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Dettaglio seduta n.276 del 21/07/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bellion, Cavallera Farassino, Ferrero, Ghigo, Peano, Riggio e Suino.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Comunico le modifiche di coordinamento, ai sensi dell'art. 83, comma quarto, del Regolamento interno del Consiglio regionale, relativamente alla proposta di legge n. 295: "Norme per il recupero ai fini abitativi dei sottotetti".
A seguito dell'approvazione in aula dell'emendamento proposto dall'Assessore Botta al terzo periodo del comma quarto dell'art. 1, con il quale sono state ridefinite le porzioni di territorio per le quali sono possibili riduzioni delle altezze medie, è necessario procedere al coordinamento del quarto periodo del medesimo comma, sostituendo le parole "per gli edifici siti oltre i 1000 metri di altitudine s.l.m." con le parole "per gli edifici siti nei Comuni montani e nei territori montani dei Comuni parzialmente montani".
Ai sensi dell'art. 83, comma quarto, del Regolamento interno, le modificazioni sopra esplicitate sono state apportate dall'Ufficio di Presidenza in data 16/7/98 e sono oggi comunicate all'aula.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", non essendovi osservazioni, i processi verbali delle adunanze consiliari del 20, 23, 25, 26, 30, 31 marzo e del 6 aprile 1998 si intendono approvati.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute (rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari del 7, 9, 21, 22, 23 e 24 aprile 1998, i quali verranno posti in votazione nella prossima seduta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente, in merito alle modifiche di coordinamento che lei ha citato precedentemente, vorrei far notare che non è presente l'Assessore competente.



PRESIDENTE

Questa modifica di coordinamento è un'esigenza; non c'è bisogno dell'Assessore: è una comunicazione di un'attività che ha dovuto svolgere l'Ufficio di Presidenza per rendere il testo comprensibile.
Prego, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Non avendo a mano il testo della legge, io non posso esprimere un assenso.



PRESIDENTE

E' una pura comunicazione.



CHIEZZI Giuseppe

Sì, ma sulla comunicazione io non posso esprimere un assenso a questo operato dell'Ufficio di Presidenza, sulla base della semplice comunicazione orale: gradirei disporre del testo scritto sia della legge sia della correzione materiale di coordinamento che avete fatto.



PRESIDENTE

Lo farò avere a lei, come a tutti gli altri Consiglieri. Questa, per non è materia di discussione: è materia di informazione.
Ripeto, è un'esigenza di coordinamento, per evitare che il testo non sia comprensibile.
Come ho informato in precedenza, alla seduta di questa mattina non partecipano né il Presidente Ghigo né l'Assessore Pichetto, perci chiederei all'aula, per un'esigenza di velocizzazione dei lavori, di spostare all'inizio dei lavori del pomeriggio (ovvero alla seduta delle ore 14,30) la risposta della Giunta all'interrogazione presentata dai Consiglieri Angeleri, Benso e Montabone (in sede di Conferenza dei Capigruppo si sono aggiunte altre firme a questa interrogazione). Ciò per permettere di avere una risposta da parte del Presidente o dell'Assessore competente che, ripeto, questa mattina non sono presenti in aula.
Su questo ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Siccome all'interno della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi di venerdì scorsa c'era un impegno a discutere in mattinata di questa che non si capisce se è interrogazione o comunicazione della Giunta, vorrei solo avere, vista la mancanza del Presidente e dell'Assessore competente - per c'è la presenza della Giunta, in particolare del Vicepresidente Masaracchio, che era presente alla Conferenza che ho menzionato prima - la garanzia che questa importante interrogazione, questo dibattito su cui ci eravamo impegnati anche in precedenza venga comunque svolto all'arrivo del Presidente e dell'Assessore che, mi auguro, siano presenti almeno nella seduta pomeridiana.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Ho appreso in questo momento che l'Assessore Pichetto fra un quarto d'ora sarà presente in aula, per cui avrà tutto il titolo di rispondere quanto meno nei termini stretti dell'interrogazione. Certamente nel pomeriggio il Presidente sarà presente e darà la comunicazione per la quale potrà aprirsi un dibattito, sempreché il Presidente confermi questa sua disponibilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Io ringrazio e sono certo che queste risposte verranno nella giornata odierna. Volevo solo far presente che queste interrogazioni, che vari colleghi hanno fatto - perché qui c'è una serie di interrogazioni datate in tempi diversi - sono più rivolte al discorso della partecipazione azionaria della Regione rispetto a una società partecipata che ha la gestione ordinaria della società stessa, per cui quando si parla dell'Assessore Pichetto, non credo che sia propriamente colui che abbia, non avendo delega alle partecipate regionali, competenza in materia.
Pregherei soltanto di tener conto di questo, altrimenti va a finire che defiliamo il discorso vero e proprio richiamato dalle interrogazioni stesse.



PRESIDENTE

La ringrazio, però su questo non vorrei aprire dibattito. Vi chiedo solo di fare una piccolissima, brevissima puntualizzazione e poi facciamo l'inversione, perché non abbiamo presente né il Presidente Ghigo n l'Assessore Pichetto e non possiamo perdere altro tempo.
La parola al Consigliere Angeleri per una brevissima puntualizzazione.



ANGELERI Antonello

Volevo solo ringraziare il Vicepresidente per la cortesia e unirmi anche alla considerazione che faceva il Consigliere firmatario dell'interrogazione, Montabone.
A noi sta bene che risponda l'Assessore Pichetto, ma ovviamente, per competenza, anche il Vicepresidente Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Posso esprimere il mio giudizio?



PRESIDENTE

No, non le voglio togliere la parola, ma dato che questo argomento lo tratteremo tra pochi minuti, le chiederei di consentirmi di passare a trattare il disegno di legge n. 404.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame del disegno di legge n. 404: "Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale e altre disposizioni in materia di personale"


PRESIDENTE

Passiamo dunque ad esaminare il disegno di legge n. 404, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato dalla competente Commissione il 9 luglio scorso ed ha avuto la seguente votazione: favorevoli i Gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, CDU, CCD e DS; non hanno partecipato al voto i Gruppi MPPE, Lega Nord e Rifondazione comunista.
Il disegno di legge è ampiamente conosciuto, per cui possiamo dare per letta la seguente relazione: "Signor Presidente e signori Consiglieri, la I Commissione, dopo aver approfondito la materia nel corso delle sue sedute e in seguito alle consultazioni tenute con i soggetti interessati, ha esaminato il DDL n. 404 predisposto dalla Giunta regionale, relativo a: 'Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale e altre disposizioni in materia di personale'.
Il presente disegno di legge è costituito da nove articoli. Gli ultimi due articoli sono dedicati alla norma finanziaria e a quella dell'entrata in vigore.
Nel disegno di legge sono evidenziati due aspetti: 1) sostegno del processo riorganizzativo dell'Ente, in relazione all'emanazione della L.R. 8 agosto 1997, n. 51 2) valorizzazione professionale del personale in servizio e del personale che, per limitate figure (IV qualifiche funzionali) nell'ultimo periodo ha prestato servizio nell'Ente.
In riferimento al primo argomento è opportuno premettere che all'articolo 1, comma 12, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 - legge finanziaria 1996 - è previsto che: 'alle Regioni che hanno disciplinato l'applicazione dei principi in materia di ridefinizione di strutture organizzative e delle dotazioni organiche di cui al decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive modificazioni ed integrazioni, è data la facoltà di avvalersi, ai fini dell'attuazione dei processi di riforma organizzativa, di misure flessibili nella gestione delle risorse umane'.
La finanziaria del 1996 è il punto di partenza del progetto normativo avviato. In sostanza, la finanziaria dà la possibilità alle Regioni, che in base al D. lgs. n. 29/93 si sono riorganizzate (e fra queste anche la Regione Piemonte), di adottare misure flessibili nella gestione delle risorse umane anche di natura finanziaria a sostegno del personale dirigenziale e non dirigenziale, su cui gravano gli effetti della riorganizzazione in termini di maggiori responsabilità e di incremento delle competenze funzionali.
Il maggior impegno richiesto al personale complessivamente inteso si ritiene debba essere, in qualche misura, sostenuto con misure straordinarie finanziarie incentivanti.
Le maggiori responsabilità riguardano innanzitutto i dirigenti che sono diminuiti in modo sensibile nella dotazione organica, ma anche il restante personale chiamato ad adempimenti nuovi e complessi ed in particolare il personale dell'area direttiva più direttamente interessato al processo di ridistribuzione delle competenze funzionali.
Per andare incontro a queste esigenze la legge finanziaria del 1996 consente, dunque, di attribuire, entro certo limiti e vincoli di spesa, le risorse che in un certo senso si sono risparmiate. I limiti ed i vincoli cui si è fatto cenno sono quelli indicati dalla stessa finanziaria e cioè la ricognizione della spesa per il personale al 31 agosto 1993 comprensiva degli oneri contrattuali e la spesa per la dotazione organica prevista dalla legge di riorganizzazione. Il minor costo derivante dal raffronto di questi due parametri rappresenta il risparmio e la misura straordinaria di incentivazione del personale.
Per il nostro Ente va detto che il minor costo si ottiene muovendo dal versante dirigenziale per la ragione già evidenziata della notevole riduzione in pianta organica di tali figure. Non è così, invece, per le qualifiche non dirigenziali rispetto alle quali si può ragionevolmente asserire che con la legge regionale n. 51/1997 sia stata fatta una 'scelta occupazionale' avendo ampliato le dotazioni organiche delle qualifiche ed in particolare quella della VIII qualifica, con conseguenti maggiori costi.
Si deve tuttavia aggiungere che i costi per le dotazioni organiche delle qualifiche si fondano su analisi virtuali essendo evidentemente riferite a dotazioni organiche non ancora completate e quindi ad oggi comportanti un costo complessivamente minore di quello che si avrà in prospettiva.
Le operazioni che si sono descritte portano ad acquisire risparmi (meglio minori costi) per circa 5,8 miliardi che si pensa di ridistribuire tra dirigenti e qualifiche attraverso l'incremento delle risorse del fondo per la retribuzione di posizioni di cui all'art. 37 del C.C.N.L. dell'area dirigenziale e le risorse del fondo previsto dall'articolo 31 del vigente C.C.N.L. delle qualifiche, secondo il seguente riparto: 1 miliardo ai dirigenti per la sola retribuzione di posizione e 4 miliardi e 800 milioni alle qualifiche non dirigenziali ad incremento del predetto fondo previsto dall'articolo 31 del vigente C.C.N.L. di cui almeno la metà in aumento del fondo per l'indennità di area direttiva previsto dall'articolo 35 del medesimo contratto.
Le risorse di cui si sta discorrendo sono però attribuibili solo fino al 31 dicembre 1998. Si tratta di un vincolo temporale che la stessa legge finanziaria del 1996 ha stabilito. Occorre ancora precisare che i criteri per l'attribuzione di tali risorse non sono stabiliti in legge, ma sono definiti nel rispetto delle procedure di contrattazione e di valutazione previste dai vigenti C.C.N.L.
L'articolo 4 è intitolato: 'Processi selettivi'. Al comma 1, al fine di sostenere e valorizzare le professionalità maturate all'interno dell'Ente nell'ambito di un solo Piano occupazionale eccezionalmente la Regione prevede che una percentuale dei posti indicata nel Piano stesso nella qualifica quarta venga coperta mediante concorsi unici riservati al personale non di ruolo, in possesso del titolo di studio previsto per l'accesso alla qualifica dall'esterno e che abbia svolto nell'ultimo triennio almeno 6 mesi di servizio in Regione anche non continuativi, in qualifica corrispondente a quella messa a concorso.
La predetta disposizione risponde a principi di squisita logica organizzativa, in quanto la Regione, sia pure 'una tantum', provvede ad inserire, in modo stabile e definitivo, al proprio interno, figure professionali riconducibili al profilo di addetti alla segreteria e all'utilizzo di videoterminali già sperimentate con il reclutamento dagli uffici di collocamento, che in tal modo vengono utilmente inserite attraverso una procedura selettiva, nei diversi uffici della Regione per lo svolgimento di importanti ed ineliminabili compiti.
Per lo stesso fine con il comma 2 si è previsto che nel Piano occupazionale venga stabilita, per ogni qualifica, la percentuale dei posti in organico da coprire mediante concorso interno secondo modalità e requisiti stabiliti nel Piano, nel rispetto dei principi desumibili, in materia, dalla Legge 15 maggio 1997, n. 127 (meglio nota come legge Bassanini) ed anche in deroga al possesso del titolo di studio previsto per l'accesso dall'esterno alla qualifica per la quale si concorre.
Il secondo comma soddisfa una chiara esigenza di valorizzazione del personale interno, ispirandosi a valutazioni legati anziché al titolo di studio e alla preparazione scolastica, alle esperienze e alle professionalità fin qui maturate all'interno della Regione. La norma, che s'informa a indubbie regole di aziendalizzazione dei processi di organizzazione delle risorse umane, recepisce anche i principi introdotti dalla legge Bassanini, in particolare quelli espressi all'art. 6, comma 12 della legge 127/1997 ove è prevista per gli Enti la possibilità di effettuare concorsi interamente riservati al personale dipendente, in relazione a particolari profili o figure professionali caratterizzati da una professionalità acquisita esclusivamente all'interno dell'Ente.
L'articolo 4 si ispira ad un'unica 'ratio': il Piano occupazionale diventa lo strumento principale di organizzazione delle risorse umane l'atto attraverso cui l'organo di direzione politica sostanzia le scelte di programma in materia di personale, di valorizzazione e scelta dello stesso in relazione a mirate esigenze di funzionalità e di professionalità.
L'articolo 5 è intitolato: 'Modalità di utilizzo delle graduatorie di cui all'articolo 50 della legge regionale 8 agosto 1997, n. 51 e criteri di attuazione del medesimo articolo 50'. Con il comma 1, al fine di valorizzare le professionalità maturate all'interno dell'Ente, si è voluto porre un principio di tutela nei confronti dei dipendenti interni che, sia pure non vincitori dei concorsi previsti dall'articolo 50 della L.R. n.
51/97, ma solo inseriti in graduatoria, rappresentano tuttavia per l'Ente una consolidata e sicura risorsa. Il secondo comma ha inteso precisare criteri e modalità di attuazione dell'articolo 50 della L.R. 51/1997 sotto il profilo dei requisiti necessari per l'ammissione ai concorsi previsti dal medesimo articolo 50.
L'articolo 6 è intitolato: 'Utilizzo integrale della graduatoria del concorso pubblico a 100 posti di VII qualifica funzionale approvata con d.g.r. n. 93-8001 del 16/4/1996'. Tale norma rappresenta lo strumento giuridico per consentire la 'ruolizzazione' dei rimanenti 32 idonei del concorso a 100 posti di VII qualifica funzionale che l'entrata in vigore della L.R. n. 51/1997 aveva reso impossibile in conseguenza della ridefinizione della dotazione organica della VII qualifica funzionale e la creazione di posizioni soprannumerarie della medesima qualifica.
Con l'articolo 7, intitolato: 'Assicurazione dei dirigenti e altre coperture assicurative', si è voluto introdurre un principio di 'giusto contrappeso' rispetto alle maggiori responsabilità derivanti dal processo di revisione organizzativa in atto del personale dirigenziale e dell'area direttiva e del personale che svolge attività comportanti l'assunzione diretta di responsabilità professionali per il quale si è pensato di costituire polizze di copertura assicurativa dei rischi connessi all'espletamento delle attività svolte dal predetto personale con riferimento alle responsabilità di natura civilistica e amministrativa.
Alla luce di tale analisi, la I Commissione consiliare pertanto, nella seduta di giovedì 9 luglio 1998, ha licenziato a maggioranza dei presenti e all'unanimità dei votanti il DDL n. 404. Tale testo viene rimesso all'Aula per la sollecita approvazione".
Possiamo passare alla discussione generale, che però mi pare possa essere contenuta perché il provvedimento è conosciuto e ampiamente condiviso (almeno così mi risulta).
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Prendo la parola per svolgere un breve intervento e anche per annunciare il voto favorevole di Rifondazione comunista.
Noi, in sede di bilancio, avevamo chiesto, tra l'altro, che vi fosse un incremento maggiore della legge rispetto a quanto è stato stabilito (5.800 milioni), ma abbiamo verificato che, per una serie di normative, non è stato possibile e quindi prendiamo atto di questo fatto.
Pur mantenendo il giudizio che rispetto alle esigenze dei lavoratori questa cifra non sia sufficiente, prendiamo atto che l'Amministrazione ha dato seguito all'accordo con le Organizzazioni Sindacali. Ricordate tutti che c'era stato anche un momento in cui il Consiglio è stato coinvolto dalla mobilitazione dei lavoratori; s'era svolto un incontro con loro e tutti i Gruppi, compreso il nostro, avevano assunto l'impegno di far avere un iter il più celere possibile a questa legge.
Noi a questo punto di vista ci siamo attenuti: il nostro comportamento in Commissione è stato appunto quello di entrare nel merito della legge in modo serio, cercando di accelerare la discussione in modo che approdasse rapidamente in Consiglio, tenendo conto delle aspettative dei lavoratori legate in fondo al voto della legge 51. E siamo sufficientemente in ritardo rispetto alle aspettative dei lavoratori.
Quindi su questo punto - ripeto - pur ritenendo le normative tali da rendere insufficiente la quantità di risorse che viene attribuita a questa legge, prendiamo atto che questo è e votiamo a favore anche di questa parte.
C'è un'altra parte di questa legge, che riguarda un certo numero di lavoratori, i quali un anno fa avevano vinto un concorso ed erano stati assunti con una comunicazione della Regione, ma poi si erano trovati il mese dopo con questa assunzione annullata.
Il Gruppo di Rifondazione comunista subito si era occupato del problema con un'interpellanza all'Assessore, ritenendo che c'era qualche anomalia nel modo con cui l'Amministrazione si era comportata nei confronti di questi lavoratori.
Prendiamo atto che, dopo un anno, comunque si va a una soluzione positiva della situazione, che annulla tutto il problema che sta alle spalle, andando a sanare e a rendere definitiva l'assunzione di questi lavoratori. Anche per questo noi votiamo a favore di questa legge.
Concludo dicendo che il voto di Rifondazione comunista, che non è stato espresso in Commissione, ci sarà in aula e sarà un voto positivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

