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Dettaglio seduta n.295 del 20/10/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g. "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Botta, Chiezzi D'Ambrosio, Deorsola, Farassino, Griffini, Marengo, Masaracchio, Montabone e Picchioni.


Argomento: Comuni - Associazioni intercomunali

Proseguimento esame disegno di legge n. 356: "Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli Enti locali"


PRESIDENTE

Per quanto riguarda la IV Commissione, comunico che il sopralluogo previsto per le ore 18 presso le Case di cura è stato rinviato per poter permettere il normale funzionamento dei lavori del Consiglio. Il rinvio di tale visita è stato deciso nella riunione dei Capigruppo. Ovviamente questa decisione è stata presa in accordo con il Presidente della IV Commissione.
Proseguono ora le dichiarazioni di voto sull'intero testo del disegno di legge n. 356, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Per una breve dichiarazione di voto sull'intero testo del disegno di legge n. 356, così come è stato modificato durante il dibattito.
Il nostro giudizio è negativo perché la proposta definitiva è complessivamente modesta rispetto agli obiettivi che occorreva raggiungere.
Credo che inizialmente, quando il Presidente Ghigo e la Giunta decisero di procedere con questo progetto, avessero un obiettivo più ambizioso.
Sicuramente lo avevamo noi, cioè quello di fornire elementi più precisi tali da uniformare o, perlomeno, riportare ad unità i diversi disegni di legge sulle singole materie poi da delegare.
In realtà, il provvedimento è per molti aspetti generico, non contiene infatti particolari elementi innovativi. Nel momento in cui occorrerà rivedere le diverse proposte di legge, il Presidente della Giunta avrà modo di accorgersi che alcuni rilievi formulati a suo tempo non erano assolutamente pretestuosi.
La volta scorsa il Presidente, ad un intervento che avevamo fatto, ci aveva risposto dicendo che era soltanto una sensazione che la Giunta non volesse accogliere alcun suggerimento, quindi era come uno status psicologico non riuscire a capire l'importanza del processo che è in moto.
In realtà, Presidente, si accorgerà che alla fine questa operazione è sicuramente non ambiziosa come lei e noi immaginavamo (come legge madre) ma sarà un risultato molto più modesto che servirà soltanto ad introdurre nelle diverse proposte di legge e nei diversi disegni di legge il numero della legge e la data.
Non si rivedrà alcun articolo, perché questa proposta non cambierà nulla, perché è così generica che è possibile fare di tutto e il contrario di tutto. Si renderà conto che la legge sul mercato del lavoro, quella sull'agricoltura, quella sulla montagna, quella sui trasporti non subiranno alcuna modifica, perché qui non c'è nulla. Abbiamo perso inutilmente del tempo e abbiamo perso sostanzialmente un'occasione. Sarà la prova del nove che è stata persa un'occasione. E' stata un'esercitazione giuridica importante, ma sul piano politico non ha prodotto assolutamente nulla perché non è stata sostenuta da un disegno di carattere politico.
A questa proposta sottende una debolezza di cultura politica in relazione al significato e all'importanza del federalismo e alla nuova missione della Regione. Questo è emerso in Commissione, è emerso ancora in questi giorni durante la discussione, quindi è un testo inutile che non ha affrontato alcuna questione importante.
Una questione importante che avevamo suggerito era quella dei trasferimenti di funzioni agli Enti locali. Avevamo detto in Commissione che bisognava pensare ad una modifica della legge di contabilità regionale in modo da prevedere che tutto il finanziamento delle funzioni di tipo corrente (da trasferire agli Enti locali) avesse una procedura diversa rispetto a quegli investimenti, perché si tratta di fare bilanci che garantiscano certezze, ma non sto qui a ripetermi.
Complessivamente esprimo un giudizio negativo, si è persa un'occasione.
Gli altri disegni di legge andranno avanti indipendentemente da questo perché questo non li modificherà per nulla. Le proposte che sono state fatte non sono finalizzate ad un obiettivo di tipo generale, che non è emerso, o è emerso debolmente in alcuni interventi da parte del Presidente ma non è sicuramente emerso negli interventi dell'Assessore Vaglio, il quale ha ammesso che questo disegno non era particolarmente ambizioso. Lui stesso ha detto che era complessivamente un disegno modesto. Assessore, lei ha perfettamente ragione; noi diciamo che è più che modesto.
Abbiamo perso del tempo, siamo commissariati per tutte le proposte.
Si è voluto rifiutare un contributo da parte della minoranza per una nuova fase costituente.
La Giunta si renderà conto, quando dovrà applicare queste proposte della loro difficile applicazione. Un dato che è emerso durante la discussione è che complessivamente questa Giunta, nella sua globalità, non ha una sufficiente conoscenza delle Amministrazioni locali. Questa è la grande debolezza. Per cui anche quando si è tentato di entrare nelle questioni particolari abbiamo notato una grande incertezza, una grande incoerenza, tanti dubbi; si è deciso per un testo di tipo generico per il quale noi esprimiamo un voto negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Dichiaro, come è prevedibile per l'assemblea, il voto favorevole di Alleanza Nazionale. Senza voler indulgere nella retorica, parlo a nome dell'intero Gruppo; mi sento in dovere di ringraziare l'Assessore Vaglio per il lavoro molto serio e molto efficace e per l'impegno assunto, in particolare in questi ultimi mesi, per portare avanti questo disegno di legge.
E' stata definita dal collega Saitta una vera esercitazione giuridico burocratica, ma non è certo così. E' una legge quadro e come tutte le leggi quadro contiene i lineamenti generici, ma comunque essenziali, per l'inserimento nel suo interno delle cosiddette leggi figlie o, meglio leggi di attuazione.
Che si trattasse di una legge quadro risulta dai principi ispiratori di questa legge, principi che si colgono attraverso il combinato disposto della legge n. 142 dell'8/6/1990 e nei successivi provvedimenti, i cosiddetti Bassanini. Nei suoi lineamenti di legge quadro è coerente con i principi che si ricavano da questo combinato disposto legislativo.
A nome del Gruppo mi riconosco, senza volervi tediare, nella relazione del Consigliere Gallarini, relazione che non è estremamente generica o meramente di stile, ma che ha sottolineato, tra l'altro, come accennavo poco fa, i lineamenti di una legge quadro. Si legge: "Il presente disegno di legge si propone di dare inizio all'attività regionale per il conferimento agli Enti locali delle funzioni amministrative, attualmente svolte dalla Regione" - passaggio essenziale e necessario - "attraverso la formulazione di una disciplina generale, che individui i criteri e i principi in base ai quali avverrà il conferimento". Questo quanto contenuto nella legge madre o, meglio ancora, legge quadro.
Con queste considerazioni, brevi, ma essenziali e sufficientemente motivate, riconfermo il voto favorevole di Alleanza Nazionale.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno votato SI' 26 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale ed altre disposizioni in materia di personale"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g. che prevede l'esame della legge rinviata dal Governo relativa a: "Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale ed altre disposizioni in materia di personale".
Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, CCD, Federalisti Liberaldemocratici, DS, Pensionati, PPI, Socialisti-Patto dei Democratici e Rifondazione Comunista.
Relatore è il Consigliere Gallarini, che ha facoltà di intervenire.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signori Consiglieri, a seguito del rinvio governativo, la Giunta regionale ha trasmesso alla I Commissione consiliare un nuovo testo che tiene conto dei rilievi formulati su alcune parti del precedente analogo progetto di legge.
Nel testo di nuova formulazione sono evidenziabili due aspetti: 1) sostegno del processo riorganizzativo dell'Ente, in relazione all'emanazione della L.R. 8/8/1997 n. 51 (Norme sull'organizzazione degli uffici e sull'ordinamento del personale regionale) 2) valorizzazione professionale del personale in servizio o che ha prestato servizio per l'Ente, strettamente correlata alla piena attuazione della citata L.R. n. 51/97.
In riferimento al primo argomento, è opportuno premettere che all'art.
1, comma dodicesimo, della legge 28/12/1995 n. 549 - legge finanziaria 1996 è previsto che: 'alle Regioni che hanno disciplinato l'applicazione dei principi in materia di ridefinizione di strutture organizzative e delle dotazioni organiche di cui al D.lgs. 3/2/1993 n. 29 e successive modificazioni ed integrazioni, è data la facoltà di avvalersi, ai fini dell'attuazione dei processi di riforma organizzativa, di misure flessibili nella gestione delle risorse umane'.
La finanziaria del 1996 è il punto di partenza della prima parte del progetto normativo avviato. In sostanza, la legge finanziaria dà la possibilità alle Regioni, che in base al D.lgs. n. 29/93 si sono riorganizzate (e fra queste anche la Regione Piemonte), di adottare misure flessibili nella gestione delle risorse umane anche di natura finanziaria a sostegno del personale, dirigenziale e non dirigenziale, su cui gravano gli effetti della riorganizzazione in termini di maggiori responsabilità ed incremento delle competenze funzionali.
Il maggior impegno richiesto al personale complessivamente inteso si ritiene debba essere, in qualche misura, sostenuto con misure straordinarie finanziarie incentivanti.
Le maggiori responsabilità riguardano innanzitutto i dirigenti che sono diminuiti in modo sensibile nella dotazione organica, ma anche il restante personale chiamato ad adempimenti nuovi e complessi ed in particolare il personale dell'area direttiva più direttamente interessato al processo di ridistribuzione delle competenze funzionali.
Per andare incontro a queste esigenze, la legge finanziaria del 1996 consente di attribuire al personale, entro certo limiti e vincoli di spesa le risorse che in un certo senso si sono risparmiate. I limiti ed i vincoli sono quelli indicati dalla stessa finanziaria e cioè la ricognizione della spesa per il personale al 31/8/1993 comprensiva degli oneri contrattuali e la spesa per la dotazione organica prevista dalla legge di riorganizzazione. Il minor costo derivante dal raffronto di questi due parametri rappresenta il risparmio e la misura straordinaria incentivante del personale.
Per il nostro Ente va detto che il minor costo si ottiene muovendo dal versante dirigenziale per la ragione già evidenziata della notevole riduzione in pianta organica di tali figure. Non è così, invece, per le qualifiche non dirigenziali rispetto alle quali si può ragionevolmente asserire che con la L.R. n. 51/97 sia stata fatta una 'scelta occupazionale' avendo ampliato le dotazioni organiche delle qualifiche ed in particolare quella dell'VIII qualifica, con conseguenti maggiori costi.
Si deve tuttavia aggiungere che i costi per le dotazioni organiche delle qualifiche si fondano su analisi virtuali essendo evidentemente riferite a dotazioni organiche non ancora completate e quindi ad oggi comportanti un costo complessivamente minore di quello che si avrà in prospettiva.
Le operazioni che si sono descritte portano ad acquisire risparmi (meglio 'minori costi') per circa 5,8 miliardi che si pensa di ridistribuire tra dirigenti e qualifiche attraverso l'incremento delle risorse del fondo per la retribuzione di posizione di cui all'art. 37 del CCNL dell'area dirigenziale e le risorse del fondo previsto dall'art. 31 del vigente CCNL delle qualifiche, secondo il seguente riparto: 1 miliardo ai dirigenti per la sola retribuzione di posizione e 4 miliardi e 800 milioni alle qualifiche non dirigenziali ad incremento del predetto fondo previsto dall'art. 31 del vigente CCNL di cui almeno la metà in aumento del fondo per l'indennità di area direttiva previsto dall'art. 35 del medesimo contratto.
Le risorse di cui trattasi sono però attribuibili solo fino al 31/12/1998. Si tratta di un vincolo temporale che la stessa legge finanziaria del 1996 ha stabilito. Occorre ancora precisare che i criteri per l'attribuzione di tali risorse non sono stabilite in legge, ma sono definiti nel rispetto delle procedure di contrattazione e di valutazione previste dai vigenti CCNL.
La seconda parte comincia con l'art. 4 intitolato 'Processi selettivi'.
Il comma primo di tale norma stabilisce che alle selezioni previste per l'accesso alla IV qualifica, secondo modalità indicate nel piano occupazionale e nei limiti di una percentuale corrispondente alla riserva dei posti per il personale dipendente pari al 40%, è ammesso a partecipare anche il personale non di ruolo che abbia prestato servizio alle dipendenze della Regione per almeno sei mesi anche non continuativi nella qualifica corrispondente a quella messa a concorso, nel triennio precedente i termini di scadenza del bando. Per rispondere a precise esigenze funzionali dell'Ente, la Regione attraverso regolare procedura concorsuale procede all'immissione al proprio interno di figure professionali riconducibili al profilo di addetti alla segreteria e all'utilizzo di videoterminali già selezionate attraverso procedure di accertamento di idoneità connesse ai procedimenti di avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento figure che ha già formato e qualificato nel corso delle precedenti esperienze lavorative. La partecipazione di tale personale alle selezioni per la IV qualifica è in ogni caso consentita sul presupposto del possesso del titolo di studio previsto per l'accesso dall'esterno alla qualifica per la quale si concorre. La regola introdotta non pregiudica quanto previsto dalla L.R. n. 51/97 in ordine all'espletamento delle procedure concorsuali previste all'art. 50, comma settimo, della stessa legge e fa salvo il ricorso alle procedure di reclutamento del personale di IV qualifica mediante avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento ai sensi delle leggi vigenti.
Al comma secondo dell'art. 4 è previsto che nel piano occupazionale si possa stabilire il numero dei posti alla cui copertura si provvede mediante concorsi interamente riservati al personale dipendente in relazione a particolari profili o figure professionali espressamente caratterizzati da una professionalità acquisita esclusivamente all'interno dell'Ente. La norma si ispira a chiare regole di aziendalizzazione dei processi di organizzazione delle risorse umane connesse all'attuale fase del processo tuttora in atto di piena attuazione della L.R. n. 51/97 ed applica i principi introdotti dalla legge Bassanini bis, in particolare quelli espressi all'art. 6, comma dodicesimo, della legge n. 127/97. La norma - va opportunamente precisato - non si pone in contrasto con l'assetto determinato dalla L.R. n. 51/97 ed è funzionale alle esigenze istituzionali dell'Ente medesimo; soprattutto essa non collide con la situazione definita dalla medesima L.R. n. 51/97 in tema di piante organiche con riferimento in modo particolare alla riserva di posti che questo Ente prevede di coprire attraverso procedure concorsuali pubbliche.
L'art. 4, in definitiva, si ispira ad un'unica 'ratio': il piano occupazionale diventa lo strumento principale di organizzazione delle risorse umane, l'atto attraverso cui l'organo di direzione politica sostanzia le scelte di programma in materia di personale, di valorizzazione e scelta dello stesso, in relazione a mirate esigenze di funzionalità e di professionalità.
L'art. 5 contiene l'enunciazione di una norma transitoria collegata al processo di riordino organizzativo derivante dalla L.R. n. 51/97, norma che in modo eccezionale mira a supportare, sul piano della gestione del personale, l'anzidetto processo di riforma organizzativa assicurando in tal modo il principio legato alla valorizzazione delle professionalità maturate all'interno dell'Ente. Recependo indicazioni che in analoghi contesti riorganizzativi erano già state assunte da questo Ente, la Regione si riserva la facoltà di utilizzare le graduatorie dei concorsi interni previsti all'art. 50 della L.R. n. 51/97 per tre anni dall'approvazione delle graduatorie medesime fino a coprire nell'ambito dei posti disponibili nei ruoli organici del Consiglio e della Giunta unitariamente considerati una percentuale non superiore a quella prevista nei concorsi pubblici per la riserva per il personale dipendente pari al 40%; il ricorso a tale procedura non pregiudica il principio della garanzia per l'accesso dall'esterno sancito dal comma primo dell'art. 36 del D.lgs. n. 29/93 e successive modifiche ed integrazioni. La norma ha in sé due elementi di tutela: il primo è quello di non voler recuperare tutto il personale che parteciperà alle procedure concorsuali interne previste dall'art. 50 della L.R. n. 51/97, ma solo una parte definita in legge; il secondo elemento di tutela è rappresentato dal fatto che tale procedura non comporterà alcun pregiudizio del principio, di rilevanza costituzionale, dell'accesso dall'esterno alle pubbliche amministrazioni mediante concorso. La ragione sostanziale che in ogni caso giustifica la norma risiede nel suo carattere comunque transitorio e straordinario che è strettamente correlato alla necessità di supportare in modo funzionale ed adeguato la compiuta attuazione della L.R. n. 51/97.
Al comma secondo dell'art. 5 è infine contenuta una norma che chiarisce in modo inequivocabile la portata ed il significato dell'art. 50 della L.R.
n. 51/97 per quanto riguarda i requisiti e gli effetti dell'ammissione ai concorsi previsti nel medesimo art. 50. Si tratta di una precisazione necessaria per consentire il corretto espletamento delle procedure concorsuali previste dall'art. 50 finalizzata a garantire a tutti i dipendenti ammessi a partecipare a tali procedure pari opportunità ed aspettative nel rispetto delle leggi vigenti.
Con l'art. 6, intitolato 'Assicurazione dei dirigenti ed altre coperture assicurative', si è voluto introdurre un principio di 'giusto contrappeso' rispetto alle maggiori responsabilità derivanti dal processo di revisione organizzativa in atto del personale dirigenziale e dell'area direttiva e del personale che svolge attività comportanti l'assunzione diretta di responsabilità professionali per il quale si è pensato di costituire polizze di copertura assicurativa dei rischi connessi all'espletamento delle attività svolte dal predetto personale con riferimento alle responsabilità patrimoniali di natura civilistica ed amministrativa.
La I Commissione consiliare, nella seduta svoltasi il 15 ottobre scorso, ha esaminato il disegno di legge, lo ha approvato all'unanimità dei Consiglieri presenti e lo ha trasmesso all'aula per una sua sollecita approvazione".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, volevo solo sapere come sono diventati punto 6) e 7) all'o.d.g. i provvedimenti iscritti secondo tale numerazione. L'ultima Conferenza dei Capigruppo non mi pare abbia determinato l'o.d.g. che stiamo seguendo oggi.



