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Dettaglio seduta n.281 del 30/07/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellingeri, Benso, Burzi Casari, Farassino, Ferrero, Foco, Ghigo, Goglio, Riggio e Rosso.


Argomento: Gruppi consiliari

Esame progetto di legge n. 418: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del progetto di legge n. 418, di cui al punto 27) all'o.d.g.
Il numero legale è sempre di 25.
Sono pervenuti quattro nuovi emendamenti, che illustro rapidamente all'aula. Credo di poter considerare ritirati gli emendamenti finora presentati. Il primo dei quattro emendamenti che mi sono stati presentati...



CAVALIERE Pasquale

No, gli emendamenti non sono ritirati.



PRESIDENTE

Magari, li ritiriamo dopo.
Volevo portare rapidamente a conoscenza gli emendamenti "nuovi" presentati pochi secondi fa.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Gallarini: al primo comma dell'art. 1, dopo le parole "gennaio 1992, n. 2" sono aggiunte le parole "ed integrato dall'art. della L.R. 17/8/1995, n. 69 (Modifiche ed Integrazioni alla normativa sullo status dei Consiglieri e sui Gruppi consiliari)".
Questo per chiarezza maggiore sulla portata dei riferimenti.
All'art. 2 (li illustro complessivamente per semplicità), i commi 3, 4 e 5 nella nuova stesura sono sostituiti dai seguenti: "3. Il personale di cui ai commi 1 e 2 stipula su proposta del Presidente del Gruppo consiliare con il Presidente del Consiglio o suo delegato contratti di diritto privato, sulla base di schemi approvati dall'Ufficio di Presidenza, che tengano conto delle professionalità richieste, dei diversi ambiti di autonomia e responsabilità del personale interessato. E' in ogni caso previsto che il rapporto possa essere risolto in qualsiasi momento su proposta del Presidente del Gruppo consiliare di cui l'interessato fa parte e, in ogni caso, cessa alla scadenza della legislatura regionale o in caso di scioglimento del Gruppo consiliare.
4) Il personale di cui al comma precedente dipende funzionalmente dal Presidente del Gruppo consiliare.
5) Le risorse finanziarie definite ai sensi dell'art. 1, comma 4, debbono essere utilizzate, almeno nella misura del 50% per il finanziamento dei contratti di cui al comma tre; la restante parte può esser utilizzate per le esigenze di funzionamento dei Gruppi consiliari in aggiunta al finanziamento assegnato per il funzionamento dei Gruppi stessi".



CAVALIERE Pasquale

Presidente, c'erano forse prima i miei.



PRESIDENTE

Stavo solo informando...
Inoltre, c'è un altro emendamento all' art. 3, comma 2: dopo le parole "Gruppi consiliari", inserire le parole "o che vi abbiano prestato servizio per almeno tre anni nel quinquennio precedente all'entrata in vigore della presente legge".
Questo porta una precisazione rispetto a chi ha diritto ad utilizzare l'art. 3.
E poi, ulteriore emendamento: l'art. 4 è abrogato.
Questi sono gli emendamenti che mi sono stati prodotti.
Dato che il primo emendamento che mi è stato presentato nel pomeriggio è anche il primo che dovrebbe essere portato in discussione, perché fa quella puntualizzazione all'art. 1, poi vediamo, man mano, se vengono ritirati gli emendamenti già presentati o se permangono.
Adesso porrei in votazione l'emendamento a firma del Consigliere Gallarini che aggiunge le parole all'art. 1, comma 1: "ed integrato dall'art. 6 della L.R. 7/8/1995, n. 69 (Modifiche ed integrazioni alla normativa sullo status dei Consiglieri e sui Gruppi consiliari)".
Su tale emendamento, numerato come n. 1, mi pare ci fosse una condivisione ampia, se non totale.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI' 41Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Consigliere Cavaliere, gli altri emendamenti all'art. 1 posso considerarli ritirati? Sono ritirati.
Indìco dunque la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'art. 1 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 46 hanno risposto SI' 40 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Mi pare che possiamo considerare superati gli emendamenti presentati questa mattina dai Consiglieri Ghiglia, Papandrea, Gallarini, Spagnuolo ed altri poiché vengono assorbiti nell'emendamento presentato dal Consigliere Gallarini.
Posso considerare ritirati anche gli emendamenti presentati dal Consigliere Cavaliere? Sì, sono ritirati.
Resta l'emendamento presentato dal Consigliere Gallarini, il cui testo recita: 5) i commi terzo, quarto e quinto dell'art. 3 nella nuova stesura sono sostituiti dai seguenti: "3. Il personale di cui ai commi primo e secondo stipula, su proposta del Presidente del Gruppo consiliare, con il Presidente del Consiglio o suo delegato contratti di diritto privato sulla base di schemi approvati dall'Ufficio di Presidenza che tengano conto delle professionalità richieste, dei diversi ambiti di autonomia e responsabilità del personale interessato. E' in ogni caso previsto che il rapporto possa essere risolto in qualsiasi momento, su proposta del Presidente del Gruppo consiliare di cui l'interessato fa parte ed in ogni caso cessa alla scadenza della legislatura regionale o in caso di scioglimento del Gruppo consiliare.
4. Il personale di cui al comma precedente dipende funzionalmente dal Presidente del Gruppo consiliare.
5. Le risorse finanziarie definite ai sensi dell'art. 1, comma quarto debbono essere utilizzate, almeno nella misura del 50%, per il finanziamento dei contratti di cui al comma terzo; la restante parte pu essere utilizzata per le esigenze di funzionamento dei Gruppi consiliari in aggiunta al finanziamento assegnato per il funzionamento dei Gruppi stessi".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 27 Consiglieri si sono astenuti 14 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI' 28 Consiglieri hanno risposto NO 5 Consiglieri si sono astenuti 12 Consiglieri L'art. 2 è approvato.
ART. 3 L'emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Saitta, Spagnuolo e Montabone è ritirato.
6) Emendamento presentato dal Consigliere Gallarini: al comma secondo, dopo le parole "Gruppi consiliari", inserire le parole "o che vi abbiano prestato servizio per almeno tre anni nel quinquennio precedente all'entrata in vigore della presente legge".
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 31 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri L'emendamento è approvato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'art.
3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 votanti 43 hanno risposto SI' 26 Consiglieri hanno risposto NO 16 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
ART. 4 7) Emendamento presentato dal Consigliere Gallarini: l'art. 4 è abrogato.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 hanno risposto SI' 39 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri L'emendamento è approvato.
ART. 5 (che diventa art. 4) Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 45 hanno risposto SI' 26 Consiglieri hanno risposto NO 15 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri L'art. 5 è approvato.
L'art. 5, per effetto dell'abrogazione dell'articolo precedente, assume la numerazione n. 4.
8) Emendamento presentato dal Consigliere Gallarini: aggiungere il seguente art. 5: "ART. 5 1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 127 della Costituzione e dell'art. 45 dello Statuto ed entra in vigore nel giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 31 voti favorevoli, 5 contrari e 10 astensioni.
Si proceda infine alla votazione sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 44 hanno risposto SI' 30 Consiglieri hanno risposto NO 14 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Gruppi consiliari

Richiesta iscrizione all'o.d.g. del progetto di legge n. 424: "Norme sull'organizzazione degli uffici di comunicazione e sull'ordinamento del personale assegnato"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Volevo solo ribadire la richiesta che avevamo fatto nella riunione dei Capigruppo, relativamente al fatto che sono le 17,30, quindi decida il Presidente quali argomenti discutere all'interno dell'assemblea. Alle ore 19,00 noi chiederemo comunque l'iscrizione del progetto di legge n. 424.
Volevo solo ribadirlo in modo tale che, qualunque fosse l'argomento del quale si sta discutendo, alla scadenza fatidica delle 24 ore noi chiederemo quell'iscrizione.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 605: "Conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale per l'anno 1997"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 21) all'o.d.g. che reca: "Esame proposta di deliberazione n. 605", così come richiestomi dagli Uffici competenti.
Nella riunione dei Capigruppo non avevamo stabilito di esaminare questo punto, ma diventa necessario farlo ora, altrimenti gli Uffici competenti non sono in grado di far fronte agli impegni esistenti.
L'iscrizione si può votare in quanto sono decorse le fatidiche 24 ore.
Chiedo però il vostro consenso ad approvare la proposta di deliberazione n. 605, relativa al conto consuntivo, in quanto vi è un problema tecnico. Come ho già detto, gli Uffici sono in difficoltà per affrontare i pagamenti. Non avere il conto consuntivo approvato impedisce alla Giunta di far pervenire al Consiglio i fondi necessari per affrontare anche l'attività ordinaria del Consiglio. Quindi tutta l'attività di pagamento è in pericolo; l'aula intende benissimo a cosa mi riferisco.
Il documento, una deliberazione, è già stato esaminato in I Commissione. Il documento è conosciuto. In Commissione ha avuto il seguente esito: favorevoli i Gruppi di Forza Italia, AN, CDU, CCD, Gruppo Misto; non ha partecipato alla votazione il Gruppo di Rifondazione Comunista.
E' un documento consuntivo, illustrato da me personalmente in Commissione.
Ci sono Consiglieri che intendono intervenire? Prego, Consigliere Papandrea, ha la parola.



PAPANDREA Rocco

Intervengo anche per illustrare il voto di Rifondazione Comunista sul consuntivo, che effettivamente è stato portato in discussione alcune settimane fa. Devo dire che l'approfondimento è stato parziale per una serie di difficoltà dovute anche al fatto che il conto consuntivo avveniva successivamente alla modifica dell'Ufficio di Presidenza. Si riferiva al 1997, quando l'Ufficio di Presidenza era diverso da quello attuale. Questo bilancio fa parte del bilancio complessivo della Regione, su cui il voto di Rifondazione Comunista è stato contrario. Come Gruppo abbiamo più volte espresso problemi sulla composizione dell'Ufficio di Presidenza. Le nostre perplessità si sono rafforzate al momento in cui c'è stato un rinnovo dell'Ufficio di Presidenza, non essendo stata accolta, da parte del Consiglio, l'idea di andare ad una rotazione all'interno dell'Ufficio di Presidenza.
A nostro avviso sembrava logico il fatto di introdurre a metà legislatura un rinnovo che potesse permettere una rappresentanza più ampia all'interno dell'Ufficio di Presidenza nel corso della legislatura.
Invece, come ricordiamo tutti, è stata fatta una scelta diversa, che ha riconfermato la presenza degli stessi Gruppi all'interno dell'Ufficio di Presidenza. Anche questo è uno dei motivi, oltre a quello che ricordavo precedentemente, per giustificare il nostro voto negativo. D'altro canto noi, rispetto ad una serie di scelte fatte precedentemente - penso agli Stati generali, la Commissione Statuto - eravamo in disaccordo, e fanno parte di voci che stanno dentro questo bilancio. Abbiamo posto anche problemi legati all'utilizzo del parco macchine e delle auto di rappresentanza argomenti che abbiamo discusso anche in Commissione.
Per questi motivi il voto di Rifondazione comunista sarà contrario a questo consultivo, così come lo era stato rispetto al bilancio propositivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'occasione che ci si presenta è quella di votare il conto consultivo del Consiglio regionale, forse è una delle poche occasioni che i Consiglieri regionali hanno di esprimere un voto sull'attività dell'Ufficio di Presidenza. Ufficio di Presidenza che, almeno fino ad oggi, è un ufficio che svolge un'attività sulla quale i Consiglieri regionali, di solito, non riescono ad entrare. Questa, Presidente, è un'anomalia tanto più fastidiosa, quanta il fatto che nell'Ufficio di Presidenza non siano rappresentati tutti i Gruppi.
L'ufficio di Presidenza delibera, decide, spende soldi e i Consiglieri regionali non possono neppure fare un'interpellanza o un'interrogazione per chiedere cosa accade e cosa si sceglie all'interno dell'Ufficio di Presidenza. Lei capisce che in una situazione in cui dei Gruppi non hanno propri rappresentanti, questo è un elemento di pochezza della democrazia e di assenza di rapporto. Se poi questo problema lo inseriamo all'interno del modo in cui funziona l'Ufficio di Presidenza, che è quello di "scatola chiusa", mai in questo Consiglio regionale un componente dell'Ufficio di Presidenza, magari eletto dalle minoranze, si è presentato in aula per raccontarci di una discussione svolta nell'Ufficio di Presidenza e di un parere espresso....mi piacerebbe che anche il collega Riba ascoltasse...



(Brusio in aula)



CHIEZZI Giuseppe

Il fatto di non poter interloquire criticamente con l'attività dell'Ufficio di Presidenza è aggravato dai comportamenti tenuti, nella prassi, dai componenti dell'Ufficio di Presidenza che nulla dicono in quest'aula sull'attività da loro svolta.
Il conto consultivo probabilmente è l'unico momento nel quale l'Ufficio di Presidenza ha orecchie per i Consiglieri regionali: non c'è altro caso in cui l'Ufficio di Presidenza deve presentarsi all'aula e sentire la voce dell'aula.
Il fatto che l'Ufficio di Presidenza si presenti con affanno all'approvazione del conto consultivo, di certo è un elemento che non depone a favore dell'efficienza dell'Ufficio di Presidenza che, penso, non dovrebbe mettersi l'impossibilità di gestire le proprie responsabilità in conseguenza di un ritardo nell'approvazione del conto consultivo del 1997.
Come mai l'Ufficio di Presidenza si presenta con questo ritardo? Con chi dobbiamo colloquiare all'interno dell'Ufficio di Presidenza per capirne qualcosa di più? La responsabilità di questo atto è in capo al Presidente del Consiglio oppure il Presidente del Consiglio l'ha delegata ad altro membro dell'Ufficio di Presidenza? Quindi per cortesia l'Ufficio di Presidenza ci illustri i motivi per i quali si presenta con questo ritardo e quindi chiede un voto affrettato. Dato che dell'Ufficio di Presidenza non sappiamo mai nulla, allora cogliamo questa occasione - ci dispiace che siete affannati, ma non è colpa nostra - per conoscere alcuni elementi altrimenti non conoscibili da parte nostra con un'azione unilaterale. O voi decidete di informare, oppure un Consigliere regionale non ha gli strumenti per essere informato.
Pertanto la prima questione è come mai questo ritardo e a chi si deve imputare la responsabilità di tutto questo.
Nel conto consultivo, presentato in forma estremamente sintetica gradirei conoscere l'esito degli impegni relativi ai capitoli dedicati a finanziamenti per attività connesse alle celebrazioni della Resistenza della costituzione, gradirei anche conoscere quale attività sia stata svolta per quanto riguarda il museo della deportazione: idea nata durante uno dei viaggi nei campi di sterminio. E' un'idea che è stata anche sostenuta all'interno del Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza, è un'idea della quale si era occupato anche il Presidente Picchioni, in particolare oltre ad altri componenti, idea che non è tramontata, ma sulla quale ci piacerebbe sapere qualcosa oggi da parte del responsabile dell'Ufficio di Presidenza. Vorremmo sapere che cosa è stato fatto, se è iniziata qualche attività, se sono stati presi contatti ad esempio con i responsabili per quanto riguarda probabilmente la scuola di applicazione d'arma dei fabbricati di via Asti che sono stati indicati come possibili fabbricati cui ubicare il museo della deportazione; quale rapporto si intenda realizzare tra il museo della deportazione e l'attuale museo della Resistenza che è sito in locali angusti, in forma assolutamente inadeguata sia per spazio sia per ricchezza di documentazione. Dato che i due problemi sono collegati, non perché l'uno debba dipendere dall'altro ma perché si tratta di due momenti importanti di lettura della nostra storia repubblicana. Per cortesia l'Ufficio di Presidenza ci spieghi l'attività svolta in specifico su questa materia, in modo che noi possiamo capire e dopo aver capito possiamo votare.
Un altro fatto che vorrei sollevare - questo di portata ben più piccola, ma vista la novità che è stata promossa ritengo opportuno evidenziarlo - è relativamente all'utilizzo di questo palazzo, che consiste nelle visite dei cittadini al palazzo sede del Consiglio regionale.
Periodicamente vedo che alcune decine di cittadini vengono accompagnati all'interno del palazzo per visitarlo. Allora, anche approfittando di questa novità che apre le porte del luogo in cui esercitiamo il nostro mandato all'esterno, io ripropongo una questione non risolta, che ho posto ai vari Presidenti del Consiglio e Uffici di Presidenza, relativa alla incongruenza dell'uso del cortile di Palazzo Lascaris rispetto al bene storico architettonico e ambientale che il cortile stesso rappresenta.
Signor Presidente, io l'avevo già detto al Presidente Picchioni e forse prima alla Presidente Spagnuolo: considero indecente il modo in cui trattate e consentite che venga trattato questo cortile. E' indecente! Tralasciamo la forzatura dell'ingresso da parte dell'allora Consigliere Racchelli che con la sua Mercedes è entrato con prepotenza in questo Consiglio, con una sfrontatezza proprio degna di altro luogo è entrato con la sua macchina e l'ha parcheggiata in cortile, c'è però l'uso di questo cortile assolutamente inadeguato. Quando ancora era Presidente il collega Picchioni io sollevai la questione, ottenni promesse, ero anche tentato di fare una formale denuncia alla Sovraintendenza perché non è possibile che auto e furgoni, anche con un certo ingombro e peso per asse, scorazzino all'interno di questo cortile, a volte anche sgommando, sull'acciottolato è una situazione assolutamente inaccettabile! Ci sono pietre dell'acciottolato che tempo fa, mi sembra proprio in seguito alla mia protesta, il Presidente Picchioni aveva provveduto a far rimettere in ordine; però non è possibile continuare ad aprire all'utilizzo veicolare questo cortile!



