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Dettaglio seduta n.310 del 24/11/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n. 19 Consiglieri anziché 27, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 14,45 riprende alle ore 15,15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Come richiesto dal Consigliere Saitta, si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
27 Consiglieri.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Botta, Cavallera Farassino, Leo e Rossi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

Non conosco esattamente le procedure, però vorrei sapere dall'Ufficio di Presidenza se i congedi sono documentati.



PRESIDENTE

Ogni qualvolta comunico i congedi significa che gli uffici ne hanno la dovuta documentazione.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Comunicazioni della Giunta regionale in merito al concorso interno di VIII qualifica funzionale - Esame ordini del giorno n. 890 e n. 891 (connesse interpellanze n. 2322 e n. 2323)


PRESIDENTE

ha ora la parola il Presidente della Giunta, Ghigo, per alcune comunicazioni in merito al concorso interno di VIII qualifica funzionale.
Comunico che sono pervenuti due ordini del giorno.
Prego, Presidente Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale La mia breve comunicazione riguarda la sollecitazione che il Consigliere Ghiglia, questa mattina, in apertura dei lavori mi ha posto come Giunta e spero di poter dare risposta alle due interpellanze - una urgente e l'altra urgentissima - n. 2322 e n. 2323.
Alcuni Consiglieri regionali hanno chiesto di approfondire, in ordine ai concorsi interni ex art. 50 della L.R. n. 51/97, gli aspetti inerenti la ripartizione del punteggio attribuibile ai titoli di merito che, a loro dire, avrebbero determinato ipotesi ad escludendum. Trattandosi di materia molto delicata, si è ritenuto di dover valutare con approfondite verifiche le segnalazioni e le osservazioni sollevate dai Consiglieri. Peraltro poiché la data 18/11/1998, precedentemente prevista per la pubblicazione del bando, non avrebbe consentito di effettuare tale verifica in tempi utili, si è deciso di soprassedere alla pubblicazione stessa, per il tempo strettamente necessario.
Effettuate le verifiche, si è potuto accertare che la formulazione del bando, così come concordata con le rappresentanze sindacali, non era tale da precludere, per il personale della VII qualifica di recente assunzione (cioè con 2 anni e 6 mesi di anzianità di servizio), la possibilità di vincere il concorso.
Alla luce di quanto sopra esposto, si è deciso di velocizzare il più possibile, proprio per evitare ulteriore danno al personale interessato, la pubblicazione del bando, che è avvenuta in data 23/11/1998 (con cinque giorni di ritardo rispetto alla data prevista) con un'edizione speciale del Bollettino Ufficiale.
Per quanto riguarda invece - in un certo senso questa è la spiegazione alla sollecitazione che il Consigliere Ghiglia ha avanzato questa mattina gli aspetti legati strettamente alle due interpellanze, la mia risposta è la seguente.
Martedì 17 novembre u.s. - come, d'altro canto, ho già anticipato nell'esposizione precedente - sono sopravvenute da parte della Giunta regionale esigenze di approfondimento in ordine ad un atto amministrativo che hanno comportato la necessità di soprassedere temporaneamente alla pubblicazione del medesimo sul BUR.
Tale esigenza sopravvenuta ha fatto sì che si dovesse sospendere la stampa in corso del Bollettino Ufficiale onde provvedere alla pubblicazione del suddetto atto su altro numero.
L'operazione tipografica non comporterà comunque oneri aggiuntivi a carico dell'Amministrazione regionale rispetto alla fatturazione relativa al n. 46 del Bollettino Ufficiale.
Il supplemento di lunedì 23 novembre u.s., rispetto alla pubblicazione già prevista, comporterà un onere aggiuntivo relativo a n. 3 pagine, pari a complessive L. 190.000 e sarà comunque il frutto di una decisione dell'Amministrazione regionale.
A titolo di conoscenza, voglio ricordare a questo Consiglio che la pubblicazione del Bollettino Ufficiale è un'iniziativa che procura alla Regione un utile considerevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Grazie, Presidente. Io mi riservo di intervenire ulteriormente per l'illustrazione di due ordini del giorno, presentati dal Gruppo di Alleanza Nazionale, con cui contiamo di concludere il dibattito odierno.
Ringrazio il Presidente della Giunta per aver voluto aderire prontamente alla nostra richiesta di chiarimenti in merito al bando che è stato così velocemente pubblicato con un'edizione straordinaria del Bollettino Ufficiale. Ho detto "velocemente", anche se avrei potuto dire "frettolosamente": ma ho detto "velocemente" e adesso motivo.
Come Gruppo di Alleanza Nazionale riteniamo di aver riscontrato all'interno della determinazione che contiene il bando di concorso, tutta una serie di elementi che, a nostro avviso, non assicurano una condizione di parità di accesso e di parità di opportunità ai concorrenti. Inoltre abbiamo riscontrato una situazione di inopportunità, perché il bando che prevede un concorso per titoli ed esami per n. 171 posti di VIII qualifica funzionale è ampiamente superato dal nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro per gli Enti locali, la cui preintesa è stata firmata una decina di giorni fa dalle Organizzazioni sindacali (quelle stesse Organizzazioni sindacali che avevano promosso uno sciopero contro il ritardo della pubblicazione del bando per espletare il concorso - un giorno qualcuno si chiederà il perché!), e che dopo il parere della Corte dei Conti avrà valore di legge, quindi valore definitivo - ma su questo tornerò più avanti.
Cominciamo dalla prima serie di riflessioni: perché il concorso non assicura parità di accesso? Perché l'art. 50 della L.R. n. 51/97 - famoso articolo sui concorsi - cui la maggioranza intese dare un significato anche meritocratico e non solo gerontocratico, nel senso di anzianità di lavoro conteneva elementi di equilibrio fra i titoli di studio di coloro i quali pochi! lo sottolineo ventiquattro volte - erano entrati in questo Ente per concorso pubblico, dopo essere stati selezionati fra migliaia di candidati quindi dimostrando evidentemente una preparazione culturale, amministrativa e tecnica notevole, e gli altri che avevano invece maturato all'interno dell'Ente quella professionalità che è senz'altro - lo ribadisco - un titolo di merito per la crescita nella struttura interna della nostra Amministrazione.
Noi di Alleanza Nazionale intendemmo dare questa impostazione alla legge - ma forse avevamo capito male allora: un equilibrio corretto tra professionalità maturata attraverso gli anni di servizio e titoli di studio per i quali accedere ai concorsi.
Quando abbiamo letto la determina dirigenziale che prevedeva il bando in questione abbiamo fatto due conti, che purtroppo dimostrano aritmeticamente o matematicamente - se preferite - una conventio ad escludendum nei confronti dei dipendenti in possesso del titolo e non dell'anzianità.
Visto che la materia è complessa, voglio portarvi tre esempi, perché è importante: laureati entrati per concorso, punteggio massimo raggiungibile 133,9 - più o meno; VII qualifiche con anzianità di servizio, ma senza titolo di laurea, punteggio minimo (prima punteggio massimo, questi punteggio minimo) 126; VII qualifiche con mansioni superiori, punteggio minimo 147, il che significa che questo concorso (fortemente voluto dalla triplice sindacale tanto da minacciare uno sciopero poi revocato) di fatto non assicura assolutamente il corretto equilibrio tra anzianità di servizio e titolo di studio.
Quindi, vedendo questo, ci siamo preoccupati, abbiamo pensato di aver sbagliato legge, invece la legge era quella e questo equilibrio doveva essere previsto. Dico una cosa, ma svelo il segreto di Pulcinella: ognuno di noi, cari colleghi, sarebbe in grado oggi di consegnare una busta ad un notaio con i nomi dei vincitori del concorso, con uno scarto massimo di errore del 20% circa (ma potrei anche ridurre la percentuale), perché basta assommare le anzianità, le eventuali mansioni superiori, il punteggio minimo negli esami per ottenere una graduatoria abbastanza precisa. Lo ribadisco: non riteniamo che questo concorso rispetti lo spirito della L.R.
n. 51/97.
Seconda parte, molto più breve. Presidente, non bisogna farla lunga bisogna dire le cose come stanno: questo concorso è inutile perché, come ho anticipato prima, dieci giorni fa è stata firmata, dalla triplice sindacale, la preintesa sul nuovo Contratto collettivo di lavoro.
Attenzione: quando questo Contratto avrà ricevuto il parere della Corte dei Conti avrà vigore retroattivo dall'1/1/1998, con tutte le implicazioni e le eventuali nuove indennità di funzione previste dallo stesso - ed è questa la parte sostanziale - superando le vecchie qualifiche VII e VIII, per unificarle in un'unica carriera direttiva che poi, al suo interno, avrà una divisione in tre parti: D1, D2 e D3. Questo, ripeto, per forte volontà della triplice sindacale che probabilmente - lo dico perché faccio politica e la polemica mi appartiene, mi deve appartenere - anche un po' per autopropaganda ed autocelebrazione - visto che si sta votando in questi giorni per le RSU - arriva addirittura a minacciare uno sciopero per il ritardo di due giorni della pubblicazione di un concorso ormai superato dal nuovo Contratto. E' chiaro che i sindacati sperano, vogliono fortemente che i loro adepti o i loro iscritti più fedeli superino questo concorso e diventino VIII qualifiche funzionali. Noi ci rimettiamo alla volontà dell'aula.
Per il momento mi fermo qui, perché il tempo è scaduto; interverr ancora per illustrare i due ordini del giorno, sperando di essere riuscito con la fredda logica dei numeri, senza logica politica, a dimostrare come per qualcuno sia molto difficile, se non assolutamente impossibile superare questo concorso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.
MIGLIETTI Grazie, Presidente. L'unica cosa che si evince, da quanto ho sentito dall'esposizione del Consigliere Ghiglia, è che questo bando è stato in qualche modo fermato. Si evince anche dall'esposizione del Presidente.
GHIGLIA Non ho assolutamente detto questo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale E' stato pubblicato questa mattina.
MIGLIETTI E' stato pubblicato questa mattina, ma avrebbe già dovuto essere pubblicato, altrimenti non sarebbe stata presentata l'interpellanza ed è il motivo per cui su quel Bollettino Ufficiale il bando non è uscito. E' così o non è così? Diversamente diventa difficile capire il nesso delle cose. E' stato fermato e poi pubblicato, ma per essere fermato vuol dire che qualcuno è intervenuto perché c'era qualche problema.
Nonostante l'attenzione che ho posto a quanto affermato dal Consigliere Ghiglia, non ho dati in mano; i conti li ha fatti lui, assicurandoci di non averli fatti in termini partito-politici, ma in termini ragionieristici.
Non avendo la calcolatrice e non essendo in grado, in questo momento, di fare tali conti, voglio pensare che siano esatti, ma sarebbe bene capire se è stata applicata esattamente la norma prevista dall'art. 50 della L.R. n.
51/97. Questo è il problema. Non essendo in grado di calcolare, in questo momento, se la determina ha rispecchiato esattamente l'applicazione dell'art. 50 della L.R. n. 51/97, diventa estremamente difficile entrare nel merito. Questo lo deve dire l'Assessore Burzi, che è colui che deve garantire che l'art. 50 della L.R. n. 51/97 è stato rigorosamente rispettato nella determina. Se lo dirà, ne prenderemo atto.
Bisogna capire, dunque, il motivo per cui è stata fermata la pubblicazione del concorso ed è stato riformulato lo stesso; non è l'aver speso 190 mila lire in più a mettere in crisi la maggioranza e la Giunta di questo Consiglio, ma ritengo che l'aver sospeso e fatto ripubblicare un bando di concorso abbia qualche implicanza di tipo non soltanto procedurale, ma anche politico.
Attendiamo, quindi, le assicurazioni che ci vorrà dare l'Assessore Burzi e poi riprenderemo il dibattito. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Se intende parlare l'Assessore, preferirei intervenire dopo. Faccio cioè, un intervento per sollecitare l'Assessore, anche se penso che avrebbe dovuto intervenire senza alcuna sollecitazione, perché, a differenza del passato, questa volta chi pone gli interrogativi non è un Consigliere di minoranza, ma è il Capogruppo di un partito di maggioranza, il quale ha posto questioni non secondarie. Me le sono appuntate tutte le sue affermazioni, sicuramente meditate, ho letto sui giornali le vicende: sono di un certo valore e pesantezza. Affermare che attraverso il concorso non si assicura la parità di accesso è una pesante accusa. Mi pare una pesante accusa non alla minoranza - vero, Assessore Burzi? - a meno che lei parli soltanto del CSI o del bilancio.
Non mi pare che sia un'accusa alla minoranza, al PPI o ai Verdi o al DS o ai Socialisti. E' una pesante accusa (mi pare); non vorrei sbagliarmi, ma mi pare una pesante accusa all'Assessore al personale, anche se il collega Ghiglia ha poi detto che la determina l'ha assunta il dirigente e quindi in qualche maniera, ha individuato una modalità per non accusare direttamente e pesantemente l'Assessore Burzi, cosa che ha fatto, per la verità, sui giornali.
Resta il fatto che l'accusa è pesante. Per cui credo che rispetto a queste pesanti accuse l'Assessore Burzi o il Presidente debbano rispondere se volete rispondere - sebbene ormai non possiamo pretendere più di tanto delle risposte, perché c'è l'abitudine a non rispondere più. Qualcosa deve essere pur detto, perché il Presidente Ghigo dice: "Va beh, non è una spesa, si tratta di 190 mila lire, tanto il Bollettino è in attivo, ne possiamo fare tanti". Oggi pubblichiamo, domani revochiamo, e più ne pubblichiamo più ne abbiamo guadagno (questa è la logica): lasciamo pure così.
Adesso il Consigliere Ghiglia ci chiede di revocare; si può revocare: facciamo un altro supplemento ed ogni volta che... abbiamo dei vantaggi economici. Allora facciamo del Bollettino regionale un'attività editoriale su cui impostare alcune risorse per il bilancio! Mi sembra una banalità questa.
Assessore Burzi, ci dica chiaramente come stanno le cose, se sono come dice il Consigliere Ghiglia, oppure no; abbiamo bisogno di saperlo, anche per decidere l'atteggiamento da tenere su questo ordine del giorno.
Resta il fatto che, per la sua indecisione, negli ultimi giorni abbiamo avuto la sensazione che l'Assessore al personale sia il collega Ghiglia. Io non so se un collega...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

No, lo so che non è così, ma le spiego perché. Perché ha posto un dubbio e l'Assessore Burzi, in qualche maniera, ne ha tenuto conto. E, in effetti, non è stato pubblicato il bando.
Il bando non è stato pubblicato; mi pare che il Consigliere Ghiglia abbia pesantemente minacciato l'Assessore Burzi - mi pare su Repubblica adesso non ricordo più - per cui eccome se conta l'opinione del collega Ghiglia! Era in stampa ed è stato fermato. E' giusto, perché è partito di maggioranza, per carità! Era in stampa, non è stato stampato, è andato al macero (poi vediamo l'interpellanza sulle questioni specifiche): chi si assume la responsabilità perché un collega solleva un problema ed immediatamente perché viene sollevato da un collega, non si stampa più?



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

L'ha detto il Presidente Ghigo, che non è andato in stampa, e credo che la motivazione...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

No, ma io non sto facendo... Dico che...



PRESIDENTE

GHIGLIA



PRESIDENTE

E' una fantasia.



