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Dettaglio seduta n.266 del 02/06/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Mi è stata rappresentata l'opportunità di procedere ad una riunione dei Capigruppo, cosa che chiederei di fare in sala A.



CHIEZZI Giuseppe

Da parte di chi, Presidente?



PRESIDENTE

Da parte di alcuni Capigruppo di maggioranza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavaliere; ne ha facoltà.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, scusi, io credo che lei dovrebbe essere il primo garante delle decisioni prese da questo Consiglio regionale.
Se vi sono necessità di approfondimenti, Conferenze di Capigruppo ecc., venga intanto il Presidente della Giunta a chiedercelo e ci comunichi qual è lo stato della situazione, perché già due giorni fa, per quello che avevamo dato come indirizzo, avremmo dovuto avere delle notizie.
Non vi è alcuna necessità di trovarci in Conferenza dei Capigruppo prima di conoscere qual è, al momento, lo stato della situazione.



PRESIDENTE

Per semplificare la procedura, mi sono state rappresentate queste indicazioni e le ho trasmesse. Credo che i Capigruppo che mi hanno fatto questa richiesta la vorranno ribadire in aula.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Noi ribadiamo la necessità di un incontro dei Capigruppo, anche perch credo che le comunicazioni eventuali che possono essere date, possano essere fatte innanzitutto ai Capigruppo e poi chiaramente nessuno intende sottrarsi al necessario e doveroso, direi, dibattito in aula. Però, visto che i Capigruppo li abbiamo convocati più volte e anche per motivi più futili, noi insistiamo nella nostra richiesta di una preventiva riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Noi avevamo concluso la scorsa riunione con un impegno di carattere programmatico: di realizzare, in apertura di questa seduta, un programma quello relativo al rimpasto della Giunta da parte del Presidente Ghigo.
Vedo che il Presidente Ghigo è assente. Mi chiedo come mai a un appuntamento così importante non ci sia il Presidente Ghigo. La cosa preoccupa, stupisce e forse conferma tutte le difficoltà che la maggioranza ha di fronte e che - a leggere il giornale di stamattina - non ha ancora risolto.
Io penso che la questione vada risolta in aula; non mi pare che ci siano delle questioni che è bene trattare in seduta riservata, come quella dei Capigruppo, oltretutto una seduta che sappiamo, a norma di Regolamento essere una seduta che programma i lavori dell'aula.
Dato che i lavori dell'aula mi sembra siano già stati programmati e quindi si tratta solo di dare attuazione a un programma che è stato deciso ritengo assolutamente inutile questa riunione dei Capigruppo. In ogni caso il Gruppo ritiene di non partecipare a questa riunione. Noi aspetteremo in aula le comunicazioni del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, ci sono delle questioni che appartengono agli organismi alla Conferenza dei Capigruppo, al Consiglio, alle Commissioni e ci sono altre questioni che appartengono non soltanto al Consiglio, come questa, ma direi addirittura all'intero Piemonte, perché l'intero Piemonte, attraverso gli organi di stampa e la normale partecipazione, la normale attenzione alla vita della sua maggiore istituzione, sa che il Presidente Ghigo aveva dichiarato: "Entro la fine del mese di maggio rappresenterò all'aula il nuovo assetto della mia Giunta, che non farà altro che attuare quello che in fasi precedenti la mia maggioranza ha sottoscritto nei documenti, ecc.
Se entro quella data io non dovessi essere in grado di esprimere un nuovo assetto e un completamento dell'assetto della Giunta, ne trarrò le conseguenze necessarie e assumerò le decisioni relative, che sono chiaramente quelle di aprire una crisi e quindi quello che questo comporta cioè le mie dimissioni".
Io credo che - e del resto ne siete tutti consapevoli, colleghi della maggioranza - questo è il calendario, è la scansione degli avvenimenti e del dibattito, quindi non esiste l'opportunità e soprattutto non esiste la possibilità oggi di rimettere in discussione, attraverso una procedura surrettizia di incontri che potrebbero avere il senso di una ripresa per qualche aspetto del discorso che è già stato completato e codificato, per cui il primo atto al quale il Consiglio deve assistere sono le dichiarazioni del Presidente Ghigo in ordine o al riassetto della Giunta con la nomina dell'Assessore mancante o, in subordine, quella che è già stata prevista e codificata dall'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio, cioè le dimissioni dello stesso Presidente Ghigo.
Io, Presidente Deorsola, non avvierei altra procedura e, per quanto riguarda il nostro Gruppo, dichiariamo di non essere disponibili a partecipare ad altre iniziative prima che il Presidente Ghigo abbia riferito sugli impegni presi con il documento che ho richiamato sinteticamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente Deorsola, io credo che lei debba chiamare e pretendere che il Presidente Ghigo venga qui ad annunciare le sue dimissioni.
Non penso che ci troviamo nella situazione di eleggere un Assessore perché dalla lettura dei giornali mi pare evidente che la maggioranza non è riuscita a mettersi d'accordo, come si dice, per cui mi pare che l'atto che bisogna compiere non è tanto una sospensione dei lavori per fare una riunione dei Capigruppo - per la verità, non motivata politicamente, se non per il fatto che la maggioranza non è riuscita a indicare un Assessore.
Credo che fino a quando il Presidente Ghigo non viene qui ad annunciare le sue dimissioni, l'aula deve restare in perenne riunione, perché il Presidente Ghigo non può ritenere che quest'aula sia un bar dove è possibile dire tutto e qualunque cosa e non essere soprattutto presente in questo momento che è un momento delicato.
