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Dettaglio seduta n.255 del 05/05/98 - Legislatura n. VI - Sedute dal 23 aprile 1995 al 15 aprile 2000

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DEORSOLA


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Farassino, Vaglio e Viglietta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Se siete d'accordo, anche per organizzarci nell'assumere impegni, i nostri lavori possono continuare fino alle 19,30 e poi, con un intervallo di un'ora, riprendere fino ad esaurimento dell'esame degli emendamenti.
Domani mattina si potrebbe passare alla votazione sugli ordini del giorno e sull'intero articolato.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

A me va bene questo ordine dei lavori, tranne l'indeterminatezza della fine dei lavori nella giornata odierna. Fissiamo il termine dei lavori, non è possibile non avere una previsione sulla fine dei nostri lavori, perch torniamo al problema della seduta serale, della seduta notturna, del bar dei dipendenti.
L'altra questione che volevo sollevare è la seguente.
Siamo arrivati ormai oltre alla scadenza dell'esercizio provvisorio.
Gradirei sapere dal Presidente o dall'Assessore in che situazione si trova la Regione, come state gestendo l'ordinaria amministrazione della Regione Piemonte: cosa state firmando, pagando; vogliamo capire dentro quale guaio si è infilata la Regione Piemonte. Siccome si è detto che non era più possibile muovere un dito, vorrei un'illustrazione, siccome è già il secondo giorno e altri ne giungeranno, perché prima che il bilancio venga approvato dal Consiglio dei Ministri qualche giorno passerà, su cosa state facendo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Stiamo proseguendo i lavori secondo quanto definito - e il Consigliere Chiezzi e i Capigruppo ricorderanno - in sede di Capigruppo.
C'è anche un documento che all'epoca venne distribuito e ci stiamo comportando in funzione di quanto scritto su quel documento. Il dottor Lesca ha anche inviato una circolare che se può essere utile posso recuperare e distribuire per conoscenza ai Consiglieri che ne possono usufruire come informazione dove, con linguaggio tecnico-burocratico, viene fondamentalmente detto (una volta distribuito il documento, se sarà necessario, faremo un approfondimento) che dal giorno 4 maggio fino a quando il Consiglio dei Ministri non avrà ratificato l'approvazione del bilancio preventivo 1998, ci comporteremo secondo quanto previsto dalla legge, gestendo l'ordinaria amministrazione, che mi pare sia definita sulla base di carta contabile. Se un approfondimento, sarà necessario, lo organizzerò. Per quanto attiene agli stipendi, bollette ed obblighi sono assolutamente attinenti all'ordinaria amministrazione e quindi non soggetto all'approvazione o meno del bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

L'Assessore ha detto: "Compiamo solo gli atti di ordinaria amministrazione". Non so in cosa consistano questi atti.
Mi ricordo che ai Capigruppo, e non è Vangelo...



PRESIDENTE

Non voglio interromperla. Adesso ho fatto recuperare la circolare del Direttore.



CHIEZZI Giuseppe

Nella circolare si diceva che la Regione poteva pagare stipendi e pagare debiti già contratti. Io ero rimasto lì. Questa è cosa a lume di naso diversa da "La Regione può compiere solo atti di ordinaria amministrazione".
Le pongo un quesito, Presidente. Potete deliberare? Potete assumere deliberazioni? Che tipo di deliberazioni? Secondo quesito.
Potete effettuare pagamenti che derivino semplicemente da una deliberazione? Potete cioè impegnare denaro che una deliberazione imputava ad un determinato capitolo di bilancio? Ripeto.
1) Cosa potete deliberare? 2) Potete impegnare somme secondo quanto previsto da una deliberazione? Desidererei ricevere una risposta su questi due quesiti, anche se potrebbero essercene molti altri. Almeno su questi due, però, mi piacerebbe sapere, per capire le ristrettezze dovute alla situazione.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola, vorrei invitare a proseguire il nostro ruolo perché qualunque sia la conclusione a cui si perviene, il momento basilare è quello dell'approvazione, nei tempi in cui l'aula lo riterrà opportuno del documento.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Tramite gli Uffici della Presidenza del Consiglio o l'Assessorato fra breve potrà essere disponibile la circolare operativa che segue il documento; circolare che, a suo tempo, illustrammo alla Conferenza dei Capigruppo.
Se l'Ufficio di Presidenza e il Consiglio vorrà decidere in tal senso dopo l'approvazione della legge - momento che differenzia l'operatività ex ante da quella ex post approvazione - in attesa che Roma dia la vidimazione formale, potremmo organizzare un veloce incontro della Conferenza dei Capigruppo, durante la quale io, e soprattutto il dottor Lesca, potremmo esaurire tutti dubbi inerenti la domanda posta dal Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

La ringrazio di avermi concesso la parola, poiché il problema posto non è tecnico, ma tutto politico. Dato che siamo costretti a lavorare, più o meno convinti, in tempi molto rapidi, poiché la Regione Piemonte, in assenza dell'approvazione del bilancio sarebbe "paralizzata", vorremmo capire in cosa consiste questa paralisi che vincola e limita l'esame del bilancio - che noi non vogliamo assolutamente eludere.
Un giorno in più o in meno di dibattito, può consentire argomentazioni diverse, decisioni diverse.
Devo sapere cosa può fare la Regione in questo frattempo; se scopro che la Regione può fare quanto poteva fare con l'esercizio provvisorio, posso regolare il comportamento del Gruppo in un certo modo. Se so che la Regione può pagare solo la luce e non il telefono, mi comporto in altro modo.
Abbiamo argomenti ed emendamenti in forza dei quali ritengo che discutere due o tre settimane sarebbe appena giusto; senza polemica, chiedo di sapere: se la Giunta può fare tutto quello che poteva fare prima, mi tranquillizzo.
Questo argomento, interessa solo il Gruppo di Rifondazione Comunista o interessa anche altri Gruppi dell'opposizione? Se siamo i soli a preoccuparci di questo, allora prenderemo la nostra strada.
Ho chiesto al Direttore il documento, che verrà immediatamente distribuito.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 371, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Si prosegue pertanto nell'esame degli emendamenti presentati ai capitoli relativi all'area della cultura.
Emendamento presentato dall'Assessore Leo: "Il capitolo 11690 è aumentato di L. 500 milioni e il capitolo 11725 è diminuito di L. 500 milioni".
L'Assessore e la Giunta hanno inteso dare numericamente una risposta alle osservazioni avanzate da alcuni Consiglieri nella discussione di questa mattina.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Prendo atto della determinazione assunta dall'Assessore. Certamente sull'intero pacchetto della cultura, nelle forme individuate questa mattina, ovvero di un vasto dibattito in sede di Commissione e successivamente all'interno della discussione degli Stati Generali ritorneremo con il peso che questi argomenti comportano.
Tuttavia, mi consenta, signor Presidente, di prendere la parola chiedendo un attimo di attenzione all'Assessore Burzi relativamente alla questione posta dal Consigliere Chiezzi: questione importante, di natura politica. I tempi di approvazione del bilancio non li possiamo prevedere: possono durare un giorno oppure il tempo massimo previsto dalla legge. In tal senso, la questione posta dal collega diventa delicata ed importante.
A questo punto, sarebbe utile per il nostro Gruppo una sorta di monitoraggio di quanto la Giunta in questo periodo disporrà per pagamenti e spese obbligatorie, proprio per capire se le limitazioni previste dalla legge vengono applicate e, qualora non venissero applicate, per quale ragione.
Si tratta di importante questione politica, che intendiamo sottolineare di grande priorità.



PRESIDENTE

Ho chiesto di distribuire il documento, cosa che verrà fatta nel brevissimo periodo.
Possiamo pertanto proseguire i nostri lavori con l'emendamento dell'Assessore Leo, di cui ho già dato lettura.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Si tratta di una questione incidentale, ma è una questione che ha la sua importanza.
A me risulta - ma naturalmente si tratta di informazioni che anch'io avrei piacere di vedere confermate o confortate da valutazioni che provengano dai nostri organismi tecnici e politici - che decorso l'esercizio provvisorio praticamente la Tesoreria sta bloccando tutti i pagamenti, perché deve agire - se le mie nozioni sono giuste - avendo a disposizione il bilancio con le relative capienze sui vari stanziamenti. Se non è così per questa Tesoreria, mi scuso, ma questa è la mia nozione sull'argomento, per cui noi siamo in una situazione di gravissima limitazione dell'attività amministrativa e finanziaria della Regione.
Credo che il Consigliere Chiezzi cercasse informazioni e conferme di questo tipo di situazione e pregherei di esprimerle, se del caso magari dando anche la parola ai tecnici in modo che ci risolvano il problema di un dubbio che è sicuramente dirimente anche ai fini della prosecuzione del nostro lavoro, almeno per quanto riguarda la posizione che non astrattamente ha ipotizzato il Gruppo di Rifondazione comunista.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Mi permetto di leggere solo un capoverso del documento che avete a vostre mani, nella seconda pagina: "Da quanto sopra - cioè le motivazioni tecniche - ne consegue che l'entrata in vigore della legge di bilancio dopo il 30 aprile, fa venir meno per tutto il periodo di ritardo il presupposto legislativo per l'accertamento e la riscossione delle entrate e per l'impegno e il pagamento delle spese (che sono esattamente le due attività che la Direzione Bilancio esplica completamente). Durante tale periodo, che coinvolge responsabilmente anche il Tesoriere regionale (come ricordava poco fa il Consigliere Riba), è possibile effettuare unicamente le spese obbligatorie così come indicate dal comma 2 dell'art. 38 della L.R. n.
55/81 (che è la legge regionale conseguente alla legge statale di contabilità n. 335), cioè 'Spese per il personale e per l'ammortamento dei mutui e dei prestiti, nonché le spese stanziate per le garanzie regionali ed i crediti non prescritti reclamati dai creditori dopo l'eliminazione del conto dei residui'".
E' evidente pertanto - e rinnovo il commento - che la criticità è sicuramente gravissima, ma questo sembrava fosse già stato assunto come informazione disponibile da parte di tutti i Consiglieri già in sede di Conferenza dei Capigruppo, quando un analogo documento, figlio della stessa fonte (Direzione regionale Bilanci e Finanze), venne distribuito e credo neanche tanto succintamente commentato.
E' altrettanto evidente che la fase di criticità - e su questo credo potrebbe forse essere utile un approfondimento, qualora i Gruppi lo richiedessero - è di natura diversa fino al momento in cui il Consiglio regionale non ha approvato una legge, che è una fase di vacatio legis più grave di quanto sia, pur avendo anche questa la sua gravità, l'attesa nel tempo che la legge, andata a Roma, torni entro e non oltre 30 giorni dal momento in cui è partita - ci auguriamo e faremo in modo che questo evidentemente sia prima - cioè l'attesa della vidimazione.
Quindi la criticità è sicuramente gravissima, poi se ci sono domande più specifiche attinenti ai casi che possono interessare il Consiglio credo che un'apposita riunione, che io ipotizzavo convocabile, dei Capigruppo in qualunque momento, probabilmente alla fine dell'approvazione di questa legge, potrebbe essere utile.
Comunque, se serve, è evidente che qui si possono pagare gli stipendi le bollette, gli affitti e, come è detto in questo documento, mutui e prestiti, cioè debiti precedentemente maturati, quindi attinenti al Codice Civile che la Regione sarebbe passibile di ulteriori danni qualora non rispettasse. Null'altro che attenga alla discrezionalità.



PRESIDENTE

Credo che le parole dell'Assessore che riferivano la valutazione del Direttore siano molto chiare. Mi pare di cogliere l'urgenza di procedere nel nostro lavoro e nell'esame degli emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Questo è chiaro. Bastava dirlo prima ed evitavamo 15 minuti di perdita di tempo.
Invece sul secondo foglio c'è una questione che spero sia chiarita in mezzo minuto.
Tra le spese di personale è elencato lo stipendio a funzionario Gruppo Consiliare CDU.
Dato che mi pare che i Gruppi possano disporre di personale assunto con contratto a tempo determinato, oppure di personale proveniente dal Consiglio o dalla Giunta regionale e non mi risulta, ma posso sbagliarmi che ci siano altre fattispecie, se non queste due, da un lato sono preoccupato che chi ha un contratto a tempo determinato col Gruppo non viene retribuito. E' così? Dall'altro, non capisco se non sono al corrente di un'altra modalità di assunzione che sia possibile, perché le modalità di assunzione, signor Presidente, erano due, mi sembra, o sono tre?



PRESIDENTE

Chiederei al Direttore responsabile di dare una risposta che è molto semplice. E' il residuo di una vecchia legge regionale che però io chiedo al Direttore competente di riferirle in merito. Sta solo cercando il riferimento puntuale.



CHIEZZI Giuseppe

Possiamo anche noi utilizzare i residui o no?



PRESIDENTE

No. E' un caso che si trascina da alcuni anni, prima dell'inizio di questa legislatura, per un'opzione che era possibile un tempo relativamente ai dipendenti in servizio all'epoca, anni fa.
Mi fanno presente che quella posizione è residua in base alla legge regionale 14 gennaio 1992, n. 2 e all'art. 6: "Norma transitoria - Per il personale di cui al comma primo dell'art. 2 che non partecipa ai concorsi previsti dalla presente legge o che non superi i concorsi medesimi, viene corrisposto ai Gruppi consiliari dall'Ufficio di Presidenza un finanziamento sostitutivo per ogni unità di personale che resta a carico del Gruppo, ai sensi dell'art. 7 L.R. 20/81.
Tale personale è comunque compreso nel contingente di cui alla tabella A) allegata alla presente legge".
Questo è il caso. E' stata chiara la risposta?



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei solo essere sicuro di una cosa.
Dato che qui non sono nominati i dipendenti dei Gruppi con contratto a tempo determinato, mentre si nomina lo stipendio del funzionario al Gruppo CDU, che ha un'altra fattispecie, ma lavora al Gruppo; se avessi letto "Stipendi dei contratti a tempo determinato ai Gruppi" sarei stato più tranquillo.



PRESIDENTE

Il documento che ha sottomano è un documento che riguarda l'ambito del Consiglio regionale, mentre altri dipendenti ricadono sotto l'ambito della Giunta; nella fattispecie l'ambito di validità è per la Giunta. Gli altri vengono pagati come tutti gli altri dipendenti della Regione, per cui sono equiparati a pieno titolo. Non vedo il problema.
Ritorniamo pertanto a discutere ed esaminare gli emendamenti presentati.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "La cifra 800 milioni è sostituita dalla cifra 4 miliardi, mediante una riduzione di pari entità dal capitolo 15950".
Chiedo all'Assessore Leo se questo emendamento si inserisce nel maxi emendamento o se lo votiamo subito.
Consigliere Chiezzi, a fronte di questo emendamento presentato dall'Assessore Leo, intende che passi alla votazione gli emendamenti presentati dal suo Gruppo?



