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Dettaglio seduta n.287 del 07/10/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interpellanza n. 956 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a "Incarico di Presidente dell'Enoteca di Acqui Terme al consulente regionale Pier Domenico Garrone"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
L'Assessore Burzi mi ha comunicato che sono ancora in corso gli incontri già annunciati nella seduta di ieri sera, pertanto proseguiamo i lavori con le interrogazioni e le interpellanze.
Incominciamo con l'interpellanza n. 956 dei Consiglieri Chiezzi e Moro indirizzata al Presidente Ghigo, che ha pertanto la parola.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'interpellanza n. 956 dei Consiglieri Chiezzi e Moro è inerente all'incarico di Presidente dell'Enoteca di Acqui Terme. Ricordo a memoria di aver già risposto ad un'interpellanza di questo genere in passato.
Rispondo nonostante la materia non sia di mia competenza; poiché i Consiglieri Moro e Chiezzi l'hanno rivolta a me, mi sono documentato e mi appresto dunque a rispondere.
La nomina del signor Pier Domenico Garrone risulta per elezione unanime da parte del competente Consiglio di Amministrazione dell'Enoteca regionale di Acqui Terme, nel quale sono presenti anche la Camera di Commercio di Alessandria e l'Amministrazione provinciale di Alessandria ed è stata effettuata secondo le norme vigenti. Essa non è soggetta a sindacato da parte di organismi estranei.
La nomina a Presidente dell'Enoteca non risultava incompatibile, sotto il profilo giuridico, con l'incarico professionale affidato al signor Pier Domenico Garrone, dalla Giunta regionale e cessato il 31 dicembre 1997.
Precisato questo, voglio fornire le seguenti puntualizzazioni: il signor Pier Domenico Garrone è stato eletto Presidente dell'Enoteca evidentemente perché di tale incarico l'ente doveva dotarsi e perché per la stessa il signor Garrone è stato ritenuto idoneo.
Rispondendo al punto di una domanda dell'interpellanza, non sono in grado di precisare, trattandosi di attività svolta da altro ente non dipendente dalla Regione, se e quale curriculum il signor Pier Domenico Garrone abbia presentato all'ente.
Posso escludere qualsiasi interferenza da parte mia, volta a favorire la nomina del signor Pier Domenico Garrone alla Presidenza dell'Enoteca questo lo confermo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Voglio ricordare che purtroppo questa interpellanza era urgente nel momento in cui l'abbiamo presentata e che l'esauriente risposta del Presidente avviene sicuramente in forte ritardo, tant'è che la nostra preoccupazione era che l'incarico di Presidente dell'Enoteca di Acqui Terme fosse stata affidata al consulente particolare del Presidente dell'esecutivo della Regione Piemonte. Solo in quel momento avevamo delle preoccupazioni inerenti ad interessi o a pressioni.
Oggi l'interpellanza è vanificata dal fatto che il dottor Garrone non è più consulente particolare del Presidente dell'esecutivo regionale del Piemonte, ma ha altre mansioni.
In quel momento, invece, si poneva un problema, in quanto i fini dell'Enoteca di Acqui erano iniziative di grande impegno turistico enogastronomico anche a livello nazionale ed internazionale e potevano creare problemi anche di altro genere.
Oggi il dottor Garrone non è più il consulente del Presidente Ghigo e questo vanifica in parte le nostre preoccupazioni. Certo è che il ruolo di questo personaggio, che nell'Acquese ha comunque una notevole importanza poneva dei pregiudizi anche di ordine politico ed altro.
Ringrazio il Presidente, ma rimarco le difficoltà che noi, Consiglieri regionali del Piemonte sud, abbiamo in questo Consiglio nel ricevere sempre risposte alle interpellanze quando queste ultime o sono vanificate o non rivestono più quell'importanza che avevano nel momento in cui sono state presentate.
Sollecito e chiedo che le nostre interrogazioni inerenti all'alessandrino vengano portate in discussione più tempestivamente altrimenti potrebbe accadere che, come oggi, i temi che in passato avevano una certa importanza, non l'abbiano più.
Inoltre, approfitto per dire che troppo spesso i lavori del Consiglio regionale vengono aperti con un'ora, un'ora e mezza di ritardo, creando disagio soprattutto per coloro che vengono da lontano e questo non lo ritengo confacente al ruolo ed al prestigio del Consiglio.



PRESIDENTE

Consigliere Moro, oggi abbiamo battuto un primato: solo 31 minuti di ritardo per l'inizio dei lavori!


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1277 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a: "Forum Sibil Euromed - Collaborazione con la Fondazione 'Mediterranea' di Napoli" (Rinvio)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Chiedo, Presidente, di rinviare la discussione dell'interpellanza a domani, in modo che ci sia il nostro Capogruppo, oggi impegnato a Roma per questioni importantissime.


Argomento: Informazione

Interrogazione n. 2085 del Consigliere Saitta, inerente a "Pagine di informazione a pagamento a cura della Giunta regionale"


PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In risposta all'interpellanza n. 2085, pervenuta il 25/6/98 con oggetto: "Pagine di informazione a pagamento a cura della Giunta regionale", comunico che le pagine mensili pubblicate sui periodici locali di tutto il Piemonte aderenti alla Fipe sono state, sia lo scorso anno che nei mesi del 1998 finora trascorsi, un utile strumento di informazione sull'Istituzione regionale, fornendo ai lettori piemontesi raggiunti dai giornali locali, complessivamente un bacino di utenza di oltre un milione e mezzo di lettori, un ulteriore strumento di conoscenza dell'attività della Pubblica Amministrazione. Va inoltre rilevato che proprio per le sue valenze territoriali questa informazione è stata particolarmente sentita dai cittadini come mezzo per avvicinare realtà locali differenti all'Amministrazione regionale, permettendo uno scambio proficuo di notizie informazioni e dati su quello che fa la Regione, come lo fa e come il cittadino può dialogare con l'Amministrazione stessa.
E' dunque proprio l'impostazione stessa delle pagine di informazione sui periodici locali a suggerire che non vi siano inserite notizie di stretta attualità politica: sulla crisi della Giunta, come su altri precedenti e successivi avvenimenti di politica regionale, compresa l'elezione della nuova Giunta, i cittadini sono informati tramite altri mezzi, dai comunicati stampa agli articoli delle agenzie informative di Giunta e Consiglio, mezzi tra l'altro più specificamente studiati per fornire informazioni di stretta attualità in tempi più brevi.
Stabilito dunque il taglio informativo delle pagine, resta da respingere come immotivata la tesi che le pagine in questione siano di propaganda e non di informazione. Lo ribadiscono i numerosi attestati di stima ricevuti da lettori ed operatori dell'informazione; lo riafferma e lo dimostra anche il giudizio positivo espresso in più occasioni dal Presidente della Federazione Italiana Piccoli Editori, a nome di tutti i suoi aderenti, che hanno apprezzato il lavoro svolto dall'Ufficio Stampa nel confezionare un prodotto in linea con gli standard editoriali e contenutistici delle testate locali e che ha trovato dunque valida collocazione negli spazi dei singoli giornali locali.
Già in una lettura al Presidente della Regione dello scorso 20 dicembre, la Fipe esprimeva la soddisfazione di tutti gli editori piemontesi aderenti alla federazione, definendo le pagine realizzate dalla Regione come "pagine di vera informazione e servizio alla gente, che sicuramente contribuiscono a creare un miglior collegamento tra Regione Piemonte e tutti i piemontesi". L'8 maggio scorso, la Fipe ha rinnovato l'apprezzamento dei giornali locali piemontesi aderenti per la pubblicazione delle pagine mensili di informazioni regionali in una nuova lettera al Presidente della Regione. "Sono pagine realizzate molto bene" scrive il Presidente della Federazione - "sia nei contenuti che nella grafica. Soprattutto sono di servizio e di utilità alla gente del Piemonte così come avevamo chiesto negli accordi iniziali. Proprio per questo sono molto lette ed apprezzate. Entrano nelle case di 600 mila famiglie piemontesi, hanno il consenso e l'apprezzamento di tutti i Direttori responsabili delle testate interessate".
Giudizi così positivi non possono che confermare la bontà dell'iniziativa, un servizio, come viene ben specificato da più voci, che la Regione Piemonte offre ai piemontesi, senza intrusioni, senza posizioni di parte, con il solo scopo di avvicinare il cittadino all'Istituzione regionale. Vorrei infine sottolineare che le scelte redazionali sono totalmente delegate all'autonomia professionale della Direzione Comunicazione e questo lo voglio sottolineare, perché non ho mai - e questo lo posso affermare in senso categorico - fatto nessun tipo di pressione tantomeno di indicazione nei confronti del Direttore generale della Comunicazione, che oltretutto ho nominato io, per inserire notizie piuttosto che altre. E' fatto in totale autonomia, cioè non ci metto neanche il naso.
Vorrei infine sottolineare, ripeto, che le scelte redazionali sono totalmente delegate all'autonomia professionale della Direzione Comunicazione ed in particolare al Settore Stampa, senza alcuna possibilità di intervento preventivo o di monitoraggio dei contenuti da parte mia o di qualsiasi altro membro della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Esprimo un'insoddisfazione per la risposta che è stata data, perché la risposta è costruita su un giudizio e su un'opinione della Fipe. Anch'io se fossi editore aderente alla Fipe, ricevendo un contributo non potrei che esprimere soddisfazione; mi pare abbastanza logico che la Fipe non possa che magnificare il lavoro e questa decisione assunta dalla Giunta regionale. La nostra opinione è che questa metodologia con cui la Giunta intende dare informazioni sulla propria attività è una metodologia non pluralista, carente, che mette complessivamente i giornali in una condizione di difficoltà. Mi spiego meglio: mi pare più che evidente che la Fipe non intervenga sulle scelte redazionali ed è evidente che le scelte redazionali, per forza di cose, essendo compiute da uffici che per finalità propria debbono pubblicizzare l'attività della Giunta regionale indipendentemente da pressioni o meno che il Presidente Ghigo pu esercitare nei confronti degli uffici, per forza di cose sono non solo tentati, ma lo debbono fare d'ufficio, di dare una rappresentazione edulcorata dell'attività della Giunta. In alcuni momenti abbiamo notato recentemente che c'è una disinformazione, nel senso che, ad esempio, anche il lavoro del Consiglio - penso al lungo dibattito che c'è stato sul bilancio - viene rappresentato in quelle pagine come una lavoro della Giunta; non c'è un rigo, non c'è una citazione che il Consiglio, ad esempio, l'ha modificato. Questa non mi pare che sia corretta informazione soprattutto, mi pare che i suoi uffici pensino soltanto alla Giunta tralasciando un percorso, abbastanza lungo e anche importante, per modificare e migliorare il testo del bilancio. Quindi questo è uno strumento di propaganda dell'attività della Giunta, non uno strumento di informazione pluralista e utile per dare informazione sull'attività della Giunta regionale, nel senso che se la Giunta regionale, o la Regione in quanto tale è interessata a che i giornali locali, con il loro milione e mezzo di lettori, diano informazioni sull'attività regionale, lo strumento non è quello di preconfezionare delle pagine da pubblicare sui giornali per questo è uno strumento di propaganda.
Se la Giunta fosse interessata a un'informazione pluralista lo strumento sarebbe diverso, come una rivisitazione della legge sull'editoria, cosa che è stata promessa già due anni e mezzo fa come imminente, senza avere avuto attuazione, in modo da incentivare i giornali locali a trattare anche problemi regionali che non sempre sono trattati anzi sono trascurati. C'è questa necessità; si potrebbe in qualche maniera legare all'incentivo le modalità di intervento a favore dell'editoria per discutere e fare in modo che i giornali trattino le questioni regionali non soltanto della Giunta, ma di tutta la Regione in quanto tale.
Trovo improprio che, ad esempio, l'attività del Consiglio sia totalmente assente dai giornali locali; l'attività del Consiglio è altrettanto importante, nel senso che la Giunta ha un'attività sicuramente di governo, ma molto spesso le decisioni della Giunta vengono modificate in modo non irrilevante da parte del Consiglio. Per cui, se resta questa modalità e non si vuole porre mano a una rivisitazione della legge sull'editoria, la nostra opinione è che questa modalità è uno strumento di propaganda o continua a essere uno strumento di propaganda. Per questo motivo avevamo pensato, pur non essendo più tornati sull'argomento, che in qualche maniera ci sono elementi che vanno in contrasto con la legge e con lo Statuto, nel senso che questa non è informazione.
Credo che possiamo portare tantissimi esempi per dimostrare che quella non è informazione; non mi riferisco soltanto alla prima parte con cui era preparata questa pagina (le fotografie, le dichiarazioni dell'Assessore) ma anche alla seconda parte, dove l'incompletezza è notevole. Si sottolineano soltanto alcuni aspetti che la Giunta intende sottolineare o che gli uffici intendono sottolineare, e lo fanno perché questo è il loro lavoro. Quindi, insoddisfazione per la risposta; continuiamo a essere in attesa di un ripensamento, di una rivisitazione della legge sull'editoria.
Questa modalità editoriale è una modalità da socialismo reale, perch preconfezionare e pubblicare pagine precostituite è da socialismo reale, da regime anteriore alla caduta del muro di Berlino.
Io credo che sarebbe molto più interessante che venisse citato il Presidente Ghigo, come l'Assessore Bodo, l'Assessore Goglio e gli altri qui presenti per le cose che fanno e per l'interesse che riescono a suscitare nei giornali locali, non perché i giornali locali sono obbligati - l'hanno scelto - di pubblicare delle pagine, perché pagate. Sotto questo aspetto la trovo una modalità che non dà una grande soddisfazione, perché vedere pubblicato quello che viene scritto dai propri Uffici stampa non è una cosa bellissima, mi sembra un modo per pubblicare giornali e diffondere ciò che uno vuole (le veline), questa è una realtà.
In ogni caso resta aperto il problema - non c'è il Presidente Deorsola lo dico al Presidente facente funzione, Foco - che occorre affrontare questo tema anche per quanto riguarda il Consiglio.
Noto che c'è una sudditanza nei confronti dell'attività della Giunta la Giunta è l'organo esecutivo del Consiglio, bisogna dare un'informazione più completa. Il fatto che il Consiglio accetti passivamente che l'attività regionale su un milione e mezzo di cittadini sia soltanto l'attività degli Assessori mi sembra veramente molto limitativo anche rispetto alla nostra funzione. Non riusciamo a reagire. Ogni tanto c'è qualche interrogazione che qualcuno di noi presenta, viene espressa la protesta, dopodiché le cose vanno avanti come prima. Si promette una nuova legge sull'editoria: io non so più che cosa dire se non continuare ogni tanto a protestare ed esprimere indignazione perché il Consiglio non riesce ad assumere una posizione nei confronti di questa determinata decisione della Giunta di fare propaganda attraverso pagine preconfezionate ai pubblicitari della propria attività.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta da parte degli Assessori competenti alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interpellanza n. 1167 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, inerente a "Spese della Regione per il convegno AMPA del marzo 1997" interrogazione n. 655 dei Consiglieri Rosso e Farassino, inerente a "Centro Commerciale in corso di realizzazione da parte della Società RE-TER nel Comune di Moncalieri" interrogazione n. 754 dei Consiglieri Dutto, Farassino e Bellingeri inerente a "Comune di Mondovì - variante al P.R.G." interpellanza n. 1088 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, inerente a "Esposto su imposta di bollo" interpellanza n. 1126 dei Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Simonetti inerente a "Piano di recupero e sala polivalente in località Fonderia a Scopello (VC)" interpellanza n. 1155 dei Consiglieri Rosso, Bellingeri, Farassino e Dutto, inerente a "Progetto di inceneritore per rifiuti ospedalieri in località Mirafiori Nord Centro Europa - adempimenti L.R. n. 59 del 13/4/95".


Argomento: Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 714 del Consigliere Vindigni inerente a "Programmi di riqualificazione urbana" (rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 714, presentata dal Consigliere Vindigni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vindigni, ne ha facoltà.



VINDIGNI Marcello

Poiché si tratta di una interrogazione presentata all'incirca un paio di anni or sono, e la materia ha subito nel frattempo una notevole evoluzione, vorrei chiedere all'Assessore se la risposta che intende darmi è aggiornata. Altrimenti ritengo inutile discutere l'interrogazione oggi e la pregherei di discuterla in un altro momento.
Nel secondo caso, invece, la si potrebbe discutere questa sera oppure in un altro momento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Ovviamente la risposta è datata, però c'è anche da tenere presente che in sede di Commissione vi sono stati una serie di aggiornamenti su questi argomenti, sui programmi di riqualificazione urbana e in generale sui programmi complessi. In ogni caso sono ovviamente disponibile ad aggiornare la risposta in aula, oltre agli aggiornamenti che sono già stati dati in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Stando così le cose credo si possa soprassedere alla discussione di questa interrogazione e procedere quando l'Assessore potrà fare una comunicazione aggiornata.



