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Dettaglio seduta n.305 del 17/11/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Farassino, Peano e Rosso.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Procediamo all'appello nominale per verificare se sussiste la presenza del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula 27 Consiglieri anziché 29, sospendo la seduta (art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale). I lavori riprenderanno alle ore 10,15.



(I lavori, sospesi alle ore 9.54 riprendono alle ore 11.04)



PRESIDENTE

*****


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione del Presidente del Consiglio regionale su modifiche di coordinamento al progetto di legge n. 402


PRESIDENTE

Possiamo riprendere i nostri lavori.
Informo che a seguito dell'approvazione dell'emendamento votato e approvato in aula all'art. 8, comma 1, che prevede la sostituzione delle parole "e degli altri Enti locali" con le parole "Comuni e Comunità montane", occorre provvedere alla sostituzione stessa al comma 1 dell'art.
5, al comma 2 dell'art. 8, al comma 5 dell'art. 9, ai commi 2 e 3 dell'art.
14. Questo è rispetto al provvedimento di attuazione della legge Montecchi.
Ai sensi dell'art. 33, comma 4, del Regolamento interno, le modificazioni sopra esplicitate sono state apportate dall'Ufficio di Presidenza in data 13 novembre 1998 e sono oggi comunicate all'aula.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale - Cultura: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale (ATR, Saloni del Libro e della Musica) (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo per le comunicazioni, di cui al punto 5) all'o.d.g.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, come da richiesta rappresentata in quest'aula, mi ero impegnato a relazionare su quelle che erano state le decisioni assunte in relazione al Salone del Libro e al Salone della Musica.
Credo che valga la pena di ricordare che queste decisioni sono state assunte nell'ambito della Fondazione del Salone del Libro e della Musica.
Faccio questa precisazione perché è importante, nel senso che in questa Fondazione, come voi sapete, partecipano in quote paritetiche il Comune di Torino e la Provincia di Torino, ovvero la mia presenza all'interno di questa Fondazione rappresenta, in senso percentuale, il 33%.
In realtà si tratta solo di un esempio, non è che vi siano delle quote però faccio questa riflessione, riportandola a un dato numerico di percentuale che non esiste, per rappresentare che il processo decisionale all'interno di questa Fondazione deve chiaramente avvenire in maniera assolutamente coesa con gli altri due soggetti che fanno parte della Fondazione.
Credo di essere stato chiaro: ogni decisione viene assunta in totale uniformità con gli altri due Enti che fanno parte della Fondazione.
Nel caso specifico, subito dopo l'ultima edizione del Salone del Libro cioè nei primi giorni di giugno, la Presidenza della Fondazione è stata assunta dalla prof.ssa Bresso, Presidente della Provincia di Torino, perch il Regolamento della Fondazione prevede che la Presidenza venga assunta un anno a testa dai rappresentanti legali dei tre Enti. Io sono stato Presidente nell'anno 1997/1998; la prof.ssa Bresso è Presidente nell'anno 1998/1999; dopodiché rientrerà il Sindaco di Torino, prof. Castellani.
Non entro chiaramente nel merito del passato perché è già stato ampiamente oggetto di considerazioni e discussioni, ma invece credo dovendo rispondere alle sollecitazioni che mi sono state poste, di dover rappresentare qual è stato il percorso decisionale che ha portato alle scelte delle quali tutti voi siete a conoscenza per informazioni giornalistiche e ovviamente per comunicazioni ad personam fatte in sedi diverse.
Credo necessario rappresentare ufficialmente all'intero Consiglio che nell'ambito di una valutazione avvenuta il 30 ottobre scorso, si decise di proporre all'on. Picchioni la guida e il mandato di riproporre e riorganizzare in prima battuta il Salone del Libro, essendo quello che ha come calendario le scadenze più ravvicinate (si svolgerà ad aprile maggio), e in seconda battuta il discorso del Salone della Musica.
Questa decisione è stata assunta; la prof.ssa Bresso, nel ruolo di Presidente della Fondazione, ha rappresentato all'on. Picchioni, attraverso una lettera, che l'on. Picchioni si era impegnato a fornire ai Consiglieri e credo, se non l'ha fatto, di poterlo fare io...



PICCHIONI Rolando

A fornire al Presidente del Consiglio.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Giustamente. Ma io comunque, siccome ho copia di questa lettera, posso anche leggerne il testo: "Egregio Presidente, la Fondazione per il Salone del Libro e della Musica ha deciso, nel corso del Consiglio di amministrazione del 30 ottobre scorso, di procedere ad una radicale ridefinizione del ruolo della Fondazione stessa.
Abbiamo ravvisato, insieme al Sindaco di Torino e al Presidente della Regione Piemonte, la necessità di individuare una personalità di indubbio prestigio, competenza culturale ed esperienza, per ripensare qualitativamente e quantitativamente gli eventi Salone del libro e Salone della Musica e legare ad essi - in forma organica - eventi e tendenze culturali nei diversi campi, che possano riaffermare il ruolo nazionale ed internazionale di Torino in questo campo.
Contemporaneamente è emersa la necessità di garantire da subito, in assenza del tradizionale gestore perché posto in liquidazione l'organizzazione del Salone del Libro per il mese di maggio 1999, che dovrà in maggior ragione, in presenza di una situazione che ne penalizza fortemente l'immagine, essere pensata e realizzata al meglio, nel quadro di un generale rilancio delle manifestazioni.
La Fondazione ha radicato quindi la necessità di affidarLe il mandato di riprogettare compiti e composizione societaria della futura Fondazione che la renda soggetto motore e promotore di eventi culturali di Torino nazionali e internazionali, imperniati intorno al Libro ed alla Musica, ma non ad essa limitati.
Accanto a questo mandato, che dovrebbe avere un primo esito propositivo in un periodo di tempo non superiore ai tre mesi, la Fondazione intende affidarLe il compito di sovrintendere operativamente alla realizzazione della prossima edizione, la dodicesima, del Salone del libro.
Nel Suo impegnativo compito la Fondazione ha pensato di affiancarLe per il necessario supporto istituzionale e propositivo, gli Assessori alla Cultura di Comune, Provincia e Regione che sono parte integrante, per i rispettivi indirizzi politici, di questa decisione.
Confidando in una Sua accettazione della proposta di Fondazione, Le invio i miei più cordiali saluti".
La lettera è datata 3 novembre 1998. Come voi sapete, l'on. Picchioni ha poi accettato questo mandato.
La Fondazione non si è più riunita dal 30 ottobre, nel senso che non ho il feedback del mandato; d'altro canto qui parliamo di un mandato perlustrativo di tre mesi per organizzare il Salone.
So che l'on. Picchioni sta lavorando alacremente alla definizione progettuale del Salone del libro. Quando la Fondazione si riunirà per ricevere e audire l'on. Picchioni incaricato di questa perlustrazione chiaramente io e l'Assessore Leo saremo in grado di riferire e relazionare su quelle che sono le iniziative che si sono assunte.
Per quanto concerne la sollecitazione che mi era stata posta in aula credo di aver risposto con la lettura della lettera di incarico della Presidente Bresso, con le motivazioni che ci hanno indotto, e che sono implicite nel testo della lettera, a scegliere l'on. Picchioni quale persona con caratteristiche che potessero garantire lo svolgimento della dodicesima edizione del Salone del Libro.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