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la interrompo un secondo per ricordarle che c'è un ordine di servizio, che ho chiesto adesso di farmi pervenire, che è molto preciso, cioè nel cortile non si entra se non per motivi strettamente di servizio, perciò la situazione che lei descrive, che io condivido non debba essere perseguita, è stata superata.



CHIEZZI Giuseppe

Leggerò questo ordine di servizio, però quello che sostengo è che non ci sono motivi di servizio che possano permettere la violazione di questo ambiente architettonico. Non ci sono! Cioè dentro questo cortile le auto e i furgoni non possono entrare! Non è che devono entrare per motivi di servizio; per motivi di servizio si fermano prima e si organizzano i motivi di servizio in forma diversa, dall'ingresso di furgoni a scaricare merci o di persone a scendere o salire. Non è l'ordine di servizio in cui magari si dice che solo chi scarica le bottiglie può entrare: no, non può entrare! Perché rovina la pavimentazione; perché ingombra comunque un ambiente che deve rimanere libero. Io non so cosa pensino i cittadini che vengono all'interno di questo bellissimo cortile occupato per metà da automobili! Insomma un po' di decoro nella gestione di questa struttura! E non penso che siano problemi insormontabili, perché c'è un atrio, c'è una strada esterna, c'è una strada laterale, ci si organizza! Le consegne si fanno in certi orari, si concorda con il Comune tutto questo, si gestisce l'area di questo palazzo in modo degno! In modo che intanto non si provochino danni che questo utilizzo provoca (danni gravi), si tutela un ambiente storico lo si mette a disposizione dei cittadini che lo utilizzano, quindi io chiederei prima di votare questo conto consuntivo che anche su questa questione, per cortesia, ci sia un ascolto da parte dell'Ufficio di Presidenza e un ritorno, dagli attuali componenti presenti dell'Ufficio di Presidenza, in modo da poter, dato che è l'unica occasione che ci si presenta oltre a quella del bilancio preventivo, colloquiare con i componenti dell'Ufficio di Presidenza che - guarda caso - né in prima elezione né in seconda elezione vedono rappresentanti del Gruppo di Rifondazione comunista che ne aveva diritto sia in prima elezione sia in seconda elezione! E che questo diritto non è stato garantito dagli appetiti di altri! Dagli appetiti di altri: Gruppi che non avevano nessun diritto sul piano della composizione dell'Ufficio di Presidenza! Dato che questa è una stonatura forte, è una discriminazione contro il nostro Gruppo e dato che però una volta che vi sedete lì non vi si può dire nulla, non si può nemmeno interpellarvi, allora se siete qui in ritardo con il bilancio consuntivo, abbiate almeno la cortesia di rispondere a queste pochissime domande che sono state fatte, altrimenti proseguiamo nelle nostre domande.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Intervengo per mozione d'ordine.
Mentre il collega Chiezzi stava svolgendo il suo intervento rispetto all'accessibilità del cortile interno di Palazzo Lascaris, i Consiglieri hanno potuto udito dei forti rumori. Questi rumori sono stati seguiti da una caduta di pietroline nel corridoio antistante l'aula consiliare.
Qualcuno pensava addirittura al terremoto, io personalmente ho pensato a questo. Alcuni Consiglieri hanno visto (mi spiace che non ci sia il Consigliere Salerno) che lo spostamento di bombole al piano superiore lasciate cadere pesantemente in cortile, faceva cadere delle pietroline nel corridoio antistante l'aula.
Non entro nel merito del bilancio consuntivo, ma rispetto a questa questione bisognerà organizzarsi diversamente.



PRESIDENTE

Mi rappresenta una situazione di cui non ero a conoscenza.



MONTABONE Renato

E' capitato adesso.



PRESIDENTE

Chiederò agli uffici di intervenire affinché non si verifichino situazioni di questo genere e perseguendo chi eventualmente ha compiuto questi atti di danneggiamento.
Devo solo comunicare per chiarezza e per notizia che con ordine di servizio è vietata la sosta di qualsiasi mezzo, ivi compresi quelli di servizio, nel cortile principale di Palazzo Lascaris, cioè quello aulico.
E' vietata la sosta, mentre il passaggio è consentito per recarsi nel cortiletto che non ha particolare pregio dove dovrebbero essere parcheggiate le due auto di servizio. Questo per dire come le considerazioni del Consigliere Chiezzi...



CAVALIERE Pasquale

Sì, ma dove passano per andare lì?



PRESIDENTE

Il passaggio deve essere consentito, non essendo dotati...



CAVALIERE Pasquale

Ma rovinano il ciottolato.



PRESIDENTE

Non appena si concluderanno con il Comune le trattative per avere (già abbiamo avuto un piccolo anticipo di quella che sarà la sistemazione) degli spazi, ovviamente...



CHIEZZI Giuseppe

Stiamo preparando un ordine del giorno su questo problema.



PRESIDENTE

Il Consigliere Peano desidera fornire altre informazioni.



PEANO Piergiorgio

Desidero dare alcune risposte al collega Chiezzi in merito alle osservazioni che giustamente ha fatto. Non ero presente in Commissione quando la delibera è stata licenziata all'aula consiliare, quindi non conosco il dibattito che si è svolto e non so chi fosse presente in Commissione per l'Ufficio di Presidenza, da parte dei nostri dirigenti. Non so, quindi, complessivamente quanto l'argomento sia stato trattato.
Posso dirle questo: l'autonomia funzionale e contabile dei nostri dirigenti ha consentito loro di procedere, in tempi normali, alla predisposizione del bilancio consuntivo e lo stesso, approvato il 31 marzo 1998, è stato depositato in Commissione. In Commissione è rimasto giacente fino al 9 luglio, quando si è sviluppato il dibattito e l'approvazione dello stesso, per poi trasmetterlo all'aula consiliare. Quindi, da allora ad oggi è rimasto fermo in Commissione.
Non c'è un affanno particolare da parte dell'Ufficio di Presidenza non è mia competenza dirle questo, ma lo faccio con tutta serenità - se non dover dire al Consiglio che il bilancio ha un avanzo di gestione di circa 5 miliardi e 202 milioni e che questi 5 miliardi devono essere restituiti dopo l'approvazione del bilancio, alla Giunta per consentire alla stessa di proseguire con gli ulteriori finanziamenti al Consiglio, permettendo così di avere fondi a capitoli di bilancio e quindi poter effettuare la normale attività di cui il Consiglio ha bisogno, per tutto quello che un capitolo del bilancio può consentire.
E' questa l'urgenza di questa sera. Rinviare a settembre potrebbe provocare qualche problema di gestione amministrativa agli Uffici del Consiglio.
Ripeto: la fase di approvazione da parte dei dirigenti è stata ultimata il 31 marzo, trasmessa alla Commissione, dove è rimasta fino al 9 luglio.
Le attività connesse alla Resistenza e alla Costituzione - collega Chiezzi riguardano un capitolo di estrema importanza. Il Vicepresidente Foco lo ha sempre seguito con particolare dovizia attraverso i propri Uffici; oggi non è qui; non so dirle con esattezza quanto sia stato fatto, ma posso garantirle che lo si è verificato con molta attenzione da parte dell'Ufficio di Presidenza: le istanze pervenute nei tempi previsti dalle leggi sono state sempre valutate, i finanziamenti sono stati effettuati potremmo, se lei ritiene, far predisporre dagli Uffici una relazione in merito ai capitoli che riguardano la Resistenza e la Costituzione.
Non so dirle nulla, purtroppo, sul Museo della Deportazione della Resistenza, perché non è un argomento di cui mi sono occupato. Forse sarebbe opportuno parlarne una volta successiva, all'interno del Consiglio o con i Capigruppo o in I Commissione - se lo si ritiene - per affrontare l'argomento con più tranquillità, non con più serenità, ma con più dati.
Vedo che il Consigliere Chiezzi non mi sta ascoltando, ma sicuramente i suoi colleghi stanno seguendo.
"Le porte aperte al Palazzo" è stata un'iniziativa che ha dato grandi risultati; è stata realizzata in relazione al periodo del Giubileo. E' stata un'esperienza interessante, alcuni funzionari hanno messo anima e corpo in questa iniziativa conclusasi positivamente. Gli Uffici stanno proponendo proposte alternative e continuative di quest'ultima iniziativa che - ripeto - ha riscosso una grande attenzione da parte dei torinesi che il venerdì hanno voluto, in gruppo o singolarmente, visitare il nostro Palazzo.
Riguardo al cortile del Palazzo, dico che lei ha perfettamente ragione: anch'io lo considero un bene storico, architettonico ed ambientale di particolare interesse e da parte nostra ci deve essere una grande l'attenzione. E' un'indecenza che auto e furgoni attraversino ancora il cortile; un'ordinanza del Presidente ha disposto che le auto di servizio non vengano più parcheggiate all'interno, ma nei parcheggi fra il Palazzo e il Banco di Sicilia; nel prossimo futuro dovremo far sì che il cancello esterno della via Lascaris consenta ai furgoni un accesso diretto e lo scarico dei materiali, senza più passare attraverso il cortile del Palazzo.
Le ho comunicato quanto è a mia conoscenza; il Presidente potrà aggiungere altro, ma - ripeto - se il Consiglio ritiene opportuno rinviare l'argomento a settembre, va bene. Non siamo affannati nel farlo approvare siamo affannati perché gli Uffici rischiano di non essere in grado di avere i capitoli potenziati e finanziati da parte della Giunta e poter quindi proseguire nella normale attività amministrativa e di gestione. Compresa l'indennità dei Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, intendo portare alla sua attenzione in particolare, come Presidente del Consiglio, alcune considerazioni che già qualche volta purtroppo inascoltata, ho proposto sia in sede di Consiglio, già nella fase finale della Presidenza del Presidente Picchioni, ma anche successivamente in seguito alla rielezione dell'Ufficio di Presidenza.
Oggi ci viene proposto il conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale e si ripropone il problema.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale è composto dai Consiglieri di una serie di Gruppi che non sono rappresentativi di tutta l'aula; noi stessi avevamo auspicato, in sede di rielezione dell'Ufficio di Presidenza, che ci fosse una rotazione. Non si addivenne a questo e comunque votammo i rappresentanti della minoranza dell'Ufficio di Presidenza.
Tuttavia, dobbiamo verificare, nemmeno più lamentare, che anche sui grandi provvedimenti, su alcuni provvedimenti importanti presentati dall'Ufficio di Presidenza - ne abbiamo votato uno adesso - spesso il nostro Gruppo non viene consultato, né in via preventiva alla presentazione del provvedimento né illustrato successivamente. Eppure si tratta di provvedimenti di competenza dell'Ufficio di Presidenza, perché è chiaro che la normativa dei Gruppi deve essere affrontata e portata nelle sue espressioni legislative, ecc., certamente proposte dall'Ufficio di Presidenza.
Questa volta, Presidente, intendo sottolineare questi fatti in maniera formale, perché più volte, nel corso di questa legislatura, ho avuto modo di dire che ci sono delle evoluzioni nell'attività dell'Ufficio di Presidenza che a questo momento non sono statutarie.
Il fatto, ad esempio, che l'Ufficio di Presidenza faccia proposte di legge su materie varie, che non sono previste o non si deducono dalle competenze dell'Ufficio di Presidenza stesso, è questione che ci imbarazza.
L'imbarazzo che abbiamo provato, per esempio, riguardo alla legge sul Forum della Pubblica Amministrazione: ci siamo chiariti, almeno con lei, nei colloqui diretti, ma resta il problema di carattere generale.
Ci sono stati altri episodi in base ai quali, addirittura, si sono dovute ripetere alcune procedure, perché c'erano delle incongruità.
A questo punto, dato che abbiamo davanti ancora un anno e mezzo di lavoro e considerate le osservazioni del collega Chiezzi, nonché una prassi che purtroppo non siamo riusciti a cambiare, nel senso che noi ci saremmo accontentati di essere ascoltati, consultati e informati; questo non è avvenuto - non possiamo ringraziare l'Ufficio di Presidenza, nemmeno i colleghi della minoranza. Avremmo voluto poterci alzare e dire: "Grazie colleghi della minoranza, che siete i nostri rappresentanti in Ufficio di Presidenza, perché, non essendo noi rappresentati, pur ritenendo questo non corretto, ecc., vi ringraziamo perché ci consultate".
Mai, dicasi mai.
A questo punto non ci resta che ribadire ed estendere all'aula la richiesta già avanzata direttamente al Presidente del Consiglio, cioè sui provvedimenti che attengono alla vita dei Gruppi, alle gestioni di bilancio da parte del Consiglio o su provvedimenti che l'Ufficio di Presidenza assume per mandato del Consiglio. Ad esempio, in una discussione svoltasi recentemente il Presidente Picchioni ricordava che sotto la sua Presidenza alcuni provvedimenti (sugli Stati Generali, sull'usura, ecc.) vennero assunti dall'Ufficio di Presidenza su mandato del Consiglio.
Quindi, su questi provvedimenti o su iniziative rilevanti il Presidente in quanto tale - mi segua, Presidente Deorsola, ma la vedo attento dovrebbe consultare, informare e coinvolgere, nelle forme che ritiene più opportune, i Gruppi che non fanno parte dell'Ufficio di Presidenza. Tale comportamento eliminerebbe parecchie controversie, perché in questi anni ben più di una discussione, ben più di un rallentamento sono stati causati da questo problema. Del resto, ci rendiamo anche conto che l'evoluzione verificatasi nel corso di questi anni induce in qualche modo l'Ufficio di Presidenza ad assumere delle iniziative.
Pertanto, vorrei ribadire nell'attenzione di tutti i membri dell'Ufficio di Presidenza, almeno in questa occasione, che nel momento in cui voi svolgete una funzione, la svolgete nella rappresentatività di tutti, che vi piaccia o che non vi piaccia, ma lo dovete fare. E dovete rispettare tutti i Gruppi, cosa che non avviene e della quale ufficialmente ci lamentiamo in questo momento. I componenti dell'Ufficio di Presidenza non possono privilegiare coloro che gli sono più simpatici, devono rispettare le regole più di altri proprio perché sono lì. E proprio perch sono lì in questo momento ribadisco l'esigenza - Presidente, visto che questo non viene fatto reiteratamente - che lei assuma l'iniziativa dal punto di vista istituzionale: quando c'è un provvedimento che attiene all'Ufficio di Presidenza si dovrà consultare, informare e coinvolgere scelga lei, Presidente - in via preventiva o in via immediatamente successiva i Gruppi che non ne fanno parte, perché non c'è alcuna ragione l'ha già detto il collega Chiezzi - per cui alcuni Gruppi ne debbano far parte sempre ed altri Gruppi non ne debbano far parte mai anche se più numerosi, altrimenti l'Ufficio di Presidenza avrebbe potuto o dovuto essere eletto una volta per tutte. Ma poiché questo non è previsto e poiché a metà legislatura vi è la rielezione dell'Ufficio di Presidenza se ne poteva dedurre una rotazione. Non è stato fatto, i comportamenti sono rimasti uguali, in alcuni casi sono rimasti pessimi - intendo ribadirlo - quindi a questo punto, Presidente, provveda, altrimenti da adesso in avanti accentueremo il conflitto poiché non possiamo accettare discriminazioni istituzionali.
Ripeto e voglio sottolineare che abbiamo appena approvato una legge proposta dall'Ufficio di Presidenza, che io come Gruppo ho approvato, ma non per il modo con cui siamo andati a questa procedura, ma per questo personale rispetto al quale ci eravamo assunti l'onere della sanatoria.
Presidente, è incredibile che su tale tipo di legge alcuni Gruppi certamente il nostro, non siano stati consultati in alcuna sede e che, a cose fatte, abbiano dovuto intervenire per modificare alcune questioni. Ci siamo riusciti in alcuni casi, tant'è che abbiamo votato a favore, ma a questo punto le chiediamo di affrontare il problema e la ringraziamo se lei vorrà farlo. D'altro canto, appena lei si insidiò, ricordo che venni a nome del mio Gruppo a porle questo problema. Lo avevo già posto al Presidente Picchioni, il quale, se non vado errata, nella relazione conclusiva della sua attività di Presidente nei primi trenta mesi aveva proprio citato le evoluzioni che si erano realizzate sia nel corso della precedente legislatura per quello che riguardava l'evoluzione delle competenze e dei ruoli dell'Ufficio di Presidenza, sia successivamente.
Mi dispiace, Presidente, doverle dire che anche nel corso di questa discussione i componenti dell'Ufficio di Presidenza in parte sono distratti, si interessano di altro, non si riesce ad avere la loro attenzione nemmeno quando si parla del loro ruolo in termini critici: il meglio che riusciamo ad ottenere è qualche sorriso di compiacenza, per credo che non sia interesse di nessuno in un'aula e in un'istituzione esasperare i rapporti istituzionali. I rapporti politici sono quelli che sono e sono soggetti a conflitto, i rapporti istituzionali dovrebbero essere trattati con ben altro livello di attenzione, di riguardo e di rispetto. Ma prima di tutto il rispetto riguarda il modo con il quale voi vi esprimete, non tanto il modo con il quale voi siete recepiti da noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Miglietti.



