Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.279 del 28/07/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Debbo tuttavia comunicare che, a causa del protrarsi dei lavori della I Commissione, il Consiglio è aggiornato alle ore 16,30.



(La seduta, sospesa alle ore 15.59 riprende alle ore 17.05)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

Informo che i lavori della I Commissione sono ancora in corso e che dunque il Consiglio è aggiornato alle ore 17,30.



(La seduta, sospesa alle ore 17.07 riprende alle ore 17.59)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

I lavori dell'aula possono cominciare.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Bellingeri, Benso, Burzi Casoni, Cavallera, Riggio, Rosso e Rubatto.


Argomento:

Presentazione mozione d'ordine in merito all'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Proporrei di affrontare il punto 7) all'o.d.g., che prevede l'esame del disegno di legge n. 366: "Modifica all'art. 15 della L.R. 17/4/1990 n. 28 'Sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po - Istituzione' modificato dalla L.R. 13/4/1995 n. 65".
Chiede di parlare il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Intervengo per mozione d'ordine. Iniziamo i lavori con più di due ore di ritardo, dopo una riunione di Commissione e numerosi conciliaboli che sono stati tenuti in quest'aula con diversi soggetti istituzionali, ma non con i Capigruppo, e dato che circolano voci incontrollate...



PRESIDENTE

In coda ai nostri lavori, riunirò i Capigruppo.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, io chiedo che i Capigruppo si riuniscano adesso. Questa è una mia richiesta formale che gradirei fosse messa ai voti.



PRESIDENTE

Il consenso è ampio.
La seduta è pertanto sospesa. Convoco i Capigruppo in Sala A.
Chiedo scusa, il consenso non è ampio: prego, Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Scusi, Presidente, c'è una richiesta di sospensione, ma per quale motivo si convocano i Capigruppo?



PRESIDENTE

Per discutere in merito al calendario dei lavori.



MONTABONE Renato

Chiedo scusa, non l'avevo capito.



PRESIDENTE

Possiamo pertanto riunire i Capigruppo in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.02 riprende alle ore 18.36)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego i Consiglieri di prendere posto, in modo da poter iniziare i nostri lavori dopo l'interruzione.
Informo che, a seguito dell'intesa emersa nella riunione dei Capigruppo, i lavori della giornata di domani avranno il seguente svolgimento: alle ore 9,30 la VI Commissione; alle ore 14,00 la I Commissione. Non ci sarà lavoro d'aula, così come l'VIII Commissione non verrà effettuata. Giovedì, invece, sia al mattino che al pomeriggio, ci sarà lavoro d'aula.


Argomento: Musei - Parchi e riserve

Esame progetto di legge n. 368: "Modifiche della legge regionale 14 marzo 1995, n. 31: 'Istituzione di Ecomusei in Piemonte'"


PRESIDENTE

E' all'esame il progetto di legge n. 368, di cui al punto 10) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Griffini.



GRIFFINI Massimo, relatore

Do per letta la seguente relazione: "Con il presente disegno di legge si intende proporre l'integrazione dell'art. 2, della legge regionale 14 marzo 1995, n. 31, 'Istituzione di Ecomusei del Piemonte', prevedendo tra i soggetti gestori degli stessi anche le Amministrazioni comunali e le Comunità Montane.
Tale integrazione si rende necessaria a seguito della presentazione da parte di alcuni Comuni e Comunità Montane di proposte di Ecomuseo circoscritte a realtà territoriali e culturali Comunali e di Comunità Montana, che sono state ritenute meritevoli e valide da parte del Comitato Scientifico per l'individuazione e la promozione degli Ecomusei, previsto dall'art. 3 della L.R. 31/95.
La dimensione comunale, nella storia italiana, costituisce spesso la realtà di riferimento sociale, culturale, economico, di una popolazione; in essa gli individui trovano senso di identità ed appartenenza.
L'Ecomuseo, là dove tale senso della comunità è ancora forte o recuperabile, è uno degli strumenti in grado di valorizzarne i caratteri evidenziarne le peculiarità, i valori, dare riconoscibilità alle differenze che possono diventare risorse anche in termini economici.
In montagna è la dimensione della Comunità Montana che spesso costituisce riferimento sociale, culturale, economico delle popolazioni per l'interdipendenza dai fattori ambientali, geografici, ecc.
E' pertanto opportuno, per accogliere e sperimentare iniziative che perfettamente possono realizzare l'obiettivo della politica degli Ecomusei documentando a vari livelli e dimensioni la memoria storica del Piemonte prevedere, tra i possibili soggetti gestori, anche i Comuni e le Comunità Montane.
L'esperienza di questi due primi anni di lavoro sottolinea inoltre l'opportunità che i progetti di Ecomuseo siano predisposti dal soggetto proponente, non dal Comitato Scientifico, cui spettano principalmente compiti di programmazione, verifica, orientamento, promozione, supporto scientifico.
E' evidente, infatti, che in primo luogo occorre favorire, orientare ed incentivare le iniziative che nascono dal territorio in quanto sono quelle che maggiormente garantiscono il radicamento nella realtà locale e quindi l'esistenza di una effettiva volontà e capacità organizzativa e gestionale.
L'entrata in vigore della Legge finanziaria 1997 (Legge 23 dicembre 1996, n. 662), che amplia lo strumento degli 'accordi', oltre a quanto previsto dall'art. 27 della Legge 8 giugno 1990, n. 142, per il coordinamento delle azioni che coinvolgono più soggetti pubblici e privati rende opportuno l'adeguamento del comma 4 dell'articolo 2 della Legge n.
31/95 per renderlo più flessibile al fine di garantire l'accesso allo strumento di concertazione più adeguato alle specifiche realtà.
La V Commissione, che ha esaminato il testo e lo ha sottoposto alla consultazione con gli enti e le associazioni interessate, approvandolo quindi, una prima volta all'unanimità dei votanti.
Ulteriori approfondimenti in Commissione hanno avuto per oggetto la natura delle associazioni che devono essere costituite appositamente per la gestione degli Ecomusei. In seguito anche alla valutazione ex post dell'attuazione della L.R. 31/1995, la Commissione ha ritenuto all'unanimità di lasciare inalterata la natura prevista da tale legge separando la fase di istituzione degli Ecomusei, di competenza del Consiglio regionale, dalla successiva fase di affidamento della gestione di competenza della Giunta.
A conclusione dell'iter, si raccomanda ora all'Aula consiliare un'unanimità dei consensi".



PRESIDENTE

Ricordo che in Commissione hanno espresso voto favorevole i Gruppi: Forza Italia, AN, CDU, DS, PPI, Rifondazione Comunista, Lega Nord per l'Indipendenza della Padania, Verdi, Rinnovamento Italiano. Il progetto di legge è stato dunque approvato all'unanimità. Pertanto, possiamo passare alla votazione.



