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Dettaglio seduta n.285 del 06/10/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FOCO


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Deorsola, Farassino e Pichetto.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Secondo gli accordi che erano intervenuti in sede di riunione dei Capigruppo venerdì scorso, cominciamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 406: "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1997".
Relatore è il Consigliere Gallarini.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Riguardo a questo punto o a qualche altra cosa?



CAVALIERE Pasquale

A qualche altra cosa.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Voglio riferirmi, signor Presidente, all'ultima Conferenza dei Capigruppo, dove è rimasta irrisolta la disponibilità dell'Assessore alle partecipate, Masaracchio, a comunicare in Consiglio circa il CSI. In tale Conferenza dei Capigruppo noi dicemmo che avremmo richiesto in aula la definizione di questo problema. Risolleviamo quindi la questione chiedendo se vi è disponibilità da parte della Giunta a comunicare in merito al CSI.



PRESIDENTE

Quindi c'è una sua richiesta di comunicazione da parte della Giunta sul problema CSI.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Nulla osta a rendere questa comunicazione. D'altro canto, mi risulta io non ero più presente - che l'Assessore Burzi abbia fatto una comunicazione in Commissione...



CAVALIERE Pasquale

No, è stato molto omissivo! Come al solito.



(Commenti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Per favore, Consigliere.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Dato che esiste anche, così mi è stato detto, la richiesta di una comunicazione al Consiglio relativamente ad EXPO 2000, io esprimo la disponibilità della Giunta a fare queste comunicazioni. Propongo di svolgere nella giornata di oggi quella relativa al CSI. Per quanto riguarda invece EXPO 2000 aspetterei il rientro dell'Assessore Pichetto essendo lui l'Assessore di riferimento e preferendo io fare la comunicazione in sua presenza. Propongo pertanto di posticipare questa comunicazione alla fine della giornata, dopo l'approvazione del disegno di legge in discussione.



PRESIDENTE

Quindi c'è una proposta del Presidente della Giunta.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Questa proposta non è confacente all'ordine dei lavori. Io mi rifaccio sempre, signor Presidente, alla Conferenza dei Capigruppo perché è l'unico ambito dove si dovrebbe decidere lo svolgimento dei lavori e mi pare che alla Conferenza dei Capigruppo sia stato deciso che nella giornata di mercoledì vi sarebbe stato uno spazio, all'inizio dei lavori, dedicato alle interrogazioni e alle interpellanze. Noi abbiamo chiesto, nell'ambito di questo spazio, di fare la comunicazione. Il Presidente della Giunta mi pare dica una cosa diversa, cioè: "Siamo disponibili a comunicare su tutto, per prima votiamo l'assestamento..."



PRESIDENTE

Una cosa per volta: prima c'è il rendiconto che è il punto 5) all'o.d.g.



CAVALIERE Pasquale

Certo, prima il rendiconto e poi l'assestamento. Ma io chiedo, al di là dell'esame dell'assestamento che verrà fatto oggi o comunque nei tempi congrui, se vi è la disponibilità nei tempi decisi dalla Conferenza dei Capigruppo di svolgere la comunicazione per "l'assestamento" del CSI, da parte dell'Assessore Burzi! Perché ci sono due assestamenti: c'è quello del bilancio e poi c'è l'assestamento a molti ambiti della Regione che l'Assessore Burzi sta facendo o tenta di fare in queste settimane.



PRESIDENTE

Va bene. Siccome avevamo stabilito che nella giornata di mercoledì mattina si sarebbero esaminate le interrogazioni e le interpellanze e che non avremmo affrontato progetti di legge per l'indisponibilità del Capogruppo, potremmo svolgere queste comunicazioni mercoledì mattina.
Presidente Ghigo, per lei va bene? Quindi oggi potremmo lavorare sul rendiconto e domani mattina, dato che comunque c'era l'intesa di non affrontare progetti di legge, inserire queste comunicazioni.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sono d'accordo. Come ho detto prima però (d'altro canto, mi sembra che il Consigliere Cavaliere abbia chiesto in particolare la comunicazione sul CSI), chiedo di posticipare quella su EXPO2000 alla prossima settimana quando sarà presente l'Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

