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Dettaglio seduta n.265 del 27/05/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 4) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Bellingeri, Bertoli, Botta Casari, Cavallera, D'ambrosio, Farassino, Ghiglia, Majorino, Rossi e Rosso.
Per cui il numero legale è 26.


Argomento: Professioni e imprese turistiche (agenzie, guide turistiche alpine speleologiche, accompagnatori, maestri di sci, ecc. - Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Comunicazione del Presidente Ghigo relativa all'ATR e alle Olimpiadi invernali del 2006 - Esame ordini del giorno nn. 783, 784 e 785 collegati (seguito)


PRESIDENTE

Aprirei il dibattito dando la parola al Consigliere Angeleri circa la comunicazione del Presidente Ghigo relativa all'ATR e alle Olimpiadi invernali del 2006.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri devo dire che dopo l'intervento del Presidente Ghigo stamattina sono rimasto un po' deluso, perché mi aspettavo che gli argomenti trattati fossero affrontati sotto altri aspetti.
Penso che l'ordine del giorno che è stato votato alcuni giorni orsono in questo Consiglio, e che chiedeva un approfondito dibattito anche di ordine politico sul futuro della politica regionale turistica, avesse bisogno di essere affrontato in maniera completamente diversa.
Il Presidente Ghigo non ha affrontato il nodo politico della questione non ha affrontato l'unico vero problema che oggi esiste; abbiamo sentito i programmi, abbiamo sentito una relazione approfondita anche sul piano triennale. Ritengo che la collaborazione, come c'è sempre stata - e io posso sicuramente sottoscriverlo - da parte di tutti i funzionari, ci sia stata ancora oggi con la relazione che il Presidente ha letto, ma penso che il problema sia quello che esiste dal 24 settembre e che oggi al 27 maggio non è ancora risolto, cioè la mancanza di una guida politica che dia indicazioni su come attuare una legge che in questa Regione è stata voluta dalle forze politiche, non tutte, e soprattutto dalle forze legate anche a questo importante settore.
Non ne faccio, ovviamente, una colpa al Presidente che non può essere onnipresente, non può essere da tutte le parti e non può affrontare, con il carico che gli deriva dall'importante ruolo di Presidente, anche questi aspetti, ma ritengo che la politica che questa Regione si è data dal 1995 che era una politica che essenzialmente si indirizzava sugli investimenti in un settore importante, o valutato come tale, che era il turismo, che era il turismo culturale, con quello che ne deriva, debba essere affrontato con presenza politica. Questo è il primo aspetto che volevo sottolineare.
Ce n'è immediatamente un altro, che è l'attuazione della legge.
Attuazione della legge che oggi ha significative carenze; anche qui io voglio essere estremamente chiaro, qualsiasi legge ha delle difficoltà nella prima fase di attuazione.
Non possiamo nasconderci che la rivoluzione che c'è stata in questo settore, con l'inserimento di realtà private, abbia comportato non solo sul piano centrale ma soprattutto sul piano locale un processo che stenta fisiologicamente da una parte a prendere piede, ad oliarsi, ad andare avanti; dall'altra necessita obbligatoriamente di suggerimenti politici, di indicazioni importanti, perché questo settore è stato ritenuto strategico e lo scriviamo anche nelle delibere.
Io qui ho la delibera del programma pluriennale che il Presidente Ghigo ha portato proprio qualche giorno fa in Giunta e nella delibera è proprio scritto come, nel programma pluriennale di indirizzo e coordinamento l'andamento della domanda turistica in Piemonte sia positivo e si passi da un mercato estero che vedeva solamente 7/8 anni fa una rappresentanza di circa il 30% nella nostra Regione, al 1997 dove si raggiunge un tetto del 42%. Nonostante questo il salto tra i consumi turistici e il totale dei consumi interni è pari al 4%, un valore molto basso; nella delibera si scrive che nel quadro nazionale, ancora oggi, nonostante gli sforzi - e questo significa che dovremmo farne degli altri - la nostra Regione è all'ultimo posto per indice di turisticità.
Si è imboccata una strada con questa legge; questo non significa che automaticamente ci debba essere la risposta da parte del mercato. Il mercato va interpretato, il mercato va seguito e va seguita soprattutto quella che è l'attuazione di una legge che questa Giunta regionale ha ritenuto, fin dall'inizio del suo programma, estremamente importante e determinante per la politica anche economica di questa nostra Regione.
Per esempio a distanza di molti mesi un dato significativo, che in questa sede voglio sottolineare, è l'Osservatorio del turismo e il monitoraggio dello stesso. L'Osservatorio del turismo e il monitoraggio dello stesso sono un dato da cui non possiamo prescindere: siamo all'anno zero, dobbiamo da qui partire per individuare quelli che possono essere i percorsi da seguire, con la collaborazione, ovviamente, delle realtà private. Non possiamo prescindere da un articolo, tra l'altro della legge n. 75, che poneva molta attenzione su questo dato. E' da qui che dobbiamo partire per affrontare la corretta politica turistica della nostra Regione.
L'attuazione della legge deve essere seguita in maniera completamente diversa da quella seguita fino ad oggi.
Per quanto riguarda il ruolo della Regione sulla politica turistica e il ruolo dell'Agenzia turistica regionale, la legge n. 75 in questo senso è estremamente chiara e inequivocabile. All'art. 2 cita le funzioni che la Regione deve svolgere. La Regione, come correttamente da un punto di vista istituzione deve svolgere funzioni di indirizzo e di coordinamento delle attività e deve predisporre i programmi pluriennali - programma pluriennale 1998/2000 che oggi il Presidente ci ha illustrato - è ovvio che se questi compiti sono di competenza dell'istituzione regionale non sono di altri. Se tali compiti non sono di altri, gli altri eseguano quanto l'assemblea regionale, che è sovrana rispetto a questo aspetto di politica turistica ed economica, decide.
La Regione Piemonte nell'agenzia turistica regionale ha l'80% di partecipazione, pertanto, Presidente, l'agenzia turistica regionale la deve ascoltare. Lei è il rappresentante in quanto Presidente di questa Regione nonché Assessore al turismo. Fino adesso questa partecipazione - mi dispiace dirlo con estrema chiarezza - non l'ho vista affatto. Se sono stati commessi degli errori da parte di chi ha lavorato all'interno di una realtà creata per legge da questa assemblea regionale, questi errori penso che in qualche modo li debba pagare.
Ci sono stati mesi di vuoto, che in questo Consiglio regionale sono stati anche denunciati, devo dire un po' più sommessamente da chi oggi, per adesso, è in maggioranza, ma anche da chi era, ed è, in minoranza. Penso che ci debba essere un richiamo forte nei confronti di chi oggi ha gestito la politica regionale e, a fronte anche della legge n. 51 che lei Presidente, ha citato, ci debba essere un corretto ruolo nell'interpretazione di quella che è la politica turistica di questa Regione.
C'è una dirigenza, ci sono dei funzionari, c'è un Consiglio regionale prima ovviamente dei dirigenti e dei funzionari, c'è quindi successivamente una realtà che da un punto di vista, unicamente operativo, deve intervenire sulla politica turistica di questa Regione. Questa ritengo sia l'unica interpretazione che oggi dobbiamo dare. Ritengo che il Presidente debba assumere gli atti conseguenti, debba farsi carico, come Presidente e Assessore, e intervenire su questa realtà, probabilmente o non ha letto la legge o l'ha interpretata in maniera scorretta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Concordo pienamente con le considerazioni del Consigliere Angeleri d'altro canto nel mio intervento di questa mattina ho ripetuto quale sia il mandato dell'ATR: l'Assessorato al turismo deve dare gli indirizzi, la programmazione e la definizione della strategia e il controllo. Su questo non ci sono più dubbi. Questo è il ruolo che deve esercitare l'Assessorato altro ruolo è quello che deve svolgere l'ATR. Volevo rassicurare su questo aspetto perché su questo indubbiamente c'è stato qualche dubbio interpretativo, ora non c'è più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Ho chiesto la parola subito in quando più tardi mi dovrò assentare per una iniziativa che abbiamo in corso. Sono abbastanza deluso di come il Presidente della Giunta regionale offenda la nostra e la sua intelligenza facendo relazioni come quella di questa mattina che "menano il can per l'aia" e non vanno al cuore del problema, sapendo benissimo qual è il problema e quali sono le questioni che per mesi e mesi hanno creato una situazione di imbarazzo per tutta la Regione e hanno rappresentato il più basso livello non solo di immagine, ma di governo dello stesso Presidente della Giunta. Il Presidente ci ha descritto i laghi, i musei e le montagne e anche questa nuova forma di turismo dialettico, materialistico che entrerà certamente nel nuovo vocabolario della Regione Piemonte, ma non è andato al cuore dei problemi e non ha spiegato cosa comportano le varie operazioni per la Regione.
Ad esempio - Presidente Ghigo - non ha spiegato che le Terme di Acqui non rappresentano solo 60 miliardi di investimenti governativi; fin qui bell'operazione, siamo riusciti a fare un accordo di programma, a drenare risorse romane su Acqui, e va bene: bell'operazione. La questione riguarda i prossimi anni: come pensa, il Presidente Ghigo, di sobbarcarsi le decine di miliardi di gestione di quell'azienda? Questo è il problema! Noi facciamo una società della quale ci accolliamo la gestione. Credo sia questo il problema maggiore, di cui non si dice alcunché. Questo solo per fare un esempio. Poi, il Presidente ci ha raccontato la storia dell'Agenzia regionale per il Turismo: prima c'erano le APT, poi le APT sono state soppresse; Presidente, ha fatto bene a ricordarci tutta questa vicenda, però l'abbiamo seguita alquanto attentamente. La legge n. 75 - basta seguire i dibattiti che l'hanno accompagnata - è una delle più brutte che può annoverare questa legislatura: frettolosa, fu fatta con le convergenze politiche che ricordiamo; convergenze politiche che, per interleggerle, basta guardare il Consiglio d'amministrazione. Si guarda con la lente di ingrandimento il Consiglio d'amministrazione e sotto ci sono le convergenze politiche che hanno stabilito questa legge, una delle peggiori leggi. I tanti decantati privati non ci sono; lei, infatti, i 15 non li ha citati. Dica nomi e cognomi di questi privati: le dimostreremo che sono poca cosa rispetto alla realtà del privato nel settore turistico.
Quelli che avete aggregato sono poca cosa rispetto alla quantità e alla qualità del privato nel settore turistico, anzi, possiamo dire che in questa iniziativa della Regione il privato è presente in maniera molto molto superficiale. Questo è un dato di fatto, e non mi riferisco solo a quelli che non sottoscrivono, ma proprio agli interlocutori.
L'Agenzia ha, di fatto, gestito la parte turistica in questo anno, in questi ultimi sei mesi, ha fatto da Assessore al turismo: questo è il problema maggiore che abbiamo evidenziato. Credo che le cose dette dal Presidente non siano adeguate alla situazione.
Se si è onesti intellettualmente, si prenda atto di questa situazione si azzeri quel Consiglio d'amministrazione nato da un pastrocchio politico e si inizi un nuovo ragionamento (se si vuole prendere atto seriamente della situazione).
Dire, invece, "Sì, c'è stata qualche sbavatura...", beh, Presidente non credo sia dignitoso farsi prendere in giro a questo livello.
Si diceva che il collega Angeleri non ha seguito l'Agenzia; invece l'ha seguita benissimo. L'ha seguita benissimo quando gli è stata imposta imposta... tanto sono tutti più o meno della stessa caratura - ovvero quando gli è stato chiesto di nominare Garrone come consulente facente funzioni di direttore, una richiesta che ha fatto lei al Consiglio d'amministrazione dell'Agenzia e che l'Agenzia ha assunto.
E la sfido a dimostrarmi il contrario. Presidente Ghigo, la sfido, una volta, ad alzarsi in quest'aula e a dirmi: "No, Consigliere Cavaliere, non è vero, hanno fatto un'indagine di mercato, è il miglior comunicatore ecc.
ecc., e hanno preso Garrone come Direttore" (perché di questo si tratta).
Non ho altro da aggiungere, Presidente, se non che lei, se vuole ragionare seriamente con questo Consiglio della politica turistica, prima deve azzerare quel mostro che è l'ATR; riconsiderare i ruoli, le competenze e le professionalità per gestire uno dei più delicati comparti della nostra Regione.
Diversamente, credo che lei stesso si renderà conto che quanto le sto sottolineando è patrimonio diffuso da parte di tutti i piemontesi che sull'argomento capiscono qualcosa. Lo hanno capito tutti che le cose stanno così: sta a lei decidere se continuare in questo modo, e quindi coprirsi di ridicolo, oppure se fare qualcosa di serio sul turismo.



PRESIDENTE

Il Consigliere Montabone ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



MONTABONE Renato

La relazione che stamattina ha voluto fare il Presidente della Giunta è certamente di ampio raggio, contenente tutto quello che via via, in quest'aula da alcun mesi, si sta richiedendo. E di questo lo ringrazio.
E' una relazione che, però, ci mette di fronte ad una serie di problematiche che, se non identificate puntualmente, si rischia di parlare di tutto e di niente.
Questo non è un demerito del Presidente, a meno che lui non l'abbia fatto apposta.
Con questo voglio dire che, in alcune occasioni, nella mia vita passata della prima Repubblica, a volte, per tenere in piedi un discorso il più annacquato possibile, lo riempivo con delle relazioni lunghissime, in modo da focalizzare poco quello che era il punto in discussione. Era una tecnica della prima Repubblica che non vorrei fosse stata mal ereditata nella seconda, o fin troppo ben ereditata (come mi suggerisce qualche collega).
Comunque, al di là di queste battute, alle quali lei dal sottoscritto è abituato e quindi ormai me le perdona, credo che per parlare di turismo lei abbia voluto focalizzare tre punti fondamentali.
In primis, il turismo in generale, che non è cosa da poco, perch probabilmente, a mio modo di vedere, andrebbe a riguardare tutti gli Assessori assenti in questo momento.
Il turismo è una materia interassessorile per eccellenza, tant'è vero che, per esempio, riguardo ad alcune di quelle schede a cui lei ha accennato, sono particolari le caratteristiche della cultura, che diventa turismo qualora quella cultura riesca, per esempio, a trasferire dei turisti esteri o di altre Regioni nel nostro Piemonte. Questo è un dibattito al quale dovrebbe partecipare non solo l'Assessore al turismo del quale lei, Presidente, si è tenuto le deleghe, ma tutti gli Assessori.
La stessa viabilità - ringrazio l'Assessore Masaracchio di essere presente potrebbe rientrare nella discussione sul turismo.
L'Assessore Masaracchio ricorderà che quando si discusse della manifestazione dei campionati del mondo di sci, la viabilità è stato uno dei temi principali sui quali la Giunta ha dovuto misurarsi: le strutture per l'evento sono assolutamente necessarie.
E' necessario dirci, senza confusione di termini e una volta per tutte cos'è il turismo. Lei, Presidente, l'ha definito, giustamente, industria



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Industria turistica, tra virgolette.



