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Dettaglio seduta n.284 del 29/09/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In sede di Conferenza dei Capigruppo c'è stata la richiesta di poter richiedere chiarimenti - come prevede il nostro Regolamento all'art. 61 sulla dichiarazione-saluto da me espressa la volta scorsa. Dopodiché, credo sarà opportuno iscrivere all'o.d.g., se l'aula lo riterrà, l'esame del disegno di legge n. 427, relativo a "Provvedimenti collegati con gli eventi alluvionali 1994/'96 e le calamità naturali 1997/'98. Autorizzazione a prestazioni straordinarie 1998"; il disegno di legge n. 356 "Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli Enti locali".
Dovrà anche essere affrontato l'esame del punto 39) all'o.d.g.: "Esame proposta di deliberazione n. 616: 'Quarto prelievo dal fondo di riserva di cassa, di cui al capitolo n. 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1998, al fine di consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui'".
Devo informare che, dato che ieri non si è potuto completare l'esame in I Commissione del provvedimento di assestamento di bilancio, i nostri lavori termineranno intorno alle 13.00, per permettere i lavori della Commissione stessa, che a tal fine convoco formalmente per le ore 14.45 di oggi pomeriggio, al fine di completare - mi auguro - l'esame dei provvedimenti relativi all'assestamento di bilancio.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Bortolin, Farassino, Picchioni Pichetto, Racchelli e Rosso.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta di chiarimenti sulla prolusione del Presidente Deorsola svolta nella seduta di ripresa dei lavori dopo la pausa estiva


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intendo esprimere tutto il mio disappunto per il fortissimo ritardo con cui il Consiglio regionale si riunisce - consuetudine che si protrae da mesi.
Ritengo sia in gioco la serietà e soprattutto il prestigio del Consiglio regionale: credo non si possa continuare in questo modo. Vi sono problemi anche difficili, ma vi sono anche degli impegni da rispettare siamo in un Consiglio regionale: ritengo assurdo continuare in un ritardo di un'ora e mezza per l'inizio dei lavori.



PRESIDENTE

Sono perfettamente d'accordo con lei, collega.
Rinnovo l'invito a rispettare i tempi: rispetto reciproco che dovrebbe essere presente in misura maggiore.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sono le ore 11.00; mi collego alle osservazioni del collega Moro, attinenti anche alle considerazioni e comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale fatte nella scorsa seduta.
Questo perché nell'ambito delle comunicazioni della prima seduta di ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, il Presidente del Consiglio ha fatto affermazioni molto forti sul ruolo giocato dall'opposizione in Consiglio.
Come Gruppo intendiamo sottolineare, in modo "neutro", per permettere ulteriori considerazioni al Presidente del Consiglio e agli altri colleghi che oggi per l'ennesima volta ci troviamo ad iniziare una seduta di Consiglio alle ore 11.00, con oltre un'ora e mezza di ritardo - non certamente a causa dell'opposizione - così come spesso accade in sedute di Commissione. In tal senso, alla riunione di Commissione bilancio abbiamo annotato anche grande impreparazione della Giunta regionale nel dare risposte politiche. Ricordo gli interventi di molti colleghi di sottolineatura di come, per esempio, rispetto alla formazione professionale, alle questioni della sanità e dell'assistenza nonché del lavoro, la Giunta regionale non è stata in grado di fornire risposte politiche.
Riteniamo che prima di addivenire ad affermazioni negative su atteggiamenti inopportuni dell'opposizione, delle forze di Rifondazione Comunista e del centrosinistra, occorrerebbe, forse, valutare l'insieme delle condizioni che portano e continuano a portare la Regione Piemonte alla paralisi completa.
Nonostante si rilevino esigenze forti nell'ambito della formazione professionale e dell'occupazione assistiamo ad un governo regionale che non è in grado, pur dovendo rispondere a scadenze precise, di dare delle risposte.
Lascio queste riflessioni, sulle quali non esprimo ancora una valutazione politica, all'attenzione dei colleghi, e in particolare a lei Presidente del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, in aggiunta a quanto detto dai due compagni, volevo anch'io esprimere una mia preoccupazione per la lettura del documento che lei ha fatto in apertura di sessione dei lavori.
In un primo momento, quando lei ha iniziato a rivolgersi al Consiglio, ho avuto un moto di soddisfazione, nel rilevare che all'inizio dei lavori il nostro Presidente rivolgeva un minimo di saluto riassuntivo del lavoro svolto e di prospettiva.
Vede Presidente, nel suo saluto, però, non si è attenuto al ruolo super partes come sarebbe non dico dovuto, ma auspicabile. Lei, in quel saluto in pratica si è rammaricato che i tempi delle decisioni in aula non corrispondono alle necessità del Piemonte.
Il centro, il nodo del suo discorso era in tal senso; "in questo momento il Piemonte ha bisogno di decisioni... e noi non siamo stati in grado di corrispondere a tale attesa". Su questa prima parte della sua dichiarazione siamo ultra d'accordo, perché riteniamo che quest'aula abbia omesso atti decisivi per la comunità piemontese: uno per tutti, il Piano regionale di sviluppo.
Ecco, lei dov'è che ha travalicato il suo compito di Presidente di tutta l'aula? Quando ha sollevato unilateralmente il problema che a suo giudizio questi ritardi sono stati dovuti a comportamenti dell'opposizione che ha utilizzato nel comportamento d'aula (cito la sua frase) "scelte tecnicamente sostenibili, ma pregiudizievoli dal punto di vista del tema collettivo".



PRESIDENTE

Dove c'è scritto "tema", sarebbe scritto "bene".



CHIEZZI Giuseppe

"...del bene collettivo". E poi prosegue parlando di un fatto che ha avuto in questi tre anni una piccolissima evidenza nel procedere del nostro lavoro, perché lei in queste quattro paginette punta l'attenzione sull'ostruzionismo, il principio dell'ostruzionismo, che poi chiama anche tecnico, mentre se c'è qualcosa che non è tecnico è l'ostruzionismo: l'ostruzionismo, quando avviene, ha semplicemente delle ragioni politiche.



PRESIDENTE

Le ricordo che il nostro Regolamento consente una breve...



CHIEZZI Giuseppe

Breve, però sulle comunicazioni non mi sembra che...
Sto seguendo il suo testo...
Lei punta sull'ostruzionismo. Ora, in questi tre anni episodi di ostruzionismo, poi neppure tanto...



PRESIDENTE

Bisognerebbe stare nei due minuti...
Voglio dire, sia breve.



CHIEZZI Giuseppe

L'ostruzionismo si è verificato un paio di volte, due o tre volte, e non è stato neppure di lunga durata, è stato un mezzo di richiesta pressante di cambiamento di alcune decisioni fondamentali, alle quali poi tutti insieme abbiamo trovato soluzione.
Quindi io mi rammarico e mi preoccupo di questo fatto; mi preoccupo della intenzione del Presidente, che in modo non velato è contenuta qui, di restringere in modo amministrativo gli spazi di democrazia di quest'aula facendo anche riferimento a decisioni prese in altre aule, che non mi pare possano essere prese a riferimento, perché la gestione di un'aula con 600 componenti non ha i problemi di gestione di un'aula di 60 componenti.
Quindi io vedo, purtroppo, una sua volontà intanto di colpire il lavoro dell'opposizione, di degradare lo stesso e di metterlo in cattiva luce nei confronti dell'elettorato e di sopprimere la possibilità dialettica che ha l'opposizione.
Tutto questo genera in quest'aula un clima sofferente, anche nei suoi confronti Presidente, perché non mi sembra che lei possa dire che tutti i ritardi sono avvenuti per quelle due o tre volte che ci siamo fermati qualche giorno in più qui a discutere di provvedimenti. I ritardi sono stati causati dalla crisi della Giunta Ghigo, crisi politica e crisi progettuale, perché mancano ancora tutti gli atti previsti dallo Statuto e dalle leggi. Di conseguenza, io respingo queste sue osservazioni. Grazie.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne - Protezione civile - Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Richiesta di chiarimenti al Presidente Ghigo sul blitz della Guardia di Finanza all'Assessorato all'Ambiente e Protezione Civile in merito alle consulenze affidate dalla Giunta


PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, vi chiederei di passare all'esame del punto 39) all'o.d.g.



CHIEZZI Giuseppe

Mi scusi, Presidente, ma volevo chiedere per cortesia al Presidente della Giunta in apertura se può fare una breve comunicazione sul blitz che un Corpo dello Stato (non se sia la Guardia di Finanza o altro) ha effettuato presso l'Assessorato alla protezione civile. Siccome ne ha dato notizia la stampa e mi pare che la stessa stampa abbia citato una riunione di Giunta in materia, penso che sia corretto verso il Consiglio che il Presidente della Giunta dica qualche parola in merito, prima di proseguire.
Grazie.



PRESIDENTE

Possiamo farlo subito o comunque in giornata. Intende farlo subito Presidente? Prego.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Direi che l'Assessore Cavallera può rispondere, essendo titolare della delega in oggetto, a questa richiesta del Consigliere Chiezzi. Voglio solo precisare che, come succede - ahimé - parecchie volte, non c'è stata nessuna riunione di Giunta specifica su questo tema. Questo per chiarezza.
Passo la parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

In ordine a questa notizia di stampa, da quanto ci risulta siamo nelle normali attività preliminari di accertamento, senza conoscere da parte dei nostri collaboratori le ragioni dell'accertamento stesso, ovviamente nell'interesse presumibile della giustizia.
Sono stati ritirati atti che riguardano gli anni '93 e '97, e riferiti in particolare agli incarichi di consulenze di supporto del Settore della protezione civile, quindi praticamente hanno ritirato questi atti, che sono elencati. Tra l'altro noi, come Assessorato, avevamo già in corso la definizione della risposta ad un'interrogazione che il Consigliere Chiezzi aveva presentato in merito e ovviamente, mentre sono in grado di precisare quelli che sono stati gli atti che sono stati ritirati, per la prossima seduta sarò in grado di rispondere all'interrogazione, che peraltro è giunta, preannunciata a mezzo stampa, sul nostro tavolo questa mattina.
Io al momento non posso dire di più.