Credo che possiamo concordare su questa ipotesi.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 406: "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1997"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del disegno di legge n. 406, di cui al punto 5) dell'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, Signori Consiglieri, la I Commissione, dopo un lungo e approfondito esame del disegno di legge n. 406: "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 1997", nelle sedute di giovedì 10/9/1998, giovedì 17/9/1998, giovedì 24/9/1998, venerdì 25/9/1998, lunedì 28/9/1998, martedì 29/9/1998 ha approvato il testo normativo rimettendolo all'aula consiliare.
In sede di discussione sono stati focalizzati i risultati finali della gestione del bilancio, che la Commissione ha scelto di analizzare congiuntamente con l'Assestamento di bilancio 1998.
Il rendiconto generale, quale documento finanziario contabile, rappresenta il confronto tra la previsione ed i risultati definitivi conseguiti, sia in termini finanziari che in termini patrimoniali, a seguito dell'azione amministrativa e ciò si può riscontrare dalle tabelle accluse alla relazione tecnica presentata dalla Giunta regionale.
Per la prima volta, quest'anno, il lavoro è stato molto approfondito, nel senso che gli Assessori sono venuti durante tre sedute di I Commissione a relazionare sui risultati conseguiti ed anche, ovviamente, dal punto di vista della Giunta, ma poi c'è stata interlocuzione con i membri della Commissione, a valutare e a commentare dal punto di vista politico amministrativo i risultati stessi.
Il risultato finanziario alla chiusura dell'esercizio 1997 tiene conto del risultato della gestione di competenza e della gestione dei residui degli anni precedenti.
Gli elementi che contribuiscono alla sua formazione sono: il fondo di cassa al 31/12/1997, di L. 24 miliardi, il complesso delle riscossioni effettuate per L. 17.459 miliardi dedotto il totale dei pagamenti eseguiti per L.
17.478 miliardi, unitamente all'insieme degli accertamenti di entrata non ancora riscossi (residui attivi) per L. 5.653 miliardi e degli impegni assunti non ancora estinti (residui passivi) per L. 4.149 miliardi.
La situazione finale del bilancio emerge dall'analisi delle entrate di competenza e delle spese di competenza.
Le entrate di competenza.
Le previsioni iniziali del bilancio 1997, approvato con L.R. 20/1/1997, n.
12, pareggiavano nell'importo di L. 22.227.158 milioni in termini di competenza.
Per effetto delle variazioni intervenute nel corso dell'esercizio finanziario, le previsioni si sono così modificate: Le spese di competenza: Le previsioni finali degli stanziamenti relativi alla competenza vera e propria dell'esercizio, al netto delle contabilità speciali, ammontano complessivamente a L. 12.631.582.176.653 contro L. 13.277.655.068.344 dell'esercizio precedente.
La gestione.
Esaminando poi la gestione, si può evidenziare dal fronte delle entrate il grado di utilizzazione degli stessi stanziamenti e quindi, per differenza con le somme accertate, si conosceranno le economie. Le economie sono l'indicatore finanziario che segnala il grado di utilizzazione delle somme previste in bilancio.
Mentre le economie di spesa su stanziamenti di competenza relative a fondi statali a destinazione vincolata dovranno essere reimpostate nel bilancio dell'anno successivo, quelle su fondi regionali andranno a formare unitamente ad altre componenti, il risultato finanziario della gestione.
Inoltre, per quanto riguarda gli accertamenti, sono stati accertati L.
17.869.632 milioni, pari all'80,20%, a fronte di uno stanziamento di competenza ammontante a L. 22.279.444 milioni.
Le somme incassate in conto competenza sono state L. 13.862.877 milioni e restano ancora da riscuotere L. 4.006.754 milioni.
L'analisi delle differenze tra la previsione e gli accertamenti consente le seguenti considerazioni sui vari titoli: Titolo I - Entrate tributarie. Il maggiore accertamento è riferito principalmente all'addizionale di imposta sul consumo del gas metano per L.
30.442 milioni ed alla tassa regionale di circolazione per L. 36.903 milioni, mentre i minori accertamenti per complessive L. 22.914 milioni derivano da tasse sulla caccia, diritto allo studio e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Titolo II - Entrate per quote di tributi statali. I minori accertamenti si riferiscono principalmente: Regolamento CEE 2081/93 obiettivo 2 - quota statale - per L. 8.993 milioni; edilizia pubblica (legge n. 457/78) per L.
9.612 milioni; minore quota per rate su mutuo con oneri a carico dello Stato, per la maggiore spesa sanitaria, L. 6.397 milioni; Regolamento CEE 238/91 per L. 38.986 milioni in materia di agricoltura e per L. 89.000 milioni (legge n. 549/95) relative al fondo perequativo per minore gettito dell'accisa sulla benzina.
Titolo III - Entrate extratributarie. I maggiori accertamenti si riferiscono principalmente: per L. 10.385 milioni da proventi per violazioni alle norme di tributi regionali; per L. 5.766 milioni, per recupero di fondi da altri enti e istituzioni, mentre i minori accertamenti sono costituiti per L. 2.015 per proventi diversi, L. 3.487 per rientro di fondi di rotazione, L. 8.000 milioni per attività socio-assistenziali e per L. 3.529 per rientri, recuperi e sanzioni che non si sono verificate.
Titolo IV - Entrate derivanti da alienazioni di beni patrimoniali. Il minore accertamento deriva dalla non alienazione di beni immobili, mentre i maggiori accertamenti si riferiscono principalmente a rimborsi di crediti e recuperi di somme dovute per la predisposizione di aree industriali attrezzate.
Titolo V - Entrate derivanti da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie. I minori accertamenti derivano per L. 514.099 milioni per mutui a pareggio del bilancio 1996 e 1997 non stipulati e la non emissione di obbligazioni per L. 1.000 milioni.
Titolo VI - Contabilità speciali. Le variazioni sono relative a partite compensative che si traducono in corrispondenti movimenti della spesa.
Residui attivi.
I residui attivi che all'inizio dell'esercizio finanziario 1997 ammontavano a L. 5.389.539.294.714 sono stati riaccertati alla chiusura dell'esercizio finanziario in L. 5.242.663.594.161 per un minore importo di L.
146.875.700.553.
Le somme riscosse sono state di L. 3.596.414.988.644 e quelle rimaste da riscuotere ammontano a L. 1.646.248.605.517.
Le somme da mantenere a residuo, formatesi sulla competenza 1997, ammontano a L. 4.006.754 milioni.
La perenzione amministrativa.
Secondo la legge di contabilità regionale, i residui passivi, ovvero tutte le somme impegnate, ma non ancora erogate, se non vengono pagate entro il secondo esercizio successivo a quello in cui l'impegno è perfezionato, si intendono perenti agli effetti amministrativi.
La perenzione ha per oggetto l'eliminazione di tutti i residui passivi dal conto finanziario del rendiconto generale, passando in carico al conto del patrimonio come debito patrimoniale.
La consistenza dei perenti all'inizio dell'esercizio finanziario 1997 era di L. 426.868.459.415, di cui detratti i pagamenti per L. 32.429.162.267 e le eliminazioni per insussistenza di L. 217.095.854.045, si arriva alla consistenza al 31/12/1997 di L. 177.343.443.103, ai quali, aggiungendo L.
101.753.795.766 di residui dichiarati perenti nell'anno in corso, si ha la nuova consistenza finale di L. 279.097.238.869. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Il relatore ha illustrato una serie di cifre, esaminando un bilancio rispetto alla capacità che ha avuto questa Regione di spendere e di dare seguito al bilancio del 1997, un bilancio che a pieno titolo può essere considerato un bilancio del nuovo governo di centro-destra, perché quello precedente, impostato a fine 1995, risentiva un po' del momento di cambio ed era stato illustrato come un bilancio in continuità con le esperienze precedenti. Questo invece rappresenta il primo bilancio in qualche modo totalmente frutto di questa nuova esperienza; il dibattito sul bilancio è stato condizionato dal modo in cui sono giunte le relazioni dei singoli Assessori, relazioni molto tecniche, molto legate a quanto si è speso. Solo a fronte di un'iniziativa dei Consiglieri si è potuto approfondire meglio la dinamica reale, quanto effettivamente veniva speso, con che tempestività, se c'era un rapporto tra quanto veniva investito e la domanda che emergeva dalla Regione e quanto era la percentuale di questa, scoprendo che ci sono dei capitoli nettamente inferiori alle esigenze. Come minoranze avevamo posto un altro problema: in questa Regione non si fa mai - non si fa al momento del bilancio perché prima è tecnico - un bilancio della Regione, nel senso che la Regione non è fatta solo di quei volumoni che ci vengono consegnati e che vediamo. Per esempio, sarebbe interessante sapere se dopo un anno la disoccupazione è cresciuta, se l'esigenza di chi ha bisogno della case è stata soddisfatta, se la qualità della vita dei pensionati è migliorata: c'è tutta una serie di bilanci che non vengono mai fatti. Il bilancio della Regione deve però tenere conto di tutto questo. Il governo della Regione dovrebbe avvicinarsi sempre di più ai cittadini quindi la Regione deve assumere un maggiore ruolo, però questo tipo di bilancio manca, continua a mancare ed è preoccupante, perché per capire come attivare le spese e le politiche - le spese corrispondono a certe politiche - occorre capire lo stato concreto della Regione. Allora, per esempio, occorre capire se, di fronte ai dissesti territoriali che la Regione ha sperimentato, sono stati fatti dei progressi significativi. Si può credibilmente sperare che eventi che si sono ripetuti con una certa frequenza nella nostra Regione non si ripetano o quasi, perché sono state introdotte determinate misure di prevenzione. Sarebbe interessante, per quanto riguarda la legge sui rifiuti, avere un'idea di come è stata attuata la politica di riduzione e di riutilizzo dei rifiuti. Questi elementi mancano, quindi è difficile, da parte nostra, poter interloquire in modo preciso, mentre ci sono degli elementi invece su cui è più facile.
Sappiamo che i cittadini non sono probabilmente entusiasti della qualità dei servizi che vengono erogati per quanto riguarda la scuola e i trasporti che, nel corso del 1997, hanno registrato un aumento di costi, ma insieme ad un aumento di costi dobbiamo registrare il fatto che in questa Regione, soprattutto sulle linee utilizzate dai cittadini piemontesi per recarsi al lavoro in modo quotidiano, un'alta frequenza di chiusure di stazioni, un peggioramento concreto delle condizioni di trasporto per chi utilizza i mezzi pubblici e i treni. Mentre è continuato un dibattito rispetto alle grandi scelte sulle opzioni di trasporto, è proseguito anche il peggioramento concreto, giorno per giorno, delle linee ferroviarie esistenti. Per quanto riguarda la situazione economica e sociale, il 1997 è stato un anno particolare, un anno in cui la nostra Regione ha beneficiato di misure significative (quella sulla rottamazione) che riguardavano una parte importantissima dell'economia regionale (l'industria automobilistica). Questa politica, che si è sviluppata per tutto il 1997 ed è proseguita nel 1998, ha avuto dei risultati estremamente benefici per quanto riguarda i conti delle aziende, in particolare della FIAT, che nel '97 ha conseguito il suo record dal punto di vista del bilancio e, ancora di più, dal punto di vista dei profitti realizzati. Nel corso di quell'anno l'azienda ha assunto 1.000 giovani con contratti a termine, che sono stati prorogati e poi, nel corso del giugno 1998, anche a seguito di un'iniziativa sindacale, ma anche del nostro partito, ha portato ad un'assunzione definitiva con un contratto a tempo indeterminato per la maggior parte di loro, ma non di tutti, perché una parte è stata selezionata con metodi che abbiamo anche denunciato. Però, a parte questi 1.000, tenendo conto che la misura era stata sollecitata da tutto il Consiglio, tranne dal Gruppo di Rifondazione Comunista, per rilanciare l'occupazione, abbiamo avuto un calo occupazionale nel corso di quell'anno di oltre 3000 dipendenti, che si è poi attestato a 5.000 a metà anno.
Queste misure non hanno incrementato l'occupazione, hanno fatto assumere 1000 giovani ma non hanno incrementato l'occupazione perché non c'è stato un rinnovo del turnover, non c'è stata la sostituzioni di quelli che andavano in pensione e quindi nel settore che è andato meglio abbiamo un bilancio occupazionale grave, negativo, con un calo di posti di lavoro. La cosa sta peggiorando, non è stata ancora al centro dell'attenzione del Consiglio regionale, però in queste settimane c'è nuova massiccia cassa integrazione negli stabilimenti della FIAT Mirafiori. Da ieri Rivalta è praticamente ferma. Tra l'altro, Rivalta ha visto una riduzione significativa del suo potenziale produttivo e questo rischierà di avere conseguenze sull'economia collegata alla FIAT; indubbiamente tutto l'indotto risentirà di questo calo che rischia di rafforzarsi nei prossimi mesi.
Sono convinto che coloro che, nel corso dell'ultimo anno, hanno sostenuto che le entrate statali sono aumentate, perché si sono vendute più automobili (il provvedimento quindi è stato positivo da un punto di vista del bilancio dello Stato) non potranno fare lo stesso discorso oggi. Non diranno che quell'aumento delle entrate statali, legate alla rottamazione viene oggi compensato da un'entrata negativa. Un cosa è certa, alla fine di questa manovra, si è verificato il fatto che si sono finanziate aziende italiane e europee per migliaia di miliardi. La FIAT è stata finanziata con una cifra di circa 1.500 miliardi; la stessa ha ridotto i posti di lavoro di circa 5.000 unità: come esempio di politica volta a sviluppare l'occupazione non mi pare positiva.
Un altro aspetto significativo è che un'azienda, storicamente fondamentale per la nostra Regione, e che in certi periodi, nel corso degli anni '80, era stata individuata come possibile alternativa al declino e alla monocultura dell'auto, mi riferisco al settore informativo e dell'Olivetti (l'ultimo accordo dava una garanzia ai lavoratori, colpiti da determinate misure di espulsione, una ricollocazione) ormai si è ridotta ad un magazzino di computer e di dipendenti rimasti nell'azienda sono dei piazzisti di computer: non è più una realtà produttiva.
Sarebbe utile fare un bilancio di queste politiche. Ho sentito spesso parlare di volontà di rilancio dell'economia piemontese; se si vuole veramente rilanciare l'economia piemontese bisogna partire dalla realtà esistente. Non solo questo non è stato fatto, ma addirittura si è struzzi non si guarda la realtà. E' difficile, non analizzando la realtà modificarla.
Concludo il mio intervento in quanto il tempo a disposizione è ormai esaurito; i compagni del mio Gruppo interverranno su altri aspetti specifici delle manovra di bilancio che io ho accennato prima.
Ripeto, se analizziamo anche altri settori: il settore agricoltura, il settore assistenza e la vita dei giovani non possiamo dire che dopo il 1997 ci sia entusiasmo sulle scelte assunte dalla Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, come minoranza abbiamo insistito ferocemente affinché, per la prima volta in questa legislatura si seguisse un percorso diverso per quanto riguarda l'approccio all'approvazione del bilancio consultivo.
