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Dettaglio seduta n.301 del 10/11/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Casari e Farassino.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

b) Insediamento della Commissione speciale d'indagine conoscitiva su progetti Interreg


PRESIDENTE

Comunico che in data 5 novembre 1998 è stata insediata la Commissione speciale d'indagine conoscitiva su progetti Interreg, così istituita: Carla Spagnuolo - Presidente Roberto Salerno - Vicepresidente Componenti: Pierluigi Gallarini - Francesco Moro - Pier Luigi Rubatto - Marcello Vindigni.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Procedo personalmente, in assenza dei Consiglieri Segretari all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Presidente del Consiglio procede all'appello nominale)



PRESIDENTE

Constatata la mancanza del numero legale, essendo presenti in aula n.
23 Consiglieri anziché 29 (sono in congedo n. 3 Consiglieri), la seduta è sospesa, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 8.45 riprende alle ore 9.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
32 Consiglieri ed in congedo n. 3 Consiglieri.


Argomento: Contratti ed appalti

Interpellanza n. 1338 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea; interrogazione n. 2250 dei Consiglieri Saitta e Gatti; interrogazione n. 2264 del Consigliere Cavaliere; interpellanza n. 2278 dei Consiglieri Riba, Marengo e Suino inerenti a: "Appalto per servizi antincendi boschivi"


PRESIDENTE

Come è stato concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo procediamo con l'esame delle interrogazioni ed interpellanze, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Le prime, che hanno carattere d'urgenza, riguardano l'Assessore Vaglio e hanno come oggetto gli appalti per servizi antincendi boschivi.
Si tratta dell'interpellanza n. 1338 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, dell'interrogazione n. 2250 dei Consiglieri Saitta e Gatti dell'interrogazione n. 2264 del Consigliere Cavaliere e dell'interpellanza n. 2278 dei Consiglieri Riba, Marengo e Suino.



CAVALIERE Pasquale

Dato che manca il Consigliere Saitta, chiedo se è possibile posticipare l'esame di queste interrogazioni.



PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni, possiamo passarle in coda.



(Commenti dell'Assessore Vaglio)



CAVALIERE Pasquale

Visto che ci sono altri argomenti equipollenti, caro Assessore Vaglio potremmo rinviarlo in attesa che giunga il Consigliere Saitta. E' stato rinviato per quattro settimane!



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Io non ho rinviato proprio niente!



CAVALIERE Pasquale

Avevi paura di discutere!



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Io sono pronto da due settimane! Sei tu che hai altro da fare!



CAVALIERE Pasquale

No, no! Sei tu che vai in giro con gli elicotteri!



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Cafone!



PRESIDENTE

Vi prego, Consiglieri! Non cominciamo male questa giornata.
Ci sono delle interrogazioni da esaminare; c'è stata la disponibilità da parte della Giunta a rispondere. Se il Consigliere Gatti, che ha firmato l'interrogazione insieme al suo Capogruppo Saitta, conosce la materia possiamo continuare. Se invece c'è una richiesta pressante, discuteremo queste interrogazioni alla fine della giornata.
La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Signor Presidente, l'arrivo in aula del Consigliere Saitta è questione di cinque minuti. Io non sono in possesso della documentazione; la porterà il Capogruppo. Potremmo, nel frattempo, ascoltare la relazione dell'Assessore Vaglio; fra cinque minuti saremo pronti anche noi.



PRESIDENTE

Vi ricordo che le interpellanze possono essere illustrate. Pertanto, se i Consiglieri che hanno presentato le interpellanze, e precisamente i Consiglieri Chiezzi e Riba, desiderano illustrarle, ne hanno facoltà.



RIBA Lido

Noi preferiamo intervenire a seguito della risposta dell'Assessore Vaglio.



PRESIDENTE

D'accordo.
Ha pertanto la parola l'Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Le interrogazioni e le interpellanze in oggetto pongono i seguenti quesiti: Interrogazione n. 2250: 1) chi abbia avuto responsabilità nell'adottare procedure o comportamenti che hanno determinato vizi di legittimità tali da indurre all'annullamento dell'aggiudicazione provvisoria 2) se tali gravi vizi siano stati constatati preventivamente o successivamente alla diffida di una delle ditte escluse 3) perché la Regione Piemonte non abbia ancora proceduto all'indizione di una nuova gara d'appalto in considerazione anche che il TAR del Piemonte in data 4/2/1998, ha rigettato il ricorso presentato dalla Aigreen Elilario - Elilombardia per la sospensiva della determina dirigenziale sopra richiamata.
Interrogazione n. 2264: 1) se sono state accertate le responsabilità dell'adozione di un atto con vizi di legittimità tali da comportarne l'annullamento 2) perché la Regione Piemonte non abbia ancora proceduto all'indizione di una nuova gara d'appalto.
Interpellanza n. 2278: 1) se corrisponde a verità che le condizioni richieste per la partecipazione alla gara prevedevano anche non solo la totale ed effettiva disponibilità degli elicotteri, ma anche la piena proprietà, escludendo pertanto, dal conteggio addirittura mezzi posseduti in leasing 2) se le due ditte escluse avevano proposto offerte inferiori al raggruppamento aggiudicatario 3) se vi sia stata effettiva aggiudicazione dell'appalto 4) come mai e per quali motivi sia avvenuto l'annullamento della gara.
A seguito di negative esperienze realizzate in altre Regioni italiane ed evidenziate nelle periodiche riunioni presso il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, l'assetto del servizio antincendi boschivi della Regione Piemonte è strutturato in modo tale da evitare interessi economici da parte degli operatori professionali (CFS) e dei volontari AIB nelle attività di estinzione degli incendi e di successiva ricostituzione boschiva.
L'attività di estinzione degli incendi boschivi a mezzo elicotteri è l'unica nella quale vi sia un interesse economico diretto e consistente da parte di soggetti privati; un lavoro non svolto con efficienza si traduce in aumento delle ore volate e del relativo compenso (1.500.000 L./ora). Per questi motivi è assolutamente indispensabile che le ditte che svolgono il servizio siano: a) qualificate b) dotate di requisiti tecnici dimostrabili c) trasparenti nello svolgimento delle loro attività quantunque sistematicamente controllate dal CFS.
Per la predisposizione dell'appalto in questione in data 5/3/1996 è stato richiesto come consolidata tradizione l'intervento del CFS, con cui la Regione è legata da rapporti precisati in convenzione. Con nota del 3/6/1996 il CFS comunicava la propria non disponibilità alla redazione del nuovo capitolato d'appalto. Il 17/6/1996 il settore EMF richiedeva al CFS di nominare un proprio dirigente per collaborare alla stesura degli atti di gara. Il coordinamento regionale CFS comunicava il 25/6/1996 l'impossibilità di nomina per perdurante periodo di ferie del dirigente individuato. Solo il 6/6/1997 fu possibile nominare il coadiutore tecnico dott. Morolla.
Il settore EMF provvedeva quindi alla stesura del capitolato speciale d'appalto impostato per rispondere alle esigenze di impiego del mezzo aereo anche da parte di altri soggetti regionali (Protezione Civile - Servizio veterinario, ecc.), allora e tuttora totalmente privi di questo servizio.
La gara fu indetta il 24/2/1997.
Il precedente servizio elicotteri, di durata triennale (1994/1996) aveva scadenza il 21/10/1996. Questo servizio nel 1996 era prestato da due ditte su tre in quanto ad una di queste era stato rescisso il contratto per non rispetto degli obblighi.
Su indicazione del Settore Servizi Amministrativi, per motivi d'urgenza stante la scadenza, si procedeva ad un pubblico incanto anche se la procedura prevedeva notevole dettaglio nella qualificazione dei requisiti tecnici, essendo l'elemento economico assolutamente determinante nella scelta del vincitore. Per le specifiche tecniche del CSA il Settore Economia Montana e Foreste utilizzò i dati desunti dai capitolati di analoghe gare svolte positivamente in altre Regioni italiane (Toscana Veneto, Lombardia, Valle d'Aosta, ecc.).
Il capitolato speciale d'appalto conteneva il criterio della proprietà esclusiva del mezzo in quanto ritenuto significativo della capacità finanziaria ed economica delle ditte, come richiesto dall'art. 13 del DL 17/3/1995 e come richiama a sua volta l'art. 13 del DL 24/7/1992 n. 358 considerato che il valore medio di un elicottero idoneo al servizio AIB è circa 1,5 miliardi. Bisogna sottolineare che, ai sensi dell'art. 9, punto C 3, del capitolato, le ditte partecipanti all'appalto avevano tutte presentato, pena l'esclusione, una dichiarazione per la quale: "l'offerente accetta integralmente ed incondizionatamente tutte le condizioni, nessuna esclusa od eccettuata e senza riserva alcuna, del Capitolato Speciale d'Appalto...". Per segnalare all'Amministrazione incongruenze o errori eventuali ricorsi od osservazioni in merito alla proprietà del mezzo si riteneva sarebbero stati presentati prima della gara e non in seguito avendo i partecipanti sottoscritto la dichiarazione.
