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Dettaglio seduta n.315 del 28/12/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Il ritardo con cui iniziamo i lavori è collegato al protrarsi dell'attività della I Commissione, la quale non ha ancora licenziato i provvedimenti relativi all'esercizio provvisorio.
Per calendarizzare meglio i nostri lavori, propongo di sospendere la seduta e di aggiornarla alle ore 14.30, convocando alle ore 13.00 la Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Chiederei, a nome dei Capigruppo del centro-sinistra, di poter rinviare la riunione dei Capigruppo alle ore 14,30. Ritengo però che una riconvocazione del Consiglio nel pomeriggio possa riscontrare una limitata presenza, quindi una scarsa utilità.
Possiamo utilmente prevedere di discutere gli argomenti che avevamo dedicato alla seduta di oggi nella seduta di mercoledì prossimo già convocata.



PRESIDENTE

Proporrei di discutere oggi le proposte di deliberazione che hanno come scadenza il 31 dicembre, licenziate dalle Commissioni all'unanimità.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Scusi, Presidente, si tratta di provvedimenti che hanno un largo consenso, ma ve ne sono parecchi, quindi è probabile che un minimo di riflessione o valutazione sia opportuna. Pertanto, non li considererei esauribili in pochi minuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Per adesso mi limito a dire che se si addiviene all'idea di non riconvocare il Consiglio per oggi, il prossimo Consiglio dovrà prevedere come primo punto all'o.d.g. la discussione sull'esercizio provvisorio e non quegli eventuali provvedimenti che avevamo deciso di discutere il 30 dicembre.



PRESIDENTE

Così è già adesso, perché la convocazione riporta che, se licenziati in tempo, dopo il punto relativo alle comunicazioni del Presidente, è previsto l'esame dei due provvedimenti relativi all'esercizio provvisorio. Si tratta solo di stabilire a che ora convocare la Conferenza dei Capigruppo.
Chiedo pertanto di anticipare la Conferenza dei Capigruppo alle ore 14 per poi iniziare i lavori del Consiglio alle ore 15.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.29 riprende alle ore 15.25)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bertoli, Cavaliere Dutto, Farassino, Foco, Majorino, Miglietti, Rossi e Viglietta.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 25 Consiglieri. Il numero legale non è assicurato pertanto le attività del Consiglio sono aggiornate di 30 minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.35 riprende alle ore 16.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il numero legale è sempre 26. Vedo che alcuni Consiglieri che prima erano assenti sono rientrati, credo di poterlo dare per acquisito.



CHIEZZI Giuseppe

Facciamo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Procediamo alla verifica del numero legale per controllare se ci sono le condizioni per procedere nei nostri lavori.
Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 28 Consiglieri. Il numero legale è assicurato.


Argomento: Immigrazione

Esame proposta di deliberazione n. 632: "Programma 1998 di interventi in materia di immigrazione extracomunitaria"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame della proposta di deliberazione n. 632, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Tale proposta di deliberazione in VII Commissione ha avuto i voti favorevoli dei Gruppi Forza Italia, Misto, Cristiano Democratici Uniti e Democratici di Sinistra.
Non sono stati presentati emendamenti.



CHIEZZI Giuseppe

Si può avere l'illustrazione da parte dell'Assessore?



PRESIDENTE

E' stata richiesta al proponente un'illustrazione sul provvedimento.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Il provvedimento in esame, iscritto al punto 4) all'o.d.g., riguarda il programma 1998 di interventi in materia di immigrazione extracomunitaria.
In realtà, questo provvedimento - ed è il motivo per cui ne ho chiesto l'iscrizione alla riunione dei Capigruppo - dovrebbe permettere uno stanziamento di 500 milioni per fare fronte ad un impegno assunto con le Prefetture, anche nell'ambito della discussione della legge n. 640, che prevede lo stanziamento per la creazione dei Centri d'accoglienza, un progetto in itinere di cui si discute a tutt'oggi.
La decisione e la richiesta di accelerare l'approvazione di questa proposta di deliberazione, che è già stata votata nell'ambito della Commissione, ha dunque l'obiettivo di permettere la spesa di questa risorsa finanziaria, nel tentativo di risolvere, attraverso la Prefettura di Torino, alcune eccezionalità e criticità che si sono verificate nell'ambito di alcune situazioni, specificatamente nel Comune di Venaria e nella Città di Torino, onde dare la possibilità a questi Comuni di fare fronte ad eccezionalità relative ad alcuni campi nomadi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Questa proposta di deliberazione è stata presentata dalla Giunta regionale e prevede il programma degli interventi in materia di immigrazione extracomunitaria da parte della Regione Piemonte per il 1999. E' una tematica complessa, delicata e difficile, ma molto attuale ed in questo momento il Piemonte ha grosse perplessità in questo senso.
La proposta di deliberazione in discussione è prevista dalla L.R. n.
64/89, che all'art. 3 prevede che la Giunta regionale, entro il 31 ottobre proponga al Consiglio regionale il programma annuale degli interventi per i problemi dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie. E', quindi un appuntamento importante e previsto.
Il delicato problema dei cittadini stranieri, della loro difficile situazione economica, sociale ed occupazionale, non trova, spesso anche all'interno delle istituzioni (dal Parlamento alle Regioni alle Province ai Comuni), l'adeguata attenzione richiesta.
Come emerge dalla proposta di deliberazione, in Piemonte vi sono delicatissime e difficilissime situazioni di disagio, di insofferenza, di razzismo, che non possono che offendere la dignità umana. Mi riferisco ai gravi episodi accaduti a Torino, ma che hanno un riflesso su tutto il territorio regionale. La situazione è difficile a Novara, a Vercelli, anche ad Alessandria; le Prefetture sono sovraffollate.
Il capitolo 12000 del bilancio regionale 1999 prevede uno stanziamento di 500 milioni, che reputo totalmente insufficiente per affrontare adeguatamente il problema nella sua globalità. Considero importante che il Piano interistituzionale degli interventi per l'inserimento degli immigrati nella scuola dell'obbligo sia previsto in quest'ottica; attraverso la scolarizzazione, i ragazzi extracomunitari possono migliorare la loro posizione e la conoscenza della lingua italiana e quindi inserirsi più facilmente.
In questa logica, auspichiamo anche che venga approvato il Regolamento nazionale della disciplina dell'immigrazione; il provvedimento in esame seppure molto timido, può essere un passo iniziale e positivo in tal senso.
Questa proposta di deliberazione può essere un aiuto molto marginale ripeto che 500 milioni sono insufficienti - per quegli Enti locali piemontesi che versano in difficoltà estrema, a causa delle proporzioni enormi e non gestibili che sta attraversando il fenomeno dell'immigrazione.
Ci auguriamo maggiore sensibilità e rispetto nei confronti dei cittadini stranieri presenti nel nostro Paese e in particolare nella nostra regione.
Concludo ribadendo che questo provvedimento, pur essendo altamente insufficiente, rappresenta comunque l'inizio di una discussione che dovrà essere diversa, così come diversi dovranno essere gli stanziamenti a bilancio per questo problema umano delicatissimo che dovrà essere preso nella dovuta considerazione negli anni a venire. Diversamente non saremo all'altezza di un Ente importante qual è la Regione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Grazie, Presidente. Vorrei porre qualche domanda di approfondimento al Presidente della Giunta, che ha illustrato la proposta di deliberazione.
Sono stati finanziati 500 milioni per i progetti in relazione ai Comuni che ne fanno richiesta (sono stati citati i Comuni di Torino, Venaria Vercelli, Novara, ecc.). Viene, inoltre, approvato uno schema di convenzione che affronta alcuni temi, tra cui l'educazione.
La prima questione è questa: quanti sono stati i Comuni che hanno fatto richiesta di finanziamento di progetti? Quanti Comuni hanno richiesto alla Regione di finanziare in parte un investimento riguardante i progetti rispetto all'immigrazione? A quanto ammontano, in termini finanziari, le richieste da parte dei Comuni? Il territorio ha presentato una richiesta rispetto alla forma di intervento sull'immigrazione; la Regione in che forma ha risposto? Questo, per capire se la risposta della Regione è sommaria rispetto alle esigenze dei territori o se la Regione, come Ente di programmazione ha individuato delle linee importanti o prioritarie rispetto ai temi dell'immigrazione, al di là della prima o della pronta accoglienza o dei campi di accoglienza per gli immigrati.
Desidero informare il Consiglio, ma sicuramente gli altri Gruppi ne sono già a conoscenza, che da quando è stato convocato il Consiglio regionale (ormai da tre anni e mezzo) non è mai stata convocata una sola volta la Consulta dell'immigrazione.
Esiste una Consulta regionale che tiene conto dell'emigrazione e dell'immigrazione, ma i temi dell'immigrazione, che vengono affrontati oggi, in questo caso, ma che sono stati più volte affrontati rispetto ai problemi del lavoro, della sanità, ecc., non sono mai stati discussi in un luogo diverso, al di là del Comitato di solidarietà, che però affronta la materia sotto altri aspetti e forme di intervento.
Questa la considero una responsabilità della Giunta regionale ed anche questa potrebbe essere un'occasione di risposta da parte del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

La Regione Piemonte, con l'approvazione della L.R. n. 64/89, che risale ormai a dieci anni fa, affrontò per tempo, in maniera quasi preveggente, il fenomeno dell'immigrazione nel nostro Paese.
D'altra parte, questa esigenza si poneva per il fatto che già allora erano evidenti i problemi demografici che si sarebbero presentati in Piemonte.
Ricordo che, proprio in quell'epoca, era stato fatto un rapporto allarmante dalla Fondazione Agnelli in cui si evidenziava il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione piemontese e quindi, con questa legge, in qualche modo si voleva favorire l'inserimento di nuove forze lavoro attraverso un processo di integrazione delle stesse forze nella realtà economica e sociale del Piemonte.
La Regione fu quindi preveggente; però, nel tempo, lo spirito della legge è stato disatteso sia perché, per un certo numero di anni, le risorse disponibili - sempre poche centinaia di milioni - sono state utilizzate per finanziare interventi che non avevano un carattere strutturale, sia perch negli ultimi anni, all'interno della maggioranza, si sono verificati dei contrasti molto netti proprio sul problema dell'integrazione della popolazione immigrata. Questo contrasto ha portato ad un immobilismo che di fatto, quest'anno (1998), ha trovato la sua massima espressione, tant'è che la delibera che ci viene presentata affronta delle situazioni di emergenza, cioè tradisce - caro Presidente - quello che era lo spirito della L.R. n. 64/89, che andava proprio al di là dell'emergenza.
E che questa delibera costituisca un passo indietro rispetto alla L.R.
n. 64/89 lo dimostra il fatto che le proposte presentate dai Comuni che dovrebbero far fronte a situazioni di emergenza, e che sono richiamate nella deliberazione, complessivamente impegnano risorse per circa - se ricordo bene - 280/300 milioni. Ma, tant'è: cosa fatta, capo ha.
Nella delibera si dice che l'erogazione di queste risorse avverrà subordinatamente alla presentazione di progetti di accoglienza da parte dei Comuni che, su segnalazione delle Prefetture, presentano situazioni allarmanti.
Mi auguro che questo aspetto venga fatto presente con la dovuta attenzione alle Amministrazioni che dovranno beneficiare di queste risorse affinché l'erogazione delle risorse regionali non sia fine a se stessa, per tamponare dei buchi, delle situazioni di emergenza peraltro abbastanza note, ma in qualche modo corrisponda ad un progetto locale di accoglienza che può trovare, con l'utilizzo delle risorse regionali, un'ulteriore implementazione.
Ricordo che questo programma si riferisce al 1998 e avrebbe dovuto essere presentato - se ricordo bene - per il parere della competente Commissione consiliare, già nel mese di aprile 1998.
Ma, come dicevo, cosa fatta capo ha, perché le risorse, anche se limitate, sicuramente verranno utilizzate per far fronte a situazioni che richiedono un sollievo e comunque costituiscono un segnale politico che la Regione dà e al quale noi diamo la giusta importanza.
Però, con l'occasione, vogliamo ricordare che per il 1999 si pu registrare effettivamente un'inversione di tendenza. Perché? Perché, come ricordava prima il Presidente, la legge n. 40 recentemente approvata dal Parlamento destina all'accoglienza della popolazione immigrata risorse più significative.
Recentemente, sulla Gazzetta Ufficiale - se ricordo bene in un numero della fine di novembre - è stato pubblicato il decreto ministeriale che ripartisce le risorse fra le diverse Regioni; al Piemonte sono stati assegnati - sempre se ricordo bene - 2 miliardi e 800 milioni circa.
A questo punto, le risorse regionali nella proposta di bilancio circolata in queste settimane subiscono un'implementazione significativa perché si passa dai 500 milioni del 1998, che con questa delibera impegniamo, ad un miliardo e 100 milioni; per cui, complessivamente, nel 1999, si potrebbe disporre, per politiche a favore dell'immigrazione, di circa 4 miliardi, di cui 2 miliardi e 700 milioni già disponibili, a prescindere dalle vicende del bilancio 1999.
La richiesta che faccio, Presidente Ghigo, a nome del Gruppo, è dunque la seguente: occorre predisporre rapidamente il programma di utilizzo dei fondi disponibili, compresi quelli regionali che scaturiranno dalle decisioni che si prenderanno in merito all'esercizio provvisorio, onde consentire a tutte le Amministrazioni, a tutti gli Enti che si candidano a beneficiare di queste risorse, di presentare rapidamente, quindi nelle prossime settimane, le loro proposte.
Peraltro, mi risulta che la Commissione regionale (la Consulta regionale per l'immigrazione) - spero che sia quella insediata al Consiglio regionale - in una seduta del mese di novembre abbia espresso un suo parere rispetto alle linee che andrebbero sostenute nel corso del 1999, quindi abbiamo già il parere della Consulta regionale per l'immigrazione.
Questo insieme di ragioni - parere della Commissione regionale per l'immigrazione, fenomeno di immigrazione sempre più diffuso e preoccupante per alcuni aspetti e disponibilità di risorse significative per il 1999 dovrebbe mettere il Consiglio nelle condizioni, se la Giunta fa le sue proposte, di poter approvare il programma 1999 già nel corso della primavera.
Poiché il nostro giudizio di voto sul programma 1998, che in qualche modo costituisce - come dicevo prima - un arretramento rispetto a quanto è stato fatto negli anni passati, può trovare una sua più precisa definizione sulla base degli impegni che prenderete per il 1999, la Giunta assume l'impegno di presentare entro il mese di febbraio, alla competente Commissione, il programma 1999, onde consentire di raccogliere le proposte dei diversi Enti interessati immediatamente dopo e di attivare le risorse disponibili già nel corso della primavera? Questa è la domanda che formulo, perché in funzione della risposta noi ci regoleremo nel dare il voto sull'atto deliberativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Il mio intervento sarà contrario agli interventi che ho sentito finora.
Devo dire che ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, perch oggi stiamo sfiorando l'assurdo. L'assurdo è che, in un momento così critico per l'istituzione regionale, ad un passo dall'esercizio provvisorio (un vero esercizio provvisorio), che bloccherà praticamente tutte le spese regionali e quindi con più di quattro milioni di cittadini piemontesi che hanno sotto gli occhi il disastro generale di questa Giunta e di questa maggioranza, invece di pensare a risolvere questo problema fondamentale noi oggi rinviamo a domani la discussione sull'esercizio provvisorio e parliamo invece dell'importantissimo problema di come finanziare per mezzo miliardo i Centri di accoglienza per gli extracomunitari.
Con tutti i problemi che ci sono in Piemonte, uno degli ultimi è sicuramente quello dei Centri di accoglienza.
Io avevo già chiesto in questo Consiglio di poter affrontare questo problema. Ma mi sembra di capire che la maggioranza, per poter rispondere alle esigenze dei Gruppi di opposizione, debba avere di fronte un numero elevato di emendamenti; cioè voi, in pratica, ascoltate la minoranza in funzione della quantità di emendamenti che vi presenta sul bilancio o sulle leggi.
Sul tema extracomunitari, per farci ascoltare, prepareremo dunque 10.000 emendamenti, se arriveremo a discutere del bilancio, prima o poi ciò in maniera tale che la nostra richiesta di un Consiglio interamente dedicato al tema dell'ordine pubblico venga finalmente preso in considerazione.
Perché, vede, Presidente, presentare questa deliberazione con questo finanziamento, senza però affrontare globalmente il discorso dell'immigrazione extracomunitaria, non ha senso, specialmente in questo momento in cui ci sono tanti altri problemi da risolvere, ma non avrebbe senso comunque.
Tante volte le ho chiesto di fare un intervento sulla situazione dell'ordine pubblico e dell'immigrazione in generale, ma non sono mai stato soddisfatto. Devo dire che mi stupisce molto che una maggioranza di centro destra - quale vi definite - non trovi al suo interno alcuna opposizione a questo modo di agire. Lei, Presidente, si sta un po' adeguando a quello che è il trend: se il Sottosegretario degli Interni in visita a Torino - dopo che gli squatter hanno devastato la città - invece di andare a vedere quelli che sono i veri problemi della città, va ad incontrare il rappresentante degli squatter, allora anche lei, invece di preoccuparsi del bilancio della Regione Piemonte, può tranquillamente occuparsi di questo tema.
Tra l'altro, 500 milioni, anche se noi siamo contrari a tale erogazione, sono comunque pochi. Quindi è un'opposizione intermedia che non serve a nessuno se non a voi per dire che qualcosa si è fatto, ma non troppo, così vi salvate la faccia in tutti i casi, sia con i cittadini di sinistra che di destra.
Per il 1999 ci sono molti più finanziamenti rispetto al 1998. Ritengo che sia giunta l'ora - visto che quando vi parlo non mi ascoltate - di utilizzare altri strumenti: pare che voi ragioniate solo con la forza pertanto nel 1999 useremo anche noi la forza.
Ovviamente la Lega non è d'accordo sul provvedimento, pertanto il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il tema della deliberazione in oggetto interessa uno dei problemi che la nostra società deve affrontare.
Non voglio stilare delle graduatorie, di fronte al forte intreccio che i problemi dell'immigrazione in Europa, oltreché in Piemonte, hanno rispetto agli altri problemi di emergenza sociale ed economica che affliggono e caratterizzano, purtroppo, questa nostra società.
Il problema dell'immigrazione non può essere espulso dalle nostre azioni di governo, in quanto ha radici molto profonde, radici che traggono nutrimento da una straordinaria diseguaglianza nella ripartizione della ricchezza a livello planetario, da situazioni di fame e di povertà che fanno rabbrividire - situazioni che noi stessi abbiamo potuto verificare di recente in un viaggio nell'Africa nera.
Pertanto, non ci sono bendature che tengano, non ci sono discorsi negazionisti che possano avere un qualsiasi senso. Siamo di fronte ad un problema dell'immigrazione che sarà, dal punto di vista quantitativo sempre più rilevante e, se continua così lo stato del mondo, il problema dell'immigrazione sarà sempre più mosso da diseguaglianze, talmente profonde, da incrementare, probabilmente, sia la quantità del fenomeno, sia la drammaticità dello stesso. Tale fenomeno continuerà a produrre sempre di più persone disperate che provengono da Paesi ad altissimo tasso di povertà, verso Paesi industrializzati, e non solo, ma ci saranno sempre più persone che avranno uno stato, una condizione propria di vita, di istruzione, di modo di vivere, di lavorare, di cibarsi, di alimentarsi, di bere e di curarsi, sempre più lontana dalla nostra.
Quindi, altroché fare finta di niente e dire che ci sono altri problemi: questo è il problema dell'Europa, del mondo, uno dei problemi capitali che abbiamo di fronte.
Si sa che questa maggioranza è sostenuta da una forza che su questi problemi esprime considerazioni - non so se oggi cambiano idea - parecchio distanti da questa rappresentazione e le conclusioni per affrontarli sono molto diverse. Conclusioni che il mio Gruppo indica - non da solo, ma insieme a tante forze democratiche di sinistra - in un atteggiamento non assistenziale, ma di solidarietà, di accoglienza e di umanità di fronte a fenomeni che colpiscono famiglie, giovani, bambini ed anziani.
Occorre, innanzitutto un luogo per predisporre le condizioni affinch questa accoglienza, questa umanità qui siano possibili, dopodiché occorre una ripartizione a livello mondiale delle ricchezze: i Paesi di origine escano dalla situazione tremenda di sempre crescente sottosviluppo rispetto all'economia dei Paesi industrializzati.
Di fronte a questo fenomeno, vedere che la Giunta regionale arriva tra i giorni di Natale e i primi dell'anno - con un ritardo incredibile - a proporre uno stanziamento di 500 milioni, è veramente una delle prove della disattenzione, della poca convinzione e dei ritardi a cui questa maggioranza è stata "costretta" da probabili tentativi di depistaggio, di rallentamento...



SALERNO Roberto

Non ci sono i soldi.