Interviene il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Presidente per la comunicazione, anche se resa con il solito ritardo rispetto a quanto, come cittadini, possiamo leggere e avere dalle informazioni degli organi di stampa.
La comunicazione è stata interessante perché la lettera scritta dai tre Enti e firmata dalla Presidente pro-tempore contiene delle informazioni interessanti, anche se un po' vaghe e sfilacciate per quanto riguarda il merito dell'incarico; vaghe e sfilacciate dal punto di vista della proprietà della decisione e dal punto di vista del rispetto del ruolo delle istituzioni.
La decisione che avete assunto, Presidente, è politicamente interessante e, dal punto di vista della soluzione, molto inusuale. La proposta è interessante, perché? Perché la Fondazione, i tre Enti (Comune Provincia e Regione), con i loro governi e con le persone che li governano ha deciso di affidare alla Regione la riorganizzazione di questi due Saloni.
Su questa decisione non si può che esprimere un parere di convenienza: l'Ente maggiore cerchi di riorganizzare questa vicenda. Questa è la decisione: se ne occupi la Regione.
Il fatto politicamente rilevante è che, presa questa decisione ("se ne occupi l'istituto regionale"), sia successo che il Presidente Ghigo condivisa questa decisione, non abbia trovato alcun componente della Giunta regionale come soggetto capace di svolgere questo ruolo, e questo è un elemento politico che metto in rilievo.
Il Presidente Ghigo non ha potuto, non ha voluto o non ha saputo, non lo so, comunque non ha individuato in un proprio collaboratore della Giunta regionale la persona capace di riorganizzare bene il Salone del Libro. Il Presidente Ghigo, altresì, non ha individuato in alcun componente della propria maggioranza, quindi in alcun Consigliere regionale di maggioranza la persona capace di riorganizzare il Salone del Libro e della Musica.
Il Presidente Ghigo ha individuato in un Consigliere di minoranza la persona capace di riorganizzare il Salone del Libro e della Musica, e questo è il fatto politico interessante che dimostra quanto deficit progettuale è presente sia nella Giunta regionale sia nella maggioranza che lo sostiene, per dover rinunciare a governare un'attività così interessante, delegandola ad un Consigliere di minoranza.
Non ne ero a conoscenza, Presidente Ghigo, ma questo è un incarico non esplorativo, se ho sentito bene quello che è stato letto, non disponendo pezzo di carta, bensì un incarico conclusivo, nel senso che la lettera - mi pare, ha detto il Presidente, accettata dall'on. Picchioni - dice di affidare la riorganizzazione dei due Saloni con le priorità che sono state dette e chiede che vengano avanzate proposte circa i compiti e la composizione societaria che dovrebbe presiedere alla gestione dei Saloni citati.
Si tratta di una lettera in cui si affida l'incarico di sovrintendere alla prossima edizione: non è un incarico esplorativo. E' un incarico che affida fin d'ora - sia per quanto riguarda le scelte culturali sia per quanto riguarda le scelte amministrative - la sovrintendenza alla prossima edizione.
Tutto questo in capo ad un nostro validissimo e simpaticissimo Consigliere regionale, al quale va tutta la nostra stima e tutto il nostro affetto.
Quello che non si capisce, Presidente Ghigo - non lo si capisce perch lei non ha utilizzato i mezzi, in quanto evidentemente non idoneo - è che questo Consigliere regionale ha avuto affidato un compito inusuale e, dal punto di vista istituzionale, vago e sfilacciato. Mi chiedo come possa agire il Consigliere regionale, on. Rolando Picchioni, per raggiungere lo scopo che la Fondazione gli ha affidato. Il compito affidatogli è riorganizzare, da tutti i punti di vista, questa iniziativa e manifestazione; ma il Consigliere Picchioni come fa a svolgere questo ruolo? Questo è il fatto inusuale, vago e sfilacciato.
Semplicemente si dice al Consigliere Picchioni - anche questo inusuale e politicamente interessante - che verrà affiancato da tre Assessori; non si capisce se sono quattro alla pari oppure c'è un primus con tre affiancati.
Politicamente è molto interessante capire se i tre Assessori stanno a fianco del Consigliere Picchioni, oppure se stanno sopra o sotto, se si tengono sotto braccio e viaggiano tutti e quattro insieme: chi lo sa? E' inusuale questo fatto, ma in questo periodo non dobbiamo più stupirci di niente.
Inusuali e poco comprensibili sono anche le strutture di lavoro che avete messo a disposizioni dell'on. Picchioni. Dalla lettura della lettera si evince che non dispone di nulla: non ha una Segretaria, non ha una dattilografa, non ha una consulente, non ha un ufficio. Lui, da solo chiuso, non so dove, come fa a svolgere questo incarico?



SCANDEREBECH Deodato

L'importante è darglielo, il resto non conta niente.



