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Dettaglio seduta n.26 del 23/11/95 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PICCHIONI


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeli, Bellion, Bortolin, Cotto Ghigo e Griffini.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Produzione e trasformazione dei prodotti

b) Modifiche di coordinamento formale alla legge regionale "Interventi regionali per lo sviluppo del sistema agroindustriale piemontese"


PRESIDENTE

Comunico altresì che ai sensi dell'art. 83 del Regolamento, per una migliore lettura ed un coordinamento con la normativa nazionale, si propongono le seguenti correzioni alla legge regionale, approvata nella seduta di ieri, relativa ad "Interventi regionali per lo sviluppo del sistema agroindustriale piemontese": art. 2, comma primo, lettera a), sostituire le parole "del riciclo" con le parole "della riutilizzazione" art. 6, comma settimo, dopo le parole "mutui agrari", aggiungere le parole "e fondiari" art. 16, comma sesto, lettera b), le parole "al costo della provvista" sono sostituite dalle parole "ai sensi del DPCM 29/11/1985 e successive modificazioni ed integrazioni".
Se il Consiglio non si oppone, tali modificazioni si intendono approvate.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 57 relativo all'attivazione del Comitato di coordinamento Enti e Comuni interessati al collegamento ferroviario veloce Torino-Lione


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 57, presentato dai Consiglieri Vindigni, Saitta, Angeli, Marengo e Farassino, di cui al punto 25) all'o.d.g., il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerato che con ordine del giorno del 19/7/1994 aveva dato mandato alla Giunta regionale di effettuare riunioni tecnico-informative periodiche con i rappresentanti dei Comuni e degli Enti coinvolti dalla progettazione e realizzazione del nuovo collegamento ferroviario veloce tra Torino e Lione rilevato che la Giunta regionale, in ossequio al citato ordine del giorno, ha deliberato il 27/3/1995 la costituzione di un Comitato di coordinamento che promuova e verifichi in itinere lo sviluppo della progettazione del collegamento ferroviario veloce Torino-Lione affinch essa sia correttamente integrata con le esigenze di riqualificazione territoriale e con la tutela dell'ambiente attraversato, chiamando a farvi parte rappresentanti della Regione, della Provincia, del Comune di Torino e delle Comunità montane della Valle di Susa, le FS, il Geie Alpetunnel, le Organizzazioni sindacali, l'Unione Industriale e la Camera di Commercio venuto a conoscenza che il Geie Alpetunnel ha recentemente avviato le indagini geofisiche relative al tunnel di base Maurienne Ambin della linea Transalpina di Alta Velocità Lione-Torino e sta ricercando la collaborazione dei Comuni il cui territorio è interessato al tracciato constatato che a tutt'oggi il Comitato di coordinamento non è divenuto operativo impegna la Giunta regionale ad avviare sollecitamente la costituzione del Comitato di coordinamento facendone così la sede nella quale concretizzare le collaborazioni utili a ricercare le relazioni tecniche adeguate ad un razionale inserimento delle opere nel contesto della Valle di Susa ad invitare il Geie Alpetunnel a ricercare la collaborazione dei Comuni e degli Enti tramite il suddetto Comitato".
La parola al Consigliere Saitta per l'illustrazione.



SAITTA Antonino

Questa proposta di ordine del giorno tratta questioni che saranno oggetto di una seduta del Consiglio regionale, che mi pare sia stata preannunciata, relativamente al problema più generale del collegamento ad Alta Velocità fra Torino e Lione. Mi soffermo quindi soltanto sugli aspetti più operativi contenuti nell'ordine del giorno che abbiamo presentato per sollecitare l'Assessore Masaracchio, ma anche in modo particolare il Presidente della Giunta, a convocare il Comitato di coordinamento previsto in una deliberazione della Giunta regionale del mese di aprile.
So che il Comitato di coordinamento è stato convocato, domani si terrà qui la riunione e quindi viene data attuazione ad una deliberazione assunta: ci pare questo un fatto estremamente positivo. Il rilievo che facciamo è che il ruolo che deve svolgere questo Comitato non è soltanto di verifica dei progetti eseguiti dalla TAV o dall'Alpetunnel, ma è un compito molto più ampio; deve cioè porsi l'obiettivo di una ricerca di soluzioni progettuali le più adatte per risolvere le questioni che hanno sollevato gli Enti locali, ma non solo.
La strada intrapresa dalla Giunta ci pare quindi errata. Innanzitutto perché per il Comitato di coordinamento non sono stati convocati soltanto i Comuni, ma addirittura la SITAF, e non si capisce bene quale titolo abbia la SITAF sull'Alta Velocità. In secondo luogo, all'o.d.g. è indicato l'esame del progetto della TAV e qui bisogna essere chiari se esistono o meno progetti. Normalmente, infatti, nelle riunioni alle quali ho assistito, viene detto che sull'Alta Velocità si è sempre discusso, si sono fatte delle ipotesi, ma non ci sono progetti.
La terza considerazione è che nella riunione di domani l'Alpetunnel verrà a spiegare i motivi dei sondaggi che sono stati fatti senza neppure coinvolgere i Comuni.
Mi pare che si stia partendo con il piede sbagliato: quella deve essere la sede istituzionale nella quale i Comuni si sentono rappresentati per censire le questioni che sono state sollevate e per trovare delle soluzioni, se esistono.
Il richiamo che facciamo, anche se siamo soddisfatti per il fatto che il Comitato è stato convocato, è di tenersi strettamente agli obiettivi per i quali il Comitato è stato istituito con la deliberazione della Giunta regionale precedente. In ogni caso, credo che una valutazione complessiva da parte del Consiglio sia utile anche per il prosieguo dei lavori del Comitato di coordinamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

Mentre siamo in attesa dell'Assessore Masaracchio, svolgo ancora alcune comunicazioni al Consiglio:


Argomento: Industria (anche piccola e media)

c) Audizione FIAT presso Commissioni consiliari congiunte III e VII


PRESIDENTE

Comunico che il giorno 5 dicembre, alle ore 15, si svolgerà una riunione congiunta delle Commissioni III e VII, allargata ai Capigruppo per l'audizione FIAT con la presenza del Direttore delle Relazioni esterne dottor Panzani, per un'informativa globale e non solamente specifica sull'evoluzione dell'azienda in questo contesto congiunturale.


Argomento: Problemi energetici

d) Visita alla Centrale nucleare francese Superphenix


PRESIDENTE

Colgo inoltre l'occasione per ripetere l'avviso a tutti i Consiglieri che per i giorni 12 e 13 dicembre è prevista la visita alla Centrale Superphenix.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

e) Lavori di ristrutturazione dell'aula consiliare


PRESIDENTE

Desidero infine avvertire i Consiglieri che questa è l'ultima seduta che si terrà in questa sala prima della sua ristrutturazione, per cui invito i Consiglieri a ritirare tutti gli oggetti e le carte personali che sono nei loro cassetti perché nei prossimi giorni l'aula dovrà essere consegnata all'impresa per i lavori relativi.
Le sedute del Consiglio si terranno nel frattempo in Sala Viglione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

In attesa dell'Assessore Masaracchio, e poiché non vi sono altre richieste di interventi, sospendiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 57 e passiamo a quello successivo.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame ordine del giorno n. 76 relativo all'inceneritore Re-Sol per lo smaltimento dei reflui prodotti dallo stabilimento ACNA di Cengio


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame dell'ordine del giorno n. 76, presentato dai Consiglieri Dutto, Casoni, Griffini, Bellingeri, Ferraris, Peano, Rosso Rossi, Galli, Cavaliere, Moro e Foco relativo all'inceneritore Re-Sol per lo smaltimento dei reflui prodotti dallo stabilimento ACNA di Cengio.
La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Nel lontano 1898 si insediava nell'alta Valle Bormida un opificio chimico destinato a segnare profondamente il destino della valle.
Da allora, e sono passati quasi cent'anni, rifiuti chimici cominciarono ad essere depositati lungo il corso del fiume Bormida. Tonnellate e tonnellate di materiale altamente tossico furono seppelliti, abbandonati o stoccati, e cominciarono ad infiltrarsi, ad inquinare il fiume e le falde acquifere, aree agricole vennero abbandonate, l'economia della valle subì profonde trasformazioni.
Dopo anni di lotta delle popolazioni finalmente lo stabilimento, nel frattempo divenuto di proprietà dell'ACNA, fu chiuso.
Per la verità, spiace constatare che fu soprattutto chiuso in quanto tecnicamente superato ed antieconomico e non per i giusti motivi ecologici e per le richieste della popolazione.
Una volta chiuso lo stabilimento chimico ecco profilarsi una nuova beffa: la costruzione, nello stesso loco, di un inceneritore Re-Sol.
Ciò quando invece doveva iniziarsi una profonda opera di bonifica della valle. Questo Re-Sol sorgerebbe a pochi chilometri di distanza da una zona vitivinicola, con il rischio anche solo psicologico, ma pur sempre importante, di compromettere l'immagine dei nostri vini.
Logico che le popolazioni della valle dessero il via ad una serie di profonde e motivate proteste, ne seguì una serie di impegni e di promesse culminate in una risoluzione parlamentare a garantire che l'inceneritore Re Sol non sarebbe stato costruito.
Purtroppo oggi la questione viene riproposta. Un Comitato composto dai Sindaci di centodue Comuni e da tre Province si opporrà con tutti i mezzi a loro disposizione. E' giusto che la Regione li affianchi e li sostenga facendo la sua parte.
Prendo atto con soddisfazione dell'opposizione che i nostri rappresentanti hanno già presentato nella riunione dell'altro ieri a Roma con la Commissione parlamentare d'inchiesta.
Richiedo pertanto il voto all'ordine del giorno presentato e sottoscritto dai Consiglieri delle province di Cuneo ed Alessandria e da altri Consiglieri, e richiedo che questo voto sia della maggioranza e della minoranza, a sottolineare come tutti i Gruppi debbano dare il loro contributo, cominciando appunto con il voto favorevole all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Come ricordava il Consigliere Dutto vi è stata un'audizione nella Commissione d'inchiesta sulla vicenda ACNA pochi giorni fa a Roma, a cui erano presenti i Consiglieri Riba, Toselli e Angeli.
In quella sede è stato facile per i rappresentanti della Regione Piemonte assolvere al proprio compito, perché avevano solo l'imbarazzo della scelta, cioè dovevano aprire gli armadi e presentare tutta la documentazione prodotta in questi anni.
E' stata una battaglia portata avanti dai piemontesi, in prima linea dagli Enti locali, ma anche dalla Regione Piemonte che, come si dice giustamente nel documento, ha fatto registrare - ragionando in termini calcistici - una serie di risultati positivi quando il TAR ha ripetutamente annullato i provvedimenti che sul fronte ligure venivano adottati.
In un primo tempo il Re-Sol era stato presentato come un impianto industriale e, quindi, soggetto a pochissime autorizzazioni.
Successivamente è stato presentato come un impianto di smaltimento. Oggi ultima versione, viene presentato come un impianto chimico-integrato.
Come Regione Piemonte, sulla vicenda ACNA, abbiamo atteso l'audizione nella Commissione d'inchiesta prima di adottare la formale deliberazione di controdeduzioni all'interno della procedura VIA, che, nel frattempo, è stata aperta dalla società ACNA in liquidazione nel corso di quest'estate.
Queste procedure vengono sempre aperte nel periodo delle ferie, forse confidando in una minore attenzione da parte delle istituzioni! In questo caso, però, non si è verificata una minore attenzione, anzi è stato attivato subito un tavolo di lavoro con le istituzioni locali e si sono ricostituiti i gruppi che, nel corso di questi anni, hanno lavorato: i maggiori Comuni della valle, le Associazioni ambientaliste ed altri referenti tecnico-scientifici.
In sostanza, il parere della Regione Piemonte non muta, il problema del Re-Sol è un problema limitato, ha un'impostazione che non affronta invece ciò che deve essere affrontato. La vicenda ACNA si risolverà quando si saranno fatte indagini complete, serie ed approfondite sulla consistenza del sottosuolo dello stabilimento, che ha fatto registrare un accumulo di rifiuti da più di cento anni.
Quindi, occorre conoscere per decidere. A tutt'oggi una conoscenza certa non vi è e quindi abbiamo chiesto alla Commissione d'inchiesta di provvedere ai sondaggi, che sono stati fatti qua e là nel tempo, ma solo in modo parziale. In futuro si potrà affrontare un programma serio e definitivo di bonifica, e si potranno anche avviare dei programmi paralleli di rilancio e di sviluppo alternativo della Valle Bormida. Ma la cosa più importante, che verrà sottolineata nella deliberazione di Giunta regionale di parere negativo alla costruzione del Re-Sol, è che vi è la volontà di trasformare Cengio in una vera e propria piattaforma di smaltimento dei rifiuti - come emerge dal Piano territoriale di coordinamento dell'area centrale ligure. Quindi, anziché andare ad una cessazione delle attività impattanti dell'ACNA, andiamo a prevedere, nella zona di Cengio nell'ambito dello stabilimento - il fatto che l'ACNA sia in liquidazione faciliterebbe questa operazione, uso il condizionale perché sono deduzioni logiche che noi andiamo a fare - una piattaforma, chiamiamola megapiattaforma, megadiscarica. Qui veramente gli accrescitivi non sono strumentali, ma le dimensioni del sito e le possibilità di accesso al sito stesso, garantiti da un raccordo ferroviario, farebbero sì che questa località brillerebbe nei prossimi decenni come magari potrebbe essere addirittura anche il centro di smaltimento per una zona molto vasta.
Quindi, non solo la Liguria, ma addirittura i vicini due poli del triangolo industriale. E' una prospettiva alla quale dobbiamo opporci con forza, nel momento in cui già avevamo molti dubbi sull'utilità dell'impianto Re-Sol esistono peraltro delle alternative, che non sono mai state esplorate fino in fondo, alla termodistruzione dei rifiuti contenuti nei cosiddetti lagoon; a maggior ragione dobbiamo aprire gli occhi ed opporci in tutte le sedi alle pianificazioni che vanno avanti in sede ligure.
Noi abbiamo portato sul tavolo della Commissione tutte queste argomentazioni, con tutta una serie di documentazioni dei monitoraggi che sono stati fatti; abbiamo già consegnato ventidue volumi e abbiamo un ulteriore fascicolo, con ulteriori dati, che completeremo entro questa settimana.
Mi auguro che proprio in questo caso la Commissione nazionale di valutazione di impatto ambientale agisca con particolare riferimento proprio all'oggetto del proprio lavoro, che è quello di inserire la macchina che, di per sé, come macchina, in astratto se fosse localizzata magari in un altro posto potrebbe ancora, con una serie di correttivi essere valutata. Ma in questo caso, per i precedenti storici che venivano ricordati, per il contesto ambientale già delicato e compromesso al quale ci riferiamo, ed anche per la giusta aspirazione di una valle a cambiare riferimento sulla carta geografica e prospettiva di sviluppo, dopo aver dato tanto, aver pagato tanto in tutti i termini, aver sacrificato tanto allo sviluppo industriale del nostro Paese, è giusto che si apra una prospettiva di tipo diverso e quindi un'eventuale industrializzazione o sviluppo economico con attività non molto meno impattanti.
Il Comune di Cengio, finalmente - stiamo leggendo sui giornali - sta portando avanti le nostre opposizioni; si è opposto nettamente alle proposte di Piano territoriale della Liguria e quindi quello che noi denunciavamo come piemontesi, già da tempo, che il Re-Sol era in sostanza nient'altro che un cavallo di Troia per far cambiare definitivamente attività all'ACNA, in direzione dello smaltimento dei rifiuti; finalmente stanno aprendo gli occhi anche in Liguria e questo è un fatto molto importante che dà ragione, anche se tardivamente, al fronte piemontese, ma che potrebbe avere anche notevoli riflessi sulle decisioni della Commissione ACNA.
Concludo dicendo che sono perfettamente d'accordo sui contenuti dell'ordine del giorno, che è stato sottoscritto prevalentemente dai Consiglieri del sud del Piemonte, ma che potrebbe avere la sottoscrizione da parte di tutti i Gruppi politici.
Quindi, d'accordo sull'ordine del giorno e la conferma che andremo ad adottare una deliberazione di VIA come Giunta regionale, nettamente contraria all'insediamento del Re-Sol.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: l'ACNA C.O., in liquidazione l'1/8/1995, ha presentato al Ministero dell'Ambiente e al Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale per l'impianto Re-Sol la soluzione parlamentare (6-00114) del 30/1/1990, approvata a larghissima maggioranza, impegnava il Governo 'a non consentire la realizzazione dell'impianto Re-Sol e/o trattamenti termici per smaltimento affini in ACNA e in Valle Bormida l'impianto in questione sorge a 1.250 metri in linea d'aria dalla Riserva naturale delle Sorgenti del Belbo, istituita con legge della Regione Piemonte n. 40 del 9/8/1993 il Re-Sol si trova a pochi chilometri di distanza in linea d'aria da una zona a forte vocazione vitivinicola (le terre del Barolo e del Moscato) il 22/10/1989 i cittadini di 41 Comuni della Valle Bormida e delle Langhe in un referendum si sono dichiarati contrari alla costruzione del Re Sol a Cengio, con una percentuale del 94,1% dei votanti il TAR Liguria, con sentenza del 18/6/1992, confermata dal Consiglio di Stato il 15/6/1993, ha incontrovertibilmente classificato il Re-Sol come inceneritore di rifiuti tossico-nocivi in data 20/6/1995 la Camera dei Deputati ha istituito una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla vicenda ACNA, che non si è ancora pronunciata in proposito l'attivazione di un tale impianto rischierebbe di estendere l'inquinamento ad una zona ben più vasta della Valle Bormida, già provata da un inquinamento secolare la stessa immagine della zona dei vini verrebbe gravemente compromessa esistono seri dubbi sulla legittimità procedurale della richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale, in quanto non viene specificata la qualifica di tossico-nocivi per i reflui da smaltire e, in quanto impianto chimico integrato, non viene richiesta l'applicazione della VIA all'interno dello stabilimento l'ipotesi Re-Sol è stata respinta dal Parlamento, dagli Enti locali dalle Associazioni dei Produttori, dai cittadini il 4 settembre scorso si è insediato presso l'Assessorato regionale all'ambiente un tavolo di concertazione tra Regione Piemonte, UU.SS.LL.
Province, Comunità montane e Comuni per l'esame del progetto in questione il Comitato di crisi dei Sindaci della Valle Bormida, riunito in Cortemilia il 12 settembre scorso, ha stabilito di richiedere ai centodue Comuni e alle tre Province della zona interessata l'adozione di una delibera di opposizione al costruendo inceneritore in relazione a quanto precede e ritenuta meritevole di accoglimento l'anzidetta richiesta del Comitato di crisi il Consiglio regionale del Piemonte impegna il Presidente e la Giunta regionale: ad opporsi in tutte le forme ritenute opportune alla costruzione dell'inceneritore Re-Sol a richiedere al Ministero dell'Ambiente e al Ministero dei Beni Ambientali e Culturali di pronunciarsi negativamente rispetto alla compatibilità ambientale del Re-Sol ad inviare il presente ordine del giorno a: Regione Liguria - Piazzale J.F. Kennedy n. 1, Genova Ministero dell'Ambiente - Via della Ferratella in Laterano n. 25, Roma Ministero dei Beni Ambientali e Culturali - Corso Rinascimento n. 40 Roma".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. i seguenti provvedimenti: progetto di legge n. 57: "Interventi per la realizzazione dei nuovi Ospedali di Biella ed Asti".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.
Ordine del giorno n. 82 relativo all'elettrodotto Moncenisio Piossasco.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 41 Consiglieri presenti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame progetto di legge n. 57: "Interventi per la realizzazione dei nuovi Ospedali di Biella ed Asti"