In sede di Commissione il Gruppo MPPE - Rinnovamento Italiano aveva avanzato una riserva per verificare se esisteva un collegamento tra il presente provvedimento e un ordine del giorno presentato nel corso del dibattito sul bilancio.
Oggi credo di poter togliere questa riserva, però gradirei che l'Assessore facesse un parallelo fra quello che è il provvedimento legislativo e tale ordine del giorno per verificare se le richieste contenute nello stesso sono già recepite dal provvedimento stesso. Io presumo di sì, se non totalmente, almeno parzialmente.
Gradirei una risposta da parte dell'Assessore prima di dichiarare il mio voto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Rispondo molto volentieri al Consigliere Montabone.
In effetti, alla fine della giornata in cui il Consiglio fu sospeso per l'incontro con i lavoratori dell'Ente, proprio in merito a questo provvedimento venne presentato l'ordine del giorno n. 706, che io al momento considererei esaurito, e spiego il motivo.
Tale ordine del giorno recita: "impegna la Giunta regionale a predisporre ed approvare rapidamente la legge sulle misure flessibili" che passerà al voto questa mattina - "a reperire adeguate risorse da destinare all'incentivazione del personale dalla III all'VIII qualifica" destinando non meno della metà dei fondi all'area direttiva. Quanto previsto dal secondo capoverso, che destina la metà dei fondi all'area direttiva, è esplicitamente contenuto nell'articolato della legge esattamente al comma primo dell'art. 3, in cui si dice "...sono aumentate nell'anno 1998 gli stanziamenti di bilancio di L. 4 miliardi e 800 milioni di cui almeno la metà da destinare ad incrementare il fondo per l'indennità di area direttiva come previsto dall'art. 35 del medesimo contratto".
Invece quanto previsto dal primo capoverso dell'ordine del giorno "adeguate risorse per l'incentivazione del personale dalla III all'VIII qualifica" fa parte di un programma di collaborazione con le rappresentanze sindacali di queste qualifiche, che è stato firmato nel mese di aprile 1998 tra l'Assessorato regionale e le stesse rappresentanze sindacali e che dovrà dare origine - inizialmente era previsto per la fine di questo semestre o al limite a settembre - ai lavori delle Sottocommissioni, tesi proprio alla finalità che i proponenti dell'ordine del giorno, di cui il Consigliere Montabone è primo firmatario, si proponevano.
L'ordine del giorno concludeva con altri due punti: "a riferire al Consiglio regionale in merito alle trattative su: a) applicazione del Decreto Bassanini n. 127/97" - che di recente è stato oggetto di un dibattito in quest'aula - "b) applicazione per quanto concerne la Finanziaria 1998 per quanto concerne l'utilizzo dei fondi di gestione a favore del personale". La Finanziaria 1998 in parte è stata esaurita nel corso del bilancio di previsione 1998 e colgo l'occasione per dire che proprio questa settimana la Giunta delibererà l'assestamento per quanto concerne la previsione del 1998 e pertanto diventerà materia di discussione in Commissione e in Consiglio. Da questo punto di vista, ritengo che l'ordine del giorno n. 706 sia esaurito nella sostanza.



PRESIDENTE

Consigliere Montabone, ritiene di conservare l'ordine del giorno n.
706? Prego, Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Ringrazio l'Assessore per la risposta.
L'ordine del giorno può essere lasciato agli atti. Lo considero anch'io esaurito e dichiaro il voto favorevole sul presente provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Foco, che interviene in qualità di Consigliere.



FOCO Andrea

La mia dichiarazione di voto sarà molto breve, perché ritengo che questo provvedimento sia un atto dovuto nei confronti del personale regionale, e che arriva in Consiglio con notevole ritardo - non voglio per ripercorrere i motivi di tale ritardo.
Abbiamo avuto perplessità per quanto riguarda l'ammontare della cifra messa a disposizione, anche se sappiamo che nasce da calcoli matematici che derivano dal confronto di situazioni diverse in cui dopo la legge n. 51 il personale viene a trovarsi.
Noi eravamo convinti e continuiamo ad esserlo convinti - forse in questo non vogliamo essere rispettosi della legge, quindi non vorremmo chiedere all'Assessore una forzatura per quanto riguarda le leggi e le disposizioni vigenti - che la disponibilità di maggiori risorse sarebbe stata più conseguente ad un discorso che avevamo fatto a suo tempo quando abbiamo ragionato sulla legge n. 51 e siamo addivenuti alle successive conseguenze.
Tanto per non essere oscuri nel nostro linguaggio, riteniamo che sulle risorse stanziate per i massimi livelli della nostra dirigenza potevano esserci dei risparmi non tanto per quanto riguarda il livello stipendiale ma per quanto riguarda il numero delle persone che potevano accedere a quei livelli: se si fosse seguito quanto da noi indicato oggi sicuramente avremmo avuto un budget più consistente.
Fatte queste osservazioni, e siccome riteniamo che questo sia un atto dovuto, anche il nostro Gruppo vota a favore del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

Prima di passare al voto vorrei riprendere l'intervento del Consigliere Foco. Vorrei richiamare i tre punti che ha toccato per puntualizzare alcune cose, non tanto su questa materia, che è stata discussa e condivisa, ma sul futuro della stessa; sarebbe auspicabile definire un percorso possibile.
Intanto non è un atto dovuto.
Il Consigliere Foco sa bene che è un atto dovuto l'attenzione dell'Ente al personale; non più della metà delle Regioni che si sono occupate dell'applicazione del DL 29, di cui questa legge è una conseguenza, hanno ritenuto di applicare ciò che il DL 29 consentiva con l'opzione di un intervento di misure flessibili, quale quello che noi oggi deliberiamo.
Secondo: l'entità della cifra resa disponibile è stata talvolta anche oggetto di polemiche e l'interpretazione massima resa possibile dal confronto tra gli Uffici, le parti politiche ed i Sindacati, quindi utilizzandoli in maniera estensiva nella lettura della legge. Oltre non si poteva andare, nell'ambito di questo disegno, neanche volendo.
Terzo: intanto ringrazio tutti coloro che hanno collaborato in Commissione al completamento di questo disegno di legge per portarlo finalmente al voto e alla sua operatività e ricordo che questo disegno di legge è stato presentato in Giunta a fine ottobre 1997; credo che, nel condividere totalmente il ritardo dell'operatività di questo disegno di legge, con cui arriva ad espletare le sue finalità di aiuto, al momento della riorganizzazione, tutto il Consiglio, non soltanto la maggioranza debba fare una riflessione. Atti come questi non possono attendere otto mesi; questi otto mesi sono stati impiegati come tutti sappiamo, non è il momento di riprendere l'argomento, ma probabilmente è uno dei momenti (anche perché ci avviciniamo all'interruzione estiva) per riflettere sul fatto che l'Ente Regione non può, su certe aree di attività, rimanere inattiva sei mesi per i motivi che conosciamo. Grazie.


Argomento:

Verifica del numero legale


PRESIDENTE

E' stata richiesta formalmente, prima di procedere alla votazione, la verifica del numero legale, per appello nominale.
Si proceda dunque all'appello nominale per la verifica del numero legale.



(La Vicepresidente Minervini effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si constata la presenza del numero legale, essendo presenti in aula n.
26 Consiglieri ed in congedo n. 9 Consiglieri.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Esame disegno di legge n. 404 "Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale e altre disposizioni in materia di personale" (seguito)


PRESIDENTE

ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 voti favorevoli 31 L'art. 9 è approvato.
La parola al Vicepresidente Foco, che interviene in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto sull'intero testo della legge.



FOCO Andrea

Presidente, intendevo sottolineare un fatto: giustamente l'Assessore Burzi, alla fine della precedente tornata di Consiglio regionale, mercoledì sera, ha detto che un provvedimento importante come quello delle misure flessibili non può passare come un provvedimento di fine seduta, fatto in fretta, con i Consiglieri che si alzano, vanno e vengono. Ha detto che sarebbe stato meglio inserirlo al primo punto all'o.d.g. della prossima seduta, dedicandogli la dovuta attenzione.
Vorrei però far notare che se i due presenti del nostro Gruppo non avessero risposto sì per la presenza in aula, la maggioranza non avrebbe garantito il numero legale. Volevo solo aggiungere questo, rispetto alla precedente dichiarazione; ci siamo sentiti in dovere di dire che eravamo in aula, che eravamo intervenuti, che avevamo parlato e che non ci eravamo mossi dall'aula, perché - torno a ripetere - riteniamo importante questo provvedimento e sarebbe stato delittuoso che agli otto mesi si fosse aggiunto anche un solo giorno.
Effettivamente, si tratta di provvedimenti che, se non approvati creano tensione eccessiva all'interno del personale e noi non abbiamo bisogno di lavorare in un clima di tensione: ce n'è già a sufficienza su altri temi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Noi abbiamo già detto prima che avremmo votato a favore del provvedimento; tuttavia, credo che le considerazioni svolte stamani dal collega Foco siano rilevanti. Anch'io ho dato la mia presenza in aula prima, una presenza che è stata determinante per lo svolgimento dei lavori perché, se ho capito bene, la verifica del numero legale ha dato come risultato 26 Consiglieri presenti, per cui lo abbiamo raggiunto a malapena.
Ritengo di aver fatto bene a garantire questa presenza, in quanto si sta discutendo un provvedimento che, visti i ritardi del passato, deve essere oramai approvato. Questa è la mia considerazione sul provvedimento, ma esistono altre considerazioni da fare.
Per quanto riguarda la presenza in aula oggi, non soltanto della maggioranza ma di molti Consiglieri in generale, ritengo che non sia sufficiente per i provvedimenti da esaminare. Capisco che siano nelle tornate finali di una stagione molto discussa, però credo che il Vicepresidente della Giunta, così come il Presidente del Consiglio dovrebbero in questo momento richiamare tutti i Consiglieri, non solo ad una maggiore attenzione, ma ad una maggiore presenza in aula. Probabilmente su questo provvedimento non ci sono problemi, abbiamo rilevato come tutta la minoranza lo abbia votato, ma non vorrei che ci fossero degli intoppi per quelli successivi.