MIGLIETTI Franco

Grazie, Presidente. Nell'esaminare in Commissione il conto consuntivo del 1997 abbiamo tentato di porre, come membri di minoranza, una serie di problemi che in parte hanno ottenuto un approfondimento e qualche risposta ma credo non sufficienti a quello che noi intendevamo ottenere.
Credo che tutta la gestione del 1997 possa essere considerata parzialmente positiva. Sono stati assunti alcuni interventi di grande respiro, ad esempio gli interventi relativi alla legge sui valori della Resistenza, l'intervento sugli Stati Generali e tutta l'azione che è stata svolta per quanto riguarda le competenze strette dell'Ufficio di Presidenza. Però bisogna trovare qualche accorgimento affinché, al di là del fatto che nell'Ufficio di Presidenza siano presenti anche dei membri del nostro Gruppo, vi sia una maggiore attenzione verso i rapporti che devono essere instaurati a livello istituzionale (non possono essere dei rapporti soltanto a livello di Gruppo o a livello personale verso il complesso del Consiglio).
Quindi, da parte nostra vi sarà sicuramente un voto favorevole a questo bilancio, chiediamo però al Presidente del Consiglio una maggiore attenzione nei rapporti e di tenere conto delle osservazioni che noi abbiamo portato a livello di Commissione per quanto riguarda una serie di problemi. Ad esempio, in merito al problema da noi posto relativamente alle auto - l'ha sostenuto il Consigliere Papandrea, ma era stato sostenuto anche da parte nostra - chiediamo un ulteriore approfondimento nel merito.
Vi è poi la questione dell'ammontare degli affitti che non riguarda soltanto la Presidenza del Consiglio e quindi l'Ufficio di Presidenza probabilmente è più di competenza del Presidente della Giunta regionale, ma noi vogliamo l'appoggio del Presidente del Consiglio per vedere di assumere delle decisioni. Credo che mentre sarà affrontato a livello di bilancio il problema dei mutui non si possa dimenticare che abbiamo ancora un grosso problema, mi pare 14/15 miliardi nel complesso del bilancio regionale (in questo momento non ricordo quanto riguarda il Consiglio e quanto la Giunta), comunque un problema che il Consiglio regionale, nel suo complesso, deve tentare di risolvere. Credo sia molto meglio indirizzare quei fondi verso il pagamento di mutui per l'acquisizione di strutture piuttosto che continuare ad elargire, in un modo che considero improprio affitti.
Noi siamo un'istituzione che, quanto più patrimonio riesce ad acquisire alla stessa istituzione, tantomeno è perché si tratta di un patrimonio che riguarda l'intera collettività del Piemonte. Quindi, daremo un voto favorevole per queste ragioni; chiediamo anche che vi sia un maggior collegamento con il Consiglio ed un maggiore coinvolgimento degli stessi Consiglieri per quanto riguarda tutta l'attività che attiene alla Presidenza e all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Desidero anch'io intervenire brevemente sul conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale per l'anno 1997, presentato dalla I Commissione, per fare alcune brevi considerazioni. L'argomento è delicatissimo e di grande attenzione istituzionale e politica. Voglio ribadire fortemente quanto già espresso chiaramente dal nostro Capogruppo Chiezzi circa l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che non rappresenta tutti i Gruppi. Soprattutto, volevo ricordare che si tratta così com'è, di una discriminazione nei nostri confronti. Si discrimina Rifondazione Comunista, che è uno dei Gruppi più efficienti in questo Consiglio, ed è un assurdo anche per l'attività concreta che il nostro Gruppo svolge in aula. L'Ufficio di Presidenza propone disegni di leggi importanti, di carattere generale, propone anche consulenze, quindi tutte tematiche di grandissima importanza e rilevanza, ma vede un Gruppo come il nostro totalmente assente.
In relazione al bilancio consuntivo del Consiglio regionale, desidero fare alcune richieste. Innanzitutto sapere chi è il responsabile di Palazzo Lascaris (penso sia il Presidente del Consiglio), per cui è d'obbligo conoscere anche quando tale bilancio consuntivo è stato presentato in Commissione e quando è stato assegnato. Credo sia molto importante ribadire alcune considerazioni sui capitoli più importanti del bilancio consuntivo a partire dai capitoli che riguardano la Resistenza, argomenti importantissimi anche per il ruolo che il Piemonte ha svolto in quel grande periodo storico del Paese. Sapere soprattutto a che punto di realizzazione è il Museo della Deportazione, conoscere gli sviluppi successivi anche per quanto riguarda il Museo della Resistenza; tutte finalità di realizzazione che hanno una rilevanza e che, secondo me, è corretto e giusto dare a questo Consiglio.
Credo ci vogliano delle risposte immediate e soprattutto si deve ricordare che una democrazia completa in questo Consiglio significa dare ad ogni Gruppo la sua rilevanza ed importanza. Credo che la Presidenza del Consiglio regionale debba assolutamente modificare l'attuale assetto direzionale, a partire dall'Ufficio di Presidenza che, come ho già detto ed ha ribadito il Capogruppo Chiezzi, non è consono agli attuali compiti di questo Consiglio regionale e, soprattutto, non tiene conto delle forze presenti e attive in Consiglio, quindi discriminante nei nostri confronti.
Credo quindi che Rifondazione Comunista non possa non farne parte in quanto è un Gruppo che ha dimostrato e dimostra tuttora la sua validità politica.
Credo che, al di fuori degli schematismi, si debba arrivare a tener conto della realtà e soprattutto dare un segno di democrazia e correttezza al Consiglio, dando prova di direzione, ma soprattutto di una sensibilità politica che spesso non è presente in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Presidente, non avrei voluto parlare per questioni di stile e di forma perché credo che lei possa rappresentare giustamente e degnamente la continuità tra il passato, il presente ed il futuro. Però alcune considerazioni devo farle, sia pure in maniera estremamente succinta, anche perché l'assenza del Vicepresidente Foco mi pone nell'obbligo di dare al Consigliere Chiezzi - se posso farlo almeno nella veste di Consigliere e non di membro dell'Ufficio di Presidenza - alcune note informative che lui stesso ha sollecitato e che il Consigliere Moro ha ribadito.
Per quanto riguarda il problema dalla legge sulla costituzione repubblicana sui valori della Resistenza, devo dire che questa legge è stata applicata con un concorso estremamente importante da parte degli Enti locali (Province e Comuni, maggiori o minori), da parte dell'Università delle scuole e di tutti i soggetti pubblici che hanno ritenuto di approfondire in maniera sistematica il periodo resistenziale, con conferenze, seminari, mostre didattiche, con cicli informativi mediatici ed anche con mostre di arte figurativa. Non ho qui l'elenco esatto, ma posso dire che queste iniziative hanno toccato tutte le Province del Piemonte, da Cuneo alla Val D'Ossola, proprio per ricordare un momento particolare della resistenza in quel territorio piemontese.
Per quanto concerne il Museo della Deportazione, purtroppo devo dire che, mentre si stava arrivando al punto di indicare una parte della caserma di Via Asti per la locazione del Museo, il generale Dambuzzo, che allora era Presidente del Comiliter del Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia, venne trasferito a Roma per le ragioni che tutti ricorderete.
Ci fu, quindi, una mancanza di continuità nell'approfondire questa ipotesi e mentre il generale Varda si apprestava a prendere possesso della nuova carica, io non potei più seguire la questione per il fatto che il 21 dicembre non venni rieletto alla Presidenza di questo Consiglio.
Devo ricordare gli studi del prof. De Luna su questo problema, gli incontri con i membri dell'ANAT e con i rappresentanti della Resistenza. E' stato svolto tutto un lavoro istruttorio, sia pure ancora grossolano, nel senso che non si è arrivati a nessuna formalizzazione precisa, ma devo dire che alcune questioni, al di là di alcune difficoltà che non possono essere sottovalutate, inerenti sia al Museo della Deportazione che al Museo della Resistenza, sono state approfondite.
Senza addentrarmi nella discussione sulle questioni molto importanti della tutela del Palazzo e al di là delle richieste che ha fatto il Consigliere Chiezzi, credo che queste richieste possano avere una loro possibilità di attuazione, nella misura in cui - io non ci sono riuscito ma lei, Presidente, ci riuscirà certamente - l'interlocuzione con il Comune di Torino potrà riservare al Palazzo uno spazio che, perlomeno, nelle sedute di Consiglio sia adeguato ai mezzi circolanti. Non siamo riusciti, se non per alcune piccole cose che lei stesso ha ricordato, certamente non sufficienti, a risolvere i problemi della tutela e della salvaguardia di questo Palazzo.
Devo ricordare al Consigliere Chiezzi, e ringrazio la Consigliera Spagnuolo di averlo lei stessa ricordato, che nel discorso di congedo del mio mandato ho fatto presenti alcune situazioni che comportavano una registrazione "evolutiva" delle funzioni dell'Ufficio di Presidenza tenendo conto delle cose successe e delle iniziative che nel corso dei due anni e mezzo sono state assunte.
Però deve dire che prendendo atto della situazione più volte appalesata dal Consigliere Chiezzi e dalla Consigliera Spagnuolo, e del fatto che la riforma statutaria, per l'allargamento dei membri dell'Ufficio di Presidenza, era una riforma che, al di là di tante convergenze, era difficile da portare in porto, avevo indicato una via mediana. Una via mediana nei confronti dei Gruppi che, per vicende politiche diverse non possono avere diritto alla partecipazione all'Ufficio di Presidenza consistente soprattutto nella possibilità di consultare, in via informale per provvedimenti di particolare importanza, tutti i Gruppi politici al fine di arrivare ad una conoscenza e convergenza, certamente propedeutica dei provvedimenti che devono essere assunti.
Credo che questa, allo stato dell'arte, possa essere ancora l'unica soluzione possibile, certamente da formalizzare, da verificare, da approfondire con prudenza. Però, per ovviare a quella che è una conventio ad excludendum, soprattutto di alcuni Gruppi - come è stato lamentato sia dal Consigliere Chiezzi sia dalla Consigliera Spagnuolo - credo che una consultazione, o un modo diverso per poter convergere tutti su alcuni problemi, possa essere una via da lei perseguibile.



(Il Consigliere Chiezzi, fuori microfono, chiede le risposte alle domande poste)



PRESIDENTE

Sul problema del ritardo credevo di aver sinteticamente fornito la risposta, comunque - ripeto - non c'è stato alcun ritardo, in quanto il 31 marzo '98 è stato approvato il conto consuntivo, il 25 maggio l'Ufficio di Presidenza ha approvato il rendiconto relativo al Comitato per l'affermazione dei valori della resistenza e, successivamente, tale testo è stato licenziato.



SIMONETTI Laura

Quando è stato assegnato alla Commissione?



PRESIDENTE

Immediatamente dopo. Non ho il fascicolo sotto mano, ma tutti i provvedimenti vengono, nel giro di due giorni, consegnati alla Commissione quindi deduco che sia avvenuto entro il mese di maggio del 1998.
Successivamente la Commissione ha approfondito il testo e ha licenziato il provvedimento.



CHIEZZI Giuseppe

C'è stato comunque ritardo.



PRESIDENTE

Il consuntivo del 31 marzo è stato approvato...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Parzialmente, poi è stato approvato totalmente?



PRESIDENTE

No, non totalmente. In Commissione è pervenuto nel giro di un paio di giorni.
Le date sono quelle che risultano dagli atti ufficiali, posso affermare che non c'è stata alcuna inerzia.



