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Dettaglio seduta n.257 del 06/05/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Bortolin, Farassino e Rossi.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito) - Presentazione ed esame ordini del giorno collegati


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la parte seconda del punto 4) all'o.d.g.
relativa ai problemi inerenti alle deleghe dell'Assessore al lavoro. In sostanza, proseguiamo nell'esame degli emendamenti presentati ai capitoli relativi all'area formazione professionale e lavoro.
La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Iniziamo la seconda parte della relazione sul lavoro.
Con riferimento agli attuali stanziamenti in bilancio relativi ai capitoli del lavoro, si rileva quanto segue (riporto solamente i punti critici della situazione bilancio/lavoro).
Lo stanziamento totale ammonta a lire 12 miliardi ed è stato deliberato per intero dalla Giunta regionale in sede di terza nota di variazione al D.D.L. n. 371 (esercizio provvisorio).
Tale somma può così essere ripartita per grandi aree di intervento: L. 5.480.000.000 per finanziare il Titolo II e il Titolo III della L.R.
n. 22/97 di modifica alla precedente L.R. n. 28/93; i quali prevedono rispettivamente, agevolazioni finanziarie a nuove imprese poste in essere da soggetti deboli del mercato del lavoro e contributi ad aziende già operanti per assunzioni di soggetti in difficoltà L. 1.400.000.000 per finanziare la L.R. n. 67/94; tale legge prevede agevolazioni finanziarie a cooperative di nuova costituzione poste in essere da soggetti deboli del mercato del lavoro e a cooperative già operanti che intendono aumentare l'occupazione (questo soprattutto è l'intento) L. 2.950.000.000 per interventi relativi ai cantieri di lavoro, di cui alla L.R. n. 55/84 L. 1.220.000.000 per interventi relativi ai C.I.L.O. ( di questo ne parleremo poi nella nuova legge Bassanini che sarà in Commissione prossimamente) L. 200.000.000 per il funzionamento della Commissione regionale per le Pari Opportunità tra uomo e donna; questo capitolo, che attualmente è in carico nostro, dovrebbe poi passare alla Presidenza L. 150.000.000 per il funzionamento dell'Osservatorio regionale per il mercato del lavoro.
Ulteriore cosa importante da segnalare è che allo stato attuale abbiamo ancora tre capitoli azzerati: 20150, 20155, 20156. Sono capitoli di fondamentale importanza, che certo verranno finanziati nella variazione di bilancio, perché così assolutamente non possono stare: vale il discorso che è stato fatto ieri sera per alcuni capitoli dell'assistenza, che la Giunta si impegna a finanziare prossimamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

La tematica lavoro ha assunto nel corso degli anni un aspetto di urgenza, di priorità drammatica, perché siamo in un contesto di crescita ininterrotta della disoccupazione sia a livello locale che nazionale.
Lo ricordavano già altri Consiglieri quando si è discusso della relazione dell'Assessore Pichetto: siamo nella Regione del nord con il più alto tasso di disoccupazione, dopo la Liguria. Questo elemento non emerge mai nell'azione di questa Giunta, e purtroppo questo tipo di emergenza riguarda centinaia di migliaia di cittadini piemontesi, probabilmente siamo vicini alla metà delle famiglie piemontesi interessate da questo fenomeno direttamente o indirettamente.
Credo che tutto questo non trovi uno spazio adeguato, non trovi un'attenzione adeguata. Penso che la vicenda di questo bilancio lo illustri chiaramente: alla terza variazione (fine marzo, inizio aprile), quando sono stati trovati 68 miliardi ridefinendo i conti delle entrate sull'accisa della benzina e sul gas metano, si sono introdotti 12 miliardi nel lavoro ma prima no, cioè noi abbiamo avuto per mesi un bilancio - fino a questa versione qui - che era a zero, a parte due capitoli, sul lavoro.
Credo che sia l'esemplificazione del tipo di disinteresse che c'è della non comprensione di questo tipo di priorità.
La relazione dell'Assessore conferma. Chiunque abbia sentito la relazione dell'Assessore non sa del problema di cui parliamo, cioè non si rende conto del tipo di problema; ci ha detto 5,4 miliardi per soggetti deboli sul mercato del lavoro, un po' di altre cose sui C.I.L.O., ma parliamo di una situazione che vuol dire che nella provincia di Torino ci sono circa 200 mila disoccupati, tutta la zona ovest di Torino presenta tassi di disoccupazione del 14%, ci sono quartieri come le Vallette in cui la disoccupazione giovanile arriva al 40%, cioè quasi un giovane su due (ormai per giovane si intende gente che arriva fino ai 30 anni) non ha lavoro o comunque non ha una forma di lavoro stabile, garantito.
Se poi aggiungiamo che negli ultimi tempi si sono anche diffuse soprattutto forme di lavoro precarie e forme di lavoro anche a mezzo tempo cioè una forte diffusione del part-time (pensiamo alla grande distribuzione), che colpisce soprattutto le donne, che non vengono recensite tra chi è senza lavoro, ma che poi nei fatti hanno un lavoro al di sotto dell'esigenza, al di sotto del minimo vitale: se dovessero basarsi solo su quel tipo di reddito di lavoro, sarebbero famiglie che non possono sopravvivere, credo che si arriverebbe sì e no al pagamento dell'affitto.
Quindi il problema della mancanza di posti di lavoro è un problema che va molto al di là anche di quanto dicono queste cifre, le cifre della disoccupazione, perché se guardiamo le forme con cui vengono offerti i lavori negli ultimi tempi ci rendiamo conto che il problema è più ampio perché chi ha un contratto a sei mesi viene cancellato momentaneamente dalla lista di disoccupazione, ma nei fatti non ha trovato un lavoro, così come ormai ci si sta organizzando per introdurre il lavoro interinale, che indubbiamente permetterà di abbassare i calcoli che vengono fatti sulla disoccupazione, ma non inciderà invece sul fenomeno stesso.
Stiamo quindi parlando del fatto che l'Olivetti ha deciso di espellere 450 lavoratori su 1300; erano migliaia solo pochi anni fa, si parlava di un'azienda che ne aveva quasi 10000 e siamo arrivati a questo, in una zona che fino a poco tempo fa era una delle più industrializzate e più all'avanguardia in Italia.
Siamo a questi disastri, ma questo è l'ultimo esempio. Ieri sera c'è stata un'assemblea di quartiere all'Ilva di C.so Regina; si perdono gli ultimi 380 posti di lavoro di un settore che contava oltre 10 mila addetti nella nostra Provincia, un settore che scompare e credo che l'elenco sarà lungo.
Rivalta è la seconda grande concentrazione industriale della Provincia di Torino; non so quanti siano i lavoratori, perché c'è un processo continuo di trasferimento da Rivalta a Torino, per cui Rivalta è uno stabilimento ormai prevalentemente vuoto, con pochi addetti.
Non parliamo delle crisi che colpiscono chi è collegato alle grandi aziende; abbiamo incontrato recentemente i lavoratori di Quattordio che sono venuti ad esporci il loro problema, ma anche lì, purtroppo, l'elenco delle persone che perderanno il posto di lavoro è lunghissimo.
Mancano le politiche sul lavoro; si continuano a fare politiche sui soggetti deboli. E' un problema che va affrontato e una realtà civile come la nostra deve anche garantire il lavoro a soggetti deboli; penso soprattutto a handicappati oppure a chi è colpito da fenomeni sociali che creano emarginazione anche sul posto di lavoro, però il lavoro non è un problema delle fasce deboli. E' un problema diffuso nella nostra Provincia che riguarda tutti, non ci sono più categorie in qualche modo privilegiate.
Tra l'altro, purtroppo, stanno avvenendo fenomeni gravissimi su queste fasce deboli, mentre noi promuoviamo delle politiche di incentivazione.
Sui giornali si è letto che la FIAT intende terziarizzare (si usano queste terminologie che non sempre permettono di capire quello che sta avvenendo): la terziarizzazione che è avvenuta riguarda magazzini carrellisti, una serie di settori all'interno di Mirafiori per un'attività assolutamente uguale a quella precedente, sempre in rapporto al lavoro di produzione dell'auto. Circa 2000 lavoratori sono stati terziarizzati, sono stati passati alla TNT, una grande azienda, e di questi 900 sono invalidi.
Da parte nostra questa è una preoccupazione, perché un'azienda che ha il 45% di invalidi è un'azienda che non regge; la preoccupazione che noi abbiamo è che la FIAT, attraverso questo scorporo, questo passaggio ad altri di questo settore, faccia fare ad altri il lavoro che non si sente di fare lei, cioè quello di espellere questi lavoratori.
E' una manovra che sta cercando di fare dagli anni '80, una parte di questi lavoratori erano stati messi in cassa integrazione negli anni '80 si è riusciti a reinserirli in attività all'interno del ciclo produttivo dell'auto, come i magazzini, che permettevano a persone che sono state in qualche modo anche menomate dall'attività che hanno svolto prima, che sono diventate handicappate nel corso del processo lavorativo, di avere uno sbocco.
Il fatto che queste attività vengano terziarizzate, oltre al rischio che quell'azienda intervenga per cacciare fuori una parte di questi lavoratori, è che ormai, tra l'altro, si sono ampiamente superate le quote di assunzione obbligatoria (se ne sono presi il 45%, ma la FIAT si sta creando le condizioni per non aver posti dove inserire né le assunzioni obbligatorie, né coloro che il ciclo produttivo in qualche modo espelle o rende invalidi).
Assistere passivamente e poi varare magari una legge che investe 5,4 miliardi per inserirne qualcuno, è come usare il pannolino di fronte ad un problema estremamente grave.
Come Rifondazione comunista, abbiamo fatto di questo asse uno degli elementi più forti della nostra proposta. Noi pensiamo, in particolare, che bisogna avere una svolta sul terreno delle politiche attive del lavoro, che non sono le politiche di aiuto alle aziende, che noi peraltro non combattiamo, però constatiamo che queste politiche non hanno portato posti di lavoro. L'incentivazione dell'innovazione tecnologica non ha portato posti di lavoro. Semmai avviene il contrario.
Le aziende continuano a dire che licenziano oggi per essere più competitive e domani si vedranno i vantaggi di un sistema più efficace attraverso il quale si avrà una ripresa dell'occupazione. I fatti smentiscono, perché sono ormai anni che le cose vanno avanti in questa direzione e non succede nulla.
Le aziende sono competitive, pensiamo alla FIAT che sicuramente ha guadagnato competitività, ma perdono posti di lavoro, non li conquistano.
Quindi ci vuole una politica specifica, che non sia subordinata ad altri.
Tra l'altro questa politica che lega la competitività all'occupazione, che dice "licenziamo oggi perché domani avremo il vantaggio" mi ricorda quei negozi che espongono l'annuncio "oggi non si fa credito, domani si".
Tutti i giorni passi e c'è sempre lo stesso cartello.
Lo stesso sta avvenendo per quanto riguarda l'occupazione. Da parte nostra c'è la proposta di privilegiare una politica di creazione di posti di lavoro.
Quando abbiamo affrontato la tematica dell'ambiente e delle grandi opere infrastrutturali, che partono dal risanamento del territorio, si è detto che sono una delle leve per creare occupazione, in alternativa alle scelte di infrastrutture su poche opere che danno lavoro a grandi aziende ma danno poca occupazione. Questo è un primo filone.
Un secondo filone è che bisogna, comunque, avere anche una politica di assistenza per chi è colpito in questa fase dalla disoccupazione; quindi tutto l'aspetto sui cantieri di lavoro, i lavori socialmente utili, che sono una leva in quella direzione.
Terzo: noi pensiamo, anche a livello locale oltre che nazionale, alla riduzione d'orario. Noi pensiamo che bisognerebbe inserire nel bilancio una voce che favorisca questo passo. Sappiamo che è un tema dibattuto, è un tema su cui ci sono divergenze, voglio spendere alcune parole da questo punto di vista.
Ricordavo prima il caso Olivetti, il Personal Computer: hanno deciso di ridurre di un terzo l'orario di lavoro; concretamente hanno deciso che si lavorano i due terzi dell'orario precedente. Però ne hanno presi 450 dicendo loro di lavorare zero ore, mentre agli altri lavoratori a tempo pieno chiedono di sottoporsi a ore di straordinario.
La riduzione d'orario deve essere impostata in modo diverso, deve essere suddivisa sui lavoratori. Non possiamo andare avanti a pagare la cassintegrazione, la mobilità, pagare delle persone per lavorare zero ore.
Per esempio la Volkswagen - e non è fallita, oggi funziona meglio di molte altre - quando ha avuto delle difficoltà occupazionali gravi, ha deciso di ridurre la settimana lavorativa a 28 ore: senza ricorrere a licenziamenti e cassintegrazione come invece ha fatto la FIAT.
Credo che in Germania sicuramente il comparto auto è in una situazione migliore di quanto non lo sia in Italia nonostante accordi come quello della Volkswagen, nonostante le 35 ore che riguardano tutto il settore metalmeccanico: non è vero che con le 35 ore i padroni scappano! Infatti la Toyota ha deciso investire in Francia nonostante la prospettiva delle 35 ore nel duemila.
Ho avuto occasione di discutere l'argomento con il direttore della relazioni sindacali della FIAT che in un'assemblea sosteneva che non erano d'accordo sulle 35 ore.
L'Iveco ha importanti stabilimenti sia in Germania, tuttora in attività malgrado da tempo l'orario lavorativo sia di 35 ore, sia in Francia, ma non è l'unica azienda italiana che ha stabilimenti in Germania dove ci sono le 35 ore.
Sappiamo che c'è ostilità nell'introduzione delle 35 ore lavorative noi pensiamo ad una legge promozionale che non imponga l'orario delle 35 ore, ma aiuti le aziende che lo vogliono applicare; quindi un fondo che abbia queste caratteristiche.
In ogni caso, al di là di questo aspetto, noi vorremmo, da parte della Giunta, un segno chiaro di voler voltare pagina sull'occupazione. Quindi al di là del modo in cui si applicherà la legge, noi pensiamo all'introduzione di un fondo adeguatamente finanziato.
Abbiamo presentato un emendamento di cinquanta miliardi, se il capitolo legato ai progetti di legge in itinere non va bene, si può cambiare, ma dobbiamo dare un segnale forte sul problema dell'occupazione con la creazione di un fondo che abbia questo scopo. Eventualmente si potrà individuare un fondo rotativo.
Al di là del problema dell'orario, sul quale potremmo continuare a confrontarci, la nostra posizione rimane quella che la riduzione dell'orario di lavoro potrebbe essere uno degli strumenti concreti per ridistribuire il lavoro e creare posti di lavoro, non sostitutivi altrimenti non serve allo scopo che ci prefiggiamo. Inoltre deve tendere a posti di lavoro stabili, non possiamo finanziare la tendenza in atto che è quella appunto della creazione di posti di lavoro precario.
Questa è la proposta che, come Gruppo, abbiamo presentato.
Riteniamo che allo stato attuale lo stanziamento dei 12 miliardi sul capitolo del lavoro sia una cifra ridicola. Non ha importanza se storicamente su questo capitolo lo stanziamento era poco, comunque già l'anno scorso a bilancio vi erano almeno cinque miliardi in più: sul capitolo del lavoro addirittura si ha una contrazione della spesa del 30 rispetto a quella che era la spesa dell'anno scorso.
Ci batteremo affinché ci sia una svolta chiara e ci sia un investimento nettamente superiore a quello che era l'investimento degli scorsi anni: non accettiamo questo taglio, secondo noi incomprensibile rispetto al tipo di realtà che vive la Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Abbiamo avuto modo, nei giorni scorsi, parlando di bilancio, di discutere in modo approfondito su alcune tematiche importantissime che riguardano il futuro del nostro Piemonte. Non dobbiamo illuderci di esaurire l'argomento sul lavoro adesso, prendendo spunto dal bilancio: non svolgeremmo bene il nostro mandato...
L'intervento del Consigliere Papandrea - che io non condivido in tutte le sue parti - offre degli spunti di dibattito estremamente importanti per questo Consiglio. Spunti di dibattito che non possono essere esauriti n nella mattinata di oggi né nella giornata di oggi.
Pregherei tutti i colleghi di chiedere con forza alla Giunta regionale al Presidente, all'Assessore al lavoro, un impegno formale a discutere questa tematica in una riunione ad hoc del Consiglio regionale, dove possano essere esaurite, non con alcuni minuti a disposizione, non sulla logica di emendamenti presentati, le problematiche del lavoro in modo compiuto per permettere a tutti i Gruppi consiliari di esprimere la loro opinione rispetto a questo tema fondamentale in generale e anche rispetto a un tema fondamentale come ha proposto prima il Consigliere Papandrea, la grande discussione sulla logica o non logica delle 35 ore.
Pregherei la Giunta, se è possibile, di assumere questo impegno formale e i colleghi Consiglieri di aderire alla proposta di impegnare una giornata intera sul tema del lavoro. Per la verità abbiamo sempre aspettato che la conferenza del lavoro, a livello nazionale venisse convocata, ciò non è ancora successo, iniziamo noi qui in aula a convocare una seduta di Consiglio per discutere di questo tema.
Non cerchiamo di sminuire l'importanza di questa tematica volendola esaurire magari in due ore. Si pongano in votazione gli emendamenti proposti, ma non si cominci neppure questa discussione, perch cominciandola sarebbe già morta in partenza, pur tenendo in considerazione quanto detto dal Consigliere Papandrea, perché il suo punto di vista pu anche non vedermi d'accordo, ma offre degli spunti notevoli di discussione.
Chiederei al Consiglio di sospendere la discussione, impegnandoci per formalmente a dedicare una giornata al settore lavoro, in modo che tutti i Gruppi, compiutamente, possano esprimere le loro posizioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore al lavoro

Condivido totalmente quanto detto dal Consigliere Montabone: non è possibile, in fase di bilancio, liquidare il problema lavoro in due/tre ore. Mi ero riproposto di dedicare una giornata seminariale alla questione non appena approvata in Commissione la legge Bassanini-Montecchi.
Siccome sono previste delle consultazioni, cui peraltro noi abbiamo già provveduto - con Province e sindacati - che vanno riproposte in Commissione, mi proponevo di provvedervi a brevissimo termine, in modo che ognuno potesse tirare le fila delle proposte delle varie parti sociali.



PRESIDENTE

Se ho ben inteso, la proposta del Consigliere Montabone fa riferimento ad un momento in cui l'argomento possa essere trattato con tutta l'attenzione dovuta; se tale impostazione, accettata dall'Assessore venisse accolta dal Consiglio, la si potrebbe considerare come impegno per lo svolgimento dei nostri lavori.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, concordiamo come Gruppo sulla necessità di discutere e approfondire la tematica del lavoro anche in più sedute di Consiglio; questo non può portare però a smorzare il dibattito di oggi, nel quale si discute anche sulla priorità che s'intende dare al lavoro in termini di bilancio.
A nostro parere, quindi, è necessario discuterne in sede di bilancio per verificare come trovare fondi da destinare ad una tematica così importante per il Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, dopo la breve relazione dell'Assessore competente, appare totalmente insufficiente lo stanziamento a bilancio preventivo 1998 sulla tematica del lavoro. Si iscrivono 12 miliardi a monte dei 17 dell'anno scorso: è cosa assurda, tenendo conto delle necessità del mercato del lavoro, delle cooperative del lavoro, dei lavori socialmente utili, ecc.
Il Piemonte in generale, ma il Piemonte sud in particolare - quello che conosco meglio - conta aree in forte e drammatica crisi produttiva e occupazionale. Cito per tutte la Valle Scrivia, entrata a far parte delle progettazioni europee per le zone ad alto degrado industriale; ma vi sono altre zone in situazione drammatica, a partire dall'alessandrino dall'acquese, dall'ovadese, ecc.; a Tortona è stato istituito un parco tecnologico. Situazioni drammatiche che creano aree di nuova povertà in tutto il Piemonte, regione dal più alto tasso di disoccupazione dopo la Liguria.
A fronte di tutto ciò, a mio avviso non vi è alcuna concreta politica regionale di governo in interventi che diano impulso alla vitale tematica del lavoro in Piemonte. Dodici miliardi sono assolutamente insignificanti e soprattutto preoccupanti.
Avere avuto fino a pochi giorni fa una voce a bilancio a quota zero sul lavoro è veramente un assurdo, una gravità assoluta; 12 miliardi, poi, non possono certo colmare tale assurdità.
E' necessaria una diversa linea di governo regionale, a partire dal lavoro giovanile e femminile; non è possibile parlare di aiuti nel difficilissimo e delicato settore del lavoro, se poi non si qualificano nel bilancio regionale preventivo 1998 finanziamenti atti a recuperare e dare lavoro alle aziende, ad incentivare i giovani alla cooperazione, a dare un salario minimo vitale a disoccupati ed emerginati.
Credo occorra una continua analisi delle gravissime emergenze e priorità del Piemonte e di Torino, per intervenire concretamente su quanto di più pressante. In questo, tenendo conto di quanto significa il lavoro per gli emarginati, per gli handicappati, per gli ex malati di mente.
Occorre una diversa politica per il lavoro che coinvolga le associazioni sindacali, i Comuni, le Province, nonché gli imprenditori privati. Tutto questo, con 12 miliardi, non può certamente essere preso in considerazione.
Vi sono poi strutture regionali importanti, come gli stabilimenti termali - cito, per esempio, quelli di Acqui - le 29 UU.SS.LL. territoriali con le loro convenzioni, che possono determinare con maggiore consistenza di finanziamenti maggiore coinvolgimento di operatori nel settore. Cito anche le enoteche regionali: inutile aver pagato, come Regione, molti miliardi per acquistare strutture che poi non producono attività e lavoro.
Manca totalmente un'azione politica di governo regionale e conseguentemente, finanziamenti mirati che coinvolgano gli enti locali in un'azione sinergica.
Come Gruppo di Rifondazione comunista abbiamo proposto finanziamenti per azioni concrete in ambito ambientale, sul turismo, sulla montagna, di assistenza ai disoccupati, per i cantieri di lavoro e lavori socialmente utili. Anche la riduzione dell'orario di lavoro può essere elemento concreto di creazione di lavoro.
Occorrono segnali di grosso calibro da parte dell'esecutivo regionale in termini di bilancio; segnali che non compaiono assolutamente. Sono necessari maggiori finanziamenti; non si può pensare di parlare di lavoro con la cifra di 12 miliardi, assolutamente insufficiente. Si può arrivare ad una legge regionale sul lavoro, che privilegi un Piemonte ormai proiettato verso l'Europa. E' significativo che si giunga presto a parlare di lavoro in Consiglio regionale, anche attraverso un seminario; iniziative importanti, ma se a bilancio non si stanziano cifre concrete, si potranno organizzare centinaia di convegni e iniziative di ogni tipo, ma sicuramente non porteranno la nostra Regione ad essere protagonista e incisiva nell'ambito del lavoro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vindigni.



