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Dettaglio seduta n.318 del 19/01/99 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, durante l'adunanza consiliare dell'1/12/98, i processi verbali delle adunanze consiliari del: 27, 28, 29 e 30 aprile; 4, 5, 6, 12, 19, 26 e 27 maggio; 2 16 e 30 giugno; 1, 7, 14, 15 e 21 luglio 1998. Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.
Il Consigliere Cavaliere si astiene.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Benso e Farassino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Modificazioni Gruppi consiliari


PRESIDENTE

Informo che sono avvenute delle modificazioni all'interno dei Gruppi consiliari.
L'Ufficio di Presidenza ha preso atto che dall'1/1/1999 il Gruppo consiliare Federalisti Liberal Democratici assume la denominazione di Federalisti Liberali.
In data 12/1/1999 l'Ufficio di Presidenza ha preso atto delle seguenti variazioni all'interno dei Gruppi consiliari: il Consigliere Francesco Moro lascia il Gruppo Comunista presieduto dal Consigliere Chiezzi e aderisce al Gruppo di Rifondazione Comunista presieduto dal Consigliere Papandrea i Consiglieri Antonello Angeleri e Anna Benso, già aderenti al Gruppo Misto, hanno costituito il Gruppo UDR il Consigliere Deorsola, a far tempo dal 12/1/1999, intende continuare l'attività istituzionale in seno al Consiglio regionale mantenendo la stessa linea politica all'interno del Gruppo Misto.


Argomento: Contratti ed appalti

Irregolarità amministrative nell'appalto ShowMont


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Ho chiesto di intervenire per porre al Consiglio una questione che credo debba essere trattata in modo approfondito ed urgente. Su un organo di stampa dell'11 gennaio - e questa è la prima riunione del Consiglio dopo che la notizia è apparsa - sotto il titolo L'appalto Showmont fu truccato: due indagati, leggiamo che la questione di cui avevamo discusso lungamente in due sedute del Consiglio (la prima volta il 28/10/97) nella quale avevamo considerato sotto la classificazione "irregolarità amministrative" i comportamenti tenuti dall'Assessorato alla montagna per l'aggiudicazione dell'appalto della fornitura chiavi in mano degli stand di Showmont, questi sono poi stati esaminati dalla Magistratura e classificati sotto la voce "reati"; tant'è che c'è una richiesta di rinvio a giudizio, se gli organi di stampa riportano in modo assolutamente corretto, come non dubito che sia, di due delle persone coinvolte con l'accusa, per entrambi, di turbativa d'asta e di abuso d'ufficio.
Vorrei brevemente ripercorrere l'avvenimento che prese il via con l'affidamento di un incarico, da parte dell'Assessore alla montagna, ad un professionista per le predisposizione della partecipazione, attraverso uno stand allo Showmont 1997, con un incarico che fu dato l'11 settembre giorno nel quale, immediatamente, il professionista rimise le indicazioni del capitolato di appalto a riprova, questo l'avevamo già esposto dell'esistenza e della preesistenza di un accordo con il medesimo. Anzich un lavoro attraverso gli uffici fu svolto un lavoro attraverso la segreteria particolare, tant'è che...
Presidente, la lascio discutere con il collega Angeleri e attendo anche la conclusione della telefonata del Presidente Ghigo.



(Trascorrono pochi minuti di attesa)



RIBA Lido

Grazie Presidente. Siccome si tratta di una questione di carattere tutt'altro che irrilevante gradirei avere la sua attenzione, anche perché è a lei che devo, in chiusura di questa breve esposizione, porre alcune questioni.
Ciò che noi avevamo discusso in questa sede il 28/10/1997, questione che avevamo classificato sotto la voce "irregolarità amministrative", con tutta la prudenza alla quale era giusto che si attenesse il Consiglio regionale, riguardava in realtà materia che la Procura della Repubblica ha classificato con il titolo di "reati di turbativa d'asta e abuso d'ufficio".
La discussione dell'ottobre 1997 avrebbe dovuto rilevare una situazione che era già assolutamente chiara negli aspetti che erano stati sottolineati e, se mi consente, vorrei brevemente richiamarne i termini.
L'11/1/1997 l'Assessorato alla montagna decide la partecipazione allo Showmont; la decide con l'affidamento dell'incarico ad un professionista che nella stessa giornata in cui riceve l'incarico fornisce già gli elementi per il capitolato di appalto e trattasi di una spesa che chiaramente supera i 200 milioni, ambito di spesa per il quale è consentita la trattativa privata, perché emerge poi che le offerte sono di...



PRESIDENTE

Se lei ritiene di introdurre altri argomenti forse sarebbe opportuno passare attraverso i Capigruppo. Il suo intervento si chiude con una domanda alla Giunta?



RIBA Lido

Certo, si conclude con una domanda alla Giunta. Ma siccome c'è trambusto mi risulta difficile spiegarmi. Aderisco alla sua proposta di una convocazione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Possiamo portare l'argomento ai Capigruppo nell'intervallo.



RIBA Lido

Presidente, non possiamo iniziare i lavori di questo Consiglio se non c'è un pronunciamento del Presidente della Giunta sulle questioni che sono oggetto di preoccupazione di tutto il Piemonte! Sono senz'altro d'accordo a convocare i Capigruppo subito!



GHIGLIA Agostino

Chiedo la parola per mozione d'ordine.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



PRESIDENTE

MARENGO Luciano (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non si toglie la parola ad un Consigliere per darla ad un altro!



PRESIDENTE

Ma è per una mozione d'ordine. Noi dovevamo seguire un o.d.g. Se ci sono altri argomenti da introdurre, lo valuteremo nella Conferenza dei Capigruppo. Vorrei rispettare gli impegni di calendarizzazione che avevamo assunto venerdì scorso.
Cerchiamo di conciliare le esigenze. Consigliere Riba concluda l'intervento poi ascolteremo la mozione d'ordine del Consigliere Ghiglia.



RIBA Lido

La ringrazio.
Nel dibattito del 28/10/1997 mettemmo in evidenza e prendemmo atto che era stato assegnato a trattativa privata un appalto che invece era un servizio che doveva essere affidato mediante procedura di appalto, perch d'importo superiore a 200 milioni. Naturalmente l'assegnazione fu fatta a 198 milioni, cioè una cifra assolutamente radente l'importo dei 200 milioni, poi c'è ancora IVA, ma le offerte oscillavano dai 285 ai 198 milioni. Una terza ditta interpellata per la trattativa privata non rispose. E' evidente che ci fu in quella operazione un preordinamento di iniziativa, finalizzato a sottrarre all'appalto una procedura che invece doveva essere sottoposta a quel meccanismo previsto dalle norme giuridiche che regolano la materia.
Dal verbale di quella seduta, nella quale abbiamo discusso della questione a seguito della pubblica denuncia del problema effettuata dal collega Pasquale Cavaliere, leggo dalla relazione del Presidente Ghigo quanto segue: "A settembre l'Assessorato alla Montagna e specificatamente il Settore dell'Economia montana, con il coinvolgimento anche della Segreteria dell'Assessore, considerata la necessità di quanti atti istituzionali ecc., hanno proceduto alla operazione".
Si è messo in evidenza già in quel dibattito, e lo ha rilevato la Magistratura, che si è trattato di una operazione gestita attraverso la segreteria dell'Assessore con la partecipazione degli uffici e non viceversa, come si richiede per una procedura di questa natura. Nel dibattito del 28 ottobre dell'anno scorso ci furono, da parte di alcuni colleghi della maggioranza, degli interventi che consideravano rassicurante l'esposizione assolutoria fatta dal Presidente della Giunta e non procedevano oltre per accertare i fatti. Fu una relazione assolutoria nella quale si disse che c'era stato un lavoro della segreteria dell'Assessore che aveva collaborato con gli uffici, ma che questo era stato necessario per la situazione di emergenza. Questo bastava per assolvere da forme di responsabilità la parte della segreteria dell'Assessorato. Tanto più che non ci furono - fu qui sostenuto - le irregolarità di cui si parlava che invece poi si sono dimostrati degli effettivi e gravi reati.
In tutta l'illustrazione di questa procedura, Presidente, non è che sia emerso che non erano stati compiuti dei reati da parte dell'Assessorato, ma sono stati attribuiti al Caposervizio Marino Peterling, deceduto nel frattempo, persona sulla quale, e lei ne è sicuramente a conoscenza, tutti gli operatori del Settore Montagna del Piemonte sono in grado di testimoniare sulla quarantennale correttezza al servizio dell'amministrazione! La scomparsa di questo funzionario è diventato un elemento che alcune volte si usa: questo non soltanto è privo di accettabilità e di nobiltà, ma costituisce un atto ignobile attribuire delle responsabilità a un funzionario deceduto! Ma al di là di questo - Presidente Ghigo! - negli atti della procedura giudiziaria è emerso chiaramente che l'operazione, il reato fu...



(Proteste vibrate del Consigliere Ghiglia)



RIBA Lido

Tu che sei così bravo nel trattare questa materia avrai tutte le opportunità! E non la considererai più carne tritata come risulta agli atti del 1997! Tu hai detto che questa era carne tritata! Vergognati!



PRESIDENTE

Consigliere Riba, io l'avevo invitato a porre la domanda perché questo è un argomento nuovo che non avevamo previsto.



CAVALIERE Pasquale

Non è vecchio come argomento, Presidente!



RIBA Lido

Non è vecchio, perché ne abbiamo discusso in diverse occasioni!



RIBA Lido

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



RIBA Lido

Gli appalti truccati sono un argomento vecchio!