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, ho rappresentato un'opportunità, l'aula è sovrana e può decidere.
Per quanto riguarda l'utilizzo del Palazzo Lascaris, io e il Consigliere Peano abbiamo sempre sostenuto una linea che prevede il massimo apprezzamento per questo bene irripetibile, perciò un utilizzo assolutamente discreto.
In questo senso l'Ufficio del Presidenza si è mosso fin dall'inizio della legislatura. Si sono realizzate alcune cose, sicuramente inferiori a quelle che vorremmo realizzare, ma la strada è sicuramente quella giusta.
L'utilizzo del cortile aulico per quanto riguarda le auto è sicuramente diminuito: non ci sono più auto parcheggiate in cortile.
Quando riusciremo ad ottenere dal Comune la disponibilità di alcune zone che fronteggiano il Palazzo Lascaris, queste esigenze saranno tutelate.
Sul fatto che ci debba essere un coinvolgimento maggiore di tutti i Gruppi, sono completamente d'accordo ed è quello che ho cercato di fare sia pure succintamente e informalmente.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sulla questione sollevata dalla Consigliere Spagnuolo lei, Presidente non ha dato risposta; la Consigliera Spagnuolo - in questo caso posso dire anche a nome mio - ha sollevato una questione presentando una proposta. La proposta è di una consultazione rutinaria, almeno con i Gruppi che non sono rappresentati in Consiglio; richiesta che deriva da un giudizio negativo dell'attuale posizione. Se avessimo ritenuto che questa consultazione fosse già stata realizzata non l'avremmo richiesta.
Se la richiediamo è perché, evidentemente, pensiamo che non sia stata svolta in modo adeguato e sufficiente.
Ne deriva che quanto da lei ha affermato, ovvero che è già esistito questo tipo di consultazione, per noi non è una risposta.
Pertanto le chiediamo di formalizzare e di esercitare praticamente una forma continua e programmata di consultazione almeno con i Gruppi che non sono rappresentati nell'Ufficio di Presidenza su fatti di rilievo di cui si occupa l'Ufficio di Presidenza.
Questo non è mai avvenuto, lei mi avrà telefonato tre volte, ma questa non è una consultazione.
Lei non si sente imbarazzato, come Presidente del Consiglio, nel vedere che nell'accesso all'Ufficio di Presidenza certi Gruppi sono stati discriminati? Non lo ritiene un elemento di imbarazzo?



GRIFFINI Massimo

Non ha mai telefonato.



CHIEZZI Giuseppe

... sapere che...



(Commenti dell'Assessore Masaracchio)



CHIEZZI Giuseppe

Stia composto Assessore Masaracchio, stia composto! ...sapere che alcuni Gruppi non sono rappresentati? Nella rappresentanza si può seguire anche la cieca forza dei numeri o si può utilizzare una supposta intelligenza, però in questo caso mi sembra che noi non abbiamo seguito né una né l'altra, e questo Consiglio ha soffocato con cieca intelligenza la legge dei numeri! Allora, si renda conto, Presidente, che siamo ormai a fine legislatura e bisogna ancora lavorare insieme per un certo tempo; questo vulnus che noi abbiamo subìto insieme ad altri, perché poi non si tratta anche solo di numeri, ma per chi ha anche i numeri c'è una ragione in più, ma non è solo di numeri perché della questione dell'accesso all'Ufficio di Presidenza non siamo riusciti neppure a discutere! C'era un fatto indiscutibile: toccava a chi avevano deciso gli altri, alcuni degli altri! Al Gruppo del Patto dei democratici allora, ai Verdi, a Rifondazione, alla Lega, ai Pensionati: io non so se a Rubatto han chiesto se voleva andare a far parte dell'Ufficio di Presidenza, ma a noi non l'hanno chiesto! Allora, di questo fatto, Presidente del Consiglio, si faccia carico: è un malessere che abbiamo! Noi le chiediamo poco, direi; le chiediamo che si faccia carico di questa sperequazione e dichiari formalmente di avviare, da adesso alla fine della legislatura, un rapporto programmato e organizzato con i Gruppi non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza. Ci risponda su questo; non ci dica, per cortesia, "l'ho già fatto", perché non è vero questo non è accaduto. Fissi un giorno della settimana in cui riceve questi Gruppi, veda lei, ma ci risponda qualcosa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente, io intervengo nuovamente perché avevo più aspettative attinenti alla sua risposta che - ahimè - sono andate un po' deluse e allora reintervengo. Reintervengo e mi dispiace molto perché sono convinta che la figura del Presidente del Consiglio in quanto tale debba essere in un'aula rispettata il più possibile, però ci siamo trovati costretti nell'arco di questi anni, in particolare in questo ultimo periodo, a dovere richiamare più volte a correttezza minima istituzionale l'Ufficio di Presidenza. Ci siamo trovati costretti, non dal Presidente del Consiglio, devo dire, ma dall'Ufficio di Presidenza; tant'è che abbiamo scritto lettere, osservato, anche rappresentato a lei, Presidente, il nostro disagio profondo, per delle discriminazioni che si sono ripetute e che ho l'impressione non tendano a ridursi, quindi un disagio.
Per questo abbiamo presentato adesso con i colleghi di Rifondazione comunista, di Rinnovamento italiano, della Lega (mi scuso con il Consigliere Rubatto perché nella fretta non l'avevo proprio visto) un ordine del giorno che è connesso a questo provvedimento perché ne discende nel quale chiediamo una cosa che aveva già valutato come esigenza il Presidente uscente, Picchioni, a seguito dei 30 mesi. Esigenza che io stessa, Presidente, le ho rappresentato nel corso di un colloquio, uno dei pochissimi che ho avuto con lei, di cui comunque la ringrazio e devo anche dire che tutte le volte che le ho chiesto di essere ricevuta, lei mi ha sempre ricevuta, si tratta di pochissime volte, quando proprio ci sono state delle punte di disagio e di difficoltà, e la ringrazio anche di avervi posto un freno e un limite, quando abbiamo rappresentato delle questioni di non interpretazione corretta di norme della Regione Piemonte e di questo Consiglio o dei suoi organismi. Si tratta dell'esigenza di costituire un coordinamento nelle forme e nei modi che lei potrà decidere.
In questo senso, ripeto, mentre presentavo questo ordine del giorno, che è brevissimo, di cui non ho neppure copia, non ho visto il collega Rubatto ma glielo illustro in due parole perché l'ordine del giorno chiede semplicemente, visto il fatto che non tutti i Gruppi sono rappresentati nell'Ufficio di Presidenza e le difficoltà che questi Gruppi hanno di essere informati sia preventivamente che successivamente rispetto ai più importanti provvedimenti che vengono assunti dall'Ufficio di Presidenza stesso, di volere costituire un coordinamento, nelle forme - ripeto Presidente - che lei riterrà. Adesso il collega Chiezzi ne indicava una cioè che una volta alla settimana il Presidente del Consiglio, se ci sono delle questioni importanti, è evidente, o delle quali voglia discutere o confrontarsi con i Gruppi, inviti questi Gruppi e ci informi o tenga con noi un raccordo.
Su questa questione, Presidente, vorremmo una risposta, perché altra cosa è la volontà, la disponibilità, il colloquio sporadico a cui lei pu dar corso, ma che è altro da un impegno assunto in questi termini formalmente, con una categoria di Gruppi consiliari che esiste in quest'aula ed è costituita da quei Gruppi che non sono rappresentati nell'Ufficio di Presidenza. Non dando vita a questo, si accentuerà una grande difficoltà e - spiacerebbe - si potrebbe accentuare un qualche conflitto istituzionale.
E' evidente che i Gruppi che non sono rappresentati nell'Ufficio di Presidenza non sono i Gruppi più numerosi del Consiglio, ma non è detto che nell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale debbano sedere soltanto i Gruppi che non sono numerosi; oltre tutto ci sono Gruppi che non fanno parte dell'Ufficio di Presidenza che sono più numerosi dei Gruppi che in esso siedono e pertanto, Presidente, abbia pazienza di ascoltare e di dare corso a quanto noi auspichiamo, perché altrimenti la strada che ci rimane non può che essere quella di accentuare il disagio, che poi quando si esprime chiaramente crea delle tensioni anche con altri Consiglieri, degli episodi ci sono stati, degli episodi si possono ripetere, non vogliamo avviare né la strada dell'ostruzionismo né la strada dell'essere spiacevoli, vogliamo semplicemente che venga inaugurata la strada della parità di diritti istituzionali in quest'aula.
Abbiamo trovato una forma in qualche modo di accomodamento e consegniamo alla sua sensibilità e purtroppo, devo dire, all'altra sensibilità del collega Peano che non ci informa, ma che adesso ci ascolta almeno in quest'aula, di affrontare, di volere dare risposta adesso a quanto abbiamo sollecitato ulteriormente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire ancora la Consigliera Simonetti; ne ha facoltà.



SIMONETTI Laura

Grazie, Presidente. Intendo anch'io ribadire le osservazioni fatte dai colleghi, tra i quali la Consigliera Spagnuolo, sulle necessità, partendo da questa proposta di deliberazione del conto consuntivo, di ridiscutere e porre all'attenzione del Presidente del Consiglio, in primo luogo, ma anche dei componenti dell'Ufficio di Presidenza e di tutti i colleghi del Consiglio, per il percorso che è stato utilizzato e che continua ad essere utilizzato in questi anni, nel rapporto tra i Gruppi non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza e l'Ufficio di Presidenza stesso.
Le domande poste dai colleghi Chiezzi, Moro e Spagnuolo mi paiono assolutamente fondate; rispondono ad un'esigenza di informazione, di interlocuzione, di percorso che il Gruppo di Rifondazione Comunista, come gli altri Gruppi non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza, pretende nei rapporti a titolo istituzionale.
Consideriamo già una forte discriminazione il fatto di non essere rappresentati numericamente nell'Ufficio di Presidenza, ma questa discriminazione è ancora più forte è pesante nel momento in cui non si realizzano quelle interlocuzioni necessarie nei rapporti di coinvolgimento ed informazione rispetto ad atti e percorsi importanti che l'Ufficio di Presidenza inizia ed effettua.
Riguardo a tali questioni, poste già dai colleghi nell'individuazione di percorsi e strumenti per il coinvolgimento dei Gruppi, sono state fatte osservazioni importanti.
Presidente del Consiglio, la collega Spagnuolo e il collega Chiezzi segnalavano una sorta di disagio ed un po' di rabbia rispetto al fatto che certi provvedimenti importanti, spesso anche non di competenza dell'Ufficio di Presidenza, come il provvedimento di Master della Pubblica Amministrazione, ma anche altri provvedimenti che riguardano, alcuni, parte della vita istituzionale, altri, assolutamente un percorso non istituzionale, non contemplino il coinvolgimento dei Gruppi non rappresentati. Se approfondiamo la proposta di legge sui Master della Pubblica Amministrazione vediamo come questi individuano un percorso di interlocuzione e colloquio tra l'Ufficio di Presidenza e l'Università escludendo la Commissione ed anche, a titolo di informazione e coinvolgimento, i Gruppi non rappresentati dall'Ufficio di Presidenza.
Rispetto a questi percorsi non possiamo dare il nostro assenso, ma segnaliamo in modo forte e netto il nostro disappunto e la necessità di invertire le rotte e cambiare consenso.
Il Presidente del Consiglio continua a stupirci perché non raccoglie queste osservazioni come delle preoccupazioni che potrebbero anche inasprire i rapporti tra i Gruppi rappresentati nell'Ufficio di Presidenza e i Gruppi che, oltre a non essere numericamente rappresentati, non si sentono nemmeno coinvolti ed informati.
Con i nostri interventi auspichiamo che il Presidente del Consiglio raccolga le legittime preoccupazioni di tali Gruppi.
Rispetto al provvedimento, il collega Chiezzi ha già posto alcune domande, alle quali, né il Presidente del Consiglio né l'Ufficio di Presidenza, hanno dato risposte precise. Una riguardava l'utilizzo del cortile aulico di Palazzo Lascaris, sul quale abbiamo presentato un ordine del giorno; altre questioni riguardavano, per esempio, l'inaccettabile ritardo del bilancio consuntivo, anche sottolineato da un componente dell'Ufficio di Presidenza, il collega Peano, che non ci pare assolutamente giustificato dal fatto che l'Ufficio di Presidenza non ha attivato gli strumenti che aveva per sollecitare un provvedimento che ha stazionato in I Commissione per circa un mese e mezzo.
Poiché sono state evidenziate delle questioni importanti, non ci pare opportuno analizzare così in fretta, l'ultimo giorno del Consiglio regionale prima della pausa estiva, un bilancio consuntivo al quale l'Ufficio di Presidenza, quindi l'organo più alto rispetto alla gestione delle funzioni amministrative non del Consiglio regionale, non ha dedicato la propria attenzione fino all'ultimo giorno utile per deliberare.
Riproponiamo, quindi, con forza le questioni poste dai colleghi nel rapporto con l'Ufficio di Presidenza, augurandoci ovviamente che non siano parole morte, ma che il Presidente del Consiglio faccia proprie le sue preoccupazioni per attivare gli strumenti che ritiene opportuni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Desidero aggiungere alcune spiegazioni, dopo quelle che sono state definite "osservazioni", ma che considero "richiami", che giustamente dovevate essere fatti all'Ufficio di Presidenza e che accolgo fino in fondo.
Presidente, credo che, al di là dei rapporti personali che avvengono fra lei e i Capigruppo, sia importante creare un rapporto istituzionale fra l'Ufficio di Presidenza e i Capigruppo stessi, semmai anche con tutti i Capigruppo.
Se lei ritiene, domani, nel confronto che avremo in Ufficio di Presidenza, valuteremo l'opportunità di prolungare il tempo dell'incontro con i Capigruppo, che solitamente avviene il venerdì, con un ulteriore tempo successivo per l'informazione di quanto riguarda l'Ufficio di Presidenza; oppure, durante la settimana, stabilire una giornata, un momento per incontrare i Capigruppo ed informarli di quanto avviene.
Si potrebbe, Presidente - magari ne parleremo domani - visto che la Giunta, attraverso il Vicepresidente, ha una delega ai rapporti con il Consiglio, estendere la sua delega personale, Presidente, ed avere anche i rapporti con i Capigruppo e quindi un momento istituzionale di rapporti con i Capigruppo dei Gruppi non rappresentati. Nei prossimi giorni verranno discussi provvedimenti importanti; è arrivata, ad esempio, in questi giorni all'Ufficio di Presidenza la proposta dei dirigenti riguardo all'occupazione del palazzo di Piazza Solferino. E' una questione di estrema importanza, quindi è opportuno che i Capigruppo vengano informati.
Ripeto, Presidente, penso che non siano solo osservazioni formulate in aula, ma dei richiami di estrema importanza. Da parte mia mi assumo tutta la responsabilità e la capacità di dialogare e rispondere a quanto le minoranze hanno chiesto in questa seduta di Consiglio.



PRESIDENTE

Se posso dire la mia opinione, penso che non debbano essere create nuove strutture, quanto piuttosto si debba far funzionare una struttura che già esiste. La Conferenza dei Capigruppo è integrata dall'Ufficio di Presidenza, che è sempre presente; se nella riunione dei Capigruppo l'Ufficio di Presidenza informa in modo articolato e compiuto riguardo all'attività, più di quanto sia capitato in questo periodo, sia della mia presenza sia probabilmente di quella passata, dei problemi che sono all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza, credo sia un momento che pu essere...



(Voci in aula)



PRESIDENTE

Io ho ascoltato con grande attenzione quando siete intervenuti voi...



SPAGNUOLO Carla

Stavamo commentando quanto lei sta dicendo, Presidente.



PRESIDENTE

Non ho ancora finito di parlare. Questo è un argomento connesso, ma con grande benevolenza è connesso. Credo, cioè, che un'informativa più articolata, più puntuale di quanto sia stato nel passato, in sede di Conferenza dei Capigruppo possa essere l'occasione opportuna. Diversamente un coordinamento permanente vuol dire che abbiamo un rapporto diverso con alcuni rispetto ad altri. Credo sia la Conferenza dei Capigruppo la sede in cui l'Ufficio di Presidenza informa su quanto avviene e si ha intenzione di fare, portando alla sua attenzione un'informativa dei problemi.
Non escludo altre modalità, ma credo, in prima battuta, possa essere questa la soluzione che può rispondere meglio alle esigenze prospettate vorrei avere possibilità di parlarne anche con i colleghi dell'Ufficio di Presidenza.