CHIEZZI Giuseppe

...e di ostruzione - come anche quest'ultimo del Consigliere Salerno che una parte della maggioranza, evidentemente, fa nei confronti di questi stanziamenti.
In particolare, Presidente Ghigo - sempre aspettando le risposte alle domande poste dai Consiglieri Moro e Simonetti - vorrei chiederle quale ripartizione si prevede di questi 500 milioni, secondo le voci indicate in deliberazione. Inoltre, per quanto riguarda la collaborazione interistituzionale relativa alla convenzione tra le istituzioni e il Provveditorato agli Studi, mi sembra che, di fronte al problema dell'immigrazione e della gestione dei fondi che devono servire all'istruzione scolastica, di concerto con noi, per avere supporti educativi, integrazioni educative, di bambini, giovani e adulti all'interno del nostro sistema scolastico, non ci poniamo il problema di inserire organicamente nel Comitato di coordinamento e nelle procedure, ufficiali e convenzionali, le strutture organizzate a cui si riferisce tutto il mondo dell'immigrazione. Secondo me, deve essere inserito all'interno di una gestione di questo tipo, altrimenti - nuovamente - sembra che noi siamo il Paese che ospita; noi, quando diventiamo buoni, decidiamo di contribuire con 500 milioni, decidiamo di costruire organismi che distribuiscono e verificano! Volevo sentire anche i colleghi, perché queste cose non le inventiamo da soli.
Se non esiste, perché non proponiamo che all'interno della Convenzione si faccia riferimento a strutture rappresentative organizzate degli immigrati presenti sul territorio piemontese, in modo che si gestisca insieme il poco che c'è e non sia una gestione "per conto"? Questa è un'osservazione sulla quale vorrei avere delle risposte, anche nel merito di un eventuale emendamento. Naturalmente mi rivolgo anche a tutti gli altri colleghi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Grazie, Presidente. Prima di intervenire in merito al "Programma 1998 di interventi in materia di immigrazione extracomunitaria", desidero cogliere l'occasione per ringraziare il Presidente del Consiglio regionale come ho già fatto nel Comitato di solidarietà, per l'opportunità data ad una delegazione di vedere e toccare con mano la situazione di alcuni Paesi in particolare i Paesi del Sahel, verso i quali il Comitato di solidarietà attua già una serie di interventi. Seppure rapida, ritengo che sia stata una visita molto efficace; peraltro, in occasione della seconda parte, ha partecipato lo stesso Presidente della Giunta regionale.
Quindi, alla luce di recenti considerazioni, il commento politico alla deliberazione si arricchisce ulteriormente di riflessioni.
E' indubbio che l'immigrazione extracomunitaria sia un fenomeno di portata gigantesca, del quale, probabilmente, l'Europa, forse anche il nostro Paese, non ha ancora idea della dimensione che potrà assumere. E' un fenomeno con il quale dovremo convivere e che dovremo organizzare, andando incontro, prima di tutto, ad un'immensità di problematiche di carattere culturale e poi di carattere economico. Ciò comporterà una riorganizzazione del modo di lavorare, di vivere nelle nostre città e paesi, di stabilire rapporti tra etnie completamente diverse e di concepire l'istruzione scolastica.
Sono problemi straordinariamente grandi, di dimensione certamente internazionale. Questa deliberazione li evoca, ma certamente possiamo dire che il provvedimento arriva in ritardo. Dal punto di vista dello stanziamento, penso che anche il Presidente della Giunta regionale, che l'ha presentato, ritenga che si tratti di somme modeste.
Voteremo il provvedimento, tuttavia riteniamo che si debba ulteriormente riprecisare in quest'aula che non si tratta di iniziative collaterali, che facciamo in un Consiglio di fine anno perché non abbiamo altri provvedimenti, ma si tratta di iniziative che diventeranno sempre più centrali nella vita degli Enti locali: dei Comuni, delle Regioni, nel nostro Paese come nell'Europa e nei Paesi che hanno una dimensione economica che consente loro uno sviluppo, a fronte di altri Paesi - sono la maggioranza purtroppo! - che hanno una situazione di crisi, di non lavoro di sopravvivenza, in particolare di sopravvivenza alimentare.
La nostra società dovrà essere ripensata alla luce delle problematiche che l'immigrazione extracomunitaria comporterà. Come? Indubbiamente dobbiamo porci in una logica di profonda modificazione dell'approccio culturale; anche per questo, secondo me, va raccolta l'osservazione espressa dalla collega Simonetti. Lo sottopongo alla sensibilità, che personalmente ho verificato, dello stesso Presidente della Giunta regionale, di cui voglio dare atto; abbiamo un po' "chiacchierato" nel corso della nostra trasferta in Africa: è stata un'occasione di grandissima riflessione, almeno per quello che mi riguarda, e siamo giunti alla conclusione che siamo complessivamente impreparati alla gestione di un fenomeno che non si fermerà, anzi tenderà ad aumentare. E' necessario concorrere con tutti gli strumenti disponibili a trasformare il fenomeno in una convivenza civile e cercare di valorizzare anche quello che altre culture possono apportare alla nostra società.
Allora, dato che dobbiamo concorrere a costruire un programma che non è il programma che i piemontesi o gli italiani danno, ma è un programma che si concorre a costruire con gli altri, probabilmente sarà necessario convocare - Presidente - gli organismi preposti, come questa Commissione che si occupa dell'emigrazione interna e dell'emigrazione degli italiani all'estero, ma anche di quest'altra tematica, che diventa centrale. Questo potrebbe essere molto utile per concorrere a costruire una cultura che insieme dobbiamo trovare. Non siamo noi che dobbiamo dare i nostri valori non siamo noi che dobbiamo acquisire semplicemente i valori di altre popolazioni, che ci sono molto lontane dal punto di vista della religione del costume e delle consuetudini, ma dobbiamo trovare delle strade di equilibrio; ma per trovare strade di equilibrio prima di tutto bisogna conoscere i problemi, conoscere queste popolazioni, magari conoscere anche i rappresentanti di questi popoli che via via si stanno in qualche modo organizzando, per cui anche convocare questa Commissione può essere un passo avanti in questa direzione.
Credo che sarà utile, accanto alle modestissime iniziative che la deliberazione avvia, una serie di iniziative, convegni ed incontri perch dobbiamo costruire una società del 2000 nella quale le logiche di convivenza siano le più civili e paritarie possibili, sapendo che si tratta di un processo molto complesso, nei confronti del quale siamo impreparati e la cui dimensione avrà dei numeri e delle condizioni che oggi non possiamo nemmeno prevedere. E' chiaro che, continuando la miseria assoluta di alcune parti amplissime del mondo, ci dovremo sempre più occupare di questo tipo di situazioni.
Certamente, possiamo avere opinioni di carattere diverso.
Personalmente, non credo che si debba parlare di qualcuno che organizza qualcun'altro, però penso che come governanti della Regione Piemonte, del Paese Italia, delle Amministrazioni locali, dobbiamo porci il problema e saperlo affrontare, insieme alle altre componenti che questo problema coinvolge: dai datori di lavoro alle Organizzazioni sindacali, alla scuola alla dimensione religiosa, alla conoscenza delle realtà etniche.
Non è una questione facoltativa; probabilmente oggi le nostre dotazioni di bilancio sono scarse, esigue, questo si può comprendere, ma certamente è una situazione con la quale ci dobbiamo assolutamente incontrare. Così come non è facoltativo - ed è emerso anche dal dibattito in quest'aula incontrarsi con quanti rifiutano la società o magari la combattono con mezzi talvolta non democratici.
Credo, ad esempio, che abbia agito bene il Sottosegretario La Volpe, il quale è stato disponibile ad incontrare quelle porzioni di società che si pongono in una logica di protesta, che talvolta sviluppano questa protesta in maniera antidemocratica, ma penso che chi governa debba avere la capacità di dialogo con tutti. Chi governa deve offrire il dialogo dopodiché è certo che bisogna prendere delle decisioni che possono e magari devono essere estremamente rigorose o dure, far capire che chi governa deve avere il senso dello Stato e saperlo trasmettere, e questo è quanto si cercò di fare, ad esempio, negli anni del terrorismo: avere il senso dello Stato e cercare di trasmetterlo. Alla fine, si è vinto anche in questa direzione. Ci deve essere, però, sempre il senso del dialogo: chi governa deve avere un livello di responsabilità maggiore, altrimenti mancherebbe la responsabilità di governo.
Rivolgo un breve accenno alla questione degli squatter, dei Centri sociali, ecc. Noi crediamo che una deliberazione come questa (non dico questa, perché per certi versi è anche criticabile, perché arriva in ritardo, perché lo stanziamento è minimo, ecc.) non riguardi una questione facoltativa. E' una questione sostanziale, a maggior ragione nel nostro tempo, ma sicuramente ancora di più negli anni che verranno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Quando nel 1995 il mio Partito mi fece l'onore di candidarmi nelle liste per il Consiglio regionale, pensavo di fare il Consigliere regionale e non aspiravo alla carica di Deputato siderale intergalattico o mondiale. Pensavo, molto più limitatamente (diversamente avrei rifiutato la candidatura), di dover affrontare temi più o meno alla portata delle competenze del Consiglio regionale del Piemonte e delle sue possibilità, che vengono dettate e determinate, peraltro, da leggi nazionali.
Ogni volta che affrontiamo questo argomento e gli stanziamenti per questa legge, in particolare, assistiamo alla solita retorica "terzo quartomondista", al fatto che - vivaddio! - ce ne siamo accorti. Si ripete da sempre, che il problema dei flussi migratori è un problema mondiale, che grazie al cielo il Piemonte non ha il mare, quindi non è un problema immediato, come lo è per la Puglia, semmai è un problema di riflesso o comunque di frontiera con la Francia (perché i francesi, che sono meno buoni di noi, ce li mandano sperando che ottengano la sanatoria in Italia anziché tenerseli!). Ci accorgiamo, appunto, che ci sono i problemi della fame nel mondo, che i bambini muoiono di fame nel Sahel, che tocchiamo drammaticamente con mano queste situazioni. Noi non ci opponemmo alla visita nel Sahel e bene fa la Regione Piemonte a dare un segnale concreto di attenzione nei confronti dei problemi del Terzo Mondo; credo, però, che per sapere che nell'Africa centrale si muore di fame non sia necessario toccarlo con mano. Dico questo perché è una realtà conosciuta da tanti anni, che ha delle cifre terribili, devastanti, immagini che, anche solo per chi modestamente ha potuto usufruire di qualche documentario, senza poter andare sul luogo, fanno capire che là si muore di fame, che purtroppo la situazione è assolutamente drammatica, ma soprattutto - per tornare al tema - inaffrontabile da parte di un Consiglio regionale.
Penso che, se si vuole fare vera solidarietà, bisogna distinguere fra quello che è la legge, quello che le nostre competenze ci consentono quello che è il nostro dovere, ma senza sconvolgere o capovolgere un dato che a qualcuno potrà anche dare fastidio, ma a noi no.
Siamo in Italia, siamo la Regione Piemonte, ci dobbiamo occupare primariamente e prioritariamente del destino e possibilmente della buona sorte dei milioni di piemontesi che risiedono in questa regione, delegando semmai al Governo nazionale ed al Parlamento europeo (se volessimo restringere un po' il campo d'azione, altrimenti possiamo spaziare a fantasia: dall'ONU a Star Treck, va tutto bene!) queste tematiche di carattere mondiale.
Questa legge prevede degli interventi; ricordo, però, che spesso non si è riusciti nemmeno a spendere tutti i soldi stanziati, tanto è stato l'interesse che le organizzazioni che compartecipano alla Consulta per l'immigrazione, dove ci sono anche rappresentanti di associazioni di extracomunitari e quant'altro, hanno dimostrato. Hanno dimostrato talmente tanto interesse nei confronti di questi fondi che, spesso, non si è neanche riusciti a spendere i soldi.
Quando vedo queste cose, devo dire che un po' mi pento di votare delle leggi o degli stanziamenti del genere, perché la Regione Piemonte fa un atto di responsabilità e di disponibilità e poi, alla fine, i soldi non si spendono, ma non per volontà nostra, perché i soldi ci sono, sono messi lì e non se ne sa usufruire.
Il paradosso è che, mentre noi ci preoccupiamo di andare a risolvere i problemi della fame nel mondo, gli organizzati, gli extracomunitari organizzati, a volte, non hanno nemmeno - e lo dico con dispiacere - la capacità auto-organizzativa di proporre dei programmi agli Enti locali che siano validi, che siano finanziabili, ma soprattutto che assicurino un dato, al di là delle "guasconate" della Lega Nord, che finalmente ci ha dato un segnale di vita dicendo che "bombarderà sull'immigrazione" (siamo contenti). Le battaglie, però, bisogna farle quando si combatte e ci si deve limitare a denunciare dei vaghi principi che poi non si sa bene dove sfocino, se ad una semplice contrarietà nei confronti dell'immigrazione extracomunitaria oppure ad altre paranoie.
Con questo voglio dire che, se vogliamo rimanere nell'ambito del serio dobbiamo cercare anche di limitare il nostro raggio di azione.
La Regione Piemonte non avrà mai i soldi per risolvere da sola i problemi del Sahel; non avrà mai le possibilità anche geografiche per affrontare i problemi dei flussi migratori. Limitiamoci quindi alla nostra legge regionale, a quello che prevede e a quello che possiamo fare, ma nella serietà. Non per dare soldi "così"; perché, poi, spesso, anche nei Comuni si usa dare dei soldi, dei contributi magari ad associazioni per manifestazioni culturali: dobbiamo fare convegni, dobbiamo parlare dobbiamo dire che c'è la fame nel mondo, dobbiamo sapere che la società diventa multirazziale.
E' tutto giusto, però sarà banale quello che dico io (assolutamente banale), ma è altrettanto banale - consentitemi, colleghi - continuare a parlarci addosso su queste problematiche, che sono trite e ritrite, con un piccolo problema: in questo Paese, in questa Nazione, soldi ce ne sono pochi.
Chiunque mi proponesse: "Aumenta di tua volontà o contribuisci ad aumentare i fondi per gli immigrati extracomunitari", io risponderei: "No incrementiamo i fondi e studiamo le forme di aiuto e di soluzione del problema del 17% di disoccupati della città di Torino".
Su questo terreno, probabilmente, non ci incontreremo mai! Altrimenti dovrei ricordare a me stesso (ma solo a me stesso) che in Italia tanti poveri, tanti anziani poveri, pagano addirittura i medicinali, pagano addirittura i ticket; dovrei ricordarlo a me stesso.
Allora, non facciamo solo della demagogia; con quei pochi soldi che possiamo permetterci, cerchiamo di mettere a bilancio delle iniziative serie. E un'iniziativa molto seria - secondo me - è proprio quella dell'inserimento scolastico e del monitoraggio dell'inserimento scolastico perché l'inserimento nella scuola significa educazione e dunque anche educazione alla legalità, al rispetto della storia, della cultura, della tradizione e delle leggi del nostro Paese, del nostro popolo che, non dimentichiamolo, è il popolo che ospita ed è anche il popolo che patisce talvolta in maniera drammatica, gli effetti di un'immigrazione incontrollata e spesso violenta, che crea oggi, a Torino come in tutta Italia, delle sofferenze a milioni e milioni di italiani. Non possiamo dimenticare queste cose! Ben vengano dunque dei progetti, purché siano finalizzati, magari senza andare a cercare da soli di fare "la battaglia alla fame", ma cercando di fare, nel nostro piccolo, secondo le nostre potenzialità e tenendo presente che, prima di tutto, ci sono gli interessi del nostro popolo, quelle cose che i nostri magri, magrissimi bilanci ci consentono. Quindi: l'inserimento scolastico, l'educazione alla legalità, l'intervento, ad esempio, nei campi nomadi per assicurare la scolarità dei minori. Tutte iniziative che servono veramente a creare integrazione.
Si crea integrazione con i fatti, con l'educazione, anche con l'educazione al rispetto delle tradizioni civili e storiche di un popolo non si crea l'integrazione dando dei soldi o parlando di fame: così si fa della demagogia, si fa del populismo - quello sì! - ma non si risolvono i problemi.
Su questa proposta di deliberazione, ribadisco il voto favorevole di Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ringrazio i Consiglieri. Devo alcune risposte che mi auguro siano esaustive e che mi sono state sollecitate negli interventi.
La prima considerazione da fare è che sicuramente questo provvedimento arriva in ritardo. Perché arriva in ritardo? Arriva in ritardo perch abbiamo aspettato il Regolamento sulla legge n. 40. Infatti, forse con un po' di ambizione o con il desiderio di proporre qualcosa di più organico abbiamo aspettato di poter nel 1998 integrare i soldi a bilancio su questo capitolo e su questa legge con quelli che lo Stato ha stanziato per il 1998 (2 miliardi e 700 milioni). La legge n. 40, una volta approvata, doveva essere seguita da un Regolamento del Consiglio dei Ministri che abbiamo atteso giorno per giorno.
Questa non vuole essere una critica, perché io so quanto sia complicato governare e, di conseguenza, non voglio scaricare la responsabilità nell'attesa di questo Regolamento, che non è stato possibile avere per il 1998, ci siamo poi trovati nell'emergenza di rincorrere un programma che è stato presentato - non vedo la Consigliera Simonetti - alla Consulta dell'emigrazione.
A tale proposito, dico che non è vero che non si è mai riunita. In una riunione, alla quale ho partecipato, la Consulta ha votato il Piano; di conseguenza, posso dire che c'è una partecipazione sui programmi che la Regione Piemonte propone.
Questo Regolamento verrà attuato nel 1999 e ci saranno le risorse necessarie alla copertura finanziaria della legge n. 40.
Rassicuro il Consigliere Vindigni: entro il mese di febbraio, la deliberazione attuativa del programma 1999 sarà proposta in Giunta, dovrà essere chiaramente discussa e, successivamente, verrà mandata in Commissione: il Consiglio avrà poi i tempi che si darà nell'affrontare e nel valutare queste considerazioni.
Voglio ancora aggiungere - sempre per rispondere alle domande poste dalla Consigliera Simonetti - che in realtà i Comuni non hanno fatto domande. Non ci sono domande dei Comuni; le uniche domande che sono state presentate sono quelle di Vercelli, dove si spendono 58 milioni; Novara dove si spendono 38 milioni e 200 mila; Torino dove si spendono 90 milioni e Venaria dove se ne spendono altri 40.
Questo rappresenta, come è già stato detto, un intervento di carattere eccezionale. Abbiamo deciso di privilegiare le situazioni di forte criticità, soprattutto nell'ambito di quei campi nomadi che, in alcuni Comuni, avevano creato situazioni di grosso disagio nei confronti della popolazione; di conseguenza, d'accordo con le Prefetture e su loro sollecitazione, abbiamo fatto questo genere di interventi.
Voglio ancora rispondere al Consigliere Chiezzi, che faceva riferimento al programma legato al Provveditorato, lamentando, secondo la sua interpretazione della delibera, che nell'attuazione dei programmi non c'era il coinvolgimento di cittadini extracomunitari.
Ebbene, voglio ricordare che i genitori dei bambini che partecipano a questi corsi fanno parte comunque dei Consigli di classe. I Consigli di classe sono l'organismo di coinvolgimento dei genitori all'interno della scuola; in quella sede vengono portate le istanze dirette degli extracomunitari nell'ambito dei programmi scolastici.
Aggiungo che entro il mese di febbraio - come ha già detto il Consigliere Vindigni - prepareremo la deliberazione - la quale, mi auguro possa essere approvata velocemente - affinché i Comuni possano essere solleciti nel presentare delle proposte di programmi.
Aggiungo anche che la discussione su questa deliberazione sarà ancora più utile ed importante, in quanto ci troveremo ad interagire, in maniera considerevole, sugli stanziamenti previsti dalla legge n. 40. Non mi riferisco tanto ai 500 milioni, che sono comunque un segnale di particolare sensibilità, ma dal punto di vista finanziario sono risorse abbastanza esigue, tanto che dal prossimo anno - il bilancio verrà discusso - è previsto un capitolo in incremento. Pertanto, la Regione Piemonte inciderà in stretta collaborazione con le Prefetture, nella possibilità di spendere circa 4 miliardi. L'incremento da 500 milioni a 4 miliardi è piuttosto considerevole, quindi l'argomento incomincia a diventare piuttosto importante.
Queste sono le considerazioni che dovevo al Consiglio come chiarimento e mi auguro siano state sufficienti. Ringrazio tutti i Gruppi disponibili a votare questa deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Per quanto riguarda le risposte fornite, non sono state esaurienti dal punto di vista sia...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Chiezzi, mi aiuti a condurre i lavori. Sta illustrando un emendamento?



CHIEZZI Giuseppe

Sì, illustro un emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento che però non è ancora pervenuto alla Presidenza?



CHIEZZI Giuseppe

Ne ho consegnati due, ma continuate a rimandarmeli indietro! Ve ne far avere un terzo, un quarto o un quinto o un quindicesimo, fino al punto che riusciremo a scrivere una cosa che venga accettata dalla Presidenza.
Non sono esaurienti neppure le risposte relative al ritardo che il Presidente Ghigo...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, si sta riferendo all'emendamento?



CHIEZZI Giuseppe

Attendo il Presidente Ghigo per spiegargli che tipo di emendamento sto cercando di formulare. Magari il Presidente Ghigo mi può aiutare, lo condivide...



PRESIDENTE

Non possiamo modificare una legge.



CHIEZZI Giuseppe

Volevo semplicemente ascoltare il parere politico del Presidente della Giunta regionale su questa proposta di emendamento. Poi la forma tecnica se c'è un accordo politico, penso che la troveremo. Mi sono alzato per intervenire, ma il Presidente Ghigo se n'è andato!



PRESIDENTE

Avevo suggerito alla Consigliera Simonetti, qualora lo ritenesse, di presentare un ordine del giorno...



CHIEZZI Giuseppe

Il Presidente Ghigo ha detto che si è giunti in ritardo perché si aspettavano i fondi della legge n. 40. Evidentemente ha fatto male i propri conti, in quanto poteva benissimo, per tempo - vincendo le resistenze del Consigliere Ghiglia - utilizzare quelle poche risorse che c'erano, invece di proteggersi e mascherarsi dietro la risoluzione delle tensioni all'interno della maggioranza sul tema dell'immigrazione.
Il Presidente Ghigo avrebbe dovuto dire, se riteneva questo problema importante, che in bilancio c'erano 500 milioni e deliberarli per tempo.
Forse ha cercato di farlo, ma non ci è riuscito. Il Consigliere Ghiglia gli ha sbarrato la strada finché ha potuto, fino ai giorni di Natale, quando...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, ma lei non sta illustrando l'emendamento!



CHIEZZI Giuseppe

Lo illustro al Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

Il Presidente in questo momento non è presente...