PRESIDENTE

Passiamo pertanto all'esame del progetto di legge n. 57, testé iscritto all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano, relatore

Il Consiglio regionale nell'approvare nel 1990 il programma di utilizzazione dei fondi recati dall'art. 20 della legge n. 67/88, per l'edilizia ospedaliera, aveva individuato nel nuovo Ospedale di Asti l'intervento prioritario tra quelli relativi a nuove strutture ospedaliere.
Lo stesso provvedimento faceva una riserva da risolvere in concomitanza con la disponibilità dei fondi per il secondo triennio, per il nuovo Ospedale di Biella.
La L.R. n. 64/95 "Norme di salvaguardia per la programmazione sanitaria regionale" e la recente L.R. n. 74/95 "Interventi straordinari in materia di edilizia sanitaria" hanno confermato le scelte del 1990.
Le ripetute assicurazioni sull'effettiva disponibilità dei fondi del secondo triennio sollecitano la predisposizione dello studio di fattibilità e del progetto esecutivo del nuovo Ospedale di Biella.
Il presente disegno di legge ha pertanto lo scopo di completare, con fondi regionali, quelli disponibili per Asti (che sono, per il primo triennio, 30 miliardi, per il secondo 80 miliardi, per il terzo triennio 120 milioni) anche sotto forma di anticipazione, come consentito dalla L.R.
n. 75/95, e di dare avvio alla progettazione per il nuovo Ospedale di Biella.
I fondi necessari, complessivamente 9 miliardi, erano stati, per 5 miliardi, accantonati sui fondi globali in sede di assestamento; i restanti 4 miliardi derivano da una riduzione di pari importo del capitolo relativo al patrimonio immobiliare della Regione. Faccio presente che i 5 miliardi di Asti servono per opere in quanto l'Ospedale di Asti è già in una fase più avanzata, con progettazione già presentata, mentre i 4 miliardi per Biella servono per la progettazione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

I Consiglieri Farassino, Riba, Rossi ed io chiediamo una breve sospensione per presentare un emendamento.



PRESIDENTE

Va bene.


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 57 relativo all'attivazione del Comitato di coordinamento Enti e Comuni interessati al collegamento ferroviario veloce Torino-Lione (seguito)


PRESIDENTE

Nel frattempo, in attesa che i Consiglieri Vaglio ed altri presentino l'emendamento, procediamo con i lavori e ritorniamo all'esame dell'ordine del giorno n. 57.
La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, intervengo per illustrare l'ordine del giorno consegnato all'Ufficio di Presidenza il 18/10/1995 e che ha come oggetto la costituzione del Comitato di coordinamento per la progettazione della linea ad Alta Velocità Torino-Lione.
I colleghi sapranno che, nelle settimane scorse, la Comunità Economica Europea e i Governi italiano e francese hanno messo a disposizione delle Ferrovie italiane e francesi circa 200 miliardi per la sola progettazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.
Con questi mezzi il Geie Alpetunnel, che era stato costituito dalle Ferrovie italiane e francesi, è diventato operativo. Sono stati avviati gli studi di traffico; sono state avviate le procedure di gara per l'appalto dei sondaggi e il Geie Alpetunnel, attraverso i suoi tecnici, ha preso contatti con i Comuni interessati ad un ipotetico tracciato. Questi contatti hanno allarmato, in particolare, gli Enti locali, preoccupati che si riproducano, con un rapporto bilaterale fra l'Ente incaricato della progettazione e i singoli Comuni - si tratta di Comuni di piccole dimensioni - rapporti squilibrati che potrebbero creare le condizioni negative che si crearono negli anni '80 in occasione della costruzione dell'autostrada Torino-Bardonecchia. Condizioni negative che portarono ad uno spreco di risorse, ad una scarsa ottimizzazione degli effetti di investimenti per 2.500 miliardi su questo territorio e a creare, sul piano locale, un'estrema diffidenza rispetto a nuove infrastrutture. Condizioni negative che non sono state nemmeno rimosse con l'intervento della Regione che nel 1990 fu costretta a stipulare un apposito protocollo per rimediare ai guasti che erano stati provocati da questi rapporti bilaterali in un apposito protocollo con la Società concessionaria dell'autostrada, SITAF.
Si comprende quindi perché, a questi primi contatti avviati da Alpetunnel, il sistema locale, quindi i Comuni e la Comunità montana abbiano reagito rifiutando ogni colloquio.
Da questo contesto è nata la proposta di ordine del giorno che tende a riportare, su un piano corretto e civile, il confronto e il dibattito per la realizzazione della nuova linea ferroviaria fra Torino e Lione a cui tutti - quando riescono ad uscire dal proprio localismo - attribuiscono un'importanza strategica per lo sviluppo del Piemonte.
Piano di correttezza e di civiltà che peraltro era già stato ipotizzato dalla precedente Giunta, con deliberazione del 27/3/1995, quando si prevedeva la costituzione di un Comitato di coordinamento che dovrebbe avere lo scopo di indurre Alpetunnel e le Ferrovie italiane e francesi ad ipotizzare diverse alternative di tracciato e diverse alternative di uso dell'infrastruttura, valutare gli effetti ambientali e socio-economici di ogni tracciato e realizzare la massima informazione, partecipazione e consenso sul piano locale. Questi ultimi - informazione, partecipazione e consenso - considerati come elementi essenziali, anche a detta della TAV per la realizzazione dell'opera.
A questo punto l'inopinato intervento di Alpetunnel, che ha preso contatti diretti con le Amministrazioni locali, richiede, a nostro parere il rapido insediamento di tale Comitato.
Lo scopo dell'ordine del giorno che abbiamo presentato è quello di verificare se l'attuale Giunta condivide l'istituzione, la composizione e le finalità di tale Comitato.
Noi ci auguriamo che, attraverso quanto dirà la Giunta - se riterrà opportuno dirlo - a commento di questo ordine del giorno e il voto di questo Consiglio, si possa realizzare un'ampia convergenza che consenta di rimettere il confronto tra le Ferrovie, la Regione, gli Enti locali interessati, le forze economiche regionali interessate (chiamate tutte dalla deliberazione che prima citavo, a far parte di questo Comitato di coordinamento) su un piano di correttezza, di civiltà e di rispetto reciproco.
Poiché domani è prevista una riunione alla quale sono chiamati tutti questi soggetti, più altri che non erano previsti dal Comitato di coordinamento, riteniamo opportuno che il pronunciamento della maggioranza e della Giunta si faccia prima della riunione di domani, anche per poter indirizzare, nel modo più preciso e più corretto, la riunione stessa.
Mi auguro quindi di sentire oggi delle opinioni e soprattutto che il voto faccia registrare una convergenza sull'ordine del giorno che ho illustrato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno fa seguito ad una decisione del Consiglio regionale del 19/7/1994 con la quale, a maggioranza, il Consiglio regionale decise l'istituzione di un Comitato di coordinamento per affrontare in termini innovativi - così si diceva - il rapporto con le comunità locali sul tema Alta Velocità.
Noi non votammo quell'ordine del giorno. Fummo portatori - e lo siamo tuttora - di un'altra proposta più netta che consisteva nell'applicazione dell'art. 64 dello Statuto per effettuare una consultazione popolare nella Valle di Susa su questo tema.
La nostra proposta venne respinta e passò, invece, quella del Comitato di coordinamento. La storia dei rapporti tra la Regione Piemonte e le comunità locali della Valle di Susa è una brutta storia, è la storia dell'assenza di rapporti che, nel tempo, si è consolidata nel passaggio di diverse Giunte, è la storia delle notizie che le comunità locali hanno avuto sul tema dell'Alta Velocità, perlopiù leggendole sui giornali, con una frattura netta, quindi, tra istituzione ed istituzione.
A seguito delle rimostranze, sempre più frequenti e decise, delle Amministrazioni locali, si è poi giunti a questa piccola decisione di promettere l'istituzione di un Comitato di coordinamento, che non è ancora insediato, sarà insediato domani. Il problema, però, a questo punto, dove la strada comincia a farsi stretta, è quello di chiarire le posizioni politiche di ciascuno. E questo ordine del giorno, a mio avviso, fa una chiarezza che fino all'altro ieri io non vedevo.
Questo ordine del giorno, che noi non voteremo, dice, nemmeno tanto tra le righe, che una nuova linea di Alta Velocità in Valle di Susa può essere realizzata, benché con tutte le ricerche tecniche adeguate per inserirla razionalmente nel contesto della Valle stessa. Dal nostro punto di vista, è bene che queste posizioni politiche vengano fuori, non solo in Consiglio regionale, ma magari anche nella Valle, perché su questa posizione politica noi siamo in pieno e totale disaccordo: la posizione di Rifondazione Comunista, per quanto concerne la Valle di Susa, consiste nell'opporsi alla realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità, perch riteniamo che la Valle di Susa abbia già pagato alla comunità un prezzo sufficiente in ordine a condizioni di vita, qualità dell'ambiente depauperamento della valle, a spese del Piemonte, dell'Italia e dell'Europa, attraverso il passaggio di infrastrutture che nulla hanno portato in valle se non disastri. Riteniamo che la Valle di Susa - così come allo stesso modo consideriamo la situazione relativa l'ACNA di Cengio sia una valle nella quale le servitù di passaggio esistono e nessuna servitù di passaggio in più deve attuarsi.
In secondo luogo pensiamo che una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità non debba essere realizzata, perché il Piemonte e l'Italia possono avere altre direttrici di sviluppo che non siano quelle determinate dalla linea Alta Velocità Torino-Lione, linea sponsorizzata per anni da poteri forti, talmente forti da riuscire a convincere Giunte di diverso colore sino a giungere alla Giunta di centro-destra qui seguita, senza che sulla direttrice Torino-Lione si sia mai mosso alcunché, tranne qualche flebile vagito sul fatto che, visto che qualcuno ha deciso di farla, la si faccia nel modo meno peggiore possibile.
La nostra proposta è del tutto diversa. Non la formalizziamo perché ci rendiamo conto che in questo Consiglio regionale, come anche nel precedente, non c'è una maggioranza che acconsenta a questa nostra posizione, ma continuiamo a ripeterla in tutte le sedi pubbliche: in Valle di Susa occorre effettuare una consultazione popolare su questo tema applicando l'art. 64 dello Statuto. Questo è l'unico modo serio per fare condividere alle popolazioni un'eventuale decisione - che noi diciamo non deve essere data per scontata - che è stata calata su queste comunità locali come una decisione indiscutibile. Non vi è mai stata una sede nella quale il problema Alta Velocità in Valle di Susa sia stato posto all'ordine del giorno come un fatto da discutere che potesse avere, a seguito della discussione, due esiti: positivo o negativo. Questo non è mai successo: la Valle di Susa, da chiunque sia stata governata in Regione Piemonte negli ultimi sette-otto anni, deve sapere che la Confindustria, Pininfarina più tutti quelli che sono riusciti a stare lì intorno, ha deciso che si farà la linea ad Alta Velocità che distruggerà la valle.
Noi continuiamo a tenere una nostra posizione politica, qui dentro e anche fuori, che contesta alla radice l'insieme del progetto Alta Velocità così come oggi è progettato a livello della TAV: contestiamo alla radice la necessità, per lo sviluppo del Piemonte, di costruire in Valle di Susa un'altra linea di questo genere e proponiamo, viceversa, la costruzione di un progetto di rafforzamento del ruolo del sistema ferroviario, trasporto merci e passeggeri, che coinvolga tutta la rete ferroviaria italiana.
Sappiamo che in grandissima parte è una rete assolutamente inidonea a reggere incrementi di traffico ferroviario, sia per mancanza di elettrificazioni, sia per mancanza del secondo binario in gran parte dell'Italia; riteniamo che grossi investimenti sull'insieme del sistema della rete possano far diventare alternativo il sistema ferroviario a quello stradale. Fatto che secondo noi non succede se si attivano linee superefficienti, superveloci e supercostose, sia nella realizzazione sia nella gestione sia per gli utenti che pagheranno i biglietti. Questa politica lascerà inalterate, o forse peggioreranno, le rimanenti linee regionali e nazionali, anche non ad Alta Velocità. Per questo motivo voteremo contro a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, prendo la parola soltanto per annunciare il voto favorevole del mio Gruppo a questo ordine del giorno, che ritengo sia conseguente a quell'ordine del giorno che il Consiglio regionale aveva assunto nel 1994 e che comincia ad avere attuazione, ahimé un po' in ritardo, oggi, rispetto alla proposta del Comitato di coordinamento.
Credo sia importante in questo momento, per gli Enti locali, per le istituzioni rappresentanti della Valle di Susa, avere come punto di riferimento fermo la Regione Piemonte sul tema dell'Alta Velocità e in particolare sul collegamento Torino-Lione.
Nei giorni scorsi la società Alpetunnel si è attivata sul territorio pensando di sopperire ad un'iniziativa politica che, a mio modo di vedere la Giunta regionale avrebbe dovuto assumere convocando prima il Comitato di coordinamento. C'è stata una posizione ferma degli Amministratori locali dei Sindaci, che ha dichiarato apertamente che l'unico momento di confronto sulla progettazione non poteva essere altro che il coordinamento regionale.
E' importante che domani mattina si cominci in forma ufficiale e nella sede più opportuna - quella della Regione Piemonte, del Consiglio regionale in particolare - a trattare con le Amministrazioni locali la progettazione dell'Alta Velocità. E condivido ancor di più questo ordine del giorno perché supera quei tracciati che, a grandi linee, erano stati passati su una carta topografica, verifica e promuove in itinere lo sviluppo della progettazione e la tutela del territorio che verrà attraversato dall'Alta Velocità. E' importante quindi che la Regione sia il riferimento principale per le Amministrazioni locali.
Cos'è avvenuto infatti, fino ad ora? In Valle di Susa è stato fatto qualche tentativo di coinvolgimento delle Amministrazioni locali; oggi però, tali Amministrazioni hanno come maggiore riferimento le associazioni che sono nate spontaneamente sul territorio che non l'istituzione regionale.
Mi sembra che l'ordine del giorno puntualizzi le responsabilità e le opportunità di questo coordinamento: in questo senso il nostro voto è favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Interverrò ancor più brevemente del Consigliere Montabone.
Credo che fra tutti i grandi progetti, datati anche cinque-dieci anni fa e che provengono quindi da un passato recente, quello dell'Alta Velocità possa essere considerato uno dei più felici che si potranno attuare in questi anni a venire.
Per quanto riguarda i tentativi di avviare indagini geofisiche dobbiamo sapere che prima ancora di valutare il tunnel vero e proprio l'Alpetunnel dovrebbe produrre dei sondaggi della montagna; mi pare infatti che debba provvedere a piccole trivellazioni di circa 7 chilometri, con 4 metri di diametro di ampiezza, indispensabili e necessarie per capire il tessuto della montagna.
Credo che adesso non si sia parlato né di tracciati né di altro: siamo ancora in una fase pre-pre-progettuale.
L'ordine del giorno, comunque, ci vede favorevoli - e quindi lo voteremo - però mi auguro che non si creino confusioni: prima del tunnel si faranno sicuramente studi di fattibilità, di impatto ambientale e siederanno al tavolo di concertazione tutti i Comuni e la Regione quale coordinatrice.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Farassino.