Devo manifestare una certa soddisfazione, ma con grande rammarico questo percorso è iniziato non come noi lo avevamo tracciato. Avevamo chiesto di analizzare i diversi capitoli nelle singole Commissioni di competenza. Vi è stato uno sforzo, non indifferente, dell'Assessore al bilancio e degli Assessori di competenza dei singoli settori, di portare nella I Commissione almeno il primo approccio ad un approfondimento del problema. Il Consigliere Papandrea prima diceva che il "difetto sta sempre nel manico"; abbiamo analizzato un bilancio consultivo, ma a monte non vi era una relazione politico-programmatica a cui potersi riferire. E' chiaro che, non avendo punti di riferimento di quali erano le motivazioni che questa Giunta, questa maggioranza aveva messo come punto fermo nel bilancio di previsione del 1997, difficilmente si potevano fare dei raffronti. Poi in mancanza del Piano regionale di sviluppo, tutta l'analisi è stata, anche se con una certa difficoltà, approfondita nei diversi settori, per le diverse deleghe, ma sicuramente senza un documento guida che permette alla stessa maggioranza, alla stessa Giunta di svolgere un lavoro compiuto e di analisi.
Un lavoro compiuto e di analisi anche perché le competenze della Regione sono importanti, vanno dall'organizzazione del documento unico di programmazione - che attiva almeno 2.500/3.000 miliardi di fondi europei all'urbanistica, a cui si devono attenere tutti gli Enti locali e quindi tutti gli operatori sul territorio. La Regione ha delle competenze nell'ambito della casa, grosse competenze per quanto riguarda lo sviluppo e la conservazione dell'agricoltura, ha competenze nell'ambito dell'ambiente non parliamo della sanità.
L'altro giorno abbiamo chiesto all'Assessore quanti erano i dipendenti in Regione Piemonte della sanità, io presumevo fossero circa 40 mila invece sono 50 mila dipendenti: quindi una grande azienda sul territorio con delle competenze molto particolari per quanto riguarda la salute dei cittadini che parte dalla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione all'assistenza e così via.
Nel bilancio effettivo della Regione ci sono 22.500 miliardi all'interno dei 22.500 miliardi vi sono anche le partite di giro, ovvero quelle che non fanno movimento immediato sul territorio. Il bilancio effettivo gestito dalla Regione Piemonte, dedotte le partite di giro, è di 11.800 miliardi, di cui circa 6.600 circa indirizzati alla sanità, i rimanenti miliardi sono le manovra di bilancio che permettono di intervenire su tutti quei settori che prima ho descritto.
Ebbene, non essendoci a monte un punto di riferimento su quanto intende fare questa maggioranza e questa Giunta, se non il programma dell'insediamento della Giunta Ghigo, che è già stato modificato e superato, a volte disconosciuto dalla stessa maggioranza - l'abbiamo sentito in quest'aula - difficilmente si possono leggere gli effetti che producono un volume così massiccio (11.512 mila miliardi) nella conservazione, nell'evoluzione dell'economia piemontese.
Alcuni giorni fa, dalla lettura di alcuni dati dell'ISTAT e di uno studio dell'IRES (istituto voluto ed operante per conto della Regione Piemonte) abbiamo appreso che nell'anno 1997 - primi mesi 1998 vi è stata una riduzione di occupazione - poi bisognerà verificare i dati in modo più approfondito - di almeno 30 mila unità, a fronte del dato nazionale che afferma che nel 1997 - primi mesi 1998 vi sarebbe stato un incremento di occupazione pari a 110/115 mila unità.
Pertanto, è chiaro che in presenza di un piano preventivo, un progetto politico preventivo nella scrittura del bilancio di previsione, è anche più facile capire se si sono raggiunti gli obiettivi dati o se non si sono raggiunti; si tratta quindi di un termometro per poter eventualmente, anche nel corso d'opera nel corso dell'anno, modificare le politiche, fare aggiustamenti, indirizzare risorse in un settore piuttosto che in un altro che vuol dire lavorare per progetti e non per competenze. Infatti, anche nel più piccolo Comune sembra sia diventato quasi patrimonio culturale degli amministratori costruire dei programmi a cui fanno capo le diverse competenze settoriali per ottenere un dato risultato. Ma se questo non esiste - badate che per parlare con i politici c'è un linguaggio e per parlare con i burocrati c'è un altro linguaggio - difficilmente si riuscirà a coniugare le politiche con quelle che saranno poi le risultanze e le competenze che la legge assegna alla parte burocratica della competenza regionale. Ed è per questo che noi abbiamo insistito e continuiamo ad insistere affinché vi sia una relazione tecnica, perché quello che ha letto Gallarini - che ringrazio - sono dati tecnici obbligatori per l'approvazione del documento consuntivo e una relazione pari a questa deve essere portata per quanto riguarda l'approvazione sotto il profilo contabile del preventivo. Ma il Consiglio regionale, le autonomie locali la società civile non hanno bisogno di questi dati che sono incontestabili.
Poi si può essere d'accordo se le risorse dovevano andare in quella direzione o in quell'altra, ma quelle sono le sensibilità e le strategie politiche che vengono poi affidate a quella che è la parte burocratica che deve gestire materialmente il bilancio regionale.
Dall'altra parte c'è un'altra competenza che compete invece al Consiglio regionale: quale indirizzo bisogna dare per la formulazione delle leggi, la formulazione dei provvedimenti a cui poi la parte burocratica si deve attenere. Questo però manca. E' vero, il Presidente della Giunta con i suoi Assessori si presenta alla vigilia del bilancio preventivo dicendo: "faremo questo, faremo quello, faremo quell'altro", ma si presenta all'esterno. Difficilmente - almeno io non l'ho sentito se non per brevissimi flash - si può capire che cosa intende. Adesso oltretutto mi pare che sia stato approvato dalla Giunta, o almeno ci è stato consegnato il Piano di sviluppo regionale, per cui credo e mi auguro che per quanto riguarda il prossimo bilancio vi sia una relazione politica a cui faranno riferimento in modo sostanziale le idee, che credo abbiate introdotto all'interno di tale Piano, in modo che alla fine del prossimo bilancio abbiamo ancora alcuni mesi di tempo per intervenire sullo stesso bilancio del 1998 - sia possibile ottenere alcuni risultati che, a nostro modo di vedere - lo verificheremo meglio quando discuteremo dell'assestamento di bilancio - sono stati totalmente disattesi e cancellati da quello che è stato il consuntivo del 1997. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, possiamo passare all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi del'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 28 voti contrari 15 astensioni 5 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi del'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi del'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 29 voti contrari 16 astensioni 5 L'art. 11 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Illustrate le ragioni del nostro voto contrario vorrei aggiungere un'osservazione. Intanto, da questo rendiconto si pu riscontrare il ritardo e l'insufficienza con la quale la Regione Piemonte gestisce le risorse che ha a disposizione. Ritardi ed insufficienze gravi sempre, tanto più in questa situazione di crisi economica, di forte sofferenza sociale.
Si è messo in luce - l'ha fatto il compagno Papandrea - che questa dovrebbe essere un'occasione in cui i grandi temi trovino il loro posto all'interno di una valutazione ed un commento del rendiconto. Aggiungo, a questa osservazione, solo il seguente fatto: il lavoro sul rendiconto svolto quest'anno in Commissione è stato un pochino più ampio di quello degli anni precedenti, ma ancora del tutto insufficiente. Il rendiconto infatti, potrebbe essere l'occasione, non di un mezzo pomeriggio, ma di qualche giornata di lavoro del Consiglio regionale, in cui i temi sollevati dal collega Papandrea in termini generali trovino, capitolo per capitolo un'analisi critica (non dico su tutti i temi citati, ma scegliendone tre o quattro) su cosa concretamente è stato fatto, su quale rapporto ci sia tra l'esigenza sociale e la gestione dei capitoli di bilancio, su quale critica sviluppare e quali richieste proporre.
Questo, purtroppo, neppure questa volta è stato fatto. Può darsi che i piccoli passi siano necessari per portare quest'aula e tutti i Consiglieri regionali a fare un salto di qualità nella propria attività di esame analisi e critica sul rendiconto, che ritengo uno degli atti politicamente più importanti che andiamo ad esaminare. Purtroppo, rimane ancora uno degli atti che politicamente sviluppa meno azione di qualità critica e di confronti in quest'aula.
Segnalo, quindi, il divario fortissimo tra le potenzialità di un confronto serio, politico su questioni rilevanti e quanto poi accade in quest'aula, nella quale dedichiamo interi pomeriggi a questioni assolutamente irrilevanti a livello di grandi problemi della Regione e poi rinunciamo, in pochi minuti, ad un'occasione di esame complessivo del dispiegamento di forze, previsto da un bilancio e certificato da un resoconto.
Questo abbassa la qualità del nostro lavoro.
Il voto, ovviamente, è contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale provvedimento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 30 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 442: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 1998 e disposizioni finanziarie per gli anni 1998, 1999 e 2000"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 442, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Presidente e colleghi, questa è una relazione legata, in una certa misura, alla relazione precedente, nel senso che, in Commissione, il rendiconto e l'assestamento sono stati collegati, perché la materia è la stessa ed anche perché si è voluto dare all'assestamento un significato aggiuntivo. Quindi un tassello - i 43 miliardi annunciati dall'Assessore Burzi inizialmente - che andava e va a collocarsi nell'ambito di quelle riflessioni e considerazioni politico-amministrative di cui parlavamo prima, relativamente all'assestamento.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri di prestare attenzione, perché è difficile per il relatore o per chi interviene parlare in un'aula continuamente in brusìo in difficoltà e in discussione.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Grazie, Presidente, d'altra parte, leggere nelle condizioni in cui ci troviamo per me è particolarmente imbarazzante.
"La I Commissione ha esaminato il disegno di legge n. 442, testo che è stato dibattuto ed approfondito nelle sedute di giovedì 10/9/1998, giovedì 17/9/1998, giovedì 24/9/1998, venerdì 25/9/1998, lunedì 28/9/1998, martedì 29/9/1998, di cui già abbiamo parlato a proposito dell'assestamento.
La Commissione, nell'analizzare il testo, ha scelto di discuterlo congiuntamente con il Rendiconto generale del 1997.
Nel corso delle sue sedute si è dato spazio agli interventi degli Assessori competenti per materia che hanno relazionato sull'andamento delle diverse attività in itinere. Gli argomenti trattati, più dibattuti per la complessità intrinseca e per le indicazioni finanziarie contenute, hanno riguardato il fondo investimenti Piemonte (FIP), gli accordi di programma gli interventi per la famiglia, le misure flessibili, le politiche del lavoro, la situazione dei trasporti, il nuovo sistema fiscale con l'introduzione dell'IRAP.
Lo scopo principale della legge d'assestamento al bilancio di previsione è quello di rettificare i dati dei residui attivi e passivi, dei fondi statali reimpostati che sono determinati in modo certo dal conto consuntivo, modificando l'equilibrio contabile del bilancio proposto con il bilancio di previsione e che occorre di conseguenza riportare in equilibrio.
La proposta di assestamento si basa quindi su due documenti di partenza: il rendiconto della Regione per l'anno 1997, con le sue determinazioni sui risultati della gestione dell'Ente (è il documento che il Consiglio ha appena approvato) il bilancio di previsione per il 1998, con l'equilibrio contabile proposto ad inizio anno modificato dai risultati del primo documento.
Il principale dato del rendiconto 1997 è l'ammontare dell'avanzo finanziario determinato in L. 1.528 miliardi; tale avanzo finanzia in modo prioritario i capitoli sui quali sono riportate economie provenienti da trasferimenti dallo Stato o dall'Unione Europea come indicato nell'art. 4 del disegno di legge, non prima di aver contabilizzato i maggiori o minori accertamenti e averlo depurato dalle operazioni effettuate ai sensi della L.R. n. 17/98 per l'anticipata estinzione di mutui (circa 40 miliardi di lire).
Considerando la peculiarità della legge di contabilità circa le iscrizioni dei fondi statali che consta nella reiscrizione delle economie, a qualunque titolo verificatesi su appositi capitoli, ne deriva che l'avanzo finanziario non è un dato rappresentativo della situazione del bilancio della Regione.
L'avanzo, infatti, è definito come confronto algebrico tra il fondo cassa i residui attivi (crediti verso terzi) ed i residui passivi (debiti verso terzi). Questa definizione è sufficiente per quanto attiene ai fondi regionali, ma è carente per quanto attiene ai fondi trasferiti dallo Stato o dall'Unione Europea. Infatti, per tali fondi devono essere reinserite nel bilancio della Regione tutte le economie che a qualunque titolo si sono determinate nella gestione del bilancio, cioè le economie da stanziamento (stanziamento meno impegni) e le economie derivanti dall'istituto della perenzione.
Tale istituto, com'è noto, consiste nella cancellazione dal bilancio finanziario dei debiti rimasti nei conti per due anni. Per i fondi regionali la cancellazione comporta una diminuzione del debito sul bilancio finanziario ed un suo consolidamento nello stato patrimoniale dell'Ente.
Per i fondi statali la cancellazione dei residui passivi comporta la reiscrizione di pari importo sullo stanziamento dei capitoli dei fondi statali reimpostati.
L'equilibrio finanziario in assestamento è stato ottenuto - a parità di risorse destinate al finanziamento di capitoli regionali - riprendendo la norma che autorizzava il pareggio per l'anno 1997. In effetti, la mancata stipulazione dei mutui se da un lato comporta un minore onere finanziario per l'Ente, d'altra parte trasferisce al 1998 il debito eventualmente contratto nel 1997. L'ammontare di tale operazione (circa 365 miliardi di lire) è registrata con l'iscrizione di cui al capitolo n. 2710 delle entrate.
L'assestamento 1998 propone inoltre una serie di variazioni a capitoli regionali che vengono finanziate attraverso un aumento del mutuo per l'anno 1998. La legge di bilancio per il 1998 autorizzava mutui per 614 miliardi a fronte di iscrizioni sui capitoli di spesa del titolo II di 650 miliardi di lire. Incrementando il mutuo a 650 miliardi si liberano di fatto risorse di parte corrente per 35 miliardi di lire.
L'assestamento 1998 contiene inoltre una serie di adeguamenti al bilancio pluriennale dell'ente.
Alla luce di tale analisi, nella seduta di martedì 29/9/1998, la I Commissione ha licenziato a maggioranza il testo del disegno di legge. Tale testo viene rimesso all'Aula per la sollecita approvazione, sottolineandone l'urgenza".
A latere di questa relazione che fotografa il provvedimento così come è stato licenziato dalla Commissione, ritengo che si debbano aggiungere alcune considerazioni che sono il frutto del dibattito che è emerso in Commissione. In quella sede, infatti, l'Assessore si era impegnato, a nome della Giunta, ad integrare i fondi - cito il dato più estrapolabile relativi alla formazione professionale (8 miliardi).
Inoltre, sono emerse altre questioni (non sto ad elencarle, ma sicuramente i membri della I Commissione le ricordano) che hanno suggerito riteniamo, alla Giunta di formulare alcune proposte di integrazione, che non sono quindi state esaminate nella loro cifra ragionieristica all'interno della I Commissione, ma che sono comunque state considerate come variazione, integrazione ed arricchimento politico-amministrativo del provvedimento del quale abbiamo letto la relazione per quanto concerne la scheletratura di base, che è la parte fondamentale (rappresenta circa il 95% del provvedimento) e che è il testo licenziato in Commissione.