CHIEZZI Giuseppe

Se non è presente il Presidente Ghigo sospendiamo la seduta.
Intervenivo proprio per utilizzare già degli argomenti... Ecco, il Presidente Ghigo sta entrando in aula.
Ripeto, il Presidente Ghigo voleva aspettare l'eventuale erogazione dei fondi della legge n. 40 per unirli a questi 500 milioni. Il Presidente Ghigo ci dice che ci saranno più soldi, quindi di stare tranquilli.
La proposta che vorrei rivolgere è, senza aspettare i soldi che arriveranno chissà quando, di incrementare subito i fondi disponibili per questa iniziativa che è molto complessa, perché le azioni previste da questa deliberazione sono le più varie e le più vaste.
Pertanto, Presidente, ho provato a stilare un paio di emendamenti volevo sentire se c'era anche il suo accordo politico - per inserire in questa deliberazione l'utilizzo di tutti i capitoli da cui si può ancora attingere per erogare dei fondi sui programmi descritti in delibera.
Ad esempio, il capitolo 11990 - che si riferisce alla legge n. 1 - è un capitolo generico; non ho a mente esattamente i meccanismi di erogazione di questo capitolo, però potrebbe essere un capitolo che, inserito con un emendamento in questa delibera, consente di impegnare altri 500 milioni visto che il capitolo ne contiene 550.
Pertanto confezionerei una deliberazione nella quale si scrive, per esempio: attuazione di un programma attraverso il prelievo dai capitoli 12000 e, ad esempio, dal capitolo 11990. Chiedevo, Presidente, la sua attenzione perché lei, eventualmente, ci dicesse se il capitolo 11990, che viene indicato dalla nostra proposta come un possibile capitolo di prelievo, è libero, se è stato utilizzato, e, se è stato utilizzato, in che modo.
Questo è quanto intendo chiedere con l'emendamento che ho presentato e che ora ripresenterò.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Lo sforzo creativo del Consigliere Chiezzi nel trovare degli escamotage è rilevante. Escamotage nel senso di trovare degli elementi di proposta sulla quale, obiettivamente, per degli aspetti di carattere politico perché la legge regionale prevede uno stanziamento di 500 milioni, noi non siamo riusciti, neanche sulle proposte pervenute, a spendere tutti i 500 milioni. Obiettivamente quello che può succedere, come ho detto, in relazione anche all'attuazione della legge n. 40 dello Stato, è verificare una proposta di deliberazione più completa per il 1999. Non ritengo, visti i tempi, le difficoltà e l'impossibilità di spostare i soldi da un capitolo all'altro, che il suggerimento del Consigliere Chiezzi possa essere recepito; perciò, alla sua proposta di emendamento, come Assessore competente e depositario di questa delega, devo rispondere che non è accettabile e credo che il programma presentato, oltretutto votato all'unanimità in Commissione, debba trovare in Consiglio la sua possibilità attuativa. Grazie.



PRESIDENTE

Do lettura degli emendamenti pervenuti da parte dei Consiglieri Chiezzi, Moro e Simonetti: nell'allegato della Convenzione, nei riferimenti normativi aggiungere "Vista la L.R. n. 1 del 9/1/1987 'Interventi in materia di movimenti migratori'" l'ultimo capoverso, precedente al punto a), viene così sostituito: "di supportare finanziariamente con le risorse finanziarie disponibili sul capitolo 11990 del bilancio regionale 1998, pari a 500 milioni, e sul capitolo 12000 del bilancio regionale 1998 pari a 500 milioni i seguenti interventi a favore degli immigrati extracomunitari".
Li devo intendere uniti, altrimenti diventano...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Posso spiegarli?



PRESIDENTE

Ci può spiegare meglio la collocazione di questi punti, perch nell'allegato della Convenzione un riferimento può essere utile, ma se è nell'allegato diventa difficile considerarlo come parte dispositiva.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il senso della proposta è questo: non vogliamo stornare nessuna cifra da un capitolo all'altro. Vogliamo rimanere dentro la legge di bilancio come è obbligatorio.
Riteniamo, o proponiamo, che i programmi descritti in deliberazione siano programmi attivabili con i fondi del capitolo 12000 e con i fondi del capitolo 11990, che recita: "Interventi in materia di movimenti migratori".
Quindi, vogliamo utilizzare due capitoli e due leggi per fare le cose che sono scritte in questo documento e non solo un capitolo e una legge.
Ho chiesto al Presidente, visto che ho fatto la proposta, se poteva ricordarci i contenuti della legge n. 1, se comprendevano, visto che sono leggi di contenuto abbastanza generale, attività assimilabili a quelle presentate nell'oggetto della deliberazione. In tal caso, non storniamo fondi, rispettiamo i capitoli, semplicemente utilizziamo due leggi invece di una, a patto di leggere le due leggi in modo tale da avere degli articoli che consentano la predisposizione di attività talmente generali che mi sembrerebbe strano se non potessero rientrare in due leggi. Fornire supporti, curare i collegamenti, pubblicare quadri informativi, analizzare i fenomeni, analizzare i bisogni, sono attività che si devono riempire di fatti concreti, ma sono di larghissimo spettro.
Presidente Deorsola, ho cercato di spiegare che non vogliamo stornare il bilancio; vogliamo utilizzare anche un'altra legge per fare le stesse cose.
In particolare, ci potete dire se il capitolo 11990 è ancora capiente?



PRESIDENTE

Ho chiesto di conoscere questa notizia.



CHIEZZI Giuseppe

Perché se non è capiente la cosa si ferma subito.



PRESIDENTE

Non c'è alcun problema. Il riferimento però - mi permetto di sottolinearlo - dice: "Nell'allegato della Convenzione, nei riferimenti normativi aggiungere 'Vista la L.R. n. 1 del 9/1/1987 'Interventi in materia di movimenti migratori'". Credo che il riferimento dovrebbe essere nelle premesse della deliberazione, non nella Convenzione.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi fanno notare che la legge n. 1/87 faceva riferimento ai fenomeni migratori ed immigratori, cioè legava tutti e due i fenomeni.
Successivamente, nel 1989, il Consiglio regionale promulgò la L.R. n.
64/89, che invece fa riferimento esclusivamente ai fenomeni immigratori.
Siccome la legge è successiva alla L.R. n. 1 si presuppone, anzi si esclude, che la stessa possa ancora, in un certo senso, trattare gli argomenti legati all'immigrazione, che sono tutti demandati alla L.R. n.
64/89.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

E' stata abrogata.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Però, siccome è successiva, credo che nella L.R. n. 64/89 si dica...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

E' stata regolata successivamente.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

E' stata regolata successivamente dalla L.R. n. 64/89.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'art. 23, comma quarto, della L.R. n. 64/89 recita: "Sono abrogate le disposizioni riferite agli immigrati extracomunitari contenute nella L.R. n. 1/87, in contrasto con la presente legge. La lettera h) dell'art. 4, comma terzo, della suddetta legge è abrogata a fare tempo dalla data di costituzione della Consulta di cui alla presente legge", perciò abroga in legge.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Tutto?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No, non tutto, tutti gli aspetti legati ai problemi di immigrazione extracomunitaria.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

C'è qualche altro capitolo? (Interventi fuori microfono di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Credo che il Presidente Ghigo abbia chiaramente riferito come questo utilizzo non sia possibile.



PRESIDENTE

MORO Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Desidero essere trattato seriamente.



PRESIDENTE

Non ho inteso qual è il problema, Consigliere.



PRESIDENTE

MORO Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Se chiedo una legge ho diritto di averla, altrimenti me ne vado.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha avuto difficoltà nel reperimento di una legge.



PRESIDENTE

Sono difficoltà tecniche, non vedo il problema, gli è stato dato...



(Interventi fuori microfono di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Sento delle proteste, ma non...



(Interventi fuori microfono di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Stiamo procedendo, non vedo il problema.



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Protesto come gli altri a mezza voce, facciamo quello che dobbiamo fare, non ascoltiamo le mosche che volano. O ci sono degli interventi formali oppure...



PRESIDENTE

E' quello che cerchiamo di fare.
La parola al Consigliere Vindigni per dichiarazione di voto.



VINDIGNI Marcello

Visti i chiarimenti e gli impegni presi dal Presidente della Giunta regionale, diamo voto favorevole a questa deliberazione.
Colgo l'occasione per fare presente che se i Comuni non hanno presentato proposte nel corso del 1998 ciò è avvenuto in quanto non è stata approvata la deliberazione che stiamo discutendo questa sera, perché in passato la procedura prevedeva che la Consulta regionale esprimesse il parere alla proposta di deliberazione, la proposta di deliberazione andava in Commissione, si acquisiva il parere della Commissione, si approvava la deliberazione in Consiglio; successivamente, si informavano i potenziali beneficiari, i quali avanzavano le candidature per accedere alle risorse.
Nel 1998 questa procedura non è stata avviata anche per la ragione addotta dal Presidente della Giunta. Riteniamo che questa proposta di deliberazione costituisca un arretramento, ma, dati gli impegni presi, diamo il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Come richiesto, passiamo alla votazione per appello nominale della deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 38 Consiglieri ha risposto NO 1 Consigliere La deliberazione è approvata.
A seguito dell'intervento del Presidente della Giunta, gli emendamenti presentati a tale deliberazione dai Consiglieri Chiezzi, Moro e Simonetti sono ritenuti inammissibili.


Argomento: Sistema informativo regionale

Esame proposta di deliberazione n. 615: "L.R. 15/3/1978 n. 13: 'Evoluzione del Sistema Informativo Regionale - Piano di sviluppo 1998/2000'" Presentazione mozione d'ordine in merito all'inversione dei punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 615, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ricordo che in Commissione la votazione aveva dato il seguente esito: favorevoli i Gruppi Forza Italia, AN, CDU e CCD; non hanno partecipato alla votazione i Gruppi DS e Lega Nord per l'Indipendenza della Padania.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Il provvedimento aveva avuto un inizio di discussione abbastanza interessante ed approfondito, trattandosi - se ben ricordo - di una delibera con un allegato molto corposo, che si intrecciava con l'intera attività Regione Piemonte-CSI.
La Presidente della I Commissione, Ferrero, mi può aiutare. Ricordo che all'epoca la discussione non aveva contrasti pregiudiziali né accordi facili da individuare. Mi sembra che sia stata interrotta a livello di confronto tra maggioranza ed opposizione, dopodiché non si è più potuto parlare dell'argomento.
Adesso la proposta di deliberazione arriva in Consiglio, ma il dibattito non sarà breve, poiché non c'è un consenso di fondo. C'era una richiesta di approfondimento molto vasta, che non mi risulta sia stata esaurita.
Il problema è molto complesso: intreccia l'evoluzione del Sistema Informativo Regionale con quello del CSI. E' un argomento molto delicato quindi suggerirei di rinviarlo ad una seduta in cui si possa discutere in modo più approfondito, da parte del mio Gruppo sicuramente.



PRESIDENTE

Ho colto una indisponibilità rispetto all'inversione dei punti all'o.d.g. Chiedo una valutazione della Giunta rispetto a tale richiesta.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non tanto rispetto all'inversione, quanto rispetto all'intervento del Consigliere Chiezzi; può anche essere utile per un supplemento o un aggiornamento di discussione rispetto ai lavori di prima.
Per quanto attiene alla delibera in oggetto, la parte di evoluzione del Sistema Informativo del periodo 1998/2000, non in quanto nuove attività, ma come adempimento ai sensi della legge n. 51/97, resa operativa nel corso del 1998, quindi, per quanto attiene a ciò che nei rapporti tra Ente e CSI o nei rapporti tra nuove progettualità sul sistema informativo riguarderà il periodo che va dal 1999 in poi, offre ampio spazio, sia in termini di bilancio preventivo 1999 che di comunicazione sull'evoluzione di questo documento.
Mi impegno personalmente a portarlo in I Commissione, non appena sarà possibile e i lavori della stessa lo consentiranno, sia come cifre che come modalità, stante il rinnovato impegno, come ha ricordato questa mattina il Presidente Ghigo, nei riguardi del CSI per il prossimo periodo.
L'urgenza di questa proposta di deliberazione si riferisce semplicemente all'anno 1998, che essendo ormai spirato per quanto attiene alla possibilità di assumere impegni di spesa, ha visto invece svilupparsi la parte degli obblighi; quindi, come tale, la deliberazione ha urgenza non per gli anni 1999/2000, per quanto l'impegno di tutto il lavoro sia stato ampiamente documentato e - come ha ricordato il Consigliere Chiezzi esaminato in sede di I Commissione, ma per quanto attiene ai lavori già svolti e che hanno l'esigenza di essere formalizzati. In tal senso, se ne sollecita l'approvazione da parte del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, mi pare evidente la volontà di non accogliere l'inversione dei punti all'o.d.g., quindi di proseguire nella discussione della deliberazione in oggetto.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per richiamare la natura delle osservazioni, perch probabilmente questo provvedimento è arrivato in aula con una forzatura di maggioranza (dico probabilmente, forse no).



CHIEZZI Giuseppe

GALLARINI



CHIEZZI Giuseppe

E' dal 1973 che non se ne parla!



CHIEZZI Giuseppe

Questa mi è scappata! Perché uno degli elementi di critica che non era stato risolto era quello - non so se ricordo bene, Consigliere Saitta dell'indeterminatezza dei costi di questo programma.
Ci sono delle schede e me n'è venuta in mano una adesso per caso: la scheda a pag. 51 "Direzione proponente e controllo di gestione S2" che, ad esempio, nei progetti proposti, ha un quadro economico senza alcuna cifra: "quadro economico da definire".
Questo era uno degli elementi per cui ci chiedevamo: "Ma cosa approviamo? Un documento siffatto in cui non ci sono neppure delle cifre indicate?".
Questo - vado a memoria - era uno dei problemi sollevati; voi probabilmente, per vari inciampi, siete riusciti - vostro malgrado - a forzare ed il provvedimento è arrivato in aula - collega Gallarini - per non si può... Andiamo al 30 dicembre! Dateci modo di riannodare almeno i fili del discorso interrotto, non è che... Esaminiamolo il 30 o il 31 dicembre.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Se ben colgo, il collega Chiezzi, condividendo l'indispensabilità che questo documento venga approvato, discusso e votato... Che sia approvato dipende evidentemente dalla...



CHIEZZI Giuseppe

Non nella sua forma attuale; si era ipotizzato di fare una cosa molto più modesta.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non ricordo questa ipotesi. Ricordo invece, e ricordo a tutti i colleghi, che su questo documento, oltre agli interventi della Giunta, come di sua competenza, è stata fatta anche un'audizione.
Ricordo, per comodità di lavoro, che nell'ambito di tale audizione sono stato tra quelli che ne ha sollecitato l'applicazione dal punto di vista burocratico per ciò che è già stato fatto, quindi non per ciò che è da farsi e che, ripeto, ha ampio spazio di dibattito, non solo in questa sede ma anche nell'ambito del bilancio preventivo, che è uno degli argomenti che questa assemblea dovrà esaminare, e nell'ambito dell'evoluzione dello stesso documento, cosa che è già stata discussa in I Commissione e verrà ripresentata.
Oggi se ne richiede l'approvazione, in primo luogo, per le linee di inquadramento che possono non essere condivise, ma sono state discusse ampiamente; in secondo luogo, per l'urgenza che riguarda la parte attinente all'anno 1998.
Tutto ciò premesso, se da parte del collega che chiedeva l'inversione esiste l'impegno nei confronti di questa assemblea di portarlo in votazione il 30 o il 31 dicembre, è evidente l'interesse della Giunta affinché questo documento sia approvato entro il 31, per ovvie necessità di adempimento burocratico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore che, con i suo interventi, mi fa riannodare i fili del discorso. Questo intervento, Assessore, lei l'aveva già fatto in Commissione, specificando che c'era un'urgenza.
Noi non capivamo bene che tipo di urgenza ci fosse in un documento di quello spessore, un documento per certi versi indeterminato: "Voglio fare ma non so nemmeno quanto costerà". L'urgenza di decidere la scheda di pag.
51 che ho citato lascia un po' perplessi.
L'Assessore aveva chiarito, e oggi ha ripreso il concetto anche se in termini più succinti, che c'era un'urgenza di funzionamento legato a fattori che, però, non dipendono da quel documento e sono molto meno rilevanti.
In Commissione, si era detto: "Se c'è quel tipo di urgenza" - che per pregherei l'Assessore eventualmente di spiegare meglio - "è sufficiente una delibera che assorba quel compito".
Ma cosa c'entra l'approvazione di un Piano di sviluppo di quel tipo fino al 2000? E' un'altra cosa.
Si tratta di un impegno che richiederebbe un dibattito molto complicato ed anche con delle ragioni, perché se si approva un piano che non ha dei costi, comprenderete la necessità di alcuni approfondimenti.
L'esigenza espressa dall'Assessore Burzi mi sembrava un'altra e, da quel che avevo capito, si tratterebbe di un'esigenza che può essere soddisfatta anche senza approvare tutta quella serie di progetti indeterminati, che sono privi di un aggancio con il bilancio, con gli investimenti e via dicendo.
Non mi sembra possibile impegnare il Consiglio regionale su un documento così vago e corposo.
Viceversa, se l'Assessore enuclea l'esigenza di spesa e i relativi pagamenti contrattuali, affrontiamola pure: l'avevamo già detto allora, ma non tutto quel Piano! Poiché mi sembra di capire che vi sono molti altri colleghi desiderosi di esaminare il Piano di sviluppo del Sistema Informativo fino al 2001 pregherei il Presidente del Consiglio di consentire, visto che non c'è un vero braccio di ferro su questo, ai colleghi di riprendere...



PRESIDENTE

Ma non è stato consegnato adesso...



CHIEZZI Giuseppe

No, no, certo, prima avevamo altre cose da fare... Aspettiamo un momento...



PRESIDENTE

Il documento è stato consegnato a suo tempo.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo quindi se intende lasciare ai colleghi qualche minuto di tempo per guardarselo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Il collega Chiezzi mi ha dato il documento da consultare, ma questo evidentemente richiede molto più tempo che una lettura veloce.
Mi ricollego anch'io alla discussione svoltasi in aula; ricordo - ma questo per responsabilità da parte mia e in parte forse di qualche collega che forse nel momento conclusivo c'era sicuramente qualche assenza soprattutto da parte di chi aveva posto alcuni problemi.
Ricordo - anche leggendo la delibera, che mi sembra il documento più importante - che la delibera fa riferimento a due questioni. Una è la legge istitutiva del CSI, l'altra la L.R. n. 51; quindi si trattava di modificare il programma informatico, per dare applicazione alla L.R. n. 51: mi pare che sia questa la novità sostanziale introdotta nel documento presentato.
Essendo questa la sostanza e trovandoci, come mi auguro, in una fase in cui la Giunta ha intenzione di modificare, dopo averne verificato alcuni limiti, la L.R. n. 51 relativa all'organizzazione del personale, credo che siamo sicuramente nelle condizioni di fare un consuntivo per il 1998.
Quindi, se questo atto è importante per il 1998, va bene; ma per quanto riguarda il 1999 e il 2000, questo sistema di organizzazione informatica va interamente rivisto in relazione ai limiti che sono stati verificati nell'applicazione della L.R. n. 51, e che sono tanti.
Mi pare che il collega Racchelli, ancora prima che diventasse Assessore, discutendo della L.R. n. 51 avesse posto un problema che sicuramente avrà avuto modo di verificare essendo in Giunta: quello del rapporto tra funzione politica e funzione gestionale.
Se questo problema non viene riproposto in termini chiari, soprattutto ai fini della revisione della L.R. n. 51, credo che i dati che noi leggiamo nella proposta del bilancio - i 2.100 miliardi di avanzo, i 4.400 di residui passivi - continueranno ad esserci, perché alcune difficoltà derivano da un impianto organizzativo che non regge, dimostrato mi pare dal fatto che accanto all'attività deliberativa della Giunta, che è consistente, c'è anche un'attività di decisioni dei singoli Direttori - le determine - che si sommano alle delibere della Giunta.
Quindi: delibere della Giunta; determine: c'è un impianto organizzativo che non regge.
Ho fatto una verifica molto semplice per sapere quante determine vengono assunte annualmente, ma non è una cosa così agevole, nel senso che manca un punto di riferimento che le raccolga. Riuscire a capire come funziona questa macchina, per me, semplice Consigliere, è una cosa complicata; per chi è in Giunta, probabilmente, le cose sono molto più semplici, ma suppongo, per quanto ho capito, e con i miei limiti, che manca, da parte di chi ha la responsabilità di governo, la guida reale del settore nell'applicazione delle scelte che vengono compiute. Può sembrare questa una discussione fuori luogo, ma credo che abbia una stretta relazione con il sistema informativo ed informatico che si vuole organizzare. D'altronde, noi facciamo riferimento al 1999 e al 2000, quindi la motivazione addotta dal collega Chiezzi è attinente. Noi non possiamo assumerci degli impegni prima di aver pensato alla nostra organizzazione che, comunque, non funziona; non conosco l'impressione dei colleghi della Giunta, ma l'attuale sistema non funziona.
Quindi, probabilmente, prima di costruire attorno ad un non funzionamento, determinato dalla L.R. n. 51, un sistema informatico bisogna riflettere. Va bene il discorso per il 1998, ma per il 1999/2000 occorre ridiscutere il tutto.
Pertanto, questo documento va depurato per la parte 1999/2000; poi ci ritorneremo, faremo la modifica alla L.R. n. 51 e, in base a questa legge decideremo il sistema informatico ed informativo che ci permetterà di raggiungere gli obiettivi: non possiamo dire che la L.R. n. 51 è immutabile.
Non ci sentiamo di assumerci un impegno che consolida un impianto organizzativo che, invece, non regge.
Per cui rivolgo l'invito di prenderci ancora qualche giorno di tempo; i Consigli convocati per il 30 e 31 dicembre possono essere l'occasione per ritornare sull'argomento.
Se l'Assessore non vuole concederci un rinvio ci spiegherà meglio le cose facendoci pervenire la relazione.
Il problema è il seguente: noi stiamo costruendo un impianto informatico ed informativo sulla legge che vogliamo modificare e già nel momento in cui l'approvammo dicemmo che era una legge che doveva essere verificata, innanzitutto perché si parlava già della Bassanini e poi perch sono stati constatati i limiti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per chiedere di posporre il punto 5) all'o.d.g. posto in votazione.
Condividendo le osservazioni del collega Saitta relativamente al fatto che non c'è alcun bisogno di pregiudicare gli anni 1999/2000, propongo che in ogni caso tutte le schede che non hanno previsioni di spesa, quindi campate in aria, vengano stralciate. In questo senso, si potrebbero presentare degli emendamenti.
Mi sembra che la Giunta voglia tirare dritto, va bene, però su ogni progetto, proveniente da una direzione che non indica le cifre, noi presenteremo degli emendamenti che stralciano questi progetti. O li stralciano del tutto, come la scheda a pag. 51 (in merito ho già presentato un emendamento) dove non c'è alcuna indicazione di cifra per gli anni 1998 1999 e 2000.
L'emendamento potrebbe proporre di togliere questa scheda dal Piano di sviluppo, in quanto non indica delle cifre.
Se invece c'è l'indicazione di spesa, come nella scheda a pag. 71 (anno 1998, 50 milioni; anno 1999, zero; anno 2000, zero) si stralciano solamente la schede riferite al 1999 e al 2000.
Non vorrei che ci impegnassimo in questo lavoro quando basterebbe accedere ad un rinvio della discussione. Il documento è molto corposo verifichiamo tutti gli stanziamenti e dove c'è un'indeterminatezza presenteremo degli emendamenti.
Innanzitutto, chiederei di porre in votazione la mozione d'ordine sull'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