(Intervento fuori microfono della Consigliera Spagnuolo)



PRESIDENTE

Non voglio chiudere la discussione; certo, alla nostra proposta è collegato il funzionamento dell'Ufficio di Presidenza, i rapporti, ecc.
Oggi è anche l'ultima occasione, abbiamo un mese di tempo davanti; se ritiene di fare ancora una breve osservazione, tale sia.
Prego, Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Le farei una proposta: noi abbiamo presentato un ordine del giorno connesso alla deliberazione. Detto questo, le proponiamo di lasciare questo ordine del giorno iscritto all'o.d.g. dei lavori, visto che lei ha accolto la proposta del collega Peano di discuterne ancora. Pertanto è giusto che l'Ufficio di Presidenza rifletta e ci dia una risposta su questo ordine del giorno, che manterremmo iscritto all'o.d.g. dei lavori del Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Possiamo considerarlo iscritto e valutarlo e votarlo successivamente.
Credo sia una proposta da condividere; la lascio agli Uffici.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Indìco dunque la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sulla proposta di deliberazione n. 605.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 hanno risposto SI' 35 Consiglieri hanno risposto NO 6 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere La deliberazione è approvata.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame ordine del giorno n. 835 inerente a "Divieto d'ingresso nel cortile di Palazzo Lascaris ad ogni veicolo"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'esame dell'ordine del giorno collegato a tale deliberazione.
L'ordine del giorno n. 835 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro e Simonetti, recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto della necessità di salvaguardare l'integrità architettonica del Palazzo sede dell'assemblea regionale impegna l'Ufficio di Presidenza a predisporre adeguati provvedimenti regolamentari affinché venga vietato ad ogni veicolo l'ingresso nel cortile di Palazzo Lascaris".
Rilevo che, vietando l'ingresso, si tratta di un provvedimento più severo e restrittivo rispetto all'ordine di servizio vigente che vieta la sosta di qualsiasi automezzo, ivi compreso quelli di servizio, ma consente il transito per raggiungere il cortiletto posteriore.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Si proceda alla votazione, per appello nominale, di tale documento.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 hanno risposto SI' 13 Consiglieri hanno risposto NO 25 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.


Argomento: Musei

Iscrizione ordine del giorno n. 837 relativo a "Istituzione del Museo della deportazione" (rinvio)


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: ordine del giorno n. 837 "Istituzione del Museo della deportazione".
Tale ordine del giorno è stato presentato dai Consiglieri Chiezzi e Spagnuolo.
L'ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale, invita il Presidente del Consiglio regionale e l'Ufficio di Presidenza ad avviare ogni utile iniziativa per l'istituzione del Museo della deportazione".
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Mi dispiace dire che questo ordine del giorno mi sembra una scorrettezza. Una scorrettezza anche abbastanza antipatica, perché nel nostro o.d.g. stazionano da diversi mesi due ordini del giorno: uno sul Museo della deportazione e un altro, sottoscritto da tutta la maggioranza sul Museo dei crimini di guerra. Abbiamo sempre - sottolineo "sempre" chiesto che su argomenti di questa importanza e di questa delicatezza ci fosse l'accordo per presentarli in aula in un momento dignitoso: considero questo atteggiamento uno scippo.
Pertanto invito i colleghi a recedere da questo intento perché credo che questa discussione debba essere programmata e debbano essere presentati come peraltro ha fatto il Comune di Torino, per quanto riguarda i crimini di guerra e la deportazione - organizzando un dibattito di tutta dignità, e non tentando uno scippo alle ore 19 dell'ultimo giorno di Consiglio prima della pausa estiva.
Pertanto, per dignità, vi chiedo di ritirare l'ordine del giorno, anche perché su un argomento del genere mettereste la maggioranza in difficoltà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Non era assolutamente mia intenzione effettuare alcuna forzatura, era semplicemente per segnalare un problema che esiste e che vede due posizioni affiancate - come diceva il Consigliere Ghiglia e io concordo - nel senso che sono due posizioni che possono o essere affiancate oggi, e quindi procedere al dibattito, oppure - concordo anch'io - aggiungere questo ordine del giorno al precedente. Anche se mi sembra importante la segnalazione nei confronti dell'Ufficio di Presidenza nel nostro ordine del giorno; l'altro ordine del giorno si riferiva più alla Giunta. Comunque è importante affiancare questi ordini del giorno; sono d'accordo a lasciarlo iscritto in modo che un giorno o l'altro riusciremo a fare, in modo complessivo, la discussione. Ripeto, non c'era alcuna volontà di forzatura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Mi associo a quanto detto dal collega Chiezzi, perché non avevamo alcuna intenzione di dar vita ad uno "scippo" - espressione usata dal collega Ghiglia. Chiederei soltanto che questi due ordini del giorno sul museo della deportazione venissero affrontati non tra un anno - è vero che ci sono tanti altri argomenti all'o.d.g. - potremo decidere che alla ripresa dei lavori, dopo la pausa estiva, o entro l'anno, si affrontino questi temi così importanti.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno viene rinviato.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti: Proposta di legge n. 430: "Promozione, in collaborazione con l'Università di Torino, di un corso di Master in Scienze della pubblica amministrazione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 38 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Il Consigliere Chiezzi chiede la verifica del numero legale.
Si proceda alla verifica del numero legale con il sistema elettronico.
Sono presenti in aula 33 Consiglieri, pertanto il numero legale è garantito.
Propongo di iscrivere all'o.d.g. gli altri seguenti provvedimenti: Proposta di legge n. 401: "Proroga della legge regionale 6 agosto 1996 n. 57 'Attività della Regione Piemonte per il cinquantesimo anniversario della Repubblica e della Costituzione'. Celebrazione del cinquantesimo anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 39 voti favorevoli.
Disegno di legge n. 424: "Norme sull'organizzazione degli uffici di comunicazione e sull'ordinamento del personale assegnato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'iscrizione del disegno di legge n. 424 è respinta con 29 voti favorevoli.
Proposta di legge n. 405: "Celebrazione del 150mo anniversario della Concessione dei diritti civili e politici alle minoranze valdese ed ebraica".
Indìco ora la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'iscrizione della proposta di legge n. 405.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 votanti 36 hanno risposto SI' 35 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri La proposta di legge n. 405 è iscritta.
Proposta di legge n. 431: "Interventi regionali per celebrazioni".
Ricordo che sono necessari 31 voti.
Pongo ora in votazione l'iscrizione della proposta di legge n. 431.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 37 voti favorevoli.


Argomento: Gruppi consiliari

Richiesta chiarimenti in merito alla mancata iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 424 inerente a: "Norme sull'organizzazione degli uffici di comunicazione e sull'ordinamento del personale assegnato"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, intendo fare una dichiarazione.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, è avvenuta una cosa alquanto strana in quest'aula oggi. E' avvenuto che di un pacchetto di leggi su cui c'era l'intendimento di discutere, non la sicurezza che passassero, una non è stata iscritta all'o.d.g.
E' difficile che succeda che in un pacchetto di leggi soltanto una non venga iscritta, perché gli accordi normalmente, anche se non ufficiali vengono rispettati e la possibilità di discutere la si dà sempre all'aula.
E' certo che questa possibilità di discutere, soprattutto su leggi che interessano i Gruppi di maggioranza, dovrebbero essere sorretti principalmente da questi, e questo non è stato fatto. Io ho votato a favore dell'iscrizione e il mio Gruppo ha votato a favore dell'iscrizione di tutto il pacchetto di leggi che era stato proposto oggi.
Ma c'è un'altra cosa che si sta verificando in quest'aula oggi, ed è sostanzialmente questa (lo dico perché certe cose non possono essere solo dette nel segreto delle Commissioni o nel segreto di riunioni fatte a latere): è che noi, non iscrivendo l'unica legge del pacchetto, che è quella del riordino delle Segreterie (perché mi piace chiamarle così, senza trovare dei sistemi innovativi) degli Assessori, dando modo di attivare soluzioni per il personale, diverse da quella che c'è adesso, e votando invece a favore della riorganizzazione del personale dei Gruppi, stiamo facendo, a mio modo di vedere, un'assoluta discriminazione fra lavoratori di questa Regione! E lo dico anche se i Sindacati sono contrari a questa cosa! Lo dico perché io non riesco ad individuare quelle che sono le differenze sostanziali fra un dipendente di un Gruppo e un dipendente che ha lavorato per anni (più anni ancora, perché questi non hanno mai acceduto a nessuna sanatoria) presso un Assessorato. Lo dico perché mi sono battuto fortemente contro il disegno di legge che era stato presentato dalla Giunta in riferimento a questo - che trovavo iniquo, sbagliato, eccessivo! - e dico che anche grazie, non soltanto, ma a una filosofia che io avevo cercato di impostare in Commissione, eravamo riusciti a ridurre quelle discriminazioni che c'erano, questo eccesso che c'era nella legge del personale in riferimento agli addetti alla comunicazione, equiparandolo in tutto io dico - in tutto e se non fosse stato ancora equiparato al momento attuale questo Consiglio avrebbe potuto raffrontarlo con la legge dei Gruppi appena approvata, equiparandolo ai Gruppi.
Oggi abbiamo fatto veramente un discrimine fra lavoratori! Perché anche questi sono lavoratori! Mi sembra strano che Sindacati in difesa dei lavoratori discriminino, anche con le loro posizioni esterne, rispetto agli stessi lavoratori.
Io dico questo con assoluta tranquillità, senza interessi di nessun tipo, ma lo dico perché moralmente mi sento di doverlo dire. Le leggi o non passavano, né una né l'altra, o passavano tutte e due! Questo è il vero discrimine! In questo momento che non è stata iscritta questa legge io mi rimprovero perfino, quindi al limite massimo, di aver votato quella precedente, perché forse sarebbe stato meglio lasciare tutte le cose com'erano! Stamattina abbiamo sentito dei discorsi estremamente moralisti in quest'aula in riferimento alla legge che è stata appena approvata. Il moralismo è stato attuato fino a quando l'interesse particolare non si è verificato! Ebbene, io a questo non ci sto! Non ci sto come persona, come Consigliere singolo, perché questo non è giusto! Non è giusto! Se qualcuno in quest'aula riesce a dimostrarmi quali sono le differenze, non giuridiche, ma sostanziali, fra le persone che lavorano potrei anche ricredermi rispetto al discorso che ho fatto adesso. Temo per che non ci sarà nessuno in grado di convincermi del contrario.
Mi rincresce molto questo fatto. Ce l'ho non con i colleghi che naturalmente sono assolutamente liberi, come avviene in democrazia, di assumere le posizioni che credono, ma ce l'ho con me stesso perch attraverso un voto positivo sulla legge relativa al personale dei Gruppi io ho fatto un discrimine perché l'altra legge - simile - che nel tempo è stata migliorata, che non era quella presentata dalla Giunta - che era un'ipocrisia! - non ottiene gli stessi consensi.
Certamente questo mio intervento non farà in modo che io abbia dei meriti rispetto a quello che ho fatto, anzi - anzi! - vedremo successivamente cosa capiterà rispetto a questo mio intervento, ma non mi sarei sentito libero se non lo avessi fatto.



PRESIDENTE

Abbiamo una serie di interventi: hanno chiesto la parola i Consiglieri Spagnuolo, Gallarini, Ghiglia e Riba.



RIBA Lido

Intende aprire un dibattito, Presidente?



PRESIDENTE

Non intendo aprire un dibattito. Chiedo, invece, su questo punto, che merita sicuramente alcune puntualizzazioni, avendo tutta una serie di problemi ulteriori, di esprimere le vostre valutazioni in termini assolutamente contenuti. Può darsi che mi sia sfuggita di mano per un secondo la situazione, ma essendo state svolte da un collega delle considerazioni, non possiamo non farle svolgere anche ad altri. Vi chiedo solo di essere estremamente contenuti; di questo vi ringrazio fin d'ora.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, credo che il collega Montabone abbia fatto bene a prendere la parola e a dire ciò che pensava di una giornata e di un periodo che abbiamo trascorso insieme, in lunghissime riunioni anche di Commissione su provvedimenti che attengono ad una parte del personale della Regione Piemonte.
Io sono stata molto incerta, nella votazione che ha riguardato la legge sui Gruppi, se votare a favore, se astenermi o se votare contro.
Il mio eventuale voto di astensione o contrario sarebbe stato più che altro determinato da un'ingiustizia, Presidente, che mi sembra si sia ravvisata all'interno del personale dei Gruppi, perché, se sanatoria doveva essere, doveva riguardare tutto il personale dei Gruppi che attualmente si trovano in una situazione di sanatoria e non soltanto coloro che sono più protetti.
Questo mi ha profondamente colpito, pur avendo sentito poi motivazioni e giustificazioni. Il personale - che pure si trova in regime di sanatoria di un Gruppo che si è costituito successivamente ad alcune date inserite nella legge inerente ai Gruppi, era comunque un personale la cui situazione poteva essere sanata. Questo non è stato fatto o per problematiche di rapporti politici o personali interne alla maggioranza, o perché non proposto da Gruppi forti.
Tale questione mi ha colpita e mi sono ripromessa di sottolinearla all'aula.
Mi sono decisa a votare a favore della legge sul personale dei Gruppi quando, lo dico in maniera molto esplicita, mi sono girata e ho visto una di quelle persone che era in regime di sanatoria piangere, aspettando il voto. Così ho deciso di votare a favore della legge sul personale dei Gruppi.
Successivamente sono intervenuti altri momenti di dibattito e quando si vuole la sensibilità istituzionale bisogna anche saperla dare. Abbiamo appena partecipato ad un dibattito, forse non nell'attenzione di tutti voglio comprendere - nel quale sono stati posti problemi di alcuni Gruppi Consiliari che non fanno parte dell'Ufficio di Presidenza; si è chiesto in punta di piedi, con un modesto ordine del giorno, che ci fosse un impegno affinché questi Gruppi consiliari che non sono ascoltati, che sono fra i Gruppi più deboli, venissero coinvolti a livello informativo, in un tipo di attività, e ho riscontrato che sensibilità non c'è stata.
Non ci possono essere dei comportamenti che vanno in una direzione e che non vanno nell'altra; non si può essere sensibili soltanto quando si chiede attenzione.
Rispetto al personale delle Segreterie degli Assessori, credo che di sanatoria si tratti e che anche questa parte di personale abbia diritto alla sanatoria. Lo credo e lo dico perché il personale è uguale.
Così come non ho condiviso l'atteggiamento delle Organizzazioni Sindacali: è troppo facile - l'abbiamo registrato troppo spesso in questi anni - per le Organizzazioni Sindacali essere duri con le fasce di personale debole. Non mi sembra peraltro che il Presidente della Giunta regionale, in occasione della conferenza stampa si sia scandalizzato più di tanto o abbia reso dichiarazioni di determinazione e durezza nei confronti delle Organizzazioni Sindacali che hanno compiuto, facendo quella conferenza stampa, un atto che non condivido e che per l'ennesima volta tende a penalizzare le fasce più deboli del personale.
Questa è una considerazione che deve essere portata all'aula.
Nonostante il Presidente del Consiglio ci abbia invitati ad essere brevi, ritengo doveroso fare un'altra considerazione. La sanatoria deve essere sanatoria per tutto il personale, quindi anche il personale delle Segreterie degli Assessori deve e può trovarsi in questa condizione di sanatoria a ricevere analogo trattamento; ritengo però che il Presidente della Giunta regionale, in particolare, dovrebbe dimostrare di farsi carico di tale questione.
Colleghi, è molto difficile trovarsi in questa situazione, ad affrontare un provvedimento che anche l'ultimo dei Consiglieri regionali sapeva quanto fosse delicato e complesso, e vedere che alle 19,33 il Presidente della Giunta regionale non ha ancora preso un aereo per rientrare.
Devo confessare che se il mio voto fosse stato determinante, lo avrei dato. In queste condizioni, con queste riflessioni, non mi è sembrato di dover aggiungere il mio voto per l'iscrizione del provvedimento, anche se sono convinta che il personale delle Segreterie degli Assessori abbia lo stesso diritto e che rispetto ad esso si dovrà procedere quando, per alcune questioni clamorose dal punto di vista politico, verranno sanate da questa maggioranza.