PRESIDENTE

Lasciate che ognuno svolga il proprio intervento! SAITTA Il Presidente Ghigo ha detto che non è andato in stampa. Non credo che non sia andato in stampa perché l'Assessore Burzi ha detto: "Non stampatelo". Io ho letto sui giornali che il collega Ghiglia ha sollevato dei problemi e l'Assessore Burzi deve aver detto; "Non stampatelo" altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo ci sia l'ordine del giorno che ne chiede la revoca.
Quindi, l'Assessore Burzi ha acquisito, ha fatto proprio qualche rilievo, poi ci ha ripensato e ha deciso di stamparlo lo stesso, perch quello era l'accordo. Mi pare questa la procedura.
Nonostante la determinazione assunta dall'Assessore Burzi di pubblicare il bando, resta il fatto che, in ogni caso, debbono essere date delle spiegazioni precise perché per ciò che avevamo votato (può darsi che abbiamo sbagliato) non ci pare - e in questo ha ragione il collega Ghiglia...
Per la verità, la L.R. n. 51/97 noi non l'abbiamo votata; l'ha votata soltanto la maggioranza, ma non ci pare che quello o quegli articoli - non ricordo bene - non garantissero l'equilibrio tra la questione titoli di studio ed anzianità. Non ci pare; se però è così e viene compiuta una discriminazione, credo che, in qualche maniera, questa discriminazione venga superata.
L'Assessore Burzi ci dica solo se le cose dette dal collega Ghiglia sono vere, se questi pericoli ci sono; perché, se è così, ci riserviamo di intervenire anche per decidere l'atteggiamento da tenere su questi ordini del giorno.
Per quanto riguarda le interpellanze, mi riservo di intervenire successivamente - mi pare sia questa la procedura - in merito alle questioni specifiche, sulle non risposte date dal Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.
BURZI, Assessore al personale e sua organizzazione Ben volentieri rispondo alla gentile sollecitazione del collega Miglietti e a quella un po' meno gentile, ma ugualmente legittima, del Consigliere Saitta, integrando ciò che già è stato detto, a mio avviso con molta chiarezza, dal Presidente Ghigo; rileggo alcuni passi della dichiarazione che ha letto, perché mi sembra che, soprattutto nell'intervento del Consigliere Saitta, tali passi non siano stati recepiti completamente, ma vale la pena, data l'importanza della materia, di recepirli.
Il Presidente ha detto: "Alcuni Consiglieri regionali hanno chiesto di approfondire...". "Alcuni Consiglieri regionali", quindi non un partito di maggioranza, ma una serie di persone legittimamente interessate, come credo siano tutte quelle del Consiglio, su una materia come questa che è in dibattito ormai da cinque anni, essendo passato un anno dall'applicazione della L.R. n. 51/97, avendoci impiegato questo Consiglio quattro anni faticosi a formularla: questo è uno dei punti che il Consiglio, il personale dell'Ente attende da circa cinque anni.
Perché si è deciso - e certamente io ho suggerito - di sospendere? Proprio per le motivazioni che erano sottese alla legittimissima richiesta dei Consiglieri, perché se fosse stato verificato che in una determina conseguente ad una delibera di indirizzi applicativa presa dalla Giunta c'era una matematica conventio ad escludendum, mi sarebbero venuti due commenti.
Il primo che, evidentemente, il concorso sarebbe illegittimo, perch qualunque concorso che automaticamente non garantisca la possibilità a chi vi partecipa di ottenere il risultato, credo - non sono un esperto giuridico in materia - sia illegittimo in partenza.
Il secondo. Data la delicatezza, e in questo caso lo spreco che ci sarebbe stato qualora le ipotesi fossero state verificate, è stato giudicato opportuno, da parte mia, suggerire la sospensione della pubblicazione. Poi si sono fatte le verifiche e - l'ha detto il Presidente ma lo ripeto - effettuate le verifiche, si è potuto accertare che la formulazione del bando, così come concordata con le rappresentanze sindacali - poi su questo punto tornerò - non era tale da precludere, per il personale di VII qualifica di recente assunzione, quindi quello con meno titoli, cioè con due anni e sei mesi di anzianità, la possibilità di vincere il concorso.
E' stato quindi giudicato, da parte dell'Amministrazione, in funzione delle informazioni che la struttura forniva, che questo rischio non era palese e in tal senso, visto che, come ho detto in esordio di intervento questo punto era atteso ed era stato oggetto di lungo lavoro e di intesa si è deciso urgentemente di pubblicarlo. Ed è la fine dell'intervento del Presidente, quando dice: "Alla luce di quanto sopra esposto, si è deciso di velocizzare il più possibile, proprio per evitare ulteriori danni al personale interessato, la pubblicazione del bando, che è avvenuta in data 23/11/1998, e quindi con cinque giorni di ritardo rispetto a quanto originariamente previsto".
Credo peraltro che ci sia da aggiungere solo due o tre punti per la completezza dell'intervento. Intanto, che l'effettuazione dei concorsi interni, così come oggi banditi per determina successiva ad una delibera di Giunta, è la conclusione del percorso della L.R. n. 51/97, concorsi specificamente siglati in un accordo tra l'Amministrazione della Giunta Ghigo e le parti sindacali nel dicembre 1996; chiedo un aiuto orale dell'allora Assessore Gallarini, che credo siglò questo accordo in nome e per conto dell'Amministrazione Ghigo.
Tale accordo prevedeva all'art. 50, che è sotteso ai concorsi, una serie di requisiti, quelli che credo facilmente i colleghi potrebbero vedere dal documento della L.R. n. 51/97 come arrivata in aula. L'art. 50 fu, come del resto tutta la L.R. n. 51/97, ampiamente dibattuto. E' evidente che scrivere così com'è scritto nell'art. 50 non riguarda soltanto il concorso per l'VIII qualifica, ma tutti i concorsi interni per titoli ed esami. Ciò significa che il legislatore ha voluto riconoscere, come del resto è nello spirito di tutti i concorsi interni, le professionalità maturate all'interno dell'Ente a seguito di attività espletate negli anni di servizio. Se si fosse voluto non privilegiare o non dare peso all'anzianità, evidentemente il legislatore avrebbe fatto ricorso ad un'altra formulazione dell'articolo stesso.
Infine, aggiungo un ulteriore motivo non sufficientemente approfondito: le prove dei concorsi interni, sia scritte che orali, costituiscono uno sbarramento. Se non si acquisisce un punteggio di almeno 36/60 rispetto ad altre manifestazioni di idoneità che ne garantiscono l'accesso, questo non rende attribuibile il punteggio riferito ai titoli di merito.
Ricordo infatti che attorno a questa questione, oltre all'accordo sindacale siglato dalla Giunta Ghigo nel dicembre 1997, e che fra l'altro il Consiglio regionale, in quanto legislatore, intese disdire riservando all'esterno una parte dei posti dei concorsi interni, ci fu anche un successivo protocollo d'intesa dell'1/6/1998 ai sensi dell'art. 11 del Contratto collettivo nazionale di lavoro. Questa intesa ha previsto un insieme di Commissioni bilaterali miste, una delle quali ha lavorato negli ultimi mesi per i piani occupazionali.
Specifico ancora che il nuovo ordinamento, quando entrerà in vigore sulla base della preintesa firmata il 4 novembre scorso, è anche legato ad un fondo che verrà dimensionato in sede nazionale. Come tutti i fondi dimensionati in sede nazionale, sarà probabilmente una coperta più corta rispetto alle esigenze dell'Ente, che imporrà ulteriori scelte. Anche per questo - ma non mi sembra punto di poca sostanza ottemperare agli accordi liberamente firmati da questa Amministrazione - si è inteso dare corso ai concorsi interni.
Spero, con questa succinta risposta, di avere in parte esaudito le richieste dei Consiglieri Saitta e Miglietti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.
PAPANDREA Credo che, ad un anno dalla L.R. n. 51/97, bisognerebbe avere un bilancio della stessa dato che si era detto che avrebbe comportato un notevole risparmio per l'Ente. Spero che il bilancio contenga un'informazione leggibile su, per esempio, quanto viene a costare la parte che riguarda i dirigenti o in che modo sono stati modificati i costi, sia quelli globali che individuali, del personale. Credo che sia necessario perché è bene che ci sia trasparenza.
Per quanto riguarda questa questione, vorrei fare alcuni rilievi. Il primo. Mi pare - ed è l'elemento messo in evidenza - che le iniziative del Consigliere Ghiglia e del suo Gruppo abbiano avuto un effetto significativo, tale da bloccare, per alcuni giorni, il Bollettino Ufficiale per fare delle verifiche.
Tra l'altro, le motivazioni sono risultate infondate, ma hanno portato al blocco della pubblicazione del bando. In altri casi, presentare interpellanze o mettere in rilievo elementi di questo genere non ha portato allo stesso risultato. Rileviamo un notevole potere di interdizione da parte del Gruppo di Alleanza Nazionale.
Per quanto riguarda i problemi sollevati dal Consigliere Ghiglia, a me pare che si riferiscano a due diverse questioni. Uno parla dell'applicazione del nuovo Contratto, ma credo che sia verificato anche questo. Solo a sentire le cose che sono state dette, vi è una categoria unica che prevede tre livelli, il che fa presumere che la collocazione precedente possa avere una sua efficacia.
Un'ultima considerazione sui criteri, che non possono essere di parità assoluta, ma sono frutto di una scelta. In ogni caso, qualsiasi criterio è il risultato di una scelta. Se si privilegia l'esperienza o la scolarità si fa una scelta che discrimina in ogni caso.
Voglio rilevare che, nel caso di un dipendente di VII livello che svolge mansioni di VIII livello, mi sembra logico prevedere un criterio che lo privilegi. Non dico cose strane, perché chiunque abbia avuto esperienze di Pretura del lavoro sa benissimo che nel privato, se si svolge una mansione superiore per più di sei mesi, tale mansione viene riconosciuta all'interessato se la controparte non gliela riconosce. Non siamo nel privato e i criteri sono legati ai concorsi, ma non mi pare così irreale ottenere il riconoscimento di una professionalità acquisita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Sappiamo, da notizie di stampa, che il Gruppo di Alleanza Nazionale ha definito questo concorso interno una truffa e ha invitato il Presidente Ghigo a bloccare temporaneamente la pubblicazione del bando. Credo che sia una questione che riguardi i rapporti all'interno della maggioranza.
Ricordo - proprio per quanto riguarda la stampa, il Bollettino Ufficiale che questo è molto simile all'imprimatur - quello che è ancora in uso nel diritto canonico, nella chiesa, il permesso che si dava per stampare - di tutte le forze di maggioranza; nel caso in oggetto era necessario l'imprimatur di Alleanza Nazionale, che non c'è stato.
Mi ha preoccupato un po' la risposta dell'Assessore Burzi, anche se mi pare - non ho elementi per entrare nel merito della questione, non l'ho approfondita - esista una legge e, di conseguenza, debba essere applicata e questo rientra nelle competenze dei funzionari e dei direttori. C'era da applicare una legge, il direttore o il funzionario stilano la determina ed applicano la legge. Mi pare di aver colto di sicuro un'interferenza dell'Assessore Burzi, il quale ha detto poc'anzi: "Ho suggerito la sospensione del bando". A chi ha suggerito questo? Al procedimento autonomo del direttore, che non poteva raccogliere, e non può raccogliere, nel suo procedimento alcun invito, se non quello di seguire la normativa e la legge? La determina di un direttore, di un funzionario non può essere oggetto di una trattativa politica. Altre cose possono essere oggetto di una trattativa politica: comprare le azioni delle Terme di Acqui o non comprarle può essere oggetto di un dibattito all'interno del Consiglio regionale, ma sospendere l'applicazione di una legge per un approfondimento nel Consiglio regionale non può esistere, non è dato.
Pertanto, vorrei sapere - lo chiedo al Presidente della Giunta - quali sono stati i procedimenti e chi è a capo degli stessi.
Visto che il Presidente della Giunta e l'Assessore hanno in un certo qual modo rivendicato la correttezza del procedimento, chiedo se questo non è anche una dichiarazione politica che il Presidente fa in veste di Presidente. Sono in attesa di capire se il Consigliere Ghiglia chiederà di mettere in votazione il suo ordine del giorno e come voteranno gli Assessori del Presidente Ghigo. Questo sarà anche un elemento per riflettere su questa vicenda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.
GALLARINI Presidente e colleghi, sulla questione sollevata anche il nostro Gruppo esprime la propria posizione.
Vorrei che si fosse sgombri da preconcetti: noi non vogliamo difendere il Presidente e la Giunta ad ogni costo. In passato questo Gruppo politico ha dimostrato di avere anche la capacità di pagare con i propri Assessori in Giunta.
Quindi, non lo facciamo per dovere di schieramento, ovvero che bisogna assolutamente farlo, ma lo facciamo perché, con tutto il rispetto per il collega Ghiglia, ci sembra che la sua interpretazione sia inopportunamente esasperata. Il Consigliere Ghiglia sostanzialmente dice che con questo bando di concorso non c'è la par conditio, cioè alcuni concorrenti non possono assolutamente vincere il concorso. Mi sento di rigettare nella forma più categorica un'affermazione di questo tipo; semplicemente l'Assessore Burzi e il Presidente ricevono una segnalazione da parte di due colleghi appartenenti alla maggioranza. Comunque è da dimostrare che la segnalazione sia stata recepita in quanto pervenuta da due colleghi di maggioranza, non mi sento di affermare questo: non esiste la controprova.
Comunque la segnalazione perviene da due Consiglieri regionali, mi sembra giusto, corretto, scrupoloso e responsabile che la Giunta risponda di attendere un attimo per approfondire la questione. E mentre sta approfondendo la questione sospende il bando in attesa di arrivare ad alcune determinazioni circa l'approfondimento che è in atto. Alla fine dell'approfondimento - l'Assessore Burzi lo ha ripetuto ancora oggi - dice che hanno verificato e la parte tecnica, la struttura che fa capo al dottor Crescimanno, Direttore del personale, risponde che il bando è conforme alla L.R. n. 51/97.
Non vedo perché, in altre occasioni, affermazioni di questo tipo debbano essere prese come Vangelo, quando vanno in una certa direzione, e quando invece vanno in una direzione diametralmente opposta, allora non è sufficiente neanche il Vangelo perché si può leggere in un modo o in un altro: non ci sentiamo di inseguire queste "farfalle" interpretative.
Tornando ai due punti sollevati dal collega Ghiglia, alcuni partecipanti, i laureati assunti nel 1996, non possono vincere il concorso: questa affermazione non corrisponde al vero.
Certo, forse, si potrebbe disquisire sul fatto della finestra di punteggio esistente fra chi, avendo molta anzianità, dà il minimo e la soglia superiore, avendo poca anzianità e il titolo di studio della laurea dà il massimo. Questi sono i due limiti di tolleranza, cioè la finestra parte da un punteggio che rappresenta il minimo che l'anziano dipendente può dare e il massimo che può dare il giovane laureato assunto nel 1996.
Non so se era possibile far sì che questa finestra fosse più ampia, ma do per scontato che le verifiche siano state fatte e che non fosse possibile forzare la finestra. Allora, se è così, direi che, al limite, si pu affermare che tutti i dipendenti, che hanno vent'anni di anzianità esagero nel dato - non raggiungono i 36/50. Perché le domande, i quesiti ecc., hanno magari il baricentro incentrato sulla teoria, sulla quale il laureato è molto più pronto e preparato di quanto possa essere il diplomato che ha sì l'anzianità, e quindi la pratica d'ufficio, ma non quelle nozioni di base sufficienti da consentirgli di raggiungere i 36/50. Pertanto, se dovesse succedere questo - e non mi sento di escluderlo in partenza - è ovvio che ci sarà un numero relativamente basso di questi concorrenti che raggiungono la soglia minima della finestra e quindi si aprirebbe un ventaglio più ampio per quanto riguarda i laureati. Questo sul primo punto.
Vediamo ora il secondo punto: nuovo Contratto. Mi sento di dire che dal nostro punto di vista, rispettando i punti di vista altrui, ma - ho detto prima - alcuni punti di vista (tipo quello del collega Ghiglia) ci sembrano inopportunamente esasperati in una direzione, con questo disegno di legge chi vi parla, prima che subentrasse l'Assessore Burzi, ha avuto modo di gestire un tratto molto lungo di questo percorso - si è tentata la costruzione di un punto di equilibrio dall'inizio alla fine. Per "fine" non si intende solo l'approvazione della legge, ma anche l'indotto che la legge prevedeva nel momento in cui si votò l'art. 50 e furono previsti i concorsi interni.
Quindi - dicevo - l'applicazione di questi concorsi non è altro che il segmento finale di tutto un percorso che è iniziato insieme alle Organizzazioni sindacali e all'Unionquadri, perché ricordo che si fecero "n" riunioni, prima e dopo che arrivasse l'Assessore Burzi a sostituirmi ma anche con le strutture interne e con professionisti esterni.
Ritengo che - da un punto di vista politico - quando dal punto di vista tecnico l'Assessore mi dice: "I funzionari garantiscono e sottoscrivono che il percorso è corretto e questo bando rispecchia l'applicazione della L.R.
n. 51/97" io - dal punto di vista tecnico - non mi sento di dire altro.
Mentre dal punto di vista politico questo è l'atto finale di un lungo percorso avviato ad inizio legislatura e che poi è proseguito.
Per quanto ci riguarda, registriamo con dispiacere il fatto che oggi pomeriggio, molto probabilmente, la maggioranza, rispetto agli ordini del giorno, esprimerà posizioni favorevoli, contrarie e di astensione; per nello specifico della questione che stiamo esaminando, il nostro Gruppo si colloca sulle posizioni dell'Assessore e del Presidente Ghigo. Ho cercato di dimostrarlo con alcuni accenni - ritengo sufficientemente chiari poiché siamo convinti che ci si possa attestare su questa posizione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.
FERRERO Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire per esprimere un parere sugli ordini del giorno presentati dal Gruppo di Alleanza Nazionale, ma anche perché ritengo opportuno sgomberare un po' il campo da affermazioni che sono state fatte oggi in Consiglio, cercando di individuare i Consiglieri colpevoli di avere sollecitato la Giunta ad esprimere o ad ascoltare - perlomeno - una serie di pareri che ogni tanto, dal mio punto di vista, è giusto che emergano anche all'interno della maggioranza.
Qualche giorno fa mi sono permessa, con una lettera peraltro informale insieme al collega Ghiglia, di sollecitare l'Assessore su una serie di dubbi che la sottoscritta aveva in ordine alla formazione del bando che è appunto l'oggetto della discussione attuale.
Intanto voglio ringraziare l'Assessore Burzi che, a seguito di una richiesta di chiarimenti da parte di alcuni Consiglieri della maggioranza ha immediatamente preso in considerazione queste richieste, quindi di fatto ha cercato di approfondire questo argomento.
Quindi, in questo senso, non so se per questa richiesta di chiarimenti o per altri motivi, avere sospeso il bando è anche sintomo del fatto che per una volta tanto - è vero, collega Cavaliere - il Consiglio regionale non deve di fatto andare a disquisire su quelle che sono le scelte nell'ambito delle competenze dei Direttori regionali; però ritengo che vista la nostra funzione di indirizzo e di controllo (come molto spesso ci si è intrattenuti in questo Consiglio a disquisire anche su scelte fatte in questo senso, sollecitate da altri Consiglieri), sia stato utile perlomeno per la sottoscritta - muovere questo tipo di osservazioni, quindi avere un confronto con l'Assessore.
La Giunta, il Presidente e l'Assessore ci dicono che a seguito di queste osservazioni sono state fatte delle valutazioni. Ringrazio anche l'Assessore per avere detto che si sono riscontrate motivazioni che non erano sufficienti a bloccare il bando e di avere utilizzato queste parole perché le parole dette - dal mio punto di vista - hanno sempre un senso.
Quindi, collega Papandrea, dal mio punto di vista, non necessariamente tutto quello che si sollevava nell'ambito di queste osservazioni era infondato; probabilmente, la Giunta ha ritenuto che le motivazioni, che tra l'altro il collega Ghiglia prima ha cercato di spiegare a grandi linee, non erano sufficienti, visti gli accordi sindacali ed altre motivazioni che evidentemente la Giunta ha ritenuto di addurre. Non era né utile n opportuno far sì che questo bando potesse non necessariamente essere ritirato o bloccato, ma magari essere modificato in alcune parti, perch continuo personalmente a non essere del tutto convinta di questa posizione e mantengo le mie perplessità. Leggendo anche l'art. 50 non mi pare di individuare una tendenza specifica a privilegiare l'anzianità rispetto ad altro, quindi mi sarei aspettata una giusta contemperazione - se è giusto il termine - tra titoli di studio ed anzianità in termini di punteggio.
Ritengo di non dover poi seguire le successive azioni del Gruppo di Alleanza Nazionale perché rispetto la scelta fatta dai funzionari su indicazioni della Giunta sulla base della L.R. n. 51/97, e quindi in questo senso non ho ritenuto opportuno andare oltre un certo tipo di posizioni che sono anche emerse su articoli di giornale, però ci tengo a sottolineare che le perplessità rimangono. Mi auguro che siano delle perplessità infondate, ma questo si avrà modo di verificarlo quando si andrà avanti con il bando e mi auguro che queste perplessità siano veramente infondate.
Ritengo che sia utile verificare quelle che saranno le posizioni della Giunta. Preannuncio a nome del Gruppo, e immagino anche del Gruppo misto il voto di astensione sugli ordini del giorno del Gruppo di Alleanza Nazionale.