FARASSINO Giuseppe

Grazie, signor Presidente.
Nel dichiarare che il nostro Gruppo è d'accordo sull'ordine del giorno mi aggancio all'ultima frase pronunciata dal collega Salerno, secondo la quale saremmo "in fase pre-pre-progettuale". Secondo me sta in questo tutta l'importanza della questione. Infatti, a prescindere dal fatto che l'Alta Velocità venga discussa o meno, che si sia favorevoli o meno, sicuramente un collegamento diretto con l'Europa porterebbe grandi vantaggi, al di là dei vari punti di vista, alla nostra regione. Servirebbe a togliere il Piemonte dalla sua posizione di "periferia nord-ovest d'Italia".
Tali progetti - Alta Velocità e autostrada Cuneo-Nizza - collegandoci direttamente all'Europa, sicuramente potrebbero far rifiorire la nostra regione, ma il problema è che quando si parla di Alta Velocità è un po' come parlare del cortisone. "Per l'amor di Dio, non prendere il cortisone!", però nessuno sa spiegarti in effetti perché non dovresti prenderlo, quali sono gli effetti negativi e deleteri che può provocare.
Da quando si è cominciato a parlare della Torino-Lione ho auspicato insieme ai miei amici della Valle di Susa, la creazione di una sorta di consorzio, di sindacato di Sindaci che, rappresentando le proprie popolazioni, andasse a dialogare con i promotori dall'Alta Velocità perché, per parlare in soldoni, oggi come oggi, tante di quelle cose che si possono chiedere verrebbero concesse.
Al di là di tutte le considerazioni e per essere proprio chiari dobbiamo capire una cosa: si tratta di un investimento di 50-60 mila miliardi e figuriamoci se un'operazione di questo tipo si arresta di fronte alla protesta di un piccolo centro quale può essere quello della Valle di Susa. Questo per essere proprio brutali. E sicuramente questo progetto verrà realizzato perché ci sono interessi troppo grossi che gravano sull'Alta Velocità.
Io ho contattato, a titolo personale, il Presidente del Comitato Alta Velocità, Pininfarina, e molte altre persone, le quali si dicono disponibili. Se il Comitato, o chi per esso, ci dice che vuole partecipare alla stesura del tracciato, benissimo: partecipi a questa riunione. Se ci suggerisce che in un certo punto il treno deve passare 200 metri più a monte o più a valle, benissimo: siamo disposti ad andare incontro a queste esigenze. Questo per dire che, per chi la considera una disgrazia, nella disgrazia c'è la possibilità di migliorare la situazione.
Bussoleno, per esempio, che è un centro nato nell'800 e poi sviluppatosi tutto attorno al suo nucleo, presenta ancora i passaggi a livello della ferrovia tradizionale, la quale lo taglia in metà con grave disagio per la popolazione e con vibrazioni per le case. Lì da sempre si lamenta questo e si chiede l'interramento, ossia che il treno passi sotto la cittadina in modo da eliminare i passaggi a livello. Ci sarebbero dei correttivi ambientali da attuare: i tratti in cui il treno passa dentro i tubi d'acciaio potrebbero essere ricoperti di terra su cui piantare le margherite. In questo momento specifico, gli abitanti di Bussoleno hanno una grande predisposizione ad accettare anche dei "ricatti", tanto per dire una parola brutta.
Se invece le cose vanno avanti diversamente, l'esperienza ci insegna che, quando sono in ballo investimenti di quel tipo, la gente non si ferma.
Ricordo benissimo la battaglia che tutta la Valle di Susa fece a proposito dell'autostrada, ma poi l'autostrada è stata fatta. Sarà triste, sarà bieco, sarà supermaterialista dire queste cose, ma perché dobbiamo nascondercele? Cerchiamo di far sì che un Comitato che rappresenti tutti questi Sindaci, che a loro volta rappresentano i cittadini della Valle, possa ottenere il massimo ottenibile e forse anche qualcosa di più in una situazione in cui, litigando solo tra di noi e tra la gente, non si ottiene niente. C'è il rischio di ottenere, se lo si considera un danno, un danno aggiunto alla beffa.
Secondo me, si tratta di far valere il buon senso e anche un po' di arguzia, per cercare di ottenere il massimo da una situazione che si ritiene inizialmente negativa. Quindi, la Lega Nord Piemont è d'accordo su questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Vorrei cercare di capire meglio la questione, facendo alcune brevi riflessioni.
Questa Giunta e questo Consiglio, a meno che non mi sia perso qualche discussione, ma non credo, non hanno ancora affrontato in maniera organica e complessiva, come meriterebbe, la questione in generale delle grandi opere pubbliche, ma in particolare dell'Alta Velocità e specificamente della linea Torino-Lione, tranne aver letto da qualche parte, in occasioni specifiche, prese di posizione del Presidente della Giunta rispetto al problema. Siamo in presenza evidentemente di determinazioni passate, ma nel frattempo sono accadute delle novità. Cito, per la Torino-Milano l'alluvione: non è indifferente, rispetto ai problemi territoriali, il fatto che si costruisca una massicciata alta 7 metri per decine di chilometri. Le Ferrovie con le altre Regioni stanno trattando e riconsiderando alcune cose, la Regione Piemonte non sta chiedendo nulla alle Ferrovie sulla Torino-Milano nel mentre si sta chiudendo la Conferenza dei servizi, e questo è abbastanza singolare. Tra l'altro, anche a livello nazionale, nell'ambito della discussione sul piano finanziario del Governo che sta avvenendo in questi giorni, ci sono alcune determinazioni sui progetti dell'Alta Velocità che meriterebbero qualche riflessione, perch tutta una serie di passaggi possono avere una conseguenza e un senso se vi è un certo tipo di collegamento, ma qualcuno deve anche dirci in maniera concreta e con i piedi per terra dove verranno recepiti nei prossimi dieci anni i 20 mila miliardi necessari a quel tipo di collegamento! Detto questo, non votando oggi un ordine del giorno a favore o contro l'Alta Velocità, anche se in questo ordine del giorno si dà per scontato qualcosa, e questo è il motivo per cui mi asterrò, credo che questo documento ponga giustamente una questione di procedure e di passaggi. E' stata ricordata prima l'autostrada e la storia della SITAF, se ne discusse in particolare a Rivoli, ad Alpignano ed altrove: la questione più negativa rispetto alla SITAF e all'autostrada è che la Valle di Susa si trovò senza alcun interlocutore istituzionale, la SITAF trattò direttamente con i Comuni; questo è il problema. I Comuni dovettero trattare direttamente con la SITAF e questo determinò tutto quello che è successo.
Ora, al di là delle scelte strategiche e del fatto che ritorna nuovamente la SITAF e bisognerebbe spiegare cosa c'entra, il problema centrale è che non è possibile che l'Alpetunnel, le Ferrovie, la TAV, o chi per esse, trattino direttamente con i Comuni circa questi problemi. Questo è il problema fondamentale: i Comuni e gli altri livelli istituzionali devono avere un rapporto diretto con la Regione, che ha il dovere di coordinare la questione. E la Regione, a differenza di ciò che ha affermato più volte l'Assessore Masaracchio, secondo il quale non potrebbe fare molto sull'Alta Velocità, può fare molto, se non altro nel richiedere che la Conferenza dei servizi per la Torino-Milano, perché di questo si sta parlando, contempli e ragioni sul nodo di Torino, cosa che tutte le altre Regioni (mi riferisco alla Campania, al Lazio, all'Emilia-Romagna) hanno fatto riaprendo parzialmente le Conferenze dei servizi, ridiscutendo.
Per quanto riguarda la Regione Piemonte, invece, sentiamo soltanto qualche considerazione del Presidente Ghigo, che ogni tanto dice: "si aprano i cantieri". Va bene, ma quali cantieri apriamo se non tuteliamo i problemi del tratto e della Regione?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio per la replica.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Certo che quando si fa politica è molto facile equivocare e poi eludere i problemi alludendo.
Prima degli atti formali, qualunque politico, fosse anche un amministratore, ha il diritto-dovere di esprimersi, così come si esprime la società civile quando si oppone attraverso convegni, relazioni manifestazioni. Io non capisco per quale motivo il Presidente Ghigo non debba esprimere la propria opinione, visto che ha un'opinione sull'Alta Velocità. Se il Presidente Ghigo esprimesse delle opinioni su fatti concreti già formalizzati, allora il Consiglio avrebbe il pieno titolo di porre il problema in discussione, di dibattere e di creare momenti anche di opposizione.
Sul piano delle opinioni personali io potrei dire che quando si fa cenno ad una possibile lobby si equivoca perché in effetti un Comitato promotore è nato. C'è un Comitato promotore, presieduto dal personaggio Pininfarina; questa è una lobby? Se per lobby si intende quanto di spregevole può essere inteso dalle interpretazioni di una parte politica sono affari di quella parte politica; se per lobby invece si intende ci che si vuole istituzionalizzare anche in Italia onde non nascano confusioni, interferenze, che fra l'altro poi ci portano ad attribuzioni piuttosto pesanti nei confronti di Assessori che hanno il diritto-dovere di sollecitare le pratiche, allora - intendiamoci - ciascuno di noi faccia la sua parte, ma non allarmiamoci ed è giusto che il teatrino della politica sia anche il Consiglio regionale, oltre ai Consigli provinciali e comunali aperti, per dibattere i problemi, senza nemmeno un ordine del giorno ben preciso su cui soffermarsi con la dovuta diligenza.
Detto questo, sapete benissimo che nel gioco della politica si pu anche essere presi in contropiede, e questo può anche essere un fatto positivo. Ad esempio, in una partita di calcio, il contropiede non è un fatto negativo per l'esito dell'incontro, purché si sia sportivi. Ecco perché talvolta, forse più di quanto sia necessario, dico ai Consiglieri che esprimono la loro opinione con le interrogazioni, che l'essere presi in contropiede è anche un fatto positivo. Non nascondo che, da quando sono stato nominato Assessore anche ai trasporti e alla viabilità, mi sono preoccupato di spostarmi dal territorio regionale.
Accompagnato da alcuni funzionari, tra cui vi era il Funzionario Capo che ha una delega "specifica" (perché il tutto rientra nelle competenze del Segretario della Giunta, che è il dottor Clemente), mi sono recato due volte a Lione e, pur non comprendendo la lingua francese alla perfezione ho capito che in altre situazioni le cose sono molto più serie.
Ad un convegno a Lione vi erano taluni che politicamente contestavano ferocemente l'Alta Velocità; tuttavia, mi sono trovato di fronte a persone civilissime. Ho detto ai funzionari che mi accompagnavano: "Ma quanta civiltà democratica c'è nel mondo!". E' giusto che ci si contrapponga e si prenda atto; chi governa deve prendere atto e poi esprimere tutti gli strumenti di governo tali da consentire di dare ragione o comunque di aggiustare il tiro.
Qui non siamo in un sistema totalitario, non c'è una totalità di intenzioni da parte di chi governa, oppure una totalità di intenzioni da parte di chi si oppone. Se così fosse, sarebbe il gioco delle facce della stessa medaglia.
E' totalitario il modo in cui l'opposizione o la minoranza si oppone al governo della Regione. Non c'è una via d'uscita, perché l'attacco è rivolto soltanto all'istituzione come tale e per demolire una Giunta, sempre che ci si riesca.



(Interruzione del Consigliere Chiezzi)



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

E' così. Parliamo di altra velocità anziché di Alta Velocità. Per me è totalitario il tuo modo di pretendere, così come per te è totalitario che il Presidente Ghigo esprima la sua opinione fuori dal Consiglio.
Scusatemi: perché mai io non posso esprimere il mio parere? Perché il mio parere offende le "sacre vergini incinte" che ci sono nell'opposizione?



(Commenti in aula)



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Ma non è contro le istituzioni che io esprimo questo parere.



PRESIDENTE

Assessore, le "sacre vergini incinte" è un ossimoro, e non è tanto per il sacro!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Le spiego anche questo, signor Presidente, perché bisogna capire che la cultura molte volte ci aiuta in tanti aspetti del far politica.
Le "sacre vergini incinte" erano quelle che stavano nel tempio, e poi dettero prole per la creazione di Roma.



PRESIDENTE

Non erano più vergini!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

C'era anche una lupa per allattare i gemelli.



PRESIDENTE

Ah, io credevo che le avesse messe incinte!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

E già: "sacre vergini incinte". E di verginità nel mondo politico...



PRESIDENTE

Abbiamo fatto un excursus di storia romana, quindi prosegua, Assessore.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

A proposito di tangenti, io so benissimo che le tangenti esistevano anche ai tempi di Giulio Cesare, che la storia ha tanto osannato per aver costruito l'Impero Romano. Ma si vestiva anche da donna e faceva i festini di sera.



PRESIDENTE

Assessore, si attenga all'argomento. L'Alta Velocità non è diventata un "treno del sesso"!



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Ma non vede come altamente veloce dico le cose che mi ribollono nel cervello? Vorrei dire tante cose, e se i dibattiti potessero durare delle ore, ci divertiremmo veramente.
Premesso questo, la regola, nel contropiede che mi prende in castagna è che in effetti le lentezze dell'Amministrazione esistono.
Collega Vindigni, esistono le lentezze dell'Amministrazione. Sono quattro mesi che attendo che venga nominato questo Comitato. Ad ogni modo siamo all'opportuna vigilia di una convocazione di un Comitato informale che domani avrà modo di ascoltare quanto, da parte dell'Alpetunnel, ci verrà detto sul progetto, sul programma delle spese, sulla quantificazione delle spese. Nel momento in cui avremo il progetto e sapremo quali potranno essere le spese, certamente tutti gli Enti locali dovranno essere consultati in maniera concreta e definitiva.
Nel frattempo, dico ad alta voce, così come l'ho detto nei convegni fuori dal Consiglio regionale, che il settore della viabilità e dei trasporti si è subito attivato creando una task force. Ci sono nove apicali, ciascuno dei quali ha il compito di verificare tutti gli studi fatti dal 1990/1991 a questa parte, in base alle ipotesi di tracciato che sono state fatte. In base alle cognizioni precise che avremo, potremo dare una risposta ed attivare eventuali opposizioni.
Quando dico al Consigliere Cavaliere che la Regione non ha poteri intendo dire che la Regione non ha quei poteri che le si vorrebbero attribuire. Non intendo dire cioè che la Regione non ha poteri, ma che non ha tutti i poteri. Quindi, quando mi riferisco al fatto che la Regione non ha poteri, lo dico in rapporto a quello che si chiede alla Regione stessa.
Quando si chiede alla Regione di far valere un potere che non ha l'Assessore, senza fare tante polemiche, dice: "La Regione non ha poteri" ma non ha poteri nel merito specifico di quello che le si chiede.
E allora, quali potranno essere i poteri della Regione? E' stato anche ventilato in questa giornata. E' possibile anche una contrattazione per ricavare dei progetti utili per il territorio che, attraversato dall'Alta Velocità, potrebbe avere dei danni.
Noi ricordiamo che per il tratto Bologna-Firenze è stato tutto risolto perché sono stati coinvolti gli Enti locali, le conferenze, ecc. Ma i consensi dei vari Comuni sono stati pagati fior di soldoni. Quindi, le "sacre vergini incinte" del territorio toscano non ci sono. Hanno contrattato, hanno preso fior di baiocchi e, alla fine, quel tratto è stato definito o, meglio, sarà completato o, meglio, finalizzato così com'era stato prefigurato quando un'altra linea di velocità verso Roma e verso il sud è stata creata.
Mi domando: ma in Consiglio regionale abbiamo gli occhi foderati di prosciutto, o questo è un livello di governo e non soltanto un Ente locale che ha il suo Consiglio? Un ente di governo deve essere rigorosamente di governo, indipendentemente dalle posizioni che si potrebbero assumere per le varianti di mera opportunità.
Quindi, alla vigilia della cognizione precisa di quanto si sta programmando per l'Alta Velocità, la Regione, anche se informalmente, ha convocato una riunione in Consiglio regionale per vedere da che cosa si potrà partire.
Per quanto riguarda l'istituzionalizzazione del Comitato - come dice la deliberazione del marzo 1995, predisposta all'ultimo momento da parte della Giunta che ha lasciato il potere - vedremo come procedere, come implementarlo e quali altri rappresentanti inserirvi.
Inoltre sull'attraversamento della Valle di Susa, ieri sera ho partecipato ad un convegno organizzato dai "Lions" della Valle di Susa. E' stata una partecipazione estremamente positiva, perché ho imparato qualche cosa. Era presente l'arch. Manfredi, che ha illustrato con delle diapositive cose che non conoscevo, e ho dovuto riconoscere che non si sa tutto nella vita.
E' vero che ci può essere una linea che attraverso Nizza risolverebbe anche i problemi del triangolo industriale. E' verissimo, ma è un problema che compete alla Regione Piemonte, oppure è nel disegno della Francia che le cose vadano diversamente? Voi sapete che attivandoci abbiamo evitato che fosse posta in second'ordine la linea Torino-Milano, perché in prim'ordine era quella del Brennero.
I nove apicali sono pronti a dirci che cosa hanno elaborato per correggere, in opposizione, le storture che potrebbero esserci imposte.
Per quanto riguarda la lobby (che è il Comitato promotore) ho chiesto ufficiosamente ai componenti della stessa di defilarsi, perché dal momento in cui nasce un Comitato istituzionalizzato non c'è più bisogno di un Comitato promotore. Mi è stato riferito che è stata una saggia risoluzione.
Quindi, la lobby non sarà più ufficialmente presente, ma ci saranno degli interessi di investimento. Parliamoci chiaro, sarà la Regione che dovrà spendere parte dei 60 mila miliardi? Ma stiamo scherzando?