CHIEZZI Giuseppe

Ci troviamo di fronte ad una nuova fattispecie nell'esame dei capitoli di bilancio, nel senso che - e l'Assessore Burzi mi darà ragione - sino ad ora la Giunta ha respinto tutti gli emendamenti, tranne quelli che aveva deciso di comprendere in un proprio maxi-emendamento a seguito del quale noi abbiamo ritirato tutti gli emendamenti, pur non essendo in accordo nel farlo, e così siamo andati avanti.
Adesso arriviamo ad un capitolo su cui la Giunta regionale aveva detto: "Non possiamo accettare una variazione della cifra". Su questo capitolo ci sono alcuni emendamenti. La novità sta nel fatto che, al di là dell'accordo intercorso tra maggioranza e parte dell'opposizione, sul maxi-emendamento introduciamo una novità che mi fa piacere, però la segnalo come una novità che, anzi, spero, possa ripetersi numerosissime volte. A me va bene e considero questo come un fatto positivo e di buon auspicio per tutti i prossimi emendamenti che discuteremo perorando adeguatamente il loro accoglimento.
Allora, in quest'ambito perché 500 milioni, Assessore Leo? Ne metta almeno 600. Perché ha scelto quel numero? Metta 1 miliardo come ha chiesto il Consigliere Saitta, se non vuol metterne 7, come abbiamo chiesto noi.
Perché sceglie un numero? Noi peroreremo, numero per numero, tutti i nostri emendamenti ben felici che la Giunta abbia aperto una breccia.
Finalmente vi siete sgretolati da questo monolitismo e nelle dighe, si sa, basta anche solo un buchetto; pian piano porteremo a casa tutti i nostri emendamenti.
E' una novità di cui siamo assolutamente felici, però adesso cambiamo registro. Noi, ad esempio, non ritiriamo più i nostri emendamenti conseguenti al maxi-emendamento della Giunta. I patti sono patti, ma se li cambiamo, li cambiamo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Se vale il principio che essendo stati presentati sullo stesso capitolo una serie di emendamenti, è giusto che non ci si riconosca in una cifra che può fare riferimento ad un emendamento specifico, ma che si acquisisca un'altra cifra che in qualche modo possa essere riconosciuta da tutti credo che sui 600 milioni ci si possa associare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Richiamo un attimo l'intervento del Consigliere Chiezzi perché mi pare che nella disamina, pur ampia, dell'attività decentrata dei teatri, qualche pezzettino sia poi mancato nella fase finale della riunione di questa mattina.
Intanto il Consigliere Chiezzi certamente ricorderà che esaminando con il suo Gruppo proprio questa attività, si disse che non soltanto la Giunta era favorevole, in senso di principio, ma che, anzi, si suggerirono proprio perché attività decentrate di teatro, interventi più significativi nell'area del capitale che, purtroppo, mi pare il Consigliere Chiezzi ritenne di difficile fattibilità nel breve, utilizzando - ricordava il Consigliere Chiezzi, ma poi questo discorso è stato ripreso con altri - che nel capitolo-oggetto quando lo esaminammo nella giornata di mercoledì suggerii a lui e alla delegazione che assieme a lui lo accompagnava, di utilizzare a tal fine - visto che convenivo sull'importanza strategica del capitolo e sapevo bene che l'Assessore e la Giunta non potevano avere parere identico - l'area del capitale perché, come in questi mesi più volte abbiamo discusso, poteva avere una capienza più ampia dal punto di vista del bilancio e, in più, poteva dare un segnale di continuità all'attività strategica che suggeriva nelle attività decentrate dei teatri e del supporto delle stesse.
Purtroppo, mi pare di poter ricordare che il Consigliere Chiezzi e la delegazione che l'accompagnava, che poi era tutto il Gruppo di Rifondazione Comunista, disse che era difficile nel breve organizzare attività attinenti alla natura del capitale, in quanto più specificamente, per quanto differenziate, attività di supporto.
Questo è l'inizio del discorso attinente al capitolo in oggetto.
Dopodiché non vedo nessuna variazione di politica, Consigliere Chiezzi perché come abbiamo spostato all'interno del limite che la Giunta si è data con i Capigruppo di opposizione sia per la spesa e per il capitale da un capitolo all'altro, e il Consigliere Chiezzi sa bene come i colleghi Capigruppo e degli altri Gruppi dell'opposizione, che tali spostamenti sono stati discussi, in qualche caso - se mi si passa il termine - concertati e la Giunta ha potuto recepire solo parzialmente parte dell'istanza.
Quindi, non vedo null'altro se non una ulteriore attenzione ad un capitolo che, sia in sede di informativa con i Gruppi dell'opposizione e nel caso specifico, quello del Gruppo di Rifondazione Comunista, ma non solo il suo, la Giunta ha voluto dare, per non manifestare con un "No" non un dissenso alla linea, ma al momento che, invece, a completamento della manovra segue o deve seguire ad un dibattito consiliare e un completamento ove le risorse siano possibili.
Sarebbe, a mio avviso, più completa l'analisi che il Consigliere faceva se qui ci fosse un incremento di risorse, mentre qui mi pare che la natura dell'emendamento che l'Assessore Leo propone all'interno dell'area che già gli è assegnata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Come hanno spiegato sia l'Assessore Burzi sia la Consigliera Spagnuolo siccome il significato era quello di dare attenzione ad una cosa che era stata sollevata da tutti i Gruppi, propongo che l'emendamento al capitolo 11690 sia aggiuntivo di 600 milioni anziché di 500. In questo modo cogliamo la sostanza della segnalazione.



PRESIDENTE

Pertanto gli Assessori Burzi e Leo modificano l'emendamento nel seguente testo: "Il capitolo 11690 è aumentato di L. 600 milioni e il capitolo 11725 è diminuito di L. 600 milioni".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Vorrei capire da quale capitolo preleva queste somme, perché il mio Gruppo ha prelevato queste somme dal fondo di riserva. Ho chiesto alla collega Spagnuolo da dove le ha prelevate e lei mi ha risposto dal capitolo delle consulenze. Sono effettivamente della somme che vanno ad aumentare con scelta mirata, un capitolo relativo al Teatro. Vorrei sapere Assessore da dove preleva queste risorse.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Ho individuato un capitolo nel quale con ogni probabilità questi 600 milioni non sarebbero attivati prima dell'assestamento di bilancio, quindi prima del mese di settembre, il capitolo 11725 perché ha la capienza. Mi scuso anche con i colleghi di Giunta, il mio era soltanto un desiderio per dimostrare che la segnalazione dell'emergenza viene raccolta, è un'urgenza che viene accolta. Questi fondi più urgenti saranno disponibili subito, mi pare questo un gesto di ragionevolezza, di disponibilità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Questo ci fa già capire che all'interno della voci di bilancio si possono fare dei movimenti che voi in altri casi negate, ma che sono possibili: dal capitolo dei contributi voi lo spostate al capitolo del teatro. Assessore Leo, concordo con il suggerimento della Consigliera Spagnuolo, scelga un emendamento in cui tutti i proponenti si possono trovare, anche perché non sarà proprio cinquecento milioni che lei non riesce a spendere entro il 31 dicembre, magari sono 650, 725.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

L'intervento del collega Burzi indurrebbe a fare delle riflessioni non utili a questo clima che si sta stabilendo, per le modalità con cui è stato formulato dall'Assessore Leo l'emendamento. Noi ritiriamo l'emendamento del miliardo su questo capitolo, nel senso che l'indicazione dell'Assessore Leo mi pare un segno che riconosce una necessità che abbiamo sottolineato nei nostri emendamenti. Sarebbe stato meglio, dal nostro punto di vista, che questo emendamento venisse finanziato con altre risorse - non all'interno del settore della cultura - in termini di gradimento.
Tuttavia comprendiamo le difficoltà che l'Assessore Leo incontra quando pone questo problema all'Assessore al bilancio; comunque in questo momento e con questo impegno lo approviamo come è stato illustrato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Per quanto riguarda il nostro Gruppo l'emendamento che abbiamo presentato, e sul quale abbiamo richiesto una particolare attenzione, tiene conto di due aspetti. Primo che c'è stato un evidente segnale da parte della Giunta di considerazione della questione; secondo che c'è un impegno formale sul maxi-emendamento che vedremo a chiusura di questa vicenda.
Consapevoli quindi entrambi che c'è la necessità di un'apposita legislazione di settore su tutta questa vicenda, che c'è quindi la necessità di una copertura finanziaria - questo discerne da quelle che sono peraltro scelte a livello nazionale - riteniamo che questa consapevolezza sia stata raggiunta e questo è un po' l'obiettivo sul quale ragionare convenire da entrambe per fare poi il passo successivo. Tenuto conto dei fattori positivi e meno positivi riteniamo che esistono le condizioni in questo momento per ritirare il nostro emendamento relativo al capitolo 11690, riservandoci, ovviamente l'impegno assunto sul maxi-emendamento.



PRESIDENTE

Possiamo considerare ritirati tutti gli emendamenti al capitolo 11690 tranne quello presentato dalla Giunta che chiede di aumentare di 600 milioni e di diminuire di pari cifra il capitolo 11725?



CHIEZZI Giuseppe

No, noi manteniamo il nostro emendamento su tale capitolo.



PRESIDENTE

Pongo quindi in votazione l'emendamento presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista, che chiede di sostituire 4 miliardi agli 800 milioni del capitolo 11690.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 5 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 7 Consiglieri).
Per quanto riguarda l'emendamento presentato dalla Giunta, questo verrà inserito nel maxi-emendamento con l'impegno della cifra di 600 milioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11720 - Contributo a Enti locali per iniziative culturali: "La cifra 5,5 miliardi è sostituita dalla cifra 10 miliardi, con una diminuzione di pari entità dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 28 contrari e 13 astensioni.



PRESIDENTE

I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11725 venga implementato di L. 4 miliardi prelevati dal capitolo 15950".



PRESIDENTE

Tale emendamento è ritirato dal proponente.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11725 è aumentato di L. 3.700.000.000. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15959 per una somma di pari importo".



PRESIDENTE

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 30 contrari.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11725 - Contributo a Enti locali per iniziative culturali: "La cifra 5,7 miliardi è sostituita dalla cifra 10 miliardi, con una diminuzione di pari entità dal capitolo 15950".



PRESIDENTE

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 18 voti favorevoli e 27 contrari.



PRESIDENTE

I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 11740 è aumentato di L. 1 miliardo prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".



PRESIDENTE

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 17 voti favorevoli e 26 contrari.



PRESIDENTE

Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.



PRESIDENTE

Gli emendamenti presentati al capitolo 11745 vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11750 è aumentato di L. 3.300.000.000. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15959 per una somma di pari importo".



PRESIDENTE

Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 7 voti favorevoli, 27 contrari e 13 astensioni.



PRESIDENTE

Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni e Montabone: "Il capitolo 11770 venga implementato di L. 700 milioni prelevati dal capitolo n. 15950".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Come correttamente sia il Consigliere Montabone che altri hanno sottolineato l'importanza insieme ai componenti della Lega, c'è un accoglimento parziale per il capitolo 11770 di 400 milioni che va ad aggiungersi rispetto alla precedente dotazione di 300 milioni che è già in corso, come peraltro già discusso con i Capigruppo dell'opposizione nello scorcio di questi giorni.



PRESIDENTE

Di conseguenza, Consigliere Montabone, possiamo porlo in votazione?



MONTATONE Renato

Sì.



PRESIDENTE

Pongo pertanto in votazione l'emendamento a firma dei Consiglieri Picchioni e Montabone sul cap. 11770.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 19 voti favorevoli e 27 contrari (non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Farassino, Dutto e Bellingeri: "Il capitolo 11770 'Contributi per la valorizzazione e la promozione della conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte, legge regionale 10 aprile 1990, n. 26', è incrementato di lire 1 miliardo. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal capitolo 15960 per una somma di pari ammontare".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 15 voti favorevoli e 26 contrari (Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri).
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11780 è incrementato di l. 1.500.000.000 prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 16 voti favorevoli, 26 contrari e 3 astensioni.
Gli emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Riba Marengo, Suino e altri, dal Consigliere Montabone e dalla Consigliera Spagnuolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11780 è aumentato di L. 1.200.000.000. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 7 voti favorevoli, 26 contrari e 12 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11800 è incrementato di L. 200 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 10530".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 17 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
Gli emendamenti presentati allo stesso capitolo dai Consiglieri Riba, dalla Consigliera Spagnuolo e dai Consiglieri Picchioni e Montabone vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11800 è aumentato di L. 100.000.000. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 28 contrari e 13 astensioni.
Emendamento presentato dal Consigliere Montabone: "Il capitolo 11805 venga implementato di L. 1 miliardo prelevati dal capitolo 15950".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 2 voti favorevoli, 28 contrari e 10 astensioni (non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri).
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo e Suino: "Il capitolo 11810 passa da 0 a L. 1.500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 11810 è incrementato di L. 3 miliardi mediante una riduzione di pari entità del capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Desidero ricordare che su questo capitolo (poi può darsi che si debba votarlo ugualmente), c'è un emendamento che è stato discusso con l'opposizione che toglierà 1 miliardo dal cap. 10870 attribuendone appunto al cap. 11810 la cifra di pari entità. Come unica eccezione, come peraltro discutemmo, all'area della cultura è legata la riduzione di analoga cifra per il capitolo delle consulenze.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma sempre sul cap. 11810 bisogna cominciare la votazione dall'emendamento Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti che chiede un incremento di 3 miliardi.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Mi sembra che nell'emendamento della Giunta sia stata accolta la cifra di un miliardo, oltre il miliardo e trecento milioni che già c'era, di 300 milioni presi dal 10520 che andavano al Teatro Regio, di 2 miliardi presi dal capitolo 10870 che andavano al Teatro Regio e di 200 milioni che dal capitolo 10530 andavano al Teatro Regio. Io così avevo inteso che fossero gli emendamenti accettati dalla Giunta; se così non è cominciamo a discutere del Teatro Regio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Avevo due emendamenti in riduzione del 10870, facilmente ricostruibili: uno di 2 miliardi che non è stato accettato, o, se si vuole, che è stato accettato parzialmente, e quindi si è convenuta una riduzione di un miliardo dal capitolo 10870 e contestualmente attribuzione della stessa cifra all'11810 che è, credo, quello che finanzia l'attività del Teatro Regio.
Noi l'abbiamo accettato e discusso con voi per un miliardo, perché la discussione è avvenuta poi con tutti i Capigruppo dell'opposizione che sono certo abbiano appuntato questa nota. Dopodiché è stata convenuta un'altra riduzione che afferisce tutt'altra area che è l'area del turismo per complessivi 2,5 miliardi, spostati dai capitoli, come convenuto con l'opposizione, riattribuiti all'area del turismo. Infine, correttamente ricordava il Consigliere Chiezzi, in diminuzione dei capitoli 10520 e 10530 ho due emendamenti cui ricorderanno i colleghi dell'opposizione ho chiesto un attimo di tempo per verificare l'entità, pur raccogliendone sia lo spirito che l'ordine del giorno che so che è stato tra l'altro precostituito per vedere le aree di funzionamento di questi due capitoli.
Su questi due negli emendamenti proposti dalle minoranze il destino è 11810, quindi è di nuovo Regio; chiederei un attimo di tempo solo per completare l'analisi del funzionamento sul capitolo 10520 e sul 10530 e conseguentemente destinarne la parte che la Giunta riterrà di accettare che comunque non sarà di 500 milioni, questo mi pare di averlo già detto in sede di riunione di Capigruppo, e destinarla coerentemente agli impegni presi sul capitolo 11810.
Questo è quanto era stato concordato con i Capigruppo dell'opposizione.



