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Dettaglio seduta n.317 del 30/12/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Informo che la I Commissione ha licenziato il disegno di legge n. 488 relativo a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1999 per la Regione Piemonte e per gli Enti dipendenti dalla Regione", per cui possiamo procedere alla sua iscrizione all'o.d.g..
Ricordo che per tale adempimento sono necessari 31 voti.
Poiché avevamo previsto l'aggiornamento della Commissione Nomine intorno alle ore 14, e vista l'urgenza da tutti ravvisata, propongo di procedere all'esame del provvedimento relativo all'esercizio provvisorio immediatamente dopo la chiusura del Consiglio, i Consiglieri componenti la Commissione Nomine sono cortesemente pregati di concludere i loro lavori.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cavaliere, Foco e Scanderebech.
Ricordo nuovamente che per l'iscrizione del provvedimento relativo all'esercizio provvisorio occorrono 31 voti: richiamo quindi i Consiglieri a rientrare in aula.
Se non si vuole dare per letta la relazione, ne attendiamo i tempi tecnici di distribuzione.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo dunque di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: disegno di legge n. 488 "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1999 per la Regione e per gli Enti dipendenti dalla Regione".
Su richiesta del Consigliere Chiezzi, si proceda alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 voti favorevoli 32 Il provvedimento è iscritto.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Relativamente alla domanda avanzata dal Consigliere Montabone, mi pare doveroso pervenire almeno all'approvazione del provvedimento relativo all'esercizio provvisorio. Successivamente, se vi saranno provvedimenti per i quali in sede di votazione si prevede l'unanimità - consenso di tutti i Consiglieri presenti - potremo esaminarli questa sera; diversamente, sarà sufficiente la contrarierà di un solo Consigliere presente per non procedere. A quel punto, i nostri lavori si concluderanno e, in coda, si riunirà la Commissione Nomine.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Per domani è previsto Consiglio?



PRESIDENTE

Se verrà richiesto da tutti i Consiglieri, sarà convocato diversamente, no.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo chieda adesso ai Consiglieri.



(Commenti in aula)


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 488: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1999 per la Regione e per gli Enti dipendenti dalla Regione"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 488m relativo a: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 1999 per la Regione e per gli Enti dipendenti della Regione".
Relatrice è la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Grazie, Presidente.
Il testo della relazione recita: "Il disegno di legge all'esame dell'aula prevede l'autorizzazione all'esercizio provvisorio per la Regione e per gli enti dipendenti dalla Regione.
Tale provvedimento si rende necessario stante la mancata approvazione in tempi utili del bilancio di previsione per l'anno 1999.
L'articolato prevede una durata di due mesi per l'esercizio provvisorio della Regione e di tre mesi per quello degli enti dipendenti dalla Regione.
Le autolimitazioni che si intende introdurre riguardano la possibilità di spesa: limitata ad un dodicesimo per mese ed una precisa elencazione allegata all'articolo 1, dei capitoli i cui stanziamenti possono venire utilizzati con le modalità descritte.
La limitazione posta agli enti dipendenti dalla Regione è enucleabile nel riferimento agli stanziamenti previsti dal bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998.
Si richiede inoltre di approvare la clausola d'urgenza per il provvedimento.
La I Commissione ha licenziato a maggioranza dei Consiglieri presenti il testo del disegno di legge a seguito di un approfondito dibattito".