CHIEZZI Giuseppe

Ma gli atti ritirati può dirli, però.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Sì, c'è un elenco di delibere: sono quattro delibere per il '93 quattro per il '94, cinque per il '95, cinque per il '96, cinque per il '97 e due per il '98. Diciamo che questi incarichi nel '98 praticamente tendono ad azzerarsi, nel senso che...



CHIEZZI Giuseppe

Incarichi per fare cosa?



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Incarichi di supporto per la stesura dei Piani di protezione civile comunali, in quanto la Regione da sempre, in base alla legge di protezione civile regionale, ha redatto delle bozze di Piani comunali di protezione civile e ci si è avvalsi, da quanto risulta, della consulenza del generale Bruno, della consulenza del Dipartimento specifico del Politecnico di Torino e poi anche di supporti di altro tipo che attengono al raccordo con l'emergenza sanitaria, per cui vi è l'incarico ad un medico del Servizio Sanitario Regionale in regime di utilizzo integrativo.



CHIEZZI Giuseppe

Si possono conoscere gli importi di queste consulenze (grosso modo)?



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Niente di stravolgente, una media di 130 - 150 milioni all'anno.
Quest'anno, per esempio, sono 100 milioni; quindi, come ho detto tendono ad azzerarsi, anche perché, proprio sabato (c'è il prof. Barberi in Piemonte) verrà sottoscritta una convenzione con il Corpo dei Vigili del Fuoco.
Quindi, nel momento in cui, in previsione della normativa Bassanini, la Protezione Civile assume un ruolo di tipo diverso, non più promozionale, ma possibilmente sempre più operativo, i fondi vengono stanziati anche in rapporto alle nuove direttive impartite ai Vigili del Fuoco ed al ruolo che vede sempre più una prevalenza della componente tecnica.
Credo che tutti gli elementi di supporto in termini di elaborati, di schemi di Piano, ecc., che sono già un grosso patrimonio per il nostro settore, unitamente alle nuove collaborazioni, consolideranno sotto diverse forme un'organizzazione, che definiremo meglio con la normativa Bassanini sia sul piano nazionale che sul piano regionale e provinciale.
L'interpellanza presentata si articola in 4-5 punti; a tale proposito mi riservo, prima che me lo dica il collega, di essere esauriente in occasione della relativa risposta formale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per la comunicazione. Volevo solo fare una domanda: di fronte a questo sequestro, siete stati colti di sorpresa?



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Non è un sequestro, è un'acquisizione.



CHIEZZI Giuseppe

Acquisizione: acquisizione coatta.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

No.



CHIEZZI Giuseppe

No. Potevate non dargliela?



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Usi il termine corretto.



CHIEZZI Giuseppe

E qual è?



CAVALLERA Ugo, Assessore alla protezione civile

Richiesta di esibizione.



CHIEZZI Giuseppe

Di fronte a questa richiesta di esibizione, che in termine volgare o in termine immaginativo può essere chiamata sequestro, siete stati colti di sorpresa o no? E' stata una sorpresa oppure addirittura siete stati voi a promuovere questa richiesta? Cioè, avete mandato in Magistratura qualche atto? Vi siete fatti promotori di un'indagine oppure è una tegola che vi è capitata improvvisamente, della quale non ve ne fate una ragione? Questo è la domanda che volevo porre, per capire meglio, perché se fosse, invece, una promozione di attività verso un altro organo dello Stato, la cosa potrebbe avere un certo interesse. Attendo dunque la risposta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Quando gli interventi, che sembrano essere un filo diretto fra il Consigliere Chiezzi e l'Assessore Cavallera, saranno ultimati, - anche se interessanti, io faccio molta attenzione - vorrei sapere come si intende procedere oggi.
Credo che l'o.d.g. di un Consiglio regionale debba essere a conoscenza di tutti i Consiglieri; ma visto che l'o.d.g. non è mai quello che si stabilisce durante la riunione dei Capigruppo, vorrei sapere come si intende procedere, perché ho l'impressione che si stia parlando unicamente per far venire le ore 13 e che non ci sia un granché da fare.



PRESIDENTE

Scusi, c'è stata una dichiarazione della Giunta, che è sempre possibile...



MONTABONE Renato

Non mi riferisco a questo.



PRESIDENTE

L'avevo già indicato prima, ma se vuole posso ripeterlo.
Successivamente, esamineremo alcuni provvedimenti; su richiesta del Presidente Ghigo, affronteremo l'esame del punto 39) all'o.d.g. (quarto prelievo dal fondo di riserva); poi c'è il problema - se l'aula lo adotterà con 31 voti - relativo al disegno di legge n. 427; una proposta di legge che era già ritornata in Commissione e adesso ritorna in aula ed infine la discussione generale del 356. L'avevamo detto.



MONTABONE Renato

Quindi questo è il calendario che abbiamo oggi.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Presentazione di pregiudiziale da parte della Consigliera Simonetti sulla nomina del Direttore delle Molinette, in relazione all'ordine del giorno n. 844 del 22/9/98; iscrizione all'o.d.g. dello stesso, relativo esame e votazione


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Simonetti: è sempre sulla dichiarazione della Giunta?



SIMONETTI Laura

Per una pregiudiziale. Nel frattempo, chiederei all'Assessore D'Ambrosio di rientrare in aula, perché le questioni che ho da dire riguardano la sanità.
Si tratta di una pregiudiziale a procedere ai punti che lei citava perché riteniamo che come prima questione debba essere affrontata la nomina del Direttore generale delle Molinette. Nella scorsa seduta di Consiglio...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Le nomine non sono ancora state fatte.



PRESIDENTE

Venga chiamato l'Assessore. Se lei conferma la pregiudiziale, la porremo ai voti. Prego, Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

La pregiudiziale che vogliamo porre riguarda la questione delle Molinette, nel senso che nella scorsa seduta abbiamo presentato unitariamente con le forze del centro-sinistra, un ordine del giorno in cui invitavamo l'Assessore e la Giunta a portare in Commissione, quindi all'attenzione dei Consiglieri e di tutti Gruppi della IV Commissione, le linee e gli obiettivi che la Regione intendeva dare all'Azienda delle Molinette, centro di riferimento regionale e nazionale.
Questo lo dico, Presidente del Consiglio, perché attraverso quell'ordine del giorno che abbiamo depositato, ma che non è stato ancora discusso ed affrontato nella sede del Consiglio, ritenevamo che la questione degli obiettivi di un'Azienda...



PRESIDENTE

Non e' stata richiesta l'iscrizione in Conferenza dei Capigruppo.



SIMONETTI Laura

Come dicevo, la questione degli obiettivi di un'Azienda così complessa come le Molinette a nostro parere doveva essere preliminare alla nomina e quindi alla definizione di un nome che assumesse il ruolo di Dirigente di quell'Azienda.
Visto che sugli organi di stampa sono già stati pubblicati informalmente dei nomi, chiediamo che, prima di procedere alla nomina ufficiale, il Consiglio o almeno la Commissione competente allargata ai Capigruppo, possa affrontare, con l'Assessore o con il Presidente della Giunta, l'esame degli obiettivi di questa Azienda, in modo antecedente rispetto alla nomina. Quindi, noi chiediamo...



PRESIDENTE

Scusi, lei vuole proporre un ordine del giorno? Oppure vuole discutere quello che è già stato depositato? Chiede che sia iscritto all'o.d.g.?



SIMONETTI Laura

E' stato depositato un ordine del giorno. Chiediamo che sia iscritto all'o.d.g. e che venga discusso ed eventualmente votato oggi. Chiedo inoltre una comunicazione da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Va bene. Per quanto mi riguarda ne voterò l'iscrizione all'o.d.g.



(L'Assessore D'Ambrosio chiede la parola)



PRESIDENTE

Non è più possibile.



CHIEZZI Giuseppe

Ma l'Assessore ha chiesto di parlare!



PRESIDENTE

Se l'Assessore vuol fare una dichiarazione, la farà quando lo riterrà.
Sicuramente dopo la dichiarazione si introdurrà...



(Interruzione del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Non facciamo un dialogo. Ho detto che iscriveremo l'ordine del giorno per porlo in votazione e anche che personalmente voterò per la sua iscrizione. Poi, al momento opportuno, si voterà. Se il Presidente della Giunta o l'Assessore intendono fare una dichiarazione, ovviamente io do loro la parola, altrimenti passiamo all'esame della proposta di legge...
L'Assessore intende fare una dichiarazione? Ne ha facoltà.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Quanto sottolineato dalla Consigliera Simonetti è condiviso dal punto di vista tecnico, però devo dire che la nomina del Direttore generale delle Molinette, come sapete, è una nomina che, essendo un atto di alta amministrazione, dovrà essere effettuata con discrezionalità di Giunta, la quale verificherà i requisiti del nominando e valuterà attentamente le caratteristiche dell'Azienda.
Devo solamente dirvi - poi nella discussione dell'ordine del giorno potremo entrare nei dettagli - che è stato richiesto un programma per le Molinette all'aspirante Direttore generale, che sarà definito e concordato in questi giorni con la componente universitaria e con quella ospedaliera.
Per cui la persona che verrà nominata alle Molinette dovrà attenersi ad un programma ben preciso, che caratterizzerà tale ospedale soprattutto come ospedale di insegnamento.
Devo altresì dire che qualsiasi aspirante verrà nominato alle Molinette dovrà accettare che durante il suo mandato dovrà riferirsi e rapportarsi mensilmente con i Direttori regionali della sanità e con il Direttore generale dell'Agenzia.
Quindi, ribadisco, senza aggiungere altro, che vi è grande attenzione da parte della Giunta per la gestione delle Molinette che indubbiamente esige una gestione non comune: si tratta di un ospedale con grandi complessità, caratterizzato per di più da fibrillazioni pregresse ed attuali.
Rassicuro tutti i Consiglieri che la gestione di questo ospedale a carattere nazionale sarà supportata e monitorata in ogni momento della gestione stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Noi non contestiamo assolutamente che la nomina del Direttore delle Molinette sia un atto di alta amministrazione che compete per intero alla Giunta e non siamo assolutamente entrati nel merito dei nominativi.
Qualcuno ha fatto circolare voci assolutamente inesistenti del tipo: "il candidato del DS", "il candidato dei Popolari", ecc. Noi non abbiamo alcuna candidatura da avanzare, non vogliamo inserirci in questo tipo di logica però rivendichiamo al Consiglio quella che è la sua prerogativa.
Con l'ordine del giorno richiamato dalla Consigliera Simonetti noi abbiamo chiesto di conoscere il progetto della Giunta per cui si fa una determinata scelta. Per noi il nome del futuro Direttore ci interessa fino ad un certo punto e lo valuteremo a posteriori per quanto riguarda la sua capacità di rispettare un programma, il quale programma...
MASARACCHIO, Assessore regionale L'Assessore D'Ambrosio si è alzato per raccogliere delle informazioni in merito a questo argomento, non per allontanarsi.



