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Dettaglio seduta n.291 del 13/10/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Farassino.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Comunicazione della Giunta regionale in merito ad EXPO 2000 (seguito) Esame ordini del giorno n. 857, n. 858 e n. 859 - Presentazione questione pregiudiziale


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori del Consiglio con la risposta della Giunta regionale in merito ad EXPO 2000.
Prego, Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a fiere e mercati

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, fornirò al Consiglio risposte di carattere tecnico; penso che successivamente il Presidente della Giunta regionale apporterà proprie valutazioni più strettamente politiche.
Innanzitutto, ringrazio i colleghi per il dibattito contenutistico di questa mattina e mi impegno per la parte di mia competenza - relativamente alla quale non potrò essere esauriente, in questa mia replica, e fornire tutti gli elementi necessari...



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, chiedo scusa all'Assessore Pichetto, non è mia intenzione essere scortese, ma ricordo che il dibattito in merito ad EXPO 2000, dal punto di vista delle argomentazioni di merito si era interrotto nel momento in cui il collega Majorino ha fatto tutta una serie di osservazioni che attenevano a vicende relative al Presidente designato, il Presidente della Giunta regionale, il Vicepresidente e la tematica che ha sollevato.
Abbiamo quindi interrotto il dibattito di merito e ci siamo fermati su quel punto, chiedendo al Presidente della Giunta regionale - o a chi la Giunta regionale ritenga - di fornirci elementi ulteriori e di spiegarci la vicenda posta dal collega. Altro è tutta l'altra serie di argomentazioni che attengono ad EXPO 2000. Per esempio, personalmente sono intervenuta dicendo che non avrei fatto osservazioni di merito perché ritenevo che rispetto alle questioni poste dal collega Majorino ci dovesse essere una risposta da parte del Presidente della Giunta e del Vicepresidente Masaracchio, riservandomi di intervenire successivamente. Il dibattito non può essere concluso, a questo punto, dall'Assessore Pichetto - che comunque ringrazio.
Ricordo inoltre che il Presidente Deorsola ha sospeso il Consiglio su quella richiesta e pertanto mi permetto di dire che i nostri lavori devono riprendere da quel punto. Il dibattito più generale su EXPO 2000 non si è concluso e pertanto l'Assessore Pichetto non può replicare, perché non ha sentito tutte le argomentazioni dei colleghi che in proposito vorrebbero prendere la parola.
Quindi, il punto è stato sospeso sull'intervento del Consigliere Majorino; tant'è che lei, Presidente, ha detto che si farà consegnare il testo dell'intervento. Testo dell'intervento che non ci è ancora pervenuto.
Colgo l'occasione per richiederlo, comunque credo che si debba partire dall'intervento del Consigliere Majorino.



PRESIDENTE

Operativamente non cambia molto.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sul punto relativo ad EXPO 2000 avevo intenzione di intervenire: adesso vengo chiamato stranamente in causa. Le considerazioni del Consigliere Majorino - d'altro canto sono state fatte a livello individuale, come lo stesso ha tenuto a precisare - hanno obiettivamente toccato un argomento che necessita un chiarimento per quanto concerne l'aspetto legato alla responsabilità della Giunta nell'esprimere la nomina del Presidente di EXPO 2000 nella persona di Nevio Coral. Ritengo che la nomina che io ho firmato e di cui mi assumo, come Presidente della Giunta, tutte le responsabilità sia totalmente legittima, nel senso che il caso in oggetto, a cui faceva riferimento il Consigliere Majorino, è da ritenersi, dal punto di vista procedurale, concluso.
Cosa diversa sarebbe stata se questo rapporto tra il Sindaco - occorre fare anche questa distinzione - Nevio Coral e Regione fosse ancora aperto.
Mi rendo conto che la nomina, dal punto di vista dell'opportunità, avrebbe potuto essere interpretata in senso negativo. Io ho nominato il signor Nevio Coral Presidente di EXPO 2000. In effetti - come ha detto il Consigliere Chiezzi - lo Statuto prevede che la Regione dia un'indicazione: formalmente è il Consiglio di amministrazione che l'ha nominato Presidente.
Ringrazio il Consigliere Chiezzi per la precisazione; mi sono espresso in maniera non corretta.
Sul fatto che non abbiamo ancora nominato tutti gli esponenti del Consiglio di amministrazione - domanda posta dal Consigliere Riba rispondo che in realtà noi dobbiamo ancora nominare due esponenti della maggioranza e uno dell'opposizione. Tale nomina non è ancora avvenuta perché sull'identificazione dei nomi da proporre non si è ancora trovata una convergenza e, di conseguenza, dovendo comunque assolvere alla costituzione del nuovo Consiglio di amministrazione, abbiamo nominato un solo membro che, successivamente, il Consiglio di amministrazione avrebbe eletto Presidente: così prevedeva lo Statuto. Pertanto, in tempi molto rapidi, nomineremo anche gli altri componenti.
In sostanza, ritengo che la nomina sia nella sua completa legittimità.
Credo che le interpretazioni date o che ho sentito non abbiano motivo di costituire elemento negativo nei confronti di questa nomina. Colgo l'occasione per dire che la nomina, nel caso in cui qualcuno intravedesse un'inopportunità, è ampiamente superata dal fatto che il contendere è ampiamente concluso e verificato: dal punto di vista della correttezza e della legittimità la Giunta ha agito bene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sarebbe utile conoscere ed apprendere alla presenza di tutti coloro che hanno sollevato il problema, cominciando dal Consigliere Majorino che ovviamente, gode di tutti i diritti costituzionali, quindi anche quelli di apparire o non apparire in quest'aula.
Chiedo al Presidente Ghigo se nella deliberazione della Giunta regionale sia stata fatta menzione dei fatti citati dal collega Majorino e sommariamente, richiamati qui dal Presidente stesso. Questo penso sia assolutamente opportuno, nel senso che le nomine avvengono sulla fiducia oltreché sulla competenza.
Sono contento che sia arrivato il Consigliere Majorino perché vorrei anche il suo conforto su quanto dirò. Stavo dicendo, Consigliere Majorino che secondo me il fatto da lei citato, relativo alla persona nominata, non ha ottemperato a leggi, tant'è che la Regione Piemonte, in presenza di una sua omissione di un atto, ha dovuto sostituire questa persona ed eseguire essa stessa questo atto. Vorrei sapere se nel momento in cui la Giunta regionale ha proposto questa nomina - si tratta di una delibera di Giunta ha provveduto ad informare i colleghi che si trattava di nomina di persona con quei trascorsi nei confronti delle leggi, in generale, e della Regione Piemonte in particolare. Avete detto questo? Altrimenti ritengo che i colleghi Assessori non siano stati edotti, al fine di decidere l'idoneità e la congruità di questa nomina. Quindi, chiedo esplicitamente se li avete resi edotti; chiedo, ove voi non rispondiate a questa domanda, che gli Assessori dicano a quest'aula singolarmente se loro, prima della nomina erano al corrente di questa situazione.
Dal punto di vista delle nomine, al di là di tutte le cose che si possono dire, parlo a titolo personale. La nomina è un fatto fiduciario e ha delle caratteristiche precise. In un'assemblea democratica l'opposizione può discutere a posteriori l'esito di una nomina fiduciaria ancora meglio che non polemizzare precedentemente. Parla uno che è per un'ampia garanzia di scelta, però chiedo se in occasione di questa ampia garanzia di scelta tutti gli Assessori sapevano i trascorsi di questa persona. Gradirei una risposta. Se è positiva, avete agito secondo la vostra discrezionalità; se è negativa, c'è un vizio di conoscenza su un atto discrezionale basato sulla fiducia, il vizio fondamentale che mette in crisi una decisione. Infatti riconosco l'approccio fiduciario, riconosco l'approccio discrezionale, ma visto che sono state sollevate queste obiezioni, chiederei - in ordine - al Presidente della Giunta, al Vicepresidente e agli Assessori se erano informati di questa vicenda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, atteso che ci venga chiarito meglio l'aspetto di presunta incompatibilità, in quanto siamo in presenza di un contenzioso, se non altro, con la Regione da parte di un nominato o nominando che sia, in attesa che ci approfondiate meglio gli aspetti e le relazioni giuridiche se ci sono, comunque siamo in presenza di una denuncia nei confronti del Presidente della Giunta e degli Assessori, una denuncia che non è stata ritrattata, ma semmai archiviata dal giudice. Non risulta, almeno da quanto ci ha detto, Presidente, che ci sia stata una qualche presa di posizione da parte del denunciante, che non ha dichiarato: "Non lo rifarei più", perch c'è un contenzioso in corso. Se non altro, è evidente l'inopportunità politica che crea un po' di imbarazzo tra di voi, anche perch evidentemente, essendo questo fatto a conoscenza della Giunta, l'Assessore competente Masaracchio sarà stato a conoscenza dei problemi, richiamati dall'ex Assessore Majorino, mentre il Consiglio non è stato portato a conoscenza che vi era stata una denuncia e un'archiviazione.
Mi domando anche di quante altre cose non siamo a conoscenza, oltre a quel che abbiamo appreso stamani. C'è da capire se l'Assessore Masaracchio era a conoscenza di questo contenzioso e di questo problema. Presumo che in Giunta se ne sia parlato, avendo la Giunta stessa assunto dei provvedimenti e delle determinazioni. Questo aspetto si intreccia con il problema già sollevato la volta scorsa: perché la Giunta ha deciso di nominare solo Coral? Il Presidente ci ha dato un'interpretazione diversa da quella che è scritta sulla delibera. Infatti, il Vicepresidente Masaracchio, che propone la delibera che la Giunta approva, dice: "Si addiviene ad un rinnovo parziale della rappresentanza regionale in seno all'organo... per una migliore ponderazione delle ulteriori rimanenti nomine che saranno comunque effettuate". Lei ha detto una cosa differente, lei ha detto che non era ancora stata trovata la convergenza, si presume, tra le componenti della maggioranza. L'approfondimento e la ponderazione è in relazione alla professionalità, ai curriculum, a chi è più attinente a poter ricoprire il ruolo, posto che le competenze di Coral (dal cui curriculum emerge che la sua più grande competenza è nel settore dell'aria) siano ritenute le più opportune per gestire EXPO 2000. EXPO 2000, per l'appunto, ultimamente naviga un po' nell'aria, per cui la competenza è molto appropriata.
Vicepresidente Masaracchio, mi pare che ci siano dissonanze tra quello che lei scrive nella delibera e quello che il Presidente ha comunicato e soprattutto, non si capisce, come già abbiamo osservato due settimane fa perché viene fatta solo questa nomina. E' indubbio. Credo che, facendo solo questa nomina, il Consiglio di amministrazione, dato che doveva operare la scelta tra gli indicati della Regione, non avesse molte opportunità; il Consiglio di amministrazione deve potere scegliere tra gli indicati della Regione; di indicati dalla Regione ve ne era uno, quindi per forza di cose non poteva che emergere ciò che è emerso.
Queste sono le conclusioni che traggo dai documenti in mio possesso e da quanto avete detto. Però, Vicepresidente Masaracchio, lei ci dovrebbe spiegare meglio se con questo atto avete voluto obbligare il Consiglio di amministrazione a nominare Coral Presidente, oppure se state approfondendo e in che maniera, i curricula ulteriori e su quali presupposti: oltre quelli del benessere della vostra maggioranza, state cercando delle convergenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