La mozione d'ordine mi sembra chiara.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Intervengo per chiarire le motivazioni - soprattutto dopo l'intervento del collega Saitta - per cui non riteniamo opportuno aderire ad una ridiscussione.
Nell'ultima parte della deliberazione il Consigliere Saitta può leggere la seguente dicitura: "Visto il documento allegato, si individuano gli interventi che potranno subire eventuali variazioni di tecniche economiche per ragioni di definizione di progettazione definitiva o di nuove necessità".
Quindi è, per sua natura, un documento aperto. Pertanto, non pone la necessità di definire se la L.R. n. 51, nell'ambito di quanto diceva il Consigliere Saitta, funziona o non funziona - l'opinione espressa dal Consigliere è evidentemente legittima. Noi riteniamo che come legge possa essere migliorata, è stata elaborata dalle Direzioni e dalla Giunta come evoluzione possibile del sistema informativo; è stata formalizzata, è stata discussa. Tra l'altro, la legge del 1978 è scaduta e verrà ripresa dal nuovo sistema di convenzione tra Ente Regione e CSI entro il 31 marzo quando verrà riscritto.
Quindi, ci sarà una nuova legge, una nuova convenzione - e avremo l'obbligo di discuterla - un nuovo bilancio, quindi le cifre, oggi non espresse, dovranno essere discusse.
Proprio per questi motivi noi suggeriamo, visto che ne condividiamo evidentemente sia le linee di evoluzione che sono state discusse, sia gli obblighi che invece attengono ai prossimi giorni, decorsi i quali non potranno più essere rese operative le cifre stanziate unicamente per il 1998, quelli per il 1999 li discuteremo, di voler discutere il provvedimento. A mio sommesso avviso, proporrei di discuterlo oggi anche perché penso che non ci saranno nuove informazioni in questa sede aggiungibili a livello di discussione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Volevo rivolgermi ai colleghi della Giunta e anche ai colleghi del Consiglio, evidentemente, per porre l'accento su una questione che ormai sta diventando una prassi consolidata. Cioè: ogni tanto ci viene proposto qualche documento, importante come questo, dicendo: "E' un fatto tecnico".
Devo dire che quando sento definire dei documenti, approvati in una sede politica, come un fatto tecnico ho la sensazione che la politica rinunci a svolgere un ruolo.
Sarei curioso di sapere, in ogni caso, se l'Assessore intende discutere questo documento. Voglio sapere qual è l'opinione puntuale e precisa di ogni Assessore sulla proposta fatta nel Piano di sviluppo 1998/2000. Voglio sapere se l'Assessorato, se i singoli Assessori hanno discusso con la propria Direzione questo documento, oppure se questo è un assemblaggio di posizioni diverse assunte dai singoli Direttori, che vengono messe assieme da parte dell'Assessore e da parte di qualche dirigente e poi portati in Consiglio. Voglio capirlo. Lo chiederò all'Assessore Racchelli, lo chieder all'Assessore D'Ambrosio, ad ognuno chiederò la propria opinione su questo documento: che cosa cambia in termini di vantaggio per la Pubblica Amministrazione? Quindi, su ogni Direzione non solo verranno presentati gli emendamenti che l'Assessore ritiene, ma voglio che emerga con chiarezza l'opinione politica, specifica dei singoli Assessorati, sul documento che viene approvato.
Sento continuamente dire: "E' un fatto tecnico", "tanto poi si pu modificare", "questa è una modifica", "tanto poi la L.R. n. 51...". Quand'è che cominciamo a mettere qualche punto fermo? Perché qui stiamo costruendo un sistema organizzativo basato su una legge che non condividiamo, che va modificata; poi facciamo il piano regionale che in ogni caso sarà modificato; poi aggiungiamo qualcosa, sulla base di una deliberazione che è impostata su una deliberazione e via di questo passo. Noi non ci stiamo assolutamente. Per cui porremo all'attenzione tutte le questioni politiche su questo documento di carattere economico, ma soprattutto di vantaggio per i singoli Assessorati, anche per capire se questo documento è stato esaminato dal punto di vista politico o soltanto dal punto di vista tecnico.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

La Consigliera Simonetti ha richiesto la verifica del numero legale.
Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Sono presenti 29 Consiglieri. Il numero legale è assicurato.


Argomento: Sistema informativo regionale

Esame proposta di deliberazione n. 615: "L.R. 15/3/1978 n. 13 'Evoluzione del Sistema Informativo regionale - Piano di sviluppo 1998/2000'" Presentazione mozione d'ordine in merito all'inversione dei punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo pertanto alla votazione della proposta presentata dal Consigliere Chiezzi in merito al rinvio dell'esame della proposta deliberazione n. 615. Chi vuole rispettare l'o.d.g. così come è proposto voterà "no"; voterà "sì" chi non intende esaminare adesso il punto 5) all'o.d.g.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 hanno risposto SI' 9 Consiglieri hanno risposto NO 29 Consiglieri L'o.d.g. rimane quello previsto.
Riprendiamo pertanto l'esame della proposta di deliberazione n. 615.
E' stato presentato un emendamento all'allegato a firma dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Simonetti, Bellion e Saitta.



PRESIDENTE

MORO Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Prima dell'emendamento avevo una richiesta sulla deliberazione in generale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Presidente, vorremmo sapere se è possibile avere, da parte dell'Assessore, una dettagliata relazione del provvedimento per poter inserire i nostri emendamenti. Grazie.



PRESIDENTE

E' stata chiesta un'illustrazione della deliberazione.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Se i colleghi ritengono opportuno, posso ridistribuire, come è già stato fatto ai membri della I Commissione, il documento richiesto - se ricordo bene - dal Consigliere Chiezzi, il quale disse che il documento era oggettivamente piuttosto ampio e voluminoso. Tale documento è stato distribuito in I Commissione e si intitola: "Evoluzione del Sistema Informativo Regionale - Piano di Sviluppo 1998/2000".
Penso sia utile distribuire a tutti i Consiglieri tale documento perché in buona parte sostiene le tesi e le risposte, non sempre soddisfacenti - me ne rendo conto - rispetto ad alcuni dei quesiti posti dai Consiglieri Chiezzi e Saitta. Nel contempo, posso darne lettura.



PRESIDENTE

Stiamo riproducendo il documento che verrà distribuito quanto prima sono diverse pagine, ci vuole il tempo tecnico per poter riprodurre il numero delle copie sufficienti. Se l'Assessore ritiene di riassumerlo...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Lo faccio molto volentieri, in modo che la fotocopiatura del documento già consegnato ai Consiglieri della I Commissione, possa non essere vanificata da un'inutile attesa.
Nel rispetto dell'art. 3 della L.R. n. 13 del 15/3/1978, che definisce i rapporti tra Regione e Consorzio, nel marzo del 1993 il Consiglio regionale approvò un documento che si chiama "Linee di sviluppo del sistema informativo della Regione Piemonte", che affrontava il tema dal punto di vista organizzativo, applicativo e tecnologico.
Queste linee guida, di cui tuttora si conferma la validità, prevedevano dal punto di vista organizzativo una graduale crescita professionale degli utenti (funzionari e dirigenti), dando loro la possibilità di utilizzare a livello ottimale le procedure e i dati del sistema, accentuandone gli aspetti dell'analisi organizzativa, quale presupposto di un corretto uso del sistema informativo; dal punto di vista applicativo, una reale integrazione dei dati e dei processi che, mantenendo in vita gli archivi esistenti e quindi salvaguardando quanto è già stato fatto, garantisse un migliore utilizzo delle risorse; infine, dal punto di vista tecnologico un'evoluzione dell'architettura hardware volta a favorire la cooperazione delle risorse di calcolo a tutti i livelli in costante allineamento con l'innovazione tecnologica.
A livello operativo, il documento illustrava, inoltre, tramite apposite schede di sintesi comprensive di una stima dei costi di realizzazione, gli interventi da avviare nell'anno, così come emersi dalla valutazione di fabbisogno effettuata congiuntamente dai funzionari del Settore Sistemi Informativi ed Informatica e del CSI-Piemonte presso tutti i Settori regionali coinvolti. La valutazione delle esigenze teneva conto in particolare del quadro normativo, delle esigenze organizzative e dei compiti istituzionali.
In tutti gli anni successivi, la Giunta regionale ha sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale, in coerenza con tali linee guida un documento - sempre corredato di apposite schede di sintesi - esaustivo delle nuove esigenze.
Il documento relativo all'anno 1996 "Evoluzione del Sistema Informativo Regionale - Piano di sviluppo 1996", nel confermare le scelte tecnologiche e metodologiche, individuava nella rete e nell'integrazione i due nuovi cardini evolutivi del sistema; in questo caso, una ripartizione pluriennale appariva più corretta per affrontare gli investimenti tecnologici occorrenti.
Con il documento attuale "Evoluzione del Sistema Informativo Regionale Piano di sviluppo 1998/2000", che è una continua evoluzione dei documenti precedentemente elaborati ed approvati di volta in volta, sia dalla Giunta che dal Consiglio regionale, si propone un riesame delle linee guida alla luce dei mutamenti organizzativi intervenuti nel nostro Ente, con l'entrata in vigore della L.R. n. 51. Si tiene conto, inoltre, dell'eccezionale evoluzione del contesto legislativo che richiede una tempestiva trasformazione dei sistemi informativi per consentire ai diversi Enti della Pubblica Amministrazione di attuare una loro integrazione.
I punti qualificanti del documento in esame sono i seguenti: 1. Infrastrutture di Rete.
La Regione Piemonte ha realizzato nel corso del 1997, ed ultimato nel corso del 1998, l'infrastruttura di rete regionale (Piemonte in Rete) che collega 320 punti distribuiti sul territorio. La rete, realizzata come rete privata nel rispetto delle linee guida emesse dall'AIPA, per la Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione, risponde all'esigenza tattica di razionalizzare le vecchie sottoreti di trasmissione dati ed all'esigenza strategica di interconnettere tutte le sedi della Regione, degli Enti pubblici e della Ricerca, e di garantirne, quindi, i collegamenti su un sistema sicuro. La Regione intende favorire lo sviluppo della rete per assicurare la capillarità dei collegamenti stessi.
2. Nell'ambito delle iniziative promosse dall'AIPA, la Regione Piemonte, in collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni locali regionali, promuove il progetto "Servizio Regionale di Interscambio Informativo" per il coordinamento e la gestione dei flussi informativi in "Piemonte in Rete". Gestito, quest'ultimo, con il supporto del CSI Piemonte, il Servizio organizza lo scambio di informazioni e dati tra gli Enti locali periferici e tra questi e le Amministrazioni centrali dello Stato, rispondendo in pieno alle esigenze di decentramento dell'informazione, trasferimento dei dati e condivisione degli archivi.
L'obiettivo è fare in modo che gli uffici "si parlino fra loro" e si propongano al cittadino come centro unitario erogatore di servizi e prestazioni amministrative.
3. Banche Dati e Servizi Condivisi.
I due strati sopra elencati rappresentano livelli infrastrutturali (hardware e middleware) e di servizi di base che rendono possibili operazioni tanto complesse quanto essenziali, ai fini dell'attuazione delle riforme. Come primo passo, la Regione si propone di costruire e mettere a disposizione due basi dati essenziali da più punti di vista, l'Anagrafe dei Cittadini e l'Anagrafe delle Attività Produttive. Per entrambe saranno realizzate, da un lato, una spina centrale, alimentata attraverso flussi delle fonti informative primarie, dall'altro, liste costruite in funzione delle esigenze legate alle varie deleghe (dai tributi all'ambiente alla sanità).
4. Costituendosi Autorità di Certificazione sulla base del decreto che disciplina la firma digitale (approvata dalla Giunta nell'ottobre 1998), la Regione Piemonte si propone quale garante della validità dei documenti trasmessi per via telematica che viaggiano su canali potenzialmente non sicuri (come Internet). La Regione garantirà, in sostanza, l'identità dell'autore dei documenti impedendo eventuali contraffazioni ed assicurando la riservatezza. La Regione Piemonte si propone quindi quale Autorità di Certificazione per sé, per gli Enti dipendenti, per tutti gli Enti pubblici che vorranno usufruire di questo servizio, nonché per gli operatori pubblici e privati che interagiscono costantemente con la Regione. Prima Regione italiana ad aver firmato una convenzione con l'AIPA per l'integrazione della rete regionale con quella unitaria, il Piemonte è ora la prima tra le Regioni italiane a proporsi come Autorità di Certificazione per l'introduzione della firma digitale nel mondo della Pubblica Amministrazione piemontese. Per l'attuazione di questo progetto la Regione Piemonte si avvarrà dei servizi del proprio Ente strumentale per l'informatica, il CSI-Piemonte (Consorzio per il Sistema Informativo), il quale, nella sua qualità di Ente di supporto, garantisce l'interoperabilità tra i diversi Enti, e tra questi e il livello centrale.
I punti qualificanti sopra descritti caratterizzano come linea guida questo documento per il 1998/2000 e rappresentano le principali linee di sviluppo del sistema; a queste linee di sviluppo sono state associate, come di consueto, una o più schede esplicative, per le parti già oggetto di analisi di fattibilità; inevitabilmente le indicazioni fornite dal piano non sono totalmente esaustive e per questo necessitano di implementazioni e revisioni annuali, come peraltro è già stato dal 1993 ad oggi.
Nel "Piano 1998/2000" sono state fornite solamente prime indicazioni sulle linee di sviluppo di alcuni importanti comparti regionali come, ad esempio, la Sanità ed il Turismo, e l'elaborazione delle stesse e delle relative schede sarà oggetto di futuri aggiornamenti ed integrazioni al piano.
In particolare, per il comparto Sanità, non sono presenti i progetti riguardanti la gestione complessiva dello scambio dati con le AA.SS.LL. ed il progetto di collegamento con i medici di base che, presumibilmente saranno oggetto di analisi di fattibilità nel corso del prossimo anno.
Nel rispetto dei contenuti dei documenti annuali approvati dal Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale - ed in particolare delle schede di sintesi - nei limiti delle risorse rese disponibili dal bilancio e delle conseguenti scelte di priorità ed in ottemperanza all'art.
4 della L.R. n. 13 del 15/3/1978 "Definizione dei rapporti fra Regione e Consorzio per il trattamento automatico dell'informazione", il CSI-Piemonte presenta elaborati di progetto, nei quali sono evidenziati: l'obiettivo che essi devono raggiungere con la specificazione degli elementi atti ad individuarlo e a controllarne il grado di conseguimento (si ottempera attraverso le rendicontazioni sullo sviluppo del progetto approvate dal Settore/Direzione competente) il grado di compatibilità ed integrazione, rispetto allo sviluppo del sistema informativo regionale e rispetto ai sistemi informativi di altri Enti pubblici (parere di congruità tecnologica, funzionale ed economica espresso dal Settore Sistemi Informativi ed Informatica) le scadenze temporali delle loro realizzazioni (il progetto è sempre corredato di un piano temporale di realizzazione, ad esempio Gantt) enti ed uffici responsabili dell'attuazione (il progetto è sempre formalmente approvato dal Settore/Direzione competente) entità delle risorse e delle spese per l'attuazione del progetto e la loro ripartizione, in particolare quelle a carico della Regione (il progetto è sempre corredato dal dettaglio dei costi a carico della Regione Piemonte) le analisi sui benefici e sui costi derivanti dalla loro attuazione (con l'approvazione del progetto da parte del Settore/Direzione competente viene stabilita l'opportunità della spesa rispetto al raggiungimento degli obiettivi posti; con il parere di congruità espresso dal Settore Sistemi Informativi ed Informatica viene valutata la congruità economica del progetto) ogni altro contributo utile ai fini del coerente sviluppo del sistema informativo regionale (il progetto esprime sempre esplicitamente le sue esternalità).
I suddetti elaborati di progetto vengono approvati e finanziati (capitolo 10640 del bilancio regionale) dal Settore Sistemi Informativi ed Informatica, della Direzione Organizzazione; Pianificazione, Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane, con le modalità previste dalla L.R. n. 51/97.
Questo come documento nel suo complesso.
Ricordo infine, ma ciò soltanto per l'urgenza specifica, non per l'importanza della delibera, che per quanto attiene al bilancio regionale 1998, a tal fine e su tale base, la Giunta a suo tempo accantonò - mi pare 5 miliardi ed alcune centinaia di milioni dei quali sottolineo ulteriormente l'urgenza e l'importanza; urgenza perché questi vanno determinati - se mi si passa il termine - entro il 31 dicembre l'importanza mi pare evidente anche solo dalle linee guida che ho qui succintamente risottolineato come sintesi di tutte le domande emerse nelle sessioni di I Commissione e dall'audizione cui questo documento è stato sottoposto.
Inoltre, ne sottolineo da un lato l'apertura, visto che è stato costantemente, dal 1993 ad oggi, oggetto di revisioni peraltro rese necessarie vista la rilevanza del documento, e dall'altro l'importanza credo largamente condivisa, delle linee guida cui il documento esaminato fa riferimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Ancora prima di entrare nel merito delle singole parti e dei singoli emendamenti, volevo far notare, anche per dare il senso di una certa non sempre coerenza con le decisioni e le posizioni assunte, come nella relazione letta poco fa dall'Assessore ci sia una parte che riguarda l'informatizzazione dei medici di base, di cui abbiamo discusso ampiamente.
E' presente anche l'Assessore D'Ambrosio, che ogni tanto mi tira le orecchie perché sulla questione dell'informatizzazione dei medici di base ritiene che io abbia strumentalizzato una posizione e mi ha sempre detto e ripetuto che la posizione dell'Assessorato... Non la posizione della Giunta. Quella della Giunta è una posizione articolata, nel senso che c'è una posizione dell'Assessore Masaracchio che prevedeva l'affidamento di questo servizio alla RTP, così come ci aveva detto durante la discussione dell'aumento di capitale di questa società; poi, c'è una posizione espressa in Consiglio dall'Assessore D'Ambrosio, il quale dice: "No, lì facciamo l'appalto, è in corso tutto per procedere all'appalto".
Mi sembra questa la posizione; correttamente l'ha ripetuta e ribadita.
Io ho fatto notare che c'erano due voci diverse, ma, a parte questo, che è un fatto soltanto di sottolineatura di posizioni diverse, noto che in questo documento - ciò per dire che ogni Assessore va avanti per conto proprio - c'è una terza posizione.
A questo punto, non so più a chi credere. A chi debbo credere, a chi dobbiamo credere sull'informatizzazione? Basarci sul colore dei capelli? Credere agli Assessori con i capelli bianchi? Credere all'Assessore che ha letto la relazione? Credere al Vicepresidente della Giunta? Sono tutte posizioni diverse! E tutte hanno lo stesso valore, perch tutte sono espresse da Assessori della stessa Giunta regionale del Piemonte.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Gli atti sono quelli che contano!



SAITTA Antonino

Qui il documento è approvato da lei, Assessore. A questo punto, credo che lei dovrebbe anche assumersi l'impegno di leggere che cosa approva in Giunta, perché il provvedimento relativo alla RTP l'aveva approvato anche lei: era una proposta di aumento di capitale della RTP che conteneva anche questa parte.
Adesso ci viene proposta una delibera della Giunta dove si parla dei medici di base...



(Commenti dell'Assessore Burzi)



SAITTA Antonino

Lei lo sa, Assessore D'Ambrosio, che cosa dice questo documento sui medici di base? Lo sa che cosa c'è scritto? Se ci fosse scritto qualcosa di diverso, lei che cosa direbbe? Che è stato raggirato durante la riunione della Giunta? Oppure non è stato informato.
Io credo che sia questa la posizione che lei assumerebbe; l'Assessore D'Ambrosio dovrebbe anche dire: "Ma come? Io ho approvato un aumento di capitale, che veniva fatto per determinati motivi, e adesso la Giunta ha approvato una deliberazione che dice delle cose completamente diverse?". La richiamo alla coerenza.
Tra l'altro, io ho fatto richiesta, a lei Presidente del Consiglio regionale, di inviare alla Procura gli atti del dibattito sull'informatizzazione dei medici, in quanto abbiamo fatto un aumento di capitale della RTP basandoci su un elemento non preciso, non fondato, sulla base delle dichiarazioni fornite dall'Assessore D'Ambrosio.
Per cui l'avevo invitata, e non ho ancora avuto risposta, ad inviare alla Procura della Repubblica quegli atti, perché nel momento in cui al Consiglio è stata detta una falsità, sulla quale è stato basato l'aumento di capitale, siamo stati raggirati. Spero che un giorno lei risponda, per debbo dire che...



PRESIDENTE

Scusi, ho ricevuto la lettera e le ho risposto: non le sarà ancora pervenuta.