Quindi la invito, Presidente, a richiamare il Presidente Ghigo ad essere qui presente. E' gravissimo che lui non sia qui a riferire sugli impegni che ha assunto, per cui noi siamo contrari che si svolga una riunione dei Capigruppo, che non ha assolutamente senso.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, oggi la seduta di Consiglio comincia in maniera abbastanza vincolata, nel senso che comincia sulla base di un impegno, cioè di un ordine del giorno votato dal Consiglio regionale, che per la seduta odierna prevedeva delle scadenze molto precise. Prevede sostanzialmente, Presidente Deorsola, una sola scadenza, quella che il Presidente della Giunta regionale venga in aula, faccia la sua relazione e di conseguenza, se ci sono le condizioni, si elegga e si voti un Assessore, perché questo abbiamo posto all'ordine del giorno.
Noi non possiamo - nemmeno volendo - come Capigruppo prendere degli impegni ad una eventuale Conferenza dei Capigruppo diversi da quelli che l'aula ha già stabilito, da quelli che i sessanta Consiglieri regionali (o quanti in quel momento votarono), votando quell'ordine del giorno, hanno stabilito.
Pertanto non ci sono neanche discrezionalità, nel senso che il Presidente Ghigo, qualunque cosa abbia da dire in positivo o in negativo viene in aula e la riferisce.
Non ci sono spazi e non ci sono margini di carattere diverso, perché il Consiglio ha votato a maggioranza questa procedura.
Pertanto non soltanto noi non parteciperemo alla riunione dei Capigruppo perché riteniamo che l'ordine del giorno del Consiglio di oggi vada rispettato, ma non parteciperemo perché per la verità il mandato che il Consiglio si è dato è questo, e noi dai nostri Gruppi non abbiamo neanche un mandato di carattere diverso, nel senso che prima noi dobbiamo ascoltare il Presidente della Giunta regionale e poi eventualmente potremo chiedere tutte le sospensioni del caso.
Credo che questo sia un momento - se il collega Angeleri mi consente di colloquiare per pochissimo con il Presidente del Consiglio regionale - nel quale ci si debba assumere le proprie responsabilità. Non possiamo, per quello che abbiamo votato e per le dichiarazioni che lo stesso Presidente della Giunta ha reso a quest'aula, consentire che ci siano delle dilazioni di cui non comprendiamo né le ragioni procedurali e in questo momento non conosciamo le ragioni politiche.
Pertanto noi non parteciperemo alla Conferenza dei Capigruppo, che non ha senso venga convocata, nemmeno da lei, Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Credo che, essendo questo un momento estremamente delicato, bisogna che ciascuno faccia la sua parte, ma la sua parte, Presidente del Consiglio. Io credo che sia stato estremamente inopportuno che lei, come garante di questo Consiglio, abbia fatto una proposta che non spetta a lei. Io credo che sia importante, per mantenere quelli che sono gli impegni che l'intero Consiglio ha assunto, come prima cosa il Presidente Ghigo sia in aula a chiedere quello che lei ha ipotizzato. Però poi c'è il rispetto delle volontà di quest'aula, che supera certamente quelle che sono le istanze del Presidente Ghigo. Le supera, perché quest'aula è sovrana e ha deciso di addivenire a delle soluzioni che oggi devono essere presentate in aula qualsiasi esse siano. Se questo non avviene, credo che una riunione dei Capigruppo - alla quale noi non parteciperemo - certamente non risolva, ma anzi complichi quelle che sono le cose.
Quindi, Presidente, come prima cosa la preghiamo di fare intervenire il Presidente Ghigo a questa riunione, perché venga a dirci, sulla base dell'ordine del giorno che tutta l'assemblea ha votato un mese fa, che cosa intende fare. La prima cosa è questa.
La ringrazio. Noi non parteciperemo a nessuna riunione senza che prima si venga in aula a esaurire quelli che sono gli impegni di quell'ordine del giorno assunti un mese e mezzo fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, oggi è il 2 giugno: i tempi sono scaduti! Voglio ricordare all'aula la correttezza con la quale l'opposizione ha accettato di far approvare il bilancio per il bene del Piemonte. Un bilancio che sicuramente doveva essere ancora discusso e approfondito, ma abbiamo accettato di ritirare degli emendamenti e di far passare un bilancio che non ci soddisfaceva.
Abbiamo accettato la vostra proposta di darvi ancora un mese di tempo per fare il rimpasto di Giunta. Ed oggi io non mi muoverò da quest'aula finché il Presidente Ghigo non si prenderà le sue responsabilità, verrà qui, ci dirà se ha nominato un nuovo Assessore, se ha fatto questo rimpasto di Giunta o se si dimette! Non c'è nessun altro percorso possibile in questo momento, perché è bello essere presenti e finire in televisione quando si vince, ma bisogna avere dello stile anche quando si perde e le cose vanno male.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, nel limitarmi a registrare comprensibili differenze di vedute relativamente alla proposta iniziale o all'ipotesi iniziale del Presidente, io propongo una mozione d'ordine.
Nessuno di noi intende sottrarsi: oggi è il 2 giugno, l'ordine del giorno che il Consigliere Riba ha letto l'abbiamo firmato, ce lo ricordiamo, sappiamo benissimo che oggi è la data entro la quale occorre arrivare con delle decisioni. Visto che alle 10,34 del mattino le decisioni non ci sono ancora, io presento solo una mozione d'ordine per aggiornare il Consiglio alle ore 14,30 di oggi. Le 14,30 sono ancora 2 giugno, riteniamo siano in sintonia con quell'ordine del giorno che abbiamo firmato.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo la parola sulla ricevibilità di questa proposta.



PRESIDENTE

Le do subito la parola; un attimo soltanto. Questa proposta del Consigliere Gallarini credo debba essere interpretata come una questione pregiudiziale in base all'art. 63 del Regolamento. Su tale proposta pu intervenire un oratore per ciascun Gruppo consiliare.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io intendo intervenire sulla ricevibilità della proposta, nel senso che questa proposta, Presidente, non è ricevibile da parte sua! Lei deve essere garante del Consiglio, come non lo è stato in questi tre o quattro giorni partecipando da Presidente del Consiglio regionale alle riunioni dei Segretari regionali dei partiti! E questa è una cosa indecente!