MONTABONE Renato

Io tolgo anche le virgolette se vuole; lo definisco attività economica.
Non esiste turismo se lo stesso non lascia sul territorio economia. Per questo può essere definito industria, per questo può essere definito attività economica. Pertanto, se il turismo è un'attività economica, come tale deve essere affrontato.
Si è parlato dell'attuazione - mi dispiace che il collega Angeleri sia andato via - della legge n. 75. Pur con tutte le remore che avevo allora e che ancora di più ho ora, avevo interpretato l'attuazione - che non è ancora avvenuta siamo all'anno zero - della legge n. 75 come un'impostazione per precisare quali erano gli enti che dovevano attuare le varie organizzazioni del turismo. Mi spiego meglio. Si era detto, o perlomeno io avevo inteso così votando quella legge, che era la riorganizzazione della promozione turistica, dell'accoglienza turistica dell'informazione turistica. Attuando le ATR avevamo identificato un'agenzia in grado di raggruppare tutti gli sforzi che i vari enti pubblici e privati, facevano sulla promozione turistica.
Sostanzialmente significava che in questa Regione, sull'indirizzo della Regione stessa, vi era un'agenzia che promuoveva il Piemonte sotto l'aspetto turistico. Affinché si giungesse a questa sintesi era assolutamente necessario che i privati e gli enti pubblici, la Regione, la Provincia e i Comuni, intervenissero nell'ATR per quanto riguardava la promozione turistica.
Stamattina non sono riuscito a seguire attentamente l'elenco riportato nella relazione dei soci privati presenti nell'ATR. Mi chiedo, senza critica, chi sono i tour operator?)



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Francorosso.



MONTABONE Renato

Ci sono le agenzie viaggi corrispondenti di agenzie di viaggi stranieri; le agenzie di viaggi piemontesi sono quelle che più propriamente portano il turismo da un'altra parte, non quelle che puntano verso il nostro Piemonte, ma ci sono le agenzie di viaggi corrispondenti, quelle che si servono delle nostre agenzie per trovare gli itinerari, accoglienza ed altre cose.
Chi sono le associazioni degli albergatori? Quelle più rappresentative quelle che non rappresentano solo una loro piccola area, un piccolo segmento del turismo piemontese.
Ci sono le associazioni dei produttori di prodotto turistico, quello che sembra marginale, ma esiste. Lei, Presidente, mi farà pervenire l'elenco. Dico questo, in quanto secondo la mia concezione di promozione turistica è impensabile che si riesca a cambiare il sistema con una legge se l'Agenzia turistica regionale, l'ATR, non riesce a sintetizzare tutti gli sforzi che in passato ognuno faceva per conto proprio.
Ogni singolo albergatore si è sempre occupato della promozione del suo piccolo alberghetto. Sarebbe utile, invece, che l'ATR riuscisse a dire al turista straniero quelle che sono le opportunità alberghiere che ci sono nel proprio territorio. Perché ci vuole il tour operator? E' chiaro che questo tipo di turismo deve essere organizzato, c'è anche quello singolo individuale, ma non tutto e così.
Vorrei sapere qual è la quota che mettono i privati, qual è la quota che mette la Regione Piemonte e qual è la quota che mettono le Province all'interno dell'ATR.
Se non facciamo una promozione forte, unica, concentrata, sintetizzata come è pensabile che veramente la promozione possa essere fatta all'estero nel resto del mondo? Specialmente in una regione che è al centro l'Europa e che vuole diventare sempre più fulcro di tutte le attività.
Inoltre c'è una seconda parte, che lei, Presidente ha sintetizzato bene all'inizio del suo intervento, che e quella riferita alle agenzie di accoglienza e promozione turistica locale: "Sono strumento di organizzazione a livello locale delle attività di accoglienza, di informazione e di assistenza turistica svolta da soggetti pubblici e privati." Mi ricordo di essermi battuto in Commissione affinché nel testo di legge venisse tolto il termine "promozione" su quelli che erano i compiti delle agenzie locali. In quanto credo che la promozione o viene fatta per grande parte di territorio, oppure si può promuovere quella che ho detto mille volte in quest'aula, la sacra paesana che non porta turismo, porta attività economica, ma è un'altra cosa, non è il turismo.
Per quanto riguarda l'Assessorato, lei, Presidente, ci ha detto stamattina che l'Assessorato al turismo per le ATR oggi ha i compiti di indirizzo, di programmazione, di strategia, di controllo; ne aggiungerei un altro: essendo l'unico soggetto pagatore, perché la legge non si e compiuta con l'inserimento dei privati, delle Province e di tutti i Comuni che si sentono turisticamente validi a livello regionale, è anche l'ufficiale pagatore. Tanto valeva, Presidente, che l'ufficiale pagatore continuasse a rimanere in carico per la promozione turistica all'Assessorato. Perché se i privati continuano a fare promozione per conto proprio, così pure Province e i vari Comuni, mi domando a cosa serve l'agenzia turistica regionale. Se poi l'agenzia turistica regionale, che ha compiti di promozione, anche di quel turismo d'azione materiale, non è in grado essa, con le proprie capacità, le proprie professionalità, di presentare il progetto per le Olimpiadi e lei è obbligato ad affidarlo ad un'altra agenzia a partecipazione regionale che si chiama "investire in Torino e in Piemonte" allora significa che questa agenzia, oltre a non aver attivato la legge di questo ne faccio demerito all'Assessore al turismo, e cioè a lei Presidente - non ha neppure le professionalità per poter svolgere quelle che sono le proprie funzioni primarie. La settimana scorsa mi sono recato in Piazza Castello, che reputo in questo momento veramente essere diventata il fulcro di una città europea, come dovrebbe essere sempre, mi vanto di essere piemontese, mi vanto che Torino in questo momento sia la capitale del Piemonte perché, per la prima volta, ho visto una piazza veramente europea, una città che vive di turismo, speriamo non tolgano la piccola aiuola, si batta Presidente, dica ai sovraintendenti che per una volta rinuncino alle loro velleità e lascino quel po' di verde che è bellissimo rinfresca anche d'estate. Tornando da Piazza Castello sono passato in via Roma, dove c'è ancora un ufficio informativo delle vecchie APT: sabato pomeriggio alle ore 17.30/18.00 l'ufficio era chiuso. Che informazione danno? A chi le danno? Se le ATR riuscissero a svolgere già solo le funzioni di accoglienza, di informazione turistica, di formazione sul territorio del personale che si deve occupare di turismo, avrebbero un volume di cose da fare incredibile, ed anche un potere enorme dal punto di vista politico.
Ma non è necessario che sia la Regione a continuare a pensare alla formazione professionale di alcuni parti o a quella turistica! Siano le Agenzie turistiche locali che hanno queste competenza, a seconda delle caratteristiche del proprio territorio, a svolgere questa formazione! L'accoglienza: tengano aperti gli uffici per poter dare informazioni ed accogliere! Ci siano le guide che accompagnano la gente nelle città! Se così non è, non serve veramente a niente, neanche l'ATL; a parte che anche questa è individuata dalle Province e pagata dalla Regione, cioè le Regioni mettono i quattrini - giusto, non dico il contrario - ma le Province le gestiscono come meglio credono, senza che in quel Consiglio ci sia un solo rappresentante della Regione.
Ma dove si è mai visto questo?! Almeno per controllo, non per determinare i Presidenti delle ATL che sono stati determinati da tutti meno che dalla Regione (ripeto, da tutti meno che dalla Regione)! Lei, stamattina, Presidente, ad un certo punto, parlando delle Olimpiadi, ha parlato dell'ATL della Val di Susa.
Per la prima volta, faccio un po' di campanilismo...



(Commenti in aula)



MONTABONE Renato

No, no. E' la prima volta.



GALLARINI Pierluigi

La prima volta oggi!



MONTABONE Renato

Mi ricordo di essermi battuto - quindi per la seconda volta affermando - ma lo dico con molta tranquillità, perché non ha senso l'opposto - che quell'ATL di Pinerolo (lei ha detto di Susa, ma è l'ATL di Pinerolo e Susa) non ha nessun senso che sia localizzata dov'è. Ma superiamo anche questo.
Avevo presentato un ordine del giorno, avevo discusso qui: dov'è finita questa decisione? Come si è imposta la Regione rispetto...? Erano tutti d'accordo con quello che dicevo! Addirittura, avevamo appena finito la struttura delle vecchie APT ad Ulzio: siamo andati da un'altra parte, perché così costava un po' di più! Queste cose, poi, appaiono ad altri. E allora, passiamo ad una seconda parte.
Il prodotto turistico. Lei ha fatto una bellissima relazione (non molto studiata prima, perché ho visto che in qualche sua parte zoppicava), che individuava i prodotti turistici.
Il prodotto turistico del Piemonte è il prodotto naturale, però a me viene da dire, come ho detto in molte occasioni, che non basta avere il prodotto turistico.
In alcuni convegni si diceva che, una volta, il turista si accontentava di avere la finestra davanti al Monte Rosa, di aprirla al mattino e dire: "Che bello spettacolo naturale che c'è". Adesso, il turista, oltre ad aprire la finestra e vedere lo spettacolo naturale, vuole anche vedere il Monte Rosa; vedere cosa c'è vicino al Monte Rosa; potersi sedere a tavola mangiare bene; poter essere indirizzato bene: il pacchetto turistico.
L'on. Picchioni, quando va in giro per il mondo, vuole tutte queste cose.
Il prodotto turistico, in Piemonte, non è da inventare. Quando lei parla di Olimpiadi, non parla del prodotto turistico: lei parla dell'occasione per promuovere un prodotto turistico piemontese, cioè lei attraverso le Olimpiadi invernali, promuove il prodotto turistico piemontese che è la montagna.
Le Olimpiadi si promuovono da sole (se si otterranno); il prodotto turistico che promuovono le Olimpiadi sono la montagna piemontese, e non solo.
Infatti, giustamente lei ha detto che una delle condizioni essenziali per ottenerle sul livello nazionale era perlomeno quello di avere a supporto di questa grande manifestazione una grande città; Torino aveva queste caratteristiche, e probabilmente possiamo ottenerle (e vivaddio se le otterremo!).
Le Olimpiadi saranno quindi l'occasione per promuovere la montagna, e poi che cos'altro? La città, le città d'arte del Piemonte! E poi che cos'altro? Per esempio quel segmento turistico che si chiama...



PRESIDENTE

Consigliere, l'intervento è molto interessante, ma il suo tempo è...



MONTABONE Renato

Abbia pazienza, chiedo a qualche collega se mi presta qualche minuto.



SPAGNUOLO Carla

Prestato.



PRESIDENTE

Non è questione di prestare, è solo per sintetizzare: lei ha capacità di efficace sintesi.



MONTABONE Renato

L'enogastronomia era un segmento forte. I laghi. Altre cose si possono inventare.
Nelle schede da lei presentate ho visto dei titoli interessanti, che però non si riesce a capire cosa sono.
Ce n'è uno in particolare: "Le ali del millennio. Il progetto prevede la creazione delle infrastrutture turistico-ricettive e sportive e funzionali ad un'utenza giovanile europea, in particolare quella scolare compresa tra i 12 e i 18 anni, rafforzando altresì la ricettività alberghiera collegata con l'Aeroporto; parallelamente si prevedono interventi di riqualificazione urbana per migliorare l'immagine turistica della località interessate".
Se c'è qualcuno che pensa di poter fare il turismo vicino all'aeroporto, che il turismo possa avere una nicchia perché più vicina possibile al punto di riferimento di trasporto, signori, allora non ha capito come si fa il turismo adesso! I turisti non vanno più in ferie per un mese; vanno in ferie per quattro giorni e in quei quattro giorni vogliono vedere tutto, non vogliono vedere gli aerei che scendono! Io ne cito solo uno: non so di che cosa si tratta, poi magari lei me lo spiegherà.
Concludo, altrimenti il Presidente è obbligato a richiamarmi ancora e io non voglio che questo succeda.
Se si riesce a sintetizzare l'analisi da fatto, è possibile rilevare una buona programmazione di quello che può essere il futuro turistico del Piemonte.
Prendo però atto che dalle buone intenzioni all'attuazione delle intenzioni c'è di mezzo sempre il mare; prendo atto che quella legge, che io condividevo poco allora e che non condivido per niente adesso per come è stata attuata, è un insuccesso incredibile, perché non gestita e lasciata gestire ad altri (e non ho ancora parlato delle Olimpiadi: non ne posso parlare adesso, ci sarà altra occasione).
Presenterò dunque un ordine del giorno, dove comincio a mettere a punto quel che ho detto prima, cioè che quella legge, nelle sue parti in cui si tentava di attuare le ATL e le ATR, è stata un insuccesso catastrofico perché in questi sei mesi, un anno dall'entrata in vigore di quella legge di promozione turistica, a parte le cose verificatesi in modo casuale dovute ad avvenimenti che ci sono capitati sulla testa per caso o per altre individuazioni, non c'è stato niente.
Presidente, in questi tre anni lei è riuscito a gestire degli avvenimenti che erano già stati preparati nella scorsa legislatura; adesso si tratta di inventarne degli altri.
Con questa legge e con queste strutture - ATL, ATR - lei non gestirà niente; con lo smembramento dell'Assessorato che lei ha anche voluto - dico lei, con i suoi colleghi - rispetto alla promozione turistica, che in questo momento si fa in tre posti (nelle ATL, nelle ATR, presso la Giunta regionale e presso l'Assessorato al turismo), lei ha ulteriormente polverizzato la promozione turistica: anziché sintetizzare e unificare, lei ha distrutto quello che era un pacchetto che poteva decollare.
L'ordine del giorno che presento assieme ad altri colleghi chiede, tra le altre cose, l'azzeramento dell'Agenzia del turismo regionale.
Personalmente, potrei aggiungere un altro suggerimento: si modifichi immediatamente quella legge, in quanto, poiché in questo campo non si verifica subito quello che è la traduzione, il risultato della promozione turistica, potrebbe essere, per la prossima legislatura, veramente un disastro per il turismo piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; faccio appello alla sua capacità di sintesi e mi auguro di essere sentito. Prego.