PRESIDENTE

Ero presente all'ultima Conferenza dei Capigruppo - se ricordate, è stata abbastanza affrettata e veloce, alla fine del Consiglio regionale, in Sala A) - e i punti 6) e 7) sono stati stabiliti in quell'occasione collega.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, il nostro Gruppo ha votato a favore del provvedimento che, per motivi anche formali, è stato rinviato dal Governo. Rinvio che ha fatto sì che i lavoratori non abbiano ancora potuto ricevere gli emolumenti collegati a questo provvedimento.
Come Gruppo, già nella precedente discussione ci siamo detti favorevoli al provvedimento; ricorderete tutti la sollecitazione delle organizzazioni sindacali affinché il Consiglio lo adottasse. Rifondazione Comunista aveva accolto questo tipo di indicazione, verificando se in sede di bilancio fosse possibile forzare la quantità di risorse necessarie: questo non è stato possibile, non per non volontà della Giunta regionale, ma per ragioni tecnico-normative, contrattuali.
Oggi, a fronte della riproposizione della proposta di legge, ribadiamo il voto che avevamo espresso allora e quindi, come Gruppo di Rifondazione Comunista, manteniamo il nostro voto positivo che, tra l'altro, abbiamo già espresso in Commissione la scorsa settimana.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame degli articoli interessati dalle modifiche.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 5 è approvato.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Non intervengo certo per una dichiarazione di voto, ma per cogliere l'occasione per ringraziare sinceramente gli uffici del Consiglio e della Giunta che hanno cooperato con quelli della Commissione e ai Consiglieri affinché questa legge rinviata arrivasse, ancorché in ritardo, in aula.
Sono lieto che si riesca ad approvarla oggi, consentendo quindi di essere operativa per la restante parte del mese di novembre, in quanto come è stato correttamente ricordato, questi fondi sono utilizzabili soltanto entro e non oltre il 30 novembre.
Ringrazio quindi tutti per la collaborazione, che ha reso possibile questo risultato.



