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Dettaglio seduta n.258 del 12/05/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PICCHIONI ROLANDO


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
I nostri lavori di questa mattina prevedono una comunicazione della Giunta sul problema Asti-Cuneo: il dibattito su tale comunicazione riprenderà nel pomeriggio; successivamente a questa, vi sarà un'altra comunicazione in ordine ai primi interventi che sono stati previsti per la Campania a seguito dell'ordine del giorno approvato, all'unanimità, in una delle passate riunioni del Consiglio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Chiederei di ordinare le comunicazioni secondo importanza e gravità del problema affrontato.
Mi sembra che la tragedia nazionale in atto in Campania richieda di essere affrontata per prima, nella comunicazione del Presidente della Giunta, in quanto non v'è dubbio che siamo di fronte ad situazione di eccezionale gravità, gravità che si è rivelata man mano che il tempo passava, perché inizialmente non si era capito in cosa consistesse questa alluvione.
Come tutti i colleghi sanno, pare che l'emergenza non sia purtroppo esclusa neppure nei prossimi giorni, per cui suggerisco di conformare i nostri lavori ad un criterio di priorità che tenga conto della gravità della grandezza e dell'importanza di discutere i problemi, quindi con capovolgimento dell'ordine dei lavori secondo buon senso e opportunità politica, sociale ed umana.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Presidente, sulla questione degli aiuti alle popolazioni delle Province di Salerno, Avellino, Caserta e Napoli, volevo ricordarle che il nostro Gruppo ha presentato un'interrogazione, per conoscere sia l'entità della somma prevista sia quali sono stati concretamente gli interventi di solidarietà.
Il terzo punto faceva riferimento all'esigenza di avere nel corso di questa seduta consiliare un'informativa; questa informativa è stata preannunciata; mi permetto soltanto, visto che i tempi sono stati brevissimi - anche se l'abbiamo mandata formalmente - di consegnare al Presidente della Giunta il testo di questa interrogazione.



PRESIDENTE

La comunicazione della Giunta non è risposta all'interrogazione: lei valuterà se la risposta è adeguata alla sua richiesta; diversamente, resta valida l'interrogazione.
Prego, Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Non so se nella scorsa seduta, quando si è approvato quel brevissimo ordine del giorno, sia stato fatto un momento di raccoglimento in memoria delle vittime.



PRESIDENTE

Sì, è stato fatto.



SPAGNUOLO Carla

Credo comunque che questo Consiglio debba reiterarlo, perché siamo a fronte di decine e decine di morti, che rappresentano una vera tragedia nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, nella Conferenza dei Capigruppo che concorre a formare l'o.d.g. delle sedute dei Consigli regionali vi è stata la richiesta, da parte di numerosi Gruppi, di poter conoscere come il Piemonte sta, per la sua parte, concorrendo alla tragedia della Campania.
Non essendoci stata nella Conferenza dei Capigruppo alcuna voce contraria ad una comunicazione da parte del Presidente della Giunta, il quale ha invece ritenuto di comunicare all'opinione pubblica che la Regione Piemonte si adopererà, è bene che egli comunichi al Consiglio in quale modo la Regione si sta adoperando.
Crediamo che la questione sia di prioritaria importanza. Le ribadisco che tale richiesta è stata avanzata da diversi Gruppi nella Conferenza dei Capigruppo e, non essendovi state voci contrarie a ciò, ma solo silenzi lei deve prendere atto di quanto espresso in quella sede.



PRESIDENTE

Desidero ribadire che i due argomenti che interesseranno in modo prioritario i nostri lavori della mattinata sono, appunto, la comunicazione della Giunta in ordine al collegamento Asti-Cuneo e quella in ordine ai problemi dell'alluvione, dei disastri che si sono verificati nella Regione Campania.
Non vi è una volontà di voler rinviare gli argomenti, perché verranno trattati entrambi nella mattinata.
Credo che sia opportuno, per l'ordine dei lavori, far svolgere la comunicazione sul collegamento Asti-Cuneo, in modo che i Consiglieri abbiano qualche tempo in più per la discussione del pomeriggio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.
Però, poi proseguiamo con i lavori, altrimenti facciamo una discussione che è strumentale.



CAVALIERE Pasquale

Non è strumentale. Come si permette di dire che è strumentale?



PRESIDENTE

E' strumentale, perché la Conferenza dei Capigruppo si è espressa in un certo senso.



CAVALIERE Pasquale

La Conferenza dei Capigruppo lei non l'ha fatta esprimere!



PRESIDENTE

La Conferenza si è espressa benissimo; lei poi è andato via... Lei non ha la parola.
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Io non ero presente alla Conferenza dei Capigruppo, quindi su questo aspetto non intervengo.
Ritengo però che, qualora la Conferenza dei Capigruppo avesse deciso di dare la priorità alla discussione sull'Asti-Cuneo, abbia commesso un errore. Tra l'altro, il flusso di notizie, purtroppo molto gravi, dovrebbe portare a riflettere su questo.
Credo che sia più utile, come Consiglio, per dare la giusta importanza all'accaduto, aprire i lavori con la discussione di questo problema.
Teniamo conto che non lo facciamo solo noi. Oggi anche al Parlamento c'è una giornata dedicata alla discussione su questo tema; mi pare che il Consiglio regionale del Piemonte, che tra l'altro è una Regione che ha purtroppo vissuto sulla sua pelle drammi simili, dovrebbe dimostrare una sensibilità maggiore di quanto ci sta proponendo il Presidente.
Lo invito dunque ad invertire l'o.d.g. che aveva proposto e di mettere immediatamente in discussione come intendiamo intervenire a sostegno delle popolazioni campane state colpite da questi drammatici eventi.



PRESIDENTE

Ritengo che non siano state intese le parole che ho detto e l'ordine dei lavori che ho indicato.
La discussione sul collegamento avverrà comunque nel pomeriggio; oggi c'è solo una dichiarazione.
Non si tratta di una mancanza di attenzione ai problemi della Campania perché - voglio ricordare - su proposta dell'Ufficio di Presidenza, il Consiglio ha adottato un provvedimento all'unanimità, un provvedimento di attenzione e di solidarietà con i Comuni e i cittadini colpiti da quei tragici fatti.
E' un ordine dei lavori che ritengo opportuno e mi permetto di conservarlo.
La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Credo sia importantissimo e doveroso parlare della tragedia che ha colpito le zone della Campania. Desta ancora orrore e impressione quanto di drammatico e apocalittico è successo nelle zone della Campania, nella province di Salerno, di Avellino, di Caserta e di Napoli, colpite da questa violenta e imponente colata di fango, di alluvione, con circa 150 morti e decine e decine di dispersi, per questa tragedia nazionale di estrema gravità ambientale e di fortissimo dissesto idrogeologico. Si tratta di un vero disastro ambientale, superiore ad un terremoto.
Credo che il Piemonte, anche per la tragedia dell'alluvione del '94 debba essere in prima fila nei soccorsi, nella solidarietà e nella ricostruzione, prima ancora di qualsiasi altra tematica in quest'aula.
Vi sono state delle gravi responsabilità nei soccorsi, ecc.: si dovrà fare piena luce.
Di fronte alla spontaneità delle associazioni dei cittadini e degli enti, è importantissimo stabilire il ruolo della Regione Piemonte.
Nel '94 il Piemonte sud fu colpito, come dicevo prima, dall'alluvione ed ora è nostro preciso e doveroso compito fare altrettanto e di più perché quelle popolazioni sono più duramente colpite da una tragedia in una realtà più povera della nostra.
Per cui l'esecutivo regionale dica chiaramente cos'ha già fatto e cosa intende fare di concreto per quanto riguarda mezzi e finanziamenti in aiuto sia nella fase dell'emergenza che in quella successiva della ricostruzione.
Credo che abbiamo un preciso dovere, e questo dovere del Piemonte deve essere concretizzato. Penso che nelle sue comunicazioni il Presidente della Giunta dovrà chiaramente dire cos'ha fatto e cosa intende fare, soprattutto per essere solidale al massimo in questa tragedia.
Tutti i giorni, in questa fase, viviamo le immagini televisive che ci portano la drammaticità e l'urgenza di aiuti. Queste popolazioni hanno bisogno: il Piemonte deve essere in prima fila.



PRESIDENTE

Se non c'è una richiesta di inversione dell'o.d.g., io non posso...
Concedo la parola solo per inversione dell'o.d.g.
La proposta è stata formulata: più di uno ha già parlato a favore dell'inversione...



CHIEZZI Giuseppe

Lei ha dato la parola, quindi per cortesia continui a darla a chi la chiede.



PRESIDENTE

Se chi è intervenuto non ha parlato a favore dell'inversione dell'ordine del giorno... Io ho proposto un ordine del giorno; c'è stata una proposta di inversione: chi intende parlare a favore e chi intende parlare contro?



CHIEZZI Giuseppe

Dia la parola a chi l'ha chiesta, Presidente, non deve fare altro. E adesso la dia anche alla collega Simonetti, è un suo diritto.



SIMONETTI Laura

Presidente, o segue il Regolamento o non lo segue.



PRESIDENTE

Io non do la parola, e non ho bisogno che anche lei mi dia dei suggerimenti.
Io do la parola per la proposta di inversione.



CHIEZZI Giuseppe

No, lei ha dato la parola al sottoscritto, a Gallarini, a Papandrea e a Moro. Adesso la dà anche alla Simonetti.



PRESIDENTE

La parola non la do a chi dice lei. Quando lei dirigerà i lavori del Consiglio, si comporterà come ritiene.
C'è una proposta di inversione dell'ordine del giorno?



SIMONETTI Laura

Presidente, o segue il Regolamento o non lo segue.



PRESIDENTE

Questa è una sua valutazione.
C'è una proposta di variazione? Lei ha fatto una proposta di variazione? C'è una proposta formalizzata di variazione dell'ordine del giorno, Consigliere Chiezzi?



SIMONETTI Laura

Posso parlare?



PRESIDENTE

No, io non do più la parola se non c'è una proposta di variazione dell'ordine del giorno.



SIMONETTI Laura

Io ho chiesto di intervenire su questo, su cui sono intervenuti altri colleghi. Ho diritto di chiedere di intervenire.



PRESIDENTE

Ripeto, se c'è una proposta di variazione dell'ordine del giorno, io lascio parlare uno a favore e uno contro; altrimenti do la parola per la comunicazione.



SIMONETTI Laura

Ho diritto di chiedere la parola e di ottenerla. Presidente, o segue il Regolamento o non lo segue.
Chiedo di intervenire, ho diritto in questo contesto di intervenire.



PRESIDENTE

Non è come al bar, che uno chiede un caffè. La parola si chiede a termini di Regolamento.
Consigliera Simonetti, non le do la parola se non è su una proposta di variazione dell'ordine del giorno.



SIMONETTI Laura

Sulla sua domanda chiedo di intervenire.
Ripeto, Presidente: o segue il Regolamento o non lo segue.



PRESIDENTE

Ma vede, il Regolamento non le consente di parlare quando ritiene altrimenti non ci sarebbe...



SIMONETTI Laura

Altri colleghi sono intervenuti; io chiedo di intervenire. Presidente o segue una strada o se ne segue un'altra, non può decidere di dare...



PRESIDENTE

Ripeto: c'è una proposta di variazione dell'ordine del giorno? Lei, Consigliera Simonetti, vuole variare l'ordine del giorno?



SIMONETTI Laura

Presidente, lei mi deve dare la parola come l'ha data ad altri colleghi.



PRESIDENTE

Al massimo le posso dire che ho sbagliato a dare la parola ai colleghi precedenti.



SIMONETTI Laura

Lei non può decidere, ad un certo punto, di dare la parola...



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, poiché lei non intende dare la parola alla collega Simonetti, chiedo immediatamente una riunione dei Capigruppo per esaminare questo suo comportamento.



PRESIDENTE

Personalmente credo che non sia necessario svolgere adesso una riunione dei Capigruppo, comunque chi è favorevole alla richiesta del Consigliere Chiezzi?



CHIEZZI Giuseppe

Per appello nominale.