CHIEZZI Giuseppe

L'importante è capire quali aiuti avete dato all'on. Picchioni.
Con molta generosità, l'on. Picchioni ha accettato l'incarico; se la situazione è quella prospettata dalla lettera, incorre anche in molti rischi personali, perché lasciare sola una persona con dei compiti così gravosi, mi chiedo se sia, oltreché corretto, legittimo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Effettivamente non solo il collega Chiezzi è meravigliato di tutto quello che è successo sulla vicenda dell'incarico affidato all'on.
Picchioni, ma anche noi della maggioranza. Mi meraviglio del fatto che il Consigliere Ghiglia, che ha "abbaiato" (ha fatto quello che ha fatto) se ne stia così tranquillo aspettando la riunione di domani della maggioranza.
Penso che di questi problemi se ne debba parlare prima in Consiglio e poi, se è possibile, anche nelle opportune sedi politiche e istituzionali.
Invece, cosa abbiamo fatto? Siamo rimasti tutti a guardare e a leggere i risvolti della vicenda sui quotidiani.
E' evidente che non si tratta di un problema solo della minoranza e del collega Chiezzi, ma di fronte ad un incarico così importante e delicato indipendentemente dalle qualità, dalle capacità e dall'onestà intellettuale dell'on. Picchioni - se ne sarebbe dovuto discutere prima per potere scegliere e organizzare - come ha detto il collega Chiezzi - un percorso congiunto, indipendentemente dal nome poi scelto.
Per cui ritengo che, ancora una volta, le modalità di scelta della strada siano sbagliate. Pertanto, come Consigliere regionale appartenente alla maggioranza, ritengo di dover, anche in questa circostanza, rendere nota la mia posizione da Consigliere regionale su questa vicenda.
Pertanto chiederò ulteriori chiarimenti, anche all'interno della maggioranza. Quello che volevo dire l'ho detto in Consiglio, in quanto ritengo che ognuno di noi qualche volta deve dire anche quello che sente di dire, come Consigliere regionale, indipendentemente dall'appartenenza politica, se vogliamo dare lustro e credibilità a questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Intervengo per fatto personale.
Non so se il collega Scanderebech abbia una sufficiente conoscenza della lingua italiana per conoscere il significato del termine "abbaiare".
Nel caso in cui il Consigliere Scanderebech - tenderei a non escluderlo avesse una sufficiente conoscenza della lingua italiana, gli dovrei rispondere che non sono uso ad abbaiare, che non mi esprimo con il linguaggio dei cani e mi stupirei, però, che anche in quel caso, lui riuscisse a comprenderlo. Pertanto, se ci si capisce in italiano, io non sono uso ad "abbaiare".
Sulla questione di merito, non interverrò in quanto io non ho "abbaiato"; noi - rivendicando al mio Partito una serietà di interventi sul Salone del libro - abbiamo fatto emergere una situazione che era assolutamente disastrosa sotto tutti i punti di vista.
Detto questo, e visto che non ho ancora compreso quale sarà il futuro ma ho fiducia nel Presidente Ghigo che il futuro sarà magnifico e progressivo come al solito e quindi ci riserverà delle ottime sorprese aspetto di conoscere quelle che saranno le successive determinazioni, prima di dare un giudizio di merito e politico.
Ovviamente sulla scelta dell'on. Picchioni non ho assolutamente nulla da dire; non devo certo fargli un pistolotto pubblico qui in aula, ma lo ritengo, come ho sempre detto, persona assolutamente in grado di ricoprire queste ed altre cariche dello stesso tipo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Io credo, signor Presidente e soprattutto signor Presidente della Giunta, che dobbiamo essere grati all'on. Picchioni non soltanto per quello che farà per la cultura e per la musica.
Indubbiamente, per le poche notizie che abbiamo - pochissime, per la verità - riteniamo che per una volta, non solo questa, ma certamente questa volta, a prescindere dai ruoli di maggioranza ed opposizione, sia stata scelta una personalità politica che sa coniugare in sé esperienza e capacità di ordine politico, e su questo chiaramente il giudizio ci pu trovare unanimi.
Questa è la nostra valutazione sulle valenze di carattere culturale che di per sé caratterizzano questo incarico e caratterizzano il collegamento di questo incarico alla persona.
Credo che, al di là della questione Picchioni - non me ne voglia il collega, che sa quanta stima ho nei suoi confronti - questo incarico abbia un altro elemento positivo e di carattere generale, nel senso che contribuisce a rivalutare il fatto che esponenti politici possano avere capacità, qualità e professionalità che consentano loro di ricoprire a pieno titolo incarichi che, fino a questo momento, sembravano da un po' di anni essere appannaggio soltanto della cosiddetta società civile. E da questo punto di vista, credo che sia un grandissimo contributo.
Chi ha pensato questa soluzione, credo che forse non l'abbia valutata subito; forse non l'avrà valutata subito, ma ha dato un contributo in questa direzione.
Desidero ricordare in proposito che anche la mia collega e amica Elda Tessore, che è stata in predicato per questo incarico ma che per tanti anni è stata sovrintendente - bravissima - del Teatro Regio, ebbe una nomina di carattere squisitamente politico.
Ricordo di avere incontrato negli anni scorsi l'allora soltanto giornalista Gad Lerner - poi ha assunto ruoli molto più importanti - quando ero Presidente del Consiglio regionale, mentre faceva grandi lodi alla collega Tessore, che era con me, dicendo: "Vedete, è proprio dalla società civile che noi dobbiamo tirare fuori questi personaggi".
Io che - ripeto - non ho grandi timidezze, lo interruppi e gli dissi: "Guardi, se c'è una nomina politica, è stata proprio quella della mia grande amica Elda Tessore".
E la risposta di Gad Lerned fu: "E' uno dei rari casi nei quali un personaggio politico sa svolgere bene anche un compito di natura tecnico relazionale", perché in quel caso indubbiamente di quello si trattava.
Io credo di poter dire che il caso del collega Picchioni è un caso ancora più emblematico da questo punto di vista, perché il caso di Elda Tessore si verificò alla fine della cosiddetta Prima Repubblica - ammesso che sia finita - tra il '93 e il '94.
Il caso di Rolando Picchioni si verifica invece in una fase, in questo senso più emblematica, nella quale - per carità, senza nulla togliere ad alcuno, senza nulla togliere alla società civile - si può cominciare a dire che anche nella politica ci sono dei rappresentanti e degli esponenti con grandi qualità, e in questo senso dobbiamo, a mio avviso, valutare positivamente questo incarico.
C'è invece un'altra questione sulla quale io, a nome del mio Gruppo consiliare, ritengo opportuno discutere, perché non possiamo non vedere che esiste un grave malessere all'interno di questa maggioranza.
Mi sembra che l'elemento che si è aggiunto questa mattina ci stupisce anche per i suoi toni così aspri. Se i rapporti all'interno della maggioranza sono tali per cui si dice che uno abbaia e l'altro morde (uno è il Segretario cittadino di Forza Italia, l'altro un esponente di primo piano di Alleanza Nazionale), indubbiamente dobbiamo dire che vi è un malessere forte che, in questa vicenda delle responsabilità di coordinamento in merito all'avvio del Salone del Libro e del Salone della Musica, emerge in tutta evidenza.
Prendiamo atto di questa situazione. Non ci stupisce, però questa situazione ha messo ulteriormente in chiaro che le ragioni che ci spingono a sviluppare una opposizione di merito sempre più forte sono ben fondate.
Esistono poi ragioni di tenuta politica del centro-destra e tensioni al suo interno che ci fanno pensare che, quando diciamo che il tessuto politico di questa maggioranza è fortemente in crisi, noi usiamo dei toni tiepidi, perché a sentire le espressioni che sono state usate questa mattina, dobbiamo dire - collega Suino, collega Saitta, collega Cavaliere colleghi di tutta l'opposizione - che i toni da noi generalmente usati sono molto più gentili dei toni che questa maggioranza usa al suo interno.
Io sono stata semplicemente ascoltatrice, però credo che, accanto alle valutazioni di merito e alle valutazioni politiche che abbiamo ritenuto di dare e che avevamo già dato leggendo dell'incarico all'on. Picchioni sui giornali, questo può essere un margine, ma comunque oggi ne discutiamo in Consiglio; d'altro canto, le vicende a volte si sviluppano anche via via e quindi non tutto può essere ufficialmente programmato.
Credo che, accanto alle valutazioni di merito sulla vicenda specifica della cultura, che è una vicenda importante e difficile, occorra dire altro. I grandi punti interrogativi della nostra città, in definitiva, e della nostra area, in particolare piemontese, sono sempre stati quelli di saper legare con forza la progettualità di carattere culturale - che è sempre più importante per una Regione come la nostra - con le progettualità di carattere turistico.
Leggo questa mattina sui giornali della nomina - o della ipotesi, non so se ancora consolidata - di Elda Tessore, indicata da Comune e Provincia per l'Agenzia del Turismo.
Credo che una delle grandi scommesse che si potranno fare - penso che il collega Picchioni dovrà poi anche valutare questo - sarà di legare tutte le iniziative di carattere culturale con il rilancio e lo sviluppo turistico.
Una delle capacità che abbiamo visto all'opera, per esempio nell'iniziativa del parco culturale del Grinzane Cavour, era proprio questa: saper collegare gli aspetti e le problematiche di carattere culturale con gli aspetti e le problematiche di carattere turistico, perch indubbiamente la nostra Regione ha delle valenze molto forti, che per restano al livello di potenzialità.
Credo che il collega Picchioni - insieme con gli Assessori perché, per carità, gli Assessori ci sono e dovranno svolgere il loro ruolo - dovrà cercare di collegare la cultura, le espressioni letterarie, la cultura come modo e come percorso per affrontare lo sviluppo, collegata fortemente ad un'esigenza di crescita della nostra Regione nel settore turistico, seppure con differenziazioni molto forti, in particolare nell'area torinese.
Quindi, da questo punto di vista, la nostra valutazione sulla nomina è positiva e ci auguriamo anche feconda, perché poi in qualche modo saremo messi alla prova.
Penso però che oggi non possiamo non discutere in merito allo stato di salute del centro-destra.
Presidente Ghigo, lei non potrà non dire qualcosa in questo senso perché giustamente il collega Scanderebech ha accennato ad un malessere che emerge in quest'aula. Pertanto, credo che il Presidente della Giunta regionale, senza mordere e senza abbaiare, dovrà esprimere la sua opinione in ordine ad una querelle politica che sta tutta all'interno della sua maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Intanto propongo al Presidente del Consiglio di far fare a tutti i colleghi l'antitetanica, in modo da non avere problemi! Presidente, non volevo intervenire, perché mi pare che la nomina non fosse competenza diretta della Regione, per quanto si è parlato molto della questione del Salone in seguito a numerose vicende.
Volendo semplicemente esprimere un giudizio sulle capacità del collega Picchioni nel gestire una vicenda del genere, non posso che dare un giudizio positivo. Però, non volevo intervenire sulla questione in sé, ma su ciò che essa ha suscitato - cosa che mi pare già emersa nei giorni successivi all'annuncio di questa nomina sui giornali - cioè sul fatto che la maggioranza ha delle profonde lacerazioni non per la nomina di Tizio o di Caio, ma sui modi di intendere l'approccio istituzionale e la gestione di alcune importanti questioni.
Al di là del linguaggio, la circostanza che il Segretario cittadino di Forza Italia - il collega Scanderebech non è un Consigliere regionale qualunque, ma rappresenta anche la Segreteria provinciale del partito di maggioranza relativa - dica a chiare lettere che su questa scelta - alla quale ha contribuito con una scelta precedente il Presidente della Giunta non è assolutamente d'accordo, non è una quisquiglia. E, al di là delle differenziazioni dialettiche, il fatto che il collega Ghiglia abbia ribadito la sua differenziazione, evidenzia che sulle questioni sostanziali questa maggioranza è divisa. Infatti, nelle sue dichiarazioni apparse sui giornali ha utilizzato addirittura le parole "richiesta di verifica" aggiungendo altre questioni come il CSI, l'Agenzia turistica, ecc.
Allora, Presidente, io credo che a questo punto occorra un dibattito politico sulle scelte strategiche di questa maggioranza, perché abbiamo l'impressione che sulle scelte di fondo abbiate delle convinzioni diverse.
Questo fa sì che ogni Assessore - abbiamo visto questa mattina Masaracchio ma non è solo il caso di Masaracchio, è il caso di ogni Assessore o di quasi tutti gli Assessori che affrontano a titolo personale ogni problema si verifica quotidianamente - riesca tutt'al più a dire: "Questo lo penso io".
Questo è un problema evidente che credo, Presidente, dimostri, al di là di tutto, che questa maggioranza ha delle gravi difficoltà che non derivano da problematiche nazionali. Questo mi pare un elemento che già ci ha fatto riflettere in passato e che ci vedrà nelle prossime settimane riflettere a fondo. Restano inalterati i motivi che portarono alle sue dimissioni di qualche mese fa, alla crisi di Giunta e alle dimissioni degli Assessori.



GHIGLIA Agostino

Ma non si stava parlando di Saloni?