VINDIGNI Marcello

Vorrei cominciare con una battuta: varrebbe la pena intitolare il settore a cui si riferiscono gli argomenti che stiamo esaminando, anzich lavoro, politiche attive del lavoro; forse si farebbe un po' di chiarezza.
Il problema dell'occupazione è al centro delle politiche comunitarie e nazionali. Ciò si comprende se si tiene presente che il tasso di disoccupazione nell'Unione Europea è passato dal 2,4% della popolazione attiva del 1970 all'11,3% del 1996. Délors, con il libro bianco del 1992 ha avuto il merito di mettere sia l'Unione Europea che i Paesi membri di fronte alle loro responsabilità rispetto a questo grave problema.
Questo campanello d'allarme suonato da Délors sicuramente ha avuto degli effetti se consideriamo che negli anni successivi, in particolare l'anno scorso, gli organi politici dell'Unione Europea sono stati impegnati in un grande confronto proprio sugli obiettivi e le strategie degli obiettivi per ridurre la disoccupazione in Europa. Credo che tutti ricordiamo il fatto che il confronto avvenuto per esempio fra i Francesi e i Tedeschi al Consiglio di Lussemburgo consisteva nel fatto se si doveva indicare la percentuale, cioè l'obiettivo di riduzione che si doveva perseguire nell'arco di un certo numero di anni.
Devo ricordare che il Consiglio di Lussemburgo ha comunque deliberato di chiedere ai Paesi membri di presentare dei piani rivolti ad incrementare l'occupazione in ciascun Paese entro il 31 maggio 1998. Questo per quanto riguarda il quadro comunitario.
Anche in Italia l'impegno almeno normativo legislativo su questi problemi è proceduto di pari passo negli ultimi anni al segnale dato da Délors. Voglio ricordare l'accordo Governo-Sindacati del settembre 1996 tutta la legislazione impostata nel 1997, in particolare la normativa sulla programmazione negoziata, e voglio ricordare anche le caratteristiche del Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 1998-2000 che è in discussione in questi giorni al Parlamento che pone l'occupazione proprio al centro delle politiche governative.
Il Piemonte è una delle Regione italiane, non solo del Nord, più colpite dalla crisi occupazionale. Non sto a soffermarmi sulle cause di questo fatto, ricordo solo che l'11,8% della popolazione residente in età da lavoro in Piemonte è iscritta alla prima classe delle liste di collocamento. Questa percentuale ci colloca al secondo posto fra tutte le Regioni del Nord, abbiamo un primato tristemente negativo che condividiamo con la Liguria. Devo però ricordare che ci sono alcune aree del Piemonte in cui questa percentuale va al 14, al 15 e addirittura al 16% (l'Acquese, il Verbano-Cusio-Ossola, l'area metropolitana torinese).
Creare nuova occupazione deve essere quindi uno degli obiettivi principali di questa Regione, non solo per i riflessi economici, ma anche per i riflessi sociali. Avere lavoro significa avere equilibrio, avere stabilità, avere certezza, avere sicurezza; creare lavoro significa ridurre le spese assistenziali, le spese per la sicurezza. Quindi avere una politica per il lavoro ha un valore di tipo orizzontale.
Devo dire che il Piemonte ha destinato alle politiche per lo sviluppo quindi rivolte ad aumentare la produzione di ricchezza, risorse ingentissime, grazie anche agli aiuti comunitari, perché beneficiamo degli aiuti per le zone 2 e 5B, e nazionali. Non dimentichiamo infatti che possiamo avvalerci anche dei fondi per le aree depresse di cui alla Legge 488.
Non altrettanto si può dire per le politiche per l'occupazione. Abbiamo tuttavia delle buone basi, a mio parere, per avviare una politica per l'occupazione, una politica attiva del lavoro, con possibilità di successo.
Voglio ricordare la legge regionale 55/84 che finanzia progetti per creare occupazione da parte degli Enti locali; la L.R. 67/94 "Aiuto alla creazione di cooperative di soggetti svantaggiati"; la L.R. 22/97 "Nuove iniziative imprenditoriali e inserimento lavorativo". Cito le ultime leggi dietro le quali ci sono altre leggi che in parte le hanno assorbite o modificate.
Accanto a un quadro legislativo che potrebbe anche essere precisato aggiornato, magari oggetto di un Testo Unico, non dobbiamo trascurare l'apparato promozionale e gestionale per le politiche attive del lavoro.
Questa è una caratteristica specifica della Regione Piemonte sulla quale forse varrebbe la pena dedicare qualche parola.
Sono state istituite per impulso della Regione a livello periferico nei territori coincidenti con le Circoscrizioni per l'impiego, 31 Centri di Iniziativa Locale per l'Occupazione. Pochi sanno che in questi Centri di Iniziativa Locale per l'Occupazione lavorano 176 persone di cui il 35 laureate e il 65% diplomate. Basti fare questo confronto con la struttura dei Servizi per l'impiego del Ministero del Lavoro che complessivamente in Piemonte impegnano 470 persone di cui solo il 5% laureate, per rendersi conto della capacità progettuale delle strutture periferiche promosse dalla Regione Piemonte a differenza delle strutture nazionali. Ciò porta a dire che ci sono le condizioni in Piemonte per una buona, efficace attuazione del Decreto legislativo n. 469 (il Decreto Montecchi), che non è solo il decreto per la regolamentazione del mercato del lavoro (art. 2, comma 1) ma è anche decreto per le politiche attive del lavoro (art. 2, comma 2).
Allora, se abbiamo un quadro legislativo, se abbiamo una struttura operativa consolidata e che si può perfezionare, che è oggetto peraltro di un processo di formazione continua grazie anche all'utilizzo di risorse comunitarie (mi riferisco al programma ADAPT, mi riferisco al programma Parco progetti - una rete per lo sviluppo locale, che è stato oggetto di un ennesimo comunicato stampa dell'Assessore Pichetto di qualche settimana fa); se ci sono queste condizioni, noi possiamo dare un impulso significativo alle politiche attive del lavoro nella nostra Regione politiche finalizzate a creare nuova occupazione. L'obiettivo deve essere questo; è la stella polare.
Io francamente mi aspettavo che il 1998 raccogliesse i frutti di questo lavoro anche in sede di bilancio. Se c'è un'attenzione, una sensibilità sul piano sociale e sul piano politico, se abbiamo un quadro normativo nazionale che ci agevola, noi dovremmo dare il segno, raccogliendo i frutti del lavoro fatto negli anni passati e io poi sono abituato a misurare i frutti in termini di risorse. E che cosa scaturisce dall'esame dei capitoli del bilancio 1998 attinenti al lavoro? Scaturisce che i capitoli di competenza registrano per il 1998, alla data odierna, una riduzione del 30 rispetto a quanto stanziato nel 1997! Noi passiamo, per i capitoli che sono finanziati con fondi di bilancio, da uno stanziamento di 17 miliardi e 305 milioni a 12 miliardi e 400 milioni, che sono stati incrementati di 1 miliardo e 100 milioni con l'ultima ripartizione di 17,5 miliardi, quindi passiamo dai 17,3 miliardi del 1997 ai 13,5 miliardi del 1998. Mentre per quanto riguarda i capitoli finanziati ricorrendo al mercato bancario scendiamo da 17,647 miliardi a 11,6 miliardi.
Le risorse aggiuntive che sono state reperite nell'ambito della variazione di bilancio che stiamo discutendo sono insufficienti. Sono solo come dicevo, 1 miliardo e 100 milioni: pari a circa l'8% del totale della manovra, quindi è anche significativo questo aspetto che quando poi si tratta di fare le scelte si tiene in secondo piano un argomento che invece tutti riteniamo debba essere prioritario.
Le risorse che sono state reperite con la manovra sono dunque insufficienti, anche se noi non sottovalutiamo le novità introdotte con il finanziamento in conto capitale dei progetti di sviluppo locale, quali i patti territoriali, i contratti di quartiere e i progetti integrati di sviluppo, e guardiamo con attenzione - lo voglio ricordare sia all'Assessore Goglio che all'Assessore Masaracchio e all'Assessore Pichetto alla proposta di creare un fondo di rotazione che finanzi le piccole e medie imprese che intendono fare investimenti creando contemporaneamente occupazione permanente.
Per questo motivo noi manteniamo gli emendamenti ai capitoli 11080 e 11130; manteniamo l'emendamento al capitolo 21130, cioè il finanziamento in conto capitale della L.R. 67; presentiamo un ordine del giorno che impegna la Giunta a portare ad almeno 20 miliardi le risorse regionali destinate dalla Regione, quindi con mezzi di bilancio, alle politiche attive del lavoro per il 1998 e nell'ambito di questo ordine del giorno recepiamo anche la proposta di costituire questo fondo di rotazione per il finanziamento dei progetti di investimento di piccole e medie imprese che si impegnano a creare nuova occupazione.
Naturalmente questo ordine del giorno, nel caso in cui fosse approvato dovrebbe trovare concretizzazione nella prossima variazione di bilancio, la cosiddetta finanziaria.
Questa è l'impostazione generale che mi riporta a quello che era l'incipit del mio intervento che consiste nel richiamare l'attenzione di questo Consiglio sulle politiche attive del lavoro. Ovviamente ogni motivo di riflessione e di approfondimento in sede di Consiglio o di Commissione ci trova non solo attenti, ma partecipi.
Vorrei solo ricordare che qualche settimana fa qui a Torino si è tenuto un grosso convegno sulle politiche attive del lavoro con la partecipazione di centinaia di addetti.
Mi pare che l'inizio sia stato buono, muoviamoci in quella direzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Intervengo brevemente, Presidente, per tentare di accogliere la proposta che lei ha fatto poc'anzi, quella di accogliere eventualmente l'idea che il collega Montabone aveva lanciato in quest'aula di prenotare successivamente, in un tempo abbastanza immediato, un dibattito consiliare che coinvolga Commissioni e Consiglio sulle problematiche del lavoro; un dibattito che dovrà essere sicuramente ampio, perché non riguarda soltanto una delega specifica, quella dell'Assessore Goglio, ma riguarda credo tutte le deleghe all'interno della nostra Giunta regionale, nessuna esclusa nemmeno la delega alla montagna, se vogliamo, perché anche questa ha sicuramente al suo interno delle attenzioni che devono confrontarsi col mondo dei giovani, col mondo delle famiglie, col mondo del lavoro sul territorio.
Direi che sarebbe estremamente importante, Assessore, indicare una data ravvicinata, per non andare oltre.
Il collega Vindigni quando ha illustrato con attenzione quello che sta succedendo, in proposito si è già svolto un grande convegno a Torino, e noi non dovremmo calendariare oltre il mese di maggio o i primi del mese di giugno, il dibattito all'interno dell'aula che ci consenta di focalizzare i problemi e poter ognuno portare il nostro contributi progettuali e di risposte.
Penso al mondo della cooperazione, che è un mondo estremamente grande e interessante per il nostro Piemonte: cooperazione interna e cooperazione esterna. Le grandi cooperative sociali che nella nostra società riescono a dare risposte di assistenza sul nostro territorio molti soggetti.
Penso al connubio lavoro-formazione-scuola, alla riforma della scuola che oggi rimette in campo il tutto e tenta anche di avviare discorsi e percorsi nuovi sul territorio, le scuole che avranno la loro autonomia tutto il mondo della formazione, che sarà estremamente particolare e che coi consorzi potrà anche tentare di coinvolgere il mondo economico locale.
Direi quindi che un dibattito potrebbe essere sicuramente ampio e interessante, ma penso che sia estremamente importante calendarizzarlo perché non rimanga una promessa fatta in aula stamane e che poi venga rimandata all'autunno o a chissà quando.
Il tema del lavoro è un problema di grande attualità, di grandi esigenze; deve in qualche modo trovare nel nostro interno un ampio dibattito, che ci consenta - come dicevo prima - di trovare capacità e anche fantasia per offrire e un po' di speranze a un mondo che oggi è più drammatico e il più importante per tutti. Penso al mondo dei giovani, penso al mondo di coloro che oggi sono esclusi dal mondo del lavoro perché hanno sopraggiunto un'età e non sono ancora in età pensionistica e sono esclusi per la mancanza di formazione, di riqualificazione, di un mercato che impedisce loro di poter rientrare.
Penso ai tanti problemi che il mondo del lavoro collega al mondo sociale, al mondo del disagio; riterrei quindi che sia estremamente importante da parte sua dirci Assessore qualcosa in merito.
Non ho sentito la sua relazione iniziale ero ancora assente, e me ne scuso, quindi non posso giudice la sua completezza, ma concludo affrontiamo il più presto possibile il dibattito di questo nostro Consiglio. Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Debbo notare con gioia l'impegno dell'Assessore nel settore del lavoro impegno che non posso dire altrettanto notevole nel settore assistenziale.
Quindi vorrei soltanto suggerire sia all'Assessore Goglio che al Consiglio regionale interventi e iniziative su due punti che io ritengo debbano essere discussi in questo momento che viene presentato il bilancio nel settore del lavoro.
Primo punto. In Piemonte ci sono centinaia di famiglie - purtroppo - in situazioni disagiate, perché il capofamiglia, perdendo il posto di lavoro o per chiusura dell'azienda o per fallimenti aziendali, non può ottenere un altro lavoro per questione di età.
Io non so se questo impegno sia di competenza del governo regionale o del Governo nazionale, però ritengo che debba essere detto e fatto qualcosa anche per queste persone.
Secondo punto. Ieri mattina e questa mattina la triplice sindacale manifesta sia fuori del Provveditorato agli Studi di Torino che degli altri Provveditorati agli Studi delle altre province del Piemonte che fuori degli Uffici del Tesoro. Purtroppo in questo settore ci sono dei pensionati delle categorie dello Stato che non prendono la pensione definitiva da anni, è soprattutto quello che succede per molte persone che, avendo la pensione provvisoria, allorquando, dopo decine di anni, gli verrà assegnata la pensione definitiva, in alcuni casi dovranno restituire dei soldi.
Io ritengo che debba essere necessario che il Consiglio regionale assuma un significativo comportamento e un ordine del giorno affinché il Provveditorato agli Studi, gli Uffici provinciali del Tesoro facciano qualche cosa per sanare queste difficoltà, e l'Assessore al lavoro io penso possa intervenire come possa intervenire il Presidente della Giunta regionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertoli.



BERTOLI Gian Pietro

Intervengo per una sorta di questione incidentale, ma mi pare che non si possa non parlare di un fatto grave che riguarda il mondo del lavoro mentre noi discutiamo il settore del lavoro all'interno del bilancio.
Il fatto grave riportato sui giornali in questi ultimi giorni, è che la direzione di O.B. Computer conferma la cassa integrazione a zero ore per circa 450 lavoratori, e questi 450 lavoratori sono quasi tutti collocati nello stabilimento di Scarmagno Canavese.
Un vero e proprio dramma si è verificato in questi anni nel Piemonte dove il secondo gruppo industriale del paese, la Olivetti, ha visto il suo personale dipendente calare da circa 30 mila lavoratori a 8 mila lavoratori. Quindi una vera e propria mobilitazione - come dicevo - si è svolta in Piemonte, e questo dramma personale e sociale deve vedere la Regione Piemonte in una posizione attiva e partecipe.
Col mio intervento voglio mettere in evidenza che la Regione Piemonte deve avere, ha un ruolo diverso che nel passato rispetto alle politiche del lavoro. Intanto incominciando da una considerazione che, se vogliamo, è anche - la metto in termini molto semplici e quindi schematici - forse un pochino brutale, ma questi 8 mila lavoratori della Olivetti, se per il Ministro Bersanini, che è una persona sicuramente sensibile e quindi non vede le cose in questo modo, è del tutto o potrebbe essere del tutto indifferente che 7 mila lavoratori siano da altre parti d'Italia e mille in Piemonte, non così è per la nostra Regione.
Mi rincresce che l'Assessore Pichetto non sia neanche in consiglio mentre si discute di problemi di lavoro e quindi di industria, ma direi che uno dei primi punti su cui è necessario che la Regione faccia mente locale è appunto questo.
L'altra questione che voglio sottolineare, sempre sotto forma di appunti che troveranno il modo di avere un ulteriore approfondimento in occasione di questo seminario sul lavoro che è stato richiesto da più parti e che io condivido, è che oggi il problema della sovranità non si pone nei termini in cui si poneva nel passato.
Come Regione Piemonte abbiamo organizzato a Vinadio un importante seminario sul federalismo e in quella circostanza il Prof. Lombardi spiegava in modo compiuto, e comunque è sotto gli occhi di tutti, che il problema della sovranità oggi è diverso, non riguarda più i confini nazionali; gli stati nazionali vanno sciogliendosi; l'economia si mondializza.
Siamo entrati in Europa con l'euro, sta crescendo l'Europa delle Regioni, non è più come nel passato, quando il Ministro dell'industria italiano poteva definire all'interno dei confini italiani i problemi industriali e del lavoro, con una sovranità nazionale. Oggi le cose non stanno più così, le proprietà sono sparse per il mondo e direi che in una certa misura contano di più le Regioni di quanto conti la nazione.
Questo è un fatto di cui, secondo me, non si può non tenere conto; le fabbriche sono su un territorio e chi è in quel territorio ha più strumenti a disposizione, più conoscenze, anche più possibilità di intervenire ed interloquire con la proprietà sparsa per il mondo, con queste logiche sovranazionali, con queste logiche di mondializzazione che riguardano sempre di più l'economia. Anche questo costringe la Regione Piemonte a giocare un ruolo attivo a questo proposito, non da spettatore.
La terza questione che vorrei porre in evidenza è che la messa in cassa integrazione potrebbe preludere, anzi lascia intravedere, la chiusura dello stabilimento di Scarmagno. Questa chiusura farebbe sì che il Piemonte, ma anche l'Italia, vedrebbe inferto un colpo mortale al settore industriale nel campo delle nuove tecnologie. Infatti perderemmo la produzione manifatturiera di computer in Italia.
L'Assessore Pichetto non è da queste parti, magari sarà nel corridoio che discute di questi problemi.
L'anno scorso, proprio perché questo problema si trascina ormai da tanto tempo, un emendamento del centro sinistra prevedeva un impegno di 3 miliardi per gli Enti locali del canavese, appunto a sostegno di queste politiche del lavoro. Io non so che fine abbiano fatto questi 3 miliardi e lo chiederei all'Assessore. Eventualmente se non mi può rispondere in questo contesto mi risponda sul consuntivo.
Concludo questo mio intervento-sollecitazione con un invito agli Assessori. L'invito è che oltre alle risorse da destinare si organizzino gli Assessorati in modo tale che le risorse siano utilizzate naturalmente al meglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Salerno.



SALERNO Roberto

Grazie, Presidente. Intanto vorrei ricordare al Consiglio che circa un anno fa, in occasione di una discussione sulla crisi dell'Olivetti, il Gruppo di Alleanza Nazionale aveva già formulato un invito al Presidente della Giunta per avere qui in Piemonte il Ministro del lavoro Treu e il Ministro dell'industria Bersani. Fu un anno fa, esattamente, e non abbiamo visto nessuno dei due: così come non vediamo altri illustri rappresentanti del governo centrale che in Piemonte, sui grandi problemi, non vengono a pronunciarsi. E' successo anche per le Ferrovie, quando abbiamo chiesto che l'Amministratore delegato Cimoli venisse anche in Piemonte a spiegare cosa stava accadendo sull'Alta Velocità.
Questa è un po' una prova, un segno inequivocabiile, direi, della mancanza di una politica nazionale, una politica di governo che favorisca il lavoro, non già una politica regionale. Quando parliamo, oggi, della crisi dell'Olivetti, bisognerebbe parlarne in altri termini, bisognerebbe andare indietro di qualche anno a quando l'Olivetti presentava grandi bilanci, con grandi volumi d'affari: in realtà erano bilanci drogati - è questa la parola giusta - ed allora la sinistra non si chiedeva perché quei bilanci avessero dei volumi che ogni anno andavano a incrementarsi in maniera vertiginosa, non andava a chiedersi perché un'impresa continuava ad avere come principale e massimo cliente l'amministrazione pubblica.
Il grande patto De Benedetti e i governi via via succedutisi, che hanno portato in realtà ad un venduto del prodotto Olivetti al di sopra della sua qualità, al di sopra della sua durata, al di sopra della sua competitività con le altre aziende, quando si è rotto questo cordone ombelicale l'Olivetti ha cominciato ad entrare in crisi; quando l'Olivetti ha cominciato ad entrare in competizione con gli altri sistemi, con gli altri PC, ha cominciato a non vendere più. E allora mi domando se si tratta di una politica del lavoro, che deve farsi dei carichi a livello regionale, o non sia, invece, questo problema del lavoro, il terminale di un'assenza totale di una politica nazionale del lavoro.
Così come oggi per la FIAT sicuramente qualcuno vedrà un incremento di volume d'affari, un incremento di utile, ma anch'esso è frutto di un meccanismo che drogherà questo mercato, perché con l'incentivo mirato ad un settore come quello dell'auto si può solo fare male a quel settore, perch come chiuderà questo incentivo, probabilmente chiuderà anche, forse qualche stabilimento FIAT. Non si può mantenere artificialmente, oggi un'occupazione; non è artificialmente che si può creare un patto per il lavoro, un patto per l'incremento occupazionale in questi termini.
Bisognerebbe capire se finalmente la politica nazionale comincerà a pensare al lavoro in maniera seria, cioè non dando solamente alla FIAT un incentivo, ma complessivamente, sul piano di tutte le attività produttive mettere mano alla leva fiscale per poter dare a chi occupa o a chi crea occupazione finalmente un incentivo per tutti.
Faccio un esempio, Papandrea: nel primo governo di centro destra, un tale Ministro che si chiamava Tremonti introdusse un semplicissimo strumento per creare occupazione, era la defiscalizzazione per chi creava nuova occupazione, per chi andava ad assumere nuovi lavoratori. C'è voluto finalmente un Ministro di centro-destra, che io stimo anche per altri provvedimenti; subito dopo si è andati abbozzando degli strumenti, come quest'ultimo dell'incentivo alla FIAT, che è un detrimento negativo per il settore stesso. Se tu, Papandrea, leggessi le analisi dei semestri dell'API, della piccola media industria, scopriresti che questo incentivo ha in realtà prosciugato tutti gli altri settori del commercio e dell'industria e ha posto in crisi gran parte di tutto l'altro comparto piemontese.
Vorrei quindi porre questo accento, perché se non si fa un'analisi in questo senso, non si riesce a capire anche il livello regionale. Ha detto quindi il collega Bertoli che la Regione deve avere un ruolo, ma il ruolo lo si interpreta solo successivamente ad un ruolo di politica nazionale che a tutt'oggi non esiste sul tema del lavoro.
Credo che l'ordine del giorno del collega Vindigni, invece, vada interpretato come un ordine del giorno sulle volontà, sulle intenzioni, ed io credo che in qualche maniera possa essere raccolto. Bisognerà semplicemente non porre dei paletti, né finanziari né quantitativi; ritengo che vada nell'intenzione dell'Assessore il procedere ad un seminario del lavoro nel quale si possa in qualche maniera arrivare a fare il punto.
Torno a ripetere che accorre introdurre, a livello nazionale, degli strumenti sul lavoro di parziale flessibilità, addirittura non appesantirlo, come il progetto della 35 ore, perché in questo modo si tende ad imbalsamare il mondo del lavoro, il mondo produttivo.
Abbiamo invece bisogno di sistemi più flessibili che diano in qualche maniera un campo di manovra per gli alti e bassi economici che ci sono nel mondo del lavoro.
Concludo con l'auspicio che il seminario sul lavoro porti in Piemonte i Ministri competenti e si presentino queste istanze che sono di liberalizzazione del mondo del lavoro, per portare più flessibilità e più manovra anche per l'occupazione creando posti di lavoro.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Il tema del lavoro è un tema importante pertanto credo che tutto il Consiglio debba essere coinvolto su questa questione.
Innanzitutto, prima di discutere come possano essere adeguate o inadeguate le politiche nazionali per l'occupazione, mi piacerebbe discutere sul fatto che in questo bilancio, rispetto all'anno scorso mancano cinque miliardi nella spesa corrente e sei miliardi nella spesa capitale: Assessore, è una vergogna! Inserire in bilancio dodici miliardi per l'occupazione - undici miliardi in meno tra spesa corrente e spesa in conto capitale rispetto all'anno scorso - è una vergogna.
Prima di introdurre dei meccanismi relativi all'analisi della politica nazionale, quindi alle necessità, per esempio di discutere sulla conferenza nazionale per l'occupazione per il lavoro, ritengo anch'io utile utilizzare una, due o tre sedute di Consiglio per approfondire le tematiche dell'occupazione.
Innanzitutto, occorre un intervento finanziario forte rispetto alle politiche per il lavoro che sono state fino ad oggi attuate e portate avanti. E' necessario un investimento e una presa di posizione di questa Giunta regionale: la regione Piemonte vive in condizioni di estrema incertezza e di insicurezza lavorativa.
E' necessaria una presa di posizione: 12 miliardi per l'occupazione sono davvero una vergogna.
Non vorrei qui ripetere le osservazioni avanzate in tante sedi, ma forse è utile ricordarle per i Consiglieri regionali che forse non hanno vissuto la precarietà nel lavoro o non hanno lavorato in fabbriche pesanti e quindi non hanno vissuto delle condizioni di disagio sociale e di sfruttamento.
Lo sfruttamento sui luoghi di lavoro, la precarietà del lavoro, questa famosa ed anche concitata flessibilità nel lavoro ha generato, e continua a generare, delle forme di sfruttamento, di precarietà in particolare nelle giovani generazioni.
Altri colleghi si sono già soffermati su alcune realtà piemontesi particolari perché hanno delle caratteristiche anche territoriali economiche, produttive diverse rispetto ad altre. La provincia di Torino che è sostanzialmente l'area metropolitana, credo sia significativa la percentuale sulla disoccupazione. La provincia di Torino ha circa il 12.5 di disoccupazione; le Vallette, quartiere particolarmente disagiato periferico di Torino, il tasso di disoccupazione è del 28%, a Mirafiori sud il tasso è del 25%, per le giovani generazioni il tasso di disoccupazione solo nel quartiere Vallette va oltre il 47,5%.
Questi non sono dati inventati, non sono nemmeno solo cifre scritte sulla carta o che possono essere ribadite in questa sede o in altre sedi di convegno, queste cifre si leggono nei dati allarmanti di disagio e anche di espressione di quel disagio drammatico come il suicidio, come il ricorso sempre più frequente alla tossicodipendenza, alla micro criminalità.
Su questi dati si costruisce anche una società, sostanzialmente espressa da una forma di disagio, in particolare per le giovani generazioni verso la quale non si può far finta di niente e rimandare alle politiche nazionali che possono essere anche da noi ritenute più o meno adeguate bisogna ragionare sui fatti e sulla necessità, partendo da degli investimenti certi di risorse finanziarie.
Con 12 miliardi non facciamo niente per l'occupazione, non sono sufficienti neppure per la provincia di Torino! Innanzitutto ci aspettavamo dall'Assessore una relazione un pochino più approfondita sulla tematica del lavoro. Capisco che si senta a disagio a gestire due tematiche che tra loro non hanno nessuno sinergia, assistenza e lavoro; ci sembra paradossale che un Assessore possa avere queste due deleghe come se l'intervento sul lavoro fosse un intervento assistenziale ma a parte questo breve parentesi, la sua relazione, Assessore, è stata gravemente insufficiente rispetto al tema del lavoro che in una Regione come il Piemonte, si fa urgente, non più rimandabile. La popolazione attende delle risposte certe a partire dai bilanci. Ormai c'è una certa frenesia nell'approvare il bilancio da parte di questa maggioranza, ma il nostro Gruppo non accetterà che nell'ambito dell'occupazione questa Giunta in questa fase economico-produttiva che esprime drammatiche insicurezze non si attivi.
Ci sono le giovani generazioni che si trovano nelle condizioni di non essere preparati professionalmente - a 30 si è troppo giovani per entrare nel mondo del lavoro, perché non si ha un'esperienza lavorativa e a 40/50 anni già non servi più - e di essere buttati nel mondo del lavoro senza ottenere delle risposte perché o sono troppo giovani, sostanzialmente e quindi l'impresa, l'azienda non può accettarli come apprendisti, oppure sono già troppo vecchi e non hanno un'esperienza lavorativa.
Prima di passare all'analisi della flessibilità del lavoro, sarebbe utile per i molti lavori che si prefigurano anche nell'ambito della diversificazione, della varietà e della flessibilità del lavoro, ragionare come la Regione Piemonte, anche a partire dai propri capitoli di bilanci tenti almeno di dare un posto di lavoro a quel giovane della periferia, ma anche al giovane che si trova fuori per la strada. Sicuramente da parte di questa Giunta, anche in questa sede, non solo non è stata fatta un'analisi approfondita sulla situazione, sulla realtà esistente in Piemonte nell'ambito della disoccupazione giovanile e della disoccupazione nel suo complesso, ma anche nell'ambito della precarietà.
A me piacerebbe sentire qualche volta in questo Consiglio regionale più volte abbiamo sollevato la questione nella consulta regionale dei giovani - sapere come questa Giunta si pone, come utilizza degli strumenti per esempio per analizzare il lavoro nero. C'è una larghissima fascia di popolazione sommersa impegnata nel di lavoro nero, sul quale bisogna almeno tentare di entrare, con mezzi adeguati, per conoscerlo, quantificarlo e poter offrire strumenti alternativi.
Relativamente all'occupazione, da parte dell'Assessore non solo non è stata svolta alcuna relazione, alcuna analisi della realtà torinese e piemontese per poter conseguentemente offrire dei percorsi di politica del lavoro, ma ci troviamo di fronte ad uno stanziamento di 12 miliardi, ovvero di 11 miliardi in meno dell'anno scorso. E' una vergogna! Il nostro Gruppo utilizzerà le prossime ore di dibattito per tentare di riportare all'attenzione una tematica che non può essere messa in secondo piano, accantonata, ma che deve essere considerata prioritaria per lo sviluppo economico-produttivo e per dare una qualche sicurezza alle nuove generazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ci troviamo di fronte all'argomento più importante dal punto di vista sociale: quello del lavoro e dell'occupazione.
Abbiamo raggiunto un accordo per lasciare quest'argomento per ultimo in modo da poterlo affrontare con la serenità consentita da un lungo lavoro svolto senza molti inciampi per tutti gli altri capitoli.
Dibattito lasciato per ultimo affinché la discussione, per difficile che fosse, non venisse tormentata da altri problemi. E così è stato.
Negli interventi che mi hanno preceduto dei compagni del Gruppo abbiamo espresso un'estrema preoccupazione per una situazione di bilancio che prevede 11 miliardi in meno per il settore-lavoro, sia in spesa corrente sia in conto capitale.
Cari colleghi, pensiamo che il Piemonte non si meriti questo; pensiamo che le lavoratrici e i lavoratori piemontesi che non dispongono di un lavoro - moltissimi di essi giovani, e, tra i giovani, più della metà donne chiedano una risposta diversa. Non possiamo rinunciare alla necessità che di questo tema si parli fin tanto che basta, in modo da dare una risposta non dico esaustiva, poiché le proposte che presentiamo sono di moderazione assoluta e di grande insufficienza, ma di discreta possibilità di segnalare ai cittadini piemontesi che la Regione Piemonte si fa carico di questo problema, e con i propri mezzi cerca di risolverlo.
Abbiamo affrontato seriamente tutti i capitoli con responsabilità di bilancio - alcune importanti, altre meno: la pubblica amministrazione è fatta di una serie organica di interventi e non si può pensare di focalizzare l'attenzione su un solo punto: siccome c'è il problema del lavoro tutto il bilancio va sul lavoro... -; infatti, come Gruppo accettiamo che lo spettro dell'azione amministrativa - come dev'essere - si svolga su varie tematiche, senza compararle in un elenco assoluto di priorità in base al quale assegnare i finanziamenti. Problema che non abbiamo posto, così come la condizione di discutere il lavoro come primo argomento; no: abbiamo prima deciso stanziamenti ingenti e rilevanti su tanti settori.
Sul lavoro chiediamo si faccia altrettanto, visto che si tratta di tema difficile, non solo in Piemonte: quello dell'occupazione non è problema dell'area torinese o del Piemonte, ma del mondo occidentale sviluppato dell'Europa.
Siamo in una situazione in cui sul tema-lavoro possiamo sviluppare una nostra iniziativa, tecnicamente possibile: mi riferisco a quella che propone di utilizzare le spese in conto capitale. La Regione Piemonte pu investire in conto capitale centinaia di miliardi; quindi, non ci sono ragioni di bilancio, di ristrettezze di bilancio, che possano essere addotte ad un rifiuto di questa proposta. La proposta è tecnicamente e amministrativamente possibile; certo, dev'essere politicamente accettata.
Il nodo rimane quindi tutto politico: dovete spiegarci perché, dal punto di vista politico, vi rifiutate, in un bilancio che ha trattato moltissimi problemi in modo più o meno condivisibile, di assegnare al tema lavoro un giusto peso di attenzione politica e di finanziamento. E dovete spiegarlo anche a chi il lavoro non ce l'ha, e che magari sarebbe bene venisse interessato da questo nostro dibattito.
I dibattiti nelle aule parlamentari e istituzionali - per carità - si possono svolgere nel chiuso di numeri che sono tutti uguali, di numeri che non possono aggiungere la forza di un problema alla loro capacità di cambiare le politiche. Siamo 60 Consiglieri, ognuno conta per sé: si alzano le mani, si conta.
Quando si trattano certi problemi, però, sappiamo bene che le mani alzate sono portatrici di problemi più o meno grandi e di situazioni più o meno difficili e drammatiche.
Invito i compagni del Gruppo a pensare che questa nostra discussione portata avanti da semplici interventi istituzionali come Consigliere regionali, forse per essere efficace dovrebbe interpretare ed evidenziare queste nostre posizioni con la realtà sociale di cui riteniamo di portare le necessità.
Penso quindi che su un dibattito di questo genere sarebbe opportuno richiesta che avanzo al Presidente del Consiglio regionale - dare alla cittadinanza ampia informazione del fatto che è iniziato il dibattito sull'occupazione in Piemonte, invitando chi non ha lavoro e le organizzazioni che si occupano di lavoro ad assistere a questo interessante dibattito che riguarda tutti, in modo da poter avere la presenza di chi maggiormente soffre di un'odiosa discriminazione sociale. Di una inammissibile discriminazione sociale ai sensi della Costituzione italiana (il lavoro è un diritto; Repubblica fondata sul lavoro). Sappiamo che questo diritto non è acquisito ed esercitato in Piemonte dal 10-11% della popolazione attiva: nell'area torinese dal 12%; in certe aree periferiche del Piemonte e della città di Torino si va addirittura al 14-16%; se prendiamo i giovani si va al 30-40%, se prendiamo le giovani si va al 55 65%! Allora facciamoci carico, cari colleghi, che le parole che diciamo in un'aula un po' distratta corrispondono a problemi sociali molto gravi molto acuti, che possono - e l'Europa se n'è accorta - anche mettere in discussione i rapporti democratici dentro l'Europa, nella quale vi sono circa venti milioni di disoccupati. Possono mettere in discussione i rapporti democratici perché se si è senza lavoro e si è senza reddito, si è in una situazione in cui il rispetto sociale delle regole diventa difficile.
Qualche giorno fa ho letto su un quotidiano la presa di posizione non ricordo se di un sacerdote o comunque di un'associazione cattolica che diceva che di fronte all'impossibilità di mangiare per una impossibilità di reddito in qualche modo quel soggetto dovrà pur mangiare, mica può essere condannato a morte e quindi lo farà nel modo che potrà, pur di sopravvivere. Questo è un piccolo esempio di dove possiamo giungere se una lotta alla disoccupazione non comincia a dare dei frutti.
Lotta alla disoccupazione come? Rifondazione comunista - lo sapete - ha avanzato una proposta, che personalmente non considero la "unica proposta", fatta la quale il problema della disoccupazione è risolto, io non lo penso. Penso che per affrontare questo tema occorra uno spettro di interventi molto ampio; che in questo spettro di interventi la richiesta storica del movimento operaio, ma direi di chi lavora, di lavorare di meno in funzione dello sviluppo delle forze produttive, debba essere mantenuta in questa nostra società; è un elemento di civiltà. Da sempre abbiamo visto, basta leggere i saggi, obiettivi descrittivi semplicemente di una realtà, scritti da Hengels e da Marx sulla situazione dei lavoratori nella prima rivoluzione industriale.