PRESIDENTE

Questo termine non glielo consento!



CAVALIERE Pasquale

Non dovrebbe consentire il suo ruolo!



PRESIDENTE

Questo non glielo consento! Per la figura del Presidente!



CAVALIERE Pasquale

Ma lei ha calpestato la figura del Presidente!



PRESIDENTE

Io non ho calpestato nulla! Ho sempre tenuto un atteggiamento assolutamente corretto.



CAVALIERE Pasquale

Eccome che l'ha calpestata!



PRESIDENTE

Consigliere Cavaliere, la richiamo a termini consoni a quest'aula.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, vi è un indirizzo del Consiglio regionale; un indirizzo di cui lei, dal ruolo di Presidente, è garante! Questo indirizzo diceva che entro la fine del mese scorso avrebbe dovuto esserci il nuovo assetto della Giunta. Oggi è il 2 giugno. Se alle 10,30 del 2 giugno questo non c'è, il Presidente Ghigo deve venire in aula dircelo e assumere gli atti conseguenti così come aveva dichiarato! Di questo lei è garante, non del fatto che spostiamo il Consiglio alle 14 alle 15 o alle 22! Se lei, Presidente, non si rende garante di questo compie un grave atto.



PRESIDENTE

Mi rendo conto della situazione che è in atto. La proposta del Consigliere Gallarini non è incompatibile con gli impegni assunti. Sulla proposta Gallarini, che ritengo ricevibile, può intervenire - ripeto - ai sensi dell'art. 63 del Regolamento, un oratore per Gruppo.



SAITTA Antonino

Chiedo la parola ancora sulla ricevibilità.



PRESIDENTE

Ho già detto che io la ritengo ricevibile.



SAITTA Antonino

Per quale motivo allora il Consigliere Cavaliere può parlare sulla ricevibilità e io non posso parlare sulla ricevibilità?



PRESIDENTE

Allora parli sulla ricevibilità. Io comunque l'ho dichiarata ricevibile; ascolterò le sue considerazioni.



SAITTA Antonino

Io intervengo e credo di avere lo stesso diritto del collega Cavaliere che normalmente è privilegiato quando pone un problema. Ritengo che tutti abbiamo la possibilità e dobbiamo essere garantiti da lei di essere trattati alla stessa maniera.
Allora, Presidente, non è ricevibile questa proposta perché contrasta con un ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale che ha stabilito che il Consiglio regionale doveva essere convocato stamattina alle 9,30 in modo che il Presidente comunicasse le decisioni assunte entro il 31 maggio. E questo è il nostro compito! Non si tratta quindi di rinviare assolutamente nulla, lo dico al collega Gallarini.
Con molta franchezza, io credo che occorra procedere nel modo più logico possibile rispetto all'ordine del giorno: che il Presidente Ghigo anziché nascondersi e ascoltare questo dibattito attraverso il monitor come sta facendo, senza avere il coraggio di presentarsi qui e lasciando la maggioranza in difficoltà enorme, abbia il dovere di venire qui e dire chiaramente ciò che tutti sappiamo, cioè che la maggioranza non è in grado di indicare un Assessore! Venga qui, lo dica, si dimetta! Ma questo non vuol dire che Ghigo non sarà Presidente; questo è coraggio politico! Non si può essere delle lepri, dei conigli! Bisogna avere il coraggio di venire qui!



GHIGLIA Agostino

Eh no, Presidente! Non permetta che il Presidente dalla Giunta venga insultato! Saitta evidentemente se ne intende di lepri e conigli!



SAITTA Antonino

Bisogna avere questo coraggio! Il Presidente si era impegnato, Ghiglia! Il Presidente doveva venire in aula! Io capisco la tua difficoltà, Ghiglia!



GHIGLIA Agostino

Sei un banditore da mercato! Dovresti vergognarti! Cerca di essere educato!



SAITTA Antonino

Sono educato.



GHIGLIA Agostino

No, manchi di educazione politica e umana!



PRESIDENTE

Consiglieri, vi prego di non fare un dialogo. Consigliere Saitta, si attenga a valutazioni politiche.



SAITTA Antonino

Ghiglia, io capisco la tua difficoltà e le difficoltà in cui il Presidente Ghigo lascia anche Alleanza nazionale! La capisco perfettamente.



GHIGLIA Agostino

Io capisco la tua poca educazione!



SAITTA Antonino

Il Presidente Ghigo, anziché metterci in questa situazione e mettere soprattutto lei Presidente in questo imbarazzo dal punto di vista istituzionale, deve venire qui e dire che non è riuscito! Si apre la crisi e si dimette! Questo è il problema! Collega Gallarini, non possiamo rinviare, non siamo all'asilo!



GALLARINI Pierluigi

Questo lo do per scontato.



SAITTA Antonino

Mi pare che il problema politico sia chiaro: non si è riusciti a sanare questa situazione, allora si chiude! Dopodiché non è finito il mondo! Bisogna prendere atto di questo fatto. La minoranza non si lascia assolutamente coinvolgere in meccanismi dilatori che non hanno senso. Noi oggi non possiamo che registrare in questo momento, con il Presidente Ghigo presente, che deve venire qui! E lei Presidente lo chiami! Ha il telefono lo chiami! La maggioranza lo chiami! Non si lasci intrappolare e far coincidere le vicende di questa maggioranza con la vicenda personale del Presidente Ghigo che anche questa volta ha dimostrato la sua incapacità a risolvere un problema piccolo! Quindi siamo assolutamente contrari che il Consiglio venga rinviato.
Non va rinviato, si continui oggi e Presidente Deorsola, se il Presidente Ghigo non viene, assuma le iniziative che deve assumere il Presidente di una istituzione regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente, avevo chiesto prima io la parola.



PRESIDENTE

Io ho visto prima il Consigliere Chiezzi, glielo posso assicurare.