PRESIDENTE

La Consigliera Spagnuolo ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo brevemente per dichiarazione di voto. Noi voteremo favorevolmente rispetto all'intero testo di questo disegno di legge così come abbiamo fatto per i singoli articoli.
Desiderò però fare una brevissima riflessione, perché le considerazioni del collega Foco sono tanto condivisibili quanto del tutto ribaltabili; nel senso che se la maggioranza, nel momento in cui sa che deve essere approvato un provvedimento importante su cui l'Assessore si è speso e per il quale vi è un'attesa da parte del personale, non garantisce il numero legale, dobbiamo dire che siamo di fronte ad un atteggiamento poco responsabile.
D'altro canto ci stiamo anche ponendo il problema che, se alle ore 11 del mattino abbiamo questo tipo di assenze, mi chiedo quale sarà la situazione la prossima settimana, con la previsione di quattro sedute consecutive di Consiglio.
Noi saremo comunque presenti, ma non so quale tipo di presenza dovremo dare.
Il fatto che la minoranza si assuma delle responsabilità è qualcosa che in questa aula forse ha un peso, in particolare modo per questo provvedimento che ruota intorno al personale della Regione, ma che complessivamente non pagherà, perché noi della minoranza saremo comunque di fronte a dei provvedimenti presentati dalla maggioranza, che vengono sì discussi, ma il cui risultato politico resta in capo alla maggioranza.
Pertanto, se vi deve essere senso di responsabilità, noi riteniamo di doverlo avere; però invocheremo il medesimo senso di responsabilità, quanto meno per le presenze, da parte dei colleghi della maggioranza, che hanno la responsabilità del governo e della conduzione dei provvedimenti di cui sono i primi presentatori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Confermo il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia, che davo già per scontato.
L'Assessore Burzi, nel suo intervento, ha spiegato alcune ragioni e ha motivato la nostra posizione su quell'ordine del giorno relativo alle questioni del personale che, a suo tempo, fu proposto ed approvato in sede di discussione del bilancio; per cui - ripeto - non faccio altro che ribadire il nostro voto favorevole.
Per quanto riguarda il resto, le considerazioni fatte, certamente anche noi non esprimiamo felicità per quanto avvenuto.
Manca qualche Consigliere di maggioranza; non voglio addurre giustificazioni pretestuose, ma ieri si era a Roma per certi impegni, pu darsi che qualcuno sia tornato molto tardi questa notte e quindi probabilmente, farà tardi questa mattina; questa non vuole essere una giustificazione, ma un rilievo.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti i colleghi che hanno contribuito a raggiungere il numero legale che, un quarto d'ora-venti minuti fa è stato di 26.
D'altra parte, penso che questo provvedimento non possa classificarsi come di maggioranza o di minoranza. Certo, è stato proposto dalla Giunta perché è un disegno di legge del quale la Giunta si è fatta carico, ma ritengo che sia un problema del personale nel suo complesso.
Quindi, responsabilmente, direi che siamo qui a votarlo, non solo per una formalità, ma soprattutto perché lo condividiamo; ringraziamo i colleghi dell'opposizione che hanno contribuito a garantire il numero legale, tenuto conto del fatto che poi l'assenso sul provvedimento è stato unanime.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Intervengo unicamente per manifestare il nostro voto favorevole che non avevamo potuto esprimere in sede di Commissione a causa di impegni precedenti.
Come hanno già detto altri colleghi, questo è un atto dovuto nei confronti del personale, che arriva molto in ritardo in questa sede.
Oggi, dunque, non possiamo che esprimere, finalmente, la nostra soddisfazione, perché penso che tale provvedimento possa contribuire a far sì che l'Ente regionale, con il contributo di tutti i dipendenti, lavori meglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Ho visto che sui provvedimenti che riguardano il personale una dichiarazione di voto è quasi d'obbligo, perché bisognerà - come dire spartirsi le spoglie elettorali di quei 100 giovani che hanno avuto un momento di difficoltà e che questo provvedimento mette a posto.
Non mi sottraggo dunque alla mia quota del 15% (anzi, mi auguro anche di più), dichiarando il voto favorevole di Alleanza Nazionale su un provvedimento che, peraltro, è un atto di giustizia che va a sanare una di quelle cose impossibili che, talvolta, soltanto nel pubblico possono capitare.
Io non ho mai capito perché si sia creata questa situazione.
Probabilmente, è meglio che nessuno di noi lo capisca. Fosse capitata altrove, probabilmente non ci sarebbe stata solo una giusta e doverosa e corretta opera (chiamiamola così) di sanatoria - ripeto: giusta, doverosa e corretta - ma ci sarebbe magari stata anche qualche ricaduta negativa su chi aveva contribuito a creare un pochino di confusione, sbagliando ad inviare lettere o inviando lettere per assunzioni a tempo indeterminato che poi non erano a tempo indeterminato, ma diventavano a tempo determinato . Quando una pubblica amministrazione si vuole trasformare da Cinquecento in Ferrari, non lo fa soltanto con i decreti Bassanini, con i decreti legislativi 29, con le grandi riforme del personale - provvedimenti che permangono in Commissione per parecchi anni - ma deve prevalere, avere maggiore senso di responsabilità. Senso di responsabilità non significa che ognuno deve essere più responsabile, ma che i responsabili ci devono essere e che quando i responsabili sbagliano devono essere in qualche modo sanzionati. Una pubblica amministrazione si può trasformare, pu migliorare, ma se manca il senso di responsabilità è chiaro che noi potremmo varare tutte le leggi, tutte le modifiche che vogliamo, ma non servirà mai a nulla.
Ci auguriamo che questo atto doveroso, sul quale concordiamo appieno sia l'ultimo atto rivolto a sanare un errore. Perché di questo in larga parte si tratta.



PRESIDENTE

Si proceda infine alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 43 hanno risposto SI' 43 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che gli ordini del giorno n. 706 a firma dei Consiglieri Montabone, Picchioni, Spagnuolo, Riba, Saitta, Cavaliere, Papandrea e Foco relativo al progetto di legge n. 404 "Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale e altre disposizioni in materia di personale" e n. 709 a firma dei Consiglieri Gallarini, Casari, Cotto Casoni e Salerno relativo al progetto di legge n. 418 "Nuovo assetto organizzativo dei Gruppi consiliari e modifiche alla normativa sul personale dei gruppi" collegati si ritengono superati dall'approvazione della legge.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Volevo sapere se oggi si discutono delle interrogazioni.



PRESIDENTE

Solamente quella inerente al Lingotto che verrà discussa oggi pomeriggio.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Volevo porle una questione urgente riguardo la gara di Off Shore che è stata autorizzata dalla Regione sul lago Maggiore per sabato e domenica. Si tratta di un evento che ritengo molto dannoso per la stagione turistica per la realtà locale e volevo sapere, visto che la gara si terrà sabato, se l'Assessore potesse oggi comunicarci qualche cosa in merito.



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere utilizzi gli strumenti a sua disposizione l'interrogazione o l'interpellanza, non questi strumenti estemporanei che non ci aiutano nello svolgimento dei nostri lavori.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo che venga iscritto all'o.d.g. dei nostri lavori, ai sensi del Regolamento, l'ordine del giorno da noi presentato, n. 827 relativo a "Manifestazione per motoscafi da corsa off-shore presso il Lago Maggiore" affinché possa essere discusso e votato.



PRESIDENTE

Chiederei che venissero posti in votazione i punti all'o.d.g. dal n.
17) al n. 21) relativi a spostamento di Comuni dall'ambito territoriale da un'ASL all'altra. In particolare il n. 17) "Proposta di deliberazione n.
557, spostamento del Comune di Roasio dall'ambito territoriale dell'ASL 12 di Biella a quello dell'ASL 11 di Vercelli ex art. 2, comma 3 e 4, l.r. 22 settembre 1994, n. 39".


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 557 "Spostamento del Comune di Roasio dall'ambito territoriale dell'ASL 12 di Biella a quello dell'ASL 11 di Vercelli ex art. 2, commi 3 e 4, legge regionale 22 settembre 1994, n. 39"


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Su questi provvedimenti il Gruppo di Rifondazione comunista non è riuscito a partecipare alla riunione di Commissione, avevamo chiesto al Presidente della Commissione, con quasi una settimana di anticipo, di spostare la data. Commissione che tra l'altro non era stata convocata nel giorno ordinario della IV Commissione; ricordo che anche il Gruppo dei democratici di sinistra aveva avuto lo stesso problema.
Noi avevamo chiesto, già in sede di Commissione, essendo impossibilitati a partecipare alla discussione di questi provvedimenti, di ridiscutere i provvedimenti nella successiva riunione di Commissione. Visto che questi provvedimenti sono giunti in aula, noi chiediamo al Presidente della Commissione di illustrare i provvedimenti; non avendo potuto partecipare - chiarendo i motivi per la nostra non partecipazione - ai lavori di Commissione, chiediamo almeno di essere informati dal Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

In realtà il Gruppo di Rifondazione comunista non era presente (...)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

MORO Francesco (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Con motivazione: non veniamo mai tenuti in considerazione!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Se un Gruppo è assente non per questo si annulla una riunione di Commissione. A mio modo di vedere si trattava di provvedimenti ampiamente condivisibili, anzi, alcuni di questi erano stati sollecitati da voi stessi. C'è stato il trasferimento di alcuni Comuni da alcune ASL ad altre con parere ovviamente favorevole sia del Presidente della Provincia sia dei Sindaci e sia dei Direttori generali delle ASL.
I provvedimenti è inutile recitarli. Tra gli altri, il Comune più importante che è stato spostato come appartenenza da un'ASL all'altra è quello di Alpignano che è passato dall'ASL n. 6 di Cirié all'ASL n. 5 di Rivoli, per motivi di vicinanza allo stesso Comune di Rivoli e perché la popolazione faceva riferimento a strutture molto più vicine ad Alpignano quindi si è ritenuto opportuno - con il parere favorevole di tutti trasferire il Comune di Alpignano dalla ASL n. 6 all'ASL n. 5.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio, penso anche a nome dei due colleghi, l'Assessore per la parte di risposta di merito, non lo ringrazio invece per l'appunto che ha fatto al nostro Gruppo circa la mancata partecipazione a questa Commissione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Non è un appunto.



CHIEZZI Giuseppe

Avrei comunque gradito di più che da parte del Presidente della Commissione fosse venuta una qualche voce, ma purtroppo devo rimarcare che a giudizio e opinione del nostro Gruppo, il Presidente della IV Commissione ha avuto più di una volta comportamenti inadeguati al ruolo. Noi diamo questo giudizio: inadeguati al ruolo, improntati a una certa sufficienza verso il nostro Gruppo e anche di qualche arroganza.
Ringrazio quindi l'Assessore.
Mi rivolgo ora al Presidente del Consiglio: dato che pare, a giudizio del nostro Gruppo, fortunatamente, che il Presidente della IV Commissione venga rimosso e sostituito da altro Consigliere, io le chiedo se è all'o.d.g., se è agli atti dell'ufficio la richiesta di convocazione della IV Commissione con l'elezione di un nuovo Presidente. Le chiedo se lei è al corrente di questo fatto che ci farebbe molto piacere.



PRESIDENTE

Quando perverranno documentazioni in merito le farò avere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Io sono stupito dalle dichiarazioni del collega Chiezzi.
Prima di tutto perché muove censure al Presidente della IV Commissione Consigliere Grasso. Personalmente faccio parte della IV Commissione, ho seguito i lavori di molte sedute di Commissione, forse non di tutte, ma sono mancato solo a qualcuna e sento il dovere di esprimere un ringraziamento particolare al collega Grasso per come ha condotto dall'inizio i lavori di questa Commissione. Rigetto quindi nella forma più categorica le affermazioni o addirittura le insinuazioni che il collega Chiezzi ha fatto circa un atteggiamento di sufficienza. Cosa significa un atteggiamento di sufficienza? Ripeto: noi abbiamo partecipato a "enne" riunioni di Commissione durante le quali il Presidente Grasso è sempre stato disponibile prima di tutto nei confronti dei commissari, di richieste di intervento e così via salvo poi essere celere e snello quando, su sollecitazione della Giunta doveva sotto certi aspetti assecondare i lavori affinché si rispettassero dei termini e affinché alcuni provvedimenti arrivassero in porto.
Circa poi la seconda questione, ad oggi il collega Grasso è Presidente della IV Commissione. Se in futuro per le Commissioni o per altri posti in cui i colleghi di Forza Italia occupano posizioni di responsabilità ci saranno delle prese di posizione o ci saranno delle determinazioni, queste in via istituzionale saranno correttamente comunicate. Questo può succedere sia per i Consiglieri di Forza Italia che per Consiglieri di altri Gruppi.
Quindi il cogliere questa occasione ci sembra anche di non eccessivamente buon gusto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Io non ho potuto seguire questi provvedimenti in Commissione, ma credo che questo non sia un gravissimo problema.
Desidero dichiarare rispetto a tutti i Comuni, ma in particolare a quelli che conosco, il voto favorevole allo spostamento da un'ASL all'altra.
Una sola ed unica considerazione vorrei fare, Assessore. Appare evidentissima quella che è la dislocazione geografica di Alpignano rispetto all'ASL di Collegno e non a quella di Cirié, ed è una questione che già ci eravamo posti nel momento in cui si demarcarono i confini delle ex USSL così si chiamavano allora.
C'è un altro particolare però, al quale io chiederei all'Assessore alla montagna di porre un po' di attenzione. Qui c'è un provvedimento del Comune di Val della Torre, anch'esso limitrofo ad Alpignano e a Casellette, che fa parte però della Val Ceronda e Casternone, e che chiede di andare ovviamente sulla ASL di Collegno per vicinanza. Teniamo presente che noi con questa operazione prendiamo un Comune di una comunità montana e gli facciamo far riferimento ad un'ASL diversa da quella alla quale appartengono tutti gli altri comuni della stessa comunità montana (La Cassa, Givoletto, Vallo Torinese e Varisella) che però sono già più spostati verso le valli di Lanzo e verso Ciriè.
Io sono d'accordo a questo spostamento, però vorrei che l'Assessore alla montagna rispetto alle comunità montane facesse un riferimento anche agli altri organismi sovracomunali lì presenti. Sappiamo cioè come vi siano delle condizioni di vicinanza per esempio fra il Comune di Val della Torre e Casellette. Casellette fa riferimento alla comunità montana della Bassa Valle Di Susa; Val della Torre fa riferimento alla val Ceronda e Casternone; Casellette è limitrofo ad Alpignano, Alpignano va ovviamente sulla ASL 5, la stessa ASL è quella della Valle di Susa e di Giaveno quindi avrebbe anche un senso.
Credo che sarebbe alquanto opportuna una riflessione su un ridisegno di tutte queste nostre aggregazioni sovracomunali, che non siano dettate solo da volontà di spostamenti sul territorio di 100 km. per raggiungere una sede, mentre c'è una sede vicina che è a 5 km. Riflettiamo su questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MAJORINO Gaetano