PRESIDENTE

Prego il Consigliere Toselli di procedere all'appello nominale.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, chiedo di intervenire a favore.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavaliere interviene a favore della richiesta del Consigliere Chiezzi.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, io ribadisco che nel corso della Conferenza dei Capigruppo tenutasi nella giornata di ieri nessun Gruppo si è espresso contro la discussione della problematica dell'Asti-Cuneo, anzi devo dire che questa problematica è stata da noi portata in questo Consiglio, mentre la Giunta l'ha omessa da più di un anno.
Vi è tutto il tempo per discutere sia della questione Asti-Cuneo sia della emergenza alluvionale e degli aiuti del Piemonte. Abbiamo chiesto una priorità diversa, perché politicamente ci sembra giusta una priorità diversa di questa discussione.
Questo è stato chiesto ai Capigruppo, nessuna voce si è espressa contrariamente, per cui io le chiedo, Presidente, semplicemente di applicare le istanze della Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Chi ritiene di intervenire? Prego, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Molto sinteticamente, noi riteniamo che ci siano le condizioni per rispettare quanto è stato deciso ieri dai Capigruppo: comunicazione della Giunta sull'Asti-Cuneo e poi il problema relativo alla frana della Campania. Stamattina c'è spazio per tutto.
Ribadiamo l'impostazione del Presidente che è scaturita dalla Conferenza dei Capigruppo di ieri.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione sulla proposta del Consigliere Chiezzi di convocare i Capigruppo immediatamente.
Si proceda all'appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 49 votanti 48 hanno risposto SI' 5 hanno risposto NO 43 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La proposta è respinta.
Do ora la parola alla Giunta per la comunicazione sul collegamento Asti Cuneo.



CAVALIERE Pasquale

Chiedo l'inversione dell'ordine del giorno. Venga prima effettuata la comunicazione sull'emergenza alluvionale in Campania e poi quella sulla Asti-Cuneo.



PRESIDENTE

Non c'è un punto specifico. Se ho inteso bene la Giunta si è impegnata a parlare come "Comunicazioni della Giunta". Non c'è un punto all'ordine del giorno, perciò questa richiesta non può essere accolta. Le confermo però, che la Giunta mi ha assicurato che dopo questa comunicazione, alla quale non seguirà discussione...



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

L'inversione dell'o.d.g. non esiste. Lei vuole inserire un altro punto.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, nel momento in cui lei stesso, pochi minuti fa, ha anticipato l'eventualità di questa inversione lei ha detto che vi saranno due comunicazioni, una sulla Asti-Cuneo e l'altra sulla Campania. Chiedo l'inversione di queste comunicazioni.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

La Consigliera Simonetti non ha bisogno della sua difesa.
La comunicazione della Giunta è discrezionale ed è semmai una richiesta alla Giunta di discutere prima un argomento piuttosto che un altro, non è tecnicamente un'inversione dell'ordine del giorno.



SIMONETTI Laura

Chiedo di parlare a favore della proposta Cavaliere.



PRESIDENTE

Ma la proposta Cavaliere non è ammissibile, perché non c'è un punto. E' una richiesta, non è un'inversione dell'ordine del giorno.
Devo anche dire che le comunicazioni sarebbero già state svolte se non ci fosse stata questa interruzione. Io non le do la parola, do la parola alla Giunta.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi non disturbi.



(Commenti fuori microfono della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

La prego di non intervenire fuori microfono. Non le do la parola, non ha il diritto di parlare quando ritiene.
La parola all'Assessore Masaracchio.



(I Gruppi di Rifondazione comunista e dei Verdi Democratici abbandonano l'aula per protesta)


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Dibattito in merito a: "Problema collegamento Asti-Cuneo" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 4) all'o.d.g. che prevede il dibattito sul problema del collegamento Asti-Cuneo.
La parola all'Assessore Masaracchio che svolge la comunicazione.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Grazie Presidente, capirete che non sono imbarazzato ma sono emozionato, perché mi dispiace che un Gruppo sia assente nel momento in cui mi ero proposto, e mantengo con me stesso la decisione, di essere brevissimo, anche per non togliere spazio al Consiglio per il dibattito su altri problemi che sono altrettanto importanti.
Si capisce anche la motivazione dei colleghi del Gruppo di Rifondazione per quello che è accaduto in alcuni centri della Campania.
Sarò breve anche perché era stato stabilito che il 25 di questo mese ci sarebbe stata la Conferenza dei servizi e, opportunamente, dico io, perch tutte le verifiche vanno fatte e approfondite nei giusti livelli; il 25 a Roma anziché la Conferenza dei servizi ci sarà una riunione per l'ulteriore definitiva verifica sui problemi che sono stati rappresentati dai comuni di Montanera e Roddi; anche Isola d'Asti ha qualche problema (che va verificato) e pure Castigliole d'Asti.
Per quanto riguarda il comune di Montanera si verificherà l'opportunità di allontanarsi dalla frazione di Consovero, verso nord; per quanto riguarda il comune di Roddi si verificherà lo spostamento della realizzazione dell'importante arteria verso la SP3; per quanto riguarda Isola d'Asti c'è invece il problema degli argini, sollevato opportunamente dal Ministro Ronchi.
Naturalmente, occorre prestare attenzione ai problemi che riguardano il territorio, ma per una doverosa nota di natura politica che devo pur fare come componente di questo Consiglio, indipendentemente dal fatto che abbia la delega, come Assessore, dei trasporti, della viabilità e delle comunicazioni, ricordo che è dal 1992 che la Regione Piemonte è impegnata nella realizzazione di quest'importantissima arteria, che non soddisfa soltanto e meramente le condizioni che nel territorio opportunamente vengono avanzate di volta di volta nel momento in cui una grande direttrice risolve macroproblemi, ma che rappresenta per il Piemonte il collegamento verso la Liguria e lo sviluppo di ulteriori collegamenti con il resto della Valle Padana. Il Piemonte, attraverso la Provincia di Cuneo e di Asti, ha il dovere di realizzare quest'opera.
Ci è stato chiesto di prestare attenzione in diverse occasioni di concertazione e di confronto a tutti i livelli: presso le sedi amministrative provinciali di Cuneo e di Asti, nonché a Torino, dove abbiamo ricevuto Ministri, Sottosegretari, rappresentanti di Governo: alla fine, si è trovata la risoluzione di quest'arteria importantissima - la si chiama la "Z" rovesciata - che soddisfa tante esigenze.
Problema posto all'attenzione della Giunta: non disattendere quanto nel progetto preliminare del Piano regionale dei trasporti, ora all'esame della Commissione, si era detto per quanto riguardava tutta la problematica di Cuneo-Levaldigi con altro collegamento. Nel tempo, la memoria deve servire per tutti, non è mancata occasione per sostenere che nell'ambito del territorio è necessario venga attivata una politica di programmazione e di sviluppo del territorio tanto da consentire di risolvere, nel sistema aeroportuale del Piemonte - problemi di concorrenza con la Malpensa, con l'aeroporto di Roma: sapete benissimo che nel contesto europeo la scelta per il trasporto aereo è stata della Malpensa e di Roma - e qualcosa per Catania, tanto per non disattendere i problemi del Mediterraneo, che comunque stanno trovando la loro risoluzione con il porto di Gioia Tauro che non cito a caso. Il porto di Gioia Tauro è diventato un punto di riferimento nel Mediterraneo di grandissima importanza e di grandissima portata di merci. L'armata delle merci, oltreché da Rotterdam - quindi passando per le nostre strade - verrà dalla Liguria e da quest'ultima passerà attraverso l'Alta capacità - o velocità; ma non basterà la ferrovia senza collegamento autostradale che dia soddisfazione a questa rivoluzione dell'economia della Provincia di Cuneo. E non certo soltanto perché i colleghi amministratori di quel territorio hanno occupato la Prefettura o per i movimenti di cittadini che si sono sviluppati; non si tratta di dar ragione a chi la ragione se l'è conquistata sul campo di battaglia: la Provincia "Granda" merita una grande attenzione e, addirittura, un titolo diverso dal significato di provincia sic et simpliciter. Questo per ragioni storiche e culturali, per quanto attuato dalla Regione in continuità con quanto programmato nel 1992, e quanto si deve ancora fare.
Naturalmente, i livelli governativi hanno il potere, addirittura, non dico di prevaricare, ma di superare le condizioni stesse delle progettualità e delle programmazioni a livello regionale per le grandi opere; noi, dal canto nostro, siamo qui per dar ragione a quanto verrà cantierato, purché stia nelle regole della decenza politica e amministrativa. Tutto il resto, potrebbe essere motivo di facile proposta o dibattito politico.
Non credo, comunque, che giunti alla risoluzione di questa grande opera sia il caso di grandi dibattiti politici; l'economia è la sostanza della politica, non è mai vero che l'ideologia possa dare "dritte" all'economia è sempre vero il contrario. L'economia, in questo caso, per quanto ci attendiamo dalla Regione Piemonte, regione testa di ponte con il cuore d'Europa, relativamente alla direttrice della Asti-Cuneo verso Savona è una grande risoluzione, altrimenti non avremmo avanzato una proposta di legge del Consiglio. Ricordo quando il collega Riba, inizialmente, nei primi momenti in cui gestivo la delega dell'Assessorato mi si avvicinò dicendomi: "C'è questa cosa da fare: cosa ne facciamo?!" Io risposi: "Riba, avvicina tutti i Capigruppo, fa in modo che sia una proposta di legge del Consiglio regionale, per avere, come istituzione, forza a livello governativo". Ed ora, a livello governativo, c'è un disegno di legge, vivaddio - che ci dà 1400 miliardi: non è cosa da nulla. Si è riusciti nella concorrenza con altre Regioni - ricordate cosa si era detto dell'Italia dell'est, la cosiddetta Padania dell'est? - non a strappare, ma ad ottenere la giusta attenzione anche per le nostre risoluzioni, che attraverso i trasporti, la viabilità, attraverso l'intero sistema trasportistico rappresenta l'anima e lo scheletro portante della rivoluzione dell'economia.
L'altra partita la giocheremo con le politiche attive del lavoro; alla fine del mese di giugno, vedremo come, il Consiglio regionale, nella sua interezza e compattezza, saprà risolvere questi due grandi problemi.
La legge sui trasporti, la viabilità e le comunicazioni, la legge sulle politiche attive del lavoro costituiranno l'iniziale nuova politica, da qui a due anni, utile anche per coloro i quali verranno ad amministrare in seguito.
Chi verrà ad amministrare dovrà dire di aver collaborato ad affrontare i problemi in maniera utile, e non per concorrenze locali, ma perché la Regione rappresenta un complesso di interessi che devono confluire, onde evitare, così come sta accadendo in Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, che soltanto cambiando collegamento, con altre regioni, si possano risolvere i problemi nel modo migliore.
Ringrazio per l'attenzione e mi rammarico dell'assenza dei Consiglieri di Rifondazione Comunista, che credo abbiano abbandonato l'aula non per avercela con me personalmente, ma per un gesto di battage politico: fatti di ordinaria amministrazione politica.
Farò avere a tutti i colleghi Consiglieri il testo della cronistoria e della posizione in itinere delle varie parti politiche: un dossier a disposizione di chi vorrà consultarlo.



PRESIDENTE

La discussione relativa alla comunicazione dell'Assessore avverrà nel pomeriggio, come previsto dall'o.d.g.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bellion, D'Ambrosio Farassino, Salerno.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Modifiche di coordinamento (art. 83 Regolamento interno) al progetto di legge n. 371 (Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000)


PRESIDENTE

A seguito degli emendamenti votati e approvati in Aula, all'art. 22 occorre sostituire le cifre indicate con le seguenti: "1.987.396.360.023 in termine di competenza e in L. 1.787.396.360.023 in termini di cassa".
Anche l'art. 23 deve essere integrato con l'indicazione, oltreché del capitolo n. 15965, già nel testo, dei seguenti capitoli e importi: "per l'importo di L. 1.987.396.360.023, al cap. 27160 per l'importo di L.
55.500.000.000 ed al cap. 15910 per l'importo di L. 12.576.000.000". Ai sensi dell'art. 83, comma 4 del Regolamento interno, le modificazioni sopra esplicitate sono state apportate dall'Ufficio di Presidenza in data 11 maggio 1998.