Solo nel corso della gara, verificando l'estrema eterogeneità nella qualità delle documentazioni presentate, si è constatato che tale indicazione anziché tutelare l'Amministrazione, aveva agito limitando ulteriormente la concorrenza (sto parlando del criterio di proprietà del mezzo).
Infatti, come riportato nella determinazione del Settore Affari Amministrativi n. 27 del 27/10/1997, le motivazioni che determinarono, in sede di autotutela dall'Amministrazione, la non aggiudicazione del servizio furono due, e precisamente: 1) incongruenza delle specifiche tecniche del CSA (motivi di legittimità) per un errore di trascrizione del capitolato, l'indicazione relativa alla potenza del motore (discriminante per l'accesso alla valutazione economica) è stata riportata in shp (shaft horse power) anziché in hp. Nel primo caso la potenza è espressa in cavalli all'albero motore, nel secondo caso si esprime la potenza totale o termodinamica. La conseguenza pratica di questo errore di trascrizione, se confermato, era la previsione di impiego nel servizio AIB di elicotteri più potenti del necessario e conseguentemente più costosi. Per ovviare a questo errore si è dovuto trasmettere, con nota Assessorato EMF n. 712 del 7/5/1997, comunicazione a tutte le ditte della presenza di tale errore di trascrizione, e cioè prima della presentazione delle offerte. Nonostante tale chiarimento, in sede di esame della documentazione si è rilevata una notevole confusione da parte delle Ditte nell'interpretazione del dato, che ha contribuito alla riduzione del numero di offerte valide 2) eccessiva onerosità dell'offerta economica presentata dall'associazione temporanea di imprese provvisoriamente aggiudicataria (motivi di opportunità). Infatti, a fronte di una spesa prevista di 800 ML/anno lordi l'unica offerta esaminata dell'associazione temporanea di imprese provvisoriamente aggiudicataria era circa pari a 1.250 ML/anno lordi.
Ritengo che un'esauriente risposta a tutte le domande poste dagli interroganti sia contenuta appunto nella determinazione del Settore Affari Amministrativi n. 27 del 27/10/1997.
In particolare, la determinazione in premessa cita che: con DGR n. 169-17008 del 24/2/1997 venne indetta gara mediante procedura aperta ex art. 6, comma primo, lettera a), del DL n. 157/95 e con il criterio di aggiudicazione di cui all'art. 23, comma primo, lettera a), del medesimo DL (prezzo più basso) per il servizio aereo a mezzo elicotteri per l'estinzione degli incendi boschivi ed altre attività di interesse pubblico regionale e, contemporaneamente, veniva adottato il bando di gara, il Capitolato Speciale d'Appalto (CSA) e si affidava al Settore Economia Montana e Foreste della Regione Piemonte, d'intesa con il Coordinamento Regionale del Corpo Forestale dello Stato, il compito di nominare un coadiutore tecnico del segretario verbalizzante per la valutazione dell'ammissibilità dei requisiti tecnici presentati in sede di offerta così come risulta dalle note del Settore Economia Montana e Foreste n.
2036 del 6/5/1997 e del Coordinamento Regionale del Corpo Forestale dello Stato n. 5152 pos. VI2/1 del 14/5/1997, venne nominato il dott. Renzo Morolla quale coadiutore tecnico del segretario verbalizzante per la valutazione dell'ammissibilità dei requisiti tecnici presentati in sede di offerta in base alla vigente normativa, il bando di gara venne pubblicato sui quotidiani la Repubblica, Il Sole 24 Ore, sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, sul foglio Annunzi Legali della Provincia di Torino, sull'Albo Pretorio del Comune di Torino e venne stabilita per il giorno 26/5/1997, alle ore 9, l'apertura dei plichi contenenti i documenti da esaminare ai fini dell'ammissione o meno delle ditte a presentare offerta per l'appalto in questione vista la nota Servizio Affari Amministrativi n. 2304 del 22/4/1997 trasmessa a tutte le ditte che avevano richiesto alla Regione Piemonte la trasmissione del bando di gara e del CSA, con la quale si comunicavano precisazioni in merito al bando di gara vista la nota Assessorato Economia Montana e Foreste della Regione Piemonte, prot. n. 712 del 7/5/1997, inviata al Servizio Affari Amministrativi e a tutte le ditte che avevano richiesto alla Regione Piemonte la trasmissione del bando di gara e del CSA, con la quale si comunicavano errori di trascrizione all'interno del CSA entro i termini stabiliti dell'avviso (ore 12 del 23/4/1997) sono pervenuti i plichi di n. 5 ditte: 1) Elicuneo S.c.r.l. di Castiglione Tinella (CN) 2) Eliossola S.r.l. di Crevoladossola (VB) 3) Eli-Fly S.r.l. di Esine (BS) 4) ATI: Heliwest S.r.l. di Isola D'Asti (AT) - Icarus S.c.r.l. di Villa San Giovanni (RC) 5) ATI: Airgreen di Robassomero (TO) - Elilario S.p.A. di Colico (LC) Elilombardia S.p.A. di Clusone (BG) come risulta dal Verbale di gara Reg. n. 22/97, allegato al presente atto per farne parte integrante e sostanziale, il giorno 26/5/1997 si è proceduto alla disamina dei documenti amministrativi con i seguenti risultati: 1) esclusione della ditta Elicuneo S.r.l.
2) ammissione della ditta Eliossola S.r.l., di cui si prende atto che concorre per il lotto Nord in associazione temporanea di impresa con la ditta Star Work S.a.s. di Predosa (AL) 3) ammissione della ditta Eli Fly S.r.l. di Esine (BS), di cui si prende atto che concorre per il lotto Nord 4) ammissione della ditta ATI Heliwest - Icarus, di cui si prende atto che concorre per il lotto Sud 5) ammissione della ditta ATI Airgreen - Elilario - Elilombardia, di cui si prende atto che concorre per tutti e tre i lotti: nord - centro - sud dal suesposto verbale Reg. n. 22/97 si evince, inoltre, che, nella medesima seduta di gara, si è proceduto anche all'apertura dei plichi contenenti la documentazione tecnica delle ditte ammesse, si è effettuato un primo esame della documentazione tecnica e, alle ore 17, vista l'ora e la complessità dell'attività istruttoria ancora da compiere, il Presidente di gara dava mandato al coadiutore tecnico del segretario verbalizzante ed al Settore Economia Montana e Foreste della Regione Piemonte di svolgere l'intera istruttoria relativa alla verifica dell'effettivo possesso dei requisiti tecnici minimi di ammissione alla gara e dichiarava sciolta la seduta preso atto del contenuto del Verbale Tecnico di Constatazione - redatto in data 11/8/1997 presso gli Uffici del Coordinamento Regionale del Corpo Forestale dello Stato di Torino, dal coadiutore tecnico del segretario verbalizzante e da funzionario incaricato del Settore Economia Montana e Foreste della Regione Piemonte - relativo all'intera istruttoria tecnica finalizzata alla verifica dell'effettivo possesso dei requisiti tecnici minimi di ammissione alla gara delle ditte partecipanti ed indispensabili per garantire lo svolgimento del servizio in questione il quale viene allegato al presente atto per farne parte integrante e sostanziale, da cui risulta che l'intera istruttoria relativa alla verifica dei requisiti tecnici minimi di ammissione alla gara si è conclusa con la proposta al Presidente di gara di quanto segue: ATI Eliossola - Star Work Sky non ammissione per i seguenti motivi: 1) un solo elicottero di piena proprietà, desunto dal solo atto di compravendita, ma non ancora trascritto sul Certificato di Immatricolazione (cfr. CSA art. 2, punto 6.1.1) 2) un solo elicottero marche I-SERY, non presente in sede di offerta agli atti di gara, risulta autorizzato all'impegno del serbatoio ventrale (cfr.
CSA, art. 10, punto 1.7.1).
Eli-Fly non ammissione per i seguenti motivi: 1) risulta mancante il Certificato di immatricolazione dell'elicottero offerto in sede di gara marche I-DJNO e che pertanto non è possibile desumere il requisito della proprietà di cui al CSA, art. 2, punto 6.1.1 2) presenta il Certificato di Immatricolazione di un elicottero offerto identificato con marche I-SOCO sconosciuto in sede di gara 3) risulta presente un Modello 154 con data non leggibile e gli aeromobili I-SOCO e I-VIOL non risultano essere autorizzati per serbatoio di cui all'art. 10, punto 1.7.1, del CSA 4) dalla nota datata 5/8/1997 della ditta Eli-Fly presente nella documentazione risulta solo una richiesta di autorizzazione per l'installazione di: galleggianti di emergenza e pattini da neve (cfr. CSA art. 10, punti 1.7.2. e 1.7.4) 5) non risulta presentato Modello 154 dell'elicottero I-DJNO e che pertanto non risulta possibile desumere alcuni requisiti di cui all'art. 10 del CSA (serbatoio ventrale, verricello di soccorso, ecc.).
ATI Heliwest - Icarus non ammissione per i seguenti motivi: 1) in riferimento alla nota n. 7340 del 15/7/1997 del Corpo Forestale dello Stato - Coordinamento Regionale di Torino, per quanto riguarda la potenza termodinamica del motore a livello del mare, gli aeromobili offerti (I NDIO, I-BLUX, I-LASD, I-LASP) non possiedono i requisiti di potenza richiesti dal CSA, art. 2, punto 6.1.1 2) risulta mancante il Certificato di Immatricolazione dell'elicottero offerto I-MAEL, l'assenza del quale non consente la verifica del requisito di cui al CSA, art. 2, punto 6.1.1 3) risulta mancante il Modello 154 per l'elicottero offerto I-MAEL, per il quale non è possibile verificare i requisiti di cui al CSA, art. 10 4) risulta mancante per tutti gli aeromobili offerti (I-NDIO, I-BLUX, I LASP) l'autorizzazione per l'impegno del serbatoio ventrale (CSA, art. 10 punto 1.7.1).