SPAGNUOLO Carla

Va benissimo, non capisco però l'ordine con il quale lei concede la parola.



PRESIDENTE

Posso aver visto male, ma io ho iscritto a parlare nell'ordine i Consiglieri Chiezzi, Spagnuolo, Marengo e Picchioni.
Comunque, parliamo sulla ricevibilità, ma se non emergeranno fatti nuovi che non sono a mia conoscenza io considero la proposta ricevibile.



CHIEZZI Giuseppe

Sempre sulla ricevibilità, Presidente. I colleghi le hanno chiesto di ritenere non ricevibile questa proposta. Io posso aggiungere solo questo: non la riceva. Non entro nel merito se tecnicamente una proposta di questo genere sia o meno ricevibile a termini di regolamento, io le chiedo politicamente di non riceverla, cioè di esprimersi in modo contrario a nome di tutti noi! Perché è un'istituzione che viene fermata nel suo procedere sulla base della richiesta di un collega Capogruppo. Eh no, Presidente l'istituzione non si ferma. L'istituzione è convocata e non si ferma soprattutto al buio, in assenza di qualsiasi motivazione. E' successo altre volte di rimandare dei punti all'o.d.g., non è la prima volta, ma di certo sarebbe la prima volta che un'istituzione, senza sapere il perché, senza avere alcuna motivazione, sospende i propri lavori. Presidente, questa non è democrazia! Spero che lei, Presidente, che è il garante di tutti noi rilevi questo fatto o almeno venga da qualcuno motivato! Il Presidente Ghigo dov'è? Qualcuno sa dirci cosa sta facendo? E' vero che è chiuso in un ufficio davanti allo schermo per ascoltare cosa sta succedendo qui in aula? E', forse, in congedo? Lei capisce che un comportamento di questo genere da parte del Presidente Ghigo, crea una situazione pericolosa per le istituzioni.
Nella scorsa seduta di Consiglio, mi era sembrato che la china che stavano prendevano i rapporti politici tra il Presidente Ghigo e la maggioranza, fosse pericolosa, tanto che avevo detto - e lo ripeto oggi che questo modo d'essere di un Presidente della Giunta regionale è pericoloso per molti aspetti. Oggi verifichiamo che è un atteggiamento pericoloso sia per la dignità e sia per il ruolo di un Consiglio regionale: i lavori del Consiglio vengono fermati non si sa per quale motivo. Diteci i motivi per cui si chiede un aggiornamento dei lavori e soprattutto lo si faccia in presenza del Presidente Ghigo che non può estraniarsi da quest'aula.
Il Presidente Ghigo deve, correttamente e dignitosamente, presentarsi in quest'aula e dire quello che crede, ma non si può pretendere che noi, in sua assenza, fermiamo i lavori.
Presidente, questo è inaccettabile. Spero che lei convenga e consenta a quest'aula di aspettare il Presidente Ghigo, noi stiamo qui tutto oggi, non siamo d'accordo a sospendere alcunché. L'aula è viva e sta aspettando una persona, il Presidente della Giunta regionale, che non arriva. Quando giungerà in aula ci spiegherà i motivi per cui ha tenuto le luci accese in quest'aula e la gente pronta a lavorare, in sua assenza.
Spero, Presidente del Consiglio, che lei, con un atto politico, non accetti una proposta del genere in quanto non dignitosa e non corretta per l'istituzione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Intervengo sulla questione della ricevibilità. Innanzitutto faccio notare che dal punto di vista formale siamo già fuori termine, nel senso che la scadenza, rispetto alle decisioni del Presidente della Giunta regionale, risale al 31 di maggio; mentre dal punto di vista politico siamo fuori termine almeno di sei mesi.
Vorrei far notare, con tutto il rispetto per il collega Gallarini che ha avanzato la proposta, che siamo di fronte al metodo peggiore di fare politica - altroché rinnovamento - a cui abbiamo assistito negli anni passati. In passato abbiamo assistito al sistema dei rinvii, delle proroghe, dello stare in attesa, del non decidere, ma non ci siamo mai trovati in questa situazione.
Oggi ci siamo dati una procedura di carattere diverso: seguire i punti all'o.d.g.
Pertanto, Presidente del Consiglio, rispettiamo le regole e usiamo anche un po' di buonsenso. La inviterei, personalmente a telefonare al Presidente della Giunta, avete il telefono, vi rimproveriamo sempre delle telefonate, questa volta invece vi chiediamo di usare il telefono e chiedere al Presidente della Giunta di venire in aula, anche brevemente per motivare le ragioni di un eventuale aggiornamento, dopodiché noi le valuteremo. Chiederci un aggiornamento dei lavori senza questo passaggio è praticamente un atto di violazione di carattere formale, ma anche di carattere politico.
Quindi la invito, Presidente Deorsola, poiché spetta a lei convocare la conferenza dei Capigruppo e anche decidere della ricevibilità di una richiesta, a tener conto di quello che abbiamo votato, a tener conto anche del fatto che sono appuntamenti che si vanno procrastinando ormai da mesi.
Come Gruppo e anche personalmente mi colpisce non è soltanto l'assenza del Presidente della Giunta, ma l'assenza della maggioranza degli Assessori. Siamo in un momento nel quale dobbiamo sentire quali sono le decisioni in ordine all'esecutivo, ma in aula abbiamo presenti neanche la metà degli Assessori.
Per cui prenda, Presidente Deorsola, questa iniziativa e faccia venire in aula il Presidente della Giunta affinché ci comunichi lo stato della situazione e poi noi valuteremo se una conferenza dei Capigruppo può essere concessa oppure se riteniamo che quanto ci dirà il Presidente della Giunta sia già sufficiente dal punto di vista politico per delle determinazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marengo.