Relativamente al provvedimento in esame credo che, sia pur con un certo ritardo, sia stato compiuto un atto di giustizia perché questi provvedimenti nascono dal basso, come richiesta di queste comunità, e nella logica di una migliore funzionalità hanno richiesto di passare da un'azienda sanitaria ad un'altra.
Se questi provvedimenti fossero capitati nel 1997 o nel 1996 avrebbero avuto sicuramente tempi più brevi; sapete meglio di me quanto i lavori del 1998 del Consiglio regionale siano stati travagliati e quindi i tempi lunghi del bilancio e la crisi non hanno giovato a questo fine. Pertanto questo provvedimento trova una soluzione al suo iter tutto sommato tardivamente, rispetto anche alla semplicità del provvedimento che forse non avrebbe giustificato tempi così lunghi. Comunque noi siamo favorevoli che questi provvedimenti trovino una loro soddisfazione e una conclusione dell'iter.
Di fatto abbiamo un provvedimento che è importante in quanto recepisce le istanze delle comunità locali che meglio di noi, magari amministratori regionali da Torino potremmo forse conoscere meno bene le situazioni locali.
Questo per quanto riguarda il provvedimento. Direi che poi, come dichiarazione, si può estendere anche agli altri, perché sostanzialmente vale per i Comuni torinesi, ma anche per quelli del Novarese e Vercellese che sono iscritti all'ordine del giorno.
Relativamente alle dichiarazioni del Capogruppo di Rifondazione, Pino Chiezzi, devo dire che in qualche modo egli ci ha abituati a dichiarazioni piuttosto dure, aspre nei confronti di colleghi della maggioranza che ricoprono o meno ruoli istituzionali.
Questa è la sua opinione; indubbiamente mi trovo in totale disaccordo con le sue dichiarazioni, e penso di poter parlare anche a nome dei colleghi di Alleanza Nazionale che partecipano ai lavori della IV Commissione. Anzi, colgo l'occasione per ringraziare il Presidente Grasso.
Non so se verrà sostituito o meno, ma certamente, se dovessi tracciare un sintetico bilancio della sua presidenza alla IV Commissione, credo che sia apprezzabile, oltre che per le sue doti umane, anche per il modo a volte asciutto, però comunque garbato, misurato e assolutamente democratico di dare spazio al parere e all'opinione di tutti.
I colleghi di Rifondazione, in particolare il loro Capogruppo, sono abituati a questi giudizi anche un po' acidi, alle volte; tuttavia non credo che in quest'aula siano molti i colleghi che possano condividere tali giudizi (a parte loro, probabilmente nessuno).
Ribadisco invece la soddisfazione per il modo direi efficace del Presidente Grasso di condurre i lavori della IV Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Innanzitutto volevo ringraziare il Capogruppo Chiezzi per essere intervenuto sulle lamentele da me espresse più volte (anche da parte della collega Simonetti) relativamente alla conduzione del Presidente della IV Commissione.
Non è la prima volta che al Presidente avevo chiesto di soprassedere rispetto ad alcune convocazioni, per le quali non eravamo nemmeno stati avvisati. Voglio anche ricordare che la nostra presenza in Commissione è sicuramente una delle più attive, così come in Consiglio regionale, per cui il fatto che, a fronte di una nostra richiesta, si venga a dire che non è possibile soddisfarla e che la Commissione può attivarsi anche senza di noi, non mi pare corretto e soprattutto non mi pare che sia nel giusto linguaggio.
Questa mia lamentela l'avevo espressa al Capogruppo, che ringrazio per averla così seriamente presentata in aula.
Comunque voglio ancora ribadire, visto che andiamo sempre a verificare le cose sul piano delle collocazioni e mai sul piano della serietà, che la nostra presenza, almeno la mia, non ha mai perso una volta una riunione e avevo espresso più volte, quando il Presidente della IV Commissione voleva decidere in modo arbitrario, la mia contrarietà. Non sono mai stato tenuto nella dovuta considerazione, per cui il mio non è un attacco personale, ma una constatazione politica, e auspico che il Presidente della IV Commissione venga rimosso perché non ritengo corretta la sua attività specialmente per quanto riguarda la mia persona e per quanto riguarda Rifondazione comunista.
Detto questo, voglio anche rimarcare il fatto che - non è in questo ambito, ma lo voglio dire - noi, almeno io, arrivo sempre alle 9 del mattino, ma prima delle 10,30 questo Consiglio non inizia, per cui alla sera siamo nella difficoltà di concludere i lavori. Lo voglio dire con serietà perché ritengo tutto questo non corretto, non serio rispetto a tutti i problemi del Piemonte.
Mai, mai in tre anni ho visto la convocazione corretta di questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Le cinque proposte di deliberazione che stiamo approvando sono utili per sanare una situazione di distanza di varie località con le Aziende Sanitarie Locali, in particolare sono utili a molti anziani, a molte persone disabili, che con questa nostra approvazione non dovranno più percorrere una strada molto lunga per raggiungere l'Azienda Sanitaria Locale.
Quindi il mio voto è favorevole a queste cinque proposte di deliberazione.
Voglio anche esprimere la "solidarietà" (lo dico tra virgolette, perch non è il caso di esprimere solidarietà) al Presidente della Commissione sanità, Grasso, che è stato "attaccato" (anche questo lo dico tra virgolette) da Rifondazione comunista.
Ritengo che le notizie di stampa che danno un cambio alla Presidenza della Commissione sanità sono notizie di stampa fin quando questo cambio non avviene. Grasso ha diretto la Commissione sanità con grande capacità abbiamo avuto dei contrasti, tutti abbiamo dei contrasti, però c'è stata la sua capacità e il suo intervento, sempre necessario per una migliore conduzione dei lavori.
Richieste di cambio di passaggi servono soltanto a sanare situazioni ma non a sfiduciare chi precede un eventuale Presidente in questa Commissione, quindi la mia solidarietà con il Presidente Grasso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, io non intervengo sulla Presidenza della Commissione, che mi sembra una questione veramente oggetto di un dibattito all'interno della maggioranza e credo non degna di essere oggetto di un dibattito in Consiglio, anche per la modalità con cui viene affrontata.



PRESIDENTE

E' fuori tema in questo momento.



SAITTA Antonino

E anche per un'ipocrisia diffusa con cui viene affrontato il tema.
Certo è che la Commissione deve essere presieduta e non può trovarsi in una situazione di incertezza: se questo cambio s'ha da fare, si faccia, in sostanza (a parte i giudizi che possono essere dati) Non mi aggiungo al coro di comincia a fare il de profundis della Presidenza: decida la maggioranza cosa deve fare, lo faccia e si vada avanti.
Per quanto riguarda poi queste deliberazioni, io conosco in modo particolare due questioni: Alpignano e Valdellatorre (le questioni della provincia di Torino).
Queste deliberazioni mi sembrano di grandissima utilità, perch risolvono una questione antica che le Amministrazioni comunali avevano posto. Non solo, ma vorrei ricordare al Consiglio, a conferma di queste esigenze dei due Comuni, che nel 1993-94, quando ero Sindaco della città di Rivoli, insieme ad altri Comuni della zona avevo preso l'iniziativa legislativa di una proposta di legge regionale (allora era necessaria la proposta di legge regionale) per modificare i confini dell'allora USL 25 per poter inserire questi due Comuni nell'USL 25. Poi la proposta decadde perché decadde il Consiglio e non la potemmo esaminare, ma a conferma di questa decisione, volevo soltanto ricordare che c'era una proposta di legge da parte dei Comuni; tutti avevano votato un'identica proposta.
Si risponde, dunque, a una giusta esigenza e quindi esprimo il voto favorevole non soltanto per queste delibere, ma evidentemente anche per le altre, che - suppongo - trovano un'identica motivazione, essendo state esaminate in Commissione e derivanti da una richiesta da parte delle Amministrazioni comunali, le quali se danno un'indicazione non è per scherzo, ma lo fanno in base a motivazioni più che fondate. E il nostro voto non può che essere favorevole.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Noi annunciamo il nostro voto favorevole a questi provvedimenti; in particolare, volevamo sottolineare l'importanza di alcuni, specialmente quelli che abbiamo seguito più da vicino, ovvero Valdellatorre ed Alpignano, che avevamo anche sollecitato con forza e con attenzione rispetto ad un problema di gestione diretta del territorio, più volte e con forza richiesto anche dalla popolazione, oltre che dagli Enti locali.
Solo due parole, senza "rincarare la dose". Noi ci sentiamo, come Gruppo, di avere la possibilità di poter esprimere una valutazione sull'operato del Presidente della Commissione. Noi abbiamo più volte, anche in sede di Commissione, espresso una valutazione negativa della gestione della Commissione da parte del Presidente. Questa gestione negativa è secondo noi, il risultato di una inadeguatezza e insufficienza rispetto al ruolo, come già aveva detto il nostro Capogruppo; abbiamo ritenuto di esprimerla anche in questa sede perché più volte abbiamo contestato la gestione della Presidenza della IV Commissione come subalterna sostanzialmente, in primis agli interessi, seppur legittimi, di accelerare alcuni iter da parte della Giunta, mentre poco è stato fatto per il rispetto e per le valutazioni dei Consiglieri.
In particolare, il Gruppo di Rifondazione ricorda come ultimo episodio quello della costituzione del gruppo di lavoro sul Piano socio assistenziale. Il Presidente della Commissione ha fatto una proposta assolutamente inopportuna, presentata dalla Commissione: la proposta che il gruppo di lavoro su un Piano quello socio-assistenziale, quindi uno strumento fondamentale di programmazione, fosse costituito da due componenti della maggioranza e due dell'opposizione, non garantendo neppure a tutti i Gruppi di poter partecipare ad un gruppo di lavoro che, secondo il Presidente di questa Commissione, era solo un gruppo di lavoro tecnico.
Noi abbiamo contestato ciò finché abbiamo ottenuto, in modo assolutamente naturale e legittimo e nel rispetto di tutti i Gruppi perché il Presidente di una Commissione consiliare deve rispettare innanzitutto la volontà e le esigenze di informazione e di approfondimento dei Consiglieri e dei Gruppi lì rappresentati e non della maggioranza n tanto meno delle volontà di accelerazione della Giunta - che tutti i Gruppi potessero partecipare. Questo con una sorta di insofferenza da parte del Presidente della Commissione.
Ci sono stati diversi episodi che ci portano oggi a dare una valutazione negativa. Ci fermiamo semplicemente ad affermare che noi auspichiamo che questo cambio avvenga, che avvenga il cambio di Commissione per una gestione sicuramente più adeguata di una Commissione che ha dei provvedimenti importanti e che deve svolgere il suo lavoro in modo serio approfondito e nel rispetto delle volontà e delle esigenze di approfondimento di tutti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Non interverrò più di tanto sul ragionamento del Presidente, in quanto non mi sento in grado di dare voti a chicchessia; so solo che, essendo un tecnico - lo dico come battuta - a volte va un po' sbrigativamente, ma è sempre un ingegnere e quindi, facendo dei ragionamenti tecnici, questo è naturale.
Comunque avevamo già dato questo voto favorevole in modo molto sbrigativo, tenendo conto che la richiesta dei Comuni era questa e sono stati i Comuni stessi che vivono sul territorio e conoscono esattamente quali sono le loro esigenze a volere passare da una parte all'altra (come riperimetrazioni) di queste Aziende Sanitarie Locali.
Credo che sia giusto dare retta a chi vive nel territorio e sia giusto verificare nel futuro ancora altre perimetrazioni, perché se nel passato avessero dato retta alle Amministrazioni comunali, probabilmente certe strutture oggi non le avremmo. Tra l'altro, le cose calate dall'alto lasciano sempre un po' la bocca amara, lasciano sempre un po' delle situazioni imbarazzanti; credo che sia corretto da parte dell'Amministrazione trovare le soluzioni e stare ad ascoltare quelle che sono le esigenze degli Enti locali.
E' per questo che abbiamo votato a favore in Commissione e voteremo a favore in aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Intervengo per dichiarazione di voto sulla proposta di deliberazione n.
557 relativa allo spostamento di alcuni Comuni della realtà piemontese da un'Azienda sanitaria ad un'altra.
Come sappiamo, queste richieste sono da molto tempo alla nostra attenzione, sono state presentate in momenti successivi e riguardano situazioni già note fin dall'inizio della suddivisione territoriale delle Aziende sanitarie. Si tratta di Comuni situati al confine tra due Aziende sanitarie o il cui orientamento di ordine culturale e territoriale o il legame ad altri tipi di servizi che non sono solo quelli sanitari o socio assistenziali li faceva gravitare prevalentemente all'interno di un'area piuttosto che di un'altra. Spesso sono Comuni situati a cavallo tra province diverse quando la provincia coincide con l'intero territorio dell'Azienda sanitaria locale.
Si tratta quindi di richieste che nascono dalle realtà territoriali e che rendono più omogenea la situazione dal punto di vista di un'integrazione tra la fruizione del servizio sanitario e socio assistenziale, il servizio dei trasporti e magari altri tipi di servizi integrati all'interno di quelle realtà che rendono più razionale il funzionamento della sanità e dei servizi stessi e la gravitazione da parte di questi Comuni sia nei confronti dei servizi territoriali che delle stesse realtà ospedaliere più vicine all'interno del territorio.
Per queste ragioni e per la verifica territoriale di queste esigenze noi concordiamo con questi spostamenti perché li riteniamo utili ed importanti. Pertanto le richieste giacenti da molto tempo avevano bisogno di trovare al più presto una risposta. Per queste ragioni il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Sono veramente stupito dagli interventi del Gruppo di Rifondazione Comunista, ma anche alla nostra età è importante avere ancora sensi di stupore, quindi non mi preoccupo più di tanto. Devo dire, ad onor del vero che il rispetto per tutte le componenti della Commissione è sempre stato il massimo. In particolar modo, nella riunione di Commissione svoltasi giovedì scorso, con l'assenza della Consigliere Simonetti e del Consigliere Moro la Consigliera Simonetti l'aveva già annunciato, dopo che l'avevamo convocata, ma sappiamo che non abbiamo l'obbligo di informare tutti quando convochiamo una Commissione, altrimenti se dovessimo rispettare tutte le volontà dei singoli Gruppi il più delle volte non riusciremmo a trovare il momento giusto per convocare una Commissione, stante anche la difficoltà oggettiva che abbiamo per quanto riguarda la giornata del mercoledì che spesso e sovente coincide con le sedute del Consiglio regionale - quindi pur sapendo dell'assenza della Consigliera Simonetti, anche se non è l'unico membro del Gruppo di Rifondazione Comunista e facendole anche gli auguri per l'esame che doveva sostenere e che so che ha avuto esito favorevole...



(Interruzioni della Consigliera Simonetti)



GRASSO Luciano

In ogni caso nella riunione di Commissione di giovedì, visti i provvedimenti molto importanti da esaminare e vista anche l'impostazione dei provvedimenti che da sempre è stata comunque accettata all'unanimità da tutti i Gruppi, si era ritenuto di esaminarli per passarli poi in Consiglio regionale, e l'espressione di voto da parte di tutti i Gruppi consiliari mi fa dire che abbiamo agito bene. Stante quello, gli altri provvedimenti vista l'indisponibilità del Gruppo Rifondazione Comunista, non sono stati esaminati. Quindi, la Commissione si è svolta con il massimo rispetto nei confronti dei Gruppi consiliari non presenti. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Intervengo brevemente, Presidente, per esprimere il voto favorevole del mio Gruppo alla proposta di deliberazione n. 557 e alle altre quattro proposte di deliberazione che verranno esaminate successivamente.
E' un atto di giustizia - come è stato ribadito negli interventi che mi hanno preceduto - un atto di rispetto verso le popolazioni che da tanto tempo chiedevano una nuova disposizione nelle AA.SS.LL. più vicine.
Ringrazio il Presidente della IV Commissione per non aver voluto posticipare di altri sei mesi questo provvedimento, visto che erano attesi ormai da alcuni anni. Penso non sia accaduto assolutamente nulla di grave perché non è che la Commissione sostituisca l'attività del Consiglio regionale. I colleghi che non hanno potuto intervenire in Commissione hanno avuto la possibilità di intervenire in Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 557, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 558 "Spostamento del Comune di Ghemme dall'ambito territoriale dell'ASL 11 di Vercelli a quello dell'ASL 13 di Novara ex art. 2, commi 3 e 4, legge regionale 22 settembre 1994, n. 39"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 558 di cui al punto 18) all'o.d.g.
Pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 558, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 559 "Spostamento del Comune di Sizzano dall'ambito territoriale dell'ASL 11 di Vercelli a quello dell'ASL 13 di Novara ex art. 2, commi 3 e 4, legge regionale 22 settembre 1994, n. 39"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 559 di cui al punto 19) all'o.d.g.
Pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 559, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 597 "Spostamento del Comune di Alpignano dall'ambito territoriale dell'ASL di Cirié a quello dell'ASL 5 di Collegno ex art. 2, commi 3 e 4, legge regionale 22 settembre 1994, n. 39"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 20) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 597.
Pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 597, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 598 "Spostamento del Comune di Val della Torre dall'ambito territoriale dell'ASL 6 di Cirié a quello dell'ASL 5 di Collegno ex art. 2, commi 3 e 4, legge regionale 22 settembre 1994, n. 39"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. 598 di cui al punto 21) all'o.d.g.
Pongo infine in votazione la proposta di deliberazione n. 598, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La deliberazione è approvata all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame proposta di legge n. 244: "Norme in materia di edilizia. Modifica dell'art. 50 della L.R. 5/12/1977, n. 56 'Tutela ed uso del suolo'" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo ora il punto 6) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di legge n. 244.
La relazione su tale proposta di legge è già stata svolta nel corso della seduta del 7 luglio u.s.
La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

Desidero intervenire in relazione al passaggio che è stato fatto in Commissione. Sulle questioni discusse su sollecitazione del Gruppo di Rifondazione Comunista, abbiamo sviscerato problemi che si ripresentano oggi in aula attraverso degli emendamenti.
In particolare vorrei richiamare l'attenzione del Consiglio, se lo ritiene, sull'applicazione della legge regionale 35/1995, relativa al catalogo dei Beni culturali e all'applicazione della legge stessa. Vi è stata una discussione, già peraltro nota, durante l'iter della II Commissione, nella quale abbiamo previsto, all'interno dei piani di arredamento del Regolamento edilizio tipo, di inserire il catalogo dei Beni culturali. Su questo chiederei, alla cortesia del Consiglio e del collega e Assessore Leo, di poterci far conoscere lo stato dell'arte di questa legge che può essere utile per la discussione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo, per integrare l'intervento dell'Assessore Botta.