SAITTA Antonino

Non sarà pervenuta, però la invito a farlo, anche perché c'è questa terna di posizioni.
La terza posizione dell'Assessore Burzi: "In particolare, per il comparto Sanità, non sono presenti - non vorrei essere irriverente nel leggere una parte che dovrebbe essere nota - i progetti riguardanti la gestione complessiva dello scambio dati con l'ASL ed il progetto di collegamento con i medici di base, che presumibilmente saranno oggetto di analisi di fattibilità nel corso del prossimo anno". Quindi, non siamo neppure alla fase di appalto. Siamo ancora allo studio di fattibilità, e non nella fase in cui si tratta di appaltare: bisogna decidere la fattibilità, fare il capitolato... Cioè, siamo in una fase diversa, il che mi sembra anche scollegato da questo fatto, perché lei, Assessore, ci aveva detto che, quanto prima, avrebbe riunito la Commissione - non ricordo più il nome - per l'appalto, per impostare l'appalto. Qui dice: "No, bisogna ancora studiare la fattibilità".
In sostanza, l'Assessore Burzi dice: "Dobbiamo studiare la fattibilità"; l'Assessore Masaracchio dice: "La fattibilità? La fa la RTP! La fattibilità è già fatta"; l'Assessore D'Ambrosio dice: "No, stiamo facendo l'appalto, faremo presto l'appalto".
Tre posizioni. Parlatevi, comunicate, stabilite un codice che valga almeno per i tre Assessori o almeno per due! Presidente Ghigo, lei faccia un po' il vigile: si faccia dire chi ha ragione di questi tre. Ha tre Assessori che, a proposito dei medici di base, dicono una cosa diversa dall'altra. E sono questioni tecniche, queste? No, spero di no.
Io provo anche un certo imbarazzo a dover intervenire su questi fatti però, a questo punto, Presidente del Consiglio, l'elemento che oggi ci fornisce l'Assessore Burzi - delibera della Giunta regionale - ci induce a confermare l'opinione sul fatto che l'aumento di capitale della RTP sia stato fondato su una falsità, dimostrata da questo documento e da ciò che ha detto l'Assessore D'Ambrosio.
La invito quindi - e se non lo farà entro un anno, provveder personalmente, per quanto riguarda il nostro Gruppo - ad inviare alla Procura il dibattito relativo all'aumento di capitale, che è si è basato su una falsità, dimostrata da questo documento e dalle dichiarazioni dell'Assessore D'Ambrosio.
Vi sono tre posizioni diverse. Stessa Giunta: oggi una delibera; stessa Giunta: l'aumento di capitale; stessa Giunta: la voce dell'Assessore, che sta procedendo nel fare una cosa diversa e che condivido - per la verità ho detto che condividevo quell'impostazione.
Lo faccio notare, per dire che quando non c'è un giudizio politico...
E' questo, lo ripeto: questi documenti non sono visti da nessuno! Questi documenti non li vede neppure lei, Assessore Burzi! Non li hanno visti neppure gli Assessori, perché se l'Assessore D'Ambrosio avesse letto questo documento, avrebbe detto qualcosa. Quando poco fa dissi che ogni Assessore dovrebbe esprimersi su questo documento, non dicevo una banalità per perdere del tempo, in quanto non emerge alcun giudizio politico sulle proposte presentate dalla Giunta.
Pertanto, interrogheremo i singoli Assessori su ognuno di questi elementi man mano che li affronteremo, faremo notare le incoerenze e diremo che questo è un documento apparentemente politico, ma di fatto è l'assemblaggio di posizioni dei singoli Direttori che non sono stati "verificati", dal punto di vista politico, con nessuno. D'altronde, siamo abituati: ormai questa macchina non la governa più la Giunta regionale tranne qualche rarissima eccezione dove ci sono Assessori competenti - ma in modo costante viene gestita da alcuni Direttori regionali che hanno la capacità di poterla guidare e la guidano - per alcune scelte fatte - non sempre in coerenza con le scelte politiche che la Giunta vorrebbe compiere ma che non riesce a far compiere a nessuno.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Quando c'è un dibattito che contrappone pesi, nell'ambito di ciò che rappresenta il filosofare della politica che si distingue fra chi governa e chi non governa, alla fine non è che solo chi governa è costretto ad arrampicarsi sugli specchi, ma ci si arrampica sugli specchi anche dalla parte di chi si contrappone. Anzi, chi si contrappone, non avendo elementi certi di responsabilità amministrativa, trova tale esercizio piuttosto soddisfacente perché si guarda nello specchio compiacendosene.
Pertanto, veniamo alle considerazioni per cui tutto quanto si sta amministrando oggi - mi consentano i colleghi Consiglieri, Assessori e anche il Presidente del Consiglio - non è altro che il risultato della resa dei conti di quanto si è consumato in Regione. Certo, tre anni potevano essere utili per poter giungere ad una gestione più rigorosa, ma è anche vero - l'accenno lo ha fatto il collega Saitta - che la dirigenza ha un potere. Quale potere? Non certamente il potere di fare politica ancorquando, in un altro tempo ed in altra occasione, ho dovuto dire che comunque ci sono gli anelli di congiunzione, e poi, per taluni versi - e ci siamo dentro - dovremo anche risponderne. Purtroppo, ci sono delle situazioni in cui - è un termine forte - si parla di competenze, di incompetenze, di capacità. Vi ricordate delle porcilaie? C'è stata anche un'indagine, non dico di inchiesta, ma di esame di problematiche sulla Formazione che poi, naturalmente per ovvie opportunità, non ha avuto seguito. Non certamente per incapacità dell'Assessorato o dell'Assessore competente - o fintamente competente - ma perché ci sono delle opportunità: è l'amministrazione. Dentro il calderone dell'amministrazione, caro collega Saitta, ci siamo tutti, anche coloro i quali, di volta in volta, hanno avuto l'avventura o la fortuna o l'occasione di incontrarsi con qualche Assessore, e quindi di captare qualche suggerimento di tutto quello che è oggi il fastidio dell'amministrare nell'ambito di una difficoltà anche economica.
Vedremo poi se i Magistrati dovranno interessarsi di atti amministrativi e basta, e non anche di espressioni che sono state pronunciate in Consiglio. "Falsità, bugia, bugiardo", mi è stato detto in quella occasione: termini riferiti alla mia incapacità di leggere un documento di una partecipata che mi informava del lavoro svolto, che è la produzione di programmi e di progetti che, comunque, costano. Che possono costare o per delle consulenze esterne, non essendoci del personale interno, o per mezzi personali che vanno attivati all'interno.
Il mercato è un'altra cosa. Per il mercato, tutto ciò che è prodotto va nella politica nel caso in cui nell'universo mondo della politica si riesca a porre il mercato, ma non tanto per avere elementi di valutazione diversi del bilancio, quanto per avere dei ritorni. Dopo che avremo fatto l'esame delle partecipate, e anche i controlli di bilancio di tutte le partecipate e di tutti gli Enti strumentali, vedremo che cosa dovrà fare la Regione con le proprie risorse: se erogare delle risorse affinché ci siano dei servizi e i servizi non si fanno pagare agli altri, oppure dei costi, e i costi si fanno pagare agli altri: lo vedremo nell'ambito dello sviluppo della Bassanini.
Per quanto riguarda la RTP, sia ben chiaro che in quella occasione si è detto che queste sono le attività di RTP, non le attività acquisite e pagate dal mercato. Per esempio, è stato presentato un prodotto di RTP per la Regione Lombardia che costa alla Regione Lombardia 3 miliardi e porterà alla RTP l'incasso di un miliardo, ma questa è un'altra questione.
Quindi non fare confusione, caro collega Saitta, altrimenti quella immagine degli specchi ti si attaglia benissimo, quindi altro che falsità si scivola su una superficie che non regge. Poi la Magistratura, nel caso in cui vorrà, potrà intervenire; le funzioni sono tanto più relative di quanto non fossero state in altri tempi. Il Commissario di Governo ha stabilito che l'aumento di capitale della RTP è un atto dovuto indipendentemente dal bilancio, che è altra cosa, all'interno del quale si interverrà, ma ci sono responsabilità del Consiglio di amministrazione e dell'assemblea della RTP, dove i pronunciamenti sono quelli che tu Consigliere Saitta, hai ascoltato per aver letto un documento della RTP posto, non dico alla conoscenza, ma nelle mani stesse di coloro i quali ne hanno avuto contezza diretta. Quindi, lasciamo perdere per ora questo discorso. Vedremo che cosa dirà il Procuratore della Repubblica o la Magistratura nel caso in cui vorrà prendere atto di questi atti amministrativi.



(Interruzione del Consigliere Saitta)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Lo hai già detto, Consigliere Saitta, adesso finiscila! Basta, cosa stai a ripetere questo discorso! Non voglio entrare nel merito della Sanità che, oltretutto, in questo momento, come settore dell'Amministrazione, forte e pregnante, delle attività amministrative del territorio, protende fortemente a disporre, non dico di una propria autonomia, ma di un proprio settore specifico nell'ambito dell'informatica, in modo da avere tutta l'utilità e tutta la capacità autonoma di produrre tutto. Allo stato attuale è, comunque, allo studio, partendo dai mezzi di base.
Consigliere Saitta, ho visto che hai letto in Consiglio la deliberazione, dopodiché mi domandi cosa si fa in Commissione? Mi vuoi dire qual è l'attività di gruppo e del Consigliere che deve partecipare con preparazione in Consiglio? Così come si faceva ai tempi in cui l'opposizione aveva un altro stile, aveva un'altra dignità: si trascorrevano le nottate per essere preparati in Consiglio, anche di fronte a documenti corposi. Può essere anche vero che un Assessore non abbia letto quello che le Direzioni impongono, per le responsabilità diverse da quelle del passato. Non si tratta di incapacità dell'Assessore se un documento passa o non passa. Vedremo, dopo le prossime elezioni, quanta altra capacità potrà avere un Assessorato, una Giunta, qualunque essa sia, di gestire la partita amministrativa oggi molto pesante.
Questa delibera di intenti è stata presentata all'attenzione del Consiglio, dopo averla presentata in Commissione, dove si sarebbe dovuto approfondire l'argomento, un impianto generale di tutta l'informatizzazione che ha origini antiche - le leggi n. 48, n. 13 e n. 51 - dove si dice, come intenti, che in ogni caso la delibera definisce che si predisponga un Piano di sviluppo 1998/2000 del Settore Sistemi Informativi ed Informatica, dove c'è tutta l'intellighenzia, tutte le partecipazioni, tutti i livelli qualitativi di informatizzazione e di formazione del sistema, ove si individuano gli interventi che potranno subire eventuali variazioni tecniche e/o economiche per ragioni di progettazione definitiva e di nuova necessità. E' qui il segreto di questa delibera. Nel futuro, attraverso la partecipazione e l'attenzione del Consiglio e di tutti gli elementi che compongono l'attività consiliare, si avranno gli elementi dello sviluppo dentro cui con questa delibera potremo rivedere il CSI, la RTP, ecc. Vi dico di più: potremo rivedere tutte le partecipate che dovranno costituire sempre che ci sia il tempo per poterlo fare, una holding delle partecipate per il cosiddetto "Piano di sviluppo", a disposizione degli Enti locali nel territorio, dell'economia, che coinvolga anche il privato per la rivoluzione di quello che è il liberismo, così tanto vilipeso e vituperato in Consiglio regionale, in quanto ci sono degli Assessori che non sono capaci di affrontare con determinazione l'evoluzione del liberismo economico. Ma stiamo scherzando? Questa è la delibera che presenta l'Assessore Burzi, al cui interno c'è tutto l'impianto generale dentro cui non ci possono essere riferimenti di spesa in quanto non si tratta di una legge che va spesata con capitoli di bilancio. Ci sono 5 miliardi di accantonamento di cui bisogna fruire per poter andare avanti e trovare degli altri miliardi, se vogliamo che nel sistema dell'Amministrazione pubblica l'informatizzazione avanzi nel territorio, così come ha detto - forse sbagliando - lo stesso collega Burzi, il quale ha detto: "Il nostro Ente strumentale", ma mi pare che stiamo dibattendo per vedere se l'Ente strumentale è il CSI...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Come?



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Non sul "come", anche se è nostro o non è nostro, perché questo è l'argomento di base: è l'Ente strumentale del Comune di Torino - dico anche la mia a tal proposito - o è l'Ente strumentale che la Regione ha creato perché tutti ne fruissero, in modo tale da poter coinvolgere nell'ambito della Pubblica Amministrazione tutto quello che va decentrato nel territorio per il miglior sviluppo dell'economia? Allora - per favore - cerchiamo di moderare i termini, se fosse possibile, anche per il rispetto delle persone e, quindi, nel caso, le falsità sono imprecisioni, le bugie sono svarioni oppure sviste e comunque, nell'eccitazione di un dibattito improprio si può anche aver letto in maniera non del tutto aderente un documento che è stato consegnato nelle mani di lor signori.



PRESIDENTE

Comunico che sinora sono pervenuti alcuni emendamenti. Ho chiesto di fare trasmettere i primi due.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Credo che il Presidente della Giunta regionale Ghigo possa riassumere l'opinione definitiva ed univoca; lo chiedo a lui perché magari un altro Assessore potrebbe esprimere una quarta posizione.
Presidente, riassuma la posizione della Giunta sull'informatizzazione dei medici.
E' giusta l'opinione espressa dall'Assessore Burzi? Dall'Assessore Masaracchio? O quella dell'Assessore D'Ambrosio? Dica lei se esiste una posizione univoca perché, fino a quando non è chiarita la questione, non possiamo proseguire.



PRESIDENTE

Presidente Ghigo, intende rispondere?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No.



(Interventi fuori microfono di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Per favore, il Presidente Ghigo ha detto che non intende rispondere.



(Interventi fuori microfono di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente Ghigo, la metto di fronte alla sua responsabilità di Capo dell'Amministrazione.
Già una volta lei ha evitato la questione, senza neppure approfondire un nostro suggerimento relativamente al fatto di non procedere all'aumento di capitale della RTP, prima che venisse definita una posizione della Giunta, perché c'erano due giudizi: quello dell'Assessore D'Ambrosio e quello dell'Assessore Masaracchio. Lei non ha accolto l'invito e ha proceduto all'aumento di capitale.
Oggi viene espressa una terza posizione. Lei, Presidente Ghigo, non pu nascondersi una seconda volta.
A questo punto, deve dirci se ha ragione l'Assessore Burzi, perché se è così hanno torto gli Assessori Masaracchio e D'Ambrosio.
Se vuole rileggo cosa lei ha approvato. Ha chiesto al suo Assessore di partecipare all'aumento di capitale della RTP. Nella relazione al bilancio c'è scritto che alla RTP è assegnata una parte del lavoro che farà il CSI per l'informatizzazione...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

No.



SAITTA Antonino

...e in assemblea non c'è stato alcun rilievo. Questo è stato autorizzato da lei.
Invece, l'Assessore D'Ambrosio dice: "No, non c'entra niente, noi facciamo la gara pubblica"; ha ragione: facciamo la gara pubblica, il bando europeo, siamo pronti, lo studio sarà a disposizione della Commissione e quanto prima verrà fatta la gara.
Oggi l'Assessore Burzi - lo ripeto perché forse lei era distratto, anzi spero che lo fosse - dice che l'informatizzazione dei medici, la gestione complessiva dello scambio dati con le AA.SS.LL. e il progetto di collegamento con i medici di base, presumibilmente saranno oggetto di analisi di fattibilità nel corso del prossimo anno.
Allora: lei oggi - presumibilmente - dice che nella relazione al bilancio RTP c'era scritto che la stessa avrebbe fatto una parte del lavoro; l'Assessore D'Ambrosio ha detto: "No, facciamo la gara, siamo pronti per la gara".
Presidente Ghigo, visto che sono suoi Assessori, e dal momento che credo che lei abbia la capacità di dirimere una situazione anarchica, renda manifesta la posizione della Giunta. Lei la deve esprimere e deve farlo adesso! Non si può continuare con gli Assessori che risolvono per conto proprio i problemi, altrimenti ha ragione l'Assessore D'Ambrosio. In un'assemblema pubblica mi ha detto: "No, la posizione della Giunta è questa"; dico: "Assessore, lei ha ragione, fate la gara"; ma questa non è la posizione della Giunta, è la posizione di un Assessore.
Presidente, poiché è qui e questa volta ha ascoltato con attenzione dica qual è la posizione della Giunta su questo tema; una volta espressa discuteremo il documento, altrimenti il documento contiene un'altra falsità.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Chiederei al collega Saitta di utilizzare termini più rispettosi.
Quel documento non contiene alcuna falsità, perché la frase letta per intero - e poi ribadirò - dice...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Saitta)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

"Falsità", è un termine che ha usato lei, non l'ho usato io; ho solo detto che il documento non contiene falsità, come da lei sostenuto un attimo fa, e spiego perché.
Vuole rileggere il suo intervento? Lei ha detto che il documento contiene delle falsità, invece non è così, glielo dimostro: in particolare il documento dice che per il comparto...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Saitta)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Posso intervenire? E' consentito spiegare l'eventuale fraintendimento?



PRESIDENTE

Lasciamo terminare l'intervento all'Assessore.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il documento in oggetto, per il comparto Sanità, nel paragrafo precedente, dice che per la Sanità e il Turismo non sono completi. Riprendo la frase, ove si dice: "Non sono presenti i progetti riguardanti la gestione complessiva dello scambio dati ed il progetto di collegamento con i medici di base", quindi si dichiara semplicemente che il documento è sottoposto e che questi progetti non ci sono.
Questo documento regolamenta il rapporto tra la Direzione Risorse Umane, il Settore Servizi Informatici e il CSI, tanto è vero che è intitolato "Rapporto L.R. n. 78", che è quello che regolamenta i rapporti quindi definisce il sistema informativo tra Ente Regione e CSI e dice che allo stato attuale questo documento nulla prevede in maniera esaustiva per questa fase. Questo è vero, non stiamo dicendo il falso.
Per quanto attiene all'estensore, e ben correttamente ha detto l'Assessore Masaracchio - quindi, almeno per questa parte, non vedo alcuna contraddizione - l'area dei sistemi informativi della Sanità (è documentato in "n" riunioni, anche di assemblea dei soci) è oggetto di discussione su come andrà ad evolversi la proposta dell'Ente Regione, di cui si è dibattuto in maniera molto costruttiva con tutti gli altri soci.
Si ipotizza addirittura un'azienda specificamente gestita da parte del CSI e possibilmente da terzi con la Sanità per sviluppare il sistema informativo della Sanità. Dunque, questa parte non c'è; probabilmente sarà sviluppata dall'Assessorato alla sanità ed il fatto che io al momento non conosca i dettagli non significa affatto che ci sia contraddizione. E' altrettanto vero che è oggetto di dibattito tra i soci del CSI, il CSI e il mondo della sanità, come tutti i verbali delle riunioni su questo argomento possono facilmente testimoniare.
Questo è quanto devo all'assemblea per quanto riguarda la deliberazione. Mi si consenta di dire che non vedo per questa parte alcuna contraddizione con il dibattito svoltosi in altro momento sulle RTP, che peraltro ricordo bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi. In seguito faremo alcune valutazioni perché il numero degli emendamenti presentati non consente di ipotizzare una chiusura rapida del dibattito.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Per ragioni indipendenti dalla mia volontà, non ho ascoltato in presa diretta la polemica avvenuta sulla vicenda "RTP Masaracchio-D'Ambrosio-Ghigo-Burzi". Ho letto i giornali e oggi ho sentito una coda. Ma anche come osservatore esterno, quindi non coinvolto da passione su questa materia, mi ha colpito la professione di verità fatta dall'Assessore Masaracchio, quando ha parlato di "svarioni". Ha quasi implorato l'opposizione di...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Io non imploro nessuno; è retorica!



CHIEZZI Giuseppe

Ha chiesto all'opposizione di usare la parola "svarione": non diciamo "bugiardo", diciamo "svarione". A me pare che questi "svarioni" ci siano e che il Presidente Ghigo qualcosa dovrebbe dire, perché nel documento letto dall'Assessore Burzi - partiamo dal fondo - si dicono cose chiare che io pensavo fossero non soggette a giudizio di "svarione".
L'Assessore Burzi ha detto che in questa deliberazione (cosa che non ha letto adesso, ma vi prego di leggerla in seguito), alle linee di sviluppo sono state associate una o più schede per le parti già oggetto di analisi di fattibilità.
Qui c'è il primo punto: ci sono le schede di parti già oggetto. Chi ha associato, nella deliberazione, queste parti, Presidente Ghigo? L'Assessore Burzi, all'insaputa degli altri? Il Presidente Ghigo? L'Assessore D'Ambrosio o il Vicepresidente Masaracchio? Perché chi ha scritto questo ha escluso che fossero state fatte analisi di fattibilità sull'oggetto Sanità.
E' da questa parte che deriva il malessere, Presidente Ghigo. Abbiamo di fronte una deliberazione molto discutibile per alcune parti, quelle oggetto di emendamento, che chiediamo di stralciare, sulle quali si dice: "queste parti ci sono perché qui sono state fatte analisi di fattibilità".
Si dice: "Non ci sono le schede della Sanità perché presumibilmente saranno oggetto di analisi di fattibilità nel corso del prossimo anno". Questo contrasta con quanto dichiarato sia dall'Assessore D'Ambrosio che dall'Assessore Masaracchio, che invece, o per un verso - RTP che farà - o per l'altro - no, voglio fare la gara, tant'è che ho già tutto pronto dimostrano che non stanno dentro questa relazione.
Il Presidente Ghigo non vuole rispondere: io posso anche capire che una questione di questo genere non sia semplice, agevole e nemmeno divertente ma è tutta sul tavolo.
La posizione che io esprimo, anche a nome degli altri colleghi che hanno firmato gli emendamenti, è la seguente, Presidente Ghigo: questa deliberazione non è assunta in una situazione di continuità rispetto al passato. Questo è il punto. Questa deliberazione - ripeto - non rientra in una situazione di continuità rispetto alle deliberazioni del passato perché si inserisce a valle di una forte soluzione di continuità, che è la L.R. n. 51. L'Assessore Burzi ci ha detto che queste deliberazioni sono state controllate in Commissione, sono deliberazioni che ogni anno vengono presentate e fanno riferimento a linee guida del 1993, che in campo informatico equivale a dire molto tempo fa. Sino a prima dell'approvazione della L.R. n. 51, si poteva avere una certa continuità in queste deliberazioni, perché la struttura organizzativa regionale era sempre quella, con variazioni, ma non con un impianto totalmente diverso.
Questa è la prima delle delibere di questo tipo, che arriva dopo il completo rinnovamento dell'impianto, rinnovamento talmente radicale che mi sembra di capire (da testimone esterno e non da attore) essere un impianto sul quale le novità sono molto forti e la registrazione dei poteri è tutta in corso. Registrazione difficile, perché i poteri reali sono in capo a strutture di direzione e perché, viceversa, certi poteri che erano in capo alla Giunta regionale sono stati ridotti e diversamente conformati.
Questa è una soluzione di continuità di carattere eccezionale che potrebbe consentire, Presidente Ghigo, di assolvere il compito formale di approvare questa delibera, tenendo però dentro la delibera i soli elementi di continuità con il passato, consegnando gli elementi di dettaglio innovativi ad un'analisi più approfondita, fatta da tutti gli Assessori che evidentemente non l'hanno letta, con una discussione che io riterrei a quel punto molto proficua anche per gli Assessori che non l'hanno eventualmente letta, perché è lo sviluppo del loro sistema.
Sarebbe inoltre molto importante conoscere un giudizio degli Assessori su queste schede, in modo da dare il "via libera" ad una delibera depurata da questi elementi innovativi che non sono noti e che non sono stati oggetto di un dibattito nemmeno al vostro interno.
Concludo, avanzando, anche a nome degli altri colleghi, la proposta di stralciare tutte le schede, alcune delle quali non hanno nemmeno le cifre per cui sono impresentabili da quel punto di vista. A pag. 51 non c'è nemmeno una cifra; si dice solo: "Voglio fare questo. Quanto costa? Da definire". Questa non è una scheda.
Stralciamo dunque queste schede, che sono elementi di sviluppo del sistema che dovete verificare anche al vostro interno; teniamo nella delibera l'orazione di carattere generale, quella che fa da cappello alle schede, che - per carità, è il vostro punto di vista, e su questo si pu votare a favore o contro - è un elemento che assomiglia, come contenuto alla continuità che pure può essere invocata, quindi sta dentro una politica di continuità, nei confronti della quale ci si può opporre, ma senza ostruire un percorso che pure non si condivide.
In questo modo, l'Assessore Burzi porta a casa la sua delibera; la struttura informativa viene delineata a grandi linee (perché nelle linee effettive non è stata confrontata) e si consegna al lavoro di Giunta e al lavoro di Commissione per i prossimi mesi l'analisi di ogni scheda, che è interessantissima.
La proposta che avanzo, e che è retta da quegli emendamenti, è dunque quella di fermarsi ad una descrizione sommaria e generale, stralciando ogni scheda. Gli emendamenti, Presidente Deorsola, si riferiscono allo stralcio di ogni scheda.
Se la Giunta non vuole fare questo lavoro utilissimo, allora facciamolo in Consiglio. Esamineremo tutte le schede una per una; le leggeremo sentiremo e chiederemo l'opinione degli Assessori: così procedendo passeremo al setaccio l'intera deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Come spesso avviene, quando si vuole portare avanti una certa strategia, si coinvolge il Presidente Ghigo nell'assumere decisioni su argomenti dei quali chiaramente ho la totale responsabilità, ma sui quali non sempre posso ovviamente avere gli elementi di approfondimento. Di conseguenza, credo che non sia il caso di continuare la discussione su questa delibera, anche perché pongo una domanda, a me ed anche a tutto il Consiglio. Da quel che mi dice l'Assessore Burzi, questa delibera è stata presentata in Commissione il 12 agosto: a cosa servono le Commissioni visto e considerato che nelle Commissioni non si entra nel merito? A cosa servono le Commissioni se poi, comunque, in quest'aula l'opposizione chiama in causa il Presidente che deve dirimere qualsiasi tipo di decisione?