CHIEZZI Giuseppe

No, Presidente, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Le ricordo che il provvedimento è passato in Commissione anche con il suo voto favorevole.
Prego, Consigliere Chiezzi, ha la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo progetto di legge, all'art. 1 prevede la sostituzione dell'art. 2 della legge n. 31.
Questa nuova, o vecchia (non so), scrittura dell'art. 2 prevede che gli Ecomusei possano essere gestiti - lo dice la lettera c) del comma II - da associazioni appositamente costituite. Mi sembra che questa dizione sia un po' troppo generica, perché il termine "associazione" può essere inteso in modo molto ampio; possono essere associazioni a scopo di lucro, ad esempio.



GRIFFINI Massimo, relatore

Dello scopo di lucro ne abbiamo parlato.



CHIEZZI Giuseppe

Ne abbiamo parlato. Ringrazio il collega Griffini che lo ricorda: anche a me sembrava di averne parlato.
Questo fatto, Presidente, è importante. Chiarire se la gestione degli Ecomusei può essere una gestione a scopo di lucro o meno, non è un fatto marginale; non ricordo se c'è stata la votazione di un emendamento, e sull'esito di quella votazione vorrei avere notizie più precise. Ricordo che c'è stata una proposta di modifica in quel senso e che il provvedimento è tornato in Commissione per quel motivo, ma non ricordo l'esito della votazione dell'emendamento.
Ripropongo dunque la questione in aula a tutti i colleghi e chiedo che la questione venga chiarita in modo inequivoco, altrimenti presenterò degli emendamenti.
Collega Griffini, adesso ricordo: "senza scopo di lucro" non vuol dire che non possono essere associazioni private, possono anche essere associazioni private che gestiscono l'Ecomuseo, ma non devono farlo a scopo di lucro. Poiché nel testo attuale questo non è esplicito e chiaro, se i colleghi sono d'accordo, chiedo un chiarimento.
Si potrebbe aggiungere, dopo la parola "associazioni", la dicitura "senza scopo di lucro, appositamente costituite". Ritengo stonato, proprio con il concetto di Ecomuseo, il fatto di consegnarne la gestione a chi vuole trarre profitti dalla stessa. Sarebbe uno snaturamento o comunque sarebbe indirizzare chi gestisce in una direzione che può essere difficilmente controllata, anche volendolo fare.
Lasciando spazio allo scopo di lucro, un'associazione viene attratta da questi interessi in una direzione piuttosto che in un'altra.
Dire chiaramente che gli Ecomusei potranno essere gestiti da associazioni private, da associazioni in cui c'è il privato e il pubblico direttamente dai Comuni, ecc., ma che anche nel caso del privato si esclude lo scopo di lucro, è un elemento di chiarezza e conforto per tutti.
Chiedo dunque ai colleghi di maggioranza e minoranza un parere su tale proposta. Intanto formalizzo un emendamento, ma se lo fa la Giunta, va bene lo stesso; non ci sono problemi di primogenitura, è solo un problema di chiarezza. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Ricordo di aver partecipato in Commissione alla discussione sull'interpretazione delle "associazioni appositamente costituite, non a scopo di lucro". Era stato presentato anche un emendamento. Ricordo che c'era stata una discussione con la Consigliera Spagnuolo, che aveva dato un'interpretazione negativa della specifica "non a fini di lucro", perch si era pensato che associazioni appositamente costituite potessero fare, di un'attività come questa, un'attività anche imprenditoriale, con un ritorno ed un reinvestimento nell'ambito dell'attività stessa.
Se il Presidente della Commissione è d'accordo, potremmo ascoltare perché la discussione è proseguita - l'interpretazione che è stata data in una successiva riunione della Commissione stessa, dove il dibattito si è esteso, per poi dare l'interpretazione della Giunta.
Chiedo, quindi, al Presidente della Commissione di intervenire riprenderò in seguito la parola per comunicare l'interpretazione della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al relatore, Consigliere Griffini.



GRIFFINI Massimo, relatore

Grazie, Presidente. L'interpretazione data è esattamente come ha ricordato l'Assessore. Era stato presentato, già in Commissione, e proposto in Consiglio, prima che il progetto di legge ritornasse in Commissione questo emendamento. Era stato respinto dalla Commissione con le motivazioni che ha dato ora l'Assessore, pertanto era già stato presentato e respinto dalla Commissione.



PRESIDENTE

Devo riferire all'aula che il provvedimento è stato approvato all'unanimità in Commissione e che al momento del voto era presente anche il Gruppo di Rifondazione Comunista. Questo non per fare appunti od altro ma dato che tale questione si ripropone da alcune volte, credo che si debba trovare una soluzione. Non possiamo parlare sempre delle stesse questioni.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