(Proteste dai banchi di Alleanza Nazionale)



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, se vuole fare delle dichiarazioni, le faccia a verbale, altrimenti non si riesce più a capire nulla. Le sue considerazioni non mi sono giunte chiare perché c'è brusìo.
Ripeto: se vuole fare delle dichiarazioni, cortesemente le faccia a microfono in modo che vengano verbalizzate.
Prego, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, credo di aver esposto le mie considerazioni e pertanto posso concludere.
Gli elementi non soltanto di scorrettezza amministrativa o di impostazione politicamente discutibile - e sarebbero già stati sufficienti ma per una procedura nella quale si sono rilevati degli elementi di reato, tra l'altro di tipo tradizionale come l'abuso d'ufficio e la turbativa d'asta, è innegabile che questi atti furono compiuti negli uffici dell'Assessorato e con la partecipazione della segreteria dell'Assessore come risulta da tutti gli atti! Come avevano già detto i colleghi Saitta, Cavaliere, Chiezzi ed altri è innegabile - nessuno l'aveva negato, neanche l'Assessore - che i rapporti con il personale della segreteria dell'Assessore sono rapporti fiduciari per i quali - in termini politici - risponde l'Assessore come soggetto che ha conferito quegli incarichi.
E' assolutamente ignobile pensare che tutta questa responsabilità possa essere scaricata su un funzionario morto, a discolpa del quale può essere soltanto portato l'esempio di una vita integerrima!



(Reiterate vibrate proteste del Consigliere Ghiglia)



RIBA Lido

Forse il collega ha paura di non avere più occasioni per intervenire sull'argomento? In passato ne ha sicuramente sprecata qualcuna; avrebbe potuto dire qualcosa di più anziché parlare di carne tritata!



PRESIDENTE

Cortesemente concluda, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Concludo, Presidente. Considerato che siamo in presenza, al di là di ciò che può avere rilevanza in termini giuridici o giudiziari, di una operazione che in termini politici e morali fa capo alla conduzione dell'Assessore, credo che dopo il "passato in giudizio" per quanto riguarda la fase istruttoria e l'avvio del dibattito in fase giudicante, noi abbiamo degli elementi che non consentono più a questo Consiglio di soprassedere alla presa d'atto di ciò che intende fare la Giunta su una questione che è aperta da un anno e mezzo ed è stata discussa in ben due precedenti sedute di Consiglio.
Chiedo all'Assessore Vaglio di mettere a disposizione del Consiglio le sue dimissioni, perché le responsabilità politiche, morali e di conduzione amministrativa che sono emerse, ne rendono incompatibile la sua permanenza nell'ambito della Giunta di questa Regione.
Chiedo al Presidente Ghigo se, alla luce di questi fatti, intende procedere alla messa a disposizione delle dimissioni e al ritiro della delega all'Assessore Vaglio, come noi avevamo richiesto fin da quando erano emersi i fatti e come adesso non si può più negare che trattavasi di fatti di grande rilevanza ed importanza per la serenità del lavoro del Consiglio e per le responsabilità di chi rappresenta l'esecutivo.



PRESIDENTE

C'è una richiesta di parola per mozione d'ordine da parte del Consigliere Ghiglia.
Desidero solo ricordare, come tutti sappiamo, che sulla vicenda richiamata opera non solo l'attività della Magistratura, che dobbiamo rispettare nel più alto grado possibile, ma anche una Commissione del Consiglio.



CAVALIERE Pasquale

Come al solito è male informato, Presidente!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ritengo scandaloso e disgustoso il fatto che si possa in quest'aula con un ordine dei lavori prefissato e concordato dai Capigruppo, alzarsi e delirare per quindici minuti su qualunque argomento, senza essere interrotti e senza che la Presidenza intervenga a salvaguardia delle persone che vengono nominate, della dignità di quest'aula e la dignità di questi lavori! Questa è la premessa. Se poi la vuole prendere come mozione d'ordine o come qualcos'altro, vada a fantasia, tanto questa mattina abbiamo avuto la dimostrazione che in quest'aula ognuno arriva, si alza e dice quello che gli pare, perché magari si è alzato al mattino! Io non ho capito il riferimento alla carne cruda...



RIBA Lido

Ho detto "carne tritata"!



GHIGLIA Agostino

La carne cruda crea problemi di arteriosclerosi e di colesterolo quindi ti consiglio di mangiarne poca, perché talvolta rischia di obnubilare i ragionamenti!



(Proteste vibrate del Consigliere Riba)



GHIGLIA Agostino

Se il Consigliere Riba, dopo aver abusato per 15 minuti e avendo tentato - peraltro nella più vetera tradizione stalinista - il processo al processo in una sede impropria e di aver pubblicamente diffamato, sulla base di un articolo di giornale, un Assessore di questa Giunta, mi chiedo a questo punto se i nostri lavori abbiano un senso, se le riunioni dei Capigruppo abbiano un senso, se lo stesso ruolo del Consiglio regionale abbia un senso.
Io capisco la rabbia, il nervosismo, la frustrazione, collega Riba, di chi si è visto a un passo da una poltrona di Giunta e poi, di colpo, s'è visto di nuovo tornare al semplice ruolo di Consigliere regionale e Capogruppo del maggior partito di opposizione, ma non è che le nostre frustrazioni personali, o politiche, possano portarci a stravolgere quello che è l'ordine del giorno e la dignità di un'assemblea democratica, che nel rispetto delle regole fissa degli ordini del giorno, fissa degli argomenti fissa dei momenti di dialogo democratico ed equilibrato.
Presidente del Consiglio, se vogliamo trasformare quest'aula nella piazza di un mercato di abusivi, noi le diciamo subito che il Gruppo di Alleanza nazionale non ci sta a seguire queste regole, perché quello di stamattina è un tentativo fin troppo evidente di arrivare allo squasso...



CAVALIERE Pasquale

Ma che cos'è una mozione d'ordine questa?



GHIGLIA Agostino

E' lo stesso motivo per cui ha parlato Riba, per cui mi attengo allo stesso Regolamento per cui Riba ha potuto parlare di cose a fantasia...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



GHIGLIA Agostino

Tu allora parla di appalti truccati al microfono e abbi il coraggio di dire le cose al microfono, anziché sussurrarle, come sei solito fare perché non rimangano agli atti!



PRESIDENTE

Ha la parola il Consigliere Ghiglia; lasciatelo parlare.



GHIGLIA Agostino

Quello che il Presidente scambia per brusìo, io lo sento molto bene.



PRESIDENTE

Perché è più vicino, certo.



GHIGLIA Agostino

Abbiamo timpani differenti, io e il Presidente.



PRESIDENTE

E' più vicino, solo per quello.



GHIGLIA Agostino

Soprattutto ho una diversa sensibilità delle trombe di Eustachio, per fortuna.



CAVALIERE Pasquale

Ma siete della stessa maggioranza!



GHIGLIA Agostino

So che ti sarebbe piaciuto farne una diversa: aspetta il prossimo turno e impara a giocare a Monopoli, perché anche a Monopoli c'è il rispetto delle regole. "Persino" a Monopoli, volevo dire, c'è il rispetto delle regole, ma ho detto "anche" a Monopoli c'è il rispetto delle regole, perch non volevo essere eccessivo.



CAVALIERE Pasquale

E' una maggioranza di Monopoli!



GHIGLIA Agostino

Presidente, concludo il mio intervento dicendo che: 1) non siamo disponibili a fare un processo ad un processo, perché questa non è la sede 2) non crediamo opportuna una riunione dei Capigruppo, perché se ci sono delle domande legittime da parte dei colleghi, queste hanno una forma, che è quella dell'interrogazione, e saranno affrontate quando la Giunta avrà eventualmente gli elementi per discuterne 3) se quella del collega Riba si prospettava come una richiesta di inversione dell'o.d.g., su quella votiamo (pro o contro, come credo si faccia in democrazia, visto che anche stamattina ho ricevuto l'ennesima lezione di democrazia: decide chi ha una mano in più!), dopodiché si passa perché mi era sembrato di ricordare che quello fosse il motivo per cui questa mattina ci siamo amabilmente riuniti, a discutere delle questioni inerenti il CSI ed eventualmente Expo 2000.
Quindi, nessuna riunione dei Capigruppo, Presidente, per quanto riguarda noi.



PRESIDENTE

Prendo nota delle prenotazioni a parlare. Vorrei solo precisare, se non fossi stato chiaro, che il riferimento ai Capigruppo lo intendevo come luogo in cui portare l'argomento, non come interruzione dell'attività del Consiglio. Un argomento può essere trattato o ai Capigruppo o tramite l'interrogazione o l'interpellanza.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Anch'io, Presidente, desidero fare una precisazione e una richiesta che peraltro ha già fatto il collega Ghiglia.
La precisazione è che la cosiddetta Commissione Spagnuolo non si occupa di quell'oggetto. Io sono membro di quella Commissione, ne faccio parte: non c'è fra gli oggetti di cui si deve interessare quella Commissione quell'argomento.
La seconda questione, che è principale, è quella sulla quale ha già risposto il Consigliere Ghiglia. Ai Capigruppo - forse il Consigliere Riba non c'era, c'era la collega Suino, quindi può darsi che non si siano relazionati a dovere - si era stabilito, in modo direi rigoroso, che la giornata del Consiglio di oggi fosse dedicata a Expo 2000 e CSI; solo in coda, nel caso in cui il bilancio fosse stato licenziato - ma ciò non è stato - dalle Commissioni, si sarebbe passati a quell'argomento.
Anch'io ritengo che si debba - e lo chiedo ovviamente a nome del nostro Gruppo - andare avanti (iniziare, più che andare avanti) con l'ordine del giorno stabilito ai Capigruppo; ci saranno i tempi e i modi nelle forme previste affinché si affrontino eventualmente anche altri argomenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Intanto, Presidente, lei si renderà conto che quando vi sono dei fatti nuovi e gravi, porre la questione incidentale non solo è del tutto legittimo, ma doveroso; anzi il collega Riba è intervenuto, credo, in mancanza di una doverosa comunicazione del Presidente Ghigo in ordine a cosa è stato scritto dai giornali. Anche perché noi non possiamo leggere certe notizie e, come dire, far finta che sia tutto normale.
Leggiamo sui giornali: "E' stato truccato quell'appalto, però forse non è responsabilità dell'Assessore, è responsabilità di quell'altro soggetto".
Qui il punto è che nella Giunta, nella gestione della cosa pubblica, nella gestione quotidiana degli Assessorati è ormai un fatto, come dire, naturale che gli appalti siano truccati.



PRESIDENTE

Voglio solo dirle che, ovviamente, ognuno si fa carico delle proprie affermazioni.



CAVALIERE Pasquale

Sì, me lo dice tutte le volte.



