Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.297 del 27/10/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Dutto, Farassino, Marengo e Racchelli.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'esame della legge rinviata dal Commissario del Governo relativa a: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi" - Presentazione mozione d'ordine


PRESIDENTE

Come concordato nella riunione dei Capigruppo di venerdì scorso iniziamo i lavori della mattinata con l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi".
Non ho inteso dichiarazioni in contrasto con tale proposta, per cui ritengo sia stata accettata. Ne chiedo conferma all'aula: ho inteso bene? La proposta del Consigliere Picchioni, a cui in seguito si è associato il Consigliere Rubatto, di proseguire l'esame della legge rinviata dal Governo questa mattina, precisando in tal senso il portato della decisione dei Capigruppo di venerdì scorso, è una proposta condivisa dall'aula? Prego, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, non ho capito cosa intende per "proseguimento secondo quanto deciso dalla Conferenza dei Capigruppo".



PRESIDENTE

La proposta avanzata, a precisazione di quanto era stato detto nella Conferenza dei Capigruppo, è di continuare nell'esame della legge rinviata dal Governo.



CAVALIERE Pasquale

Va bene, Presidente. Credo, però, che non le sia sfuggito, nello sfogliare la Rassegna Stampa che ci arriva...



PRESIDENTE

Questo lo vedremo successivamente.



CAVALIERE Pasquale

Volevo solo segnalarlo, poi deciderà lei come crede più opportuno, se pensa che abbia dignità di discussione o meno, ma credo che in questi giorni, da quanto apprendiamo dai giornali...



PRESIDENTE

Lei ha segnalato il problema, ma non iniziamo una discussione.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, pare ci sia un fatto di un'entità abbastanza rilevante, che l'Aula dovrà comunque affrontare.



PRESIDENTE

Sicuramente, prima della chiusura dei lavori.
Ha chiesto la parola la Consigliera Benso; ne ha facoltà.