MARENGO Luciano

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, la mozione presentata dal Presidente del Gruppo di Forza Italia, Gallarini, è irricevibile non per motivi regolamentari, ma per motivi politici ed istituzionali. E' evidente Presidente Deorsola, che se lei si attiene in modo burocratico al Regolamento qualsiasi mozione d'ordine è praticamente ricevibile. Ma questa è irricevibile per motivi politici ed istituzionali. Tutti abbiamo presente che c'è stato un accordo di percorso che ha portato a fare degli atti dall'approvazione del bilancio fino a delle questioni sulle quali ci siamo anche divisi. Anche nelle opposizioni ci siamo divisi su alcune questioni ma abbiamo proseguito sulla base di un impegno che è stato sottoscritto da tutti, da maggioranza e da opposizione. Non credo che il Presidente Ghigo almeno non voglio crederlo - anche se poi il comportamento dello stesso mi porta a pensare cose diverse - che non intenda assolvere gli impegni. Se così non fosse, oltre a perdere la sua dignità, metterebbe in grave difficoltà questo Consiglio, questa assemblea; significherebbe che non c'è più alcun rapporto di lealtà tra Gruppi e Consiglieri.
La stragrande maggioranza dei Gruppi e dei Consiglieri ha sottoscritto un accordo preciso di percorso che prevedeva che il 31 maggio - data richiesta dal Presidente Ghigo - ci fosse, nella prima seduta di Consiglio dopo tale data, una comunicazioni del Presidente della Giunta in ordine ai problemi di riassetto. Presidente Deorsola mi rivolgo a lei come Presidente del Consiglio affinché sia garante dell'accordo assunto qui dalla stragrande maggioranza dei Gruppi o dei Consiglieri.
Nel caso contrario l'istituzione, e lei per primo, Presidente Deorsola perde assolutamente credibilità, non ci crederà più nessuno agli impegni che vengono assunti, se poi vengono disattesi in questo modo. Per Ghigo c'è l'obbligo di informare quest'aula di come stanno le cose, a che punto è arrivata la discussione nella maggioranza, a che punto è il riassetto della Giunta.
Non può sottrarsi non presentandosi in aula a riferire di ciò che è avvenuto in queste ore. E lo sapete meglio di me, peraltro, che non sarà l'ora in più che permette di risolvere le questioni che non siete riusciti a risolvere in sei mesi, neanche facendo notte, come è avvenuto ieri e come è avvenuto ancora questa mattina prima del Consiglio.
Abbiamo pazientemente atteso un'ora prima che riprendessero i lavori del Consiglio, ma tutti, credo, assolutamente convinti che il Presidente Ghigo sarebbe venuto a riferire. E' di una gravità assoluta il fatto che il Presidente Ghigo non mantenga fede ai suoi impegni; e ritengo che sia, per certi versi, ancora più grave che lei, Presidente Deorsola, non prenda dei provvedimenti rispetto a questa situazione che si è definita. Per questi motivi la proposta non è ricevibile.
Presidente Ghigo, venga a riferire della situazione, dica cosa intende fare, faccia delle proposte, nessuno qui ha mai impedito che procedure di buonsenso fossero attuate, ma sulla base, intanto, che ci sia da parte del Presidente un adempiere a quelli che sono stati gli impegni sottoscritti per un percorso politico ed istituzionale che in questo momento è venuto meno.
Credo che imboccare questa strada possa voler dire che voi di nuovo porterete al blocco dei lavori, che tutti i provvedimenti importanti che debbono essere assunti saranno di nuovo bloccati all'interno di questo Consiglio; ma questa è solo responsabilità vostra, responsabilità che risottolineo, mette in discussione credibilità e dignità dell'istituzione.
Noi questo non possiamo accettarlo, noi non andremo via dall'aula per questo motivo, per la difesa della credibilità politica istituzionale di quest'aula, di questo Consiglio, di questa istituzione che voi state calpestando.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Presidente, io mi rivolgo a lei come massimo garante di questa istituzione. Se mi permette lo faccio anche come past President di quest'assemblea.
Lei avrebbe già dovuto sospendere la seduta per andare a chiamare il Presidente o telefonargli, perché non è ammissibile che una latitanza di questo genere compia l'ennesimo disagio politico istituzionale di questa assemblea.
Non ci sono scuse. Il grande comunicatore che ha sempre cercato la visibilità su tutti gli schermi della Regione, possibilmente della nazione deve avere il senso del dovere di venire a comunicare le sue decisioni qui in quest'aula. E non ci sono, perché non esiste al primo punto all'ordine del giorno il punto del rinvio.
Abbiamo consumato otto mesi, con dispute diverse, con diagnosi e soluzioni diverse, con sacrifici diversi. Come ha detto Marengo oggi non bastano un'ora, due o tre per risolvere un problema che è un gravissimo problema politico, perché l'associazione temporale d'impresa di cui si sono vantati alcuni Consiglieri è un'associazione temporanea di impresa che vale fin quando porta a casa e riscuote le proprie cedole e non è un'amalgama politica che possa dare a questa maggioranza il supporto necessario politico, culturale, ideologico perché possa andare avanti.
Io ho detto, e mi spiace citarmi, alcuni mesi fa che il Presidente di fronte alle criticità di questa assemblea avrebbe dovuto dimettersi e questo sarebbe stato un gesto estremamente nobile, estremamente corresponsabile della situazione dell'assemblea ed estremamente dignitoso e sarebbe stato anche, se mi permette, un gesto furbo, non voglio dire ruffiano, perché probabilmente di fronte ad una situazione che egli ritiene o riteneva ormai indifferibile avrebbe potuto certamente riprendere in mano le redini del gioco e poter proseguire nel mandato che l'elettorato gli aveva conferito. Queste sono le valutazioni del poi.
Io capisco che quando cadono le divinità queste divinità facciano fracasso; ogni epoca ha le sue divinità e probabilmente anche questa epoca del maggioritario porta certamente a degli sconquassi che forse non potevano essere prevedibili, però al di là delle valutazioni che faremo dopo e per le quali assolutamente non voglio indugiare in questo momento io prego lei, Presidente, perché lei è l'unica garanzia che ci rimane, l'unica garanzia del rispetto delle regole, l'unica garanzia che la pone al di sopra degli umori dell'assemblea e per i quali lei non è legato alla sua maggioranza o alla maggioranza che lo ha eletto; lei deve pretendere che il Presidente della Giunta venga in questo momento e ci dia tutte le ragioni o di una sospensione o di una convocazione dei Capigruppo.
Sono d'accordo con la Consigliera Spagnuolo, ma deve essere lui che ci deve dire quali sono le ultime criticità o le insormontabili criticità per cui non si può procedere all'ordine del giorno. Siamo veramente alla parodia dell'assurdo, siamo alle incontenibilità dell'assurdo, di questa assemblea che non riesce ad esprimere una maggioranza che vuole attraverso le pastoie! Lei, Presidente, deve una volta tanto rifiutare il suo DNA, di indugiare, di dilazionare, di dilatare: faccia un atto di imperio! E' l'atto che vuole l'assemblea, è l'atto della concretezza e della sincerità, è l'atto della fermezza per cui il Presidente non può essere latitante in questo momento; non è né a Roma e né a Bruxelles e non è nemmeno, credo come ha detto qualcuno, in congedo. Dia la Vicepresidenza alla signora Minervini e vada a cercare il Presidente che si presenti in aula! E questo non vuol dire un pregiudizio, vuol dire solamente un atto di correttezza e di attenzione nei confronti dell'assemblea la quale poi deciderà, perché probabilmente avrà anche delle ragioni giuste, io non voglio essere pregiudizialmente contro, ma voglio che da parte sua ci sia la declinazione di un atto di rispetto elementare nei confronti dell'assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Vede, Presidente, ribadisco il concetto: non ci sono altre vie sennonché il Presidente si assuma le sue responsabilità e venga in aula perché vede, negli Stati Uniti il più grave reato che possa compiere un Presidente è quello di mentire alla sua nazione. E allora, siccome il Presidente Ghigo ha fatto delle promesse, ha sottoscritto un atto che è stato votato da tutti i Consiglieri, in pratica se non si presenta sta tradendo la fiducia di tutto il popolo piemontese. Ed è, secondo me, il reato più grave di cui si può macchiare un Presidente, perché non possiamo essere ulteriormente presi in giro. Si presenti.
Anche perché la domanda che viene spontanea, Presidente Deorsola, è questa: dove è il Presidente Ghigo? Non possiamo permettere veramente che l'istituzione venga infangata in questo modo, perché voglio ricordare che tutti si sono riempiti la bocca della parola federalismo, riforme; se è vero che credete nel federalismo quest'aula un giorno diventerà fondamentale per il Piemonte, se però gli uomini sono questi, allora forse è bene farsi una piccola riflessione perché questi uomini non sono in grado di governare adesso, figuriamoci se potranno governare poi.