PRESIDENTE

In merito alla presentazione del progetto di legge n. 403: "Norme in materia di trasporto pubblico locale (in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 442)", ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonino

Signor Presidente, ho appreso che la proposta della Giunta regionale di applicazione del decreto legislativo Burlando è stata assegnata alla I e alla II Commissione, giustamente. Vorrei però far rilevare come sul tema dell'applicazione della Legge Bassanini, in questo caso sui trasporti c'era un impegno specifico da parte del Presidente Ghigo ad affrontare questa tematica non nelle modalità ordinarie con cui vengono affrontate le proposte o i disegni di legge, ma c'era la necessità di un quadro di riferimento più complessivo. Io lo sollecito; è chiaro che il nostro Gruppo parteciperà ai lavori della Commissione, presenterà degli emendamenti come sono stati annunciati e come abbiamo approfondito in questi giorni tuttavia ritengo che per l'utilità complessiva del lavoro che il Consiglio deve compiere per l'applicazione della Legge Bassanini sia necessaria una modalità di tipo straordinario perché straordinario è l'impegno a cui siamo chiamati.
Volevo richiamare questo aspetto anche perché era stata promessa in tempi brevi da parte del Presidente Ghigo a tutta l'aula una modalità diversa e straordinaria.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Su questo anche il nostro Gruppo interviene. Intanto ieri abbiamo partecipato ai lavori dell'VIII Commissione e questa questione è già emersa anche in quella sede, nel senso che dovrà essere valutato, a seguito dell'ordine del giorno, come muoversi in questa materia che riguarda la più grande modificazione di ordine istituzionale di qui a fine legislatura, al di là dei tempi che i decreti Bassanini richiedono.
Pertanto, il nostro Gruppo chiederebbe al Presidente della Giunta, nel rispetto dell'ordine del giorno politico che noi abbiamo presentato e votato a fine bilancio, se fosse possibile eventualmente da parte sua avere una estrapolazione in ordine al punto delle questioni istituzionali che attengono a come affrontare i decreti Bassanini, che attengono a come affrontare il Regolamento e anche alla questione dello Statuto che sono in qualche modo tra loro intrecciate.
Certo, il Consiglio le ha dato dei tempi, che sono il 31 maggio, per su questo pacchetto, visto che poi comunque le cose arrivano, se ci fosse la possibilità a tempi brevi (la prossima seduta di Consiglio) di avere una comunicazione, cominceremmo a lavorare con il piede giusto. Tutti gli approfondimenti vanno bene, però se noi sappiamo come possiamo lavorare in questa materia da qui a fine legislatura, il nostro impegno sarebbe mirato in maniera più definitiva.
Pertanto mi permetto, Presidente, di sollecitarla in questo senso capisco che è una questione politica sulla quale non è che chieda oggi degli impegni perché il nostro Gruppo non è per le cose "adesso e subito" però sulla quale vorrei che lei riflettesse perché c'è veramente l'urgenza di cominciare a lavorare in maniera sistematica.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Condivido la necessità di assumere una definizione di percorso che d'altro canto è un impegno che politicamente tutta l'aula ha sottoscritto con la votazione dell'ordine del giorno, sia per quanto concerne il percorso dei decreti Bassanini, sia per quanto concerne il percorso della riscrittura dello Statuto e ancora di più, mi permetto di dire, del Regolamento di quest'aula consiliare. Io mi impegno nella prossima seduta di Consiglio, che immagino sarà martedì prossimo, di rappresentare quella che è l'ipotesi della Giunta e verificherò la possibilità che questa ipotesi sia di soddisfazione generale. Nel caso in cui non lo sarà, siccome su tutte le questioni di carattere politico l'aula ha la possibilità di esprimersi, si aprirà eventualmente un dibattito, del quale la Giunta deciderà poi che tipo di riscontro dare.



(Il Gruppo di Rifondazione comunista rientra in aula)


Argomento: Calamità naturali

Comunicazione della Giunta regionale sugli eventi calamitosi che hanno interessato la regione Campania - Esame ordine del giorno n. 771 collegato


PRESIDENTE

Se la Giunta vuole adesso svolgere la comunicazione sui problemi della Campania, ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente, io su questo ho presentato un'interrogazione. Non so se possiamo collegarla alla comunicazione.



PRESIDENTE

Si era detto che questa comunicazione era scollegata dalle interrogazioni.



(Commenti della Consigliera Spagnuolo)



PRESIDENTE

Dato che ritengo che nei prossimi giorni ci saranno ancora altre occasioni di ritornare sull'argomento, eventualmente una risposta completa se questa comunicazione non è esaustiva, si potrà riprendere.



SPAGNUOLO Carla

Chiedo allora se posso intervenire in sede di discussione sulla comunicazione, richiamando la nostra interrogazione.



PRESIDENTE

Certo, sulla comunicazione della Giunta c'è il dibattito.
Ha quindi la parola l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, desidererei fare prima una precisazione.
Sabato 2 maggio u.s. era stato messo in allarme il sistema di Protezione civile regionale perché eravamo in presenza di una perturbazione proveniente da ovest verso est, e i sistemi di allertamento sia nazionali che regionali prevedevano precipitazioni concentrate nella seconda parte della giornata del 3 maggio, ma soprattutto il giorno seguente. Poi i nostri servizi di prevenzione hanno constatato che l'evoluzione era soprattutto verso il centro-sud e - ahimé - si è verificato l'evento che tutti conosciamo. Ci troviamo quindi in presenza di un andamento meteoclimatico che possiamo definire come si ritiene: consueto, inconsueto straordinario, particolare, ma comunque anche questo è un fatto che deve essere approfondito. Sotto questo profilo vi sono studi e impegni da parte di importanti istituzioni scientifiche; anche nel corso dell'autunno di quest'anno concorreremo anche noi ad organizzare una riflessione di alto livello scientifico sulla situazione climatologica e sulle evoluzioni prevedibili.
Venendo allo specifico, a fronte dell'evento, avendone percepito la gravità come tutti gli italiani attraverso gli organi di informazione e naturalmente anche in contatto con la Conferenza delle Regioni e il Presidente della Regione Campania, ci siamo messi immediatamente a disposizione anche in conformità alle direttive e agli orientamenti del Consiglio regionale come si era concordato appunto in questa sede.
Si è subito constatato che l'area non è eccessivamente vasta (naturalmente siamo di fronte a notizie riportate e quindi possono avere anche qualche imprecisione): quella in cui l'evento è stato più intenso e il dissesto è maggiore è all'incirca di 50 chilometri quadrati. Quindi, al di là delle critiche o delle valutazioni che ciascuno può fare sul sistema di protezione civile, sul pronto intervento in generale e, nelle specifiche realtà regionali e provinciali, sulle risorse, per quanto riguarda il soccorso vi è un grosso problema di coordinamento. Su questo dobbiamo prendere atto sia delle dichiarazioni delle amministrazioni locali in termini a volte anche critici, sia del Sottosegretario Barberi in sede di risposta parlamentare. Abbiamo un documento acquisito che può essere utile ai colleghi, qualora la Presidenza lo volesse riprodurre e distribuire ai vari Gruppi consiliari e magari anche ai Consiglieri che singolarmente ne possono fare richiesta.
Sostanzialmente si tratta di collaborazione di ordine tecnico, in quanto ci si trova di fronte ad una progressiva situazione di dissesto ed è apparso subito necessario l'invio di personale qualificato. Abbiamo puntato sul coordinamento nel senso che abbiamo invitato la Protezione civile a comunicarci quel che sarebbe servito, di modo che la Giunta e gli organi della Regione Piemonte sarebbero stati in condizione di corrispondere a ogni richiesta. Venerdì scorso, nel pomeriggio, sono stati richiesti quattro tecnici specializzati (due geologi e due ingegneri). Sono stati creati due equipaggi autonomi, dotati di tutta la strumentazione necessaria ed in grado di raggiungere al più presto le zone colpite dal dissesto ed in particolare il centro di Fisciano, dove è stato collocato non tanto il centro di coordinamento dell'intervento di soccorso quanto il centro di monitoraggio dei rischi. Infatti, perché ovviamente a livello nazionale apprezzano la nostra organizzazione di monitoraggio meteorologico idrografico e anche geologico.
Siamo stati in grado di far partire subito due tecnici, venerdì pomeriggio. Sabato pomeriggio si sono già messi al lavoro, lavorando anche sabato e domenica; ovviamente sono tuttora in attività. L'altro equipaggio è partito lunedì, quindi ieri e da ieri pomeriggio anche questo equipaggio è in condizioni di operare.
I nostri tecnici sono stati dislocati proprio a Sarno, dove la situazione è di maggior rischio e si tratta di lavorare sotto il coordinamento del gruppo nazionale di difesa delle catastrofi idrogeologiche. E' stato mobilitato il fior fiore della scienza nazionale per trovare delle soluzioni immediate da un punto di vista operativo. Noi riteniamo di poter dare un apporto un po' più tecnico-pratico, nel senso che i nostri servizi tecnici di prevenzione (l'ex settore geologico) gestendo parecchie centraline di monitoraggio pluviometrico e parecchie centraline di monitoraggio geologico, sono in grado di attuare questi interventi attraverso una consulenza agli organi che, come la Protezione civile, hanno incarico di intervenire. In sostanza, la nostra presenza è stata immediata. Sotto il profilo dell'assistenza tecnica devo dirvi che dei nostri quattro tecnici due sono del Settore geologico e due delle Opere pubbliche, come dipendenza gerarchica. Questa è una presenza che verrà confermata nel tempo, cioè nel senso che l'ingaggio iniziale di questi tecnici è di dieci giorni, ma noi prevediamo poi una rotazione per lasciare a disposizione delle autorità locali, ma soprattutto della Protezione civile la nostra competenza tecnica dando tutto quell'aiuto sulla base dell'esperienza che abbiamo maturato in occasione nei dissesti che abbiamo affrontato in questi anni e che certamente sono stati una scuola notevole.
Questo per quanto riguarda l'intervento che si è attuato. Sulla base dei monitoraggi, verranno poi stese le ricognizioni da un punto di vista tipologico, quantitativo e anche finanziario degli interventi necessari per il consolidamento e la messa in sicurezza; dopodiché seguiranno tutti i piani di ricostruzione o di rilocalizzazione che saranno necessari.
Devo anche dire che la Regione Piemonte, avendo il coordinamento a livello nazionale dell'ambiente e della difesa del suolo, ha subito lanciato l'iniziativa di una riunione di tutti gli Assessori alla difesa del suolo a livello nazionale che è stata indetta per lunedì prossimo alle ore 10,30. Per quanto riguarda le polemiche di questi giorni, soprattutto all'interno del Governo, credo che si debba entrare ma solo in relazione alla nostra posizione istituzionale, fermo restando che poi ciascuno ha una propria idea e una collocazione politica. Essendo la mia veste quella della comunicazione della Giunta regionale, non ritengo che si debba entrare nella questione a sostegno di una parte politica piuttosto che di un'altra.
Istituzionalmente, come Regione diciamo che le questioni della difesa del suolo sono state oggetto di discussione nel mese di febbraio e di marzo con i Ministri Ronchi e Costa. Il risultato di questo accordo, proprio in materia di difesa del suolo e di ambiente è stato condensato nei disposti del decreto legislativo n. 112, cioè la famosa attuazione della Bassanini.
Adesso noi possiamo condividere l'opinione di chi dice che la situazione, così com'è, non va bene. Siamo d'accordo, tant'è che proprio il Parlamento si era posto l'obiettivo di una modifica e di un riordino di tutta la normativa della difesa del suolo, con la costituzione di una specie di "bicameralina", presieduta dal Senatore Veltri, che aveva prodotto non solo indirizzi per la riforma della legge n. 183 della difesa del suolo, ma anche indirizzi per un accorpamento di tutte le normative.
E' anche necessario, ed è opinione diffusa che tutto il sistema istituzionale, investito dal decentramento Bassanini, sia responsabilizzato e corresponsabilizzato, in materia di difesa del suolo, naturalmente gerarchizzando anche i corsi d'acqua, nel senso che vi possono essere, anzi vi sono senz'altro, corsi d'acqua che hanno una rilevanza nazionale ed interregionale, ma anche altri che hanno una rilevanza regionale o subregionale. Non si tratta tanto di rilanciare questo o quel carrozzone quanto di creare un sistema a rete che funzioni, superando normative come per esempio, il testo unico delle opere idrauliche del 1904 e anche altre normative tra loro scoordinate.
Il segnale che lanceremo come Regione lunedì sarà un segnale di accelerazione dell'attuazione della Bassanini, un segnale positivo verso il Governo che vuole impegnarsi di più ...