RIBA Lido

Scusi, Presidente, noi abbiamo degli emendamenti e delle proposte in Commissione da tre anni e sono sempre lì!



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Ma è colpa dei Commissari!



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Scusate, mi riferivo al fatto che comunque questa delibera è stata licenziata dalla Commissione ed è stata portata in aula.
Voglio anche dire - scusate se mi permetto di fare questa considerazione - che, in una riunione dei Capigruppo con l'opposizione, si era detto che questo provvedimento era stato licenziato all'unanimità e che in aula non avrebbe trovato... Allora diciamolo prima! Questo provvedimento è stato inserito nell'o.d.g. che oggi avremmo dovuto esaminare. Ma questa non vuole essere una critica; chiaramente siete liberi di assumere l'atteggiamento che ritenete, ma voglio ricordare che se ritornassimo a seguire un minimo di Regolamento, un minimo di procedura, sarebbe un bene per tutti.
Non posso rimanere indifferente alle considerazioni che sono state svolte, per cui, necessariamente, per il ruolo e la responsabilità che mi sono stati assegnati, devo approfondire le sollecitazioni che mi sono state avanzate. Non vedo dunque altra soluzione se non quella di sospendere la discussione di questa delibera per assumere, all'interno della Giunta e della mia maggioranza, una posizione motivata ed argomentata sulle tematiche delle quali noi siamo convinti e delle quali ci convinceremo nell'approfondimento di tale provvedimento.
Ripeto, non vedo altra soluzione, perché quella proposta dal Consigliere Chiezzi non mi sembra percorribile. Di conseguenza, se oggi come mi sembra, anche in relazione al numero di emendamenti che sono stati presentati, non esiste la possibilità di procedere alla votazione di questa delibera, propongo che venga approfondita e riproposta.



PRESIDENTE

Credo che la proposta avanzata sia di buon senso; il numero degli emendamenti è elevato e non ne permette una valutazione nella giornata odierna. Lasciamo perciò il punto 5) all'o.d.g. come...



(Interruzione del Consigliere Chiezzi)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Chiezzi, alla Conferenza dei Capigruppo c'eri, perché ne abbiamo discusso.



PRESIDENTE

Il provvedimento è stato approvato all'unanimità dei votanti. Il problema è che i votanti non erano il plenum; c'erano, cioè, delle riserve che non sono state sciolte, per cui il provvedimento è stato licenziato dalla Commissione, ma non con quelle caratteristiche, come si è visto oggi di accettabilità - se possiamo usare questo termine. Pertanto, propongo di abbandonare l'esame del punto 5) all'o.d.g. e di passare, se abbiamo ancora tempo, al punto 6).
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente Ghigo, le devo dire che sono un po' perplesso da questa sua decisione. Noi la accettiamo, anche perché la responsabilità politica della Giunta è sua. Ma le spiego subito perché sono perplesso.
Se noi facciamo passare l'assunto per il quale una delibera, come lei ha ricordato, approvata a maggioranza in Commissione, con alcune non espressioni di voto, viene riportata ai Capigruppo su richiesta di alcuni componenti per un'ulteriore espressione sulla possibilità di licenziarla o meno e se, nel momento in cui arriviamo in aula, la delibera non soltanto viene - e già sarebbe grave per la serenità di tutti - rimandata in Commissione, ma addirittura riportata in Giunta, questo significa che viene o, potenzialmente, può venire completamente stravolta, per poi ricominciare tutto l'iter di Commissione, solo perché, Presidente, qualche Commissario a partire dal sottoscritto - dal 12 agosto non ha avuto alcuna voglia di leggersi il librone. Si viene qui, si presentano cinquanta o settanta emendamenti e noi siamo costretti, dal ricatto politico, e anche dalla non volontà di leggere un documento per approfondirlo con serietà, a ritirare qualunque cosa. I soldi sulla legge sugli immigrati sì, perché chiaramente agli immigrati i soldi bisogna darli! I soldi, per il Piano del CSI, no! Va tutto bene, Presidente Ghigo, perché lei ha detto che la riporta in Giunta...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

No, non ho detto così.



GHIGLIA Agostino

No, guardi che lei ha detto che la riportava in Giunta. Chiarisca meglio cosa significa: se lei la sospende in aula, per ulteriori valutazioni, riservandosi gli emendamenti, la riporta in Giunta, quindi di fatto la cancella e fa un'altra cosa. Però cerchi di essere chiaro altrimenti la prossima volta qualcuno le ricorderà che lei aveva detto che si riportava in Giunta.



PRESIDENTE

Io avevo capito che il punto 5) all'o.d.g rimane dov'è.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi sono lasciato andare un attimo a quello che passava nella mia testa.
Le considerazioni e gli approfondimenti riguardano me e i miei Assessori, e li svolgo quando voglio.



PRESIDENTE

La soluzione potrebbe essere la presentazione di un maxiemendamento, un emendamento più o meno ampio, che permetta di portare a conclusione il dibattito. Io ho inteso in questo senso.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 631: "Riparto per l'anno 1998 del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alle LL.RR. n. 62/95 e n. 24/92 e successive modifiche ed integrazioni"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 631.
Il provvedimento in IV Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU e CCD; si è astenuto il Gruppo dei Pensionati; non hanno partecipato alla votazione i Gruppi DS, Gruppo comunista, PPI e Socialisti del Patto dei Democratici.
L'Assessore intende illustrare la deliberazione? Ha chiesto la parola il Consigliere Peano; ne ha facoltà.



PEANO Piergiorgio

In merito a questa deliberazione non avevamo partecipato alla votazione perché in Commissione avevamo richiesto all'Assessore alcuni chiarimenti e precisazioni relativamente ai fondi per la Psichiatria. I fondi nella deliberazione erano in precedenza indicati in 7 miliardi e mezzo, che sia maggioranza che minoranza avevamo ritenuto insufficienti per definire le spese della Psichiatria per l'anno 1998.
Pertanto, penso che la deliberazione abbia una certa complessità e non possa essere agevolmente approvata questa sera, anche perché l'Assessore dovrebbe farci pervenire le indicazioni per quanto riguarda le spese della Psichiatria.
Su questo punto c'era un confronto unanime di maggioranza e di minoranza, che non partecipò al voto della delibera in Commissione.
Chiedo pertanto il rinvio della deliberazione alla prossima seduta di Consiglio, come primo punto all'o.d.g. Ricordo infine all'Assessore che in quella occasione dovrebbe portare all'attenzione del Consiglio le documentazioni relative alle spese che riguardano la Psichiatria per tutta la Regione Piemonte, per tutte le AA.SS.LL., non soltanto per gli ex OP, ma anche per i trasferimenti dei pazienti all'interno delle strutture residenziali avvenuti nel corso degli anni. Su questo argomento dovremo pertanto ragionare e discutere ancora.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Presidente, intanto le chiediamo correttamente di informare i Capigruppo, ma poi anche il Consiglio, relativamente al voto espresso in Commissione. Molte volte l'espressione di voto "non partecipiamo alla votazione", riservandoci il voto in aula, non significa il voto a favore e l'unanimità dell'espressione in Commissione: l'unanimità dei votanti e non dei Gruppi presenti. Questo ha ingenerato, forse, qualche confusione anche sul provvedimento precedente, Presidente della Giunta regionale, al di là delle osservazioni che possono o meno apparire pretestuose. Alcuni di noi hanno letto il malloppone che il collega Ghiglia ci consigliava da agosto ad oggi di leggere attentamente. Leggendo quel documento portante (la parte più importante dell'informatizzazione riguarda la Sanità, dove la cosa viene data per certa, mentre nella delibera si parla di presunzione e di possibilità) noi abbiamo rilevato una contraddizione, non dell'opposizione e non dovuta alla cattiva informazione, ma dovuta, caso mai, alla necessità, da parte dell'Assessore, di spiegare al Consiglio che cosa sta facendo, anche per quanto riguarda l'informatizzazione nei suoi Assessorati: questione di cui, forse, giustamente bisognava parlare in Commissione. Idem per questa deliberazione. Noi abbiamo richiesto specificazioni, Assessore; se lei tace in Consiglio, se lei non fornisce ai Gruppi i documenti necessari, capaci ed unici che garantiscano la possibilità di chiarire, di dirimere e di confutare dubbi e perplessità noi su questa deliberazione chiediamo di non procedere, ma non perch vogliamo ostacolare, perché è anche interesse dell'opposizione che il riparto dei fondi avvenga in tempi rapidi, ma in quanto non si pu procedere senza la dovuta informazione del Consiglio, oltreché della Commissione. Ripartire 90 miliardi su un capitolo così importante credo sia, come per il punto precedente, altrettanto importante, ma è necessario per tutti i Consiglieri che esprimono il voto sapere che cosa votano.
Mi stupisco, e sono anche un po' perplessa, del fatto che l'Assessore non senta la necessità di illustrare prima la deliberazione - lo diceva anche il collega Peano. Chieda, Assessore D'Ambrosio, la parola, il Presidente del Consiglio non credo gliela neghi, altrimenti mette in discussione la deliberazione senza l'illustrazione. Poc'anzi non ho sentito la sua voce su un punto altrettanto importante, che è stato oggetto di una lunga discussione.
Per quanto ci riguarda, non riteniamo ci siano le condizioni per avviare la discussione su questo punto. Preghiamo il Presidente del Consiglio di chiarire sempre e in modo corretto l'andamento delle votazioni da parte dei Gruppi in occasione delle Commissioni, onde non ingenerare difficoltà e confusione.



PRESIDENTE

Posso assicurarle di aver letto - nello specifico ne fa fede la registrazione - l'espressione di voto pervenutami dalla Commissione. In Conferenza dei Capigruppo sono stati evidenziati i punti all'o.d.g. da svolgere in Consiglio la cui scadenza è il 31 dicembre.
Sul punto 6) all'o.d.g. ho chiesto all'Assessore - anche su questo fa fede la registrazione - se intendeva illustrare il provvedimento; dopodich ci sono state alcune richieste di parola, alle quali ho acconsentito; non credo di dover rispondere di alcunché sulla gestione di questo punto.
Chiedo se, relativamente al punto 6) all'o.d.g., l'Assessore ritiene utile illustrare la deliberazione.
Prego, Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Devo dire ai colleghi dell'opposizione che non mi sono mai tirato indietro su quanto ritenevo doveroso dire e fare.
Effettivamente trovo abbastanza strumentale il fatto che prima di iniziare la discussione si anticipi tutta una serie di cose e si torni indietro anche per quanto riguarda l'informatizzazione.
Per quanto riguarda l'informatizzazione, ribadisco che il fatto che ci sia uno studio di fattibilità, proposto dall'Assessore Burzi, non è assolutamente in contrasto con quanto detto da me, cioè: la Commissione regionale per l'informatizzazione sta elaborando un documento che mi permetterà di procedere ad un appalto per l'informatizzazione degli studi di medicina generale.
Quanto ha detto il collega Masaracchio in passato non contraddice quanto ha detto l'Assessore Burzi, o quanto dice il sottoscritto, perch quando ha parlato della RTP ha detto che la stessa presentava un programma che tendeva all'informatizzazione degli studi dei medici di medicina generale, mi pare anche di alcune cliniche private o altro, quindi era nel pieno diritto di una partecipata proporlo. Pertanto, ritengo che la nostra posizione non sia assolutamente contraddittoria.
Per quanto riguarda la proposta di deliberazione al Consiglio, che attiene al riparto per l'anno 1998 del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali, di cui alle LL.RR. n. 62/95 e n. 24/92 e successive modifiche ed integrazioni, così come sottolineato dal Presidente, devo dire che il fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali da ripartire secondo quanto previsto da queste leggi per l'anno 1998, è di 90 miliardi a fronte degli 80 miliardi del 1997.
Questo riparto ha portato ad un aumento rispetto all'anno precedente che ha avuto una variazione in positivo: dal 4%, come minimo, al massimo dell'11% per alcuni Enti gestori; tra le altre cose sono stati evidenziati notevoli avanzi di amministrazione per alcuni Enti gestori.
Tale riparto è stato fatto esaminando le relazioni annuali proposte dagli Enti gestori delle attività socio-assistenziali, nonché una serie di schede di informazione contenenti i dati relativi alle attività svolte. Si è tenuto conto della popolazione e della densità, degli incentivi per la gestione, delle spese da parte dei Comuni e dei programmi degli Enti gestori.
Nello specifico questi fondi (90 miliardi) sono stati così ripartiti: L. 46 miliardi 805 mila (pari al 52% del totale) in base ai parametri oggettivi della popolazione e delle caratteristiche del territorio; L. 16 miliardi 346 mila 560 (pari al 18,2%) per garantire le attività socio assistenziali per le persone portatrici di handicap, già svolte dalle Province; L. 25 miliardi 995 mila 078 (pari al 28,9%) relativamente alle attività socio-assistenziali realizzate nel 1997 e quelle programmate nel 1998, tenendo conto anche delle attività del 1997 connesse alle risorse assegnate, ai sensi della legge n. 4/96 (legge per il riscaldamento) infine L. 853 milioni 362 mila (pari allo 0,9%) per finanziare parte dei corsi di aggiornamento del personale socio-assistenziale degli Enti gestori l'attività socio-assistenziale; quindi, in totale la somma è di L. 90 miliardi.
Per quanto riguarda la Psichiatria - la volta scorsa la Consigliera Bortolin non era presente in Commissione - si è detto di stralciare da questa deliberazione i 7 miliardi e mezzo a cui si faceva riferimento, in realtà già assegnati agli Enti gestori, e che per il prossimo anno la Sanità si sarebbe fatta carico dei 30 miliardi previsti (inizialmente si parlava di 40 miliardi). La spesa per la Psichiatria, con tutte le schede posso esibirla mercoledì prossimo non avendola oggi sotto mano. Per cui 30 miliardi sono stati iscritti in un capitolo apposito del bilancio che presenteremo di qui a non molto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Prendiamo atto, dopo le dichiarazioni dell'Assessore, nonostante le rassicurazioni fatte in sede di Commissione, che i soldi sulla Psichiatria non ci sono.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità (fuori microfono)

Come non ci sono? Ho detto il contrario.



SIMONETTI Laura

No, perché lei fa un'affermazione relativamente al prossimo bilancio nel quale, poi, forse, in alcuni capitoli, trovare i 30 miliardi. Oggi non abbiamo, in sede di discussione, mi pare, il bilancio preventivo del 1999 perché mi pare che, poche ore fa, sia stata addirittura rinviata la discussione in Commissione sull'esercizio provvisorio, uno degli elementi che le opposizioni, tra cui il nostro Gruppo, avevano sollevato come condizione rispetto alla discussione di questa deliberazione. Quindi, per quanto riguarda la Psichiatria vorremmo che venisse fatta chiarezza, perch mi pare che l'Assessore non abbia dato delle rassicurazioni su questo punto.
Dico di più; con questa deliberazione è stato compiuto, secondo noi, un atto gravissimo: dai 97 miliardi e mezzo di finanziamento, relativi all'assistenza, che dovevano essere distribuiti tra gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, funzioni tra le quali non ci risulta rientri la Psichiatria, al di là delle rivalutazioni cliniche, che comunque sono di competenza sanitaria, sono stati sottratti 7 miliardi e mezzo, che sono stati accantonati per la Psichiatria. Sono stati accantonati per la Psichiatria, ma ad oggi, al di là delle promesse degli eventuali capitoli di bilancio, di un bilancio preventivo, che però non è oggetto dell'odierna discussione del Consiglio regionale e neppure delle Commissioni consiliari non ci sono.
Allora, i 97 miliardi e mezzo, che devono vedere come beneficiari gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, devono rimanere 97 miliardi e mezzo per le funzioni socio-assistenziali. I soldi per la Psichiatria sono soldi che riguardano il capitolo sanitario e non è più possibile - Assessore, riproponiamo oggi la questione in sede di Consiglio regionale, ma sono argomenti che abbiamo già riproposto in sede di Commissione Sanità - che l'assistenza diventi, ancor più di quello che è già, la Cenerentola, in qualche modo, di tutte le politiche, perch sappiamo che oggi l'assistenza, di fatto, non ha un sostentamento in termini finanziari, quindi non capiamo perché debba ancora integrare funzioni che sono sanitarie.
Quindi, primo elemento: Psichiatria, sulla quale la deliberazione entra forzatamente per volontà e scelta politica di questa Giunta. Perché ci entra forzatamente? Perché una parte, un decimo delle risorse che vengono ridistribuite, viene destinata alla Psichiatria, ma sulla Psichiatria non ci sono state delle rassicurazioni, non c'è chiarezza, non si capisce come la Giunta regionale interviene rispetto al superamento degli ex OP, che già doveva avvenire un anno fa. Non ci sono state risposte, per esempio rispetto alle domande che avevamo posto in Commissione; qual è quindi la situazione finanziaria e di gestione dei Consorzi che oggi svolgono le funzioni socio-assistenziali? Sappiamo che hanno delle difficoltà, i fondi ridistribuiti sono stati fatti sulla base - lei dice - delle relazioni annuali, quindi delle richieste. Noi chiediamo quanto hanno richiesto gli Enti gestori, e sulla base di quelle richieste qual è stata la risposta della Regione Piemonte.
Ci sono alcuni elementi, in capo ai quali c'è anche l'elemento dell'informatizzazione, che non ci pare un elemento residuale perch sappiamo che l'informatizzazione nella Sanità ha un ruolo centrale. Ci sono due vie separate: da un lato, un documento della Giunta, presentato dall'Assessore Burzi, che identifica ad oggi la non fattibilità dell'informatizzazione sanitaria; dall'altro, un Assessore regionale alla sanità che invece sostiene che esiste uno studio all'attenzione della Commissione regionale che sta predisponendo la fattibilità. Su queste ci dà una chiarezza perché anche questo aspetto è centrale nella gestione delle politiche sanitarie.
Anche noi, dunque, chiediamo che non si proceda, perché abbiamo bisogno di chiarezza, rispetto all'intervento. La ridistribuzione di 97 miliardi e mezzo deve avere una chiarezza di fondo e non può avvenire rispetto ad una prassi, perché ci sono sicuramente Enti gestori che hanno difficoltà, ma tali Enti devono avere delle risposte che non siano semplicemente l'elemosina dei fondi che ad oggi ci sono al bilancio, ma devono vedere una politica di programmazione che leghi i finanziamenti ai progetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto per dichiarazione di voto.