PRESIDENTE

Sulla relazione del Consigliere Gallarini è aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, per quanto riguarda l'assestamento è chiaro che sarebbe stato più utile - ha ragione il collega Gallarini nella parte conclusiva del suo intervento - conoscere nello specifico le variazioni che la Giunta pensa di proporre al Consiglio rispetto al testo che è stato approvato in Commissione. Mi pare però, per quello che è stato espresso in Commissione, che ci sia la volontà di accoglimento di alcuni suggerimenti. Io ripeto qui in aula i suggerimenti che abbiamo fatto in Commissione e poi valuteremo sulla base della proposta della Giunta, cioè dell'emendamento che verrà presentato, la congruità o meno e quindi esprimere un giudizio sull'operazione che intende compiere la Giunta.
Noi abbiamo rilevato innanzitutto che nella proposta di assestamento il testo approvato dalla Commissione, c'era una carenza di risorse per quanto riguarda la formazione professionale. Una carenza significativa che se viene mantenuta, spero che non sia mantenuta, avrà degli effetti negativi sulla programmazione dei corsi per il secondo e il terzo anno. Ci che ha stupito durante il dibattito in Commissione è stata la leggerezza complessiva con cui la Giunta, in modo particolare l'Assessore alla formazione professionale, ha trattato questo argomento. In alcuni momenti ci è parso che l'Assessore Goglio fosse un neo Assessore, appena nominato nella Giunta, che non conoscesse i precedenti, la discussione ampia che ci fu attorno alla formazione professionale. Introdusse la riunione della Commissione relativa all'assestamento per quanto riguardava il suo settore dicendo: "C'è una riduzione del 20%", dandolo come fatto scontato dimenticando un impegno che fu assunto dal Presidente Ghigo e dalla Giunta nel suo complesso (tema che fu dibattuto non soltanto in quest'aula, ma anche all'esterno): mantenere lo stesso identico livello dei corsi dell'anno precedente. Abbiamo fatto questo rilievo; per fortuna, la memoria ha aiutato a ricostruire il percorso e gli impegni assunti e mi pare che la Giunta accolga il suggerimento di mantenere questo impegno. Nella proposta di assestamento però non c'era niente, manteneva tutto com'era: c'era zero per la formazione professionale! Anche l'altro rilievo che abbiamo fatto in Commissione riguarda un impegno che la Giunta si era assunta in occasione della discussione del bilancio per quanto riguarda i fondi dell'assistenza per la realizzazione dei centri. Anche in questo caso nel bilancio non c'è assolutamente nulla per cui chiediamo se il rilievo formulato allora in occasione del bilancio e il rilievo riformulato adesso in occasione della discussione dell'assestamento in Commissione, in qualche maniera sia stato accolto da parte della Giunta.
Un terzo rilievo che mi sento ancora di fare è relativamente allo sport. Se non erro (il testo che abbiamo visto inizialmente mi pare non abbia avuto delle modifiche), per quanto riguarda lo sport (tema anche questo dibattuto con una interrogazione e diversi interventi, in modo particolare anche dal collega Angeleri) c'era una volontà complessiva di aumentare gli stanziamenti per lo sport minore, ritenendoli importanti per il Piemonte. La scelta che è stata compiuta mi sembra una scelta minimalistica, nel senso che contiene soltanto 1 miliardo che a nostro giudizio è insufficiente rispetto alla richieste che provengono da parte della collettività piemontese (penso alla mole di richieste di finanziamento che sono state presentate da società sportive).
In questi giorni mi sarei aspettato che l'Assessore allo sport Racchelli, o il Presidente Ghigo per conto dell'Assessore Racchelli, avesse tenuto conto della richiesta, che proviene da parte delle società sportive minori, di avere degli aiuti di carattere economico e avesse anche colto questa occasione per incrementare il capitolo relativamente allo sport minore. Non ricordo più il capitolo; al limite si può scrivere l'emendamento per chiedere un finanziamento maggiore. I rilievi da parte del nostro Gruppo riguardano la formazione professionale, l'assistenza e lo sport minore. L'ultimo rilievo è sulle modalità di finanziamento relativamente a queste richieste. La Giunta, per finanziare queste richieste, ha proposto la riduzione di alcuni capitoli del bilancio, in particolare del 15910, del 27170 e del 27167. Evidentemente ha ritenuto di differenziare tra spese correnti e spese di altro tipo.
Mi sento ancora di toccare l'aspetto della scarsa operatività, o addirittura inoperatività, della Giunta: in Commissione abbiamo constatato una scarsa utilizzazione di questi fondi, non tanto per un'inadempienza da parte dell'Assessore Burzi - evidentemente non è il suo compito - ma per la mancanza di un'iniziativa politica complessiva da parte della Giunta che non ha avuto la capacità politica di presentare i disegni di legge, che erano stati elencati negli elenchi IV e V, per poter utilizzare questi fondi. La Giunta, l'Assessore, ci propongono di ridurre gli stanziamenti dei capitoli 15910, 27170 e 27167 mantenendo però inalterato l'elenco dei disegni di legge. Credo che questa sia un'operazione che contiene una grande dose di ipocrisia; essendo ormai ad ottobre credo che la Giunta sappia cosa riesce a fare e possa valutare quali disegni di legge riesce a realizzare. Non credo che la Giunta, a meno che lo sia l'Assessore D'Ambrosio che non vedo neppure, sia convinta di presentare un disegno di legge sulla somatostatina; questo grande imbroglio che è capitato credo sia più utile eliminarlo. Mi chiedo se la Giunta è proprio convinta di riuscire a presentare il disegno di legge sull'usura (ed impegnare i 500 milioni) come pure il disegno di legge sulla specializzazione post universitaria della Pubblica Amministrazione. Anziché mantenere l'elenco di questi disegni di legge, forse, è molto più utile prendere atto di un'incapacità a utilizzare dei fondi che sono stati stanziati e destinare le risorse per spese che riteniamo più utili in questo momento. E' chiaro che non possiamo che lamentare il fatto che per quanto riguarda gli interventi sulla famiglia continua a non esserci la legge. Mi pare che questo sia il terzo anno in cui la Giunta continua, su richiesta che facemmo addirittura nel 1995 (l'anno dell'insediamento) con 5 miliardi. Vengono stanziati 5 miliardi e nonostante questo impegno e il mantenimento dei 5 miliardi questa legge, purtroppo, continua a non esserci. Tutti i tentativi, fatti anche come Partito Popolare, di sollecitare e accelerare il processo di formazione di una legge per arrivare in aula, sono stati inutili. Noi presentammo una legge all'inizio della legislatura e l'anno scorso la ritirammo con l'obiettivo di sfoltire le proposte (che erano tante, 8 o 9).
Qualcuno concordò su questo fatto, la Lega ritirò la sua proposta, mi pare anche il CCD e il CDU, perché si era condivisa l'impostazione della Giunta.
Nonostante il nostro sforzo di rinunciare ad una sorta di primogenitura la proposta è ancora lì. Mi sarei aspettato, da parte di alcune componenti del centro-destra, uno scatto di orgoglio. Oggi si registra un'incapacità, che è l'elenco 15910: nessuno dei disegni di legge indicato nel capitolo 15910 è stato presentato. Così pure sul capitolo 27170. In più abbiamo registrato il grande fallimento di un'operazione che proponemmo, come minoranze, sul capitolo 27167, introducendo il capitolo degli accordi di programma come nuovi strumenti di concertazione tra pubblico e privato. Constatiamo che nessuno della Giunta, e non mi riferisco solo all'Assessore Burzi, ha avuto la capacità di assumere un'iniziativa politica per utilizzare questi fondi attraverso gli strumenti di concertazione (né patti territoriali, n accordi di programma, sostanzialmente nulla).
Concludendo, Presidente, credo che la Giunta debba fare uno sforzo diverso; non essere ipocrita dal punto di vista politico e dire realmente cosa riuscirà a fare entro l'anno, liberando delle risorse che possono essere utilizzate non soltanto per finanziare quei capitoli di cui abbiamo chiesto l'aumento, ma anche per finanziare capitoli come ad esempio quello dello sport minore che è un capitolo che richiede delle risorse. Questi sono i rilievi e ci riserviamo di esprimere una valutazione complessiva sulla base della proposta e degli emendamenti che la Giunta presenterà, se intenderà presentarli. Diversamente li presenteremo noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, signor Presidente, questo assestamento di bilancio rimarca esattamente ciò che abbiamo detto per il bilancio consuntivo. Vi sono 30 miliardi che sono stati reperiti tramite la rinegoziazione dei mutui e quindi la disponibilità ad ampliare quelli che erano i mutui contratti con il disegno di legge del bilancio preventivo del 1998, sostituendoli a quelli che erano capitoli di bilancio coperti da spese correnti. Mi pare di aver capito che l'operazione sul capitolo 15910 sia stata questa. Vi sono altri 10 miliardi che provengono da ricognizione sui residui perenti, per cui l'operazione è di 40 miliardi, più alcuni risparmi su altri capitoli che la portano a 43 miliardi.
Questi 43 miliardi sono stati destinati a coprire delle spese e degli impegni che erano stati assunti in fase di bilancio di previsione del 1998 su delle decurtazioni avvenute principalmente nel comparto dell'assistenza della cultura e per una parte anche sullo sport - come ha evidenziato prima il Consigliere Saitta - per rimettere a posto una serie di poste di bilancio indipendenti. Il dibattito è avvenuto in aula, quindi la scelta politica da parte della maggioranza è stata di andare a coprire questi settori. Se noi analizziamo l'elenco 4) sugli interventi previsti dal capitolo 15910, e quindi gli impegni assunti in fase di bilancio preventivo da parte della maggioranza e della Giunta (che hanno approvato il bilancio), vedremo tutta una serie di disegni di legge che, a parte quelli che riguardano la famiglia e le misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego - tra l'altro bocciata e quindi bisognerà capire che cosa succederà nel merito, non ne abbiamo più sentito parlare, ma sarebbe bene che se ne parlasse di questo problema - previsti per un importo, credo di almeno 2 o 3 miliardi, non hanno subìto assolutamente alcun processo, come ad esempio, il Museo della deportazione.
Abbiamo impiegato 200 milioni per lo Statuto Albertino e le manifestazioni alfieriane; non ho più sentito parlare dell'usura, della Somatostatina, sulla specializzazione post-universitaria.
Molto grave è quanto avvenuto sul capitolo 27170. Su tale capitolo riguardante gli investimenti, c'era stato un impegno di spesa di 9 miliardi per quanto riguarda gli interventi per l'occupazione: non abbiamo assolutamente alcuna notizia in merito.
Vi sono altri 2 miliardi per quanto riguarda la riqualificazione urbana e montana; un miliardo per gli impianti di arroccamento; un miliardo per lo spostamento della Servizi Industriali. Inoltre, un miliardo per i distretti agro-industriali; due miliardi per la ricollocazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti, anche questo legato al problema della Servizi Industriali.
Sono tutti importi registrati sul bilancio approvato; credo che a monte ci dovrebbe essere un disegno di legge.
Il mio Gruppo presenterà degli emendamenti per rilevare che nel percorso della gestione del bilancio preventivo, ma soprattutto in questo di assestamento di bilancio, è mancata totalmente l'iniziativa da parte della Giunta; in fase di assestamento di bilancio non si è prestata alcuna attenzione ai problemi più drammatici che riguardano il Piemonte; non parliamo poi della legge sul FIP.
Avevamo sentito, da parte della maggioranza, degli apprezzamenti su quella legge, ma nel bilancio non vi è traccia. Probabilmente le valutazioni della maggioranza avranno anche un loro supporto, ma sicuramente stanno vanificando quello che era l'impianto generale del FIP a cui si era dato un certo risalto per quanto riguarda l'efficacia che avrebbe potuto apportare.
Presenteremo degli emendamenti per quanto riguarda principalmente l'elenco quattro.
Senza una relazione politico-programmatica a monte del bilancio difficilmente si riesce a trarre le conclusioni che abbiano un qualche senso nel momento in cui si va ad approvare l'assestamento di bilancio o il consultivo del bilancio stesso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Osserviamo, per l'ennesima volta, con rammarico, come la discussione sul bilancio di assestamento arrivi in Consiglio regionale dopo una discussione faticosa, non avendo gli strumenti per farla in sede di Commissione. Faticosa perché la legge di bilancio giunge in Consiglio senza una relazione politica e un'impostazione di scelte programmatiche.
Ad aprile siamo partiti con la necessità di vedere, nella legge di bilancio, delle scelte politiche, le priorità politiche strategiche che questa Giunta, che governa questa Regione, individuava come strumento di sviluppo per il nostro territorio piemontese. Abbiamo assistito ad un'assenza di progetti, di idee e, qualora i progetti e le idee c'erano, le ritenevamo profondamente sbagliate verso uno sviluppo di questa Regione, ma che anzi segnalavano un arretramento in termini di necessità e di attenzione ai problemi sociali, ai problemi dell'occupazione, della sanità e dell'assistenza, ma anche allo sviluppo territoriale, le aree montane ecc.