PRESIDENTE

Concluda, Assessore.



MASARACCHIO Antonino, Assessore regionale ai trasporti e comunicazioni

Ma perché non mi fa continuare, signor Presidente?



PRESIDENTE

E' arrivato a dieci minuti.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e comunicazioni

Ma non conti i minuti di un Assessore, conti i minuti dei Consiglieri per lasciare spazio agli Assessori! Poi si dice che gli Assessori non sono esaurienti nelle risposte! Ieri ho dato una risposta lapidaria e mi è stato detto: "Questa è una risposta notarile". Allora, mettiamoci d'accordo: le risposte devono essere notarili, oppure a comizio bisogna rispondere con comizio? Vedremo dopodomani, quando ci riuniremo per discutere i problemi di bilancio, quanto si oppone per essere verificato in termini utili, perch la Giunta regionale, che comprende soprattutto parte della sovranità del Consiglio, possa dire la sua opinione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta per dichiarazione di voto.



SAITTA Antonino

Una dichiarazione di voto anche per esprimere un'opinione compiuta su questo problema che nel dibattito è stato affrontato anche nel merito, al di là della procedura indicata nell'ordine del giorno, e mi aggancio alle ultime battute dell'Assessore Masaracchio.
Volevo ricordare all'Assessore Masaracchio di non illudersi che il metodo possa essere quello di pagare il consenso per realizzare l'Alta Velocità, perché si tratta di questioni di carattere ambientale e di tutela della salute che secondo me non hanno prezzo. Quindi, se l'Assessore pensa attraverso la task force, di adottare un metodo con queste caratteristiche credo che il Comitato serva assolutamente a nulla. Ci pensi seriamente Assessore, non perda tempo a far lavorare la task force sulle modalità con cui risarcire il danno che si crea nella Valle di Susa.
Un'altra considerazione e più ampia, relativamente al collegamento sulla Torino-Lione: la posizione dei Popolari è molto chiara e coerente con ciò che è stato fatto in passato; siamo favorevoli al collegamento Torino Lione, non abbiamo assolutamente dubbi per alcune ragioni di fondo.
Innanzitutto, perché la ferrovia sicuramente è un grande vantaggio rispetto al trasporto su strada: questo è inequivocabile, anche dal punto di vista ambientale; in ogni caso è un'infrastruttura che modernizza il territorio e ha il grande obiettivo di carattere europeo di collegamento tra est ed ovest. Riteniamo, però, che nella soluzione progettuale che deve essere adottata non si possano ignorare le questioni di carattere ambientale, in modo particolare il problema della vibrazione e del rumore. Non è scritto da nessuna parte che il treno debba andare a 300 km/h; se ci sono vibrazioni, se la Valle di Susa è invivibile vuol dire che si abbasserà la velocità. Io credo che nessuna persona, nessun politico e nessuna amministrazione che abbia il senso della comunità immagini - spero - di fare un'opera che impedisca di vivere nella Valle di Susa.
Inoltre, non è così vero, come diceva il collega Farassino, che c'è Babbo Natale che è disponibile a dare milioni o miliardi per avere il consenso dei Comuni! Non è assolutamente così, anche perché questo investimento è finanziabile non soltanto con intervento pubblico, ma anche con l'intervento dei privati. E l'intervento dei privati non è un intervento - almeno per quello che conosco di me stesso, in quanto privato da Babbo Natale. Questo lo dico perché ad un convegno fatto dal Comitato promotore dell'Alta Velocità, presieduto da Pininfarina, il Direttore del San Paolo diceva che bisogna analizzare la questione dei costi, perché il privato evidentemente non interviene se non c'è una resa dell'investimento.
E' quindi un'operazione da verificare sul piano finanziario perché con il solo investimento pubblico non regge; c'è il problema dell'investimento privato, come diceva la Consigliera Manica. In ogni caso, credo che il Comitato promotore - e lo dico all'Assessore Masaracchio che ha questa responsabilità, anche se mi pare che ci sia un po' di confusione in termini di responsabilità di deleghe tra il Presidente Ghigo e l'Assessore Masaracchio - debba essere la sede nella quale creare trasparenza sulla progettazione, trasparenza forte; deve essere chiaro - come è stato detto dal TAV e da Alpetunnel - che oggi progetti non ce ne sono. Ci sono delle ipotesi che andranno verificate in quella sede. Riteniamo quindi molto più utile e più importante un'autorità o un Comitato di questo tipo per verificare la progettazione, perché se il processo della progettazione non è un processo trasparente, credo che condizionerà la fase degli appalti.
Ritengo molto delicata questa fase e quindi, Assessore, accetti l'invito a considerare tutto ciò che è stato fatto finora come delle ipotesi sommarie che andranno tutte verificate ed acquisti, la Regione, un ruolo di governo del territorio. Noi non chiediamo di costituire una task force, decida l'Assessore come meglio attrezzarsi, ma chiediamo che la Regione governi il territorio e svolga un ruolo politico. Se il problema è il collegamento Torino-Lione si trovino le soluzioni più adatte alle ipotesi progettuali più consone per raggiungere questo obiettivo.
Il nostro voto è evidentemente favorevole all'ordine del giorno così com'è stato formulato, perché definisce una questione di metodo che è sostanziale quando si debbono fare delle scelte di carattere politico.



PRESIDENTE

Consigliere Papandrea, vuole esprimere dichiarazione di voto difforme dal suo Capogruppo?



PAPANDREA Rocco

Il Capogruppo era intervenuto nel dibattito.



PRESIDENTE

Ma aveva fatto una dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Sì, aveva anche detto come avrebbe votato, ma è questa la dichiarazione ufficiale del Gruppo.



PRESIDENTE

No, no, non facciamo questi giochetti, abbia pazienza! Il Consigliere Chiezzi ha detto che votava contro, ha fatto una dichiarazione esplicita.



PAPANDREA Rocco

Certo, anch'io.



PRESIDENTE

No, lei non può. Lei può fare una dichiarazione di voto se si dissocia dal suo Gruppo.



PAPANDREA Rocco

Siamo in fase di dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Tante volte noi unifichiamo le dichiarazioni di voto con gli interventi. Il Consigliere Chiezzi ha fatto una dichiarazione di voto, l'ha anticipata e ha detto che votava contro.



PAPANDREA Rocco

No, ha fatto un intervento in cui è intervenuto in merito dicendo che era contro. Non era una dichiarazione di voto in quanto non eravamo ancora nella fase di dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

E' perché adesso abbiamo preso la stura delle dichiarazioni di voto!



PAPANDREA Rocco

Non vedo perché non lo posso fare io; lo fanno gli altri e non io?



PRESIDENTE

L'abbiamo già detto prima il perché. Va bene, solo per questa volta, ma solamente a futura memoria.



PAPANDREA Rocco

Va bene, anche perché il dibattito c'è stato e il Consigliere Chiezzi è intervenuto in apertura e credo che il dibattito che si è svolto sia stato sufficientemente chiaro. Credo che l'ordine del giorno che si vota entri nel merito, cioè vuole essere una pietra nella direzione dell'applicazione dell'Alta Velocità, di questo progetto, che non credo sia l'unico modo per collegarsi all'Europa. C'è questo equivoco; si dice che chi è per l'Alta Velocità vuole collegarsi con l'Europa e gli altri no. Noi, al contrario siamo per collegarci con l'Europa e con la Francia in particolare in modo ben più razionale di quanto permette l'Alta Velocità, che favorisce una ristretta fascia di utenti, ma non facilita un migliore collegamento di insieme, di tutti, con l'Europa.
Per queste ragioni noi continuiamo a restare contrari al progetto di Alta Velocità e ci sembra che l'ordine del giorno, in quanto sostenuto da tutti coloro che invece fanno parte più o meno esplicitamente delle lobby favorevoli all'Alta Velocità, dimostra che si vota a favore, che se ne accetta questo aspetto, non l'unico indubbiamente, ma uno dei più importanti. A questo tipo di avallo al progetto, noi ribadiamo la nostra contrarietà e ribadiamo che le popolazioni che subiranno dei danni notevolissimi da questo progetto rischieranno di trovarsi con cantieri che bloccheranno la valle per un paio di decenni e meriterebbero di essere ascoltate ed avere nella decisione un peso determinante e maggiore di quanto avviene finora.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni per dichiarazione di voto.



VINDIGNI Marcello

Essendo firmatario di un ordine del giorno firmato anche dal mio Capogruppo, penso di poter dire che il nostro voto è favorevole. Voglio però fare alcune puntualizzazioni. Mi risulta che sia prevista una discussione sull'Alta Velocità nella prossima sessione di Consiglio; noi in quell'occasione chiederemo che si discuta non solo dell'Alta Velocità, ma anche di un'interrogazione che abbiamo presentato, relativa allo stato di attuazione del protocollo firmato nel febbraio 1993, fra la Regione e le FS, in cui si legava strettamente gli studi per l'Alta Velocità al potenziamento del trasporto regionale e locale.
In merito alla discussione fatta, registro le ampie convergenze di buona parte dei Gruppi di questo Consiglio e la cosa mi fa piacere. Vorrei però che si sgomberasse il campo da alcuni equivoci.
L'Assessore Masaracchio con molta chiarezza - dote che peraltro tutti gli riconosciamo - ha detto che la riunione di domani sarà informale. Ho qui la convocazione della riunione, a firma del Presidente Ghigo, che ha questo oggetto: "Riunione Comitato di coordinamento sulle problematiche dell'Alta Velocità in Valle di Susa (Giunta regionale 249-44375)". Quindi questa è una riunione formale che richiama esplicitamente l'atto che l'ha costituito. C'è un elemento di non chiarezza in questa convocazione, perch fra i soggetti convocati è compreso il Presidente della SITAF, società la cui partecipazione non era prevista dalla deliberazione del marzo 1995. A questo inconveniente si può ovviare informando l'Ente interessato, che peraltro in questo momento non ha nemmeno il Presidente perché il Tribunale ha decapitato il Consiglio di amministrazione della SITAF; peraltro il soggetto non potrebbe essere presente perché non c'è. Comunque si fa chiarezza su questo aspetto.
L'Assessore Masaracchio ha detto che è intenzione della Giunta, e quindi sua, di proporre un'integrazione di questa Commissione. Padronissimo di farlo. Questo ovviamente è diritto-dovere della maggioranza. Però la Commissione, della quale abbiamo sollecitato l'avvio dei lavori, è al momento quella del marzo 1995. Ciò che a noi soprattutto interessa è sottolineare i compiti della Commissione che non sono quelli di discutere un progetto precostituito o formulato da Alpetunnel, ma di creare il percorso giusto affinché si esaminino le diverse alternative di progetto: tra le diverse alternative di progetto c'è anche il diverso uso del corridoio della Valle di Susa e delle infrastrutture della Valle di Susa.
Questione che è assolutamente fondamentale sia per gli effetti ambientali ed economici locali, ma anche per un discorso di macro-economia. Ho sentito delle cifre che mi sembrano un po' azzardate: il costo di un'opera si aggira intorno ai 50/60 mila miliardi! Devo fare presente che l'Eurotunnel è costato circa 30 mila miliardi e abbiamo visto i disastri che ha combinato dal punto di vista finanziario per gli investitori! Quando si parla di opere di questa dimensione, credo che si debba stare molto attenti agli aspetti finanziari e alle conseguenze. A meno che qualcuno non dia per scontato che lo Stato debba comunque coprire gli eventuali disavanzi.
Questa è l'opinione di Necci. Non è la nostra opinione. L'opera va fatta perché abbiamo bisogno di migliorare le relazioni fra la pianura del Po e la piana del Rodano. Oggi si parla, dopo aver letto il Washington Post dell'importanza di un sistema multipolare nascente formato da Torino Lione, Ginevra - io aggiungo anche: Chambery e Grenoble. Questo è certamente un sistema metropolitano che ha delle grandi potenzialità su scala continentale e noi lo dobbiamo valorizzare perché l'avvenire della nostra regione, a mio parere, è legato all'emergere di questo sistema, e quindi c'è bisogno di relazioni forti. Dobbiamo però stare attenti agli aspetti economici e le relazioni devono essere tali da chiudere il bilancio in pareggio, perché opere di questa dimensione hanno una giustificazione solo se chiudono il bilancio almeno in pareggio, se non in attivo. Ed è chiaro che per raggiungere questo obiettivo, meno costano, meglio è! Meno costano, meno impatto ambientale hanno! Ho anticipato - e mi scuso - alcuni temi di una discussione più generale che faremo. Quello che vorrei però raccomandare al Presidente di questo Consiglio è che, qualora l'ordine del giorno venisse approvato, la Giunta rispetti il voto del Consiglio e chiediamo al Presidente di farsi garante di ciò.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 57, di cui ho già dato lettura in precedenza.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 45 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astensione.


Argomento: Varie

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla missione umanitaria in Bosnia della Regione Piemonte


PRESIDENTE

Diamo ora la parola all'Assessore Goglio che deve dare lettura della memoria sulla missione del suo Assessorato in terra di Bosnia-Erzegovina.
Prego, Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza

Grazie, Presidente. Poco fa vi è stata distribuita la copia della relazione, però ritengo opportuno leggerla perché, qualora aveste qualche delucidazione da chiedere, siamo a disposizione.
La missione è stata compiuta da tre persone: la dott.ssa Toffanin; il dott. Borsetti, primario di chirurgia plastica; il dott. Enrichens direttore del 118, il Pronto Soccorso del Piemonte.
La missione è stata estremamente proficua e ricca, sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista emozionale.
Tutti gli incontri con gli amministratori locali hanno posto in evidenza due ordini di fattori: uno più prettamente politico-istituzionale ed uno più prettamente tecnico-scientifico; entrambi fanno capo però ad un discorso più ampio che è quello organizzativo-logistico legato alla ricostruzione. E' molto sentita, ad esempio, la necessità di informazione che in termini scientifici e tecnologici si è fermata allo scoppio della guerra.
Bisogna innanzitutto precisare che la Federazione Bosniaca-Musulmana con sede a Sarajevo, intende politicamente organizzarsi in cinque Cantoni con governo autonomo, e Zenica è uno dei cinque Cantoni. Il Cantone dovrebbe annettersi anche la città di Doboj, che attualmente è ancora occupata dai Serbi.
In generale, le richieste avanzate sono a tutto campo, addirittura gradirebbero un supporto di consulenza e scambio anche per quanto riguarda l'organizzazione del governo locale, costituzione della repubblica.
Punti forti della missione.
Siamo l'unica Regione italiana che si è mossa in maniera coordinata con il Governo centrale di Sarajevo, che intende monitorare tutti gli apporti esterni, siano essi di tipo economico o di ogni altra natura.
Siamo l'unica Regione italiana che ha chiesto in loco l'elenco delle priorità degli aiuti e non ha offerto, in maniera indifferenziata qualsiasi cosa, fugando, quindi, l'idea di colonizzazione.
Siamo l'unica Regione italiana che correttamente ha sottoscritto e quantificato il proprio impegno, garantendo così serietà e professionalità manifestando, inoltre, grande rispetto dell'autonomia politica locale. Ci è stato partecipato un certo rammarico per la confusione e la mancanza di coordinamento degli altri aiuti umanitari (ben settanta organizzazioni umanitarie hanno profuso il proprio aiuto senza coordinarsi tra loro e con la Federazione Bosniaca).
Il Viceministro della Sanità, informato dello stanziamento di 150 DEM (milioni) per l'allestimento del magazzino farmaci, ha stabilito, seduta stante, che tale struttura sarà il magazzino centrale di tutta la Federazione Bosniaca e non più magazzino cantonale, assorbendo in tal modo anche il magazzino di Sarajevo.
Informazioni sul sistema sanitario.
Il Sistema sanitario locale prima della guerra era organizzato su tre livelli: 1) Ambulanta, paragonabile al nostro Servizio sanitario di base 2) Dom Sdravlija, paragonabile ai nostri poliambulatori 3) Ospedale.
In conseguenza della guerra, tutte le strutture del livello 2 si sono trasformate in piccoli ospedali/infermerie che attualmente dovrebbero essere chiusi: questa operazione, però, sta incontrando grandi resistenze da parte della popolazione e degli operatori stessi, anche per effetto delle enormi necessità di cure.
L'ospedale di Zenica è rimasto per lunghissimo tempo non coinvolto dalla guerra, essendo ubicato a Zenica il quartiere generale dell'armata musulmana. Questo fatto ha permesso che una certa struttura dei servizi restasse in piedi, ma il sistema ha subìto l'invasione di un grosso numero di rifugiati (in tutta l'area ci sono circa sessanta campi profughi). Il sistema sanitario, oltre che economico, è totalmente collassato. Inoltre essendo Sarajevo in perenne stato di assedio, l'ospedale di Zenica è diventato l'ospedale più grande della Bosnia (800 mila utenti), facendosi carico di una grande mole di lavoro e sopperendo così alle deficienze dell'ospedale di Sarajevo, più volte bombardato.
Un particolare di non poco rilievo è che tutti gli operatori del sistema sanitario da quattro anni non percepiscono stipendio e vivono solo di aiuti umanitari. Ciò ha determinato la fuga degli ultracinquantenni cosicché l'ospedale funziona con il lavoro volontario dei più giovani che manifestano una grande voglia di ricostruire la propria patria e la propria identità.
"L'elenco della spesa" è lunghissimo: i bisogni sono immensi e reali tanto da fare ipotizzare una presenza concreta della Regione Piemonte con un ufficio in loco, all'interno della casa destinata all'équipe medica.
Penso che la nostra delegazione farà un viaggio prossimamente. Prima che la delegazione parta il Comitato del Consiglio si radunerà per decidere su quale fronte indirizzare i prossimi aiuti. Prima della partenza penso che vi relazioneremo su quello che si è deciso, su quello che si può fare e non si può fare, perché alcune azioni le autorità del posto sconsigliano di farle.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore. Volevo ringraziare sia i funzionari che i collaboratori medici per questa missione che, mi pare, come lei giustamente ha detto, ha avuto un grande riscontro positivo sia a livello degli interventi fatti, sia come conoscenza dei problemi in loco.
Nel frattempo è sul posto una delegazione del Consiglio regionale, come voi tutti sapete; attendiamo il loro ritorno con memorie formative rispetto ai riscontri che hanno potuto effettuare in loco.