PRESIDENTE

Invito tutti i presenti in aula a moderare il brusio, altrimenti non riusciamo a cogliere né le parole né il senso dei discorsi.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Di fronte alla situazione della Campania, penso che le risposte debbano essere di vario tipo, quindi partecipazione al soccorso, se è necessario compartecipazione ai finanziamenti, se è necessario; un'ipotesi di compartecipazione per un supporto tecnico-specialistico, come è già stato attivato e, ovviamente, un concorso delle Regioni a definire un assetto organizzativo della difesa del suolo diverso rispetto a quello che è stato in atto fino ad oggi. Naturalmente, ho ricordato anche l'importanza dell'attuazione della Bassanini perché, rimettendo in discussione tutto, è il momento buono per riordinare. Credo che la regia finale della ricostruzione competa, qui come da altre parti, agli Enti locali e alle realtà locali.
Quindi è senz'altro necessario fornire gli strumenti legislativi operativi e tecnici, ma se a questa volontà di gestire in modo diverso il territorio non si associa anche la componente amministrativa locale, penso che i discorsi che noi andremo a fare, adesso come nelle prossime settimane, rischiano di essere discorsi puramente accademici.
Credo che la legge Bassanini sia molto significativa sotto questo profilo, perché prevede sì il decentramento, ma prevede come regola di fondo il potere sostitutivo, cioè io impronto l'organizzazione ad un principio di sussidiarietà, però nel momento in cui l'Ente locale preposto (la Regione, il Comune, la Comunità montana, ecc.) non interviene come dovrebbe, il livello istituzionale superiore interviene in via sostitutiva.
Questa è una rete di protezione del cittadino che ovviamente deve essere estesa - la legge lo prevede - e dovrà trovare concreta attuazione nei provvedimenti che sono in discussione proprio per l'attuazione della normativa Bassanini a livello regionale, ma soprattutto a livello centrale (il famoso riordino che il Governo deve affrontare entro luglio) Personalmente, sono d'accordo sull'ipotesi di coordinare, ecc.
chiamiamolo accorpamento o coordinamento, ma la soluzione tecnica che compete al livello governativo è quella di riunire in un'unica responsabilità politica le materie della difesa del suolo e dell'ambiente.
Questo è un qualcosa che si riscontra già nei documenti che le Regioni hanno steso a fine marzo, quando hanno definito l'intesa con il Governo sulla normativa Bassanini. L'evento verificatosi ha colpito il sistema in un momento delicato; delicato anche perché si parla di riforme, di decentramento, di riordino.
Io credo che dobbiamo trarre lo stimolo per accelerare, per riorganizzare in senso più efficiente e di maggiore efficacia, ma non dobbiamo, a mio avviso, mettere in contrapposizione il centro con la periferia.
Il problema è quello di stabilire cosa si deve fare; quale rete, quale sistema di prevenzione deve essere approntato. Poi decideremo chi lo fa chi lo fa meglio; chi lo fa in modo più economico, ma naturalmente anche con un sistema di controllo che porti a questi famosi poteri sostitutivi che sono senz'altro necessari in tutti i settori, ma in modo particolare nell'ambito della prevenzione dei rischi naturali.
Concludo. Vi è una grande attenzione da parte della Giunta sia sui temi di carattere generale sia nello specifico per dovere di solidarietà verso una Regione che ha tanti problemi e che quindi, nei limiti del possibile dobbiamo cercare di aiutare a superare questo momento.
Ciò sapendo anche quali sono le peculiarità, le specificità di questa situazione, dove ha molto operato il condono edilizio, ecc., ecc.; sono temi che apprendiamo dai giornali e che conosciamo sul piano più generale ma non ne abbiamo un'informazione specifica.
Quello che emerge è una situazione di dissesto che richiede interventi che saranno senz'altro costosi e che dovranno essere decisi dal Parlamento nazionale. Qui vi è una importante questione di solidarietà ed anche di opportunità e di indirizzo politico da dare alla gestione del territorio.
Credo che noi non potremo essere assenti e non lo saremo, ovviamente nella compartecipazione, sotto ogni profilo, alle necessità che emergeranno. Naturalmente, però, in un modo coordinato.
Quello che la Protezione Civile nazionale ci ha raccomandato fin dall'inizio è proprio di procedere in modo coordinato per evitare considerato che la zona interessata è circoscritta, presenze che, anzich accelerare i soccorsi, risultassero di ostacolo.
Ciò che ha fatto la Regione Piemonte finora è stato efficace ed altamente apprezzato, perché chi abbiamo mandato sul posto ha una notevole esperienza e copre una competenza tecnica di cui si sentiva la necessità.



(Il Gruppo dei Verdi Democratici rientra in aula)



PRESIDENTE

La Giunta desidera completare l'esposizione con l'intervento del Vicepresidente Majorino. Prego.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Colleghi Consiglieri, rispondo sempre in argomento e in tal senso completando, per quanto di ragione e occorrendo, la comunicazione dell'Assessore Cavallera.
La collega Spagnuolo, in sostanza, con la sua interrogazione sicuramente di attualità, chiede come la Giunta regionale intenda attuare l'ordine del giorno votato martedì scorso.
Al riguardo, l'Assessore Cavallera ha già precisato che nell'immediato sono stati attivati due equipaggi tecnici - chiamiamoli così - composti da due ingegneri e due geologici per le prime necessità sulla località; prime necessità che sono state messe a disposizione sia da parte dell'Assessorato all'ambiente che della Protezione Civile, su richiesta del Dipartimento nazionale, perché è fin troppo chiaro che nei giorni immediatamente successivi al disastro non si poteva andare a casaccio o alla carlona a dare aiuti di nostra iniziativa. E' stato dunque il Dipartimento nazionale della Protezione Civile ad indicare all'Assessorato all'ambiente, facente capo all'Assessore Cavallera, le necessità dell'immediato.
Come intendiamo procedere e proseguire in attuazione dell'ordine del giorno per i necessari e doverosi interventi di aiuto e di solidarietà alle popolazioni colpite del Salernitano? Intendiamo procedere con il medesimo percorso attuato in occasione del terremoto dell'Umbria e delle Marche. Ciò perché se è vero come è vero che l'entità del disastro del Salernitano, sotto il profilo delle vite umane, è stato di gran lunga superiore ed è indubbiamente più grave (ma non è il caso di fare una gerarchia dei disastri), sotto il profilo di quanto si pu e si deve fare, ritengo che il percorso debba essere quello che abbiamo attuato per il precedente disastro, minore sotto il profilo delle vite umane, ma altrettanto grave.
Il Comitato di solidarietà, che viene riunito come mi accennava il Presidente Deorsola e il Vicepresidente Foco, disporrà gli aiuti concreti in danaro e seguendo - come dicevo - il percorso fatto per il terremoto dell'Umbria e delle Marche, adotteremo due o più Comuni, così come venne fatto in allora per Fabriano e Nocera; per Nocera Umbra venne finanziato con circa 500 milioni, sempre a carico del Comitato di solidarietà, la ricostruzione di un centro sociale che, quando l'Assessore Cavallera, il sottoscritto, la collega Bortolin e il collega Rubatto abbiamo visitato in loco, abbiamo chiesto le necessità in concreto e, adottando Nocera Umbra, è stato finanziato, tramite Comitato di solidarietà, questo centro sociale.
Stessa cosa per Fabriano, Comune adottato, per il quale sono stati stanziati circa 600 milioni per ricostruire una pinacoteca che era stata danneggiata e per fornire le scuole locali di un bus per i ragazzini.
Proprio in questi giorni, ancora Fabriano richiede un contributo per una casa per anziani danneggiata e lesionata; anche questo verrà sottoposto al Comitato di solidarietà nella prima riunione.
Il Comitato di solidarietà quindi prenderà in esame in concreto quanto si può e si deve stanziare per adottare due o tre Comuni fra i più danneggiati - penso che fare una gerarchia dei danneggiati sia impossibile perché il disastro è purtroppo uguale per tutti e per tutte le popolazioni.
Questo è, in sostanza, quello che avevo da aggiungere, ribadendo quanto è già stato fatto in via immediata e quanto si potrà fare tramite Comitato di solidarietà con questo tipo di adozione e sentendo quindi in loco le necessità più impellenti, non senza mantenere i contatti del settore della Protezione Civile con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile per quanto altro occorra.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Intervengo per collegarmi anch'io alle considerazioni fatte dal collega Cavallera e dal Vicepresidente Majorino, per rappresentare - se ce ne fosse bisogno - la mia partecipazione a questo dolore, a questo lutto che ha colpito la Regione Campania e naturalmente per sottoscrivere appieno le considerazioni che sono state testé fatte.
Mi permetto semplicemente di aggiungere e di chiedere al Consiglio avendo io partecipato venerdì alla comunicazione che il Sottosegretario Barberi ha rappresentato in Camere congiunte a Roma e avendo la copia dell'intervento che, dal punto di vista tecnico, rappresenta elementi di chiarimento e di approfondimento su aspetti legati al disastro successo in Campania, se i Consiglieri lo ritengono opportuno, io posso naturalmente trasferire il documento al Consiglio, che ne farà delle copie e che potrà essere elemento, dal punto di vista tecnico ma anche dal punto di vista politico, essendo la posizione comunque del Governo nella figura del Sottosegretario Barberi alla Protezione Civile, credo sia documento utile alle considerazioni e al dibattito che immagino si svilupperà in quest'aula.



PRESIDENTE

Se il Presidente me lo consegna, lo facciamo riprodurre e distribuire.
Per chiarimenti ha chiesto la parola la Consigliera Spagnuolo; ne ha facoltà.



SPAGNUOLO Carla

Ho chiesto di intervenire anche a seguito dell'interrogazione da noi presentata, per la quale adesso in qualche modo il Vicepresidente Majorino ha già risposto.
Credo che possiamo allora sintetizzare questo: che fino a questo momento, abbiamo mandato quattro tecnici specializzati; che lunedì alle ore 10.30 ci sarà l'incontro del Coordinamento Nazionale Ambiente e Difesa del Suolo a Roma e pertanto, dopo questo incontro, noi chiederemo all'Assessore Cavallera di volerci relazionare.
Il Presidente del Consiglio Deorsola non ha ancora forse comunicato la data della fissazione del Comitato di solidarietà...



PRESIDENTE

In settimana.



