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Dettaglio seduta n.28 del 19/12/95 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento: Trasporti su ferro

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla questione Alta Velocità tratta Torino-Lione


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g., che prevede una comunicazione della Giunta regionale in merito alla questione Alta Velocità, ha la parola il Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale In momenti precedenti ed in sedi diverse si era deciso di considerare l'occasione di oggi come possibilità per tutte le parti politiche di esprimersi in senso compiuto sull'argomento.
Prima di tale opportunità per tutti i Consiglieri, in modo che ognuno possa esprimere la sua particolare opinione sul tema dell'Alta Velocità vorrei solo, per correttezza, mettervi al corrente dello stato-avanzamento delle riunioni della Commissione costituita dalla Giunta regionale, la cosiddetta Commissione istituzionale, che si è riunita ieri per la prima volta, in Corso Bolzano, al "parlamentino", nella sede dell'Assessorato ai trasporti.
In questa convocazione c'è stato, come avete potuto leggere sui mezzi di informazione, un minimo di contestazione da parte di un Presidente di Comunità montana, il quale riteneva che nel testo della convocazione fosse implicitamente detto da parte mia, in contraddizione con le mie affermazioni della riunione in Consiglio regionale, che l'Ente Ferrovie dello Stato avrebbe presentato un progetto, mentre personalmente avevo sostenuto non ci fosse.
Una tale interpretazione era del tutto scorretta, nel senso che la convocazione ipotizzava la possibilità di dibattere progetti di massima che chiaramente l'Ente Ferrovie dello Stato ha prodotto; diversamente, non ci sarebbe stato argomento di discussione e non avremmo potuto proseguire nella definizione dell'obiettivo che nella formulazione della Commissione ci eravamo prefissati.
Ieri, l'ingegnere in rappresentanza del dottor Necci ha esposto in maniera molto articolata ed esplicita le ipotesi di progetto, sia per quanto riguarda la realizzazione del tunnel sia per il tracciato fino allo stesso.
Sono considerazioni ancora a livello teorico, nel senso che si sono fatti studi di massima, ma che ancora devono entrare nella specifica analisi della loro fattibilità dal punto di vista tecnico. Tant'è vero che si è convenuto con i rappresentanti degli Enti locali - naturalmente la segreteria di Giunta è disponibile a darvi l'elenco delle persone presenti a tale riunione - che per il proseguo agiremo nei termini seguenti: la Commissione istituzionale si riunirà una volta al mese - e voglio ricordare che secondo deliberazione di Giunta vi partecipano tutti i Comuni della Valle di Susa, dell'Alta Valle di Susa, i Presidenti delle Comunità montane, i Comuni dell'hinterland torinese interessati dal passaggio dell'Alta Velocità per l'imbocco della Valle di Susa, i rappresentanti dell'Ente Ferrovie dello Stato, e, naturalmente, la Giunta e i Consiglieri che riterranno di parteciparvi.
Nel frattempo abbiamo verificato la necessità di istituire un Comitato tecnico operativo - la cui gestione sarà compito dell'ing. Manto - che entri nel merito delle ipotesi di progetto dell'Ente Ferrovie dello Stato che si riunirà due-tre volte al mese presso l'Assessorato ai trasporti in Corso Bolzano.
Al Comitato tecnico partecipano tecnici dell'Ente Ferrovie dello Stato tecnici della Regione Piemonte e rappresentanti o tecnici che gli Enti locali interessati riterranno di indicare per approfondire gli argomenti.
Il lavoro del Comitato tecnico verrà vagliato, mese dopo mese, dalla Commissione istituzionale, la quale trarrà dai risultati prodotti dal Comitato gli elementi per le valutazioni del caso.
Voglio aggiungere che è stato deciso, da parte della Commissione istituzionale, di intraprendere un calendario di consultazioni nei confronti delle varie categorie interessate all'Alta Velocità.
La Coldiretti ha avanzato la richiesta di partecipare alla Commissione istituzionale; personalmente non l'ho ritenuto corretto. Ritengo invece che le consultazioni debbano essere svolte nei confronti di tutte le categorie in realtà, la Coldiretti ha più problemi relativamente alla tratta Torino Milano che non alla Torino-Lione.
Questo lo stato dell'arte; posso trasferirvi che dall'esposizione dell'Ente Ferrovie dello Stato i Sindaci presenti hanno tratto elementi di soddisfazione e valutazione positiva; personalmente, in conclusione di riunione ho espresso e detto che la volontà della Giunta regionale è quella di - passatemi il termine - gestire la Commissione istituzionale come una Conferenza dei servizi preventiva - anche se il termine giuridicamente non è corretto. Con loro ed insieme agli Enti locali, e chiaramente con gli uffici tecnici della Regione, vorremmo poter definire questo tavolo di discussione e valutazione per l'identificazione del tracciato migliore possibile per l'Alta Velocità.
E' indubbio - lo ricordo - che come Giunta regionale riteniamo che questa iniziativa sia prioritaria fra i progetti che la Regione Piemonte sta approntando.
Aggiungo che l'Ente Ferrovie dello Stato si è reso totalmente disponibile a qualsiasi tipo di valutazione e considerazione; non ultima a raccogliere suggerimenti per quanto concerne l'impegno della gestione della linea preesistente. Tanto per intenderci: orari, tratte e quant'altro per il traffico locale passeggeri: l'Ente Ferrovie dello Stato è disponibile ad un'analisi per tentare di venire incontro alle necessità del trasporto locale della Valle di Susa sulla linea già esistente.
Questa la situazione generale, senza entrare in termini specifici e tecnici sui quali, eventualmente, potrà esprimersi l'Assessore Masaracchio.
La Commissione istituzionale è stata convocata ieri - ovvero prima di Natale, come avevamo detto e ci eravamo impegnati a fare; le prossime convocazioni saranno ogni ultimo venerdì del mese. Il Comitato tecnico si riunirà - come ho già detto - due-tre volte al mese, al fine di discutere con l'Ente Ferrovie dello Stato la fattibilità e l'identificazione del tracciato che meglio risponda alle necessità espresse dai vari Enti e alle preoccupazioni relative allo smaltimento degli inerti, all'inquinamento acustico e psicologico - ovvero il disagio che i cittadini subiranno per l'insediamento del cantiere, che rimarrà in valle per quattro-cinque anni.
Relativamente alla tratta Torino-Milano quest'ultimo elemento è stato fortemente preso in considerazione: dal passaggio dei camion allo scarico dei detriti.
Sono tutte considerazioni che mi sembra trovino, da parte dei nostri interlocutori - com'è giusto che sia - la disponibilità ad essere affrontate, vagliate e risolte in totale collaborazione con gli Enti locali.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Ghigo.
L'Assessore Masaracchio vuole aggiungere qualcosa? MASARACCHIO, Assessore ai trasporti e comunicazioni Aggiungerò poche riflessioni a braccio; non mi è infatti sembrato il caso di portare in Consiglio una relazione scritta esaustiva delle problematiche sollevate in passato, relative sia alla linea Torino-Milano sia al collegamento tra Lione-Torino.
Non siamo di fronte ad un progetto in quanto, semplicemente, non ne esiste alcuno. Esiste un'ipotesi di progetto, che potrei illustrarvi per quanto appreso ieri nella riunione indetta per la formalizzazione del Comitato istituzionale, nominato in funzione del deliberato nel marzo 1995.
Sembrerebbe esserci la possibilità di un percorso sotto la montagna di base (chiamata così perché al livello più basso possibile) onde evitare percorrenze in pendenze troppo forti, non compatibili con le velocità che dovrebbero essere acquisite.
Ieri è stato anche detto che tale progettualità potrebbe avere sviluppo soltanto dopo aver saggiato la struttura della montagna per quattro chilometri da una parte e per otto chilometri dall'altra, per meglio comprenderne la struttura e la conseguente possibilità di attraversare il massiccio a quei livelli. E' anche da considerare l'eventuale non fattibilità di un tunnel per l'Alta Velocità: staremo a vedere.
Un rilievo aereo dell'intero territorio è stato attuato onde poter disegnare un tracciato fuori dal tunnel; si è parlato di una percorrenza di circa cinquanta chilometri per poi uscire a cielo aperto, anche perché una percorrenza più lunga sarebbe incompatibile per molti motivi di surriscaldamento della roccia e conseguenti problemi di ventilazione.
Si è inoltre considerato il recupero di inerti nobili e meno nobili che potrebbero essere reimpiegati in campo economico internazionale alleggerendo il peso delle cave occorrenti per la realizzazione della linea dell'Alta Velocità.
Si è poi garantito un rapporto diretto e continuo con le comunità locali, per la migliore risoluzione di ogni problema che insorgesse.
Noi siamo pronti, come affermato in altre occasioni e comunicato ufficialmente testé dal Presidente della Giunta, Ghigo. Un gruppo di nove apicali sta mettendo a frutto tutto quanto realizzato dal 1990/1991 a questa parte, al fine di ottenere utili elementi di comparazione.
Si tratta dunque di un'ipotesi da verificare attraverso esami stratimetrici della montagna e delle percorrenze possibili successivamente, nel momento in cui tutto risulti fattibile, partirebbe la realizzazione dell'opera.
Cos'altro dichiarare? Discorsi di fondo sull'utilità o meno del congiungimento della possibile linea Torino-Milano con Lione riguardano problematiche di natura anche internazionale, che vanno oltre le nostre competenze specifiche.
Nell'ambito di quanto verrà realizzato nell'attesa di verificare se la montagna possa essere perforata o meno, seguirà il confronto e il dibattito in tutte le sedi istituzionali, soprattutto attraverso il nostro rapporto diretto con i livelli di responsabilità specifici: per quanto riguarda l'Italia, l'Ente Ferrovie dello Stato, per quanto riguarda la Francia, il GIP e gli organismi dalle competenze specifiche.
Vedremo il da farsi e quale dovrà essere l'impegno della Regione per risolvere i vari problemi - sempre che ci sia consentito risolverli.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
In merito alla questione Alta Velocità sono state presentate alcune interrogazioni ed interpellanze.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.
CHIEZZI Intervengo solo per problemi di procedura.
Se vogliamo cominciare con gli interventi dei sottoscrittori delle interpellanze presentate, sarebbe necessario conoscerne le risposte.
MASARACCHIO, Assessore ai trasporti e comunicazioni Va bene.
CHIEZZI Da quanto detto sia dall'Assessore sia dal Presidente Ghigo non abbiamo saputo niente. Sarebbe meglio introdurre il dibattito con qualcosa di più.
MASARACCHIO, Assessore ai trasporti e comunicazioni Nessuno sa niente.