PRESIDENTE

Si proceda infine alla votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno votato SI' 42 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi" (rinvio)


PRESIDENTE

Mi pare ci fosse un impegno per cercare di licenziare nella serata di oggi il punto 7) all'o.d.g., legge rinviata dal Governo.



SPAGNUOLO Carla

Era stato richiesto un approfondimento.



PRESIDENTE

Propongo dunque di rinviarla, in modo da chiarire i punti richiesti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Io so che lei è rigoroso, quindi se mi dice che ho torto, mi siedo immediatamente e non insisto. Però, raccogliendo un po' di voci, non ho colto tutto questo favore e fervore nel rinvio della legge sul personale dei Gruppi.
Le chiederei, anziché il rinvio, una breve sospensione del Consiglio di un quarto d'ora, onde possa essere chiarita, magari con una brevissima riunione dei Capigruppo, quella questione per...



PRESIDENTE

In sostanza, lei chiede una riunione dei Capigruppo.



GHIGLIA Agostino

Esatto, in quanto, se riuscissimo già oggi a risolvere la questione sarebbe a mio avviso più opportuno, anche stante la delicatezza del tema.



PRESIDENTE

Se il Consigliere lo concede, passerei all'esame della proposta di deliberazione n. 621, di cui al punto 8 all'o.d.g.. Poi potremmo procedere con una breve sospensione dei lavori ed effettuare la riunione dei Capigruppo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame proposta di deliberazione n. 621: "L.R. n. 55/84 e successive modifiche ed integrazioni 'Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti locali', art. 4 - Delibera quadro e contributi regionali relativa all'anno 1998"


PRESIDENTE

Esaminiamo dunque la proposta di deliberazione n. 621, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Oggi è strano, perché su due proposte di legge successive su ambedue c'è il voto favorevole del nostro Gruppo; ma se guardiamo i contenuti delle due proposte, il fatto è un po' meno strano.
Sull'altra ci siamo già soffermati; su questa volevo brevemente nonostante il notevole brusìo, esprimere il motivo del nostro assenso a questa proposta. Si tratta di una legge con caratteristiche anche assistenziali, che va a favore di quelle fasce di disoccupazione in qualche modo più svantaggiate, settori di disoccupazione anche di lunga durata. E già questo è un elemento significativo.
Un altro elemento importante è che, nella gestione riscontrata nella nostra Regione, anche di recente, si è cercato di introdurre dei miglioramenti tendenti a superare un aspetto meramente assistenziale, per cercare di collegare questo tipo di proposte con la possibilità di uscire in modo definitivo da una situazione di disoccupazione di lunga durata. Si è trattato quindi di una soluzione legata anche a progetti di formazione e al tipo di attività che, in qualche modo, sono non solo utili per la nostra Regione, ma addirittura necessari.
A nostro avviso, è esattamente questo il percorso che occorre rafforzare nella prossima fase. Da una parte, cioè, un aiuto a quei settori di lavoratori colpiti dalla disoccupazione e, dall'altra, i progetti sono necessari (penso all'ambiente), ma possono anche tendere ad avere una caratteristica strutturale.
Credo che questa legge dovrà essere rivisitata nel prossimo periodo cercando di avere un approccio complessivo, da parte della Regione, al problema della disoccupazione. E' un'esigenza rafforzata dall'aumento delle competenze che le Regioni avranno con l'applicazione del decreto Montecchi e della successiva legge che dovrà passare nei prossimi giorni in Consiglio, ma soprattutto dal permanere e dall'aggravarsi del fenomeno della disoccupazione.
Con gli incentivi alle vendite dell'auto, tramite la legge sulla rottamazione, c'è stato un breve periodo di euforia nell'economia piemontese, ma è stata una fase che, pur dinamizzando l'economia, non ha inciso sul fenomeno della disoccupazione, perché anche in quei diciotto mesi in cui l'economia è cresciuta e ne hanno avuto i benefici i conti delle aziende, riguardo all'occupazione il trend non si è invertito. Anzi seppur di poco, fino a metà dell'anno scorso la disoccupazione è cresciuta.
A metà dell'anno scorso sono terminati gli effetti della rottamazione, le conseguenze negative di questo avvenimento si sono immediatamente viste e ritengo che si rafforzeranno ulteriormente nel prossimo periodo. La cassa integrazione ha fatto la sua ricomparsa in modo massiccio negli stabilimenti dell'auto e si sta rafforzando. A novembre, infatti, sia lo stabilimento di Mirafiori che quello di Rivalta si fermeranno in modo pressoché totale, con l'eccezione di poche linee. Questa è la punta dell'iceberg perché intorno a quanto avviene nei due principali stabilimenti piemontesi c'è un mondo di altre aziende che vive e subirà i contraccolpi del calo della produzione e della crisi che sta incominciando a conoscere la produzione stessa.
Non mi soffermo sul fatto che quanto sta avvenendo dimostra come fosse congiunturale e limitata la misura della rottamazione, di cui noi varie volte abbiamo parlato. Quello che intendo dire è che il problema dell'occupazione tende purtroppo ad aggravarsi ed occorre andare ad una rivisitazione di tutta la normativa legislativa in questo campo.
Il provvedimento specifico ha le caratteristiche che già ricordavo però ha dimostrato una sua utilità ed efficacia nel dare lavoro (seppure mal pagato e parziale) a settori di lavoratori che diversamente non avrebbero avuto alcuno sbocco.
Il nostro voto positivo al provvedimento non è dato unicamente dall'aver contribuito, come sinistra, all'elaborazione di questa legge, ma anche dall'aver contribuito recentemente, in fase di discussione di bilancio, affinché il capitolo in questione fosse rafforzato ed aumentato.
E' questa un'ulteriore ragione del nostro voto favorevole al provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Il Consiglio può essere - e purtroppo lo è - una delle poche occasioni che abbiamo per discutere del problema dell'occupazione. Problema sul quale è bene richiamare l'attenzione del Consiglio in quanto recentemente sono stati resi noti, da parte dell'ISTAT, i dati relativi alle forze lavoro in Italia al 31/7/1998.
Non è certo sfuggito ai presenti che il dato nazionale, che vede aumentare i posti di lavoro di 115 mila unità, è stato utilizzato nelle diverse tesi che si sono contrapposte a favore o contro le politiche economiche o le politiche che si intendevano proporre al Paese. Ma l'elemento che non è emerso è che, a fronte di una crescita complessiva di 115 mila unità a livello nazionale, in Piemonte abbiamo avuto, dal 31/7/1997 al 31/7/1998, una caduta di 40 mila posti di lavoro.
I dati forniti dall'Assessore Pichetto, in occasione della Conferenza sull'artigianato, dimostrano come anche nel settore dell'artigianato, che è sempre stato considerato un settore trainante dal punto di vista occupazionale, nel 1997 ci sia stata una perdita di 6 mila posti di lavoro.
Se confrontiamo questa situazione con quella relativa alla caduta del settore del turismo, l'unico dato positivo che possiamo registrare è la tenuta e la crescita del settore dell'agricoltura.
Questo, cari colleghi, è un problema da non sottovalutare. Stiamo discutendo una deliberazione attuativa di una legge del 1984; legge con la quale la Regione stanzia 3 miliardi per cofinanziare progetti proposti dai Comuni e dalle Province. Per nostra "fortuna", per il 1998 possiamo disporre di 44 miliardi assegnati dallo Stato per i progetti relativi ai lavori socialmente utili ed ai lavori di pubblica utilità.
Complessivamente, quindi, abbiamo delle risorse che hanno una certa rilevanza a sostegno della disoccupazione. Si pone, però, la necessità di rivisitare la materia - concordo con il collega Papandrea - perché le condizioni lo impongono; la materia va rivisitata con un forte impegno a favore della costruzione di nuova imprenditoria, settore sinora trascurato.
Non dobbiamo fornire unicamente un posto di lavoro, anche se di natura transitoria, al disoccupato di lunga durata o a chi non ha ancora trovato un lavoro; ci dobbiamo impegnare a sentirci partecipi fino in fondo nelle decisioni assunte dall'Unione Europea, a proposito delle misure per combattere la disoccupazione.
Esiste un piano di azione nazionale presentato dal nostro Paese all'Unione Europea, che è stato valutato in questi giorni; è arrivato il momento di entrare in sintonia con questo grande sforzo che si sta facendo a livello internazionale e comunitario. Vale la pena di ricordare brevemente che proprio in questi giorni è stato reso noto il manifesto contro la disoccupazione nell'Unione Europea, redatto da Franco Modigliani da Fitussi, Beniamino Moro, Denis Lawer, Robert Salow, Alfred Styner e Palos Sylos Labini: dobbiamo entrare in sintonia con le indicazioni contenute nel piano di azione nazionale.
La Regione deve uscire da questa condizione di letargo, deve uscire dal ruolo di ufficiale pagatore per cui il sistema degli Enti locali approfitta del fatto che ci sono le casse piene, avendo la mediazione di ciascuno di noi, per accaparrarsi la massima quota di queste risorse; deve seguire una sua politica di natura strutturale. Quando discuteremo del Piano di sviluppo vedremo che la politica strutturale non esiste, ma i dati allarmanti che ho precedentemente citato impongono una politica di questo tipo.
Sulla deliberazione in oggetto daremo il nostro voto favorevole, in quanto si tratta di una deliberazione attesa, ma vigileremo affinché le risorse sul bilancio 1999 vengano incrementate in presenza di un aggravamento della situazione.
Chiediamo, inoltre, alla Giunta un aggiornamento del quadro legislativo e su questo intendiamo impegnarci con nostre proposte affinché la Regione faccia un salto di qualità assumendo un ruolo che dimostri alla realtà del Piemonte che questa istituzione è presente sui problemi e compie ogni sforzo per dare delle risposte positive.
Quindi, basta con gli atti ripetitivi, anche se ragionevoli ed apprezzabili, c'è bisogno di una politica, caro Presidente e caro Assessore, che dia dei segnali in questa direzione.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame legge rinviata dal Governo relativa a: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi" (rinvio)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Lei, Vicepresidente Foco, non solo ha dimostrato polso, ma anche lungimiranza. Chissà perché, prudentemente, aveva già pensato di rinviare il punto 7) all'o.d.g. - avendo esperito alcuni tentativi di riportarlo all'o.d.g. Credo sia opportuno soprassedere alla riunione dei Capigruppo e rinviare il punto 7) alla prossima seduta.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Ghiglia.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 366: "Modifica all'art. 15 della L.R. 17/4/1990 n. 28 'Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po Istituzione', modificato dalla L.R. 13/4/1995 n. 65"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 366, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