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento, passiamo all'esame degli emendamenti.
ART. 1 1) Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Riba, Spagnuolo, Bertoli Chiezzi, Dutto: sostituire le parole "non oltre il 28 febbraio 1999" con le parole "non oltre il 31 gennaio 1999".
La parola al Consigliere Saitta per l'illustrazione.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, l'emendamento indica un obiettivo utile per la Regione Piemonte: limitare al massimo l'esercizio provvisorio - un mese ovvero per il tempo strettamente necessario affinché la stessa si doti di bilancio vero e proprio.
Lo stesso Assessore Burzi, in sede di relazione al disegno di legge sull'esercizio provvisorio, ha auspicato che il bilancio venga approvato entro il 31 gennaio anche se l'esercizio provvisorio è previsto fino al 28 febbraio.
Crediamo che questo auspicio, che condividiamo, non debba limitarsi ad essere tale, ma che si traduca in un impegno vero e proprio, tramite il sigillo della legge. D'altronde, l'esame del bilancio è già in fase avanzata: le consultazioni si sono già tenute, gli Assessori hanno già illustrato le parti di bilancio settoriali. L'esame è dunque già avviato si tratta di concentrare al massimo l'attenzione dei Gruppi consiliari dedicandoci completamente all'approvazione del documento. Non dimentichiamoci che l'esercizio provvisorio, con i limiti che sono stati definiti, "congela" l'attività politica. "Congelamento" che ritengo non interessi ad alcuno: né alla maggioranza né agli Assessori né all'intero Consiglio regionale.
L'emendamento, che tende ad accelerare il nostro lavoro al fine di dotarci di un bilancio, ha significato indubbiamente costruttivo ed indipendente dal percorso dell'esercizio provvisorio. Immediatamente, credo a partire dal 2 gennaio, potrebbe iniziare l'esame del documento da parte delle Commissioni; scadenza che ritengo possa essere tranquillamente mantenuta.
Ci appelliamo a tutte le forze politiche affinché l'emendamento venga approvato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Non ho copia dell'emendamento...



