali comportamenti si riserva, quindi, l'Amministrazione? Un approfondimento circa la costituzione della Regione Piemonte quale parte civile, in occasione dell'udienza dell'1 marzo, che vedrà la prima decisione del Giudice in ordine ai due soggetti estranei all'Ente per i quali il PM ha richiesto il rinvio a giudizio.
Aggiungo che, in relazione alle notizie apparse sul quotidiano l'Amministrazione non ritiene di dover assumere alcun atto nei confronti della scrivente e naturalmente della testata che ha editato l'articolo.



PRESIDENTE

Sulla comunicazione del Presidente Ghigo, ci sono Consiglieri che intendono avere chiarimenti? Prego, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Presidente, non essendoci richieste su tale questione, colgo l'occasione per chiedere - è stato segnalato dalla Giunta, d'altra parte molti colleghi hanno partecipato alla I Commissione di ieri - che il provvedimento sul turismo, illustrato ieri mattina in Commissione, possa essere considerato...



PRESIDENTE

Era già nelle intese che nel corso della giornata sarebbe stato "lanciato" nella discussione. Possiamo farlo adesso, essendo un provvedimento...



GALLARINI Pier Luigi

L'Assessore segnalava l'opportunità secondo la quale, se fosse esaminato questa mattina, ad esempio, consentirebbe già oggi pomeriggio di partire.



PRESIDENTE

Avevamo un'intesa su due provvedimenti; su questo e su quello della sostituzione.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei la parola, Presidente.



PRESIDENTE

Su questo problema, che è una pregiudiziale? Lei, dopo le dichiarazioni del Presidente Ghigo, ritiene di volere chiarimenti su quanto ha detto o intende intervenire sulla questione del Consigliere Gallarini, che è pregiudiziale, sull'ordine dei lavori?



CAVALIERE Pasquale

Mi dica lei in che fase siamo.



PRESIDENTE

Siamo nella comunicazione del Presidente della Giunta sulla questione "Show Mont". Io avevo chiesto se c'erano delle osservazioni da formulare.
Lei interviene sulle osservazioni del Presidente? Prego, Consigliere Cavaliere, ha la parola.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, mi pare che negli ultimi giorni il Regolamento, da lei tante volte evocato, sia in "corto circuito". Non si capisce più come sia formalizzato l'o.d.g. deciso dai Capigruppo: Commissioni che si convocano con il telefono ed altre cose di questo tipo.
Ho preso la parola per dire, innanzitutto, che venga seguito l'o.d.g.
stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo riunitasi venerdì scorso.



PRESIDENTE

E' quello che cerchiamo di fare, ma lei mi ha chiesto di intervenire sulla comunicazione del Presidente.



CAVALIERE Pasquale

Mi riferivo ai suoi commenti all'intervento del collega Gallarini.
Sulla comunicazione del Presidente, non ho dei chiarimenti da fare, ma delle osservazioni da esprimere.
Mi pare che il Presidente abbia tralasciato alcuni passaggi su una questione importante e nodale, cioè sul ruolo di indirizzo che devono avere gli Assessori e sul ruolo di gestione che a volte gli Assessori prima e dopo la L.R. n. 51/97 esprimono. Questo è il problema centrale, perch l'origine, il difetto di tutta la questione è il comportamento amministrativo dell'Assessore Vaglio. L'origine del problema è la gara d'appalto, che è stata seguita, attivata e messa in essere dalla Segreteria particolare dell'Assessore.
Non voglio addentrarmi nella questione, perché è tutto nei verbale dei dibattiti che si svolsero precedentemente che dimostrano le scansioni diverse e il ruolo diverso nei tempi di alcuni funzionari, poi scomparsi.
C'è questo problema che lei "dribbla", Presidente della Giunta, fa finta che non esista, lo affronta a seconda dei casi, ora in un modo, ora in un altro, dando ora un accento ora un altro.
Credo che questo problema sia centrale e faccia emergere un comportamento molto leggero da parte dell'Assessore Vaglio. A questo proposito, voglio sottolineare che il Presidente della Giunta si costituirà parte civile nei confronti dei consulenti di fiducia scelti dall'Assessore.



PRESIDENTE

Questi chiarimenti sono molto contenuti nella previsione del Regolamento.