LEO Giampiero, Assessore ai beni culturali

Se il Consiglio lo ritiene utile, perché non deve essere una forzatura né deve annoiare, è una legge molto importante. Come sapete, ha avuto origine consiliare, è presente in quest'aula il proponente della legge, il Consigliere Chiezzi.
La legge ha avuto un avvio un po' difficoltoso, ma oggi sta dando risultati sempre più interessanti.
Nel 1996 il Comitato scientifico ha elaborato la scheda di rilevamento dei Beni architettonici e tale scheda è stata approvata con DGR dell'11/11/96.
Nel 1997 è stata erogata una serie di contributi che sono a disposizione dei colleghi che volessero prenderne atto.
I Comuni che stanno realizzando il censimento, secondo quanto previsto dalla legge 35/95, attualmente sono 120 (se vi interessa mi permetterò di dare anche lo scritto, che può essere utile) così suddivisi: 48 Comuni che consegneranno le schede di censimento corredate di fotografia e CTR entro luglio/agosto 1998 72 Comuni che consegneranno le schede di censimento corredate di fotografia e CTR 1/10.000 entro gennaio 1999.
Complessivamente si tratta di 120 Comuni, per i quali abbiamo a disposizione l'estratto dei manuali predisposti dalla direzione Beni culturali e dal CSI Piemonte. In tale estratto sono evidenziati il singolo Comune, l'incidenza del censimento per provincia e il numero di schede finanziate.
Per quanto riguarda le caratteristiche professionali degli incaricati a svolgere le rilevazioni dei dati, le campagne di censimento in corso confermano la propensione dei Comuni ad utilizzare personale esterno all'Amministrazione, per lo più architetti, come è previsto dal comma 1 dell'art. 2.
Per alcune aree è inoltre rilevante l'attività di segnalazione e sensibilizzazione svolta dall'associazionismo culturale a favore delle finalità previste dalla legge regionale, commi 1 e 2, art. 3.
Relativamente ai contenuti del censimento è parso utile, anche su stimolo della Commissione consiliare e dei Consiglieri, suggerire ai Comuni verbalmente o con lettera, di porre particolare attenzione all'individuazione delle tipologie da utilizzare nel dettaglio tramite le schede.
E' stato notato, infatti, che nel compilare i questionari di previsione, i tecnici comunali o gli incaricati tendevano a sottovalutare la consistenza, nel proprio territorio, dell'architettura rurale e storica ed i suoi annessi, delle tipologie edilizie, delle attività artigianali dei prodotti industriali di rilevanza culturale, privilegiando, invece, le testimonianze di architettura religiosa.
Anche se mi costa dire questo, devo riconoscerlo.
Si é ritenuto necessario, dunque, ricordare agli uffici tecnici che tale architettura, non essendo esclusa dai censimenti, dovrà tuttavia essere integrata al restante patrimonio architettonico tradizionale, cui la legge intende attestare il valore culturale.
Anno 1998: nel corso della prima metà del 1998 l'interesse della legge regionale 35/95 è andato via via accentuandosi, sottolineando la bontà della legge. Tale interesse è confermato, tra l'altro, dalle iniziative di coordinamento del lavoro di analisi del patrimonio architettonico intraprese da alcune Comunità montane.
Al 15 giugno - una data recente, e ringrazio l'Assessore Botta, ma in particolare i Consiglieri per aver dato l'opportunità di questa informazione - data di restituzione agli Uffici regionali del questionario di previsione del patrimonio da censire, sono pervenute 154 richieste, per buona parte corredate dal questionario di previsione. Per curiosità, per nota statistica, diremo anche che la suddivisione provinciale è la seguente: Alessandria: 6 Asti: 41 Biella: 2 Cuneo: 51 Novara: 5 Torino: 42 Vercelli: 7.
Tali adesioni, sommate ai numeri dei Comuni nei quali è in corso il censimento ed alle Amministrazioni che hanno richiesto, dopo la metà di giugno, di poter svolgere l'indagine prevista dalla legge regionale evidenziano un interesse verso l'iniziativa di circa 300 Amministrazioni comunali. Quindi un numero di Amministrazioni che inizia a diventare interessante.
Tali dati, ad un'osservazione disaggregata, segnalano tuttavia come il censimento si presenti ancora in modo sostanzialmente puntiforme, per alcune aree regionali, ed in particolare evidenziano una scarsa visione dei Comuni del Piemonte orientale. Quindi, sarebbe opportuno, con la Commissione e poi con i Consiglieri, fare un incontro per i Comuni di quest'area, onde segnalare l'utilizzo della legge. Ripeto, solo a confermare che questa legge, che è nata per iniziativa consiliare, è un'ottima legge che sta gradualmente, inizialmente lentamente, ma adesso sempre più positivamente, crescendo e dando risposte ai Comuni.
Se questo può essere utile per la discussione generale, ne sono lieto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Grazie, Presidente. Non entro nel merito della legge, eventualmente lo farò dopo quando esamineremo l'articolato. Voglio, però, porre una pregiudiziale di tipo politico rispetto a queste leggi. Sono due volte, ma anche di più, che vediamo proposte di legge firmate da Assessori in qualità di Consiglieri. Non solo da Assessori di altre materie, ma da Assessori che hanno la competenza in materia delle proposte di legge stesse.
Secondo me dobbiamo fare un distinguo tra le proprietà del governo della Regione e quelle che sono le proprietà dei Consiglieri della Regione.
Io non sto dicendo, in questo momento, che degli Assessori possono firmare proposte di legge, ma pare alquanto strano che ci sia una proposta di legge firmata, come primo firmatario, dall'Assessore competente per materia, che in questo caso è l'Assessore Botta. Stessa cosa, parimenti, è la produzione di quel provvedimento legislativo che abbiamo esaminato la scorsa volta quello riguardante i sottotetti.
Vorrei capire, rispetto alle proposte di legge, che liberamente i Consiglieri possono assumere, quali sono le posizioni della Giunta nel suo insieme, e non dei singoli Consiglieri.
Io non posso pensare, Assessore Botta, che lei vada al rimorchio di tutte le proposte di legge che vedono come prioritarie le sue materia di delega e che lei le firmi come Consigliere che ha le stesse prerogative degli altri. Mi sembra un assurdo perché lei, in questo momento, sta firmando delle proposte di legge che sono tipiche del suo mandato di delega dal Presidente, firmate come Consigliere, che poi il Consiglio vota a stragrande maggioranza, perché sono delle proposte, che avrebbe dovuto proporre lei, Assessore! Altrimenti lei fa l'Assessore a rimorchio di alcuni Consiglieri in questa legislatura, il che non è pensabile! Giustamente, quei Consiglieri si prendono tutti i meriti esterni, e lei gestisce le leggi che hanno fatto gli altri. Il suo compito, Assessore, è quello di proporre dei disegni di legge, non di andare a rimorchio delle proposte di legge dei Consiglieri regionali! Questo lo dico con estrema chiarezza, ed anche in assoluta amicizia (l'ho già detto personalmente prima all'Assessore).
Capisco ancora che tre quarti della Giunta abbia firmato questa proposta di legge di Assessori che non hanno competenza per materia, per non capisco che l'Assessore competente per materia vada a rimorchio delle proposte di legge firmate dai Consiglieri; altrimenti, qui non ci sono più i distinguo tra quello che è il potere legislativo e quello che è il potere di proposta governativo.
Altro che "Governo Ghigo"! Questo è il Governo di Montabone, di Saitta di Angeleri, di tutti gli altri, al quale si aggregano gli Assessori che probabilmente, non riescono a produrre un bel niente per quanto riguarda le leggi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'edilizia residenziale

Desidero intervenire in relazione alle considerazioni svolte dal Consigliere Montabone per precisare alcune cose, come peraltro ho già fatto in sede privata, ma così lo spiego anche in sede di Consiglio.
Questo provvedimento è frutto di un'intesa tra il disegno di legge proposto dalla Giunta regionale e quello proposto dall'opposizione; poich è un provvedimento altamente tecnico, vi è stato un esame molto approfondito in Commissione e si è raggiunta l'intesa su un unico testo sul quale vi è stata la confluenza della Giunta ed anche della mia firma.
Può darsi che questo non le possa piacere, ma io ritengo che un Assessore sia, prima di tutto, un Consigliere e che, una volta raggiunta un'intesa in sede politica tra un testo e un altro testo, si possa presentare un unico testo. Questo mi pare anche un fatto di grande chiarezza.
Tutti i Consiglieri e i componenti della Commissione che hanno partecipato all'iter dell'esame della legge, della proposta di legge e del regolamento edilizio-tipo conoscono benissimo come sono andate le cose quindi non vedo tutta questa gravità e queste grandi difficoltà di cui parla il Consigliere Montabone.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salerno; ne ha facoltà.



SALERNO Roberto

A me stupisce l'intervento del collega Montabone perché, se lui avesse buona memoria - ma non occorre che sia tanto buona - saprebbe che una delle novità assolute in tema edilizio è stata rappresentata dalla riforma dell'art. 17 della legge 56, che fu un disegno di legge dell'Assessore Botta; provvedimento non solo innovativo, ma abbastanza rivoluzionario nella direzione di sburocratizzare le procedure.
Quindi mi pare che l'Assessore abbia già dato in questo campo ampia dimostrazione di come invece sia capace di proporre non semplicemente un balzello, ma una riforma puntuale qual era la riforma dell'art, 17 della legge 56.
Vivaddio che il Consiglio ha un suo motivo di proporre, un suo protagonismo; anzi, più volte è stato addirittura richiesto al Consiglio di essere protagonista di proposte come quella.
Credo che l'Assessore abbia anche dato una prova di maturità nell'uniformarsi alle proposte che avessero un senso (ad esempio, quella di qualche giorno fa del collega Saitta); l'intero Consiglio ha dimostrato di non voler fare dell'ostruzionismo o semplicemente una battaglia strumentale e faziosa, e questo - ripeto - è un gesto di maturità da parte di tutti compreso l'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Personalmente, ho partecipato in minor misura alla discussione di questi provvedimenti; devo però dire che, anche se il prodotto finale ovvero la proposta di legge 244, può trovare - parlo al singolare perché mi assumo personalmente, e non come Gruppo, la responsabilità di ciò che dico un accordo di massima complessivo, mi trovo altrettanto d'accordo con le osservazioni del Consigliere Montabone, perché provvedimenti di questo genere (per i quali occorre completare l'iter, che vanno portati in aula ed approvati) devono però mantenere elementi di chiarezza.
Vista questa proposta, dato che i cittadini e gli amministratori piemontesi non sono con noi in Commissione, questi non capiscono più - se non che si è trovato un compromesso più o meno valido, più o meno dignitoso, su un argomento peraltro delicatissimo - l'approvazione in Consiglio di un testo sottoscritto da quasi tutti i Gruppi consiliari.
Avrei preferito un iter diverso; tuttavia, è necessario che l'Assessore in Commissione sia più chiaro, più fermo nell'accogliere e nel non accogliere.
E' necessario che la Giunta abbia un'idea di che cosa vuole portare a casa; altrimenti, alla fine tutto si conclude con i soliti: "Accolgo", "Non accolgo", "Accetto", "Non accetto".
Io ricordo una discussione svoltasi - credo - non in coda a questa legge, ma al regolamento edilizio-tipo (se non rammento male). Per quanto riguarda il censimento e la catalogazione dei beni culturali-architettonici nella nostra Regione, si rischia di trovare nuovamente un compromesso, che accontenta non so quale linea politica (non dico ideologica, per la gran carità!). Non comprendo quale linea di pensiero possa sottostare ad un compromesso che, alla fine, non si impegna ad attuare una legge esistente della Regione, introducendo, allo stesso tempo, un elemento non ben chiaro in una successiva delibera: il regolamento edilizio-tipo in questo caso ovvero la Commissione edilizia della nostra Regione.
Io non condivido soluzioni di questo genere. Ripeto: parlo a titolo personale.
Noi abbiamo trovato altri accordi che hanno portato all'unificazione dei testi presentati dalla maggioranza, dalla Giunta e dall'opposizione.
Però occorre far chiarezza: la Giunta regionale assume parte del provvedimento presentato dall'opposizione; lo riconosce chiaramente; lo inserisce nel proprio provvedimento di legge (disegno di legge presentato e licenziato dalla Giunta); ha la titolarità e la responsabilità del provvedimento ed, infine, impegna l'opposizione a relazionare, a far proprio un provvedimento che è il frutto di un discorso e di un confronto complessivo.
Spero di essere stata sufficientemente chiara nel dire - e concludo che non è così che si fanno gli accordi e che si trovano gli accordi.
Io capisco bene i Consiglieri dell'opposizione che hanno firmato questo provvedimento, perché ad un certo punto non si capisce più nemmeno che cosa si sta facendo in Commissione.
Non condivido, però, che su una materia - ripeto - così importante si arrivi in aula con un compromesso in un momento in cui, non tanto tempo fa una settimana fa, o 15 giorni fa, in questa aula si è detto che si vuole fare fronte deciso di divisione e di confronto politico fra maggioranza ed opposizione.
Beh, questo è un argomento molto importante. Quel fronte deve rimanere molto chiaro, molto distinto: alla fine si trova un accordo, ma sempre nella chiarezza e nella distinzione.
Vorrei che chi ha presentato e firmato la proposta di legge dell'opposizione in quest'aula affermasse quali sono stati i punti accolti dalla Giunta.
Vorrei, altrettanto, che la Giunta affermasse quali sono stati i punti che ha ritenuto giusti e corretti, che ha accolto e che hanno fatto sì che si giungesse ad un provvedimento coordinato ed unico, nella chiarezza.
Sento la necessità - scusate, colleghi Consiglieri - di andare dai miei amministratori del Piemonte (non parlo della mia Provincia) a dire che cosa io ho conquistato rispetto a questa maggioranza. Credo che questo sia il confronto politico produttivo ed utile, altrimenti continuiamo ad agire senza farci capire in questa Regione! So che, a partire dal Consigliere Saitta, è stata data una battaglia dura, precisa, chiara e che sono state portate a casa delle cose positive.
Vorrei che questi risultati positivi venissero evidenziati, non solo in Commissione, ma anche in aula, e quindi anche la distinzione dei ruoli per il bene del nostro Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Lei dovrebbe pronunciarsi, problema non irrilevante, sulla distinzione dei ruoli. Non avanzo delle valutazioni di merito sulla legge - non l'ho studiata a fondo - nemmeno né su come è stata elaborata né su come è stata licenziata, però la distinzione dei ruoli è un fatto fondamentale, al di là delle stagioni consociative o antagonistiche.
L'esecutivo ha un proprio ruolo; l'Assessore Botta non può svestirsi oggi della delega e del ruolo che assume nell'ambito dell'esecutivo. Per cui, o toglie la sua firma da questo provvedimento di legge o la legge viene ritirata, oppure lei, Assessore, deve dare le garanzie che questa distinzione deve essere mantenuta, non ci può essere un pataracchio di questo genere. Lei, Assessore, è il garante del funzionamento regolamentare, istituzionale delle distinzioni definite nel nostro Statuto: queste distinzioni devono essere da lei tutelate e garantite.
Non voglio entrare nel merito, ma questo è un problema serio. Perch altrimenti cosa facciamo? Andiamo tutti a merenda? Oppure adesso qualcuno fa il karaoke di qualcun altro, oppure ci sono Assessori ombra e io metto la firma sotto? No, io desidero che questa sia una precisazione che lei deve fare a questo Consiglio, proprio per la dignità del Consiglio stesso e del rapporto maggioranza e minoranza! Non che si vada avanti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

