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Dettaglio seduta n.256 del 05/05/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellingeri, Dutto, Farassino Ghiglia, Rossi, Salerno e Viglietta.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998/2000" (seguito)


PRESIDENTE

Prosegue ora l'esame del disegno di legge n. 371, di cui al punto 4) all'o.d.g., prendendo in considerazione gli emendamenti presentati ai capitoli relativi all'area dei trasporti e della viabilità.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 14180 - Piste ciclabili "La cifra 300 milioni è sostituita dalla cifra 1 miliardo, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 votanti 33 hanno risposto SI' 5 Consiglieri hanno risposto NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri L'emendamento è respinto.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

La seduta si apre con l'esame di un emendamento in merito al quale non mi risulta ci siano stati interventi.
Viceversa, ritengo questo tema meritevole di una qualche attenzione anche da parte del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

Sul capitolo ci sono ancora due emendamenti.



CHIEZZI Giuseppe

Pensavo ce ne fosse uno solo.



PRESIDENTE

No, ve ne sono altri due, sempre al capitolo 14180.



CHIEZZI Giuseppe

Pensavo stessimo esaminando il capitolo 14190.



PRESIDENTE

Gli emendamenti al capitolo 14180 posso considerarli ritirati?



CHIEZZI Giuseppe

No, poiché si tratta di capitoli interessati dalla L.R. n. 34 - sulla quale intendo intervenire in senso generale - che prevede che il Comune rediga un piano del traffico che comprenda gli spazi per le biciclette.



PRESIDENTE

Proseguiamo pertanto con l'esame dei restanti emendamenti al capitolo 14180.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 14180 - Piste ciclabili "La cifra 300 milioni è sostituita dalla cifra 800 milioni, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Che in Italia l'utilizzo della bicicletta sia irrisorio dal punto di vista del suo inserimento in un sistema dei trasporti, è cosa scontata ed ovvia: siamo entrati in Europa per via della moneta, ma anche su questo tema, così come su quello relativo alla casa, siamo fuori dall'Europa e continuiamo a rimanerci. L'utilizzo della bicicletta in molte parti d'Europa è, mediamente, di gran lunga superiore a quello che se ne fa in Italia e, in alcune Nazioni, è addirittura incomparabile.
Da noi è facile intravedere sorrisini che tendono a mettere in ridicolo chi, parlando del sistema dei trasporti, fa richiesta di piste ciclabili: "Ma chi va ancora in bicicletta? La bicicletta può servire per fare una passeggiata all'aria aperta, ma non per altro". Ritengo, invece, che una politica di sostegno e di promozione dell'uso della bicicletta sia ormai necessaria, anche nelle grandi aree urbane, per agevolare e migliorare l'intero sistema dei trasporti e delle comunicazioni.
Non mi dilungo sulla situazione di grande congestione cui versano molte aree, di grande inquinamento, di grande consumo di energia - infatti, in moto o in auto l'energia si consuma. Viceversa, sappiamo che la bicicletta è un'attrezzatura quasi miracolosa. Non so se chi l'ha inventata sia stato insignito del premio Nobel, che a mio avviso sarebbe più che meritato da quella persona o da quel gruppo di persone che ha inventato un marchingegno che permette di muoversi a velocità doppia o tripla di quella che si avrebbe camminando, consumando meno energia fisica di quella che si consumerebbe usando i propri piedi.
Si sa, "nulla si crea e nulla si distrugge": di certo, però, la bicicletta è una macchina che rende in grado l'uomo, con pochissimo consumo di energia fisica, di fare cose che altrimenti non farebbe, senza contare che, nel rapporto uomo/ambiente, la bicicletta occupa uno spazio di alta qualità, poiché permette un rapporto con l'ambiente grosso modo del tipo che si ha passeggiando o correndo, ma con molta meno fatica, senza altri strumenti interposti tra la persona e l'ambiente. Non c'è bisogno di mettersi bardature come in moto (tute, caschi, guanti, ecc.): si sale in bicicletta per fare una passeggiata così come per andare in ufficio. In Cina, le biciclette sono uno dei fatti che più ci colpiscono: chi va in ufficio è in giacca e cravatta; chi fa l'operaio è in tuta. La bicicletta è un oggetto magico; è una magia.
Inoltre, la bicicletta permette di apprezzare l'ambiente; infatti, la velocità è superiore a quella del passo o della corsa, ma non così elevata da non permettere di guardarci intorno, di apprezzare uno scorcio di ambiente o anche di fermarsi in pochissimi centimetri.
Vedete, la bicicletta, strumento magico, per l'uso che se ne può fare per la velocità media che consente, per il poco spazio che occupa, per l'assoluto non consumo di energia e per le distanze che permette di percorrere in tempo ridotto, fa concorrenza al sistema dei trasporti perché la velocità media di una linea tranviaria è di 10/15 km/h - quelle a percorrenza veloce raggiungono i 20/25 km/h - velocità medie entrambi raggiungibili con l'uso della bicicletta da persone di media capacità fisica, di qualunque età. E' bene che si prenda in considerazione l'inserimento di questo veicolo di trasporto e che si smettano i sorrisini! La L.R. n. 34 indicava tale direzione ai Comuni: "In ogni Comune si individuino strade a diversa velocità di traffico e, all'interno di queste si dedichino degli spazi alla percorrenza delle biciclette". Questo cambiamento di politica non rinuncia alla bicicletta per uso di diporto quell'uso che lei, Presidente, ne fa alla domenica, per fare una corsa, per fare una passeggiata. Utilizzo certamente da non escludere, perché è anche un modo di divertirsi. Però, accanto a questo, dobbiamo voltare pagina: dobbiamo sostenere l'uso della bicicletta come uno dei sistemi di movimento sul quale, come Regione Piemonte, insistiamo politicamente affinché prenda più piede. In tal senso, dare contributi ai Comuni per realizzare piste ciclabili non è cosa da trascurare.
In questi anni la legge è stata applicata in modo minimo; sarebbe opportuno, invece, che ci convincessimo dell'utilità della spinta ulteriore di un elemento strutturale del sistema dei trasporti. Naturalmente, non si può negare l'uso dell'auto e così via, ma tale uso deve essere integrato da una quota di traffico svolto in bicicletta.
Ho fatto queste brevi considerazioni per chiedere alla Giunta e al suo Presidente - che ogni tanto potrebbe anche imporre una sua decisione, anche piccola, magari aggiungendo qualche parola alle mie - di aggiungere qualche lira in più su questo capitolo di bilancio: non sarebbe una vittoria per nessuno, ma un gesto di buon senso.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Le considerazioni del collega Chiezzi sono tutte più che opportune, ma faccio presente che dei 2 miliardi stanziati nel 1997 abbiamo registrato un residuo passivo, compresi i residui precedenti, di 3 miliardi e 600 milioni: evidentemente, i Sindaci non hanno la sensibilità del collega Chiezzi, nonostante l'incoraggiamento dato dalla possibilità di essere inseriti nell'ambito dei parcheggi dei vari Comuni e considerato ciò che viene investito per i parcheggi delle grandi città che hanno più peso. La legge n. 300 alla fine dispone di 7 miliardi e 600 milioni.
Se queste considerazioni politiche saranno una volta per tutte tradotte in atto con quei 300 milioni, che non saranno tutti spesi per il convegno avremo modo di realizzare in Torino una pubblicazione che illustrerà i migliori percorsi di piste ciclabili, opportunamente inserite nell'ambito non soltanto dei territori comunali, ma anche dei Parchi naturali e, nello stesso tempo, daremo una lezione amministrativa per indurre i Sindaci ad occuparsi di più dei propri Piani Urbani del Traffico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio l'Assessore per l'intervento svolto.
Chiederei pertanto all'Assessore di valutare questo elemento.
Il capitolo del conto investimenti ha le cifre che l'Assessore ha citato, ma vediamo che purtroppo non vengono spese per la realizzazione perché i Sindaci non si sono attivati. Perché - e qui spero che, Assessore Masaracchio, lei mi dia una mano - non hanno realizzato queste opere? Perché non hanno fatto i progetti? Forse perché la Regione non li ha sufficientemente incentivati con questi due capitoli. Al limite, si potrebbe anche alleggerire la mano nella realizzazione perché, con un residuo così passivo, può anche darsi che non riusciamo a spendere tutto quest'anno, ma dovremmo fare, se vogliamo dare una svolta a questa politica, un grande investimento per dire ai Comuni: "Fai il progetto e metà lo stanzia la Regione" e forse, a quel punto, con un'azione di promozione, convinta e massiccia, si mette in piedi un volano.
Assessore Masaracchio, lei è d'accordo su questo? Noi possiamo mettere in piedi un volano, proprio partendo da questi capitoli perché i Comuni non si muovono.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Questi 300 milioni li spenderemo in quel modo, poi nell'assestamento vedremo.



CHIEZZI Giuseppe

Proponevo di spenderne anche di più perché in politica i segnali contano, per cui se aggiungiamo qualcosa ai 300 milioni è un segnale che in Consiglio si è discusso. Posso anche ritirare tutti gli emendamenti e questo lo promuovete voi, però c'è un segnale di maggiore attenzione in seguito ad un dibattito derivato da un confronto che abbiamo avuto. Su questo, Assessore Masaracchio, non faccio alcun comunicato. Il problema è di far prendere un po' il giro a queste cose. Questo per dire che non è una questione di chi vince e di chi perde. Vediamo di dare una spinta un po' più decisa.



PRESIDENTE

Sostanzialmente eravamo in fase di dichiarazione di voto. L'Assessore sa che, dopo le sue dichiarazioni, ovviamente può ancora intervenire.



MASARACCHIO Antonino, Assessore ai trasporti e alle comunicazioni

Risponderò alla domanda.
Attiverò questi 300 milioni affinché si apra una nuova cultura. In assestamento potremo avere altre risorse da trasferire - ma in questo momento non me la sento di accettare una questione del genere - dal capitolo 25020. Si potrà fare sempre con un'operazione di bilancio nel prosieguo del tempo.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la dichiarazione dell'Assessore la rassicura sul futuro? Intende mantenere l'emendamento e passare alla votazione?



CHIEZZI Giuseppe

La ringrazio, signor Presidente. La dichiarazione dell'Assessore sposta nel futuro le mie attese e questo non mi rassicura per il futuro. Quello che chiedo oggi è spostato in un futuro ipotetico dalla politica dell'Assessore. Quindi, insisterei perché si desse un segno anche piccolo adesso; poi, quando discuteremo nell'assestamento, riproporrò lo stesso tema. Temo che nell'assestamento con molte probabilità riceverò la risposta che ormai siamo avanti negli anni e che si deve rimandare al bilancio del prossimo anno. Un segno di buona volontà si può vedere anche adesso.



