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Dettaglio seduta n.280 del 30/07/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che i lavori inizieranno alle ore 11.00.



SAITTA Antonino

Ma, Presidente, faccia la verifica del numero legale! Svolga il suo ruolo!



RIBA Lido

Noi abbiamo diritto di sapere chi c'è e chi non c'è!



SIMONETTI Laura

Per quale motivo dovremmo iniziare alle ore 11.00?



CAVALIERE Pasquale

Presidente, lei non può fare così!



SAITTA Antonino

Incominci a fare la verifica del numero legale!



PRESIDENTE

Ad una mia valutazione non è presente il numero legale, ma poich occorre opportunamente verificarlo, chiedo all'Ufficio di Presidenza di verificare la presenza del numero legale. In caso di assenza del numero legale, la riunione sarà aggiornata di mezz'ora, come da Regolamento.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
37 Consiglieri ed in congedo 1 Consigliere.
Possiamo dunque dare inizio ai nostri lavori.
Avevo avuto una valutazione diversa; ringrazio l'aula per questa possibilità che ci dà di dare inizio ai lavori, ancorché con un po' di ritardo.



RIBA Lido

L'aula? L'opposizione!


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellingeri, Benso, Burzi Farassino, Ferrero, Foco, Ghigo, Racchelli, Riggio, Rossi e Rosso.



PRESIDENTE

b) Apposizione visto Commissario del Governo



PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Richiesta inversione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, prima di affrontare l'o.d.g., chiedo se sia possibile invertire l'o.d.g. stesso e mettere al primo punto il punto iscritto al numero 27), relativo alla questione dei Gruppi (proposta di legge n. 418: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi").



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Noi non siamo d'accordo con l'inversione. Si tratterebbe di discutere una materia che si collega anche all'attività di un Assessore che non è presente, l'Assessore al personale, oltretutto è assente anche il Presidente della Giunta. Credo che questa materia debba essere quanto meno discussa in presenza dei due rappresentanti della Giunta.
Chiedo quindi che la seduta di oggi si svolga discutendo i punti iscritti all'o.d.g. nello stesso ordine in cui sono iscritti nella lettera di convocazione.



PRESIDENTE

Secondo il nostro Regolamento, art. 51, comma 3, sulla proposta di inversione dell'o.d.g. - se non accolta tacitamente dal Consiglio, e non è questo il caso perché c'è una valutazione di diversa - può chiedere di parlare, dopo il proponente, un Consigliere contrario e la votazione avviene per alzata di mano. La proposta è approvata se ottiene il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri presenti.
Perciò, se non vogliamo considerare quello del Consigliere Riba già come intervento in senso contrario, c'è la possibilità di chiedere la parola.
Consigliere Cavaliere, vuole parlare lei in senso contrario? Ha già parlato Riba?


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Chiediamo la verifica del numero legale.



CAVALIERE Pasquale

Verifica del numero legale.



PRESIDENTE

La verifica del numero legale, se facciamo l'appello nominale, avviene automaticamente: è contestuale. Ovviamente può sempre essere riproposta; se viene richiesta formalmente, possiamo fare la verifica.
Procediamo alla votazione della proposta del Consigliere Gallarini di inversione dell'o.d.g.



SPAGNUOLO Carla

Che rappresenta verifica del numero legale.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Però i problemi sono due: o facciamo...



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Questa votazione, dunque, è relativa alla verifica del numero legale.
Si proceda all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(Il Consigliere Segretario Toselli effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Constato la presenza del numero legale, essendo presenti in aula 26 Consiglieri ed in congedo n. 12 Consiglieri.
Preciso che il numero legale è di 25; sarebbe di 24, ma non può essere inferiore a 25, in quanto si possono portare in detrazione solo 12 Consiglieri. Il numero legale è quindi presente e l'aula è in condizioni di poter deliberare.


Argomento:

Richiesta inversione argomenti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Sulla proposta del Consigliere Gallarini si è già espresso un Consigliere contrario.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo di intervenire per una pregiudiziale sull'irricevibilità della proposta.



PRESIDENTE

Non c'è pregiudiziale.
Si proceda alla votazione della proposta di inversione dell'o.d.g. del Consigliere Gallarini, che ha avuto la valutazione contraria del Consigliere Riba.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 26 voti favorevoli e 16 contrari.
I nostri lavori cominciamo dunque con l'esame del progetto di legge n.
418, di cui al punto 27) all'o.d.g.


Argomento:

Questione pregiudiziale


PRESIDENTE



PRESIDENTE

Non ci sono pregiudiziali su questo; l'aula si è appena espressa. Io non le do la parola.



CAVALIERE Pasquale

Si è espressa sull'inversione dell'o.d.g.: mi lasci dire, mi lasci cominciare...



PRESIDENTE

No, dobbiamo cominciare con questo. L'aula si è appena espressa: non posso darle la parola.



CAVALIERE Pasquale

L'aula si è espressa sull'inversione dell'o.d.g. Io le chiedo la parola sul fatto...



PRESIDENTE

Non le do la parola.



CAVALIERE Pasquale

Lei mi deve dare la parola, Presidente, perché questa legge è stata votata senza correttezza formale da parte della Commissione.



PRESIDENTE

Questo è già nel merito. L'aula si è appena espressa, perciò... Abbia pazienza!



CAVALIERE Pasquale

Questa è una pregiudiziale, lei non può impedirmi di porre una pregiudiziale...



PRESIDENTE

Io devo rispettare il volere dell'aula. Cominciamo con l'esame del progetto di legge.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Io le chiedo di non esprimere altre valutazioni, perché è fuori microfono, non ha la parola. Non alzi la voce.



CAVALIERE Pasquale

Io le chiedo la parola per poter spiegare perché...



PRESIDENTE

Lei avrà la parola. Nel corso della discussione le sarà data la parola come sempre. Iniziamo l'esame del progetto...



CAVALIERE Pasquale

Questa proposta di legge non poteva essere iscritta, Presidente. Questa è una pregiudiziale e lei sta violando il Regolamento.



PRESIDENTE

No, io sto applicando il Regolamento.



CAVALIERE Pasquale

Io sto ponendo una questione: questa legge non poteva essere iscritta...



PRESIDENTE

Questo punto è già superato, perché lo ha definito la Conferenza dei Capigruppo.



CAVALIERE Pasquale

Io chiedo la parola!



PRESIDENTE

No, lei non ha la parola, comunque.



CAVALIERE Pasquale

Io chiedo la parola, Presidente!



PRESIDENTE

Iniziamo con la relazione...



CAVALIERE Pasquale

Lei non può togliermi la parola...



PRESIDENTE

Dopo la relazione...



CAVALIERE Pasquale

Lei, Presidente, non può togliermi la parola su una cosa...



PRESIDENTE

No, io non le tolgo la parola, perché non gliel'ho mai data...



(Commenti del Consigliere Cavaliere)



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe



PRESIDENTE

Presidente, se c'è una questione pregiudiziale, dia la parola!



PRESIDENTE

No, è stata appena votata...



(Commenti e proteste in aula)



PRESIDENTE

Sulle questioni pregiudiziali, a termini dell'art. 63, interviene un oratore per ciascun Gruppo consiliare.
Su quale argomento lei vuole porre una questione pregiudiziale? Perch poi bisogna vedere se la questione pregiudiziale è ammissibile o meno.



CAVALIERE Pasquale

Sulla ricevibilità della proposta di legge n. 418.



PRESIDENTE

Questo problema è stato risolto dalla Conferenza dei Capigruppo quando è stato inserito al punto 27), la scorsa settimana, perciò è nel nostro ordine dei lavori. Lei, nel corso della discussione...



CAVALIERE Pasquale

La Conferenza dei Capigruppo non era al corrente delle procedure che sono state seguite in Commissione.
Se mi permette, Presidente, le vorrei segnalare che la proposta di legge in oggetto - e questa è la pregiudiziale - quando giovedì scorso alle 21.30 di sera, venne deliberata dalla Commissione, non conteneva la quantificazione dell'importo finanziario. L'importo è stato dato a posteriori, 5 giorni dopo, perché 4 giorni dopo ancora non lo conteneva.
Io credo, Presidente, per come conosco il Regolamento, che quella proposta di legge doveva essere votata dalla Commissione dopo averne quantificato l'importo finanziario, e successivamente essere assegnata in aula. L'assegnazione in aula senza l'importo finanziario non è stata corretta.
Questa è la questione pregiudiziale, sulla quale chiedo anche il conforto dei colleghi. Sul momento, erano circa le ore 21.30, non venne quantificata quella cifra, perché il dirigente della Giunta disse: "Ve la do fra 5 minuti"; quindi si è fatta una legge sulla parola, mentre quattro giorni dopo non si disponeva ancora di quella cifra, che è stata aggiunta come coordinamento, dai funzionari.



PRESIDENTE

Ha chiarito la sua posizione.



CAVALIERE Pasquale

E questa è una forma scorretta di licenziamento da parte della Commissione di una proposta di legge.



PRESIDENTE

Questa è la sua valutazione. Su tale questione pregiudiziale, cioè che non possa l'aula passare all'esame, io credo che, essendosi già espressa l'aula pochi secondi fa in sede di valutazione, pongo la questione pregiudiziale, sulla quale può intervenire un oratore per ciascun Gruppo.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo con la speranza che lei, Presidente, sia molto più rispettoso delle nostre regole, come non ha fatto quando ha avviato questa seduta: era stata convocata alle ore 9,30, ma, senza alcuna motivazione lei ha preso ancora tempo. Io la richiamo ai suoi doveri di Presidente del Consiglio perché, se questo non avviene, per forza di cose si creano tensioni nei rapporti tra i Gruppi che noi non desideriamo. Lei deve essere molto rispettoso e quindi non attendere...



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, siamo su una questione pregiudiziale. Si attenga all'argomento.