CAVALIERE Pasquale

Lo so, Consigliere Ghiglia, però io non posso non prendere atto che il collega Scanderebech ha detto quello che ha detto e che tu hai detto quello che hai detto. Io voglio, con il valore politico che questo riveste segnalare che esiste - non è il problema della nomina - un problema politico di capacità del Presidente di rappresentare la maggioranza nelle sue scelte fondamentali, quelle poche che riesce a fare.
Presidente, lei è sconfessato sempre da parti importanti della sua maggioranza e oggi dal suo Segretario cittadino, che è tale in quanto lei abita a Torino.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, quando alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo proposto e riproposto di portare alla discussione del Consiglio l'argomento Saloni del Libro e della Musica così come ATR, e solo prima ci dicevamo quanto fosse importante rispettare la scaletta che ci si dà e che troppo spesso viene, di volta in volta, stravolta o rimandata, non pensavamo certamente di ritrovarci dinanzi a una discussione di questo tipo. Noi volevamo cioè - ma questo è un compito istituzionale del Consiglio regionale - essere coinvolti sulle grandi questioni, avere una sede nella quale si socializzano, si danno le comunicazioni del caso da parte dell'esecutivo e si sentono i vari apporti delle forze politiche trattandosi di grandi questioni.
Di fatto, Presidente della Giunta, dobbiamo prendere atto che le nostre intenzioni erano assolutamente molto, ma molto più bonarie di quanto abbiamo sentito qualche istante fa in quest'aula, in quanto noi non le avremmo fatto notare una questione di metodo. Certo, è sempre imbarazzante leggere sui giornali il giorno dopo che cosa viene deciso e non avere mai una sede nella quale discutere queste scelte, ma pensavamo che fosse anche giusto, considerato che si tratta di una Fondazione e quindi c'è una sorta di ripartizione di ruoli e di incarichi, che il rappresentante di ogni esecutivo (Regione, Provincia e Comune di Torino) si assumesse le responsabilità del caso.
E la scelta che ha fatto il Presidente della Giunta regionale, Ghigo, è una scelta (sicuramente di comune accordo con i rappresentanti delle altre istituzioni) coraggiosa, una scelta importante, una scelta significativa che questa mattina dalla sua maggioranza è stata sconfessata! Anch'io ho il dovere di riprendere quanto dicevano i colleghi Spagnuolo e Cavaliere, che ringrazio per essere intervenuti, perché - Presidente della Giunta - è molto imbarazzante prendere atto che proprio il suo responsabile cittadino sconfessi una sua scelta! Tra l'altro, creando anche un imbarazzante dialogo fatto di "abbai, mordi, fuggi" - o che cosa caspita sia! - quindi anche con un linguaggio che è proprio di un altro regno quello animale, all'interno della maggioranza.
Questo è imbarazzante anche perché, Presidente Ghigo, la scelta che lei ha fatto noi la riteniamo una scelta di grande intelligenza. Riteniamo che quella dell'on. Picchioni sia una scelta che sa coniugare la cultura, la profonda conoscenza di un territorio, delle sue ragioni e della sua storia e sa riconoscere la portata massima di questo motore che si chiama cultura e quanto può questo motore originare come sviluppo. Quindi leggiamolo in termini di coniugare cultura e turismo.
Ma aggiungiamo ancora altro: per quanto ci risulta, è uno dei pochi casi nei quali non si possa parlare certamente di una scelta tecnica, ma è di nuovo riconoscere il primato della politica e quindi saper cogliere tra i frutti che esistono in queste istituzioni anche personalità e personaggi che in loro stessi rappresentano queste valenze.
Questo è un aspetto importante: è restituire primato, importanza valore alla politica e non sempre nasconderci dietro quello che è diventato anche un leit-motiv, perfino esagerato e in tal caso un po' demodè, del ricorso ai tecnici.
E aggiungiamo ancora un altro particolare: si tratta di una scelta, per quanto ci risulta e siamo pronti a difenderla sotto tutti i punti di vista che non ha nulla a che vedere con la lottizzazione, che non ha nulla a che vedere con la merce di scambio! Siamo nella condizione che il Presidente Ghigo, di comune accordo con gli altri due massimi responsabili delle istituzioni locali (Provincia e Comune di Torino), ha chiesto ad una delle massime personalità che il mondo politico oggi vanta nella nostra città e nella nostra Regione, un impegno di servizio! Perché questo, cari colleghi è il terreno vero, l'argomento vero sul quale dobbiamo confrontarci.
Qui non c'è merce di scambio: non è in questo caso un rappresentante della minoranza o una personalità che dice: "Se tu mi dai questo, io poi ti dò", no! Non c'è niente di tutto questo! Vero, Presidente Ghigo? Non si tratta di avere lottizzato o aver diviso la torta in qualche modo, qui si tratta di aver chiesto ad una personalità: "Te la senti di farti carico di una scelta di questo tipo?", che si porta appresso uno scenario globale inquietante come minimo, perché abbiamo da ragionare sul passato, e giustamente gli amici del Gruppo di AN hanno molte volte avuto da ridire da sottolineare, da evidenziare sul passato. E' un passato inquietante, un passato che necessita di alcuni passaggi ancora indispensabili.
Ma c'è anche un presente. Un presente che vede la città di Torino e la Regione Piemonte di certo non protagoniste ad esempio nel campo dell'editoria che ritroviamo tutta quanta a Milano.
E' un presente che si porta appresso i problemi del Lingotto, i problemi economici.
Allora, se non è questo il classico esempio nel quale si chiede ad una personalità del mondo della cultura e del mondo della politica di farsi carico di un servizio - signori colleghi, questo è un servizio istituzionale! - e per fortuna è stata compiuta questa scelta! Quindi è il massimo che poteva capitare in questa sede.
Le minoranze si ritrovano a dire che quella operata è una scelta intelligente e le maggioranze sconfessano il loro massimo esponente che peraltro, per quanto ci risulta, è assolutamente titolato a fare certe proposte.
Abbiamo sentito parlare di riunioni di maggioranze, di Gruppi, ecc., ma queste riunioni - ci viene questo dubbio - vengono fatte perché il Presidente Ghigo ha scelto l'on. Picchioni per un ruolo di questa importanza? Pensiamo di no, e quindi c'è tutta una serie di problemi e di argomenti sui quali questa maggioranza, e in particolare proprio il Gruppo politico dello stesso Presidente Ghigo, non riconosce alcune - o tutte, a questo punto viene il dubbio - delle sue scelte.
Allora ha ragione Carla Spagnuolo: noi eravamo decisamente più bonari quando parlavamo di crisi di questa maggioranza, perché perfino su scelte di grande intelligenza, di grande capacità come questa, si sconfessa il Presidente della maggioranza! Allora non sono serviti i nove mesi di crisi del '97/98, non è servito il patto di alleanza e il documento col decalogo del 28 luglio, perché comunque questo Presidente in ogni caso viene sempre messo in una situazione di Re nudo! E questo è perlomeno preoccupante e inquietante anche per le minoranze.
Detto questo, e mi avvio alla conclusione, ci sono due questioni importanti sulle quali noi avremmo necessità di conoscere gli sviluppi di questa vicenda. Anche perché, vedete, a questo punto ci facciamo doppiamente carico di una maggiore preoccupazione, perché non vorremmo davvero che l'on. Picchioni (che comunque ha l'autorevolezza per rispondere e per decidere), oltre a ritrovarsi in una situazione in cui si è fatto carico e ha accettato con grande spirito di servizio un incarico di questa natura e di questa difficoltà, si ritrovasse magari in una situazione di solitudine perché a questo punto, a parte Provincia e Comune, c'è soltanto il Presidente Ghigo per quanto riguarda la Regione che vuole fare sul serio, investire sul serio in cultura e turismo? C'è soltanto il Presidente Ghigo che vuole dare valenza aggiunta al motore cultura coniugato con sviluppo? A questo punto ci vengono chiaramente dei dubbi, che riversiamo sulla maggioranza auspicando che tra un abbaiare e l'altro sappia trovare una linea coesa.
Noi chiediamo al Presidente Ghigo e all'on. Picchioni, anche Presidente della Commissione cultura, di poter vivere insieme nella sede propria, che è quella della Commissione cultura, a tempi ravvicinati (per la prossima settimana, se fosse possibile) un appuntamento specifico, una comunicazione nella quale si possa dare spazio al Presidente della Commissione, che in questo caso è lo stesso che riveste un incarico così importante, di disegnarci lo scenario, il quadro nel quale sta sviluppando la sua attività, per capire meglio come possiamo essere utili, farci tutti carico delle scelte necessarie e per socializzare, facendo un po' il punto sulle dinamiche di un argomento importante, complesso, ma anche molto aggrovigliato, qual è quello del Salone del Libro.