PRESIDENTE

Verificherò personalmente come mai il Presidente Ghigo non è presente in aula.
Sulla questione pregiudiziale, mi pare che dagli interventi emersi non sia stata contestata l'ammissibilità formale; sul dato politico, ci possono essere valutazioni diverse, ma chiederei, anche per dare la possibilità di verificare le ragioni per cui il Presidente Ghigo non è presente, poiché la compatibilità dei nostri lavori e gli impegni assunti non erano quelli di riferire alle ore 9.30; ovviamente, se si poteva riferire, sarebbe stato un recupero di alcune ore.
Ritengo anche che, se il Presidente Ghigo potrà riferire - adesso mi accerterò di persona - entro pochi minuti o alle ore 14.30, la sostanza venga rispettata.



(Commenti e proteste in aula in special modo da parte dei Consiglieri Foco e Peano)



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione la questione pregiudiziale...



(Proteste in aula)



PRESIDENTE

C'è questa pregiudiziale. Sospendo il Consiglio e poi lo riprenderemo brevemente.



(La seduta, sospesa alle ore 11.04 riprende alle ore 11.14)



PRESIDENTE

Comunico al Consiglio che il Presidente Ghigo, che è in arrivo, intende fare una comunicazione all'aula.
In attesa, sospendo la seduta brevemente.



(La seduta, sospesa alle ore 11.16 riprende alle ore 11.19)