PRESIDENTE

Ho detto prima delle varie interpellanze presentate, anche se naturalmente, è possibile intervenire sulla comunicazione del Presidente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.
CAVALIERE Grazie, Presidente. In diverse riunioni della Conferenza dei Capigruppo si era stabilito un dibattito generale sull'Alta Velocità, che, per forza di cose, avrebbe assorbito interpellanze, interrogazioni, ecc., le quali avrebbero dovuto essere precedute dalle risposte del Presidente e dell'Assessore competente. Questo è quanto.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Forse l'Assessore è in grado di rispondere, proprio per venire incontro al dibattito generale, alle interpellanze n. 6 e n. 16 presentate dal Gruppo di Rifondazione Comunista, alla n. 160 del 3 ottobre, presentata dal Consigliere Cavaliere e all'interrogazione n. 186, datata 11 ottobre presentata dal Gruppo PDS.
Potrebbe trattarsi di un'introduzione più articolata, prima dell'inizio della discussione generale.
MASARACCHIO, Assessore ai trasporti e comunicazioni C'è da premettere che le interpellanze non vertono sulla questione allo stato attuale dell'arte. Per quanto riguarda il percorso Torino-Lione nessuno sa niente; non esistono progetti, vi sono unicamente delle ipotesi.
Dopodiché, posso anche rispondere alle interpellanze, anche se non riguardano, nella loro stessa struttura, l'argomento del dibattito di oggi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.
CAVALIERE Mi scuso per aver chiesto nuovamente la parola. Negli ultimi mesi non sono state svolte interrogazioni ed interpellanze, proprio per la calendarizzazione di una discussione generale sull'argomento. Ora, nel momento in cui la si affronta, credo che Presidente ed Assessore dovrebbero illustrarci le linee della Giunta in ordine alla problematica, alle soluzioni tecnologiche e agli innumerevoli aspetti che si stanno discutendo ovunque, a livello nazionale e locale.
Personalmente, vorrei capire la posizione della Giunta rispetto alle soluzioni tecnologiche ed al problema generale dei trasporti della nostra Regione. Su tali argomenti, ogni tanto, leggo il resoconto di qualche intervista; ritengo però che quali Consiglieri si abbia il diritto di conoscere cosa pensa la Giunta regionale sulle prospettate soluzioni di fondo. Mi aspettavo delle risposte, per poter interloquire con una qualche posizione: personalmente, ho delle idee che vorrei esprimere e confrontare con altri.