Su questi temi noi avevamo segnalato - e su questo c'era stata una dura battaglia che aveva anche messo in crisi, politicamente, questa Giunta dei temi che non erano stati affrontati. Infatti, i temi sullo sviluppo e sull'occupazione nella Regione Piemonte non sono stati affrontati. In quella sede, anche a seguito di un dibattito del tutto interno a questa maggioranza politica, erano stati sottolineati alcune esigenze su temi sociali. Ricordiamo a tutti le relazioni che questa maggioranza ha voluto costruire al suo interno rispetto all'esigenza di riproporre nuove tematiche che riguardassero l'attenzione ai temi sociali all'emarginazione, penso ai servizi socio-assistenziali, nell'ambito anche di un disegno diverso, sui problemi dell'occupazione. Su questi temi le "promesse" fatte o comunque le necessità di attenzione che erano state da alcuni Gruppi di questa maggioranza sollevati non sono visibili in questo strumento di bilancio. Si tratta di uno strumento di bilancio illeggibile in cui non si intravedono scelte di alcun rilievo, anzi alcune necessità da voi stesse poste come questioni importanti, non emergono, a partire dall'occupazione.
Anche sulla Formazione professionale molti Gruppi dell'opposizione Rifondazione Comunista, Democratici di Sinistra e Popolari - avevamo evidenziato come il tema fosse un modo strategico anche per lo sviluppo di queste Regioni in termini di prospettiva occupazionale.
Sulla tematica della formazione professionale abbiamo avuto delle risposte deludenti da un Assessore, che non sapeva neppure da quanto tempo si dovesse occupare di questi temi - ricordiamo con angoscia queste dichiarazioni. Sulla formazione professionale non solo è stato effettuato un taglio non giustificato se non con l'adeguamento dell'Assessorato competente delle scelte che sono state fatte da altri, ma le scelte di tagliare i fondi sono state anche collegate ad una scelta precisa che era quella di tagliare i fondi ai corsi del secondo e del terzo anno, quindi con una logica precisa anche da un punto di vista politico. Diversa sarebbe stata un'impostazione che avesse segnalato, seppure in modo negativo, una scelta rivolta al primo anno, non dando quindi opportunità ai ragazzi o ad altre persone di poter frequentare i corsi e di avere delle opportunità per l'inserimento nel mondo del lavoro.
Oltre a questi temi, che già altri colleghi hanno enunciato come nodi emblematici e su cui in questa sede anche il nostro Gruppo porterà a fondo una battaglia di merito che parte dai contenuti e dalle prospettive politiche, ma che però deve vedere delle risposte e degli impegni precisi di questa Giunta rispetto al terreno che oggi viviamo nel tessuto sociale ce ne sono altri di maggiore rilevanza sociale che toccano in gran parte la popolazione anziana e i ceti sociali più deboli in questa società: mi riferisco in particolare all'assistenza.
Il nostro Gruppo ha voluto convogliare la sua attenzione su questo tema, in particolare sulle RSA e sulle RAF per i disabili e per gli anziani non autosufficienti, su cui questa Giunta nella scorsa discussione di bilancio ha enunciato, non al Consiglio regionale, ma alla società e alle organizzazioni di volontariato rappresentative di realtà che oggi sono significative e che rappresentano la maggior parte della popolazione in questo territorio così diversificato anche rispetto alla morfologia territoriale, l'esigenza di strutture più vicine al cittadino, al più debole, all'anziano, al malato cronico. La Giunta aveva individuato dei percorsi che noi ci saremmo aspettati di trovare emblematicamente in questa legge di bilancio. Invece, in questa legge di bilancio troviamo paradossalmente un vuoto, un'assenza di risposte rispetto ad un tema che oggi dovrebbe essere centrale rispetto alle politiche sanitarie ed assistenziali che questa Giunta intende portare avanti.
Noi non vogliamo fare demagogia, non vogliamo più assistere a dibattiti che sono stanchi. Secondo noi, in merito alla politica assistenziale nel territorio piemontese, che vede una morfologia territoriale molto particolare, quindi diversificata (abbiamo parecchie zone montane, abbiamo zone in territori in cui la popolazione anziana vede accrescere le proprie difficoltà per accedere a strutture che in qualche modo potrebbero sopperire alle loro necessità), non viene data risposta.
Pertanto, rivolgendomi all'attuale Assessore competente - faccio riferimento all'Assessore D'Ambrosio che oggi si trova ad interloquire con noi e con tutti i Gruppi che porranno delle questioni in materia di assistenza - riproponiamo un tema che non può essere abbandonato e che ha bisogno di risposte forti ed incisive e che possano dare la sensazione che questi malati non autosufficienti oggi hanno una voce in capitolo anche rispetto alle scelte politiche.
Per quanto riguarda altri temi, in particolare la cultura, chiediamo un impegno forte da parte dell'Assessore competente rispetto al Teatro Regio su cui sono in atto discussioni. La Regione ha sottolineato come questo teatro acquisti valore a livello internazionale, però, non per banalizzare senza i finanziamenti una spinta propulsiva, anche rispetto ad alcune scelte, ad alcune politiche, diventa velleitaria e sicuramente non incisiva e non concretizzata.
Quindi, in questa dichiarazione di voto - poi altri colleghi solleveranno altre questioni - vogliamo portare all'attenzione alcuni temi che noi riteniamo come nodi emblematici, che non possono certamente risolvere i problemi del Piemonte. Noi crediamo che in merito a questo assestamento, che intende rettificare o che in qualche modo vuole ricongiungere l'attenzione su alcuni nodi sociali, questa Giunta debba dare delle risposte politiche incisive e forti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente, la discussione sull'assestamento, così come generalmente le discussioni intorno al bilancio, rappresentano uno dei momenti più significativi della vita di ogni assemblea consiliare.
Come Consiglio regionale abbiamo votato il bilancio il 2 giugno scorso.
Desidero ricordare come il percorso che portò a tale votazione sia stato molto travagliato, durato a lungo per tutta una serie di vicissitudini che il documento di bilancio ha avuto nell'arco di qualche mese.
La discussione sul bilancio, che fu estremamente approfondita nelle Commissioni consiliari, rinviata ed esaminata in maniera del tutto dettagliata e capillare, durò molto tempo e fu anche una proficua occasione politica per i Consiglieri dell'opposizione - certamente per i Consiglieri del nostro Gruppo - per tutte le Commissioni consiliari e per l'aula, per individuare delle priorità, segnalare dei progetti e delle esigenze di intervento e di collocazione politica della Regione Piemonte, e di questa Giunta ovviamente, in quanto come Gruppo consiliare abbiamo sempre valutato di muoverci in un'opposizione cosiddetta costruttiva e cioè di non limitarci ad una critica fine a se stessa, ad una critica tout court, ma dove individuavamo delle esigenze, delle priorità, degli interessi della comunità regionale piemontese, abbiamo ritenuto di presentare degli emendamenti.
Gli emendamenti che presentammo allora furono essenzialmente di carattere costruttivo. Ricordo, per esempio, due piccole questioni (piccole dal punto di vista dell'impegno di spesa che richiedevamo, ma significative dal punto di vista simbolico). La prima riguardava il personale della Regione Piemonte (ad esempio, l'incremento delle spese relative al CRAL del personale della Regione Piemonte, per ottenere dei fondi in modo che i figli del personale dipendente potessero in maniera più numerosa frequentare le cosiddette colonie estive). La seconda, richiedeva maggiori fondi per l'utilizzo delle televisioni private da parte di tutti i Gruppi consiliari, quindi anche dei Gruppi di opposizione (si trattava di 300 milioni come molti di voi ricorderanno).
Ho ricordato due piccoli emendamenti, mentre interventi precedenti hanno ricordato delle grandi questioni. Anche noi come Gruppo consiliare abbiamo presentato, peraltro non in questa legislatura, ma addirittura in quella precedente, una legge relativa alla famiglia. Ci possono essere delle opinioni, delle considerazioni diverse, ma comunque il fatto che il nucleo familiare possa ricevere dei sostegni noi riteniamo che possa essere un valore e una priorità anche per il nostro Gruppo rispetto a tutto il Piemonte.
Ebbene, la considerazione di carattere generale che viene da fare, che prima facevamo col collega Angeli, è questa: noi abbiamo fatto ad aprile, a maggio, fino al 2 giugno, una grande battaglia politica. Una grande battaglia politica perché avevamo detto "noi riteniamo che questo bilancio sia assolutamente inadeguato rispetto ai bisogni, alle scelte, alle priorità del Piemonte". E ricordo che facemmo per esempio sul tema della formazione professionale una grande questione che occupò se non sbaglio intere sedute di Commissione consiliare e degli interventi in quest'aula.
Questo della formazione professionale è solo un esempio, ma certamente prioritario.
Comunque un bilancio è stato approvato il 2 giugno. Il testo originario presentato dalla Giunta regionale era meramente carente e gravemente inadeguato, secondo le nostre opinioni, a quelli che erano e riteniamo siano ancora i bisogni del Piemonte.
Peraltro, la Giunta stessa riconobbe questa inadeguatezza nel momento in cui sulla base di interventi dell'opposizione fermò la discussione più volte, si tornò in aula ed ottenemmo, tutto sommato, una serie di modificazioni al bilancio che abbiamo ritenuto positive, che abbiamo ritenuto comunque migliorative di un testo rispetto al quale ci attestammo politicamente con un voto contrario, questo è ovvio, ma un testo che comunque ritenevamo fosse certamente migliorativo e più rispondente a tutta una serie di priorità che come Gruppo, insieme alle opposizioni del centro sinistra, avevamo individuato.
Siamo al 2 giugno. E' chiaro che il tempo per procedere a tutta una serie di investimenti, a tutta una serie di spese poi operative è poco, ma tra essere poco e registrare invece il blocco sostanziale di attività di governo che dobbiamo registrare e che abbiamo valutato nell'arco di questi mesi aggravarsi ulteriormente, ci sembra che ci troviamo - e lo vogliamo dire in quest'aula - di fronte ad una realtà di scarso, se non nullo governo da parte di questo esecutivo dei grandi problemi, dei grandi progetti che interessano il Piemonte.
Questa è in sostanza la valutazione politica che ci sentiamo di dare.
E anche questo assestamento, che non a caso avviene in un clima molto più tranquillo, probabilmente deve la sua maggiore tranquillità al fatto che noi diamo per scontato che anche queste somme che sono state messe per l'assestamento saranno delle somme che noi leggiamo sulla carta, ma che resteranno sostanzialmente inevase. E' drammatico per certi versi vedere che questo è il sistema a cui questo esecutivo ci mette di fronte, perch se noi vediamo l'elenco dei grandi progetti fermi, dobbiamo all'esame di alcuni Gruppi dell'opposizione (che nei giorni scorsi peraltro hanno presentato alla stampa una serie di approfondimenti) la verifica e la constatazione che intorno alle grandi questioni sulle quali ruota il Piemonte, la possibilità di sviluppo del Piemonte, noi registriamo dei progetti sostanzialmente fermi.
L'elenco è lungo: il FIP; sono già stati citati gli interventi per la famiglia; ma desidero ricordare ai colleghi del Gruppo dei Popolari che per esempio il disegno di legge sulla collina non ha avuto seguito, di cui anche il nostro Gruppo fu, insieme al carissimo amico Paolo Ferraris firmatario immediatamente e che abbiamo sostenuto in Commissione e che sostenemmo come priorità non in questo bilancio, ma addirittura nel bilancio precedente, mettendo se non erro 1 o 3 miliardi. Bene, noi scriviamo due miliardi di qui, un miliardo di là, dieci miliardi dall'altra parte, ma poi tutto si ferma! Questo è il punto politico. Perché noi vediamo limitata la discussione sulle cifre? Perché ci stiamo rendendo conto che la discussione sulle cifre è un mero esercizio che forse se si è dei neofiti si fa, ma che dopo tre anni alla fine non si fa più: si annunciano le questioni e questo si fa devo dire ancora una volta, non solo per quello che riguarda il nostro Gruppo, ma anche per i qualificati interventi che mi hanno preceduto da parte dell'opposizione - nella più totale distrazione di questa Giunta! Che presenta il piano di sviluppo! E io lo voglio dire perché insieme al collega Chiezzi abbiamo fatto la scelta di essere presenti alla conferenza stampa della Giunta nella quale presentava come elemento innovatore della presentazione del Piano regionale di sviluppo il fatto che fosse un "piano aperto". E i giornalisti che non sono tenuti a conoscere le leggi hanno scritto: "un piano aperto".