SPAGNUOLO Carla

Che bisognerebbe cercare, Presidente, di fare al più presto possibilmente domani o dopodomani, perché voglio ricordare che la nostra Regione è stata oggetto di disastri ambientali, anche negli ultimi anni (almeno due volte), e che noi abbiamo avuto da parte delle altre Regioni italiane una grandissima attenzione.
Adesso il Presidente della Giunta è uscito, non importa, però io attraverso il Vicepresidente Majorino, chiederei che vi fosse un contatto permanente con il Presidente della Giunta regionale della Campania oltreché con il Presidente del Consiglio regionale della Campania, perch ripeto - noi siamo nella condizione di poter ricambiare un aiuto di carattere eccezionale che abbiamo avuto recentemente nell'alluvione che c'è stata (l'ultima), che ha colpito Asti, Cuneo, Alessandria e tutte quelle zone, dove abbiamo ricevuto anche aiuti di carattere economico, oltrech che una catena di solidarietà straordinaria.
In questo caso, però, il disastro è un disastro molto più grave, perch ha decine di vite umane - purtroppo - che sono andate perdute e perché la situazione è una situazione di più grave disastro ambientale, in quanto ieri sera in una trasmissione televisiva noi abbiamo visto che già alcuni decenni fa proprio la cittadina di Sarno ha già avuto problematiche gravissime perché vi era stato anche lì uno smottamento della montagna che aveva sepolto non so se 300 vite umane e 300 corpi.
Allora io credo che ci debba essere un monitoraggio molto più accentuato, forse - mi permetto di dire, senza voler esprimere giudizi nei confronti di nessuno - una tensione morale un pochino più accentuata perché qui si tratterà, Vicepresidente Majorino, non so - e lo dico proprio perché non lo so, in questo momento - se si tratterà di adottare uno o due Comuni, probabilmente qui la situazione è molto diversa, perché si sente parlare di evacuazione delle popolazioni da uno di questi Comuni, in particolare dal Comune di Sarno, e quindi il monitoraggio permanente, anche del Comitato di solidarietà, ci servirà a capire quale tipo di intervento attuare.
E' certo che, come s'è fatto in precedenza, dovremo mirare su tre quattro interventi in particolare, perché non possiamo e non dobbiamo accedere alla logica degli interventi... Io mi ricordo che ci fu, se non sbaglio, un terremoto nell'Avellinese più di dieci anni fa e, come Assessore al Comune di Torino, guidai una delegazione del Comune di Torino per portare degli aiuti alla provincia di Avellino, in particolare, e assistemmo ad una cosa drammatica che era quella di migliaia e migliaia di cose inutili che arrivavano, decine di migliaia di cose inutili che arrivavano. Io ho un'immagine negli occhi: che camminavamo, a un certo punto, su un tappeto di scatole di latte portato giù, che avevano scaricato in qualche modo e che era andato a conficcarsi nel fango; questo per il latte, ma anche per tantissimi altri generi. Quindi a questo punto vanno mirate delle cose.
E' necessario però - e questo è lo spirito della nostra interrogazione che ci sia un monitoraggio delle esigenze, sapendo certamente quali saranno le decisioni di fondo che verranno adottate, perché è possibile che la Commissione dei geologi e degli esperti debba magari decidere che debbano essere prese delle decisioni di evacuazione, quanto meno da una parte; allora, a quel punto, è chiaro che gli aiuti dovrebbero essere rivolti a questo tipo di intervento. Se ne discuterà.
Io volevo semplicemente concludere dando la disponibilità del nostro Gruppo e anche mia personale, qualora ci fossero degli interventi da dover svolgere in loco, ricordando che nella nostra Regione, in Piemonte, vi sono credo centinaia, se non migliaia, di cittadini piemontesi provenienti da quelle zone e che vivono qui ormai da molti anni e che pertanto vi è anche anche per questa ragione (certo non l'unica), una grandissima sensibilità della comunità piemontese in questa direzione, sensibilità che io vorrei ritrovare con continuità nella Giunta, perché è evidente che nei primi momenti ci si muove, poi il rischio è che l'interesse venga meno.
Siamo a fronte, però, di una situazione veramente drammatica. Stante il numero dei morti e anche il fatto che è probabile che questi fenomeni si ripetano, stavolta, le ripeto, la prego Vicepresidente Majorino, di farne comunicazione anche al Presidente Ghigo, di modo che nell'ambito della Conferenza nazionale Stato-Regioni la questione venga assunta dal punto di vista politico, per evitare che questo tipo di tragedie annunciatissime purtroppo è così - si possano ripetere nell'arco di qualche anno. Non siamo a fronte di fenomeni sismici, ma di dissesto geologico. Si è costruito in modo incauto e sconsiderato su terreni franosi. Oggi, se noi facessimo delle valutazioni di impatto ambientale in quei terreni, probabilmente dovremmo prevedere di spostare frazioni e magari paesi, quindi dobbiamo esprimere solidarietà alle popolazioni, senza dimenticare che è sul tappeto il problema di come si costruisce, con tanta faciloneria e superficialità nel nostro Paese, di come si affrontano le questioni di carattere ambientale e geologico e anche degli interessi di ordine economico che sottendono a tanti disastri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente, illustrerò alla fine dell'intervento i motivi e il senso della nostra partecipazione a questo dibattito.
Mentre, per quanto riguarda la comunicazione dell'Assessore, devo dire che non ci si poteva forse aspettare di più da una Giunta e una maggioranza di Consiglio che è più pronta a discutere interventi infrastrutturali sul territorio - soprattutto quelli che spesso sono causa di disastri di vario tipo - piuttosto che discutere di un fatto purtroppo non isolato e che temporalmente segna in modo tragico la realtà economica e sociale della Regione Campania. Non ci si poteva attendere di più, probabilmente, che due ingegneri e due geometri ben equipaggiati.
Non stupisce questo, semmai preoccupa perché in queste tragedie ci sono le lacrime vere di chi ha perso amici e congiunti, la casa, i beni, ma anche le lacrime finte, quelle di coccodrillo, di coloro che, dopo non aver contrastato in nessun modo uno sviluppo economico che sfrutta il territorio in modo esagerato, per qualche giorno piangono, si chiedono come è potuto accadere, fanno a parole, non nei fatti (perché nei fatti prima non avete nemmeno discusso dell'Asti Cuneo), atti di contrizione ed enunciano programmi di svolta per il futuro per continuare esattamente come prima. Se c'è un male che colpisce l'Italia è proprio l'assenza di una politica unitaria del territorio; il territorio è uno, non esistono i territori di comuni, i territori di province o di regioni, il territorio è uno solo, i problemi del territorio non si fermano al confine amministrativo di un ente.
I problemi sono unitari e il territorio andrebbe governato in termini unitari.
L'Italia non ha prodotto brutte leggi, l'Italia ha anche prodotto buone leggi in questi ultimi anni, ha prodotto in particolare la legge 183 del 1989 che dava un'indicazione ai governanti, molto chiara e molto condivisibile. Il territorio è ripartibile in bacini; i bacini sono quelle superfici di territorio all'interno delle quali scorrono le acque che si raccolgono in un fiume che percorre lo stesso bacino.
L'assetto di un bacino è un'entità da governare in modo unitario e secondo regole che devono valere per tutti i livelli di governo all'interno di quel territorio, comprensivo di comuni, province e regioni.
I bacini possono essere grandi, come il bacino del Po e il bacino del Tevere, bacini di livello nazionale con competenze nazionali, ma ci sono anche i bacini interregionali e i bacini regionali.
Questa impalcatura, che non è una bardatura, in realtà in Italia è stata molto disattesa, in particolare in Campania. Da questo punto di vista occorre quindi una svolta di livello nazionale.
Il nostro gruppo al Parlamento ha avanzato proposte per una gestione unitaria del territorio e speriamo che in Parlamento ci sia una modificazione delle strutture ministeriali per unire il territorio, non per dividerlo. Rimane poi la questione di cosa abbiamo fatto e cosa abbiamo intenzione di fare, ma la risposta così indecorosa della Regione Piemonte lascia il nostro gruppo molto amareggiato.
Noi riteniamo che in questi momenti ci siano molte attività organizzative da mettere in moto, più di due geologi e due ingegneri.
Riteniamo che queste attività vadano inserite in un coordinamento esistente per evitare di far affluire persone e mezzi che, una volta arrivati in loco, non sanno cosa fare. Quindi, se la pochezza dell'aiuto e dell'ausilio tecnico è dovuta al fatto che non si sapeva bene quali fossero le richieste dei comuni colpiti e non lo si sapeva bene per una mancanza di coordinamento, questa è un'attesa che può essere comprensibile. Meno, anzi per niente comprensibile né condivisibile, è il fatto che non ci si sia immediatamente impegnati con uno stanziamento di risorse economiche, perch le risorse economiche, nel momento in cui si decide di metterle a disposizione, non hanno bisogno di coordinamento. Il loro utilizzo deve essere un utilizzo coordinato, ma di fronte ad una tragedia di questo genere non proporre, perché non l'avete fatto in quest'aula, uno stanziamento, una messa a disposizione immediata di risorse che comunque saranno poche gocce - i danni che hanno subito questi territori sono spaventosi - per di più dopo aver parlato della Asti-Cuneo, che di gocce invece ne beve tante, neppure una goccia per la Campania, noi lo riteniamo un'insufficienza e un deficit di senso politico, di iniziativa politica oltreché di umanità.
Allora, noi proponiamo che, al termine di questo dibattito, si sottoscriva un impegno. Abbiamo presentato un ordine del giorno, la cifra proposta è ovviamente una cifra indicativa per segnalare un problema e una volontà. Chiediamo al Presidente di mettere in votazione questo nostro ordine del giorno.
In conclusione noi siamo tornati in aula - mi rivolgo a tutti, ma in particolare al Presidente del Consiglio - dopo averla abbandonata per protesta, perché abbiamo avuto modo di subire una sorta di ostracismo da parte della Presidenza - così ci è sembrato - in quanto non è stata data secondo noi a torto e contro il Regolamento, la parola a una Consigliera che l'aveva chiesta più volte. Quindi siamo di fronte a un evidente ostracismo, che non è la prima volta che nei confronti di alcuni colleghi di Rifondazione comunista viene messa in atto, che realizza in quest'aula un deficit di democrazia.
Allora, noi stiamo valutando questa situazione, Presidente, con moltissima preoccupazione e mi rivolgo anche ai colleghi, anche ai colleghi dell'opposizione che vedono queste cose e tacciono! Mi rivolgo anche a loro.
Il nostro Gruppo in assenza di democrazia non riesce a lavorare, non è in grado. Nessun Gruppo sarebbe in grado di agire in assenza di democrazia.
Se poi a questo si aggiunge l'offesa che il Gruppo ha subito - ma non solo il Gruppo, che tutta l'aula ha subito! - per il fatto che quando siamo usciti una Consigliera dell'Ufficio di Presidenza che governa tutti noi ha applaudito... Ha applaudito, non dire di no, Deorsola, fattelo raccontare! Ha applaudito. Minervini correttamente dice "è vero", quindi Deorsola non dica, per favore, "no".
Questa è un'offesa grave a tutti noi.
Noi siamo rientrati, Presidente, perché si discuteva di un problema tra l'altro da noi sollecitato, gravissimo di fronte al quale abbiamo sospeso la nostra protesta. Quello che volevo aggiungere, poi interverranno nel merito ancora alcuni colleghi, dicendolo a lei e a tutti i colleghi che o si pone rimedio a questo deficit di democrazia e a questa offesa che ha subito il Gruppo e l'aula, e noi speriamo che questo accada, aspettiamo in questa settimana, oppure noi dobbiamo valutare i comportamenti del nostro Gruppo dal punto di vista politico in quanto è un Gruppo che è messo in un'aula nella quale non si concede la fruizione dei diritti, ma non solo: nella quale si subisce una derisione.
Noi su questo, cari colleghi, non possiamo - lo capite benissimo - far finta di niente. Noi oggi finiremo i nostri interventi; faremo votare il nostro ordine del giorno, che verrà respinto; poi abbandoniamo, per protesta contro questa situazione, l'aula. Aspettiamo, fiduciosi, che a questa situazione che poniamo si dia una corretta e congrua risposta prima della prossima seduta del Consiglio, speriamo che arrivi. Nel caso ovviamente non arrivasse questa risposta, rimangono sul tappeto nei nostri comportamenti d'aula tutti gli elementi che evidentemente se non vengono rimossi vengono acquisiti dai colleghi e vengono a far parte di un modo d'essere dell'aula che ci costringe veramente a non poter espletare il nostro ruolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Prendo la parola intanto per esprimere la partecipazione al dolore per i lutti che hanno colpito questa parte d'Italia e il nostro coinvolgimento al senso di frustrazione che sicuramente queste popolazioni in questi giorni avranno.
Quindi l'apporto più pieno del Gruppo DS a tutte le iniziative di solidarietà che la Regione Piemonte io credo vorrà assumere e dovrà assumere intanto per portare soccorso e ripristinare quei servizi minimi necessari perché le aree colpite ritornino ad essere vivibili e a produrre vita civile.