Argomento: Varie

Saluto agli alunni provenienti dai Comuni di Limone, Roccavione e Vernante


PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Montabone, che ne ha fatto richiesta, desidero salutare gli alunni provenienti dai Comuni di Limone Roccavione e Vernante.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Comunicazioni della Giunta regionale in merito al concorso interno di VIII qualifica funzionale - Esame ordini del giorno n. 890 e n. 891 (connesse interpellanze n. 2322 e n. 2323) - (seguito)


PRESIDENTE

Tornando al dibattito in merito al concorso interno di VIII qualifica funzionale, ha la parola il Consigliere Montabone.
MONTABONE Credo sia estremamente opportuno, Consigliera Ferrero, che ogni tanto anche i Consiglieri di maggioranza sollevino alcuni problemi. Non credo che la prerogativa sia soltanto ed esclusivamente dei Consiglieri di minoranza quando ci sono cose che si ritiene che non funzionino, il Consiglio non pu essere diviso in parti, maggioranza o minoranza. Quando si ritiene che le cose non vadano bene, anche per quella funzione di controllo che il Consiglio ha sull'attività dell'esecutivo, è bene che lo si dica con molta tranquillità, anche rischiando di essere richiamati all'ordine da coloro che tengono in mano le redini di questa Regione.
Io sono convinto, colleghi Consiglieri, che quando si è partiti con la riforma del personale, anziché dal basso, dall'alto e cioè dal numero dei Direttori generali della Regione, per poi scendere, anziché fare il contrario e partire dal basso per arrivare ai Direttori generali, si è fatto il primo sbaglio che oggi non è più recuperabile! Collega Ghiglia, ricordo le battaglie che abbiamo fatto insieme, allora in maggioranza, rispetto ad una giusta equità di rapporto fra le esperienze acquisite all'interno della Regione Piemonte come attività lavorativa e i titoli di studio occorrenti. Siamo arrivati a dibattere con le Organizzazioni sindacali che non era possibile che si assumessero Direttori generali dall'esterno senza il titolo, mentre invece era possibile assumerli dall'interno, senza stare a valutare le esperienze di quelli provenienti dall'esterno! Signori, oggi state raccogliendo quello che avete seminato! State raccogliendo quello che avete seminato! Io non so se le ragioni di Ghiglia, portate all'estremo, e le ragioni del Presidente della Giunta e dell'Assessore Burzi, portate all'altro estremo, non abbiano una soluzione intermedia o non avrebbero potuto avere una soluzione intermedia, ammesso che la politica, le esigenze della politica e le intuizioni politiche abbiano ancora un senso, e cioè ammesso che non dobbiamo delegare tutto a quelli che sono i funzionari in questa Regione. Io non so se corrisponde al vero il fatto che le esperienze annuali di chi può partecipare a questo concorso vengano conteggiate per 5,4 punti all'anno e il titolo di studio, la laurea, caratteristica di chi normalmente dovrebbe accedere a questo concorso dall'esterno, viene conteggiata 2,5 punti in tutto! Ebbene, io mi chiedo: i dipendenti regionali, nell'arco delle loro esperienze acquisite, avranno anche fatto dei corsi di formazione interna (giusti corsi di formazione perché un Ente che voglia essere alla pari con i tempi deve dare modo ai propri dipendenti di aggiornarsi costantemente) ma io credo che un titolo di studio come la laurea, acquisito dopo anni di studio, possa anche essere considerato come corso di formazione professionale, altrimenti sarebbe stupido dire che i VII e gli VIII livello che accedono dall'esterno hanno bisogno di un titolo di studio come quello della laurea! Sarebbe difficile spiegare agli studenti oggi presenti in aula perché devono andare a scuola per acquisire un titolo di studio, se poi questo titolo di studio conta 2,5 punti in tutto, mentre quelli che sono andati a lavorare prima, senza il titolo di studio, grazie alle loro esperienze hanno 5,4 punti all'anno! Ebbene, queste cose dovete spiegarle non a noi, Presidente ed Assessore, non ai dipendenti che hanno le giuste loro ragioni, ma a coloro che stanno studiando per acquisire un titolo di studio! Guardate, è un caso che siano venuti qui oggi questi ragazzi, è un caso, però si sta parlando di titoli di studio, dell'importanza di acquisire non tanto titoli di studio, ma conoscenze.



PRESIDENTE

Sono alunni della scuola dell'obbligo, Consigliere Montabone.
MONTABONE Sì, ma la scuola dell'obbligo oggi la si vuol portare a 16 anni non casualmente... Però lei, Presidente, non mi invogli a parlare soltanto di loro, mi riporti sul tema, mi dica che sono fuori tema.