PRESIDENTE

La proposta è in sostanza di interrompere un attimo i lavori? La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Questo modo di lavorare non è un modo serio, Presidente, perché le riunioni vanno e vengono, gli emendamenti girano, le voci anche, gli accordi si sussurrano e alla fine si hanno indicazioni diverse. Io non ero rimasto a questa situazione, anzi ero rimasto a una situazione diversa che avevo anche firmato e che pensavo fosse stata accettata. Senza far polemiche sul passato pensavo che questi emendamenti - così mi era sembrato quando me li hanno proposti - fossero gli emendamenti che sbloccavano una situazione e la sbloccavano in quanto al Teatro Regio, che abbisogna di finanziamenti ben oltre quelli che io ritenevo accettati dalla Giunta, e che vedo che invece adesso non sono accettati, non consentono di avviare per il futuro del Teatro Regio sin d'ora un minimo di possibilità di sviluppo.
E' segnalato che c'erano altre situazioni, analoghe a quella del Teatro Stabile, per il quale ci rimettevamo alle scelte della Giunta, ma che non avevamo nemmeno trascurato rimettendoci a un segnale diretto da parte della Giunta; però per quanto riguarda il Teatro Regio il segnale chiediamo venga dato adesso, anche perché la cifra di due miliardi e 500 milioni che era quella contenuta negli emendamenti da me firmati e che credevo approvati dalla Giunta è una cifra del tutto insufficiente a dare al Teatro Regio quello sviluppo di cui tutti parlano e che viene ritenuto auspicabile per il futuro del Teatro operistico e musicale in Piemonte.
Il Teatro Regio, in base a leggi nazionali, sta per trasformarsi in una fondazione e la fondazione deve essere in grado di gestire un'attività operistica e concertistica di grandissimo livello, onde attrarre risorse private capaci di avere una ragione del loro impiego; ma per fare questo occorre che il Teatro Regio sia adeguatamente finanziato sin d'ora, senza aspettare l'assestamento.
Se noi pensiamo che il Teatro Regio possa vivere con le cifre dello scorso anno, che mi sembra fossero del livello di 1,3 miliardi, allora noi consegniamo alla marginalità le attività del Teatro Regio. Se è questo che vogliamo fare lo si dica e allora la proposta della Giunta, che conosco adesso, di mettere semplicemente un miliardo in questa fase, è del tutto coerente; ma noi riteniamo che così non sia, che il Teatro Regio sia una delle istituzioni che debba essere immediatamente e in modo deciso sostenuta da un intervento pubblico, proprio per permettere ai privati l'accesso alla Fondazione con un minimo di senso.
Parliamo tanto di sviluppo della cultura del Piemonte, questa è una delle istituzioni pubbliche più meritorie e più capaci di incrementare la propria qualità e la propria riconoscibilità a livello nazionale e internazionale, su questo ci sembra di non poter rinunciare. Un bilancio che per volontà della Giunta - su questo se credete posso fare una battaglia - non prevede nulla per il Teatro Stabile, sul quale non abbiamo lesinato critiche e non lesiniamo critiche, ma che comunque rimane una struttura portante della nostra attività teatrale e consegna a un finanziamento del tutto irrilevante l'attività del Teatro Regio, ci pare sia una situazione che non permette di essere in presenza di un bilancio adeguato in un settore culturale. Non lo permette.
Quindi, se l'Assessore Burzi ritiene, su questo capitolo, come abbiamo fatto su altri capitoli, di sospendere l'esame e tornarci un po' più avanti io sono d'accordo; l'abbiamo fatto per altri capitoli, facciamolo anche per questo, in modo da registrare le reciproche posizioni; nel caso contrario richiederei la parola.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non ho difficoltà a ricordare al Consigliere Chiezzi - che peraltro era fisicamente assente nell'ambito della riunione a cui alludo - e a tutti Consiglieri di opposizione che parteciparono alla riunione quanto in quella sede è stato organizzato. In quell'occasione la Giunta intese recepire facendo un'eccezione unicamente per il teatro Regio, proprio per i motivi sostenuti precedentemente dal Consigliere Chiezzi, proprio per segnalare l'importanza del momento di transizione dell'istituzione, visto che è soggetta - come mi ha ampiamente ricordato il Consigliere Chiezzi nell'ambito dell'incontro avuto - al passaggio a fondazione.
In tal senso si è voluto connotare con una cifra, certamente non sufficiente alle finalità fin qui ricordate, ma fortemente significativa dal punto di vista politico. I Consiglieri della minoranza, che con me presero parte alla riunione, ricorderanno che assunsi l'impegno, accettando questa linea, fortemente politica. Accettammo questa linea riconoscendo l'importanza del Regio, senza certamente dimenticare che non è con questa cifra - l'Assessore Leo ha ampiamente motivato l'importanza dell'istituzione - che si risolvono i problemi, ma il segnalarla oggi senza nulla togliere a questa e ad altre istituzioni un completamento dell'attività e finanziarla in maniera politica riducendo un capitolo che è stato oggetto di uguale attenzione dal punto di vista politico in Commissione e non solo, denota una certa linea che la Giunta intende seguire. Questa è la linea che la Giunta aveva adottato, su suggerimento esplicito delle minoranze che sottolineavano l'importanza politica.
In tal senso, non vedo motivi per modificare la linea fin qui tenuta su questo argomento, a meno che l'opposizione che fu così costruttiva e compatta nel suggerire la linea, intenda, con la stessa costruttività e compattezza suggerirmene un'altra.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Due considerazioni del tutto a titolo personale e a ruota libera.
La prima considerazione è che, mi auguro, finisca in fretta questa vicenda perché sta diventando più un mercato che non altro: è vergognoso da qualunque parte ci si ponga.
Seconda considerazione è un po' assurdo che la minoranza continui, con fatica, a costruire un bilancio per la maggioranza.
Operativamente ero presente alle riunioni svolte con le minoranze, mi pare di ricordare - ed ho in mie mani dei documenti che riportano questo che c'è stato un impegno formale (a parte il fatto che il capitolo inerente il Teatro Regio e lo Stabile riportano ancora come importo "zero").
Al di là delle lettere che sono veicolate dal Presidente della Giunta ai responsabili di questi teatri dove si dice che è tutto "coperto" e non ci sono problemi, le voci continuano ad essere zero. Si è convenuto sul fatto che non potesse accadere questo e quindi c'è stata la volontà di presentare un maxi-emendamento sul quale la Giunta, previo un riservo momentaneo, temporaneo, valutava di impegnare la maggioranza per una votazione all'unanimità relativamente a: 3 miliardi da spostare dal cap.
10870 al cap. 11810 (Regio) pari a due; 300 milioni dal cap. 10520 al cap.
11810 (Regio); 200 milioni dal cap. 1530 al cap. 11820 (decentramento attività Teatro Regio).
La Giunta ha ritenuto - nella persona dell'Assessore Burzi che ha svolto la trattativa - di avere la necessità di un lasso di tempo breve di verifica e quindi di ragionamento e di riflessione. Noi minoranze abbiamo assunto l'impegno di portare comunque in votazione gli emendamenti relativi a questi capitoli, proprio perché, qualora l'impegno assunto dovesse venir meno, sia comunque chiara qual è la volontà delle minoranze e qual è la volontà della maggioranza in merito all'assunzione per quanto concerne i teatri e in particolare il teatro Regio del Piemonte.
Credo di aver sintetizzato con estrema onestà. Qualora ci attestassimo su queste cifre concordate, sottolineo che queste cifre non sono ciò che serve per fare scattare l'operazione fondazione, per dare quel valore aggiunto, per creare quell'effetto volano. Questo ce lo siamo detti con estrema chiarezza; chi è maggioranza, e governa, deciderà se con due miliardi concluderà l'operazione e in assestamento non ne verranno aggiunti tre, quattro, cinque, per far diventare il Regio, e la fondazione appetibile nei confronti dei privati che si chiamano banche. Le banche possono intervenire in due modi o con la carità - cosa che fanno assolutamente volentieri ma sono briciole di milioni - o investendo capitali e facendo scattare l'operazione. Affinché questo avvenga abbiamo parlato di "partneriato", cioè la Regione, parte significativa nella "proprietà" di questo ente, deve dire che si impegna per 7 miliardi perch vuole fare sul serio. Questa è l'operazione economica-finanziaria. Per questo lo deciderà chi governa, noi siamo all'opposizione e continuiamo a dirvi che, anche per l'assestamento, se non si fa quell'operazione, non succederà niente di tutto questo. Detto ciò l'impegno assunto era per due miliardi. In ogni caso, due miliardi, c'è scritto anche sui fogli sui quali ci avvaliamo, Assessore Burzi, in modo comunitario. Detto ciò manteniamo gli emendamenti e chiediamo la votazione, perlomeno della minoranza, su tutti gli emendamenti relativa al cap. 11810 perché sia chiaro e non confutabile quella che è un'assunzione di responsabilità di queste minoranze per quanto riguarda il Teatro Regio.


Argomento:

Saluto agli studenti della Scuola Media "Federico II" di Palermo in visita alla città di Torino


PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Picchioni, desidero salutare il corpo docente e gli studenti della scuola media "Federico II" di Palermo che sono in visita al nostro Palazzo.
A loro un caloroso benvenuto nella terra del Piemonte e un augurio di una buona permanenza.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame progetto di legge n. 371: "Bilancio di previsione 1998 e pluriennale 1998-2000" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, se gli emendamenti in esame sono stati firmati - non ero presente in quanto non Capogruppo della minoranza - dalla minoranza e concordati con l'Assessore - dico bene Assessore? - mi domando qual è l'empasse che attualmente ci affligge. La mia è una domanda propedeutica al disbroglio di questo empasse.
Il Presidente del Consiglio può, per il momento, soprassedere alla discussione di questi emendamenti rinviando ad altra ora o a domani mattina la soluzione del problema, emerso con tutta la sua importanza, anche al fine del proseguo dei nostri lavori.



PRESIDENTE

Per un migliore utilizzo del tempo, ritengo si possa rinviare naturalmente prima della votazione dell'articolato - l'esame di questi emendamenti.



PICCHIONI Rolando

Nel frattempo, però, occorrerebbe che l'Assessore incontrasse i Capigruppo della minoranza per verificare se l'accordo raggiunto in quella sede è tuttora vigente o se non ha più ragion d'essere.



PRESIDENTE

Procediamo dunque al rinvio dell'esame degli emendamenti al capitolo 11810.
La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, desidero ribadire, avendo illustrato a suo tempo, in concorso con la collega Suino, questo pacchetto di emendamenti, che questi ultimi sono stati presentati dalle minoranze, e che le minoranze, in quanto tali, li ribadiscono. Abbiamo infatti richiesto di togliere delle somme dai capitoli relativi alle consulenze e alle "auto blu", per destinarle al Teatro Regio ed al Teatro Stabile, e di prelevare dai fondi dell'ATR una cifra di tre miliardi e mezzo, da destinare ai capitoli sulla promozione del turismo.
Questo quanto le minoranze hanno chiesto; leggo, in tal senso, le firme dei Consiglieri Riba, Montabone, Spagnuolo, Cavaliere, Chiezzi Saitta e dei rappresentanti della Lega. Questo quanto abbiamo richiesto e ribadiamo dopodiché non è detto che debba essere accolta dalle minoranze la risposta che l'Assessore al bilancio ha preannunciato. Non possiamo - come dire? obbligare l'Assessore al bilancio a rispondere nel senso che noi vorremmo peraltro, mi pare che avessimo già illustrato a suo tempo questi capitoli ed anche che l'Assessore Burzi fosse già intervenuto. Non capisco il motivo per cui ci ritorniamo; perché, proceduralmente, ritornano in esame? Li avevamo già illustrati e l'Assessore Burzi aveva già reso le sue risposte nelle quali aveva detto che non avrebbe ridotto i relativi capitoli di 3 miliardi e mezzo, ma di 2 miliardi e mezzo, che non dava niente per lo Stabile e che per il Regio avrebbe stanziato 1 maliardo e mezzo invece che 2 miliardi e mezzo.
Questo quanto detto dall'Assessore Burzi; dopodiché noi possiamo ovviamente, votare contro.
Questo quanto avvenuto finora, anche per il collega Picchioni che non conosceva questo percorso; da adesso in avanti le cose possono essere confermate o modificate.
E' evidente che noi, come minoranza, resteremo sulle nostre posizioni come diceva la collega Suino; prenderemo atto che stanziamenti "zero" sono stati modificati, ma in maniera sono non soddisfacente rispetto a quanto le minoranze, che hanno firmato gli emendamenti e li confermano, vorrebbero.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, il riassunto di quanto accaduto nelle fasi precedenti da parte della collega Spagnuolo è assolutamente ineccepibile. Conseguentemente a ciò, per quanto attiene specificatamente al capitolo 11810, relativamente al quale era noto che la Giunta regionale non avrebbe potuto recepire le richieste da parte delle minoranze, se le stesse intendono portare in votazione gli emendamenti, la Giunta regionale si dichiarerà contraria ed esprimerà la propria linea nell'ambito del maxi-emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, possiamo sicuramente passare alla votazione degli emendamenti, che ci consentiranno di illustrare la posizione del Gruppo, che non è mutata rispetto a quella iniziale relativamente all'incremento di 3 miliardi, e neppure rispetto alla proposta che le minoranze hanno presentato relativamente alle informazioni fino a dieci minuti fa in mio possesso: la maggioranza aveva accettato l'emendamento.
Non contesto il percorso, al quale non ho partecipato, per motivi evidenti: il Gruppo di Rifondazione Comunista non ha preso alcun impegno a terminare la discussione entro una certa data; ha rilievi critici che la distanziano politicamente dalla posizione di altre minoranze. Ho sottoscritto quegli emendamenti, che pur riducendo la cifra che avevo proposto mi sembravano un inizio accettabile: destinare 2 miliardi e mezzo al Teatro Regio poteva essere un segnale evidente di attenzione. In tal senso, avevamo rinunciato alla battaglia per destinarvi 3 miliardi.
Vengo a sapere adesso che così non è. Dunque, per quanto riguarda il mio Gruppo, voteremo gli emendamenti presentati insieme alle altre minoranze, nel frattempo, partiamo dal nostro emendamento generale. Dato che riteniamo assolutamente necessario dare un segnale concreto a questa istituzione e non finto, e vogliamo continuare ad argomentare questo elemento.
Noi a questo punto presentiamo degli emendamenti che partendo da tre miliardi ridurranno le pretese in modo da poter discutere in modo adeguato una delle situazioni importanti dal punto di vista culturale che verrebbe veramente mortificata da un'elemosina di un miliardo: un'elemosina! Quindi se vogliamo sospendere, come abbiamo fatto per altri capitoli anche questo noi siamo d'accordo. Se vogliamo proseguire, noi siamo d'accordo, stiamo predisponendo alcuni emendamenti in proposito e siamo a disposizione, non è che ci irrigidiamo per alcunché; l'unica rigidezza è che il Teatro Regio non va preso in giro, Assessore Leo! L'unico problema è di non prendere in giro il Teatro Regio perché non se lo merita.



PRESIDENTE

Consiglieri, vi prego di recuperare quel minimo di ordine anche nella collocazione sulle poltrone che ci consenta di continuare proficuamente i nostri lavori.
Io non ero presente agli incontri per cui non posso portare il mio contributo personale. Ritiene Consigliere Chiezzi che possiamo mettere in votazione, come abbiamo fatto finora, l'emendamento a firma del suo Gruppo?



CHIEZZI Giuseppe

Qual è l'importo?



PRESIDENTE

L'emendamento presentato dal suo Gruppo al cap. 11810 chiede di incrementarlo di 3 miliardi.
Essendo la richiesta più alta fra quella che ho sul tavolo dovrei porlo in votazione. Posso procedere?



CHIEZZI Giuseppe

No, interveniamo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Come è già stato argomentato in alcuni interventi, noi abbiamo presentato un emendamento che chiede un aumento di tre miliardi per i motivi che sono già stati esposti.
In particolare, il Teatro Regio rappresenta un tassello fondamentale per la cultura del teatro ed è un punto di riferimento non solo torinese e regionale, ma italiano e direi internazionale. E' necessario quindi un intervento più forte rispetto al Teatro Regio da parte della Regione, anche in virtù della trasformazione in fondazione prevista per il Teatro Regio entro la fine del prossimo anno. Tale questione non può essere sottovalutata dalla Giunta regionale e dall'Assessore competente nell'ambito di questo bilancio. Il Teatro Regio non può basare gli sforzi economici, finanziari e organizzativi per la sua trasformazione in fondazione, prevista a breve, ed essendo un'istituzione di riferimento internazionale di grande importanza anche per la Regione, ha necessità di ricevere degli impegni reali e non virtuali da parte della Regione Piemonte. Rispetto ad esigenze come quelle che ha il Teatro Regio oggi e alle grandi difficoltà finanziarie un miliardo è nulla! E' un'elemosina come è già stato detto in altri interventi, per cui noi ci proponiamo attraverso i nostri emendamenti di sollevare l'attenzione rispetto a un'istituzione che non noi, ma tutta la Regione, il Consiglio regionale deve porre al centro di una politica rivolta al teatro e alla cultura più in generale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riba; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Intervengo per una questione di procedura, Presidente, perché siccome ho colto che non c'è da parte di nessuno, in nessuna delle fila l'intenzione di sottrarre del tempo al di fuori di quello indispensabile per discutere questo come altri capitoli e dato che su questo punto c'è una questione interpretativa relativamente ai ragionamenti svolti e alle ipotesi di accordo intervenute, io proporrei, sperando di avere anche il consenso del Gruppo di Rifondazione, di sospendere questa parte e di passare al resto del nostro ordine del giorno.
Poi, in coda alla giornata o in un momento che non sottragga tempo ai lavori della assemblea plenaria, vedremo di affrontare questo aspetto e di ritornarci senza utilizzare l'assemblea plenaria perché non mi sembra che a questo punto risolveremmo il problema o recupereremmo il tempo che ci serve.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Per cultura io sono sempre d'accordo a cercare delle soluzioni di mediazione, quindi mi riconosco in tutte le fermate che possano permettere di far procedere un percorso, però in questa vicenda non c'è alcun dubbio interpretativo. Se ci si ferma è semplicemente perché c'è un cambio di opinione che è intervenuto adesso. Questo per chiarezza di tutti altrimenti mi sembra che siamo sempre alla farsa, nel senso che qualcuno cambia sempre posizione e allora ci sono dubbi interpretativi. Non ci sono dubbi interpretativi; c'è un legittimo cambiamento di opinioni.



PRESIDENTE

Credo però che con il consenso di tutti i Gruppi possa essere utile una postergazione. Questa è la mia proposta.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Per carità, le opinioni si possono cambiare, ma quando non cambiano non si può imputare di cambiamento quello che è rimasto in moto. Quindi l'opinione di Rifondazione comunista che ha firmato degli emendamenti che gli sono stati presentati come "accordo con la maggioranza" e non è mai stato detto il contrario - e mai è stato detto al Gruppo il contrario! - se altre forze trattano con questa maggioranza e giungono ad accordi diversi da quelli sottoscritti sono fatti loro, ma non mi dicano che noi abbiamo cambiato posizione. E' legittimo fare accordi con la maggioranza diversi da quelli sottoscritti; legittimo - per carità! - non informare chi li ha sottoscritti (legittimo, va tutto bene!), ma legittimo e direi banale che chi ha sottoscritto degli accordi, pensando fossero accordi, chieda che vengano rispettati come tali! E se questo non è possibile si ritorna alla posizione iniziale del Gruppo.
Poi come mai questo sia avvenuto non mi interessa per nulla. Se nel momento in cui la maggioranza ha detto che non li accettava, l'avesse detto anche al Gruppo, a quel punto io avrei fatto esattamente le cose che sto per fare adesso! Lo faccio adesso perché lo so - adesso! - che questo non è accordo. Ditemelo prima! Se cambiate gli accordi, informate il Gruppo. Se non lo informate, abbiate pazienza, ma il Gruppo esiste e fa la sua politica.



PRESIDENTE

Ho già ritenuto di accogliere, più che fare io una proposta di postergazione, lo slittamento di questo argomento. Voglio però ancora sentire la Giunta.



PICCHIONI Rolando

Guardi che è nelle sue prerogative, Presidente, decidere indipendentemente da quelle che possono essere le volontà rispettabilissime degli Assessori e degli altri. Se lei ritiene che questo, per l'economia dei nostri lavori, possa trovare una via di soluzione lo faccia.



PRESIDENTE

La ringrazio. Io desidero sentire ancora l'Assessore Burzi e poi deciderò di far slittare la valutazione su questi emendamenti.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Non ho niente da dire.



PRESIDENTE

Allora questi li valutiamo dopo.
Passiamo dunque al cap. 11820. C'è un emendamento a firma Riba ed altri. L'emendamento vive? Lo possiamo porre in votazione?