BENSO Anna

Presidente, mi scuso per aver chiesto la parola in questo momento.
Vorrei precisare di non avere nulla in contrario riguardo alla legge tant'è vero che non ho firmato gli emendamenti presentati, tranne due di merito. Voglio semplicemente ricordare che in passato, quando un presentatore di emendamenti non era presente in aula, normalmente si rinviava l'argomento, tanto più in questo caso in cui è stata avanzata una richiesta specifica in tal senso. Le chiedo, quindi, se ritiene opportuno rimandare la discussione del provvedimento, per non costringermi a doverlo fare io. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Anch'io, Presidente, richiamo la riunione dei Capigruppo confermando un'opinione che avevo espresso, forse in modo non esplicito, durante tale riunione.
La richiesta del collega Angeleri, di discutere il problema della legge sui Gruppi soltanto lunedì, è stata condivisa da tutti. Mi pare doveroso mantenerla, anche se la decisione finale spetta alla maggioranza. Confermo comunque, che l'impegno era questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, non mi sottraggo alle responsabilità. Concordo sulla necessità di proseguire nella discussione della legge perché, come abbiamo sostenuto più volte, si tratta di materia delicata.
C'è una doppia veste: da un lato, il rispetto dei diritti legittimi di un collega e, dall'altro, gli interessi legittimi di una parte della categoria.
A fronte di un atteggiamento non troppo costruttivo (1.500 emendamenti non sono pochi), penso che l'assenza del collega non debba favorire l'iter della legge, che deve essere serio, composto ed approfondito, ma non si pu neanche decidere di rinviare la discussione per poi danneggiare gli interessi legittimi, diffusi, che molti in quest'aula hanno riconosciuto.
Ritengo, dunque, che si debba proseguire con l'esame della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Convengo con il collega Saitta nel riproporre una questione che aveva avuto una propria disamina nella riunione dei Capigruppo, sostenendo la necessità di mantenere una coerenza con quanto è stato chiesto e consentito in quella sede.
C'è, poi, su questo punto, una partita che riguarda i problemi di dissoluzione dei rapporti interni della maggioranza, che mi pare abbiano tre o quattro elementi che li vanno qualificando.
Inoltre, abbiamo la questione posta dal collega Cavaliere, come elemento di discussione, alla quale mi associo.
Presidente, capisco l'imbarazzo della maggioranza, ma francamente parlo per me stesso, ma credo di non essere l'unico ad avere questo stato d'animo - penso che non possiamo, dopo un dibattito che ha impegnato la Giunta nel suo complesso, apprendere dai giornali che ci sono dei cambiamenti totali di orientamento, senza aver avuto, a nostra volta, la possibilità di esserne informati e di discuterne. Questo mi pare un elemento di dissoluzione della maggioranza, che tutti noi dobbiamo inventariare per quanto oggettivamente comporta.
Un'altra questione la sollevo io, Presidente, perché vorrei essere informato, nel corso della seduta odierna, da parte del Presidente Ghigo o dell'Assessore al turismo, circa l'inutile tentativo di nominare un Presidente per l'ATR. Chiedo se tale informazione è giusta; se è sbagliata mi si corregga. Si sentono varie voci, non potendo disporre di informazioni razionali, e la voce che raccolgo dagli amministratori è che l'assemblea è andata deserta, che non sono state avanzate proposte, in sostanza che l'ATR è in una condizione di totale dissoluzione. Ritengo che questa sia la conseguenza logica dell'impostazione con la quale è stata impiantata e poi governata, però l'attività conseguente è riportata presso la sede dell'Assessorato al turismo, cosa che potrebbe anche essere oggetto di una valutazione, ma che comunque è indebito avvenga attraverso questo tipo di procedura.
Se oggi affrontassimo altri argomenti, accantonando la questione del personale dei Gruppi - Presidente e Assessori - significherebbe non considerare l'argomento di una grossa questione di rottura e di perdita di compattezza della maggioranza, a cui segue quella di EXPO 2000, a cui segue quella dell'ATR.
In presenza di questi elementi, credo che sia nostro dovere discutere di tutti e tre gli aspetti e non procedere semplicemente attraverso un'operazione che, quand'anche legittima, se è soltanto di maggioranza, non mi convince neanche rispetto al problema che è stato aperto ieri, perch voglio capire come si è poi chiuso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Presidente, sono costretto a ribadire la posizione che ho manifestato ieri, pertanto nel mantenere, sia pure verbalmente, la mia mozione d'ordine affinché si proceda nella discussione della legge.
Mi spiace che non ci sia il Consigliere Angeleri; d'altra parte, sono lieto di aver espresso le mie motivazioni ieri in sua presenza, e non oggi in sua assenza.
Io non sono Presidente del Gruppo, per cui non conosco la situazione se non de relato, ma se la convergenza sull'orario e soprattutto sull'ordine dei lavori è stata tale per cui il giorno di lunedì doveva essere consumato unicamente per la discussione o l'approvazione della legge, non si capisce come mai di fronte a questa convergenza, mi pare, da parte di tutti Gruppi ieri ci si sia trovati di fronte ad un ostruzionismo che non aveva alcuna validità, se non un ostruzionismo chiaramente, non posso dire ricattatorio od estorsivo, ma certamente finalizzato ad alcune cose che forse al di fuori di quest'aula sono conosciute e all'interno di quest'aula non sono manifeste. Per cui se il problema è quello di dare la titolarità della presenza a tutti, di garantirla, innanzitutto bisogna sapere se questa sua assenza è un'assenza ufficiale, è un'assenza motivata da ragioni politico istituzionali, oppure se è un'assenza assolutamente privata.
Si paralizza un Consiglio: è un precedente, amico Saitta, è un precedente! Io me ne vado via, metto 1.500 emendamenti, non si discute la legge fin quando non ritorno. Signori, ma questa è l'agibilità dell'assemblea democratica, non andiamo alla ricerca di principi più o meno astratti.
C'è la possibilità che questi 1.500 emendamenti vengano ritirati perch la legge venga garantita nella sua essenza o anche modificata nella sua essenza? Allora questo lo si discute. Ma se rimangono 1.500 emendamenti allora credo che questo non possa essere accettato, perché si costituisce un precedente gravissimo, di paralisi dell'assemblea.
Ora, io credo che il Presidente debba essere garante di queste cose anche perché conosce tutti i fatti. I fatti si sussurrano, si mormorano, si chiacchierano al di fuori di qui. Io credo che però occorra una certa linearità, lealtà nei confronti dell'assemblea per sapere le cose come sono, come stanno, come potrebbero avvenire e quali sono le garanzie che questi fatti possano essere ottemperati oppure obliterati.
Pertanto, mantengo la mia posizione di principio. Mi dispiace ripeterlo, ma la garanzia e la prevaricazione democratica deve essere prima di tutto assicurata da coloro che non vogliono dare, che non vogliono fare di questa assemblea nient'altro che una specie di Pallacorda o di confronto muscolare nei confronti di provvedimenti che sono attesi da moltissimi mesi. Pertanto, mi ritengo assolutamente convinto, con tutti gli argomenti che avete elencato - sia quelli di Cavaliere, come quelli di Riba - che questo procedimento debba andare avanti nella discussione fino al suo esaurimento.
Sappiamo tutto, per cui non fatemi dire delle cose che non vorrei che venissero registrate, ma se fossi costretto lo farei anche, perché prima di tutto è la lealtà nei confronti dei nostri colleghi. Allora credo che il Presidente debba avere soprattutto la forza e la correttezza di garantire all'assemblea la sua dignità nell'andare avanti e nel proseguire nella votazione di questa legge. Non fatemi dire altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente e colleghi, ritengo - e l'avevo già detto ieri sera che su questa proposta di legge si debba andare avanti per arrivare alla chiusura della stessa. Non discuto sugli emendamenti che ha presentato il collega Angeleri; ritengo magari anche giuste le sue richieste; ritengo anche giusti gli emendamenti che sono presentati da altri colleghi, per bisogna assolutamente che il Consiglio non rimanga paralizzato, che si vada avanti affinché si chiuda un progetto di legge utile e necessario a molti dipendenti di questa Regione.
Per questo, Presidente, chiedo che alla fine di questa discussione venga posta in votazione la richiesta di continuare i lavori del Consiglio regionale su questa proposta di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Anche noi, avendo avuto stamane alcuni dubbi su quale fosse la modalità più opportuna della giornata di oggi relativamente a questo provvedimento ci siamo fatti questa convinzione, anche dopo aver ascoltato il Consigliere Riba, il quale dice: "La maggioranza non c'è più". Responsabilmente noi come del resto i colleghi e tutta la maggioranza, dobbiamo tenere conto di quel che può nascere a livello di interrogativi circa il fatto che la maggioranza ci sia o non ci sia, e allora mi sento responsabilmente di stare con le dichiarazioni del collega Angeleri di ieri, che ha tenuto a precisare, in inizio di intervento e poi ribadito, che questo atteggiamento, condivisibile o meno, su questo progetto di legge non aveva e non ha nulla a che vedere con la collocazione in maggioranza. Questo il collega Angeleri lo ha detto e lo ha ribadito nel corso del suo intervento.
Allora, alla luce delle dichiarazioni del collega Angeleri, ritengo che non ci siano in ballo questioni di maggioranza e anche noi ci sentiamo di accedere al coro di coloro che chiedono che si vada avanti e si chiuda questa legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo che si debba riportare il problema così com'è, nel senso che la questione era già chiara nella Conferenza dei Capigruppo, e credo che la stessa Conferenza dei Capigruppo diventi il più possibile una sede di decisione vera su quelle che sono le sue prerogative, perché lì è stato affrontato il problema e lì sono state date, a chi ha posto delle questioni, alcune risposte (lasciamo stare se fossero giuste o sbagliate ma è successo questo).
Credo anche - e il collega Picchioni ce lo ha insegnato più volte - che alcune questioni rappresentino non delle formalità, ma dei reali nodi politici, e i nodi politici sono in questo provvedimento una questione essenziale: si è voluto mettere assieme delle cose che, nella storia di questa istituzione, nella storia anche dei provvedimenti analoghi, non sono mai state assieme, si è voluto fare e legare i destini del provvedimento della legge dei Gruppi ai destini del provvedimento della legge delle Segreterie particolari degli Assessori. Questo è un problema politico.
Finché questo problema politico - e mi rifaccio al dibattito che si verificò dopo l'approvazione a luglio della legge sui Gruppi - non sarà risolto, per quanto mi riguarda la mia posizione su questa legge rimane inalterata, le argomentazioni per quanto mi riguarda sono tutte dicibili in quest'aula e dunque pongo al Presidente e ai colleghi questo problema politico.
E' vero, collega Gallarini, che la maggioranza non si conta su questa legge, però è un problema politico anche della maggioranza. Di norma, e di solito, non accade che su provvedimenti delicati ed importanti la maggioranza si presenti addirittura con posizioni, non di rilievo e di suggerimento, ma di opposizione netta, totale ed ostruzionistica. Mi dispiace di doverlo rilevare io, ma si tratta di un fatto abbastanza evidente.



PRESIDENTE

Riassumo la situazione. E' stata presentata una mozione d'ordine per proseguire nell'esame della legge rinviata dal Governo relativa al nuovo assetto organizzativo dei Gruppi. Ritengo che tale proposta debba essere posta ai voti.
Chi è favorevole alla mozione d'ordine presentata dai Consiglieri Picchioni e Rubatto è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva con 27 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astensione.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo pertanto i lavori con il punto 5) all'o.d.g. che prevede l'esame degli emendamenti sulla data di definizione del trattamento economico accessorio di fine rapporto.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La Consigliera Simonetti ha chiesto la verifica del numero legale. Le propongo di verificarlo dall'esito dell'ultima votazione.



SIMONETTI Laura

Non sono d'accordo.



PRESIDENTE

Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
30 Consiglieri ed in congedo n. 5 Consiglieri.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli emendamenti all'art. 1 della legge rinviata dal Governo.
1.13) Emendamento presentato dal Consigliere Angeleri: all'art. 1, undicesima riga, la data "1 gennaio" viene sostituita dalla data "5 gennaio".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 29 voti favorevoli e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).



(I rimanenti emendamenti, con numerazione che va dall'1.14 all'1.21 presentati dal Consigliere Angeleri, che vanno a sostituire la data "1 gennaio" con altra data fino al "12 gennaio" vengono posti in votazione per alzata di mano, uno ad uno (allegati conservati agli atti)



PRESIDENTE

29 voti contrari e 1 astensione - non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, visto che gli emendamenti sono a nostre mani, volevo chiedere se fosse possibile leggere soltanto il numero dell'emendamento e proseguire con la votazione: l'oggetto l'abbiamo capito!