PRESIDENTE

La Giunta si era già espressa. Sostanzialmente questa è stata una dichiarazione di voto.
Pongo dunque in votazione il secondo emendamento relativo al capitolo 14180.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' respinto con 13 voti favorevoli e 29 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 14180 - Piste ciclabili "La cifra 300 milioni è sostituita dalla cifra 600 milioni, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950.
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Svolgerò ancora qualche riflessione su questa questione.
Il mio Capogruppo ha già fatto un'analisi non solo approfondita, ma un po' sentimentale rispetto alla necessità di insistere sulla tematica della bicicletta e quindi sull'adeguamento del territorio, delle politiche regionali dei trasporti e dell'urbanistica rispetto alla valorizzazione delle piste ciclabili.
Il nostro Capogruppo ha rivolto un appello al Presidente Ghigo affinch possa dirci qualcosa sulla questione presa in considerazione dalla Giunta anche se in maniera molto sommaria.
Abbiamo chiesto un intervento più forte, un segnale più evidente, anche con qualche centinaia di milioni in più, per dare il segnale che su questo tema anche la Regione Piemonte vuole iniziare un percorso e dare un indirizzo più incisivo per la promozione di un comportamento sociale e civile volto all'ambiente, quindi al recupero di alcune tematiche di interlocuzione ambientale.
Chiederei, anche attraverso l'intervento su questo emendamento un'attenzione su questa questione da parte della Giunta e dell'Assessore competente, ma in particolare al Presidente Ghigo, per dirci qualcosa, per entrare nel merito, non per accordarci, ma almeno per rincuorarci con qualche parola sul fatto che questa tematica può rientrare in un progetto di sviluppo regionale e questo sarebbe sicuramente importante.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Naturalmente faccio mie le considerazioni svolte dall'Assessore Masaracchio per quanto concerne il merito dei residui passivi e le risorse finanziarie disponibili per finanziare i progetti. Probabilmente dovremo e questo è un impegno che possiamo assumerci - fare una comunicazione globale nei confronti dei Sindaci, perché può darsi che alcuni non sappiano neppure che c'è la possibilità di una pubblicazione. Siccome il Consigliere Chiezzi ha detto delle cose nei confronti delle quali non posso che essere d'accordo, vorrei però aggiungere che le riflessioni sulla bicicletta andrebbero forse prese in considerazione ancora prima della realizzazione di piste ciclabili, che rischiano di essere strutture non fruibili, come successe qualche anno fa per quanto concerne il Comune di Torino.
Fortunatamente ora anche il Comune e la Provincia di Torino hanno realizzato percorsi ciclabili abbastanza validi. Non è detto che nell'ambito delle politiche giovanili questo non possa essere fatto, ma se si dovesse cercare di intraprendere questa strada che, ripeto, condivido la prima cosa da fare, prima ancora di investire delle risorse finanziarie per la realizzazione di piste ciclabili, sarebbe investire delle risorse per la sicurezza della bicicletta nell'ambito del contesto del traffico che oggi viviamo e, soprattutto, un'educazione stradale specifica nei confronti di chi usa la bicicletta. Oggi la bicicletta, come ricordava lei, in alcuni Paesi europei viene usata molto di più di quanto avvenga da noi. Quanto al caso della Cina, lei, Consigliere Chiezzi, mi insegna che questi sono fatti culturali che hanno radici ben più lontane e che non fanno più parte della cultura del nostro Paese. Questo meccanismo deve essere rimesso in moto per cui non sono assolutamente contrario al fatto che questo avvenga.
E' un processo culturale che, secondo me, va anteposto alla realizzazione delle piste ciclabili, perciò credo che, se dovesse essere fatto un investimento, varrebbe la pena farlo sull'educazione all'uso della bicicletta più che sulla realizzazione delle piste ciclabili, che sono un elemento successivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente Ghigo. Le piste ciclabili per lo più potrebbero non essere delle strutture fisiche, ma semplicemente degli spazi. La pista ciclabile è una linea per terra, quindi quando si dice "pista ciclabile" noi pensiamo a costruire una pista larga 1,40 o 1,60 metri con i bordi in massetto. In alcune città del nord ci sono piste totalmente svincolate dal resto del traffico, con sottopassi e sovrappassi, ma in molte parti, nelle città in cui non c'è lo spazio, le piste sono linee tracciate per terra che le auto rispettano, e quindi l'utilizzo della bicicletta può svolgersi in sicurezza. Tutto questo è immediatamente realizzabile, anche con pochi investimenti, senza parlare delle modalità organizzative con cui alcune vie sono dedicate al transito delle biciclette e non ad altri mezzi. Da questo punto di vista il problema è già stato superato. Ricordo la mia prima esperienza al Comune di Torino, che aveva realizzato alcune piste ciclabili all'interno dei grandi viali con questo difetto: dal punto di vista del trasporto pubblico erano molto disagevoli perché al fondo di ogni singolo tratto bisognava scendere dalla bicicletta e risalirci perché c'erano degli ostacoli per cui si doveva rallentare. Per lo stesso motivo non è che fossero delle grandi passeggiate. Il Comune di Torino poi spost l'attenzione sulla pista ciclabile da divertimento e allora abbiamo realizzato le piste ciclabili lungo il Po. Adesso però il salto è di altro tipo.
Speravo in un suo sprint nella volata, con il cambio da volata arrivava lì, sorpassava tutti (l'Assessore Masaracchio e gli altri) buttava 100 milioni in più e diceva: "Sì, cari Assessori, mettetevi a lavorare sulle piste che il vostro Presidente ci sta!". Va bene. Questo lei non lo vuole mettere, metta però il cambio da passista ed incominci a macinare le leve, spinga questa macchina e poi vedremo se all'assestamento sarà in grado di portarci dei risultati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, volevo dire che le considerazioni del Presidente non sono completamente esatte, perché le condizioni dei ciclisti sono difficili nelle aree urbane, nel senso che non è che si abbia poca gente che ha voglia di prendere la bicicletta. Se non esiste una corsia, l'automobilista per forza di cose usa la sua e se non esiste lo spazio fisico per il passaggio delle biciclette, il mezzo più potente, per forza di cose, sovrasta l'altro, per cui il problema delle piste in quanto tale esiste.
Non credo che l'Assessore Masaracchio abbia messo in discussione questo, ma credo che ci abbia dato ragione. Pertanto, dobbiamo fare la stessa operazione, come già sulla formazione con l'Assessore Burzi, per quanto riguarda le piste ciclabili, nel senso che su questo capitolo l'Assessore deve spiegare all'Assessore come fare un'inchiesta di 24 pagine.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Interpretando anche il pensiero dell'Assessore Masaracchio e quello dell'Assessore Burzi, l'appello del Consigliere Chiezzi per un'attenzione particolare in assestamento sarà sicuramente tenuto in grande considerazione.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 28 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri, vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Gli emendamenti presentati dal Gruppo Lega Nord ai capitoli 14200, 14320 e 14350 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri: "Il capitolo 14410 è aumentato di L. 100 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Questo emendamento, come in parte anticipato in qualche altro intervento dal Gruppo DS (non ricordo se altri Gruppi di minoranza ne abbiano presentati), è stato accettato come ipotesi di lavoro per 100 milioni.
Credo che, conseguentemente a ciò, i relativi emendamenti possano essere ritirati.



PRESIDENTE

Tale emendamento è pertanto ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Dutto, Rosso e Farassino: "Il capitolo 14410 'Contributo per il funzionamento del Museo ferroviario piemontese (L.R. 26/7/1978 n. 45)" è incrementato di L. 100 milioni. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal capitolo 15960 per una somma di pari ammontare.
Tale emendamento e i restanti presentati allo stesso capitolo e ai capitoli 14420, 14430 e 25360 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Suino, Miglietti ed altri: istituire un nuovo capitolo dal titolo: "Spese di investimento per la realizzazione del sistema aeroportuale regionale. 'Stanziamento di L. 5 miliardi. Alla copertura finanziaria si provvede con pari diminuzione dal capitolo 23600'".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Anche per questo, nell'ambito dei colloqui avvenuti con i Gruppi di minoranza, è stato previsto un disegno di legge per il sistema aeroportuale piemontese, collocato nell'ambito del capitolo 27170 e, ancorché non trovi il dettaglio, la memoria mi soccorre nel dire che il finanziamento è previsto di 1 miliardo.



PRESIDENTE

L'emendamento viene ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Suino, Miglietti ed altri: istituire un nuovo capitolo dal titolo: "Finanziamenti per la grande viabilità e connessioni con il sistema viario torinese (Torino-Pinerolo e SATT - Sistema Autostradale Tangenziale Torinese). 'La dotazione del capitolo è di 20 miliardi. Alla copertura finanziaria si provvede con mutuo'".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Questo è stato ampiamente discusso nell'ambito dei colloqui della minoranza. Su questo tema, nell'intervento dell'Assessore Masaracchio, ho sentito un accenno in relazione all'importanza che ha per quanto è connesso con alcune componenti di viabilità, che non posso dire minore rispetto al completamento dell'autostrada. So che la richiesta è di 20 miliardi.
Chiederei pertanto alla cortesia dei colleghi, stabilendo che è volontà della Giunta di recepirlo, di darmi ancora un attimo di tempo domani mattina per completare i colloqui e vedere di completarne l'accettazione in senso completo, per arrivare fino a 20 miliardi, come era nelle richieste.
Voglio solo fare una piccola quadratura nell'ambito delle risorse.
Questi finanziamenti sono comunque inseriti già nell'ambito degli Accordi di programma, dove già nel disegno di legge n. 371 è previsto per 10 miliardi. Si tratta di vedere con quale capacità di capitale riusciamo a completare la voce, peraltro già presente, al di là delle difficoltà di riuscire ad impegnarli tutti nel corso del 1998.
Domani mattina - ripeto - lo completo.



PRESIDENTE

Con questa assicurazione possiamo considerare ritirato tale emendamento presentato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino ed altri: istituire un nuovo capitolo dal titolo: "Istituzione della banca dati regionale per la formazione dei Piani Urbani del Traffico (PUT) e concessione di contributi per la redazione dei PUT.
'Stanziamento di L. 1 miliardo. Alla copertura finanziaria si provvede con pari diminuzione dal capitolo 15950'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli, 28 contrari e 1 astensione.
Passiamo ora all'esame degli emendamenti presentati ai capitoli relativi alla formazione professionale.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11400 è aumentato di L. 51.362.461.740. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Il capitolo 11400 è uno dei capitoli relativi alla formazione professionale. Mi pare che manchino ancora due punti, uno dei quali peraltro è già citato nell'ambito dei trasporti: una linea che è stata accettata dal capitolo 25360 (navigazione interna) per 200 milioni e l'inserimento, nell'ambito degli Accordi di programma - ma questo è già stato citato nell'intervento dell'Assessore Masaracchio - di una componente per 3 miliardi per quanto attiene a quest'anno dell'intervento ferroviario attorno alla collina di Gozzano.
Ho solo detto che, nell'ambito dei dialoghi avvenuti con l'opposizione prima di passare alla formazione sul capitolo 11400 mancavano all'appello due punti che erano stati toccati: il capitolo 25360 sulla navigazione interna e un Accordo di programma attinente per un intervento ferroviario relativo all'area di Gozzano per quanto attiene a 3 miliardi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Questa proposta di emendamento, che è stata predisposta ancora prima della terza nota di variazione del bilancio, è quindi superata. Pertanto annuncio il ritiro della proposta anche se ho ancora qualche dubbio.
Vorrei che l'Assessore fosse più chiaro. L'Assessore alla formazione professionale e il Presidente Ghigo, a proposito di questa lunga discussione che si è fatta sulla formazione professionale, hanno assicurato a tutti che con i 20 miliardi previsti nella terza nota di variazione viene mantenuto per il 1998 lo stesso livello dei corsi di formazione professionale in termini quantitativi e qualitativi. In questo senso, anche la direttiva regionale è il completamento di questo impegno, già annunciato diverse volte da parte dell'Assessore.
Se questa indicazione di tipo giornalistico viene confermata in aula evidentemente non possiamo che ritirare l'emendamento che aveva il significato del mantenimento del livello di finanziamento della formazione professionale, così come è avvenuto per il 1997.
Colgo l'occasione per rilevare che, come minoranza, in fondo un buon lavoro l'abbiamo compiuto e c'è stato riconosciuto - e di questo siamo contenti - anche da parte dell'Assessore Masaracchio.
Abbiamo lavorato per l'Assessore Masaracchio, il quale, molto astutamente, ha fatto il pesce in barile e, quando tutto era fatto, ha detto: "Brava minoranza. In qualche maniera sei riuscita ad ottenere quello che io, Assessore, non sono riuscito ad ottenere nei confronti dall'Assessore Burzi", per cui il messaggio mi pare molto chiaro. Siamo riusciti a fare molto, laddove l'Assessore Masaracchio non è riuscito, ma questo vale un po' per tutti gli Assessori, come è valso anche per l'Assessore Leo. Ditelo chiaramente: in qualche maniera una mano ve la diamo, non per aiutare la maggioranza e neppure per mettere in difficoltà l'Assessore Burzi che, per la seconda volta, è stato sconfessato per l'accoglimento di queste richieste condivise anche da parte degli Assessori, ma perché le questioni che abbiamo sottoposto per la formazione professionale sono importanti per la Regione.
Ricordo - e lo ripeto anche perché la nostra impostazione è stata chiara e soprattutto corretta - che se noi della minoranza (e questo l'Assessore Masaracchio lo sa perfettamente) non ci fossimo battuti con la forza che abbiamo impiegato per ottenere questi 20 miliardi per la formazione professionale, lei, Assessore Masaracchio, avrebbe avuto questi fondi nel mitico assestamento, il che vuol dire non il prossimo mese, ma chissà quando, quindi praticamente questo avrebbe significato che i Centri di formazione professionale non avrebbero potuto impostare la loro attività e soprattutto i corsi. Caso mai, facciamo qualcosa per rendere il futuro più chiaro.
Assessore Masaracchio, quando lei è convinto che la nostra battaglia è giusta, ci faccia un segno, magari di nascosto all'Assessore Burzi, per cui noi siamo perfettamente in linea e riusciamo ad ottenere qualcosa. Poi, se è il caso di sfiduciare l'Assessore Burzi, credo che oltre alla minoranza abbiamo sicuramente l'appoggio di chi ci ha fatto un cenno di nascosto come non ha fatto in questo caso l'Assessore Masaracchio, ma ce l'ha confermato a posteriori ringraziandoci per essere riusciti a fare quello che la sua Giunta non è riuscito a fare, cioè finanziare la formazione professionale.
Se il livello di finanziamento della formazione professionale sarà uguale a quello del 1997, noi ritireremo l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