CHIEZZI Giuseppe

Mettiamolo insieme all'altro; è la stessa cosa.



PRESIDENTE

Allora, l'emendamento al cap. 11820 lo esamineremo insieme a quello sul cap. 11810.
Passiamo quindi al cap. 11840.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 11840 - Contributi agli Istituti storici della Resistenza e ad Archivio nazionale cinematografico della Resistenza: "La cifra 500 milioni è sostituita dalla cifra 2 miliardi, con una variazione do pari entità sul capitolo 15950".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Desideravo comunicare ai colleghi, come ho fatto finora, che nell'ambito dei colloqui avvenuti era stata manifestata l'intenzione, da parte della Giunta, su questo capitolo, di accettare, credo parzialmente emendamenti per 100 milioni, perché non ricordo tutte le istanze che sono state sottoposte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Volevamo rappresentare, in poche parole, il significato di questo emendamento, per il quale noi abbiamo chiesto lo stanziamento di 2 miliardi. Di questi 2 miliardi, relativi al capitolo "Contributi agli Istituti storici della Resistenza e ad Archivio nazionale cinematografico della Resistenza", intendevamo sostanzialmente un miliardo per gli Istituti storici della Resistenza nel complesso, 500 milioni per il Museo della Deportazione e 500 milioni per il Museo della Resistenza.
Chiediamo un'attenzione maggiore da parte della Giunta rispetto a questi temi e in particolare rispetto al Museo della Deportazione e al Museo della Resistenza, che ci paiono due strumenti importanti per introdurre una cultura relativa alla Resistenza e alla lotta di liberazione; anche sul Museo della Deportazione chiedevamo un intervento specifico dal punto di vista finanziario, considerato anche l'evolversi del dibattito che ha visto un'attenzione più specifica di molti componenti di questo Consiglio rispetto a questo progetto. Progetto che ci auguriamo possa decollare proprio a partire da questo bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Completo solo l'informazione, perché mi era sfuggita una parte.
Utilmente l'intervento della Consigliera Simonetti mi ha consentito di ricordare un aspetto che avevo dimenticato.
Per quanto attiene al Museo della Deportazione, come credo ricorderà era stato definito, come disponibilità da parte della Giunta, di formalizzare un decreto di legge nell'ambito del capitolo 15910 (come ipotesi di lavoro da parte della Giunta per 200 milioni) che completava un pochino l'esame che in sede di colloqui le opposizioni, non soltanto del Gruppo della Rifondazione, avevano fatto attinenti ai temi sia degli Istituti storici che al Museo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione tale emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 26 contrari e 11 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni e Montabone: "Il capitolo 11860 venga implementato di lire 100 milioni prelevati dal capitolo n. 15950".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11865 è aumentato di lire 50 milioni. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 11867 è aumentato di L. 300 milioni. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 15950 per una somma di pari importo".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni e Montabone: "Il capitolo 11867 venga implementato di lire 500 milioni prelevati dal capitolo 15950".
Tale emendamento e il restante presentato sullo stesso capitolo (conservato agli atti) sono ritirati dai proponenti.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Scusi, Presidente, tornerei un attimo indietro al capitolo 15910. Credo che l'Assessore Burzi debba darci conferma su un disegno di legge relativo allo Statuto Albertino e celebrazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Io l'avrei fatto al fondo, perché 15910 come numero viene dopo, per l'ordine dei lavori non cambia. Confermo che come ipotesi di lavoro, che estenderemmo nell'ambito dell'emendamento di Giunta, è previsto un disegno di legge per quanto attiene lo Statuto Albertino e le manifestazioni per il centenario di Vittorio Alfieri, che probabilmente potremmo utilmente recepire nell'ambito di un disegno di legge già esistente in VI Commissione per quanto attiene alle celebrazioni, onde non perdere anche la rimanente parte dell'anno visto che lo Statuto Albertino è del '98 - quindi già metà ahimé è sfuggita - per complessivi 500 milioni.
Questa è l'ipotesi di lavoro su cui staremmo lavorando per comporre l'emendamento che è attinente, insieme al Museo della deportazione all'area della cultura.



PRESIDENTE

L'Assessore Leo desidera integrare la comunicazione della Giunta.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Una semplicissima comunicazione, perché la collega Suino ha fatto molto bene a richiamare questo argomento. Mi corre così l'obbligo - ma in questo caso è un piacere - di comunicare che avendo sottoposto al Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Veltroni, queste valutazioni, egli ha dichiarato la disponibilità del Governo a intervenire sulle manifestazioni con fondi propri e dando anche dignità nazionali a queste manifestazioni.



PRESIDENTE

Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20020 - Contributi valorizzazione patrimonio artistico culturale e dei luoghi della lotta di liberazione: "La cifra 200 milioni è sostituita dalla cifra 2 miliardi, con una variazione di pari entità dal capitolo 27167".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli e 27 contrari (non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri).
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Marengo, Suino ed altri: "Il capitolo 20020 è aumentato di L. 150 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950" Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 13 voti favorevoli e 26 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "il capitolo 20160 è incrementato di L. 1 miliardo prelevando in diminuzione dal capitolo 27170." La parola alla Consigliera Simonetti per l'illustrazione.



SIMONETTI Laura

Abbiamo presentato l'emendamento per sollevare l'attenzione sui servizi per il diritto allo studio in ambito universitario. La cifra proposta di un miliardo non così rilevante, si tratta di una cifra appena sufficiente per lanciare un messaggio rivolto all'ente al diritto allo studio universitario e alle istituzioni universitarie nel loro complesso per migliorare il più possibile i servizi nell'ambito universitario e la struttura scolastica universitaria in generale. Su questo chiedevamo l'impegno della Regione in quanto è ancora notevolmente insufficiente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavaliere.



CAVALIERE Pasquale

Presidente, deve rispondere lei sull'Ente di diritto universitario, in quanto se la situazione attuale permane, ci troviamo di fronte ad un problema di verifica di questo ente: in questo momento non viene rispettato lo Statuto della Regione.
Pertanto o viene rispettato lo Statuto, altrimenti non possiamo approvare questa parte di bilancio. Se l'Assessore non ci presenta la situazione contabile dell'Ente noi non siamo in grado di verificare la situazione. Questa funzione di verifica e controllo, demandata dallo Statuto, non è in questo momento effettuata.



PRESIDENTE

Consigliere lei è stato da me informato che non appena la Commissione Nomine...



CAVALIERE Pasquale

Lei ha già fatto quello che aveva in animo di fare, cioè ha dato per scontato questo dato, cioè ha violato lo Statuto. A suo tempo avevo sollevato la questione dicendo che quando saremmo arrivati ad analizzare il bilancio ci saremmo trovati di fronte ad un problema non risolvibile.



PRESIDENTE

Non appena la Commissione Nomine approverà il verbale, provvederò alla proclamazione.
L'emendamento viene momentaneamente accantonato.
Emendamento presentato dai Consiglieri Rosso, Farassino, Dutto Bellingeri: "Il capitolo 20170 'Contributi ai Comuni od ai consorzi di Comuni per l'acquisto di scuola bus per il trasporto di alunni della scuola materna e della scuola dell'obbligo (legge regionale 4 giugno 1975, n. 40)' è aumentato di L. 200 milioni. Al suo finanziamento si provvede con la riduzione dal capitolo 25020 per una somma di pari ammontare".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 24 voti contrari (non hanno partecipato alla votazione 16 Consiglieri).
Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20175 - Concessione del concorso nel pagamento interessi su mutui decennali contratti da enti locali per esecuzione opere urgenti edilizia scolastica: "La cifra 500 milioni è sostituita dalla cifra 3 miliardi, con una variazione di pari entità sul capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 11 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20180 è incrementato di L. 2 miliardi mediante un incremento di pari entità del capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 27 contrari e 12 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20200 - Spese per esecuzione opere urgenti edilizia scolastica non differibili per esigenze di igiene o sicurezza: "La cifra 500 milioni è sostituita dalla cifra 3 miliardi, con una variazione di pari entità sul capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20210 - Contributi per costruzione e adattamento palestre ed impianti sportivi scolastici: "La cifra 500 milioni è sostituita dalla cifra 1,5 miliardi, con una variazione di pari entità sul capitolo 27167".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 15 voti favorevoli e 27 contrari.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dal Gruppo di Rifondazione Comunista e dalla Consigliera Spagnuolo vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20220 è incrementato di L. 2 miliardi mediante un incremento di pari entità del capitolo 2700".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 12 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20360 - Spese per acquisizione e conservazione attrezzature e collezioni Museo Scienze Naturali: "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 1 miliardo, con una variazione di pari entità sul capitolo 27167".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli, 27 contrari e 1 astensione.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo dal Gruppo di Rifondazione Comunista, di Consiglieri Montabone e Picchioni vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni e Montabone: "Il capitolo 20390 venga implementato di L. 1 miliardo prelevato dal capitolo 15950".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Vindigni, Riba, Suino e Foco: "Il capitolo 20395 è aumentato di L. 2 miliardi prelevando in diminuzione dal capitolo 23600".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Sul capitolo n. 20395 e sul successivo 20400 sono stati presentati due emendamenti, tra gli altri del Gruppo DS, anche se ritengo si tratti di due aree che sono state oggetto di richieste da parte di tutte le minoranze. E' intenzione d'ipotesi di lavoro da parte della Giunta recepire, comunque, le istanze sottese ai due capitoli: uno per quanto riguarda Casa Bossi e l'altro per quanto riguarda, mi pare, la fondazione OMAR, già recepite nell'intervento svolto dall'Assessore Leo mercoledì scorso come priorità e quindi da eseguirsi nell'ambito degli stanziamenti già esistenti. Comunque non verrebbero accettati per l'importo massimo dei due emendamenti proposti 2 miliardi l'uno. Se il Gruppo DS ritenesse, insieme agli altri presentatori, di porli in votazione, voteremmo in senso contrario.
Vedremo, a fine lavori, se recepire l'emendamento per quanto attiene al conto capitale della Giunta, ferma restando la priorità già recepita per le due iniziative nell'ambito degli stanziamenti già esistenti, estendendo l'accettazione al massimo di 1 miliardo per entrambi i capitoli.
Spero di essere stato chiaro.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ho ascoltato con attenzione quanto detto dall'Assessore Burzi.
Come Gruppo, in questa sede manteniamo formalmente gli emendamenti e chiediamo vengano messi in votazione, sapendo, però, dell'impegno assunto nei confronti nostri e di tutte le opposizioni dall'Assessore Burzi sulla parte relativa al conto capitale, ovvero al recepimento delle due istanze per l'importo di un miliardo su ciascuna delle due ipotesi. Impegno concreto, che verrà formalizzato alla fine di questa discussione.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 11 voti favorevoli, 29 contrari e 4 astensioni.
Il restante emendamento presentato allo stesso capitolo è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Vindigni, Riba, Suino e Foco: "Il capitolo 20400 è aumentato di L. 2 miliardi prelevando in diminuzione dal capitolo 23600".
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Si tratta di priorità: 1 miliardo cadauno (Omar e Casa Bossi).



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 29 contrari.
Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20400 è aumentato di L. 1 miliardo prelevando in diminuzione dal capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 28 contrari e 7 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni e Montabone: "Il capitolo 20402 venga implementato di L. 900 milioni prelevati dal capitolo 20400".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dalla Consigliera Spagnuolo: "Il capitolo 20402 è aumentato di L. 400 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 15950".



CHIEZZI Giuseppe

Mi scusi, Presidente, ma ce n'è prima uno di 2 miliardi.



PRESIDENTE

Sì, l'ho trovato.



CHIEZZI Giuseppe

Chiedo di poter discutere insieme gli emendamenti ai capitoli 20402 e 20403.



PRESIDENTE

D'accordo, mi pare una richiesta di buon senso.
Vengono quindi esaminati contestualmente i seguenti emendamenti presentati dai Consiglieri Chiezzi, Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20402 - Conservazione e valorizzazione locali storici: "La cifra 100 milioni è sostituita dalla cifra 2 miliardi, con una variazione di pari entità sul capitolo 27170" Capitolo 20403 - Censimento locali storici: "La cifra 0 è sostituita dalla cifra 2 miliardi, con una variazione di pari entità sul capitolo 27167".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Questi emendamenti mi sembra che vengano respinti dalla Giunta che conserva 100 milioni sul cap. 20402 e zero sul cap. 20403.
Allora, colleghi, poche ore fa abbiamo parlato di cultura e da parte di molti di noi, anche dell'Assessore, si è messa in luce l'esigenza di affrontare il problema della cultura non in termini settoriali e per argomento o per territorio, per palazzo e così via, ma di mettere in rete di collegare, di coordinare queste attività. Il riferimento all'unicità del fattore culturale, nel senso che anche le attività e i beni culturali non possono essere strappati dal territorio, ma fanno parte di un'unica politica, mi sembra che sia stato da tutti condiviso, compreso l'Assessore Leo.
Bisogna però essere conseguenti a queste indicazioni, a queste dichiarazioni politiche, altrimenti rimangono dichiarazioni che possono anche andare in un libretto che distribuiamo ai cittadini in cui siamo tutti bravi, buoni e belli, e vogliamo il miglior mondo possibile! Però a quest'aula, in cui si prendono decisioni e si impiegano risorse, io chiedo che a poche ore dalla perorazione di avere una politica unitaria che comprenda fattori di grande rilievo e di minor rilievo, distribuite su tutto il territorio, anche la legge sui locali storici venga finanziata e finanziata in modo innovativo perché non è il metodo classico dell'apposizione di un vincolo conché si limita da un lato l'intervento del privato e lo si sottopone obbligatoriamente al vaglio di congruità da parte di una Pubblica Amministrazione, e solo passato quel vaglio di congruità il bene può essere restaurato. Prassi in certi casi senz'altro necessaria, ma che - così è stata gestita - è una prassi che ha portato anche all'immobilismo. Questa legge sappiamo che invece non vincola, non prescrive, non ordina, ma suggerisce, promuove, invita, e a seguito di questo invito, se accolto, si mettono in moto dei meccanismi di valorizzazione.
Ora, questo criterio era compreso in due leggi (tornerò sulla prossima quando arriverà il capitolo giusto), ma in questa legge si parla di locali storici, quindi quei locali, quegli esercizi aperti al pubblico che per struttura architettonica, per storia, per l'ambiente che lì ha trovato allocazione nel corso degli anni o dei secoli, rappresentano non un bene da vincolare ai sensi delle leggi vigenti, ma anche solo un bene da tutelare.
Questa legge, invece, è una legge che non viene attivata, Assessore; questa delle due probabilmente è quella ancora più indietro, non viene attivata.
Io gradirei se l'Assessore ci illustrasse lo stato di attuazione della legge per quanto riguarda anche i soggetti attuatori. So che sono stati avviati dei rapporti con l'Associazione nazionale Locali storici che non so se abbia avuto l'incarico di svolgere un lavoro o via dicendo. Di certo penso che la Regione possa fare qualcosa di più presso i Comuni per rendere loro nota questa legge e questa possibilità, per invitare loro e magari anche le associazioni che si occupano di questi beni ad una maggiore capacità di iniziativa: in altre parole di dare le gambe a questa legge Assessore, che viceversa mi sembra lasciata un po' in disparte, e questo è un peccato. E' un peccato perché tanti bene vanno perduti; è un peccato perché lasciano un po' vuote di significato le belle parole che abbiamo detto stamattina e che viceversa potrebbero avere, da una seria politica di investimenti in questo settore, un primo riferimento di coerenza politica.
Gradirei quindi che l'Assessore, oltre a illustrare l'attività svolta di attuazione di questa legge, prendesse anche la decisione politica di dare un segno diverso dall'attuale, accogliendo in parte gli emendamenti presentati dalla collega Spagnuolo, da noi e non so se da altri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Spagnuolo.