PRESIDENTE

Posso leggere, eventualmente, solo la variazione della data.



(Tutti gli altri emendamenti, con numerazione che va dall'1.22 all'1.177 presentati dal Consigliere Angeleri, che vanno a sostituire la data "1 gennaio" con altra data fino al "30 giugno" vengono posti in votazione per alzata di mano, uno ad uno (allegati conservati agli atti)



PRESIDENTE

29 voti contrari e 1 astensione - non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri)



PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame degli emendamenti.
1.178) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 1, comma primo, dodicesimo capoverso, sostituire le parole "incrementato di una percentuale" con le parole "aumentato di una percentuale".
Mi pare che l'emendamento non modifichi particolarmente il testo originale. Chiedo al Consigliere Cavaliere se intende ritirarlo o portarlo in votazione.
Prego, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Presidente. Le argomentazioni che richiamavo ieri per sostenere il nostro parere contrario derivano dal dibattito svoltosi nei mesi scorsi e da una posizione sbagliata nella gestione di questo provvedimento. Anche gli emendamenti presentati da altri colleghi corrispondono a questa logica non governata, da cui è scaturito un documento frutto di veti incrociati e di altre questioni di questa natura.
Questo provvedimento poteva essere approvato in collegamento con la famosa legge sul personale. Se i colleghi ricordano, in quell'occasione vi fu una posizione ritenuta dalla generalità dei Capigruppo di minoranza, ma anche dagli esponenti della maggioranza, la posizione di alcuni Assessori che chiedevano di estendere lo stesso provvedimento anche alle loro Segreterie particolari. Bisogna dire, in verità, che le passate sanatorie di questa natura non hanno riguardato le Segreterie particolari degli Assessori. Ora, non solo si effettua la sanatoria per le Segreterie particolari degli Assessori, ma si modifica sostanzialmente la struttura la Segreteria dell'Assessorato diventa, per stessa motivazione contenuta nella prima relazione della legge, una Segreteria politica, quando tutto il dibattito sulla legge del personale ha evidenziato, nella nostra Regione un esubero di personale, di funzionari e anche di dirigenti. Di conseguenza, non capiamo come mai gli Assessori debbano disporre di un budget molto elevato per poter assumere personale esterno e non possano utilizzare il personale in esubero che vi è nel nostro Ente. Nessuno pone il problema sulla struttura e il personale delle Segreterie degli Assessorati, ma non è questa la formula giusta.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? La parola ancora al Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto.



CAVALIERE Pasquale

Al provvedimento delle Segreterie particolari degli Assessori è collegata anche un'estensione alla Segreteria particolare del Presidente del Consiglio e del Presidente della Giunta, per cui il Presidente del Consiglio potrebbe disporre di una Segreteria particolare, di uno staff politico, per come è stato motivato nella relazione della legge equivalente a sette persone; non so a cosa debba servire un tale esercito di persone al Presidente della Giunta e al Presidente del Consiglio regionale. Lei si chiederà, Presidente, cosa c'entri questo emendamento con questo problema. C'entra, perché si è voluto legare direttamente e strettamente i destini della legge per il personale dei Gruppi alla legge per le Segreterie particolari degli Assessori. Nel momento in cui la motivazione è una sanatoria, quindi un intervento anche di tipo sindacale nei confronti di una problematica, in realtà il provvedimento maggiore riguarda il fatto di costituire un apparato politico in ogni Assessorato e nella Segreteria del Presidente del Consiglio regionale, cosa che non ha alcuna ragione di essere perché, ripeto, la struttura delle Segreterie del Presidente del Consiglio, del Presidente della Giunta e degli Assessori deve essere sostenuta, nessuno lo mette in dubbio; è discutibile, invece il meccanismo individuato.
Quindi, Presidente, per questi motivi mantengo inalterati gli emendamenti. Credo che ne presenteremo anche su altri punti, man mano che proseguirà il nostro approfondimento su questo testo. Con questo le motivo la necessità di modificare il punto in questione.
Aggiungo che questo provvedimento ha seguito un iter anomalo perch provvedimenti di questa natura vanno concertati in maniera precisa e debbono accogliere il confronto e il consenso istituzionale necessario per non avere la politicità che non gli appartiene e per mantenere il carattere tecnico e funzionale che dovrebbero avere.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'emendamento n. 1.178).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole e 28 contrari (non hanno partecipato alla votazione 15 Consiglieri).
1.179) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 1, comma primo, dodicesimo capoverso, sostituire le parole "incrementato di una percentuale" con le parole "accresciuto di una percentuale".
La parola al Consigliere Cavaliere per l'illustrazione.



CAVALIERE Pasquale

Credo che si debbano ribadire i motivi che ci hanno portato a questa posizione.
L'aspetto principale lo abbiamo rammentato ieri, cioè la salvaguardia del principio che nella Pubblica Amministrazione si entra attraverso concorsi per titoli ed esame e non attraverso altre formule. Questo è un criterio che tende a salvaguardare gli interessi generali di tutti. Ricordo la prima fase in cui la Giunta regionale portò alla ribalta, come punto centrale della propria nuova amministrazione, del proprio nuovo governo, la riforma della struttura del personale, perché questo era ritenuto il problema dei problemi: come funzionava la macchina, come doveva funzionare la macchina, la modernizzazione e soprattutto la sburocratizzazione. Ci fu un famoso convegno e, prima ancora, ci fu il famoso "evidenziatore" del Presidente Ghigo. Non so se ricordate una delle prime sortite del Presidente della Giunta regionale, di girare per gli uffici della Regione con un elenco dei dipendenti, che venivano evidenziati con l'evidenziatore rosa o con quello giallo o di altro colore, per segnalare che avevano un colore politico piuttosto che un altro. Cosa si intendeva dire con quell'atteggiamento? Credo si volesse dire che la Regione era stata per troppi anni frutto di lottizzazione politica, di assunzioni clientelari gestite dai partiti, di carriere nate e cresciute all'ombra di partiti di questa o quella corrente politica. A questo problema la Giunta Ghigo intese porre mano con la famosa riforma del personale. Riforma del personale che evidentemente, è fallita. E' fallita perché non è cambiato nulla, anzi forse alcuni problemi si sono appesantiti. Non inizia la vendemmia nell'Astigiano perché i funzionari dimenticano di fare stampare le schede non inizia il corso delle guardie ecologiche perché il funzionario va in ferie e non fa la determina: tutti problemi che conosciamo e che determinano il modo di funzionamento che non è stato per nulla intaccato da questa riforma. Adesso, anzi, si continua con il metodo antico e credo che Forza Italia sia quella che in questo senso darà il contributo maggiore in tutti i termini. Questi fatti si commentano da soli e non ci possono che vedere fortemente contrari e pronti a proporre profonde modifiche al provvedimento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo alla votazione dell'emendamento.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo la parola per dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Pensavo che lei l'avesse riassunta; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, le motivazioni le debbo riproporre perché rimangono pienamente inalterate: vi è un fallimento complessivo della gestione del personale del nostro Ente. Credo che l'Assessore Burzi dovrebbe prenderne atto e dimettersi, almeno dalla delega al personale, ma anche per quanto riguarda il bilancio, perché da quando è Assessore il bilancio non è più legge della Regione. Lei, Assessore, dovrebbe dimettersi perché è stato fautore della sburocratizzazione dell'Ente e non ha sburocratizzato alcunché; adesso diventa fautore dell'assunzione politica dall'esterno in presenza di un esubero di personale. Come fa a conciliare le due cose visto che non può mettere in cassa integrazione il personale che abbiamo attualmente in esubero nel nostro Ente? Come si può, in presenza di dirigenti e funzionari in esubero, assumere 80 persone per la Segreteria politica degli Assessorati, della Giunta e del Presidente del Consiglio? Ci dica qual è la logica di questo provvedimento! Ci dica perché lo ritenete strettamente correlato a quello relativo al personale dei Gruppi, come avete dichiarato nei documenti ufficiali! Vede, Assessore, se questo provvedimento servisse a farvi amministrare meglio, io lo voterei con molto entusiasmo, sarebbe un sacrificio che potrei anche fare. Sono certo, per che voi continuereste ad amministrare in questo modo! Voi continuereste così, perché l'Assessore, ad esempio, è ancora convinto che l'acquisto del palazzo di Piazza Solferino sia stato un buon affare per la Regione. Questo è il punto: lei pensa che con altri collaboratori potrebbe farne ancora di più, di questi affari! Questa è la mia preoccupazione! Non so se sono stato chiaro, Presidente, sulle motivazioni della preoccupazione che muove la nostra opposizione a questo provvedimento.
Aver voluto legare i destini dei due provvedimenti è una scelta politica della quale occorre assumersi la responsabilità politica. Non spetta di certo a noi farlo; noi dobbiamo salvaguardare alcuni principi sacrosanti che non sono per nulla rappresentati nel provvedimento che intendereste approvare, così come lo avete proposto.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n.
1.179).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole e 24 contrari (non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri).
1.180) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 1, comma primo, dodicesimo capoverso, sostituire le parole "corrispondente all'aumento" con le parole "corrispondente all'accrescimento".
Mi paiono dei sinonimi.