L'impegno assunto dalle minoranze sul problema della formazione professionale non è certamente dovuto ad una dimostrazione di affetto per l'Assessore Masaracchio. Il problema è che dietro alla consistenza dell'intervento, che la minoranza ha fatto per incrementare i fondi per la formazione professionale, ci sono dei problemi di fondo molto seri, che abbiamo potuto verificare con le centinaia di lavoratori, venuti davanti al palazzo del Consiglio regionale, i quali ci ponevano questi problemi, e le migliaia di allievi di partecipanti ai corsi che sarebbero stati coinvolti in un taglio dei progetti. Questo è il problema: non c'è assolutamente una volontà di beneficiare l'Assessore Masaracchio, anche se è soddisfatto dei guai che ha combinato, anche se poi sono stati messi a posto. L'Assessore sembra quasi il vincitore. I lavoratori e gli allievi che sono venuti a fare la manifestazione non sono venuti contro di noi solo perch l'opposizione ha impostato male il proprio lavoro. Non siamo noi che governiamo, e questo deve essere molto chiaro.
I problemi che si sono posti sistematicamente non sono risolti. C'è una preoccupazione permanente nel settore, i cui problemi non sono dovuti a noi, che non abbiamo governato in questi anni, ma a chi ha governato, e neanche solo dovuti ai funzionari.
Gli interventi a favore dell'Assessorato sono stati forse persino superiori a quello dell'Assessorato alla cultura, che in questo caso era soggetto a dei tagli. In questo caso, la realtà era di natura diversa e con ripercussioni gravi.
Vorrei chiedere al Presidente del Consiglio quando la Giunta discuterà ed assumerà questo documento affinché, sulla base di questa assunzione, si possa fare una discussione in Consiglio.
La discussione sul bilancio sanerà una realtà e permetterà che quest'anno ci sia la programmazione dei corsi, non si creino difficoltà rilevanti nel settore e quindi non vengano messi in discussione i posti di lavoro. Credo che la Giunta e il suo Presidente, a fronte di questo debbano spiegare cosa vuol dire la loro assunzione o meno di questo documento e quali saranno le loro valutazioni, e credo utile che il Consiglio ne discuta approfonditamente, proprio alla luce di quanto verrà valutato. Non so quali valutazioni verranno fatte, ma sicuramente verranno fatte.
Se si legge il documento si verrà a conoscenza che dei problemi sono sorti. Si può dire che sono problemi che ci siamo trascinati dalle gestioni precedenti. Nella relazione pare si dica chiaramente che i problemi emergono quando, nel 1994, le direttive europee introdussero elementi nuovi, ma a causa dell'ignoranza di queste nuove direttive si operò per il 1994 sulla base delle esperienze degli anni precedenti; poi, però, c'è stato il 1995, il 1996 e il 1997. Per il 1994, a fronte di una non conoscenza di una direttiva che non era ancora nata o che era in formazione, si può ancora giustificare un comportamento di quel genere, che si è protratto nel tempo, con la conseguenza che si è speso male o in modo non conforme e quindi si è creato un buco di bilancio che si è accumulato e riversato anche su quest'anno, tant'è vero che nella prima pagina si dice: "A seguito infatti di una relazione presentata dal Settore Attività Formative, tali risorse risultano essere alquanto ridotte a causa di impegni presi negli anni precedenti, che ricadevano nel bilancio 1998". Il problema che abbiamo dovuto sanare dipende da errori che risalgono al 1994 ma che poi proseguono e si rafforzano negli anni 1995, 1996 e 1997.
Credo che sia importante discuterne. Responsabilmente abbiamo assunto l'atteggiamento di non penalizzare gli operatori della formazione professionale a causa di errori di cui non sono responsabili essi stessi ma d'altra parte è importante valutare perché si è arrivati a tanto e capire che cosa si doveva fare prima per intervenire.
Alla fine, non è che stanziando 28 miliardi in più si mette una pietra sopra all'episodio. Credo che ci siano delle responsabilità e se ci sono responsabilità amministrative o politiche, queste devono essere individuate, altrimenti non so che cosa ci stia a fare l'Assessore. Non credo che l'Assessore possa firmare documenti che non legge, perché se quella è la funzione dell'Assessore possiamo andare tutti a casa e possiamo dire: "Ci sono gli amministratori e i funzionari; lavorano loro e la macchina va avanti da sola". Se da parte di chi fa politica non esiste un controllo, un'attenzione a quello che sta avvenendo, chi fa politica viene meno al suo ruolo perché chi viene eletto deve esercitare una funzione di controllo e di programmazione.
Da questo punto di vista l'atteggiamento serafico dell'Assessore Masaracchio mi stupisce: è come se tutto quello che è avvenuto nell'Assessorato che lui gestisce non gli interessi per nulla. Ci sono voluti anni per individuare solo alcuni dei problemi. Si dice che si è analizzato solo un'asse delle direttive e non si è fatta neanche un'analisi complessiva. D'altro canto, la stessa documentazione che abbiamo è parziale, in quanto fa riferimento ad una serie di atti che non abbiamo a nostre mani.
Credo che sul terreno della formazione professionale si debbano recepire gli emendamenti, perché sanano la situazione e permettono all'attività della formazione professionale, vista la sua importanza, di andare avanti, però dobbiamo assumerci l'impegno formale di ridiscuterne approfonditamente partendo da questo documento e dalle considerazioni che farà la Giunta con gli allegati necessari. Non credo che questo possa passare in sordina.
Sulla base di queste considerazioni, se fossi al posto dell'Assessore trarrei conseguenze precise. Non avrei il suo comportamento: assumerei le mie responsabilità. D'altro canto, ognuno si comporta come meglio crede.
Non mi è parso che in questi anni l'Assessore Masaracchio abbia avuto solitamente un atteggiamento del genere: gli è molto più facile scaricare le responsabilità sugli altri, come abbiamo sempre visto. Ogni volta che ci siamo trovati a discutere di qualche cosa in Commissione e in Consiglio, la colpa è sempre di altri e mai sua.
La formazione professionale è un'attività significativa ed è per questo che noi abbiamo accettato il tipo di misura. Abbiamo partecipato agli incontri che si sono avuti con i lavoratori che si sono mobilitati ed abbiamo recepito il tipo di indicazioni che ci davano proprio per l'importanza che ha l'attività: favorisce lo sviluppo dell'attività economica e l'incontro tra chi cerca lavoro e chi lo fornisce; aiuta anche l'attività delle aziende perché se fornisce mano d'opera con un certo livello di formazione garantisce loro maggiore competitività. Nello stesso tempo sarebbe errato - come spesso avviene - considerare queste come politiche attive sul lavoro. Sono politiche che aiutano lo sviluppo dell'economia, però se i posti di lavoro non ci sono la formazione di per sé non fa miracoli. Se noi abbiamo dieci posti in offerta e cento che chiedono lavoro, se ne possono formare cento, però, alla fine, solo dieci trovano lavoro. Non è che intervenendo sulla formazione in modo sistematico si può risolvere il problema della carenza di posti di lavoro.
Dico questo perché probabilmente una serie di risorse che, anche a causa di errori che sono stati fatti precedentemente, potevano essere risparmiate potevano essere utilizzate per la creazione di posti di lavoro.
Questi sono due aspetti importanti, ma politiche diverse, spesso confuse.
Nelle discussioni successive questo argomento sarà approfondito. Noi riteniamo che ci sia un intreccio forte tra queste due problematiche, ma non devono essere confuse, come spesso ci sentiamo dire da molti esperti proprio per le ragioni che ricordavo prima.
Detto questo, visto come è andata tutta la vicenda, gli incontri avuti e gli impegni che abbiamo assunto con i lavoratori quando sono venuti in Regione, su questo terreno non abbiamo presentato emendamenti perché in fondo gli emendamenti dovevano essere presentati dalla Giunta regionale però nel corso di questo dibattito non potevamo dimenticarci di sottolineare le cause del buco che si è creato e quindi anche di discutere di una richiesta che esplicito nuovamente: l'assunzione di tutte le proprie responsabilità da parte di chi ne è preposto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

C'è stato un grande parlamentare che negli anni '50/'60 pubblicò gli interventi più belli che si erano svolti in Parlamento. Molte volte si fa finta di non capire, pur facendo la figura di chi non ha capito, il che è più grave. Quando volessi fare un convegno, sono pronto ad ispirarmi perché sono pronto anche per andare ai convegni altrui per ispirami di più e per imparare qualcosa, perché in politica, se non si impara, non si fa strada.
Prima ancora che esplodesse la questione dei dipendenti della formazione, comunicai alla Giunta regionale quali erano le condizioni negative del bilancio della formazione, determinate da un imperativo categorico dell'Unione Europea, che ci ha lasciato gestire la formazione così come l'abbiamo gestita, fino al 1997. Dal 1993 - secondo quanto ci fu detto - avremmo dovuto riallineare il tutto. Per cui l'Amministrazione, per venire incontro alle esigenze della formazione, ha rabberciato politicamente una certa azione che ha portato a tutti i frutti positivi che sono noti. Non considerandoli in negativo, né dal punto di vista dell'ingegneria di bilancio, né dal punto di vista della funzione, né dal punto di vista dell'impegno politico di tutte le Giunte, compresa l'attuale.
L'Unione Europea dice: "Bisogna che vi riallineate". In questo momento il bilancio, si è detto in Giunta, d'acchito non ha risorse per riallineare i 166 miliardi.
In Giunta avevamo stabilito che in ogni caso 6 miliardi si sarebbero riallineati nel 1999, 6 miliardi nel 1998 e, siccome c'è l'effetto moltiplicatore per due in rapporto al 45%, spendibile da parte dell'Unione Europea, e al 55%, che devono essere risorse regionali, nell'effetto moltiplicatore avremmo avuto carenza di circa 16 miliardi, più 16 miliardi che avevamo concordato di aggiustare in questo modo. Visto che questo bilancio è arrivato alla vigilia dell'assestamento, troviamo la risorsa d'acchito nell'assestamento, poi nel 1999 ci saranno le altre risorse. Onde evitare che i corsi non avessero avuto la capienza e la capacità fino al 1997, si era detto, anche in Segretariato (questo era ufficiale per tutti ma poi la paura fa novanta e fa fare le dimostrazioni)... Ecco perché poi scarico il barile nelle Commissioni o altrove, e ne potrei scaricare anche di botti, e non di barili, di responsabilità...