I nostro Gruppo, sia in aula che in Commissione, aveva difeso (non ricordo se in Commissione aveva addirittura fatto votare l'emendamento) la dicitura "non a scopo di lucro". Avevamo poi votato a favore del provvedimento, pur permanendo questa divergenza, perché non era stata eliminata; c'era stata una serie di intoppi nei confronti della legge (alla quale abbiamo dato un giudizio complessivamente positivo). Pensiamo che un ulteriore approfondimento possa far riflettere.
Noi non pensiamo che non debba avere ricadute economiche, anzi l'attività deve avere delle ricadute economiche. Il problema è che l'associazione che gestisce l'Ecomuseo non deve avere scopo di lucro l'attività svolta può anche avere un utile, ma deve essere un utile non distribuito, un utile che viene utilizzato per il rafforzamento dell'attività, quindi reinvestito.
La nostra non è dunque un'opposizione al fatto che si svolga un'attività economica, ma al fatto che la società chiamata a svolgere il servizio di gestire il progetto abbia come finalità il conseguimento di un profitto. Gli eventuali utili devono essere reinvestiti nello sviluppo dell'Ecomuseo. Questo era lo scopo, anche perché la casistica prevedeva che le altre società che possono gestire l'Ecomuseo siano comunque istituzioni che non hanno scopo di lucro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore e il Presidente per i loro interventi, che mi hanno richiamato alla memoria il percorso fatto.
La mia posizione non è una questione di schieramento; si tratta di ragionare sulle finalità di un Ecomuseo. Io non ho contrarietà personali a che un'associazione privata - supponiamo totalmente privata - gestisca un Ecomuseo in termini economici. Il problema è se i risultati economici di questa questione vengono lucrati. Che i risultati economici vengano utilizzati per la gestione dell'Ecomuseo, non vede un'ostilità di principio, perché un'associazione gestisce un Ecomuseo e tutti i profitti e le perdite ricadono comunque sulla gestione dell'Ecomuseo.
Ha dei profitti? Bene, attrezzerà un sentiero in più o spenderà per dare informazioni, comprerà un software e metterà un video in più a disposizione di chi utilizzerà l'Ecomuseo. Non è su questo la nostra contrarietà e soprattutto la nostra preoccupazione. Che ci sia un'associazione che lo gestisca in attivo, va bene, ma deve essere chiaro che questo attivo rimane nell'Ecomuseo e non sia utilizzato per l'acquisto di un bene in Costa Azzurra. Se i profitti vengono utilizzati a scopo di lucro e quindi in altri investimenti che rendono in modo autonomo ed hanno la loro logica, temo che la logica del profitto investito fuori a scopo di lucro sia una logica che sposta le attività dell'Ecomuseo in quella direzione. Se non può farlo, vorrei capire come possa non farlo, dato che poco fa è stato detto che l'associazione può agire a scopo di lucro. Le due cose non stanno insieme; perché non scrivete "non a scopo di lucro"? Scrivetelo, se è come dite. Invece c'è chi sostiene di non scriverlo perch deve avere un lucro. Se è a scopo di lucro, gli investimenti vanno all'esterno, perché se riconosco il mio diritto di avere un profitto e il mio diritto di utilizzarlo come credo, allora il "come credo" è fuori.
Altrimenti, non vi è motivo di contendere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Faccio una precisazione rispetto all'interpretazione che ha dato il Consigliere Chiezzi. In effetti, nella discussione già avvenuta nell'ambito della Commissione, abbiamo già considerato l'associazione appositamente costituita e finalizzata allo sviluppo, al miglioramento, alla promozione e agli investimenti nell'ambito dell'Ecomuseo. Sono associazioni anche private, ma appositamente costituite per la gestione dell'Ecomuseo. Di fatto, non è che si possa distrarre o dirottare degli utili ricavati nell'ambito di un'associazione che ha questa finalità, perché abbiamo pensato a questo tipo di possibilità per attirare anche dei capitali o comunque, dei privati che hanno fatto alcuni investimenti nell'ambito della promozione di alcuni settori culturali specifici, con somme anche rilevanti.
In Piemonte abbiamo altre realtà simili, per cui il fatto di aggiungere "senza fini di lucro" ci pare una forzatura superflua, che potrebbe prefigurare l'allontanamento dell'associazionismo privato che, invece vogliamo che entri nel discorso degli Ecomusei. Non dimentichiamoci che la promozione degli Ecomusei, quindi la cultura, necessita all'interno del Piemonte di forti investimenti. Perché dobbiamo pensare che solo il pubblico possa intervenire o possa partecipare a sovvenzionare la vita degli Ecomusei? Ben vengano i privati, i grandi gruppi che mettono soldi e promuovono la cultura e la storia del Piemonte. Questa è la nostra filosofia politica.
Ora ascolterò gli altri interventi, riservandomi di intervenire nuovamente.



PRESIDENTE

Voglio ricordare all'aula che il punto "C", "Associazioni appositamente costituite", è esattamente la dicitura che esiste nella legge attuale. Per comodità il disegno di legge riporta tutto l'articolo, ma in realtà questa non è materia di contesa perché non è stata modificata la proposta, è esattamente la riproposizione del testo attuale.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

In effetti la questione l'avevamo già discussa, ma è stata appesantita da altre proposte, rendendo le preoccupazioni del collega Chiezzi abbastanza concrete.
Aggiungere la dicitura "Associazioni appositamente costituite" per la gestione degli Ecomusei, credo possa eliminare le preoccupazioni del collega Chiezzi e non inficiare nulla di ciò che diceva anche l'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Griffini.



GRIFFINI Massimo

La modifica della legge era stata presentata per consentire agli Enti locali di poter gestire gli Ecomusei. La dicitura "Associazioni appositamente costituite" era già nella legge iniziale e non aveva creato alcun problema. La modifica consiste esclusivamente nell'aggiungere due parole che permettono agli Enti locali di gestire la materia: non so come mai sia nata tutta questa discussione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

In quest'aula c'è stata una lunghissima discussione che ci portò ad interrompere l'esame del provvedimento e a ritornare in Commissione. Mi sembra che l'identica discussione venga riproposta oggi in questa seduta: in qualche modo dobbiamo essere più brevi, perché comunque i punti di vista sono stati illustrati.
La questione dell'associazione con fini di lucro o senza fini di lucro in realtà è una questione molto ovvia, perché noi potremmo anche prevedere che ci siano delle associazioni con fini di lucro che tuttavia non confliggono con gli obiettivi della legge dell'Ecomuseo. Anzi, con quel tipo di emendamento, proposto dal collega Cavaliere, noi abbiamo più possibilità: non soltanto possiamo prevedere associazioni senza fini di lucro appositamente costituite per la gestione dell'Ecomuseo, ma potremo prevedere anche associazioni con fini di lucro. Ciò significa che se esistono delle componenti, anche di tipo economico, che vogliono investire sul territorio per quel tipo di finalità - gestione dell'Ecomuseo - non ci togliamo questa possibilità.
Ricordavo nella discussione passata che ci potrebbero essere componenti economiche presenti sul territorio, che possono essere il consorzio dei tartufai, piuttosto che l'associazione delle cantine vitivinicole intenzionate a costituirsi in un'apposita Commissione per gestire l'Ecomuseo, anche se di per sé sono delle associazioni che hanno fini di lucro.
Sul territorio ci sono già alcune componenti illuminate, anche di natura economica, anche a rilevanza economico-produttiva, interessate alla valorizzazione culturale, ambientale e turistica, così come è previsto e sancito nella legge istitutiva madre dell'Ecomuseo.
Con questa osservazione noi diamo anche delle possibilità in più ai Comuni, e ben venga, il provvedimento è nato con questa finalità. I territori che tendono ad essere qualificati e che vogliono qualificarsi per la valorizzazione della qualità della vita - intendendo per qualità della vita tutte le componenti che vanno al turismo, al paesaggio, all'ambiente alla cultura, all'enogastronomia - avranno la possibilità di farlo e noi avremo delle opportunità in più anche da parte di quelle componenti economiche "illuminate" presenti sul territorio.
In questo senso crediamo che questo tipo di emendamento risponda allo spirito del provvedimento. Provvedimento che non nasce soltanto per vedere delle associazioni di volontariato muoversi sul territorio, benemerite e ben vengano, che non nasce soltanto per vedere i Comuni o gli Enti locali muoversi sul territorio, anche positivamente, ma tutte le componenti, non esclusa quella economica, con questo tipo di finalità e con questo tipo di obiettivo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Sono d'accordo con le considerazioni della collega Spagnuolo. L'iter del provvedimento, come abbiamo avuto modo di discutere più volte in Commissione, nasceva appunto dalla necessità di adeguare la legge n. 31 a delle esigenze che si erano determinate sul territorio, in presenza di una legislazione nazionale. Legislazione nazionale che era cambiata con l'introduzione, ad esempio, della legge n. 142, che consentiva azioni coordinate sul territorio tra Enti e soggetti istituzionali e altri. Da qui nasceva sostanzialmente la necessità di apportare questa modifica e di arrivare a votare il disegno di legge n. 368. Partendo quindi da un'esigenza che intendeva consentire un'ulteriore estensione dell'esperienza degli Ecomusei, di queste realtà all'interno del nostro territorio piemontese.
Se poi riusciamo a determinare delle azioni concertate, sempre più significative, tra i Comuni, le Comunità montane, i soggetti istituzionali ed associazioni costituitesi allo scopo di gestire l'Ecomuseo senza fini di lucro o magari associazioni presenti sul territorio anche a fini di lucro ma che intervengono a questa specifica finalità in un momento di concertazione attraverso un processo di momenti di accordo tra istituzioni e soggetti privati, io penso che questo sia un elemento che vada nella direzione di favorire questa realtà, questa esperienza e soprattutto di tenerla viva nel corso del tempo all'interno delle varie realtà territoriali.
Se la preoccupazione del Consigliere Chiezzi può trovare un elemento di chiarimento, anche di rassicurazione, dalla proposta avanzata dal Consigliere Cavaliere, noi non abbiamo alcuna difficoltà ad accoglierla dicendo comunque che la proposta che il Consigliere Cavaliere faceva è un'ulteriore precisazione del testo che già abbiamo davanti. Infatti quando nel testo che abbiamo davanti scriviamo "la gestione è affidata..." e poi diciamo "Enti di gestione delle aree protette regionali territorialmente interessate, Province, Comuni, Comunità montane e Associazioni appositamente costituite", saltando tre righe è scritto "la gestione è affidata ad Associazioni appositamente costituite", quella del Consigliere Cavaliere è una specificazione ulteriore che può andare nella direzione di una rassicurazione rispetto al dibattito che qui c'è stato.
Pertanto, in questo senso possiamo senz'altro accoglierla e può essere un momento di chiarimento.
Ho voluto però solo richiamare quali erano le finalità del disegno di legge n. 368 che intendeva promuovere, insieme alle istituzioni locali anche il concorso di associazioni del terzo settore, senza fini di lucro no-profit, ma anche altre che si dedicassero appositamente allo sviluppo di attività significative come queste.
Nel testo che noi abbiamo davanti possiamo a mio avviso chiaramente evincere le cose che ho detto.
Queste furono le ragioni che ci portarono ad esprimere un parere favorevole già in Commissione, che con le proposte avanzate possiamo senz'altro riesprimere anche in aula.