CAVALIERE Pasquale

Fossero sinonimi le darei ragione, però se lei prende il Garzanti o un altro dizionario vedrà che non è così. Il senso del testo muta completamente.



PRESIDENTE

Svolga, dunque, le sue argomentazioni.



CAVALIERE Pasquale

E' come dire che l'Assessore Goglio e l'Assessore Burzi sono uguali.
Non è vero: sono nella stessa Giunta, ma non sono uguali.
Su questo punto, volevo riprendere la questione che stavo ponendo prima, se cioè gli Assessori, con il modo di lavorare, con la testa che hanno adesso, accrescono, fanno diventare la struttura dell'Assessorato una struttura politica. A mio parere, da parte degli Assessori di questa Giunta (tengo a precisare, non di tutti) c'è un atteggiamento generale, una concezione sbagliata della politica. A volte, si intende la cosa pubblica l'Assessorato come la proiezione dei propri modi privati di affrontare le problematiche della vita, non rendendosi conto che la Pubblica Amministrazione ha bisogno di altre garanzie, di altri modi.
Questa è la managerialità portata dagli esponenti di questa Giunta soprattutto di Forza Italia, dagli industriali di Forza Italia: manager industriali professionisti; poi non abbiamo capito quali industrie dirigessero prima di far politica, però questo è quanto hanno raccontato all'opinione pubblica e di questo è convinta l'opinione pubblica.
Se si continua su questa strada, se questi Assessori, che già fanno molto danno alla Pubblica Amministrazione e in generale alla collettività in questo modo, creano anche una struttura politica per perseguire la loro concezione e il loro fine politico, per la Regione sarà un disastro completo.
Ritorno, Presidente, sul problema del palazzo di Piazza Solferino perché è una questione della quale in quest'aula vorrò parlare ancora molto. Lo ritengo uno degli scandali del 1998; non voglio dire il più grande, però uno di quelli del 1998. Nel 1997 e nel 1996 ne abbiamo avuti altri; nel 1998 si è compiuto uno scandalo enorme. Tra l'altro, se l'Assessore Burzi ci dicesse con chi andò a vedere quel palazzo prima di acquistarlo, farebbe una cosa grata a tutta l'aula e a tutti i colleghi; ci sarebbe di che divertirsi se l'Assessore ci dicesse con chi è andato a vedere quel palazzo e perché è andato a vederlo con quelle persone: ci sollazzeremmo tutti un po' e capiremmo perché l'Assessore ha ritenuto un affare comprare per circa 13 miliardi un bel palazzo aulico, per metterci all'interno quattro uffici, che starebbero, perché mi pare che metteremo un pezzo del patrimonio...



(Commenti dai banchi della Giunta)



CAVALIERE Pasquale

Cosa c'è, Assessore? Dica pure!



PRESIDENTE

Non c'è una regola per cui si faccia una censura: il Consigliere svolge gli interventi come ritiene di svolgerli... Facciamo continuare il Consigliere Cavaliere. Io devo solo ricordarle che il tempo a sua disposizione per l'illustrazione è scaduto.



CAVALIERE Pasquale

Ritornerò dopo sull'argomento, approfondendo il concetto.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Prego, Consigliere Cavaliere, ha la parola.