(Scampanellìo del Presidente)



SPAGNUOLO Carla

Mi avvio alla conclusione, Presidente. Prenderò cinque minuti dell'intervento del collega Angeli che non credo interverrà. D'altro canto Presidente, lei sa che sui dibattiti sul bilancio si può dire quanto tempo si prende e io credo che nell'arco di cinque minuti concluderò il mio intervento. La ringrazio se lei è d'accordo su questa richiesta.
Detto questo, voglio proprio dire ai colleghi che non erano presenti che la Giunta ha presentato il piano di sviluppo dicendo: "La nostra Giunta presenta un piano aperto, perché noi andremo a presentare questo piano alle Province, alle categorie e quant'altro". Noi ci eravamo portati dietro diligentemente, la legge istitutiva del Piano regionale di sviluppo. Anzi la Giunta disse: "questo non è un piano, è un programma". Ebbene, la legge parla espressamente di programma di sviluppo e dice espressamente che si presenta uno schema che deve poi essere sottoposto all'esame delle Province e all'esame delle categorie". Pertanto, tutto questo, diligentemente, in adempimento a quella che è una legge e non in adempimento a quella che è una scelta politica.
Queste cose possono forse andare bene perché - ripeto - i giornalisti delle testate magari locali del Piemonte non sono tenuti a conoscere la legge di programmazione e quindi gli si dice questa cosa e la registrano.
Ma noi ci troviamo di fronte a delle enunciazioni, molto sovente di fronte a quell'abilità che indubbiamente ha questa amministrazione, ma in particolare il suo Presidente, di gestire lo strumento della informazione ma poi se andiamo nel concreto vediamo che i provvedimenti che vengono presentati rischiano di essere sempre più frequentemente dei provvedimenti bocciati e lasciati lì, di cui non si parla più (ci sono molti esempi, ma non voglio prendere troppo tempo elencandoli). Non solo, siamo anche di fronte ad un esecutivo che presenta dei progetti (magari questi progetti li deve presentare perché sono parzialmente di iniziativa nazionale o in concorso con il Comune di Torino o con la Provincia di Torino), ma poi tutte queste cose non vengono gestite, non sono finanziate oppure le risorse sono assolutamente ferme. In sostanza, manca la capacità di agire dal punto di vista amministrativo. Manca quella capacità di governo della spesa che era una delle grandi capacità - lo voglio ricordare all'amico Burzi, ma anche al collega Gallarini, ai colleghi di più lunga militanza nella vita istituzionale della Regione - del compianto Presidente Viglione che aveva la capacità di saper muovere la leva della spesa assumendo un'iniziativa politica, non solo con il Governo nazionale, ma con le Province e i Comuni.
Vede, Assessore Burzi, lei in una dichiarazione, a commento della conferenza stampa fatta dai colleghi del Gruppo dei Democratici di Sinistra, ha di nuovo invocato le difficoltà di natura regolamentare. Il nostro Gruppo sente molto sovente dire: "Non riusciamo a gestire il Consiglio perché non abbiamo il Regolamento", oppure: "Abbiamo un'incapacità di spesa perché non abbiamo le norme che ci consentono tale spesa". Rispetto a questo, riteniamo di dare un giudizio politico, dicendo cioè che vi è un'incapacità nel gestire la spesa.
Rispetto al percorso intorno all'assestamento, potremmo dirvi che vorremmo una priorità piuttosto che un'altra, ma la grande preoccupazione che ci sta guidando è che noi ci agitiamo enormemente per una settimana due settimane, un mese, per far mettere a bilancio una determinata somma, e poi vediamo che, questa somma, non si ha la capacità di poterla spendere.
Concludendo, faccio un piccolo esempio. Ne parlavo prima con il collega Leo e chiederei anche l'attenzione dell'Assessore al bilancio, Burzi.
Sappiamo che ci sono tante iniziative sul territorio della Regione Piemonte (faccio riferimento ad un'iniziativa, non ad un campo che stiamo sponsorizzando come Gruppo): da diversi anni si discute intorno all'opportunità di istituire un liceo coreutico. Ci sono dei privati che si muovono, vi è un'esigenza in questa direzione, vi sono delle proposte.
Ebbene, noi vediamo che le situazioni si trascinano di anno in anno l'esigenza in questo campo rimane tale, chi propone e sta concretamente già organizzando questo tipo di livello di istruzione e di presenza culturale sul territorio, continua ad avere delle risposte elusive ed evasive; si passa da un'impostazione di bilancio ad un'impostazione di assestamento di bilancio, ma le proposte si stenta a realizzarle e, quando realizzate, non le si gestisce concretamente dal punto di vista organizzativo.
Per tutte queste ragioni entreremo nel dibattito punto per punto, ma non possiamo che anticipare una nostra valutazione assolutamente negativa legata all'incapacità di governo della spesa ed individuazione della progettualità in maniera autonoma ed efficace da parte di questa maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Quando la Consigliera Spagnuolo faceva riferimento alla presentazione del Piano di sviluppo, sottolineava come questa Giunta chiamasse il Piano di sviluppo "un Piano aperto", quindi un Piano che doveva tener conto di tutte le esigenze delle forze sociali, degli enti pubblici che, per legge, dovevano essere tenute in considerazione. Anche per quanto riguarda i provvedimenti sul bilancio, bisogna dire che questa Giunta dimostra un'ampia democraticità.
Se, infatti, verifichiamo il provvedimento principe, il bilancio preventivo, che abbiamo votato prima delle vacanze estive, vediamo come le idee della Giunta sull'impostazione fossero idee aperte, disponibili a tutti gli interventi che i Consiglieri avrebbero fatto, tant'è vero che il bilancio preventivo è stato ampiamente modificato proprio dagli interventi sul merito dei Consiglieri della minoranza, a tal punto che - oserei dire è stato un pochino stravolto proprio nell'impostazione.
Mi riferisco a più capitoli, certamente, ma in particolare ad una voce contenuta in quel bilancio. Ricordo con chiarezza l'intervento e i dibattiti che sono stati fatti allora, in particolare quello di carattere generale sulla formazione professionale, il quale ha impegnato un'intera giornata di Consiglio.
Penso che il dibattito e le osservazioni che scaturirono principalmente dai banchi della minoranza abbiano fatto bene al bilancio regionale, perch alcuni tasselli sono stati inseriti con la speranza che le cifre del bilancio si traducessero in attuazione del bilancio stesso.
Oggi, non possiamo dire che il bilancio preventivo abbia seguito la logica e l'impostazione che aveva nel momento in cui è stato votato, perch vediamo - ed è già stato sottolineato da alcuni colleghi Consiglieri, in particolare dai Consiglieri Miglietti e Saitta - come molte delle cifre che sono state messe a bilancio allora, in particolare quelle sui capitoli 15910 e, sugli investimenti, 27170 e 27167, non solo non sono state spese ma difficilmente verranno spese nell'anno in corso.
Questo, perché? Mi ritrovo spesso a dire - sempre scarsamente ascoltato che se da domani mattina le Regioni avessero quei compiti legislativi per le materie di cui, ad alta voce, chiedono il trasferimento dallo Stato e delegassero i compiti amministrativi agli Enti locali, ebbene, se facciamo il bilancio delle leggi che sono state portate in quest'aula dal governo di questa Regione, proprio facendo il confronto con le cifre spese sulle leggi che avrebbero dovuto essere presentate, avremmo un bilancio decisamente catastrofico.
Mi sono fatto dare dall'Assessore al bilancio - gliele avevo chieste in Commissione - le cifre degli stanziamenti e le cifre impegnate, Assessore per Assessore. Non entro nel merito dei singoli Assessori, ma si evince che l'unico Assessorato che spende tutte le cifre a disposizione è quello che viene chiamato dall'Assessore Burzi, in pubblico: "il presenzialista per eccezione"; è l'Assessore Leo. L'Assessore Leo spende tutte le cifre messe a sua disposizione - non sempre bene, Assessore, ma non mi faccia dire questo (io sono nei banchi dell'opposizione!). Ci sono altri Assessori che a questo momento, così come in parte l'Assessore Leo, hanno ancora le riserve per i prossimi tre mesi; ci sono altri Assessori che non riusciranno a spendere neanche la metà delle cifre che hanno a disposizione. Vi devo confessare un mio peccato di gioventù: quando ero Sindaco di una piccola cittadina (così come avviene, io spero, in Regione) nel momento in cui si faceva il bilancio, tutti gli Assessori, portando avanti un programma politico, richiedevano le cifre necessarie all'attuazione del programma stesso. Capitava spesso, al momento del consuntivo, che alcuni Assessori non erano riusciti a spendere tali cifre.
Presidente Ghigo, credo che lei abbia il compito e il dovere di analizzare a fondo quello che fanno i suoi Assessori, perché se a una cifra preventivata in bilancio non corrisponde una spesa, allora anzich giudicare come si spendono i soldi, dobbiamo giudicare come non si spendono.
Altro aspetto, Assessore: nel momento in cui si fa il bilancio preventivo, lei vada a verificare se le cifre che i suoi Assessori chiedono corrispondono a un programma politico. Spero che l'Assessore Burzi faccia avere una copia di quei dati al Presidente Ghigo; quando l'Assessore Goglio viene in Commissione a dire che la politica della formazione professionale la gestisce il segretariato della formazione professionale, io sono in difficoltà! E' chiaro che se al segretariato si dice che mancano 3 miliardi il segretariato troverà la soluzione per non fare il secondo e il terzo anno dei corsi; ma è la soluzione che fa comodo probabilmente al segretariato, non all'impostazione politica che la Regione dovrebbe avere sulla formazione professionale. Mi dispiace che non ci sia Racchelli in aula; alcuni colleghi Consiglieri confondono l'attività sportiva con la promozione sportiva. Non è pensabile che la Regione riesca a finanziare l'attività sportiva delle singole associazioni sportive che ci sono sul territorio; la Regione Piemonte ha il compito, però, di promuovere l'attività sportiva con interventi che aiutino a loro volta le associazioni sportive a mandare avanti le attività di tutti i giorni. Riferendomi al miliardo che è stato chiesto, ad esempio, dall'Assessore Racchelli dobbiamo tenere in considerazione che per la prima volta la Regione, dopo aver approvato la legge sulla promozione sportiva, si ritrova a gestire interventi di promozione sportiva, perché prima non c'era la legge. Quelli che hanno più memoria e che hanno volontà di starmi ad ascoltare ricorderanno come una volta per finanziare una manifestazione che promuovesse uno sport si passasse attraverso l'escamotage del convegno sullo sport e si finanziava in questo modo. Io non ce l'ho con quegli Assessori che hanno speso tutte le cifre a loro disposizione, potr discutere con loro se le hanno spese bene o se le hanno spese male, ma ce l'ho con quegli Assessori che non sanno neanche di avere le cifre a disposizione. Questo non è fare gli Assessori; mandate qui i vostri Direttori regionali, probabilmente saprebbero rispondere meglio e più appropriatamente dal punto di vista strettamente giuridico di come hanno speso quelle cifre. Quella che voi state portando avanti è la normale amministrazione che potrebbero fare i funzionari della Regione; è un'amministrazione che manca di input politico per la quasi totalità dei membri della Giunta.
L'unico che mi sta a sentire è il Vicepresidente Masaracchio e lo ringrazio. Io ho apprezzato molto quando lei diceva che bisognava reinventare la formazione professionale e ho apprezzato anche molto il fatto che per ridisegnarla non si può fare un quadro nuovo, ma bisogna tener conto di quello che c'è e gradatamente arrivare a una formazione professionale nuova; non credo che quello che si sta attuando adesso sia il modo di ridisegnare la formazione professionale, ripetendo dei corsi che sono esattamente gli stessi degli altri anni per il primo anno e non facendo concludere i corsi che erano già iniziati. Se mi si dicesse che per i primi anni sono cambiate le funzioni di quei corsi potrei dire che si è seguita una logica, ma qui di logiche non se ne seguono più. E' per questo che noi interverremo sui singoli capitoli con alcuni emendamenti, visto che questo è un bilancio aperto (come il Piano di sviluppo), per cercare di aiutarvi a modificarlo un po' in modo che i cittadini di questa Regione non ne debbano subire totalmente le conseguenze.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente. Avendo partecipato alla I Commissione, che ha preparato tutto l'iter di approvazione di questo documento prima di arrivare in Consiglio, vorrei fare un ringraziamento alla Giunta perch ritengo mai sia successo, perlomeno da quando io ricordo di essere nell'ambito di questo Consiglio regionale, che su un documento come il rendiconto sia stato dato l'ampio spazio che invece, dal mio punto di vista, questa volta è stato dato. Volevo ringraziare la Giunta, e di fatto la Commissione stessa, che nelle sedute che si sono susseguite prima dell'approvazione per arrivare in Consiglio hanno fatto si che il dibattito non fosse più solo ed esclusivamente un atto dovuto ma un dibattito ricco di contenuti e di osservazioni. Dibattito che ha prodotto, nell'ambito di tutta quella che è stata la discussione, un provvedimento che ha permesso di dare delle risposte concrete a quelle che erano state le esigenze emerse in sede di approvazione del bilancio e che erano state sostanzialmente riassunte nell'ambito di un ordine del giorno piuttosto complesso ed articolato che il Consiglio regionale stesso aveva approvato.
Quindi in questo senso l'assestamento di bilancio giunge in un momento molto ristretto, nel senso che alla fine dell'anno mancano due mesi.
Pertanto la possibilità di agire sul provvedimento, anche e soltanto in termini di cassa, è sicuramente limitato rispetto alla portata del bilancio preventivo. In ogni caso il fatto che nell'ambito di questo assestamento si sia data una risposta a quelli che erano gli intendimenti dell'ordine del giorno, che tutti insieme abbiamo approvato in Consiglio regionale, è un aspetto che ritengo estremamente positivo. Ordine del giorno che aveva dei contenuti anche particolarmente significativi, ricordo tutto il dibattito nell'ambito delle Commissioni di merito, sulla cultura, delle voci inserite; un apprezzamento a questo tipo di atteggiamento è venuto - e questo è positivo - dai componenti della Commissione.
Certamente, il discorso del lavoro, della formazione professionale è estremamente complesso da gestire, soprattutto in questo momento dove il problema della disoccupazione è uno dei problemi principali e la stessa formazione professionale è vista come un settore che va ampiamente riformato, non soltanto, come ricordava il collega Montabone, in termini di qualità e tipologia, ma anche dal punto di vista di fondi veri e propri da destinarsi.
Dal mio punto di vista non è sicuramente con questo tipo di provvedimento che è possibile sviscerare un argomento così importante e dare delle risposte soddisfacenti: le risorse indicate nel dibattito di Commissione sono sicuramente limitate.
Mi pare intenzione della Giunta far sì che questa fine legislatura sia improntata anche sul dare delle risposte a questo problema: questo sta avvenendo.
Concordo anch'io sul fatto che il dibattito che ha portato ad analizzare i grossi capitoli di spesa corrente, di spesa per investimento quindi i vari provvedimenti fondamentali ed importanti da portare avanti debba avere un minimo di riflessione nell'ambito dell'intero Consiglio regionale.
Alcuni dei provvedimenti contenuti in questo elenco, estremamente consistenti, sono sicuramente dei provvedimenti che la maggioranza stessa dovrà portare avanti, mi riferisco al discorso della famiglia, ma anche a tutto il discorso sui trasporti. E' pur vero che nel momento in cui si discute di bilanci preventivi - quindi discussione complessiva tra maggioranza e minoranza - ogni tanto si danno delle indicazioni anche un po' politiche per dare un segnale all'esterno di quello che può essere stato il contributo su un bilancio della Regione. A volte su certi provvedimenti, dal mio punto di vista, ci si è lasciati un pochino "tirare" da quello che era l'entusiasmo del momento, magari dimenticando provvedimenti più importanti che probabilmente avrebbero dovuto suscitare un pochino più di interesse, inserendo, magari, altre questioni forse di importanza minimale.
Noi sappiamo che impegnare dei fondi su questi due capitoli significa di fatto bloccare delle risorse che poi, in fase di assestamento, si è costretti a riutilizzare in modo diverso. Questo atteggiamento sicuramente è un segnale politico non positivo, occorre fare una cernita di quello che è veramente importante e dare la possibilità di recuperare delle risorse da poter stanziare su altri capitoli di estrema importanza.
Per quanto riguarda l'assestamento nella sua essenza più tecnica emerge, per l'ennesima volta, quanto limitate di fatto siano sempre le risorse che di anno in anno noi possiamo mettere a disposizione nel corso del bilancio preventivo. L'Assessore Burzi aveva fornito alcune indicazioni sulla base delle quali poter muovere alcune leve che potessero permettere di recuperare delle risorse. Mi riferisco, in particolare, a tutto il discorso sulle risorse perenti, sull'estinzione dei mutui, insomma una serie di possibilità che nell'assestamento di fatto non troviamo ancora realizzate perché, per i tempi che ci si è dati, non era possibile, ma che di fatto diventa sempre più urgente portare avanti per poter far sì che si possano avere più risorse a disposizione.
Diversamente tutti gli intenti che noi ci possiamo dare su argomenti così importanti, come per esempio quello dell'occupazione, potrebbero essere solo, ed esclusivamente, un'esercitazione ideologica delle varie parti, ma di concreto avere ben poco.
Mi rivolgo anche alla parte specifica di Giunta che si occupa di questo argomento, invitandola ad aiutare il Consiglio stesso e le Commissioni di competenza a lavorare su questo tipo di argomento. Di fatto la VII Commissione sta, in questo periodo, discutendo di provvedimenti estremamente importanti sul lavoro, tutta l'applicazione del decreto Montecchi. I prossimi due anni di legislatura sicuramente dovranno essere improntati sull'approfondimento e sulla discussione di alcune tematiche, ma soprattutto a trovare delle soluzioni concrete per quello che è possibile.
Anticipo il nostro voto favorevole all'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