RUBATTO Pierluigi

Presidente, forse l'Assessore mi ha convinto o mi sono convinto da solo, per diversi motivi. Intanto, questi sono fondi stanziati per il 1998 quindi sono fondi che i Consorzi o i Comuni hanno già speso.
Per questo motivo, anche se in Commissione mi sono astenuto, ho il convincimento della necessità che questi fondi arrivino ai Consorzi e ai Comuni.
Voterò, dunque, a favore, ma con due punti critici.
Primo punto: i fondi per la Psichiatria. I 7 miliardi e mezzo devono ritornare all'assistenza, i fondi per la Psichiatria devono uscire dal bilancio della Sanità e quei 30 miliardi devono essere spesi solo per la Psichiatria ed assegnati il più presto possibile.
Secondo punto: la situazione dei vari Consorzi e dei vari Comuni che si interessano di assistenza è molto critica, perché i fondi sono pochi e limitati. Dovremmo avere a disposizione un bilancio che stanzi il doppio: non 90 miliardi, ma almeno 180, per fare fronte alle varie situazioni assistenziali esistenti nei vari Comuni.
Il mio voto a favore è molto critico per un altro motivo: noi votiamo un riparto, ma non sappiamo effettivamente come questi fondi vengano spesi.
Non lo sappiamo perché questo riparto c'è stato senza una relazione precisa, in base alla quale poter seguire le attività e le iniziative assistenziali. Per sentito dire, dunque, conosciamo fatti, movimenti interventi.
Chiedo quindi alla Giunta di metterci a disposizione - anche dopo la votazione - una relazione Consorzio per Consorzio e Comune per Comune, per poter seguire queste iniziative e vedere se le somme stanziate devono essere aumentate.
La situazione relativa all'assistenza - concordo anch'io - è molto grave. Chiedo un maggiore impegno della Giunta affinché nel prossimo bilancio i fondi vengano aumentati, ma soprattutto chiedo un maggiore impegno affinché le iniziative assistenziali, fra le quali il Piano socio assistenziale che stiamo predisponendo in Commissione, vengano seguite potenziate, soprattutto non siano solo enunciate, ma vengano veramente svolte e portate a termine. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Presidente, avevo inteso iniziare l'intervento prima di giungere alla discussione di questo punto all'o.d.g. perché, come il Presidente della Commissione, Rubatto, darà atto a tutti noi che eravamo presenti in Commissione, si era deciso di non disgiungere il dibattito sul riparto dei fondi socio-assistenziali senza essere a conoscenza, in aula, delle spese che riguardano la Psichiatria per il 1997 ed il 1998, che riguardano tutti gli ex OP, tutti i malati ricoverati nelle strutture residenziali che da anni sono utenti dei servizi socio-assistenziali della salute mentale.
Non siamo esattamente a conoscenza di quanto sia la spesa. Abbiamo sentito molte volte parlare di cifre: 7 miliardi e mezzo, 15 miliardi forse 20/30 il prossimo anno, qualcuno dice 40, qualcuno ipotizza 20 miliardi sugli ex OP e 20 miliardi sui residenziali.
Una cosa è certa: abbiamo chiesto in Commissione che i 90 miliardi fossero spesi soltanto per i servizi socio-assistenziali che egli Enti gestori hanno attivato in questi tempi, ma soprattutto che fosse chiarita in aula la spesa per la Psichiatria.
Questo lo chiedemmo in Commissione, dove non partecipammo al voto, e ricevemmo la garanzia di licenziare il documento per trasmetterlo all'aula ma che in aula avremmo avuto la documentazione richiesta. Questo fu quanto dichiarato dall'Assessore in Commissione; spero che lei, Presidente Rubatto, lo ricordi.
Speravamo, quindi, di ricevere oggi non soltanto la deliberazione del riparto socio-assistenziale, ma anche un documento dell'Assessorato che riportasse, ASL per ASL, le spese relative alla Psichiatria, riguardanti però non soltanto il 1998, ma anche il 1997.
Ricordo che c'è una terribile sofferenza su tutto il territorio piemontese, per quanto riguarda i problemi della salute mentale. Negli Assessorati, sia alla sanità che all'assistenza, sono pervenute comunicazioni di tutti i Consorzi socio-assistenziali di tutte le AA.SS.LL.
che comunicano la grave difficoltà in cui si trova il comparto, in tutto il Piemonte; soltanto un'ASL dell'Astigiano riporta la necessità di una spesa di oltre un miliardo per poter coprire la spesa sulla Psichiatria per il 1998.
In questi mesi abbiamo parlato molto di ex OP, di degenti che sono stati trasferiti in questi anni, o sono ancora in trasferimento, dagli ex OP ai servizi socio-assistenziali, ma abbiamo dimenticato quei malati mentali che in tutti questi anni sono stati inseriti all'interno delle strutture residenziali, sulle quali c'è stata copertura della spesa a livello sanitario, ma che oggi più nessuno ha pagato.
Ricordo che nel Casalese - l'Assessore ne è a conoscenza - ci sono situazioni di terribile sofferenza, di degenti ricoverati nelle strutture socio-assistenziali residenziali dove da due anni più nessuno paga la retta.
Vorremmo capire qual è il quadro complessivo della Psichiatria in Piemonte. In Commissione chiedemmo, infatti, di arrivare in aula con un quadro preciso. Siamo fermi a quel momento del dibattito in Commissione altrimenti non avremmo licenziato in quel momento il documento e avremmo continuato a dibattere in Commissione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Collega Peano, lei poi andò via. In Commissione si disse che avremmo dedicato una o più giornate in Consiglio...



PEANO Piergiorgio

No, Assessore, rimasi fino alla fine. Fu chiesto, da qualche Commissario, un dibattito sulla Psichiatria in Consiglio. Lei, Assessore riferì che a febbraio avrebbe ottemperato a questo, ma in Commissione fu anche richiesto di arrivare in aula con questo documento ed un altro documento allegato, da parte sua, che avesse il quadro preciso della spesa sanitaria riguardante la Psichiatria per gli anni 1997 e 1998. Spese che non conosciamo e che forse neanche il suo Assessorato conosce. Vorremmo conoscere la cifra esatta di questa spesa. Perché, Assessore, ad un certo punto i 7 miliardi e mezzo diventano 30 miliardi? Quali sono le motivazioni di questa crescita? Noi non governiamo questa spesa, non la conosciamo.
Continuo a ripetere che non possiamo stralciare oggi il dibattito di questa delibera senza avere il quadro completo della spesa sulla Psichiatria.
Un altro aspetto, Assessore. Lei ha parlato dell'urgenza di approvare questa delibera; siamo a fine anno; siamo tutti a conoscenza e condividiamo tutti la responsabilità di questo atto, perché tutti gli Enti gestori sono oggi a conoscenza del riparto della spesa socio-assistenziale che la Regione fornirà loro a fine anno 1998.
In sede di dibattito sul Piano socio-assistenziale abbiamo già inserito una norma che costringe la Regione ad iscrivere a bilancio, ogni anno, una spesa pari all'anno precedente. E ciò perché gli Enti gestori stanno lavorando senza avere certezze di bilancio.
Lei potrà dirmi che si è sempre fatto così. Va bene. Gestite questa Regione dal 1995: sono passati tre anni, però le cose non sono cambiate siamo ancora nella stessa situazione.
Secondo aspetto. Lei dice: "Siamo passati da una spesa di 80 miliardi ad una di 90 sul riparto". Questo è un dato che prendiamo in considerazione, ma occorre anche pensare che oggi tutti gli Enti gestori e tutti i Comuni hanno praticamente raddoppiato la propria partecipazione di spesa nei servizi socio-assistenziali.
Noi oggi non abbiamo raddoppiato la nostra partecipazione di spesa ai servizi stessi; abbiamo consentito ai Comuni e agli Enti gestori di affrontare tutti i servizi socio-assistenziali, non riuscendo però a mantenere da parte nostra una pari congruità rispetto allo sforzo da loro fatto in questi due anni.
Chiediamo quindi che non si faccia demagogia sul fatto che siamo passati da 80 a 90 miliardi, ma che si prenda in considerazione veramente il fatto che nei prossimi anni dovremo fare uno sforzo notevolmente maggiore, pensando a quanto hanno fatto i Comuni, gli Enti gestori ed i Consorzi in questi due anni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Io non ho fatto alcuna demagogia e, soprattutto, so benissimo che forse o meglio, senza forse - occorrerebbe un raddoppio dell'impegno per il socio-assistenziale, ma questo non è possibile. Non è possibile, perché non ci sono i fondi.
Debbo altresì dire che la Psichiatria nulla ha a che fare con la delibera in questione, perché fu proposto un emendamento in aula con il quale si stralciavano dalla medesima i 7 miliardi e mezzo ad essa destinati.
In realtà, con questa delibera si attribuiscono i 90 miliardi che, in gran parte, sono stati già dati agli Enti gestori; infatti, sono stati distribuiti agli Enti gestori 64 miliardi e 750 milioni, per cui a saldo dovremmo assegnare loro i restanti 25 miliardi e 250 milioni.
Per quanto riguarda la Psichiatria, sono in possesso di tutti i dati ma non li ho qui con me. Avevo inteso, infatti, che in febbraio ci sarebbe stata una sessione di Consiglio, della durata di due giorni, interamente dedicata alla Psichiatria, durante la quale avrei esposto la situazione esistente; ambito in cui si sarebbe parlato del superamento degli ex OP, di quale procedura era stata seguita e a che punto si era, per cui non ho ritenuto opportuno portarli oggi.
Sono comunque in grado di fornire in modo sollecito i dati relativi alla spesa effettuata per la Psichiatria nel 1997/1998 e a quella che si prevede per il 1999.
Debbo sottolineare che per il 1999 non vi sarà alcun onere aggiuntivo a carico degli Enti locali. Si è ritenuto, infatti, che 30 miliardi siano sufficienti a sostenere gli Enti locali, in modo tale che la spesa della Psichiatria non venga più considerata una spesa sanitaria.
A tale proposito, ci sono pareri discordi su quella che è la cronicità a prescindere dalla Psichiatria. Molti sostengono che la cronicità debba essere considerata in assoluto di pertinenza della Sanità, mentre a livello nazionale questo non è più ritenuto opportuno.
Comunque, per la Psichiatria, debbo ribadire che i 30 miliardi a cui si è accennato dovrebbero essere sufficienti, e lo evidenzierò con delle schede tecniche che decideremo da qui a poco quando portare: se sollecitamente o quando faremo il dibattito ai primi di febbraio; in quella sede, stabiliremo con precisione come distribuirli e se sono sufficienti o meno (i funzionari hanno assicurato che questi fondi lo sono).
Devo anche dire che, in realtà, i bilanci degli Enti gestori ci sono tutti, per cui non ci siamo inventati nulla. Comunque, li esibiremo e poi sono a disposizione di tutti: basta richiederli all'Assessorato, essendo un vostro diritto poterli avere in qualsiasi momento.
Rivolgerei infine una preghiera ai Consiglieri. Poiché questa delibera attiene solamente al riparto dei 90 miliardi, ed essendo tale somma già assicurata agli Enti gestori, ne chiederei la votazione questa sera stralciando quello che è il problema Psichiatria; ciò non perché non lo si vuole considerare tra i problemi di cui si debbono far carico gli Enti gestori, ma perché la delibera è mirata soprattutto al riparto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Credo, Assessore, che se in febbraio dedicheremo due giorni alla Psichiatria - non ne parliamo da tre anni - sullo stato di salute dei cittadini in Piemonte dovremo dedicare una settimana intera di Consiglio regionale.
Se me lo consentite, siamo leggermente schizofrenici nel nostro lavoro perché o non ne parliamo o ne parliamo per due giorni.
Comunque va benissimo; sono d'accordo che se ne parli per due giorni però poi chiederò che lei non aspetti che glielo chieda l'opposizione perché sta scritto nel Piano Sanitario.
Lei dovrà venire qui con la relazione sullo stato di salute della popolazione in Piemonte; chiederò una discussione di una settimana, perch comprenderà tutti gli argomenti relativi alla salute dei cittadini piemontesi.
Per quanto riguarda il finanziamento, Assessore, si tratta solo di volontà politica: la scelta di 90 miliardi può diventare una scelta di 100/120/130 per il 1999.
Non bisogna sempre e solo aspettare che sia l'opposizione a presentare in aula gli emendamenti, sui quali poi voi siete d'accordo e li votate Assessori di parte - dicendo ai cittadini piemontesi: "Vi abbiamo dato di più!".
Fate una battaglia all'interno della Giunta di vostra iniziativa e portate un bilancio equilibrato, ricordando, Assessore, che la tutela dei cittadini in Piemonte - e io mi sarei aspettata che lei l'avesse ricordato nella relazione succinta a questa delibera - è frutto di sacrificio a livello di bilancio e di volontà politica dei nostri Comuni piemontesi, che mettono una quota parte consistente; è frutto del contributo delle Comunità montane che destinano parte delle loro risorse ad integrazione.
Le risorse ad integrazione dei servizi sono poche; si tratta per lo più del lavoro del volontariato.
La Regione, trasferendo in parte i fondi statali ed aggiungendo - meno male! - qualcosa di proprio, integra, completa questi finanziamenti.
Bisogna ricordarlo, altrimenti siamo parziali, e non facciamo pienamente fino in fondo, il discorso che in Consiglio regionale va fatto.
Così come io ritengo che, fino in fondo, in Consiglio regionale andrebbe fatto, almeno nell'allegato alla delibera, il discorso sulla ponderazione della distribuzione delle risorse che attuiamo. Io non so se si pensa che tutti sappiano o abbiano ascoltato; caso mai, abbiamo appreso solo in questo momento come questi fondi vengono destinati.
Chi non fa parte della IV Commissione o chi è in IV Commissione, ma vuole verificare se la distribuzione delle somme è stata ben ponderata, non può farlo, perché in questo Consiglio si esaminano delle delibere che non sono nemmeno presentabili dal punto di vista della discussione.
Nel merito, Assessore, la Psichiatria è il punto dolente, ma non dipende da noi. Il Piano socio-sanitario, nel capitolo "Rapporti tra servizi sanitari e socio-assistenziali" - noi, peraltro, abbiamo contribuito a costruire il Piano sanitario, ma non lo abbiamo votato l'avete votato voi della maggioranza - recita: "La Regione, per quanto riguarda il progetto 'Tutela della salute mentale' interviene finanziariamente" - non sto ponendo una questione pretestuosa dall'opposizione, ma semplicemente leggendo il Piano sanitario - "a favore degli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali a servizio copertura degli oneri derivanti dall'organizzazione e dall'erogazione delle prestazioni derivate, destinate ai soggetti con patologie psichiatriche in carico ai servizi socio-assistenziali". Non chiediamo che l'assistenza curi e paghi la cura dei malati psichiatrici - su questo ci siamo scontrati tante volte adducendo varie argomentazioni - ma sulla parte socio assistenziale vogliamo sapere quanto riconosce la Regione. Sapendo che al 31 dicembre tutti gli ospedali ex OP chiudono e che questi cittadini si trovano sui territori dei Comuni e che qualcuno deve provvedere - e se lei è stato informato, lo renda noto - gli amministratori comunali, le Comunità montane e il volontariato dovranno affrontare un'emergenza, perché sono cittadini che in qualche modo devono trovare non solo la pillola che consenta loro uno stato di salute, se così la possiamo chiamare, ma anche una residenza, un luogo dove vivere, un'assistenza necessaria in sostituzione di quella che è stata la segregazione che per anni li ha visti rinchiusi negli ospedali psichiatrici: era questo che volevamo sapere insieme alle altre cose. Lei dice di rinviare a febbraio, ma a me Assessore, non sta bene, perché vorrei sapere questa sera come lei ha destinato questi miliardi ad oggi, per il comparto socio-assistenziale, e come, insieme, anche attraverso un dibattito, magari anche solo di mezza giornata, che è più realistico,costruiremo il futuro per il 1999 e il 2000.
Su questo, mi consenta, lei, Assessore, non è presente, ma, se posso dire è latitante. Ed è ciò che crea ulteriori difficoltà a discutere questa deliberazione, pur nella convinzione, Assessore - ma forse è nostra quanto sua o più nostra che sua, ma mettiamola alla pari - che i Comuni debbano entro il 31 dicembre, vedere liquidate le competenze, perché così impongono le leggi della Regione. Dato che le abbiamo volute, vogliamo anche che le leggi vengano applicate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Ringrazio il Presidente che mi ha concesso la parola per la seconda volta e ringrazio l'Assessore che mi ha dato il suggerimento per questo intervento. L'Assessore ha detto: "Non possiamo raddoppiare i fondi sull'assistenza perché non ci sono", ma allora mi rivolgo esplicitamente al Presidente della Giunta e all'Assessore al bilancio. Un anno fa abbiamo parlato di impegnare maggiori risorse per l'assistenza e di interventi da parte del Presidente della Giunta, che dicevano chiaramente che questa Giunta voleva maggiormente intervenire sul sociale. Pertanto, chiedo che questi fondi vengano reperiti da qualche parte, magari stornandoli da qualche altro Assessorato, per raddoppiare i finanziamenti per l'assistenza, altrimenti ne possiamo trarre le conseguenze, anche sul bilancio.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Su richiesta del Consigliere Chiezzi, si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula 26 Consiglieri.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 631: "Riparto per l'anno 1998 del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali di cui alle LL.RR. n. 62/95 e n. 24/92 e successive modifiche ed integrazioni" (seguito)


PRESIDENTE

In merito ancora alla proposta di deliberazione n. 631, chiede la parola la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Intervengo semplicemente per sollecitare le risposte alle domande che avevamo avanzato insieme ad altri colleghi e che non sono pervenute da parte della Giunta.
La richiesta per passare all'esame di questa deliberazione era già stata avanzata in sede di Commissione per avere un quadro finanziario rispetto ad alcune forme di intervento come, per esempio, rispetto alla Psichiatria, visto e considerato che dovremo distribuire una quota considerevole o non considerevole - dipende dai punti di vista - di finanziamenti ad Enti gestori di funzioni socio-assistenziali.
Al di là del fatto che il Consiglio regionale potrà, a febbraio, a marzo o quando lo riterrà opportuno, discutere della situazione della Psichiatria o della questione, più generale, del superamento degli ex OP nell'ambito sanitario, cosa auspicabile e già richiesta dai Gruppi dell'opposizione presentando più ordini del giorno, questo non significa che oggi, o comunque prima di passare all'approvazione di una deliberazione che distribuisce fondi agli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali, il Consiglio regionale abbia di fronte un quadro della situazione finanziaria di intervento sulla Psichiatria. Non mi pare che ci siano state date delle risposte, al di là dei 7 miliardi e mezzo che per ripeto, non sono fondi specifici per la Psichiatria, ma erano fondi destinati ai Consorzi per gli Enti gestori delle funzioni socio assistenziali, che sono stati utilizzati per la Psichiatria, perché non c'era altro nei capitoli di bilancio.
Oggi - così ci è stato detto dall'Assessore - risulta che ci siano 30 miliardi in un ipotetico bilancio preventivo, però - ad oggi - sulla carta non ci sono. Vogliamo avere certezze, in un quadro finanziario certo, per svolgere sia le funzioni socio-assistenziali, sia altre funzioni.
Visto che la Psichiatria, nonostante alcune nostre opposizioni, in quanto riteniamo sia sbagliato, diventa sempre più una questione socio assistenziale piuttosto che sanitaria, a maggior ragione ci sentiamo di avanzare una richiesta formale per avere un quadro finanziario certo, prima di passare alla discussione e all'approvazione della deliberazione, perch la Regione non può muoversi a spizzichi e bocconi rispetto alla distribuzione di risorse, seppure esigue, tra gli Enti gestori, che anche oggi hanno difficoltà. Questo lo abbiamo già chiesto in Commissione e ci è stato garantito che in aula ci sarebbero state delle sollevazioni; prima i 30 miliardi non c'erano, in Commissione è stato detto che c'erano 30 miliardi per la Psichiatria, però questi miliardi, di fatto, oggi non ci sono.
Vogliamo delle sicurezze e delle garanzie, perché non si può discutere una deliberazione senza conoscere l'ammontare dei fondi dell'assistenza destinati alla Psichiatria; vogliamo almeno avere una documentazione sulla quale si possa esprimere una valutazione, perché, oggi come oggi, non si può esprimere una valutazione su tutta la questione finanziaria.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Consigliera Simonetti, c'è la garanzia da parte del sottoscritto, ma penso anche dell'Assessore Burzi, che nel bilancio ci saranno i 30 miliardi, quindi è una dichiarazione ufficiale, penso.
C'è un apposito capitolo che stabilisce che...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

SAITTA Antonino (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Nel bilancio approvato dalla Giunta ci sono 30 miliardi.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Il capitolo è stato...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Il guaio è che se poi subentra il dodicesimo, bisogna spendere il dodicesimo.



(Interventi fuori microfono di alcuni Consiglieri)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Per fortuna, in due mesi, per cui le pratiche amministrative non portano tanto danno. Questa è la dichiarazione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Comunque, signor Presidente, volevo ribadire che questa deliberazione prescinde dai fondi per la Psichiatria, soprattutto per il 1999. Sono fondi che gli Enti gestori hanno già speso e aspettano con ansia di avere il saldo di 25 miliardi per fine anno: questo è il problema.
Ecco qui: il capitolo è il numero 15965: "Fondi riserva per le spese...".



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Qui è aggiuntivo.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Sì. Avete il foglio aggiuntivo?



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Loro non hanno questo foglio.



PRESIDENTE

Faccia riferimento al numero, se dobbiamo riprodurre...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Presidente, ribadisco che questo non ha niente a che fare con la Psichiatria, è una deliberazione che bisogna approvare, perché sono soldi che gli Enti gestori hanno già speso.



PRESIDENTE

Se lo ritiene opportuno, facciamo riprodurre quel foglio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

E' un documento che si presenta adesso, quando c'è il bilancio.



(Intervento fuori microfono della Consigliera Simonetti)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Appunto, non stiamo discutendo del bilancio.
L'Assessore D'Ambrosio ha detto che comunque in questo bilancio saranno presentati 30 miliardi, con questo capitolo e con questa dicitura, insomma! Il bilancio non è ancora approvato, io almeno lo capisco.



(Intervento fuori microfono della Consigliera Suino)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

No, non è nel documento presentato.



PRESIDENTE

Uno per volta, cortesemente.
Lasciamo concludere l'Assessore D'Ambrosio.
Adesso facciamo riprodurre il foglio in questione per poi distribuirlo a tutti.



PRESIDENTE

SIMONETTI Laura (fuori microfono)



PRESIDENTE

Discutiamolo dopo il bilancio.



PRESIDENTE

L'Assessore D'Ambrosio ha fatto riprodurre un documento, che adesso consegna; lasciamolo concludere, poi darò la parola a lei.
Assessore, lei desidera completare l'intervento?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

No, l'ho terminato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Presidente, chieda all'Assessore Masaracchio di non inserirsi, anche perché il dibattito in Commissione fu vissuto da chi era presente in quel momento. Assessore Masaracchio, mi pare che lei fosse assente, quindi non può ricordare l'iter della Commissione stessa.
Se i Commissari e l'Assessore ricordano, il dibattito in Commissione sul riparto di questa deliberazione, in oggetto oggi di discussione consiliare, fu sospeso, perché l'Assessore disse: "Lunedì andrò in Giunta e cercherò di capire quali sono i fondi che posso avere per la Psichiatria e poi ne parleremo ancora in Commissione". Il Presidente Rubatto fu d'accordo.
Tornando alla Commissione, ci lasciammo dicendo: "Il dibattito in aula dovrà essere corredato dalla documentazione relativa alla Psichiatria".
Ora, lo sforzo che lei sta facendo per il prossimo anno - mi pare che questi siano fondi ministeriali - riguarda i fondi del prossimo anno.
Assessore, dobbiamo sapere quanto devono pagare i Consorzi, gli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali, in arretrato per l'anno 1997 e 1998 sulla Psichiatria, sia per quanto riguarda gli ex OP, sia per quanto riguarda tutti i malati ricoverati nei centri residenziali del nostro Piemonte, che sono tantissimi. Sono miliardi, miliardi di fondi che devono essere pagati da tutti i nostri Enti, dai nostri singoli Comuni, sul 1997 e sul 1998.
Su questa partita, quando ne parlammo in Commissione, anche la maggioranza si espresse a favore dicendo: "Noi non sapevamo". Ricordo che le colleghe Casari e Cotto, nonché lo stesso Gallarini, dissero: "Noi non sapevamo".
Oggi esiste questa sofferenza, per gli anni 1997 e 1998, che riguarda la Psichiatria e tutti i ricoverati nei centri residenziali del nostro Piemonte, che più nessuno ha sanato. Vorremmo conoscere questa partita Assessori! I 30 miliardi sono per il prossimo anno; lo comprendiamo, la sofferenza antica possiamo conoscerla, lei oggi doveva arrivare qui dicendo questo. Le chiediamo questa cortesia, è lunedì sera ed è tardi, più nessuno ha voglia di discutere, e quando poi si parla di socio-assistenziale vedo che c'è poca attenzione.
Assessore, venga mercoledì mattina, mercoledì è convocato il Consiglio riporti i dati che lei dice di avere - sicuramente li ha per tutte le AA.SS.LL. - e il quadro complessivo della spesa che riguarda la partecipazione della spesa sanitaria alla Psichiatria.
Questo è estremamente importante: è la promessa che fu fatta in Commissione anche da lei.
Abbiamo discusso parecchio su questo, sia in Commissione, sia qui.
Abbiamo sospeso la Commissione, riaperto il dibattito, ci siamo lasciati dicendo: "Benissimo, allora, venga in Commissione con questa documentazione", poi faccia lei.