MANCUSO Gianni

Sono un po' datati.



CHIEZZI Giuseppe

Ma adesso arriviamo all'oggi: sempre uguale.
Situazione dei lavoratori nella prima rivoluzione industriale in cui si lavorava 12, 14, 16 ore al giorno! Lavoravano di notte, lavoravano i bambini, Mancuso! Lavoravano nelle miniere bambini di 8-9 anni! E questo fatto non è di allora, Mancuso! Tu dici allora...



CHIEZZI Giuseppe

MANCUSO



CHIEZZI Giuseppe

Stai parlando di Cuba, Russia, Cina...



PAPANDREA Rocco

Di Indonesia!



CHIEZZI Giuseppe

Tu dici "allora", ma non è di allora perché quelle situazioni vivono ancora oggi e non vivono solo in Indonesia e in Malesia perché l'anno scorso in Puglia hanno scoperto bambine di 13 o 14 anni che in un sottoscala cucivano dei vestiti!



MANCUSO Gianni

Pura e bieca demagogia.



CHIEZZI Giuseppe

Sul lavoro non scherziamo! Noi non possiamo pensare di uscire con un bilancio che non affronta questo tema. Non è un bilancio, non è niente, non ha alcun significato! Allora, cosa fare per uscirne? Ho detto che le 35 ore sono una strada ma ci possono essere altre strade. Vorrei però aggiungere un altro filone operativo che a mio modo di vedere può affrontare il problema del lavoro che - abbiamo visto - da un semplice incremento della produzione non trova soluzione. Produciamo di più, facciamo più fatturato, siamo anche competitivi, ma il lavoro non c'è. Certo non bisogna abbandonare questo filone perché se non siamo più competitivi, nemmeno quel poco di lavoro che c'è viene mantenuto, quindi non è che noi facciamo la lotta luddistica all'innovazione tecnologica. Per carità, l'innovazione vada avanti permette competitività e via dicendo, ma non permette lavoro, allora che fare, accanto a questa difesa dell'efficienza, della qualità dei prodotti e via dicendo? Io sottopongo alla vostra valutazione questo fattore: il lavoro si svolge in un ambiente. Non c'è sito produttivo che veda all'interno del proprio muro di cinta acquisire, trasformarsi, svolgere ed essere pronto per la commercializzazione qualsiasi prodotto. Non è così? Ciascun sito produttivo deriva le materie prime chissà da dove, i lavoratori hanno diverse provenienze, utilizza mezzi prodotti da altri settori economici e così via. Ogni sito produttivo è innervato nell'ambiente.
Questo ambiente consente alle attività produttive una maggiore o minore efficienza e qualità. Quando noi discutiamo del problema degli investimenti in nuove attività economiche, che è uno dei temi che può portare sollievo a questo problema, non possiamo parlarne semplicemente richiudendo in una ristretta area, che magari attrezziamo in modo da renderla appetibile agli investitori, l'intervento politico. Noi dobbiamo pensare che uno dei più grandi e mai considerati fattori è quello dell'intero contesto ambientale in cui si svolgono le attività produttive. L'intero contesto: dalla sicurezza del suolo, dalla velocità dei trasporti, dall'inquinamento dell'aria! Dalla possibilità di abitare, di avere dei servizi: questa è economia! E' Stato sociale per molti versi, non so se ci siano analisi su questo, ma questi elementi fanno parte della struttura produttiva di un Paese. Fanno parte della struttura produttiva di un'industria! Fanno parte delle ragioni in forza delle quali si investe in un luogo o in un altro. E non sono solo le ragioni economiche dello sconto, perché lo sconto è la monetizzazione di un fatto che, tutto sommato, si esaurisce in se stesso: ottengo l'area a basso prezzo; quando l'ho ottenuta però mi trovo in una porcilaia e come lavoro? Quindi non è lo sconto sull'area e sull'insediamento; dal punto di vista dell'imprenditore, è capire dove vado a finire: se ho la mano d'opera qualificata, organizzata; se ho dei servizi efficienti; se devo abitare in un luogo inquinato; se aprendo il rubinetto a casa mi esce dell'acqua buona o meno; se i miei figli hanno delle scuole dall'asilo nido in avanti.
Allora forse questo ragionamento ci può portare a dire che un investimento in questi settori che rendano l'intera rete dei servizi, delle infrastrutture e dell'ambiente esistente sia un intervento che può vedere la destinazione di risorse ingenti e innovative da parte della Pubblica Amministrazione.
Pensiamo alle alluvioni che ci sono state; calcoliamo - sarà stato fatto - i danni al sistema produttivo provocati dalle alluvioni. Sappiamo che l'alluvione ogni 200 anni probabilmente è l'evento in cui si dice: "Va beh, la terra prevede delle manifestazioni meteoriche tali, di fronte alle quali non possiamo che limitare i danni". Ma così non è la situazione piemontese, in cui le alluvioni distruttive avvengono in 2-3-4 anni. Allora quali danni economici e quindi produttivi e quindi all'occupazione hanno prodotto le situazioni di suolo insicuro? Sono fortissime. E quante imprese o imprenditori hanno deciso di non ricostruire, di non reimpiantare la loro impresa nel luogo in cui era collocata perché il pericolo corso e i danni avuti e quindi i rischi di pericolo futuro sono stati talmente grandi da far decidere a quell'imprenditore di andarsene da un'altra parte d'Italia o dell'estero? E quella situazione ambientale di difficoltà, quanto induce un imprenditore che nasce, una prima attività che si insedia a collocarsi proprio là in quell'area, vista la situazione di rischio a cui andrebbe incontro? Se noi limitassimo queste situazioni di rischio, io penso che introdurremmo nel sistema economico dei fattori di qualità capaci di attrarre investimenti e di produrre occupazione. E' la battaglia che abbiamo fatto anche l'anno scorso e facciamo anche quest'anno, per investimenti infrastrutturali di tipo diverso dal tradizionale.
Di autostrade il Piemonte sarà la Regione più ricca d'Europa, di ambiente è tra le più disastrate. Allora produce più occupazione realizzare un nuovo tronco autostradale o sistemare un bacino montano, che poi rovina a valle e distrugge e allaga industrie come la Ferrero? Quando parliamo di occupazione, dobbiamo cambiare strada. Uno dei cambiamenti è quello che noi proponiamo nel capitolo specifico del lavoro ma che abbiamo proposto anche nel capitolo ambientale, di stanziare dei fondi straordinari, finalizzati alla creazione di posti di lavoro - cari colleghi - nel modo in cui poi si discuterà, perché noi non pretendiamo che i 50 miliardi - una piccolezza, ma almeno quelli - vadano tutti nella direzione che noi riteniamo la migliore, cioè vadano a quelle piccole e medie imprese che assumono e riducono l'orario di lavoro.
Non è che pretendiamo che questa nostra proposta porti necessariamente a quella soluzione concreta; noi la sottoponiamo alla valutazione, ma quello a cui il Piemonte non può rinunciare è che ci sia la volontà di stanziare queste risorse. Se poi nella discussione le 35 ore non vengono ritenute dalla maggioranza un modo positivo e concreto di risolverlo, la maggioranza troverà altri modi concreti; noi esprimeremo le nostre valutazioni, non è che l'impuntatura sia sulle 35 ore, quasi per portare a casa l'immagine che in Regione Piemonte abbiamo fatto la battaglia...
Presidente, ho finito? Bene, continuo dopo. Grazie.



PRESIDENTE

Credo che possiamo passare agli emendamenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11030 è incrementato di L. 200 milioni mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Ha chiesto la parola il Presidente Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Presidente, prima di passare all'analisi degli emendamenti in relazione alle tematiche che in quest'aula si sono rappresentate su un tema così importante, volevo chiedere se è possibile avere 5 minuti di interruzione in modo che noi si possa prendere in esame alcune considerazioni che sono emerse dal dibattito nell'ambito degli emendamenti, nel tentativo di rappresentare eventuali soluzioni o risposte.



PRESIDENTE

Senz'altro: il Consiglio è aggiornato di 10 minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 11.58, riprende alle ore 13.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi informano che è necessario un momento di ulteriore approfondimento per cui credo che il Consiglio possa essere utilmente aggiornato alle ore 14,45.



(La seduta, sospesa alle ore 13.08, riprende alle ore 15.13)



PRESIDENTE

Possiamo riprendere i nostri lavori con l'esame dell'emendamento presentato al capito 11030.
Sono in corso contatti informali; ho la fondata speranza di poter concludere in tempi non biblici. Mi impegnerò di stupire il mio amico Montabone con un'accelerazione dei lavori.
Chiedo l'attenzione del Consigliere Chiezzi e degli altri che avevano presentato l'emendamento al capitolo 11030.
Ha la parola l'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Volevo solo informare tutti i colleghi che, nell'ambito dell'interruzione - mi scuso anche se è stata più lunga del previsto, ma mi pare che sia stata fruttifera - mentre stanno componendo l'ordine del giorno sulle tematiche del lavoro e sugli impegni politici che ne seguiranno come conseguenze tecniche in termini di bilancio, la Giunta ha deciso di recepire un'istanza e la sta introducendo nell'emendamento che finalizzerà i nostri lavori, incrementando una voce del capitolo 27170, che era già iscritto nel progetto di legge n. 371 sotto la voce "Interventi per l'occupazione", con un'iscrizione di 4 miliardi e mezzo, che è quella già preesistente, portando nell'ambito del conto capitale la copertura finanziaria di tale intervento a 9 miliardi, come competenza '98, e quindi come testimonianza politica di un impegno immediatamente realizzabile nell'ambito dei tempi che il Consiglio regionale, visto che è un disegno di legge, vorrà darsi.
La copertura di questi 4,5 miliardi, da analoghi interventi di capitale, avviene con spostamenti nell'ambito di capitoli già esistenti; ho già avuto modo di informare alcuni Capigruppo della minoranza di come completerò la copertura, con gli altri lo farò dopo questo intervento.
A fronte del completamento di questo intervento con l'ordine del giorno, che credo sia in fase di scritturazione, mi pare che ci sarà la disponibilità da parte di buona parte dei Gruppi della minoranza a ritirare gli emendamenti previsti, fatte salve le autonomie richieste, per quanto attiene l'area del lavoro.



PRESIDENTE

Su questa richiesta della Giunta posso considerare ritirati alcuni emendamenti? Posso considerare ritirati gli emendamenti di Rifondazione comunista? La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che nei lavori svolti nella riunione sia emersa la proposta illustrata dall'Assessore, che verrà poi formalizzata con un ordine del giorno, di fare una conferenza sull'occupazione promossa dal Consiglio regionale.
Questo impegno esprime già un primo segnale; ci auguriamo che nell'ambito di questa conferenza possa proseguire la discussione iniziata oggi. Pertanto i nostri emendamenti vengono ritirati in funzione di ciò.



PRESIDENTE

La ringrazio. L'emendamento è pertanto ritirato.
Chiedo pertanto anche al Consigliere Riba, dato che c'è un suo emendamento al capitolo 11080, se lo posso considerare ritirato.



(Commenti del Consigliere Riba fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mentre il Consigliere Riba cerca gli emendamenti suggeriti nell'area del lavoro, ricordo che nell'area dei CILO era stata recepita un'istanza sul capitolo 11130 (spero di ricordare con precisione) per 400 milioni e questa copre una specifica area laterale rispetto all'applicazione del Montecchi, che vedrà in VIII Commissione le discussioni relative.
A fronte del discorso che è stato fatto sui termini del lavoro e dell'occupazione, mi pare ci fosse una disponibilità del suo Gruppo Consigliere Riba, a ritirare gli emendamenti e quindi a discuterli nell'ambito di tale occasione.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, posso dunque considerare ritirati gli emendamenti anche per il suo Gruppo?



(Risposta affermativa del Consigliere Riba fuori microfono)



PRESIDENTE

Gli emendamenti presentati ai capitoli 11040, 11050, 11060, 11070 11080, 11085, 11100, 11110 11130, 11172, 11174 e 11175 vengono dunque ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 11175 è aumentato di lire 1 miliardo prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Chiedo al Consigliere Angeli se possiamo considerare ritirato anche questo emendamento.



ANGELI Mario

Chiederei di metterlo in votazione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli, 21 contrari e 2 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
Comunico che gli emendamenti presentati ai capitoli 11176, 11178, 11220 20070, 20120, 20130 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 20155 venga implementato di lire 5 miliardi prelevati dal capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Tale capitolo era stato oggetto di concertazione o di discussione durante la scorsa settimana ed era stato recepita parzialmente l'istanza chiesta anche dal Consigliere Montabone, per duemila milioni.



PRESIDENTE

Il Consigliere Picchioni chiede di accantonare l'emendamento.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sul cap. 20130 abbiamo spostato un finanziamento di un miliardo e mezzo sottraendolo da una legge dell'area lavoro inoperante - inserendolo in conto capitale, come suggerito dall'Assessore Goglio e, peraltro, richiesto anche dall'apposizione.



PRESIDENTE

Viene confermato il ritiro dell'emendamento.
Abbiamo così esaurito gli emendamenti relativi al lavoro.
Riprendiamo l'esame di alcuni emendamenti rimasti in sospeso.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 20402 è aumentato di lire 400 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Uno dei capitoli accantonati era il finanziamento dei capitoli 20402 e 20403 - come chiesto dalla Presidente della Commissione Spagnuolo - a tutela di edifici storici utilizzati per imprese commerciali. Entrambi i capitoli sono oggetto dell'emendamento di Giunta che, non appena avremo esaurito la discussione sugli emendamenti esistenti, sottoporrò alla vostra attenzione per quattrocento milioni l'uno - nell'ambito del conto capitale che sono spostamenti di capitoli sia dell'Assessore Pichetto sia dell'Assessore Leo alla cultura.
L'altro punto sospeso era il finanziamento del cap. 11810 (Teatro Regio) che con l'emendamento suggerito dalla Giunta ha un finanziamento di duemila milioni, la cui copertura è per mille milioni reperiti dall'area della consulenza (il cap. 10870); gli altri mille milione vengono reperiti come segue: cinquecento milioni ridefiniti all'interno della minoranza nell'ambito della manovra che è stata concertata, e cinquecento milioni ridefiniti nell'ambito della copertura di disegni di legge finanziabili in spesa corrente del cap. 15910. Pertanto, l'assegnazione del capitolo 11810 (Tetro Regio) ha un importo di duemila milioni. Questi sono due punti che toccano alcuni degli emendamenti che avevamo o accantonato o sospesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Mi pare che sul capitolo inerente il Teatro Regio avessimo parlato di 2500 milioni. Chiamate il Consigliere Papandrea, non vorrei...



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Intervengo per confermare che mi ritengo soddisfatto di quanto detto dall'Assessore Burzi, pertanto l'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo e al capitolo 20403 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri: "Il capitolo 15060 passa da 0 a lire 300 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il fondo sociale edilizio - mi rivolgo in modo particolare al Consigliere Riba che è uno dei firmatari di questo emendamento - l'anno scorso riportava uno stanziamento di tre miliardi chiesto anche da componenti della maggioranza tra i quali il Partito dei pensionati e il Consigliere Rubatto. Dal momento che le richieste del Fondo sociale per l'edilizia di competenza dell'Assessore Botta, sono sicuramente in incremento rispetto alle necessità e agli stanziamenti dell'anno scorso e che tale cifra dovrà essere comunque necessaria per l'effettazione delle procedure da parte dell'Assessore Botta e del suo Assessorato a partire dalla seconda metà dell'anno, si era stato richiesto, ed era stato anche messo in bozza, un ordine del giorno che impegnasse la Giunta, in fase di assestamento, a definire una cifra comunque non inferiore a quella dell'anno scorso e che orientativamente - nell'ordine del giorno non è specificata la cifra - sui 5/6 miliardi.
Pertanto chiedo al Consigliere Riba se l'ordine del giorno pu sostituire l'emendamento.



PRESIDENTE

Posso considerare con questo ordine del giorno ritirato il suo emendamento?



RIBA Lido

Sì, ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

Tale emendamento viene pertanto ritirato dai proponenti.
Passiamo all'esame degli emendamenti presentati ai capitoli relativi all'area del bilancio e finanze.
Emendamento presentato dai Consiglieri Foco, Riba, Manica e altri: "Il capitolo 10220 è aumentato di lire 500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nell'ambito dei vari capitoli - quello in esame è uno di questi - pur non specificamente relativi al Consiglio regionale - non esiste ancora un'organizzazione di capitoli di bilancio che suddivida specificamente quest'attività consiliare - si era detto che nell'ambito della cifra di 5 miliardi complessivi per l'attività del Consiglio, sarebbe stato compito dell'Ufficio di Presidenza, nell'ambito della sua organizzazione per la seconda metà della legislatura, individuare e confermare - o sottrarre gli impegni sui singoli capitoli.
In tal senso, la Giunta regionale non intendeva accogliere i vari emendamenti presentati ai capitoli attinenti alla vita del Consiglio proprio per riservare all'autonomia dell'Ufficio di Presidenza quanto previsto anche dalla legge n. 51.



PRESIDENTE

L'emendamento viene pertanto ritirato dai proponenti.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Gli emendamenti presentati ai capitoli 10250, 10485, 10520, 10530, 10750 10870, 10872, 20840, 20935, 20824, 23600, 23658, 23680, 23980, 23985 24000, 26160, 26162 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 10520 è diminuito di L. 1.500 milioni." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 10485 è aumentato di lire 100 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 10870".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 10530 è diminuito di L. 500 milioni".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 27 contrari.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Completavo quanto da dire sul capitolo 10485 - capitolo di spesa corrente del CRAL - testé respinto: era stata recepita un'istanza in aumento di 100 milioni, che verrà ribadita nell'ambito dell'emendamento di Giunta.



PRESIDENTE

Assessore Burzi, rispetto al disegno di legge n. 356 c'è un emendamento presentato dal Consigliere Riba ed altri che chiede un incremento di 1 miliardo. A che cosa si riferisce?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non lo so.



PRESIDENTE

Comunico che nel frattempo sono stati ritirati alcuni emendamenti a firma del Consigliere Riba ed altri, relativi ai capitoli 10320, 10430 10490, 10870.
Gli emendamenti aggiuntivi all'elenco n. 4 e n. 5, rispettivamente riferiti ai capitoli 15919 e 27167, vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
I funzionari mi informano che il disegno di legge n. 356 si riferisce alle deleghe "Bassanini".
Possiamo considerarlo ritirato, Consigliere Riba, dal momento che se ne è tenuto conto in altra parte?



RIBA Lido

Sì.



PRESIDENTE

D'accordo.
Per quanto riguarda gli emendamenti relativi al Teatro Regio, possiamo considerarli ritirati?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Per quanto riguarda il Teatro Regio, a conclusione - così rispondo anche, e chiedo scusa, alla collega Simonetti che era intervenuta in proposito - c'è uno stanziamento complessivo di 2,5 miliardi che derivano da tre coperture diverse: un miliardo dalla consulenza (troverete l'emendamento in diminuzione del cap. 10870); mezzo miliardo dalla manovra che era stata definita insieme alle opposizioni e alla Giunta; mezzo miliardo da disegni di legge relativi al cap. 15910; mezzo miliardo da un capitolo specifico della cultura definito un momento fa dall'Assessore Leo.
Quindi, negli emendamenti che ho appena firmato e credo quanto prima verranno distribuiti troverete i singoli punti che man mano nel corso di questo dibattito ho puntualizzato.



PRESIDENTE

Di conseguenza chiedo ai proponenti se possiamo considerarli ritirati tutti.
Sì, benissimo. Pertanto gli emendamenti presentati al capitolo 11810 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Comunico altresì che gli emendamenti al capitolo 10870, 10520, 11820 10530 dei Consiglieri Montabone, Riba e Spagnuolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Relativamente al Cap. 20160 "Struttura di servizio per il Diritto allo Studio" c'era un emendamento presentato da Rifondazione, con l'indicazione che ci porterà a un'ipotesi di soluzione complessiva del problema tramite una proposta alla Commissione Nomine di rivolgere un invito per l'azzeramento di questa struttura, in modo da poterla rinominare con l'indicazione precisa dei rapporti tra maggioranza e minoranza. Ne do lettura: Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20160 è incrementato di lire 1 miliardo prelevando in diminuzione dal capitolo 27170".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Se la Giunta vuole proporre l'emendamento, perché io non ho altri emendamenti qui al tavolo della Presidenza.
Assessore, può cominciare, se lo ritiene, ad illustrare la manovra; nel frattempo il foglio viene distribuito.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Io ho firmato un emendamento di Giunta suddiviso in tre componenti che credo e mi auguro siano in corso di distribuzione. Se ne potessi avere una copia originale, la illustrerei.