CAVALIERE Pasquale

Ripeto. Se l'Assessore, quando sono state presentate le interrogazioni e le interpellanze, quando è stato posto il problema, avesse spiegato con motivazioni ragionevoli perché è stata fatta una scelta irragionevole forse... Però, considerato che da tempo il nostro Ente ragiona su un palazzo unico, su una sede unica, sulla razionalizzazione degli uffici (oggi ci sono uffici vuoti della Regione sparsi per Torino, per i quali paghiamo gli affitti), ci rimane tutta la perplessità circa le motivazioni che hanno indotto l'Assessore Burzi a comprare un palazzo del valore di circa 13 miliardi, dove dentro vi stanno - credo - gli uffici attualmente ubicati al piano ammezzato, uffici che sarebbero stati in locali per cui avremmo pagato 2 milioni al mese di canone. Abbiamo deciso di spendere 13 miliardi: sicuramente sarà stato contento l'amministratore della banca che ha venduto l'immobile alla Regione, ma non la collettività o l'erario pubblico.
Ancora più interessante è la questione della spina, introdotta dall'Assessore la volta scorsa; come mai di questo palazzo unico della Regione, lei fa riferimento alla spina 3 o alla spina 1? Io penso che lei abbia già in mente i terreni su quelle spine - o sbaglio, Assessore? perché mi dicono che ha già bene individuato su quali terreni dovrà sorgere il Palazzo della Regione. Mi dica se, per caso, ho avuto informazioni poco fondate. Sto facendo una serie di esempi per dire che queste scelte avrebbero bisogno di un supporto tecnico. Vi sono molti tecnici, molti funzionari, molti dipendenti competenti che andrebbero valorizzati; quindi se la Segreteria di un Assessorato ha bisogno di più persone, la si ingrandisca pure, le strutture degli Assessorati non hanno certo bisogno di supporto politico, perché basta già il vostro, che è di un danno enorme! Aggiungere ulteriore supporto politico in quella direzione sarebbe un cataclisma! E' questa una delle ragioni per cui non condividiamo affatto il provvedimento delle Segreterie particolari della Giunta, argomento che non è in discussione adesso, con questo emendamento, ma che è strettamente correlato, perché la Giunta ha detto che questo provvedimento vive e muore assieme.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavaliere, la sua esposizione mi pare chiara.
Pongo in votazione l'emendamento n. 1.180).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole e 28 contrari (non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri).
1.181) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 1, comma primo, dodicesimo capoverso, sostituire le parole "corrispondente all'aumento" con le parole "corrispondente all'incremento".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole e 28 contrari (non hanno partecipato alla votazione 9 Consiglieri).
La parola al Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto sull'intero art. 1.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Presidente. Voterò contro l'art. 1. Come dicevo, potrebbe sembrare che le mie argomentazioni sul provvedimento della Giunta (Segreterie particolari) non abbiano nulla a che fare; poiché la Giunta ha detto che i provvedimenti vivono e muoiono assieme, le argomentazioni sono identiche. Non so a cosa serva formare delle Segreterie politiche degli Assessorati di cinque persone, o del Presidente della Giunta di sette persone, o, ancora, del Presidente del Consiglio sempre di sette persone.
Capisco che quando dico che ci sarebbe bisogno di un supporto tecnico non tutti gli Assessori intendono nella giusta dimensione, tant'è che l'Assessore Vaglio - come ricorderà bene il Presidente Ghigo - per le delibere sugli appalti di "Show Mont" utilizzava la Segreteria particolare.
Se gli Assessori vogliono tornare a questo metodo, cioè decidere gli appalti tramite la Segreteria particolare, capisco che il personale non basti e che ci sia bisogno di un incremento. Anche perché l'Assessore è impegnato nelle Commissioni di concorso per gli elicotteri, ecc.! Ma se questo non è necessario, allora ci deve essere il giusto riconoscimento di altri, cioè che le Segreterie hanno bisogno di una struttura, che questa struttura può essere attinta dal personale regionale in esubero (è in esubero; l'hanno detto gli Assessori, l'ha detto la Giunta).
Vedo che l'Assessore Burzi è uscito, ma lui, insieme al Presidente Ghigo, ha parlato di esuberi, di funzionari regionali in esubero. Quindi che senso ha, in presenza di funzionari in esubero, poter assumere personale esterno con la stessa mentalità con cui si vuole andare a fare una sanatoria per gli addetti alle Segreterie particolari degli Assessori? Così in futuro sarà necessaria un'altra sanatoria per le prossime Segreterie particolari, perché dello "spoil system" di cui parla il Polo funziona solo lo "spoil", mentre il "system" non funziona in quanto si usano i metodi, i modi, le caratteristiche della vecchia cara Prima Repubblica, di cui Deorsola ci ricorda sempre le glorie.



PRESIDENTE

No, io ricordo il tempo.
Non essendovi altre dichiarazioni di voto, si proceda alla votazione dell'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 39 voti favorevoli 34 voti contrari 5 non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 2, il comma primo è da abrogarsi.
La parola al Consigliere Cavaliere per l'illustrazione.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, vorrei rileggere ai colleghi la relazione del collega Gallarini, perché a lui stesso è sfuggito qualcosa. Lo so che si è assentato un attimo per andare a rivedere il palazzo di Piazza Solferino ogni tanto lo va a guardare per dire: "Ah, come sono stato bravo!". Per non è così, Assessore. Lei ha danneggiato moltissimo la Pubblica Amministrazione, questo è evidente.
Volevo dire invece che la relazione del collega Gallarini la vorrei rileggere perché ci sono due passaggi che credo vadano sottolineati e che il collega Gallarini non ha sottolineato con la dovuta enfasi.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Gallarini)



CAVALIERE Pasquale

Però questo non è stato corretto dal punto di vista... perch l'emendamento viene dopo. La relazione riguarda un testo che prevede ancora un punto non ancora emendato, in animo di esserlo, ma non ancora emendato.
Per questo motivo, vorrei leggere nuovamente la relazione, perché mi pare che siano state omesse delle parti che invece i colleghi dovrebbero conoscere, per lo spirito della relazione.
Infatti il collega Gallarini ci ricordava che "con il presente disegno di legge, la Regione Piemonte introduce una diversa disciplina degli uffici di comunicazione". Io mi fermerei un attimo, sottolineando "uffici di comunicazione", per ricordare come nacquero tali uffici.
Questa nuova parola, nata - pare - in una trattoria di Acqui Terme, ha assunto l'onore delle leggi regionali, perché si è deciso - e per questo abbiamo dato più di 500 milioni ad un funzionario collaboratore del Presidente Ghigo - di mutare il nome di Segreterie particolari con "uffici di comunicazione". Noi abbiamo pagato 500 milioni una persona perch possedeva il marchio di comunicazione. Non potevamo usarlo; per poter usare, al posto di Segreterie particolari, "uffici di comunicazione" abbiamo dovuto muovere tutto questo impegno finanziario ed altro. E questo collega Gallarini, credo che debba essere ricordato, perché l'impegno profuso da questo collaboratore per riuscire ad introdurre "uffici di comunicazione" e convincere gli Assessori dell'importanza di questo è stato arduo.
L'Assessore Masaracchio non se ne convince, si dovrebbe continuare a dare questa consulenza. Credo che l'ex Assessore Gallarini non abbia rimarcato questo aspetto con la dovuta enfasi.
Mi pare sia finito il tempo a mia disposizione; semmai nelle dichiarazioni di voto continuerò l'esegesi della relazione.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? La parola ancora al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Non intendo chiedere alcunché, vorrei solo conoscere le modalità di lavoro della giornata.



PRESIDENTE

Faremo il solito intervallo di un'ora, verso l'una, l'una e un quarto.



CAVALIERE Pasquale

Stavo dicendo, collega Gallarini, che lei non ha dato la giusta sottolineatura all'importanza di questa parola: "uffici di comunicazione".
Lei non sa quanto ci sono costati questi uffici di comunicazione, però lei doveva, credo, sottolinearla meglio.
Infatti, questi uffici di comunicazione, come dice la relazione andarono a definire un modello organizzativo complessivo più adeguato alle esigenze e alle finalità di uffici la cui funzione esclusiva è quella di supporto e di collaborazione diretta agli amministratori per l'espletamento delle funzioni istituzionali ascritte a tali soggetti.
Io non so cosa c'entri questo con ciò che venne scritto nell'altra relazione, dalla quale emergeva la piena finalità politica per la funzione delle Segreterie particolari degli Assessori. Infatti, la relazione scritta a mano dal Consigliere Gallarini prosegue illustrando le recenti innovazioni introdotte in materia di pubblico impiego dalla normativa nazionale ed in particolare dalla riforma Bassanini e dalla L.R. 8/8/1997 n. 51 (la famosa legge che ha sburocratizzato la nostra Regione).
La vendemmia in provincia di Asti è dovuta andarla a fare la Consigliera Cotto, perché i funzionari si erano dimenticati di stampare...
per permettere ai contadini di farla; la Consigliera Cotto, che è molto attenta ai problemi locali, ha detto: "Andiamo noi, perché dobbiamo dimostrare che non è colpa nostra".