PRESIDENTE

Infatti il mio richiamo voleva essere molto soft.
MONTABONE Allora, ritengo che sia le esperienze lavorative di chi da anni lavora per la Regione Piemonte, sia i titoli di studio, non debbano essere, l'uno troppo valorizzato e, l'altro, svalorizzato totalmente. Si dica perlomeno che chi ha acquisito una laurea questa gli venga conteggiata lo stesso punteggio per gli anni in cui ha studiato, gli anni del corso di laurea, di quegli altri che hanno acquisito le esperienze interne, ma non - Assessore e Presidente - 2,5 punti in tutto e invece 5,4 punti all'anno per tutti gli altri! Altrimenti la disparità è veramente troppo evidente! E' veramente troppo evidente ed è difficilmente sostenibile! Se poi mi dite che nell'applicazione della legge - lo ha detto il collega Cavaliere prima - il funzionario ha seguito la legge e ha la libertà di decidere lui per gli altri quale punteggio deve essere attribuito ad una cosa e quanto all'altra, io mi ritiro in buon ordine andrò a verificare a fondo la legge per capire se il funzionario non poteva fare altro che predisporre questo bando di concorso nel modo in cui è stato fatto.
E' difficile - e concludo - giustificare l'atteggiamento di alcuni Consiglieri della maggioranza come se alcuni Consiglieri della maggioranza fossero singolarità, se non in quel momento, tutelati come Gruppo e non singolarità se non sono tutelati come Gruppo. I Consiglieri di maggioranza sono dissenzienti rispetto all'operato della Giunta! Non so se lo possono essere dal punto di vista giuridico, ma certamente dal punto di vista politico alcune voci si sono alzate in dissenso. Mi piacerebbe vedere, per esempio, quale escamotage oggi sulla votazione di questi ordini del giorno proposti da Alleanza Nazionale assumeranno gli Assessori di Alleanza Nazionale. Potrebbe esserci una posizione all'italiana: si assentano un momento, lasciano che tutti votino come credono, e poi siamo di nuovo tutti amici e d'accordo su tutto! MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Ti piacerebbe o ti piacerà? MONTABONE Vorrò verificare, Assessore Masaracchio, come voterà lei sugli ordini del giorno che ha proposto il suo Capogruppo e il Gruppo di Alleanza Nazionale in questo Consiglio!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.
SALERNO Grazie, Presidente, non vorrei minimizzare il problema nato attorno a questo bando. Non credo che un bando come questo possa essere definito come un atto di profonda scelta politica: è un atto di procedura amministrativa.
Lo dico perché non vorrei che le posizioni, riferite alla nostra posizione fossero un po' troppo esasperate.
Il nostro Gruppo ha riscontrato un certo difetto nei criteri di questo bando, criteri che ha spiegato molto bene il Consigliere Montabone. Abbiamo riscontrato una quasi nullità, perché è vicinissima la riforma dirigenziale (i famosi D1, D2 e D3), per cui anche questo concorso ha un'efficacia molto relativa. Non vedo per quale motivo, quindi, l'invito dal parte del Gruppo di Alleanza Nazionale a riflettere circa l'opportunità del bando stesso debba generare una discussione di tipo politico che io ritengo esagerata e per certi versi, esasperata.
La nostra è una posizione estremamente tranquilla e serena che non vuole esacerbare e non vuole sicuramente provocare alcun tipo di conflitto nella maggioranza. Ritengo, invece, sia un giusto momento di riflessione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.
RUBATTO Presidente e colleghi, se si emana un bando di concorso è segno che vi sono tutti i requisiti per poterlo fare: requisiti tecnici, requisiti amministrativi e requisiti procedurali.
Ritengo che persone che hanno espletato con il massimo impegno anni di lavoro in una qualifica - anche se non hanno il titolo di studio - possano con eventuali concorsi, accedere alla qualifica superiore. Questo è successo in molti Enti locali amministrati sia dalla destra che dalla sinistra, compreso il Comune di Torino.
Ritengo che si debba procedere con questo bando di concorso fino all'esecuzione dello stesso. Non vado a toccare gli accordi sindacali, per ritengo che il bando di concorso debba essere espletato.
Per questo motivo voterò contro questi ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.
SPAGNUOLO Presidente, molte cose sono state dette e il nostro Gruppo vuole mettere in evidenza due aspetti. Intanto potrebbe essere positiva una discussione anche all'interno della maggioranza su temi che attengono non tanto aspetti meramente procedurali, quanto delle politiche relative alla gestione del personale che, per un'Amministrazione che ha voluto fare della sburocratizzazione e dell'efficienza una propria bandiera, indubbiamente rappresentano degli aspetti importanti.
Penso che se dovessimo rileggere oggi le proposizioni che fece la Giunta Ghigo nel momento in cui si presentò e cioè di volere rendere quella della Regione Piemonte una macchina sburocratizzata, efficiente, agile rispondente ai tempi, di volere valorizzare il personale della Regione Piemonte e vedessimo che cosa capita oggi nella gestione del personale (per esempio, anche nella gestione di questi concorsi), ci renderemmo conto che uno degli aspetti programmatici della politica del Governo Ghigo è andato veramente naufragando miseramente, perché programmare dei concorsi revocarli, ripresentarli, gestire vicende che riguardano molte unità di personale con questa approssimazione - voglio usare un termine leggero - è testimonianza di come quell'obiettivo relativo all'efficienza, la buona amministrazione e la qualificazione del personale non solo non è stato raggiunto, ma è veramente stato "bucato" del tutto.
Questa è una questione di carattere politico, è un nuovo elemento che ci dice che il modo con il quale la Giunta Ghigo si era presentata, per esempio attinente le politiche del personale e l'efficienza della Regione Piemonte, è un modo ormai lontanissimo e sul quale non possiamo che esprimere un giudizio di merito assolutamente negativo.
La vicenda di questo concorso si ricollega a questo aspetto e non possiamo che ribadire il nostro giudizio negativo anche nella tematica della gestione del personale da parte della maggioranza e dell'esecutivo.
Esiste un evidente malessere all'interno della maggioranza; le questioni all'interno della maggioranza certamente possono essere discusse ma che un Gruppo che ha tre-quattro Assessori all'interno della Giunta debba esprimersi su una questione relativa ad un concorso con degli ordini del giorno, significa che effettivamente la discussione interna (che evidentemente c'è stata) non è risultata sufficiente e su questo tema esiste un attrito di carattere politico.
Il terzo elemento che vorrei sottolineare riguarda la confusione che l'Assessorato al personale esprime ed una mancanza di criteri univoci perché in alcune circostanze il peso che viene ricollegato all'anzianità viene considerato elemento prioritario ed in altre circostanze ci sono state delle valutazioni completamente difformi da questa. Non riusciamo a cogliere una politica del personale rispetto ai vari livelli del personale stesso. L'unica cosa chiara nella gestione della politica del personale in questi anni è stata che la Giunta ha scelto dei dirigenti, ha deciso di corrispondere a questi dirigenti dei forti emolumenti, ma poi non è stata assolutamente in grado di avere una propria politica che riguardasse gli altri livelli che sono altresì estremamente importanti per far funzionare la macchina della Regione Piemonte. Questo non potrà che generare sconcerto, perplessità ed ulteriore rallentamento della macchina regionale.
Mi auguro che il danno che viene prodotto da questa mancanza di certezze sia, per quello che riguarda i nostri lavoratori, il danno più esiguo possibile.
Pertanto, registriamo malessere nella maggioranza, ancora una volta tra una componente forte della Giunta stessa e il resto della maggioranza, cioè tra Alleanza Nazionale ed il resto della coalizione; mancanza di politica nella gestione del personale da parte dell'Assessore competente e di tutta la Giunta e negazione di quello che è stato un grande proclama della Giunta Ghigo: "Sburocratizzeremo il personale, costruiremo una macchina snella daremo soddisfazione al personale in modo da rispondere alle esigenze di gestione della cosa pubblica con gli strumenti del nostro tempo". Anche questo obiettivo, insieme a tanti altri - e ne parleremo in occasione del dibattito sul Piano regionale di sviluppo - purtroppo è miseramente naufragato e oggi, anche in merito alle politiche del personale, il nostro giudizio, rispetto a questa Giunta e all'utilità di una corretta gestione del personale della Regione Piemonte, è assolutamente negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.
MORO Grazie, Presidente. Sarò breve perché poi intendo intervenire in merito all'interpellanza n. 2323 presentata dal Gruppo Democratici di Sinistra.
credo che sia stato molto grave da parte dell'esecutivo avere bloccato il bando di concorso per l'VIII qualifica. Da tutta questa vicenda è emersa, in tutta la sua gravità, una gestione negativa del personale regionale come già nella discussione dell'anno scorso sulla L.R. n. 51/97 i cui orientamenti intendevano qualificare il personale regionale, che in realtà è stato penalizzato a beneficio degli alti livelli. Si è trattato pertanto di una politica discriminatoria rispetto ad una politica nei confronti del personale regionale che dovrebbe essere completamente diversa, che dovrebbe beneficiare i bassi livelli, ovvero quei dipendenti che danno un grande contributo alla macchina regionale, ma che in pratica non hanno ottenuto alcuna agevolazione.
Occorrerebbe una politica diversa nei confronti del personale regionale, valorizzato anche nell'applicazione della legge Bassanini, che dà molte più competenze ai pubblici dipendenti, ma che invece, da quanto emerge da questo dibattito, beneficia solo gli alti livelli.
Vorrei rimarcare che trattandosi di una tematica così importante e delicata sarebbe opportuna, da parte dell'esecutivo, una politica di qualificazione del personale, mentre l'applicazione della L.R. n. 51/97 ha gratificato soltanto gli alti livelli a discapito di quelli più bassi creando quindi malumore e critiche fra tutti i dipendenti della Regione.
Inoltre, nell'ambito di tutte le realtà provinciali non sono mai state prese in considerazione, o perlomeno rarissimamente, da parte dell'Assessore, le esigenze del personale regionale decentrato, che ha le stesse caratteristiche non solo di qualifica, ma anche di trattamento, e tutta una serie di problematiche relative all'andamento delle attività regionali.
Noi, Consiglieri regionali, provenienti dalle varie zone del Piemonte rimarchiamo la scarsa attenzione che si presta al personale regionale presente sul territorio e alle attività che svolge.
Vi è un altro elemento politico grave: i seri problemi che mai come in questo momento stanno emergendo in questo Consiglio all'interno della maggioranza, soprattutto sotto l'aspetto della politica del personale e lo dimostrano gli stessi ordini del giorno presentati da Alleanza Nazionale che sono critici in merito.
Concludo il mio intervento - interverrò successivamente in merito all'interpellanza - rimarcando che non è in questo modo che una maggioranza, in questo caso di centro-destra, può vantarsi di fare gli interessi della Regione, disattendendo completamente la politica del personale che, a mio avviso, è una delle più importanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.
MIGLIETTI Grazie, Presidente. Chiedo alla maggioranza la grazia di non farci fare troppo gli acrobati mentali, perché poi non sappiamo più dove andiamo a finire! Sulla L.R. n. 51/97 noi abbiamo fatto una ferrea opposizione ed alcuni Capigruppo della maggioranza si sono addirittura alzati in piedi per protestare per il fatto che non si riusciva a portare a compimento la L.R.
n. 51/97. Adesso, per quanto riguarda l'applicazione dell'art. 50, in Commissione abbiamo fatto una battaglia che non finiva più! E questa maggioranza dice: "E' il non plus ultra di quanto si possa affermare".
Questo l'ha detto la maggioranza, non l'abbiamo detto noi perché abbiamo anche votato contro.
Dopo che è stata approvata la L.R. n. 51/97, una quarantina di VII qualifiche con laurea, perorando giustamente i loro interessi - credo che ogni lavoratore e ogni cittadino cerchi di difendere i propri - hanno protestato; di conseguenza, una parte politica si è sollevata dicendo che tutto quello che era stato fatto era sbagliato. Ma, signori, a questo punto devo cercare un chirurgo che anziché correggermi lo strabismo, me lo procuri, altrimenti non riesco a capire dove guardo! O - questo l'ha detto l'Assessore e il Presidente della Giunta - un certo funzionario ha fatto ciò che è descritto in questo giornale che vi sto mostrando e che scrive: "Concorso interno truffa" e allora, abbiate pazienza, prendetelo e licenziatelo, oppure c'è qualcuno che vuol farci fare gli acrobati mentali! Ma noi non ci stiamo a questo gioco! Perché fra questi 40 ve ne sono alcuni che, proprio per essere entrati in servizio attingendo dalla graduatoria del vecchio concorso e dopo l'entrata in vigore della L.R. n. 51/97, sono tagliati fuori, perché nel bando di concorso si dice che vi si può accedere soltanto se si è in servizio alla data di entrata in vigore della stessa legge sul personale. E' così, Assessore? Annuisca, grazie! E allora questi chi sono? I figli di nessuno? Bisogna inserire delle regole nella legge, e nella legge che voi avete voluto e avete perorato - a cui noi abbiamo votato contro - si dice che i fatti stanno così. Se i fatti stanno così non capisco questa rimostranza; ritirate la L.R. n. 51/97, per il diritto di autotutela, e ricominciamo dal principio, perché già la legge n. 42 è stata presa e messa nel cassetto; se riprenderemo tutto il discorso probabilmente alcune cose le potremo anche condividere.
Io sono una persona che vuole premiare e che ha sempre sostenuto, anche in Commissione, che devono essere premiati i titoli di studio e le grandi professionalità. Le professionalità, generalmente, provengono dal titolo di studio abbinato all'anzianità (non sempre, perché c'è anche chi magari lavora da dieci anni in un'azienda, ma purtroppo non ha imparato molto di più rispetto a quando è entrato). Dato che in questo concorso interno sono previste le prove scritte e le prove orali, ognuno può far valere, insieme ai punteggi acquisiti in base all'anzianità ed al titolo di studio, la propria professionalità, sostenendo prove scritte ed orali di alto livello sarà compito del governo della Regione Piemonte garantire un'autorevole Commissione di esami.
Desidero ringraziare pubblicamente l'Assessore Burzi, il quale, con il suo intervento, ha garantito che l'art. 50 della L.R. n. 51/97 è stato correttamente interpretato dal funzionario che doveva redigere il bando di concorso, ed anche il Consigliere Gallarini per le posizioni assunte, che ritengo dignitose per un Capogruppo del Gruppo di maggioranza relativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Alcuni Consiglieri si erano riservati di intervenire sia sulle interpellanze sia sugli ordini del giorno. Io esaurirei prima il discorso relativo alle interpellanze.
La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Credo, Presidente, che una delle interpellanze a cui lei si riferisce sia quella presentata da noi Popolari.
Sulla base del dibattito finora svolto, mi permetto di sintetizzare alcune risposte date indirettamente all'interpellanza che abbiamo formulato, perché il Presidente, nel suo intervento, non è stato molto esauriente.
La domanda era questa: chi ha assunto la decisione di bloccare il concorso interno di VIII qualifica e per quale motivo, dal momento che in tal senso erano stati sottoscritti accordi con le rappresentanze sindacali? Mi pare chiaro - come risposta - che la decisione sia stata assunta dall'Assessore Burzi. Questo è un elemento aggiuntivo rispetto alle risposte date dal Presidente Ghigo, che è stato un po' evasivo. L'Assessore Burzi, quindi, ha assunto la decisione di bloccare per qualche giorno la pubblicazione del bando.
La seconda domanda chiedeva se corrispondesse a verità la notizia della distruzione del Bollettino Ufficiale del 18 novembre. Mi sembra che il Presidente Ghigo abbia detto che nulla è andato al macero, ma che è stata bloccata la stampa. Questo lo ritengo assolutamente invero, perché se la stampa è stata bloccata, vuol dire che del materiale era stato stampato può darsi che non sia andato al macero, comunque la stampa era avviata. Su questo fatto non è stata data una risposta precisa.
Inoltre, ho letto - non ricordo bene dove - che il dirigente del settore sosteneva che il materiale fosse già stato stampato, ma su questo non è stata data una risposta precisa. Noto, dunque, una posizione diversa tra quanto ha dichiarato un Direttore regionale e quanto ha comunicato il Presidente Ghigo.
Abbiamo chiesto, poi, a quanto denaro pubblico ammontasse il costo della stampa, distruzione e ristampa del Bollettino Ufficiale; ci è stato risposto "poche lire" e che, in ogni caso, non era un problema. Chi ha la responsabilità di decidere cosa pubblicare e quando sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte? Mi pare che qui ci sia una concausa derivante da un dubbio espresso dalla collega Ferrero e dal collega Ghiglia, dubbio che è stato esposto all'Assessore Burzi, il quale ha accolto il suggerimento di riflettere ancora su questo tema e ha sospeso la pubblicazione. Mi pare, dunque, che si tratti di un'operazione interna alla maggioranza. Ciò che mi stupisce è la poca valutazione data dalla maggioranza a ciò che sta accadendo.
Il problema posto da Alleanza Nazionale viene considerato come una semplice e banale interrogazione, ma ritengo che non sia così, per quei riferimenti alla politica che ho fatto.
E' forte, come affermazione, dire che la maggioranza è in crisi su questo problema? Personalmente, ritengo che la maggioranza sia in crisi sull'applicazione della L.R. n. 51/97. Quando il Presidente di Alleanza Nazionale riconferma la posizione presentando un ordine del giorno ed accusa la Giunta di non aver applicato correttamente la L.R. n. 51/97 sostiene che i concorsi non sono tali da garantire la parità di accesso. E quando il Presidente del Gruppo di Forza Italia (non del partito Popolare ma del partito del Presidente Ghigo) dice che quella del collega Ghiglia è un'esasperazione e aggiunge che sono delle "farfalle interpretative", ho il dovere di leggere politicamente tale risposta. Politicamente questo è grave. Io non so di cosa parli la maggioranza quando si riunisce, se della Juventus o dell'asilo politico di Ocalan, perché se non parlate delle questioni che sono all'o.d.g., cosa fate durante la riunione di maggioranza? In ogni caso, non posso che sottolineare che, su questo tema la crisi esiste. Certo, siamo abituati al fatto che il nostro beneamato Presidente sia disinteressato che esista o meno una crisi politica; lo è sempre, lo è anche su questo. Vuol dire che Alleanza Nazionale ha una posizione e lui ne ha un'altra; vuol dire che la maggioranza, quando voterà, avrà due posizioni. Questa è una grande lungimiranza politica del capo della maggioranza; egli è l'uomo che riesce a fare le sintesi delle posizioni politiche: ogni posizione resta così com'è. La posizione di Alleanza Nazionale sarà una posizione di minoranza, ma questo al Presidente Ghigo non importa. Cosa importa al Presidente Ghigo? Nulla importa al Presidente Ghigo. Il Capo dell'Amministrazione dovrebbe essere preoccupato.
Al Presidente Ghigo non importa! Cosa volete che importi al Segretario di Forza Italia che la Giunta su questo tema è divisa?! Non importa nulla! Noi discutiamo di niente! Non siamo neppure più capaci di registrare politicamente che cosa avviene all'interno di quest'aula! E' una cosa priva di senso, sul piano politico! In altri tempi - collega Gallarini, spesso tu fai riferimento al passato - questo sarebbe stato motivo di crisi politica.
C'è un ordine del giorno dove si sfiducia l'Assessore Burzi, dove si sfiducia la Giunta! L'ordine del giorno invita il Presidente della Giunta Presidente Ghigo, capo della maggioranza, a non dare luogo al concorso non è così, collega Riba? Il Presidente della Giunta viene invitato a non dare luogo al concorso: lo dice il capo di Alleanza Nazionale che ha tre Assessori, di cui uno è Vicepresidente e in questo momento credo che esprima la posizione del Presidente Ghigo.
Quindi, il Capogruppo di Alleanza Nazionale vi dice che avete sbagliato tutto, che la Giunta ha sbagliato tutto. Molto probabilmente gli Assessori di Alleanza Nazionale voteranno come dice il collega Ghiglia, ma questo non è irrilevante agli effetti della constatazione di una crisi politica che sta passando nel disinteresse più completo e più totale.
Purtroppo anche noi, come minoranza, stiamo cadendo: non ci indigniamo neppure più; l'indignazione, che è un elemento significativo di come si è attenti ad alcuni cambiamenti, non esiste più. C'è la distrazione più completa e totale. La maggioranza va in crisi su questo tema: boh! Il Presidente viene chiamato in causa e ci dice: "Sono 190 mila lire; tanto se lo pubblichiamo di nuovo non è un problema, perché è una delle pubblicazioni su cui c'è un ritorno economico".
Abbiamo avuto questa grande spiegazione: "Se viene ripubblicato, non è un problema, tanto ci guadagniamo pubblicando"! Grande spiegazione politica e lungimirante di un capo della maggioranza! Concludo esprimendo l'insoddisfazione più completa e richiamandomi al dibattito che ci fu sulla L.R. n. 51/97. Ricordate il dibattito che ci fu in Commissione sui concorsi? Noi, come Gruppo del Partito Popolare (e anche gli altri, per la verità, ma io ricordo ciò che noi sostenemmo) in quel dibattito dicemmo: "Attenzione: si stanno facendo, si vogliono avviare delle procedure che tendono quasi ad identificare il numero dei concorrenti con il numero dei posti messi a bando". La posizione unanime di questa maggioranza - collega Ferrero - era stata: "Non è vero".
Allora lo contestammo, collega Gallarini, già quando eri tu Assessore lo contestammo ed eravamo dell'opinione - allora, convinti e determinati che ci sono dei momenti in cui all'interno dell'Amministrazione pubblica bisogna favorire anche un processo di ricambio con titoli di studio elevati. Noi lo dicemmo con chiarezza; oggi questo problema viene riproposto dal Consigliere Ghiglia, ma non potete chiederci di esprimere un'opinione senza che venga espresso, da parte della Giunta nel suo complesso, un giudizio negativo sulla L.R. n. 51/97 in modo esplicito.
Vuol dire che la Giunta incomincia ad avere un giudizio negativo e conferma le opinioni che allora esprimemmo durante quel dibattito. Il ragionamento non può essere che completo e globale su quel tema, e non perché c'è un tema specifico, che sicuramente è importante.
Concludo per esprimere, visto che non lo fa nessuno (per la verità non riesce a farlo completamente e globalmente neppure l'opposizione, ma lo voglio fare individualmente e a nome del mio Gruppo), un'indignazione totale rispetto al fatto che tali gravi questioni passano nell'indifferenza più completa, nell'assenza completa e totale di un capo dell'esecutivo che non è capace neppure di esprimere la sintesi dell'esposizione, magari immaginando che, essendo questo frutto di un accordo con le Organizzazioni sindacali, ci può essere una maggioranza più ampia, che va al di là di una posizione specifica e rifiuta di entrare nel merito delle questioni importanti che il collega Ghiglia ha posto, e che condividiamo, perché le avevamo già espresse allora. Tuttavia, sappiamo che queste sue posizioni non avranno eco: resteranno posizioni di malessere, perché non si vuole rimettere in discussione quel disegno, che era vecchio e sbagliato, come dicemmo allora.