Argomento: Linee elettriche

Esame ordine del giorno n. 82 relativo all'elettrodotto Moncenisio-Piossaco (rinvio)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 82, firmato dai Consiglieri Cavaliere, Chiezzi, Marengo ed altri, precedentemente iscritto all'o.d.g.
Dò lettura di tale ordine del giorno: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: l'ENEL S.p.A. ha presentato una nuova soluzione progettuale per l'elettrodotto a 380 kw che dovrebbe collegare le stazioni elettriche tra Moncenisio e Piossasco tale elettrodotto dovrebbe interessare i Comuni di Moncenisio Venaus, Novalesa, Mompantero, Bussoleno, Chianocco, Bruzolo, Condove Sant'Antonino di Susa, Vaie, Chiusa di San Michele, Valgioie, Giaveno Avigliana, Trana e Piossasco constatato che questa opera comporterebbe: grave danno paesaggistico ambientale derivante dalla presenza di tralicci di notevoli dimensioni e relative testate, in località di rilevante interesse che la zona della Valle di Susa, con caratteristiche geomorfologiche particolari, già è interessata da opere pubbliche che ne hanno compromesso l'equilibrio (Autostrada) e progetti altrettanto discutibili (Alta Velocità): che sono stati scientificamente accertati preoccupanti danni alla salute delle popolazioni interessate procurati dall'esposizione ai campi magnetici delle linee ad alta tensione considerato che: la Regione Piemonte, in relazione al passato progetto, aveva già evidenziato l'insufficienza della documentazione progettuale presentata dall'ENEL e che tale insufficienza è ancora presente: non esiste una rappresentazione generale circa il quadro di coordinamento e di trasporto di energia elettrica tra le regioni transalpine e soprattutto non è definito rispetto allo scenario piemontese un quadro globale delle infrastrutture di trasporto dell'energia, allo stato di fatto o in programmazione a breve e lungo periodo esprime la necessità: che vengano verificati i pericoli di danni alla salute delle popolazioni interessate e richiede che vengano sospese tutte le determinazioni in merito in attesa di tali approfondimenti".
Vuole illustrarlo, Consigliere? La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Sì, grazie, Presidente. Proprio per ricollegarci alla discussione sull'interpellanza di ieri, questo ordine del giorno chiede di approfondire non entra tanto nel merito generale di fare o non fare l'opera l'aspetto relativo ai pericoli dei campi elettromagnetici, di cui recenti studi ne dimostrerebbero l'esistenza. Quindi chiede di sospendere il giudizio sulla questione, approfondendo questo problema di grande rilevanza.
L'ordine del giorno, ricalcando l'interpellanza, anche per velocità di composizione, ha toccato aspetti sui quali si potrebbero aprire altre questioni, ad esempio relativamente ai "progetti discutibili" di Alta Velocità. Questo è evidentemente un giudizio del mio Gruppo, però si pu proporre, ad esempio, la formula "in discussione", che non implica altri giudizi che potrebbero disturbare.



PRESIDENTE

Quindi lei formalizza il suo emendamento, sostituendo "progetti altrettanto discutibili" con "progetti in discussione"? Rileggo il relativo comma: "- che la zona della Valle di Susa, con caratteristiche geomorfologiche particolari, già è interessata da opere pubbliche che ne hanno compromesso l'equilibrio (Autostrada) e progetti in discussione (Alta Velocità)".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Chiedo di discutere questo ordine del giorno nella prossima seduta del Consiglio. Le considerazioni, ovviamente, non sono per nulla contraddittorie con il voto che abbiamo dato di iscrizione immediata all'o.d.g. di tale documento, il cui primo firmatario è il collega Cavaliere. Se, per caso, si fosse usata la strada di far mancare i 40 voti necessari all'iscrizione, si sarebbe potuto giustamente dare adito ad interpretazioni che in qualche modo volevano la Giunta reticente, non disponibile ad approfondire tutti gli argomenti.
Questa è una premessa, a mio avviso, necessaria. Viceversa, visto che ci sono documentazioni già in essere all'interno degli uffici regionali su questa materia, riterrei opportuna una relazione o comunque un intervento dell'Assessore in occasione della prossima seduta. Dopodiché si vedrà, al termine del dibattito, se i Gruppi converranno, o se eventualmente presenteranno un documento alternativo.
E' chiaro che, a fronte della presentazione d'urgenza di un documento da parte di alcuni colleghi, vi sarà anche un altro documento, che mi è già stato annunciato.
Con alcuni Capigruppo di maggioranza ho anche considerato l'opportunità di affrontare la questione in termini di "A contro B", sottoponendo subito la situazione all'attenzione dei colleghi; ritengo comunque opportuno affrontare questa materia con una messa a disposizione di tutte le documentazioni.
Inoltre tranquillizzo i colleghi dicendo che l'iter in essere ormai da anni sull'argomento prevede di approfondire la questione cui si faceva cenno nell'intervento precedente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Ringrazio l'Assessore poiché ciò che dice oggi nel proprio intervento va in direzione di un ulteriore approfondimento della materia, estremamente complessa.
Personalmente, ho firmato l'ordine del giorno in esame, avendo presentato anche l'interpellanza ieri oggetto di una prima risposta puntuale da parte dell'Assessore - ma che per sua natura, essendo una risposta ad interpellanze ed interrogazioni, caratterizzata da una certa parzialità.
Non sono contraria a discutere anche nella prossima sessione questo documento, ma essendomi brevemente consultata con il collega Cavaliere primo firmatario, vorrei far presente all'Assessore il seguente elemento: se non erro, l'1 dicembre avrà luogo una consultazione con la delegazione di coloro che hanno presentato la petizione avversa all'impianto. Ritengo opportuno, per un ulteriore approfondimento, che l'Assessore - lo chiedo a lei, collega, visto che il Presidente della Commissione, il Consigliere Griffini, che peraltro penso sarebbe stato favorevole, è assente - in sede di consultazione e di audizione della delegazione precisi le motivazioni per le quali il documento non è andato in votazione oggi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Non ho alcuna difficoltà a rendere testimonianza nel senso richiesto.



PRESIDENTE

L'esame dell'ordine del giorno è pertanto rinviato ad altra seduta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 81 relativo all'Azienda Viberti di Nichelino


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 81 relativo all'Azienda Viberti di Nichelino.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' iscritto all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.
Esaminiamo pertanto tale ordine del giorno, firmato dai Consiglieri Papandrea, Marengo, Masaracchio, Scanderebech, Riggio, Montabone, Spagnuolo e Saitta, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che si avvicina il primo anniversario del fallimento dell'Azienda Viberti con sede a Nichelino, che la seconda asta è nuovamente andata deserta con la speranza speculativa di aspettare nuovi ribassi che pur emergendo interessi di gruppi nazionali ed esteri (in particolare tedeschi) all'acquisizione, questi non si concretizzano rileva come, nonostante ripetute conferme di partecipazione all'asta prospettate dalla GEPI quale socio di un gruppo privato piemontese interessato all'acquisto dell'Azienda, tale partecipazione all'asta non sia avvenuta denuncia l'assurda situazione della Viberti che nonostante tutto continua ad avere ampie potenzialità di mercato, un marchio prestigioso, la possibilità di garantire occupazione non assistita, ma rischia di essere progressivamente depauperata e depotenziata nelle sue possibilità di competizione sul mercato impegna la Giunta regionale a predisporre, in collaborazione con gli altri Enti istituzionali torinesi e con le parti sociali, interventi mirati a sollecitare Ministeri competenti e GEPI affinché gli impegni assunti da tutti, ripetutamente pronunciati e mai mantenuti, siano realizzati senza ulteriori rinvii e si concretizzi subito la vendita bloccando ogni tentativo di speculazione garantendo in questo modo il rilancio produttivo dell'Azienda ed il mantenimento degli attuali 500 posti di lavoro. Si garantisca contestualmente la prosecuzione della CIGS straordinaria, che scade nei prossimi giorni, in relazione alle motivazioni eccezionali determinate dalla nuova asta dell'Azienda".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.


Argomento:

NOMINE


PRESIDENTE

In merito al punto 30) all'o.d.g., si distribuiscano le schede per le seguenti nomine.
A.NA.BO.RA.PI. - Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese (art. 16 Statuto) - Consiglio direttivo. Nomina di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Dichiaro nessun eletto non avendo alcuno dei candidati riportato voti sufficienti.
Consorzio dei Comuni per l'Acquedotto del Monferrato (art. 12 Statuto) - Consiglio di amministrazione. Nomina di un rappresentante.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Guido Cattaneo.
Banca del Sangue e del Plasma della Città di Torino - Fondazione G.
Strumia (DPR n. 860/76) - Collegio dei Revisori dei Conti. Nomina di un revisore.
E' stato svolto lo scrutinio delle schede. Proclamo eletto il signor Luigi Tealdi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.05 riprende alle ore 14.40)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Petizione relativa alla richiesta di un medico condotto nel Comune di Cartosio (AL)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo ora all'esame della petizione relativa alla richiesta di un medico condotto nel Comune di Cartosio (AL), di cui al punto 29) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Grasso, che ha pertanto la parola.



GRASSO Luciano, relatore

Si tratta della risposta relativa alla petizione in oggetto che è stata concordata in sede di Commissione.
"In data 25/10/1995, la IV Commissione ha preso in esame la petizione relativa alla richiesta di un medico condotto nel Comune di Cartosio (AL).
Il primo firmatario ha sottolineato la necessità di avere a disposizione un medico condotto effettivo, non solo supplente presente dalle ore 8 alle ore 20, non consorziato con altri Comuni. Ha chiesto inoltre di avere garantiti i servizi specialistici essenziali, quali per esempio quelli di cardiologia, e di riaprire il laboratorio per il prelievo del sangue almeno ogni dieci giorni.
Le richieste fatte hanno indotto l'Assessore, presente all'audizione, a fornire alcune precisazioni. Ha precisato che la figura del medico condotto non esiste più; che è stato espletato un concorso per medici di base per coprire le carenze esistenti fra cui quella del Comune di Cartosio e si deve attendere solo che i concorrenti in graduatoria scelgano le sedi.
Si è dichiarato disposto a farsi carico della domanda di servizi specialistici e in particolar modo del laboratorio per il prelievo del sangue, anche se ha evidenziato come la competenza nel prevederli sia del Direttore generale dell'USL di appartenenza, nella fase di definizione dei servizi sul territorio in ambito distrettuale.
La Commissione ha preso atto delle precisazioni date dall'Assessore e ne ha fatto proprie le sue conclusioni.
Data la natura della petizione si ritiene esaustiva la risposta dell'Assessore e non viene predisposto atto aggiuntivo alla presente relazione ritenendosi concluso l'esame della petizione stessa".