PRESIDENTE

Ma io voglio ricordarglielo.



CAVALIERE Pasquale

E allora mi pare del tutto naturale chiedere al Presidente della Giunta regionale, garante, capo dell'amministrazione di questo Ente, cos'ha fatto quando ha preso atto, quando ha saputo (se ha saputo)...



FERRERO Caterina

Ma parliamo nel merito o sull'ordine dei lavori?



CAVALIERE Pasquale

Io sto entrando nel merito, collega Ferrero.



PRESIDENTE

L'intervento è sulle dichiarazioni.
Prego, continui, Consigliere Cavaliere.



CHIEZZI Giuseppe

Certo, ha parlato Ghiglia, parliamo tutti.



CHIEZZI Giuseppe

FOCO



CHIEZZI Giuseppe

Sulle dichiarazioni di chi l'ha preceduto.



CAVALIERE Pasquale

Certo, perché il Consigliere Ghiglia poteva porre una questione pregiudiziale, invece ha fatto l'intervento e quindi ha dato la possibilità a tutti di intervenire.



PRESIDENTE

Formalmente si può intendere come una richiesta di inversione. Se non ci sarà un'intesa globale, si passerà al voto per eventualmente inserire altri punti.
Prego, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, se lei la smette di interrompermi ogni tre secondi, io riuscirò anche ad articolare il mio breve ragionamento. E cioè che vogliamo sapere cosa ha fatto il Presidente della Giunta regionale quando ha appreso che nella sua Giunta gli appalti vengono truccati (ho usato la parola apparsa sui giornali).
Consigliere Ghiglia, cosa ha fatto il tuo Presidente quando ha appreso che quell'appalto era truccato? Lo chiedo al partito moralizzatore della politica nazionale! A me personalmente non interessa assegnare la politica alla Magistratura; ovvero che un Assessore eserciti il suo mandato se non è rinviato a giudizio, o non può esercitarlo se è rinviato a giudizio: il problema è di giudizio politico di quest'aula in ordine a dei comportamenti.
Pertanto a me non interessa se sono stati trovati gli elementi, le prove, ma interessa il fatto che il dirigente di settore, nel preparare la deliberazione riepilogativa dell'atto amministrativo, prende semplicemente atto, non decide niente: tutti atti compiuti nella Segreteria particolare dell'Assessore Vaglio.
Il vero problema è che l'appalto, le lettere, le licitazioni, la trattativa, viene svolto dalla Segreteria particolare dell'Assessore: questo è il vero problema!



PRESIDENTE

Consigliere...



CAVALIERE Pasquale

Non mi interrompa, Presidente del Consiglio!



PRESIDENTE

Concluda l'intervento, poi farò una puntualizzazione.