(Interruzioni)



PRESIDENTE

Non disturbate l'Assessore.



(Voci in aula)



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Non è una provocazione, ma devo pur spiegare, perché non si pu offendere un Assessore solo perché c'è una polemica politica. Non è possibile! Non sono serafico: sono animoso e sempre piuttosto eccitabile.



PAPANDREA Rocco

Nessuno ti offende.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Mi offendo io. Per le sue parole io mi offendo. Dopodiché il progetto del risanamento era pronto.
Ora ci troviamo di fronte alla risoluzione del problema. Così com'è prospettato non c'è neppure bisogno di leggere, perché il problema è già risolto.
Abbiamo prenotato, così com'era stato concertato in Giunta regionale per il 1999 il resto di tutto quanto occorrerà.
Per non perdere il filo e concludere questo intervento di chiarimento in Segretariato si era detto - ma, come ho già detto poc'anzi, la paura fa novanta - che nelle direttive avremmo posto la dicitura che i corsi sarebbero andati a scorrimento, per cui tutti potevano presentare e, a scorrimento, avremmo compreso nel biennio tutto quello che è necessario per poter avere lo stesso livello del 1997. In più, cosa che non si era fatta nei bilanci del passato, non per responsabilità, ma perché i bilanci costringono a portare una risorsa di qua e di là per mille ragioni. E vi porto un esempio di quanto è accaduto nel 1997. Si era detto che i corsi sarebbero andati a scorrimento e, nello stesso tempo, andando a scorrimento, avremmo potuto risolvere il tutto con la legge sulle politiche del lavoro che avrebbe garantito (nel merito c'è un ordine del giorno pronto in tal senso) un accantonamento di risorse per attivare, con la formazione, tutto il resto di cui si è parlato anche in altre situazioni fuori dal Consiglio.
Quindi, quale sarebbe questa nonchalance dell'Assessore nei confronti dei problema della formazione? Quali sono queste accuse, che poi la polemica politica porta a dilazioni e prese di posizioni che consentono ai giornalisti di far cassetta attraverso le pagine dei giornali più diffusi in Piemonte? Questo è un altro problema.
Avete notato che la pagina di Torino di un importante giornale impostava l'articolo in un modo e, pur essendo le stesse parole, le pagine di ciascuna Provincia erano impostate diversamente, purché si ripetesse a chiare lettere, per tutti i lettori piemontesi, che l'Assessore Masaracchio, come dice il Consigliere Papandrea, "Non aveva capito niente.
E' uno che accusa facilmente: è uno scaricabarile, non è competente e non capisce i valori di un bilancio e non sa rabberciare la partita di una competenza".
Se queste sono le conseguenze che bisogna ricavare da un dibattito così delicato su una partita così tanto importante, allora diventa evidente non dico il mercato di cui si è fatto cenno da parte di qualche Consigliere in quest'aula - che non si è capito qual è il problema. Il problema della formazione non lo si risolve con poche o tante risorse della Regione Piemonte, ma lo si risolve con un impegno diverso, che coinvolga tutte le aziende che producono, la scuola pubblica e gli Enti di formazione, che non sono più Enti di formazione, ma sono Agenzie formative, fino al punto che hanno messo in mobilità molti dei loro dipendenti senza aver provveduto, ad oggi, a riconvertire la propria attività per salvare il loro patrimonio di personale. Quindi, c'è una battaglia politico-sindacale da fare, ma certamente non dal Consiglio regionale che non ha competenze dirette di intervento sui bilanci delle Agenzie formative.



PRESIDENTE

Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 11520 è aumentato di L. 100 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Tale emendamento viene ritirato dalla proponente.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11520 viene implementato di L. 32 milioni prelevati dal capitolo 10870".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli e 20 contrari.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11531 viene implementato di L. 11,500 milioni prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano. E' respinto con 11 voti favorevoli e 20 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11531 - Contributi ad Enti per formazione professionale "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 1 miliardo, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Chiedo la verifica del numero legale.



PRESIDENTE

La verifica può avvenire con la votazione dell'emendamento.



CHIEZZI Giuseppe

Ne chiedo allora la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Si proceda pertanto alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 ha risposto SI' 1 Consigliere hanno risposto NO 28 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Constato che il numero legale è garantito, essendo presenti in aula 29 Consiglieri ed essendone 7 in congedo.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11533 viene implementato di L. 12,300 milioni prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 12 voti favorevoli e 28 contrari.
Gli emendamenti presentati al capitolo 20290 dalla Consigliera Spagnuolo e dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Passiamo ora all'esame degli emendamenti presentati ai capitoli relativi all'area dell'assistenza.
La parola all'Assessore Goglio per l'illustrazione.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza e servizi

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, prima di iniziare a trattare l'assistenza e il lavoro volevo fare due riflessioni generali sul bilancio dato che noi Assessori non abbiamo partecipato alla discussione generale.
Il quadro di riferimento entro cui situare una lettura critica del bilancio di previsione per il 1998 e per l'esercizio triennale della Regione deve tenere conto di alcuni elementi importanti, alcuni di natura esogena ed altri, per così dire, endogeni: a) il nostro bilancio è per molti versi vincolato alla radicale svolta operata dallo Stato centrale che, a dispetto di un federalismo solo profferito come "articolo di fede", continua massicciamente ad avocare a s non solo le risorse provenienti dal prelievo fiscale locale, ma anche le modalità di spesa ed investimento delle stesse b) correlata a tale svolta centralistica appare sempre più marcato il tentativo del Governo di trasferire, tramite la riduzione dei finanziamenti agli Enti decentrati, il peso del deficit pubblico sulle realtà locali e con esso l'indebitamento, interpretando i parametri dell'unificazione monetaria europea in senso ragionieristico ed antimunicipalistico, ovvero riportando il peso dell'indebitamento pubblico sui fornitori dei servizi e sugli operatori del mercato, impoverendoli e riducendoli sempre più a soggetti passivi, di politiche decise "altrove" c) in via conclusiva, gli esercizi finanziari della nostra Giunta hanno ereditato un modello di spesa e di investimento stabile da quinquenni, con le relative rigidità di alcuni capitoli di spesa, acquisite da ormai consolidati rapporti tra finanziamenti regionali di settore ed aspettative degli operatori del territorio.
Ciò non significa che le difficoltà, come sopra accennate, abbiano costretto la Giunta ad un mero esercizio tecnico né tanto meno che soprattutto in alcuni settori di vitale interesse, questa maggioranza sia aliena dal cogliere gli aspetti più qualificanti del dibattito consiliare per migliorare le sue proposte.
Come Assessore all'assistenza e al lavoro mi trovo, cari colleghi, in una posizione particolarmente difficile: da un lato le considerazioni sopra espresse mi espongono, ed è giusto così, ad essere uomo di parte politica e soggetto di un leale, totale e convinto sostegno al disegno complessivo del bilancio, dall'altro le esigenze enormi dei Settori da me amministrati mi impongono di pormi come garante dei cittadini, che nei nostri investimenti trovano le risorse minime per accedere ad un livello di vita dignitoso.
In questo quadro ritengo che le proposte della Giunta per i miei Settori siano condivisibili e supportabili in particolare perché: a) si è garantito anche per il 1998 la spesa corrente per finanziare i servizi socio-assistenziali b) si è mantenuta viva la politica di incentivi all'occupazione caratteristica degli anni precedenti, soprattutto nel settore della cooperazione c) si è ulteriormente dato impulso alla riconversione del patrimonio edilizio socio-assistenziale, governando il passaggio, in particolare nelle IPAB, da strutture di mera assistenza a centri qualificati di servizio d) si è tentato per quanto possibile di superare alcune situazioni di squilibrio territoriale, vincolando i fondi socio-assistenziali alle reali esigenze di spesa emergenti.
In più, e concludo, si è dato risalto agli investimenti privati nel settore cercando di porre l'operatore pubblico e quello privato alla pari in un potenziamento di un grande volano, quale il mercato, come creatore di servizi e di lavoro.
Passiamo ora all'assistenza.
Presentando la relazione al bilancio di previsione 1998 con riferimento al settore socio-assistenziale, al fine di affrontare l'argomento con la massima chiarezza possibile, mi è doveroso rilevare come molti capitoli del settore non siano attualmente dotati di risorse finanziarie e di questo tutti i Consiglieri sono perfettamente al corrente.
Ciò non significa, tuttavia, che la Giunta abbia adottato la scelta di non finanziare le attività alle quali questi capitoli fanno riferimento; si pensi, ad esempio, ai capitoli di spesa corrente che permettono di finanziare le attività del volontariato, le attività di vigilanza sulle strutture socio-assistenziali, le attività di formazione del personale addetto ai servizi, i progetti innovativi in materia socio-assistenziale quali quelli rivolti ad un incremento e ad una valorizzazione delle attività domiciliari.
E' impensabile che questi capitoli, per il corrente anno, non possano disporre delle risorse necessarie per continuare e sviluppare quella politica forte in materia socio-assistenziale che la Giunta si è proposta di sostenere.
La Giunta ha infatti assunto l'impegno che tutti i capitoli del settore socio-assistenziale saranno adeguatamente finanziati anche per l'anno 1998 così come già è avvenuto nel 1997, con la legge finanziaria regionale che seguirà immediatamente l'approvazione del bilancio di previsione.
Ne consegue che parte degli emendamenti proposti sui singoli capitoli di bilancio, che per la maggior parte condivido perché coincidono con le mie richieste, potranno essere sostanzialmente accolti in parte adesso ed in parte nella legge finanziaria, alla quale ho accennato precedentemente e che dovrà essere approvata entro la fine di luglio; d'altronde, le somme richieste con tali emendamenti che, ribadisco, ci sono senz'altro necessarie, non potrebbero, materialmente, essere spese prima della fine di luglio.
La Giunta assume l'impegno non solo sui capitoli di spesa corrente, ma anche su quelli in conto capitale; si pensi, ad esempio, ai fondi sulla L.R. n. 73/96 per i quali si rendono necessari 10 miliardi per fare fronte con 6 miliardi, ai finanziamenti in conto interessi necessari per consentire la realizzazione di numerosi progetti, già presentati per il 1997, per la costruzione di residenze per persone non autosufficienti e con i restanti 4 miliardi, per l'apertura di un nuovo bando, che vada a finanziare strutture tipologicamente nuove.
Considerato, però, che queste somme potranno essere spese solamente a completamento di tali strutture, i fondi necessari saranno messi a disposizione con la legge finanziaria sul bilancio pluriennale per l'anno 2000, per evitatre che vengano a crearsi nuovi residui passivi.
Sempre sul conto capitale, si è ritenuto di non dover richiedere ulteriori risorse sul FIP per la realizzazione di strutture socio assistenziali, in quanto, in questi anni, si è assistito ad una progressiva diminuzione di interesse per tale tipo di contribuzione e sono frequenti anche i casi di rinuncia a contributi già assegnati. Per tale motivo non abbiamo insistito ulteriormente sul FIP, ma intendiamo presentare una nuova legge in sostituzione della L.R. n. 22/90, che vada a finanziare interventi più leggeri di quelli già previsti dalla L.R. n. 73/96, quali strutture residenziali o semiresidenziali per accoglienze temporanee, diurne o stagionali, nel rispetto delle linee già tracciate dalla proposta di Piano socio-assistenziale attualmente all'esame della Commissione.
Per concludere, faccio rilevare che le somme già messe a disposizione con il bilancio di previsione vanno a coprire le necessità più urgenti somme che possono essere già spese entro giugno del corrente anno.
In particolare, mi preme rilevare come il capitolo relativo al Fondo socio-assistenziale regionale, che viene annualmente distribuito ai Comuni singoli od associati per garantire la realizzazione delle attività socio assistenziali di propria competenza, sia già, sin d'ora, dotato di 83,5 miliardi, contro i 73 miliardi risultanti dall'assestamento 1997, che andranno a coprire anche le maggiori spese che gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali sono chiamati, dal prossimo anno, a sostenere per l'assistenza ai soggetti psichiatrici, rivalutati come anziani o disabili a seguito della chiusura degli ospedali psichiatrici; su questo capitolo la Giunta valuterà se sarà possibile compiere un ulteriore sforzo con la successiva legge finanziaria, per assicurare la realizzazione di servizi adeguati alla domanda emergente del territorio e soddisfare le necessità delle fasce più deboli della popolazione piemontese.
Tralasciando gli altri capitoli che sono già dotati di risorse finanziarie con la legge che stiamo esaminando, chiudo accennando al capitolo relativo ai contributi di gestione degli asili nido comunali che pur avendo attualmente una dotazione finanziaria inferiore al 1997 (17,5 miliardi a fronte dei 18,2 miliardi risultanti dall'assestamento 1997) consente, comunque, di assegnare tempestivamente ai Comuni un primo sostanzioso acconto, in attesa che ci pervengano i dati annuali dell'utenza e che la legge finanziaria incrementi la dotazione del capitolo stesso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rubatto.