PRESIDENTE

Quindi l'interrogazione viene mantenuta in elenco.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze (seguito)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta da parte degli Assessori competenti anche alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interpellanza n. 903 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, inerente a "Strada della Frazione di Caseripe presso il Comune di Caprile (Biella)" interpellanza n. 904 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, inerente a "Situazione rete fognaria ed impianti di depurazione delle frazioni di Caseripe e Uccelli nel Comune di Caprile (Biella)" interpellanza n. 980 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, inerente a "Gestione e controllo degli interventi di edilizia residenziale pubblica convenzionata in Piemonte" interpellanza n. 1075 dei Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Simonetti inerente a "Lavori di risanamento via Cappel Verde n. 3/5/7 a Torino".


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interpellanza n. 1087 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, inerente a "Materiali informativi per valorizzazione beni culturali"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 1087 presentata dai Consiglieri Chiezzi e Simonetti.
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore ai beni e sistemi culturali

In merito all'interpellanza n. 1087 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, inerente a "Materiali informativi per la valorizzazione beni culturali", sebbene sia passato molto tempo, collega Simonetti, ricordo la vicenda che ho seguito anche per la validità dell'attività. Abbiamo a disposizione, e gliela possiamo inviare, copia dell'offerta presentata dalla società "Passaggio a Nord-Ovest", che illustra il dettaglio dell'attività di raccolta dati non esplicitamente formulata in deliberazione.
L'avvio del servizio del numero verde consente ai cittadini e ai nostri Uffici di avere informazioni costantemente aggiornate su orari e prezzi delle manifestazioni culturali, una raccolta di dati anagrafico-statistici relativi alle istituzioni presenti sul territorio regionale e l'aggiornamento di tali dati in relazione agli eventi espositivi, nonch informazioni su altri numeri verdi.
L'esperienza avviata ha permesso di verificare quali sono le domande che i cittadini piemontesi, italiani e stranieri, rivolgono per conoscere e programmare visite in Piemonte. Si rende pertanto necessario dare sistematicità alle raccolte delle informazioni concernenti l'intero patrimonio piemontese. La scelta della società "Passaggio a Nord-Ovest" che è stata effettuata - dico una cosa scontata - dagli Uffici è ovviamente motivata, oltre che nella notoria competenza in materia di patrimonio culturale e turismo piemontese, anche dall'opportunità di garantire coerenza tra raccolta dati, organizzazione degli stessi e informazioni che essa deve fornire nella gestione del servizio. E' evidente che la scelta dei dati e la modalità della loro organizzazione è stata discussa e definita dagli Uffici competenti - come giustamente si chiedeva.
Posso dettagliare anche la scheda dell'offerta di "Passaggio a Nord Ovest".
Fra l'altro (l'interrogazione non è recente, ma la responsabilità è del meccanismo dei lavori) aggiungo che c'è stato quel resoconto sui giornali circa l'aumento di presenze nei musei, i dati li abbiamo forniti anche in conferenza stampa; successivamente a queste interrogazioni sono scaturiti altri dati molto interessanti.
Comunque a seguito della richiesta di materiale informativo pervenuto al numero verde, gestito dalla società "Passaggio a Nord-Ovest", si ritiene indispensabile la realizzazione di materiale di larga divulgazione ed uso agevole, come gli opuscoli pieghevoli, per un approccio conoscitivo del patrimonio ambientale e culturale del Piemonte. Tale operazione verrà condotta sulle seguenti 18 aree: Cuneo e le sue valli, la Bassa Langa e il Roero, l'Alta Langa e il Monregalese, il Saluzzese con Savigliano e Fossano, Vercelli e la Piana Vercellese, Varallo e la Val Sesia, il Biellese, Novara con la Bassa, la collina e i laghi, il Verbano-Cusio Ossola con i suoi laghi e le montagne, Asti e il suo circondario, Casale Monferrato, Alessandria e la sua campagna, Tortona con Novi Ligure e zona l'Acquese con Ovada e la Valle Bormida, il Canavese e le Valli di Lanzo, la Valle di Susa, il Pinerolese e la Val Pellice, l'Area Metropolitana torinese.
Per ognuna delle 18 aree lo studio comprenderà: l'elenco alfabetico e i luoghi di interesse; per ciascuno dei luoghi notizie riguardanti gli edifici monumentali (castelli, chiese, ecc.), i musei, le biblioteche, le eventuali enoteche regionali, le zone naturalisticamente importanti, le manifestazioni locali, culturali, folkloristiche e gastronomiche, nonché i panorami più suggestivi, alcuni itinerari automobilistici ad anello percorrendo le strade più pittoresche, inoltre un itinerario tematico rappresentativo dell'area (ad esempio le pieve romaniche) per arrivare a Casale ed il Monferrato.
Comunque - se la collega ritiene - oltre a questo, che era doveroso e ben documentato per il momento dell'interrogazione, posso farle avere in allegato questa risposta dietro successive interpellanze oppure anche solo un aggiornamento della situazione rispetto ad aspetti non soggetti ad interpellanza o interrogazione, nel senso che non sono state domandate, ma sul lavoro svolto il numero verde ha avuto un grande successo anche durante l'Ostensione della Sindone.
Questa è la risposta temporale, connaturata all'interpellanza rivolta in allora, credo con tutti i dati necessari, ma sono doverosamente a totale disposizione.
Non viene richiesto altro, perché ovviamente risale al 1997 ma, se ritiene, posso impegnarmi a fare avere, oltre a questo che ho appena citato, anche tutti i dati del lavoro successivamente svolto.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Ringrazio l'Assessore. E' sempre utile che ci fornisca della documentazione rispetto al lavoro finora svolto.
Non siamo soddisfatti delle risposte date dall'Assessore perché non c'è alcuna risposta rispetto alle questioni poste nell'interpellanza.
L'Assessore ha fatto il resoconto dell'attività svolta da questa società ma non ha risposto alle domande da noi poste.
Testualmente: "Qual era l'oggetto preciso dell'incarico affidato alla società 'Passaggio a Nord-Ovest' e per quali motivi esso non sia stato specificato nella delibera che la Giunta alla data dell'interpellanza all'inizio dell'anno 1997, aveva attribuito questo incarico a tale società". L'Assessore ha risposto in modo non esaustivo raccontando le peculiari attività svolte dalla società e non facendo riferimento all'oggetto direttamente attribuito dalla società attraverso la delibera questo è importante perché ci dà garanzia di come la delibera non sia, in qualche modo, un atto in senso lato e possa attribuire delle competenze non ben specificate, ma faccia riferimento ad un incarico più preciso.
Seconda questione (più importante): perché questa società e non altre? Noi abbiamo posto una domanda precisa: in base a quali criteri è stata scelta tale società cooperativa e non ne sono state interpellate altre? Questo, Assessore, proprio sulla base delle sue valutazioni, ci ha confermato che poi questa società procede in base a valutazioni che possono dipendere da un monitoraggio, ma individua anche delle linee - su questo sarebbe importante sollevare un ragionamento politico - o delle priorità di settori culturali piuttosto che altri, invitando "la Giunta regionale ad operare in quella direzione". Non è marginale, a quanto pare, il lavoro svolto da questa società, che parte da un monitoraggio sicuramente utile ma a che titolo questa società, e non la Giunta regionale, può individuare sulla base di un monitoraggio oggettivo, i percorsi e le priorità culturali su cui poi le politiche regionali devono operare? Noi crediamo che questo sia un compito diretto e di competenza del governo e non sicuramente di una società che ha altri compiti e a cui la Giunta regionale non può attribuire delle competenze qualsivoglia. Quindi, vorrei capire dai ragionamenti dell'Assessore, che mi paiono più che chiari, quindi evidenti, se c'è la consapevolezza, anche in sede di dibattito politico, del fatto che in qualche modo la Giunta e l'Assessorato alla cultura vengono espropriati rispetto ad un loro ruolo.
Seconda questione. Qual è stato il percorso per cui si è arrivati a questa società? Su questo, Assessore, non ha detto nulla e questo è un fattore importante proprio partendo dalla considerazione che oggi questa società non è proprio uno strumento solo informativo, ma è uno strumento dal quale la Giunta attinge anche priorità politiche che noi riteniamo negative, nel senso che riteniamo che la valutazione delle priorità politiche e l'intervento culturale debbano essere prerogative della Giunta regionale. Su quello saremo contrari, potremo muovere delle osservazioni però l'interlocutore politico è l'Assessore, la Giunta regionale e il Presidente della Giunta regionale, non società private che non possono individuare delle priorità: la competenza deve assolutamente rimanere nelle mani della Giunta. Inoltre, anche in merito alla terza questione l'Assessore non ha mosso delle osservazioni. Ci pare quanto meno curioso che una società possa gestire un numero verde sulla base delle indicazioni raccolte che, come dicevo, possono anche derivare da una sorta di monitoraggio, e decidere come deve avvenire la promozione culturale in Piemonte. Quindi, questa questione si riallaccia a tante questioni generali. C'è o non c'è l'individuazione di un progetto culturale per la Regione Piemonte, e se c'è chi è a decidere quale sia? Se noi abbiamo altri interlocutori che vengono scelti non sappiamo con quali criteri, perch l'Assessore non ha accennato a rispondere a questo interrogativo? Ebbene, è una questione che può diventare molto più importante, da sollevare non solo in un'interpellanza, ma forse anche in altre sedi. Quindi, io chiederei in questa sede se è possibile avere oggi delle risposte dall'Assessore, perch sono inammissibili omissioni di risposte rispetto ad una tema così importante, al punto che possono essere necessarie altre spiegazioni, che una semplice interpellanza potrebbe non bastare a chiarire.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore ai beni e sistemi culturali

E' del tutto ovvio che le linee le dia la Regione: le dà con il Piano regionale per la cultura che viene portato in Commissione tutti gli anni le dà con ampie discussioni, ecc. Siccome sono convinto che la Consigliera Simonetti meriti almeno un supplemento di risposta, le dico serenamente che per parte mia capisco che il dubbio è sempre lecito, ma non c'è velleità di nascondere alcunché. Io propongo questo passaggio, un'integrazione di risposta scritta con tutti i dati, indicando anche cosa si è sviluppato dopo. La Consigliera lo esaminerà; se disponibile, ne discuteremo in Commissione con i funzionari, ma se preferisce la possiamo riportare in aula con questa integrazione. A me pare di aver spiegato, però è ovvio che...



SIMONETTI Laura

Volevo sapere se sono state interpellate altre società.



LEO Giampiero, Assessore ai beni e sistemi culturali

E' una domanda legittima, ma siccome voglio essere certo della risposta, i miei uffici mi rispondono che si sono rivolti a questa società per la sua notorietà e per i rapporti consolidati, perché ha svolto altri lavori per la Regione. Siccome la sua domanda è precisa e merita una risposta precisa e siccome io non ho assolutamente preso parte a questa scelta, sono disposto a tornare la prossima settimana in aula con una risposta precisa. Ho segnato questo punto, cosa dobbiamo fare allora?



SIMONETTI Laura

In aula o una risposta scritta?



LEO Giampiero, Assessore ai beni e sistemi culturali

In aula. Lo scrivo per me, torno in aula con questo dato preciso.



(Interruzione della Consigliera Simonetti)



LEO Giampiero, Assessore ai beni e sistemi culturali

Oltre a questi dettagli ne desidera altri? Così li annoto e provvedo.



(Ulteriore interruzione della Consigliera Simonetti)



LEO Giampiero, Assessore ai beni e sistemi culturali

Questa richiesta l'ho recepita perfettamente, devo darle atto della chiarezza con cui è posta e merita una risposta chiara. Non può essere evanescente, per questo voglio tornare in aula. Desidera un'altra integrazione o questa è sufficiente?



SIMONETTI Laura

E' sufficiente.



LEO Giampiero, Assessore ai beni e sistemi culturali

Va bene.



PRESIDENTE

Pertanto, l'interpellanza n. 1087 vive e dovrà essere completata con la risposta dell'Assessore su quel punto specifico.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze (seguito)


PRESIDENTE

Comunico che verrà fornita risposta scritta da parte degli Assessori competenti anche alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interpellanza n. 1096 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, inerente a "Mancato inserimento Comune di Buttigliera Alta all'interno del bando di concorso per la costruzione della prima casa (DGR n. 275-14098 del 18/11/1996)" interrogazione n. 1110 dei Consiglieri Rosso e Dutto, inerente a "Salvaguardia plessi scolastici dei Comuni montani" interpellanza n. 1169 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, inerente a "Incarico di consulenza esterna sugli atti contabili delle ATC" interrogazione n. 1183 del Consigliere Cavaliere inerente a "Strada interpoderale in località Traversagna in Comune di Montanaro (TO)".


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata) - Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1205 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti inerente a "Interventi bonifica amianto case ATC di Via delle Querce Quartiere Falchera" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 1205 presentata dal Gruppo Rifondazione comunista.
La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

Chiedo al Gruppo di Rifondazione se è possibile rinviare la discussione di questa interpellanza per darmi modo di aggiornare le carte su questo argomento.



PRESIDENTE

Non essendovi obiezioni da parte degli interpellanti, tale interpellanza resta in elenco e viene rinviata.


Argomento: Informazione - Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1206 del Consigliere Cavaliere inerente a "Accesso alla rivista 'Quaderni della Regione Piemonte - collana Agricoltura'"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame dell'interrogazione n. 1206 del Consigliere Cavaliere cui risponde l'Assessore Bodo.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

La collana "Quaderni della Regione Piemonte", editi con varie tematiche (agricoltura, artigianato, montagna) ha sostituito una realtà di riviste edite dagli Assessorati in maniera disomogenea negli anni passati.
Ciò è stato voluto dalla Giunta regionale per dare una immagine unitaria alle pubblicazioni di carattere tecnico, impostando una testata unitaria, che di volta in volta si occupa monograficamente delle tematiche curate dagli Assessorati.
Il Direttore responsabile della testata è il Dirigente del Settore Stampa e relazioni esterne della Giunta regionale.
I "Quaderni della Giunta regionale" si occupano quindi dell'attività svolta dalla Giunta e dagli Assessorati, così come è sempre avvenuto in passato, anche con amministrazioni di diversa impostazione politica.
Il Consiglio regionale dispone di altri mezzi di comunicazione e gli stessi Gruppi consiliari dispongono di fondi disponibili per pubblicare bollettini o veri e propri giornali al fine di fornire informazioni sulle iniziative intraprese nelle varie sedi politiche.
E' poi vero che la rivista "Notizie", citata dal Consigliere Cavaliere pubblica per titoli tutte le proposte di legge, siano esse presentate dalla Giunta o dai Consiglieri, ma debbo sottolineare che sulla medesima rivista i Gruppi, in apposite rubriche, hanno l'opportunità di illustrare eventualmente le singole proposte.
Da parte loro, gli Assessorati possono ampliare la specifica informazione fornita da "Notizie" utilizzando a tale scopo i "Quaderni" che, dice lo stesso titolo, sono espressione istituzionale e responsabilità del governo regionale.
Così è per i fascicoli dedicati ai problemi dell'agricoltura, sui quali è ben chiaro che l'illustrazione dei disegni di legge riguarda provvedimenti in itinere, appena usciti dal tavolo di Giunta e quindi in fase di approdo al Consiglio regionale per il consueto esame preventivo in sede di Commissione.
Non esiste un regolamento di accesso, peraltro non previsto da alcuna norma e quindi tali "quaderni" vengono redatti dagli uffici regionali con la consueta preoccupazione di dare una informazione che non sia propagandistica, ma il più possibile corretta e chiara, pur nella considerazione che si tratta - ripeto - di una espressione del governo regionale.
A tale proposito devo rammentare che nella fattispecie, una sola volta è apparsa la fotografia dell'Assessore all'agricoltura, mentre ricordo per inciso che con Giunte precedenti era consueto vedere l'immagine e la firma dell'Assessore competente sulle prime pagine.
Mi auguro infine che, anche per le considerazioni appena svolte, il mondo agricolo valuti sempre come strumento di servizio la rivista "Quaderni", secondo lo spirito del dettato statutario che ci impone l'obbligo dell'informazione alla comunità su programmi, decisioni, atti di rilevanza regionale.
Ritengo che i disegni di legge rientrino in tali fattispecie ancorch presentati dalla Giunta e con la doverosa considerazione che tale pubblicazione non intende minimamente sminuire il fondamentale e profondo lavoro svolto nelle aule di Palazzo Lascaris.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ringrazio l'Assessore per la risposta, però mi pare che ci siano, se non ho capito male, alcune inesattezze oppure delle facoltà a noi sconosciute, nel senso che non mi risulta ci sia l'accesso ai Gruppi in quel tipo di riviste per illustrare proposte di legge o altre attività istituzionali.



BODO Giovanni, Assessore all'agricoltura

Se le mandi io le faccio pubblicare.



CAVALIERE Pasquale

Va bene; noi adesso sappiamo questo e siccome abbiamo presentato diverse iniziative (proposte di legge) inerenti l'agricoltura e questioni simili, noi accederemo a questo strumento istituzionale della Regione.
Grazie.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze (seguito)


PRESIDENTE

Comunico che verrà fornita risposta scritta da parte degli Assessori competenti anche alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interrogazione n. 1236 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a "Azienda faunistica venatoria presso il Comune di Massello" interpellanza n. 1237 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti inerente a "Variante P.R.G. Comune di La Cassa (TO) all'attenzione della Regione" interpellanza n. 1250 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea inerente a "Variante generale P.G.R. nel Comune di Verolengo e Piani PEC" interrogazione n. 1279 del Consigliere Galli inerente a "Corretta applicazione dell'art. 87 - comma quinto della L.R. 56/77".