L'art. 15, comma tredicesimo, della L.R. 17/4/1990 n. 28, come modificato dall'art. 13 della 13/4/1995 n. 65, è stato predisposto per consentire la prosecuzione delle attività estrattive in corso dell'approvazione di progetti definitivi finalizzati ad una sistemazione delle aree di cava conforme agli indirizzi del Piano d'area. Di fatto, il termine di ventiquattro mesi previsto non consente l'attuazione dei nuovi progetti che sono sottoposti a procedure e ad autorizzazioni di diversa natura: legge n. 431/85, L.R. n. 69/78 e L.R. n. 56/77.
Lo stesso processo di formazione e di definitiva approvazione degli strumenti esecutivi che, previsti per interventi di carattere edilizio devono essere opportunamente adattati in funzione degli obiettivi ambientali e naturalistici, rischia di rendere inattuabile nei tempi il consequenziale processo previsto dalla legge. Verrebbe, in altri termini, a mancare materialmente l'opportunità di prosecuzione dell'attività in atto anche se conforme alle previsioni del Piano d'area ed esplicitamente consentita dal vigente art. 15 della legge regionale in oggetto esclusivamente per motivazioni di ordine burocratico-amministrativo.
In conseguenza di tale fatto, l'attività estrattiva può, quindi, subire una repentina interruzione con evidente pregiudizio per una sua ripresa finalizzata, tra l'altro, alla rinaturalizzazione delle aree interessate.
E' facile infatti ipotizzare che gli operatori, nell'attesa dell'approvazione dei progetti, ricerchino, per il proseguimento dell'attività e sotto la spinta delle richieste di mercato, occasioni di rilocalizzazione in ambiti esterni mantenendo, di contro, indefinitivamente gli impianti esistenti in area Parco. In tale deprecabile caso, le Amministrazioni competenti non avrebbero alcuna possibilità concreta di far rimuovere coattivamente gli impianti richiamati né di procedere ad una riconversione dei medesimi in funzione delle finalità del Piano d'area.
La modifica della legge, per consentire tempi utili alla redazione dei progetti definitivi, concede pertanto ulteriori dodici mesi per il proseguimento delle attività estrattive, comunque finalizzato al recupero ambientale e nel rispetto delle previsioni degli strumenti di pianificazione. Alla scadenza dei complessivi trentasei mesi dalla data del rilascio delle autorizzazioni temporanee, nel caso in cui i progetti definitivi siano già stati depositati e quindi nelle more di formazione degli strumenti esecutivi di cui all'art. 32 della L.R. n. 56/77, la modifica dispone la possibilità del rilascio di un'ulteriore autorizzazione per altri dodici mesi, sentito il parere dell'Ente di gestione dell'Area protetta, condizionata al rispetto delle finalità del Piano d'area. Tale possibilità, da un lato, farebbe superare, a quanti hanno già predisposto progetti definitivi, le complesse fasi burocratiche di approvazione, e dall'altro, per quei soggetti che non hanno presentato tali progetti consentirebbe il solo recupero dei quantitativi già precedentemente autorizzati, ma non asportati in tempo utile, con un significativo margine temporale per la risistemazione ed il ripristino dei luoghi.
Con il presente disegno di legge si intende inoltre chiarire che la norma di cui al vigente art. 13, comma tredicesimo, della L.R. n. 28/90 si riferisce esclusivamente alle attività estrattive per le quali è previsto il ricorso a strumenti attuativi (modifiche sostanziali negli ambiti individuati nelle Schede progettuali allegate al Piano d'area ed al PTO Po); pertanto, sono state eliminate le parole "ovvero a rapporti convenzionali", in quanto tali procedure riguardano anche le attività estrattive ammissibili fuori dagli ambiti di coordinamento progettuale.
La sostituzione della parola "approvazione", con la parola "formazione" chiarisce che le autorizzazioni temporanee delle attività estrattive per le quali è previsto il ricorso agli strumenti attuativi possono essere concesse prima del completamento dell'iter di formazione degli stessi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ci sono alcune considerazioni su questo disegno di legge, come anche su un altro punto che riguarda le attività estrattive nel Parco del Po.



PRESIDENTE

Immagino si riferisca al punto 10) all'o.d.g..



CAVALIERE Pasquale

Esatto. Sulla deliberazione abbiamo degli emendamenti da formulare; ho visto anche degli emendamenti di cui non riesco a decifrare la firma.



PRESIDENTE

Ci sono degli emendamenti presentati dai Consiglieri Bertoli, Suino e Miglietti.



CAVALIERE Pasquale

I miei emendamenti non li ho ancora presentati. Prima li illustro e successivamente li presenterò. Nel senso che alcuni emendamenti sono simili ad altri che avevo in animo di presentare adesso, mentre mi pare che l'altra questione importante riguardi l'art. 1, laddove si proroga l'autorizzazione a trentasei mesi. Però deve essere precisato che non è più rinnovabile - altrimenti può diventare un artifizio molto pericoloso - e che al termine della stessa deve essere svolto il recupero ambientale rimosso il cantiere, ecc. Questo deve essere precisato meglio, altrimenti diventa solo un artifizio per prorogare.
Pertanto, chiedo all'Assessore se vuole recepire le questioni poste al di là degli emendamenti. Chiedo inoltre al Presidente di sospendere brevemente la seduta, perché con la fretta si rischia di scrivere...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a cave e torbiere

Lei prepari un elenco, nel frattempo possiamo sospendere brevemente la seduta.



PRESIDENTE

Vi sono altri interventi di carattere generale? Nel frattempo, pregherei il Consigliere Cavaliere di far pervenire gli emendamenti.



CAVALIERE Pasquale

Siccome l'Assessore già la volta scorsa aveva recepito il senso dei problemi e, trattandosi di materia delicata, forse è meglio sospendere la seduta.