SAITTA Antonino

Sarò breve, più breve del collega Montabone. Personalmente, non avendo delle competenze specifiche nel settore turistico non sono in grado di dare dei suggerimenti e neppure di commentare la lunga e articolata relazione del Presidente Ghigo.
Tuttavia, credo che qualche giudizio complessivo sul piano politico in relazione alla politica turistica è possibile esprimerlo anche sulla base delle cose non dette da parte del Presidente Ghigo.
Credo che i colleghi si siano resi perfettamente conto - d'altronde sia il Consigliere Angeleri che il Consigliere Montabone ed anche il Consigliere Cavaliere l'hanno rilevato - che questo dibattito non è formale, casuale (per la verità, vista la disattenzione con cui è seguito pare di sì), ma in realtà questa idea è nata in un momento difficile dell'attività del Consiglio regionale, nel momento dell'elaborazione del bilancio; soprattutto, laddove venne fissato un percorso per il Presidente Ghigo che prevedeva, anzi prevede, entro il 31 maggio il rimpasto della Giunta e dove il Presidente concordava su ciò che diceva il Consiglio ovvero che ci sono alcune criticità e tra queste - mi pare - anche quella del turismo (non per nulla si fa il dibattito).
Ebbene, dalla relazione che ho sentito - io poi non l'ho letta, non ho avuto il tempo di leggerla, non l'ho neppure avuta - mi pare, Presidente de lei abbia avuto un cambiamento, nel senso che non ha rilevato delle criticità nella gestione del settore.
Lei ha indicato un programma, ha fatto alcuni riferimenti anche abbastanza puntuali, ma mi pare che la conclusione a cui lei è arrivato dopo questa magnifica illustrazione è che tutto va bene.
L'elemento sul quale era nato il dibattito, però, era l'ATR, cioè lo strumento per l'attività turistica da parte della Regione, sul quale erano piombate delle durissime critiche.
Ricordo che qui, il 23 aprile, sono giunte anche delle dimissioni Presidente, dimissioni che non sono state neppure commentate da parte del Presidente della Giunta; dimissioni da parte di un componente del Consiglio d'amministrazione che aveva sollevato dei problemi dicendo: "Così non si può andare avanti; le questioni debbono essere chiarite".
Rispetto a quelle dimissioni non c'è stata un'opinione da parte sua non c'è stato un giudizio: sembra un fatto del tipo: "Si è dimesso uno; si continua ad andare avanti, tanto c'è il comunicatore che fa tutto".
Sembra questa l'opinione (è una conclusione che lei non ha fatto evidentemente: la faccio io con quella punta di critica che è dovuta all'opposizione). Sembra che la questione non interessi. Io adesso non ricordo più quando si discusse di questo tema, ma mi pare che, ad un certo punto, lei avesse anche annunciato al Consiglio che non era esclusa la possibilità di un azzeramento dei vertici; addirittura si era parlato del 30 aprile (eravamo intorno al 22-23 aprile).



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Io, infatti, l'ho congelata.



SAITTA Antonino

Lei ha congelato, quindi non ha azzerato. Ma siamo abituati al fatto che lei congeli e non mantenga le promesse: si sarebbe dovuto dimettere allora, quando non fu nominato Picchioni; si dovrebbe forse dimettere il 2 giugno (mi pare), quando non riuscirà a fare il rimpasto.
Congelerà la situazione. Mi pare che questo sia il suo modo di procedere: lei congela...



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Non ci avevo pensato: grazie.



SAITTA Antonino

No, no: lei congela. Ma siamo abituati. Lo dico perché ormai Presidente - c'è una forma di enorme sfiducia nei suoi confronti, nel senso che questo suo modo di procedere distrugge anche il confronto politico: lo sta distruggendo, perché lei continua a non dare risposte.
Il problema era: ATR. Azzeriamo perché ha fatto degli errori? Era questo il problema! Lei non ha dato un'opinione, un giudizio sul fatto che l'Agenzia del Turismo ha proposto di fare a Palazzo Madama l'enoteca; lei non ha dato un giudizio sul fatto che l'Agenzia del Turismo apre un ufficio a Buenos Aires; lei non ha dato alcun giudizio su ciò che l'ATR e il suo comunicatore hanno fatto in questi anni, danneggiando l'immagine della Regione. Lei continua ad assolvere tutti, questo è il problema.
Queste possono sembrare opinioni condizionate dall'opposizione, ma lei ha sentito cosa ha detto il collega Angeleri? Ha espresso delle opinioni durissime nei suoi confronti; un Consigliere della sua maggioranza, ex Assessore, è stato di una durezza estrema. Ha detto: "Lei non ha affrontato il nodo politico", ha iniziato così, e ha aggiunto: "Dal 24 settembre manca l'Assessore e continua a mancare una presenza politica". Ha sostanzialmente detto: "Presidente Ghigo, lei l'Assessore non l'ha fatto perché era impegnato a fare il Presidente. Inoltre, la legge non è stata attuata e per quanto riguarda il ruolo della Regione ed il ruolo dell'ATR, l'ATR va per conto suo e la Regione esercita un ruolo".
Questo ha detto l'ex Assessore Angeleri (mi sono appuntato quanto ha detto) e ha aggiunto, con una pesante critica: "La Regione nell'ATR ha l'80%, lei deve farsi ascoltare". Dopo questa critica, lei, Presidente, ha alzato la mano e ha affermato: "Concordo con quello che ha detto il collega Angeleri.
A questo punto, per la verità, non capisco più nulla. Se le opinioni del collega Angeleri sono vere, e lo sono, perché le abbiamo ripetute richiedono una risposta. Se lei concorda su quello, la conseguenza è che deve esserci l'azzeramento dell'ATR, non il congelamento. Il congelamento non permette di fare alcuna politica, non permette di fare assolutamente nulla.
Lei continua a rinviare pensando che magari con il tempo le questioni siano meno accentuate, abbiano meno rumore. D'altronde, questo dibattito cade in un momento in cui non c'è più l'attenzione di prima, ma non si illuda, Presidente, che questo sia il modo di risolvere le questioni. Le questioni continuano a restare e noi continuiamo ad essere dell'opinione che lei è fortemente condizionato dal suo grande comunicatore.
Noi siamo ancora convinti che lei confonda la politica del turismo con la politica della comunicazione: sono due cose diverse. Lei ha la deformazione, che deriva dal suo ruolo, di confondere tutti i termini politici in termini di comunicazione e in termini di immagine. E' questo il vero limite di ciò che lei ha detto.
Anche il suo giudizio sull'interrogazione riguardante il Corriere della Sera è inadeguato. Lei dice: "Quell'articolo non l'abbiamo ordinato noi non l'ha ordinato nessuno, l'hanno fatto per presentarsi in Regione e avere magari qualche pubblicità", ma spero che questo non capiti all'interno della Regione Piemonte. Spero che lei abbia controllato che nessuno della sua direzione sia stato condizionato da quell'articolo, perché, mentre i privati lo possono fare, se lo fa un suo funzionario o lo fa lei è un fatto grave.
Io spero che lei, Presidente, nei confronti del Corriere della Sera sia intervenuto dicendo che della Regione parla direttamente il Presidente della Giunta o il Presidente del Consiglio, e non c'è nessun altro e nessun venditore di pubblicità che si prende la briga di fare un articolo per avere la pubblicità della Regione Piemonte.
Inoltre, Presidente, lei ci ha parlato di altre questioni che dimostrano ancora una volta come lei confonda la comunicazione con la politica del turismo.
Sulla questione dell'accordo con la FIPE nelle pagine locali, lei oggi ci ha detto con grande serenità: "Abbiamo fatto le pagine che non sono più come quelle di prima".
Presidente Ghigo e Presidente Deorsola, da almeno un anno diciamo che quella modalità con la quale la Regione Piemonte si presenta sui giornali locali è un fatto grave, che deve essere modificato. La Regione non pu comprare gli spazi per fare la sua pubblicità. La Regione fa attività politica, e se sono attività interessanti vengono pubblicizzate, ma comprarsi gli spazi della pubblicità è un fatto grave.
Invece, viene considerato come un fatto scontato, tranquillo, sereno il Presidente è anche contento. L'abbiamo criticato tutti. Cos'è cambiato rispetto a prima? Che non c'è più la foto del Presidente Ghigo e la foto di Bettega che stringe la mano al Presidente Ghigo. E' questo che volevamo? No, vogliamo una vera informazione. E anche la sua struttura deve in qualche maniera darsi una regolata.
Riguardo all'interrogazione sulla questione dei Castelli, quando lei non ha potuto partecipare e i giornali locali ne hanno rilevato la gravità sa cosa ha scritto l'Agenzia regionale della Giunta? Che lei ha dato persino un giudizio su questo! Credo che siamo arrivati al paradosso più completo.
Per la verità, non so più che giudizio dare. Ho la sensazione, per che il modo con cui lei ha affrontato questo problema, alla vigilia del rimpasto, e le risposte non date, dimostrino che lei è ancora molto indietro nel risolvere la crisi della maggioranza. Non solo, ho anche la sensazione - per le cose dette dal collega Angeleri - che questo rimpasto la porterà sicuramente a perdere qualche pezzo di maggioranza, perché un collega che ha avuto esperienza nel settore turismo ha fatto delle affermazioni gravi, e lei le ha accolte tranquillamente e con serenità.
Credo che alla fine questo dibattito non porterà a conclusioni particolari; avremo fatto un dibattito sicuramente interessante, tutto continuerà ad andare avanti come prima, non cambierà assolutamente nulla tutto sarà in qualche maniera congelato, aspettiamo tutti l'evento del 2 giugno in cui scopriremo questo grande rimpasto, però mi pare di capire dall'assenza di molti Assessori - che ci sia uno scarso attaccamento alle poltrone.
Probabilmente è stato tutto deciso, nel senso che gli Assessori sono così tranquilli che non verranno toccati, che possono anche andare in giro non essere presenti, tanto non cambia nulla!



(Commenti dell'Assessore Masaracchio che parla fuori microfono)