PRESIDENTE

Mi dicono che è stato distribuito; gliene do comunque lettura: "Sostituire le parole 'non oltre il 28 febbraio 1999' con le parole 'non oltre il 31 gennaio 1999'".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi sembra utile approfondire il contenuto dell'emendamento presentato, nonché illustrato dal Consigliere Saitta.
L'Assessore Burzi, nel proprio intervento, ha espresso l'auspicio, come ricordava il collega Saitta, di arrivare oggi all'approvazione di un vero e proprio bilancio; approviamo invece un bilancio, direi, "striminzito" ridotto ai minimi termini, che non consente quelle risposte che la Regione dovrebbe doverosamente dare al territorio, ai Comuni e alle realtà produttive.
Non si tratta solo di congelamento dell'attività politica; si rischia senza l'intervento istituzionale, un vero e proprio congelamento dell'attività amministrativa da parte di molte realtà.
E allora, se è vero che oggi approviamo lo stretto necessario, è indispensabile, a partire dal 2 gennaio, affrontare una discussione che ci permetta di portare a termine l'approvazione del vero e proprio bilancio politico della Regione Piemonte.
L'emendamento in esame, che mi pare introduca un dato estremamente costruttivo, e rispetto al quale ci sarà sicuramente da parte nostra un voto favorevole, mi pare vada nella direzione di coloro che attendono delle risposte certe da questa Regione; risposte che non possiamo far attendere oltre.
Se poi è lo stesso auspicio dell'Assessore, ritengo possa essere approvato al fine di avere, entro il 31 gennaio, un vero e proprio bilancio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non voglio usare aggettivi ridondanti, ma di fronte all'evidente fallimento della Giunta Ghigo nel portare in dote alla Regione Piemonte un bilancio preventivo, è certo che un minimo risarcimento non può che essere quanto proposto dall'emendamento che vedo con piacere ricevere la condivisione anche del collega che mi ha preceduto, per evitare alla Regione Piemonte il danno di due mesi di esercizio provvisorio.
Mi sembra, seppur minima, un'opportuna proposta per costringere la Giunta a lavorare alacremente, concedendole non più di 30 giorni per dotare la Regione Piemonte di bilancio.
Abbiamo quindi firmato l'emendamento, che consideriamo condizione assolutamente necessaria per avviare i nostri lavori. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, a parte le considerazioni dell'ultimo intervento del Consigliere Chiezzi, che non posso assolutamente condividere, concordo invece con le finalità - se le ho bene intese espresse dal Consigliere Saitta, sottese all'emendamento, che spiegano perché quest'ultimo non sia accoglibile tecnicamente (chiedo scusa se ripeto concetti già espressi in Commissione, ma credo sia utile farlo).
L'ha ricordato anche il Presidente Saitta: nella relazione al disegno di legge dell'esercizio provvisorio, come deliberato dalla Giunta - credo che il testo sia ancora disponibile - si richiedeva il termine del 28/2 auspicandone l'approvazione della parte definitiva entro il 31 gennaio e quindi quanto viene richiesto per legge, per tecnicismi insuperabili ed insopprimibili per l'invio a Roma e per il necessario esame da parte degli organi competenti, in modo da porre termine all'attuale stato di precarietà.
Approvo la volontà espressa dall'emendamento; se il collega Saitta e coloro (maggioranza o minoranza) che condividono quest'obiettivo sono d'accordo, ritengo opportuno trasformare l'emendamento in un ordine del giorno - provvedimento ancor più impegnativo.
Non so quando la Presidenza del Consiglio intenda riaprire i lavori prendendo atto che alcune fasi dell'esame del disegno di legge di previsione 1999/2001 sono già state effettuate - così come ricordava il collega Saitta - ritengo che con una convocazione delle sette Commissioni di merito, un periodo adeguato di esame in sede di I Commissione ed un altrettanto adeguato periodo per la discussione in Consiglio - una settimana/dieci giorni - si possa ragionevolmente pervenire ad un esame completo dell'intero testo di legge.
Se minoranza e maggioranza convenissero su un percorso strettissimo di lavori di Consiglio, Commissioni ed Aula, per arrivare celermente al voto sul disegno di legge, anche se non so se sia prassi che un Assessore sia firmatario di un ordine del giorno, aggiungerei oltre alla mia firma, ogni e qualunque forma di impegno.
Nella forma proposta, purtroppo, il documento non è accettabile tecnicamente, perché il 31 gennaio è data che l'Amministrazione potrebbe prefissarsi se il bilancio fosse approvato entro il 31 dicembre, visti i tempi necessari da aggiungersi, per mero tecnicismo, per l'invio da parte degli Uffici della Presidenza a Roma (normalmente, 5 giorni) e il mese di tempo che Roma richiede per quanto di sua competenza.
Non essendo contrario allo spirito che anima l'emendamento, suggerisco di presentare uno stringente ordine del giorno che obblighi ed impegni la Giunta ed il Consiglio a celeri esami di Commissioni di merito (I Commissione compresa) e di aula.
Se l'emendamento potesse essere ritirato e trasformato in ordine del giorno, bene; diversamente, ci asterremo condividendone lo spirito, ma non l'accessibilità, per meri motivi tecnici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta, per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Presidente, apprezzo il fatto che anche la Giunta, e in modo particolare l'Assessore al bilancio, concordi sullo spirito della proposta.
Mi sembra un dato positivo; d'altronde ho ripreso tale e quale il suggerimento e l'auspicio che da lui stesso ha formulato nella relazione al disegno di legge sull'esercizio provvisorio. Sicuramente abbiamo due possibilità...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il tempo suggerito dalla Giunta è il 28/2; tecnicamente, il minimo fattibile...



PRESIDENTE

E' un termine "entro il quale"...