RUBATTO Pier Luigi

Sarò molto breve, ma è doveroso intervenire in questo settore anche perché è il settore nel quale noi, come movimento, operiamo maggiormente.
Ringrazio l'Assessore Goglio perché ci ha fatto una concessione. E' stata garantita per il 1998 la spesa per fare fronte ai servizi socio assistenziali. Assessore, vorrei vedere che non ci fosse garantita neppure questa spesa! Questo è il primo fiorellino all'occhiello di questa relazione.
Inoltre, non abbiamo parlato del Piano socio-assistenziale che è fermo in Commissione; non abbiamo parlato di interventi in favore delle residenze anziani; non abbiamo parlato di interventi in favore dei disabili; non abbiamo parlato di interventi in favore degli ex ospedali psichiatrici; non abbiamo parlato di interventi che garantiscano la dismissione degli anziani dagli ospedali alle residenze anziani, interventi che devono essere supportati a carico dell'assistenza e della sanità.
Ho fatto voto di intervenire pochissimi secondi. Ho fatto anche un altro voto, quello cioè di dare il mio voto a favore del bilancio perché mi considero in maggioranza, però già da oggi affermo che la parte del bilancio relativa al settore dei servizi socio-assistenziali non è da me condivisa.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Prima di entrare nel merito degli emendamenti occorrono alcune riflessioni sulla relazione dell'Assessore.
E' stato ribadito dall'Assessore l'impegno della Regione su alcuni settori importanti per l'intervento assistenziale: le strutture socio assistenziali, il potenziamento di programmi innovativi, il potenziamento dell'attività e dell'assistenza domiciliare integrata, il potenziamento di tutte le strutture rivolte agli anziani sul territorio.
L'Assessore, nella sua relazione, ha condiviso gli emendamenti proposti dalle opposizioni, perché coincidono con sue richieste e con l'esigenza di un aumento delle risorse finanziarie per potenziare interventi socio assistenziali sul territorio.
La questione socio-assistenziale, come purtroppo avviene per l'assistenza, è considerata un tassello marginale. La questione sociale viene integrata nell'ambito della sanità; l'assistenza, da sempre, è ritenuta residuale dal punto di vista degli strumenti finanziari.
Occorre ribadire che il grande errore commesso dalla Giunta è stato quello di dividere sanità ed assistenza, creando due piani separati di programmazione, che implicano uno scoordinamento che di fatto già esiste.
Anche lei, Assessore, spesso ha denunciato in sede di IV Commissione la mancanza di interconnessione, concreta e reale, tra l'Assessorato alla sanità e quello all'assistenza.
Inoltre, si spaccano aree di intervento, in particolare rivolte agli anziani, dove ci deve essere integrazione e sinergia tra sanità ed assistenza, tra ambito sanitario ed assistenziale.
Il grave errore, che permane, è quello di presentare un Piano socio assistenziale non collegato alle risorse finanziarie.
In Consiglio regionale abbiamo approvato un Piano sanitario che abbiamo etichettato come "scatola vuota": un insieme di linee e di indirizzi scollegati dalla programmazione dell'intervento finanziario. E' una programmazione che consiste in buoni propositi ed in enunciazioni che possono anche essere condivisibili.
Lo stesso errore è stato introdotto dall'Assessore, che ha presentato un Piano assistenziale ancora al vaglio della Commissione, che non riporta alcun accenno alle risorse finanziarie e quindi alle priorità che questo Assessorato, in termini di intervento assistenziale, vuole individuare sul territorio.
Assessore, se è vero che oggi l'assistenza necessita di maggiori risorse finanziarie, di uno strumento finanziario che permetta di adeguare gli interventi alle diverse e numerose esigenze che si levano dal territorio piemontese, è anche vero che il bilancio in esame, come al solito, sconta un'enorme carenza rispetto a questo settore.
Abbiamo presentato moltissimi emendamenti relativamente all'assistenza sia nell'ambito della spesa corrente sia in quello della spesa in conto capitale.
Nell'ambito della spesa corrente, nei Comuni vi sono difficoltà non da poco; può anche essere che vi siano state delle rinunce di contributi, ma ciò non può che far riflettere l'Assessorato ed il suo staff sulle eventuali difficoltà strutturali, organizzative e gestionali dei Comuni nell'erogazione ed organizzazione dei servizi socio-assistenziali sul territorio.
Il fatto stesso che continuino a crearsi Consorzi tra Comuni per la gestione dei servizi socio-assistenziali è la testimonianza del tentativo di trovare strumenti per dare gambe all'esigenza di gestire i servizi socio assistenziali sul territorio.
Vorrei ancora ribadire all'Assessore che, oltre sei mesi fa, avevamo richiesto come Gruppo, in sede di Commissione, una mappatura, anche relativamente alle Conferenze dei Servizi, dalla quale emergano le difficoltà dei Comuni nella gestione dei servizi socio-assistenziali: quanto è stato fatto e quanto è rimasto da fare.
I Comuni lamentano da un lato un'incompetenza che si concretizza anche nella mancata interlocuzione con l'Assessorato; dall'altro, l'esigenza effettivamente forte di finanziamenti.
E' per questo che abbiamo tentato di richiamare la sua attenzione Assessore, esattamente per le questioni che lei enumerava: intanto, la gestione dei servizi socio-assistenziali, ma anche la questione dei minori sulla quale torneremo in sede di discussione dei relativi emendamenti visto che i minori e i disabili hanno visto un'interlocuzione concreta rispetto al bilancio.
Vorrei poi avere dall'Assessore un chiarimento rispetto ad alcune sue affermazioni. E' stato detto: "I soggetti psichiatrici, nell'ambito della rivalutazione clinica, saranno catalogati e classificati come gli anziani e come i disabili". Questa parole, Assessore, pesano come macigni. Intanto, i soggetti "psichiatrici" sono soggetti "psichiatrici": "appartengono" alla sanità, sono soggetti sanitari.
La rivalutazione clinica di soggetti psichiatrici che sono stati in manicomio (oggi ex manicomi) per quarant'anni, non può essere effettuata sulla base di valutazioni numeriche. I soggetti psichiatrici che sono stati in manicomio quaranta, cinquanta o sessant'anni, rimangono soggetti psichiatrici. La Regione Piemonte non può, per scaricare competenze sanitarie all'assistenza, classificare dall'oggi al domani i soggetti psichiatrici come anziani o come disabili, in modo da liberarsi di un pezzo da gestire, da inserire in strutture inventate dalla Regione, ovvero non solo le RSA, ma le RAF e strutture assistenziali più flessibili.
In nome della flessibilità sia strutturale sia gestionale, tentiamo di inserire tutto in determinate strutture, ma l'assistenza ha contorni propri, ben definiti.
Assessore, lei sa bene che al Parlamento si sta discutendo la legge quadro dell'assistenza. Uno degli obiettivi fondamentali di questa legge sarà sicuramente circoscrivere l'intervento dell'assistenza sociale; non è possibile pensare di assicurarla anche a soggetti psichiatrici che hanno bisogno di cure, in quanto sono soggetti sanitari.
Voglio ora spostare l'attenzione su altre questioni, per esempio quella relativa ai disabili.
Vi sono esperienze significative, in particolare nella regione Piemonte, portate avanti, sollecitate e promosse da molte Associazioni che lavorano sul territorio: gruppi/appartamento e forme attraverso cui il soggetto disabile e portatore di handicap trovi un percorso di terapia rispetto alla propria malattia, che possa permettergli un inserimento sociale o comunque una relazione più umana rispetto alla collettività.
Su questo fronte non c'è impegno. La scelta deve attivare un percorso piuttosto di un altro, una politica ed una programmazione rivolte all'assistenza e non un'altra.
L'Assessorato alla sanità deve scegliere se promuovere percorsi innovativi, più "umani", quali possono essere le comunità alloggio, i gruppi di appartamento per i disabili (portatori di handicap) piuttosto che strutture che assomigliano, anche da un punto di vista strutturale, a piccoli manicomi. Purtroppo, infatti, proprio di questo si tratta: strutture con 40 posti letto non possono essere considerate comunità.
La scelta è esattamente questa: individuare un percorso sul quale la Giunta si misuri con l'Assessorato all'assistenza, quindi con una reale interlocuzione anche sulle risorse di bilancio.
Con i nostri emendamenti abbiamo voluto dare un segnale forte rispetto a queste tematiche, così come faremo rispetto alle tematiche del lavoro.
Riteniamo, come Regione Piemonte, di essere molto in ritardo su tali questioni, in particolare relativamente alla riqualificazione dei servizi pubblici.
Le RSA pubbliche sono quasi inesistenti, in Piemonte le possiamo contare sulle dita di una mano. Chiediamo uno sforzo finanziario ed organizzativo, al fine di dotarci di strumenti per realizzare a breve scadenza obiettivi ed esigenze territoriali molto urgenti e non più rimandabili.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Bortolin.