SAITTA Antonino

Va a vantaggio dei presenti. Devo dire che questa assenza dimostra che la questione del rimpasto sarà - come avevo già preannunciato - un fatto di una marginalità enorme. Avremo la dimostrazione fra pochi giorni - e lo ripeto, non per profetizzare - che lei non riuscirà ad assumere alcuna iniziativa politica degna di dare risposte alle questioni finora sollevate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie, Presidente. Dopo avere sentito la lunga relazione del Presidente dell'esecutivo regionale sulla tematica turistica, desidero esprimere alcune brevi riflessioni e critiche in relazione al dibattito che è emerso.
La sua, On. Ghigo, è stata un'analisi eccessivamente burocratica della legge regionale n. 75, relativa al turismo piemontese, che tanto criticamente ha fatto discutere e preoccupare, non solo gli operatori turistici pubblici e privati della nostra Regione. Perché questa legge regionale era stata presentata due anni fa come il vero toccasana della domanda turistica e di sviluppo socio-economico e occupazionale piemontese.
Invece, dopo due anni non è stato così. Oggi sono tante le perplessità e le preoccupazioni che derivano da questa legge, contro cui votammo.
Le critiche più severe sono state pronunciate dalle Province, come autorità d'ambito territoriale e come enti locali intermedi che considerano la legge regionale ancora troppo accentratrice, anche in relazione al turismo locale, alla sua valorizzazione e gestione. La stessa Agenzia Turistica Regionale non è altro che un forte accentramento di potere e di risorse a fini clientelari e elettoralistici.
Così è gestita. L'Agenzia Turistica Regionale serve solo a foraggiare le grandi imprese economiche che operano nel turismo privato piemontese: non è poca cosa, è un fatto politico grave e preoccupante. Sarebbe stato corretto l'azzeramento delle nomine dei vertici dell'Agenzia Turistica Regionale, ma non è stato così. Si agisce in un'ottica politico-economica puramente capitalistica e privatistica del turismo.
Gli stessi numerosissimi progetti turistici elencati dal Presidente della Giunta regionale, anche attraverso la lettura degli accordi di programma (enti turistici, Province, Comuni, Regione) non rappresentano certamente la certezza della realizzazione. Sono state citate le Terme di Acqui (tra l'altro della Regione Piemonte) ed il termalismo, senza dire come si intende operare per il vero rilancio e lo sviluppo della città termale di Acqui.
Le stesse cose vanno affermate per l'ambizioso progetto della via Francigena che penalizza molte realtà storiche, artistiche e culturali dell'alessandrino e del Piemonte sud. Poco ha fatto la Regione Piemonte per intervenire sui progetti importanti presentati sui Santuari e sulle Abbazie, sui Sacri monti, nell'ambito del giubileo, tant'è che ci sono state forti critiche addirittura dalle Curie di Acqui, di Alessandria e Tortona, che non vedono presenti le loro importanti realtà religiose storiche e culturali in questo progetto.
Sono stati citati i patti territoriali, faraonici e poco credibili estesi a tutto e comprendenti tutti, dai laghi alla montagna, alla collina ecc.. Sono parole che sembrano poter rispondere alla domanda turistica, ma nulla più. Anche gli ecomusei; sono stati citati la Langa e Roero, il Monferrato, Alessandria e la sua campagna, il Museo di Valenza, della Valle Bormida, la Valle Scrivia, un'infinità di progettazioni. Tante progettazioni turistiche e culturali, anche interessanti, però quali sono le priorità, quali sono soprattutto le realizzazioni che si intendono concretizzare per dare un diverso impulso turistico al Piemonte, per avere un ritorno economico e occupazionale? Non mi pare che questa domanda sia stata elaborata e soprattutto enunciata, e non c'è traccia di turismo sociale. Spero che almeno, in base a quanto è emerso da accordi anche non segreti, si possa avere un Assessore al turismo a breve termine. Chiaramente manca in assoluto una linea di governo regionale sul turismo, seria e credibile, che dia prospettiva al Piemonte. Ciò era già emerso nella discussione sul bilancio preventivo '98 recentemente discusso in aula. Non credo che la lunga elencazione progettuale di tutte (o quasi) le realtà storico-culturali e religiose del Piemonte possa dimostrare che esiste una vera volontà politica di dare positive soluzioni, di valorizzare quell'immenso patrimonio turistico che il Piemonte ha. Il delicato discorso sulle Olimpiadi invernali del 2006, da richiedere per Torino, è importante e complesso e va sicuramente discusso attentamente. A mio avviso va visto con una grande attenzione e nell'ottica di valorizzare tutto il Piemonte e non solo Torino. Pertanto se Torino sarà prescelta per l'Italia ad organizzare questa importantissima competizione sportiva invernale, tutta la complessa organizzazione, preparazione e gestione delle Olimpiadi va realizzata con tutti gli Enti locali, le associazioni sportive e di categoria, i soggetti turistici di tutto il Piemonte, perché si tratta del Piemonte e non solo di Torino.
Quindi, se Torino sarà scelta, dovrà finalmente essere una Olimpiade invernale diversa dai Mondiali di sci fatti al Sestiere e dai Mondiali di calcio del '90.
Dovrà essere il Piemonte con Torino il vero e solo progetto, il solo protagonista sportivo, economico ed occupazionale.
Credo che queste tematiche andassero svolte diversamente da quanto detto dal capo dell'esecutivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, noi - portatori di qualche illusione - siamo venuti a questo dibattito pensando che vi sarebbero stati affrontati i tanti temi politici sviluppati, in maniera molto vivace, nell'arco di questo ultimo anno (perché più o meno siamo all'anno di crisi del turismo); pensando che il Presidente della Giunta regionale avrebbe discusso il tema dell'ATR affrontando - nel momento in cui trattava le questioni poste dal Consiglio sull'ATR, sul turismo - le questioni politiche che da più parti sono state segnalate.
Potremmo dire che siamo soddisfatti o che siamo insoddisfatti.
Il Presidente della Giunta regionale ha poi ritenuto di rispondere a numerosissime interrogazioni e quindi anche ad alcune ormai sepolte dalla notte dei tempi; per carità, abbiamo ricevuto una risposta sul numero verde, però non abbiamo sentito nessuna risposta sulle grandi questioni politiche che esistono nel turismo, nella gestione del turismo politica della nostra Regione.
Io sono tra quei Consiglieri che non si è assolutamente stupita dell'intervento durissimo che ho sentito da parte dell'ex Assessore Angeleri; ciò in quanto avevo avuto occasione di sentire l'ex Assessore Angeleri che già denunciava una grande difficoltà di carattere politico a gestire la sua struttura quando era Assessore.
Il malessere del turismo, quindi, non è un malessere che nasce da un certo punto: è un malessere antico. Io non mi voglio ripetere in un'aula stanca, in un'aula che, paradossalmente, Presidente del Consiglio, dobbiamo dire che è attenta e presente solo quando ci sono le questioni incidentali.
Facciamo un attimo questa riflessione. Ci si lamenta delle questioni incidentali, però io noto che le questioni incidentali sono l'unico momento nel quale tutta l'aula è presente, attenta, ecc., e un minimo anche la maggioranza risponde. Quando poi passiamo alle questioni di merito, penso per esempio alla seduta di ieri, c'è il deserto.
Oggi, volutamente - siamo di fronte ad un fatto politico - assistiamo ad un dibattito nella più assoluta stanchezza, perché - come dire? "dobbiamo passare questa giornata, ecc.". Invece, la questione di oggi, per come è stata affrontata dal Presidente della Giunta e da alcuni rappresentanti della maggioranza oggi, è tutta politica.
Il Presidente della Giunta regionale ci ha raccontato una lunghissima serie di iniziative che si fanno nel settore del turismo, e io voglio augurarmi che in questo settore, vengano ovviamente affrontate una serie di questioni e che vadano avanti.
Il Presidente della Giunta, però, non ci ha assolutamente detto come pensa di affrontare le questioni politiche che stanno dentro il turismo e che sono una delle problematiche di questa maggioranza; soprattutto, sono una delle problematiche per affrontare la soluzione della crisi di questa maggioranza.
A fronte della relazione di oggi e dell'intervento che ho sentito (e che tutti abbiamo sentito) da parte del Consigliere Angeleri, noi dobbiamo ritenere che la questione sia stata affrontata; che la questione continuerà a vedere una prevalenza - come si richiamava - della comunicazione rispetto al fatto che si sviluppi una vera e propria politica. Dobbiamo dunque ritenere che per lo svilupparsi di una vera e propria politica sia necessario incidere sugli strumenti che ci si è dati anche attraverso la legge e che certamente non funzionano.
Su tutta questa serie di argomenti il Presidente della Giunta volutamente, non ha detto nulla.
Se io dovessi dare un soprannome, dopo tre anni di attività politica al Presidente Ghigo - mi permetta - lo chiamerei "Presidente-freezer" perché ha una grande capacità.
I Presidenti suoi precedessori affrontavano le questioni in diversi modi.
Uno era il non muovere nulla. C'era un Presidente che teorizzava: se devo scrivere una lettera, ci penso 10 giorni; poi metto lì la brutta ed aspetto altri 10 giorni; poi valuterò se leggerla e magari, dopo un mese un mese e mezzo, la spedisco.
Altri Presidenti di Giunta, invece, affrontavano le questioni con passione (fu un periodo orrendo, poi le dirò); erano tutte questioni interne, queste, erano tutti fatti politici. Altri Presidenti affrontavano le questioni con passione, nel senso che difendevano la propria politica.
Il Presidente della nostra Giunta, nel tempo, mi ha convinto che il suo modo caratteristico (non migliore, perché io non lo ritengo valido) di affrontare le questioni è quello di refrigerare tutto: lei mette tutto in freezer, che è una grande capacità di dare la sensazione che le cose vadano avanti, ma di non governare, sostanzialmente.
Le questioni che vengono poste e che sono state poste da questo Consiglio regionale sono questioni politiche alle quali lei, Presidente non ha dato risposta in questa lunghissima relazione che ha fatto; non si è nemmeno trattato di una relazione: era un assemblaggio di tutta una serie di cose che indubbiamente la Giunta farà.
Lei non ha dato alcuna risposta politica. Il male vero, per conoscendo quanto ci diceva l'Assessore Angeleri e le difficoltà che incontrava l'Assessorato al turismo, è nella difficoltà di indipendenza, di sovrapposizione, di intralcio permanente del comunicatore; il male vero sta nella questione della comunicazione e, in fondo - tra virgolette - della "copertura" che il Presidente della Giunta dava a tutto questo (copertura politica).
Allora, si può dare copertura politica appassionandosi alle questioni o si può fare copertura politica refrigerando tutto, mettendo tutto in freezer. Lei segue questa seconda strada, che è una strada di non governo delle questioni della Regione Piemonte.
Io non so come lei potrà continuare a refrigerare ancora le vicende politiche di questa Giunta di centro-destra; ormai abbiamo pochi giorni: vedremo se la tattica del freezer funzionerà oppure se, alla fine di questa settimana, questa tattica avrà messo in evidenza le proprie carenze.
Tuttavia, se non si affrontano i problemi nodali, se si pensa di galleggiare, questa seduta arriverà alla fine, in qualche modo - e finirà il tormento - ma quello che ci preoccupa è che noi non abbiamo sentito in questa relazione delle linee guida di politica di sviluppo del turismo.
Molti colleghi, prima di me, sono intervenuti; hanno detto, prendendo anche molto tempo, delle cose interessanti che io condivido. Oggi, il turismo è indubbiamente una delle componenti dell'economia piemontese e potrebbe avere un ulteriore grande sviluppo; probabilmente, noi non vi dedichiamo tutto quello che sarebbe necessario.
La fase di trapasso drammatica che noi abbiamo verificato, ascoltando alcuni funzionari responsabili del comparto turistico, e la fase del trapasso tra le ATP (come si chiamavano) e le ATR, è una fase talmente delicata che richiederebbe una grande gestione politica di questo trapasso che non solo non c'è, ma che abbiamo colto non si vuole assolutamente affrontare.
Ancora una volta, la scelta è di mettere in freezer un problema, di non affrontarlo, di lasciarlo lì e di verificare se questa politica, in qualche modo, sarà pagante. Probabilmente sarà pagante per una maggioranza che "vivacchia"; certamente non può essere pagante per il Piemonte, che ha delle grandissime potenzialità (non tanto di carattere turistico, perch ormai non si può parlare di turismo). Oggi parlare di turismo significa parlare di viabilità, di cultura, di paesaggio, di gastronomia, delle Regioni limitrofe.
Noi non abbiamo sentito niente di tutto questo e, ancora una volta assistiamo al fatto che tutto avviene nel disinteresse. L'Assessore alla programmazione, Burzi, credo che sia stato in aula un minuto e mezzo.
Voglio ripensare a quanto disse il collega Angeleri quando, in una dichiarazione giornalistica a pochi giorni dalla conclusione della sua responsabilità assessorile, disse: "Io non venni nemmeno chiamato per l'accordo di programma di Acqui e lessi che l'Assessore Burzi era chiamato a seguire gli accordi di programma".
Oggi, su tutto questo dibattito sul turismo, l'Assessore Burzi non è in aula, quindi la parte programmatoria di questo settore, che è straordinariamente importante e che dovrebbe essere uno di quei settori che determina il maggior raccordo fra i diversi comparti, è assolutamente mancata.
Dal punto di vista del merito, abbiamo assistito ad un elenco e, dal punto di vista politico, alla solita tattica del freezer, che senz'altro non risolverà né i problemi del turismo né i problemi politici della Giunta di centro-destra.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Ho intenzione di fare un intervento che parta principalmente dal presupposto di quello che è successo in questi ultimi due anni.
Dobbiamo rilevare che, anche nell'ambito della gestione turistica, in particolare della Regione Piemonte, ci sono stati sicuramente dei momenti di vuoto, determinati anche dall'assenza di un Assessore che potesse coordinare questa politica.
Diverso è il concetto di quello che è stato il mio giudizio sulla legge regionale n. 75, e qui inizio a scindere il discorso.
Un conto è la struttura della legge, e secondo me la legge rimane pienamente valida, purché attuata in tutti i suoi principi. La legge sostanzialmente, dice che "la Regione ha il compito di programmazione attraverso i programmi pluriennali e il programma annuale" - che è stato redatto ultimamente, seppure in forma ritardata - di conseguenza, si prevede che le agenzie turistiche locali facciano attività di promozione turistica locale e l'Agenzia turistica regionale concentri queste capacità a livello regionale per potersi promuovere all'esterno del suo territorio A mio avviso, da questo concetto non bisogna tornare indietro altrimenti torneremmo alla vecchia struttura delle APT locali, che altro non erano che la riproposizione di una chiave turistica in termini veramente passati.
Da tutti gli interventi che ho sentito, evinco che vogliamo andare verso un turismo moderno; se vogliamo seguire questa linee, andare verso una forma di promozione turistica moderna, tutte le altre Regioni, gli altri Stati anche più avanzati, come quello spagnolo o le regioni più progredite a livello turistico, come l'Emilia Romagna, come il Veneto, come anche alcune regioni meridionali, ci insegnano che la promozione turistica più efficace è quella fatta a livello di concertazione, per sapersi proiettare verso quei potenziali mercati turistici che la frammentazione invece delle strutture impedisce.
Tutti sappiamo che ogni APT faceva il suo opuscoletto, in tre facciate ognuna lo invia ai suoi 500 indirizzi, magari non curandosi che quella a 30 chilometri faceva la stessa cosa pubblicizzando la manifestazione sullo stesso giornale locale di quella città.
Credo che non sia il caso di tornare a una forma di promozione turistica di questo genere. La struttura dell'Agenzia turistica regionale scinde sempre tra il ruolo che deve avere e le persone che in questo momento hanno attuato questo ruolo.
Quindi, dico che il concetto giusto, riprendendo anche quello che diceva il Consigliere Montabone, cioè che l'Agenzia Regionale deve assemblare quello che arriva dalle agenzie turistiche locali e, nell'ambito degli indirizzi l'Assessorato dà nell'ambito della promozione dell'indirizzo, attuare la miglior promozione turistica all'esterno della Regione, il che vuol dire sul mercato nazionale, europeo ed internazionale.
Per fare questo è necessario passare attraverso sistemi di promozione che sono quelli che utilizzano le grandi centrali turistiche o le regioni più sviluppate della nostra, cioè i collegamenti ad internet, i collegamenti con i grandi CRS (le centrali mondiali di prenotazione turistica delle compagnie aeree), di modo che, per cui quando si digita una località su un computer in qualunque agenzia del mondo compare automaticamente una videata del prodotto turistico che per quella località è abbinato a un biglietto aereo. Dobbiamo avere la capacità di proiettarci sul mercato turistico con questi sistemi. E' finito il tempo del volantino della sagra di paese, e su questo concordo: non vanno spesi soldi per le sagre di paese. La sagra di paese deve essere finanziata dall'Assessorato all'agricoltura se il paese ha prodotti agricoli.
Dobbiamo pertanto proiettarci su un sistema turistico mondiale, come fanno tutti coloro che tentano di vendere prodotti turistici, anche tra i privati, sul mercato mondiale. Quindi occorrono delle capacità professionali molto elevate, perché le programmazioni su queste linee di prodotto sono fatte in Italia da 50 uomini in grado di collegarsi alle centrali turistiche mondiali. In teoria, dovremmo riuscire ad entrare in contatto con uno di questi 50 uomini che ci permettano, attraverso l'Agenzia Turistica Regionale, di inserirci nel sistema del Sheraton, nel sistema dell'Alitalia, nel sistema del TWA, nel sistema degli autonoleggi nel sistema delle grande catene alberghiere internazionali. In questo modo il nostro messaggio avrebbe la possibilità di propagarsi.
Prima ho parlato di punti di informazione turistica. Non pensiamo che il punto di informazione turistica - e qui non concordo con quanto dice il Consigliere Montabone - sia l'ufficio in Via Roma nel quale il turista entra. Il punto di informazione turistico, ormai in tutto il mondo, è la linea verde in tutte le lingue, il cartello sull'autostrada o sulla statale, per cui quando si viaggia in macchina e in quel momento si vuole sapere qual è il punto di riferimento più vicino si telefona, e rispondono nella tua lingua e dicono: "Lei dov'è? E' ubicato lì? Benissimo. Nella zona dove lei si trova c'è da visitare questo e quello", senza neppure dover scendere dall'automobile. Nei paesi turisticamente avanzati funziona già così, quindi è quello il riferimento che dobbiamo tenere. Sono quelli gli obiettivi sui quali puntare e le tecnologie da utilizzare.
Anche il sistema di promozione deve puntare su grandi attrattive che siano in grado di attirare molteplicità di persone, quindi avvenimenti importanti. Abbiamo il caso di questi giorni un evento religioso come la Sindone, con Torino piena zeppa di turisti e di pellegrini che, dopo aver visto la Sindone, magari poi si muovono anche nel circondario.
Questo è il classico esempio di come l'evento muove il turismo, quindi di come una programmazione che sappia accentrare anche l'elenco e le specificità turistiche della Regione Piemonte, come le città d'arte, il turismo naturalistico, le stazioni invernali, le olimpiadi. Non credo che sia un ruolo che vada assegnato all'Agenzia Turistica Regionale perché non ha niente a che vedere: il progetto per le Olimpiadi va preparato dai tecnici e da coloro che devono essere in grado di preparare tecnicamente un progetto per le olimpiadi; poi, caso mai, l'Agenzia Turistica l'Assessorato e le agenzie locali devono saper agganciare a questo evento le migliori opportunità, ma il discorso in questo caso è proprio quello della capacità professionale necessaria per capire quali sono gli agganci possibili con questi avvenimenti e come innestarsi al meglio su di essi.
Credo che anche sull'evento della Sindone noi non ci siamo innestati al meglio. Nonostante l'enorme flusso di visitatori, ho notato che molti di questi pellegrini sono del tipo "mordi e fuggi", cioè arrivano e ripartono mezz'ora dopo.
Con una migliore programmazione, anche solo un pranzo o una cena in più o un pernottamento, avremmo potuto potenziare, duplicare o triplicare le presenze annue e turistiche di tutta la Regione Piemonte, sfruttando meglio questo evento, cioè riuscendo ad ottimizzarlo con contatti più importanti.
E' stato presentato un ordine del giorno e poi modificato perché non lo condivido così com'era e che tra l'altro recitava: "...riconsiderare la costituzione dell'Agenzia stessa". Ritengo che non vada riconsiderata la costituzione dell'Agenzia perché è lo strumento che deve essere attuato semmai, vanno riconsiderate le persone o le professionalità che all'interno di questa Agenzia debbono operare, in quanto ciò che conta è come lo strumento viene utilizzato, perché non possiamo tornare indietro. Anzi, a mio avviso, dovremmo già iniziare a pensare a pensare ad interregionalità tra il Piemonte e la regione francese confinante, perché si creeranno nell'ambito europeo delle regioni turistiche transfrontaliere.
Dobbiamo essere in grado non di rimpicciolire i nostri ambiti, ma di ampliarli e far sì che il Piemonte rientri, magari anche in pacchetti turistici che comprendono Costa Azzurra, Liguria o Francia e far sì che di quel cento per cento di valore economico che viene sfruttato in Costa Azzurra un cinque per cento arrivi anche in Piemonte, magari un due o tre per cento di prodotto francese. Per fare questo occorre sfruttare delle professionalità che è difficile reperire sul mercato, però noi, a mio avviso, ci dobbiamo sforzare di essere in grado di realizzare questi obiettivi.
Altro aspetto importante è, appunto, la valorizzazione dei pacchetti integrati, cioè la capacità, da parte dell'Assessorato e dell'Agenzia Turistica Regionale, di preparare pacchetti integrati di turismo che riescano ad abbinare all'avvenimento appendici di rilievo.
Quando le persone vengono da luoghi lontani, difficilmente trascorre ore di aereo o di automobile per andare in un posto per una specifica cosa ma sono mosse dall'interesse verso quella cosa. Se poi c'è un'offerta in grado, visto che ha già raggiunto quella località, di offrire prodotti cosiddetti "appendice" ci si può fermare un giorno in più perché la spesa consistente è quella che viene fatta per il costo dell'aereo, del pullman del bus, della ferrovia; poi una volta giunto a destinazione, il turista deve essere in grado di muoversi su varie direttive. Se sarà un turista interessato all'enogastronomia, dovremmo indirizzarlo verso l'enogastronomia, se sarà un turista a carattere religioso', sui prodotti religiosi, perché solo così si garantisce l'ottimizzazione delle risorse.
Non dobbiamo puntare tanto su un maggior numero assoluto di turisti, quanto a far sì che i turisti moltiplichino i loro pernottamenti, i loro pranzi le loro visite e le loro escursioni in Piemonte; nel frattempo, dobbiamo costituire degli avvenimenti, delle occasioni e dei pacchetti turistici che andiamo a promuovere nei mercati turistici internazionali con i più moderni mezzi, per attirare altri turisti, che però devono trovare prodotti di questo genere.
Ritengo che occorra un momento di riflessione su questo aspetto e pensare allo strumento e alla sua operatività. E' necessario che questo ordine del giorno, a mie mani, non modifichi il suo indirizzo sulla costituzione dell'Agenzia. Se noi da questa legge togliamo l'Agenzia Regionale torniamo alle APT di prima, per cui non risolviamo nulla e torniamo solo indietro. Lo strumento deve essere meglio utilizzato per far sì che si colleghi con analoghe strutture regionali che abbiano prodotti similari, magari concentrando le forze e utilizzando reciprocamente le sinergie turistiche, cosa che viene già fatta in altri settori, come nel caso delle località balneari. L'Emilia Romagna svolge la promozione turistica con la Versilia, in quanto hanno programmi comuni: spendono meno invitano gli stessi turisti e investono sulle stesse fiere e svolgono iniziative analoghe. Anche noi dobbiamo avere questa capacità, partendo dal nostro prodotto turistico, che non è quello balneare, ma quello di altro genere. Esistono correlazioni in tutti i paesi europei e in tutti i paesi mondiali.
Concludo con un ultimo accenno alla capacità degli addetti ai tour operator.
Consigliere Montabone, su questo dissento da te: il tour operator non investirà mai in un'agenzia turistica regionale perché il tour operator è colui che manda i turisti all'estero. Non è colui che guadagna ricevendo turisti. Sono le agenzie ricettive che noi dobbiamo tentare di coinvolgere e soprattutto quelle dei paesi esteri, cioè quelle che originano il traffico, perché anche nel settore enogastronomico esistono delle centrali europee che attivono dai cataloghi enogastronomici; se vogliamo indirizzare i turisti nelle nostre zone, nelle nostre vallate e sui nostri prodotti, ci dobbiamo a quelle collegare.
Il nostro Gruppo è disponibile a rivedere le forme, ma non è disponibile a rivedere l'assetto di questa legge.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Signor Presidente, avevo chiesto di intervenire questa mattina. Non considero il suo atteggiamento riguardoso. Considero l'atteggiamento complessivo del Consiglio regionale riguardoso nei confronti dei Consiglieri e soprattutto del Consigliere Casoni, che è intervenuto facendo uno sforzo propositivo. Ritengo apprezzabile se qualcuno l'avesse ascoltato. Mi consenta, signor Presidente della Giunta, anche lei avrebbe tratto qualche spunto interessante. Invece, qui si fanno tante tiritere quando non si ascolta qualcuno e poi tutti chiaccherano quando altri parlano, ma io non ho questa pretesa.
Brevemente, voglio fare due considerazioni. Certo, signor Presidente lei ha illustrato la relazione che io non ho potuto ascoltare, ma che ho letto attentamente questa mattina, non risolvendo il nodo politico di fondo, e richiamato dal Consigliere Angeleri, cui non c'è nulla da aggiungere. Questo è il problema della nostra Regione.
Noi parliamo di una legge che abbiamo approvato e che è diventata operativa ad ottobre 1996; a metà 1997 non abbiamo più avuto l'Assessore, e il Presidente della Giunta obiettivamente, per quanto ha potuto impegnarsi certamente non è stato - per limitatezza di possibilità, di impegno all'altezza della situazione.
Io non vorrei dilettarla con definizioni circa il suo atteggiamento Presidente; devo dire, però, che il settore del turismo è complessivamente in apnea, più che in freezer. Lo dico considero l'illustrazione che è stata fatta di una proposta di legge banale, ma importante per tutto il personale delle aziende turistiche locali, in III Commissione: qualcuno ha balbettato qualcosa che nessuno ha potuto comprendere e abbiamo dovuto rinviare il testo della legge.
Sulla situazione che riguarda la collocazione del personale delle ex APT nelle varie Province, nessuno ha potuto comprendere l'illustrazione e abbiamo dovuto rinviare il provvedimento.
Ci troviamo di fronte ad una situazione che ha del grottesco.
situazione che riguarda l'Azienda Territoriale Regionale, di cui noi, con forza, chiediamo l'azzeramento del Consiglio di amministrazione, per ripartire con maggiore serenità ed impegno politico nei confronti di un lavoro di coordinamento a livello regionale da parte di questa Agenzia, che ha i poteri limitati che qui sono stati detti, ma che pure ha e deve avere un ruolo importante di coordinamento.
Volevo dire due cose molto brevi, Presidente. La prima è che riteniamo che il settore del turismo, e l'Assessore che - ci auguriamo presto reggerà questo Assessorato, debba porsi più di tanti altri il problema dell'interdisciplinarietà.
L'assenza degli Assessori o - mi consenta - anche il disinteresse dei pochi presenti oggi, ci fa dire che è ancora estremamente sbagliato non considerare ad esempio - il collega Casoni lo ricordava bene - come il sistema integrato dei trasporti sia strettamente connesso allo sviluppo e alla promozione del turismo nel nostro Piemonte; non considerare come, ad esempio, il cattivo funzionamento di un aeroporto come quello di Caselle non consente un collegamento con il resto d'Italia, qualche volta, ma in particolare con l'Europa e oltre l'Europa.
Ci sono problemi che vanno oltre al programma che lei ha presentato, e che io ritengo anche sufficientemente articolato, questa mattina (anche qui, con delle possibilità per poter lavorare, con tutte le criticità che sono state sottolineate dagli altri colleghi e che non voglio riprendere).
A questo proposito voglio però fare una considerazione: ma veramente questa Giunta e questa maggioranza ritiene il settore del turismo uno dei settori primari della nostra Regione dove politicamente, con peso e con forza, intervenire non in modo episodico e solo su grandi questioni che sono limitate nel tempo e negli effetti, spendendo 18 miliardi? Riteniamo che sia sufficiente un investimento del genere, per consentire a questo nostro Piemonte, che dal punto di vista turistico offre tante possibilità e opportunità diffuse su tutto il territorio e non solo in alcune zone (abbiamo luoghi estremamente belli e significativi abbandonati e dimenticati e non promossi)? Concordiamo, certamente, sul fatto che un programma serio e articolato che si colleghi con il resto della politica di sviluppo del nostro Piemonte siamo in attesa di poterlo vedere con questi collegamenti - debba avere risorse adeguate (e riteniamo che queste non lo siano) e debba vedere la Giunta regionale e gli Assessori (non solo l'Assessore futuro al turismo o il Presidente della Giunta) strettamente coinvolti nel rapporto con le Province, con i Comuni.
Certo, non è che non s'è fatto nulla. Di questo non si parla e non lamentiamo l'assoluta mancanza: lamentiamo l'episodicità, il privilegiare gli uni piuttosto che gli altri interventi, il lasciare troppe volte alla spontaneità - qui sono stati citati i Comuni e le Province, che molte si muovono in modo disorganico anche fra di loro, ad esempio la Pro-loco che organizza esattamente la stessa iniziativa promossa dalla Pro-loco vicina cioè il non coordinamento delle iniziative - lo spreco di risorse (umane ma anche economiche) e troppe volte l'abbandono (parlo del territorio diffuso, ripeto, e non degli episodi eclatanti, che non sono quelli che fanno poi complessivamente la politica turistica duratura del nostro Piemonte, che produce quel beneficio economico di cui parlava il collega Casoni).
Lamentiamo dunque carenze di vario tipo. Noi abbiamo carenza di attrezzature. Lei, Presidente, stamattina non ha risposto ad un'interpellanza su una questione posta dal Comune di Macugnaga; ha detto che consegnava la risposta scritta.
Io dico: peccato. Sono stata a vedere quel luogo, che è una finestra sul Monte Rosa, un luogo bellissimo, Consigliere Montabone, ma con centinaia di posti-letto abbandonati, con l'assenza totale di una politica di promozione da parte della nostra Regione, con intere famiglie che devono allontanarsi da un luogo che hanno invece vissuto e curato e dove hanno anche speso risorse, perché quella parte del Piemonte è abbandonata.
Non dobbiamo poi stupirci se quei Comuni, quei cittadini chiedono di far parte delle Province o della Regione della Lombardia.
Anche Macugnaga è Piemonte, e lei, Presidente, sicuramente saprà che gli albergatori devono chiudere i loro esercizi perché non ci sono - poich nessuno li aiuta e forse anche per carenza di imprenditorialità possibilità immediate o almeno non vedono possibilità immediate di ripresa della loro attività.
Abbiamo dunque bisogno della valorizzazione delle attrezzature che abbiamo; della formazione, che riguarda poi la capacità del lavoro da parte dei nostri imprenditori turistici; della capacità e della formazione per quanto riguarda l'aspetto dell'accoglienza, capacità non così scontata abbiamo bisogno della convinzione che il turismo è, certo, una risorsa economica...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Signori, giustamente la Consigliera desidera avere attenzione.