La precisazione del Presidente Ghigo mi è parsa elusiva, nel senso che il problema posto questa mattina, corredato degli argomenti esposti dal collega Majorino, è di grande spessore politico. Stavamo discutendo di come affrontare il problema dello strumento di organizzazione fieristica della Regione (capitolo fondamentale dell'economia e della prospettiva di sviluppo del Piemonte) ed è emerso che, mentre noi dovevamo e potevamo nominare quattro esponenti designati dal Consiglio regionale, al fine di avere quanto meno la perfetta organizzazione dell'organo che deve presiedere a decisioni di tale portata, abbiamo ritenuto di nominarne uno solo, ma gli argomenti portati per spiegare perché se ne è nominato uno solo mi sembrano, a seconda di come li si intenda, o elusivi o speciosi nel senso che io non so perché la Giunta non era in grado di nominarne altri due.
Presidente, non dica alle opposizioni che non hanno designato un loro rappresentante o che lo stesso non avesse un curriculum adeguato, e naturalmente non chieda alle opposizioni di designare assieme un unico rappresentante perché questo lei non l'ha detto, ma è stato lasciato intendere e qualcuno, nei corridoi, l'ha pure detto; per cui, prima che il concetto si consolidi, lo respingo categoricamente, perché le opposizioni sono al plurale, non è la maggioranza che ha un suo governo e le sue opportunità.
Quindi, la proposta c'era e la ragione per cui non è stato nominato l'insieme dei membri che dovevano essere inseriti è una delle difficoltà che riguardano la maggioranza.
Voglio poi osservare che i curriculum o le idoneità personali non sono optional od eventualità. Altrove, a livello comunitario, i curriculum e le idoneità sono elementi che vengono apprezzati da Commissioni serie e giudicati secondo parametri oggettivi.
Allora, la facoltà di designare dei rappresentanti nelle istituzioni emanate dai nostri organismi non è appannaggio privato del Presidente n del suo partito né dei partiti della maggioranza. Invece, quando si prescinde dai titoli o non si comparano i titoli - consentitemi questa osservazione, perché riguarda il tenore di serietà delle istituzioni - si fa un uso privato di questa facoltà, e l'uso privato di questa facoltà è l'uso privato dei mezzi con i quali si è cercato in qualche modo di risolvere la crisi della Giunta scoppiata a maggio e che, pian piano, si è risolta, ma con una scia di questioni da concludere, di cui questa è sicuramente una. Tuttavia, è imbarazzante che sia così, perché se è così ed è così, allora si provvede a prescindere dai titoli, si provvede per una sorta di uso privatistico delle opportunità e del valore delle istituzioni ma alla fine avremo creato una condizione che è la premessa per gestire con serietà la crisi che riguarda il passaggio politico in merito ad una diversa utilizzazione o ad una diversa sistemazione giuridica di EXPO 2000.
Voglio ora denunciare qualcosa a lei, Presidente, in merito alla serietà di alcuni personaggi della Giunta. L'altro giorno ho letto su un giornale della mia provincia - non cito niente, veda lei: "Aeroporto di Levaldigi: faremo l'aumento di capitale, vi pagheremo i debiti se voi metterete due nostri rappresentanti nel Consiglio di amministrazione". Mi dica lei se un atteggiamento come questo, al di là del fatto che sia in qualche modo sospetto di illegalità, né mi interessa, sia ammissibile quando si tratta di questioni in cui è in discussione la serietà del rapporto tra queste ed altre istituzioni che, certo, devono poi soccombere.
Nessuna istituzione aprirà mai una vertenza nei confronti della Regione, ma questo non sarà un bene, sarà soltanto una sottomissione ad atteggiamenti che non sono suoi personali, ma che ricorrono qua e là e sono il portato di una situazione politica o, se vuole, riflettono un basso profilo che ogni tanto affiora nel comportamento di singoli Consiglieri o Assessori.
Pertanto, questa è una situazione che crea una grande difficoltà e un grande imbarazzo, perché o si reagisce sullo stesso terreno e pertanto si seppellisce il prestigio dell'istituzione, oppure si sopporta che questi personaggi si affermino e si espandano con i metodi della millanteria e del propagandismo: purtroppo ha fatto scuola l'idea della politica dell'immagine, ma ha anche prodotto tanti danni, e noi ci troviamo in una condizione di questo genere.
Concludo chiedendo che si risponda alle domande del collega Chiezzi che riguardavano anche la dovuta esposizione al Consiglio, da parte dei membri di Giunta che hanno deciso in merito a queste nomine, di come hanno proceduto: come è stato valutato il curriculum; se da quel curriculum si è dedotto che c'erano tutte le condizioni di idoneità per gestire questo tipo di processo; perché non si è proceduto alle tre nomine (a prescindere dal fatto che ciò sia legittimo o illegittimo, ma in ogni caso è funzionalmente fondamentale ed imprescindibile per avere il quadro della nostra rappresentanza, perché la legge prevede che siano quattro). L'eccezione pu essere un elemento contingente, ma non si può lavorare in un regime di eccezione quando c'è una discussione o quando ci sono delle decisioni di questa portata che devono essere assunte e, in modo particolare l'opposizione non intende consentire che si assumano delle grandi decisioni senza che un suo rappresentante - chiunque esso sia, che gli è dovuto per legge - sia messo nella condizione di essere presente nel Consiglio di amministrazione, perché questa sarebbe una spoliazione.
Le questioni sono seriamente complesse e questa situazione mette in luce una realtà sulla quale lei deve approfondire e darci risposte esaurienti; non si può superare l'argomento voltando pagina. Una volta deciso su questo, ascolteremo volentieri, così come abbiamo partecipato al dibattito, ciò che ci potrà essere detto, ma - speriamo - in maniera un po' meno evasiva che nell'introduzione da parte dell'Assessore di merito e poi da parte sua, sulle conclusioni di questo dibattito rispetto all'evoluzione della situazione di EXPO 2000.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, io credo che il Presidente, la Giunta e la maggioranza abbiano sottovalutato le parole precise, chiare e determinate pronunciate questa mattina dal collega Majorino, che è stato Vicepresidente della Giunta ed Assessore al legale.
Rispetto a queste osservazioni, la risposta del Presidente della Giunta è stata evasiva: "Il Consigliere Majorino ha detto queste cose, ma in ogni caso va tutto bene". No, tutto va come prima. Mi sembra proprio rimandare al mittente le osservazioni che il collega Majorino ha fatto alla Giunta le accuse pesanti che il collega Majorino ha fatto alla Giunta su quella nomina. Questa mattina il collega Majorino addirittura chiedeva di ripensare a quella nomina, poiché sussistono - ha detto lui - gli elementi per la decadenza della stessa. Sono stupito per la leggerezza complessiva con la quale la Giunta affronta il tema e mi viene in mente una considerazione: quando alcune decisioni - il collega Riba prima è stato chiaro - vengono assunte in Consiglio, il dibattito, l'esperienza di qualcuno di noi permettono di correggere qualche linea di condotta della Giunta; quando, invece, è la Giunta che decide per conto proprio generalmente sbaglia. E' incredibile, si trattava di fare delle nomine che competono alla Giunta, e questa ha sbagliato. Avete sbagliato.
Il Vicepresidente Masaracchio non può ignorare nella delibera che il Sindaco di Leinì l'ha denunciato di abuso d'ufficio per interesse patrimoniale. La denuncia è questa: vi ha accusati di avere nominato un Commissario che ha rilasciato una concessione edilizia per un interesse privato patrimoniale da parte del Presidente Ghigo, del Vicepresidente Masaracchio e dell'Assessore Botta. E' questa l'accusa. L'archiviazione è sicuramente un fatto importante, ma è indegno che il Presidente Ghigo ignori che una persona vi accusa di aver avuto degli interessi privati patrimoniali, perché avete nominato un Commissario; è indegno che il Vicepresidente Masaracchio lo ometta nella delibera e faccia una relazione omissiva. Quindi, questa persona viene premiata perché vi ha denunciati! Ho anche il timore - Presidente - che il fatto di non aver proceduto a nominare i quattro componenti renda le decisioni del Consiglio di amministrazione impugnabili, perché non avete consentito al Consiglio di amministrazione di scegliere. Li avete obbligati - d'altronde lei ha commesso un piccolo errore, un lapsus - a nominare Coral Presidente.
Ripeto: avete obbligato il Consiglio di amministrazione a nominare Coral Presidente, non avete consentito al Consiglio di amministrazione di scegliere tra i quattro candidati. Non mi stupisco delle questioni di accordo tra le forze politiche, perché fanno parte della vita politica, ma constato che ogni qualvolta la Giunta, nella sua solitudine e nella sua superficialità, affronta per conto proprio un problema, crea un danno.
Oggi discutevamo di EXPO 2000, dei privati, ecc., ma la nomina che avete fatto, già solo la modalità con la quale è avvenuta e le caratteristiche che contiene, si rivela un grande errore per lo sviluppo di EXPO 2000. Avete sbagliato; la maggioranza ha sbagliato a fare una nomina e l'ha detto il collega Majorino, non la minoranza. Ma come può la Giunta discutere di centro fieristico, del piano fieristico, della privatizzazione, ecc., commettendo questo errore? Continuo a credere che la Giunta, anche su questa vicenda, dimostri la sua completa incapacità e ritenga che la propria crisi, l'accordo, la nomina, siano questioni da risolvere "tra amici". Oggi è chiaro come la ricomposizione della Giunta sia avvenuta con problematiche che riemergono tutte. L'intervento dell'ex Vicepresidente Majorino lo dimostra, questa nomina lo dimostra. Io vi propongo di ripensare alla nomina del Presidente Coral, per tutti i motivi che sono emersi, di essere un po' più coerenti con la propria dignità quando si è accusati e di pensare ad una nomina di alto prestigio che permetta di fare quell'importante operazione per lo sviluppo del Centro fieristico piemontese.
Spero, quindi, che l'intervento del Vicepresidente Masaracchio non sia omissivo, ma ci spieghi il motivo della relazione, della delibera che ha presentato, ignorando ciò che addirittura un suo compagno di partito gli ha sempre detto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Ho ascoltato con molta attenzione, nella prima parte del dibattito di questa mattina, alcuni interventi di colleghi che tentavano di dimostrare come EXPO 2000 non fosse soltanto un contenitore a sé stante, ma avesse una rilevanza indispensabile per la promozione del Piemonte. Nel parlare di EXPO 2000 ho gradito, anche se non è stata annunciata alla riunione dei Capigruppo, la comunicazione dell'Assessore alle fiere. Mi sarebbe piaciuto, però, che anche altri Assessori intervenissero sull'importanza di EXPO 2000. Io non credo, Assessore Racchelli, che lei, quando dà il contributo per uno stand di qualsiasi Salone, pensi che quel contributo sia fine a se stesso. Io non penso Assessore Racchelli - che, parlando di fiere e di EXPO 2000, le sue competenze siano inferiori a quelle dell'Assessore Pichetto, anzi, penso che le sue competenze dovrebbero essere di coordinamento dell'attività fieristica in Piemonte. Perché se non è il turismo, mi verrete mica a dire che è il commercio l'attività fieristica? Tutti noi abbiamo visitato i Saloni, siamo andati a verificare cosa espongono e che tipo di intervento fanno gli espositori. E' pochissimo commercio, quasi niente, spesso nulla e certo è promozione della nostra città capoluogo, del Piemonte, dei prodotti del Piemonte.
Così come sono convinto che l'Assessore Vaglio, quando stanzia il contributo per il Salone della montagna - e lo dico in positivo - non si limiti a pensare che quel contributo sia fine a se stesso, ma che attraverso quel Salone, voglia promuovere il segmento montagna piemontese.
Se così non fosse, il Lingotto potrebbe essere chiuso o aperto, non importerebbe proprio nulla, perché sarebbero soltanto affari di altri che non coinvolgerebbero la parte pubblica e, in particolare, la Regione.
Se si mette la questione soltanto sul piano di discussione della partecipata della fiera in sé e per sé - e allora potrei chiamare il Vicepresidente Masaracchio - ha fatto bene l'Assessore Pichetto a dirci, o a non dirci, quello che pensa; è stata più esplicita "la Repubblica" questa mattina che non l'intervento dell'Assessore Pichetto, la cui moderazione apprezzo, perché bisogna sempre andare con i piedi di piombo davanti a soluzioni di questo tipo.
Volevo ancora dire che, insieme ai colleghi Spagnuolo e Chiezzi, ho sottoscritto un ordine del giorno con la finalità di bloccare per il momento la vendita di EXPO 2000, anche nel caso in cui tale vendita possa compiersi.
Alcuni colleghi hanno esordito con il dire, e posso condividere, che l'attività fieristica è giusto sia gestita dai privati. Certo, sono d'accordo, ma la gestione deve avere un'impostazione che abbia dei ritorni di carattere pubblico. Attività fieristica gestita dai privati. Va bene. Mi si dica, però - non so se il dottor Cazzola l'ha detto in audizione - se esiste un altro Ente fieristico regionale gestito da un unico privato.
Perché parlare di "privati" presuppone una concorrenza fra privati; parlare di "un unico privato" presuppone il "monopolio" di un privato.
Normalmente il monopolio tende a fare degli affari maggiori, ma anche a non sviluppare una pluralità di condizioni tale da avere un ritorno di carattere promozionale.
Ho fatto questo intervento non con l'intenzione di ripetere quanto ha già detto a nome di Rinnovamento Italiano il Consigliere Picchioni, per vorrei riportare il discorso su ciò che si intende fare di EXPO 2000. Non si è ancora deciso? Si vogliono verificare alcune cose? La Giunta decida faccia la sua proposta, verifichi tutto quanto va verificato. Sappia soltanto che deve fare molta attenzione a come agisce (non intendo fare un ricatto o dare colpe), perché è difficile vendere a forza una cosa ad un privato per far fare la fame ad un altro privato. E' scritto sul giornale di oggi, è già stato letto. Le condizioni di vendita del contenitore Lingotto si verificano soltanto se la Regione vende EXPO 2000 allo stesso privato. Non so se sia una cosa seria, non so se si possa fare.
Nel chiudere il mio intervento vorrei richiamare l'attenzione di molti Assessori. Prima ne ho chiamati in causa solo due, Racchelli e Vaglio, ma per la promozione del nostro Piemonte, potrei richiamare l'Assessore competente di un settore importantissimo, legato anche all'Ente fiere quello dell'Agricoltura. Assessore Burzi, è una parte di patrimonio che si sta svendendo. E' una parte di patrimonio della Regione Piemonte quella che si sta svendendo. Non stiamo liquidando una società fieristica come quella che avevamo prima, la Promark, che aveva solo debiti da ripianare. Stiamo svendendo una società che negli ultimi anni ha ripianato i propri bilanci.
Io aspetto con ansia che la Giunta venga in aula - la mia è una richiesta - con una proposta seria da discutere. Nel frattempo, attendo che gli Assessori interessati alla promozione del Piemonte ci dicano cosa pensano della questione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Questa è una vicenda nella quale il nostro Gruppo si è limitato ad ascoltare. Così, abbiamo ascoltato tutta una serie di informazioni questioni e valutazioni rispetto alle quali, ora, cerchiamo di assumere una posizione.
Prima di tutto abbiamo sentito il Consigliere Majorino esporre il problema, sulla base di una serie di considerazioni, informazioni e fatti che non conoscevamo (anche abbastanza delicati e che forse, Presidente avrebbero dovuto essere portati alla conoscenza del Consiglio regionale) non soltanto dell'opportunità di questa nomina, ma anche tutti i problemi di tipo giuridico conseguenti a tale nomina. Ho appena ricevuto l'intervento, lo rileggerò.
Sento il dovere di formulare una richiesta al Vicepresidente Masaracchio, di cui richiamo l'attenzione, ringraziandolo fin d'ora. Il Vicepresidente Masaracchio è stato l'estensore della deliberazione, per cui gli chiederei di verificare, alla luce di date e caratteristiche, il tipo di denuncia fatta e le tempistiche che io, in questo momento, non posso mettere in evidenza perché devo ancora leggere il testo. Vicepresidente Masaracchio, le chiederei di verificare se non vi siano per caso gli elementi per una decadenza del nominato in EXPO 2000; questa verifica è tra l'altro, un dovere d'ufficio.
Le questioni dell'inopportunità politica, invece, sono state messe in evidenza da un esponente della maggioranza. Per carità, quanto ha detto lo ha detto a titolo personale, ma il problema dell'inopportunità politica dal nostro punto di vista, potrebbe sussistere.
Faccio mia la richiesta del collega Chiezzi per sapere dai componenti della Giunta se erano a conoscenza dei rapporti preesistenti tra il soggetto designato al Consiglio di amministrazione di EXPO 2000 e la Giunta regionale.
Perché è importante sapere questo, Presidente? Perché mancando il passaggio attraverso la Commissione Nomine, le verifiche che normalmente vengono fatte dalla citata Commissione, previste per legge, non sono state fatte. Pertanto, non sappiamo se sussistono condizioni di decadenza o simili, e questi sono dei punti interrogativi che dobbiamo porre.
Nella delibera, letta molto rapidamente, non si dà assolutamente atto di questo tipo di vicenda. Pertanto, ci sembra di poter affermare che non sia esistita alcuna trasparenza, poiché un'archiviazione, nel momento in cui avviene, diventa un fatto pubblico, e la delibera - forse! - avrebbe dovuto recare un qualche cenno alla denuncia per abuso patrimoniale, fatto di estrema importanza. Si sarebbe dovuto, nella delibera, informare del grave contenzioso tra il soggetto e la Giunta regionale, e il Presidente della Giunta regionale, che ha la rappresentanza esterna della Regione Piemonte. Si sarebbe dovuto informare che poi queste ragioni di contenzioso sono venute meno per varie ragioni. Questa, forse, sarebbe stata una delibera sufficientemente trasparente.
Il Presidente della Giunta cosa ha detto nel suo intervento? Sostanzialmente questo: "In relazione alle problematiche poste dal collega Majorino, ritengo che la nomina da parte della Giunta regionale del signor Nevio Coral sia legittima" - lei ci ha detto questo. Mi permetterei di chiedere al Presidente della Giunta regionale i motivi per cui si è ristabilito il rapporto fiduciario. Questo è l'interrogativo che mi pongo.
Mentre un contenzioso di carattere penale la pone, non in quanto "Consigliere" Ghigo, ma in quanto "Presidente" della Giunta regionale che ha la rappresentanza esterna della Regione, in un rapporto certo non fiduciario nei confronti di chi fa quel tipo di denuncia, cosa ha determinato la ricomposizione del rapporto fiduciario? Posso capire che lei dica: "E' legittimo"; però vorrei sapere perché il rapporto fiduciario si è ricomposto; mi sembra infatti che il collega della maggioranza, Majorino ponesse il problema dell'inopportunità per mancanza di rapporto fiduciario.
Questi gli interrogativi. Spero che la Giunta vorrà rispondere, nella figura del suo Presidente o nella figura di chi ha esteso la deliberazione diversamente, cercheremo con i nostri percorsi di capire. Permangono le condizioni fiduciarie: perché? C'è però un altro problema che le chiederei di esaminare Vicepresidente Masaracchio, visto che lei ha esteso la deliberazione.
Personalmente, infatti, ritengo che la nomina non sia legittima, in virt della legge sulle nomine, che prevede - sempre - la rappresentanza delle minoranze. In realtà, chi deve essere tutelato per primo è il rappresentante della minoranza. Nel caso in esame, il Consiglio di amministrazione di EXPO 2000 avrebbe tranquillamente potuto scegliere un rappresentante delle minoranze; non è scritto da nessuna parte che doveva sceglierne uno della maggioranza. La questione della tutela delle minoranze è prevista non soltanto dalla legge sulle nomine, ma è anche uno dei principi dello Statuto della Regione Piemonte.
Il collega Angeli, in precedenza, si chiedeva: "Se il numero dei nominati non è il totale di coloro che devono esserlo, si può procedere?".
Certamente sì. E' però indubbio che nel numero dei nominati deve comparire comunque, il rappresentante delle minoranze nel primo pacchetto di nomine.
Ripeto, non sono questioni per le quali - non avendo l'intervento - ci si possa pronunciare con leggerezza; i dirigenti regionali che seguono questo Consiglio da moltissimi anni ricordano senz'altro i dibattiti di quest'aula sulla questione della tutela delle minoranze: nella scorsa legislatura sedute intere furono dedicate a tale problematica - tra il pubblico è presente un estensore della legge - prevista nello stesso Statuto.
Questo il problema che le sottopongo, Vicepresidente Masaracchio mentre a colui che ha la delega del legale pongo un altro quesito, ovvero se in relazione a quanto detto dal collega Majorino non sussistano questioni di decadenza.
Concluderei il mio intervento con un interrogativo di carattere politico. Chi le parla, Vicepresidente Masaracchio, è il nostro Gruppo, che da sempre, negli anni, ha visto nel principio del garantismo uno di quelli più importanti, da salvaguardare. Ma una cosa è tale principio, altra è la trasparenza, l'informazione. Gradiremmo una risposta, non oggi, ma dettagliata, sull'eventuale esistenza all'interno della Giunta regionale di altre vicende di carattere giudiziario in corso e di quale portata. Tutto deve essere nella logica del garantismo, che io e il nostro Gruppo rivendichiamo, per tutti; vorremmo però capire che vi sono altre vicende perché sono nate, ecc. Se non avessimo avuto l'informazione del collega Majorino rispetto ad una nomina molto importante, tutta la serie di elementi che attenevano al rapporto fiduciario tra la Giunta e il nominato non l'avremmo conosciuta, anche se oggi nessuno ci ha spiegato perché il rapporto fiduciario si è ricostituito.
Siamo sempre sotto il profilo della legittimità; se non esiste la questione delle tutela delle minoranze, che a nostro avviso esiste clamorosamente, la deliberazione sarebbe legittima: non ha importanza che l'intero numero dei nominandi non sia stato espresso. Certamente, la tutela della minoranze va tenuta in conto; così non è stato e il Consiglio di amministrazione non ha potuto esprimersi anche in relazione alle minoranze.
Faccio mio uno degli interrogativi posti dal collega Picchioni: perch non ci si è chiesti il motivo per cui un rappresentante del Consiglio di amministrazione, già Presidente, non abbia ritenuto di continuare in questo tipo di attività? Evidentemente, questo attiene al merito di tutta l'importantissima problematica di EXPO 2000, nel quale il ruolo della Regione, a detta dei nostri stessi precedenti rappresentanti, è estremamente marginale. Questa la motivazione per la quale il nostro Gruppo ha sottoscritto con altri colleghi un ordine del giorno che cerca di ridare alla Regione Piemonte tutto il peso legislativo che la normativa regionale esistente in materia rivendica.
Rispetto alle altre due questioni di carattere giuridico, credo che l'aula debba avere una risposta da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, già questa mattina intendevo chiedere la parola per un intervento, come Gruppo, sulla questione EXPO 2000, al fine di svolgere alcune considerazioni che, dal punto di vista politico-amministrativo sono le stesse che posso svolgere ora. Nel frattempo, però, si è "incriccato" il tutto per le dichiarazioni del collega Majorino. Cercherò di essere schematico e sintetico; alcune cose sono già state dette, dal punto di vista politico, dai colleghi Angeleri e Ghiglia. Quindi, in modo schematico, tenterò di suddividere l'intervento in tre parti.
La prima. Sono stati invocati il Presidente, l'Assessore Pichetto e gli Assessori interessati (Racchelli, Vaglio ed altri); anche in altra occasione, nel Consiglio ultimo scorso, il Presidente ha avuto modo di dire, a proposito di alcune considerazioni nei confronti dell'Assessore Burzi, che la Giunta è collegiale, quindi le decisioni vengono assunte non solo in collegialità, ma l'intera politica della Giunta è collegiale. Per cui, sicuramente, la politica di questa Giunta, come di altre, è la sommatoria delle componenti turismo, Enti locali, ma il tutto in un quadro generale, che è rappresentato dal progetto politico che la Giunta si è data e che tenta, con maggiori o minori successi, di portare avanti. Quindi anche su EXPO 2000 riteniamo che non sia il caso di invocare la "maglietta" dell'Assessore "A" o la "maglietta" dell'Assessore "B": la politica della Giunta è collegiale.
Pertanto, noi ci riconosciamo nell'impostazione che la Giunta ha dato relativamente alla vicenda di EXPO 2000. La Giunta, per quanto ci riguarda non è sola, è sorretta dalla sua maggioranza nella quale noi ci riconosciamo ed abbiamo partecipato affinché la stessa individuasse un certo percorso. Questo non significa che la Giunta non debba essere avveduta nei confronti di un asse di equilibrio molto, molto sottile sul quale occorre camminare: il rapporto pubblico-privato ha parametri di delicatezza estrema.
Pertanto, faccio mie molte considerazioni del collega Ghiglia sul fatto che il progetto - del quale abbiamo ascoltato l'esposizione in una riunione di Commissione - deve essere assecondato da un Ente pubblico rispetto ad un progetto per iniziativa di un privato. Torno a ripetere che l'asse di equilibrio è sottilissimo, ma noi riteniamo che si riesca a percorrerlo senza cadere. Riteniamo che la Giunta abbia tutti i supporti tecnici e legali per percorrerlo e la invitiamo a farlo con estremo rigore. La situazione è delicata, ma riteniamo che ci siano le condizioni per poterlo percorrere fino in fondo e di poter coniugare l'estrema legalità, nella quale ci si deve muovere, con il fatto che l'immissione di un animatore e di un'iniziativa privata sia sicuramente in grado di portare alla nostra Regione quell'indotto del quale siamo alla ricerca e che andrà distribuito nelle varie competenze della Giunta regionale, ma che, complessivamente rappresenterà una turbina economica sicuramente ragguardevole.
Questo non significa abdicare le competenze politiche di guida di un fenomeno e di un'iniziativa; questo significa semplicemente accogliere l'iniziativa del privato - ben vengano le iniziative dei privati - ma la Giunta deve avere l'autorevolezza e la capacità di progettualità politica per essere al timone di un progetto che consenta alla turbina di sviluppare tutta quella energia di cui parlavamo prima.
Il Consigliere Ghiglia si è soffermato sui taxi, sui panini, sui ristoranti, sugli hotel e così via; tutti siamo in grado di valutare l'entità di questo indotto.
Mi soffermerò ora sull'intervento - anche se avrei preferito farne a meno - del collega Majorino.
L'intervento del collega Majorino si può scomporre in due parti. Una prima parte relativa all'opinione che il collega Majorino ha espresso relativamente alla nomina di Coral da parte della Giunta. Abbiamo letto velocemente l'intervento - fornito qualche minuto fa - del collega, il quale dice che ritiene che questo collega non abbia le professionalità, in quanto si è sempre interessato ad argomenti che nulla hanno a che vedere con la questione di EXPO 2000. Inoltre, il collega Majorino dice che la nomina - non a Presidente, perché non lo ha nominato la Giunta regionale non andava fatta perché il signor Coral, in passato, ebbe diverbi con l'Amministrazione regionale.
Tant'è che la collega Spagnuolo si domanda che cosa è cambiato per riporre fiducia in questo soggetto che in passato denunciò Presidente Vicepresidente ed Assessore.
Anche in questo caso occorre fare chiarezza. Il signor Coral è privato cittadino, ha un curriculum personale ed è Sindaco di Leinì - eletto a suffragio universale - però non ha nulla a che vedere con il discorso che stiamo facendo.
La denuncia che a suo tempo il signor Coral fece era in veste di Sindaco di Leinì, ovvero di figura istituzionale giuridica.
Probabilmente, era un atto dovuto; quanti Sindaci firmano atti predisposti dai Segretari comunali perché sono atti dovuti: il Sindaco in allora ha svolto il proprio dovere.
Questo però non ci deve indurre a fare confusione fra la persona fisica, che in quel momento ha interpretato il ruolo di Sindaco, e la persona fisica che, con il suo curriculum, da privato cittadino, si propone per rivestire un incarico di responsabilità, quale quello di membro del Consiglio di amministrazione di EXPO 2000. Tale distinzione mi sembra fondamentale; non dobbiamo fare confusione tra questi due ruoli: certo, si può incorrere in tale confusione, ma si finisce con il fare di ogni erba un fascio.
Collega Spagnuolo, ritengo che la fiducia sia stata riposta nel cittadino Coral. Come ho detto prima avrei volentieri fatto a meno di esaminare quanto detto dal collega Majorino - parte integrante di questa maggioranza - mi limito solo ad esaminare un fatto dal punto di vista tecnico.
Il Consigliere Majorino fa parte della maggioranza, è uno dei 33 esponenti della maggioranza, ma ritengo che a questo proposito il Capogruppo Ghiglia potrà sicuramente fare delle considerazioni che sottolineeranno quanto già emerso nel dibattito di questa mattina. Infatti lo stesso Consigliere Majorino ha detto che interveniva a titolo strettamente personale, quindi noi le stiamo analizzando sotto questa luce.
Il collega Picchioni questa mattina ha parlato della questione "Sartoris": ho avuto modo di vivere, non da vicino, tale questione. Si sa che gli accordi politici - lo stesso Consigliere Saitta lo ha sostenuto portano oggi a designare la provenienza "A", domani a designare la provenienza "B": questo va oltre il valore delle personalità e degli individui. Sto solo facendo delle considerazioni relative al fatto che molte volte un candidato - non mi sto riferendo a Sartoris, ma in generale ha rivestito la carica di Presidente di un Ente per un certo periodo, e successivamente non se la sente, di buon grado, di rivestire la carica di Consigliere in quello stesso Ente. Si tratta di una posizione umana che io rispetto e non leggo oltre. Mi fermo in superficie e sostengo che mi sembra un atteggiamento umano e degno di rispetto: oggi è avvenuto nell'ambito di EXPO 2000, in passato è avvenuto per moltissimi altri casi. Quindi, molto rispetto per questi atteggiamenti, che però non possono, secondo me, essere presi a pretesto per cercare di dimostrare altre cose molto più importanti che non siano quelle della semplice disponibilità personale. Così come, per quanto riguarda Levaldigi, Riba ha colto l'occasione per debordare un po' su alcune dichiarazioni che facciamo reciprocamente sulla piazza "A" o sulla piazza "B". Ovviamente, esistono le tutele che ognuno deve invocare se si deborda in modo scorretto, ma per quanto riguarda le considerazioni politiche penso che a Cuneo o da altre parti del nostro Piemonte le dichiarazioni del collega possano dare molto fastidio dal punto di vista politico. Io posso dare fastidio ad alcuni colleghi in una certa occasione qualche altro collega può dar fastidio con certe dichiarazioni a me o alla parte politica che rappresento, però ritengo che, dal punto di vista politico, ognuno di noi abbia titolo per esprimere il proprio parere su qualsiasi piazza, certo assumendosene, laddove deborda rispetto alla cornice politica, l'irresponsabilità, come è avvenuto anche in un recente passato (mi riferisco ai giorni scorsi). A proposito di una questione di carattere generale, penso che dobbiamo riconoscerci reciprocamente questa prerogativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Cercherò di compensare con un intervento il tempo sottratto dal collega Gallarini.
Prima di tutto una questione di metodo, Presidente. Ogni tanto faccio qualche intervento controcorrente perché per me il metodo è importante, la forma è importante, soprattutto quando si tratta di un'assemblea democratica, tanto quanto la sostanza.
La prima questione sul metodo: io credo che questo sia l'unico consesso al mondo dove si apre un dibattito sulle dichiarazioni di un Consigliere. I dibattiti si possono aprire sulle comunicazioni della Giunta, di un Presidente, di un Assessore; il fatto che in questo consesso si sia presa la pessima abitudine di aprire e di consentire un dibattito sulle dichiarazioni di un Consigliere ha purtroppo dei precedenti in quest'aula ma non per questo ha una sua giustificazione anche formale. Questo lo dico perché ogni volta che andiamo a dibattere sulle dichiarazioni di un Consigliere lediamo un suo diritto, perché un Consigliere ha i suoi diritti, fatte salve tutte le responsabilità per quello che dice, e non ha responsabilità solo davanti all'aula, ma semmai davanti agli elettori, alla legge e a quanti lo vogliono ascoltare. Ogni volta che si fa un dibattito sulle dichiarazioni di un Consigliere si lede il suo diritto di parola. A me è capitato più volte; posizioni mie personali e di partito non venivano condivise ed ecco, immediatamente, si scatenava il dibattito. Il collega Majorino, come ogni altro collega, credo che sia libero di dire quello che vuole e credo anche che la sua opinione, per quanto autorevole, per quanto fondata o infondata (per me infondata, ma lo dirò di qui a breve), non debba essere oggetto di discussione da parte del Consiglio. Trovo singolarmente sbagliato che un Consiglio regionale arrivi oltre l'ora della merenda a dibattere sulla presa di posizione singola di un componente dell'assemblea, la trovo una distorsione assoluta totale del dibattito democratico. Ho già sollevato una volta questa tesi, avevo già pregato su una questione mia il Presidente Deorsola di interessarsene, semmai riunendo l'Ufficio di Presidenza sull'ortodossia di questo metodo di lavoro. Oggi c'è lei, Vicepresidente Foco, la ripropongo anche a lei, perché la gestione dell'aula, la forma e il metodo sono fondamentali per un corretto e sereno dibattito democratico.
Il merito della vicenda: il collega Majorino questa mattina ha ribadito di parlare a titolo personale. Io ribadisco a mia volta che egli parlava a titolo personale; il collega Majorino ha dato una sua opinione sui fatti opinione che non è assolutamente condivisa né nella forma né nella sostanza dal Gruppo di Alleanza Nazionale. Questo ci tengo a ribadirlo per la Giunta e per il Presidente di EXPO 2000; per la Giunta perché ricordo a me stesso che il Vicepresidente Masaracchio non è l'estensore materiale della delibera, ma che la delibera è stata scritta dai dirigenti preposti e quindi io non ho alcun dubbio sulla legittimità della delibera stessa. Chi avesse dei dubbi sulla legittimità della delibera attivi gli strumenti per impugnarla, ma se la Giunta e il Presidente Ghigo mi dicono che la delibera è legittima, io non ho dubbi, ma non solo perché me lo dice Ghigo - e già basta - ma perché gli uffici l'hanno scritta e firmata, quindi per me la delibera è legittima fino a prova contraria. E il fatto di metterci a discutere sulla legittimità della delibera, rispetto alle dichiarazioni di un Consigliere, che incidentalmente fa anche l'avvocato - l'ho già detto prima - il cui parere sarà anche un parere importante dal punto di vista professionale, non è materia nostra, non ci interessa: è un suo parere personale. La Giunta ha firmato e deliberato un atto per me legittimo e perfetto fino a prova contraria, quindi è inutile che il Vicepresidente Masaracchio si alzi e dica che la delibera è legittima, l'ha già detto il Presidente e i dirigenti l'hanno firmata. Se qualcuno vuole sollevare dei dubbi sulla legittimità si adoperi affinché l'eventuale illegittimità venga allo scoperto. E non è neanche corretta l'impostazione che è stata data questa mattina alla discussione sul Presidente designato dalla Giunta per presiedere EXPO 2000 in questo momento delicato; io credo che non soltanto la solidarietà di maggioranza, ma anche la conoscenza diretta della persona ci induca a non condividere assolutamente le affermazioni del collega Majorino. A nostro avviso, il Presidente di EXPO 2000 sarà assolutamente in grado di ricoprire il delicato compito che gli è stato assegnato dalla Giunta regionale.
Vengo in ultimo a quanto è stato sollevato dalla collega Spagnuolo.
Vorrei ricordare, sempre a me stesso, che proprio i Consiglieri che come il sottoscritto facevano e fanno parte della Commissione Nomine, ad un certo punto avevano chiesto ed ottenuto una modifica della legge in cui si diceva che le nomine di Giunta non devono passare in Commissione Nomine, perch non avendo noi, come Consiglio regionale, la competenza della nomina, ci sembrava assolutamente illogico ed irrazionale avere la possibilità di fare un vaglio preventivo rispetto ad una nomina. La responsabilità della Giunta ricade integralmente sulla Giunta. Dicevamo allora: "Io non voglio intervenire su ciò che non posso decidere. Intervengo su ciò che posso decidere", quindi quel passaggio...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Spagnuolo)