PRESIDENTE

Mi pare che il Consigliere Moro si fosse riservato un intervento sull'interpellanza da lui firmata.
Prego, Consigliere Moro.
MORO L'interpellanza urgente n. 2323, che ho firmato e che è stata presentata dal Gruppo dei Democratici di Sinistra, ha lo scopo di avere i dovuti chiarimenti sull'annullamento del concorso di VIII livello del personale regionale già al VII livello e dei riflessi negativi che questa azione comporta e comporterà.
In particolare, si vuole sapere di chi è la responsabilità politica dell'atto grave dell'annullamento del bando e perché questo è avvenuto nel modo che è avvenuto; soprattutto si vogliono conoscere le cause politiche che hanno provocato il danno al personale regionale dipendente, anche perché - è già stato rimarcato - esiste un tavolo tra l'Amministrazione regionale e i sindacati, quindi questa azione è inspiegabile.
Credo che si dovrà assolutamente tutelare la professionalità dei lavoratori regionali di VII livello, gravemente colpiti da questo atto unilaterale che, di fatto, impedisce loro l'accesso all'VIII livello. E' quindi un fatto a mio avviso del tutto assurdo.
E' certamente cosa inspiegabile e - come dicevo - assurda che, oltre all'incapacità politica dell'attuale esecutivo, si aggiunga l'arroganza e la spregiudicatezza dell'annullamento di un bando il cui iter era già stato avviato. Ripeto, è un fatto molto grave, che va a totale discapito dei dipendenti regionali della Regione Piemonte interessati a questo concorso.
Voglio inoltre ricordare - come ho già detto nel precedente intervento che in ogni realtà piemontese ove esiste una struttura della Regione Piemonte vi è forte critica e perplessità per la politica dell'esecutivo regionale, ma soprattutto vi è critica e perplessità sulla politica del personale che questo esecutivo sta esprimendo, soprattutto con l'applicazione della L.R. n. 51/97, oggi più volte citata.
Lo ribadisco: non vi è mai una visita ufficiale dell'Assessore regionale nei vari uffici decentrati delle Province; solo funzionari che vanno e determinano delle scelte. Manca dunque la volontà politica di attuare una concreta e chiara linea di governo regionale sul personale, e questo mi pare un fatto molto grave.
Come già ampiamente ribadito in tanti interventi, credo che la politica regionale, in questo caso quella che è emersa dalla L.R. n. 51/97 e che va verso gli alti livelli, vada assolutamente cambiata e modificata, perch tutti i funzionari regionali, non solo quelli di qualifica più alta, ma anche quelli ai livelli più bassi, qualificano e danno prestigio e lustro all'attività della macchina regionale.
Concludo dicendo che bisognerà cambiare rotta e soprattutto valorizzare tutti i livelli, a partire dai più bassi, non solo in competenze, ma anche per quanto riguarda gli stipendi. Questi - bisogna dirlo - sono assolutamente insufficienti o, quanto meno, non danno quella necessaria decorosità alla vita di tutti i giorni dei dipendenti della Regione, che hanno delle grandi responsabilità sul piano civile e soprattutto su quello penale.
Sono questioni importanti, bisognerà dare una svolta, fare un cambiamento anche in questa delicata materia, che è la tematica del personale, non solo nelle qualificazioni, ma anche nella retribuzione.
Diversamente, gli Enti locali, a partire dal più importante che è la Regione, non avranno nel futuro dei grandi dirigenti ai vari livelli. Ci saranno delle perplessità e delle ricadute in negativo per quanto riguarda l'attività del pubblico dipendente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Devo dire che c'è chi caccia "farfalle" e c'è chi piglia "lucciole per lanterne". Ho l'impressione che qualcuno non abbia letto bene il bando perché se l'avesse letto bene si sarebbe accorto che ci sono delle "farfalle" opportunamente camuffate, belle, sgargianti, colorate: quelle che vinceranno il concorso. Ci sono poi le "crisalidi" cioè quella quota di persone che non diventeranno mai "farfalle" perché questo bando impedirà loro di volare alto, in quanto non assicura l'equilibrio previsto dalla L.R. n. 51/97, che leggerò. Con il mio "retino", mentre andavo a caccia di "farfalle", ho anche portato la legge e il bando - mi sono detto: se non trovo abbastanza farfalle leggo qualcosa. E ho letto il comma relativo al tema in oggetto: "Si provvede in via eccezionale, per una sola volta mediante concorsi unici per titoli ed esami e per profili professionali riservati ai dipendenti d ruolo rivestenti la qualifica immediatamente inferiore in possesso, alla data di entrata in vigore della legge, del diploma di laurea ovvero del titolo di studio immediatamente inferiore, con un'anzianità di servizio di tre anni".
L.R. n. 51/97: "baco"; bando di concorso: "crisalide"; punteggi: "farfalle" e "bachi" (niente "farfalle"), perché se l'equilibrio che deriva dalla lettera della legge, che mette prima il diploma di laurea e poi la qualifica inferiore con l'anzianità, assicura questo. Se qualcun altro l'ha letta meglio o l'ha interpretata diversamente - le leggi in Italia sono fatte per essere interpretate, non applicate, lo sappiamo da cinquant'anni mi spiegherà com'è possibile che i laureati, la prima categoria prevista dal comma terzo dell'art. 50 della L.R. n. 51/97, potranno prendere al massimo 133,9 punti, quindi resteranno "bachi", mentre gli "ovvero", cioè i diplomati con anzianità, potranno avere minimo 126 punti o minimo 147 in caso avessero svolto mansioni superiori.
Evidentemente, qualcuno ha preso le "farfalle" e a me sono rimasti in mano i "bachi"; sarà una questione di sfortuna politica, però non riesco a leggere l'equilibrio in questa determina.
Devo aggiungere che nell'ordine del giorno relativo al bando noi abbiamo invitato la Giunta, e non l'abbiamo impegnata, sarebbe stato troppo facile - e anche un po' stupido da parte nostra - perché abbiamo capito la provocazione in cui si sarebbe tentato di farci cadere. Vedete, un conto è la politica sindacale ed è la nostra lotta politica contro i privilegi della triplice sindacale, che ancora oggi ci assicura 171 "farfalle" e zero per i "bruchi". Un conto è un organo collegiale nel quale una determina dirigenziale non è passata, perché non deve passare; un conto è la posizione del partito che legittimamente pone degli interrogativi; un conto è la posizione della Giunta nella quale questa determina non è passata Giunta che noi non abbiamo coinvolto né negli ordini del giorno né nelle segnalazioni di quelle che ci apparivano delle storture.
Volevo fare una precisazione importante, Presidente: non ho mai fatto lotte pregiudiziali, però c'è una preoccupazione che aleggia nella Regione.
Ho sentito qualche sindacalista della triplice che diceva che Alleanza Nazionale bloccando questo concorso andava a bloccare tutti i concorsi "bugia bugiarda" - perché con il nuovo Contratto collettivo di lavoro Enti locali le VII e le VIII qualifiche professionali verranno assorbite nella carriera direttiva (D1, D2 e D3) liberando quei posti di VI e, a caduta quei posti di V e IV per poter effettuare ugualmente i concorsi.
Quindi, attenzione, perché noi alle bugie bugiarde, qualora qualcuno avesse il coraggio di pubblicarle, reagiremo con le querele. Un conto è fare politica, un conto è fare sindacato, un conto è fare i bugiardi. Noi facciamo politica, il sindacato faccia il sindacato e i bugiardi risponderanno come tali. Ci tenevo a precisare questo, perché qualcuno ha anche tentato di strumentalizzare la nostra posizione, dicendo che noi vorremmo vessare coloro che lavorano con tanto sacrificio, competenza e capacità in questa Regione. Non è vero, perché se così fosse quando eravamo una maggioranza, maggioranza ben più salda e ben più forte perché c'era ancora la normativa antiribaltone, nella L.R. n. 51/97 avremmo fatto scrivere che per fare il concorso di VIII qualifica funzionale - visto che oggi alla VII qualifica funzionale si arriva esclusivamente con la laurea occorreva la laurea e non l'anzianità di servizio. Ma proprio perch abbiamo rispetto e stima di quei lavoratori, che per tanti anni hanno lavorato proficuamente in questo Ente con capacità e con competenza abbiamo chiesto, ottenuto e votato che ci fosse un equilibrio fra titoli di studio e requisiti di anzianità professionale, perché noi crediamo anche nell'anzianità come titolo di merito di professionalità e di crescita.
Quindi, attenzione a chi dice le bugie bugiarde, e non siamo noi e lo abbiamo dimostrato con questo ordine del giorno: noi chiediamo equilibrio con questo ordine del giorno.
Per quanto riguarda il secondo ordine del giorno, c'è la preintesa firmata sul Contratto collettivo nazionale di lavoro: ci vuole ancora il parere della Corte dei Conti. Praticamente, è come se ci fosse, tutti sappiamo che non è mai successo che queste preintese venissero stravolte: esistono. Dal primo gennaio 1999, il concorso per VIII qualifica sarà un concorso obsoleto, superato dalla storia, tra l'altro firmato dalla CIGL CISL e UIL, non firmato da me e da qualcun altro.
Ci chiediamo come mai tanta passione del sindacato nel volere pervicacemente, fortemente questo bando di concorso, senza il quale sarebbero successi chissà quali danni: quali danni? Nessun danno perch dovendo poi i Direttori scegliere tra le ex VII e VIII qualifiche, non ci sarebbe stato alcun danno, anche perché tutti sanno che questo Contratto collettivo entrerà in vigore retroattivamente dal primo gennaio 1998.
Quindi, nessun danno, né morale, né materiale.
Allora la preoccupazione qual è? Che questo bando, come abbiamo detto non solo contenga i nomi e i cognomi, se qualcuno vuole fare esercizio a casa si prenda il bando, si prenda i nomi, guardi le anzianità. La preoccupazione a mio avviso - faccio una notazione politica, polemica e maliziosa - è che qualcuno tenti di arrivare all'VIII qualifica, perch questo, magari domani, costituirà titolo di merito per entrare nell'ambito del D1, D2 e D3 nelle fasce più alte.
Credo che i sindacati vogliano che queste farfalle siano ben colorate ma non so se questo sia l'interesse dell'Ente.
Pertanto, noi invitiamo la Giunta, non la impegniamo e ci auguriamo ovviamente che l'aula voti a favore di entrambi i nostri ordini del giorno ma il problema non è di solidità politica della maggioranza, il problema è tecnico e politico-sindacale rispetto ad una determina che contiene un bando che nella Giunta, come organo esecutivo ed amministrativo in questa Regione, non è passato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Presidente e colleghi, penso che le coalizioni che nascono prima delle elezioni, di ogni ordine e grado, oggi siano così basate su programmi e convinzioni specifiche che non dovrebbe accadere che in quest'aula un Gruppo della maggioranza ponga una questione così forte, sfiduciando di fatto il Presidente della Giunta e l'Assessore competente su questo tema cercando di arrogarsi, pur stando in maggioranza, i vantaggi della minoranza e della maggioranza stessa.
Queste sono regole democratiche che sono superate da nessuna legge elettorale di qualsivoglia tipo.
Consigliere Ghiglia, tu puoi parlare fino a domani mattina e dimostrarci che i tuoi Assessori, che fanno parte della Giunta, non vengono minimamente compromessi dall'impostazione del dibattito che hai voluto dare, ma è evidente che su questo tema, caro Ghiglia, tu non sei d'accordo con ciò che l'esecutivo di questa Regione ha fatto.
GHIGLIA Posso interpretare il mio pensiero? MONTABONE Cerco di interpretarlo, poi tu puoi dirmi che sbaglio.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

MONTABONE



PRESIDENTE

Io dico cosa emerge dalla discussione, non mi puoi dire che il tuo intervento è allineato a pieno titolo con la maggioranza di questo Consiglio! Lo vedremo in fase di votazione.
Torno a ripetere che se il Gruppo di Alleanza Nazionale vuole fare un'azione politica ne ha tutte possibilità, ma non può dire che coloro che sono in Giunta sono liberi di fare quello che vogliono, mentre i Gruppi del Consiglio possono fare un'altra cosa.
Credo, Consigliere Ghiglia, che sia possibile che tutti i Consiglieri esprimano liberamente il loro pensiero su qualsiasi provvedimento. Credo che le dichiarazioni fatte prima dalla Consigliera Ferrero, assumendosi anche la responsabilità di aver sollevato questo problema, siano legittime siano nella libertà di quello che dovrebbe essere il Parlamento piemontese.
Ma il fatto che il Presidente e l'Assessore, rispetto ad una posizione così netta, da parte di un Gruppo consiliare e, un po' più sfumata, da parte di un altro Gruppo consiliare che ha detto che voterà contro l'ordine del giorno del Consigliere Ghiglia (mi dicono che si astengono), fa sorgere il sospetto che le cose non siano state fatte bene.
Sono convinto che le maggioranze debbano assumersi le loro responsabilità e abbiano il dovere di assumere tutte le decisioni necessarie affinché questa Regione cammini. Però sono altrettanto convinto che, per esempio, su un caso specifico di sfiducia all'operato dell'Assessore competente del personale, le minoranze debbano fare tutte insieme una riflessione per posizionarsi sui documenti che la maggioranza stessa ha posto.
E' per questo motivo che, se i colleghi della minoranza lo permettono chiederei una breve sospensione del Consiglio per verificare che cosa intendono fare le minoranze sui provvedimenti che sono all'o.d.g. Lo chiedo, sarà il Consiglio a deciderlo; potrà essere che ci siano delle forze che vogliono sostenere le soluzioni governative di questo tipo; lo facciano, ma a me piacerebbe che la minoranza fosse compatta su questo tema.
Potrei di nuovo ricominciare come prima, ma non lo faccio perché ho chiesto una sospensione, mi limito a questo.