PRESIDENTE

Consigliere, c'è stata un'introduzione da parte del Presidente, il quale si è riservato di rendere ogni necessaria puntualizzazione richiesta dall'assemblea.
Sulle interpellanze presentate a suo tempo potrà rispondere l'Assessore; il Presidente è invece invitato, se lo ritiene opportuno, ad integrare le proprie comunicazioni con le osservazioni e le riflessioni provenienti dall'assemblea; naturalmente, può anche riservarsi di intervenire in un secondo momento.
La parola al Consigliere Chiezzi.
CHIEZZI Grazie, Presidente. Intervengo nuovamente in ordine alla procedura. Con molta schiettezza, penso che la stragrande maggioranza dei colleghi - non solo quelli di minoranza - in occasione di questo importante appuntamento su un tema calendarizzato da così lungo tempo, si aspettasse una relazione generale da parte dell'Assessore e del Presidente della Giunta.
Personalmente, mi aspettavo una documentazione scritta del lungo lavoro svolto sul tema, che consentisse la summa degli avvenimenti degli ultimi anni, ordinata secondo criteri logici e di leggibilità. Solo così pu partire un dibattito sull'Alta Velocità.
Questo non è avvenuto. Richiedere una risposta alle interpellanze è una via d'uscita che giudico indecorosa per tutti noi, che abbiamo aspettato così tanto tempo. L'unica cosa di cui si può dare atto alla Giunta è l'avere accettato, in sede di Conferenza di Capigruppo, di dedicare un Consiglio regionale alla questione. Questo Consiglio regionale, però, è vuoto: la Giunta non ha illustrato né la propria posizione politica n l'intero iter amministrativo sin qui svolto. Stiamo tenendo un Consiglio regionale su delle interpellanze, ma per fare ciò non erano necessari tre mesi di attesa! La mia riflessione, a nome del Gruppo, è se non sia il caso di dare per non effettuabile un confronto con chi non ha alcuna intenzione di porre le condizioni stesse del confronto con propri argomenti e con una relazione possibilmente scritta - presentata da tutti gli Assessori da quando sono Consigliere regionale. In occasione di scadenze particolari come quella di oggi tutti gli Assessori si sono sempre presentati con una documentazione scritta che faceva il punto della situazione, oltre che con delle relazioni orali.
Siamo in assenza di tutto questo. Avete detto di essere gli artefici di una grande rivoluzione culturale; adesso vediamo in cosa consiste: nell'assenza di ogni tipo di proposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.
VINDIGNI Purtroppo non ho potuto ascoltare la relazione del Presidente Ghigo n la comunicazione dell'Assessore Masaracchio. Avendo però in precedenti occasioni sentito soprattutto l'Assessore Masaracchio e letto comunicazioni ed interviste sulla stampa rese dal Presidente Ghigo, pensavo fosse in corso una fase di preparazione che sarebbe culminata nella comunicazione di oggi al Consiglio.
Per la verità, pensavo fosse del tutto normale consegnare ai Consiglieri una comunicazione scritta che consentisse a tutti i Consiglieri che avrebbero partecipato al dibattito di prepararsi un intervento scritto.
L'argomento è di tale importanza ed è stato caratterizzato da una tale lunga fase di maturazione che si dava per scontata la presentazione di un documento scritto, che indicasse le prospettive secondo le quali l'Amministrazione intende muoversi.
Inoltre, molti componenti della Giunta rivendicano giustamente la loro formazione professionale imprenditoriale; ebbene, in qualunque Consiglio di amministrazione che rivesta una qualche importanza si arriva con delle note, con delle relazioni, con degli appunti: prassi che sarebbe opportuno introdurre almeno nelle discussioni più importanti del Consiglio.
Sento dai primi commenti che siamo nella fase delle avvisaglie. A questo punto le cose sono due: o non intendete dire come stanno le cose oppure state preparando questo dibattito - mi si consenta di dirlo - con una certa superficialità e comunque con uno spirito non all'altezza della posta in gioco.
Sulla Torino-Lione non siamo certamente ai preamboli, ai primi passi. I primi accordi intergovernativi risalgono addirittura all'epoca del Ministro dei Trasporti Santuz e, sul lato francese, al Ministro Delabarre: siamo grosso modo, intorno al 1988/1989. I diversi Ministri che si sono succeduti hanno sempre confermato tali accordi; tant'è che le ferrovie italiane e quelle francesi hanno prodotto una massa notevole di studi, per i quali sono stati stanziati 260 miliardi. Non credo che i Governi di due Paesi e la Comunità economica stanzino somme di questa dimensione in mancanza di basi certe, solide. Non solo, sapete bene che lo stanziamento della Comunità economica europea è avvenuto sulla base di un rapporto stilato dal Vicepresidente pro tempore della Comunità, Christophersen, il quale ha analizzato i progetti che potevano essere ammessi al finanziamento comunitario; uno di questi era proprio la tratta Torino-Lione. Mi risulta inoltre che Christophersen, prima del suo rapporto alla Conferenza di Corfù e poi ad Essen, ha sentito le comunità locali interessate, e quindi anche la Regione Piemonte; ci sarà uno stralcio di verbale, di documentazione, di pezze giustificative di funzionari od Assessori regionali che si sono recati a Bruxelles per queste missioni! Non solo, in Francia è stato costituito il GIP (Gruppo di Interesse Pubblico), dal titolo Transalpes, di cui fa parte anche la Regione Piemonte. La Giunta ha aderito a tale GIP con deliberazione del 29/5/1995, quindi sette mesi fa. Nello Statuto dello stesso, all'art. 1 si dice che "il GIP deve fare studi di assetto legati al progetto Torino-Lione; definizione di tutte le azioni che devono accompagnare questo progetto; studio e montaggio finanziario in ricerca dei finanziamenti; articolazione della linea con i trasporti regionali ed internazionali e con tutte le altre relazioni ferroviarie interessate al progetto", e così via.
Non si può certo dire che siamo ai preliminari; dopo anni di lavoro sul progetto, l'Assessore arriva in questa sede dicendo che non si sa nulla che non c'è nulla: cose da far cadere le braccia! Ho voluto intervenire citando i precedenti affinché si comprenda il mio imbarazzo di fronte alla vacuità della comunicazione riportata dal Presidente.
Delle due, l'una: o la Giunta è totalmente estranea e avulsa dal lavoro di preparazione svolto, e allora mi chiedo perché ha aderito al GIP, oppure si vuole nascondere al Consiglio come stanno le cose. Non ci sono alternative: o voi, nelle sedi in cui vi recate, non capite di cosa si parla, oppure non volete dire al Consiglio come stanno le cose.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale L'interpretazione del pomeriggio dedicato alla discussione sulle linee ad Alta Velocità evidentemente non corrisponde ai desideri legittimi che i Consiglieri ritenevano di vedere assolti da una relazione sullo stato dall'arte dei progetti di Alta Velocità Torino-Milano, Torino-Lione e Milano-Genova, ovvero del comparto Progetto Alta Velocità.
Di certo non vi è da parte mia la volontà, come il Consigliere Vindigni sospetta, di non mettere il Consiglio a conoscenza delle intenzioni della Giunta sul tema Alta Velocità. Il Comitato istituzionale che si occupa della questione - come ho detto prima - è aperto a tutti e quindi tutti i Consiglieri possono parteciparvi; ricordo che è il Comitato la sede in cui si discutono i temi dell'Alta Velocità in senso istituzionale.
Pensavo che da parte vostra ci fosse il desiderio di esprimere, su opinioni che già avete, chiaramente dovute a quanto fatto fino ad oggi, la vostra posizione politica: questa la mia interpretazione della giornata di oggi. Da ciò, l'equivoco che mi ha indotto a non preparare alcuna relazione scritta: ripeto che non era mia intenzione, assolutamente, nascondere fatti che si svolgono alla luce del sole, attraverso il Comitato istituzionale.
Se lo ritenete opportuno, per approfondire e per avere elementi congruenti della situazione, chiederei di rimandare la discussione. Come Giunta, mi impegno a preparare una relazione scritta con compendi diversificati e chiari, in modo che (dandovela anche in tempi precedenti all'identificazione della seduta che riterremo di riaggiornare) la discussione possa svolgersi su un documento programmatico della Giunta, di analisi sulla situazione dell'Alta Velocità in senso generale per la nostra Regione.
Credetemi, c'è stato un equivoco del quale mi assumo la responsabilità che, se ritenete opportuno, può essere risolto attraverso questa nuova procedura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.
MARENGO Intervengo solo per chiedere, dopo le utili precisazioni da parte del Presidente Ghigo, una breve sospensione del Consiglio e una riunione dei Presidenti dei Gruppi.



PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni, sospendiamo brevemente la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 16 riprende alle ore 16.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo ha deciso che il dibattito sull'Alta Velocità verrà ripreso nel mese di gennaio, nella sessione ordinaria del 23, 24 e 25, e che nel frattempo la Giunta predisporrà un documento riassuntivo delle procedure, degli aspetti tecnici e degli aspetti finanziari intervenuti in questo periodo.
Il Consiglio predisporrà altresì per tutti i Consiglieri una specie di libro bianco in cui verranno riassunte tutte le posizioni conseguite dal Consiglio nella scorsa legislatura. I Consiglieri potranno così avere un quadro sinottico delle diverse posizioni assunte nell'arco dei cinque anni dal Consiglio regionale del Piemonte, confluite alla fine della scorsa legislatura con l'ordine del giorno - chi c'era ricorderà - a firma del Consigliere Marchini.
Il dibattito sull'Alta Velocità viene dunque rinviato di un mese circa nel frattempo la Commissione competente o le Commissioni competenti potranno programmare le audizioni tecnico-consultive che riterranno opportune per l'approfondimento tecnico di questo problema specifico.
La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.
GHIGO, Presidente della Giunta regionale Riconfermo quanto già illustrato dal Presidente Picchioni naturalmente, come Giunta svolgeremo un'analisi approfondita del pregresso e di tutte le considerazioni di carattere generale sottolineatemi da alcuni Consiglieri relative ai protagonisti, ai soggetti e agli elementi, anche di carattere economico, che interessano questo grande progetto.
Pertanto, nella seduta del 23 gennaio come Giunta regionale presenteremo un documento analitico, illustrativo dell'argomento. Anzi, ci impegniamo a presentarlo a tutti i Consiglieri alcuni giorni prima della seduta, in modo che possa essere letto ed approfondito e costituire una traccia per il dibattito. Chiaramente, attraverso la stesura di un ordine del giorno le forze politiche si esprimeranno sul tema in oggetto.
Mi scuso ancora per l'errata interpretazione data alla riunione avendone adesso capito bene il senso, mi impegno a fornirvi tutta la possibile documentazione per la seduta del 23 gennaio.