BORTOLIN Silvana

Presidente, volevo concludere evidenziando il fatto che occorre sottolineare la necessità di convincere gli operatori, gli amministratori e noi stessi, prima di tutto, che il turismo non è solo finalizzato, dal punto di vista economico, allo stretto comparto, ma che il turismo è strettamente collegato al sistema economico complessivo del nostro Piemonte.
Non c'è l'Assessore all'industria, ma io lo sottolineo, perché viviamo quell'esperienza: l'industria tessile ha bisogno di promozione turistica ha bisogno che i luoghi dove si produce un bene che è esportato in tutto il mondo siano conosciuti, per promuovere anche il prodotto che fa. Analogo discorso vale per l'agricoltura.
L'Assessore all'agricoltura era presente autorevolmente ad un dibattito sul problema del riso e, come me, ha sentito quegli imprenditori sottolineare la necessità che il turismo faccia parte e coinvolga anche quelle zone, per valorizzare il prodotto, per valorizzare l'ambiente, per promuovere luoghi e produzioni che consentano un aumento dell'esportazione anche del bene agricolo.
Mi fermo qui, perché gli altri aspetti sono noti (ad esempio l'enogastronomia), aspetti che abbiamo discusso e che dovremo riprendere anche nel lavoro delle Commissioni e del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Non è più un intervento; mi pare che si stia lavorando per mettere a punto la conclusione del dibattito attraverso un ordine del giorno che deve essere fedele e rispecchiare il senso di un confronto che è stato avviato già da oltre un mese.
Credo di poter dire, dagli interventi del Consigliere Casoni e da qualche considerazione o accenno dello stesso Presidente, che c'è una convergenza sul fatto che, in primo luogo, occorrerà rivedere la stessa struttura dell'Agenzia o della legge, nel quadro di una riflessione critica, dopo un periodo di esperienza che ha indicato nell'attuale situazione, nell'attuale assestamento una specie di capovolgimento della procedura.
Noi abbiamo un'Agenzia regionale che non ha il riferimento ad un prodotto organizzato e da vendere.
In questa situazione abbiamo "scontato" la nomina di personale che si è rivelato inadeguato, probabilmente anche per le modalità della relativa ricerca ed individuazione.
C'era un rappresentante che - non perché fosse nominato da noi, ma perché aveva una sua contiguità con la nostra area politica - nel dimettersi, ha segnalato l'impossibilità di lavorare in quella situazione.
Voi lo conoscete, si tratta di una persona che, in quanto ad esperienza, è sicuramente titolata di una grossa preparazione.
A questo punto, bisogna che questo dibattito, in qualche maniera riconosca che quell'esperienza va revisionata; la struttura va rivista e il Consiglio di amministrazione deve essere azzerato.
Se poi dobbiamo trovare un'espressione che possa essere un sinonimo dell'azzeramento e che rappresenti un pronunciamento definitivo e globale del Consiglio regionale, si tratta di vedere se, lavorando sulla formulazione, si può provare un punto di convergenza.
Tuttavia, Presidente, deve essere politicamente chiaro che il Consiglio di amministrazione deve essere annullato e che le nomine successive dovranno tenere conto dell'insufficienza dell'esperienza svolta e dei cambiamenti che dovranno essere introdotti, quanto meno rispetto alla fisionomia dell'Agenzia e al suo ruolo nell'ambito del progetto turistico del Piemonte.
Se il pronunciamento, da questo punto di vista, può essere esplicito forse abbiamo fatto un lavoro che ha prodotto un risultato utile, nel senso che sgombra una situazione e riapre un faticoso percorso, riconsegnandoci la possibilità di intervenire su uno di quelli che dovevano essere i pilastri della struttura di intervento nel settore del turismo.
Quindi io aspetterei di vedere quali sono, da questo punto di vista, le posizioni e le intenzioni dei colleghi della maggioranza.



PRESIDENTE

Sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio, per dar modo di tentare la formulazione di un ordine del giorno che sia il più possibile condiviso.
Dunque, 5 minuti di sospensione; ricordo che ci stiamo avviando alla conclusione dei lavori.