La questione posta è tutt'altro che irrilevante, anche perché in questi anni non abbiamo assistito soltanto a questo esempio, ma questo va a sottolineare una situazione di confusione che perdura da molto tempo su molti fronti.
Desidero ricordare che, per esempio, in questo Consiglio regionale sempre sul fronte del rapporto Giunta-Consiglio, vi era la determinazione che, per esempio, gli ordini del giorno fossero firmati soltanto da Consiglieri regionali: proprio perché esistono delle prerogative. Pertanto è molto importante capire le prerogative tra maggioranza e opposizione, tra Consiglieri regionali e Assessori regionali.
Vedete, anche in questo caso occorre imboccare una via e far sì che questa sia sempre la stessa. Abbiamo assistito - nemmeno un'ora fa - ad un comportamento esattamente rovesciato. Nel momento in cui si danno i voti dell'opposizione, perché un provvedimento della Giunta passi, essendo il numero legale non garantito, più o meno si adotta lo stesso tipo di comportamento.
Credo che ognuno di noi debba essere un po' più responsabile delle proprie scelte, sia singole che di Gruppo, e su queste questioni ognuno maggioranza e opposizione, porterà avanti le proprie scelte.
Scelte che - ripeto - possono essere anche valutate momento per momento, noi crediamo di regolarci una volta per tutte. Devo anche dire che la problematica "dell'Assessore ombra" non è da adesso che si profila in quest'aula, abbiamo assistito a delle situazioni molto complesse nelle quali il confine tra ruoli dei Consiglieri e ruoli degli Assessori è stato molto labile, soprattutto quando alcuni Assessori individuavano in alcuni Consiglieri, che si ritengono politicamente forti di opposizione, una sponda per lavorare meglio. Abbiamo molta confusione in quest'aula probabilmente di tipo politico, perché questo è un fatto meramente politico. Caso eclatante non unico, perché in questi tre anni abbiamo visto molte situazioni di questo tipo o molti "appoggi" da parte di "pesanti" Consiglieri regionali, anche di opposizione, nei confronti della maggioranza.
Sarebbe assolutamente importante fare chiarezza tra noi. Ho voluto ricordare l'esempio degli ordini del giorno del Consiglio perch indubbiamente questo può essere un precedente e un punto di riferimento anche di carattere istituzionale per lei, Presidente, che, presiedendo l'aula, dovrà e potrà farsi carico anche di queste questioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Rispetto ad alcuni rilievi formulati, noi popolari intendiamo il ruolo di opposizione non soltanto come un conflitto permanente nei confronti della maggioranza, ma riteniamo che il ruolo dei singoli e dei Gruppi del Consiglio regionale sia anche quello di assumere iniziative amministrative con la possibilità e con la capacità per fare in modo che queste iniziative abbiamo successo. Iniziative amministrative che rispondono ad un comune sentire del proprio Gruppo consiliare.
Quindi, per quanto ci riguarda, ci siamo sempre ispirati al principio non della conflittualità permanente, ma di iniziative amministrative con la speranza di avere anche il successo. Questo non mi sembra motivo di scandalo, lo riteniamo motivo di capacità politica, di riuscire a convincere tutto il Consiglio sulla bontà di un provvedimento e soprattutto lo riteniamo anche una sfida nei confronti della maggioranza, laddove la maggioranza non assume iniziative legislative utili, mi riferisco anche a quelle assunte recentemente.
La maggior parte di questa legge, che prepara la deliberazione del Regolamento edilizio tipo, nasce da un'iniziativa assunta dalla Giunta precedente, dalla Giunta Brizio, che nel 1992 incaricò un gruppo di professionisti per preparare un Regolamento edilizio tipo per mantenere l'impegno previsto dalla legge n. 56.
Questo Regolamento edilizio tipo venne preparato molto tempo fa, mi pare che nel '93 o '94 ci furono le consultazioni, in quell'occasione vennero sollevati dei rilievi da parte delle amministrazioni comunali, poi la legislatura finì e non si poté procedere. Immediatamente dopo l'elezione di questo Consiglio regionale pensammo, insieme ad altri colleghi, insieme al PDS e anche al Patto dei democratici, di riprendere quella proposta oggetto di consultazione, utilizzando un articolo dello Statuto che prevede che, laddove il Consiglio regionale riacquisisce un testo sul quale ci sono già le consultazioni, è inutile ripetere queste ultime. Questo perché i tempi impiegati per la costruzione e per la verifica dei regolamenti edilizi tipo sono sempre stati molto lunghi. Infatti si era detto, visto che c'era una proposta della Giunta precedente e ci sono state le consultazioni, di acquisirlo. Quindi ripresentammo tale e quale quel testo della Giunta Brizio, sia la legge "Norme in materia edilizia e modifica dell'art. 50" e sia il Regolamento edilizio tipo. La risposta che allora ci venne data dalla Giunta, mi pare in Commissione, fu: "non esaminiamo quella proposta perché vogliamo presentare un nostro testo". Quindi non accettarono il nostro suggerimento di acquisire e lavorare su quel testo preparato dalla Giunta Brizio. Questa nostra proposta, insieme al PDS e al Patto, fu dell'agosto 1995; soltanto nove mesi dopo, la Giunta preparò una proposta autonoma. I colleghi che seguirono i lavori della Commissione si resero conto che quella proposta all'85-90% era identica a quella proposta dalla Giunta Brizio e poi ripresentata da alcune forze politiche. Per cui in Commissione ci trovammo di fronte alla necessità di definire un metodo: l'opportunità di rifare di nuovo le consultazioni sulla nostra proposta e di fare anche le consultazioni sulla proposta della Giunta, che era simile al 90%, per cui sarebbe stato per certi aspetti anche ridicolo. Si convenne sulla opportunità di costruire un testo unico, ma era più una necessità di carattere di semplificazione delle procedure: un testo unico che nella sostanza riprendeva la proposta originaria, che era stata semplificata su una questione, sulla quale avevamo concordato, che i Comuni avevano evidenziato. Laddove in modo particolare nella vecchia proposta di regolamento edilizio tipo erano stati individuati in modo puntuale e preciso alcuni requisiti prestazionali che non tenevano conto della differenziazione dei Comuni piemontesi. C'era cioè una sorta quasi di obbligatorietà eccessiva che non teneva conto a sufficienza delle diverse caratteristiche dei Comuni piemontesi.
Per cui, in termini molto semplici, questa proposta è la vecchia proposta della Giunta Brizio semplificata di una parte dei requisiti prestazionali, garantendo per alcuni aspetti una maggiore autonomia in modo che i Comuni possono adeguarlo alla propria realtà.
L'impianto è identico a quello di prima. Da qui deriva questa decisione criticabile; io per la verità conosco poco le procedure, se era opportuno o meno che l'Assessore Botta dovesse firmare o meno, ma nasce da questa volontà espressa. Infatti i due testi furono ritirati; la Giunta regionale ritirò la propria proposta con un provvedimento; i Consiglieri Manica Angeli e il sottoscritto ritirarono quella proposta; fu quindi costruita questa proposta. L'equivoco dove nasce? Che quella della Giunta era una proposta all'85-90% uguale alla precedente, per cui si poteva di nuovo rifare tutte le procedure con il rischio di allungare eccessivamente i tempi.
Ora è chiaro che alcuni colleghi della minoranza che interpretano probabilmente il ruolo dell'opposizione come conflittualità permanente ritengono che in questa maniera l'opposizione lavora per la maggioranza (mi pare che questo sia stato il rilievo, al di là delle parole che sono state dette). Non lo so se così è; per quanto ci riguarda ci sentiamo di dire che in ogni caso questa proposta, che acquisisce un lavoro fatto dal 93 in poi e viene portato a completamento, è un risultato utile per la comunità piemontese. E' un risultato utile e di fronte a un fatto di questo tipo noi non solo l'abbiamo proposta, ma riteniamo di affermare che è utile, che il Consiglio tutto quanto e che la Giunta abbia in qualche maniera accolto (perché si tratta di questo) la proposta della Giunta Brizio.



(Commenti dei Consiglieri Montabone Picchioni e Vindigni)



SAITTA Antonino

Ripeto, è opportuno, è un fatto positivo, che sostanzialmente con questa proposta venga accolta grandissima parte del lavoro della Giunta Brizio.
Adesso sulle modalità io confesso che non so bene perché sono alla mia prima esperienza e c'è un problema di separatezza, però rispetto alla sollecitazione fatta si tratta di questo: l'acquisizione di un lungo lavoro che è stato fatto in precedenza. Questo è il significato del lavoro fatto in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Non per il merito, Presidente, perché il merito della materia, come ha detto Saitta ricordandone anche i precedenti (io adesso non so se condivisibile nel senso che non ho seguito direttamente il lavoro in Commissione, Commissione peraltro della quale non faccio più parte), è sicuramente il merito di un lavoro che risale alle iniziative della precedente Giunta, quindi in linea di massima penso che il merito sia sicuramente interessante.
Intervengo invece sul metodo. Come hanno già detto i colleghi di Rinnovamento italiano e anche altri colleghi, io non vorrei che su una materia di questo genere non avessimo presente la prassi, la procedura che in effetti non può essere oggetto né di deroghe se non convenute concordate espressamente, né in qualche maniera di modifiche de facto che a questo punto obiettivamente ci farebbero anche perdere la possibilità di uso corretto degli strumenti regolamentari.
Non ripeto quanto ha già detto il collega Montabone circa la impraticabilità della sovrapposizione di firme di Assessori e di Consiglieri, tant'è che gli Assessori firmano i disegni di legge, mentre i Consiglieri firmano le proposte di legge (c'è perfino una distinzione assolutamente giuridica nella procedura che seguiamo) e io ritengo di sintetizzare il tutto con la richiesta di sospensione, di provvisorio ritiro di questo provvedimento, in modo che possiamo vedere questi aspetti che non sono assolutamente secondari e io sono certo che i colleghi Consiglieri che hanno lavorato non avevano tenuto presente questo aspetto ma complessivamente la Presidenza della Commissione, la Giunta...



(Il Consigliere Chiezzi alza la mano per chiedere la parola)



RIBA Lido

Se è così, Chiezzi, ti evito l'intervento. A maggior ragione come Capogruppo ho il dovere di far presente una situazione che - penso sia condiviso - richiede adesso di riflettere un attimo e probabilmente una reimpostazione, al di là del merito - ripeto - sul quale non mi esprimo condivido quanto ha detto Saitta, credo siano le stesse cose che abbiamo detto anche noi in Commissione, ma che sia assolutamente opportuno e/o necessario sospendere questo provvedimento. Ci riflettiamo, vediamo le modalità.
Poi, Assessore Botta, ti direi en passant, il richiamo è inevitabile: non possiamo andare con interventi a spizzico sulla materia urbanistica c'è quella Commissione famosa di tecnici che è stata insediata da molto tempo; non vorrei che tutto fosse in qualche maniera riservato per l'ultima parte della legislatura. Se c'è un discorso organico di modifica della L.R.
56/77 a settembre bisogna vederla tutta insieme, ma non voglio una risposta su questo perché altrimenti inneschiamo un argomento troppo ampio. Mi limito a ribadire la richiesta che ho fatto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galli.