Detto questo che credo siano le cose che la Regione Piemonte deve mettere in opera al più presto possibile, io non posso non dire che sono rimasto colpito dall'entità del disastro se comparato con la manifestazione naturale. Sono rimasto veramente colpito in quanto non si tratta di un terremoto che è ancora un evento difficilmente prevedibile e che libera quantità di energia enormi; non è il cedimento di un impianto naturale, ad esempio una diga, o l'esplosione di una centrale nucleare costruita dall'uomo, ma che anche in questo caso mette in campo quantità di energia enormi: si tratta di un evento meteorologico poco al di fuori della norma che ha provocato più di 150 morti. Questo soltanto per lo sbriciolamento delle montagne che stanno attorno a quei paesi. Credo che questo debba far riflettere perché l'abbandono del territorio non permette più quella sorta di monitoraggio naturale, spicciolo, che permetta al contadino di rendersi conto dei problemi e porre quindi in opera per tempo quella manutenzione tale da contribuire a limitare danni come questi. Io penso che riflettere su questo disastro sia di una certa utilità non soltanto per tutta l'Italia, ma anche per il Piemonte, perché questo problema nel futuro sarà accentuato dall'effetto "serra".
Ho partecipato alla conferenza che si è tenuta in Torino sul piano per le fasce fluviali del Po e in quella circostanza ho appreso, ma credo che altri magari lo avranno appreso leggendolo direttamente sui documenti, che da uno studio dell'Unione Europea più del 50% del territorio agricolo sarà abbandonato in tempi non biblici. Questo abbandono (ripeto: del 50% del territorio agricolo) si verificherà soprattutto nei territori montani, cioè in quei territori dove la situazione dell'instabilità idrogeologica è più rilevante. Il mancato presidio in montagna ha conseguenze importanti sotto molti aspetti e anche per le concorrenze al determinarsi di catastrofi naturali che ne possono derivare.
Nasce da ciò una considerazione che credo debba essere all'attenzione di tutti: farsi carico di questo aspetto dell'abbandono della montagna.
Situazioni di gravità tra l'altro non è che esistano soltanto in altre parti d'Italia, ci sono anche in Piemonte e mi pare che non vengano affrontate con la necessaria attenzione. Quindi sollecito l'Assessore responsabile e i servizi connessi ai problemi dell'ambiente e del dissesto idrogeologico a guardare da vicino, a monitorare con attenzione e a predisporre dei piani e conseguenti finanziamenti perché queste zone precarie del Piemonte, che potrebbero essere investite da dissesti di questa natura, vengano salvaguardate per tempo e non si aspetti la catastrofe per intervenire. Non si deve perdere tempo.
Un'altra questione che credo sia balzata con evidenza agli occhi di tutta l'opinione pubblica italiana e su cui vorrei attirare l'attenzione dell'Assessore anche per vedere quello che si può fare qui in Piemonte, è il sistema della messa in stato d'allerta. Apprendere che le popolazioni sono state allertate del disastro quando questo era già avvenuto credo dimostri un'inefficienza al di là dell'immaginabile.
In Piemonte, questo non avviene; il sistema dell'allerta, la messa in guardia delle comunità locali piemontesi avviene per tempo. Debbo però dire all'Assessore che tale messa in allerta viene attuata in modo burocratico indifferenziato, senza capacità di selezionare, di modo che, praticamente si ha lo stesso risultato di non giungere ai destinatari.
Il tutto funziona un po' come in quella favola, che conosciamo tutti dalle scuole elementari, del gridare "al lupo, al lupo!" fino a che tutti sono ormai "vaccinati" e non c'è più nessuno che quando il lupo arriva predispone quegli accorgimenti e provvedimenti opportuni per evitare il più possibile danni e lutti.
A questo proposito vogliamo rivolgere all'Assessore competente, alle strutture regionali che vi sono preposte, una segnalazione: attuare l'allerta con maggior rigore, non con spirito burocratico solo per scansare eventuali responsabilità di carattere penale, ma con la consapevolezza che si tratta di eventi drammatici e che bisogna il più possibile evitare dei lutti.
Concludo questo mio intervento sollecitando l'Assessore e il Presidente della Giunta regionale, oltreché ad assumere le iniziative necessarie per offrire primi soccorsi e contribuire al ripristino dei servizi minimi nelle aree colpite, anche a contribuire, con la loro pressione e il loro contributo, a ridefinire quelle competenze che in questo momento risultano confuse, che s'intersecano, che creano margini di inefficienza, anche ad accelerare il decentramento previsto dalla Bassanini, al fine di attuare in modo decentrato quanto indispensabile a contribuire ad un assetto organizzativo della difesa del suolo che sia più efficace ed unitario e capace di rispondere con l'adeguatezza che lo sviluppo sociale e scientifico dell'Italia è in grado di offrire.
Lo sviluppo delle risorse materiali di cui disponiamo, la capacità tecnologica e scientifica che possiede l'Italia, messa al confronto con l'inadeguatezza che emerge da fatti come quelli che tutti conosciamo, credo ci chieda di far di più e meglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, dopo le dichiarazioni dei due membri dell'esecutivo della Regione Piemonte ho la sensazione che non sia stata veramente compresa la tragedia nazionale della Campania. Voglio ricordare i 130 e più morti, le decine di tuttora dispersi; una violentissima alluvione di fango superiore ad un terremoto. Una gravità idrogeologica imponente e drammatica che ha sconvolto i comuni delle province di Avellino, Salerno, Napoli. Migliaia di migliaia di miliardi i danni.
Dall'analisi dei due membri dell'esecutivo piemontese si parla di quattro tecnici specializzati, di altri timidi interventi e di poco e insufficienti interventi finanziari, di risorse. Ho chiesto e ripeto ancora: si può sapere qual è stato e quale sarà il finanziamento della Regione Piemonte in questa tragedia nazionale? I progetti d'intervento e di aiuto nell'ambito dell'attività della Protezione civile nazionale credo siano doverosi: che senso avrebbe, altrimenti, dire che esiste sulla carta e anche nella pratica attuazione, una Protezione civile regionale? Il Governo centrale ha stanziato i primi finanziamenti; desidero sapere quali sono i primi e i futuri finanziamenti di questa Regione. Il Piemonte anche per la solidarietà avuta dalla Campania nella tragedia del '94 deve dare molto di più di quanto dichiarato e attuato.
Le parole di conforto e di solidarietà sono importanti, ma non incisive sul contenuto, che è dato unicamente da finanziamenti. I danni idrogeologici sul territorio sono devastanti, terribili, veramente impressionanti. Così pure i danni materiali, le 130/150 vittime, e coloro che sicuramente andranno ad ingrossare tale numero viste le decine di persone che sono state dichiarate disperse.
E' chiaro che vi deve essere un impegno diverso della Regione Piemonte che non può essere limitato ad enunciazione timide e burocratiche. Occorre un impegno serio, sensibile e corretto, e soprattutto dei finanziamenti.
Occorre anche una delegazione che con pudore vada a rappresentare questo Consiglio sul posto della tragedia, per dichiarare e dimostrare la volontà sincera dei piemontesi - e portare finanziamenti.
Vi ricordo che nella mia scuola sono venuti diversi studenti della Campania; credo che il Piemonte debba essere diverso da quanto sta dimostrando.
Dalla provincia di Alessandria molte associazioni di volontari sono già partite; il Piemonte non può essere timidamente presente, quasi per circostanza.
Per quanto concerne l'offesa politica ricevuta dal Gruppo stamani, ne ha già parlato il nostro Capogruppo. Intendo sottolineare che occorre un diverso tipo di garanzia per le opposizioni, che va sancito il diritto di parola di ogni Consigliere e che occorre una diversa democrazia d'aula e nei rapporti tra Gruppi, Presidente e Ufficio di Presidenza.
Desidererei conoscere al più presto le intenzioni della Giunta regionale e dell'esecutivo per quanto riguarda la tragedia della Campania.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non voglio ripetere considerazioni dette precedentemente, che condivido. Quindi, un breve intervento per unirmi ai sentimenti di dolore e solidarietà verso le popolazioni colpite e per esprimere apprezzamento per l'azione subito intrapresa dalla Giunta nelle forme e modalità che ci sono state prima descritte.
Si è credibili per quanto si fa, non solo per quanto si dice. E noi oggi, dobbiamo ricordare nei fatti che siamo capaci di dare concretezza alla parola solidarietà; dobbiamo trarre però, anche da questa tragedia, le opportune riflessioni - come ha ricordato l'Assessore Cavallera - per l'indirizzo politico da dare al territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Credo, come molti colleghi che mi hanno preceduto, che l'impegno profuso dalla nostra Regione nei giorni immediatamente successivi al drammatico evento della Campania sia inferiore a quello che potevamo e possiamo fare. Purtroppo le competenze e le esperienze della nostra Regione sono di un livello abbastanza elevato; dico purtroppo in quanto ciò è derivato dall'aver già pagato problemi di questo tipo. Assessore, questa è la sollecitazione che le rivolgiamo: potevamo e possiamo fare di più perch in questo aveva ragione, ma non solo in questo, il collega Chiezzi quando diceva che questo evento, per quanto circoscritto in un'area geografica molto limitata, è di entità nazionale, e come tale mette in discussione tante cose.
Quindi, questa è un'indicazione forte che rivolgiamo al Presidente della Giunta e all'Assessore. Non possiamo poi non registrare come i dibattiti successivi questi eventi non ricalchino uno stanco rito. Ricordo quando il Presidente Ghigo andò nel Verbano; dopo l'evento alluvionale che interessò il Verbano e il Novarese disse, abbastanza scosso di aver potuto rilevare con i suoi occhi anche lo scempio edilizio che non si sarebbe potuto più tollerare. Queste sono state parole al vento, perché poi all'atto pratico - e avremo modo di discuterne oggi pomeriggio - dopo qualche settimana di riflessioni e di considerazioni, tutto è continuato come prima.
Assessore, anche nella nostra Regione abbiamo applicato l'art. 9 bis della legge urbanistica, solo e nemmeno tutto, ai Comuni interessati dall'evento del 1994. Quasi come se il rischio idrogeologico si riducesse soltanto ai Comuni dove si è verificata l'alluvione.
Credo che la nostra Regione debba fare una verifica idraulica di tutti i Piani regolatori, almeno delle varianti che sono in corso di accertamento, compreso l'art. 17, che i Comuni applicano senza alcuna verifica; nel senso che li applicano sotto la loro responsabilità, senza alcuna verifica. Questo vuol dire che i progetti dei Piani regolatori nei Comuni molte volte non prevedono le verifiche idrogeologiche, ma il termine idraulico ha la stessa valenza per i tecnici.
Assessore, questa è una questione che certo pone dei problemi a molti Comuni; è una scelta politica, forse impopolare, ma è una scelta che amministratori di buon senso debbono effettuare.
Dopodiché, le due indicazioni non possono che essere per un maggiore impegno sulla emergenza nazionale della Campania, ma voglio anche aggiungere, a proposito del dibattito delle competenze, che condivido sul fronte degli accorpamenti dei ministeri, che il problema non è solo quello: il problema è anche l'applicazione delle competenze. Per quanto sparpagliate in dicasteri diversi, competenze comunque esistono. Che siano di difficile applicazione perché frantumate è vero, ma è anche vero che questo non può continuare ad essere un alibi, perché comunque competenze esistono e, là dove esistono debbono essere applicate. Senz'altro a noi spetta quella relativa all'urbanistica, Assessore, e lei non può coprirsi dietro la "foglia di fico" adducendo come giustificazione che non si tratta di una sua competenza. Infatti la verifica idrogeologica deve essere pienamente applicata e non solo dove si è verificato l'evento alluvionale perché un evento simile, considerate le mappe di rischio di cui la nostra Regione dispone, può interessare molte altre zone.
Questo è quello che volevo trasmettere all'Assessore, ai colleghi e al Presidente della Giunta, ma credo che oggi pomeriggio, Presidente della Giunta regionale avremo modo di discutere di un problema concreto e verificheremo subito se c'è la volontà di tutelare il territorio e le popolazioni dai rischi di questa natura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Signor Presidente, Assessore, ho ascoltato l'intervento dell'Assessore Cavallera e sono lieto che la Regione, immediatamente, abbia messo a disposizione delle zone della Campania dei tecnici e che possa intervenire con altri mezzi, anche finanziari, per alleviare quelle popolazioni.
Tuttavia, come ebbi a dire tempo fa, dobbiamo purtroppo constatare ancora una volta che Regioni, Parlamento, Comuni e Province piangono dopo che succedono i fatti.
Secondo me, queste sono lacrime di coccodrillo, comportamenti come quelli degli struzzi che piangono, ma poi mettono la testa nella sabbia.
Dobbiamo fare qualche cosa, perché purtroppo il dissesto geologico ed idrogeologico esiste in questa nostra nazione ed anche in questa nostra Regione.
Dobbiamo fare qualche cosa affinché queste lacrime non debbano più essere versate; dobbiamo fare qualche cosa per bloccare questo dissesto del nostro ambiente, che purtroppo va allo sfacelo a causa di interventi mancati, a causa di leggi non messe in pratica, a causa di situazioni di diverse difficoltà nelle varie Regioni d'Italia.
Quindi, da una parte, il mio grazie perché l'Assessore ha immediatamente inviato questi tecnici; il mio grazie al Presidente del Consiglio regionale che convocando il Comitato di solidarietà predisporrà un congruo intervento alle popolazioni; dall'altra, la mia speranza che si faccia qualcosa, a partire dal Piemonte, si faccia qualcosa anche a livello nazionale, affinché si fermi lo sfacelo del dissesto delle nostre zone e di tutta la nostra nazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grasso.