(La seduta sospesa alle ore 17.47 riprende alle ore 18.13)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
A conclusione del dibattito sono pervenuti due ordini del giorno. Do lettura dell'ordine del giorno n. 783, a firma dei Consiglieri Montabone Spagnuolo, Saitta, Bortolin e Riba: "Il Consiglio regionale del Piemonte valutata l'insufficiente attivazione della legge n. 75/96 'Organizzazione dell'attività di promozione, accoglienza ed informazione turistica in Piemonte', soprattutto per ciò che inserisce gli artt. 6 e 7 (finalità e funzioni dell'ATR), nonché gli artt. 9 e 10 (finalità e funzioni delle ATL), della suddetta normativa sentita la relazione del Presidente della Giunta relativa alle attività dell'Agenzia per la Promozione Turistica in Piemonte constatata l'assoluta insufficienza dell'Agenzia stessa, che ha in gran parte disatteso le funzioni per le quali è stata costituita, non ultima quella di essere utile strumento di concertazione e coordinamento dell'attività di promozione turistica fra soggetti pubblici e privati impegna il Presidente e la Giunta regionale a riconsiderare la costituzione dell'Agenzia stessa, nel rispetto delle reali esigenze di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche del Piemonte, azzerando di conseguenza il Consiglio di amministrazione".
Pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 21 contrari.
Do lettura del secondo ordine del giorno, il n. 784, presentato dai Consiglieri Simonetti, Papandrea e Moro e Chiezzi, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte sentita la relazione del Presidente della Giunta, relativa alle attività dell'ATR ritenuto grave il ritardo rispetto all'attivazione ed attuazione della legge n. 75/96 ritenuta tale inattuazione come diretta responsabilità del Presidente della Giunta regionale Ghigo, che non ha debitamente sostituito l'Assessore al turismo dimettosi ricordato che l'ATR ha nominato come proprio direttore-consulente, un ex consulente del Presidente Ghigo impegna il Presidente della Giunta regionale e la Giunta a procedere nell'azzeramento delle nomine ATR come atto propedeutico per una nuova politica del turismo".
Pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 16 voti favorevoli e 21 contrari.
In merito all'ordine del giorno n. 785 ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Chiedo di poter avere il testo di quest'ultimo ordine del giorno per poter fare dichiarazioni di voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo ai presentatori se possono illustrare l'ordine del giorno n. 785 perché leggendolo trovo degli spunti non completamente chiari dal punto di vista politico. Se non lo illustrano mi sembra difficile che il Presidente Ghigo possa accettare un ordine del giorno di questo genere.



PRESIDENTE

Per cui la sua richiesta è di illustrazione e di chiarimento.
Prima di porre in votazione il terzo ordine del giorno, il n. 785 chiedo se uno dei firmatari intende accedere alla richiesta del Consigliere Chiezzi e dare una illustrazione.
Ha chiesto di parlare la Consigliera Spagnuolo. Ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Voglio porre tre domande.
1) Vorrei sapere dagli estensori se l'espressione "...ritenuta non soddisfacente il metodo di attuazione della legge n. 75/96" significa, in sintesi, dato che viene dopo il capoverso dopo l'ampio dibattito sviluppatosi in Consiglio in ordine al futuro della politica regionale sul turismo, se la maggioranza fa proprio l'intervento del Consigliere Angeleri, che era un intervento che diceva che la gestione del turismo nell'ultima fase è stata una gestione di carattere fallimentare.
2) Cosa vuol dire "...ritenuto altresì sino ad ora non completamente corretta l'interpretazione della legge stessa da parte dei soggetti preposti"? I soggetti preposti chi sono? Il Presidente della Giunta? Questa è una domanda. 3) Cosa vuol "...riformulare gli organi direttivi ed esecutivi", perché questo può vuol dire tutto o niente, per cui a questo punto, dato che il primo estensore di questo ordine del giorno è il Consigliere Angeleri, desidero sapere se questo documento si ispira all'intervento dell'Assessore stesso, oltre al collega Casoni uno dei due colleghi della maggioranza che sono intervenuti in proposito, pertanto vorrei questi chiarimenti di carattere politico e, in alcuni casi, di carattere lessicale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Non mi aggiungo alle domande che ha già fatto la collega Spagnuolo, che condivido.
Prima di passare alla votazione vorrei che il Presidente della Giunta dicesse se accetta questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, non sarei intervenuto perch mi sembrava abbastanza chiaro l'ordine del giorno, che tra l'altro è stato firmato da tutti i colleghi di maggioranza, di cui era preventivamente anche a conoscenza il Presidente della Giunta.
Sui due paragrafi, questo per cortesia nei confronti della collega Spagnuolo, la frase "non ritenuto non soddisfacente il metodo di attuazione della legge" l'abbiamo verificato in questi mesi. Probabilmente c'è da dare un segnale più forte nei confronti (ed è un segnale ovviamente politico) di chi poi tecnicamente deve operare in questa direzione. Quindi non è assolutamente - parlo del paragrafo successivo - una accusa nei confronti dei dirigenti che hanno sempre correttamente operato all'interno dell'Assessorato al turismo. E' ovvio che i soggetti preposti sono quelli che noi individuiamo all'interno della legge n. 75.
In questi ultimi mesi non ho parlato di politica totalmente fallimentare del settore del turismo, ma ho detto esattamente un'altra cosa e cioè che la legge n. 75 è una legge di vitale importanza, non solo per il turismo, ma per il futuro dell'economia di questa Regione, è importante che in questa fase, quella più delicata, che è la fase successiva all'attuazione della legge, dopo un primo periodo di rodaggio l'interpretazione della legge debba essere, da parte di questi soggetti, e quindi anche dell'Agenzia Turistica Regionale, di coloro che poi devono attuarla, deve essere coretto, quindi mi riferisco, come penso anche tutta la maggioranza si riferisca, alla correttezza dei ruoli che ognuno deve avere nell'attuazione della legge n. 75.
Questo mi pare estremamente chiaro e non ha bisogno di ulteriori chiarimenti.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

In relazione al chiarimento che il Consigliere Angeleri ha voluto rappresentare, credo che il dibattito di oggi, sia da parte delle opposizioni che da alcuni interventi direttamente del Consigliere della maggioranza, abbia messo in luce la necessità di una riflessione e di un ripensamento che, attraverso questo ordine del giorno, mi impegno a realizzare.
Questo mi sembra il senso di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Noi avremmo potuto anche accettare una convergenza su questo ordine del giorno se non ostasse un duplice ordine di motivi.
Innanzitutto, la formulazione dell'ordine del giorno è equivoca e non è chiara, perché si parla di metodo di attuazione. Il metodo di attuazione è riferito ai funzionari o è riferito all'autorità politica preposta? Se è riferito ai funzionari, è l'autorità politica preposta che deve naturalmente riprendere quei funzionari e agire di conseguenza.
Se invece è riferito all'autorità politica preposta, allora è il problema di un'arbitrarietà dell'autorità politica e pertanto questo è oggetto di censura. L'ordine del giorno, signor Presidente, è una censura nei suoi confronti! Io mi meraviglio come lei possa accettare un ordine del giorno che a lettura direi unanime da parte di tutti, se non quelli di parte, oggettiva voglio dire, è una censura del suo operato, nei suoi confronti. Per cui io la prego di riconsiderare quello che potrebbe essere un'accettazione estremamente benevolente di un ordine del giorno che domani, però, le si potrà rinfacciare. Lei, approvando questo ordine del giorno, mette non solamente in mora l'azione complessiva dell'Assessorato al turismo, ma fa sì che questo ordine del giorno possa essere domani il punto di avvio di un processo nei confronti dell'atto finale che lei dovrà compiere il 2 giugno.
Secondo. Ha ritenuto altresì fino ad ora non completamente corretta l'interpretazione: ma chi dà l'interpretazione? Chi dà l'interpretazione se non l'autorità politica! E se l'autorità politica venisse ad essere confutata o perlomeno non interpretata correttamente dai funzionari, quali sono le conseguenze allora di questa cosa? Io lo capisco che c'è un tentativo di mediare le diverse posizioni da parte della maggioranza; capisco anche che quanto ha scritto con molta solerzia l'amico Angeleri vuole cercare di conciliare quello che può essere un atto di lealtà nei confronti della maggioranza con delle critiche che lui ha proposto. Ma tutte e due queste formulazioni, che sono comunque critiche nei confronti suoi come Assessorato, non sono assolutamente coerenti con quanto è il dispositivo, anzi c'è un anacoluto logico: "a riconsiderare la funzione". Ma come, prima si parla di correttezza, si parla di metodo, poi si riconsidera la funzione dell'agenzia stessa? Allora il vulnus è nell'agenzia stessa e questo potrebbe certamente togliere quello che può essere l'elemento di critica nei confronti del metodo e nei confronti della correttezza stessa: "a riconsiderare la funzione dell'agenzia stessa nel rispetto delle reali esigenze". Allora è l'agenzia stessa che presenta questi termini di equivocità.
L'ultima cosa riguarda il "riformulare". Non si riformulano gli organi.
Cosa vuol dire "riformulare gli organi"? Si completano, si rinnovano, si innovano, ma la riformulazione di un organo è un termine ambiguo, per cui anche questo mi pare che sia improprio in un ordine del giorno, in un dispositivo che per sua natura deve essere sempre di grande chiarezza.
Al di là di tutto questo, però, io devo dire, Presidente, che noi non aderiamo a questo ordine del giorno, che comunque viene incontro - lo riconosciamo, collega Angeleri - a molte critiche che sono state fatte in quest'aula.
Il problema di questo ordine del giorno va però al di là della natura stessa dell'ordine del giorno, cioè qui c'è stato un discrimine nei confronti della sua Giunta radicalizzato soprattutto sul turismo.
Ora, quando questo discrimine si perpetua, vorrei dire si estenua, da sette mesi sul problema della titolarità, sul problema della operatività sul problema delle funzioni...Lei stamattina secondo me ha fatto anche uno sforzo diligente, ci possono essere sbavature o meno, però una carta complessiva di quello che potrebbe essere il turismo domani io credo che sia stata data, dove non c'è è solamente l'autorappresentazione di qualcheduno o di qualche funzionario, l'immagine che si porta in giro come un'icona più o meno santa o più o meno laica, c'è qualcosa di diverso anche se bisogna approfondire, ecc. ecc., ma adesso non voglio entrare nel merito perché ha già parlato benissimo il mio Capogruppo.
Però quando noi facciamo una battaglia di principio, di discrimine sul problema della Giunta, che è il turismo, proprio per la valenza che lei stesso stamattina ha riconosciuto, non possiamo non ribadire qui la radicalità di una posizione che non ammette assolutamente nessuna piccola pastetta compromissoria degli ordini del giorno tipici di questa assemblea.
No, questa è una posizione radicale! E' una posizione netta, è una posizione che non è fine a se stessa, è una posizione che avrà delle conseguenze, è una posizione che attende l'atto deliberativo finale che sarà quello di martedì prossimo.
Ed è per questo che il Gruppo di Rinnovamento italiano, pur apprezzando le valutazioni una volta tanto non acritiche di Angeleri e degli altri firmatari dell'ordine del giorno, ritiene che proprio per la fattispecie dell'assunto non si possa non tenere una posizione nettamente divisa tra le responsabilità della maggioranza e le responsabilità dell'opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Presidente e colleghi, in effetti questo ordine del giorno contiene delle novità e credo che vada anche apprezzato lo sforzo che è stato fatto in modo particolare dal collega Angeleri che per la verità aveva anticipato nel suo intervento alcune opinioni critiche non soltanto sulle modalità, ma anche sulla politica del turismo.
Un'opinione complessiva sull'ordine del giorno richiede per forza di cose non soltanto i chiarimenti prima richiesti ed evidenziati dal collega Picchioni, ma anche sul significato di "riformulazione degli organi direttivi ed esecutivi", perché "riformulazione" è un termine generico. Pu essere interpretato come un qualcosa che va oltre l'azzeramento, nel senso che si dà per scontato l'azzeramento e allora bisogna riformulare, che potrebbe quindi essere interpretato come nominare i nuovi organi dell'Agenzia del turismo. Se l'interpretazione è questa, è chiaro che vuol dire chiarezza. E' una novità, mi pare, è un atteggiamento consequenziale rispetto alle considerazioni che sono state fatte.
Se invece riformulare vuol dire in qualche maniera rivedere gli organi le funzioni, ecc., è chiaro che questo è un altro compito, ma ritengo, per le cose che sono state dette dal collega Angeleri nel suo intervento, che il significato di riformulazione voglia dire qualcosa di diverso in ogni caso e che va oltre rispetto a quello che ha detto oggi il Presidente Ghigo che ha parlato soltanto di congelamento.
Alla mia richiesta "per quale motivo non si è mantenuta la promessa di azzeramento", il Presidente ha risposto "perché ho congelato". Adesso la sua maggioranza gli propone di riformulare gli organi. In ogni caso qualunque sia il significato, è qualcosa che va oltre il congelamento, va oltre il frigorifero, come diceva la collega Spagnuolo.
Non essendoci un chiarimento su questo, preferiamo anche noi distinguerci nei confronti di questo ordine del giorno della maggioranza anche perché probabilmente è utile che a un certo punto le responsabilità vengano separate fra maggioranza e minoranza. Nel senso che risulta evidente che questo ordine del giorno contiene un giudizio critico sulla politica turistica, che esprime la maggioranza, che esprimono i firmatari dell'ordine del giorno. Questo però è anche un fatto importante; è importante che questo lo faccia la maggioranza; è importante che ci sia la percezione che non è soltanto una constatazione da parte delle minoranze che per forza di cose, qualcuno ritiene, sicuramente hanno un atteggiamento negativo.
Che lo faccia anche la maggioranza e che lo facciano in particolare persone che hanno la competenza, come ce l'ha il collega Angeleri per aver gestito l'Assessorato, ci sembra questo un fatto di grandissima importanza anche perché, Presidente Ghigo, non per tediarla con le mie considerazioni critiche nei suoi confronti, ma il Presidente di una Giunta non governa dando un assenso agli ordini del giorno critici! Il capo di un'amministrazione governa, non vota gli ordini del giorno; governa! Evita cioè che la sua maggioranza gli dia un giudizio critico. E siccome il giudizio critico è stato dato non oggi, ma qualche mese prima, oggi sarebbe stato il momento della verifica in cui la sua maggioranza avrebbe potuto dire: "Presidente, le critiche lei le ha tenute presenti, siamo in una fase nuova". Oggi la sua maggioranza dice: "No, le critiche sono ancora valide non solo, ma è passato anche del tempo". Quindi, che questo venga evidenziato dalla sua maggioranza rende ancora più chiara una situazione di grandissima difficoltà nel settore turistico e in ogni caso mi pare ancora una volta che con il suo assenso all'ordine del giorno lei esprima continuamente, anche questa volta, una incertezza su come agire. Nel senso che passa da una situazione di azzeramento a una situazione di congelamento, all'accettazione della riformulazione: chissà che cosa ci sarà tra poco oppure tra qualche momento oppure domani? In ogni caso ritengo di apprezzare lo sforzo dei colleghi della maggioranza. Il nostro voto non sarà negativo sull'ordine del giorno: apprezziamo questo sforzo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Nel corso di tutto il dibattito non c'è stata nessuna voce in difesa n dell'ATR né della politica turistica della Regione di questo ultimo periodo. Lei, Presidente, ha espresso attraverso una relazione anche puntuale, certamente estesa, una illustrazione dei fatti e credo che non si fosse prefisso di indicare delle direzioni di cambiamento o di sviluppo della politica turistica anche perché credo che lei intenda nel giro di qualche giorno rimettere il suo mandato, da Assessore al turismo quanto meno, e quindi era una dovuta rendicontazione...