PRESIDENTE

Possiamo quindi passare all'esame dell'articolato.
ART. 1 E' stato presentato il seguente emendamento dai Consiglieri Chiezzi Moro, Papandrea e Simonetti: al punto c), dopo la parola "associazioni", aggiungere le parole "senza scopo di lucro".
Pertanto il punto c) risulterebbe: "associazioni senza scopo di lucro appositamente costituite".
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Più che una dichiarazione di voto, il mio è un intervento per dire al Consigliere Chiezzi che forse varrebbe la pena, mettendo insieme quanto è emerso, non tanto porre in votazione questo emendamento che dice "senza scopo di lucro" che appesantisce, cioè di fatto diventa un "escludendum" che non è previsto dalla legge 31, quanto piuttosto inserire o nel comma 2 alla seconda riga, dopo "la gestione è affidata" - e questo era il suggerimento che mi perveniva, a dire il vero, dalla collega Bortolin - o a conclusione del comma 2, la seguente frase: "nel rispetto dell'art. 1 comma 3, della legge 31", cioè a dire finalità prioritarie degli Ecomusei.
Le finalità prioritarie - mi consenta un minuto Presidente - previste dalla legge 31 sono ben disciplinate all'art. 1, comma 3: a) la conservazione e il restauro di ambienti di vita tradizionali b) la valorizzazione nelle aree prescelte c) la ricostruzione di ambiti di vita d) la predisposizione di percorsi e) il coinvolgimento delle comunità f) la promozione e il sostegno delle attività.
Il comma 3 dell'art. 1 disciplina con chiarezza che le finalità possono essere solo di questa natura, quindi lo scopo di lucro eventuale per forza di cose deve rivalersi su quelle che sono le previsioni fatte dalle finalità così esplicitate.
Il problema semmai credo sia, Presidente, quello di trovare la sede che può essere nell'art. 1, comma 2, "la gestione affidata nel rispetto dell'art. 1, comma 3 della legge 31, con successivo atto deliberativo".
Questo potrebbe essere a mio parere l'inserimento più felice: il richiamare quanto disposto dalle finalità. Richiamando quanto disposto dalle finalità si evince di per sé che non possono essere finalità di altra natura. Quindi mi sono permessa di farle pervenire di fatto un'altra proposta che potrebbe essere riassuntiva.



PRESIDENTE

Mi formalizzi cortesemente la proposta per iscritto. Questa è un'attività che ritenevo esaurita in fase di Commissione, però se mi fate pervenire degli emendamenti io li pongo in votazione.



SUINO Marisa

Chiedo ancora la parola, Presidente.



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Chiedo scusa, Presidente, ma io le ho presentato un emendamento poich abbiamo avuto modo nella Commissione, dove vi è stato un ampio dibattito di sviscerare tutte le argomentazioni; di fatto però mi pare permanga una preoccupazione che non è di carattere di parte, ma che in qualche modo pu essere estensibile anche ad altri. Non sto dicendo che noi veniamo meno a quanto abbiamo deciso con piena convinzione perché gli Ecomusei vanno sostenuti. Allora, è una proposta che noi abbiamo fatto all'Assessore che in teoria dovrebbe, comprendendo lo spirito utile della proposta, non richiedere un emendamento, ma recepire la proposta dicendo "si tratta di ribadire in un passaggio di questo disposto quanto già previsto dall'articolato". A questo punto anche le preoccupazioni probabilmente possono essere fugate perché di fatto è esplicitato quali sono le finalità.
Quindi l'emendamento non le perviene.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Quello che vorrei riaffermare è che nella legge ci sono già le finalità e sono già espressi i concetti fondamentali di un percorso che deve portare allo sviluppo di questo tipo di attività.
Dal punto di vista personale vorrei fare questa domanda, poi ognuno si dà la sua risposta, ovviamente: ma noi se ci trovassimo di fronte a un privato, un imprenditore, un industriale o altro, che voglia investire 1 2, 5 miliardi per promuovere la cultura piemontese e l'Ecomuseo, lo faccia.



CAVALIERE Pasquale

Ma non lo impedisce la legge. L'importante è che lo faccia nelle finalità!



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Ma certo! Deve fare un'associazione appositamente costituita, e la legge ne indica le finalità. Quindi questo imprenditore sa che investe e che le finalità della legge gli permettono di sviluppare solo l'Ecomuseo.
Se volete, io posso accettare l'emendamento di Cavaliere che dice "per la gestione dell'Ecomuseo", ma è come ripetere due volte lo stesso concetto perché la legge lo interpreta già questo concetto.



CAVALIERE Pasquale

Mi pare migliore l'ipotesi di precisare le finalità.