SAITTA Antonino

D'accordo. Ma se lei continua ad avere tale atteggiamento per forza di cose non ci sentiamo rappresentati dal modo con cui lei conduce l'aula.
Credo che il collega Cavaliere abbia diritto di porre una questione che io ritengo reale. Ne spiego il motivo. Ho partecipato alle continue riunioni a cui ci avete sottoposti per esaminare il provvedimento: riunioni al mattino, al pomeriggio e alla sera, come se fosse il centro dell'attività politica della Regione, e c'è stato un momento durante una di quelle riunioni - non ricordo se tre o quattro giorni fa - in cui discutendo del provvedimento delle Segreterie degli Assessori è emersa la questione finanziaria e in quell'occasione il dottor Lesca ci ha fornito e soltanto in quella riunione - i dati finanziari. Si tratta di dati che nessuno conosceva, infatti c'è stato un dibattito e si è data come nota, ma questo un po' per distrazione dei Gruppi, una questione che non era stata comunicata e neppure approfondita. Pertanto, il provvedimento che viene presentato in aula con l'indicazione di 300 milioni non è il provvedimento della Commissione. Questo a dimostrazione che tale aspetto non è stato licenziato con le modalità che richiede il Regolamento. Per cui la pregiudiziale è profondamente vera e da parte nostra condivisibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io invito il Presidente ad una conduzione dei lavori attenta ai diritti del Consiglio e dei Consiglieri, perché mi pare evidente la legittimità del problema posto dal collega Cavaliere, al di là del giudizio che poi si potrà dare nel merito. Pertanto, Presidente, la volontà di non dare la parola sulla richiesta di legittimità o meno della legge per accedere alla discussione secondo me è stato un errore da parte sua.
Bisogna sentire e poi giudicare. D'altro canto, con la considerazione che lei ha fatto, noi non potremmo mai entrare nel merito dell'o.d.g., perché i Capigruppo l'hanno approvato, e pertanto quello che viene deciso dai Capigruppo non dovrebbe mai essere messo in discussione in quest'aula.
Invece non è così. Se vogliamo lavorare riducendo la tensione occorre anche un'attenzione nel modo in cui si conducono i lavori.
L'intervento del collega Cavaliere contiene sicuramente un'inesattezza nel merito, però, al di là di questa inesattezza, il problema è reale. Noi abbiamo effettivamente licenziato il testo senza indicare in modo preciso la cifra che è stata successivamente votata. Quindi, a fronte della contestazione di un Consigliere (il testo è stato votato da tutti noi, chi a favore, chi contro, siamo tutti responsabili) bisogna dire ad onor del vero che il problema è reale: effettivamente abbiamo licenziato il testo con una cifra indefinita. Quindi, credo che si possa rimediare rinviando alla definizione della cifra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Io non ho posto questioni nel corso delle numerose sedute in cui si è esaminato questo testo e ricordo - come credo tutti i presenti - che dopo l'approvazione del secondo articolo si creò una situazione di minore intesa; alla fine, a maggioranza, furono licenziati gli articoli successivi e l'intero testo, per quanto ci riguarda con il voto contrario e le riserve.
Il problema tuttavia necessita di un chiarimento. Presidente, gradirei che a livello di funzionari o al livello che lei ritiene opportuno comunque ad un livello autorevole ed autorizzato, ci fosse un chiarimento sulla questione che è stata posta, perché in effetti la I Commissione era quella competente sia ad esaminare il testo sia ad esprimere il parere per la parte finanziaria. Quando abbiamo discusso - se ricordo bene, comunque i verbali fanno fede - in merito al provvedimento relativo al personale dei cosiddetti uffici di comunicazione ci siamo trovati - lo ricordo bene perché io stesso sono intervenuto su quel punto - di fronte ad una quantificazione della spesa che non soltanto ricordo bene perché fu un'informazione del dottor Lesca, ma ricordo bene perché l'impostazione ci sorprese e in molti facemmo osservare - lo dico anche per i colleghi che non erano presenti - che avendo confermato l'organico già assegnato precedentemente ai Gruppi era inverosimile che ci fosse un aumento di spesa dell'ordine superiore al miliardo, tant'è che dopo il lavoro svolto con notevole impegno e determinazione nel ricercare la definizione di un provvedimento che attuasse una normativa aggiornata (tra l'altro, la normativa per quanto riguarda la cosiddetta "budgetizzazione" era condivisa anche dal sindacato e tuttavia questa doveva essere contenuta all'interno della spesa precedentemente sostenuta per il personale delle Segreterie e dei Gruppi) ci fu una discussione di merito ed in seguito - ma io francamente non ne sono a conoscenza - venne presentata una deliberazione diciamo formalmente assunta, che conteneva una determinazione finanziaria come elemento di coordinamento.
Pertanto, la questione non è irrilevante e dal momento che è stata posta gradirei un chiarimento di ordine definitivo sulla correttezza del provvedimento e sull'eventuale necessità di un perfezionamento.



PRESIDENTE

Abbiamo esaurito le richieste di intervento, oltre alla Consigliera Spagnuolo, a cui darò la parola subito dopo aver terminato il mio intervento. In questa sede non possiamo fare intervenire i nostri funzionari; potrebbe però essere opportuna una precisazione, non essendo oggi presente la Presidente della I Commissione, per motivi per i quali esprimiamo tutto il nostro affetto, da parte del Vicepresidente della I Commissione, che è anche relatore.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

La questione posta, Presidente, mi sembra rilevante, anche perché, se non chiarita, può rimanere un buco nell'iter di questo provvedimento e quindi può essere richiamata anche successivamente. A questo punto ritengo che un parere, un chiarimento, una puntualizzazione che può essere acquisita dagli uffici e poi portata all'aula tramite il Vicepresidente della Commissione, comunque sia utile a tutta l'aula, per coloro che sul provvedimento voteranno contro e a favore.
Pertanto, ritengo di dover sollecitare questa puntualizzazione in termini definitivi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Presidente e colleghi, riporto quello che ricordo, quello che la dr.ssa Bertini ancora ora mi ha detto rispetto alla chiusura di quella I Commissione, alla quale anch'io, come Vicepresidente, ho partecipato, come molti altri membri e come la Presidente Ferrero, dall'inizio alla fine. Ha ragione il collega Papandrea: non finì alle 21,30 ma verso le 20,30 circa.
Ricordo che, fra le tante cose che vennero dette, ci fu anche una dichiarazione, per quanto riguarda il Consiglio, della dr.ssa Rovero, che oggi non c'è (in ogni caso, c'è una cassetta registrata che mette in evidenza come ad un certo punto, quando si votò, la dr.ssa Rovero disse che la copertura finanziaria c'era e quindi - ritengo regolarmente, così come è avvenuto in molte altre situazioni analoghe del passato - si procedette a licenziare il provvedimento che venne in aula. Io ebbi modo di dire durante una seduta successiva di Commissione, non ricordo se ieri o l'altro ieri, che in effetti per quella procedura, non avendo avuto fino ad oggi rilievi di alcun tipo, noi partiamo dal presupposto che sia stata regolare e simile a molte altre vicende e procedure del passato, che non penso di essere il solo a ricordare; altri colleghi sicuramente se lo ricorderanno.



PRESIDENTE

In buona sostanza, provo a riassumere poiché non ero presente, per la comprensione mia e dell'aula. Questo ammontare era individuabile in base a dei parametri fissi. Occorreva eseguire un calcolo per realizzare un numero che è stato comunicato nella seduta del 28 luglio, è così?



GALLARINI Pierluigi

Sì. La copertura finanziaria ovviamente esiste, quindi l'ammontare rientra all'interno della cornice massima della copertura. Che io sappia per la mia esperienza, questo è avvenuto anche in casi analoghi in I Commissione, sia per provvedimenti che riguardano la I Commissione che per provvedimenti che riguardano altre Commissioni e che vengono in I Commissione solo per il parere finanziario. Non so se questo sia normale sicuramente è consuetudinario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Essendo la I Commissione quella di merito, un conto è il parere finanziario che dà la Commissione finanziaria competente su un provvedimento che è referente in altre Commissioni, dove potrebbe bastare la compatibilità finanziaria. Altro conto è il giudizio di merito della Commissione competente su un provvedimento; il provvedimento esce con la cifra corrispondente. Dico di più: è stata accettata quella formulazione per il semplice fatto che il dr. Lesca aveva detto che avrebbe subito dato il parere finanziario. Cosa che non è avvenuta per una serie di motivi tecnici. Quel parere che si dice automatico, in quanto matematico, non è tale, tant'è che nella Commissione successiva il collega Papandrea ha contestato la cifra che non è stata votata in Commissione, sostenendo che non è così automatico perché ci sono altri parametri che non sono stati considerati. Dopodiché mi chiedo, in presenza di questa contestazione, come si sia potuta definire quella cifra, visto che non è stata votata dalla Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba, per una breve puntualizzazione.



RIBA Lido

Non intendo far perdere tempo, ma dato che ne stiamo parlando intervengo. Anche personalmente avevo sollevato il problema di come risultasse oggetto di necessario approfondimento e adeguata discussione prima di una formale delibera, il fatto che, senza alcun incremento di personale assegnato a tutti i Gruppi, senza incremento di personale n incremento di spesa per il personale, perché le unità sono sempre quelle la spesa potesse essere comunque incrementata di 1 miliardo e 200 milioni.
Sarà una mia colpa, ma mi riusciva difficile capirlo. Alla fine, esistendo questo tipo di problema, al quale non fu data una risposta tecnicamente esauriente e tantomeno politicamente convinta, perché tuttora risulta proposto un aumento di spesa in bilancio di 300 milioni per il 1998, cioè per un trimestre, quindi per 1 miliardo e 200 milioni annui a regime rimane una consistenza finanziaria per la quale naturalmente si esigeva un approfondimento, una valutazione, una determinazione e una votazione.
Tanto vale, Presidente, che su questa questione, che non è stata risolta, quantomeno in termini di considerazione della composizione di questo tipo di spesa, si giunga a una soluzione preliminare. Credo sia rilevante, ai fini del passaggio alla discussione di ogni articolo, sapere quanto, alla fine, questa operazione - formalmente o virtualmente o realmente - finisce per costare all'Amministrazione regionale.
Personalmente continuo a ritenere che doveva essere un'operazione a costo zero e finché non arriviamo ad una formulazione della legge che lo renda evidente, mi pare che siamo lontani dall'intendimento che aveva accomunato quasi tutti i Gruppi presenti nel decidere una votazione favorevole sui primi due articoli.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, noi dobbiamo portare in votazione la questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

CAVALIERE Pasquale (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiederei un parere



PRESIDENTE

Gli Uffici non possono dare parere all'Aula. C'è già stata una dichiarazione - mi pare sufficientemente chiara - del Vicepresidente della I Commissione, in funzione di Presidente, per l'assenza ampiamente giustificata della Presidente.
L'ammontare della cifra è stato ritenuto compatibile con le risorse di bilancio. Non ritengo ci siano delle "lesioni" significative, la procedura può avere le sue puntualizzazioni più o meno esasperate, l'Aula comunque deve esprimersi sulla questione pregiudiziale ai sensi dell'articolo 63 comma II.