(Commenti del Presidente Ghigo)



RIBA Lido

Io l'ho interpretata così. Adesso ha fatto un cenno di consenso; io mi riferivo alla remissione del mandato da Assessore al turismo e questo naturalmente con l'esperienza, con le sue ombre, viene consegnata ad un futuro che la Regione deve ridisegnare dal punto di vista del progetto di politica turistica. Però abbiamo constatato, e su questo c'è stata una omegeneità, io direi persino che l'intervento del collega Angeleri anche per la sua competenza non è stato secondo rispetto agli interventi dell'opposizione quanto alla individuazione di criticità e di problemi che riguardano il non funzionamento del settore, della politica turistica e dell'ATR in modo particolare.
Io potrei aggiungere, lo faccio molto rapidamente come annotazione, che l'unico territorio del Piemonte (adesso tutti gli occhi sono concentrati verso la sede della trattativa per il ritocco finale, comunque io proseguo e concludo), l'unica area del Piemonte - il collega Casoni mi è testimone essendo un mio comprovinciale - che ha avuto un alto incremento di flussi turistici (parlo della zona di Alba-Bra), con un aumento del 30% degli arrivi di stranieri, ha realizzato questi risultati vorrei dire nonostante l'ATR. Questo chiedetelo agli operatori di quel settore: vi diranno "nonostante l'ATR".
Quindi abbiamo un problema che riguarda l'opportunità dell'ATR così com'è stata costituita, che riguarda la legge sul turismo così com'è stata votata a suo tempo, se ne era discusso molto, con molti pareri discordi, ma accetti il collega Angeleri che c'è stata anche una sua responsabilità nel voler perfezionare la legge in quei termini. Noi avevamo espresso lungamente l'avviso che si trattava di una formulazione che scontava diverse incertezze e difatti l'ATR così formulata si rileva non funzionante, però c'è anche e soprattutto il problema di un grande imbarazzante dilettantismo che si è manifestato ai vertici dell'ATR. Sono già state richiamate questa mattina (l'occuparsi dell'Argentina l'occuparsi del vino, la sede dell'Enoteca regionale e via discorrendo) e se volete, in più ci sono le opinioni unanimi degli operatori del settore turistico, dalle agenzie agli albergatori, alle ATL, a quanti operano nel settore ad ogni livello, nell'ambito regionale. Cioè tutti sono unanimi nel constatare, nel rilevare e nel denunciare che si agisce con improvvisazione, con dilettantismo, che questa struttura, al di là delle risorse che le vengono assegnate, non è certamente in grado di assicurare un minimo di funzione nel quadro di un progetto complessivo. Così è stato detto da tutti, anche da parte della maggioranza; è stato detto e non detto, ma è comunque stato riconosciuto anche da parte della maggioranza.
Io sono d'accordo con l'intervento del Consigliere Picchioni su questo punto e posso aggiungere che potrei avere anche un'opinione parzialmente distinta nel dire che se nella chiarezza c'era una convergenza nella formulazione dell'ordine del giorno, nell'interesse dell'istituzione, al di là dell'interesse a distinguersi dell'opposizione, avremmo anche potuto prenderlo in considerazione per una convergenza.
Qui c'è la reticenza. Cosa vuol dire: "riconsiderare la funzione dell'Agenzia stessa nel rispetto delle reali esigenze di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche del Piemonte, provvedendo di conseguenza a riformulare gli organi direttivi ed esecutivi"? Non è detto che i problemi si risolvano riformulando, può darsi che i problemi si risolvano riconsiderando la funzione, e allora il provvedimento chiaro da assumere è quello dell'azzeramento ed eventualmente del commissariamento se deve rimanere l'istituzione così com'è, attraverso un'assemblea straordinaria dei soci del consorzio che assuma una decisione di emergenza si vedrà dopo quali sono gli organismi da nominare, se sono da nominare, se deve rimanere l'ATR così com'è, quali possono essere, invece, le nuove decisioni da assumere.
Questa formulazione ha una sua ambiguità; certo, è un'ambiguità che non ci consente di aderire, ma comunque non nasconde il fatto che il giudizio negativo sull'ATR è esplicito, che comunque un superamento degli attuali organismi di governo dell'ATR è in qualche modo individuato, è un impegno ed un messaggio all'interno della maggioranza rispetto al quale prestiamo un certo livello di attenzione.
Il nostro Gruppo si asterrà sul voto e naturalmente ci resterà da capire se con questo indirizzo e votazione si intende, da parte della maggioranza, affrontare veramente il problema, perché questo vuole dire mandare a casa quel Consiglio di Amministrazione in quanto espressione di un modo di intendere l'ATR che era inadeguato, che si è rivelato ulteriormente inopportuno.
Se così sarà, avremo tempo per prendere in considerazione gli atti che si compiranno a partire da subito; se, invece, si tratterà di un'operazione di semplice rimessa a punto, di un semplice nuovo dosaggio delle nomine devo esprimere il rammarico per le dimissioni del Consigliere Chiabrera che con l'autorevolezza ed il rigore del suo comportamento aveva inteso dare un aiuto, un soccorso all'ente Regione, perché provvedesse a ridefinire e riorganizzare, sulla base della linea di comportamenti che abbiamo espresso nel nostro ordine del giorno e che, francamente - devo dirlo, per coerenza con le cose dette, ai colleghi della maggioranza potevate accogliere almeno con l'astensione.
Questo ha una sua importanza.
Sul vostro ordine del giorno, in relazione ad alcune questioni che contiene, che sono insufficienti, ma che comunque sono dei messaggi, il nostro Gruppo si asterrà. Voi, invece, avete inteso semplicemente chiudere un percorso che, tutto sommato, rispetto alla vostra posizione, peccava soltanto di una dovuta, inevitabile ed ineludibile chiarezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Condivido le analisi fatte dai colleghi di minoranza sull'ordine del giorno, ma non voglio analizzarlo per quanto riguarda la sua grammatica, la sua sintassi, il suo lessico.
Il Consigliere Picchioni e gli altri hanno già spiegato come ci siano contraddizioni, punti oscuri, doppie valenze, ambivalenze: c'è di tutto quindi non m'interessa analizzare la lettera di questo ordine del giorno. A me pare che ci sia un punto chiarissimo e centrale in questa vicenda, che non sta nel lessico o nella sintassi, ma nella politica.
Il punto fondamentale, inequivoco e di grandissimo rilievo - sta nel fatto che tra la relazione del Presidente Ghigo e questo ordine del giorno c'è un abisso. Se la politica fosse per il Presidente Ghigo una questione seria, nobile, un servizio alla collettività, ciò dovrebbe essere evidente.
Il Presidente della Giunta si presenta e fa un'elegia del bene che ha fatto al Piemonte, come Presidente della Giunta regionale ed anche come Assessore al turismo pro tempore. Impiega delle ore a raccontare come è stato bravo. Bene! E' un punto di vista, è il suo lavoro, ha speso tempo energie, intelligenza. E' venuto in aula e ha detto: ho fatto bene, la minoranza non sarà d'accordo con tutto questo, esprimerà le proprie opinioni.
Il Presidente si presenta in aula così. Adesso, il Consigliere Angeleri e i Gruppi di maggioranza gli dicono che non è vero niente; ammiccano strizzano l'occhio, come si fa in maggioranza, però sostanzialmente dicono: "No, Presidente Ghigo, non siamo d'accordo con te, non è andata così, la legge va rinterpretata, bisogna fare di più, l'ATR va rivista o rinominata.
Nel pasticcio lessicale che c'è, è chiaro cosa si dice.
Il Presidente Ghigo, cosa fa? Vota tale ordine del giorno.
Non votiamo il vostro ordine del giorno, che è l'espressione di una vostra battaglia politica interna e ha unicamente quella valenza, perch siamo nella situazione in cui il Presidente di un governo si presenta e vota un ordine del giorno che lo contesta, perché in questo modo la serietà e la ragione della politica vengono cancellate da quest'aula: questo è il punto centrale, politico per cui non lo votiamo. Evidentemente, da un lato il Presidente Ghigo manca di autorevolezza politica: si presenta in aula esprime un punto di vista e la sua maggioranza glielo contesta. Dall'altro lato, è un Presidente che esegue degli ordini. Riceve l'ordine della maggioranza secondo cui le cose che ha detto non sono vere, vanno cambiate lui alza la mano e vota questa messa in critica di tutta la sua politica.
Un Presidente che si comporta in questo modo è un Presidente che è vittima della propria ambizione. Cioè, un Presidente che, a prescindere da tutto ciò che succede, da tutto ciò che ha fatto e di come tutto ciò che ha fatto venga giudicato dalla sua maggioranza, fa capire che da quella poltrona non si muove, malgrado ciò che diciamo noi della minoranza e qualunque cosa diciate voi della maggioranza, al punto di approvarla egli stesso.
Tutto questo preoccupa, non solo perché ci troviamo di fronte ad un Presidente debole, privo di progetti, ambizioso, ma soprattutto perché un Presidente di questo genere, oltre ad essere debole, è pericoloso.
Fare politica in questo modo è molto pericoloso perché se si assorbono tutte le pressioni come una spugna, allora si assorbe proprio di tutto.
Fare il Presidente spugna non è una grande invenzione; non ci si muove perché la spugna più si riempie e più si siede, quindi di lì non si muove ma il Piemonte, di sicuro, non trae beneficio da un Presidente spugna che per il fatto di non volersi muovere e non voler considerare la politica una cosa seria, dice di sì a tutto quello che oggi questa maggioranza, domani forse, le pressioni, gli interessi che esistono e che devono essere governati, gli proporranno.
Affermiamo perciò nel modo più assoluto che votiamo l'ordine del giorno, perché è un documento che equilibra una crisi politica di maggioranza; noi, vedendo il motivo, i contenuti e il senso di tale ordine del giorno e denunciando la situazione,- come speriamo di essere riuscito almeno in parte a fare -, di evidente crisi politica, risolta solo perch un Presidente accetta qualunque cosa gli ordiniate, non possiamo, come Gruppo, che dire no all'ordine del giorno e alla situazione determinatasi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Anche noi, sull'ordine del giorno che abbiamo firmato, prima firma il collega Angeleri, chiediamo una semplicissima modifica concordata del resto con il collega Angeleri, per fare chiarezza rispetto ad un equivoco che in effetti ci potrebbe essere, laddove, nella prima pagina, si dice: "Ritenuto non soddisfacente il metodo di attuazione della legge 75/96", chiediamo la soppressione delle tre parole "il metodo di". Quindi, diventa: "Ritenuto non soddisfacente l'attuazione della legge 75/96". Il collega Angeleri, con il quale abbiamo parlato, è d'accordo; così si ovvia ad un possibile equivoco.
Il collega Riba chiedeva come mai abbiamo votato contro il loro ordine del giorno e quello di Rifondazione Comunista. Ci sembra doveroso dire che siccome quel documento parla di azzeramento della situazione, noi non abbiamo condiviso e non condividiamo oggi tale azzeramento.
Abbiamo, quindi, votato contro. Non ci si può astenere quando si è contrari all'ipotesi di un azzeramento.
Per quanto riguarda questo ordine del giorno, anche se capiamo le disquisizioni, le articolazioni attraverso le quali a pochi giorni da martedì prossimo, quando il Presidente e la maggioranza verranno con la proposta di ricomposizione della Giunta e di rilancio politico e programmatico, a pochi giorni - dicevo - da quella data, è comprensibile che si cerchi di mettere in evidenza debolezze, presunte ipotesi spugna e cose di questo genere.
Collega Chiezzi, ma lo dico a tutti, se noi andiamo a rivedere l'ordine del giorno che il 4 maggio, a conclusione del dibattito sul bilancio ha votato un numero stragrande di Gruppi, non so se all'unanimità...



CHIEZZI Giuseppe

La nostra no.



GALLARINI Pierluigi

La vostra no, ma ci sono altre firme di altri Gruppi che oggi sono su posizioni diverse. Quel punto 4) dell'ordine del giorno votato all'unanimità, senza Rifondazione Comunista, il 4 maggio, dice: "...a far sì che l'ATR possa espletare interamente" - quindi è un auspicio dell'ordine del giorno - "le proprie possibilità di intervento attraverso una operatività concertata tra pubblico e privato, secondo le finalità della legge 75/96".



(Commenti del Consigliere Montabone)



GALLARINI Pierluigi

Consentimi di proseguire, io non ho interrotto alcuno.
Se questa non è la volontà espressa dal Consiglio, che noi riprendiamo in questo ordine del giorno, di andare a correggere la linea di marcia di una legge che in prima applicazione (abbiamo parlato in questa sede anche del fatto che la legge 51 a sei mesi dall'entrata in vigore - 1 gennaio 1998 - necessiterà sicuramente di una verifica, lo stesso Assessore Burzi si è impegnato a fare tutto quanto occorre per verificare se la prima fase sperimentale ha dato risultati soddisfacenti oppure no), allora dicevo non è altro che la ripetizione nell'alveo di quell'impegno. Ma quell'ordine del giorno dice di più rispetto a quello che ho letto fino al punto in cui siamo arrivati: "ne consegue l'impegno ad affrontare immediatamente" questo "immediatamente" del 6 maggio si traduce a dopo il 2 giugno partendo dal ragionevole presupposto che ci possa essere il nuovo Assessore con in capo la delega al turismo - "ad affrontare immediatamente le criticità emerse". Quindi lo riconoscevamo allora che erano emerse delle criticità, riproduciamo oggi lo stesso riconoscimento, ovviamente non abbiamo cambiato idea, e questo non significa andare in contrasto con l'ampia, puntuale relazione svolta dal Presidente stamattina che dimostra come all'interno di questa legge, di questa Agenzia, ci sia uno stimolo iniziale che consente di cambiare passo rispetto a come si è interpretato il turismo fino ad oggi. Alcune cose vanno riviste, ridefinite e si è qui per farlo, ma lo stesso Presidente nella sua relazione stamattina si è dimostrato aperto ai miglioramenti come sempre siamo stati e dobbiamo essere.
L'ordine del giorno prosegue: "con la conseguente nomina di amministratori di sicura professionalità, nel rispetto comunque delle competenze di coordinamento, di indirizzo, di vigilanza, di esclusiva competenza istituzionale dell'Amministrazione regionale".
Quindi esiste una cornice nella quale si è riconosciuta quasi l'unanimità del Consiglio. All'interno di quella cornice noi non abbiamo fatto altro oggi che, a chiusura di questo dibattito, risottolineare alcune questioni.
Quindi, fermo restando la soppressione di quel metodo, quando si dice "ritenuto altresì fino ad ora non completamente corretta l'interpretazione ecc.", qui mi riallaccio a quanto si è detto prima, cioè che stiamo vivendo una fase sperimentale, è ovvio che la sperimentazione è suscettibile di correzioni di rotta perché nessuna applicazione nasce e viene gestita in modo perfetto. Se emergono delle criticità è non solo doveroso, ma responsabile, quindi qui non si tratta di mettere in freezer le responsabilità, ma di ravvivarle semmai, metterci mano, per vedere di correggere la linea di marcia.
Quando poi alla fine si dice "a riconsiderare la funzione dell'Agenzia stessa" è più un discorso che riguarda la natura della legge, perché il fatto che ci siano dei privati nelle quote che stamattina il Presidente ha sottolineato (mi sembra di ricordare il 13% e una ventina di privati con altri privati, 5 domande di adesione, 4 delle quali di privati e una di pubblico), se le cose stanno in questi termini occorre verificare qual è l'incisività di questi privati, perché essendo il capitale di prevalenza pubblico e quindi regionale, avendo riscontrato tutti i dati e i parametri di cui abbiamo parlato, varrà la pena vedere qual è l'incidenza pratica di questi privati, se questa percentuale può essere migliorata, ma se migliorandola aumenta l'incisività oppure no. Questa legge, come diceva lo stesso Angeleri stamattina, ma lo potremmo dire tutti, ha stravolto, ha cambiato radicalmente, è stata sotto certi aspetti una rivoluzione copernicana; ebbene a questo punto penso proprio che se emergono delle questioni e delle criticità occorre in tempi ragionevoli metterci mano.
Ecco, io ho ritenuto solo doveroso da parte nostra innanzitutto chiedere quella correzione, lieve, ma che quanto meno consente di non prestarsi ad equivoci; e in secondo luogo, soprattutto, nella sostanza dire come, a proposito di questa legge così come altre, allorquando a sperimentazione avvenuta - si tratta di pochi mesi - si riscontrano delle criticità, non penso assolutamente che sia smentire il programma e il lavoro che è stato fatto in questi mesi e che il Presidente ha riassunto si fa per dire, visto che stamattina ha parlato per un'ora e mezza direi anche in dettaglio di tutta quella che è stata l'attività. Il fatto di andare ad assumere degli impegni, a riprendere impegni che già nel Consiglio del 4 maggio erano stati presi pressoché all'unanimità del Consiglio, non vuol dire assolutamente né smentire né stravolgere né adire ad effetti-spugna o cose del genere, quindi noi lo votiamo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Volevo fare una domanda al Consigliere Gallarini in merito alla proposta. Lei ha detto: "ritenuto non soddisfacente" che cosa? L'attuazione? E' così?