CAVALIERE Pasquale

Lei puntualizzerà, mi permetta però di poter svolgere il mio intervento.
Senza entrare nel particolare - perché i particolari li abbiamo già sviscerati a suo tempo - evidenzio che in effetti quell'appalto non funzionava, era irregolare.
Voglio sentire dal Presidente della Giunta regionale il suo giudizio su questo appalto irregolare.
Credo che dopo tre anni di legislatura ci siano tutti gli elementi affinché il Presidente possa dare un giudizio politico sul suo Assessore.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Chiezzi, intervengo per fare chiarezza sul proseguo dei lavori.
Nel nostro Regolamento ci sono i riferimenti sulla possibilità di porre delle questioni; in particolare, fanno riferimento gli artt. 51 e 63.
Nel nostro caso ci stiamo riferendo più all'art. 51, anche se questo prevede solo la comunicazione dell'inversione dei punti all'o.d.g. sulla quale dovrebbero intervenire uno a favore e uno contro. In realtà ho dato la parola a più Consiglieri in base all'art. 63, comma quinto, che recita: "E' inoltre facoltà di ogni Consigliere presentare al Presidente del Consiglio questioni preliminari, ossia attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio".
Pertanto, se non si raggiunge - ripeto - una condivisione comune dobbiamo porre in votazione la richiesta di modifica dei punti dell'o.d.g.
Si pone una domanda e la persona - in questo caso la Giunta - se ritiene di fornire risposta bene, altrimenti si esaminerà in un altro momento.
Abbiamo dei punti all'o.d.g. che possiamo cambiare, se non vengono cambiati, devono essere seguiti.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Lei, Presidente, avrà di certo la sensibilità per capire che c'è domanda e domanda. La domanda posta dal Consigliere Riba è una domanda che presuppone un rispetto delle istituzioni che, evidentemente, il Presidente Ghigo, non ha. Non è una domanda per noi da poco, non si può procede in presenza di questa situazione senza che il Presidente della Giunta si senta, almeno ora, obbligato a rispondere.
Di questa vicenda il Presidente della Giunta era già stato interessato in passato e, il sottoscritto, il 10 di novembre, deluso dalle mancate risposte sulla situazione di Showmont, disse che avrebbe presentato un esposto in Magistratura: cosa che feci il 10 di novembre. Esposto in cui chiedevo al Magistrato di indagare sulla procedura di trattativa privata in quanto discutibile. Se tale procedure, svolta presso la Segreteria particolare dell'Assessore Vaglio, fosse stata corretta, non esisteva alcun verbale di apertura della buste.
In tutti questi anni di presenza in Regione non ho presentato molti esposti alla Magistratura, penso di averne presentati due o tre, e questo è uno.
Cosa succede? Il Presidente Ghigo (in questo momento non lo vedo in aula, comunque aspetto, perché siamo un'istituzione seria e non pensiamo solo ad attività propagandistiche) l'11 gennaio ha letto la notizia comparsa su un quotidiano: "L'appalto era truccato. Ma non c'è la prova che l'Assessore ci abbia messo lo zampino. Anche perché il funzionario che se ne occupò direttamente, nel frattempo, è morto. E tutti hanno scaricato la colpa su di lui".
Quando il Presidente Ghigo, che tanto si occupa della propria immagine e poco dei problemi della Regione, ha letto questa notizia, cosa ha fatto? Ci vuole dire, per cortesia Presidente Ghigo, come pubblico amministratore che legge questa notizia, se intende riferire qualcosa in Consiglio? E quando il Presidente legge: "E Vaglio? Fu lui ad incaricare l'architetto Vischi, senza lo straccio di una delibera. Ma è impossibile dimostrare che sapesse tutto fin dall'inizio. Anche perché si difende scaricando tutto sul defunto: 'fece tutto il funzionario di settore', cioè il povero Peterlin che, per ovvi motivi, non lo può smentire. Dunque l'Assessore uscirà indenne dall'inchiesta. Salvo sorprese da parte del Gip".
Quello che si chiede al Presidente Ghigo - e non la faccio lunga - è cosa ha da dire in merito a queste questioni che sono di correttezza amministrativa, di correttezza morale della Giunta da lui presieduta. Sono notizie gravissime per le quali mi sarei aspettato che il Presidente, per primo, comunicasse al Consiglio regionale che aveva assunto iniziative, che aveva replicato, che aveva fatto una smentita, che si era occupato della dignità di questa istituzione.
Presidente Deorsola, da questa situazione non ne usciamo se il Presidente Ghigo non risponde, perché sono fatti gravissimi di interesse e dominio pubblico, che comportano notizie di appalti truccati, non smentite da alcuno. O il Presidente Ghigo si alza e dice: "Ho smentito, ho dato querela", oppure non sono smentite! Lei capisce che l'opposizione non può, di fronte a notizie che parlano di "appalto truccato", a esposti che abbiamo fatto in Magistratura e a un rinvio a giudizio richiesto dal Pubblico Ministero, non chiedere al Presidente Ghigo, prima di passare al consueto ordine del giorno, che si occupi della propria Giunta e dei propri Assessori.
In assenza di iniziative di contrasto a tutto questo, chiediamo, come abbiamo già fatto più volte, che l'Assessore Vaglio venga sollevato finalmente - da un incarico che l'ha portato a procedure palesemente in contrasto con le normative vigenti.
Quindi anch'io sollecito il Presidente Ghigo in tal senso, ma non per andare alla Conferenza dei Capigruppo e poi rimandare, come condizione per procedere finalmente all'avvio dei lavori. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Presidente, non voglio entrare nel merito della questione semplicemente perché, anche dalla procedura che lei ha segnalato, sulla base di una questione posta dal Consigliere Riba, che ovviamente aveva tutti i diritti di spiegare quelle che erano le motivazioni per poter fare una proposta del genere, mi aspettavo che questo Consiglio, prima di entrare nel merito semplicemente decidesse se discuterla o meno.
Faccio solo un'altra valutazione: l'articolo che il Consigliere Riba cita è un articolo dell'11 gennaio; se questa indignazione, questo accaloramento così profondo, ci doveva essere, immagino che potesse anche esserci nella riunione dei Capigruppo, avvenuta alla fine della scorsa settimana, che ha lavorato per decidere l'o.d.g. di questo Consiglio.
Quella era già la sede per essere indignati ed eventualmente si sarebbe potuto fare il punto sull'organizzazione dei lavori di oggi.
Da parte della sottoscritta e da parte del mio Gruppo, immagino che non ci sia, adesso e mai, nessuna volontà di impedire qualsiasi discussione.
Richiamo soltanto il Consiglio a quelle che sono le sedi istituzionali dove certe scelte vengono fatte, tenendo conto della straordinarietà degli eventi, e che le indignazioni, se veramente sono così profonde, vengano esternate in tempo utile, in modo tale che sia garantito a tutti il diritto di conoscere le discussioni che verranno fatte in Consiglio e l'ordine del giorno.
A questo punto, chiedo al Presidente di chiedere ai Consiglieri che intervengono di intervenire prima su questa questione e poi, eventualmente di entrare nel merito, perché altrimenti il Presidente mi deve dare un'altra spiegazione sul tipo di discussione che stiamo facendo.
Mi attengo alle sue indicazioni, spero che lo facciano anche gli altri Consiglieri.
Per quanto riguarda il mio Gruppo, l'argomento non è all'o.d.g. e quindi, non è da discutere in questo momento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente.
Intervengo per due questioni.
Prima di tutto intendo precisare all'aula - il collega Gallarini l'aveva già in qualche modo ventilato - che la Commissione di indagine costituita dal Consiglio regionale, non riguarda questo ipotetico episodio (dico "ipotetico" perché non ne ho conoscenza nel merito), quindi non esiste un'altra sede alla quale possono venire richiesti i chiarimenti essenziali, che il Consiglio - mi sia permesso - non avrebbe dovuto chiedere, ma che la Giunta avrebbe dovuto dare al Consiglio.
Non credo che rispetto a questa questione ci siano indignazioni tempestive o meno, ma esiste un problema aperto. Personalmente, non ho letto l'articolo dell'11 gennaio, per cui ai Capigruppo non ho posto questa questione e l'ho sollevata nel momento in cui ho potuto leggere l'articolo stesso.
Nel momento in cui lo stesso Presidente della Giunta regionale avrà letto l'articolo (gli sarà stato segnalato dagli Uffici Stampa) ritengo che, in maniera estremamente semplice, qualcosa avrà fatto; come Consigliera regionale, insieme al mio Gruppo, vorrei conoscere che cosa ha fatto il Presidente della Giunta regionale e qual è la sua opinione.
Perché lì è scritto che negli Uffici della Giunta si svolgerebbero certi comportamenti, sui quali, al di là del fatto che ci si possa indignare o meno, ci deve essere chiarezza da parte della Giunta nei confronti del Consiglio.
Ripeto: se avessimo letto per tempo avremmo chiesto al Vice Presidente della Giunta regionale, che tiene i rapporti con i Gruppi, di darcene notizia nella Conferenza dei Capigruppo.
D'altro canto - Presidente Ghigo - recentemente, sulla base, di un articolo di giornale, che parlava di viaggi turistici compiuti da Consiglieri regionali, in particolare da un Consigliere regionale di maggioranza, mi risulta che il suddetto Consigliere abbia fatto una denuncia per diffamazione. L'ho letto sui giornali. Inoltre, la cortesia del collega Griffini aveva fatto sì che se ne parlasse; ai Capigruppo si è discusso su quale iniziativa prendere in proposito.
Allora, anche in questo caso, su una questione molto più grave, vi è stata diffamazione; a questo punto chiedo al Presidente della Giunta regionale che cosa eventualmente ha fatto: ha fatto una denuncia per diffamazione? Altri hanno fatto una denuncia per diffamazione? Il fatto che si dicano delle cose che riguardano Uffici della Regione Piemonte implica che, se queste notizie non sono vere, gli Uffici dovranno essere tutelati.
Esce una notizia che certamente ci ha disturbato molto, perché ha fatto apparire tutta una serie di attività di Consiglieri regionali come un'attività - come dire - ludica, quando assolutamente così non è. Siamo in attesa ancora di capire quali comportamenti dobbiamo assumere, ma mi chiedo: quali iniziative hanno preso la Giunta regionale, gli Uffici della Giunta regionale, l'Avvocatura della Giunta regionale, l'Assessore, il Presidente della Giunta, nei confronti di una notizia, che se non è vera ha certamente un contorno di carattere ancor più pesantemente diffamatorio? Questo è il problema.
Visto che attiene ad un episodio che non riguarda attività che sono state costituite, che stanno lavorando e che cercano anche di lavorare con la dovuta riservatezza, mi aspettavo che la Giunta regionale, poiché la vicenda è comparsa sui giornali, dicesse: "Guardate, Consiglieri: rispetto a quella vicenda abbiamo fatto questo e questo altro, è così, non è così abbiamo preso questo tipo di iniziative".
E' vero che un funzionario è morto, ma ci possono essere degli articoli di giornale che dicono cose vere, o invece svolgono attività di diffamazione nei confronti di qualunque funzionario della Regione Piemonte eppure si va avanti e nessuno dice niente. Dopodiché, non è che ci pu essere data o non ci può essere data una risposta, ci deve essere data una risposta.
A nostro avviso deve anche essere comunicato un giudizio politico eventuale, rispetto comunque ad un certo comportamento. Questa mattina, di fronte a questa domanda, alla quale si poteva già rispondere, vedremo come si comporterà il Presidente della Giunta regionale.
Come al solito, la Giunta c'è, non c'è, è presente, non è presente credo che, se i comportamenti sono questi, non c'è soltanto un giudizio politico, che è un giudizio molto grave, ma veramente l'insieme della Regione Piemonte è lasciata un po' in balia delle onde, perché allora chiunque può scrivere qualunque cosa e non ci sarà nemmeno una risposta a tutela.
Questa è la questione per cui la risposta del Presidente della Giunta regionale mi sembra un atto dovuto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche il nostro Gruppo si associa alla richiesta di una comunicazione della Giunta. Ritengo che le dichiarazioni fatte anche a voce alta, un po' fuori dai gangheri, dal Consigliere Ghiglia debbano tener conto di questo fatto.
Spesso sento dire dal Consigliere Ghiglia ed altri che questa assemblea dovrebbe essere un Parlamento; quindi, in un certo senso, quelli che siedono da quella parte dovrebbero essere dei Ministri.
Credo che, se fossero trascorsi dieci giorni dalla pubblicazione delle notizie che abbiamo letto sui giornali e il Governo fosse stato zitto, alla Camera ci sarebbe stato un ben diverso atteggiamento da parte delle forze di opposizione (come tra l'altro fanno da molte parti); avrebbero certamente rivendicato - e giustamente - che il Governo non facesse il "pesce in barile", ma prendesse posizione ed entrasse nella vicenda.
Non si tratta di una notizia di ieri mattina: è di circa dieci giorni fa. Siamo al 19 e credo sia doveroso da parte nostra attendere, ma non su nostra richiesta, una comunicazione in merito. La richiesta arriva proprio perché, purtroppo, non c'è stata sensibilità da parte della Giunta di capire che lo doveva fare direttamente, visto che, tra l'altro, la vicenda era anche già stata lungamente affrontata in Consiglio regionale. A fronte di quel tipo di notizie, sarebbe stato opportuno iniziare i lavori con una comunicazione. Non è avvenuta, la chiediamo, rimarcando che il dibattito viene proprio perché la Giunta non ha avuto la sensibilità di arrivarci direttamente.
Credo che questi siano i termini della questione e non valga la pena di alzare la voce, di parlare di chissà quali manovre. Si tratta di attenersi a quanto sollevato dal Consigliere Riba, il quale, in modo più che legittimo, chiede, come forza di opposizione ma credo che questo debba valere per tutti i Consiglieri che, a fronte di notizie che appaiono di una gravità significativa, la Giunta prenda posizione.
Poi valuteremo la posizione che assume. La Giunta può anche chiedere di avere più tempo, ma intanto deve dire qualcosa: non può fingere che non sia successo nulla.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, colleghi, io non conosco gli atti dell'indagine e non sono in grado di esprimere nessuna opinione; tuttavia, l'opportunità che offre il collega Riba mi sembra di grandissimo interesse.
Già nel dibattito del mese di ottobre 1997 - credo che il Presidente del Consiglio lo ricordi perfettamente ed anche i colleghi - avevo sollevato alcune incoerenze amministrative. Evidentemente non potevamo dire che si trattava di un appalto truccato; allora ci eravamo soltanto limitati a dire che ci pareva veramente strano, da un punto di vista amministrativo che si potesse affidare un incarico e un lavoro soltanto con una lettera.
Non per nulla, la determina del dirigente su questa questione aveva lasciato tutto aperto.
Avevamo sollevato delle questioni di incoerenza amministrativa, cioè un amministratore non può operare per lettere, ma deve operare con delibere.
Fu questo il ragionamento fatto allora e ricordo anche la posizione, la risposta del Presidente Ghigo, il quale - se non sbaglio - in quell'occasione o in un'altra, si riferì ai problemi della prima applicazione della L.R. n. 51. "Bisognava applicarla meglio": ricordo che questo fu il ragionamento che lui fece.
Tutti quanti - mi pare - credemmo che le difficoltà non derivavano da una consuetudine dell'Assessorato Vaglio per quanto riguarda queste modalità con cui affidare i lavori; il Presidente ci convinse che poteva essere una questione derivante dall'applicazione della L.R. n. 51.
Noi avevamo un'altra opinione: le segreterie non hanno nessun ruolo istituzionale; le delibere, in ogni caso, bisogna farle prima e poi bisogna fare le determine. In sostanza, a nostro parere, si trattava di un'incoerenza dal punto di vista amministrativo.
Il fatto che oggi veniamo a sapere che gli appalti sono stati truccati è una cosa diversa.
Noi ci eravamo limitati ad una cosa amministrativa; nessuno aveva ipotizzato che gli appalti fossero stati truccati.
Questo è grave, non è soltanto la sottolineatura di una negligenza dell'Assessore: gli appalti sono stati truccati. Questo è il dato. E se gli appalti sono stati truccati, c'è un problema di responsabilità.
Credo che il Presidente della Giunta si renda perfettamente conto di questa situazione; anzi, chiedo scusa se lo sottolineo ancora: gli appalti sono stati truccati.
Che cosa capita quando gli appalti sono stati truccati, quando la Magistratura fa questa affermazione, che è un'affermazione pesante? Ci si chiede da chi siano stati truccati.
Da chi sono stati truccati gli appalti? Dalla lettura di questo articolo, mi pare che gli appalti siano stati truccati da questo professionista.
Credo che lei, Presidente - sicuramente, perché non credo che lei abbia omesso una funzione di vigilanza - abbia seguito la linea difensiva dell'Assessore e un po' tutta la vicenda; ad un certo punto, si sarà reso conto che gli appalti sono stati truccati dal professionista incaricato dalla Giunta regionale...



(Commenti del Presidente della Giunta, Ghigo)



SAITTA Antonino

Chiedo scusa - ha ragione Presidente - non incaricato dalla Giunta: incaricato dall'Assessore Vaglio. L'Assessore Vaglio non ha scelto tra una rosa di professionisti; l'Assessore Vaglio ha scelto l'architetto Vischi.
L'ha scelto e chi sbaglia, in qualche maniera, deve dirci...