PRESIDENTE

Nel frattempo, chiedo se ci sono altri interventi di carattere generale su questo provvedimento.
Se a questo punto l'Assessore ritiene di cominciare ad interloquire poi sospendiamo la seduta per facilitare i lavori.
Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a cave e torbiere

A parte la possibilità di una breve sospensione per affinare la formulazione del testo, ritengo che inserire la proroga di trentasei mesi non rinnovabile, possa essere accettato da parte dell'Amministrazione, così come sono accoglibili i due emendamenti a firma dei colleghi del Gruppo DS relativi ai punti d) ed e).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Condivido gli emendamenti presentati dal Consigliere Cavaliere e desidero sottoscriverli. Chiedo anch'io una breve sospensione per dare all'Assessore la possibilità di valutarli.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.33 riprende alle ore 16.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo all'esame dell'articolato del disegno di legge n. 366.
ART. 1 1.1) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 1, in coda al punto a), aggiungere le parole "qualora non si verifichino le condizioni di cui al successivo punto d), il termine di trentasei mesi è perentorio per la rimozione del cantiere".
L'emendamento è accolto dalla Giunta; lo pongo pertanto in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 32 Consiglieri presenti.
1.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Suino e Miglietti: all'art. 1, lettera d), sostituire le parole "sentito in proposito l'Ente di gestione dell'Area protetta, e nelle more di formazione" con le parole "acquisito in proposito il parere favorevole dell'Ente di gestione dell'Area protetta, e nelle more di approvazione...".
1.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Cavaliere, Miglietti e Papandrea: all'art. 1, comma primo, il punto d) viene così modificato: "d) Nel caso in cui, entro la scadenza delle autorizzazioni di cui alle lettera a) e b), siano stati depositati agli Enti di competenza i progetti definitivi concernenti l'assetto finale dell'Area ed ottenuto il relativo parere favorevole dall'Ente di gestione dell'Area protetta da esprimersi entro 60 giorni dalla richiesta e nelle more di approvazione di conseguenti strumenti attuativi previsti dall'art. 32 della L.R. n. 56/77 e s.m.i., pu essere rilasciata un'autorizzazione di ventiquattro mesi limitatamente ad ampliamenti previsti con le finalità del Piano d'area".
Mi pare che l'emendamento precedente sia assorbito all'interno di quest'ultimo emendamento.
La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Vorrei conoscere l'orientamento della Giunta. C'è un emendamento presentato dal nostro Gruppo ed un altro che ricomprende cose che noi chiediamo. Come intende comportarsi la Giunta rispetto a questi due emendamenti?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a cave e torbiere

La Giunta accetta l'emendamento onnicomprensivo della prima parte dell'emendamento del Gruppo DS. Pertanto, la Giunta chiede al Consigliere Bertoli di ritirare l'emendamento, mentre accoglie il secondo emendamento a firma dei Consiglieri Cavaliere e Papandrea.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bertoli ritira l'emendamento n. 1.2).
Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 1.3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
1.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Bertoli, Suino e Miglietti: all'art. 1, lettera e), dopo le parole "non si siano verificate" aggiungere la parola "tutte".
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a cave e torbiere

La Giunta è favorevole a questo emendamento, mentre non lo è sull'emendamento successivo che riguarda il punto e).



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 1.4).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 39 Consiglieri presenti.
1.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Cavaliere, Miglietti e Papandrea: all'art. 1, il punto e) viene così modificato: "e) qualora nei limiti della scadenza delle autorizzazioni previste alle lettere a) e b), non siano verificate le condizioni di cui alla lettera d) l'ulteriore autorizzazione di dodici mesi dovrà riguardare solo il recupero ambientale e la rimozione del cantiere".
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

L'Assessore Racchelli ci ha ricordato che non si tratta di attività estrattive, invece abbiamo tolto il velo e il punto e) della Giunta recita: "l'ulteriore autorizzazione di ventiquattro mesi dovrà riguardare esclusivamente il recupero dei quantitativi già precedentemente autorizzati, ma non estratti". Mi chiedo cosa c'entra, al di là dell'autorizzare l'estrazione con la proposta di modifica che recita "esclusivamente per il recupero ambientale"; certo, sottende anche l'estraibile - sappiamo benissimo che il recupero in realtà poi prevede dell'estraibile - ma lo finalizza a quell'obiettivo. Non cambia niente Assessore, però capisce che la dizione dell'emendamento la rende più coerente con tutto il testo, almeno per le cose dette da lei e dall'Assessore Racchelli. Preciso che non cambia niente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a cave e torbiere

In sostanza non cambia niente; si potrebbe al limite aggiungere, oltre le parole "non estratti", le parole "e per il solo recupero ambientale e relativa rimozione del cantiere". Se il proponente è d'accordo l'emendamento potrebbe essere formalizzato in questo modo.



PRESIDENTE

Lo formalizzi, perché a questo punto diventa un emendamento dell'Assessore. Mi pare che l'emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere cambiasse l'ultima riga; l'Assessore, invece, propone di lasciare quest'ultima riga, ma di aggiungere... Se l'Assessore lo formalizza...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La sua proposta, Assessore, era alla fine, quindi aggiungevamo in coda... Verrebbero aggiunto, alla fine del punto e), le parole "per il solo recupero ambientale e la conseguente rimozione del cantiere".
Consigliere Cavaliere, il suo emendamento vive?



CAVALIERE Pasquale

Sì.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento n. 1.5) presentato dal Consigliere Cavaliere.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 24 contrari e 4 astensioni.
Pongo ora in votazione l'emendamento presentato dall'Assessore Pichetto, il cui testo recita: 1.6) all'art. 1, punto e), aggiungere le parole "per il solo recupero ambientale e la conseguente rimozione del cantiere".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 24 voti favorevoli e 16 astensioni.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Bertoli; ne ha facoltà.



BERTOLI Gian Pietro

Noi non siamo pregiudizialmente contrari a modificare l'art. 15 della L.R. 17/4/1990 n. 28 "Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po", perché di fatto questo articolo permette che, nelle more di formazione degli strumenti attuativi, le attività estrattive in atto possano continuare, purché siano compatibili con il Piano d'area della Fascia fluviale del Po e, naturalmente, finalizzate al recupero ambientale e a tutta una serie di atti e progetti già valutati e compatibili. Tra l'altro questa nostra disponibilità è accresciuta dal fatto che la Giunta ha accolto pienamente i nostri emendamenti, e noi ne siamo lieti.
Tuttavia, la casistica prevista nell'articolo è cosi articolata che rende non così agevole controllare quello che avverrà; quindi, la responsabilità che si faccia bene nel recupero ambientale è tutta in capo ad un monitoraggio che l'esecutivo può fare o meno, ma da cui deriverà la gestione corretta della possibilità concessa con questa legge. Per cui proprio per il fatto che l'andamento a buon fine, un recupero corretto di queste cave sotto il profilo ambientale di compatibilità con il Piano approvato è in capo a questo monitoraggio, noi ci asterremo.



PRESIDENTE

Nel frattempo, l'Assessore ha fatto pervenire un emendamento, che rappresenta un altro articolo, ovvero la dichiarazione di urgenza.
Se non vi sono altre richieste di intervento, si proceda alla votazione dell'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 40 voti favorevoli 28 astensioni 12 L'art. 1 è approvato.
1.7) Emendamento presentato dall'Assessore Pichetto: inserire in seguente nuovo articolo: "Art. 2 1. La presente legge regionale è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Si proceda alla votazione dell'emendamento aggiuntivo, che diventa l'art.
2, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 34 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
Indìco infine la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno votato SI' 27 Consiglieri si sono astenuti 14 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Parchi e riserve - Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 442: "Attività estrattiva entro il 'Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po' ed entro l'ambito del PTO 'Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali del Po'. Procedure ed applicazione delle norme di attuazione del Piano d'area del 'Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po' e delle norme del citato Piano Territoriale Operativo"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 442, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Sono stati presentati tre emendamenti da parte della Giunta regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, presento dei subemendamenti agli emendamenti della Giunta.



PRESIDENTE

Li consegni, Consigliere.
Chiedo un momento di pausa per poter predisporre le copie dei numerosi subemendamenti che sono stati presentati in questo momento.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.31 riprende alle ore 17.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avete a vostre mani l'emendamento presentato dagli Assessori Cavallera e Pichetto, che sostituisce il primo comma del dispositivo della deliberazione ed è su questo che avvengono le operazioni di subemendamento.
A tale emendamento sostitutivo della Giunta ci sono i subemendamenti presentati dal Consigliere Cavaliere.
sub 1.A) Subemendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: il comma primo del dispositivo è riformulato come segue: "Ai sensi dell'art. 4.1, ultimo comma, delle norme di gestione del Piano d'area del 'Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po' e delle norme del Progetto Territoriale Operativo 'Tutela e Valorizzazione delle risorse ambientali del Po', siano da considerarsi modifiche progettuali non sostanziali gli ampliamenti dei bacini di cava non superiori al 10% della superficie del bacino medesimo autorizzato, purch non siano previste maggiori profondità di scavo rispetto a quelle già autorizzate e non costituiscano anticipazioni del progetto definitivo e garantiscano la salvaguardia delle caratteristiche delle falde e siano comunque escluse le fasce di 150 metri dai corsi d'acqua e le emergenze di valenza naturalistica ed ambientale".
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ci troviamo di fronte ad un problema diverso e più grave del precedente, perché il Parco del Po ha mantenuto un'anomalia, dei problemi decidendo, quando fu istituito, di abbandonare le attività estrattive che erano in corso nell'alveo del fiume, nel Torinese, in particolare nel Moncalierese, fino verso il Cuneese.
Le implicazioni sono molte, quel mondo è stato tra i meno governati del sistema già poco governato delle attività estrattive della nostra regione dove non si conoscono i reali fabbisogni, dove le quantità autorizzate ed autorizzabili sono sempre diverse e tante, e dove non regna, abbiamo potuto constatarlo, anche con la visita della Commissione consiliare, molti mesi fa, alcuna regola. Potremmo dire che sono terre senza leggi, perché succede che vi siano cave sequestrate dove continua l'attività estrattiva, c'è un'ingiunzione al proprietario che nel frattempo è scappato, però c'è una persona che sostituisce il proprietario che è autorizzato a scavare. Tutte situazioni abbastanza anomale che vengono in qualche modo, con questo provvedimento, prolungate.
Il prolungamento di queste attività può avere - in sintonia peraltro con il disegno di legge che abbiamo approvato in precedenza - una logica se finalizzate al recupero ambientale, e per finalizzarle al recupero ambientale ci deve essere un termine.
L'allargamento del 10% presuppone - per un meccanismo che avremo modo nella serata di sviluppare - di fatto un raddoppio delle attuali cave esistenti. Abbiamo calcolato che questo 10% equivarrebbe a circa un milione di tonnellate di inerti per ogni cava: quanto la Commissione Cave autorizza una volta al mese, se autorizza.
Aumentare, concedere la possibilità di un'autorizzazione, praticamente di 8 milioni di metri cubi di materiale inerte nel Parco del Po, mi pare forse non si è capita l'entità del provvedimento - che quel piccolo 10 che ci aveva presentato l'Assessore Cavallera, in realtà è quanto autorizziamo forse in tre anni.
Noi proponiamo che si autorizzi questo. Prendiamo atto che può essere un'operazione per addivenire ad un recupero dell'area, dando la possibilità economica ai privati di effettuare il recupero. Questo è possibile, senza danneggiare alcunché, autorizzando questa nuova estrazione, non per i livelli di profondità che sono stati in auge nei tempi passati e ancora adesso - nell'area arrivano anche a 50/60 metri di profondità, facendo delle profonde modificazioni dell'alveo - dando l'indicazione del Piano d'area che indica la possibilità di un'escavazione nei 7 metri sotto il livello delle acque basse. Quindi, proponiamo all'Assessore Pichetto di autorizzare questo 10% nei 7 metri di profondità. Questo non toglie le possibilità economiche agli interlocutori, perché l'entità di quel 10% come superficie è enorme e quindi credo che sia del tutto compatibile. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a cave e torbiere