CAVALIERE Pasquale

Lei sta inserendo un precedente molto grave.



PRESIDENTE

No, non sto inserendo alcun precedente, sto semplicemente chiedendo all'Aula di votare la questione pregiudiziale.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, una dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Non è prevista la dichiarazione di voto sulla questione pregiudiziale.
Pongo in votazione la questione pregiudiziale posta dal Consigliere Cavaliere.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La questione pregiudiziale è respinta con 13 voti favorevoli, 26 voti contrari e 2 astensioni.


Argomento: Gruppi consiliari

Esame progetto di legge n. 418: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 418, di cui al punto n. 27) all'o.d.g.
La parola al Consigliere relatore Gallarini per l'illustrazione.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, signori Consiglieri, la I Commissione ha approfondito l'analisi del PDL 418, presentato dai Consiglieri regionali Deorsola, Foco, Minervini, Gallarini, Peano e Toselli, relativa a 'Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi'.
Nel corso del dibattito è emerso che, al fine di tener conto delle recenti innovazioni introdotte in materia di pubblico impiego, in rapporto alla normativa nazionale, alla contrattazione e alla legge regionale n. 51 del 1997 si è reso necessario rivedere la normativa relativa all'organizzazione dei Gruppi consiliari della Regione Piemonte, in particolare per quanto riguarda il personale di cui i Gruppi si avvalgono per lo svolgimento delle loro importanti funzioni a supporto dell'attività del Consigliere.
Nel corso degli anni il ruolo dei Gruppi consiliari è diventato fondamentale per permettere ai Consiglieri Regionali di svolgere nel modo migliore le loro funzioni istituzionali. In tal senso, le Assemblee legislative stanno sempre più attrezzandosi per fornire ai loro componenti anche attraverso le strutture dei Gruppi - soprattutto attraverso le strutture dei Gruppi - gli strumenti e le risorse umane, tecniche e finanziarie necessarie.
In questo spirito il Consiglio regionale ha approvato il 26 marzo 1998 alla unanimità un ordine del giorno con cui si dava mandato al Presidente del Consiglio e all'Ufficio di Presidenza di predisporre entro il 30 maggio un progetto di legge relativo al funzionamento dei Gruppi consiliari. E' stato pertanto predisposto il presente progetto di legge, che innova profondamente la normativa regionale sui Gruppi consiliari, riconoscendo la loro autonomia di organizzazione e di gestione delle risorse assegnate. A tal fine la Commissione ha dedicato al dibattito più sedute nelle giornate di: giovedì 9 luglio c.a., giovedì 16 luglio, giovedì 23 luglio, in cui si è prospettata tale nuova organizzazione procedendo ad una sanatoria nei confronti di coloro che sono attualmente in servizio presso i Gruppi con assunzione a tempo determinato ai sensi della legge regionale n. 2 del 1992. Si è quindi prevista l'immissione in ruolo del predetto personale mediante concorsi riservati.
Per permettere ai Gruppi di scegliere in piena autonomia il personale da utilizzare, tenendo conto delle esigenze specifiche in fatto di professionalità, tipo di prestazione, orari di presenza, ecc., si propone che per i Gruppi venga individuata dalla legge la quantità di personale cui hanno diritto nonché le relative qualifiche funzionali. Sulla base di tale individuazione verranno definite le risorse finanziarie corrispondenti. I relativi fondi costituiscono una dotazione finanziaria che viene assegnata ai Gruppi per le esigenze connesse al personale, in aggiunta a quella già loro assegnata per le spese di funzionamento. Tali fondi verranno quindi rendicontati annualmente con le modalità già definite dalla vigente normativa sui Gruppi.
I Gruppi stessi definiranno il tipo e le modalità di svolgimento del rapporto con i loro collaboratori che stipuleranno con il Gruppo stesso un contratto di diritto privato sulla base di uno schema-tipo approvato dall'Ufficio di Presidenza, se tale personale viene scelto tra personale di ruolo regionale, questo verrà collocato in aspettativa per tutto il periodo dell'incarico, ovviamente con il diritto al mantenimento del posto. Si tratta di una soluzione già adottata con buoni risultati in altri Consigli Regionali.
Alla luce di tale analisi nella seduta di giovedì 23 luglio 1998 la I Commissione ha licenziato a maggioranza il nuovo testo del progetto di legge.
Tale testo viene rimesso all'Aula per la sollecita approvazione.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale su tale provvedimento. Ogni Consigliere può intervenire nel limite dei 10 minuti.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, prima di entrare nel merito del provvedimento, mi permetta di fare alcune considerazioni generali molto attinenti l'argomento. Si tratta di un provvedimento di carattere istituzionale, in quanto modifica delle regole e dei comportamenti (li modifica o li stabilisce) dell'istituzione in quanto tale.
Su provvedimenti di questa natura il compito di chi gestisce questa materia (non a caso il provvedimento è stato proposto dal Presidente del Consiglio regionale, quale primo firmatario, insieme all'Ufficio di Presidenza) era di introdurre il provvedimento in un percorso limpido lineare e trasparente. Questo, Presidente, purtroppo non è avvenuto. Non è avvenuto e credo che questo ponga dei problemi sull'autonomia sull'autorevolezza e sulla correttezza del suo ruolo come garante di tutta l'assemblea regionale! Lei ha condotto su questo provvedimento delle trattative informali, in riunioni non correttamente convocate, dove ha discusso cifre, costi tabelline; sono pervenute alla Commissione suoi emendamenti che venivano poi firmati dal Capogruppo di Forza Italia, Gallarini, perché erano emendamenti anonimi che continuamente venivano portati e anche - in ultimo la questione pregiudiziale sul modo di votazione della Commissione.
Ecco, ce n'è abbastanza, Presidente, perché si rigetti in modo totale questo modo di fare, questo modo di comportarsi da parte di chi invece dovrebbe essere il massimo garante dell'istituzione e invece ne è il massimo calpestatore!



PRESIDENTE

Quest'ultima frase non è ammessa, per cui chiediamo che venga tolta dalla verbalizzazione.



CAVALIERE Pasquale

Come fa a toglierla, Presidente, dalla verbalizzazione? Non può! Lei ha calpestato, Presidente, questa istituzione con un comportamento non corretto per il ruolo che lei detiene in quest'aula! Perché - lo ripeto ci siamo trovati in presenza di riunioni non ufficiali, non formalmente convocate, dove venivano stabilite delle cose che poi puntualmente venivano presentate sotto forma di emendamenti da lei formulati, ma da altri firmati in Commissione, nella fattispecie dal Vicepresidente della Commissione e Presidente del Gruppo di Forza Italia. Questa è la realtà.
Lo scorso anno in occasione della votazione della famosa legge sul personale fu effettuata una conferenza dei Capigruppo nella quale si diede mandato ai Gruppi stessi e al Consiglio di stilare un ordine del giorno che praticamente impegnasse sul problema di sanare l'anomalia di figure professionali e di personale presenti nei Gruppi consiliari. Tutti concordarono sul fatto che dovesse trattarsi di una sanatoria, cioè di un provvedimento che sana una stortura. Il provvedimento che invece lei mise in essere con la proposta per rispondere a quell'ordine del giorno che invece dettava precise condizioni, fu di tutt'altra natura e di tutt'altro tono: era un provvedimento che introduceva la figura del "portaborse" come lei ricorderà bene, per non parlare poi, ma credo che nei prossimi mesi lo faremo, del disegno di legge 424 e allora lì vedremo cosa lei è riuscito a far stabilire nel provvedimento della Giunta per quanto riguarda il Presidente del Consiglio regionale, ma a questo arriveremo nei prossimi mesi.
Mentre per rispondere a un ordine del giorno che diceva tutt'altre cose, lei firmò una proposta per introdurre i "portaborse" e in ogni caso si va non ad effettuare una sanatoria, ma semplicemente a decretare un privilegio, perché si mantiene in essere la stortura che poi dovrà di nuovo essere sanata fra due, tre, quattro anni! Per questo motivo, Presidente, io protesto vivamente per il suo atteggiamento che continua ad essere assolutamente non dico super parte non si pretende tanto perché sappiamo che lei la parte ce l'ha e non è capace di superarla, non è tanto questo il problema, non è che pretendiamo una correttezza istituzionale che lei non potrebbe mai avere, ma pretendiamo almeno che venga salvaguardata la forma! Perché noi ci troviamo continuamente di fronte a comportamenti non corretti, come abbiamo visto stamattina quando, nonostante il Consiglio fosse convocato alle nove e mezza, lei ha atteso che fosse presente la maggioranza, non che fosse presente il Consiglio regionale, che fossero presenti i Consiglieri regionali, ma che fosse presente la maggioranza! In un contatto continuo con la maggioranza, dimenticandosi che lei è Presidente del Consiglio regionale! Allora, Presidente, su questa proposta di legge lei non ha rispettato quelle che furono, almeno nella proposta, le determinazioni della Conferenza dei Capigruppo e di quell'ordine del giorno, il ragionamento a monte di quell'ordine del giorno che chiedeva che venisse fatta una vera sanatoria, cioè che si eliminasse la stortura, mentre questa non è una sanatoria perché la stortura rimane con la necessità nei prossimi anni di continuare a sanare.
Si è preso questo provvedimento facendolo nei modi che abbiamo visto cioè vi sono all'o.d.g. del Consiglio regionale e delle Commissioni decine e decine di provvedimenti urgenti, importanti, di una certa necessità per la Regione; quando voi lo ritenete opportuno, come lei lo ha ritenuto opportuno in questo frangente, è riuscito nel giro di una settimana a far convocare la Commissione quindici volte finché non si decideva la cosa! Altro decisionismo su altri problemi - veri! - per risolvere le questioni del Piemonte non lo dimostra affatto. Ha dimostrato invece di tutelare una questione corporativa di alcuni Gruppi consiliari; io credo, Presidente che lei stia gestendo in questo frangente, che era un frangente istituzionale e delicato, in una maniera veramente disdicevole il suo ruolo.