PRESIDENTE

Il Consiglio riprende i lavori.
Il Presidente Ghigo desidera fare una comunicazione; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Volevo chiedere alla cortesia dell'aula di poter riferire sul punto all'o.d.g. alla ripresa dei lavori pomeridiani. In relazione all'importanza degli argomenti dei quali dovrò riferire e alle decisioni che dovr assumere, ed anche in considerazione del rispetto che generalmente io ho sempre avuto nei confronti dell'assemblea, ritengo che questo sia un atto che, non dico mi sia dovuto (perché nulla è dovuto), ma che gradirei mi fosse concesso.
Obiettivamente, il fatto di chiedere una dilazione di alcune ore nel riferire su un argomento come quello sul quale mi sono impegnato a riferire, non ritengo sia una richiesta che non possa trovare, da parte dell'opposizione, una disponibilità. Grazie.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni del Presidente, ovviamente, sono ammessi degli interventi.
La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, non credo che sia un problema di cortesia o meno di quest'aula. Lei ha avuto otto mesi di tempo: non si tratta di un'ora più o di un'ora meno; anche perché, se i problemi sono di una certa natura, sono di una certa natura.
Lei ha il dovere, invece, di riferirci, adesso, qual è lo stato del suo rimpasto (rimpastino o rimpastone, così come lo aveva definito).
Questo è un suo dovere, altrimenti continui a scappare: noi staremo qua; continui a nascondersi negli armadi del palazzo: noi le continueremo a chiedere ciò che lei si era impegnato a fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Presidente, capisco la gravità della situazione, anche per lei, e la tensione; capisco anche che lei sia indotto a chiedere un supplemento di due o tre ore che, evidentemente, non possono essere taumaturgiche come non lo sono stati le fibrillazioni e i lavori febbrili svolti in questi giorni.
Però, al fine di poter addivenire alla sua richiesta, noi le chiediamo di fornirci, proprio perché abbiamo bisogno che il Consiglio abbia una sua corsia di informazione, che non debba derivare le notizie dagli organi a ciò preposti naturalmente, ma anche dalle informazioni di corridoio, da elementi troppo parziali, una breve spiegazione dei motivi per i quali lei chiede il rinvio.
Non le chiediamo adesso di fare le comunicazioni che intenderà fare alle ore 14, altrimenti non avrebbe senso addivenire alla sua richiesta però chiediamo che lei, brevemente, ci esponga la ragione per la quale chiede altre due-tre ore di tempo per perfezionare le dichiarazioni che intende fare in aula nel pomeriggio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ho accolto con piacere la presenza del Presidente Ghigo; però, non ho accolto con piacere il fatto che, dopo non essersi presentato nell'orario solito e dopo essersi presentato evidentemente su richiesta pressante di una parte dell'aula, il Presidente Ghigo, serafico, venga in quest'aula e ci dica: "Troviamoci fra due o tre ore".
Ma questo lasso di tempo, perché è trascorso senza la sua presenza? Se lei si fosse presentato alle ore 9,30, alle ore 10, dicendo: "Colleghi, ho ancora da registrare qualcosa; datemi qualche oretta di tempo", poteva essere una cosa ancora plausibile. Quello che non è plausibile è che lei non si sia presentato e adesso dica: "Ancora due ore".
Chi arriva in ritardo spiega come mai, anche in quest'aula.
Invece, lei si presenta in modo arrogante - perché questa è arroganza dicendo: "Beh, adesso son qua, tornate fra due ore".
Presidente, in questa forma, come Gruppo noi - per carità - subiamo un atto di arroganza. Non è che se lei non spiega il motivo per cui si è presentato adesso, noi acconsentiamo. Noi non acconsentiamo proprio a niente; noi possiamo convenire, a seguito di una spiegazione di quel che è successo, del motivo per cui lei non si è presentato in aula e dello stato della situazione. In assenza di questo, diventa difficile, e anche scorretto, da parte sua chiedere un nuovo rinvio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente Ghigo, noi comprendiamo benissimo che questi sono momenti di grande tensione, di difficoltà di decisioni politiche e pertanto la cortesia che lei ha chiesto il nostro Gruppo è assolutamente disponibile a farla. Le chiederemmo però - con assoluta brevità, perché poi le questioni non hanno bisogno di essere infiocchettate: talvolta la politica ha dei percorsi che sono molto chiari - di voler brevemente illustrare all'aula lo stato dei fatti e le motivazioni per le quali lei ci chiede queste due ore.
Ritengo che, essendo le ore 11.28, qualora lei ci desse qualche breve elemento, potrebbe poi avere a sua disposizione quelle due o tre ore che le consentiranno di completare la sua valutazione politica e di addivenire alle sue decisioni.
Comprendendo questa situazione, le chiederemmo tuttavia - proprio per quella importanza che lei ha richiamato di questo momento politico - di voler brevissimamente esplicitare all'aula le motivazioni politiche e lo stato dei fatti che, a questo momento, lei, il suo esecutivo e la sua maggioranza registrano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Carissimi colleghi, questa mattina noi della maggioranza potevamo adoperare altri strumenti legislativi per poterne approfittare e prendere tempo. Questo non è stato fatto e siamo entrati tutti in aula.
Il Presidente è stato qui per tutto il tempo a discutere e dialogare con altri nostri colleghi, perché in un momento così importante e così delicato è giusto che si discuta, ma soprattutto si arrivi a delle decisioni importanti.
Da parte di un Capogruppo della maggioranza è stata chiesta la sospensione di questo Consiglio; per la prima volta è stata negata. Questo è un atto molto più grave che non assentarsi, non venire in aula o rinviare di un'ora o due delle decisioni e degli annunci molto importanti per il bene di tutta la Regione.
Di conseguenza, ritengo un atto scorretto quello di questa mattina nei confronti di questa assemblea. Pertanto penso che, dopo che il Presidente è venuto in aula chiedendo - correttamente ancora una volta, così com'è stato fatto per tutta questa legislatura - due ore di tempo, sia giusto che a questo punto i lavori possano essere chiusi e ripresi alle ore 15. E' il minimo che si possa chiedere dopo tutto quello che è successo in questi ultimi giorni.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Il Presidente Ghigo desidera fare una comunicazione.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Ringrazio il Consigliere Scanderebech e anche alcuni Consiglieri dell'opposizione che hanno dimostrato disponibilità nei confronti di questa mia richiesta, e non ho motivo per non dare alcuni elementi di spiegazione.