Ho ascoltato le considerazioni del Consigliere Cavaliere. Questo dibattito è in corso ormai da mesi, sia in ambito di Commissione, sia in anticipazione alla discussione del provvedimento in quest'aula.
Ritengo peraltro che il provvedimento, così com'è formulato, anche con l'emendamento a firma del collega Cavallera e del sottoscritto (era stato presentato molti mesi fa quando la delega alle cave era gestita dal collega Cavallera; la mediazione che ha determinato questo emendamento è stata valutata sul concreto, cioè sulla rispondenza del provvedimento anche ai tempi che la legge determina per la durata di queste cave, quindi ai quantitativi massimi o minimi necessari - forse in questo caso i quantitativi minimi necessari di estrazione per la sistemazione definitiva delle cave), corrisponda al massimo della mediazione possibile. In questo caso, ridurre a 7 metri significa impedire ogni ulteriore coltivazione delle cave; addirittura potrebbe essere anche qualcosa di illogico, perch avremmo delle situazioni con cave ad una certa profondità (50/52 metri o quanti sono) e poi un ampliamento del 10% a 7 metri.
Ritengo che la proposta di subemendamento presentata dalla Giunta all'emendamento presentato precedentemente, che riduce ulteriormente prevedendo la possibilità di andare per metà del 10% alla profondità dell'autorizzazione e per l'altra metà nei 7 metri dalla media di falda sia veramente il massimo che si può fare in questa situazione.
Quindi, pur comprendendo lo spirito che muove il Consigliere Cavaliere ritengo che non sia accettabile l'impostazione dei suoi emendamenti.
Manteniamo pertanto la posizione degli emendamenti presentati dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

L'Assessore non ha argomentato la sua decisione di rimanere fermo su una posizione non ragionevole, perché i 7 metri non sono stati inventati dal sottoscritto, non è una cifra che viene fuori da qualche mediazione tra 50 e qualcos'altro, ma è indicata nelle schede del Piano d'area del parco: "Acque basse delimitate da profondità da conservare o realizzare mediante l'asportazione di ghiaia e sabbia fino alla profondità di 7 metri dalla quota di massima escursione della falda freatica con adeguate rimodellazioni delle sponde sia in termini di pendenza, sia in termini di profilatura e di disegno complessivo". Questo è il riferimento del Piano d'area, riferimento storico, reale e che ha delle motivazioni di carattere geologico.
Ora, non si può non considerare lo stato di degrado che si è verificato in quell'area e al quale non mi pare che le attività di escavazione stiano ponendo rimedio. Anzi, si tratta di un degrado posto in essere proprio dalle attività estrattive che si sono realizzate in un passato neanche tanto remoto e in situazioni addirittura di completo abusivismo (negli anni recenti un po' meno, ma neanche tanto).
Vorrei fare un esempio concreto di questi giorni, così lo ricordo al Settore Cave della nostra Regione. Proprio la scorsa settimana mi sono recato per l'ennesima volta nella zona della Stura di Caselle, laddove la piena aveva trascinato via cascine, trattorie e tutta una serie di attività (c'era anche un rinomato ristorante proprio sulla sponda) e dove esiste un'attività di escavazione abusiva. Dieci anni fa era stato autorizzato un certo signore a fare un risanamento ambientale: doveva semplicemente riportare terra, ma, senza alcuna autorizzazione, per dieci anni ha continuato a scavare.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a cave e torbiere

Giudiziaria?



CAVALIERE Pasquale

Sì, giudiziaria, però le ispezioni e la vigilanza sono ancora attribuite al nostro Ente.
Ancora in queste settimane, quando i controlli non si stanno più verificando perché nel 1994 la piena ha portato via anche le sue attività quindi non ha più potuto comprare la draga e tutte le altre attrezzature sta semplicemente procedendo al riempimento con detriti inerti finalizzati al ripristino, e sono stati portati lì - come ho potuto rilevare personalmente - addirittura rifiuti industriali tossico-nocivi, che vengono scaricati e ricoperti. Questo avviene in tante di queste situazioni e - mi permetto di dire - anche in quell'area dove, siccome si tratta semplicemente di utilizzare materiale inerte e di riempire un volume, si riempie con quello che si può o con quello che conviene di più.
Questo è il contesto entro cui ci muoviamo. Mi pare che l'autorizzato con questo provvedimento consenta tranquillamente tutte le operazioni senza alcun problema e senza alcuna limitazione per il soggetto privato.
C'è la seconda ipotesi, Assessore Pichetto, che le ho raccomandato: lei intende scrivere così il provvedimento? Allora diciamo, come doveva essere scritto all'inizio, che tutto ciò è finalizzato solo al recupero e a nessun'altra autorizzazione futura, perché se lei non intende scrivere questo, vuol dire che abbiamo un'ipotesi ancora futura di ulteriori autorizzazioni al di là da venire.
Chiedo la votazione del subemendamento per appello nominale.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, si proceda alla votazione del subemendamento del Consigliere Cavaliere per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 23 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri Il subemendamento è respinto.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo una sospensione, per sapere cosa intende fare l'Assessore.



PRESIDENTE

Se può aiutare i lavori, accordo la sospensione.



(La seduta, sospesa alle ore 18.14 riprende alle ore 18.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ritiro i subemendamenti da me presentati.