CAVALIERE Pasquale

Credo, che lei, Presidente, stia affrontando la questione con leggerezza, non considerando tutte le responsabilità soggettive dell'Assessore, che lei invece non intende stigmatizzare. Noi invece crediamo che con questo comportamento faccia proprie tali scorrettezze. Le rivendica come comportamento della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Penso che la relazione del Presidente dovrebbe essere distribuita visto che è stata esposta in forma scritta. Dall'esposizione, ho colto Presidente, tre questioni. Vorrei stare alla cronaca - come dice D'Alema quando parla di questioni di un certo rilievo del Governo. La sua esposizione è stata non dico reticente, ma disimpegnata su questo problema.
Ammetta che non c'è stato impegno e che la questione viene vissuta con una specie di atteggiamento di concessione e di noia. Invece si tratta di una questione di cospicua sostanza, perché attiene ad un procedimento penale in corso per atti che si sono svolti nell'ambito della Segreteria particolare di un nostro Assessorato.
C'è un primo elemento considerevole, Presidente, ed è quello che il professionista, al quale viene attribuita la corresponsabilità della turbativa d'asta e del reato messo in atto in questa occasione, è stato incaricato attraverso un'operazione di tipo fiduciario da parte, credo dall'Assessore o dalla Giunta. Anche su questo punto, l'Assessore, anzich offendersi, chiarisca! Perché questi elementi si sono pian piano chiariti da soli.
Non voglio ripercorrere il tutto, altrimenti il Presidente Deorsola mi richiama al Regolamento - cosa inconsueta, ma, per carità, se ha intenzione di agire nell'interesse della tutela non può che avere degli elogi da parte mia. Non è che si tratta di cominciare da un punto casuale: attuare un Regolamento o l'osservanza di un Regolamento può essere tale da poter condurre i lavori con una certa speditezza.
Su questa questione, è stato incaricato in via fiduciaria un professionista, che oggi è rinviato a giudizio. Si è richiesto un rinvio a giudizio per un reato commesso nell'esercizio della funzione che gli era stata fiduciaramente attribuita. Lei non ha risposto circa le responsabilità politiche, perché per quanto riguarda quelle giuridiche sono oggetto della Magistratura e non ho mai inteso intervenire su quella parte.
E' stato in qualche maniera incolpato un funzionario deceduto, e nessuno potrà mai dimostrare l'interesse del funzionario, non fosse altro che cercare di portare avanti un procedimento nel quale era fortemente impegnata l'Amministrazione nella parte del suo esecutivo.
Quindi, questi atti, questi fatti, dal punto di vista politico, da parte sua, Presidente, non sono stati né considerati né commentati n chiariti.
Dopodiché - per carità - queste cose rimangono agli atti di un'Amministrazione claudicante, considerata inadeguata, la cui Giunta non è considerata all'altezza delle esigenze che incombono su questa Regione. E tutto questo non fa altro che appesantire una situazione che, purtroppo poi si estende all'insieme del Consiglio regionale.
Tutto questo, francamente, ci interpella tutti e ci impone di essere assolutamente chiari nell'attribuire, nel distinguere e, se volete, anche nell'assumerci delle responsabilità di vigilanza che ci competono.
Su una questione, però, convengo con lei, Presidente Ghigo: sul fatto ed apprezzo che sia stato preso in considerazione, non poteva non essere così - che si è presa in considerazione la costituzione di parte civile da parte dell'Amministrazione.
Lei dovrebbe dire - questo io chiedo - a conclusione di questo dibattito, che questo non è un atto eventuale che verrà deciso sulla base di valutazioni successive, solitarie e slegate dal dibattito che si è svolto in Consiglio. Io le chiedo di esprimere positivamente la sua intenzione di costituzione di parte civile da parte della Regione, perch questo è un atto che, per quanto attiene alla deliberazione non so se competa alla Giunta nella sua collegialità o a quali organi, ma per quanto attiene alla volontà politica è certamente un atto, Presidente Ghigo, di sua competenza.
Quindi, richiedo e sollecito da parte sua, a conclusione di questo dibattito, di formalizzare di fronte al Consiglio il suo personale impegno personale di Presidente - di richiedere la costituzione di parte civile di proporre la costituzione di parte civile in modo che, di qui in avanti l'Amministrazione sia nella condizione di poterci tutelare, di dover rispondere e di essere presente nella procedura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Anch'io mi richiamo ai tempi e quindi in modo sintetico svolgo alcune osservazioni, ribadendo subito la nostra posizione, già evidenziata in dibattiti precedenti.
Ritengo qui di riconfermare quanto già asserito, ed in particolare con la considerazione che, quando si invoca la L.R. n. 51/97, credo che siamo tutti d'accordo, ma è pur vero che ci sono interpretazioni sia prima che dopo e che quindi vadano qui stigmatizzate. Perché quello che l'Assessore durante la procedura, durante l'istruttoria di questo evento, ha dimostrato è senz'altro di fare un indirizzo politico, ma soprattutto di fare forzatura e quindi il Presidente della Giunta non può esimersi dal dover dare un giudizio su quanto è stato fatto dall'Assessore, al di là della L.R. n. 51/97. Tant'è vero che questo aspetto viene anche ed è trasparente nella determina che il dirigente responsabile aveva fatto, perché nei primi due commi viene dato semplicemente atto, mentre la determina è limitata al terzo punto, e questo la dice lunga sul fatto della presa di distanza del dirigente.
Infine, mi associo a quanto già annunciato dal collega Riba, e cioè che ci sia da parte del Presidente della Giunta un solenne impegno per procedere alla costituzione della parte civile da parte dell'Amministrazione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Certo che si vede quando le cose sanno di bolo in quest'aula, sanno di rimasticatura, sanno di non più notizia. L'unica cosa che emerge questa mattina è una richiesta di pronunciamento solenne del Presidente della Giunta in merito ad una costituzione di parte civile.
Evidentemente i fuochi di paglia della settimana scorsa si sono già estinti completamente e quindi c'è qualcos'altro che incalza. Ma questo lo dico non per ridere - ci mancherebbe altro, non mi permetterei mai - ai colleghi che sono intervenuti prima di me, ma soltanto per porre la solita questione che spesso poniamo in quest'aula, cioè il fatto che certe vicende non possono essere trattate nell'aula di un Consiglio, soprattutto quando vengono superate dai fatti della storia, quando vengono superate da richieste di archiviazione di organi che sono stati mesi fa interessati alle discussioni che noi facciamo.
Quindi, questa rimasticatura sa soltanto di stanca polemica politica oltretutto stanca, perché quando la polemica politica è vivace, attuale consistente è vera polemica politica - perché ormai non si poteva più fare a meno di farla. Allora io mi richiamo veramente - non so se per l'ultima volta, temo di no, visto come stanno andando le cose - per l'ennesima volta ad una procedura diversa, che comunque non esiste più in quest'aula, perch ormai noi ci siamo abituati e abbiamo abituato forse i cittadini piemontesi a leggere il nulla perché dibattiamo sul nulla, arriviamo addirittura a tirare, a lasciare dei graffi sui vetri, tentando di dimostrare l'indimostrabile o addirittura di ipotizzare che alcune richieste, fatte peraltro da giudici, in qualche modo non siano soddisfacenti rispetto ad illazioni che qualcuno aveva formulato o si era costruito tutto da solo.
Io non credo che questo sia il compito di un Consiglio regionale; lo volevo soltanto riaffermare, riconfermando peraltro - ci mancherebbe altro! la piena fiducia all'Assessore Vaglio e quindi la piena adesione a quella che è stata la dichiarazione di disponibilità della Giunta.
Per quanto riguarda poi quale tipo di solennità debba adottare il Presidente della Giunta, non so se il collega Majorino conosca nella procedura il termine di solenne costituzione di parte civile, evidentemente sarà richiesto un qualche tipo di alta uniforme che il Presidente della Giunta, mi auguro, provvederà ad adottare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Il nostro Gruppo intanto esprime una sensazione di stupore rispetto alla relazione del Presidente Ghigo, che evidentemente è una semplice ed anche superficiale, se vogliamo, ricognizione storica dei fatti per come sono avvenuti, omettendo di fatto un giudizio e delle considerazioni di tipo politico rispetto invece ad osservazioni che già nella scorsa seduta di Consiglio hanno incendiato in parte il dibattito politico di quest'aula.
Ci si stupisce di fronte al fatto che abbiamo atteso una settimana con alterne riunioni dei Capigruppo della maggioranza e delle opposizioni per aspettare poi una considerazione ed una relazione che riteniamo assolutamente superficiale, in parte reticente, rispetto invece all'esigenza di chiarezza politica che dal Presidente della Giunta ci aspettavamo.
La "questione Vaglio" da tempo viene citata dagli organi di stampa e ha "incendiato" anche il dibattito politico del Consiglio regionale. Dal dibattito sono emersi degli elementi di gravità: turbativa d'asta, abuso d'ufficio, il tutto svolto dalla Segretaria particolare dell'Assessore Vaglio. Su queste questioni ci aspettavamo dal Presidente della Giunta non siamo entrati nel merito e ciò è significativo - un segnale, una considerazione anche di preoccupazione politica rispetto all'evolversi dei fatti che non hanno coinvolto soltanto l'Assessore Vaglio, ma che continuano, in modo preponderante, a coinvolgere l'intera Giunta.
Rispetto all'unica considerazione che viene fatta nella relazione del Presidente della Giunta, in riferimento all'autotutela e all'autogaranzia rispetto alla L.R. n. 51/97, è necessario stabilire anche i limiti e i vincoli rispetto a competenze tecniche e a competenze, viceversa, politiche che pare in questo momento siano state sforate e rispetto alle quali si pu affermare che la gestione, in questo caso di questo appalto, è avvenuta con delle responsabilità specifiche e personali dell'Assessore. Una responsabilità politica sulla quale il Presidente della Giunta non ha nulla da dire; viceversa, rivendica una correttezza amministrativa che non pare essere stata garantita e legittimata in altre sede, ma che d'altra parte rappresenta ancora degli elementi forti - che da nessuno sono stati rilevati - di non trasparenza amministrativa e non correttezza di una gara di una gestione e di un appalto pubblico.
Di fronte a questi gravi elementi, ci stupiamo che il Presidente della Giunta si presenti con una banale e superficiale relazione che fa una ricognizione dei fatti, omettendo dei giudizi di valutazione politica. Il Presidente si limita a costituirsi parte civile come Regione, ma non individua altri strumenti che possono invece segnalare degli elementi di correttezza e di trasparenza.
Segnaliamo, fortemente preoccupati, il fatto che questi elementi di omissione - cosa meno grave - continuano a dare un'immagine non trasparente della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche il mio Gruppo è notevolmente insoddisfatto della comunicazione del Presidente della Giunta.
Nella seconda pagina della relazione si legge: "Rispetto alle competenze dell'organo politico la previsione della partecipazione alla rassegna nel programma di promozione turistica, approvato il 24/3/1997 quale atto programmatico e di indirizzo, è il presupposto dell'attività gestionale di competenza della dirigenza...". La relazione continua dicendo che eventuali rilievi di illegittimità sono responsabilità della dirigenza.
Con la L.R. n. 51/97 qualcosa è cambiato: non ci sono più le delibere ci sono le determine, che vengono firmate dai dirigenti, i quali sono responsabili. Ma in base alla L.R. n. 51/97 gli Assessori sono responsabili della nomina dei dirigenti.
Le responsabilità, da un punto di vista penale, sono determinate dalla legge medesima, ma ci sono anche delle responsabilità politiche.
Responsabilità politiche di controllo che, comunque, gli Assessori non possono dismettere, e responsabilità politiche rispetto all'operato dei propri dirigenti.
In passato l'atteggiamento della Giunta era di riconoscere una responsabilità politica - che è indubbia; attraverso il meccanismo della L.R. n. 51/97 si cerca di dire che non c'è più il problema politico: un Assessorato può continuamente trovarsi di fronte a problemi di questo genere, ma sono sempre i dirigenti che hanno la responsabilità. Non si pu accettare una procedura di questo genere: ci deve essere, da parte del politico, colui che nomina il dirigente, un'assunzione di responsabilità.
Se questa non viene assunta, credo che la Giunta, collegialmente, debba correggere questo tipo di comportamento del singolo Assessore.
Concludo il mio intervento, oltre a chiedere al Presidente della Giunta regionale di costituirsi parte civile al processo, manifestando un'insoddisfazione rispetto al comportamento nei confronti dell'Assessore oggi in questione: non possiamo accettare l'innovazione introdotta, per cui i politici non hanno mai alcuna responsabilità.
Per noi il problema della responsabilità politica resta totalmente in piedi e nei confronti della questione "Vaglio" continuo a sostenere che abbia avuto un trattamento preferenziale rispetto ad altri problemi che hanno coinvolto altri membri della Giunta Ghigo, che, in passato, di fronte a situazioni analoghe, hanno avuto un trattamento diverso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Un dibattito di questa portata richiederebbe - perlomeno per deontologia e prassi, se non per Regolamento - una valutazione e una risposta da parte del Presidente della Giunta. Le chiedo, Presidente del Consiglio, di gestire il problema in modo serio: il Presidente Ghigo dovrà intervenire a conclusione del dibattito.
In particolare, avevo sollecitato che l'ipotesi di costituzione di parte civile venisse trasformata in certezza. Non considero chiuso il dibattito, se non perviene una risposta da parte del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Per la verità ritenevo di averla già rassicurata, nel momento in cui dico che la struttura prende in esame tale possibilità. Se non lo faccio mancherei ad un compito specifico della Giunta. Ho detto che è nostra intenzione costituirci parte civile nel momento in cui l'avvocatura della Regione Piemonte ne verifica la congruità e la necessità.
Non mi sottraggo a tale impegno: se bisogna costituirsi parte civile la Giunta lo farà.



PRESIDENTE

Mi pare un impegno chiaro.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, non si tratta di una constatazione, non discende da una constatazione tecnica, è una decisione politica.