PRESIDENTE

Due minuti soltanto per la fotocopiatura. Vi prego cortesemente di non allontanarvi.
Bene, non appena ci saranno tutte le copie verrà verificata l'esattezza dei dati che l'Assessore Burzi potrebbe fin d'ora illustrare all'aula.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Chiedo scusa ai colleghi. Vedendo come si è articolato l'emendamento credo che sarebbe opportuno, anche se tutti voi avete appunti, che aveste lo stesso documento che ho io in mano onde poterlo spuntare o seguire. Se voi, invece, ritenete di avere appunti sufficienti io posso cominciare ad illustrare l'emendamento finale che è composto di tre parti: una per il conto capitale, una per la spesa corrente e una specifica attinente alle attività del turismo. Potrei partire illustrando questa sul turismo, perch avendo una finalità specificamente politica è quella più facilmente illustrabile.
La prima parte riguarda una parziale revisione della terza nota di variazione, per quanto attiene all'area del turismo dove sono stati portati in diminuzione due miliardi e mezzo di cui un miliardo 550 milioni dal capitolo 14618, che sono le spese per attività di promozione, accoglienza e informazione turistica e il complemento a 2,5 miliardi, 950 milioni, dal 14705 che recita come descrizione "Contributi all'Agenzia regionale per la promozione turistica del Piemonte e delle agenzie di accoglienza e promozione turistica". Questo era a parziale accoglimento di un emendamento proposto da tutte le minoranze: i 2,5 miliardi facevano parte della terza nota di variazione, sono stati riassegnati a una serie di capitoli in quadratura per complessivi 2,5 miliardi, tutti ovviamente di competenza dell'Assessorato al turismo e in gestione alla Direzione omonima.
Questo si sposa anche con quanto dichiarato dall'intervento del Presidente Ghigo e credo in qualche misura ripreso poi nell'ordine del giorno.
Questa è la componente emendativa che riguarda specificamente l'area del turismo e le attività dell'ATR, per dare il riferimento politico.
Le altre due componenti sono rappresentate dall'emendamento che attiene al capitale e alla spesa; per questi credo che sia davvero più utile perché i Consiglieri possano seguire, che abbiano lo stesso documento, per quanto già pasticciato a mani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Grazie. Ho capito che c'è una diminuzione di 2,5 miliardi da due capitoli. Non dovevano avvenire dal capitolo 14705 le riduzioni di 2,5 miliardi?


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazione del Presidente del Consiglio sull'alluvione in Campania


PRESIDENTE

Mentre vengono distribuiti questi appunti, vi chiederei un attimo di attenzione.
L'Ufficio di Presidenza, apprese le notizie dei gravissimi danni a causa del maltempo nelle province di Salerno, Avellino, Caserta e Napoli e purtroppo dei numerosi morti e dispersi, propone al Consiglio regionale di dare mandato alla Giunta regionale di predisporre un congruo intervento economico in aiuto alle popolazioni e agli enti locali interessati.
Credo che questo intervento di tipo umanitario sia doveroso in occasioni come quella, purtroppo, avvenuta in queste ore in una parte dell'Italia.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito) - Presentazione ed esame ordini del giorno collegati


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi per proseguire nell'illustrazione del maxi-emendamento.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Se i colleghi convengono, comincerei ad esaminare gli emendamenti relativi alla parte che riguarda le spese, il cui primo capitolo è il 10400. E' uno dei tre elementi che avete in mano, sto esaminando quello che inizia con 10400.
Non commento tutte le voci con il meno, e che vedrete man mano che leggete, sono tutti capitoli dell'area spese d'esercizio o patrimonio, che sono quelle che sono state utilizzate a finanziamento della manovra.
Commento, invece, e ricordo, tutti i capitoli che hanno un'assegnazione in più, perché è di questo che abbiamo parlato in questi giorni.
Il 10485, come ricordate, è quello del CRAL, 100 milioni in più.
Il 10520 prevede 500 milioni in meno: questo lo commento perché faceva parte di una richiesta specifica e di un ordine del giorno attinente all'uso delle auto di servizio e che è legato ad un impegno di Giunta e ad un ordine del giorno relativo a una progettualità per la razionalizzazione dell'utilizzo delle auto di servizio.
Il 10926 è uno degli incrementi concordati per 100 milioni sulla formulazione e adozione dei piani comunali.
Il 11045, 300 milioni in più; 11085, 100 milioni; 11100 "Assegnazione di somme alle province per concessione di contributi Comuni, o loro consorzi ed alle Comunità montane per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro", 300 milioni; 11160 "Contributi ad enti locali, associazioni e cooperative giovanili per la realizzazione di interventi a favore dei giovani", 500 milioni; 11180 "Spese per lo svolgimento delle funzioni in materia di polizia locale", 100 milioni; 11770 "Contributi per la valorizzazione e la promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte", 400 milioni; 11840 "Contributi agli istituti storici della resistenza in Piemonte e all'archivio nazionale cinematografico della resistenza in Torino", 100 milioni; 11950 "Fondo per la gestione dei servizi socio assistenziali: risorse regionali (legge regionale 13 aprile 1995, n. 62)"; su questo capitolo troverete una correzione a mano, l'importo è di 4,5 miliardi, in quanto durante la sessione di ieri i 500 milioni li abbiamo assegnati a due altri capitoli che vedremo in seguito. 11985 "Contributi a favore delle organizzazioni di volontariato a titoli di sostegno di specifici progetti (L.R. n. 38/94"), 900 milioni; 12000 "Interventi regionali a favore degli immigrati extra comunitari residenti in Piemonte (L.R. 8/10/89 n. 64)", 500 milioni; 12010 "Interventi per predisposizione di attrezzature per facilitare l'avviamento al lavoro di soggetti non vedenti", 50 milioni 12090 "Contributi ad associazioni ed enti a struttura associativa a sostegno delle attività a tutela dei cittadini disabili", 350 milioni 12126 "contributi a favore di cooperative sociali iscritte alla sezione B dell'albo regionale per favorire la continuità lavorativa di persone svantaggiate", 200 milioni; 11750 che vedete come nota a margine, è uno dei capitoli che abbiamo utilizzato come finanziamento della manovra, importo 500 milioni; 13260 "Contributi per la sostituzione di bestiame infetto, il risanamento, l'alpeggio, la fecondazione artificiale, le prove di progenie l'incoraggiamento della produzione zootecnica di ogni specie, la ricerca scientifica, le mostre e le rassegne e per gli interventi previsti dal Piano nazionale di lotta all'ipofecondità", 400 milioni; 13375 "Contributi alle enoteche regionali, alle botteghe del vino o cantine consorziali, ai musei etnografico enologici per la costituzione, la manutenzione ordinaria delle sedi, per il funzionamento e la gestione", 100 milioni; 13880 e 13890 attività del patrimonio tartufigeno rispettivamente, 200 e 100 milioni 14410 "Contributo per il funzionamento del museo ferroviario piemontese" 100 milioni; 14690 "Assegnazione di fondi alle province per la concessione di contributi per lo sviluppo dell'agriturismo", 500 milioni; 14730 "Contributi per la commercializzazione del prodotto turistico (art. 5 della L.R. 22/5/87, n. 29"), 400 milioni; 14795 "Oneri relativi ad interventi a sostegno e promozione della professione di guida alpina", 200 milioni con il ripristino degli stanziamenti dell'anno precedente; 15000 "Contributi ai centri fieristici a sostegno dei programmi di attività (art. 17, terzo comma della L.R. 7 settembre 1987, n. 47"), 400 milioni; 15180 e 15315 per quanto attiene gestione personale parchi rispettivamente 1,8 miliardi e 1 miliardo; 15610 "Interventi per la salvaguardia e lo sviluppo di aree di elevato interesse botanico", 100 milioni; 15910 ha come totale complessivo 2 miliardi e cento milioni, poi vi leggerò il dettaglio delle voci che sono a comporre il DDL finanziabili per questo ammontare di spesa corrente nell'ambito del 15910, questo è solo il totale del capitolo; 15950 è un capitolo di alimentazione che viene sottratto di un miliardo e lo stesso per il capitolo 15690 e lo stesso per il capitolo 20544. Il capitolo 20544 e il capitolo 20674 sono i cinque miliardi per quanto attiene alla legge 63 che abbiamo spostato in quanto non di necessità nell'arco dei prossimi due esercizi.
Mentre verrà formalizzato in finanziaria l'impegno per il finanziamento di questi abbattimenti di interesse nell'area degli affari sociali a partire dall'esercizio 2000 e gli altri due capitoli che rimangono, il 26510 servono ad alimentare la manovra così pure il 26520, come contributi di annualità e infine il 27120 che nell'area degli investimenti sono i residui perenti.
Vedete infine, in calce, scritti a mano i capitoli 11690 e 11725. Si tratta di un giroconto nell'area della cultura per quanto attiene alle attività decentrate, credo dei teatri, come ieri discusso in sede di dibattito sulla cultura.
I capitoli 11894 e 11960 sono i due capitoli di spesa per i detenuti in semilibertà e i minori che vanno a comporre i cinque miliardi degli affari sociali preventivamente messi nel capitolo 11950; il capitolo 10870 è stato diminuito di miliardo sotto la voce "consulenza di Giunta"; 11130 è il CILO come discusso nella fase lavoro e il capitolo 11810 corretto alla fine in 2 miliardi e mezzo è il Teatro Regio.
Questo per quanto attiene - se non ho commesso delle dimenticanze - la manovra sulla spesa corrente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Ieri sera avevamo sospeso un emendamento sul capitolo 11920 dell'Assessore Goglio sull'attività di vigilanza, dicendo che avremmo analizzato l'emendamento oggi. Se non è nella manovra non importa, volevo sapere però qualcosa in merito, inoltre volevo sapere qualcosa sull'insieme della manovra.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Ringrazio il Consigliere Peano, ma credo che l'istruttoria necessaria non sia ancora completata: mi assumo impegno di riferirlo nella prima riunione di Commissione o di Consiglio.
Per quanto attiene l'insieme della manovra, pur non avendo fatto le somme, il bilancio quadra a 17 miliardi e 500 milioni, in più e in meno.
Mi ricordavano che il capitolo 11920, come tutta una serie di altri capitoli che in sede del progetto di legge 371 rendemmo accessibili al fondo spese obbligatorie, proprio per facilitarne in quella fase l'accesso al fondo complessivo che era di 50 miliardi, ma esiste comunque un allegato di capitoli che hanno accesso al fondo spese obbligatorie onde qualunque criticità possa comunque venirne per atto amministrativo adempiuto, ma in ogni caso confermo l'impegno a rivedere quanto dal Consigliere Peano richiamato.
Analogo allegato, per quanto attiene al conto capitale, che comincia con il capitolo 20155 che riporta l'importo di 2 miliardi che sono i finanziamenti a tasso agevolato per le imprese a trattazione di investimenti; i nove miliardi in meno sono una fonte di finanziamento nel caso specifico sono i fondi non più indispensabili in questa fase per quanto attiene al recupero e restauro della cappella della Sindone che verrà finalizzata con fondi di provenienza statale. Il capitolo 23095 un miliardo e il capitolo 20400 un miliardo. Si tratta di due capitoli che attengono la tutela degli edifici storici di cui si è parlato e che da prima ne accettammo soltanto la priorità per quanto attiene l'Assessore Leo, qui formalizziamo anche l'emendamento integrativo dal punto di vista di capitale.
Il capitolo 25065 importo 500 milioni, 20930 contributi per attività impiantistica 4 miliardi; i successivi capitoli sono uno il capitolo del patrimonio e l'altro il capitolo di contributi in capitale che sono gli spostamenti di fondi non indispensabili nel 1998 a finanziare quanto stiamo qui portando in incremento.
Passerei ora ai seguenti capitoli: capitolo 25360 "Spese per la costruzione, il ristabilimento ed il miglioramento delle opere per la navigazione interna": L. 200.000.000 capitolo 26865 "Interventi ed opere per la gestione degli Ecomusei" (L.R.
n. 31/95): L. 1.000.000.000 capitolo 27167 "Fondo per il finanziamento degli Accordi di programma": L.
18.000.000.000. Cifra totale del capitolo che finanzia gli accordi di programma di cui fornirò immediatamente l'allegato che si è andato formando con le singole voci che sono state oggetto del dibattito capitolo 27170 "Fondo occorrente per far fronte ad oneri derivanti da provvedimenti legislativi in corso recanti spese per investimenti attinenti ad ulteriori programmi di sviluppo" (L.R. n. 55/81): incremento di L.
13.700.000.000.
Passerei ora alle note portate in fondo pagina: cap. 20402, incremento di L. 400.000.000 cap. 20403, incremento di L. 400.000.000.
Passando alle cifre in diminuzione, si tratta di capitoli riguardanti gli Assessorati all'assistenza, al commercio, alla cultura; sono slittamenti dal corso dell'anno 1998 al 1999, in quanto fondi di investimento regionale non impegnabili nel corso dell'esercizio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Intervengo per un chiarimento rispetto all'allegato 1A, capitolo 20544 ("Contributi a soggetti pubblici per la realizzazione di RAF e di RAF diurne per soggetti disabili") per il quale vi è una diminuzione di L. 3 miliardi. E' collegato a quanto ha appena detto l'Assessore? I 3 miliardi "slittano" perché non possono essere direttamente impegnabili?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Esattamente: il capitolo 20544, così come i tre capitoli successivi sono capitoli di conto capitale dell'area dell'Assessore Goglio - credo Area affari sociali - che a verifica effettuata con la struttura, a fronte degli stanziamenti previsti, non saranno impegnabili nel corso del 1998 e quindi genererebbero economie di fondi statali, e che abbiamo riportato ad impegni diversi di natura politica, elencati nell'emendamento.
Per completezza, la manovra per quanto attiene al conto capitale salvo controllo, ma l'ordine di grandezza dovrebbe essere tale - dovrebbe ammontare a L. 33.000.000.000.
Infine, dovrò chiedervi di fare una correzione sui fogli a vostre mani.



(Considerazione fuori microfono del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

L'Assessore sta dando le ultime indicazioni che ci permetteranno di concludere questo nostro lavoro, che si protrae da molte settimane. Prego di porgere particolare attenzione, conservando caratteristiche di brusìo accettabili.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Completo l'illustrazione del maxi-emendamento riprendendo il documento riguardante il turismo - e mi scuso ancora con il Consigliere Montabone per averlo interrotto - che "quadra" con i 2,5 miliardi in diminuzione riattribuiti a capitoli di competenza del turismo. I 2,5 - ripeto - sono tolti per L. 1.550.000.000 dal capitolo 14618 "Spese per attività di promozione, accoglienza e formazione turistica", e per 950.000.000 dal capitolo 14705.
La nota a margine dello stesso foglio, riporta L. 50.000.000 di incremento del capitolo 27020, sempre di competenza del turismo, "Spese per la tutela del patrimonio speleologico della regione"; nel foglio successivo, trovate una diminuzione di 1,5 miliardi al capitolo 20120, ed un incremento della stessa cifra del capitolo 20130, corrisponde all'emendamento all'area-lavoro, per l'inutilizzabilità della legge n. 53.
Ho così concluso l'illustrazione dell'emendamento che si è andato formando dal dibattito degli ultimi giorni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Abbia pazienza, Assessore, credo dovuta una motivazione al fatto che due miliardi e mezzo, che avevano significato politico, e che erano stati tolti al capitolo 14705, risultano invece in diminuzione per minima parte dal 14705 e per parte rilevante dal 14615.
Credo che l'operazione debba essere motivata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'emendamento ha certamente valore politico, così come altri che stanno a segnalare con capitoli in diminuzione e in incremento il dibattito politico che in questa sala e in queste giornate è avvenuto.
Insieme alle minoranze definimmo che la manovra doveva essere di due miliardi e mezzo; ho personalmente richiesto alla struttura-turismo - e quindi, nel caso specifico, alla Direzione regionale del turismo, ing. Momo di evidenziare i capitoli in uscita - 14618 e 14705 - affinché non si ledesse in alcun modo, in questa fase, il funzionamento dell'ATR.
Immagino che l'aver individuato non uno ma due capitoli - il 14618, che non era capitolo citato nell'emendamento e verificando la natura della voce dello stesso capitolo rispetto al 14705 - sia stato in funzione di una distribuzione tra ATR e ATL e ATR nel suo complesso.
Questa la motivazione della la scelta di natura tecnica di sottrarre quanto peraltro attribuito nella stessa direzione in sede di terza variazione, ferme restando le valutazioni politiche in incremento o diminuzione.
Presidente Riba, vi sono tre elenchi cui sono ancora in debito: gli allegati del cap. 15910, di cui abbiamo detto il totale, ma c'è una specifica delle voci, dei disegni di legge finanziari di spesa corrente uno del cap. 27170, disegno di legge finanziabile in conto capitale, e uno degli accordi di programma dentro i quali c'è la Torino-Pinerolo per 15 miliardi come, non appena avrò l'elenco, leggerò.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti, che intende porre una domanda.



SIMONETTI Laura

Volevo chiedere all'Assessore se per cortesia ci può fornire gli elenchi rispetto agli allegati perché non ci tornano i conti. Per esempio sul cap. 15910 rispetto alle tematiche affrontate nell'ambito dei disegni di legge da allegare, noi avevamo un totale di 2,7 miliardi che inizialmente era stato inserito nel maxi-emendamento della Giunta, ma che poi è stato modificato a 2,1 miliardi. Vorrei quindi capire quali sono gli elementi... però se l'Assessore non mi sta ad ascoltare smetto di parlare!



PRESIDENTE

Assessore, può chiarire il dubbio della Consigliera così poi passiamo alla votazione?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il primo elenco, Consigliera Simonetti (mi rivolgo anche al Consigliere Riba che l'aveva chiesto), è il capitolo 15910 che nell'allegato della spesa avete come 2,1 miliardi. Il dettaglio di questa cifra è il seguente: 200 milioni per il disegno di legge "Museo deportazione"; 400 milioni per il disegno di legge "Statuto Albertino e manifestazioni per il centenario di Vittorio Alfieri"; 500 milioni per il disegno di legge presentato dall'Ufficio di Presidenza in merito all'usura; 500 milioni disegno di legge "somatostatina" come da dibattito attorno al mondo della sanità; 500 milioni per quanto attiene un DDL di specializzazione post-universitaria per la Pubblica Amministrazione per il quale tra l'altro chiederei al Presidente Deorsola come Ufficio di Presidenza di fare un intervento esplicativo.
Il totale di questi stanziamenti è appunto di 2,1 miliardi in più, che è il dettaglio sul cap. 15910.



(Commenti della Consigliera Simonetti)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il dettaglio dei 2,1 miliardi sono quanto ho detto adesso.
L'ultimo - ripeto - riguarda un DDL di specializzazione post universitaria per la Pubblica Amministrazione: lire 500 milioni. So che il Presidente Deorsola su questo argomento voleva fare un intervento specificatorio.
Poi vedrei il cap. 27170 che sono le analoghe voci in conto capitale...



(L'Assessore Burzi si consulta con i dirigenti della Direzione Bilancio)



PRESIDENTE

Nel frattempo posso dare un'indicazione sul corso di specializzazione post-universitaria per la Pubblica Amministrazione.
E' un'esigenza che credo sia particolarmente sentita in questo momento a fronte delle novità che la P.A., non necessariamente quindi solo la nostra struttura, dovrà affrontare. L'esigenza di avere un corso, un master sostanzialmente, di approfondimento in Pubblica Amministrazione, è - ripeto particolarmente sentita.
Questo approfondimento, qualora l'aula a fronte di specifiche proposte lo ritenesse, potrebbe diventare il primo momento di un corso di laurea addirittura, ovviamente con la collaborazione e il coinvolgimento delle nostre Università, in Pubblica Amministrazione. Ma questo è relativo al domani.
Prego, Assessore.



MONTABONE Renato

Proviamo a risolvere almeno un problema!



PRESIDENTE

Certo, l'Assessore riassume l'emendamento che votiamo e ovviamente si intende inserito.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Stavo finendo l'illustrazione...



PRESIDENTE

Finisce l'illustrazione e poi lo votiamo.



(Commenti del Consigliere Montabone)



PRESIDENTE

L'emendamento è articolato e complesso, perciò ha bisogno di un'illustrazione.
Prego, Assessore.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi scuso se involontariamente lo rendo più articolato e complesso.
Oltre al cap. 15910 darei la risposta sull'analogo capitolo 27170 che nell'allegato emendamento in conto capitale porta un incremento di 13,7 miliardi così formati: 4,5 miliardi di interventi per l'occupazione, che si vanno ad aggiungere ai 4,5 miliardi precedenti, quindi in totale 9 miliardi; 1 miliardo per quanto attiene il sistema aeroportuale; 2 miliardi per quanto attiene la riqualificazione urbana e montana; 1 miliardo per quanto attiene gli impianti di arroccamento; 3 miliardi per quanto attiene l'accordo per l'Università del Piemonte orientale; 1 miliardo per quanto attiene i servizi industriali; 1 miliardo per quanto attiene il disegno di legge "Distretti agroindustriali e agroalimentari"; 200 milioni per quanto attiene il DDL di cui si è parlato ieri per quanto attiene il monumento a Fausto Coppi.
Il totale di queste somme che ho appena citato è di 13,7 miliardi.



(L'Assessore Burzi si consulta nuovamente con i dirigenti della Direzione Bilancio)



PRESIDENTE

Io attendo che l'Assessore finisca l'illustrazione dopodiché porrò in votazione l'emendamento. Dopo l'emendamento della Giunta voteremo gli ordini del giorno; credo sia problema di pochissimi minuti. Non dico secondi, ma pochissimi minuti.



CAVALIERE Pasquale

Pochissime ore!



PRESIDENTE

No, no, minuti.
Prego Assessore.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Infine, per quanto attiene l'ultimo capitolo - dopodiché ho finito l'ampia illustrazione - il cap. 27167 che era la voce degli accordi di programma che prevedeva 18 miliardi di incremento che abbiamo già visto nell'allegato 'Accordi di programma', il cui dettaglio è il seguente: 1 miliardo per programmi di recupero urbano e accordi di quartiere; 1 miliardo per quanto attiene i progetti integrati di sviluppo Enti pubblici 8 miliardi per quanto attiene i patti territoriali; 3 miliardi per l'intervento ferroviario relativo alla "gobba" di Gozzano; 5 miliardi per quanto attiene la Torino-Pinerolo.
Il totale di queste voci è di 18 miliardi come riportato nell'allegato.
Ho finito e mi scuso per la lunghezza dell'illustrazione.



PRESIDENTE

Poiché vedo che ci sono dei momenti di approfondimento, credo che si possa procedere, con il consenso dell'aula, alla votazione degli ordini del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rosso; ne ha facoltà.



ROSSO Roberto

Vorrei solo chiederle, Presidente Deorsola, se ha intenzione di mettere in unica votazione l'intero maxi-emendamento della Giunta.



PRESIDENTE

Sì.



ROSSO Roberto

Le chiederei invece la possibilità di effettuare due votazioni: una per l'intero maxi-emendamento ed una per la parte contenente i capitoli 20565 e 12000, estrapolandoli.
Ringrazio l'Assessore Burzi e l'intera Giunta dei molti emendamenti della Lega che sono stati accolti; ma, come sapete, la politica della Lega non è esattamente quella dell'Ulivo e di Rifondazione Comunista e nel maxi emendamento sono comprese delle variazioni che non condividiamo. Se non è possibile procedere ad una doppia votazione non potremo, come Gruppo, che astenerci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, da informazioni in via breve che ho ricevuto, mi sembra di aver capito che non era possibile togliere l'intero stanziamento dal capitolo 14705 riferito al turismo, per impegni già assunti con le ATL. (Me l'ha riferito il Presidente: fino a prova contraria ritengo dica il vero).
Detto questo, dal capitolo 14705 qual è la cifra in diminuzione?



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Vengono tolti 950 milioni.



MONTABONE Renato

Vengono tolti 950 milioni perché i restanti sono già impegnati per le ATL.
Per quanto riguarda, invece, le ATR, fino a quando non ne discuteremo non acquisiscono una lira. E' così? Vorrei concludere la mia brevissima dichiarazione su questo capitolo in particolare.
Nella discussione relativa alle ATR, che faremo in aula come riportato da un ordine del giorno, chiederei al Presidente che facesse riferimento anche al funzionamento - al bilancio economico - delle ATL. Non vorrei che la Regione, da sola, finanziasse le ATL, quando le stesse sono nate con funzioni diverse da quelle che la Regione doveva ricoprire con l'ATR. Si parlava, da un lato di promozione turistica di alto livello, dall'altro di promozione delle piccole manifestazioni - che di turistico hanno poco, ma che sono comunque importanti.
Dunque, non vorrei che, alla fine, dopo aver fatto quella bellissima legge, si siano solo moltiplicate le spese per la Regione, oppure che le stesse siano state distribuite in più rivoli.
E' importante che sulla logica delle ATL si faccia una riflessione.
Ultima domanda, Assessore al bilancio: la cifra rimanente, oltre ai 900 milioni, vengono tolti dal capitolo 14618 "Spese per l'attività di promozione, accoglienza, informazione turistica"; immagino che la cifra venga tolta in diminuzione da tale capitolo per le funzioni che con legge abbiamo attribuito alle ATL.
Quando si toglie o si aggiunge denaro, è bene sapere cosa e quanto si toglie e si mette! Spero sia così e che si proceda fra non molto ad una bella discussione, approfondita, su tale argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, per impegni intercorsi sulla gestione del Consiglio con la Presidenza, chiederei, visto che si tratta di argomenti da approfondire qualche minuto in più, di sospendere un attimo la discussione.



PRESIDENTE

Chiederei all'Assessore se è possibile accogliere la richiesta di votazione della Lega, separando, in sostanza, la parte dell'emendamento contenente i capitoli richiamati dalla Lega, e votando, in pratica due emendamenti? Aprendo una breve parentesi, chiederei all'aula di votare l'ordine del giorno sottoscritto da tutti i Capigruppo e qualche Consigliere che "impegna la Giunta a far sì che nel processo di riforme istituzionali e nel ridisegno delle strutture amministrative del Paese, la Regione da una parte rispetti i tempi previsti dalla Legge Bassanini, predisponendo ed approvando leggi regionali che definiscano le funzioni esercitate dalla Regione e quelle delegate agli Enti locali; dall'altra riformuli il ruolo della Regione".



(Commenti della Consigliera Simonetti)



PRESIDENTE

C'è l'impegno di far passare tutto. Possiamo portare in votazione questo ordine del giorno?



SIMONETTI Laura

Abbia pazienza, Presidente, ma c'è troppa frenesìa, sembra che fra cinque minuti debba succedere chissà che cosa in quest'aula, non si riesce più a capire niente. Circa l'ordine del giorno può con chiarezza dire da dove partiamo in modo che tutti i Consiglieri possano essere messi nelle condizioni di capire perché c'è una frenesìa perfino eccessiva.



PRESIDENTE

Non c'è nessuna particolare frenesìa; mi si richiede da parte dei Consiglieri ai quali avevo anticipato che i lavori potevano finire intorno alle 16,30-16,45 di portare in votazione l'ordine del giorno Picchioni Spagnuolo, Montabone, Riba, Gallarini, cioè tutti i Capigruppo. Possiamo questo portarlo in votazione?



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Questo ordine del giorno mi pare sia firmato da tutti.



CHIEZZI Giuseppe

No. Il Gruppo Rifondazione comunista non l'ha firmato per ragioni politiche che non esprimo perché abbiamo deciso di non discutere.
Chiedo che su quel tema vengano votati gli ordini del giorno che sono stati presentati e mi risulta, almeno agli atti dovrebbe risultare, che su quel tema è stato presentato prima di quello che lei vuole mettere in votazione l'ordine del giorno del Gruppo Rifondazione comunista, il n. 758 che quando è stato consegnato era l'unico ordine del giorno sulla materia quindi quello dopo concordato tra i vari Gruppi è stato consegnato successivamente. Per cui votiamo prima il n. 758 e poi l'altro.



PRESIDENTE

Possiamo allora precisare questi due maxi-emendamenti in modo che possano essere votati in tempi rapidissimi; credo non ci sia bisogno di dichiarazioni in quanto sono noti a tutto il Consiglio.
Può cortesemente Assessore...