PRESIDENTE

I tredici subemendamenti presentati dal Consigliere Cavaliere sono ritirati e saranno conservati agli atti.
Passiamo quindi ad esaminare il subemendamento a firma dell'Assessore Pichetto.
sub 14.A) Subemendamento presentato dall'Assessore Pichetto: dopo la dizione "10%", aggiungere "di cui metà alla profondità autorizzata precedentemente e la restante parte a profondità inferiore a 7 metri dal livello medio della falda...".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 34 voti favorevoli e 6 astensioni.
Do ora lettura dell'emendamento come modificato, denominato con la lettera A), degli Assessori Pichetto e Cavallera: A) il comma primo del dispositivo è riformulato come segue: che "ai sensi dell'art. 4.1, ultimo comma, delle norme di gestione del Piano d'area del 'Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po' e delle norme del Progetto Territoriale Operativo 'Tutela e Valorizzazione delle risorse ambientali del Po', siano da considerarsi modifiche progettuali non sostanziali gli ampliamenti dei bacini di cava non superiori al 10% della superficie del bacino medesimo autorizzato, purch non siano previste maggiori profondità di scavo rispetto a quelle già autorizzate ed i relativi progetti garantiscano la salvaguardia delle caratteristiche delle falde naturalmente protette e l'attività biologica delle stesse e siano comunque escluse le fasce di 150 metri dai corsi d'acqua e le emergenze di valenza naturalistica ed ambientale secondo i principi di cui all'art. 4.1, comma quinto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 34 voti favorevoli e 4 astensioni.
Passiamo ora all'emendamento denominato con la lettera B), a firma dell'Assessore Cavallera: B) dopo il comma primo del dispositivo si aggiunga il seguente nuovo comma: "Gli ampliamenti di cui al punto precedente possono essere autorizzati una tantum per ogni attività estrattiva preesistente al Piano d'area del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 982-4328 dell'8/3/1995".
Comunico inoltre che è pervenuto un subemendamento (denominato sub 1.B) all'emendamento B), a firma dei Consiglieri Bertoli, Suino e Miglietti: sub 1.B) al comma secondo aggiunto dalla Giunta regionale, dopo le parole "preesistente al Piano d'area... 1995", aggiungere le parole "purch finalizzati al solo recupero ambientale del bacino di cava".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 37 voti favorevoli e 1 astensione.
Comunico che i quattro subemendamenti presentati dal Consigliere Cavaliere sono stati ritirati e che saranno conservati agli atti.
Pongo ora in votazione l'emendamento B) della Giunta, integrato dal subemendamento, nel testo seguente: dopo il comma primo del dispositivo si aggiunga il seguente nuovo comma: "che gli ampliamenti di cui al punto precedente possono essere autorizzati una tantum per ogni attività estrattiva preesistente, purché finalizzati al solo recupero ambientale del bacino di cava, al Piano d'area del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 982-4328 dell'8/3/1995".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 34 voti favorevoli e 2 astensioni.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della deliberazione.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Presidente. Voterò contro questa deliberazione, la quale, pur riconoscendo le migliorie che sono state inserite, mantiene un principio sbagliato (che è quello che ho spiegato nell'illustrazione dei miei emendamenti). Vorrei segnalare soprattutto che il mio voto contrario sta a sottolineare la lettura della norma contenuta nell'emendamento, cioè quella del "finalizzato al recupero". Intendiamo l'autorizzazione del 10%, ecc.
finalizzata al recupero, cioè non rinnovabile e che pone fine all'escavazione in quel bacino. Altre escavazioni devono essere autorizzate ex novo attraverso altri procedimenti. Questa è la lettura della norma che voglio sottolineare, a futura memoria sul problema.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Una breve dichiarazione di voto perché, essendo la votazione per alzata di mano e trattandosi di deliberazione, resti a verbale che il nostro Gruppo voterà contro. Si tratta di una materia estremamente complessa, dove al di là di ciò che si scrive - è la gestione che conta ed è determinante. Pensiamo che in questa materia il ruolo dell'opposizione debba essere un ruolo di incentivo e controllo in un campo che nel passato ha determinato una serie di diffidenze, di valutazioni negative, di comportamenti non corretti.
Ripeto: il nostro voto ha caratteristiche di controllo e di incentivo ad una corretta gestione di questo settore e sarà, pertanto, contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anche il Gruppo di Rifondazione Comunista vota contro questo provvedimento, perché, pur all'interno di un miglioramento del testo avvenuto in aula, sulla globalità di esso riteniamo di non poter esprimere un voto diverso da quello negativo. Anche noi pensiamo che nella prossima fase bisognerà stare molto attenti al modo in cui si applicherà questo tipo di deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Poche parole per dire in modo esplicito qual è la nostra posizione in merito a questa deliberazione. Non è una questione molto rilevante, ma rappresenta un problema delicato a cui noi attribuiamo parecchia importanza.
Voteremo a favore della deliberazione perché si tratta di stabilire alcune prescrizioni indispensabili che non c'erano per l'applicazione del Piano d'area del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po e delle norme del conseguente Piano Territoriale Operativo. Si tratta di un atto necessario e noi, con responsabilità, lo voteremo.
Come ho premesso, è un atto che va ad interloquire con un'area molto vulnerabile e vulnerata, quindi è questione delicata sotto il profilo ambientale. Durante gli anni passati, infatti, sono state inferte ferite molto gravi; chiediamo, dunque, all'Assessore una particolare attenzione.
Questa è una situazione compromessa e ci avviamo a sanarla con enorme ritardo. Ci siamo assunti, quindi, la responsabilità di votare questo provvedimento, però la Giunta ha delle responsabilità sui tempi dell'approvazione di questo provvedimento: ha lasciato che una ferita infetta si suppurasse ulteriormente.
Per cui chiediamo un impegno affinché quanto si possa realizzare per il futuro venga realizzato, a partire da una relazione svolta dal Servizio geologico della Regione Piemonte per poter assumere dei provvedimenti adeguati rispetto a questa situazione che riteniamo gravemente compromessa.
Quindi, chiediamo all'Assessore formalmente un impegno preciso in questo senso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Intervengo brevemente per dichiarare che il Gruppo Comunista voterà contro questa proposta di deliberazione sia per le valutazioni negative che in questa sede sono state espresse, sia sul modo di gestire una questione delicata anche sotto l'aspetto ambientale.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione la deliberazione come modificata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 35 voti favorevoli e 5 contrari.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

L'Assessore Burzi mi chiede di portare all'esame dell'aula il punto 23) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, c'è una serie di interrogazioni urgenti che, se abbiamo esaurito...



PRESIDENTE

Non abbiamo esaurito i punti all'o.d.g.



CAVALIERE Pasquale

Allora perché si chiede di discutere il punto 23) all'o.d.g.?



PRESIDENTE

Ci sono delle ragioni tecniche.



CAVALIERE Pasquale

Non doveva essere convocata la riunione dei Capigruppo?



PRESIDENTE

Il Presidente Deorsola mi ha chiesto gentilmente di convocare la riunione dei Capigruppo venerdì alle ore 13, in quanto probabilmente riuscirà ad essere presente.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Chiederei gentilmente ai colleghi di leggere i punti 23), 24) e 25) all'o.d.g., in quanto sono assestamenti di bilancio. Sono, come voi ben sapete, atti dovuti da parte dell'Amministrazione per i collegamenti tra le procedure di bilancio di questi Enti e le procedure di bilancio dell'Ente Regione. Si tratta di atti che da lungo tempo sono dovuti e che per esigenze di lavoro del Consiglio non è stato ancora possibile esaminare. Se i colleghi non ritenessero opportuno discuterli oggi, li presenterò in sollecitazione alla prossima Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Presidente, non per discutere le sue proposte di svolgimento dell'o.d.g., ma, ad esempio, il punto 11) all'o.d.g. prevede l'esame di un provvedimento di relativa importanza: la sua efficacia doveva partire dal primo ottobre 1998. Mi auguro che la Giunta lo abbia surrogato con un provvedimento proprio. Il rinviare i punti all'o.d.g. significa anche non adottare decisioni da parte del Consiglio che possono poi comportare disagio per il personale, in questo caso il personale delle ex APT.



PRESIDENTE

Prendo atto delle sue osservazioni, Consigliera Bortolin. I punti 23) 24) e 25) all'o.d.g. dovrebbero essere superati da eventi assunti da quest'aula.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 440: "Seconda integrazione alla L.R. 2/6/1998 n. 14 'Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998/2000"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto 23) all'o.d.g. che prevede l'esame del disegno di legge n. 440.
Relatrice è la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Dò per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione ha esaminato nella seduta di giovedì 10/9/1998 il disegno di legge n. 440 recante: 'Seconda integrazione alla L.R. 2/6/1998 n. 14 'Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998/2000'.
In ottemperanza alla norma di cui alla L.R. 29/12/1981 n. 55, così come modificata dalla L.R. 2/9/1991 n. 41, il presente disegno di legge ad integrazione della L.R. 2/6/1998 n. 14 'Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998/2000', approva il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 1998 del Parco naturale di Stupinigi.
La I Commissione consiliare ha quindi licenziato a maggioranza il disegno di legge n. 440. Tale testo viene rimesso all'aula per la sollecita ed urgente approvazione".



PRESIDENTE

Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, CCD, Federalisti democratici, Pensionati; contrario il Gruppo Rifondazione Comunista; si sono astenuti i Gruppi DS, Lega per l'indipendenza della Padania; non ha partecipato al voto il Gruppo Socialisti - Patto dei Democratici.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 27 voti contrari5 astensioni 10 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 voti favorevoli 27 voti contrari 5 astensioni 10 L'art. 2 è approvato.
Indìco infine la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno votato SI' 25 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 441: "Terza integrazione alla L.R. 1/9/1997 n. 53' Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997 di Enti strumentali della Regione e di Enti di gestione di Aree protette'"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il progetto di legge n. 441, di cui al punto 24) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Ferrero, che ha facoltà di intervenire.



FERRERO Caterina, relatrice

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione ha esaminato nella seduta di giovedì 10/9/1998 il disegno di legge n. 441 recante: 'Terza integrazione alla L.R. 1/9/1997 n. 53 'Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997 di Enti strumentali della Regione e di Enti di gestione di Aree protette'.
In ottemperanza alla norma di cui alla L.R. 29/12/1981 n. 55 'Norme di contabilità regionale', il presente disegno di legge integra la L.R.
1/9/1997 n. 53 'Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1997 di Enti strumentali della Regione e di Enti di gestione di Aree protette' ed approva gli assestamenti ai bilanci di previsione per l'esercizio finanziario 1997 degli Enti che hanno inviato il documento al Settore Bilanci successivamente all'approvazione da parte della Regione del precedente disegno di legge.
La I Commissione consiliare ha quindi licenziato a maggioranza il disegno di legge n. 441. Tale testo viene rimesso all'aula per la sollecita ed urgente approvazione".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 5 astensioni 7 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 26 voti contrari 5 astensioni 7 L'art. 2 è approvato.
Indìco infine la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno votato SI' 27 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 439: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 dell'Ente per il diritto allo studio universitario" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 439, di cui al punto 25) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Si può rinviare questo punto alla prossima riunione di Consiglio? Lo chiedo perché l'esame di questo provvedimento non è veloce. Io questa sera sono libero...



PRESIDENTE

Ha intenzione di presentare degli emendamenti? Per quel che mi riguarda, non ho problemi a rinviare.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Gli uffici mi dicono che, con ogni probabilità, c'è un errore nel titolo del provvedimento. E' un provvedimento misto, nel senso che hanno usato come titolo "Ente per il diritto allo studio universitario", ma riguarda anche l'Ente Parco Lame del Sesia; si tratta quindi degli assestamenti di due Enti diversi.
Il Consigliere Cavaliere mantiene una pregiudiziale sulla possibilità di esame?



CAVALIERE Pasquale

Presidente, abbiamo un ordine del giorno importante da votare.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Chiedo al Consigliere Cavaliere se ha delle motivazioni da suggerire utilmente all'aula per rinviare l'assestamento di questo Ente e di quello collegato. Se queste motivazioni possono essere rese note all'aula, non ho difficoltà a spostare l'esame; essendo questo, per altri versi, un atto tecnicamente dovuto, desidererei avere una motivazione politica per rimandare alla settimana prossima l'esame del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Brevemente, Presidente. Non essendoci, per una serie di motivi che quest'aula ha già discusso, la presenza piena, nel Consiglio di amministrazione, del ruolo della minoranza, così come prevede la legge, vi è un problema di analisi del bilancio dell'Ente di diritto allo studio universitario che verrà fatto in quest'aula.