GALLI Daniele

Signor Presidente, io ritengo che talune concomitanze di intenti e di propositi su temi specifici come l'urbanistica possano essere benissimo trasversali purché ne esca un prodotto che sia comprensibile, cioè un prodotto che consenta alla comunità piemontese di capire qual è l'indirizzo di questa legge. Io penso che in questo caso l'indirizzo sia molto chiaro.
Il collega Saitta ricordava prima che la legge deriva da una proposta della Giunta Brizio (io non ero al corrente di questo fatto, può darsi che sia così, come può darsi che non sia in questi termini); posso capire allora che certe rigidità contenute nella legge siano da addebitarsi a quella impostazione, molte volte anche in Commissione le ho contestate, se adesso esamineremo l'articolato della legge in aula andremo a riesaminarle.
Io ritengo inoltre che l'Assessore, non trattandosi di un Assessore esterno come in altre amministrazioni, possa legittimamente firmare una legge perché ha partecipato al gruppo di lavoro che ha determinato lo sviluppo e la crescita di questo provvedimento. Ritengo quindi che l'Assessore Botta abbia fatto bene a firmare una legge in cui crede e per la quale ha lavorato insieme ad altri colleghi costruendola. Pertanto io sono contrario al ritiro di questa legge dall'aula e sono propenso a passare all'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io ricordo l'iter di questa pratica dell'autunno 1996 che era frutto di diverse proposte e ricordo di averla firmata perché allora sostituivo il mio Capogruppo in II Commissione proprio a nome del Gruppo CDU nell'ambito di un accordo complessivo.
Accordo che secondo me era sottolineato proprio dalla firma dell'Assessore all'urbanistica che io come tutti gli altri in quel momento abbiamo ritenuto garante di un iter nuovo che recepiva quanto già in itinere.
Ricordo solo per la storia che gli altri due Consiglieri oggi Assessori Burzi e Pichetto, che all'epoca avevano firmato non erano Assessori, quindi su questa legge noi avremmo solo la firma dell'Assessore Botta.
Riconosco che quanto detto dal collega Montabone pone degli interrogativi, però mi chiedo: perché questi interrogativi ce li poniamo solo oggi? Perché il Presidente del Consiglio il 14 novembre 1996, quando ha ricevuto questa proposta di legge, non ha detto all'Assessore Botta che lui non la poteva firmare perché prevaricava i diritti dei Consiglieri regionali? Io penso che doveva essere fatta allora l'osservazione, sempre se l'osservazione è rilevante, perché nel momento in cui la legge viene presentata, affidata ad una Commissione, forse è in quel momento che deve essere visto se la procedura è stata rispettata, perché qui veramente sfioriamo il ridicolo. Questa legge è frutto di un accordo del novembre 96 è stata licenziata a ottobre 97, è una legge che quando è stata presentata tanti auspicavano venisse approvata in tempi brevissimi perché è veramente attesa (ce l'hanno detto anche i vari rappresentanti delle amministrazioni comunali che sono venuti in audizione, che hanno corretto alcuni aspetti che la Commissione comunque ha recepito), quindi direi una buona legge proprio perché è trasversale, frutto dell'impegno di tutti i Consiglieri regionali, perché noi quando veniamo votati in Consiglio regionale veniamo votati per amministrare e per legiferare, non per fare maggioranza o opposizione: il nostro ruolo è quello. Questo ci richiedono i cittadini.
Quindi io chiedo: se la procedura doveva essere rispettata, perché non è stata fatta rispettare subito all'inizio? Adesso come adesso, direi di andare avanti perché altrimenti sfioriamo veramente il ridicolo a due anni di distanza.



PICCHIONI Rolando

Non nella procedura, Presidente!



PRESIDENTE

La parola per una questione incidentale all'on. Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Per quanto riguarda la procedura, può essere stata una mia omissione nell'avere assegnato questa proposta di legge, non mi è stato fatto rilevare da nessuno, per cui questa è senz'altro una colpa mia, ma in questo momento siccome si pone un problema politico, non c'è nessuna lesa maestà - cara Mariangela Cotto - se questo problema politico è all'attenzione dell'assemblea! Non vuole assolutamente essere una censura nei confronti di nessuno! Tu che sei sempre una persona estremamente preveggente, avresti potuto anche tu avere la tua divinazione nel momento esatto e avresti potuto anche dire che forse quella procedura non era stata rispettata. Io ammetto di non averla vista, però io pongo un problema politico che al di là del prima o del dopo, delle parole d'oro e di diamante a seconda dei tempi con cui vengono dette, oggi esiste! E questo non viene assolutamente tolto. Non l'abbiamo ammesso allora, lo ammetto adesso!



PRESIDENTE

Alla conclusione degli interventi dei Consiglieri farò anch'io alcune valutazioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Montabone; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, qui non si sta ponendo soltanto una questione regolamentare, si sta discutendo di una questione squisitamente politica. E l'analisi dei fatti che ha svolto il collega Saitta mi dà ancora più ragione di quanto è avvenuto. Semplicemente per un motivo: Saitta ci ha raccontato come di fronte a una proposta di legge presentata dai colleghi (che in ogni momento possono proporre, come una serie di Comuni e come altri Enti della Regione, proposte di legge) sia stato predisposto soltanto un anno dopo un disegno di legge. Entrambi i provvedimenti legislativi sono stati verificati dalla Commissione; è stato detto come questi due provvedimenti fossero molto similari, è stato detto addirittura al 90%, ma non similari soltanto fra loro, bensì uguali al provvedimento che era stato presentato addirittura nella precedente legislatura! Ebbene, cosa esce dalla Commissione, laddove normalmente i disegni di legge hanno una forte prevalenza sulle proposte di legge? Esce che viene esaminata dal Consiglio non più il disegno di legge con le responsabilità sacrosante, il diritto di proposta forte da parte della Giunta, ma viene in aula la proposta di legge! E allora cosa mi fa dire questo? Guardate che questa non è una questione soltanto di collaborazione, è una questione di responsabilità politica! Caro Salerno e caro Galli! Vi spiego anche perché: intanto è già stato detto da qualcuno che ci sono differenze forti fra le proposte di legge e i disegni di legge, anche proprio nella proposta in s addirittura in aula se ci fossero degli emendamenti alle proposte di legge non è più l'Assessore in primis che dice se accetta gli emendamenti, ma sono i relatori perché in quel momento il provvedimento non è più sotto la responsabilità del governo della Regione, ma è nell'ambito del Consiglio che lo sta discutendo! Ebbene, questa è una cosa irrilevante? Il fatto che l'Assessore, dopo aver ritirato il suo disegno di legge (perché l'ha ritirato se in questo momento c'è la proposta di legge agli atti del Consiglio), diventi primo firmatario, con altri, della proposta di legge? Se non è un fatto strano perlomeno - ripeto, strano - ditemelo.
Voglio dire, colleghi Galli e Salerno, in amicizia assoluta, non è che qui si possa dire che è solo una questione di buon senso (all'interno poi la esamineremo), Galli stesso ha rilevato che questa proposta di legge risente di posizioni forti e drastiche portate dal collega Saitta. In seguito andremo a vedere quando lo esamineremo. Collega Galli, quando tu lo esaminerai e Saitta verificherà le tue proposte, cosa verrà fuori? Esattamente quello che è venuto fuori sul mio emendamento. Ricordate cosa è avvenuto? Con il collega Peano ho firmato un emendamento che proponeva le stesse cose contenute nell'emendamento firmato dall'Assessore Botta. Io ho ritirato il mio emendamento, così la responsabilità sarà tutta dell'esecutivo. Però, scusate, cari Assessori, mettiamoci d'accordo, non si può essere contemporaneamente maggioranza e minoranza. Chi è minoranza ha gli svantaggi di essere minoranza, ma chi è maggioranza non può avere i vantaggi di essere contemporaneamente maggioranza e minoranza. Il giorno in cui i cittadini o i Sindaci del Piemonte troveranno da ridire rispetto a questo regolamento, a chi attribuiranno le responsabilità politiche? All'Assessore Botta, al Consigliere Saitta, al Consigliere Galli, agli ex Consiglieri Pichetto e Burzi, agli Assessori o al Presidente della Giunta? A chi le attribuiranno? Chissà, forse le attribuiranno a Cavaliere.
Facciamo chiarezza su questo. E poi - permettete, colleghi, non voglio fare un abuso - i Consiglieri di maggioranza sono così contenti? Sono contenti che la proposta dell'Assessore venga ritirata per far passare la proposta dei Consiglieri di minoranza? Così è, pertanto da adesso in avanti diciamo che le leggi urbanistiche che proponiamo sono leggi urbanistiche della minoranza. La minoranza se ne assuma le responsabilità e la maggioranza sappia che è minoranza rispetto a questo problema. Le responsabilità politiche dovremo pure attribuirle a qualcuno! Guardate che io in questo momento non sto facendo un intervento da Consigliere di minoranza! Da qui si evince che la Giunta, ancor più su questa materia, ma anche su altre, non ha idee, e vi spiego anche il motivo. Ormai la questione del regolamento edilizio tipo va avanti da anni, vero Saitta? Se non andava avanti è perché forse c'era qualche contrasto di tipo politico, infatti non è che non si assume un provvedimento e si dice che è un provvedimento tecnico e pertanto va bene comunque si faccia. C'era qualche problema.
In merito all'urbanistica, nel programma del governo Ghigo bis non c'è più alcun accenno a provvedimenti legislativi principe. All'inizio di questa legislatura non si era detto di modificare l'art. 17 della L.R. n.
56/77, ma di proporre una nuova legge urbanistica. Cosa stiamo facendo? Stiamo modificando, pezzo pezzo, la L.R. n. 56/77 perché non si ha il coraggio di dire che o la L.R. n. 56/77 va bene così e allora la lasciamo com'è, oppure che è superata, che è stata fatta venticinque anni fa, che non può più reggere e tutti insieme ci mettiamo a rifarla. Però non si ha la forza propositiva. Quindi non condanno il provvedimento, ma condanno l'incapacità di proporre da parte del governo di questa Regione dei provvedimenti legislativi che non siano solo quelli del Consiglio.
Per i primi tre anni abbiamo detto che questa Giunta è vissuta rispetto a provvedimenti legislativi che erano già stati impostati nel passato adesso devo dire che, esaurito questo ciclo, prosegue con provvedimenti legislativi proposti dai Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Vicepresidente della Giunta, Masaracchio devo una risposta a chi ha sollevato il problema della compatibilità tecnica e politica della firma di un Assessore nella veste di Consigliere o di Assessore, perché la proposta di legge è un documento che viene presentato da Consiglieri. La differenziazione rispetto al disegno di legge è appunto che il disegno di legge è presentato dalla Giunta.
Non credo che l'allora Presidente del Consiglio nel novembre 1996 abbia sbagliato a non fermare questa proposta di legge, perché dalla lettura della relazione e da alcuni interventi avvenuti in quest'aula questo documento non nasce nel novembre 1996 nel suo contributo di elaborazione ma nasce molto prima: è un provvedimento di sintesi e in questo senso credo che non siano stati fatti degli errori nel novembre 1996 quando questo provvedimento è stato mandato avanti.
Accanto a questo dato più tecnico è stato però evidenziato un altro problema squisitamente politico che attiene anche alla discussione del provvedimento in oggetto, ma è un argomento di portata più vasta e che pertanto non può essere trattato in modo specifico in questo momento.
Questa è la comunicazione che volevo fare e concludo assicurando tutti i Consiglieri e tutte le forze presenti in Consiglio che sarà mio fermo scrupolo quello di tutelare i loro diritti.
La parola al Vicepresidente della Giunta, Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Vicepresidente della Giunta regionale