GRASSO Luciano

Un breve intervento per manifestare, come hanno già fatto il Consigliere Rubatto e la Consigliera Cotto, soddisfazione per l'intervento della Giunta, che è stato immediato e prudente. Riteniamo che gli interventi vadano fatti con prudenza per riuscire a comprendere, con una squadra operativa tecnica, le necessità e le problematiche di quella zona.
Da Torino, dal Piemonte, possiamo avere il quadro della situazione peraltro in maniera molto approssimata, solamente da notizie giornalistiche e riprese televisive; essendo in loco è possibile verificare meglio.
Certamente, in fasi successive sarà possibile intervenire anche in maniera economica finalizzata, come è nella filosofia della Giunta, che così si è atteggiata rispetto agli ultimi eventi verificatisi in Italia e all'estero.
Riteniamo che un investimento messo nel mucchio non sia comunque un investimento produttivo; riteniamo invece che un investimento finalizzato come è stato fatto in Bosnia, come è stato fatto per il terremoto sia l'intervento più giusto: questo non va fatto subito, ma valutando con prudenza quanto è possibile fare.
Lo Stato deve certamente intervenire con tempestività, perché è nei compiti del Governo centrale attuare con immediatezza tutti gli interventi urgenti necessari.
Da parte nostra, anche sulla base dell'esperienza delle nostre zone a suo tempo colpite dall'alluvione, si è già comunque provveduto ad inviare delle squadre operative di Protezione Civile; si tratta di nuclei di volontari coordinati, per cui vi è già da parte del Piemonte un intervento sul territorio campano.
Ripeto: aspettiamo di conoscere meglio per intervenire meglio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Intervengo per unire il pensiero del Gruppo di Alleanza Nazionale rispetto a questo evento e per ribadire un concetto a mio avviso molto importante, concetto forse più di valore morale che non politico.
In questi giorni, sia appena sono avvenuti questi fatti, sia nei giorni immediatamente successivi, si è teso a strumentalizzare da una parte e dall'altra queste vicende.
Poiché, qualche anno fa, abbiamo vissuto sulla nostra pelle vicende analoghe, credo che le discussioni nelle sedi istituzionali e il confronto politico debbano sempre rimanere su livelli di alta moralità, specialmente in questi casi.
Nel ribadire anch'io l'apprezzamento per l'immediatezza con cui la Giunta si è attivata, volevo rivolgere un invito ai membri di questo Consiglio, affinché queste discussioni non si traducano in atti di strumentalizzazione o di attacco politico, ma possano invece tradursi, con l'aiuto di tutti, in atti concreti a favore di queste popolazione che sicuramente, in questo momento, soffrono molto più di quanto noi possiamo immaginare.
Quindi, nel rivolgere ancora l'apprezzamento del Gruppo per il lavoro fatto sino ad oggi, il Gruppo è altresì disponibile a valutare eventuali altre iniziative che la Giunta o il Consiglio vorranno adottare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeli; ne ha facoltà.



ANGELI Mario

Innanzi tutto, desidero associarmi a quanto già detto dal mio Capogruppo per quanto riguarda la Regione Campania e gli interventi intendo però stigmatizzare una situazione emersa nell'intervento del Consigliere Chiezzi e che, in parte, ho notato anch'io.
Credo che il dare la parola a quattro Consiglieri e non darlo alla Consigliera Simonetti non sia stato un atto di grande democrazia. Anche se a volte non condivido i comportamenti dei componenti il Gruppo di Rifondazione comunista, credo che non averle dato la parola per 5 minuti non sia stato - ripeto - un grande atto di democrazia.
Tuttavia volevo far notare che ancora più grave è il comportamento di un membro della Presidenza che applaude quando dei Consiglieri escono fuori dall'aula per protesta.
Ritengo che queste cose le si debba chiarire, altrimenti viene a mancare l'agibilità in quest'aula; è già capitato più di una volta e capiterà ancora.
Credo che al proposito ci si debba dare una regolata e si debba verificare la possibilità di essere liberi di parlare e di dire quello che si pensa, cercando di restare all'interno del Regolamento.
Ho detto più volte che non sono d'accordo con i comportamenti del Gruppo di Rifondazione comunista, ma per lo meno garantiamo l'agibilità e non irridiamo a nessun Gruppo.



PRESIDENTE

Poiché non ho avuto tempo, presiedendo l'assemblea, di fare alcune verifiche, farò una dichiarazione in proposito nel pomeriggio.
Non essendoci altre richieste di intervento, desidero informare i colleghi che il Comitato di solidarietà è convocato per domani mattina alle ore 10; in quella sede, potrebbero essere esaminati gli ordini del giorno presentati sull'argomento.
Do ora la parola all'Assessore per una puntualizzazione, sulla quale sarà possibile ovviamente avere ancora dei chiarimenti. Prego, Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore ai lavori pubblici e tutela del suolo

Volevo completare ciò che ho detto nel primo intervento, soprattutto dando atto al personale dei nostri servizi tecnici di aver risposto in modo adeguato alle sollecitazioni per recarsi in Campania. Noi qui facciamo presto a parlare, però dobbiamo renderci conto che ci sono dei nostri dipendenti che vanno in una zona a rischio e in queste ore lavorano rischiando la vita; essendo tecnici specialisti, si assumono delle responsabilità nell'ambito dell'Unità di Protezione Civile che è stata costituita per consentire che le operazioni di recupero delle salme possano proseguire (sappiamo che le previsioni meteorologiche sono negative, per cui bisogna accelerare i tempi) e inoltre si assumono anche le responsabilità in ordine alle decisioni che le autorità locali devono assumere (consentire la permanenza, sfollare e decidere in ordine alla ricostruzione).
Non erano obbligati ad andare in missione in Campania, e comunque devo dare atto che vi è stata una risposta positiva e vi è la disponibilità tale da mantenere questa presenza importante per tutto il tempo che sarà richiesto dal Dipartimento della Protezione Civile stessa.
Come diceva la collega Spagnuolo, si è evitato di andare a fare confusione e si è privilegiato l'intervento mirato. Penso che questa debba essere una regola fondamentale, soprattutto per quanto riguarda il supporto tecnico; faccio presente che si tratta di supporto tecnico specialistico. I vertici della Protezione Civile nazionale, Sezione Rischio Idrogeologico sono in costante contatto con la nostra direzione e abbiamo la presunzione ahimé, come si diceva prima, a causa delle vicende negative che abbiamo vissuto - di poter essere di aiuto, fornendo modelli, dando consigli e anche vivendo direttamente un'opera di supporto tecnico, che è fondamentale, perché chi ha vissuto anche l'emergenza sul Cusio e sul Verbano del '96 sa che bastano pochi tecnici specialisti nelle posizioni giuste per consentire ai Sindaci, alle autorità di prendere delle decisioni fondamentali, per andare avanti nei lavori, per fermarli, per andare in una direzione o per andare in un'altra.
C'è il momento della solidarietà materiale; bisogna ovviamente, anche in certe situazioni, mandare le forze, e questo è stato garantito più o meno: c'è l'esercito, c'è la Protezione Civile, ci sono i volontari. A noi è stato chiesto ciò di cui noi potevamo disporre più di altri, e l'abbiamo fatto con entusiasmo, ma l'abbiamo potuto fare perché nostri collaboratori dipendenti della Regione hanno risposto subito: interpellati venerdì pomeriggio, sabato mattina partivano.
Questo è un dato di fatto, bisogna dirlo e sottolinearlo, che va ad onore di questi piemontesi, alcuni dei quali sono anche originari di quelle parti, come succede in una Regione come la nostra, che ha avuto parecchie vicende migratorie.
A mio avviso, questo doveva essere sottolineato in quest'aula, e mi scusino i colleghi se sono intervenuto una seconda volta, ma ritenevo opportuno precisare questo.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Majorino.



MAJORINO Gaetano, Vicepresidente della Giunta regionale

Nel rispondere, sempre in argomento, alle interrogazioni della collega Spagnuolo, ho parlato - come già si verificò per il recente terremoto in Umbria e nell'Abruzzo, come già si verificò per il caso, chiamiamolo così della Bosnia - di interventi di adozione a tutto campo di determinati Comuni. In questa espressione onnicomprensiva intendevo in particolare finanziamenti e interventi mirati a un qualche cosa di concreto.
Ringrazio la collega Spagnuolo che, ricordando i precedenti chiamiamoli così - di Avellino, concorda su questa linea non di avere danaro in qualche maniera col numero verde del Comitato di solidarietà o con qualche altro mezzo simile o consimile, ma prima e davanti ogni cosa individuare interventi mirati. Dico a caso, l'ospedale di Sarno. Abbiamo visto tutti in televisione che purtroppo è stato spazzato via l'ospedale in funzione, ma c'è un altro ospedale, l'ospedale nuovo di Sarno, la cui costruzione è ferma a metà da 10 anni - e abbiamo sentito anche le contestazioni della gente giustamente "arrabbiata" - che avrebbe dovuto sostituire quello che, purtroppo, è stato devastato dal fango.
Questa è un'ipotesi che butto lì, che potrà esaminare il Comitato di solidarietà; certo la potrà esaminare non decidendo domani, sic et simpliciter, di finanziare - sarebbe ancora sicuramente utile - il completamento della costruzione del nuovo ospedale di Sarno, perch bisognerà prima e davanti ogni cosa vedere - cosa che non si può fare n possiamo fare noi comunque in poche ore, in pochi giorni - che non sia in zona di dissesto idrogeologico. Faccio il caso dell'ospedale, ma potrebbero essere le scuole o altri edifici pubblici rilevanti per i quali è opportuno provvedere alla ricostruzione, ma prima dovrà esserci questo esame. Io non sono ovviamente un tecnico, non lo è nessuno di noi, ma penso che prima di finanziare un'opera, bisogna vedere che non sia in zona di dissesto idrogeologico.
Quindi, ripeto, adozione a tutto campo di determinati Comuni va intesa come individuazione di un'opera da ricostruire; questa è l'intenzione della Giunta, che proporrà al Comitato di solidarietà, il quale è il braccio opativo per questi interventi.
Sotto questo profilo non è possibile, sic et simpliciter, accettare l'ordine del giorno proposto dai colleghi di Rifondazione, perché la Regione, in quanto tale, con un suo provvedimenti legislativo o amministrativo, non può deliberare lo stanziamento di fondi extra moenia lo può fare solo con riferimento, e questo non è un formalismo giuridico istituzionale, il Comitato di solidarietà, come già fece - lo ribadisco ancora una volta - in occasione dell'ultimo terremoto e della Bosnia individuerà responsabilmente e con cognizione di causa le opere da finanziare, dopodiché la Giunta, immediatamente dopo il visto del bilancio dal capitolo che riguarda gli interventi a titolo di soccorso e di solidarietà, fornirà al Comitato di solidarietà - questo è un passaggio tecnico formale - per consentire questa ricostruzione.
Fra le altre ipotesi, vedremo quale sarà il dramma degli sfollati; mi pare di aver intuito - se non l'ha detto espressamente, lo ha fatto capire comunque era nel cuore del suo intervento - se ci sarà l'opportunità sentito - come lei diceva - sia la Presidenza della Giunta che il Consiglio regionale della Campania, che vi è la necessità di far sfollare le persone e riceverle in Piemonte, il che comporta di spendere qualcosa al riguardo.
Se il Comitato di solidarietà farà contezza di ciò, questa potrà essere una delle iniziative. Però penso che oggi, dicendo semplicemente "stanziamo i 10 miliardi" si vada contro una improponibilità su di un profilo istituzionale, perché non possiamo stanziare soldi da spendere extra moenia, se non dopo il giro, burocratico finché si vuole ma che non richiede certo tempi lunghi, del Comitato di solidarietà.
Quindi il motore è nel Comitato di solidarietà, nel quale la Giunta come tutti i Consiglieri che lo compongono, tutti i Gruppi che lo compongono, sapranno dare suggerimenti per elaborare questo piano di soccorso di cui è già ispirato l'ordine del giorno di Rifondazione, ma che in quanto tale non è accoglibile.