PRESIDENTE

Ritengo che la comunicazione del Presidente Ghigo sia stata esaustiva dell'argomento.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale) - Diritto allo studio - Assistenza scolastica - Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 60: "Rendiconti 1994 dei Parchi e delle Riserve naturali e dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del progetto di legge n. 60, di cui al punto 6) dell'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Pichetto.
PICHETTO, relatore Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la I Commissione ha approvato questo disegno di legge che riguarda i rendiconti per il 1994 di ventisei Enti. Trattasi dei conti consuntivi che sono allegati al presente disegno di legge e riguardano tutta quella serie di Enti che non avevano potuto presentare il consuntivo del 1994 entro il 31 marzo e quindi essere approvati nella tornata precedente, avvenuta nel mese di luglio.
L'approvazione in Commissione è avvenuta a maggioranza. Si tratta sostanzialmente dei Parchi più l'Ente di diritto allo studio universitario.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola né in discussione generale né per dichiarazione di voto, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 31 astensioni 5 L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI' 41 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Farassino e Goglio.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Esame progetto di legge n. 64: "Modifica alla L.R. 14/3/1995, n. 30 'Autorizzazione alla vendita dei beni immobili'" - Esame ordine del giorno n. 91


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 64, di cui al punto 7) dell'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA, relatore Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la I Commissione ha esaminato ed approvato il disegno di legge n. 64 predisposto dalla Giunta regionale e concernente la modifica alla L.R. 14/3/1995, n. 30. La citata legge ha disposto un articolato piano di alienazione degli immobili di proprietà della Regione Piemonte non più rispondenti alle attuali necessità dell'Ente.
Nel novero dei beni da cedere è stata ricompresa anche la Villa San Remigio di Verbania, edificio di rilevante pregio architettonico, posto sulle rive del Lago Maggiore e dotato di un esteso parco. Attualmente l'immobile ospita gli uffici della nuova Amministrazione provinciale del Verbano Cusio Ossola, alcuni uffici del Comune di Verbania e quelli del Parco nazionale della Val Grande.
Pare in tal senso opportuno procedere alla modifica della legge per stralciare la Villa San Remigio dal piano di vendita, in maniera da mantenere al patrimonio regionale un bene di sicuro lustro e contestualmente garantire agli Enti pubblici la permanenza futura in tale collocazione nell'eventualità che non fosse loro possibile accedere all'acquisizione del bene.
Tale soluzione inoltre rappresenta una concreta risposta all'intenzione del governo regionale di intervenire direttamente a favore della nuova Provincia onde agevolarla nel superamento delle difficoltà incontrate nella fase di iniziale istituzione.
La I Commissione ha approvato a maggioranza il testo del disegno di legge n. 64 e lo rassegna all'aula auspicandone una sollecita approvazione.