(Commenti in aula)



SAITTA Antonino

Una responsabilità c'è; sicuramente non è penale, ma è stato scelto dal suo Assessore. Lei poteva anche non saperlo; oggi lo sa: è stato scelto dal suo Assessore.
Non per nulla questo professionista, quando risponde, che cosa ci dice? Ci dice che fa riferimento ai colloqui intercorsi nell'Assessorato. Quindi l'architetto Vischi non era persona sconosciuta all'Assessorato all'Assessore. Non era persona sconosciuta! Questo ha truccato l'appalto! Per esempio, una volta saputo che questo professionista ha truccato l'appalto, che - da come si legge - ha incontrato le ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara, lei che cosa ha fatto? Ci dica che cosa ha fatto.
Sarebbe anche utile che lei, Presidente della Giunta, ci dicesse come si è cautelato dal 28/10/1997, quando noi della minoranza rilevammo coralmente che c'erano degli errori di carattere amministrativo.
Lei ce lo deve anche spiegare, questo. Questa è una responsabilità per adesso soltanto politica, ma ce lo deve spiegare.
Lei sapeva che c'erano delle incoerenze e che l'appalto era stato fatto in quella maniera. Lo sapeva, glielo abbiamo detto. Non abbiamo parlato di appalto truccato, ma abbiamo detto che si trattava di incoerenza amministrativa. Lei che cosa ha fatto in termini di vigilanza nei confronti del suo Assessorato? Credo dunque che ci siano due questioni. Una, lei deve dirci che cosa ha fatto dal 28/10/1997 ad oggi; deve dirci che cosa ha fatto una volta venuto a conoscenza del fatto che l'appalto era stato truccato e se ha richiamato le responsabilità del suo Assessore che ha scelto quel professionista che ha truccato l'appalto.
Non l'ha scelto lei, Presidente (mi pare); a meno che lei ci dica: "L'abbiamo scelto tutti come Giunta". Io non so se il Vicepresidente Masaracchio ha scelto l'arch. Vischi per questo incarico; non credo: forse non sa neppure chi è.
D'altronde, a questo punto, con il senno del poi, se il Presidente della Giunta regionale legge la determina del dirigente dott. Edoardo Martinengo, era tutto scritto. Presidente, era tutto scritto in questa determina! Se lei avesse accolto il suggerimento che noi da un po' di anni ripetiamo, quello di creare un organismo di autotutela dell'Ente, avrebbe potuto capire il significato di questa determina.
Questa determina prende atto delle prestazioni dell'arch. Vischi (prende atto, non c'è nessuna delibera): determina di prendere atto dell'allestimento dello stand e di affidare questo allestimento al signor Tizio: è una delibera che prende atto, quindi questa lettura, con il senno del poi, ci dimostra chiaramente (è la prova del nove) che le procedure adottate per quell'affidamento erano procedure non trasparenti. D'altronde Presidente, lei sa, in quanto amministratore ormai con lunga esperienza che alcune regole della pubblica amministrazione (l'affidamento, la determina, la richiesta di preventivi) rispondono a una logica di trasparenza.
Lo dicemmo allora; quando non si vuole scegliere la strada della trasparenza i rischi ci sono.
Questa è la dimostrazione, Presidente: non avere scelto la gara d'appalto, le procedure, le determine, avere chiamato le responsabilità della struttura. L'appalto è stato truccato, così è detto.
E la colpa, la responsabilità, è di un dirigente che è defunto. Così è stato detto: io non giudico, perché può anche essere vero, non sono in grado di poter dire di chi è la responsabilità, ma la lettura di tutti gli atti amministrativi dimostra che in ogni caso la segreteria particolare dell'Assessore, e quindi l'Assessore, sapeva tutto. E se non sapeva l'Assessore deve andare via, perché non è neppure in grado di governare la sua segreteria! L'Assessore sapeva, perché il preventivo dell'arch. Vischi fu inviato alla sua segreteria, la lettera di richiesta di preventivare ditte fu fatta dalla sua segreteria. Ma come? L'Assessore non sapeva che attorno a lui stavano truccando un appalto? La sua segreteria non sapeva che stavano truccando un appalto? E l'Assessore non si preoccupò quando arrivò un solo preventivo? Presidente, lei oggi è chiamato, ancora una volta, ad una sua responsabilità diretta; io credo che lei si renda perfettamente conto della gravità della situazione e questo non è un pretesto. Per la verità immaginavamo che oggi, prima seduta del Consiglio dopo la conclusione della vicenda giudiziale, lei si alzasse ed esprimesse una forte indignazione per ciò che è capitato, che chiedesse scusa al Consiglio di non aver vigilato a sufficienza e che comunicasse cosa fare nei confronti dell'Assessore Vaglio. Lei non ha fatto nulla di tutto ciò e sono dell'opinione che non lo farà, neppure questa volta; non l'ha fatto per altre vicende gravi.
Mi auguro che ci sia un momento in cui lei si assuma, per una volta, le sue responsabilità politiche, che ci sono tutte; lei può ancora scegliere oggi di non parlare, come ha fatto in altre occasioni, può anche scegliere di dirci "Vedrò di approfondire la questione", come ha già fatto altre volte. Per la verità le questioni si sono perse nel tempo, finita la vicenda non si sa più cosa è capitato. E' un atteggiamento che si è già visto in altre occasioni, come vedremo poi per l'ing. Di Giacomo; sappiamo che questa è una sua difensiva. Ormai gli elementi sono tanti e sufficienti.
E' un tema che lei deve affrontare e dirci chiaramente cosa intende fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Io sono sempre stato contrario al fatto che in aula si discuta di argomenti non previsti all'o.d.g.
Devo anche dire, però, che quando gli argomenti hanno un rilievo di carattere giornalistico, come questo, e anche di dibattito in aula, come si è fatto, perché il dibattito in aula non si è interrotto, io chiedo che si regolamenti - Presidente della Commissione Regolamento ed ex Presidente della Commissione Regolamento assente in questo momento - diversamente questo tipo di interventi nell'aula stessa. Ma quando il dibattito ormai si è fatto e le notizie sono apparse, ancora prima, sui giornali di livello regionale, credo che la risposta da parte del Presidente della Giunta sia doverosa.
La risposta può essere di tanti tipi, Presidente, non è detto che lei debba essere a conoscenza di tutti i particolari, ma su questo tema credo che lei qualche azione la debba aver fatta, dopo aver letto cosa scriveva la Repubblica di lunedì 11/1/99. La risposta non deve essere data sui titoli pubblicati quanto ai cittadini della Regione Piemonte che dopo aver letto il giornale hanno la sensazione che gli appalti che si fanno in Regione siano truccati! Non ne faccio una questione legata all'Assessore o meno, ne faccio una questione di dignità della Regione, nella quale mi ci metto anch'io come Consigliere, rispetto alle spiegazioni che si devono dare ai cittadini in merito a una vicenda che è apparsa sui giornali e che oggi è stata discussa in aula.
Altrimenti potrebbe essere grave: il silenzio potrebbe essere, in questo caso, la non difesa di questa situazione.
Mi creda, Presidente, io non sto facendo un attacco in negativo, forse la situazione potrebbe diventare più grave.
Detto questo, forse anche per ribadire quelle che dovrebbero essere le istanze di carattere politico di questo Consiglio regionale, mi spiace che sia andato via il Presidente del Consiglio, mi piacerebbe che al termine di questa discussione, dopo l'eventuale suo intervento, mi si chiarisse un'altra volta la composizione dei Gruppi del Consiglio regionale, perch le mie capacità di interpretare la geografia politica di questo Consiglio regionale sono ormai estremamente limitate e siccome è stato letto frettolosamente prima un documento, vorrei solo capire quali sono...



PRESIDENTE

Sarei in grado anch'io di darle il quadro della situazione.



PRESIDENTE

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci vorrebbe l'interpretazione autentica.



MONTABONE Renato

Io non dubitavo che lei potesse farci la rilettura del documento, ma anche se ciò avvenisse mi piacerebbe che la rilettura fosse fatta con parole chiare e cadenzate, in modo che anche quelli che meno di altri seguono attentamente questo Consiglio, come il sottoscritto, possano capire bene la nuova geografia politica del Consiglio.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Mi scuso dell'uscita momentanea, però l'Ufficio di Presidenza è articolato, perciò sono anche previste assenze temporanee.
A questo punto, o ci sono ulteriori dichiarazioni, oppure se si formula la richiesta di modifica dell'o.d.g., questa deve essere posta in votazione.
La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Dato che anch'io ritengo necessario, non solo opportuno, che il Presidente della Giunta faccia una comunicazione all'aula, se questa non avviene io chiedo una sospensione dei lavori di almeno mezz'ora perché le minoranze hanno bisogno di riunirsi per decidere come proseguire i lavori rispetto alla loro presenza in quest'aula.



(Il Presidente Ghigo consulta i Capigruppo di maggioranza)



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

E' stata fatta una domanda; se il Presidente ritiene di doversi consultare, mi pare assolutamente nella logica delle cose. Ci sarà la richiesta di una breve sospensione; adesso il Presidente formula...



(Il Presidente della Giunta colloquia, fuori microfono, con il Presidente del Consiglio)



PRESIDENTE

Il Presidente della Giunta mi ha rappresentato la sua valutazione, cioè che non intende rispondere in questo momento perché deve svolgere ulteriori approfondimenti.
E' stata fatta una richiesta di sospensione; io chiederei se possibile di mantenerla in un quarto d'ora. Ritiene che sia sufficiente, Consigliere Marengo?



MARENGO Luciano

Non credo, comunque facciamo il possibile per stare nel quarto d'ora.