PRESIDENTE

Io devo respingere fermamente delle affermazioni che portino l'impegno mio e dell'Ufficio di Presidenza a non volere interpretare nel modo più chiaro e corretto l'o.d.g. del Consiglio.
Sulla questione dei portaborse abbiamo già detto; basta leggere il provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, il nostro Gruppo ritiene che un intervento legislativo su questa materia dei Gruppi sia necessario. E' necessario perché l'attività dei Gruppi consiliari ha delle caratteristiche particolari che richiede sicuramente una normativa molto più attenta e flessibile. Questo provvedimento in parte risponde a questa esigenza, per cui per questa parte siamo d'accordo.
Notiamo che il provvedimento è molto diverso rispetto a quello originario e vorremmo sottolineare come i cambiamenti apportati siano il risultato di un lungo lavoro dei Gruppi consiliari.
Siamo convinti di avere contribuito ad un miglioramento rispetto al testo originario, che era un provvedimento sicuramente molto lacunoso.
L'abbiamo riportato a dei criteri di normalità, cercando soprattutto di affrontare alcune questioni che erano molto discutibili e criticabili, come quella, ad esempio, degli oneri finanziari.
Il fatto di aver contenuto questo provvedimento, in termini di costi soltanto ad un aumento derivante dal costo degli straordinari, ci sembra di grande utilità.
Resta ancora una questione relativa alla sanatoria. Preannuncio anche la presentazione di un emendamento sul quale continuiamo ad essere contrari.
Il tema è estremamente delicato; è stato posto anche dalle Organizzazioni Sindacali, che rilevano giustamente come il meccanismo della sanatoria crei delle disparità tra i dipendenti regionali.
In effetti, l'art. 3 del provvedimento, prevedendo la possibilità attraverso un concorso riservato, di accedere agli organici della Regione è molto contestabile. Nella Pubblica Amministrazione si deve accedere attraverso un concorso selettivo; questa è la norma di tipo generale che deve essere applicata. Qualunque altra modalità è contestabile. I dipendenti regionali che hanno sostenuto prove selettive per essere assunti, avrebbero perfettamente ragione se dovessero fare ricorso, perch è un provvedimento che consente a dei cittadini italiani di diventare dipendenti regionali senza un concorso pubblico.
Ripeto, dunque, quanto ho già avuto modo di sostenere in Commissione: il meccanismo della sanatoria può avere un senso a due condizioni. Per evitare un contenzioso che alcuni dipendenti dei Gruppi potrebbero avviare soprattutto quei dipendenti che hanno un'anzianità di servizio, i quali potrebbero ricorrere alla Magistratura sostenendo che l'anzianità diventa titolo per diventare dipendente regionale. E' un contenzioso che sicuramente crea problemi alla Regione.
Da questa constatazione riteniamo che il provvedimento di sanatoria non possa essere legato alla presenza in servizio ad una data che è pur sempre una data discrezionale. Qui abbiamo indicato il 31 dicembre 1997, qualcuno parlava della legge 51, del settembre 1997, il collega Angeleri aveva proposto l'entrata in vigore della legge, qualcuno ha proposto altre date ma tutte date che hanno una certa casualità.
La nostra opinione è che, se una sanatoria deve esserci, per evitare un problema di contenzioso con gli attuali dipendenti dei Gruppi non di ruolo deve essere una sanatoria basata sull'anzianità di servizio.
Soltanto attraverso l'anzianità di servizio è possibile superare le lacune di questo provvedimento, che potrebbe essere attaccabile.
Per questo motivo, proponiamo che, per accedere a questi concorsi riservati, sia necessario avere perlomeno due anni di anzianità; è un requisito essenziale. Non solo, proponiamo che questi due anni siano anni di anzianità a tempo pieno e non a tempo parziale.
Mi rendo conto che questa ipotesi non permette di sanare tutte le situazioni esistenti all'interno dei Gruppi consiliari, neppure all'interno del Gruppo dei Popolari, ma teniamo in considerazione - e bisogna essere in questo senso molto rigorosi - che le norme non possono essere misurate su tutti i casi personali. Occorrono norme di tipo generale che abbiano un senso di carattere giuridico, perché se consideriamo tutte le situazioni personali non facciamo dei buoni provvedimenti.
Per questo motivo, contestiamo e voteremo contro, quando sarà il momento, questo provvedimento, per il meccanismo della sanatoria che è un meccanismo contestabile perché permette l'accesso nei ruoli dei dipendenti della Regione di personale che è appena giunto in Regione, di personale che addirittura svolge un lavoro part time.
Spero che il dibattito consenta anche ad alcuni colleghi che magari non hanno seguito con attenzione, di notare l'assurdità del provvedimento.
Per la verità, parlando, non so bene a chi rivolgermi; sarebbe logico rivolgersi all'Assessore al personale, che potrebbe dare qualche risposta alle mie osservazioni, ma è in vacanza. Potrei rivolgermi al Presidente Ghigo, ma non c'è. Al Vicepresidente Masaracchio, ma è occupato al telefono.
Non so a chi rivolgermi, dell'esecutivo, per avere delle risposte rispetto al problema.
Lo pongo in generale alla Giunta: ritenete possibile, sul piano della coerenza normativa, che i dipendenti dei Gruppi non di ruolo, solo per il fatto di essere in servizio al 31/12/97 possano diventare di ruolo? E' legittimo questo? Su che base? Se il Commissario di Governo dovesse fare qualche rilievo sulla sanatoria, qual è la risposta che potrebbe dare la Giunta? Se questo provvedimento venisse impugnato al TAR, quali sono i possibili meccanismi di difesa? Si tratta di questioni di una certa importanza.
In ogni caso, penso che stabilendo dei criteri fondati sul piano normativo, non attaccabili sul piano privatistico, il provvedimento possa avere un percorso, possa avere la luce. Altrimenti, la mia previsione è che questo provvedimento decadrà, perché ha profondissime lacune.
Abbiamo constatato, ad esempio, alcune assurdità: il passaggio addirittura, di un numero consistente di dipendenti part time che entrerebbero nei ruoli della Regione a tempo pieno.
Lascio alla valutazione del Consiglio se questa modalità non costituisca quasi un modo per aggirare la norma, perché i dipendenti dei Gruppi part time, dopo due anni diventerebbero dipendenti a tempo pieno quindi nei ruoli della Regione ci sarebbe automaticamente un aumento del numero.
Questa scelta, che apparentemente non ha un costo, ricadrebbe sui costi complessivi.
Invito, dunque, tutti i colleghi a fare questa valutazione con una certa attenzione, ma soprattutto vorrei che la Giunta, nel suo complesso desse una risposta alle mie valutazioni un po' disordinate e lo facesse prima di esprimere un voto perché non vorremmo essere corresponsabili di un atto che, così com'è stato strutturato, per la parte della sanatoria contiene delle illegittimità rilevanti.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Con tutto garbo, al collega Saitta faccio notare che la non presenza del Presidente della Giunta è stata notificata con una richiesta di congedo, quindi è perfettamente inutile che di volta in volta si ribadisca che il Presidente della Giunta non è presente, tranne che il Consigliere Saitta non avesse sentito che era stato detto che il Presidente della Giunta era assente con congedo.
Per quanto riguarda il modo strano di interloquire tra il Vicepresidente e chi ha preso la parola perché c'è un momento di telefonata e il telefono è stato posto qui appunto per esigenze di servizio altrimenti lo togliamo - avendo avvertito che il collega Saitta stesse dicendo le stesse cose che ha ribadito e ripetuto ampiamente in Commissione, mi ero distratto per motivi di servizio.
Ad ogni modo, sulla liceità o la non liceità di quanto è stato posto all'attenzione del Consiglio, e soprattutto del relatore - che, essendo relatore, doveva dire, a nome di altri sottoscrittori del disegno di legge se c'è la legittimità o meno - si presume che la Giunta abbia accettato la legittimità, altrimenti non sarebbe nel testo del disegno di legge.
Nel caso in cui il disegno di legge venisse votato e approvato, ci saranno organi superiori che ci diranno che nell'ambito della struttura della Regione non si è capito che si trattava di un atto illegittimo.
Ma per entrare nel merito dello specifico, è detto "di personale in servizio alla data del 31/12/1997", per cui essere in servizio può essere in qualunque modo si è in servizio. E si è in servizio in qualunque modo si è in servizio così come i Gruppi hanno determinato di porli in servizio quindi è una questione che riguarda i Gruppi, che hanno dichiarato tutto ciò che è stato registrato nell'ambito del disegno di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Colleghi, questo provvedimento è nei fatti - anche se il tempo fa sì che questo sia in qualche modo più difficile da comprendere - una coda collegata in qualche maniera alla legge 51. E avrebbe potuto essere inserito nella legge 51, se in quel momento non si fosse voluto introdurre in un provvedimento che riguardava i Gruppi consiliari anche il problema delle Segreterie particolari degli Assessori e del Consiglio.
Da parte della maggioranza e della Giunta si è nuovamente manifestata la volontà di abbinare questi due provvedimenti, che non sono la stessa cosa, perché mentre questo provvedimento ha alle spalle una storia e dei precedenti, l'altro è assolutamente senza precedenti sia sul piano locale che sul piano nazionale. Questo allora fece sì che non fosse abbinato alla legge, non fosse inserito nella legge; oggi rende la discussione più complessa.
Dicevo, però, che in qualche modo è collegato a quel provvedimento; io credo sia nella forma che, per certi versi, nella sostanza. Già allora nella discussione sulla legge 51 ci furono molti momenti informali; sia in Commissione che dopo, nello svolgimento dei lavori del Consiglio, tutta la legge 51 è stata accompagnata da metodi relativamente informali fino all'ultimo momento, metodi che addirittura si protrassero anche nella fase successiva.
Credo che sia bene ricordare questo. Ricordo questo per dire che noi sulla legge 51 votammo contro, conducendo una battaglia forte, che cerc nello stesso tempo di modificare e migliorare la legge.
Crediamo che nulla migliorò, ma ne tolse alcuni pezzi più negativi anche perché migliorare è un concetto riferito a qualcosa che va bene diciamo che la legge fu resa meno dannosa.
Comunque noi avremmo votato contro la legge 51 anche se ci fosse stato un provvedimento sui Gruppi. Per questo il nostro giudizio su questa legge è legato al giudizio che demmo allora: non sarà un giudizio positivo.
Credo che la logica delle deroghe e delle sanatorie sia nata allora.
Voglio ricordare che il nostro Gruppo, ad un certo punto, quando si giunse alla discussione sull'articolo 26, disse che sulle sanatorie successive si sarebbe regolato a seconda di come ci si regolava su quel provvedimento.
Noi dicemmo che eravamo contro e presentammo un emendamento al comma 11 della legge 26, secondo il quale "per i dirigenti regionali in servizio alla data di entrata in vigore della presente legge, la funzione di direttore regionale è conferita anche in deroga al possesso del diploma di laurea e dei cinque anni di responsabilità dirigenziale". Eravamo contro questa deroga e presentammo un emendamento, che fu respinto.
Allora dicemmo: "Quello che è vero per un direttore generale deve essere vero anche per gli altri", cioè se si accettava una regola di deroghe, bisognava farlo per tutti. E questo sicuramente era un provvedimento che andava a fare delle deroghe molto personali, cioè molto ad personam, perché non si parlava di fenomeni generali, anche quando quelle persone potevano essere - come è risultato - dei dirigenti sindacali che hanno potuto accedere a questo incarico grazie a questa deroga, e abbiamo sentito in questi giorni che (com'era prevedibile) c'è stato un forte interesse (come già allora) verso la legge 51, vi sono state molte dichiarazioni.
Per quanto riguarda le Organizzazioni sindacali, penso che sarebbero più credibili in genere se assumono determinate posizioni anche quando riguarda loro stessi. All'epoca non mi ricordo che le Organizzazioni sindacali, di fronte a un provvedimento relativamente molto scandaloso e fatto ad personam - di cui appunto un dirigente sindacale non dico che ha tratto beneficio, ma ha potuto utilizzare questa normativa per diventare direttore generale - abbia dato luogo ai cori scandalosi che abbiamo letto invece oggi sui giornali. Voglio ricordare questo perché poi anche altre cose successive, le deroghe successive, in qualche modo furono collegate a tutto ciò.