PRESIDENTE

Informo il Consiglio che connesso al disegno di legge c'è un ordine del giorno sottoscritto dai Consiglieri Montabone, Burzi e Ghiglia, che è stato distribuito a tutti i Consiglieri.
Non essendovi richieste di parola passiamo all'esame dell'articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 31 voti contrari 3 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 hanno risposto SI' 41 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri La legge è approvata.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 91, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale attesa la previsione legislativa di cui alla L.R. 14/3/1995, n. 30, di alienare, con il patrimonio immobiliare regionale esuberante, anche la Villa San Remigio di Verbania avute presenti le richieste della Provincia del Verbano Cusio Ossola e del Comune di Verbania, volte ad ottenere la conservazione del compendio immobiliare al patrimonio regionale all'atto della sottoesposizione all'esame del Consiglio regionale del disegno di legge con il quale si dispone lo stralcio della Villa San Remigio dal piano delle alienazioni impegna la Giunta tenuto debito conto delle istanze delle Amministrazioni locali a) a garantire il mantenimento della destinazione di Villa San Remigio ad un uso pubblico, specificamente finalizzato alla piena valorizzazione delle attitudini culturali e turistiche dell'edificio e del giardino circostante b) a coordinare tale iniziativa con l'Amministrazione della nuova Provincia del Verbano Cusio Ossola e del Comune di Verbania c) a promuovere il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di concordare una destinazione analoga ed uniforme anche di Villa Taranto, intesa tramite la quale si potrà ottenere il maggior risultato in termini di valorizzazione turistica dell'intera zona d) ad assumere il compito di coordinare gli intenti delle Amministrazioni coinvolte, favorendo e proponendo l'adozione delle iniziative più opportune per il raggiungimento degli scopi prefissati e) a riferire al Consiglio, nel più breve termine, circa l'adesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri all'iniziativa ed in merito al compimento degli atti necessari alla realizzazione del programma".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 37 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame progetto di legge n. 70: "Spese riscaldamento stagione invernale 1995/1996 - Interventi straordinari a favore dei singoli e dei nuclei familiari economicamente e socialmente più deboli"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del progetto di legge n. 70, di cui è relatore il Consigliere Grasso, che ha pertanto facoltà di intervenire.
GRASSO, relatore Si tratta di un disegno di legge del quale si è già parlato abbondantemente e del quale hanno già scritto anche i giornali.
La mia sarà una breve relazione per informare anche coloro i quali non fanno parte della Commissione.
La L.R. n. 62/95 detta norme per il riordino dei servizi socio assistenziali, prevede tra i suoi obiettivi che le attività socio assistenziali siano finalizzate tra l'altro alla tutela e al sostegno delle famiglie e delle singole persone, mediante interventi mirati a prevenire e rimuovere le situazioni di bisogno.
La stessa legge individua anche interventi di carattere economico diretti a singoli cittadini e a nuclei familiari in condizioni finanziarie che non consentono il soddisfacimento dei bisogni fondamentali della vita al fine di promuoverne l'autonomia.
Considerati i crescenti costi del riscaldamento delle abitazioni che nel periodo invernale, incidono pesantemente sulle famiglie che già si trovano in condizioni di particolare disagio economico e sociale, si propone con la presente legge un intervento diretto della Regione finalizzato all'assegnazione di un contributo straordinario per sostenere il costo del riscaldamento.
I soggetti beneficiari di tale contributo, che nella stagione invernale 1995/1996 è previsto nella misura di L. 400 mila, vengono individuati tra i singoli cittadini e i nuclei familiari più deboli caratterizzati dalla presenza di persone anziane, di soggetti portatori di handicap, minori che rientrino nei limiti di reddito previsti dai Comuni singoli od associati per l'erogazione dell'assistenza economica continuativa.
Il presente disegno di legge prevede che per l'erogazione dei contributi previsti per la stagione in corso non siano presi in considerazione solamente i nuclei che già percepiscono l'assistenza economica continuativa, ma anche quei nuclei che avendone diritto ne facciano richiesta entro il 31/1/1996.
Da una rilevazione predisposta dall'Assessorato regionale risulta che i nuclei aventi le caratteristiche sopra indicate che già usufruiscono dell'assistenza economica sono circa 5.500.
Si è stimato che un migliaio di altri soggetti possono aggiungersi ai 5.500 precedentemente indicati, per cui il numero diventa 6.500 che moltiplicato per 400 mila diventa 2 miliardi e 600 mila, che sono le risorse necessarie.
L'Assessorato competente ha già provveduto ad informare i soggetti gestori dell'attività di assistenza economica dell'iniziativa che si intende realizzare con la presente legge; espressamente ha richiesto che questa fosse portata a conoscenza dei soggetti interessati, precisando comunque che la sua realizzazione è ovviamente subordinata all'approvazione e all'entrata in vigore della legge che si va testé ad approvare.
La presente proposta prevede altresì che la Giunta regionale, con apposita deliberazione, fissi i criteri, le modalità operative per l'erogazione dei contributi che saranno assegnati ai Comuni singoli od associati per la successiva erogazione ai beneficiari.
Per gli anni successivi si propone che la stessa deliberazione della Giunta regionale aggiorni l'ammontare del contributo massimo erogabile.
Devo dire, a completamento dell'istruttoria, che in Commissione è stato approvato con parere favorevole di tutti i Gruppi consiliari ad esclusione del Gruppo di Rifondazione Comunista, che si era astenuto.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Grazie, Presidente. L'intervento vale anche come dichiarazione di voto ovvero come riconferma del voto positivo espresso in Commissione.
In questa sede intendiamo soltanto ribadire due questioni, valorizzando la scelta compiuta in sede di Commissione, su proposta dell'Assessore ovviamente - di demandare ai Comuni tutta la parte di istruttoria ed erogazione del contributo. Ciò consente di essere più vicini possibile ai cittadini e quindi di far giungere alle circa 6.500 famiglie o persone - ma possono anche essere di più: si tratta di dati presunti - un contributo che può apparire poca cosa - 400.000 lire - ma che per famiglie o singoli che vivono con pensione minima o sociale è importante al fine dell'abbattimento dei costi di riscaldamento.
Sollecitazione ulteriore in questa sede è che la legge sia davvero considerata urgente, come l'ultimo articolo prevede, e che consenta l'erogazione del contributo in tempo utile, prima della chiusura del periodo invernale. Il contributo avrà efficacia solo se erogato nel momento in cui i cittadini hanno bisogno del servizio di riscaldamento.
Ultima considerazione: i 2 miliardi e 600 milioni sono aggiuntivi all'importo totale complessivo affidato all'Assessorato all'assistenza; si tratta dunque di una scelta di aiuto concreto dell'attuale Giunta peraltro preceduta da scelte compiute in precedenti anni di vita del Consiglio regionale - a favore di questi cittadini, nulla sottraendo all'attività di assistenza nell'ambito degli Enti locali. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.
SIMONETTI Volevo solo chiarire il motivo dell'astensione dal voto del Gruppo di Rifondazione Comunista rispetto al contributo agli anziani per il riscaldamento: figuriamoci se non siamo d'accordo! Ci sono però delle questioni che vorrei chiarire, poste anche in Commissione.
La prima. Proceduralmente, di prassi, rispetto alle proposte di legge si procede con delle consultazioni. Personalmente, avevo chiesto che venissero consultati perlomeno i sindacati, le associazioni dei disabili e dei minori, ma questo non è stato fatto. L'Assessorato mi aveva assicurato delle informazioni per iscritto, ma anche questo non è avvenuto.
Le risorse, che in principio erano state considerate sostitutive e quindi in riduzione di capitoli del settore socio-assistenziale, adesso per fortuna, sono diventate risorse aggiuntive rispetto ai 60 miliardi utilizzati per i fondi e i servizi socio-assistenziali. Se per consideriamo l'aumento del costo della vita, i 60 miliardi utilizzati nel passato, ad oggi dovrebbero più o meno essere aumentati di 3 miliardi e 600 milioni, mentre la risorsa aggiuntiva è di 2 miliardi e 600 milioni.
Il punto più importante su cui si basa la nostra astensione era dovuto al fatto che queste elargizione di contributi per il riscaldamento agli anziani vengono date dalla Regione, ma devono essere gestite dai Comuni. Ci siamo quindi trovati di fronte ad una disomogeneità nel territorio regionale, sottolineata dallo stesso Assessorato, dalla stessa Giunta.
Effettivamente, non esistono regole: i Comuni possono fissare limiti e criteri: il Comune di Balangero può fissarne uno ed il Comune di Torino un altro. Il riferimento, per esempio, al limite di sopravvivenza di ogni singolo cittadino potrebbe aumentare in un Comune ed essere considerato al di sotto della soglia in un altro; non esistendo criteri generali che stabiliscano una forma di omogeneità, si dà di diritto ai Comuni l'intervento, se sono sensibili a questa problematica oppure se hanno i fondi di finanziamenti che la Regione dà rispetto a queste forme di intervento.
Anche relativamente a questo la Giunta regionale e l'Assessorato avevano assicurato una deliberazione che avrebbe cercato in qualche modo di placare disomogeneità e disorganizzazioni presenti nel nostro territorio.
Tutto sommato, però, non esistendo per ora una regola generale che possa stabilire pari dignità ai cittadini in tutto il territorio piemontese e non semplicemente in Comuni particolarmente sensibilizzati rispetto a questa problematica, il nostro voto sarà di astensione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Grazie, signor Presidente.
Devo dire che apprendo con una certa sorpresa il fatto che ci siano Gruppi politici di sinistra - non ho fatto riferimento al PDS che mi sembra di tutt'altra opinione - che si preoccupano del fatto che la Regione Piemonte attui un intervento socio-assistenziale finalizzato a categorie disagiate. Mi preoccupa ci sia una preoccupazione di questo tipo! Per carità! Ognuno è in grado e deve fare valutazioni cui lo portano il cuore i sentimenti, ma anche la logica e la ragione politica: devo dire che mi appare piuttosto singolare. E' la prima volta che un provvedimento di tal genere viene attuato, è la prima volta - non so se sia proprio la prima volta, diciamo che è una "volta" importante - che ci troviamo di fronte ad un provvedimento molto sociale e poco assistenziale, perché mirato ad una delle categorie deboli più disagiate: gli anziani.
Il nostro voto sarà favorevole, poiché questa maggioranza ha dimostrato, e dimostra con questo atto, particolare attenzione al sociale e alle fasce deboli della popolazione piemontese. Quest'anno ha addirittura incrementato del 5% le spese nel comparto socio-assistenziale: questo, a mio avviso, senza "buttarla" troppo in politica, è anche la dimostrazione che una maggioranza di centro-destra presta estrema e grande attenzione verso le categorie sociali più deboli della nostra popolazione.
Sono particolarmente contento e addirittura onorato di votare un disegno di legge di questo tipo - ovviamente con tutto il Gruppo di Alleanza Nazionale.
Devo anche dire che si potrebbe, forse, fare di più; questo "di più" potrebbe essere fatto anche dai Comuni. Vi dico, infatti, senza voler innestare alcuna polemica, che non sono d'accordo che i Comuni gestiscano questi fondi; vorrei che tali fondi fossero gestiti e destinati direttamente dalla Regione. Ma non per rivendicare...



(Interruzioni)



PRESIDENTE

GHIGLIA



PRESIDENTE

Attenzione a parlare di clientelismo, perché potrebbe essere un'accusa ribaltata. Dico semplicemente...