MONTABONE Renato

Votiamo gli ordini del giorno, Presidente!



RIBA Lido

Votiamo gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Questi emendamenti sono stati individuati? Sì. Possiamo allora portarli in votazione? Credo che nel giro di pochi secondi...



MONTABONE Renato

Signor Presidente, l'impegno era molto chiaro: che un minuto prima della votazione conclusiva sul bilancio si votavano questi ordini del giorno!



PRESIDENTE

Dato che l'impegno non l'ho preso io, vi chiedo cortesemente quali erano le modalità. Prima dobbiamo votare i maxi-emendamenti? Chi ha fatto l'accordo lo dica cortesemente! La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Noi riteniamo che la votazione sui maxi-emendamenti faccia già parte della votazione del bilancio perché è un elemento integrativo e coerente con la votazione del bilancio. Per cui, dato che l'intesa, se ho memorizzato una cosa da tutti testimoniata, che prima avremmo votato il documento, l'ordine del giorno e poi avremmo votato il bilancio, a questo punto, dopo l'illustrazione dei maxi-emendamenti e prima della relativa votazione, le proponiamo - credo che sia un'ipotesi accettata da tutti - di votare gli ordini del giorno partendo da quello di Rifondazione comunista che è stato presentato prima e poi da quello che ha il maggior numero di firme, dopodiché passiamo al bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Per dovere di cronaca l'intesa recitava in questi termini, poi chiaramente l'aula è sovrana e decida quello che è il processo più consono ad arrivare al termine e all'approvazione di questo bilancio, ma si era detto che gli ordini del giorno sarebbero stati votati prima del voto conclusivo sul bilancio. Quindi prima l'articolato, poi ci si fermava, si votava l'ordine del giorno e poi il bilancio. Questo è quanto si era detto io credo che un minimo di elasticità nel tentativo di arrivare alla conclusione possa trovare altre forme che portino comunque allo stesso risultato.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Esame ordine del giorno n. 758: "Dichiarazioni Presidente Ghigo concernenti rimpasto Giunta"


PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'ordine del giorno n. 758 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Simonetti, Papandrea e Moro, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto delle dichiarazioni rese dal Presidente Ghigo nell'aula consiliare con le quali il Presidente si impegnava a procedere al rimpasto della Giunta entro il 31 maggio p.v. e in caso contrario a rassegnare le proprie dimissioni impegna il Presidente della Giunta ad assumere decisioni conseguenti alle proprie dichiarazioni".
Si proceda alla votazione per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 53 votanti 52 hanno risposto SI' 16 Consiglieri hanno risposto NO 34 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'ordine del giorno è respinto.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Ordine del giorno n. 763: "Riforma istituzionale - Rispetto termini negli adempimenti"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 763 presentato dai Consiglieri Picchioni, Montabone, Riba, Angeli, Cavaliere, Saitta, Rosso, Casari Spagnuolo, Gallarini, Ghiglia, Cotto, Benso, Angeleri, Deorsola e Vaglio che fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Giunta in data 28 aprile u.s. nella seduta consiliare. A questo ordine del giorno è collegato un documento sulla cultura: riflessioni, idee, progetti in Piemonte.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

I primi tre capoversi, dopo le parole "il Consiglio regionale del Piemonte" sono condivisibili anche dal nostro Gruppo, perché riprendono in modo semplicemente più argomentato...



PRESIDENTE

Desidera che si voti per parti separate?



CHIEZZI Giuseppe

Per votarlo per parti separate bisognerebbe, dopo i tre capoversi, la conclusione, tipo "impegna il Presidente della Giunta regionale" dovrebbe essere conseguente con le cose scritte sopra, altrimenti non finisce l'ordine del giorno.
La parte separata deve pur sempre avere una conclusione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

No, non accetto.



PRESIDENTE

In realtà le prime parti richiamano solo delle dichiarazioni.
La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Non è accettabile perché la richiesta è nella premessa dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 763, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale del Piemonte con riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Giunta nella seduta consiliare di martedì 28 aprile u.s.
rilevato come la pregiudiziale politica all'approvazione del Bilancio è stata rimossa dalle assicurazioni formali del Presidente Ghigo laddove afferma '... entro la fine del mese di maggio rappresenterò all'aula il nuovo assetto della mia Giunta, che non farà altro che attuare quello che in fasi precedenti, la mia maggioranza ha sottoscritto nei documenti programmatici presentati in questa Aula negli ultimi 4-5 mesi' preso atto che nella impossibilità di pervenire a quanto sopra entro la data indicata, il Presidente Ghigo ne trarrà le conseguenze necessarie secondo la sua esplicita dichiarazione qui appresso riportata: 'Se entro quella data io non dovessi essere in grado di esprimere un nuovo assetto e un completamento dell'assetto della Giunta, ne trarrò le conseguenze necessarie e assumerò le decisioni relative, che sono chiaramente quelle di aprire una crisi e quindi quello che questo comporta, cioè le mie dimissioni.
Tutto ciò premesso ed unanimemente condiviso il Consiglio Regionale del Piemonte si impegna a votare il Bilancio entro il 6 maggio 1998 e impegna la Giunta regionale 1) a far sì che nel processo di riforma istituzionale e nel ridisegno della struttura amministrativa del Paese, la Regione Piemonte da una parte rispetti i tempi previsti dalla legge 59/97 (Legge Bassanini) predisponendo ed approvando le leggi regionali che definiscono le funzioni esercitate dalla Regione e quelle delegate agli Enti Locali e dall'altra riformuli il ruolo della Regione, con l'approvazione del suo Statuto di autogoverno nella prospettiva di uno Stato federale.
A tal fine occorre completare il lavoro istruttorio della nostra Carta Statutaria con il supporto delle rappresentanze istituzionali, sociali e culturali della Comunità Piemontese prima di procedere alla formulazione normativa del testo.
Comunque il Consiglio Regionale impegna il Presidente della Giunta a presentare entro tempi brevi una proposta complessiva sul decentramento amministrativo (Bassanini) sullo Statuto Regionale e sul Regolamento Consiliare.
2) A portare in discussione la politica infrastrutturale del Piemonte (autostradale, ferroviaria, aeroportuale). In particolare il Consiglio Regionale chiede al Presidente della Regione di presentare al vaglio del Consiglio gli atti istruttori della Giunta concernenti le suddette infrastrutture affinché possano essere discusse ed approfondite dal Consiglio Regionale le soluzioni possibili e le loro opzioni eventuali.
Per quanto concerne l'autostrada Asti-Cuneo le determinazioni della Regione Piemonte devono anche tenere conto della bozza del Piano dei Trasporti Regionale laddove rileva alcune criticità sul tracciato Marene Cuneo.
3) A corrispondere sempre più alle esigenze promozionali, progettuali operative dei nostri massimi Enti culturali, delle diverse Fondazioni Istituzioni ed Associazioni, tenendo conto della evoluzione delle realtà territoriali, del confronto tra le diverse aree etnico-linguistiche culturali, del futuro ruolo della Regione, dei Comuni e delle Province nell'ottica delle leggi nazionali di settore e dell'auspicato aggiornamento della legislazione regionale sulla base dell'allegato documento di indirizzi.
4) A far sì che l'ATR possa espletare interamente le proprie possibilità di intervento attraverso un'operatività concertata tra pubblico e privato secondo le finalità della Legge Regionale 75/96. Ne consegue l'impegno ad affrontare immediatamente le criticità emerse con la conseguente nomina di amministratori di sicura professionalità, nel rispetto comunque delle competenze di coordinamento, di indirizzo, di vigilanza di esclusiva competenza istituzionale dell'Amministrazione regionale.
5) A dare seguito alla decisione di organizzare, alla ripresa autunnale, la Conferenza Occupazionale Regionale dalla quale dovrà scaturire un salto di qualità della politica per il lavoro, problema centrale di vaste aree della nostra Regione".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato con 48 voti favorevoli e 4 contrari.



PRESIDENTE

Passiamo ora al maxi-emendamento presentato dalla Giunta regionale alternandolo con l'emendamento ai capitoli, come richiesto dalla Lega



PRESIDENTE

20565 e 12000. Il capitolo 12000 è relativo agli interventi regionali a favore degli immigrati extracomunitari: 500 milioni; il capitolo 20565 è relativo ad interventi in capitale a favore della popolazione zingara.
La parola al Consigliere Ghiglia per dichiarazione di voto.



GHIGLIA Agostino

Vorrei annunciare il voto favorevole di Alleanza nazionale su questi due emendamenti motivandolo, visto che c'è un tentativo di "trabocchetto" da parte della Lega nei nostri confronti per poter dire un domani: "hanno votato i finanziamenti per gli extracomunitari e nomadi", vorrei che fosse chiaro che noi voteremo a favore soltanto perché viene imputata a bilancio la stessa cifra dell'anno scorso. Quindi si mantiene lo storico per due stanziamenti peraltro previsti dalla legge regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Non voglio portare via del tempo, però visto che mi si chiama in causa intervengo per dire che io non voglio assolutamente fare alcun tipo di "truschino", "trucco" , solo che non condivido questi emendamenti, voglio avere la possibilità di votare contro. E' una posizione della Lega, poi Consigliere Ghiglia se hai sbagliato l'anno scorso, non è un motivo valido sbagliare anche quest'anno!



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tali emendamenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono approvati con 48 voti favorevoli e 1 contrario.
Pongo il votazione il maxi-emendamento a vostre mani.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 45 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
L'esame degli emendamenti è esaurito, si proceda quindi alla votazione dell'articolato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Abbia pazienza, Presidente - e chiedo pazienza anche ai colleghi - ma non ricordo di aver discusso un bilancio preventivo senza aver tentato, da parte di tutti, una riflessione sulla strada percorsa, una valutazione sull'intero bilancio: quella che si chiama dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Pensavo di procedere alle dichiarazioni di voto prima della votazione dell'intero testo della legge, dopo la votazione articolo per articolo.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 2 è approvato.
ART. 3 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 5 è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 6 è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 7 è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 8 è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 9 è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 10 è approvato.
ART. 11 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 47 voti favorevoli 30 voti contrari 17 L'art. 11 è approvato.
ART. 12 Emendamento presentato dalla Giunta regionale: al comma 1, lettera a), l'elenco n. 4 allegato allo stato di previsione della spesa è sostituito dal seguente: Elenco n. 4 "Cap. 15910 D.D.L. Interventi per la famiglia lire 5.000.000.000 D.D.L. Misure straordinarie di gestione flessibile dell'impiego regionale e altre disposizioni in materia di personale lire 5.800.000.000 D.D.L. Trasporti lire 10.000.000.000 D.D.L. Deleghe lire 1.000.000.000 D.D.L. Museo deportazione lire 200.000.000 D.D.L. Statuto Albertino e manifestazioni alfierane lire 400.000.000 D.D.L. Usura lire 500.000.000 D.D.L. Somatostatina lire 500.000.000 D.D.L. Specializzazione post-universitaria per la P.A.
lire 500.000.000 TOTALE lire 23.900.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 44 voti favorevoli e 2 astensioni. (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
Emendamento presentato dalla Giunta regionale: al comma 1, lettera b, l'elenco n. 5 allegato allo stato di previsione della spesa è sostituito dal seguente: Elenco n. 5 "Cap. 27170 D.D.L. Interventi per l'occupazione lire 9.000.000.000 D.D.L. Interventi per i territori collinari lire 2.000.000.000 D.D.L. Passante ferroviario lire 8.000.000.000 D.D.L. Finpiemonte lire 9.090.000.000 D.D.L. Alenia lire 4.000.000.000 D.D.L. Sistema Aereoportuale lire 1.000.000.000 D.D.L. Riq. Urbana e Montana lire 2.000.000.000 D.D.L. Imp. di arroccamento lire 1.000.000.000 D.D.L. Università Piemonte Orientale lire 3.000.000.000 D.D.L. Servizi Industriali lire 1.000.000.000 D.D.L. Distretti Agroindustriali lire 1.000.000.000 D.D.L. Monumento a Fausto Coppi lire 200.000.000 D.D.L. Rilocalizzazioni impianti per il trattamento dei rifiuti lire 2.000.000.000 TOTALE lire 43.290.000.000".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 44 voti favorevoli e 2 astensioni. (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 12, così emendato, per alzata di mano ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 12 è approvato.
ART. 13 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 13 è approvato.
ART. 14 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 14 è approvato.
ART. 15 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 15 è approvato.
ART. 16 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 16 è approvato.
ART. 17 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 17 è approvato.
ART. 18 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 18 è approvato.
ART. 19 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 19 è approvato.
ART. 20 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 20 è approvato.
ART. 21 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 21 è approvato.
ART. 22 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 22 è approvato.
ART. 23 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 23 è approvato.
ART. 24 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 24 è approvato.
ART. 25 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 25 è approvato.
ART. 26 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 26 è approvato.
ART. 27 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 27 è approvato.
ART. 28 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 28 è approvato.
ART. 29 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 32 voti contrari 16 L'art. 29 è approvato.
ART. 30 Emendamento presentato dalla Giunta regionale: al comma 1, la dizione "Ammodernamento Aziende agricole" è sostituita dalla dizione "Valorizzazione dei prodotti agricoli" Emendamento presentato dalla Giunta regionale: al comma 2, dopo le parole "istanze presentate in applicazione", sono aggiunte le seguenti parole: "dell'art. 6 della L.R. 16 luglio 1996, n. 59 (Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 18 ottobre 1994, n. 43 'Norme in materia di programmazione degli investimenti regionali' e 1 marzo 1996, n. 10 'Provvedimento generale di finanziamento per l'anno 1996 degli interventi previsti da leggi regionali nonché disposizioni finanziarie per l'anno 1997' - Raccordo tra Programma Regionale di Sviluppo e sistema dei bilanci regionali) e" Emendamento presentato dall'Assessore Cavallera: dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma 3: "3. In deroga a quanto previsto nella 'scheda n. 1: Opere igienico sanitarie' dell'Allegato A alla legge 23 marzo 1995, n. 40 (Accelerazione delle procedure di attuazione del Fondo Investimenti Piemonte F.I.P.) i contributi assegnati ai sensi della scheda stessa, anziché a rimborso quinquennale, sono da considerarsi a rimborso decennale" Emendamento presentato dalla Giunta regionale: dopo il comma 3, è aggiunto il seguente nuovo comma 4: "4. E' approvato l'elenco n. 6, allegato allo stato di previsione della spesa relativo agli accordi di programma di cui al capitolo 27167 (PRU e accordi di quartiere; 1 miliardo; progetti integrati e sviluppo Enti pubblici: 1 miliardo; patti territoriali: 8 miliardi; 'Gobba' di Gozzano: 3 miliardi; Torino-Pinerolo: 5 miliardi)".
Pongo in votazione tali emendamenti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
Sono approvati con 32 voti favorevoli e 18 contrari.
Pongo quindi in votazione l'art. 30 così modificato per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 32 voti contrari 18 L'art. 30 è approvato.
ART. 31 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 32 voti contrari 18 L'art. 31 è approvato.
ART. 32 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 32 voti contrari 18 L'art. 32 è approvato.
ART. 33 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 50 voti favorevoli 32 voti contrari 18 L'art. 33 è approvato.
L'esame dell'articolato è così terminato.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Questione incidentale posta dal Consigliere Chiezzi relativa ad un opuscolo di ringraziamento al PDS per ostensione della Sindone


PRESIDENTE

Prima di procedere alla votazione dell'intero testo di legge, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che stiamo terminando la discussione sul bilancio, prima della mia dichiarazione di voto attendo che vengano rispettati i patti con il Presidente del Consiglio che aveva promesso di dare prima del termine dell'esame del bilancio una risposta al problema che il Comitato per l'Ostensione della Sindone aveva pubblicato un opuscolo con dei ringraziamenti a un Gruppo consiliare che obiettivamente, al di là delle intenzioni di tutti, costituisce un momento di propaganda politica. Io non ho insistito oltre sul tema, l'ho solo proposto, dopodiché l'ho riproposto la seduta successiva, ho chiesto come si intendeva riparare a questo e il Presidente Deorsola mi aveva detto che prima della fine della discussione del bilancio avrebbe dato una risposta.
Dato che siamo alla fine, nel senso che dopo le dichiarazioni di voto ci sarà solo più il voto e lo scioglimento di questa seduta, chiederei per cortesia che prima delle nostre dichiarazioni di voto, in modo penso inusuale come del resto è stata inusuale tutta la procedura di discussione del bilancio con votazione di emendamenti saltabeccando da una pagina all'altra del bilancio stesso (cosa che non mi risulta di aver mai visto fare, ma va benissimo), allora per non avere poi riserve regolamentari gradirei che lei dicesse qualche parola su cosa ha fatto e riparato su quel tema.



PRESIDENTE

Effettivamente io mi ero impegnato a dare, prima della votazione finale, una risposta e le confermo che prima della votazione finale convocherò rapidamente i Capigruppo perché prima di dare una risposta mi ero anche impegnato a consultare i Capigruppo, cosa che non ho fatto in queste giornate. Pertanto io propongo di svolgere tutti gli interventi votiamo anche gli ordini del giorno e prima della votazione finale convocherò rapidamente i Capigruppo e darò questa risposta.



CHIEZZI Giuseppe

Prima di votare il bilancio?



PRESIDENTE

Sì, prima della votazione finale.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito) - Presentazione ed esame ordini del giorno collegati


PRESIDENTE

A questo punto possiamo passare alle dichiarazioni di voto sull'intero testo del progetto di legge n. 371.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Svolgerò una breve dichiarazione di voto.
E' quasi di prammatica che nell'approvazione del bilancio questo documento non trovi l'approvazione delle opposizioni, potrebbe anche essere una questione di rito. In questo caso come Gruppo noi vogliamo segnalare che la nostra è una contrarietà che parte innanzitutto da una valutazione di non rispetto istituzionale da parte della Giunta e in modo particolare da parte del Presidente Ghigo.
La nostra posizione - lo sapete - era che giudicavamo irrispettoso delle istituzioni e senza alcuna ragione politica il fatto di accettare la discussione di un bilancio preventivo da parte di una Giunta che è priva di un Assessore da sette mesi, che continua a contraddirsi anche nelle votazioni, che non ha redatto il programma fondamentale della Regione Piemonte, che ha visto una crisi serpeggiare anche in modo evidente in quest'aula.
Ritenevamo che fosse giunta l'ora per il Presidente Ghigo di dimettersi, di aprire la crisi, di sistemare in casa sua, se riteneva, le proprie cose e che quindi solo a quel punto, avendo a disposizione una Giunta capace di esprimere una politica e una maggioranza, fosse possibile discutere il bilancio.
Questa nostra opinione è rimasta poi un'opinione del solo Gruppo di Rifondazione comunista e abbiamo proseguito nel modo che sappiamo.
Certo che la situazione della Giunta Ghigo di crisi, di assenza di progetto, si è riversata sul bilancio che a questo punto è un bilancio che prende un po' da tutte le parti le spinte che via via sono volute, ma che non evidenzia una coerenza tra le scelte dei vari capitoli di bilancio e un progetto di Giunta che non c'è.
Questo è un elemento di forte carenza da parte della Giunta Ghigo e motiva il nostro voto contrario.
Ci aspetta adesso la scadenza, e promessa dal Presidente Ghigo, di avviare una revisione; è stato chiamato un rimpasto della Giunta, così come mi sembra fin dai mesi estivi dell'anno scorso il Presidente Ghigo rilevava la necessità quando un po' usualmente a metà legislatura il Presidente o il Sindaco di turno annuncia che si cambierà marcia e via dicendo.
Noi la aspettiamo, Presidente, a questo appuntamento nella certezza che le parole da lei dette in Consiglio e ripetute in quell'ordine del giorno avranno da parte sua un comportamento coerente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Se dovessi definire questo lungo iter dell'approvazione del bilancio che parte dalla fine dell'anno scorso e arriva oggi al 6 maggio alla sua approvazione, lo potrei definire come il bilancio dell'incapacità di programmare.
Aveva ragione la Consigliera Cotto quando lo definiva un bilancio "man mano". E' stato veramente un bilancio "man mano", ma in questo caso il "man mano" ha fatto in modo che il bilancio, grazie all'azione delle minoranze diventasse meno peggio di quello che era inizialmente.
Questo bilancio "man mano" significa che per la maggioranza qualunque bilancio poteva andare bene, purché si arrivasse all'approvazione.
La dimostrazione è che, nonostante gli sforzi tecnicamente compiuti dall'Assessore al bilancio di quelle cifre che sono state variate dal mese di dicembre ad oggi, quasi tutti i singoli Assessori non hanno saputo fornirci l'orientamento verso il quale volevano andare.
In questo bilancio ci sono delle cifre che mi preoccupano non tanto per l'importo, ma per come si spenderanno: oggi la minoranza ha dato delle indicazioni, non so se tutti gli Assessori saranno in grado di coglierle.
Devo dire che se mi basassi sulle esperienze di questi due anni e mezzo potrei scommettere addirittura sul fatto che molti Assessori non sapranno cogliere le indicazioni che maggioranza e minoranza in questo caso hanno dato sul bilancio.
Un'altra importante caratteristica di questo bilancio è l'assoluta mancanza di coordinamento: la mano destra non sa quello che fa la sinistra molti Assessori non sanno cosa fanno i loro colleghi, ma c'è un Assessore che ha fatto di tutto per mettere insieme i cocci e riuscirà, fra qualche minuto, ad assistere all'approvazione del bilancio.
Assessore Burzi, lei ha fatto un grande sforzo ed ha svolto il dovere di Assessore al bilancio, ma chieda a tutti i suoi colleghi nell'attuazione di questo bilancio, anche in carenza di disponibilità finanziarie, di concordare una linea programmatica che permetta di risolvere i problemi del Piemonte o perlomeno che indichi la soluzione dei problemi; altrimenti vedremo, come abbiamo visto durante la discussione di questo bilancio, delle interessanti brochures, messe a pagamento o meno sui giornali del tipo "interessante dibattito, ma salta il non progetto della Regione Piemonte".
Che il dibattito sia stato interessante e che abbia coinvolto quasi tutti i Consiglieri di minoranza e, qualche volta, di maggioranza risolvendo alcuni problemi rilevanti, è evidente a tutti.
Con la "scoperta" dei 68 miliardi, più la trasposizione di altri circa 32 miliardi, tra conto capitale ed altro, questa minoranza è riuscita ad incidere per più di due terzi sulle spese libere: cento miliardi sono stati in questo caso utilizzati per la soluzione di problemi sollecitati dalla minoranza. Infatti, abbiamo quasi risolto il problema della Formazione professionale. Abbiamo chiesto un impegno ai suoi colleghi, Assessore Leo perché lei possa appieno arrivare alla definizione delle cifre complete con l'assestamento di bilancio. Abbiamo in sospeso un interessante dibattito sulle questioni turistiche e un altro sui problemi del lavoro, auspicati da parte di tutti noi, sui quali sarebbe sbagliato pensare che qualcuno possa mettere una bandierina più alta degli altri.
Il bilancio oggi c'è e si vota. Il Consiglio con un ordine del giorno ha assunto l'impegno politico di rivedere la composizione della Giunta stessa: rimpasto, completamento delle deleghe. Ora tocca a lei Presidente ci sono delle scadenze prefissate; il suo compito probabilmente sarà arduo oppure facilissimo, i numeri di questa maggioranza probabilmente ci sono tutti. Bisogna vedere se in termini di programmazione politica questa maggioranza saprà accordarsi per poi partire spedita verso il 2000 o verso il 1999, data delle elezioni europee.
Quanti minuti ho ancora a disposizione per la dichiarazione di voto sul bilancio?



PRESIDENTE

Cinque minuti.



MONTABONE Renato

Per le dichiarazioni sul bilancio?



PRESIDENTE

Dato che abbiamo svolto un lungo approfondimento...



MONTABONE Renato

Ha ragione il Consigliere Gallarini che sono sei mesi e cinque minuti che si discute di bilancio, ma pensate che in sei mesi e cinque minuti non siamo ancora riusciti a discutere di tutto e in sei mesi e cinque minuti abbiamo avuto pochissime risposte rispetto a tutto quello che abbiamo chiesto. Quindi ci vorrebbero altri sei mesi e cinque minuti per abbozzare delle risposte.
Noi aspettiamo con ansia la data del 31 maggio, che non è un martedì ma una domenica. Il Presidente del Consiglio è riuscito anche a trovare per quell'occasione la data di un altro mese, ma non importa. Noi aspettiamo quella data perché il giorno 1 potrebbe essere convocato il Consiglio e spero che in quell'occasione lei, Presidente, si presenti in aula con tutte le soluzioni del caso e ci dica: siamo in grado di andare avanti fino alla fine. Lo spero per il bene del Piemonte. Sono certo che lei verrà qui e dirà: sono stato incapace di risolvere questo problema e do' le dimissioni.
Noi, fino ad allora saremmo attenti osservatori di quello che succederà fra i Gruppi consiliari, i gruppi di minoranza e tutti quelli che hanno l'obbligo di occuparsi della cosa pubblica.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rosso.