ATI Airgreen, Elilario, Elilombardia

ammissione in quanto sono stati inviati tutti i documenti richiesti con nota n. 1071/97 SP, datata 21/7/1997, del Presidente di gara, i quali documenti permettono la verifica di conformità per quanto riguarda i requisiti di cui al CSA, art. 2, punto 6.1.1., e art. 10, punto 1.7.1.
Viste le risultanze del verbale di gara reg. n. 35/97 del 13/8/1997, la cui copia viene allegata al presente atto per farne parte integrante e sostanziale, da cui si evince che il Presidente di gara ha ammesso all'apertura delle offerte economiche l'ATI Airgreen S.r.l. - Elilario S.p.A. - Elilombardia S.p.A. e ha escluso - per le motivazioni esposte nel suddetto verbale tecnico di constatazione dell'11/8/1997 e in quanto ritenute non in grado di garantire, per quanto riguarda la capacità tecnica complessiva, un servizio qualitativamente e quantitativamente adeguato alle esigenze dell'Amministrazione appaltante - le seguenti ditte: 1) ATI Eliossola S.r.l. - Star Work Sky S.a.s.
2) Ely-Fly S.p.A.
3) ATI Heliwest S.r.l. - Icarus S.c.r.l.
rilevato che dal verbale di gara n. 35/97 del 13/8/1997, allegato al presente atto per farne parte integrante e sostanziale, risulta che l'ATI Airgreen S.r.l. - Elilario S.p.A. - Elilombardia S.p.A. corrente in Robassomero (TO), Via Fiano n. 63/1, è stata dichiarata provvisoriamente aggiudicataria dell'appalto avendo prodotto un'offerta economica la quale in base all'applicazione ad essa delle modalità del calcolo di aggiudicazione del servizio previsto a tale scopo dall'art. 2, punto 5) del CSA, determinerebbe, per l'espletamento del servizio in questione, il seguente costo complessivo presunto annuale: lotto Nord: L. 490.693.000 (175.548.000 + 73.145.000 + 242.000.000) oltre IVA lotto Centro: L. 245.190.000 (105.600.000 + 44.000.000 + 95.590.000) oltre IVA lotto Sud: L. 332.822.000 (81.192.000 + 33.830.000 + 217.800.000) oltre IVA per un totale complessivo annuale presunto di L. 1.068.705.000 oltre IVA e così per un importo complessivo presunto, nel quinquennio previsto di espletamento del servizio in questione, di L. 5.343.525.000 oltre IVA preso atto che dal verbale n. 35/97 del 13/8/1997 si evince, infine, che il Presidente di gara ha ordinato agli uffici regionali competenti di verificare, prima di procedere all'aggiudicazione definitiva del servizio in oggetto, l'esattezza dei calcoli matematici, la regolarità e l'eventuale congruità dell'offerta economica provvisoriamente aggiudicataria vista la nota dell'Assessorato al Coordinamento delle Politiche per la Montagna e le Foreste della Regione Piemonte, prot. n. 1507/SP COM 5B 97DOC del 15/10/1997, pervenuta al Settore Affari Amministrativi in data 17/10/1997, allegata al presente atto per farne parte integrante e sostanziale, con la quale a seguito di ulteriori approfondimenti istruttori, si dispone, in sede di autotutela, di non procedere all'aggiudicazione dell'appalto in oggetto per le ragioni ampiamente rappresentate nella nota predetta e che si possono sintetizzare nell'incongruenza delle specifiche tecniche del CSA (motivi di legittimità) e nell'eccessiva onerosità dell'offerta economica (motivi di opportunità) ritenuto, pertanto, necessario ed opportuno alla luce di tali presupposti non essendosi ancora pervenuti all'aggiudicazione definitiva, alla stipulazione del contratto e alla conseguente presenza di diritti consolidati in capo a terzi nei confronti dell'Amministrazione Regionale di procedere, nell'ambito del principio di autotutela ed in conformità a consolidata giurisprudenza amministrativa, all'annullamento dell'intero procedimento concorsuale in oggetto e di tutti gli atti ad esso connessi sia antecedenti che susseguenti, atteso i vizi di legittimità che hanno inficiato la regolarità della procedura della gara d'appalto, e che si sono, nel caso di specie, sostanziati: a) nella violazione di norme di azione che disciplinano il comportamento dell'Amministrazione aggiudicatrice nel Settore degli appalti pubblici (esclusiva proprietà degli elicotteri anziché mera disponibilità) e che non possono essere disattese pena la lesione di interessi legittimi dei concorrenti partecipanti alla gara d'appalto b) nell'incongruità ed inesattezza delle specifiche tecniche degli elicotteri richieste dal CSA c) nella conseguente violazione dei principi di "effettività della concorrenza" e della par condicio che, secondo dottrina affermata e giurisprudenza consolidata, sono posti a presidio della regolarità e legalità delle procedure degli appalti pubblici comunitari rilevato altresì che i succitati vizi di legittimità, oltre ad invalidare la procedura concorsuale in oggetto, hanno concorso a determinare un'offerta economica eccessivamente onerosa, inidonea, per ragioni di opportunità e convenienza, ai sensi all'art. 113 del RD n. 827/24, a garantire la prestazione del servizio in argomento in maniera conveniente per l'Amministrazione regionale ed aderente al pubblico interesse concludeva il dirigente determinando: 1) di procedere, per i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche indicate in narrativa, nell'ambito del principio di autotutela ed in conformità a consolidata giurisprudenza amministrativa, all'annullamento dell'intero procedimento concorsuale in oggetto e di tutti gli atti ad esso connessi, sia antecedenti che susseguenti, atteso i vizi di legittimità che hanno inficiato la regolarità della procedura della gara d'appalto, e che si sono, nel caso di specie, sostanziati: - nella violazione di norme di azione che disciplinano il comportamento dell'Amministrazione aggiudicatrice nel Settore degli appalti pubblici (esclusiva proprietà degli elicotteri anziché mera disponibilità, come espressamente previsto dalla normativa comunitaria vigente in materia) e che non possono pertanto essere disattese, pena la lesione di interessi legittimi dei concorrenti partecipanti alla gara d'appalto nell'incongruità ed inesattezza delle specifiche tecniche degli elicotteri richieste dal CSA nella conseguente violazione dei principi di "effettività della concorrenza" e della par condicio che sono posti a presidio della regolarità e legalità delle procedure degli appalti pubblici comunitari 2) di rilevare che tale succitato annullamento trova altresì necessario ed opportuno fondamento nel fatto che i predetti vizi di legittimità hanno concorso comunque a determinare un'offerta economica eccessivamente onerosa, e pertanto inidonea - per ragioni di opportunità e convenienza ex art. 113 RD n. 827/24 - a garantire la prestazione del servizio in maniera conveniente per l'Amministrazione regionale ed aderente al pubblico interesse 3) di demandare a nuova futura gara d'appalto l'affidamento del servizio in argomento secondo criteri e modalità disposte in conformità con la circolare del Presidente della Giunta regionale, prot. n. 7764 del 17/10/1997 4) di procedere alla comunicazione ex art. 27, comma secondo, DL n. 157/95 all'Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità Europee secondo lo schema allegato alla presente determinazione per farne parte integrante e sostanziale 5) di dare mandato ai competenti uffici amministrativi regionali di porre in essere i relativi e conseguenti provvedimenti di competenza.
Quindi dall'enumerazione degli atti e dalla datazione degli atti stessi è di tutta evidenza come la diffida presentata dalla ditta Heliwest non sia stata presa in alcuna considerazione tra le ragioni che hanno determinato la decisione di non aggiudicazione definitiva della gara.
E' ancora di tutta evidenza di come non si sia potuta verificare la congruità o meno delle offerte presentate da altre ditte e quindi non si è proceduto all'apertura dei plichi contenenti le offerte di altre ditte, in quanto le altre ditte non erano state considerate idonee.
L'offerta dell'ATI provvisoriamente aggiudicataria non poteva comunque essere accettata in quanto, come già detto, eccessivamente onerosa.
In ultimo, per rispondere ad una delle domande degli interroganti, vorrei chiarire i motivi del ritardo nella pubblicazione della nuova gara d'appalto.
L'ATI provvisoriamente aggiudicataria presentò al TAR del Piemonte un'istanza cautelare di sospensiva, rigettata dalla II Sezione del TAR con sentenza del 4/2/1998.
Il Settore Antincendi Boschivi provvide allora alla nuova elaborazione di un Capitolato Speciale d'Appalto, che fu trasmesso entro il giugno 1998 al Settore Attività Negoziali e Contrattuali.
Il 27/8/1998 le ultime integrazioni, comprensive del parere del CFS, furono trasmesse al settore Attività Negoziali e Contrattuali, che predisponeva bando e lettera d'invito per la nuova gara.
La determinazione di indizione della nuova gara è stata fatta in data 22/10/1998 e la pubblicazione sui quotidiani risale al 24/10/1998.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, l'Assessore Vaglio ha dato una risposta puntuale e precisa, molto dettagliata. Penso, però, che durante questa esposizione le questioni sostanziali che abbiamo posto si siano perse nella marea delle informazioni che, giustamente, l'Assessore ha voluto dare.
Riprendo alcune risposte che considero insufficienti. Innanzitutto, la questione sollevata non è irrilevante e chiama in causa il ruolo del Presidente della Giunta regionale, che è anche un ruolo di vigilanza sugli Assessori. E', dunque, importante capire cosa il Presidente ha fatto dopo aver conosciuto i termini delle questioni poste nell'interrogazione.
Il problema è semplice: nel 1992, per il periodo 1992/1996, la Regione Piemonte ha appaltato il servizio aereo a mezzo elicotteri per estinzione degli incendi boschivi.
La Giunta regionale, anziché attrezzarsi in tempo per l'indizione della gara d'appalto successiva, con grande tranquillità ha indetto la gara d'appalto soltanto nel 1997, quindi dopo la scadenza.
Questo fatto è di sua responsabilità: per quale motivo l'Assessore regionale ha lasciato scadere il periodo del precedente appalto e ha avviato la procedura di quello successivo in ritardo? E' normale pensare che questa procedura abbia favorito la ditta che svolgeva quel servizio. Infatti, la Giunta regionale ha concesso una prima proroga nel 1996, una seconda proroga nel 1997 e adesso - suppongo - siamo in regime di proroga o comunque ce ne sarà un'altra, perché la gara d'appalto deve ancora avere luogo. E' stata indetta, ma se i tempi sono quelli che normalmente la Regione utilizza per espletare una gara d'appalto, passeranno ancora quattro o cinque mesi.
Una distrazione, una leggerezza, una non diligenza da parte della Giunta regionale, da parte del suo Assessore - Presidente della Giunta - ha creato una situazione di proroghe e non alle stesse condizioni, come normalmente avviene nelle Pubbliche Amministrazioni. Certo, si pu ricorrere alla proroga, è una procedura ammessa, ma è una procedura ammessa in condizioni eccezionali, ad esempio laddove la gara d'appalto è in corso e non dove - come in questo caso - non lo è ancora. In questo caso, non era stato pubblicato neppure l'avviso ed è stata concessa la proroga. Essa inoltre, è stata fatta solo apparentemente alle condizioni iniziali, ma in realtà con la revisione prezzi dovuta all'aumento del costo della manodopera. Quindi, le condizioni non erano le stesse.
Viene normale pensare che probabilmente l'impresa che svolgeva il servizio ha riscontrato qualche vantaggio rispetto ad altri concorrenti.
Quindi, negligenza da parte dell'Assessorato nel non svolgere la gara in tempo. Questo è il primo rilievo.
Per quanto riguarda la gara indetta soltanto nel 1997 da parte della Giunta regionale, Assessore, la gara è stata aggiudicata provvisoriamente da parte della Commissione di cui lei era Presidente; io, poi, per la verità, non so come mai - ma questa è una mia negligenza - fosse l'Assessore a presiedere la gara. In ogni caso, la Commissione da lei presieduta ha dato l'aggiudicazione provvisoria per un importo di 5 miliardi e 343 milioni, rispetto ai 3 miliardi e 361 milioni iniziali. La gara si concluse, dunque, con un'aggiudicazione provvisoria. Certo, c'erano tutti i rilievi di cui lei ha parlato: la non ammissione, ecc., il capitolato, tutte questioni che abbiamo letto con attenzione e sentito oggi. In ogni caso, lei ha fatto un'aggiudicazione provvisoria.
Solo successivamente e non immediatamente il giorno dopo o contemporaneamente all'aggiudicazione provvisoria, lei ha esposto alcuni rilievi al dirigente, dicendo che era meglio non procedere all'aggiudicazione perché l'importo era eccessivo. Nel frattempo, c'è stata la diffida extragiudiziale da parte di una ditta concorrente; lei dice che non se ne è tenuto conto, io suppongo - ma questa è una mia valutazione che questo fatto abbia avuto una certa influenza, perché la ditta esclusa ha diffidato la Regione, sostenendo che la ditta che ha ricevuto l'aggiudicazione provvisoria non aveva presentato tutta la documentazione necessaria. Di questo, se ne è tenuto conto o non se ne è tenuto conto; in ogni caso è un dato presente. Resta il fatto che l'Assessore è intervenuto soltanto successivamente alla diffida extragiudiziale, avanzata dalla ditta esclusa.
Il problema vero, dal punto di vista della procedura indotta, è che il dirigente non si è limitato a valutare, nella determinazione, la lettera dell'Assessore, dove dice di non procedere perché l'importo è maggiore e per altre questioni. La determina del dirigente è una determina precisa e puntuale che solleva delle responsabilità da parte di qualcuno, non so se l'Assessore o gli uffici. L'offerta presentata dalla ditta alla quale è stata fatta l'aggiudicazione provvisoria è solo uno degli elementi, non è l'elemento principale; per la verità, viene indicato nel quarto punto. La determina, invece, solleva questioni che, per un pubblico amministratore sono di grandissima gravità e credo che in questo caso sia mancata la vigilanza del Presidente della Giunta nei confronti dell'Assessore e della struttura che ha seguito tutta la procedura.
Infatti, il dirigente, dopo aver richiamato tutti gli atti, compresa la lettera, dice: "Determina di procedere per i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche indicate in narrativa, nell'ambito del principio dell'autotutela, all'annullamento dell'intero procedimento congressuale attesi i vizi di illegittimità che hanno inficiato la regolarità della procedura della gara d'appalto".
Non è stata rispettata la legge ed hanno inficiato la gara, e questo è arrivato soltanto dopo, perché non è stato rilevato durante la procedura.
La questione economica non è un vizio di illegittimità, è un problema di opportunità, è altra cosa. Il vizio di illegittimità non è stato rilevato da parte sua, Assessore. Quindi, la procedura è stata illegittima.
Mi chiedo, allora: nel principio di tutela dell'Amministrazione, cosa fa un Presidente della Giunta quando constata che una determina rileva una procedura illegittima? Presidente, è intervenuto nei confronti dell'Assessore? E' intervenuto nei confronti dei funzionari? Se non è intervenuto, si tratta di un'omissione, sicuramente da parte dell'Assessore, ma l'Assessore è l'elemento che doveva essere vigilato in quanto responsabile, quindi da parte del Presidente.
Il dirigente, poi, implica alcuni punti di grande precisione: sono parole scolpite nella pietra. Dice che è avvenuta, in modo particolare "violazione di norme di azione che disciplinano il comportamento dell'Amministrazione aggiudicatrice nel settore dei lavori pubblici".
Sostanzialmente, quindi, dice (poi può essere fatta la lettura precisa) che non è stato garantito il principio della par condicio negli appalti. Tutto ciò è molto grave. In passato, quando non è stato garantito il principio della par condicio molti amministratori hanno visitato le patrie galere! Qui è scritto così: "non è stato garantito il principio par condicio"! Molti amministratori hanno visitato le patrie galere anche se c'era soltanto la volontà di appaltare il servizio. Qui addirittura c'era un'aggiudicazione provvisoria e non è stato garantito il principio della par condicio Accadeva così, vero, collega Majorino? Lo dico perché lei è un giurista.