SAITTA Antonino

Certo. Averlo formulato con un emendamento alla legge, mi sembrava il modo più sicuro, certo ed impegnativo affinché l'auspicio diventasse realtà. Temo che in assenza di un'indicazione così stringente di una data ravvicinata (abbiamo già avuto modo di verificare in passato che per una serie di situazioni, in parte da addebitare alla maggioranza e in parte alle opposizioni, i termini non siano stati rispettati), si arriverà molto probabilmente ad approvare il bilancio di previsione per il 1999 al 28 febbraio; dopodiché, inizierà la procedura dell'invio a Roma, ecc.: la Regione Piemonte avrà di fronte tre mesi di esercizio provvisorio.
Se la Giunta e l'Assessore mantengono le scadenze previste nell'attuale disegno di legge - 28 febbraio - probabilmente, per motivi diversi, sia le forze di maggioranza sia di opposizione, arriveranno a concludere il lavoro di esame e di approvazione del bilancio il 28 febbraio; dopodich inizieranno tre mesi di esercizio provvisorio, che non credo la Regione Piemonte sia in grado di sopportare, congelando la propria attività politica.
Avrebbe avuto un suo significato la proposta originaria del 28 febbraio se collegata al precedente disegno di legge, che utilizzava l'art. 36 della legge della contabilità regionale, senza limiti; ma avendo concordato insieme dei limiti, sottolineando la precarietà e l'emergenza di un esercizio provvisorio, occorre tener presente che gli stessi congelano completamente e totalmente l'attività politico-amministrativa della Giunta.
Non voglio qui richiamare le richieste che alcuni Assessori hanno formulato e che in Commissione non sono state accolte, perché tutti quanti abbiamo detto: "Si tratta di garantire l'emergenza, la precarietà".
Chiedo dunque alla Giunta se è davvero per di un blocco e di una paralisi completa dell'attività amministrativa. Personalmente, spero di no.
L'unica modalità possibile è che questa data, fissata quando si pensava ad un disegno di legge senza limiti (allora era comprensibile), subisca un'anticipazione; ricordo che il nuovo disegno di legge, così com'è stato presentato, prevede sostanzialmente stipendi e pagamenti delle utenze.
Assessore e Presidente Ghigo, come non accogliere la disponibilità delle minoranze ad impegnarsi non con un ordine del giorno, ma con una legge (lo propone la minoranza), ad approvare il bilancio di previsione entro il 31 gennaio, con un atto forte, non soltanto di volontà politica? Come rifiutare questa disponibilità? Trovo veramente paradossale che la minoranza si renda disponibile e si assuma l'impegno politico di approvare il documento di bilancio e che la Giunta rifiuti tale disponibilità: siamo veramente al paradosso. Credo invece che il Presidente Ghigo, con quest'impegno politico che si assume la minoranza, abbia elementi di carattere politico nonché normativo per richiamare tutto il Consiglio tutte le forze politiche, comprese quelle di minoranza, al rispetto di un impegno proposto dalle stesse.
Dopodiché, se non intende accogliere l'invito e la disponibilità a far sì che la fase di blocco amministrativo si riduca allo stretto tempo necessario e preferisce che tale periodo venga allungato, il Presidente è libero di farlo.
Il nostro era spirito totalmente costruttivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, lo spirito esposto, proposto e ribadito, non possiamo che apprezzarlo: è, infatti, assolutamente condivisibile.
Lo spirito, però, non il testo dell'emendamento, perché - collega Saitta - chi è stato Sindaco per molti anni come te, sa che affinch l'esercizio provvisorio duri fino al 28 febbraio, il bilancio deve essere approvato entro il 31 gennaio (poi ci sono i 30 giorni previsti per quanto di competenza del Commissario di Governo). Se accettassimo l'emendamento così come letteralmente formulato, per stare nella data del 31 gennaio entro il 3 gennaio il Consiglio dovrebbe approvare il bilancio.