SPAGNUOLO Carla

Io vorrei l'attenzione anche dell'Assessore al commercio, perché questa materia, così come noi l'abbiamo intesa e come poi è interpretata sul territorio, vede per esempio moltissime possibilità di applicazione in locali storici che hanno una natura commerciale o di pubblici esercizi.
Noi non abbiamo ritirato questo emendamento e poi se ci fosse anche di più (è un po' la logica di prima) siamo perfettamente d'accordo, perché già avevamo detto all'Assessore Burzi che avremmo discusso altri emendamenti al di là di quelli che la Giunta aveva ritenuto di inserire nel suo maxi emendamento. Questo è un emendamento sul quale ci permettiamo di insistere particolarmente. Sto parlando del nostro emendamento di 400 milioni, ma ripeto - se viene accolto invece l'emendamento di un miliardo presentato dai colleghi di Rifondazione comunista siamo ancora più contenti perché la questione attiene alla stessa legge che io ho ripreso, cioè quella della tutela e della valorizzazione dei locali storici.
Qui ci sono sia tutte le argomentazioni che ha prima ricordato il collega Chiezzi, di natura culturale, ma ci sono anche tutte le argomentazioni, che devono essere ricordate, di natura commerciale, perch ci vuole una qualche coerenza nella discussione, dal momento che quando abbiamo parlato della liberalizzazione delle attività commerciali abbiamo detto che dobbiamo bloccare la grande distribuzione, perché c'è tutto un discorso delle botteghe artigiane, dei locali storici, dei locali di ristorazione (penso all'associazione che si è costituita nella quale per esempio ci sono - penso soltanto a Torino - fra i bar più importanti adesso qui non voglio fare delle pubblicità, del centro storico e non solo del centro storico). Nel momento in cui noi diciamo che dobbiamo da un lato fermare la grande distribuzione e dare tutti gli incentivi possibili all'attività commerciale, soprattutto a quelle attività commerciali di carattere straordinariamente qualificato, come appunto alcuni di questi locali di carattere storico; allora ci vuole una certa coerenza.
Noi abbiamo presentato anche un emendamento, Assessore Pichetto, che non è stato accolto anche se è stato discusso, che riguardava la promozione commerciale; è un discorso collegato, nel senso che si fa promozione commerciale, che diventa anche promozione culturale laddove in presenza di locali storici che hanno una destinazione commerciale o di pubblico esercizio si sostiene la loro valorizzazione, sia attraverso azioni di promozione, sia attraverso azioni specifiche previste dalla legge n. 34 del 14/3/95.
Mi scuso se questa discussione avviene in questo momento, in cui magari ci saranno anche altre questioni da discutere, però su questo emendamento ci permettiamo di insistere per due ordini di ragioni: dal nostro punto di vista esiste una questione di carattere culturale, non voglio riprendere per economia di tempo tutte le argomentazioni presentate dal collega Chiezzi, ma dentro questa questione di carattere culturale esiste una questione anche di carattere commerciale, di incentivazione dei locali a tradizione storica, che hanno una valenza di carattere turistico, di carattere culturale, di arredo urbano, di urbanistica.
L'Assessore al commercio ha ripreso un'innovazione che facemmo al Comune di Torino, quella dei centri commerciali naturali, che significa semplicemente valorizzare le vie commerciali e soprattutto quelle che hanno delle rilevanze di carattere storico. Pertanto chiederei, senza attestarmi su una cifra o su un'altra, che eventualmente anche delle risorse di carattere commerciale, laddove è possibile risorse libere, vengano spostate su questo capitolo: ecco perché dicevo prima all'Assessore Burzi che questa cosa è fattibile, perché oltretutto, nella fase nella quale noi avremo la gestione della legge sul commercio, che prevede la liberalizzazione di licenze sotto una determinata metratura, ci sembra indispensabile che ci sia un segnale preciso da parte del commercio.
Io vedo l'Assessore al commercio molto impegnato prima a seguire, mi spiace dirlo, una collega poi a seguire un'altra collega, però io le ho preannunciato questa cosa; ci vuole coerenza. Questa maggioranza, a nostro avviso, non può affrontare degli ordini del giorno di estrema durezza contro la legge di liberalizzazione del commercio dicendo che è il Far West; il dibattito già l'abbiamo fatto, non si può non dare dei segnali sulla strada della valorizzazione delle botteghe, dei negozi, dei pubblici esercizi. Ci sono anche altri locali di interesse storico, per carità, per l'attuazione di questa legge potrebbe trovare un'integrazione forte con le tematiche che io le ricordavo prima e che lei stesso ritiene tematiche del futuro per quello che riguarda la valorizzazione del piccolo commercio. In questo caso non è piccolo commercio, ma rappresenta il mantenimento di una grandissima dote di carattere artistico, di valorizzazione patrimoniale, di lavoro, perché dietro la valorizzazione di questo tipo di locali storici ci sono centinaia di anni di lavoro, di privati che hanno saputo mantenere la loro attività ad un determinato livello, anche con dei costi molto elevati.
E' chiaro noi avevamo presentato un emendamento di ordine simbolico, se vogliamo; se viene accolta una cifra più alta, che è quella presentata dai colleghi di Rifondazione comunista, siamo perfettamente d'accordo, per ritengo che questa integrazione di progettualità dovrebbe in qualche modo essere evidenziata attraverso la modificazione delle cifre messe a bilancio, che veramente sono inesistenti. Semplicemente per rilucidare l'arredo di un bar ci vogliono 100 milioni, a quei livelli. Quindi, in realtà, è veramente niente quello che è messo a bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Io volevo solo riepilogare in parte il discorso che è stato fatto non tanto e non solo su questi due capitoli che estesamente la Consigliera Spagnuolo ha ricordato, che sono il 402 e il 403, con le motivazioni che peraltro io credo buona parte della maggioranza condivida, quanto alcuni aspetti tecnici attinenti all'area del capitale.
Ricorderà la Consigliera che quando parlammo della possibile accoglibilità, evidentemente parziale e non sempre esaustiva, di alcune delle istanze della minoranza nell'area del capitale, io più volte ho sottolineato che questo certamente poteva avere una valenza politica perché tutto ciò che è iscritto in un bilancio è coerente con una segnalazione politica, ma non sempre ahimé si poteva necessariamente trasformare in capacità di essere efficacemente rispondente a ciò che il capitolo sottolinea, perché le procedure di impegno che le voci di stanziamento di capitale hanno, dipendono poi dalla disponibilità di tutti i meccanismi legislativi che sono sottesi, quindi, dalla attuabilità dello stesso.
Mi pare proprio che con la Consigliera Spagnuolo, condividendo le motivazioni che sono sottese al 402 e al 403, non ricordo se lo stesso discorso è stato fatto anche con il Capogruppo Chiezzi, si disse che la Giunta è pienamente favorevole a sottoscrivere ordini del giorno impegnativi per cui credo che il problema, volendo rispondere in maniera efficace a quanto la Consigliera ha sottolineato, non sia tanto di definire una linea di bilancio di capitale, eventualmente sottraendola nell'ambito delle ipotesi che la Giunta vorrà fare ad altre aree, che già sono state concordate con la minoranza e che probabilmente hanno una dotazione di capitale più ampia; credo che il problema sia di rendere operativi i meccanismi della legge onde qualunque posta di bilancio, sia essa simbolica o ancor più significativa, possa poi essere fruibile.
Mi pare indifferente stabilire se la motivazione è politica - e siccome è condivisibile credo che l'Assessore Pichetto completerà - o identificare una posta dell'area del bilancio dove probabilmente abbiamo stanziato, per quanto attiene al '98, cifre che non sempre ahimé questa amministrazione avrà la capacità di trasformare in impegno e liquidazione già quest'anno nulla togliendo al valore politico che poi è sotteso. Siccome la motivazione politica della Consigliera Spagnuolo è sostanziale, ma, ripeto credo essere condivisa da buona parte della minoranza e della maggioranza si può trovare la modalità perché venga sottolineata, può essere un ordine del giorno impegnativo nei tempi e nei modi o una modifica di altri capitoli che già insieme si sono evidenziati nell'area capitale; ho sottolineato alla minoranza la difficoltà di tradurre operativamente parte delle cifre già esposte nel conto 1998.
Chiedo quindi una collaborazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Innanzitutto condivido l'intervento della collega Spagnuolo. La mia è una precisazione sulla falsariga di quanto detto dal collega Burzi. La legge regionale n. 57 sul commercio, in questo momento è una bozza di elaborato, prevederà una nuova regolamentazione degli eventuali interventi sui centri commerciali naturali.
Stiamo riscrivendo la norma sui centri commerciali naturali perché un po' datata ed ha dei limiti di attuazione. Nonostante ciò il bilancio prevede un miliardo sui centri commerciali naturali.
Per quanto riguarda la revisione della legge n. 57, si tratterà poi di valutare se intervenire solo sulla legge di credito oppure giungere ad una cosa unica con l'attuazione - seconda soluzione - della Bassanini. Sarà inserito in questa revisione anche un sistema di tipologie simile alla legge n. 21, quella sull'artigianato, che permetterà alle amministrazioni con delibera consiliare, di individuare, anno per anno, o - sarà una valutazione di questo Consiglio - per Piano biennali o triennale, settori di intervento sui quali andare a massimizzare quello che lo sforzo di credito o di contributo a seconda di come sarà definito. Questo è il tracciato di ciò che intendo proporre prima alla Giunta e poi al Consiglio sulla legge del commercio.
I quattrocento milioni sono solo un segnale; non mi pronuncio in specifico sulla gestione della legge sulla quale è stato predisposto l'emendamento.



SPAGNUOLO Carla

Può spostare una cifra dei suoi capitoli su un altro capitolo?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio e artigianato

Ritengo che un piano di recupero di queste strutture, un piano che stimoli veramente le attività commerciali, debba essere, come segnale. di importo superiore ai duecento milioni o ai quattrocento milioni. Potrei diminuire di cinquecento milioni la legge n. 57 sul credito, ma ricordiamoci che sulla legge regionale n. 57 c'è anche il credito che viene utilizzato dalle imprese per fare le ristrutturazioni.
Ritengo che la proposta del collega Burzi di presentare un ordine del giorno che comprenda il tutto e definisca una tipologia in assestamento potrebbe essere la soluzione migliore.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Per quanto sono riuscita a capire dagli Assessori, mi pare che, in base agli interventi degli Assessori, sia stata raccolta la necessità politica di presentare un ordine del giorno. Documento che però non vede oggi nelle poste di bilancio un impegno rispetto alle tematiche già sottolineate da altri colleghi sia rispetto al carattere culturale artistico e di valorizzazione del patrimonio storico del territorio nei locali storici sia anche rispetto alle tematiche di interconnessione che sono state riprese anche dall'Assessore. Noi chiediamo un impegno reale e serio anche all'Assessore che ha accolto con un miliardo il restauro rispetto a dei beni non statali. Un impegno reale e serio sulla legge n. 34 successivamente verrà emanata la legge n. 35, ma adesso abbiamo all'attenzione la legge n. 34. Impegno reale e serio per la conservazione dei locali storici e per il censimento dei locali storici.
Lei, Assessore, nel suo intervento, di oltre quaranta minuti, ha approfondito l'importanza del territorio, della struttura storica architettonica e artistica. Ora si tratta di utilizzare gli strumenti legislativi innovativi che abbiamo che possono effettivamente portare un contributo concreto rispetto alla valorizzazione dei locali storici.
Sappiamo che ci non pochi ostacoli relativi al censimento; è necessario un monitoraggio che ad oggi non esiste, anche perché i Comuni hanno delle difficoltà.
Un'informazione della legge può, forse, vedere dei risultati, anche per il territorio, per l'urbanistica, per l'arredo urbano. Già la collega Spagnuolo faceva dei riferimenti e delle citazioni rispetto a questo ripeto, è necessario un impegno diretto e finanziario dell'Assessorato rispetto alle tematiche della cultura.
La collega Spagnuolo ha sottolineato un'ipotesi che poteva essere quella del trasferimento di alcuni fondi del commercio rispetto a queste tematiche, questo non è stato praticamente accolto, è stato accolto solo come un riferimento genericamente politico attraverso un ordine del giorno.
Noi chiediamo, invece, un impegno forte in questo bilancio, si utilizzino i capitoli che hanno dei fondi che ammontano a decine, a decine di miliardi. Penso per esempio al capitolo di contributi statali che sono stati utilizzati, se non sbaglio, per un contributo di cinquecento milioni dati al teatro. Per questo contributo l'Assessore ha utilizzato lo spostamento dei fondi di un capitolo, sicuramente noi non ci permettiamo di chiedere uno spostamento da capitoli della cultura che riteniamo comunque importanti e da valorizzare. Noi abbiamo chiesto una cifra che permette di rilanciare questa legge e vedere i risultati e i benefici della stessa sul territorio in termini culturali, artistici e storici. Veda Assessore come utilizzare questi fondi e quale impegno assumersi. Su questo chiediamo che ci sia un impegno non politicamente generico, attraverso un ordine del giorno, ma una posta di bilancio per un impegno reale, vero e serio e non un impegno virtuale, come può essere un ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo sul merito delle questioni in esame, relativamente alle quali è stata prospettata una soluzione su cui non siamo d'accordo. Soluzione che, tra l'altro, rischia di essere inflazionata: di fronte a qualsivoglia difficoltà, ormai, si ricorre ad un "bell"'ordine del giorno, che in qualche modo finisce per costituire una sorta di "bilancio parallelo". Il rischio, soprattutto quanto tali documenti diventano numerosi, è che costituiscano un contentino, un modo di aggirare l'ostacolo, senza alcuna intenzione di affrontarlo. Sarebbe più opportuno disconoscere chiaramente la priorità di determinate questioni; diversamente, l'interesse deve essere seguito da significative poste di bilancio.
Invitiamo la Giunta regionale a riflettere seriamente sull'opportunità di finanziare un'attività regolata da una legge razionale, che accorpa una serie di aspetti di sicuro interesse. Ne può derivare utilità al piccolo commercio, che rende vivi i centri storici, nonché ulteriori aspetti assai concreti.
Spesso, discutendo della grande distribuzione commerciale si ribadisce che occorre salvaguardare il piccolo commercio; quindi, quando si individuano strumenti in tale direzione, la necessaria sinergia - ormai si dice così... - dovrebbe valorizzata.
Invitiamo nuovamente gli Assessori competenti a riflettere su una soluzione del problema in questo momento, in sede di discussione del bilancio, senza aggirare il problema con l'ennesimo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, intervengo anch'io sulla discussione del bilancio di previsione 1998 che penso debba offrire la possibilità d'incrementare una politica di valorizzazione del patrimonio urbanistico-storico dei Comuni piemontesi, attraverso l'avvio di piccoli centri commerciali.
Per questo tipo d'impostazione politica occorrono maggiori finanziamenti a bilancio ed un impegno maggiore e qualificante della Giunta nel settore.
Sono necessari anche strumenti innovativi, che permettano di valorizzare i locali storici per poter concretizzare quel piccolo commercio che si è rivelato settore importante e decisivo per lo sviluppo della nostra Regione.
Occorrono altresì nuovi strumenti urbanistici che ne permettano il censimento ed una valorizzazione diversa dei locali storici, spesso non utilizzati nella giusta misura.
Se la Giunta regionale e la maggioranza ritengono - come me - di vitale interesse il settore importante del piccolo commercio, spesso non tenuto nella giusta considerazione, occorre stanziare maggiori finanziamenti per rendere vivi i nostri centri storici e dar fiato al piccolo commercio troppo spesso penalizzato.
In tal senso, i nostri emendamenti: potenziare le voci a bilancio in questa specifica direzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeli.



ANGELI Mario

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, credo anch'io che sarebbe un importante segnale politico finanziare il capitolo in esame, soprattutto stante l'attuale situazione del commercio e le situazioni dei vari Comuni possessori di immobili che non possono essere posti in vendita perch catalogati quali beni storici. Si tratterebbe anche di un'occasione per la Regione d'intervenire nelle difficoltà che sta affrontando il commercio oggi.
Ritengo opportuno il prelievo di 400 milioni dal fondo per la legge n.
57 - abbastanza corposo - al fine di finanziare la ristrutturazione di beni artistici e architettonici.
Ho una preoccupazione: temo che la legge venga ricapitalizzata, ma che i quattrini servano poi a ristrutturare qualche cappelletta anzich potenziare occasioni di commercio presenti sul territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Vorrei essere particolarmente franco; il ragionamento della Consigliera Spagnuolo nonché lo spirito della legge sono assolutamente interessanti ed importanti. Abbiamo però iscritto finanziamenti a cifra "zero" poiché i miei uffici mi hanno segnalato l'impossibilità per quest'anno, per ragioni procedurali e tecniche, di attivare fondi per fare quanto stabilito.
Per parte mia posso assumermi l'impegno di verificare entro domani quali siano le ragioni ostative, in modo da meglio spiegarle al Consiglio.
In sede di bilancio, il Direttore regionale del settore - come bene ha spiegato l'Assessore Burzi in precedenza - ha fatto presente l'impossibilità di attivazione della legge in esame. Abbiamo quindi pensato fosse un atto di ipocrisia da parte nostra iscrivere dei fondi sapendo già di non poterli attivare.
Vi sono due possibilità. Penso che la via dell'ordine del giorno del Consiglio regionale - che non abbiamo mai disatteso - sia cosa seria e importante. Un documento coordinato con l'Assessorato Pichetto, che riprenda gli elementi ricordati dalle Consigliere Spagnuolo e Simonetti e che impegni ad attivarsi immediatamente per verificare la possibilità, in sede di assestamento di bilancio o spostando fondi da altri capitoli, di attivare quelli in esame.
Contraddirei quindi quanto mi hanno detto i funzionari dei miei uffici sulla utilizzabilità di questi fondi.



PRESIDENTE

E' opportuna una precisazione da parte della Consigliera Spagnuolo così poi l'Assessore potrà sviluppare ulteriormente il suo ragionamento.



SPAGNUOLO Carla

Io non dubito di quanto dice l'Assessore Leo, però mi faceva notare il collega Angeli, e voglio farlo notare anche all'Assessore Burzi, che nello scorso anno, vale a dire nel 1997, vi era una previsione di 200 milioni e non ci sono residui passivi, il che vuol dire che questi 200 milioni sono stati spesi. Quest'anno sono stati immessi soltanto 100 milioni. Allora, se sono stati spesi...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

No.