ROSSO Roberto

Presidente Ghigo, oggi la vedo sorridere: erano otto mesi che non la vedevo sorridere in aula...
Fossi in lei, aspetterei a sorridere il primo giugno: secondo me, i suoi problemi non sono finiti con l'approvazione del bilancio! Lei sa che la soluzione che ci si è voluti dare, alla fine, non è quella che noi avevamo individuato come via maestra. Fin dall'inizio infatti, avevamo chiesto di approvare il bilancio - per il bene del Piemonte - per arrivare successivamente alle sue dimissioni e a nuove elezioni.
Questa via non aveva trovato consensi; quindi, in seconda istanza avevamo richiesto che, almeno, nominasse il dodicesimo Assessore prima di passare all'esame del bilancio. Anche questa strada non è stata percorsa: ci siamo accontentati della sua proposta di rimpasto entro fine maggio.
Abbiamo voluto accontentarci, soprattutto per senso di responsabilità verso il Piemonte. Voglio ricordare che per la prima volta, in questa Regione, si arriva ad approvare il bilancio dopo la scadenza dell'esercizio provvisorio.
I problemi sorti non sono dovuti al fatto che parliamo di bilancio da sei mesi e sei minuti. In realtà, stiamo parlando di bilancio da un mese e mezzo; sei mesi fa, infatti, parlavamo di scandali dei vari Assessorati non solo, voi, come maggioranza, litigavate su poltrone di Presidenza di Consiglio e di Presidenza di Commissione.
In realtà, quindi, non si è approfondito il bilancio così tanto come parrebbe; abbiamo voluto, tutti insieme, fare in fretta, per senso di responsabilità, perché il Piemonte "deve" avere un bilancio.
Devo dare atto all'Assessore Burzi di aver svolto un buon lavoro cercando di accogliere le osservazioni e gli emendamenti provenienti dalla minoranza. Alla fine, abbiamo visto che sono stati molti gli emendamenti accettati, sia della Lega sia di altri colleghi di opposizione.
Il bilancio, che era partito veramente male è stato effettivamente migliorato in parte, ma rimangono grosse perplessità su gran parte del documento, soprattutto nella parte iniziale, proposta dalla maggioranza e su alcuni punti accolti dalla Giunta regionale, su proposta del centrosinistra, che noi non condividiamo - come ho già detto in precedenza assolutamente.
Per questi motivi, anche se devo ringraziare l'Assessore per aver preso in esame molti dei punti che abbiamo sottolineato, non possiamo far altro che votare contro il bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, sarò brevissimo.
In questi mesi abbiamo a lungo dibattuto di bilancio, in quest'aula. Si è svolto un dibattito interessante, su alcuni temi - ricordo la formazione professionale, il lavoro e molti altri - ed importante rispetto alle deleghe che perverranno dallo Stato, ma anche noioso ed inconcludente per i noti problemi politici, sintetizzati nell'ordine del giorno che abbiamo appena votato.
La sintesi potrebbe essere che si poteva far di più e meglio: è sempre così quando si conclude qualcosa. La ricerca di un qualcosa di più, se non altro per dare ai cittadini un esempio a livello istituzionale.
Voglio chiudere questo brevissimo intervento, sintetizzando con una frase la dichiarazione di voto del Gruppo misto: malgrado tutto, su questo bilancio, voteremo a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, nella metodologia, nella modalità del vivere un po' alla giornata - lo dico nel senso latino, alto del carpe diem, non del "vivi come capita", ma intensamente - credo che il Presidente Ghigo oggi registrerà una giornata del tutto positiva, come conclusione di un lungo percorso, faticoso e non concluso. Ci consenta però, Presidente, di affermare anche in quest'occasione alcune fondamentali questioni politiche, che al di là del clima più disteso - e me ne compiaccio - con il quale siano pervenuti a questa fase finale, restano come sottolineatura. Grandi problematiche, che, qualora ce ne dimenticassimo, - ahimé - domani, finita l'euforia del momento riemergerebbero drammaticamente.
Il bilancio, per una Giunta, per una maggioranza, è sempre occasione per verificare fondamentali dati politici: la compattezza, la coesione, la capacità di indirizzo e di governo, e, soprattutto, la capacità di regìa rispetto alle grandi questioni che un bilancio ha il compito di dirigere e di affrontare.
Seconda questione, la capacità di assemblare un bilancio non tanto come fatto tecnico - ci sono anche problemi di questa natura, ma poi sopravviene l'ottima professionalità di cui, per fortuna, la Regione dispone - ma come specchio di scelte e di indirizzi politici.
La prima presentazione rinviava completamente il merito, le scelte e anche le indicazioni di linee politiche, mettendo in evidenza l'impatto inevitabile della crisi politica della Giunta regionale e della maggioranza sulla stesura del documento finanziario.
(Tenterò di essere succinto, per rientrare nei minuti che il Presidente del Consiglio ha ritenuto di doverci assegnare).
Presidente Ghigo, sto cercando di svolgere un intervento del tutto positivo, come positivo - credo ci sia riconosciuto - è stato il ruolo svolto complessivamente come minoranze - non rivendico nulla solo per il mio Partito, in questa fase. I colleghi mi consentiranno una parentesi.
Non abbiamo avuto e non abbiamo perfetta omogeneità di visione sulle varie questioni, fra minoranze - ci mancherebbe altro: sarebbe uno snaturamento delle appartenenze! - però abbiamo saputo, in questo momento altamente qualificante, pur nella difficoltà, tenere assieme una linea di coerenza e un potere di coalizione che credo debba essere da tutti registrato come una risorsa per la Regione. Diversamente, forse, per i dati politici che segnalano la crisi di questa Regione, non saremmo arrivati fin qui.
Come dicevo, il bilancio registra questa difficoltà.
D'altra parte come si fa a impostare e a organizzare un forte bilancio una forte linea di indirizzi politici senza un piano di sviluppo? Senza il piano dei trasporti? Nel corso di un passaggio politico, consentitemi di dire, devastante per la maggioranza come è quello che avete imboccato alla fine dell'anno scorso e dal quale vedo, ovviamente voi sapete, non siete usciti né potete uscire attraverso semplificazioni.
Questi passaggi politici hanno voluto dire, da un lato, la costituzione del Gruppo di Rinnovamento italiano come collocazione politica profondamente diversa di una parte della maggioranza; dall'altro - è l'unico punto sul quale voglio soffermarmi, riferendomi direttamente alle persone; visto che siete in pochi, lo farei quasi citandovi per nome: Cavallera per tutti, dato che mancano gli altri capi di riferimento dell'UDR - la nascita dell'UDR. Io all'UDR voglio fare un discorso in questa fase: se c'è un progetto politico che interessa la Regione noi vogliamo vederlo, fatecene partecipi. Se invece non c'è un progetto politico, ma si tratta di fibrillazioni e non voglio essere riduttivo, di ricollocazioni di questioni all'interno dei tradizionali rapporti delle tradizionali maggioranze di pentapartito, allora saremo severi, perché le istituzioni non possono essere privatizzate ai fini di obiettivi politici troppo di parte! Questo ha portato al dissesto della Prima Repubblica, tra le altre cose. Io rivolgo una amichevole sollecitazione: quali sono i rapporti politici e quali sono gli elementi precostituiti dai quali poi deriva questa crisi che ci ha portato ad avere sottomano un bilancio che stanziava 83 miliardi quando con un po' di lavoro e di buona volontà ne abbiamo reperito altri 87? E devo dare atto all'Assessore Burzi di avere collaborato, io ritengo, una volta che è stato messo in condizioni di farlo, dalla fine di una congiuntura che teneva insieme al ribasso tutte le cose. Poi se non è così ci darete un'altra lettura.
Così come voglio, non solo cavallerescamente, dare atto al Capogruppo Gallarini di avere messo a disposizione una lunga esperienza e di averla messa a disposizione dell'istituzione, non credo né di questo né di quello ma è proprio perché qui quelli che avevano da mettere hanno voluto mettere compresa l'opposizione, noi non vogliamo che nella maggioranza ci siano fatti privati di partito, di riposizionamento di questo o di quello per cui ci troviamo ad osservare l'avvitamento di una crisi senza fine! Certo che vogliamo vedere dov'è questa fine perché la Regione è da sei mesi paralizzata! E non è questo bilancio che abbia risolto se non la ricostituzione di un minimo di andatura.
Questi sono problemi secondo me di natura fortemente politica ed è vero che l'alleanza del centro-destra da alleanza strategica, che sembrava epocale, si è ridotta in pochi mesi ad una claudicante coalizione politica conflittuale, ricca di articolazioni e priva di finalità univoche.
Non è che il bilancio sia nato da niente, da una crisi, da Assessori che non sapevano; è che ognuno ha presentato l'elenco delle sue cose tenendosi qualche riserva, cercando di governare a livello delle competenze e delle fisionomie del proprio Assessorato. E' questo che non va! Abbiamo voluto imporre un confronto e non limitarci ad un voto contrario, perché ci sono alcune questioni che ci hanno spinti a farlo. Il Piemonte ha bisogno di una politica. La Regione detiene la più ingente quantità di risorse e capacità di indirizzo per la spesa pubblica: l'8% del PIL del Piemonte.
Abbiamo ottenuto un dato ed una modalità di svolgimento della crisi in questa fase: lo consideriamo un fatto positivo. Io sono certo che il Presidente Ghigo non è stato costretto, coatto, che abbia preso atto del fatto che si era pervenuti ad una rigidizzazione rispetto alla quale l'eccessiva privatizzazione della crisi finiva per essere un dato che si ritorceva poi contro la praticabilità stessa del suo futuro di Presidente.
Abbiamo lavorato con determinazione per l'istituzione; sottolineo tre carenze, rimosse solo in parte, che hanno reso necessari questi sei mesi di lavoro per riscrivere, come sapete, il bilancio.
La prima è la mancanza di una politica finanziaria, e su questo l'Assessore Burzi mi scuserà se ci ritorno ancora una volta, ma un ente che amministra 11.000 miliardi di spese dirette, che ha 800 miliardi di mutui e si presenta con 2.000 miliardi di residui non reimpostati, denota una crisi della propria politica finanziaria, proprio perché l'uso della finanziaria regionale è un elemento quasi dirimente nei confronti dei soggetti destinatari delle nostre politiche, siano del settore dell'economia che del settore dei valori che di quello della cultura, ecc.
La seconda carenza è la frammentazione per comparti senza coerenti politiche generali. L'Assessore Vaglio, per esempio, quando avviò il suo lavoro, parlò - permettetemi un'autocitazione - ricordando delle cose che avevamo detto anche noi, della trasversalità del settore montano come un'area nella quale possono partire politiche di diverso orientamento. La cultura che cos'è, se non un supporto rispetto a un problema di sviluppo e di crescita qualitativa delle potenzialità di una comunità? Le infrastrutture che cosa sono, se non la messa in ordine di un sistema? Queste coerenze non sono state finora né vissute né tratteggiate perch manca l'ordine sistemico, manca la strategia complessiva.
La terza carenza è la più allarmante ed è la mancanza di ogni riferimento alle sfide e ai meccanismi dei grandi cambiamenti in corso in Italia e in Europa. La moneta unica e le sfide della mondializzazione che incidono già profondamente sulla vita delle nostre aziende, impongono che la Regione indichi come intende governare il Piemonte, inteso come area sistema, come realtà socio-economica.
Cambia il ruolo di Torino: lo sviluppo non sarà più per circoli concentrici di allargamento dello sviluppo torinese, ci sono nuove aree geografiche che si sviluppano. Cambia la geografia economica del Piemonte e questo richiede una impostazione del bilancio non settoriale e per capitoli, ma in termini globali e di indirizzo.
Alla Regione spetta un compito di regia non solo politico-culturale, ma anche mediante l'uso del suo budget - ricordavo - di 11.000 miliardi (l'8 del PIL regionale).
Insisto sulla necessità di realizzare un progetto generale, di ottenere un effetto-sistema sul modelle delle aree forti dell'Europa perché tutte le aree geografiche, tutti i segmenti dell'economia, devono essere posti in rete, devono essere posti "all'ora dell'Europa". E' finita l'epoca dell'assistenzialismo, così come per le imprese è finita l'epoca della concorrenza senza competitività.
Su come attezzare la Regione per la sfida europea noi poniamo quattro urgenze. Ne ricordo una sola, le altre per titoli.
Comunicazione, formazione, ricerca e innovazione, promozione di nuovi settori (turismo, agroalimentare), ma ne voglio ricordare uno solo, anche perché abbiamo degli ospiti giornalisti che ci ascoltano, in parte, per com'è possibile a questo punto della giornata, vista l'ora.
C'è il problema della multimedialità. E' stato posto qualche volta l'ha posto Picchioni, Ghigo ne ha tracciato qualche volta dei passaggi: noi non potremo avere una forte Regione senza un modello di multimedialità che metta in rete, che consenta una forte comunicazione, che ci consenta di avere una relazione in tempo reale, costante, sincera, severa, oggettiva che dia la notizia e che faccia vivere la comunità. Questa la indico come una grande esigenza alla quale bisogna porre mano in futuro.
E poi abbiamo i problemi che si sono aggiunti. Se queste dell'Europa sono questioni esogene rispetto alla realtà del Piemonte, poi abbiamo quelle chiamiamole endogene che derivano dall'operazione nazionale della Riforma Bassanini e dalle altre operazioni di riorganizzazione del sistema istituzionale. C'è una data a medio termine che riguarda la riforma federalista e ce n'è un'altra a termini già scaduti che riguarda invece l'applicazione dei Bassanini e la riforma della P.A.
Il tempo che noi abbiamo già perso e gli appuntamenti che abbiamo già mancato, segnalano non tanto una svogliatezza dell'istituzione, ma una difficoltà di regia complessiva. Vi è la difficoltà a mettere la Regione nell'ottica e nell'orbita di un soggetto attivo della trasformazione della riforma delle istituzioni come premessa per riorganizzare lo Stato e per mettere a disposizione dello sviluppo e dell'economia uno Stato moderno avanzato, leggero, snello operativo per realizzare una società proficua coesa, informata e, in ultima analisi, fiduciosa.
Non voglio tratteggiare altri elementi perché nel corso di questi mesi e nell'intervento svolto da me e dagli altri compagni sulla questione del bilancio, avevamo posto, ripetutamente, queste questioni.
Scusi Presidente Ghigo, se la colgo in un momento di fatica, ma guardi che noi non possiamo essere a disposizione - e parlo del PDS al quale normalmente non vengono concessi sconti né qui né altrove, né dalla maggioranza né dalle minoranza, probabilmente è anche giusto che sia così per cercare di far quadrare il cerchio di una situazione che non sembrava risolvibile. Se poi da parte vostra non c'è la disponibilità ad ascoltare ed a recepire le cose che noi diciamo come problematiche che possono portare a delle soluzioni strutturali della questione della Regione, beh allora...
Adesso abbiamo traguardato un bilancio, domani non traguarderemo niente, né una Bassanini né un'iniziativa di legge di qualche valore, n soprattutto i prossimi bilanci.
Le do atto, Presidente Ghigo, di aver convenuto sulla necessità di stabilire un termine, non dilazionabile, perentorio, per portare in Consiglio regionale il rendiconto della crisi di questi sei mesi, nel corso dei quali si sono verificati i passaggi politici che per molti versi sono ancora in corso. I Partiti del Polo hanno ricostituito, o stanno ricostituendo, le loro collocazioni ridefinendo le traiettorie politiche.
La Regione Piemonte oggi esce da questo passaggio grazie - credo verrà riconosciuto - al lavoro di tutti, ma in particolare allo sforzo compiuto dalle opposizioni. Oggi la Regione approverà un bilancio che non è un pezzo di carta, un bilancio che noi non possiamo votare perché è un bilancio a più mani, perché è un bilancio pieno di eventualità, perché è un bilancio ancora accatastato, ma che invece possiamo già considerare ricevibile mentre quello di prima non aveva questa caratteristica; praticamente e virtualmente siamo già nella fase che riguarda la discussione e il confronto sulla crisi politica. Crisi politica che non deve essere vissuta come un fatto privato della maggioranza: si tratta di una questione che interessa tutto il Consiglio. Ho sempre detto che la maggioranza ha tutti i diritti di esprimere la Giunta, il Governo, gli indirizzi politici, ma ha anche tutto il dovere di cambiarli, di renderli adeguati, di fare in modo che essi siano interpreti di progetti significativi all'altezza delle sfide che impegnano la Regione. E' nostro compito vigilare che ciò avvenga perch queste sono le regole della democrazia; se c'è questo ruolo si legittima la maggioranza, la Regione ha un suo indirizzo, ha una politica, magari lontana da quella che vorremmo, ma ha una politica che è un punto di riferimento. Se raggiungeremo il traguardo lo valuteremo alla fine del mese di maggio, dopodiché compiuto questo passaggio saremo in grado di valutare se la fase successiva richiederà una ridefinizione del governo del Piemonte o se il governo si sarà ridefinito e potremo passare agli adempimenti primi tra tutti quelli del federalismo, della Bassanini e poi la riorganizzazione della regia politica dell'indirizzo di governo del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Abbiamo consumato le parole necessarie per commentare la conclusioni di questo dibattito, le posizioni sono note, dilungandoci finiremo per ripeterci. Pertanto per il commento mi limiterò soltanto a citare dei numeri: è il trentanovesimo giorno di discussione sul bilancio; quarta variazione del bilancio; tre o quattro dichiarazioni politiche del Presidente; approvazione esercizio provvisorio scaduto. Tutti numeri che dimostrano come l'impostazione data dalla Giunta al bilancio è sbagliata sotto tutti gli aspetti. Si potrebbe trarne una valutazione riferendoci alle cosiddette risorse disponibili, ne parlavamo con qualche collega ieri se la minoranza dovesse fare riferimento alle risorse disponibili allocate ci sarebbe un assurdo sul piano dei rapporti politici. Nel senso che la maggioranza ha allocato ottantadue miliardi e la minoranza, dopo questi 39 giorni di battaglia in aula attraverso la presentazione di emendamenti, ne ha allocati 90 sulla parte corrente e 33 sulla parte degli investimenti.
Quindi se dovessimo riferirci alle risorse disponibili sembrerebbe che la minoranza, all'improvviso, diventa maggioranza e la maggioranza diventa minoranza.
Siccome il nostro ragionamento è più complesso - non seguiamo la strada di considerare soltanto le cosiddette risorse allocabili, le risorse libere evidentemente il nostro voto non può che essere contrario perch continuiamo a notare che, nonostante le sollecitazioni, l'impostazione del bilancio continua ad essere rigida malgrado si siano raggiunti alcuni risultati. Resta tutta la parte del funzionamento della macchina regionale che costa tantissimo nulla è stato fatto - dato di riferimento utile che permette di motivare ancora più fortemente il nostro voto contrario - è che le spese di gestione della macchina regionale nel giro di tre anni, da quando vi siete insediati, sono aumentate del 25%. Non mi riferisco alle spese correnti, ma alle spese di funzionamento: 25% è tanto. 25% di aumento di spese correnti per una Giunta che faceva riferimento ad alcuni valori dell'impresa e all'introduzione di meccanismi di mercato. Una Giunta che non fa nulla per ridurre le spese correnti, consentendo il 25% di aumento facendo quello che ha fatto per quanto riguarda il personale, aumentando la burocratizzazione. Questo ha inciso sul bilancio e soprattutto sui residui passivi che sono tantissimi: mi pare indice di una incapacità complessiva della Giunta non soltanto a gestire la Regione, ma anche a stilare un bilancio.
La Consigliera Cotto ha definito questo bilancio, un bilancio "man mano", semestrale, bilancio scorrevole cammin facendo ecc. Alcune richieste sono state soddisfatte, non tanto le richieste delle minoranze, ma le richieste della comunità piemontese. Quando si decide di finanziare la cultura, la formazione, gli immigrati, gli zingari e tutto quello che abbiamo sentito, si fanno, evidentemente, soltanto gli interessi della comunità piemontese. Quindi, sotto questo aspetto, credo che tutta la minoranza abbia dimostrato grande senso di responsabilità, non ha fatto ostruzionismo - i dati lo dimostrano - ha fatto di tutto per dare alla Regione Piemonte, al mondo economico-produttivo e sociale, al mondo delle autonomie, un bilancio in grado di avere delle risorse, cosa che non sarebbe avvenuta se le minoranze avessero dato un voto negativo e consentito l'approvazione del primo bilancio che l'Assessore Burzi ci presentò.
Quindi sotto questo aspetto mi pare sia stato fatto un grandissimo lavoro, restano tante cose da fare. Abbiamo la sensazione che il potere politico abbia ridotto il suo ruolo a vantaggio della struttura, credo che non sempre gli Assessori conoscano che cosa avviene nella Regione. Infatti ieri l'Assessore ha detto un dato raccapricciante: si vantava del fatto che conosce almeno il 10% di quello che succede nel suo Assessorato. Questo è un fatto gravissimo e preoccupante. Dobbiamo ritornare sull'argomento cercando di stabilire un ruolo del potere politico, che non vuol dire subordinazione della struttura, ma rivendicazione di un ruolo di scelta che è importante.
Quindi il nostro voto sarà contrario. Presidente Ghigo, lei ha ottenuto un risultato: a qualunque costo l'approvazione del bilancio. Il bilancio verrà tra poco approvato, però l'approvazione del bilancio avviene congiuntamente all'approvazione di questo documento che abbiamo tutti quanti votato, un documento più preciso, più puntuale rispetto al documento della maggioranza del dicembre del 1997. Un documento più preciso anche nella datazione: da quando l'abbiamo approvato, cioè da oggi, inizia il conto alla rovescia di un percorso, definito, che implica, chiaramente e puntualmente, come questa maggioranza soffra non soltanto di criticità per usare un termine da lei spesso adoperato - ma di problemi reali.
Diversamente, l'ordine del giorno non avrebbe avuto senso; il documento riporta la crisi della maggioranza in aula, in Consiglio, a livello istituzionale. Infatti, è il Consiglio, e non soltanto la maggioranza, a chiederle un rimpasto di Giunta entro il 31 maggio; la crisi è ormai dell'istituzione, dell'aula: l'aula verificherà cosa lei riuscirà a fare.
Per quanto visto in queste prime battute, ritengo che lei, Presidente difficilmente riuscirà a compiere entro il 31 maggio quanto richiesto dal Consiglio; lei non avrà la capacità di compiere un rimpasto consistente così com'è stato richiesto: se ne avesse la forza, avrebbe già provveduto alla nomina dell'Assessore. Non avrà questa capacità perché una soluzione della crisi vera, di miglioramento del ruolo, della capacità di governo passa attraverso le dimissioni del Presidente e una nuova Giunta.
Non è possibile un'operazione di rimpasto a piccoli pezzi: "Assessore Tizio, devi andartene via perché deve arrivare l'Assessore Caio". Questo è difficile, complesso; non credo che i suoi Assessore accetteranno, così come i Consiglieri che aspirano a diventare Assessori, difficilmente accetteranno di rinunciare ad un'aspirazione, che rientra in chi fa politica.
La soluzioni alla crisi richiedono atti veri, politici: le dimissioni sin quando questo non avverrà, lei non riuscirà a risolvere la crisi.
Potremmo gioire, come minoranza: "L'avevamo detto (...) ci va bene questa maggioranza perché è incapace a governare", ma per il Piemonte credo sia un danno.
In termini di immagine, come dimostrano i dati pubblicati, lei avrà successo, Presidente, ma si tratta di successo personale: è cosa diversa.
Si confonde il successo personale con un risultato politico, che non esiste.
In tutto il Consiglio, oggi, emerge con una certa chiarezza come la vicenda politica della sua maggioranza non può essere legata alla sua persona; prima o poi le forze politiche che la sostengono, da Forza Italia all'UDR, a tutti gli altri, ad Alleanza Nazionale, non possono affidare il proprio futuro alla sua immagine o alle sue aspirazioni. Questo non pu avvenire: prima o poi le chiederanno il conto di ciò che sta capitando; ci renderemo conto della sua incapacità a risolvere seriamente questa crisi.
Potremo dire "L'avevamo detto (...)".
La nostra richiesta di procedere ad una vera soluzione della crisi è assai antica.
In alcuni momenti, Presidente, forse si è irritato per nostre osservazioni molto dure e crude, ma abbiamo preferito non essere "untuosi" ma dire con chiarezza e sincerità la nostra opinione e dare qualche suggerimento utile per lei e per il Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, Se volevamo la dimostrazione che non esiste alcuna programmazione in questa Regione, l'abbiamo avuta.
Esiste, ormai, la cultura del "giorno per giorno". Forse, non è più di moda programmare; forse, non è più di moda pensare al Piano di sviluppo del Piemonte, presentato dopo il bilancio provvisorio - così chiamato - al mese di dicembre. Forse, non serve più pensare ad uno sviluppo corretto per tutte le zone del Piemonte. Forse, la politica del giorno per giorno o del "man mano" - come ha detto qualcuno - è la politica del nuovo modo di governare della seconda Repubblica. E' una politica che mi rende confuso: non riesco a comprendere le scelte definitive che si vanno a fare.
Secondo il mio punto di vista, che non coincide esattamente con quanto stava dicendo il Capogruppo dei Popolari, il Presidente Ghigo, indicato quale Presidente di questa Giunta regionale, dovrebbe - in questo momento o entro il 31 maggio, come scritto sull'ordine del giorno - con un colpo di reni, dire che vuole effettivamente governare questa Regione, con la sua maggioranza.
Noi, come minoranza, faremo la nostra parte; siamo due Consiglieri dei Socialisti del Patto dei democratici e non possiamo certo di impedirle di andare avanti sulla strada seguita sino ad oggi. Cerchiamo di apportare il nostro contributo costruttivo, per il bene del Piemonte; se non ce la facciamo credo che le 39 sedute consiliari di discussione del bilancio siano molto significative della situazione che si è creata.
Personalmente, sono un Consigliere neofita, che credeva di aver qualcosa da imparare a livello regionale e quindi di trovarmi in un momento più alto rispetto a quelle che sono le istanze degli Enti locali. Mi sono invece ritrovato in una situazione incredibile: ho subito il supplizio di Tantalo in queste 39 sedute: incoerenze, momento strani che non si riuscivano più a comprendere.
Dovremmo tutti quanti giocare il nostro ruolo; noi, come minoranza fare vera opposizione, ma la maggioranza deve dimostrare di avere la capacità di governare, con documenti, con una programmazione seria.
L'anno 1977 è stato l'ultimo in cui è stato redatto un Piano di sviluppo del Piemonte; è seguito correttamente il bilancio triennale, e poi si è provveduto all'approvazione del bilancio annuale, che diventa, a quel punto, una pura formalità. Oggi, probabilmente, non è più così. Qualcuno mi potrà contestare che siamo in una fase di modernità, di II Repubblica, di un nuovo modo di essere, di vedere, di management. Tutta una serie di aspetti che ci portano a non pensare più, a non vedere all'esterno di questo palazzo quali sono gli interesse reali del Piemonte.
In quest'aula, probabilmente, molti di noi o quasi tutti, non siamo più consci di quanto succede all'esterno. E' sempre più necessario uscire sapere, conoscere; dobbiamo stabilire un rapporto con la popolazione e cercare di fare gli interessi dei piemontesi per i quali siamo stati eletti.
E' per questi motivi che il bilancio, come ho detto in precedenza, non mi piace. Sono stati corretti diversi capitoli; sono stati presentati diversi emendamenti; credo che il lavoro dell'Assessore Burzi sia stato mastodontico. Ne hanno chiesto la testa più volte; credo che anche lei Assessore, abbia subito un supplizio.
Dobbiamo cercare di darci una ragione diversa; anche se il nostro voto sarà contrario - perché questo bilancio non ci sta bene - ci auguriamo che il Presidente Ghigo riesca, con colpo di reni, a provvedere al "benedetto" rimpasto, e che si cominci a correre su una strada sulla quale noi possiamo, dal canto nostro, fare la minoranza e voi, dal vostro comportarvi da maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non vedo il Presidente della Giunta, ma arriverà credo, spero, mi auguro, ad ascoltare non soltanto le contumelie scontante, stucchevoli, addirittura irridenti e lesive dell'intelligenza di chi sta fuori e dentro quest'aula, fatte dalla minoranza, ma anche a sentire quelle poche considerazioni che la maggioranza si appresta a fare.
Innanzitutto, vorrei fare tre ringraziamenti.
Il primo ringraziamento all'Assessore Burzi: per la pazienza, per la disponibilità, per la capacità, per la costanza con cui ha portato avanti questo bilancio e attraverso la quale ha creduto in questo bilancio e l'ha portato a termine.
Il secondo al Presidente Ghigo: per la pazienza.
L'ultimo al Capogruppo Gallarini: per la sua instancabile opera di mediazione che mi auguro ci porti entro breve all'approvazione del bilancio.
Io ho parlato prima di dichiarazioni scontate e lesive dell'intelligenza di chi sta qui dentro, ma soprattutto di chi sta fuori perché nonostante le dichiarazioni altisonanti e fintopassionali che qualcuno riesce a fare in quest'aula, interpretando peraltro ottimamente il suo ruolo, chi sta fuori conosce molto bene la realtà. E questa realtà l'ha letta! Perfino da mezzi di informazione che spesso non fanno verità o fanno una verità di parte, quindi una non-verità, o che fanno delle forzature o che informano in maniera parziale. Quelli che stanno fuori, che non si fanno condizionare dall'atmosfera fisicamente opprimente di quest'aula sempre semibuia, dove non si vede mai la luce, sanno dare una valutazione molto serena, ma molto più realistica di quello che è stato detto in quest'aula rispetto a quella che è stata la conduzione di questo bilancio e rispetto a quello che è stato. E lo sanno talmente bene che neanche la convinzione - di facciata - con cui alcuni colleghi hanno portato avanti questa sera (ma rientra nel gioco della politica) esattamente il contrario della realtà, non li convincerà assolutamente. Perché i cittadini piemontesi - grazie al Cielo - molto spesso sono molto più avanti della classe che li rappresenta e badano a interessi meno faziosi, ma diffusi più importanti di quelli semplicemente di un partito o di una parte che in un certo qual modo deve prevalere sull'altra per dimostrare l'esistenza.
Io invece ho notato altre cose. Io ho notato gran parte della minoranza anch'essa claudicante, claudicante perché incerta, ma soprattutto costretta a inseguire le posizioni estremistiche per non essere scavalcata: questo ho notato. Una minoranza che in questi mesi non ha costruito nulla! Ha contribuito a costruire in aula, grazie alla disponibilità della maggioranza e del Presidente Ghigo, ma in questi mesi non ha costruito assolutamente nulla. Perché quando c'è la volontà in buona fede di costruire, si costruisce in Commissione, si emenda in Commissione, si discute in Commissione. Noi non dimentichiamo le schermaglie puramente procedurali che in questi mesi sono state frapposte da parte della minoranza contro la maggioranza, ma non contro la maggioranza, contro il bilancio e quindi contro tutti i Piemontesi! Noi non le dimentichiamo, ma i Piemontesi le hanno ben chiare; non temete: le hanno ben chiare! E allora sì che esiste una minoranza divisa (peraltro non ha il dovere di essere unita), ma una minoranza claudicante. Alla fine chi vince della minoranza? Non vince tanto chi ha le idee migliori per migliorare i progetti e le proposte della maggioranza che magari anche sono sbagliate o parziali, no: vince chi tira di più! Vince chi fa più l'estremista e tutti gli altri che magari invece hanno delle idee sane, corrette, giuste, con cui aiutare tutti noi a governare il Piemonte, si mette all'inseguimento dell'estremismo.
Io ho avuto una brutta impressione. Il Parlamento nazionale è riuscito a instaurare sotto la Presidenza dell'On. Violante la "democrazia decidente". Io ho avuto l'impressione in questi mesi di vivere una democrazia deficiente. Deficiente nel senso di deficitaria, deficiente nel senso di mancanza della possibilità di decidere! Deficiente negli strumenti! Deficiente nella possibilità di realizzare quel poco o quel tanto che si propone! La democrazia di quest'aula è una democrazia deficiente; è una democrazia bloccata; è una democrazia perennemente sospesa a causa anche degli strumenti.
Certo, ci sono e ci sono state delle difficoltà politiche all'interno anche della maggioranza, dovute più che altro a cause esterne, a movimenti nazionali, a riassestamenti politici all'interno del centro-destra, per vedete - le crisi si concretizzano sui voti. Tutti noi abbiamo avuto impressioni diverse in questi mesi sullo stato di salute di quella che era la maggioranza: tanti hanno fatto illazioni, forzature, qualcuno chiede chiarezza e fa bene perché anche noi chiediamo chiarezza al nostro interno e all'esterno, però alla fine i voti ci sono stati, le presenze ci sono state, le mani si sono alzate. E visto che noi badiamo alla sostanza e non soltanto alla politica, nel senso non necessariamente più alto del termine riteniamo invece che una maggioranza ci sia.
A questo punto il ringraziamento al Presidente Ghigo è un ringraziamento particolare perché il Presidente Ghigo ha avuto molto coraggio nel caricare esclusivamente su di sé, ad un certo punto di quella mediazione che si andava ormai trasformando in un mercato, di dire "io mi assumo la responsabilità del Piemonte, e pur di far passare un bilancio faccio delle dichiarazioni che non sono assolutamente dovute; e pur di far passare un bilancio che aiuti il Piemonte; e pur di fare un bilancio che sblocchi gli investimenti; e pur di fare un bilancio che non penalizzi le categorie; io faccio delle dichiarazioni politiche pesanti e sono disposto a pagarle in prima persona".
Questo è stato un atto di grande coraggio che noi vogliamo sottolineare e di cui ringraziamo il Presidente Ghigo. Potremmo addirittura dirgli "fin troppo", Presidente Ghigo. Noi avremmo addirittura intrapreso un'altra strada, se non fosse che la coesione della maggioranza e la convinzione che il percorso indicato dal Presidente fosse probabilmente quello più giusto avevamo già scelto un'altra strada: avevamo scelto la "strada del pulman.
Visto che sembra che porti fortuna la strada del pullman, avevamo deciso di girare le Province con un pulmino da nove posti per andare a spiegare alle singole categorie, ai Sindaci che avessero voluto ascoltarci e a tutti i tanti penalizzati dall'ostruzionismo di parte della minoranza, cosa perdevano e di chi era la colpa. Abbiate pazienza: nonostante l'abbiate detto in tanti, non siete riusciti a convincermi che la colpa è nostra. Io sono ottuso, ci arrivo dopo, lo ammetto, però non mi avete assolutamente convinto, anzi più parlate, più sono convinto esattamente dell'opposto: che noi abbiamo ragione, che voi siete stati favoriti in questa vostra attività di blocco esclusivamente da alcuni strumenti, che avete preso un momento di impasse politico come scusa per tentare forse non sapete esattamente voi neanche cosa, perché speravate! Voi avete atteso in questi mesi! Ha atteso in questi mesi molto più la minoranza che non la maggioranza! Voi avete atteso che succedesse qualcosa per cui questa maggioranza deflagrasse:..ma si andiamo ancora avanti.., allunghiamo i tempi..., chissà cosa succederà..., l'UDR magari si "sposta"..., magari Cossiga fa un'altra cosa: voi avete atteso.
Voi non è che abbiate scelto, avete atteso. Quando vi siete accorti che la vostra attesa era "drogata", vi siete detti che in qualche modo dovevate uscirne. Avete cominciato elencando tutta una serie di problematiche che poi il Presidente Ghigo e la sua maggioranza, per il bene del Piemonte, ha dovuto accettare.
Questo - lo ribadisco - i piemontesi lo sanno molto bene, e lo indicano anche gli indici di popolarità del Presidente della Giunta che, tra l'altro, non mi sembrano secondari. Qualcuno sostiene che noi non ascoltiamo la gente perché stiamo in quest'aula; io, quelle poche volte che mi lasciate uscire di qua, vado ad ascoltare la gente, e quest'ultima invece ha tutt'altra impressione e saremmo in grado di dimostrarlo anche alle prossime elezioni.
Imputarci tutte le nefandezze di questo bilancio, ci vuole veramente la cultura della doppia verità; per sostenere quel fior fior "inesattezze" io le definisco così, perché siamo ormai giunti alla fine, fosse stato un altro momento avrei usato un termini più duro. Ho la certezza che la nostra gente, quelli che stanno fuori dal bunker, (perché questo luogo è un bunker, una catacomba, scegliete voi, posto sempre più antipatico ogni volta che ci veniamo) abbiano capito benissimo quello che è successo e abbiano colto con grande favore e ammirazione l'attività di questa maggioranza.
Noi, votando a favore di questo bilancio, chiediamo anche noi un colpo di reni, ma noi non lo chiediamo al Presidente della Giunta, noi lo chiediamo alla maggioranza affinché recuperi l'orgoglio di essere tale deve smetterla di giocare in difesa, di temere di arrivare al giorno dopo dicendo chissà cosa succederà e cosa ci diranno, deve avere il coraggio viceversa, di fregarsene anche un pochino di quello che dicono gli altri ma di andare avanti diritti per la strada che avevamo intrapreso tre anni fa e che fino adesso è stata una strada proficua affinché la nostra democrazia si trasformi da deficiente in decidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Anch'io farò una dichiarazione molto breve di voto favorevole a questo bilancio. Un bilancio la cui approvazione è stata sicuramente lunga sicuramente tormentata anche da una serie di eventi che si sono accavallati in questi mesi. Il Consigliere Saitta parlava di 39 sedute complessivamente che si sono svolte su questo tema. Se andassimo a risentire il dibattito che c'è stato nell'ambito di queste occasioni di incontro vedremmo che le occasioni, nel corso delle quali si è parlato veramente di bilancio sono state poche. Si è fatto anche un lavoro da parte di tutti positivo, ricordo tutta la discussione sulla cultura, sulla Formazione professionale che hanno sicuramente portato ad una convergenza di tutto il Consiglio su certi temi estremamente importanti. Ma se andassimo a rivedere gli argomenti trattati nel corso di queste sedute vedremo sicuramente che la maggior parte del tempo è stato impiegato su questioni politiche che man mano l'opposizione poneva. Questioni politiche continuamente diverse che dal mio punto di vista hanno sicuramente creato difficoltà anche da parte delle maggioranza e da chi la maggioranza aveva delegato a tirare un pochino le fila di tutto questo dibattito.
E' per questo che io riconosco a questa maggioranza la coesione sul fatto che si sia data innanzitutto un obiettivo per il Piemonte che era quello di approvare il bilancio e di dare al Piemonte la possibilità di avere uno strumento finanziario per poter operare. Dal mio punto di vista la coesione è in questi elementi che in questo caso si sono riversati sul bilancio, ma sono anche sulla ferma decisione da parte di tutta la maggioranza di poter scegliere perlomeno di discutere di tutte le problematiche, anche politiche, sorte in questo periodo nel momento in cui la maggioranza lo ritenesse opportuno, vale a dire in un momento di maggiore tranquillità e non quando, a spizzichi e bocconi, la minoranza lo richiedeva.
Ritengo anche questo un atto di estrema responsabilità. Tutti i movimenti che ci sono stati nell'ambito di questa maggioranza comunque non hanno portato a delle problematiche sull'approvazione di questo bilancio credo che questo debba essere riconosciuto alla maggioranza.
La Giunta si è dimostrata molto disponibile; gli Assessori in queste ultime sedute hanno cercato di approfondire il più possibile le loro tematiche, ma non dimentichiamo che la stessa disponibilità è comunque stata data in Commissione sia nella I Commissione, che io presiedo, sia in altre Commissioni che si sono susseguite in questo lungo iter prima dell'approvazione.
Certo, a volte è mancato il coordinamento, a volte è trasparsa questa esigenza maggiore di coordinamento tra le varie deleghe di Giunta, ma questo sicuramente non deve far dimenticare quello che è stato il lavoro di grossa disponibilità da parte di tutti gli Assessori.
Per quanto riguarda la parte di dibattito che adesso ci aspetta, io auspico che questa maggioranza non si concentri sulla coesione o non coesione per il fatto di avere una Giunta migliore o una Giunta peggiore rispetto a quella si ha adesso. Questa maggioranza ha degli appuntamenti importantissimi che sono il Piano regionale di sviluppo, le deleghe Bassanini, il problema della disoccupazione e tutta la revisione dello Statuto e del Regolamento.
Ritengo che la maggioranza sarà tale quando si riconoscerà in questi obiettivi. Quindi, tutte le vicende che a livello nazionale hanno portato ad una serie di dibattiti interni nell'ambito della maggioranza, ritengo si potranno e si dovranno concludere in coesione su questi obiettivi e non sul fatto che possa piacere o meno una Giunta all'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Preferivo fosse presente il Presidente della Giunta regionale, non importa, probabilmente è la stessa cosa.
Signor Presidente, Assessori, colleghi Consiglieri, stiamo per finire la maratona del bilancio: oggi finalmente ci sarà la votazione e l'approvazione.
Innanzitutto dichiaro che non ho apposto la mia firma sull'ordine del giorno che, a parer mio, dice "arriviamo tutti felici e contenti il 30 o il 31 maggio", io mi riconosco nell'ordine del giorno datato dicembre 1997: sono ben altri che non hanno mantenuto gli impegni assunti. Intendo valido ancora l'impegno assunto a dicembre; se non è stato applicato si doveva comunque portare avanti quell'impegno.
Per quanto riguarda la crisi politica sottolineo che non esiste crisi politica: se in una maggioranza ci sono anche delle voci discordi significa democrazia e non crisi politica. Bisogna avere il coraggio di dirlo chiaramente se non si è concordi su qualche iniziativa della Giunta.
Pertanto, secondo me, non esiste crisi politica; abbiamo dato dimostrazione di coesione, abbiamo dato dimostrazione di ascolto delle opposizione; abbiamo dato dimostrazione di volere qualcosa per il bene del Piemonte.
Ho ascoltato il Capogruppo del PDS, Riba, che parlava di UDR. Mi sono chiesto più volte che cos'è l'UDR. Nel nostro Consiglio regionale l'UDR esiste o non esiste? Se esiste qualcuno deve riferirci dell'esistenza. Per il Gruppo, Pensionati per l'Europa, esiste solo un Gruppo composto da dieci Consiglieri che vogliono lavorare per il Centro. Se qualcun altro crede che in questo Gruppo ci sia qualche cosa di sottobosco - non so come definirlo deve dirlo. A questo punto chiedo - come ha chiesto il Consigliere Riba che qualcuno ci dica se esiste o non esiste l'UDR, non sappiamo neppure se sia nato o morto, se si chiama CDR oppure UDR.
A conclusione di questo dibattito, noi, come in ogni occasione quando si percorre un cammino e si arriva al traguardo, noi discutere, portare dei ringraziamenti e delle speranze. Succede così anche quando finisce un atto unico, speriamo che questo sia un atto unico per la nostra Regione e per il nostro Piemonte.
Innanzitutto ringrazio l'Assessore Burzi che ha saputo portare avanti con impegno un progetto per il futuro del nostro Piemonte. Ringrazio anche tutti gli Assessori presenti con noi a condividere queste ore; ringrazio inoltre, il Presidente della Giunta che, pur di vedere il bilancio approvato, ha presentato un ordine del giorno - che io non ho condiviso tramite il quale ci ha comunicato che se non riuscirà a fare il rimpasto entro il 30 maggio, darà le dimissioni.
Ringrazio anche le opposizioni che hanno portato avanti molteplici emendamenti e interventi che sono stati validi per il bene della nostra Regione. La cosa non valida è che la maggioranza abbia dovuto ascoltare queste opposizioni, abbia dovuto, non sapendo prima fare qualcosa, portare avanti i progetti elargiti dalla opposizioni.
Concludo il mio intervento dichiarando il voto favorevole del Gruppo dei Pensionati per l'Europa al bilancio. Spero che da questo bilancio esca qualcosa di nuovo per il settore dell'assistenza. Io e l'Assessore Goglio purtroppo, ci rimbecchiamo ogni momento; porgo le scuse all'Assessore Goglio di tale atteggiamento, certe volte lo tratto un po' male, per dobbiamo ottenere qualcosa di più per gli anziani nel settore dell'assistenza: pretendiamo qualcosa di più.
Concludo il mio intervento nella speranza di vedere qualcosa di nuovo nel settore dell'assistenza, della sanità e dei servizi sociali. Il quotidiano La Stampa oggi ha messo a fuoco la situazione nella quale vivono gli anziani nella nostra città e, io aggiungo, nella nostra regione.
Molti si chiedono perché i servizi sociali non funzionano; molti si chiedono perché non ci sono servizi di aggregazione. Ebbene, da questo bilancio deve uscire qualcosa di nuovo, perché è necessario intervenire oggi, e non domani, che sarà, per molti anziani, troppo tardi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Casari.