GHIGLIA Agostino

Ma è già stato risposto, il Presidente ha detto che è un atto legittimo; poi, per carità, possiamo ancora discutere 60 giorni, tanto ognuno rimane nella propria posizione. Temo di non riuscire a fare una grande campagna elettorale qui dentro, però anch'io credo di poter portare la mia modesta testimonianza. Si tratta di una responsabilità della Giunta che rimane in capo alla Giunta.
La tutela della minoranza: la tutela della minoranza c'è, c'è sempre stata. Sfido chiunque a dire che in questo Consiglio regionale nelle nomine, come in tutto il resto, la minoranza non sia stata ipertutelata.
Credo che noi potremmo dare lezione di democrazia, di tutela e di disponibilità al mondo intero. Il fatto stesso che non siano ancora state completate le nomine è una testimonianza. C'è una legge regionale che pone una quota fissa per la minoranza, a differenza di quello che capita - ogni tanto lo sottolineo, anche se so che non serve a niente - nei Comuni e nelle Province, dove i Sindaci non sono tenuti a dare assolutamente nulla alla minoranza, infatti fanno man bassa di tutte le nomine che capitano dall'ultimo sgabello alla prima delle poltrone - ogni tanto lo sottolineo per ricordarlo a me stesso di quanto siamo bravi e corretti in questa Regione, soprattutto quanto è brava e corretta la maggioranza. Quindi, una volta completato il numero delle nomine, sicuramente la minoranza troverà la rappresentanza prevista dalla legge. Pertanto, anche in questo caso non è stata assolutamente elusa la legge, anzi - poi si può discutere sul perché e sul percome, ma quello attiene al campo della politica, è una materia troppo complessa e pertanto non mi ci metto - è stata fatta prima una nomina e poi verranno fatte le altre. Non è questa la materia del contendere.
Purtroppo ho rubato più tempo di quello che pensavo, ma ritenevo opportuno fare, da parte del Gruppo di Alleanza Nazionale, queste precisazioni.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo per aggiungere alcune considerazioni a quelle svolte da Carla Spagnuolo - in particolare mi rivolgo al collega Gallarini.
Sappiamo che le minoranze vengono tutelate da una legge che prevede una quota di minoranza, ma questa tutela deve mettere nelle stesse condizioni sia pure con quota di minoranza, i nominati dalla maggioranza e quelli della minoranza. La differenza è solo nel quantum, non nello status.
Allora, collega Gallarini, il fatto che non si siano nominati componenti di minoranza vìola la par condicio, dal punto di vista dello status, tra eletti della maggioranza ed eletti della minoranza, perch sottrae tempo agli eletti della minoranza che ne disporranno di meno rispetto al tempo dell'eletto della maggioranza che comincia a governare.
Questa, secondo me, è una violazione dei diritti delle minoranze che presuppone una nomina non corretta, perché il nostro rappresentante non è stato nominato e non può agire. Quindi, c'è una preponderanza di ruolo della maggioranza.
Collega Gallarini, la legge n. 7/91 all'art. 3, lettera d), dice chiaramente che il Presidente del Consiglio di amministrazione è eletto dal Consiglio di amministrazione tra i membri nominati dal Consiglio regionale.
Però con questo comportamento si è impedita al Consiglio di amministrazione l'applicazione della lettera d) dell'art. 3 della legge n. 7/91, perché il Consiglio di amministrazione ha potuto nominare scegliendo non tra gli eletti del Consiglio regionale perché ne mancavano due o tre.
Pertanto, la questione esiste, Vicepresidente Masaracchio, proprio nell'impossibilità resa, con la decisione della Giunta regionale, al Consiglio di amministrazione di osservare la legge. Quindi, anche secondo me la nomina è del tutto illegittima ed è da revocare, probabilmente è in decadenza il nominato.
Ultima considerazione. Il collega Gallarini ha fatto un ragionamento sulle funzioni e sulle persone un po' curioso, nel senso che ha affermato che il Sindaco è il Sindaco, ma il Sindaco non è un'astrazione, il Sindaco dentro di sé o ha una persona o non è...