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione n. 1288 del Consigliere Cavaliere inerente a "Segnalazione grave compromissione ambientale in località S. Genuario, Comune di Fontaneto Po (VC)" interpellanza n. 1294 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea inerente a "Compromissioni ambientali presso la loc. S. Genuario del Comune di Fontaneto Po (VC)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame congiunto dell'interrogazione n. 1288 del Consigliere Cavaliere e dell'interpellanza n. 1294 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea.
La parola all'Assessore Bodo per la risposta.



BODO Giovanni, Assessore a caccia e pesca

In relazione a quanto forma oggetto dell'interrogazione e dell'interpellanza, questo Assessorato, con nota n. 1848 del 4/7/1997, ha provveduto a richiedere informazioni in merito alla Provincia di Vercelli.
La Provincia di Vercelli, con nota n. 12276 del 10/7/1997, ha trasmesso copia della nota n. 8742 del 16/5/1997 inviata ad Enti ed Istituzioni, ai Capigruppo del Consiglio regionale ed ai componenti della V Commissione con la quale ha formalmente ed ufficialmente espresso quanto realmente avvenuto durante un normale intervento di controllo sulla specie Volpe.
La Provincia di Vercelli ha fatto presente che "...l'intervento sulla specie Volpe, espletato da un Agente del Nucleo di Vigilanza Faunistico Ambientale del Corpo di Polizia di questa Amministrazione attua un'azione di controllo regolarmente autorizzata dalla Provincia di Vercelli, sentito l'Istituto nazionale per la fauna selvatica, ai sensi del Combinato disposto dell'art. 19 della L. 157/92 e dell'art. 29 della L.R. 70/96.
Nell'occasione non risulta essere stata causata alcuna compromissione ambientale, se si esclude il disturbo antropico e dei cani che ha interessato per breve periodo, nella giornata in questione, parte della zona in parola: l'abbattimento di una volpe femmina adulta risulta peraltro essere stato effettuato ben distante dalla zona paludosa.
A parte gli aspetti tecnico-giuridici affrontati dalla nota cui sopra si è riscontrato e che attengono ad attività istituzionali proprie di questo Ente, sembra opportuno soffermarsi sull'immagine che la nota in questione tiene a fornire della Provincia di Vercelli, dipinta alla stregua di insensibile apportatrice di danni e manomissioni ambientali.
Si respinge il forse non voluto paragone ricordando appena che il divieto venatorio nella zona in questione sussiste proprio grazie ad un autarchico intervento della Provincia che ha ravvisato in quel particolare angolo del territorio elementi di peculiarità e di valenza faunistica che altri hanno compreso solo successivamente.
Come pure è il caso di sottolineare che tutte le più importanti zone di divieto presenti sul territorio provinciale, ivi compresi i Parchi e le Riserve naturali regionali oggi esistenti, hanno visto questa Amministrazione prima e solitaria 'attrice' della tutela".
La Provincia di Vercelli, nel dare attuazione all'intervento di controllo della specie Volpe, ha interpretato correttamente il dettato normativo vigente.
Infatti, l'art. 19 della Legge 157/92 e l'art. 29 della L.R. 4/9/1996 n. 7, individuano nella Provincia il soggetto competente a provvedere al controllo della specie di fauna selvatica.
Al riguardo si fa presente che il citato art. 29, al comma 4 stabilisce con ordine prioritario il controllo della fauna praticato mediante l'utilizzo di metodi ecologici e su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica.
Successivamente le Province, solo se risulta inefficace il metodo ecologico e previa verifica dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica possono adottare il piano di abbattimento.
Spetta, pertanto, all'Istituto nazionale per la fauna selvatica segnalare le modalità per il controllo delle diverse specie di fauna selvatica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Presidente, ho sentito l'esposizione della risposta dell'Assessore Bodo all'interpellanza, che, come già avevo rilevato per la precedente interrogazione, avviene in forte ritardo; infatti, anche questa ha più di un anno di vita. Non ho sentito, da parte dell'Assessore, alcuna risposta soprattutto in merito ai fatti che risalgono al 25 aprile, dove ci sarebbe stata la battuta di caccia alla volpe all'interno dell'area in oggetto, con dei cani appositamente introdotti nella zona protetta e con diversi uomini armati, arrivati a bordo di un automezzo della Provincia.
Siccome questo fatto ha dato un'impressione negativa enorme soprattutto alle Associazioni ambientalistiche, che ne hanno rilevato dei contenuti gravi, chiedevamo se si era a conoscenza dei fatti e soprattutto se esiste un altro sistema ambientalmente tollerabile per la cattura delle volpi.
Era questo il senso ambientalista ed anche umano della nostra interrogazione. Non mi pare che l'Assessore abbia risposto esaurientemente a tale quesito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bodo, per una breve replica.



BODO Giovanni, Assessore a caccia e pesca

L'iniziativa è stata assunta dalla Provincia; noi abbiamo chiesto alla Provincia come si sono svolti i fatti, sulla base dell'interrogazione. Ho riferito quello che la Provincia ci ha detto in quanto attrice di questa iniziativa; non posso aggiungere, ampliare o modificare le valutazioni perché sarebbero questioni di valutazione nostra che non si atterrebbero ai fatti.


Argomento:

Risposta scritta a interrogazioni ed interpellanze (seguito)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta da parte degli Assessori competenti anche alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interpellanza n. 1295 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, inerente a "Finanziamenti per l'edilizia residenziale pubblica - DL 67/97" interrogazione n. 1271 del Consigliere Cavaliere, inerente a "Operazione di eradicazione dello scoiattolo grigio dal Parco del Castello di Racconigi" interrogazione n. 1323 del Consigliere Bertoli, inerente a "Parziale crollo Monastero delle Suore Benedettine Santuario Sacro Monte di Belmonte" interpellanza n. 1368 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, inerente a "19 alloggi ex IACP/ATC in frazione Resina - zona industriale - Via Variant Comune di Leinì" interpellanza n. 1369 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, inerente a "Contestazione di 460 assegnatari delle case di edilizia pubblica quartiere Falchera, Comune di Torino, per trasformazione da parte ATC delle pertinenze attualmente in uso a box auto" Interpellanza n. 1345 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a "Il ruolo delle piste agro-silvo-pastorali nella legge regionale n. 45/1989" Interrogazione n. 1370 del Consigliere Rubatto, inerente a "Chiusura presidi scolastici - provvedimenti successivi" Interpellanza n. 1383 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti, inerente a "Lavori di allargamento della mulattiera presso l'Alta Val Vogna in provincia di Vercelli" Interrogazione n. 1391 dei Consiglieri Rosso e Dutto, inerente a "Notizie de 'La Stampa' sulla chiusura del plesso scolastico di Maglione (TO)" Interrogazione n. 1410 del Consigliere Rubatto, inerente a "Chiusura della Scuola Media di Montemagno" interpellanza n. 1471 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, inerente a "Contributo per la Mostra 'Nefertari, luce d'Egitto'" interpellanza n. 1477 dei Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Simonetti inerente a "Costruzione Centrale idroelettrica Pont Ventoux" interrogazione n. 1518 del Consigliere Cavaliere inerente a "Conferenza dei Servizi per la valutazione del progetto finalizzato alla costruzione dell'impianto idroelettrico di Pont Ventoux-Susa (TO)" interrogazione n. 1502 del Consigliere Cavaliere inerente a "Metanodotto Settimo Torinese - Rivoli" interpellanza n. 1511 dei Consiglieri Chiezzi e Papandrea, inerente a "Partecipazione della Regione Piemonte al 32mo Vinitaly di Verona" interrogazione n. 1521 del Consigliere Cavaliere inerente a "Riammissione in ruolo di docente" interrogazione n. 1520 dei Consiglieri Foco, Vindigni e Riba, inerente a "Esuberi negli Enti di Formazione Professionale" interrogazione n. 1544 del Consigliere Cavaliere inerente a "Caso di revoca di assegnazione alloggio ATC".


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza - Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Interpellanza n. 1432 dei Consiglieri Chiezzi e Simonetti, inerente a "Erogazione di contributi ad enti e associazioni per la realizzazione di iniziative teatrali"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 1432.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e dello spettacolo

Con riferimento a quanto richiesto nell'interpellanza sopra richiamata si precisa quanto segue: la legge regionale 30 maggio 1980 n. 68 "Norme per la promozione delle attività del teatro di prosa" prevede all'art. 2, primo comma, lettera C, l'erogazione di contributi "agli Enti e alle Associazioni culturali che operano con continuità nel campo teatrale e con adeguate strutture, secondo principi e criteri di professionalità".
Emerge da tale citazione, a nostro parere, l'intenzione del legislatore di approvare un articolo di legge dedicato al comparto teatrale (unico testo specifico, al momento, nel settore delle attività culturali e di spettacolo), i cui benefici fossero indirizzati solo a quegli organismi che scelgono di operare professionalmente, e quindi in modo esclusivo, nel settore del teatro di prosa. Questa scelta è evidentemente da collegare all'esigenza di delimitare, attraverso il vincolo della professionalità l'ambito di intervento della Regione Piemonte, che è tenuta in tal modo a indirizzare il proprio sostegno nei confronti di quegli organismi che garantiscano da un lato uno standard artistico qualitativamente adeguato e dall'altro un'attività non estemporanea ma duratura nel tempo, sia per quanto concerne l'attività artistica che il proprio assetto organizzativo e amministrativo. Tale scelta trova peraltro un suo riscontro a livello nazionale negli indirizzi contenuti nelle circolari annuali diramate dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo e, a partire dal 1994, dal Dipartimento dello Spettacolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'iter procedurale istituito per l'esame delle richieste di finanziamento presentate ai sensi della legge in oggetto è esplicitato all'interno del Programma di Attività dell'Assessorato alla Cultura Settore Promozione Attività Culturali, così come di seguito riportato.
L'istruttoria delle richieste, che devono essere presentate alla Regione entro il 15 settembre di ogni anno (art. 9, primo comma), si basa su informazioni acquisite con questionari analitici, riportanti i dati, a consuntivo, relativi alla precedente stagione teatrale. A integrazione di tali informazioni vengono inoltre richieste a ogni struttura: la dichiarazione liberatoria rilasciata dall'ENPALS, attestante l'effettivo numero di giornate lavorative prestate nel corso della stagione teatrale considerata l'elenco degli spettacoli presentati nella stagione considerata col numero di spettatori risultante dai border copia del certificato di agibilità rilasciato dall'ENPALS, con i relativi obblighi contributivi a carico dell'impresa teatrale.
La determinazione delle proposte di finanziamento avviene mediante l'individuazione di indicatori di riferimento quali: l'ottenimento di riconoscimenti e di sovvenzioni statali, il numero delle giornate lavorative effettuate, il numero di giornate recitative, il numero di spettatori risultanti dai borderò, la gestione esclusiva di una sede teatrale, la realizzazione o meno di stagioni con spettacoli ospiti, il numero di nuove produzioni allestite.
L'analisi di questi dati non va disgiunta da una valutazione relativa a specifici progetti che caratterizzino in modo particolare e significativo l'attività di singole strutture, nonché da una conoscenza diretta del trend operativo e degli spettacoli realizzati nel corso delle loro stagioni teatrali.
Per esempio, l'ultima grande performance di Assemblea Teatro, di Renzo Sicco, con lo spettacolo "Fuochi" sulla tolleranza religiosa, presentato in tutta Europa, la cui conferenza stampa è avvenuta poco tempo fa.
Vengono quindi individuate delle fasce contributive omogenee per quanto attiene ai requisiti (svolgimento di un programma coordinato di produzione e ospitalità, disponibilità di una sede teatrale, ottenimento di sovvenzioni statali, numero di giornate lavorative, numero di presenze paganti) e, al loro interno, vengono determinate le varie ipotesi di finanziamento.
La collega Simonetti chiede perché queste compagnie professionali esistano soprattutto nella Provincia di Torino, ma la risposta sta nella legge stessa, così come si evincerà.
Da questo quadro riassuntivo dell'attività istruttoria espletata dai competenti uffici regionali e secondo i criteri generali di assegnazione dei contributi, risulta evidente che il fattore professionalità riveste un ruolo decisivo e discriminante, in quanto essa deve essere dimostrata non solo dal curriculum artistico della Compagnia teatrale, ma anche attraverso la presentazione delle copie dei borderò, che comprovano il volume delle rappresentazioni e del pubblico che vi ha assistito e attraverso il certificato di agibilità e dell'attestazione liberatoria rilasciata dall'ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo), sull'adempimento degli obblighi assicurativi di legge per i lavoratori occupati nell'attività di spettacolo realizzata nel corso della stagione teatrale considerata.
Questo grande rigore è stato finora molto apprezzato dalle compagnie che infatti non hanno mai contestato il meccanismo delle erogazioni. Mentre il Comune non utilizza questo criterio oggettivo, la Regione lo considera l'unico metro di valutazione adeguato, perché non dipende dalla sensibilità di questo o di quell'Assessore.
Nell'escludere quindi qualsiasi, peraltro ingiustificata e incomprensibile, intenzione di privilegiare gli interventi sull'area torinese nel piano di ripartizione dei contributi assegnati ai sensi della L.R. 68/80 (che sono effettivamente il 90%, ma solo perché storicamente le compagnie professionali si sono basate qui; se si fossero basate tutte ad Alessandria o ad Asti, sarebbe il contrario. Non possiamo applicare un criterio territoriale, perché la legge è rigidissima; possiamo sollecitare la nascita di nuove compagnie, e questo probabilmente è quanto lei giustamente sollecita, di altre realtà anche nelle altre Province, ma non possiamo dare soldi a chi non abbia i requisiti, perché si violerebbe la legge). Si ritiene piuttosto che l'effettiva concentrazione degli interventi non tanto sull'intera provincia quanto piuttosto sulla città di Torino rispecchi, in linea di massima, l'effettiva realtà esistente oggi nella nostra Regione. E' evidente che l'area metropolitana torinese offre anche nel comparto teatrale, opportunità occupazionali molto più ampie e articolate che non il restante territorio regionale, sia dal punto di vista dell'attività artistica in senso stretto (possibilità di rappresentare una propria produzione, di organizzare un'articolata stagione teatrale, ecc.) che per quanto concerne la realizzazione di attività cosiddette "collaterali", ma che spesso si dimostrano essenziali dal punto di vista economico, quali per esempio laboratori nelle scuole e corsi per la cittadinanza.
Teniamo comunque a sottolineare che nel corso delle ultime stagioni si è evidenziato un incremento delle Compagnie teatrali non torinesi ammesse ai contributi regionali, che sono passate dalle tre della stagione 1995/96 alle sei della stagione 1996/97 fino alle sette della stagione in corso...



SIMONETTI Laura

Per rispetto dell'aula e dell'Assessore, non siamo nelle condizioni di seguire analiticamente tutto quanto detto. Faccio alcune osservazioni...



PRESIDENTE

Lasciamo terminare l'Assessore.



SIMONETTI Laura

Io lascio terminare l'Assessore, ma vorrei che l'Assessore fornisse la relazione scritta per poter approfondire e leggere dignitosamente tutto quanto illustrato. Ci riserveremo di fare delle valutazioni politiche.



PRESIDENTE

Allora sarebbe meglio che l'Assessore fornisse il materiale scritto senza proseguire a leggere; manteniamo viva l'interpellanza e la discutiamo, se l'Assessore è d'accordo.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e dello spettacolo

Questa interpellanza è comunque stata preziosa perché ha consentito di monitorare la legge, però, ripeto, io speravo che questa volta lei fosse soddisfatta della risposta, perché i criteri di legge voluti dalla Commissione sono stati totalmente rispettati; tolgono discrezionalità e danno contributi a chi crea occupazione, perché bisogna assumere persone.
Noi siamo riusciti a far aumentare fuori dalla Provincia di Torino il numero delle Compagnie, per cui è diminuita la concentrazione torinese però storicamente nel '75, fin da prima che lei nascesse, dai tempi di Alfieri e dell'animazione teatrale, operavano le Compagnie Assemblea Teatro e Teatro dell'Angolo, che nacquero sul territorio torinese. Quindi hanno un portato storico.
Vorrei che lei esaminasse nel dettaglio tutti i dati, perché è una risposta molto dettagliata su una materia che, a differenza della precedente, conosco bene, perché è materia legislativa, non di gestione amministrativa tecnica, perché normalmente non è l'Assessore - e credo non debba essere l'Assessore - a scegliere a chi dare un lavoro o meno (sarebbe grave), ma la legislazione. Quindi è una materia che conosco bene, ne abbiamo discusso diverse volte anche con il coordinamento delle Compagnie teatrali. Proprio oggi ho tenuto al CISPDEL un incontro con gli Assessori alla cultura di tutto il Piemonte, che hanno chiesto che la Regione Piemonte coordini il loro lavoro. Cercheremo di far nascere altre realtà il più possibile decentrate, però tutti gli Assessori alla cultura hanno riconosciuto il dato storico per cui oggi le cose stanno così. Noi stiamo lavorando, come è stato per la Biennale dei giovani artisti e, lo ripeto oggi, grazie a un'indicazione della Commissione, per regionalizzare il più possibile tutto, però c'è un dato storico che rimane e che una legge rigorosa ci impone di rispettare.