PRESIDENTE

Comunque, il Presidente, secondo me, ha fatto una dichiarazione chiarissima e che è verbalizzata.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: disegno di legge n. 492: "Integrazione alla deliberazione legislativa del Consiglio regionale del 30/12/1998 recante 'Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1999 per la Regione e per gli Enti dipendenti dalla Regione'", licenziato ieri in Commissione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 42 voti favorevoli e 3 astensioni.
Possiamo passare all'esame di tale provvedimento, in quanto si tratta di due articoli.



CAVALIERE Pasquale

In Conferenza dei Capigruppo l'abbiamo iscritto dopo.



(Intervento fuori microfono della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

Ho detto che lo buttavamo.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, lo abbiamo iscritto, lo facciamo.



PRESIDENTE

No, lo buttavamo.



(Intervento fuori microfono dei Consiglieri Cavaliere e Simonetti)



PRESIDENTE

Sì. Credo che non occorrano più di due o tre minuti. Avevo detto che lo buttavamo nel corso della giornata.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

No. Lo buttavamo nel corso della giornata. No, questo rientra...



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è il modo di fare.



PRESIDENTE

E' il modo. Rientra negli impegni che avevamo preso. Anche perché è un disegno di legge che non fa perdere tempo.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di analizzare quel provvedimento dopo.



PRESIDENTE

No, ho detto che lo buttavamo nel corso della giornata. Abbia pazienza!



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma come!



(Intervento fuori microfono del Consigliere Papandrea)



PRESIDENTE

No, è dell'altra sostituzione, sono due argomenti - colleghi - che avremmo già approvato.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Volevo solo dire al collega Cavaliere che ieri, durante la I Commissione - alla cui prima parte non partecipò, nel senso che venne dopo abbiamo riscontrato una larga disponibilità, dopo aver discusso, a che questo punto venisse licenziato dal Consiglio regionale questa mattina affinché ci fosse la possibilità per la Regione nel suo complesso indipendentemente dai ruoli che ognuno di noi recita qui, di partecipare e quindi di avviare una procedura che è già in ritardo. Ma non sto a ripetere le considerazioni che i colleghi, presenti in I Commissione, ieri hanno fatto proprie come ragionamento di fondo.



PRESIDENTE

Mi pare un'esigenza complessiva.
Le do ancora la parola, ma raccomando questa urgenza.
Prego, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Di fronte alle larghe disponibilità faccio un passo indietro.



PRESIDENTE

La ringrazio.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame del disegno di legge n. 492: "Integrazione alla deliberazione legislativa del Consiglio regionale del 30/12/1998 recante 'Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1999 per la Regione e per gli Enti dipendenti dalla Regione'"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame del disegno di legge n. 492, appena iscritto all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "La I Commissione ha esaminato nella seduta di lunedì 25/1/1999 il disegno di legge n. 492 recante: 'Integrazione alla L.R. 20/1/1999, n. 1 (Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1999 per la Regione e per gli Enti dipendenti dalla Regione)'.
L'integrazione proposta, la possibilità di utilizzare un miliardo sul capitolo n. 14600, deriva dalla necessità, riconosciuta anche in sede di Commissione, di partecipare al BIT di Milano. Infatti, si ritiene che tale presenza garantisca un importante ritorno economico per le imprese turistiche piemontesi trattandosi di una manifestazione che rappresenta il momento più importante del mercato turistico italiano.
La I Commissione ha licenziato a maggioranza il disegno di legge e lo rimette all'aula per la sollecita approvazione".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 35 astensioni 12 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 35 astensioni 12 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 54 hanno risposto SI 39 Consiglieri hanno risposto NO 3 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 637: "Sostituzione di un membro della Commissione consultiva per i procedimenti di iniziativa legislativa popolare e degli Enti locali e di referendum (Titolo II della L.R. 20/12/1990, n. 55)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 637, di cui al punto 10) all'o.d.g., con la quale si prende atto del sorteggio effettuato dal Difensore Civico relativamente alla sostituzione di un membro della Commissione consultiva per i procedimenti di iniziativa legislativa popolare e degli Enti locali e di referendum.
Si è dimesso, nel mese di dicembre, l'avv. Antonio Santoro, in quanto a sua richiesta, è stato cancellato dall'Albo degli Avvocati Procuratori di Asti; è stato fatto il sorteggio da parte del Difensore Civico ed è risultato estratto l'avv. Manni di Torino.



MONTABONE Renato

Chi ha fatto il sorteggio?



PRESIDENTE

Il Difensore Civico.



MONTABONE Renato

Purché non sia come quelli del Lotto.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.


Argomento: Varie

Saluto agli studenti del Centro di Formazione Professionale di Casale Monferrato


PRESIDENTE

Desidero ringraziare per la visita al nostro Palazzo e alla nostra aula gli studenti del Centro di Formazione professionale di Casale Monferrato.