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la prego.



CHIEZZI Giuseppe

Siccome la Giunta ha nominato la persona - come dice Gallarini - e non il Sindaco, io osservo che essendo il Sindaco obbligatoriamente una persona, questa persona porta con sé nella propria persona tutto ciò che questa persona ha svolto nella sua vita, al fine del riconoscimento di una fiducia. Non è che una persona non è ciò che è stata e ciò che ha svolto anzi, una persona è soprattutto ciò che ha svolto, perché se non ha svolto nulla non è neppure più una persona, sia in senso sociale che in senso politico. Quindi, collega Gallarini, il problema esiste. Come mai si è data fiducia a quella persona che ha fatto una denuncia penale? A parte che poi la responsabilità penale è sempre personale; penso che sia sempre personale in tutte le direzioni, per chi la subisce e per chi la promuove, in quanto è un soggetto e una persona fisica che promuove un'azione penale. In ogni caso, il problema, collega Gallarini, continua ad esistere e io spero che si dia una risposta. Come mai avete cambiato idea e avete dato fiducia ad una persona che vi ha denunciato? Vorrei una spiegazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Il collega Angeleri è già intervenuto per esprimere il nostro pensiero su EXPO 2000.
Io speravo di non dover intervenire anche perché mi auguravo che in giornata si potesse passare all'esame del progetto di legge n. 356, tanto atteso da tutti i rappresentanti degli Enti locali. Ieri la Presidente della Provincia di Torino, durante la riunione della Consulta delle Elette ancora sollecitava la discussione e l'approvazione di questo importante disegno di legge.
A ritardare i nostri lavori ci ha pensato il collega Majorino.
Probabilmente il collega Chiezzi avrà esultato, perché sono ormai tre anni che egli spera in Majorino come collega di minoranza in certi interventi come faceva per il passato. Del commissariamento ad acta lo stesso Consigliere Chiezzi aveva già parlato in Consiglio regionale quindici giorni fa, quando si era accennato a questo discorso, per cui la notizia non è nuova.
Sicuramente quanto affermato dal Consigliere Majorino assume importanza perché proviene da un Consigliere di maggioranza. Però sono certa che il risentimento personale ha fatto dire al collega Majorino cose che non pensa; non può essere che così, perché bene sa il collega Majorino che la capacità manageriale è cosa ben diversa dalla competenza specifica, quindi non può fare dell'ironia sulle professioni di candidati o di nominati.
Basti pensare, ad esempio, alla collegialità delle nomine quando era Vicepresidente della Giunta; penso ai Direttori dei vari Settori del personale presenti in Regione, tutti con capacità manageriali, ma tanti abbiamo sentito - che non avevano competenza specifica. Tuttavia, non ho mai sentito il collega Majorino alzarsi e dire: "Quello non ha competenza specifica, si interessava di filtri d'aria". Lo stesso valga per le AA.SS.LL.
Ritengo che il collega Majorino, spinto da risentimento personale abbia trovato nel Consiglio regionale la sede idonea per fare determinate affermazioni. Se, poi, ci sono altri motivi, lo capiremo nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

La domanda che intendo fare, Presidente, è se non ritiene opportuno che la Conferenza dei Capigruppo valuti subito se è stato violato lo Statuto per quanto riguarda i diritti delle minoranza. A me pare questo l'aspetto rilevante della questione.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta, Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Intervengo brevemente, anche se sul piano politico mi sarebbe piaciuto entrare nel merito, non tanto delle cose ascoltate dal Consiglio, tout court, quanto delle cose dette dal Consigliere Majorino. Invito i colleghi Consiglieri a rileggere, se hanno il testo, quanto ha detto il Consigliere Majorino. Fra le cose che il collega Majorino ha detto, non c'è alcuna indicazione contraria a valutazioni che possono rappresentare la non capacità personale o professionale di chi è stato nominato Presidente.
Quindi, per non entrare nel merito, onde evitare lungaggini che potrebbero dare adito ad ulteriori...



SAITTA Antonino

Ma abbiamo gli stessi fogli?



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Cerca di capire quello che ti ho detto; vai a rileggere il testo contenente le dichiarazioni del Consigliere Majorino. Se lo rileggi attentamente, ti accorgerai che non è il caso di menare tanto il can per l'aia. Penso di poter esprimere la mia opinione, anche se sono qui nella condizione di Vicepresidente ed Assessore competente.
Detto questo, non vi è dubbio che la Segreteria di Giunta esaminerà tutto quello che è stato esposto in termini di necessità di verifica, sulla liceità o meno della stessa e sull'opportunità o meno dei termini in cui la delibera è stata stesa. Quindi, è un compito che sarà assegnato alla Segreteria di Giunta, affidandole, ovviamente, tutti gli atti di questo dibattito, in modo che si possa evincere con assoluta correttezza e certezza ciò che è stato chiesto dai banchi del Consiglio, per dare una risposta.
Per quanto riguarda il titolo che suffraga la minoranza, si tenga presente che ad oggi non sappiamo se tutta la minoranza o se le parti della minoranza abbiano concordato l'indicazione di un nominativo, poiché uno deve essere...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Riba)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Riba, non mi fare dire di più, ti prego di stare al gioco delle parole.
Abbiamo un nominativo, la minoranza ha indicato un nominativo, dopodich non so se questo nominativo è quello indicato dalla minoranza o se indicato da una parte della minoranza...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Riba)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Appunto. Sto dicendo di non sapere se quel nominativo è il nominativo di tutto il contesto e di tutto il comparto della minoranza. Era una domanda. Può essere una domanda retorica, se si presuppone che io voglia tergiversare; può essere una domanda legittima, se si presuppone che anche da parte della Giunta si facciano delle domande legittime...



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Riba)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Va bene, ho capito adesso: la minoranza, nel suo complesso, ha espresso un nominativo.



CHIEZZI Giuseppe

No, no, no...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Ah, ecco: no, no, no. Allora ho ragione io quando dico che siamo in attesa che gli altri Gruppi della minoranza indichino altri nominativi, per poter poi, non dico fare una scelta, ma arrivare ad una razionalizzazione della nomina, anche da parte della Giunta - che ne ha titolo - del rappresentante della minoranza?



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Riba)



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Sto dando le risposte. Mi avete chiesto per quale motivo gli altri tre non sono stati indicati; partendo da questo presupposto, e non è il motivo per cui gli altri tre non sono stati indicati, sto dicendo che, per l'occasione, casca bene anche il fatto che non si sia nominato il rappresentante della minoranza...



RIBA Lido

Non è stato fatto...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Non è stato fatto. Ma come, scopriamo l'America, adesso, nell'aver constatato che non sono stati fatti gli altri nominativi? Nella delibera è detto perché non sono stati fatti gli altri nominativi, al cui interno c'è anche il rappresentante della minoranza. Se poi le delibere devono essere giudicate per quello che sottendono, è un altro discorso; se le delibere devono essere giudicate per quello che portano scritto, è un fatto concreto: la delibera rappresenta un atto di fiducia a chi è stato indicato. E vi dico perché è stato indicato un solo nominativo: perch l'assemblea del Consiglio di amministrazione non si sarebbe potuta tenere per carenza di rappresentanti, perché la Regione non aveva ancora nominato i rappresentanti che competono alla Regione. Dopodiché, visto che non si era pronti a nominare tutti e quattro i rappresentanti, si è optato per nominarne almeno uno che potesse ristabilire il numero legale per il Consiglio di amministrazione, in pieno accordo con l'assemblea di EXPO 2000. Quindi, nulla al di fuori del gioco politico che, secondo me, non pu essere considerato uso privatistico delle nomine: è l'uso politico delle nomine, in tutta correttezza, senza alcuna scorrettezza. Evidentemente affideremo tutto alla Segreteria di Giunta; se verranno rilevati elementi di scorrettezza, il Consiglio avrà avuto ragione di dire che la Giunta non è stata capace di adempiere correttamente al proprio dovere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per fatto personale.



SAITTA Antonino

Intervengo per fatto personale, perché il Vicepresidente ha detto che "meno il can per l'aia". A proposito delle dichiarazioni del collega Majorino, anche se lui è interprete autentico (forse, non credo, non mi pare), ma qui c'è scritto, a pagina 6 - e lei non lo ha letto o non è capace a leggere - che "la Giunta si avvalesse della regola dell'autotutela e revocasse questa nomina, scegliendo persona capace e professionalmente competente". Questo non è menare il can per l'aia, questo è lettura...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Leggi il capoverso 7, il capoverso 9 e l'ultimo capoverso...



PRESIDENTE

Lasciamo svolgere gli interventi. Credo che la questione incidentale possa essere considerata esaurita.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, se lei potesse raccogliere quanto ha detto il Vicepresidente Masaracchio ed illustrarcelo... Perché Masaracchio ha concluso dicendo che porta la cosa in una Segreteria... Non ho capito bene ma il Vicepresidente Masaracchio ha detto...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho detto che affiderò alla Segreteria di Giunta l'esame di tutto ci che va verificato per verificare se la delibera è lecita o non lecita.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Io non devo commentare quello che ha detto il Vicepresidente Masaracchio: se lo ritiene, lo commenterà lui.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Va bene che finisca il Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

Siamo sempre sulla questione incidentale.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo solo su questa proposta del Vicepresidente Masaracchio che al termine del dibattito, dice: "Consegno gli atti alla Segreteria di Giunta"; ma la Segreteria di Giunta è quella che ha predisposto gli atti quindi è ovvio che siano consegnati alla Segreteria di Giunta: era lì, li ha predisposti, quindi li ha già consegnati. Noi chiediamo, se c'è una verifica da fare, che sia fatta sotto la forma di verifica da parte di soggetto che non ha partecipato alla produzione dell'atto, altrimenti...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Gli atti sono quelli del dibattito.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei sentire dal Presidente Deorsola se ho capito bene; ma se è così la proposta "consegneremo alla Segreteria di Giunta" è del tutto inadeguata: non c'è bisogno di consegnarla, ce l'ha già.
Invece, Presidente Ghigo, ci vuole dare una risposta di merito critica sull'accaduto e di verifica se non ci sia una decadenza di fatto del nominato o una necessità di revocare questa nomina? Noi abbiamo presentato un ordine del giorno e chiediamo che venga messo in votazione - ce ne sono due - in cui si invita la Giunta a revocare la nomina.
Presidente Ghigo, non ci basta che il Vicepresidente dica: "Lo diamo alla Segreteria di Giunta": è come dire "Non ne facciamo nulla".



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Io adempio al mio lavoro.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente Deorsola, credo che siamo di fronte ad una questione che investe lei come responsabilità alla Presidenza del Consiglio, perché è stato posto un problema che non è tanto sulla legittimità della delibera collega Ghiglia, in quanto sarebbe stata fatta più o meno bene, ma è stato posto un problema specifico che attiene alla rappresentanza delle minoranze, e quindi al fatto che si dovesse, sin dalle prime battute tenere in conto la rappresentanza delle minoranze.
Ho voluto ricordare prima che questa è stata una questione lungamente dibattuta; ho fatto riferimento anche all'ex collega Nerviani, che casualmente oggi è presente, il quale fu un estensore della legge sulle nomine e ricorderà perfettamente che questo Consiglio, nella legislatura precedente, discusse a fondo del rapporto tra lo Statuto, che prevede la tutela delle minoranze, e la normativa delle nomine che la richiama. Questo provvedimento di deliberazione fatto dalla Giunta non passa attraverso la Commissione Nomine e quindi non ha il vaglio della Commissione consiliare è stata posta una problematica, ovvero quella che le minoranze dovessero essere presenti sin dall'inizio, perché eventualmente avrebbero potuto essere punto di riferimento della nomina alla Presidenza. O comunque anche a prescindere da questo e anche a prescindere - lo ripeto, perché prima lei non c'era, c'era la Presidenza del collega Foco, che le potrà riferire dalla completezza del numero dei rappresentanti che la Regione doveva designare, nel senso che poteva anche designarne soltanto due sui quattro ipotetici da designare, ma almeno uno di questi doveva essere delle minoranze.
Questa è la questione posta; dopodiché intervengo per fatto personale.
La collega Cotto ha un po' rimproverato tutti noi dicendo: "C'è la normativa importantissima dei Bassanini; in pratica, perdiamo molto tempo utilizziamo molto tempo del Consiglio a fare questo".
Desidero ricordare che quando esiste un problema che è prima di tutto di tutela delle minoranze, questo riguarda tutti i Consiglieri, riguarda la democrazia del consesso nel quale noi siamo. Inoltre, molto in punta di piedi, desidero ricordare che la problematica che è nata e ha occupato tutto il pomeriggio non è stata fatta scaturire da un intervento delle minoranze o da un intervento del nostro Gruppo, ma da un intervento di un collega della maggioranza.



COTTO Mariangela

Mi pare di averlo detto....



SPAGNUOLO Carla

Ma io desidero sottolinearlo a futura memoria. Dopodiché noi siamo intervenuti - collega Ghiglia - utilizzando tutto il pomeriggio, e siamo intervenuti su una comunicazione del Presidente della Giunta regionale.
Quindi, se il Presidente della Giunta regionale avesse detto: "Io non intervengo", noi potevamo anche trovarci in difficoltà; essendo intervenuto, e noi lo abbiamo chiesto...



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



SPAGNUOLO Carla

Certo, ma dato che ci rimproverano su problemi di conduzione, preciso che noi siamo intervenuti sulla base di una comunicazione, doverosa ed indispensabile peraltro, del Presidente della Giunta regionale. Quindi, da questo punto di vista, rimproveri oggi da parte della maggioranza non ne possiamo avere.



PRESIDENTE

Sul problema posto non posso rispondere immediatamente, perché deve essere approfondito.
Sulla questione incidentale, credo che per il momento possiamo considerarla esaurita: ci saranno occasioni, eventualmente, per riprenderla.
Sulle dichiarazioni, invece, nel merito del dibattito, ci sono ancora delle richieste di intervento per portare contributi? Diversamente passiamo ai due ordini del giorno collegati che vi chiederei di porre in votazione. Forse il secondo possiamo considerarlo collegabile non tanto al discorso di merito, ma ad un problema che resta aperto; anche perché c'è sicuramente un'urgenza, ma non l'immediatezza dell'intervento, in quanto l'atto della Giunta ha già conseguito delle situazioni di fatto. Voglio dire, non c'è l'urgenza di evitare l'insediamento. Si tratta di fatti separati.
L'ordine del giorno presentato in precedenza attiene alle linee politiche; l'altro, è un documento che più opportunamente potrebbe essere posto in votazione successivamente. Se lei ritiene, collega, che debba essere votato immediatamente, possiamo tranquillamente provvedervi.
A differenza di quanto detto prima, con questo ordine del giorno concludiamo la prima fase del dibattito. Possiamo pensare di mettere in votazione il secondo ordine del giorno?