PRESIDENTE

L'interpellanza n. 1432 vive con le modalità della risposta scritta, la Consigliera Simonetti valuterà se è sufficiente questa risposta o dovrà reinterpellare.


Argomento: Opere pubbliche - Tutela dagli inquinamenti idrici

Interrogazione n. 1492 del Consigliere Cavaliere inerente a "Impianto depurazione a Cesana Torinese"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1492 presentata dal Consigliere Cavaliere.
Risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla pianificazione e gestione delle risorse idriche

Do una riposta che porta come data di redazione il 9 dicembre 1997.
L'interrogazione è riferita all'impianto di depurazione delle acque reflue di Sestrière. In particolare l'interrogante vuole sapere quali motivazioni hanno reso necessario un nuovo impianto anziché una rimodulazione di quello già esistente nella frazione Mollieres del Consorzio per le acque reflue dell'alta Val Susa ed inoltre quale la conformità urbanistica, vincolistica e di tutela ambientale del nuovo impianto in località Rocciaglie Basse.
E' opportuno premettere che con Decreto Legge 21/04/1995 n. 118 convertito nella legge 21/06/1995 n. 235 recante 'Interventi urgenti per lo svolgimento dei Campionati Mondiali di sci alpino e dei Giochi del Mediterraneo di Bari' sono stati disciplinati all'articolo 7, tra l'altro i campi e le modalità di esecuzione degli interventi degli enti pubblici collegati alle manifestazioni.
Sul B.U.R. n. 45 dell'8/11/1995 è stato pubblicato il programma degli interventi previsto dal sopracitato art. 7 della legge n. 235/95 nel quale sono compresi numerosi interventi da attuare da parte del Comune di Sestrière tra i quali la costruzione del depuratore delle acque reflue di Sestrière capoluogo sul versante del fiume Dora Riparia (pag. 41 - scheda n. 24.6 - intervento n. 6 - del programma degli interventi).
L'intervento è meglio dettagliato alla pag. n. 26 - scheda n. 19 dello stesso programma.
L'intervento è finanziato per L. 4.500.000.000 con contributo della Regione Piemonte di cui alla delibera della Giunta regionale n. 317-5095 del 29/12/1995 e per L. 2.000.000.000 con fondi comunali del Comune di Sestrière previsti nel bilancio preventivo 1996.
Sulla base delle previsioni suesposte il Comune di Sestrière aveva conferito con delibera di Giunta comunale n. 54 del 22/03/1996, incarico per la redazione del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo del depuratore.
I progettisti hanno quindi provveduto ad identificare un primo sito per ospitare il depuratore nel territorio del Comune di Sestrière ed a predisporre il progetto preliminare che fu poi approvato dal Comune per un importo complessivo di spesa di L. 5.500.000.000.
L'ubicazione dell'impianto era stato previsto a valle della S.S. 23 a ridosso di un modesto ripiano morfologico. Preventivamente era stata eseguita sul sito un'indagine geotecnica con predisposizione di inclinometri. A seguito delle misure sulle verticali inclinometriche fu verificato che il sito individuato era soggetto a movimenti di versante, e venne immediatamente consigliato all'Amministrazione comunale di ricercare un sito più idoneo. A seguito di alcuni sopralluoghi venne indicato un sito alternativo appena a valle del previsto, consigliando i tecnici professionisti ad effettuare accurati accertamenti geologici.
Anche la nuova soluzione venne scartata dai professionisti progettisti in quanto anch'essa ricadeva all'interno di un'ampia e complessa deformazione gravitativa con presenza a monte di zone di frattura ben marcate sul terreno.
Alla luce dell'impossibilità di collocare sul territorio comunale del Comune di Sestrière il depuratore delle acque reflue (per la parte dell'abitato di Sestrière gravante sul versante della Dora Riparia), è stato indetto un incontro presso l'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte in data 13 giugno 1996 tra il Comune di Sestrière e i limitrofi Comuni di Sauze di Cesana e di Cesana Torinese, al fine di verificare la possibilità di collocare il depuratore in uno dei due Comuni, servendo contemporaneamente, e per quanto possibile, porzioni del territorio dei due Comuni sfornite di impianti di depurazione (una tale indicazione era già stata delineata nel progetto di cui all'art. 7 della legge n. 235/95 pubblicato sul BUR n. 45 dell'8/11/1995, pag. 26 - scheda n. 19).
Nel corso dell'incontro è emersa quale soluzione tecnica più opportuna ed appropriata, che ha riscontrato il comune accordo dei partecipanti, la realizzazione del depuratore a valle dell'abitato della frazione Bousson di Cesana (in luogo della seconda soluzione ipotizzabile che prevedeva la realizzazione del depuratore sul Comune di Sauze di Cesana, a valle della frazione Rollieres) e la realizzazione del collettore fognario per la raccolta delle acque reflue di Sestrière (versante Dora Riparia), di Sauze di Cesana (capoluogo e frazione Rollieres) e di Cesana Torinese (frazione Bousson), con spesa complessiva di L. 7.500.000.000.
Tale ultima soluzione, in località Rocciaglie a valle di Bousson consente fra l'altro la raccolta e la depurazione delle acque dell'intera vallata da Sestrière a Cesana.
L'interrogazione parla di un esistente "impianto del Consorzio per le acque reflue dell'Alta Val Susa, precisamente nella frazione Mollieres, di cui si riproponeva una rimodulazione al posto di costruirne uno nuovo".
Trattasi di impianto non consortile, ma a servizio del concentrico di Cesana, per raggiungere il quale si sarebbe dovuto attraversare tutto l'abitato di Cesana, con difficoltà suppletive decisamente incompatibili in termini tecnici ed economici.
Nel corso di un successivo incontro presso il Comune di Sestrière è stato determinato, di comune accordo, di addivenire alla realizzazione dell'opera mediante un accordo di programma ai sensi dell'art. 27 della Legge 142/90 tra i Comuni di Cesana Torinese, Sauze di Cesana e Sestrière da sottoporre, in via preventiva, all'esame dei Consigli comunali dei Comuni interessati, chiamati ad esprimersi con un atto di indirizzo in merito.
Con deliberazione di C.C. di Cesana n. 39 del 28/6/96, come stabilito di comune accordo con i Sindaci dei Comuni di Sestrière e Sauze di Cesana è stato adottato un atto di indirizzo in merito alla questione, prima di provvedere alla definitiva stesura e alla stipula dell'Accordo di programma.
Il progetto definitivo è stato approvato dopo ampia disamina e momenti di discussione anche pubblica, con successive deliberazioni n. 286 dell'11/10/06, n. 136 del 5/10/96, n. 95 del 7/10/96, rispettivamente dei Comuni di Sestrière, Cesana, Sauze di Cesana, che si sono impegnati al cofinanziamento dell'opera con lire 150 milioni il Comune di Cesana, 350 milioni il Comune di Sauze di Cesana e 2 miliardi il Comune di Sestrière.
A seguito di parere favorevole espresso dalla Conferenza dei Servizi con nota pervenuta il 26/9/96, il progetto è stato definitivamente approvato con DPGR n. 4201 del 30/10/96.
Le opere di canalizzazione sono già state ultimate e risultano in avanzata fase di realizzazione le opere relative all'impianto di depurazione.
L'entrata in funzione di dette infrastrutture contribuirà a risolvere gravissimi problemi ambientali per i quali alcuni amministratori locali hanno già subito procedimenti penali conclusi con l'oblazione, ai sensi della Legge 172/95.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, abbiamo sospeso la discussione sull'assestamento poiché sono intervenuti contatti relativamente alle proposte emendative della minoranza. Adesso, cos'è in corso? E' in corso lo stesso processo con la maggioranza?



PRESIDENTE

Per quanto è stata data informazione alla Presidenza, terminato pressoché il giro di confronti con i Gruppi della minoranza presenti in aula, l'Assessore intende incontrare i Capigruppo della maggioranza.
Nel frattempo, stiamo proseguendo l'esame di interpellanze e interrogazioni.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione n. 1545 del Consigliere Cavaliere inerente a "Procedure seguite nell'approvazione del progetto di revisione del Piano regolatore generale del Comune di Leinì"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1545 del Consigliere Cavaliere.
La parola all'Assessore Botta per la risposta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente. La risposta che darò è datata per quanto legger per quanto posso ricordare a memoria, l'aggiorno in tempo reale perché il Piano regolatore di Leinì è stato recentemente esaminato nella Commissione tecnico-urbanistica nella seduta della scorsa settimana, con la procedura dell'articolo 13 della legge 56, l'inserimento di tutta una serie di osservazioni, soprattutto di carattere idrogeologico; parto, quindi, dalla conclusione.
Nello specifico, posso precisare che, per quanto riguarda il Settore Studi e Vigilanza Urbanistica cui il Consigliere Cavaliere si è rivolto, si rende noto che i responsabili del Servizio dichiarano non sussiste alcuna loro competenza, atteso che detta interrogazione riguarda la procedura di adozione della revisione del Piano regolatore.
In riferimento ai dubbi sollevati in merito alle procedure seguite nell'approvazione del progetto di revisione del Piano Regolatore Generale del Comune di Leinì, il responsabile del Servizio Predisposizione Provvedimenti Urbanistici e Servizio Verifica, in data 20/11/1997, con nota protocollata n. 819/632 PPU, ha comunicato che la pratica in oggetto indicata è pervenuta al protocollo generale in data 5 agosto 1997 e registrata al n. 7422, nella stessa giornata è entrata al Servizio Verifica.
Successivamente, in data 24/9/1997 è stata conclusa la verifica amministrativa e tecnica degli atti, sulla base della collaborazione del competente Servizio Territoriale di Torino.
Inoltre, in data 25/9/1997 è stata trasmessa al Comune, con nota n.
7422 del Dirigente del Settore, la relazione di verifica richiamata al punto precedente.
Per quanto attiene ai contenuti della richiesta di questo Servizio, in data 24/9/1997 e prot. n. 7422, si ritiene opportuno evidenziare che sono state rilevate, tra l'altro, alcune carenze riguardanti la relazione geologico-tecnica relativa alle aree interessate da nuovi insediamenti o da opere pubbliche di particolare importanza.
Tale elaborato tecnico mancante (sto leggendo, ma la risposta è datata) deve essere adottato e pubblicato a norma dell'VIII comma dell'articolo 15 della Legge Regionale n. 56, se non modifica le prescrizioni del Piano regolatore comunale, ovvero a norma del VI comma e seguenti del citato articolo 15, qualora comporti modificazioni delle prescrizioni del Piano regolatore e dovrà essere inviato e corredato degli atti amministrativi precisati nella scheda B e possedere i requisiti formali precisati nella scheda C della sezione I della citata Circolare n. 16/URE (L.R. 5/12/1977 n. 56 e successive modifiche e integrazioni, "Le procedure, gli atti amministrativi e gli elaborati tecnici richiesti per l'approvazione degli Strumenti Urbanistici)".
Inoltre, con riferimento agli eventi calamitosi avvenuti nella prima decade del novembre 1994, si è richiamata la necessità che, essendo il Comune inserito nell'elenco di cui ai Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, 26/11/94 e 29/11/94, al fine di consentire la conclusione dell'iter regionale di approvazione della pratica, il Comune provvede a dotarsi di uno specifico parere (sul progetto definitivo, motivo di esame regionale), del Settore Regionale Prevenzione Rischio Geologico Meteorologico e Sismico che, sulla base dell'indagine idrogeologica prodotta dal Comune ed eventualmente integrata dalle specifiche richieste del Settore medesimo, dovrà sancire la congruità delle previsioni avanzate nello strumento urbanistico in esame con le situazioni a rischio.
In particolare, per le considerazioni espresse nell'interrogazione relativamente alla mancata controdeduzione del Comune alle osservazioni formulate dal Settore Geologico della Regione sul Progetto Preliminare, si sottolineano i contenuti della Relazione di Verifica che, alla luce dei contenuti della DGR n. 58-41755 del 19/12/94, richiamano l'inderogabile necessità che il Comune di Leinì si doti del predetto parere sul Progetto Definitivo attuando, se del caso, i richiesti adeguamenti.
In conclusione, si conferma che le carenze evidenziate nella citata relazione, ed in particolare quelle dinanzi riportate, oltre a non consentire allora l'approvazione della pratica nei termini proposti, non permettevano la decorrenza del termine di cui al X comma dell'articolo 15 della L. R. 56/77 s.m.i., nonché la conseguente applicazione della norma di cui all'articolo 85, V comma, della Legge Urbanistica Regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Compatibilmente con la capacità di seguire tutti i riferimenti strettamente tecnici, voglio segnalare all'Assessore la preoccupazione per la procedura dell'art. 13 della legge 56 in ordine all'esame del Piano regolatore da parte della CTU di Leinì. Per come conosco in particolare i problemi idrogeologici in aree a rischio, dove è prevista una consistente edificazione, le prescrizioni mi paiono molto deboli ed incomprensibili.
Le segnalo questo: so che il Piano regolatore di Leinì, come tutte le questioni che riguardano quel Comune, è molto seguito dalla maggioranza anche se adesso l'interesse si sposta alle fiere; comunque, il problema del Piano regolatore, nato male tanti anni fa, rischia di finire ancora peggio.
Segnalo, dunque, nella maniera più ufficiale possibile, la presenza di grossi problemi idrogeologici in fasce di espansione dove il Piano regolatore prevede una grossa espansione edilizia e chiedo all'Assessore di fare ulteriori verifiche, per quanto è possibile.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1553 dei Consiglieri Vindigni, Riba, Miglietti, Foco e Marengo, inerente a "Patti territoriali e contratti d'area"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1553 del Consigliere Vindigni e altri.
Risponde l'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Si tratta di un'interrogazione del novembre 1997. Mi sembra superata perché riguardava il gruppo di lavoro composto da dirigenti regionali circa i Patti territoriali. Posso consegnare la risposta scritta, però se volete posso leggerla.



PRESIDENTE

Consigliere Vindigni, potremmo usare la modalità già usata in altri casi. L'Assessore consegna la risposta scritta, ma, se sulla base di tale risposta, sono necessari degli aggiornamenti, lei potrà riproporre l'interrogazione disponendo però dei dati aggiornati.
La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

L'interrogazione è del novembre 1997, quindi è trascorso quasi un anno.
La risposta è stata redatta nella stessa data o è più recente e quindi tiene conto dell'evoluzione che si è verificata nel settore? Nel primo caso, mi accontento della risposta scritta; nel secondo caso, mi piacerebbe discutere le novità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore al lavoro

La risposta è stata redatta il 23/11/1997, quindi non è aggiornata.
Consegnerei la risposta scritta; dopodiché, in base alle vostre osservazioni, potremo aggiornarla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Mi accontento della risposta scritta, riservandomi di presentare un aggiornamento. Però credo che varrebbe la pena ripensare l'organizzazione dei lavori, perché mi pare poco produttivo ottenere risposte alle interrogazioni dopo quasi un anno dalla loro presentazione. Pensare di destinare all'esame delle interrogazioni spazi residuali, quando non si sa come impiegare i tempi dei lavori del Consiglio, è anche un po' offensivo nei confronti del Consiglio stesso.
Pertanto, questa questione in qualche modo va definita nella Conferenza dei Capigruppo oppure nell'Ufficio di Presidenza, in quanto non è accettabile che le interrogazioni vengano discusse un anno dopo la loro presentazione, a meno che non si debba ricorrere a situazioni che impongano la discussione delle interrogazioni sulla base di un rapporto di tipo conflittuale che si apre non so con chi. Certamente, questi artifici sono poco utili al Consiglio e a ciascuno di noi.



PRESIDENTE

Va bene.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze (seguito)


PRESIDENTE

Comunico che verrà fornita risposta scritta da parte degli Assessori competenti anche alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interrogazione n. 1576 del Consigliere Galli inerente a "Lavori edilizia ex Casa Fassi di Nebbiuno e normativa vigente PRGC comunale" interpellanza n. 1684 dei Consiglieri Chiezzi, Moro e Papandrea, inerente a "Costruzione di una pista di prova per autoveicoli nel Comune di Tortona" interrogazione n. 1643 del Consigliere Cavaliere inerente a "Progetto per la costruzione di piste di prova e laboratori per l'omologazione di autoveicoli nel Comune di Tortona".