MAJORINO Gaetano

Non posso esprimere pareri...



SAITTA Antonino

Nella violazione - dice il dirigente - "è stato violato il principio di effettività della concorrenza e della par condicio che sono posti a presidio della regolarità e della legalità delle procedure degli appalti pubblici comunitari". Questa è una sentenza, non è soltanto una determina! Se fosse una sentenza avrebbe anche la pena, ma qui contiene soltanto il rilievo dell'atto illegittimo. Queste sono parole pesanti! La sua risposta è insufficiente, Assessore, e speriamo che il Presidente non commetta - però credo che l'abbia commesso - oggi degli atti di omissione di vigilanza, perché se oggi non ci venisse dimostrato che il Presidente e l'Assessore non hanno assunto iniziative per garantire la tutela dei pubblici appalti, io credo che il Presidente sarebbe fortemente responsabile e sarebbe utile, per tutelarsi, prendere questo plico e mandarlo alla Magistratura. Lo deve mandare, Presidente! Probabilmente avrà anche lei delle responsabilità, ma credo che sia la migliore autotutela perché l'autotutela non può essere esercitata laddove si è fatta soltanto l'aggiudicazione provvisoria e poi non si aggiudica. Questo va bene per l'amministrazione, ma per gli amministratori la responsabilità resta, in quanto sostanzialmente gli amministratori non hanno garantito la concorrenzialità.
Ultima considerazione rispetto alle risposte pervenute. Assessore siamo anche in ritardo nel nuovo appalto. Capisco - perché rientra nei comportamenti di una certa consuetudine - che laddove c'è una gara d'appalto e questa sia impugnata - in ogni caso impugnata la determinazione del dirigente che l'annulla - buonsenso vuole che fin quando non si esprime il TAR, non si indìca la gara d'appalto, perché può essere impugnata e quindi sarebbe inutile. E buonsenso vuole, per non ricorrere a nuove proroghe, che nel frattempo si prepari tutto per indire la gara d'appalto.
Non si sta con le mani in mano: si prepara tutto per indire la gara d'appalto. Si può anche indire la gara d'appalto. Se si ha la convinzione che la procedura è illegittima, come è stata ritenuta, la gara d'appalto si poteva indire. Ma buonsenso poteva anche suggerire di attendere. Però, il giorno dopo della sentenza del TAR, dove non si accetta la sospensione da parte della ditta che ha avuto l'aggiudicazione provvisoria, doveva essere pubblicata. Doveva essere pubblicata il giorno dopo della sentenza del TAR! Doveva essere pubblicata...



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

E' stata pubblicata a febbraio.



SAITTA Antonino

Ormai siamo nel mese di novembre. Nove mesi dopo sono tanti e nel frattempo continua ad operare sempre la stessa ditta che è quella che ha avuto l'aggiudicazione provvisoria. Non voglio fare degli abbinamenti - non compete a me, forse compete all'autorità giudiziaria, se lo riterrà opportuno - ma la ditta che ha avuto l'appalto è la stessa che ha la proroga! Stiamo parlando di miliardi e pertanto qualche nesso si pu stabilire, qualche supposizione, qualche malignità perlomeno: è la stessa ditta! Io non l'ho detto ai colleghi all'inizio, ma la ditta che ha avuto l'aggiudicazione provvisoria è la stessa che gode delle proroghe dal 1996.
Quindi, è già da due anni in regime di proroga. Anche in questo caso c'è stata negligenza e ci sono delle responsabilità, perché si è garantita la ditta che ha avuto la proroga di un'altra proroga, perlomeno per sette mesi, poi alla fine sarà un anno, perché per poter svolgere l'appalto occorrono ancora dei mesi.
Quindi, credo che sotto questo aspetto ci sia una responsabilità ancora più grave di quella precedente: prima non è stata garantita la par condicio, ma qui non è stato garantito niente: si "favorisce" la proroga per una negligenza da parte degli uffici! Questa è l'altra considerazione che volevo aggiungere rispetto alle risposte.
Concludo l'intervento dicendo che le risposte dell'Assessore non le trovo assolutamente convincenti; le questioni che abbiamo sottoposto continuano a restare tutte valide e ci attendiamo di conoscere, dopo aver sentito l'Assessore che ha letto con puntualità i verbali, che cosa intende fare il Presidente della Giunta: perché non ha vigilato sulla procedura e perché non ha richiamato il suo Assessore quando si è reso conto che ha proceduto ad un'altra proroga senza aver indetto la gara? Qual è il motivo di questi ritardi? Lo dica, Presidente. Se ci illumina, noi ritiriamo tutte le nostre osservazioni e non la inviteremo a rivolgersi alla Magistratura.
Se questo non dovesse avvenire, credo sia anche una sua necessità rivolgersi all'autorità giudiziaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

L'intervento del collega Saitta è stato molto più chiaro, e quindi utile per questo dibattito, che non la relazione dell'Assessore che non ha risposto ai nodi principali che sono stati sollevati e che sono imposti alla nostra riflessione da questa vicenda di portata tutt'altro che marginale.
Sottoscrivendo per intero l'intervento del collega Saitta e quindi facendo mie tutte le sue considerazioni, vorrei aggiungere alcune riflessioni, Presidente Ghigo, in modo che lei - destinatario della nostra interpellanza insieme all'Assessore - possa essere esauriente in merito alla vicenda.
La Giunta indìce una gara d'appalto in modo tale che alla stessa pu partecipare soltanto quel raggruppamento di imprese. Ed è così, perché le condizioni di cui dispongono le società che gestiscono mezzi elicotteristici sono tali da essere note a tutti, perché ci sono i pubblici registri, sicuramente noti all'appaltatore che, in questo caso, è la Regione.
Io vorrei capire se è indispensabile escludere dalla gara d'appalto, o dalla considerazione ai fini della disponibilità del mezzo, quei mezzi in possesso delle società, acquistati tramite leasing, perché voi avevate richiesto - così risulta a tutti - che ci fosse la piena proprietà. Ma voi sapete che acquistare con la piena proprietà è un'operazione che è consentita soltanto ad alcune società che alla fine si riducevano ad una in termini ancora di raggruppamento di impresa. Se è così, le altre ditte sono escluse a priori. Potevate evitare di fare l'apertura delle buste perché sapete benissimo quali sono le ditte che dispongono di elicotteri se li hanno in proprietà, se li hanno in leasing, se li hanno con il ventre sopra o con il ventre sotto, se caricano con il verricello o se caricano con un sistema di atterraggio diverso.
Avendo anch'io dato un'occhiata a questo tipo di cose quando cominciavamo ad occuparcene persino dall'altra legislatura, posso sicuramente riferire che l'esistenza di condizioni quali quelle della piena disponibilità del mezzo, laddove non si consideri per piena disponibilità del mezzo anche la disponibilità in leasing, porta automaticamente ad escludere tutti.
Quindi, Assessore Vaglio, è inutile fare l'appalto, avendo messo una condizione che li esclude tutti: questo si sa in partenza.
La ditta aggiudicataria con il sistema del raggruppamento di impresa si sentiva talmente aitante da aver presentato una proposta in aumento del 70 del prezzo di base. Giusto o non giusto?



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Del 50%.