RIGGIO Angelino

Assessore Masaracchio, presti l'orecchio al suo collega di Giunta e di partito! Dicevo che questo programma non appartiene esclusivamente alla Giunta ma è giusto che sia a conoscenza del Consiglio o quanto meno della sua espressione che è la Commissione competente. Questo si è chiesto.
Noi chiediamo che in tempi brevissimi l'Assessore regionale con il neo nominato Direttore dell'Agenzia regionale per la sanità ci comunichino il progetto sulle Molinette, perché le Molinette non sono un ospedale qualunque, ma rappresentano per la sanità quel che è Torino rispetto alla Regione: è il capoluogo, quindi è importante che questo progetto possa essere condiviso. Non ci possiamo nemmeno accontentare del fatto che tante cose sono già state scritte nel Piano sanitario, perché il Piano sanitario si sta muovendo con grande difficoltà: non sono ancora state attuate le intese di programma, l'Agenzia regionale sta appena muovendo i primi passi e l'unica delibera di attuazione del Piano sanitario regionale, datata 5 agosto, che abbiamo chiesto che venisse portata all'attenzione della Commissione, in parte introduce elementi nuovi e in parte contraddice lo stesso Piano sanitario.
Di fronte a questa insicurezza programmatica diventa indispensabile conoscere il progetto sulle Molinette. Vogliamo una risposta da parte dell'Assessore su questo progetto e sui suoi tempi di attuazione nella pienezza dell'aula, se l'Assessore è disponibile a coinvolgere il Consiglio, o eventualmente soltanto in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente, trattandosi di un ospedale di dimensione nazionale anch'io, a nome del Gruppo - successivamente interverrà anche la collega Simonetti - vorrei conoscere esattamente il programma e i progetti dell'Assessore e dell'Assessorato in relazione non solo alla nomina, ma alla progettazione sanitaria, non solo a livello della città di Torino o del Piemonte.
Quindi, credo che sia giusto discutere di questo problema sanitario di grande importanza, non solo in Commissione, ma anche in Consiglio.
Trattandosi anche di un ospedale di carattere nazionale, ritengo che non solo la progettazione, ma anche la nomina dovrebbe avere una risonanza ben più ampia.
Vorrei inoltre rimarcare che spesso la stampa riporta importantissime notizie e spesso e volentieri non ci sono né smentite tantomeno prese di posizione da parte dell'Assessorato competente.
La sanità è una materia troppo importante e decisiva per il Piemonte e per i piemontesi e io credo che parlando appunto delle Molinette la risposta debba essere immediata, precisa e soprattutto debba esserne investito il Consiglio regionale e non solo la Giunta, come spesso e volentieri avviene.
Volevo ancora ricordare che in Piemonte esistono anche altre realtà come quella della USL n. 22 di Novi ligure, per la quale io e il collega Angeli abbiamo sollecitato più volte di intervenire; c'è un ammanco di 50 miliardi in un bilancio, vorrei che a tempi rapidi questo problema venisse posto non solo in Commissione, ma in Consiglio.



PRESIDENTE

Non ho inteso bene nelle ultime parole del Consigliere Moro il riferimento ad ammanchi. Non mi risulta, non ho notizie di questo, ma dato che il termine "ammanco" indica una situazione con conseguenze di tipo penale, chi conosce problemi di ammanchi faccia le denunce che deve fare non è argomento di trattativa politica.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Sulle dichiarazioni dell'Assessore volevo fare alcune considerazioni.
In parte condivido le osservazioni dell'Assessore, anche relativamente alla complessità dell'azienda a cui oggi facciamo riferimento, le Molinette; la questione che noi intendevamo sollevare non era quella di togliere o di superare o di scavalcare delle normative oggi esistenti, che attribuiscono la discrezionalità alla Giunta nella nomina dei Direttori generali. Riteniamo di porre un'altra questione: oggi le Molinette è un'azienda importante a rilievo nazionale e di riferimento regionale per la sua complessità, azienda che deve diventare un centro di specializzazione e di insegnamento, che deve avere un programma che la faccia uscire dalla paralisi che in qualche modo è stata dovuta al fatto che si sono scaricati sulle Molinette altri compiti. Partiamo con queste considerazioni, dicendo che le Molinette avranno una nomina innovativa e quindi non partiamo da un nome che ci fornisce un programma, Assessore, ma partiamo da indirizzi precisi, da un punto di riferimento che individua nelle Molinette una struttura e un centro complesso, delle direttive e delle strategie che provengono dall'Assessorato della Regione Piemonte. La programmazione la fa la Regione Piemonte, quindi deve essere l'Assessore, la Giunta, che individua gli obiettivi e la strategia completa, non a breve periodo, ma pluriennale, quindi a lungo periodo.
Sulla base di questo si ricerchi colui che oggi - noi siamo più per un'équipe perché siamo contrari all'esaltazione eccessiva del ruolo del Direttore generale - potrà portare avanti le linee di indirizzo e gli obiettivi pluriennali che la Giunta e l'Assessore competente intendono dare come futuro alle Molinette. Noi chiediamo che si individuino gli obiettivi pluriennali e si rendano pubblici: in questo modo saremo in grado in modo non antecedente, ma a seguito della realizzazione degli obiettivi, di dare una valutazione rispetto all'operato di un Direttore generale.
Su questa questione noi chiediamo che non il nome, ma gli obiettivi vengano portati all'attenzione del Consiglio, perché riteniamo che la questione dell'azienda delle Molinette non possa essere, nell'ambito del programma e degli obiettivi generali, solo ed esclusivamente di competenza e non di coinvolgimento complessivo, del Consiglio regionale e quindi della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro per una precisazione.



MORO Francesco

Chiedo scusa, Presidente, ma nel mio precedente intervento non volevo dire "ammanco". Mi riferivo a un disavanzo, come è riportato nell'interpellanza urgente che le ho fatto pervenire poc'anzi.



PRESIDENTE

Prendo atto della precisazione.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Mi riservo di fare una comunicazione su quanto programmato per le Molinette e non v'è dubbio che questo sarebbe stato fatto a prescindere dalle sollecitazioni della Consigliera Simonetti.
Faremo la comunicazione nella prossima seduta, perché il programma è stato in gran parte già concordato e definito: ci vedremo ancora con i responsabili dell'Università e con i responsabili ospedalieri delle Molinette domani mattina e giovedì mattina, non per dare a cose fatte il programma, che è un programma ampiamente condiviso dagli operatori e sarà quindi perseguito in tutte le sue parti.
Penso che il Consiglio abbia la possibilità di seguirne l'iter, che sarà monitorato mensilmente dai tre Direttori regionali e dal Direttore dell'agenzia.



PRESIDENTE

Leggo testualmente il dispositivo dell'ordine del giorno: "...prima di procedere alla nomina, ai componenti della IV Commissione consiliare, gli obiettivi annuali e pluriennali previsti per l'Azienda Ospedaliera Molinette, a partire dai quali verrà insediata la nuova direzione." Pongo dunque in votazione l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 844 inerente a "Direzione Azienda ospedaliera Molinette", a firma dei Consiglieri Simonetti, Moro, Cavaliere Pasquale, Riggio, Peano, Montabone e Angeli.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 52 voti favorevoli.
Pongo in votazione l'ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che in base alla recente sentenza del Consiglio di Stato, risulta urgente la questione dell'Azienda Ospedaliera Molinette, sulla cui direzione sono ormai scaduti i termini per la presentazione delle disponibilità auspica per la nomina del Direttore Generale delle Molinette, Azienda di riferimento regionale a rilievo nazionale, una procedura pienamente rispettosa della legislazione vigente, che parta dal ruolo dell'azienda nel panorama piemontese, dalle strategie, dagli obiettivi annuali e pluriennali invita il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente a presentare prima di procedere alla nomina, ai componenti della IV Commissione consiliare, gli obiettivi annuali e pluriennali previsti per l'Azienda Ospedaliera Molinette, a partire dai quali verrà insediata la nuova direzione." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 52 voti favorevoli.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti: disegno di legge n. 427 "Provvedimenti relativi agli eventi alluvionali 1994, 1996 e alle calamità naturali 1997 e 1998. Autorizzazione prestazioni straordinarie 1998".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 52 Consiglieri presenti.
disegno di legge n. 356 "Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione Piemonte e degli Enti locali".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 52 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non intendo aprire un ulteriore capitolo di discussione, ma credo che il Presidente della Giunta regionale dovrebbe rendere al Consiglio dei chiarimenti su una questione che abbiamo potuto apprendere dai giornali e dalla TV: la nomina della Presidente...



PRESIDENTE

Lo strumento è quello dell'interrogazione e dell'interpellanza collega!