SPAGNUOLO Carla

Sì, è così.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Solo sul fatto tecnico; non ho però documenti sufficienti per rispondere a caldo.
Se ci fossero residui passivi, per una qualunque voce di bilancio significherebbe che c'è stato nell'esercizio un impegno e che per quella parte non c'è poi stata la liquidazione. Il fatto che a fronte di una cifra stanziata non ci sia niente può significare una di queste due cose: o totalmente impegnato e speso o totalmente in economia. Io non ho elementi tecnici in questa fase per dire quale delle due strade abbia percorso questa cifra. Però mi sembra, e proprio la disponibilità che l'Assessore mi pare abbia dato nell'ultimo intervento, di verificare ulteriormente con i suoi uffici, per le motivazioni anzidette, il sapere - come con la minoranza è stato più volte discusso - che non è l'area del capitale, di questo stiamo parlando, in questo caso è un capitolo che inizia con la cifra 2, un'area più critica di altre in senso di capienza, pur essendoci noi dati un ordine di manovra che aveva un totale, che mi pare di ricordare fosse di 33 miliardi complessivo. Dico che abbiamo tutte le possibilità sia in senso politico sia in senso operativo per risolvere questa che è l'esecuzione, sia per quanto attiene al cap. 20402 che al cap. 20403, di una legge regionale che è recepita favorevolmente già dall'intervento di tre Assessori con diverse competenze. Quindi mi sembra che il fatto politico a mio avviso sia in qualche misura sottolineabile; con quale modalità e in quale momento, se in sede di questo emendamento, magari facendo dei movimenti all'interno dei 33 miliardi. La cifra che ipotizzava la collega Spagnuolo non era molto alta, anche se ha detto che più ce ne fossero, se fossero operativi, più efficace sarebbe la risultanza della legge. Per cui anche la nostra attenzione sui meccanismi, mi pare che lo si possa in uno dei modi proposti risolvere, non per altro se fosse confermata la tesi della non disponibilità dei meccanismi, la volontà di mettere cifre che, confermata la tesi, finirebbero inevitabilmente a residuo, che è una cosa che questa amministrazione tende, ove possibile, a limitare.



PRESIDENTE

Consigliera Spagnuolo, desidera ancora intervenire?



SPAGNUOLO Carla

Sì, chiederei allora, visto che lo stesso Assessore Leo ci diceva che deve fare un minimo di verifica tecnica, se fosse possibile passare in coda questo insieme di emendamenti (uno è del Gruppo di Rifondazione, l'altro è del nostro), in modo che l'Assessore possa acquisire gli elementi tecnici che sarebbero ostativi e poi si può discutere, perché diversamente noi potremmo anche impegnarci a presentare quelle modifiche alla legge 34 che possano parallelamente andare in Commissione per eliminare questi problemi direttamente con l'Assessore.
Noi infatti abbiamo scelto, e voglio concludere rapidamente su questa questione, non a caso di non mettere una cifra alta perché 400 o 500 milioni, poiché esiste tutta una serie di progetti in questo senso, sono spendibili. E' difficile invece che nell'arco di 6 mesi 2 miliardi siano spendibili; 400 milioni sono certamente spendibili.
Se i colleghi di Rifondazione comunista sono d'accordo, appena l'Assessore Leo ci avrà dato la sua risposta, possiamo tornare su questi due emendamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Mi sembra assolutamente corretto e ragionevole il percorso che propone la collega Spagnuolo. Io ho approfittato già di questi secondi per andare a verificare, per vedere se la memoria non mi tradiva perché ricordarsi fra tante cifre non è facile. Mi conferma il dottor Moratto che l'anno scorso non siamo riusciti ad impegnarli. Quindi i fondi messi a bilancio non siamo riusciti ad impegnarli per ragioni...



SIMONETTI Laura

Come mai non ci sono residui passivi?



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

I residui passivi sono un'altra cosa, cioè quando si impegnano dei soldi e non sono ancora andati in liquidazione, quindi il residuo passivo è una traccia. Invece non siamo riusciti a impegnarli.



PRESIDENTE

Tecnicamente è possibile che siano stati spostati.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

O spostati o perché non si riusciva a spenderli oppure andati...



SPAGNUOLO Carla

Possiamo aggiornare l'esame di questi emendamenti?



PRESIDENTE

Mi pare opportuno che anche gli emendamenti relativi ai capp. 20402 e 20403 passino in coda.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Così domani mattina potrò fare una verifica dettagliata anche delle cose che eventualmente bisognerebbe modificare. La faccio per domani mattina.



PRESIDENTE

Tali emendamenti vengono momentaneamente accantonati.
Passiamo ad altri capitoli.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20416 è incrementato di L. 500 milioni prelevando in diminuzione dal capitolo 27170".
La parola alla Consigliera Simonetti.



SIMONETTI Laura

Prima di entrare nel merito di questo capitolo però, vorrei tornare sulla questione relativa ai locali storici, anche se in parte è stata accantonata. Il fatto che siano andati in economia 200 milioni, che quindi non sono stati impegnati (devono ancora essere utilizzati e pagati i residui dell'anno scorso), deve porre un problema all'Assessorato, alla Giunta, alla Regione, affinché questa legge venga pubblicata ed utilizzata.
L'Assessore dice sempre sì, io capisco la disponibilità a ragionare però bisogna forse trovare degli strumenti di coordinamento con gli Enti locali, con il territorio, tali da informare dell'esistenza di strumenti legislativi innovativi che da un lato possono essere utilizzati ai fini del recupero del patrimonio storico, dall'altro possono essere utilizzati favorevolmente dai soggetti che vogliono valorizzare il loro edificio per i fini storici sicuramente, ma anche altri fini che possono essere ad esempio quelli turistici.
Questa era una parentesi. Ripeto, io capisco la disponibilità, per bisogna cominciare a ragionare: io mi aspetterei delle proposte concrete da parte dell'Assessore affinché questi strumenti legislativi - ripeto innovativi possano, anzi debbano essere utilizzati dal territorio e dagli Enti locali.
Vengo ora all'emendamento in discussione. Questo capitolo, di cui chiediamo un incremento di 500 milioni, riguarda gli interventi per la sicurezza e la prevenzione nelle biblioteche civiche. Intanto, la questione delle biblioteche in generale deve vedere un'attenzione degli organi direttamente a contatto del territorio, quindi dei Comuni, ma la Regione che ha un compito più ampio di programmazione sul territorio regionale nell'ambito della cultura deve dare maggiore attenzione allo sviluppo delle biblioteche civiche, in particolare nei piccoli Comuni, ma non solo, perch ad esempio in una città grande come quella di Torino noi abbiamo qualche quartiere dotato di biblioteca, ma la maggior parte dei quartieri non ha nemmeno una biblioteca civica, per non parlare poi di ludoteche. La biblioteca è uno strumento basilare di accesso alla cultura che rappresenta un rapporto diretto col cittadino. Occorre quindi utilizzare anche i fondi regionali per attuare degli interventi strutturali, in questo caso non di cultura direttamente, ma strutturali per la valorizzazione degli ambienti stessi e intanto per il ripristino delle norme di sicurezza all'interno delle biblioteche civiche per garantire l'accesso dei cittadini. Quindi deve vedersi un interesse maggiore dell'Assessorato e un impegno più forte rispetto a questi capitoli che non hanno ricevuto, ripeto Assessore, una giusta attenzione in questi anni. Tutti gli anni nella fase di bilancio preventivo e di bilancio di assestamento a giugno ci troviamo a discutere di queste materie ed a segnare l'attenzione su questi temi che evidentemente, forse perché non direttamente d'immagine sul territorio, non vengono considerati prioritari. Sono temi che rappresentano sul territorio dei "pezzettini" che cercano di mettere insieme delle strutture esistenti per ricomporle e dare dei benefici nell'accesso diretto alla cultura; su questo non abbiamo visto una grande attenzione nemmeno adesso e quindi riportiamo alla sua attenzione queste valutazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Grazie Presidente, anch'io volevo entrare nel merito della discussione sull'emendamento presentato dal nostro gruppo, che richiede maggiori fondi per mettere in sicurezza le biblioteche civiche. Questo in relazione anche al bilancio preventivo '98 della Regione Piemonte.
Noi chiediamo maggiori fondi per i locali delle biblioteche comunali ed anche per metterli in sicurezza, entrando nell'ottica delle norme di sicurezza, quindi scale adeguate, impianti elettrici ecc. E' questa una tematica importante di cultura, anche e soprattutto per le zone periferiche del Piemonte e non solo per Torino. Come è già stato sottolineato, non solo nei quartieri e nelle realtà torinesi, ma anche e soprattutto nelle zone periferiche del Piemonte sud incrementare e mettere a sicurezza queste biblioteche significa anche creare dei momenti di socializzazione e non solo di cultura.
Le biblioteche sono uno degli aspetti più importanti nelle varie piccole realtà, dove appunto riuscire ad avere un locale per la biblioteca è importante, non solo sul piano di una maggiore cultura, ma anche perch c'è socializzazione maggiore; ci si incontra tra giovani e meno giovani quindi c'è un momento importante di promozione culturale, ma soprattutto è necessario che questo avvenga nella legalità assoluta, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei locali. Questi locali adibiti a norma di legge nella prevenzione e nella sicurezza possono dare, con maggiori fondi una certa valorizzazione al patrimonio culturale delle popolazioni della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

Lo dico ai colleghi di Rifondazione comunista presenti in aula, perch la Consigliera Simonetti è dovuta uscire. L'articolo a cui la Consigliera faceva riferimento rappresenta dei fondi statali reimpostati; è un articolo che è andato in perenzione. Non è che noi non facciamo più gli interventi sulle biblioteche, li facciamo semplicemente tramite altri articoli, quindi l'intervento su questo particolare capitolo era ingiustificato, perch interveniamo in altro modo.
Voglio rassicurare il Consigliere Moro, ma anche la collega Simonetti siccome mi ha detto forse personalmente che non c'è interesse per le biblioteche, che garantisco che le biblioteche sono una questione anche psicologicamente di aggregazione culturale e di interesse e che abbiamo lavorato molto per il sistema bibliotecario.
Vi prego cortesemente, visto che siete sempre presenti, di trasmetterlo alla collega Simonetti.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 27 contrari e 7 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20425 - Contributo ai Comuni per censimento caratteri tipologici con significato culturale, storico, architettonico (L.R. n. 35/95): "La cifra 400 milioni è sostituita dalla cifra 2 miliardi, con un incremento di pari entità del capitolo 2700".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 24 contrari e 12 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20430 - Contributo ai Comuni per finanziamento programmi annuali in osservanza a criteri previsti dal Catalogo Beni Culturali Architettonici (L.R. n. 35/95): "La cifra 200 milioni è sostituita dalla cifra 2 miliardi, con un incremento di pari entità del capitolo 2700".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 2 voti favorevoli, 26 contrari e 4 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: "Il capitolo 20445 è incrementato di lire 600 milioni, prelevando in diminuzione dal capitolo 27170".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 3 voti favorevoli, 26 contrari e 14 astensioni.
Emendamento presentato dai Consiglieri Moro, Papandrea e Simonetti: Capitolo 20450 - Contributi per locali e beni di musei, biblioteche e archivi: "La cifra 18 miliardi è sostituita dalla cifra 30 miliardi, con un incremento di pari entità del capitolo 2700".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento è respinto con 4 favorevoli, 23 contrari e 14 astensioni.
I restanti emendamenti presentati allo stesso capitolo sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Picchioni e Montabone: "Il capitolo 20465 venga implementato di L. 1 miliardo prelevati dal capitolo 15950".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti.
Emendamento presentato dai Consiglieri Saitta, Gatti e Peano: "Il capitolo 27167 è aumentato di L. 3 miliardi (accordo di programma Università Piemonte nord-orientale). Al suo finanziamento si provvede con la riduzione del capitolo 23600 per una somma di pari importo".
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino, Miglietti ed altri: E' istituito un nuovo capitolo al titolo: Contributo per lo sviluppo dell'Università del Piemonte orientale (Alessandria - Novara - Vercelli).
"Stanziamento di L. 3 miliardi. Alla copertura finanziaria si provvede con pari diminuzione dal capitolo 15950".
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino, Foco ed altri: "Per il finanziamento della proposta di legge 'Istituzione del Museo della Resistenza e della Deportazione' sono stanziati L. 200 milioni. Alla copertura finanziaria si provvede con pari diminuzione dal capitolo 15910".
Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Manica, Suino, Foco ed altri: "Per il finanziamento della proposta di legge 'Concorso nelle spese per le celebrazioni del 150esimo Anniversario dello Statuto Albertino', sono stanziati L. 200 milioni. Alla copertura finanziaria si provvede con pari diminuzione dal capitolo 15910".
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Nell'ambito del capitolo 27170, per quanto attiene al polo delle università orientali, si era giunti, a seguito di impegni formalmente assunti dal sottoscritto, dal Presidente Ghigo e dall'Assessore Leo in un incontro, a trasformare la cifra di tre miliardi, che inizialmente era di spesa corrente, in conto capitale. In tal senso vi è un disegno di legge finanziario dove la cifra di tre miliardi viene ipotizzata nell'ambito del cap. 27170.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Intervengo per conoscere - dalla risposta può derivare il ritiro o meno dell'emendamento - come si è giunti alla definizione dei tre miliardi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla cultura ed istruzione

La domanda è interessante e legittima. Tale importo deriva da due fattori fondamentali. Uno da una serie di calcoli di necessità da parte dell'università, delle sue presidenze, dall'altra, sostanzialmente, da un accordo politico: i Comuni e le Province interessate hanno messo nei propri fondi liberi una cifra analoga e hanno chiesto come equilibrio, come sostegno che la Regione si calibrasse su una cifra analoga a quella della somma degli altri Enti locali.
Da incontri susseguitesi con i Presidenti delle Province interessate con l'Università, con tutti gli Enti locali, anche con il Ministero per l'università, si è trovata congrua questa cifra. Si è, infatti, trovato un equilibrio sia di rispondenza rispetto all'impegno degli Enti locali, sia rispetto alle necessità dei 3 miliardi.
Tale cifra ha incontrato - ovviamente una cifra superiore sarebbe stata ancora più gradita - il gradimento delle Province interessate e della stessa Università.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Foco.



FOCO Andrea

L'emendamento da noi presentato aveva lo scopo ben preciso di segnalare a bilancio che non erano stati previsti i tre miliardi, come previsto dall'accordo di programma che si sta concludendo per l'Università del Piemonte sud-orientale. Adesso la Giunta ha stanziato, anche se non nella parte di partita corrente, ma nella parte investimenti, i tre miliardi.
Adesso finalmente tale cifra compare a bilancio e pertanto è un impegno che il Consiglio assume. Per tale motivo rifiniamo il nostro emendamento per non vedercelo bocciato. Riteniamo più importante aver sottolineato la carenza e far sì che a bilancio ci siano i 3 miliardi.



PRESIDENTE

Consideriamo ritirato l'emendamento.
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Dal punto di vista delle procedure, mi chiedo per quale motivo si è scelta la strada del DDL. Se non sbaglio questo sì che è un vero accordo di programma. Se è un accordo di programma - così lo avevo inteso fin dall'inizio - mi pare che la modalità di finanziamento più utile, più veloce, più interessante sia quella degli accordi di programma, non un DDL.
Considero che il prevedere un DDL per la realizzazione dell'accordo di programma, sia improprio.
Per l'accordo di programma sulla viabilità - mi riferisco alla tangenziale di Torino - non si prevede di fare un DDL, così neppure sulla metropolitana di Torino. Non vorrei, sono un po' diffidente in sostanza, lo dico con estrema franchezza, che questa fosse una strada che allunga i tempi, preferirei uno strumento più sicuro, più immediato che potrebbe essere, così come noi abbiamo indicato nell'emendamento, un finanziamento nella parte corrente, quindi simile a tutte le altre procedure che abbiamo individuato e che la stessa Giunta ha individuato per gli accordi di programma.
Lo strumento del DDL non assicura quelle certezze che invece si avrebbero attraverso la modalità di finanziamento nella parte corrente.
Se questi dubbi vengono chiariti ritirerò l'emendamento, nel caso contrario lo manterrò anche per testimoniare una modalità diversa di finanziamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Dispiace sempre vedere sottolineata una certa diffidenza che parte di noi ritiene non giustificata. Comunque, stabilito che nell'ambito degli accordi di programma - capitolo n. 27167 - esistono a mio avviso nell'ambito del discorso avvenuto recentemente con le minoranze, molte voci che probabilmente non andranno, nonostante la buona volontà di tutti, nel 1998 - lo verificheremo insieme a consultivo 1998 e durante l'avanzamento non esiste alcuna problematica tecnica, dal punto di vista politico, per spostare la voce "Università" al capitolo superiore - per superiore intendo dire precedente ovvero il cap. 27167.
Sottolineo, comunque, che esiste un DDL approvato dal Consiglio regionale; in questo caso lo abbiamo inserito sotto forma del capitale perché il dottor Lanelli, che sta seguendo per conto dell'Assessore Leo l'esecutività degli accordi, ritiene che la forma del DDL sia più consona come forma di contributo in conto capitale per l'edilizia universitaria.
D'altro canto, se le minoranze ritengono che sia più rassicurate lo spostare la voce di bilancio nel capitolo 27167, non ho alcuna obiezione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, ritengo che la Giunta o l'Assessore dovrebbero scegliere lo strumento che permetta di risolvere immediatamente il problema. Se la Giunta sbaglia, lo faremo presente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio

Coerentemente con quanto stiamo perseguendo con le nostre strutture per rendere operativo un impegno assunto dalla Giunta regionale con il Rettore precedentemente alla formulazione del bilancio, ma per noi ugualmente impegnativo, riteniamo che il disegno di legge sia in questa fase la forma che più velocemente possa dar corpo alla proposta. Qualora così non potesse essere, l'Assessore al bilancio e l'Assessore Leo s'impegnano a riferirne nelle Commissioni competenti e a chiedere l'aiuto del Consiglio per effettuare gli spostamenti che lo rendano più velocemente compatibile con gli obblighi assunti.