PRESIDENTE

Voglio ricordare che il nostro Regolamento non prevede di tornare sulle votazioni espresse. Chiedo, pertanto, a tutti i Consiglieri di tenerne conto, perché quando mi avete chiesto di intervenire forse ho avuto un attimo di indecisione, ma normalmente consento a tutti di esprimere la propria opinione. Bisogna, però, che ci sia la disponibilità ad utilizzare queste facoltà, non per introdurre surrettiziamente delle discussioni, che sono estremamente interessanti, ma che vanno contro il regolare svolgimento dei lavori.
Non mi resta che fare ancora una volta un invito pressante a chiudere la discussione, ovviamente dopo che tutti si saranno espressi, ma in modo sintetico.
L'Assessore Masaracchio mi dice di comunicare all'aula che intende chiedere la convocazione del Consiglio per lunedì prossimo.
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Cercherò di essere sintetico. Ringrazio il collega Montabone per avere per primo sollevato la questione o comunque svolto alcune considerazioni.
Rispetto all'assenza del Presidente, penso che anche il Vicepresidente Masaracchio potrà confermarlo: il Presidente Ghigo non poteva - collega Spagnuolo - rientrare in fretta, perché probabilmente sta ancora presiedendo a Roma l'incontro Stato-Regioni in qualità di Vicepresidente al posto del Presidente Chiti.
Chiusa questa parentesi meramente formale, dal punto di vista sostanziale possiamo registrare che due Consigli fa l'opposizione presente in aula si è rifiutata di iscrivere l'ordine del giorno che il Gruppo di Forza Italia propose, relativamente a problemi di giustizia e magistratura tranne la collega Spagnuolo, che votò a favore dell'iscrizione.
Già allora provammo amarezza perché in questi ultimi anni e non solo in questa legislatura (ma per quanto riguarda Forza Italia sì, perché è nata in questa legislatura) non abbiamo mai negato ad alcuno la possibilità di discutere di un certo argomento, sul quale avremmo potuto - e lo siamo stati, in certe occasioni - essere visceralmente contrari, ma abbiamo sempre dato il nostro voto affinché l'ordine del giorno fosse iscritto.
Abbiamo riscontrato che non è stato così da parte dell'opposizione. Il collega Toselli dichiarò in quell'occasione che da quel momento in poi, per quanto ci riguarda come Gruppo, non avremmo più appoggiato ordini del giorno proposti dall'opposizione e da noi non condivisi. Mi sento di poter aderire a questa dichiarazione, in quanto in politica occorre dimostrare una certa lealtà. Dopodiché si può essere contrari su certi argomenti, ma la possibilità di discuterne, in democrazia, non può essere negata, a prescindere dai simboli e dal volto politico di chi propone documenti che portano ad una discussione.
Vengo al fatto di oggi. Dicevo che già due Consigli fa c'è stato questo episodio, che ha lasciato in noi una profonda amarezza. Oggi è ancora peggio, perché non si tratta più di un ordine del giorno proposto da una forza politica - e per andare nel senso della sinteticità auspicata dal Presidente del Consiglio, la cui volontà mi sento di assecondare per quanto riguarda la necessità di chiudere in tempi brevi il dibattito - ma si ha la sensazione che esistano lavoratori di un certo tipo e lavoratori di un altro tipo. I Gruppi, certo, rappresentano tutta l'assemblea, quindi i 360 gradi della politica si vedono rappresentati nei Gruppi, quindi questo è stato votato a fatica, ma si sa che i disegni di legge non possono arrivare in porto senza fatica e senza la ricerca di punti di incontro, o compromessi, che in politica non sono assolutamente uno scandalo, ma l'unica possibilità che esiste per mettere d'accordo volontà contrastanti attraverso una sintesi che consenta comunque, soprattutto per chi ha mentalità gradualista e riformista, di arrivare, attraverso ogni provvedimento, a fare, anche se piccolissimo, un passo in avanti rispetto alla stasi, che non consente di muoversi, e del muro contro muro che, se non portasse a compromessi accettabili dal punto di vista politico, non consentirebbe di riformare o di modificare nulla.
Quindi, noi che abbiamo una formazione culturale e politica di questo tipo, non consideriamo il compromesso come un punto di minima, ma come un punto di massima della politica per fare dei passi in avanti in una certa direzione, laddove non è possibile fare passi più lunghi come spesso vorremmo, ma bisogna coniugare la volontà e il progetto politico con la realtà che, dal punto di vista operativo, è possibile percorrere.
Questa discriminazione oggi c'è stata; non è la prima volta, ma a cosa si addebita, allora? A quei nomi e a quei cognomi che hanno lavorato come e forse più (per chi ha avuto, anche presso l'opposizione, esperienze di Giunta), ma quantomeno alla pari rispetto al personale dei Gruppi? Perch non devono essere considerati? Perché si è negata addirittura l'iscrizione? Noi, ovviamente, siamo determinati a portare avanti quel provvedimento che peraltro è già stato licenziato in I Commissione, sia pure con fatica ieri sera. Siamo intenzionati, ovviamente, a portarlo avanti, così come siamo intenzionati ad aderire alla proposta del Vicepresidente da subito affinché si possa convocare il Consiglio e si possa proseguire, per quanto possibile, in quella direzione. Però, che colpe hanno questi soggetti? Hanno la colpa di aver lavorato sotto la bandiera di un Assessore "A" o un Assessore "B" o di una Giunta di centro-destra? E allora, chi senza bandiere all'interno delle istituzioni lavora in modo molto più parziale, a volte in modo molto più schierato, a volte in una direzione piuttosto che un'altra? Dovremmo andare a sviscerare e fare la radiografia all'interno di ogni istituzione per vedere cosa fa il personale di ruolo, al servizio di quale bandiera lo fa, e così via? Noi non abbiamo mai percorso strade di questo genere. Conosciamo la realtà perché non abbiamo vissuto in un convento, così come riteniamo abbiano fatto tutti i colleghi di questa assemblea. Che colpe hanno, allora, i Segretari o i comunicatori della Giunta? Noi riteniamo che sia stata compiuta, anche a livello di apertura culturale e intellettiva rispetto all'esame di due problemi, la cui natura era esattamente la stessa, una discriminazione che ci lascia molta amarezza. Non possiamo far altro che prenderne atto; non voglio ripetere alcune considerazioni che ha fatto il collega Montabone, che condivido e che ha centrato esattamente la questione.
Per limiti di tempo concludo il mio intervento. Dico solo che, al di là dell'amarezza, resta una considerazione politica: diventa molto difficile anche per noi, d'ora in poi, essere obiettivi su alcune aperture mentali.
Cercheremo comunque di esserlo e di non diventare faziosi. Penso che questa sia una conquista che, se raggiunta, deve assolutamente essere irrinunciabile, però ci auguriamo proprio che ci possa essere un'apertura mentale molto più estesa e una maggiore disponibilità nell'approccio intellettuale e culturale ai problemi che esamineremo in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

C'è un po' di amarezza, come ho sentito, da parte dei colleghi Montabone e da Gallarini; ciò dispiace sempre, perché in ogni caso stiamo svolgendo tutti un ruolo politico e io potrei dire - lo faccio molto cordialmente, Gallarini - che di amarezze l'opposizione ne vive probabilmente più che la maggioranza, ma questo è l'ordine delle cose.



RIBA Lido

GALLARINI Pierluigi (fuori microfono)



RIBA Lido

Questo è discutibile.



RIBA Lido

Può essere discutibile, ma nell'ordine dei provvedimenti questa è un po' una norma, dopodiché io sono per evitarla in termini di sentimento.
Accetto la discussione, ma non accetto i toni della filippica e voglio subito dire che, a maggior ragione, non li accetterei nei confronti di soggetti rappresentativi della realtà sociale, come il sindacato, non perché io debba prendere la parola in difesa di tale istituzione, che sa benissimo rappresentarsi adeguatamente, ma solo per dire che il sindacato non era favorevole alla sanatoria di una categoria e contraria all'altra. E allora non bisogna introdurre surrettiziamente degli elementi che scompongono il dato di un confronto che può essere aspro, può vedere posizioni diverse, ma non deve essere manipolato.
Questa è la posizione del sindacato; se vogliamo discutere, bisogna riportarla per quella che essa effettivamente é.
A maggior ragione, rifiuto che ci sia un'ulteriore manipolazione - uso un termine che non voglio sia preso nel suo significato più drammatico, ma semplicemente letterario - perché la equiparazione tra il personale dei gruppi e il personale delle segreterie degli Assessori non c'è mai stata non esiste giuridicamente, non è nelle consuetudini. La sanatoria del 1992 e molti di noi erano qui - Gallarini, tu ed io c'eravamo; c'erano anche Montabone e Picchioni - fu fatta per il personale dei Gruppi in quanto personale che lavorava nel Consiglio e non fu nemmeno immaginato di farla per il personale delle Segreterie degli Assessori, perché questi erano i collaboratori per la parte politica e fiduciaria degli Assessori, soggetti allo spoils system, da sempre.
Sulla reinvenzione della situazione giuridica dei diversi Gruppi non possiamo darla per scontata e dedurne che noi abbiamo in qualche maniera compiuto un atto di discrimine nei confronti dei lavoratori, discriminando tra lavoratore e lavoratore, tra quello che è il fiore buono e quello che è il fiore inviso.
Questo non ha assolutamente senso.
Invito, pertanto, i colleghi a non insistere su questo tipo di interpretazione.
Sono disposto a discutere tutto, ripetendo le nostre posizioni al riguardo, ma non ad alterare un dato oggettivamente consolidato in tutta la nostra impostazione giuridica dei rapporti con il personale. Se discuteremo di questo, bisognerà avere ben presente la distinzione, che è sicuramente giuridica, ma che è soprattutto ontologica: di fatto è nell'ambito della diversa attribuzione di ruoli e di funzioni che abbiamo assicurato al diverso tipo di personale.
A me dispiace se viene meno una consuetudine - spero che sinceramente non venga meno - di mantenere l'appoggio agli ordini del giorno. A me risulta che avevamo, come consuetudine, il votare favorevolmente l'iscrizione degli ordini del giorno, un po' meno delle leggi, ma sono ben disponibile a riprendere e rivedere, fare in modo che i dati del confronto anche aspro, non facciamo venir meno alcune regole di funzionalità e di deontologia dei rapporti.
Rivolgendomi alla maggioranza dico: evitiamo eccessive forzature. E' già una forzatura cominciare a presentare il provvedimento che riguarda il personale delle Segreterie come se fosse analogo, omogeneo a quello dei Gruppi. Si tratta di una forzatura su un provvedimento che ci vede così in difficoltà nel costituire un minimo di rapporto, sia pure nella distinzione delle posizioni, e ripetere addirittura la proposta di convocare il Consiglio il 4 di agosto per affrontare soltanto questo tipo di problema, è eccessivo.
Se non gestiamo la deontologia con una certa accortezza, è chiaro che finiamo per compromettere un percorso che fin qui, pur fra tante difficoltà, funzionava.
A me è sembrato strano che noi - non ricordo chi lo abbia detto prendessimo in considerazione il problema dei Gruppi, vecchi, nuovi costituitesi di recente, quando si tratta di considerare l'aspetto del personale, dei suoi diritti oggettivi, della sua anzianità di servizio della sua permanenza in servizio, non quella dei Gruppi, perché altrimenti certo è doppiamente deplorevole il nostro tipo di comportamento.
Se noi invece di tutelare il personale ci mettessimo a tutelare, in modo ovviamente inopportuno, oltreché illegittimo in questo caso, i problemi dei Gruppi, i quali hanno tutte le loro, sia pure non particolarmente ridondanti, opportunità e condizioni per essere adeguatamente apprezzati ed essere dotati di persone... ma cosa vuol dire? I Gruppi il personale lo hanno sulla base di una tabelle organica, l'aver diritto a passare di ruolo o meno riguarda le caratteristiche del personale e i Gruppi, da questo punto di vista, non sono minimamente intaccati.
Altrimenti, certo che diventa un'operazione di classe politica con tutto l'elemento di disapprovazione che ne consegue tra gli utenti e coloro che dall'esterno, giudicano il nostro tipo di comportamento.
Concludo invitando l'Assessore Masaracchio, se non vuole esasperare rischiando di trascinare oltre i labili confini della sopravvivenza, gli elementi della deontologia che ci hanno consentito di tenere una determinata linea di rapporti, ad evitare delle forzature, come quella che lei, Assessore, ha appena proposto. Spero che lei, Assessore Masaracchio ci ripensi, perché avrebbe soltanto il carattere di in sfida. Non perché io non sia disponibile, credo che il sottoscritto e gran parte del mio Gruppo sarà presente se si vuole discutere, ma come la giustificate rispetto alle urgenze dei problemi del Piemonte? Allora veniamo tutto il mese di agosto a discutere quei duecento punti all'o.d.g. e tutti quei temi che non abbiamo mai discusso.
Invito la Giunta e la Presidenza del Consiglio a riflettere se non sia un'altra di quelle cose che, prevedendo una determinata ipotesi di risultati per la maggioranza, non finisca per deprimere ulteriormente il carattere dei rapporti all'interno del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo occorra evidenziare che su una questione di carattere istituzionale è la prima volta - per quanto possa ricordare io - che un provvedimento di questa natura viene affrontato in questo modo. Mi risulta che gli altri provvedimenti analoghi, della stessa natura, abbiano avuto un consenso e un accordo tra i Gruppi consiliari di tipo politico diverso.
Non so se questo dipenda da come l'Ufficio di Presidenza abbia istruito il problema, però credo che questo sia un dato di fatto: queste non sono leggi che si possono varare come maggioranza o come minoranza, sono leggi di carattere istituzionale.
E' stato detto che si è proceduto alla sanatoria dei Gruppi - credo abbiate preso atto della posizione del mio Gruppo, non voglio in questo momento rivendicare delle posizioni - sanatoria avvenuta per alcuni lavoratori e altri no, quindi si limitano i diritti di alcuni lavoratori.
Innanzitutto stiamo parlando dei diritti dei lavoratori. Ma di lavoratori in quanto tali o dei lavoratori assunti dai Gruppi consiliari dei Partiti e che quindi hanno delle prerogative in più? Questo è il problema. Perché i lavoratori nel nostro Paese per essere assunti in una pubblica amministrazione devono superare dei concorsi, o almeno adesso è così, non sempre è stato così. Ho tanti conoscenti e amici che partecipano a decine di concorsi per entrare nella pubblica amministrazione o per essere inquadrati in un livello superiore.
Il Sindacato ha preso posizione in questa Regione una volta per fare un comunicato contro il sottoscritto che disse in quest'aula che i dirigenti che avevano creato problemi alla pubblica amministrazione in Regione venivano promossi. Il Sindacato CIGL, CISL e UIL fece un comunicato contro queste dichiarazioni. Sono quindi i diritti dei lavoratori in genere.
Io credo che bisognerebbe prendere atto anche del perché nelle due precedenti sanatorie non si sono mai prese in considerazione le segreterie particolari degli Assessori. C'era qualche motivo, collega Gallarini? O fu una dimenticanza?