Argomento: Contratti ed appalti

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla questione dell'appalto Global Service (connessa interpellanza n. 2421)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 6) all'o.d.g. relativo alla questione "Appalto Global Service". Trattandosi di un argomento che abbiamo inserito all'o.d.g. su richiesta di gran parte dell'aula, vi prego di prestare attenzione.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il mio intervento sarà composto da più parti, una delle quali è la risposta all'interpellanza urgente presentata, come primo firmatario, dal Consigliere Pasquale Cavaliere, e a cui si è aggiunta una serie di altre firme di alcuni Capigruppo. Inoltre, seguiranno alcune comunicazioni di Giunta su argomenti che, in vario momento, sono emersi nell'ambito di questi giorni anche tramite Conferenze stampa o tramite i media, e che pare utile sottoporre ad ulteriori chiarimenti e al conseguente dibattito in aula.
Comincerei quindi dall'interpellanza urgente, avente come oggetto: "Appalto per l'affidamento di un servizio di ricognizione del patrimonio immobiliare e appalto per l'affidamento del sistema dei servizi per la gestione e l'innovazione degli impianti tecnologici e speciali all'interno dell'Ente Regione". Il testo dell'interpellanza così recita: "Il sottoscritto Consigliere regionale interroga urgentemente il Presidente della Giunta regionale per sapere se gli appalti in oggetto si siano svolti nel pieno rispetto delle normative in materia e nel pieno interesse dell'Amministrazione pubblica".
La gara, il cui titolo completo è "Rilevamento geometrico e descrittivo del patrimonio immobiliare e mobiliare di proprietà o nella disponibilità dell'Amministrazione e redazione di perizie, ivi compresa la valutazione dei rischi, ai sensi del DL n. 626/94", è stata indetta ai sensi dell'art.
6, comma primo, lettera b), del DL n. 157/95, a procedura ristretta licitazione privata - applicando il criterio di cui all'art. 23, comma primo, lettera b), del DL n. 157/95 (offerta economicamente più vantaggiosa). L'importo presunto a base di gara era di L. 5.062.800.000.
Il bando di gara, approvato con determina insieme con il Capitolato Speciale d'Appalto è stato regolarmente pubblicato in data 22/5/1998 sui quotidiani, sulla Gazzetta Ufficiale, sulla Gazzetta Ufficiale Europea e sul BUR. Nei termini prestabiliti dal bando, e cioè entro il 7/7/1998, sono pervenute n. 11 richieste di invito. Tutti gli undici richiedenti sono stati regolarmente invitati. A fronte di questi inviti, entro le ore 12 del 2/10/1998 sono pervenute n. 10 offerte. In data 5/10/1998 si è svolta la prima fase di gara in cui si è esaminata la documentazione amministrativa.
In seguito gli atti sono stati consegnati alla Commissione tecnica, che ha esaminato i progetti tecnici. A conclusione dei lavori ha stilato una graduatoria.
In data 22/12/1998, si è proceduto, in seduta pubblica di gara, ad aprire le offerte economiche ed è stata così formalizzata la graduatoria finale.
Con determina in data 28/12/1998 si è provveduto ad aggiudicare il servizio all'ATI, risultata aggiudicataria, così composta: STI S.r.l.
(capogruppo) - GVA Grimley International Property Advisers - IMPRO S.r.l.
Servizi Tecnici Innovativi S.c.r.l. - Studio Associato di Architettura Orsini - ing. Lo Cigno - ing. Amaro. E' in fase di sottoscrizione il relativo contratto. Le procedure di gara si sono svolte nell'assoluta regolarità e rispetto della normativa richiamata, nonché di tutte le leggi di settore.
Seconda gara: "Sistema di servizi per la gestione e l'innovazione degli impianti tecnologici e speciali all'interno dell'Ente Regione".
Lo dico ad adiuvandum per la comunicazione (questa, evidentemente, è la parte redatta dagli uffici competenti per la gestione delle gare): su alcuni dei punti - che, ripeto, lateralmente sono usciti anche su questo argomento in altre parti dell'intervento - interverrò nuovamente.
La gara è stata indetta ai sensi dell'art. 6, comma primo, lettera c) del DL n. 157/95 - appalto-concorso - applicando il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (art. 23, comma primo, lettera b), del DL n.
157/95). Importo presunto a base di gara L. 63 miliardi, di cui 48 miliardi a canone e 15 miliardi a misura; durata 9 anni.
Il bando di gara, approvato con determina dirigenziale unitamente al Capitolato di gara è stato regolarmente pubblicato in data 20/7/1998 sui quotidiani, sulla Gazzetta Ufficiale, sul BUR, ecc. Nei tempi prestabiliti dal bando e cioè entro l'1/9/1998 sono pervenute n. 14 richieste di invito.
A seguito di approfondimenti, promossi anche dall'Assessore Burzi circa la pluralità di offerte e la necessità di garantire la migliore qualità del servizio, la struttura valutava di proporre una modifica.
Veniva deciso di computare a misura, anziché a corpo, la messa a norma e riqualificazione degli impianti di sollevamento, senza mutare l'importo presunto posto a base di gara. Anche su questo punto, esaurita questa parte che è la comunicazione relativa all'interpellanza, in una fase successiva rientrerò.
Questa modifica, che peraltro non incideva in alcun modo sul bando di gara già pubblicato, né sull'effettività della concorrenza, né sulla par condicio dei concorrenti, insieme con altre modifiche di natura secondaria furono oggetto di approfondimento all'interno della struttura.
Il Capitolato così modificato e la lettera di invito furono approvati con determina dirigenziale in data 2/10/1998. Il Capitolato, sottoscritto dall'ideatore del progetto ing. Berti, dal responsabile del Settore Sicurezza, ing. Arcuri e dal Direttore regionale ing. Arcidiacono, fu inviato in data 5/10/1998 per la prima ed unica volta agli undici concorrenti qualificati.
I responsabili del Settore Tecnico, ing. Turinetti e del Settore Patrimonio, dr.ssa Cima, sottoscrivono il medesimo Capitolato in data 9/10/1998 presentando, contemporaneamente, su richiesta del Direttore regionale, una nota in cui segnalano alcune perplessità circa le modifiche apportate al CSA, pur approvandolo nel suo complesso.
I termini per la presentazione delle offerte, fissate per il 15/12/1998, sono stati differiti in quanto alla fine del mese di novembre l'ing. Turinetti segnala di non aver inserito, per mera dimenticanza, negli allegati al Capitolato inviato alle ditte, alcuni elaborati tecnici.
Con nota che si allega, si è conseguentemente provveduto a differire la scadenza di presentazione delle offerte, fissandola per il 18/1/1999. Entro tale termine sono pervenute cinque offerte.
In data 19/1/1999, in seduta pubblica di gara si è proceduto all'esame della documentazione amministrativa inviata dai concorrenti. Tutti e cinque i concorrenti sono risultati in possesso dei requisiti prescritti dalla lettera d'invito. Le buste contenenti il progetto tecnico e l'offerta economica sono tuttora chiusi in attesa di essere trasmesse alla Commissione tecnica già all'uopo nominata.
Le procedure di gara finora svolte sono state espletate nel rispetto della vigente normativa e di tutte le norme di settore.
Questa, dal punto di vista della parte formale, ovviamente elaborata da parte degli uffici incaricati, è la risposta tecnica all'interpellanza urgente sull'argomento.
A questo punto, è utile, a mio avviso, aggiungere la lettura di altri documenti, in parte già noti e disponibili, per le motivazioni già dette.
Questo mi consente di fare una prima precisazione.
Ieri, in sede di I Commissione, credo che siano nati dei "fraintendimenti", perché era volontà, emersa da parte della struttura, già in sede di Conferenza nella giornata di venerdì, da me facilmente recepita nell'intento di utilità, di sottoporre tematiche oggettivamente complesse su cui il dibattito stava avvenendo anche in sedi non sempre appropriate ad una conoscenza più approfondita ai membri della Commissione normalmente competente, che è la prima.
Siamo alla fine della giornata di venerdì; nella giornata di domenica pur essendo regolarmente previsto questo tipo di modalità (c'è un articolo specifico del Regolamento, a memoria mi pare che sia l'art. 36, comma secondo, o l'art. 32, comma sesto, ma è un dettaglio, credo che sia facilmente ricostruibile), è parso utile portare a conoscenza della I Commissione elementi a forte contenuto tecnico, quali sono quelli che adesso leggerò, perché soltanto in parte ieri, per ovvi motivi di organizzazione, è stato possibile renderla edotta.
Si è tentato di contattare il Presidente del Consiglio - d'altronde era domenica, anche il lavoro degli Amministratori pubblici richiede delle normali soste - e lo stesso si è fatto per la Presidenza della I Commissione (cui sono stati anche lasciati dei messaggi telefonici, tra l'altro disturbandola nel corso di un'influenza da cui faticosamente si è rimessa). In ogni caso, si è provveduto, con spirito di servizio e senza convocazioni od imposizioni, senza null'altro che la volontà di collaborare, a rendere potenzialmente disponibili, in una sede - ripeto tecnica, alcune informazioni in più.
Purtroppo questo non è stato complessivamente possibile per tutti i membri della Commissione e in tal senso credo sia utile che alcune parti pur non essendo specificamente di competenza dell'interpellanza, né di competenza dell'Assessorato, vengano qui ribadite nell'utilità comune.
La prima parte è: perché un sistema di servizi nuovo per la gestione degli impianti tecnologici. Questo argomento ci sembra sia stato oggetto di dibattito e riteniamo debba esserlo anche in questa sede.
Gli obiettivi del nuovo sistema di servizi per la gestione degli impianti tecnologici e speciali sono ampiamente e chiaramente contenuti nel Capitolato speciale di appalto e che in appresso vengono anche richiamati.
Tale chiarezza di intendimenti aveva lo scopo di lanciare un messaggio inequivocabile al mondo imprenditoriale sulle esigenze dell'Ente.
Il folto panorama normativo in materia di sicurezza ed igiene del lavoro ha indotto l'Amministrazione regionale a prestare particolare attenzione ai propri edifici, sedi di lavoro, al fine di garantire l'incolumità e la salute degli utenti (dipendenti e utilizzatori esterni).
Da queste riflessioni è emersa sempre di più l'esigenza di una gestione programmata del patrimonio immobiliare, in forte degrado, che a differenza di una gestione frazionata e disarticolata, quale quella attuale, ne consenta una valida riqualificazione.
Queste considerazioni se valide per il patrimonio immobiliare, ancora più vere lo sono per la sua componente impiantistica e tecnologica, che richiede una manutenzione costante nel tempo ed interventi di adeguamento alle norme vigenti.
Per tali motivazioni è stato studiato un modello di gestione completamente innovativo e flessibile, che pone come polo centrale l'attenzione alla qualità e alla sicurezza dei luoghi di lavoro. Certamente l'obiettivo dell'Amministrazione è arduo ed ambizioso, con ricadute organizzative all'interno della struttura tecnico-amministrativa che da attore diventa organo di controllo, ma non certamente un obiettivo irraggiungibile con l'apporto professionale collettivo.