PRESIDENTE

Rinviamo, dunque, l'esame del disegno di legge n. 439.


Argomento: Organizzazione turistica - Interventi di promozione della domanda

Esame disegno di legge n. 367: "Modifica della L.R. 22/10/1996 n. 75 'Organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza ed informazione turistica in Piemonte'"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 367, di cui al punto 11) all'o.d.g.
relatore il Consigliere Toselli, che ha facoltà di intervenire.



TOSELLI Francesco, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, la L.R. 22/10/1996 n. 75 (Organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza ed informazione turistica in Piemonte) ha introdotto profonde modifiche nel sistema organizzativo del turismo, prevedendo la soppressione delle Aziende di Promozione Turistica (Enti pubblici dipendenti dalla Regione) e la costituzione di un'Agenzia regionale per la promozione turistica del Piemonte e di Agenzie di accoglienza e promozione turistica locale, quali organismi di natura privata a partecipazione mista pubblico-privata.
In conseguenza di tale processo di riordino del sistema, sono state previste dalla L.R. n. 75/96 norme specifiche per il personale dipendente dalle soppresse APT dirette, da un lato, a salvaguardare posizioni giuridiche ed economiche e, dall'altro, ad agevolare l'avvio della nuova struttura utilizzando le esperienze professionali presenti in tale personale.
Con l'1/10/1997 si è conclusa la prima fase di attuazione della L.R. n.
75/96, con la costituzione dell'Agenzia regionale per la promozione turistica del Piemonte, il riconoscimento delle prime Agenzie di accoglienza e promozione turistica locale, la soppressione delle APT, il trasferimento dei beni agli Enti locali, l'inserimento del personale delle APT nel ruolo speciale transitorio della Regione, previsto dall'art. 22 e la sua assegnazione funzionale agli Enti locali.
Per l'assegnazione definitiva del personale delle soppresse APT prevista dall'art. 23, risulta tuttavia necessario proporre alcuni aggiustamenti normativi rispetto alla previsione fatta al momento dell'approvazione della legge regionale.
Ciò in primo luogo perché la Regione, con la L.R. 8/8/1997 n. 51 (Norme sull'organizzazione degli uffici e sull'ordinamento del personale regionale), ha determinato le nuove dotazioni organiche del personale, e occorre pertanto raccordare le disposizioni della L.R. n. 75/96 con quelle della L.R. n. 51/97.
In secondo luogo, al momento, alcune Agenzie locali sono in fase di costituzione e comunque anche quelle costituite non hanno ancora avuto il tempo e il modo di darsi un assetto che consenta di definire le esigenze di personale e di assegnare funzionalmente il personale ex APT, così come previsto nella fase definitiva di attuazione della L.R. n. 75/96 dall'art.
23.
Il presente disegno di legge modifica quindi i commi primo e secondo dell'art. 23 della L.R. n. 75/96, prorogando all'1/10/1998 il termine per l'inserimento del personale ex APT nel ruolo definitivo della Regione e per l'assegnazione funzionale alle Agenzie di accoglienza e promozione turistica locali e raccordando le norme della L.R. n. 75/96 con quelle della L.R. n. 51/97".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Grazie, Presidente. Limito il mio intervento ad una domanda: il provvedimento riguarda il personale che è transitato dalle APT alle nuove forme di gestione del turismo a livello locale. L'art. 1 riguarda la modalità di riconoscimento del personale. L'art. 2 dice: "Il dispositivo esplica la sua efficacia entro l'1/10/1998".



PRESIDENTE

Le comunico, Consigliera, che mi è pervenuto in questo momento l'emendamento che sposta tale data.



BORTOLIN Silvana

Appunto, perché il testo è stato licenziato all'unanimità dalla Commissione, però perdeva totalmente senso approvato adesso con efficacia 1 ottobre.



PRESIDENTE

Infatti, l'emendamento che illustrerà il Presidente sposta la data al 15 dicembre.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Ho poco da illustrare. Ho semplicemente presentato un emendamento per spostare il termine al 15 dicembre.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale: all'art. 2, comma primo, la data "1 ottobre 1998" è sostituita dalla data "15 dicembre 1998".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 2 è approvato.
Indìco infine la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 hanno votato SI' 33 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 3 Consiglieri La legge è approvata.
Ha chiesto la parola il Presidente Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Volevo dichiarare che la mia intenzione di voto era "sì", non come apparso sul tabellone.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 863 inerente a: "Permessi di transito nella ZTL di Torino"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Ho visto che circolava in aula una proposta di ordine del giorno sulla questione dei permessi di circolazione. Tra l'altro, in una prima lettura avevo anche apposto la mia firma, ma successivamente, dopo aver letto il documento attentamente, l'ho cancellata.
Il problema dei permessi di circolazione esiste, soprattutto per i colleghi che abitano fuori Torino. Constatato questo, a me sembra che si tratti di una trattativa tra la Presidenza del Consiglio e l'Amministrazione comunale: non è argomento da presa di posizione con un ordine del giorno. Dopodiché sono d'accordo a risolvere il problema, che non si risolve con la presentazione di un ordine del giorno, ma tramite contatti.
Sono stato fermato per tre mattine di seguito dal vigile a contendere se avevo diritto o meno a transitare. Io dissi che ero un Consigliere, ma lui mi rispose che ieri aveva capito che ero un Consigliere comunale, non regionale, per cui ieri mi aveva fatto passare, ma oggi no.



PRESIDENTE

Abbiamo colto il messaggio.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

L'intervento del Consigliere Riba, con la battuta finale relativa al vigile, ha dimostrato che è stato opportuno sollevare la questione. A quest'ora siamo in 37 Consiglieri, non possiamo neanche chiedere l'iscrizione dell'ordine del giorno, in quanto occorrono 40 voti; quindi formalmente, è come se non l'avessimo presentato, ma sostanzialmente sì.
Non so se un ordine del giorno del genere ha dignità d'aula oppure no ma sicuramente il problema esiste. Dopodiché sono d'accordo su una raccomandazione più pregnante da parte dell'Ufficio di Presidenza rispetto a quello che abbiamo fatto verbalmente nei giorni scorsi, ma chiederei al Presidente Deorsola, fra un viaggio e l'altro, di telefonare al Sindaco affinché ascolti questa nostra esigenza.
Se noi avessimo presentato questa sera una richiesta del genere avremmo forse ottenuto un risultato; noi oggi ci troviamo ad avere un permesso che retrocede la situazione da uno status quo ad una situazione peggiore. Con il permesso di circolazione ZTL, di cui disponevamo tutti, si poteva transitare in un certo modo; dai giorni scorsi quello è scaduto e con quello consegnato oggi, cosiddetto "Rosso", le cose non funzionano nello stesso modo. Si può circolare in tangenziale, ma non entrare in Torino.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Siccome lei ha fatto riferimento all'unanimità, chiedo cortesemente che mi dissoci da questa iniziativa. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Anch'io intervengo per dissociarmi da questa iniziativa. Non ho firmato l'ordine del giorno anche per la modalità con cui questo tema viene affrontato. Siamo in un'assemblea legislativa, ma possibile che dobbiamo dibattere su questi temi, mentre per i Bassanini c'era la disattenzione più completa! Mi sembra di delegittimare l'attività dell'assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

E' vero che un'assemblea legislativa deve anche occuparsi di altri argomenti, ma il problema è di ruolo. Io ho firmato l'ordine del giorno forse la modalità è sbagliata, forse sarebbe stata più opportuna una lettera, però il problema è di ruolo. E' una questione di diritti, è una questione di status che va anche difeso: se un Consigliere di circoscrizione di Torino Centro ha la libertà di accesso alle corsie riservate, non ha senso che non lo abbia un Consigliere regionale.
Pertanto, con la stessa serietà o con meno serietà, ma con uguale impegno, rispetto a quella che usiamo nella discussione sulla Bassanini, è anche giusto porre delle regole, nessuno chiede un privilegio; non si capisce perché ci si debba atteggiare in un certo modo nei confronti dei Consiglieri regionali.
Sono d'accordo se l'Ufficio di Presidenza accoglie l'invito per fare una raccomandazione pressante al Consiglio comunale di Torino.



PRESIDENTE

Avevamo già accolto l'invito, ci sono state solo delle precisazioni.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Condivido una serie di considerazioni avanzate, anche quelle del Consigliere Ghiglia, però invito i presentatori dell'ordine del giorno a ritirarlo. Il problema esiste, ma deve essere affrontato in un altro modo.


Argomento:

Richiesta verifica numero legale


PRESIDENTE

E' stata richiesta la verifica del numero legale da parte dei Consiglieri Papandrea e Simonetti.
La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Scusi, Presidente, alle ore 19,13 cerchiamo di evitare un'altra sceneggiata, visto che oggi ne abbiamo già avute tante, chiedendo il numero legale: propongo di terminare qui i nostri lavori.
Signor Presidente, il problema esiste, indipendentemente dalle posizioni di ognuno di noi. E' qui presente l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e la Giunta con il Presidente, provvedete voi e la prossima volta ci farete sapere.



PRESIDENTE

Mi pare di cogliere - non vorrei essere smentito - che la proposta del Consigliere Miglietti sia accolta, non posso dire all'unanimità, ma dalla stragrande maggioranza dei Consiglieri. Pertanto, possiamo chiudere i nostri lavori.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per venerdì prossimo alle ore 13.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.15)



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