Questo è irreale; sappiamo tutti che, per Statuto, il primo Consiglio del prossimo anno dovrà essere convocato intorno al 17/18 gennaio.
Abbiamo dibattuto per ore in sede di Commissione sull'opportunità che il testo dell'articolato collimasse con numeri e diciture dei capitoli; lo stesso spirito deve collimare con i termini letterari dell'emendamento: diversamente, non so più come considerarlo.
Lo spirito dell'emendamento lo recepiamo al 100%; d'altronde, penso che non possa essere che così e non possa che far piacere; avremmo gradito che l'emendamento traducesse letteralmente lo spirito che ne ha spinto la presentazione.
E' comunque irrealistico prevedere che entro il 31 gennaio, sul bilancio approvato dal Consiglio Regionale, possa esserci il visto del Commissario di Governo (e penso che chi ha rivestito la carica di Sindaco queste cose le sappia).
A maggior ragione, mi sembra che questa stonatura non abbia presupposti di concretezza credibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Forse una via d'uscita c'è. L'unico problema è che, secondo me, non basta la fotografia del cammello: per fare l'affare, bisogna che ci sia il cammello. Il cammello quale può essere? Non l'emendamento, che è la fotografia del cammello. Il cammello, che testimonia fisicamente la volontà espressa dal collega Saitta, da parte della minoranza, di addivenire alla votazione del bilancio in termini super stringenti, ci è fornito - non ricordo bene, sicuramente sbaglierò - o dal nostro Statuto o dal Regolamento, dove si dice che la Conferenza dei Capigruppo può decidere sulle leggi di bilancio e sul contingentamento dei tempi.
La via d'uscita è questa: riuniamo la Conferenza dei Capigruppo.
L'unanimità di quest'ultima decide il contingentamento dei tempi in maniera tale che il bilancio della Regione Piemonte venga ineluttabilmente votato entro una determinata data, prima, per dare il tempo a chi di competenza di apporvi il visto. In tal modo, a mio parere, l'emendamento viene addirittura superato.
A questo punto, siamo assolutamente pronti e disposti, se decidiamo tutti assieme di contingentare i tempi al 3 gennaio, ad esaminare il documento da domani - fatte salve le tre ore per brindare all'anno nuovo e metà giornata dell'1 gennaio per smaltire i fumi postumi ai brindisi stessi e dall'1 pomeriggio, fino eventualmente al 3/4/5 gennaio, chiedendo tramite contatti romani, ogni qualsivoglia procedura accelerata.
Ripeto: tutto ciò, se la Conferenza dei Capigruppo all'unanimità decide il contingentamento dei tempi di esame del bilancio.
Perfetto. Nessuno, più di noi, sarà felice per il fatto che il bilancio della Regione Piemonte non venga vissuto con l'ansia della provvisorietà ma abbia tutta la dignità di un documento approvato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi secca molto, anche a livello personale, dover dire che il Consigliere Ghiglia ha esattamente detto quanto stavo per dire io stesso.
Accolgo il suggerimento del Consigliere Saitta - non posso che aderire ovvero che un emendamento rafforzi la volontà di arrivare per legge ad una data ravvicinata: si fissi pure il percorso per l'esame in sede di Commissione ed in aula. Qualunque sia il giorno entro il quale ci si assume l'impegno di approvare il bilancio (più i 30 che i tecnicismi richiedono) quella sarà la data che io annuncio e accetto come termine da indicare nell'emendamento alla legge.
Ripeto: si fissi un percorso (quello che la Conferenza dei Capigruppo converrà) e si aggiungano i 30 giorni previsti per l'apposizione del visto del Commissario di governo. Quella data, qualunque essa sia, venga posta l'emendamento è già accettato - come limite dell'esercizio provvisorio.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Credo che il contingentamento dei tempi sia già contemplato dal nostro Regolamento, qualora abbia l'unanimità della Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Di tutti?