PRESIDENTE

Lei formalizza una richiesta di sospensione del Consiglio per un incontro dei Gruppi di minoranza? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17,33 riprende alle ore 18,04)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sono stato informato degli sviluppi dei lavori. Mi si dice che avevano ancora chiesto di intervenire i Consiglieri Cavaliere e Spagnuolo. Questo è superato.
Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire? Siamo sostanzialmente alla votazione o in fase di discussione di due ordini del giorno.
La parola al Consigliere Riba per dichiarazione di voto.
RIBA Si tratta di ordini del giorno che nella loro sostanza politica, come hanno detto i colleghi del centro-sinistra che sono intervenuti, pongono in maniera piuttosto esplicita un problema di grave critica, ammonimento e sfiducia nei confronti dell'Assessore Burzi. Credo di capire - per richiamare la sua attenzione, Assessore Burzi - che si tratta di elementi di profonda condanna nei confronti di atti compiuti dall'Assessore Burzi che - a parere di Alleanza Nazionale - sono stati compiuti secondo un'interpretazione della norma e della correttezza che Alleanza Nazionale non condivide.
Credo che la questione sia strettamente politica, perché se non fosse di questa natura si tratterebbe di atti di carattere amministrativo, che avrebbero visto l'Assessore, a quanto pare, intrattenere, come è corretto e dovuto da parte sua, un rapporto con la rappresentanza dei lavoratori ovviamente sulla base della legge, della consuetudine e della normativa per dare attuazione a leggi di grande significato per la vita e la prospettiva della Regione. Questi sono atti di natura assolutamente amministrativa che non attengono alla diretta competenza del Consiglio regionale, altrimenti sarebbe stato il Consiglio regionale a doversene occupare. Quindi, il Consiglio non se ne occupa per il merito, non è una sua competenza, ma si occupa dell'aspetto politico, di una frattura di fiducia e di convergenza intervenuta tra Alleanza Nazionale e una parte della Giunta.
Li vedo tutti intenti a lavorare - diciamo per l'interesse del comune padrone, che è il popolo piemontese - non dubito che sia così sempre, ma credo che gli Assessori di Alleanza Nazionale avranno qualcosa da dire a proposito di questo elemento di sfiducia politica che o è intervenuto nei confronti dell'intera Giunta o, più probabilmente, nei confronti dell'Assessore. I rappresentanti in Giunta di Alleanza Nazionale avranno un'altra opposizione. Comunque è un fatto politico, in una situazione che è quasi emergenziale per la mancanza di conclusioni di qualche valore del lavoro del Consiglio regionale - da settimane ormai - e sempre per gravi motivi, su questioni significative che coinvolgono da vicino il problema dei rapporti tra cittadini, istituzione e comportamento delle istituzioni.
Se oggi non ci fosse stato un problema di grave sostanza politica, noi naturalmente non avremmo avuto la circostanza di destinare al problema un'intera seduta, anzi, un'intera giornata, del lavoro del Consiglio.
Quindi, è una questione che riguarda i rapporti al vostro interno.
Per quanto ci riguarda, noi non apprezziamo che ci siano degli elementi di equivocità che portano un partito della maggioranza ad essere contemporaneamente di maggioranza e di opposizione, però questo è un elemento di debolezza della Giunta in quanto tale, di debolezza del governo in quanto tale. Noi le nostre valutazioni le abbiamo già tratte, tocca a voi trarre le vostre.
Vogliamo verificare qual è l'area di consenso che la posizione dei Consiglieri di Alleanza Nazionale ha all'interno della maggioranza. Noi assisteremo, ma non parteciperemo a questo tipo di voto e quindi la dichiarazione, al momento, è sul primo ordine del giorno e poi vedremo.
Chiediamo naturalmente l'espressione di voto mediante l'appello nominale, perché su questo punto converrete con noi che è abbastanza significativo verificare l'ampiezza, l'area, le caratteristiche e gli schieramenti rispetto ad un atto che è di sfiducia politica nei confronti dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini per dichiarazione di voto.
GALLARINI Sinteticissimo. Penso che fosse già implicito nelle considerazioni che facevamo inizialmente, comunque noi voteremo ovviamente contro questi ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ci sono altre dichiarazioni? RIBA La dichiarazione l'avevo fatta a nome del centro-sinistra.



PRESIDENTE

Benissimo.
Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 891, a firma dei Consiglieri Ghiglia, Griffini, Majorino Mancuso, Minervini e Salerno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto della firma, da parte delle Organizzazioni sindacali, della preintesa sul nuovo CCNL Enti locali relativo al pubblico impiego che - tra l'altro cancella le obsolete qualifiche VII ed VIII, per sostituirle con un'unica qualifica direttiva invita il Presidente della Giunta regionale a non dare luogo al 'Concorso unico per titoli ed esami a n. 171 posti di VIII qualifica funzionale per sei profili professionali' in quanto superato da un CCNL che prenderà vigore verosimilmente dal primo gennaio 1999, anche in considerazione del costo del concorso in oggetto".
Come richiesto, si proceda alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 votanti 27 hanno risposto SI' 6 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 18 Consiglieri L'ordine del giorno è respinto.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 890, sempre a firma dei Consiglieri Ghiglia, Griffini, Majorino, Mancuso, Minervini e Salerno il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che il bando di concorso unico per titoli ed esami a 171 posti di VIII qualifica per sei profili professionali risulta palesemente contraddittorio con lo spirito della L.R. n. 51/97, improntata - nell'art. 50 relativo ai concorsi - all'equilibrio tra titoli di studio ed anzianità di servizio tra professionalità acquisita all'interno dell'Ente e meritocrazia guadagnata attraverso la selezione di un concorso pubblico considerato inoltre che i punteggi riservati dal bando in oggetto rispettivamente ai titoli e all'anzianità privilegiano oggettivamente l'anzianità di servizio cancellando l'importanza dei titoli e rendendo matematicamente impossibile la vittoria del concorso interno ai laureati entrati per concorso pubblico invita il Presidente della Giunta a revocare il bando di concorso per oggettiva e palese contraddizione con la legge che lo prevede".
La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.
SAITTA Il collega Riba, nel motivare le decisioni assunte dai Capigruppo di minoranza durante la sospensione dei lavori, ha detto con grande chiarezza che ci interessava, anche attraverso questa modalità, registrare qual era complessivamente la posizione della maggioranza nei confronti dell'applicazione della L.R. n. 51/97. Credo quindi che qualche considerazione possa essere svolta su questa registrazione che è avvenuta attraverso il voto.
L'interpretazione più logica dal punto di vista politico, rifacendomi sempre ad alcuni canoni della politica ai quali continuo a far riferimento è che l'operato dell'Assessore Burzi è stato censurato. E' stato censurato dalla sua maggioranza! I Consiglieri della sua maggioranza non hanno condiviso il suo operato e lo hanno invitato a retrocedere dalle decisioni che aveva assunto, ulteriormente, dopo averlo fatto una volta. Cinque Consiglieri si sono astenuti e hanno espresso - penso alla collega Ferrero le motivazioni, sollevando anche dei dubbi su quell'operato, su quella modalità, anche se mi pare che la collega Ferrero abbia detto che non c'era l'intenzione di rimarcare una differenziazione. In ogni caso, lei Assessore, ha avuto la sfiducia: soltanto 16 Consiglieri hanno condiviso il suo operato, 16 su una maggioranza di 33! Vogliamo fare riferimento ai presenti? Si faccia riferimento ai presenti, ma in ogni caso credo che dignità politica voglia che in casi simili non si può non tenere conto del risultato e quindi l'Assessore dovrebbe rimettere le deleghe da chi le ha avute, dal Presidente della Giunta regionale! Io non so se questa dignità politica esista ancora o se dobbiamo farvi riferimento, ma questo sarebbe importante che avvenisse, non per accogliere un giudizio che, secondo me, è di condanna nei confronti dell'operato dell'Assessore Burzi, ma perlomeno per riporre nelle mani del Presidente l'operato che lei ha svolto, dicendo: "Il Consiglio, la maggioranza in modo particolare, non ha espresso un giudizio positivo sul mio operato, decida lei, Presidente, che cosa vuol fare: se vuole riconfermarmi l'incarico o meno". Perlomeno un'azione di questo tipo dovrebbe essere la conseguenza più immediata.
Se ciò non dovesse avvenire - cosa che mi sembra probabile - lo riterrei un fatto grave, di estrema gravità dal punto di vista politico nel senso che le regole minime non verrebbero più rispettate e allora, a questo punto, credo che dovrebbe intervenire il Presidente Ghigo. Anche lui dovrebbe registrare qualche risultato e sapere che un suo Assessore non gode della fiducia della sua maggioranza. Non si è trattato di un voto sulla figura del Presidente, ma di un voto sull'operato di un suo Assessore e quindi o l'Assessore assume un'iniziativa autonoma che prenda atto del risultato negativo nei suoi confronti oppure, se lui non vuole e preferisce mantenere ad ogni costo, nonostante non abbia i numeri, la maggioranza che in democrazia conta, credo che il Presidente dovrebbe a quel punto intervenire in quanto Presidente.
Se anche questo non dovesse avvenire, non possiamo che constatare che questa è una Giunta di minoranza che ha degli Assessori di minoranza e che siamo di fronte ad un fatto che in politica si chiama "di crisi", cioè nel senso che il comportamento di un Assessore non ha più la maggioranza dei voti del Consiglio, non ha i voti della sua maggioranza! Questa è la lettura che deve essere data e credo che su questo dovrebbe essere espressa un'opinione, soprattutto occorre conoscere le comunicazioni dell'Assessore, se intende dare qualche comunicazione; se non dà comunicazioni l'Assessore, le dia il Presidente. Se nessuno dei due intende dare comunicazioni, credo che il Presidente del Consiglio debba sospendere la seduta per una riunione dei Capigruppo, al fine di verificare come procedere di fronte al fatto che un Assessore della maggioranza è stato sfiduciato dalla sua stessa maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Presidente, devo dire che l'intervento del collega Saitta mi ha rimesso un po' di buonumore. Ogni tanto fa piacere sentire qualcosa di ameno, ci aiuta a vivere. "Cuor contento il ciel l'aiuta" e tutta l'antica saggezza popolare, ci insegna come il riso suscitato da certi ragionamenti non fa che aumentare la qualità della nostra vita. E' per questo che non capisco bene con quale pallottoliere il collega Saitta abbia fatto i calcoli.
Dalle mie rudimentali nozioni di aritmetica base, uno non ha la maggioranza quando ha la minoranza. Allora, seguendo questo ragionamento addirittura ovvio, vorrei riuscire a capire come sia possibile affermare che l'Assessore Burzi è in minoranza. Se cinque votano "sì" e sei si astengono fa undici; se sedici votano "no" e sedici è più di undici vuol dire che l'Assessore Burzi ha la maggioranza. Se poi consideriamo gli assenti ha la maggioranza in ogni caso, perché anche ammettendo, con il calcolo delle probabilità più probabile, e cioè che rispetto agli assenti l'Assessore Burzi prendesse ancora la metà dei voti, cioè metà dei "no" l'Assessore Burzi avrebbe comunque sempre la maggioranza della maggioranza.
Fatemi completare il ragionamento che, in quanto matematico, deve essere puntuale: non solo l'Assessore Burzi ha la maggioranza dei presenti ma l'Assessore Burzi ha la maggioranza della maggioranza, perché ci vorrebbero sedici Consiglieri e mezzo per votare la sfiducia eventuale all'Assessore Burzi. Lo dico con il sorriso, augurandomi che l'intervento del collega Saitta fosse un intervento provocatorio politico, legittimo peraltro, perché semmai noi abbiamo voluto invitare la Giunta a ripensare ad un atto prettamente amministrativo, come una determina dirigenziale, che non passa in Giunta. Qualcuno, con un minimo di fondamento, avrebbe potuto parlare di spaccatura politica o di dissociazione o, addirittura, di schizofrenia politica (ad esempio, del Gruppo di Alleanza Nazionale) qualora gli Assessori del Gruppo di Alleanza Nazionale avessero votato in difformità su una delibera che noi avessimo, caso mai, contestato. Invece tutto il dibattito è stato incentrato su una determina dirigenziale che in Giunta non passa, e questa non è una sottigliezza e non è neanche una differenza di poco conto. Questo per dire che l'Assessore Burzi ha la maggioranza dei voti, l'aula l'ha confermato, tutto il resto è ordinaria polemica politica che noi prendiamo come tale. Ribadiamo, comunque, il voto favorevole del gruppo dei cinque, minoranza nella maggioranza che tale è e rimarrà, al secondo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.
CAVALIERE Presidente, credo che dalla giornata odierna emergano due questioni di grande rilievo. Una è che occorre una riflessione generale sulla L.R. n.
51/97, sul problema delle determine: è un problema che ormai si pone in maniera diffusa. Bisogna urgentemente creare un organismo interno di controllo, autorevole, a cui riferirsi sulle questioni di legittimità degli atti, perché noi abbiamo un vuoto su questo punto. Se un Direttore fa una determina sbagliata, chi lo verifica? Il Direttore medesimo non può, di conseguenza non vi è alcun altro organismo e questo crea anche il problema che abbiamo avuto oggi, e non solo oggi, perché ci sono le determine condivise dall'Assessore e quelle non condivise dall'Assessore. Il conflitto esiste; come viene decisa questa dialettica nell'assetto istituzionale attuale? Con l'invadenza dell'Assessore o no? Questo è un problema che emerge da oggi e io lo uso per risollecitare anche e soprattutto il Presidente del Consiglio regionale affinché formuli una proposta per colmare questo vuoto.
Il secondo aspetto, non per ordine di importanza, è quello relativo alla maggioranza. La matematica, il collega Ghiglia lo sa, solo per questa maggioranza è un'opinione; mentre giacciono decine di provvedimenti, che il Presidente, gli Assessori e quanti altri durante le riunioni dei Capigruppo ed in altri ambiti ci sollecitano ad approvare e Deorsola va a Roma per la democrazia decidente, questa maggioranza immobilizza quasi tutta la giornata il Consiglio regionale su una questione che si dirimerebbe in maniera diversa, se poco poco la maggioranza funzionasse. Ma quando la maggioranza investe in questo modo e in queste forme il Consiglio di una sua problematica, di una contraddizione al suo interno, non si può dire che questa maggioranza abbia i numeri. Al di là delle norme e dei ribaltoni io credo che permangano e, anzi, sono forse più aggravati, i problemi dell'anno scorso; permangono le difficoltà di questa maggioranza che fanno sì che il Piemonte continui a rimanere non governato nei suoi veri problemi. Non potrebbe essere altrimenti: delle due, l'una. Solo una maggioranza funzionante potrebbe affrontare, e con difficoltà, i gravi problemi esistenti, figuriamoci una maggioranza che non funziona (come la giornata di oggi dimostra).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Grazie, Presidente. Il collega Cavaliere lamenta il fatto che oggi la maggioranza abbia voluto sprecare una giornata per discutere questioni che si è detto - non sarebbero di competenza del Consiglio, ma neanche della Giunta. Io dico al collega Cavaliere che oggi il Consiglio ha toccato una delle massime posizioni d'altezza, perché di solito non si riesce neanche a convocare la seduta pomeridiana; la scorsa settimana - se ricordate abbiamo fatto due conti, non c'era il numero legale e siamo andati via.
Oggi, almeno, abbiamo discusso di qualcosa. La maggioranza ci ha fatto discutere di un argomento - se abbiamo inteso bene dal collega Ghiglia che non era di competenza del Consiglio né della Giunta, dunque tutta questa responsabilità, per il collega Ghiglia, volendosi tirare fuori dal momento di competenza, è, da una parte, dell'ing. Crescimanno e dall'altra, dei sindacati. La maggioranza su questo c'entra nulla, la Giunta c'entra nulla; se non c'entra la maggioranza, non c'entra neanche la minoranza, alla fine non riusciamo più a capire di cosa discutiamo: di competenze che non abbiamo. Parte della maggioranza ha indicato, come unico responsabile dell'attività regionale, l'ing. Crescimanno; è stato fatto anche un attacco al sindacato. Risoluzione: nulla. Abbiamo anche partecipato alla dimostrazione di come i voti elettorali si possano leggere in modi diversi. Sapete, quando davanti alla televisione il cittadino dice: "Ho sentito che hanno vinto di nuovo tutti!", io so soltanto che in quest'aula, su 45 Consiglieri, 18 hanno dato la fiducia alla Giunta (se questa non ha tali competenze, vuol dire che l'hanno data all'ing.
Crescimanno, per cui dovrà dimettersi l'ing. Crescimanno). A mio modo di vedere, 18 su 45 non fa maggioranza, né tirandola in un modo né tirandola nell'altro.
Ma c'è di più. Abbiamo visto quella che viene definita "maggioranza" votare in tre modi diversi: chi ha votato a favore, chi ha votato contro e chi si è astenuto. La minoranza, appositamente, per far notare la discrepanza, la divisione all'interno della maggioranza, ha deciso di non partecipare alla votazione. Vedete, allora, come i risultati elettorali si possono leggere in tutti i modi possibili ed immaginabili.
Quello che più spaventa, in tutta la discussione di oggi, è che a nessuno è venuto in mente di preoccuparsi di questo. Nessuno si preoccupa del fatto che la maggioranza si sia divisa in tre parti, che non si riesca a raggiungere il numero legale; ne parlavo prima con alcuni colleghi della maggioranza (non li cito per non metterli in difficoltà), ma è evidente che, se si va avanti così, sarà sempre più difficile ed inutile riunire il Consiglio regionale. Navigate a vista tutti i giorni; i provvedimenti importanti, che indicano la linea programmatica del Piemonte, non servono più, non sono più essenziali, continuiamo a riunire dei Consigli regionali nei quali alla fine della seduta tutti insieme diciamo: "Ah, ma abbiamo discusso del sesso degli angeli? Ah, ma chi è il responsabile? Cosa c'entra? Cosa succede?". Nulla! Abbiamo discusso e discusso e nessuno è preoccupato di questa discussione! Tutto è tranquillo! La prossima volta inizieremo i lavori alle 11, come è successo questa mattina; se riusciremo ad ottenere il numero legale, probabilmente faremo un'altra discussione futile come quella di oggi e questa è la funzione riconosciuta al Consiglio regionale.
Bene, io dico che non solo la maggioranza, ma tutti noi dobbiamo essere preoccupati delle funzioni che in questo momento svolgiamo e quando non sappiamo cosa fare non dobbiamo scaricare sugli altri le responsabilità che abbiamo noi per primi.