CAVALIERE Pasquale

Eh no, Presidente; quando siamo in presenza di gravi irregolarità, lo strumento è l'intervento tempestivo. La Regione ha nelle sue facoltà diverse nomine - mi pare più di una -; se ne viene espressa solo una invece di quattro - mi pare siano quattro i designati nel Consiglio di amministrazione di EXPO 2000 - non so se nei tempi e nei termini statutari la nomina sia stata regolare, anche nella sua indicazione.
L'assemblea dei soci di EXPO 2000, praticamente, prende atto immediatamente della nomina indicata dalla Regione e altrettanto immediatamente nomina la persona stessa Presidente. Forse, l'ha nominato Presidente ancor prima di averne preso atto. Ne capitano di tutte da queste parti! Non credo che la cosa sia del tutto lineare, poiché dal punto di vista logico, avendo noi facoltà di diverse nomine, abbiamo tolto all'assemblea dei soci di EXPO 2000 la possibilità di scegliere tra altre professionalità posto che la professionalità proposta sia la più indicata come credo il Presidente ritenga. Del resto, nelle nomine la qualità media indicata da questa Giunta è la solita: non usciamo dai canoni delle nomine che questa Giunta è in grado di fare.
Alla mia domanda gradirei una risposta in giornata; ritengo infatti che la nomina del Presidente sia irregolare per le forme in cui è avvenuta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, mi associo alla richiesta del collega Cavaliere e aggiungo un'altra domanda. Mi risulta che il Presidente nominato - e non capisco quali siano le qualità che stanno a capo di questa nomina - abbia già avuto rapporti con la Regione Piemonte di tipo conflittuale.



PRESIDENTE

Questi sono argomenti da interrogazione, Consigliere.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, la Regione Piemonte ha commissariato l'attività di questa persona? Quest'ultima, in tempo passato, è stata commissariata dalla Regione Piemonte perché non svolgeva atti dovuti? Se è così, vorremmo sapere come mai la Regione Piemonte sceglie una persona che nell'esercizio di importanti funzioni non ha assolto a dovere i propri compiti.



PRESIDENTE

E' argomento da interrogazione, Consigliere.



CHIEZZI Giuseppe

No, è una domanda: è vero che la Regione Piemonte ha in passato commissariato la funzione svolta dalla persona in oggetto? Se così è ci spieghino come mai, oggi, la Regione Piemonte le assegna quest'importante incarico.



PRESIDENTE

Il Presidente mi ha informato per via breve che intende rispondere a quanto richiesto a termine seduta, dovendosi previamente documentare.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo per una breve comunicazione, anche per l'Assessore Goglio, che ieri sera aveva problemi di certezza sulla decorrenza del suo incarico da Assessore. Incertezza che ci ha costretti a consultare le agende. Sono dunque in grado di comunicargli che era Assessore - al lavoro - dal maggio del 1997. Dato che non si era potuto accertare se tale era la circostanza, abbiamo dovuto rallentare alcuni passaggi fondamentali. Pareva esserci vacatio nell'assegnazione del dicastero del lavoro...



PRESIDENTE

La circostanza è chiarita, Consigliere.



RIBA Lido

Mi permetta di assumermi il merito di averlo portato a conoscenza del Consiglio...
Secondo quesito; poiché mi è giunta notizia che il Piano di sviluppo della Regione Piemonte domani sarà presentato dalla Giunta alla stampa vorrei esprimere il disagio per il fatto che un documento di tale portata sia presentato prima alla stampa che al Consiglio, o comunque senza il conforto e l'acquisizione di un parere. Ma lasciando questo aspetto a discussione più specifica sui rapporti politici all'interno del Consiglio regionale, chiedo se è possibile mettere a disposizione del Consiglio nella misura di almeno una copia per Gruppo, il Piano di sviluppo prima dello scioglimento della seduta consiliare di oggi.



(Brusìo in aula)



RIBA Lido

Tra l'altro, chiedo al Presidente della Giunta regionale se egli ritiene che rientri in una prassi di rapporti corretti presentare alla stampa quanto non è stato fornito come comunicazione ad alcuna istanza del Consiglio, né Consiglieri né Gruppi, e se non ritenga, a questo punto, di soprassedere quanto meno all'incontro con la stampa per darci modo di avere noi - una prima lettura. Francamente, il mio non è un elemento polemico per far scorrere il tempo, Presidente, è elemento che attiene all'esercizio della nostra funzione.



PRESIDENTE

Come Presidenza non ci è stato prodotto alcun documento; credo però sia opportuno che lo stesso, se è stato formalizzato, sia portato alla conoscenza dei Consiglieri. Mi parrebbe doverosa attenzione. Provvederò a richiederlo tramite gli uffici.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, sono in serissimo imbarazzo quest'aula, non per colpa sua, Presidente, si sta trasformando in una question time. Se question time dev'essere, lo si fa mettendo mano alla modifica del Regolamento, che noi invochiamo - direi quasi imploriamo - da circa due anni. Diversamente, questo non è più un consesso democratico, ma sta diventando un mercato di battitori - mi ci metto in mezzo per primo in cui appena si aprono i lavori ognuno chiedo quanto gli passa per la testa e tutti gli altri sono costretti a seguirlo.
La questione è grave; come Gruppo, a questo metodo di lavoro non ci stiamo più. Se questa sarà la decisione dell'aula, il mio Gruppo non parteciperà più ai lavori di Consiglio fino a quando non si tornerà alla normalità dei rapporti, perché queste questioni, che possono anche essere importanti, che possono essere, secondo i punti di vista, anche gravi hanno una sede per essere poste, che è la Conferenza dei Capigruppo, che può essere convocata in qualsiasi momento, anche prima dell'inizio dei lavori.
E' ora di finirla di venire qua, a microfoni aperti, a dire quello che ci passa per la testa. Noi chiediamo a lei e all'Ufficio di Presidenza la vera agibilità democratica di quest'aula, che non è la presentazione continua di incidentali, di incidenti e neanche la semina di sospetti più o meno reali, perché altrimenti noi - lo dico assumendomi la responsabilità e la gravità della mia affermazione - non parteciperemo più ai lavori dell'aula, Presidente.
Questa questione la dobbiamo risolvere; non riusciamo mai a lavorare su un provvedimento; non riusciamo mai a seguire l'ordine dei lavori che tutti assieme decidiamo in Conferenza dei Capigruppo. Se la Conferenza dei Capigruppo non serve più, la cancelliamo dal Regolamento e dallo Statuto.
Noi a questo modo di lavorare, facendoci tirare per i capelli in tentativi più o meno scoopistici non ci stiamo più: vogliamo, pretendiamo un minimo di rispetto delle regole. E lo dico anche se qualcuno mi dice, magari: "Ma lascia stare, che almeno cominciamo". No, il cominciare i lavori del Consiglio non è una concessione, è un dovere. Ma i lavori del Consiglio si iniziano se si segue un minimo, ripeto un minimo di regola, perch altrimenti dove non ci sono regole, non ci sono i Consigli e facciamo altro.



PRESIDENTE

Guardi, l'imbarazzo di molti Consiglieri è anche mio. Devo solo ricordare che stiamo seguendo letteralmente le regole, in quanto la discussione si è formata sulle dichiarazioni della Giunta, che prevalgono su tutte le altre cose.



GHIGLIA Agostino

Non solo, perché sono state poste altre questioni a fantasia, come se oggi io mi alzassi e le chiedessi il prezzo del prosciutto cotto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Sullo sfogo del collega Ghiglia, sfogo e riflessione politica, vi sono ampi margini di discussione, nel senso che per qualche profilo si potrebbe essere d'accordo che venga seguito l'ordine del giorno che si concorda nei Capigruppo, a patto che ci siano poi delle questioni molto gravi o molto importanti che hanno delle caratteristiche di eccezionalità. Devo dire tuttavia, che probabilmente alcune decisioni che i Capigruppo hanno assunto nel corso del tempo, e cioè di fare dei Consigli per le interrogazioni o di cominciare in maniera puntuale il Consiglio, vengono regolarmente disattese, per cui ci sono dei ritardi e ci sono delle eccezionalità.
D'altro canto, una parte della questione posta dal collega Ghiglia mi stupisce, invece, perché la maggioranza presiede da tre anni la Commissione Regolamento, prima nella figura del Presidente e adesso nella figura di un Vicepresidente, potrebbe tranquillamente convocare, visto che si invoca continuamente la questione della Commissione Regolamento, la difficoltà del Regolamento a governare ecc., si potrebbe convocare ogni settimana la Commissione Regolamento e discutere delle modifiche. Peraltro molte proposte sono all'ordine del giorno della Commissione Regolamento trasmesse da Commissioni che via via hanno segnalato anche per iscritto delle esigenze di modifica regolamentare e mai la Commissione Regolamento su queste questioni e sulle modifiche di Regolamento a cui fa riferimento il collega Ghiglia è stata convocata.
Prendiamo atto di questo, prima eventualmente di disertare l'aula, a prescindere dalla libertà di proposta di ognuno (ci mancherebbe!).
Personalmente avrei voluto vedere questo Consiglio un pochino più attento sulle questioni regolamentari e statutarie; devo dire che in tre anni la Commissione Regolamento sarà stata convocata penso quattro volte, forse cinque, e la Commissione Statuto è stata completamente abbandonata, per cui questo è un problema che c'è, ma questo è un problema che fino a questo momento nessuno ha preso in considerazione dal punto di vista operativo tranne poi a lamentarsene in sede politica quasi un po' ovunque.
Sulla questione poi posta dal collega Riba, non si può non convenire perché l'imbarazzo dei Consiglieri regionali di vedere uno dei più importanti argomenti della Regione, cioè la discussione del Piano di sviluppo, presentata prima ai giornalisti e poi alla Commissione e al Consiglio è un imbarazzo grandissimo, tant'è che ci stavamo chiedendo visto che nella lettera di convocazione della Conferenza stampa sembra sia scritto "il documento è a disposizione dei giornalisti", come ottenerlo. La strada migliore è stata quella che ha intrapreso il collega Riba, cioè di chiederlo ufficialmente in aula, perché ci sembra che questo di per s avrebbe già dovuto arrivarci; ci stupiamo di doverlo chiedere e ci sembra proprio che questo sia uno degli argomenti di natura assolutamente eccezionale che possono richiedere una deviazione dall'ordine del giorno dei lavori concordato in Capigruppo.
Ma torno a dire che sulle questioni di modifica regolamentare, la prima cosa da fare è porre le questioni all'ordine del giorno della Commissione e convocarla. Lavori la Commissione Regolamento, non dico da adesso, ma dal '95 tutte le settimane e a questo punto si sarebbe affrontata la discussione e si sarebbero affrontati anche i profili di democrazia di aula che stanno alla base anche della problematica che è stata posta. Perch vedete, se tutte le questioni venissero portate nelle Commissioni, ai Capigruppo, in aula, allora non ci sarebbe bisogno probabilmente di intervenire in aula, ma è emblematico che quando una questione come il Piano di sviluppo si sa che viene presentata ai giornali, più che intervenire in aula che cosa si può fare? Allora molti degli interventi che vengono fatti in aula sono la conseguenza di una mancanza di informazione nelle sedi istituzionalmente previste. Questo è anche un punto. Anche i criteri con cui si proceda a determinate nomine molto importanti li supponiamo o non li supponiamo.
Mi rifaccio alle due questioni poste oggi, ma tante altre ce ne potrebbero essere, per cui io mi associo alla richiesta che venga convocata in maniera continuativa la Commissione Regolamento su tutte le numerosissime questioni, che abbiamo chiesto vengano poste all'ordine del giorno dei lavori della Commissione Regolamento con richieste scritte formulate ufficialmente da Commissioni in carica. Ricordo che come Commissione Statuto mandammo, credo, almeno una decina di proposte alla Commissione Regolamento, che giacciono e quindi non si può, a mio avviso ovviamente, invocare la mancanza di una modifica regolamentare quando la Commissione che è stata sempre presieduta dalla maggioranza è stata ripeto, in tre anni - convocata credo quattro o cinque volte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore regionale