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vi sono due ordini del giorno collegati, presentati l'uno in un primo momento, l'altro successivamente.
Occorre mettere in votazione quello ricevuto per primo e poi l'altro.
Questo è Regolamento, non è mia invenzione.



PRESIDENTE

Non è questione di Regolamento. Come ha rilevato la Consigliera Spagnuolo, abbiamo introdotto una discussione incidentale sul problema posto dalle dichiarazioni del Consigliere Majorino, relativamente alle quali c'è stata una dichiarazione della Giunta regionale. Il dibattito si è svolto non sulle dichiarazioni del collega Majorino, ma su quelle che la Giunta regionale ha ritenuto di fare a seguito dell'intervento del Consigliere. Dunque, c'è stata una richiesta di esame della questione incidentale, alla quale ho aderito poiché mi sembrava opportuno approfondire l'argomento. Ora stiamo mettendo in votazione l'ordine del giorno presentato successivamente, perché siamo in sede di dibattito sull'incidentale, relativamente al quale è stato presentato un unico ordine del giorno. Con la votazione del documento chiuderemmo questa fase di discussione, per rientrare sulla questione generale.
La parola al Consigliere Majorino.



MAJORINO Gaetano

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo per una brevissima dichiarazione di voto e per ribadire, ancora una volta, in modo che non ci siano fraintendimenti, che le questioni di cui ho informato il Consiglio sono state sollevate da me, come Consigliere regionale di maggioranza nella quale sono e continuo a rimanere - questo in caso vi fosse bisogno di dirlo e riaffermarlo. Nulla mi poteva impedire, peraltro, di muovere le osservazioni che ho mosso al provvedimento di Giunta.
La conclusione delle osservazioni da me fatte era nel senso che si rileva dallo stenografico: "La cosa migliore, a mio avviso, sarebbe che la Giunta si avvalesse della regola dell'autotutela e revocasse questa nomina scegliendo persona capace e professionalmente competente". Questo lo stenografico, che confermo. Questo però non significa arrivare ad "impegnare la Giunta", e non intendo con ciò assumere una posizione pilatesca. La regola dell'autotutela, secondo i principi del diritto amministrativo, consiste nel fatto che, allorquando un'autorità amministrativa si rende conto di avere, per motivi di legittimità o di merito, emanato un atto non corretto, non opportuno o non legittimo, deve d'ufficio avvalersi di questa regola. Questo il mio suggerimento; la Giunta farà quanto crede, nella sua autonomia. Ribadisco che tra questo ed arrivare ad "impegnare la Giunta regionale ad attuare l'autotutela", c'è differenza. Se venisse approvato l'ordine del giorno, l'invito vincolerebbe la Giunta a provvedervi; in questo caso, invece deve essere un qualcosa su cui la Giunta regionale, dopo le osservazioni fatte in quest'aula da tutti i Consiglieri dall'una e dall'altra parte della barricata, deve decidere.
Per queste ragioni non parteciperò al voto.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 858, a firma del Consigliere Chiezzi, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte sulla base del dibattito svoltosi in data odierna, in relazione all'opportunità della designazione, da parte della Giunta regionale, del rappresentante destinato ad assumere la Presidenza della Società EXPO 2000 invita la Giunta regionale, avvalendosi del principio di autotutela spontanea, a revocare l'atto amministrativo di designazione dell'unico rappresentante regionale nel Consiglio di amministrazione della Società EXPO 2000 S.p.A.".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è respinto con 23 voti favorevoli e 30 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).



(La Consigliera Ferrero non è presente in aula al momento della votazione)



PRESIDENTE

Ritorniamo alla questione principale.
La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a fiere e mercati

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, innanzitutto ringrazio per gli interventi della prima parte di questa giornata sui contenuti della questione all'o.d.g. Interventi che hanno posto una serie di considerazioni che costituiranno sicuramente momento di riflessione da parte della Giunta regionale e che richiedono anche alcune risposte o considerazioni.
La prima che mi sento in dovere di fare: la posizione della Giunta regionale non è affatto di risulta; la posizione della Giunta regionale è già stata espressa una volta, in quest'aula, dal sottoscritto e dal Presidente. Posizione che scaturisce dal programma sottoscritto dalla maggioranza nel 1985, che indicava la scelta di gestione svolta dai privati, e quella di indirizzo e programmazione svolta dal soggetto pubblico. E' questo il filone fondamentale di azione, naturalmente valutando le condizioni e le opportunità che si creano, che si presentano.
Ecco quindi l'attenzione e la cautela che l'Amministrazione regionale pone nel fare le valutazioni. Cautela, che ho espresso nel primo intervento questa mattina, dicendo che vogliamo vedere degli elementi, dei risultati delle risposte, dei numeri, un programma finanziario, un programma economico, un programma promozionale per poter sciogliere la riserva. E' una riserva sulla parte di cessione, non una riserva su quello che è il disegno politico che, mi rendo conto, è diverso rispetto a quanto alcuni Consiglieri hanno espresso in quest'aula. La posizione espressa, in particolare del collega Chiezzi, è diametralmente opposta per quanto riguarda l'impostazione della gestione, ma su questo vi è un confronto tra posizioni politiche. E' una scelta che ha come riferimento l'obiettivo di mantenere la gestione della politica fieristica e promozionale; la gestione della politica, non la gestione delle fiere.
Teniamo presente che dobbiamo - come dalla considerazione che faceva il Consigliere Picchioni - partire dalla necessità di valutare il Piemonte nella sua entità non solo geografica, ma nella prospettiva del suo rilancio. Anche il collega Riba ha accennato a queste considerazioni e proprio su questi temi deve basarsi un più alto dibattito, e non un dibattito - scusate - come quello della seconda parte della giornata.
La valutazione che deve fare sia la Giunta che il Consiglio regionale proprio sul primo ordine del giorno c'era l'impegno di riferire ogni passo e finora, e deve esserne dato atto, è stato fatto: infatti, uno dei possibili compratori è venuto in Commissione consiliare - è sul rilancio del sistema fieristico piemontese per valutare se ci sono le condizioni per cogliere l'opportunità, con la gestione privata, per rilanciare il sistema fieristico piemontese. Sistema fieristico piemontese che in questo momento ha in calendario ventisei manifestazioni, venti delle quali non sono gestite da EXPO 2000, ma dal privato.
Ad alcuni Consiglieri che hanno sollevato l'eccezione sulla gestione delle fiere, anche di ordine giuridico, sottolineo che negli anni scorsi (nel 1994, nel 1995, nel 1996 e nel 1997) la Regione possedeva una quota dell'8% in EXPO 2000 e la scelta di arrivare al 30% è stata dettata da motivi di opportunità per raggiungere la maggioranza, insieme alla Camera di Commercio, e poter intervenire con i fondi dell'Unione Europea. Quindi con una società pubblica, utilizzando gli strumenti europei per la costruzione del IV Padiglione. La nostra quota era dell'8,49% nel 1996 mentre il 92% era dei privati.
Noi stiamo parlando di cedere l'"arte dolciaria"; Expo-Casa mi pare sia stata ceduta - per me è ancora in elenco nella comunicazione formale datami da EXPO 2000 - con la firma dell'allora Presidente Sartoris, in data 17/3/1997 (programma 1998); come Expo-Casa 2, Modelfor; Restructura, Salone della Montagna. E' di questo che dobbiamo discutere, perché tutte le altre fiere sono già in gestione privata! Diversa è la valutazione che alcuni Consiglieri facevano sull'opportunità - la domanda era stata rivolta dai colleghi Chiezzi, Montabone e Picchioni - di lasciare ad un privato la gestione del punto fieristico. Su questo il dibattito è logico e corretto.
Respingo l'eccezione che con la gestione privata non ci sia più controllo né vigilanza pubblica. Ancorché si possa ricamare se la vigilanza doveva esserci anche sul pubblico, posso però accettare quello che è un invito, ma io lo ritengo un dovere di ogni amministrazione e della struttura, nel senso di incrementare la vigilanza nella gestione. Quindi la raccomandazione al controllo più attento, a mantenere un controllo più serrato, una maggiore vigilanza, è sicuramente accolta.
Rispetto ai quesiti posti su chi sia il perito, mi riservo di comunicarlo chiedendolo espressamente ad EXPO 2000, così come con che maggioranza è stato deliberata la richiesta di nomina del perito.
Ritengo però centrale la discussione sul rilancio del sistema fieristico piemontese, ma questo rilancio non lo si può ottenere con l'attuale gestione di EXPO 2000, che è comunque una gestione che io considero eccellente e che ha comunque raggiunto l'obiettivo di mantenere le fiere in Piemonte. Tuttavia, per entrare veramente nel grande circuito delle fiere internazionali, il sistema delle fiere non può essere gestito solamente con un sistema immobiliare. Le oltre venti manifestazioni su ventisei sono una pura operazione immobiliare: un subaffitto delle aree di gestione.
Ritengo che l'opportunità di fare una scelta a favore del privato sia da cogliere, valutando con attenzione tutte le problematiche che l'aula ha posto questa mattina. Valutando, quindi, con attenzione tutte le necessità di evidenza pubblica, rivestendo ognuno il proprio ruolo, non volendo e non dovendo la Regione svolgere compiti da Consiglio di amministrazione, né il Consiglio di amministrazione svolgere compiti della Regione.
Su una questione devo tranquillizzare il Consiglio: io di FIAT mi sono occupato solo una volta, marciando a fianco del Consigliere Cavaliere contro la FIAT. E' stato il mio contatto più diretto con la FIAT, quindi sudditanza non ne ho. Su questo voglio garantire tutti i colleghi; ma non si può affrontare la questione imbalsamandola.
I giornali di questa mattina - li stavo leggendo durante l'intervento del Consigliere Chiezzi, e su questo chiede scusa; giustamente mi ha richiamato e ho interrotto la lettura per leggerli nella pausa successiva parlavano delle difficoltà del Salone della Musica. Noi vogliamo cogliere le occasioni giuste per i rilanci. Noi abbiamo presente, come maggioranza per l'impegno programmatico che ci siamo assunti e abbiamo sottoscritto l'importanza della scelta del privato; non dico questo privato, perché la valutazione di questo privato deve corrispondere a quella serie di verifiche che ho indicato nella relazione di questa mattina, ma una volta fatte queste verifiche potrebbe anche risultare che si tratta della scelta giusta. Quindi, si tratta di sottolineare con forza, lo ribadisco l'interesse regionale ad un rilancio del sistema fieristico.
In secondo luogo, si tratta di coordinare il sistema della politica fieristica con un modello diverso, collegato alle strutture dei privati in funzione di gestori, perché ritengo - conformemente alla posizione politica della mia maggioranza - che un soggetto privato abbia più dinamicità che non un soggetto a prevalente maggioranza pubblica. La Regione, qualora questa scelta di fondo abbia poi la conseguenza degli atti - su questo c'è l'impegno ad informare il Consiglio in ogni sua parte - deve naturalmente affinare i propri modelli di programmazione e di vigilanza, perché è su questo che giocherà la propria parte di politica fieristica. Nel suo percorso la Regione deve sicuramente stare attenta alle procedure, come ho già detto prima, che riguardano la sua attivazione per l'attività di verifica in merito alla correttezza e alla garanzia di procedure corrette da parte di EXPO 2000, che noi possiamo raccomandare, se valutiamo il nostro peso del 30% in Consiglio di amministrazione, e addirittura imporre se valutiamo che abbiamo una golden share in assemblea straordinaria.
Peraltro, correttamente, il Consigliere Angeleri ha detto che non è una questione giuridica, ma politica. Ritengo che la discriminante assemblea ordinaria - assemblea straordinaria sia l'ultima valutazione da fare; è la posizione della Regione che conta, perché anche in assemblea ordinaria se la Regione non ha la posizione concorde all'altro 70%, difficilmente l'altro 70% può procedere in direzione opposta. Politicamente, però, la nostra posizione incide veramente sulla scelta che EXPO 2000 farà.
Giuridicamente, queste azioni possono essere addirittura esercitate con i poteri del semplice Consiglio di amministrazione, così come provato da una serie di sentenze e da un fatto banale, ma qui siamo molto più in alto.
Poc'anzi l'on. Picchioni ha scosso la testa quando ho detto "Sono già in gestione ai privati". Sì, siamo di fronte a qualcosa di diverso, me ne rendo conto, e non è quindi una questione che si può semplicemente affrontare con il piccolo cabotaggio del Consiglio di amministrazione. E' qualcosa di più impegnativo, che implica scelte che comunque comportano un'ingerenza ed una conseguenza sulla città di Torino. Come ho già detto sono conseguenze in termini di occupazione e di sviluppo, sono conseguenze di ordine urbanistico e che - ripeto - dovrebbero vedere anche la presenza e il coinvolgimento, almeno su una parte, dell'Amministrazione della città di Torino e anche della Provincia di Torino.
Concludendo, ribadisco quanto già espresso: la politica fieristica deve continuare a farla la Regione. E' una scelta precisa, secondo il nostro programma del 1995, quella della gestione privata, ed è un'opportunità che valuteremo quando disporremo di tutti gli elementi per farlo. Le procedure devono essere di massima trasparenza e su questo condivido le raccomandazioni che sono venute da molti di loro; per le altre gestioni si tratta di costruire, concordemente con gli altri soggetti pubblici e privati coinvolti, il modello migliore.
In ultimo esprimo, da parte della Giunta, il parere contrario all'ordine del giorno sottoscritto dai colleghi Chiezzi, Montabone e Spagnuolo, che chiede di non dare seguito alle operazioni di cessione, in quanto ritengo che la questione vada risolta diversamente. Non pongo il termine del 31 ottobre; questo è un problema di cui deve preoccuparsi, al limite, il signor Cazzola, non sicuramente il Consiglio regionale. Indico però un termine che i miei stessi funzionari mi hanno raccomandato, perch i calendari internazionali vengono definiti al massimo entro novembre. Le scelte dei grandi operatori e gli accaparraggi - se mi viene passato il termine - devono essere fatti entro novembre, altrimenti si rischia di vanificare la stagione 1999, in quanto nel circuito delle fiere una fiera persa può essere persa non per un anno, ma anche per sempre. Si rischia di vanificare la stagione 1999 e le successive per Cazzola o per EXPO 2000 chiunque si trovi a gestirla, e per gli stessi privati le venti fiere su ventisei che devono comunque gestire.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a fiere e mercati

PICCHIONI Rolando (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a fiere e mercati

Presidente, dica qualcosa perché sono profondamente deluso e mortificato dalla risposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

Prego, Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Devo riprendere alcuni punti fondamentali dell'intervento dell'Assessore Pichetto, che sono evidentemente condivisi totalmente da parte mia. Spero di non deludere l'on. Picchioni, ma se dovesse succedere me ne scuso. Del resto, oggi mi ha dato dell'asino, mi permetta la battuta...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

PICCHIONI Rolando (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ho riportato un detto popolare, che ho ricordato essere un detto popolare. Non diamo delle interpretazioni.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La mia era una battuta, mi perdoni, non la prenda male, nel senso che io voglio ribadire con forza - e su questo voglio naturalmente fare un appello ad una parte di questo Consiglio, che naturalmente è la maggioranza il fatto che la maggioranza si deve necessariamente riconoscere nel programma che prevedeva un certo tipo di percorso riferito ad EXPO 2000, ma mi rivolgo anche a quella parte dell'opposizione che ha dichiarato che il percorso più corretto era quello di trasferire alla gestione di un privato il settore delle fiere.
Questa mattina l'on. Picchioni ricordava che si è partiti da una feroce discussione nel momento in cui si era ipotizzata l'acquisizione dell'immobile del Lingotto; la Giunta si era fatta portatrice di un'ipotesi di acquisizione, se ricordate, con il coinvolgimento del Comune e della Provincia. Questa operazione naufragò per motivi che furono anche frutto del dibattito in quest'aula. Successivamente l'iniziativa venne abbandonata e si presentò questa opportunità, che è un rapporto fra privati: la FIAT, o chi è titolare dell'immobile, l'ha venduto ad un operatore del settore fieristico.



CHIEZZI Giuseppe

Ha venduto?