RIBA Lido

E' singolare che in un sistema di appalti ci sia un raggruppamento che essendo interessato al lavoro, presenti una proposta maggiorata del 70 rispetto alla base d'asta; più o meno: io mi occupo della parte che ha grande rilevanza politica, la parte tecnica spero che ci venga spiegata esaurientemente dagli uffici e dall'Assessore.
Questa è la riprova. Io posso proporre un prezzo significativo, perch verosimilmente sono al corrente che lì ci sono delle condizioni di cui i miei concorrenti non dispongono.
E in questo caso, altro che eliminato il principio della concorrenza la tutela; la pluralità; le cose di cui parlava il Consigliere Saitta! E' così, ed è talmente così che, alla fine, la Presidenza della gara d'appalto, che credo fosse dello stesso Assessore Vaglio... Lei sa quanto me, e quanto tutti, quali sono le società che hanno gli elicotteri in leasing o meno; lo sa, perché sono delle questioni che con la normale diligenza del buon padre di famiglia - è così, Majorino? Ti chiedo un conforto giuridico - ma anche del normale Assessore, si potevano sapere, si poteva sapere quali erano le società che avevano o non avevano le macchine richieste.
Quindi noi avevamo la Presidenza della gara che, aperte le buste aggiudica - invito anche il Presidente del Consiglio a prendere in considerazione le ragioni della nostra preoccupazione.
Noi facciamo una gara - legittima, non lo so - che è formulata in maniera tale che i soggetti che possono concorrere (fra quelli noti conosciuti nel Piemonte e in Italia) sono praticamente ridotti ad un raggruppamento di imprese.
Gli altri non dispongono, non della condizione di avere gli elicotteri ma di avere gli elicotteri in proprietà, perché li hanno in leasing.
Mi risulta - mi sono informato - che tutte le macchine, anche gli aerei, sono acquistati in leasing! In pratica, si è negata la possibilità di applicare una delle clausole ricorrenti e tra le più utilizzate nel sistema commerciale, nel sistema delle imprese.
Tutto ciò con disinvoltura, perché probabilmente tutta la questione aveva una sua coerenza e continuità.
La gara viene provvisoriamente aggiudicata a 5 miliardi e 130 milioni quando la base d'asta era di 3 miliardi e qualcosa.
Ritengo, ma credo che lo si possa in ogni caso verificare, che tra le ditte escluse almeno qualcuna si sarebbe attenuta ai prezzi del capitolato d'appalto, o magari anche a prezzi inferiori.
Da questo punto di vista, mi pare che l'interesse della Regione sia stato rappresentato in modo assolutamente poco chiaro.
Mi pare anche che le aspettative degli imprenditori, che operano in questo settore costosissimo e dove praticamente i clienti sono soltanto gli Enti pubblici, siano state trattate in un modo che non poteva essere accettato, tant'è che c'è stato l'esposto (mi pare) alla Procura della Repubblica.
Quello, però, è un percorso che interessa alla Procura della Repubblica. A me interessa - e sottolineo quanto ha già detto il collega Capogruppo dei Popolari - sapere perché noi ci siamo indotti in questa procedura, che poi ha portato ulteriormente alla proroga dell'assegnazione a quella ditta che sarebbe stata comunque l'unica assegnataria.
Si tratta di una proroga che va avanti dal 1995 o 1996: praticamente nel corso della legislatura, il servizio si svolge senza interruzione, in soluzione di continuità a favore della stessa ditta.
Mi risulta che sia stata proposta una nuova gara e che, in questa nuova gara, ci siano le condizioni che porteranno ancora una volta la possibilità di concorso per le sole ditte proprietarie, escludendo quelle che hanno le macchine in leasing.
Questo è quello che si dice, ma essendoci un precedente che autorizza ad essere assolutamente preoccupati, è bene che noi ne veniamo informati contestualmente a questo tipo di discussione.
A me non risulta, per quanto le mie ricerche abbiano cercato di essere congrue, che si possano legittimamente escludere quelle ditte che hanno il pieno possesso di un mezzo, ancorché acquisito in leasing; se non altro perché in questo modo, praticamente, perpetueremmo una situazione, e dal punto di vista politico sarebbe inaccettabile, di riserva dell'attribuzione dell'incarico alle sole ditte che hanno già realizzato questa competizione.
Trattandosi di una sola ditta, impediremmo alle altre di poter accedere a questo tipo di appalto ed anche che si crei un regime di pluralità di concorrenti ai fini dello svolgimento di una gara di appalto perfettamente caratterizzata dalle condizioni della piena concorrenza, dell'apertura alla partecipazione e della possibilità di fare un'assegnazione che, in fin dei conti, riporti il prezzo di questo servizio a quei 3 miliardi, che sono quelli valutati in linea di massima congrui, ed escludendo la possibilità di arrivare ai 4/5 miliardi a favore di ditte che possono utilizzare una riserva di spazio attraverso un meccanismo di appalti che le ha rese le uniche concorrenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Per economia di tempo, condividendo le cose dette dai colleghi Saitta e Riba, non le riprendo. Aggiungo solo una richiesta, soprattutto al Presidente Ghigo.
Lei ha sentito rilievi obiettivamente di una certa gravità preoccupanti; la Regione Piemonte, attraverso il lavoro di un Assessore, di un Assessorato che lei sovrintende, avrebbe confezionato un capitolato d'appalto su misura di una delle ditte concorrenti (è questo poi, in sintesi, l'insieme degli addebiti che sono stati mossi).
In particolare, nel capitolato è stata prevista una norma di piena proprietà dei mezzi, che avrebbe portato all'esclusione di tutti i concorrenti meno uno; norma che, da come è stata qui descritta, appare di dubbia ragione: non si capisce perché si debbano escludere delle ditte che hanno i mezzi con una proprietà che viene formalizzata attraverso un leasing, ai fini dell'efficacia del servizio. Questo non è politicamente comprensibile da parte di un uditore: quella norma di capitolato appare di dubbia legittimità e di oscura ragione.
Pertanto, chiedo, in premessa, che lei, Presidente Ghigo, sia, nella sua risposta, all'altezza delle domande poste.
Le domande che le pongo sono le seguenti. Innanzitutto ci risponda, per cortesia, sul passato e quindi ci dia delle risposte sul perché il capitolato è stato confezionato in quel modo; chi, persona o struttura, ha chiesto, ed insistito, per l'inserimento di quella norma; i motivi a sostegno di questa proposta, e se lei non ritenga di avviare un'indagine interna per fare luce su una vicenda che è molto imbarazzante.
Siamo in presenza di una ditta alla quale la Regione garantisce una rendita di posizione da anni, al di fuori di ogni confronto di mercato.
Questo è un fatto che dovrebbe già averla preoccupata moltissimo al punto che le chiediamo se si è già attivato sul passato o meno. Per quanto riguarda il futuro ci dica come intende procedere.
E' vero che si continua a proporre la norma capestro, che esclude tutti meno uno dalla gara, oppure no? Intende il Presidente della Giunta rivolgersi direttamente alla Magistratura, consegnando tutti gli elementi utili ad una richiesta di fare luce, anche in sede penale? Oppure subisce semplicemente un interessamento della Magistratura da altri richiesto? Non ritiene che lei, direttamente a tutela della pubblica amministrazione, debba promuovere un interessamento ad adiuvandum della Magistratura per garantire il corretto funzionamento della cosa pubblica? Queste sono le due domande alle quali aspetto una risposta, in ogni caso auspicando che le sue risposte siano all'altezza dei quesiti posti anche dai due colleghi che mi hanno preceduto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Siamo nuovamente imbarazzati dalla poca trasparenza e dal continuo modo di gestire la cosa pubblica. Comportamento accompagnato da un po' di confusione da parte dell'Assessore Vaglio e dal consenso del Presidente della Giunta che, nonostante abbia già assistito a certi comportamenti continua ad avere una doppia verità. Il Presidente Ghigo ha una doppia verità: all'esterno parla in un certo modo, invece all'interno di cose ne sopporta tante.
O ci troviamo di fronte ad una serie di circostanze, oppure l'Assessore ha gestito malamente una partita delicata. Non so se la legge già vietasse la presenza di un Assessore nelle Commissioni di aggiudicazione di appalto e di concorso. Di sicuro questa è una norma che si applica, nella generalità delle pubbliche amministrazioni, almeno da cinque o sei anni: nessun amministratore gestisce Commissioni di concorso e di appalto. Mi pare, da quello che ho potuto leggere, dagli appalti, dalle deliberazioni che dal 1995 - ma anche da prima - gli Assessori non hanno mai gestito Commissioni di appalto e di concorso. Prima anomalia. Come mai, Assessore Vaglio, lei si è messo a presiedere una Commissione, che non è il suo lavoro? Prima questione...



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Mi hanno mandato.



CAVALIERE Pasquale

Da chi è stato mandato? E' questa la nostra domanda.



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

E' la stessa domanda che pongo a lei.



CAVALIERE Pasquale

Io le rispondo da chi sono stato mandato. Mi hanno mandato in quest'aula gli elettori. Io cerco di rappresentare il mandato elettorale che ho ricevuto.
Lei ricorderà, Assessore Vaglio, e ricorderà anche il Presidente della Giunta, che l'altro appalto, quello di "Show Mont", addirittura era la Segreteria particolare che preparava la gara d'appalto. Lei è abituato Assessore Vaglio, a tutte queste confusioni, a tutte queste cose che non funzionano.
Il risultato finale è che una ditta tra proroghe, suppliche ed altro si trova praticamente, senza lineare gara d'appalto, a gestire un servizio che non è di poche decine di milioni, ma di molte centinaia di milioni: nella sostanza, questo non è corretto. Tale ditta svolgerà il servizio leggendo dal nuovo capitolato d'appalto - fino al marzo 1999. Per cui nel capitolato nuovo è previsto che fino a marzo 1999 non subentrerà alcuno: anche questo è un problema da sollevare. Così come sono un problema quegli appalti che mi pare vadano contro le norme dell'Unione Europea, quegli appalti che sono troppo precisi, e cioè non può partecipare la ditta che non ha il deposito nella provincia di Torino, non può partecipare quella ditta che non dispone almeno di sette macchine, ecc., perché ne possono emergere disegni troppo precisi di chi detiene determinate caratteristiche e mi pare che questi capitolati d'appalto (il vecchio e il nuovo) avessero e abbiano questi difetti.
Allora, Presidente Ghigo - mi scusi se mi rivolgo ancora a lei - i rilievi, da qualunque parte provengano, sono di un certo tipo: ora, o lei ne prende atto, o noi cominceremo a considerare politicamente responsabile il suo atteggiamento rispetto a questo perché lei è stato messo sull'avviso del modo di governare male del suo Assessore Vaglio da troppo tempo! E questo modo continua! Questo è il paradosso! Perché può succedere l'incidente (ad esempio, all'ex Assessore Viglietta è accaduto un fatto preciso ed è caduto su una questione specifica), invece questo Assessore continua imperturbabile a fare gli appalti.
Concludo, Presidente, rivolgendo una domanda all'Assessore Vaglio: la Airgreen (la società che ha avuto tutte queste proroghe) è la stessa compagnia o società - non so come definirla - di cui lei si serve spesso per spostamenti istituzionali o non istituzionali? A questa domanda risponda, Assessore, poi ci sarà il seguito.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, chiedo all'Assessore Vaglio se intende ancora intervenire.
Prego, Assessore Vaglio.



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Sì, voglio intervenire anche per tranquillizzare il Consigliere Cavaliere perché l'ultima volta che mi è capitato di salire su un elicottero questo era della Heliwest, quella che ha mandato la "stragiudiziaria". Quando mi è capitato, nella mia breve vita, di salire su un elicottero, due volte era su velivoli dell'Eliossola e una dell'Heliwest; una volta a Chialamberto, se ricordo bene...



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Ah, è gravissimo... Ci sono dei seri motivi perché lei faccia procedere questo tipo di indagine, ma comunque lei...



CAVALIERE Pasquale

Ma quale indagine! Ma quale indagine!



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Lei rientra nel suo pieno diritto, per carità. Voglio rispondere invece alle serie contestazioni...



CAVALIERE Pasquale

Ma quale indagine! Lei se ne va a spasso sugli elicotteri!



CHIEZZI Giuseppe

Cosa è successo a Chialamberto?



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

Voglio rispondere alle serie contestazioni dei Consiglieri Saitta e Riba, cioè a dire: quale fu il motivo che determinò da parte degli uffici competenti la richiesta della piena proprietà del mezzo? Penso di poter richiedere uno sforzo di memoria: sicuramente ricorderete che nel 1994 la gara d'appalto fu completamente ed autonomamente gestita dal Corpo Forestale dello Stato. Vinsero quella gara tre aziende, di cui due, in un modo o in un altro, riuscirono a far fronte all'impegno; la terza non riuscì mai a mettere a disposizione l'elicottero e quindi fu rigettata perché non aveva alcuna proprietà del mezzo. Delle due rimanenti, una (l'Airgreen) continuò ad operare in tutto il periodo di valenza contrattuale; la seconda subì un fallimento e quindi andò in amministrazione controllata, ed è tuttora in amministrazione controllata con grossi problemi.
Il Corpo Forestale dello Stato, proprio per tutelarsi da queste sorprese, propose, a dimostrazione di affidabilità, la clausola della proprietà del mezzo che operava sull'incendio. Cosa che fu recepita non già, colleghi, perché si pensava che solo un'azienda potesse avere la proprietà dei mezzi, ma perché si era a conoscenza - ve lo farò avere perché adesso non ce l'ho a disposizione - di un elenco di imprese individuali proprietarie di mezzi aerei adatti allo spegnimento degli incendi boschivi, che è a disposizione del Corpo Forestale dello Stato e che è stato richiesto al Pubblico Registro Aeronautico.
Quindi, è vero che si richiese la proprietà, ma per una questione di garanzia, viste le esperienze pregresse.
Secondo: non è vero che con questo sistema si andava ad indicare un'azienda precisa e quindi l'illegittimità degli atti non sta in questo perché vi ricordo che questa era una gara europea, pubblicata a livello europeo, alla quale potevano partecipare non solo tutte le aziende che erano proprietarie o che stavano diventando proprietarie di mezzi aerei in Italia, e che sono molte, ma potevano partecipare aziende di tutta Europa su cui non eravamo in grado di fare delle valutazioni.
Dove è scattato il meccanismo che non ha consentito di avere un'effettiva concorrenza? E' scattato quando abbiamo verificato che la gara era non di scarso, ma di scarsissimo interesse commerciale. Abbiamo verificato che nelle altre Regioni italiane (del nord, del centro e del sud), che hanno giudicato o che sono riuscite ad aggiudicare, si vola con compensi orari che vanno da 1,7 milioni fino a 2,5 milioni per ora volata. Il nostro capitolato d'appalto, attraverso tutta una serie di complicate formulette, alla fine della fiera consentiva di volare a 1,2 milioni! Questo ha ridotto drasticamente il numero di aziende interessate a partecipare.
Inoltre, per motivi di sicurezza che credo tutti voi condividiate avevamo imposto che chi partecipava alla gara si dotasse di una base aerea localizzata nella zona nord del Piemonte, una localizzata nella zona centro del Piemonte e una localizzata nella zona sud del Piemonte. Questo ovviamente per motivi di velocità di intervento sull'incendio.
Queste sono state le motivazioni che hanno fatto sì che partecipassero pochissime ditte.
Per rispondere invece - senza entrare nel merito di illazioni, perch poi quello che conta sono i fatti - a quanto sollevato dal Consigliere Saitta, il problema è che la Commissione riceve il 13 agosto la valutazione tecnica delle aziende, redatta dagli ufficiali del Corpo Forestale dello Stato (quindi, non da "pellegrini" qualunque). Da questa valutazione tecnica si desume che solo una delle imprese aveva la capacità tecnica. In quella sede (13 agosto) si procede ad un'aggiudicazione provvisoria in base ai dati tecnici; si apre la busta, e in quella sede immediatamente si rileva la non congruità del prezzo, tanto che il Presidente della gara - in quella sede, il 13 agosto - incarica gli uffici di verificare la congruità del prezzo perché risulta troppo alta.
Dopo aver fatto questa valutazione, dopo aver sentito il Registro Aeronautico, dopo aver sentito ulteriormente il Corpo Forestale dello Stato, è il Presidente della Commissione aggiudicatrice che trasmette ai servizi amministrativi una nota con la quale dice: "Attenzione. Lasciamo perdere le premesse, ma stando agli atti della gara, ci sono dei seri problemi di legittimità, perché una serie di questioni molto serie hanno portato a ridurre la capacità delle imprese di partecipare alla gara stessa".