In definitiva, la filosofia che ha indotto l'Amministrazione regionale a dotarsi di un nuovo strumento gestionale è la seguente: 1) tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori attraverso il rispetto non più derogabile della legislazione vigente in materia 2) garantire il confort negli ambienti di lavoro 3) diffondere l'innovazione tecnologica nei luoghi di lavoro 4) permettere il controllo ambientale continuo, con modelli che fanno riferimento a tecniche sofisticate come la Computer Integrated Building 5) introdurre uno strumento nuovo di controllo e verifica nel rispetto delle descrizioni del Capitolato 6) promuovere il risparmio energetico 7) riqualificare e mettere a norma impianti tecnologici in forte degrado 8) consentire un'economia di gestione.
Per il raggiungimento di tali obiettivi non è più perseguibile la filosofia operativa tradizionale di appalti separati, limitati nella durata e nelle risorse economiche, con gravi ripercussioni negative: difficoltà di reperimento di risorse economiche immediate in quanto legate ad attività di bilancio annuale e ritardi nel raggiungimento di obiettivi importanti difficoltà di affrontare le problematiche manutentive di adeguamento in modo soddisfacente per carenza di personale che, tra l'altro, spesse volte è già impegnato in ulteriori e più gravosi compiti.
Tutto ciò si traduce in un forte disservizio per l'utenza e pertanto l'unica strada percorribile è quella di un appalto pluriennale di gestione della manutenzione degli impianti tecnologici e degli adeguamenti. Soltanto il dialogo con un unico referente e la programmazione degli interventi consentono, ad avviso di questa Amministrazione, il raggiungimento di traguardi soddisfacenti nell'interesse dell'Amministrazione stessa.
Completa questa prima fase della comunicazione l'allegato 1), con l'analisi dei costi ipotetici per prestazioni a canone di importo presunto di appalto 48 miliardi, suddivisi in quattordici voci che vi faccio grazia di non leggere (ma credo sia utile poi distribuire); la somma di queste quattordici voci comporta un arrotondamento complessivo del costo totale di 48 miliardi. E' bene ricordare, come nota non trascurabile, che considerato il modello di appalto prescelto - ripeto, una gara di appalto-concorso, che è una delle più complesse anche se, a mio avviso, una delle più potenzialmente efficaci per il rinnovo dell'amministrazione pubblica - il costo a base d'asta ha una componente presunta; è compito della Commissione di gara, in tutte le gare basate sull'appalto-concorso, valutare le proposte progettuali dei concorrenti, valutarne la funzione del livello qualitativo delle stesse proposte progettuali in relazione all'entità economica prevista sia in base d'asta che in base d'offerta dalle stesse.
Parte terza: perché l'investimento di nuove risorse.
Alla luce delle considerazioni sin qui esposte e di una lettura attenta del Capitolato, si evince una serie di nuove prestazioni specifiche completamente assenti nell'attuale gestione, in cui invece sono incluse solamente, l'abbiamo detto prima, la manutenzione degli impianti e il servizio riscaldamento. Queste nuove prestazioni specifiche sono un lungo elenco di undici punti che adesso vi leggo: 1) adeguamenti normativi ed innovazione tecnologica dell'edificio di Piazza Castello n. 165 (che viene considerato un edificio di primo livello) 2) risparmio energetico 3) servizi di ingegneria per messa a norma e riqualificazione degli impianti esistenti e di quelli di nuova costruzione 4) tutte le operazioni burocratiche connesse (autorizzazioni e quant'altro parti talora molto complesse) 5) messa a norma di impianti tecnologici 6) tutte le operazioni sugli impianti per raggiungere gli obiettivi propri dell'Ente 7) tutte le operazioni di manutenzione dei mezzi telematici, informatici e di automazione 8) interventi su edifici di secondo livello per poterli adeguare trasformandoli in primo livello 9) tutte le operazioni di modifica su impianti tecnologici per assicurare i Piani obiettivo e le curve obiettivo 10) tutte le operazioni non previste dall'impresa, ma sussidiarie e quindi indispensabili ad altre operazioni 11) tutte le opere murarie.
Le operazioni e prestazioni ora elencate, all'interno del Capitolato sono state suddivise a "canone" e a "misura". Accanto a questa nuova lista di esigenze, l'Amministrazione ha altresì espresso necessità di un maggiore livello qualitativo delle prestazioni, molto carente nello stato attuale.
Ciò richiede necessariamente l'investimento di maggiori risorse economiche rispetto a quelle impegnate nell'attuale gestione. Nel quadro di tali esigenze, i maggiori oneri, comunque, non vanno erroneamente visti come un'entità a sé stante, bensì solamente in un'ottica di costi/benefici. Al che, un'indagine sulla situazione attuale in tali termini condurrebbe ad una valutazione del tutto negativa sull'attuale stato di fatto.
Appare dunque evidente come il semplice raffronto tra "costi storici" riferiti per di più esclusivamente a parte delle prestazioni, e "costi futuri", riferiti anche a prestazioni aggiuntive oggetto dell'obiettivo dell'appalto, risulti privo di logica.
Peraltro, è indubbio che maggiori oneri siano riferiti non solo e non tanto a maggiori prestazioni, ma soprattutto alla maggiore qualità richiesta per le prestazioni medesime.
Pertanto, sotto l'aspetto economico, se si escludono dall'importo a base d'asta (63 miliardi) i 15 miliardi relativi alle prestazioni a misura che riguardano tutti gli interventi che saranno svolti sulla base prezziaria allegata alla documentazione di gara, dei restanti 48 miliardi risulta - mi scuso, ma così dice la struttura - insensata un'articolazione in costi parziali riferiti alle singole prestazioni a canone. "Insensata" evidentemente non è una valutazione di natura politica, ma una valutazione di natura ingegneristica; ripeto, nell'utilità comune sto sostituendomi non ad un'area di competenza, ma su argomenti che sono apparsi come oggetto di dibattito e credo sia utile in questa sede riassumere.
Infatti, lo spirito del Capitolato non è quello di individuare il costo più congruo in modo analitico o attraverso confronti storici con servizi e prestazioni analoghi, fra l'altro mai effettuati precedentemente, e quindi solo in quest'ultima prospettiva si sarebbe dovuto fare ricorso a forme di valutazione tradizionale, che pongono come vincolo l'articolazione circostanziata delle prestazioni, la redazione di progetti esecutivi ed infine la stima economica sulla base di prezzi correnti, ovvero il ricorso ad una forma di appalto tradizionale.
Proprio per queste ragioni è stata scartata tale filosofia, fino a oggi utilizzata, ma con parecchi svantaggi, e si è ricorsi invece ad un modello di approccio nuovo quale è il Capitolato in argomento.
In ultima analisi, non si tratta in questa fase, a nostro avviso, di definire se il costo dell'appalto sia congruo, bensì di giudicare in sede di gara se le proposte progettuali dei concorrenti saranno congrue in relazione alle esigenze dell'Ente e specificamente riportate nel Capitolato in relazione all'entità economica a base d'asta che ricordo essere di 63 miliardi.
Tale concetto, costantemente richiamato nel documento d'appalto risulta condensato nel criterio di valutazione riportato al punto 3.1.5 del medesimo Capitolato d'appalto, che recita: "la valutazione delle offerte avrà come centro e punto fondamentale l'innovazione tecnologica sia espressa nella progettualità degli interventi innovativi, sia espressa nella nuova gestione degli interventi stessi, con strumenti e modelli che andranno da una situazione sperimentale (primo livello) ad una situazione più ordinaria (secondo livello), ma comunque controllata in modo automatico per le sedi di più ampie dimensioni. E' un concreto desiderio dell'Ente committente premiare l'innovazione tecnologica comunque espressa". In tal senso, la progettualità dei concorrenti, seppure nel rispetto della documentazione minima richiesta dal Capitolato, non viene in alcun modo limitata. Allora, il problema non è quello di esprimere un giudizio di congruità sul prezzo a base d'asta, bensì quello di condividere o meno gli indirizzo dell'appalto e quindi le scelte dell'Amministrazione, come, ad esempio, la necessità di un'innovazione tecnologica radicale dell'edificio di Piazza Castello n. 165.
Tuttavia, sulla base di stime storiche e presunte (vedi allegato) l'importo a canone dell'appalto è stato stimato in L. 48 miliardi che sommato all'importo a misura di L. 15 miliardi, raggiunge il tetto di L. 63 miliardi; certamente l'Amministrazione regionale avrebbe potuto investire minori risorse economiche, con risultati altrettanto inferiori sotto l'aspetto qualitativo. Tuttavia, l'Amministrazione si è riservata la facoltà di non procedere all'aggiudicazione dell'appalto qualora nessuno dei progetti venisse giudicato non conforme alle aspettative dell'Amministrazione stessa.
Anche qui è allegato lo stesso documento, che qualifica su quattordici voci il dettaglio delle prestazioni a canone.
Infine alcuni chiarimenti, esulando in parte da una competenza diretta ma non certo da una competenza di natura politica e con spirito di servizio; credo che alcuni punti che - ripeto - sono usciti in sedi improprie e con valutazioni anche fortemente critiche - e su questo per ora mi fermo - sia utile riepilogarli in una sede propria, quale quella del Consiglio: 1) Presunti collegamenti tra la STI di Pinerolo (società aggiudicataria dell'appalto del censimento dei beni patrimoniali) ed il consulente dott.
Stefano Sivieri.
Il dott. Stefano Sivieri è stato a suo tempo incaricato dalla Regione Piemonte, come risulta dalla convenzione n. 8465 del 13/8/1997 (allegato n.
1), della redazione di un Capitolato riguardante il censimento dei beni immobili e relativi impianti; in data 27/2/1998 il dott. Sivieri presentava il documento richiesto, elaborato anche sulla base delle molteplici osservazioni scritte e verbali dei dirigenti della Direzione Patrimonio e Tecnico (all. da 2.1 a 2.3).
Successivamente, tale proposta venne ulteriormente perfezionata dagli uffici regionali per colmare carenze ancora presenti, anche per quanto riguarda le prescrizioni tecniche di integrazione con il Sistema Informativo Regionale delle componenti esterne al Sistema. Da quanto sopra espresso, ne è derivata, di conseguenza, una stesura del CSA profondamente diversa da quella ab origine elaborata dal dott. Sivieri.
Non si comprendono, quindi, i vantaggi che la STI avrebbe potuto trarre da presunti rapporti con il succitato consulente, rapporti peraltro non sussistenti, come risulta dalla dichiarazione trasmessa in data 25/1/1999 dalla società di che trattasi.