PRESIDENTE

Ringrazio il relatore.
Faremo pervenire queste conclusioni al primo firmatario della petizione.
La seduta è nuovamente sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.45 riprende alle ore 14.50)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame progetto di legge n. 57: "Interventi per la realizzazione dei nuovi Ospedali di Biella ed Asti" (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo l'esame del progetto di legge n. 57 relativo agli Ospedali di Biella e di Asti di cui è già stata svolta la relazione.
E' pertanto aperta la discussione di carattere generale sul testo licenziato dalla Commissione competente.
La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la IV Commissione, espressione della sovranità consiliare nella valutazione degli indirizzi e delle priorità in materia sanitaria, ha questa mattina, alle ore 11,15, votato all'unanimità, presenti tutti i Gruppi consiliari, per lo stralcio dell'emendamento aggiuntivo al disegno di legge regionale "Interventi per la realizzazione dei nuovi Ospedali di Biella ed Asti", la cui priorità oggettiva è da tutti riconosciuta.
L'emendamento stralciato prevedeva lo stanziamento di 4 miliardi (2 per l'Azienda regionale USL n. 15 di Mondovì, 2 per l'Azienda regionale USL n.
18 di Alba) per l'avvio della realizzazione di due nuovi presidi ospedalieri.
Tutto ciò - sia ben chiaro - è stato fatto in attesa di definire sollecitamente la programmazione dell'edilizia sanitaria regionale che come ho assicurato questa mattina in Commissione, sarà ampiamente dibattuta nelle sedi istituzionali e per la quale però non si dovrà essere sollecitati da alcun interesse localistico o particolare, ma si dovranno valutare serenamente le effettive esigenze.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Questa mattina in Commissione eravamo di fronte ad un disegno di legge presentato dalla maggioranza che emendava un disegno di legge già in Commissione che prevedeva gli ulteriori stanziamenti di 2 + 2 miliardi per gli Ospedali di Mondovì e di Alba-Bra, successivamente ai 5 di Asti e ai 4 di Biella. Dopo la discussione in Commissione l'Assessore e la maggioranza hanno ritenuto di ritirare l'ultimo disegno di legge ripresentando il primo che prevedeva soltanto gli Ospedali di Asti e di Biella e non più i due successivi di Alba-Bra e Mondovì. Tutti abbiamo votato sul progetto di legge che prevede gli stanziamenti per Asti e Biella. Ho ricordato all'Assessore ancora questa mattina che al di là di questi due stanziamenti comunque la questione si riproponeva sempre, perché era stata la programmazione di questo Consiglio regionale che aveva approvato nell'ultima seduta della scorsa legislatura una legge che indicava gli indirizzi programmatici in attesa di predisporre il Piano socio-sanitario e che prevedeva la realizzazione degli Ospedali di Biella e dell'INRCA e anche degli Ospedali di Alba-Bra e di Mondovì.
Sono richieste che ho sempre ricordato all'Assessore in quest'aula, le ho ricordate in aula consiliare circa un mese fa ed anche in Commissione.
Ho rammentato sempre all'Assessore che la proposta di mantenere i due Ospedali di Alba-Bra e di Mondovì non era soltanto un'esigenza localistica della Provincia di Cuneo, ma era un'esigenza nata dalla programmazione sanitaria fatta in quest'aula con la legge n. 64 del 13/4/1995.
Ritengo doveroso prendere atto della situazione. Difatti abbiamo presentato gli emendamenti al testo di legge oggi in aula - che prevede soltanto i due Ospedali di Asti e di Biella - per ricordare a tutta l'assemblea che non si tratta di interessi localistici, ma della programmazione sanitaria fatta in quest'aula nella precedente legislatura.
Quindi, abbiamo ripresentato gli emendamenti, che chiediamo siano posti in votazione, anche per verificare come si comporteranno le componenti politiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Ho avuto modo di illustrare in Commissione le ragioni per cui ritenevo significativo inserire l'Ospedale di Alba-Bra che porta avanti un progetto di unificazione della sede, progetto già valutato dal CRESA e seguito dagli Assessori.
Credo sia proprio questa ragione, cioè il punto avanzato dell'elaborazione, che ne consente l'iscrizione tra le proposte per le quali sono previsti i finanziamenti per la realizzazione del progetto.
Naturalmente la realizzazione dell'ospedale è cosa successiva. Sulla base di una situazione storica che vede già assegnati all'Ospedale di Mondovì 19 miliardi, e che quindi lo pone in una condizione di priorità rispetto ad altre situazioni - non rispetto ad Alba, ma certamente lo pone in una condizione di rilievo e di priorità perché dispone già di un finanziamento significativo - dissi in Commissione che, mantenendo un livello di priorità tra i due, era opportuno inserire entrambi gli ospedali, peraltro previsti nella legge n. 64.
Il fatto che la Giunta, in quel momento, aveva riproposto il testo originale, e non quello emendato, ha fatto sì che, per la rapidità con cui si decide, si sia votato il testo originale. Questo tuttavia non escludeva le valutazioni che alcuni di noi avevano fatto sulla necessità di inserire gli altri due ospedali, così come aveva proposto la Giunta.
Per questo motivo, considerando che tutte le ragioni sono intatte, e ferma restando un'esigenza di programmazione generale, che comunque non sconvolge gli elementi già previsti nella legge n. 64, insieme ad altri colleghi ho firmato la proposta di emendamento che prevede l'inserimento degli Ospedali di Alba-Bra e Mondovì con un finanziamento di 2 miliardi ciascuno ai fini della redazione del progetto.
Naturalmente invito i colleghi a votare l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Non sono mai intervenuto su questioni sanitarie, infatti intervengo oggi perché, secondo me, non si tratta di una questione sanitaria.
Ho partecipato alla riunione congiunta della I e della IV Commissione che dovevano vagliare e licenziare un progetto di finanziamento prioritariamente per gli Ospedali di Asti e Biella, tant'è che proprio sulla dizione del progetto presentato erano nominati soltanto Asti e Biella; nello stesso progetto, però, erano inseriti anche gli Ospedali di Alba-Bra.
Da parte della minoranza è stato giustamente e correttamente sollevato un problema di metodo, cioè a dire che andavano bene Asti e Biella, perch rappresentavano non solo delle priorità, ma anche delle emergenze, ma che e questo l'hanno detto diversi colleghi - sarebbe stato molto più opportuno andare a valutare le emergenze e le priorità da un punto di vista generale.
Se questo era vero, cioè se solo Asti e Biella erano delle emergenze mentre le altre erano delle priorità che potevano anche essere paragonate ad altre priorità magari addirittura più urgenti, si riteneva opportuna anche da parte dell'Assessorato, una maggiore pianificazione ed una maggiore attenzione e valutazione delle situazioni esistenti e delle relative priorità.
Dopodiché c'è stata - devo fare la cronistoria perché è molto importante, e questa non è sanità! - una richiesta di sospensione da parte della Commissione. Dopo tale richiesta, l'Assessore, con l'accordo di tutta la maggioranza, ha giustamente riaffermato l'importanza di uno stanziamento immediato per Asti e Biella, ma dicendo: "non essendo le altre delle emergenze, ma esclusivamente delle priorità, con il contributo di tutta la minoranza ed ovviamente della maggioranza nella sede istituzionale, che è quella della Commissione, valuteremo quali saranno le scale di priorità per gli interventi regionali". Il progetto Asti-Biella è stato votato all'unanimità in Commissione.
Nella stessa Commissione - sappiamo benissimo che, a termini di Regolamento, è sempre possibile aggiungere un emendamento - mezz'ora prima dell'inizio della seduta del Consiglio, si era tutti d'accordo su Asti e Biella, e conseguentemente, sullo stralcio di Alba-Bra e Mondovì e quello che c'era. Mi permetto di segnalarlo, perché secondo me è una cosa grave.
O tutti i partiti presenti - tra i quali anche il mio, per carità! - in Commissione sanità non avevano le idee chiare, non sapevano cosa stavano votando, e hanno votato a favore di uno stralcio per poi ripresentare un emendamento in Commissione, oppure - cosa che mi pare molto più grave soprattutto perché trasversale - c'è un accordo campanilistico, localistico trasversale per tentare di tirare una coperta stretta e delicata come quella della sanità su una provincia piuttosto che su un'altra.
Questo, a mio avviso, è assolutamente inaccettabile, perché non è possibile che ci sia questa dissociazione sul modo di votare in Commissione e, combinazione, su un elemento particolare, presentare un emendamento in aula. Questo, a mio avviso, è un problema di principio forte.
Ritengo che la sanità, proprio per le emergenze che va ad affrontare non possa essere affrontata a colpi di emendamenti più o meno abborracciati e predisposti in aula. O siamo tutti d'accordo, come abbiamo concordato in IV Commissione, che occorre una pianificazione generale per l'individuazione delle emergenze, oppure non esiste proprio, ad avviso di Alleanza Nazionale, il principio per cui l'Assessore alla sanità o un Assessore competente, chiunque esso sia, anche in futuro, venga tirato per la giacchetta e si tenti di imporgli - lo ripeto - con tentativi trasversali e puramente localistici delle scelte che non possono essere configurate come priorità emergenziali nell'ambito della Regione Piemonte.
Esprimiamo ovviamente il nostro parere assolutamente contrario all'emendamento aggiuntivo, mentre esprimiamo il voto favorevole alle emergenze di Asti e Biella.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Per quanto riguarda l'emendamento penso che la Presidenza debba valutare se è ammissibile o meno, in quanto per quel che mi risulta non c'è copertura finanziaria, non è prevista, non è stata filtrata sotto questo aspetto.



PRESIDENTE

Allora mi pare, raccogliendo un po' le idee qui espresse, siccome si tratta in effetti di programmazione sanitaria, al di là di quelle che possono essere le disposizioni finanziarie a supporto delle indicazioni che sono state fornite per i quattro ospedali, che questo debba essere rinviato all'esame della I e della IV Commissione. Mi pare che questa possa essere una valutazione di merito, per cui credo - poi ne parleremo in riunione dei Capigruppo - che il Consiglio dovrà riunirsi straordinariamente il giorno 29, cioè il giorno prima del 30 che è la data ultima di scadenza.



MONTABONE Renato

L'intervento del Presidente è riferito all'emendamento o al disegno di legge in oggetto?



PRESIDENTE

A causa dell'emendamento si deve rivedere tutta la programmazione sanitaria. La legge si sostiene tutta assieme; se c'è un emendamento...



CHIEZZI Giuseppe

E' solo l'emendamento che non è ammissibile.



PRESIDENTE

L'Assessore ha detto che su questo emendamento sarebbe opportuno rivedere tutto quanto, quindi anche le disposizioni finanziarie nell'ambito della Commissione competente. E' solo sull'emendamento, ma questo ci porta a conclusioni diverse.



CHIEZZI Giuseppe

Non si può sentire qualche parola in più da parte dell'Assessore?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Dicevo poco fa che ho preso atto questa mattina, nella sede istituzionale della IV Commissione, dell'espressione della totalità della stessa perché l'emendamento che riguardava i finanziamenti di 2 miliardi per Alba-Bra e Mondovì venisse stralciato da questa che era nata come legge per il finanziamento per l'Ospedale di Biella e di Asti. Per cui secondo me andrebbe stralciato temporaneamente solo l'emendamento che riguarda i 2 miliardi per Mondovì ed Alba-Bra.



PRESIDENTE

Vorrei sapere, sull'emendamento portato avanti dai Consiglieri Riba ed altri, la Giunta cosa dice. Se la Giunta dice che si deve rimettere alla Commissione di merito, per valutare successivamente la questione finanziaria relativa, allora lo devo rinviare alla Commissione di merito, e ovviamente questo implica tutto, perché non possiamo votare una legge oggi e poi un emendamento fra tre giorni. Io sono qui per portare il contributo dell'assemblea, però vorrei avere chiarezza.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Io non sono particolarmente esperto di procedure, però mi è parso, con l'aiuto di tutti, che questa mattina si sia votata all'unanimità in Commissione l'emergenza per gli Ospedali di Asti e Biella. Se le parole valgono ancora il significato che lo Zingarelli attribuisce e se i voti hanno una loro validità, questo significa che il caso di Asti e Biella è emergenza e quindi chiederei, visto che non riesco a capire cosa sia successo dalle ore 10,30/11 ad oggi pomeriggio, di votare sull'emergenza di Asti e Biella.
Esiste poi un emendamento che è stato qui sostenuto dal Consigliere Peano, e già che ci sono utilizzo il mio intervento come dichiarazione di voto; mi permetto di ricordare che durante la Commissione l'emendamento è stato stralciato all'unanimità, come è stato ricordato, dopo una serie di interventi provenienti dall'opposizione, che criticavano i criteri di priorità che avevano indotto precedentemente la Giunta a presentare un'altra forma alla legge che stiamo augurabilmente per votare. Quindi non è una decisione della maggioranza, ma è una decisione della Giunta, sentiti i pareri della Commissione e trovatili unanimi, tant'è vero che la Commissione si è espressa in maniera totalmente unanime con tutti i Gruppi.
Se l'emendamento presentato è, a detta dell'Assessore Gallarini, e quindi della Giunta, senza copertura, mi parrebbe logico votare l'emergenza, che è stata l'espressione della Commissione, vedere se il Consiglio ritrova su questa emergenza la sua - come mi aspetterei fosse - compattezza ed unanimità di vedute. Viceversa, l'emendamento troverà il suo percorso in IV e I Commissione e passerà in Consiglio quando sarà stato esaminato.
Ovviamente preannuncio il voto favorevole al disegno di legge presentato in I e IV Commissione questa mattina; qualora venga presentato l'emendamento, ma mi pare non lo sia, dal momento che non è coperto, il voto contrario, anche per le motivazioni politiche addotte dal Capogruppo Ghiglia e che totalmente condivido, del mio Gruppo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Volevo solo chiedere se nel momento in cui è stato detto: rimandiamo il tutto alla Commissione sanità...



PRESIDENTE

Questo l'ho detto io.



SIMONETTI Laura

Sì, io volevo un chiarimento.



PRESIDENTE

Io mi attengo a quanto dice la Giunta.



SIMONETTI Laura

Sì, infatti mi sto riferendo all'Assessore. Nel momento in cui non viene affrontato questo emendamento, perché si è posta l'evidenza che, per quanto riguarda l'Ospedale di Mondovì, Alba-Bra, può non esserci la copertura finanziaria, perché viene rimandato anche il tema delle priorità di Asti e Biella che abbiamo votato in Commissione? Perché a me sorge il dubbio che allora si debba rivedere tutto, anche i finanziamenti per Asti e Biella. Nel momento in cui Asti e Biella sono state stabilite, anche oggi in Commissione sanità all'unanimità, favorevoli come priorità assolute votiamo queste, poi la parte dell'emendamento di Mondovì e Alba-Bra seguirà un proprio percorso per la copertura finanziaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Paolo

Presidente, io la ringrazio per avere ricordato per un attimo quali sono le procedure, quello che si chiama il procedimento legislativo. Qui c'è un disegno di legge, è stato presentato un emendamento, il regolamento per il procedimento legislativo è chiarissimo: si esamina l'emendamento e se poi lo stesso prevede un aumento di spesa bisogna tornare in I Commissione, che dà il parere se c'è o meno la copertura finanziaria.
Quindi si torna in aula. Non si può votare prima la legge e poi chissà quando l'emendamento, è un'assurdità (con tutto il rispetto)! Nel Regolamento non c'è l'articolo sull'emergenza e quello sulle priorità.
Quindi ripristiniamo le regole! Poi ognuno esprimerà nel merito la propria opinione e il proprio parere sul significato della L.R. n. 64/95 o quant'altro, ma almeno ripristiniamo le regole altrimenti ognuno ha il proprio Statuto, il proprio Regolamento e in una simile Torre di Babele non ci intenderemo mai!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

A me la questione sembra relativamente semplice ed è una questione sulla quale ci siamo trovati moltissime volte, lei da questi banchi e lo sa benissimo. E' stato presentato un emendamento. Questo emendamento non è che non sia ricevibile, ma non potrebbe essere approvato qualora non ci si sia espressi sulla copertura finanziaria. Moltissime volte, considerato che ci sono delle ragioni di urgenza, si è interrotto anche il Consiglio. In tal modo oggi si potrebbe convocare la I Commissione la quale, su questo emendamento, potrebbe esprimere un parere, atteso che la problematica di Asti e Biella è estremamente urgente. Poiché c'è una scadenza per il 30 novembre e noi potremmo andare soltanto al 29 di questo mese - mi si dice per evitare che ci siano degli intoppi, forse varrebbe la pena di concludere questa materia oggi. Sappiamo che la questione è controversa l'iter è già stato richiamato prima, siamo stati convocati per una questione e ce ne siamo trovati un'altra. A prescindere dalla bontà o meno di una zona o di un'altra, abbiamo ritenuto di tornare sul testo originario perché alla Commissione, nel suo insieme, è sembrato opportuno valutare quella localizzazione particolare come componente interna di un'analisi complessiva del Piemonte. Può anche andare bene che quei problemi siano stati affrontati così, ma bisogna considerare che ce ne possono essere tanti altri. E' una questione di metodo, non di approvare o meno una questione piuttosto che un'altra.
Se ci sono ragioni di urgenza, come sembra, si può interrompere adesso questa seduta che, del resto, era prevista per il mattino e il pomeriggio.
Siamo all'inizio del pomeriggio: si può chiedere la congruità in I Commissione, dopodiché si farà una discussione e si potrà concludere oggi stesso questo testo per Asti e Biella.
Non vorrei, dato che quella di Asti è già una vicenda complessa e tormentata, che si perdesse questa occasione. Non si sa mai, perch potrebbero esserci delle ragioni per cui è meglio non arrivare al giorno prima, ossia all'ultimo momento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, intervengo ancora per dire, in primo luogo, che il testo che noi proponiamo come emendamento è arrivato in Commissione questa mattina, presentato dalla maggioranza, con l'indicazione del capitolo di spesa. Desidero ricordare alla maggioranza che in tale capitolo (il 23600) possono essere compresi tutti gli ospedali che vogliamo. Il testo che noi presentiamo come emendamento è un testo arrivato precedentemente in Commissione, elaborato non da noi, che oggi lo presentiamo, ma dalla maggioranza.
In secondo luogo, la scadenza del 29 o del 30 novembre non ci costringe a dover lavorare fino a quel giorno per decidere e non ci impone nemmeno di approvare Asti e Biella entro quella data: nulla vieta - mi scusino gli Assessori competenti - che la legge si possa approvare successivamente al 30 novembre imputando il capitolo di spesa per il 1996. Non credo infatti che questo finanziamento sarà erogato prima del 1996. In dicembre ci si pu ritrovare, ridiscutere in IV Commissione, riapprovare la legge che la Commissione riterrà giusto di proporre al Consiglio prevedendo il finanziamento sul capitolo 23600 del 1996. Quindi, sia chiaro: non c'è alcuna scadenza per il 30 novembre di quest'anno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, credo che nella discussione in questo momento si voglia dare la prevalenza al problema burocratico rispetto al problema politico posto questa mattina in Commissione.
Il problema politico è stato posto legittimamente e riconosciuto dalla Commissione, nella sua interezza, all'unanimità.
Il problema politico non è stato posto da alcun rappresentante della maggioranza, ma proprio dalla minoranza. Tant'è vero che io, dopo un primo intervento, che non ho considerato di carattere campanilistico, ho detto che mi sembrava opportuno che si esaminasse a fondo, in un piano generale le esigenze rispetto al problema degli ospedali nella nostra regione.
Il Consigliere Ghiglia ha già riassunto bene nel suo intervento l'iter che abbiamo svolto in Commissione. Mentre questa mattina ho scartato l'ipotesi che si trattasse di una posizione campanilistica, ora in aula non mi sento più di scartarla. Infatti questa mattina e oggi sono emerse delle posizioni trasversali fra maggioranza e minoranza che mi lasciano un po' sconcertato.
Pongo la seguente domanda. Se io a questo emendamento ne aggiungessi un altro, chiedendo l'inserimento dell'Ospedale di Susa, come si comporterebbe il Consiglio? La I Commissione si riunirebbe di nuovo, darebbe il suo parere di carattere economico e poi l'aula voterebbe così (in modo non ponderato) suddivisa su base territoriale? Oppure terrebbe conto delle reali esigenze della sanità nella nostra regione? Ecco, questo è il problema che io pongo! Perché ci metterei esattamente un secondo a proporre una parola aggiuntiva all'emendamento già presentato da alcuni colleghi.
Portata ovviamente all'eccesso, la questione è in questi termini! Non la voglio portare all'eccesso, quindi non presenterò alcun emendamento, per le cose stanno proprio così. Sta di fatto che questa mattina la Commissione ha licenziato all'unanimità un disegno di legge stralciando, con un emendamento, una posizione che non poteva passare, ma che dovrà essere verificata all'interno delle reali esigenze dell'intera regione. Credo che in questo momento si segua, a norma di Regolamento, l'iter che si crede, ma che ci si possa veramente esprimere come Consiglio rispetto a quanto questa mattina, ha licenziato la Commissione. Così vedremo anche quali sono le esigenze della sanità in Piemonte o le esigenze territoriali rappresentate da rappresentanti territoriali in questa regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, intervengo solo per constatare una cosa, e mi dispiace richiamare l'Assessore D'Ambrosio pubblicamente perché finora il suo comportamento, dal punto di vista della gestione dell'Assessorato, mi ha visto attento a quanto ha fatto. Una sola cosa gli ho rimproverato in diverse circostanze e sono costretto a rimproverargliela pubblicamente, perché se non ci fosse stato questo difetto di programmazione - che l'Assessore mi può dare atto di avere richiamato già in diverse circostanze soprattutto nella Commissione - oggi non ci troveremmo in questa situazione veramente grave. Penso che la maggioranza per mancanza di programmazione, oggi si sia resa responsabile di una doppia colpa. La prima: quella di avere portato un testo in cui ieri sera sembrava ci fosse l'Ospedale di Mondovì, poi è stato aggiunto l'Ospedale di Alba Bra. In Commissione, giustamente, abbiamo posto - non abbiamo detto "siamo contrari o siamo favorevoli" - una questione di metodo, che è quella della programmazione, dei criteri e delle scelte. Quando abbiamo posto tale questione di metodo, la maggioranza autonomamente - non è vero che la Commissione ha votato questo ritiro - ha presentato il disegno di legge così come originariamente l'aveva proposto.
Come dicevo, c'è una doppia responsabilità: la prima, quella di avere presentato senza una programmazione, senza criteri, due scelte che hanno creato delle attese nelle comunità e anche nei Consiglieri che fanno parte di queste comunità. La seconda responsabilità è quella di avere poi ritirato, senza motivarlo, questa proposta. Se non ci fosse stato questo difetto di programmazione noi oggi non saremmo in una situazione veramente grave.
Allora, proprio perché non conosco, essendo neo Consigliere, i meccanismi, faccio una domanda abbastanza precisa e vorrei che qualcuno mi rispondesse in modo estremamente preciso: abbiamo o no una scadenza temporale precisa? Se non abbiamo una scadenza temporale precisa, che è quella del 30 novembre, per cortesia facciamo quel lavoro che mille volte abbiamo sollecitato: affrontiamo un discorso serio, approfondito l'Assessore venga con delle proposte rispetto all'edilizia sanitaria proposte precise rispetto agli ospedali sotto i 120 posti letto, ci dica quali sono i progetti. Non si può dire che gli ospedali si chiudono, senza andare ad individuare con precisione ogni singolo caso.
Affrontiamo quindi la discussione in modo approfondito, dopodich andiamo a votare un provvedimento organico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mancuso.