GALLARINI Pierluigi

Sì: "ritenuto non soddisfacente l'attuazione della legge sul turismo".



SPAGNUOLO Carla

Va bene.
Detto questo, che non è la dichiarazione di voto perché giustamente non interessa nessuno, come dire: se piace a voi... Ognuno ha i suoi gusti.
Le cose dette nell'ordine del giorno che si approvò alla fine del dibattito sul bilancio intanto erano contenute in un contesto di natura politica diversa e poi - io non ho qui il testo, quindi non posso approfondire la questione - non mi sembra proprio che possano in qualche modo essere la premessa per questo ordine del giorno della maggioranza. La maggioranza oggi ha fatto due interventi. Il primo è stato quello del collega Casoni, che io a differenza di altri colleghi non ho condiviso. Ho ascoltato, ma non ho condiviso, come ho anche detto nel corso dell'intervento stesso a qualche collega, per qualche approccio, di merito proprio e poi non era un intervento di forte critica politica come invece è stato ancora una volta quello del collega Angeleri.
Pertanto, l'ordine del giorno che vede come primo firmatario il collega Angeleri riprende per la verità in maniera puntualissima tutta quella critica, nel senso che io leggo di seguito: - quindi non solo il metodo ma proprio l'attuazione della legge! Cioè proprio tutto! - "impegna il Presidente della Giunta a riconsiderare la funzione dell'Agenzia nel rispetto delle reali esigenze di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche del Piemonte" - allora nella relazione del Presidente della Giunta regionale non erano le "reali esigenze", ne saranno state espresse delle altre! Lo scrivete voi! - provvedendo di conseguenza - a che cosa? Visto che non sono interpretate le reali esigenze di valorizzazione delle risorse turistiche del Piemonte e visto che l'attuazione della L.R. 75/96 non funziona - provvedendo di conseguenza a riformulare gli organi direttivi ed esecutivi.
Allora, quando un Consiglio regionale scrive qualcosa, deve scrivere qualcosa che un cittadino capisca. Cosa vuol dire "riformulare gli organi direttivi ed esecutivi"? Vuol dire semplicemente ricompattare in qualche modo una maggioranza nella quale il maggiore critico di questa maggioranza detiene i 2 voti che determinano questa maggioranza e la possibilità di stare in piedi! Questa roba qui vuol dire solo quello! Allora, prima di tutto si scrivano dei documenti - Presidente del Consiglio - che abbiano senso: o politico o giuridico! "Riformulare gli organi direttivi ed esecutivi" mi spieghi...



ANGELERI Antonello

Scusa Carla, in matematica quanto avevi?



SPAGNUOLO Carla

Andavo benino, mi spiace per te. In altre cose andavo meglio, in matematica andavo "benino".
Detto questo, non vedo perché l'opposizione debba partecipare a questa vicenda. Sulla politica del turismo, abbiamo espresso, e non solo noi critiche gravissime, non solo negli ultimi mesi.
Sono state espresse critiche gravissime per la politica ed i rapporti all'interno della Giunta da parte dell'allora Assessore Angeleri, mai smentite, anzi riprese e riapprofondite in interventi drammatici, sotto il profilo politico, che sono avvenuti in quest'aula, che io ho ascoltato perché sono abituata ad ascoltare gli interventi e ho l'abitudine di richiamare gli altri a farlo; credo che questo sia molto importante.
Proprio perché ho l'abitudine di ascoltare gli interventi ed anche di richiamare a questo, mi chiedo come il Presidente della Giunta possa votare l'ordine del giorno, se non per il fatto che deve tenere in qualche modo insieme una maggioranza in un momento molto delicato. Diversamente, questo ordine del giorno, così come altri documenti firmati dalla sua maggioranza è una condanna di merito e di metodo della sua azione politica.
Presidente, lei accetta questo; benissimo, probabilmente lei andrà avanti. Quando si è quella parte che determina una maggioranza, si sa nella Prima, nella Seconda, nella Terza Repubblica, che si ottengono molte cose. E' un documento che vuol dire soltanto questo, politicamente...



(Intervento del Consigliere Angeleri che parla fuori microfono)



SPAGNUOLO Carla

Sta a lei, Consigliere, lei ha incominciato la sua battaglia, vada avanti, per ora le approvano un ordine del giorno che vuol dire esattamente "condanna della politica nel campo dell'Assessorato al turismo", così come il Presidente della Giunta regionale l'ha condotta fino ad oggi.
"Riformulare gli organi direttivi ed esecutivi" non vuol dire niente perché questo documento non riguarda la politica del turismo, ma riguarda le beghe interne di questa maggioranza per l'assegnazione dell'Assessorato al turismo.
Non capisco, quindi, perché dovrei partecipare alla votazione pertanto, come Gruppo socialista non partecipiamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo la parola sul nuovo ordine del giorno; prima sono intervenuto sul vecchio ordine del giorno, che ora è stato emendato, fatto non da poco.
Collega Angeleri, hai vinto di nuovo. Dovresti essere contento, perch hai portato a casa un altro punto, cioè hai aggiunto una nuova ferita al corpo già martoriato della politica turistica, incarnato nel Presidente Ghigo, il quale, tranquillo, come velluto, ha incassato la coltellata.
Inizialmente il collega Angeleri dice al Presidente: "Presidente Ghigo, lei il metodo di attuazione l'ha sbagliato". Si può sbagliare il metodo di attuazione, ma l'attuazione può essere giusta. Il Presidente Ghigo pu dire: "Sì, per il metodo, lo accetto; non ho sentito il Consigliere Angeleri, non ho sentito la Giunta, mi sono mal rapportato con le Associazioni: ho sbagliato nel metodo". Ma la critica al metodo non comprende la certezza di un'attuazione errata; fa salva l'attuazione.
"Certo, non ho chiesto permesso, però ho agito bene".
La critica, in questo senso ("No, ho agito bene, ma il modo in cui ho agito può essere soggetto a critiche"), si trasforma in: "Hai agito male".
Allora, non so se bisogna mettersi a sorridere, se bisogna a questo punto capire dove siano le ragioni di un peggioramento di questo genere e dove stia la ragione del Presidente Ghigo che, tranquillo, accetta la critica sull'attuazione, che quindi coinvolge direttamente la sua attività.
A questo punto mi viene un'idea. Abbiamo sentito la relazione del Presidente Ghigo (tutti gli ordini del giorno dicono: "sentita, ascoltata la relazione"). Uno di noi, estratto a sorte, un Consigliere di buona volontà, a titolo personale, potrebbe presentare un ordine del giorno in cui approva la prima vostra frase ("Il Consiglio ha ascoltato") e la approva. Voi lo votereste un ordine del giorno che dica: "Sentita la relazione del Presidente della Giunta, in ordine all'attività dell'Agenzia Turistica, la approva"? Noi presentiamo questo ordine del giorno, per vedere se voi votate o non votate un ordine del giorno in cui si scrive: "la approva". Ve lo presentiamo, per cercare di fare chiarezza su questo.
Il collega Angeleri mi dice di non aver capito; mi spiego meglio. Se noi presentassimo il quarto ordine del giorno, così formulato: "Il Consiglio regionale, ascoltata la relazione del Presidente della Giunta, in ordine all'attività dell'Agenzia Turistica Regionale, la approva".
Il collega e amico Gallarini mi dice: "Noi lo voteremmo". Allora, non votate più il terzo ordine del giorno, perché votare due cose diverse in uno stesso giorno, anzi, negli stessi minuti, non so se ci siano appoggi di Regolamento o se basti la ragione e la logica, ma sarebbe veramente stupefacente! Presidente Ghigo, lei accetta anche questa nuova ferita. Mi viene da pensare: dove si fermerà, Presidente Ghigo? Incomincio a pensare, più che a dove si fermerà, dove possa giungere. Dove si ferma, non lo so, ma dove pu arrivare il Presidente Ghigo in questa sua azione spugna? Non mi stupirei a questo punto - perché ha delle capacità di assorbimento eccezionali - che lei nel 2000 diventasse il candidato del centro sinistra! Non mi stupirebbe, perché passo passo, critica su critica un Presidente pronto a digerire cose che il centro sinistra non gli farebbe mai digerire, ad un certo punto potrebbe anche dire: cambio collocazione dato che i contenuti e la mia stessa azione di governo sono per me del tutto indifferenti, pur di essere il Presidente della Giunta regionale.
Presidente, lei è così pronto a qualsiasi cosa da diventare un Presidente pericoloso per il Piemonte, perché con queste mentalità si fanno gli interessi e le ambizioni personali, ma è difficile poter avere la fermezza e l'autorevolezza di governare, il che significa dire i "no" e i "sì", scegliere, comporre i conflitti (attività difficile, come si vede anche all'interno delle forze politiche).
Per questo motivo, se presentaste un quarto ordine del giorno, vi sarebbe un chiarimento maggiore. Ad ogni modo, se mantenete questo documento, voteremo contro - a maggior ragione - anche dopo l'aggravamento delle critiche, perché rimaniamo sempre in un campo di guerra "guerreggiata" dentro la maggioranza.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINERVINI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Devo dire che rispetto alle osservazioni che aveva fatto il Consigliere Picchioni ed altri Consiglieri di minoranza, questa modifica all'ordine del giorno presentato lo migliora e lo rende più chiaro. In effetti, togliendo la frase "il metodo di attuazione", perlomeno si elimina, sembra ombra di dubbio, l'ipotesi che questo metodo di attuazione dipenda non da chi ha la responsabilità politica, ma da chi ha la responsabilità funzionariale nell'attuazione della legge stessa, con ciò avallando ancor di più l'ipotesi che il collega Picchioni faceva poc'anzi.
Il collega Gallarini ha voluto leggere non un passo, ma un punto determinante dell'ordine del giorno che è stato votato in occasione del bilancio; documento che riapprovo in questo momento pienamente, che non trovo assolutamente discordante con l'ordine del giorno che noi avevamo presentato, dove si faceva esplicitamente riferimento alla concertazione e al coordinamento dell'attività fra pubblici e privati, cosa che, fino ad oggi, non dico solo per mancanza di chi compone l'ATR, ma per mancanza di volontà politica o di capacità politica da parte di chi l'ATR comunque deve governare, non è avvenuta.
Allora, se fossimo veramente conseguenti - noi lo vogliamo essere e nel nostro ordine del giorno lo siamo stati fino in fondo - non si riuscirebbe a capire le ambiguità di certi passaggi che l'ordine del giorno stesso comporta.
Cosa vuol dire, chi sono "i soggetti preposti all'attuazione non completamente corretta dell'interpretazione della legge"? Diteci chi sono i soggetti preposti. Ci sarà l'autorità politica rispetto a questo! Cosa vuol dire (nella chiusura, forse, qualcosa è già stato accennato ma a me è sfuggito) "riformulare gli organi direttivi ed esecutivi"? Si sia consequenziali a quell'ordine del giorno e si sia più chiari! Non cambia, sostanzialmente, nelle volontà delle dichiarazioni che sono state fatte prima dal collega Angeleri, dall'accettazione fatta dallo stesso Presidente della Giunta.
Cosa vuol dire riformulare gli organi direttivi ed esecutivi? Vuol dire che si aggiunge qualcuno? Vuol dire tutti? Allora scriviamolo! Quali sono gli organi amministrativi? Chi sono gli organi amministrativi di questa ATR? Riprendiamo quello che abbiamo scritto qui allora! E' molto più chiaro e meno ambiguo! Credo che su questo ordine del giorno mi asterrò, perché posso interpretare quello che c'è scritto, ma nella sua formulazione non è per niente chiaro.
Fosse chiaro (come era chiaro il nostro ordine del giorno) probabilmente saremmo in grado votarlo, così come abbiamo proposto e votato quell'ordine del giorno collegato al bilancio.
Su questo, invece, così formulato, con alcuni passaggi che per noi vanno bene, ma con altri che sono troppo ambigui rispetto a quello che è stato detto in quest'aula, ci asterremo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pierluigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, visto che l'ordine del giorno iniziale è cambiato, intendo ritirare la mia firma dal documento.



PRESIDENTE

Ricordo che l'ordine del giorno iniziale, cioè quello che è stato distribuito, conteneva le parole "il metodo di...".
Se non vi sono altri interventi, pongo in votazione tale documento, (il n. 785), il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte ascoltata la relazione del Presidente della Giunta regionale in ordine all'attività dell'Agenzia Turistica regionale, dopo l'ampio dibattito sviluppatosi in Consiglio in ordine al futuro della politica regionale sul turismo ritenuta non soddisfacente l'attuazione della legge n. 75/96 ritenuto altresì sino ad ora non completamente corretta l'interpretazione della legge stessa da parte dei soggetti preposti conviti che il turismo sia una delle priorità per rilanciare il Piemonte e dare alla nostra Regione una diversa immagine legata alle grandi potenziali che questo settore può offrire impegna il Presidente della Giunta e la Giunta stessa a riconsiderare la funzione dell'Agenzia stessa, nel rispetto delle reali esigenze di promozione e valorizzazione delle risorse turistiche del Piemonte, provvedendo di conseguenza, a riformulare gli organi direttivi ed esecutivi".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 19 voti favorevoli, 4 contrari, 9 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Abbiamo pertanto concluso i lavori della parte pomeridiana.
Chiedo ai Capigruppo non tanto di fare una riunione formale, ma di avvicinarsi semplicemente al banco della Presidenza, in quanto vorrei definire l'ordine dei lavori di martedì e mercoledì prossimi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.25)



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