E' una proposta e chiediamo di avere una conseguente risposta auspicando in una disponibilità. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Il collega Scanderebech ha espresso le sue posizioni (ha detto infatti, che era la sua posizione personale) e penso che non si debbano trarre conclusioni apocalittiche relativamente alla maggioranza; esiste una dialettica anche all'interno delle maggioranze, ci mancherebbe altro, non è che diventando maggioranza ci si ingabbi e ci si cimenti al punto tale da essere ingessati e non poter più esprimere il proprio parere. E questo semmai, è un sintomo di salute, non di malattia: continuare ad essere maggioranza, continuare a sostenere il progetto della Giunta e, nonostante questo, esprimere pareri diversi. E' legittimo e non consente assolutamente di trarre semplificazioni tipo quelle che sono state tratte.
Vorrei cogliere anch'io alcuni elementi di positività nella nomina del Consigliere Picchioni, elementi molto forti già evidenziati dalle colleghe Spagnuolo e Suino.
Io, come altri Consiglieri, fra la cosiddetta Prima Repubblica e la cosiddetta Seconda Repubblica non ho avuto discontinuità: siamo transitati direttamente dalla Prima alla Seconda Repubblica.
Ricordo - ma penso di non essere il solo all'interno di quest'aula - a proposito dei politici e della società civile, lunghi mesi e lunghi anni (1992, 1994, 1995) durante i quali, anche nei piccoli Comuni all'inaugurazione di una piccola o grande opera pubblica, non si invitava il politico, il parlamentare, il Consigliere regionale o provinciale l'Assessore, ma si invitava il Prefetto.
Ho assistito da spettatore a molte inaugurazioni alle quali era il Prefetto l'autorità invitata, con tutto il rispetto, ovviamente, ma erano momenti in cui sentirsi politico significava quasi avere la pelle del delinquente. Li ho vissuti quei periodi, non penso di essere stato il solo perché evitare di portare un'esperienza del genere? Il fatto che fino ad oggi, con tutto il rispetto per il dott. Accornero (ho vissuto i problemi sollevati dal Consigliere Ghiglia, non so come stanno le cose, non so nulla e non voglio sapere nulla), a pilotare questo motore ci sia stato un personaggio della cosiddetta "società civile", non significa molto. Vorrei capire, poi, i politici da quale società vengono, da quella incivile? E allora la società civile delega gli incivili a rappresentarla? Non penso sia così, penso che la società civile sia fatta da chi è impegnato in politica e da chi ha delegato questi ultimi a rappresentarli.
Il fatto che da un personaggio non impegnato politicamente (ma spesso i personaggi della società civile non sono impegnati ufficialmente in politica, poi però sono più politici dei politici, presentandosi con la maglietta del tecnico o dell'impegnato nella società civile) si passi al collega Picchioni, lo reputo un grosso passo in avanti.
Apprezzo il Presidente Ghigo, il Sindaco Castellani e la Presidente Bresso; non vado a vedere chi dei tre abbia avuto l'idea per primo: tutti e tre sono arrivati ad una soluzione.
Non vado neanche a dire che se si votasse all'interno di tre probabilmente finirebbe due a uno; mi fermo al fatto che l'indicazione del Consigliere Picchioni è positiva per molti aspetti. Mi limito a sottolinearne alcuni, che considero macroscopici: Rolando mi conosce da anni, non sono uso a fare il ritornello degli apprezzamenti personali, ma ognuno di noi si esprime anche attraverso quello che dice e quello che fa.
Il Consigliere Picchioni è all'interno di quest'aula da otto anni, ha rivestito ruoli diversi: prima Capogruppo di maggioranza, poi Presidente del Consiglio, ora appartenente ad un Gruppo di opposizione. Quindi, lo conosciamo.
Anche sul turismo, sulla cultura, sulla politica regionale, abbiamo avuto modo tutti - partecipando alle riunioni e ascoltando - di sentire le sue posizioni circa il fatto che la Regione Piemonte ha grosse potenzialità non ancora del tutto sprigionate, per imporsi con un'economia, non dico alternativa alla Fiat e alla metalmeccanica, ma sicuramente in grado di dare nuovi sbocchi socio-economici al Piemonte.
Il fatto che il Consigliere Picchioni sia affiancato dai tre Assessori lo considero come un motore che sarà dotato dei tre cilindri in grado di farlo girare al massimo.
Quindi, le posizioni del Consigliere Picchioni sono una garanzia nei confronti del progetto che vorrà portare avanti. E non sottovaluto che sia un Consigliere regionale, quindi un collega.
Il fatto stesso che prima fosse un Accornero - con tutto il rispetto e ora si sia scelto all'interno dei 60 Consiglieri regionali, ci deve inorgoglire.
La terza questione, ma è la più importante (mi riallaccio a quanto hanno detto le colleghe Spagnuolo e Suino): se per gli incarichi di questo tipo ci si rivolge a dei politici, vuol dire che c'è un ritorno alla politica; forse non lo cogliamo ancora in pieno, ma io respiro già con piacere il nuovo vento politico che sta tornando in questo Paese.
Abbiamo passato anni in cui non si muoveva foglia, dal punto di vista politico, anzi c'erano altri parametri. Quei parametri, probabilmente stanno dimostrando i loro limiti, si sta dimostrando che senza politica non si può dialogare, non si può costruire, mantenere e lanciare la nostra situazione democratica; quindi, ben venga la nomina del collega Picchioni anche sotto questo aspetto.
Certo, dal punto di vista sostanziale è ovvio che anche noi siamo interessati al progetto; avere il Consigliere Picchioni, non solo in Consiglio regionale, ma anche Presidente della Commissione cultura, ci offre delle opportunità che altri, fuori di qua, non saranno in grado di cogliere. Anche questo è un elemento estremamente positivo.
Per quanto riguarda, poi, il resto - scusate - che considero di basso profilo, cioè il dire: "In maggioranza ci si scanna, ecc.", beh probabilmente al collega Scanderebech - scusa se lo dico così - è sfuggito un vocabolo. Può capitare a tutti, mentre si parla a braccio, anziché usare un verbo, usarne un altro; è capitato a me, è capitato a voi, è capitato a tutti.
Il Consigliere Ghiglia l'ha ripreso, ma penso che, al di là di un episodio minuscolo rispetto al normografo maiuscolo con cui dobbiamo leggere la nomina o l'incarico dato al Consigliere Picchioni, sono quisquiglie che fra trenta secondi non ricorderà più nessuno, mentre passati questi trenta secondi, il collega Picchioni avrà modo di lavorare ancora con Comune, Provincia e Regione, per preparare i prossimi Saloni del Libro e della Musica.
Sara questo il progetto e sarà quello l'obiettivo verso il quale noi guardiamo, non solo con fiducia, ma orgogliosi anche che ad esprimere questo vertice sia l'assemblea della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Noi non avevamo alcuna intenzione di intervenire, perché la procedura adottata per la nomina del collega Picchioni, a nostro avviso, è stata trasparente e la scelta ottima.
Non aggiungo considerazioni sulle capacità del collega Picchioni; posso soltanto augurare al collega Consigliere un buon lavoro.
Inoltre, riconosco al Presidente Ghigo che, nel momento in cui, insieme al Presidente della Provincia e al Sindaco di Torino, decide di affidare un incarico così delicato, complesso, ad un Consigliere di minoranza, questo è segno di grande onestà.
Personalmente, non avrei aggiunto altro. Le mie riflessioni, che sono molto brevi, derivano per la verità, dalle considerazioni successive che si sono svolte nel dibattito: dibattito nel quale, in qualche maniera, si è arrivati ad una sorta di referendum sulla nomina fatta, e mi pare che i risultati siano stati positivi, nel senso che tutti quanti siamo contenti della scelta compiuta.
Invece, il referendum sulla scelta, sul lavoro compiuto dal Presidente non ha dato questi risultati unanimi.
Infatti, il suo Gruppo, il suo partito (Forza Italia) ha contestato il metodo (mi pare), non la sostanza, con cui lei ha provveduto a questa nomina.
Noi ci rendiamo perfettamente conto che, quando bisogna assumere queste scelte, non si può svolgere una consultazione di tutta la maggioranza: i momenti della politica richiedono decisioni immediate e, probabilmente questa decisione doveva essere assunta in tempi immediati.
Però, normalmente, il Presidente di un'Amministrazione pubblica, in questo caso il Presidente della Giunta, nel momento in cui compie una scelta, parte dal presupposto di avere il consenso completo, totale da parte della sua maggioranza, il consenso cieco da parte del partito a cui appartiene.
Questo mi pare logico. Per cui non posso che esprimere un certo stupore che il Segretario cittadino di Forza Italia abbia dato un giudizio così negativo sull'operato del Presidente Ghigo.
Collega Gallarini, io noto una contraddizione nel suo intervento laddove rivendica un ruolo della politica (e io su questo sono perfettamente d'accordo) e poi, quando deve giudicare l'intervento del Segretario di Forza Italia del Comune di Torino dice: "E' una quisquiglia".