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

C'è un contratto preliminare. E' la Ingest della FIAT.



(Interruzioni)



PRESIDENTE

Lasciate svolgere l'intervento al Presidente.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Torno a ribadire con forza che l'iniziativa che la Giunta vuole assumere su questo tema è agevolare in totale trasparenza, secondo le procedure che naturalmente garantiranno questa Amministrazione nella maniera più totale, la cessione di questo ramo d'azienda affinché venga gestito da un privato.



CHIEZZI Giuseppe

E gli altri rami d'azienda?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Permettetemi di fare il mio intervento, non è un interrogatorio.



(Ulteriori interruzioni del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lasci parlare il Presidente. Se avrà bisogno di aiuto, lo chiederà.
Prego, Presidente Ghigo.



(Ulteriori interruzioni in aula)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi pare che vi siano troppi suggeritori.



(Ulteriori interruzioni in aula)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non ci sono più le condizioni per continuare l'intervento. Mi rifaccio a quanto detto dall'Assessore Pichetto, che condivido totalmente.



PRESIDENTE

Questi interventi vanno seguiti con attenzione e bisogna lasciare, sia nel caso del Presidente, così come di tutti gli altri cinquantanove Consiglieri, che siano svolti con un minimo di serenità. Già questa mattina ho avuto modo di richiamare i presenti per l'eccessivo brusìo; comunque, le interruzioni non agevolano sicuramente le risposte.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Condivido totalmente la comunicazione dell'Assessore Pichetto. Non ho nulla da aggiungere.



PRESIDENTE

Propongo di sospendere la seduta per alcuni minuti.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Dal punto di vista del rimprovero rivolto all'assemblea, relativamente al comportamento e ad un atteggiamento oggi particolarmente vivace, ma anche inopportuno, io sono solidale con il Presidente.
Ritengo pertanto che il rimprovero sia da accettare e che il Presidente debba proseguire il suo intervento. In questo senso, sono convinto che questa sia anche la valutazione di tutti i colleghi affinché il Presidente svolga il suo intervento, che in questo caso è anche particolarmente atteso al termine di un dibattito così importante.



PRESIDENTE

Credo che l'aula sia disponibile a seguire il Presidente con attenzione. Ovviamente, se si verificassero ulteriori interruzioni, non potremo che trarne le conseguenze.
Prego, Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ringrazio il Consigliere Riba per la sensibilità dimostrata, come credo da buona parte di questo Consiglio.
Riprendo il filo, perché non sempre è facile mantenerlo quando si è disturbati, ed è il motivo per cui mi sono permesso di assumere questo atteggiamento.
Io credo - e lo ripeto - che l'obiettivo politico della Giunta sia quello di far sì che questo ramo d'azienda - poi parlerò degli altri perché sono a conoscenza del fatto che EXPO 2000 ha altri rami d'azienda sia gestito da un privato. Riteniamo che si tratti di un'opportunità da non perdere.
In questo senso, mi appello alla parte del Consiglio che non fa parte della mia maggioranza, perché diversamente, se ci trovassimo nella situazione di perdere questa occasione, che giudico positivamente correremmo un grosso rischio. Naturalmente lo dobbiamo fare e perseguire nella totale certezza di assumere atti amministrativi trasparenti corretti, inattaccabili ed inoppugnabili. Abbiamo questo compito e questo è il mandato che, per certi versi, mi sentirei di ricevere e che chiedo sollecitando questo Consiglio: avere un mandato ampio - dalla mia maggioranza ce l'ho chiaramente, ma gradirei, dopo il dibattito di oggi averlo anche da parte dell'opposizione - per affrontare questo percorso nella consapevolezza che si tratti di un percorso complesso e difficile, ma nella certezza - che io trasferisco a voi - di voler assumere degli atteggiamenti che siano totalmente trasparenti ed assolutamente inoppugnabili nell'interesse della collettività piemontese e dell'amministrazione pubblica. Io voglio fare questo, questa maggioranza vuole fare questo, molto semplicemente. E questo noi stiamo valutando, al di là di tutte le considerazioni svolte dall'Assessore Pichetto sul Consiglio di amministrazione, assemblea ordinaria, assemblea straordinaria ecc. L'obiettivo - perché sia chiaro a tutti, non mi addentro in tutti i particolari - che noi vogliamo perseguire è semplicemente questo, perch riteniamo che EXPO 2000, una volta ceduto il ramo d'azienda che verrà valutato e peritato da persone assolutamente competenti del settore, potrà assumere un ruolo che non ritengo assolutamente sminuito, come qualcuno ha sottolineato o ipotizzato. Perché? Perché comunque la gestione del calendario fieristico rimane nostra, come pure la decisione del tipo di fiera da organizzare: attenzione, è il tipo di fiera che promuove l'immagine del Piemonte, sono gli argomenti trattati che hanno una stretta correlazione sulla promozione del territorio, non il numero di fiere organizzate, in quanto se organizzo venti fiere del tipo "Sposabella" o "Casamia" - non ho citato volontariamente i nomi specifici - che contributo di promozione do a questo territorio? Se invece organizzo fiere sull'enogastronomia, sul terziario avanzato, sulla formazione professionale, cioè se organizzo le fiere, in senso specifico, attinenti alle caratteristiche del nostro territorio faccio...



(Interruzioni)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ma questo compito a chi rimane? Rimane chiaramente alla Regione Piemonte, la quale non vuole assolutamente rinunciarvi. Nel momento in cui la decisione del tipo di fiere da organizzare rimane a noi, noi troviamo sul mercato, se le cose andranno secondo le considerazioni svolte precedentemente, un manager privato di questo settore che le attuerà.
Oppure ci proporrà lui delle fiere; ci saranno anche opportunità da prendere in considerazione, come quella avanzata questa mattina dal Consigliere Ghiglia in merito al Salone della Musica e al Salone del Libro per rilanciare queste iniziative. A quel punto, EXPO 2000 potrà obiettivamente crescere, con il concorso di Comune e Provincia, perché noi chiederemo, come del resto avevo posto come condizione preliminare quando si parlava dell'acquisizione dell'immobile, l'ingresso di Provincia e Comune in EXPO 2000.
Per quanto riguarda la gestione, dovremo valutare attentamente, perch è chiaro che noi dobbiamo mantenere la totale autonomia nella gestione delle fiere, ma possiamo evidentemente avviare una nuova partnership con gli altri Enti locali nella gestione dei congressi, perché i congressi, da che mondo è mondo, sono un settore di promozione nel quale gli Enti pubblici investono dei soldi. Si è fatta anche grande confusione quando si è discusso dell'aumento di capitale, ma non sono soldi spesi, sono soldi investiti. Questa partita, secondo me, va affrontata in questo modo, anche se mi rendo conto che possono esserci divergenze.
Allora, io dico: ma dove è scritto che Regione Piemonte, Comune e Provincia non possono investire "x" miliardi nel Centro Congressi della città di Torino? Non è scritto da nessuna parte; anzi, secondo me, lo dovranno fare, come lo fanno nel Teatro Stabile, nel Teatro Regio ed in tante altre iniziative che hanno come obiettivo quello di promuovere il territorio.
Se io faccio tanti congressi, vengono tante persone a Torino, vanno tante persone negli alberghi, vanno tante persone nei negozi e questo naturalmente, permette all'aeroporto di funzionare, ecc. E' un aspetto nella sua semplicità, talmente chiaro che onestamente ritengo che non possa che trovare la convergenza da parte di tutti.
Sottolineo ancora con forza il percorso che vogliamo attuare: l'atteggiamento che vogliamo mantenere, come Regione, non è quello di perdere il controllo e l'indirizzo del settore fieristico piemontese.
Questo, per legge, tocca alla Regione Piemonte e noi non lo abbandoneremo mai; è una cosa che vogliamo fare perché vogliamo poter fare le fiere ed organizzare eventi che interessano lo sviluppo della nostra regione. A fine mese, ci sarà Slow food che, a detta di tutti, rappresenta un momento di particolare e significativa promozione del territorio piemontese, così come ci saranno altre fiere successivamente.
Perciò, l'indirizzo e la scelta delle fiere rimane a noi. Questo deve essere chiaro. Dopodiché, per la gestione dell'altro ramo d'azienda, che è quello dei congressi, io credo che debbano entrare Comune e Provincia e che noi, in quel settore, come Regione, dobbiamo anche investire dei soldi come li devono investire il Comune e la Provincia, perché quello è un altro polo attrattivo del sistema complessivo che la nostra città deve saper rappresentare. Cito la questione della Coppa Davis: ci siamo trovati e abbiamo fatto un'offerta. Poi, questa offerta, che dal punto di vista economico era anche superiore a quella di Milano, non è stata accettata per motivi di gestione dalla Federazione nazionale, che ha preferito Milano a Torino. Ma eravamo lì! Non si possono fare facili accuse a questi Enti pubblici che, invece, tentano, tutte le volte che hanno la possibilità, di promuovere la città di Torino! Lì c'eravamo, abbiamo fatto un'offerta stiamo combattendo per la candidatura alle Olimpiadi 2006; di cose obiettivamente, se ne fanno. E' un insieme di azioni, perciò le fiere, i congressi, le iniziative specifiche, come poteva essere la Coppa Davis piuttosto che l'impegno importante della candidatura delle Olimpiadi, sono tutti fattori che servono a promuovere l'immagine; considerando, poi, tutto il resto che stiamo facendo e non solo sulla città di Torino, ma anche sul territorio regionale.
Per concludere il mio intervento, al di là dell'incidente e dell'equivoco che chiariremo, siccome la volontà del Consiglio era quello di sapere qual è la volontà politica della Giunta, credo che non ci siano dubbi. L'abbiamo ampiamente esplicitato; io, in maniera forse più enfatica e generale, l'Assessore Pichetto con particolari di tipo anche tecnico.
Obiettivamente, al di là del fatto che non ho la pretesa di pensare che questa nostra opinione sia condivisa da tutti, ho l'impressione che, nel modo in cui l'abbiamo esposta e con le motivazioni che abbiamo addotto possa, da una parte dell'opposizione, trovare anche una certa convergenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Con l'intervento del Presidente Ghigo abbiamo chiuso la discussione.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo, Presidente, due minuti di sospensione, per poter parlare con gli altri Gruppi della minoranza.



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.48 riprende alle ore 17.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 857 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Montabone e Spagnuolo.
La parola al Consigliere Picchioni per dichiarazione di voto.



PICCHIONI Rolando

Grazie, Presidente. Stamani ho usato una metafora, "l'asino di Buridano", che era una metafora di una Regione che non sapeva decidersi non del Presidente che non sa decidersi, e che pertanto, tra la paglia e il fieno, poteva morire di fame.
Riprendo questa metafora per dire che l'asino - cioè la Regione - ha scelto la paglia. Infatti, ho ascoltato - mi permetta, Assessore - alquanto sbalordito la sua controreplica alle dichiarazioni, agli interventi, al dibattito, che è stato intenso, di stamani. Mi dispiace che ci sia stato un incidente di percorso che abbia distratto, per non dire fuorviato, una discussione che meritava la stessa attenzione con cui è stata iniziata.
Perché tante volte ci perdiamo negli incidenti di percorso, invece di badare alla sostanza delle cose? E qui dobbiamo dire, Consiglieri, che se noi, in Commissione Nomine, abbiamo delegato la Giunta di verificare in sede propria la congruità dei titoli delle persone a ricoprire determinati incarichi, oggi non possiamo fare una specie di "karakiri" sulle cose che un giorno abbiamo delegato alla Giunta stessa. Certo che la Giunta deve avere una responsabilità maggiore, proprio perché non c'è alcun filtro alcun controllo, per cui c'è un'autoreferenzialità che deve diventare proprio perché è autoreferenzialità, un maggiore esercizio di controllo una maggiore prudenza nel valutare le candidature. Ma io non voglio entrare nel merito della candidatura Coral, non voglio entrare nelle questioni che hanno sollevato le minoranze.
Devo dire, riferendomi a quanto ha detto il Presidente Ghigo, di apprezzare innanzitutto la parte finale, perché è quella sulla quale anch'io ho espresso alcune posizioni in merito. La parte, cioè, relativa al ramo di azienda riguardante la sede dei congressi e la sede dell'Auditorium. Ma, per quanto concerne, invece, la filosofia generale Assessore Pichetto, lei è una persona intelligente, che ha una grande responsabilità: non mi può riportare alla Magna Charta di formazione di questa Giunta per cui la programmazione è della Regione, perché sta scritto nelle tavole della legge, e al privato appartiene la gestione. Questi sono schematismi di scuola che non fanno onore all'assemblea, quando c'è un problema così complesso sul quale, al di là delle norme e degli inghippi giuridici, porremo un'attenzione occhiuta perché non ci sono poteri forti che possono essere più forti di quello che sono. Pertanto, non c'è alcuna licenza perché la legge o la normativa che la riguarda possa essere elusa da parte di chicchessia. Pertanto, invito la Giunta ad essere molto attenta su queste questioni, perché non è l'incidente di percorso di stamani che può procurare un ruzzolone; ci potrebbe essere ben altro.
Domando, allora, con molta forza: se voi volete ricorrere al mercato usufruite di tutte le leggi del mercato. E allora non c'è alcun Cazzola che tenga, anche perché vogliamo sapere come questo Cazzola è venuto qui, chi l'ha sponsorizzato, chi vuole che ci sia e perché deve fare determinate cose che potrebbe fare a Bologna, a Verona, ecc.
Dovete dare i chiarimenti che chiediamo. Quanto al mito del privato Assessore Pichetto - noi abbiamo avuto un grande operatore nelle fiere che veniva dall'Olanda. Poi abbiamo preso un'altra persona, Riccardo Sartoris che è stato indicato dal Consiglio regionale (per stile, questa mattina non ne ho parlato).
Ebbene, volete fare un confronto fra quanto ha detto ed operato la persona scelta dalla FIAT e il signor Riccardo Sartoris, scelto dalla Regione Piemonte? Volete fare un confronto fra le partite economiche dell'uno e dell'altro, tra le fiere organizzate e promosse dal primo e quelle promosse dal secondo? Allora, sul problema del privato, stiamo attenti. Cerchiamo di non celebrare l'ennesimo rito magico che non è un rito di esorcismo, ma che è, invece, un rito che dobbiamo seguire.
Faccio subito una domanda: qual è stata la forza della Regione nel volere e nel pretendere che in questa città e nella sede del Lingotto si effettuasse il Salone del veicolo industriale? Qual è stata, signor Presidente? Me lo dica! Qual è stata, signor Assessore? Me lo dica! Altro che gestione della politica fieristica! Mancando l'interesse di una determinata azienda, che non stava sul mercato e i cui prodotti non erano concorrenziali con gli altri, non desiderando il confronto, il Salone del veicolo industriale non si è fatto.
La gestione della politica delle fiere, caro Assessore Pichetto, non ha fatto il minimo sforzo affinché quel Salone si realizzasse e non si perdesse una grande opportunità per la città di Torino. Se questo è il passato, cosa avverrà in futuro, quando il signor Cazzola vorrà portare il Salone dell'Auto a Bologna per una questione di contiguità, perché là si fa il Motor Show? Quale sarà la forza della Regione per impedirglielo? Se avete ceduto un ramo d'azienda - perché loro avranno il contenitore, ed è un loro diritto del dottor Cazzola come della FIAT, quello di venderlo - qual è la possibilità di dirigere (non solamente sul particolare) una politica fieristica, come lei ha detto? Non avete più nulla! Gestirete le manifestazioni di contorno; gestirete il Palazzo dei Congressi; gestirete la Città mediatica o come si può chiamare, ma non avrete più nulla! Avrete solamente - certo - la possibilità di ricorrere a quell'ampia filosofia del privatismo, per cui tutto ciò che è privato è certamente un Re Mida, mentre tutto ciò che è pubblico sa di qualcosa di peggio, che qui non si può dire.
Pongo dunque questo problema; lo pongo perché non sono uno che va contro i privati - lo sapete benissimo - però su un fatto di questo genere che tocca la sostanza di una parte essenziale della politica di questa Regione, non si può abdicare, perché quanto avete detto non è nulla: sono solo fioretti di S. Francesco, che avete sparso per l'assemblea per convincerla che tutto andrà bene e funzionerà. Ma cosa funzionerà, se non abbiamo alcuna garanzia? Qual è la rete di protezione per impedire che domani il privato possa essere più privato di quello che già è? Ditemelo! Datemi una risposta! Io sarei contento di avere una risposta che mi contraddica; sarei contento se l'Assessore Pichetto si alzasse in questo momento dicendomi che ho torto perché "la situazione è così... la garanzie sono queste... la posizione della Regione non è di sudditanza, ma quella di un interlocutore forte, altrettanto forte del potere che ci si sta contrapponendo". E questo, indipendentemente da tutte le nubi o penubi dalle ombre o penombre che si addensano su un percorso che, come voi signori della Giunta, sapete benissimo, non è né facile, né semplice, n privo di ostacoli, né privo di conseguenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Le parole del Presidente Ghigo certificano che, se questo Governo continuasse a governare ancora per qualche anno, probabilmente si potrebbe chiudere la Regione Piemonte. Nel programma del Piano regionale di sviluppo l'avete scritto: l'intervento pubblico è nocivo; quindi voi, pian pianino state seppellendo ogni ruolo della Regione. L'unica cosa che salvate è la vostra poltrona: quella la tenete ben stretta. Sotto la poltrona, per niente. Niente! Oggi "parte" tutta la politica fieristica.
Il Presidente Ghigo non permette che si colloqui durante i suoi interventi, mentre io avrei molto piacere di essere interrotto se riuscissi ad esporre meglio il mio pensiero. Comunque, non sperate che io faccia come il Presidente Ghigo, che se mi interrompete io non parli più: se lo fate per quel motivo, astenetevi pure.
Ma come si fa a dire: "La decisione delle fiere che verranno fatte resterà a noi"? Presidente Ghigo, ci prende per bambini, per stupidi, per sprovveduti? Lei propone di vendere il ramo d'azienda ad un privato, che penso lo rilevi per fare dei profitti e nient'altro (nient'altro che quello che deve fare), e pensa che quando questo imprenditore gestirà il ramo d'azienda, starà a sentire ciò che gli dirà lei? Un imprenditore ha la sua logica: nel momento in cui lei decide di vendere il ramo d'azienda, si mette in moto una logica che è impossibile arrestare. E' la logica che sta in mano al dottor Cazzola ed ai suoi legittimi obiettivi: quelli di fare profitto, e non altro.
Il fatto che lei, Presidente Ghigo, rinunci a pensare che esistano degli interessi di carattere generale da perseguire, indica che rinuncia alla possibilità e alla fiducia che l'Ente pubblico possa progettare, in questo settore economico, una politica di interesse generale. Presidente lei sta cedendo questa possibilità ad un privato, quindi non ci venga a dire: "Decideremo noi": è un'ingenuità - se così vogliamo chiamarla.
Presidente, da questo punto di vista, noi ci troviamo in una situazione di reale imbarazzo, perché quando lei afferma "Gestiamo noi le fiere" penso che le fiere da gestire saranno quelle del ramo Torino Esposizioni.
Ma lei farà concorrenza al dottor Cazzola con Torino Esposizioni? Penso di no, che non sia nelle concrete possibilità della struttura e neppure negli accordi che portano la Regione Piemonte a dare al dottor Cazzola il fieno come diceva il Consigliere Picchioni - dopo aver lasciato alla Regione la paglia.
Il Presidente Ghigo nel suo intervento, quando l'ho interrotto, aveva promesso di parlare della cessione di questo ramo d'azienda e dell'influenza che avrebbe avuto sugli altri rami d'azienda. Lasciando questo ramo fieristico, che è - altrimenti il dottor Cazzola non lo richiederebbe - il ramo economicamente attivo e propulsivo, lei Presidente, depaupera economicamente la Regione Piemonte. Conserva un ramo quello del Centro Congressi (in Commissione ho chiesto esplicitamente al dottor Cazzola se fosse di suo interesse e lo ha escluso categoricamente) lasciando in capo al pubblico un settore che, dal punto di vista economico si dice che sarà sicuramente ancora in passivo per diversi anni.
Perché non ha collegato questi due elementi insieme, per trarne la valutazione che il depauperamento della possibilità di gestire in modo più economico questi rami d'azienda viene interrotta da questa recisione e da questa cessione del ramo d'azienda? Lei su questo non ha detto niente.
Anche sul problema delle minoranze non ha detto niente.
Su questo tema non si è assolutamente espresso: forse ero distratto e me ne scuso. Il Consiglio di amministrazione non ha potuto scegliere, come dice la legge, tra i nominati del Consiglio regionale; e questa è cosa che non ha bisogno di tante interpretazioni. E' nei fatti: disponendo di un solo nominativo, non ha potuto scegliere tra quelli previsti dalla legge.
Da questo punto di vista, qual è la risposta? Va bene così? Penso si sia trattato dell'evidente impossibilità di applicare la legge da parte di un Consiglio di amministrazione. A questo punto, però, in sede di tutela non ha nulla da dirci, Presidente? Naturalmente, voteremo l'ordine del giorno da noi presentato.