Volevo solo precisare, sulla base dell'intervento del Presidente Riba poi ripreso in parte nell'intervento della Consigliera Spagnuolo, quella che è invece una assolutamente rispettosa nelle sedi dovute del comportamento nell'ambito del programma regionale di sviluppo. La legge che la presidia - come certamente ricorderanno sia il collega Riba che la collega Spagnuolo perché venne deliberata nel '94, la legge n. 43, quella all'interno della quale per capirci ci sono anche tutte le problematiche del FIP - non prevede, a mio avviso erroneamente, un passaggio nelle Commissioni consiliari. Questo io l'ho detto credo circa una ventina di volte nella sede della I Commissione, impegnandomi a farne comunicazione ciò pur non essendo un atto dovuto per legge, ma essendo, secondo me, un atto per costruzione.
Quindi, deliberato il programma nella Giunta di 10 giorni fa circa (mi sfugge il giorno esatto), domani prenderà avvio il progetto della legge, e quindi il passo operativo dell'invio del documento per le consultazioni d'obbligo, che devono avvenire entro 50 giorni nell'ambito delle Province inoltre, vi sarà l'annuncio alla stampa e la distribuzione del materiale a tutti coloro che in Consiglio ne sono - non per atto dovuto, ma per utilità coinvolti. E i colleghi membri della I Commissione ricorderanno facilmente che le cose che sto qui ripetendo le ho più volte dette in quella sede.
Ritengo che questo sia il modo per rispettare sia la legge attuale, e quindi la distribuzione della bozza di programma agli Enti che lo devono avere per le consultazioni d'obbligo, sia per iniziare un processo parallelo, con una comunicazione nella sede della I Commissione, cosa che ripeto - più volte mi sono impegnato a fare.
Quindi mi sembra che, una volta tanto, questi tre impegni, cioè l'atto del percorso della legge, la comunicazione esterna e il coinvolgimento del Consiglio, avvengano in maniera coeva, assolutamente contestuale e nel rispetto sia dei passi della legge che di ciò che utilmente il Consiglio su questo documento potrà discutere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moro; ne ha facoltà.



MORO Francesco

Sarò molto breve. Voglio dichiararmi completamente d'accordo con le dichiarazioni fatte prima dal Presidente Riba e dalla Presidente Spagnuolo circa l'inopportunità di presentare il Piano di sviluppo alla stampa.
Pertanto chiedo, anche a nome del Gruppo, che la Giunta annulli questa Conferenza stampa, per dar modo innanzitutto di presentare prima questo Piano al Consiglio ed anche per una delicatezza politica, per avere il senso che esiste la politica, esiste un organismo legislativo, che è il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini; poi vi pregherei di tornare al lavoro normale.



GALLARINI Pierluigi

Anch'io mi associo ad alcune considerazioni che sono state fatte dal collega Ghiglia e la invito, Presidente, a mantenere, nei limiti del possibile, il dibattito nell'ambito dell'o.d.g. prefissato. Pur condividendo qualche altra considerazione, ad esempio sul fatto che alle ore 9.30 la maggioranza non c'era ancora e cose del genere - non si può in modo ipocrita negare l'evidenza delle cose - tuttavia ci troviamo di fronte, ogni volta, a digressioni che nulla hanno a che vedere con gli argomenti all'o.d.g. e con quanto concordato in Conferenza dei Capigruppo.
Cito il caso delle Molinette. Per me, scusate colleghi, è abbastanza singolare l'aver sentito stamattina sollevare questioni di fondo sul problema delle Molinette circa la nomina del Direttore Generale, quando da molti mesi le Molinette sono rette da un supplente. Era infatti venuto meno il Direttore Generale, è subentrato il dott. Lombardo. Penso che nei mesi scorsi le Molinette abbiano avuto gli stessi problemi che probabilmente avranno nei prossimi mesi: non penso che la situazione sia cambiata radicalmente negli ultimi sei mesi rispetto ai prossimi sei.
Nessuno ha detto nulla. Ovviamente, ognuno fa le proprie letture, per cui, probabilmente, se questa supplenza fosse andata avanti altri sei mesi nessuno avrebbe detto nulla (vien da pensare anche questo).
Con ciò voglio dire che, mentre comprendo la questione sollevata a proposito del Piano di sviluppo, perché ritengo anch'io che, al di là di quel che prescrive la legge, possano essere costruite delle opportunità rispetto al Consiglio, per quanto riguarda la questione delle Molinette (che cito solo ad esempio), non dico che non era assolutamente il caso di sollevarla in generale, ma non aveva ragione di trovare spazio questa mattina (per motivazioni che mi sembrano facilmente intuibili).
Detto questo, nell'invitarla anch'io, a nome del mio Gruppo, a condurre nei limiti del possibile il dibattito secondo gli schemi che istituzionalmente abbiamo stabilito e ci siamo dati nel corso di tutti questi anni di esistenza della Regione, desidero richiamare l'attenzione sul punto 6) all'o.d.g., che è ormai iscritto da due Consigli.
Si tratta della sostituzione del Consigliere Gallarini nell'Ufficio di Presidenza con il Consigliere che proporremo nel momento in cui verrà esaminato il punto in questione.
Dal punto di vista istituzionale, mi sembra che il completamento dell'Ufficio di Presidenza sia un problema fondamentale.
Ricordo che in passato - Consigliere Cavaliere Pasquale - in altre legislature (e chi c'era lo può confermare, non mi riferisco al secolo scorso, mi riferisco alla legislatura '90-'95, e mi rivolgo ai Consiglieri Riba, Spagnuolo ed altri), se si tardava un solo minuto a farlo e per caso si anticipava un altro punto all'o.d.g., qui dentro succedeva il pandemonio.
Quindi, non si tratta di esagerare in un periodo o di esagerare in un altro; con una certa ragionevole pacatezza, ritengo che questo punto abbia priorità su molti altri e desideravo segnalarlo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Mi rivolgo all'Assessore Burzi ed anche al Presidente della Giunta.
L'Assessore Burzi ci ha spiegato qual è la procedura prevista in legge per il Programma di sviluppo; si è dimenticato che - mi pare - il secondo comma dell'art. 3 prevede che dopo l'approvazione del bilancio la Giunta sia tenuta obbligatoriamente ad organizzare una conferenza stampa. E' scritto così.



BURZI Angelo, Assessore regionale

Non lo ricordo.



SAITTA Antonio

Sicuramente. E' obbligatorio? Lo prevede la legge? Voglio dire: non facciamo dei ragionamenti...
Adesso ho inventato una cosa che non esiste, per fortuna, ma o si ha il senso della politica o, se si dice "Applichiamo la legge, ecc.", il senso della politica non lo si ha. Il Presidente della Giunta sicuramente converrà sul fatto che sarebbe stato opportuno e necessario, una volta approvato il Piano regionale di sviluppo da parte della Giunta regionale ed anche utile ed obbligatorio (non so come dire) che questo venisse trasmesso a tutti i Gruppi, immediatamente, in Commissione.
E' importante, non è un fatto secondario; anche perché, se qualche Provincia al quale verrà inviato il Piano, ci dovesse chiedere: "Ma ne sapete qualcosa?", qualcosetta si potrebbe dire.
Quindi questa è una lacuna enorme che mi sembra privilegi la maggioranza, in modo particolare la Giunta, e più il rapporto con la stampa che con il Consiglio regionale. Per cui è una questione importante.
Anch'io concordo sulla necessità che la Conferenza stampa di domani sia disdetta e venga presentato e distribuito presto, quanto prima, il Piano in Commissione; dopodiché, la Giunta faccia tutte le Conferenze stampa che ritiene utili di fare per la sua propaganda e l'azione che svolge, ma è fondamentale che, prima di fare una Conferenza stampa, la Commissione sia informata e il documento sia in possesso dei Consiglieri regionali.
Mi pare che sia un minimo di rispetto nei confronti del Consiglio. Per forza di cose, anche l'Assessore Burzi applica le leggi, ma deve rendere conto a questo Consiglio regionale.
Spero che il Presidente della Giunta sia sensibile a questa richiesta: disdica la Conferenza stampa; convoco la Commissione quanto prima; illustri il Piano e poi potrà organizzare quello che meglio ritiene, così come gli altri possono fare ciò che vogliono. Dare la precedenza alla Conferenza stampa anziché al Consiglio, però, mi sembra più una propensione a guardare gli aspetti di comunicazione che gli aspetti di sostanza nei rapporti politici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere. Vi prego, poi, di permettere di passare all'esame dei punti all'o.d.g.