PRESIDENTE

Il contingentamento è possibile con l'accordo di tutti i Capigruppo.
Credo non sia necessario convocare immediatamente una Conferenza dei Capigruppo, ma possiamo prevederla subito dopo la conclusione dei nostri lavori in aula.



(Interventi fuori microfono di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Collega Chiezzi! Non posso fare due cose contemporaneamente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non vorrei che uscendo da quest'aula ciascuno di noi avesse la convinzione che l'approvazione del bilancio dipenda soltanto dai tempi e dall'organizzazione.
L'approvazione del bilancio - lo sanno ormai tutti: vecchi e nuovi non dipende solo dal contingentamento di tempi, da modifiche regolamentari che comportano modifiche statutarie, da dichiarazioni comunicate all'esterno, da scambi di colpi e dichiarazioni di responsabilità altrui l'approvazione di un bilancio dipende dalle politiche di bilancio, sulle quali devono confrontarsi non i Gruppi consiliari ma tutti i Consiglieri regionali.
Non facciamo finta - per cortesia - che il problema del bilancio sia una questione di tempi: è una questione politica.
L'ordine del giorno proposto, se mi permettete, che tecnicamente non sta in piedi, fa ridere. Sono tre o quattro giorni che sentiamo dire che le approvazioni e gli aggiornamenti dei bilanci approvati sono questioni tecniche. I bilanci sono questioni squisitamente politiche! L'approvazione o meno - di questa sera dell'esercizio provvisorio è politica, non rappresenta certo la volontà di farlo slittare a gennaio o febbraio.
Se questa sera, anziché l'esercizio provvisorio, avessimo approvato il bilancio della Regione Piemonte, ci sarebbe stato qualcuno che si sarebbe preoccupato di come pagare, il prossimo mese, gli stipendi ed altre cose in attesa dell'approvazione del Commissario di Governo? Nessuno. Poiché di fronte ad un bilancio approvato dal Consiglio regionale, in dieci giorni ci sarebbe stato il visto del Commissario di Governo, e nessuno si sarebbe preoccupato di trovare i quattrini tre giorni in ritardo.
La preoccupazione è relativa alla gestione programmatica della Regione Piemonte: non si sa cosa succederà, non vi è alcun binario sul quale inserirsi. Questa è la vera preoccupazione, non quella, tecnica dell'approvazione, del visto del Commissario di Governo.
Diciamo la verità: l'emendamento presentato può anche avere carenze tecniche, che però interessano fino ad un certo punto. Infatti, qualora entro la fine di gennaio fosse approvato il bilancio della Regione Piemonte, nessuno si preoccuperebbe dei dieci giorni entro i quali il Commissario di Governo provvede a vistarlo.
Il problema è un altro: sta nelle difficoltà a trovare un consenso sulle linee politiche, pur con tutta la buona volontà da parte di tutti.
Questo quanto doveroso per essere onesto con me stesso e con gli altri colleghi presenti in quest'aula; diversamente, giochiamo sulle sottigliezze.
Quindi l'emendamento è approvabile. Smettiamola, per favore, di dire che tecnicamente non è accettabile! Sono quattro giorni, Assessore, che sentiamo dire che sono in discussione solo questioni tecniche.
L'emendamento è politicamente accettabile, ed è per questo che l'ho sottoscritto e lo voterò.



PRESIDENTE

Mi sovviene che una riunione dei Capigruppo, non essendo presenti tutti i Capigruppo (uno è in congedo), non è tecnicamente utile, almeno ai fini ipotizzati.
Non essendoci altre richieste di dichiarazione di voto, pongo in votazione l'emendamento n. 1) Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 19 voti favorevoli, 23 contrari, 9 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Spagnuolo, Saitta Miglietti, Papandrea: All'art. 1 è aggiunta la frase "...e limitatamente ad un ventiquattresimo per mese degli stanziamenti iscritti ai capitoli 10.640/10.550/24.080".
Non essendoci richieste di dichiarazione di voto, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento non è accolto con 19 voti favorevoli e 32 contrari.
Mi permetto di ricordare, come ho già detto in Commissione, che restano o potrebbero restare escluse dall'operatività le Consulte e il CORERAT.
In particolare, il CORERAT è un obbligo di legge che abbiamo bisognerebbe ricorrere ad interpretazioni delle norme, che si stanno esaminando, ma voglio rappresentare all'Aula che, se si ritiene di far funzionare il CORERAT agevolmente, potrebbe essere opportuno inserire nell'allegato il capitolo 10220, relativo allo stesso e alle Consulte.
Mi sono permesso di rappresentare il problema anche in Commissione facendo presente che non risulta inserito tale capitolo. Può darsi sia possibile effettuare queste spese ricorrendo ad un'interpretazione sistematica, però desidero che l'Aula sia informata.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Il problema che lei ha sollevato in Commissione è importante; non so se sia possibile porvi rimedio senza snaturare l'accordo preso e condiviso.
Lei ha fatto l'esempio del CORERAT. Personalmente, conosco il problema e so che non è soltanto previsto da una legge nazionale, ma che anche il garante per l'editoria prevede degli obblighi che il CORERAT deve ottemperare.
Pongo solo una domanda (vorrei una risposta tecnica; diversamente presento un emendamento sul capitolo, chiedendo di inserirlo - e chi vuole lo boccia): la conseguenza tecnica del mancato funzionamento del braccio regionale del garante per l'editoria, cosa comporta? Non vorrei essere chiamato in causa domani per avere impedito il funzionamento del garante per l'editoria sul Piemonte: solo questo. Se questa è l'unica fra le Consulte e le Commissioni ad avere questa peculiarità ed urgenza, mi permetto di sottolinearla.
Chiedo una risposta all'Assessore - che si sta giustamente consultando chiedo anche di prestare particolare attenzione al problema, che è assai serio; non si tratta di Commissione, ma del braccio regionale del garante per l'editoria.