GALLARINI Pierluigi

Se posso interromperti solo un momento, lo spiego.



CAVALIERE Pasquale

Certo, certo; così ci capiamo.



GALLARINI Pierluigi

Su alcuni terreni le Regioni fanno ciascuna da apripista affinché poi le altre seguano per conquistare degli spazi e per andare sempre più avanti. In quell'occasione, nel 1992, nessuna Regione aveva ancora fatto questo. La Lombardia oggi, 1998, ha fatto questo e ha ottenuto l'approvazione; quindi anche noi ci siamo incamminati su questa strada.



CAVALIERE Pasquale

Benissimo, c'erano quindi delle ragioni, nel senso che dal punto di vista normativo e legislativo era più "lecita" una normativa e meno un'altra. Questa è la ragione fondamentale.
Ma io voglio dire un'altra cosa, collega Gallarini, cioè che non si sia potuta affrontare e non si affronterà credo, almeno per quel che riguarda il mio Gruppo, il problema delle segreterie, dei comunicatori della Giunta perché Forza Italia in particolare per la sanatoria dei Gruppi ha fatto delle forzature e ha fatto sì che questa sanatoria fosse così dilatante e dilatata, rendendo impossibile il resto. E' una responsabilità vostra Gallarini! Lo sai perché è una responsabilità vostra, Gallarini? Perch avete esagerato!



GALLARINI Pierluigi

Chiedo la parola per fatto personale.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Può darsi che abbiamo esagerato: dal 1995 ad oggi forse attraverso il part-time riusciremo ad introdurre quattro unità in più come Forza Italia però non c'eravamo come Forza Italia prima del 1995 quando furono assunti i 3.000 dipendenti attuali della Regione. Non commento; mi limito a rilevare i dati.



CAVALIERE Pasquale

Il PSDI c'era però!



GALLARINI Pierluigi

Il PSDI c'era e avrà avuto la sua quota da prefisso telefonico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Io patisco sempre un po', signor Presidente, a fare dei discorsi che sembrano dei discorsi post mortem che cercano, come dire, in estremis e a posteriori di recuperare una situazione. Io credo, e faccio solo un accenno, che il mio Gruppo, l'attenzione e la sensibilità umana prima che politica anche a questo provvedimento l'abbia dimostrata con nove voti su nove Consiglieri, tre Assessori su tre Assessori. Quindi questo sarebbe sufficiente a non aggiungere altro. Il Gruppo federato con noi, quello degli amici federalisti liberaldemocratici, ha testimoniato l'attenzione a questa legge con due voti su due.
Allora io vorrei fare un minimo di autocritica: io non ce l'ho tanto con l'opposizione, sinceramente. Io non mi sento questa sera di polemizzare con l'opposizione perché quando su un provvedimento del genere, lo ripeto prima umano che politico, comunque non voglio entrare nel merito questa sera perché avremo modo di discutere (tra l'altro io dico che sono d'accordo alle sedute di agosto e di settembre, tutte quelle che vorrete fare col mio Gruppo per stare qui a discutere anche questa legge, perch non ci sono figli e figliastri, per noi non esiste proprio la discriminazione), ma il fatto che su una legge così manchino sei voti su 33 di una maggioranza, a me sembra un fatto quanto meno di scarsa sensibilità e di scarsa attenzione, e su questo la maggioranza...



COTTO Mariangela

Uno è giustificato.



GHIGLIA Agostino

Certo ed è talmente oggettivo che uno è più giustificato e poi ho saputo che c'è un'altra collega malata. Fatto sta che una maggioranza anche su voti del genere si deve interrogare e questa è la prima cosa che dico.
Quindi io non me la prendo tanto con gli altri; per potermela prendere con gli altri devo essere tranquillo di me stesso e quindi ritengo che su questo noi dobbiamo riflettere.
La seconda cosa che vorrei dire è che questa ennesima legge e questa ennesima mediazione deve secondo me segnare un punto di svolta, perché non è possibile che noi in quest'aula continuiamo con il liberticidio nei confronti della democrazia decidente. E non è possibile che una maggioranza non possa rivendicare anche il diritto all'errore, perché non è possibile che un Regolamento consenta tutto e il contrario di tutto indipendentemente dal provvedimento, a chi anche da solo, con pochi fogli può bloccare e paralizzare la vita amministrativa di una Regione! Spero che tutti ci rendiamo conto che indipendentemente dal provvedimento stiamo raggiungendo il livello più basso di democrazia accettabile! Che è la democrazia nella quale una maggioranza non decide assolutamente più niente.
La terza cosa è che condivido tutto quanto è stato detto: non ci sono figli e figliastri. Io queste differenze non le colgo, lo dico con amicizia al collega Riba, non è riuscito a convincermi; non ci sono differenze n ontologiche (ma non scomodiamo la filosofia) né giuridiche tra il personale dei Gruppi e il personale delle Segreterie degli Assessori, perché anche quel personale è personale che in qualche modo si schiera e come il personale dei Gruppi può avere le stesse difficoltà a rientrare in un circuito lavorativo normale. E questo lo dico io che da sei mesi sto cercando inutilmente che un'unità di ruolo regionale, VI livello, venga a lavorare al Gruppo di AN! Non lo trovo, perché uno che viene a lavorare al Gruppo di AN si schiera e allora non ci vengono! Non ci vengono perch dovranno lavorare qua dentro anche domani! Questo per essere molto chiari e quindi per le segreterie degli Assessori vale lo stesso principio! Ma entreremo nel merito e avremo modo di discuterne, se vorremo, se questa maggioranza avrà anche la forza di portare avanti i suoi provvedimenti (questo tanto per ribadirlo).
Ma l'ultima cosa che voglio dire è che io mi auguro prima o poi di poter assistere in questa Regione ad un'altra conferenza stampa dei Sindacati, nella quale i Sindacati, che ieri si sono espressi con parole di fuoco, ci dicano chi di loro è entrato nella Pubblica Amministrazione per concorso pubblico non riservato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Secondo me, Presidente, oggi è una giornata che possiamo definire "delle assurdità e delle discriminazioni".
Assurdità, perché come ho già detto nel mio intervento precedente stamattina abbiamo letto un articolo sul giornale, in cui la triplice sindacale definiva "provvedimento assurdo" quello della sanatoria del personale dei Gruppi e delle Segreterie degli Assessori.
Io dico "assurdità" perché il Sindacato, invece di fomentare antipatie tra l'uno e l'altro dipendente della Regione, dovrebbe operare al servizio dei lavoratori, garantendo continuità nel posto di lavoro, garantendo passaggi di qualifica, garantendo i lavoratori nel proprio settore di lavoro.
Invece, proprio perché probabilmente nessun sindacalista è dipendente dei Gruppi regionali o delle Segreterie degli Assessori, proprio perch nessun sindacalista copre questi posti, c'è questa battaglia che ritengo indecorosa.
E' una discriminazione, ancora, l'aver definito "di serie A" il personale dei Gruppi e "di serie B" il personale delle Segreterie degli Assessori.
Oggi c'era la garanzia che entrambe le proposte passassero o che perlomeno la seconda proposta, quella del personale degli Assessorati dovesse essere portata in votazione per essere discussa la prossima volta.
Ritengo, quindi, indecoroso che ci si sia comportati in questo modo dicendo che è stato fatto per il bene dei lavoratori.
Non capisco - e mi scuso con il collega Riba, ma vorrei capire - come mai nel suo intervento dice che nel '92 non è stata fatta la sanatoria per i Segretari degli Assessori perché lì lavoravano delle persone che erano di un certo partito politico...



RIBA Lido

Chi ha detto questo?



RUBATTO Pierluigi

Tu hai detto questo.



RIBA Lido

No, non ho detto così.



RUBATTO Pierluigi

Allora vai a leggerlo.



RIBA Lido

Io so ancora quello che dico; semmai, vai a leggere tu...



RUBATTO Pierluigi

Vai a leggere il tuo intervento, anche subito... E' una certa ora, ma io capisco veramente che ti stai arrampicando sui vetri per portare avanti un problema che non esiste.
Sono perfettamente d'accordo che il Consiglio regionale venga riconvocato per portare avanti questa proposta. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Presidente, il collega Ghiglia, mi pare al secondo o al terzo punto delle sue considerazioni, faceva riferimento al Regolamento dei lavori del Consiglio e penso che questo sia un elemento da valutare con attenzione.
Condivido il fatto che le proposte o i disegni di legge esaminati dalla Commissione, guardati con attenzione, sui quali si è lavorato parecchio non possano essere totalmente stravolti in aula, altrimenti il lavoro della Commissione viene vanificato.
Bisogna porre rimedio a questa situazione che sicuramente non consente una buona produzione legislativa e soprattutto non consente di concludere il lavoro legislativo avviato. Il collega Ghiglia ha perfettamente ragione su questo aspetto.
Rimane però il fatto che la realtà è quella del Regolamento e questa situazione, fin quando non verrà modificato il Regolamento, richiede soprattutto per alcuni provvedimenti di carattere istituzionale, come quello che oggi abbiamo discusso, un ampio consenso.
L'abbiamo visto questa mattina: è stata sufficiente una serie di emendamenti per interrompere il percorso che avevamo ipotizzato all'interno della Commissione.
Questa è la realtà e questa realtà ci impone evidentemente di fare i passi necessari per arrivare alle conclusioni.
Quando abbiamo dato il voto contrario all'iscrizione del provvedimento sugli Uffici di comunicazione, non c'era alcuna intenzione, da parte nostra, di rompere una consuetudine all'iscrizione degli ordini del giorno ma soltanto sottolineare la necessità che questo provvedimento, come quello sui Gruppi, richiede ancora del tempo, non un tempo lungo, ma necessario per un approfondimento, per eliminare alcune punte forti di opposizione che possono essere ridotte o eliminate attraverso un riesame del testo fermo restando il Regolamento.
Quindi, era per evitare - collega Gallarini - che, una volta iscritto all'o.d.g., si approvasse il provvedimento troppo in fretta.
Probabilmente è stato questo il malinteso; probabilmente molti colleghi dell'opposizione hanno ritenuto che l'iscrizione facesse scattare una sorta di molla e che lo si approvasse subito. Non votando l'iscrizione del provvedimento abbiamo voluto sottolineare il fatto che probabilmente il provvedimento richiede ancora qualche approfondimento.
Io non credo - e lo dico al Vicepresidente Masaracchio - che l'iscrizione all'o.d.g. o la convocazione del Consiglio di lunedì prossimo consenta di affrontare questi argomenti. L'abbiamo visto in questi giorni in cui abbiamo lavorato - chi ha seguito i lavori lo sa - con l'intensità che questi temi richiedono.
E' così, il Regolamento è così, la situazione richiede una convinzione la più diffusa possibile, almeno su alcune questioni di fondo. Se questo non avviene, non c'è Consiglio regionale che tenga, non c'è alcuna dichiarazione di guerra che può fare un Capogruppo di maggioranza o di minoranza. Arrivano i nodi.
Utilizziamo, allora - Vicepresidente Masaracchio, che ha fatto la proposta - il tempo che abbiamo fino alla ripresa dell'attività del Consiglio per ricreare un ampio consenso, perlomeno attorno ad alcune questioni di fondo, sul provvedimento che deve essere fatto, altrimenti vi troverete, dopo una grande dichiarazione di guerra ("convochiamo il Consiglio") con gli stessi problemi che abbiamo avuto oggi sul provvedimento dei Gruppi.
L'invito che faccio al Presidente, alla maggioranza e al collega Gallarini, in modo particolare, in quanto Capogruppo del partito di maggioranza, è quello di non considerare il voto per la non iscrizione un fatto di rottura dei rapporti. E' una sollecitazione su questi temi ad avere la prudenza che lui stesso richiamava, la necessità di fare passi attenti e prudenti e di utilizzare il tempo che resta, non inutilmente, ma ricreando, così come abbiamo fatto oggi sull'altro provvedimento, i punti di unione.
Se questo non avviene, ritengo che il Consiglio può anche essere convocato, ma ci troveremo con posizioni ancora più divaricate e questo sicuramente non conviene a nessuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Tre questioni, velocemente, perché abbiamo già dedicato molto tempo a una discussione che verrà comunque ripresa.
Noi abbiamo votato contro l'iscrizione all'o.d.g., in primo luogo perché riteniamo che non si tratti di un'iscrizione normale, come avviene per le leggi. Non a caso, gli ordini del giorno richiedono 40 voti per essere iscritti e le leggi 31. Sono una questione differente.
L'iscrizione all'o.d.g. non implica che il provvedimento venga immediatamente discusso e noi avevamo la sensazione, dovuta anche al fatto di aver sentito, almeno io, il Capogruppo di Forza Italia ventilare la possibilità che si andasse a tarda serata, avevamo colto questa impressione: che dopo l'iscrizione ci sarebbe stata una forzatura sulla discussione immediata. Noi ritenevamo che non ci fossero le condizioni per una discussione immediata; credo siano stati usati dei toni esagerati anche da parte del Consigliere Montabone. Ritenevo che stasera non ci fossero le condizioni per una discussione serena ed approfondita del provvedimento.
Poiché c'era stata - ripeto - la richiesta agli Uffici di verificare la possibilità di andare molto avanti, esplicitando la volontà di discutere immediatamente il provvedimento, il nostro Gruppo lo ha risolto nel modo più semplice: sgombrando l'argomento, invece di avviare una discussione.
Credo che qui - per non essere ipocriti - nessuno avesse voglia di arrivare fino a mezzanotte, mentre iscrivendo quell'ordine del giorno si sarebbe arrivati sicuramente a quell'ora. Ci sono problemi di merito da affrontare e noi vogliamo discutere a fondo quel provvedimento.
Ci sono stati, dunque, dei toni esagerati; condivido le considerazioni fatte dal collega Saitta alla fine del suo intervento. Mi pare che il voler forzare, se non stasera, comunque nella giornata di lunedì, martedì o venerdì - io personalmente partirò mercoledì, quindi sono pronto a stare qui i primi giorni della prossima settimana - non giovi alla discussione di quel provvedimento. Se si vuole fare, noi saremo qui e lo discuteremo, ma in modo approfondito e non certo con i ricatti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Cercherò di essere breve perché vedo che alcuni colleghi devono andare via. Condivido - e intervengo per dirlo con forza - gli interventi dei colleghi Montabone, Gallarini e Ghiglia.
Non abbiamo, né in Commissione né qui in Consiglio, contestato la possibilità a qualcuno di fare ostruzionismo; abbiamo discusso, abbiamo argomentato, più che altro abbiamo passato tante ore insieme. Siamo amareggiati per la negata possibilità di aprire la discussione. Non siamo nuovi a queste cose, sappiamo che si può iniziare una discussione e che la si può interrompere. Ci ha fatto star male il fatto che, in un modo un po' anomalo, sia stata negata. Noi siamo convinti che la sanatoria debba valere anche per le Segreterie degli Assessori. Il collega Riba diceva che nel '92, ad esempio, non è stata fatta. Io dico che invece questa deve essere fatta senza ipocrisie, con trasparenza e liberamente.
Vorrei sapere, e vorrei che qualcuno rispondesse una prossima volta quante Segretarie di Assessori o dell'Ufficio di Presidenza del passato sono tuttora disoccupate o se le stesse non abbiano avuto altre possibilità. Io penso che con molta trasparenza e sincerità queste cose ce le dobbiamo dire. Lo diceva prima il collega Gallarini: nessuno di noi è vissuto fino ad oggi in convento, quindi, con molta sincerità e trasparenza, rivendichiamo il diritto di voler approvare la legge presentata dalla Giunta. Discuteremo per quanto sarà necessario; può darsi che alcuni emendamenti vengano accolti, se sono migliorativi; può darsi che non abbiamo i voti per approvarla, ma ci proviamo, su questo siamo determinati. Anch'io, come il collega Ghiglia, sono dispiaciuta per le assenze, che considero ingiustificate, ma che poi magari saranno giustificabilissime, che si sono registrate oggi in Consiglio da parte della maggioranza. Mi auguro sia un incidente di percorso perché siamo tutti determinati nel portare avanti questo discorso.
Posso concordare con la proposta del Vicepresidente Masaracchio di convocare il Consiglio anche lunedì. Siccome, però, dobbiamo fare i conti con la realtà, invito a fare proposte credibili, ad incominciare dalla Giunta, perché fare la proposta di riunire il Consiglio e poi trovarci qui con pochi Assessori ed i soliti Consiglieri che in genere sono presenti mi sembra poco corretto anche per il personale che deve lavorare.
Voglio, invece, accogliere in modo positivo le proposte che si sono profilate a seguito degli interventi dei Consiglieri Saitta e Papandrea. E allora decidere, come Consiglio, che questo argomento sarà al primo punto dell'o.d.g. del primo Consiglio di settembre. Incominciamo subito la discussione, con toni civili di confronto, come dovremmo essere abituati a fare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho chiesto di intervenire poiché sollecitato a dare delle risposte sempre nell'ambito della civiltà di cui si va parlando di volta in volta.
Mi pare che tutti, dal proprio posto e dalla propria parte, dimostrino di avere democrazia, civiltà, comprensione; poi tutti ci scopriamo Voltaire siamo tutti disposti a farci ammazzare per le idee altrui (questo non significa che si condividano); è il gioco delle parti. Riflettendo, per sull'opportunità di quanto si è detto e soprattutto sugli argomenti che sono stati portati sul piano della credibilità della sanatoria prevista dai disegni di legge, attraverso una nuova impostazione dei Gruppi, ragion per cui ci sono anche dei finanziamenti diversi, e delle Segreterie della Giunta, si vuole trovare un nuovo modo di gestire, nell'ambito della legge 51, del decreto legislativo n. 80 e della stessa legge n. 127, tutta la funzione in quanto tale.
Altro che prerogative politiche! Ci sono, sia quelle dei Gruppi innegabili - sia quelle della Giunta - incontestabili. E' inutile che si stia a giocare se la Giunta può servirsi più di tanto o meno di tanto della funzione e poi negare alla Giunta una prerogativa politica, ma di volta in volta appellarsi alla Giunta per le proprie prerogative politiche quando si dimostra che la Giunta o è assente, perché qualcuno ha chiesto congedo, o comunque non ascolta perché gli ambulacri rappresentano la corte del Vicer di Napoli e tutto deve essere fatto tra un fastidio e l'altro, tra un'incombenza e l'altra, nella mancanza di tempo disponibile per l'attività. Sono tutte questioni di cui sappiamo; sono questioni che viviamo di giorno in giorno.
Premesso questo, che era, d'acchito, ciò che mi aveva suggerito, non certamente in termini provocatori, Riba, la politica è una provocazione, in se stessa. Qualunque atto nella politica, anche se col sorriso sulle labbra, è sempre una continua provocazione. La cultura è una provocazione e la politica può essere un ambito della cultura. Nell'ambito della cultura che è una provocazione, il vedere le insofferenze, perché magari c'è qualche insofferenza da parte di chi dovrebbe essere meno insofferente governando, è come dimostrare tutte le volte che può esserci un Je accuse che alla fine determina che Voltaire ha parlato invano e che la democrazia è tutta da costruire. Ragion per cui l'intervento di Montabone e della collega Spagnuolo mi sono sembrati entrambi interventi di livello culturale, indipendentemente dalle valutazioni, ma questo non è per piaggeria, ma per dire che in effetti, quando si vuole, si riesce a differenziarsi, anche nell'ambito di un Consiglio che è scaduto. Se è vero che dovremmo convocare il Consiglio per tutto il mese di agosto, perché ci sono incombenze che non si sono potute approvare per i sei mesi, per i nove mesi, per tutto quest'anno di inutile esercizio, è anche vero che dovremmo chiederci che se c'è qualcuno che ha un senso di responsabilità, questo senso di responsabilità la non maggioranza lo mostra a piè sospinto tutte le volte, beh, allora assumiamocelo. Resta poi il comunicare all'esterno con i mezzi consentiti che in effetti si attua una buona amministrazione e non la politica sostenuta dalla Giunta. Questo anche con tutti gli emendamenti che, di volta in volta, attraverso il lavoro di Commissione, a volte deliberanti, e quasi inquirenti, e non Commissioni consultive vengono presentati.
Chiedo ai colleghi del Consiglio di ponderare bene la questione, visto che abbiamo tutti a cuore la risoluzione dell'anomala situazione dei Gruppi non in funzione di una mera sanatoria. Se fosse in funzione della sanatoria, così come dimostrato tra le righe, e tale non poteva che essere beh, allora tutto il resto diventa non cultura politica e non etica politica, non parlo di morale perché la morale è, per altri versi e per altre questioni, riposta altrove. Se è vero che c'è questa necessità nulla osta - e non è un atto di provocazione - che la Giunta, assumendosi la responsabilità, chieda al Presidente del Consiglio di convocare il Consiglio lunedì o martedì, quanto meno per iscrivere all'o.d.g. il disegno di legge. Ma il Consigliere Saitta obietta, dice che il disegno di legge è da rivedere, come se durante il dibattito non si fosse entrati nel merito della legge n. 424, rivedendola integralmente.
Se si richiede, indipendentemente dal fatto che il disegno di legge è stato licenziato dalla Commissione a maggioranza, di riportare il provvedimento in Commissione, significa non tenere in dovuto conto il lavoro svolto in Commissione, quindi diventa strumentale tutta la posizione che diventa opposizione. La bonomia o la faciloneria della maggioranza, che all'ultimo momento vede andare a casa un Assessore e una Consigliera che avrebbero assicurato i 31 voti per l'iscrizione, ragion per cui non ci sarebbe stato il contendere, rappresenta aver creduto, inutilmente, al fatto che in Commissione siano stati licenziati tutte e due i provvedimenti proprio perché si era trovata la quadra. Nella riunione di oggi, tutto quello che si è ridiscusso sulla legge n. 418 è in funzione di quello che si era ottenuto dalla legge n. 424. Dopodiché, a che gioco stiamo giocando? Qual è il rapporto di credibilità, indipendentemente dalle quote che ciascuno di noi rappresenta? Per cui, signor Presidente del Consiglio, la Giunta ha avanzato, per la prima volta, la richiesta di convocare un Consiglio affinché si discuta un solo argomento e lo si dibatta fino alla fine, pure se si può anche rimandare il provvedimento. Questo è la dimostrazione che in effetti quello che ciascuno ha detto, secondo quello che viene suggerito dalla parte politica rappresentata, corrisponde al vero, altrimenti siamo tutti bugiardi.