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 1744 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti inerente a "Preoccupante diffusione del fenomeno del lavoro nero ad Alessandria"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 1744 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti.
Risponde l'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore al lavoro

L'interpellanza in oggetto "Preoccupante diffusione del fenomeno del lavoro nero ad Alessandria" ci impone una risposta articolata.
In primis vediamo di ripercorrere gli antefatti e i presupposti dell'interpellanza stessa. Oggetto di quest'ultima, l'applicazione della legge n. 413/91 e della relativa circolare ministeriale del 21/3/1992. I testi dei provvedimenti sostengono che, se un lavoratore denuncia il proprio datore per periodi e retribuzioni non regolarizzati, l'Ispettorato del Lavoro è tenuto a comunicare al comando della locale Guardia di Finanza le ipotesi di violazioni tributarie collegate a quelle contributive.
Traducendo, il lavoratore potrà essere chiamato a pagare l'IRPEF sui soldi che ha ricevuto al nero e ha le stesse responsabilità del datore che non ha effettuato le ritenute fiscali alla fonte. Ma non basta: in quanto colpevole, sarà tenuto a versare al fisco gli interessi di mora e le relative sanzioni, anche se la vertenza è ancora in corso, oppure si è conclusa negativamente.
Se la misura legislativa andava nella direzione di un tentativo di far emergere il sommerso, secondo il sindacato (sin dall'aprile 1994 la Camera del Lavoro di Alessandria ha sollevato seri dubbi sull'attuazione della legge; il dibattito è poi continuato con un Convegno in Alessandria nel marzo 1996 cui è seguita un'interrogazione parlamentare dell'on. Renzo Penna nell'ottobre dello stesso anno e un'indagine della rivista "Rassegna sindacale" nel gennaio 1998) l'obiettivo non è stato per nulla centrato.
Anzi, secondo stime dell'Ufficio Vertenze della CGIL se fino al 1990 le denunce dei lavoratori erano numerose, in seguito all'applicazione della legge n. 413/91, fenomeno peraltro che ha interessato prevalentemente il nord, fatto uguale a 100 il 1990, negli anni seguenti il tasso di denuncia è di 10/15 a significare una decisa rinuncia del lavoratore a ricorrere pena il licenziamento.
Di qui sostanzialmente ci pare si debba partire: innanzitutto richiedere con forza una correzione legislativa della legge n. 413/91. Del resto, esiste già una base di partenza, un suggerimento utile, nell'art.
23, 3 quater, del cosiddetto Pacchetto Treu che detta disposizioni in materia di contratti di riallineamento contributivo. Secondo questa norma peraltro valida solo per il sud, le imprese operanti nel Mezzogiorno possono mettersi in regola, rispetto alle ritenute d'acconto non operate e non versate sui compensi corrisposti a titolo di lavoro dipendente, senza venir onerate di soprattasse, pene pecuniarie e interessi.
L'esborso (l'ammontare cioè di quella che avrebbe dovuto essere la ritenuta fiscale) è a totale carico dell'impresa, che non può esercitare il diritto di rivalsa sui lavoratori che hanno percepito il compenso in nero.
La Regione, è evidente, segue con preoccupazione tutto quanto va sotto il nome di lavoro nero. Il fenomeno, diffuso, secondo stime, dal momento che dati di rilevazione non ce ne sono, in gran parte nell'edilizia, nel terziario (studi professionali, commercio), sembra oggi interessare anche figure impiegatizie al alto contenuto professionale (laureati).
Un'efficace lotta al lavoro nero oggi è molto problematica; gli stessi strumenti di vigilanza e di controllo, gli Ispettorati del Lavoro, sono in fase di riorganizzazione e potenziamento.
Gli attuali indicatori di analisi economica a disposizione della Regione (l'ORML), servono a monitorare le principali variabili del mercato del lavoro attraverso una sistematizzazione e una conseguente lettura di dati di fonte diversa (ISTAT, INPS, Collocamento, Camere di Commercio banche dati, ecc.), campionaria o amministrativa, ma comunque "ufficiale".
Un approfondimento ed un monitoraggio ad hoc per il discorso del lavoro nero non riguarda quindi dati ufficiali (le stime parlano per l'Italia di 3 4 milioni di posizioni non registrate), ed è spesso il frutto di approfondimento di "casi" limitati rispetto al contesto generale.
Anche per questi motivi, è allo studio, da parte della Commissione parlamentare preposta (Presidente Innocenti), un'indagine conoscitiva sul lavoro nero di cui presto, speriamo, potremo misurare i primi risultati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Ringrazio l'Assessore per la risposta data della quale chiediamo di avere copia scritta.
Questo dato allarmante, che era stato fornito dalla Camera del Lavoro di Alessandria, riguarda un fenomeno che è molto grave, ma noi volevamo sentire da parte dell'Assessore qualcosa di più, in relazione soprattutto a cosa fa la Regione: se la Regione ha avviato un monitoraggio, per quanto di sua competenza, per verificare ed eventualmente approfondire i risultati che erano emersi da questo studio.
In secondo luogo, quali strumenti - questo non l'ho sentito nella risposta - si intende adottare per avviare, su tutto il territorio regionale, procedure volte al reperimento di una mappa dati in grado di fornire un quadro di insieme sulla diffusione del fenomeno. Infatti, come giustamente ha rilevato l'Assessore, il fenomeno non è solo su scala regionale, ma nazionale.
Attraverso l'interrogazione noi volevamo conoscere innanzitutto se l'Assessore era a conoscenza dei dati emersi da questo studio, e nella risposta l'Assessore ha detto che ne è ampiamente al corrente, però meno per quanto riguarda le procedure che la Regione deve adottare, per le sue competenze, in materia - ripeto - del reperimento di una mappa dati e se la Regione non ritenga opportuno, anche nelle competenti sedi di rapporti con le autorità dello Stato, attivarsi affinché si giunga ad una revisione legislativa che sappia differenziare il grado di responsabilità giuridica e patrimoniale del datore di lavoro che si affida alla manodopera abusiva.
Questo è un tema molto importante su cui avrei desiderato avere risposta; così come su quali sono le linee-guida che la Regione Piemonte intende adottare per combattere questo fenomeno che è molto grave, come lo stesso Assessore ha rilevato. Era questo il senso che noi avremmo voluto più chiaro e pressante nella risposta fornita dall'Assessore.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni e interpellanze (seguito)


PRESIDENTE

Comunico che verrà fornita risposta scritta da parte degli Assessori competenti anche alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interrogazione n. 1609 del Consigliere Cavaliere inerente a "Presunte irregolarità urbanistiche nel Comune di Crescentino (VC)" interrogazione n. 1621 del Consigliere Cavaliere inerente a "Elettrodotto della Valle Talloria nei Comuni di Diano e Sinio (CN)" interrogazione n. 1651 del Consigliere Cavaliere inerente a "Incendio deposito di materie plastiche a Vezza d'Alba" interrogazione n. 1691 del Consigliere Cavaliere inerente a "Chiarimenti al PRGC del Comune di Ala di Stura" interrogazione n. 1715 del Consigliere Cavaliere inerente a "Domanda di concessione di derivazione dal fiume Tanaro in territorio del Comune di Garessio" interrogazione n. 1725 del Consigliere Cavaliere inerente a "Variante al PRGC del Comune di Rivarossa (TO)" interrogazione n. 1758 del Consigliere Cavaliere inerente a "Interventi sulle strade alpestri e fiumi della Valle Ossola" interrogazione n. 1760 dei Consiglieri Rosso, Farassino, Dutto e Bellingeri, inerente a "Opere di bonifica montana nel territorio del Comune di Pezzolo Valle Uzzone (CN)" interrogazione n. 1767 del Consigliere Cavaliere inerente a "Situazione di inquinamento acustico nel Comune di Lombardore (TO)" interrogazione n. 1769 dei Consiglieri Riba, Bortolin, Manica, Bellion e Bertoli, inerente a "Iniziative per la tutela dei prodotti di riso e territori interessati alle coltivazioni del riso in Piemonte" interrogazione n. 1777 del Consigliere Bellion inerente a "Possibile chiusura del Consorzio forestale Alta Valle di Susa" interrogazione n. 1784 del Consigliere Cavaliere inerente a "Adozione del PRGC del Comune di Arona".


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interrogazione n. 1789 dei Consiglieri Montabone, Suino, Cavaliere e Saitta, inerente a "Legge regionale 22/12/1995, n. 93 'Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie'"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 1789 presentata dai Consiglieri Montabone, Suino, Cavaliere e Saitta.
Risponde l'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore allo sport e tempo libero