(Commenti della Consigliera Suino)



PRESIDENTE

Scusi, Assessore Racchelli, esplicitare che "la gestione è affidata per le finalità" secondo me è una ridondanza, ma non è inutile. Credo che possa essere tranquillamente recepito; io ritengo che sia già così, però una specificazione ulteriore nulla aggiunge. Secondo me, però, non credo che la discussione debba avvilupparsi attorno ad un problema che io ritengo non esista.



RACCHELLI Ettore, Assessore ai parchi naturali

Va benissimo, possiamo aggiungere "secondo le finalità della legge".



PRESIDENTE

Dunque, recependo questa indicazione, il punto 2 dell'art. 2 resta così formulato: "Gli Ecomusei sono istituiti con deliberazione del Consiglio regionale, previa valutazione dei progetti da parte del Comitato scientifico di cui all'art. 3. La gestione è affidata per le finalità di cui all'art. 1...



SUINO Marisa

Della presente legge.



PRESIDENTE

Per carità, questo possiamo anche scriverlo, ma diventa un appesantimento inutile.
"La gestione è affidata per le finalità di cui all'art. 1 con successivo atto deliberativo entro 60 giorni...



SUINO Marisa

"Di cui all'art. 1, comma 3", che è quello che esplicita le finalità.



PRESIDENTE

Va bene: "di cui all'art. 1, comma 3".
Ha chiesto di intervenire su questa proposta di modifica il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo inserimento, se vogliamo, è pleonastico perché un articolo di una legge non può affermare il contrario dell'articolo precedente, ma secondo il mio Gruppo la specificazione proposta dalla collega Suino è utile.
Chiedo ai colleghi di cercare di capire la nostra preoccupazione lasciamo stare il problema del "senza scopo di lucro", sul quale siamo isolati, possiamo anche ritirare l'emendamento perché l'avevamo già presentato in Commissione, quindi la nostra battaglia l'abbiamo fatta - che è quella di far risultare un attivo dalla gestione, ma che questo attivo esca e vada in una direzione diversa da quella della gestione e dell'impianto dell'Ecomuseo. Questa è la nostra preoccupazione.



GRIFFINI Massimo, relatore

Non può.



CHIEZZI Giuseppe

Non può? Va bene. Dato che non può (un po' come per i sottotetti), che la legge non è di sanatoria, allora scriviamo: "non è di sanatoria" e il Consiglio vota no.
Possiamo scriverlo? Possiamo scrivere una frase di una riga che dica: "gli attivi di gestione rimangono nella gestione dell'Ecomuseo"? Siamo d'accordo su questo? Che rimanga, cioè, al di là dello scopo di lucro, come caratteristica dell'associazione? Va bene.
Il Consiglio, a stragrande maggioranza, dice anche: "un'associazione a scopo di lucro può essere in grado di gestire, secondo gli interessi pubblici, l'Ecomuseo". Noi non siamo d'accordo, ma possiamo anche ritirare il nostro emendamento: siamo isolati su questo.
Sul fatto di chiarire che gli eventuali attivi di gestione stiano e rimangano investiti nella gestione dell'Ecomuseo, siamo tutti d'accordo? Voi mi direte: "ma è già così, perché...", ecc., ma noi preferiremmo esplicitarlo. Siamo d'accordo a farlo in un ulteriore comma che dica: "gli attivi di gestione sono reinvestiti nella gestione stessa"? Vorrei capire se su questo c'è un accordo o no, perché se non è così non solo è un'associazione a scopo di lucro, ma è un'associazione che lucra senza reinvestire. E' diverso.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei ha fatto una proposta. Formalizzate degli emendamenti, perché questo provvedimento ha già avuto un tentativo di parto molto sofferto, perciò bisogna formalizzare le proposte che verranno sottoposte all'aula.
Ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Vorrei precisare che sono d'accordo con la formulazione con la quale il provvedimento è venuto in aula. Tuttavia sono stata anche d'accordo con la formulazione presentata dal collega Cavaliere.
Se il Consiglio volesse rispondere alla preoccupazione espressa dal collega Chiezzi, basterebbe che l'emendamento del Consigliere Cavaliere fosse così formulato: "Non per la gestione dell'Ecomuseo, ma per la esclusiva gestione dell'Ecomuseo". Questo per rispondere a quella preoccupazione.
Detto questo, però, avrei anche delle perplessità ad essere così limitativa, perché non dobbiamo pensare che tutti i soggetti che operano sul territorio siano lì per violentarlo. Dico questo perché conosco - ad esempio - alcuni viticoltori della zona in cui vivo che potrebbero benissimo fare un'associazione appositamente costituita per l'Ecomuseo, e lo farebbero certamente per la valorizzazione del territorio, senza averne un ritorno per la propria azienda. Perché se si vuole che la propria azienda vada bene in questi casi, in questi campi, in questi territori, in questi ambienti, si deve far sì che il proprio territorio sia il più sano possibile e non il più deteriorato possibile.
Ma non solo. Se si fa tutto questo e l'associazione che si è costituita ha grandi ritorni, non è escluso che questi ultimi si possano utilizzare per altri scopi similari, che attengono sempre al territorio. Quindi, non limiterei oltre, perché penso che il soggetto che si muove con questa mentalità, si muove esattamente per le finalità previste dalla legge sull'Ecomuseo.
Il testo, così com'è, mi sembra sufficientemente garantista e non limitativo né nei soggetti né nelle finalità né nello sviluppo della progettualità per la valorizzazione di un territorio.
Ragiono pensando a quanto sta avvenendo, ad esempio, su un territorio che conosco, dove alcuni privati operano nell'interesse di quel territorio ed anche indirettamente nell'interesse della propria attività privata.
Se, invece, prevalesse l'orientamento che risponde alla preoccupazione del collega Chiezzi, aggiungendo l'espressione: "esclusivamente", si risolverebbe il problema; scrivere che "è esclusivamente per la gestione dell'Ecomuseo", significherebbe non prevedere tutte le altre forme di investimento collaterale, seppure non conflittuale.
Ripeto: personalmente, sarei per la prima scelta, un po' più ampia e flessibile, pensando anche a progetti di investimento collaterali e non conflittuali.
Diversamente, quell'inserimento risolverebbe il problema. La mia non è una dichiarazione di voto, è un suggerimento ad alta voce, sulla base di quel ragionamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni che interviene per dichiarazione di voto.