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.00 riprende alle ore 12.44)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Durante questa sospensione le opposizioni si sono riunite e, a nome di tutte le opposizioni, debbo ribadire in quest'aula con forza e con determinazione che la questione posta all'attenzione del Consiglio viene da noi valutata come una questione molto grave, nel merito molto grave rispetto alla quale noi ribadiamo che riteniamo doverci essere un dovere del Presidente della Giunta regionale di rispondere al Consiglio, visto che non ha ritenuto egli stesso di chiarire all'assemblea di che cosa si trattava.
Noi chiediamo al Presidente della Giunta regionale di rispondere al Consiglio, informandolo di quali iniziative, nel momento in cui ha visto quelle notizie, la Giunta, e per essa il suo Presidente, ha ritenuto di assumere o di quali iniziative intenderà eventualmente assumere.
Noi non possiamo chiudere questa vicenda nel silenzio; prima di tutto Presidente, non comprendiamo questo silenzio. Crediamo quindi di dover di nuovo unanimemente chiederle di informarci e di voler informare non soltanto il Consiglio regionale, ma il Piemonte tutto, di qual è la sua posizione rispetto alle notizie di carattere giornalistico.
Del resto, noi ribadiamo che esiste anche un problema di carattere politico ed una responsabilità da parte dell'Assessore stesso, perché non possiamo non sottolineare, oltretutto nel silenzio che ha accompagnato questi nostri interrogativi, che il consulente rinviato a giudizio è stato scelto evidentemente dall'Assessore, è stato scelto dalla Giunta.
D'altro canto vede, Presidente, se lei non risponde si aprono degli altri interrogativi, che sono peraltro di tutta evidenza politica. Non possiamo infatti non vedere una continua diversità di comportamento politico suo all'interno della sua Giunta e all'interno della sua maggioranza, perché è evidente che, mentre questa è una questione ripetiamo - di assoluta gravità, rispetto alla quale si doveva immediatamente parlare in aula, relativamente ad altre questioni di peso e di gravità politica che riteniamo completamente diverse, come la vicenda che portò alle dimissioni dell'Assessore Viglietta, lo stesso Presidente della Giunta ha tenuto un comportamento politico diverso.
Pertanto sia nel merito, sia nella preoccupazione nei confronti del Piemonte, sia a tutela dell'immagine della Regione Piemonte, riteniamo Presidente Ghigo, che lei oggi ci debba rispondere su quali sono le sue valutazioni, su quali sono le iniziative che ha preso, su quali sono le iniziative che eventualmente intenderà prendere.
E' un dovere che lei ha nei confronti della Regione Piemonte, un dovere che lei ha nei confronti della comunità piemontese, chiarendo tutti gli aspetti, compresi quelli della costituzione di parte civile.
Ripeto, questo intervento è fatto a nome di tutte le opposizioni, e io la prego, Presidente, di voler dare una risposta chiara ed esaustiva al suo Consiglio, all'esigenza della trasparenza politica, che è indispensabile e che giustamente viene sempre richiamata, e alla comunità piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pier Luigi

Anche noi abbiamo colto l'occasione della sospensione richiesta dalle opposizioni per sentirci un attimo tra di noi e quindi svolgo una semplicissima considerazione anche a nome dei colleghi della maggioranza.
Siamo stati noi a chiedere al Presidente di non rispondere questa mattina: l'abbiamo chiesto noi, la sua maggioranza l'ha chiesto. Questo perché riteniamo che ci si debba incanalare verso una programmazione seria e responsabile.
Noi siamo venuti stamattina in Consiglio avendo deciso in Conferenza dei Capigruppo che avremmo discusso all'interno del Consiglio i due argomenti dei quali già abbiamo parlato in precedenza. Riteniamo che il Presidente possa decidere, nel massimo rispetto del Consiglio e dell'assemblea nel suo complesso e nella forma di responsabilità massima di rispondere allorquando avrà chiarezza e approfondimento sui problemi non si può - riteniamo - in base ad un articolo di giornale che spara un titolo, pretendere che, come a Rischiatutto, in trenta secondi si venga in aula e si risponda (poi, magari, questo è propedeutico ad un altro episodio analogo che può venire avanti oggi pomeriggio a proposito di una questione che può essere riportata alle stesse considerazioni che sono state svolte questa mattina relativamente a questo argomento).
Riteniamo che il Presidente, responsabilmente, non debba e non possa rispondere oggi, ma potrà e vorrà - lo farà sicuramente e sente il dovere di farlo - rispondere allorquando avrà approfondito e chiarito le questioni che oggi sono assolutamente solo il frutto di una sparata di un quotidiano.



PRESIDENTE

In sostanza il tema è accolto come principio; il Presidente della Giunta, se intendo bene le parola, si riserva di dare la risposta dopo aver approfondito gli argomenti.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io credo che su una questione di questa natura il Presidente della Giunta regionale non possa essere sotto tutela della sua maggioranza.
Anche solo le cose che ha detto il collega Gallarini avrebbe potuto, le può, le deve dire il Presidente della Giunta, che può anche solo dire oggi che poteva anche solo dirci oggi - e che può ancora dirci - che sta esaminando il caso, che ha bisogno di approfondirlo e che ci riferirà. E' un dovere direi quasi costituzionale, che attiene alle sue funzioni istituzionali quello di rispondere quando viene così gravemente leso il funzionamento, la struttura del nostro Ente. E chiunque chiami il Presidente della Giunta a rispondere su queste questioni, al di là che siano state poste al lunedì o al martedì (le questioni sono questioni in quanto tali), ha il dovere, non solo il diritto, di intervenire.
Io rimarco il fatto che mi pare che questo Presidente, al di là delle dichiarazioni che ogni tanto leggo sui giornali, sia ogni giorno più debole, tant'è che non può permettersi neanche di rispondere su cosa sta facendo, ed è continuamente sotto tutela della sua maggioranza, soprattutto quando si va nella sfera di influenza di Alleanza Nazionale.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



CAVALIERE Pasquale

Certo, perché altra sarebbe stata la risposta del Presidente Ghigo se oggi si fosse parlato dell'Assessore Bodo, piuttosto che dell'Assessore Racchelli, piuttosto che dell'Assessore Goglio o di altri Assessori: questo è il problema vero! Tra l'altro, Presidente, è la prima volta che si rifiuta di rispondere a delle argomentazioni ben fondate e serie, al di là della lettura che possiamo dare alle cose.
Questo atteggiamento non verrà accettato da quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, la questione che abbiamo sollevato non è di maggioranza; non abbiamo posto un problema politico sul quale, forse maggioranza e minoranza si confrontano; abbiamo chiesto una risposta su un tema di sua competenza. Noi stiamo parlando di contratti, di appalti truccati, quindi di pubblica amministrazione di cui lei è titolare! Quindi la risposta che lei deve dare, la deve a quest'aula e al Piemonte, in quanto pubblico amministratore che, di fronte a notizie che concernono la propria attività - non quella della maggioranza - fornisce risposta in Consiglio. Trovo politicamente discutibile, non apprezzabile dal mio punto di vista, l'invito a lei rivolto dalla maggioranza di non rispondere: un invito irricevibile secondo il ruolo che lei svolge in Piemonte! Non ci può essere alcuna maggioranza che le chiede di stare zitto di fronte ad atti amministrativi di governo di cui lei è titolare verso il Piemonte, non verso la maggioranza! Su questo punto - come hanno detto i colleghi - lei deve sentire il bisogno di dire qualcosa a quest'aula, in quanto Presidente della Giunta regionale e non membro di una maggioranza; non le stiamo rivolgendo della richieste di carattere politico sulle quali ci si può dividere. Le chiediamo - di fronte a notizie di appalti truccati, gestiti da un suo Assessore - se ha la cortesia, la statura politica di capire che si tratta di questioni di non poco conto per il Piemonte! Pertanto le chiedo di dire qualcosa a quest'aula. Se lei si rifiuta significa che dopo tre anni di amministrazione, in cui si è guardato molto allo specchio, riflettendo la propria immagine in tutto il Piemonte, non ha ancora capito l'incarico che le è stato assegnato in cosa consiste.
Dopo tanti anni in Regione, non ho mai visto una situazione nella quale, a fronte di accuse di questo genere, anche solo per dignità personale, un pubblico amministratore non dicesse qualcosa in merito. Lei ha assistito a questo dibattito, ci sono notizie che non vengono smentite: per esempio, se la Segreteria dell'Assessore Vaglio, che da notizie apprese sui giornali è stato il luogo amministrativo improprio presso cui si sono svolte le procedure di appalto, sia sempre la stessa. Ci dica qualcosa lei Presidente! Quella Segreteria, oggetto di questa indagine, di questo rinvio a giudizio, è sempre la stessa? Lei ne ha chiesto la sostituzione l'aggiornamento? Non può, Presidente Ghigo, come Presidente della Giunta disinteressarsi di quanto è successo! Se viceversa lei non risponde, ci troviamo in una situazione di inosservanza dei ruoli.
Se si tratta di inosservanza dei ruoli ci saranno altre conseguenze Presidente: in quest'aula, non da altre parti! Se lei non è in grado, per vari motivi, di assolvere i compiti che la Costituzione le affida, e quindi di rispondere nel merito di atti amministrativi - secondo alcuni punti di vista infamanti - ci sono tutte le condizioni per insistere in una sua inadeguatezza di ruolo, con tutte le conseguenze.
Quindi la pregherei, Presidente Ghigo, di fornire in ogni caso e nel modo in cui crede una risposta a queste nostre domande.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Il Presidente Ghigo non è sotto tutela di questa maggioranza; al Presidente Ghigo questa maggioranza ha chiesto di rispondere. Questa maggioranza chiede semplicemente che si risponda, a tutte le questioni che legittimamente, vengono poste, nel rispetto dell'ordine dei lavori di quest'aula, che viene regolato in altre sedi.
Pertanto, viste le questioni sollevate, che generalmente portano a delle difficoltà di gestione dell'aula - e non è la prima volta che succede la maggioranza chiede semplicemente di portare avanti l'onorabilità di questo Consiglio regionale, anche a partire dalle definite procedure dei lavori nell'ambito di questo Consiglio regionale.
Dopodiché questa maggioranza, e questo Presidente, devono rispondere a tutte le questioni pertinenti con l'assemblea da qualsiasi parte politica provengano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Se non fosse stata menzionata "l'ipertutela" da parte di Alleanza Nazionale, l'avrei suggerita io a qualche collega della minoranza, in quanto mi sarebbe sembrato strano ed anomalo che mancasse il solito cappellotto al solito ragionamento stantìo e pretestuoso che talvolta anima alcuni colleghi nelle loro considerazioni.
Concordo con quanto sostenuto dal collega Gallarini e dalla collega Ferrero, permettendomi però di aggiungere un punto che per noi tutti è di sostanza. Il Presidente Ghigo non ha bisogno di tutele; tuttavia siamo noi Gruppi politici, che abbiamo bisogno di tutelare la dignità, la serietà e la legalità dei nostri lavori. Siamo noi, Gruppi di maggioranza, che desideriamo tutelare quella che voi chiamate "l'agibilità democratica" di un'assemblea democratica come il Consiglio regionale. "Agibilità democratica" che si può attuare esclusivamente attraverso una seria e serena programmazione dei lavori d'aula che non possono essere continuamente e - aggiungo una sottolineatura personale - pretestuosamente e strumentalmente bloccati o impediti da considerazioni puramente politiche più o meno campate in aria.
Lo strumento della polemica politica è l'interrogazione. Il tentativo che voi state mettendo in atto, di paralizzare e di continuare a paralizzare i lavori del Consiglio regionale, è assolutamente scoperto. Voi state mostrando il vostro nervo scoperto, non siete riusciti in una fantasmagorica operazione politica, che non ha mai avuto fondamento da questa parte dell'emiciclo, allora cosa fate? Essendo chiusi in un angolo è il ragionamento di quando si è all'opposizione - dovete in qualche modo tentare rilanciare la vostra posizione. E come la rilanciate? Tentate di rilanciarla neanche con calunnia, ma con l'insinuazione che ci possa essere la calunnia, perché voi sapete che non potete calunniare, per esempio, per dei fatti che sono già stati oggetto di archiviazione da parte della Magistratura. Quindi cosa provate a fare? Provate a insinuare la calunnia provate a insinuare che ci sia - come al solito - qualcosa di male qualcosa di sbagliato, imputando tra l'altro al Presidente della Giunta una presunta e, anche in questo caso, pretestuosa e strumentale culpa in vigilando nei confronti di dirigenti (non tanto gli Assessori) che, come voi sapete benissimo, o dovreste sapere, con la legge n. 51 è un compito che assolutamente non spetta al Presidente della Giunta.
Allora devo dire che oggi il vostro obiettivo è estremamente scoperto se mi consentite barare, visto che, secondo me, ognuno in un'aula democratica ha il diritto - diritto! - di dire ciò che pensa. Il vostro obiettivo oggi è molto scoperto! Mentre qualche mese fa ci preoccupavamo perché, più o meno, riuscivate a motivare "uscite" peraltro già allora estemporanee, oggi è molto evidente l'operazione politica, ma noi la respingiamo proprio in quanto operazione politica! Non è così che si blocca un bilancio, signori miei! Veniamo al nodo della questione.
L'attacco al Presidente Ghigo, l'attacco all'Assessore Vaglio l'insinuazione della calunnia, il tentativo diffamatorio nei confronti di un soggetto politico, non è altro che il tentativo di impedire un serio sereno e approfondito dibattito democratico; è soprattutto il tentativo di logorare questa maggioranza attraverso l'impossibilità di discutere di cose serie: il bilancio.
Bilancio, che peraltro - ricordo - è in Commissione dal 23 novembre e che per la seconda volta stiamo analizzando capitolo per capitolo in tutte le Commissioni: lo stiamo sezionando e credo che alla fine lo impareremo a memoria.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio. Il problema di sostanza non è il fatto incidentale. Perché la maggioranza ha chiesto al Presidente Ghigo di...