1. Premesse.
Con la legge regionale 22/12/1995, n. 93 recante: 'Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie', la Regione ha inteso intervenire in detto settore attraverso tre diversi percorsi istituzionali.
Il primo è quello dedicato alla tematica impiantistica (Tit. II della L.R.
93/95) attraverso il meccanismo consolidato della convenzione con l'Istituto per il Credito Sportivo ed il CONI, rinnovata nel novembre 1997 per un ammontare di investimenti pari a 100 miliardi di lire.
Il secondo percorso (Tit. III della L.R. 93/95) è riferito alle attività sportive e fisico-motorie.
Il terzo filone d'azione è quello che concerne le misure di tipo regolamentativo e di supporto.
A fronte di quanto sopra, va opportunamente ricordato che la già citata legge regionale n. 93/95 ha introdotto lo strumento del "programma pluriennale" onde consentire una gestione flessibile delle procedure atte a raggiungere gli obiettivi e le finalità del dettato normativo.
2. Il programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie.
La citata L.R. 93/95 prevede che la Regione (da sola o d'intesa con altri organismi ed enti) possa intervenire nello specifico dei diversi ambiti d'intervento con l'intento di favorire (tra gli altri): la diffusione della pratica sportiva e delle attività fisico-motorie ricreative rivolte alla generalità dei cittadini l'accesso dei soggetti svantaggiati alle attività sportive fisico-motorie ricreative lo sviluppo dell'organizzazione sportiva e dell'associazionismo sportivo di base l'interazione tra attività sportive e attività turistiche e culturali l'incremento della presenza femminile nell'attività sportiva, sostenendo specifiche iniziative allo scopo una mirata attenzione e il conseguente sostegno a tutte le attività sportive che privilegiano la formazione dei bambini in età scolare e l'attività sportiva degli adolescenti e della terza età Rispetto alla precedente normativa si può positivamente constatare che il rapporto tra istituzione regionale e mondo sportivo ha assunto un carattere più concreto e propositivo, in quanto il Programma ha previsto che l'eventuale intervento contributivo regionale dovesse essere rapportato alla redazione di apposito "progetto" di attività.
Il "progetto" assume dunque, le caratteristiche proprie di un intervento mirato sul territorio a favore di ben identificate tipologie di utenza e si qualifica per le caratteristiche proprie, che consentono l'attuazione delle finalità previste dalla legge regionale.
Sarebbe estremamente positivo, in questo senso, poter avere l'occasione per un incontro di studio e di verifica con il mondo sportivo piemontese, circa le risultanze di questo primo biennio "sperimentale" di attuazione della legge e del relativo programma.
Lo sviluppo della pratica sportiva e la sua diffusione, passano inevitabilmente attraverso la rete degli operatori e delle strutture di promozione locale e territoriale.
Vi è dunque necessità che siano avanzate istanze di natura formativa, anche attraverso le opportunità che la stessa legge regionale offre.
Resta il fatto che molte delle proposte avanzate e che hanno trovato esito nell'ambito del Programma, comprendono necessariamente anche aspetti di questa natura, integrati nell'espressione pratica del progetto, quali ad esempio i giovani in difficoltà, i disabili, i non più giovani, a cui comunque occorre dare risposte, proporre iniziative, renderli partecipi della vita comunitaria.
Nel corso dell'esercizio 1996, a fronte di una disponibilità di bilancio pari a L. 700.000.000.=, sono stati assegnati contributi come indicato nelle accluse tabelle, considerando che è stata prevista una quota di riserva a favore degli Enti di promozione sportiva, pari al 40% dello stanziamento (L. 280.000.000) Per l'anno 1997, essendo tra altro mutato l'iter procedurale relativo alla concessione dei finanziamenti, è stata predisposta la deliberazione di accantonamento dello stanziamento di L. 1.500.000.000.= e sulla base dei criteri assunti per la definizione delle istanze con deliberazione della Giunta regionale n. 70 - 22779 del 20 ottobre 1997 sono state predisposte le conseguenti determinazioni che hanno prodotto le risultanze indicate nelle tabelle allegate in coda alla presente relazione.
Si ritiene comunque opportuno fornire alcune indicazioni rispetto alla finalizzazione dei contributi, tenendo conto degli obiettivi previsti dal programma: realizzazione di studi, ricerche, convegni e seminari in materia di sport nel 1996 sono stati presentati n. 5 progetti.
nel 1997 sono stati presentati n. 1 progetto.
realizzazione di pubblicazioni promozionali e divulgative nel 1996 sono stati presentati n. 1 progetto nel 1997 sono stati presentati n. 2 progetti realizzazione di campagne di sensibilizzazione, educazione, informazione per la diffusione ed il corretto esercizio delle attività fisico-motorie nel 1996 sono stati presentati n. 14 progetti nel 1997 sono stati presentati n. 11 progetti realizzazione di campagne di sperimentazione nel campo della promozione sportiva e fisico-motoria, nonché di azioni per la diffusione della pratica sportiva tra i giovani in età scolare nel 1996 sono stati presentati n. 17 progetti nel 1997 sono stati presentati n. 24 progetti realizzazione di manifestazioni sportive a carattere promozionale con particolare riferimento alle finalità previste dall'art. 1 comma 2 lett.
b), i), l) della L.R. 93/95 nel 1996 sono stati presentati n. 15 progetti nel 1997 sono stati presentati n. 24 progetti.
Cronologia degli adempimenti relativi all'attuazione della L.R. 22 dicembre 1995, n. 93 - "Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico motorie" - Promozione delle attività sportive e fisico-motorie Con deliberazione n. 240 - CR 2851 del 30 maggio 1996 il Consiglio regionale ha approvato il Programma Pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie.
Con D.G.R. n. 425 - 14911 del 29 novembre 1996 è stata disposta l'assegnazione di contributi a favore dei soggetti di cui all'art. 2, della L.R. 93/95 per iniziative promozionali delle attività sportive e fisico motorie - Spesa di L. 700.000.000 sul cap. 12590 del bilancio 1996 (vedi tabella allegata).
Con D.G.R. n. 22 - 19437 del 26 maggio 1997, è stato approvato l'avviso per la presentazione delle proposte progettuali relative al Programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie 1996/98, Tit. II, art. 7, per l'anno 1997.
Con D.G.R. n. 70 - 22779 del 20 ottobre 1997, sono stati approvati i criteri applicativi di valutazione delle istanze presentate in relazione al Programma pluriennale d'intervento per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie e all'accantonamento della somma di L.
1.500.000.000 sul capitolo 12590 del bilancio 1997; (vedi tabella allegata) Con Determinazione Dirigenziale n. 00093 del 19 novembre 1997 è stata disposta l'assegnazione di contributi a favore dei soggetti di cui all'art.
2 per iniziative promozionali delle attività sportive e fisico motorie.
Anno 1997 - Spesa di L. 1.500.000.000.
3. Il programma pluriennale d'interventi per l'impiantistica sportiva 1996 1998 Il Programma dedicato all'impiantistica sportiva, in attuazione della legge regionale 93/95, è strutturato al fine di provvedere alle esigenze di carattere edilizio e strutturale presenti sul territorio piemontese.
Dovendo considerare una molteplicità di iniziative, e facendo esperienza delle precedenti forme d'intervento, è stata messa a punto una serie di azioni che brevemente si elencano: Azione 1 - recupero funzionale e straordinaria manutenzione di impianti sportivi Azione 2 - interventi in aree con gravi carenze impiantistiche Azione 3 - realizzazione di aree verdi e spazi attrezzati per le attività fisico-motorie Azione 4 - interventi su impianti con grande bacino d'utenza Azione 5 - realizzazione di impianti sportivi in località turistica Azione 6 - interventi di impiantistica specialistica.
Coloro che possono aderire ai benefici previsti dal programma (costituiti da contributi ed abbattimento del tasso base di riferimento), alla luce di disposizioni che regolano l'attività creditizia dell'Istituto, sono: le Province, le Comunità montane, i Comuni e loro consorzi o aziende o società a prevalente capitale pubblico, di cui alla legge 142/90 Le Federazioni Sportive Nazionali, le Società e le Associazioni Sportive aventi personalità giuridica, gli Enti di Promozione Sportiva aventi personalità giuridica (questi soggetti devono essere costituiti senza fini di lucro e debbono essere riconosciuti dal CONI).
Gli Enti morali che perseguono, in conformità delle normative che li concernono sia pure indirettamente, finalità ricreative e sportive senza fine di lucro.
Avendo in breve richiamato sia le tipologie di intervento, sia i soggetti che possono beneficiare del supporto finanziario previsto dal Programma, si forniscono una serie di dati che rappresentano la dimensione dell'attività regionale nel settore dell'impiantistica sportiva.
A titolo di informazione, si osserva che il Piemonte, nel periodo intercorrente tra il 1994 ed il 1997 è passato dall'ottavo posto al primo posto tra le Regioni che hanno previsto interventi di sostegno in regime di convenzione con l'Istituto per il Credito sportivo.
Cronologia degli adempimenti relativi all'attuazione della L.R. 22 dicembre 1995, n. 93 - "Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico motorie" - Impiantistica sportiva.
Con D.G.R. n. 307 - 7797 del 3 aprile 1996, veniva approvata la proposta di "Programma pluriennale di attuazione della legge regionale 22 dicembre 1995, n. 93", da sottoporre all'esame del Consiglio regionale.
Con deliberazione n. 240 - C.R. 8251, in data 30 maggio 1996, il Consiglio regionale approvava il "Programma pluriennale d'intervento per l'impiantistica sportiva 1996/1998" ed il "Programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie".
Con D.G.R. n. 198-9670 del 10 giugno 1996 concernente la proroga dei termini di presentazione delle domande per il 1996 relative al programma di attuazione della legge regionale 22 dicembre 1995, n. 93 per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie.
Con deliberazione n. 262 - C.R. 10916 del 9 luglio 1996, il Consiglio regionale provvedeva ad approvare la proroga dei termini per la presentazione delle domande per il 1996 relative al programma di attuazione della legge regionale 22/12/95, n. 93, per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico-motorie.
Con D.G.R. n. 25-12254 del 23/9/96, vistata dal Commissario del governo in data 2/10/96, veniva approvata la scheda di valutazione con i relativi criteri e punteggi delle istanze presentate in relazione all'attuazione del programma pluriennale d'intervento per l'impiantistica sportiva 1996/98 Anno 1996 - Spesa di L. 678.485.109 sul capitolo 20935 del bilancio 1996 (Sostituzione e miglioramento impianti per la pratica dello sci).
Con D.G.R. n. 38-14137 del 25/11/96 è stata disposta l'ammissione ai finanziamenti previsti dal programma pluriennale per l'impiantistica sportiva - Anno 1996 - Spesa di L. 678.485.109 sul capitolo 20936/96.
Con D.G.R. n. 25-14512 del 29/11/96 è stata disposta l'ammissione ai finanziamenti previsti dal programma pluriennale per l'impiantistica sportiva - Anno 1996 - Spesa di L. 6 miliardi sul capitolo 20930/96.
Con D.G.R. n. 20-18062 del 7/4/97 è stato approvato l'avviso per la presentazione delle proposte progettuali - Anno 1997.
Con D.G.R. n. 23-19438 del 26/5/97 veniva disposta la ridefinizione del termine per la presentazione dei progetti all'Istituto per il credito sportivo (dal 31 maggio al 31/7/97).
Con D.G.R. n. 40-20281 del 25/6/97 è stata approvata la convenzione (rinnovo) con l'Istituto per il Credito Sportivo ed il CONI.
Con D.G.R. n. 22-22267 del 3/9/1997 sono state apportate modificazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 25-14512 del 29/11/96 con una riduzione dell'impegno di spesa originario di L. 6 miliardi.
Per l'anno 1997 si è provveduto con D.G.R. n. 64-22979 del 3/11/97 all'accantonamento della somma di L. 6.624.307.618 (cap. 20930/97) per gli interventi di impiantistica sportiva e con D.G.R. n. 65-22980 del 3/11/97 all'accantonamento di L. 304.540.300 (cap. 20935/97) per gli interventi di sostituzione e di miglioramento degli impianti per la pratica dello sci.
In data 6 novembre 1997 è stata disposta l'assegnazione dei contributi ai soggetti beneficiari con le DD.DD. n. 00061 e 00062.
4. Notazioni e precisazioni conclusive Per quanto si riferisce agli interventi nel settore impiantistico, a partire dal programma 1996 sono stati ammessi a beneficiare delle provvidenze regionali, in relazione ai mutui da contrarsi con l'Istituto per il credito sportivo anche i soggetti di natura privatistica indicati da programma medesimo (Federazioni, Enti di promozione sportiva, Società e Associazioni sportive). I soggetti ammessi sono stati 19 nel 1996 e 23 nel 1997.
Non si è dato corso alle indicazioni dell'art. 4 della legge regionale n.
93/95 concernente la fideiussione regionale.
Si è provveduto ad attivare, unitamente all'Assessorato alla sanità e in collaborazione con il CONI regionale, il Comitato regionale della Federazione Italiana Nuoto ed il Comune di Torino una Commissione che provvedesse a formulare proposte per la redazione di una legge regionale di attuazione dell'Atto di intesa Regioni-Ministero della Sanità circa le norme igienico-sanitarie delle piscine. E' stato quindi predisposto apposito disegno di legge regionale con annessa bozza di Regolamento tecnico, attualmente posti all'esame della Giunta regionale per il proseguo dell'iter approvativo.
Per l'anno 1998 il Settore Sport ha provveduto a presentare alla Direzione regionale la proposta di bando per la presentazione delle istanze di contributo relative al programma pluriennale per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie e sta definendo quello inerente agli interventi per l'impiantistica sportiva.
E' stato concordato con il CONI regionale e l'Istituto per il Credito Sportivo l'istituzionalizzazione di uno "sportello informativo regionale" che mensilmente offrirà informazioni e consulenze tecniche ed amministrative a soggetti pubblici e privati che abbiano interesse ad avviare iniziative di impiantistica sportiva sul territorio. Nella fase di primo avvio, prevista per lunedì 30 marzo, si è ritenuto di operare a livello di istanze già in itinere e rispetto alle quali occorre un ulteriore supporto conoscitivo.
Allegate alla risposta ci sono tutte le tabelle illustrative che lascio agli atti del Consiglio affinché tutti ne possano prendere visione compiuta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ringrazio l'Assessore per l'ampia risposta sull'attuazione di una legge che, se non sbaglio, è stata approvata nel mese di dicembre del 1995, dopo un lungo iter, iniziato nel 1994 e seguito dalla non approvazione dal Commissario di governo. Si è poi divisa in due tronconi - tant'è vero che le interrogazioni sono due.
Risposta estremamente tecnica, ricca di dati interessantissimi, che esamineremo a fondo se l'Assessore ce la farà pervenire per iscritto. Credo infatti che gli allegati cui lei ha fatto accenno nella risposta siano estremamente importanti per verifiche dal punto di vista statistico.
Personalmente, mi sento affermare, oggi come ieri, che ogni legge dev'essere sempre monitorata per verificare se scaturiscono gli effetti che si erano previsti.
Dai dati che ho colto dalla risposta, si evince il ritardo con cui certo non per causa dell'Assessore - la legge inizia ad attivarsi. In un primo momento le varie fasi erano ridotte a quelle che poi si sono susseguite; in seguito, infatti, si è messo in moto un sistema che ci ha permesso - è già stato ricordato in altre occasioni - non di distribuire finanziamenti a pioggia, ma di far scattare un intervento che ogni tre anni mi pare - ammonta a circa 150 mld di impianti sportivi sul territorio regionale.
Non ho ben compreso se il denaro è stato speso interamente oppure no al di là di questo, vorrei mi fossero riferite due verifiche, magari attraverso un'integrazione o un aggiornamento della risposta, che - ahim temo fosse assai datata, come spesso capita. (Presentiamo delle interrogazioni le cui risposte vengono preparate subito, ma il tempo che scorre le rende inevitabilmente datate).
Rispetto alla convenzione con il Credito Sportivo - che è stata riaggiornata rispetto ad un'altra del 1994, che abbatteva i tassi di interesse dei mutui con il Credito Sportivo - nel suo intervento Assessore, sostiene: "Non sono state attivate le fideiussioni regionali.
Una delle caratteristiche della legge era che si dava l'opportunità al mondo dell'associazionismo, degli Enti di promozione sportiva, alle Federazioni, a tutto quel mondo che noi necessariamente dobbiamo chiamare privato, anche se svolge un'azione pubblica, di attivare mutui di tipo privato con il Credito Sportivo. L'attivazione dei mutui era garantita da una fideiussione che la Regione poteva dare per conto delle associazioni.
Ovviamente, le associazioni non sono tenutarie di beni immobili da dare in garanzia per costruire degli impianti sportivi. In quella legge si diceva in poche parole che, attraverso la presentazione di un piano finanziario di recupero dei quattrini da parte dell'associazione, la Regione, visitati quei piani finanziari, dava le fideiussioni alle associazioni affinch potessero accedere ai mutui.
Assessore, non voglio una risposta questa sera, magari me la darà in Commissione Sport, dove credo dovrà essere affrontato questo argomento.
Se non sono state attivate le fideiussioni regionali, come si sono potuti attivare i mutui alla parte cosiddetta privata, che normalmente non li attivava perché non era in grado di dare le fideiussioni? Faccio una domanda nello specifico, alla quale credo che lei dovrà dare una risposta o in Commissione o in Consiglio o in un'altra occasione. Per esempio, come è intervenuta la Regione Piemonte sul Motovelodromo torinese? Il motovelodromo di Torino (che è stato riattato perché ho sentito parlare di inaugurazioni alle quali non sono stato invitato e di presentazione di progetti che non ho visto), di proprietà del Comune di Torino, ma dato in gestione ad un'associazione privata, con quali soldi è stato ristrutturato? La Regione è intervenuta sul Motovelodromo torinese? E' intervenuta con i fondi di questa legge, cioè attraverso la fideiussione che si doveva dare al privato, oppure è intervenuta con dei fondi a fondo perduto? Io potrei fare un esempio. Assessore, quest'aula ha già discusso una volta in merito ai finanziamenti da concedere per le attività promozionali di Juvecentus o per garantire che lo Stadio Delle Alpi funzionasse. Su questa legge bastava darsi delle sane regole e si poteva intervenire. Non me lo dica adesso Assessore, perché mi rendo conto che lei è Assessore allo sport da poco tempo, però la pregherei di attivarsi con il Presidente della Commissione affinché quanto prima si possano avere delle risposte. Se questo non avvenisse saremmo costretti a riproporre la questione in aula per avere delle risposte più precise.
Inoltre, vorrei sapere come è subentrata - e non dico che non sono d'accordo - all'interno di questa legge l'impiantistica per la pratica dello sci: le funivie e gli impianti di risalita, che devono essere aggiornati dopo un certo periodo altrimenti non passano il collaudo. Quando si è inserita la formula dell'impiantistica sportiva si era tenuta fuori la questione dell'impiantistica di risalita, perché ovviamente sarebbe stato un portare via tutto il beneficio sull'impiantistica di base per lo sport e si pensava che si sarebbe addivenuti ad una legge specifica sull'impiantistica di risalita che comporta delle problematiche.
Mi rivolgo all'Assessore ai trasporti pensando, ad esempio, alla seggiovia che collega Chiomonte al Pian del Frais, avendo appreso che lei una sera è andato a Mondovì a dire che quell'impianto di arroccamento si doveva rifare. La prego, Assessore, tenga presente che c'è una seggiovia fra Chiomonte e il Pian del Frais, che collega una frazione e un Comune che da anni aspetta di essere finanziata. Se ne parlò tempo fa, unitamente a quella di Stresa, con il suo predecessore: era già un impegno che in fondo si cerca di curare.
Assessore, non mi dica adesso tutte queste cose. Sospendiamo anche la prossima interrogazione, così faccio un intervento unico, se i colleghi firmatari sono d'accordo, però a patto che nel giro di quindici giorni si possano avere delle risposte in Commissione aggiornate al momento e non a sei mesi o un anno fa, perché le cose sono cambiate.



PRESIDENTE

Mi pare di interpretare che ciò sia possibile. Io mi permetto un suggerimento ulteriore per permettere la discussione in Commissione.
Siccome lei, Assessore, ha sicuramente pronte le risposte alle interrogazioni n. 1789 e n. 1790, le possiamo consegnare ai membri della Commissione in anticipo. Successivamente lei potrà recarsi con gli aggiornamenti in Commissione, così sarà più facile discutere in quella sede avendo già il materiale a disposizione. Se, programmando il tutto fra quindici giorni, l'Assessore ci aggiorna le due interrogazioni per quella data e le fa pervenire in Commissione a tempo debito, sarebbe ancora meglio.



MONTABONE Renato

L'interrogazione successiva la lasci all'o.d.g.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore allo sport e tempo libero

Mi impegno a venire in Commissione per riferire sulle due interrogazioni con gli aggiornamenti necessari in quanto le stesse sono datate e ci sono degli sviluppi di carattere rilevante soprattutto in merito alla n. 1790. Chiedo otto/dieci giorni per aggiornare il tutto dopodiché mi recherò in I Commissione a relazionare.



PRESIDENTE

Va bene, la decisione assunta in aula verrà sicuramente comunicata al Presidente della VI Commissione.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze (seguito)


PRESIDENTE

Comunico che verrà fornita risposta scritta da parte degli Assessori competenti anche alle seguenti interrogazioni ed interpellanze: interrogazione n. 1802 del Consigliere Cavaliere inerente a "Presunte irregolarità edilizie nel Comune di Priocca (CN)" interpellanza n. 1817 dei Consiglieri Chiezzi e Moro, inerente a "Funzionamento della Comunità montana Valli Orba ed Erro" interpellanza n. 1826 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti, inerente a "Approvazione del Piano particolareggiato relativo alla zona BR2 Amministrazione comunale di Borgosesia" interrogazione n. 1849 del Consigliere Cavaliere inerente a "Cooperativa edilizia Valentia di Collegno (TO)" interrogazione n. 1857 del Consigliere Cavaliere inerente a "Sede dell'Associazione Bocciofila Priocchese (CN)" interpellanza n. 1860 dei Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti inerente a: "Approvazione da parte del Comune di Grignasco di una variante non sostanziale al PRGC vigente e DGR n. 22-16289".


Argomento: Organizzazione turistica

Richiesta di comunicazione della Giunta regionale in merito all'ATR (Agenzia Turistica Regionale)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interpellanza n. 1877 presentata dal Consigliere Riba inerente a "Irregolarità edilizia nel Comune di Caraglio (CN)".
Risponde l'Assessore Botta.



MONTABONE Renato

Mi scusi Presidente, chiedo la parola per una questione incidentale.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Vorrei sapere come pensa di procedere adesso il Presidente. Chiedo anche all'Assessore Racchelli di restare ancora un momento in aula perch la questione incidentale che sto per porre lo interessa.
Dato che io ad un certo punto dovrò abbandonare l'aula (ma di interrogazioni e interpellanze che mi riguardano non ce ne sono più) vorrei porre una questione incidentale importante. Ho saputo che il giorno 12 di questo mese ci sarà l'assemblea dell'ATR, ma poiché su questo tema si è dibattuto a fondo in quest'aula credo sarebbe opportuno che prima di andare all'assemblea dell'ATR l'Assessore ci dicesse che cosa intende fare in quella sede, perché abbiamo sempre detto che prima di andare alle assemblee bisogna aggiornarci e portare gli argomenti a conoscenza di tutto il Consiglio.
Non chiedo certamente che si dibatta ora perché mi rendo conto che sarebbe veramente una cosa catastrofica, ma chiederei all'Assessore che prima dell'assemblea dell'ATR, sia che si svolga il 12 sia che si svolga dopo, riferisca al Consiglio regionale quali decisioni si intende assumere nell'assemblea dell'ATR, perché rispetto a tutte le dichiarazioni e gli intenti che noi abbiamo dibattuto in quest'aula, ad oggi risposte concrete (vi ricordate come è slittata allora l'assemblea perché non si sapeva come fare?) mi pare non ci siano state.
Pertanto chiedo, per evitare che si facciano le assemblee dei soci e dopo si debba venire in aula a sconfessare quello che si è fatto in quella sede, che l'Assessore faccia una comunicazione in merito a cosa si intende fare all'assemblea dell'ATR del giorno 12 p.v.



CAVALIERE Pasquale

Mi associo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Effettivamente l'assemblea dell'ATR è convocata per lunedì prossimo 12 ottobre.
Mi impegno a preparare una relazione prima che l'assemblea abbia luogo.
Vorrei però preparare una relazione che sia esaustiva anche di quelle che sono le convinzioni, le prospettive e le indicazioni che comunque come Assessore mi sono dato e che credo sia anche giusto rappresentarvi. Vedr di fare in modo che tutto ciò avvenga prima che l'assemblea abbia luogo.



CAVALIERE Pasquale

A me non basta, Assessore!



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, le do la parola, però io sarei per non aprire il dibattito.



CAVALIERE Pasquale

Non voglio aprire alcun dibattito, Presidente. Intendo solo chiedere che prima del 12 p.v., visto che l'Assessore ha confermato che in tale data ci sarà l'assemblea dell'ATR, proprio per tutti gli impegni che il Presidente ha preso nei vari dibattiti che ci sono stati, ci sia una qualche possibilità di confronto con l'Assessore e la Giunta. Non pretendo che si faccia in Consiglio, ma perlomeno si tenga una riunione dei Capigruppo dove ci si possa confrontare con le intenzioni della Giunta su questo tema.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Devo solo fare una comunicazione. L'Assessore l'ha omesso, ma credo sia importante: noi abbiamo iscritto all'o.d.g. della prossima seduta della III Commissione (venerdì 9 p.v.) l'audizione dell'Assessore Racchelli su questo argomento. Se vogliamo invece trasferire, come mi pare di aver capito l'informazione in aula, va benissimo, io comunicherò ai membri della III Commissione che l'argomento è direttamente trasferito in aula come comunicazione della Giunta regionale.
Se invece l'aula ritiene di mantenerlo in Commissione, essendo la III convocata per le ore 13,30, anche in presenza del Consiglio noi possiamo svolgere questo punto all'o.d.g.