PRESIDENTE

Il Consigliere Peano ha completato l'intervento.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



(Intervento fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



PEANO Piergiorgio

Allora, se questa è la garanzia totale...



(Intervento fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



PRESIDENTE

Diamo la voce all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Per gli anni 1997 e 1998 la Sanità si è fatta carico degli oneri per la Psichiatria.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

PEANO Piergiorgio (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Questa è la prima volta che sentiamo...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

No, no, per due anni dicemmo che si faceva carico la Sanità...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

PEANO Piergiorgio (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

A bilancio non c'è nessuna quota a disposizione, lei sta sbagliando...
Le chiedemmo di inserire la spesa di 12/15 miliardi per quanto riguardava la Psichiatria.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità (fuori microfono)

Dieci.



PEANO Piergiorgio

Dieci miliardi. Non fu mai inserita.
Lei quei soldi non li ha a disposizione, Assessore! Lei non li ha a disposizione! E' quello che continuiamo a chiederle in Commissione. Le chiediamo, per cortesia, di arrivare in Consiglio portandoci questi dati.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Va benissimo, però mi permetta di ribadire che non ha niente a che fare con la deliberazione di oggi, perché è una deliberazione che bisognerebbe approvare, perché gli Enti gestori aspettano questi finanziamenti.



PEANO Piergiorgio

Allora, Assessore, ripetei mille volte in aula che non avevamo ancora trovato i soldi per il finanziamento della legge n. 73. Oggi, dopo un anno e mezzo, comincia a muoversi qualcosa.
Ci lasciammo in Commissione convenendo sulla proposta, Assessore, di affiancare a questa deliberazione il quadro relativo alla Psichiatria, che oggi non è disponibile, ma non importa, perché prendiamo atto di questa intenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Faccio appello affinché questa deliberazione sia esaminata in una successiva seduta, anche perché più passa il tempo più vengono introdotti elementi caratterizzati da grandi demagogie. Quest'ultimo foglietto che ci è giunto, che riguarda il bilancio 1999, è indicativo di una modalità di procedere interessante, anche a seguito della richiesta del collega Rubatto, che condividiamo.
Il collega Rubatto, parlando di questi fondi, ha detto chiaramente che bisognerebbe raddoppiarli e l'Assessore ha risposto che è impossibile perché non ci sono i soldi. All'improvviso, però, con un emendamento relativo al bilancio 1999, che esamineremo non appena si discuterà di questi temi, si istituisce un capitolo nuovo, relativo alle funzioni socio assistenziali derivanti dall'assistenza di pazienti ex OP, e si prevede uno stanziamento di 30 miliardi. Questi fondi vengono ricavati da economie sui fondi statali vincolati.
Collega Rubatto, la chiave è questa, perché all'improvviso, con un emendamento, ci viene proposta l'istituzione di un capitolo di 30 miliardi su un fondo disponibile (sono quei famosi 1.269 miliardi di fondi vincolati che possono essere utilizzati).



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non è così, non sono questi i dati.



SAITTA Antonino

Assessore, se vale il criterio per cui possiamo utilizzare i fondi reimpostati, facciamo un altro bilancio. Leggo testualmente: capitolo 15965: "Fondo di riserva per spese derivanti da economie su fondi statali vincolati: 1.269 miliardi". Non so chi abbia presentato questo emendamento: è un emendamento della Giunta? Utilizziamo i fondi vincolati, cioè il capitolo 15965? Collega Rubatto, allora la chiave è questa. Speriamo che il Consiglio maturi la convinzione che questi fondi vanno raddoppiati e che è possibile raddoppiarli o addirittura triplicarli. Ci sono 1.269 miliardi di fondi reimpostati, sul capitolo 15695 dal quale si può attingere.
Noi lo sosteniamo da parecchio tempo: non è che non esistano i quattrini, tant'è che l'Assessore propone di utilizzare i 30 miliardi. Io non so se questo è un foglietto di carta volante che ha scritto il Vicepresidente Masaracchio e che l'Assessore Burzi non ha letto, ma la realtà è questa, quindi la possibilità c'è, le risposte possono essere date. Mi stupisce che l'Assessore D'Ambrosio abbia detto che non è possibile aumentare i fondi, perché poi si è contraddetto, trovando subito 30 miliardi, su un capitolo di 1.269 miliardi.
Allora, se vogliamo fare demagogia, possiamo anche farla; ritengo però, che su questo tema l'Assessore dovrebbe ritornare con il compito che gli fu assegnato e che oggi il Consiglio gli assegna con questi dati sulla Psichiatria. Dopodiché la delibera verrà esaminata, perché la demagogia con la quale si affronta questo tema, dicendo: "diamo in pasto alla minoranza 30 miliardi, così ci fa passare la deliberazione..." è una modalità puerile di affrontare la tematica.
Penso, dunque, che sia meglio sospendere l'argomento, perché, demagogia per demagogia, la situazione esplode. Torneremo sull'argomento con attenzione, l'Assessore venga con i dati precisi, si aggiorni, faccia bene il proprio compito, lo illustri come si era impegnato a fare in Commissione. Altrimenti, dovremo entrare nel merito punto per punto.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Cerco di ricostruire la situazione, avendo affrontato in Giunta questo argomento. La Psichiatria, fino all'anno scorso, era di competenza della Sanità; da quest'anno diventa di competenza dell'assistenza...



(Commenti fuori microfono dei Consiglieri Simonetti e Chiezzi)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Forse ho detto una cosa inesatta. Comunque, tornando al discorso dei 30 miliardi, nell'ambito della discussione del bilancio - entro nell'aspetto tecnico di questa reperibilità dei fondi, probabilmente prima ho detto un'inesattezza - si è semplicemente sollecitato, come d'altro canto è stato fatto nei confronti di tutti gli Assessori che propongono richieste di stanziamenti mediamente superiori alle disponibilità, di verificare se era possibile reperire le risorse nell'ambito delle more del bilancio della Sanità, onde non gravarle sul bilancio complessivo.
Questa è l'operazione che ha fatto l'Assessore, non vedo dove ci sia demagogia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Cerco di trovare una soluzione al problema. Ritengo necessario portare in votazione ed approvare questa deliberazione perché i fondi di cui parliamo sono già stati spesi, quindi devono essere inviati ai Consorzi e ai Comuni.
Chiedo, però, che si venga in Consiglio regionale subito dopo l'approvazione del bilancio provvisorio con un'idea chiara sul problema della Psichiatria, che ci venga detto come sono stati utilizzati precedentemente i fondi stanziati e come saranno utilizzati in futuro e da quali capitoli essi vengono presi.
Penso, inoltre, che i fondi a bilancio per l'assistenza siano pochi ritengo vadano raddoppiati e che debba essere studiato un progetto per poterli raddoppiare. Tagliamo qualche fondo ad ogni Assessore e diamo più fondi all'assistenza, perché la Giunta ha sempre detto di voler operare maggiormente sul sociale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Brevemente, Presidente. Qualche giorno fa ha sollevato grande clamore l'aver constatato la mancanza di una disponibilità di 30 miliardi per la Psichiatria; 30 miliardi, una cifra significativa ed irreperibile su un bilancio che forse è già stato definito con un criterio di accurata allocazione delle risorse.
Vorrei, se possibile, l'attenzione del Presidente Ghigo, perché questa è una questione fondamentale per poter ragionare in I Commissione.
Devo presumere che il bilancio sia stato definito con un'accurata ed oculata allocazione delle risorse per cui una disponibilità di 30 miliardi si reperisce soltanto attraverso tagli significativi o una reimpostazione complessiva; non certo rispetto alle spese della Sanità, agli stanziamenti della Sanità ed eventuali recuperi possibili, perché su quel capitolo, a quanto pare, abbiamo 300 miliardi di sfondamento. Assessore D'Ambrosio tengo a precisare che i miliardi di sfondamento rispetto all'assegnazione statale potrebbero essere anche mille, visto che ogni tanto si cita l'esperienza delle Regioni Emilia o Toscana. Però quelle Regioni hanno superato la spesa assegnata dal Ministero perché hanno deliberatamente deciso, e con ciò informato, l'utenza e discusso, in Consiglio regionale del mantenimento di un determinato livello di stato sociale. Quindi, si tratta di una scelta e di un'impostazione politica assolutamente chiara e legittima. Invece, risulterebbe che abbiamo - non se n'è ancora discusso non possiamo avere una risposta esaustiva - circa 300 miliardi di sfondamento sui capitoli della Sanità per quanto riguarda le spese non ancora monitorizzate da parte delle Unità Sanitarie. Ne desumo che non possiamo recuperare alcuna risorsa sui capitoli della Sanità.
Il problema dei 30 miliardi viene risolto attraverso un prelievo dal capitolo 15965. Se questo fosse possibile - lo diceva precedentemente il collega Saitta - essendovi ben 1.200 miliardi, per i quali da tempo gli esperti della materia continuano a dire che bisogna fare un'operazione di reimmissione nell'ambito delle disponibilità finanziaria della Regione per costruire un bilancio finalizzato ad affrontare alcune grandi questioni magari tra queste ci può essere anche sicuramente la questione della Psichiatria, non tanto intesa come questione di cui ci si è dimenticati di definire il finanziamento, ma come una grande questione di tipo sociale che riguarda il Piemonte. Tutto questo riporta interamente il discorso Presidente Ghigo, su come si utilizzano questi fondi derivanti da spese statali, da residui di finanziamenti statali per spese vincolate. Finora la posizione dell'Assessore Burzi - pertanto quella della Giunta - è stata che quel fondo non si poteva assolutamente toccare, se non all'interno di una legge che doveva essere adottata dal Consiglio e proposta al governo qualora lo stesso ritenesse da poterla accettare, o comunque in un quadro di precise finalizzazioni. E' chiaro lo stupore per un emendamento presentato in questa maniera. Perché se è così allora la discussione sul bilancio è completamente finita. Noi naturalmente vi proporremo un'utilizzazione razionale di quella somma, ma non si può minimamente immaginare di prelevarla in questa maniera per risolvere un problema che ha natura e sostanza politica e che riguarda la questione del reperimento delle risorse non collocate nel bilancio per l'assistenza psichiatrica nell'ordine dei 40 miliardi.
Naturalmente ci vorrebbe la presenza dell'Assessore Burzi, che si è allontanato dall'aula, immagino anche esaurito dal complesso di questa giornata. Penso che domani, prima di discutere di altre cose, quando riprenderemo in mano il bilancio dovremo analizzare l'opportunità e la possibilità di utilizzare i 1.200 miliardi. Allora certamente, e soltanto in quel quadro, avremo da discutere su un complesso di investimenti e di spese relativamente ai quali non so neanche se la Psichiatria possa rientrare, soltanto perché è una spesa corrente. In quel caso probabilmente si discuterà di spese di investimenti e di grandi finalizzazioni perché, essendo fondi vincolati, sono vincolati per categorie di spesa che non si possono superare in toto. Se sono destinate all'economia difficilmente potranno essere destinate alla Sanità e credo infine, che difficilmente si tratti di fondi destinati alla Sanità, perch quelli li abbiamo già utilizzati sfondando lo stanziamento di 300 miliardi.
Comunque la mettiate, mi pare difficile arrivare all'uso di quei soldi ed impossibile arrivare all'uso di quei soldi per questa finalizzazione.



PRESIDENTE

E' stato presentato un emendamento a firma dei Consiglieri Chiezzi Moro e Simonetti: al primo comma, sostituire le parole "90 miliardi" con le parole "97 miliardi e 500 milioni".



(Voci in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Desidero chiedere, a nome del mio Gruppo, di porre in votazione il provvedimento, perché i colleghi hanno avuto la possibilità di esprimersi su argomenti che sono ovviamente importanti ed interessanti, ma che riguardano il discorso della Psichiatria e comunque il bilancio preventivo del 1999.
Mai alcun testo di deliberazione fu più chiaro di questo: parliamo del riparto per l'anno 1998 del fondo per la gestione dei servizi socio assistenziali, di cui alle LL.RR. n. 62/95 e n. 24/92, perché questi soldi che erano sul bilancio 1998 adesso devono trovare una loro giustificazione con un atto deliberativo.
Non c'è tanto da dire! I colleghi forse stanno scaldando un po' i muscoli in vista di quella che sarà la discussione del bilancio preventivo 1999, però credo che oggi molte delle cose dette sono fuori tema, per cui chi ha voluto esercitarsi lo ha potuto fare.
Chiedo di mettere in votazione un provvedimento sul quale veramente non c'è niente altro da dire.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Le ultime parole del collega sono particolarmente gravi, perché fuori tema.



SUINO Marisa

MANCUSO Gianni (fuori microfono)



SUINO Marisa

Illuminanti in una buia notte d'inverno.



SUINO Marisa

No, non sono illuminanti, Mancuso, no! Lei, Consigliere, ha detto che siamo andati fuori tema, come se cercassimo di menare il can per l'aia e di perdere tempo. Benissimo! Innanzitutto, mi dispiace dover dire che, così come avviene in Commissione, il suo Gruppo lascia l'Assessore un po' in solitudine, ma proprio su questa materia c'è stato un disaccordo molto grave tra l'Assessore e la maggioranza. Su questa deliberazione l'Assessore ha comunicato alla sua maggioranza che, nonostante reiteratemente fosse andato in Giunta a richiedere i 40 miliardi, necessari a fare fronte alle esigenze della Psichiatria, la Giunta, insensibile, non aveva risposto.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Per il 1999.



SUINO Marisa

Questo provocò l'imbarazzo generale della vostra maggioranza, per il quale fu anche necessaria una sospensione della Commissione.
Detto questo...



SUINO Marisa

MANCUSO Gianni (fuori microfono)



SUINO Marisa

In Commissione siete andati fuori tema, questo è il problema.



SUINO Marisa

No.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Mancuso)



PRESIDENTE

Lasciamo completare l'intervento alla Consigliera.



SUINO Marisa

La ringrazio, Presidente. Il fuori tema semmai sta nel provvedimento che ha presentato l'Assessore, poiché è l'Assessore che ha presentato una deliberazione che impegna 97 miliardi e mezzo, e i 7 miliardi e mezzo erano vincolati alla Psichiatra; non è l'opposizione che ha presentato quell'atto deliberativo! Venne introdotto un emendamento dopo una settimana, durante la quale la maggioranza e la Giunta trovarono le risposte del caso. Ne siamo assolutamente felici: un emendamento in base al quale i 7 miliardi e mezzo non c'erano più. Allora la domanda fu: "Come si fa fronte?". Si fa fronte con 40 miliardi sul 1999, che sono relativi ad uno stanziamento ministeriale. Per quanto riguarda la situazione pregressa si fa fronte con la Sanità. Noi allora chiedemmo dove si sarebbero presi i soldi.
L'Assessore si impegnò e fu sulla base di questo impegno - Presidente Rubatto - che lei mise in votazione, tra l'altro in contemporanea emendamento e provvedimento. L'impegno fu che prima di arrivare in aula mi dispiace che sia stato teso un tranello di questo tipo dicendo che era un provvedimento tacito e tranquillo quando c'era un polverone di questa natura - sarebbe stata discussa la situazione della Psichiatria, che poi avrebbe visto un successivo momento di discussione politica non appena il bilancio e l'economia generale dell'agenda dei lavori consiliari l'avrebbe consentito. Ricordiamo che è da due anni che lo chiediamo, ma anche come Presidente - sono stati spesi questi soldi del 1998, del pregresso.
Adesso ci sentiamo dire che siamo noi? Ma allora perché, Assessore, non ci parla della modifica della legge di contabilità in previsione per l'inizio del prossimo anno e quindi del doppio bilancio che si va a configurare sulla partita ASL, con una possibilità di indebitamento superiore al 15% per le AA.SS.LL., quindi con la possibilità di fare fronte ai 1.000 miliardi che lei stesso, non noi, ha denunciato? Noi abbiamo cominciato a denunciarlo dopo, quando lei aveva già detto ai giornali: "Sono sotto di 1.000 miliardi, aiuto, aiuto, cosa devo fare, tasse non ne vogliamo applicare!". Ma allora questa denuncia l'avete fatta voi, non noi! Noi ragioniamo.
Il mio Capogruppo ha parlato addirittura di "300", quindi stiamo ridimensionando in un modo che quasi ha del grottesco, anche perché da un giorno all'altro, in questa Regione, i miliardi vanno e vengono come noccioline.
Quale attinenza ha con il discorso fatto finora il ragionamento sulla modifica della legge sulla contabilità (di fatto un doppio bilancio che nel giro di un paio di mesi si verrà a configurare in questo consesso)? Questo sì che può essere fuori tema - collega Mancuso - ma il fuori tema deriva dalla mancanza di documentazione, perché non è stato onorato l'impegno assunto. I colleghi della maggioranza lo sanno perfettamente.
Alla domanda precisa: "Da dove si prendono questi soldi?", si fa riferimento ad un capitolo omnibus 15965 che può diventare tutto e il contrario di tutto. Lo sappiamo benissimo che non è così, perché si va ad una trattativa con i Ministeri e non tutto può essere stornato e veicolato dove si vuole.
Allora, siamo seri, ve lo abbiamo detto in tutti i modi: questo è un argomento delicato nel quale siete in difficoltà, ma senza che l'opposizione vi abbia messo in questa difficoltà. Prendetevi il tempo necessario, venite con delle risposte che siano credibili, che non siano false, evitando anche di mettere in difficoltà una Presidenza e una maggioranza che forse potevano essere informate più decorosamente nel merito.



(Intervento fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



SUINO Marisa

Veda un po' lei se da 0 a 10 non è esponenziale.



PRESIDENTE

E' stata presentata una serie di emendamenti, di cui ho fatto distribuire il primo.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Mi pare che il Presidente del Consiglio abbia deciso di andare avanti lo stesso, nonostante le richieste.



PRESIDENTE

Ho informato che ci sono degli emendamenti.



SAITTA Antonino

Mi pare che la Giunta non si sia espressa, quindi lei ha assunto una posizione negativa rispetto alle richieste delle minoranze nei confronti della Giunta.



PRESIDENTE

Ho preso atto che non c'erano richieste di parola e ho informato il Consiglio che ci sono...



SAITTA Antonino

D'accordo, ma chiedo, prima di procedere alla votazione degli emendamenti, di avere il tempo necessario per poter presentare altri emendamenti a questa proposta.



PRESIDENTE

Una breve sospensione credo che si possa concedere, anche solo di cinque minuti, vista l'ora tarda, dato che il provvedimento è conosciuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 20.38 riprende alle ore 20.44)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
E' stato presentato un emendamento dal Gruppo dei Comunisti Italiani.
Ho fatto verificare dagli uffici e la somma delle disponibilità sui due capitoli pare non essere di 97.500.000.000. Mi dicono, cioè, che su un capitolo è 88 miliardi e sull'altro è 8 miliardi. Non l'ho verificato direttamente, ma gli uffici sostengono questo. Per una migliore comprensione, non avendo i documenti sottomano, ribadisco che la somma delle disponibilità sui capitoli 11950 e 11955 sarebbe di 96 miliardi.
Chiedo conferma alla Giunta.
Ripeto: su tale proposta di deliberazione viene proposto un emendamento a firma dei Consiglieri Chiezzi, Moro e Simonetti, con il quale si chiede di sostituire i 90 miliardi con 97 miliardi. Ho eccepito che, secondo l'indicazione fornita dagli uffici, i 97 miliardi non ci sono, ma ce ne sarebbero quasi 96. Questa è la prima osservazione.
La seconda osservazione è che se non si dice come vengono "spalmati" questo emendamento non ha motivo di esistere.
Ha chiesto la parola la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

La "spalmatura" la può fare l'Assessore con l'emendamento successivo che abbiamo presentato nei cinque minuti di interruzione che lei ci ha consentito. Venendo dopo, il nostro emendamento consente all'Assessore di "spalmare".



PRESIDENTE

Leggo l'emendamento presentato dai Consiglieri Bortolin e Saitta: alla penultima riga: "delibera con la tabella esplicativa della quota destinata ai servizi psichiatrici territoriali singolarmente per ogni Ente gestore'".
Il senso di questo emendamento è di fare una distribuzione percentuale? Quindi, l'emendamento relativo ai 97 miliardi e mezzo viene ritirato?



(Il Consigliere Chiezzi risponde fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendo brevemente la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 20.51 riprende alle ore 20.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Credo che si debba fare una pausa perché non si può discutere su cifre non precise (108, 107, 102, 109, 92, ecc.). Credo sia più serio che nella giornata di mercoledì, visto che abbiamo ancora tempo per approvare questo provvedimento, l'Assessore faccia una dichiarazione di cifre chiare, onde poter approvare il documento. D'altro canto, non si possono accettare emendamenti su capitoli già spesi. Gli emendamenti che voi avete presentato sono di fatto inaccoglibili; il Consigliere Chiezzi dice che è da dimostrare, comunque, secondo la mia modesta opinione, sarebbero inaccoglibili. Mercoledì faremo una dichiarazione precisa di queste cifre dopodiché mi auguro che si possa votare il provvedimento.



PRESIDENTE

D'accordo.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellan ze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Prima di chiudere i lavori, voglio ricordare che il Consiglio è convocato per i giorni 30 e 31 c.m., come concordato alla Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.59)



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