La legge poteva sicuramente essere meglio. Ad un certo punto, nella discussione, abbiamo cercato di migliorarla, di partire da una valutazione di quello che sono i Gruppi come strutture e quindi una logica di rafforzamento delle strutture dei Gruppi e poi, come base, come zoccolo che dovrebbe essere indipendente dalla consistenza dei Gruppi, abbiamo detto: "Si deve anche andare a vedere la consistenza dei Gruppi".
Quella logica non è potuta andare avanti, quindi il provvedimento che passa in qualche modo introduce solo delle modifiche, più che dei miglioramenti, rispetto alla legge già esistente sui Gruppi; introduce il concetto dello straordinario pagato, introduce cioè una serie di concetti collegati, ma non va a quella riforma più complessiva che sarebbe stata auspicabile.
Però, appunto, abbiamo questo provvedimento. Dall'altro lato c'è una sanatoria che, ripeto, è una sanatoria che sta dentro quel tipo di logica.
Noi riteniamo, per i motivi per cui ci eravamo opposti già alla legge 51 che l'insieme di questa legge non vada bene, per cui non daremo un voto positivo; tuttavia abbiamo lo stesso atteggiamento avuto allora, cioè noi allora abbiamo cercato di contribuire a un miglioramento, lo abbiamo fatto in Commissione, lo faremo ancora in aula con alcuni emendamenti che abbiamo preparato, ma sostanzialmente siamo disposti a una discussione di una legge che in qualche modo porrà termine alle sanatorie e metterà a posto l'ultimo pezzo di personale che doveva stare dentro la legge 51. Questo è l'atteggiamento del nostro Gruppo.
Interverremo poi anche più specificamente anche per illustrare gli emendamenti che abbiamo preparato.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento nella discussione generale? La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, il nostro Gruppo ritiene di aver concorso e collaborato a definire un'impostazione più attuale, più moderna, sostanzialmente più funzionale, ed anche in linea con la nuova cultura della riforma istituzionale così come portata avanti dal Ministro Bassanini, per ridefinire un'impostazione del personale da utilizzare presso i Gruppi politici del Consiglio regionale.
Ciò partendo dal fatto che, innanzi tutto, occorreva definire l'ammontare complessivo della spesa (sulla base di un calcolo su cui poi mi soffermerò brevemente), da mettere a disposizione delle strutture dei Gruppi, prevedendo correttamente una certa elasticità nelle modalità di assunzione del personale.
In proposito, la soluzione che era parsa a tutti la più funzionale era quella di potersi avvalere o di personale in servizio presso il Consiglio regionale, definendo con il medesimo un contratto di lavoro di tipo privatistico, o di consulenze o di personale assunto dall'esterno, sulla base di contratti di lavoro a tempo definito, scadenti con l'eventuale cessazione del Gruppo o con la chiusura della legislatura.
Mi sembra che anche il Ministro Bassanini, in più occasioni, abbia valutato come opportuna questa modalità di lavoro che consente di definire in forma certa il budget di spesa da stanziare annualmente per il funzionamento di Gruppi consiliari (naturalmente il Ministro Bassanini non si riferisce specificatamente ai Gruppi della Regione, ma complessivamente ai Gruppi funzionanti presso tutte le istituzioni).
Fin qui, abbiamo potuto svolgere un lavoro che aveva trovato un'intesa una convergenza significativa da parte dei diversi Gruppi, sulla base di: 1) l'affermazione di questo tipo di principio ed indirizzo 2) la convergenza sul fatto che non era necessario incrementare la spesa per il funzionamento dei Gruppi consiliari; ci tengo molto a sottolinearlo, perché fu una preoccupazione che, mi pare, vide l'adesione di molti Gruppi dell'opposizione (e il nostro fu tra i proponenti della questione), ma anche di quelli della maggioranza.
Quindi, stavamo definendo e avevamo definito un provvedimento di modernizzazione, di aggiornamento, che mirava anche - e così deve rimanere ad estinguere la necessità di periodici esami della situazione del personale che presta servizio presso i Gruppi consiliari, ai fini di un suo transito negli organici della Regione.
Dico queste cose con assoluta serenità, perché - è stato scritto anche sulla Stampa di oggi che ha riportato l'elenco - il Gruppo del PDS ha un'unità di personale, tra l'altro assunta a tempo indefinito, che presta servizio ormai da parecchi anni presso il Gruppo consiliare del PDS della Regione, ora DS; lo dico proprio a scanso di un'indagine sull'esistenza di un interesse di Gruppo alla definizione di un nuova normativa.
L'intesa che si stava positivamente definendo avrebbe assicurato alla Regione una modalità di funzionamento dei servizi di segreteria dei Gruppi più moderna, con oneri certi a carico della Regione e senza la necessità di periodiche revisioni dello stato giuridico di questo tipo di personale.
Quello che è parso come un elemento grave di lesione di tale intesa mi consentano i colleghi della maggioranza, anche il Consigliere Gallarini che sia come Capogruppo che come Vicepresidente ha lavorato parecchio in questa fase - e che non può non cambiare l'ordine di valutazione sull'intero provvedimento, è stato il fatto che si sono attuate operazioni ancorché legittime, di ridefinizione delle unità di personale attraverso il meccanismo del part-time, che hanno introdotto la sensazione che non si trattasse di esaminare oggettivamente una situazione storica, quanto piuttosto di produrre una nuova situazione che - e qui non si pu dissentire dalle contestazioni formulate dal sindacato - appariva del tutto funzionale a consentire percorsi eccessivamente, inopportunamente immotivatamente ed inaccettabilmente semplificati per l'accesso al ruolo della Regione.
Tant'è che, a fronte di una unità del nostro e di qualche altro Gruppo siamo alle 10 unità di alcuni e alle molte unità di altri Gruppi.
Noi abbiamo anche riconosciuto che era naturale che i Gruppi di più recente formazione avessero un'acquisizione di organico più recente quindi, a maggior ragione, sottolineo che ci stavamo occupando dell'esigenza di razionalizzare la situazione della Regione e non stavamo assolutamente tutelando né portando avanti un interesse specifico del nostro Gruppo, del nostro apparato.
La data di definizione della decorrenza del provvedimento aveva dunque la sua notevole importanza.
Chiedo anche che si consideri attentamente questo fatto. Con l'approvazione della legge 51, il Consiglio regionale aveva votato all'unanimità - così mi pare - un ordine del giorno che incaricava la Presidenza di proporre una nuova normativa di organizzazione del personale dei Gruppi.
Quella legge è entrata in vigore il 4 settembre del 1997, una data oggettiva, che in qualche maniera ha rimesso, ha riorganizzato significativamente l'attività, le condizioni giuridiche, il progetto complessivo di utilizzazione e gestione del personale della Regione: quella è una data oggettiva.
Fin da allora avevamo ritenuto che, salvo condizioni di maggiore garanzia come quelle a cui ha fatto riferimento il collega Saitta, quella era la data di fotografia della situazione regionale dalla quale si poteva oggettivamente partire per regolare le situazioni giuridiche del personale in servizio.
E' chiaro che, se si vuole prescindere da quella data, diventa quasi assiomatico e assolutamente trasparente che si vuole porre mano all'agevolazione di situazioni che si sono create successivamente, quindi non in costanza di una situazione normata ai sensi delle norme che garantivano la nostra gestione del personale.
Noi non vogliamo, e faremo di tutto per impedire che ciò avvenga - mi rivolgo a tutti i colleghi - che da quella che doveva essere la sistemazione in via definitiva di una situazione verificata giuridicamente ad una data certa, si sia invece andati nella direzione di creare nuove situazioni finalizzate ad agevolare l'accesso ai ruoli regionali di personale che non aveva né la data né la decorrenza né l'antichità di servizio, che quindi, sostanzialmente, non aveva i titoli per poter partecipare ad un concorso di tipo riservato.
Io insisto su quella data, perché se si prescinde da quella, allora si può andare in là nel tempo, sulla base non di una normativa astratta, ma di una normativa spesso utilizzata nei concorsi per le Pubbliche Amministrazioni; l'anzianità di servizio, infatti, costituisce titolo, e quando si fanno concorsi per titoli ed esami, i titoli di servizio (un anno, due anni, tre anni, tanti anni) costituiscono un dato oggettivo.
Quando si dispose la precedente sanatoria - se vogliamo usare questo termine, ci riferimmo al personale che aveva tre anni di servizio - eravamo certamente in presenza di un personale che aveva maturato una preparazione un titolo di servizio, un rapporto continuativo, costante e significativamente protratto nel tempo con l'Amministrazione regionale.
Noi possiamo prescindere da una data che può apparire onerosa relativamente al personale di Gruppi di formazione più recente, ma non possiamo prescindere da quella che abbiamo considerato la data ultima e giuridicamente non assolutamente derogabile in riduzione che era quella dell'entrata in vigore della legge, cioè la data del 4/9/1997. Se si vogliono utilizzare altre decorrenze allora quel dubbio, ovviamente, è qualcosa di più, è una certezza, che già emerge e non insisto perch trattandosi di personale non voglio utilizzare argomenti che non siano rispettosi dei diritti dei lavoratori comunque assunti, dovunque lavorino e a qualsiasi titolo siano operanti i loro contratti. Ma se si vuole prescindere da quella data, che in tanti riteniamo l'ultima non superabile allora vuol dire che si intende utilizzare questa operazione per agevolarne altre di facilitazione surrettizia per l'accesso ai ruoli della Regione. Se questa operazione è stata da qualcuno pensata, in buona fede o intenzionalmente o in fede meno buona e meno sincera, io non voglio indagare, ma voglio soltanto ragionare sul fatto che noi adesso approvando una legge ratifichiamo delle operazioni che non sono compatibili con le finalità, con la deontologia, con gli obiettivi e con la correttezza dell'operazione che invece tendiamo a compiere con la riorganizzazione del personale dei Gruppi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente, sono stupito per due motivi. Innanzitutto perch molti che oggi si ritengono insoddisfatti di questa proposta di legge molti che oggi si ritengono contrari a questa proposta di legge, solo fino a ieri non lo erano. Inoltre, sono stupito che i sindacati, la triplice sindacale sia contraria ad una proposta di legge, ad un intervento che permette la sistemazione nel mondo del lavoro anche solo di trentadue persone, che viceversa a fine legislatura perderebbero il posto di lavoro.
Chi conosce lo statuto dei lavoratori sa che non viene applicato al personale statale, ma se fosse applicato al personale statale e degli Enti pubblici permetterebbe e garantirebbe a tutte queste persone il posto di lavoro senza bisogno di emanare eventuali leggi.
Quindi, proprio per questo motivo, questa legge deve essere approvata deve essere garantita per poter finalmente sistemare delle persone che da mesi o da anni operano al servizio dei Gruppi.
Inoltre, dobbiamo ringraziare chi ha effettuato e ha proposto questa legge perché finalmente si tratta di una legge che dà maggiore autonomia ai Gruppi, una legge che dà maggiore possibilità di intervento ai Gruppi, una legge che prevede ancora una volta la possibilità che i Gruppi possano operare nella libertà assoluta e nel migliore dei modi.
Per questo il mio Gruppo è favorevole a questa proposta di legge nella speranza che essa venga approvata e messa in pratica immediatamente, nella speranza che possa essere migliorata, ma che possa essere portata avanti ed approvata non solo in quest'aula di Consiglio, ma anche dal Commissario di Governo. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo alla votazione dell'articolato. E' pervenuto un certo numero di emendamenti.
ART. 1 1) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: al punto 4) dell'art. 1, dopo le parole "ai commi precedenti", aggiungere la parola "non".
Per cui la frase sarebbe così formulata: "Le risorse finanziarie necessarie all'utilizzo del personale di cui ai commi precedenti non sono definite dall'Ufficio di Presidenza ed erogate ai Gruppi consiliari, con riferimento...".
Mi pare che questo emendamento renda incomprensibile il testo dell'articolo stesso.
La parola al Consigliere Cavaliere per l'illustrazione.