(Commenti del Consigliere Gallarini)



SAITTA Antonino

A parte il vocabolo, mi pare che il Segretario cittadino di Forza Italia non abbia indicato una quisquiglia (a parte il termine che ha adoperato, che può essere sfuggito): ha dato un giudizio; ha detto sostanzialmente: "Non siamo coinvolti sulle scelte compiute".
Così come credo non sia stata una quisquiglia il giudizio che abbiamo letto da parte del Capogruppo di Alleanza Nazionale su questa scelta (e non soltanto su questa scelta, ma anche su quella del CSI e su tante altre questioni).
Per cui, o il dibattito politico ha un senso e si coglie ciò che capita oppure non si minimizzare tutto.
Il collega Gallarini, che ha una lunga esperienza, non può che riconoscere che ciò che sta capitando è gravissimo, dal punto di vista politico: non può essere sottaciuto o considerato come un dibattito in coda ad un problema più generale.
Io noto che, anche su questa vicenda (e non soltanto su questa) purtroppo c'è una nuova crisi da parte della Giunta. Siamo di fronte ad una nuova crisi.
Quando il Segretario di Forza Italia a Torino dice quello che ha detto normalmente, in quella prima Repubblica che tu invocavi, ciò veniva ritenuto un atto di sfiducia (si chiamava così) politica nei confronti del capo dell'Amministrazione.
Era così. Io continuo ad essere ancora abituato a quei codici e lo ritengo tale.
Non si tratta del Segretario particolare del Capogruppo: è il Segretario del partito politico di Forza Italia, partito di maggioranza relativa. Io do questa interpretazione e mi fermo ancora a quel ruolo importante che hanno i partiti.
Ritengo quindi che questo sia un giudizio pesantissimo su questa maggioranza; è un indice, non soltanto una spia, è il segno di una nuova crisi che, per la verità, non si è mai conclusa all'interno della maggioranza.
Quando il Capogruppo Ghiglia dice: "Parliamo del CSI, parliamo di quello che sta capitando: non sempre le scelte che compiamo vengono portate avanti"; quando notiamo che, ad esempio, su vicende particolari come la Tecnoconso, l'Assessore va avanti e poi per fortuna ci si ferma; quando su Expo 2000 un Assessore come Racchelli esprime una posizione diversa rispetto a quella della Giunta; quando sulla questione dei trasporti notiamo una posizione dell'Assessore e poi una posizione del Presidente che tende a recuperare...
Gli elementi indicatori di un disagio notevole e dell'insussistenza di una maggioranza sono oramai tantissimi. Mi pare di respirare questo clima.
Sarà anche a causa delle questioni nazionali - la nascita del Governo D'Alema e quello che è capitato - ma esiste una difficoltà.
Non c'è sicuramente quel rapporto fiduciario originario; non c'è quel rapporto fiduciario, che era debole, successivo; oggi il rapporto fiduciario si è ridotto al lumicino, non c'è la sensazione che questa maggioranza, che questa alleanza possa avere delle prospettive.
La difficoltà è questa, dal punto di vista politico, perché le strade si stanno dividendo. Questa maggioranza non compie più una scelta strategica, perché se una parte della maggioranza (mi riferisco ad una parte del centro) sta compiendo, ha compiuto una scelta diversa, questo non vuol dire che c'è o ci sarà il ribaltone, ma significa che il futuro è strabico: questa è la difficoltà.
Questo è il problema che si sente, e che è un problema vero, Presidente Ghigo. Io non voglio con questo ritornare su questa vicenda, ma mi sembra questo il problema reale politico, che non è tanto su Rolando Picchioni (rispetto al quale tutti abbiamo espresso all'unanimità un giudizio positivo); è sul resto, è nei rapporti politici, dove questo sta emergendo e porterà ad una sorta di consunzione lenta da parte della maggioranza.
Io credo e spero che, ad un certo punto, il Capogruppo di Alleanza Nazionale Ghiglia ci riferisca i risultati di questa verifica della maggioranza.
Avendo letto alcune dichiarazioni da parte del Segretario regionale dell'UDR sulle modalità con cui si vuole condurre questa verifica, credo che il risultato di questa verifica non possa essere un fatto tutto interno alla maggioranza, al dibattito della maggioranza, cioè una verifica da prima Repubblica: verifica della maggioranza, si arriva qui e si dice: "Rispetto ad una decisione che era stata assunta nel mese di luglio, se ne sta assumendo un'altra: c'è una verifica, per cui ci sono degli accorgimenti".
Non credo che la verifica sia soltanto un fatto per decidere chi sarà il Presidente dell'ATR o chi sarà il rappresentante della Regione all'interno della Fondazione Cassa di Risparmio.
Secondo me quelle poste dal Consigliere Ghiglia sono questioni politiche; le questioni poste dal Consigliere Scanderebech sono politiche quindi ritorneremo su questioni di carattere politico.
Io mi fermo, in questa fase, soltanto a questa considerazione.
Concludo, augurando evidentemente un buon lavoro a Rolando Picchioni, che ha sicuramente la capacità - è la persona giusta - per un compito così complesso; sicuramente è la persona giusta, perché, parlando ad esempio di Stati Generali, abbiamo visto ciò che è riuscito a realizzare.
Dal punto di vista della sintesi tra capacità culturali e politiche oggi mi pare che quella compiuta anche da parte del Presidente sia stata una scelta ottima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, credo anch'io che l'incarico importante conferito all'on. Picchioni, di direzione del Salone del Libro e della Musica, ponga seri interrogativi sulla capacità di governo, anche in materia di cultura, da parte della maggioranza di centro-destra che dirige da tre anni il Piemonte. Innanzitutto perché è inusuale, anche se molto positivo, che tale incarico di prestigio e delicatezza venga demandato ad un esponente di minoranza, di grande prestigio e competenza culturale e morale.
Infatti, l'on. Picchioni è Presidente della Commissione cultura del Consiglio regionale ed è stato anche Presidente dello stesso. Tuttavia, va anche chiarito il rapporto politico che intercorrerà, nella direzione dell'incarico che andrà ad assumere, con gli Assessori competenti della Provincia di Torino e dello stesso Comune di Torino. Per essere all'altezza dei compiti istituzionali richiesti credo che l'ufficio del suo incarico vada reso pienamente efficiente.
Difficilmente trovare qualcuno migliore dell'on. Picchioni per tale incarico era difficile, quasi impossibile. E' questo un merito che va a fregiare di prestigio questo Consiglio regionale. Gli interrogativi politici posti, tuttavia enunciati e rimarcati in aula da tutti i vari interventi, sono reali e vanno chiariti con una risposta all'altezza della questione da parte del capo dell'esecutivo di questa Regione.
Oggi in Consiglio regionale c'è aria di grave difficoltà per la maggioranza: emerge da tutta l'attività dell'esecutivo, anche dalle discussioni sul CSI, sull'Agenzia turistica, ecc. A mio avviso, occorre un vero dibattito politico sulle scelte concrete della maggioranza di centro destra, che vadano a dipanare tutte le gravi difficoltà che sono state rilevate in questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Benso.