MANCUSO Gianni

Grazie, signor Presidente, solo un minuto per evidenziare alcuni atteggiamenti un po' strani ed anche paradossali, dal mio punto di vista che si sono verificati nei lavori della seduta odierna.
Molti di noi hanno partecipato ai lavori delle Commissioni I e IV congiunte; durante questi lavori ci sono state delle osservazioni da parte della minoranza che hanno indotto la maggioranza ad una riflessione.
Abbiamo chiesto una sospensione (oggi è la giornata delle sospensioni!) anche in quella sede e dopo questa breve sospensione - durante la quale i Consiglieri di maggioranza si sono riuniti e hanno valutato le considerazioni portate dalla minoranza, quindi nel massimo rispetto del dialogo tra le parti, compreso il lavoro in Commissione - si è ritornati in Commissione e all'unanimità, se non ho capito male, sia per i lavori della I che della IV Commissione, si è deciso che non era più opportuno insistere sull'emendamento. Si è deciso, quindi, di venire ai lavori del Consiglio per votare il documento così come era.
Adesso sento dire, per esempio dal collega Riggio, che ha terminato ora il proprio intervento, delle cose che poche ore fa in Commissione non ha detto...



(Interruzione del Consigliere Riggio)



MANCUSO Gianni

Ero presente e non ero distratto. Mi avvio alla conclusione: personalmente non ho problemi, e credo neanche il mio Gruppo, a partecipare nella stessa giornata a due o a tre Commissioni, se ci fosse la necessità di farlo. Quello che è singolare è che si sostengono certe tesi in Commissione, si produce anche una sospensione, una riflessione, quindi la decisione dovrebbe essere più che ponderata, ci si lascia all'unanimità in Commissione - ferma restando, per carità, la libertà di ogni Consigliere poi di proporre emendamenti anche durante i lavori dell'aula, perché il Regolamento lo consente - però direi che c'è una mancanza di linearità nel comportamento. In Commissione c'erano 31 Consiglieri su 60.



PRESIDENTE

Ma non è un grande incidente, dobbiamo trovare la via d'uscita.



MANCUSO Gianni

Stante l'emergenza della situazione di Biella e di Asti, evidenziata dall'Assessore D'Ambrosio che ha potuto toccare con mano i problemi gravissimi di tipo igienico di quelle strutture, proporrei di votare su questo. Tutto il resto finisce per diventare un discorso un po' sgradevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellingeri.



BELLINGERI Gian Franco

Grazie, Presidente. Essendo stata una delle persone che ha portato avanti quell'opera di critica metodologica alla proposta e alla discussione che è avvenuta questa mattina in Commissione, desidererei fare alcune osservazioni.
La prima è che, in effetti, questa mattina ci si è trovati a dover decidere in tempi strettissimi su un disegno di legge che prevedeva un primo emendamento con un'aggiunta, che prevedeva poi un altro emendamento con un'altra aggiunta, con un conflitto fra le due aggiunte; ci ritroviamo quindi davanti ad una metodologia abbastanza strana. Avendo fatto queste osservazioni ed avendo richiamato poi l'Assessorato ad una pianificazione che ponesse tutta la Commissione in grado di decidere su questa materia, la maggioranza, che aveva proposto questi emendamenti, ha preso atto, direi con soddisfazione, di un iter che aveva proposto in un modo anomalo e ha ritirato gli emendamenti. Adesso però succede un fatto strano. Ci accorgiamo cioè che, al di là dell'iter metodologico, non erano nemmeno state fatte le verifiche a livello di bilancio: esistono anche questi dubbi. Quindi il discorso non era stato posto bene in termini metodologici non si erano nemmeno fatte le verifiche necessarie per la copertura finanziaria.
A questo punto mi sento molto in imbarazzo e vorrei dirlo chiaramente al Consigliere Peano, che divide coloro che erano prima in questo Consiglio da quelli che sono arrivati adesso e si rifà ad una legge approvata nell'ultima seduta della scorsa legislatura. Noi desideriamo che venga rivisto l'ordine delle priorità di questo piano di interventi nella sanità in un modo organico.
Con questo diciamo chiaramente che non stiamo mettendo in discussione le necessità di Alba, di Bra, di Mondovì, di Saluzzo, ecc., ma semplicemente diciamo che desideriamo fare un ottimo lavoro e quindi seguire una metodologia corretta, con relativa copertura finanziaria, che ponga le basi per incidere in modo serio sulla pianificazione sanitaria.
A fronte di ciò, siamo d'accordissimo a votare l'emendamento l'abbiamo firmato - se c'è la copertura finanziaria e, se è importante, il termine del 30 novembre perché i tempi sono stretti, ma se non siamo "tirati per la giacca", davanti a questi tempi stretti cerchiamo di fare le cose nel modo migliore per il bene della Regione.



PRESIDENTE

Sul problema del metodo io non posso interloquire perché non so come si sia svolto l'iter dei lavori; sul problema dei tempi sono stati sollevati alcuni dubbi da parte dei Consiglieri: desidereremmo che gli Assessori ci dessero delle risposte certe.



GALLARINI Pier Luigi, Assessore al bilancio

Io posso fare una precisazione, dopodiché sta al Presidente del Consiglio, per gli aspetti che gli competono, e ai Capigruppo, per quello che compete loro, trarre delle conclusioni.
30 novembre: scadenza ultimativa o no? La legge di contabilità indica come scadenza il 30 novembre - ma le eccezioni ci sono sempre state e, se vogliamo, le possiamo fare - e il fatto che il Consiglio sia già stato convocato rappresenta per noi un'opportunità per poter stare nella norma: oggi siamo prima del 30 novembre.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria - anche adesso l'intervento del collega Bellingeri l'ha sottolineato - non abbiamo la formalizzazione del parere. E' ovvio che la copertura finanziaria nella sostanza c'è, ma manca la formalizzazione, che non è stata chiesta per il semplice fatto tecnico che, dopo la decisione di questa mattina, il funzionario, dottor Lesca, non era presente in aula; quindi, non c'è semplicemente perché le cose sono finite in un certo modo. Voglio fare questa precisazione perché non si drammatizzi: la realtà sta solo in questi semplici elementi.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore.
L'art. 80 del Regolamento recita: "Gli emendamenti che comportano aumento di spesa o che comunque incidono sul Piano di sviluppo o sul bilancio della Regione sono trasmessi dal Presidente, subito dopo la loro presentazione, alla Commissione competente perché esprima il proprio parere".
L'art. 81 recita: "Il Consiglio può rinviare alla Commissione l'esame dell'intero testo di singoli articoli quando gli emendamenti proposti rendano necessaria ed opportuna un'ulteriore istruttoria".
Dagli interventi mi pare che questo sia emerso in maniera molto chiara.
Possiamo prendere per buono il suggerimento della Consigliera Spagnuolo di riunire subito la I e la IV Commissione congiunte. Io sono a disposizione per tale convocazione. Viceversa, rinviamo al giorno 29 la convocazione del Consiglio, dimodoché le Commissioni competenti possano avere tutto il tempo necessario per espletare quei punti che sono rimasti... Due giorni non significano assolutamente nulla, sono già state fatte delle argomentazioni a questo proposito, per cui io ritengo di riproporre ancora la proposta originale di rinviare al giorno 29 la convocazione del Consiglio e di predisporre per quella data la convocazione delle Commissioni I e IV. Ci sono obiezioni?



GHIGLIA Agostino

Presidente, mi spiace ma io, personalmente e come Gruppo di Alleanza Nazionale, sono contrario al rinvio e ricordo ai colleghi che questo Consiglio regionale è stato convocato per l'urgenza - e quindi è da considerarsi eccezionale - degli Ospedali di Asti e Biella. Se questa non era un'urgenza, non so che cosa siamo venuti a fare qui questa mattina.
Mi permetto anche di dire che da parte della maggioranza del Consiglio non ho colto la volontà di rimandare alle Commissioni questo emendamento per ridiscutere globalmente la legge e mi permetto di insistere nella richiesta che la legge, stante il fatto che gli altri emendamenti non hanno il parere di copertura finanziaria e possono essere dichiarati inammissibili, venga votata così com'è.
Chi poi ritiene che l'emergenza sia compresa anche per Alba-Bra, Cuneo Mondovì (a questo punto io aggiungo l'Ospedale Don Bosco che è a 200 metri da casa mia), ma anche Susa, Bardonecchia e quant'altro, presenterà una proposta di legge, ce ne spiegherà i motivi di eccezionale urgenza ed indifferibilità e valuteremo in Commissione, com'è stato fatto questa mattina all'unanimità, se questi presupposti ricorrono oppure no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Volevo ricordare al collega Ghiglia che non è questione di volontà della maggioranza di rimandare, quanto piuttosto di Regolamento: la cosa è un pochino diversa.



PRESIDENTE

Ho letto il Regolamento un momento fa: il Consiglio può rinviare alla Commissione; ho però anche detto che gli emendamenti che comportano (art.
80) aumento di spesa o che comunque incidono sul Piano di sviluppo o sul bilancio della Regione sono trasmessi dal Presidente alla Commissione competente, perché questa esprima il proprio parere, che può essere dato anche verbalmente nel corso della seduta.



GHIGLIA Agostino

Il Regolamento non è così: il Consiglio decide... può decidere.



PRESIDENTE

Il Presidente della Commissione può esprimere un parere verbale anzich scritto: questo mi pare che sia inoppugnabile.
Signori, io non posso andare oltre il Regolamento, devo attenermi ad esso, per cui questo - mi dispiace - non è in discussione.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Mi rimetto - ci mancherebbe - alla decisione della Presidenza assunta a termini di Regolamento e chiedo, se i colleghi ne convengono, se è possibile fare una breve sospensione per permettere ai Capigruppo di riunirsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Sono perfettamente d'accordo per la sospensione proposta dal Consigliere Burzi e credo che anche il mio Capogruppo lo sia.
A me sta bene che si continui a fare riferimento alle esigenze di altri ospedali: sono pronto e disponibile a ridiscutere la programmazione sanitaria per quanto riguarda la rete ospedaliera; voglio solo che mi si dica chiaro in quest'aula che la programmazione sanitaria che abbiamo fatto in chiusura della scorsa legislatura (abbiamo chiuso ad aprile, non mille anni fa) che prevedeva questi ospedali, oggi la si rimette in discussione.
Voglio solo che mi si dica chiaro che questa è l'ipotesi che viene fuori da questa Giunta e dalla maggioranza di questo Consiglio.
Al Capogruppo Montabone che parla di Susa e ad altri colleghi che fanno riferimento ad altri ospedali, ricordo che questi non erano previsti in quella programmazione sanitaria; programmazione che - voglio sottolinearlo abbiamo approvato con una legge, non con una deliberazione di Giunta, non con delle indicazioni a caso, non in Commissione, ma con una legge approvata in questo Consiglio regionale, legge della Regione pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Possiamo accettare la proposta del Consigliere Burzi? Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Io sono dispostissimo ad accettare la proposta del Capogruppo Burzi, ma devo dire un'altra cosa. Vede Presidente, io non posso discutere questo Regolamento, ma so che per prassi solitamente in tutti i consessi c'è un limite alla presentazione degli emendamenti, soprattutto quando le Commissioni all'unanimità decidono che viene portata una legge in votazione.



PRESIDENTE

Qui non c'è il limite.



GHIGLIA Agostino

Benissimo, allora terremo conto che non c'è un limite alla presentazione degli emendamenti, per cui il giorno 29 porteremo in aula trecento emendamenti valutando tutte le priorità di tutti gli ospedali del Piemonte. Visto che si vuole bloccare l'emergenza di Asti e Biella, visto che questa non sarà un'emergenza, non saranno emergenza nemmeno le altre o saranno tutte emergenze secondo quello che i Direttori sanitari e gli amministratori delle varie UU.SS.LL. ci chiederanno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Gli estranei e i giornalisti oggi presenti in aula avranno pensato che l'Assessore è stato sulla sua comoda sedia per cinque mesi senza fare niente, senza pensare alla programmazione, senza pensare ad un Piano socio sanitario, anzi sanitario perché la parte sociale è delegata al collega Goglio. Ebbene, questo, vi assicuro, non è vero.
Caro collega Riggio, la programmazione - gliel'ho detto - non era ancora stata definita in quanto vi erano bisogni di tempi reali, altrimenti avremmo ripetuto la programmazione che è stata fatta nell'aprile scorso con la legge n. 64, in cui le priorità ospedaliere in Piemonte erano considerate quelle di Biella (per puro caso) e Mondovì, di Alba e Bra, e c'entrava chissà come, come cavoli a merenda, lo pseudo-ospedale (perch non è mai stato ospedale) dell'INRCA di Via Farinelli, una programmazione partitica particolare che niente aveva a che fare con le esigenze effettive della popolazione piemontese.
Ora è chiaro che qualcuno, soprattutto gli interessati, dal punto di vista particolare, mi diranno: "Ma questa mattina avevate portato l'emendamento...". E' vero, lo riconosco, è stato un errore non voluto n dovuto a motivi personali o di privilegio verso chicchessia, ma perché si faceva ancora riferimento a questa legge. E con oggi non escludo che questa legge debba essere abrogata. La programmazione non è stata presentata esimi colleghi, semplicemente ed unicamente per questo: perché voglio che sia una programmazione degna di tale nome, al di sopra delle parti politiche, cosa che non è mai stata fatta per il passato.
Caro dottor Peano, questo è il frutto di una spartizione politica notevolissima, perché mi deve dire come mai in questa legge non esiste Asti né tante altre priorità che dovrebbero esserci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Si può comprendere tutto, anche le tensioni che in certi momenti ci sono in aula, ma credo che debbano essere precisate alcune cose. Intanto Assessore, è competenza sua quella della programmazione, quindi siamo tutti qui disponibili ad aiutarla e a discutere e verificare il territorio regionale, capire quale rete ospedaliera migliore dobbiamo programmare.
Questa è una competenza che le spetta, però non posso accettare che in quest'aula...