SAITTA Antonino

Di non parlare!



GHIGLIA Agostino

No, no, di non parlare, Saitta, attenzione! Non basta parlare, come fai spesso tu, senza collegare quello che si dice con la giustezza del pensiero e con la correttezza della forma!



(Proteste dai banchi delle opposizioni)



GHIGLIA Agostino

Bisogna parlare da parte di chi ha la responsabilità di amministrare e non da parte di chi ha come unico obiettivo quello di distruggere!



(Proteste del Consigliere Saitta)



GHIGLIA Agostino

Lo so che tocco un tuo nervo scoperto, perché fai sempre così; non ti offendere, semmai poi mi tirerai addosso un vaso di fiori o quello che crederai fuori dal Palazzo! Allora, noi abbiamo chiesto al Presidente Ghigo non di non rispondere ma gli abbiamo detto...



SAITTA Antonino

Di non parlare!



GHIGLIA Agostino

No, Consigliere Saitta!



PRESIDENTE

Per favore, non dialogate.



GHIGLIA Agostino

Presidente, io al Consigliere Saitta non rispondo più, tanto lui parla ugualmente e dice e disdice qualunque cosa! Noi abbiamo fatto questo ragionamento, ve lo spiego, così almeno siamo molto chiari. Ci siamo detti: se il Presidente Ghigo risponde, stravolgiamo i lavori, sempre; la prossima volta ci sottoporrete un interessante dibattito...



CAVALIERE Pasquale

Avremmo già finito il dibattito, Consigliere Ghiglia!



GHIGLIA Agostino

Non è una questione di tempi, collega Cavaliere, è una questione di sostanza, non confondere la sostanza con la forma!



PRESIDENTE

Non dialogate, Consiglieri!



GHIGLIA Agostino

Non confondere la sostanza con la forma! Sei troppo intelligente per farlo!



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

Consiglieri, per favore non dialogate! Svolgete un intervento per volta.



GHIGLIA Agostino

La prossima volta ci sottoporrete un interessante e fondamentale dibattito sulla scelta della cravatta reggimentale del Presidente della Giunta.
A questo punto, lo strumento per discutere la scelta della cravatta reggimentale da parte del Presidente della Giunta è l'interrogazione! E il Presidente della Giunta, o l'Assessore competente, risponderà dopo che avrà tutti gli elementi per dare una risposta da amministratore, non da Consigliere regionale che deve fare l'opposizione e che deve cercare la provocazione soltanto per destare o tentare di menare lo scandalo! Chi amministra e chi governa - grazie al Cielo - ha un senso di responsabilità ben diverso rispetto a chi, come capita spesso anche a me ha bisogno soltanto di lanciare il sasso per vedere quanto si allarga la pozzanghera.
Abbiamo chiesto al Presidente di non rispondere, ma noi come maggioranza, non noi di Alleanza Nazionale, semplicemente perché questo Consiglio regionale possa continuare a vivere con quelle regole che si è dato; possa continuare a vivere nel rispetto del suo Regolamento e del suo Statuto; possa continuare a vivere nel rispetto del programma e della programmazione dei lavori che viene fatta dalla Conferenza dei Capigruppo per dare ancora un senso alla nostra istituzione, al di là e al di sopra del fatto contingente. Se noi accedessimo ogni volta alla mancanza di rispetto di queste regole basilari, che regolano la nostra attività non tanto amministrativa, ma quanto e prima di tutto democratica, noi di fatto accederemmo ed accetteremmo il blocco, la paralisi di qualsiasi attività amministrativa e arrecheremmo un gravissimo danno alla comunità piemontese.
Questa, per quanto ci riguarda, è la spiegazione che intendiamo dare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Io pregherei il Presidente Ghigo di non accettare i cattivi consigli per una semplice motivazione: quello di oggi è un fatto tipicamente di governo di questa Regione.
Vorrei che lui, attraverso quei consigli, non si sentisse di dire "non rispondo", perché rispondere è un'altra cosa, lui deve solo dire all'assemblea che cosa ha fatto nel merito su questo caso specifico, che questa mattina è stato dibattuto in quest'aula e che quest'aula non pu lasciare in sospeso! Può anche dirci - Presidente - che deve ancora pensare a cosa fare, ma qualcosa deve dire! Altrimenti veramente lei lascia che la maggioranza dell'assemblea interferisca su una questione che è soltanto una questione di governo e che, di ritorno, l'assemblea ha la necessità di conoscere perché il Piemonte ha la necessità di conoscere che cosa è stato fatto e se non è ancora stato fatto, che cosa si intende fare su questa questione! Guardate, io non entro mai nei fatti specifici che riguardano la Magistratura e non voglio entrare neanche oggi, ma il dibattito oggi è stato fatto, i giornali a pieno titolo hanno fatto delle affermazioni quindi credo che faccia del bene - Presidente - a lei, alla sua Giunta e anche alla sua maggioranza, oltre che, più di tutti, all'intero Consiglio che lei ci dica almeno cosa ha fatto e, se non ha fatto nulla, cosa intende fare. Oppure si riservi il tempo - sì - per darci una risposta, ma non se lo faccia imporre, questo tempo, dalla maggioranza che la sostiene! Lo dica perché lei ha la statura per poter fare questo, senza che ci siano suggerimenti che, secondo me, sono dei suggerimenti che non la portano molto lontano.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Luciano