(Interruzione fuori microfono della Consigliera Cotto)



CAVALIERE Pasquale

Se non fosse per la collega Cotto, la burocrazia ci sarebbe ancora solo per questa legge. Questo è il fallimento totale della legge di riforma dell'Amministrazione e del personale della nostra Regione. Ho concluso Presidente.



PRESIDENTE

Lei ha manifestato la sua intenzione di voto in modo chiaro.
Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 2.1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole e 25 contrari (non hanno partecipato alla votazione 14 Consiglieri).
2.2) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 2, comma terzo, primo capoverso, sostituire le parole "il personale di cui ai commi primo e secondo stipula" con le parole "il personale di cui al comma secondo stipula...".
La parola al Consigliere Cavaliere per l'illustrazione.



CAVALIERE Pasquale

Richiamavo prima la relazione del collega Gallarini. Lui conosce molto bene i problemi del personale, anche perché ha preceduto il collega Burzi al patrimonio. Uno doveva vendere gli immobili e l'altro comprarli; vi siete dati il cambio: uno vendeva e l'altro comprava. Sono cambiate le politiche dell'Ente nel giro di un cambio... Stavo dicendo che la riforma della L.R. n. 51/97 è alla base, secondo quanto ci ha detto il collega Gallarini, del nuovo modello disegnato secondo principi ispirati al riconoscimento della piena autonomia organizzativa e gestionale degli amministratori, rispetto alle strutture innanzi individuate ed al personale ad esse assegnato. L'autonomia organizzativa e gestionale comporta anche un'autonomia finanziaria. Questo era pleonastico, collega Gallarini; lei ha sottolineato delle cose, ma ne ha omesse delle altre. "Con il presente atto normativo si propone pertanto di definire e di assegnare le risorse finanziarie necessarie all'utilizzo del personale dei predetti uffici di comunicazione, assumendo come riferimento la spesa effettiva del personale previsto in dotazione organica, per un importo complessivo determinato secondo le modalità indicate al comma terzo dell'art. 1".
Voglio però ritornare al problema delle Segreterie politiche degli Assessori. Vi immaginate il problema di EXPO 2000 con le Segreterie politiche degli Assessori? Mi pare che gli Assessori abbiano già dalle loro Segreterie degli input politici rilevanti; con il plenum della Segreteria politica figuriamoci quali iniziative verrebbero attuate! Mi pare inoltre che la comunicazione funzioni già bene: mi pare, Presidente Ghigo, che il documento consegnato alla Giunta - nella riunione che ho appreso essersi svolta ieri sera - dall'Assessore Racchelli su EXPO 2000 pochi minuti dopo era nella redazione di un quotidiano cittadino. Mi pare quindi che gli uffici di comunicazione ci siano già; perché strutturarli spendendo un mucchio di soldi? Funzionano già benissimo; si comunica benissimo; mi pare si tratti, dunque, di una spesa abbastanza eccessiva.
Anche quello del Presidente Deorsola funziona bene, come ufficio di comunicazione; non so cosa possa farsene di sette collaboratori, Presidente Deorsola! Mi paiono un po' superflui, soprattutto in presenza di tanto personale che gli Assessori al personale dicono in esubero nel nostro Ente.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di parola, pongo in votazione l'emendamento.
La parola nuovamente al Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, stavo dicendo che "con il presente atto normativo si propone pertanto di definire e di assegnare le risorse finanziarie necessarie all'utilizzo del personale dei predetti uffici di comunicazione, assumendo come riferimento la spesa effettiva del personale previsto in dotazione organica, per un importo complessivo determinato secondo le modalità indicate al comma terzo dell'art. 1".
Questo quanto riguarda il personale dei Gruppi. Nelle Segretarie particolari, o uffici di comunicazione degli Assessori, avverrà che la spesa non si riferirà solo ai 100/150 milioni per Assessorato, ma anche al personale, che comunque continueremo a pagare e che dislocheremo, ancorch in esubero, altrove. Se la Regione Piemonte ha funzionari e personale in esubero non vi è necessità di compiere questa operazione. L'Assessore abbia la discrezionalità minima e necessaria di personale di fiducia, di una-due persone; per la restante parte credo possa benissimo dotarsi del personale della struttura regionale.
Credo che questa, Presidente, sia questione che riguarda anche il suo ruolo; che lei abbia una-due persone di fiducia "politica" è pacifico; se la sua Segreteria ha poi bisogno di dieci persone, che si prendano dalla struttura. Mi sembrerebbe provvedimento di buon senso; richiamare invece la necessità di avere una Segreteria particolare di cinque-sette persone, con corrispondente budget, credo sia del tutto sbagliato.
Si dice, infatti: "...assumendo come riferimento la spesa effettiva del personale previsto in dotazione organica, per un importo complessivo determinato secondo le modalità indicate al comma terzo dell'art. 1.
L'ampia autonomia organizzativa e gestionale postula anche il riconoscimento di un'ampia facoltà di scelta, da parte degli amministratori, del personale assegnato agli uffici di comunicazione che ai sensi dell'art. 1, comma sesto, del provvedimento normativo de quo" probabilmente si voleva parlare del provvedimento normativo di Qui, Quo Qua: a questo livello siamo più che de quo - "può essere individuato tra dipendenti regionali oppure di Enti strumentali o dipendenti dalle Regioni ovvero comandati da altre Pubbliche Amministrazioni, ed anche come previsto dal comma quinto, da persone estranee all'amministrazione". Questo il punto che, così come ho spiegato più volte, non funziona assolutamente. "Tale autonomia di scelta dovrà corrispondere alle necessità tecniche e professionali delle strutture di supporto, con la sola eccezione per il personale comandato, per il quale si provvede con determina di autorizzazione al comando stesso. L'incarico di responsabile o di componente dell'ufficio di comunicazione viene conferito mediante stipulazione di contratto".



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di dichiarazione di voto, passiamo alla votazione dell'emendamento n. 2.2) per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Cavaliere.



(Il Consigliere Segretario Grasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 votanti 30 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Non essendovi altri emendamenti, ha la parola il Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto sull'intero art. 2.