PRESIDENTE

Quando i lavori del Consiglio saranno conclusi, verrà convocata la conferenza dei Capigruppo.


Argomento:

Iscrizioni argomenti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Propongo infine di iscrivere il seguente provvedimento: Proposta di deliberazione n. 608: "Legge 15/03/1997, n. 59 - art. 21.
Dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche statali. Indirizzi di programmazione e criteri generali".



MONTABONE Renato

Chiedo la parola su questo provvedimento.



PRESIDENTE

Non le do la parola. Abbia pazienza un momento.



PRESIDENTE

MONTABONE Renato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la parola sull'iscrizione di questo provvedimento. Come non mi dà la parola?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Mi sono spiegato benissimo. Chiedo semplicemente se sia utile iscrivere questi provvedimenti di gran fretta adesso - mi rendo comunque disponibile a farlo - se immediatamente dopo la chiusura dei lavori di Consiglio verrà convocata la conferenza dei Capigruppo, nella quale verranno decisi i provvedimenti da discutere e verranno iscritti ufficialmente.



PRESIDENTE

La ringrazio di questi suggerimenti, ma se lei mi permettesse di condurre i lavori, a quest'ora l'aula avrebbe già potuto valutare o meno l'iscrizione.



MONTABONE Renato

No, perché non è necessario iscriverli in aula se verrà convocata la conferenza dei Capigruppo nella quale si stabilirà...



PRESIDENTE

Ma la conferenza dei Capigruppo non è immediatamente dopo la chiusura dei lavori del Consiglio. Adesso potremo discutere un provvedimento o due credo ci sia la disponibilità ad andare avanti nei lavori d'aula.



MONTABONE Renato

Presidente, insisto, nel dire che se è stato convocato un Consiglio per lunedì sono dell'avviso che non si proceda più, questa sera, nella discussione di altri provvedimenti.



PRESIDENTE

Questa è un'ipotesi avanzata, la valuteremo tra poco.
Vi chiederei cortesemente, di iscrivere la proposta di legge n. 608.
Chi è favorevole all'iscrizione è pregato di alzare la mano.
E' iscritta con 42 voti favorevoli.


Argomento: Zootecnia

Iscrizione all'o.d.g. ed esame dell'ordine del giorno n. 790 relativo a "Rilancio-valorizzazione della razza bovina piemontese"


PRESIDENTE

Proporrei di iscrivere anche l'ordine del giorno n. 790, presentato dai Consiglieri Bortolin, Bodo, Gatti, Manica, Rossi, Toselli, Botta, Cotto e Bertoli, relativo a "Rilancio-valorizzazione della razza bovina piemontese".
Pongo in votazione l'iscrizione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 41 voti favorevoli.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che la riduzione numerica della razza bovina piemontese, in atto da tempo, si configura come un fenomeno preoccupante, con pesanti ricadute negative, oltre che sul settore zootecnico, anche in altri ambiti collegati con le attività agricole preso atto che le analisi degli esperti hanno individuato come causa del declino della razza più rappresentativa della Regione una serie di motivi che partono dall'insufficiente remunerazione dei prodotti, accentuata da una situazione congiunturale di mercato della carne bovina che si trascina da anni e che è stata aggravata dalla crisi dovuta alle recenti vicende sanitarie rilevato che se il crescente divario costi di produzione-ricavi rappresenta sicuramente il fattore contingente di maggior rilevanza, non vanno tuttavia dimenticati altri aspetti collaterali, in parte interdipendenti ed interagenti con la causa primaria, che concorrono a determinare la disaffezione verso questo tradizionale indirizzo di allevamento. Tra questi elementi di non secondaria importanza vanno sottolineati i seguenti tre: 1) lo spopolamento della montagna e della collina, tradizionali aree di allevamento della razza bovina piemontese. Inoltre l'attuale tasso di invecchiamento degli allevatori ancora insediati in questi territori, con ridotte prospettive di ricambio nella conduzione aziendale, lascia intravedere che il fenomeno di contrazione delle aziende zootecniche che detengono bovini di razza piemontese sia destinato ulteriormente ad accentuarsi 2) l'insufficiente politica di interventi pubblici finora adottata, la quale non ha saputo individuare i nodi strutturali su cui intervenire per indirizzare le risorse verso azioni e programmi specificamente orientati che consentissero di correggere le insufficienze collegate all'arretratezza dei sistemi di allevamento praticati 3) la tendenza a considerare la zootecnia da carne in parziale subordine a quella da latte, giudicata più vantaggiosa. Di conseguenza è finora mancata una linea di sviluppo zootecnico specificamente ed esplicitamente rivolta alla valorizzazione della razza bovina piemontese, individuando come portanti i collegamenti con altri settori (gastronomia di élite, turismo industria delle carni e relativa distribuzione commerciale), che possono consentire produttive sinergie preso atto pertanto, che senza un definito programma di rilancio l'allevamento della razza bovina piemontese in Regione è destinato a subire un progressivo ed irrimediabile tracollo, con pesanti conseguenze di tipo socio-economico sul tessuto produttivo regionale rilevata inoltre, l'opportunità che il programma suddetto, cui vanno garantite, anche attraverso un provvedimento legislativo ad hoc, le necessarie risorse con una priorità che la gravità della situazione ampiamente documentata, venga attuato individuando referenti tecnici affidabili per esperienza e solidità dell'apparato organizzativo, con una triplice scansione temporale, annuale, triennale e decennale, e sia integrato da una serie di indicatori che consenta le opportune verifiche di efficienza e di efficacia delle azioni intraprese invita la Giunta regionale a istituire un gruppo di lavoro formato da esperti qualificati per la definizione di un piano di rilancio-valorizzazione della razza bovina piemontese garantire per l'attuazione di tale piano, da prevedersi con una triplice scansione temporale, annuale, triennale e decennale, le necessarie risorse finanziarie anche attraverso uno specifico provvedimento legislativo nonch tutti gli adempimenti suindicati atti a assicurare l'efficacia e l'efficienza delle azioni intraprese e la loro verificabilità".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 41 voti favorevoli.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Chiederei se è possibile discutere alcune proposte di legge, poi valuteremo in sede di conferenza dei Capigruppo se possiamo discutere altri provvedimenti.
La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Vorrei evidenziare la presenza di un progetto di legge fra i provvedimenti che hanno ricevuto l'approvazione unanime in sede di VI Commissione e che ha una scadenza temporale dovuta ai lavori del Sinodo Valdese che si terranno nel mese di agosto. Vorrei evidenziare questa scadenza temporale che impone il fatto, essendo comunque un provvedimento ripeto - licenziato all'unanimità dalla Commissione, e che impegna...



PRESIDENTE

Sarebbe mia intenzione passarli tutti all'attenzione dell'aula e sperabilmente approvarli.



BELLION Marco

Volevo solo porlo in evidenza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Per dire, per quanto può valere, che in Commissione si era deciso di poter approvare oggi sia la proposta di legge che ricordava il collega Bellion (n. 405) sia quella relativa agli interventi regionali per celebrazioni (n. 431) sulle quali non ci dovrebbe essere discussione perch sono stati licenziati all'unanimità. Si pensava anche di affrontare, oltre a queste, la deliberazione presentata dall'Assessore Leo che può essere approvata senza discussione perché c'era il parere quasi unanime della Commissione.



MONTABONE Renato

Io le annuncio, signor Presidente, che intendo discutere ogni provvedimento!



PRESIDENTE

Lei ritiene che sia opportuno svolgere la riunione dei Capigruppo?



MONTABONE Renato

Certo! Gliel'ho chiesto un quarto d'ora fa, ma lei ha fatto finta di niente!



PRESIDENTE

Non è che ho fatto finta di niente, io intendevo semplicemente andare avanti nei lavori. Facciamo subito una riunione dei Capigruppo...



MONTABONE Renato

Certo, facciamo una riunione dei Capigruppo e decidiamo se c'è il Consiglio lunedì o no!



PRESIDENTE

Decidiamo lo svolgimento dei lavori, però non credo nemmeno che...



(Commenti del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

Allora convoco immediatamente i Capigruppo e invito i Consiglieri a non assentarsi dall'aula perché è mia intenzione, se sarà condivisa, quella di continuare nei lavori.
La seduta è sospesa.
I Capigruppo sono convocati in Sala A.



(La seduta, sospesa alle ore 20.31, riprende alle ore 21.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dalla riunione dei Capigruppo che è stata aggiornata domani alle ore 12.15 - questa comunicazione vale quindi come convocazione ufficiale - è emerso che i Gruppi valuteranno se poter effettuare delle sedute di Consiglio eventualmente i giorni lunedì 3 e martedì 4 agosto.
Non ci sono le condizioni perché i lavori possano proseguire questa sera.
Pertanto, i Consiglieri saranno eventualmente convocati a domicilio per quelle due date.
Confermo ancora la riunione dei Capigruppo domani alle ore 12,15.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 21.05)



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