BENSO Anna

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, come Gruppo Misto facente parte della maggioranza desidero dichiarare che ritengo positiva l'indicazione data dal Presidente Ghigo, che ha permesso e reso possibile la nomina del Presidente Picchioni. Sarebbe però troppo poco. Oltre a trovare positiva la scelta, desidero ringraziare il Presidente Picchioni per aver accettato l'incarico.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che si tratta di incarico né facile né leggero, specialmente se consideriamo che è eredità sicuramente difficile quella cui sta andando incontro, e che avrà un presente con appuntamenti troppo prossimi e conseguentemente un futuro incerto.
Chiedersi se il Presidente saprà svolgere al meglio il proprio ruolo è sicuramente riduttivo. Infatti, spero e credo che non solo saprà svolgere il suo ruolo al meglio, ma saprà anche rilanciare il Salone sia del Libro sia della Musica.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, aprirei il mio intervento auspicando, per la giornata o mattinata di domani, che non si tratti di riunione di maggioranza convocata per discutere le modalità attraverso le quali è stata fatta una nomina. Parrebbe piuttosto riduttivo, visto gli articoli sui giornali e le dichiarazioni che in questi giorni abbiamo letto tutti, su quelli che sono, di fatto, gli argomenti che nell'ambito di una riunione di maggioranza ci si dovrebbe immaginare di discutere. Ma su questo tornerò successivamente.
Nutro invece profondo rispetto per il ruolo, rivestito dal Consiglio regionale nell'ambito di varie attività.
Relativamente al Salone del Libro, tra l'altro chiusosi nell'ultima edizione con grossissime problematiche di sopravvivenza e di capacità di gestione dello stesso, il Presidente Ghigo, insieme alla Provincia e al Comune hanno dovuto affrontare una situazione di estrema emergenza cercando persona che per autorevolezza, professionalità e capacità potesse aiutare tre Enti così importanti per il Piemonte a riqualificare un pochino questa così importante manifestazione.
Ritengo che la persona scelta, vale a dire l'on. Picchioni, ricoprirà al meglio questi tre requisiti; in tal senso, mi aggrego a tutte le voci che in questo Consiglio regionale si sono manifestate favorevoli rispetto a questo tipo di scelta. Il collega saprà sicuramente coniugare al meglio la valenza pubblico-privato nel gestire attività in cui è importante la partecipazione privata.
Sottolineo la personale profonda lontananza dalle osservazioni del collega Scanderebech: nel momento in cui un Segretario cittadino di un partito come Forza Italia, che è partito importante nella nostra maggioranza, prende la parola dando la sensazione che nell'ambito della maggioranza possano esservi motivi di dibattito, dal mio punto di vista dovrebbe puntare solo ai contenuti. Non è opportuno criticare scelte sulla politica seguita per il Salone del Libro o, comunque, scelte che il Consiglio regionale è portato a discutere; in questo Consiglio regionale dobbiamo parlare di obiettivi e di programmi, e non delle metodologie scelte per nominare qualsivoglia persona: un tale dibattito, probabilmente collega, avrebbe fatto un pochino meno male a tutta la maggioranza.
Il collega Cavaliere sosteneva che occorre aprire un dibattito sulle scelte politiche della maggioranza. Il dibattito, di fatto, c'è nelle grandi occasioni; in quella, per esempio, prossima, che avverrà sul bilancio e tutte le volte che questo Consiglio regionale si trova ad aprire una discussione su leggi importanti.
Ritengo che su questi argomenti ci si debba confrontare; in tal senso chiederei al collega Cavaliere di lasciar fare a questa maggioranza le scelte che ritiene e di non discuterle prima che siano compiute ed ancora successivamente, di eventualmente discuterle in questo Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Presidente e colleghi, io non so se devo abbaiare o miagolare, comunque parlerò in italiano.
E' stata una scelta valida quella dell'on. Picchioni alla direzione di queste due importanti attività culturali della nostra Regione, una scelta valida.
Qualcuno ha detto che è una scelta nuova della politica. Io, invece dico che è una scelta valida per la cultura, per la capacità che l'on.
Picchioni ha sempre dato dimostrato in tutte le sue attività, sia politiche che culturali. Ultimamente, anche come Presidente della Commissione cultura, ha portato avanti molte problematiche che, purtroppo, erano ferme nel cassetto della Commissione.
In sostanza, penso che con l'on. Picchioni alla direzione di questi due Saloni si possa fare qualche cosa di meglio per la nostra città e per la nostra Regione. Spero che possa, in libertà, portare avanti i suoi programmi, perché è questo che dobbiamo chiedere; dobbiamo chiedere che lui possa agire in libertà, per portare avanti l'organizzazione di questi due Saloni con le proprie capacità.
Debbo chiudere il mio brevissimo intervento di soddisfazione per questa nomina con una risposta, anche se indiretta, al Segretario cittadino di Forza Italia.
Sì, purtroppo in certe occasioni alcuni della maggioranza sanno determinate cose che altri non sanno, sia su scelte positive che su scelte negative. Bisognerebbe che la maggioranza si trovasse di più, avesse maggiore coesione, in modo che il Presidente possa operare con il conforto di tutti prima dei dibattiti consiliari. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, intervengo non come rappresentante del mio Gruppo consiliare e neanche come amico fraterno dell'on. Picchioni, ma semplicemente come rappresentante di una parte di società civile, che ritengo di rappresentare anch'io in questo Consiglio.
Devo esprimere soddisfazione perché, una volta tanto, una scelta non è stata fatta con i crismi della lottizzazione politica e neanche con i crismi della speculazione politica, ma sulle capacità personali dell'on.
Picchioni.
Credo che siano state sottolineate bene da quasi tutti i Consiglieri quelle che sono le capacità e le prospettive che queste capacità danno alla cultura, o a una parte della cultura, del nostro Piemonte.
La seconda soddisfazione è quella che è già stata rilevata dalla collega Spagnuolo e ripresa dal collega Gallarini, che per una volta tanto chi ha fatto la politica, chi fa politica non è ghettizzato quasi come una sorta di lebbroso, ma a pieno titolo può competere e anche superare quelli che oggi sono i professori e quelli che oggi sono i manager. Probabilmente la scelta è stata fatta proprio perché la politica racchiude in sé tutte queste positività.
Io non mi spavento tanto perché un collega della maggioranza pone chiedendo aiuto al Capogruppo di un'altra maggioranza, verifiche di carattere politico all'interno della maggioranza stessa, perché questa indicazione non è stata frutto di lottizzazione in politica. Ricordo come lo stesso Consigliere tempo fa, citando Salvemìni, buttò a mare, con una frase o con poche parole, anche mal composte, gli Stati Generali del Piemonte. Ebbene, se a questo Consigliere fanno paura le capacità politiche e culturali delle persone, credo che dovrebbe attrezzarsi culturalmente per controbatterle.
Ma non è tanto questo che mi preoccupa, quanto il fatto che all'interno della maggioranza possano nascere, anche se sporadiche, delle iniziative contro, nel momento in cui l'impegno dell'on. Picchioni è già estremamente difficile e sofferto.
Allora io credo che, nel ringraziare non soltanto l'on. Ghigo, ma le istituzioni che quasi istituzionalmente hanno voluto indicare il collega Picchioni a questo compito estremamente arduo, vorrei una parola di conforto non soltanto rispetto all'indicazione, ma rispetto al fatto che il collega Picchioni dovrà fare un pezzo di strada molto lungo assieme alle istituzioni. Cioè non vorrei che frange di questa maggioranza mettessero l'istituzione Regione nelle condizioni di non essere a piena disposizione dell'on. Picchioni per il futuro di alcune attività culturali di questa nostra Regione e di questa nostra città.
Quindi io attendo con un po' di preoccupazione, ma sicuro che sar soddisfatto da questi interventi, la parola della Giunta su questo dibattito.
Assessore Leo, sappiamo che il Presidente Ghigo ha dovuto recarsi a una manifestazione che è in corso, ma credo che lei sia la persona titolata a tranquillizzare quelle che sono le mie preoccupazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'on. Picchioni; ne ha facoltà.



PICCHIONI Rolando

Signor Presidente, io colgo l'occasione di questo dibattito innanzitutto per ringraziare quanti hanno voluto, con la loro cordialità la loro amicizia e la loro stima, incoraggiarmi in un compito difficilissimo.
Voglio ringraziare Anna Benso, Pier Luigi Gallarini, la signora Ferrero, Agostino Ghiglia, Pino Chiezzi, Francesco Moro, Antonio Saitta Marisa Suino e Renato Montabone. E voglio ringraziare il Presidente Ghigo e l'Assessore Leo; altresì voglio ringraziare la Presidente pro-tempore della Fondazione, signora Bresso, nonché il Sindaco Castellani.
Mi ero ripromesso, parlando con il Capogruppo dei Comunisti, di impegnarmi nei prossimi giorni per dare un quadro riassuntivo di una posizione e di una situazione estremamente difficile, una situazione che presenta quattro scenari problematici: il passato, il presente, gli editori, il Lingotto e forse un quinto: la nuova conformazione giuridico normativa della Fondazione.
Solamente sulla base di questi elementi, che devo ancora approfondire ed appurare, sono in grado di dare qualche risposta in più di quanto possa fare stamane. E se il Consiglio si sentisse per caso esautorato dalle notizie ricorrenti sulla stampa, posso assicurare il Consiglio che quelle notizie non mi sono state estorte, ma semmai sono frutto di congetture che i giornalisti, con la loro abilità, riescono a formare rispetto a questo o quel problema.
Vi assicuro che, per questo compito - che, come ho detto, è difficilissimo - darò tutta la mia disponibilità; posso anche assicurare il Consigliere Chiezzi (mi dispiace che non ci sia) che da parte della Presidente Bresso, come da parte della Giunta, ho la massima disponibilità umana, culturale e psicologica.
Lavoro nell'ambito del mio ufficio; mi avvalgo del mio personale, il personale del mio Gruppo, per portare avanti in questi giorni un'azione che certamente è molto, molto difficile.
Poiché nei miei ringraziamenti ho dimenticato il Consigliere Rubatto voglio riservargli quanto lui ha detto, cioè che io posso e devo lavorare in libertà.
Marisa Suino ha ricordato che la mia nomina non è stata contrattata non è stata lottizzata, non è stata posta a verifica di nessuno.
Se il termine non fosse troppo riduttivo, vorrei dire che è una nomina tecnica; ma sia Carla Spagnolo come altri hanno rivendicato il primato della politica che, una volta tanto, riesce ad entrare in prima pagina per far capire che la politica non è solamente un residuato bellico di persone che non sanno né intendere né volere, ma anche di persone che, con tutti i loro limiti, cercano di dare una risposta adeguata e concreta alle istituzioni che le hanno nominate.
Con questo spirito, senza nessuna iattanza, ma ripromettendomi la prossima settimana - mi auguro di avere dei dati più precisi - di rispondere in Commissione o dove vorrete, secondo i riti e le procedure del Consiglio, alle questioni che sono state qui poste, ringrazio ancora una volta tutti coloro che sono intervenuti per l'atto di stima, che mi pare non rituale ma assolutamente convinto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alle attività culturali e spettacolo