CHIEZZI Giuseppe

Però aggiudica, il Presidente.



VAGLIO Roberto, Assessore a boschi e foreste

No, l'aggiudicazione provvisoria è sulla base dei dati tecnici; non si sono verificate ulteriormente le caratteristiche tecniche ed economiche e il Presidente della gara chiede al servizio atti amministrativi di invalidare la gara, una volta effettuate tutte le valutazioni del caso.
Quindi, devo dire che l'indagine amministrativa fu effettuata in modo estremamente approfondito. L'eventuale verifica di presunti atti illegittimi dal punto di vista penale fu effettuata ovviamente da parte del Corpo Forestale in quanto Corpo di Polizia Giudiziaria.
Quindi, tutte queste verifiche le abbiamo fatte, ed è proprio in base alle stesse, ed anche in base alla verifica amministrativa da parte del TAR, che nella sua sentenza rigetta le motivazioni addotte dall'aggiudicatario provvisorio, che noi - il Presidente, credo - abbiamo potuto verificare la liceità del procedimento. C'è però un problema: a quanto pare, sulla base dei prezzi medi delle ore volate per estinzione di incendi boschivi nelle altre Regioni, la cifra a disposizione è abbondantemente insufficiente. Questo è quanto.
Il Consigliere Saitta chiedeva come mai, sapendo che il capitolato scadeva nel 1996, non sono state effettuate prima tutte le operazioni di indizione della gara.
Come ricorda bene il Consigliere Riba, noi abbiamo lavorato sull'estinzione incendi boschivi nel periodo 1994/1996 con soldi dell'Unione Europea; finiti quelli, con la legge n. 16, approvata nella legislatura passata, riuscimmo ad avere uno stanziamento da dedicare all'antincendio boschivo di 800 milioni lordi l'anno. Con 800 milioni lordi l'anno sulla media delle ore volate nel periodo 1992/1995 ne veniva fuori un costo medio per ora volata di 1 milione 200 mila lire, e con 1 milione 200 mila lire non siamo nei prezzi, siamo sotto, siamo sotto i prezzi medi.
Ecco pertanto i ritardi, i tentennamenti, le difficoltà e l'incapacità di riuscire ad essere più rapidi.
Aggiungo ancora un pezzettino di ghisa alla campana, perché non dobbiamo dimenticare che fino al 1994/1995 i rapporti con il Corpo Forestale dello Stato erano sufficientemente sereni ed organici; dal 1995 in avanti, nonostante la nuova convenzione, i problemi del Corpo Forestale dello Stato sono aumentati, l'insoddisfazione per questa aleggiante regionalizzazione sta dando effetti devastanti, il numero di agenti della Forestale a disposizione è in diminuzione tutti gli anni. Per cui effettivamente quel supporto che il Corpo Forestale dava prima, oggi sta venendo un po' meno.
Credo di aver dato una risposta abbastanza chiara. Documenterò mandando ai vostri indirizzi in un tempo rapidissimo, perché sono già a disposizione, il numero di imprese che possiedono elicotteri adatti allo spegnimento degli incendi boschivi presenti sul territorio nazionale e la cifra per ora volata spesa nelle altre Regioni d'Italia (Sardegna, Liguria Lombardia, Veneto e Valle d'Aosta).



CAVALIERE Pasquale

Risponda alle cose che le chiediamo, non a quelle che non le chiediamo!



PRESIDENTE

La risposta è quella che la Giunta ha ritenuto di fornire.
Desidera fare una comunicazione anche l'on. Ghigo. Prego.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In relazione alle sollecitazioni che mi sono venute dagli interventi che si sono svolti, credo di poter riassumere brevemente la mia risposta in tre punti.
Il primo riguarda i rilievi sull'illegittimità degli atti. Su questo naturalmente, posso dire che mi sento di rigettare la critica di mancata vigilanza, in quanto nel momento in cui si sono rilevate le discrepanze in relazione agli atti, la stessa Giunta ha proceduto, in sede di autotutela all'annullamento degli atti. Questo è un dato di fatto e di conseguenza è inconfutabile.
Se oggi vengono individuati ulteriori dubbi - e questo riguarda il secondo punto - non di illeciti, ma di illegittimità, naturalmente io qui non posso che assumermi l'impegno ulteriore di approfondire e valutare in maniera ancora più approfondita, garantendo che - ma questo l'ha già detto chiaramente l'Assessore - forniremo agli interroganti ulteriori specifici approfondimenti su quanto concerne l'aspetto di illegittimità degli atti.
L'altro punto è quello dei ritardi. Di questo, naturalmente, prendo l'impegno - giudicando questa sollecitazione corretta, perché non posso non valutarla come una sollecitazione che vada nella direzione della buona amministrazione - nell'esercizio di questa funzione di coordinamento che mi compete come Presidente della Giunta, di sollecitare gli uffici ad una più solerte attuazione degli adempimenti connessi alle tempestive esecuzioni delle gare, per evitare vuoti e per evitare proroghe e contestazioni.
D'altro canto, voglio ricordare che dal settembre dell'anno scorso, cioè da quando è entrata in vigore la legge n. 51, di fatto tutte le gare vengono svolte solo ed esclusivamente dal punto di vista tecnico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Il Presidente ha detto che non è stato insensibile alle sue prerogative di vigilanza, pertanto immagino sia stata annullata dalla Giunta tutta una serie di atti che sono stati messi in essere dal Presidente della Commissione di concorso e cioè il suo Assessore. Gli atti sono stati preparati da una Commissione di concorso il cui Presidente era l'Assessore! La metta come vuole, Presidente! Ora, io le chiedo di trarre immediatamente le conseguenze.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Cosa ha chiesto, scusi?



CAVALIERE Pasquale

Ho chiesto di trarre immediatamente le conseguenze, perché non possiamo vedere succedere tutto e il contrario di tutto! Ma scherziamo?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Gli uffici hanno annullato.



CAVALIERE Pasquale

Cosa hanno annullato, Presidente? Hanno annullato degli atti preparati dall'Assessore Vaglio: non sono stati annullati cautelativamente, ma perch illegittimi! L'ha detto lei adesso! Allora, l'Assessore, a mio parere, non avrebbe dovuto per opportunità presiedere una Commissione di concorso. La Presidenza di questa Commissione ha compiuto degli atti illegittimi - spero non capendo cosa stesse facendo - però sono stati compiuti. Io credo Presidente, che se questi atti sono stati annullati con queste motivazioni se ne debbano trarre immediatamente le conseguenze.



PRESIDENTE

La tecnicità potrebbe anche suggerire di riportare l'argomento in Commissione.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, lei capisce che un argomento come questo, se non viene risolto in modo che possa dare una risposta agli interrogativi avanzati non soltanto in questo Consiglio, ma in Piemonte - lo sottolineo, perché quando le ditte si rivolgono alla Magistratura, prima, dopo e durante, hanno già provveduto a diffondere la notizia di un grave vulnus effettivamente avvenuto - non può essere chiuso con la risposta all'interpellanza, perch fra cinque minuti ne ripresenteremmo un'altra con richiesta di risposta urgente e con l'aggiunta di altri argomenti. La questione non può essere risolta in questo modo! Intanto, vorrei mettere in evidenza due cose.
In merito alla proprietà e non del possesso in leasing non è stato risposto, anche perché l'Amministrazione volendo può cautelarsi chiedendo le fideiussioni in modo che garantiscano la copertura di eventuali rate scadenti nel corso dell'esercizio.
Ma c'è di più. E' stato assolutamente reso chiaro che qui delle due l'una: o noi non conosciamo le normative europee, quindi abbiamo indetto una gara - ma questo lo escludo, altrimenti non si rivestirebbero queste responsabilità né tecniche né tanto meno politiche - o non conosciamo i prezzi - e questo va escluso - oppure facciamo, a maggior ragione - e qui allora il dubbio diventa veramente una grande apprensione per quanto mi riguarda - una gara che espressamente esclude gli uni e non include gli altri. E' questa la ragione per cui si perviene ad avere quel solo raggruppamento di imprese, perché le ditte europee non possono concorrere per un motivo e quelle italiane non possono concorrere per l'altro. Tant'è che alla fine di tutta questa vicenda si arriva all'annullamento.
Ma perché intanto non si è provveduto all'aggiudicazione provvisoria che è l'atto conclusivo di un'operazione di appalto, per giunta effettuata nella piena possibilità della potestà politica e della capacità di rappresentanza di un Assessore e non soltanto di un funzionario? Mi associo alla richiesta del collega Cavaliere: come chiudiamo? C'è una sanzione che adesso viene proposta dal Presidente? Vuole la maggioranza, dato che immagino non tutti fossero a conoscenza della complessità e della portata di questa questione, fare una propria riflessione e pervenire a decisioni che abbiano un loro carattere, per significativo e non semplicemente di presa d'atto, e riparlarne nel prossimo Consiglio? Non ritengo che la questione sia da gestire al di fuori di questi due parametri: in primo luogo, se ne discute sulla base di un ampliamento della partecipazione e sentiamo le proposte del Presidente nel prossimo Consiglio. Per quanto ci riguarda, essendo questa una questione sulla quale davvero il Piemonte guarda con attenzione, lei, Presidente, è al corrente del fatto che il nuovo capitolato d'appalto prevede di nuovo condizioni di esclusione quasi analoghe a quelle precedenti. Allora, abbiamo la certezza che a questo punto la ditta che ha l'appalto andrà avanti fino alla fine della legislatura, perché di appalti fatti così non se ne potrà eseguire neanche uno, a meno che lo si esegua proforma e poi venga chiesto l'annullamento degli atti da parte dello stesso Assessore che ha eseguito l'operazione. Questa è anche un'operazione singolare: uno porta avanti tutta un'operazione, fa l'aggiudicazione e poi chiede l'annullamento! E adesso riproponiamo l'appalto con un capitolato del tutto analogo? Perch si aggiunge anche questo! Non si può chiudere così, Presidente Deorsola, dobbiamo capire che ci si può orientare verso una procedura, che si può prendere del tempo; non siamo qui a chiedere delle questioni particolarmente singolari od esemplari, ma siamo qui a chiedere come si autotutela il Piemonte di fronte a questo avvenimento. E' una situazione che permane perché quella ditta continua a svolgere il servizio in barba a tutti gli appalti fatti ed annullati!