PRESIDENTE

Come richiesto, si proceda ora alla votazione per appello nominale dell'ordine del giorno n. 890, di cui ho già dato lettura.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 26 hanno risposto SI' 6 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 18 Consiglieri L'ordine del giorno è respinto.


Argomento: Viabilità

Esame proposta di deliberazione n. 623: "D.lgs. 30/4/1992 n. 285 'Nuovo Codice della Strada', art. 36. Elenco dei Comuni con popolazione residente inferiore ai 10 mila abitanti che devono dotarsi del Piano urbano del traffico e disposizioni relative ai contributi regionali per la progettazione dei Piani"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 623, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Si tratta di un documento di estrema urgenza e che non dovrebbe sollevare particolari difficoltà.
Ricordo che in II Commissione ha avuto seguente esito: hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU e Liberalisti Federal Democratici; hanno espresso voto contrario i rappresentanti dei Gruppi Socialisti e Patto dei Democratici e Comunisti Italiani; si sono astenuti i rappresentanti dei Gruppi DS e Lega Nord per l'indipendenza della Padania; non ha partecipato alla votazione il rappresentante del Gruppo di Rifondazione Comunista.
Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.
SAITTA Se non erro, con questa proposta vengono definiti i Comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti che, in base al Codice della Strada, dovevano dotarsi del Piano del traffico. Ricordo una lunga discussione in Commissione con l'Assessore Masaracchio, dove noi sostenemmo una posizione diversa rispetto a quella dell'Assessore. L'Assessore tendeva a definire i Comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti che dovevano adottare il Piano del traffico; ricordo che si discusse su quell'elenco dei Comuni, perché - si diceva - tali Comuni avevano caratteristiche diverse. Avevamo sostenuto, con il collega Vindigni, una posizione diversa. Una posizione tendente ad incentivare quei Comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti che volevano dotarsi del Piano del traffico. In altre parole, i Comuni che hanno problemi di traffico si dotino autonomamente di tale strumento e abbiano un incentivo economico anziché fare un elenco di Comuni obbligati a fare il Piano.
Questo era il criterio e la proposta alternativa che avevamo suggerito e che ci pareva la più logica, perché indicare, come Regione, l'elenco dei Comuni è un'operazione estremamente complessa e difficile. In ogni caso diventa una posizione coercitiva e, per giunta, la predisposizione del Piano del traffico non sempre è uno strumento utile per risolvere i problemi; normalmente è un fatto puramente formale, che "costa" alle Amministrazioni locali.
La mia domanda è se la proposta presentata garantisce ai Comuni l'autonomia di decidere se dotarsi o meno del Piano del traffico (e quindi di usufruire dei fondi come elemento incentivante), oppure se abbiamo mantenuto quell'elenco, che era eccessivo, esagerato, nella proposta originaria o se vi è stata qualche modifica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.
VINDIGNI Questa deliberazione ha avuto un iter piuttosto rapido, perché è stata presentata dalla Giunta regionale il 13 ottobre ed è stata licenziata dalla II Commissione il 29 ottobre. Non ricordo di aver partecipato a quella seduta; probabilmente, questo argomento è stato presentato nelle fasi iniziali della seduta ed approvato senza particolari discussioni.
E' quindi doveroso svolgere la discussione in aula, perché il provvedimento ha una qualche importanza. Intanto, ridefinisce le conurbazioni presenti nella Regione Piemonte ed anche gli ambiti territoriali caratterizzati da una presenza di nuclei urbani importanti con una loro corona, attorno ai quali e nei quali organizzare la circolazione con appositi Piani.
Con questa delibera si dà una lettura del territorio regionale che presuppone una certa valorizzazione dei sistemi urbani che hanno bisogno di vedere riorganizzata la circolazione. Ma già qui - mi riferisco all'allegato B) della deliberazione - vedo assente, per esempio, la conurbazione di Ivrea, che è costituita da un sistema molto integrato tant'è che è previsto che il Comune di Scarmagno sia dotato di un Piano del traffico.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Casoni)



PRESIDENTE

VINDIGNI



PRESIDENTE

No, l'allegato B) è relativo all'elenco delle aree urbane finitime con indicazione dei Comuni che ne fanno parte e del Comune capofila, a cui è demandata la redazione del Piano Generale del Traffico Urbano dell'intera area (PGTU), modificando la delibera regionale n. 249-9457 del 18/6/1996 cioè c'è già una lettura del territorio regionale, nella quale sono individuate alcune conurbazioni che probabilmente sono utilizzate per l'assegnazione dei fondi per il trasporto locale, perché sappiamo che alle conurbazioni sono assegnate delle risorse aggiuntive per il trasporto locale.
Rilevo che le conurbazioni della Regione Piemonte prese in considerazione ai fini di una gestione unitaria del traffico sono: Arona Biella, Borgomanero, Cossato, Cuneo, Novara, Omegna, Torino, Verbania e Vercelli. Noto che non c'è Ivrea, che costituisce, a mio parere, una conurbazione. Come si può non considerare come un tutt'uno il contesto dell'area Eporediese, che comprende Comuni quali Banchette e Scarmagno? Perché non c'è questa conurbazione? Alla luce di una lettura più attenta ed anche in considerazione dell'esempio appena citato, sarebbe opportuna, da parte dell'Assessore, una definizione o l'indicazione dei criteri utilizzati per modificare o individuare le conurbazioni.
Nella proposta in esame i criteri non sono indicati. Ho citato un caso abbastanza evidente e noto a tutti (Ivrea), per dimostrare l'insufficienza di questa delibera.
La seconda carenza che intravedo o, meglio, più che una carenza, una mancanza di chiarezza, è nell'individuazione dei Comuni piemontesi con popolazione residente inferiore ai 10 mila abitanti, obbligati alla redazione del Piano urbano del traffico. Nella delibera sono richiamati precedenti atti che individuavano i Comuni con popolazione compresa tra i 30 e i 10 mila abitanti obbligati a fare il Piano urbano del traffico e che indicavano anche i Comuni aventi un particolare ruolo turistico. Oltre ai Comuni già scelti, con questo elenco vengono individuati altri Comuni obbligati a fare il Piano urbano del traffico.
A parte il fatto che è abbastanza singolare che Comuni come Cesana e Clavière non siano stati compresi fra i Comuni obbligati a fare il Piano del traffico in passato, essendo Comuni con una forte vocazione turistica rilevo, per esempio, che un Comune di poco più di 6 mila abitanti, ma importante centro trasportistico perché su di esso confluiscono due strade statali e un'autostrada, quale quello di Susa, non è compreso in questo elenco. Cito questo caso come anche quello del Comune di Sant'Antonino sempre nell'area di Susa, che nella delibera relativa alla riorganizzazione della rete carburanti ha una sua particolare rilevanza; tant'è che l'Assessore Pichetto lo ricorderà - mi ero chiesto come mai fosse stata data tanta rilevanza a quel particolare Comune, considerato addirittura centro metropolitano nella legge per la riorganizzazione del sistema carburanti. La risposta era stata che proprio l'elevata quantità di carburante erogato dalle pompe di quel Comune lo aveva innalzato ad un rango più alto.
Orbene, se viene riorganizzata la rete carburanti, si presume che ci sia un'intensa circolazione; ma, allora, perché in questo elenco non compare il nome di questo Comune fra quelli obbligati a fare il Piano urbano del traffico? Ripeto, non capisco in base a quali criteri sia stato stilato questo elenco.
Pregherei quindi l'Assessore di illustrarli ed eventualmente di ritornare in Commissione per fornire informazioni più puntuali dispiacendomi del fatto che quando la discussione è avvenuta io non ero presente e non ho potuto fare le domande e i rilievi che pongo - me ne dispiace - in questa sede. Mi rendo conto che in Consiglio dovrebbero arrivare gli atti opportunamente già preparati, istruiti e discussi in Commissione, però, se la discussione in Commissione non c'è stata, è inevitabile sollecitarla in Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.
GALLI Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia, ma nello stesso tempo vorrei spendere alcune parole a favore di questo provvedimento. E' un provvedimento che reputo opportuno, perch migliora sostanzialmente una deliberazione del Consiglio regionale del 1996, in quanto recepisce problematiche successivamente verificate dagli stessi uffici regionali nonché segnalate anche da alcuni Consiglieri, il tutto relativamente a dei nodi stradali in cui vi sono seri problemi di traffico da risolvere.
Penso che non ci sia miglior sistema per risolvere un problema che porre sullo stesso tavolo con pari opportunità i Comuni capofila e gli altri Comuni allo scopo evidente che il progetto della nuova viabilità venga concertato e supportato da un metodo che garantisca tutti i partecipanti. Mi risulta che questa impostazione sia insita nel nuovo Codice dalla Strada. Quanto verrà elaborato ai sensi del presente progetto di legge sarà sicuramente indicativo per quando, in Commissione discuteremo del nuovo Piano pluriennale ANAS, per individuare le priorità.
Indubbiamente tutto è migliorabile nelle scelte sul territorio. Anche questo decreto legislativo lo sarà alla luce di quanto verrà prodotto a livello locale sui tavoli di concertazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.
CASONI, Assessore alla viabilità e comunicazioni Volevo rispondere soprattutto all'intervento del Consigliere Vindigni.
Questo provvedimento è stato abbastanza discusso in due sedute in Commissione, tant'è vero che ricordo che in una seduta la discussione non era stata conclusa e si era deciso di rinviare alla seduta successiva.
Quindi - adesso non ricordo - non vorrei temporizzare, ma c'era stata almeno un'ora e mezza-due ore di discussione in Commissione su questo provvedimento. In effetti non ricordo se in quella occasione il Consigliere Vindigni fosse presente, ma rispondo volentieri alle domande che ha posto.
Come specificato in delibera sono stati scelti dei criteri con i quali sono stati individuati i Comuni; logicamente, per definire un criterio vanno assunti alcuni parametri trasportistici. Abbiamo assunto quali parametri trasportistici quelli dei Comuni il cui movimento pendolare supera la soglia delle 3 mila persone, i Comuni che sono centri di interscambio passeggeri, i Comuni soggetti a particolari situazioni di congestione determinata da flussi turistici (abbiamo considerato la soglia minima delle 19 mila presenze turistiche annue) e i Comuni ricadenti in un'area di conurbazione.
Ora voglio fare un inciso sulla sua precisazione su Ivrea. Noi abbiamo definito con le Province le cosiddette aree conurbate. Abbiamo chiesto alle Province di esprimersi su questa disposizione: questo è stato quello che parametrando i nostri criteri e in base a quelle che sono state le indicazioni delle Province, è emerso.
Il quinto criterio scelto è stata l'individuazione dei Comuni che oltre ad essere interessati dai fenomeni derivati da congestione stradale ed inquinamento acustico-atmosferico, hanno rilevanti problemi derivanti da particolari condizioni di traffico, trasporto di merci pericolose, traffico di attraversamento, punti di conflitto e punti neri (quelli che noi consideriamo incidentali, cioè quelli laddove succedono gli incidenti stradali più gravi nei territori urbani).
Questi sono stati i criteri osservati, che hanno fatto sì che si arrivasse a redigere tale elenco di Comuni.
Tengo anche a precisare che purtroppo non è possibile un rinvio in Commissione perché, essendo fondi a bilancio 1998 ed essendo questi stati impostati l'anno scorso proprio per permettere di finanziare i Piani urbani del traffico, e dovendo chiudere - come sapete - il bilancio, per motivi fiscali, entro il 30 novembre, siamo di fronte ad un'urgenza. Questo provvedimento in effetti è stato licenziato dalla Commissione oltre un mese e mezzo fa, ma solo oggi giunge...



PRESIDENTE

Dopo un anno e mezzo di temporeggiamento.
CASONI, Assessore alla viabilità e comunicazioni Solo adesso giunge in aula, però è stato licenziato già da oltre un mese e mezzo in Commissione. Quindi, ne chiedo l'approvazione, altrimenti non saremo in grado di distribuire questi fondi ai Comuni elencati, non per altro. Grazie.