Per quanto concerne la mia non presenza in aula, è perché la richiesta di rinvio è stata fatta dalla maggioranza e naturalmente ritenevo che questo potesse essere sufficiente.
Per quanto riguarda invece la necessità di avere ancora qualche ora di tempo, è semplicemente dettata dal fatto che ci sono ancora alcuni elementi da chiarire e soprattutto, siccome la responsabilità che io ho assunto nei confronti di questa Regione avocando a me l'impegno a fronte di un ordine del giorno che dotava la Regione Piemonte del documento di programmazione finanziaria, ho necessariamente bisogno, per mettere a punto la mia risposta, di fare ancora alcune riflessioni. Si sta parlando del governo della Regione Piemonte, non si sta parlando di una dichiarazione che si fa al bar con quattro amici. Perciò la responsabilità che io sento sulle mie spalle, come ho sempre sentito, è tale per cui le mie dichiarazioni debbano, a fronte magari di responsabilità che qualcun altro non ha, essere valutate in tutte le loro sfaccettature e, di conseguenza, una riflessione in più è sicuramente meglio che una riflessione in meno, considerando che gli impegni sono impegni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Presidente Ghigo, essendo lei assente nella prima parte della mattinata, non vorrei che raccogliesse le motivazioni dell'iniziale diniego a una sospensione con le motivazioni che ha dato il Consigliere Scanderebech, perché così non è.
Noi siamo venuti in aula e abbiamo sentito non un rappresentante della maggioranza, ma il Presidente del Consiglio - che deve essere garante di tutto questo Consiglio e deve far rispettare le decisioni che questo Consiglio ha assunto - chiedere una sospensione fino alle ore 14,30.
Successivamente, rappresentanti della maggioranza hanno ribadito questa richiesta.
Noi abbiamo chiesto che lei, avendo firmato e votato un ordine del giorno - votato quasi all'unanimità da questa assemblea - fosse presente per chiedere lei stesso questa sospensione e per dire le motivazioni per le quali lei chiedeva questa sospensione.
Noi non vogliamo che qui lei ci apra le porte rispetto a tutte le soluzioni politiche che ritiene di assumere, ma crediamo che lei una motivazione a questa sospensione la debba dare; in parte l'ha accennata.
Io credo che quando si è corretti - e io non ho modo di dire che lei non è stato corretto, salvo che per la sua assenza di stamattina - si possa ottenere. Lei ha avuto l'esperienza del passato rispetto alle sue posizioni di correttezza, e ha ottenuto anche dei risultati.
Non credo che questa assemblea o parte di questa assemblea, la minoranza di questa assemblea, abbia chiesto delle cose stravaganti stamattina: ha chiesto la sua presenza in aula, proprio perché il momento è estremamente delicato, per dire a tutta l'assemblea le motivazioni per un rinvio alle ore 14,30. Semplicemente questo: non si voleva fare nulla di più.
Io credo che quindi lei, se volesse ancora accennare minimamente entrare nel merito - se non vuole, fa lo stesso - noi addiveniamo a questa sua richiesta; addiveniamo perché siamo d'accordo che le decisioni che lei assumerà da qui alle ore 14,30 siano decisioni importanti, siamo d'accordo che lei abbia questo tempo. Però, non essendo presente stamattina, potevamo anche pensare che il dilazionare del tempo - come lo si sta facendo da otto mesi - si prolungasse ad altri otto mesi. E questo certamente noi non lo accetteremmo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Ripeto che è stato grave che il Presidente non sia stato presente fin dall'inizio, perché ha creato un dibattito molto teso, con un grande imbarazzo da parte della maggioranza, che non riusciva e non è riuscita non ha voluto dare delle spiegazioni alla sua assenza.
Per quanto riguarda la sua richiesta, Presidente, con molta franchezza io credo che ci troviamo di fronte a un ennesimo suo impegno non mantenuto: oggi è il 2 giugno, mentre lei avrebbe dovuto procedere al rimpasto entro il 31 maggio. E' vero che le giornate sono di 24 ore, ma i mesi sono sempre di 30-31 giorni, quindi lei avrebbe già dovuto provvedere il 31 maggio.
Non è riuscito a farlo e non ha comunicato le sue dimissioni, questo è il problema.
Per la verità io ero convinto - avevamo già espresso questa opinione che questo impegno che lei si era assunto difficilmente l'avrebbe mantenuto e difficilmente sarebbe riuscito a fare un rimpasto consistente.
Lei non è riuscito neppure a fare la sostituzione di un Assessore.
Sembra che le sorti del governo della Regione Piemonte siano appese a un atto semplice sul piano politico, che è la sostituzione di un Assessore. E' questo l'atto che sta occupando le pagine dei giornali, incontri di maggioranza, riunioni, sottoriunioni, problemi, Forza Italia, AN, Martinat ecc., per un problema semplice, che è una sua competenza: nominare un Assessore.
Lei continua a non avere il coraggio politico per procedere in questo atto, che è la nomina di un Assessore, ed è un suo compito indicare un Assessore. Sembra che questo problema lei l'abbia delegato ad altri aspetta che la sua maggioranza glielo risolva.
La sua maggioranza non glielo risolverà, Presidente Ghigo, perché le componenti della sua maggioranza hanno esigenze diverse tra loro, non compatibili. C'è una giusta esigenza da parte del centro, che abbiamo letto sui giornali; un'altra esigenza da parte di Forza Italia; un'altra esigenza da parte di Alleanza Nazionale, che non riesce a sostituire alcuni Assessori. Mi pare di capire esigenze tra di loro incompatibili, che non possono essere risolte dalle forze politiche che compongono questa maggioranza, ma che richiedono un suo intervento autorevole.
Mi fermo qui. Si faccia pure la sospensione; a questo punto, però, la ritengo - come valutazione probabilmente isolata in questa assemblea - sul piano politico, per gli impegni che lei si era assunto in quest'aula, un Presidente dimissionario a tutti gli effetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Presidente, lei ha ragione su una cosa: non siamo al bar. Vede, neanche in un bar gli amici avrebbero aspettato due ore l'amico ritardatario figuriamoci in un Consiglio regionale! Il problema non è assolutamente quello di concedere o meno queste due ore e mezza. Vada, faccia la sua riunione, però torni puntuale! Perché per quanto ci riguarda è l'ultima deroga, l'ultima deroga! E comunque, se non siete riusciti in un mese a trovare una quadra, penso che difficilmente in queste due ore e mezzo potrete risolvere qualcosa.
Presidente, si ricordi che questo è un Consiglio regionale, non siamo in un film dove la bomba viene disinnescata negli ultimi due secondi. A mio avviso non c'è tempo, ma se vuole, si prenda pure queste due ore e mezzo però le ricordo: alle 14 lei viene qui e fa il suo intervento.



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