PICCHIONI Rolando

Presidente, si dà ancora una lettura, della nostra società, bipolare tra Stato e mercato. Ora, la gestione dei beni culturali, e l'Ecomuseo è un bene culturale, è stata messa sotto un cono di luce e un cono di ombra dalle legislazioni dei beni culturali da almeno trent'anni. E si è dimostrato più volte il fallimento dello Stato nella gestione dei beni culturali, sia con dei provvedimenti di ordine fiscale - la legge Scotti sia con tutti gli altri provvedimenti, dalla legge Ronchey fino ad oggi.
Non c'è solo il mercato e non c'è solo lo Stato; una società civile pu essere fatta dal terzo settore, dai no-profit e dalle associazioni liberamente costituite. Vogliamo creare, anche in questa occasione, una specie di rete, di lacci e lacciuoli perché la loro attività venga comunque limitata o condizionata a concezioni che possono essere accettabilissime ma che secondo me vanno contro la tendenza di questo momento storico e contro la filosofia della gestione del territorio, dei beni culturali ecc.? Non me la sento assolutamente di approvare una questione di questo genere. Nel momento in cui diamo la libertà ad un settore della nostra società di gestire dei beni che diversamente non sono stati gestiti e che potrebbero anche essere un volano economico, non possiamo permetterci di avere una visione puramente economicistica, sia da destra che da sinistra.
Mi pare una lettura estremamente riduttiva di quello che noi, come organo legislativo cosciente di questo momento storico - e di cosa ci aspetta possiamo fare.
Ritengo, quindi, che, al di là delle valutazioni che sono state fatte al di là delle tautologie, non cerchiamo di appesantire la legge con richiami, quando questi sono già inseriti nel corpus normativo della legge stessa. Ha ragione, signor Presidente del Consiglio: nello stesso momento in cui noi consideriamo o la norma o i paragrafi o l'art. 1 o l'art.
decimo, ecc., vogliamo già implicitamente denunciare che non ci crediamo oppure che mettiamo intorno a questa legge - partita con delle finalità che sono state ricordate - un tale e tanto grande condizionamento da ucciderne proprio la probità e la finalità.
A me pare, dalla discussione avvenuta, che sia tutto estremamente chiaro; poi si possono anche arzigogolare alcuni correttivi, ma il principio, la finalità e la filosofia della gestione di queste attività credo possa essere anche superiore ad una lettura quasi causidica della legge stessa. E' qui che si dimostra la nostra apertura mentale nei confronti della gestione del bene culturale nel suo complesso.
Pertanto - faccio la dichiarazione di voto - proprio per questi motivi rispettando certamente tutte le posizione dei colleghi, non mi sento di approvare gli emendamenti che sono stati presentati.



PRESIDENTE

1) Emendamento orale proposto dalla Consigliera Suino e fatto proprio dal Presidente del Consiglio: al comma 2, dopo la parola "affidata", aggiungere "per le finalità di cui all'art. 1, comma 3".
Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è approvato con 37 voti favorevoli.
2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: all'art. 1, punto c), aggiungere "dopo associazioni" le parole "senza scopo di lucro".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
3) Emendamento presentato dal Consigliere Cavaliere: all'art. 1, punto c), dopo le parole "appositamente costituite", aggiungere "per la gestione dell'Ecomuseo".
Tale emendamento è ritirato dal proponente.
4) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'art. 1, punto c), dopo le parole "appositamente costituite", aggiungere "per la esclusiva gestione dell'Ecomuseo".
Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 26 contrari e 5 astensioni.
La parola al Consigliere Papandrea, per dichiarazione di voto sull'art.
1, così emendato.



PAPANDREA Rocco

Secondo il mio parere, l'unico emendamento che avrebbe potuto modificare e precisare meglio il punto era il nostro. Per il resto condivido le considerazioni fatte dal Consigliere Picchioni, in quanto precisare in legge che la legge deve rispettare la legge, serve, ma è evidentemente implicito.
Voteremo a favore anche perché condividevamo lo spirito complessivo della legge, nonostante non sia stato dato parere favorevole al nostro emendamento, che poi abbiamo ritirato. Secondo la mia opinione l'emendamento era valido, perché non credo che le tendenze storiche in atto siano le migliori; sono convinto che ci sono delle tendenze storiche in atto e mi pare che si vada verso un certo imbarbarimento della società, di cui non sono molto fiero, quindi il frenare queste tendenze in atto pu darsi sia antistorico, ma non necessariamente dalla parte del torto.
Per questo motivo avevamo presentato l'emendamento, perché riteniamo invece importante mantenere una serie di differenze tra ciò che è pubblico e ciò che in qualche modo deve essere oggetto di business.
La legge, nel suo impianto, ci aveva trovato d'accordo già precedentemente, quindi la votiamo ritenendo che comunque non sia stata stravolta; semplicemente non ha avuto un miglioramento sufficiente. Un passo avanti è comunque stato fatto; per questo motivo votiamo a favore degli articoli e della legge nel suo complesso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Una breve dichiarazione di voto, per dire che il nostro voto è favorevole. Non sarei intervenuta se il collega Papandrea non avesse fatto una sua osservazione, degna di grandissima attenzione, dicendo: "Riteniamo di essere di fronte non ad un miglioramento, ma ad un imbarbarimento della società".
Indubbiamente, gli aspetti di barbarie di questa società sono innumerevoli. A differenza di quanto ha fatto capire il collega Papandrea a me sembra che l'imbarbarimento sia più nei confronti delle persone quindi dei soggetti, e a maggior ragione di quelli più deboli, che non nei confronti del territorio.
Da questo punto di vista, mi sembra di poter essere un pochino più ottimista, nel senso che - per carità - assistiamo già a gravissime situazioni di degrado, però anche la discussione che abbiamo fatto, pur perdendo come opposizione, su quella gara nautica avvenuta nei giorni scorsi sul Lago Maggiore, che faceva riferimento alla problematica di tutela di quell'habitat naturale, è un esempio, ma quaranta anni fa non sarebbe stata ipotizzabile. E questo in molti campi, così come il fatto stesso che si arrivi a costituire una normativa per gli Ecomusei, che dovrebbe essere ampliata, perché comunque la proposta dei Comuni e degli Enti locali sugli Ecomusei è certamente un passo in avanti. Oppure, tutta una serie di dibattiti proposti dallo stesso Gruppo di Rifondazione Comunista, ma non solo, sulle problematiche inerenti al territorio, mi sembra che rispondano ad un'esigenza che si va un poco approfondendo seppure con grandi difficoltà e dopo gli enormi scempi che ci sono stati nel Paese, all'insegna del principio che il territorio è un bene irripetibile e nel momento in cui il territorio viene compromesso, questa compromissione non sempre è recuperabile. Questo è uno dei tanti principi difesi da quel grande urbanista che è stato anche Assessore alla Regione Piemonte, Giovanni Astengo.
Penso, per esempio, a tutta la politica ambientale, al fatto che discutiamo delle leggi per le valutazioni dell'impatto ambientale, al fatto che esse vengano discusse così approfonditamente, al fatto che ci sia una legislazione nazionale. Pensiamo alla normativa Ronchi per quello che riguarda l'ambiente; gli approfondimenti a livello locale, così puntuali ci fanno pensare che la cultura della tutela dell'ambiente complessivamente intesa - non pensando esclusivamente alla tutela dell'ambiente di carattere ecologico - un pochino è cresciuta. Intendendo per ambiente anche il territorio, il clima, la possibilità di difendersi dall'inquinamento acustico, luminoso, considerando nella tutela dell'ambiente il paesaggio e le problematiche connesse al turismo.
Nei giovani, per esempio, i valori legati all'ambiente sono molto sentiti e questo è indubbiamente positivo. Mi rendo conto che è anche un investimento di fiducia, un investimento di fiducia che in qualche modo differenziava i due tipi di interventi che qui si sono sentiti, non solo in questa seduta, ma anche nelle sedute precedenti, anche nel dibattito di Commissione.
Io convengo con lei che nei confronti dei minori, dei più deboli c'è una forma di "imbarbarimento", però per quello che attiene questi campi, mi sembra che una cultura sia cresciuta, dopo innumerevoli errori, dopo innumerevoli compromissioni.
In questo senso penso che qualche passo in avanti sia stato compiuto ed è con questo tipo di valutazione che il nostro voto sarà favorevole.
Questa legge sugli Ecomusei, come le altre, è un granellino piccolissimo per far crescere l'approccio culturale alla materia, legato non soltanto alle persone ma ai territori.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Anche noi non saremmo intervenuti se non vi fosse stato un richiamo da parte del collega Papandrea. Le preoccupazioni sul futuro della società e dei territori deve certamente richiamare l'attenzione anche degli altri Gruppi consiliari.
Siamo però convinti che questa preoccupazione è giusto tenerla presente soprattutto quando compiamo altri atti, quando portiamo avanti altre politiche: sono state compiute delle scelte relative al territorio maggiormente preoccupanti.
La legge sugli Ecomusei è una legge importante, che ha rappresentato un quid di creatività utile per questa Regione, ma necessitava di una modifica, in quanto nel momento in cui è stato pensata c'era una situazione amministrativa che non prevedeva di inserire gli Enti locali con questo tipo di priorità. Quindi era una modifica da apportare, un provvedimento che di sicuro sarà tra quelli che maggiormente porteranno valori e valore aggiunto nei nostri territori, piuttosto che imbarbarimento.
Per questi motivi siamo convinti - come lo eravamo allora, il nostro Gruppo ebbe una storia in passato su questo provvedimento - della bontà di questa legge che deve trovare maggiore sinergia da parte di questa Giunta maggiore concertazione, maggiori azioni sui territori. Siamo convinti che possa essere uno strumento utile per l'ambiente e per quelli che sono i beni culturali del nostro territorio. Quindi, a maggior ragione, con assoluta convinzione, riconfermiamo il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, procediamo alla votazione dell'art. 1, così emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44 comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 voti favorevoli 35 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 voti favorevoli 36 L'art. 2 è approvato.
Si proceda ora alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI' 36 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 592: "Decreto legislativo 16/4/94 n. 297, art. 74, commi 5 e 7 e legge 8/8/1995 n. 352, art. 2 - Parere della Regione Piemonte sul calendario scolastico 1998/1999"