PRESIDENTE

C'è un problema di tecnicità di questo appalto che potrebbe essere valutato in Commissione.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Come al solito in quest'aula procediamo in maniera assolutamente casuale ed episodica, infatti la gestione dei lavori secondo me è quanto mai - mi consenta di dirlo - un po' extra-Regolamento, perch anch'io sto parlando così! A me hanno insegnato, ormai da quasi quattordici anni, che quando si discute un'interrogazione o un'interpellanza...



PRESIDENTE

C'è stata anche una dichiarazione del Presidente che sostanzialmente ha aperto il problema.



GHIGLIA Agostino

Allora lei ha aperto il dibattito sulle comunicazioni del Presidente! Ma quando noi alla fine ci complichiamo la vita da soli senza aggiungere elementi di novità, va bene, è colpa nostra! Voglio però dire, Presidente Deorsola, che in primo luogo c'è qualche Consigliere che sta andando molto avanti su questo argomento. Io ho sempre un grande timore quando ho addosso gli occhi del Piemonte, perché mi fanno paura questi 7 milioni di occhi che mi guardano. Ma proprio perché ho paura di questi 7 milioni di occhi - mal contati, perché ci sarà qualcuno che sfortunatamente non ha due occhi o ha perso la vista - ho anche paura di affermazioni che stanno tentando in quest'aula di ingenerare, attraverso il meccanismo dell'interrogazione, la solita cultura del sospetto e dell'attacco. Ma proprio perché io sono uno attento agli occhi e preoccupato che gli occhi guardino nella direzione giusta, non sono in grado né di dare assicurazioni né voglio essere coinvolto, come Gruppo, su questioni delle quali non abbiamo informazioni, non abbiamo responsabilità e non abbiamo alcun modo di interferire, se non attraverso l'istituto dell'interrogazione e la risposta da parte della Giunta, che per quanto mi riguarda è ovviamente assolutamente esaustiva.
Allora, dico subito che per noi la questione si chiude qui. Ma per questo motivo, Presidente, perché non vedo altri modi di porlo. Se qualcuno dice, come il collega Riba, che la questione non può essere chiusa qui allora faccia i passi che deve fare! Ma perché dobbiamo essere coinvolti un'altra volta, caso mai la prossima settimana o le due successive settimane, su argomenti rispetto ai quali non abbiamo assolutamente avuto modo - e ci mancherebbe altro! - di partecipare o di interferire? Questo non è il nostro compito! Uno interroga? E' insoddisfatto dell'interrogazione? Presenterà un'altra interrogazione! Quando la Giunta sarà pronta, risponderà all'interrogazione.
Se l'interrogante sarà ulteriormente insoddisfatto, farà una quarta interrogazione; altrimenti, ha altri strumenti.
Però io sono contrario, Presidente, e glielo dico subito...
Lei suona il campanello; il collega Riba ha parlato tre minuti e 25, io sto parlando da 2 minuti e 32...



PRESIDENTE

Mi scusi se la interrompo (poi recuperiamo tutto il tempo che vuole).
Le interrogazioni e le interpellanze si sono concluse con le dichiarazioni che ha voluto fare l'Assessore. Il Presidente ha detto, dopo che si riservava di fare degli approfondimenti; su questa dichiarazione, ci sono delle brevi richieste di chiarimenti.
In questo senso, mi permettevo di ricordare che sono trascorsi alcuni minuti.



GHIGLIA Agostino

No, non ci sono state delle semplici richieste di chiarimento. E' già stato detto che la cosa non può finire qui e che dovrà tornare la prossima settimana.



PRESIDENTE

Chi lo riterrà, farà altre interrogazioni ed interpellanze.



GHIGLIA Agostino

Ah, ecco! Allora cominciamo a fissare qualche regola, Presidente, e a farla rispettare, perché non avviene praticamente mai.
Ripeto: io non intendo coinvolgere il mio Gruppo in pseudo tentativi di processo a cielo aperto.
Se il Presidente riterrà di avere degli argomenti, delle novità da un punto di vista tecnico e quant'altro da presentare, risponda in sede di organizzazione dei lavori o in sede di Capigruppo o in una sede propria.
Perché noi, la prossima volta - lo dico già - su questo argomento rifiutiamo qualsiasi gestione dell'aula (per cui non parteciperemo ai lavori) che non sia esattamente propria delle nostre competenze.
Qui si sta tentando l'operazione già fatta più volte: si insinua, si insinua, si insinua; si allunga la maglia per due o tre sedute per arrivare ad un obiettivo.



CAVALIERE Pasquale

Finché non si scopre la verità, che è sempre peggio di quello che diciamo.



GHIGLIA Agostino

Se tu hai gli strumenti della verità... Il collega Cavaliere, che è un maestro di democrazia, mi lasci finire, perché visto che lui la verità ce l'ha sempre in tasca, prenda la tasca, tiri fuori la verità, ci presenti quello che sa, non insinui più, dica tutto quello che sa (se sa), la smetta di insinuare, altrimenti si dichiari soddisfatto o insoddisfatto di un'interrogazione. Perché questo è lo Statuto e la regola minimale di un consesso democratico. L'ho già detto una volta (il mio Gruppo con me): noi non siamo più disponibili a tentativi di pseudo processo pubblico e vogliamo procedere con la dovuta serietà su questi argomenti. Quindi, chi sa parli e la smetta di insinuare, altrimenti si dichiari insoddisfatto della risposta alle interrogazioni. Ma diamoci un metodo, Presidente perché noi la prossima volta - glielo anticipo - sollevando tutti i problemi del caso in tutte le sedi possibili, non saremo qui a farci tirare per la giacca in una discussione che non ci compete.



PRESIDENTE

Sul fatto tecnico delle interrogazioni ed interpellanze, abbiamo esaurito la discussione. Ci sono state delle dichiarazioni in cui il Presidente si riservava di approfondire; su queste dichiarazioni, a termine di Statuto, sono possibili delle richieste di chiarimento. Io ho annotato le richieste di parola dei Consiglieri Saitta, Spagnuolo e Chiezzi.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo la parola per fatto personale alla fine di questi interventi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Se il collega Ghiglia fosse stato presente all'inizio, avrebbe potuto essere un po' più cauto, perché avrebbe conosciuto la sostanza delle questioni.



GHIGLIA Agostino

Io sono seduto qui dalle 9 di questa mattina, prima che arrivassi tu quindi, fai attenzione a quello che dici.



SAITTA Antonino

Ad ogni modo, per quanto mi riguarda non ho fatto alcuna insinuazione: ho esposto soltanto degli atti amministrativi, che hanno rilevato una responsabilità politica.
Credo che dopo le dichiarazioni dell'Assessore Vaglio e dopo le sintetiche, imbarazzate informazioni da parte del Presidente Ghigo, si evinca soltanto una cosa: che pur essendo stata annullata tutta una procedura e tutta una gara - è vero, da parte del dirigente che ha la competenza - perché illegittima, il Presidente Ghigo non ha fatto derivare da questa illegittimità nessun atto politico nei confronti del suo Assessore.
Questa è responsabilità politica.
La Regione stessa - Consigliere Ghiglia - ha dichiarato illegittima tutta la gara d'appalto in cui era Presidente l'Assessore Vaglio. Dal punto di vista politico, oltre che dal punto di vista della responsabilità (l'altra), il Presidente non ha fatto nessun atto. Niente.
Non solo non ha fatto alcun atto, ma non ha neppure vigilato successivamente: non ha vigilato sulle proroghe, perché non ha richiamato i motivi del ritardo; non vigilato sull'ultima indizione della gara d'appalto.
Presidente Ghigo, lei non ha fatto nulla! Debbo anche dire che, per la sinteticità e l'imbarazzata risposta che ha dato, non ha neppure vigilato e neppure si è informato dopo che abbiamo presentato l'interrogazione, perché se lei avesse vigilato oggi sarebbe arrivato con un'opinione diversa, con qualche decisione già assunta.
Credo che sarebbe arrivato qui, dicendo: "Assessore, perché dal mese di febbraio non ha fatto la gara d'appalto? Perché ha proceduto ancora alle proroghe?".
Se avesse vigilato, avrebbe detto all'Assessore: "Assessore, ma perch ci ha proposto una proroga del 1996 fino al 1998, che andrà avanti fino al 1999 (perché nell'appalto c'è scritto 'fino al 1999')? Perché ci ha proposto questo e non ha fatto la gara d'appalto?". Questo era un suo diritto di farlo! Ma lei cosa fa, Presidente, in Giunta? Lei consente a qualche Assessore di potersi comportare con la libertà più completa, come se appartenesse ad un'altra Amministrazione.
Se avesse vigilato, forse oggi ci avrebbe potuto dire che l'appalto del 1997 era di 3 miliardi e 300 milioni.
Sapete qual è la base di gara dell'appalto nuovo? E' di 4 miliardi e 400 milioni! E' un miliardo in più! Lei, Presidente, avrebbe dovuto dire: "Ma come? Era di 3 miliardi e 300 milioni e qualche mese dopo è 4 di miliardi?".
E l'offerta è di 5 miliardi e mezzo! Ma non si chiede queste cose? E' possibile che ogni Assessore faccia ciò che ritiene più utile e soprattutto, per questioni di miliardi, un Assessore possa fare la gara, poi si annulla, e l'Assessore resta lì; poi fa una proroga, e l'Assessore resta lì; dopodiché ha anche il plauso e la difesa da parte di una componente importante di questa Giunta.
Questo è vergognoso!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Cercherò di tenermi nei due minuti, perché prendo la parola sulla base della comunicazione del Presidente della Giunta regionale; infatti, il nostro Gruppo ha seguito con grande attenzione il dibattito legato alle interrogazioni, ma nella fase precedente non siamo intervenuti in quanto non eravamo firmatari delle interrogazioni.
Qualcuno ha detto in aula che "si fanno dei processi a cielo aperto".
Credo che il processo, in questa vicenda, lo abbia fatto la Giunta nelle sue varie componenti, nel senso che lo ha fatto il Presidente della Giunta, quando ci ha comunicato che tutta la materia (la procedura e la gara), essendo stata considerata illegittima, era stata annullata.



(Commenti del Presidente della Giunta regionale)



SPAGNUOLO Carla

Sì, Presidente, ma il fatto che l'Assessore risponda in qualche modo difendendo il suo operato è qualche cosa, però...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ho preso atto di un fatto...