PRESIDENTE

Possiamo passare alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Vindigni.
VINDIGNI A me pare che questa discussione sia veramente un po' sbrigativa e soprattutto - non sono stati chiariti i criteri attraverso cui si è arrivati all'individuazione di questi Comuni.
Mi pare abbastanza singolare che un provvedimento, sapendo come decidono le Commissioni, approvato dalla Giunta il 13 ottobre, sia stato licenziato dalla Commissione il 29 ottobre avendolo discusso per due occasioni. Mi pare che, per quel poco di esperienza che ho in materia di Commissioni, sarebbe un caso assolutamente straordinario. Non so se i colleghi della II Commissione ricordano una discussione su questo provvedimento condotta in un così breve lasso di tempo, quando poi, tra l'altro, la Commissione era impegnata nella discussione del decreto legge sui trasporti. Non ricordo che sia stata fatta una discussione addirittura di un'ora e mezza, mi pare che forse era un'altra sede, un'altra discussione. Però non ho ben capito quali sono stati i quesiti che sono stati posti alle Province per individuare, per esempio, le conurbazioni perché a me pare veramente singolare che la Provincia di Torino non abbia indicato come conurbazione, da gestire con un unico Piano del traffico, il territorio di Ivrea, per la semplice ragione che c'è il parco tecnologico il Bio-Tecnology Park a Banchette di Ivrea, gli impianti Olivetti a Scarmagno, la continuità urbanistica tra Ivrea e Montalto Dora chiaramente, un contesto che ha sicuramente le stesse caratteristiche di conurbazione, quali quelle intorno a Cossato e ad Omegna, che non abbiamo preso in considerazione in questo testo.
Quindi, bisogna vedere come è avvenuto il confronto tra la Regione e la Provincia, se sono state fatte delle proposte da parte della Regione e se sono state verificate con la Provincia, oppure se la Regione ha recepito le proposte della Provincia - è anche necessario vedere come si è svolto il dialogo, in questo caso, fra la Provincia di Torino e la Regione.
Su questo aspetto, l'Assessore non ha dato alcun chiarimento. In ogni caso, propongo un emendamento che preveda di inserire tra le conurbazioni anche quella di Ivrea, comprendendo in questa conurbazione i Comuni di Scarmagno, Banchette e Montalto Dora.
Devo formalizzare la proposta formalmente, essendo stata chiarita verbalmente? Il Presidente la può recepire?



PRESIDENTE

Sicuramente, però se non viene accettata sarebbe meglio formalizzarla.
La parola all'Assessore Masaracchio.
MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Collega Vindigni, siccome sembra che tutto sia partito dal 13/10/1998 le ricordo che tutto questo risale a due anni fa, poi è tornato in Giunta proprio perché nel frattempo vi erano stati rapporti con le Province che hanno titolo di indicare le conurbazioni. E' così. Dopodiché sono stati comunque tenuti i rapporti dovuti anche con la Provincia di Torino; il risultato è questo.
Chiedo al collega Casoni di accettare la proposta della conurbazione di Ivrea, sarà semmai il Commissario del Governo che ci dirà che non abbiamo titolo di poter inserire una conurbazione non indicata direttamente...



PRESIDENTE

No, questa non va al controllo.
MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Non va al controllo?



PRESIDENTE

No.
MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Meglio ancora.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone per dichiarazione di voto.
MONTABONE La discussione, per uno che non l'ha seguita in II Commissione - ma è ovvio che non si può essere presenti in tutte le Commissioni - diventa estremamente interessante. Il fatto stesso che l'Assessore Masaracchio adesso con molta franchezza abbia detto che la logica della conurbazione di Ivrea avrebbe un senso...
MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale E l'abbiamo chiesta.
MONTABONE Quindi, non c'entra la Regione, l'abbiamo chiesta nel senso che non c'è una legge nazionale probabilmente? Com'è? MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Le Province hanno titolo alle conurbazioni perché gli interessi non sono soltanto quelli per la conurbazione, ma anche quelli per le concessionarie.
MONTABONE Questo allora mi fa dire, con molta franchezza e tranquillità di stato d'animo, senza accusare nessuno, che probabilmente questa delibera andrebbe ripensata in maniera decisa.
MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Non possiamo.
MONTABONE Perché, scusate, il collega Vindigni oggi ha citato Ivrea? Io, insieme al collega Bellion, potrei dire "e Pinerolo?". Scusate! Il collega Vindigni ha già ricordato che Susa si trova alla confluenza di due valichi (lo dico con molta tranquillità, probabilmente creerà anche degli svantaggi) ebbene, possibile che abbia bisogno del Piano del traffico, che so io Craveggia? Per citare un luogo che non conosco. E che Susa, che si trova alla confluenza di due valichi su due statali, non abbia questo tipo di esigenza? Seconda considerazione: mi dica l'Assessore se questi sono i Comuni che sono "obbligati" a fare il Piano del traffico! Sono "obbligati" a fare il Piano del traffico? Noi qui scriviamo i Comuni che sono obbligati a fare il Piano del traffico? Ma io credo che davvero un minimo di riflessione su questo andrebbe fatto! Io denuncio la mia assoluta non conoscenza del problema; vorrei solo che l'Assessore quando dice "passiamo alla votazione di questa delibera" lo dicesse non a cuor leggero, ma avendo analizzato a fondo la questione e che i suoi uffici abbiano delle motivazioni nel dire che questi sono i Comuni e altri no!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.
SAITTA In questa dichiarazione di voto vorrei sottolineare come l'Assessorato ai trasporti ha proceduto in questi anni. Ha ragione l'Assessore Masaracchio quando dice che questa deliberazione non nasce nel mese di ottobre, ma è una proposta antica, sulla quale abbiamo discusso tanto e dove in origine i Comuni erano molti di più, erano tantissimi. Allora discutemmo, facemmo dei rilievi sull'obbligatorietà o meno e tutte le questioni prima citate dal collega Montabone in Commissione le abbiamo poste.
E' chiaro che qualcosa ci è sfuggito, altrimenti saremmo entrati nel merito in Commissione, ma credo che questa deliberazione richieda ancora qualche affinamento. Quando vedo, collega Montabone, che il Comune di Buttigliera Alta è obbligato a fare il Piano del traffico, trovo che sia un'esagerazione. Ne cito uno che conosco, ma sfogliando l'elenco ne potrei trovare altri come, ad esempio, Druento. Nella delibera di prima - ripeto ce n'erano molti di più, quindi un passo avanti sicuramente è stato compiuto. Non sto dicendo di togliere quelli che ho citato, sto dicendo che noto, per le cose che conosco, delle impostazioni coercitive che ritengo obiettivamente non molto sensate.
E' vero che c'è la questione di Ivrea; io credo che con lo stesso ragionamento che fa il collega Vindigni e se pensiamo alla Provincia di Torino probabilmente abbiamo qualche altra conurbazione, oltre a quella di Ivrea, che ha caratteristiche simili in sostanza. Mi sembra cioè difficile che in Consiglio noi oggi siamo nelle condizioni per poter dire "aggiungiamo, togliamo, modifichiamo"; mi sembra estremamente difficile.
Così come credo che sia stato sottovalutato un altro aspetto che noto nella deliberazione. Il meccanismo è: i Comuni sono obbligati, la Regione dà loro il contributo per fare il Piano del traffico, questi Piani sono approvati dalle Giunte comunali e vengono mandati alla Regione che verifica la coerenza con il Piano dei trasporti. Verifica la coerenza con il Piano dei trasporti che non esiste! MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Come non esiste? Abrogato quello vecchio, ci sarà quello nuovo! Quello vecchio c'è! Noi abbiamo un Piano del traffico! SAITTA Il Piano dei trasporti! MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Il Piano dei trasporti, del traffico esiste! Che poi sia quello vecchio non approvato integralmente, sono problemi politici...
SAITTA Sono problemi che ci riguardano! MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Quando lo faremo, ci sarà quello nuovo! SAITTA Allora, il Piano dei trasporti...
MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Qui si parla a ruota libera! SAITTA Non sto parlando a ruota libera, mi pongo un problema...
MASARACCHIO, Vicepresidente della Giunta regionale Esiste un Piano del traffico assegnato al Consiglio! SAITTA Io mi pongo un problema che è di questo tipo e l'ho avuto dall'esperienza dei Piani Regolatori: la verifica dei Piani Regolatori o delle Varianti al Piano Regolatore dovrebbe essere fatta in base alla L.R.
n. 56/77 per coerenza con un Piano regionale. Mancando il Piano regionale le verifiche non sempre sono trasparenti. Allora, posso capire un meccanismo di questo tipo, ma se ci fosse una scelta già compiuta da parte della Regione attraverso un Piano dei trasporti nuovo - non quello vecchio ma nuovo! - perché stiamo parlando da quando il decreto legislativo è entrato in vigore, cioè soltanto recentemente, che permetta di verificare la coerenza.
Allora, mancando quel documento con cosa verifichiamo la coerenza? Vuol dire che saranno i funzionari che verificheranno qualche indicazione, la giustezza di una progettazione, le caratteristiche di un progetto, cose simili, in sostanza.
Non riesco poi a capire l'obiettivo finale, cioè se l'obiettivo finale è quello di raccordare ed incentivare i Comuni a risolvere un problema che noi abbiamo fissato nel documento regionale, lo capisco, ma se questo non è fissato diventa un obbligo tanto per dotarsi di un Piano del traffico! Non abbiamo risolto alcun problema politico regionale per quanto riguarda la politica trasportistica.
Io capisco gli incentivi, spendiamo dei soldi, ma perché vogliamo risolvere un obiettivo, obiettivo che non abbiamo ancora fissato! Sottolineo, e do il mio voto contrario evidentemente se la maggioranza intende procedere, l'impraticabilità sul piano politico di una deliberazione di questo tipo che non permette di raggiungere un obiettivo che non è esplicitato, che non è deliberato, quindi diventa un fatto puramente formale. In ogni caso, la nostra opinione è questa: ha senso che la Regione definisca il più precisamente possibile le conurbazioni? Secondo me, questo è il livello interessante (la definizione delle conurbazioni) ma la specifica individuazione di quali sono i Comuni sotto i 10 mila abitanti che devono obbligatoriamente dotarsi del Piano del traffico non può essere un fatto coercitivo. E' un'incentivazione, una disponibilità che viene data ai Comuni per dotarsi del Piano, quando ne individuino la responsabilità e la necessità per risolvere il problema finale di carattere politico, in sostanza.
Per cui siamo nettamente contrari a questo atto coercitivo; riteniamo più utile la definizione delle conurbazioni che deve essere però meglio valutata, precisata e attraverso un'esplicitazione, al limite con un'anticipazione del Piano del traffico contenuto in questa deliberazione altrimenti secondo me facciamo un atto "tanto bisogna compierlo, abbiamo dei soldi che dobbiamo spendere", ma per fare che cosa mi pare che non sia chiaro. Anzi, è oscuro.



PRESIDENTE

Porto a conoscenza dell'aula l'emendamento presentato dai Consiglieri Vindigni, Bortolin e Bellion: all'allegato A aggiungere "Comune di Susa" all'elenco di cui all'allegato B si aggiunge "conurbazione di Ivrea comprendente i Comuni di Ivrea, Banchette, Scarmagno e Montalto Dora".
La parola all'Assessore Casoni.
CASONI, Assessore alla viabilità e comunicazioni Avendo stabilito questi criteri in accordo con le Province, mi riservo di recepire queste ulteriori segnalazioni per il prossimo anno (anche perché non è giusto recepire continue variazioni) dopo aver stabilito quali possono essere le integrazioni a questa scheda. Questi Comuni sono stati determinati secondo i criteri che io prima ho elencato (i punti neri, i dati di traffico, la movimentazione dei pendolari).
L'anno scorso era stato deciso di stanziare la somma di 2 miliardi e mezzo proprio per finanziare questi Piani urbani del traffico che sostanzialmente migliorano la qualità della vita nei Comuni laddove sono applicati.
Ritengo che il provvedimento oggi debba passare come è: ci riserviamo per il prossimo anno, di fare delle eventuali integrazioni su Comuni che verranno ritenuti idonei. Su questa delibera non possiamo aggiungere Comuni a pioggia senza avere la possibilità di verificare. Tengo presente l'indicazione.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

CASONI, Assessore alla viabilità e comunicazioni



PRESIDENTE

Io parlo delle conurbazioni. Solo le conurbazioni sono state concordate con le Province, perché i Comuni sono stati individuati secondo i criteri dagli uffici regionali. Le conurbazioni sono una cosa diversa rispetto all'individuazione dei singoli Comuni.
Non recepisco l'emendamento; lo tengo come indicazione per il prossimo anno per stabilire quali potranno essere eventuali integrazioni a questo primo elenco. In questa fase, non c'è criterio di controllo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Dopo aver capito che non è causa di qualcun altro, ma è causa dei nostri uffici, vorrei far presente all'Assessore che ci sono dei Comuni che non hanno la necessità del Piano del traffico e ce ne sono degli altri che ne hanno, invece, un'esigenza maggiore. Non so come siano stati seguiti questi criteri. O l'Assessore non vede queste cose, diversamente non si pu rimandare ad un altr'anno! Chiedo all'Assessore di riflettere su questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.
SAITTA Credo che la proposta di emendamento sia perfettamente compatibile con la mancanza dei criteri esplicitati nella deliberazione. Assessore, non so cosa le abbiano raccontato gli uffici, ma siccome penso di essere uno di quei colleghi diligenti, insieme ad altri, nel seguire da anni i lavori della Commissione, con la collega Manica ricordiamo perfettamente - quando ancora lei non seguiva questa materia - che sulla base dei criteri della pendolarità, dei punti critici, della popolazione, gli uffici ci avevano spiegato come dato intoccabile che i Comuni erano circa 300. Discutendo sono diventati questi, per la verità pochini.
Incomincio a dubitare fortemente sulla serietà con la quale gli uffici arrivano alla determinazione e non esplicitano dei criteri, perché se i criteri fossero esplicitati credo che automaticamente sarebbe inserita Ivrea. Non ditemi che quello non è un punto nero! Vuol dire che i criteri non ci sono! Vuol dire che questa è un'estrazione casuale di Comuni da inserire in questa delibera. Io lo interpreto in questa maniera.



(Interruzione fuori microfono dell'Assessore Masaracchio)



PRESIDENTE

SAITTA



PRESIDENTE

Alessandria manca. C'è la conurbazione di Torino, di Vercelli e di Verbania. Mancano quella di Alessandria e di Biella. Questo per dire Assessore, che io ammiro il fatto che lei voglia riferirsi, giustamente, a dei criteri. Probabilmente, vi hanno raccontato che esistono dei criteri di carattere scientifico, ma gli stessi criteri che hanno spiegato a lei, li hanno spiegati a noi due anni fa e si parlava di 300 Comuni per i quali non si poteva fare a meno di modificare il Piano del traffico. La mancanza di alcune conurbazioni che conosciamo sta ad indicare che la conurbazione è un dato casuale.
Per cui io credo che vada bene l'inserimento di Ivrea perché fa parte di una valutazione che venne fatta sul momento di un problema che emerge immediatamente.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di parola, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 27 contrari.
Pongo pertanto in votazione la deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 26 voti favorevoli e 13 contrari.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 14) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazio ne n. 608: "Indirizzi provvisori ai Comuni in materia di commercio su aree pubbliche in attuazione della legge n. 112/91 e L.R. n. 17/95".
I Consiglieri Simonetti e Montabone chiedono la verifica del numero legale.
Si proceda pertanto all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri anziché 27, la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.
Informo l'aula che, non essendo disponibile una parte dei Capigruppo per la giornata di venerdì, giornata che normalmente viene dedicata alla Conferenza dei Capigruppo, la Conferenza viene anticipata a giovedì 26 c.m.
alle ore 12.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,30)



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