PRESIDENTE

Passiamo ora alla deliberazione n. 592, di cui al 19) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 32 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Musei - Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazioni nn. 540 e 570 (Testo unificato): "Legge regionale 14 marzo 1995, n. 31, art. 2 'Istituzione dell'Ecomuseo del lago d'Orta e Mottarone"


PRESIDENTE

Passiamo ora alla proposta di deliberazione nn. 540 e 570, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Non essendovi interventi, pongo in votazione tale deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 36 voti favorevoli.


Argomento:

Verifica numero legale


PRESIDENTE

Potremmo passare all'esame del punto 20) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 606.



SUINO Marisa

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

Si proceda alla verifica del numero legale mediante appello nominale.
Sono presenti 29 Consiglieri ed in congedo 9 Consiglieri, pertanto il numero legale è assicurato.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 606: "Contratti di quartiere, legge 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 63, lettera b)"


PRESIDENTE

Possiamo quindi passare al punto 20) dell'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 606.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale deliberazione il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 28 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Beni librari (biblioteche, tutela ecc.

Esame proposta di deliberazione n. 523: "Regolamento regionale per l'acquisto di beni librari, iconografici, artistici e documentari antichi e di pregio"


PRESIDENTE

Torniamo al punto 12) dell'o.d.g., che prevede l'esame della deliberazione n. 523.
Tale deliberazione è stata licenziata all'unanimità dalla Commissione competente nel novembre 1997.
E' stato presentato il seguente emendamento tecnico da parte dell'Assessore Leo: sostituire all'art. 3, comma 3, e all'art. 4, comma 1, le parole "Settore Beni e Sistemi culturali della Regione Piemonte" con le parole "Direzione Beni culturali della Regione Piemonte".
Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 27 voti favorevoli e 4 astensioni.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione la deliberazione, il cui testo, così emendato, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvata con 27 voti favorevoli e 4 astensioni.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Esame proposta di deliberazione n. 536: "Criteri generali per l'adesione e per la partecipazione della Regione Piemonte alla costituzione di enti culturali" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 13) dell'o.d.g., che prevede l'esame della deliberazione n. 536.
Anche questo provvedimento è stato licenziato dalla Commissione competente nel novembre 1997.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Su questa deliberazione c'è discussione. Chiedo pertanto di rinviarne l'esame a giovedì prossimo.



LEO Giampiero, Assessore regionale

Sì, va bene.



PRESIDENTE

D'accordo; l'esame del punto 13) è pertanto rinviato.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Iscrizione all'o.d.g. ed esame dell'ordine del giorno n. 834 inerente a "Cascina Brero - Parco La Mandria"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente provvedimento: ordine del giorno n. 834, inerente a "Cascina Brero - Parco La Mandria".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto con 40 voti favorevoli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Salerno; ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

Vorrei richiamare l'attenzione del Presidente sull'ordine del giorno relativo a Cascina Brero.
Per molti Consiglieri che non conoscono la realtà di Cascina Brero questo è il luogo dove vanno a fare le vacanze i ragazzi meno abbienti della città di Torino, quelli che non possono andare né in montagna né al mare.
Cascina Brero ha bisogno urgente di interventi perché non è più a norma: se non c'è un impegno della Giunta si rischia che Cascina Brero venga chiusa e non permetteremmo che i ragazzi meno abbienti, i più poveri possano andare a fare la vacanza alla Mandria.
Dato che questo ordine del giorno è stato sottoscritto da tutti i Gruppi, chiedo a tutti i Consiglieri che lo si voti. Questo è il documento che aspetta il Sindaco di Venaria per dare una piccola prorogatio alle irregolarità tuttora esistenti a Cascina Brero.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Signor Presidente, mi scusi, ma se entriamo nel merito dell'approvazione di ordini del giorno che possono anche essere unanimi, ne elenchiamo alcuni anche noi che sono alla sua attenzione da parecchi mesi e che peraltro hanno già avuto l'attenzione delle Commissioni e della Giunta.



SALERNO Roberto

Non fanno la vacanza i ragazzi poveri di Torino! Cosa c'entra questo collega Bortolin!



BORTOLIN Silvana

Io sono d'accordo. Allora ci fermiamo un quarto d'ora e approviamo i tre, quattro ordini del giorno unanimi. Quello ad esempio sulla razza bovina piemontese, unanime, è quattro mesi che giace alla sua attenzione Presidente del Consiglio! In coda li approviamo.