(Interruzioni)



PRESIDENTE

GHIGLIA



PRESIDENTE

No, non per sburocratizzare: sburocratizziamo le cose serie! Bastano gli elenchi... Tutti i Comuni ci possono fornire gli elenchi della popolazione che vive sotto la soglia di povertà: non ci sarebbe niente di particolare da fare. Potrebbe essere un incentivo...



(Interruzioni)



PRESIDENTE

GHIGLIA



PRESIDENTE

Se vuoi intervenire, puoi farlo dopo, quanto vuoi: ti potrei anche ricordare che la legge n. 142 non è applicata in 140 mila articoli e commi quindi non credo che sarebbe uno scandalo non applicarla in quel caso! Proseguo dicendo invece che sarebbe a mio avviso molto opportuno che anche le forze che siedono in questo Consiglio regionale sensibilizzassero tutti i Comuni (anche i grandi Comuni della Regione Piemonte, che certo non hanno una maggioranza di centro-destra e che spendono i soldi talvolta in maniera molto discutibile, talvolta per iniziative sociali di dubbia valenza) a prendere esempio dalla Regione Piemonte. La Regione Piemonte invece, dando la possibilità ai Comuni di distribuire questi soldi - per questo non credo che si possa rivolgere l'accusa di clientelismo - ha deciso comunque di approntare un disegno di legge di enorme impatto sociale, favorendo realmente e direttamente - e mi permetto di dire: senza alcun tornaconto politico - le fasce deboli della nostra popolazione.
Annuncio quindi il voto favorevole di Alleanza Nazionale al disegno di legge.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 31 astensioni 4 L'art. 5 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
La parola alla Consigliera Bortolin.
BORTOLIN Grazie, Presidente. Farò un intervento brevissimo. Mi pare sia giusto riconoscere la scelta positiva compiuta dalla Giunta: l'abbiamo riconosciuto in Commissione, lo ribadiamo in aula, votando questo provvedimento - peraltro non certo il primo in assoluto che la Regione Piemonte adotta in questo senso. Ma l'importanza non la perde comunque.
Voglio però rendere giustizia ai Comuni perché mi pare ingiusto in questa sede lasciare adito a dichiarazioni con le quali si denuncerebbero situazioni o atteggiamenti, da parte dei Comuni, di abbandono delle persone deboli.
La stragrande maggioranza dei Comuni piemontesi destina risorse notevolissime all'assistenza, che vanno oltre le 30/40 mila lire per ogni abitante, compensando quanto - comunque è importante - la Regione destina con risorse proprie e derivate dallo Stato.
Da questo punto di vista mi auguro che il nostro contributo importante e necessario possa essere di stimolo per completare un consistente impegno da parte della stragrande maggioranza dei Comuni. Possiamo proporre miglioramenti, e anche migliorare i rapporti Regione-Enti locali; credo però che il ruolo dei Comuni, per giustizia, vada precisato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.
GHIGLIA Apprendo, anche qui con sorpresa, che un Consigliere regionale difende tutti i Comuni del Piemonte.
Detto questo, un preciso riferimento a questo tipo particolare di intervento nei confronti degli anziani. Conosco molto bene la realtà del Comune di Torino; so molto bene quanti soldi destina e so molto bene come li spende e dove li spende.
Devo anche dire che il mio voleva essere un modesto incentivo a premere affinché i Comuni si orientino maggiormente su questo tipo di comparto di spese assistenziali, assolutamente controllabile e non aleatorio - al contrario di quello che molto spesso avviene in campo socio-assistenziale.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 47 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 180: "Sostituzione di un componente della Commissione consultiva regionale per i procedimenti di iniziativa legislativa popolare e degli Enti locali e di referendum (Titolo II della L.R. 20/12/1990, n. 55)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta deliberazione n. 180.
Pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.


Argomento: Ristrutturazione industriale

Esame proposta di deliberazione n. 172: "L.R. n. 9/80 'Interventi per il riequilibrio regionale del sistema industriale'. Aggiornamento annuale del programma pluriennale ed approvazione del relativo programma di attuazione"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 172.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 42 voti favorevoli e 3 astensioni.


Argomento: Navigazione (lacuale e fluviale)

Esame proposta di deliberazione n. 171: "Regolamento regionale per la navigazione sulle acque piemontesi del Lago Maggiore comprese nella Riserva naturale speciale del Fondo Toce"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 171, di cui al punto 8) all'o.d.g.
I Consiglieri Chiezzi e Papandrea hanno presentato il seguente emendamento: 1) all'art. 1 del Regolamento, comma secondo, dopo le parole "alle unità a motore", aggiungere le parole "escluse le moto d'acqua e mezzi similari".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.
CHIEZZI Signor Presidente, colleghe e colleghi, l'emendamento presentato modifica in parte le norme relative alla possibilità di navigare nella Riserva naturale speciale del Fondo Toce, per quanto riguarda le unità a motore.
All'art. 1, comma primo, del Regolamento, si dice in modo categorico che in queste acque è consentita soltanto la navigazione dei natanti a vela. Poi, nel secondo e terzo comma, si dice che in realtà anche le unità a motore possono navigare e, in particolare nel terzo comma, si precisano le condizioni alle quali le cosiddette moto d'acqua e mezzi similari debbano navigare.
L'opinione dei presentatori dell'emendamento è che un'eccezione di non possibilità di navigare debba essere estesa a queste moto d'acqua.
Le moto d'acqua sono macchine un po' perverse dal punto di vista ambientale: rapporto con l'acqua quasi di violenza per la struttura di superficie molto ridotta, motori abbastanza potenti che le portano ad essere assai invasive durante la loro navigazione. Infatti, spostano ad alta velocità masse d'acqua piccole, ma con molta violenza, producendo un impatto di onde d'urto all'interno della superficie liquida, quindi di onde sonore, onde di movimento, che disturbano senz'altro in modo eccezionale rispetto ad altri tipi di imbarcazione che hanno una superficie a contatto con l'acqua molto più estesa rispetto alla potenza del motore.
Le moto d'acqua sono oggetti piccoli, ma fastidiosi, rumorosi, ad alto impatto ambientale; macchine il cui uso dovrebbe avvenire nel rispetto dell'ambiente e delle altre attività che solitamente si svolgono intorno all'ambiente.
Dal punto di vista del nostro Gruppo, le moto d'acqua devono essere inutilizzabili all'interno di spazi ristretti e in presenza di altre attività, ludiche e sportive, che si svolgono con maggior rispetto dell'ambiente - e con maggior rispetto del prossimo. E' assai difficile, in presenza di una moto d'acqua con tubo di scappamento al di fuori dell'acqua, sostenere che si tratta di attività rispettosa del prossimo oltre che dell'ambiente. E l'ambiente di cui discutiamo ha aspetti di pregio assoluto, ai confini di una riserva naturale. Confini che non sono solo quelli delimitati dalla zona in cui gli animali normalmente conducono la propria vita; l'ambiente naturale di una riserva deve presumibilmente estendersi a tutti i luoghi nei quali possono svolgersi anche determinate attività, sempre che nel rispetto di una compatibilità ambientale dal punto di vista del rumore e degli spostamenti d'acqua. E' indubitabile che la moto d'acqua, per il moto violento dell'acqua che provoca, sia incompatibile anche se condotta appena al di là delle boe.
E' mia opinione che sui laghi piemontesi, per la loro dimensione ridotta - non sono certo laghi canadesi - un'attività di questo genere sia nociva al turismo, all'economia e alla salute di chi vuole soggiornare lungo i laghi per riposo, per lettura, per svago, per nuotare, passeggiare e fare vela.
Per questo motivo il nostro emendamento dice in modo esplicito che è bene siano tollerate imbarcazioni a motore, ma imbarcazioni a bassissimo impatto ambientale. Le moto d'acqua sono ad alto impatto ambientale; non basta che il regolamento dica che in un tratto di lago il tubo deve essere tenuto sotto l'acqua. Il tubo sta sotto l'acqua fino alle boe, poi esce dall'acqua e fa un rumore tale che di certo la zona a canneto ne verrebbe disturbata.
Escludere le moto d'acqua nelle zone limitrofe ad una riserva naturale ci sembrerebbe atto di civiltà e soprattutto di buon senso.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavaliere ha presentato il seguente emendamento: 2) all'art. 1 del Regolamento, comma secondo, abrogare l'intero comma secondo e sostituirlo con il seguente: "E' comunque vietato l'utilizzo delle moto d'acqua e messi similari".
La parola al Consigliere Cavaliere per l'illustrazione.