PRESIDENTE

Con un'interpretazione sistematica probabilmente è possibile soprassedere. Ho voluto, però - e chiedo scusa se ho fatto perdere del tempo - rappresentare il problema all'Aula.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Intervengo affinché ci sia la registrazione di queste precisazioni e quindi la conseguente ufficialità.
Io stesso avevo tentato, su suggerimento del Presidente (è inutile nascondere i fatti), di presentare un emendamento in tal senso. Siccome però, la proposta del Presidente Deorsola in I Commissione non sembrava aver accolto quell'entusiasmo unanime che ci si aspettava, abbiamo interpellato i funzionari, e il dottor Lesca, soprattutto, che ovviamente ha parlato anche con l'Assessore, prima che con noi.
Il dottor Lesca ha detto di garantire per iscritto, con un parere tecnico, che è possibile attingere a capitoli già esistenti per questa questione, senza emendamento. A quel punto ho ritirato l'emendamento che avevo firmato e che mi accingevo a presentare.
Secondo me, dunque, non abbiamo perso tempo; la registrazione di questo dibattito semmai avvalora in modo ufficiale queste questioni, quindi dà garanzie al Consiglio affinché non ci sia quella scopertura che paventava il collega Ghiglia, non sapendo giustamente di questa vicenda.



PRESIDENTE

Ho voluto rappresentare il problema; se questo non raccoglie l'unanimità, non ci sono motivi per procedere in tal senso.
Passiamo ora alla votazione del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 32 voti contrari 19 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 32 voti contrari 19 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 32 voti contrari 19 L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 hanno risposto SI' 31 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, vorrei sottolineare l'urgenza di una proposta di deliberazione, la n. 631, relativa al riparto per l'anno '98 del Fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali.
Si tratta di provvedimento urgente e, visto che lei prima ha detto che qualora vi fossero stati dei provvedimenti ampiamente o unanimemente condivisi li avrebbe posti in discussione, le chiederei di accertare tramite l'aula o tramite la Conferenza dei Capigruppo - se sussistono le condizioni per arrivare alla discussione e all'approvazione della deliberazione in oggetto.