PRESIDENTE

Gli emendamenti vengono ritirati dai proponenti.
Escludendo i capitoli la cui discussione è stata differita, abbiamo esaurito gli emendamenti relativi alle deleghe dell'Assessore Leo.
La seduta è brevemente sospesa su richiesta dell'Assessore Burzi.



(La seduta, sospesa alle ore 18.34 riprende alle ore 18.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo ora all'esame degli emendamenti presentati ai capitoli relativi all'area dei trasporti.
La parola all'Assessore Masaracchio.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Interverrò globalmente sia per quanto riguarda il settore dei trasporti sia relativamente alla formazione professionale, onde dare il quadro generale dell'impegno dell'Assessorato di cui ho la competenza.
Dico subito che sono soddisfatto di quanto sviluppatosi in Consiglio regionale a livello di dibattito: talune richieste erano già nella progettualità dell'Assessorato - per quanto riguarda i trasporti - e in sede di assestamento nonché a regime sono state oggetto di attribuzioni da parte della Giunta nel suo complesso, dopo aver provveduto all'esame degli emendamenti presentati.
Posso quindi dire con soddisfazione che per quanto riguarda la navigazione interna avremo un'attribuzione maggiore di ben 200 milioni di quanto previsto nella stesura del precedente assestamento del bilancio di previsione.
Per la "gobba di Gozzano - così la si chiama - è stata prevista un'attribuzione di 3 miliardi per quanto riguarda il bilancio 1998; nel 1999 sono previsti altri 7 miliardi, con un contributo totale della Regione di 10 miliardi.
A tale proposito devo pur dire che già nel 1996 la Giunta aveva chiesto un'attribuzione da parte del governo centrale, con deliberazione CIPE, di 20 miliardi, per correggere la direttrice di Gozano, che rappresenta un nodo molto importante di collegamento dal Sempione al Centro Intermodale Merci di Novara, per tutti i problemi che conosciamo, che oggi vengono denominati di Alta capacità trasportistica, che rappresentano per quella fascia di territorio una grossa opportunità di sviluppo economico.
Di questo bisogna dar ragione a quanti, in tempo utile da diverse parti politiche, in sede di Commissione parlamentare e al Senato hanno presentato degli ordini del giorno per evidenziare questo problema che, ripeto, era già stato rappresentato giustamente sin dal 1996. Siamo quindi alla risoluzione cui ho accennato, con piena soddisfazione - penso - sia delle parti politiche, che del territorio.
Abbiamo concertato con l'Assessore provinciale ai trasporti della Provincia di Cuneo un provvedimento al fine di risolvere il problema di Levaldigi in particolare, ma in generale per attuare una politica interaeroportuale nel territorio piemontese al fine di rimediare alle interferenti altre ragioni da parte di altri territori, comprese le problematiche relative all'aeroporto di Caselle.
Sono stato proprio io a suggerire all'Assessore provinciale di Cuneo Viberti, di presentare una proposta di legge per la quale vedremo come muoverci in sede di dibattito consiliare per portarla avanti a livello governativo, affinché si intervenga in quest'importante Provincia della Regione Piemonte. L'attuale stanziamento di un miliardo rappresenta quindi un punto di volontà concreta da parte della Regione di intervenire per la risoluzione di problematiche del territorio, maggiormente oggi più pregnanti di quanto si possa immaginare al di là del dibattito politico più generico.
Per gli impianti di arroccamento ieri è stata posta dal Consigliere Montabone una domanda non capziosa, ma di grande intelligenza. Mi sono recato, mesi addietro, presso l'impianto di arroccamento di Chianocco: in quell'occasione ho sollecitato l'amministrazione comunale a risolvere innanzitutto il problema con la Provincia di Torino per l'uso della centralina che potrebbe dare all'impianto stesso una produzione di energia elettrica che rappresenterebbe un abbattimento della spesa e poi nell'ambito del territorio, di sviluppare tutta un'attività - già iniziata del resto - che consenta a quel bacino territoriale l'utilizzazione della funivia in termini produttivi, molto utili per l'attività turistica e sciistica nonché per il trasporto dei cittadini che si servono ora di una strada molto lenta. Lo stanziamento di un miliardo per il disegno di legge che dovrà essere approntato, è finalizzato, nell'ambito di una politica sia pure in ritardo dell'Assessorato, ad avere una lettura di tutti gli impianti di arroccamento, di tutte le funivie che sono circa 400 in Regione Piemonte, di diverso livello, con pochissime di natura parapubblica moltissime invece (quasi tutte) private che devono attendere a leggi nazionali, quindi a dispositivi di altro livello. Ma noi abbiamo una legge regionale che riletta opportunamente potrebbe darci anche la possibilità di inserire tutto ciò che le funivie rappresentano nell'ambito dei trasporti.
Siccome è in itinere la legge regionale per la gestione diretta del trasporto (entro il mese di giugno si spera di poter varare questa legge regionale, quindi di avere questa responsabilità diretta) potremo inserire il sistema delle funivie nei trasporti del territorio, così come per altro verso vedremo per la navigazione. Occorre razionalizzare il tutto ai fini del servizio che molte di queste strutture risolvono anche a livello sociale, perché il trasporto, così come viene dettato dalla Bassanini e dal decreto Burlando che specifica meglio le cose, deve dividersi nel tempo tra trasporto utenza e trasporto servizio sociale e nell'ambito del trasporto servizio sociale con le deleghe che saranno date alle Province e dentro le Province ai bacini di territorio intercomunale si vedrà come affrontare anche finanziariamente il problema del servizio che richiederà degli investimenti finanziari.
Per quanto riguarda il Museo Ferroviario, penso che i colleghi che hanno presentato emendamenti per lo stesso troveranno soddisfacente l'aggiudicazione di 100 milioni, ma non tanto perché si possa dire che con questa risorsa il problema è del tutto risolto, si vorrebbe e sono stati fatti anche degli incontri utili a livello universitario e di Presidenza del Museo Ferroviario, per stabilire se il Museo Ferroviario (andremo in Germania e in Inghilterra per vedere cos'altro hanno saputo fare altrove con i musei ferroviari) possano essere punto di riferimento, museale sì, ma anche da cui fare uscir fuori le macchine per realizzare, ove fosse possibile, anche tutto ciò che si può chiamare "metropolitana a cielo aperto" per il servizio di tutto ciò che nel territorio è chiesto anche a livello culturale oltre che a livello turistico. Altrove queste sono attività che addirittura rendono. Quindi un investimento concreto, più forte, dovrà essere pur fatto nel tempo e ciò che non c'era in bilancio era stato determinato dal fatto che purtroppo ad oggi non ci sono le cosiddette fatturazioni di quanto è stato speso. Abbiamo sollecitato a che vengano presentati i rendiconti della spesa e in ogni caso credo che i 100 milioni che vengono adesso attribuiti sono congrui in termini di previsione di spesa.
Altro investimento positivo tenuto è quello per la tratta Torino Pinerolo per la quale ci sono 20 miliardi attribuiti: è un'opera importante. Ricordo che questo mi dà tanta soddisfazione, ma non tanto per vantare un'attività di Assessorato, perché fin dai primi momenti che sono stato chiamato a gestire l'Assessorato ai trasporti sono stato chiamato a Pinerolo, ho partecipato a convegni, a dibattiti pubblici e fin da allora il problema è stato proposto nei termini in cui doveva essere esposto. Sono attribuzioni di risorse - lasciatemelo dire - di competenza di livello amministrativo superiore: la Regione trova, nell'ambito delle economie (perché sono ricavate da economie) anche risorse per questi investimenti come del resto ha fatto per la Cuneo-Savona e la Cuneo-Nizza per il progetto presentato da Riba, nel pieno accordo del Consiglio regionale, per 39 miliardi e altri investimenti che rappresentano tutto ciò che può essere lo sviluppo dei trasporti nella Regione Piemonte.
Certo che la gestione diretta dovrà darci ragione anche nei confronti dell'ANAS e delle Ferrovie dello Stato. Abbiamo chiesto a tutti i livelli che venisse attribuito alla Regione il patrimonio di queste grandi aziende tanto da poter capitalizzare e quindi avere possibilità di investimenti diversi, ma sapete che c'è Metropolis che ha i suoi profondi e forti interessi nella fattispecie, può darsi che nell'ambito dei patti che vanno ad essere conclusi, sempre più concretamente, tra Stato e Regioni per via del decentramento e di questa forma di federalismo, si possa riuscire a gestire i trasporti direttamente senza poi far pesare più di tanto alla comunità la spesa. Spesa che oggi è sopportata da circa 420 miliardi che annualmente vengono erogati dallo Stato, prelevati dall'accisa della benzina, e che fin quando dura saranno somme di trasferimento dallo Stato alla Regione, ma poi dovremo noi attivare quanto sarà di nostra competenza attraverso una fiscalizzazione della utenza per potere sopportare tutto quello che rappresenta lo sviluppo e l'evoluzione dei trasporti nella viabilità ad ogni livello.
A tal proposito devo dire che condivido pienamente quanto è stato detto in Consiglio nei momenti in cui si contendeva prima di arrivare a questa parte conclusiva del licenziamento del bilancio; quando in Consiglio si è detto che i trasporti rappresentano l'ossatura portante dello sviluppo dell'economia della Regione si è detta una cosa sacrosantamente vera. E' stato argomento di dibattito anche in seno alla Giunta e condiviso da tutta la Giunta ed è stato anche momento di confronto con i livelli di consulenza per il progetto programmatico pluriennale della Regione. Oggi tutta la economia si sviluppa attraverso l'attività trasportistica. A tal proposito un accenno bisogna anche farlo ancorquando non si riferisca direttamente a spese di bilancio, ma è certo che tutto il problema dell'alta capacità trasportistica ferroviaria rappresenta per il Piemonte un collegamento utile con tutte le nostre strutture viarie.
E nell'ambito di quanto è stato prospettato sin dal 1996 e reiteratamente sollecitato a livello governativo, voglio farvi l'elenco di tutti gli interventi che dovranno essere operati perché ci sia una struttura viaria che consenta all'"armata" dei trasporti di non distruggere il territorio, anzi di creavi ricchezza.
E' in programma l'elettrificazione della Settimo-Rivarolo, la fornitura di 18 elettrotreni, la Torino-Ceres (viadotto Val Grande), la Torino-Ceres Nole, la Rivarolo-Pont, la soppressione del passaggio a livello 63-64, le passerelle metalliche della linea Torino-Ceres.
Per quanto riguarda le Ferrovie dello Stato c'è il completamento del nodo di Torino (prima e seconda fase). A tal proposito abbiamo aderito all'invito del Comune di Torino di partecipare con 10 miliardi per la realizzazione del passante ferroviario, che diventa un nodo importantissimo non soltanto per quanto riguarda l'alta capacità o comunque così come si dice l'alta velocità, visto che in ogni caso il sistema ferroviario torinese sarebbe penalizzato se non si realizzasse tale opera indipendentemente dalla metropolitana torinese: ciò che urge è la più alta capacità ferroviario Lione- Torino. Altrimenti avremo che da Genova il passaggio veloce per Alessandria, raggiungendo Novara per risolvere il problema della Liguria, ingolferebbe pesantemente tutto ciò che rimane nel nostro territorio, tranne la fascia della zona che va dal Sempione a Novara, le cui opere sono state appaltate, comprese la correzione della "gobba di Gozzano".
La linea Asti-Chivasso e la linea Bra-Ceva sono tutti problemi che devono essere risolti adeguatamente; il raddoppio tra Fossano e Cuneo, il raddoppio tra Novara e Arona; l'elettrificazione della linea di Alba, Bra e Cavallermaggiore, il raddoppio della linea di Chivasso, la Ivrea-Aosta, il raddoppio della linea Ceva-Carcare, il potenziamento della linea Cairo Acqui, l'elettrificazione della linea Cuneo-Nizza-Ventimiglia, la variante di Gozano, ne abbiamo parlato prima, e il potenziamento della linea Genova Ovada. Quindi i problemi sono presenti, le competenze della Regione sono determinate da ciò che ci viene attribuito, le risorse le andiamo cercando e quelle poche risorse che sono state attribuite nel bilancio 1998 e parte per il bilancio del 1999, rappresentano la effettiva volontà di questa amministrazione di accogliere quella che ormai sembra l'unanimità del Consiglio per la risoluzione delle comunicazioni regionali.
Io posso darvi nel dettaglio tanti altri riferimenti, sarei anche in condizione di potervi riferire di tutti i cosiddetti residui passivi e del perché ci sono questi residui passivi, ma una nota sui residui passivi visto che se n'è fatta menzione anche sui giornali devo pur darla: non sono dovuti al fatto che non si sono attivate le determine per potere spendere le risorse che erano state programmate ed iscritte a bilancio, tante volte dipende dagli enti locali che non cantierizzano le loro opere o comunque non formalizzano tutto ciò che è necessario formalizzare per poter accedere alle risorse in Regione. Cito per esempio i tanti parcheggi di Torino, sono risorse di forte peso economico, ma Torino non è in condizioni in questo momento di cantierare tutto quanto è stato già programmato.
Noi abbiamo fatto il nostro dovere d'assegnare le risorse che sono diventate di loro competenza, quindi sono a disposizione nel corso del dibattito a riservandomi casomai, di dare qualche altra delucidazione nella giornata di domani.
Per quanto riguarda la formazione professionale io non entro nel merito di quanto è stato pubblicato sui giornali; ho qui con me le lettere che ho scritto al Direttore del giornale e per conoscenza al corrispondente della Stampa - so che comunque c'è il segreto stampa, la cosiddetta privacy di stampa - ma ho voluto mandare una comunicazione, se vi fa piacere ve la posso anche leggere, per chiedere da chi avesse avuto quel documento che comunque è ancora all'esame della Giunta.



CAVALIERE Pasquale

Quindi esiste quel documento.



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Chi ha mai detto che non esiste. Abbiamo detto che il documento è stato depositato in Consiglio, non è stato commentato in Consiglio per mia espressa richiesta perché mi pareva giusto che ciascun Assessore prima se lo leggesse e poi si affrontasse la discussione. Chi l'ha detto che l'ho dato alla stampa? O ci si capisce o si fa finta di non capire.
Per quanto riguarda la formazione professionale vorrei concluderla in una battuta: visto che avevamo concordato con l'Assessore al bilancio e con l'accordo di tutti i colleghi di Giunta che il tutto avrebbe avuto una risoluzione positiva con l'assestamento e data la forte presa di posizione dell'opposizione e della minoranza in questo caso per avere subito le somme iscritte in bilancio, io vi ringrazio e chiedo scusa ai colleghi se mi sono avvalso, stando in silenzio, ma non a titolo personale e ne do merito a tutto il Consiglio...



(Battute in aula)



MASARACCHIO Antonino, Assessore alla formazione professionale

Sono stato più bravo di Leo, ma Leo ha portato a casa molto. E' giusto perché nell'ambito della riarticolazione dell'economia sappiamo che la cultura sarà non soltanto un viatico di intelligenze, ma sarà motivo di grande produzione.
La formazione professionale, così come è stato detto dal Consiglio, da tutti i Consiglieri, così come i trasporti, pare che finalmente possa essere alla vigilia di una grande risoluzione, perché forse avremo anche una riforma della pubblica istruzione anche grazie a un'ottima legge, la n.
63, che io ho votato e ho fatto anche un intervento spiegando i motivi per cui ero favorevole; perché portava alla determinazione non di queste correzioni ma di questa evoluzione. Che poi l'evoluzione significhi correggere è nelle cose dell'ingegneria di tutti gli affari di finanza e anche della politica. La legge n. 63 mette in condizione anche gli imprenditori che fanno formazione, o i consorzi d'azienda che devono fare formazione. Inoltre sarà presentato un ordine del giorno per determinare un plafond di risorse cui riferirsi per creare politiche attive del lavoro per la promozione del lavoro, non la promozione del lavoro attraverso la promozione dell'imprenditoria, ma la promozione del lavoro in termini di intervento politico per correlare l'istruzione, l'imprenditoria e tutto l'assetto della formazione che il Piemonte si è saputo dare fino ad oggi.
Dentro questo assetto entro il '99 con l'aiuto del Consiglio (ma in ogni caso anche nell'assestamento avremmo avuto quasi le stesse risorse del 1997/98), quando la Comunità Europea non darà più risorse dirette per la formazione avremo tutto l'apparato che consentirà alla Regione di provvedere da sé, con la collaborazione di tutte le parti imprenditoriali e della società in genere, affinché ci sia il mantenimento della Regione Piemonte come Regione leader in campo europeo sul piano della formazione.
Con il cambio della moneta europea calcolata nell'ambito di 1900 lire in rapporto all'ECU i valori non dovrebbero cambiare.
Pare che con la Comunità Europea anche le banche liberalizzeranno i loro sportelli, quindi avremo anche l'ECU tedesco, perché io sono convinto non è una battuta - che così come c'è stata la lira, il marco, ci sarà l'ECU tedesco, l'ECU italiano, l'ECU spagnolo.
Ringrazio i colleghi Consiglieri che hanno vinto la loro battaglia coinvolgendoci nella vittoria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Chiedo se è possibile avere la documentazione richiesta ieri, visto che è stata depositata dalla Giunta presso il Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La documentazione, come mi ero impegnato ieri sera, è depositata presso il Consiglio regionale, potete chiederla quando lo ritenete opportuno. Da questa mattina alle ore 9,30 la relazione è depositata presso il Presidente del Consiglio regionale. Voglio anche aggiungere che la Giunta ieri sera ha assunto l'impegno di trasferire la relazione a voi, ma non ha assunto la relazione, nel senso che non è ancora stata discussa.