PRESIDENTE

Informo il Consiglio che è pervenuto alla Presidenza un altro ordine del giorno collegato, che è stato distribuito. Per comodità, chi interverrà da qui in avanti, potrebbe pronunciarsi su entrambi i documenti.
La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, al di là degli ordini del giorno presentati - qualcuno anche condivisibile - resta comunque il fatto che, pur condividendo totalmente l'obiettivo e le finalità indicate dal Presidente Ghigo, dobbiamo fare un rilievo sulla modalità con cui si sta procedendo. Notiamo grande differenza tra l'obiettivo di fondo, che è condiviso, e i comportamenti concreti, non perché siano contraddittori, ma perché non sono stati illustrati in termini operativi quali sono i meccanismi di carattere giuridico ed amministrativo che la Giunta intende adottare per raggiungere quei risultati e mantenere quei ruoli.
Questo quanto rileviamo: un obiettivo condivisibile e una mancanza e un'insufficienza di scelte concrete. Con quale procedura? Con quale meccanismo politico-amministrativo si può garantire la tutela di un ruolo pubblico, che giustamente si vuole mantenere? Con quale meccanismo politico amministrativo si garantisce la trasparenza? Il fatto che, anche in questo dibattito, non siano emersi con precisione determinati elementi, rivela una certa difficoltà. Rispetto ad un certo obiettivo non vediamo come la Giunta possa garantire anche chi questo obiettivo condivide.
Dire "1995: il privato gestisce..." mi pare un'ovvietà: concordiamo anche se poi i comportamenti non sempre sono stati coerenti, viste le scelte non in linea con questo principio; ad esempio, società ricapitalizzate pur sapendo che erano decotte. Comunque, al di là di questi eventi continuiamo a notare questo fatto.
Come Gruppo non condividiamo un'impostazione che dica "No al privato".
Così come riteniamo banale ripetere, in un ordine del giorno, che bisogna attenersi alla normativa per garantire... ecc. E' cosa che avrebbe dovuto già essere fatta.
I timori nascono dal fatto che il 31 ottobre è dopodomani; che il rapporto tra FIAT e privato è problema che si concluderà entro il 31 ottobre; che per quella data difficilmente la Giunta riuscirà ad individuare - perlomeno non sono stati annunciati - strumenti per garantire la Pubblica amministrazione, in modo che "un" privato, non "quel" privato possa gestire un pezzo di quell'azienda. Tutto il nostro dibattito è basato, così come la sua conclusione, su questioni che non governiamo.
Sono convinto che l'Assessore Pichetto non ha problemi di sudditanza nei confronti della FIAT. In ogni caso, al di là delle volontà e delle aspirazioni personali, se la Giunta, che ha la competenza di definire strumenti per garantire la trasparenza, non ha le idee chiare, tutto si evolve in modalità che non dipendono da noi.
Ultimo rilievo e concludo.
Assessore Pichetto e Presidente Ghigo, la trascuratezza nel definire meccanismi che permettano di raggiungere l'obiettivo della gestione privatistica - poiché di trascuratezza si tratta - renderanno l'operazione qualcosa di incompiuto. Com'è successo altre volte, definite un obiettivo ma il conseguente vostro comportamento concreto, per insufficienza politica o non so per quale motivo, si rivela in contraddizione rispetto all'obiettivo.
Chiedo scusa per questa severità, ma l'Assessore Pichetto e il Presidente Ghigo non avendo definito alcuna modalità, non ci garantiscono.
Il 31 ottobre l'operazione fallirà; e sarebbe responsabilità enorme della Giunta regionale se, pur concordando un obiettivo condiviso non soltanto della maggioranza, ma diffusamente da parte del Consiglio regionale l'operazione non riuscisse perché non si è pensato in tempo cosa fare, come mantenere gli obiettivi, come garantire la trasparenza.
La Giunta regionale inizia ad assumersi questa responsabilità, non garantendo l'obiettivo prefisso, dichiarando un generico interesse verso il privato, senza attuare atti di governo. Ripeto: atti di governo, non parole, non indicazioni generiche; atti che permettano di raggiungere l'obiettivo - da noi condiviso.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Assessore Pichetto, anch'io considero insufficiente il livello di acquisizione di progetti, ragionamenti e strategie sulla base dei quali procediamo ad un'operazione di trasformazione della nostra linea in campo fieristico.
Lei lo ha in parte ammesso - annuendo quando lo sottolineavamo negli interventi: non è in discussione la disponibilità ad evolvere, a trasferire al settore privato l'esercizio di quanto è impresa, parte tecnica commerciale. E' infatti nostra opinione che il settore pubblico utilizzi le proprie risorse intensivamente per quanto è inevitabilmente pubblico - la formazione, la cultura, le infrastrutture, l'esercizio di quanto di sua competenza. Far intervenire risorse, capitale, energie private è nella strategia di una modernizzazione del sistema economico. Da questo punto di vista, ci trovate d'accordo; vorrei solo ribadire che siamo coerentemente su questa linea, non soltanto contingentemente. Occorre però che il privato metta in campo tutto quanto è assolutamente espressione di capacità energia, e non accomodamento politico di turno, la coda della crisi di maggio e quant'altro. Oggi è emerso quanto basta per rendere assolutamente dubbiosi anche i più determinati nell'immaginare una linea di trasformazione in senso anche privatistico. Linea di trasformazione che non veda il Piemonte in configurazione "metternichtiana", composto da una serie di risultanze casuali, ma un insieme economico, culturale, sociale strategico che funziona.
Se la conclusione dell'odierno dibattito è l'ordine del giorno francamente - con tutto il rispetto per il documento che comunque apprezzo anche se non posso condividere per un'indicazione troppo preclusiva, anche se ci sono molte cose che vanno sottolineate e che dovranno essere adeguatamente utilizzate per quanto riguarda controllo ed altro - ritengo che questa non possa che essere una giornata del tutto interlocutoria, in cui abbiamo inventariato lo stato dell'arte e ci aspettiamo una ripresa ed un approfondimento, al termine del quale la Regione si presenti con un suo progetto.
Ho cercato di rintracciare, nel Piano di sviluppo presentato dalla Giunta regionale - non a noi, ma al mondo - degli elementi dai quali si potesse desumere che l'elemento di strategia delle fiere era un qualcosa di fortemente inserito. Ma quel Piano di sviluppo non fa che suscitare ulteriori dubbi sull'esistenza effettiva di una strategia che sia la risposta, anche un po' organizzata, ai problemi del contingente.
Assessore, abbiamo acquisito la situazione e sono più preoccupato di questa mattina. Ho sentito come si è svolta la nomina del Presidente, ma ho notato che non è stata rispettata la condizione della garanzia per le minoranze: elemento attraverso il quale si agisce nella sede dovuta. Non si tratta di avere una patente di legalità su ciò che si fa, ma di avere una patente di cogenza rispetto a strategie che possono essere discusse, più o meno condivise, ma effettivamente considerate rappresentative di un progetto. Francamente ho notato, Assessore, dal suo tono, abbastanza dimesso, non consueto, che lei è ben consapevole che qui le strategie non ci sono. Se le strategie non ci sono è chiaro che un'operazione di questo portata ha con sé la sua dose di interrogativi e di dubbi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri per dichiarazione di voto.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, insieme ad alcuni colleghi abbiamo presentato un ordine del giorno che per certi aspetti può sembrare anche pleonastico: quando chiediamo che la Giunta si impegni a rispettare le normative vigenti, è una cosa che si commenta da sola.
Ritengo sia importante quanto è stato detto dal Presidente della Giunta questa sera. Il Presidente ci rassicurava sul futuro di EXPO 2000 e sugli obiettivi della politica fieristica della nostra Regione. Abbiamo voluto con un ordine del giorno, mettere su carta quanto detto dal Presidente della Giunta regionale.
Volevo però sottolineare un aspetto che non inficia assolutamente quello che sarà il nostro voto. Rispetto ai due interventi che la Giunta ha fatto questa mattina e questa sera, a me è parso - magari sbaglio - di vedere due posizioni diverse.
Quella di questa mattina mi è sembrata una posizione attendista: si è detto di un incarico dato per valutare che cosa si farà su EXPO 2000.
Intervento sul quale mi sono criticamente permesso di fare alcune valutazioni. Valutazioni sul prestare attenzione ad un problema, incidere sul problema stesso, governarlo attraverso una struttura regionale, dare delle indicazioni come Giunta e non essere, come era parso a me, semplici spettatori.
L'intervento di questa sera sottolinea chiaramente che la posizione della Giunta è questa e questa è l'indicazione che noi diamo. Raccolgo, con attenzione, queste cose, raccolgo l'impegno che il Presidente della Giunta regionale ha assunto dinanzi a questo Consiglio e che - torno a ripetere arriva dopo l'approvazione di un ordine del giorno in cui si afferma che sarebbe stato questo Consiglio a valutare tutte le decisioni in merito al futuro del sistema espositivo nella città di Torino e quindi in tutto il Piemonte, in quanto sappiamo che ci sono altre realtà a livello espositivo nella nostra regione.
Pertanto, con alcune perplessità, ma di ordine del tutto personale abbiamo come Gruppo, insieme ad altri colleghi della maggioranza sottoscritto quello che vuole essere un impegno che, secondo me, tutto il Consiglio deve prendere, teso ad evidenziare un grande obiettivo relativo alla politica fieristica da cui noi in futuro non possiamo assolutamente prescindere.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 857, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Montabone e Spagnuolo il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte posto che la legislazione regionale vigente, mediante la creazione dei Centri fieristici, ha inteso porre una serie di controlli e vigilanze ristrette sulla gestione delle attività espositive, i quali controlli sarebbero del tutto snaturati qualora si procedesse alla cessione della gestione fieristica ad un soggetto privato allo scopo di garantire il ruolo pubblicistico che la finalità della L.R.
n. 47/87 assegna all'attività fieristica ed espositiva in genere impegna la Giunta regionale ad adempiere allo spirito legislativo di cui alla normativa in esame, non dando seguito alla cessione dell'attività fieristica posta in capo ad EXPO 2000 ad intraprendere ogni attività per rendere la Regione protagonista della politica fieristica collegata agli obiettivi del Programma regionale di sviluppo, mantenendo tutte le prerogative e le strutture previste dalla L.R. n. 47/87".
Come richiesto dai Consiglieri Chiezzi e Montabone, si proceda alla votazione per appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 49 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 30 Consiglieri si sono astenuti12 Consiglieri.
L'ordine del giorno è respinto.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 859 presentato dai Consiglieri Angeleri, Benso, Cotto, Gallarini e Ghiglia, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerata la legislazione regionale vigente in materia vista la finalità con la quale la L.R. n. 47/87 intendeva garantire che l'attività fieristica rimanesse una delle priorità regionali di sviluppo impegna la Giunta regionale a fare riferimento, come ovvio, alla normativa vigente tenendo conto dello spirito della stessa e ad intraprendere ogni attività per rendere la Regione protagonista della politica fieristica collegata agli obiettivi del Programma regionale di sviluppo, mantenendo tutte le prerogative e le strutture previste dalla L.R. n. 47/87".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi rivolgo a tutti i colleghi per fare la seguente osservazione. Noi abbiamo appena respinto l'ordine del giorno presentato dal sottoscritto e dai colleghi Montabone e Spagnuolo. Quindi, quest'aula purtroppo ha respinto l'ordine del giorno che impegnava la Giunta regionale "ad intraprendere ogni attività per rendere la Regione protagonista della politica fieristica collegata agli obiettivi del Programma regionale di sviluppo, mantenendo tutte le prerogative e le strutture previste dalla L.R. n. 47/87".
Nel secondo ordine del giorno si ripropone esattamente la stessa decisione: "ad intraprendere ogni attività per rendere la Regione protagonista della politica fieristica collegata agli obiettivi del Programma regionale di sviluppo, mantenendo tutte le prerogative e le strutture previste dalla L.R. n. 47/87".
Mi sembra, Presidente, che votare due testi identici, uno di seguito all'altro, comporti qualche problema.