CAVALIERE Pasquale

Grazie, Presidente. Intanto tecnicamente non è vero che renda incomprensibile il conseguente testo, nel senso che nella legge si spiega che le risorse finanziarie necessarie all'utilizzo del personale di cui ai commi precedenti sono definiti dall'Ufficio di Presidenza e la negazione "non" toglie questa facoltà all'Ufficio di Presidenza.
Si tratta di individuare un altro organismo che eventualmente stabilisca questo. Credo però che si tratti anche di capire il senso reale di questa legge. Ricordo che questa legge fu concepita come una sanatoria di un'anomalia, ma se si lascia in essere come avviene in questa legge questa anomalia non si tratta più di una sanatoria, ma di una cosa del tutto diversa. Quindi, io credo che occorra modificare profondamente il testo della legge per mettere in essere delle possibilità diverse che non mantengano per l'appunto in piedi questa condizione anomala, anche perché i problemi che hanno evidenziato gli altri colleghi nelle loro introduzioni credo che determinino un'analisi del problema abbastanza diverso. Si è partiti nella discussione dalla necessità di qualificare l'organizzazione il personale, la capacità dei Gruppi. Allora, io voglio dire che intanto questo è lo strumento che non serve assolutamente in questa direzione, ma ben altre sono le strade, che non possono che essere innanzitutto il potenziamento dell'Ufficio legislativo della nostra Regione, un potenziamento che lo porti ad essere adeguato anche solo alle altre Regioni.
Oggi i Consiglieri regionali, la struttura, i Gruppi non hanno a disposizione per il loro mandato, per espletare le loro funzioni, per esprimere le loro idee, un Ufficio legislativo con il personale adeguato che possa rispondere alle esigenze di un Consigliere quando ha bisogno di precisare una legge, di formalizzarla o di coordinarla. Al momento, questo non è possibile se non rubando del tempo prezioso ai pochi dirigenti preposti oggi a questo compito. Pertanto, questa è una strada vera per avere la professionalità necessaria affinché i Gruppi possano poi esprimere le loro funzioni. Mi pare invece che la strada raggiunta attraverso questa proposta di legge, che ha avuto varie motivazioni, perché in quest'ultimo mese, anche se il Presidente dice che la cosiddetta norma portaborse, se leggete bene, non la trovate, ebbene, non la trovate perché la maggior parte dei Gruppi si sono...



(Interruzione da parte del Presidente del Consiglio Deorsola)



CAVALIERE Pasquale

Ho terminato il tempo? Nella dichiarazione di voto esprimerò...



PRESIDENTE

Vi sono dichiarazioni di voto? La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, stavo proprio dicendo che è vero che nel testo e nella relazione attuale non è più presente quella dizione, ma io voglio ricordare a tutti i colleghi che quella dizione, quella impostazione, quelle idee erano presenti nel testo che aveva come primo firmatario Sergio Deorsola poi emendato dal collega Gallarini. Quindi, Presidente, non è presente solo perché lei è stato emendato, altrimenti questo testo era presente perché la sua volontà era quella di avere una sua segreteria. La volontà del Presidente del Consiglio, una volta arrivato alla Presidenza, è stata quella di poter assumere, non si capisce perché e per fare cosa, cinque persone, mentre gli Assessori, il Presidente della Giunta, il Vicepresidente Scanderebech e tutti gli altri possono assumerne solo tre dall'esterno. Nella definizione iniziale della proposta di legge, il Presidente del Consiglio, attraverso un meccanismo che nessuno ha capito ne poteva assumere cinque dall'esterno. Pertanto, capite che questo meccanismo - che poi è stato emendato - che lei, Presidente, ha messo in essere come proponente, cosa c'entra con quell'ordine del giorno votato dal Consiglio che chiedeva di eliminare un'anomalia di una condizione...



PRESIDENTE

Non le rispondo perché non si intende che cosa lei stia dicendo.
Comunque, lei ha diritto di esprimere la sua valutazione.



CAVALIERE Pasquale

Mi spiego meglio. Non è un mistero che il 418 viene prima del 424 e per forza di cose nel corso delle giornate dovremo fare qualche riferimento anche al 424, perché la Giunta e tutti coloro che hanno inteso così hanno voluto collegare strettamente questi due progetti: sono gemelli, viaggiano insieme e hanno lo stesso destino.
Pertanto, questi due provvedimenti, sia la proposta di legge presentata da lei, Presidente, che il disegno di legge presentato dalla Giunta fanno riferimento a quel famoso ordine del giorno del Consiglio, in quanto in queste settimane avete sempre detto: "Noi l'abbiamo fatto perché c'era un ordine del giorno". Ma quell'ordine del giorno richiedeva solo una cosa: richiedeva solo di sanare un'anomalia presente nei Gruppi consiliari chiedeva solo questo. E io lo ricordo benissimo perché quell'ordine del giorno fu successivo ad una discussione avvenuta in una riunione dei Capigruppo senz'altro verbalizzata dai nostri funzionari. Mi chiedo allora cosa c'entri questa volontà originaria con i testi originari della proposta di legge del Presidente del Consiglio e del disegno di legge della Giunta.
Cosa c'entrano, essendoci in queste proposte originarie, da un lato, coloro che sono stati definiti - non da me - "i portaborse", il numero dei quali ogni Gruppo, in funzione del numero dei Consiglieri, potrebbe aumentare.
Il disegno di legge della Giunta prevedeva che ogni Assessore avesse un Ufficio di Comunicazione (adesso si chiama così) di cinque persone, che il Presidente della Giunta ne avesse sette, che il Presidente del Consiglio ne avesse sette e che l'Ufficio di Presidenza ne avesse sette; un totale di novantadue persone. Perché, mentre gli Assessori potrebbero assumere dall'esterno tre persone, il Presidente della Giunta tre, il Presidente del Consiglio dovrebbe o potrebbe assumerne cinque? Ci spieghi, Presidente, che cosa significa questo, chi l'ha pensato e come è stato pensato.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento del Consigliere Cavaliere.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 8 voti favorevoli, 25 contrari e 7 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Gallarini, Cotto Casari, Spagnuolo, Montabone, Ghiglia e Saitta: 2 bis) - all'art. 1, al primo comma la ristesura dell'art. 4 risulta così modificata: dopo le parole "Ufficio di Presidenza" vengono soppresse le parole "ed erogate ai Gruppi consiliari".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