SPAGNUOLO Carla

Mi consenta, ma allora il fatto che lei mi dica adesso "gli uffici..." rende la situazione estremamente più grave, Presidente Ghigo.
Lei ha un Assessore; gli uffici hanno ritenuto illegittime e hanno annullato tutte le procedure che l'Assessore aveva messo in campo, non in quanto Assessore, ma in quanto Presidente di una Commissione. Questo è il problema! Lei non può non vedere - certo, la gravità di merito - la gravità di ordine politico, l'assoluta gravità di ordine politico.
Allora, io le chiederei, in questi due minuti, di dirci qualcosa - e lo chiederò anche al Presidente del Consiglio - rispetto a questa oggettiva gravità di ordine politico, che lei fa finta di non vedere. Lei, Presidente della Giunta, non può non vedere che gli uffici annullano una gara presieduta da un suo Assessore. Sarebbe meno grave se l'Assessore stesso rendendosi conto di qualcosa che non era andato bene, annullasse il tutto e chiedesse di tornare indietro.
A questo punto, Presidente Ghigo, non può far finta di niente, si deve attestare e ci deve dire come intende procedere. Se i suoi Assessori stipulano degli atti molto importanti, anche dal punto di vista economico e poi, ad un certo punto, gli uffici "tornano indietro", lei non pu limitarsi a dire che è un fatto tecnico: è un fatto politico questo. E' un fatto squisitamente politico questo e se lei non se ne vuole rendere conto diventa un po' corresponsabile della vicenda.
Per queste ragioni, che sono tutte di carattere squisitamente politico tecnico e di legittimità, la questione non può finire in questo modo.
Chiedo che venga convocata una Conferenza dei Capigruppo che definisca questo percorso, altrimenti, Presidente, se lei dice che va bene così diventa corresponsabile, perché comunque è un Assessore della sua Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, sull'appalto degli elicotteri, deciso dall'Assessore Vaglio, non ci sono né sospetti né illazioni. C'è un fatto che l'Assessore Vaglio, come Presidente di quella Commissione, ha aggiudicato provvisoriamente, un appalto in modo illegittimo: questo è un fatto.
C'è un secondo fatto: l'Assessore Vaglio continua a procedere come aveva proceduto, quindi con un capitolato che contiene gli stessi fatti che avevano portato l'appalto precedente ad essere dichiarato illegittimo.
Di fronte a questi fatti, né di sospetto né di illazioni, lei Presidente, cosa fa? Lei non può coprire un comportamento di questo genere perché non è avere dei sospetti, ma prendere atto che questo Assessore ha compiuto un atto illegittimo - altroché l'ex Assessore Viglietta, che è "inciampato" in quella vicenda e ha pagato come ha pagato. Qui si tratta di un Assessore che si è comportato in modo illegittimo. Per la sua dignità per un comportamento prudente e cautelativo degli interessi della Regione lei, Presidente, dovrebbe riprendere questa delega e togliere all'Assessore Vaglio la competenza di fare questo appalto. Visto che l'Assessore ha fallito, poi vedremo le altre tutele in altre sedi che esito avranno, e visto che nell'ambito regionale è certificato un comportamento illegittimo dell'Assessore, gestisca lei questo appalto, non continui a farlo gestire dall'Assessore Vaglio!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Al punto a) della determina, che ha annullato la procedura gestita dall'Assessore Vaglio, c'è scritto: "nella violazione di norme di azione che disciplinano il comportamento dell'amministrazione aggiudicatrice nel settore degli appalti pubblici, esclusiva proprietà degli elicotteri anziché mera disponibilità, come espressamente previsto dalla normativa comunitaria vigente in materia".
Per cui se abbiamo il capitolato che prevede di nuovo la proprietà, a questo punto, tra un mese o due, avremo la determina del dirigente responsabile che dirà che il capitolato è illegittimo, e si dovrà nuovamente partire dall'inizio. Mi pare una cosa diabolica.



PRESIDENTE

Quando verrà convocata la Conferenza dei Capigruppo discuteremo di questo argomento.
La parola al Consigliere Cavaliere per fatto personale.



CAVALIERE Pasquale

Il collega Ghiglia che, evidentemente, non ha seguito la prima fase del dibattito, relativo all'interrogazione, ha ripetuto il cliché della questione. Qui non si tratta di processo pubblico, sono stati semplicemente elencati degli elementi, desunti dagli atti della Commissione di concorso della Giunta e di altri organismi. Tutti questi elementi portano a stabilire il fatto che l'Assessore Vaglio ha gestito male una partita: è un giudizio politico.



PRESIDENTE

Le ricordo, Consigliere, che sta intervenendo per fatto personale.



CAVALIERE Pasquale

Sto motivando perché non aveva ragione il collega Ghiglia di attribuirmi... Il ragionamento è di giudizio politico sul comportamento politico, in quanto la presenza dell'Assessore Vaglio nella Commissione non si configurava come la presenza notarile che poteva esserci dieci anni fa dei politici nelle Commissioni: è stata una presenza motivata da scelte politiche e tecniche. Quindi quelle che sono state le determinazioni degli uffici, fatte proprio dalla Giunta, di annullamento degli atti, sono una censura - non è una mia interpretazione - al lavoro dell'Assessore Vaglio.
Una Commissione del Consiglio che deve analizzare già altre quattro questioni altrettanto mal gestite...



GHIGLIA Agostino

Non mi sembra stia intervenendo per fatto personale, se lo fa parlare così...



PRESIDENTE

Il fatto personale ha una premessa, ma poi deve giungere al nocciolo del problema, altrimenti diventa...



CAVALIERE Pasquale

Se volete dico cosa volete voi, mi scrivete un foglio, io dico...



PRESIDENTE

Non siamo abituati a passare veline, nemmeno a lei. Le ricordo che ha la parola per fatto personale.



CAVALIERE Pasquale

Il collega Ghiglia attribuiva a me personalmente - estendendola anche ad altri colleghi - la volontà di fare il processo in piazza, in aula alle intenzioni. Nessun processo alle intenzioni, ma semplicemente prendere atto di una procedura che è stata gestita politicamente ed amministrativamente malissimo: questo è il problema.
Visto che non si tratta di un "fatterello", ma di rilevante entità crediamo che il Presidente Ghigo, che è giunto a conclusioni tecniche debba anche prendere delle decisioni politiche, se vogliamo che la politica faccia la politica. Se, invece, vogliamo seguire altre strade, bene, ma poi non si venga a dire che si scelgono altre strade e che si fa politica con altri mezzi. O facciamo fare la politica alla politica, allora gli atti politici li giudichiamo politicamente, diversamente si fa dietrologia.
Presidente, ho terminato l'intervento per fatto personale, ma colgo l'occasione per dirle che la Conferenza dei Capigruppo è da convocare adesso perché dobbiamo dirimere questo fatto, poiché non si tratta di questioni tecniche. Certo, tutto è tecnico, ma ci sono elementi di grossa rilevanza politica, perché stiamo amministrando risorse e denaro pubblico...



PRESIDENTE

In questo momento non possiamo riunire la Conferenza dei Capigruppo comunque porteremo la questione all'attenzione...



CAVALIERE Pasquale

No, Presidente, lei non può...



PRESIDENTE

Consigliere, io sono molto tollerante, ma non mi passi lei le veline io non le passo a lei, ma lei non le passi a me.



CAVALIERE Pasquale

Non le passo la velina, le do un'indicazione. Quando diversi Gruppi consiliari avanzano la richiesta della Conferenza dei Capigruppo, nessun Presidente ha mai rifiutato.



PRESIDENTE

Non è la richiesta di Conferenza immediata e non c'è stata alcuna richiesta collettiva.
Prego, Consigliere Riba.



RIBA Lido

La collega Spagnuolo aveva chiesto, anche a nome mio e di altri Consiglieri...



PRESIDENTE

Non ho sentito che fosse una richiesta a nome di altri Gruppi.



RIBA Lido

Comunque la collega Spagnuolo, il collega Cavaliere, il collega Chiezzi, il collega Saitta, il collega Montabone, il collega Papandrea ed anche la Lega Nord hanno richiesto la convocazione. Non possiamo sospendere una questione di questo genere senza assumere una decisione di comportamento che riguarda la responsabilità del Consiglio e pertanto dei suoi rappresentanti esecutivi, cioè dei Capigruppo. Questo deve essere fatto adesso.



PRESIDENTE

Lei mi sta dicendo che questa è una richiesta immediata.



RIBA Lido

Sì, e molto ampia, da parte di tutte le opposizioni.



PRESIDENTE

Questo mi è chiaro solo in questo momento.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, il collega Ghiglia annuncia che il Gruppo di Alleanza Nazionale non parteciperà alla Conferenza dei Capigruppo, perché ritiene assolutamente improprio questo modo di gestire un problema un'interrogazione e una comunicazione.
Ribadiamo la nostra contrarietà e la nostra netta opposizione a questo tentativo di insinuare per l'ennesima volta la cultura del sospetto. Non vogliamo essere coinvolti in queste questioni esclusivamente propagandistiche, pertanto il mio Gruppo non partecipa ad una Conferenza dei Capigruppo che non ha alcun senso, perché si basa sulla semplice insoddisfazione rispetto alla risposta ad un'interrogazione.



CAVALIERE Pasquale

Ci sono altri elementi...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Vorrei esprimere una considerazione di merito rispetto ad altre osservazioni fatte, quindi portare una testimonianza personale. Per quanto riguarda la convocazione dei Capigruppo, anche noi riteniamo che non ci siano le condizioni e il motivo per convocarla in questo momento. A proposito di un'affermazione del collega Cavaliere, non so se ripresa anche da altri, circa il fatto che l'Assessore Vaglio ha presieduto la Commissione della gara d'appalto, direi che, per quel che ne so, è una norma. Fino a quando ho fatto parte della Giunta ho presieduto tante gare d'appalto, e l'ultima si riferisce ad un anno fa circa. Quindi, che io sappia, è consuetudine che l'Assessore presieda la gara d'appalto.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Era consuetudine, adesso non più.



PRESIDENTE

Era consuetudine. Preso atto delle dichiarazioni del Presidente Ghigo che si riservava di approfondire questo tema, perciò preso atto che è esaurita la risposta formale all'interrogazione, ma non è esaurito l'argomento, questo argomento potrà essere discusso in giornata in Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente, non sono intervenuto nel merito di questa discussione poiché non ne conosco a fondo i termini. Molte cose sono state dette; c'è stata una richiesta formale, c'è stata la richiesta della convocazione della Conferenza dei Capigruppo per verificare le opportunità che il Consiglio avrà di dibattere o chiudere l'argomento in questi termini. Sarà la Conferenza dei Capigruppo a decidere.
Lei ha sentito più voci a favore, alcune voci contrarie; credo sarebbe buon uso e costume in questa assemblea, a fronte di una richiesta assumendosi ciascuno le proprie responsabilità, metterla ai voti. E' semplicissimo. Lei non può interpretare le volontà dei singoli Capigruppo che non hanno ancora parlato, o dei singoli Consiglieri che vogliono esprimersi, con un'interpretazione che può essere soltanto sua. Metta ai voti la richiesta di sospensione del Consiglio per la convocazione dei Capigruppo; la maggioranza si assumerà le proprie responsabilità in merito a questo.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Sono d'accordo nel passare alla votazione, quindi rinunciare all'intervento. Se posso fare una dichiarazione di voto sulla proposta avanzata, dico che il mio Gruppo si esprimerà contro la riunione immediata dei Capigruppo. Siamo stati convocati questa mattina alle 8,30, su richiesta del Vicepresidente Masaracchio. Abbiamo aderito a tale richiesta perché ci rendiamo conto di avere un o.d.g. molto consistente e vorremmo andare avanti nell'ordine dei lavori senza togliere spazio ai giusti interrogativi che vengono posti.
Si può trattare la questione nella prossima Conferenza dei Capigruppo che sarà convocata anche per altre questioni.



PRESIDENTE

Ho consultato l'art. 11 del Regolamento, che recita: "La Conferenza è convocata dal Presi-dente del Consiglio ogni volta che lo ritenga utile. Deve comunque essere convocata almeno una volta al mese per essere sentita in merito alla valutazione del programma dei lavori del Consiglio e ogni volta che lo richieda il Presidente della Giunta o il Presidente di un Gruppo consiliare".
Dato che è richiesto da più di un Presidente di un Gruppo consiliare, a termini di Regolamento concedo la Conferenza dei Capigruppo e sospendo la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.31 riprende alle ore 12.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Informo i colleghi che la Conferenza dei Capigruppo necessita ancora di un po' di tempo per esaurire tutti gli argomenti. Pertanto, i lavori del Consiglio riprenderanno oggi pomeriggio.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio è aggiornato alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.27)



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