CAVALIERE Pasquale

Si può estendere anche al Presidente della Giunta l'invito a partecipare ai lavori della Commissione?



BORTOLIN Silvana, Presidente III Commissione

Se l'aula chiede al Presidente della Commissione di invitare il Presidente della Giunta, io credo di non poter far altro che aderire a questa richiesta.



PRESIDENTE

Tra l'altro, essendo convocato il Consiglio, per il momento, anche per giovedì e venerdì, penso che la comunicazione possa avvenire in aula.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Se nella giornata di domani terminiamo i lavori del Consiglio, pu valere il discorso o dei Capigruppo, che tradizionalmente sono riuniti a mezzogiorno di venerdì, oppure della Commissione, come sede di discussione.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Per me va bene in qualsiasi modo, purché si dia lo spazio necessario perché io sono uno di coloro che afferma per esempio che la Commissione presieduta dalla collega Bortolin, che è una Commissione importante come le altre, non può più esistere alle 13,30 di una giornata!



(Commenti della Consigliera Bortolin)



MONTABONE Renato

Io so quali sono le difficoltà del caso, però un argomento del genere bisogna che abbia il tempo necessario.
Per me va bene sia che si svolga in Commissione sia in aula sia ancora ai Capigruppo; dove volete! Purché ci sia il tempo necessario per sentire quali sono gli orientamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gatti.



GATTI Agostino

Ritengo che questo argomento debba essere discusso in Commissione perché addirittura rischiamo che ai Capigruppo non ci sia nessun membro della Commissione. Non riesco a capire perché debba essere esautorata la Commissione su un argomento come questo.



PRESIDENTE

Ad ogni buon conto, domani abbiamo ancora una seduta del Consiglio.
Alla fine della giornata verificheremo come potrebbe configurarsi la giornata di venerdì e decideremo conseguentemente. Sicuramente, coloro che sono intervenuti oggi lo ricorderanno alla Presidenza.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, voglio essere chiaro: questo argomento deve venire in aula. Passi pure in Commissione, perché è giustissimo, ma io intendo su questo argomento presentare documenti e ordini del giorno che esprimono quelle che sono le mie idee!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Non vorrei che si ingenerasse alcun tipo di incidente per cui vi chiederei di esprimere con chiarezza quello che si vuole che io faccia: se si vuole che io venga in aula prima dell'assemblea, se si vuole che io venga in Commissione o se si vuole che si vada ai Capigruppo o se si vuole che si sposti qualcos'altro. Questo per essere in condizione di esaudire i desideri e soddisfare anche quelle che sono le vostre richieste in maniera completa. Però vorrei un minimo di chiarezza perché ci sono troppe idee.



PRESIDENTE

Io ho sempre difficoltà a riassumere.
La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

La difficoltà la possiamo anche togliere al Presidente. La III Commissione ha deciso di iscrivere per venerdì prossimo all'o.d.g.
l'argomento su richiesta di un Consigliere membro della stessa Commissione.
I commissari presenti hanno aderito ritenendo l'argomento estremamente importante e oggetto poi di successivi dibattiti all'interno della Commissione.
Se chi ha fatto questa richiesta, e complessivamente il Consiglio ritiene di trasferire la discussione in aula, non ci sono problemi. Certo è io faccio rilevare - che se si va ai soli Capigruppo, alla Commissione bisogna poi consentire di tornare a discutere. E' solo un'osservazione di merito in questo caso che faceva rilevare il Consigliere Gatti che è pertinente.



MONTABONE Renato

Togliamo i Capigruppo.



BORTOLIN Silvana

Poi su tutto il resto decida l'Assessore, per me francamente non ci sono problemi.



PRESIDENTE

A me era sembrato di capire, anche dall'intervento di Cavaliere che era colui che aveva sollevato la questione Capigruppo, che non ci fossero problemi, nel senso che - torno a ripetere - il Consiglio è convocato per giovedì e venerdì; domani sera, prima di chiudere la seduta (naturalmente lo comunicherò anche al Presidente del Consiglio che domani sarà presente) se il Consiglio avrà terminato i propri lavori ed essendo convocata la Commissione, ne discuteremo in Commissione, sapendo che ogni Consigliere può partecipare ai lavori della stessa.
In ogni caso, il Consiglio è convocato per giovedì e venerdì; mi pare chiaro sia l'intendimento dell'Assessore sia la volontà dell'assemblea di affrontare questo argomento; l'Assessore si è detto disponibile, noi accettiamo la sua disponibilità e con lui concorderemo i tempi utili e necessari.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Condivido quanto sintetizzato dal Presidente.
Quando è stata avanzata questa proposta né io né il collega Montabone eravamo a conoscenza che la Commissione aveva iscritto al suo o.d.g. questa audizione. Quindi va benissimo discuterne in Commissione; chiedo però che in Commissione, nell'iter che si deciderà, ci sia anche la presenza del Presidente della Giunta, perché la questione, per come è stata discussa in Consiglio e per le implicazioni che ha, lo coinvolge direttamente soprattutto per gli impegni che ha assunto in Consiglio regionale.
Ribadisco quindi che va benissimo la Commissione, posto che ci sia anche il Presidente della Giunta.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interpellanza urgente n. 1877 presentata dal Consigliere Riba, inerente a "Irregolarità edilizie nel Comune di Caraglio" (CN)


PRESIDENTE

Riprendiamo quindi l'esame dell'interpellanza n. 1877 sospesa precedentemente, dopodiché faremo il punto dei nostri lavori.
La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

In riferimento all'interpellanza in oggetto, si comunica che la seguente risposta è stata predisposta sulla base di quanto accertato ed a me comunicato da parte degli Uffici della Direzione regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica.
L'interrogazione riguarda irregolarità edilizie emerse in seguito ad accertamenti di Vigilanza, svolti dal competente settore della Regione, che le ha rappresentate nella relazione n. 8153/1152 del 4/11/1997, inviata al Comune e, per quanto di competenza per gli aspetti penali, alla competente Procura della Repubblica di Cuneo.
Dagli accertamenti svolti dall'Assessorato emerge che il Comune di Caraglio ha rilasciato, tra le altre, una concessione edilizia (n. 27/91) per edificare un fabbricato di civile abitazione su area la cui capacità edificatoria, ai fini edilizi, era già stata impegnata quasi interamente per realizzare altri due edifici.
Il Comune ha contestato il convincimento dell'Assessorato, sostenendo che o l'intervenuta variante allo strumento urbanistico o il frazionamento dell'area hanno individuato una nuova capacità edificatoria al lotto frazionato.
Il Comune di Caraglio ritiene quindi che non sussistano ragioni per considerare illegittima la concessione edilizia n. 27/91 e conseguentemente, non debba assumere, in via di autotutela, provvedimenti di natura edilizio-urbanistica.
L'Assessorato all'Urbanistica ha ribadito, con ampie motivazioni, la fondatezza dei rilievi.
Non risulta, ad oggi, alla Regione che l'Amministrazione comunale abbia o stia ponendo in essere ulteriori valutazioni della situazione per assumere provvedimenti sulla vicenda.
Quanto sopra esposto esaurisce tecnicamente la richiesta di informazioni contenuta nell'interrogazione in oggetto.
Si ritiene, tuttavia, opportuno precisare la questione più generale dei criteri adottati dalla Giunta regionale per l'adozione dei poteri di annullamento delle concessioni edilizie rilasciate dal Comune in contrasto con disposizioni di legge o di Regolamento, ai sensi dell'art. 27 della legge 17/8/1942, n. 1150, e dell'articolo 68 della legge regionale 5/12/1977, n. 56.
Il potere di annullamento disciplinato nelle disposizioni citate è un potere eccezionale e deve essere utilizzato, secondo le prevalenti indicazioni della dottrina e della giurisprudenza, nei confronti di concessioni che non si limitino solo a violare disposizioni di legge, ma determinino anche la violazione di un interesse pubblico che l'autorizzerebbe ad intervenire.
In vicende come questa, quindi, il ruolo della Regione si limita al giudizio di illegittimità ed alle indicazioni di indirizzo, ma non pu essere concretamente seguito da provvedimenti amministrativi di annullamento, anche in considerazione del fatto che il procedimento è giustamente ricco di oneri e difficoltà per la Regione a garanzia dei diritti del concessionario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Non sono soddisfatto della risposta, che non considero all'altezza della gravità della situazione che è stata segnalata alla Regione attraverso l'interpellanza, ed anche alla gravità della violazione del reato compiuto dall'autorità comunale in relazione al problema esposto.
Mi consenta, Presidente, di richiamare all'attenzione sua e dei pochi colleghi che sono ancora presenti, in modo particolare dell'Assessore, i fatti nei loro termini reali.
Viene costruito un edificio che utilizza la capacità edificatoria di una determinata area; una volta costruito l'edificio, una parte dell'area già impegnata viene utilizzata per un'altra costruzione. Il Sindaco dà la licenza, i proprietari costruiscono (naturalmente questo non avviene per caso perché in un Comune di 5.000 abitanti si conoscono anche i dettagli) dopo un certo numero di anni anche altri cittadini rilevano la situazione che nel frattempo è diventata di pubblico dominio. Viene fatto un esposto alla Regione, la Regione constata che effettivamente è come io ho sommariamente ricordato.
La capacità edificatoria è stata utilizzata due volte, quindi si tratta di stabilire come, in presenza di una irregolarità, indipendentemente dalla qualità e dal livello del reato - se c'è - può e deve essere recuperata come deve essere sanata.
Il Comune controdeduce alcune banalità (tanto per scrivere qualcosa perché non è che abbia molto da controdedurre), controdeduce che un nuovo frazionamento o una variante edilizia.. Ma sono le cose che possono essere inventate con molta forzatura da parte di giuristi, in questo caso pagati direttamente dal Comune! Quindi il parere pro veritate, espresso al pagamento, è sicuramente un parere autorevole, ma meno autorevole di un parere oggettivo espresso da un'istituzione, che ha anche il carico della vigilanza. In questo caso credo sia stato allegato uno dei tanti pareri pro veritate espressi da uno dei pochi giuristi delle parti e delle controparti che sono i consulenti di quasi tutti i Comuni: tant'è che credo abbiano anche qualche ascolto presso gli uffici regionali.
Al termine di questa vicenda il Comune controdeduce cose che la Regione ritiene assolutamente non solo non esaustive, ma sostanziale conferma dell'esistenza della regolarità.
Da questo punto in avanti la Regione dice che, poiché non sono stati lesi degli interessi pubblici, non interviene più. Naturalmente il Comune avendoli lesi con determinazione, perché è stato lo stesso Sindaco che ha fatto il Piano regolatore, la variante e ha concesso l'autorizzazione, non intende intervenire. Ci marcherebbe, se non è costretto ad intervenire non interviene; se intendeva operare diversamente non avrebbe rilasciato la licenza.
A questo punto voglio capire come noi siamo all'altezza del nostro compito di vigilanza; è estremamente seria una situazione di questo genere.
Io percepisco l'esistenza di una situazione; la comunico anche alla Magistratura, ma comunicarla non significa assolutamente niente, perché un sostituto procuratore, un giudice istruttore si limita a rispondere che non essendoci dolo, si può archiviare la pratica: è ciò che è avvenuto.
Non so se perché la segnalazione non è stata particolarmente dettagliata, se non è stato segnalato il livello, il rilievo dell'irregolarità, se non è stato indicato il carattere del reato ma, nello sconcerto generale, l'autorità giudiziaria ha archiviato la pratica e la Regione si dichiara non più competente a perseguire né il reato n l'irregolarità. Pertanto l'amministrazione consente l'utilizzazione di una stessa area per due costruzioni in quanto non è stato leso l'interesse pubblico.
Ma Assessore, qual è l'interesse pubbliche che viene leso o non leso? Probabilmente se l'opera veniva costruita in mezzo alla Piazza Galimberti di Caraglio veniva leso l'interesse pubblico, ma ci avrebbe pensato qualcun altro, senza ricorrere alla Regione! E' leso l'interesse pubblico perché è stata realizzata un'irregolarità che grida vendetta pertanto l'interesse pubblico è che l'amministrazione rimuova quella situazione di scandalo! Non è una questione capziosa "l'interesse pubblico": l'interesse pubblico c'è sempre quando viene violata una norma.
Per cui ritengo che è dovere della Regione, essendo un'autorità di vigilanza, perseguire l'irregolarità, attuare i provvedimenti che deve eventualmente attuare in via sostitutiva rispetto all'autorità comunale e costituirsi presso l'autorità giudiziaria, in quanto si è anche perseguito il reato. Non è accettabile che il tutto venga semplicemente individuato descritto, rilevato, attestato, certificato e archiviato: di questo passo evidentemente la prossima volta si costruirà nuovamente con una prassi che a questo punto, è in qualche modo attivata e, sorprendentemente convalidata dallo stesso comportamento regionale.
Non sto contestando agli uffici regionali di non avere rilevato correttamente la situazione, sto contestando all'Assessore, alla parte politica, la direzione del processo. Si tratta di perseguire l'irregolarità e di ricostituire una situazione di normalità, altrimenti l'interesse pubblico viene leso.
Potremmo discutere a lungo e chiedere un altro parere pro veritate su qual è l'interesse pubblico, ovvero se si costruisce su un luogo pubblico c'è un interesse pubblico; non è esaustiva questa definizione.
Di fronte ad un reato che ha costituito anche un elemento di scandalo per il quale discute tutto il paese, la Regione ha il dovere di perseguire la situazione sulla base della propria responsabilità come organo di vigilanza.
Aspetto di conoscere dall'Assessore che cosa intende fare da adesso che le è stata - con la chiarezza con cui sono stato capace - riprospettata la situazione così come effettivamente essa è nota a tutti i cittadini e come si scrive sui giornali a Caraglio e naturalmente, sulla base di questa risposta, c'è un'attesa di una prosecuzione dell'attività all'inizio correttamente svolta dalla Regione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Non so, Presidente, se lei vuole proseguire il punto all'o.d.g.
inerente le interpellanze...



RIBA Lido

Ma Assessore, non mi risponde per niente? Le ho chiesto qualcosa...



PRESIDENTE

Consigliere Riba, io non posso obbligare l'Assessore a replicare...



RIBA Lido

L'Assessore prima o poi replicherà, perché io non accetto che la situazione venga archiviata in questo modo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

La proposta che illustrerò è condivisa anche da parecchi colleghi, dai Consiglieri Cavaliere, Moro e dalla Presidente della Commissione.
Chiedo se è possibile, anche perché non è necessario molto tempo esaminare il punto 9) all'o.d.g. Si tratta di un disegno di legge che è stato approvato all'unanimità in Commissione.
Ricordo, per memoria, che quel disegno di legge era inerente al fatto di rendere facoltativa la presenza del rappresentante del Comune all'interno della Pro Loco. Questo disegno di legge è stato approvato all'unanimità in Commissione, quindi chiederei, se è possibile, siccome è una proposta di legge molto attesa dalle Pro Loco, di passare alla votazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Naturalmente sono d'accordo che si faccia quanto prima possibile. Per c'è un problema politico, Presidente, che volevo porle e che credo lei abbia già colto: c'è stata da parte della Giunta regionale, dell'Assessore al bilancio e del Presidente, un'interlocuzione con le minoranze. Ora invece, si sta esprimendo un fatto politico: un'autoconsultazione della maggioranza, che, evidentemente, è in disaccordo con l'Assessore sull'assestamento che lo stesso sta portando avanti e ha bisogno di discuterne, di litigare. Il "filibustering" della maggioranza va avanti da qualche ora: per il Consiglio si pone il problema dell'ordine dei lavori: non possiamo aspettare la maggioranza. Il problema politico mi pare evidente e anche, se mi consentite, di una certa gravità ed emblematicità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Personalmente, non ho nulla contro la proposta, anche se molte leggi approvate all'unanimità in Commissione potrebbero essere messe in votazione in questo momento di assenza complessiva e di distrazione del Consiglio.
Chiedo ci venga chiarito come procedere e quindi se il bilancio si discute oggi, domani o dopodomani: l'ostruzionismo in atto mi sembra quanto mai inopportuno; occorre che il Presidente del Consiglio lo impedisca.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Capisco fino in fondo il problema politico sollevato.
Innegabilmente dovremmo imporci di aspettare l'approvazione del documento di bilancio, però ricordo che pur essendo di semplicità e banalità estrema, il provvedimento cui mi riferisco, se non approvato - e purtroppo il Consiglio regionale da troppo tempo non approva i provvedimenti licenziati dalle Commissioni - bloccherà il rinnovo e la costituzione degli organismi necessari ed indispensabili a tutte le Pro Loco del Piemonte per poter funzionare.
I miei interventi spesso richiamano il drammatico; oggi, invece, siamo al ridicolo nei confronti della comunità piemontese: occorre semplicemente eliminare dalla legge istitutiva delle Pro Loco l'obbligatorietà di nominare il rappresentante degli Enti locali, lasciandone la facoltà a chi ne ha la competenza. Lo hanno chiesto tutte le parti politiche; l'unanimità della Commissione era parallela al consenso totale delle associazioni Pro Loco del Piemonte sul provvedimento.
Permane il problema politico; ciononostante, mi sento di sostenere questa necessità e di rilevarne sommessamente l'urgenza, stante il fatto che sono tre mesi che aspettiamo di votare il provvedimento in Consiglio regionale. Dal punto di vista politico, sono totalmente d'accordo, deve esserci almeno il numero per votare.