Dal linguaggio burocratico tradotto, anche se mi sembra chiaro, si capisce semplicemente che la vicenda è emersa, sulla base di notizie giornalistiche, a torto o a ragione. Faccio una piccola eccezione rispetto alla regola di non commentare mai quello che si scrive sui giornali: pare che qualcuno ipotizzasse un rapporto in società, ma credo che la struttura si sia attivata nel chiedere alla società aggiudicataria (che avete visto essersi aggiudicata in maniera regolare la gara) se esistessero questi rapporti. E' acclusa o comunque disponibile presso la Direzione la dichiarazione di tale società, che spiega come il dott. Sivieri non sia mai stato socio né della società né di altre società collegate né peraltro dipendente della stessa.
2) Opportunità di procedere alla gara dell'appalto tecnologico dopo l'effettuazione del censimento del patrimonio immobiliare.
A riguardo dell'opportunità di attendere gli esiti del censimento del patrimonio immobiliare, prima di procedere alla gara dell'appalto tecnologico, si puntualizza che il Capitolato del censimento immobiliare prevede: la redazione del documento di valutazione dei rischi degli edifici, ai sensi del DL n. 626/94 il rilevamento geometrico-descrittivo degli immobili la redazione di perizie tecniche.
Tali dati, per loro natura, non sarebbero stati pienamente sufficienti per definire in maniera analitica i costi dell'appalto tecnologico. Non sono delle componenti utili per la formazione della gara n. 2), quindi sono due mondi, due gare che sono e devono essere - ed è corretto che lo siano distinte.
Inoltre, se il censimento fosse stato prodromico all'appalto tecnologico, come qualcuno sostiene, a mio avviso neanche in questo caso con valore, si sarebbe creato il presupposto di un vantaggio certo per la società aggiudicataria del primo appalto (nella fattispecie la STI), per l'insieme delle conoscenze che la medesima avrebbe acquisito in ordine al patrimonio immobiliare.
Linguaggio burocratico della struttura un po' complesso; si dice che le due gare hanno un'assoluta legittimità ingegneristica separata, quindi il fatto che legittimamente una società aggiudicataria partecipi all'altra come, fra l'altro è detto nella relazione, non solo è illegittimo, ma non crea alcun vantaggio. Solo eventualmente - vi è chi non condivide neanche questa seconda tesi - potrebbe essere argomentato il contrario, cioè che qualcuno che avesse vinto e realizzato una gara, partecipando legittimamente ad una seconda, solo in questo caso - ma a mio avviso neanche in questo - si potrebbe sostenere che avrebbe dei vantaggi.
3) Presunto vantaggio della STI nella gara di censimento del patrimonio immobiliare per gli analoghi precedenti incarichi.
In merito al fatto che la STI, vincitrice dell'appalto del censimento immobiliare, risulterebbe avvantaggiata rispetto agli altri concorrenti, in quanto incaricata in un servizio definito impropriamente "analogo", si puntualizza quanto appresso: la STI venne incaricata nel 1997 dall'Amministrazione regionale, per il rilievo geometrico e l'individuazione delle soluzioni tecniche per l'adeguamento normativo del Palazzo Lascaris (di proprietà) e del Palazzo Carignano, involucro museale (il Palazzo Carignano è di proprietà del Demanio dello Stato ed è di concessione, per la parte del Museo del Risorgimento, alla Regione).
Tale esperienza risulta circostanziata e limitata in quanto: riguardava due soli edifici non era prevista la redazione del documento di valutazione dei rischi non prevedeva la realizzazione di un sistema informativo per la creazione e la gestione di una banca dati.
Tali elementi conoscitivi, pertanto, non risultano nel loro insieme di alcun vantaggio in quanto sostanzialmente ininfluenti, sia in ordine alla loro entità che alla loro natura.
Non si comprende, quindi, attraverso gli organi di stampa, se il presunto vantaggio sia riferito anche all'appalto tecnologico. Al riguardo si puntualizza che: a tutti i concorrenti è stata fornita la documentazione di gara a tutti i concorrenti è stato consentito di visitare gli edifici nel rispetto dei principi di par condicio che regolano le procedure di gara.
Anche su questo vorrei aggiungere una postilla, perché ricordo bene come questi interventi vennero originati in senso politico (allora non c'era ancora la legge n. 51 agente) da una lettera del Presidente del Museo del Risorgimento, l'avv. Grande Stevens che scrisse sicuramente all'Assessore, forse anche al Presidente, dicendo: "Come Presidente del Museo del Risorgimento vi ricordo che non mi sembra che siate, in quanto gestori dell'involucro, a posto".
Devo ammettere che mi preoccupai, ricordo a tutti i colleghi che siamo in un momento immediatamente successivo al disastroso incendio del Guarini non ancora risolto, che ha causato i danni che tutti ben conosciamo. Chiesi all'allora Direttrice del Patrimonio, dott.ssa Felice, una visita di tutti gli edifici tutelati, aperti al pubblico, sia di proprietà che non, come nel caso del Museo, dove noi avevamo dei doveri. Ne è emersa una lista, i due principali edifici erano: Palazzo Lascaris e Palazzo Carignano. Chiesi quindi, alla dott.ssa Felice e ai suoi uffici di attivarsi con il massimo impegno, dopo aver visitato con lei la struttura dei Vigili del Fuoco, che ci confermarono l'estrema urgenza che la Regione si attivasse ove possibile e si dimostrasse comunque parte attiva, pur rendendosi conto che un'adempienza così ampia non poteva essere da nessun Ente pubblico suggellata in breve, e in tal senso, molto utilmente, la dott.ssa Felice e i suoi uffici si attivarono.
4) Osservazioni effettuate da due dirigenti.
A proposito delle osservazioni effettuate da due dirigenti in merito al Capitolato del tecnologico, peraltro sottoscritto dai medesimi, va precisato che le medesime rivestono carattere di opportunità su alcuni punti irrilevanti e non inficiano la bontà delle linee generali, al contrario dagli stessi dirigenti ampiamente condivisa.
I due dirigenti risultano firmatari senza riserva di un Capitolato approvato con delibera n. 774, del 16/7/1998, in cui la parte a canone era 48 miliardi e quella a misura 15 miliardi. Quindi, il totale è 63 miliardi.
Alcune prestazioni a canone vennero trasformate a misura, per un importo di 2,9 miliardi (come riportato nella nota dei due dirigenti) per ragioni di maggiore appaltabilità e per una garanzia di un maggiore livello qualitativo per servizio a canone, rimanendo, però, immutato l'importo complessivo di 63 miliardi, nonché la sua originaria articolazione.
La tesi sostenuta dai due dirigenti nella loro riserva era invece che avrebbe dovuto procedersi ad una diversa definizione degli importi a canone, con una loro riduzione di 2,9 miliardi corrispondente al valore presunto delle prestazioni trasferite da canone a misura; dal che sarebbe derivata una riduzione conseguente dell'importo totale dell'appalto da 63 miliardi a 60 miliardi così suddivisi: L. 45 miliardi a canone L. 15 miliardi a misura.
Si osserva che tale variazione risulta inconsistente sia in riferimento all'importo complessivo (63 miliardi), sia in riferimento al modello di appalto prescelto, per il quale non si tratta di stabilire se il prezzo è congruo, bensì di giudicare in sede di gara se le proposte progettuali delle ditte concorrenti soddisfano le esigenze dell'Ente, in relazione all'importo a base d'asta e alle maggiori prestazioni previste rispetto all'attività storica.
Nel comunicato stampa del 22/1/1999 il Capogruppo dei Verdi afferma che il servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria e il riscaldamento ammontano a circa 29 miliardi. Tale dato è all'incirca vero, ma il Capogruppo ignora che nel Capitolato Speciale d'Appalto sono previste prestazioni aggiuntive rispetto a quelle storiche, per l'importi presunti di seguito così indicati: - l'innovazione tecnologica di Piazza Castello: 9 miliardi la progettazione della messa a norma degli impianti esistenti: 3 miliardi spese accessorie per autorizzazioni: O,5 miliardi messa a norma e riqualificazione degli impianti termici e di condizionamento: 2 miliardi la manutenzione di tutti gli impianti che saranno realizzati in futuro: 1 miliardo l'informatizzazione del sistema: 1 miliardo tutte le operazioni non previste, ma necessarie e le opere murarie: 1,5 miliardi gli interventi sugli impianti in genere per raggiungere la curva obiettivo: 4 miliardi tutti i lavori di adeguamento a misura: 15 miliardi risparmio energetico e comfort ambientale: 1 miliardo totale complessivo: 38 miliardi.
Tale cifra, aggiunta ai 29 miliardi richiamati dal Consigliere Cavaliere, assomma a 67 miliardi, superiore ai 63 miliardi dell'appalto.
Nello stesso comunicato ANSA si afferma che per vicende di appalto analoghe sono stati costretti a dimettersi due Assessori. Ciò non corrisponde al vero, in quanto il Settore Attività negoziale-contrattuale della Direzione Patrimonio in undici anni di attività ha esperito gare importanti, senza avere alcun ricorso. Non ultimo gli appalti già esperiti per il recupero della Reggia di Venaria Reale.
Concluderei, solo con un punto, quello che concerne utilità, diritti e doveri degli Assessori. Vorrei solo ricordare che i documenti allegati consentiranno di verificare con quale modalità, all'inizio dell'applicazione della legge n. 51, informai la Direzione Patrimonio su quali potessero essere le direttive.
Scrissi in data 25 febbraio il programma di lavoro, indicai le priorità per arrivare senza ritardo, comunque non oltre il 31/3/1998, e individuai le procedure di gara per arrivare al censimento del patrimonio immobiliare della Regione, al fine di consentire la piena conoscenza dello stato dell'arte degli immobili. Parimenti, riveste carattere di urgenza l'espletamento delle procedure di gara per la situazione del servizio di gestione degli impianti tecnologici in linea con quanto previsto nel più ampio progetto di gestione integrata dei servizi che devono essere promossi entro il 30/4/1998.
In secondo luogo, ritengo necessario attivare e completare la conoscenza del fondo immobiliare regionale. Tale direttiva, nella sua parte formale, che prevede il colloquio collaborativo tra Assessorato e struttura in un clima di distinzione di responsabilità, ma non di separatezza di comunicazione, è stata oggetto di ripetuti incontri e controlli. Non ho difficoltà a riferire ai colleghi, come pure non troverebbe difficoltà buona parte della struttura, le estreme difficoltà che abbiamo avuto rispetto alle date (all'epoca definite 31 marzo per il censimento, 30 aprile per la gestione integrata dei servizi), per fare uscire i Capitolati negli ultimi giorni del mese di luglio.
Ritengo di aver esercitato con fatica, ma fatica costruttiva e con l'aiuto di molta parte della struttura, quello che è un dovere-diritto di indirizzo e di controllo delle direttive date affinché venissero espletate.
Direttive che erano e rimangono, ricordo, quelle di modificare il tessuto e delegare, nell'interesse esclusivo della collettività, garantendo attenzione alla qualità e quindi pluralità di servizi e qualificata presenza, come è al momento, in entrambe le gare. Al momento, non ho altro da dire.