Non vi è dubbio che le posizioni espresse in merito a questo caso che diventa emblematico rappresentano opportunità ed interessi politici delle varie parti ed è stato anche velatamente dichiarato dai vari interventi soprattutto dall'intervento della collega Bortolin, quando ha detto in termini molto chiari: "Io voglio sapere esattamente quali sono gli articoli e le proposte emerse in modo da poterle riferire quanto meno nel mio territorio elettorale". Per cui non affermo nulla in contrario, perché nel dibattito politico e nella sovranità del Consiglio le quote politiche hanno diritto di aver riconosciuto il titolo per cui si partecipa, specialmente quando si tratta di votare un testo legislativo di così delicata natura. Io ricordo per inciso che cosa non è avvenuto per mio diretto suggerimento in merito alla questione del Museo Ferroviario. Poi alla fine l'Assessorato è come se non fosse mai esistito nella fattispecie, ma nulla di male, perch in effetti anche in merito a quell'argomento, indipendentemente dalle responsabilità di Giunta che emergono sempre quando le si vogliono far emergere, poi non se ne è fatto più che nulla, perché ci sono state non dico le prevaricazioni, ma quanto di più e forse di meglio è accaduto nell'ambito della provincia di Torino. Sono questioni di poteri separati per l'amor di Dio! Ricordo anche la questione - che poi ci sta vedendo vincenti - che va dalla Asti-Cuneo fino alla Cuneo-Savona, quando il Consigliere Riba, pronto con una sua proposta, alla fine ebbe il suggerimento dall'Assessore di coinvolgere tutti i Capigruppo, in modo che la questione risultasse di forte valenza consiliare, e questo è il miglior modo.
Capisco che ci sono anche delle ragioni che possono essere configurate con l'etica del ruolo che si rappresenta e poi, in termini molto esacerbati, a volte non è stata questa l'occasione più importante; alla fine è come se la Giunta non avesse principi etici o comunque non si attenesse a tutto ciò che fa parte del cosiddetto senso comune della morale amministrativa e politica.
Comprendo tutte queste ottime ragioni e non dimentico che l'Assessore Botta - indipendentemente dall'excursus che ha portato dal '96 ad oggi alla proposta di legge - non ha fatto propria la proposta (come dire, la faccio propria per la Giunta), lasciando liberi gli altri Consiglieri proponenti di presentare loro proposte di legge; in tal modo avremmo avuto un confronto in Consiglio, ma il collega Saitta ha spiegato con tanta dovizia di argomenti (fra l'altro è tutto detto anche nella relazione) che, in fondo in fondo, su un argomento di così grande rilevanza l'importante è accelerare i tempi e dare lo strumento operativo ai Comuni che ne fanno forte richiesta.
Di fronte a questo non mi pare che la Giunta - me ne arrogo io il titolo anche per i colleghi Assessori - possa dire oggi: "soprassediamo" fosse anche solo per 10 minuti, anche perché soprassedere per 10 minuti è come concordare qualcosa che, emergendo del tutto contraria a quanto è stato fatto dall'Assessore Botta, è come se si sconfessasse l'Assessore Botta, che non ha arrogato alla Giunta mezzo suo il titolo di presentare una proposta, un disegno di legge.
Io chiedo all'Assessore Botta di essere così cortese e così riconoscente nei confronti dei colleghi Consiglieri da ritirare la sua firma dalla proposta di legge. Sarebbe cosa del tutto ancor di più encomiabile se tutti quelli che sono stati firmatari di questa proposta di legge la ritirassero, offrendo ai Capigruppo di apporre la propria, in modo che emerga una proposta di legge del Consiglio senza differenziazioni sempreché nel dibattito non ci siano differenti posizioni sui vari articolati con possibili emendamenti.
Quindi rimane ferma la mia richiesta all'Assessore Botta di ritirare la sua firma, in modo da procedere celermente. Poi, se i firmatari vogliono fare altrettanto, sarebbe cosa eccellente. Ma questo è il Consiglio che deve deciderlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono rimasto favorevolmente colpito da questo dibattito su una proposta di legge alla quale, come sapete - lo sanno i colleghi della II Commissione il Gruppo di Rifondazione comunista non ha partecipato alla discussione e all'elaborazione per protesta politica.
I colleghi che hanno seguito i lavori sanno che, di fronte a un'operazione che non era tanto consociativa ma era evidentemente associativa di confusione e annullamento dei ruoli che (almeno in quel momento) mi lasciava di stucco perché politicamente indecifrabile, come Gruppo abbiamo denunciato una situazione di ingestibilità da parte nostra di un rapporto di quel tipo con la Giunta regionale e non abbiamo partecipato - anche perché neppure richiesti dalla proposta di legge iniziale - all'elaborazione di quello che ci sembrava un documento probabilmente alla fine pasticciato. Abbiamo anche detto: "Ci ritroveremo in aula, vediamo cosa succede".
Sono quindi ben impressionato che questa opinione, che avevo espresso a quel tempo in forma solitaria, abbia invece maturato analoghe convinzioni anche in altri colleghi. Sono molto soddisfatto non per affermare una primogenitura, ma perché condivido in pieno la critica che ha come punto di partenza il problema sollevato dai Consiglieri Montabone e Picchioni, che evidenzia in modo amministrativo, in modo formale che qualcosa stona dal punto di vista politico, forse anche istituzionale.
Per questo, pur dispiacendo, il Gruppo non ha dato quei contributi di merito che pure probabilmente è in grado di dare a un documento importante per il quale le valenze politiche non rispettano le percentuali del documento stesso.
La bozza di Regolamento tipo uguale al 90% a un'altra bozza di Regolamento tipo è molto differente da quell'altra, cioè in un Regolamento tipo in cui, ad esempio, l'altezza dei parapetti viene messa a meno di un metro, tutti coloro che si approcciano alla bozza di Regolamento edilizio metteranno un metro di altezza nelle ringhiere. Di queste decisioni il Regolamento edilizio è pieno al 90% o al 95%, se volete, ma quel 5-10% di differenza qualifica una direzione politica.
Faccio solo un altro esempio: i soppalchi. La superficie del soppalco non deve superare i 2/3 della superficie della stanza: qui ci può essere una proposta di Regolamento edilizio che dice che invece non può superare 1/2 della superficie della stanza. Capite che le due scelte sono scelte politicamente molto differenti l'una dall'altra. Ma fosse anche solo per questo elemento (ce ne può essere un 5-10%), non si può affermare che erano simili al 90% e quindi abbiamo cancellato differenze, schieramenti contenuti e vi siete associati insieme a fare la nuova proposta. Quindi io non sottovaluterei quel 5-10% che può esistere di differenza.
Dato che è con rammarico che abbiamo atteso di parlare di questi problemi in Consiglio regionale, anche per vedere se quella stonatura politica aveva poi una maturazione critica da parte di altri Gruppi, come Gruppo noi saremmo molto interessati a poter partecipare, in una forma politicamente corretta e istituzionalmente decifrabile e non confusa all'elaborazione dei contenuti del Regolamento edilizio tipo, cosa che potrebbe essere consentita non se un Assessore toglie la firma messa in quanto Consigliere, perché quella presenza non è di firma come Assessore che firma come Consigliere, non è solo un fatto formale, è un fatto che ha provocato contenuti specifici che vanno criticati.
Il fatto che la presenza di quella firma abbia, ad esempio, condotto un Gruppo a non partecipare in sede di Commissione a un lavoro associativo di quel tipo ha prodotto una mancanza di dialettica e di apporto critico da parte di un Gruppo consiliare su motivazioni politiche che adesso vengono condivise anche da altri Gruppi.
Allora, se si vuole risolvere e sanare questa situazione, non basta che l'Assessore Botta tolga la firma e la aggiungano i Capigruppo, perch rimane sempre il fatto negativo, denunciato dal nostro gruppo, che non tutti hanno potuto svolgere adeguatamente il proprio ruolo, perché si è scelta una strada che abbiamo giudicato non percorribile e che adesso anche altri gruppi segnalano come una strada da correggere. Se vogliamo correggerla, ci va benissimo. Il nostro gruppo dispiegherà a quel punto tutte le opinioni che ha, potendo discutere liberamente in un confronto di ruoli correttamente intesi il proprio ruolo di gruppo politico che propone emendamenti, critiche e suggerimenti ad un progetto di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Il problema posto dalla collega Spagnuolo credo sia importante. Io lo riprenderei ponendo due sfaccettature: secondo me vi è una questione di merito e la questione di merito è che sulle questioni ambientali e urbanistiche in particolare questo Consiglio esprime posizioni molto arretrate. Il Consiglio nella sua interezza, diciamo le forze politiche piemontesi, così ci comprendiamo meglio. Una posizione molto arretrata, che non coglie in questa fase le trasformazione del territorio, non intende cogliere le particolarità e le ricchezze che in questa fase il Piemonte potrebbe esprimere correggendo uno sviluppismo sbagliato. La questione di merito è questa.
Esiste anche una questione pratica: come parte politica ne ho timore nei contenuti, non nella prassi, perché ho modo, in Consiglio e nelle Commissioni, di contrastare queste tendenze. Quello che invece mi pare una realtà sempre più pressante, evidente e pericolosa per il Piemonte è costituita da alcune grandi partite, chiamiamole così, che non passano in questo Consiglio e che vedono invece le forze politiche di questo Consiglio contrattare - diciamo sul territorio, ma non sono cose tanto territoriali che riguardano alcuni settori e interessi economici di decine di miliardi specifici del nostro territorio. Credo che nella pratica del consociativismo siano questi gli atteggiamenti che effettivamente in questa fase, oggi più di ieri - più che dei primi due anni della Giunta Ghigo hanno creato alla Giunta Ghigo tutti i problemi e le questioni che, per forza di cose, verranno in quest'aula, perché le contraddizioni che aprono sono grandi, con buona grazia di Salerno e di Alleanza nazionale, perch sono quelle le decine di miliardi che vengono spesi in questi mesi su alcune partite turistiche che tu, Salerno, nemmeno conosci, ad opera di forze politiche di maggioranza e di opposizione fuori da quest'aula.
Sono queste le vere questioni che questo Consiglio dovrà, prima o poi cercare di riportare in aula, altrimenti ci sarà il corto circuito, non del Consiglio, ma della società.



PRESIDENTE

Espliciti dei fatti.



CAVALIERE Pasquale

A suo tempo, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Intervengo su una questione di metodo che però è di sostanza politica alla luce della mia esperienza di Presidente dell'VIII Commissione. Proprio nelle scorse settimane abbiamo esaminato in VIII Commissione una proposta di legge, la 334, e un disegno di legge, il 350, che trattavano argomenti simili. Certamente l'iniziativa legislativa, anzi la potestà legislativa è quella che qualifica questo Consiglio ed è quella alla quale ciascuno di noi presta la massima attenzione. L'iniziativa legislativa è il dovere principale dei Consiglieri che, attraverso tale iniziativa, possono anche stimolare la Giunta ad intervenire, a gerarchizzare dei problemi, a prospettare delle soluzioni, confrontandosi con quelle che vengono proposte dal Consiglio, quindi guai a noi se rinunciassimo al potere della proposta legislativa. Dovrebbe essere la Giunta, proprio per il suo ruolo, per gli strumenti di cui dispone, per il programma che deve attuare, a tradurlo nella massima capacità di iniziativa legislativa propria attraverso il disegno di legge. L'incontro fra la proposta e il disegno di legge, quindi fra la Giunta e il Consiglio, è certamente un incontro di grande importanza politica che va normato nella chiarezza al fine di evitare confusioni di ruoli.
Per tornare al 334 e al 350, che cosa avevamo deciso in Commissione? Di creare un gruppo di lavoro, proprio per l'omogeneità della materia. E' chiaro che, se si crea il gruppo di lavoro, sono i componenti del gruppo di lavoro che si assumono la responsabilità di elaborare un testo unificato, e sono quindi i componenti del gruppo di lavoro che possono presentare il documento legislativo che è del Consiglio, e poiché i componenti del Gruppo di lavoro sono Consiglieri indicati dai Gruppi, ne conviene che questa potestà è trasferita al Consiglio.
Sulla materia, ad un certo momento, la maggioranza ha ritenuto di sospendere l'attività del Gruppo di lavoro e ha detto: "Il nostro disegno di legge - cioè il 350 - è il testo base".
A questo punto, coloro che avevano presentato il progetto di legge n.
334, che cosa devono fare? Devono intervenire nel dibattito sulla proposta della Giunta e dare il loro contributo, cercando di arricchirla, integrarla e precisarla; alla fine si valuterà se questo lavoro ha avuto una qualche incidenza su tale proposta, in modo tale da poter consentire di esprimere un giudizio favorevole o contrario e, di conseguenza, si deciderà se mantenere oppure ritirare la proposta presentata dai Consiglieri.
E' chiaro che, se si mantiene, si traduce in una proposta di legge.
Cito il caso della proposta di legge n. 73. Questa non ha avuto alcuna risposta da parte della Giunta, tant'è che, ad un certo momento, è stato chiesto di votarla comunque, anche in assenza di un'iniziativa legislativa della Giunta.
Mi pare che questa materia - caro Presidente - debba essere normata con la massima chiarezza, proprio per evitare che si creino situazioni di incertezza con le quali già oggi dobbiamo fare i conti.
E' importante che queste indicazioni scaturiscano in primo luogo dall'Ufficio di Presidenza e dal Presidente del Consiglio, in maniera tale che nelle Commissioni si possa procedere in maniera omogenea, anche per mantenere la distinzione dei ruoli, di cui i Presidenti nelle Commissioni sono in qualche modo garanti.
Se invece si decide di procedere diversamente, lo strumento c'è: è quello del gruppo di lavoro che, a conclusione, presenta una la proposta dei Consiglieri che fanno parte di quel gruppo, senza creare confusione fra Giunta e Consiglio.
E' chiaro che, se si arriva al testo unificato, non ha più rilevanza la proposta della Giunta e la titolarità della proposta del testo unificato è dei componenti il gruppo di lavoro che se ne sono occupati.
A questo punto è necessario decidere a quali condizioni si forma il gruppo di lavoro per i testi unificati, cioè verificare se c'è l'unanimità dei Gruppi nella decisione di dar vita al gruppo di lavoro; diversamente occorre stabilire se, ad esempio, l'opposizione di un solo Gruppo è motivo sufficiente per non creare il gruppo di lavoro.
Su tale questione occorre che ci siano indirizzi precisi, per evitare di trovarci in situazioni di incertezza quali quelle che stiamo discutendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Bortolin; ne ha facoltà.



BORTOLIN Silvana

Prima di tutto, devo dire al Presidente della Giunta, che in questo momento rappresenta la Presidenza della Giunta, e al collega Masaracchio che, quando si fanno delle battute, occorre anche un po' di stile - caro Vicepresidente! Gli eufemismi possono essere usati, ma si deve capire cosa dicono i Consiglieri quando intervengono, per cui bisogna stare attenti e cercare di usare i termini più appropriati.
Non voglio fare confronti con la Giunta - per carità - ma credo di essere tra i Consiglieri che meno utilizzano veline, notizie da fare apparire sui giornali locali per attribuirsi meriti rispetto a questioni che hanno interesse limitato.
Ho sottolineato - e risottolineo - la necessità da un punto di vista politico di fare uscire da quest'aula provvedimenti chiari, l'assumersi da parte della Giunta e degli Assessori la responsabilità di aver accolto proposte che provengono dall'opposizione e di aver poi licenziato provvedimenti che trovavano più o meno l'unanimità. Tutto ciò, però, ma nell'ambito della chiarezza.
Credo che il Consigliere Saitta, nello specificare l'iter - peraltro compreso nella relazione - che ha avuto questo provvedimento, abbia detto qual è stato il ruolo di una maggioranza diventata opposizione, ma che ha poi conquistato la quasi unanimità dei consensi (almeno in Commissione e tra i Commissari presenti) attorno ad un testo che è poi stato adottato dalla Giunta, a seguito di alcuni emendamenti e del contributo notevole e determinante da parte dell'opposizione.
Questa è la chiarezza, non la firma "Botta", "Saitta" o altri, che poi nessuno, al di fuori dell'aula, legge.
Caro Assessore, quando non si hanno idee o volontà politiche di portare avanti delle idee, e si condivide la linea politica degli altri, occorre avere il coraggio di ammetterlo, attraverso una proposta o un disegno di legge che abbia chiarezza.
Da questo punto di vista non ritengo necessario - e non lo abbiamo mai fatto - condurre un'opposizione sterile. No. Sempre costruttiva, ma nell'ambito della chiarezza.
Credo che valga altrettanto la pena, per il bene di tutto il territorio regionale o di una parte limitata della popolazione, andare ad una contrattazione con la maggioranza nelle Commissioni, nell'Aula o dove si ritiene opportuno, ma sempre nell'ambito della chiarezza.
Vi sono però - e condivido la necessità della collaborazione sempre e mai dell'opposizione sterile - problemi e problemi.
Posso contrattare con la Giunta, per un territorio limitato (non il mio territorio), questioni di carattere particolare.
Tuttavia questa non è una questione di carattere particolare: è una questione che ha rilevanza non solo per l'intera nostra regione, in quanto la regolamentazione e la legiferazione della materia urbanistica ha un interesse che travalica i nostri confini territoriali, oltre che l'interesse particolare e puntuale dei nostri Comuni.
Ho posto un problema di rispetto dei ruoli, non di visibilità di una politica a favore di un territorio.
Forse altri - soprattutto la maggioranza - sono abituati a comportarsi così; da parte mia, come credo da parte del mio Gruppo, c'è sempre stata una correttezza comportamentale (ma, ovviamente, qualche volta anche noi sbagliamo).
Nel merito del provvedimento - ha ragione il Consigliere Saitta - vi è da parte degli amministratori una certa attesa ed una necessità. Si è detto: "Si deve andare ad un'approvazione rapida, perché sono 5 o 6 anni che si attende questo provvedimento...".
Ripeto: nel merito, il provvedimento è per la stragrande maggioranza condivisibile, perché è frutto di un lungo iter di elaborazione e discussione, come specificato dal Consigliere Saitta, che è uno dei relatori.
Ma la questione non era questa. La questione era quella della chiarezza politica, Assessore: lei doveva dire in quest'aula, attraverso un provvedimento chiaro, quali erano gli elementi fondamentali che aveva accolto.
Voglio ancora porre un'altra questione - e concludo, Presidente - che è rilevante a livello di Commissione e che non può continuare così. La pongo all'attenzione del Presidente del Consiglio, lasciandola alla sua riflessione oltre che a quella dei colleghi.
Noi non riusciamo più a portare avanti un progetto di legge di iniziativa dei Consiglieri, in quanto la Giunta vuole arrivare con il proprio disegno di legge. Anche questa è una questione da dirimere.
Stiamo, ad esempio, discutendo la proposta di legge sulla collina e pare che anche in questo caso sia emerso un provvedimento piuttosto confuso da parte della Giunta.
Dal punto di vista del lavoro di Commissione siamo bloccati su tutte le tematiche da questa volontà della maggioranza, che non porta altro che confusione e non chiarezza, come d'altronde è successo per questo provvedimento importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, se non è il caso non intervengo.



PRESIDENTE

Siccome il suo intervento precedente era stato molto stringato, le ho nuovamente dato la parola.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Chiedo semplicemente che l'invito rivol-go dalla Consigliera Bortolin venga accolto dal Presidente.



PRESIDENTE

Siamo in fase di dibattito preliminare, pregiudiziale.
Il Consigliere Montabone ha posto una pregiudiziale politica.
C'è stata una richiesta avanzata all'Assessore Masaracchio alla quale non è stata data risposta.
Vista l'ora sospenderei la seduta per aggiornarla alle ore 14,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.15)



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