PRESIDENTE

CAVALIERE



PRESIDENTE

Vorrei ricordare ai colleghi che non stiamo discutendo la regolamentazione dei laghi del Piemonte, ma di un regolamento per la navigazione sulle acque del Lago Maggiore comprese nella Riserva naturale speciale del Fondo Toce; stiamo regolamentando l'accesso delle imbarcazioni nel tratto di lago compreso nella riserva naturale.
Il provvedimento è particolarmente contraddittorio, lo ricordava già il Consigliere Chiezzi: da un lato, nell'art. 1, dove sono iscritti i criteri ispiratori del provvedimento, si dice che è vietato tutto, tranne la vela a pedale, ecc., mentre nei successivi articoli si permette tutto. Non si sta discutendo se vietare o meno l'uso delle moto d'acqua nei laghi piemontesi (questo, tra l'altro, potrà essere oggetto di riflessione nei prossimi Consigli), ma - premettendo che non sono assolutamente d'accordo alle innumerevoli "non" limitazioni inserite in tutto il provvedimento - di vietare le moto d'acqua nel tratto di Lago Maggiore compreso nella Riserva naturale speciale del Fondo Toce.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.
MONTABONE Credo occorra dare ai colleghi ulteriori approfondimenti sul senso del provvedimento che stiamo esaminando. E' vero che si tratta della navigazione nelle acque comprese nella Riserva naturale speciale del Fondo Toce, ma è altrettanto vero che il provvedimento regola soltanto ed esclusivamente l'attraversamento delle acque per recarsi al largo del lago.
Condividerei il quadro fatto testé dal Consigliere Chiezzi riferito alle moto d'acqua, anche se portato un pochino all'eccesso, se nel tratto di attraversamento del lago non fossero regolamentate sia la velocità sia i percorsi che le moto d'acqua devono rispettare per arrivare al largo del lago. Il Consigliere Chiezzi ci dice che le moto d'acqua sono oggetti piccoli e fastidiosi; allo stesso modo, ci potrebbe dire che anche le barche a motore sono piccole e fastidiose. Inoltre, il Consigliere Chiezzi ci dice che le moto d'acqua spostano molta acqua; ha ragione, ma a 3 nodi di velocità è difficile che questo succeda. Personalmente, penso sia difficile distinguere - lo abbiamo già detto in Commissione - fra un'unità a motore semplice e moto d'acqua: sono fastidiose entrambe, soprattutto in una riserva.
Credo che il provvedimento sia da approvare così com'è, perché tratta regolamenta e limita le possibilità attuali delle unità a motore nell'attraversamento di un'area protetta.
Ritengo infine che non si possano fare le distinzioni già ricordate perché, portate all'eccesso, sembrerebbero dipingere le moto d'acqua come un mostro acquatico e non come un veicolo a motore, come una qualsiasi barca.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.
SALERNO Devo dire che ascolto sempre con piacere le esposizioni del collega Chiezzi; credo però che il presupposto della sua versione derivi dal fatto che in Italia vige un non senso della legge: si indicano velocità di 3 nodi, ma poi si pensa che i mezzi viaggeranno a 30 nodi o più.
Durante i lavori di Commissione avevamo parlato del rischio che i mezzi a motore, anziché andare a 3 nodi come si dovrebbe fare in un Paese tranquillo, in cui viene fatto rispettare un regolamento, andassero come dei pazzi a destra e a sinistra. E questo sarebbe il motivo per cui sarebbe più logico vietare definitivamente.
Personalmente, penso che se si debba intervenire con leggi e regolamenti; d'altronde, anche le moto rappresentano una libertà dell'individuo di godersi una vacanza sul lago.
Mi auguro che le acque siano controllate; che gli organi preposti eseguano i controlli e facciano rispettare il regolamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.
PAPANDREA In Commissione avevamo cercato di fare uno sforzo per migliorare la legge anche rispetto a questo problema.
Credo vi siano due ragioni che rendono utile l'accettazione del nostro emendamento; una la ricordava il Consigliere Salerno nell'intervento precedente. Lavandoci la coscienza, con una certa ipocrisia introduciamo norme che sappiamo non saranno rispettate - sappiamo tutti che proprio le moto d'acqua hanno già provocato, in questo Paese, numerosi e gravi incidenti. Credo che andare a stimolare, anziché cercare di evitare che succedano queste cose, non sia giusto. Tra l'altro, si tratta di mezzi che a differenza delle barche, non hanno alcuna utilità, se non un uso esclusivamente ludico.
Purtroppo il senso civico dei nostri cittadini è quello che sappiamo.
D'altronde, nonostante il cartello Vietato fumare, fuma buona parte del Consiglio regionale; per le strade vedo gente che usa sistematicamente il telefonino mentre guida - compresi i membri del Consiglio regionale - ed altre cose del genere. Sappiamo tutti che il limite dei 3-4 nodi non sarà rispettato.
Secondo argomento: si tratta di un parco naturale. Spesso chi si reca in un parco naturale ama un determinato tipo di situazione e di certo non trovarsi come a Riccione o Rimini, in mezzo al caos, ma in un'oasi naturale di tranquillità. Permettere l'uso di questi mezzi va nella direzione opposta e rischia, anziché di favorire il turismo, di ostacolarlo.
Per queste ragioni pensiamo sarebbe utile eliminare l'uso perlomeno delle moto d'acqua, visto che comunque le barche possono essere usate.
Sarebbe utile fare attenzione a come la legge verrà applicata: sappiamo molto bene come vengono fatti i controlli e sarebbe infatti più logico eliminare il problema alla base.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.
MANICA Sulla deliberazione abbiamo a lungo discusso in Commissione; in un primo momento, la discussione è stata rinviata e riportata ad una successiva riunione, presente l'Assessore Masaracchio.
Faccio mie molte delle osservazioni di altri Consiglieri; osservazioni che dovrebbero far meditare un po' tutti, in quanto in Commissione non c'è stata netta divisione tra maggioranza ed opposizioni. Si è trattato di riflessioni corali, rispetto ai rischi e alle preoccupazioni che alcune formulazioni degli articoli potevano determinare.
E' stato qui ricordato che ci troviamo di fronte ad una riserva naturale speciale - che tra l'altro conosco in modo particolare.
Situazione, quindi, in cui sarebbe opportuno, al momento della predisposizione di un regolamento regionale, prestare particolare attenzione ad uno dei luoghi più belli della regione, a grande richiamo turistico.
Nessuno pensa che attraverso qualche legislazione vessatoria si debba vietare l'attraversamento di questa zona lacustre ai veicoli a motore.
Semplicemente, deve esserne limitata la presenza, come avviene in tantissime altre situazioni, all'interno di percorsi delimitati da boe.
Altra osservazione. Non si comprende perché inserire la possibilità di attraversamento da parte delle moto d'acqua nel regolamento regionale; per tutte le ragioni che i Consiglieri hanno precedentemente illustrato e che per brevità non voglio richiamare: conosciamo le caratteristiche di questo mezzo e conosciamo le caratteristiche di questo specchio d'acqua.
Sarebbe opportuno che la parte relativa alle moto d'acqua venisse stralciata dal regolamento, demandando eventualmente alle Amministrazioni comunali locali ogni sorta di decisione su una questione così complessa così problematica, così discussa. Diciamocelo francamente, non è poi così necessaria - come qualcuno ha detto in Commissione - per andare a prendere un caffè a Baveno! Il caffè lo si può andare a prendere a piedi l'Assessore Gallarini conosce bene il luogo - usando la macchina o magari un motorino o una bicicletta, seguendo la litoranea del lago.
L'opportunità di stralciare la questione dal regolamento regionale e di demandarla alle Amministrazioni comunali parrebbe l'ipotesi più opportuna.