PRESIDENTE

L'intervento dell'Assessore Burzi non solo ha dato una risposta all'interpellanza n. 2421, ma ha svolto anche una comunicazione. Se fosse stata solo una risposta all'interpellanza, potrebbero intervenire solo gli interpellanti, ma dato che un'ampia parte del suo intervento non si riferiva strettamente all'interpellanza, potranno intervenire, nei limiti delle richieste di chiarimenti, anche altri Consiglieri.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo l'autorizzazione al Presidente di poter disporre di un po' più di tempo per spiegare alcune questioni che, come si evince dalla relazione dell'Assessore, sono assai complesse, per cui ho bisogno di tempo per farmi comprendere.
Intanto, partirei da dove eravamo rimasti, perché della questione si era già parlato in Consiglio e non è stata scoperta adesso. Se ne parlò in Consiglio l'anno scorso. Secondo l'informazione ufficiale della Regione Piemonte, nella seduta dell'1/7/1997 l'Assessore Burzi disse all'assemblea che la tematica del progetto Global Service (relativo ad una gara europea per l'appalto di servizi e manutenzione delle sedi dell'Ente) sarebbe stata ripresa ed approfondita in Commissione. Questo a seguito di un'interrogazione. Avendo saputo - mi pare che vi fosse stata una protesta da parte della categoria degli artigiani - della predisposizione di questo appalto (del resto avevamo letto di consulenze preposte per l'attivazione di questo appalto), si era interrogato in quest'aula l'Assessore; si era detto all'Assessore Burzi che vi erano - da parte del sottoscritto, ma anche di altri colleghi - numerose perplessità su una durata eccessivamente lunga dell'appalto e sulla onnicomprensività totale dei servizi da appaltare.
Chiaramente erano opinioni; l'Assessore già allora segnalò una convinzione verso certi obiettivi, ma si decise - e questa fu una decisione dell'aula ed un impegno dell'Assessore - che la questione sarebbe stata approfondita in Commissione. Del resto, vedete, un Assessore che persegue la trasparenza, la correttezza - come noi auspichiamo e speriamo sempre facciano gli Assessori - su tutti gli interessi, soprattutto su una materia così grande, anche per l'ammontare economico, deve sentire, confrontarsi anche perché siamo Consiglieri, consigliamo e quindi siamo qui apposta per confrontarci.
Allora, Presidente Ghigo, intanto c'è questa questione: perch l'Assessore non ha ritenuto, su una materia così importante, così complessa, così controversa, nonostante l'impegno, di confrontarsi in Commissione? Questa è una prima questione.
Vi è un'altra questione, attinente alla strategia generale dell'Ente.
Su un articolo de La Stampa del 22/1/1999, là dove si presenta il "cervellone" - tralascio le facili battute sul palazzo intelligente, perch porterebbero ad ironizzare troppo su questioni purtroppo molto serie l'Assessore esplica ancora una volta la sua strategia in ordine a quello che abbiamo sentito, ad esempio il palazzo unico della Regione, dove l'Assessore ha perfino misurato i metri dei terreni privati dove andranno a collocare - lo dice lui.
Allora, io dico, come consigliamo la strategia del palazzo unico, con un appalto novennale degli edifici esistenti per la manutenzione, ecc.? C'è questo aspetto. Sono aspetti marginali, ma sono quelli che voglio mettere sul tappeto perché è da tempo che avvengono questioni molto controverse non ultima l'acquisizione della famosa Piazza Solferino, che io non smetterò mai di dire che si tratta di un cattivissimo affare strategico ed economico per l'Amministrazione regionale. Ho già avuto modo di dire che quel palazzo molto facilmente vale 13 miliardi, ma al momento sul mercato a Torino nessuno lo acquisterebbe per 13 miliardi, per il suo interesse, per le sue caratteristiche, ecc., e tanto meno serviva a noi in questo momento.
Però lasciamo perdere una polemica passata.



PRESIDENTE

Questo è un altro argomento, che porterebbe più lontano.



CAVALIERE Pasquale

Va bene, però è sempre la gestione del patrimonio e politiche che, come dire, vanno da una parte e dall'altra e non si capisce.
Allora, andiamo a questo Global Service. Come si caratterizza il Global Service? Come un appalto con il quale andiamo a gestire tutti i servizi (riscaldamento, manutenzione, adeguamento al DL n. 626 sulla sicurezza) in tutti i palazzi dove sono siti gli uffici della Regione Piemonte, in più il progetto pilota del palazzo intelligente, su cui più avanti farò una digressione.
Che cosa dobbiamo fare per poter avere un Global Service efficiente? Ce lo dicono i consulenti che abbiamo pagato. Infatti, li abbiamo pagati proprio per fargli fare quello. Dobbiamo capire qual è lo stato di degrado degli immobili, dobbiamo capire i soldi che occorrono per adeguarli dobbiamo capire come sono gli immobili. E noi cosa facciamo, invece? Diamo un incarico di 6 miliardi - 6 miliardi! - per il censimento e la rilevazione dello stato degli immobili, degli impianti, ecc.
Contemporaneamente stabiliamo gara e tutto per il Global Service, senza sapere in che stato sono i nostri immobili, perché - scusate - altrimenti una delle due gare non ha senso, cioè perché io do un incarico di 6 miliardi per capire come sono gli immobili, in che stato sono senza avere questi elementi? Certo, i 63 miliardi sono di riferimento, ma si è riferito a 63 miliardi, non a 30, a 40 o a 50, si è scelto 63, si è fatta un'ipotesi, a questo punto, non avendo noi lo stato dei locali. Con tante implicazioni, perché abbiamo i locali in proprietà, dove evidentemente possiamo fare tutto ciò che vogliamo, cioè possiamo farli diventare intelligenti e dove possiamo pagarci le norme di sicurezza; evidentemente nei palazzi dove siamo in affitto, per i contratti e le regole, questi lavori ce li devono fare; poi magari ci possono essere, come dire, degli accordi, però non paga la Regione gli adeguamenti o quella che gli amministratori dei condomini chiamano la manutenzione straordinaria, a noi tocca quella ordinaria, la manutenzione straordinaria tocca al proprietario.
Ecco, c'è un appalto in più. Un appalto in più che si aggiudica con l'offerta economica più alta - più alta di tutte le altre ditte - questa famosa STI, che ha delle consulenze nella Regione Piemonte per rilevazione degli stabili, ecc., e che però ha delle collaborazioni, che si conoscono.
L'Assessore, nella parziale lettera che ha chiesto alla STI, ha omesso di dire: "Non siamo soci, il dott. Sivieri è nostro consulente": ha omesso di dire consulente, perché se non è zuppa, è pan bagnato, è la stessa cosa no? Sono consulenti, si conoscono, avevano una ditta nello stesso ufficio se non altro dividono le spese dell'energia elettrica! E il dott. Sivieri è quello che, a più riprese, con consulenze di 100 milioni, di 30 milioni, di 50 milioni, svolge il lavoro di rilevamento, di predisposizione appalto ecc., per il Global Service. L'Assessore Burzi risponde che quegli elaborati alla fine non sono serviti per il Capitolato; può darsi Assessore, è già successo che buttiamo nel cestino centinaia di milioni per le consulenze: è già successo, non sarebbe la prima volta.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non ho detto niente del genere!