CASARI Raimonda

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, farò anch'io una dichiarazione brevissima per annunciare il voto favorevole del CCD al bilancio.
Bilancio che, al di là delle pretese difficoltà politiche della maggioranza, ha indubbiamente risentito delle incertezze e della complessità dell'evoluzione politica nazionale.
In primo luogo, basti pensare al momento di complessa trasformazione del sistema delle autonomie locali, ai decreti Bassanini, a tutto quanto vi conseguirà, e ai conseguenti trasferimenti anche finanziari che dovrebbero arrivare dallo Stato.
Basti pensare anche alle entrate, che non è stato ancora possibile quantificare pienamente, legate all'applicazione dell'IRAP, e, ancora, alla drastica riduzione dei trasferimenti di fondi statali per la spesa corrente che quest'anno conta 52 miliardi in meno rispetto allo scorso anno.
A fronte di queste incertezze e difficoltà, che non sono difficoltà politiche della maggioranza, ma oggettive di costruzione di un bilancio, il nostro Gruppo condivide la scelta fondamentale compiuta dall'Assessore Burzi e da tutta la Giunta, di escludere ogni ipotesi d'imposizione fiscale aggiuntiva, anche e soprattutto in considerazione dell'ormai insostenibile pressione fiscale esercitata su cittadini dal Governo centrale. Siamo - i dati comparsi in questi ultimi periodi lo evidenziano molto bene - il Paese che ha la più forte imposizione fiscale a livello europeo: siamo a livelli quasi intollerabili.
Spero che all'attuale euforia per l'ingresso in Europa, il Governo dell'Ulivo sappia poi anche far seguire un conseguente ridimensionamento delle imposte, in modo tale da portarle allo stesso livello degli altri Paesi europei.
Condivisione quindi - dicevo - delle priorità e degli obiettivi strategici che ha individuato la Giunta, e, in particolare, l'attenzione a quegli strumenti di supporto e promozione degli investimenti produttivi tesi a consentire un maggiore sviluppo delle opportunità di lavoro. Parlo dei 150 miliardi di risorse regionali previste in relazione al DOCUP 1997/1998; parlo degli investimenti nelle grandi infrastrutture, quale il passante ferroviario, la linea ferroviaria ad Alta capacità.
Condividiamo anche la scelta di sostenere la cultura, com'è stato fatto in questi anni, ed il turismo. Cultura e turismo visti in stretta connessione fra loro. Cito a questo proposito solo due esempi: il primo, il recupero strutturale e funzionale della Reggia di Venaria e del Parco della Mandria, inserito in un più ampio progetto volto a realizzare un circuito delle Reggie e delle Collezioni reali, che è sicuramente la più importante e più valida delle iniziative regionali finalizzate alla creazione di una vera e propria industria del turismo culturale.
Cito poi ancora la Sindone sulla quale - faccio solo un commento credo che la Regione abbia svolto una funzione di supplenza anche per quello che riguarda alcune inadempienze ed assenze da parte del Comune di Torino.
Sempre restando in merito alle priorità individuate dalla Giunta io rilevo però che sul capitolo dell'assistenza, a fronte dei 120,233 miliardi che costituivano lo stanziamento globale nel 1997, il bilancio di previsione per il 1998 porta 120,410 miliardi, quindi sostanzialmente la stessa cifra, prima dell'assestamento. A nome del CCD invito fin d'ora l'Assessore Burzi ad attivarsi perché questo capitolo in fase di assestamento venga sostanziosamente incrementato, in sintonia con le dichiarazioni di attenzione a tali tematiche più volte espressa dal Presidente Ghigo anche su nostra sollecitazione.
Debbo infine lamentare la persistente insufficienza dello stanziamento a favore delle scuole libere. Noi abbiamo assistito a livello nazionale a tante belle parole, a tante promesse a cui i fatti non sono mai seguiti.
Credo sia nostro dovere, sia dovere delle amministrazioni governate dal centro-destra, dimostrare una concreta solidarietà nei confronti di quelle istituzioni che fra mille difficoltà assicurano un minimo di libertà di scelta alle famiglie. Libertà peraltro - dal momento che siamo entrati in Europa e che dunque dobbiamo anche in questo campo adeguarci - che nel resto d'Europa è la regola.
Voto favorevole dunque, in conclusione, al bilancio con la richiesta fin d'ora di una forte e concreta attenzione in fase di assestamento alle priorità succitate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pier Luigi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, anche noi alla fine di queste lunghe giornate intendiamo svolgere alcune considerazioni oltre che esprimere, ma questo ci sembra quasi pleonastico dopo tutto quanto è successo in aula e in Commissione durante questi mesi, il voto favorevole rispetto a questo bilancio.
Dopo questi mesi anche noi - l'han già fatto il collega Ghiglia e qualche altro collega - vogliamo esprimere la stima e l'apprezzamento per quanto hanno fatto, ciascuno per la sua parte, l'Assessore Burzi, il Presidente Ghigo, la maggioranza e la Giunta, soprattutto la Giunta. Questi lunghi mesi di lavoro hanno affinato anche un rapporto che dal punto di vista umano non può che essere stato gratificante e per noi lo è stato.
L'avere visto l'Assessore Burzi, a volte focoso e spesso impaziente pazientare per 80, 90 o 100 ore (fino a 62 sono state contate, poi si è perso il conto e ci si è rassegnati perché non ne valeva più la pena) in Commissione e poi in aula, dal punto di vista umano e dell'affiatamento umano è stato sicuramente un motivo gratificante e un arricchimento.
Avere visto il Presidente Ghigo, ma questo è un atteggiamento politico che per due anni e mezzo è stato accusato, in modo più o meno articolato dalle minoranze, di "mollare" l'Assessore, di "mollare" il Consigliere, di "mollare" quella che quasi quasi veniva chiamata zavorra ogni volta che c'era un incidente o qualcosa del genere, assumersi sulle proprie spalle la responsabilità politica - senza reti! - attraverso la quale entro il 31 maggio o si chiuderà un completamento, un rimpasto, una razionalizzazione di deleghe, oppure ne trarrà le conseguenze; ebbene questo è stato (dal punto di vista politico - ripeto - così come dal punto di vista umano ho sottolineato il rapporto che c'è stato con l'Assessore Burzi che ci ha ritengo, arricchiti) un salto di maturità politica notevole.
Dal punto di vista politico noi non concordiamo assolutamente con chi dice che questa maggioranza è in crisi. Ma secondo voi una maggioranza in crisi avrebbe sopportato e superato da settembre in poi tutto il percorso ad ostacoli che c'è stato? Altro che il giro di pista o la maratona! Da settembre a dicembre c'è stato il tiro al piccione, sull'Assessore A sull'Assessore B, sull'Assessore C, attraverso le delibere, le virgole, gli errori o pseudoerrori e cose di questo genere. A dicembre - non era casuale c'erano i 30 mesi e quindi il cambio di Presidenza. Noi diciamo che siamo da sei mesi sul bilancio, ed è vero, ma il periodo di paralisi è iniziato a settembre. Io non posso esprimere soddisfazione politica perché dopo sei mesi si approva un bilancio, è molto triste, è molto amaro per una istituzione come la Regione all'atto in cui è impegnata nell'esame di maturità per conquistarsi appunto la maturità nei confronti dello Stato centrale, maturità che presiede al riconoscimento della titolarità dell'autonomia fiscale, del fatto che ci sia questa autonomia impositiva da parte delle Regioni e così via, e proprio in un momento del genere la Regione dimostra che per approvare un bilancio occorrono sei mesi! Non sto dando delle pagelle, non è il caso di compilar pagelle; tutti abbiamo sbagliato qualcosa in questa vicenda e tutti in questa vicenda abbiamo, chi da prima, chi lungo il percorso, chi da ultimo, cercato di contribuire a raddrizzare le situazioni perché, dicevo, torno al fatto che secondo noi questa maggioranza non è in crisi. Una maggioranza in crisi non avrebbe superato i 4 mesi che da settembre a dicembre hanno portato a tutto quanto possiamo rivedere alla moviola è successo all'interno di questo Consiglio con l'avvicendamento di Assessori, con accuse ad Assessori, con denunce alla Magistratura e così via, che poi ha rinnovato l'Ufficio di Presidenza dopo due anni e mezzo. Certo, dal punto di vista umano queste cose spiacciono e io non voglio tornarci, ma ha trovato comunque la forza politica di scendere da 35 a 33! Dico la forza politica perché una maggioranza in crisi si sarebbe aggrappata a 30,5 voti pur di stare in piedi! Non è stato così e allora, scusate, ma io divergo da chi afferma che questa maggioranza è in crisi. Certo, questa maggioranza, anche se il collega Ghiglia - io concordo - ha detto che all'interno di quest'aula che sembra una gigantesca capsula Apollo alla deriva nello spazio (la forma se notate è proprio quella), nonostante questo, non è alla deriva nello spazio! E' a Torino, è in Piemonte, è in Italia. Allora, così come se cade una quercia nella foresta amazzonica si fa una dimostrazione dei Verdi in Alaska, qui è la stessa cosa: succede qualcosa a Roma, è ovvio che qui ci sono fibrillazioni. Quindi direi che la crisi è la crisi esistenziale politica dei tempi che stiamo vivendo. Questa secondo noi è la turbolenza è la difficoltà in cui questa maggioranza si trova come altre. Ma scusate e allora della vicina Lombardia che ha 54 Consiglieri in maggioranza su 80 e che va sotto in Consiglio una volta sì, una volta no, cosa dovremmo dire? E del Lazio che ha una maggioranza di segno diverso rispetto a quelle del Piemonte e della Lombardia, in cui hanno sforato sul bilancio di 15 giorni noi abbiam sforato di sette, non è consolante questo, ma comunque è meno peggio di uno sforamento di 15 giorni. Con questo voglio dire che non è che in Piemonte si viva uno stato di crisi particolare perché il Presidente è incapace, la Giunta è incapace, la maggioranza è incapace. No! In Piemonte si vive uno spicchio di quella che è la società reale nel nostro Paese, con le difficoltà, attraverso le quali lentamente ci stiamo muovendo e, molte volte, diventa difficile intravedere un punto di approdo e di superamento: queste sono difficoltà che viviamo tutti.
Questa maggioranza ha trovato la forza di affrontare quattro mesi durante i quali è avvenuto quello che è avvenuto; ha trovato la forza di arrivare ad un rinnovo del Presidente del Consiglio e dell'Ufficio di Presidenza. Certamente questo è costato il sacrificio di un uomo e forse di due - e questo ci dispiace ancora oggi - ma dal punto di vista politico è stata una dimostrazione di maturità politica. Una maggioranza che passa da 35 a 33 componenti, perché politicamente intende perseguire un disegno, è un atto politico che va riconosciuto alla maggioranza.
Torno a ripete che non esprimo soddisfazione politica perché finalmente si approva il bilancio, è molto triste che una Regione, un'istituzione come questa, impieghi sei mesi ad approvare un bilancio, specialmente nel momento in cui a livello mondiale i problemi devono essere risolti in trenta secondi e le risposte vanno date in 30 minuti, perché altrimenti si perde il treno. Un ente pubblico che rivendica maturità, che si appresta ad essere soggetto di titolarità forte, di autonomia politica e istituzionale nei confronti dello Stato centrale, non può fallire impiegando sei mesi ad approvare un bilancio.
Dopodiché questo bilancio, secondo noi, è di una "brillantezza" normale, non poteva essere altrimenti. Non concordiamo con chi ha detto che è un bilancio brutto, fatto male, non è assolutamente vero, è vero che è stato costruito a tasselli - questo lo abbiamo già detto a suo tempo inoltre quando si presenta un disegno di legge a dicembre e a dicembre non c'è ancora la finanziaria - anche questo è un elemento che riguarda la Regione, ma riguarda l'istituzione regionale nel suo complesso - è difficile contare su risorse certe.
Il 29 di gennaio la Giunta ha presentato la nota di variazione e poi si sono aggiunti i tasselli che via via sono emersi per quanto riguarda le risorse. Oggi come oggi direi che al 99% della "sofferenza sociale" rispetto all'impostazione originaria del 371, sia stata data risposta.
Certo per merito di tutti, anche se in questi sei mesi la situazione è un po' sfuggita di mano, o stava sfuggendo di mano, fino addirittura ad un punto di non ritorno: questo è avvenuto.
Dopodiché noi riconosciamo al PDS, e ad altri Gruppi di opposizione, la responsabilità e il merito di avere visto l'avvicinarsi dell'astronave al punto di non ritorno e quindi di avere collaborato per cercare di salvare la "baracca". Ci siamo riusciti tutti insieme, abbiamo sbagliato tutti in questa vicenda, e tutti siamo responsabili.
Si tratta di un bilancio necessariamente di attesa, perché un bilancio che giunge alla vigilia del Piano regionale di sviluppo non può essere che un bilancio di attesa, non poteva essere un bilancio di sfondamento. Il bilancio di sfondamento, se ne avremo tutti insieme la capacità, potrà essere quello del 1999, anche se il 1998 - terzo anno di legislatura - era sicuramente l'anno in cui il motore della Regione avrebbe dovuto girare a pieno regime: questo non è avvenuto, quindi il danno politico è maggiore il danno di immagine istituzione ci fa essere meno soddisfatti dal punto di vista politico. Certo, dopo molti mesi passati qui dentro, riuscire finalmente a mettere alle spalle questo bilancio fa piacere a tutti, questo è ovvio. Dal punto di vista politico penso che dobbiamo essere molto realisti ed essere coscienti di questo grosso limite e di questa dimostrazione di inefficienza, di incapacità e di immaturità che tutti insieme penso abbiamo dato alla società piemontese e allo stato centrale che di solito ne ha bisogno solo di mezza, per negare quello che le Regioni e gli Enti locali rivendicano.
Se è così direi che abbiamo remato anche un po' controcorrente nei confronti delle rivendicazioni dei decreti Bassanini e altro. Non è eccessivo pessimismo, ma se noi confrontiamo questo tentativo di efficienza e di migliorare il servizio pubblico rispetto a sei mesi impiegati per approvare un bilancio di un ente Regione che amministra quattro milioni e 300 mila abitanti, beh, dal confronto ognuno tragga le proprie conclusioni per quanto ci riguarda, ne trarremo le nostre.
Quindi ci auguriamo che queste fibrillazioni e queste difficoltà vengano superate. In questi mesi sotto certi aspetti abbiamo affrontato il "tappone dolomitico" e siamo arrivati al traguardo, sotto certi aspetti se non ci fossero influenze esterne, che però ci saranno, molto probabilmente a maggio avremmo di fronte un cavalcavia da superare, ma bisogna diffidare anche dai semplici cavalcavia perché prima del 31 di maggio ci sarà il 24 maggio e il 24 di maggio ci saranno le elezioni amministrative e regionale e quindi politiche e quindi ci saranno dei test in atto i cui risultati li vedremo il 24 maggio sera.
Pertanto, alcune considerazioni del Consigliere Riba, e che io non posso ripetere con la stessa disinvoltura perché ognuno di noi ha posizioni diverse all'interno di questo Consiglio, possono effettivamente creare ancora insidie. Quindi non illudiamoci di essere arrivati in porto, ma sicuramente il fatto che finalmente si possa approvare questo bilancio, e accingerci quindi alla finanziaria, ad alcuni disegni di legge che l'Assessore Burzi ha già preannunciato anche attraverso un ordine del giorno che tende - e noi siamo d'accordo - a prefigurare un percorso preferenziale che consenta non di recuperare - questi sei mesi, purtroppo scusate il pessimismo, non li recupereremo più - ma di riprendere un cammino che ci faccia risalire.
Non dimentichiamoci che noi qui, purtroppo non siamo un tassello isolato, siamo un tassello all'interno di un mosaico e il mosaico purtroppo, prevede che se si sposta un tassello a centinaia di chilometri di distanza se ne sposta un altro, se cade un birillo a Roma, può cadere un birillo in Piemonte o in un'altra Regione.
Consci anche di questa realtà che non possiamo ignorare, siamo comunque fiduciosi che oggi si possa mettere la parola fine rispetto a questa telenovela che ritengo abbia danneggiato tutti noi nel nostro insieme maggioranza e opposizione, speriamo che da domani si possa ripartire per riconquistare maggiore credibilità.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Questione incidentale posta dal Consigliere Chiezzi relativa ad un opuscolo di ringraziamento al PDS per ostensione della Sindone (seguito)