PRESIDENTE

C'è un pezzo in più.



CHIEZZI Giuseppe

Il pezzo precedente non lo contesto, ma semplicemente contesto il pezzo che ho letto, che è separato dal precedente da un "e ad"; allora, "ad intraprendere" è già stato votato e quest'aula l'ha respinto, per cui mi sembrerebbe corretto e forse anche regolamentare che una stessa questione non venisse votata due volte nella stessa seduta, perché lascerebbe intendere un'incapacità dell'aula consiliare a decidere con coerenza.
Quindi, pregherei i colleghi di riformulare il testo, altrimenti non capisco perché i colleghi non abbiano chiesto di votare per parti il primo ordine del giorno votando la parte che poi hanno integralmente ricopiato sul loro, cosa che noi avremmo accettato sicuramente. Non vorrei che una proposta venisse respinta perché sottoscritta Chiezzi, Spagnuolo e Montabone, mentre se è sottoscritta Angeleri, Benso, Cotto ed altri viene accettata. Chiedo un chiarimento.



PRESIDENTE

Mi sono posto il problema anch'io, essendoci delle frasi che sono in qualche modo presenti in un testo e nell'altro. Credo che l'ordine del giorno sia ammissibile e da sottoporre a votazione in quanto il testo va visto nel complesso. Non è la presenza di frasi in qualche modo...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non si può trascrivere integralmente un testo e rivotarlo. E' integrale! Un minimo di correttezza!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, collega Chiezzi, il testo è in una sua parte uguale ma nella sostanza completamente diverso, perché lei omette le prime tre righe, che dicono che la Giunta è impegnata ad adempiere allo spirito legislativo di cui alla normativa in esame non dando seguito alla cessione dell'attività fieristica posta in capo ad EXPO 2000. E' una cosa sostanzialmente diversa, che modifica in modo radicale il senso dell'ordine del giorno. Dopodiché noi condividiamo che ci debba essere da parte della Regione - sono cose che tra l'altro ha detto il Presidente Ghigo nel suo ultimo intervento - un impegno sulla politica fieristica e sugli obiettivi collegati a questa politica fieristica, per cui noi abbiamo voluto sottolineare l'intervento del Presidente Ghigo e sottoscriverlo in un ordine del giorno che la maggioranza, come avete visto dalle firme, ha presentato. Mi sembra quindi del tutto ammissibile questo ordine del giorno. Se ci sono problemi di "copyright", ne possiamo parlare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei ha già fatto le sue valutazioni; lasci svolgere al Consigliere Montabone il suo intervento.



MONTABONE Renato

Intervengo per dire che non saprei come fare a votare contro questo ordine del giorno, perché voterei contro le leggi regionali. Voto a favore per rispetto delle leggi regionali, perché se lo leggiamo attentamente e in riferimento alle leggi che ci sono e che non sono ancora state cambiate, io credo che sia difficile che un Consigliere regionale dica che vota contro le leggi regionali. Può votare affinché le leggi regionali non siano approvate, ma non può votare contro le leggi regionali.
Voterò a favore, Antonello Angeleri, ma sarà un voto che, dal punto di vista del raggiungimento di qualsiasi scopo, non servirà assolutamente a niente. Qui ci sono i richiami rispetto al fatto che le leggi sanciscono determinate cose, dopodiché si impegna la Giunta ad essere protagonista.
Presidente, io non riesco a sentirmi. Per me è assolutamente indifferente, credo che questo tema... Rinuncio a proseguire l'intervento... E' assolutamente inutile che in quest'aula si continui a parlare.



PRESIDENTE

Richiamo l'assemblea all'ordine.
La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Presidente, molto brevemente, in quanto condivido quanto affermato dal Consigliere Montabone e che ho ascoltato molto attentamente. Condivido anche quello che ha detto il Consigliere Chiezzi.
In questa condizione si poteva chiedere di votare questo ordine del giorno per parti separate - ed era un giusto diritto - per non votare due ordini del giorno. Adesso si vota un ordine del giorno che in parte contiene quello che già era scritto nel documento respinto. Non riesco a comprendere nemmeno io, come non comprende il Consigliere Chiezzi. Forse è un modo di comportarsi ed atteggiarsi.
Questo ordine del giorno non serve a nulla, perché rispettare le leggi della Regione Piemonte è un obbligo di tutti i Consiglieri, prima che dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Potrei dire quod abundat non vitiat. Permettetemi queste citazioni alla fine della giornata.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Abbia pazienza, sull'ammissibilità decide il Presidente. Lei intervenga nei termini che le sono consentiti; ci sono alcune parole simili, ma il testo è diverso, perciò lo ritengo ammissibile. Sbaglierò, ma lo ritengo ammissibile.
La parola alla Consigliera Simonetti per dichiarazione di voto.



SIMONETTI Laura

Dichiarazione di voto, ma visto che lei, Presidente, è il Presidente del Consiglio nel suo complesso, noi chiediamo a questo punto che l'Ufficio di Presidenza si riunisca.



PRESIDENTE

Questo è un compito del Presidente.



SIMONETTI Laura

Posso, per cortesia, terminare il mio intervento? Noi chiediamo al Presidente del Consiglio di riunire l'Ufficio di Presidenza perché riteniamo, e già altri colleghi hanno espresso lo stesso concetto, irricevibile questo ordine del giorno, in quanto contiene un impegno che in quest'aula è già stato deciso, quindi respinto, con la votazione del nostro documento che, in qualche modo, riprendeva esattamente, con le stesse parole, un impegno identico.
Visto che lei è Presidente di tutto il Consiglio, che dovrebbe garantire l'agibilità politica ai Gruppi e a ciascun Consigliere, noi chiediamo che questo diritto sia ineccepibile.
Chiediamo, a tal proposito, un'espressione dell'Ufficio di Presidenza perché è ineccepibile che questa parte dell'ordine del giorno sia stata già respinta e sulla quale il Consiglio si sia già espresso e abbia già deciso.
O questo ordine del giorno non viene posto ai voti, perché ritenuto ineccepibile, o questa parte viene eliminata o i colleghi cambino attraverso una formulazione diversa, l'ordine del giorno (non i contenuti che sono gli stessi, ma almeno la formulazione). Questo modo di procedere ci pare davvero incredibile, e - se mi permette - davvero incredibile è l'atteggiamento del Presidente del Consiglio che, in questo contesto, non esprime neppure una parola di solidarietà rispetto ad un Gruppo che ha visto contestato e rifiutato un pezzo dell'ordine del giorno, che viene automaticamente ripetuto, nella stessa formulazione, in un altro ordine del giorno che sarà approvato da quest'aula.
Chiediamo, quindi, un'espressione dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Invito l'Ufficio di Presidenza a riflettere...



PRESIDENTE

E' un compito del Presidente, questo.



PAPANDREA Rocco

Certo, perché non vorrei che in futuro ci trovassimo di fronte ad una riproposizione di ordini del giorno simili, quasi identici. Se stabiliamo il precedente per cui un ordine del giorno, che è stato respinto immediatamente dopo può essere ripresentato con caratteristiche del tutto simili attraverso dei trucchetti (modificarne alcune parole per poter dire che non è lo stesso ordine del giorno), credo che si aiuterà i lavori del Consiglio. Si rischia di andare nella direzione opposta rispetto a quella che il Presidente ha suggerito nella comunicazione che ha fatto al Consiglio quando abbiamo ripreso i lavori dopo le vacanze estive, quando ha esortato tutti i Consiglieri ad adoperarsi affinché il Consiglio lavorasse con più efficacia e tempestività.
Mi pare che introdurre una novità di questo tipo per cui basta modificare ordini del giorno, anche molto simili, per poi ripresentarli, ci potrebbe portare in futuro a votare a ripetizione ordini del giorno in cui si introduce magari un capitoletto in più e lo si approva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, solo per richiamare questo: non siamo di fronte ad una posizione politica, ma ad una norma di convivenza istituzionale - mi consenta di chiamarla così. I colleghi di Rifondazione Comunista hanno posto un problema assolutamente vero; io, in otto anni di Consiglio, non ho mai trovato una posizione così arrogante come quella di votare contro un provvedimento per poi riscriverlo per parti, con una copiatura che si definisce da sola, per poi cambiare la modalità di voto. In questi casi, si vota per parti separate e si esprimono dei pareri, dei consensi e dei dissensi. Io non parteciperei, per stigmatizzare, alla votazione di un ordine del giorno che fosse mantenuto nelle stesse condizioni di uno precedentemente respinto. Per il resto, se viene rifatto, ne valuteremo i contenuti. Creda, Presidente, da questa parte dell'emiciclo l'imbarazzo è di tutti e l'averlo rilevato, da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista, era il minimo che si potesse fare perché non possiamo accettare una procedura che una volta instaurata delegittimerebbe quella possibilità di colloquio che spesso si è verificata. Votiamo per parti separate qualcosa si vota e qualcosa non si vota.
Invito, quindi, soprattutto i colleghi presentatori dell'ordine del giorno, a ripensarci un attimo. Non si tratta di cambiare delle parole: o si cambiano dei concetti o l'ordine del giorno si deve considerare bocciato. Ognuno si assuma la responsabilità della posizione che tiene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Considero anch'io incredibile quanto sta avvenendo cioè un ordine del giorno precedentemente bocciato che poi viene riproposto nei suoi contenuti, la riproposizione di qualcosa che era già stato bocciato dal Consiglio. Questo potrebbe creare un precedente che poi creerebbe grosse difficoltà nel prosieguo dei lavori.
Penso, dunque, che farebbe bene, signor Presidente, a convocare l'Ufficio di Presidenza, per verificare questa incredibile assurdità, che potrebbe costituire un precedente politico, con gravi ripercussioni negative nel futuro dell'attività di questo Consiglio. E' quindi un precedente che va a creare gravi difficoltà alla funzionalità del Consiglio.



(Interruzione fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Chiezzi, lasci che conduca io i lavori! La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Dopo l'intervento del Consigliere Moro, rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Voglio precisare che sulla ricevibilità formale decide il Presidente che può, essendo un umano, anche sbagliare. Questo ordine del giorno è stato presentato prima e si è discusso. Ho informato l'aula, ho fatto trasmettere il documento, nessuno ha eccepito, quindi lo abbiamo posto in votazione. I documenti sono oggettivamente diversi, anche se non profondamente diversi, poiché si inseriscono in un contesto diverso. Non si pone, dunque, alcun problema di precedente, nel senso che si vota lo stesso ordine del giorno quando lo stesso è stato respinto. Gli ordini del giorno sono stati entrambi presentati prima della votazione e sono stati discussi.
Il Consigliere Chiezzi ha potuto avere un'aggiunta, proprio perché aveva fatto il primo intervento non in presenza del secondo testo di ordine del giorno, quindi ho deciso di ritenerli ricevibili. D'altra parte, questa è una competenza del Presidente e non dell'Ufficio di Presidenza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, vorrei fare una richiesta. Qualora si votasse l'ordine del giorno, vorrei fare una dichiarazione di voto retroattiva, come la Consigliera Cotto aveva avuto la possibilità di fare in occasione di un recente ordine del giorno. Brevissima, l'una e l'altra.
Chiedo che questo ordine del giorno sia posto in votazione per parti: la prima parte, sino a "lo spirito della stessa"; la seconda, dove si chiede di intraprendere, in modo da avere due pronunciamenti, affinch essendo la seconda parte del documento identica alla seconda parte del mio ordine del giorno, io possa esprimere adeguatamente un voto.



PRESIDENTE

Su questo mi riservo di rispondere dopo.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Intervengo per oppormi, a nome dei sottoscrittori dell'ordine del giorno, che ha come primo firmatario il Consigliere Angeleri, alla votazione per parti.
Nonostante il tentativo di mistificazione di una realtà evidente fatto dal collega Chiezzi, la natura dell'ordine del giorno, spesso, non è nell'impegno, ma nella premessa. L'impegno può essere analogo, ma il cuore dell'ordine del giorno sta nella premessa.
Visto che la premessa è oggettivamente differente nelle motivazioni che spingono a chiedere alla Giunta un determinato impegno, e che si evince chiaramente la differenza e quello che è il pensiero reale per chiedere alla Giunta un determinato impegno, crediamo che non sia opportuno votare il documento per parti separate; ovviamente, questo non può costituire un precedente poiché sono diversi. Poi, se vogliamo stare tutta la sera a dire che sono uguali...
Sono diversi. Ci possono essere motivazioni diverse per un impegno a favore della libertà; ci possono essere motivazioni diverse per un impegno a favore della giustizia. Il cuore sta nella premessa, in questo caso quindi, la discussione è assolutamente oziosa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Se viene mantenuto l'ordine del giorno nei termini in cui è, credo di dover rilevare che è assolutamente pleonastico; c'è una definizione piemontese che, in italiano, si traduce con: "E' un impacco su una gamba di legno". "Impegna la Giunta regionale a fare riferimento, come è ovvio..." meno male che dite "come è ovvio", perché è ovvio - "alla normativa vigente tenendo conto dello spirito della stessa...".
Questo ordine del giorno è chiaramente l'espressione di un tentativo di assumere una posizione apparentemente sensata e razionale su un argomento rispetto al quale la maggioranza doveva, quanto meno, se intendeva agire da maggioranza, presentarsi con un documento di risposta agli elementi di valutazione, di critica, di discussione che erano intervenuti, impegnando la Giunta a comportamenti assolutamente specificati. Questo è un elemento che segnala, da un lato, l'imbarazzo e, dall'altro, il plagio; dall'altro ancora la ricopiatura ed inoltre il fatto che c'è una totale inconsistenza di decisioni e di determinazioni.
Per cui il mio Gruppo, alla votazione di questo documento opportunamente ed ovviamente, come si dice nell'ordine del giorno - non partecipa.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno n.
859.
La richiesta di votazione per parti separate non è stata accettata dai proponenti e non mi parrebbe comunque opportuna.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 28 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 16 Consiglieri).


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Iscrizione all'o.d.g. ed esame del disegno di legge n. 410: "Istituzione del Comune di Mosso mediante fusione degli attuali Comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa (Provincia di Biella)"


PRESIDENTE

Chiedo alla cortesia dell'aula di iscrivere all'o.d.g. il disegno di legge n. 410.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, DS, MPPE e Pensionati per l'Europa; non ha partecipato al voto il Gruppo di Rifondazione Comunista.
Relatore è il Consigliere Vindigni, che ha pertanto la parola.



VINDIGNI Marcello

Informo che ho delegato alla relazione la Consigliera Bortolin.



PRESIDENTE

Relatrice è dunque la Consigliera Bortolin, alla quale chiedo di dare per letta la relazione, perché ampiamente conosciuta da tutti i Consiglieri.



BORTOLIN Silvana

D'accordo, Presidente, do per letta la relazione, il cui testo è a disposizione degli interessati.



PRESIDENTE

Informo inoltre che il testo suddetto sarà in ogni caso conservato agli atti.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 43 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 43 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 43 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 43 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 voti favorevoli 43 L'art. 5 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI' 43 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vorremmo sapere quando verrà calendarizzata la discussione dell'ordine del giorno in merito ai problemi relativi alla Malpensa, già all'o.d.g. di due Consigli regionali fa, vista l'urgenza della problematica e visto anche che il Comitato ha recentemente scritto in merito al Presidente Ghigo, inviando copia della lettera a tutti i Gruppi consiliari e ai Sindaci interessati.



PRESIDENTE

Verrà deciso in sede di Conferenza dei Capigruppo.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Delle due ipotesi l'una: possiamo indire un dibattito prima di un incontro, che ho personalmente sollecitato, con il Ministro o dopo l'incontro stesso. Mi permetterò di proporre alla Conferenza dei Capigruppo, sovrana nel decidere l'ordine dei lavori, di iniziare giovedì prossimo la discussione del disegno di legge n. 356. Dopodiché, se l'aula come mi auguro, troverà il giusto spirito per affrontare il provvedimento...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Le convergenze necessarie...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

...e convergenze necessarie, visto che quelle parallele sembrano trovarsi in altre sedi, in coda alla giornata potrebbe esserci il tempo per discutere l'ordine del giorno a cui faceva riferimento la Consigliera Manica.



PRESIDENTE

Desidero chiedere al Consigliere Chiezzi se possiamo considerare esaurita l'interpellanza urgente n. 2158 avente come oggetto: "EXPO 2000: valutazione dei valori dei rami d'impresa".



CHIEZZI Giuseppe

No, la manteniamo.



PRESIDENTE

Va bene.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.05)



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