CAVALIERE Pasquale

Però, di certo, coloro che hanno svolto il lavoro, consulenti di coloro che hanno vinto il lavoro di rilevamento e che partecipano all'appalto per il Global totale, hanno una qualche familiarità con i palazzi, le strutture, gli impianti della Regione. Tant'è vero che, ad esempio, una ditta scrive al Direttore per chiedere una proroga dell'appalto - lo fanno diverse ditte - in quanto altre ditte hanno il materiale perché lo hanno prodotto per la Regione, pertanto partono avvantaggiate. Quindi, tali ditte richiedono più tempo.
Altre ditte ironizzano perché il Settore ha chiesto anche la documentazione multimediale visiva - comunque sono cose di poco conto queste. Inoltre questo "palazzo intelligente" nella conferenza stampa del 21 costa 9 miliardi, a quella del 22 costa già 12 miliardi: in due conferenze stampa il prezzo è lievitato di 3 miliardi! Può darsi che sia un refuso dei giornalisti o dell'Assessore; in ogni caso avviene anche questo.
Qual è la sostanza del problema? Sono abbastanza d'accordo sul metodo del Global Service - evidentemente non applicato in questo modo! - in quanto serve a razionalizzare e a risparmiare sui servizi. Così mi ha risposto, Presidente Ghigo, quando le ho posto la domanda. Infatti, serve a razionalizzare e a risparmiare. Razionalizzare perché in questo modo non si indicono decine di gare. Risparmiare in quanto se io metto un monte servizi e un monte valore è chiaro che genero concorrenza. Nella dialettica domanda offerta, acquisire un lavoro cospicuo, che può generare un fatturato cospicuo per le ditte, quindi per il sistema delle imprese, è interessante proprio per la cosiddetta economia di scala: Global Service serve per l'economia di scala.
Presidente, prima di addentrarmi nelle questioni più gravi che non funzionano in questa procedura, le dico che siamo di fronte ad un problema serio in ordine alla base d'asta. Noi, oggi, paghiamo 3 miliardi e mezzo o 4 miliardi all'anno per la manutenzione e il riscaldamento. A parte che non li paghiamo in quanto la manutenzione è da tre anni che non viene fatta.
Vedremo successivamente il perché non viene fatta e cosa ha risposto il Patrimonio alle lettere che sono state spedite. Noi per la manutenzione, in via teorica, e per il riscaldamento spendiamo all'anno 3 miliardi e mezzo o 4 miliardi. Noi non possiamo, dando un appalto per nove anni, spendere un terzo in più, un quarto in più, il doppio.
Non possiamo con un appalto costruito in questo modo, per quelle spese spendere il doppio.
Ho chiesto al Direttore informazioni sulla voce riscaldamento, il quale mi ha risposto che non possiamo pretendere di mantenere questi prezzi per i prossimi anni. Mi pare che il prezzo del petrolio stia diminuendo. Non possiamo, come pubblica amministrazione, stabilire che il riscaldamento sarà il doppio, quando il mercato mi dice un'altra cosa.
Mi pare questo abbastanza obiettivo. Per quanto riguarda l'adeguamento al DL n. 626, non è quantificabile perché non si sa quali sono i nostri palazzi, e dove possiamo intervenire - e se lo sappiamo abbiamo dato un appalto di 6 miliardi! - pertanto in un appalto di Global queste cose vengono incluse in un'offerta globale e viene richiesto alle società in un'offerta globale.
In questo Capitolato, che l'Assessore Burzi ha chiesto di modificare lo ha dichiarato lui - c'è perfino, Presidente Ghigo, il fatto che la ditta che si aggiudicherà l'appalto per i prossimi anni, in ordine ai progetti di risparmio energetico, prenderà il 15% dei finanziamenti. Progetti che la Regione potrà presentare all'Unione Europea, quindi recepire finanziamenti (noi sappiamo che l'Ente pubblico rispetto ad altri soggetti se presenta dei progetti è in qualche modo privilegiato, ha più possibilità di recepirli rispetto ad un privato); è facile pensare che la Regione Piemonte ne acceda a quantità considerevoli.
Capite che questo palazzo, non so se intelligente o meno, diventa una miniera magari un po' cretina, ma sempre una miniera! Diventa una miniera perché non è possibile - ho dato del cretino alla miniera, Presidente...



PRESIDENTE

Non eccepisco sul termine, volevo semplicemente ricordarle che il tempo a sua disposizione sta per scadere.



CAVALIERE Pasquale

Credo che sia interesse mio e di questo Consiglio che io possa esprimermi, senza strumentalità di tempo, sulla questione. Mi accingo a terminare, però, purtroppo, le questioni, come vede, sono...



PRESIDENTE

Sono molto complesse.



CAVALIERE Pasquale

Abbastanza complesse.
Sempre nella famosa conferenza stampa cosa succede? Riprendiamo un po' il filo del ragionamento: succede che viene dato quell'appalto, del quale a mio parere, bisognava attendere i risultati che formassero il Capitolato del secondo, perché il rilievo sul fatto di sapere quali sono i palazzi dove dobbiamo intervenire, ecc., è fondamentale per il secondo; questo è evidente a tutti. Ed è quello che dicono i dirigenti, che non firmano il Capitolato, lo firmano solo dopo, e a cui il Direttore richiede questa lettera. A me risulta diversamente: non mi risulta che gliel'abbia chiesta il Direttore, però non cambia il termine delle questioni.
Questo lo dicono fra le tante altre cose; soprattutto dicono che formavano un gruppo di lavoro che studiava l'appalto, che avevano già perplessità sul primo Capitolato, in ordine alla congruità del prezzo e sul secondo, che è stato cambiato quando loro non c'erano e sono stati chiamati solo per la richiesta di firma. Non sono proprio d'accordo per alcuni dei motivi che ho anche illustrato.
L'Assessore dice, poi ritira, non si sa, comunque ha chiesto di mettere il mercato in condizione di recepire meglio questa proposta innovativa.
Cosa ha chiesto il mercato all'Assessore Burzi? Non so se il mercato ha un numero di telefono! Intanto ha chiesto - questo lo richiedono le normative generali su questa materia - ed era interesse dell'Assessore farlo, dei tempi più lunghi: essendo un appalto molto complesso, hanno chiesto tempi più lunghi.
E allora, come mai l'Assessore Burzi, che alza il prezzo per andare incontro al mercato, non allarga quello che effettivamente il mercato gli chiede? Come mai questo? Questa è la vera contraddizione, il vero problema.
Soprattutto perché l'Assessore Burzi sconfessa - ma del resto era il segreto di Pulcinella, Presidente - quello che lei da un anno ci racconta facendo finta di non sapere. Invece lei era perfettamente a conoscenza di tutto ciò che stava avvenendo anche su quella questione - ho gli elementi per dirlo - e non dà l'indirizzo: "Voglio un appalto che risponda in modo adeguato al mercato", come dovrebbe fare; non dà quell'indirizzo: interviene e chiede di modificare l'appalto in alcune parti.
Questo è quello che è avvenuto, ma lei mi deve dire che cosa significa questo.
Cosa avete risposto a questa lettera? Cosa ha risposto il Direttore? Perché è una lettera precisa, non di due che passavano davanti al palazzo intelligente e non lo vedevano ancora intelligente. E' la lettera di due dirigenti che facevano parte del gruppo di lavoro dell'appalto e che dicono: "Secondo noi, la congruità - e questo non va bene - non è negli interessi della Regione". Può essere un'opinione - per carità! - ma sono opinioni da confutare. No, invece viene fatto un Capitolato dove ci sono delle firme il 2 ottobre, delle firme il 5 ottobre, delle altre firme il 9 ottobre; e poi ci si viene a dire: "E' tutto a posto, tutto tranquillo, va tutto bene".
Ho ancora molte considerazioni da fare, però per adesso termino altrimenti il Presidente va in ansia.



PRESIDENTE

Prosegua pure.



CAVALIERE Pasquale

Termino dicendo che l'autonomia dei funzionari, oltre alle cose che sono accadute, è anche messa in discussione dalle scelte discrezionali che i dirigenti di questa Amministrazione hanno fatto. Noi abbiamo due Direttori, uno al Patrimonio e uno all'Avvocatura, esterni alla Regione, al cui interno evidentemente l'Assessore non ha ritenuto che ci fossero le competenze abbastanza innovative per fare queste operazioni e, quindi, ha scelto una persona fiduciaria, che fa parte della Commissione e si autoindica nella Commissione di aggiudicazione dei due concorsi. Un settore che intanto ha visto un cambio di Assessori - mi è venuto in mente in questo momento guardando il Consigliere Gallarini - che questo Consiglio mai capì pienamente, e un cambio di funzionari anche, che non parevano essere molto interessati ad allontanarsi da quella struttura.



PRESIDENTE

La prego di concludere.



CAVALIERE Pasquale

Ho terminato, Presidente - però è abbastanza antipatico in questi suoi richiami.
Voglio ancora dire ai colleghi che per quanto riguarda i punteggi di assegnazione delle due gare, l'offerta economica su 100 punti vale solo 20.
E' del tutto legittimo, non c'è nulla di illegittimo, però capite che, dove la soggettività della proposta tecnica innovativa rappresenta il valore massimo di punteggio, la soggettività è elevatissima e vi è un'esperienza vasta per aver lavorato con l'Ente, accanto all'Ente e per l'Ente, proprio per quella proposta innovativa da parte di alcune persone che sanno interpretarla meglio degli altri. Evidentemente questo è un aspetto.
Termino dicendo solo due cose. La sua proposta innovativa, Assessore Burzi, è vecchia come il mondo, molto, molto vecchia.
Inoltre, credo che la questione del palazzo intelligente sia una demagogia tecnicistica, una spesa di 12 miliardi in più - ma non è tanto quello il problema, perché il problema non sono quei 12 miliardi in più non va già bene il resto; oltretutto quella spesa di 12 miliardi per produrre documentazione (in gran parte per produrre documentazione) credo che sia abbastanza.
Spero che quel palazzo diventi veramente intelligente e si rifiuti di sopportare tutto questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Intervengo unicamente per domandarle la sospensione del Consiglio, per dare modo ai vari Gruppi di riunirsi sia in merito alle dichiarazioni dell'Assessore che contro la relazione del Consigliere Cavaliere.



PRESIDENTE

Mi pare opportuno distribuire almeno ai Capigruppo parte, se non tutta (il Consigliere Cavaliere ha parlato a braccio, ma l'Assessore aveva letto degli appunti), della documentazione che è stata letta. Vista l'ora - sono ormai le ore 12.44 - possiamo pensare di riprendere i lavori alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.44)



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