CAVALIERE Pasquale

Sì, Presidente, ma credo che questo argomento c'entri molto con la sua comunicazione svolta nel Consiglio scorso. Comunicazione un po' strabica dal punto di vista politico, nel senso che questo Consiglio diventa ciò che il Consigliere Ghiglia lamenta quando viene complessivamente svuotato delle sue funzioni di indirizzo e di controllo. E per forza di cose diventa poi la camera di risonanza di tutto ciò che a posteriori viene espropriato.
Pertanto, Presidente, il suo compito precipuo è quello di non far svuotare questo Consiglio, nella fattispecie, ma credo che sia proprio l'ultimo dei casi. E' evidente che la Giunta ha tutti i diritti di fare le sue proiezioni esterne, però ci sono delle formalità che vanno rispettate.
Infatti, che il documento, prima di essere presentato alla stampa, debba essere consegnato ai Consiglieri, mi pare una prassi del tutto ovvia.
Questo però è solo l'ultimo esempio, perché è già avvenuto in altri casi.
Ad esempio, relativamente ad Expo 2000 è stato nominato un Presidente senza alcun indirizzo. Vi è una fase delicata, vi sono dei passaggi, questo Consiglio ne ha discusso parzialmente, dopodiché le investiture vengono fatte su politiche che non si capiscono e su professionalità che certamente non esistono.
Pertanto, Presidente, se lei vuole rappresentare in qualche modo il suo ruolo deve soprattutto avocare a quest'aula i suoi compiti pieni e principali, oltre naturalmente far iniziare il Consiglio in orario. Abbiamo discusso soltanto per un'oretta di questioni non all'o.d.g., ma questo non certo per colpa di chi era presente, come al solito, alle ore 9,30.



PRESIDENTE

Ho verificato la procedura prevista dalla legge. Non c'è un obbligo però io ritengo che i Consiglieri possano prendere visione della documentazione.
La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Signor Presidente, credo che sia buona norma distribuire subito - nella misura di almeno una copia per ogni Gruppo - il documento di cui credo siano ormai a conoscenza in molti, per delle ragioni sulle quali non c'è neanche bisogno di fornire illustrazione della necessità della richiesta.
Come atto coerente rispetto alla questione che è stata sollevata e che mi pare sia stata in parte almeno condivisa dal Presidente - sono costretto ad interpretare un accenno che ho avuto modo di vedere dalla sua espressione sull'argomento - chiedo che la conferenza stampa di domani non si svolga.
Si svolgano tutte le iniziative di propaganda, di informazione, di contatto da parte della Giunta, ma dopo che sia stata data conoscenza del materiale alle Commissioni competenti. Altrimenti il Consiglio e le Commissioni non servono e fanno da cassa di risonanza delle questioni che sono inevitabilmente ascritte alle loro competenze.
Però su una materia di questo genere - da tanto tempo oltretutto ne abbiamo richiesto la consegna - dovrei qui ricordare che, su richiesta del collega Chiezzi, abbiamo avuto le linee del Piano di sviluppo. Non credo che la Giunta consideri che questo sia esauriente dell'interesse a conoscerne i contenuti ai fini di partecipare alla discussione. Quindi, in modo assolutamente non polemico credo che sarebbe un'operazione di attenzione alle esigenze e anche al rilievo del Consiglio se il Presidente rispondesse positivamente alla richiesta di altri Capigruppo dell'opposizione che sono intervenuti e che hanno anch'essi richiesto di rinviare di qualche giorno la conferenza stampa per poter illustrare il materiale alla Commissione competente.
Questa è una richiesta che credo di poter ribadire a nome di tutte le opposizioni che l'hanno sottoscritta e motivata, e che la ripropongono sottolineando la necessità di compiere un gesto di attenzione che è mancato su una procedura importante come questa.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Evidentemente non posso permettere interpretazioni non corrette o non corrispondenti al mio pensiero e, di conseguenza, credo doveroso - anche in relazione al fatto che mi è stata chiesta una risposta alle sollecitazioni che da parte del Consiglio sono emerse su questo tema - esprimere il mio pensiero.
Chiaramente non ho nulla da eccepire sulla legittima richiesta che il documento venga immediatamente fornito a tutti i Consiglieri. La mia precedente comunicazione - che lei pensava di aver interpretato - si riferiva al fatto che io credevo che questo documento fosse già nelle Commissioni (cosa che poi non era necessaria). Mi è stato poi spiegato che è invece necessario mettere a conoscenza prima le Province per poter poi attuare le consultazioni all'interno delle Commissioni.
Cionondimeno, sulla seconda richiesta che mi viene posta dall'opposizione, io non posso accedere, nonostante in tante occasioni abbia dimostrato ampia disponibilità. Io credo che sia anche legittimo che le opposizioni abbiano il loro ampio spazio sugli organi di stampa, i quali onestamente danno, secondo me, ampio spazio alle loro considerazioni. Non è che io voglia rifarmi ad altri casi - non è mia abitudine - ma se vogliamo riferirci al Governo, l'esecutivo prima propone la finanziaria, poi la presenta, rende nota la sua politica finanziaria, che poi viene messa a conoscenza delle opposizioni. Perciò io credo che questa procedura non sia perfettamente sincrona dal punto di vista temporale, nel senso che forse questo documento vi doveva essere consegnato qualche giorno prima, ma non credo sia corretto chiedere alla maggioranza di non rappresentare in una conferenza stampa le linee politiche del Piano regionale di sviluppo.
Avrete tutto il tempo per criticarle e discuterle, ma credo che sia legittimo poter trasferire alla stampa la nostra posizione.
Pertanto, io credo, facendo ammenda sugli aspetti temporali, che non sia accettabile la vostra richiesta di sospendere la conferenza stampa.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola.



PRESIDENTE

Non possiamo passare tutta la giornata su questo argomento. Il Presidente è stato cortese nel fornire una dichiarazione.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei solo fare una domanda.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente Ghigo, non ho capito: chi tiene questa conferenza stampa? Lei?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'Assessore ed io.



CHIEZZI Giuseppe

E' una conferenza stampa sul Piano regionale di sviluppo senza il Presidente della Giunta regionale?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Io sarò presente.



CHIEZZI Giuseppe

Lei c'è. Sarà presente lei e l'Assessore al bilancio?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Io e i colleghi che saranno disponibili.



PRESIDENTE

Vi prego, chiudiamo questo argomento.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 616: "Quarto prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo 15970 dello stato di previsione della spesa del bilancio 1998, al fine di consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 39) all'o.d.g.: esame proposta di deliberazione n.
616.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente, richiedo che in ossequio a un rinnovato impegno di quest'aula a esaminare i documenti di bilancio con maggior attenzione rispetto al passato, questi provvedimenti non vengano più considerati provvedimenti routinari, dei quali il Consiglio non viene minimamente informato sul merito.
Richiedo quindi che l'Assessore, con la sintesi che riterrà opportuna illustri a grandi capi questo provvedimento, per far conoscere all'aula dove finiranno le risorse che oggi vengono impegnate, secondo il criterio che lui riterrà, per area di intervento o per mole di investimenti. Questo per darci l'idea di cosa sia questo provvedimento, quali effetti pratici abbia nella gestione amministrativa, facendo nomi, cognomi, settori interessati e via dicendo.



PRESIDENTE

L'Assessore ritiene che siano sufficienti le puntualizzazioni che sono in delibera.



CHIEZZI Giuseppe

Visto che l'Assessore si rifiuta di parlare io sottolineo una contraddizione con quanto mi sembrava avere concordato su questi temi. Mi sembra che la discussione che stiamo facendo sul consuntivo, tutta la partita di rendere chiaro ed esplicito il bilancio, trovasse una concordanza. Ritengo che questa concordanza possa essere utilmente applicata anche a questi provvedimenti, un tempo trascurati come consuntivo, e che l'Assessore potrebbe dare un segnale di attenzione anche su provvedimenti che possono avere aspetti di routine, sui quali non è necessario impiegare del tempo. Se l'Assessore volesse illustrare qualche aspetto di questo provvedimento, utile da segnalare al Consiglio, non per perdere tempo, ma per seguire una strada che ci vedeva tutti concordi nel destinare un congruo tempo al consuntivo, cosa che non è mai stata fatta sarebbe un segnale che su tutti i provvedimenti di bilancio ci sono informazioni utili da dare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non vorrei che il Consigliere Chiezzi fraintendesse il mio non rifiuto perché non lo è affatto sulla tematica, ma sul provvedimento al punto specifico, che sicuramente il Consigliere ha letto. Lo rileggo perché credo che la descrizione della delibera esaurisca - ahimé - la mia capacità di commentarla oltre quanto il titolo descrive in maniera molto esaustiva.
Ricorderà il Consigliere Chiezzi che proprio di questo si è parlato anche lungamente nell'ambito della I Commissione, quindi certamente in una delle sedi istituzionali su cui questo lavoro e questa attenzione, non consueta in altre aule e in altre legislature, oggi utilmente stiamo cercando insieme a tutti i colleghi di costruire.
Rileggo questa delibera, perché probabilmente è sfuggito nell'arco del ragionamento più ampio; su bilancio e consuntivo, dice: "Prelievo dal fondo di riserva di cassa di cui al capitolo, come previsto dalla legge sul bilancio di previsione '98, al fine di consentire pagamenti relativi alla gestione dei residui...", che proprio come tali sono un elemento del consuntivo su cui, per altri motivi, molte volte ci soffermiamo in altre sedi per discutere se siano alti o troppo alti e perché ci sono i residui passivi e da che cosa essi sono stati originati a seconda dei settori in cui si evidenziano.
Questo è, in senso assolutamente tecnico, un atto dovuto per cui dei residui, cioè delle somme stanziate che non sono state liquidate nel corso del '97, ma sono impegni che l'ente ha deliberato, formato e votato possano venire pagati dall'amministrazione non essendoci più nessuna forma di discrezionalità, se non di efficienza del pagare il meno in ritardo possibile rispetto a coloro (associazioni, enti) titolati ad esigere un debito che l'amministrazione ha precedentemente deliberato.
Convengo, tolto questo provvedimento, che tutto ciò che attiene al bilancio sia consuntivo che preventivo possa e debba avere, poi si pu discutere se Commissione o aula, più attenzione utile rispetto a ciò che in altre aule oggi e in altre legislature qui finora non c'è stato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Voteremo contro questa deliberazione, non tanto per il merito del provvedimento, perché concordo con l'Assessore Burzi che si tratta di un provvedimento di routine, obbligatorio, ma in quanto le poste destinate, e la conseguenza di questo prelievo di cassa per quei pagamenti, provengono dal bilancio del 1998, a cui noi abbiamo dato parere contrario.
Pertanto, nel merito della deliberazione non siamo contrari, in quanto la riteniamo obbligatoria per poter far fronte, come diceva l'Assessore, a dei pagamenti di un iter che è stato a suo tempo attivato con il bilancio dall'anno in corso, ma per le motivazioni per cui si attiva questa delibera, voteremo contro.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 27 voti favorevoli, 12 contrari e 3 astensioni.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Proposta di deliberazione relativa a: "Dimissioni del Consigliere Segretario Pierluigi Gallarini dall'Ufficio di Presidenza e relativa surrogazione (art. 14 Statuto regionale e art. 4, comma 9 Regolamento interno del Consiglio regionale)"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g.: proposta di deliberazione relativa alle dimissioni del Consigliere Segretario Gallarini dall'Ufficio di Presidenza e relativa surrogazione.
Il Consigliere Gallarini, eletto Consigliere Segretario nell'Ufficio di Presidenza, aveva comunicato con una lettere le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere Segretario.
La lettera è agli atti da tempo, avevo già informato il Consiglio in una delle precedenti sedute.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