E' in discussione l'importante tema dell'assestamento del bilancio di previsione del 1998: le disposizioni finanziarie dal 1998 al 2000 della Regione Piemonte. Le cifre raggruppano le scarne relazioni dei vari Assessori nelle loro competenze istituzionali, però tutte cifre che sono insufficienti rispetto alle emergenze e alle priorità del Piemonte, a partire ovviamente dal lavoro. Molte cifre a bilancio sono ancora del tutto disattese dall'attività dei vari Assessorati e questo è, a mio avviso, un fatto grave.
Lo stesso assestamento al bilancio regionale è lacunoso, impreciso ed insufficiente in molti aspetti. Mancano elementi importanti e generali della società, a partire dal lavoro, l'ambiente, la scuola, i trasporti, la sanità e soprattutto ci sono pochi riferimenti sull'agricoltura e la montagna, che invece occorrerebbe maggiormente sviluppare. Questo è un fatto politico serio e grave che penalizza il nostro Piemonte.
In Piemonte si sta registrando un calo occupazionale notevole anche per le stesse cifre che andavano a rimpinguare il bilancio regionale, frutto anche della rottamazione. Queste cifre non sono state utilizzate, a mio avviso, per questo aspetto. Poi, ovviamente, se si vuole, come Giunta, come maggioranza di centro-destra, rilanciare l'economia piemontese occorrerebbe fare altre scelte.
L'agricoltura - come dicevo prima - non è privilegiata da questo assestamento. Per il suo sviluppo, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto vitivinicolo (se ne parla in questi giorni in molti convegni) non sono previsti finanziamenti.
Per quanto riguarda la zootecnia, si dovrebbe potenziare la razza piemontese, anche per dare maggiore reddito alle aziende contadine singole ed associate e dovrebbero destinarsi a bilancio maggiori fondi ai giovani che intendono sviluppare o intraprendere l'attività agricola nella nostra regione.
Necessita perciò una diversa linea politica di governo regionale soprattutto in tutte le tematiche istituzionali dell'Ente, attraverso progetti diversi, programmi adeguati e soprattutto finanziamenti mirati settore per settore. Quindi, vi sono forti ritardi e negligenze per quanto riguarda il bilancio e il suo assestamento.
Anche il lavoro di rendiconto è risultato - come è già emerso insufficiente. Il rendiconto a bilancio è un atto politicamente importantissimo per una Regione, per cui doveva essere assolutamente più proficuo e serio nell'interesse esclusivo della nostra Regione.
Molti disegni di legge, a partire da quello relativo al Museo della deportazione, ma anche altri, non trovano accoglienza nell'assestamento così pure troppo pochi sono i miliardi sull'occupazione, sulla montagna sull'agricoltura che - come dicevo prima - sono aspetti importantissimi e non trovano invece delle cifre adeguate per il loro sviluppo.
Io credo che il Piemonte abbia assolutamente bisogno di altre scelte per il suo sviluppo socio-economico-produttivo ed occupazionale, pena il suo forte decadimento e quindi anche la sfiducia da parte della gente e dei giovani.
Oggi, che stiamo per entrare in Europa, queste priorità, a partire dal lavoro, ma anche dall'ambiente, soprattutto da settori importanti come ripeto - l'agricoltura e la montagna, a mio avviso, rimarcano l'incapacità della Giunta e della maggioranza di essere in grado di fare politica e soprattutto di fare una politica di governo per lo sviluppo della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Grazie, Presidente. La collega Ferrero ha voluto ringraziare la Giunta perché ha dato al Consiglio la possibilità di discutere non solo il bilancio consuntivo del 1997, ma anche l'assestamento del 1998, rilevando in questo fatto qualcosa di nuovo e di straordinario.
Certamente, la discussione su un atto fondamentale qual è il bilancio sia pure nella sua articolazione, costituisce sempre un'occasione di impegno particolare per il Consiglio. Ma in questa circostanza, discutendo appunto dell'assestamento di bilancio 1998, era facile prevedere che l'attenzione del Consiglio sarebbe stata assolutamente straordinaria rispetto a momenti analoghi di altre annualità.
Perché dico questo? Perché il bilancio 1998 è stato fortemente segnato dall'iniziativa e dall'impegno del Consiglio regionale. Tutti noi ricordiamo come è stata sofferta e lunga la fase di formazione del bilancio, tutti noi ricordiamo come alcuni passaggi sono stati condizionati anche dalla capacità propositiva delle minoranze e ricordiamo che il bilancio 1998 è stato corredato da una serie di ordini del giorno che impegnavano la Giunta ad operare in una certa direzione, oltreché da una dettagliata indicazione dei disegni di legge e dei contenuti di accordi programmatici che avrebbero dovuto supportare e concretizzare le aride cifre del bilancio, con particolare riferimento ad alcuni capitoli, quali il 15910, il 21167 e il 21170. Quindi, in sede di consuntivo noi volevamo vedere se la Giunta avrebbe operato con buona fede e con onestà politica cioè dando seguito al voto del Consiglio, sia pure in condizioni non facili, perché tutto ciò presupponeva la predisposizione di intese con i soggetti con cui si dovevano fare gli accordi di programma, la presentazione di disegni di legge, la gestione del rapporto con il Consiglio coinvolgendo il Consiglio affinché i disegni di legge potessero essere approvati rapidamente onde attivare le risorse del bilancio. Quindi tutti noi aspettavamo la Giunta al varco per verificare se tutto ci sarebbe avvenuto appunto in sede di assestamento di bilancio.
Mi dispiace che il Presidente Ghigo non segua questa parte dei lavori perché l'Assessore Burzi ci presenta un bilancio che sta in piedi dal punto di vista tecnico e contabile, oltre ovviamente ad un impegno politico a che la barca appaia meno traballante del solito, però è al Presidente della Giunta che compete la gestione degli impegni politici che la Giunta ha preso globalmente nei confronti del Consiglio. Constatare - come è già stato detto da altri colleghi - che i disegni di legge e gli accordi di programma, che avrebbero dovuto essere redatti e portati avanti in forza del bilancio 1998, sono molto modesti, che è stato fatto ben poco del lavoro che era stato tracciato nella discussione svoltasi in Consiglio, non è certamente un fatto positivo.
Devo dire che io personalmente non mi meraviglio di tutto ciò, perch vedo che questa Giunta tende ad adagiarsi sulla spesa corrente, sulla gestione dei trasferimenti, sull'utilizzo di buone vecchie leggi che consentono appunto di spendere le risorse regionali, come nel caso, per esempio, della legge n. 58, legge che dimostra che ha trovato molto riscontro nella nostra Regione, che si trasforma in una sorta di idrovora grazie anche al fatto che le direzioni regionali che la devono attuare sono pronte a riutilizzare rapidamente le risorse ad essa assegnate. E se non ci fosse la legge n. 58 che cosa farebbe questa Giunta? A me pare che la Giunta e il Consiglio debbano tornare a quello che è il loro compito essenziale e primario: emanare delle leggi, ma non leggi che si aggiungono al pur ricco e un po' barocco patrimonio legislativo della nostra Regione che ha bisogno, come tutte le altre Regioni, di un processo di delegificazione che elimini i doppioni, che razionalizzi con dei Testi Unici, che sopprima le leggi che non sono più di attualità, ma che proponga anche le leggi di cui oggi c'è necessità. Questo lavoro si tende a non farlo. Io comprendo perfettamente come ci sia la tendenza ad adagiarsi quando arrivano in certi settori trasferimenti da parte dello Stato che sono cinque volte tanto quello che la Regione impegna con risorse proprie come nel caso, per esempio, delle politiche per la difesa e la tutela del suolo. Capisco che è molto più comodo e tranquillo presentarsi come esecutori di leggi nazionali anziché come protagonisti attivi, con una specifica capacità propositiva, dello sviluppo regionale. Se fossimo in tempi di vacche grasse, tutto ciò potrebbe anche essere non dico accettato ma compreso, invece la nostra regione ha bisogno di una azione creativa attiva, da parte della istituzione regionale.
Dico questo perché c'è un problema, che è l'elemento orizzontale che consente di leggere tutta una serie di aspetti e di sfaccettature della società piemontese, dall'aspetto economico a quello sociale, che è costituito dalla perdita di posti di lavoro. Negli ultimi 17 mesi la nostra Regione ha perso 31.000 posti di lavoro. Qualcuno dice anche di più: 41.000 posti di lavoro. Noi certamente operiamo in una economica globalizzata in cui le scelte di altri Paesi e di altri Enti incidono anche sulla nostra economia, però non dobbiamo rinunciare ad utilizzare le leve che sono a nostre mani.
In questo senso, sono stato incaricato dal mio Gruppo di illustrare gli emendamenti che presentiamo ad un particolare capitolo del bilancio, il n.
15910, che come forse ricordate è corredato da una serie di disegni di legge che dovrebbero impiegare le somme destinate da questo capitolo che sono pari a circa 24 miliardi.
Ora, dei diversi disegni di legge che corredano questo capitolo, alcuni sono stati predisposti, sono all'esame della Commissione (in un caso una legge che impegna 200 milioni è già stata approvata); altri invece non sono e non saranno né predisposti né approvati, per cui si aprono degli spazi.
Noi su questo capitolo intendiamo proporre degli emendamenti che utilizzino gli spazi aperti e nello stesso tempo diano dei segnali politici ben precisi su quello che può essere il ruolo innovativo della Regione Piemonte.
In questo capitolo abbiamo riscontrato la possibilità di ridurre l'impegno di 5,5 miliardi perché il disegno di legge di finanziamento dei deficit accumulati negli anni passati dalle aziende di trasporto pu trovare una copertura sia con fondi di bilancio sia con interventi rivolti a dare contributi in conto interesse alle aziende stesse, per cui si realizza un risparmio di 5 miliardi.
Il disegno di legge sulla Somatostatina non è stato nemmeno presentato e per questo erano stati stanziati 500 milioni. Proponiamo di utilizzare i 5,5 miliardi che si rendono così disponibili secondo alcune limitate, ma precise direzioni che diano dei segnali politici al sistema regionale.
Proponiamo di aumentare da 1 miliardo a 2,5 miliardi lo stanziamento per l'attuazione del disegno di legge attuativo della legge n. 59 per la parte relativa all'adeguatezza del sistema regionale a recepire la legge n.
59.
Il principio dell'adeguatezza al quale forse inizialmente abbiamo prestato poca attenzione si sta rivelando centrale per l'attuazione della legge Bassanini, soprattutto per l'attuazione in termini innovativi. La nostra Regione come voi sapete ha ben 1.207 Comuni, pari a quasi 1/6 del totale dei Comuni del nostro Paese, quindi l'attuazione della Bassanini in Piemonte non può avvenire sulla base di regole, criteri e indirizzi generali applicabili come in qualunque altra Regione italiana. Qui abbiamo dei problemi specifici che richiedono un'azione specifica. In particolare abbiamo individuato quest'azione nel favorire l'associazionismo tra i Comuni perché i Comuni possono essere destinatari di poteri nella misura in cui si organizzano in maniera associata perché i piccoli Comuni non sono certo in grado di gestire questa fase nuova.
Questa è una riflessione che stiamo facendo nella competente Commissione discutendo il disegno di legge n. 350; proponiamo che la somma che deve corroborare questo disegno di legge sia portata da 1 miliardo a 2,5 miliardi.
Inoltre, proponiamo di destinare 1 miliardo al finanziamento di un disegno di legge che abbia come oggetto la promozione di nuova imprenditoria.
La Regione Piemonte ha fatto parecchio nel settore relativo all'aiuto alle imprese esistenti, però le imprese esistenti non sempre creano nuova occupazione nonostante gli aiuti che hanno. Diverso è il ruolo delle imprese nascenti che possono creare nuova occupazione. Siccome quello dell'occupazione, con le cifre che prima citavo, è un problema centrale, ci pare opportuno segnalare questa priorità e quindi prevedere un apposito disegno di legge che abbia anche le caratteristiche di un Testo unico raccogliendo le membra sparse contenute in altre leggi regionali, e che non sia solo un fatto tecnico, appunto un Testo unico, ma sia supportato da un nuovo specifico stanziamento di 1 miliardo.
Inoltre, riteniamo che il ruolo della Regione per favorire lo sviluppo locale e la concertazione a livello locale attraverso lo strumento dei patti territoriali possa andare al di là del puro accordo di programma.
Riteniamo che si debba mettere mano ad un disegno di legge, ad una vera e propria legge che aiuti i sistemi locali nella progettazione e nella realizzazione dei patti territoriali. Anche qui proponiamo uno stanziamento di 1 miliardo.
In ultimo proponiamo uno stanziamento di 3 miliardi per sostenere un disegno di legge sullo sviluppo sociale urbano.
Per sviluppo sociale urbano intendiamo un nuovo modo di concepire la politica delle città e quindi la politica della casa. L'argomento sarà sicuramente oggetto di discussione quando esamineremo i singoli provvedimenti legislativi e su questo ci potremo soffermare, ma nell'insieme, come vedete, si danno dei segnali politici su quelli che sono i settori che dovranno qualificare il lavoro della Giunta e del Consiglio.
Gli stanziamenti che abbiamo qui indicato sono commisurati al periodo residuale di questa annualità. E' abbastanza evidente che ci saranno delle obiezioni, anche fondate, rispetto alla limitatezza del tempo che sta davanti a noi, ma questi stanziamenti devono aprire un orizzonte che dovrà essere raggiunto nel corso del 1999 con stanziamenti che non siano la pura riproposizione delle cifre che ho prima esposto e che comunque sono state dimensionate sullo scorcio di anno che resta.
Vorrei concludere facendo un riferimento al FIP. Il Fondo Investimenti Piemonte è stato concepito come strumento per favorire lo strumento dell'occupazione nella nostra Regione, tant'è che il FIP avrebbe dovuto accompagnare il piano di sviluppo che avrebbe dovuto indicare le azioni e i progetti attraverso cui si raggiungevano questi obiettivi.
Si è perso di vista, negli ultimi due anni, il ruolo particolare che il FIP aveva, al punto che per il 1998 la voce è stata azzerata.
Per le ragioni prima dette, riteniamo, dunque, ci debba essere, anche per il 1999, un cospicuo stanziamento per consentire al FIP di tornare ad essere una leva importante per lo sviluppo regionale, con una somma che consenta di recuperare, se non tutto, almeno in parte, quanto non è stato stanziato nel 1998.
Quando dico, se non tutto, almeno in parte, non mi riferisco certo a riduzioni significative rispetto al 100%; mi riferisco ad un impegno sostanziale affinché la somma che avrebbe dovuto essere spesa nel 1998 rapportata al 1997, di 120 miliardi, sia riconfermata nella sua quasi totalità anche per il 1999.
Rispetto ai settori che dovranno essere privilegiati nell'azione del FIP, avremo modo di discuterne. Certamente, uno di questi settori deve essere quello della ristrutturazione urbana e delle periferie, cosa che peraltro si impone perché - come è noto - a partire dall'1/1/1999 saranno soppressi i contributi Gescal, quindi bisognerà individuare altri canali di finanziamento. Ma, ripeto, questo è un altro discorso.
La sfida che lanciamo alla Giunta, presentando questi emendamenti, è una sfida sul terreno che riteniamo più alto e qualificante, cioè quello dell'attività legislativa. Se questa sfida la Giunta saprà raccoglierla, la dovrà trasformare in proprie iniziative legislative; se non intenderà farlo, e questo non è di per sé un fatto negativo, si confronti con il Consiglio e con le proposte di legge presentate dal Consiglio e si trovi una sintesi tra Giunta e Consiglio affinché i lavori del Consiglio consentano di mettere l'approvazione delle leggi tra i posti principali della propria agenda.
Se sapremo fare questo, forse saremo all'altezza del ruolo che dobbiamo avere in questa società complessa ed in trasformazione. Se non lo faremo sicuramente vivacchieremo alla giornata, ma non credo che sia questa la nostra ambizione. Grazie.