SALERNO Roberto

Poi mi dirai che cosa sono questi altri ordini del giorno!



PRESIDENTE

Io sono disponibile a porre in votazione tutti gli ordini del giorno che siano unanimi.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, se sono unanimi va bene.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Allora, cortesemente colleghi Consiglieri, vediamo quali sono tutti gli ordini del giorno unanimi. Quello relativo a Cascina Brero mi pare sia unanime perché vedo le firme di tutti i Capigruppo.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, vi prego di restare seduti e attenti in modo da procedere in modo ordinato nei nostri lavori.
Ripeto, io sono disponibile a portare in votazione tutti gli ordini del giorno che siano unanimi e quindi senza discussione.



SPAGNUOLO Carla

Da che punto all'o.d.g. cominciamo? Dal 38)?



PRESIDENTE

Ovviamente da dove cominciano gli ordini del giorno, però chiedo se possiamo portare in votazione prima quello richiesto dal Consigliere Salerno (n. 834), già iscritto all'o.d.g., che è unanime...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ripeto che lo considero unanime perché ci sono le firme di tutti i Capigruppo.
Pongo quindi in votazione per alzata di mano tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale del Piemonte premesso che presso il parco La Mandria è ubicato un immobile polivalente ad uso ricettivo, didattico e di attività culturale denominato "CASCINA BRERO", di proprietà della Regione Piemonte che dal 1981 l'Ente Parco "La Mandria", la Città di Torino e la Regione Piemonte hanno dato vita al progetto "Cascina Brero" consistente nella creazione della predetta struttura ricettiva all'interno del Parco La Mandria ed avviandovi lo svolgimento di numerose attività: soggiorni naturalistici, attività di educazione ambientale, scambi internazionali di giovani, scambi scolastici nazionali, stage e corsi di formazione manifestazioni culturali, ecc. con una utilizzazione di grande rilievo socioculturale: solo nel 1997 l'attività di "Estate Ragazzi" ha accolto 300 bambini, gli scambi internazionali hanno interessato 660 ragazzi provenienti dai Paesi europei, circa 2500 ragazzi hanno utilizzato la struttura per soggiorni scolastici, gite, escursioni e solo tra ottobre e dicembre con un nuovo progetto denominato "Scuola verde" sono state accolte 105 classi di scuola materna, 60 classi di scuola elementare, 10 classi di scuola media: oltre 4000 ragazzi in soli due mesi e mezzo. Inoltre oltre cinquanta associazioni hanno utilizzato la Cascina Brero per attività culturali, incontri, manifestazioni ed attività di formazione durante l'anno che nel maggio 1997 a seguito di un'ispezione della USL di Venaria sono state riscontrate alcune inadeguatezze strutturali che, per la rigidità delle norme, hanno dato luogo ad un'ingiunzione di chiusura del Centro Estivo e della stessa struttura della Cascina Brero rilevato che la richiesta d'intervento per la messa a norma riguarda in particolare dei miglioramenti per l'accoglienza alberghiera ed il pernottamento degli ospiti con una serie globale di interventi da realizzare stimati in lire 500 milioni circa che il mancato intervento in questa direzione potrebbe compromettere definitivamente un importantissimo patrimonio della Regione nonché sciupare il suo grande ruolo di riferimento per la realizzazione di attività educative, culturali e sociali non solo per la città di Torino, ma per tutto il Piemonte che, non ultimo, non si deve dimenticare che ben 8 persone lavorano in permanenza nella struttura ed alcune di loro operano da oltre dieci anni rappresentando un patrimonio culturale e professionale che non può essere disperso così, senza contare che tutte le attività accolte, a loro volta permettono a decine di giovani ogni anno di svolgere un'attività lavorativa, ma anche formativa impegna la Giunta Regionale a ricercare e reperire nei termini e tempi più rapidi possibili, (Assestamento di bilancio) data la estrema gravità del caso, le risorse necessarie all'intervento utile alla conservazione del patrimonio immobiliare indicato come Cascina Brero nonché a garantirne la completa fruizione nonché il suo esercizio di struttura polifunzionale così come fino ad oggi ha svolto".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 831, presentato dai Consiglieri Spagnuolo e Angeli, e n. 792, presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Cassa integrazione di 449 dipendenti della OP Computers Worldwide"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli ordini del giorno n. 831 e 792, presentati dai Consiglieri Spagnuolo e Angeli, di cui al punto 39) all'o.d.g.
L'ordine del giorno n. 831 recita: "Il Consiglio Regionale del Piemonte Considerato che la situazione alla OP Computers di Scarmagno diventa sempre più preoccupante per i 449 dipendenti che dopo la cassa integrazione a zero ore per tre anni e senza garanzie di rientro non conoscono neppure quale sarà il futuro della fabbrica Tenuto conto che lo stabilimento di Scarmagno è la più grande azienda italiana produttrice di Personal Computers, azienda leader sul mercato nazionale Vista l'importanza che lo stabilimento di Scarmagno riveste per la nostra regione, sia dal punto di vista occupazionale che per il mercato dell'informatica impegna la Giunta Regionale a voler sollecitare il Governo affinché assuma i necessari provvedimenti per salvaguardare il futuro dello stabilimento di Scarmagno e difendere l'occupazione in Piemonte già fortemente compromessa." Pongo in votazione tale documento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
L'ordine del giorno n. 792 recita: "Il Consiglio Regionale del Piemonte Considerata la difficile situazione in cui si trovano i 449 dipendenti della OP Computers Worldwide che hanno ricevuto le lettere di comunicazione di cassa integrazione a zero ore per tre anni senza garanzia di rientro Visto che le tensioni non sono destinate a cessare fino a quando non saranno presi rimedi urgenti e fino a quando i lavoratori non si vedranno garantire una sicura e migliore occupazione Tenuto conto dell'importanza che lo stabilimento ricopre sul mercato dell'informatica, essendo la maggiore azienda produttrice di PC in Italia impegna la Giunta Regionale a voler sollecitare il Governo affinché chiarisca la situazione dell'azienda, prenda provvedimenti circa i 449 dipendenti ora in cassa integrazione e discuta del futuro dello stabilimento di Scarmagno".
Pongo in votazione l'ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, l'ordine del giorno n. 173, sempre relativo al settore informatico, è ritirato?



CHIEZZI Giuseppe

Non è ritirato, Presidente.
Comunico, inoltre, che sugli ordini del giorno successivi non ci sarà da parte nostra, alcuna collaborazione.



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Chiedevo, Presidente, se l'ordine del giorno n. 831 è stato votato.



PRESIDENTE

Sì, sono stati votati gli ordini del giorno n. 831 e 792.
Non essendoci più unanimità sull'iscrizione degli ordini del giorno ritengo di poter chiudere i lavori del Consiglio.



< torna indietro