PRESIDENTE

Abbiamo così concluso questo giro di valutazioni per cercare di far procedere i nostri lavori nel modo più efficace possibile.
In queste ore ho avuto modo, anche se episodicamente, di sentire quasi tutti i Capigruppo relativamente al problema di quell'opuscolo del Comitato, che esprimeva un ringraziamento particolare ad un Gruppo consiliare, verosimilmente, come abbiamo avuto modo di intendere in occasione di una delle passate riunioni dell'aula, per un problema specifico, ma il titolo in base al quale veniva ringraziato un Gruppo consiliare non era specificato nel documento. Se quanto vado a dire pu essere sufficiente possiamo anche evitare di fare una riunione formale dei Capigruppo. Ho intenzione di convocare un rappresentante del Comitato e di chiedergli formalmente per quale ragione ha inteso indicare un Gruppo politico consiliare - chi non è d'accordo potrà poi chiedere la parola nell'opuscolo. Occorrerà valutare insieme quali iniziative intraprendere in modo che possano essere evitati impropri vantaggi rispetto ad un Gruppo e conseguentemente, riferire in modo operativo quali iniziative si possano attivare. L'intenzione di convocazione verrà recepita in un comunicato stampa.
Penso che questo possa essere sufficiente e possa superare la convocazione della Conferenza dei Capigruppo. Sulla sua richiesta di un miliardo di danno, collega Chiezzi, non mi sento di esprimere alcuna valutazione: non lo riferirò nel comunicato-stampa.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Possiamo sin d'ora definire la convocazione del prossimo Consiglio per martedì, alle ore 9,30 e 14,30; come o.d.g. può essere mantenuto quello per il quale siamo stati convocati, con l'avvertenza che i punti 10), "esame progetto di legge n. 73, 'Norme per l'esercizio della professione di guida naturalistica', licenziato con parere negativo - relatore Vindigni" e 15) "Esame proposta di legge n. 295: 'Norme per il recupero ai fini abitativi di rustici e di sottotetti' (richiamato in aula ai sensi dell'art. 34 del Regolamento dai presentatori Saitta, Gatti, Peano, Salerno, Racchelli)" con il vostro consenso ritornerebbero all'esame della Commissione competente.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 729 inerente a "Iniziative sulla deportazione"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 729 dei Consiglieri Chiezzi Moro, Papandrea e Simonetti collegato al progetto di legge n. 371.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Scusi, Presidente, abbia pazienza. Se dovessi presentare un ordine del giorno su come vorrei che questa Giunta regionale gestisse le somme che ha messo a bilancio, dovrei presentare 50 documenti. Se invece sono ordini del giorno di indirizzo politico, li possiamo votare e discutere in altro momento). Non si può far passare le cose...



PRESIDENTE

Io non voglio far passare nessuna cosa: semplicemente, mi è stato detto che questo ordine del giorno rientrava in un pacchetto di documenti collegati al bilancio. Questo quanto ho inteso.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, non so di che ordine del giorno si parli - forse quello sul Museo della deportazione? -. Comunque sia, piaccia o no, al termine della discussione di un disegno di legge, si votano gli ordini del giorno collegati per argomento.
Se qualcuno ha presentato un ordine del giorno, lo si vota, purché il Presidente lo ritenga collegato ad un'attività legata ai capitoli di bilancio.
Da che mondo è mondo abbiamo sempre votato decine di ordini del giorno dopo il bilancio, proposti da un Gruppo o dall'altro.



PRESIDENTE

Esiste il problema formale di votarli dopo l'approvazione del bilancio: non saprei: è la stessa cosa.



CHIEZZI Giuseppe

Mi dicono che l'accordo era di votarli prima: i patti si osservano!


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito) - Presentazione ed esame ordini del giorno collegati


PRESIDENTE

Pongo in votazione per appello nominale l'intero testo del progetto di legge n. 371.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 48 voti favorevoli 30 voti contrari 18 La legge è approvata.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 729 inerente a "Iniziative sulla deportazione" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo adesso all'esame degli ordini del giorno in qualche modo collegati al bilancio. Io li ritengo votabili (chi ha preso impegni li voterà) in quanto collegati, perciò non c'è bisogno di iscriverli all'o.d.g.
Il primo documento è l'ordine del giorno n. 729, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti, che ha per oggetto "Iniziative sulla deportazione", il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna l'Ufficio di Presidenza a destinare ad attività relative alle iniziative sulla Deportazione somme conseguenti all'obiettivo di estendere ad un numero di studenti e di insegnanti ulteriore le attività di studio e di conoscenza con visite dirette nei Lager".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 39 voti favorevoli e 4 contrari (non hanno partecipano alla votazione 4 Consiglieri).


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame ordine del giorno n. 766: "Protocollo d'intesa per la messa in sicurezza e la bonifica del sito ACNA di Cengio - Interventi di sostegno allo sviluppo locale della Valle Bormida"


PRESIDENTE

Pongo ora in votazione l'ordine del giorno n. 766 presentato dai Consiglieri Moro, Toselli, Picchioni, Riba, Cavaliere, Angeli, Rosso Gallarini, Cotto, Casari, Foco, Benso e Saitta, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte richiamato il precedente ordine del giorno n. 715 del 4 marzo 1998, con il quale si è espresso sull'esigenza di messa in sicurezza e di bonifica del sito ACNA di Cengio ribadendo l'opposizione all'impianto Re-Sol e all'attivazione a Cengio di qualsivoglia polo di smaltimento rifiuti oltre alla richiesta di una drastica riduzione dei prelievi d'acqua dal fiume Bormida di Millesimo ritenuto che la bonifica debba essere accompagnata da interventi di sostegno allo sviluppo locale consono alle condizioni ambientali della Valle Bormida, ricorrendo a tutte le opportunità offerte dall'Unione Europea a cui si possono aggiungere specifici interventi a carico del bilancio regionale ritenuto inoltre opportuno sollecitare il Ministero dell'Ambiente e dell'Industria in ordine alla definizione del Protocollo d'intesa Ministeri Liguria-Piemonte come garanzia per la bonifica e per indirizzare gli insediamenti in Valle Bormida verso attività eco-compatibili impegna la Giunta regionale a ribadire ai Ministeri competenti l'urgenza di definire il Protocollo d'intesa per la messa in sicurezza e la bonifica del sito ACNA di Cengio predisporre una proposta concertata con gli Enti locali della Valle Bormida di sostegno ad iniziative di sviluppo eco-compatibili con il ricorso alle opportunità previste dai Regolamenti dell'Unione Europea unitamente al sostegno finanziario da prevedere in termini pluriennali a decorrere dall'esercizio finanziario 1999".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 752: "Piani di intervento per percorsi giubilari - Priorità finanziamenti progetti di siti lungo la via Francigena Meridionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 752 presentato dai Consiglieri Toselli, Viglietta, Rossi, Picchioni, Cotto, Grasso, Angeleri, Casoni Gallarini, Riba, Spagnuolo, Casari, Rubatto, Peano, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte visto il Piano degli interventi di interesse nazionale relativi a percorsi giubilari e pellegrinaggi in località al di fuori del Lazio di cui alla Legge n. 270/97 preso atto con vivo disappunto che tale piano assegna al Piemonte uno stanziamento complessivo di lire 54 miliardi, che risulta essere profondamente inadeguato sia in rapporto all'importanza del Piemonte nel contesto del territorio nazionale, sia alla qualità dei progetti predisposti dalle Province in accordo con la Regione, sia infine all'importanza storico-artistica che i monumenti religiosi rivestono nell'ambito della nostra Regione preso atto inoltre del grave squilibrio verificatosi nell'assegnazione delle risorse che escludono quasi del tutto dal finanziamento intere Province e vie giubilari che non riconoscono il dovuto rilievo ai siti collocati lungo la Via Francigena meridionale che fin dal Medio Evo costituisce uno dei percorsi più significativi dell'evangelizzazione e del pellegrinaggio religiosi riconosciuto l'impegno di coordinamento e di sostegno del lavoro realizzato dalle Province svolto dalla Regione nella fase di selezione e di progettazione degli interventi preso atto con rammarico, infine, che il Comitato Interministeriale ha escluso le Regioni e le Province dalla partecipazione alla fase istruttoria e dal processo decisionale definitivo delibera di esprimere la propria grave insoddisfazione per le scelte operate dal Governo sia per quanto attiene l'entità dei fondi assegnati al Piemonte che per quanto concerne l'individuazione degli interventi finanziari dà mandato al Presidente della Giunta regionale al fine di riprendere i contatti con il Ministero dei Lavori Pubblici per verificare la possibilità di modificare ed integrare il Piano, onde ottenere l'assegnazione di ulteriori risorse e la modificazione del riparto effettuato impegna l'Amministrazione regionale nella predisposizione dei propri piani di spesa per il recupero del patrimonio storico-artistico ad orientare i propri finanziamenti verso un riequilibrio a favore delle Province maggiormente penalizzate dalle scelte della Commissione Interministeriale dando priorità in modo particolare al finanziamento dei progetti relativi ai siti inseriti lungo la Via Francigena meridionale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ho chiesto di intervenire perché questo ordine del giorno lo vediamo adesso, quindi non possiamo esprimerci su tutto il complesso dell'ordine del giorno.
Se i colleghi firmatari - quasi tutto il Consiglio, meno noi che non siamo stati interpellati - lo consentono, potremmo votare l'ultimo comma "impegna".



PRESIDENTE

Chiede la votazione per parti separate?



CHIEZZI Giuseppe

Sì, noi possiamo votare l'ultima parte: impegna l'amministrazione regionale. Sempre se i colleghi lo ritengono.



PRESIDENTE

Tecnicamente è possibile. Il primo firmatario, Consigliere Toselli acconsente.
Pongo quindi in votazione per parti separate tale ordine del giorno.
La prima parte va fino a "dà mandato".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La prima parte è approvata con 41 voti favorevoli (non partecipano alla votazione 4 Consiglieri).
Pongo infine in votazione la seconda parte: da "impegna" al termine.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La seconda parte è approvata all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 754: "Richiesta contributo per l'ottavo centenario della città di Cuneo"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 754 presentato dai Consiglieri Riba, Peano, Rossi, Dutto, Casoni, Viglietta e Picchioni, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che ricorre quest'anno l'ottavo centenario della città di Cuneo e che la Giunta regionale non ha sinora predisposto un contributo economico per sostenere le iniziative in corso impegna la Giunta regionale a riservare nella fase di assestamento di bilancio un importo adeguato non inferiore a lire 1 miliardo per realizzare le attività in corso o eventualmente un'opera a memoria della Regione Piemonte".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sulle celebrazioni dello Statuto Albertino e del centenario di Vittorio Alfieri, chiederei, ove è possibile, di non inserire l'importo visto che vi è un decreto legge che utilizza una legge sulle celebrazioni - già in VI Commissione - pertanto vi è l'impegno della Giunta, in particolare dell'Assessore Leo.



PRESIDENTE

la parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Prima di passare alla votazione, chiederei di conoscere il nome dei firmatari di questa iniziativa.



PRESIDENTE

I firmatari sono i Consiglieri Riba, Casoni, Peano, Rossi, Dutto Picchioni, Viglietta.
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Voterò a favore, però volevo fare una dichiarazione. I colleghi, eletti nella provincia di Cuneo, devono sapere che gli ottocento anni della città di Cuneo interessano tutto il Piemonte e tutti i Consiglieri del Piemonte.
Pertanto, quando si presentano degli ordini del giorno che vanno comunque a dirigere delle somme nel bilancio per fare qualcosa che ritengo positivo devono smetterla di pensare che il territorio dove prendono i voti sia di loro proprietà! Ho ripetuto tante volte questo concetto sia per Asti, sia per Alessandria e oggi lo dico per Cuneo.



(Voci in aula)



MONTABONE Renato

La Valle di Susa, che è una valle di passaggio, è giusto che ci passino tutti, attenzione a non inciampare!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riba.



RIBA Lido

Trovo esatte e corrette le valutazioni del collega Montabone. Si è trattato sicuramente di una improvvida presentazione, mi scuso con il Consigliere Montabone per quanto mi riguarda, credo di poterlo fare anche a nome dei colleghi di Cuneo perché in effetti si tratta di una questione allocata in un territorio, ma di interesse piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Mi aggiungo alle scuse del collega Riba. Chiedo - visto che c'è l'ipotesi che tale iniziativa venga collocata in un disegno di legge - di inserire, qualora una città capoluogo di provincia festeggi un centenario che la Regione si impegni a costruire un'opera che rimanga a futura memoria della Regione stessa. Sono otto i capoluoghi di provincia, non avremo in continuazione centenari da festeggiare; pertanto avanzo questa richiesta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Accolgo la proposta del collega Peano che era stata anticipata peraltro molto razionalmente dall'Assessore Burzi: abbiamo un disegno di legge sulle celebrazioni che può attingere finanziamenti nazionali. Possiamo inserire in Commissione cultura, le altre celebrazioni valutando come Commissione l'importanza delle celebrazioni di livello regionale e quelle di livello nazionale. Ve ne sono anche altre, per esempio delle lettere patenti, resta soltanto inteso che ovviamente non saranno più sufficienti i quattrocento milioni previsti solo per due tipi di celebrazioni, si dovrà fare una cosa adeguata e la Commissione, contemplando la legge, potrà da questi suggerimenti individuare un criterio per le celebrazioni sulle quali prestare attenzione per gli anni di qui al duemila.



PRESIDENTE

Mi dicono i firmatari che l'ordine del giorno viene ritirato.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 756: "Problemi gestionali delle ATC"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 756 presentato dai Consiglieri Ghigo Montabone, Vindigni, Riba, Gallarini ed altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte constatato che l'aggravarsi della situazione economico-sociale in talune zone del Piemonte ha comportato un incremento delle cosiddette 'morosità incolpevoli' da parte di numerose famiglie a basso reddito inquiline delle ATC considerato che tale fenomeno crea non trascurabili problemi gestionali alle ATC ritenuto che si debbano realizzare forme di concreta solidarietà nei confronti delle famiglie morose non colpevoli in attesa che sia approvata la normativa nazionale che metta a disposizione risorse significative a favore delle famiglie a basso reddito impegna la Giunta regionale a che in occasione del prossimo assestamento di bilancio 1998 il capitolo 15060 sia adeguatamente finanziato anche sulla base di un confronto preventivo, da attuarsi coinvolgendo la competente Commissione regionale con le ATC del Piemonte e le associazioni di rappresentanza degli Enti locali".
La parola al Consigliere Montabone.



MONTABONE Renato

Voglio dichiarare che voterò a favore di questo ordine del giorno, per mi stupisce una cosa. Siccome questo ordine del giorno lo faceva girare tra i banchi l'Assessore Botta, non si riesce a capire come mai l'Assessore Botta che è componente della Giunta, quindi determina gli stanziamenti presenti nel bilancio, debba avere la forza del Consiglio per...



MONTABONE Renato

SUINO



MONTABONE Renato

Glielo abbiamo chiesto noi pubblicamente.



MONTABONE Renato

Gliel'avete chiesto voi? Quindi questo è un impegno. Allora, scusate ritiro la mia dichiarazione e voto a favore.



PRESIDENTE

Diventa superflua ogni spiegazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Miglietti; ne ha facoltà.



MIGLIETTI Franco

Vorrei pregare gli Assessori competenti per quanto riguarda questo specifico problema di rivedere la normativa e capire se questa è funzionale allo scopo, perché sarebbe inutile iscrivere le somme a bilancio se dopo non fossero spendibili.
Bisogna verificare la normativa perché sul fondo sociale per lunghi anni era impossibile spendere i soldi nonostante vi fossero tutte le caratteristiche del diritto. Quindi sarebbe opportuno portarla in Commissione per capire se la normativa è efficiente.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 45 Consiglieri presenti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Giunta, organizzazione e funzioni

Esame ordine del giorno n. 757: "Auto di servizio"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 757 presentato dai Consiglieri Cavaliere, Spagnuolo, Rosso, Gallarini ed altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte considerati gli elevati costi di gestione attinenti all'utilizzo delle cosiddette 'auto di servizio' della Giunta e del Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad elaborare, entro tre mesi dalla data odierna, un progetto di razionalizzazione del servizio che tenga in considerazione l'ipotesi di privatizzazione dello stesso".
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 22 voti favorevoli e 1 astensione (non partecipano alla votazione 7 Consiglieri).


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame ordine del giorno n. 761: "Crisi nel settore della produzione del riso - Interventi di sostegno"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 761 presentato dai Consiglieri Gallarini, Riba, Ghiglia, Grasso ed altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte constatata la grave situazione in cui versa il Settore della produzione del riso, con cali di prezzo che oscillano dal 30% al 50% rispetto alle passate annate di commercializzazione preso atto che il prodotto trova estrema difficoltà di collocazione sul mercato, al punto che l'Unione Europea dopo decenni ha avviato la procedura di conferimento del prodotto all'intervento per consentire una ripresa delle transazioni commerciali ed un recupero dei prezzi al momento inferiori a quello di intervento tenuto conto che il territorio piemontese, ove viene praticata la coltivazione del riso presenta particolari condizioni pedo-climatiche, tali da rendere impossibile la pratica di conversione culturale impegna la Giunta regionale ad assumere iniziative appropriate (consentite dalla normativa comunitaria) per intervenire a favore del settore risicolo al fine di alleviare la crisi in atto, destinando adeguate risorse finanziarie".
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Interventi a favore dell'economia - normative organiche nei vari settori

Esame ordine del giorno n. 762: "Provvedimenti per lo sviluppo dell'economia piemontese"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 762 presentato dai Consiglieri Rubatto, Ghiglia, Gallarini ed altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerata la particolarità del momento caratterizzato dall'avvio operativo della riforma amministrativa e fiscale e condizionato dall'inserimento dell'Italia tra i paesi dell'EURO ritenuto irrinunciabile per il Piemonte di dotarsi degli strumenti necessari per non sprecare le conseguenti opportunità di sviluppo per l'economia piemontese nel suo complesso invita la Giunta regionale a completare la predisposizione dei seguenti documenti: a) Piano regionale di sviluppo b) legge finanziaria regionale c) legge di slittamento delle economie sui fondi statali.
Assicura un percorso preferenziale per l'esame dei provvedimenti su indicati".
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 33 voti favorevoli (non partecipano alla votazione 3 Consiglieri).


Argomento: Calamità naturali

Esame ordine del giorno n. 764: "Alluvione in Campania - Interventi finanziari a favore delle popolazioni"


PRESIDENTE

Avevo già avuto occasione di leggere un comunicato, in qualche modo un ordine del giorno presentato dai Consiglieri Toselli, Foco, Minervini Peano, Deorsola, Gallarini, che rileggo al Consiglio: "L'Ufficio di Presidenza appresa la notizia dei gravissimi danni a causa del maltempo nelle Provincie di Salerno, Avellino, Caserta e Napoli, e dei numerosi purtroppo, morti e dispersi propone al Consiglio regionale di dar mandato alla Giunta regionale di predisporre un congruo intervento in aiuto alle popolazioni e agli Enti locali interessati".
Come vedete non si dà un'indicazione numerica, ma solo un'attenzione che credo possa essere di tutta l'aula per queste tristissime vicende che hanno colpito una zona del nostro Paese.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 765: "Problemi sull'occupazione in Piemonte Provvedimenti"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 765 presentato dai Consigliere Angeleri, Rubatto, Rossi, Ferrero, Saitta ed altri.
Non essendovi richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto che un'alta percentuale della popolazione piemontese è colpita dal gravissimo problema della disoccupazione che tale emergenza richiede uno sforzo eccezionale teso anche ad individuare nuovi strumenti legislativi di intervento per combattere il fenomeno che il Decreto Legislativo 469-97 (c.d. Decreto Montecchi) conferisce alle Regioni funzioni e compiti importanti in materia di politica attiva del lavoro considerato che la Giunta Regionale ha già deliberato il d.d.l. relativo alla riforma del mercato del lavoro in applicazione del D. Lgs. n. 469/1997 e che tale disegno di legge trovasi attualmente all'esame del Consiglio regionale ritenuto che con l'approvazione di tale disegno di legge occorra predisporre uno strumento di finanziamento a sostegno delle piccole/medie aziende che presentino progetti di incrementi di posti di lavoro per assunzione di personale prioritariamente in uscita dalla formazione professionale regionale o dall'apprendistato o mediante la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato decide di indire entro la prima decade di luglio la Conferenza del Consiglio sull'occupazione in Piemonte impegna altresì la Giunta regionale a reperire nell'esercizio finanziario in corso e comunque entro il termine della legislatura le risorse finanziarie necessarie ad avviare una scelta politica in questo settore ritenendo che per questo sia necessario un investimento non inferiore ai 100 miliardi." Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato all'unanimità dei 33 Consiglieri presenti.
Una puntualizzazione: all'interno dell'o.d.g. del prossimo Consiglio che si terrà martedì, verrà trattato anche il problema dell'Asti-Cuneo.
La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Colgo l'occasione per ringraziare tutti i Consiglieri per il proficuo lavoro svolto e per l'impegno che ogni Consigliere ha destinato a queste giornate di lavoro che sono state lunghe, ma sicuramente positive nell'interesse della collettività piemontese.
Grazie a tutti voi.



PRESIDENTE

Anch'io intendo dire due parole su questa lunga vicenda che si è conclusa in modo positivo; la dotazione alla nostra Regione dello strumento formale e necessario per il normale svolgimento dei lavori, ha occupato non solo noi Consiglieri, ma tutta la struttura in un modo decisamente anomalo.
Credo di dover esprimere un vivo ringraziamento a tutti i dipendenti che hanno collaborato con un'attività, ai vari livelli, indispensabile per i nostri lavori. Questa attività è stata prestata in condizioni talora anche difficili, anche in momenti che normalmente sarebbero destinati ad altre attività, al riposo, all'impegno in famiglia, ecc. Desidero personalmente e a nome di voi tutti, ringraziare sentitamente tutto il personale.


Argomento:

Interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno (annunzio)


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno presentati all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19,41)



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