La lettera è senz'altro agli atti, ma dato che adesso questa lettera diventa materia di lavoro per il nostro Consiglio, dato che non penso sia una lettera di dieci pagine, ma sarà una lettera di due righe, vorrei sapere, nel momento in cui decidiamo, il contenuto di questa lettera che penso sia di rapida lettura...



PRESIDENTE

Ne avevo dato comunicazione, la farò recuperare e la legger integralmente.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei capire il perché il collega Gallarini rinuncia a questo incarico...



PRESIDENTE

Mi pare di ricordare che non ci fosse particolare motivazione, ma semplicemente la comunicazione tecnica delle dimissioni.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

La motivazione reale è che mi sembra giusto che venga distribuito il carico di lavoro. Io ho determinate funzioni, le svolgo, non riesco a fare tutto, come tutti noi, pertanto ho ritenuto di dovermi dimettere per lasciare spazio ad un collega.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ho letto su La Stampa, edizione di Asti, che il collega Grasso avrebbe avuto il posto che meritava, chiedo al Presidente Ghigo se questo è il posto che merita.



PRESIDENTE

Questa domanda è impertinente.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Consigliere Gallarini che rimette in moto la vicenda della nomina dei componenti l'Ufficio di Presidenza.
La lettera del Consigliere Gallarini non consegna nulla all'aula, nel senso che non contiene alcuna riflessione sul lavoro svolto, sull'assetto dell'Ufficio di Presidenza, sui problemi esistenti, di rapporti tra l'attività dell'Ufficio di Presidenza e l'attività dell'aula e dei singoli Consiglieri, però il tema, Consigliere Gallarini, esiste.
Nel momento in cui un componente dell'Ufficio di Presidenza, senza motivazioni politicamente visibili, rinuncia allo svolgimento di questa funzione, beh, almeno per quanto riguarda il mio Gruppo, noi prendiamo atto che vi è una novità e si rimette oggettivamente in discussione l'assetto dell'Ufficio di Presidenza. C'è un componente che se ne va, allora noi riapriamo, come Gruppo, tutta la questione, perché noi riteniamo che si rimetta in discussione l'assetto dell'Ufficio di Presidenza: poniamo il problema di fare un riassetto dell'Ufficio di Presidenza anche con altri spostamenti, perché questo Ufficio di Presidenza, come voi colleghi sapete è un Ufficio di Presidenza che, pur essendo eletto in due tornate - regola che nello statuto voleva permettere l'accesso all'Ufficio di Presidenza al più alto numero possibile di componenti del Consiglio - continua ad essere un Ufficio di Presidenza che vede escluse forze e Gruppi politici di opposizione che pure, sulla base di un riferimento obiettivo, potevano, a senso di Statuto, avere doverosamente accesso all'Ufficio di Presidenza stesso. Gruppi come la Lega Nord, Rifondazione Comunista, Patto dei Democratici e i Verdi non hanno una rappresentanza (Consigliere Rubatto, mi stavo riferendo solo ai Gruppi della minoranza (...).
Voglio riproporre tale elemento perché si tratta di fatto che non lavora in direzione di una gestione istituzionale di tali Elemento maggiormente figlio di volontà di prepotenza, di egemonica prepotenza.
Invito altri colleghi dell'Ufficio di Presidenza a rassegnare le proprie dimissioni, così come il Consigliere Gallarini, sulla base di quanto ho appena detto, in modo da permettere quanto mi sembra di capire stia facendo il collega Gallarini: permettere una certa rotazione di impegni all'interno dell'aula. Il Consigliere Gallarini lo permette probabilmente, all'interno del suo Gruppo: è pur sempre una rotazione, con un anno e mezzo di lavoro ancora davanti - o meno... Chiedo che analogo gesto venga compiuto da altri componenti dell'Ufficio di Presidenza per permettere alle minoranze di ruotare anch'esse all'interno dell'Ufficio stesso.
Chiederei una risposta a questa mia richiesta, da parte di componenti dell'Ufficio di Presidenza ai quali mi sono rivolto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi associo.



PRESIDENTE

La ringrazio per la sinteticità, collega Spagnuolo.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Mi associo anch'io a quanto richiesto dal collega Chiezzi.



PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di prendere atto delle dimissioni del Consigliere Gallarini come componente dall'Ufficio di Presidenza.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Il Consiglio approva all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
Occorre pertanto procedere all'integrazione dell'Ufficio di Presidenza.
La parola al Consigliere Gallarini, che ringraziamo per l'opera svolta all'interno dell'Ufficio di Presidenza: opera particolarmente apprezzata.



GALLARINI Pierluigi

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ovviamente non mi associo a quanto chiesto dai colleghi: ci sono regole e sensibilità: ognuno ascolta quanto dicono i Consiglieri, ma sappiamo anche che per quanto ci riguarda almeno come Gruppo ma a nome di tutta la maggioranza, proponiamo il collega Luciano Grasso.



PRESIDENTE

Vi sono altre candidature? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ringrazio il Consigliere Gallarini per le sue parole.
Visti gli argomenti che ho portato in aula insieme ai colleghi Spagnuolo e Cavaliere, vorrei chiedere al candidato quali siano i suoi intendimenti e programmi all'interno del ruolo da svolgere all'interno dell'Ufficio di Presidenza, per il quale richiede al Consiglio l'assenso.
Collega Grasso, quali sono i suoi intendimenti e soprattutto, rispetto ai ricordati elementi di difficoltà di rapporto tra colleghi Consiglieri di Gruppi non rappresentati all'Ufficio di Presidenza, quali sono le finalità che intende proporre del proprio lavoro? In effetti, questo è un elemento importante nel momento in cui si giunge alla votazione di un componente dell'Ufficio di Presidenza. Che intenzioni ha rispetto ai colleghi non rappresentati? Può dirci qualcosa? Può fare una sua dichiarazione, una sua illustrazione del perché e del "per come" intende svolgere il suo ruolo?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, risposta "supersintetica" anche perché non è mai stato richiesto, comunque, qualora si venga nominato all'Ufficio di Presidenza, di esprimere un atto di intendimento programmatico. In questo contesto, possiamo esser chiamati a svolgere determinati ruoli: ogni Consigliere che viene indicato per essere inserito in un ruolo predeterminato lo deve svolgere nel miglior modo possibile qualsiasi sia quanto è chiamato a svolgere.
Far parte dell'Ufficio di Presidenza è ruolo particolare, in cui ogni componente rappresenta l'intero Consiglio. Nel momento in cui entra a far parte di detto Ufficio, il nominato dovrà rispettare, comunque, le indicazioni di tutti i Consiglieri e rappresentare il Consiglio nella sua complessità. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altre presentazioni di candidature, considero chiusa questa parte dei lavori per passare alla fase della votazione.
Si proceda alla distribuzione delle schede per la votazione a scrutinio segreto.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

La mia dichiarazione è riferita alla votazione in corso. Il collega Montabone ed io abbiamo votato per la candidatura del collega Grasso, con una motivazione che non è di appoggio politico, ma di risposta simbolica delle opposizioni che avevano segnalato il problema della eventuale rotazione e attenzione ai Gruppi politici che non sono rappresentati nell'Ufficio di Presidenza.
Abbiamo preso atto della dichiarazione di disponibilità del collega Grasso ad un'attenzione particolare rispetto a questi Gruppi.
Ci dispiace di non avere sentito dichiarazioni da parte dei colleghi della minoranza rispetto alla questione posta dal collega Chiezzi, ed è per questo che volevamo - ripeto, in maniera simbolica - sottolineare la nostra espressione di voto.



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno riportato voti: Grasso Luciano 31 Dutto Claudio 11 schede bianche 3 Proclamo eletto alla carica di Consigliere Segretario dell'Ufficio di Presidenza il Consigliere Luciano Grasso, che invito a prendere posto al banco dell'Ufficio di Presidenza.