PRESIDENTE

Il Presidente Ghigo mi ha fatto pervenire la relazione: i Consiglieri ne possono chiedere copia.
Per economicità dei lavori, mentre vengono riprodotte le copie della relazione, iniziamo la discussione inerente i trasporti.
Emendamento relativo al cap. 14180 presentato dai Consiglieri Chiezzi Moro, Papandrea e Simonetti.
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Avrei gradito che, come per gli altri punti, ci fosse un dibattito generale.
La relazione, per quanto riguarda i trasporti, appare carente in quanta non permette di individuare delle priorità da parte dell'Assessorato.
L'Assessorato ha detto che praticamente si fa di tutto, ma non sappiamo n quando, né come, né i tempi, né le priorità. Siamo contenti se si intende realizzare tutto, però il problema è capire se è vero. Stiamo parlando di un settore che, purtroppo, soprattutto per quanto riguarda il trasporto su rotaia - competenza della Regione - e in particolare la gestione delle tratte regionali, sono emersi dei problemi estremamente seri. Ogni volta che accendiamo la radio sentiamo parlare di problemi legati al tipo di strutture sulle quali viaggiano i treni. Esistono problemi di manutenzione di messa in sicurezza delle reti; su tali aspetti inerenti la sicurezza dei viaggiatori nella relazione non si scrive parola.
Sicuramente occorre prendere dei provvedimenti per l'intervento sulla rete esistente, per il miglioramento e per il rafforzamento; al riguardo da parte dell'Assessore non è stata detta alcuna parola. Questo dimostra una insensibilità rispetto ad un problema molto serio e che può, da un momento all'altro, far sì che anche nella nostra Regione si possano verificare fatti grave come si sono verificati altrove. A meno che l'Assessore mi dica che nella nostra regione non si sono verificati incidenti, si sono fatte delle verifiche, le linee sono moderne, sono state ristrutturate funzionano bene, non ci sono problemi, però non corrisponde sicuramente alla sensazione che si ha utilizzando il treno.
Questo è il primo problema. Il secondo problema riguarda l'Alta velocità. Vorremo sapere, rispetto ad un intervento sulla rete o ad un rafforzamento sulla rete esistente, non sulle grandi linee, ma sulla rete diffusa nel territorio, se questa è la priorità e se si intende intervenire in questa direzione.
Da questo punto di vista Paesi che ci avevano anticipato con le grandi infrastrutture stanno retrocedendo. In Francia dove la TAV è stata per alcuni anni un po' il dogma, le politiche degli ultimi due anni delle Ferrovie dello Stato francese sono opposte. Infatti vanno in una direzione di rafforzamento delle reti locali con politiche sia sulle reti sia sul materiale viaggiante e poi anche sui prezzi. Per esempio c'è tutta una serie di politiche promozionali che stimolano l'utilizzo del treno che hanno efficacia e che hanno portato ad un miglioramento dei conti della Ferrovie francesi.
I pendolari in Italia continuano ad essere trattati malissimo, vengono fatti viaggiare male, malissimo, però il servizio viene fatto pagare in maniera significativa, oltretutto i passeggeri vengono sottoposti a degli aumenti con una certa regolarità. Da noi la politica è opposta, non quella di contenere i costi, ma di aumentarli.
L'inserimento degli abbonamenti non risale a tanto tempo fa. Siamo d'accordo nel conoscere anche altri aspetti sul settore dei trasporti, ma avremmo gradito anche delle informazione su questo.
Stesso discorso per quanto riguarda l'aspetto delle strade, occorre sapere quali sono le priorità all'interno degli investimenti, quali sono le opere che si intende realizzare per prime, ci sono problemi storici che ci portiamo avanti da anni, non c'è solo la Torino-Pinerolo.
E' vero che esiste il Piano regionale dei trasporti: avremmo gradito leggere non soltanto un elenco del Piano regionale dei trasporti, ma anche le priorità a breve per quanto riguarda il prossimo anno e quello successivo, ovvero quali sono le opere che si intende mettere in cantiere.
Al di là di un certo ottimismo che si realizzerà tutto, non abbiamo colto quella che sarà la politica dell'Assessorato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Intervengo molto brevemente sulla relazione dell'Assessore su un tema che mi pare di grande rilievo per la nostra regione. Non abuserò del tempo a disposizione, intendo solo richiamare alcune questioni.
La politica dei trasporti è fondamentale per una Regione. Lo è sempre stata e lo è tanto più oggi in presenza delle leggi Bassanini e degli importanti elementi di decentramento alle Regioni.
Vorrei innanzitutto fare due osservazioni di carattere generale che erano contenute nella relazione dell'Assessore, ma che a noi sono particolarmente care perché elementi rilevanti. Innanzitutto la necessità di avere un Piano regionale dei trasporti che sia il documento cardine sul quale la Regione intende muoversi.
In II Commissione abbiamo avuto occasione di leggere il primo testo di questo documento. Abbiamo chiesto, come opposizioni, che si potessero fare delle importanti consultazioni con gli Enti locali territoriali della Regione, ma anche con altre strutture e categorie interessate, perch riteniamo quello uno strumento di fondo per gestire una politica in questa direzione. In tal senso dobbiamo, in occasione delle discussione di bilancio, avanzare una sollecitazione in questa direzione rispetto alla possibilità e alla necessità di fondo che noi abbiamo di dotarci di un elemento come questo. Elemento che ci permette di individuare in modo non episodico e parziale le grandi scelte di fondo di ordine infrastrutturale che stanno cambiando e che possono cambiare la realtà di questa Regione in rapporto ad altre importanti Regioni del Nord, ma nel contesto complessivo non solo del nord Italia, ma di un nord Italia che guarda l'Europa in modo significativo. In questo modo riusciamo ad individuare anche le scelte, che possiamo chiamare di quotidiana politica di trasporto locale, che vedono coinvolte tante donne e tanti uomini che studiano e che lavorano all'interno della nostra Regione.
In quel documento si collocano - dicevo - le grande scelte infrastrutturali. Ne possiamo individuare alcune, in questo momento centrali per la politica regionale: Alta capacità, nei termini in cui il Ministro Burlando e le Commissioni parlamentari oggi ne parlano. Uso la dizione "Alta capacità" volutamente, per superare i dibattiti sull'Alta velocità e per accentuare in questa direzione, anche per quanto riguarda il Piemonte, il discorso della valorizzazione del trasporto merci, della riduzione della velocità e di una possibilità di intervento e di rapporto in direzione all'Europa che abbia tutte queste caratteristiche.
Dicevo, quindi, Alta capacità e soluzione di alcuni nodi.
Passante ferroviario di Torino. Riteniamo importante che l'Assessore Masaracchio abbia ribadito l'impegno in ordine a dieci miliardi; come Gruppo riteniamo che questa sia una questione di fondo da tenere nell'agenda regionale, in relazione al Comune di Torino e agli altri Enti locali.
Altro nodo fondamentale per quanto riguarda Alta capacità nonché la riapertura e chiusura della Conferenza dei Servizi in questa direzione è che il complesso del sistema regionale - è la Regione che in sede di Conferenza dei Servizi decide sui nodi ancora da sciogliere relativamente al passante di Torino, alla problematica relativa alla Valle di Susa ed alla parte della Torino-Milano con il nodo di Novara e l'interconnessione di Novara - oltre ai finanziamenti metta a disposizione anche quei supporti tecnici necessari per creare interrelazioni tra Enti locali che determinino la definizione e la chiusura di questi nodi nel modo migliore possibile, in relazione allo sviluppo, ma soprattutto, e fondamentalmente, alle compatibilità ambientali.
Riteniamo poi importante l'attenzione al sistema aeroportuale piemontese.
Notiamo sono stati accolti significativi emendamenti presentati dalle opposizioni nonché proposte di ulteriori finanziamenti. La valorizzazione del sistema aeroportuale piemontese è fondamentale per il sistema aeroportuale stesso, per il nodo importante e significativo rappresentato dall'aeroporto di Caselle e perché momenti successivi, quali quelli di Malpensa Duemila, non diventino per la Regione Piemonte un rischio, ma un'opportunità, inserendolo all'interno di un sistema aeroportuale e di una diversificazione degli interventi in questa direzione.
Ritengo importante vi siano interventi sulla quotidianità e su importanti nodi aperti all'interno della Regione nel sistema dei trasporti.
Abbiamo apprezzato, e lo ribadiamo, all'interno degli impegni l'intervento sulla Torino-Pinerolo. Se non ho capito male, ho sentito l'Assessore parlare di 20 miliardi; in questa direzione chiederei un ribadimento, perché la cifra, su questa questione è molto importante da questo punto di vista.
Riteniamo importante l'intervento sul superamento della cosiddetta "gobba di Gozzano" che rappresenta un impedimento nel processo di elettrificazione della Novara-Domodossola, così come altri interventi che avevamo proposto in questa direzione, dei quali sono stati accolti una parte.
Ultima questione su cui porrei l'attenzione: abbiamo un ordine di interventi di questo genere, ma per interconnettere in modo compiuto le grandi scelte infrastrutturali, cogliendo da questi i benefici e minimizzando nel modo più opportuno i rischi per quanto riguarda la Regione, con le scelte quotidiane che riguardano il trasporto locale, la grande occasione, il terreno di prova è l'applicazione del decreto n. 422 il cosiddetto decreto Burlando, che passa alle Regioni la gestione di tutto il trasporto locale.
Abbiamo visto, e avremo occasione di discuterne in Commissione e successivamente in aula e nelle consultazioni che dovremmo fare, la proposta testé licenziata dalla Giunta. Di tale proposta abbiamo rilevato il carattere un pochino tacitiano della sua stringatezza e dell'applicazione molto letterale del decreto.
Riteniamo che rispetto all'applicazione di quel decreto si debba aprire un grande confronto all'interno della Regione, perché lì sono i nodi fondamentali e di fondo, e che si debba, su questo, attivare la gestione.
Occorre inoltre richiedere che lo Stato passi la gestione, nonché i finanziamenti, in questa direzione: non possiamo pensare che utilizzeremo solo finanziamenti e trasferimenti in questa direzione, dovranno esserci anche finanziamenti aggiuntivi rispetto a quanto lo Stato destinerà per l'applicazione del provvedimento n. 422.
Questo per interconnettere infrastrutture e grandi scelte alla vita quotidiana dei trasporti che riguardano gli uomini e le donne nella nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moro.



MORO Francesco

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, dall'analisi dell'Assessore Masaracchio sulle sue deleghe sui trasporti e la formazione professionale è apparsa chiaramente, e appare, l'insufficienza della linea di governo regionale e dei finanziamenti adeguati, soprattutto le grande opere stradali e autostradali di rilevanza regionale.
La delicata e complessa problematica sui trasporti regionali, sia stradali sia autostradali sia ferroviari, anche per il passaggio delle deleghe delle Ferrovie dello Stato alle Regioni, richiede un'attenzione soprattutto a livello di bilancio, che da parte della Giunta regionale si è rivelata a mio avviso totalmente insufficiente.
Manca ancora il Piano regionale dei trasporti del Piemonte; sicuramente un aspetto negativo per la nostra Regione, anche perché da questo piano dovrebbero emergere priorità ed emergenze assolute fra le diverse progettazioni per collegare l'intero Piemonte, sia su piano ferroviario sia su piano stradale.
Le varie importanti opere pubbliche del Piemonte sud (mi riferisco per esempio alla circonvallazione di Morano Po, al casello autostradale di Predosa, nell'alessandrino, per un più veloce collegamento con le terme di Acqui - aspetto importantissimo perché con il decreto Bassanini le terme di Acqui sono passate in proprietà alla Regione Piemonte) sono state progettate, ma non è ancora iniziata la realizzazione.
Sempre nell'ottica di queste opere, per esempio, non sono ancora state realizzate le circonvallazioni di Borgorato e di Stremi.
Ribadendo l'importanza strategica termale di Acqui, ricordo che nulla si è attuato, concretamente, per quanto riguarda l'aspetto ferroviario.
Acqui non è collegata, se non marginalmente, con l'entroterra genovese sia con Savona sia con Genova ed è totalmente scollegata, se non marginalmente, con Torino.
Credo che l'aspetto termale di una zona, così importante, non pu essere, sicuramente, eluso o assente in un Piano regionale dei trasporti.
Mancano, poi, i collegamenti con altre zone importanti. Ovviamente, mi limito a parlare delle zone regionali che conosco; in particolare, mancano collegamenti con una zona importante come quella di Valenza, settore di eccellenza per l'attività orafa; zona altamente penalizzata sul piano dei trasporti, sia ferroviari che autostradali.
Vi sfido a raggiungere Valenza con mezzi pubblici: verificherete che è impossibile. Eppure questa città ha rilevanza internazionale! I valenzani da tempo lamentano la non presenza regionale. La stazione ferroviaria di Valenza è relegata a piccolo centro paesano; raggiungerla con l'autostrada è comunque complesso.
Ho volutamente tralasciato grandi linee, ad esempio, l'Asti-Nizza, già oggetto di ampia discussione.
A mio avviso, quando si parla di trasporti occorre tener conto dell'insieme del territorio regionale e, conseguentemente, le varie realtà nello specifico.
Vi è poi l'importante tematica del terzo valico, dell'alta velocità.
Per quanto mi riguarda ho partecipato a tutta la discussione e alle manifestazioni sul problema della linea Genova-Milano e vi posso dire che in quelle zone c'è lo sconcerto e la preoccupazione della gente.
Sempre nel settore dei trasporti ci sono lacune enormi per esempio di Alessandria a livello ferroviario nel collegamento con Cuneo, anche se Alessandria è uno dei più importanti nodi ferroviari d'Italia, però non è assolutamente collegata con Cuneo.
Non voglio entrare nel merito della linea Alessandria, Alba, Bra Cavallermaggiore, perché è una linea di 90 km. che attualmente si percorre in 6 ore. Così pure Casale, Valenza e Ovada, che sono penalizzate sul piano ferroviario.
Ho voluto sottolineare questi aspetti per dire che quando si parla dei trasporti del Piemonte bisogna ricordarsi di tutto l'ampio articolato territorio del Piemonte e possibilmente entrare nel merito e mettere a bilancio i finanziamenti adeguati per poter fare un concreto piano di sviluppo sul piano dei trasporti. Altrimenti rischiamo, come sempre, di dividere il Piemonte in due aspetti molto più complicati e diversi, acuendo ovviamente il solco, la credibilità e soprattutto il prestigio della nostra Regione.
Per quanto riguarda invece la formazione professionale, una complessa tematica, personalmente mi aspettavo qualcosa di più in relazione alla Commissione d'indagine sui corsi che sono stati definiti non correttamente svolti, in ordine anche alle norme che erano previste per quei corsi.
Comunque, io credo che bisognerà dare una spiegazione molto chiara perch dalle notizie giornalistiche, gli operatori del settore si aspettano in tutto il Piemonte delle risposte diverse da quelle che ho sentito in quest'aula.
La formazione professionale è troppo importante per lo sviluppo socio economico, culturale e produttivo del Piemonte, per cui giustamente è stata fatta l'ampia discussione della settimana scorsa, però i fondi a bilancio sono comunque ancora totalmente insufficienti per poter entrare nelle vere esigenze del Piemonte in questa materia. Credo quindi che sia necessario intervenire diversamente e con più presenza finanziaria di fondi su questa tematica. Pertanto chiedo ancora all'Assessore e alla maggioranza di assegnare più finanziamenti a questa importante e delicata materia che è tutta collegata allo sviluppo socio-economico e produttivo del Piemonte.



PRESIDENTE

Abbiamo così esaurito la discussione sulla relazione dell'Assessore Masaracchio.
Possiamo fare un intervallo di un'ora e riprenderemo con l'esame degli emendamenti. I lavori riprenderanno alle ore 20.40.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.40)



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