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io penso che la richiesta avanzata dalla Consigliera Ferrero di attenersi all'ordine dei lavori stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, sia un atto di ingenuità e da questo punto di vista io la capisco e la giustifico, se è ingenuità. Se invece la richiesta, così come hanno fatto i Consiglieri Ghiglia e Gallarini prima, non è un atto di ingenuità, ma è politica, vorrei che quest'aula, in primo luogo il Presidente Ghigo, ma anche il Presidente del Consiglio, Deorsola, capissero che quando ci sono dei fatti della gravità di quelli che stiamo discutendo non c'è nessun o.d.g. stabilito a priori che possa tenere rispetto alla questione alla quale Caterina Ferrero faceva riferimento, e cioè all'agibilità democratica di questa istituzione.
Se non ci sono risposte, vuol dire che si lede pesantemente la dignità democratica di quest'aula.
Questo è il punto politico istituzionale, al quale - ripeto e non è a caso - associo anche il Presidente del Consiglio Deorsola. Se i fatti riportati dai giornali sono veri, credo che abbiano bisogno di una risposta; poi la risposta può essere la smentita, l'ammissione o altra cosa ancora: questo riguarda le informazioni e le decisioni che il Presidente Ghigo intende assumere nei confronti dell'aula e nei confronti del Governo del Piemonte.
I fatti riportati dai giornali sono che il consulente incaricato dall'Assessore Vaglio, e quindi dalla Giunta regionale, è rinviato a giudizio, insieme all'imprenditore che si è aggiudicato la gara, perché si sono resi responsabili - secondo l'accusa della Magistratura, riporto solo questo, poi è un fatto che riguarda la Magistratura - di aver truccato un appalto.
La questione che pongo è: c'è perlomeno nella nomina, nell'incarico dato al consulente una responsabilità politico-amministrativa da parte della Giunta regionale? Io credo proprio di sì, che questa ci sia.
E c'è, rispetto a questo, la necessità che la Giunta regionale si tuteli nei confronti di un consulente incaricato, e che quindi ha avuto la fiducia della Giunta regionale, il quale ha truccato un appalto? Io credo che la Giunta debba tutelarsi in questo caso.
Se i fatti sono veri - e, ripeto i fatti sono stati appurati dalla Magistratura, non lo so se siano veri o meno, perché l'indagine della Magistratura non riguarda me - ciò che interessa a quest'aula, questo Consiglio e alla Giunta sono le responsabilità politico-amministrative ed istituzionali rispetto alle quali - ripeto - noi chiediamo che venga data risposta da chi ha la responsabilità di dare risposte, e quindi dal Presidente Ghigo.
Se il Presidente Ghigo, dopo la richiesta avanzata dal Consigliere Riba, avesse risposto, questo dibattito l'avremmo già chiuso.
Consigliere Ghiglia, non c'è alcuna intenzione di ostruzionismo rispetto al bilancio... Del bilancio parleremo quando sarà ora di parlarne.
Se il Presidente Ghigo avesse risposto, tale questione sarebbe già chiusa: staremmo già parlando degli altri argomenti all'o.d.g.
Quindi, nessun impedimento da parte nostra di agibilità democratica: vogliamo una risposta su questo, perché riteniamo che se non viene data una risposta, qualunque sia la risposta del Presidente della Giunta, si calpesta la dignità di quest'aula.
La dignità personale ognuno se la tutela come intende, Presidente Ghigo e Presidente Deorsola. Noi la dignità dell'istituzione, di quest'aula la vogliamo difendere e la difendiamo, così come stiamo facendo questa mattina, e per questo motivo abbiamo avviato questo dibattito ed introdotto questi elementi.
Spero, Presidente Ghigo, che lei capisca che questo è il problema: lei deve dire che cosa intende fare sulla base delle informazioni e delle conoscenze oggi in suo possesso.
Successivamente, sulla base delle risposte, valuteremo come procedere e come affrontare - ripeto, stando alle sue risposte - le questioni che abbiamo di fronte.
Spero però che capisca che questo è il problema, non un altro. La strumentalità è di chi dice che noi siamo strumentali. Noi non siamo strumentali: vogliamo una risposta ai problemi che abbiamo posto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Ho sentito la Consigliera Ferrero parlare di onorabilità del Consiglio.
Mi sembra che la richiesta di una risposta da parte del Presidente Ghigo sia proprio finalizzata alla tutela dell'onorabilità di questa Giunta e, se vogliamo - un po' come lo vedono i cittadini, che magari non distinguono tanto tra Consiglio e Giunta - dell'istituzione Regione Piemonte.
Presidente, in passato, quando le è stato richiesto di rispondere su argomenti simili, lei ha sempre risposto, e devo dire che io ho sempre apprezzato questa sua disponibilità a rispondere in aula. Non vedo perch oggi non debba essere così.
Le assicuro che il mio Gruppo non sta facendo e non farà nessun tipo di ostruzionismo sull'approvazione del bilancio. Mi dispiace che sia stata posta questa questione; anzi, visti i disastri dello scorso anno, noi spingeremo perché questo bilancio venga approvato nel più breve tempo possibile. Quindi questa accusa non deve sicuramente riguardare la Lega però è chiaro che in una situazione di questo tipo una sua risposta ci deve essere. Noi siamo anche disponibili a discutere di un rinvio, di una richiesta di tempo da parte sua, però vorremmo che sia lei a fare questa richiesta, perché è lei il Presidente della Giunta, è lei il responsabile in capo a questa Giunta; non vedo perché questa volta debba affidare alla maggioranza un ruolo - come diceva qualcuno - di tutore del Presidente.
E allora, così come dicevano altri miei colleghi, io mi impegno a non fare oggi nessuna forma di ostruzionismo su tale questione, però richiedo fortemente una sua risposta, qualsiasi essa sia.
Lei però non può non rispondere a queste domande, perché, al di là del fatto che sarebbe la prima volta, soprattutto perché in casi analoghi anche meno gravi apparentemente, lei è stato molto più disponibile.
Io non voglio fare il discorso della tutela di Alleanza Nazionale sull'Assessore Vaglio. Questo non lo sappiamo e non possiamo saperlo, per gradiremmo veramente che lei si esprimesse; dopodiché ci impegniamo a discutere serenamente ed anche a concederle l'eventuale rinvio.
Questo per fugare ogni tipo di dubbio sul discorso che vorremmo, in realtà, bloccare la discussione del bilancio.
Però, Presidente, ci risponda come ha fatto tante altre volte in questi tre anni e mezzo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Mi associo anch'io agli interventi svolti dai vari colleghi della minoranza. Credo non ci sia molto aggiungere, in quanto è emerso abbastanza chiaramente i motivi per cui abbiamo chiesto - sia nella riunione fatta che in una serie di interventi - che ci sia adesso un intervento del Presidente del Consiglio e, in ogni caso, in tempi brevissimi, una chiarificazione della vicenda.
C'è un fatto di una certa gravità; se vogliamo onorare questo Consiglio, oggi non possiamo comportarci in modo diverso da come ci siamo comportati in altre occasioni che, tra l'altro, avevano anche una gravità e una chiarezza minore di quanto hanno avuto. A questo punto, credo l'unica cosa che possa veramente interrompere la discussione e il ripetersi di argomenti che sono già stati sviluppati sia una dichiarazione del Presidente della Giunta, dichiarazione più che mai richiesta da noi, ma che probabilmente - così la interpretiamo - rappresenta anche un'esigenza di gran parte dei Consiglieri di questo Consiglio.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente del Consiglio e colleghi, nel mio intervento avevo già immaginato che non ci sarebbe stata una risposta ed in effetti così si è verificato. Il Presidente non ha voluto rispondere. Questa, per la verità è la prima volta che non risponde.
Da questi silenzi e da questi interventi fuori luogo e un po' imbarazzati da parte dei colleghi di maggioranza deduco che la Giunta e il Presidente Ghigo non hanno fatto nulla quando è emerso che gli appalti erano stati truccati. Questo è il problema. Quando non si vuole fare nulla è perché probabilmente si intende coprire qualcosa, non c'è altra motivazione.
E' così, Presidente: se lei non parla noi possiamo interpretare i suoi silenzi come meglio riteniamo. Siccome lei ha detto che la Regione si è costituita parte civile nei confronti di qualcuno, la Regione non si è costituita parte civile, lei smentisca! Il Presidente della Giunta regionale non ha reagito al fatto che nella sua amministrazione questo appalto è stato truccato; non ha assunto nessuna iniziativa nei confronti, soprattutto, dell'Assessore che ha nominato un suo professionista in modo fiduciario, perché non è stata fatta nessuna gara. E non è vero, come dice il collega Ghiglia, che questa discussione deriva per sollevare una questione strategica nei confronti della maggioranza.
La politica è fatta anche di queste discussioni; quando c'è un problema così emergente e così importante va posto ed è grave che non lo ponga lo stesso Presidente della Giunta.
Anch'io mi associo a ciò che hanno detto prima i colleghi completamente e totalmente, però a questo punto non posso che constatare un'altra omissione e mi chiedo per quale motivo si voglia omettere di assumere iniziative rispetto a delle questioni.
E' vero o non è vero che l'appalto è stato seguito dalla segreteria particolare dell'Assessore? Basta controllare le sigle delle lettere. E cosa si è fatto nei confronti della segreteria dell'Assessore? Il Presidente del Consiglio e quello della Giunta lo sanno, tutti sappiamo che la vicenda è stata seguita dalla segreteria dell'Assessore.
E' vero o non è vero che l'architetto professionista è fiduciario dell'Assessore Vaglio? Sappiamo che è fiduciario, perché non è stato scelto fra una rosa di candidati, è stato scelto dall'Assessore Vaglio; due elementi sufficienti per poter assumere un'iniziativa politica che il Presidente Ghigo non intende assumere, perché non vuole mettersi contro l'Assessore Vaglio e soprattutto non vuole mettersi contro il Gruppo di Alleanza nazionale che lo sostiene con una forza che mi pare abbastanza evidente non abbia riscontro negli altri componenti della maggioranza, che di fronte a situazioni meno gravi, come è stato ricordato, hanno pagato un prezzo ben più alto.



PRESIDENTE

E' appena iniziato un incontro con i rappresentanti dei Cobas delle organizzazioni dei coltivatori. Intenderei sospendere i lavori e aggiornarli alle ore 14.30.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Non intendo chiudere l'argomento, ho solo detto che dato che c'è un incontro con i rappresentanti dei coltivatori, tra l'altro previsto da molto tempo...



(Reiterate proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Se il Presidente della Giunta ritiene di rispondere lo fa, io non ho argomenti per costringerlo con la forza a rispondere.
Io ho rappresentato la contemporaneità...
Io ho sempre concesso la parola a tutti nei limiti del Regolamento inteso nel modo più esteso, ho rappresentato all'aula che in contemporanea si sta svolgendo una riunione con dei rappresentanti di organizzazioni sindacali dell'agricoltura.
E' una riunione prevista da molto tempo.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Da chi è stata prevista?



PRESIDENTE

L'Assessore sta incontrando queste persone. Io ritengo che debbano essere presenti a questa riunione anche i Capigruppo, perciò ho chiesto se non è il caso di sospendere questa discussione, non di chiudere l'argomento.
La programmazione dei lavori era un'altra; è intervenuto un fatto...



(Reiterate proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Stavo solo rispondendo a una domanda che mi è stata fatta. La programmazione non può essere così rigida, altrimenti ci dovrebbero essere altre regole. Dato che questa mattina è stato evidenziato un argomento ritenuto di grande interesse ne abbiamo parlato finora. Se il Presidente ritiene di chiedere la parola va bene; diversamente, essendo le 13,30, io chiedo di sospendere la seduta e di aggiornarla alle 14.45.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.31)



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