BORTOLIN Silvana

Come Gruppo eviteremmo di entrare nel merito dei vari problemi che l'Assessore, seppure in modo complessivo, ha affrontato, se non per fare due considerazioni.
Le ricordo, signor Presidente, che lei elencò questi problemi fra le priorità che lei e la sua Giunta volevano, vogliono e vorranno affrontare fra quegli intenti e la rispondenza del bilancio presentato vi è uno scarto notevole.
Lei, Assessore, ha detto: "Sì, è vero, non ci sono finanziamenti, ma poi aggiusteremo". Noi le aggiungiamo: lo sforzo dell'opposizione consente a lei di ottenere qualche finanziamento e di poter discutere con Sindaci amministratori, associazioni di volontariato, soggetti che operano nel campo della solidarietà e dei servizi socio-assistenziali della nostra regione, con un minimo di serenità, perché lo sforzo non è corrispondente all'impegno politico che in questa sede più volte è stato annunciato.
Questo è un primo appuntamento al quale abbiamo voluto contribuire con uno sforzo come opposizione e non solo come Gruppo DS, per far scrivere qualche cifra sui vari capitoli. Rimaniamo però in attesa: all'enunciazione politica devono seguire i fatti.
Lei ha elencato alcune difficoltà, i possibili intendimenti per l'anno 1998, concludendo con: "Vedremo... gli anni successivi".
Vi sono grandi questioni da affrontare, Assessore, cui lei non ha fatto alcun accenno: la necessità è di cambiare la politica sullo stato sociale alla luce delle nuove esigenze dei cittadini e delle cittadine della Regione Piemonte.
Non si può più ragionare secondo lo stesso modello e gli stessi criteri con cui si ragionava qualche anno fa sui problemi dell'assistenza! Non si può più soprattutto ragionare senza avere un rapporto molto stretto con gli Enti locali, con i Comuni, con le Province, con le Associazioni che si muovono nel campo della solidarietà e dei servizi sociali.
Non si può più lavorare senza fare con loro una seria programmazione e noi stiamo aspettando da troppo tempo una legge di piano che nel frattempo consentiteci - sta invecchiando! Certo che abbiamo incominciato ad esaminare il Piano socio-assistenziale, ma da quando abbiamo iniziato la discussione politica sul Piano socio-assistenziale ad oggi già sono mutate le situazioni. Già alcune questioni che abbiamo visto sono diventate superate, in parte. Esiste la necessità, anche in rapporto a leggi nuove e a finanziamenti cospicui che verranno dal Governo nazionale, di inquadrare in modo politico generale diverso da quanto abbiamo fatto finora, alcune categorie di cittadini, soprattutto i bambini e le donne.
Voglio fare ancora due brevissime considerazioni.
La prima è che la nostra Regione ha delle emergenze. Una di queste è quella relativa agli anziani. Abbiamo le cifre, sappiamo quali sono le carenze, ma non so in questo momento, anche per la stanchezza del dibattito complessivo sul bilancio, se quello che lei ha detto in relazione alle Residenze Sanitarie Assistenziali può essere interessante o meno Assessore! Dieci miliardi! Cosa sono rispetto all'effettiva necessità di dare una risposta moderna, nuova, non solo di istituto, non solo di istituzionalizzazione, ai problemi degli anziani? I problemi degli anziani sono anche la casa adeguata; sono anche il recupero rispetto all'emarginazione; sono anche l'affrontare i problemi della montagna.
Rispetto all'emarginazione degli anziani, ma anche dei giovani, gran parte del territorio della nostra regione è montano.
C'è la necessità di affrontare in modo diverso il rapporto tra Regione (governo regionale), Consiglio regionale e soggetti che hanno bisogno di tutta la nostra solidarietà, non come pietismo, non come assistenza, ma come politica del tutto nuova e complessiva che comprenda pienamente anche questi cittadini. Quindi, il raccordo con altri Assessorati, di cui l'assistenza, ancor più che altri settori, necessita questioni come la casa, i trasporti, la socializzazione, la cultura, la tutela della salute le condizioni di vita dei quartieri più poveri. Pertanto, il recupero urbano, la qualità della vita, il verde e gli orari richiedono coordinamento. Gli enormi problemi che riguardano soprattutto certe categorie di cittadini (giovani, infanzia ed anziani) hanno bisogno di un discorso globale e non parcellizzato, come qui troppe volte, anche in relazione al bilancio, abbiamo sentito fare. Certo, la nostra Regione è una di quelle che comprende ampie fasce di reddito medio-alto, ma ha sacche di povertà non soltanto relative, ad esempio, alla presenza di extracomunitari. Ha sacche di povertà relative ad ex lavoratori, il più delle volte soli, che oggi non hanno una pensione adeguata per garantirsi un livello minimo di vita.
Ecco che allora le particolarità che lei ha espresso nella sua relazione possono essere più o meno significative se fanno parte di un discorso generale che qui - consentiteci - non abbiamo sentito fare.
Noi insisteremo sugli emendamenti che abbiamo presentato, sulle cose che abbiamo ottenuto o concordato - non so quale termine usare. Vedremo poi nelle votazioni, ma ribadiamo la necessità che il discorso dell'assistenza Assessore (che peraltro è anche Assessore al lavoro, e il lavoro è una parte importante per superare i problemi di marginalità e di povertà anche nella nostra regione), se non questa sera, se non in occasione di questa discussione, che non oso definire del bilancio della nostra Regione - non trovo il termine adeguato - sia pienamente compreso nell'impegno dell'appuntamento politico che dobbiamo affrontare entro il termine del mese di maggio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

Innanzitutto ringrazio l'Assessore per la sua relazione, ma intenderei comprendere da parte sua quanto a noi pareva fosse emerso nell'incontro con l'Assessore Burzi alcuni giorni fa quando si parlò di un sostanziale contributo, ancora complessivo, all'interno di tutta la partita socio assistenziale. Quindi, vorrei comprendere in quali capitoli una parte di quei finanziamenti (a noi pareva di aver compreso 5 miliardi) fosse inserita: mi riferisco ai capitoli degli immigrati, del volontariato, della tutela dei minori, della formazione professionale, della vigilanza, tutti capitoli che erano a zero. Vorrei sapere se su questi capitoli ci sarà una proposta da parte vostra già questa sera in quanto dal suo intervento ci non è emerso.
Mi rifaccio ora agli interventi precedenti. La collega Bortolin ha evidenziato il fatto che il Piano socio-assistenziale si prolunga nel tempo e mette in difficoltà non solo la Giunta, ma anche tutti quanti noi, nel trovare il modo di riuscire a costruire un Piano, che sarà il primo Piano socio-assistenziale che la nostra Regione andrà ad approvare, che deve comunque essere modellato sulle autentiche esigenze della nostra Regione.
Abbiamo l'impressione che, con il passare del tempo e con il modificarsi del disagio e delle tante emergenze, il Piano dovrà essere rivisto e ripensato.
In una delle ultime sedute di Commissione, allorquando si parlava del Piano socio-assistenziale, abbiamo ricordato all'Assessore l'importanza del fatto che il Piano deve avere al suo interno anche la quota di spesa garantita che la Regione ogni anno dovrà affrontare. Questo perch Assessore, siamo in presenza di una condizione drammatica per tutti i nostri Enti gestori dei servizi socio-assistenziali.
Gli Enti gestori, che sono 67, comprendono tutti i Comuni della regione, tutta la popolazione piemontese! Sono in grosse difficoltà perch non sono in grado a maggio 1998, di conoscere la propria quota del fondo per la gestione dei servizi socio-assistenziali, quindi non sono in grado di poter fare il proprio bilancio preventivo di garanzia. Questo è un grave problema.
Il collega Rubatto ha ringraziato l'Assessore in quanto con il fondo socio-assistenziale previsto al capitolo 11950 sono garantiti i servizi dello scorso anno, e ha detto: "Meno male, non poteva fare di meno!".
Ricordo al collega Rubatto e anche a lei, Assessore, che la quota a bilancio (83 miliardi) non è sufficiente perché 75 miliardi sono la quota dello scorso anno, mentre gli 8 miliardi aggiuntivi della nota di variazione sono quelli necessari a coprire, credo in parte, ma non tutta la quota che riguarderà il socio-assistenziale per quanto compete le persone ricoverate nelle strutture e dimesse dagli ex OO.PP. (gli anziani i portatori di handicap, ecc.).
Gli Enti gestori hanno necessità (lo hanno scritto e lo hanno richiamato in incontri fatti con lei) di un aumento almeno del 10% per poter garantire i servizi che fino ad oggi hanno mantenuto in piedi.
Vorrei ancora ricordarle, Assessore, che i nostri Comuni in questi anni hanno fatto un notevole sforzo: in tre anni hanno raddoppiato, se non di più, la quota capitaria di partecipazione da quote di 10/12.000 lire per persona a 30/35.000 lire per persona, con uno sforzo notevole. E' impensabile che la Regione non intenda garantire con un contributo superiore alla Legge 62 la possibilità di avvicinarsi come quota capitaria al contributo dei Comuni ai Consorzi.
Siamo una delle ultime Regioni in Italia per la spesa capitaria: pensi che i 73/75 miliardi fino ad oggi messi a disposizione, corrispondono circa a 16.000 lire pro capite per ogni abitante del Piemonte, quando i Comuni hanno ormai una spesa doppia, superando tutti le 30.000 lire per persona.
Ho elencato prima alcuni capitoli; è attesa una risposta per capire se verranno finanziati rispetto a quanto previsto in bilancio (alcuni capitoli erano a zero). Non interverremo sui singoli capitoli come abbiamo detto e come ci eravamo ripromessi.
Le ricordo ancora che sul capitolo 20565 "Interventi per gli zingari" nel 1997 erano previsti 500 milioni, mentre nulla è previsto per il 1998.
Avevamo chiesto in quell'incontro che fosse rinnovata la partecipazione con 500 milioni per quest'anno.
Le ricordo infine, come ho già fatto più volte in questi giorni, la legge n. 73 (capitolo 20673). Lei parla di 10 miliardi che saranno in qualche modo garantiti con la legge finanziaria: di questi 10 miliardi, ben 9 serviranno per coprire le richieste pervenute lo scorso anno e già oggi istruite in Assessorato.
Per la legge n. 22 che, come lei ritiene, verrà ripensata nei criteri e riproposta al Consiglio regionale, nulla é indicato al Capitolo 20640 "Manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture".
Non so quale proposta di legge vorrete affrontare e quale proposta farete al Consiglio regionale. Lei dice che molti Comuni, anzi tantissime strutture, non hanno più presentato richieste e che molti si sono ritirati.
A me risulta che si sono ritirati perché purtroppo, dopo due anni di attese, hanno cercato canali diversi di finanziamento per gli interventi necessari. Comunque, se non erro, nel periodo 1996/1997 circa 140 strutture hanno richiesto contributi ai sensi di questa legge, quindi è una legge ancora necessaria.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino



SUINO Marisa

Molto è stato detto dalla collega Bortolin e quindi mi sforzo di rimanere il più possibile sulle parti che riguardano i vari emendamenti.
Sugli aspetti generali svolgerò un paio di osservazioni che si ricollegano al discorso fatto questa mattina.
L'Assessore ha iniziato la sua relazione parlando di cause esogene e cause endogene, e ce ne sono anche in questo caso ragionando di bilancio e delle politiche che si fanno in quest'aula. Però ci ha anche detto infatti i colleghi che mi hanno preceduta lo hanno sottolineato - che insieme abbiamo portato avanti una politica importante di modifica a questo bilancio; le hanno ricordato che il bilancio era in gran parte a zero e che è stata fatta una serie di azioni.
Per brevità e per la salute mentale di tutti quanti noi evito di ritornare sulle quattro pagine che hanno caratterizzato gli interventi, per quanto riguarda il nostro Gruppo, ma si potrebbe dire altrettanto degli altri Gruppi, nelle fasi tra prima e seconda, seconda e terza e terza e quarta variazione di bilancio.
Mi permetto di aggiungere un particolare. Ammesso che da parte del nostro Gruppo sia stato presentato qualche emendamento meno importante, più strumentale (ammesso che ne abbiamo presentati e, in tal senso, non mi aiuta a ricordarne molti), di certo per il settore che la riguarda (le politiche sociali dell'assistenza) tutte le quattro pagine di emendamenti che abbiamo presentato in questa fase sono ricchi di contenuti. Noi cerchiamo di continuare a perseguire quello spirito di collaborazione che ha caratterizzato il lavoro delle minoranze in queste giornate, per permettetemi di dire che in certi casi sarebbe meglio esordire riconoscendo che ci sono dei limiti, riconoscendo la pochezza dell'essere umano riconoscendo che magari si potrebbe fare di più. Forse sarebbe meglio che non partire dicendo: "Abbiamo fatto ed è tutto a posto: c'è l'impegno e ci sono le scelte". Dire questo pare una presa in giro.
Aggiungo ancora due aspetti.
Primo aspetto. Sembra quasi che sia tutto prioritario e molto importante per questa Giunta, non ci sono gerarchie, però funziona come ai tempi in cui c'era la promozione garantita per tutti e quindi si andava verso il livello sempre più basso, anziché innalzare il livello culturale ed evolutivo della gente. Andiamo verso il basso, non ci sono gerarchie non ci sono scelte, non ci sono priorità.
A volte parlare di assistenza sembra quasi che sia disturbare, in quanto sembra parlare di qualcosa che dà fastidio.
Secondo aspetto. Alcuni mesi fa in questo consesso è uscita un'indagine sullo stato di salute della popolazione piemontese e, unendomi a quanto dicevamo questa mattina sulla cultura, mi sono permessa di accennare che manca la metodologia interassessorile e cioè che, ad esempio, ragionare di cultura insieme alle politiche sociali darebbe un impulso molto forte a determinate scelte.
Da quell'indagine emergeva come la cultura sia ancora una questione di classe, come la salute sia ancora una questione di classe, come muoia di più la gente più poteva ed esclusa e muoia peggio. Si potrebbe dire: "Hai scoperto l'acqua calda". Peccato che questa indagine dimostri con dati ed individui delle zone territoriali del Piemonte dove questo è dimostrabile.
Già soltanto ragionando su questi due fattori se ne dovrebbe convenire per una sorta di senso civico e del dovere. Non so se vale la pena di fare ancora questi discorsi alle 11,30 con la voglia che tutti quanti abbiamo di concludere, però non dite che era tutto a posto, perché non è vero! Non ditelo, altrimenti non ci spieghiamo come mai abbiamo dovuto tagliare delle altre cose per fare posto a determinati contenuti, per carità, trovando assoluta disponibilità da parte dell'Assessore Burzi, del collega Gallarini, però il bilancio a zero era stato presentato da questa maggioranza e non da questa minoranza.
Tra l'altro, a proposito di bilancio, varrebbe forse la pena, Assessore se poi non vuole rispondere questa sera perché non ci sono le condizioni lo faccia quando crede - tenere presente che c'è un'interrogazione urgente (ma qui per l'urgenza vale lo stesso discorso fatto prima: tutto è importante e prioritario, cioè tutto è urgente e niente diventa urgente) la n. 1850 del 10 marzo, quindi recente rispetto ad altre, che affrontava un aspetto di politica sociale finanziaria. "Considerato" - così è il testo dell'interrogazione - "che l'attuale situazione dei trasferimenti regionali agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali è disomogenea, crea delle grosse sacche di differenziazione sul territorio delle varie Province e sul territorio della Regione", noi le chiedevamo: 1) quali criteri stanno alla base degli attuali riparti 2) quali strategie sono state perseguite - perché non l'abbiamo capito, ma può essere una nostra carenza anche perché in IV Commissione è difficile capire sul serio un qualche cosa che abbia attinenza con le politiche sociali - e se la Regione intenda mantenere gli impegni assunti di garantire per il triennio 1998/2000 la quota per il finanziamento dei Consorzi nella misura media dell'importo che lei è a conoscenza.
Vorremmo capire se la Regione intende aumentare la quota di trasferimento ai Consorzi, così come si è precedentemente impegnata in assemblee pubbliche, agganciando la quota capitaria riferita alla quota media, trasferita dai Comuni a livello regionale, senza ridurre la quota nelle zone che oggi hanno già una quota di contribuzione più elevata.
Questa è politica finanziaria del settore socio-assistenziale.
Mi sono permessa di ricordaglielo perché non appena lei, Assessore, ne troverà le modalità, ci sarebbe gradita una risposta in merito.
Venendo agli emendamenti, voglio soltanto dare un breve commento ad un maxi-emendamento che noi abbiamo presentato e che ritiriamo, ma non c'entra niente con i maxi-emendamenti di sintesi. Quel maxi-emendamento che prelevava una cifra ragguardevole di milioni complessivamente da quattro capitoli e quindi li deprivava di questa cifra e toccava i capitoli che hanno attinenza con l'handicap, gli asili nido, la formazione professionale ed i servizi socio-assistenziali, seguiva questa filosofia.
Noi eravamo convinti che fosse importante prelevare da quei capitoli e caricare nell'unico grande capitolo che possa dare linfa al Piano socio assistenziale, poiché, indipendentemente dai tempi assunti, crediamo che abbia validità ed importanza per questa Regione dare impulso e vita al Piano socio-assistenziale, per cui la nostra operazione era questa: spostare questi ingenti capitali e caricarli sul Piano socio-assistenziale per restituire e riconoscergli le funzioni che questo deve avere e anche le gambe, quindi le finanze, indispensabili affinché possa essere avviato e trovare una sua funzione.
Dopodiché ci risulta che tutta una serie di emendamenti sia stata accolta; man mano li incontreremo.
Chiederemo la votazione sull'emendamento, al capitolo 11894, relativo a detenuti in semilibertà, anche perché scompare totalmente dalla discussione e ci pare non corretto - il capitolo 11960 relativo a: "Contributi agli Enti locali per la tutela dei minori". E' vero, Assessore, che c'è la legge n. 285 in applicazione con un suo provvedimento, ma questa legge trasferisce finanziamenti che arrivano dallo Stato. Ci saranno poi dei correttivi che noi proporremo, ma questa è una discussione che faremo più avanti.
Dal nostro punto di vista è sbagliato che la Regione, su una politica gerarchicamente prioritaria che si è dato il Paese e che noi abbiamo riconosciuto importante, ma non solo noi, che abbiamo affinità con quel governo, non abbia deciso di spendere, di stanziare simbolicamente nemmeno 50 milioni a dimostrazione che la politica sui minori viene assunta anche dalla Regione Piemonte come strategia. Noi pensavamo che lei volesse fare questo. Vanno bene i finanziamenti che provengono dal Ministro Turco, che possono essere pochi o tanti; di questo si può discutere, ma un segnale doveva essere dato. Non è sufficiente dire: "Applicheremo", perché forse ci voleva un segnale in più. Ecco perché vogliamo mantenere questo emendamento e ne chiediamo la votazione.
Signor Presidente, riepilogando, mi riferivo al capitolo 11960.
Inoltre, manteniamo l'emendamento al capitolo 12035 relativo ai fondi alle AA.SS.LL. per l'handicap, che è cosa diversa della disabilità.
Con l'Assessore D'Ambrosio abbiamo affrontato discorsi che hanno attinenza anche con il suo Assessorato (l'Assessore Goglio in quel momento non era presente) per quanto riguarda l'handicap ed altro.
In questo caso, volevamo sostanzialmente soffermarci su questo aspetto.
Se la Regione non sostiene nei confronti dei Direttori generali delle AA.SS.LL. un'azione propulsiva, cioè se non si dice a questi Direttori "Dovete farvi carico dell'handicap, dei minori e dei distretti, altrimenti ve ne andate" e non lo si dice anche con un'incentivazione economica, noi stanziamo milioni o miliardi perché questa operazione venga fatta. Nessuna AA.SS.LL. ricorderà di assolvere le funzioni previste da normativa per l'handicap, ad esempio, e poi possiamo andare avanti sugli altri settori.
Ecco perché abbiamo previsto questo emendamento. Noi pervadevamo una cifra non corposissima, ma non è stato accolto.
Chiediamo la votazione dell'emendamento al capitolo 12035. Infine manteniamo in votazione l'emendamento al capitolo 20640 relativo ai presidi socio-assistenziali per il discorso che ho fatto poc'anzi. I presidi socio assistenziali continuano ad avere necessità di essere sostenuti e non è sufficiente la cifra erogata in passato, proprio per quell'interrogazione e per quel ragionamento che ho già affrontato e che, per brevità, non riprendo.



PRESIDENTE

Il maxi-emendamento è pertanto ritirato.
La parola all'Assessore Goglio.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza e servizi

Cercherò di essere il più breve possibile nelle risposte.
La Consigliera Suino parlava dell'emendamento relativo al capitolo 12035, che fa parte della sanità.
Vi dirò subito quali sono gli emendamenti che sono stati accettati ultimamente, così risponderò in parte ai colleghi Suino, Peano ed altri: 5 miliardi sul fondo di assistenza 1 miliardo sul volontariato 500 milioni sugli extracomunitari 200 milioni sulle cooperative sociali e, nel conto capitale, 500 milioni sugli zingari.
Per rispondere brevemente, voglio dire che ho sempre ringraziato, sia in aula che in Commissione, chi ha dato aiuti e contributi. Questi emendamenti sono quelli che sono stati inseriti dopo i 68 miliardi.
Per quanto riguarda l'interrogazione rispondo subito. Le risposte alle interrogazioni normalmente vengono preparate in una settimana. Il Consigliere Rubatto ha detto che ha presentato un'interrogazione da oltre un anno. Ci sono interrogazioni presentate da otto-nove mesi, ma non appena il Presidente del Consiglio le annuncerà, risponderò immediatamente e, se verrà richiesta la risposta scritta, provvederò a fornirla.
Voglio garantire alla collega Suino che stiamo analizzando attentamente la questione dei Consorzi e le quote non verranno ridotte.
Ho già risposto al Consigliere Peano per gli emendamenti accettati.
Cerchiamo di modellare, per quanto ci è possibile, il Piano sulle efficienze territoriali e, andando avanti, ci chiariamo sempre di più le idee.
La Consigliera Bortolin chiedeva spiegazioni sui 10 miliardi: sono in conto interesse e per dieci anni sono 100 miliardi. Penso che con 100 miliardi si riesca a fare qualcosa.
Ho verificato quello che hanno fatto i miei predecessori negli anni passati e devo dire che un finanziamento così massiccio non è mai stato erogato. Ritengo che questo sia un grande sforzo e che con questi 10 miliardi forse si risolve il problema delle RSA per dieci anni.
Ha ragione la Consigliera Bortolin quando afferma che le politiche sociali vanno cambiate. Non ho avuto la presunzione di parlare di politiche sociali, ma mi sono limitato a parlare di bilancio. Cercate di scusarmi perché in alcuni casi eravamo precari e voi lo sapevate meglio di me. Con il vostro aiuto ho cercato di fare quello che era possibile.
La collega Simonetti ha ripreso la questione dei Piani socio assistenziali. E' una questione che risale a due anni fa. Non è stata una mia scelta e su questo sono d'accordo con la collega di fare un Piano unico. Questa scelta è stata fatta dalla Giunta e noi la portiamo avanti.
Siamo una collettività di persone e non tutti la pensano alla stessa maniera. Quando si assume una decisione questa deve essere portata avanti in questi termini. Non è che di mia iniziativa questa mattina, quando mi sono alzato, ho detto: "Adesso faccio un Piano assistenziale diviso da quello della sanità".
I Consorzi dei Comuni quest'anno hanno funzionato abbastanza bene. Ci sono state però delle lacune; infatti è stato promesso che sarebbe stato assegnato un maggior contributo per l'anno a venire e quei 10 miliardi assegnati serviranno in parte per questo.
Il corso sulla sanità era valutato intorno ai 10/11 miliardi. Non è competenza nostra, sono le Commissioni delle UU.SS.LL. che decidono se deve essere un incarico affidato alla sanità o all'assistenza. Anzi, posso dire che con il collega D'Ambrosio marciamo in perfetto accordo e certo non litigheremo sull'attribuzione dell'incarico. Sta di fatto che, purtroppo la scelta compete alle Commissioni delle UU.SS.LL.
Per quanto concerne la questione degli appartamenti per gli handicappati, il finanziamento è già previsto nella legge n. 43. Non ne ho parlato prima perché nel bilancio sono stati stanziati 2 miliardi, che erano insufficienti. Ho messo il dito nella piaga segnalando quali erano i capitoli non ancora in piena efficienza.
Per i progetti dei minori - ha ragione la collega Suino - avevamo anche pensato di attuare un'iniziativa. Siccome stiamo portando avanti la legge n. 285 con le Province, volevamo vedere come si concertava, dopodiché ne avrei anche parlato in Commissione per verificare che cosa si poteva fare come Regione, in questo settore. Non vogliamo certamente defilarci dagli impegni della Regione in questo settore.
Stiamo dialogando con tutti i Consorzi e cerchiamo di supportarli con i confronti che gli stessi hanno con le UU.SS.LL., affinché queste recepiscano le loro richieste, che vengono inserite nelle intese di programma, e affinché le richieste delle attività socio-assistenziali siano anche richieste nei settori sanitari, perché c'è stato da più parti segnalato che l'assistenza domiciliare in molti casi è carente. Per le disponibilità finanziarie che avevamo, ci sembra di aver coperto abbastanza onorevolmente i nostri bisogni.
La collega Bortolin ha detto: "Marciamo solo sulle promesse della Giunta". Purtroppo è così. Mi auguro però che le promesse siano mantenute.
Quando prima ho affermato che i vostri emendamenti sono stati di grande aiuto e che per una parte sono stati accettati per quanto era possibile, e che per l'altra parte verranno accettati ed inseriti nella legge finanziaria, mi auguro che sia sufficiente la promessa della Giunta sia per voi, ma anche per me, perché io assieme agli amministratori, che quotidianamente vengono a trovarmi, mi impegno. Spero che la Giunta faccia fede alle promesse che ha fatto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Volevo solo completare perché probabilmente mi sono distratto, ma non ho spuntato altri due capitoli che erano previsti nella comunicazione che abbiamo avuto con i Gruppi dell'opposizione che erano il capitolo 12010 (non vedenti) e il capitolo 12090 (disabili) che completavano l'area lavoro e come capitoli li ho catalogati nell'area assistenza. In ogni caso, sono stati visti.
Aggiungo, inoltre - e ne ho parlato prima con il collega Goglio - che per quanto ci riguarda, visto anche l'intervento che ha fatto specificamente la Consigliera Suino citando due capitoli tra gli altri, di cui chiedeva il mantenimento degli emendamenti per quanto attiene i detenuti in semilibertà e per quanto riguarda il capitolo dell'assistenza ai minori qualora le forze dell'opposizione ritenessero di definire i capitoli e di derivare una parte delle risorse che abbiamo messo sul capitolo 11950, che è il capitolo dell'assistenza, onde anche su questi capitoli esista parità di risorse dedicate un segnale, certamente la Giunta in tal senso è favorevole a recepirlo nell'emendamento complessivo.



PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame degli emendamenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino ed altri: "Per il finanziamento del progetto di legge 'Delega agli Enti locali delle funzioni socio-assistenziali' sono apportate le seguenti modificazioni: il capitolo 11905 è diminuito di L. 4.900 milioni il capitolo 11910 è diminuito di L. 17.500 milioni il capitolo 11925 è diminuito di L. 750 milioni il capitolo 11950 è diminuito di L. 83.500 milioni spostando la somma di L. 106.650 milioni sul capitolo 15910".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11875 è aumentato di L. 30 milioni. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
La Giunta è contraria.
L'emendamento viene ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11880 - Formazione ed informazione socio-assistenziale "La cifra 200 milioni è sostituita dalla cifra 500 milioni, mediante una diminuzione di pari entità del capitolo 15950".
Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 hanno risposto SI' 11 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti e dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11880 venga implementato di L. 300 milioni prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 10 voti favorevoli, 25 contrari e 1 astensione.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11890 è incrementato di L. 400 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 10520".
Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 hanno risposto SI' 4 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11890 venga implementato di L. 200 milioni prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 favorevoli e 25 contrari e 1 astensione.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11892 - Movimenti migratori "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 500 milioni, con una diminuzione di pari entità dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 27 contrari e 7 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11894 è aumentato di L. 1.300 milioni. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri: "Il capitolo 11894 passa da 0 a L. 500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11894 - Contributi per impiego detenuti "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 1 miliardo, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sul capitolo 11894 relativo a: "Contributi a Comuni per l'impiego ai detenuti in semilibertà", intendiamo recepire una parte degli emendamenti proposti dalle minoranze per 250 milioni, che sottrarremo dal capitolo 11950.



PRESIDENTE

Con questa dichiarazione l'emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano, nonché l'emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Pongo ora in votazione l'emendamento presentato dai Consigliere Moro Papandrea e Simonetti.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 9 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11905 è aumentato di L. 4 miliardi. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11905 - Contributi a Comuni per interventi a favore di handicappati "La cifra 4,9 miliardi è sostituita dalla cifra 10 miliardi, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 7 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11905 venga implementato di L. 4 miliardi prelevati dal capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Si era inteso sottolineare l'attenzione per i detenuti nell'ambito del capitolo 11984. Se invece la stessa attenzione, che peraltro sul capitolo 11905 risulta con una dotazione nell'anno di L. 4.900.000.000, ed è un capitolo che ha L. 10.900.000.000 di residui passivi, credo che il senso politico dell'attenzione fosse, a mio avviso più correttamente sottolineato sul capitolo 11894. In ogni caso, ferma restando la volontà che si era esplicata a seguito dell'intervento della Consigliera Suino, ma anche del Consigliere Peano, se nei capitoli toccati volete, questa sera o domani, fatta salva la via negativa, segnalare una revisione, al momento però, oltre al capitolo 11894 per i detenuti e il capitolo 11960 - che vedremo in seguito - per quanto attiene ai minori e, oltre ai capitoli già citati, sugli altri emendamenti, la posizione della Giunta sarà quella di non accogliere per le motivazioni prima esplicate.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 6 astensioni.
Gli emendamenti presentati dalla Lega Nord al capitolo 11910, vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11910 - Contributi a Comuni per asili nido "La cifra 17,5 miliardi è sostituita dalla cifra 22,5 miliardi, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 11265".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 7 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11910 è aumentato di L. 1.700.000.000.
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dal Consigliere Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11920 è aumentato di L. 2 miliardi e 100 milioni.
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
La parola al Consigliere Peano.



PEANO Piergiorgio

L'attività di vigilanza è un'attività che deve svolgere l'Assessorato.
Con la legge n. 62 si tentò di conferirla alle Province. Questo non fu possibile, ma è un'attività che svolge ancora l'Assessorato. Se non ci sono i fondi, non so come possa svolgere tale attività. L'Assessore deve valutare se accettarlo o meno.



GOGLIO Giuseppe, Assessore all'assistenza e servizi

Questo punto lo possiamo rivedere in assestamento. Sono infatti spese da affrontare alla fine dell'anno prossimo.



PEANO Piergiorgio

Noi manteniamo l'emendamento e chiediamo che sia posto in votazione.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri: "Il capitolo 11920 passa da 0 a L. 1.600 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11920 venga implementato di L. 160 milioni prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrai.
Emendamento presentato dal Consigliere Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11925 è aumentato di L. 3.250 milioni.
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11925 venga implementato di L. 2.500 milioni prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11925 è incrementato di L. 2.500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11930 è incrementato di L. 4 miliardi prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11935 venga implementato di L. 3 miliardi prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano e dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11950 è aumentato di L. 44.500.000.000.
Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11950 è incrementato di L. 10 miliardi prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Recepiamo parzialmente l'emendamento per L. 44.500.000.000.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri, vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
In merito al capitolo 11960 ha la parola l'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio.

Sul capitolo 11960 la Giunta intende recepire 250 milioni per interventi a Comuni ed Enti locali per i minori, sempre derivando dalle precedenti impostazioni del capitolo 11950.



PRESIDENTE

Gli emendamenti presentati al capitolo 11960 dai Gruppi Lega Nord e PPI vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11960 - Contributi ad Enti locali per progetti tutela minori "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 2 miliardi, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11970 - Contributi a Comuni per sperimentazione impiego detenuti "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 2 miliardi, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11970 - Contributi a Comuni per la sperimentazione impiego detenuti "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 1 miliardo, mediante riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11985 - Contributi ad Associazioni di volontariato per progetti specifici "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 2 miliardi mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea, Simonetti, Saitta, Gatti, Peano, Riba, Marengo, Foco Bortolin, Suino, Riggio, Miglietti, Bertoli, Vindigni, Manica e Bellion sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11985 venga implementato di L. 1.500 milioni prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11990 - Interventi per movimenti migratori "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 600 milioni, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 11990 è aumentato di L. 450 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 10870".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 9 voti favorevoli e 27 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri: "Il capitolo 12000 passa da 0 a L. 1.000 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Questo emendamento al capitolo 12000 è accolto in parte per 500 milioni.



PRESIDENTE

Tale emendamento è pertanto ritirato dai proponenti.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti, dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano e dalla Consigliera Spagnuolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri: "Il capitolo 12010 'Interventi per la predisposizione di attrezzature per facilitare l'avviamento al lavoro di soggetti non vedenti (art. 4 del DPR 23/12/1978)' è incrementato di L. 1 milione. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 11590 per una somma di pari ammontare".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Oltre i 30 milioni richiesti dal Consigliere Saitta, la Giunta ha inteso sottolineare ulteriormente questa richiesta recependo gli emendamenti per 50 milioni, sempre per quanto riguarda il capitolo 12010.



PRESIDENTE

Tale emendamento viene ritirato dai proponenti.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo sono ritirati e conservati agli atti.
Gli emendamenti presentati dal Gruppo Lega Nord al capitolo 12020 e dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano ai capitoli 12020 e 12022 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 12022 - Contributi a terzi nel settore socio-assistenziale "La cifra 300 milioni è sostituita dalla cifra 1,5 miliardi con una diminuzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 5 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
L'emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano al capitolo 12026 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
L'emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Foco ed altri al capitolo 12035 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 12035 è incrementato di L. 1 miliardo prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 3 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri L'emendamento è respinto.
Gli emendamenti presentati al capitolo 12085 dai Gruppi DS e Lega Nord e dalla Consigliera Spagnuolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Gli emendamenti presentati al capitolo 12090 dai Consiglieri del Gruppo di Rifondazione Comunista, Lega Nord. DS e PPI vengono ritirati proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 12100 è aumentato di L. 500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 12100 è incrementato di L. 50 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 10530".
Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
Gli emendamenti presentati al capitolo 12124 dai Gruppi DS e PPI vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 12124 - Contributi a cooperative (Sezione B) "La cifra 200 milioni è sostituita dalla cifra 1,5 miliardi, con una diminuzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 27 contrari e 6 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti e dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
L'emendamento presentato al capitolo 12126 dai Consiglieri Riba, Marengo Foco ed altri è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: il capitolo 12126 è aumentato di L. 200 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 10870.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Per questo capitolo c'è un accoglimento parziale per 200 milioni, che ripristina il valore dell'anno scorso.



PRESIDENTE

Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti e dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 12140 è incrementato di L. 600 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Si proceda alla votazione dell'emendamento per appello nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 7 Consiglieri hanno risposto NO 27 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere L'emendamento è respinto.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 12141 - Centri prima accoglienza "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 1 miliardo, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
L'emendamento presentato al capitolo 20480 dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20480 è incrementato di L. 1.500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20490 è incrementato di L. 500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20544 è incrementato di L. 3.500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20546 - Contributi soggetti pubblici per gruppi appartamento disabili intellettivi "La cifra 1,3 miliardi è sostituita dalla cifra 4 miliardi, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 27167".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Suino, Miglietti ed altri: "Il capitolo 20565 passa da 0 a L. 500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 23600".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

L'emendamento sul capitolo 20565 è accolto per L. 500 milioni.



PRESIDENTE

Tale emendamento è pertanto ritirato dai proponenti.
Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
L'emendamento presentato al capitolo 20570 dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20576 - Contributi soggetti privati per gruppi appartamento disabili intellettivi "La cifra 700 milioni è sostituita dalla cifra 2 miliardi, mediante una riduzione di pari entità del capitolo 27167".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Suino ed altri: "Il capitolo 20640 passa da 0 a L. 2.500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 23600".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 20640 è aumentato di L. 2.500 milioni. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 23600 per una somma di pari importo.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20640 è incrementato di L. 2.500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo dai Consiglieri Rosso, Dutto e Bellingeri è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Dutto, Rosso e Farassino: "Il capitolo 20673 'Contributi costanti nel pagamento degli interessi di mutui decennali per la realizzazione integrale o la ristrutturazione di immobili esistenti finalizzati all'attivazione di RAF e RSA (L.R. n.
73/96)' è incrementato di L. 6 miliardi. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 27170 per una somma di pari ammontare".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 27 voti contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
L'emendamento presentato allo stesso capitolo dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: istituire un nuovo capitolo dal titolo: "Contributi agli Enti locali per Centri di prima accoglienza con uno stanziamento di L. 400 milioni. Alla copertura si provvede mediante prelievo dal capitolo 10870".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 27 voti contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
Abbiamo così terminato l'esame degli emendamenti.
Domani riprenderemo i lavori alle ore 9,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 0.12 del 6/5/1998)



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