(Commenti dell'Assessore D'Ambrosio)



PEANO Piergiorgio

Mi scusi, Assessore! I colleghi che erano con me in quest'aula nel marzo di quest'anno, il Presidente Picchioni ed altri, che hanno votato quella legge - consentitemi di dire che l'hanno votata colleghi che erano con me nel mio partito di allora e oggi sono passati, per libere scelte, in altri partiti, ma erano seduti in quest'aula - non possono sentirsi dire oggi che quella fu una spartizione partitica, questo non è accettabile! Possiamo anche andare a vedere come fu votata quella legge, ma mi pare che fu votata da tutti perché fu l'ultima legge approvata nella legislatura terminata l'8/3/1995.
Io la rispetto, Assessore, lei è un uomo intelligente, capace, porterà in quest'aula la programmazione sanitaria, andremo a discuterla, compete a lei, ma sentirmi dire che in quest'aula abbiamo fatto spartizione partitica nell'approvare quella legge, che è stato l'ultimo risultato del lavoro fatto allora, mi pare che sia una cosa indecente ed immorale da parte sua!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Chiedo di poter rispondere per fatto personale!



PRESIDENTE

Assessore, la prego!



PEANO Piergiorgio

Non è giustificabile che un Assessore dica queste cose anche perch ognuno di noi ha una sua responsabilità, ha una sua moralità e ha lavorato in quest'aula seriamente, abbiamo lavorato seriamente tutti quanti per la sanità piemontese, per i Direttori generali e quant'altro, e oggi...



PRESIDENTE

Va bene.



PEANO Piergiorgio

Eh no, Presidente!



PRESIDENTE

Abbiamo capito, i concetti sono stati espressi.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Se lei pensa che sia una cosa indecente o immorale, o non conosce il significato o ha esagerato estremamente!



PRESIDENTE

Assessore, le parole hanno tradito un po' il pensiero in questa discussione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla sanità

Penso proprio che abbiano tradito molto il pensiero!



PRESIDENTE

Ha ora la parola il Consigliere Toselli.



(Proteste della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola prima di lei, io posso vedere! E' inutile che lei sbatta le mani, perché il Consigliere Toselli ha domandato la parola circa un quarto d'ora fa!



TOSELLI Francesco

Grazie, signor Presidente.
Io provengo dalla provincia di Cuneo che è parte in causa e sono giunto ad una valutazione politica ascoltando gli interventi dei Consiglieri che mi hanno preceduto. Ci avviciniamo alle elezioni politiche e qualche Consigliere della provincia di Cuneo si sente già in campagna elettorale ed in termini di voti il parere favorevole agli Ospedali di Alba e di Bra sicuramente pagherebbe. Il mandato che abbiamo ricevuto dagli elettori il 23/4/1995 deve essere rispettato e per fare ciò si debbono rispettare le priorità che sono state indicate, fermo restando che gli Ospedali di Alba Bra e Mondovì hanno certamente delle esigenze concrete ed andranno inseriti, così come risulta dalla relazione dell'Assessore Gallarini, nel bilancio del prossimo anno. Ancora stamani in IV Commissione, approvata all'unanimità, si è dichiarata la priorità agli Ospedali di Asti e Biella penso che la questione sia stata strumentalizzata politicamente a favore di qualcuno che dovrebbe candidarsi e trarrebbe benefici nella prossima campagna elettorale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente, io la pregherei di procedere ad una riunione dei Capigruppo il più presto possibile, mi associo quindi alla richiesta fatta.
L'altra volta mi ha tolto la parola, anzi la voce! E sono stata addolorata per dieci giorni...



RIGGIO Angelino

Il tempo di una laringite.



SPAGNUOLO Carla

Sì, il tempo di una laringite, è molto bella questa battuta che dà tranquillità al tutto.
L'altra volta volevo dire una cosa che voglio dire anche adesso: bisogna stare attenti a quello che si dice in aula! Colleghi, io voglio bene a tutti, ai giovani, ai meno giovani, a coloro che hanno poca esperienza e a coloro che hanno più esperienza. Non voglio fare la madre di nessuno, ma una cosa voglio dire: bisogna avere estrema attenzione a quello che si dice in aula, non perché è registrato, collega Vindigni, ma perché noi stiamo vivendo un tempo nel quale si va nei guai senza aver fatto niente, figuriamoci se nell'aula del Consiglio regionale vengono fatte delle dichiarazioni, talvolta anche in buona fede, portate soltanto dall'umoralità del momento! Mi riferivo l'altra volta all'intervento di Ghiglia che mi aveva colpito, mi riferisco oggi a determinati modi di muoversi che io individuo come un modo di far politica lanciando bombe a mano che poi per la verità è quello che ha più audience da parte dell'informazione. Stiamo attenti però perché poi per avere eco e sempre più eco occorrerà gridare più forte e buttare più bombe a mano stiamo attenti! Questa mattina in Commissione, allorquando l'Assessore ha proposto forse anche per la complessità dell'argomento, "cerchiamo di avere un referente politico per ogni Gruppo per", io mi sono permessa di dire che noi non diamo referenti politici, non tanto perché conosciamo o non conosciamo la materia, quanto perché dobbiamo portare sempre di più tutta questa materia all'interno esclusivamente - come è sempre stato per la verità, ma occorre riaffermarlo - delle valutazioni di carattere tecnico e delle responsabilità di carattere consiliare ed assessorile. E' per questo che poi i toni vanno oltre, si dicono delle cose che ad un certo momento possono determinare dei guai che risultano poi essere del tutto ingiustificati perché io credo che le cose siano sempre esaminate con buona fede e con grande senso di responsabilità.
Sono d'accordo con la proposta di una breve interruzione dei lavori, ma ho voluto prendere la parola per dire questo, perché c'è bisogno a mio avviso di riportare le questioni nel loro alveo naturale: una programmazione che abbia del tempo, delle valutazioni tecniche, dare anche il tempo ai Consiglieri e alle Commissioni di prepararsi in ordine a quanto viene presentato, perché la questione di questa mattina è sembrata un'improvvisazione. Mi rivolgo all'Assessore e a tutti i Consiglieri, in particolare a quelli del collegio, perché io capisco benissimo che anche i Consiglieri del collegio, tutti insieme, dicano "ma noi dobbiamo rappresentare delle istanze, non sono interessi particolari", per dire che dandosi un po' più di tempo reciprocamente le cose si possono esaminare meglio e ognuno può portare le istanze per le quali poi, per la verità, è stato anche eletto.
Era soltanto questo che volevo dire allora.



PRESIDENTE

La ringrazio.



SPAGNUOLO Carla

Ringrazio il Presidente di avermi dato adesso la parola per farmelo dire.



PRESIDENTE

Forse perché il momento, oggi, era ancora più opportuno. Vede, bisogna sempre avere fiducia nei tempi lunghi.



SPAGNUOLO Carla

Lei, Presidente, è anche previdente. In allora me l'aveva tolta per darmela adesso, di questo la ringrazio.
Se magari facciamo questa breve interruzione possiamo trovare una strada perché - ripeto - Asti e Biella sono molto urgenti e il meglio diventa nemico del bene, per cui dobbiamo valutare come riuscire a concludere oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, colleghe e colleghi Consiglieri, la mia opinione è che la richiesta del collega Burzi ha un senso se si pone in modo esplicito l'obiettivo di uscire successivamente da quest'aula con una decisione in ordine all'emergenza degli Ospedali di Biella e di Asti. Se affrontiamo la riunione dei Capigruppo con questo intendimento, che è poi quello che ci ha obbligato ad essere qui in quest'aula oggi, perché ieri nessuno di noi ha sollevato eccezioni, dall'estrema destra all'estrema sinistra, sul fatto che fosse necessario un giorno in più per decidere in ordine ad Asti e a Biella, se siamo coerenti con questa decisione, potremo trovare tutte le strade possibili per uscire con una decisione sul problema oggi. E' questo che chiedo a tutti i colleghi.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Sono della provincia di Cuneo e me ne onoro.



PRESIDENTE

Anch'io me ne onoro.
La parola al Consigliere Farassino.



FARASSINO Giuseppe

Vorrei fare una dichiarazione come decano d'età.
E' perfettamente democratico e normale che su una proposta di legge vengano proposti degli emendamenti. Quindi, si pongano in votazione gli emendamenti; tutt'al più saranno respinti e si voterà la legge nella sua completezza.



PRESIDENTE

Vi è stata una richiesta di sospensione della seduta e ringrazio la Consigliera Spagnuolo per le parole che ha pronunciato.
Signor Assessore, non come Presidente dell'assemblea, ma come Consigliere della passata legislatura, pur parlando da questo banco non posso assolutamente accettare, e le respingo nella maniera più ferma, le affermazioni che lei ha fatto sulla spartizione partitica degli ospedali.
Io non ho partecipato né a spartizioni partitiche sugli ospedali né a spartizioni lottizzatrici sui direttori degli ospedali. Lo dico in questa sede e lo dirò in tutte le sedi.
Pertanto rivendico, di fronte a chiunque, maggioranza o minoranza persone singole o soggetti collettivi, la mia onorabilità di Consigliere rispetto all'esercizio del mandato, e se il mandato popolare mi impone di rappresentare anche degli interessi popolari, questo è nient'altro che l'espletamento del mio diritto-dovere.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 15.55 riprende alle ore 17.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiede di parlare il Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

La I Commissione ha esaminato per il parere finanziario (art. 32) sia l'emendamento presentato in aula a firma dei Consiglieri Riba ed altri sia il subemendamento allo stesso presentato in sede di Commissione.
In merito al subemendamento la Commissione si è espressa con 31 voti contrari, 21 favorevoli e 2 astensioni; 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione. Quindi, sotto l'aspetto finanziario il subemendamento è stato respinto.
Sull'emendamento principale la Commissione si è espressa con 31 voti contrari, 23 favorevoli; 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione.
Quindi, sia il subemendamento sia l'emendamento principale hanno avuto parere negativo da parte della Commissione.



PRESIDENTE

L'art. 32, secondo comma, del Regolamento interno recita: "Nel caso di parere negativo, la Commissione competente procede comunque all'esame definitivo e motiva nella relazione le conclusioni eventualmente difformi dal parere stesso".
L'aula ha acquisito il parere della Commissione, quindi può esprimersi in merito.
Passiamo pertanto all'esame dell'articolato.
ART. 1 Subemendamento presentato dai Consiglieri Spagnuolo, Marengo, Ferraris e Rubatto: all'emendamento sostitutivo dell'art. 1 a firma dei Consiglieri Riba ed altri, dopo le parole "n. 19 di Asti" è aggiunto "Ospedale Vittorio Valletta di Torino" per la somma di L. 7 miliardi.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Cari colleghi e care colleghe, la dichiarazione di voto, che rendo per tutte le votazioni che ci accingiamo a compiere, è fondata essenzialmente sul rispetto dei patti che sono stati prospettati e tacitamente verbalmente sottoscritti ieri, quando siamo stati chiamati dalla maggioranza a tenere un'ulteriore riunione del Consiglio per affrontare quella che, a giudizio della maggioranza - senza che nessuno la contraddicesse - era prospettata come l'emergenza di dare il via agli interventi ospedalieri nelle città di Biella e di Asti.
Questo era il patto sottoscritto, e noi lealmente ci atteniamo a questo. Successivamente, nel corso dei lavori della Commissione e della Conferenza dei Capigruppo, la maggioranza su questo tema si è spaccata proponendo di ampliare il provvedimento ad altre città.
In conseguenza della spaccatura della maggioranza, una parte delle minoranze ha preso analoghe iniziative politiche tese a riproporre un ulteriore ampliamento, fondandolo su un atto di programmazione della Giunta regionale passata, oggi contestato dall'Assessore D'Ambrosio.
La nostra dichiarazione di voto è la seguente: noi ci atteniamo al patto che abbiamo sottoscritto venendo qui per votare su Asti e Biella.
Tutte le votazioni che ci saranno in quest'aula e che esulano da questi confini non vedranno la nostra partecipazione, perché non vogliamo essere strumentalizzati politicamente in un senso o nell'altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone per dichiarazione di voto.



MONTABONE Renato

Una breve dichiarazione di voto in merito al subemendamento.
Credo che, dopo la discussione di oggi sul valore della programmazione in ambito sanitario rispetto alle strutture ospedaliere, sarebbe estremamente grave che si votasse a favore di questo emendamento, perch andrebbe ad inserirsi nel bilancio 1996. Quindi, andrebbe ad inficiare una somma che sarà messa a bilancio, che dovrà tenere conto di tutte le esigenze degli ospedali della Regione.
Noi votiamo contro il subemendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Come Gruppo di Forza Italia annunciamo voto contrario al subemendamento e successivamente voto contrario all'emendamento principale per le stesse motivazioni fin qui riepilogate dal collega Montabone, che sono esattamente le stesse che in Commissione indussero la Giunta a ritirare l'emendamento proposto e a riprogrammare il tutto nell'ambito della programmazione sanitaria del 1996.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Paolo

La posizione che è stata assunta mi pare veramente stupefacente l'Assessore ci ha spiegato in Commissione come sia in corso una trattativa con l'INRCA per acquistare gli immobili; è una trattativa in stato avanzato e che può darsi ponga la Regione nei prossimi mesi e con una certa rapidità nella condizione di dover disporre delle somme per finanziare l'acquisto definitivo di una struttura indispensabile per la politica sanitaria del Piemonte. Qualche mese prima o qualche mese dopo questa cifra dovrà comunque essere impegnata. Siccome mi pare di capire che ciò abbia una forte priorità all'interno della programmazione sanitaria della Regione non farlo adesso, nascondendosi dietro ad una presunta ragione di programmazione sanitaria, mi sembra un atto di irresponsabilità e che sicuramente metterà in difficoltà l'Assessorato alla sanità rispetto alle esigenze alle quali l'emendamento invece rispondeva.
Per questa ragione noi votiamo favorevolmente; ci sembra un voto responsabile che consentirebbe comunque alla Giunta di avere qualche elemento di forza in più nella trattativa che dovrà concludere con l'INRCA.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Brevemente, signor Presidente.
Devo dire che il Consigliere Ferraris - mi permetta - ha fatto un piccolo errore, perché quando l'Assessore D'Ambrosio, in qualità di semplice Consigliere, in quel caso, ha parlato di altre questioni che non erano oggetto di discussione, la Commissione è stata sospesa. Quindi l'Assessore non ha riferito in Commissione, né I né IV, ma ha parlato a Commissione sospesa; questa mi sembra una precisazione importante.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale vota contro, sia al subemendamento che all'emendamento stesso, aderendo alle motivazioni spiegate dal Consigliere Montabone.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione il subemendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 20 voti favorevoli, 27 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Farassino, Peano Rubatto, Rossi e Dutto che sostituisce l'art. 1: "1. La presente legge autorizza l'intervento regionale in conto capitale, integrativo dei fondi recati dall'art. 20 della legge n. 67/88, a favore delle Aziende regionali USL n. 12 di Biella, USL n. 16 di Mondovì USL n. 18 di Alba e USL n. 19 di Asti, al fine di consentire l'avvio della realizzazione dei nuovi presidi ospedalieri".
La parola al Consigliere Montabone per dichiarazione di voto.



MONTABONE Renato

Le stesse motivazioni di prima, con l'aggravante che i due casi, nello specifico, andrebbero ad essere finanziati uno sul 1995 e uno sul 1996 creando quindi delle differenziazioni, delle inopportunità che non pongono i due ospedali sullo stesso piano.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio, che interviene in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto.



VAGLIO Roberto

Presidente, devo annunciare il voto favorevole del Gruppo Federalisti Liberaldemocratici, atteso che su questo emendamento nella serata di ieri la Giunta si è espressa favorevolmente e che la copertura era stata ovviamente valutata, perché l'atto non era un atto di leggerezza. Ritengo che le condizioni non siano mutate e pertanto mantengo quanto dichiarato ieri sera in Giunta e quanto ritengo sia opportuno anche oggi.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 21 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 1 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 51 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Farassino, Peano, Rubatto Rossi e Dutto che sostituisce l'art. 2: "1. Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa complessiva di L. 13 miliardi di cui per l'anno finanziario 1995 L. 11 miliardi e di cui L. 4 miliardi per l'Azienda regionale USL di Biella, L. 5 miliardi per quella di Asti e L. 2 miliardi ciascuna per quelle di Mondovì ed Alba.
2. Alla copertura degli oneri finanziari si provvede per L. 5 miliardi mediante riduzione del capitolo n. 27170 e per L. 6 miliardi del capitolo n. 23600 del 1995 e per L. 2 miliardi, relativi alla USL n. 18 di Alba, si provvederà in sede di predisposizione del bilancio per l'anno finanziario 1996.
3. Nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per l'anno 1995 viene conseguentemente istituito apposito capitolo con la seguente denominazione: 'Erogazione a favore delle Aziende regionali USL n.
12 di Biella, USL n. 16 di Mondovì e USL n. 19 di Asti, delle somme necessarie per l'avvio della realizzazione dei nuovi presidi ospedalieri' e con la dotazione di L. 11 miliardi in termini di competenza e di cassa".
Tale emendamento è decaduto poiché non è stato accolto l'emendamento precedente.
Si proceda pertanto alla votazione dell'art. 2 per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 51 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 voti favorevoli 51 L'art. 3 è approvato.
Si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 51 hanno risposto SI' 51 Consiglieri La legge è approvata.


Argomento:

Interrogazioni ed interpellanze (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17,40)



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