CAVALIERE Pasquale

Colgo l'occasione per sottolineare che da quando l'appello nominale viene svolto dal collega Grasso le cose vanno meglio. Vero, Toselli? Il Presidente Ghigo l'aveva detto che Grasso avrebbe contato di più nel Consiglio regionale! Almeno questa promessa il Presidente Ghigo l'ha mantenuta! Ne mantiene poche, però questa l'ha mantenuta! A questo punto, continuando la segnalazione di alcuni passaggi della relazione del collega Gallarini, vorrei ricordare che "l'ampia autonomia organizzativa e gestionale postula anche il riconoscimento di un'ampia facoltà di scelta da parte degli amministratori del personale assegnato agli uffici di comunicazione che, ai sensi dell'art. 1, comma sesto, del provvedimento normativo può essere individuato tra dipendenti regionali oppure di Enti strumentali o dipendenti della Regione, ovvero, comandati da altre Pubbliche Amministrazioni ed anche, come previsto dal comma quinto tra persone estranee all'Amministrazione. Tale autonomia di scelta dovrà corrispondere alle necessità tecniche e professionali delle strutture di supporto. Con la sola eccezione per il personale comandato, per il quale si provvede con determina di autorizzazione al comando stesso, l'incarico di responsabile o di componente dell'ufficio di comunicazione viene conferito mediante stipulazione di contratto di diritto privato a tempo determinato che per i dipendenti pubblici comporta il collocamento in aspettativa senza assegni per tutto il periodo di durata dell'incarico. La privatizzazione del rapporto di lavoro del personale assegnato agli uffici di comunicazione appare funzionale rispetto alle peculiarità di tali strutture e costituisce corollario indispensabile al buon funzionamento delle strutture medesime.
Essa inoltre evidenzia il carattere fiduciario del rapporto medesimo revocabile in qualsiasi momento dall'amministratore e che si risolve di diritto, quando cessa dall'ufficio l'amministratore, a supporto del quale il personale risulta assegnato". Ma questo, del resto, era un postulato delle strutture passate, che venivano realizzate già con questa caratteristica, che però non veniva poi rispettata. E chi ci garantisce che poi, dopo i tre, quattro, cinque atti per realizzare una...



PRESIDENTE

Consigliere, le sue argomentazioni mi paiono assolutamente chiare.
Ci sono altre dichiarazioni di voto sull'art. 2? Procediamo alla votazione di tale articolo per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Cavaliere.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 votanti 40 hanno risposto SI' 32 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 3, comma primo, primo capoverso, sostituire la data "31 dicembre 1997" con la data "31 dicembre 1995".
Consigliere Cavaliere, poiché si tratta di emendamenti che si riferiscono ad un cambio di data, se lei ritenesse di modulare il suo intervento con un'ampia dichiarazione ed illustrazione potremmo portare in votazione gli emendamenti senza ulteriori illustrazioni.



CAVALIERE Pasquale

Quali emendamenti?



PRESIDENTE

Quelli relativi alla data. L'emendamento che ho appena letto propone di sostituire nel testo la data 31 dicembre 1997 con la data 31 dicembre 1995.
In sostanza, propone di anticipare questo termine. Ce n'è più di uno: 31 dicembre 1995, 31 dicembre 1996, 30 novembre 1996, 31 ottobre, 30 settembre, 31 agosto, 31 luglio, 30 giugno, 31 maggio, 30 aprile, 31 marzo 1996. Mi dicono che questi emendamenti sono stati distribuiti, comunque gli uffici provvederanno a distribuirne immediatamente un'altra copia.



CAVALIERE Pasquale

Allora, la motivazione per cui io dico di sostituire il 31 dicembre 1997 con il 31 dicembre 1996...



PRESIDENTE

1995: qui siamo ancora al primo emendamento, contenuto nel plico di ieri.



CAVALIERE Pasquale

Il plico: da cosa si vede se è di ieri o di oggi?



PRESIDENTE

Lo suggeriscono gli uffici; comunque sono stati messi in ordine dal più lontano.



CAVALIERE Pasquale

In ogni caso, al di là della data, la motivazione per cui si propone di sostituire una data con un'altra è diversa dalla motivazione per cui si propone di sostituire un'altra data con un'altra data ancora. Non so se sono stato chiaro.
La dottoressa dice che non sono stato chiaro e mi dispiace. Se il Presidente mi concede un'interruzione, posso fare un approfondimento.



PRESIDENTE

Per me è chiarissimo.



CAVALIERE Pasquale

Il Presidente Deorsola, che è molto attento ai numeri, ha capito che chiedere di modificare 31 dicembre con 31 gennaio, oppure, in subordine, di modificare 31 dicembre con 28 febbraio, può avere - nella fattispecie ha due motivazioni diverse. Il Presidente ha ragione quando mi chiede se ha la stessa motivazione; ha una logica, per cui si può spiegare quella logica e votare i cinquanta emendamenti. Ha ragione, ma non è nella fattispecie nella fattispecie sono stati fatti con logiche diverse. E' così: hanno una logica diversa. Quando pensavamo a febbraio, avevamo un'idea di un mese diverso dagli altri proprio perché in questo mese possono avvenire delle cose in modo radicalmente diverso.
Quindi, Presidente, intendo motivare ogni emendamento sul perché, in subordine della data sottoposta all'approvazione.
La prima data che proponiamo è quella che in assoluto sarebbe più adeguata a rappresentare la questione. Auspico, quindi, caldamente che venga approvato questo emendamento. Poi, in subordine, altre date potrebbero essere migliori (ma ognuna con una propria caratteristica) di quelle proposte dal testo ricordato.
Resta comunque importante e collegato il problema della comunicazione perché la Giunta istituisce gli uffici di comunicazione.
Ritengo che la comunicazione tra la Giunta ed il Consiglio dovrebbe essere maggiormente incentivata; a questo scopo era stato preposto l'Assessore Masaracchio, che invece sottovaluta il rapporto con il Consiglio: infatti, non ci dice mai niente!



PRESIDENTE

Desidera continuare come dichiarazione di voto?



CAVALIERE Pasquale

Sì, continuo come dichiarazione di voto.
Se abbiamo chiamato le Segreterie particolari degli Assessorati "uffici di comunicazione", vuol dire che è stato stabilito che la comunicazione è importante. Lei, Assessore Masaracchio, è stato demandato ad essere il rappresentante della comunicazione tra la Giunta ed il Consiglio. Lei dovrebbe svolgere questo ruolo; invece veniamo a sapere, e lo vediamo noi stessi, che non c'è comunicazione nemmeno all'interno della Giunta! Come può lei comunicare con il Consiglio se non comunica all'interno della Giunta? Dovremmo chiedere al Presidente della Giunta, visto che lei non intende farlo, di garantire questo rapporto di comunicazione con il Consiglio.
Assessore Masaracchio, perché dobbiamo apprendere dai giornali il documento che è stato presentato da un Assessore in Giunta, su EXPO 2000 ad esempio (ma è solo l'ultimo caso), e non apprenderlo, magari il giorno dopo, con una sua comunicazione ufficiale in aula o in sede di Capigruppo dal "comunicatore" con il Consiglio? Perché lei ha pensato di dare ai giornali quella documentazione prima di darla al Consiglio? Mi è stato detto che lei ha preso la decisione di dare la documentazione ai giornali prima che al Consiglio! Perché, Assessore? E' uno sgarbo continuo nei confronti del Consiglio! Lei era stato preposto a tenere i rapporti con il Consiglio, a qualificarli, a migliorarli soprattutto, perché erano peggiorati parecchio in seguito ad una certa condizione. Ci tocca rivalutare l'ex Assessore Majorino...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Masaracchio)



CAVALIERE Pasquale

Almeno le comunicazioni le dava! L'unico difetto che aveva era di fare sempre l'avvocato, anche con gli Assessori, ma almeno le comunicazioni con il Consiglio c'erano! Bisogna riconoscerlo; se diceva: "la Giunta risponderà a questo argomento", effettivamente si impegnava e la Giunta rispondeva, cosa che adesso non accade, Assessore Masaracchio! A parte che lei non partecipa alle Conferenze dei Capigruppo, perché viene sempre l'Assessore Burzi... Ormai, dalla vicenda del CSI, c'è sempre l'Assessore Burzi; lei la mandano a Caracas perché evidentemente pensano che lei possa...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



CAVALIERE Pasquale

Però non può andare a Caracas se deve mantenere i rapporti con il Consiglio, Assessore D'Ambrosio! Comunque, Assessore Masaracchio, su questo punto una chiarificazione la desidero, sarebbe opportuna. Non pretendo che la faccia in aula, dove lei non interviene mai, ma almeno nella Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Sta esaurendo il suo tempo, Consigliere.