L'emendamento è collegato ad altri due ed è conseguenza del principale emendamento successivo, che corregge quella parte che dice che a stipulare il contratto è il Capogruppo. Già in Commissione avevamo posto delle perplessità; secondo noi il contratto deve essere stipulato dal Presidente del Consiglio, per ragioni di tutela del lavoratore. Il Gruppo è qualcosa lo abbiamo verificato in questi anni - che compare, scompare, si scioglie si ricompone. Riteniamo che il lavoratore debba avere di fronte una parte giuridica certa per eventuali problemi che possono sorgere. Un Capogruppo è, comunque, articolazione del Consiglio, ma non ha la certezza di una continuità, perché un gruppo non è una struttura certa. Il singolo Gruppo è qualcosa che può durare anche solo due settimane.
Suggeriamo allora che sia il Consiglio a stipulare il contratto, fermo restando, come verrà poi precisato nell'emendamento successivo, che questo avviene su proposta del Capogruppo, quindi senza una limitazione del diritto del Capogruppo di individuare la figura che gli interessa e le caratteristiche con cui deve essere assunto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo che il problema sia quello di rispettare lo spirito della sanatoria, che appunto è una sanatoria che non si verifica più. Era l'impegno preso dai Gruppi e di cui lei, Presidente del Consiglio, non ha tenuto in conto in alcun modo. Con questo meccanismo, al di là del fatto che il contratto lo firmi il Capogruppo o il Presidente del Consiglio, si mette in essere un contratto che stabilisce nuovamente un'anomalia che, per forza di cose, in futuro necessiterà nuovamente di sanatoria. Questo è il problema. Se si vuole fare una vera sanatoria, si fa la sanatoria e si elimina quella procedura anomala di assunzione. Altrimenti non è una sanatoria. Questo era il punto sul quale si erano impegnati i Gruppi: fare una sanatoria e non assumere di nuovo, a prescindere dall'entità delle retribuzioni e comunque a tempo determinato, dei lavoratori precari, ai quali si promette l'assunzione. Lavoratori scelti, tra l'altro, in base ad un rapporto fiduciario. Vorrei sottolineare che non stiamo parlando del lavoratore delle presse di Mirafiori, ma di lavoratori che hanno un rapporto fiduciario, in quanto vengono scelti all'interno di un mercato del lavoro a cui non possono accedere tutti, perché non si sceglie dalla graduatoria, ma - ripeto - sulla base di un rapporto fiduciario.
Il problema è di mettere in essere un meccanismo che non crei la necessità di dover determinare, costantemente, un privilegio. Colui che viene assunto dalla Regione deve aver superato un concorso - magari Consigliere Rubatto, ha già partecipato a 100 concorsi -; non si capisce il perché in questo caso il trattamento è diverso. Forse perché noi comandiamo? E' questa la differenza? Va bene comandare, ma fino ad un certo punto, dobbiamo seguire un minimo di regole! La sanatoria ha senso se ha un termine, altrimenti non si tratta più di una sanatoria.
Il problema non è che quel contratto atipico, di tipo privatistico, sia a capo del Presidente del Consiglio, anche perché ritengo farebbe sempre capo, se non al Presidente del Consiglio, alla struttura del personale anche se, in ogni caso, i Gruppi consiliari non possono diventare delle strutture completamente avulse e autonome percependo i finanziamenti dal Consiglio. Il problema è quel tipo di contratto, che mantiene in essere la promessa, la necessità di procedere nuovamente ad una sanatoria.
Questo è in contrasto - collega Ghiglia - con quanto anche lei ha sostenuto rispetto alla necessità della sanatoria, sanatoria che doveva cancellare questa anomalia, invece questo non avverrà.
Per questi motivi voterò contro l'emendamento della maggioranza.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è accolto con 36 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).



(Intervento del Consigliere Cavaliere che, fuori microfono, chiede nuovamente l'esito della votazione)



PRESIDENTE

L'ho comunicato, comunque glielo riferisco di nuovo: 36 voti a favore non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere.



(Intervento del Consigliere Cavaliere che, fuori microfono, chiede la verifica del numero legale)


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, per la verifica del numero legale.
Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n. 37 Consiglieri ed in congedo n. 12 Consiglieri.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Le chiedo, Presidente, visto che è convocato per le ore 13.30 il Comitato di solidarietà alle ore 13.30, come intende procedere nei lavori del Consiglio



PRESIDENTE

Procediamo fino alle ore 13.30.



CAVALIERE Pasquale

Poi intende sospendere il Consiglio?



PRESIDENTE

Sì, alle ore 13.30.


Argomento: Gruppi consiliari

Esame progetto di legge n. 418: "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei Gruppi" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 418.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: al punto 4) dell'articolo 1 la parola "annualmente" è sostituita con la parola "mensilmente".
La parola al Consigliere Cavaliere per l'illustrazione.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, rimangono senza risposta - per questo motivo ho presentato l'emendamento - le questioni fondamentali della discussione, e cioè, è mai accaduto che un provvedimento di questa natura, cioè un provvedimento di natura strettamente istituzionale, venisse portato avanti, come dire, a colpi di maggioranza (una maggioranza un po' così però, perché dire "a colpi di maggioranza" sembra quasi che ci sia una maggioranza), diciamo portato avanti con forzature. Una legge come questa, di carattere prettamente, ma proprio strettamente e intrinsecamente, istituzionale, che è sempre stata fatta - negli anni passati, nelle sue precedenti edizioni per necessità passate - col consenso di tutti i Gruppi - ripeto: sempre perché è intrinseco questo fatto - oggi viene invece intesa in una maniera non istituzionale. Da qui, Presidente, discende e discerne l'atteggiamento del mio Gruppo e io spero anche di altri Gruppi.
E io chiedo a lei Presidente: perché non interviene? Cioè se ritiene che la sua proposta di legge perché non a caso è una proposta di legge dell'Ufficio di Presidenza, quindi di tutti, perché l'Ufficio di Presidenza di solito quando fa queste cose ascolta tutti e allora non può essere portata avanti una legge così, perché è una legge che ha un carattere e un livello istituzionale per cui arriva in aula, magari con modifiche tecniche, e viene votata: questa è la storia istituzionale anche di questo ente! Lei invece assiste al fatto che questa legge venga usata come un grimaldello, come un ariete, ma per cosa? Con quali necessità? Io credo che questo sia un fatto profondamente sbagliato e che sia anche il modo peggiore per concludere quest'anno. Sembra la ciliegina sulla torta! Di una torta però andata a male, nel senso che non è commestibile, non è proprio da mangiare questa torta! E allora mettere questa ciliegina io credo che non sia proprio il caso per questo Consiglio. E' una cosa abominevole dal punto di vista istituzionale, Presidente! Non so se lei stia prendendo queste mie considerazioni come offese come insulti, non lo so, ma mi creda il mio è un appello al fatto che lei almeno per cinque minuti faccia il Presidente del Consiglio! Questa è una sua prerogativa, questa legge è una sua legge, non è una legge contro qualcuno, è una legge per qualcosa di carattere strettamente istituzionale! Non può lasciarla in mano a Gallarini che deve dimostrare che è il Capogruppo del partito di maggioranza relativa e che quindi porterà compatte le truppe a passare...



GALLARINI Pierluigi

Non è la prima delle mie intenzioni.



CAVALIERE Pasquale

Perché non è così, Gallarini, non è così! Anzi, se fosse così, fatene un problema del Piemonte! Siccome dite che qui non passa niente, la vostra forza la volete dimostrare su questo provvedimento? Su questo provvedimento dimostrerete che esiste una maggioranza forte e compatta? Mi pare che sia proprio il modo peggiore di chiudere questo anno legislativo, se mai lo chiuderemo, Presidente.
Queste considerazioni gliele faccio piene, perché credo che sia così Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Voglio ancora ricordare che noi stiamo facendo tra l'altro questa discussione sulla quale c'era stato l'altro ieri non dico un ripensamento ma una considerazione un poco più posata, non estremistica del collega Gallarini, poi però c'è stato il diniego della Giunta. C'è stato il diniego della Giunta che ha detto: "no, i provvedimenti sono gemelli" e io dico "dov'è questa Giunta?". Ghigo telefonicamente dice "la maggioranza deve...". Dov'è Ghigo? Dov'è il Presidente della Giunta quando la maggioranza si sta arrogando il diritto di bloccare tutti i problemi del Piemonte, di bloccare in Consiglio regionale tutti i problemi del Piemonte per far passare un problema di...



GALLARINI Pierluigi

Ghigo è a Roma e Burzi è a Parigi.



CAVALIERE Pasquale

Lo so, ma il Consiglio era convocato. Tutti potremmo essere a Roma cosa vuol dire "Ghigo è a Roma"? Sapeva benissimo che il Consiglio era convocato per oggi. Lasciamo perdere la questione Burzi su cui non voglio entrare perché ci è già stato spiegato, però non può il Presidente della Giunta su questa discussione dove erano da prendere decisioni magari subitanee, importanti e impegnative, non esserci, con il Vicepresidente Masaracchio al telefono, costantemente al telefono per non si capisce bene cosa. Vicepresidente Masaracchio, lei è il nostro unico interlocutore perché Burzi non c'è...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

La tattica della provocazione usala pure perché hai trovato l'elemento giusto!



CAVALIERE Pasquale

Lei Vicepresidente non sarà da me mai provocato.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Mi stai provocando adesso, perché interferisci sul mio ufficio!



CAVALIERE Pasquale

Su cosa interferisco?



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Sul mio ufficio, perché questo è un telefono d'ufficio.



CAVALIERE Pasquale

Ma lei è l'unico interlocutore di questo importantissimo provvedimento.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Sì, d'accordo, però non giudicare...



CAVALIERE Pasquale

Lei lo dovrebbe leggere come un atto di rispetto il fatto che si cerchi la sua attenzione.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Ma non come rimprovero!



CAVALIERE Pasquale

Un atto di rispetto, quasi d'amore, perché non abbiamo su questo punto gli interlocutori, e non ascolti i consigli dell'Assessore Vaglio.



SALERNO Roberto

Non puoi ridurre a una commediola questo dibattito!



CAVALIERE Pasquale

Ma siete voi una commedia! Salerno, siete voi una commedia! Siete voi una commedia!



(Proteste del Consigliere Salerno)



PRESIDENTE

Consigliere Salerno, lasci svolgere l'intervento.



RIBA Lido

Signor Presidente, il Regolamento prevede anche il tumulto in aula.



PRESIDENTE

Non è questo il tumulto.