Ho parlato con il Presidente Ghigo prima che si assentasse, proprio per poter dire in assoluta sintonia con lui - ed è la prima affermazione che voglio fare - quanto sto per dire.
Ringrazio moltissimo il collega Montabone che, con la lealtà propria del suo carattere, ha chiesto un atto di lealtà a tutto il Consiglio regionale e ha invitato la Giunta a pronunciarsi.
Ebbene, dico queste cose con molta gioia; il mio carattere non mi permette di essere freddo e sereno quanto sarebbe auspicabile in politica ma spero che, chi mi conosce, voglia perdonarmi.
Voglio dire che è una scelta di cui siamo orgogliosi. Il Presidente Ghigo - lo dico al Consiglio - mi aveva fatto partecipe di queste sue riflessioni e ha trovato, da parte mia, tutta l'adesione e il sostegno in questa scelta. Ciò per una serie di ragioni che sono state dette egregiamente da molti Consiglieri, ma che voglio ribadire, cari colleghi che siete intervenuti, per significare quanto le condivida.
Il primo punto è stato quello di sottolineare il ruolo della politica: ne abbiamo tutti un grande bisogno.
In questo Consiglio ci sono sensibilità intelligenti e generosità per comprendere come il ruolo della politica sia stato da tante vicende svilito e vilipeso.
Allora, come hanno detto molto bene il Consigliere Gallarini, il collega Saitta e, in particolare, per prima, la collega Spagnolo e poi la collega Suino, questo ruolo della politica è un atto di coraggio e di fede nella democrazia parlamentare.
Come Assessore, ho assistito troppe volte a prestazioni deludenti di chi pensava di essere sottratto a qualsiasi fatica, a qualsiasi impegno, a qualsiasi sacrificio, perché veniva dalla cosiddetta "società civile"; pure il Sovrintendente del Regio, Balmas, secondo me, merita un rispetto particolare anche per quello che ha fatto come Assessore nella città di Torino.
Spesso si citano gli Stati Uniti; ricordo che in quello Stato, quando si esce dalla carriera politica, le grandi aziende private fanno a gara per assumere queste "potenzialità", perché quando qualcuno ha prestato bene il proprio servizio al pubblico ha un qualcosa in più rispetto a chi non lo ha fatto. E condivido pienamente chi ha detto queste cose.
Mi sembra dunque un rilancio, una sottolineatura del ruolo nobile della politica e anche di un po' di orgoglio.
Sono contento che in quest'aula, dall'estrema sinistra alla destra, si richiami il valore della politica rispetto ad altri poteri esterni.
Oggi c'è stata una sottolineatura di questo ruolo così importante.
Seconda considerazione: l'indicazione politica che è stata fatta dal Presidente Ghigo, da una persona che non viene direttamente dalla politica ma credo che in questa aula abbia appreso il valore della politica.
Mi sembra di particolare significato anche la provenienza della fonte che è stata condivisa - come ha detto il collega Montabone - da tutte le istituzioni. Si tratta quindi anche di un'indicazione di merito. Lo avete detto tutti, lo voglio solo ribadire.
Il Presidente Picchioni ha parlato di valenza "tecnica" (se non fosse un termine riduttivo) ma con un "T" maiuscola, in questo caso: direi tecnico-politica.
Siamo tutti certi che la persona scelta - l'ho detto in tutte le sedi e voglio ripeterlo qui, anche se può imbarazzare - ha tutti i requisiti compresa quella generosità che lo ha portato in passato, e quindi anche nel presente, a cimentarsi in grandi imprese: gli Stati Generali; i discorsi complessivi sulla Regione Piemonte; la Presidenza del Consiglio ed un incarico complicatissimo, da far tremare i polsi, come questo. Un incarico avuto per merito e tenendo conto del merito, fuori - è già stato detto, ma lo voglio ribadire - da qualsiasi contrattazione politica.
Nessuno, per essere espliciti, ha contattato preventivamente per trattare politicamente questa nomina, per avere vantaggi che non siano di interesse comune e di interesse collettivo; e in questo caso, penso che l'obiettivo sia stato raggiunto.
Ancora una considerazione. Questa è una scelta di fiducia per i Saloni e per il rilancio dei Saloni, quindi del ruolo culturale di questa città di questa Provincia e di questa Regione.
Voglio sottolineare con forza che quella dell'onorevole Picchioni è una scelta alta e quindi di rilancio.
Non abbiamo cercato, come magari è avvenuto in qualche altra situazione denunciata in questo Consiglio dalle opposizioni, soluzioni per "barcamenarci". Abbiamo fatto una scelta alta che non può che corrispondere alla volontà di un rilancio forte in questo settore.
Il collega Montabone, giustamente, ci chiedeva di essere a fianco del Presidente Picchioni; gli staremo a fianco totalmente, con assoluta lealtà e con assoluto spirito di servizio. Anche perché siamo convinti che quella logica di sistema prima richiamata dagli interventi (il turismo, il collegamento, il coordinamento) sia stata più di una volta egregiamente dimostrata dall'onorevole Picchioni, ed è quella logica a cui ci rifacciamo e che ci serve.
Un'ultima considerazione. Noi vogliamo procedere in questa logica, così come vogliamo procedere per il sistema delle Città Sabaude, per la Biennale dei giovani, per Luci d'artista, per il Parco antropologico e per tante altre iniziative.
A tal proposito, voglio dire una cosa; probabilmente sarò accusato di piaggeria, ma preferisco farlo, per chi mi conosce, per franchezza che non tenermi dentro qualcosa che sento, per quel ruolo che questo Consiglio ha saputo svolgere nelle sue parti più diverse.
L'altro giorno, ho sentito il Presidente Foco dire una cosa molto vera all'Università: ha rassicurato l'Università che, di fronte a qualunque proposta presentata dalla Giunta in Commissione cultura, c'è stato un grande sforzo della Commissione per migliorarla e non per interdirla, per renderla più praticabile e positiva.
Ebbene, siamo vicini alle elezioni, forse sono cose che non si devono dire, ma questo è un punto alto di questo Consiglio regionale. Quando alcune osservazioni ci appaiono noiose - mi riferisco alle osservazioni sullo Statuto, sollevate dal collega Chiezzi - ma hanno uno scopo razionale e migliorativo, bisogna saperle accogliere e dialogare.
La collega Suino richiamava questa logica che condivido e la metto a servizio di questa nomina. E' stato ricordato che si tratta di un settore complicatissimo, ma noi oggi abbiamo fatto una scelta di correttezza, di lealtà e di intelligenza incaricando l'on. Picchioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellingeri.



BELLINGERI Gianfranco

Signor Presidente e signori colleghi, il nostro Gruppo plaude a questa nomina. E' inutile che mi dilunghi sul perché di questa decisione del Presidente Ghigo. I contenuti e le caratteristiche personali, la vasta cultura, le capacità dimostrate nel gestire situazioni diverse, fanno sì che si pensi, in un modo abbastanza chiaro ed espressamente, a quella che sarà sicuramente una vicenda che può dare lustro alla città di Torino e quindi a questo Consiglio che ha designato il collega Rolando Picchioni.
Nel dire questo e quindi nel non ripetere tutti i complimenti che gli altri colleghi hanno rivolto e ci accomunano, vorrei fare una considerazione su altre frasi che si sono sentite in quest'aula; anche per mediare un po' tra quella che, secondo me, sembra essere stata un po' troppo innalzata in un modo schematico, la politica, la società civile, i ruoli. Sono convinto che sia stata una scelta giusta, una scelta politica che però da questo momento deve diventare strumento finalizzato all'aiuto di un'attività manageriale. E' un impegno che questa Regione, quindi questo Consiglio regionale, questa Giunta si è assunta nel sostenere un suo rappresentante in quelle che saranno le asperità che il Consigliere Picchioni dovrà affrontare nel portare avanti questo incarico.
Ho avuto l'opportunità, per vicende strane - perché è un uomo con tanti interessi - di frequentare Accornero. Ho vissuto il suo entusiasmo di partenza e anche la sua generosità nel portare avanti un'attività che doveva mettere i riflettori su Torino. Ricordo anche le sue delusioni quando, di ritorno dal Salone del Libro di Francoforte, piuttosto che in altre occasioni, mi evidenziò i problemi finanziari che aveva questa attività.
Colleghi, diamo tutto l'aiuto istituzionale a Rolando Picchioni ricordando però al collega Rolando che c'è il mercato, quindi le persone gli editori: l'aiuto istituzionale non basta. Tanti auguri, Rolando Picchioni.



PRESIDENTE

Consideriamo discusse, in quanto abbinate a questo dibattito l'interrogazione n. 1313, presentata dal Consigliere Rubatto l'interrogazione n. 1598, presentata dal Consigliere Ghiglia l'interrogazione n. 1639, presentata dai Consiglieri Saitta, Cavaliere Chiezzi ed altri; le interrogazioni n. 1856 e n. 2038 presentate dal Consigliere Ghiglia; l'interrogazione n. 2280 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moro e Simonetti.
Le interrogazioni del Consigliere Ghiglia riguardano il Salone del Libro, mentre le altre riguardano l'incarico affidato al Consigliere Rolando Picchioni.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Per le interrogazioni da me presentate, va bene la risposta scritta.



PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta da parte degli Assessori competenti alle seguenti interrogazioni: interrogazione n. 1598 del Consigliere Ghiglia interrogazione n. 1856 del Consigliere Ghiglia interrogazione n. 2038 del Consigliere Ghiglia.
Prima di chiudere i lavori della seduta, comunico che è convocata, con urgenza, la V Commissione alle ore 14.00, per un parere sui fondi per le aree protette. I funzionari mi dicono che il materiale è in distribuzione ai Consiglieri.
L'audizione di domani mattina, mercoledì 18 novembre, convocata alle ore 9.30, con il Sindaco di Castelmagno, è anticipata alle ore 9.00.
Audizione che riguarda l'VIII Commissione.
Per quanto riguarda l'ATR, inizieremo i lavori alle ore 14.30.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Intendo depositare un ordine del giorno sul caso del leader curdo Ocalan.



PRESIDENTE

Va bene. Dovremmo iscriverlo e poi discuterlo.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

E' stato depositato un ordine del giorno nel quale chiediamo una Commissione speciale per quanto riguarda il Comitato Torino 2006. Volevo avvisare tutti i colleghi dell'aula che è stato depositato questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.57)



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