(Il neo Consigliere Segretario Luciano Grasso prende posto al banco dell'Ufficio di Presidenza)


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente - Opere idrauliche ed acquedotti

Esame disegno di legge n. 427: "Provvedimenti relativi agli eventi alluvionali 1994, 1996 e alle calamità naturali 1997 e 1998. Autorizzazione prestazioni straordinarie 1998"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora il disegno di legge n. 427. Do per letta la relazione il cui testo, a mani dei Consiglieri, recita: "La I Commissione, nella seduta del 28 settembre 1998, ha esaminato ed approvato il disegno di legge n. 427 predisposto dalla Giunta regionale relativo a: "Provvedimenti relativi agli eventi alluvionali 1994, 1996 e alle calamità naturali 1997 e 1998. Autorizzazione prestazioni straordinarie 1998".
In sede di dibattito è emerso che gli eventi alluvionali verificatisi nel mese di novembre 1994 hanno richiesto da parte della Regione Piemonte una azione di programmazione ed esecuzione di interventi strutturali per il ripristino delle opere danneggiate. In particolare il D.L. 24.11.1994 n.646, convertito in legge 21.1.1995, n. 22 prevedeva con i primi tre articoli interventi a favore dei Comuni danneggiati, individuando all'art.
3 i contenuti degli interventi di ripristino. Il D.L. 19.12.1994, n. 691 convertito in legge 16 febbraio 1995, n. 35 stabiliva ulteriori interventi di ripristino danni.
Lo stesso D.L. 646 prevedeva all'art. 5 che durante il periodo dell'emergenza le Amministrazioni interessate potessero operare, sentita l'Autorità di bacino, per quanto di competenza, in deroga alle norme vigenti ivi comprese quelle di contabilità , nonché dei principi generali dell'ordinamento giuridico.
Poiché gli interventi per i predetti fini sono proseguiti nel corso degli anni 1995, 1996 e 1997, il termine entro il quale le Amministrazioni potevano operare con i poteri derogatori succitati è stato differito con successivi provvedimenti dapprima al 31.12.1997 e, da ultimo, con il D.L.
30.1.1998, n. 6 convertito in L. 30.3.1998, n.61 fino al 31.12.1998.
In relazione all'aggravio di lavoro determinatosi la Regione ha provveduto ad istituire apposito stanziamento per retribuire le prestazioni di lavoro straordinario in conformità a quanto previsto in materia di straordinari dall'art. 9 del citato D.L. 646/1994. Con successive leggi regionali 3.7.1996, n. 33, 12.12.1996, n. 90 e 9.6.1997, n. 31 si è autorizzata la retribuzione oltre i limiti contrattuali delle prestazioni straordinarie sia direttamente connesse al ripristino dei danni alluvionali, sia derivate dal maggior carico di lavoro prodottosi conseguentemente nella generalità dell'Ente, anche in conseguenza degli eventi alluvionali 1996.
Ad oggi il protrarsi degli interventi di ricostruzione ha determinato la proroga del termine entro il quale le Amministrazioni interessate possono operare. Le strutture direttamente competenti devono ancora affrontare un carico di lavoro considerevole da effettuarsi in tempi brevi.
Alcune strutture sono, inoltre, ulteriormente impegnate nel ripristino dei danni prodotti dalle alluvioni verificatesi sul territorio piemontese nei mesi di luglio e di ottobre 1996.
A ciò si aggiunga che a seguito delle calamità naturali susseguitesi nel corso degli ultimi mesi, prima con gli eventi sismici nelle regioni Umbria e Marche, poi con gli eventi franosi verificatisi nella regione Campania, alcune Amministrazioni regionali hanno assunto iniziative di solidarietà mettendo a disposizione risorse e inviando alcuni tecnici che hanno operato nella fase di emergenza per attività di prima necessità. Le prestazioni straordinarie rese nella fase di emergenza si configurano con lo stesso carattere di eccezionalità, in relazione agli eventi, che contraddistingue l'opera di ripristino dei danni alluvionali.
Si rende quindi necessario autorizzare per il 1998 la prestazione di lavoro straordinario retribuibile oltre i limiti contrattuali sia per il personale che opera direttamente nelle attività di completamento del ripristino dei danni alluvionali che per quello in numero limitato che attua interventi tecnici di prima necessità in occasione delle recenti calamità naturali a rilievo nazionale.
L'art. 1 del disegno di legge in esame prevede l'autorizzazione di prestazioni straordinarie in deroga a quelle retribuibili a norma del contratto collettivo e la retribuzione delle stesse sulla base di apposita attestazione del responsabile della struttura per la quale sono rese tali prestazioni e dell'ente territoriale competente, in caso di interventi in calamità a rilievo nazionale.
Lo stanziamento di L. 500.000.000 di cui all'art. 2 è sufficiente a garantire la liquidazione del lavoro straordinario di cui all'art. 1 compresi gli oneri riflessi.
E' appena il caso infine di sottolineare l'urgenza del provvedimento così come previsto all'articolo 3." Il provvedimento in Commissione ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, CCD, Gruppo Misto, DS Pensionati; non hanno partecipato al voto i Gruppi MPPE, Lega Nord e Rifondazione comunista.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 39 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 39 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 39 L'art. 3 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI' 42 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Gruppi consiliari - Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Esame disegno di legge n. 424: "Norme sull'organizzazione degli uffici di comunicazione e sull'ordinamento del personale assegnato" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Mi si chiede di rinviare l'esame del disegno di legge n. 424, di cui al punto 40) all'o.d.g. Credo di poter interpretare la volontà dell'aula come unanime nel rinvio di questo punto in Commissione.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame proposta di legge n. 431: "Interventi regionali per celebrazioni" (seguito)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di legge n. 431.
Si tratta di un provvedimento rinviato in Commissione e tornato in aula.
Non essendovi richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 36 astensioni 3 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 36 astensioni 3 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 36 astensioni 3 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 36 astensioni 3 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 36 astensioni 3 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 voti favorevoli 36 astensioni 3 L'art. 6 è approvato.
Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 38 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri La legge è approvata.
Voglio ricordare che oggi pomeriggio che alle ore 15 si riunirà la I Commissione. Il Consiglio è convocato per martedì 6 ottobre, alle ore 14,30.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'onorevole Silvio Geuna


PRESIDENTE

Signore, signori, colleghi, è con viva commozione che mi accingo a ricordare oggi a tutti voi, Silvio Geuna, scomparso domenica 20 settembre all'età di 89 anni.
Di come e quanto quest'uomo probo e giusto fosse apprezzato e stimato si è avuto prova al suo funerale, svoltosi martedì scorso nella Parrocchia della Crocetta di Torino.
Tanti cittadini, infatti, hanno voluto rendere l'ultimo saluto a Silvio Geuna proprio perché quest'uomo nel suo itinerario di vita ha percorso una linea coerente, austera e giusta ad un tempo, unendo alla fede cristiana il profondo credo nei valori della democrazia.
Se il nostro Paese da più di mezzo secolo vive nella democrazia lo dobbiamo anche e soprattutto a persone come Geuna. Persone che, con il loro comportamento, con la loro dignità, con la loro coerenza, seppero dare un esempio, indicare una via anche concreta e pratica e non solo ideale di essere nel cuore, nelle idee ed anche, nella sostanza delle cose, uomini di pace e di democrazia.
Ripercorrerò, seppur brevemente, alcune tappe della vita di Silvio Geuna, citando però una sua frase, che per molti versi è fondamentale per leggere e, quindi, comprendere in modo congiunto la sua personalità ed il suo credo.
"Entrare nella Resistenza è stata la scelta morale più qualificante della mia vita", scrive Geuna nella prefazione del libro "Le rosse torri di Ivrea" nel quale racconta la sua prigionia nel carcere di questa città.
Sottolinea due parole: "scelta morale". E' su questa che si impernia l'agire di Silvio Geuna.
E' anche la forza che da questa scelta, unita a quella della fede, lo spinge a dire, ai giurati del tribunale fascista che ha condannato a morte il generale Perotti e gli altri responsabili del CLN piemontese e lui stesso all'ergastolo, di scambiare la sua condanna con quella mortale comminata al generale "perché" - questa è ad un tempo la semplice e grande spiegazione - "lui ha moglie e figli mentre io sono celibe, non ho famiglia".
La richiesta non venne accolta. I condannati a morte cadranno per un'Italia migliore al poligono del Martinetto, Geuna andrà in prigione.
Rimane nel nostro ricordo quel gesto, quell'offrirsi per un altro.
Un gesto che accomuna Geuna ad altri uomini giusti sconosciuti e conosciuti, tra i quali, tra i tanti, mi è caro ricordare Padre Kolbe e Salvo d'Acquisto.
Per quell'offrirsi Silvio Geuna fu insignito della medaglia d'argento al valor militare e di due croci di guerra al merito partigiano.
Conquistata la pace e la democrazia, Silvio Geuna prosegue nella sua strada in modo coerente impegnandosi nelle file della Democrazia Cristiana di cui in Piemonte è tra i fondatori.
Negli anni vive, tra l'altro, l'esperienza di deputato alla Costituente, di parlamentare e, fino al 1975, di Consigliere ed Assessore al Comune di Torino, ma anche quella di Caporedattore della sede RAI subalpina.
Negli anni contribuisce a rendere viva la memoria, ad attuare "il dovere di non dimenticare" il patrimonio scaturito dalla Resistenza soprattutto in occasione dell'anniversario dell'eccidio del Martinetto "nel ricordo" - come è stato scritto in questi giorni - "di quei fiori rossi macchiati di sangue e di gloria".
Ora Geuna ci ha lasciati, ma ci ha lasciato il suo esempio di vita.
Quello di un uomo i cui valori erano la libertà, la politica intesa come servizio, la fede cattolica testimoniata con l'esempio.
Il nostro dovere sarà quello di non dimenticare la sua figura.



(I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

I nostri lavori hanno così termine.
Ricordo ancora che il Consiglio è convocato per martedì prossimo alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13,15)



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