CAVALIERE Pasquale

Salerno, la prossima volta che fai la campagna elettorale e scrivi "Votate Salerno, non quello socialista" devi dire invece "proprio quello uguale a quel socialista"!



(Proteste dei Consiglieri Ghiglia e Salerno)



SALERNO Roberto

Dirò "non quel buffone di Cavaliere"!



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, la sua doveva essere una dichiarazione di voto.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, mi interrompono!



PRESIDENTE

Lei prosegua. Consigliere Salerno, non interrompa la dichiarazione di voto di Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io ho ancora trenta secondi e spero, Presidente, che lei mi aggiunga il tempo che mi è stato sottratto...



SALERNO Roberto

Devi spiegare che cosa intendevi nel dire che "sono il socialista"!



CAVALIERE Pasquale

L'hai detto tu. L'hai detto tu!



SALERNO Roberto

Adesso voglio che spieghi cosa volevi dire!



CAVALIERE Pasquale

Lo spiego se chiedi il tempo al Presidente!



PRESIDENTE

Consigliere Salerno, per cortesia.



CAVALIERE Pasquale

Volevo dire, collega Salerno, che lei...



PRESIDENTE

No, no! Lei si attenga alla dichiarazione di voto. Poi valuteremo anche queste cose, ma adesso si attenga alla dichiarazione di voto.



SALERNO Roberto

Valuterò se ci sono gli estremi di una querela nei tuoi confronti!



CAVALIERE Pasquale

Volevo dire al collega Salerno che lui ha fatto...



PRESIDENTE

Svolga la dichiarazione di voto!



CAVALIERE Pasquale

Sì, la sto svolgendo, Presidente. Il collega Salerno ha fatto una campagna elettorale invitando la gente a votarlo nel segno di una certa moralità che non sta rispettando!



PRESIDENTE

Mi permetta, Consigliere Cavaliere, ma questo non c'entra con la dichiarazione di voto. Le ripeto: svolga la dichiarazione di voto.



CAVALIERE Pasquale

Nel terminare, io mi stavo rivolgendo all'Assessore Masaracchio, che si è offeso perché l'ho richiamato ad ascoltare le cose che abbiamo da dire...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Certo! Perché alle 13,30 c'è il Comitato di Solidarietà e siccome devo essere lì, devo attrezzarmi per esserci!



PRESIDENTE

Lasciate svolgere la dichiarazione di voto...



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Ma perché devo lasciar perdere!?



SALERNO Roberto

La dichiarazione di voto di Cavaliere è una buffonata!



(Proteste dai banchi di AN)



CAVALIERE Pasquale

Presidente, qua stanno dicendo che è una buffonata. Non so se si stanno rivolgendo a lei o all'aula, ma lei rappresenta l'aula.



PRESIDENTE

Questo lo valuterò. Lei svolga la sua dichiarazione di voto.



CAVALIERE Pasquale

Se mi fanno terminare...



PRESIDENTE

Lei ne ha facoltà e ha tutto il tempo.



CAVALIERE Pasquale

Allora, stavo chiedendo al Vicepresidente Masaracchio che giustamente dice "io mi devo preparare per il Comitato di Solidarietà, devo fare questo, devo far quest'altro"...



PRESIDENTE

Le lascio ancora trenta secondi per le interruzioni, però...



CAVALIERE Pasquale

Va bene. Ieri in Commissione il Vicepresidente Masaracchio non era a perfetta conoscenza di tutti i problemi perché glieli hanno lasciati sul momento, li conosceva molto meglio Gallarini, ma semplicemente perché l'ha seguito dall'inizio il provvedimento. Sta di fatto che noi non abbiamo un interlocutore, allora io dico: senza interlocutore, senza l'Assessore al personale, senza il Presidente Ghigo, come riuscite a fare questa discussione? Allora Gallarini torni ai banchi della Giunta, faccia di nuovo l'Assessore al personale, almeno abbiamo un interlocutore!



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, il tempo a sua disposizione è scaduto.
Non essendovi altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento testé discusso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 1 voto favorevole, 28 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri).


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Su richiesta del Consigliere Cavaliere, indìco la votazione nominale mediante procedimento elettronico, per la verifica del numero legale.
Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
32 Consiglieri ed in congedo n. 12 Consiglieri .


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Scusi, Presidente, siamo al corrente che il Consiglio avrebbe intenzione di approvare alcuni provvedimenti legislativi significativi, per i quali ieri mattina, per esempio, la VI Commissione si è riunita e ha lavorato proficuamente.
Io non credo che staremo qui volentieri ad aspettare i monatti di mezzanotte che portino via quel che rimane del Consiglio regionale.
Penso che lei, con la collaborazione di tutti, abbia il dovere di affrontare questa situazione, per decidere come si lavora, fino a quando si lavora, quali provvedimenti il Consiglio è realisticamente in grado di esaminare per rendere proficua e utile la giornata di lavoro di oggi. Non essendo convocato per domani il Consiglio, non credo che si potrà riunire prima delle vacanze, essendo del tutto evidente che, in seguito, il numero legale potrebbe non essere raggiunto per ragioni ovvie.
Sollecito, quindi, un esame della situazione dell'ordine dei lavori anche relativamente a questo provvedimento (se ci sono le condizioni perch possa avere una sua evoluzione); dovete darci delle risposte e non aspettare passivamente che l'assemblea si dissolva nel disagio generale che vedo crescente. Abbiamo il dovere di esaminare la situazione e decidere un'impostazione di lavoro della giornata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Valuti, il Presidente, cosa ritiene di fare. Io mi limito a fare una considerazione molto pacata, perché è il 30 di luglio, ma è una giornata come tante altre.
Da poco più di un'ora stiamo votando degli emendamenti il cui tono l'abbiamo intuito tutti, prima ancora che fossero presentati; la sostanza è quella che immaginavamo. In quest'aula, sul bilancio, siamo andati avanti per mesi interi a votare emendamenti. Mi sembra eccessivamente presto per immaginare una dissoluzione del Consiglio o altro.
Andiamo avanti; stiamo votando emendamenti da un'ora e dieci minuti!



PRESIDENTE

Ho intenzione, alla chiusura dei lavori della mattinata, di fare una rapidissima valutazione con i Capigruppo. Peraltro, l'ordine dei lavori e gli argomenti da affrontare sono stati, in questi giorni, più volte ribaditi. Anche la richiamata riunione della VI Commissione era finalizzata all'approvazione, in questa giornata, di alcuni provvedimenti.
Gli emendamenti sono presentati a termine di Regolamento; può essere simpatico o meno, ma questa è la regola.
Ha chiesto la parola il Consigliere Picchioni; ne ha facoltà.



PICCHIONI Rolando

Non so se nelle parole del Consigliere Cavaliere si può cogliere un invito a che lei svolga un supplemento d'opera come Presidente del Consiglio. Però lo farei, perché evidentemente questa è una legge dell'istituzione tout court, è una legge di nessuno, oppure è una legge di tutti. Lei, però, come Presidente dell'assemblea deve valutare o perlomeno verificare la bontà delle intenzioni del Consigliere Cavaliere.
Credo che il Consigliere Cavaliere, al di là delle sue valutazioni, più che comprensibili per alcuni punti di vista, probabilmente con un colloquio chiarificatore potrà far sì che la discussione di questo Consiglio possa non dico conoscere un'accelerazione, ma una compatibilità con i tempi che la Conferenza dei Capigruppo si è prefissa per terminare i propri lavori.
Non so, Presidente, se lei vuole impancarsi in un'ennesima Conferenza dei Capigruppo, visti i tempi un po' biblici con i quali queste riunioni si svolgono, ma credo che prima della Conferenza di Capigruppo ci sia la necessità che lei parli con il Consigliere Cavaliere.
Se mi permette, poi, una piccola questione procedurale: Presidente, sia convinto delle sue prerogative e del Regolamento che lei deve far osservare. Non è ammissibile che lei, a distanza di cinque secondi da una votazione (non è un rimprovero) faccia la verifica del numero legale. Non è ammissibile perché è una presa in giro di tutti noi ed è una mancanza di rispetto all'assemblea.
Ognuno può forzare la situazione come vuole, secondo i propri intendimenti ostruzionistici, però lei, anche nei confronti di coloro che vogliono fare ostruzionismo, deve difendere l'assemblea.
Questo è il suo compito primario ed è questo che le dà l'autorevolezza di tutto il Consiglio nel riconoscerla come Presidente.



PRESIDENTE

La situazione che si è verificata dura da un'ora circa. C'è una serie di emendamenti (non voglio qualificarli con aggettivazioni ulteriori) che in particolare, il Consigliere Cavaliere ha ritenuto di presentare. Il rispetto del Regolamento è sicuramente principio primario, ma poiché si sono verificate, anche questa mattina, delle votazioni che non hanno avuto una automatica corrispondenza, ho ritenuto di accedere alla richiesta del Consigliere Cavaliere.
Se nel corso delle prossime votazioni - se ce ne saranno - mi si convincerà del contrario, avrò un atteggiamento diverso.
Inoltre, non ho alcuna difficoltà, se il Consigliere Cavaliere ritiene che un colloquio possa essere utile, di concedere tale colloquio. Bisogna però, che anche la controparte consideri utile questo incontro.
Il provvedimento presentato, come primo firmatario da me e dai colleghi dell'Ufficio di Presidenza, era a seguito di un vincolo dell'aula e pertanto l'aula è sovrana nell'apportare tutte le modifiche e indicazioni che richiede.
Pertanto, se il Consigliere Cavaliere ritiene utile un colloquio possiamo incontrarci. Sono assolutamente disponibile se questo può essere utile allo svolgimento dei lavori.
Prego, Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io non saprei con chi dover fare questo colloquio, perch il problema mi pare il fatto che la proposta dell'Ufficio di Presidenza e la proposta della Giunta sono strettamente collegate, questo indubbiamente.
L'altra sera c'è stata una riunione dei Capigruppo della I Commissione quasi corrispondenti ai Capigruppo del Consiglio; credo invece che in una Conferenza dei Capigruppo si possa vedere se si vuol ritornare alla concezione originaria del provvedimento e alle forme per fare questo.



PRESIDENTE

Allora vi chiederei di fare la riunione dei Capigruppo tra 10 minuti mentre voi vi accomodate, avrò un colloquio con il Consigliere Cavaliere.
I nostri lavori sono aggiornati alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.01)



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