PRESIDENTE

Confermo la convocazione per le ore 10 di domani del Comitato di solidarietà. La Consigliera Spagnuolo, che ha presentato l'interrogazione vuole fare una precisazione.



SPAGNUOLO Carla

Intanto ringrazio il vicepresidente Majorino che, almeno per l'ultima parte, ha colto lo spirito del mio intervento in proposito. Chiederei anche al Presidente della Giunta, che prima era fuori dall'aula, di mantenere un contatto strettissimo con il Presidente della Regione Campania, perch ricordo a lei e a noi tutti - lo voglio dire ancora una volta - che tutte le volte che abbiamo avuto dei gravissimi problemi abbiamo però ricevuto una preziosissima attenzione e reali espressioni di solidarietà da parte delle altre Regioni. Qui siamo a fronte di un disastro veramente molto grave e pertanto è opportuno che domani mattina sia convocato il Comitato di solidarietà. Noi nella nostra interrogazione avevamo individuato interventi a brevissimo termine, quindi chiedo che la nostra interrogazione sia acquisita ai lavori del Comitato di solidarietà. Lo stesso proporrei mi permetto - per quello che riguarda l'ordine del giorno presentato da Rifondazione comunista. Per brevità, qualora Rifondazione comunista ritenesse di dover mantenere l'ordine del giorno, noi siamo del tutto favorevoli allo stanziamento di fondi congrui.
Ci sembrerebbe peraltro opportuno, per quello che possiamo anticipare che questo passaggio avvenisse in occasione del Comitato di solidarietà d'intesa con la Regione Campania e con il Consiglio regionale della Campania, per definire una somma, che certamente dovrà essere dell'ordine di quella individuata, ma che potrebbe essere ulteriormente puntualizzata per quanto riguarda i tempi, e le finalità. L'essenziale è che sia mirata.
Esiste poi un altro problema: qualora dovessero esserci delle persone che si spostano, occorre garantire una disponibilità per soddisfare esigenze così delicate dal punto di vista umano.
Domani mattina il nostro Gruppo sarà presente alla riunione del Comitato.



PRESIDENTE

Grazie. Consigliere Chiezzi, è possibile seguire la stessa procedura per i documenti da lei presentati?



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, dato che ci pare che per il Gruppo di Rifondazione comunista esista una democrazia ad hoc e si applicano comportamenti difformi, dal punto di vista democratico, da altri gruppi, noi non possiamo seguire per il momento regole di democrazia che pure ci potrebbe indurre ad atteggiamenti come quelli richiesti dalla collega Spagnuolo. Il nostro gruppo è preso di mira in modo antidemocratico, quindi dobbiamo lavorare con le nostre forze. Quindi il nostro ordine del giorno rimane e prego di metterlo in votazione.
E' chiaro che si tratta di un ordine del giorno generico nel modo di attuazione; si parla di stanziamento, ma sarà uno stanziamento secondo le regole possibili, Majorino, non secondo le regole impossibili, quindi chiediamo che venga votato l'ordine del giorno. Domani in ogni caso presenteremo l'interpellanza perché parteciperemo all'attività del Comitato e per adesso non ad altre attività e ove lo facessimo, riservandoci di puntualizzare che per il gruppo di Rifondazione siamo fuori dal rispetto delle regole democratiche, noi acquisiremo domani dal Comitato di solidarietà, sia l'ordine del giorno eventualmente respinto in quest'aula sia l'interpellanza, insieme a quella della Consigliera Spagnuolo.
Al termine della votazione noi lasceremo per protesta i lavori dell'aula per tutto il giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertoli, ne ha facoltà.



BERTOLI Gian Pietro

A proposito dei provvedimenti che dovranno essere assunti da questo Consiglio oggi o immediatamente nei giorni successivi, credo che le motivazioni addotte da tutti i Consiglieri intervenuti su questo drammatico problema riflettano sensibilità tutte riconducibili alla stessa lunghezza d'onda. Inoltre, il drammatico avvenimento e le centinaia di lutti richiedono un atto unitario, cioè un provvedimento che rappresenti il comune sentire di tutto il Piemonte rispetto alla catastrofe, soprattutto per le vittime.
Pertanto riterremmo più produttivo ed efficace giungere ad un ordine del giorno unitario che impegni tutto il Consiglio regionale. Provvedimento che dovrebbe, alla luce delle esperienze positive maturate dalla nostra Regione in occasione di altri avvenimenti (penso ad esempio al terremoto che si è verificato nelle Marche e nell'Umbria non molto tempo fa), e dei risultati positivi conseguiti, di dar mandato al Comitato di solidarietà naturalmente dietro lo stanziamento di una cifra congrua, perché approvi un primo piano di soccorso del Piemonte per aiutare le popolazioni colpite da questo drammatico evento. Penso che questa sia la strada più opportuna per dare concretamente, in un momento così difficile, prova di solidarietà a un pezzo d'Italia così gravemente colpito.



PRESIDENTE

Do per acquisita ai lavori della Commissione l'interrogazione della Consigliera Spagnuolo e così credo di poter interpretare l'ordine del giorno formulato dal Gruppo dei Popolari. Se ho inteso bene l'interpellanza del gruppo di Rifondazione comunista è richiamata in Commissione. L'ordine del giorno, invece, lo poniamo in votazione.
Do lettura di tale ordine del giorno: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto della drammaticità della situazione in cui versano le popolazioni della Campania colpite dalla catastrofica frana alluvionale verificato che numerosi Gruppi consiliari hanno presentato interpellanze per conoscere le intenzioni della Giunta sull'elaborazione di un concreto piano di aiuti, come postulato da apposito ordine del giorno approvato in data 6 maggio u.s.
impegna la Giunta regionale allo stanziamento di lire dieci miliardi al fine di approntare un primo piano di soccorso immediato alle popolazioni colpite." La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Intervengo solo per dire che non parteciperemo al voto. Sottolineiamo ancora la necessità, su un argomento di questo genere, di convergere su una proposta unitaria di destinazione di una cifra anche significativa, che però può essere definita soltanto attraverso un'oggettiva valutazione.
Quindi la nostra è una proposta di totale disponibilità e di impegno a sostenere anche l'iniziativa economica nei confronti delle popolazioni.
Colgo l'occasione per dire che quando si è verificata l'alluvione in Piemonte, ci aveva fatto piacere sentire dalla Basilicata che avevano messo a disposizione, prima Regione fra le altre, 100 milioni per la Regione Piemonte. Cento milioni si possono mettere sempre, ma anche di più: dieci miliardi invece hanno bisogno di una valutazione del quadro complessivo dal punto di vista del programma che si intende sostenere. Poi può darsi che vadano bene, io chiedo soltanto che siano valutati in una sede di adeguata comparazione.



PRESIDENTE

Non posso che rivolgere nuovamente la domanda al primo firmatario, per se la richiesta di votazione viene reiterata io devo porlo in votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Ho già dato la risposta.



PRESIDENTE

Ha già dato la risposta e non desidera modificarla.
La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Noi voteremo a favore di questo ordine del giorno, anche se riteniamo che sarebbe più opportuno inviarlo al Comitato di solidarietà e quindi avere delle cifre e degli obiettivi più certi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Io voterò a favore di questo ordine del giorno perché nel dibattito conseguente alle comunicazioni degli Assessori non è emersa una disponibilità piena da parte della Giunta a questo impegno, per cui è un voto politico di stimolo di richiesta di un impegno maggiore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Già il collega Grasso ha illustrato la posizione del nostro Gruppo relativamente all'apprezzamento per quanto portato avanti dalla Giunta a proposito di questa triste vicenda.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno noi ci attestiamo su una posizione di astensione in quanto ci riconosciamo nell'impegno assunto dalla Giunta espressamente dal Vicepresidente Majorino, il quale ha detto "allorquando il bilancio tornerà vistato dal Commissario di Governo dal capitolo ad hoc ci impegniamo ad attingere quanto sarà necessario e opportuno affinché possa nascere nel frattempo un intervento mirato".
Immagino che già domani mattina all'interno del Comitato di solidarietà al quale ovviamente parteciperemo ci siano le condizioni per individuare un intervento mirato verso il quale si convoglierà una cifra che andrà costruita in modo razionale e con cognizione di causa.
E' per questo che ci asteniamo su questo ordine del giorno apprezzabile fin che si vuole, ma riteniamo ancora generico e mancante di quei supporti di concretezza che possano finalizzare un nostro intervento.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione l'ordine del giorno, di cui ho dato lettura in precedenza.
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 votanti 35 hanno risposto SI' 7 Consiglieri si sono astenuti 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 12 Consiglieri L'ordine del giorno è respinto.
Prima di dare la parola al Consigliere Cavaliere, desidero informare il Consiglio che oggi finiremo leggermente prima questa seduta perché desidero fare una, brevissima peraltro, riunione dei Capigruppo in ordine ad un problema molto semplice, ma per il quale non ho informato i Capigruppo ieri e perciò desidero farlo oggi. Si tratta della partecipazione ad un incontro a Barcellona.



(Il Gruppo di Rifondazione Comunista come annunciato, abbandona l'aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente, io ho atteso la fine della discussione per fare alcune considerazioni in ordine all'episodio verificatosi all'inizio della seduta.



PRESIDENTE

Mi scusi Consigliere Cavaliere, lei ha sentito che mi sono riservato di...



CAVALIERE Pasquale

Certo, però mi preme fare queste considerazioni perché nel mentre il Gruppo di Ri fondazione comunista, per motivi opinabili sempre, ha deciso di abbandonare l'aula, vi è stata una manifestazione di assenso ironico da parte di alcuni componenti del pubblico, comprensibile perché relativa a una... e comunque sono del tutto, io non dico lecite, ma tollerabili dalle nostre assemblee queste manifestazioni di pensiero, chiamiamole come vogliamo. Mentre mi è sembrato del tutto grave che la Vicepresidente del Consiglio si compiaccia o, comunque, manifesti ironia - non so come commentare il suo gesto perché un Gruppo consiliare autorevole abbandona l'aula.
Credo si tratti di fatto grave, diverso dal dissenso, dall'applauso di un altro Gruppo o di un'invettiva o qualche interruzione. E' cosa diversa: l'Ufficio di Presidenza, e ancor più il Presidente e il Vicepresidente rappresentano tutta l'aula, i nostri diritti e doveri, l'autorevolezza di quest'istituzione.
Chiedo, Presidente, che l'Ufficio di Presidenza si riunisca, prima della ripresa del Consiglio, e ci dia una valutazione dell'episodio.



PRESIDENTE

E' esattamente quanto mi ero impegnato a fare.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.58)



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