PRESIDENTE

I Consiglieri Chiezzi e Papandrea hanno inoltre presentato il seguente emendamento: 3) all'art. 1 del Regolamento, comma settimo, le parole "E' facoltà delle Amministrazioni locali rivierasche assumere" sono sostituite dalle parole "Le Amministrazioni locali rivierasche sono delegate ad assumere".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.
CHIEZZI Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, il nostro secondo emendamento ha una caratteristica più istituzionale. Il comma settimo è scritto, nel testo attuale, nel modo seguente: "E' facoltà delle Amministrazioni locali rivierasche assumere provvedimenti atti a vietare l'uso delle moto d'acqua". Tale norma mi sembra corrisponda ad un atteggiamento più paternalistico, di tipo amicale, casereccio, che istituzionale.
La Regione scrive: "è facoltà", quasi che elargisca la benevolenza ai Comuni di fare qualcosa. Non è questo che si chiede ad una norma; un rapporto istituzionale più asciutto è secondo me quello che in modo molto secco riconosce un diritto. Il riconoscimento di un diritto tra istituzioni con pari dignità potrebbe, ad avviso del nostro Gruppo, essere rappresentato da una norma che cita la delega e non la facoltà. La dizione potrebbe essere, come propone l'emendamento: "Le Amministrazioni locali rivierasche sono delegate ad assumere..."; dizione più propria corrispondente alla legge n. 142 e ad un corretto rapporto istituzionale.
Il testo contenuto nel regolamento ci sembra di carattere paternalistico: quanto deciso deve essere svolto sotto forma di delega e non della facoltà.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.
MASARACCHIO, Assessore ai trasporti e comunicazioni Non entro nella polemica del dibattito poiché in Commissione sono state già sviscerate tutte le linee culturali in merito.
Preciso soltanto che il ritiro della proposta di deliberazione è dovuto dall'emergere di talune problematiche riguardanti il fiume Po e gli insediamenti amministrativi nell'ambito delle due rive. Fra l'altro, non si tratta di competenza specifica nostra, ma di problematiche riguardanti anche l'urbanistica. Noi discipliniamo soltanto la navigazione sulle acque.
Dopodiché, è stato ripresentato il testo così come precedentemente formulato, con qualche correzione che ne rendesse più intelligibile la lettura.
Per quanto riguarda le moto d'acqua è detto chiaramente che ad esse non è consentito l'esercizio dell'attività (quella che si presuppone per le moto d'acqua, le quali fanno tanta paura come se fossero squali d'acciaio) nella fascia debole, di assoluto rispetto. E' detto poi, in altra parte della deliberazione, che si possono spostare dalla riva in modo perpendicolare, a 4 nodi all'ora circa, per raggiungere lo specchio d'acqua dove poter "scorrazzare", come avviene in tutte le acque del mondo e d'Italia - non possiamo evitarne l'uso in assoluto, poiché il cittadino è libero di possederle.
Volerne vietare l'uso nelle acque dei laghi del Piemonte è tutt'altro discorso; ma non si può partire dalla specificità della Riserva naturale del Fondo Toce per approdare ad un altro concetto: o una cosa o l'altra.
Le moto d'acqua non possono muoversi in orizzontale, lungo le coste del lago e della fascia delicata, debole, della Riserva naturale speciale del Fondo Toce. A lago aperto, come si suol dire, la legge ne consente l'utilizzo. Essendone permesso il commercio, chiunque ne possegga una facendo appello al diritto della gestione delle proprie cose per quanto riguarda i trasporti, potrebbe ricorrere al TAR, ponendoci di fronte a dei contenziosi.
Per quanto riguarda, invece, la "facoltà-delega" concessa alle Amministrazioni, ritengo che quest'ultima debba essere concessa per cose assai più serie. In ogni caso, siccome sono proprio i Comuni a chiedere di poter gestire direttamente questa partita, concediamo loro la delega sperando in bene.
Negli ultimi tempi la delega è pervasa da un certo alone di giudizio negativo. Pare non si debba più dire "deleghe alle Amministrazioni comunali", ma "affidamento di responsabilità precise". E la facoltà è una responsabilità nei termini in cui un Comune voglia o meno adempiere ad una propria prerogativa.



PRESIDENTE

Dunque, Assessore, lei è contrario alla delega.
La parola al Consigliere Cavaliere per dichiarazione di voto.
CAVALIERE Credo non sia stato ben interpretato lo spirito dell'emendamento. Dico questo perché credo che nei prossimi mesi ci troveremo a regolamentare altri specchi d'acqua della nostra Regione.
Sulla questione delle moto d'acqua è in corso un dibattito nazionale possiamo ragionare ed approfondire insieme la possibilità che la Regione ha nell'assumere - o meno - qualche provvedimento. A mio parere occorrerebbe vietarne l'attività perlomeno nei laghi piemontesi, poiché non sono molto estesi. Al contrario, decidiamo addirittura l'uso delle moto d'acqua nelle acque comprese nelle riserve naturali! Assessore, siccome discuteremo della questione per le regolamentazioni di altri specchi d'acqua, accettiamo subito questo principio. Ricordo che il problema, mal interpretato, è stato oggetto di una sospensiva all'interno della Commissione; la maggioranza, a detta del collega Burzi doveva risolvere i problemi commerciali dell'area, dovuti alla presenza di campeggi.
Se esistono campeggi in aree che il nostro Ente ha stabilito essere riserve naturali, gli stessi si adegueranno alla regolamentazione dell'area e si attrezzeranno per essere luogo d'attrazione di un certo tipo di turisti, che preferiscono zone tranquille rispetto ad altre.



PRESIDENTE

Mi pare che l'Assessore si sia espresso negativamente rispetto agli emendamenti n. 1) e n. 2), mentre ha accolto l'emendamento n. 3).
Pongo in votazione l'emendamento n. 1).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli, 21 contrari e 3 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli, 22 contrari e 4 astensioni.
Pongo in votazione l'emendamento n. 3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 44 voti favorevoli e 1 astensione.
Si proceda alla votazione della deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 25 voti favorevoli e 19 contrari.


Argomento: Nomine

Esame proposta di deliberazione n. 176: "Nomina componenti Comitato di gestione del fondo speciale presso le Regioni ai sensi della L.R. n. 38/94 'Valorizzazione e promozione del volontariato' - Individuazione Associazioni più rappresentative ex art. 5, L.R. n. 39/95 'Criteri e disciplina nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale'"


PRESIDENTE

Esaminiamo infine la proposta di deliberazione n. 176, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione il cui testo è a mani dei Consiglieri e verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata con 35 voti favorevoli e 6 astensioni.
.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,40)



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