PRESIDENTE

Ritengo una comunicazione dell'Assessore al bilancio quanto mai utile e necessaria.
Chiuderei così la discussione delle interrogazioni ed interpellanze.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Casari, Chiezzi D'Ambrosio, Deorsola, Farassino, Marengo, Masaracchio, Pichetto, Salerno e Spagnuolo.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame disegno di legge n. 398: "Modifiche della legge regionale marzo 1987 n. 12 (Riforma dell'organizzazione turistica - Ordinamento e deleghe delle funzioni amministrative in materia di turismo e industria alberghiera), da ultimo modificata dalla legge regionale 22 ottobre 1996, n. 75"


PRESIDENTE

Esaminiamo pertanto il disegno di legge n. 398, di cui al punto 9) dell'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Cotto, che ha facoltà di intervenire.



COTTO Mariangela, relatrice

Do per letta la relazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri il presente provvedimento intende apportare alcune modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1987, n. 12 (Riforma dell'organizzazione turistica Ordinamento e deleghe delle funzioni amministrative in materia di turismo e industria alberghiera), successivamente modificata dalla legge regionale 12 giugno 1991, n. 24 e dalla legge regionale 22 ottobre 1996, n. 75 (Organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza e informazione turistica in Piemonte), per la parte relativa alla disciplina delle associazioni turistiche Pro Loco.
La L.R. 12/1987 prevede, in un apposito titolo (titolo V), l'istituzione dell'albo delle associazioni turistiche Pro Loco la cui tenuta è delegata alle Province.
Per l'iscrizione all'albo delle associazioni turistiche Pro Loco, le associazioni interessate devono possedere i requisiti previsti dall'articolo 27 della legge stessa, come modificato dalla L.R. 24/1991.
Tra gli altri requisiti è richiesto che lo statuto preveda la presenza, nel consiglio di amministrazione dell'associazione turistica Pro Loco, di un rappresentante del Comune e di un'adeguata rappresentanza degli organismi e delle associazioni locali che svolgono attività o realizzano iniziative che interessano lo sviluppo turistico.
La disposizione era finalizzata a creare un rapporto operativo e collaborativo più intenso tra associazioni turistiche Pro Loco, ente locale e altre associazioni; e recepiva una norma consuetudinaria già presente in molti statuti e che in numerosi casi ha prodotto ottimi effetti.
Tuttavia in non poche situazioni la disposizione si è rivelata nell'applicazione pratica, non priva di inconvenienti.
La presenza obbligatoria nel Consiglio di amministrazione di un rappresentante del Comune a volte ha infatti condizionato oltre il lecito l'autonomia associativa dell'associazione Pro Loco; a volte lo stesso Comune non ha ritenuto di nominare un proprio rappresentante per meglio distinguere i diversi ruoli e per evitare il rischio di incompatibilità nel caso in cui l'associazione turistica Pro Loco beneficiava di contributi comunali.
La stessa presenza nel Consiglio di amministrazione, organo di gestione con responsabilità amministrative, di rappresentanti di altre associazioni od organismi, si è rivelata in diversi casi negativa - creando conflittualità o disimpegno nella fase decisionale - mentre la loro presenza sarebbe stata più opportuna in organismi di raccordo o di consultazione.
Fermo restando la necessità del raccordo e della collaborazione tra associazioni turistiche Pro Loco, Comune e associazioni locali, pare pertanto opportuno modificare le norme rendendo facoltative la presenza negli organi delle associazioni turistiche Pro Loco dei rappresentanti sopra indicati, secondo le disposizioni statutarie che ciascuna associazione intenderà darsi.
Nel corso dell'esame del provvedimento in sede di Commissione III si è inoltre rilevata l'opportunità di inserire nell'articolato del disegno di legge un nuovo articolo 2 che, modificando l'articolo 38 della L.R.
12/1987, relativo alle disposizioni finanziarie, prevede la possibilità per la Regione di concedere un contributo al Comitato regionale piemontese dell'UNPLI.
In tale modo, oltre a riconoscere la funzione svolta dalle associazioni turistiche Pro Loco come essenziale per la promozione turistica, culturale ed economica del territorio piemontese, si intende sopperire alle difficoltà incontrate dalle associazioni stesse nello svolgimento delle proprie funzioni operative che si vanno sempre maggiormente qualificando in attività che comportano il rilascio di autorizzazioni ed il rispetto di normative complesse in campo sanitario e della sicurezza.
L'emendamento recepito dalla Commissione si colloca nello spirito dell'ordine del giorno in materia di consulenza alle associazioni Pro Loco approvato all'unanimità attualmente dal Comitato regionale piemontese dell'UNPLI nei confronti delle associazioni aderenti attribuendo alla Regione la facoltà di concedere un contributo per le attività di tale istituto finalizzate in particolare all'assistenza ed alla consulenza di carattere tecnico-amministrativo a supporto delle iniziative messe in atto dalle Pro Loco".



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 voti favorevoli 28 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, a norma dell'art.
44, secondo comma, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 voti favorevoli 28 L'art. 2 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 hanno risposto SI' 33 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 442: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 e disposizioni finanziarie per gli anni 1998, 1999 e 2000"


PRESIDENTE

Prego l'Assessore Burzi di rientrare in aula per svolgere una comunicazione in merito alle procedure di licenziamento dell'assestamento di bilancio.
Attendiamo un momento che l'Assessore rientri in aula.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Chiedo scusa a tutti i colleghi di maggioranza e di minoranza all'Ufficio di Presidenza e ai colleghi di Giunta perché so bene che attendere delle comunicazioni in aula non è piacevole, ma è toccato anche a me in altri momenti.
L'obiettivo del mio intervento è quello di illustrare le linee dell'emendamento di Giunta che ho firmato poc'anzi - che credo gli uffici stiano consegnando all'Ufficio di Presidenza - in modo che attorno allo stesso nasca poi la discussione operativa sull'assestamento di bilancio sia per quanto attiene al 1998 che al pluriennale 1999/2000.
Per quanto riguarda il 1998 inizio sintetizzando, poi quando i singoli emendamenti andranno in discussione e al voto amplierò con le spiegazioni necessarie.
Vi è una parte di emendamenti che sono di natura tecnica e di storni che sono stati richiesti dagli uffici nell'ambito della legge del bilancio di previsione 1998 operante dal 2 giugno scorso. Quando verranno portati in discussione e al voto motiverò, su richiesta o su istanza nostra, ogni singolo provvedimento.
Gli emendamenti di prevalente natura politica si aggiungono senza ulteriori incrementi di entrata rispetto all'assestamento presentato e discusso in I Commissione la settimana scorsa e che - ripeto - prevedeva una manovra discrezionale di circa 43 miliardi, fondamentalmente rispondendo a tre principali esigenze. Innanzitutto, quelle relative all'area della formazione che sono state oggetto di un dibattito non tanto e non solo durante il bilancio di previsione, quanto in I Commissione e che prevedono una serie di emendamenti su capitoli sia di spesa per complessivi circa 8 miliardi, sia di investimento per complessivi 2 miliardi. Quindi vanno a coprire non solo tutte le esigenze che nel dibattito del primo semestre 1998 emersero in aula e in Commissione, ma anche dubbi e timori che in quest'ultima fase si presentarono. In secondo luogo, le esigenze dell'area dell'assistenza che era già stata oggetto, nell'assestamento discusso in Commissione, di interventi su capitoli diversi per circa 10 miliardi che la Giunta suggerisce di ampliare con un'ulteriore serie di capitoli per complessivi 4 miliardi e 950 milioni, in questo caso raccogliendo istanze assolutamente ampie che facevano parte della relazione che l'Assessore D'Ambrosio ha svolto in sede di I Commissione durante l'esame dell'assestamento, ma che provenivano anche da parte di tutti i Gruppi della minoranza.
Si completa, per la parte Spesa, la manovra con un incremento sulla voce di competenza dell'Assessorato al turismo per quanto attiene alle necessità di supporto alla candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2006, anticipando e rendendo operativa nel corso dell'esercizio 1998 l'intera disponibilità che a suo tempo venne discussa e organizzata per il supporto della candidatura che come ricorderete verrà decisa nel mese di giugno '99.
Si anticipa quindi la disponibilità - così è stato concordato - in modo da essere il più operativi possibile e, nell'ambito di questa operatività garantire al massimo per quanto attiene all'Ente Regione, per la sua parte evidentemente, il rispetto degli impegni presi nelle sedi adeguate e le possibilità di successo della stessa.
Sempre per quanto attiene al 1998 si chiede, con apposito emendamento una pulizia dell'accesso ai fondi "Riserve spese obbligatorie", che come ricorderanno i colleghi aprimmo a una serie di capitoli nel momento in cui il disegno di legge che costituì la base dell'attuale legge di previsione del bilancio 1998 arrivò in Commissione. Siamo quindi nel novembre dell'anno scorso, il momento dei capitoli azzerati (per localizzarlo nel tempo), in cui per la necessità di risorse all'epoca inferiori alle necessità, aprimmo l'accesso a questo capitolo a un numero notevole di capitoli di spesa. Finita la necessità che all'epoca venne appunto così motivata, chiudiamo oggi in assestamento l'accesso a capitoli che non hanno più motivo di accedervi in maniera automatica, come la legge consente lasciandone soltanto più (ma dico soltanto più nonostante il numero sia notevole) poco più di 200 e togliendone circa 400-500 dagli elenchi oggi in vigore.
Questo fondamentalmente per quanto attiene al 1998.
Siccome in sede di assestamento si tocca anche il pluriennale 1999/2000, ricordo anche quali sono le linee fondamentali che l'emendamento di Giunta prevede per questo periodo.
Il ripristino, con fondi nuovi, dei fondi legati al FIP, che è uno dei temi che è stato toccato più ampiamente e da più parti nel corso anche dell'ultimo dibattito sull'assestamento, dove collochiamo, per il FIP 1999 e 2000, 120 miliardi per ciascun anno.
Al momento in cui questa parte andrà al voto, ci sarà sicuramente la necessità non solo di ulteriori spiegazioni, ma anche di ulteriori motivazioni che credo sia utile rimandare a quella fase di discussione dell'assestamento.
Tengo solo a ricordare che da un lato questa impostazione per quanto riguarda il 1999/2000 è anche un obbligo di natura contabile, di natura legislativa, in quanto il limite di indebitamento anche solo formale da parte della Regione non può eccedere il 25% di una serie di fondi della Regione stessa che costituiscono le entrate e quindi ulteriori cifre sarebbero al momento non contabilmente compatibili.
Ricordo anche che alla data odierna, mentre stiamo gestendo nell'ambito di questo fondo 55 miliardi che sono riportati a nuovo "residui di gestioni di anni precedenti", pur - quest'anno - si manifesta ancora una difficoltà che evidentemente è procedurale, di impegno delle stesse cifre, in quanto le cifre oggi stanziate sono ben lungi dall'essere state totalmente impegnate, il che - ripeto - vale a memento sulla problematicità, sulla difficoltà di certe procedure di erogazione fondi, ancorché stanziati, per renderli operativi, il che avvalora ancora di più la scelta, a suo tempo fatta dalla Giunta, di non indicare, inutilmente a mio avviso in quella fase, nuovi fondi che evidentemente sarebbero stati inattivi e onerosamente inattivi.
Dico anche che, siccome il meccanismo del fondo FIP ha una sua caratterizzazione tecnica anche come copertura in quanto la legge istitutiva (che è la stessa legge del TRS in quanto il FIP è uno dei motori potenziali che l'Ente Regione mette a disposizione dello sviluppo) implicava il finanziamento dell'entrata di questo fondo con l'80% delle addizionali previste, che avrebbe fatto, e qui pongo un ulteriore elemento di riflessione, rispetto alle cifre iscritte circa 120-140 miliardi nel corso del 1998, ledendo così in maniera chiara e completa il resto della manovra che la Giunta propose e poi il Consiglio autorizzò per legge. Dico anche che se la stessa considerazione facessimo oggi, sulla base degli accertamenti delle risorse in entrata, disponibili alla data di ottobre una delle entrate che caratterizzano potenzialmente la finanziabilità del fondo, quella del gas metano, è al momento notevolmente al di sotto delle stime previste. Stiamo facendo - non ho ancora gli esiti - un accertamento del perché questa entrata sia significativamente inferiore rispetto ai livelli degli anni precedenti. Tra l'altro i dati che cito, li cito per portarli alla vostra attenzione, ma sono disponibili in maniera sistematica a tutti i membri dei Gruppi e della I Commissione, in quanto sono dati che si possono tranquillamente trarre da un documento chiamato "monitoraggio degli impegni" che quindi è, in maniera sistematica, disponibile a tutti i Consiglieri di quest'aula. Dicevo, se si traessero le stesse conclusioni dai dati odierni, i dati odierni sono nettamente più pessimistici, rispetto a questa entrata, rispetto a quanto oggi è iscritto in bilancio.
In considerazione del fatto che il FIP è uno strumento strategico proprio perché operante all'interno della legge istitutiva del TRS, noi chiediamo - cosa già fatta peraltro in altri esercizi con appositi articoli di finanziaria - l'abrogazione del vincolo che obbliga il caricamento di tale fondo mediante l'utilizzo dell'80% di tali risorse. Da un lato, per poterlo caricare immediatamente sugli anni 1999-2000; dall'altro, per auguralmente dare ai membri della Commissione competente o all'aula modo per discutere su tutto ciò che il FIP in questi anni ha portato come risultati, siano essi positivi o in alcuni casi migliorabili.
Sempre sul 1999, ma in connessione con il reperimento delle risorse necessarie per la parte di manovra di competenza 1998 che ho appena citato quella che riguarda formazione, assistenza e piccole altre componenti, tra le quali la candidatura alle Olimpiadi 2006, queste ultime vengono finanziate a pareggio, quindi senza nuove lire di entrate disponibili, cioè accertabili, spostando sugli esercizi successivi alcuni impegni, siano essi di spesa che di capitale, che alla luce dei dati disponibili all'amministrazione oggi e al Consiglio nel suo dibattito non avrebbero più effetti di impegni e quindi di utilizzo di fondi nel corso dell'esercizio in essere e che andrebbero, se non spostate o utilmente spostate inutilmente a economie.
Questo, per la parte di spesa corrente, viene reso effettivo gestendo il capitolo dei disegni di legge finanziabili in spesa corrente che vede una ripresentazione delle stesse voci per il 1999; mantiene sul 1998 due capitoli: quello del disegno di legge sulle misure flessibili, per 5 miliardi e 800 milioni, che è volontà della Giunta - e so essere condivisa da tutto il Consiglio - portare a legge e ad esecuzione nel corso dell'anno, legge notevolmente attesa dalle strutture intere degli Uffici della Regione e dai Gruppi che l'hanno sostenuta, riportando invece tutte le altre voci ad un valore simbolico e riportandole a nuovo nel corso dell'anno successivo.
Questo vale per la legge sulla famiglia, per la legge sulle deleghe per la legge sul Museo della Deportazione, dello Statuto Albertino, degli Studi di specializzazione post-laurea, ed altre che in questo momento probabilmente dimentico, ma il testo rende evidenti.
Viene soppressa la voce relativa al disegno di legge sulla somatostatina, in quanto questa Amministrazione non ritiene più necessario procedere a provvedimento legislativo per l'argomento in oggetto.
Il disegno delle leggi deleghe - quello relativo all'applicazione dell'impianto Bassanini - si ipotizza di lasciarlo con una cifra simbolica per gli anzidetti motivi di impossibilità pratica di tradurre tali disponibilità in impegni nel corso di esercizio; viene ripresentato a nuovo ed ampliato, per due miliardi e mezzo, nel corso del 1999.
Sempre tra le questioni che è bene ricordare, nell'anno 1998/1999, in questo caso in conto capitale, c'è una segnalazione ulteriore nel mondo dell'handicap, nell'area - in questo caso - delle barriere architettoniche dove i capitoli dei capitali in oggetto sono incrementati di un miliardo nel corso del 1998, e di due miliardi, per gli esercizi 1999/2000.
Queste sono complessivamente le linee politiche dell'emendamento, sia per la parte tecnica, molto ampia, che per la parte politica, più ampia di quanto abbia ricordato nel mio intervento, ma non ritengo di aver dimenticato alcuna componente politicamente significativa nell'ambito dell'emendamento che la Giunta sottopone al Consiglio per la discussione e l'approvazione, a completamento dell'assestamento, sia tecnico che discrezionale, che è già stato ampiamente esaminato, discusso e votato dai membri della I Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono interventi sulla comunicazione dell'Assessore? Mi pare che l'emendamento sia stato consegnato a tutti i Gruppi; se non ci sono interventi, chiudo la seduta di questa sera e rinvio la discussione sull'assestamento, e quindi sugli emendamenti, a domani mattina alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.45)



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