CAVALIERE Pasquale

Il Presidente Ghigo aveva detto in maniera ufficiale che l'Assessore Masaracchio si sarebbe occupato della comunicazione e noi pensavamo...



PRESIDENTE

Mi pare che il senso della sua dichiarazione sia chiarissimo. La ringrazio.
Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento n. 3.1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 1 voto favorevole e 27 contrari (non hanno partecipato alla votazione 11 Consiglieri).
3.2) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 3, comma primo, primo capoverso, sostituire la data "31 dicembre 1997" con la data "31 dicembre 1996".
La parola al Consigliere Cavaliere per l'illustrazione.



CAVALIERE Pasquale

Considero necessario questo chiarimento sulla comunicazione tra il Consiglio e la Giunta, perché non si può chiedere di istituire gli uffici di comunicazione e poi non usare la comunicazione già decisa. L'Assessore Masaracchio comunicherà molto bene con l'Assessore D'Ambrosio, meno con la vecchia generazione del MSI, però non comunica con il Consiglio...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Masaracchio)



CAVALIERE Pasquale

Lei è stato demandato a comunicare con il Consiglio.
Nell'analizzare il provvedimento, la relazione del collega Gallarini abbiamo sottolineato i passaggi in cui si dice che "la privatizzazione del rapporto di lavoro del personale assegnato agli uffici di comunicazione appare funzionale rispetto alle peculiarità di tali strutture e costituisce corollario indispensabile al buon funzionamento delle strutture medesime.
Essa, inoltre, evidenzia il carattere fiduciario del rapporto medesimo revocabile in qualsiasi momento dall'amministratore e che si risolve di diritto quando cessa dall'ufficio l'amministratore a supporto del quale il personale risulta assegnato. Come conseguenza del nuovo modello organizzativo proposto, si prevede che, nel rispetto dei criteri indicati all'art. 2, comma primo, il personale in servizio presso gli uffici di comunicazione possa partecipare ai concorsi di cui all'art. 50, commi terzo, quinto e settimo della L.R. n. 51/97, purché in possesso dei requisiti di legge previsti per l'accesso alle qualifiche medesime mutuando l'analoga procedura prevista nella legge per il personale in servizio dei Gruppi consiliari in fase di approvazione" - e infatti, siamo in fase di approvazione della legge riguardante il personale dei Gruppi.
"La I Commissione consiliare, nella seduta del 15 ottobre scorso, ha esaminato il disegno di legge...", ecc. La relazione dice questo.
Credo che i ragionamenti su questo punto possano terminare qui; legger poi la relazione sul provvedimento oggetto specifico...



PRESIDENTE

Possiamo considerare questo suo intervento anche come dichiarazione di voto?



CAVALIERE Pasquale

Dipende, Presidente. Se lei, in questo momento, sta chiudendo i lavori della seduta antimeridiana, sì; altrimenti, proseguo.



PRESIDENTE

I lavori della mattinata avranno termine intorno alle ore 13,15.



CAVALIERE Pasquale

Allora proseguo.



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere.



CAVALIERE Pasquale

Prima ho letto la relazione al progetto di legge relativo agli uffici di comunicazione; adesso vorrei leggere quella relativa al nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari. Ho trovato le carte, quindi mi appresto a svolgere questo esercizio.
"La I Commissione" - secondo il collega Gallarini - "ha riesaminato il testo della proposta di legge n. 418 relativa a: 'Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi', in seguito a rinvio del Governo, rielaborando un nuovo testo degli artt. 1 e 3.
Il nuovo testo formulato tiene conto dei rilievi evidenziati rispetto al precedente ed analogo progetto di legge".
A me non pare che tenga conto dei rilievi evidenziati rispetto al precedente progetto di legge. Questo è abbastanza oggettivo; ne tiene conto per alcuni aspetti formali, ma non ne tiene conto in maniera sostanziale.
Infatti, il collega prosegue dicendo: "Al fine di tenere conto delle recenti innovazioni introdotte in materia di pubblico impiego, in rapporto alla normativa nazionale, alla contrattazione e alla L.R. n. 51/97, si è reso necessario rivedere la normativa relativa all'organizzazione dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte, in particolare per quanto riguarda il personale di cui i Gruppi si avvalgono per lo svolgimento delle loro importanti funzioni a supporto dell'attività del Consigliere.
L'art. 1 prevede nella nuova formulazione che l'importo delle risorse finanziarie sia comprensivo anche del trattamento economico accessorio e di fine rapporto.
L'art. 3 prevede che alla data del 31 dicembre 1997 chi prestava servizio presso i Gruppi consiliari e in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero che abbiano prestato servizio per almeno tre anni nel quinquennio precedente e in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge possono, possedendo i requisiti di legge per l'accesso alle qualifiche, partecipare ai concorsi previsti all'art. 50, commi terzo, quarto, quinto e settimo, della L.R. n. 51/97.
Secondo quanto previsto dall'art. 48, comma secondo, della L.R. n. 51/97 la dotazione organica del Consiglio regionale è incrementata con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza.
Nel corso degli anni, il ruolo dei Gruppi consiliari è diventato fondamentale per permettere ai Consiglieri regionali di svolgere nel modo migliore le loro funzioni istituzionali. In tal senso, le assemblee legislative stanno sempre più attrezzandosi per fornire ai loro componenti anche attraverso le strutture dei Gruppi, gli strumenti e le risorse umane tecniche e finanziarie necessarie.
Per permettere ai Gruppi di scegliere in piena autonomia il personale da utilizzare, tenendo conto delle esigenze specifiche in fatto di professionalità, tipo di prestazione, orari di presenza, ecc., si propone che per i Gruppi venga individuata dalla legge la quantità di personale cui hanno diritto, nonché le relative qualifiche funzionali. Sulla base di tale individuazione, verranno definite le risorse finanziarie corrispondenti. I relativi fondi costituiscono una dotazione finanziaria che viene assegnata ai Gruppi per le esigenze connesse al personale in aggiunta a quella già loro assegnata per le spese di funzionamento. Tali fondi verranno quindi rendicontati annualmente con le modalità già definite dalla vigente normativa sui Gruppi.
Alla luce di tale analisi, nella seduta di giovedì 15 ottobre c.a., la I Commissione ha licenziato a maggioranza il nuovo testo di legge. Tale testo viene rimesso all'aula per la sollecita approvazione".



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione dell'emendamento n. 3.2) per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Cavaliere.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 votanti 30 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Un certo brusìo dell'Aula, che tende ad aumentare, mi induce a sospendere i lavori e a riprendere alle ore 14.30.
Vi chiedo, come preghiera personale, di essere puntuali, in modo da poter affrontare questa parte del lavoro che ancora ci attende nel pomeriggio. Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.03)



< torna indietro