PRESIDENTE

Ho detto che avrei posto in votazione solo i provvedimenti unanimi.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Presidente, mi pare che il provvedimento non sia unanime; è piuttosto importante, ma dipende dalle risposte che l'Assessore ritiene di dare rispetto a tutti i chiarimenti e alle questioni che abbiamo posto nella seduta di lunedì.
Non credo che il Consiglio abbia dimenticato la discussione, anche vivace, e la sospensione del punto all'o.d.g. E non credo, Assessore, che possiamo risolvere la questione semplicemente con una comunicazione, che è importante e di cui terremo conto, ma che nulla ha a che fare con la deliberazione che ci è proposta.
Abbiamo chiesto di conoscere, rispetto ai 90 miliardi, l'entità della quota destinata alla psichiatria o, comunque, come la Regione - sanità o assistenza - intende coprire le spese per la psichiatria.
Abbiamo chiesto di conoscerne la suddivisione, centro di spesa per centro di spesa o consorzio o ASL o Comuni; abbiamo inoltre chiesto, ma l'Assessore ha introdotto il problema, qual è il rapporto rispetto al bilancio 1999.
L'Assessore, in effetti, ha introdotto questa parte di problematica noi ci eravamo limitati alla proposta di deliberazione relativa al saldo 1998.
Abbiamo anche chiesto di conoscere la ponderazione della divisione che è stata fatta, perché ritenevamo la deliberazione piuttosto scarna rispetto alla documentazione necessaria per poter valutare ed esprimere un voto, non solo come componenti della IV Commissione, ma come componenti del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Per rispettare l'impegno assunto, chiedo se, con una breve dichiarazione dell'Assessore, è possibile raggiungere l'unanimità. Al momento non ci sono le condizioni che avevamo ipotizzato; con una dichiarazione possiamo verificare se è possibile recuperare queste condizioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rubatto; ne ha facoltà.



RUBATTO Pierluigi

Ritengo che questa deliberazione sia molto importante per i servizi socio-assistenziali della nostra Regione, per i Consorzi ed i Comuni che debbono ottenere dei fondi. Chiedo quindi una dichiarazione dell'Assessore sulla possibilità di svolgere una relazione al prossimo Consiglio regionale sulla psichiatria, sui fondi disponibili e sugli interventi a favore della psichiatria, ma suggerirei di porre in votazione stasera questa deliberazione, che è importante.
E' evidente che una dichiarazione dell'Assessore in aula sui fondi della psichiatria assume carattere di ufficialità.
Invito dunque tutti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione a votare la deliberazione, che - ripeto - è importante per portare avanti le problematiche e gli interventi al servizio dell'assistenza: sono infatti molti i fondi che devono essere restituiti ai Comuni.



PRESIDENTE

L'invito del Consigliere Rubatto può essere accolto? Prego, Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Presidente e cortesi colleghi, la volta scorsa mi erano stati chiesti i bilanci di tutti i consorzi; poiché non è cosa di poco conto e molti funzionari erano in ferie, ho portato tre malloppi notevolissimi che ovviamente, non posso sintetizzare: non c'è stato il tempo materiale per una sintesi dei bilanci dei vari consorzi.
Mi era però parso di capire che il problema principale fosse la psichiatria per il '98.
Per quanto attiene il '98, debbo dire che era mia intenzione inviare in data di domani, 31 dicembre '98, a tutti i Direttori generali delle ASL del Piemonte una circolare con la comunicazione che tutte le spese effettuate per i soggetti psichiatrici al 31/12/98 sono a carico del bilancio delle ASL stesse.
Per inciso, riferendomi a quanto testé affermato dalla collega Bortolin, debbo dire che, tra le altre cose, avevo già specificato, in un sintetico documento, che per il 1999 la spesa per la psichiatria si aggirerà intorno ai 32 miliardi; per cui, i 30 miliardi previsti con il nuovo capitolo definito nei giorni scorsi possono essere sufficienti per coprire sia la spesa per i 500 pazienti ex OOPP, sia per i circa 1000 malati psichiatrici collocati in altre strutture territoriali.
Comunque, ripeto, per quanto riguarda la deliberazione in oggetto, il riparto non riguardava la psichiatria, ma si trattava di un riparto pressoché concordato con gli Enti gestori da parte del sottoscritto e dei funzionari dell'Assessorato.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La dichiarazione è soddisfacente? Fuori microfono, mi giunge una voce contraria, per cui non si sono realizzate quelle condizioni che avevo posto all'inizio della discussione. Questo punto non può dunque essere esaminato per mancanza di unanimità.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.05)



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