PRESIDENTE

Se ho bene inteso, Consigliere Vindigni, lei ha fatto un intervento generale ed ha anche illustrato l'emendamento presentato.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo per mettere in luce un aspetto che non è stato citato sinora dai colleghi, che pure è importante. E' relativo ai tempi nei quali discutiamo questo assestamento. Non so se i colleghi Majorino e Gallarini hanno altra memoria, ma penso sia la prima volta che la Regione Piemonte non si cura di fare un assestamento di bilancio per tempo.
Penso sia uno dei primi casi in cui si presenta questa proposta ad ottobre e mi pare valga la pena di segnalarlo, perché è un atto di incapacità, di responsabilità, che merita la pena analizzare. Anche perch il nostro Presidente del Consiglio - che non so dove sia (è in congedo?) ha lamentato i ritardi di questa assemblea nel far fronte ad incombenze di legge. Ha anche detto che ciò accade a causa di un'opposizione che usa tecniche procedurali a mo' di clava, per impedire alla Giunta e alla maggioranza del Consiglio di approvare provvedimenti importanti.
Questo fatto, l'assestamento di bilancio giunto solo ora, è addebitabile tutto alla responsabilità della maggioranza: deriva unicamente da questo e intendo segnalarlo perché politicamente è importante, perch con la sua materialità fa giustizia delle osservazioni partigiane fatte dal Presidente del Consiglio all'inizio della ripresa dei lavori a settembre.
Esprimo, dunque, una denuncia netta contro una prassi che ha sottratto al Piemonte una capacità di iniziativa e delle risorse, importante.
Non si dica, adesso, arrivati ad ottobre, a questa scadenza, che l'opposizione non ha il diritto di discutere a fondo l'assestamento. Non accettiamo avvisaglie di accuse o richieste a fare in fretta; in fretta non si è fatto; adesso, pure in ritardo, facciamo al meglio - e al meglio vuol dire garantire gli spazi democratici - il confronto su questo assestamento.
Il mio Gruppo ha presentato una serie di emendamenti per riuscire ad influire sull'impostazione di questo documento e si ripromette di esaminare, passo-passo, tali proposte. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Come Gruppo, ci riserviamo di intervenire alla fine della discussione allorquando avremo chiaro il percorso degli emendamenti, le proposte della Giunta e così via. Ma, alla luce del dibattito di oggi, una considerazione mi sembra opportuno e doveroso farla, in modo sintetico.
Parto dal Consigliere Chiezzi, perché è stato l'ultimo ad intervenire: l'assestamento ad ottobre. Certo, non ricordo altre occasioni in cui ci si sia trovati a discutere l'assestamento ad ottobre, però bisogna anche dire che esso è venuto in Commissione solo a settembre, con quel percorso che tutti abbiamo vissuto, lo si è discusso e dibattuto a lungo, come non mai.
Poi, ognuno fa i propri commenti e le proprie considerazioni, i fatti sono quelli che sono, ma occorre tenere presente che il bilancio 1998 è stato approvato il 2/5/1998 e vistato dal Commissario del Governo il 2 giugno sempre del 1998. Non era assolutamente possibile portare l'assestamento in modo tale che fosse approvato prima delle vacanze estive, così come di norma è avvenuto negli ultimi anni di gestione della Regione.
Questo, per quanto riguarda la questione delle date.
Per quanto riguarda, invece, alcune proposte, penso che la Giunta, che ha sul tavolo gli emendamenti presentati dal Gruppo di Rifondazione Comunista e gli emendamenti - che stanno per arrivare - anticipati dal Consigliere Vindigni, avrà modo, nel suo complesso, di valutare con la maggioranza che tipo di risposta è possibile dare. Penso che i 43 miliardi di cui ha parlato l'Assessore Burzi, integrati dagli 8 miliardi già annunciati in Commissione, anche se non ancora formalizzati, relativi alla formazione professionale, rappresentino le disponibilità, i 51 miliardi.
Non penso che le disponibilità possano essere infinite; laddove poi si preannuncia che si ricorrerà, per quanto concerne le disponibilità, al capitolo che finanzia i disegni di legge, sono state fatte delle osservazioni su cui penso la Giunta possa riflettere. Occorrerebbe scegliere all'interno di quei disegni di legge e dire che non è realistico mantenere in piedi questo disegno di legge, azzerando il finanziamento relativo. Se X deve essere la cifra da attingere da un capitolo, X sia il risultato non di vari prelievi fatti su tutti i disegni di legge in modo indistinto, ma di un prelievo fatto su un disegno di legge che si azzera e non la cifra che finanzia un altro disegno di legge che ragionevolmente si pensa di approvare entro il 31 dicembre. Se anche un disegno di legge venisse approvato a fine novembre o a metà dicembre in teoria 1/12 o 1/24 di quella cifra grava sul bilancio 1998; mi sento quindi di dire che nella sostanza ci avviciniamo allo zero in tutte queste situazioni per cui valuti la Giunta se fare le scelte cassando alcuni disegni di legge (rinviandoli ovviamente se se ne ravvisa ancora l'opportunità politica, come ritengo, al 1999) lasciando invece intatti ed integri altri capitoli su altri disegni di legge.
Due considerazioni: quando la collega Spagnuolo dice: "Viglione aveva la capacità di spendere, questa Giunta non ce l'ha"; penso che non si possa "bestemmiare" in questo modo politico - scusi l'espressione - perché sono passati secoli dalla Giunta Viglione, Giunta che doveva affermare l'istituto Regione e questo molte volte è avvenuto anche attraverso l'acquisizione di palazzi di peso storico.



GALLARINI Pierluigi

SPAGNUOLO Carla (fuori microfono)



GALLARINI Pierluigi

Ho fatto un esempio, non un paragone, sono due cose diverse.



GALLARINI Pierluigi

Hai fatto un esempio, però gli esempi secondo me sono validi se sono fatti in un contesto omogeneo. Paragonare un fatto di oggi ad un fatto del Medioevo non mi sembra un valido esempio.
Sono passati vent'anni, ma in politica sono 300 rispetto ai tempi che stiamo vivendo. Parto come spunto da questa considerazione; non voglio assolutamente né sottolineare né ribattere, ma solo dire che nella legislatura che stiamo vivendo (penso che ce ne siamo accorti tutti e molti interventi hanno sottolineato l'incapacità di spesa), ci fossilizziamo nel disquisire intorno alle cifre, mentre la sostanza è che dietro a quelle cifre non si arriva ad impegnare il 100%. Viene spontanea una considerazione di questo tipo: penso che tutti ci rendiamo conto che stiamo vivendo una legislatura che non è più di spesa. Secondo me la Regione non è più l'ente di spesa così come era negli anni scorsi, quando, essendo appiattita sulla spesa, riusciva a spendere fino all'ultima lira. Non è ancora quell'istituto di programmazione esclusivamente legislativo che vorremmo fosse e rivendichiamo sia e quindi è una legislatura istituzionale di transizione. Io mi chiedo anche - ho provato a fare l'Assessore anche in questa Giunta - come si possa contemperare nell'attività quotidiana, perch i giorni hanno sempre 24 ore, come avevano nelle assemblee regionali e nelle giunte di 5/10 anni fa, il disegno di legge che attinge alla spesa e deve finalizzarla, cioè quei disegni di legge che sono enunciati nel bilancio preventivo e non hanno ancora trovato la formulazione. Se un disegno di legge non solo non è stato approvato, ma non è stato presentato tipo la Somatostatina, e la voce non è più di attualità, bisogna avere il coraggio di cassarla.



(Commento fuori microfono del Consigliere Riggio)



GALLARINI Pierluigi

No, Riggio, non devi dire queste cose perché all'inizio abbiamo dedicato delle Commissioni, la IV e la I, a questo argomento e ci sono stati articoli di giornale, anticipazioni fatte a Verona e queste questioni ci hanno occupati per un paio di settimane e in allora l'emergenza c'era.
Se io elenco quello di cui stiamo discutendo in questi mesi c'è da farsi accapponare la pelle e in passato queste cose non c'erano.
Piano regionale di sviluppo: la collega Spagnuolo diceva "aperto per legge" o "aperto per certa politica", aperto significa che occorre sentire la società civile ed istituzionale per raccogliere delle indicazioni (dopodiché gli Stati Generali, non dimentichiamocene, non devono servire solo per imputare al nuovo Presidente del Consiglio di non portarli avanti ci sono, sono iniziati ed è un percorso che riteniamo debba andare alla fine). Sotto certi aspetti è un parallelo del programma regionale di sviluppo e quindi è un capitolo molto vasto, aperto, forse troppo aperto nel senso che non si riesce più a chiudere.
I Montecchi: tutto il lavoro che passa in capo alla Regione.
I Bassanini: purtroppo mi sembra che stiamo vivendo una fase di transizione, di cui occorre prendere atto, che probabilmente vivono sia la Regione Piemonte che è governata dal centro-destra che la Regione Lazio che è governata dal centro-sinistra, che altre Regioni. L'istituto regionale è in mezzo al guado, non è più in grado di essere istituzione di spesa perch non ce la fa più a spendere, perché è gravata da compiti istituzionali e di modifiche statutarie, modifiche legislative in senso federalista e così via e non è ancora la Regione che vorremmo fosse e per la quale lavoriamo di giorno. Questa è una difficoltà obiettiva che secondo noi va riconosciuta ma ci sembrerebbe ingeneroso imputare queste difficoltà all'esecutivo e alla maggioranza. Sono difficoltà che vive l'assemblea regionale come istituzione nel suo complesso, non è possibile essere in grado di spendere fino all'ultima lira, essere in grado di legiferare e contemporaneamente di recepire quanto ci viene paracadutato in testa da Roma. Probabilmente è una fase ancora lunga, la vivremo fino a fine legislatura, è una legislatura di transizione. Io penso che con molta correttezza e con molta maturità politica occorra riconoscere che tutti assieme abbiamo il compito di portare in porto questa vicenda fino al duemila, nella misura in cui ci sarà possibile e saremo capaci di farlo. Penso che la Giunta sicuramente vorrà dare, lo ha già detto e annunciato in Commissione, delle risposte ad alcuni emendamenti e ad alcune sottolineature di problemi sociali che sono venuti a galla in Commissione e che Saitta, Vindigni ed altri hanno illustrato in aula. Però non è possibile pretendere che contemporaneamente ci sia una cosa e l'altra; forse stiamo attraversando il momento più difficile, non essendo più l'una e non essendo ancora l'altra, e dobbiamo prendere atto di questa realtà di transizione.



PRESIDENTE

Non ho altri iscritti a parlare. Darei la parola all'Assessore Burzi per le ipotesi di emendamento prospettate.
Prego, Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ringrazio il Presidente Foco e velocemente, neanche entrando, per ora nel merito di tutte le ipotesi che la maggior parte degli interventi arrivati oggi in sede di discussione generale dell'assestamento hanno ipotizzato in buona parte riprendendo temi già emersi in Commissione e in qualcun'altra ipotizzandone dei nuovi. Il Capogruppo Gallarini nel suo intervento ha già detto buona parte delle cose che avrei potuto dire io.
Infatti ha parlato di tempistica - senza intenti di inutile polemica - per è un fatto reale. Ricordo a tutti - i colleghi che fanno parte della I Commissione ormai lo sanno a memoria, ma ad adiuvandum ripeterò - che gli impegni che eventualmente il Consiglio regionale volesse deliberare in sede di assestamento, possono, per quanto attiene la legge nazionale e le leggi regionali che governano la contabilità dell'ente, essere assunti entro e non oltre l'ultimo giorno del mese di novembre. Anche per altre vicissitudini, ci è ormai abbastanza noto l'iter delle leggi del Consiglio regionale: l'invio a Roma; l'istruttoria che a Roma l'organo di governo deve fare per obbligo; il rinvio, una volta pubblicato, una volta validate all'ente; nel caso del bilancio si aggiunge una piccola componente temporale che è l'assegnazione delle risorse stanziate alle direzioni competenti - come da legge n. 51. Pertanto, tenuto conto che oggi è il 6 ottobre, senza - ripeto - per ora trarne alcun motivo di natura politica ovviamente condividendo tutto ciò che sulla materia ha detto il Consigliere Gallarini - mi sembra di poter dire quanto segue. Delle istanze che sono emerse qui oggi, che in buona parte ripetono temi già emersi nella fase dell'esame dell'assestamento in I Commissione, mi sembra che da parte della Giunta possano esistere, in aggiunta a quanto detto in I Commissione ulteriori capacità di esame delle stesse, dando risposte che saranno poi i Gruppi politici a valutare nella loro capacità di soddisfacimento. Esiste un problema in più, non tanto sulla tipologia delle istanze, che non ho avuto ancora modo di esaminare completamente, quanto se non altro apparentemente, numericamente dalle istanze stesse, che sono quelle presentate al Gruppo di Rifondazione Comunista che mi piacerebbe poter insieme ad altri approfondire, onde poter dibattere quale debba essere l'iter di questo disegno di legge.
Chiedo, quindi, se i colleghi consentono, una breve interruzione dei lavori di questa sessione, in quanto riterrei utile incontrare i Capigruppo di minoranza che si sono fatti oggi, in sede di discussione generale latori di istanze, in parte già presentate come emendamenti (Rifondazione comunista) in parte semplicemente argomentate e non ancora sostanziate da emendamenti. Incontro per dibattere nel metodo e nella sostanza che tipo di iter questo disegno di legge potrà avere nell'immediato futuro.



PRESIDENTE

La Giunta chiede una breve sospensione, però, vista l'ora, proporrei Assessore, di chiudere la seduta. La Giunta potrà così incontrare i vari Gruppi e si rinvia alla seduta di domani la discussione su quanto emergerà da queste riunioni.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Noi non abbiamo nulla in contrario alla sospensione della seduta, però vorrei qualche chiarimento su come si svolgeranno i lavori domani. Si erano fissati, all'inizio dei lavori, una serie di argomenti per eventuali dibattiti.
A questo punto chiederei, aderendo alla sospensione, di indire una riunione dei Capigruppo su che cosa si discuterà domani. La priorità è indubbiamente, l'assestamento di bilancio, su questo credo tutti concordino.



PRESIDENTE

Viene convocata la riunione dei Capigruppo per determinare i lavori di domani mattina.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.00)



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